GIUGNO 2012 2012 GIUGNO C o m u n e d i S a m a t z a i P r o v i n c i a d i C a g l i a r i
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QUAD ESERCIZIO ATTIVITÀ DI CAVA AI SENSI DELLA L.R. 30/8 L.R. DELLA SENSI AI CAVA DI ATTIVITÀ ESERCIZIO
DELLA CAVA DENOMINATA “CRABILI” “CRABILI” CAVADENOMINATA DELLA
IN TERRITORIO DI SAMATZAI SAMATZAI DI TERRITORIO IN
(CA) Studio di Impatto AmbientaleS.I.A. di Studio
______ROAMBIENTALE 9
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INDICE
PREMESSA 4
3.1. AMBITO TERRITORIALE 5
3.2. COMPONENTI E FATTORI AMBIENTALI 8
3.3 ATMOSFERA 8
3.4 CARATTERISTICHE METEO CLIMATICHE 11
3.5 INDICE DI ARIDITA’ 14
3.6 QUALITA DELL’ARIA 16
3.7 LOCALIZZAZIONE E CARATTERIZZAZIONE DELLE FONTI INQUINANTI 22
3.8 PREVISIONE DEGLI EFFETTI DELLE TRASFORMAZIONI FISICO-CHIMICHE 22
3.10 CARATTERISTICHE GEOLOGICHE 24
3.11 TETTONICA REGIONALE 26
3.12 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA E STRATIGRAFIA DEL SETTORE 28
3.13 SISMICITA’ 38
3.14 GEOMORFOLOGIA DEL SETTORE DI STUDIO 40
3.16 ACQUE SUPERFICIALI, CARATTERISTICHE MORFOMETRICHE
BACINI IDROGRAFICI INTERESSATI DAI LAVORI MINERARI 41
3.19 VEGETAZIONE, FLORA E FAUNA 50
3.20 AMBIENTE VEGETALE 52
3.21 ANALISI DELLA VEGETAZIONE 65
3.22 FATTORI AMBIENTALI 73
3.23 RUMORE 73
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3.24 ANALISI DELLE FASI DI ATTIVITÀ E CARATTERIZZAZIONE
ACUSTICA DELLE SORGENTI 77
3.25 ANALISI DELLE CARATTERISTICHE TEMPORALI 83
3.26 CARATTERIZZAZIONE DEI MEZZI UTILIZZATI PER IL TRASPORTO IN CAVA 84
3.27 INDICAZIONE DEI LIVELLI DI RUMORE 85
3.27 VIBRAZIONI 85
3.28 RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI 85
3.29 STIMA QUALITATIVA E QUANTITATIVA DEGLI IMPATTI INDOTTI
DALL’OPERA SUI SISTEMI AMBIENTALI 87
3.30 EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLE COMPONENTI AMBIENTALI 99
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Il quadro ambientale contiene l’analisi delle componenti potenzialmente soggette a
fenomeni impattanti in riferimento alla popolazione, alla flora, alla fauna, ai suoli,
alle acque superficiali e sotterranee, all’aria, ai fattori climatici, al patrimonio
storico e artistico, e alle loro interazioni. Sono stati esaminati i prevedibili effetti
sia positivi che negativi, sia diretti che indiretti a breve, medio e lungo periodo,
che possano indurre sulle componenti ambientali trasformazioni temporanee e/o
trasformazioni permanenti, legate alla attività di estrazione e di ripristino della
cave di cui trattasi. È stata inoltre stimata la sovrapposizione degli effetti con le
altre fonti di impatto presenti nel territorio e le misure previste al fine di ridurre
e/o compensare le conseguenze sull’ambiente.
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3.1 AMBITO TERRITORIALE
La cava per la produzione di Sabbie per Usi Civili e per lavori stradali,
denominata “CRABILI”, ubicata nel Comune di Samatzai, è stata
significativamente interessata da attività estrattiva a partire dai primi anni 1980.
Ciò in seguito ai crescenti bisogni di disporre di misti stabilizzati necessari per la
costruzione e manutenzione di strade dell’hinterland.
I primi operatori erano artigiani locali che, anche con ricorso a mezzi operativi di
terzi, attivarono uno sfruttamento a volte intensivo del giacimento. I diritti di cava
passarono all’attuale esercente a seguito dell’acquisto dei terreni di sedime
(denuncia di esercizio in data 3/08/1990) ed attestazione di prosecuzione ai sensi
dell’art.42 della L.R. 30/89 in data 29/10/1990 n. 10701.
Con determinazione dell’Assessorato dell’Industria , ai sensi della L.R. 30/89, 6
settembre 2001, fu rilasciata l’autorizzazione alla prosecuzione della coltivazione
del giacimento di misti alluvionali per la durata di anni 10, prorogabili, dalla data
della determina.
Scaduti i termini, con assessoriale alla Difesa dell’Ambiente, è stata sollecitata la
consegna della Valutazione d’ Impatto Ambientale.
Il territorio comunale si estende tra il sistema collinare della Trexenta e le
pianure del Campidano, occupando una superficie di circa 3100 ha, con una
caratteristica forma a stivaletto. Trattasi di un territorio collinare con rilievi che
raramente superano i 300 m slm. L’abitato sorge in una concavità posta a quota
168 m slm. Buona parte della superficie territoriale presenta pendenze di lieve
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entità, che tuttavia conferiscono al paesaggio un aspetto meno piatto rispetto alle
altre aree campidanesi.
Il territorio di Samatzai ricade per intero nel Distretto 21 del Piano Forestale
Ambientale Regionale (PFAR), denominato della Trexenta. Trattasi di un sistema
collinare su cui si è sviluppata un’economia prevalentemente agricola ed è
caratterizzato da un a morfologia tipicamente collinare con rilievi che raramente
superano i 600 metri, caratterizzate da garighe mediterranee.
Il 72% del sistema è rappresentato dalle aree agricole e da quelle ad uso
agropastorale, distribuiti sui rilievi di raccordo confinanti con il Distretto n.23
denominato dei Sette Fratelli.
La cava è individuata alla Unità Idrografica Omogenea (UIO) del Piano di Tutela
delle Acque della Sardegna (PTA), denominata Flumini Mannu Cagliari-Cixerri
che ha un estensione di 3.566 kmq.
Dal punto di vista del Piano Paesaggistico Regionale (PPR), la cava ricade
all’esterno degli ambiti costieri, pur essendo contiguo agli ambiti del Golfo di
Cagliari, n.1 e n.27.
Il territorio in esame ricade all’interno della “ Ecologia insediativa e
dell’organizzazione agricola nella piana alluvionale di Samatzai e nel sistema
Collinare Miocenico di Barrali Pimentel ”, del Piano Urbanistico Provinciale
(PUP).
La cava di cui trattasi è innestata all’interno di un area a evidente
compromissione territoriale dovuta alla compresenza di cave di cui alcune attive e
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altre dismesse e ricadenti in un area geografica intercomunale, tra il confine di
Samatzai e quello di Nuraminis.
L’ubicazione è quanto mai felice, essendo al centro di un anello viario di rango
primario costituito da una strada provinciale, tre strade statali secondarie ed una
strada statale di importanza strategica a livello regionale, posto al servizio dell’
hinterland operoso che fa capo agli agglomerati urbani di Senorbì, Barrali,
Monastir, Nuraminis, Serrenti, Furtei, Segariu, Guasila, Ortacesus, Samatzai e
Pimentel. Attualmente in prossimità del territorio di cui trattasi, sono attivi i
cantieri della nuova strada statale 131. Il sistema viario locale è costituito da un
insieme di vie di penetrazione agraria comunali, anche in parte asfaltate, che negli
anni hanno indotto il potenziamento del territorio, sia in termini di migliore
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sfruttamento agrario da parte delle aziende operanti nel settore d’interesse, sia da
parte della conurbazione. Il sito di cava si collega alla provinciale n. 33 che dalla
SS 131 conduce a Pimentel, lambendo il centro di Samatzai, tramite una strada di
penetrazione agraria.
3.2 COMPONENTI E FATTORI AMBIENTALI
3.3 ATMOSFERA
L’analisi sullo stato di qualità dell’aria è finalizzata a fornire un quadro il più
dettagliato possibile in relazione al grado di vulnerabilità e criticità dovuto alle
lavorazioni e all’esecuzione dell’opera.
La normativa nazionale, in materia di tutela della qualità dell’aria è basata
sostanzialmente su:
• regolamentazione delle emissioni, cioè qualunque sostanza solida, liquida o
gassosa che introdotta nell’atmosfera, proveniente da un impianto o un
opera, possa produrre inquinamento atmosferico;
• regolamentazione delle emissioni, cioè le sostanze solide, liquide o gassose,
comunque presenti in atmosfera e provenienti dalle varie fonti, che possono
indurre inquinamento atmosferico.
Con l’emanazione del DPR n.203 del 24 maggio 1988 l’Italia ha recepito le
Direttive Comunitarie (80/884, 82/884, 84/360, 85/203) sia relativamente a
specifici inquinanti, sia relativamente all’inquinamento prodotto dagli impianti
industriali. Il DPR 203/88 stabilisce che tutti gli impianti e la loro messa in
funzione necessitano di sistemi di abbattimento che assicurino il contenimento
delle emissioni in atmosfera all’interno dei limiti stabiliti dalla legge, intendendo i
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valori limite di accettabilità, quali massimi sopportabili e i valori guida di qualità
dell’aria da rispettare in aree di particolare protezione ambientale.
Il definitivo inquadramento normativo è avvenuto nel 1994 con il D.M.A. del 15
aprile 1994 “Norme tecniche in materia di livelli e stati di attenzione ed allarme
per gli inquinanti atmosferici nelle aree urbane” aggiornato dal D.M.A. del 25
novembre 1994 “Aggiornamento delle norme tecniche in materia di limiti e di
concentrazione e di livelli di attenzione ed allarme per gli inquinanti atmosferici
nelle aree urbane e disposizioni per la misura di alcuni inquinanti di cui al D.M.A.
15 aprile 1994”. Dove si intende per:
• livello di attenzione la concentrazione di inquinante atmosferico che se
persistente determina il rischio di raggiungere il livello d’allarme;
• livello di allarme la concentrazione di inquinante atmosferico che può
determinare una condizione di rischio ambientale sanitario.
Con i suddetti Decreti vengono definite le concentrazioni dei livelli di attenzione e
di allarme per i principali inquinanti atmosferici, sono fissate le concentrazioni
per gli “obiettivi di qualità” (valori medi annuali di riferimento da raggiungere e
rispettare a partire da una determinata data nelle aree urbane a maggior rischio di
inquinamento atmosferico) per gli inquinanti cosiddetti non convenzionali quali
polveri (PM10), benzene, I.P.A. e vengono indicati i metodi di riferimento per
l’analisi. Infine la normativa, il D.M. Ambiente 16.5.96, ha dettato specifici
Livelli di Protezione per l'ozono troposferico.
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Sono sottoposti alla disciplina del D.P.R. 203/88:
• tutti gli impianti che possono dar luogo ad emissione nell’atmosfera;
• le caratteristiche merceologiche dei combustibili e il loro impiego;
• i valori limite ed i valori guida per gli inquinanti dell’aria nell’ambiente esterno
ed i relativi metodi di campionamento, analisi e valutazioni;
• i limiti delle emissioni inquinanti ed i relativi metodi di campionamento, analisi
e valutazione.
In particolare nel D.P.R. 25/07/91 vengono indicate come attività a ridotto
inquinamento quelle che producono emissioni inferiori ai valori indicati nelle linee
guida per il contenimento delle emissioni e che utilizzano nel ciclo di produzione
materie prime ed ausiliarie che non contengono sostanze ritenute cancerogene e/o
teratogene e/o mutagene e sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente
elevate.
Ciò premesso, nel caso in esame, per la limitatezza dell’area presa a riferimento,
si è ritenuto superfluo procedere a misure dirette per l’acquisizione dei parametri
di riferimento, ritenendo la situazione a norma in dipendenza della mancanza di
situazioni di fastidio mai avvertite.
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3.4 CARATTERISTICHE METEO CLIMATICHE
L’area è interessata da un clima subtropicale semi-arido in cui la mitezza degli
inverni si alterna alle estati calde e pressoché aride; a ritmi stagionali le
perturbazioni invernali dal fronte polare si alternano alle anticicloniche tropicali,
originate nell'Atlantico, che specie nei mesi primaverili incrementano la piovosità.
Le precipitazioni nevose sono assai rare , ad esclusione della corona circolare dei
Monti . Il regime pluviometrico presenta i tipici due massimi a fine autunno ed in
primavera. Tuttavia il limite fra le due zone non è ben distinto e va da un minimo
di 275 mm ad un massimo di 738 mm, con una media annuale di 400 mm ,
concentrati in un arco di tempo limitato (59 gg). Il regime termico è caratterizzato
da forte contrasto tra inverno ed estate. Gli inverni sono miti con temperature
medie in gennaio che oscillano tra 6°C a Nord e 11-12°C a Sud, mentre le estati
sono molto calde con temperature medie mensili superiori ai 22°C, con massimi
giornalieri che possono arrivare e superare i 40°C. I dati termometrici sono stati
ricavati dalla stazione di CAGLIARI, invece i dati anemometrici sono riferiti alla
stazione di Elmas, come riportati in tabella:
TEMPERATURE Temp. G F M A M G L A S O N D Max 14 14.6 16.9 19.6 23.4 28.0 30.8 30.5 27.7 23.4 19.1 15.2 Min 6.8 7.0 8.5 10.4 13.6 17.5 20.1 20.4 18.6 15.1 11.4 8.0 Med 10.4 10.8 12.7 15.0 18.5 22.7 23.5 25.5 23.2 19.1 15.5 11.6
PRECIPITAZIONI in mm G F M A M G L A S O N D 47 40 41 33 34 9 3 6 33 63 6.3 6.1 Media annua 433 mm afferente a 59 gg piovosi
VENTI (rilevazione su 100 gg Elmas 1- Elmas 2) N NE E SE S SW W NW CALME Elmas 1 10 2 5 12 11 2 10 32 16 Elmas 2 13 2 4 12 16 3 12 30 8
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Diagramma Ombrotermico della stazione di Cagliari .
30 70
25 60 50 20 40 15 30 10 20 Temperaturemedie °C Precipitazioni mediemm 5 10
0 0 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
Precipitazioni Temperature
Bilancio Idrico Stazione Cagliari.
160,0
140,0 Variazione della riserva
120,0 Deficit Idrico 100,0 Eccedenza Idrica 80,0 mm Riserve Idriche Invasate 60,0 EvTrasp.Reale 40,0
20,0
0,0 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
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Dall'esame dei dati le temperature medie diurne variano da 16°C a 18 °C, con
media di 17.5 °C , massime diurne superiori ai 24°C e minime diurne comprese fra
i 12°C e 14°C.
Le escursioni termiche annue variano tra i 16°C ed i 18°C mentre le escursioni
termiche diurne tra i 6°C e gli 8°C.
Le pressioni atmosferiche medie stagionali misurate nella stazione di Cagliari
Elmas sono di 1013.4 mb in inverno, 1013.5 mb in primavera, 1014.0 mb in estate
e 1014.1 in autunno. La media annuale risulta di 1013.8 mb. Il numero medio dei
giorni sereni è di 113 giorni, il numero medio dei giorni nuvolosi è di 164 giorni
mentre quello dei giorni coperti è di 88 giorni.
L'umidità relativa media annua è di 75%, mentre risulta del 79% in inverno, del
76% in primavera, del 70% in estate e del 75% in autunno.
La media dei giorni di gelo con temperature inferiori o uguali a zero gradi risulta
inferiore a 10 giorni anno.
L'area è caratterizzata da elevata ventosità, con 16 giorni su cento di calma.
I venti dominanti sono quelli provenienti dal IV quadrante (maestrale) che spesso
raggiunge velocità al suolo superiori a 25 m/s e 35% di frequenza, seguono la
tramontana, l'ostro e lo scirocco.
Il settore di cava appartiene alla fascia collinare con altitudine inferiore ai 200 m
slm, ove è necessaria l'irrigazione per assicurare il rendimento di buona parte delle
colture. Fa eccezione il vigneto che prospera anche senza irrigazione.
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3.5 INDICE DI ARIDITA’
L'aridità è una caratteristica climatica conseguente a frequenti e duraturi periodi di
siccità che interessano una determinata area. L'aridità può essere di tipo
strutturale, quando tali condizioni sono permanenti o semipermanenti, o di tipo
occasionale, quando è legata ad eventi eccezionali di lunga durata. L'aridità tende
ad interessare, generalmente, aree che registrano precipitazioni medie annue
inferiori ai 600 mm, concentrate in meno di 60 giorni, ed evapotraspirazione
elevata. L'aridità di una determinata zona viene calcolata in base al valore dei
cosiddetti indici di aridità, che mettono generalmente in relazione le precipitazioni
medie annue e le temperature medie annue attraverso l'introduzione di una costante
numerica; in alcuni casi, viene presa in esame anche l'evapotraspirazione, mentre
in altri, molto più approfonditi, sono esaminati anche i parametri relativi
all'eliofania, alla radiazione globale e alle caratteristiche del suolo di un
determinato luogo. Gli indici di aridità maggiormente utilizzati sono l' indice di
De Martonne, l' indice di Crowther e l' indice bioclimatico di aridità e
desertificazione Fao-Unep.
Indice di De Martonne
L'indice di aridità di De Martonne è calcolato attraverso la seguente espressione:
dove
P = precipitazione media annua in mm
T = temperatura media annua in °C
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se:
Ia < 5 = clima desertico (aridità estrema)
Ia < 15 = irrigazione continua: clima steppico (aridità)
Ia < 20 = irrigazione necessaria: clima semiarido mediterraneo
Ia < 30 = irrigazione opportuna: clima subumido
Ia < 60 = irrigazione occasionale: clima umido
Ia > 60 = autosufficienza idrica: clima perumido
Sostituendo i valori di P e T, per l’area in esame si ottiene:
Ia=433/ (17.5+10)=15,7
Calcolo della Er con la formula di Turc con correzione di L di Santoro.
Si deduce che l’area in esame fa parte del clima semiarido mediterraneo, con
irrigazione necessaria.
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3.6 QUALITÀ DELL’ARIA
I dati relativi allo stato di qualità dell’aria,sono desunti dalla “Relazione sulla
Qualità dell’Aria in Sardegna” dell’Assessorato alla Difesa dell’Ambiente,
Servizio atmosferico e del suolo, gestione rifiuti e bonifiche.
La relazione analizza la qualità dell’aria nel territorio della Sardegna sulla base
dei dati provenienti dalla rete di monitoraggio. L’analisi è condotta sulle criticità
relative al biossido di zolfo, PM10, oltre che l’ozono. Secondo le stime
modellistiche il risultato è visibile nella rappresentazione grafica in cui in
corrispondenza agli ecosistemi da preservare vi sono indicate le zone di protezione
della salute umana, coincidenti con i precedenti.
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Il comune di Samatzai non è attualmente monitorato, anche se solo nel mese
corrente si è appreso che su richiesta del sindaco di Samatzai è stata installata una
centralina mobile per il monitoraggio dell’aria all’interno della cinta urbana.
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I dati di cui si dispone si riferiscono alla stazione più prossima alla cava. Una
centralina di monitoraggio è presente al confine tra il comune di Samatzai e quello
di Nuraminis ed è finalizzata al monitoraggio della qualità dell’aria del contesto
territoriale che ospita le attività industriali inerenti alla produzione di cemento da
parte della Italcementi SpA e di calce idrata da parte della Calceidrata Srl.
L’area del Campidano centrale, rientrante nella Zona di Mantenimento, comprende
realtà tra loro diverse per la tipologia di fonti emissive: San Gavino, dotata
provvisoriamente di tre stazioni di misura in attesa del completamento dei lavori
di adeguamento, Nuraminis, con una stazione ubicata in funzione del controllo
delle emissioni del vicino cementificio, Villacidro, con una stazione in area
industriale, e Villasor, con una stazione alla periferia del centro abitato.
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Le stazioni di misura hanno registrato vari superamenti relativi alle polveri sottili
e all’ozono, senza peraltro eccedere il numero massimo consentito dalla normativa
vigente:
per il valore limite giornaliero per la protezione della salute umana per i PM10 (50