COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PARERE n.77 del 14 Ottobre 2010 (o.d.g. 3 del 14 Ottobre 2010)

OGGETTO: Comune di Bovolenta (PD). Rapporto Ambientale del Piano di Assetto del Territorio.

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; – La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 14.10.2010, come da nota n. 537379/45.06 del 13.10.2010 del Dirigente della Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), Segretario della Commissione; – Il Comune di Bovolenta (PD) con note n. 3736 dell’05.06.2009, n. 8438 del 10.12.2009 n. 8604 del 16.12.2009 e nota del 30.07.2010 prot. 4933, ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS; – ITER PROCEDURALE PER LA VAS DEL PAT Con deliberazione di G.C. n. 59 del 25.05.2008 il Comune di Bovolenta ha proceduto alla adozione dello “Schema di Accordo di Pianificazione”, del “Documento preliminare” e della “Relazione Ambientale” per la redazione del PAT comunale provvedendo a recepire le prescrizioni dell’Autorità Competente in materia di VAS. In data 17.06.2008 è stato sottoscritto l’’’Accordo di pianificazione” con la Regione a cui è seguita l’attivazione, da parte del Comune di Bovolenta, della procedura di Concertazione e partecipazione di cui all’art. 5 della LR 11/2004, coinvolgendo in pubbliche assemblee gli Enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del PAT, i gestori di pubblici servizi, le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, le associazioni ed organizzazioni locali no profit e di volontariato operanti a livello comunale e la cittadinanza tutta, dando pubblicità agli incontri tramite i quotidiani locali e mediante avvisi su tutto il territorio comunale, e procedendo altresì alla diffusione dei vari documenti ufficiali. Il Comune di Bovolenta con deliberazione di G.C. n. 92 del 25.07.2008 ha preso atto dell’avvenuto espletamento della fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio, ai sensi degli artt. 5 e 15 della Legge Regionale n. 11/2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione. Il Comune di Bovolenta con C.C. n. 7 del 16.04.2009 ha adottato il Piano di Assetto del Territorio secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR 11/2004. In concomitanza alla fase di adozione del progetto di piano l’Amministrazione ha presentato lo stesso ad associazioni e cittadini nel corso di incontri pubblici. Non sono pervenuti contributi valutabili come alternative. Successivamente all’adozione gli atti di Piano e di VAS sono stati depositati presso la sede comunale pubblicando il relativo avviso su due quotidiani (Gazzettino e Mattino di Padova) sul BUR della Regione Veneto (n. 46 del 05.06.2009) e sul sito internet del Comune di Bovolenta. Dopo i sessanta giorni di avvenuto deposito, in data 03/06/2009, sono pervenute complessivamente n. 30 osservazioni di cui una in copia consegnata anche alla Provincia di Padova il 26.02.2010. Delle osservazioni pervenute, 6 sono inerenti al Rapporto Ambientale e/o a questioni con valenza ambientale come si evince dalla dichiarazione) del responsabile dell’ Ufficio Tecnico Comunale, trasmessa con nota prot. n. 8604 del 16.12.2009, a seguito della richiesta di questa Direzione.

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− PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE La Commissione Regionale VAS, con parere n. 42 del 06.05.2008 aveva espresso parere favorevole sul Rapporto Ambientale Preliminare allegato al Documento Preliminare con alcune prescrizioni che dovevano essere ottemperate in sede di stesura del Rapporto Ambientale.

− I TEMATISMI DEL PAT Il PAT, recependo le norme previste dal PATI tematico del Conselvano, indica i requisiti e le forme di incentivazione finalizzate alla promozione della sostenibilità ambientale nel settore edilizio auspicando la classificazione energetica degli edifici al fine di perseguire gli obiettivi di sostenibilità economica, sociale e ambientale sopraenunciati. Tutto ciò mediante l’individuazione di un insieme di misure, tra loro correlate, come: risparmio idrico, recupero delle acqua meteoriche, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili come il solare termico o i pannelli fotovoltaici, utilizzo di materiali naturali. Il PAT attua i propri obiettivi di sostenibilità come di seguito riportato: • Sistema ambientale  Risorse Naturalistiche e Ambientali  Difesa del suolo  Unità di paesaggio agrario di interesse storico-culturale  Elementi significativi del paesaggio di interesse storico  La classificazione dei centri storici • Sistema insediativo.  Assetto fisico e funzionale degli insediamenti  Opportunità di sviluppo residenziale  Dimensionamento per ATO, standard urbanistici, abitativi e funzionali  Aspetti storico-culturali delle attività tradizionali in territorio rurale • Sistema produttivo.  Consistenza e qualità del settore produttivo  Archeologia industriale  Attività turistiche e ricettive • Sistema dei servizi.  Servizi a scala territoriale  Servizi a scala locale • Sistema infrastrutturale di relazione  Sottosistema infrastrutturale sovracomunale  Sottosistema infrastrutturale locale  Viabilità minore e sistema ciclo pedonale Per ciascun sistema il PAT individua i principali elementi costitutivi e ne specifica ed articola le scelte progettuali definendo: 1. vincoli, biodiversità, elementi della pianificazione territoriale di livello superiore, elementi generatori di vincolo e fasce di rispetto; 2. invarianti; 3. fragilità; 4. valori e tutele; 5. azioni strategiche.

− PROCESSO DI CONSULTAZIONE E CONCERTAZIONE In attuazione delle finalità di concertazione e partecipazione promosse dalla LR 11/2004 (art. 2 comma 1 e art. 5) il Comune di Bovolenta ha dato avvio alla fase di concertazione e partecipazione prevista dall’art. 5 della medesima LR relativamente ai contenuti del Documento preliminare e della Relazione ambientale ed ha provveduto a pubblicizzare tale fase mediante affissione di avviso pubblico, pubblicazione sul sito internet del comune, invito diretto agli enti

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA pubblici territoriali, alle associazioni sociali ed economiche portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, ai gestori di servizi pubblici e di uso pubblico. Il Comune di Bovolenta ha promosso una procedura di partecipazione/consultazione che si è svolta sostanzialmente nelle seguenti fasi: 1a fase - individuazione dei soggetti da coinvolgere e comunicazione dell’avvio della concertazione/consultazione agli Enti; 2a fase - illustrazione del Documento Preliminare, del Quadro Conoscitivo e dibattito in n. 3 incontri. 3a fase – ascolto e raccolta dei contributi trasmessi da: • Genio Civile di Padova; • Consorzio di Bonifica Adige Bacchiglione; • Consorzio di Bonifica Bacchiglione-Brenta • Provincia di Padova 4a fase - sintesi tecnico-politica delle proposte/richieste formulate; 5a fase - delibera di chiusura della fase consultivo – concertativa. Complessivamente nella procedura di Concertazione e Partecipazione sono stati contattati tramite lettera di Comunicazione ufficiale di invito agli incontri in sede di Concertazione, Partecipazione e Coinvolgimento una cinquantina di enti ed associazioni. Il Comune di Bovolenta ha articolato gli incontri nelle serate del 28.05.2008, del 03.06.2008 (Prot. n. 3346.06.01 del 23.05.2008) e 19.06.2008 (Prot. n. 3905.06.01 del 12.06.01) invitando i cittadini, le associazioni, le imprese alla partecipazione e condivisione dei contenuti e degli obiettivi del proprio Piano di Assetto Territoriale così come delineati nel Documento preliminare e nella Relazione ambientale. Durante i tre incontri è stato fatto il punto della situazione rispetto alle linee principali dei documenti prodotti e avviata la discussione a seguito della quale i partecipanti hanno proposto osservazioni ed indicazioni rispetto gli obiettivi esposti. Esaminati in particolare contributi pervenuti dal Genio Civile, dal Consorzio di Bonifica-Adige Bacchiglione, dal Consorzio Bacchiglione-Brenta e dall’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta e Bacchiglione pertinenti al PAT, sono stati desunti i seguenti temi: • necessità della redazione di una Valutazione di Compatibilità Idraulica per interventi che comportino un incremento di impermeabilizzazione dei suoli, garantendo un’adeguata canalizzazione delle acque meteoriche; • richiesta di individuare ed esaminare con particolare attenzione le sofferenze idrauliche presenti nel territorio comunale, al fine di programmare gli interventi necessari a risolvere tali criticità preliminarmente all’attuazione delle previsioni definite dal PAT anche attraverso strumenti quali la perequazione, la compensazione urbanistica, la riqualificazione ambientale ed il credito edilizio; • raccomandazione che nelle NTA del PAT venisse inserita una specifica norma secondo la quale le superfici che costituiscono il sedime dei corsi d’acqua demaniali e le relative fasce di rispetto, non possano essere incluse all’interno dei perimetri di nuovi interventi di trasformazione territoriale, se non come aree destinate alla tutela del corpo idrico, specificando che le stesse non possono contribuire alla determinazione della capacità edificatoria, ma soltanto ad un eventuale incremento degli indici di edificabilità nelle zone contigue tramite lo strumento della perequazione; • richiesta che venissero individuate misure di mitigazione con riferimento non al singolo intervento, perché ininfluenti, ma studiate a livello di territorio comunale o di porzione di esso; • richiesta che le misure di mitigazione idraulica non fossero limitate alle nuove urbanizzazioni, ma finalizzate anche alla riduzione dell’esistente livello di rischio idraulico; • richiesta di identificazione di aree a pericolosità idraulica non comprese nel PAI; • recepire lo schema del Piano delle Acque riportato nella VCI del PATI del Conselvano. I contributi pervenuti, pertinenti al PAT e condivisibili, non hanno inciso sui criteri informatori del medesimo e pertanto non sono state necessarie modifiche e/o integrazioni al Documento Preliminare approvato con delibera di Giunta Comunale n. 59 del 23.05.2008 di approvazione Documento Preliminare.

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I risultati delle fasi di concertazione sono contenuti nella Delibera di Giunta Comunale n 92 del 25.07.2008 “Conclusione della Fase di Concertazione relativa al Documento Preliminare della formazione del Piano di Assetto del Territorio (art. 5 della LR 11/2004).

− INQUADRAMENTO TERRITORIALE Bovolenta è un Comune della Provincia veneta, situato ad est dei colli Euganei ad una distanza di circa venti chilometri dalla città di Padova. Questa distanza fino ad ora è stata sufficiente per far sentire marginalmente al territorio comunale le pressioni urbanistiche e le dinamiche del mercato immobiliare indotte dalla città capoluogo. Bovolenta con le sue frazioni, rimane ancora oggi una comunità perfettamente riconoscibile dal punto di vista sociale, urbanistico, territoriale e storico. Il centro storico è imprigionato dal sistema dei “murazzi” che lo proteggono dalle acque nella confluenza tra i canali Bacchiglione e Cagnola, questa particolare localizzazione geografica e conseguente realtà urbanistica, personalizza fortemente il centro urbano. Il sistema di canali non contraddistingue solo il centro storico, ma tutto il territorio comunale con un articolato reticolo idrografico con funzione di irrigazione e di scolo delle acque meteoriche e che rimane in costante e precario equilibrio. Sono ancora i canali Bacchiglione e Cagnola che con i loro alti argini entrano in territorio comunale da nord e da ovest e dopo essere confluiti al centro del paese defluiscono verso la foce con un segno geografico che taglia il comune in due parti, Bovolenta di sopra e Bovolenta di sotto, come già evidenziato nei catastali storici custoditi nell’Archivio di Stato di Padova. Da una lettura delle mappe storiche si registra che il territorio di Bovolenta negli ultimi 400 anni ha mantenuto intatta la sua struttura territoriale, nonostante il precario equilibrio del reticolo idrografico del territorio e la forte domanda di volumi residenziali degli ultimi decenni, che ha interessato principalmente le aree perimetrali del centro storico. Gli alti argini consentono a chi li percorre di spaziare con lo sguardo sulla campagna abbracciando in un colpo d’occhio tutto il territorio comunale fino ad intravedere le chiese e i campanili dei paesi vicini: anche questa peculiarità rende il territorio di Bovolenta un caso unico nella realtà della pianura della “bassa padovana”, rendendo questo luogo godibile per il panorama ambientale (caso eccezionale visto che siamo nel mezzo della pianura veneta) e piacevole anche per il panorama storico visto che circa l' 80% del territorio è segnato dalla sistemazione agraria risalente al 1600. Il canale navigabile Bacchiglione-Cagnola, usato fin dal 1500 per il trasporto delle persone e delle merci dall'entroterra verso la laguna veneta, ha condizionato la struttura insediativa di Bovolenta, favorendo la concentrazione delle edificazioni in prossimità degli argini: proprio lungo gli argini si possono ammirare le vecchie case coloniche e le numerose ville storiche presenti in loco. Se nel 1600 gli addensamenti edilizi erano prevalentemente localizzati lungo riva del Bacchiglione e verso dopo il 1750 le residenze si spostano verso l’attuale centro del paese e nelle vicinanze della chiesa parrocchiale di Sant’Agostino formando l’attuale nucleo del centro storico. In anni recenti l’espansione edilizia del paese si è spostata a sud del centro storico oltre il ponte sul Cagnola. Il territorio di Bovolenta è sempre stato prevalentemente agricolo e ancora oggi la maggior parte dei circa 22,69 kmq del Comune sono occupati da terreni coltivati. Da sempre l’unica eccezione è rappresentata dalla tessitura Berto e la sua struttura produttiva è ancora localizzata al centro del paese. In tempi recenti una zona artigianale localizzata a nord del Bacchiglione ha creato le aree necessarie per contenere l’espansione produttiva del comune. Il fenomeno della città diffusa, che in tempi recenti ha interessato la campagna veneta costellandola di capannoni grandi e piccoli e producendo un dissesto della struttura territoriale, ha interessato Bovolenta in minima parte. Il centro storico è di piccole dimensioni e offre molti servizi di carattere locale, mentre per i servizi di bacino come ospedali, aree di attrazione commerciale, ecc., le aree geografiche di maggior attrazione dopo l’area metropolitana di Padova sono: il piovese nella zona a nord del Bacchiglione, il conselvano nella zona a sud.

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Bovolenta è inserita in un vasto territorio con marcate caratteristiche rurali normalmente definito come “bassa padovana”, confina a nord con i territori di , e a sud con e , a est con Pontelongo e ad ovest con . Le principali vie di comunicazione alla rete nazionale sono: • SP3 proveniente da Padova che attraversa il ponte sul Cagnola per proseguire per Arzercavalli e il Conservano; • SP9 che percorre l’argine destro del Cagnola e dopo aver toccato Bovolenta, sempre lungo l’argine destro, prosegue per Pontelongo; • SP35 proveniente da Polverara che attraversa la strettoia del ponte azzurro per proseguire in direzione di Terrassa Padovana; • SP64 che partendo in corrispondenza del ponte sul Bacchiglione dopo aver percorso un tratto dell’argine sinistro gira a sinistra in direzione Campagnola. Gli aspetti ambientali, storici e il sistema idrografico presente sono caratteristici e da promuovere con azioni mirate. Gli ambiti territoriali omogenei del PAT sono stati individuati sulla base di valutazioni di carattere geografico, storico, paesaggistico e insediativo, come stabilito dall’art. 13/2 della LR 11/2004. Il territorio di Bovolenta è fortemente caratterizzato dal percorso dei fiumi (Bacchiglione e Cagnola) e dalla nascita alla loro confluenza del nucleo storico: risulta pertanto semplice suddividere l’intero territorio comunale in tre Ambiti Territoriali Omogenei (ATO) corrispondenti a questa peculiare specificità. ATO 1 – Coincide con il centro storico, alla confluenza del Bacchiglione e del Cagnola, e con il nucleo centrale edificato del paese che ha visto l’addensamento dello sviluppo edilizio e demografico dal dopoguerra fino ai giorni nostri. Comprende anche le aree produttive, relativamente recenti, a nord del Bacchiglione e a sud del Cagnola (Varem) così come realtà storicamente radicate nel tessuto edilizio urbano come l’area produttiva “Berto”. Raggruppa i principali servizi pubblici come il Municipio, le scuole, la palestra, il campo sportivo, come pure quelli privati come la banca, varie attività commerciali, ecc.. ATO 2 – Coincide con la parte del comune a nord del Bacchiglione: si tratta di un territorio prevalentemente coltivato con edificazione sparsa raggruppata tendenzialmente lungo le strade e che si addensa in nuclei più o meno consistenti come Cà Molin e Brusadure. ATO 3 – Coincide con la parte del comune a sud del Bacchiglione; è un territorio prevalentemente coltivato e caratterizzato dal passaggio del canale parallelo e della fossa Paltana, anche in questo caso l’edificazione è sparsa, raggruppata tendenzialmente lungo le strade e si addensa in nuclei più o meno consistenti come Fossaragna.

− INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO L’economia del Conselvano, a cui appartiene il Comune di Bovolenta, è parte integrante di un sistema di reti e di relazioni che si riflettono nell’insieme dei punti di forza e in quelli di debolezza del cosiddetto nordest. Nel territorio del Conselvano la consistenza del numero delle imprese attive nel comparto agricolo si attesta nel 2004 all’11,1%, in posizione medio-bassa rispetto al massimo presente nell’area centrale che risulta del 17,8%. Nell’intervallo 1998-2004, poco meno di una unità locale su tre è andata persa nel comparto agricolo. Il Conselvano mostra nel periodo analizzato una diminuzione del 33,0% del numero di Unità Locali nel settore agricolo. Per quanto attiene l’industria nel territorio del Conselvano il numero delle unità locali dedite all’industria si attesta nel 2004 al 6%, in posizione intermedia rispetto al valore più elevato che si registra nell’area centrale (38%). Analizzando l’evoluzione delle unità produttive nell’intervallo1994-2004, è possibile identificare un primo momento di crescita, incentrato soprattutto negli anni a scavalco del secolo, e successivamente un rallentamento ed un raffreddamento. In un contesto di lieve crescita (il 2,2% in dieci anni) spicca il marcato sviluppo dell’area del Conselvano (14,3%) e la perdita di unità locali occorse nell’area centrale (-2,0%) e nella zona di Este (-4,1). Per quanto invece attiene il settore delle costruzioni il numero delle unità locali registrato per il Conselvano nel 2004, è pari al 8,4%, in posizione intermedia rispetto al valore più elevato UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 5

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA presente nell’area centrale della provincia (34,8%). La specificità del comparto edilizio risiede però nel deciso tasso di crescita del numero delle unità locali presenti sul territorio registrato nei corso del decennio 1994— 2004. L’area del Conselvano fa registrare tassi di crescita del 68,1%, secondi solo al Monselicense ed al Cittadellese, per una media provinciale che si attesta ad una crescita delle unità locali del 58,7%. Nel settore del commercio e dei servizi pubblici, oltre la metà delle unità locali del commercio fanno riferimento all’area centrale che gravita attorno alla città di Padova. Nel 2004 il numero di unità locali dedite al commercio nel territorio del Conselvano era del 4,4%, in posizione medio- bassa rispetto ai valori registrati nelle altre aree se si esclude il valore del 54,3% dell’area centrale. Nel corso del decennio considerato, l’aumento medio provinciale delle unità locali si è attestato attorno all’11%. Tra il 1994 ed il 2004 l’area del Conselvano ha avuto un incremento del 17,8% in questo settore, seconda solo all’area dei Colli e all’area di . Per quanto riguarda invece i servizi alle imprese, la loro distribuzione nel territorio vede il predominio dell’area centrale della Provincia (60% di Unità Locali nel 2004). Il territorio del Conselvano vede una percentuale del 3,7%, con valori intermedi rispetto alle altre aree delle provincia. Nel decennio 1994-2004 il tasso di crescita medio provinciale di unità in questo settore è stato dell’87,3%: tale crescita è stata supportata quasi in ugual misura dalle diverse aree territoriali. Nel Conselvano la percentuale di variazione è stata del 91,5%. Nel settore dei servizi pubblici e ai privati, la percentuale di unità locali registrate per il territorio del Conselvano nel 2004 era del 4,5%. Nel periodo 1994-2004 si assiste ad una diffuso incremento delle attività in questo settore: tutte la altre aree si attestano a valori vicini a quelli della media provinciale (12,3%), ad eccezione dell’area dei Colli e del Camposampierese che presentano valori attorno al 30%. L’area del Conselvano fa eccezione, con valori in controtendenza (- 1,8%). Agricoltura I dati evidenziano la caratterizzazione agricola del territorio comunale: infatti su una superficie territoriale di circa 22,69 kmq la superficie agricola utilizzata è di ben 18,64 kmq di cui circa 17 kmq utilizzata a seminativi. Le aziende agricole presenti nel territorio costituiscono il principale soggetto che utilizza e gestisce le risorse naturali e proprio la gestione delle risorse nell’ambito dell’attività agricola determina le possibilità reali che il settore primario, oltre alla funzione produttiva, svolga anche funzioni di tutela ambientale e di tipo sociale, con maggiore o minore intensità. Lo svolgimento dell’attività agricola comporta anche il fabbisogno di aree “edificate”, di stretta connessione con l’esercizio della attività agricola, per rispondere alle esigenze abitative e per ospitare le strutture funzionali allo svolgimento delle attività agricole o ad esso connesse (turismo rurale, spaccio e vendita prodotti e servizi ludico- ricreativi, spazi didattici e sportivi, etc). Esaminando i dati degli ultimi censimenti generali dell’agricoltura si vede , dato questo comune a tutta la regione, come alla riduzione delle superfici abbia fatto seguito, negli ultimi anni, anche la riduzione del numero di aziende impiegate nell’agricoltura a Bovolenta. Il tutto accompagnato dalla assenza di un deciso e sicuro ricambio generazionale, accanto ad una irreversibile e avviata contrazione delle redditività. Aziende agricole: forma di conduzione e titolo di possesso Si è riscontrata la prevalenza della conduzione a livello familiare con solo manodopera interna. Dal punto di vista del titolo di possesso dei terreni, si constata che il maggior numero di aziende lavora terreni propri. Superficie aziendale La dimensione media aziendale è pari a 6,05 ettari; da segnalare la presenza di numerose aziende molto piccole. Poche aziende hanno dimensioni elevate: le aziende che hanno superficie totale superiore a 10 ettari sono 51 su 342 , il 14,91 % (tab. 7), e coprono il 56,86% (tab. 8) della superficie censita. Utilizzazione dei terreni Si evidenzia su tutto il territorio comunale la netta frammentazione delle superfici aziendali, specie sulla dorsale centrale Nord - Sud del territorio comunale, con un indirizzo produttivo

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA misto, in parte zootecnico-cerealicolo, in parte cerealicolo specializzato, con saltuaria presenza di vigneti più o meno specializzati. Sotto il profilo economico-organizzativo si sono inoltre identificate, nelle zone più periferiche del Comune, (es. Via Argine Destro, loc. Fossaragna, porzione a sud dello Scolo Paltana, Via Riviera, loc. San Lorenzo) aziende dotate di elevata estensione fondiaria, razionali sistemazioni idrauliche agrarie, infrastrutture ad elevata efficienza, presenza di ricambio generazionale sotto l’aspetto imprenditoriale; il tutto spesso affiancato da presenza di filari arborei e reti ripariali o boscate di buona qualità. Coltivazioni agrarie tipiche Tra le coltivazioni avvicendate buona parte è dedicata ai cereali e al frumento, mentre le orticole assumono un’importanza occasionale. Le serre coprono una piccolissima estensione. Coltivazioni legnose Si evidenzia che la maggiore superficie e il maggior numero di aziende si dedica alla coltivazione della vite, spessissimo con dimensioni modestissime, legate spesso alla conduzione familiare e all’utilizzo domestico. L’arboricoltura da legno rilevata sul campo è volta alla produzione di legno di noce con appezzamenti dislocati soprattutto in corrispondenza di aste fluviali e viabilità primarie e secondarie. Allevamenti L’indirizzo produttivo zootecnico è principalmente quello bovino da carne, anche se sono presenti un paio di realtà ragguardevoli in ambito da latte, condotte oltretutto da giovani imprenditori; numerose sono le aziende con allevamenti avicoli (162), che, eccezion fatta per un paio di realtà imprenditoriali ormai consolidate, comprendono quasi sempre piccoli pollai per uso domestico. Anche i suini sono mediamente 2,1 per azienda, utilizzati cioè per solo uso domestico. Vi sono infine alcuni allevamenti di cavalli, mantenuti in piccoli numeri per gli appassionati di equitazione, dislocati in varie zone, afferenti per lo più a strutture agrituristiche od equituristiche. Impiego di manodopera e giornate di lavoro La conduzione delle aziende agricole è prevalentemente familiare, con manodopera direttamente legata al conduttore da vincoli di parentela, soprattutto coniugi e altri familiari diretti, con specializzazione o abitualità spesso mancanti. Stagionalmente vi è l’impiego di manodopera a tempo determinato per lo svolgimento di operazioni particolari (vendemmia). Rifiuti Il comune di Bovolenta fa parte del bacino PD4 e ha raggiunto livelli molto alti per quanto riguarda la percentuale di rifiuti riciclati. I dati che seguono si riferiscono agli anni 2004 e 2005: • Vengono riciclati il 63,97% dei rifiuti totali, valore che supera sia la media regionale (45,8%) che quella provinciale (52,08%); • Complessivamente sono prodotti 1.079.774 Kg di rifiuti corrispondenti a 344 Kg residente/anno, anche in questo caso il valore è migliore rispetto alla media regionale (483,85 kg residente/anno) e a quella provinciale (408,5 kg residente/anno). Il comune è dotato di ecocentro. All'interno del territorio comunale è inoltre presente un impianto di trattamento dei rifiuti. Reti tecnologiche Acquedotto Il servizio idrico integrato è gestito dall’Azienda Speciale Consorziale Centro Veneto Servizi di . L’approvvigionamento idropotabile del Comune di Bovolenta avviene in parte attraverso lo schema acquedottistico intercomunale di che fa capo alle opere di captazione sul fiume Adige situate nel comune di Anguillara Veneta e in parte attraverso quello di che fa capo ai pozzi situati in località Boschi di Camazzole nel comune di Carmignano di Brenta. La percentuale della popolazione allacciata alla rete dell’acquedotto è pari al 100%. Fognatura e depurazione La percentuale della popolazione allacciata alla rete di fognatura è pari al 43% dei residenti totali. La rete è servita dall’impianto di depurazione comunale, situato in Via Riviera, avente potenzialità pari a 2.000 a. e. con recapito finale dei reflui trattati nel Fiume Bacchiglione.

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La restante parte della popolazione (57% circa dei residenti totali) non è allacciata alla rete di fognatura in quanto abitante prevalentemente in case sparse nel territorio agricolo e pertanto non allacciate alla rete. Queste abitazioni dispongono generalmente di condensagrassi per gli scarichi della cucina e di fossa settica tipo Imhoff per quelli dei servizi igienici, i reflui sono dispersi nella rete idrica superficiale. Il Comune di Bovolenta, rientrando nell’ambito del bacino scolante della Laguna di Venezia, è interessato dal Piano Direttore 2000 “Piano per la prevenzione dell’inquinamento e il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella laguna di Venezia”. Il piano riguarda la salvaguardia ambientale della laguna di Venezia con interventi di disinquinamento e di risanamento della stessa e del suo Bacino Scolante ed è correlato inoltre con il Piano Regionale di Risanamento delle Acque (PRRA) del quale integra gli orientamenti in materia di costruzione e gestione dei sistemi fognari nell’area lagunare. Mobilità Il problema traffico veicolare è molto sentito a livello comunale come rilevato anche dal Piano Provinciale della Viabilità, aggiornato al 2005. I flussi veicolari sono sostenuti lungo la strada provinciale n. 3 in direzione nord sud ma soprattutto lungo la SP65 proveniente da Polverara, in particolare in corrispondenza della strettoia del ponte “azzurro” e del centro storico (vedi anche il sopracitato Piano di classificazione acustica), con ripercussioni pesanti sulla qualità della vita dei residenti causate dalla congestione, dall’inquinamento dell’aria (es. PM 10 ) e dal rumore. Il Piano Provinciale della Viabilità prevede la realizzazione di un nuovo tratto di strada (n. 38 - denominato “nuova bovolentana”) per bypassare il centro storico. Questa soluzione, unita ad altri interventi a livello locale, può risolvere il problema; il nuovo tracciato però corre parallelamente al corso del Bacchiglione interessando un’area ancora integra dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Particolare attenzione dovrà essere posta alla progettazione esecutiva dell’infrastruttura, adottando tutti gli accorgimenti necessari a minimizzare l’impatto dell’opera sul territorio. Fonti di energia Il progressivo esaurimento delle fonti tradizionali di energia non rinnovabile (carbone, petrolio, metano) spinge alla ricerca e all’utilizzo di fonti energetiche non convenzionali, e soprattutto rinnovabili come: l’energia solare, l’energia eolica, l’energia geotermica. Energia prodotta da fonti rinnovabili Il PAT, in accordo con il PATI tematico del Conselvano, persegue uno sviluppo duraturo economicamente, socialmente e ambientalmente sostenibile. In questa ottica individua nelle proprie NTA una serie di norme e suggerimenti volti al raggiungimento di tale obiettivo come ad esempio l’adesione al “Progetto CLIPAD”, strumento generale messo a disposizione della Provincia di Padova. Tale progetto è mirato a creare una diffusa consapevolezza sulle problematiche legate al cambiamento climatico e a fissare un obiettivo di riduzione dei gas serra rispetto alla quantità globale emessa per l’applicazione della pianificazione prevista nel proprio territorio. Nello specifico, nel campo energetico, le principali azioni del progetto CLIPAD sono: 1. efficientizzazione energetica negli edifici della pubblica amministrazione; 2. interventi di ottimizzazione dei consumi e utilizzazione delle fonti energetiche rinnovabili. Il PAT inoltre indica che gli interventi edificatori dovranno adottare criteri di pianificazione ed edificazione sostenibile, applicando sia il Regolamento Edilizio che le “Linee guida per una progettazione energeticamente ed ambientalmente sostenibile” (Quaderno n. 4 del PTCP della Provincia di Padova). Il comune di Bovolenta ha aderito con deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 del 27/06/2007 alla società a responsabilità limitata a prevalente capitale pubblico (51% pubblico – 49% privato) denominata “Verdenergia Esco s.r.l.” per la realizzazione di interventi nel campo energetico, mirati alla compressione dei consumi, all’uso razionale dell’energia, all’impiego delle risorse energetiche rinnovabili e alla conservazione del patrimonio immobiliare, ambientale e naturale ai fini del conseguimento di uno sviluppo sostenibile del territorio, come previsto dal protocollo di Kyoto.

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Verdenergia Esco s.r.l., risulta accreditata in data 04.09.2007 presso l'Autorità per l' Energia Elettrica e il Gas (AEEG), ed ha già attivato tutte le misure per operare, progettare, realizzare e gestire tutti quegli interventi e servizi pubblici necessari per promuovere l' uso razionale dell'energia, anche attraverso il ricorso alle fonti rinnovabili con funzione di Esco ai sensi del DM 20.7.2004, delle recenti indicazioni della Comunità Europea e del Governo Nazionale. Il comune di Bovolenta ha partecipato alla realizzazione di un impianto fotovoltaico a costo zero nel limitrofo comune di Polverara. E’ inoltre allo studio la riorganizzazione degli edifici scolastici con la ridefinizione degli impianti tecnici ed è in fase di valutazione l’efficientizzazione energetica anche attraverso l’uso dei pannelli fotovoltaici.. Tale iniziativa riveste un notevole interesse per l’ Amministrazione. A tale proposito il Comune di Bovolenta con propria delibera di Giunta Comunale n. 136 del 02/12/2008 ha disposto la realizzazione del progetto pilota denominato ”Un raggio di sole negli edifici pubblici del Comune di Bovolenta” finalizzato all’attivazione di un nuovo servizio di somministrazione di energia elettrica da fonte rinnovabile, attraverso l’attivazione di una rete di impianti fotovoltaici, da collocare presso le coperture degli edifici di proprietà o nella disponibilità giuridica del Comune tale da poter generare, in tutto o in parte, l’energia utilizzata dagli edifici stessi con la formula del c.d. scambio sul posto prevista dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 19 febbraio 2007 e delle relative delibere attuative emanate dall'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas. Sostenibilità ambientale degli edifici Il PAT, in accordo con il PATI del Conselvano, persegue uno sviluppo duraturo economicamente, socialmente e ambientalmente sostenibile: l’art. 9 delle NTA individua una serie di norme e suggerimenti volti al raggiungimento di tale obiettivo. Gli interventi edificatori dovranno adottare criteri di pianificazione ed edificazione sostenibile, applicando sia il Regolamento Edilizio che le “Linee guida per una progettazione energeticamente ed ambientalmente sostenibile” (Quaderno n. 4 del PTCP della Provincia di Padova).

− STATO DELL’AMBIENTE – CRITICITÀ Per quanto concerne lo stato dell'ambiente, il Rapporto Ambientale approfondisce le matrici ambientali indicate nel Rapporto Ambientale Preliminare allegato al Documento Preliminare del PAT, concludendo con una più dettagliata analisi delle criticità. Si individuano, sulla scorta della analisi dello stato attuale compiuta nel Rapporto Ambientale Preliminare, le criticità e le azioni necessarie per calare nella realtà locale gli obiettivi generici di sostenibilità ambientale più volte evidenziati nei documenti nazionali ed internazionali. Criticità Aria: si tratta di una tematica sostanzialmente sovracomunale: a livello provinciale i dati mostrano una diminuzione di SO 2, CO, NOx, benzene e piombo, miglioramenti si registrano anche per le emissioni di monossido di carbonio, dei composti organici volatili, degli ossidi di e degli ossidi di azoto. In aumento le emissioni stimate dei metalli pesanti come l' arsenico, il selenio, il nichel, come pure le emissioni di IPA, ammoniaca e protossido di azoto. Risultano ancora elevate le concentrazioni di polveri sottili (PM 10 ) e di ozono (O 3). Acqua: anche in questa tematica molte competenze sono sovracomunali. In ogni caso il territorio comunale rientra in parte nel bacino scolante della laguna di Venezia e quindi nelle aree sensibili e soggette alle prescrizioni dei limiti ridotti per azoto e fosforo e nelle aree vulnerabili da nitrati di origine agricola e ai fitofarmaci. La rete idrica superficiale presenta un elevato grado di artificialità degli argini. Biodiversità : i processi storici dello sviluppo agricolo hanno portato ad un progressivo depauperamento della biodiversità con la omologazione delle colture e la scomparsa degli elementi areali ( siepi, boschetti, ecc.) necessari alla vita della fauna. Qualità ambientale del centro storico: il centro storico soffre per la presenza del traffico di attraversamento, la ridotta disponibilità di parcheggi, la progressiva riduzione delle attività commerciali.

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Mobilità: è una tematica da affrontare principalmente a livello sovracomunale (vedi Piano viabilità Provinciale con previsione “nuova bovolentana”). La situazione attuale del traffico è critica soprattutto per l’attraversamento del centro storico attraverso il ponte “azzurro”, mancano al contempo piste ciclopedonali in grado di connettere il centro storico con le infrastrutture ( cimitero, frazioni, scuole). Riepilogo criticità per ATO Gli ambiti territoriali omogenei del PAT sono individuati sulla base di valutazioni di carattere geografico, storico, paesaggistico e insediativo, come stabilito dall’ art. 13/2 della LR 11/2004. Il territorio di Bovolenta è fortemente caratterizzato dal percorso dei fiumi (Bacchiglione e Cagnola) e dalla nascita alla loro confluenza del nucleo storico: l’intero territorio comunale viene diviso dal PAT in tre Ambiti Territoriali Omogenei (ATO) corrispondenti a questa peculiare specificità. ATO 1 – Coincide con il centro storico, alla confluenza del Bacchiglione e del Cagnola, e con il nucleo centrale edificato del paese che ha visto l’addensamento dello sviluppo edilizio e demografico dal dopoguerra fino ai giorni nostri. Tema ambientale Criticità

Aria e clima Elevate emissioni di polveri (PM 10 ) Suolo e sottosuolo Elevato rischio idraulico Aree di connessione naturalistica assenti Flora, fauna e biodiversità Aree a parco assenti Superficie boscata pressoché assente Paesaggio e produzione Agricoltura biologica assente ATO 1 - Centro agricola Elevata impermeabilizzazione del suolo Inquinanti fisici Numero elevato stazioni radiobase Basso numero di residenti collegati alla rete fognaria Sviluppo elevato di rete acquedotto in cemento amianto Economia e società Basso incremento demografico Elevato flusso di traffico veicolare Assenza di impianti di energia da fonti rinnovabili ATO 2 – Coincide con la parte del comune a nord del Bacchiglione: si tratta di un territorio prevalentemente coltivato con edificazione sparsa raggruppata tendenzialmente lungo le strade e che si addensa in nuclei più o meno consistenti come Cà Molin e Brusadure. Tema ambientale Criticità Aree di connessione naturalistica assenti Flora, fauna e biodiversità Aree a parco assenti Superficie boscata assente Agricoltura biologica assente Paesaggio e produzione Mancanza di centro urbano riconoscibile agricola Insufficiente dotazione di verde pubblico per abitante Elevato sviluppo linee elettriche di alta tensione Inquinanti fisici ATO 2 - Nord Estesa superficie vincolata ai sensi della LR 27/93 Basso numero di residenti collegati alla rete fognaria Sviluppo elevato di rete acquedotto in cemento amianto Basso incremento demografico Economia e società Ridotto numero di addetti nell’industria Ridotto numero di addetti nel terziario Assenza di percorsi ciclabili Assenza di impianti di energia da fonti rinnovabili ATO 3 – Coincide con la parte del comune a sud del Bacchiglione; è un territorio prevalentemente coltivato e caratterizzato dal passaggio del canale parallelo e della fossa Paltana, anche in questo caso l’edificazione è sparsa, raggruppata tendenzialmente lungo le strade e si addensa in nuclei più o meno consistenti come Fossaragna. Tema ambientale Criticità ATO 3 - Sud Aree di connessione naturalistica assenti Flora, fauna e biodiversità Aree a parco assenti UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 10

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Superficie boscata assente Paesaggio e produzione Agricoltura biologica assente agricola Mancanza di centro urbano riconoscibile Elevato sviluppo linee elettriche di alta tensione Inquinanti fisici Estesa superficie vincolata ai sensi della L.R.27/93 Basso numero di residenti collegati alla rete fognaria Sviluppo elevato di rete acquedotto in cemento amianto Basso incremento demografico Economia e società Ridotto numero di addetti nell’industria Ridotto numero di addetti nel terziario Assenza di percorsi ciclabili Assenza di impianti di energia da fonti rinnovabili

− GLI OBIETTIVI DI PIANO Gli obiettivi sono stati già evidenziati e sono coerenti con quelli del PATI tematico del Conservano. È possibile, pertanto, ritrovare la coerenza con il PATI a scala comunale relativamente al sistema ambientale con l’obiettivo di tutelare le risorse naturalistiche e ambientali e l’integrità del paesaggio naturale. Si osservi, inoltre, come il tema coinvolga sia la tutela e salvaguardia delle reti ecologiche naturali e seminaturali e il paesaggio fluviale, dei corsi d’acqua, degli elementi di interesse naturalistico, di carattere idrogeologico e geomorfologico, le aree di valore naturalistico, che le aree con formazioni vegetali rilevanti. Per la difesa del suolo l’obiettivo è la prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali, in particolare individuando le aree a maggiore rischio di dissesto idrogeologico, con particolare attenzione alla rete idrografica minore, agli interventi di miglioramento e riequilibrio ambientale da realizzare e alla definizione degli interventi di trasformazione urbanistica e edilizia per una corretta gestione del territorio. Per quanto riguarda il sistema relazionale, infrastrutture e della mobilità il PAT si raccorda con la pianificazione di settore sovraordinata (Piano Regionale dei Trasporti, Piano Provinciale della Viabilità,) e definisce la rete di infrastrutture e di servizi per la mobilità di maggiore rilevanza, le opere necessarie per assicurarne la sostenibilità ambientale e paesaggistica e la funzionalità, la dotazione di servizi alla viabilità comunale e il sistema della viabilità e della mobilità ciclabile e pedonale di livello comunale. Inoltre il PAT promuove l’evoluzione delle attività extraturistiche nell’ambito di uno sviluppo sostenibile e durevole di area vasta, che concili le esigenze di crescita con quelle di preservazione dell’equilibrio ambientale, incentiva lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabile/alternativa e prevede la ricognizione dei poli funzionali esistenti e la loro consolidazione, l’ampliamento e la riqualifica, l’individuazione di ambiti preferenziali per la realizzazione di nuovi poli funzionali e la definizione di criteri per l’identificazione degli stessi nell’ambito del tema riguardante i servizi a scala territoriale. Infine individua gli ambiti o unità di paesaggio agrario di interesse storico-culturale e gli elementi significativi del paesaggio di interesse storico e valuta la consistenza e l’assetto del settore secondario e terziario e ne definisce le opportunità di sviluppo, in coerenza con il principio di “sviluppo sostenibile”.

− LE AZIONI E GLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ DEL PIANO L’attuazione del PAT avverrà utilizzando gli strumenti, previsti dalla LR 11/2004, della perequazione urbanistica, del credito edilizio, della compensazione urbanistica, degli accordi tra soggetti pubblici e privati; perseguirà l’equa distribuzione fra i proprietari degli immobili dei diritti edificatori riconosciuti dalla pianificazione urbanistica ricercando di conseguenza la sostenibilità economica e sociale. Il PAT al tempo stesso, recependo le norme previste dal PATI, indica i requisiti e le forme di incentivazione finalizzate alla promozione della sostenibilità ambientale nel settore edilizio auspicando la classificazione energetica degli edifici perseguendo gli obiettivi di sostenibilità economica, sociale e ambientale sopraenunciati attraverso: l’individuazione di un insieme di

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA misure, tra loro correlate, come: risparmio idrico, recupero delle acque meteoriche, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili come il solare termico o i pannelli fotovoltaici, utilizzo di materiali naturali. Aria e clima Obiettivi Il "Libro bianco" della Commissione Europea, evidenzia l'importanza di attuare azioni di promozione e sviluppo di una politica energetica e ambientale volta ad assicurare una reale riduzione delle emissioni di gas serra, nel rispetto degli accordi internazionali assunti nel 1997 con il protocollo di Kyoto, l’Unione Europea mira quindi, ad incrementare l’uso delle risorse rinnovabili per limitare la dipendenza dalle fonti fossili convenzionali ed allo stesso tempo far fronte ai pressanti problemi di carattere ambientale generati dal loro utilizzo. Azioni Produzione di energia da fonti rinnovabili Il progressivo affermarsi di nuove tecnologie consente attualmente di produrre energia rinnovabile dal comparto agro-forestale (biomasse: tutti i prodotti delle coltivazioni agricole e della forestazione; i residui delle lavorazioni agricole; gli scarti dell’industria alimentare; le alghe; tutti i prodotti organici derivanti dall’attività biologica degli animali e dell’uomo) e dal solare termico (produzione acqua calda) e dal fotovoltaico (energia elettrica generata dai raggi solari accumulati nei pannelli). Il comune di Bovolenta ha aderito Ad una società per la realizzazione di interventi nel campo energetico, mirati alla compressione dei consumi, all’uso razionale dell’energia, all’impiego delle risorse energetiche rinnovabili e alla conservazione del patrimonio immobiliare, ambientale e naturale ai fini del conseguimento di uno sviluppo sostenibile del territorio, come previsto dal protocollo di Kyoto. Progetto CLIPAD Il “Progetto CLIPAD” è mirato a creare una diffusa consapevolezza sulle problematiche legate al cambiamento climatico e a fissare un obiettivo di riduzione dei gas serra rispetto alla quantità globale emessa per l’applicazione della pianificazione prevista nel proprio territorio. In questa ottica il PAT individua nelle proprie NTA una serie di norme e suggerimenti volti al raggiungimento di tale obiettivo. Il PAT inoltre indica che gli interventi edificatori dovranno adottare criteri di pianificazione ed edificazione sostenibile, applicando sia il Regolamento Edilizio che le “Linee guida per una progettazione energeticamente ed ambientalmente sostenibile” (Quaderno n. 4 del PTCP della Provincia di Padova). Opere di mitigazione delle infrastrutture Ogni nuovo intervento (infrastruttura o insediamento produttivo) che generi barriere infrastrutturali, oltre ad osservare la normativa vigente, deve sempre garantire il mantenimento della connettività della rete ecologica, predisponendo adeguati passaggi ed ecodotti , nonché prevedere sempre adeguate opere di mitigazione. Le opere di mitigazione relative agli insediamenti produttivi sono da realizzarsi all’interno dell’area interessata dall’intervento medesimo. Esse dovranno essere localizzate lungo il perimetro delle aree di volta in volta interessate dai singoli interventi di trasformazione urbanistica, nonché interessare i perimetri delle opere e dei manufatti realizzati ex novo a servizio del produttivo, che confinano con il territorio agricolo. Gli interventi di mitigazione dovranno: • costituire barriera ambientale (inquinamento acustico e da polveri), nonché barriera visiva rispetto al contesto paesaggistico, tramite la realizzazione di siepi e fasce tampone; allo scopo dovranno essere predisposti studi sulla vegetazione adeguata a conseguire gli obiettivi della mitigazione; • predisporre adeguati passaggi ed ecodotti, ossia strutture predisposte al fine di superare una barriera artificiale e finalizzate a consentire la continuità dei flussi di transizione; la posizione, la frequenza distale e le caratteristiche progettuali degli attraversamenti, costituiti da sottopassi e sovrappassi, si individuano in base alle specie faunistiche e alle loro abitudini; per la realizzazione di ecodotti andranno redatti studi specifici quindi sulle specie faunistiche da far transitare e sulla vegetazione adeguata a creare l’invito all’ecodotto medesimo.

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Acqua Obiettivi Il D.Lgs. 152/1999 stabilisce che ogni corpo idrico superficiale classificato, o tratto di esso, deve conseguire l’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato “sufficiente” entro il 31 dicembre 2008 e allo stato “buono” entro il 31 dicembre 2016. Individuazione delle aree vulnerabili ai nitrati Rinaturalizzazione dei corsi d’acqua Azioni • Individuazione della rete ecologica con specifiche misure per il miglioramento della qualità delle acque. Lo sviluppo della rete ecologica va incentivato con progetti misti pubblico-privato, attraverso il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, Asse 2 “Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale”, attraverso sinergie tra l’Amministrazione Provinciale, le Amministrazioni comunali, gli enti territoriali (Consorzi di Bonifica) e le Associazioni agricole e produttive riconosciute attraverso Progetti Integrati d’Area (P.I.A.) o progetti singoli. • Individuazione delle aree di connessione naturalistica promuovendo interventi di rinnovamento, incremento e creazione del patrimonio arboreo-arbustivo, di controllo della qualità delle acque, di promozione di usi ed attività di tipo ricreativo, turistico, didattico e culturale e individuando le aree. • Individuazione dei corridoi ecologici principali costituiti dal Cagnola, dal Bacchiglione, dalla Fossa Paltana – Canale Parallelo e quelli secondari costituiti principalmente dai corsi d’acqua della rete idrografica minore ( blueways ), anche consorziale, caratterizzati da capacità di connessione intercomunale esistente o potenziale. Ogni intervento in questi ambiti, dovrà garantire il mantenimento delle condizioni di naturalità e connettività esistenti o prevedere adeguate misure di compensazione/mitigazione. • Individuazione delle isole ad elevata naturalità (stepping stones) costituite dal boschetto golenale vincolato in centro storico , dall’ area golenale tra fossa Paltana e canale Parallelo, dal paleoalveo in località canale morto. Ogni intervento in queste aree dovrà garantire il mantenimento delle condizioni di naturalità esistenti o prevedere adeguate misure di compensazione/mitigazione. • Individuazione delle aree vulnerabili ai nitrati. Buona parte del territorio del comune di Bovolenta rientra nella perimetrazione del bacino scolante della Laguna di Venezia (D.C.R. 23 del 07/05/2003), di conseguenza il territorio comunale è inserito nelle aree sensibili definite dall’art. 11 e soggetto alle prescrizioni dei limiti ridotti per azoto e fosforo degli artt. 25 e 36 del PTA, rientra inoltre sia nelle aree vulnerabili da nitrati di origine agricola che in quelle vulnerabili ai fitofarmaci, cui si applicano gli art. 12 e 13 delle norme tecniche di attuazione del PTA. Inoltre l’entrata in vigore degli obblighi derivanti dalla Direttiva Nitrati (Direttiva comunitaria 91/676/CEE), esplicitati nella DGR n. 2495 del 7.8.2006, definisce un quadro normativo finalizzato ad una gestione compatibile dell’attività zootecnica mediante:  l'individuazione di Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (Z.V.N.), nelle quali è introdotto il divieto di spargimento dei reflui degli allevamenti oltre un limite massimo annuo di 170 kg di azoto per ettaro;  la regolamentazione dell’utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici, con definizione dei Programmi d’Azione: tali programmi stabiliscono le modalità con cui possono essere effettuati gli spandimenti. La gestione del comparto attenta all’ambienta impone una politica territoriale orientata a favorire l’implementazione nel processo produttivo di tecnologie (strutture zootecniche, tipi di stabulazione, modalità di gestione ed eventuali trattamenti dei reflui) a basso impatto ambientale. La carta di compatibilità allo spandimento dei liquami provenienti dagli allevamenti zootecnici su terreni permeabili in relazione al sistema delle acque sotterranee è stata redatta utilizzando i seguenti parametri: soggiacenza della falda, infiltrazione, tipologia della copertura, acquifero (caratteristiche idrogeologiche), superficie topografica (acclività della superficie topografica), permeabilità, pericolosità idraulica.

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Sono stati inoltre considerati i Centri di pericolo, in riferimento alla presenza di attività a rischio, la piovosità dell’area, in riferimento ai dati pervenuti dall’ARPAV sulle medie annuali, le fonti giuridiche e la programmazione di livello superiore. • Qualità risorse idriche. I sistemi di depurazione presenti nella Regione Veneto garantiscono un efficace abbattimento del carico organico in ingresso, nonostante il notevole apporto di acque parassite in rete fognaria, che in molti casi mette a dura prova il comparto di sedimentazione e riduce fortemente la potenzialità degli impianti. Il comune è dotato di depuratore per il trattamento delle acque reflue urbane. • Estensione della rete fognaria comunale – Rete acquedotto in cemento amianto. Gli ambiti di “edificazione diffusa” comprendono gli insediamenti costituiti da addensamenti edilizi a morfologia lineare lungo gli assi viari e quelli a morfologia nucleare isolati, provvisti delle più importanti opere di urbanizzazione. Il PAT prevede il contenimento e la riqualificazione dell’edificazione diffusa. La delimitazione degli ambiti di edificazione diffusa permette di programmare gli interventi volti al miglioramento degli insediamenti mediante la realizzazione/integrazione delle opere di urbanizzazione primaria eventualmente carenti ( nella fattispecie con l’allacciamento delle case sparse alla rete fognaria comunale e quindi con il colletta mento al depuratore comunale, e la graduale sostituzione della parte di rete idrica comunale realizzata in cemento amianto. Interventi di mitigazione Le NTA prescrivono : • le acque inquinate di prima pioggia provenienti dai piazzali di manovra e dalle aree di sosta degli automezzi dovranno confluire in un disoleatore per il trattamento, prima della consegna finale al corpo ricettore o alla batteria di pozzi perdenti, tali vasche dovranno essere sottoposte periodicamente ad interventi di manutenzione e di pulizia; • le acque nere provenienti dagli insediamenti oggetto di pianificazione dovranno essere collettate ai depuratori e non potranno in nessun caso essere sversate nella rete di deflusso superficiale. Le acque bianche defluenti dai suddetti insediamenti dovranno essere compatibili con l’utilizzo irriguo in agricoltura. Difesa del suolo Buona parte del territorio del comune di Bovolenta rientra nella perimetrazione del bacino scolante della Laguna di Venezia (D.C.R. 23 del 07/05/2003), inoltre il Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) dei bacini idrografici dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione (Leggi 267/1998 365/2000) redatto nel 2004 dall’ Autorità di Bacino classifica parte del territorio comunale come: P1- area a moderata pericolosità e P4 – area a elevata pericolosità. Obiettivi Il PAT persegue la prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali, accertando la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali, individuando la disciplina per la loro salvaguardia. Azioni Individuazione delle aree a maggior rischio di dissesto idrogeologico, delle aree esondabili e quelle ad eventuale rischio sismico; Verifica della compatibilità degli interventi con la sicurezza idraulica del territorio, subordinando se necessario l’attuazione alla realizzazione di infrastrutture, opere, servizi per il deflusso delle acque. Prescrizioni di carattere idraulico Tutte le prescrizioni di carattere idraulico contenute nella Valutazione di Compatibilità Idraulica allegata al PAT dovranno essere adottate nel PI e nei PUA, in particolare per il PI lo studio di compatibilità idraulica dovrà essere trasmesso, per il parere di competenza, all’Ufficio del Genio Civile. Il PAT prevede solo una individuazione di massima dell’ubicazione e della tipologia degli interventi di mitigazione e compensazione del rischio idraulico da adottare, senza entrare nello specifico dimensionamento delle opere per cui si rimanda al PI e ai PUA. Specifiche prescrizioni vengono date per: volumi di invaso, interventi di mitigazione, interventi di compensazione. Flora, fauna e biodiversità

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Obiettivi Risorse Naturalistiche e Ambientali. Salvaguardia dei corsi d’acqua e della trama di canali e fossi che interessano il territorio comunale. Le risorse naturalistiche e ambientali e l’integrità del paesaggio sono componenti fondamentali della “Risorsa Territorio”, rispetto alla quale è valutata la “sostenibilità ambientale” delle principali trasformazioni del territorio in riferimento all’art. 4 della LR 11/2004 e alla Direttiva VAS. Azioni Individuazione della rete ecologica con prescrizioni e indirizzi specifici delle singole componenti. Gli interventi per la realizzazione di infrastrutture, insediamenti produttivi ed attività produttive ed i Piani Urbanistici Attuativi, devono garantire il mantenimento delle condizioni di naturalità e connettività esistenti, oppure prevedere adeguate misure di compensazione/mitigazione, predisponendo apposito prontuario di mitigazione ambientale, o redigendo le valutazioni ambientali e di incidenza, secondo i casi e con le metodologie previste dalla legislazione vigente in materia. Individuazione delle aree di connessione naturalistica, promuovendo interventi di rinnovamento, incremento e creazione del patrimonio arboreo-arbustivo, di controllo della qualità delle acque, di promozione di usi ed attività di tipo ricreativo, turistico, didattico e culturale e individuando le aree. Individuazione dei corridoi ecologici principali costituiti dal Cagnola, dal Bacchiglione, dalla Fossa Paltana – Canale Parallelo e quelli secondari costituiti principalmente dai corsi d’acqua della rete idrografica minore ( blueways ), anche consorziale, caratterizzati da capacità di connessione intercomunale esistente o potenziale. Ogni intervento in questi ambiti, dovrà garantire il mantenimento delle condizioni di naturalità e connettività esistenti o prevedere adeguate misure di compensazione/mitigazione. Individuazione delle isole ad elevata naturalità (stepping stones) costituite dal boschetto golenale vincolato in centro storico , dall’area golenale tra fossa Paltana e canale Parallelo, dal paleoalveo in località canale morto. Ogni intervento in queste aree dovrà garantire il mantenimento delle condizioni di naturalità esistenti o prevedere adeguate misure di compensazione/mitigazione. Opere di mitigazione delle infrastrutture Ogni nuovo intervento (infrastruttura o insediamento produttivo) che generi barriere infrastrutturali, oltre ad osservare la normativa vigente, deve sempre garantire il mantenimento della connettività della rete ecologica, predisponendo adeguati passaggi ed ecodotti , nonché prevedere sempre adeguate opere di mitigazione. Le opere di mitigazione relative agli insediamenti produttivi sono da realizzarsi all’interno dell’area interessata dall’intervento medesimo. Esse dovranno essere localizzate lungo il perimetro delle aree di volta in volta interessate dai singoli interventi di trasformazione urbanistica, nonché interessare i perimetri delle opere e dei manufatti realizzati ex novo a servizio del produttivo, che confinano con il territorio agricolo. Individuazione degli Ambiti di pianificazione coordinata - Aree del sistema fluviale Bacchiglione – tratto sud Il Comune, di concerto con gli Enti competenti, dovrà promuovere azioni in materia di tutela e valorizzazione e in particolare favorire: • l’intensificazione delle connessioni ecologiche, attraverso siepi e boschetti, tra i corsi d’acqua secondari della bonifica e l’asta fluviale (in relazione al Piano di Bacino Scolante); • la tutela e valorizzazione delle tracce di paesaggio storico legato al fiume (paleoalvei) o alla bonifica (manufatti idraulici); • la tutela e valorizzazione degli elementi storico architettonici che rappresentano ancora la forma di organizzazione del territorio e dell’insediamento rurale e civile rispetto agli elementi naturalistici strutturanti (ville lungo il fiume, corti rurali, centri urbani minori, ecc.). La pulizia periodica delle arginature per la parte spondale verso il corso d’acqua deve prevedere barre d’involo o tecnologie che permettano la salvaguardia della fauna nelle sue diverse componenti. Paesaggio e produzione agricola Obiettivi

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• Salvaguardia delle attività agrarie e produttive ambientalmente sostenibili e dei valori antropologici, storici e architettonici presenti nel territorio; • Conservazione o la ricostituzione del paesaggio agrario e del relativo patrimonio di biodiversità, delle singole specie animali o vegetali, dei relativi habitat ; • Salvaguardia o ricostituzione dei processi naturali, degli equilibri idraulici e idrogeologici e degli equilibri ecologici; • Limitare lo spreco nell'uso del territorio; • Valorizzazione delle aree agricole, viste non più solamente nella loro funzione produttiva, ma anche sotto l’aspetto della tutela del paesaggio e dell’integrità del territorio. In tale prospettiva la salvaguardia dell’azienda agricola preserva le risorse organizzative, sociali e le risorse naturali ed ambientali in essa presenti. Azioni Il PAT mediante la relazione agronomica individua: • Il paesaggio agrario . Il paesaggio agrario di Bovolenta, in molte zone del territorio comunale, si presenta da un lato alquanto semplificato nella forma e nella ricchezza biologica, a causa della riduzione o eliminazione attuata in passato delle superfici boschive, in favore della destinazione produttiva dei terreni; dall’altro, pesantemente penalizzato e deteriorato per l’espansione delle infrastrutture, delle aree produttive non agricole, e residenziali. • La classificazione agronomica dei suoli . Il PAT individua le caratteristiche chimiche, fisiche, idrauliche e morfologiche dei suoli : la determinazione degli ambiti fisici omogenei, comporta l’individuazione di porzioni di territorio omogenee in relazione ai fattori ambientali ed alle caratteristiche vegetazionali e morfologiche, allo scopo di indirizzare in modo mirato nel territorio le successive rilevazioni sul campo. • La copertura del Suolo Agricolo . L’ agricoltura comunale è prettamente basata sui seminativi tradizionali, saltuariamente integrata da vigneti prevalentemente per autoconsumo. Sensibile è la presenza di fasce tampone arboree di recente impianto, specie nella porzione settentrionale del comune, poste a dimora ai sensi e per gli effetti di Regolamenti comunitari tesi a implementare la presenza di impianti forestali, avendo come obiettivo il miglioramento del paesaggio, l’aumento della biodiversità e la riduzione dei carichi di azoto disciolto nelle acque che defluiscono attraverso il sistema tampone. • Il PAT individua gli ambiti o unità di paesaggio agrario di interesse storico-culturale e gli elementi significativi del paesaggio di interesse storico. • Il PAT recepisce ed integra nel proprio quadro conoscitivo i sistemi e gli immobili da tutelare e ne specifica la relativa disciplina. Per limitare lo spreco nell'uso del territorio incentiva il recupero dell’edificato storico esistente con destinazioni d’uso e interventi architettonici volti a consentire la riqualificazione e il riuso . Territorio agricolo Le NTA definiscono le strategie principali perseguite: • preservare i valori culturali, paesaggistici ed ambientali, al fine di garantirne la permanenza e la conservazione; • tutelare le attività produttive agricole e favorirne lo sviluppo e la riconversione in senso eco- sostenibile; • restaurare il paesaggio agricolo; • promuovere l’attività ricettiva agrituristica incentivando il riuso dei fabbricati esistenti ed il potenziamento della percorribilità ciclopedonale; • ripristinare gli elementi vegetazionali per la depurazione delle acque, la partizione ed identificazione delle proprietà; • agevolare ed incentivare lo spostamento delle attività produttive secondarie sparse, anche attraverso l’incentivo del credito edilizio, perequazione, accordi di programma etc. • attuare le opere di riqualificazione ambientale di siti degradati incentivandone il recupero; • realizzare opere di compensazione ambientale, in particolare per la realizzazione delle masse boscate.

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Relativamente all’edificabilità in zona agricola si applicano le disposizioni di cui agli articoli 44 e 45 della LR 11/2004 e smi. Tutti gli interventi edilizi dovranno essere conformi alle disposizioni contenute nel prontuario delle tipologie edilizie per le zone agricole da redigere a cura del PI. Negli edifici esistenti sono consentiti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. Sono ammessi gli interventi di demolizione di edifici o parti di edifici in contrasto con l’ambiente ed il paesaggio, oppure localizzati all’interno di ambiti di vincolo e fasce di tutela, ovvero per motivi statici o igienici. In tal caso è ammessa la ricostruzione del volume demolito in area agricola adiacente (esterna agli ambiti di vincolo e fasce di tutela, prossima all’area di sedime originaria, ed in ogni caso connessa in senso funzionale con questa), nei limiti stabiliti dal PI. Inquinanti fisici Obiettivi Limitare l’inquinamento da agenti fisici per aumentare la sostenibilità ambientale e sociale del piano. Azioni Inquinamento luminoso Il PAT prescrive che la realizzazione di impianti di illuminazione esterna, pubblici e privati, dovrà essere improntata al contenimento dell’inquinamento luminoso nella misura massima ottenibile con l’utilizzo delle tecnologie disponibili al fine di tutelare e migliorare l’ambiente e di favorire il risparmio energetico. La normativa di riferimento è la LR n. 22 del 27 giugno 1997 “Norme per la prevenzione dell’inquinamento luminoso” (ora sostituita dalla LR 17/2009); in ogni caso nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti di illuminazione esterna, dovranno adottarsi le seguenti precauzioni: • impiegare preferibilmente sorgenti luminose e vapori di sodio ad alta pressione; • selezionare, ove possibile, per le strade con traffico motorizzato, i livelli minimi di luminanza e illuminamento ammessi dalle norme vigenti; • evitare per i nuovi impianti l’adozione di sistemi di illuminazione e diffusione libera o diffondenti, o che comunque emettano un flusso luminoso nell’emisfero superiore eccedente il tre per cento del flusso totale emesso dalla sorgente; • limitare l’uso di proiettori ai casi di reale necessità mantenendo, ove possibile, l’orientamento del fascio verso il basso, non oltre i sessanta gradi dalla verticale; • adottare sistemi automatici di controllo e riduzione del flusso luminoso, fino al cinquanta per cento del totale, dopo le ore ventidue. Radiazioni ionizzanti Il comune di Bovolenta non rientra nell’elenco dei comuni a rischio Radon. Radiazioni non ionizzanti Il PAT individua planimetricamente la fascia di rispetto degli elettrodotti determinata in merito alla tipologia e alle caratteristiche, secondo le disposizioni legislative vigenti. Fatto salvo quanto previsto dalla legislazione regionale in materia, nell’ambito delle fasce di rispetto dell’elettrodotto non sono consentite nuove destinazioni residenziali, scolastiche, aree gioco per l’infanzia ed in ogni caso destinazioni comportanti la permanenza di persone superiore alle quattro ore giornaliere. Il PI individua le prescrizioni per la destinazione urbanistica e quelle relative alle zone interessate dalla tutela dai campi elettromagnetici e può individuare gli edifici soggetti a demolizione per il raggiungimento degli obiettivi di tutela di cui al presente articolo e applicare il procedimento del credito edilizio e compensazione urbanistica. Impianti di comunicazione elettronica ad uso pubblico Il PAT individua i siti esistenti di reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico di cui al D.Lgs. 1 Agosto 2003, n. 259 “Codice delle comunicazioni elettroniche” e successive modificazioni. Nel territorio comunale sono presenti n. 2 antenne per la telefonia mobile dislocate in zona industriale e un impianto wireless posizionato nel centro storico su un edificio in via Roma. Stabilisce che gli impianti e le infrastrutture funzionali alle reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico vanno localizzate nel rispetto delle esigenze di tutela dell’ambiente e dei beni culturali, della salute pubblica, con particolare riguardo ai siti sensibili (attrezzature

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA scolastiche, aree verdi di uso pubblico, ecc.), della sicurezza e degli obiettivi di pianificazione urbanistica, comunque in coerenza con le direttive del D.Lgs 259/2003 «Codice delle comunicazioni elettroniche» e della Legge 35/2001 «Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici». Rumore Il comune di Bovolenta è dotato di Piano di classificazione acustica. Il rumore prodotto dal traffico stradale è compatibile con i limiti previsti durante la redazione del Piano di classificazione acustica ad esclusione di piazza Accademia, via Garibaldi e via Navegauro che sono i punti con maggior volume di traffico. Il recepimento del tracciato della nuova “Bovolentana” e l’individuazione delle adeguate misure di mitigazione in termini acustici, visivi, olfattivi, di qualità dell’aria, come fasce tampone, ecc., e la nuova rete di “tangenziali” per collegare il conselvano con il piovese senza attraversare il centro storico: a nord realizzando il collegamento tra via Padova e via S. Gabriele e/o la circonvallazione nord di Bovolenta, a sud il collegamento tra via Navegauro e via Madonna, degli adeguati innesti alla nuova “Bovolentana” con la realizzazione di rotatorie tra via D’Annunzio, via Madonna, via Sabbioni, la redazione di un piano dei parcheggi per il centro storico. Il potenziamento della rete infrastrutturale, la eliminazione del traffico di attraversamento da piazza Accademia e dalla strettoia del ponte “azzurro”, per miglioreranno e valorizzeranno la qualità sociale, economica ed anche ambientale, del centro storico. Economia e società Centro storico Obiettivi Il PAT promuove una politica di salvaguardia e riqualificazione e rivitalizzazione del centro storico, con riguardo alla presenza di attività commerciali e artigianali, favorendo il mantenimento delle funzioni tradizionali come la residenza della popolazione originaria. Azioni • individuazione della perimetrazione, degli elementi peculiari, delle potenzialità di qualificazione e sviluppo, degli eventuali fattori di abbandono o degrado sociale, ambientale ed edilizio, della disciplina generale degli interventi. • riqualificazione ambientale del tratto dell'alveo del canale Bacchiglione, recentemente chiuso, con la realizzazione di un parco e di nuovi percorsi storico-ricreativi di carattere urbano che mettano in luce e valorizzino particolarità specifiche come i “murazzi” o il sistema delle confluenze dei canali Bacchiglione e Cagnola; • riqualificazione storico-architettonica del centro con la sistemazione delle piazze Accademia e Umberto I°, il recupero e la ristrutturazione degli edifici storici, pubblici e privati. Sistema insediativo Obiettivi Il PAT, nell’ottica di limitare il consumo indiscriminato dei suoli, non prevede la realizzazione di nuove aree di espansione residenziale ma il completamento di quelle esistenti, il recupero e il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente con particolare riguardo agli edifici di natura storico- monumentale e testimoniale. Uno degli obiettivi del PAT è rispondere alle esigenze abitative di ordine familiare e non speculativo con la previsione di limitati e puntuali interventi di nuova edificazione ad uso residenziale, nel rispetto del dimensionamento dei singoli ATO favorendo al tempo stesso il miglioramento del patrimonio edilizio esistente mediante interventi di recupero, riuso, ristrutturazione sia edilizia che urbanistica, con attenzione alle aree con attività dimesse. Azioni Il PAT verifica l’assetto fisico e funzionale degli insediamenti e promuove il miglioramento della funzionalità di quelli esistenti e della qualità della vita all’interno delle aree urbane, definendo per le aree degradate gli interventi di riqualificazione e di possibile di riconversione. Aree di urbanizzazione consolidata Le aree di urbanizzazione consolidata rappresentano i contesti territoriali di “completamento”, sia residenziali che produttivi, dotati delle principali opere di urbanizzazione, all’interno dei quali sono sempre possibili interventi di nuova costruzione e di ampliamento di edifici esistenti, nonché interventi di riqualificazione e riconversione. Il P.I. definirà le modalità di intervento, le destinazioni d’uso e i parametri edificatori.

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Nelle aree a destinazione produttiva, al fine di contenere il consumo di territorio, il PI potrà consentire, previa verifica di compatibilità, aumenti della percentuale massima ammissibile di superficie coperta, fino al limite massimo complessivo del 60% della superficie fondiaria, al fine di favorire la densificazione delle masse dei manufatti riducendo le distanze da confini e strade secondarie, nel rispetto comunque delle norme dettate dal Codice Civile, dal Codice della Strada e dalle norme di sicurezza idraulica, antincendio, ecc. Il PI potrà perseguire in tal senso soluzioni compositive diverse, passando dalle tipologie edilizie tradizionali a singolo capannone, a quelle di tipo aggregativo, come capannoni a schiera singola o a schiera doppia. Lo sfruttamento della potenzialità edificatoria potrà essere perseguito mediante l'impiego dei tipi edilizi più adeguati sotto il profilo funzionale e morfologico. Edificazione diffusa L’azione strategica di delimitare le aree di edificazione diffusa tipica del nostro territorio rurale risponde a molteplici esigenze e peculiarità del territorio comunale evitando l’edificazione indiscriminata in zona agricola e attribuendo criteri omogenei di intervento e di riqualificazione edilizia e funzionale anche riguardo alla dotazione dei servizi. Costituisce inoltre una risposta patrimonialistica all’aumento vertiginoso del costo delle aree fabbricabili e degli immobili permettendo ai residenti di attuare in terreni di proprietà ampliamenti e nuova edificazione funzionale al nucleo famigliare (casa per i figli, genitori, ecc.), contribuendo a limitare il fenomeno di abbandono della campagna con effetti positivi anche sulla “manutenzione” del territorio agricolo. Gli ambiti di “edificazione diffusa” comprendono gli insediamenti costituiti da addensamenti edilizi a morfologia lineare lungo gli assi viari e quelli a morfologia nucleare isolati, provvisti delle più importanti opere di urbanizzazione. Per gli edifici esistenti sono consentiti gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione, ricostruzione e ampliamento, l’eliminazione degli elementi incongrui, da definire con il PI. Gli interventi di nuova edificazione, ristrutturazione, ricostruzione e ampliamento, sono condizionati al miglioramento del contesto dell’insediamento mediante: • realizzazione/integrazione delle opere di urbanizzazione primaria eventualmente carenti, • riordino e riqualificazione degli ambiti di pertinenza; • sistemazione e messa in sicurezza degli accessi carrabili. Aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale Il PAT individua le aree idonee per il miglioramento della qualità urbana e territoriale sia in relazione alla stato e consistenza del tessuto edilizio sia in relazione alla localizzazione di servizi pubblici o di interesse pubblico. Aree di riqualificazione e riconversione Il PAT individua le aree idonee per gli interventi diretti alla riqualificazione e riconversione sia in relazione alla stato e consistenza del tessuto edilizio sia in relazione alla localizzazione di servizi pubblici o di interesse pubblico. Tutte le aree di riqualificazione e riconversione devono essere soggette a PUA. Opere incongrue Il PAT individua le preminenti opere incongrue corrispondenti principalmente ad ambiti ed edifici destinati ad attività produttive in zona impropria o non compatibili con gli insediamenti e l’ambiente circostante. La demolizione di opere incongrue, elementi di degrado, o conseguenti ad interventi di miglioramento della qualità paesaggistica finalizzate a conseguirne obiettivi di tutela e valorizzazione, determina a favore dell’avente titolo un credito edilizio ai sensi dell’art. 36 della LR 11/2004. La superficie agricola utilizzata (SAU) L’articolo 50, comma 1 lett. c., della LR 11/2004 definisce la metodologia per il calcolo, nel piano di assetto del territorio (PAT), del limite quantitativo massimo della zona agricola trasformabile in zone con destinazioni diverse da quella agricola definendo, con riferimento ai singoli contesti territoriali, la media regionale del rapporto tra la superficie agricola utilizzata (SAU) e la superficie territoriale comunale (STC) (art. 13/1f – LR 11/2004).

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Il PAT quindi determina il limite quantitativo massimo della zona agricola trasformabile in zone con destinazione diversa quella agricola. Il PAT ha provveduto ad un aggiornamento e precisazione di tale valore, sulla base di un rilievo in loco effettuato nel 2008 e dell’osservazione dello stato di fatto sulla carta ortofotogrammetrica del 2006: nella relazione agronomica si ottiene una Superficie Agricola Utilizzata (SAU) comunale di 17.552.900 mq, rispetto alla quale è possibile ricavare la quantità di zona agricola trasformabile. Superficie Territoriale Comunale (STC): 22.692.000 mq Rapporto SAU/STC = 77,35 > 61,3% Zona agricola massima trasformabile = SAU x 1,3% = 228.187,70 mq A tale quantità il Comune apporta, come previsto dalla normativa vigente, un aumento del 10%: Zona agricola trasformabile 228.187,70 mq + 10% = mq. 251.006,47 arrotondato a mq. 251.000 mq. 207.716 trasformati < mq. 251.000 trasformabili Fabbisogno edilizio Il PAT è dimensionato sulla base delle esigenze abitative ipotizzate per il decennio 2005 – 2015, facendo riferimento ai dati demografici forniti dal comune e assumendo come fabbisogno abitativo per il prossimo decennio: famiglie 562 x 600 mc = mc 337.200. Il fabbisogno sarà soddisfatto utilizzando la volumetria residua del PRG vigente (mc 179.242) e la volumetria aggiuntiva prevista dal PAT di mc 157.958 (mc 337.200 – mc 179.242). Il PAT incentiva il recupero volumetrico a fini residenziali con interventi nel centro storico, essendo prioritario il recupero dei beni architettonici e culturali anche con funzioni residenziali e più in generale del patrimonio edilizio esistente, con il conseguente miglioramento della qualità urbana. Il fabbisogno edilizio per la residenza verrà soddisfatto prevalentemente nelle aree di completamento edilizio e di espansione mediante: • utilizzazione prioritaria delle aree residenziali già urbanizzate o in corso di urbanizzazione, con l'edificazione dei lotti inedificati, e con il recupero, l'ampliamento e la ricostruzione degli edifici esistenti; • utilizzazione prioritaria di aree con edifici dismessi ed in situazione di degrado, il cui recupero determini un processo di riqualificazione delle aree stesse. Il PAT inoltre considera il fabbisogno di nuovi spazi direzionali e commerciali costituito da due componenti: a) una componente di servizio alla residenza, rappresentata da attività commerciali al dettaglio, uffici, studi professionali, artigianato di servizio e artistico, banche, assicurazioni, agenzie, pubblici esercizi, alberghi, luoghi di svago, ecc., ovvero destinazioni d'uso integrate con le abitazioni e funzionali al ruolo urbano dei centri. Tale componente si colloca all’interno delle zone residenziali ed è quantificabile sulla base del fabbisogno abitativo valutandola come il 25% del nuovo volume residenziale aggiuntivo: mc 157.958 x 25% = mc 39.490/4,00 (altezza piano) = mq 9.872 di superficie lorda di pavimento. b) una componente non legata alla residenza da collocare in ambiti funzionali specializzati e quantificata, in accordo con il PATI del Conselvano, in mq. 23.858. Territorio Rurale Obiettivi Attuare le politiche di sviluppo delle attività agricole sostenibili attraverso la promozione di specifiche opportunità, promuovere lo sviluppo di una agricoltura sostenibile, improntata sull’impiego di tecnologie non inquinanti e finalizzata al risparmio di energia e di risorse non riproducibili. Azioni • tutela i suoli ad elevata vocazione agricola, limitandone il consumo; • definisce la tutela degli ambiti di eccellenza per l’intero territorio, ai fini di una loro fruizione turistica compatibile con le esigenze agro-produttive. A tal fine individua i percorsi ciclo- pedonali utilizzabili per la fruizione turistica (individuati nel PTCP e nel PATI) e promuove il recupero degli edifici esistenti quale incentivo all’attività agrituristica ed escursionistica nel rispetto della LLRR 09/1997, 33/2002 e 11/2004. Sistema produttivo Obiettivi

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Il PAT valuta la consistenza e l’assetto del settore secondario e terziario definendo le opportunità di sviluppo, in accordo con le previsioni del PATI e in coerenza con il principio dello “sviluppo sostenibile”. Azioni Il PAT prevede la realizzazione di un’area per l’insediamento di strutture commerciali di medie dimensioni da localizzarsi, in accordo con il PATI, a sud del centro del capoluogo, lungo via Madonna. Definisce inoltre la funzionalità complessiva degli ambiti specializzati per attività produttive, commerciali e direzionali, garantendo una corretta dotazione di aree per servizi, opere ed infrastrutture; i criteri ed i limiti per il riconoscimento delle attività produttive in zona impropria, precisando la disciplina per le attività da delocalizzare; lo stato degli edifici industriali non compatibili con gli insediamenti e l'ambiente circostante, o inutilizzati a seguito trasferimento o cessazione dell’attività, prevedendo destinazioni d'uso alternative. Inoltre incentivando, sempre in sintonia con il PATI, la progettazione di edifici che usino le moderne tecnologie di risparmio energetico, fonti di energia rinnovabile, materiali biocompatibili, porta ad un miglioramento complessivo della qualità urbana e ambientale. Turismo sostenibile Obiettivi Promuovere un turismo sostenibile di visitazione, agrituristico, collegato alle attività del tempo libero e correlato alla realizzazione dei percorsi storico. Favorire la creazione di strutture extralberghiere ed agrituristiche nel territorio e all’esterno dei centri storici, con preferenza per gli edifici e complessi di valore testimoniale, le Ville Venete e le case coloniche ed i manufatti di pregio storico-ambientale, e di strutture di tipologia alberghiera all’interno dei centri storici, preferibilmente negli edifici di pregio storico-artistico; Promuovere il rafforzamento del legame tra gastronomia, produzione alimentare, agricoltura, tradizioni e salvaguardia del paesaggio e delle identità locali incentivando la creazione di idonee strutture di vendita e consumo dei prodotti tipici della gastronomia locale collegate ai luoghi della produzione primaria, nonché strutture di produzione e vendita dell’artigianato artistico collegato alla tradizione dei siti privilegiando l’inserimento di tali strutture all’interno degli edifici e complessi di valore monumentale e testimoniale, le Ville Venete, le case coloniche e gli edifici di pregio storico-ambientale; Tutelare le identità dei siti, preservando colmelli, capitelli, fontane e ogni altro manufatto collegato alla storicità del luogo, curando idoneamente l’impatto delle segnaletiche e delle tabelle pubblicitarie presso gli edifici e lungo le strade pubbliche; Promuovere l’ottimizzazione dei consumi di energia privilegiando l’adozione delle energie rinnovabili. Azioni Recepimento dalla pianificazione sovraordinata della strada panoramica di eccellenza-pista ciclabile Chioggia-, individuata dal PATI, che attraversa il territorio comunale e sarà attrezzata con punti di informazioni presso le stazioni ferroviarie di Venezia, Mestre, Chioggia e Monselice e intermodalità ferro-ciclo. Sistema dei servizi Obiettivi Il PAT mirando alla razionalizzazione dei servizi collettivi esistenti, limita il consumo dei suoli, ridefinisce la qualità urbana del centro, migliora l’accessibilità attraverso i percorsi ciclopedonali contribuendo a limitare il traffico veicolare e il relativo inquinamento, promuove l’ottimizzazione dei consumi di energia privilegiando l’adozione delle energie rinnovabili. Azioni Il PAT provvede alla ricognizione dei servivi collettivi esistenti come gli edifici scolastici, la scuola materna, elementare e media, la palestra, siti in via Umberto I° e formanti una sorta di piccolo “campus scolastico”, la sede comunale ubicata in via Mazzini, gli impianti sportivi ubicati a sud del centro abitato, la caserma dei carabinieri, il sistema dei parcheggi esistente nel centro storico, da consolidare e riqualificare con l’individuazione degli interventi di trasformazione e qualificazione funzionale, urbanistica ed edilizia.

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Ridefinizione del sistema degli impianti sportivi definendo gli ambiti idonei per la loro localizzazione Sistema infrastrutturale e di relazione Obiettivi Potenziamento della rete infrastrutturale per assicurare la funzionalità del sistema insediativo e produttivo, eliminazione del traffico di attraversamento da piazza Accademia e dalla strettoia del ponte “azzurro”, per migliorare e valorizzare la qualità sociale, economica ed anche ambientale, del centro storico. Stimolare l’uso della bicicletta con la conseguente riduzione dell’inquinamento e della congestione da traffico veicolare con un generale miglioramento della qualità della vita. Azioni • Recepimento del tracciato della nuova “Bovolentana” previsto dalla pianificazione superiore individuando al contempo, in accordo con il PATI le adeguate misure come fasce di ambientazione al fine di mitigare o compensare gli impatti sul territorio circostante e sull’ambiente nell'ottica della sostenibilità ambientale e paesaggistica. • Nuova rete di “tangenziali” per collegare il conselvano con il piovese senza attraversare il centro storico: a nord realizzando il collegamento tra via Padova e via S. Gabriele e/o la circonvallazione nord di Bovolenta, a sud il collegamento tra via Navegauro e via Madonna, degli adeguati innesti alla nuova “Bovolentana” con la realizzazione di rotatorie tra via D’Annunzio, via Madonna, via Sabbioni; • Redazione di un piano dei parcheggi per il centro storico; • Individuazione di una rete di percorsi ciclo pedonali per collegare in sicurezza a nord il centro storico con la zona industriale, il cimitero, la frazione di Brusadure e Cà Molin, e a sud con la frazione di Fossaragna; • individuazione di un insieme di piste ciclabili con vocazione turistico-ambientale lungo gli argini del Bacchiglione e del Cagnola.

− DIMENSIONAMENTO DEL PIANO La domanda di edilizia residenziale è determinata dall’incremento della popolazione generato dal saldo naturale, da quello migratorio e dall’aumento dei nuclei familiari. Contemporaneamente si assiste alla progressiva diminuzione del numero dei componenti la famiglia media (fenomeno in atto su vasta scala che interessa il Veneto, ma anche l’Italia) Infatti, oltre al fenomeno della diminuita fecondità all’interno della coppia, si assiste alla grande incidenza di famiglie monocomponente, in gran parte anziani, che le mutate condizioni socio- economiche (scomparsa delle grandi famiglie contadine di tipo patriarcale) e la maggiore aspettativa di vita configurano come fenomeno tutt’altro che marginale. Il numero medio di componenti la famiglia partendo da quasi sei componenti a famiglia nel 1951 arriva negli ultimi anni a meno di tre e quindi più o meno in linea con la media regionale. L’analisi del movimento demografico nelle sue componenti naturale e sociale evidenzia come le variazioni della popolazione seguano un andamento fortemente influenzato dalla componente migratoria. Infatti il saldo naturale presenta valori negativi o comunque vicini allo zero: ciò sta portando ad un progressivo invecchiamento della popolazione. La classe di età tra i 15 ed i 29 anni rappresenta il 20 % della popolazione: questo dato è da valutare attentamente in quanto nel periodo di validità del PRG questa classe determinerà il maggior numero di richieste di alloggi dovuto alla formazione di nuove famiglie. Un dato importante è la presenza di un’alta percentuale di anziani che risulta più elevata della presenza di bambini. Si può comunque affermare che nel 2001 nel comune di Bovolenta vi sia una popolazione relativamente giovane. I valori relativi al saldo migratorio sono esigui ma costantemente positivi: tale componente riveste il maggior peso per la crescita della popolazione in quanto la scarsità di nascite riesce a malapena a controbilanciare le morti, registrando valori del saldo naturale di poco superiori alla zero. Stock abitativo ed attività edilizia La componente preponderante dell’edificato comunale è rappresentata da costruzioni realizzate negli anni 1960/1980, mentre si evince che pur assistendo ad una diminuzione della popolazione UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 22

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA il numero di abitazioni occupate è cresciuto portando al dimezzamento dell’indice di affollamento. E’ altresì interessante il dato riguardante il titolo di godimento: le abitazioni in proprietà costituivano circa il 25% del totale nel 1951 mentre sono il 75% circa nel 1991. Domanda di edilizia residenziale L’incremento totale da considerare somma l’aumento di popolazione derivante dal saldo naturale e migratorio e quello derivante dalla suddivisone degli attuali nuclei familiari già insediati che produrrà un aumento della volumetria residenziale. Il fabbisogno residenziale dovuto al disagio abitativo (coabitazioni, affollamento, ecc.), è trascurabile e non viene considerato ai fini del dimensionamento del PRG, non si tiene altresì conto della situazione dovuta alla presenza di “case malsane” in quanto ogni edificio esistente nel comune può essere recuperato o risanato come previsto dal PRG, che prevede un fabbisogno di edilizia residenziale soddisfatto principalmente mediante l’urbanizzazione di nuove aree definite zone omogenee di tipo C2, oltre che residualmente nelle zone A, B e C1. Nell’ambito delle zone di completamento e di espansione sono indicati i perimetri delle aree interessate dagli strumenti urbanistici attuativi approvati in precedenza, la cui attuazione non è ancora completata. Il fabbisogno abitativo calcolato dal PRG è di mc 179.242 pari a 1194 nuovi abitanti. Capacità insediativa teorica delle aree residenziali Sommando il volume residenziale esistente nelle aree A, B e C1, pari a 356.981 mc e dividendolo per il numero di abitanti insediati, pari a 1.300 abitanti, abbiamo il volume medio pro-capite realmente presente nell’ambito urbano che è di circa 275 mc per abitante. Questo valore è leggermente più elevato rispetto alla media regionale pari a circa 250 mc/ab, ma non è molto diverso da tanti altri comuni dell’area centrale del Veneto. Dimensionamento dei servizi residenziali L’offerta quantitativa e qualitativa dei servizi è legata alla struttura della popolazione residente ma dipenderà sempre più in futuro dall’evoluzione dei modelli di sviluppo socio-economico del territorio e dalle relazioni che si instaureranno a livello territoriale con i comuni contermini ( e Padova in primis). Il Piano Regolatore Generale comunque definisce una rete di servizi dimensionati in base al fabbisogno pregresso ed insorgente, ricercando la migliore funzionalità urbanistica per quanto riguarda la accessibilità, l’integrazione tra i quartieri, i rapporti tra i servizi pubblici e i servizi privati d’interesse collettivo. E’ da notare come complessivamente le quantità previste sono pari a 42,98 mq/ab. e quindi ampiamente sufficienti a soddisfare il fabbisogno di servizi della residenza. Gli scenari demografici del PAT Il Piano, come stabilito dalla LR 11/2004, deve individuare e dimensionare gli Ambiti Territoriali Omogenei ipotizzando gli scenari demografici futuri e definendone il carattere (qualitativo e quantitativo) e al contempo, in un rapporto di causa/effetto, verificando l’influenza che gli interventi pianificatori previsti hanno sugli scenari demografici ipotizzati. La stessa definizione di fabbisogno intesa come “il numero degli alloggi necessario a soddisfare i bisogni abitativi della famiglia in modo tale da raggiungere un determinato standard ritenuto come minimo ammissibile in un determinato periodo di tempo” potrebbe essere rivista in quanto sottintende una relazione biunivoca tra numero di abitazioni costruite e soddisfacimento del fabbisogno: relazione che ha validità solo in un contesto in cui il fabbisogno deriva da scarsità generalizzata di abitazioni. In questo contesto, il fabbisogno non dovrebbe essere espresso in termini di abitazioni complessive da costruire a livello comunale, ma specificandone una localizzazione conseguente ad una strategia di più ampio respiro. L’incremento demografico da considerare sommerà l’aumento di popolazione derivante dal saldo naturale e da quello migratorio e quello derivante dalla suddivisone degli attuali nuclei familiari già insediati. Oltre a questo va considerato il fabbisogno derivante dalla politica di sviluppo prevista dalla pianificazione di livello superiore. Incremento della popolazione residente dovuto all’andamento demografico

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Per quanto sopra esposto si ritiene corretto utilizzare per l’indice Annuo del Saldo Naturale il valore degli ultimi cinque anni (più aderente alla tendenza attuale) e quindi 0,12 %, ipotizzando che tale indice si mantenga mediamente costante anche nel prossimo decennio. Considerando inoltre la situazione occupazionale nel Comune, il miglioramento della qualità urbana già avviata, la tendenza all'incremento della immigrazione, si fa l'ipotesi che il Saldo Sociale, da assumere per il prossimo decennio si attesti su un valore intermedio tra quelli registrati nei diversi intervalli temporali considerati e vicino a quelli, maggiormente elevati, di 10 ab./anno). Incremento della popolazione residente dovuto all’andamento demografico = 138 abitanti Incremento della popolazione residente dovuto a fattori programmatici e strutturali Il PATI del Conselvano ridefinisce il ruolo del Comune di Bovolenta orientandone lo sviluppo verso l’ ampliamento del sistema commerciale. Il PAT indirizza verso azioni di riqualificazione, risanamento e riordino attivando: • la intensificazione delle politiche infrastrutturali e dei servizi (realizzazione della nuova Bovolentana); • il rinnovo urbano e la riqualificazione del centro storico; • la rilocalizzazione di attività e funzioni impropriamente collocate; • lo sviluppo sostenibile per il risanamento ambientale del territorio. Si ritiene che tali politiche possano fungere da motore per un incremento della popolazione residente del 30% rispetto a quella attuale e quindi 3140 abitanti x 30% = 942 abitanti. Incremento della popolazione residente dovuto a fattori programmatici e strutturali = 942 abitanti Suddivisione dei nuclei familiari Sulla base delle sopracitate ipotesi si stima che la popolazione residente prevista al 2015 sia di 4220 abitanti (3140 + 138 + 942) . All’aumento della popolazione non segue però un univoco aumento delle famiglie insediate in quanto la tendenza riscontrata è quella di una riduzione del numero medio dei componenti, con il conseguente maggior aumento del numero dei nuclei familiari (5,78 ab/famiglia nel 1951 e 2,89 ab/famiglia nel 2001). Considerando questa tendenza si può stimare che il numero medio dei componenti della famiglia raggiunga, nella media del periodo di proiezione, i 2,50 abitanti (allineandosi sostanzialmente al trend regionale). Considerando che l'incremento demografico previsto è di 1080 abitanti, che l'attuale popolazione residente è di 3140 abitanti con 1126 nuclei familiari e vista la costante diminuzione del numero degli abitanti per famiglia, tendente versi i 2,5 componenti, si presume per il prossimo decennio il seguente incremento delle famiglie: - per incremento demografico (ab. 1080 : 2,5) = famiglie 432 - per suddivisione degli attuali nuclei famigliari (ab. 3140 : 2,5) – 1126 = famiglie 130 - Totale famiglie 562 Fabbisogno abitativo Il volume medio di un alloggio può essere valutato a Bovolenta, viste le caratteristiche insediative che privilegiano abitazioni mono o bifamiliari, e le considerazioni fatte precedentemente (volume medio per abitante di circa 275 mc e 2,5 ab/famiglia), in : 2,5 ab/famiglia per 275 mc/ab = mc 687,50 che viene arrotondato per difetto, nell’ottica della sostenibilità e quindi della limitazione del consumo di suolo, a mc 600 (volume medio per abitante di mc 240). Il volume necessario per soddisfare la domanda di alloggi nel decennio, dovuta all'incremento delle famiglie, sarà di: 562 famiglie x 600 mc/alloggio = mc 337.200. Non vengono considerati ai fini del dimensionamento del PAT i problemi dovuti alle coabitazioni e all'affollamento che non sono presenti nel Comune in modo rilevante trattandosi ove presenti di situazioni generalmente transitorie (la presenza di figli che nel medio termine usciranno dal nucleo familiare, persone anziane accolte nel nucleo familiare dei figli, ecc.) che possono trovare soluzioni anche nell'ambito del patrimonio edilizio esistente. Dimensionamento e localizzazione degli insediamenti Il PAT è dimensionato sulla base delle esigenze abitative ipotizzate per il decennio 2005 – 2015, facendo riferimento ai dati demografici forniti dal comune e assumendo come fabbisogno abitativo per il prossimo decennio: famiglie 562 x 600 mc = mc 337.200.

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Il fabbisogno sarà soddisfatto utilizzando la volumetria residua del PRG vigente (mc 179.242) e la volumetria aggiuntiva prevista dal PAT di mc 157.958 (mc 337.200 – mc 179.242). Il PAT incentiva il recupero volumetrico a fini residenziali con interventi nel centro storico, essendo prioritario il recupero dei beni architettonici e culturali anche con funzioni residenziali e più in generale del patrimonio edilizio esistente, con il conseguente miglioramento della qualità urbana. Individua inoltre le aree di addensamento della edificazione diffusa costituite principalmente da edifici residenziali collocati lungo la rete stradale. In queste aree promuove il riordino, l’ampliamento, il completamento edilizio. Il fabbisogno edilizio per la residenza verrà soddisfatto mediante: • utilizzazione prioritaria delle aree residenziali già urbanizzate o in corso di urbanizzazione, con l'edificazione dei lotti inedificati, e con il recupero, l'ampliamento e la ricostruzione degli edifici esistenti, con l’utilizzo della volumetria residua del PRG vigente di mc 179.242; • utilizzazione prioritaria di aree con edifici dismessi ed in situazione di degrado e/o con attività produttive in zona impropria, il cui recupero determini un processo di riqualificazione delle aree stesse per mc 45.000; • attuazione di programmi complessi per mc 30.000; • ampliamento e recupero dei fabbricati esistenti nelle aree di edificazione diffusa mc 20.000; • attuazione della perequazione urbanistica attraverso il credito edilizio mc 25.000. • volumetria residua di riserva per eventuali nuove previsioni e localizzazioni da decidersi in sede di PI mc 37.958. La volumetria complessiva residenziale prevista viene distribuita tra gli ATO in base ad una valutazione delle specifiche condizioni locali di accessibilità, vicinanza agli insediamenti esistenti, situazione ambientale, ecc.. Fabbisogno di nuovi spazi per attività commerciali, direzionali e produttive Il PAT considera il fabbisogno di nuovi spazi costituito da due componenti: a) una componente di servizio alla residenza, rappresentata da attività commerciali al dettaglio, uffici, studi professionali, artigianato di servizio e artistico, banche, assicurazioni, agenzie, pubblici esercizi, alberghi, luoghi di svago, ecc., ovvero destinazioni d'uso integrate con le abitazioni e funzionali al ruolo urbano dei centri. Tale componente si colloca all’interno delle zone residenziali ed è quantificabile sulla base del fabbisogno abitativo valutandola come il 25% del nuovo volume residenziale aggiuntivo: mc 157.958 x 25% = mc 39.490/4,00 (altezza piano) = mq 9.872 di superficie lorda di pavimento. b) una componente non legata alla residenza da collocare in ambiti funzionali specializzati. Il PATI del Conselvano prevede per il comune di Bovolenta un ampliamento delle zone “D” di mq 23.858. Si stima quindi che il fabbisogno aggiuntivo di aree per attività produttive, commerciali e direzionali sia di mq. 23.858 da collocarsi prevalentemente all’interno dell’ ATO 1. Si deve considerare inoltre la possibilità di spostamento nell’ATO 1 delle attività produttive in zona impropria per una superficie totale di pertinenza di mq 59.595.

− METODOLOGIA DI VALUTAZIONE La metodologia adottata per la valutazione ambientale è quella del modello DPSIR (Driving forces, Pressures, States, Impacts, Responses ) elaborato dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). La scelta degli indicatori è stata effettuata sulla base delle informazioni desunte dal quadro conoscitivo per evidenziare le peculiarità del territorio sia per quanto riguarda il profilo ecologico ambientale che socio economico. Per ciascuno degli ATO nel territorio comunale sono stati individuati i determinanti, cioè le attività ed i processi di origine antropica che sono origine di pressione sull’ambiente. L’identificazione delle conseguenti pressioni ha consentito di scegliere un set di indicatori di stato/impatto, organizzati in maniera sistematica, in grado di descrivere le dinamiche in atto nei confronti delle diverse componenti ambientali. Analisi degli indicatori di stato/impatto

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Il quadro dello stato attuale emerso dall’analisi degli indicatori di stato/impatto è stato riferito a ciascun ATO e distinto per comparto ambientale: aria, clima, acqua, suolo e sottosuolo, flora e fauna e biodiversità, paesaggio e produzione agricola, inquinanti fisici, economia e società. Per gli indicatori quantitativi con standard di legge si fa riferimento ai dati quantitativi confrontabili con una soglia definita per legge, con la possibilità di calcolare il grado di sostenibilità. Per gli indicatori quantitativi senza standard di legge (privi di una soglia di legge capace di delimitare gli ambiti della sostenibilità), si utilizza una valutazione quantitativa sulla base di specifici criteri, quali una soglia fisica definita ad hoc (ad esempio il consumo di suolo, la portata di acqua potabile, la capacità di depurazione dei reflui, ecc). Il valore degli indicatori per ciascun ATO è confrontato con il valore medio provinciale o regionale. Ad ogni indicatore è stato quindi assegnato un punteggio da – 5 a + 5 (assegnato sulla base di una valutazione quantitativa e qualitativa supportata dalle indagini specifiche - agronomica, geologica, idraulica, storica, ecc. - svolte sul territorio) in modo da rendere immediatamente visibili le situazioni di criticità. GLI SCENARI DI PIANO Scenario “progetto” Lo scenario “progetto” prende in considerazione i sistemi ambientale, territoriale e socio- economico ed elabora una serie di azioni di piano che si muovono nell’ottica di un possibile sviluppo per tutte e tre le componenti. Le principali azioni attuate dal PAT per rispondere alle criticità emerse dall’analisi dello stato attuale, sono: Aria: il PAT incentiva a livello locale tutte le misure atte a contribuire alla riduzione delle emissioni incentivando la trasformazione degli impianti di alimentazione delle auto (GPL o metano), favorendo lo sviluppo della rete distributiva di questi combustibili, incentivando la sostituzione delle vecchie caldaie di riscaldamento, migliorando il servizio di trasporto pubblico per contenere l'aumento degli spostamenti dei mezzi privati. Acqua: il territorio di Bovolenta rientra in parte nel bacino scolante della laguna di Venezia e quindi nelle NTA vengono esplicitate le norme volte al rispetto della Direttiva Nitrati. Vengono demandati al PI: gli accordi con i Consorzi di Bonifica per la tutela della risorsa idrica anche mediante la realizzazione di fasce tampone boscate lungo i corsi d’acqua per favorire i processi di fitodepurazione, l’incentivazione dei trattamenti delle deiezioni zootecniche per abbassare i livelli di azoto, fosforo e potassio, alla luce dei finanziamenti comunitari, nazionali e regionali (PSR, Bacino scolante, ecc.). Biodiversità: le NTA riportano le disposizioni relative alla rete ecologica, alle aree di connessione naturalistica, ai corridoi ecologici principali e secondari, alle stepping stones , alle barriere infrastrutturali, con indicazioni volte tra l’altro alla conservazione dell’esistente, il collegamento in rete ecologica, l’informazione e l’incentivazione delle coltivazioni biologiche e comunque a basso impatto ambientale con la ripresa delle “buone pratiche agricole”. Qualità ambientale del centro storico: oltre alle norme specifiche previste per i Centri Storici, il PAT rimanda al PI la redazione un piano complessivo di riordino del centro storico che abbracci gli aspetti legati alla presenza delle attività commerciali, della residenza, dei parcheggi con individuazione delle misure atte ad incentivare il riuso degli edifici esistenti. Mobilità: il Piano recepisce il progetto della “nuova Bovolentana” prevedendo una verifica puntuale del tracciato, delle opere necessarie al raccordo con la viabilità comunale, delle opere necessarie alla mitigazione dell’impatto ambientale della infrastruttura. Individua inoltre il percorso dei collegamenti ciclopedonali a scala locale innestandoli sugli itinerari di interesse storico-ambientale previsti dalla pianificazione sovraordinata. Le altre azioni mirano a migliorare il sistema socio-economico attraverso un uso più razionale del territorio sia per lo sviluppo delle nuove infrastrutture sia per le espansioni urbane nell’ambito del produttivo, del residenziale e dei servizi. Non trascurabile è, infine, l’aspetto relativo alla promozione dello sfruttamento di fonti di energia rinnovabile. Scenari alternativi

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Il Valutatore riporta gli obiettivi strategici enunciati dal PTRC adottato con DGR n. 372 del 17/02/09, richiamando sommariamente le azioni sia normative che dirette e operative, che investono più strettamente i temi specificamente localizzativi e territoriali: Infrastrutture: è necessario elaborare una politica territoriale basata su un uso razionale ed efficiente delle infrastrutture esistenti e di quelle programmate: i grandi assi della mobilità infra e interregionali presenti, o previsti, devono costituire gli assi ordinatori, la struttura attorno alla quale sviluppare l’assetto insediativo, invertendo l’ordine di priorità di intervento che vedeva le opere infrastrutturali seguire gli insediamenti. Aree industriali: è necessario promuovere una organizzazione razionale delle zone industriali che consenta la creazione di economie di scala, la riduzione dei costi di costruzione di una rete di infrastrutture e di servizi terziari alle imprese e una gestione efficiente del traffico merci, con conseguente riduzione dell’impatto ambientale. Va favorito, pertanto, il recupero delle numerose e vaste aree industriali sottoutilizzate o in via di dismissione presenti sul territorio regionale. Terziario: è opportuno valorizzare le aree prossime ai nodi infrastrutturali per i centri direzionali, e le funzioni terziarie in generale, prevedendo una adeguata densità insediativa, modalità questa da favorire, ove conveniente, come elemento di razionalizzazione delle aree esistenti e conteni- mento del consumo di suolo ed estensione delle reti. Spazio urbano: la perdita di competitività dei centri storici e delle aree urbane rendono necessario il rilancio delle funzioni di eccellenza, o di quelle ora più a rischio di declino che sono quelle residenziali e commerciali. Si tratta di azioni volte a un aumento della qualità della vita in termini di sicurezza personale, una maggior dotazione di servizi alla persona, di aree verdi e di spazi pedonali, al miglioramento della capacità di accesso alle persone e al sostegno alla trasformazione del commercio singolo al dettaglio in sistemi moderni di distribuzione integrata. Terreno agricolo : occorre, inoltre, impegnarsi con decisione, nella tutela del territorio agricolo e del paesaggio veneto, definendo principi e strumenti di pianificazione del territorio orientati all’obiettivo del suo minor consumo, della conservazione della sua integrità e, ove possibile, del suo ripristino. Le politiche ambientali: in coerenza con gli obiettivi territoriali e di qualità della vita vanno poste in essere rigorose politiche ambientali con l’obiettivo generale di definire strategie e strumenti per il raggiungimento di uno sviluppo regionale sostenibile. Scenario alternativo 1 Viene elaborato uno scenario che ipotizza l’attuazione parziale del Piano e preveda, diversamente dagli obiettivi strategici enunciati dal PTRC e anche dalle scelte operate dal Piano, l’attuazione dell’incremento abitativo e demografico ma la mancata realizzazione delle misure di sostenibilità ambientale ad essi correlate. Gli effetti di tale presupposto si espliciteranno in particolare: Aria e clima: l’incremento demografico con conseguente ampliamento delle aree urbanizzate determina l’aumento delle emissioni relative al traffico veicolare, industria e riscaldamento (monossido di carbonio, anidride carbonica, ossidi di azoto, polveri sottili). La leggera diminuzione della superficie agricola, non supportata dal recepimento della pianificazione superiore (es. Direttiva Nitrati, ecc.), non consente il decremento delle emissioni correlate (metano, protossido di azoto, ammoniaca). Acqua: si stima un peggioramento degli indicatori utili alla valutazione della pressione antropica (carico trofico potenziale di azoto e fosforo) inoltre l’aumento della popolazione non supportato dalle misure ambientali di mitigazione impedisce il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale dei corsi d’acqua superficiali previsti dalla normativa. Suolo e sottosuolo: la mancata realizzazione delle misure previste dal PAT in ambito agricolo (buone pratiche agricole, manutenzione dei fossi, rinaturalizzazione delle rive dei corsi d’acqua, ecc.) e il contemporaneo aumento delle aree edificate fa si che il rischio idraulico sia elevato come e più che nello stato attuale. Flora, fauna e biodiversità: tutti gli indicatori di questa tematica confermano (mancanza di aree di connessione naturalistica strutturate, mancata realizzazione di fasce tampone boscate) la già carente situazione attuale. Paesaggio e produzione agricola: l’ampliamento delle aree urbanizzate porta a una riduzione della superficie agricola (SAU) e il conseguente aumento della impermeabilizzazione dei suoli.

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La mancata valorizzazione degli edifici di natura storico-monumentale-architettonica-culturale causerà un ulteriore abbandono al degrado di tali edifici. Inquinanti fisici: l’aumento degli abitanti determina anche un aumento del traffico veicolare che, non supportato dalla realizzazione della “tangenziale nord”, inevitabilmente confluirà nel centro cittadino causando gravi problemi di inquinamento atmosferico e sonoro, nonché un generale impoverimento della qualità della vita urbana. Economia e società: l’aumento demografico e insediativo porterà ad alcuni miglioramenti come l’aumento degli addetti nell’industria e nel terziario, all’aumento del numero di residenti collegati alla fognatura e alla diminuzione della rete acquedottistica realizzata in cemento amianto. Avremo però un contemporaneo aumento dei rifiuti urbani prodotti, un drastico peggioramento della fruibilità stradale e la mancanza di alternative (piste ciclabili) al traffico veicolare. Più in generale, relativamente a infrastrutture, aree industriali, terziario, spazio urbano , questo scenario è in linea con gli obiettivi strategici enunciati dal PTRC e se ne discosta ovviamente relativamente alle tematiche ambientali, in particolare: Terreno agricolo : questo scenario non tutela il territorio agricolo e il paesaggio, non definendo principi e strumenti di pianificazione del territorio orientati all’obiettivo del suo minor consumo, della conservazione della sua integrità e del suo ripristino. Le politiche ambientali: lo scenario non è coerente con gli obiettivi territoriali e di qualità della vita in quanto non prevede politiche ambientali che abbiano come obiettivo la definizione di strategie e strumenti per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile. In particolare non prevede l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, la prevenzione, tutela e risanamento dell’ambiente con riferimento all’inquinamento acustico, la prevenzione e riduzione sul territorio dell’inquinamento luminoso e dei consumi energetici da esso derivanti. Non valorizza e tutela inoltre i valori pae- saggistici ed ambientali presenti nel territorio e non prevede azioni volte alla sicurezza idrogeologica e idraulica. La simulazione dimostra come la crescita demografica e insediativa, in assenza di adeguati e mirati interventi di governo del territorio, sia incompatibile con le risorse disponibili in quanto il sistema ambientale tende a degradare, mancando della capacità di rigenerare autonomamente le risorse utilizzate. La programmazione pianificatoria deve accompagnare la crescita demografica, che ha una connotazione positiva intrinseca in quanto stimola l’innovazione e le scoperte (organizzazione e specializzazione), per bilanciarne l’aspetto negativo (diminuzione del rapporto tra le risorse disponibili e la popolazione con conseguente impoverimento delle stesse) e per generare sviluppo economico in linea con i principi dello sviluppo sostenibile. Scenario alternativo 2 Viene elaborato uno scenario che pur ipotizzando l’ attuazione del piano nella sua interezza prevede, diversamente dagli obiettivi strategici enunciati dal PTRC e anche dalle scelte operate dal Piano, lo sviluppo insediativo non soltanto nell’ATO 1 ma distribuito negli altri centri urbani e nell’intero territorio comunale. Tale ipotesi pur utilizzando gli stessi parametri urbanistici del piano (incremento demografico, recepimento delle azioni previste nel PATI del Conselvano, misure ambientali, ecc.) di fatto, causando un maggiore consumo di suolo, confligge con gli obiettivi strategici sopra enunciati. Gli effetti di tale presupposto si espliciteranno in particolare: Aria e clima: Si stima che il recepimento della pianificazione sovraordinata (in particolare la Direttiva Nitrati, ecc.) e le azioni previste del piano (prescrizioni di carattere idraulico) nonché la diminuzione della superficie agricola utilizzata contribuiscano a ridurre leggermente le emissioni di metano, di protossido di azoto, di ammoniaca. Le emissioni si distribuiscono nei vari ATO., mantenendosi generalmente comunque al di sotto rispetto al livello medio provinciale. La realizzazione della nuova “Bovolentana” risolverà le problematiche dovute al traffico di attraversamento del Centro Storico portando al miglioramento della qualità della vita, causando però un notevole aggravio del traffico e del conseguente inquinamento da PM10 nell’ambito dell’ ATO 1. La dispersione degli insediamenti e della rete infrastrutturale di servizio porterà ad un peggioramento degli indicatori su tutto il territorio comunale. Si stima comunque che l’adesione al progetto CLIPAD, la partecipazione del Comune ad una e il progetto ”Un raggio di sole negli edifici pubblici del Comune di Bovolenta” finalizzato

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA all’attivazione di un nuovo servizio di somministrazione di energia elettrica da fonte rinnovabile, attraverso l’attivazione di una rete di impianti fotovoltaici, da collocare presso le coperture degli edifici di proprietà o nella disponibilità giuridica del Comune contribuiscano, nonostante la maggiore antropizzazione, a mantenere le emissioni di gas climalteranti quasi invariate o comunque leggermente più alte rispetto allo stato attuale. Acqua: la maggiore antropizzazione comporta l’aumento del carico trofico potenziale di azoto e fosforo di origine civile e industriale in parte compensato dalla diminuzione di quello di origine agricola. Il leggero aumento del carico totale rimane però sempre inferiore alla media provinciale. Si dovrebbe comunque avere un leggero miglioramento rispetto allo stato attuale. Suolo e sottosuolo: Si stima che il recepimento della pianificazione sovraordinata (in particolare le indicazioni normative del PAI , la Direttiva Nitrati, ecc.) e le azioni previste dal piano (le prescrizioni idrauliche) contribuiscano a ridurre il rischio idraulico nonostante la possibile interferenza tra zone urbanizzate ed aree soggette ad esondazione. Flora fauna e biodiversità: Vista l’estensione delle aree di connessione naturalistica e di quelle agrarie il piano non prevede la realizzazione di aree a parco né sono state individuate aree rete Natura 2000 nel territorio comunale. La realizzazione di fasce tampone boscate lungo il tracciato delle infrastrutture quali opere di mitigazione, e lungo il corso della Fossa Paltana nelle aree individuate come “ Stepping stones ” comporta un miglioramento della qualità ambientale. Per contro si assiste ad un maggiore sviluppo della rete stradale urbane ed extraurbana portando un peggioramento del sistema ambientale lungo il tracciato delle infrastrutture. In generale si assiste ad un leggero miglioramento della biodiversità rispetto allo stato attuale. Paesaggio e produzione agricola: La maggiore antropizzazione determina una leggera diminuzione della SAU. A livello comunale il dato resta comunque ampiamente superiore alla media provinciale. Si verifica inoltre un leggero aumento dell’impermeabilizzazione del suolo: il valore è comunque inferiore alla media provinciale. Si stima che il recepimento nel piano della pianificazione sovraordinata e le azioni previste del piano (buone pratiche agricole, fossi, invasi, ecc.) unite a quelle promosse a livello regionale dal Piano di Sviluppo Rurale, oppure locale dai GAL, possano portare all’aumento della superficie destinata ad agricoltura biologica portandola al livello medio provinciale. Si stima che la densità degli allevamenti zootecnici resti immutata pur con la possibilità di interferenze tra i nuovi insediamenti sparsi e gli allevamenti già presenti sul territorio comunale. Il PAT individua planimetricamente i centri di Brusadure e Cà Molin ricadenti nell’ATO 2 e di Fossaragna compresa nell’ATO 3, riportati solo puntualmente nell’“Atlante dei Centri Storici del Veneto. Questo permette di attribuire direttive e prescrizioni volte alla salvaguardia degli elementi di rilievo storico-architettonico. L’aumento del numero di abitanti non comporta significative variazioni nella quantità di verde pubblico procapite. Inquinanti fisici: Non è prevista la realizzazione di alcuna linea elettrica di alta tensione per cui il dato è immutato rispetto allo stato attuale, i nuovi abitanti si localizzeranno tutti al di fuori delle fasce di rispetto previste dalla normativa vigente: di conseguenza la percentuale di popolazione esposta alla soglia 0,2 microtesla si riduce migliorando leggermente il dato per gli ATO 1 e 2. Non è prevista ad oggi la realizzazione di alcuna stazione radiobase: per cui il dato è immutato rispetto allo stato attuale. La realizzazione della nuova “Bovolentana” e della rete stradale urbana porterà al peggioramento del livello sonoro generato dal traffico lungo il tracciato di tali infrastrutture. Economia e società: l’incremento demografico determina l’aumento della quantità di rifiuti urbani prodotti per kmq. Anche stimando che la percentuale di rifiuti differenziati resti invariata essa resta comunque ben inferiore alla media provinciale. L’elaborazione presuppone che i nuovi abitanti insediati siano tutti collegati alla rete fognaria comunale migliorando il dato, che comunque rimane inferiore alla media dell’AATO Bacchiglione, inoltre che la rete di distribuzione dell’acquedotto non sia realizzata in cemento amianto, portando il dato verso il valore medio del comprensorio. Avremo però un drastico peggioramento della fruibilità stradale. La realizzazione dei percorsi ciclopedonali di interesse sovracomunale, storico-culturale e ambientale, che corrono lungo gli argini del Bacchiglione, del Cagnola e lungo il corso della Fossa Paltana, e di quelli di interesse locale che collegano il centro urbano con le frazioni, porta

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ad un miglioramento della qualità della vita dei cittadini. L’ attenzione alla tematica, promossa anche dal PATI, nonché la partecipazione del Comune alla società “Verdenergia Esco s.r.l.” e il progetto ”Un raggio di sole negli edifici pubblici del Comune di Bovolenta” finalizzato all’attivazione di un nuovo servizio di somministrazione di energia elettrica da fonte rinnovabile, attraverso l’attivazione di una rete di impianti fotovoltaici, da collocare presso le coperture degli edifici di proprietà o nella disponibilità giuridica del Comune, porta alla realizzazione di un impianto a pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria e di energia elettrica a servizio della palestra comunale. Infrastrutture: è evidente che tale scenario disperdendo gli insediamenti sul territorio non permette un uso razionale ed efficiente delle infrastrutture esistenti e di quelle programmate, anzi postula la necessità di nuove infrastrutture per i collegamenti, i servizi, ecc., con conseguente consumo di suolo agricolo e creazione di interruzioni alla rete ecologica e depauperamento degli habitat naturali. Aree industriali: questo scenario non consente una organizzazione razionale delle zone industriali con conseguenti economie di scala, riduzione dei costi di costruzione di una rete di infrastrutture e di servizi terziari alle imprese e una gestione efficiente del traffico merci, con conseguente riduzione dell’impatto ambientale. Terziario: la dispersione sul territorio degli insediamenti non valorizza le aree prossime ai nodi infrastrutturali e le funzioni terziarie in generale, non si realizza quindi una adeguata densità insediativa, come elemento di razionalizzazione delle aree esistenti e contenimento del consumo di suolo ed estensione delle reti. Spazio urbano: lo scenario non incentiva la valorizzazione ed il recupero dei centri storici. Terreno agricolo : lo scenario è in antitesi con la tutela del territorio agricolo e del paesaggio veneto, e all’obiettivo del suo minor consumo, della conservazione della sua integrità e del suo ripristino. Le politiche ambientali: lo scenario attua le misure ambientali previste dal piano ma la frammentazione degli insediamenti interferisce negativamente con la rete ecologica. Lo scenario risulta migliorativo rispetto allo stato attuale e allo scenario 1, ma meno equilibrato e peggiorativo rispetto alle proposte di Piano. Scenario opzione zero Ai due scenari alternativi appena descritti viene aggiunta l’opzione zero secondo quanto previsto dalla Direttiva 42/2001/CE, che prevede l’analisi della possibile evoluzione dello stato dell’ambiente in assenza di qualsiasi intervento sul territorio; questa alternativa non prevede, infatti, alcuna azione né strategica né puntuale e considera l’andamento probabile dei sistemi ambientale territoriale e socioeconomico in assenza del piano. L’attuazione del PRG comporterebbe l’utilizzo della volumetria residua (mc 179.242) e quindi dell’incremento abitativo e demografico previsto ma, ovviamente, la mancata realizzazione delle misure di sostenibilità ambientale definite dal PAT. Gli effetti di tale presupposto si espliciteranno in particolare: Aria e clima: si stima che l’attuazione delle misure previste nel PRG senza il recepimento della pianificazione sovraordinata (in particolare la Direttiva Nitrati, ecc.) e delle azioni previste dal PAT (prescrizioni di carattere idraulico, buone pratiche agricole, fossi, invasi, ecc.) contribuiscano a aumentare leggermente le emissioni di metano, di protossido di azoto, di ammoniaca. I livelli più elevati di emissione di monossido di carbonio (CO) superiori alla media provinciale, si registreranno nell’ATO 1, dovuti principalmente all’elevata concentrazione del traffico veicolare e degli impianti di riscaldamento. Negli altri ATO si manterranno inferiori al livello medio provinciale. I livelli più elevati di emissione di ossidi di azoto si registreranno nell’ATO 1, dovuti principalmente all’elevata concentrazione del traffico veicolare e degli impianti di riscaldamento, mentre negli altri ATO saranno più bassi. Le emissioni si mantengono comunque al di sotto rispetto al livello medio provinciale. La realizzazione della nuova “Bovolentana”, risolverà le problematiche dovute al traffico di attraversamento del Centro Storico dalla strettoia del ponte “Azzurro” portando al miglioramento della qualità della vita, causando però un notevole aggravio del traffico e del conseguente

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inquinamento da PM 10 nell’ambito dell’ATO 1. La non contestuale realizzazione delle opere di mitigazione a corredo della nuova viabilità extraurbana previste dal PAT porterà ad un sensibile peggioramento degli indicatori interessati. La mancata adesione al progetto CLIPAD e la mancata sensibilizzazione alle tematiche legate alle energie rinnovabili, unite alla maggiore antropizzazione, porteranno all’aumento delle emissioni di gas climalteranti . Acqua: Il D.Lgs. 152/1999 stabilisce che ogni corpo idrico superficiale classificato, o tratto di esso, deve conseguire l’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato “buono”entro il 31 dicembre 2016. Si stima che le azioni introdotte dal PAT per le aree di connessione naturalistica, le prescrizioni idrauliche, il recepimento della Direttiva Nitrati, portino al raggiungimento di tale obiettivo su tutti i corpi idrici superficiali interessanti il territorio di Bovolenta. La maggiore antropizzazione comporta però l’aumento del carico trofico potenziale di azoto e fosforo di origine civile e industriale in parte compensato dalla diminuzione di quello di origine agricola. Il leggero aumento del carico totale rimane però sempre inferiore alla media provinciale. Suolo e sottosuolo: Il non recepimento della pianificazione sovraordinata (in particolare le indicazioni normative del PAI , la Direttiva Nitrati, ecc.) e delle azioni previste dal PAT (le prescrizioni idrauliche, buone pratiche agricole, fossi, invasi, ecc.) non modificano il rischio idraulico che attualmente è notevole. Flora fauna e biodiversità : il PRG non prevede aree di connessione naturalistica, di aree a parco né individua aree rete Natura 2000 nel territorio comunale. Non contempla la realizzazione di fasce tampone boscate lungo il tracciato delle infrastrutture quali opere di mitigazione, e lungo il corso della Fossa Paltana, nelle aree individuate come “Stepping stones”. Inoltre si assiste ad un maggiore sviluppo della rete stradale extraurbana (nuova “Bovolentana”): da un lato tale realizzazione risolverà le problematiche dovute al traffico di attraversamento del Centro Storico dalla strettoia del ponte “Azzurro” portando al miglioramento della qualità della vita, dall’altro si avrà un peggioramento del sistema ambientale lungo il tracciato della infrastruttura, non opportunamente mitigato dalle opere di mitigazione previste dal PAT e dal PATI del Conselvano. In generale si assiste ad un sensibile peggioramento della biodiversità. Paesaggio e produzione agricola: la maggiore antropizzazione determina nell’ATO 1 una leggera diminuzione della SAU mentre negli altri ATO il valore rimane quasi invariato. A livello comunale il dato resta comunque ampiamente superiore alla media provinciale. Si verifica inoltre un leggero aumento dell’impermeabilizzazione del suolo in particolare nell’ATO 1 mentre negli altri ATO il valore è sempre inferiore alla media provinciale. L’aumento del numero di abitanti non comporta significative variazioni nella quantità di verde pubblico procapite. Inquinanti fisici : non è prevista la realizzazione di alcuna linea elettrica di alta tensione per cui il dato è immutato rispetto allo stato attuale, i nuovi abitanti si localizzeranno tutti al di fuori delle fasce di rispetto previste dalla normativa vigente: di conseguenza la percentuale di popolazione esposta alla soglia 0,2 microtesla si riduce migliorando leggermente il dato per gli ATO 1 e 2. Non è prevista ad oggi la realizzazione di alcuna stazione radiobase: per cui il dato è immutato rispetto allo stato attuale. La realizzazione della nuova “Bovolentana”, se da un lato risolverà le problematiche dovute al traffico di attraversamento del Centro Storico dalla strettoia del ponte “Azzurro” portando al miglioramento della qualità della vita, dall’altro si determinerà un peggioramento del livello sonoro generato dal traffico lungo il tracciato di tale infrastruttura. Economia e società: l’ aumento del numero degli abitanti determina l’aumento della quantità di rifiuti urbani prodotti per kmq. Anche stimando che la percentuale di rifiuti differenziati resti invariata essa resta comunque ben inferiore alla media provinciale. L’elaborazione presuppone che i nuovi abitanti insediati siano tutti collegati alla rete fognaria comunale migliorando il dato, che comunque rimane inferiore alla media dell’AATO Bacchiglione, inoltre la rete di distribuzione dell’acquedotto non sia realizzata in cemento amianto, portando il dato verso il valore medio del comprensorio.

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L’aumento demografico, non supportato dalle altre misure previste dal PAT, come lo spostamento delle attività incongrue all’interno delle aree produttive site nell’ATO 1 unito alla realizzazione delle aree commerciali/direzionali/produttive, non porterà ad un potenziamento degli indicatori socio-economici come per esempio l’aumento degli addetti nel terziario, mantenendo il valore comunale inferiore a quello medio del Conselvano. Per quanto riguarda l’agricoltura l’elaborazione considera solamente la diminuzione del numero degli occupati derivante dalla diminuzione di SAU nel territorio comunale. Non tiene conto del trend generale degli ultimi anni che ha visto nel territorio del Conselvano una perdita nel settore agricolo di circa il 30% delle unità locali presenti. Il valore a livello comunale si allinea comunque a quello medio provinciale. La mancata realizzazione dei percorsi ciclopedonali di interesse sovracomunale, storico-culturale e ambientale, che corrono lungo gli argini del Bacchiglione, del Cagnola e lungo il corso della Fossa Paltana, e di quelli di interesse locale che collegano il centro urbano con le frazioni, non consentirà il miglioramento della qualità della vita dei cittadini favorendo l’uso della bicicletta e di conseguenza non riducendo il traffico veicolare e il conseguente inquinamento. Lo scenario “opzione zero” è per certi versi simile allo scenario alternativo 1 e determina un peggioramento della qualità ambientale intermedio tra lo “stato attuale” e lo stesso scenario alternativo 1. Si evidenzia come l’evoluzione dello stato dell’ambiente, in assenza di qualsiasi intervento sul territorio, vada verso il peggioramento. La mancanza di indirizzi chiari per lo sviluppo urbano, unita all’ aumento della pressione antropica, porterebbe a un danneggiamento della struttura del territorio comunale già oggi interessato dal processo di antropizzazione (urbanizzazione diffusa), ma che tuttora mantiene caratteristiche di naturalità significative grazie alla presenza del Bacchiglione e della rete di canali che lo attraversano. La mancata incentivazione all’uso di fonti di energia alternativa inoltre avrebbe ricadute negative sia sull’economia locale ma sopratutto sulla qualità ambientale. In mancanza di un’adeguata politica di utilizzo del territorio, sia dal punto di vista urbanistico che ambientale, non si raggiungerebbero gli obiettivi della legislazione vigente; uno sviluppo sostenibile che possa garantire una qualità della vita adeguata alle generazioni future e alla protezione dell’ambiente in cui viviamo. Il confronto tra lo stato attuale, il progetto di Piano, gli scenari alternativi e l’ opzione zero, conferma che lo scenario più equilibrato e sostenibile ambientalmente, socialmente ed economicamente, nonostante la maggior antropizzazione dovuta all’incremento demografico, è quello previsto dal Piano. A livello comunale, pur con differenze tra i singoli ATO, si riducono significativamente le criticità più evidenti e che incidono negativamente specialmente sulle tematiche ambientali della “flora e fauna e biodiversità”, del “paesaggio e produzione agricola”e della “economia e società”. Si evidenzia anche i miglioramento di ogni tematismo all’interno di ciascun ATO. Il PAT ha scelto quindi lo scenario di progetto (realizzazione completa di tutte le azioni previste dallo strumento urbanistico) .

− L’IMPRONTA ECOLOGICA Come noto, l'Impronta Ecologica misura il consumo alimentare, materiale ed energetico di una determinata popolazione usando come unità di misura la superficie terrestre o marina necessaria per produrre le risorse naturali o, nel caso dell'energia, per assorbire le emissioni di anidride carbonica, causa primaria del cambiamento climatico. L’impronta è data dalla somma di sei diverse componenti: • la superficie di terra coltivata necessaria per produrre alimenti; • l'area di pascolo necessaria per produrre i prodotti animali; • la superficie di foreste necessaria per produrre legname e carta; • la superficie marina necessaria per produrre pesci; • la superficie di terra necessaria per ospitare infrastrutture edilizie; • la superficie necessaria per assorbire le emissioni di anidride carbonica emessa dalla combustione di fonti fossili. UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 32

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L'impronta complessiva è data dalla somma di tutte le superfici necessarie per la produzione di tutti i beni consumati da una persona. L'impronta dell'intera popolazione si ottiene moltiplicando l'impronta ecologica pro-capite per la popolazione totale. Il risultato ottenuto non è definitivo e immutabile, ma provvisorio e necessariamente approssimato, rispecchiando una realtà in continuo mutamento. Le categorie di consumo normalmente utilizzate per il calcolo dell'impronta ecologica sono le seguenti: Alimenti, Abitazioni, Trasporti, Beni di consumo e Servizi (flussi di energia e di materia necessari per istruzione, sanità, etc). Le categorie di territorio utilizzate nel calcolo sono cinque, a cui va aggiunta la superficie marina: Terra per l’energia, Terre arabili per l’agricoltura, Pascoli, Foreste, Superficie edificata e Mare. Per essere confrontabili tra loro, le impronte ecologiche provenienti da categorie diverse, vanno trasformate in “unità equivalenti” o “ettari globali”, che rappresentano un ettaro di spazio produttivo con produttività pari a quella media mondiale. Per il calcolo a livello comunale spesso i dati relativi a commercio e consumi non sono facilmente reperibili, tuttavia le impronte di una popolazione regionale o municipale possono essere estratte dall' impronta nazionale confrontando quanto i modelli di consumo nella regione o nel comune differiscano dalla media nazionale. Il valore dell'impronta calcolata da Legambiente per la città di Padova è pari a 3,40 ha/proc. La elaborazione svolta per Padova conferma il dato generale che vede associare alle realtà economiche più consolidate in termini di reddito pro-capite una più elevata impronta ecologica. Il valutatore considera l’impronta ecologica del Comune di Bovolenta simile, o leggermente inferiore, a quella calcolata per la città di Padova, essendo gli stili di vita degli abitanti di Bovolenta sostanzialmente equivalenti a quelli del capoluogo.

− LA COERENZA INTERNA DEL PIANO La coerenza interna è stata verificata in sede di Rapporto Ambientale confrontando le azioni di piano dello scenario “progetto” (quello scelto) con gli obiettivi del piano, le esigenze del territorio e le ricadute sull’ambiente. Azione Proposta di piano Coerenza Il Comune di Bovolenta con propria delibera di Giunta Comunale n. 136 del 02/12/2008 ha disposto la realizzazione del progetto pilota denominato: ”Un raggio di sole negli edifici pubblici del Comune di Bovolenta” finalizzato Promozione e sviluppo della all’attivazione di un nuovo servizio di produzione di energia da fonti somministrazione di energia elettrica da fonte rinnovabili rinnovabile, attraverso l’attivazione di una rete di impianti fotovoltaici, da collocare presso le coperture degli edifici di proprietà o nella disponibilità giuridica del Comune tale da poter generare, in tutto o in parte, l’energia utilizzata Elevate dagli edifici stessi emissioni di Il “Progetto CLIPAD” è mirato a creare una diffusa polveri (PM ) 10 consapevolezza sulle problematiche legate al cambiamento climatico e a fissare un obiettivo di riduzione dei gas serra rispetto alla quantità globale emessa per l’applicazione della pianificazione

prevista nel proprio territorio. Riduzione delle emissioni dei gas serra Gli interventi edificatori dovranno adottare criteri climalteranti (progetto CLIPAD) di pianificazione ed edificazione sostenibile,

applicando sia il Regolamento Edilizio che le “Linee guida per una progettazione energeticamente ed ambientalmente sostenibile” (Quaderno n. 4 del P.T.C.P. della Provincia di Padova)

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Individuazione della rete ecologica, delle aree di connessione naturalistica, dei corridoi ecologici principali e quelli secondari, delle isole ad elevata Aree − Conseguimento dell’obiettivo di naturalità ( stepping stones), con specifiche misure vulnerabili ai qualità ambientale previsto dal D.Lgs. per il miglioramento della qualità delle acque nitrati 152/99 . Individuazione delle aree vulnerabili ai nitrati. Rete idrica Qualità risorse idriche; estensione della rete superficiale − Individuazione delle aree vulnerabili ai fognaria comunale, sostituzione rete acquedotto in con elevato nitrati. cemento amianto. grado di Interventi di mitigazione. artificialità − Redazione della carta di compatibilità allo degli argini Rinaturalizzazione dei corsi d’acqua. spandimento dei liquami provenienti dagli allevamenti zootecnici su terreni permeabili in relazione al sistema delle acque sotterranee. Individuazione delle aree a maggior rischio di Prevenzione dai rischi e dalle calamità dissesto idrogeologico, delle aree esondabili e naturali, accertando la consistenza, la Elevato rischio quelle ad eventuale rischio sismico. localizzazione e la vulnerabilità delle idraulico Verifica della compatibilità degli interventi con la risorse naturali, individuando la sicurezza idraulica del territorio. disciplina per la loro salvaguardia. Prescrizioni di carattere idraulico. Individuazione della rete ecologica con prescrizioni e indirizzi specifici delle singole componenti. Lo sviluppo della rete ecologica va incentivato con progetti misti pubblico-privato, attraverso il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, Asse 2 “Miglioramento dell’ambiente e dello spazio Aree di rurale”, attraverso sinergie tra l’Amministrazione connessione Provinciale, le Amministrazioni comunali, gli enti naturalistica Salvaguardia dei corsi d’acqua e della territoriali (Consorzi di Bonifica) e le Associazioni Aree a parco trama di canali e fossi che interessano agricole e produttive riconosciute attraverso Rete natura il territorio comunale. Progetti Integrati d’Area (P.I.A.) o progetti singoli. 2000 Individuazione delle aree di connessione Superficie naturalistica, dei corridoi ecologici principali e boscata quelli secondari, delle isole ad elevata naturalità (stepping stones). Opere di mitigazione delle infrastrutture Individuazione degli Ambiti di pianificazione coordinata - Aree del sistema fluviale Bacchiglione – tratto sud.

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Salvaguardia delle attività agrarie e produttive ambientalmente sostenibili e dei valori antropologici, storici e architettonici presenti nel territorio Conservazione o la ricostituzione del Il PAT mediante la relazione agronomica individua: paesaggio agrario e del relativo il paesaggio agrario, la classificazione agronomica patrimonio di biodiversità, delle dei suoli, la copertura del Suolo Agricolo Agricoltura singole specie animali o vegetali, dei Il PAT individua gli ambiti o unità di paesaggio biologica relativi habitat ; agrario di interesse storico-culturale e gli elementi Elevata Salvaguardia o ricostituzione dei significativi del paesaggio di interesse storico impermeabili processi naturali, degli equilibri Il PAT recepisce ed integra nel proprio quadro zzazione del idraulici e idrogeologici e degli conoscitivo i sistemi e gli immobili da tutelare e ne suolo equilibri ecologici; specifica la relativa disciplina. Per limitare lo Riconoscibilit Limitare lo spreco nell'uso del spreco nell'uso del territorio incentiva il recupero à centro territorio; dell’edificato storico esistente con destinazioni urbano Valorizzazione delle aree agricole, d’uso e interventi architettonici volti a consentire la Dotazione di viste non più solamente nella loro riqualificazione e il riuso. verde pubblico funzione produttiva, ma anche sotto Territorio agricolo: le NTA definiscono le strategie per abitante l’aspetto della tutela del paesaggio e principali perseguite dell’integrità del territorio. In tale prospettiva la salvaguardia dell’azienda agricola preserva le risorse organizzative, sociali e le risorse naturali ed ambientali in essa presenti. Inquinamento luminoso La realizzazione di impianti di illuminazione esterna, pubblici e privati, dovrà essere improntata al contenimento dell’inquinamento luminoso nella misura massima ottenibile con l’utilizzo delle tecnologie disponibili al fine di tutelare e migliorare l’ambiente e di favorire il risparmio energetico. Radiazioni non ionizzanti Individua planimetricamente la fascia di rispetto degli elettrodotti determinata in merito alla tipologia e alle caratteristiche, secondo le disposizioni legislative vigenti e norma tali aree. Impianti di comunicazione elettronica ad uso Sviluppo pubblico linee Individua i siti esistenti di reti e servizi di elettriche di comunicazione elettronica ad uso pubblico di cui al alta tensione Limitare l’inquinamento da agenti D.Lgs. 1 Agosto 2003, n. 259 “Codice delle Superficie fisici per aumentare la sostenibilità comunicazioni elettroniche” . Stabilisce che gli vincolata ai sociale del piano. impianti e le infrastrutture funzionali alle reti e sensi della LR servizi di comunicazione elettronica ad uso 27/1993 pubblico vanno localizzate nel rispetto delle Numero esigenze di tutela dell’ambiente e dei beni culturali, elevato stazioni della salute pubblica, con particolare riguardo ai siti radiobase sensibili e comunque in coerenza con le direttive del D.Lgs 259/2003 e della L. 35/2001 «Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici». Rumore Il comune di Bovolenta è dotato di Piano di classificazione acustica. Il recepimento del tracciato della nuova “Bovolentana” , la nuova rete di “tangenziali”: a nord realizzando il collegamento tra via Padova e via S. Gabriele e/o la circonvallazione nord di Bovolenta, a sud il collegamento tra via Navegauro e via Madonna, degli adeguati innesti alla nuova UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 35

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“Bovolentana” Il potenziamento della rete infrastrutturale, la eliminazione del traffico di attraversamento da piazza Accademia e dalla strettoia del ponte “azzurro”, miglioreranno e valorizzeranno la qualità sociale, economica ed anche ambientale, del centro storico. Il PAT promuove una politica di Individuazione della perimetrazione, degli elementi salvaguardia e riqualificazione e peculiari, delle potenzialità di qualificazione e rivitalizzazione del centro storico, con sviluppo, degli eventuali fattori di abbandono o riguardo alla presenza di attività degrado sociale, ambientale ed edilizio, della commerciali e artigianali, favorendo il disciplina generale degli interventi. mantenimento delle funzioni Riqualificazione ambientale del tratto dell' alveo tradizionali come la residenza della del canale Bacchiglione con la realizzazione di un popolazione originaria. parco e di nuovi percorsi storico-ricreativi di Il PAT, nell’ottica di limitare il carattere urbano che mettano in luce e valorizzino consumo indiscriminato dei suoli, non particolarità specifiche come i “murazzi” o il prevede la realizzazione di nuove aree sistema delle confluenze dei canali Bacchiglione e di espansione residenziale ma il Cagnola. S numero di completamento di quelle esistenti, il Riqualificazione storico-architettonica del centro residenti recupero e il riutilizzo del patrimonio con la sistemazione delle piazze Accademia e collegati alla edilizio esistente con particolare Umberto rete fognaria riguardo agli edifici di natura storico- Il PAT verifica l’assetto fisico e funzionale degli Sviluppo monumentale e testimoniale. Uno insediamenti e promuove il miglioramento della elevato di degli obiettivi del PAT è rispondere funzionalità di quelli esistenti e della qualità della rete alle esigenze abitative di ordine vita all’interno delle aree urbane, definendo per le acquedotto in familiare e non speculativo con la aree degradate gli interventi di riqualificazione e di cemento previsione di limitati e puntuali possibile di riconversione, individuando e amianto interventi di nuova edificazione ad uso normando: Incremento residenziale, nel rispetto del Aree di urbanizzazione consolidata demografico dimensionamento dei singoli ATO Edificazione diffusa Sviluppo favorendo al tempo stesso il Aree idonee per interventi diretti al numero di miglioramento del patrimonio edilizio miglioramento della qualità urbana e territoriale addetti esistente mediante interventi di Aree di riqualificazione e riconversione nell’industria recupero, riuso, ristrutturazione sia Opere incongrue Sviluppo edilizia che urbanistica, con attenzione La superficie agricola utilizzata (SAU) numero di alle aree con attività dimesse. Fabbisogno edilizio addetti nel − Attuare le politiche di sviluppo delle Il PAT incentiva il recupero volumetrico a fini terziario attività agricole sostenibili attraverso residenziali con interventi nel centro storico, Percorsi la promozione di specifiche essendo prioritario il recupero dei beni ciclabili opportunità, promuovere lo sviluppo di architettonici e culturali anche con funzioni Sviluppo una agricoltura sostenibile, improntata residenziali e più in generale del patrimonio edilizio impianti di sull’impiego di tecnologie non esistente, con il conseguente miglioramento della energia da inquinanti e finalizzata al risparmio di qualità urbana. Il fabbisogno edilizio per la fonti energia e di risorse non riproducibili. residenza verrà soddisfatto prevalentemente nelle rinnovabili − Il PAT valuta la consistenza e aree di completamento edilizio e di espansione Traffico l’assetto del settore secondario e mediante: veicolare terziario definendo le opportunità di • utilizzazione prioritaria delle aree residenziali già sviluppo, in accordo con le previsioni urbanizzate o in corso di urbanizzazione, con del PATI e in coerenza con il principio l'edificazione dei lotti inedificati, e con il recupero, dello “sviluppo sostenibile”. l'ampliamento e la ricostruzione degli edifici Promuovere un turismo sostenibile di esistenti. visitazione, agrituristico, collegato alle • utilizzazione prioritaria di aree con edifici dismessi attività del tempo libero e correlato ed in situazione di degrado, il cui recupero alla realizzazione dei percorsi storico. determini un processo di riqualificazione delle aree Favorire la creazione di strutture stesse. extralberghiere ed agrituristiche nel Definisce la tutela degli ambiti di eccellenza per territorio e all’esterno dei centri storici, l’intero territorio, ai fini di una loro fruizione con preferenza per gli edifici e turistica compatibile con le esigenze agro- complessi di valore testimoniale, le produttive. A tal fine individua i percorsi ciclo- UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 36

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Ville Venete e le case coloniche ed i pedonali utilizzabili per la fruizione turistica manufatti di pregio storico-ambientale, (individuati nel PTCP e nel PATI) e promuove il e di strutture di tipologia alberghiera recupero degli edifici esistenti quale incentivo all’interno dei centri storici, all’attività agrituristica ed escursionistica preferibilmente negli edifici di pregio Il PAT prevede la realizzazione di un’area per storico-artistico; l’insediamento di strutture commerciali di medie Promuovere il rafforzamento del dimensioni da localizzarsi, in accordo con il PATI, legame tra gastronomia, produzione a sud del centro del capoluogo, lungo via Madonna. alimentare, agricoltura, tradizioni e Inoltre incentivando, sempre in sintonia con il salvaguardia del paesaggio e delle PATI, la progettazione di edifici che usino le identità locali incentivando la moderne tecnologie di risparmio energetico, fonti di creazione di idonee strutture di vendita energia rinnovabile, materiali biocompatibili, porta e consumo dei prodotti tipici della ad un miglioramento complessivo della qualità gastronomia locale collegate ai luoghi urbana e ambientale. della produzione primaria, nonché Recepimento dalla pianificazione sovraordinata strutture di produzione e vendita della strada panoramica di eccellenza-pista ciclabile dell’artigianato artistico collegato alla Chioggia-Montagnana, individuata dal PATI, che tradizione dei siti privilegiando attraversa il territorio comunale e sarà attrezzata l’inserimento di tali strutture con punti di informazioni presso le stazioni all’interno degli edifici e complessi di ferroviarie di Venezia, Mestre, Chioggia e valore monumentale e testimoniale, le Monselice e intermodalità ferro-ciclo. Ville Venete, le case coloniche e gli Recepimento del tracciato della nuova edifici di pregio storico-ambientale; “Bovolentana” previsto dalla pianificazione Tutelare le identità dei siti, superiore individuando al contempo, in accordo con preservando colmelli, capitelli, fontane il PATI le adeguate misure come fasce di e ogni altro manufatto collegato alla ambientazione al fine di mitigare o compensare gli storicità del luogo, curando impatti sul territorio circostante e sull’ambiente idoneamente l’impatto delle nell'ottica della sostenibilità ambientale e segnaletiche e delle tabelle paesaggistica. pubblicitarie presso gli edifici e lungo Nuova rete di “tangenziali” per collegare il le strade pubbliche; conselvano con il piovese senza attraversare il Promuovere l’ottimizzazione dei centro storico: a nord realizzando il collegamento consumi di energia privilegiando tra via Padova e via S. Gabriele e/o la l’adozione delle energie rinnovabili. circonvallazione nord di Bovolenta, a sud il Razionalizzazione dei servizi collettivi collegamento tra via Navegauro e via Madonna, esistenti, limitando il consumo dei degli adeguati innesti alla nuova “Bovolentana” con suoli, ridefinisce la qualità urbana del la realizzazione di rotatorie tra via D’Annunzio, via centro, migliora l’accessibilità Madonna, via Sabbioni, attraverso i percorsi ciclopedonali Redazione di un piano dei parcheggi per il centro contribuendo a limitare il traffico storico. veicolare e il relativo inquinamento. Individuazione di una rete di percorsi ciclo pedonali per collegare in sicurezza a nord il centro storico con la zona industriale, il cimitero, la frazione di Brusadure e Cà Molin, e a sud con la frazione di Fossaragna, Individuazione di un insieme di piste ciclabili con vocazione turistico-ambientale lungo gli argini del Bacchiglione e del Cagnola.

− LA COERENZA ESTERNA DEL PIANO La coerenza esterna è stata verificata confrontando gli obiettivi di Piano con quelli del PATI del Conselvano, del PTCP e del PTRC e l’esito è che sono coerenti con tali intenti. Il PAT rispetta i livelli di tutela della natura, dell’ambiente e del paesaggio considerando esplicitamente tutte le normative europee del settore e sopratutte quelle relative alla protezione degli habitat naturali e seminaturali e delle specie della flora e della fauna selvatiche (es. dir. Habitat 92/43/CEE). Recepisce a scala locale le proposte programmatiche e rispetta i livelli prescrittivi di tutti gli strumenti pianificatori sovraordinati regionali (PTRC), provinciali (PTCP) e intercomunali (PATI).

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La coerenza con la pianificazione sovraordinata Il piano recepisce tra l’altro: • in riferimento alla Tavola 1 – Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale del PTCP in particolare gli ambiti naturalistici di livello regionale (art.19 PTRC) e le aree a rischio idraulico e idrogeologico in riferimento al PAI; • in riferimento alla Tavola n. 3 – Sistema ambientale – e n. 5 – Sistema del paesaggio - del PTCP individua i corridoi ecologici principali lungo il corso del Bacchiglione, del Cagnola e dello scolo Schilla, mentre l’ampia fascia di territorio compresa tra il Bacchiglione e la fossa Paltana diviene area di connessione naturalistica. Inoltre il corso del Bacchiglione indicato nel PTCP come “ambiti di pregio paesaggistico da tutelare, valorizzare e paesaggi storici “ è interessato da più gradi di tutela tra i quali il vincolo paesaggistico-ambientale, ai sensi dell’art. 142 del D.Lgs. 42/2004 per una fascia di 150 metri dall’unghia arginale. • l’indicazione “ambiti da rigenerare” individuando la porzione di territorio che corre lungo il corso del Cagnola da Cartura al centro storico di Bovolenta e gli ambiti di pianificazione coordinata – Aree del sistema fluviale Bacchiglione – tratto sud (art. 20 PTCP). • In riferimento alla Tav. 4 – Trasformabilità – del PATI del Conselvano recepisce tra l’altro, precisandole, le linee preferenziali di sviluppo insediativo-produttivo, i corridoi ecologici principali e secondari, le isole ad elevata naturalità (stepping stones), le aree di urbanizzazione consolidata, le ville venete e le pertinenze scoperte da tutelare, gli itinerari di interesse storico ambientale, turistico e percorsi ciclopedonali, le infrastrutture viarie di progetto (nuova Bovolentana).

− COMPENSAZIONI E MITIGAZIONI Il Piano di Assetto Territoriale (PAT) e il Piano degli Interventi (PI) dovranno dare attuazione alle indicazioni strutturali delle azioni di piano del PATI, così sarà necessario che lo stesso procedimento sia realizzato per le compensazioni e per le mitigazioni proposte dalla VAS, dando seguito alle prime linee individuate per il perseguimento della sostenibilità. Le schede riportano l’articolo della Norma Tecnica sintetizzante le azioni del Piano, l’effetto sulle tematiche ambientali, la coerenza agli obiettivi, le misure di mitigazione individuate per ridurre o compensare l’impatto del Piano sulle tematiche ambientali. Aree di urbanizzazione consolidata Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Il P.A.T. individua le aree Limitare il consumo L’individuazione di aree di urbanizzazione completamente e/o quasi indiscriminato del suolo, consolidata entro cui indirizzare prevalentemente completamente edificate e provviste l’edificazione e la pressione l’edificazione e/o il riuso di quella esistente delle principali opere di antropica nelle aree rurali. limita l’utilizzo del suolo e riduce l’edificazione e urbanizzazione primaria e la pressione antropica negli spazi ancora secondaria….(….) inedificati costituendo di fatto una misura di mitigazione. Va contestualmente promossa una nuova cultura dell’abitare incentivando la progettazione di edifici che usino le moderne tecnologie di risparmio energetico, fonti di energia rinnovabili, materiali biocompatibili. Edificazione diffusa Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione

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Il P.A.T. individua le aree di Salvaguardare il territorio L’individuazione di aree di edificazione diffusa edificazione diffusa con rurale da fenomeni di entro cui indirizzare prevalentemente destinazione d’uso principalmente edificazione indiscriminata e l’edificazione o il riuso di quella esistente limita residenziale, collocate lungo le mitigare gli impatti l’utilizzo del suolo e riduce l’edificazione e la strade e provviste delle più Assicurare un adeguato livello pressione antropica negli spazi ancora inedificati, importanti opere di urbanizzazione. di servizi salvaguardando il contesto rurale e costituendo di Riqualificare il territorio fatto una misura di mitigazione. attraverso i percorsi Va contestualmente promossa una nuova cultura ciclopedonali. dell’abitare incentivando la progettazione di edifici che usino le moderne tecnologie di risparmio energetico, fonti di energia rinnovabili, materiali biocompatibili. Individuazione delle “aree cuscinetto” cioè di aree che funzionando da filtro sono in grado di attenuare l’impatto tra le zone urbane ed il territorio aperto. Questi elementi sono rappresentati in particolare da siepi e boschetti che vanno valorizzati e incrementati cercando di dare continuità con quelli esistenti. Aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Il PAT individua tali aree in Migliorare ed aumentare il L’individuazione di aree entro cui razionalizzare, relazione alla stato e consistenza del livello di servizi e favorirne potenziare, riutilizzare gli edifici di uso collettivo tessuto edilizio e alla localizzazione l’accessibilità attraverso i e le aree circostanti, migliora la qualità urbana e di servizi pubblici o di interesse percorsi ciclopedonali. contestualmente limita l’utilizzo del suolo pubblico. riducendo l’edificazione e la pressione antropica . negli spazi ancora inedificati, salvaguardando il contesto rurale e costituendo di fatto una misura di mitigazione. Migliorare l’accessibilità attraverso i percorsi ciclopedonali contribuisce a limitare il traffico veicolare, il conseguente inquinamento, la congestione delle aree centrali, migliorando di conseguenza la qualità della vita urbana. Aree di riqualificazione e riconversione Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Il PAT individua tali aree in Migliorare la qualità urbana L’individuazione di aree entro cui prevedere relazione alla stato e consistenza del Migliorare ed aumentare il interventi di trasformazione edilizia e urbanistica, tessuto edilizio e alla localizzazione livello di servizi e favorirne migliora la qualità urbana e contestualmente di servizi pubblici o di interesse l’accessibilità anche attraverso i limita l’utilizzo del suolo riducendo pubblico. percorsi ciclopedonabili. l’edificazione e la pressione antropica negli spazi ancora inedificati, salvaguardando il contesto rurale e costituendo di fatto una misura di mitigazione. Migliorare l’accessibilità attraverso i percorsi ciclopedonabili contribuisce a limitare il traffico veicolare, il conseguente inquinamento, la congestione delle aree centrali, migliorando di conseguenza la qualità della vita urbana. Opere incongrue Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Il P.A.T. individua le opere Riqualificare il territorio La riqualificazione di ambiti urbani e/o del incongrue corrispondenti attraverso l’eliminazione di paesaggio attraverso l’eliminazione di opere ed principalmente ad ambiti ed edifici opere ed elementi che lo elementi che caratterizzano negativamente il destinati ad attività produttive in caratterizzano negativamente. territorio è di per se una azione di mitigazione zona impropria o non compatibili degli effetti del piano. con gli insediamenti e l’ambiente circostante. Limiti fisici alla nuova edificazione Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Il P.A.T. individua i limiti fisici alla Limitare l’edificazione L’individuazione di limiti fisici alla edificazione nuova edificazione con riferimento indiscriminata e il consumo di limita l’utilizzo del suolo e riduce la pressione alle strategie definite per i singoli suolo agricolo. antropica negli spazi ancora inedificati, sistemi insediativi e per i diversi salvaguardando il contesto rurale e costituendo di ambienti funzionali, agli obiettivi di fatto una misura di mitigazione. salvaguardia dell’integrità dei Individuazione di “aree cuscinetto” cioè di aree

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA luoghi di particolare valenza che funzionando da filtro sono in grado di ambientale, paesaggistica ed attenuare l’impatto tra le zone urbane ed il agronomica. territorio aperto. In queste aree va incentivata la realizzazione di siepi e boschetti. Linee preferenziali di sviluppo insediativo Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Il P.A.T. individua con apposita Limitare il consumo di suolo Incentivazione della progettazione di edifici che simbologia le linee preferenziali e organizzando lo sviluppo usino le moderne tecnologie di risparmio prioritarie di nuovo sviluppo degli sostenibile dell’ impianto energetico, fonti di energia rinnovabili, materiali insediamenti. urbano. biocompatibili. Specifiche destinazioni d’uso Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Si tratta di specifiche destinazioni Razionalizzazione e sviluppo Incentivazione della progettazione di edifici che d’uso dettate dalle caratteristiche del del tessuto produttivo e usino le moderne tecnologie di risparmio Comune in relazione alla funzione commerciale a servizio dei energetico, fonti di energia rinnovabili, materiali produttivo-commerciale. residenti biocompatibili. Le superfici impermeabili dovranno essere limitate al minimo. Le pavimentazioni dei parcheggi dovranno essere di tipo drenante, o comunque permeabili, con la sola deroga per le aree destinate ai portatori di handicap e a ridosso della viabilità principale. Le aree a verde dovranno fungere da invasi superficiali adeguatamente disposti e integrati con la rete di smaltimento delle acque meteoriche. Servizi e attrezzature di interesse comune di maggior rilevanza Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Il P.A.T. individua i servizi di Migliorare ed incrementare il Migliorare l’accessibilità attraverso i percorsi interesse comune di maggior livello dei servizi e ciclopedonabili contribuisce a limitare il traffico rilevanza comunale, ricercando le l’accessibilità ad essi anche veicolare, il conseguente inquinamento, la integrazioni con gli altri servizi attraverso i percorsi congestione delle aree centrali, migliorando di presenti e/o di progetto. ciclopedonabili. conseguenza la qualità della vita urbana.

Infrastrutture di maggior rilevanza di progetto Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Il P.A.T. individua con apposita Individuare la rete di Messa a dimora di nuovi filari di alberi, simbologia le infrastrutture e infrastrutture e di servizi per la realizzazione di fasce alberate e siepi campestri attrezzature di maggior rilevanza già mobilità di maggiore rilevanza con specie autoctone, che potranno essere previste indicativamente dalla rispetto al sistema insediativo e attrezzati con panchine e manufatti similari; pianificazione superiore. produttivo; Installazione di barriere antirumore artificiali, Predisporre adeguate misure preferibilmente in legno integrate da elementi per mitigare o compensare gli vegetazionali; impatti sul territorio e Inserimento in ambiti predeterminati di sull’ambiente circostante. “Ecodotti”, (sottopassi e sovrappassi individuati in base alle specie faunistiche), per superare la barriera costituita dall’infrastruttura e consentire la continuità dei flussi. Itinerari di interesse storico-ambientale e percorsi ciclopedonali Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Si tratta di percorsi di interesse Alleggerire il traffico veicolare, La realizzazione di percorsi ciclopedonali storico ambientale individuati dalla diminuendo le relative costituisce di fatto una misura di mitigazione in pianificazione sovracomunale emissioni di inquinanti, quanto migliorare l’accessibilità ai servizi e ai (PATI, PTCP) che corrono incrementando l’utilizzo dei punti nodali del territorio attraverso i percorsi prevalentemente lungo gli argini dei mezzi di trasporto non ciclopedonabili contribuisce a limitare il traffico corsi d’acqua e di percorsi di inquinanti; veicolare, il conseguente inquinamento, la interesse locale colleganti le congestione delle aree centrali, migliorando la infrastrutture e i servizi comunali. Individuare, recependo la qualità della vita dei cittadini. pianificazione sovraordinata, un insieme di piste ciclabili con vocazione turistico-ambientale lungo via Macello e sull’argine destro del Bacchiglione fino a Roncaiette;

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Individuare una rete di percorsi ciclo pedonali locali per collegare in sicurezza a nord il centro storico con la zona industriale, il cimitero, la frazione di Brusadure e Cà Molin, e a sud con la frazione di Fossaragna.

Centri Storici Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Il P.A.T. riporta la perimetrazione Individuare gli elementi Definire per ogni categoria di edifici gli interventi del centro storico. peculiari e le potenzialità di necessari a raggiungere le finalità della qualificazione e sviluppo, riqualificazione del riuso e della salvaguardia. nonché gli eventuali fattori di abbandono o degrado sociale, Individuare le aree e gli edifici destinati a servizi ambientale ed edilizio. pubblici o di uso pubblico, le opere o impianti di Individuare inoltre la disciplina interesse collettivo o sociale, precisando l’ambito generale diretta ad integrare le urbano o territoriale cui essi fanno riferimento. politiche di salvaguardia e riqualificazione con le esigenze Incentivazione della progettazione di edifici che di rivitalizzazione, anche con usino le moderne tecnologie di risparmio riguardo alla presenza di energetico, fonti di energia rinnovabili, materiali attività commerciali e biocompatibili. artigianali, favorendo il mantenimento delle funzioni tradizionali come la residenza della popolazione originaria.

Edifici e complessi di valore monumentale e testimoniale e Ville Venete Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Il P.A.T. identifica a titolo Tutela e valorizzazione degli Gli interventi devono garantire la conservazione ricognitivo gli immobili sottoposti a elementi storico-culturali di dei caratteri dell’impianto originario. tutela diretta e indiretta ai sensi del pregio. Gli interventi di recupero e riuso dei manufatti D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 ed sono subordinati alla sistemazione delle aree inoltre, ai sensi del comma 4 Aumento della qualità scoperte circostanti ed al mantenimento e/o dell’art. 40 della L.R. n. 11/2004 e paesaggistica e della fruizione ripristino dei segni morfologici di testimonianza art. 26 delle N.T. del P.T.C.P., a delle bellezze architettoniche storico – documentale caratterizzanti il sito. titolo ricognitivo, le Ville venete del territorio. L’assetto dei luoghi in prossimità di ville o corti non sottoposte a tutela monumentale monumentali, e in genere in prossimità di edifici individuate nella pubblicazione di particolare rilevanza storico-artistica, deve dell’Istituto Regionale per le Ville essere conservato nella sua conformazione Venete – Catalogo ed Atlante del originaria individuata attraverso una ricognizione Veneto – con le relative pertinenze delle pertinenze storiche, vietando l’edificazione scoperte da tutelare, nonché gli dove questa comporti l’alterazione della immobili non compresi tra quelli dei prospettiva e la limitazione del pubblico commi precedenti, di interesse godimento del quadro storico-ambientale e del storico-architettonico-culturale. contesto figurativo.

Aree di connessione naturalistica Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Le aree dove sussistano le Realizzazione di ambiti che Incentivare la piantumazione sui bordi dei campi condizioni di naturalità o l’esigenza fungano da connessione tra riqualificando il paesaggio con il sistema dei di garantire la connettività e la elementi della rete ecologica e “campi chiusi” e/o semichiusi continuità dei flussi faunistici e le mediazione tra le zone urbane e Tutelare i filari alberati e le residue piantate di aree dove le infrastrutture o gli il territorio aperto. viti favorendone la conservazione e la diffusione. insediamenti antropici (civili e Aumento della naturalità del Incentivare il ripristino degli elementi produttivi) richiedano azioni di territorio. vegetazionali anche in riferimento alla mitigazione costituiscono le aree di Miglioramento della depurazione delle acque dei corsi d’acqua. connessione naturalistica. percezione visiva e dell’assetto Salvaguardare e valorizzare l’assetto viario  ecosistemico. interpoderale ove abbia conservato le sue caratteristiche tradizionali. Conservare il sistema di siepi favorendone la diffusione. Conservare le residue sistemazioni a cavino. Salvaguardare gli elementi che maggiormente

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concorrono a differenziare ed a valorizzare il territorio. Conservare e ripristinare i caratteri paesaggistici ed ambientali del territorio in armonia con le esigenze dell’attività agricola. Demolizione delle opere incongrue, elementi di degrado e interventi di miglioramento della qualità paesaggistica nelle aree agricole. Riqualificare i siti degradati incentivando il recupero ambientale o ridestinandoli ad usi agricoli compatibili. Creare un sistema di promozione di itinerari turistico-ricreativi e pubblicizzare le eventuali attività agrituristiche. Potenziare le percorribilità ciclopedonali. Corridoi ecologici principali e secondari Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione I corridoi ecologici collegano gli Tutela, valorizzazione e Una delle azioni della rete ecologica consiste elementi che strutturano la Rete potenziamento della rete nella creazione di connessioni fisiche e ecologica. Si localizzano lungo il ecologica in particolare del biologiche attraverso la ricostituzione o il sistema idrografico ( blueways ); corridoio ecologico mantenimento di nodi, gangli e corridoi biologici, vengono inoltre previsti corridoi rappresentato dal corso del questi ultimi indispensabili per mettere in principali terrestri ( greenways ) di Bacchiglione e del Cagnola e relazione aree distanti spazialmente ma vicine per nuova progettazione, come dorsali degli altri componenti della rete funzionalità ecologica. delle aree di connessione per favorire gli spostamenti e la Valorizzazione della rete ecologica attraverso la naturalistica. vitalità delle specie biotiche. creazione e il potenziamento di quegli elementi e Ogni intervento in questi ambiti, Aumento della biodiversità, di quegli ambiti territoriali, che possono avere dovrà garantire il mantenimento del grado di naturalità e della funzione di raccordo per favorire la continuità fra delle condizioni di naturalità e qualità paesaggistica del gli ambienti naturali. connettività esistenti o prevedere territorio; Salvaguardia delle aree e fasce con vegetazione adeguate misure di Riduzione della naturale, spontanea o di nuovo impianto. compensazione/mitigazione. frammentazione degli habitat.

Isole ad elevata naturalità (Stepping Stones) Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Si definiscono tali le aree in grado Realizzare ambiti con funzione La realizzazione di ambiti con funzione di costituire dei nodi locali, per la ecosistemica, aumentando la ecosistemica, aumentando la naturalità e cui dimensione non possono naturalità e migliorando la migliorando la percezione visiva del territorio, assumere il ruolo di aree nucleo, ma percezione visiva del territorio. rappresenta di per sé una misura di mitigazione. che rivestono ugualmente una funzione ecosistemica, come appoggio per trasferimenti faunistici, soprattutto se in prossimità di altri nodi o di altri elementi della rete.

Barriere infrastrutturale Descrizione Obiettivi del PAT Misure di mitigazione Le barriere infrastrutturali Diminuire l’effetto barriera Interventi localizzati: costituiscono gli ostacoli di origine dovuto alla presenza delle lungo le fasce di rispetto della infrastruttura, antropica alla continuità della Rete infrastrutture in modo da compresi svincoli, raccordi, aree di servizio e ecologica: la presenza di manufatti a consentire gli spostamenti delle tutte le opere e i manufatti realizzati a servizio sviluppo lineare (strade, canali) ma comunità biologiche e la dell’infrastruttura stessa (in caso di infrastruttura anche strutture e/o insediamenti continuità della rete ecologica. lineare); produttivi, interrompe la continuità Mitigazione l’impatto visivo e lungo i margini dell’edificazione e di tutte le ambientale del territorio. acustico dovuto alla presenza opere e i manufatti realizzati a servizio del delle infrastrutture. produttivo (in caso di insediamenti produttivi). Gli interventi avranno larghezza non inferiore a 20 m (computati dal ciglio esterno dell’infrastruttura o dalla linea di confine dell’insediamento produttivo); Dovranno: costituire barriera acustica ed alle polveri, costituire barriera visiva rispetto al contesto paesaggistico tramite la realizzazione di siepi e fasce tampone; allo scopo dovranno essere

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predisposti studi sulla vegetazione adatta a conseguire gli obiettivi della mitigazione; prevedere adeguati drenaggio e filtraggio delle acque di sgrondo dalle superfici interessate dagli interventi realizzando fossature la cui sistemazione spondale abbia capacità fitodepurativa grazie ad adeguate geometria della sezione e alla vegetazione riparia; predisporre adeguati passaggi ed ecodotti , ossia strutture predisposte al fine di superare una barriera artificiale e finalizzate a consentire la continuità dei flussi di transizione.

− VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE Per il PAT di Bovolenta il progettista incaricato per la redazione del PAT e della VAS del Comune di Bovolenta, ha prodotto una dichiarazione di non incidenza nella quale attesta che “ il Piano di Assetto del Territorio del Comune di Bovolenta non interessa alcun SIC e/o ZPS e che il PAT non necessita di valutazione di incidenza ambientale come previsto dalla DGR n. 3173 del 10/10/2006 poiché il territorio comunale risulta distante circa 6.000 m dal sito SIC e ZPS della Rete “Natura 2000” più vicino ovvero IT3260017 (Colli Euganei - Monte Lozzo - Monte Ricco) e sono da escludere il verificarsi di effetti significativi su tale sito ”.

− PARERI DELLE AUTORITÀ AMBIENTALI Il progetto di PAT e la proposta di Rapporto Ambientale, sono stati trasmessi per l’espressione del parere di competenza all’Ufficio Regionale del Genio Civile, alla Regione Veneto- alla Direzione Geologia e Attività Estrattive, alla Direzione Regionale Agroambientale e Servizi per l’Agricoltura, ai Consorzi di Bonifica, con i seguenti esiti: a) Consorzio di Bonifica Adige Bacchiglione del 9 dicembre 2008 prot. 8216 (parere); b) Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta del 18 dicembre 2008 prot. 12211 (parere); c) Unità Periferica del Genio Civile di Padova del 28 gennaio 2009 prot. 48636 (parere); d) Servizio Geologico Regionale del 10 dicembre 2008 prot. 656124/57.02.E.310.01.1; e) Direzione Regionale Agroambiente e Servizi per l’Agricoltura del 6 aprile 2009 prot. 188920/48.24 (parere interlocutorio PAT); Il Comune di Bovolenta con lettera prot. n. 3736 del 27.05.2010 ha trasmesso tutti gli elaborati di Piano (PAT, Rapporto Ambientale e Sintesi non Tecnica) su supporto informativo ai seguenti soggetti aventi competenza amministrativa in materia ambientale ai sensi della DGR 791/2009: • ARPAV Agenzia Regionale Per l’Ambiente del Veneto, con lettera prot. n. 4054 del 15.06.2009; • Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici Veneto Orientale con lettera prot. n. 4053 del 15.06.2009; • Autorità di Bacino con lettera prot. 4052 del 15.06.2009; • Azienda ULSS n. 17 con lettera prot. n. 4310 del 23.06.2009; • Provincia di Padova Settore Ambiente con lettera prot. 4308 del 23.06.2009; • Regione Veneto Ufficio del Genio Civile di Padova con lettera prot. 4309 del 23.06.2009; • Consorzio di Bonifica Adige Bacchiglione con lettera prot. 4314 del 23.06.2009; • Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brena con lettera prot. 4316 del 23.06.2009; • AATO Bacchiglione con lettera prot. n. 4598 del 07.07.2009; Alla data odierna il Comune di Bovolenta ha ricevuto in risposta le osservazioni delle seguenti Autorità Ambientali: • ULSS 17 con nota del 15.07.2009 prot. 0034686/2009; • Autorità di Bacino con nota del 31.07.2009 prot. 1291/B.5.5/4; • Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta con nota del 06.08.2009 prot. 7467; • Genio Civile di Padova con nota del 11.08.2009 prot. 446369;

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− COERENZA DELLE LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO INSEDIATIVO CON EVENTUALI PROGETTI DI OPERE/INFRASTRUTTURE LA CUI APPROVAZIONE È DI COMPENTENZA DELLA REGIONE/PROVINCIA Con comunicazione prot. n. 8438 del 10.12.2009 il Comune di Bovolenta, trasmette le integrazioni richieste con nota 7.10.2009; allegata alla comunicazione del Comune vi è una nota del progettista del PAT in cui dichiara che: • gli elaborati cartografici del PAT riportano le reali utilizzazioni del territorio; • le linee preferenziali di sviluppo previste nel PAT non presentano conflittualità con eventuali richieste di approvazione di opere o di progetti di competenza regionale e/o provinciale.

− PIANO DI MONITORAGGIO Il valutatore ha introdotto il concetto di monitoraggio degli obiettivi prefissati dal PAT attraverso la definizione di specifici indicatori che consentano la verifica del raggiungimento di tali obiettivi. Questo si concilia con l’aspetto aperto e la scala di ampio respiro dello strumento urbanistico che permette, nel caso di una riposta negativa che sottolinea un fallimento di una determinata strategia, di riaprire il tema, migliorare la strategia o individuarne un’altra più corretta.. Per il piano di monitoraggio il valutatore ha stabilito un set di 13 indicatori divisi per le tematiche affrontate dal P.A.T.: Tema Indicatore Spiegazione Riferimento Periodicità Mette in luce la qualità dell’aria con riferimento alle: La qualità della vita è • Soglie croniche tanto migliore quanto più sull'uomo l’indicatore diminuisce • Soglie acute sull'uomo nel tempo. Per utilizzare • Soglia per la salute A 1 questo indicatore è dell'uomo Grado di qualità necessario che il Comune annuale • dell’aria Soglie acute sulla avvii uno studio specifico vegetazione sulla qualità dell’aria scegliendo le richiedendo in determinati concentrazioni di emissioni mesi la presenza di una rappresentative per la centralina di rilevamento. determinazione degli inquinanti e per le Aria e clima variazioni climatiche Acqua Andamento Rischio Suolo e idraulico = superficie Evidenzia l’andamento del sottosuolo aree allagate /superficie A 2 rischio idraulico territoriale Andamento rischio monitorando quante aree annuale La gestione del territorio idraulico sono soggette ad è tanto più sostenibile allagamenti quanto minore è il valore dell’indicatore Mette in luce il trend della qualità dell’acqua che si Il D.Lgs 152/99 stabilisce basa da una parte sulla gli obiettivi di qualità diversa sensibilità agli A 3 ambientale: inquinanti di alcuni gruppi Qualità ambientale - Sufficiente entro annuale faunistici e dall’altra parte delle acque superficiali 31/12/2008 sulla diversità biologica - Buono entro 31/12/2016 presente nella comunità dei

macroinvertebrati bentonici nell’unità di tempo.

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Valuta la biodiversità della fauna sul territorio, dove il B 1 numero e la varietà di Libro rosso degli Animali Grado di biodiversità specie presenti indica un quinquennqle d’Italia presente sul territorio territorio con caratteristiche di qualità ambientale elevate. Grado di qualità ambientale = Aree di connessione Valuta l’estensione delle naturalistica / superificie aree di connessione territoriale naturalistica. B 2 La qualità ambientale a Si tratta di una valutazione Grado di qualità seguito di mirati quinquennale della parte rete ecologica ambientale interventi è tanto più che deve rappresentare un sostenibile quanto più il habitat importante per la valore dell’indicatore si flora e la fauna. avvicina a 1.

Grado di valorizzazione = N. Beni Culturali valorizzati a fini turistici/N. Totale Beni Mette in luce quanti edifici B 3 Culturali Flora, fauna vengono valorizzati Valorizzazione degli La gestione degli edifici e attraverso l’inserimento in edifici di natura di valore culturale è tanto biodiversità percorsi turistici, quinquennale storica-monumentale- più sostenibile quanto più Paesaggio e manifestazioni culturali e architettonica- il valore dell’indicatore si produzione non, recupero a fini testimoniale avvicina a 1. Il Quadro agricola agrituristici, etc. Conoscitivo del PAT individua le Ville venete e l’edilizia con grado di tutela Grado di vitalità del Centro Storico = Esercizi commerciali Evidenzia la “valenza B 4 aperti/ Esercizi economica” delle aree del Grado di vitalità del commerciali chiusi annuale centro storico nell’unità di Centro Storico La situazione economica tempo è tanto migliore quanto più elevato è il valore dell’indicatore Verde pubblico per abitante = Mette in luce quale sia la B 5 Verde pubblico / abitanti dotazione e la fruibilità Verde pubblico per La situazione è migliore quinquennale degli spazi a verde abitante quanto più il rapporto si pubblico avvicina al valore normativo di riferimento Impermeabilizzazione del B 6 Evidenzia il rapporto tra la suolo = Superficie Impermeabilizzazione superficie urbanizzata e la urbanizzata/superficie quinquennale del suolo superficie territoriale territoriale

Inquinanti Produzione di energia da C 1 Evidenzia il numero di fisici fonti rinnovabili = Produzione di energia edifici pubblici serviti da quinquennale Economia e Energia energia/edifici da fonti rinnovabili fonti di energia rinnovabile società pubblici

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Produzione di rifiuti Si mette in luce il rapporto C 2 differenziati = Rifiuti percentuale tra le qualità di Percentuale di rifiuti derivati dalla rifiuti destinati alla raccolta annuale destinati alla raccolta differenziata/ Totale dei differenziata e il totale dei differenziata rifiuti Solidi urbani/ rifiuti prodotti. (Kg/Kg Anno) Mette il luce lo sviluppo delle famiglie già residenti C 3 Andamento demografico nel Comune in rapporto al Andamento = Saldo Naturale / Saldo annuale numero di famiglie che si demografico Sociale insediano o si trasferiscono ogni anno Mette in luce la continuità Fruibilità ciclo pedonale = dei tratti di piste ciclo- Lunghezza percorsi pedonali realizzate, in ciclopedonali/ N. di C 4 quanto più i tratti realizzati interruzioni quinquennale Fruibilità ciclopedonale formano una rete continua, La situazione è tanto maggiori sono la fruibilità e migliore quanto più la qualità della vita che ne elevato è il valore derivano. dell’indicatore Grado fruibilità stradale = Flusso traffico/ Periodo di monitoraggio La qualità della vita è tanto migliore quanto più Mette in luce se la l’indicatore diminuisce gerarchizzazione della rete nel tempo. Per utilizzare viaria, anche in previsione questo indicatore è alla realizzazione di nuove necessario che il Comune infrastrutture stradali, C 5 avvii uno studio specifico annuale comporta soddisfacenti Grado fruibilità stradale sulla mobilità o faccia cambiamenti nel volume riferimento alle analisi per del traffico di il piano della viabilità attraversamento della provinciale in fase di viabilità ora congestionato aggiornamento. Si tratterà del Centro Storico. di individuare i tratti viari da controllare e valutarne i flussi di traffico assumendo tale valore assoluto come indicatore.

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OSSERVAZIONI A eseguito della pubblicazione e deposito degli atti di Piano e della proposta di Rapporto Ambientale, sono state presentate complessivamente n. 30 osservazioni. Con nota prot. 8604 del 16.12.2009 il Comune di Bovolenta ha trasmesso una Dichiarazione del Responsabile Ufficio Tecnico Comunale (prot. 8603 del 16.12.2009) che entro i termini sono pervenute complessivamente 30 osservazioni delle quali 6 hanno attinenza ambientale.

N. Richiedente Richiesta (descrizione sintetica) Controdeduzione Parere della Commissione VAS 8 ULSS 17 Si propone che il piano abbia Accolta Si prende atto del parere del valutatore Prot. 4593 come obiettivi: Le indicazione contenute nell'osservazione 17/07/2009  Promuovere e facilitare concordano pienamente con i contenuti e gli sul territorio la mobilità degli obiettivi del PAT e saranno necessariamente anziani dei bambini e dei considerate ed approfondite anche nell'ambito diversamente abili; della redazione del PI.  Rendere più celere Parere del valutatore l’accesso alle strutture sanitarie Si concorda ed il loro intervento sul territorio;  Tutela della collettività dai rischi sanitari connessi all’inquinamento ambientale;  Turismo itinerante;  Tutela della salute e lotta alla sedentarietà;  Previsione dei traumi da traffico sicurezza stradale;  Polizia mortuaria edilizia cimiteriale  Pubblico spettacolo e flessibilità delle strutture;  Sistemi energetici e sviluppo sostenibile. 9 Babetto Si chiede la salvaguardia della Non accolta Si concorda con il parere del valutatore Egidio casa di proprietà e dei terreni Si propone di respingere l’osservazione in quanto le Prot. 5016 agricoli dal tracciato della previsioni viarie del PAT ripropongono quanto 22/07/2009 Bovolentana. previsto dal PTCP e dal PATI del Conselvano. Si

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precisa che l’indicazione del tracciato è puramente indicativa mancando ad oggi il progetto esecutivo dell’infrastruttura stessa. Si precisa inoltre che tale tracciato è tuttora oggetto di valutazione in sede di controdeduzioni da parte del PATI del Conselvano e che il PAT recepirà e si adeguerà alle previsioni del Piano intercomunale nella forma in cui esso sarà approvato. Parere del valutatore Si concorda 20 Zanettin Si chiede l'eliminazione del vincolo Non accolta Si concorda con il parere del valutatore A.Paolo proposto dal PAT in fatto di La proposta non si ritiene condivisibile in Prot. 5193 salvaguardia dei paleoalvei. quanto in contrasto con i criteri informatori del 30/07/2009 PAT e con quanto previsto dal PATI del Conselvano. Parere del valutatore Si concorda 28 Autorità di 1. Viene richiamata massima Accolta Si prende atto del parere del valutatore Bacino attenzione a quanto disposto dall’art. Si condividono le indicazioni contenute dei fiumi 7 e dall’art. 16 del Piano di Assetto nell'osservazione e si precisa che esse Isonzo, Idrogeologico e sollecitata trovano piena rispondenza nei contenuti del Tagliamento, l’identificazione di situazioni di PAT. Piave, Brenta- pericolosità non comprese nel PAI al Parere del valutatore Bacchiglione fine di attivarne la procedura di Si concorda Prot. 5295 aggiornamento. 04/08/2009 29 Consorzio di Si chiede di recepire quanto Accolta Si prende atto del parere del valutatore Bonifica contenuto nei Pareri Idraulici resi Si accolgono le indicazioni dell'osservazione, Bacchiglione in precedenza, di recepire lo come per altro previsto dal verbale di Brenta schema di Piano delle Acque sottoscrizione del Piano da parte il Comune di Prot. 5423 riportato nella VCI del PATI del Bovolenta e della Regione Veneto, in data 11/08/2009 Conselvano e si invita al 10.4.2009, e si precisa che esse sono già state coinvolgimento dei soggetti introdotte negli elaborati prima della adozione interessati alle problematiche del PAT. idrauliche nelle fasi di Parere del valutatore

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programmazione del PAT e PAI. Si concorda 30 Unità Si chiede l'eliminazione nella Non accolta Non si concorda con il parere del valutatore in relazione a quanto di seguito periferica Tavola n. 1 “Carta dei Vincoli e L'indicazione del vincolo deriva dalle riportato: Con mail del 11.10.2010 il Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Genio Civile della Pianificazione Territoriale” indicazioni cartografiche del PTCP e del Bovolenta ha fatto presente che “a seguito di una verifica rilevo una di Padova della retinatura che rappresenta il PTRC in quanto recepimento delle indicazioni Incogruenza nella documentazione depositata per il Rapporto ambientale Prot. 5455 Vincolo Destinazione Forestale in dei Piani sovraordinati. relativa alla Controdeduzionie all’Osservazione del Genio Civile di Padova 13/08/2009 corrispondenza dell’area Si richiama pertanto quanto previsto dall'art. pervenuta il 13/08/2009 prot. 5455 . demaniale “Ponta Nova”. 5.1.4 del PAT, in conformità all'art. 8.2.4 del Nell’Osservazione il Genio Civile chiede l’eliminazione nella Tavola n. 1 «Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale» della retinatura che rappresenta PATI del Conselvano, e cioè che “i Comuni, in il Vincolo Destinazione Forestale in corrispondenza dell’area demaniale “Ponta sede di P.I. , attraverso rilievi sul campo Nova”. verificheranno la destinazione a scopo Ad una prima valutazione il Comune aveva ritenuto di accogliere tale produttivo o a scopo naturalistico del bosco, in osservazione assecondando la richiesta del Genio Civile in quanto si tratta di concomitanza con le Autorità regionali un’area golenare oggetto di un intervento recente di sistemazione che ha anche comportato il disboscamento dell’area medesima per esigenze idrauliche; competenti, ed in osservanza della definizione Nella documentazione depositata presso la Direzione Valutazione Progetti ed di bosco, di cui all’art. 14 della L.R. n. Investimenti (VAS) fino al 5 agosto scorso è previsto di accogliere tale 52/1978.” osservazione. Parere del valutatore Invece nel mese scorso di settembre, durante la predisposizione dell’istruttoria del PAT di Bovolenta da parte della Provincia era emerso una valutazione Si concorda diversa in merito alla succitata osservazione ovvero si era ritenuto di non accoglierla in questa sede per i seguenti motivi: L'indicazione del vincolo deriva dalle indicazioni cartografiche del PTCP e del PTRC in quanto recepimento delle indicazioni dei Piani sovraordinati. Si richiama pertanto quanto previsto dall'art. 5.1.4 del PAT, in conformità all'art. 8.2.4 del PATI del Conselvano, e cioè che “i Comuni, in sede di P.I., attraverso rilievi sul campo verificheranno la destinazione a scopo produttivo o a scopo naturalistico del bosco, in concomitanza con le Autorità regionali competenti, ed in osservanza della definizione di bosco, di cui all’art. 14 della L.R. n. 52/1978.”. In relazione a quanto sopra, si ritiene che quanto previsto dall’art. 5.1.4 delle NTA del PAT debba essere confermato in quanto disposizione che assicura non solo alla tutela del paesaggio e della conservazione della biodiversità ma anche alla stabilità e sicurezza del territorio. Per detti motivi il contenuto del citato articolo delle NTA del PAT non appare in contrasto con i principi di tutela del territorio e conservazione della biodiversità contenuti negli strumenti della pianificazione sovraordinata, né si ritiene condivisibile la motivazione del parere negativo della Provincia di Padova in ordine all’incongruenza cartografica in quanto gli elaborati del PAT sono stati redatti ad una scala di maggiore dettaglio.

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− L’Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che: Premesso che uno degli aspetti fondamentali del processo integrato di pianificazione e valutazione consiste nella definizione delle criticità del territorio oggetto di pianificazione, le stesse hanno rappresentano gli elementi che hanno meritato una particolare attenzione in fase di pianificazione. Il Rapporto Ambientale del PAT di Bovolenta ha opportunamente considerato le criticità presenti sul territorio nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano. La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione. Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PAT approfondendo gli obiettivi del Documento Preliminare ed evidenziando le specifiche azioni descritte nella presente relazione, in relazione agli obiettivi di sostenibilità posti dalla LR 11/2004, fatti propri dallo stesso PAT. Come emerge dal Rapporto Ambientale, il PAT ha recepito le azioni del PATI tematico del Conselvano. Per quanto riguarda i contesti territoriali destinati alla realizzazione di programmi complessi, va detto che allo stato non si hanno elementi sufficienti per valutare gli effetti negativi (ma anche quelli positivi) che potrebbero derivare dalla loro attuazione, né, peraltro, vengono evidenziate con certezza le funzioni che vi saranno inserite. Pertanto si ritiene che il contesto territoriale destinato alla realizzazione di programmi complessi individuato sull’elaborato 4B “Carta della Trasformabilità”, così come gli Accordi tra soggetti pubblici e privati di cui all’art. 6 della LR 11/2004 gli Accordi di Programma in genere, debbano essere sottoposti a Verifica di Assoggettabilità alla procedura VAS. La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione alla pianificazione sovraordinata (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Padova e Territoriale Regionale di Coordinamento) nonché con i temi trattati con il PATI tematico del Conselvano. Prima dell’approvazione il Piano adottato dovrà uniformarsi a tutte le prescrizioni poste dalle Autorità Ambientali. Per misurare gli effetti attesi dalle azioni di piano vengono individuati alcuni indicatori per la fase di attuazione del Piano. Sul punto, tenendo conto delle criticità presenti sul territorio esaminato nonché degli obiettivi di sostenibilità assunti con il PAT, si ritiene che l’Amministrazione comunale, coinvolgendo le competenti Autorità Ambientali e di intesa con la Provincia di Padova, debba applicare, nel corso di attuazione del Piano, il monitoraggio prima evidenziato.

VISTE - la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008; - le DDGR 791/2009 e 1587/2010

RITENUTO che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva. TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS ESPRIME PARERE POSITIVO sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Bovolenta (PD) a condizione che siano ottemperate le seguenti

PRESCRIZIONI 1. prima dell’approvazione del Piano : 1.1 le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali nonché con le seguenti ulteriori disposizioni:

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1.1.1. dovrà essere inserito il seguente articolo relativo al piano di monitoraggio: “C riteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica: Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il Piano di Monitoraggio . Sulla base del Rapporto Ambientale elaborato per la VAS, le componenti ambientali (con relativi indicatori) da sottoporre a monitoraggio sono le seguenti: Tema Indicatore Spiegazione Riferimento Periodicità Mette in luce la qualità dell’aria con riferimento alle: La qualità della vita è tanto • Soglie croniche migliore quanto più sull'uomo l’indicatore diminuisce nel • Soglie acute sull'uomo tempo. Per utilizzare questo • Soglia per la salute A 1 indicatore è necessario che dell'uomo Grado di qualità il Comune avvii uno studio annuale • dell’aria Soglie acute sulla specifico sulla qualità vegetazione dell’aria richiedendo in scegliendo le determinati mesi la concentrazioni di presenza di una centralina emissioni rappresentative di rilevamento. per la determinazione degli inquinanti e per le variazioni climatiche Aria e clima Andamento Rischio idraulico = superficie aree Acqua Evidenzia l’andamento allagate/superficie Suolo e A 2 del rischio idraulico territoriale sottosuolo Andamento rischio monitorando quante aree annuale La gestione del territorio è idraulico sono soggette ad tanto più sostenibile quanto allagamenti minore è il valore dell’indicatore Mette in luce il trend della qualità dell’acqua che si basa da una parte Il D.Lgs 152/99 stabilisce sulla diversa sensibilità gli obiettivi di qualità agli inquinanti di alcuni A 3 ambientale: gruppi faunistici e Qualità ambientale - Sufficiente entro annuale dall’altra parte sulla delle acque superficiali 31/12/2008 diversità biologica - Buono entro 31/12/2016 presente nella comunità

dei macroinvertebrati bentonici nell’unità di tempo. Valuta la biodiversità Flora, della fauna sul territorio, fauna e B 1 dove il numero e la biodiversità Libro rosso degli Animali Grado di biodiversità varietà di specie presenti quinquennale Paesaggio e d’Italia presente sul territorio indica un territorio con produzione caratteristiche di qualità agricola ambientale elevate.

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Grado di qualità ambientale = Valuta l’estensione delle Aree di connessione aree di connessione naturalistica/superficie naturalistica. territoriale B 2 Si tratta di una La qualità ambientale a Grado di qualità valutazione della parte quinquennale seguito di mirati interventi è ambientale rete ecologica che deve tanto più sostenibile quanto rappresentare un habitat più il valore dell’indicatore importante per la flora e si avvicina a 1. la fauna.

Grado di valorizzazione = N. Beni Culturali valorizzati a fini turistici/N. Totale Mette in luce quanti B 3 Beni Culturali edifici vengono Valorizzazione degli La gestione degli edifici di valorizzati attraverso edifici di natura valore culturale è tanto più l’inserimento in percorsi quinquennale storica-monumentale- sostenibile quanto più il turistici, manifestazioni architettonica- valore dell’indicatore si culturali e non, recupero a testimoniale avvicina a 1. Il Quadro fini agrituristici, etc. Conoscitivo del PAT individua le Ville venete e l’edilizia con grado di tutela Grado di vitalità del Centro Storico = Esercizi commerciali Evidenzia la “valenza B 4 aperti/Esercizi commerciali economica” delle aree del Grado di vitalità del chiusi annuale centro storico nell’unità Centro Storico La situazione economica è di tempo tanto migliore quanto più elevato è il valore dell’indicatore Verde pubblico per abitante Mette in luce quale sia la = Verde pubblico/abitanti B 5 dotazione e la fruibilità La situazione è migliore Verde pubblico per quinquennale degli spazi a verde quanto più il rapporto si abitante pubblico avvicina al valore normativo di riferimento Impermeabilizzazione del B 6 Evidenzia il rapporto tra suolo = Superficie Impermeabilizzazione la superficie urbanizzata e urbanizzata/superficie quinquennale del suolo la superficie territoriale territoriale

Evidenzia il numero di C 1 Produzione di energia da edifici pubblici serviti da Produzione di energia fonti rinnovabili = quinquennale fonti di energia da fonti rinnovabili Energia/edifici pubblici Inquinanti rinnovabile fisici Si mette in luce il Produzione di rifiuti Economia e C 2 rapporto percentuale tra differenziati = Rifiuti società Percentuale di rifiuti le qualità di rifiuti derivati dalla differenziata/ annuale destinati alla raccolta destinati alla raccolta Totale dei rifiuti Solidi differenziata differenziata e il totale urbani/ (Kg/Kg Anno) dei rifiuti prodotti.

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Mette il luce lo sviluppo delle famiglie già C 3 residenti nel Comune in Andamento demografico = Andamento rapporto al numero di Saldo Naturale/Saldo annuale demografico famiglie che si insediano Sociale o si trasferiscono ogni anno Mette in luce la continuità dei tratti di Fruibilità ciclo pedonale = piste ciclo-pedonali Lunghezza percorsi realizzate, in quanto più i ciclopedonali/n. di C 4 tratti realizzati formano interruzioni quinquennale Fruibilità ciclopedonale una rete continua, La situazione è tanto maggiori sono la fruibilità migliore quanto più elevato e la qualità della vita che è il valore dell’indicatore ne derivano. Grado fruibilità stradale = Flusso traffico/ Periodo di monitoraggio Mette in luce se la La qualità della vita è tanto gerarchizzazione della migliore quanto più rete viaria, anche in l’indicatore diminuisce nel previsione alla tempo. Per utilizzare questo realizzazione di nuove indicatore è necessario che infrastrutture stradali, il Comune avvii uno studio C 5 annuale comporta soddisfacenti specifico sulla mobilità o Grado fruibilità stradale cambiamenti nel volume faccia riferimento alle del traffico di analisi per il piano della attraversamento della viabilità provinciale in fase viabilità ora di aggiornamento. Si congestionato del Centro tratterà di individuare i tratti Storico. viari da controllare e valutarne i flussi di traffico assumendo tale valore assoluto come indicatore. Il popolamento degli indicatori di monitoraggio dovrà essere effettuato a cura del Comune proponente, che potrà avvalersi delle risorse informative messe a disposizione dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Veneto. L’amministrazione comunale, d’intesa con la Provincia di Padova, attiva il processo di verifica del monitoraggio delle varie azioni ed in considerazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e socio-economica, provvede a redigere ogni tre anni specifico rapporto al fine di verificare come le azioni operino nei confronti del Piano. Nella fase di attuazione del PAT tuttavia si potranno ridefinire il numero e la tipologia degli indicatori ora individuati per il monitoraggio. 1.1.2. dovrà essere inserito un articolo in cui vengono riportate tutte le misure di mitigazione/compensazione individuate nel Rapporto Ambientale nonché quelle pertinenti il territorio di Bovolenta, contenute nel Rapporto Ambientale del PATI tematico del Conselvano di cui al parere della Commissione VAS n. 40 del 15 luglio 2010. 1.1.3. relativamente agli Accordi tra soggetti pubblici e privati di cui all’art. 4.4, nell’art. 4.4.1. va aggiunto il seguente comma: “Ai fini dell’assoggettamento alla procedura VAS detti Accordi dovranno essere sottoposti, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006, alla Verifica di Assoggettabilità” . 1.1.4. relativamente agli Accordi di Programma di cui all’art. 4.5, nell’art. 4.5.1. va aggiunto il seguente comma: “Ai fini dell’assoggettamento alla procedura VAS detti Accordi dovranno essere sottoposti, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006, alla Verifica di Assoggettabilità” .

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1.1.5. relativamente al contesto territoriale destinato alla realizzazione di programmi complessi, perimetrati nell’elaborato 4B “Carta della Trasformabilità”, alla fine dell’art. 8.2.13 va aggiunto il seguente comma: “Ai fini dell’assoggettamento alla procedura VAS detti Programmi complessi dovranno essere sottoposti, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006, alla Verifica di Assoggettabilità” . 1.1.6. nell’art. 9.3 sostituire le parole “LR 22 del 27 giugno 1997” con “LR 17 del 07 agosto 2009” ed aggiungere le seguenti prescrizioni: • Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei suddetti impianti. • Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli, complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, un'inclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre. • È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo, anche in maniera provvisoria. • Per l'illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione vengano spenti entro le ore ventiquattro. • L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all'individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura dell'esercizio. • E' vietato installare all'aperto apparecchi illuminanti disperdano la luce al di fuori degli spazi funzionalmente dedicati e in particolare, verso la volta celeste. • Tutti gli impianti di illuminazione pubblica devono utilizzare lampade a ristretto spettro di emissione; allo stato attuale della tecnologia rispettano questi requisiti le lampade al sodio ad alta pressione, da preferire lungo le strade urbane ed extraurbane, nelle zone industriali,nei centri storici e per l'illuminazione dei giardini pubblici e dei passaggi pedonali. Nei luoghi in cui non é essenziale un’accurata percezione dei colori, possono essere utilizzate, in alternativa, lampade al sodio a bassa pressione (ad emissione pressoché monocromatica). • E’ vietata l’installazione all’aperto di apparecchi illuminanti che disperdono la loro luce verso l’alto. 1.2. dovranno essere verificati gli ambiti ad edificazione diffusa riportati nell’elaborato 4B “Carta della Trasformabilità” che non presentano i requisiti minimi per essere considerati ambiti di edificazione diffusa in quanto aventi una densità abitativa piuttosto bassa ed , inoltre, in parte contermini agli ambiti individuati quali “Aree di connessione naturalistica di 1° grado” o “Aree di connessione naturalistica di 2° grado”” ed in cui sono ubicati “Edifici e complessi di valore monumentale e testimoniale”. . 1.3. sull’elaborato 1 “Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale” va evidenziata la grafia dell’ ”Ambito Destinazione Forestale – L.R. 52/1978 – art. 5.1.4” . 1.4. La Dichiarazione di Sintesi va redatta ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs 152/2006 come modificato con D.Lgs. 4/2008, tenendo conto di tutte le integrazioni/chiarimenti forniti in sede istruttoria. 1.5. Il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria. 1.6. Il Comune di Bovolenta deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Piano, del Rapporto Ambientale così come integrato, del presente parere, della Sintesi Non Tecnica, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio.

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2. in sede di attuazione del Piano : 2.1. il Piano degli Interventi dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PAT in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 2.2. il Piano comunale di zonizzazione acustica dovrà essere adeguato in relazione alle previsioni attuative del Piano degli Interventi. 2.3. in sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri contenuti nel precedente punto 1.1.1, dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano per verificare gli effetti previsti in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale.

FIRMATO FIRMATO Il Presidente Il Vice Presidente della Commissione Regionale VAS della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale per le Infrastrutture) (Dirigente della Direzione Urbanistica e Paesaggio)

Ing. Silvano Vernizzi Arch. Vincenzo Fabris

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della U. P. Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 55 pagine

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