GIORNALE del POPOLO 12 Cultura SABATO 5 AGOSTO 2017

A cento anni dalla “Rivoluzione d’Ottobre” I Botta a San Pietroburgo: Francesco «La realtà non si forma che nella memoria» Marcel Proust (1871–1922) di Orio Galli

Se ho deciso di dedicare la dell’edi cazione del Castello puntata di oggi e la prossima ai di Trevano, Francesco Botta fratelli Botta è perché i numerosi fece costruire la sua dimora “Il zii di mio nonno, in quanto Belvedere” in località Barozz, fratelli di sua madre e mia stupendo poggio dominante bisnonna Mariannina, funsero il sottostante nucleo di Ran- da “base d’appoggio” per i cate. Un’elegante villa in stile loro due nipoti Galli, Angelo neoclassico evocante alcuni e Giovanella, quando questi stilemi di quella del Vela (oggi giunsero a San Pietroburgo museo della Confederazione) intorno al 1890. realizzata più o meno contem- I Botta a San Pietroburgo poraneamente, dall’architetto fecero parte di una delle ultime torinese Cipriano Ajmetti, in generazioni dei cosiddetti quel di . Dell’acquisto maestri comacini: costruttori n Francesco Botta e sua Moglie Savina con in braccio dell’immenso terreno dai nobili ormai entrati nella fase storica la primogenita Angela nata ad Aranno nel 1859 e morta Raimondi di Balerna (una Rai- di un neo classicismo calante a San Pietroburgo nel 1860. I due dipinti non sarebbero, mondi era stata “quasi sposa” dopo i successi ottenuti dalle come da attribuzione critica del Rinaldi ma, secondo di Garibaldi) compiendo anche precedenti maestranze partite indicazioni nel lascito testamentario di Matilde Botta, una permuta con la parrocchia dalla regione dei nostri laghi del pittore Giuseppe Boldini di Mogliano Veneto. di Rancate, se n’era occupato il per gran parte d’Europa; e ciò padre Giuseppe quando Fran- n Una parte della facciata sud del Castello di Trevano negli anni soprattutto durante il periodo cesco stava in Russia. Giuseppe del suo massimo splendore. del barocco, tra Sei e Settecento . 1881) che avrebbe ritrovato nel scultura che oggi si trova nell’a- aveva comperato, con i soldi che Con l’atelier per la lavorazione molti anni dopo. Nella trio del Municipio di Lugano. E giungevano da San Pietroburgo (nipoti di diverso grado…) ven- residenza. E ciò malgrado la del marmo nella capitale capitale russa Francesco lavo- ciò per la bellezza di centocin- dalla numerosa prole colà in dettero l’intera proprietà all’ing. contrarietà manifestata pubbli- russa i Botta riuscirono ancora rò per la corte dello zar Ales- quantamila franchi dell’epoca! piena attività, pure una proprie- Dante Gerosa. Su quel terreno il camente da gran parte della po- a crearsi una bella fortuna sandro II dal quale ricevette Quello di Trevano fu uno dei tà (che non è stato possibile  - nuovo padrone si fece costruire, polazione del luogo e un parere lavorando per la corte degli zar e “l’anello con sigillo imperiale” palazzi più lussuosi edi cati a nora rintracciare) nel nucleo del in posizione arretrata rispetto a negativo espresso dall’allora per il suo entourage. Soprattutto quale segno di particolare ri- quel tempo in Europa. Dopo la villaggio, e il pregiato sedime a quella precedente, una presti- Dipartimento delle Pubbliche dedicandosi alla realizzazione conoscenza per i servizi resi. prematura morte del Derwies ovest del paese sul quale sorgerà giosa villa dall’architetto Tita Costruzioni, giunto con una di monumenti funebri per A San Pietroburgo il Botta en- il “Castello” passò nelle mani di più tardi a cura di Alessandro e Carloni. Non prima però d’aver missiva al Municipio di Rancate importanti personalità trò presto in contatto con il diversi proprietari  n che il no- Valente Botta la “Villa dei Russi”, ordinato la demolizione, avve- per fare bloccare i lavori quando dell’epoca, e per questo facendo barone Paul von Derwies (Le- stro Governo cantonale, dive- oggi Villa Züst. Mentre si cono- nuta in quattro e quattr’otto, però i “giochi” erano purtroppo anche capo a noti artisti del bediani a sud di Mosca, 1826 nutone l’ultimo “erede”, lo fece sce l’architetto progettista della della primitiva ottocentesca stati fatti. luogo quando si trattava delle – Bonn, 1881). Derwies, nobile più impegnative sculture. d’origine baltica, imprendito- NOTE re pioniere dell’industria fer- Francesco Botta roviaria in Russia e segretario  I Botta sono solo citati nelle loro ticinesi nella storia dell’arte”, del personale dello zar era diven- opere sull’emigrazione degli ar- 1926, accenna ad Angelo Somaz- È stato sicuramente il più fa- tato a quel tempo l’uomo più tisti in Russia sia da Ettore Lo zi (1803 % 1881) quale probabile moso dei fratelli Botta di Ran- ricco, dopo la famiglia impe- Gatto (massimo studioso dell’ar- progettista di villa Botta a Ran- cate. Anche se digitando oggi riale, di quell’immenso paese. gomento) che dal nostro Ugo Cri- cate. Purtroppo non sono  nora “Botta” in Google per una ri- velli. riuscito a rintracciare alcun do- cerca su i miei antenati vengo Meglio hanno fatto Mario Reda- cumento che potrebbe far luce su sommerso dagli algoritmi che Château Valrose elli e Pia Todorovic con alcune questo aspetto. L’ultima gover- attualmente monopolizzano e il Castello di Trevano pubblicazioni che citerò prossi- nante di Matilde Botta fu Giusep- con questo cognome il più fa- mamente. In Russia, sulle opere pina Coltamai, zia di Fernando dei Botta gli archivi statali pos- Coltamai dell’omonima Impresa moso nostro contemporaneo Per il Derwies, che godeva di siedono a quanto sembra una di pompe funebri di . architetto Mario. precaria salute, Francesco si oc- interessante documentazione E il Coltamai, da me più volte Francesco, nato nel 1820 cupò come sovraintendente dei anche se redatta solo in cirillico… contattato, qualche memoria, sposa nel 1857 Savina Pel- lavori dapprima della costru- almeno una fotogra a di “mada- li (1835–1880)  glia di Ursula zione del Château Valrose (ar-  Un nipote del pastore Guido Ri- me Matilde” (come la signora si Avanzini di Curio e del pitto- chitetti Grimm e Makaro" ) per voir ha incontrato diversi anni fa faceva chiamare) dovrebbe  nal- re Vittore Pelli (1798 – 1874) di i soggiorni del Barone a Nizza (il a New York una ultranovantenne mente riuscire a farla saltar fuori Aranno. Dalla moglie avrà una “castello” è oggi sede prestigio- (vedova di un nipote del Derwies) da un suo cassetto…! prima  glia Angela (1859–1860) sa di Università) e successiva- che teneva sotto il divano della morta a solo un anno d’età a San mente di una nuova dimora % propria abitazione il diario, com-  Sull’annuncio funebre apparso Pietroburgo, e poi una seconda, con sale da teatro e per concerti posto da alcune centinaia di pa- per la morte di Matilde Botta Sol- Matilde (1865–1962), che dopo ! % nella città di Lugano: il famo- gine, scritto dall’ex marito sulla dini il 27 sett. 1962 compaiono: I esser stata promessa sposa del so Castello di Trevano, edi ca- romanzesca storia di suo nonno. nipoti Soldini, Bernasconi, Fau-  glio di Vincenzo Vela, Sparta- to tra il 1871 e il ’74 (architetto Questo nipote del Rivoir ha avu- re, Grandi, Petrolini (?), Torricelli. co che morirà a soli 42 anni nel Bernhard Simon). Per questo to la possibilità di fotocopiare in Sui Soldini di Chiasso, famiglia quell’occasione l’intero docu- giunta nell’’800 da Pedrinate, mento… che conserva tutt’oggi detengo l’intero albero genealo- nella sua casa a Lugano a futura gico. Ben cinque furono i Soldini memoria. della medesima stirpe (Adolfo fu l’ultimo) che occuparono tra  A Nizza Francesco Botta si oc- Ottocento e inizio Novecento la cupò pure degli arredi della cap- carica di sindaco del Comune pella–memoriale fatta costruire di Chiasso! (Si vedano di tutti le n In questa bella fotografi a del 1920“Il Belvedere” domina dallo zar Alessandro II in ricordo schede biogra che su internet). la sottostante piazza di Rancate con il monumento dedicato a Santo del primogenito Nicolaj Roma- Dei discendenti di questi Soldini Stefano patrono del villaggio, opera di Grazioso Rusca. nov, morto ventenne sulla Costa vorrei qui citare i tre fratelli: Sil- Azzurra di meningite (?) nel 1865. vio (1958) regista cinematogra-  co, Giovanni(1966) navigatore, sciaguratamente demolire nel casa–atelier del Vela poco o nul-  Un nipote di Leone De Stoppani ed Emanuele (1960). I tre sono  - 1961. Distruzione % ultimo atto la si sa di chi avrebbe disegnato fu Edoardo Augusto (1908–1980) gli di Adolfo (1931) che a sua volta di una travagliata storia % che villa Botta–Soldini a Rancate. medico primario dell’Ospeda- era fratello di Paolo (1932 – 2014), n Adolfo Soldini e sua moglie e Matilde Botta nelle due avvenne anche perché condi- Poco dopo la morte avvenuta le Civico di Lugano e iniziatore quest’ultimo già proprietario uniche loro fotografi e che ho scoperto nella tomba dei Soldini zionata dalla donazione di una nel 1962 dell’ultima proprieta- della realizzazione dell’attuale della conosciuta Libreria al Sole nel cimitero di Chiasso. “ridicola” somma di un milione ria, Matilde Botta Soldini, i nu- nosocomio. Edoardo sposò nel a Lugano. Questi due fratelli sono di franchi per la costruzione di merosi eredi da parte del marito 1942 Eva Botta (1911–1996)  glia a loro volta nipoti del fratello di una nuova sede scolastica. Una di Achille Rodolfo (1866–1942) di Adolfo Soldini (marito di Matilde 1895 (Francesco aveva fatto co- eccezionale palazzo Francesco parte dei lussuosi arredi disper- , discendente dal me- Botta, cugina di mio nonno): Pie- desimo ramo dei Botta dell’archi- tro Soldini (1853–1935), sposatosi struire una strada a mezza costa Botta si interessò innanzi tutto si furono rintracciati dall’an- tetto Mario. nel 1890 con Emilia Salmoiraghi per collegare il “Belvedere” di della ricerca e dell’acquisto del tiquario Mario Bernasconi di (1867–1945). Rancate con lo studio del Vela sedime entrando in contatto Lugano che, con l’appassionata  Sulla Storia del Castello di Tre- a Ligornetto…) Matilde si mari- anche con degli Antonietti pro- collaborazione della moglie, li vano sono stati pubblicati nel  Su villa Gerosa progettata terà invece nel 1883 con Adolfo prietari della tenuta del Morchi- ha riportati a nuova vita nella secolo scorso diversi contributi. dall’architetto Tita Carloni è ap- Soldini, “libero pensatore”; sin- no a Paradiso. Per le questioni casa dove attualmente abita a Oltre a un libro di fotogra e (“Il parsa recentemente una pubbli- daco di Chiasso oltre che Consi- legali il Botta mise in contatto il Ponte Capriasca. Castello di Trevano e non solo”) cazione, a cura dell’Archivio del gliere nazionale (1854–1927). La Barone con l’avvocato e notaio Oggi, nell’aula magna della di Diego Luraschi, vorrei ricor- Moderno con sede a Mendrisio, coppia non avrà  gli, e quindi Leone De Stoppani (1825 –1895) SUPSI a Trevano vengono in- dare l’impegnativo lavoro di ri- nella quale non si fa però alcun nessun erede discendente di- di Ponte Tresa, gran Consiglie- vitati i russi benestanti da noi cerca svolto da Nadir Sutter negli cenno alla costruzione pre–esi- retto. re, Cons. nazionale e Cons. agli residenti per mostrar loro le fo- anni ’90 e quello più recente, di stente alla quale ho dedicato Francesco, iniziò probabil- Stati. Per la sede del “Castello” togra e, proiettate su un maxi Vincenzina Ottomano, legato parte delle sette pagine redatte mente col frequentare alter- realizzata poi su dei terreni tra schermo, di quello che fu l’ot- soprattutto alla musica e pubbli- per il “Il nostro Paese”, giugno nativamente Brera (dapprima Porza e Canobbio (270mila me- tocentesco “Castello di Treva- cato sulla rivista “Il Cantonetto” 2015. Villa Gerosa alla morte “ornato” e successivamente “ar- tri quadrati!) Francesco Botta no”!!! (Evento culturale Totalniy nell’ottobre del 2014. dell’ing. Dante passò nelle mani, chitettura” tra il 1838 e il 1846) coinvolse, insieme ad altri ar- Diktant , Trevano, 8 aprile 2017). negli anni Duemila, di nuovi pro- n Curioso ritratto a olio  Florindo Bernasconi di Balerna prietari d’origine kasaka. Questi e San Pietroburgo partendo già tisti ticinesi e stranieri, anche di Francesco Botta del pittore giovanissimo per la città sulla il collega e coetaneo Vincenzo La villa Botta - Soldini (nonno dell’avvocato Paolo, di kasaki sono dopo qualche anno Ernesto Rusca di Rancate (1862 suo fratello economista Marco… scomparsi da Rancate senza la- Neva. Qui si agganciò ai Mader- Vela. Del Vela, su indicazioni ("Belvedere") – 1947). Quest’opera del 1898 e del loro cugino architetto Gio- sciar traccia… se non quella di ni che avrebbero cessato di lì a del Botta, il barone von Der- sarebbe recentemente passata vanni) nel suo “Le maestranze debiti milionari! poco la loro attività di scultori wies, acquistò dai nobili Litta al Barozz sopra Rancate nelle mani di un antiquario nel 1842. E nella capitale della di Milano % committenti e pri- di Mendrisio che non ha purtroppo PUNTATE ▶ sabato 4 marzo 2017 ▶ sabato 3 giugno Russia conobbe quasi sicura- mi proprietari dell’opera % la Rientrato dalla Russia negli saputo dirmi dove sia fi nita. mente Angelo Somazzi (1803- famosa statua dello Spartaco, anni Sessanta, ancor prima PRECEDENTI: ▶ sabato 8 aprile ▶ sabato 17 giugno (7. puntata) ▶ sabato 6 maggio ▶ sabato 1 luglio