PREMESSA

Il presente progetto prevede essenzialmente le opere di “Infrastrutturazione rurale – strada comunale Su Maimone”. La scelta di dover intervenire nella strada in oggetto è stata dettata principalmente da un fattore economico, infatti essa è quotidianamente percorsa dai proprietari delle numerose aziende agricole che gravitano nelle zone circostanti. Per i motivi suddetti le scelte progettuali sono state dettate dall’esigenza di dover effettuare interventi si mirati ad un’effettiva fruizione sia pedonale che veicolare della strada, ma contestualmente in totale sintonia con l’ambiente circostante, per cui si è cercato di contenere al minimo i movimenti terra, inoltre le tipologie costruttive adottate sono quelle più in sintonia con il contesto ambientale-paesaggistico circostante.

UBICAZIONE DELL’INTERVENTO Il territorio del Comune di confina con , Bidonì, , Soddì, , , , e . Il paese di Sedilo è facilmente raggiungibile dalla S.S. 131 d.c.n. imboccando gli svincoli all’altezza di San Costantino con la quale ci si immette nella S.P. 90. L’area interessata dalle opere previste nel presente progetto è situata nella parte di territorio rivolta a Est rispetto al centro abitato, quindi a valle dello stesso e nelle vicinanze delle rive del lago Omodeo. La strada interessata dal presente progetto è catastalmente distinta nel patrimonio pubblico formato da un vecchio percorso, fruibile dall’intera collettività e pertanto curato dall’Amministrazione Comunale. Seguono gli estratti cartografici e la documentazione fotografica con l’esatta individuazione delle opere:

CONTESTO GEOLOGICO Accurati sopralluoghi eseguiti nel sito oggetto di intervento hanno evidenziato una forte presenza di vulcaniti basaltiche. Le lave presumibilmente fuoriuscirono da centri di emissione lineari e puntiformi ubicati lungo le faglie del Marghine, riconoscibile tra Lei e . Da questi centri le lave si riversarono a quote più basse verso sud, sino alla valle del Tirso, ad una quota intorno ai 300 m. Le diverse colate si possono distinguere tra loro sia per la presenza di scorie a letto e al tetto delle stesse (Rio Mutazzolu, “Corri Arta”), sia per la variazione di colore. Lo spessore della formazione è variabile essendo influenzato dalla preesistente morfologia. I diversi sondaggi eseguiti per ricerche idriche nella zona hanno individuato spessori intorno ai 150 m, mentre nelle zone più esterne lo spessore degrada fino a 25-30 m.

CONTESTO GEOMORFOLOGICO Dal punto di vista geomorfologico l’area in studio si presenta molto interessante. Nel settore della piana di Ottana il paesaggio si presenta subpianeggiante – collinare, con rilievi molto dolci a causa di un substrato costituito da tufi e sabbioni. La zona denominata “Salto di Lochele” comprende tutta l’area compresa tra il fiume Tirso, la strada per Olzai e il Taloro. Essa è costituita da un basamento granitico- metamorfico, sovrastato dalle vulcaniti calcoalcaline (ignimbriti); qui i rilievi e le forme sono molto aspre, tra i graniti risaltano le cupole di “Punta Luciferu” a quota 251 metri e “Prunaghe” a quota 345 m. Le bancate immergono verso ovest e si presentano divise in colline caratterizzate da pareti ripide, separate da profonde gole. Particolare attenzione merita il canyon attraversato dal Tirso poco prima della confluenza del Taloro: qui, il fiume scorre tra due pareti ignimbritiche alte decine di metri. Il settore dell’altopiano basaltico è caratterizzato da una morfologia tabulare; esso non si presenta perfettamente piatto, ma è solcato da numerose ondulazioni e piccole valli, non molto profonde, che tendono comunque a frammentare il paesaggio.

CONTESTO IDROGRAFICO Il reticolo idrografico della zona è dominato dal sistema Tirso – Lago Omodeo con i due affluenti principali: Murtazzolu – Flumineddu e Taloro. Dopo la confluenza col Murtazzolu, il suo letto si allarga e si arricchisce di grandi quantità di alluvioni. Successivamente, lo stesso si restringe e il fiume entra in una gola ignimbritica per immettersi poi nel Lago Omodeo. Di minore importanza sono i corsi d’acqua che hanno la loro origine sull’altopiano basaltico, dato il loro minore bacino idrografico. Il maggiore tra questi è il “Canale Meddaris”. Nel versante sud dell’altopiano il corso maggiore è rappresentato dal “Rio Iloi” che si dirige verso sud scorrendo in una depressione tra i basalti per finire poi nelle sabbie dell’Omodeo.

CONTESTO VEGETAZIONALE L’area di indagine nel suo complesso è risultata caratterizzata da una copertura vegetale denominata da specie erbacee e/o arbustive. In particolare è stato possibile differenziare due tipologie di habitat in funzione della vegetazione dell’area. 1 – Terreni incolti a vegetazione erbacea; 2 – Gariga. Terreni incolti a vegetazione erbacea – pascoli Tali aree sono risultate caratterizzate da un’estesa copertura di piante erbacee. Tra queste predominano specie a foglie spinose plagiotrope, appartenenti alla famiglia delle Compositae, quali Galactites tormentosa Moench (Scarlina, Cardu Pintu), Silybum marianum (Cardo mariano) e Carlina corymbosa (Carlina raggio d’oro). Queste specie sono piante infestanti, che vivono preferenzialmente in terreni incolti, in pascoli e sui bordi stradali. Ai margini di queste aree e lungo i margini della strada oggetto di intervento è stata osservata una vegetazione arbustiva, caratterizzata da artemisia, asparago, rovo, euforbia, specie tipicamente presenti nei bordi stradali, in terreni smossi, nelle siepi. Gariga – Macchia degradata Piccole porzioni dell’area di indagine, in corrispondenza di lievi rialzamenti del terreno, sono risultate caratterizzate dalla presenza di specie erbacee e arbustive tipiche delle associazioni vegetali della gariga e della macchia degradata. La specie arbustiva prevalente è risultata il lentischio (Pasticia lentiscus), associato alle composite spinose sopra decritte, ad A. arborescens e ad altre specie tipiche della gariga (i.e. Lavanda, Lavandola stoechas). Sono presenti inoltre altre specie vegetali: olivastri (olea europea varietà Sylvestris), olivi (alea europea varietà Sativa) e roverelle (querqus pubescens).

UTELA E REGIME VINCOLISTICO La zona oggetto di interventi ricade all’interno di area SIC (Sito di Importanza Comunitaria), inoltre la stessa costituisce bene paesaggistico, ai sensi del “Codice dei beni culturali” (D. Lgs 22 gennaio 2004, n. 42), in quanto in parte ricade all’interno della fascia di 300 m dalla line a di battigia del Lago Omodeo.

COERENZA CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE VIGENTI Il progetto risulta coerente con tutti gli strumenti di pianificazione vigenti in quanto non compromette in alcun modo l’equilibrio geomorfologico e ideologico dei siti di intervento. Inoltre non si tratta di opera suscettibile di pregiudicare la struttura, la funzionalità o la riconoscibilità e la fruibilità delle risorse che motivano l’interesse naturalistico specifico dell’area. Allo stesso modo il progetto risulta compatibile con il P.U.C. del Comune di Sedilo che individua l’area in questione come zona “E” (agricola).

STATO ATTUALE DEI SITI OGGETTO DI INTERVENTO Trattasi di un sentiero distinto catastalmente come strada vicinale, avente larghezze variabili da ml. 3,00 a ml. 6,00 e oltre, che anticamente veniva utilizzata dagli operatori agricoli della zona a piedi, a cavallo o con il tradizionale carro a buoi. Nonostante la zona interessata dall’intervento sia ancora oggetto di attività da parte di varie aziende agricole, la strada risulta essere notevolmente degradata nella parte centrale a causa dei ruscellamenti incontrollati delle acque meteoriche, mentre ai lati è occupata da specie vegetali infestanti indicate precedentemente nella presente relazione. Ai margini della strada sono presenti delle murature a secco che in molti punti risultano essere fatiscenti.

DESCRIZIONE SISTETICA DELL’INTERVENTO E DELLE CARATTERISTICHE DELL’OPERA Per quanto concerne la natura dei lavori previsti dal progetto, sono state studiate tipologie costruttive che non comportano nessun impatto sull’ambiente circostante e in particolare si prevede: Scavi di sbancamento e a sezione ristretta per le relative binifiche e per la realizzazione degli attraversamenti necessari. Formazione, pulizia e riconfigurazione delle cunette trapezoidali, da eseguirsi con mezzo meccanico e con l'utilizzo di una benna sagomata, comprendente il caso in cui la cunetta viene realizzata ex novo e il caso in cui la stessa sia esistente e deve essere riprofilata, compresa, la risagomatura delle cunette esistenti o, nel caso mancasse, lo scavo anche in roccia dura da mina, secondo le forme e le dimensioni del progetto, incluso l'onere per l'asportazione dell'erba, rovi, canne e arbusti e qualsiasi altro materiale fino ad un'altezza di ml. 2,00 dal piano stradale e per una larghezza necessaria sino a ml. 3,00, compresa la creazione della pendenza per lo scorrimento delle acque piovane, il raccordo con la sede stradale, il carico, trasporto e scarico in discarica autorizzata delle materie di risulta. Strato di fondazione della massicciata stradale, eseguito con tout-venant di cava, ovvero con idoneo misto di fiume, avente granulometria assortita, dimensione massima degli elementi mm 71. Opere per la raccolta e l’allontanamento delle acque meteoriche dalla sede stradale, consistenti in: pozzetti da realizzarsi nella parte a monte della strada, dimensioni interne 0,90x0,90x1,00,realizzati con fondo e pareti in cls Rck 30 dello spessore di cm. 20; tombini ad una canna in tubi di cemento rotocompressi del diametro di cm. 60 dati in opera compresi il sottofondo e i rinfianchi in conglomerato cementizio Rck 300. Cavalcafossi realizzati con tubi in cemento vibrocompresso del diametro di cm. 50, inglobati in un dado di calcestruzzo Rck 20, a sezione trapezia con dimensioni in larghezza di ml. 0,60 inferiormente ml. 1,20 superiormente e altezza ml. 0,60, con sovrastante platea di calcestruzzo Rck 20 di dimensioni di ml. 1,00x2,20x0,20 con interposta rete elettrosaldata filo 6 a maglie quadre 20x20. Tali opere sono rese necessarie per consentire l’accesso alle proprietà private adiacenti la strada. Realizzazione di manto di usura con un binder chiuso con inerti chiari dello spessore di cm. 7. Sistemazione e ricarica delle banchine laterali e delle scarpate dei rilevati da eseguirsi, dopo l'esecuzione della pavimentazione stradale, con terra vegetale ricavata dagli scavi eseguiti in loco, compresa la sagomatura e la rullatura per uno spessore compresso di cm. 10. Le dimensioni geometriche della strada oggetto di intervento risultano conformi a quelle utilizzate per le strade vicinali di cui alla norma contenuta nel foglio CNR – UNI n. 78 del 28/07/1980 per cui avremo una larghezza della carreggiata stradale compresa tra 3,00 e 4,00 ml oltre alle due banchine laterali, ognuna di 0,50 ml., e tutte le pendenze contenute entro il 10 %. (Per ulteriori chiarimenti circa quanto sopra esposto si rimanda alla visione degli allegati elaborati grafici). Tutti i materiali utilizzati (tout-venant, pietrischetto, terra vegetale ecc.) sono quelli tradizionalmente utilizzati da sempre per interventi dello stesso genere nella zona. I materiali di scavo e demolizioni, non riutilizzabili in cantiere, verranno smaltiti in discariche autorizzate.

EFFETTI CONSEGUENTI ALLA REALIZZAZIONE DELL’OPERA In considerazione del regime vincolistico delle aree su cui ricade la strada da sistemare, tutti i lavori previsti nel presente progetto sono stati studiati ponendo la massima attenzione affinché le opere stesse possano integrarsi positivamente nel contesto ambientale circostante. In particolare tutte le opere verranno realizzate salvaguardando le alberature e i cespugli di macchia mediterranea e contenendo al massimo i movimenti di terra che, considerate le quantità, sono da ritenersi assolutamente insignificanti.

MITIGAZIONE DELL’IMPATTO DELL’INTERVENTO Il progetto è stato redatto adottando soluzioni tecniche ed estetiche che, pur rispondendo pienamente alle esigenze progettuali, produrranno effetti assolutamente ecocompatibili, in grado cioè di adattarsi al meglio al contesto ambientale in cui dovranno essere realizzate le opere, il tutto al fine di un assoluto rispetto dell’equilibrio tra le opere da realizzare e l’habitat circostante.

STATO ATTUALE

STATO POST OPERA