N. 9 • 7 marzo 2010 • ! 0,90

Anno LXIV • Poste Italiane s.p.a. • Sped. a.p. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB • Napoli • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli

VITA DIOCESANA La dignità Pensare insieme dei sacerdoti Crescenzio Card. Sepe Diletti fratelli e sorelle, il per- per far crescere il Paese corso quaresimale ci rimanda alla peregrinazione nel deserto compiuta da Israele, che è “po- Crescenzio Card. Sepe polo di sacerdoti e nazione san- ta”, secondo Es 19,6, popolo che Dio si è conquistato con mano Frutto di un cammino di riflessione e di celebrato a Napoli nel febbraio 2009 con potente e braccio teso, come va- condivisione, promosso dai Vescovi delle diocesi l’intervento di tutte le diocesi delle regioni rie volte si ripete nella Scrittura. meridionali e condiviso da tutto l’episcopato meridionali. Il Nuovo Testamento, riprenden- italiano, il Documento “Per un Paese solidale” do l’affermazione dell’Esodo, af- affronta la questione del Mezzogiorno partendo segue alle pagine 8 e 9 ferma in 1Pt 2,9: «Voi invece sie- dal Convegno Chiesa nel Sud, Chiese del Sud, te stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa». Anche l’Apocalisse, nell’inno rivolto all’Agnello, canta: «e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno di sacerdoti, e regneranno sopra la terra» (5,10).

segue a pagina 2

PRIMO PIANO DIOCESI

Assemblea plenaria del clero 3

VITA ECCLESIALE

A margine della Lettera dell’Arcivescovo ai giovani 6

Esercizi spirituali per i sacerdoti ad Ars 4 Gli interventi Arte contemporanea a Castel Sant’Elmo 12 Andrea Acampa • Teresa Beltrano • Michele Borriello • La stazione quaresimale a Trecase 5 Raffaele Cassese • Valeria Chianese • Eloisa Crocco • In 500 per il week end del perdono 13 Doriano Vincenzo De Luca • Salvatore Esposito • Enrico Ferrara • Gemma Iardino • Pasquale Incoronato • Rosaria Ricordando il Beato Angelico 10 La Greca • Enzo Mangia • Claudio Marino • Gaetano Madre Letizia, alla scuola dell’Eucaristia 14 Marino • Fiorenzo Mastroianni • Andrea Milano • Pasquale Puca • Gaetano Romano • Ciro Russo • Maria Al via la mozzarella della legalità 11 Rosaria Soldi • Antonio Spagnoli. L’infanzia delle cose 15 2 • 7 MARZO 2010 Vita Diocesana Nuova Stagione

Mercoledì 3 marzo, in Cattedrale, la seconda “Lectio Divina” del Cardinale Sepe su la “Consacrazione dei Leviti” «Recuperarare la dignità del sacerdozio»

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Noi eravamo non-popolo, prima di es- si permise di reagire fu Pietro, il quale, do- sere salvati da Cristo, ma ora siamo diven- po che Gesù gli ebbe risposto che non tati popolo e rendiamo il nostro culto a co- avrebbe avuto parte con lui se non si fosse lui che è morto e risorto a nostro favore. fatto lavare i piedi, esagerò: «Signore, non La lectio divina di stasera si basa su Nm solo i miei piedi, ma anche le mani e il ca- 8,5-14, in cui si parla della purificazione po» (Gv 13,9). La replica di Gesù fu preci- dei leviti, nome con il quale erano chiama- sa: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno ti coloro che svolgevano il servizio di ma- di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e nutenzione del tempio voi siete puri, ma non tutti» (13,10). Con Il nostro testo si trova nella prima par- queste ultime parole, egli alludeva a colui te del libro dei Numeri, che termina al de- che lo avrebbe tradito. Notiamo alcuni pun- cimo versetto del capitolo 10. In questa ti di contatto tra il nostro testo e il vangelo prima parte, i capitoli 7 e 8 formano un’u- di Giovanni: come i leviti sono stati scelti da nità che tratta delle offerte per i sacrifici a Dio per essere al servizio suo e del popolo, cui erano tenute le tribù d’Israele e delle così gli apostoli sono stati chiamati per es- prescrizioni riguardanti i leviti. Le offerte sere insieme a Gesù e per diffonderne la pa- per i sacrifici – di cui si parla in Nm 7 – era- rola, prestando in tal modo il loro servizio; no cose materiali, sicché ci si potrebbe me- come i leviti sono stati purificati, così gli ravigliare a vedervi associati i leviti – argo- apostoli sono stati mondati, lavati; come i mento di Nm 8 – che erano esseri umani. leviti vengono presentati da Aronne al In realtà, come noteremo più avanti, i levi- Signore, così gli apostoli sono presentati da ti erano un’offerta “speciale” a Dio, per Gesù al Padre. prestare servizio a lui e al popolo, in mez- Un altro riferimento è all’alleanza zo al quale erano stati scelti. inaugurata da Gesù la quale, oltre che Prendi i leviti tra gli Israeliti e purifica- nuova, è anche pura; infatti, il vino della cio, così come era previsto in Lv 1, quando si descrive il li. I primi versetti del brano sono dedicati alla parte ini- nuova alleanza, durante le nozze di Cana, venne ottenu- modo di portare dal sacerdote l’animale che l’offerente ziale della cerimonia di purificazione dei leviti. Essi era- to cambiando l’acqua raccolta nelle giare per la purifica- intendeva far sacrificare. no soltanto purificati, a differenza dei sacerdoti, che ve- zione. A ogni discepolo che vuole unirsi a lui, ancora, Aronne presenterà i leviti con il rito di elevazione [v. 11]. nivano non solo purificati, ma anche consacrati, perché Gesù chiede di andare a lavarsi alla piscina di Siloe, che Gli Israeliti, quindi, avevano portato i leviti come “offer- destinati a una funzione diversa. Quale idea avevano gli vuol dire “inviato”, cioè apostolo. Il verbo níptein, “lava- ta” al Signore affinché sostituissero i primogeniti di cia- ebrei della purificazione? Essi usavano il verbo thahàr, il re”, nel vangelo di Giovanni si trova 5 volte nel capitolo scuna famiglia dell’intero popolo. Tale offerta doveva es- cui significato fondamentale è “essere lucente”, come 9, dove si narra la vicenda del cieco nato, e 8 volte nel ca- sere presentata al Signore tramite il sacerdote, che è può esserlo una pietra preziosa (cf. Es 24,10) o l’oro. La pitolo 13. In entrambi i casi, si tratta di purificare non so- Aronne. Perciò, il nostro testo prescrive che «Aronne pre- purezza, effetto della purificazione, è sinonimo di “luce”, lo per ricevere la salvezza, ma anche per mettersi al ser- senterà i leviti con il rito di elevazione davanti al Signore “pulizia”, “candore”; è qualcosa che brilla, che risalta con vizio del Signore. da parte degli Israeliti». lo splendore dei suoi raggi. Il contrario è ciò che è “con- Il secondo tema è l’offerta dei primogeniti, sulla quale Che cos’è il rito di elevazione, detto anche dell’agita- taminato”, “sporco”, “opaco”, “immondo”. Tutto questo insiste Luca quando racconta la presentazione di Gesù al zione? Non è altro che il rito attraverso il quale avveniva aveva soprattutto una rilevanza rituale, ma ben presto tempio: «Quando furono compiuti i giorni della loro pu- la consacrazione di un’offerta a Dio, che il sacerdote gli venne applicato anche alla sfera morale. rificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono presentava, forse innalzandola verso il cielo o muoven- L’uomo diventa puro quando si lava, si rade e indos- il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – dola verso l’altare. Possiamo immaginare che Aronne ab- sa vesti pulite. È proprio quello che viene ordinato di fa- come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio pri- bia presentato i leviti al Signore, forse facendoli avvici- re a Mosè: i leviti devono essere aspersi con l’acqua lu- mogenito sarà sacro al Signore – e per offrire in sacrificio nare ancora un po’ verso la tenda del convegno, per indi- strale, cioè l’acqua usata per i riti di espiazione; inoltre, una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescri- care che da allora in poi quello era il loro ambito, come devono far passare il rasoio sull’intero corpo e lavare i ve la legge del Signore» (2,22-24). Gesù era non solo il pri- viene specificato dalla parte finale del v. 11: «ed essi svol- propri indumenti. Tutti questi passaggi rituali non erano mogenito di Maria e Giuseppe, ma soprattutto il “primo- geranno il servizio del Signore». In conclusione, come i estranei alla cultura religiosa antica di quasi tutti i popo- genito” in senso assoluto. Infatti, egli è il primogenito di primogeniti erano stati sostituiti dai leviti, così i leviti li, che conferivano molto valore alla purificazione, di cui tutta la creazione (cf. Col 1,15) che entra nel mondo (cf. erano stati sostituiti dagli animali: questi venivano offer- l’uomo era bisognoso per entrare a contatto con il sacro Eb 1,6); è ancora il primogenito tra molti fratelli (cf. Rm ti in sacrificio al loro posto, mentre i leviti continuavano in maniera corretta. Infatti, Dio è per eccellenza il “pu- 8,29) e dei morti (cf. Col 1,18; Ap 1,5). a vivere dedicandosi al culto. ro”, il “lucente”, e non è possibile essere ammessi alla sua Mentre i primogeniti d’Israele vennero risparmiati e Così separerai i leviti dagli Israeliti e i leviti saranno presenza se non quando si è diventati “accettabili” in sostituiti dai leviti, che offrirono in loro vece gli animali, miei [v. 14]. Al termine di tutti questi riti e cerimonie, fi- quanto “puri”. Coloro che si occupavano quotidiana- mentre il primogenito Isacco venne sostituito sul monte nalmente i leviti sono in grado di svolgere il servizio che mente delle cose sacre erano soggetti a purificarsi conti- Moria con il sacrificio di un montone, il primogenito il Signore aveva stabilito per loro. È significativo quanto nuamente, per non incorrere nel grave peccato di toccar- Gesù non è stato affatto “risparmiato” da Dio, che l’ha of- dice Dio nel v. 16: «Essi infatti sono doni dati a me tra gli le indegnamente. Insieme alla loro purificazione, per ferto per la nostra salvezza. Anzi, il servizio cultuale dei Israeliti, io li ho presi per me al posto di quanti nascono Mosè e i leviti era prevista anche l’offerta di due tori gio- leviti trova il suo compimento più alto nel sacrificio di per primi dalla madre, al posto di ogni primogenito di vani e di fior di farina e olio. Gesù sulla croce. Perciò, la presentazione al tempio è tutti gli Israeliti». A Mosè, infine, Dio ordina di “separa- Farai avvicinare i leviti dinanzi alla tenda del convegno prefigurazione del mistero di salvezza compiuto dal re” i leviti dal resto del popolo d’Israele affinché, dopo la e convocherai tutta la comunità degli Israeliti [v. 9]. I leviti Figlio di Dio. Possiamo concludere con le parole della purificazione, possano prestare il loro servizio cultuale erano destinati al servizio del Signore e a quello del popo- Lettera agli Ebrei, la quale c’insegna che, sul modello di lo nelle questioni riguardanti il culto. Per tale motivo, Dio con le caratteristiche dovute, cioè la purezza, la santità Gesù, anche noi siamo diventati primogeniti: «Voi inve- Essere separati per appartenere unicamente a ordina a Mosè di farli avvicinare alla “tenda del convegno”, rituale. ce vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio viven- Dio: questo egli chiede, perché tutto ciò che viene adope- cioè al luogo nel quale era riposta l’arca dell’alleanza e che te, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’a- rato per lui non può essere usato per altri scopi. In altre costituiva il posto nel quale essi svolgevano prevalente- dunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui no- parole, ciò che viene santificato dall’uso nel culto, diven- mente il loro servizio. Davanti alla tenda, chiamata altro- mi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiri- ta “santo”, ossia riservato solo al Signore. Tale regola va- ve la “Dimora”, perché segno visibile della presenza di Dio ti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza le anche per le persone: i leviti avevano mansioni che non in mezzo al suo popolo, Mosè convoca i leviti e l’intera as- nuova, e al sangue purificatore, che è più eloquente di potevano essere assolte da altri, i quali avrebbero com- semblea dei figli d’Israele per confermare lo stretto rap- quello di Abele» (12,22-24). messo un sacrilegio, un atto non dovuto, se le avessero porto che esiste tra le tre realtà. Da una parte il Signore, Siamo stati purificati, siamo i primogeniti per i qua- usurpate, perché non erano puri e rischiavano di conta- che è l’origine di ogni cosa, che dispone tutto secondo il li si è offerto il primogenito Gesù Cristo, ma siamo anche minare la santità di quello che era riservato a Dio. suo desiderio di entrare in relazione con il popolo che si è separati per svolgere nel mondo il servizio che il Signore scelto e che ha liberato dalla schiavitù egiziana; dall’altra La meditatio di questo brano biblico non può che sof- ci ha affidato. Essere separati non vuol dire essere esclu- il popolo, la nazione santa che Dio ha sollevato su ali d’a- fermarsi su tre fondamentali elementi che suggeriscono si da mondo, dalle sue sofferenze e dalla sua controversa quila (cf. Es19,4), che sta guidando nel deserto verso la ter- interessanti riflessioni per la comprensione del mistero storia; siamo separati perché apparteniamo al Signore. ra promessa; al centro i leviti, che dovranno essere la rap- di Cristo e della nostra vita cristiana. Perciò, sottopongo Le parole «Così separerai i leviti dagli Israeliti e i leviti sa- presentazione d’Israele che serve il Signore giorno e not- alla vostra attenzione questi temi: la purificazione, l’offer- ranno miei» ci allacciano a Gv 17,6: «Erano tuoi e li hai te, senza fermarsi. ta dei primogeniti e la separazione dal mondo. dati a me»; e ancora, a Gv 17,9: «Io prego per loro; non Essi sono offerti a Dio in sostituzione dei primogeni- La purificazione potrebbe sembrare un argomento se- prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, per- ti scampati alla morte nella notte della celebrazione del- condario, se non anacronistico, perché ormai non vengo- ché sono tuoi». la Pasqua in Egitto, secondo il racconto di Es 12. A sua no più richieste pratiche simili nel nostro contesto reli- Torniamo, quindi, al “popolo di sacerdoti”, alla “na- volta, Nm 3,12-13 ricorda questo fatto: «Ecco, io ho scel- gioso. Chi pensa così, dimentica che il Battesimo conser- zione santa” con cui abbiamo iniziato questa lectio. La to i leviti tra gli Israeliti al posto di ogni primogenito che va il valore purificatorio attraverso il segno dell’acqua; conclusione c’indirizza a recuperare la dignità del sacer- nasce per primo dal seno materno tra gli Israeliti; i leviti inoltre, con questo sacramento, veniamo “separati” per dozio battesimale, con il quale siamo stati purificati, of- saranno miei, perché ogni primogenito è mio. Quando io appartenere esclusivamente al Signore. In verità, perfino ferti al Padre e separati dal mondo, nel senso che, pur colpii tutti i primogeniti in terra d’Egitto, io consacrai a Gesù ha voluto provvedere alla purificazione degli apo- avendo i piedi ben piantati sulla terra, tendiamo verso la me in Israele ogni primogenito, sia dell’uomo sia del be- stoli: ci riferiamo al racconto della lavanda dei piedi, che nostra patria, che si trova nei cieli, dove incontreremo il stiame; essi mi apparterranno. Io sono il Signore». Il ge- fa andare la nostra mente al Giovedì santo. Signore che ci consegnerà la corona della vittoria. sto che compiranno gli Israeliti, ossia porre le mani sui In quell’occasione, il Maestro si cinse i fianchi con un © Crescenzio Card. Sepe leviti, equivale a presentare a Dio l’offerta per il sacrifi- asciugamano e, sorprendendo i suoi commensali, iniziò Arcivescovo Metropolita di Napoli a lavarne i piedi. Ricordiamo molto bene che l’unico che Nuova Stagione Primo Piano Diocesi 7 MARZO 2010 • 3 Martedì 2 marzo, presso la Casa dei padri Gesuiti a Cappella Cangiani, si è svolta l’Assemblea plenaria del Clero di Napoli convocata dal Cardinale Crescenzio Sepe “La casa del Clero”, centro di spiritualità per tutti

servizio a cura di Doriano Vincenzo De Luca

“Il sacerdote: uomo della preghiera”. È entrare in Dio. Il fine - ha concluso - è la vici- questo il tema dell’Assemblea plenaria del nanza”. Incontro clero di Napoli convocata dal Cardinale Don Franco Esposito si è soffermato sul Crescenzio Sepe il 2 marzo presso la Casa di concetto del sacerdote separato “non perché Internazionale spiritualità dei Padri Gesuiti a Cappella superiore o diverso – ha detto – ma per essere dei Sacerdoti Cangiani. Al centro dell’incontro la relazio- maggiormente incarnato nella realtà”. Per ne preparata dall’Arcivescovo Mauro don Antonio Maione, “la pontificalità del sa- Piacenza, Segretario della Congregazione cerdote è nell’essere codice per farsi incontro, Fedeltà per il Clero, impossibilitato a partecipare, per stare tra Dio e l’uomo, lasciando entrambi letta dal Vescovo ausiliare mons. Lucio nella loro alterità e differenza”, mentre padre Lemmo. Nell’introdurre i lavori il Cardinale Leonardo Mollica ha invitato a non banaliz- alla Sepe ha posto l’attenzione su tre punti fonda- zare, a “non abbassare i toni di un rapporto, mentali: l’identità sacerdotale, il bisogno di Dio-uomini, che è amore, fraternità e obbe- pregare, la dimensione comunitaria della dienza”. Don Giuseppe Mazzafaro ha ricorda- Chiesa preghiera. Citando la nota espressione di to che “la centralità della vita è la preghiera”, sant’Alfonso Maria de’ Liguori, “chi prega si don Mariano Fortunato ha proposto maggio- salva, chi non prega si danna”, l’Arcivescovo ri incontri di preghiera per sacerdoti, don Il Papa, nell’omelia per i vespri nella Festa della Presentazione ha sottolineato l’urgenza di vivere la preghie- Lucio Pagano l’importanza della formazione del Signore, ha invitato i ra come una missione ricevuta dal Signore nella direzione spirituale e don Luigi Tostola presbiteri a prendere parte nella Chiesa per la salvezza di tutti gli uomi- l’apporto di alcuni movimenti nella vita dei all’Incontro Internazionale dei ni. “La preghiera - ha poi aggiunto - è sempre presbiteri. Sacerdoti per la chiusura un atto di fede ed ha il potere di ridestare e Al termine degli interventi mons. dell’Anno Sacerdotale, che si rafforzare la nostra fede”. Antonio Di Donna ha ricordato l’incontro re- terrà a Roma dal 9 all’11 giugno, Numerosi sono stati gli interventi dei sa- mazione esteriore frutto della preghiera”. gionale dell’11 maggio per tutti i presbiteri, dal titolo: “Fedeltà di Cristo, cerdoti. Mons. Giovanni Borrelli ha ricorda- Don Aldo Scatola ha ricordato il sacrifi- promosso dalla Conferenza Episcopale fedeltà del sacerdote”. to l’importanza della “Liturgia delle Ore” e cio e l’impegno quotidiano di tanti sacerdo- Campana e dalla Pontificia Facoltà “L’Anno Sacerdotale - ha detto il l’esigenza di prevedere un corso di esercizi ti anche sotto il profilo economico, mentre Teologica dell’Italia Meridionale, con gli in- Pontefice - sia un’ulteriore spirituali sui “Principi e norme” e sul valore don Luigi Medusa ha espresso il suo compia- terventi del Cardinale Albert Vanohye, del occasione, per i religiosi della celebrazione eucaristica, soprattutto cimento per le belle iniziative che la Diocesi Vescovo Arturo Aiello e della biblista Bruna presbiteri, ad intensificare il per i seminaristi. Toccante la testimonianza ha preparato per l’anno sacerdotale. Inoltre, Costacurta. “Abbiamo bisogno di testimoni - cammino di santificazione e, per di vita sacerdotale di mons. Emanuele a proposito della Liturgia delle Ore, temati- ha aggiunto il Cardinale Sepe -, di chi comu- tutti i consacrati e le consacrate, Amati: “non si può restare solo uomini - ha ca al centro della relazione di mons. nica l’esperienza del dono, della grazia e della uno stimolo ad accompagnare e detto - altrimenti si corre il rischio di ostaco- Piacenza,ha evidenziato la dimensione teo- provvidenza. Il prete ha un’identità che fa la sostenere il loro ministero con lare la grazia di Dio”. Don Giuseppe Carmelo logica di questa preghiera: “Si tratta di santi- differenza”. E in conclusione ha ricordato la fervente preghiera. Quest’anno di ha posto l’accento sulla preghiera come do- ficare il tempo - ha ricordato -, nella pienezza nascente Casa del Clero che dovrà essere grazia avrà un momento culminante a Roma, il prossimo no di purificazione: “Siamo uomini della ca- dell’esercizio del proprio ministero: permettia- “centro di spiritualità per tutti i preti e per l’in- giugno, nell’incontro rità, testimoni della gioia attraverso la trasfor- mo a Dio di entrare nel mondo e al mondo di tera Diocesi”. internazionale dei sacerdoti, al quale invito quanti esercitano il Sacro Ministero”. “Conversione e Missione” è il La sintesi della relazione di Mons. , Segretario della Congregazione per il Clero tema della conferenza del primo giorno tenuta dal Cardinale Joachim Meisner, Arcivescovo di Il sacerdote, uomo della preghiera Köln, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. La celebrazione Quattro i punti intorno ai quali mons. tale meta si raggiunge attraverso un cammino, cuore dilatato, della preghiera comunitaria e del- eucaristica sarà presieduta dal Mauro Piacenza ha costruito la sua relazione il quale non è “altro” dalla nostra vita, ma coin- la preghiera incessante e, come Anamnesi e cele- Cardinale Cláudio Hummes, per il Plenum diocesano: la vita sacerdotale co- cide con essa. La vita dei sacerdoti non è altra brazione dell’Opera salvifica di Cristo, ci obbliga Prefetto della Congregazione per me condizione di esodo, pellegrinaggio verso la cosa dal loro cammino, ma le dimensioni del- e incalza i nostri cuori perché si dilatino a misu- il Clero. Il 10 giugno Terra promessa, cammino di preghiera a misu- l’esistenza, del cammino di santificazione e del ra del Cuore di Cristo, perché Egli prega in noi, appuntamento in mattinata nella ra del cuore di Cristo, lotta contro le tentazioni. ministero, tendono a coincidere in un unico nei nostri cuori”. Basilica di Santa Maria “Nella permanente condizione dell’esodo - ha grande disegno. In tal senso la preghiera non è Ci sono tuttavia, nella vita e nel ministero Maggiore con il Cardinale Marc scritto - , siamo pellegrini che, liberati dalla cosa differente dal ministero: “Il Sacerdote che dei presbiteri, tentazioni sottili, meno eclatan- Ouellet, Arcivescovo di Québec, schiavitù del peccato, camminano, non ti, che possono essere coltivate che terrà una conferenza dal senza stanchezze, fiduciosi e certi della per lungo tempo, senza appa- tema: “Cenacolo: invocazione meta. In questa fiducia e in questa certez- rente scandalo, le quali minano, dello Spirito Santo con Maria, in za della meta consiste la differenza tra il anche profondamente, il per- fraterna comunione”. La Santa pellegrino e il viandante, l’uomo dell’eso- corso di santità ed efficacia del messa sarà presieduta dal do e il girovago”. La condizione dell’eso- ministero loro affidato. Mons. Segretario di Stato, Cardinale do, dunque, non è principalmente da Piacenza ne sottolinea due: l’au- . In serata guardare per le fatiche che essa compor- tosufficienza, il ritenere cioè raduno in Piazza San Pietro per ta, ma per la meta che sottintende ed im- “che, come uomini e come sacer- la Veglia di Preghiera, con plica. Certamente, ha aggiunto il doti, pur non ammettendolo testimonianze, momenti Presule, “attraversare il deserto non è im- esplicitamente, ci sentiamo, in musicali e il dialogo con il Santo presa facile, né lo è permanervi per qua- fondo, autonomi, cioè non di- Padre. Venerdì 11 giugno, rant’anni. Chiunque scapperebbe dal de- pendenti da Dio, né dal legame Solennità del Sacratissimo Cuore serto se esso fosse l’orizzonte ultimo, se costitutivo con il Vescovo nel di Gesù, Celebrazione eucaristica non fosse la condizione di passaggio, di Presbiterio”; l’attivismo sia teori- in Piazza San Pietro presieduta esodo, per raggiungere la Terra promessa”. co, sia pratico, “figlio dell’auto- da Benedetto XVI. Tema della Il deserto è anche un luogo di separazio- nomia e segno di un uomo che ri- messa: “Con Pietro, in ne, talvolta di solitudine, e, in questo sen- schia di confidare più in se stesso comunione ecclesiale”. so, icona della nostra condizione sacerdotale. celebra fedelmente, ogni giorno, le Ore del divino che in Dio”. A tale riguardo, ha ribadito “che la Nell’Angelus di domenica scorsa La parola greca cleros indica quella parte del Ufficio, unendo la propria preghiera a quella del- più autentica, feconda, efficace, e gradita a Dio il Papa ha invitato tutti in questo popolo “separata”, non per scelta propria, ma la Chiesa e pregando a nome della Chiesa per tut- tra le azioni pastorali del presbitero, è la preghie- periodo quaresimale “a meditare perché chiamata da Dio e, in tal senso, “altra to il popolo, - anche quella parte di esso che sta ra, il sapere innalzare le braccia al Cielo, interce- assiduamente il Vangelo” e ha terra”, “altra eredità”, anzi, “nuova terra”, purificandosi nello stato di purgatorio - compie dendo per il popolo come Mosè, nel cammino auspicato che “in quest’Anno “nuova eredità”. “Siamo chiamati, come presbi- una vera e propria “opera di cammino”, percor- dell’Esodo, pellegrini verso la Terra promessa e sacerdotale i Pastori siano teri - ha sottolineato mons. Piacenza - a vivere rendo egli stesso parte del proprio tragitto di san- resistendo di fronte ad ogni tentazione”. Mons. veramente pervasi dalla Parola di un esodo continuo da noi stessi, per servire Dio tificazione e permettendo al popolo, per il quale Piacenza ha, infine, chiuso con un affidamen- Dio, la conoscano davvero, la e, in Lui, il Popolo che ci è affidato. In questo eso- egli prega, di compierlo”. to alla Vergine Maria: “lasciate che vi dica, con amino al punto che essa do, che è affidato alla nostra libertà, ma è opera Non si può essere testimoni di Cristo senza tanto affetto fraterno - ha concluso -, con il realmente dia loro vita e formi il di Dio in noi, consiste fondamentalmente la no- la preghiera. La vita di Cristo fu vita di preghie- Vostro grande Arcivescovo: ’a Maronn’ v’accum- loro pensiero”. stra liberazione”. ra, per questo il Breviario, ha ricordato pagn’”. (Versione integrale sul portale della Se l’esodo ha come meta la Terra promessa, l’Arcivescovo, “ci obbliga alla testimonianza del Diocesi www.chiesadinapoli.it) 4 • 7 MARZO 2010 Vita Ecclesiale Nuova Stagione

APPUNTAMENTI

Facoltà Teologica Nel quadro delle iniziative per l’Anno Sacerdotale, la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione San Tommaso d’Aquino, ha or- ganizzato un seminario interdi- sciplinare con alcuni percorsi di studio, di riflessione e di con- fronto sul sacerdozio e il ministe- ro sacerdotale. Gli incontri si tengono presso il Seminario Arcivescovile, in viale Colli Aminei (081.741.31.50), dalle ore 10 alle 12.30. Prossimi ap- puntamenti: mercoledì 10 mar- zo: “Profili e itinerari di spiritua- lità sacerdotale”, prof. Luigi Medusa; mercoledì 17 marzo: “Essere preti nel nostro tempo: Esercizi spirituali ad Ars guidati da Mons. Arturo Aiello, Vescovo di Teano-Calvi volti, storie, fragilità”, prof. Antonio Serra; martedì 23 mar- zo: “Preti napoletani del Pane donato per gli altri Novecento”, prof. Ulderico Parente, Mons. Armando Dini. Che cosa ha spinto un gruppo di 47 preti diocesani (solo alcuni di al- forza profetica delle sue provocazioni. Senza usare alcuna retorica o Piccole Ancelle Cristo Re tra diocesi) a ritrovarsi ad Ars per un corso di esercizi spirituali? mezze misure, con linguaggio asciutto, concreto e vero don Arturo è ar- Sabato 13 marzo, alle ore 17, Il desiderio certamente di andare in pellegrinaggio spirituale alla rivato al cuore della verità del nostro sacerdozio, portando ciascuno per nell’Istituto delle Piccole Ancelle parrocchia più famosa del mondo in questo Anno sacerdotale che ricor- mano in un itinerario spirituale di ritorno in se stessi e alla propria iden- di Cristo Re, in Vico delle Fate a da i 150 anni della morte del Santo Curato, il bisogno di sostare in pre- tità di creatura, di uomo, di figlio, di salvato, di discepolo, di inviato, di Foria 11, quinto incontro mensi- ghiera davanti al suo corpo, potendogli confidare le gioie e le difficoltà pane donato per gli altri. le per la “Lectura Patrum del proprio ministero perché le trasformasse per ognuno, come egli sep- Una abbondante mensa ci è stata imbandita, potendo raccogliere Neapolitana”, a cura di Antonio pe fare nella sua lunga vita di parroco, abbastanza anche ora ritorna- V. Nazzaro e suor Antonia in sostanza della santità presbiterale. ti alla vita ordinaria delle no- Tuccillo. Ci ha attratto il richiamo e il fasci- stre parrocchie e del nostro Emanuela Prinzivalli, no di questi luoghi segnati dalla santità ministero. Un’intensa celebra- Ordinaria di Storia del che li ha abitati e avvolti in una atmo- zione eucaristica nella parroc- Cristianesimo nell’Università di sfera soprannaturale che ancora è nel- chia di Ars, ha concluso il cam- Roma La Sapienza, leggerà: l’aria e si respira negli odori della natu- mino degli esercizi. Celebrare Eusebio di Cesarea, “Elogio di ra e del paesaggio circostante. dove per circa quarant’anni il Costantino”, a cura di A. Siamo stati ripagati abbondante- Santo Curato svolse il suo mi- mente anche dei disagi di un viaggio nistero sacerdotale, stupendo Amerise, Letture Cristiane del lontano. L’aver fermato per alcuni gior- tutta la Francia ci ha colmati Primo Millennio 38, Milano, ni i ritmi incalzanti delle nostre giorna- di gioia ma anche di responsa- Paoline, 2005. te di ministero, l’esserci ritagliati in bilità. questa terra di Santi un tempo di silen- Abbiamo celebrato la gioia Giovani Impegno zio e di deserto all’inizio della di essere preti nella Chiesa e Missionario Quaresima, nel quale riposare dalle per la Chiesa, volendo rinno- Proposta di itinerario di ap- tante stanchezze del lavoro pastorale e vare lì le promesse del nostro profondimento del cammino di ravvivare in una preghiera calma e pro- sacerdozio. Abbiamo raccolto fede in Cristo e di formazione lungata il dono del nostro sacerdozio, in quella casa la chiamata pos- missionaria rivolta a tutti i giova- ritornando volentieri discepoli alla sibile alla santità a cui il nostro ni dai 17 ai 30 anni sensibili all’i- scuola dello Spirito, è stato un vero do- ministero ci impegna, testimo- deale e all’impegno missionario. no che abbiamo ricevuto e di cui re- niata da un umile prete in tut- Prossimo appuntamento, sa- sterà traccia indelebile. to come noi, compreso e penetrato dalla immensa grandezza della sua bato 13 e domenica 14 marzo, a Come ci accompagnerà la gratitudine per Mons. Arturo Aiello ci ha dignità. Casavatore, presso la Casa dei guidato in questi giorni, parlandoci anzitutto con l’esempio e il rigore Ciro Russo Missionari Comboniani, in via della sua vita sacerdotale, poi con lo spessore delle sue meditazioni e la Enrico Ferrara Locatelli 13 (081.573.44.38). La giornata inizia alle ore 9.30 e finisce con la celebrazione eucaristica alle ore 18. Portare: Bibbia, un quaderno per gli ap- L’Apostolato della Preghiera al servizio della gente punti e qualcosa da mangiare da condividere all’ora di pranzo. di Pasquale Puca Per ulteriori informazioni: suor Betty e suor Eleonora, San Claudio La Colombière, sacerdote della Preghiera, padre Kolvenbach il 10 giu- In questo contesto, lo scorso mese di feb- (081.536.31.44 – della Compagnia di Gesù, fu grande apostolo gno del 1994, Solennità del Sacro Cuore inviò braio, dal 16 al 20, si è tenuto a Roma, presso [email protected]); padre della devozione al Cuore Sacratissimo di una lettera a tutti i Superiori Maggiori della la Curia Generalizia della Compagnia di Alex ([email protected]); Gesù. Annoverato tra i santi da Giovanni Compagnia di Gesù ed un messaggio ai diret- Gesù, un incontro presieduto da padre Adolfo padre domenico (guarino.dome- Paolo II il 31 maggio 1992, la sua memoria li- tori diocesani, a segretari nazionali e regiona- Nicolàs, attuale Superiore Generale dei [email protected]). tugica viene celebrata il 15 febbraio, giorno in li, ai promotori e ai membri dell’Apostolato Gesuiti e Direttore Generale dell’Apostolato cui si concluse la sua breve esistenza terrena. della Preghiera e a quanti offrono ogni giorno della Preghiera, cui hanno partecipato i quat- Chiesa del Gesù Nuovo Era vissuto infatti solo 41 anni, perché nacque la loro vita al Signore per il servizio della tro Consiglieri internazionali dell’Apostolato Terzo mercoledì del mese, in- il 2 febbraio 1641 nella regione francese del Chiesa e per la salvezza della famiglia umana. della Preghiera provenienti da quattro conti- contro mensile di preghiera dei Delfinato e morì il 15 febbraio 1682 a Paray- Nella Lettera descrisse l’Apostolato della nenti, insieme con il Delegato internazionale, malati con San Giuseppe le-Monial, piccolo centro della Francia. Preghiera come «un ministero di preghiera al per discutere i percorsi di rinnovamento di Moscati. Il prossimo appunta- Egli è ricordato soprattutto perché fu con- servizio del popolo, tra la gente semplice, tra questo servizio che il Santo Padre affida alla mento è per mercoledì 17 marzo, fessore e maestro di vita spirituale di Santa quelli che si fanno piccoli, per la facilità con la Compagnia di Gesù. a partire dalle ore 16. Alle ore 17, Margherita Maria Alacoque, suora della quale tutti possono iniziarsi alle sue pratiche e Nella stessa linea, ed in ordine ai medesi- celebrazione della Santa Messa, i Visitazione di Paray-le-Monial e grande con- insegnarsele vicendevolmente. La solida spiri- mi obiettivi, anche se, ovviamente con moda- padri sono disponibili ad acco- fidente del Sacratissimo Cuore di Gesù. tualità che si manifesta in queste pratiche per- lità e dimensioni diverse, si colloca pure l’in- gliere i fedeli che desiderano ri- La sua figura fu richiamata all’attenzione mette ai Vescovi e ai pastori di tutti i Paesi di in- contro regionale, in programma per la matti- cevere il Sacramento della dei promotori regionali, dei direttori diocesa- coraggiarne l’uso nel popolo, specialmente do- na di lunedì 22 marzo presso la Curia di Penitenza. ni, delle animatrici e degli animatori e dei nu- ve prevalgono piccole comunità ecclesiali». Pompei, dei Direttori e dei Presidenti diocesa- merosi aderenti all’Apostolato della «Viviamo – fece rilevare Kolvenbach nel ni dell’Apostolato della Preghiera. Giaen Preghiera, da padre Peter-Hans Kolvenbach, Messaggio – in un mondo secolarizzato che ha Esso prevede una riflessione comune in vi- Preposito Generale della Compagnia di Gesù continuo bisogno sia di preghiera sia di valori in- sta di un eventuale riassetto del Consiglio re- Mercoledì 17 marzo, alle ore e direttore generale dell’Apostolato della teriori dello Spirito. Noi crediamo che il Cristo in- gionale, di una eventuale opportuna condivi- 18, nel Centro Evangelico “E. Preghiera, il 2 luglio del 1988, nell’omelia da vita ogni persona di questo mondo ad unirsi a sione circa alcune iniziative per una sempre Nitti”, in viale delle Metamorfosi lui pronunciata nel corso della Celebrazione Lui e a collaborare con Lui alla redenzione del migliore valorizzazione dell’Apostolato della - Ponticelli, incontro di preghie- eucaristica per la Solennità del Sacratissimo mondo. In questa prospettiva guardiamo Preghiera come mezzo di formazione e di ra ecumenica. Comunione Cuore di Gesù. all’Apostolato della Preghiera nella funzione di evangelizzazione della comunità cristiana Chiesa Libera Volla e Chiesa Successivamente, in occasione del 150° diffondere questo invito fino ai confini del mon- nelle Diocesi della Regione. Apostolica Italiana. anniversario della fondazione dell’Apostolato do». Nuova Stagione Vita Diocesana 7 MARZO 2010 • 5 a Quaresima, un cammino penitenziale fatto di soste e riflessioni, per poter giun- Lgere alla meta dell’incontro con il Sui passi della Croce Signore. E domenica 28 febbraio, sono stati i sacerdoti e i fedeli del tredicesimo decanato a Il tredicesimo decanato in cammino nella seconda Stazione camminare lungo le strade cittadine di Trecase, per vivere la seconda Stazione Quaresimale con il Cardinale Sepe Quaresimale insieme al cardinale Crescenzio Sepe. Circa quattrocento fedeli, accompagnati di Maria Rosaria Soldi dai propri sacerdoti delle diverse comunità parrocchiali del decanato, si sono ritrovati altri; questi non sono i figli della promessa, ma quindi conoscere la strada che Dio ci ha indica- presso la parrocchia di S. Maria delle Grazie e delle tenebre, non amano Dio ma solo loro stes- to con la volontà di percorrerla e portarla a ter- S. Gennaro, accogliendo con gioia la venuta del si». E attraverso queste parole il cardinale esor- mine. Spesso il cardinale nella sua omelia ha ri- cardinale. Tra i presenti, il sindaco della città ta a mettersi in viaggio sui passi della verità, chiamato la metafora del cielo stellato, del qua- Due semi Gennaro Cirillo, il decano don Franco Contini, della giustizia e della pace, anche quando que- le ciascuno di noi può farne parte, perché figlio molti parroci del decanato e numerose religio- sto comporta sofferenza. «Lungo il cammino si di Dio, e figlio di quella grande discendenza se. «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nasco- soffre - dice - chiunque ha vissuto momenti di promessa ad Abramo. Ciascuno è tornato a ca- Rogazionisti, sto. Ci mettiamo in cammino per cercarlo, pron- dolore, ma in tutto ciò c’è il seme della speranza. sa portando vive nel cuore le parole di Santa ti ad ogni sacrificio, per giungere alla vita nuo- va». Con queste parole il cardinale Sepe ha da- Tutto ciò che siamo, che desideriamo, è volontà Teresina ricordate dal Cardinale «Ho guardato frutto della to inizio al cammino sui passi della croce, che di Dio. Tutto è santo, tutto ha valore nella vita, il cielo e ho visto come se ci fosse il mio nome». ha condotto adulti e giovani, laici e presbiteri, anche la sofferenza». Il cammino quaresimale «E in questo cielo - conclude il cardinale - c’è alla parrocchia di S. Antonio di Padova per la aiuta proprio a comprendere ancora meglio il davvero il nome di ciascuno che sarà tanto più Preghiera Celebrazione Eucaristica, presieduta dal car- valore della sofferenza, contemplando il dolo- luminoso quanto più sapremo essere veramente dinale. Non un semplice camminare lungo le re di Cristo sulla via della croce. Camminare discepoli di Cristo e accoglierlo nella nostra vita strade, ma un segno vivo di preghiera e testi- per quaranta giorni nella penitenza vuol dire lasciandoci illuminare dalla Sua luce». per le monianza che ha voluto ripercorrere lo stesso viaggio compiuto da Cristo, nella penitenza e nella carità. «Gesù inizia il suo viaggio verso vocazioni Gerusalemme - dice il cardinale nella sua ome- lia - consapevole di andare nella città santa per compiere la sua missione: dare se stesso sulla Festa croce. Anche noi cristiani siamo chiamati a nella parrocchia camminare, come Cristo, durante la Quaresima, un tempo che ci porta alla Pasqua attraverso la Sant’Antonio contemplazione della croce e la partecipazione a questo grande mistero. Camminando vogliamo alla Pineta raggiungere la meta che il Signore ci ha assegna- to. Ma per aprirci a Dio, dobbiamo aprirci agli al- Domenica 14 marzo, nella tri e abbandonare il nostro possesso». Molto in- parrocchia Sant’Antonio alla cisive sono state le parole del cardinale richia- Pineta” dei Padri Rogazionisti, mando la seconda lettura di San Paolo. «San nella Santa Messa serale, Paolo - dice - ci insegna uno stile di vita cristia- presieduta dal superiore della no, ci esorta a non rimanere attaccati a noi stes- Comunità Rogazionista di si, alla nostra superbia, al nostro modo di fare. Napoli, padre Pasquale Donvito Se materializziamo la nostra vita, allora non R.C.J, due giovani seminaristi, stiamo nell’immenso cielo della discendenza di- Antonio Longo e Gregorio Calò vina promessa ad Abramo. Quanti fratelli agi- hanno chiesto di entrare in scono contro la legge e cercano di annullare gli “probandato” nella famiglia religiosa dei Padri Rogazionisti, fondati da Sant’Annibale Maria Di Francia. Il probandato è un’esperienza più intima ed Il Vescovo Ausiliare mons. Di Donna istituisce Lettori ed Accoliti intensa che prepara i giovani al passo vitale e centrale del nella Basilica del Buon Consiglio a Capodimonte noviziato, ove i candidati emetteranno i primi voti religiosi, dopo alcuni anni di prima esperienza. Essi sono solo «Il ministro, espressione due di numerosi altri giovani che hanno compiuto questo passo importante nel cammino della vita consacrata rogazionista, ma della preghiera del popolo» è chiaro che in questo anno dedicato al Sacerdozio, tale occasione acquista per la di Raffaele Cassese comunità parrocchiale e per tutta la Chiesa, un valore del “Cristiani non si nasce ma si diventa”: le parole di Tertulliano – prese questa via non è contraffatta come quelle scorciatoie che sanno di il- tutto particolare e profondo. «I in prestito da mons. Antonio Di Donna nella celebrazione del confe- lusioni perché «questa è l’unica, che passa per la Croce attraverso cui sacerdoti sono frutto della rimento dei Ministeri domenica 28 febbraio – dicono bene quel mi- possiamo giungere alla gloria della Risurrezione». Tutto sommato ci preghiera – sosteneva stero della nascita alla vita in Cristo, che si plasma grazie alla media- si può fidare di Lui; tacito consenso ne è proprio la presenza di semi- Sant’Annibale – e se non si prega zione della Chiesa che ogni anno presenta l’itinerario quaresimale a naristi in procinto di addentrarsi nella vita ministeriale della Chiesa per ottenerli, Dio non li manda. noi, quasi nati cristiani col rischio di non diventarlo mai; che si rea- ed ai quali sua Eccellenza legge anche per i loro prossimi uffici la pe- Lui ci ha comandato di pregare lizza grazie all’evangelo di questa seconda di Quaresima accentata ricope evangelica: «Voi accoliti avrete a che fare con il mistero dell’eu- con le parole del Vangelo “pregate dall’Ausiliare di Napoli come proposta al cristiano di essere vera- caristia, permettetemi che vi consegni soprattutto questo compito di il Padrone della messe perché mente “colui che ha scelto Gesù Cristo e lo segue”; ancora, parole che animare bene l’eucaristia domenicale delle vostre comunità parroc- mandi operai alla sua messe” e hanno da ri-dire ai seminaristi napoletani del quarto e quinto anno chiali perché esse siano celebrazioni serie, semplici e belle perché il po- questo significa che desidera di formazione istituiti rispettivamente Lettori ed Accoliti. Il tutto polo che vi partecipi in quell’ora possa vedervi la gloria e tornare alla esaudire questa preghiera che nella splendida Basilica del Buon Consiglio a Capodimonte, sulle no- vita di ogni giorno fortificati nelle fede»; ed ancora: «Voi lettori che sie- parte dalla Compassione del te frizzanti della corale regionale te istituiti in relazione alla parola di Cuore di Cristo per la messe del Rinnovamento nello Spirito e Dio dovrete, anzitutto, proclamar- abbandonata come pecore senza soprattutto alla massiccia parte- la nell’assemblea liturgica; che il pastore». Antonio e Gregorio, al cipazione delle comunità parroc- Signore vi conceda la grazia che chiali, che a detta del presule «si- quando spezzerete la parola di Dio di là della loro umana fragilità gnifica che dietro di voi c’è un po- come lettori e catechisti ai fratelli sono frutto della preghiera di polo che vi accompagna ed è giusto possa succedere come ai discepoli tanti cristiani che con cuore che sentiate questa comunione di Emmaus, che possa ardere il lo- fedele e costante innalzano a Dio perché il ministro del Signore non è ro cuore mentre voi parlate a loro di la supplica “Manda o Signore mai solo, è sempre espressione del- Gesù, della sua vita buona, bella e Apostoli santi nella tua Chiesa”. la preghiera del popolo di Dio». beata». I ministeri così conferiti Con fiducia, questa supplica Nell’omelia mons. Di Donna mar- sembrano dare a quel Pietro pas- continui a trovare spazio nella ca, in particolare, due elementi in- sionale che avrebbe fatto tende nostra preghiera e nella nostra timamente connessi alla vicenda pur di accamparsi sul Tabor una comunità, perché nelle nostre del Tabor: il dialogo fra Gesù, risposta… un invito a scendere a Diocesi e Famiglie Religiose non Mosè ed Elia che conferma che valle, nella Chiesa che si incontra manchi mai “chi spezza il pane Gesù è la via corrispondente al di- nei mille volti di ogni giorno, per della vita” segno di Dio e la voce dalla nube, confermare – nella vita di fede – Claudio Marino R.C.J. questo “ascoltatelo” – leitmotiv di che Gesù si può seguire, e quindi: questa domenica – a garanzia che Ascoltatelo! Foto: Antonio Martello 6 • 7 MARZO 2010 Vita Ecclesiale Nuova Stagione

Riflessione a margine della Lettera dell’Arcivescovo per la Quaresima «Giovani, liberate chi soffre» Nei quattro lunedì di marzo vicinanza ai senza fissa dimora della Galleria Umberto e un vademecum con i luoghi dove Convegno della incontrare ed aiutare i “crocifissi” di oggi Caritas il 13 marzo di Pasquale Incoronato* alla Facoltà Il titolo che il Cardinale ha scelto per parlare ai suoi giovani pere che non verremo abbandonati a noi stessi e incontreremo per la Quaresima è molto significativo e ricco di spunti, di rifles- Cristo, perché, nel momento del dolore e della paura, saremo con Teologica sioni ma soprattutto di passione per un mondo da lui amato sin Lui, che ha vissuto la sofferenza della Croce, ma l’ha vinta ed è ri- da quando è arrivato come pastore della nostra terra napoleta- sorto». na. Da questa riflessione l’invito a vivere una Quaresima all’inse- Organizzare “Miei cari giovani non rinunciate alla bellezza dei vostri so- gna dell’impegno e della solidarietà con quanti vivono una situa- gni”. In questa epoca definita dalle passioni tristi si sta radican- zione di sofferenza e di dolore; la proposta si articola su tre ver- do sempre più, nella mente dei nostri giovani, che è inutile so- bi: riconoscere, denunciare e schiodare i crocifissi della nostra sto- la Carità gnare, è inutile educarsi alla speranza. Il nostro tempo tenta le ria. Ecco le parole del Vescovo: «È nostro dovere cristiano, co- giovani generazioni sottraendo loro un potere enorme quello munque, liberare della croce, schiodare gli indifesi dalle loro croci Su invito del Cardinale dei sogni, quello cioè di vedere nell’oggi e nel futuro solo minac- e rimuovere situazioni di sofferenza, per costruire l’alternativa al- Crescenzio Sepe, la Caritas ce e morte, invece di spazi e luoghi dove declinare gesti di amo- le croci della vita, quella propria e quella degli altri, con lo slancio, diocesana ha organizzato un la passione, la generosità e la forza che solo voi giovani possedete Convegno sulla Caritas re e di speranza. parrocchiale allo scopo di Chi sogna sembra destinato ad essere burlato dai furbi, dai vio- e sapete donare». sostenere la crescita e lenti, da coloro che fanno della morte e della prepotenza la loro Con questo slancio il Cardinale invita i giovani a costruire al- promuovere la nascita delle bandiera di vita. Dove ha senso solo essere seduttivi, maliziosi sen- ternative alle proprie croci e a quelle degli altri. Per questo mo- Caritas in ogni parrocchia, di za più mirare a mete di alto profilo, senza più la voglia di gettare le tivo l’ufficio di Pastorale giovanile ha proposto due iniziative: la chiarire la sua identità e le sue reti verso il largo. prima che abbiamo chiamato dei quattro lunedì di marzo. Vuole funzioni e di offrire strumenti di Di fronte a questa realtà il Cardinale invita i giovani a riflet- manifestare la nostra vicinanza ai senza fissa dimora che stazio- accompagnamento e di tere sul senso profondo dell’esistenza umana, sul significato del nano nella Galleria Umberto, attraverso cibo, bevande calde e organizzazione. dolore e della sofferenza per coloro che si affacciano all’avven- conforto. Il Convegno intende rispondere tura della vita. Inoltre, ed è la seconda, abbiamo stilato un vademecum, che alle sollecitazione che E parte proprio dalla vita di tutti i giorni, dai suoi incontri non ha nessuna pretesa esaustiva, di far conoscere realtà terri- l’ Arcivescovo espresse nel Piano toriali e decanali dove i giovani possono donare la loro genero- Pastorale Diocesano, con i giovani durante le visite pastorali, il suo soffermarsi sui lo- ro volti, sulle loro gioie, tristezze e paure, che molte volte detur- sa carità per aiutare a liberare e schiodare i crocifissi di oggi. Organizzare la Speranza, 2008: Vorremmo dare continuità pastorale e missionaria all’evento di «Il ruolo della testimonianza è pano la bellezza dei loro volti. Tutto questo diventa oggetto di preghiera di Adorazione alla Croce, ma soprattutto poi presen- centrale in qualsiasi pastorale preghiera davanti al crocifisso. Cristo ha dato la sua vita per noi, tare queste attività di impegno nella carità, nella giornata dioce- che voglia suscitare la fede negli mostrando a tutti la sua presenza e vicinanza all’umanità. altri. Perciò, la nostra Chiesa, se Perché ogni uomo che si affaccia alla vita salirà sulla croce e sco- sana dei giovani, che si terrà l’8 maggio sul Vesuvio. Che in questo tempo ci possa guidare lo sguardo di Cristo, e vuole essere autenticamente prirà che Cristo già ci è stato. come conclude il nostro Cardinale, «è l’invito pressante e forte a missionaria, deve testimoniare la Scrive il Cardinale: «Come poteva esprimere il suo amore per diventare ogni giorno dispensatori di speranza, a guardare al fu- carità di Cristo in tutte le noi Dio, se non assumendo e vivendo in prima persona quello che turo senza paure né angosce, stando pure sulla croce, ma ad occhi situazioni nelle quali c’è un è il limite della nostra vita, cioè la morte mediante crocifissione? anziano, un uomo, una donna, aperti!». A tutti buon cammino quaresimale! Da allora, da quel momento nessuna croce sarà mai sola e defini- un bambino che soffre o ha *Direttore presbitero Pg Napoli bisogno di aiuto. In questa tiva: se e quando ci tocca salire sulla croce della vita, dobbiamo sa- ottica, la Caritas diocesana educherà le comunità parrocchiali e i gruppi ecclesiali alla carità con la costituzione o il consolidamento della Caritas in Santa Messa ogni parrocchia; con la INCONTRO DI SPIRITUALITÀ ALL’EREMO DEI CAMALDOLI costituzione della Caritas per mons. D’Urso domenica 14 marzo decanale, con il monitoraggio dei centri di ascolto, delle iniziative dalle ore 9.30 alle 13.30 di carità e delle associazioni di I componenti della Comunità volontariato esistenti in Diocesi; Vocazionale “Emmaus”, fondata e diret- Vi aspettiamo!... con il coordinamento degli enti e ta da mons. Antonio D’Urso, invitano tut- delle strutture assistenziali». ti quelli che hanno conosciuto il fondato- Il Convegno, sul tema “La re a partecipare alla celebrazione eucari- Caritas parrocchiale: organizzare stica che si terrà domenica 11 aprile, alle la Carità”, si svolgerà sabato 13 ore 18, nella parrocchia di Santa Maria marzo, dalle ore 9 alle ore 13, della Fede, in corso Garibaldi a Napoli, presso la Facoltà teologica, viale prima sede della comunità “Emmaus”. Colli Aminei, 2 Napoli. L’iniziativa è destinata ai I sacerdoti e diaconi portino camice e membri dell’équipes del stola bianca. Si prega di dare un cenno di coordinamento decanale, ai adesione al numero di cellulare responsabili delle Caritas 33.55.77.77.26. parrocchiali, decani, parroci, Si pregano coloro che sono in posses- diaconi permanenti. so di materiale utile a ricostruire la bio- E necessario far pervenire grafia di padre Antonio D’Urso e la storia l’adesione entro mercoledì 3 della Comunità “Emmaus”, o sono in marzo alla segreteria della grado di dare una testimonianza perso- Caritas diocesana (tel. 081. nale al riguardo di far riferimento a don 55.74.264; fax 081.55.74.269; Francesco Rivieccio, via Tripoli 16 - e-mail Casella Postale 199 - 80059 Torre del [email protected] ). Greco Napoli (081.881.75.44 casa – Gaetano Romano 081.881.73.01 parrocchia – Direttore Caritas Diocesana 33.55.77.77.26 cellulare - e-mail: france- [email protected]; f.riviec- www.giovaninapoli.it [email protected]; francesco.riviec- [email protected]. Nuova Stagione Pastorale e Domenica 7 MARZO 2010 • 7 7 marzo: III Domenica di Quaresima (Lc 13, 1-9) Comunic@zione I sensi della Scrittura nei Vangeli domenicali Littera gesta docet: la lettera descrive i fatti. Quid credas allegoria: l’allegoria insegna cosa credere. Internet: Moralis quid agas: la morale indica cosa fare. Quo tendas anagogia: l’anagogia addita la meta ultima linguaggio La lettera. Un grande teologo ha detto tegoricamente da Gesù: “Se non vi converti- mai è tanto presente nella loro coscienza co- che i predicatori di oggi devono avere il rete, perirete tutti allo stesso modo”. E si me quando si sente rifiutato! I rimorsi, i dub- Vangelo in una mano e il giornale nell’altra, spiegò poi con la parabola del fico per incul- bi, i sensi di incertezza, sono “colpi” del mediale volendo dire che il Vangelo deve essere appli- care che il padrone pretende i frutti, e se non Vignaiolo divino, tendenti a dissodare l’ani- cato ai casi concreti della vita, per non resta- li trova dopo le opportune cure del “vignaio- ma e a riscaldarla col sole della Verità. E’ mo- re Verità teorica e disincarnata. Ma prima di lo”, il fico viene tagliato… di Teresa Beltrano lui la pensò così Gesù, che – come appare dal L’allegoria. I due episodi citati appar- rale forse persistere nella vita immorale e/o vangelo di oggi - insegnò il rapporto tra pec- tengono alla “cronaca” e quindi alla storia, e nella negazione del Padre e Creatore? cati e tragedie umane prendendo lo spunto tuttavia contengono una chiara allegoria: i Non a caso la liturgia ha posto in questa Internet dal punto di vista dei da due avvenimenti del tempo: Pilato uccise mali provengono all’uomo dagli altri uomini III Domenica di Quaresima questo brano linguaggi è un ottimo degli uomini mentre offrivano sacrifici al ve- (Pilato) o da eventi naturali (il crollo della evangelico; siamo infatti già a metà del tem- esempio di “sincretismo ro Dio o ad altra divinità pagana, e venne ri- torre). Ma l’allegoria più evidente è nella pa- po quaresimale, “tempo propizio” per con- mediatico”. ferito a Gesù, che a sua volta richiamò un al- rabola del fico, dove appaiono il fico stesso, vertirci e tornare a Dio. Fino a quando du- tro episodio: la morte di 18 persone per il il padrone del fico, il vignaiolo, il terreno La sua originalità non è crollo della torre di Siloe. Gesù prese i due sfruttato e poi dissodato, e infine i frutti. rerà la nostra resistenza e la pazienza di Dio? determinata dalla somma dei spunti per rintuzzare una profonda convin- Sono elementi significativi, poiché l’albero L’anagogia. Dio non gode per la morte vari linguaggi da esso zione popolare – vigente ancora oggi – secon- rappresenta ogni uomo, il quale è stato crea- del peccatore, ma vuole che si converta e vi- integrati, (musica, immagine, do cui i terremoti e gli altri incidenti sono to da Dio - il padrone - perché produca frut- va. Dio non ci ha creati per operare il male testo, filmati, ecc.), ma in sé mandati da Dio come punizione dei peccati. ti di opere buone; Dio può concedere un tem- ma il bene; non ci ha dato la libertà per usar- costituisce una forma di Dio può punire in questa vita come nell’altra, po e un supplemento di tempo, ma non tol- la “contro” di Lui o gli altri o la natura o se processo comunicativo ma non bisogna ritenere ciascun evento na- lererà a lungo le esistenze inutili! Si usa dire stessi, ma “per”, cioè a vantaggio… Bisogna turale – buono o cattivo - come premio o co- che Dio non paga il sabato, ma la domenica nuovo. me punizione divina. A parte la difficile que- non ha debiti! essere perfetti, cioè amorosi, come Dio! Nuovo, e sempre in divenire, stione se all’inferno ci manda Dio o ci andia- La morale. Gli uomini non possono illu- Fiorenzo Mastroianni, O.F.M. legato al digitale. Esso sta mo coi nostri piedi, una cosa è insegnata ca- dersi di farla franca; essi hanno un Dio, che Cappuccino generando una produzione di significati molto difficili da decifrare. ANNO SACERDOTALE ALFABETO SOCIALE Nel vasto universo digitale, si può rimanere con la mano attaccata al mouse e con gli occhi sullo schermo del pc, Fedeltà di Cristo, Educare alla legalità per ore e ore nella ricerca di informazioni, affascinati e coinvolti dai diversi link e fedeltà del sacerdote al bene comune dalla qualità dell’immagini. Una delle offerte più di Salvatore Esposito di Antonio Spagnoli interessati e utili del web sono i cosiddetti motori di ricerca, La nostra vocazione è di diaconia della Parola nell’im- essere “servi Ecclesiae”. È pegno della evangelizzazio- Le parole più ricorrenti che si leggono sui quotidiani degli ulti- classificabili come un genere bene però tenere uniti i due ne. Impegno primario, in mi tempi sono corruzione, collusione, illegalità. Anche qui nel no- di siti particolare e molto concetti che caratterizzano il quanto l’annunzio della stro Sud, come nel resto del Paese, si registrano diffusi casi di ille- utile. nostro ministero, il sacerdo- Parola è la prima carità nella galità, in gran parte dovuti alla presenza della criminalità organiz- Essi sono degli spazi che te è “homo Dei e servus Chiesa e della Chiesa. È vero zata, «rappresentata soprattutto dalle mafie – scrivono i Vescovi ita- consentono di fare ricerca in Ecclesiae”. Questi due con- che la Chiesa nasce liani nel recente documento Per un Paese solidale. Chiesa italiana e modo abbastanza facile ed cetti devono restare insepa- dall’Eucaristia, dice H. De Mezzogiorno, al n. 9 – che avvelenano la vita sociale, pervertono la intuitivo, utilizzando rabilmente uniti se non si Lubac, ma ancor prima nasce mente e il cuore di tanti giovani, soffocano l’economia, deformano il l’interfaccia della rete. vuole deformare la nostra dall’annunzio della Parola. È volto autentico del Sud». missione. Senza il primo sa- la Parola che raduna, e convo- Il più famoso e utilizzato da Tuttavia, scrivono ancora i Vescovi, l’economia illegale «non si remmo dei funzionari, senza ca. Dalla Parola nasce la fede, milioni di utenti è: Google! il secondo saremmo dei reli- indispensabile per celebrare identifica totalmente con il fenomeno mafioso, essendo purtroppo I motori più conosciuti sono giosi: «Egli è il servo di Cristo l’Eucaristia. Resta scontato diffuse attività illecite non sempre collegate alle organizzazioni crimi- a carattere internazionale. per essere, a partire da lui, per che chi annunzia la Parola è nali, ma ugualmente deleterie (usura, estorsione, evasione fiscale, la- Esistono motori di ricerca lui e con lui, servo degli uomi- amico della Parola. voro nero…). Ciò rivela una carenza di senso civico, che compromet- nazionali, motori che ni. Il suo essere ontologica- Nella vita del presbitero è te sia la qualità della convivenza sociale sia quella della vita politica effettuano ricerche in mente assimilato a Cristo co- indispensabile l’ascolto ami- e istituzionale, arrecando anche in questo caso un grave pregiudizio contemporanea su più stituisce il fondamento del- cale e perseverante della allo sviluppo economico, sociale e culturale». motori, motori di ricerca di l’essere ordinato per il servizio Parola. Nel Risorto sono ri- Cosa fare di fronte a tale degrado? È evidente che il problema indirizzi e-mail, di della comunità» (Il presbite- sorte anche tutte le sue paro- dello sviluppo del Mezzogiorno non è solo economico, ma, a un li- newsgroup, di programmi, di ro, pastore e guida della co- le. Perciò quando si ascolta vello più profondo, etico, culturale, antropologico. È urgente dun- munità parrocciale, 5). una parola del Vangelo, si que reagire, rilanciando «un serio e vigoroso processo educativo», i immagini, di musica ecc. È utile ricordare l’afori- ascolta una parola “risorta” cui capisaldi siano «cultura del bene comune, della cittadinanza, del Essi non sono altro che sma di Sant’Agostino: che ha la vivacità, la forza, la diritto, della buona amministrazione e della sana impresa nel rifiuto grandissimi database, archivi «Praeesse est prodesse» (pre- luminosità del Signore che racchiudono decine di siedere non è che servire), che Risorto stesso. La conoscen- dell’illegalità». Per far ciò, è altrettanto urgente rigenerare «gli am- milioni di pagine e che, gratis, ha fatto molta fortuna in za progressiva di Lui attra- biti in cui ci si spende per l’educazione e la formazione dei giovani». Occidente: lo si ritrova nella verso tutte le parole della La stessa Chiesa si sente provocata dalla sfida educativa. La ca- sono disponibili a fornirci regola di San Benedetto: Scrittura permette di fargli techesi, nelle parrocchie e in ogni realtà associativa, va ripensata e informazioni in base alle «Sappia, l’Abate, di dover piut- spazio nella nostra vita, di rinnovata. Non potrà limitarsi ad essere scuola di dottrina, ma de- nostre richieste. tosto servire che presiedere» accettarlo per quello che è, di ve diventare «occasione d’incontro con la persona di Cristo e labora- Risulta abbastanza difficile (Regula c. 64) e San Gregorio costruire l’edificio della no- torio in cui si fa esperienza del mistero ecclesiale, dove Dio trasforma affermare quale sia il più utile sempre rivolgendosi agli stra vita insieme con Lui, le nostre relazioni e ci forma alla testimonianza evangelica di fronte e funzionale motore. Abati dice: «Non godano di “osservando la sua parola” e in mezzo al mondo. Da essa dipende non soltanto la corretta ed ef- Per alcuni utenti potrebbe presiedere ma di servire» con una fede obbediente. ficace trasmissione della fede alle nuove generazioni, ma anche lo sti- (Regula pastoralis, II, 6). Da Sant’Agostino chiama essere quello che dà maggiori molo a curare e maturare una qualità alta della vita credente negli questa dottrina Sant’Agostino Dispensator Verbi il sacerdo- pagine di indirizzi tira, intrepidamente, tutte le te dedito all’annunzio della adolescenti e nei giovani. In questo quadro trova spazio l’esigenza di sull’argomento chiesto. conseguenze: «Siamo preposti Parola. Il Santo Dottore dice ripensare e di rilanciare le scuole di formazione sociale e politica, co- Per altre persone potrebbero agli altri e siamo servi: prese- che colui che si dedica alla me pure le iniziative di formazione comunitaria intensiva» (n. 17). essere quei motori in cui i siti diamo, ma solo se serviamo» predicazione sit orator ante- In questo impegno educativo, un ruolo fondamentale è svolto sono classificati e presentati (Miscellanea augustiniana, t. quam dictor (sia un orante dalla testimonianza dei santi e dalle grandi personalità spirituali da un esperto. I, 565). Quasi a dire: se non prima di essere un oratore). cristiane come don Pino Puglisi, prete palermitano ucciso dalla Oggi, la maggior parte dei serviamo, non presediamo. Pregherà per sé e per quelli mafia nel 1993, capace di testimoniare ai giovani del Mezzogiorno motori possiede le due offerte Nella seconda domanda cui deve parlare. che l’impegno sociale «non può essere separato dalla fede cristiana di ricerca: quella “diretta”, e vien chiesto un servizio: la (25. continua) che lo animò e lo sostenne, non solo in mezzo a tante difficoltà, ma quella di ricerca “ad albero”. persino di fronte alla morte violenta presentita e accettata» (n. 18). 8 • 7 MARZO 2010 Speciale Nuova Stagione

A margine del Documento della Conferenza Episcopale Italiana: “Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno” Pensare insieme per far crescere il Paese

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA L’attenzione su antichi e nuovi pro- come don Pino Puglisi, don blemi che attanagliano il Meridione si Giuseppe Diana e il giudice Rosario apre a un invito forte e deciso: solo un Livatino il volto autentico del Sud. impegno corale può salvare il Sud. “I In questo processo di trasformazio- veri attori dello sviluppo non sono i ne delle coscienze i Vescovi leggono mezzi economici, ma le persone”, ec- ancora una volta la questione meri- co dunque l’appello a un nuovo modo dionale come questione nazionale di pensare, “il pensare insieme” attra- rifacendosi al motto del verso una massiccia e impegnativa Documento dell’89 “Il Paese non operazione educativa che deve coin- crescerà se non insieme”. In que- volgere la scuola, l’università, le auto- st’ottica chiamano in causa il dibat- rità civili, la famiglia che rimane la tito sul federalismo che potrà esse- grande risorsa del Sud, incentrata an- re un’opportunità vincente se saprà cora sulla “presenza tradizionale e essere “solidale, realistico e unita- ricca di sapienza della donna”. rio” riducendo le distanze tra Nord I Vescovi rivendicano “alla dimen- e Sud in un tempo in cui il fenome- sione educativa, umana e religiosa, un no della globalizzazione finisce col ruolo primario nella crescita del lasciare il Meridione ancora di più Mezzogiorno: uno sviluppo autentico ai margini dello sviluppo economi- e integrale ha nell’educazione le sue co. fondamenta più solide”. Una sfida Restano aperte, comunque, educativa che abbia la forza di trasfor- grandi questioni che non possono mare le coscienze è l’unica risposta al risolversi soltanto all’interno del male profondo del Mezzogiorno: la Sud. C’è, innanzitutto, il grande e mentalità corrotta, la criminalità or- grave problema della criminalità ganizzata, ogni forma di mafia che av- organizzata, della camorra e delle velena la vita sociale e soffoca l’econo- mafie che costituiscono il vero can- mia. “Ai fedeli laici, in particolare, è cro che mina e condiziona la vita so- affidata una missione propria nei di- ciale, la sicurezza, la crescita econo- versi settori dell’agire sociale e nella mica e civile delle comunità meri- politica”, ma soprattutto la Cei ha a dionali. Per questo velenoso e insi- cuore il futuro dei giovani, costretti nuante male ribadiamo, con tutta la ancora a emigrare in cerca di lavoro o Chiesa italiana, la nostra ferma a trovarsi coinvolti nelle file del lavo- condanna e il nostro incessante im- ro nero, affascinati da facili guadagni. pegno contro ogni forma di violen- Ed è proprio ai giovani che affida la re- za, di prevaricazione e di offesa alla sponsabilità di “testimoniare la li- vita dell’uomo, ricordando il moni- bertà nel e del Mezzogiorno”. to del compianto Giovanni Paolo II: In una prospettiva di impegno per “Convertitevi, un giorno verrà il il cambiamento è necessario in parti- giudizio di Dio”. colare tra i giovani il coraggio della te- C’è, poi, la questione lavoro, che stimonianza che ha visto in uomini significa, purtroppo, disoccupazio-

Sintesi del Documento dei Vescovi italiani Solidarietà e sussidarietà per il Sud di Doriano Vincenzo De Luca Il Mezzogiorno deve essere riconsiderato in un’ottica di solidarietà capace di spezzare il legame tra Paese in senso federale - afferma il documento - costituirebbe una sconfitta per tutti, se il federalismo mafia e politica, e risolvere i problemi di profonda povertà, disoccupazione e immigrazione massiccia accentuasse la distanza tra le diverse parti d’Italia». «Un tale federalismo, solidale, realistico e unita- che l’affliggono. Sono questi in sintesi i nodi cruciali affrontati nel documento «Per un Paese solidale. rio, rafforzerebbe l’unità del Paese - sottolineano i presuli - rinnovando il modo di concorrervi da par- Chiesa italiana e Mezzogiorno» con il quale i Vescovi italiani, a vent’anni dalla pubblicazione di te delle diverse realtà regionali, nella consapevolezza dell’interdipendenza crescente in un mondo glo- «Sviluppo nella solidarietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno», intendono riprendere la riflessione sul balizzato». Un sano federalismo rappresenterebbe, dunque, una sfida per il Mezzogiorno e potreb- cammino della solidarietà nel Paese, con particolare attenzione al Sud d’Italia e ai suoi problemi irri- be risolversi a suo vantaggio se riuscisse a stimolare una spinta virtuosa nel bonificare il sistema solti. dei rapporti sociali, soprattutto attraverso l’azione dei Governi regionali e municipali nel rendersi direttamente responsabili della qualità dei servizi erogati ai cittadini, agendo sulla gestione della Le mafie, «strutture di peccato» leva fiscale. Il documento pone un accento particolare su una delle «piaghe più profonde e durature» del Sud, considerato come un vero e proprio «cancro»: la mafia, nelle sue tante declinazioni e ramificazioni che Non si cresce se non insieme si sono tramutate ormai in «strutture di peccato». «Non è possibile mobilitare il Mezzogiorno senza che Affrontare la questione meridionale, affermano i Vescovi, significa anche richiamare la neces- esso si liberi da quelle catene che non gli permettono di sprigionare le proprie energie», si legge nel docu- saria solidarietà nazionale, la critica coraggiosa delle deficienze, la necessità di far crescere il sen- mento, deplorando le «mafie che avvelenano la vita sociale, pervertono la mente e il cuore di tanti giova- so civico di tutta la popolazione, l’urgenza di superare le inadeguatezze presenti nelle classi diri- ni, soffocano l’economia, deformano il volto autentico del Sud». «La criminalità organizzata - sottolinea- genti. Da qui un appello «alle non poche risorse presenti nelle popolazioni e nelle comunità ecclesia- no i Vescovi - non può e non deve dettare i tempi e i ritmi dell’economia e della politica meridionali, diven- li del Sud, a una volontà autonoma di riscatto, alla necessità di contare sulle proprie forze come con- tando il luogo privilegiato di ogni tipo di intermediazione e mettendo in crisi il sistema democratico del dizione insostituibile per valorizzare tutte le espressioni di solidarietà che devono provenire dall’Italia Paese». Questo perché il controllo malavitoso del territorio porta di fatto a una forte limitazione del- intera nell’articolazione di una sussidiarietà organica». Nel documento si sottolinea che spetta «al- l’autorità dello Stato e degli enti pubblici, favorendo l’incremento della corruzione, della collusione e le genti del Sud essere le protagoniste del proprio riscatto», ma questo non dispensa dal dovere della della concussione. I Vescovi italiani stigmatizzano poi la diffusione di una certa cultura che consente solidarietà l’intera nazione, e dal dovere della condivisione. alla mafia di rigenerarsi, come la «falsa onorabilità», l’«omertà diffusa» e «una carenza di senso civi- co» che fanno da terreno fertile ad un’economia malata che non può essere ricondotta tout court al fe- L’educazione, una «priorità ineludibile» nomeno mafioso e che è formata anche da usura, estorsione, evasione fiscale e lavoro nero. Di qui, av- Il problema dello sviluppo del Mezzogiorno affonda, però, le sue radici in una dimensione più vertono, la necessità di «un preciso intervento educativo, sin dai primi anni di età, per evitare che il ma- profonda, di carattere etico, culturale e antropologico. In questa prospettiva la questione educati- fioso sia visto come un modello da imitare». E il documento che ricorda a questo proposito figure eroi- va diventa quindi una «priorità ineludibile». Occorre infatti una «cultura del bene, della cittadinan- che come don Pino Puglisi, don Giuseppe Diana e il giudice Rosario Livatino. za, del diritto, della buona amministrazione e della sana impresa nel rifiuto dell’illegalità». I giovani, quindi, sono i primi ad essere chiamati a testimoniare «la libertà nel e del Mezzogiorno». E l’esigen- Per un federalismo solidale za di investire in legalità e fiducia sollecita, perciò, «un’azione pastorale che miri a cancellare la di- Di fronte a queste vecchie e nuove emergenze sociali, i Vescovi auspicano che il principio di sussi- varicazione tra pratica religiosa e vita civile e spinga a una conoscenza più approfondita dell’insegna- diarietà venga mantenuto strettamente connesso con il principio di solidarietà, e viceversa, per non mento sociale della Chiesa, che aiuti a coniugare l’annuncio del Vangelo con la testimonianza delle scadere nel particolarismo sociale o nell’assistenzialismo. «La prospettiva di riarticolare l’assetto del opere di giustizia e di solidarietà». Nuova Stagione Speciale 7 MARZO 2010 • 9 aliana: “Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno” r far crescere il Paese

A PRIMA PAGINA ne, sfiducia, povertà ed anche emi- re, in un documento che chiama tutti grazione di tante giovani professio- ad uno sforzo corale, l’appello alla nalità e intelligenze, a fronte della condivisione ecclesiale: “va promosso quale si registra, viceversa, una mas- ogni impegno a superare le chiusure siccia immigrazione, che richiede prodotte da inerzie e stanchezze, da nuove forme di solidarietà, mentre una prassi pastorale ripetitiva, per permane lo stato di sofferenza e di giovarsi delle reciproche ricchezze”. precarietà del mondo femminile, ver- Le Chiese del Sud hanno dunque il so cui si rendono assolutamente ne- compito, sul piano spirituale e pasto- cessari rispetto e attenzione. E’ una rale, di essere fermento nella massa af- realtà complessa e comprendiamo, finché tutta la vita sociale, economica quindi, la difficoltà di soluzioni tau- e politica sia proiettata sulla via della maturgiche, ma sappiamo bene che giustizia e della solidarietà. nuove idee, moderni piani di inter- Moltiplicare pani e pesci è possibile se, vento e sostegno alle capacità proget- superando ogni forma di egoismo e in- dividualismo, tutti, al servizio di tutti, tuali sono possibili. Si pone, pertan- aprano le porte alla speranza. to, un problema di classe dirigente e L’ottimismo dei Vescovi “non è un ot- di impostazione politica, che non timismo di facciata, ma una speranza comporta necessariamente una esi- radicata nel segno sacramentale genza di ricambio di persone e gene- dell’Eucaristia”. Un ottimismo che si razionale, ma richiede certamente traduce in un impegno concreto: già a una revisione di comportamenti, un giugno i Presidenti delle Conferenze recupero di motivazioni, un richia- episcopali del sud d’Italia saranno qui mo costante all’etica della responsa- a Napoli per continuare a lavorare in- bilità. sieme. Nel frattempo è auspicabile che Il Mezzogiorno, a partire da cia- ogni uomo di buona volontà, credente scuna persona, deve fare la sua parte, o meno, provocato dalle parole dei rivendicando chiaramente il ricono- Vescovi, possa sentirsi parte attiva nel- scimento dei propri diritti, ma so- la costruzione di un Meridione miglio- prattutto recuperando la lista dei re, offrendo il suo contributo di paro- propri doveri per vincere contraddi- le, azioni e pensiero per un dibattito zioni e pregiudizi, per uscire da uno aperto e franco a favore di tutti, a favo- stato di incomprensibile attesa, per re del bene comune. Contro il disfatti- essere artefice e protagonista del pro- smo di quanti non credono in una ri- prio destino, facendo leva su due ri- nascita del Sud, contro l’inerzia e l’a- sorse fondamentali, che sono il terri- patia di chi è stanco di lottare per il be- torio e i giovani, la vera leva della ri- ne della propria terra, la Chiesa grida nascita, il vero lievito dello sviluppo, con forza: “Bisogna osare il coraggio a partire proprio dalla Campania della speranza!”. che, secondo una recente statistica, è la regione più giovane d’Italia. © Crescenzio Card. Sepe Evidentemente, non poteva manca- Arcivescovo Metropolita di Napoli nto dei Vescovi italiani sidarietà per il Sud incenzo De Luca Paese in senso federale - afferma il documento - costituirebbe una sconfitta per tutti, se il federalismo accentuasse la distanza tra le diverse parti d’Italia». «Un tale federalismo, solidale, realistico e unita- rio, rafforzerebbe l’unità del Paese - sottolineano i presuli - rinnovando il modo di concorrervi da par- te delle diverse realtà regionali, nella consapevolezza dell’interdipendenza crescente in un mondo glo- balizzato». Un sano federalismo rappresenterebbe, dunque, una sfida per il Mezzogiorno e potreb- be risolversi a suo vantaggio se riuscisse a stimolare una spinta virtuosa nel bonificare il sistema dei rapporti sociali, soprattutto attraverso l’azione dei Governi regionali e municipali nel rendersi direttamente responsabili della qualità dei servizi erogati ai cittadini, agendo sulla gestione della leva fiscale.

Non si cresce se non insieme Affrontare la questione meridionale, affermano i Vescovi, significa anche richiamare la neces- saria solidarietà nazionale, la critica coraggiosa delle deficienze, la necessità di far crescere il sen- so civico di tutta la popolazione, l’urgenza di superare le inadeguatezze presenti nelle classi diri- genti. Da qui un appello «alle non poche risorse presenti nelle popolazioni e nelle comunità ecclesia- li del Sud, a una volontà autonoma di riscatto, alla necessità di contare sulle proprie forze come con- dizione insostituibile per valorizzare tutte le espressioni di solidarietà che devono provenire dall’Italia intera nell’articolazione di una sussidiarietà organica». Nel documento si sottolinea che spetta «al- le genti del Sud essere le protagoniste del proprio riscatto», ma questo non dispensa dal dovere della solidarietà l’intera nazione, e dal dovere della condivisione.

L’educazione, una «priorità ineludibile» Il problema dello sviluppo del Mezzogiorno affonda, però, le sue radici in una dimensione più profonda, di carattere etico, culturale e antropologico. In questa prospettiva la questione educati- va diventa quindi una «priorità ineludibile». Occorre infatti una «cultura del bene, della cittadinan- za, del diritto, della buona amministrazione e della sana impresa nel rifiuto dell’illegalità». I giovani, quindi, sono i primi ad essere chiamati a testimoniare «la libertà nel e del Mezzogiorno». E l’esigen- za di investire in legalità e fiducia sollecita, perciò, «un’azione pastorale che miri a cancellare la di- varicazione tra pratica religiosa e vita civile e spinga a una conoscenza più approfondita dell’insegna- mento sociale della Chiesa, che aiuti a coniugare l’annuncio del Vangelo con la testimonianza delle opere di giustizia e di solidarietà». 10 • 7 MARZO 2010 Vita Ecclesiale Nuova Stagione Nell’anno sacerdotale, una figura da ricordare Don Luigi, prete instancabile di Gaetano Marino

Nel mio ministero diaconale ho conosciuto padre Luigi Graziuso trovava il volto reale di Cristo. come un presbitero instancabile, che cercava di essere presenza per Un presbitero che amava molto la Madonna, la dolce madre di Dio, gli altri. Per circa vent’anni gli sono stato accanto, coadiuvandolo nel- era suo devoto, spesso organizzava pellegrinaggi in santuari mariani. le attività parrocchiali. Un uomo, che difficilmente si inquietava, tut- Era anche un uomo di grande cultura umanistica e teologica, un to prendeva sul serio, non aveva mai un momento libero. Ai tantissi- dottore in diritto canonico. Durante la celebrazioni delle S. Messe la mi che hanno attraversato la sua scia ha lasciato un buono ricordo, sua eloquenza era chiara, profonda e rispecchiava il dettato evangelico. era pronto a soccorrere chi era nel bisogno materiale e spirituale, nul- Bisogna anche considerare che la parrocchia dell’Immacolata la lo fermava, restava umile e semplice. Concezione è situata in una zona dove convivono diverse realtà, la po- Quante iniziative pastorali, il venerdì curava gli ammalati con la vertà e la ricchezza, il bisogno e l’abbondanza, la presenza di un’ area confessione e l’Eucaristia e laddove era necessario anche con di mercato, e fino a qualche anno fa dell’ospedale psichiatrico, del vi- l’Unzione degli Infermi. Si portava ad essere vicino a tanti che viveva- cino aeroporto, una zona di passaggio per tanti che presso la parroc- no la stagione della sofferenza. Non tralasciava la visita pasquale alle chia trovano accoglienza e cura spirituale. In questa realtà ha vissu- famiglie, aveva il carisma di saper ascoltare, un uomo di Dio che sa- to per oltre vent’anni, si faceva voler bene da tutti, un padre con un peva porsi in empatia mettendo a proprio agio chi gli stava accanto. grande cuore. In parrocchia e fuori era sempre disponibile per le confessioni, in- Noi siamo persone umane e siamo soggetti a vivere la fragilità del no- stancabile, esercitava pienamente il ministero della consolazione. stro corpo, e così nell’ottobre 2000, per motivi cardiaci don Luigi fu as- Durante il periodo pasquale e durante la festività dell’Immacolata sente dalla parrocchia per oltre venti giorni, mi confidò che nella fase più Il nuovo Concezione organizzava delle pro- acuta della sua malattia si era trovato cessioni locali con notevole parteci- vicino ad un portone e che mentre si libro pazione dei fedeli. Quanti drappi sui accingeva ad entrare, padre Pio, di di balconi, a dimostrazione che le fa- cui era molto devoto, lo prese per ma- miglie approvavano le sue iniziative no dicendogli: “non è ancora giunto il Raffaele Bussi pastorali. Non va dimenticato che a tuo momento, vieni, devi ancora lavo- Capodichino è stato attivo per tan- rare”, così è stato, queste parole non tissimi anni l’ospedale psichiatrico, hanno bisogno di commento. L’avventura le suore di San Vincenzo incaricate Il 29 novembre 2003, all’età di trovavano in padre Luigi un punto di 61 anni, dopo 35 anni di sacerdozio, riferimento, la visita agli ammalati silenziosamente, come visse finì la umana psichiatrici veniva fatta spesso, inte- sua esistenza terrena, lasciando un ri padiglioni venivano visitati dal grande vuoto nella comunità par- parroco e da diversi fedeli della co- rocchiale. Ai funerali mons. Pelvi, di munità parrocchiale. I fratelli am- piangendo lo definì “sacerdote in- malati, avvicinati da lui, venivano stancabile”. trattati come Cristo, tale era l’amore Credo che don Luigi, uomo di Gaetano nei loro confronti, viveva intensa- Dio, continui a pregare per tutti da Don Luigi Graziuso Errico mente la presenza di chi negli ultimi lassù.

Questo libro ripercorre l’avventura umana di el 1469, Fra Domenico da Corella, nel Gaetano Errico, sacerdote suo “Theotokon”, per la prima volta napoletano, Fondatore Nnella storia donò il prestigioso titolo di Il Beato Angelico dell’Ordine dei Missionari dei “Angelicus” al pittore domenicano Giovanni Sacri Cuori, proclamato da Fiesole (Vicchio 1395 circa – Roma 18 feb- di Michele Borriello Santo da Benedetto XVI il 12 braio 1455). E addirittura il Corella afferma che non fu inferiore né a Giotto, né a ottobre 2008. luce. Ad esempio: nell’incoronazione della Cimabue. Nato a Secondigliano, terra di Vergine agli Uffizi, il gruppo della Madre e del In seguito il Vasari nelle sue “Vite” di pitto- antica tradizione artigiana, Figlio è attorniato da una corona di raggi lu- ri, parlando del Domenicano sempre aggiun- minosissimi. Gaetano Errico nutre la ge l’aggettivo Angelico. Ed effettivamente, do- propria vocazione da La profusione dell’oro, simbolo ed emana- po circa 430 anni dalla morte, Giovanni Paolo zione della divinità, e la policromia dei drap- ragazzino, terzogenito di dieci II lo proclamò Beato. peggi non sono solo aspetti decorativi, ma nel- figli, costringendosi a Certo, poi, in senso cinquecentesco, anche lo splendore della luce avvolgente le immagi- studiare pur lavorando nel la sua arte fu definita “angelica”, cioè superio- ni rappresentano una metafora religiosa, pa- laboratorio di pasta del padre. re, altissima, divina. Ancora Cristoforo rallela, come si diceva, a quella dell’ultimo Sullo scenario storico della Landino nel 1481 giudicava l’artista ed il reli- canto del Paradiso. Repubblica Partenopea gioso insieme come «angelico et vezoso et divo- Nella cella 35 del convento di San Marco (1799), della successiva to et ornato con grandissima facilità». a Firenze si può ammirare una stupenda Egli era schivo delle ricchezze come degli Restaurazione (1815) e “Comunione degli Apostoli” (1441 circa). onori. Secondo il Vasari, prima di indossare il dell’Unità d’Italia (1860) si L’atmosfera che l’Angelico è riuscito a creare saio dei domenicani avrebbe potuto «stare co- è di una rarefazione che non si trova sulla ter- snoda la vicenda di un uomo modissimamente nel secolo», perché, oltre che, tra i miracoli quotidiani ra: i colori sono tenui, semplici, incantati. La quello che aveva di suo, poteva «guadagnarsi scena descritta è di una semplicità, appunto della sua bontà, seppe ciò che avesse voluto con quell’arti che ancora evangelica, la tavola è a forma di “elle”, Gesù commuovere, convincere, giovinetto benissimo far sapeva». è nell’angolo a sinistra in atteggiamento di accogliere la gente nella casa Scarse sono le notizie storiche pervenute- donazione di sé, la Madonna è in ginocchio, del Signore con semplicità e ci sulla sua famiglia: sappiamo che il padre di sempre a sinistra, alle spalle del Cristo, sa- profondità, determinato a nome Pietro era figlio di un tale Gino e che il cerdote comunicante e le fa da sfondo una to- fratello minore Benedetto lo aveva seguito fra Vergine, espressa, appunto angelicamente, diffondere dovunque la nelle sue Annunciazioni, nei trionfi della vaglia candida decorata. Otto apostoli sono Parola di Cristo, grazie ai suoi i Domenicani. Dalle varie “Vite” che possedia- in piedi, dietro il tavolo, tutti in atteggiamen- mo, non possiamo ricavare informazioni sul- Vergine, nelle Incoronazioni. Egli sembra, e confratelli, malgrado gli to devoto, mani giunte, volti seri, fissi gli la data di nascita, sulla sua formazione e la intimamente avvertiva e sentiva d’essere, un ostacoli di un mondo sempre angelo tra gli angeli così variopinti, colorati, sguardi in estasi. Quattro sgabelli di fronte al crescita, quasi che la sua pittura fosse stata tavolo, poverissimi. A destra in ginocchio gli più avverso alla religione. ispirata solo da Dio. Quasi tutti i suoi estima- sublimi, in adorazione della vergine. Seppe tradurre in termini pittorici le sublimità del altri quattro apostoli. Gesù comunica San tori affermano che aveva per costume di non Giovanni. Due finestre in alto fanno intrave- ritoccare o rifinire mai una sua opera, ma che Paradiso di Dante e quelle figure liricamente descritte che affollano la terza cantica, dere costruzioni esterne e nell’angolo destro, le lasciava come erano riuscite di prima ma- oltre i quattro apostoli inginocchiati, un de- no, perché, diceva, tale essere la volontà di l’Angelico le seppe rivestire di colori, forme e tratti decisamente divine. Come per Dante, lizioso pozzo con carrucola e secchio. Raffaele Bussi Dio. In questo piccolo e meraviglioso affresco Santuari. Non metteva mano ai pennelli se prima così per l’Angelico si può dire che al poema pittorico ha messo mano “cielo e terra”. Né si c’è tutto il Vangelo dell’Angelico. Il Vangelo L’avventura umana non si fosse raccolto in profondissima e inten- dei poveri, degli innamorati di Cristo, della sa preghiera. Non dipinse mai Crocifissi, si può trascurare, a proposito della pittura di Gaetano Errico dell’Angelico, un riferimento non casuale a Vergine Madre figlia del suo Figlio. L’Angelico Il Mondo di Suk pensi a quello esistente nel convento di San ha saputo in questa opera e in tutte le altre pre- Marco a Firenze, senza versare, in ginocchio, San Tommaso d’Aquino. Napoli 2010 dicare da ottimo Frate predicatore il Vangelo calde lacrime. Sarà aneddotica, ma dalle sue Forma naturale perfetta è, secondo 140 pagine – euro 12,00 l’Aquinate, quella che non ostacola la propa- autentico, quello del Cristo, attraverso non numerose opere traspare sempre un senso di parole, ma colori, luce, bagliori di Paradiso, pietà autentica, di fede profonda, di amore gazione della luce. Tutte le opere eseguite dall’Angelico, a partire dal 1430, sono eserci- anticipazioni ben riuscite del Paradiso e della per il Cristo. Gerusalemme celeste. Particolare e intensa la sua devozione alla tazioni o, se si vuole, variazioni sul tema della Nuova Stagione Città 7 MARZO 2010 • 11

La chiesa di Santa Maria degli Angeli sono stati riconsegnati al parroco di Santa Restituiti alla chiesa alle Croci si vede finalmente restituiti, do- Maria degli Angeli don Vincenzo Vollero Sant’Antonio po vent’anni, alcuni suoi tesori. Si tratta nel corso di una cerimonia che si è svolta il di S. Maria degli Angeli di due busti seicenteschi in legno e oro 25 febbraio presso il Consolato Generale ad Afragola i busti di S.Innocenzo e S. Felice che rappresentano San Felice e degli Stati Uniti a Napoli. Presenti oltre al Sant’Innocenzo, opera del celebre artista console J. Patrick Truhn, padrone di casa, Frate Diego da Careri. Le due sculture Craig Stevens, Ice Attachè Incontri erano state rubate dalla chiesa nel 1990, dell’Ambasciata Usa a Roma, e il vice co- Tesori e sono state ritrovate dopo lunghe e labo- mandante colonnello Luigi Cortellessa, riose indagini grazie alla sinergia tra il dell’Ufficio Comando Carabinieri Tutela in Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Patrimonio Culturale di Roma. Culturale e l’Ice (Immigration and Il colonnello ha sottolineato l’impor- biblioteca ritrovati Customs Enforcement), l’agenzia che si tanza della collaborazione tra Italia e occupa negli Stati Uniti del ritrovamento Stati Uniti nel recupero delle opere d’arte di opere d’arte trafugate. Il busto di trafugate. «Si tratta – ha spiegato – di un Martedì 9 marzo, la biblioteca Sant’Innocenzo infatti – che purtroppo patrimonio che come responsabilità legale conventuale di Sant’Antonio di nelle sue peripezie ha perso la testa – è è di competenza di una singola nazione, Afragola, aprirà le porte della sua stato ritrovato nel maggio 2008 nello sta- ma lo è in realtà anche di tutta l’umanità, splendida collezione. to americano del North Carolina. che ne è a suo modo responsabile». In questa biblioteca risalente al seicento potranno essere Venduto in Italia sul mercato antiquario, Don Vincenzo Vollero si è dimostrato ammirate opere anche precedenti era finito in Francia e poi negli Stati felice della restituzione, e ha ringraziato alla propria fondazione, tra le Uniti. Il busto di San Felice invece si era a nome di tutta la comunità, «gente felice quali spiccano codici, fermato a Firenze, dove è stato recupera- che i busti tornino a casa». Il parroco ha manoscritti, cinquecentine ed to dal nucleo locale di Carabinieri Tutela poi aggiunto, soffermandosi sul proble- incunaboli. Patrimonio Culturale guidato dal coman- ma della salvaguardia delle opere d’arte, La presentazione della biblioteca, dante Christian Costantini e dal mare- che «l’uomo ama le cose belle e queste van- di proprietà dei Frati Minori e sciallo Terzulli. Proprio il recupero di no rispettate». gestita dall’Ordine Francescano questo busto aveva messo i carabinieri Eloisa Crocco Secolare, avrà un momento di sulle tracce dell’altro, coinvolgendo l’Ice. seminario a cui parteciperanno I busti di San Felice e Sant’Innocenzo con un saluto il Presidente della Pro loco di Afragola Claudio Grillo e l’Assessore alle biblioteche del Comune di Afragola Robero Russo. Interverranno padre Mario La mozzarella della legalità Folliero Rettore della Basilica di Sant’Antonio, padre Eduardo Un bando pubblico per la formazione di dieci giovani da inserire in cooperativa Parlato Direttore dell’Ufficio Cultura della Diocesi di Napoli e di Rosaria La Greca Carlo Caccavale Direttore della biblioteca conventuale “La mozzarella della legalità” è il pro- Sant’Antonio. getto finanziato dalla Fondazione Sud per Dopo questo primo momento l’utilizzo sociale e produttivo dei beni con- seguiranno nelle settimane fiscati alla mafia. successive degli incontri in cui verranno presentati dei libri Per la lotta a tutte le organizzazioni discutendone con gli autori. criminali, enti pubblici associazioni e In particolare martedì 16 marzo cooperative ripartono dal prodotto ali- Leonardo Becchetti discuterà su: mentare simbolo della regione per resti- “Oltre l’homo Oeconomicus” ed tuire alla Campania il volto della legalità. martedì 23 marzo don Tonino Un avviso di selezione pubblica è sta- palmese presenterà il suo “Patì to indetto dalla Prefettura di Caserta, la sotto il peso delle mafie”. Regione Campania, la Provincia di Caserta, i comuni di Cancello ed Arnone, Carinola, Castelvorturno, Pignataro Maggiore e Teano, l’Asl Caserta, l’asso- ciazione Libera, l’associazione “Comitato Don Peppe Diana” e l’Agenzia “Cooperare con Libera Terra”, per dar vi- ta al progetto che prevede la formazione di dieci persone da inserire in una nuova cooperativa sociale che a Castelvolturno, in un’area di sette ettari, prima utilizza- ta dalla camorra come maneggio, pro- durrà la mozzarella di bufala della lega- lità. Operaio agricolo trattorista, operaio aiuto casaro,agronomo o agrotecnico o perito agrario, responsabile prodotto, sono i profili professionali ricercati dal- l’avviso pubblico, da inserire in un per- corso formativo da cui saranno selezio- nati cinque lavoratori. «Il progetto - spiega Mario Baldascino del “comitato don Peppe Diana” - è l’occa- sione per creare lavoro per i giovani, una un passo concreto per mostrare allo Stato Giuseppe Fiorenza, presidente di cooperativa con un codice etico di qualità. che esiste un’alternativa alla pericolosa Libera Campania, punta il dito contro le Una fattoria didattica e bioenergetica che idea di mettere in vendita i beni confiscati. lungaggini che frenano il processo di ri- produrrà una mozzarella giusta. L’obiettivo «Grazie alla legge 23 - dice Enrico conquista dei territori. -conclude Baldascino- è costruire una filie- Todisco - legge di contrasto alle mafie, la «Anche 15 anni - dice Fiorenza - posso- ra biologica sui territori confiscati». Regione Campania, ha ristrutturato la no passare dal momento del sequestro dei Per il presidente di Legacoop, Vanda masseria di Castelvolturno, restituendola beni fino alla loro confisca. Ma – conclude Spoto, la cooperativa nasce con gambe e ai cittadini e alla loro dignità. Il compito di - una speranza la possiamo riporre nella spalle già ben solide. «Grazie alla collabo- una Regione libera è dare lavoro vero - creazione dell’agenzia nazionale che aiu- razione tra l’associazione Libera e continua il segretario della Polis - la fon- terà nella restrizione dei tempi burocrati- Legacoop,e l’appoggio economico di dazione ha siglato un importante proto- ci». Granarolo e Unipol sono stati raccolti già collo con la prefettura di Caserta per costi- www.libera.it, www.fondazioneperil- 140.000 euro - dice la Spoto - a cui si uni- tuire giovani lavoratori in cooperative, sud.it, www.beniconfiscati.gov.it, sono i ranno i 50.000 provenienti da Coopfon per nell’ottica dell’impatto reale in servizi al- siti da cui scaricare la domanda di adesio- garantire il varo del progetto». l’uomo e al sociale. Dalla nuova masseria ne al progetto che può essere ritirata an- Per Enrico Todisco, segretario generale verrà fuori un prodotto buono nella sua che presso gli uffici Relazioni col Pubblico della fondazione Polis, questo progetto è qualità alimentare e nella sua qualità so- di ciascuno dei comuni promotori del ciale. bando. 12 • 7 MARZO 2010 Città Nuova Stagione Novecento a Napoli Un Museo di arte contemporanea a Castel Sant’Elmo

Novecento a Napoli: un nuovo museo Nazionale d’Arte Moderna di Roma, dal Culturali, alla realizzazione dei relativi a Castel Sant’Elmo. Nato da un progetto Museo d’Arte Moderna e Contemporanea apparati didattici, informativi e audiovi- di Nicola Spinosa, il museo intende docu- di Trento e Rovereto e, soprattutto, con sivi. Con il contributo di Italcoat, mentare, attraverso una selezione con- donazioni o con la formula del ‘comoda- Metropolitana di Napoli, Seda Group. dotta con metodo storico-critico, quanto to’, oggi sempre più diffusa in Italia e da ‘Novecento a Napoli’ si articola attra- realizzato a Napoli nel corso del tempo all’estero, di generosi artisti e col- verso un percorso cronologico suddiviso Novecento, entro i per sezioni: dalla docu- limiti cronologici mentazione della indicati, nel campo Secessione dei ventitré Premio della produzione (1909) o del primo artistica; in parti- Futurismo a Napoli colare, da quanti si (1910-1914) al movimen- Franco applicarono, in to dei Circumvisionisti e quegli anni, soprat- del secondo Futurismo tutto o quasi esclu- (anni Venti-Trenta); dalle Strazzullo sivamente, in pit- varie testimonianze su tura, scultura e in quanto si produsse tra le Ai sensi dello statuto della varie sperimenta- due guerre alle esperienze “Fondazione Franco Strazzullo”, zioni grafiche. Così succedutesi nel secondo costituita per onorare la da costituire uno dopoguerra (1948-1958), memoria di Monsignor Franco strumento indi- dal Gruppo ‘Sud’ al co- Strazzullo e mantenere vivo spensabile, ma in siddetto Neorealismo, dal l’interesse per le ricerche e lo città fino a oggi del gruppo del M.A.C. tutto assente o qua- all’Informale o al Gruppo studio della storia dell’arte si, perché dell’ arte ’58. Seguono le sezioni ri- napoletana, cui egli si dedicò con a Napoli nel secolo servate agli anni Settanta, appassionato impegno, è bandito scorso possano es- con particolare riferi- un concorso per l’assegnazione sere adeguatamen- mento, ma non solo, alle di un premio all’autore del te evidenziati, co- Sperimentazioni Poetico- miglior contributo riguardante la me per altri aspetti visive e all’attività dei storia dell’arte e dell’architettura e momenti della precedente vicenda arti- lezionisti privati. Con il programma o gruppi legati alle esperienze condotte nel napoletana del Seicento e del stica documentati in vari musei napoleta- l’auspicio che si tratti solo di un primo campo del sociale. Fino all’ultima sezione, Settecento, inedito o pubblicato ni, ma non solo, tendenze e scelte, ruoli e nucleo, che, con gli anni a venire, possa dove è documentata l’attività di quanti, pur successivamente al 31 dicembre incidenze, nel campo più vasto delle di- ulteriormente accrescersi, così da docu- continuando a operare dopo l’80 speri- 2008. verse esperienze condotte in altri ambiti mentare altri, diversi e successivi aspetti mentando linguaggi diversi, si erano già af- Il premio è riservato a studiosi di culturali, sia locali che nazionali e inter- della produzione artistica napoletana, fermati in città in quel decennio, prima che età inferiore ai 40 anni, alla data nazionali. ma non solo, del secolo scorso, per i qua- il terribile sisma del 23 novembre colpisse di emissione del presente bando Per questo nuovo museo, che si ag- li al momento si è ritenuto più opportuno e segnasse nel profondo realtà e prospetti- (25 febbraio 2010). giunge alle altre strutture affini dipen- sospendere ogni giudizio critico non ba- ve di Napoli e di altre aree meridionali. Gli aspiranti dovranno inviare denti dal Ministero per i Beni e le Attività sato su sempre indispensabili basi stori- Il Museo dispone, inoltre, di un ca- entro e non oltre il prossimo 30 Culturali e dalla Soprintendenza che. talogo edito da Electa, con le presenta- giugno, alla segretaria della Speciale per il Patrimonio Storico, La scelta degli artisti e delle opere è zioni del Presidente della Giunta Artistico, Etnoantropologico e per il Polo stata curata da Angela Tecce, direttrice Regionale Antonio Bassolino, del Fondazione, Lidia Chiaese, in via Museale della città di Napoli, realizzato, del complesso di Castel Sant’Elmo, con la Direttore Generale per il Paesaggio, le Cilea 215, 80127 Napoli intenzionalmente e significativamente costante collaborazione dello stesso Belle Arti, l’Architettura e l’Arte (081.64.02.77) esclusivamente a negli spazi del Carcere Alto di Castel Nicola Spinosa, mentre la realizzazione Contemporanee Roberto Cecchi e del mezzo raccomandata delle Poste Sant’Elmo adiacenti la Biblioteca e la del Museo si è resa possibile per il diretto Soprintendente Lorenza Mochi Onori; Italiane, farà fede la data della Fototeca di Storia dell’Arte aperte al pub- coinvolgimento nel progetto della una premessa di Nicola Spinosa, una spedizione postale, la seguente blico, sono state selezionate ed esposte Regione Campania-Assessorato al introduzione della Direttrice Angela documentazione: circa 170 opere realizzate da 90 artisti na- Turismo e Assessorato ai Beni Culturali, Tecce; e con saggi critici di Maria - domanda di partecipazione al poletani, ma con l’aggiunta anche di alcu- con l’utilizzo dei fondi disponibili grazie Antonietta Picone Petrusa, Angela concorso in carta semplice, con ne presenze di artisti non napoletani, che al co-finanziamento dell’Unione Tecce, Mario Franco e Aurora Spinosa, indicazione dei dati anagrafici, con ruoli diversi furono attivi in città. Europea POR- FESR Campania 2007- Katia Fiorentino. Orario: tutti i gior- del numero di telefono, del titolo Si tratta di un nucleo notevole di di- 2013. ni ore 10-19; martedì chiuso. Ingresso: dell’opera e dell’anno della sua pinti, sculture, disegni o incisioni costi- La Direzione Generale per il euro 3,00 eventuale pubblicazione. Alla tuito integralmente con opere provenien- Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e Informazioni: 848 800 288; dall’estero domanda dovrà essere allegata ti dalle stesse raccolte museali della l’Arte Contemporanee ha concorso, per e dai cellulari 0039.06.39967050 fotocopia della carta di identità; Soprintendenza, dalla Galleria conto del Ministero per i Beni e le Attività - breve sommario dell’opera (dattiloscritto di non più di trenta righe); - curriculum dell’attività In scena la Teatro Bellini un classico di Anton Cechov scientifica svolta; - tre copie dell’opera. Il premio, del valore di euro Un intenso e misterioso “Gabbiano” 2.500 (duemilacinquecento) sarà assegnato ad insindacabile Mirabile interpretazione da parte degli attori del Teatro Stabile in campagna e incontra una giovane pura e libera (come un gabbia- giudizio di un’apposita di Bolzano ne “Il gabbiano” di Anton Cechov, in scena al teatro no appunto) e «per caso le distrugge la vita» : quell’uomo è lui. Commissione, costituita da Bellini per la regia di Marco Bernardi. E intanto Konsta si tormenta perché ama Nina mentre lei ama personalità del mondo della Bravissimi in particolare Patrizia Milani nella parte di Irina, Trigorin. E pensare che i due vivevano un amore semplice, immersi Cultura. Ove mai nessuno dei Maurizio Donadoni nella parte dello scrittore Trigorin, suo compa- nei loro sogni, lui di scrittore, lei di attrice. Poi arriva lo scrittore fa- contributi presentati sarà gno, e i giovani Massimo Nicolini (Konsta, figlio di Irina, tormenta- moso, il suo fascino di uomo di ispirazione e di successo conquista ritenuto meritevole non si to aspirante scrittore) e Gaia Insenga (Nina, la sua amata). Nina e la strappa dalle braccia di Konsta. Il giovane la ama lo stes- procederà all’assegnazione del “Il gabbiano” è sicuramente uno dei capolavori di Cechov, rappre- so, pur volendo odiarla, per due lunghi anni, anche se lei è lontana, premio. sentato in ogni epoca e in ogni luogo, probabilmente perché si tratta anche se il suo cuore appartiene a un altro. Intanto scrive racconti, di un’opera che racchiude in sé molti temi importanti. Innanzitutto ma sono deboli, non riescono ad avere successo. Anche in questo L’esito del concorso sarà il contrasto generazionale, che emerge nei difficili rapporti tra egli non riesce ad affermarsi, sempre perdente nel confronto con notificato ai partecipanti entro il Konsta e sua madre, una sorta di amore-odio che li spinge volta per Trigorin e con sua madre, attrice affermata. Tanti nel testo i ragio- 15 settembre 2010. Le copie delle volta ad avvicinarsi teneramente o a distaccarsi freddamente. E poi namenti sul teatro e sull’arte, e tanti gli squarci che sapientemente opere non premiate potranno l’amore, tanto amore in varie forme. Quello di Nina ad esempio, che si aprono sulla psicologia tormentata dei personaggi. Al peso dei essere ritirate dagli autori. la porta verso Trigorin fino a farle concepire un figlio che morirà. Il confronti, al dolore lacerante di un amore senza speranza, Konsta La consegna del premio avverrà suo amato la abbandona per tornare da Irina e questo amore la di- non riesce a reggere. E sceglie nella disperazione che lo annienta il pubblicamente nel corso di una strugge, come un povero gabbiano che un giorno un cacciatore, per suicidio. E intanto la vita nella casa continua…In scena le debolez- manifestazione culturale che si caso o forse per gioco, uccide sulle rive di un lago. Così viene scon- ze e le ombre di ogni uomo. Ha scritto il regista Marco Bernardi nel terrà a Napoli nel prossimo mese volta la sua vita, è come il soggetto di un racconto a cui Trigorin pen- presentare l’opera che avrebbe voluto rendere questo “Gabbiano” di ottobre. sa e che confida alla giovane quando ancora la loro storia non ha avu- «intenso e misterioso. Come la vita». Possiamo dire che ci è riuscito. to inizio. Un gabbiano ucciso per caso, un uomo che capita per caso Eloisa Crocco Nuova Stagione Città 7 MARZO 2010 • 13 Lezione di don Andrea Milano Amore di coppia Omaggio nella Bibbia a Enrico Caruso L’iniziativa promossa dall’accademia musicale Il 22 febbraio ha avuto luogo, nella sala dei Catecumeni presso la Curia Arcivescovile di Napoli, a lui intitolata, con il supporto dei “Carusiani” la lezione del prof. Andrea Milano, invitato dal e con il patrocinio della Provincia di Napoli Forum Coppia e Famiglia: Emergenza Educativa a Week-end del perdono parlare sul tema: “Amore nella coppia: interroghia- e dell’Unione provinciale mo la Bibbia”. Il relatore, autore di un recente libro organizzato dal Donna e amore nella Bibbia. Eros, agape, persona, ha del Movimento cristiano lavoratori impostato una riflessione approfondita sul proble- di Andrea Acampa Centro Shekinà ma dell’attuale fragilità della coppia umana, proble- Ha esportato con ma che è stato individuato come quello centrale da orgoglio il “made in cui partire per impostare un discorso efficace. La notte Erano presenti diverse associazioni interessate a ” oltreoceano. partecipare per definire i termini del discorso. È stato forse il più illu- Molto opportunamente, l’oratore ha preferito non stre emigrante che ha dei giovani affrontare in questo primo incontro il tema specifi- fatto fortuna a New co, ma offrire invece una “premessa” per un approc- York. L’accademia mu- I giovani del Vomero invitati alla cio corretto ai testi biblici, indicando in breve alcu- sicale Enrico Caruso, riconciliazione. A promuovere ni presupposti indispensabili per leggere e capire la con il prezioso suppor- l’iniziativa è lo Shekinà, centro Bibbia, che ha definito - secondo l’espressione di to dei “Carusiani” e pastorale giovanile del quartiere Bonaventura di Bagnoregio - “una selva intricata”. con il patrocinio della diretto da don Massimo Ghezzi e Antonio D’Urso. La Bibbia ha impiegato circa 1000 anni per formar- Provincia di Napoli e In collaborazione con le si così com’è, vale a dire un insieme di testi giustap- dell’Unione provincia- posti nei quali confluiscono una grande varietà di parrocchie della zona, il centro le del Movimento “fonti”. Quella che chiamiamo Bibbia è tutto un pastorale ha guidato nelle mondo nel quale bisogna entrare con umiltà e impe- Cristiano Lavoratori giornate di venerdì 26 e sabato 27 gno, S. Gregorio Magno diceva che la S. Scrittura giovedì 25 febbraio febbraio, il week-end del cresce con colui che la legge e cerca di comprender- scorso, presso la strut- perdono, inteso come percorso di la. Si crea così un dinamismo continuo, una sorta di tura alberghiera consapevolezza nei rapporti con circolarità: bisogna attivarsi di continuo per entra- Palazzo Caracciolo in gli altri, con Dio e con se stessi. re e restare interrogando fin dentro il vocabolario via San Giovanni a Gli animatori dello Shekinà in del testo per essere, quindi, a nostra volta, interro- Carbonara, ha ricor- collaborazione con gli amici della gati dallo stesso testo. dato il celebre Enrico “Casa della Gioia”, comunità di preghiera che opera sulla collina Il dovere e la gioia di “spezzare” e distribuire al Caruso nel giorno del popolo di Dio il “pane” della “parola di Dio” partico- dei Camaldoli, incontrano i 137° anniversario del- giovani per le strade per portar larmente durante la liturgia eucaristica mi ha spin- la nascita. Il ricordo to e sorretto nel chiarirmi e approfondire la com- loro la parola di Dio. È una dell’artista, ricono- prensione del testo sacro – ha detto don Andrea “Luce nella notte”, missione di sciuto come il più Milano. Bisogna pure riconoscere - ha aggiunto - il evangelizzazione che, nel periodo contributo che lo stesso movimento femminista ha grande tenore del quaresimale, irrompe nella portato allo studio della Bibbia. Certo, in quel movi- mondo di tutti i tempi movida dei giovani invitandoli a mento c’era e c’è di tutto, un groviglio di motivazio- - alla sua morte, avve- prendere un momento da ni sociali, politiche, culturali. Ma ci sono stati e ci so- nuta a Napoli il 2 ago- dedicare al Signore e alla no anche tanti preziosi apporti concernenti l’indagi- sto 1921, New York in- riconciliazione con lui. ne scientifica sia sull’Antico che sul Nuovo nalzò la bandiera a Scenario della missione è la chiesa di San Gennaro al Testamento. «Il mio libro sulla donna - ha ancora mezz’asta - si è artico- Vomero, dove circa 500 giovani, detto don Milano - è anche una sorta di ringrazia- lato in un concerto di- accompagnati dai missionari, mento a tutte le donne che, nella famiglia e fuori la retto dal maestro hanno deposto una luce di famiglia, ho incontrato e conosciuto e da cui molto Giuseppe Schirone cui speranza e di preghiera ai piedi ho imparato e continuo a imparare». ha fatto seguito un dell’altare e dove vari sacerdoti Il discorso di don Milano ha affrontato, a questo convegno coordinato hanno raccolto le loro punto, i primi capitoli della Genesi. Fin dall’inizio confessioni. dal ‘700 si era ipotizzato che il Pentateuco non pote- dallo scrittore–giorna- Don Salvatore Angerami, va essere stato scritto da Mosè. Pian piano anche in lista Pietro Gargano, parroco della chiesa che ospita la campo cattolico si è accettato che non si tratta della autore tra l’altro di di- missione, definisce stesura unitaria di testi, ma di un’esperienza cre- verse opere sulla vita l’evangelizzazione notturna come dente di secoli, in cui si mescolano e si compagina- del grande tenore na- la luce proveniente dalla parola no varie fonti. Con l’indizione profetica del Concilio poletano. Il concerto di Dio che illumina il buio dei Vaticano II grazie a papa Roncalli, la chiesa si è fat- la costituita Associazione Lavoratori ha visto l’esibizione dei tenori: giovani della nostra città. Stranieri, con la presidente Gina ta solennemente carico di un rfitorno alle sorgenti, Gennaro Guerra, Luciano Bonetti e I giovani missionari hanno alla Bibbia. Luigi Todisco che hanno allietato con Marasigan. Associazione che fa capo ricevuto mandato ecclesiale da Nella Genesi i racconti della creazione del cielo le loro ugole i tantissimi presenti e del all’Mcl di Napoli, a sottolineare l’ana- Mons. Raffaele Ponte, vicario e della terra intendono fondamentalmente esprime- gruppo musicale “La Posteggia” di logia tra la difficile condizione vissuta episcopale per il laicato. «Una re il principio di tutte le cose nel loro passaggio dal Mastro Masiello Mandolino. dai nostri connazionali, nel secolo serata da incoraggiare - dice Ponte caos all’ordine. Quando, all’origine, Dio decide di Nel corso della manifestazione è scorso e quella delle migliaia di immi- - perchè quanti entreranno in creare l’umanità, la fa come maschio e femmina, e grati che oggi vivono nel nostro Paese. chiesa possano avvertire la bellezza questo prima ancora il peccato. Per secoli si è pen- stato possibile anche ascoltare un’ine- dita biografia su Enrico Caruso, com- «Questa è una presenza simbolica della contemplazione del volto di sato che il nome Adamo dato all’essere umano origi- Cristo come gli apostoli sul monte posta con la voce registrata del com- – spiega il vicepresidente dell’Mcl, nario indicasse l’uomo al maschile. In realtà nel te- durante la trasfigurazione. È sto ebraico della Genesi dapprima esso è un nome pianto Peppino Russo, noto autore di Bruno Carrano e rappresentante del comitato “I Carusiani” – perché necessario - continua mons. Ponte collettivo che vuole designate l’intera umanità. Solo famose canzoni napoletane. Inoltre, - testimoniare la vita cristiana nei Caruso è stato il primo illustre emi- davanti a Eva Adamo si percepisce maschio e così l’artista Antonio Ianuario ha esposto luoghi in cui viviamo. Dio bussa la chiama “carne della mia carne e osso delle mie os- in sala una sua scultura raffigurante grante. Un grande artista che ha fatto timidamente al cuore dei giovani sa”. Con queste parole la Genesi si riferisce ad l’immagine del tenore. «È un’iniziativa fortuna, portando alto il nome di incontrati per strada, per dir loro: Adamo ed Eva come a due persone che si incontra- alla quale non potevamo mancare – Napoli a New York. Così come lui tan- insieme possiamo cambiare la no e si scoprono consapevolmente nella differenza e spiega Michele Cutolo, presidente del tissimi immigrati arrivano ogni gior- nostra Napoli». Rivolgendosi poi nella comunione. Mcl provinciale – perché si tratta di un no nella nostra città e devono supera- ai missionari dice: «Voi avete dato Bisogna tornare – dice don Milano – a questa vi- maestro che ha dato lustro alla nostra re mille difficoltà per riuscire ad af- a Dio il vostro Sì, una risposta sione biblica originaria e ribadirla anche per pren- città e che ha sofferto tanto nella sua vi- fermarsi, a lavorare ed integrarsi tra concreta che dà ad altri vostri dere le distanze dalla attuale cultura che esalta la ra- il popolo partenopeo. Sull’esempio di coetanei la possibilità di ascoltare dicale plasticità dei generi maschile e femminile so- ta. La storia di Caruso ci insegna che Caruso e di tanti nostri concittadini il Signore e farlo entrare stenuta da alcuni potenti ed influenti circoli cultu- tante volte noi partenopei non apprez- definitivamente anche nella loro possiamo, quindi, capire cosa signifi- rali dell’occidente. Dopo l’attesa che si è creata ci ziamo ciò che abbiamo e così come è vita». Don Massimo Ghezzi, sarà un secondo incontro con don Andrea Milano ed accaduto con Caruso, che fu spinto ad chi dover andare lontano per cercar soddisfatto, definisce l’evento avverrà dopo Pasqua. La data sarà da noi pubblica- emigrare per esibirsi ancora, rischia- fortuna». Nella mattinata di giovedì, come «un’opportunità concreta, ta con anticipo. In questa occasione si proseguirà il mo di perderlo». All’evento che ricorda poi, il parroco del cimitero del per i giovani, di trovare la novità discorso mostrando come il tema dell’amore uma- la nascita dell’“illustre emigrante”, che Pianto, don Giuseppe Garofalo, ha nella loro vita e camminare no percorra i vari libri della Bibbia raggiungendo la nel corso della sua vita divenne punto onorato la memoria del grande teno- insieme, nella gioia, sulle strade di sua espressione più alta nel Cantico dei Cantici. di riferimento degli italiani emigrati re con una messa celebrata in suffra- Cristo». negli Stati Uniti, ha partecipato anche gio di Caruso nella cappella di fami- Rosaria la Greca Forum per l’emergenza l’Als una delegazione di immigrati del- glia. educativa Coppia e famiglia 14 • 7 MARZO 2010 Attualità Nuova Stagione

25 anni fa ritornava al Padre la Serva di Dio, Fondatrice della Congregazione Figlie di Nostra Signora dell’Eucaristia Madre Letizia Zagari: Una vita una donna alla scuola un sì Letizia Zagari nacque a Napoli dell’Eucaristia il 20 settembre del 1897 da Alfonso e Maria Zagari di Valeria Chianese Caracciolo, genitori esemplari nella fede. Secondogenita di L’8 marzo del 1985, ed era il venerdì del- poiché la Vergine Immacolata fu la prima e dieci figli fu educata in famiglia la seconda settimana di Quaresima, sull’im- perfetta adoratrice del Cuore Eucaristico alla preghiera e alla devozione brunire lo Sposo si avvicinò a Madre Letizia di Gesù, la Pia Unione si mette sotto la sua per la Vergine che lei invocherà Zagari e le portò il grande annunzio: «È tem- particolare protezione e la elegge suo poi con il titolo di Nostra po di passare all’altra sponda. Vieni, serva Modello, onde meglio accendere il suo fer- Signora dell’Eucaristia. Un buona e fedele, entra nella gioia del tuo vore ed imitarla nell’amore speciale per unico interesse le ha sempre Signore». Quella sera Madre Letizia celebrò Gesù Eucaristia». riempito il cuore: l’amore per la sua Pasqua ed incontrò finalmente il suo Nel gennaio del 1934 un’esortazione Gesù. Era ancora bambina Dio. Da allora Madre Letizia vive con Cristo non firmata, ma facilmente attribuibile a quando pronunciò il suo sì al ed il suo cuore batte ancora perché ha gene- Letizia che in tutto ciò che organizzava Signore. Un sì che ha rato nuova vita: la Congregazione delle non faceva figurare il suo nome, spiegava costantemente rinnovato nella Figlie di Nostra Signora dell’Eucaristia, una il felice abbinamento delle due devozioni vita. Sotto la guida di valenti tra le più belle Congregazioni che vivificano con queste semplici parole: «Nel silenzio padri spirituali iniziò il la nostra diocesi. del Tabernacolo, nascosto sotto le umili cammino di maturazione, di Prima di essere Madre di una sua comu- specie eucaristiche, il Dio vivente, la cui preghiera e di attività pastorale nità, Madre Letizia Zagari è stata una don- magnificenza cantano i cieli, è prigionie- nell’Azione Cattolica. Furono na che ha vissuto tutte le esperienze di una ro per nostro amore. Andiamo a Gesù per anni ricchi di esperienze, semplice battezzata, una donna attenta ai adorare, riparare, impetrare grazia. Ci dedicati alla catechesi segni di Dio. E i segni dei tempi le hanno fat- chiama Maria, la Vergine Immacolata e specialmente tra i fanciulli to comprendere la volontà di Dio. Per lei Regina del SS. Rosario, con la voce dei poveri e all’apostolato nel l’Eucaristia era il più grande miracolo di suoi prodigi dalla Valle di Pompei: ‘Venite, mondo del lavoro, tra le operaie Dio. Per lei l’Eucaristia era Gesù Cristo, era o figli, e adorate Colui che solo non passa della Napoli degli anni Venti e la presenza di Dio nel mondo, nella storia, e che sarà la vostra felicità nella misura Trenta. Nella chiesa dei SS. nella Chiesa. del vostro amore’…». Dall’Eucaristia Apostoli iniziò la diffusione del Nel 1936 il cardinale Alessio Ascalesi, Madre Letizia ha imparato una nuova culto eucaristico e comprese il arcivescovo di Napoli, aveva canonicamen- cultura della vita. Ha imparato a dialoga- richiamo del Signore: adorare te eretta la ‘Pia Unione in memoria della di- re, a raccogliere, a condividere, a servire, Gesù Eucaristia, evangelizzare i vina Istituzione’, o più semplicemente ‘Pia ad essere missionaria perché l’Eucaristia fratelli, aiutare i più deboli e Unione Eucaristica’, aggregata alla Lega le apriva il cuore, per condividere le an- poveri. Il momento decisivo è il Eucaristica Universale di Valle di Pompei, sie, le angosce, le speranze. Madre 4 dicembre del 1941: dinanzi al sorta sotto gli auspici della Vergine del S. Letizia, accompagnata dall’Eucaristia, cardinale Alessio Ascalesi, Rosario. Letizia scriveva: «La Pia Unione si ha dato la vita per l’umanità bisognosa, Letizia Zagari e altre giovani propone il santo fine di ricordare l’istitu- per i bambini soprattutto, con affetto, ac- donne diedero vita alla ‘Piccola zione della SS. Eucaristia per onorare l’in- Ercolano. Statua di Madre Letizia Zagari, coglienza, amore, tenerezza. Su questi Unione della Divina Eucaristia’, finito amore che animò il Cuore SS. di N. S. passi, alla scuola dell’Eucaristia e di che preparò il sorgere della Serva di Dio e Fondatrice delle Figlie di Gesù Cristo nell’istituire sì mirabile Nostra Signora dell’Eucarestia sulla stra- Madre Letizia, camminano ancora le sue Congregazione delle Figlie di Sacramento a bene delle sue creature… E da omonima Figlie. Nostra Signora dell’Eucaristia il 5 agosto del 1948. Espressione perfetta del carisma eucaristico vissuto dalla Madre nella duplice dimensione della carità e della missionarietà. «Nessun I cardini del carisma: contemplazione e carità giorno senza amore e nessun istante del giorno senza Gesù di Gemma Iardino* Eucaristia, fatto dono Madre Letizia parlava con gli occhi e già solo la sua persona at- dell’umanità”: è il pensiero di tirava e affascinava. Sapeva unire l’austerità, la fermezza di caratte- Madre Letizia che racchiude in re, a una bontà, a un’apertura di cuore che la distingueva dalle altre sintesi il progetto di vita della persone e la faceva essere stimata da ognuno. Fondatrice. Il grande amore che Madre Letizia ha avuto la grazia di nascere in una famiglia dove Letizia Zagari portava per la il Vangelo si toccava con le mani, si contemplava con gli occhi. Da Chiesa di Gesù Cristo si è quell’esperienza Madre Letizia ha imparato a respirare l’amore di concretizzato nel tempo in Dio. Per la nostra amata Fondatrice Dio non era un nome, ma un sempre più importanti opere di Tutto con il quale dialogare dalla mattina alla sera. Anche se era im- apostolato, nonostante le mersa in tante occupazioni, il colloquio con Dio era continuo: lei tro- numerose e spesso dolorose vava il suo Dio nella preghiera, nell’apostolato, tra le sorelle. Trovava difficoltà incontrate. Fino a Dio sempre e ovunque. Madre Letizia, perché abituata a respirare giungere al suo frutto più dolce: Dio, era oltre e in alto. Perciò per lei alcune parole non avevano sen- la Congregazione delle Suore so: mediocrità, minimalismo, abitudine, monotonia. Figlie di Nostra Signora Tutta la vita e la spiritualità di Madre Letizia Zagari furono in- dell’Eucaristia, dal carisma al centrate sull’Eucaristia. Non sapeva vivere senza la Celebrazione tempo stesso contemplativo e quotidiana dell’Eucaristia, che prolungava poi nelle lunghe ore di attivo nel mondo. Dalla Casa adorazione, nel servizio, nella condivisione e nel dono di sé ai fratel- Madre in Ercolano, la luce di li. Madre Letizia è stata nella nostra diocesi tra i primi ministri questa alacre comunità, straordinari della Comunione ed io ricordo i suoi occhi che si riem- seguendo la strada segnata dallo pivano di lacrime per la commozione e per la gioia di poter tenere spirito apostolico della tra le dita l’Ostia Santa. La sua meta era diffondere l’adorazione a Fondatrice, si è sparsa in Italia e Cristo Signore presente nell’Eucaristia. Qual è infatti il messaggio nel mondo dando predilezione, confermate dal cardinale l’8 dicembre 1992, so- di Madre di Letizia a noi Suore della sua Congregazione e anche al- secondo la volontà di Madre no delineati gli ambiti nei quali l’Istituto opera: aiutare i fratelli a co- la Chiesa? Lo stupore eucaristico! La contemplazione e l’adorazio- Zagari, all’attenzione per i più noscere e ad amare l’Eucaristia, sacramento della Carità; evangeliz- ne eucaristica e l’attenzione verso i poveri sono al centro del carisma piccoli: bambini e poveri. zare le famiglie per vitalizzarne la fede, farne crescere la vita cristia- della Serva di Dio Madre Letizia Zagari e della comunità di cui è Venti anni dopo l’8 marzo del na e aiutare, anche materialmente, le più povere; curare l’istruzio- Fondatrice. La Madre si rivolgeva a Maria di Nazaret perché ci aiu- ritorno al Cielo, nel cuore ne, l’assistenza, l’educazione dei bambini e della gioventù, soprat- tasse a prepararci a «giungere a grande santità, in pienezza di vita tutto di coloro che si trovano in maggiore difficoltà; visitare gli am- dell’Anno Eucaristico, l’8 marzo interiore» diceva. Noi seguiamo il suo carisma per testimoniare al- malati, per confortarli spiritualmente e condividerne gioie e dolori. 2005, Madre Letizia Zagari è l’umanità, segnata da molteplici povertà e ferite, la presenza viven- È la radicalità dell’amore versata da noi per tutti nell’adorazione, stata eletta Serva di Dio per le te di Cristo Signore nell’Eucaristia. nella condivisione, nella solidarietà. molteplici virtù che fanno di lei Madre Letizia ha tenuto insieme Eucaristia e Carità. Nelle una lampada sempre accesa Costituzioni, approvate e consegnate alla Congregazione dal * Figlie di Nostra Signora dell’Eucarestia nella Chiesa di Napoli. Cardinale Corrado Ursi il 13 dicembre 1978 e di nuovo approvate e Nuova Stagione Cultura 7 MARZO 2010 • 15

infanzia delle cose” è il primo ro- “L’infanzia delle cose”, l’opera prima Vicariato di Roma manzo di Alessio Arena, giovane Tribunale “L’e versatile artista napoletano, del giovane artista napoletano Alessio Arena pubblicato da Manni editore nella collana di Appello Punto G. Racconta la storia, a metà tra vero e fantastico, autobiografico e costruito, del Prot. 10726 quindicenne Antonio Bacioterracino, co- Il ritorno del viaggio stretto a trasferirsi con il resto della famiglia Sez. Amati nel quartiere di Lavapiés a Madrid, con la di Doriano Vincenzo De Luca complicità di padre Ciccone, a seguito della morte del padre, Patrizio, cantante neome- zati, hanno riferimenti lodico, invischiato in faccende pubblico- Editto occasionali, si appellano privato con la camorra della Sanità. Neapolitana alla contigenza più che al Il romanzo ruota intorno a tre punti- progetto. Tale etica non nullità chiave che ne danno il senso e il significato: dispone di mappe, ma in- il linguaggio, definito “napo-latino”, frutto di matrimonio venta il percorso di volta della “parlesia”, l’antica e criptica lingua in volta, in una sorta di Gallo – Agliano adoperata dai musicisti napoletani per co- navigazione esistenziale municare fra loro in tutta discrezione, che a vista. Nel tempo della Ignorandosi l’attuale dà al romanzo un tono particolarissimo e provvisorietà questo magico; il grottesco, nel senso etimologico cambia la percezione del domicilio della sig.ra Maria del termine (fa riferimento alle scritte ritro- tempo «profano», schiac- Agliano, parte convenuta vate negli edifici antichi seppelliti sottoter- ciandolo sul presente, uc- nella causa sopra intestata, ra, e questo ricorda i tanti rifugi allocati nel- cidendo la storia e facen- la narrazione), ma che si può estendere al do nascere la cronaca. notifichiamo fantastico e all’irregolare, due categorie di L’unico a combattere pensiero che riempiono ogni pagina del li- questo stato delle cose è bro; l’originale, nel senso di origine (ori- Antonio, che si oppone a detta signora che questo giném) e appartenenza (la desinenza -alem) alla censura del ricordo, Tribunale di Appello, con in riferimento ad un popolo, alle sue tradi- alla cultura dell’identico. sentenza emessa il 1° zioni, alla sua cultura, alla sua musica, alla Egli sa, glielo ha insegna- dicembre 2009, ha sua religione, al suo profano. to padre Ciccone, che uo- Ma una categoria che più di ogni altra mini e popoli senza tradi- confermato la sentenza determina il racconto e, in qualche modo, zione e senza memoria emessa dal Tribunale ne cambia il verso è il “viaggio”: la trasmi- storica sono destinati alla Ecclesiastico Regionale grazione verso Lavapiés è anzitutto un an- fine. Là dove non c’è alcu- Campano. dare indietro, un ritornare ai primordi, un na tradizione, ivi comin- impossessarsi della materia, un tuffarsi nel- cia il tempo della povertà Il testo della Sentenza è a l’infanzia delle cose, nel tentativo di rendere e il cammino verso la di- disposizione presso la visibili e concrete forme e dimensioni di sumanità. Cancelleria del tribunale. un’esistenza nuova. Ma l’impedimento è an- All’etica del viandante Tanto si notifica, per editto, tropologico-culturale, a dispetto dei tentati- Antonio contrappone l’e- a norma di legge. vi che l’io narrante, il giovane Antonio pone tica del pellegrino. La attraverso il suo violino e la sua musica, per Scrittura ci dice che all’i- mo di Dio quando egli non si firma per este- Coloro che in qualche modo cui è come se il cordone ombelicale con il nizio del cammino di Abramo, padre di tut- so. E questo il piccolo Bacioterracino lo sa e abbiano notizia male di Napoli non fosse mai stato tagliato. ti i credenti della storia e modello di vita re- lo sa anche Alessio Arena: la vera identità dell’indirizzo della sig.ra Il viaggio verso il “paese felice”, in cui si spe- sponsoriale, c’è una promessa. Questa pro- umana trascende il tempo e la cultura. È Maria Agliano abbiano ra siano assenti le distinzioni dei possessi messa cambia la storia umana in storia di privati e familiari, si manifesta, allora, come salvezza divina, e trasforma il vagare di ogni scritta sulla pietruzza personale che Dio cura di informarla della regressus ad uterum, come incapacità di cre- nomade della terra in un cammino di pelle- consegna ad ogni uomo, e che nessuno co- presente notifica. scere. La vita e la morte si convertono l’una grini del cielo. Ad Antonio padre Ciccone nosce e potrà mai duplicare o clonare (Ap 2, nell’altra e, nella ciclicità del riassorbimen- dirà la stessa quando gli spiega la musica di 17). Questa pietruzza, trasformata in una Roma, 10 febbraio 2010 to e della rigenerazione, la morte assomiglia Brahms e lui conserverà questo ricordo fino umanità compiuta e felice, è il nostro bi- più ad un viaggio senza ritorno, ad una libe- ad esclamare: “La Bibbia è come la musica di glietto di viaggio. “E poi basta”non è la fine, razione che alla redenzione di sé. Brahms... Ti legge lei a te”. ma il prezzo per un secondo viaggio. L’etica che deriva da questa situazione è La vita umana ha una meta, una finalità un’etica che dissolve certezze e recinti e si intrinseca, e la vocazione dell’uomo consi- configura come un’etica del viandante, che ste precisamente nel raggiungimento di Alessio Arena non si appella al diritto o alla norma ma al- questa meta. Giustamente, è stato scritto L’infanzia delle cose da Anatole France, che il caso è lo pseudoni- uova tagione l’esperienza. I protagonisti, deterritorializ- Manni editore, pagine 280, euro 17 NSETTIMANALE DIOCESANOS DI NAPOLI Editore: Verbum Ferens s.r.l.

Organo di informazione ecclesiale Un volume di Giovanni Mancino sul padre Barnabita e di formazione cristiana Reg. Tribunale di Napoli N. 1115

del 16.11.57 e del 22.10.68 Denza, astronomo e scienziato Direttore Responsabile CRESCENZO CIRO PISCOPO di Enzo Mangia Direttore Editoriale MICHELE BORRIELLO A Napoli, sulla collina di Posillipo c’è un istituto educativo (scuo- co, fatto dall’autore nel secondo capitolo del volume: Società astro- la materna, primaria, liceo classico e scientifico) con annesso con- nomica tedesca di Lipsia, Società meteorologica di Francia, Socio Vice Direttore VINCENZO DORIANO DE LUCA vitto e collegio universitario, intitolato a Francesco Denza. Tanti co- di Scienze naturali di Dresda, Società geografica italiana, Società Redazione, segreteria e amministrazione: noscono questo istituto, retto dai Padri Barnabiti, per fama e presti- meteorologica di Edimburgo, Socio onorario del Club alpino italia- Largo Donnaregina, 22 - 80138 NAPOLI gio conseguito nel corso degli anni, ma pochi sanno chi fu Francesco no, Accademia pontaniana, Società dei naturalisti di Mosca, Denza, barnabita, astronomo, scienziato, fondatore della meteoro- Membro della Commissione Reale di Geodinamica, Società elveti- Tel. 081.557.42.98/99 - 081.44.15.00 Fax 081.45.18.45 logia italiana, direttore della “Specola Vaticana”, presidente ca di Scienze naturali, Società meteorologica di Austria, Società me- E-mail: [email protected] dell’Accademia Pontificia dei Nuovi Lincei. Fu Napoli a dargli i na- teorologica di Inghilterra, Socio corrispondente della Società scien- un numero ! 0,90 tali nel 1834, morto a Roma nel 1894, il giorno successivo all’udien- tifica di Buenos-Aires, Membro dell’Associazione astronomica in- abbonamento annuale ! 38 za concessagli dal Santo Padre, cui doveva illustrare il programma glese, Membro del Comitato organizzatore dell’Esposizione di c.c.postale n. 00428805 svolto in quell’anno dall’Accademia. Chicago, rappresentante del Santo Padre al Congresso delle Pubblicità: Ufficio Pubblicità di NUOVA STAGIONE A far giustizia di questa mancanza di memoria e di rispetto ver- Associazioni scientifiche di Francia. Manoscritti e fotografie anche se non pubblicati so un uomo che dedicò l’intera vita alla fede ed alla scienza, è usci- Nel 1885 presiede a Firenze la seconda Assemblea Generale del- to recentemente un volume curato da Giovanni Mancino, docente la Società meteorologica italiana, di cui viene eletto nel 1887 presi- non si restituiscono di materie scientifiche negli istituti superiori, giornalista, scrittore, dente. Fa salire la Specola Vaticana ai primi posti tra gli Osservatori Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana anch’egli barnabita. Il Denza si dedicò specialmente alla meteoro- astronomici del mondo. logia, tanto da aprire centri di studio sul clima, attrezzandoli di tut- Studiò pioggia, neve e venti, umidità assoluta e relativa, il rap- ti gli strumenti scientifici fondamentali, quali il barometro, il ter- porto altitudine-temperatura. Fornì risposte su magnetismo terre- mometro, da lui inventati, necessari per studiare l’atmosfera. Gli stre, meteore luminose, eclissi di sole, stelle cadenti. Concepì una Aderente alla Federazione Italiana Osservatori da lui creati sul territorio italiano ed oltre i confini fu- mappa del cielo con tutte le principali costellazioni della volta cele- Settimanali Cattolici rono 380. Fondò il Bollettino meteo, che divenne mensile, raccolto ste. Si interessò di spettroscopia e fondò la “Società degli spettro- poi in volumi annuali: se ne conservano 29 che vanno dal 1866 al scopisti italiani”. Cercò di capire cause, origini e tempi dei terremo-

1894. ti. Chi fu quindi Francesco Denza? Ricordiamo quel che diceva di A.C.M. S.p.A. - Torre del Greco

Conseguita la laurea in Fisica e Matematica, fu membro di deci- se stesso: «Io sono uomo di Chiesa innanzitutto, e poi uomo di scien- Stabilimento Tipo-Litografico ne di società scientifiche e naturalistiche italiane ed estere, associa- za». Raramente Fede e Scienza trovarono tanta armonia come in Tel. 081.803.97.46 zioni culturali ed istituti di ricerca. È impressionante il lungo elen- Francesco Denza. Chiuso in tipografia alle ore 17 del mercoledì 16 • 7 MARZO 2010 Nuova Stagione Dal 6 all’8 marzo, in occasione della Festa della 8 marzo: Donna, in oltre tremila piazze italiane, ritorna la Gardenia dell’Aism (Associazione Festa internazionale Italiana Sclerosi Multipla). L’invito è molto semplice, donare un fiore per vincere la della donna sclerosi multipla. Una parte dei fondi di Gardenia dell’Aism andrà anche ad incrementare i servizi sanitari e sociali dedicati alle persone con sclerosi multipla e a finanziare il progetto “Donne oltre la sclerosi multipla”. Un programma che prevede eventi e incontri di informazione a carattere nazionale e sul territorio, in grado di informare e coinvolgere le donne colpite dalla malattia nei diversi ambiti della vita lavorativa, sociale e familiare. Il Programma prevede anche la pubblicazione di libri specifici per le donne su argomenti come la gravidanza, la sessualità e una guida per come affrontare la fatica, considerato per l’85% dei casi il sintomo “invisibile” che contribuisce a rendere più difficile le azioni quotidiane. Oltre alla Gardenia si può inviare un contributo anche tramite un sms: fino al 14 marzo 2010, si potranno donare 2 euro in favore della ricerca scientifica su questa malattia, al numero 45502 dai gestori Tim, Vodafone, Wine, 3 Italia e CoopVoce, e 5 euro dal telefono fisso Telecom Italia, utilizzando sempre lo stesso numero. P R o e s d ( t c a e z o

i I n o t S a v n E N R . l e

i T i a A

e n e E T n g

I n

uova tagione A L - M e . m n .

m

A T

s 2 o a N r m . 7 p i

i A b L u l / i . L : 0 n . a X

N S E i d n 2 . s

o I i u / D - t

2 r

V N o S I a O 0 v z a p v 0 • C i a p e

o 4 E N s o n d a

S t n l e u i Quote 2010 a i A z

. : n m g

N i L 4 o . i O

6 a o S n e 1

r ) r n e D 1 g

o a 1 e

I o i

n N r

@ 5

t D 9

A

. A 1

t

o c P 1 • b 6 n h a O

,

b /

n 7 i c 1 L e . a o

I 1

s P r g m m / e a 5 o g d m a 7 s i i i n r

t n e a a a z o a

, l o 2 1 e

2 p 2

,

2

- o n 2 D /

1 D l - 0 i C

0 8 . 1 . i e L / B 0 t 0 6 . 1

8 N 3 3 8 5 a

3 p N / o 2 a l p 0 i o 0 l 3 i