Quqderno di Studi e Notizie di Storiq Noturqle dellq Romogno Quad.Studi Nat. Romagna, 13: 53-55, giugno 2000 rssN1123-67sT

Daniele Righini & Ilvio Bendazzi

HYLES HIppOpHAES (ESPER,1793) rN BMILTA-ROMAGNA (Insecta )

Riassunto

Si conferma la presenzadi hippophaes in Emilia-Romagna. Sulla base di considerazioni bio-ecologiche sulla pianta nutrice e sul suo ospite, si ipotizza per questa specie la possibilità di una diffusione più ampia rispetto alle conoscenze attuali.

Abstract

[Hyles hippophaes (Espe4 ]793) in Emilia-Romagnal The occurrence of È1yleshippophaes in Emilia-Romagna (Northern Italy) is confirmed. Based on bio-ecological considerationsabout host plant and larvae, the authors supposefor this species a larger diffusion than it results from the records reported so far.

Key words: Lepidoptera, Sphingidae, Hyles hippophaes, Emilia-Romagna.

Introduzione

Gli autori ritengono interessantesegnalare il ritrovamento nel territorio parmense di larve del lepidotteroHyles hippophaes(Esper,1793), dato che le segnalazioni di questaspecie relative all'Emilia-Romagna sono vecchie di oltre mezzo secolo (BnnreccrNret a1.,1995). La specie,appena fuori dai confini italiani, è presentein Francia meridionale, Svtzzetae Slovenia,mentre sul territorio italiano le catturea sud dell'area alpina sono poche e datatenel tempo: in Emilia-Romagna fu raccolta negli anni '40 a Ladino (FC) (ZnNcHnny1969).In Toscanala specieera citatacomemolto raru gtà, nel secolo scorso(SrnrnNnLLI, 1871). Recentementesono state raccolte (legit Morandini) alcunelarve sul fiume Tagliamento(BenreccrNr et al., 1991). Nel mese di settembre 1999, gli autori hanno rinvenuto cinque esemplari allo stadiodi larve di diverseetà, su piante di Hippophae rhamnoidesL., sul greto di un ruscello nei pressidell'abitato di Fornovo di Taro (PR), rnzoÍrapedecollinare, a crrca180 m s.l.m..

53 Si conferma quindi la presenzadt questaspecie sull'Appennino emiliano, dopo mezzosecolodall'ultimoritrovamentonoto, avvenutolll4giugno 1947(Benreccnvr et al., 1995).

Ecologia

La specieè spiccatamentemonofaga, in quantola sua larva si sviluppa esclusiva- mentesull'olivello spinoso( L.); le esigenzeecologiche della piantanutrice ne condizionanodi consegtenzalo sviluppo e la distribuzione. L olivello spinoso si trova su scarpatecalde ed assolate,rive ghiaiose di fiumi e ruscelli, cave e fosse sassose(nu FnuNe & Wnr, 1987).La piantaha bisogno di una grandequantità di luce, tanto che i giovani germogli non arrivano a sviluppar- si all'ombra proiettatadalla piantamadre; tale caratteristicagioca un ruolo impor- tante nella distribuzionegeografica di questaeleagnacea. Si deveritenere che un tempo la pianta fossepiù diffusa che ai giorni nostri, e che si sia gradualmenterarefatta per l'introduzione di altre specievegetali che sop- portano meglio I'ombra (VnlEr- et al., 1972). Per le sue peculiarità, I'habitat dell'olivello spinoso sull'Appennino silocahzza ai bordi dei corsi d'acqua, nei coni di deiezione dei torrenti e sui greti sassosi, mentre in pianura cresceper lo più sulle sabbieretrodunali.

Biologia

All'inizio di agosto 1999gli autori hannotrovato tracceevidenti di attività trofica dei bruchi, databili al mesedi luglio. All'inizio di settembresono stateindividua- te cinque larve, rispettivamentealla seconda,terza ed ultima età. I 18 settembre, ad una ulteriore ispezione,I'esito è statonegativo. Si può quindi confermareanche per I'Emilia il ciclo di due generazionicon epocadi volo dalla fine di aprile a luglio e da agostoa settembre(ne FnuNe & Wnr, l.c.). Il bruco ha I'abitudine di collocarsi semprein pieno sole, sulle foglie apicali dei rami più alti ed esterni della pianta. Nonostanteami le alte temperature,esso è statoraccolto sulle piante che si affaccianosull'acqua del ruscello.La suacolora- zione è fortementemimetica e la macchia alla basedel cornetto imita alla perfe- zione il colore aranciatodelle drupe. Le dimensioni dei bruchi, al momento dell'interramento,risultano di mm 65 per gli esemplari che darannocrisalide di sessofemminile e mm 60 per quelli che darannosesso maschile. L adulto è attivo al tramonto e di notte, ma è scarsamenteatttato dalla luce artifi- ciale (Benrnccnret al., 1.c.).

54 Conclusioni

Alcune caratteristichebiologiche, come lo sviluppo larvale molto rapido, la scar- sa fototropia dell'imago e il forte mimetismo della lawa, che non si cura di met- tersi al riparo dai predatori, sonoelementi che possonoaiutare a spiegaregli scar- si ritrovamenti di questaspecie. Tuttavia è possibile che essasia effettivamente meno rara di quanto risulta dai dati disponibili. Nonostantesi stia generalmenterarefacendo, I'olivello spinoso è diffuso per un lungo tratto del fiume Taro, così come probabilmentelungo i torrenti che vi con- fluiscono(Cenedola, Ceno e Pessola),ciò cherende possibile la presenzadiHyles hippophaestn un'area alquanto vasta. E' probabile che più attente ricerche in questezoîe ed in altre analoghepossano portare all'individuazione di altre stazio- ni (come confermatodalla recentesegnalazione sul fiume Tagliamento),concen- trando le ricerche degli stadi larvali nei mesi di luglio e di settembre.

Bibliografîa

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Indtrzzo degli autori: DanieleRighini via Villa, 51 48022 Lugo di Romagna (RA)

Ilvio Bendazzi via Salvatori,l2lA 48010Glorie di Bagnacavallo(RA)

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