Corso di Laurea Magistrale in

Interpretariato e Traduzione Editoriale, Settoriale

Tesi di Laurea

La nuova ondata femminista in Cina Proposta di traduzione e analisi di un articolo di cronaca e delle lettere delle “Feminist Five”.

Relatore

Ch. Prof. Livio Zanini

Laureanda

Ludovica Gubbiotti

Matricola 870905

Anno Accademico

2019/2020

1

Indice

Abstract…………………………………………………………………………………7

摘要……………………………………………………………………………………...8

Introduzione………………………………………………………………………….....9

1. La questione femminile negli anni Ottanta……………………………………………9

2. Le questioni degli anni ’90 e del 2000……………………………………………... 14

2.1. I Problemi sociali causati dalla politica del figlio unico…………………...14

2.2. I risvolti negativi dello sviluppo economico……………………………….15

2.3 Il matrimonio e la proprietà matrimoniale……………………………...…..16

2.4 L’immagine delle donne nel discorso culturale e nei media……….………18

2.5 L’educazione sessuale……………………………………………….……..20

2.6 L’omosessualità……………………………………………………….……21

2.7. La Conferenza mondiale sulle donne………………………………..…….21

2.7.1 La legittimazione delle organizzazioni non governative…………22

2.7.2 Il gender training………………………………………..……..…25

2.7.3. Le ONG e la Federazione nazionale delle donne cinesi………....27

2.7.4. Yirenping……………………………………………………...…29

3. Il governo di Xi Jinping……………………………………………………...………30

3.1 L’autoritarismo e la sottomissione della donna…………………………….30

3.2 Le nuove politiche di controllo delle nascite……………………………….33

3.3 Aumenta la censura di Internet………………………………………………..……36

3.4 Il controllo ideologico nelle università………………………………..……38

2

3.5 “Repressione 709”…………………………………………………..….…..39

4. Il nuovo gruppo di giovani attivisti femministi e la vicenda delle Femist Five……..40

4.1. Background e iniziative del nuovo movimento femminista……………….40

4.1.1. Il ruolo dei social network…………………………………….…42

4.1.2. Il ruolo degli avvocati dei diritti umani……………………...…..45

4.1.3 Le origini delle Feminist Five…………………………………….46

4.2 L’arresto………………………………………………………………...…..49

4.3. I 37 giorni di detenzione……………………………………………...……51

4.3.1. Azioni di supporto……………………………………….……….52

4.4 Il rilascio…………………………………………………………...……….54

4.4.1. Le conseguenze dell’arresto……………………………..……….56

4.4.2. Le attiviste iniziano ad agire dall’estero……..…………………..58

5. Dopo le Feminist Five……………………………………………………………….60

5.1 Le proteste dei lavoratori…………………………………………………...60

5.2 Il movimento Me Too e la violenza sulle donne………………...…………62

5.2.1 Le leggi sulla violenza ………………………………….………..62

5.2.2 Cultura dello stupro e victim-blaming…………………………….64

5.2.3 La censura del governo al movimento Me Too…………….…….64

5.2.4 Il 2018 e la versione cinese del movimento Me Too…………..…66

Traduzioni……………………………………………………………………………..68

1. L’articolo di cronaca……………………………………………………………..…..68

3

2. Le lettere delle Feminist Five………………………………………………………..76

Commento linguistico traduttologico……………………………………….………..95

1. Commento traduttologico dell’articolo di cronaca…………………………..………95

1.1 Classificazione del testo………………………………………..…………….95

1.2. Dominante e lettore modello…………………………………………...……96

1.3. Macrostrategia traduttiva……………………………………………………98

1.4.Microstrategie traduttive e fattori di specificità………………………...……99

1.4.1 Fattori morfologici e grammaticali……………………………….99

1.4.1.1 Verbi…………………………………………………….99

1.4.1.2 Determinanti verbali…………………………...………106

1.4.2 Fattori sintattici…………………………………………….……108

1.4.3 Fattori testuali……………………………………….…………..114

1.4.3.1 Coerenza e coesione………………..………………….114

1.4.3.2 Suddivisione in paragrafi e sottoparagrafi…………….117

1.4.3.3. Intertestualità……………………………………….…118

1.4.4. Fattori lessicali……………………………………………...….121

1.4.4.1 Nomi propri, nomi di persona, toponimi ………...……121

1.4.4.2 Materiale lessicale straniero………………………...…123

1.4.4.3. Realia …………………………………………………123

1.4.4.4. Lessico tecnico………………………………..………127

1.4.4.5. Figure lessicali ed espressioni idiomatiche…………...129

4

1.4.4.6. Registro …………………………...………………….130

2. Commento traduttologico delle lettere……………………………………………..134

2.1 Classificazione dei testi…………………………………………...………134

2.2 Dominante e lettore modello………………………………………………136

2.3 Macrostrategia traduttiva……………………………………….…………137

2.4 Microstrategia traduttiva e fattori di specificità………………….……….137

2.4.1. Fattori morfologici e grammaticali……………………………..137

2.4.1.1. Verbi………………………………………….……….137

2.4.1.2. Determinanti verbali ……………………….…………144

2.4.2. Fattori sintattici…………………………………………..……..147

2.4.2.1. Organizzazione sintattica……………………………..147

2.4.2.2. Punteggiatura……………………………………..…..151

2.4.2.3. Figure sintattiche………………………..…………….154

2.4.3. Fattori testuali………………………………………..…………157

2.4.3.1. Coesione e coerenza …………………………...……..157

2.4.3.2. Suddivisione in paragrafi e sottoparagrafi………..…..168

2.4.3.3. Intertestualità………………………………………….168

2.4.4. Fattori lessicali…………………………………………….……171

2.4.4.1. Nomi propri, di persona, toponimi …………..……….171

2.4.4.2. Lessico tecnico e linguaggi settoriali…………...…….174 2.4.4.3. Regionalismi e materiale lessicale straniero………….179

2.4.4.4. Figure lessicali e espressioni idiomatiche………...…..182

5

2.4.4.5. Realia………………………………………………….185

2.4.4.6. Registro……………………………………………….190

2.4.5. Fattori culturali………………………………………………….194

Glossario…………………………………………………………………...………….200

Bibliografia…………………………………………………………………..………..206

Articoli online…………………………………………………………………207

Dizionari online………………………………………………………….……208

Ulteriori fonti elettroniche consultate……………………………...………….210

6

Abstract

This thesis concerns the translation and analysis of six texts regarding the arrest and detention of five Chinese feminists, known as the Feminist Five, in March 2015.

The first text is a news article by the Chinese journalist and activist Zhao Sile, which describes the events that led to the arrest, detention and release of the five feminist activists and also their previous effort in social initiatives in the framework of the re-emerging Chinese feminist activism. It furthermore describes the international and local campaigns of support that spread out after their arrest and that led the authorities to release them after 37 days of detention. The other five texts are five letters of thanks written by the five activists after they had regained their freedom, published by the online newspaper chinadigitaltimes.net, just like the news article.

In order to give further understanding of the topic of this dissertation, the translations are preceded by an introductive chapter that describes the history of the Chinese feminist movement, starting from an excursus on the society’s transformations regarding women’s rights during the 70s and 80s, which is necessary to better comprehend the current situation and the governmental policies about these matters. The chapter than focuses on the changes brought about by the UN World Conference on Women in 1995 and the following growth of non-governmental organizations and then analyses Xi Jinping’s policies in regards to women’s rights as well as the authorities’ censorship. Finally, the chapter describes the background of the Feminist Five, their arrest and its consequences.

The second chapter is dedicated to the translations of the six texts, while the final one consists in a commentary where the translator describes the main characteristics of the texts, the problems of the translation process and strategies adopted in order to solve them. Because the five letters of thanks share the same typology and the same textual genre, they are analyzed all together , while a separated commentary is dedicated to the news article, because of the fact that it responds to more defined stylistic criteria.

7

摘要

本论文就关于五名被逮捕的中国女权主义者的六篇意大利文翻译进行了分析。第 一篇文章是中国记者及激进行动者赵思乐的新闻文章, 本篇文章描述了此五名 女权主义者在于逮捕、拘留和释放的事件,以及他们从前在女权活动中付出的努 力, 及国际与本地社会人士为女权主义运动者的支持与贡献,在其他的五篇文 章中诉说的是五位女权主义者在重新获得自由后写作的感谢信。此六篇文章都在 线上杂志“中国数字时代”上出版了。

为了进一步明确阐述本论文的主题,第一章首先介绍中国女权主义运动的历史。 章首阐述着 70 和 80 年代在妇女权利方面的社会转变,以便更好得了解中国现在 当前情况及相关问题的政府政策。文章中阐述 1995 年的联合国世界妇女大会带 来的变化及随其后续非政府组织的增长,然后分析了习近平在于妇女权利以及当 局审查制度方面的政策,最后本章描述了关于女权五姐妹的社会背景、及其被拘 留时期和后续发生。

第二章包括六篇意大利语译本,而最后一章则是针对此翻译文本的评论,其中译 者描述了翻译过程中所遇到的一些特殊性、问题与解决的方案。由于五篇感谢信 具有相同的文本类型,因此译者就此五篇文本一同进行分析,而基于尊重新闻文 本的标准样式的特殊性,对此译者针对新闻文章只使用单独的评论。

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INTRODUZIONE

1. La questione femminile negli anni Ottanta1

Dopo il fallimento dell’economia pianificata e della Rivoluzione Culturale volute da Mao Zedong e dopo la morte di questi nel 1976, il leader de facto del Partito Comunista Cinese diviene Deng Xiaoping, vicepresidente del Comitato Centrale del Partito e capo di Stato maggiore dell’esercito. Negli anni Ottanta Deng porta avanti il progetto delle Quattro Modernizzazioni, riguardanti l’agricoltura, l’industria, la difesa nazionale e la scienza e tecnologia. Questo periodo vede uno sviluppo del mercato capitalista, una veloce crescita economica, un’apertura dell’economia al commercio e all’investimento globale e l’emergere del consumismo. Inoltre, il pragmatismo di Deng Xiaoping rifiuta il dominio della politica in ogni aspetto della vita dei cittadini e l’ossessione per la correttezza ideologica tipici della Rivoluzione Culturale degli anni Sessanta, durante la quale il Partito aveva operato una stretta sorveglianza e una politicizzazione della vita privata, incoraggiando le persone ad allontanarsi dai membri delle propria famiglia considerati “di destra” o controrivoluzionari. Nella nuova epoca della “modernizzazione socialista” i cittadini riprendono in larga misura il controllo sulla loro vita privata e sulle scelte individuali e familiari.

Gli anni Ottanta, tuttavia, vedono anche il verificarsi della cosiddetta Primavera di Pechino, con cui si intende il movimento nazionale fatto partire dagli studenti nella primavera del 1989 e volto a richiedere ai leader del Partito più trasparenza politica, la fine del nepotismo e della corruzione e la riabilitazione dei dissidenti politici perseguitati nel decennio precedente. Il movimento nasce in risposta alla forte inflazione e disoccupazione, alle disuguaglianze sociali crescenti e alla corruzione dilagante all’interno del Partito che emergono a partire dalla metà del decennio e al suo apice mobilita più di un milione e mezzo di studenti in tutta la Cina. Il suo epicentro è Piazza Tiananmen, dove studenti e cittadini provenienti da tutte le classi sociali prendono parte alle dimostrazioni, tanto che, il 20 maggio, i leader del Partito istituiscono la legge marziale e, in seguito, inviano le truppe dell’esercito a Pechino per soffocare le

1 Tratto da Molony, Choi, Theiss, Gender in Modern East Asia, Westview Press, 2016, pp. 463-488.

9 dimostrazioni. La repressione causa centinaia di migliaia di morti, nonché la una disillusione di massa nel Partito e nella politica. Va notato come la questione femminile non era inclusa nell’agenda di questo movimento. Infatti, anche se milioni di donne si mobilitano nelle dimostrazioni, poche di queste assumono una posizione di leader, fatta eccezione per Chai Ling, una studentessa che diviene vicecomandante degli studenti in Piazza Tiananmen.

Gli effetti delle riforme implementate dal governo di Deng Xiaoping risultano essere diversi per le donne rispetto agli uomini, provocando un netto aumento delle disparità di genere. In primo luogo, il ritorno alla famiglia piuttosto che l’unità di lavoro come unità di produzione e il crescente benessere della popolazione portano ad una nuova divisone discriminatoria del lavoro. Il lavoro delle si restringe all’ambito dell’economia familiare, infatti, mentre gli uomini cercano opportunità di lavoro nel settore della costruzione e in quello industriale, le donne vengono confinate nella gestione delle piccole imprese di famiglia, di piccoli negozi o ristoranti oppure, come accade in molte regioni, una grande quantità di donne si dedica all’agricoltura. Infatti, rispetto agli anni Settanta, quando la partecipazione delle donne delle zone urbane al lavoro era al suo apice, durante i due decenni successivi questa subisce un drastico calo. Questo perché, nel momento in cui inizia lo smantellamento dell’economia programmata, le grandi imprese statali, che garantivano ai lavoratori un posto di lavoro a tempo indeterminato, licenziano milioni di persone, soprattutto donne, le quali sono anche le ultime a essere riassunte in seguito. Pertanto, negli anni Ottanta e Novanta, a causa della crescente disoccupazione femminile, acquisisce popolarità il movimento delle “Donne che ritornano a casa” (nüren hui jia), con il quale si esortano le donne a lasciare i loro posti di lavoro agli uomini. 2 Questa discriminazione persiste ancora, com’è provato dal fatto che molti annunci di lavoro sono apertamente rivolti solo agli uomini, oppure a donne che siano sposate con figli e che abbiano una determinata età, un determinato peso e un determinato aspetto. In più, nel 1978 il Concilio di Stato obbliga le donne impiegate nelle industrie intensive ad andare in pensione a

2 Hong Fincher L., Betraying Big Brother: The Feminist Awakening in China, Verso, 2018, pp. 125-126.

10 cinquant’anni, mentre gli uomini a sessanta. La discriminazione sull’età pensionabile rimane tutt’oggi.3

Nel 1979 il governo, al fine di sviluppare una produzione orientata all’esportazione, decide di creare le Zone Economiche Speciali, caratterizzate da tasse e salari più bassi, dall’agevolazione delle infrastrutture e dall’apertura agli investimenti stranieri. Inoltre, per permettere alla classe contadina di spostarsi in queste Zone e, in generale, nelle grandi città, vengono ridotte le restrizioni sulle migrazioni interne. La disparità di genere nella distribuzione del lavoro è evidente anche nel caso di queste aree, nelle quali metà della forza lavoro è costituita da donne, che sono, però, impiegate quasi esclusivamente nelle industrie leggere, quali l’industria elettronica, quella dei giocattoli, dei vestiti e delle scarpe. Si tratta principalmente di giovani immigrate e single, scelte dalle fabbriche per la possibilità di conferire loro salari più bassi, nonché per la loro docilità e destrezza. Molte di loro vivono in dormitori affollati, dotati di scarsa illuminazione e ventilazione.

Nonostante le disuguaglianze nella distribuzione del lavoro, nel 1988 il governo mette in atto una serie di leggi protettive sul lavoro allo scopo di regolare le ore di lavoro, la sicurezza sul lavoro, le ferie obbligatorie e gli straordinari. Da una parte, queste leggi si propongono di garantire alle donne una paga uguale a quella degli uomini per un uguale lavoro e offrire speciali deroghe, come i periodi di riposo e la riassegnazione dei compiti durante il periodo delle mestruazioni, della gravidanza e dell’allattamento. Dall’altra, i provvedimenti descritti incoraggiano le aziende a discriminare le donne nelle assunzioni e nei licenziamenti e a segregarle in occupazioni che tendono ad essere meno pagate4. Il fatto che queste regolamentazioni hanno lo scopo di fornire protezione alle donne lavoratrici in caso di mestruazioni, gravidanza e allattamento è indice di come la cultura consumista perpetui l’idea che i doveri delle donne riguardino il lavoro domestico e la crescita dei bambini.

3 Ibidem. 4 Barbara Molony, Hyaeweol Choi, Janet Theiss, Gender in Modern East Asia, Boulder, CO, Westview Press, 2016.

11

I dati sulla distribuzione del lavoro riguardanti periodo delle riforme di Deng Xiaoping riportati in Gender in Modern East Asia (Molony, Barbara, Choi, Hyaeweol, Theiss, Janet, 2016), evidenziano come, in questo periodo, una grossa fetta delle professioniste negli ambiti degli affari, dei media, delle istituzioni governative, della finanza e dell’educazione sono donne educate provenienti dalle zone urbane, mentre molte delle donne immigrate dalle zone rurali trovano lavoro come baby sitter (professione che in questi anni vede un notevole boom per a causa della politica del figlio unico). Vi sono alcune donne che ottengono notevole successo nel loro ambito lavorativo, ma la maggior parte fa fatica ad arrivare ai livelli più alti del loro settore e guadagna molto meno dei colleghi maschi.

A dispetto delle difficoltà, in questo periodo le donne, in particolare quelle giovani, continuano a cercare lavoro nelle aziende per scappare dal controllo dei genitori e dalla noia. Ciò accade soprattutto per le donne appartenenti alle zone rurali, che vedono il lavoro nelle città come un’occasione per rimandare il matrimonio, poter scegliere il proprio partner e, a volte, avere più indipendenza nella vita matrimoniale.5

In merito all’istruzione, invece, si può notare come negli anni delle riforme le ragazze abbiano continuato a fare progressi nella parità di accesso all’istruzione, classificandosi però sempre dopo i ragazzi, specialmente per quanto riguarda le zone rurali, dove molte coppie di genitori hanno scelto di concentrare le risorse della famiglia sull’educazione dei figli maschi, i quali non avrebbero lasciato la casa dopo il matrimonio. Nelle città, invece, il tasso di ragazze che frequentano il liceo e l’università è stabilmente cresciuto, anche perché l’implementazione della politica del figlio unico, avvenuta negli anni Settanta e Ottanta, ha incoraggiato i genitori a investire a pieno nel successo della carriera delle figlie.

L’origine della pianificazione delle nascite risale all’epoca maoista. A metà degli anni Cinquanta, infatti, in risposta alla rapida crescita della popolazione, Mao e i leader del Partito iniziano a pensare alla pianificazione delle nascite su scala nazionale come parte integrante dei successivi Piani Quinquennali. Tuttavia, queste idee vengono

5 Lee, 1988; cit. in Molony, Choi, Theiss, 2016.

12 abbandonate nel periodo del Grande Balzo in Avanti (1958-61), tanto che negli anni Sessanta e nei primi anni Settanta erano comuni le famiglie con più di cinque figli. In seguito, durante la Rivoluzione Culturale, il premier Zhou Enlai sostiene che il controllo delle nascite vada incluso nei quarti Piani Quinquennali come parte del controllo dello stato sulla società e sull’economia. Già dagli anni Settanta, la propaganda inizia ad incoraggiare le coppie ad avere meno figli, finché, nel 1980, viene ufficialmente annunciata la politica del figlio unico. Con questa misura si richiede ai quadri di partito di far rientrare il numero delle nascite nella zona sotto la loro amministrazione entro un certo limite, di monitorare la fertilità delle donne e, se necessario, di obbligarle all’aborto e alla sterilizzazione. Vengono istituite multe e sanzioni per le famiglie con più di un figlio, le quali vanno anche incontro alla perdita dei beni e dei benefici sanitari. La pianificazione delle nascite, quindi, comporta uno stato continuo di intervento nella vita familiare. La politica incontra una forte resistenza nelle campagne, dove le famiglie avevano una spiccata preferenza per i figli maschi, il che porta al verificarsi di un grande aumento degli infanticidi femminili, che erano diminuiti molto nei primi decenni della Repubblica Popolare. L’implementazione di questa politica risulta, però, altamente difficile e molte eccezioni vengono fatte per le famiglie appartenenti a minoranze etniche e per le famiglie contadine il cui primo figlio era femmina. Nonostante ciò il tasso delle nascite cala stabilmente negli anni Ottanta e Novanta, fino a scendere al di sotto del livello di rinnovo generazionale nel 1993.

Un ultimo punto di analisi da considerare in merito alla condizione femminile negli anni della modernizzazione, riguarda la questione del matrimonio e della proprietà. Nell’era delle riforme, le nozioni di affetto, amore romantico e libera scelta del partner introdotte durante il maoismo assumono sempre più importanza. Sia nella Cina urbana che in quella rurale, la scelta del partner, l’organizzare appuntamenti e il sesso prima del matrimonio diventano fenomeni comuni, mentre diminuisce l’autorità dei genitori, l’asse padre-figlio perde la funzione di fondamenta delle relazioni familiari (anche a causa della nuova legge sull’eredità che rafforza i diritti delle figlie femmine) e le giovani donne, in molti casi, si ritrovano ad essere agenti attivi delle dinamiche familiari. Anche la proprietà individuale diviene sempre più importante. 6 Tuttavia, questi

6 Barbara Molony, Hyaeweol Choi, Janet Theiss, Gender in Modern East Asia, Boulder, CO, Westview Press, 2016, p. 471.

13 cambiamenti non sono avvengono senza conflitti generazionali interni e crescente insicurezza nelle donne e negli uomini più anziani per la loro stabilità in età avanzata, in quanto la norma di pietà filiale viene minata dalla crescente presa di coscienza dei diritti individuali.7

Nonostante le trasformazioni del periodo, il matrimonio continua ad essere un’istituzione patriarcale che privilegia l’uomo, infatti, la Legge sul Matrimonio promossa nel 1980, aumenta l’età minima per il matrimonio a ventidue anni per gli uomini, mentre a solo vent’anni per le donne.

2. Le questioni degli anni ’90 e del 2000.8

2.1. I Problemi sociali causati dalla politica del figlio unico

L’implementazione della politica del figlio unico ha fatto sì che la Cina abbia tra le peggiori proporzione tra i sessi al mondo. Di conseguenza, milioni di uomini, soprattutto poveri, non riescono a trovare moglie, cosa che ha causato una nuova diffusione del traffico di donne. Questi problemi, insieme alle conseguenze economiche dell’invecchiamento precoce della popolazione, hanno portato lo Stato ha iniziato a consentire eccezioni nel controllo delle nascite, prima permettendo ad alcune coppie il cui primo figlio era femmina di provare ad averne un secondo, poi permettendo un secondo figlio alle coppie composte da due figli unici e ancora, nel 2014, consentendo di avere un secondo figlio anche alle coppie di cui solo un componente è figlio unico. Infine, nel 2015 il governo ha annunciato la fine della politica, permettendo ufficialmente a tutte le coppie di avere due bambini. Tuttavia, i sondaggi suggeriscono che mentre le coppie di campagna vedono due figli come l’ideale, quelle di città non vogliono averne un secondo a causa della grande spesa economica che questo comporta.

7 Barbara Molony, Hyaeweol Choi, Janet Theiss, Gender in Modern East Asia, Boulder, CO, Westview Press, 2016, p.473.

8 Tratto da Molony, Choi, Theiss, Gender in Modern East Asia, Westview Press, 2016, pp. 463-488.

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2.2. I risvolti negativi dello sviluppo economico

Dagli anni ’90 fino ai primi anni del 2000 si assiste ad un notevole boom economico che comporta da una parte l’esplosione ricchezza e della rivoluzione consumista, ma, dall’altra, l’aumento delle disparità e della corruzione. Si sviluppano, infatti, nuove forme di disuguaglianza, le persone con più capacità e migliori conoscenze, soprattutto quadri del Partito, assumono posizioni sociali e lavorative importanti, mentre gli altri rimangono nella povertà. Aumenta anche il divario della ricchezza tra zone rurali e aree urbane, tra regioni costiere più connesse all’economia globale e zone interne e tra l’etnia maggioritaria Han e le minoranze che vivono in zone isolate. A questo si aggiunge la crisi ambientale e l’aumento delle migrazioni interne, con il numero di migranti che raggiunge quasi i 300 milioni di persone, per la maggior parte disoccupate o sottopagate e prive della registrazione della residenza nelle città, il che li impossibilita ad usufruire delle comodità e benefici delle zone urbane.

In questo clima di instabilità sociale, le donne ottengono diversi benefici, quali il miglioramento dell’istruzione e della qualità della vita, nonché l’aumento delle scelte riguardo il lavoro e la famiglia. Tuttavia, le vecchie forme di discriminazione di genere persistono e ne nascono di nuove.

Ad esempio, la disuguaglianza di genere per quanto riguarda gli stipendi aumenta. Se nel 1990 il salario di una donna di città ammontava mediamente al 77,5% di quello di un uomo, nel 2010 ammonta al 67%, secondo i dati dell’Ufficio Nazionale delle Statistiche Cinese.9 La situazione è addirittura peggiore per le donne delle aree rurali, che nel 2010 guadagnano il 56% di quello che guadagnano gli uomini. Anche la partecipazione delle donne nel lavoro è diminuita. Secondo la Banca Mondiale10, nel 1990 il 73% delle donne cinesi dai quindici anni in su appartenevano alla forza lavoro, mentre nel 2017 si è scesi al 61%. Nell’indice del Global Gender Gap pubblicato in un report del Forum economico mondiale del 2017, la Cina viene posta al centesimo posto su 144 paesi.11

9 H. Fincher (2018), op.cit., pp. 127-128.

10 Ibidem. 11 Ibidem.

15

A livello politico, anche se la voce delle donne si fa più prominente nel discorso pubblico, l’autoritarismo ostacola lo sviluppo di un movimento femminile autonomo.

2.3 Il matrimonio e la proprietà matrimoniale

Nel 1990 vengono riviste le disposizioni in materia di divorzio in modo da agevolarne le procedure e rendere più facile per i membri delle coppie ottenere un risarcimento per la bigamia del partner o per la sua coabitazione con una terza parte, per la violenza domestica o per i maltrattamenti e per l’abbandono. A seguito di ciò il tasso dei divorzi si è innalzato significativamente, arrivando al 33% nelle grandi città. La maggior parte di questi divorzi sono iniziati dalle donne.

Le revisioni della Legge sul Matrimonio del 2001, invece, consentono di avere una definizione estesa di violenza domestica, che include il picchiare, legare, mutilare e il ridurre la libertà personale così da causare danni fisici o mentali. Tuttavia, la violenza domestica in sé non viene definita un crimine, come anche non viene criminalizzato lo stupro nel matrimonio. Un’altra limitazione importante della legge consiste nel fatto che per far sì che la violenza domestica venga considerata tale, il maltrattamento deve essere persistente e frequente e, anche quando ha queste caratteristiche, a livello pratico è estremamente difficile per le donne ottenere aiuto, in quanto i membri delle famiglie spesso convincono le vittime del fatto che violenza è una pratica comune nel matrimonio e che fare cercare un riscatto porta disonore alla famiglia. Inoltre, anche le autorità locali sono solite dire alle vittime di provare a mediare con il loro aguzzino, rifiutandosi di intervenire.

Un altro problema relativo al matrimonio riguarda la questione della proprietà matrimoniale e della casa. Il divario di genere nell’ambito della proprietà immobiliare si è sviluppato a partire dalla privatizzazione del mercato immobiliare negli anni ’90, quando il Consiglio di Stato ha deciso di porre fine alla distribuzione della casa ai cittadini da parte del governo tramite l’unità di lavoro, il che ha comportato un boom dei beni immobili, come sostiene H. Fincher in Betraing Big Brother (2018). Anche se la revisione del 2001 riconosce la nozione di proprietà matrimoniale comune che va divisa nel momento del divorzio, nel 2011 la Corte Suprema ha emanato una nuova sentenza che stabilisce che la proprietà immobiliare acquistata durante il matrimonio

16 appartiene a chi l’ha pagata. Pertanto, se il nome di una donna non è nel contratto, questa non condivide con il marito la proprietà in caso di divorzio. Ciò ha causato un grave problema per le donne, specialmente nelle città, in quanto, per via del boom economico, sempre più persone appartenenti alle classi medie acquistano case e appartamenti e la proprietà immobiliare è diventata un’importante risorsa familiare. Essendo i prezzi delle case molto alti, le famiglie tipicamente devono utilizzare tutte le loro risorse per acquistarne una. Molte donne, anche ben istruite e con una carriera di successo, concedono la loro parte di investimento al marito, permettendo a questi di avere solo il suo nome sul contratto, a causa del senso di fiducia nei suoi confronti e della per la pressione che viene esercitata su di loro da parte dei membri delle proprie famiglie, i quali incoraggiano spesso queste donne a riconoscere all’uomo la prerogativa di essere il possessore della casa. Infatti, i genitori delle mogli contribuiscono meno all’acquisto della proprietà matrimoniale rispetto ai genitori dei mariti, che spesso comprano le case ai loro figli ancor prima del matrimonio, così da aiutarli a trovarsi una moglie nel mercato matrimoniale, che si è fatto più competitivo a causa della carenza di donne. Molte delle donne intervistate da Fincher in Betraying Big Brother (2018) hanno dichiarato di essere disposte a cedere la proprietà della casa ai propri mariti o fidanzati, anche se hanno contribuito loro stesse all’acquisto, perché il messaggio sessista propinato loro dai media e dai propri genitori le ha convinte del fatto che non potranno mai trovare un marito a meno che non giungano a compromessi sia dal punto di vista finanziario che emotivo. Ciò mette in luce la poca consapevolezza che hanno del sessismo le giovani donne urbane tra i venti e i trent’anni e fa sì che, nel momento del divorzio, queste perdano il loro investimento, il che porta molte di loro, anche quelle con una carriera di successo, a portare avanti matrimoni infelici o abusivi. 12 Solo ultimamente, per cercare di mantenere la propria autonomia, una piccola ma crescente percentuale di donne che lavorano nelle zone urbane ha iniziato a scegliere di rimanere single nel periodo dei trenta e quarant’anni e, anche per tutta la vita. Tuttavia, secondo Fincher (2018), il problema della proprietà matrimoniale ha fatto perdere alle donne cinesi quello che potrebbe definirsi il più grande accumulo di proprietà immobiliare

12 Leta Hong Fincher, The Leftover Women: The Resurgence of Gender Inequality in China, Zed Books, 2014.

17 della storia, del valore di 3.3 volte il PIL della Cina ed ha creato un enorme divario di genere per quanto riguarda la ricchezza.

2.4 L’immagine delle donne nel discorso culturale e nei media

Le revisioni del 2001 della Legge sul Matrimonio hanno evidenziato la mancanza di voci femminili in politica e la vasta diffusione di una cultura patriarcale, per cui molte donne hanno accettano il predominio maschile come inevitabile o, addirittura, naturale. Ciò è evidente anche negli annunci pubblicitari che caratterizzano i media ufficiali. Infatti, le pubblicità di beni per la casa, elettrodomestici, cibo e prodotti per bambini sono solite dipingere le donne come casalinghe, a dimostrazione del fatto che, anche se il consumismo viene pubblicizzato come un reame di scelte e di espressione personale, perpetua, tuttavia, l’idea che il lavoro di casa e il crescere i bambini siano doveri delle donne.

I media, inoltre, portano avanti una critica delle donne single o senza figli, facendo pressione, soprattutto sulle donne delle aree urbane, a sposarsi e fare un figlio che sia perfetto e che abbia una carriera di successo. Dal momento che sempre più donne hanno iniziato a rimandare o rifiutare il matrimonio, il governo e i media si sono impegnati a stigmatizzare le donne che non riescono a sposarsi prima della metà dei vent’anni come “donne in avanzo”. Ad esempio, nel 2013 un editoriale statale (fatto circolare, tra l’altro, anche dalla Federazione Nazionale delle Donne Cinesi), sosteneva che

“aspettando il vero amore le donne sprecano la giovinezza. Sono troppo decise e non tollerano la debolezza nel partner, specialmente perché cercano sempre di più le tre altezze: alta educazione, alti risultati professionali e alto guadagno. Quando vogliono sposarsi scoprono che quasi tutti gli uomini che hanno il loro stesso livello di istruzione e la loro stessa età sono già sposati. Invecchiano e sono sempre più sole”.13

13 Leta Hong Fincher (2014), op.cit., p. 15.

18

Fincher (2018) sostiene che questa propaganda ha lo scopo eugenetico di “migliorare la qualità della popolazione” per il bene della nazione, in quanto donne “di alta qualità” possono produrre bambini “di alta qualità”.

In alternativa all’immagine della donna come moglie e madre, i media hanno anche iniziato a diffondere l’immagine della donna come oggetto sessuale, per cui si ha una proliferazione di immagini di donne sessualmente attraenti, anche secondo i canoni della bellezza occidentale, che causano una mercificazione della donna come oggetto per il consumo degli uomini. Questa propaganda coinvolge anche le donne appartenenti a minoranze etniche, infatti, mentre lo Stato promuove il turismo come strategia per lo sviluppo economico delle regioni popolate da minoranze, quali quelle dei Miao e Dai nel sudest, i media diffondono deliberatamente un’immagine erotizzata delle donne delle minoranze, ad esempio ritraendole con costumi matrimoniali e abiti diversi da quelli usati di norma per le donne dell’etnia maggioritaria Han. 14 Anche se queste immagini hanno coltivato l’industria del turismo del sesso in molte regioni, ironicamente molte delle prostitute che vi sono coinvolte sono immigrate di etnia Han.15

I media che promulgano certe ideologie sono sempre posti sotto lo stretto controllo delle autorità governative. La censura dei social media, che include un sofisticato controllo su Internet conosciuto come “the Great Firewall of China”, si impegna a contenere o prevenire ogni discussione aperta su qualsiasi tema considerato sensibile a livello politico, come l’indipendenza di Taiwan, la questione dei diritti umani e gli eventi controversi che potrebbero potenzialmente far nascere critiche nei confronti del Partito. Gli strumenti di censura di Internet sono obbligatori per le aziende tecnologiche, le quali devono eliminare dai social ogni che possa essere considerato offensivo nei confronti Partito o che rischi di “disturbare l’ordine sociale”.16

Esemplificativa di ciò è stata la censura di Twitter e Facebbok. Fino al 2009, infatti, Twitter e Facebook erano ancora disponibili per i normali cittadini, così come la

14 Barbara Molony, Hyaeweol Choi, Janet Theiss,op.cit., p. 494.

15 Ibidem. 16 H. Fincher (2018), op.cit., p.35.

19 principale piattaforma cinese di microblogging, Fanfou. Nel giugno del 2009, il governo cinese, per per anticipare il torrente di tweet e articoli di cronaca politicamente sensibili in vista del ventesimo anniversario del massacro di piazza Tiananmen, ha chiuso temporaneamente Twitter Il mese successivo, a causa dello scoppio di una rivolta nella regione nordoccidentale dello Xinjiangtra tra la minoranza musulmana Uyghur e l’etnia maggioritaria Han che aveva causato 156 morti e più di 1000 feriti, il governo, cercando di controllare le reazioni dei cittadini riguardo quanto accaduto e impedire la diffusione di informazioni, ha chiuso tutti i servizi Internet nella capitale dello Xinjinag, Urumqi e in altre parti della regione e, successivamente, ha velocemente bloccato l’accesso a Twitter e Facebook in tutta la Cina. Poche settimane dopo, viene lanciato Sina Weibo, una piattaforma social cinese dotata di un complesso sistema interno di censura operata sia da persone fisiche che da un apposito software.17

Nonostante queste censure, il governo è solito concedere ai cittadini la possibilità di tenere discussioni e dibattiti su molti temi e ha permesso lo svilupparsi di un vibrante settore culturale che produce musica, arte, film e letteratura famosi in tutto il mondo. Ciò è dimostrazione di come il Partito abbia creato un modello di autoritarismo per cui viene imposto monopolio politico ma viene anche concesso abbastanza spazio al discorso pubblico e alla vita privata, quel tanto che basta per sostenere la crescita economica e diminuire il potenziale di opposizione politica. Infatti, a parte la non trascurabile eccezione costituita dalla politica del figlio unico, rispetto all’epoca Maoista lo Stato si è ha diminuito di molto la sorveglianza sulla vita privata.

2.5 L’educazione sessuale

Un altro punto importante per definire il quadro della situazione dei diritti delle donne negli anni ’90 e ‘2000mè quello dell’educazione sessuale. In questo si riscontra, in questi anni, una carenza di programmi che siano basati sul rispetto dei diritti umani, nonché una forte politicizzazione del comportamento sessuale delle donne. Ciò si traduce, a livello pratico, in un’ignoranza diffusa sui rapporti sessuali, anche perché la maggior parte dei genitori evitano di parlare di questi argomenti ai figli, in un aumento delle infezioni di AIDS e in un alto tasso di aborti, per via dello scarso uso di

17 H. Fincher (2018), op. cit., pp. 41-42.

20 preservativi. Inoltre, molti libri sull’educazione sessuale presuppongono doppi standard sessisti e misogini, come nel caso di un libro sull’educazione sessuale per gli studenti delle scuole medie pubblicato dal Dipartimento dell’Istruzione della provincia dello Jiangxi nel 2004, Educazione Sessuale Scientifica per gli Studenti delle Scuole Medie, in cui le ragazze che fanno sesso prima del matrimonio vengono definite “degenerate”, così come i ragazzi che le conquistano. Quando, nel 2016 un insegnante ha postato degli estratti del libro sulla piattaforma social Weibo, ha ricevuto talmente tanti commenti indignati che l’editore del libro è stato costretto a scusarsi pubblicamente e a promettere di farlo ritirare dal commercio.

2.6 L’omosessualità

Un ultimo fattore da analizzare è la visione dell’omosessualità in Cina. A questo proposito fa fatto notare che, mentre in età maoista l’omosessualità veniva mai menzionata, dopo questo periodo i media hanno iniziato a dipingerla spesso cme una reazione aberrante al maltrattamento maschile o come una forma di malattia mentale, causata dalle influenze della sessuologia occidentale penetrate in Cina durante il periodo repubblicano.18 Tuttavia, nel 2001 l’omosessualità è stata rimossa dalla classificazione ufficiale delle malattie mentali e, anche prevale ancora una visione negativa, sta aumentando lo spazio per la discussione e dibattito sulle questioni LGBT e per le rappresentazioni simpatetiche dei membri di questa comunità in ambito culturale.

2.7. La Conferenza mondiale sulle donne19

Nonostante tutte le problematiche sviluppatesi in questi anni riguardo la questione femminile, un’importante svolta positiva in questi anni è stata la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne tenutasi a Pechino nel 1995, che può considerarsi uno spartiacque nella storia del movimento femminista cinese.

18 Barbara Molony, Hyaeweol Choi, Janet Theiss, op.cit., p. 496.

19 Tratto da Wang Zheng, Ying Zhang, Global Concepts, Local Practice: Chinese Feminism since the Fourth UN Conference on Women, Feminist Studies, 2010, 1, 36, pp. 40-70.

21

2.7.1 La legittimazione delle organizzazioni non governative.

In occasione della Conferenza il governo cinese acconsente alla formazione di alcune organizzazioni non governative (ONG) per i diritti delle donne, in cambio del privilegio di essere il paese ospitante.20

Prima delle conferenza era estremamente difficile istituire un ONG indipendente dal Partito, in quanto, nei primi anni novanta, a seguito della Primavera di Pechino, il governo aveva ridotto l’attivismo organizzato non collegato ad organizzazioni governative. Vi erano comunque delle eccezioni, come nel caso di Li Xiaojiang, una studiosa della Zhengzhou University nell’Henan che nel 1985 aveva fondato il primo istituto di ricerca sulle donne indipendente, il Centro di Studi sulle Donne dello Henan, che ospitava conferenze, pubblicava libri, e aveva istituito dei corsi incentrati sullo studio della situazione femminile.21

La Conferenza del 1995 e il successivo forum delle ONG, però, danno ufficialmente alle femministe cinesi l’opportunità di legittimare le ONG in Cina e di rendere queste organizzazioni per la prima volta popolari. A questo scopo, le attiviste pubblicano numerosi articoli nei media ufficiali, specialmente nel giornale della Federazione nazionale delle donne cinesi, il Chinese Women’s Daily, tramite il quale forniscono informazioni in merito alle ONG per i diritti delle donne presenti nel mondo e cercano cautamente di spiegare che non si tratta organizzazioni antigovernative, presentandole come una pratica comune a livello internazionale nei paesi sviluppati che ha lo scopo di far nascere l’attivismo spontaneo nei cittadini e dipingendole come uno strumento per connettere la Cina ai trend globali. La Conferenza dell’ONU permette alle femministe cinesi di scoprire il femminismo transnazionale e il concetto di genere, come anche quelli di sviluppo sostenibile incentrato sulle donne e di empowerment. Ciò consente loro di focalizzarsi sul concetto di genere invece che su quello di classe e di scoprire un nuovo modo di vedere la parità di genere.

20 Leta Hong Fincher (2018), op. cit., p.108. 21 Intervistata in Barbara Molony, Hyaeweol Choi, Janet Theiss,op.cit., p, p.43.

22

Inoltre, durante l’evento, donatori internazionali come la Ford Foundation 22 forniscono alle femministe dei finanziamenti per il loro attivismo e permettono loro di interagire con altre attiviste straniere. I fondi internazionali hanno costituito il principale supporto finanziario per le ONG femministe in Cina e sono stati cruciali per il loro sviluppo. Infatti, negli anni ‘90, quando i donatori internazionali iniziano a dare maggiore attenzione ai progetti di sviluppo in Cina, molte femministe che avevano precedentemente iniziato delle ricerche sulla situazione delle donne decidono di focalizzare le loro attività sul genere e sui progetti di sviluppo, come nel caso di Gao Xiaoxian, fondatrice dell’ Associazione dello Shaanxi per la Ricerca sulle Donne, sul Matrimonio e sulla Famiglia, la quale negli anni dopo la conferenza organizza insieme ai suoi colleghi moltissimi workshop di gender training,23 la formazione sulle questioni di genere (shehui xingbie peixun), dedicati a ufficiali governativi, ricercatori e attivisti delle ONG relative a diversi livelli amministrativi di molte province. Questi incontri formativi focalizzavano su temi quali lo sviluppo rurale, la povertà, i bambini, l’educazione, la salute, l’AIDS, la violenza domestica, l’ambiente e la partecipazione delle donne nella politica. L’organizzazione di Gao Xiaoxian ha sviluppato, in tal modo, una serie di metodi per adattare i progetti di gender training alle specifiche comunità. Per questo motivo, a Gao è stato richiesto tenere questo tipo di incontri per tutta la Cina, allo scopo di aumentare la consapevolezza di genere tra vari gruppi sociali. L’attivista, che aveva lavorato per la sezione provinciale dello Shaanxi della Federazione delle donne sin dal 1982, aveva iniziato a vedere il cambiamento dell’ambiente politico per quanto riguarda l’attivismo spontaneo per i diritti delle donne già nel periodo di preparazione alla Conferenza del 1995. Nel 1993, infatti, aveva partecipato al primo workshop femminista tenuto congiuntamente da studiose femministe cinesi e da membri della Società Cinese per gli Studi sulle Donne, un’organizzazione con base negli Stati Unit, durante il quale aveva scoperto per la prima volta il concetto di genere e incontrato femministe provenienti da altri paesi. L’incontro la spinge a decidere di di tenere, con l’aiuto della studiosa di legge Sharon Hom, membro della Società Cinese per gli Studi sulle Donne, un workshop per la formazione legale in prospettiva femminista a livello nazionale, dedicato a chi lavora per i diritti delle donne nella legislazione a livello

22 La Ford Foundation è una fondazione no-profit statunitense con scopi sociali e umanitari. 23 Wang Zheng, Ying Zhang, op.cit., p.51.

23 provinciale e finanziato dalla Ford Foundation. Tuttavia, la federazione delle donne non approva il suo progetto e Gao opta, quindi, per organizzarne uno a livello provinciale collegato alla sua associazione dello Shaanxi, in operazione già dal 1986. È così che inizia la carriera di questa attivista, che negli anni seguenti continua la ricerca di fondi internazionali grazie ai quali attua molte iniziative locali per i diritti delle donne, come l’istituzione di una linea diretta e di servizi di aiuto legale per le donne. Inizia anche un fondo per l’istruzione delle donne delle zone rurali grazie a un progetto d’arte, la Fenice Rossa e porta avanti progetti di sviluppo che focalizzati sulla salute e sulla partecipazione alla politica delle donne delle campagne. Così facendo rende la sua associazione una delle più importanti ONG della Cina occidentale, tanto che nel 2009 arriva a lavorare con un fondo di più di 10000 yuan l’anno e uno staff di venti persone.

In generale, le attività che le attiviste femministe iniziano a portare avanti dopo la Conferenza del 1995 si focalizzano principalmente su proteste contro la violenza domestica, sulla promozione dell’aiuto legale per le donne, sull’aumentare la consapevolezza in merito ai divari di genere, sul fornire incontri di incontri formativi alle donne delle zone rurali e di città senza lavoro,sull’istituzione corsi di studio sulle questioni di genere nelle università e sull’organizzare produzioni culturali relative a questi temi, come la messa in scena della versione cinese di The Vagina Monologues.24

Un altro merito della Conferenza sulle donne è quello di aver fornito un contesto concettuale per le attiviste che volevano allontanarsi dalla teoria marxista di parità tra uomo e donna tipica del socialismo cinese. Nel periodo socialista la teoria marxista della liberazione delle donne ha fornite lo basi per un “femminismo di Stato” che ha monopolizzato la definizione di “parità tra uomini e donne” (nannü pingdeng), termine approvato dal Partito Comunista Cinese (PCC) sin dalla sua fondazione nel 1921, in quanto la disuguaglianza tra uomini e donne era considerata un’espressione della disuguaglianza tra classi sociali. Secondo quest’ideologia, la proprietà privata era la radice dell’oppressione femminile perché reminiscenza del feudalesimo. La parità andava, quindi, raggiunta attraverso una pari partecipazione delle donne nella

24 The Vagina Monologues è un’opera teatrale di Eve Ensler del 1996, vincitrice di un Obie Award, in cui erano recitati i monologhi di varie donne che condividevano esperienze riguardanti la loro vagina con il pubblico, divenuta molto famosa e rappresentata anche dalla HBO.

24 produzione pubblica. queste trasformazioni oltre che dalla conferenza del 95 sono state rese possibile dal cambio generazionale: giovani femministe che non hanno mai sperimentato i concetti di femminismo della RC e della costruzione dello stato socialista, ora costituiscono la forza principale del femminismo.

Va comunque detto che queste trasformazioni sono state rese possibili, oltre che dalla Conferenza dell’ONU, anche dal cambio generazionale. Infatti, le giovani femministe che non hanno mai sperimentato i concetti di femminismo tipici della Rivoluzione Culturale e della costruzione dello stato socialista, ora costituiscono la forza principale di questo movimento.

2.7.2 Il gender training

La pratica di fornire una formazione riguardo alle questioni di genere, definita da Wang e Ying (2016) come gender training, si sviluppa grandemente nel decennio dopo la Conferenza, ma già dagli anni ‘90 molte organizzazioni femministe nazionali e cinesi avevano cercato, tramite la “formazione di genere”, di istruire i leader del governo e delle istituzioni in merito alle questioni di genere. L’ONU promuove il gender training collegato al gender mainstreaming,25 che consiste nel valutare l’impatto delle politiche su donne e uomini. Le femministe cinesi hanno trasformato il gender training in una forma innovativa di attivismo introducendo, tramite questi incontri formativi, i concetti femministi sia al pubblico che agli ufficiali governativi. L’implementazione delle direttive della Conferenza del 1995 ha consentito di migliorare la condizione delle donne e garantire che la parità di genere in ambito sociale ed economico iniziasse ad essere misurata con precise statistiche e comparata con quella di altri paesi.

Un esempio d formazione di genere è il Gruppo Oriente Incontra l’Occidente, fondato dall’attivista Ge Youli nel 1992 a Pechino e focalizzato sul tradurre articoli riguardanti i movimenti femministi globali per le riviste rivolte alle donne cinesi. Il gruppo forniva formazione sulle questioni di genere alle donne che vi lavoravano, le quali sono poi diventate negli anni successivi figure importanti di diverse organizzazioni femminili. Tra loro vi sono Liu Bohong, vicedirettore dell’Istituto di

25 Wang Zheng, Ying Zhang, op.cit., p.53.

25

Ricerca della Federazione nazionale delle donne cinesi e Zhang Lixi, presidente dell’Università della federazione. Nel 1997, mentre lavorava per il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, Ge si dedica alla compilazione di un manuale, poi largamente usato, sul gender training in cinese, allo scopo di popolarizzare questa pratica.

Liu Bohong, invece, ritenendo una sua responsabilità l’educare gli ufficiali governativi sullo sviluppo di genere in chiave femminista, si è occupata di molti progetti di ricerca orientati al genere e di sessioni di gender training per gli ufficiali governativi. Ha tenuto tali incontri formativi anche per il progetto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro riguardo al gender mainstreaming in Cina, rivolgendosi sia a ufficiali governativi che ai membri dei sindacati, delle associazioni dei lavoratori e della Federazione nazionale delle donne cinesi. Questo progetto includeva anche un manuale guida su come praticare formazione di genere nei diversi livelli amministrativi della Cina.

Un’altra attivista che si è occupa di gender training è stata Cheng Mingxia, una studiosa di legge, la quale ha lavorato con Ge Xiaoxian in un progetto contro la violenza domestica in Cina nel 1998, durante il quale ha partecipato al primo programma di gender training obbligatorio per il progetto durante il quale iniziando ad acquisire una prospettiva femminista. Ciò dimostra come il focus sulle questioni di genere ha permesso alle studiose e alle attiviste come Chen di riesaminare le disuguaglianze con un approccio diverso rispetto a quello del femminismo di Stato dell’epoca maoista. Il progetto di Chen e di Ge si conclude con la creazione della più grande ONG per i diritti delle donne in Cina, la Stop DV Networks, impegnata in battaglie contro la violenza domestica su diversi fronti, come l’organizzazione di workshop sul gender training a livello nazionale nelle agenzie governative. In seguito, nel 2002, Chen fonda anche il Centro di Ricerca sul Genere e la Legge presso l’Accademia Cinese delle Scienze Sociali, la più importante istituzione per gli studi legali della Cina, tramite la quale organizza molti incontri per la formazione sul genere dedicati agli studiosi di legge e agli attivisti coinvolti in processi legali relativi ai diritti delle donne. Nel 2004, poi, organizza il primo workshop legale femminista. In generale, i suoi progetti di gender training includono dibattiti sia con le vittime che con i colpevoli di violenza domestica,

26 il dialogo con i leader delle comunità che vogliono sviluppare metodi migliori per gestire i casi di violenza domestica e anche dibattiti con studiosi delle università e degli istituti di ricerca sulle teorie legali in prospettiva femminista.

Uno dei risultati migliori della formazione sul genere incoraggiata dopo la Conferenza del 1995 è stato la lotta alla violenza domestica. Prima della Conferenza molte donne non avevano neanche idea di cosa significasse la violenza domestica,26 gli attivisti delle ONG femministe e della federazione delle donne hanno lavorato insieme a diversi livelli amministrativi per far crescere la consapevolezza su questo argomento tra le persone comuni e tra chi lavora in ambito legale, sfidando la concezione diffusa che la violenza domestica sia una norma all’interno delle famiglie. Grazie al loro impegno, la nuova Legge sul Matrimonio del 2004 ha sancito che che la violenza domestica è proibita e dallo stesso anno ventidue province e governi municipali hanno emanano statuti locali contro la violenza domestica.

Anche il Network Anti Violenza Domestica, co-fondato da Feng Yuan nel 2000, ha svolto un importante ruolo nella lotta alla violenza, facendo pressione sul governo affinché emanasse la Legge del 2016 contro la violenza sessuale. Il gruppo attualmente è stato chiuso, perciò Feng Yuan ha fondato un’altra ONG nel 2014, Parità (Wei Ping).27

2.7.3. Le ONG e la Federazione nazionale delle donne cinesi

Negli anni ’90, la Federazione nazionale delle donne cinesi ha subito una grande espansione, arrivando a raggiungere ogni livello dell’amministrazione statale anche nei villaggi, pur non avendo i poteri amministrativi tipici di un organo governativo. È stata proprio la Federazione ad organizzare il Forum sulle ONG nel 1995.

Anche quest’istituzione si è trasformata per adeguarsi ai movimenti femministi del mondo, dedicandosi all’integrazione e alla normalizzazione della politica di genere, ma ha sempre evitato il termine “femminismo”, che è visto dal Partito come un concetto occidentale e borghese. Al posto di questo termine si preferisce utilizzare “parità di genere” o “teoria del genere”.

26 H. Fincher (2018), op.cit., p. 126. 27 Id., p. 159.

27

La Federazione, a partire da questi anni, ha giocato un ruolo sempre più complicato. Da una parte, opera come un organo del Partito Comunista e, pertanto, è soggetta a delle restrizioni su quanto può insistere sulla questione dei diritti delle donne. Dall’altra, però, è stata fondamentale nel portare di fronte all’attenzione pubblica questioni difficili come l’infanticidio femminile, la violenza sulle donne, il riemergere del suicidio femminile e varie forme di discriminazione, nonché nel motivare il governo a prendere provvedimenti a riguardo. Inoltre, la Federazione ha condotto importanti ricerche sulla questione femminile e ha promosso l’entrata delle donne nel mondo imprenditoriale e ha lottato con successo per la concessione delle ferie per maternità, per le protezioni sul posto di lavoro e le revisioni delle leggi sul matrimonio e sulla violenza domestica .28

Molte delle ONG sui diritti umani nate negli anni ’90 e all’inizio del 2000 erano affiliate alla Federazione e mai completamente indipendenti, ma hanno comunque aperto la strada agli attivisti indipendenti di oggi.29 Il rapido sviluppo delle ONG negli anni ‘90 non ha creato una demarcazione rigida tra queste e le organizzazioni governative come la Federazione nazionale delle donne cinesi ma, piuttosto, è nata tra queste una collaborazione su più livelli e su diversi fronti. Non è un caso, infatti, che le attiviste femministe impiegate in queste ONG nella maggior parte dei casi siano donne di città che spesso hanno lavorato all’interno delle istituzioni statali. La Federazione ha notevolmente aiutato le organizzazioni indipendenti nel comunicare con lo Stato, divenendo un canale che ha consentito al femminismo di infiltrarsi in diversi livelli dell’amministrazione grazie alla sua ambiguità tra l’essere un organo ufficiale e non ufficiale e grazie al fatto che, in quanto organizzazione statale, ha avuto il potere di introdurre la questione femminile nell’agenda politica. Inoltre, come sostiene Chen Mingxia, è necessario fare una distinzione tra la sede centrale della Federazione e quelle locali, che hanno una migliore comprensione dei problemi locali delle donne. Negli anni ’90, le donne della classe urbana che lavoravano nelle ONG negli anni 90 non sarebbero state in grado di portare avanti progetti rivolti a le fasce più basse della

28 Barbara Molony, Hyaeweol Choi, Janet Theiss, op.cit., p. 496. 29 H. Fincher (2018), op.cit., pp. 126-27.

28 popolazione, se non avessero avuto la possibilità di appoggiarsi alla Federazione, che era in grado di raggiungere i villaggi rurali e le periferie urbane.

Un ostacolo a questa collaborazione, tuttavia, è stato il tabù del concetto di classe sociale che ha caratterizzato la Cina post socialista. Nonostante le ONG e la Federazione abbiano aiutato le donne licenziate e le immigrate lavoratrici, ad esempio fornendo formazione lavorativa o aiuto legale, non era concesso loro di parlare di classe sociale, in quanto questo termine era stato screditato negli anni ‘80 dal Partito perché utilizzato come base teorica dai persecutori politici dell’era maoista. L’assenza del concetto di “classe” come categoria per analizzare i fenomeni sociali è la dimostrazione di come il femminismo di questi anni non riesca, nonostante i suoi progressi, ad uscire dai confini dell’ideologia politica del Partito.

Sono comunque anni di profonde trasformazioni dal punto di vista dei diritti delle donne, come si evince dal fatto che il termine “parità di genere” entra a far parte dei discorsi dei politici cinesi, tanto da apparire anche nel discorso tenuto dal Presidente Hu Jintao in occasione della conferenza nazionale del 2005 in commemorazione del decimo anniversario della Conferenza sulle Donne.

2.7.4. Yirenping

Come descritto in Fincher (2018), Yirenping (il cui nome significa “interesse pubblico, umanità, uguaglianza”) è una delle ONG nate nei primi anni del 2000, particolarmente importante perché è divenuta uno dei riferimenti principali del nuovo gruppo di attivisti femministi, di cui fanno parte le cinque attiviste arrestate nel marzo del 2015 conosciute come le Feminist Five.

L’organizzazione viene fondata 2006 da Lu Jun a Pechino e nel 2009 grazie alla collaborazione con l’avvocato Chang Boyang, ne viene aperta una filiale a Zhengzhou, nello Henan. Poiché non vi sono, in teoria, fondazioni cinese che donano fondi alle ONG impegnate nella difesa dei diritti dei cittadini, gran parte dei fondi di Yirenping viene dalla fondazione statunitense National Endowment for Democracy.

Fincher (2018) spiega come, inizialmente, Yirenping si sia occupato principalmente delle discriminazione sul lavoro nei confronti delle persone affette da

29 epatite B, dei diritti dei consumatori e delle discriminazioni verso le persone affette da AIDS. L’ufficio di Pechino ha inizia ad occuparsi anche dei diritti delle donne quando l’attivista Wu Rongrong, una delle Feminist Five, ne è entrata a far parte nel 2007. Nel 2009 Wu ha organizzato la prima campagna rilevante di Yirenping sui diritti delle donne, occupandosi del caso di Deng Yujiao, una donna che aveva pugnalato un ufficiale governativo che la stava violentando. Per mostrare solidarietà nei suoi confronti Wu, insieme a degli studenti universitari di Pechino, mette in scena una performance provocatoria di arte comportamentale, nella quale gli attivisti sdraiano a terra una donna imbavagliata, legata con delle lenzuola bianche e circondata da cartelli con su scritto “Potremmo essere tutte Deng Yujiao”. Come parte della campagna decine di studentesse firmano una petizione in cui chiedono comprensione per il dramma di Deng e che i diritti delle donne vengano rispettati. La vicenda si è conclusa nel giugno del 2009 con una vittoria legale per cui la corte ha rilasciato la donna, dichiarando che soffriva di un disturbo dell’umore.

Yirenping è stata anche soggetta a repressione da parte del governo. A luglio 2009, infatti, la polizia si è recata nell’ufficio di Pechino per perquisirlo, anche se Lu Jun si è rifiutato di farli procedere. A maggio 2014, poi, Chang Boyang è stato arrestato per aver rappresentato un cliente che aveva organizzato una veglia in memoria del venticinquesimo anniversario del massacro di Tiananmen e l’ufficio di Zhengzhou è stato chiuso. Secondo Lu Jun, 30 il governo ha iniziato una repressione delle ONG finanziate da fondazioni straniere e, nel caso di Yirenping, ha usato come protesto le iniziative per la difesa dei diritti delle donne.

3. Il governo di Xi Jinping31

3.1 L’autoritarismo e la sottomissione della donna

Il clima di autoritarismo in Cina è nettamente peggiorato dopo che Xi Jinping è diventato Segretario generale del Partito nel 2012 vice e Presidente della Repubblica Popolare Cinese (PCC) nel 2014. L’11 marzo 2018, poi, legislatura cinese ha abolito i limiti del mandato presidenziale, consentendo in pratica a Xi di essere dittatore a vita.

30 Id., p. 161. 31 Tratto da H. Fincher, op. cit., pp. 159-185.

30

Secondo Fincher (2018), Xi vede il patriarcato come la base per la sopravvivenza del Partito. In altre parole, la subordinazione delle donne è un elemento fondamentale per la dittatura del PCC. È questa la ragione per cui il governo si è particolarmente accanito sugli attivisti che sostengono la parità di genere, colpevoli di essere organizzati in modo indipendente dal Partito e di aver fatto leva sullo scontento delle donne cinesi, sviluppando un alto livello di influenza sull’opinione pubblica inusuale per i movimenti sociali in Cina. Le autorità hanno, pertanto, chiuso aggressivamente alcune ONG che lavoravano per i diritti delle donne, specialmente quelle finanziate dall’estero, hanno inviato la polizia a controllare e ed intimidire le singole attiviste, ristretto i controlli ideologici sugli studi di genere nei programmi universitari e censurato gli account femministi sui social media. Ciò di cui i femministi vengono accusati è di essere soggiogati dalle forze occidentali, come è evidente nella nota chiamata “Documento n° 9”, fatta circolare all’interno del Partito nel 2013, in cui si avvisavano gli ufficiali di fare attenzione alle infiltrazioni pericolose dell’ideologia occidentale, in particolare ai sette concetti occidentali chiamati i “sette innominabili”: valori universali, democrazia costituzionale, società civile, libertà di stampa e gli errori storici del Partito Comunista. A maggio 2017, inoltre, il People’s Daily online, rivista associata al Partito, ha pubblicato un annuncio di Song Xiuyan, la presidentessa della Federazione nazionale delle donne cinesi, la quale dichiarava che le forze occidentali ostili stavano usando il femminismo occidentale per attaccare la visione marxista cinese delle donne e le politiche governative basate su la parità di genere.

L’enfasi che pongono il governo e lo stesso Xi Jinping sul maschilismo è evidente in un discorso pronunciato poco dopo la nomina di questi a Segretario del PCC nel 2012, in cui spiega come il collasso dell’Unione Sovietica sia stato dovuto al fatto che nessuno è stato abbastanza uomo per resistere al crollo del Partito Comunista. In questo modo egli ha implicitamente dichiarato di essere abbastanza uomo per difendere il PCC.

Anche i media ufficiali vengono sfruttati per diffondere un’immagine iper mascolina di Xi, come si evince dal fatto che per i primi anni della sua presidenza i media si riferivano a lui come “Xi Dada”, “Padre Xi”, al fine di costruire un culto della sua personalità come simile a quello costruito intorno alla figura di Mao durante la Rivoluzione Culturale, celebrando Xi per la sua mascolinità e dipingendolo come il

31 difensore della famiglia patriarcale e il padre della nazione cinese. Di fatti, nel 2016 il partito gli assegna il titolo di “leader fondamentale”, un termine prima usato solo per Mao Zedong, Deng Xiaoping e Jiang Zemin e nel 2017 lo elevano allo stesso stato di Mao definendolo fondatore della Repubblica Popolare. Inoltre, le sue idee vengono inserite nella costituzione del partito sotto il titolo di “Pensieri di Xi Jinping per la Nuova Era del Socialismo con Caratteristiche tipicamente cinesi”.

Anche nella musica pop il Presidente viene idolatrato come padre e come marito ideale, come dimostrano canzoni quali “Si uomo come Padre Xi” e “Se vuoi sposarti, sposa qualcuno come Xi Dada”. Questo culto personale ipermascolino viene recepito come troppo estremo addirittura da degli ufficiali del Partito, che nel 2016 impongono ai media di abbandonare il termine Xi Dada. La nazione continua, tuttavia, ad essere rappresentata come una grande famiglia dominata da un forte e mascolino come il patriarca Xi.

Il culto della figura di Xi Jinping non nasconde, però, i grandi problemi economici sviluppatisi nel periodo della sua presidenza. L’economia cinese, infatti, è in fase regressiva e la nazione è nel pieno di una demografica dovuta all’invecchiamento della popolazione e alla diminuzione della forza lavoro; inoltre, vi è il problema della fuga di capitali e del debito pubblico in aumento per via degli eccessivi investimenti dello Stato. Conseguentemente, mentre il governo promette standard di vita in continuo miglioramento, cresce l’insoddisfazione in molti settori della società, insoddisfazione a cui il governo risponde aumentando il controllo ideologico. Questo perché, dal momento che il PCC non può più essere legittimato sulla base della rapida crescita economica, si cerca di farlo tramite altri mezzi, che in questo caso consistono nel concetto, proprio della tradizione confuciana, secondo cui la famiglia tradizionale, basata sul matrimonio tra un uomo virtuoso e una donna obbediente, è la base di un governo stabile. Nel 2017, l’agenzia di stampa ufficiale del Partito Xinhua pubblica un articolo intitolato “Dopo il Diciottesimo Congresso del Partito,32 Xi Jinping ha detto la sua riguardo i valori della famiglia”, in cui si asserisce che Xi dà importanza ai valori della famiglia tradizionale (jiafeng) perché strettamente legati ai valori nazionali (guofeng), in quanto la famiglia è la versione ridotta della nazione, perciò i valori

32 Tenutosi nel 2012.

32 dell’una equivalgono ai valori dell’altra. Nell’articolo vi è una citazione del discorso di Xi in cui egli sostiene che “ogni ufficiale deve dare importanza ai valori della famiglia, essere onesto […] avanzare richieste rigorose verso il proprio coniuge, bambini e colleghi vicini” e viene ripetuta la tipica frase secondo cui la famiglia è l’unità fondamentale della società”. 33 Un altro articolo pubblicato dalla Xinhua riporta un discorso di Xi in cui egli afferma che “le donne svolgono un ruolo attivo nel coltivare i valori della famiglia tradizionale… I valori sono preziosi tesori per la promozione dell’armonia familiare, della stabilità sociale e del benessere della prossima generazione”. In questo caso, il Presidente si focalizza sugli obblighi della donna nella famiglia, che consistono soprattutto nel prendersi cura dei bambini e degli anziani, evidenziando come le tradizioni e i valori familiari cinesi devono far sì che i giovani crescano in salute e che ci si prenda cura degli anziani. Nel 2018 la sezione Zhenjiang (nella provincia del Jiangsu) della Federazione delle donne, su sponsorizzazione del governo, dà inizio ad una serie di corsi volti a migliorare la qualità delle giovani donne, insegnando loro come incrociare le gambe, sedersi, inginocchiarsi e truccarsi come vere signore, secondo le regole della “cultura tradizionale”.

Il fatto che il governo ritiene che il compito principale della donna debba essere quello di moglie, madre e casalinga, è evidente anche dal fatto che non ci sono mai state donne nel Comitato Permanente del Politburo e che ad oggi solo una donna è presente tra i 25 membri dello stesso. La percentuale di donne nel Comitato Centrale è del 4,9% e, nel 2017, non vi era nessuna donna a capo delle 31 amministrazioni provinciali della Cina, secondo la Brooking Institution.34

3.2 Le nuove politiche di controllo delle nascite

I tanti anni di implementazione della politica del figlio unico hanno causato un collasso del tasso di fertilità che nel 2015 ha spinto il governo non solo a consentire alle coppie di avere due figli, ma anche ad esortare la popolazione a riprodursi per il bene della Cina.

33 Fincher (2018), op. cit., p. 168.

34 Id., p. 170.

33

Nonostante nel 2017 la Xinhua abbia descritto la “politica dei due figli” come un successo, i sondaggi mostrano che non c’è stato nessun boom delle nascite. Secondo dei dati rilasciati dal governo nel gennaio del 2018, il tasso di nascite nel 2017 è sceso del 3,5 % rispetto all’anno precedente. In risposta a ciò, il vice ministro della Commissione per la Salute Nazionale e la Pianificazione della Famiglia, Wang Peian, ha annunciato nel 2017 che il governo era intenzionato a dare premi e sussidi per le nascite alle coppie che avevano già un figlio e ne volevano un altro. Il governo si è anche offerto di rimuovere i dispositivi intrauterini impiantati forzatamente nelle donne dagli anni ‘80 al 2000 così che queste potessero avere un secondo figlio, ricevendo, però, dure critiche da parte delle donne cinesi.

Oltre a ciò, il Partito ha fatto partire una campagna di propaganda diretta specificatamente alle donne istruite delle città, considerate “di alta qualità” dall’ideologia eugenetica su cui si basa la programmazione della popolazione. La campagna prevede che i media incoraggino queste donne a sposarsi e ad avere figli intorno ai vent’anni, sostenendo che i bambini partoriti da donne con più di ventinove anni potrebbero incorrere in difetti di nascita. Si è cercato, addirittura, di convincere le donne ad avere figli durante il periodo universitario, così che, in seguito, queste non rischino di incontrare problemi nel lavoro a causa della gravidanza. Ad esempio, nel 2017 è stato pubblicato un articolo sul sito sohu.com intitolato “L’amore felice delle studentesse universitarie: primo anno, convivere, secondo anno, rimanere incinte, terzo anno, avere il bambino”, completo di una foto di una donna in toga e tocco con la pancia gonfia e un bambino in braccio.

Mentre si cerca di far riprodurre le donne sposate, quelle single vengono, invece, scoraggiate dall’avere figli, dal momento il matrimonio e la famiglia sono considerate un pilastro della stabilità sociale. Per sopperire al problema delle donne single sono state anche promosse iniziative in favore degli incontri, come gli appuntamenti al buio di massa promossi dalla Lega della Gioventù Comunista Cinese nel 2017. Inoltre, si tende a penalizzare le donne che hanno un figlio senza essere sposate, ad esempio negando loro i certificati di nascita per i bambini se queste non sono dotate di un valido “permesso riproduttivo”, cosa che, in seguito, le porta ad avere problemi per l’ammissione scolastica del bambino e per un’assicurazione sanitaria economica. Non di

34 rado, poi, queste donne incorrono in sanzioni per aver violato le restrizioni della programmazione della popolazione. Tutto ciò ha portato alcune donne residenti in città come Pechino e Shanghai a sposarsi unicamente per avere figli, pur non essendo interessate al matrimonio.

Un’altra categoria di donne che è stata penalizzata da questa propaganda è quella delle donne omosessuali, poiché, in quanto tali, secondo il governo non si sposeranno con un uomo e, quindi, non avranno figli. Nel 2015, infatti, è stata chiusa la principale app per lesbiche, Rela, e il suo account sui social. Sono state chiuse anche alcune app dedicate agli uomini omosessuali, anche se questi ultimi vengono più tollerati, forse perché in Cina ci sono 33 milioni di uomini in più delle donne.

Per gli stessi motivi lo Stato si è accanito anche sulle minoranze, a dimostrazione delle basi eugenetiche della programmazione della popolazione. Le donne appartenenti a etnie minoritarie, considerate “di bassa qualità”, vengono scoraggiate, a volte con mezzi coercitivi, dall’avere figli, soprattutto le donne dell’etnia Uyghur della regione nordorientale del Xinjiang.

Tutto ciò dimostra come il Partito continui a vedere le donne come strumenti riproduttivi. Secondo quanto sostiene in un suo articolo l’attivista femminista Lü Pin35, qualsiasi politica sulle nascite non farà altro che mettere più pressione alle donne riguardo l’avere bambini, aggravando la loro situazione nel lavoro e in famiglia.

Tuttavia, le donne cinesi non sembrano essere particolarmente collaborative con questa politica, come dimostra un sondaggio del 2017 di Zhaopin, uno dei più grandi siti cinesi di reclutamento per il lavoro, secondo il quale il 40% delle donne lavoratrici cinesi senza figli non hanno intenzione di averne in futuro e due terzi delle madri lavoratrici con un solo figlio non vogliono avere il secondo. Per metà di loro hanno la loro maggiore preoccupazione è la difficoltà ne36l tornare a lavoro dopo aver partorito e per poco meno della metà è il venir rimpiazzate da altre nel proprio posto di lavoro.

35 Id., p. 173. 36 Id., p. 174

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3.3 Aumenta la censura di Internet

Dopo la nomina di Xi Jinping a Segretario generale del Partito nel 2012, molte personalità influenti sul social media Weibo hanno perso la speranza nei social come strumento con cui veicolare il cambiamento della società. Infatti, dal 2013, il governo ha iniziato ad avvertire i cosiddetti “Big V” di Weibo, ovvero gli account più influenti del social, intimando loro di fare attenzione a quello che dicono pubblicamente. Uno dei maggiori opinionisti su Weibo, l’imprenditore cinese-americano Charles Xue è stato arrestato nel 2013 e rilasciato l’anno dopo perché accusato di aver avuto rapporti sessuali con una prostituta. Più tardi, però, in una sua apparizione in tv, ha affermato di aver “diffuso post irresponsabili online”. Charles Xue è solo una delle tante persone arrestate a causa dei loro post sui social network e in seguito rilasciate e costrette a confessare crimini che non avevano commesso, i quali poi non venivano nemmeno processati. Queste vicende sono esemplificative della sistematica repressione di internet da parte del governo. L’attivista e Big V di Weibo Li Yuan, in un’intervista riportata in Fincher (2018), racconta come il numero dei suoi seguaci sia stato bloccato ai due milioni e mezzo nel 2013, fatto accaduto anche ad altri account. Secondo quanto dettole da un direttore di Weibo, al momento le persone come lei non sono i tipi di influencer di cui il social è alla ricerca.

Quando, nel 2016, sempre più donne iniziano a definirsi femministe sui social, il governo inizia a censurare tutti i post e gli account di Weibo e WeChat che contengono la parola “femminismo”. Inoltre, molti gruppi di discussione online ricevono messaggi anonimi che li avvertono di essere prudenti nelle loro attività. Nel 2017, poi, viene bannato per trenta giorni l’account Weibo di Feminist Voices, un importante canale mediatico femminista, per aver pubblicato un articolo riguardo la protesta di alcune donne contro Trump avvenuta negli Stati Uniti. Secondo la fondatrice di Feminist Voices, l’attivista Lü Pin, Weibo ha usato quel particolare articolo come pretesto per mandare un avvertimento al crescente numero di femministi su Internet e che il fatto che il governo cinese ne abbia sentito il bisogno è un segno del successo che sta ottenendo il femminismo nell’accogliere i bisogni più urgenti delle donne cinesi. L’account Weibo di Femist Voices e il relativo gruppo di discussione online è stato cancellato

36 definitivamente nel 2018, come è successo anche a molti articoli su WeChat in cui si chiedeva che l’account Weibo venisse riaperto.

Secondo una delle Feminist Five, Li Tingting (conosciuta come Li Maizi), il governo cinese sta diventando sempre più efficace nell’utilizzo della propaganda sui social allo scopo di lanciare un messaggio nazionalistico, xenofobico e islamofobico tra i giovani. Ciò si concretizza spesso in forme misogine di abuso online che tendono a isolare le femministe e i femministi cinesi e a inimicare loro le persone tacciandoli di essere traditori della Cina sfruttati dalle forze straniere37. Il governo è riuscito a rendere il termine “femminismo” talmente sensibile dal punto di vista politico che ogni donna che si dichiara pubblicamente femminista online diviene oggetto di troll sessisti e violenti.

Un altro pericoloso strumento della censura governativa consiste in una tecnologia di sorveglianza all’avanguardia, adottata nel 2018, che include il riconoscimento facciale e la scansione dell’iride e che permette di espandere la presa dell’apparato di sicurezza nelle vite private dei cittadini per costruire una “dittatura digitale” su ampia scala.38 L’implementazione di questa tecnologia ha avuto inizio già dal 2016. In questo anno, infatti, la polizia di Guangzhou, dopo essersi accanita contro le attiviste femministe Xiao Meili e la sua companga Zhang Leilei facendole cacciare di casa dal proprietario del loro appartamento, pochi mesi più tardi si ripresenta dalle donne per controllare i loro documenti e prendere le loro impronte digitali. Queste procedure erano parte del processo di costruzione del nuovo database di DNA e informazioni biometriche appartenenti alle persone individuate dalle autorità come necessarie di particolare sorveglianza. La Human Rights Watch ha avvertito che questa politica di raccoglimento di dati del governo cinese è molto più sofisticata e invasiva di quanto si credeva. Nel 2017, il Ministero della Sicurezza Pubblica aveva già raccolto il DNA e altri dati biometrici di più di 40 milioni di persone, inclusi attivisti, immigrati lavoratori e musulmani dell’etnia Uyghur, al fine di identificare le persone che deviano da quello che è considerato il “pensiero normale” e poi sorvegliarle.

37 Id., p. 192. 38 Id., p. 55.

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3.4 Il controllo ideologico nelle università

In questi anni il Partito ha intensificato anche il controllo ideologico nelle università. Gli studenti universitari sono considerati più facilmente disciplinabili, perché i consulenti del Partito Comunista presenti nelle università (come nelle scuole di livello inferiore) hanno possono minacciarli di conferire loro note di demerito o di espellerli. È per questo motivo che, quando diversi studenti universitari sono stati arrestati insieme alle le Feminist Five nel marzo del 2015, i primi sono stati rilasciati dopo ventiquattro ore e rimandati nelle loro università, alle quali è stato incaricato di prendere misure disciplinari nei loro confronti.

Nel 2016, poi, Xi Jinping ha esortato i rettori delle università e gli ufficiali del PCC a trasformare le università in delle “roccaforti del Partito”39 e, nel 2017, un ispettore della disciplina del Partito ha criticato pubblicamente l’Università Shantou del Guangdong, che aveva un settore sugli studi sulle donne ben organizzato e un’influente comunità femminista, esortandola a controllare meglio gli insegnanti e gli studenti, come anche i commenti degli studenti in classe e sui social.40

Secondo l’attivista Feng Yuan,41 il controllo ideologico è stato operato soprattutto sui programmi di studio relativi alle questioni di genere, che già prima necessitavano dell’approvazione della Federazione nazionale delle donne cinesi.

In seguito, nel giugno del 2017, la Commisione Centrale per le Ispezioni sulla Disciplina, ha criticato l’Università dello Zhejiang per essere una delle 14 università troppo deboli nel loro lavoro politico42 ed ha fatto un appello agli studenti affinché questi scrivessero online contenuti che mostrassero i loro “valori di fondo socialisti” e che influenzassero l’opinione pubblica con il “pensiero corretto”, dichiarando che i contenuti che promuovevano il socialismo sarebbero stati premiati a livello accademico.

39 Id., p. 184. 40 Ibidem. 41 Ibidem. 42 Viola Zhou, 21/09/2017, “Chinese Universities Encourage Professors, Students to Post Online Content That Promotes Socialist Values”, South China Moring Post, disponibile all’indirizzo https://www.scmp.com/news/china/policies-politics/article/2112269/chinese-universities-encourage- professors-students-post, consultato in data 25/09/2019.

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3.5 “Repressione 709”

“Repressione 709” è il nome con cui viene chiamata la repressione che il governo ha messo in atto nei confronti degli avvocati dei diritti umani a partire da luglio 2015, consistita in un gran numero di arresti, sparizioni e interrogatori di circa trecento avvocati per i diritti umani e assistenti legali, colpevoli di essersi fatti volontari per seguire casi di abuso sessuale, violenza domestica e discriminazione di genere che, pur non sfidando direttamente il potere statale, erano comunque ritenuti politicamente sensibili.

A luglio 2015 un gruppo di agenti della sicurezza preleva dalla sua casa l’avvocato per i diritti umani Wang Yu, che si era occupata della difesa di una delle Feminist Five, Li Maizi, la ammanettano, le coprono il viso e la conducono in un centro di detenzione dove le viene intimato di togliersi i vestiti e rimanere nel mezzo della stanza di fronte alle telecamere di sorveglianza per “un’ispezione di routine”. Al suo rifiuto le donne che erano in cella con lei la gettano sul pavimento e le tolgono i vestiti. A ciò seguono mesi di maltrattamenti e interrogatori, finché nel 2016 la donna viene formalmente arrestata con l’accusa di “sovvertire il potere dello stato”, che può essere punita anche con l’ergastolo. Anche suo marito viene accusato di “incitazione alla sovversione del potere dello stato” e suo figlio di sedici anni viene rapito nel 2015 mentre cercava di scappare verso gli Stati Uniti e forzato a vivere con sua nonna nella Mongolia Interna sotto sorveglianza della polizia. Wang viene rilasciata nel 2016 dopo che nei media statali viene mostrato un video della sua “confessione” in cui rinuncia alla posizione di avvocato e accusa le forze straniere di averla usata per danneggiare il governo cinese.

In risposta a questo accanimento contro gli avvocati, nel 2016 e nel 2017 le moglie di alcuni degli avvocati per i diritti umani arrestati portano avanti delle proteste tramite delle performance di arte comportamentale nelle quali indossano dei vestiti con su scritti degli slogan scritti sopra e portano secchi rossi fuori dalle prigioni e dai tribunali chiedendo di poter vedere i loro mariti.43

43 Chris Buckley e Didi Kristen Tatlow, 18/05/2017, “In China, Wives Fight Back After Their Activists Husbands Are Jailed”, New York Times, disponibile in Internet all’indirizzo

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4. Il nuovo gruppo di giovani attivisti femministi e la vicenda delle Femist Five44

4.1. Background e iniziative del nuovo movimento femminista

Dagli anni ’90 in poi, gli attivisti femministi sono sempre stati in qualche modo associati alla Federazione nazionale delle donne cinesi, solo dal 2012 degli attivisti indipendenti in qualsiasi modo dal Partito hanno iniziato ad organizzarsi e a sviluppare un seguito tra le giovani donne di diverse città. Questa generazione più giovane di attivisti, che non ha fatto esperienza dell’era maoista, ha coraggiosamente messo in atto delle creative proteste pubbliche e delle performance di arte comportamentale per attirare l’attenzione sulla violenza sulle donne e, in generale, sulle discriminazioni di genere, dando importanza anche ai diritti della comunità LGBT.45

Pur vivendo in parti diverse della Cina, queste attiviste sono molto vicine e solidali tra loro. Molte di loro sono state vittime o testimoni di abusi durante la loro vita e spesso descrivono il loro risveglio femminista come un’esperienza trasformativa che le ha portate a riconoscere l’importanza e la dignità delle proprie vite.

L’origine del movimento risale al 2012, anno in cui circa cento attiviste hanno partecipato regolarmente a performance di arte comportamentale e ad altre iniziative organizzate in tutta la nazione e volte a denunciare la crescita discriminazione di genere seguita alle riforme economiche. In particolare, si sono concentrate sulla violenza domestica, le molestie, le discriminazioni di genere nel lavoro e nelle procedure di ammissione all’università e il numero insufficiente di bagni pubblici per le donne. La scelta di queste problematiche era motivata dal fatto che si trattava di argomenti non eccessivamente sensibili a livello politico ma abbastanza rilevanti da accendere il dibattito pubblico. Grazie a queste iniziative le giovani attiviste hanno creato una rete di migliaia di sostenitori, per lo più studenti universitari e giovani laureati, facendo leva

https://www.nytimes.com/2017/05/18/world/asia/china-lawyers-detained-wives-families.html, consultato in data 25/09/2019. 44 Tratto da Fincher (2018). 45 Barbara Molony, Hyaeweol Choi, Janet Theiss, op.cit., p. 496.

40 sull’insoddisfazione delle moltissime donne di città che stanno iniziando a rifiutare il sessismo insito nel contesto sociale cinese.

Pur non utilizzando un linguaggio estremamente diffamatorio, la loro stessa esistenza in un clima politico così autoritario è sovversiva.46

L’iniziativa più famosa e da cui ha origine il movimento è quella intitolata “Spose ferite”, risalente al 2012, in cui sono coinvolte tre delle attiviste che diverranno poi le Feminist Five, Zheng Churan, Li Maizi e Wei Tingting, nonché l’attivista Xiao Meili. Per protestare contro l’assenza di una specifica legge contro la violenza domestica, 47 il giorno di San Valentino le attiviste sfilano per le strade di Pechino indossando vestiti da sposa macchiati di sangue finto, portando con loro dei cartelloni con su scritti degli slogan come “l’amore non giustifica la violenza”.

Nello stesso anno il gruppo di femministi porta avanti un’iniziativa chiamata “Occupa i bagni degli uomini”, durante la quale le attiviste prendono il controllo di un bagno pubblico per uomini nel centro di Guangzhou, invitano le donne ad usarlo per accorciare la lunga fila di attesa dei bagni femminili. Il motivo per il quale le attiviste si sono focalizzate sulla parità di genere nella proporzione di bagni pubblici per uomini e per donne è che non vedevano quest’argomento come politicamente sensibile o anche remotamente contrario al Partito e ritenevano che chiunque potesse capire il problema delle lunghe file che si creano per usare le toilette pubbliche delle donne, cosa che avrebbe potuto far ottenere loro un crescente supporto alla loro causa. Inoltre, le attiviste hanno utilizzato i bagni per evidenziare il problema di fondo del sessismo sistematico e della costante svalutazione delle vite delle donne nella società cinese. La loro campagna ha ricevuto anche l’attenzione dei media ufficiali, come l’agenzia di stampa Xinhua e il People’s Daily, dove vengono riportati delle dichiarazioni da parte di alcuni civili che esprimono supporto per l’iniziativa. Inoltre, anche gli ufficiali della provincia del Guandong più tardi hanno promesso di fornire più bagni pubblici alle donne. L’iniziativa viene riprodotta a Pechino, dove però la interrompe la protesta e interroga a lungo Li Maizi, che era nella lista degli organizzatori.

46 Fincher (2018), op. cit., p. 105. 47 Infatti, la Cina non ha avuto una legge contro la violenza domestica fino al 2015.

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In seguito, nell’agosto del 2012, per l’iniziativa “Sorelle calve”, a Guangzhou le attiviste si rasano la testa in pubblico in segno di protesta contro la discriminazione delle donne nelle ammissioni universitarie. Molti corsi universitari, infatti, richiedono che le donne di conseguano un punteggio più alto degli uomini all’esame di ammissione affinché queste vengano accettate.

Sempre nel 2012, degli studenti universitari tra cui l’attivista Zhu Xixi, al tempo una studentessa di economia politica a Wuhan, hanno protestato contro gli esami ginecologici obbligatori richiesti alle donne che vogliono fare servizio civile in Cina, mettendo in scena una performance di arte comportamentale per la quale si sono disposte davanti all’Ufficio Risorse Umane locale indossando mutande di carta con scritto il carattere per “esame” sbarrato da una X rossa e portando cartelloni con su scritto: “Niente esame ginecologico” e “No domande sulle mestruazioni”.

Nel 2013, poi, l’attivista e Ye Haiyan, ha lanciato una protesta sui social, diventata presto molto seguita, contro un preside in una scuola dell’Hainan che aveva stuprato sei ragazze minorenni, postando foto di se stessa di fronte alla scuola con in mano un cartello su cui si leggeva: “Preside, vieni una stanza con me e lascia stare le bambine”. Alla protesta si è unito anche il celebre artista Ai Weiwei, il quale ha postato su Weibo una foto di se stesso con “Preside, vieni in stanza con me” scritto sulla sua pancia.

Un’altra iniziativa che ha riscosso molto successo è stata quella portata avanti tra il 2013 e il 2014 dall’attivista Xiao Meili, a seguito della pubblicazione di uno sondaggio di diversi paesi dell’ONU sugli uomini cinesi e la violenza, in cui metà degli uomini intervistati ha dichiarato di aver commesso azioni di violenza sessuale o fisica nei confronti del partner. Xiao, scioccata dai risultati del sondaggio, intraprende una lunga marcia di più di 2000 chilometri per smuovere le coscienze riguardo il problema degli abusi sessuali in Cina, partendo da Pechino e camminando fino a Guangzhou. Intitola la marcia “Bellissima marcia femminista: combatti gli abusi sessuali, le donne vogliono la libertà”. Anche Lü Pin, che l’aveva incoraggiata a portare avanti l’iniziativa, cammina insieme a Xiao per le prime settimane e si ricongiunge a lei vicino a Guangzhou. Durante la sua marcia, la giovane attivista è stata spesso affiancata da altri sostenitori, in tutto circa sessanta, per un giorno o più, tra cui la studiosa femminista e regista Ai

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Xiaoming, la scrittrice Lijia Zhang e Ye Haiyan. Lungo la strada Xiao raccoglie firme per una petizione contro gli abusi sessuali nei confronti dei bambini nelle scuole, scrive lettere in cui fa appello agli agli ufficiali locali affinché indaghino sui casi di abuso e posta su Weibo foto, disegni, video e vignette della marcia.

4.1.1. Il ruolo dei social network

Nonostante la censura governativa, la crescita della nuova generazione di attivisti femministi cinesi è legata all’esplosione di Weibo nel 2010 e di WeChat nel 2011, grazie alla quale le donne cinesi hanno iniziato a lamentarsi online dei casi di sessismo. Anche se non si identificavano esplicitamente come femministe, i social hanno dato loro lo spazio per esplorare certe idee con più liberta rispetto al luogo di lavoro e all’ambiente familiare e hanno permesso loro di conoscere donne con lo stesso pensiero. Anche alcuni degli account verificati denominati “Big V” hanno avuto un risveglio femminista, ad esempio Li Yuan, caporedattore del sito cinese del Wall Street Journal e una delle prime donne a diventare una Big V su Weibo con circa due milioni e mezzo di seguaci, ha usato il social per attirare l’attenzione su temi come la disuguaglianza e la mancanza di diritti, sia a livello generale che specificatamente riguardo la questione femminile. Pur non identificandosi come femminista, è andata contro il sessismo propinato dalla propaganda ufficiale, ad esempio criticando la sproporzione tra uomini e donne nei meeting dei leader mondiali o esortando le donne ad abbattere lo stigma delle “donne in avanzo” e a non sposarsi solo per fretta, parlando spesso di come le piace la vita da single e postando foto dei suoi viaggi da sola. I suoi post sono stati spesso censurati ma il suo profilo non è mai stato chiuso del tutto. Nel 2013 Li è entrata nella classifica dei 100 utenti più influenti di Weibo e ha dichiarato che viene spesso fermata da giovani donne che la ringraziano per aver mostrato che si può essere felici anche senza sposarsi.

I social hanno, quindi, giocato un ruolo importante nel promuovere una coscienza femminista tra le donne cinesi. Nonostante l’accanimento del governo nei confronti delle organizzazioni, le donne ordinarie hanno continuato a condividere informazioni e a dare voce alla loro rabbia per il sessismo su Internet, riuscendo anche, a volte, a provocare una reazione da parte del governo. Ad esempio, nel maggio 2016, Tsai Ing-wen era divenuta la prima donna ad essere eletta presidente di Taiwan, un

43 giornale associato al Partito aveva pubblicato un articolo in cui la definivano una donna single troppo emotiva e senza famiglia o figli, quindi più disposta a prendere decisioni politiche estreme. L’articolo viene ridicolizzato sia da donne che da uomini sui social, tanto che, dopo un giorno dalla sua pubblicazione, tutti i canali mediatici media vengono forzati dalle autorità a cancellarlo.

Si può, pertanto, dire che i social hanno sostituito i media ufficiali come canale di denuncia della misoginia, permettendo alle donne e agli uomini comuni di criticare il sessismo e le violenze sessuali, come accaduto nel 2016, quando delle telecamere di sorveglianza di un hotel di Pechino avevano ripreso un uomo mentre attaccava una donna, la quale, dopo essere riuscita a scappare, aveva condiviso il video sul sito di condivisione Youku. Il video aveva ricevuto talmente tante visualizzazioni e commenti arrabbiati da far affrettare la polizia di Pechino a catturare il colpevole e da far scusare l’hotel dove era avvenuta l’aggressione per la mancanza di sicurezza.

Esemplificativo del ruolo fondamentale svolto dai social network per il nuovo movimento femminista è Feminist Voices (nüquan zhi sheng), la piattaforma social fondata già nel 2009 da Lü Pin. Prima della sua chiusura forzata nel 2018, Feminist Voices si occupava di vari temi, quali la mancanza di supporto per le vittime di violenza domestica, le discriminazioni perpetrate nei confronti delle donne nel lavoro e le molestie sessuali. Secondo Lü Pin non è stata una coincidenza il fatto che sempre più giovani donne in Cina abbiano iniziato ad identificarsi come femministe intorno al 2011, periodo in cui Feminist Voices aveva iniziato a postare su Weibo articoli che criticavano dal punto di vista legale la reinterpretazione della Legge sul Matrimonio, definendo questa misura un passo indietro per i diritti di proprietà delle donne. La piattaforma, inoltre, postava continuamente articoli riguardo le iniziative delle femministe e aveva in tal modo ottenuto un seguito di 180 000 persone su Weibo e di 70 000 su WeChat, numeri molto rispettabili considerata la stigmatizzazione della parola “femminista” portata avanti dal Partito, ma comunque lontani da quelli degli account più influenti su Weibo.

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4.1.2. Il ruolo degli avvocati dei diritti umani

Un altro fattore che ha permesso ai nuovi femministi cinesi di portare avanti le loro iniziative è stato l’appoggio e il supporto ricevuti da parte degli avvocati per i diritti umani.

Una di questi è stata Wang Yu, che si è occupata della difesa di una delle Feminist Five, Li Maizi. Oltre ad essere un avvocato, Wang è anche un’attivista femminista che si è spesso occupata dei casi legali più sensibili, come quello di alcune ragazze di una scuola primaria che erano state vittime di abusi da parte del loro preside. Per questi motivi nel 2015 è stata tra gli avvocati arrestati nella “Repressione 709”.

Anche Liu Wei è sia un’avvocata che una femminista, nonché direttrice dell’ufficio di Zhengzhou della ONG Yirenping, che 2013 ha formato insieme a Wang Yu e ad altre avvocate un proprio network le avvocate che lavorano per i diritti delle donne, il Network Collaborativo per l’Interesse Pubblico per gli Avvocati Donna in Cina. All’interno di questo network vengono reclutate altre donne disposte a dare assistenza legale gratuita alle vittime di abusi sessuali e di violenza domestica. La società si impegna, inoltre, a supportare gli avvocati per i diritti delle donne e a fornire loro un mezzo per comunicare con altre professioniste come loro. Il network cresce in fretta e inizia a tenere incontri formativi in diverse città e regioni del paese. Un caso importante di cui si occupa è quello di una scuola dell’Henan dove un insegnante aveva abusato sessualmente di circa venti bambine, la maggior parte di sette e nove anni. Liu e altre avvocate offrono assistenza legale gratuita alle famiglie coinvolte, tuttavia, inizialmente, nessuna di queste voleva testimoniare contro l’insegnante, a causa del senso di umiliazione e di disonore che comporta uno stupro. Lo stupro infantile, infatti, infatti fino all’istituzione della prima legge contro la violenza sessuale nel 2015, era ancora considerato dalla legge criminale cinese come “fare sesso con prostitute minorenni”. Poiché la legge cinese solitamente consente di avere un risarcimento solo in caso di lesioni fisiche della vittima, il team di Liu si è impegnato trovare un consulente psicologico, il quale, dopo aver valutato le vittime, ha testimoniato che ognuna di loro soffriva di traumi duraturi e aveva bisogno di permettersi anni di psicoterapia. Le avvocate ottengono quindi un risarcimento di 1 milione 300 renminbi cinesi (circa 165 000 euro) da dividere tra le famiglie delle vittime. Questo è considerato il alto

45 risarcimento mai ottenuto per violenza su minori in Cina. Per via dello scalpore suscitato dal caso, le autorità intimano a Liu di non occuparsi più di casi eclatanti di abusi infantili. In seguito, Liu forma una nuova organizzazione indipendente che raccoglie avvocati specializzati in abusi sessuali, diritti riproduttivi, discriminazioni sul lavoro, violenza domestica e riforme legali. Decide di non registrarsi come organizzazione ufficiale per proteggersi dalle autorità, ma il gruppo raccoglie comunque circa 150 avvocati in tutta la Cina. Tuttavia, i continui attacchi e le minacce da parte della polizia costringono Liu a emigrare negli Stati Uniti nel 2014.

4.1.3 Le origini delle Feminist Five

La più famosa delle cinque attiviste arrestate nel marzo del 2015, Li Tingting,48 conosciuta con il soprannome di Li Maizi, proviene da una famiglia con lunga storia di abusi, fatti di violenze fisiche e psicologiche da parte di suo zio e suo padre nei confronti suoi e di sua madre. Quando si trasferisce per studiare presso l’Università di Chang’an, nello Xi’an, incontra diversi studenti queer, fa il suo coming out come omosessuale, entra a far parte di un gruppo in sostegno dei diritti della comunità LGBT, scopre il femminismo e inizia a lottare per una prospettiva femminista nelle azioni del gruppo. Dal 2012 prende parte a diverse iniziative, tra cui “Spose ferite” e “Occupa i bagni dei maschi”, tanto che la polizia esorta l’Università di Chang’an a prendere misure disciplinari dopo averla detenuta per l’iniziativa “Occupa i bagni dei maschi”. Prima di ciò, era già stata identificata come personalità problematica per il fatto che era l’unica studentessa della sua classe a non aver aderito al Partito Comunista.

Nel 2013 inizia a lavorare a tempo pieno per l’ufficio di Pechino della Yirenping e si impegna in una protesta per il caso legale di una donna americana, Kim Lee, che chiedeva il divorzio da suo marito, la celebrità cinese Li Yang. Li, con indosso il vestito da sposa macchiato di sangue finto, si ferma fuori dall’aula del tribunale di Kim Lee reggendo un cartello con scritto: “Vergognati, colpevole Li Yang!”. Il processo si conclude con la concessione del divorzio.

48 Nata nel 1989 a Pechino.

46

Zheng Churan,49 conosciuta col soprannome di Coniglio Gigante (Datu) che al momento dell’arresto aveva 25 anni, era laureata da poco e viveva ancora a Guangzhou con i suoi genitori, è stata coinvolta in attività femministe sin da quando era studentessa in sociologia e biblioteconomia all’Università di Sun Yat-sen di Guangzhou, dove si era interessata al femminismo, si era inserita un un gruppo di studenti LGBTQ, identificandosi come queer. In seguito, però, avendo capito che nel gruppo di cui era entrata a far parte vi erano atteggiamenti sessisti nei confronti delle donne, aveva formato un gruppo a parte, le Sinner-B, con la sua amica e attivista Liang Xiaowen e altre ragazze. I membri del gruppo, soprattutto studenti, collaboravano a forme di arte comportamentale. Nel 2012 il gruppo si è unito al Gruppo di Lavoro per la Parità di Genere gestito da un’altra delle Feminist Five, Wu Rongrong, e affiliato a Yirenping. Durante la protesta “Occupa i bagni dei maschi”, organizzata da questo gruppo, Zheng ha la possibilità di incontrare altre attiviste, tra cui Li Maizi, a cui si unisce per l’iniziativa “Spose ferite”. Dopo la laurea inizia a lavorare definitivamente per il Gruppo di Lavoro per la Parità di Genere. Zheng, inoltre, si è sempre interessata anche ai diritti delle donne appartenenti alla classe operaia. Nel 2014, infatti, si è recata giornalmente a fotografare lo sciopero delle operatrici sanitarie del campus della sua università, per rimediare al fatto che i fotografi dei media ufficiali fotografavano solo gli operatori maschi, anche se l’80% di loro erano donne. L’attivista ha poi pubblicato online la raccolta di foto intitolandola “Queste sono donne con forza e potere”. È stata proprio Zheng ad organizzare nel 2015 la campagna contro la violenza sessuale che ha causato il suo arresto e quello delle sue compagne.

Wu Rongrong,50 invece, che al momento dell’arresto aveva trent’anni, è una veterana del movimento femminista. Cresciuta in un villaggio povero dello Shanxi, a sei anni aveva già iniziato a lavorare nei campi con il padre. Da adolescente le viene diagnosticata l’epatite B cronica. Frequenta gli studi universitari presso la l’Università delle Donne Cinesi a Pechino, dove fa volontariato in organizzazioni no-profit volte che si occupano di questioni come la riduzione della povertà, i diritti delle donne, e l’AIDS. Prima di trasferirsi a Pechino per studiare, aveva subito delle molestie da parte degli

49 Nata nel 1989 a Guangzhou. 50 Nata nel 1985 a Hangzhou.

47 ufficiali del suo villaggio, che avevano sfruttato la sua vulnerabilità nel momento in cui aveva richiesto loro di certificare la sua residenza, cosa necessaria per la domanda di borsa di studio per l’università e ancora prima, a 19 anni, era sfuggita per poco a un altro abuso sessuale. Ciò l’ha portata a voler lavorare nell’ambito della difesa dei diritti delle donne, infatti, nel 2007 lavora sia per l’ONG dedicata specificatamente all’aiuto delle persone affette da AIDS, l’Istituto Aizhixing di Pechino, sia per Yirenping. Nel 2009 organizza la prima campagna rilevante di Yirenping sui diritti delle donne in difesa di Deng Yujiao, una donna che aveva pugnalato un ufficiale governativo che la stava stuprando e, negli anni successivi, si è occupata anche di violenza domestica, aiutando ad organizzare l’iniziativa delle “Spose ferite” oltre che una petizione contro violenza domestica di circa 10 000 firme. Insieme al suo team portano avanti dei progetti per combattere la discriminazione di genere nelle assunzioni e performance di arte comportamentale contro gli esami ginecologi obbligatori richiesti alle donne che vogliono prestare servizio civile in Cina. Nel 2014, poi, ha fondato il Centro Weizhiming per i Diritti delle Donne ad Hangzhou.

La quarta delle Feminist Five, Wang Man, al momento dell’arresto aveva 33 anni. Laureata in relazioni internazionali, era stata una di quelle donne vittime di discriminazioni sul posto di lavoro. Infatti, per il suo primo lavoro come insegnante di inglese in un prestigioso liceo di Tianjin, alle donne era richiesta una laurea magistrale, mentre agli uomini, per la stessa posizione, era richiesta solo una laurea triennale. A causa di questa disparità lascia il lavoro. Dal 2010 aveva iniziato a lavorare un ONG di Pechino che si occupava della riduzione della povertà. Qui ha incontrato diverse attiviste femministe e aveva avuto il suo risveglio, tanto che poco dopo si unisce alle loro campagne, tra cui “Occupa i bagni degli uomini”, e inizia scrivere articoli sull’uso dell’attivismo femminista di strada in Cina, che, però, le si sono ritorti contro nel momento in cui è stata arrestata.

Wei Tingting (conosciuta con il soprannome di Waiting), infine, aveva già iniziato il suo attivismo durante il secondo anno di studi presso l’Università di Wuhan, dove aveva messo in scena una rappresentazione di The Vagina Monologues. Nel 2012 ha partecipato all’iniziativa “Spose ferite” e, più tardi, è diventata project manager presso l’Istituto per il Gender Health Education Institute di Pechino, presso il quale aveva

48 collaborato nell’organizzazione della marcia annuale “AIDS Walk” 51 sulla Grande Muraglia. 52 Wei ha lavorato anche come direttrice presso l’ONG per i diritti della comunità LGBT ’ande.

4.2 L’arresto

Pochi giorni prima dell’8 marzo 2015, Zheng Churan inizia a pensare a un modo per evidenziare il grave problema delle molestie sessuali sui mezzi pubblici. Grazie a una piccola sovvenzione dell’ambasciata svedese, Zheng inizia a stampare degli stickers colorati con slogan contro le molestie da distribuire nelle metropolitane e sugli autobus per la Giornata internazionale della donna. Su uno stickers vi era l’immagine di una donna urlante con ai lati le scritte “Se vieni molestata, URLA!” e “Combatti le sanguisughe”, su un altro vi era una foto di alcuni poliziotti e la scritta “Prendete i molestatori. Polizia, andate a prenderli!”. Molte attiviste, soprattutto studentesse universitarie, si propongono come volontarie in diverse città (Guangzhou, Xiamen nel sudest, Pechino, Hangzhou, Nanjing, Wuhan e Kunming, nel sudovest) e si fanno inviare per posta gli stickers da Zheng.

Tuttavia, la notte 6 marzo, otto poliziotti, di cui solo uno in borghese, bussano alla sua porta e la convincono a venire con loro presso la stazione di polizia di e dopo diverse ore di interrogatorio la riportano a casa per farle stampare le e-mail relative all’iniziativa e il documento relativo all’accordo con l’ambasciata svedese, riportandola, poi, presso la stazione di polizia dove viene interrogata fino all’alba e messa, in seguito, agli arresti domiciliari in un hotel. La sera del 7 marzo a Zheng viene annunciata la detenzione penale accusandola di aver “fomentato dispute e creato problemi”, una frase relativamente vaga che sempre più spesso viene usata per accusare chi muove critiche contro il governo. L’8 marzo l’attivista viene portata a Pechino e rinchiusa nel centro di detenzione del distretto di Haidian.

Wu Rongrong viene avvertita di quanto successo la sera del 6 marzo da Liang Xiaowen, la quale era stata testimone dell’arrivo della polizia a casa di Zheng Churan,

51 L’AIDS Walk è un evento di raccolta fondi per l’aiuto dei pazienti affetti da AIDS. 52 Andrew Jacobs, 5/04/2015, “Taking Feminist Battle to China’s Streets, and Landing in Jail”, New York Times, disponibile in Internet al sito https://www.nytimes.com/2015/04/06/world/asia/chinese-womens- rights-activists-fall-afoul-of-officials.html?_r=1, consultato in data 25/09/2019.

49 in quanto quest’ultima le aveva telefonato lasciando aperta la chiamata per farle sentire cosa succedeva. Anche Li Maizi la contatta prima di essere prelevata dalla sua casa e, in seguito, viene avvertita da dei messaggi su WeChat del fatto che la polizia aveva preso altri suoi colleghi e gli studenti universitari che si erano fatti volontari per distribuire gli stickers. Quella notte, poi, un agente di sicurezza di Guangzhou che conosceva la informa che la polizia aveva messo Zheng agli arresti domiciliari in un hotel. Sentendosi responsabile, prende un volo da Shenzhen, dove si trovava in quel momento, a Hangzhou, per andare dalla polizia e provare a convincerli a rilasciare gli attivisti ma, appena atterrata, viene prelevata da degli agenti di polizia che la portano presso la stazione per interrogarla. Dopo averla portata al Centro Weizhiming per i Diritti delle Donne per perquisirlo, la lasciano per tutta la notte in un centro di detenzione. Dopo aver perquisito la sua casa ed interrogato suo marito, conducono anche lei al centro di detenzione di Pechino.

Wei Tingting viene arrestata il 6 marzo a Pechino e portata in un’area sotterranea della stazione di polizia, dove gli agenti le tolgono gli scarponi da neve e gli occhiali e la rinchiudono in una piccola stanza senza riscaldamento, nonostante le temperature al di fuori fossero sotto lo zero. Iniziano poi ad interrogarla, negandole la possibilità di avere un avvocato e chiedendole perché fosse coinvolta in attività sovversive riguardo le molestie, chi collabora con lei e quale agenzia straniera le finanzia.

Anche Li Maizi viene prelevata dalla sua abitazione di Pechino la sera del 6 marzo insieme alla sua compagna Teresa Xu, dopo che gli agenti avevano perquisito la casa. Alla stazione di polizia le viene prelevato del sangue, le vengono testate le urine e le vengono prese le impronte digitali e del palmo, inoltre gli agenti tolgono anche a cappotto e stivali rinchiudendola in una stanza senza riscaldamento per interrogarla riguardo i dei fondi stranieri dell’organizzazione che l’ha assunta, Yirenping. 24 ore dopo viene condotta anche lei al centro di detenzione.

Come Wei e Li, anche Wang Man viene portata in una stazione di polizia per essere interrogata. Gli agenti, dopo averle tolto gli occhiali, le chiedono più volte dei fondi di ricerca dell’Unione Europea per il suo gruppo di riduzione della povertà, rinfacciandole gli articoli che aveva scritto riguardo l’attivismo femminista come se

50 fossero la prova del suo tradimento nei confronti della nazione, per poi portarla in una cella di isolamento e, infine, nel centro di detenzione di Haidian.

4.3. I 37 giorni di detenzione

Durante i 37 giorni in cui le attiviste sono state recluse nel centro di detenzione di Haidian a Pechino, alcune di loro sono state private delle cure mediche di cui avevano bisogno. A Wu Rongrong, affetta da epatite B cronica, era stato fatto un esame medico quando era stata catturata ad Hangzhou che aveva dato risultati preoccupanti, ma, poiché nell’ospedale in cui gli agenti l’avevano portata non c’erano posti letto, viene ricondotta al centro di detenzione. Durante la reclusione le vengono negate le medicine e viene costantemente svegliata nel bel mezzo della notte per gli interrogatori, cosa che la priva del sonno ininterrotto di cui necessita per via della sua condizione. Non viene curata finché non interviene il suo avvocato il 16 marzo e, anche dopo essere stata portata in ospedale, era comunque costretta a stare legata al letto per tutta la notte.

Wang Man, invece, era affetta da una condizione cardiaca cronica e, dopo una settimana di interrogatori viene colta da un malore che spinge le sue compagne di cella a chiedere alla guardia di chiamarle un dottore. Per tutta risposta, le viene fatto un esame fisico e le vengono date delle pillole sconosciute e, la mattina seguente, viene portata in ospedale, dove gli agenti la costringono a stare ammanettata al letto e continuano ad interrogarla giornalmente per farla confessare, finché il 20 marzo un dottore avverte gli agenti che i suoi problemi cardiaci sono dovuti ai costanti e aggressivi interrogatori.

Questi interrogatori, durante i quali le attiviste subivano violenza fisica e psicologica, erano volti a farle confessare e a farle dichiarare colpevoli. Wu Rongrong viene insultata e minacciata di stupro di gruppo dagli agenti, i quali minacciano anche la sua famiglia e suo figlio di quattro anni. A Wang Man viene mostrato un video, fatto dalla polizia, in cui sua madre la prega di confessare i suoi crimini. Anche la devozione di Zheng per i suoi genitori viene sfruttata dagli agenti, che minacciano di accusarli di spionaggio e di metterli sotto sorveglianza per tutta la vita. Gli agenti, inoltre, tolgono a Zheng, Wei e Wan gli occhiali così da risultare loro più spaventosi, per il fatto che le tre donne, affette da una grave miopia, non potevano più distinguere i loro tratti facciali.

51

Anche i genitori di Li Maizi vengono minacciati e a suo padre viene ordinato di scrivere una lettera in cui sgrida la figlia per il suo comportamento e la esorta ad abbandonare l’attivismo, che Li, però riconosce come falsa. Durante la detenzione dell’attivista, inoltre, gli agenti mettono i suoi genitori agli arresti domiciliari nella casa di una sua zia in una zona rurale distante da Pechino, dove non potevano uscire a fare spesa o cucinarsi cibo ed erano costretti a mangiare ogni giorno pasti pronti che portavano loro le guardie.

4.3.1. Azioni di supporto

La vicenda delle cinque attiviste, grazie ai social, cattura presto l’attenzione internazionale. L’arresto coincideva con i preparamenti del summit dell’ONU sui diritti delle donne che doveva essere tenuto a New York congiuntamente con il presidente Xi Jinping, in memoria del ventesimo anniversario della Conferenza mondiale sulle donne del 1995, il che scatena la reazione indignata di diversi leader mondiali, come nel caso di Hilary Clinton, la quale scrive in un post su Twitter: “Xi che tiene un meeting sui diritti delle donne alle Nazioni Unite mentre perseguita le femministe? Senza vergogna.” Anche il segretario di stato degli Stati uniti e diversi rappresentanti governativi dell’UE, del Regno Unito, del Canada e di altri paesi richiedono al governo cinese di rilasciare le attiviste. L’allora vicepresidente americano Joe Biden scrive su Twitter: “I diritti delle donne e delle ragazze non dovrebbero mai essere soppressi. Esortiamo il leader cinese a mostrare rispetto per i diritti delle donne e a liberare le Feminist Five”, utilizzando l’hashtag “#FreeBeijing20Five”, che si diffonde a livello globale su Twitter, Facebook e Instagram.

In Cina, l’arresto delle femministe porta sempre più giovani donne, alcune anche studentesse delle superiori, a entrare volontariamente a far parte del movimento femminista nascente e ad identificarsi pubblicamente come femministe sui social, obbligando il governo ad utilizzare una censura di Internet ancora più aggressiva per eliminare espressioni di solidarietà online. La parola “femminista” (nüquan zhuyi zhe) diviene subito una parola chiave politicamente sensibile e soggetta a censura.

Già dal giorno dopo l’arresto, gli altri attivisti iniziano campagne di solidarietà su Weibo e Wechat, come quella in cui postano per ogni giorno di detenzione una foto di

52 donne che girano liberamente per dei luoghi pubblici indossando delle maschere con le facce delle cinque femministe. La prima foto, in cui cinque donne attraversano le strisce pedonali sul modello della copertina dell’album Abbey Road dei Beatles, viene postata con la didascalia “7 marzo: arresto delle femministe – giorno 1”. Il secondo giorno viene postata una foto fuori da dei bagni pubblici, per ricordare l’iniziativa “Occupa i bagni dei maschi” e, un altro giorno, compare una foto di alcune donne in una stazione della metro, ognuna con in mano una tazza di tè, a simboleggiare la pratica comune della polizia di contattare gli attivisti per “invitarli a bere un tè”, un eufemismo per gli interrogatori. Su richiesta degli attivisti, anche altre persone postano le loro foto su Weibo e Wechat, spesso rimanendo anonime e, a volte, inserendo le facce delle donne arrestate sopra le loro con Photoshop, per non incorrere in problemi con la polizia.

Significative sono anche le azioni in sostegno di Wu Rongrong e della sua salute. Infatti, dopo che l’avvocato dell’attivista avverte che che la donna necessitava di urgenti cure mediche e il rilascio della sua cartella clinica da parte del marito marito, a Pechino un dottore esamina la cartella di sua volontà e avvisa che senza cure Wu Rongrong potrebbe incorrere in un’insufficienza epatica. A questo punto, 16 sostenitori mandano una lettera al centro di detenzione di Haidian in cui richiedono cure mediche per Wu e, nonostante queste vengano detenute per un giorno, la pressione fatta sulle autorità funziona e l’attivista viene portata in ospedale.

Nonostante la censura abbia cancellato molti post e articoli di cronaca che menzionavano esplicitamente le Feminist Five, non ha potuto bloccare totalmente i post femministi sui social, perciò alcuni messaggi e alcune foto di solidarietà da parte di studenti, lavoratori, studiosi e attivisti dei diritti umani sono riusciti a circolate. Ad esempio, un’operaia ha postato una foto di se stessa con scritto “Possiamo combattere le molestie! Non molestateci! Supporto!”, mentre un operaio di Xiamen pubblica foto in cui tiene un cartello con su scritto: “I lavoratori di Xiamen supportano Wu, Li, Wang, Zheng, Wei”. L’attuale marito di Zheng, l’attivista Wei Lizhi, ha poi raccolto alcune di queste foto su libcom.org.

A favore delle Feminist Five sono state, inoltre, organizzate diverse petizioni, come quella inviata al centro di detenzione e all’Ufficio per la Sicurezza di Haidian e alla Federazione nazionale delle donne cinesi, che raccoglieva più di 1100 firme, o

53 quella firmata da circa cento avvocati per i diritti umani. La maggior parte delle petizioni viene organizzata dagli studenti universitari, che vanno, però, incontro alla repressione da parte delle autorità. Ad esempio, un gruppo di studenti dell’Università di Sun Yat-sen firmano una petizione aperta per supportare le cinque attiviste e la postano su Weibo e WeChat e, quando questa viene cancellata, la circolare tramite canali criptati. La petizione raccoglie quasi 100 firme prima che l’Università si accanisca contro i firmatari tramite note di demerito sui loro curriculum accademici e tramite la convocazione da parte degli ufficiali universitari.53 Inoltre, la polizia e gli agenti della sicurezza nazionale si recano nei campus per interrogare e intimidire gli studenti che avevano postato messaggi di supporto per le Feminist Five o che avevano si erano proposti come volontari nelle campagne. Ad esempio, una studentessa dell’Università Zhejiang di Hangzhou, Zu Xixi, che aveva nascosto una scatola di stickers contro la violenza sessuale nella sua stanza del dormitorio universitario, viene convocata sia dal consulente del Partito Comunista54 della sua università sia da un agente della sicurezza di Stato che la interrogano per chiederle chi avesse organizzato l’iniziativa dell’8 marzo, rilasciandola solo dopo averle fatto firmare una dichiarazione in cui confessa di essere coinvolta. Zhu scopre in seguito che la polizia stava interrogando ogni studente che era stato coinvolto in una qualche iniziativa femminista negli ultimi anni e, in un seguente colloquio con il consulente, la ragazza viene minacciata di espulsione se continua a rifiutarsi di cooperare.

Non sono solo gli studenti ad esprimere solidarietà nei confronti delle cinque donne, ma anche dei lavoratori che erano stati precedentemente aiutati da Zheng. Ad esempio un operaio posta su Weibo una sua foto a torso nudo con scritto sulla schiena: “Coniglio gigante, sono fiero di te! I proletari di supportano!”.

4.4 Il rilascio

Nei primi giorni di aprile, sembrava che si stesse per passare da “fomentare dispute e creare problemi” all’accusa più grave di “radunare una folla e creare disordini in luogo pubblico”, per la quale la legge cinese prevede la reclusione fino a 5 anni o più. Tuttavia, i procuratori non riescono a fare denuncia entro i 37 giorni specificati dalla

53 Fincher (2018), op. cit., pp. 46- 47. 54 Figura presente in molte università e scuole per controllare il “comportamento politico” degli studenti.

54 legge, quindi gli avvocati delle attiviste chiedono il loro rilascio e il 13 aprile le autorità annunciano all’improvviso che le cinque donne sarebbero state rilasciate immediatamente su cauzione in attesa di ulteriori inchieste. Vengono comunque definite “sospettate criminali” e si proibisce loro di viaggiare per un anno senza il permesso del governo.

Le violenze a danno delle attiviste, tuttavia, non si concludono dopo il rilascio. Quando Wu atterra ad Hangzhou gli agenti della sicurezza la conducono alla stazione di polizia e le fanno filmare un video in cui dichiara di essere stata trattata bene e di aver ricevuto le medicazioni e promette di obbedire d’ora in poi alle autorità. Anche suo marito viene costretto a firmare una dichiarazione in cui si impegna a non permettere alla moglie di intraprendere iniziative dannose per la società, minacciandolo di possibili ritorsioni contro di lui. Dopo meno di due settimane alcuni agenti di Pechino si recano ad Hangzhou per interrogarla ancora, obbligandola a non dire niente agli agenti di Hangzhou,55 la portano in una stanza di hotel e le chiedono di Lu Jun, il fondatore della Yirenping, cercando di farlo passare come il mandante delle loro azioni sovversive, ma Wu si rifiuta e, di conseguenza, gli agenti le urlano contro e la insultano, lasciandola andare solo dopo otto ore di interrogatorio.

Anche Zheng Churan dopo il rilascio continua a ricevere chiamate da parte degli agenti della sicurezza che la invitano a “fare una chiacchierata” per interrogarla. Rimane per diverse settimane in uno stato di shock profondo che la rende incapace di riconoscere che non si trova più in carcere. A fine 2015 aveva pianificato un viaggio a Pechino, ma è costretta a rinunciarvi perché un agente della si reca dalla madre di suo marito a chiederle di lei, in modo da ricordarle che era ancora controllata.

Come nel caso delle altre, anche Wang Man viene interrogata nuovamente appena dopo essere stata rilasciata. Gli agenti la lasciano andare solo per paura che la sua condizione cardiaca le possa far venire un infarto e la minacciano di tornare ad interrogarla. Anche se le loro minacce non si sono rivelate veritiere, gli agenti hanno continuato a chiamare ripetutamente sua madre, avvisandola di non rispondere alle domande degli operatori mediatici sulla figlia e hanno convinto il proprietario

55 In quanto, prima di interrogare un cittadino fuori dalla loro giurisdizione, avrebbero dovuto informare l’Ufficio per la Sicurezza Pubblica di Hangzhou.

55 dell’appartamento di Wan a Pechino a cacciarla. Tutto ciò l’ha portata a sviluppare un’insonnia cronica e a soffrire di stress post traumatico. Tuttavia, le sua amiche attiviste le sono rimaste vicino e l’hanno messa in contatto con un buon psicoterapeuta, dopo che uno psicologo aveva rifiutato di prendersi cura di lei dicendole di assumersi la responsabilità delle sue azioni.

Li Maizi, invece, dopo il rilascio Li viene costretta a rimanere agli arresti domiciliari nella casa di campagna della zia dove erano stati portati anche i suoi genitori. Solo dopo qualche giorno le viene concesso di vedere la sua compagna, Teresa Xu. In quest’occasione viene a sapere delle molestie perpetrate durante e dopo la sua detenzione nei confronti della sua compagna Teresa Xu. Nei giorni in cui le attiviste erano detenute, Teresa era in contato con uno degli avvocati che difendevano le cinque donne, il quale la teneva aggiornata sulla situazione di Li e la convince a lasciare Pechino e per andare ad Harbin, nel nordest, così da stare più sicura. In quel luogo isolato, l’avvocato, che era l’unica persona con cui la donna comunicava, incomincia a fare commenti sessuali espliciti nei suoi confronti e le chiedeva di mandargli delle sue foto in cambio di notizie di Li. Parlando con altre sue amiche attiviste dell’accaduto, Teresa scopre che l’avvocato è un molestatore seriale e, insieme ad altre sue vittime, lo affronta, ricevendo delle scuse private. Più tardi, venuta a sapere che l’uomo continuava a molestare un’altra attivista si rivolge al direttore dell’ONG di Pechino per cui lavorava l’avvocato, mostrandogli i suoi messaggi, ma le viene risposto che, essendo lei stata l’unica ad essersi lamentata del comportamento dell’uomo, non potevano fare niente se non rimproverarlo. Quando Teresa decide quindi di far pubblicare anonimamente gli screenshots delle conversazioni con l’avvocato su Weibo, altre attiviste come Xiao Meili, Zhu Xixi e Zhao Sile condannano pubblicamente il comportamento dell’uomo e anche Zheng scrive una lettera aperta sui social in cui denuncia gli avvocati che ipocritamente difendono i diritti umani ma molestano le persone.

4.4.1. Le conseguenze dell’arresto

Prima dell’arresto le cinque donne erano quasi completamente sconosciute, se non fossero state detenute le loro attività non avrebbero attratto molta attenzione. Accanendosi su di loro, però, il governo ha contribuito alla creazione di un simbolo di dissenso rispetto al patriarcato e all’autoritarismo: le Feminist Five. Infatti, la canzone

56 fatta circolare da Li Maizi sui gruppi WeChat appena dopo il rilascio, “Una canzone per tutte le donne”, è diventata l’inno del movimento femminista cinese.

Le ragazze hanno anche ricevuto diversi riconoscimenti a livello internazionale. Li Maizi è diventata uno dei membri più visibili del movimento femminista cinese e Foreign Policy l’ha nominata una delle “Leading Global Thinkers” nel 2015 e una delle persone che rafforzano le relazioni tra America e Cina nel 2017. La BBC l’ha nominata una delle “100 donne del 2015” e, l’anno dopo, ha fatto lo stesso con Zheng Churan. Inoltre, le Feminist Five sono state nominate nella rivista Ms. nella lista delle “Femministe più di ispirazione del 2015”.

L’arresto delle Feminist Five ha segnato un punto cruciale nella storia dei diritti delle donne in Cina, mostrando al mondo che un gruppo abbastanza piccolo di giovani femministe possa essere in grado di minacciare il regime, il cui nervosismo riflette la paura delle potenziali connessioni tra i diritti delle donne e le più ampie richieste di democrazia e di diritti umani.56

Poche settimane dopo il rilascio, Xiao Meili ha organizzato un contest su Weibo, in cui chiedeva alle donne di postare foto delle loro ascelle non rasate per sfidare gli stereotipi sulla femminilità e celebrare forme di bellezza alternative. Le Feminist Five hanno partecipato alla gara e, anche prima della fine del contest, le foto raccolte hanno ottenuto milioni di visualizzazioni. Anche se all’apparenza innocuo, il contest serviva a diffondere le immagini delle cinque sospettate criminali all’ampio pubblico di Weibo, dipingendole come modelli che amano i loro corpi e hanno senso dell’umorismo, anche dopo l’arresto.

Il simbolo delle Feminist Five ha fatto sì che altre persone dessero più attenzione alla causa femminista, come dimostra il fatto che, nonostante l’ONG di Wu Rongrong, il Centro Weizhiming per i Diritti delle Donne sia stata chiuso, molte donne, in modo non ufficiale, si sono fatte sentire per esprimere il loro interesse nel fare parte dell’organizzazione.

56 Barbara Molony, Hyaeweol Choi, Janet Theiss, op.cit., p. 497.

57

In un’intervista riportata nel libro Betraying Big Brother di Fincher, Li ha espresso la sua preoccupazione su come in Cina non ci sia più spazio per le loro dimostrazioni pubbliche e ha parlato della sua indecisione riguardo l’andare a studiare all’estero, dovuta al fatto che non voleva abbandonare il suo lavoro in Cina. Nonostante ciò, a fine 2015 Li ha collaborato da lontano a un’atra protesta, postando su Weibo e WeChat le foto di Teresa Xu e di un’altra donna con indosso i vestiti da sposa macchiati di sangue finto e in braccio delle bambole anch’esse con delle ferite, in una performance di arte comportamentale volta a protestare contro il problema degli ex mariti che rapiscono i figli maschi alle madri dopo il divorzio.

Molti dei membri più importanti del movimento, dopo il 2015, si sono spostate a Guangzhou per essere più vicine tra loro e per sentirsi più sicure in caso di aggressione da parte della polizia. Sia Xiao Meili che Wei Tingting si sono trasferite, quest’ultima per lavorare presso una nuova ONG, il Centro Educativo sul Gender e la Sessualità di Guangzhou. Nel 2017, inoltre, Wei ha pubblicato un documentario da lei diretto, Bi China, in cui è descritta la vita delle persone bisessuali in Cina.

Secondo quanto dichiarato da Xiao Meili a Fincher,57 le attiviste sono ormai costrette a cambiare continuamente strategia in base al comportamento delle autorità, adoperando la tattica di avvicinarsi ai temi più sensibili dal punto di vista politico ma evitandoli appena. Non possono più fare troppe campagne femministe, perciò sono molto attive sui social.

Nel testo precedentemente citato, Fincher riporta un’intervista del 2016 in cui Wu Rongrong le descrive come sia ancora controllata dalle autorità, ma che la polizia di Hangzhou ha iniziato a portarle più rispetto, tanto che è riuscita a trovare dell’umorismo nella sua sorveglianza.

4.4.2. Le attiviste iniziano ad agire dall’estero

Dal momento che le autorità stanno cercando di soffocare il movimento femminista, questo si è iniziato a espandere all’estero, come sostiene Wu Rongrong in un’intervista riportata in Betrayin Big Brother. La diaspora femminista coinvolge gli Stati Uniti, il

57 Fincher (2018), op.cit., p. 100.

58

Regno Unito, Hong Kong, Taiwan, il Canada ed altri paesi. Wu Rongrong, per esempio è stata accettata per un master in legge alla Università di Hong Kong nel 2017, anche se ha dovuto protestare contro l’Ufficio della Sicurezza Pubblica della sua città nello Shanxi che non voleva concederle il visto per partire, e Wang Man ha seguito un corso di laurea magistrale all’Università di Hong Kong.

Anche secondo Lü Pin, il movimento femminista cinese ha bisogno di un supporto all’estero, perciò si è adoperata per aprirvi un nuovo fronte di lotta. Infatti, nel 2015, dopo la detenzione delle Feminist Five, è diventata una studiosa in visita presso la Columbia University di New York e, in seguito, si è dedicata ad un master in un un’altra università americana. Nel frattempo insieme ad altre attiviste ha dato vita al primo gruppo per i diritti delle donne cinesi basato negli Stati Uniti, il Chinese Feminist Collective, di cui è entrata a far parte anche l’attivista Liang Xiaowen. Secondo Lü, il movimento femminista cinese è entrato nella fase di confronto con il Partito e la nuova base all’estero le permette ora di parlare più liberamente. L’attivista spera che la diaspora femminista possa diventare un mezzo per fornire informazioni non censurate in cinese e un veicolo per reclutare nuove attiviste. Anche se molte di loro non possono usare i network cinesi all’estero, Inernet ha reso più facile rimanere connessi con le comunità in Cina, anche attraverso canali criptati. Lü ritiene che le femministe cinesi debbano formare alleanze che vadano oltre i confini nazionali, così che il movimento possa trovare un sostegno sui cui appoggiarsi nelle difficoltà future.58

Liang Xiaowen e altre decine di femministe cinesi negli Stati Uniti si sono ritrovate alla famosa Marcia delle Donne del 21 febbraio 2017, di cui hanno postato foto e video su WeChat, in modo da ispirare le sorelle femministe in Cina. Liang ha anche guidato un workshop sull’attivismo femminista per le donne cinesi a New York insieme a Li Maizi e ad altre due attiviste cinesi, Liu Xintong e Di Wang. Dopo di ciò Liang, Li ed altre di loro si sono dirette alla Trump Tower per protestare in due lingue contro la misoginia e le molestie sessuali.

Quando l’account di Feminist Voices è stato bloccato temporaneamente da Weibo nel 2017, Liang, Liu Xingtong ed altre femministe si sono filmate mentre protestavano a

58 Id., p. 192.

59

Times Square, imbavagliandosi e fasciandosi con della plastica e, quando, nel 2018, la piattaforma viene bannata definitivamente, le attiviste, sia all’estero che in Cina, hanno indossato degli outfit carnevaleschi e delle maschere postando delle foto mentre ballavano per il funerale e la cerimonia di rinascita del femminismo, mostrando degli striscioni che dicevano “Il femminismo non morirà”, “Il femminismo è immortale”.

Anche Li Maizi ha iniziato un corso di laurea magistrale in teoria e pratica dei diritti umani alla University of Essex nel 2017. Nel frattempo, ha viaggiato molto e ha tenuto discorsi a livello internazionale, imparando a legare le preoccupazioni delle donne cinesi con quelle delle altre donne nel mondo. In un’intervista riportata da Fincher, sostiene che il peggioramento dell’ambiente politico in Cina è in linea con le tendenze globali che vedono una regressione della democrazia e afferma che, grazie alla pubblicità ricevuta, vede come suo ruolo futuro quello di comunicare il femminismo cinese a un pubblico globale, aiutando a costruire una solidarietà femminista internazionale.

Nel 2017 anche Zheng Churan si è recata a New York per partecipare a una protesta legata al movimento Me Too fuori dalla Trump Tower. In un’intervista riportata da Fincher, che la incontra in quell’occasione e riporta la conversazione in Betraying Big Brother (2018), afferma che nei momenti di crisi le femministe del mondo si supportano a vicenda e che devono essere più forti e non farsi dividere dall’autoritarismo e dal capitalismo che si stanno facendo sempre più aggressivi.

Infine, come tanti altri attivisti, anche il co-fondatore di Yirenping, Lu Jun, si è autoimposto l’esilio negli Stati Uniti.

5. Dopo le Feminist Five

5.1 Le proteste dei lavoratori

Tra il 2015 e 2016 sono aumentate le proteste de lavoratori, i quali, rispetto agli anni ‘90 sono diventati più consapevoli dei propri diritti. Le attiviste femministe cinesi hanno mostrato solidarietà nei loro confronti, anche per il fatto che le donne hanno più probabilità di divenire impiegate sottopagate nelle fabbriche e nei lavori di servizio, perciò si sono poste in prima linea per quanto riguarda le proteste per il lavoro. Tuttavia,

60 la maggior parte delle negoziazioni riguardo il lavoro sono state guidate dagli uomini e, quindi, i diritti delle donne sono stati spesso tralasciati. Le uniche problematiche femminili si cui si è posta l’attenzione sono state gli stipendi e le pensioni, anche se ve ne sono molte altre, come l’assenza di una copertura sanitaria per la maternità e del permesso di maternità, gli abusi e molestie sul lavoro e i licenziamenti dovuti alle gravidanze. Infatti, nel 2017, una donna ha portato in tribunale l’azienda per cui lavorava, la Xi’an Giant Biogene, per averla licenziata dopo che aveva informato il supervisore di essere incinta. Nello stesso anno altre tre donne hanno denunciato la China Railway Logistic Group di Pechino per essere state licenziate dopo essere rimaste incinte. Secondo Han Dongfang, attivista per i diritti sul lavoro e fondatrice del China Labour Bullettin, anche se le donne stanno diventando più consapevoli dei propri diritti, non hanno ancora le capacità necessarie a guidare il dibattito e le negoziazioni con i dirigenti delle aziende.59

Nonostante la repressione delle autorità, le proteste delle donne in ambito lavorativo non sono cessate e, nel 2018, circa mille operai, di cui il 70% donne, hanno scioperato davanti all’azienda di borse di lusso Simone a Guangzhou per chiedere il pagamento degli arretrati della loro assicurazione sociale, raggiungendo un accordo con il direttore dopo nove giorni di contrattazione collettiva raggiungono.

Anche una delle Feminist Five, Zheng Churan, dopo l’arresto si è occupata dei diritti delle operaie, cercando di creare solidarietà tra le donne appartenenti alla classe operaia e le femministe appartenenti al ceto medio. Infatti, anche se alcuni leader del movimento per i diritti dei lavoratori sono donne, poche associano le loro azioni alla causa femminista. In un’intervista con Fincher, 60 sostiene che il femminismo si concentra principalmente sulle donne appartenenti alle classi più elitarie perché è più sicuro dal punto di vista politico, ma bisogna anche coinvolgere le donne meno istruite e le operaie, che hanno problemi diversi. Anche se è più facile rivolgersi alle studentesse universitarie, se ci fossero le risorse per investire nell’accrescimento della coscienza femminista nelle operaie delle fabbriche si avrebbero risultati importanti. Infatti, le giovani donne cinesi si stanno iniziando ad accorgere e a preoccupare della

59 Id., p. 152. 60 Id., pp. 156-158.

61 discriminazione di genere sul lavoro, come dimostra il fatto che casi del genere ottengono molti commenti indignati sui social media.

Zheng, tuttavia, non può occuparsi direttamente di certe questioni perché a lei e alle altre femministe, essendo ancora sospettate criminali, non è permesso partecipare a eventi o tenere discorsi nelle università a riguardo. Anche alcune organizzazioni internazionali hanno rifiutato la loro presenza per paura di offendere il governo cinese.

5.2 Il movimento Me Too e la violenza sulle donne

Molti sondaggi sulle molestie sessuali in Cina sono inaffidabili. Nel 2016 un sondaggio di quasi 18000 studenti della ONG Associazione Cinese Per la Pianificazione della Famiglia ha scoperto che più di un terzo degli studenti universitari hanno subito violenza o molestie, secondo il sito statale di notizie Sesto Tono.61 Un altro sondaggio del 2018 di più di 400 giornaliste del Centro per l’Educazione Sessuale e sul Gender di Guangzhou, fondato da Wei Tingting, rileva che più dell’80% delle intervistate è stata vittima di “comportamenti sessuali, richieste, parole o contatti non verbali o fisici indesiderati” da parte di un superiore o da un collega. Il governo cinese sostiene che una su quattro donne sposate viene picchiata, ma, secondo le attiviste, il tasso è di gran lunga maggiore.

5.2.1 Le leggi sulla violenza

La legge criminale cinese non ha una chiara definizione di molestia, il che rende impossibile per le vittime fare causa e ottenere successo. La prima legge nazionale a riguardo risale al 2015. In questa data, l’Assemblea Nazionale del Popolo abolisce la legge che classifica le vittime di abuso sessuale infantile come “prostitute minorenni” e categorizza il sesso con minori come stupro, includendo come vittime anche gli uomini e accrescendo la penalità massima per i colpevoli di abuso infantile.

La legge è implementata nel 2016, ma viene applicata in modo debole: gli ordini di restrizione sono estremamente difficili da ottenere e le donne che cercano di ottenerli spesso si sentono dire di tornare dai parenti per preservare l’armonia della famiglia e la stabilità sociale. Inoltre, a causa delle sempre più gravi restrizioni alle ONG, per le

61 Id., p. 79.

62 donne è ancora più difficile cercare aiuto. I centri di protezione per le donne vittime di violenza domestica, poi, sono completamente inutilizzati, come si evince in uno studio dell’organizzazione Parità (Wei Ping).62 In più, la legge sulla violenza non fa menzione della violenza sessuale e lo stupro nel matrimonio non è considerato un crimine.

Secondo Fincher (2018), il Partito non si impegna ad implementare efficacemente la legge perché questa è stata fatta solo per mantenere una buona reputazione a livello internazionale, ma in realtà mantenere intatta la struttura familiare, anche quando la vita della donna è in pericolo, è fondamentale per la stabilità politica e la sopravvivenza del Partito stesso. Permettendo il verificarsi di così tanti episodi di violenza, il governo permette agli uomini, anche a quelli con una bassa posizione sociale, di avere vicino qualcuno, la donna, di una posizione sociale ancor più bassa della loro, sui cui perpetrare abusi. In tal modo, è più probabile che accettino la dittatura del Partito.

Le femministe cinesi, tuttavia, sono state in prima linea nelle proteste contro la violenza sulle donne. Anche dopo l’arresto delle Feminist Five e già prima che il movimento Me Too si diffondesse anche in Cina, le attiviste avevano già portato avanti diverse iniziative. Ad esempio, nel 2016, Xiao Meili, insieme ad altre attiviste, ha fatto partire una campagna di crowdfunding per piazzare un cartellone pubblicitario contro le molestie nella stazione della metropolitana di Guangzhou. Lo scopo principale dell’iniziativa era costruire una base di sostenitori disposti ad identificarsi pubblicamente come impegnati nel costruire un movimento femminista. Più di 1200 persone fanno delle piccole donazioni alla causa e le attiviste ottengono 40 000 renminbi (circa 5000 euro). Tuttavia, gli ufficiali governativi di Guangzhou che gestivano la pubblicità nella metropolitana hanno permesso loro di affittare uno spazio per il cartellone pubblicitario, sostenendo che il design di questo avrebbe “creato il panico tra i residenti”. Tale design consisteva nell’immagine di una piccola mano che afferrava una mano grigia più grande con le scritte “Stop! La tentazione non è una scusa, basta allungare le mani”. Non accettano né questo design né quelli che le attiviste propongono successivamente.

Nel maggio 2017, poi, l’attivista Zhang Leilei, compagna di Xiao Meili, inizia una campagna contro le molestie su Weibo, diffondendo l’hashtag

62 Id., p. 80.

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#WalkAgainstSexualHarassment e #IAmABillboard. Si tinge i capelli di rosa per attirare l’attenzione dei giovani e posta ogni giorno foto di se stessa mentre si comporta come un cartellone pubblicitario vivente e cammina per Guangzhou indossando sul torso il design della campagna di Xiao Meili rifiutato dalle autorità. La sua campagna si diffonde velocemente per la Cina e in due giorni molte donne e alcuni uomini in 23 città diverse si fanno volontari per portare in giro i cartelli, postando foto dell’attività su Weibo. Due settimane dopo la polizia si presenta all’appartamento di Zhang e Xiao e intima loro di porre fine la campagna, per mantenere l’ordine sociale in vista del Forum sulla Fortuna Globale che si doveva tenere a breve.

5.2.2 Cultura dello stupro e victim-blaming

La cultura dello stupro come in Cina è talmente forte che quasi nessuna donna osa ammettere di aver subito violenza per il terrore di riceverne la colpa, spiega Li Maizi in un’intervista riportata in Fincher (2018). Il victim-blaming, ovvero il dare la colpa alla vittima piuttosto che al carnefice, è ciò che rende più difficile denunciare una violenza, perché spesso chi lo fa diviene soggetto di attacchi umilianti, sostiene Li. Come spiega Fincher (2018), c’è un’ideale di vittima di stupro e, quando una donna non rispetta questo ideale perché vestita nel modo sbagliato, per aver detto la cosa sbagliata o per aver guardato qualcuno nel modo sbagliato, viene accusata di essersela cercata. Una donna che riporta un abuso può incontrare ritorsioni ancor più violente, specialmente perché i colpevoli sono raramente ritenuti responsabili.

5.2.3 La censura del governo al movimento Me Too

Essendo quello delle molestie sessuali un argomento politicamente sensibile, questo viene grandemente censurato. Fuori dalla Cina la campagna Me Too 63 è diventata virale in più di 85 paesi nel 2017. In Cina, invece, la censura online e l’apparato per la sicurezza hanno impedito il diffondersi della campagna su scala nazionale. A novembre 2017 le autorità hanno forzato tre femministe a lasciare la loro casa a Guangzhou per aver pianificato di distribuire dei cartelli contro le molestie da far indossare alle donne per strada. Lo stesso mese è stato cancellato un articolo su WeChat di una donna di Shanghai che si lamentava di un molestatore seriale il quale aveva

63 Creata dall’attivista per i diritti civili afro americana Tarana Burke.

64 aggredito più volte lei e altre donne per strada. Il suo post aveva ricevuto più di 1 milione di visualizzazioni e quasi 10 000 commenti, ma in due giorni le autorità lo hanno cancellano perché “violava il regolamento”. Quando la donna parla dell’incidente su Weibo, riceve molti commenti misogini di persone che la accusano di essere troppo esagerata o di essersi vestita in modo troppo provocante.

A maggio 2017, poi, il sito del People’s Daily, il giornale del Partito, ha avvertito in un articolo che le forze occidentali ostili stavano usando il femminismo occidentale per interferire nella gestione della questione delle donne in Cina. il vice presidente della Federazione nazionale delle donne cinesi, Song Xiuyan, sostiene che gli ufficiali del Partito che lavorano sulla questione femminile si trovavano nel mezzo di una crisi e avevano bisogno delle istruzioni del presidente Xi per difendersi dalle infiltrazioni ideologiche occidentali.

A gennaio 2018, migliaia di studenti e alumni firmano una petizione Me Too in dozzine di università della Cina, chiedendo al governo di agire contro le molestie, ma molte di queste petizioni vengono cancellate dalla censura appena dopo essere state postate sui social.

Pur in un clima di accanita censura da parte del governo, grazie alla campagna globale Me Too anche in Cina diverse donne iniziano a denunciare le molestie subite. Ad esempio, lcune donne molto conosciute a Hong Kong (che, tuttavia, è una Zona economica speciale e, quindi, più libera) iniziano a parlare delle loro esperienze. A novembre 2017 una precedente Miss Hong Kong, Louisa Mak, rivela che di essere stata violentata da adolescente mentre era in una delegazione in visita in Cina. Una campionessa di corsa a ostacoli, Lui Lai-yu, confessa di essere stata violentata dal suo istruttore a 13 anni. La giornalista Sophia Huang Xueqin a Guangzhou parla di un suo superiore che l’aveva violentata in una stanza di hotel durante un viaggio d’affari. A gennaio 2018 una laureata dell’Università di Beihang, Luo Xixi, posta un articolo in cui parla di come è stata violentata dal suo professore, Chen Xiaowu, dieci anni prima. Di seguito, anche altre studentesse lo accusano. Il professore nega l’accaduto, ma l’università lo licenzia per aver severamente violato il codice comportamentale. Anche se Luo vive negli Stati Uniti, il suo articolo diviene virale in Cina e ispira migliaia di altri studenti e alunmi a firmare petizoni Me Too, anche se molte di queste spesso non

65 coinvolgevano donne che si identificavano pubblicamente come sopravvissute a una violenza.

5.2.4. Il 2018 e la versione cinese del movimento Me Too

A gennaio 2018 ha preso forza una versione cinese del movimento Me Too, per cui attivisti femministi e migliaia di studenti in dozzine di università si sono uniti al movimento per chiedere la fine delle molestie nei campus. Più di 8000 alumni e studenti in 70 università del paese hanno firmato una petizione a riguardo. L’attivista Xiao Meili è stata una delle tante a lanciare una petizione Me Too nella sua università, l’Università Cinese per la Comunicazione di Pechino, dicendo che i troppi casi di molestie hanno reso necessario che qualcuno parli e che bisogna trovare un modo per prevenire che certe cose accadano nei campus. La petizione viene, però, cancellata poco dopo che l’attivista la posta su Weibo e WeChat.

Ad aprile 2018, gli studenti di diverse università continuano a far circolare petizioni Me Too, chiedendo che le autorità universitarie smettano di mascherare le accuse di molestie e stupro. Ad esempio otto studentesse della Peking University presentano una richiesta di libertà di informazione riguardo il caso di una studentessa di letteratura, Gao Yan, che nel 1988 si era suicidata dopo aver detto ad amici e familiari di essere stata stuprata da un professore, Shen Yang, il quale, ai tempi, aveva semplicemente lasciato l’università da cui aveva ricevuto un semplice avvertimento per relazioni inappropriate con gli studenti. Una delle otto studentesse, Yue Xin, viene minacciata dal consulente del Partito dell’Università e se ne lamenta online, così altri studenti, indignati per come Yue è stata trattata, affiggono dei poster su una bacheca dell’università in segno di protesta. Tuttavia, i poster vengono rimossi e intorno alla bacheca vengono messe delle telecamere di sorveglianza. Inoltre, le autorità ordinano ai media di non riportare l’accaduto e di non permettere la presenza contenuti che esprimessero solidarietà sui social64, ma gli studenti continuano a postare anche tramite canali criptati.

Questi nuovi femministi non si danno per vinti di fronte all’autoritarismo, come dimostra la trovata creativa dell’attivista Qiqi che, in risposta alla sempre maggiore

64 Fincher (2018), op.cit., p. 156.

66 censura dell’hashtag #MeToo, trova una soluzione per evaderla, utilizzando le emoji del riso e del coniglio, in cinese mi e tu, che suonano come Me Too.

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Traduzioni

1. L’articolo di cronaca

Herstory | In 37 giorni di lotta le femministe hanno posto una pietra miliare.

Autore: Zhao Sile

“È già troppo tardi…”, ha dichiarato Wei Zhili alle 17:22 del 13 aprile riguardo al famoso caso delle femministe del 7 marzo. Ha battuto queste quattro parole e tre puntini nel gruppo di discussione online.65 Quello che intendeva dire era che, nonostante gli uffici della procura avessero già chiuso, non vi era alcuna notizia del rilascio delle cinque femministe, compresa la sua compagna Zheng Churan. Quello era il loro trentasettesimo giorno di detenzione; se non avessero ottenuto il rilascio quel giorno, secondo la legge cinese, sarebbero state ufficialmente arrestate, il che significa che avrebbero dovuto affrontare molti mesi di reclusione e che si sarebbe potuta intentare una causa contro di loro. Gli altri membri del gruppo hanno ricordato a Wei Zhili che era possibile che il procuratore avesse già comunicato alla polizia di non autorizzare l’arresto, ma che la polizia volesse aspettare fino a mezzanotte, in modo da poter rilasciare le detenute con discrezione, così da diminuire l’impatto mediatico dell’accaduto. Wei Zhili si è rassegnato e si è preparato ad aspettare più di sei ore e mezza, ma il suo cuore era già sprofondato.

“Wang Man sta uscendo” lo hanno informato i familiari della ragazza dopo un’ora. Passati altri dieci minuti, l’avvocato di Waiting (Wei Tingting) ha scritto in un messaggio “Waiting è uscita”. Wei Zhili si è stato attraversato da un attimo di entusiasmo, ma era ancora convinto che Zheng Churan potesse non essere altrettanto fortunata. Invece, ha immediatamente ricevuto una telefonata dalla madre di Zheng Churan, la quale gli ha detto che la polizia aveva già comunicato ai familiari di venire a prenderla e riportarla a casa. Alla domanda “Come ti senti?” Wei Zhili ha risposto: “Ovviamente sono molto felice!”; da persona taciturna quale egli è, non è riuscito a dire nient’altro e si è messo a ridacchiare. Non molto dopo, anche il padre di Li Tingting è

65 Durante il periodo dell’arresto le persone vicine alle attiviste comunicavano tramite un gruppo di discussione online sul social media cinese WeChat.

68 stato chiamato dagli ufficiali del suo villaggio perché andasse a riprendere sua figlia e anche il marito di Wu Rongrong era in attesa di buone notizie.

La sera del 13 aprile le cinque femministe detenute, grazie al supporto della comunità e alla pressione internazionale, hanno ritrovato tutte la libertà.

1. L’arrivo della polizia

È così che è iniziato il caso delle femministe che ha fatto scalpore per più di un mese: alle 11 di sera del 6 marzo, due diverse squadre di polizia hanno quasi contemporaneamente suonato alla porta di Zheng Churan a Guangzhou e di Li Tingting a Pechino. A Guangzhou, Zheng Churan è stata portata via e messa agli arresti domiciliari in un albergo, mentre, a Pechino la polizia ha direttamente iniziato la perquisizione della casa di Li Tingting. Secondo ciò che ricorda la compagna e convivente di Li Tingting, Teresa Xu, quando, durante la perquisizione, i poliziotti hanno trovato gli stickers della campagna “Gli stickers del 7 marzo” (San qi tie tie tie), questi visitatori indesiderati sembravano contenti di aver trovato quello che cercavano. Subito dopo, infatti, Li Tingting e Teresa Xu sono state portate alla stazione di polizia locale per essere interrogate. “Stickers del 7 marzo” è una campagna a cui hanno collaborato Zheng Churan e Li Tingting, che prevedeva di attaccare o distribuire sui mezzi pubblici degli stickers contro le molestie sessuali il giorno 7 marzo, alla vigilia della Giornata Internazionale della Donna. In precedenza, le due avevano già reclutato pubblicamente, attraverso i social network, dei volontari in diverse città importanti disposti a partecipare all’iniziativa. In più, anche due delle volontarie che erano state reclutate, Wei Tingting e Wang Man, in quel momento erano tenute sotto controllo dalla polizia.

Wu Rongrong, che aveva partecipato alla pianificazione della campagna, venuta a conoscenza della notizia, si è preoccupata ed ha subito comprato un biglietto aereo da Hangzhou a Pechino per andare a cercare di comunicare con la polizia, ma all’aeroporto di Hangzhou è stata fermata dalla polizia interprovinciale di Pechino. Nell’ultima telefonata che ha fatto, piangeva disperatamente. Durante la notte del 3 marzo, Wu Rongrong è stata portata a Pechino.

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Contemporaneamente è stata portata a Pechino anche Zheng Churan, la quale si trovava agli arresti domiciliari da più di 24 ore. Prima di venire trasferita a Pechino, era stata riportata a casa dalla polizia affinché la casa venisse perquisita e le proprietà confiscate. Wei Zhili, che la stava aspettando da tempo, è stato cacciato via dalla polizia, ma è rimasto fuori dalla porta e non voleva saperne di andarsene. È stato a guardare mentre Zheng Churan mangiava in fretta e furia una ciotola di noodles riscaldati dal padre, prendeva qualche vestito e un po’ di denaro datole dalla madre e veniva portata via di fronte ai suoi occhi. “In quel momento ero fuori di me dalla rabbia”, ha detto Wei Zhili. Un caro amico di Zheng Churan, venuto a conoscenza dell’accaduto, ha scritto sulla bacheca “Momenti” del social WeChat: “Oggi è il giorno più umiliante di tutti”.

L’8 marzo, nella Giornata Internazionale della Donna, per Li Tingting, Zheng Churan, Wu Rongrong, Wei Tingting e Wang Man è stata confermata la detenzione penale. Le cinque attiviste femministe sono state rinchiuse nel Centro di Detenzione del distretto di Haidian a Pechino.

Secondo la studiosa femminista Ai Xiaoming, il motivo dell’arresto delle cinque donne, oltre a rispondere alla necessità di mantenere la stabilità sociale nel periodo delle due sessioni plenarie dell’Assemblea Nazionale del Popolo e della Conferenza politica consultiva del popolo cinese, è ancor più da ricercare nel fatto che queste sono state prese come rappresentanti del gruppo dei “giovani attivisti per il femminismo”, le cui iniziative di difesa dei diritti promosse negli ultimi anni hanno iniziato ad avere un impatto piuttosto notevole. Tuttavia, ciò è proprio quello che il sistema volto al mantenimento della stabilità sociale spera di non dover vedere. “Quello che temono di più è che i cittadini inizino ad esprimersi all’interno della sfera pubblica e che intraprendano coscientemente azioni di resistenza in difesa dei propri legittimi diritti. Il gruppo dei giovani attivisti per il femminismo utilizza metodi di azione dichiaratamente orientati al bene pubblico e creativi ed ha una notevole eco mediatica, pertanto, costituisce una forza di azione sostenibile che loro non possono controllare”. Ha detto apertamente Ai Xiaoming.

2. Chi sono

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Per risalire all’origine della forza del gruppo dei giovani attivisti per il femminismo, bisogna probabilmente partire dalla giornata di San Valentino del 2012, quando Li Tingting e Wei Tingting hanno indossato dei vestiti da sposa macchiati di sangue e hanno camminato lungo la strada dello shopping di Pechino, attirando l’attenzione dei passanti mentre urlavano: “Niente botte nel matrimonio, gli insulti non sono amore, l’amore non giustifica la violenza!” e distribuendo nel frattempo anche dei cartoncini contro la violenza domestica ai passanti, la maggior parte dei quali non solo era incuriosita da quello che facevano ma mostrava anche approvazione. Quest’immagine delle “spose ferite” vuole essere una forma di arte comportamentale che denuncia la violenza nell’intimità delle relazioni, nonché una presa di posizione da parte del gruppo dei giovani attivisti femministi.

Il gruppo dei giovani attivisti per il femminismo non ha affatto un confine preciso, né è una fazione con un’organizzazione chiusa, ma raduna quei giovani disposti a dare voce alle istanze femministe tramite metodi alternativi, usando l’azione come mezzo di propaganda e, allo stesso tempo, integrando a ciò le proposte, le lamentele e i metodi provenienti dal sistema, allo scopo di promuovere un miglioramento per quanto riguarda la situazione dei diritti delle donne. Finché ci si identifica con i principi del femminismo e si è disposti a partecipare alle iniziative, ci si può considerare ammessi all’interno del gruppo dei giovani attivisti femministi.

Dopo la presa di posizione costituita da “Le spose ferite” (Shoushang de xinninag), il gruppo dei giovani attivisti femministi ha velocemente vinto la sua prima gloriosa battaglia con “Occupa i bagni degli uomini” (Zhanling nan cesuo). Nel pieno dell’ondata del movimento “Occupa Wall Street” , Li Tingting ha avuto la geniale idea di prendere in prestito questo nome e di pianificare, insieme a Wang Man ed alcuni altri compagni, questa iniziativa: quando si formava una lunga fila per il bagno delle donne, “requisivano” il bagno degli uomini per dieci minuti e incoraggiavano le donne ad utilizzare il bagno degli uomini, restituendo a questi il loro bagno una volta che “l’ora di punta” per il bagno delle donne era passata. Questo schema veniva ripetuto diverse volte e aveva lo scopo di promuovere un aumento del numero dei bagni femminili e un loro adeguamento alle diverse esigenze di tempo di cui necessitano le donne rispetto agli

71 uomini. L’iniziativa, promossa a Guangzhou, ha riscosso un notevole successo, perciò Li Tingting ha deciso di riprodurla anche nella sua città natale, Pechino.

Inaspettatamente, la loro iniziativa ha attirato l’interesse di molti media e numerosi siti di testate giornalistiche hanno riportato l’accaduto. L’influenza mediatica ha fatto sì che l’iniziativa “Occupa i bagni dei maschi” si diffondesse in ancor più città. Li Tingting e le sue amiche non si sono fermate dopo questa vittoria ed hanno inviato ai rappresentanti dell’Assemblea Nazionale del Popolo una lettera di suggerimento, nella speranza che questi prendessero in considerazione la proposta di migliorare la proporzione dei bagni in rapporto alle necessità di uomini e donne. Come risultato, nell’Assemblea Nazionale del Popolo di quell’anno, molti rappresentanti dell’Assemblea e molti membri della Conferenza Politica Consultiva hanno sollevato proposte e suggerimenti a riguardo. Solo nel 2012, in molte città sono state promosse delle misure volte a migliorare la proporzione tra bagni femminili e maschili e, a fine anno, “Occupa i bagni dei maschi” è stata inserita tra le dieci maggiori notizie dell’anno in merito all’uguaglianza di genere.

Dopo di ciò, il gruppo dei giovani attivisti per il femminismo ha lanciato diverse iniziative analoghe volte alla difesa dei diritti delle donne, riguardanti ambiti quali la discriminazione nell’impiego e nell’educazione, la violenza di genere e i diritti delle lavoratrici. Possiamo ritrovare i nomi di Li Tingting, Zheng Churan e Wei Tingting legati a molte iniziative differenti. Invece, Wu Rongrong, che è leggermente più grande e compie 33 anni quest’anno,66 ha svolto spesso un ruolo di supporto in queste iniziative.

Tuttavia, quello che le attiviste non avevano previsto è che alla fine queste loro iniziative “di successo” sarebbero diventate tre anni dopo i loro capi d’accusa. Il 6 aprile, la polizia di Pechino ha richiesto alla procura di approvare l’arresto di cinque persone con l’accusa di “aver riunito una folla disturbando l’ordine in un luogo pubblico” in riferimento alle iniziative “Le spose ferite” e “Occupa i bagni dei maschi”. I loro avvocati hanno affermato che la polizia di Pechino ha indagato su questi fatti solo dopo l’arresto e che ha tentato di incriminare cinque persone sulla base di iniziative portate

66 Si intende il 2015, l’anno in cui è stato scritto l’articolo.

72 avanti più di tre anni prima che non avevano causato alcun danno, creando delle false accuse. 3. Iniziative durante i 37 giorni di detenzione

Mentre molti gruppi, dopo aver subito un attacco, scelgono di mantenere un profilo basso e di scendere a compromessi, la reazione di quasi tutti i membri del gruppo dei giovani attivisti per il femminismo, di fronte all’arresto delle proprie compagne, è stata quella di resistere e di pensare a cosa fosse necessario fare.

Gli attivisti più importanti, i volontari e i sostenitori hanno iniziato a mettersi in azione in unità di piccoli gruppi: alcuni hanno organizzato delle raccolte firme in sostegno delle attiviste arrestate, alcuni hanno aperto dei nuovi canali mediatici con lo scopo specifico di seguire questo caso, alcuni hanno aiutato i membri delle famiglie delle attiviste a mettersi in contatto con degli avvocati che potessero far loro da agenti, altri le hanno sostenute facendo circolare le loro foto e altri ancora hanno contattato altri gruppi per ottenere attenzione e supporto, dando così inizio ad una campagna di sostegno.

Sul fronte nazionale, la raccolta firme, fatta partire dal momento dell’arresto, ha ottenuto il supporto di più di 1000 persone. Centinaia di avvocati dei diritti umani hanno congiuntamente richiesto che le cinque sorelle femministe venissero rilasciate, delle avvocate hanno denunciato l’accaduto al Ministero di Pubblica Sicurezza, alla procura e alla Federazione Nazionale delle Donne Cinesi. Molti studenti universitari, a nome della Sun Yat-sen University, di cui Zheng Churan è un’alumna, hanno firmato una lettera in cui richiedono il rilascio delle cinque sorelle femministe e per questo motivo le autorità universitarie hanno fatto pressione su molti di loro con un ammonimento disciplinare. All’interno del centro di detenzione, a Wu Rongrong è stato interrotto il trattamento di cura per l’epatite-B da cui è affetta, perciò Ye Jinghuan, una leader nella difesa dei diritti delle donne, e altre dieci persone, si sono recate al centro di detenzione per esprimere la loro grave preoccupazione a riguardo, ma sono state temporaneamente arrestate dalla polizia. Alcuni dei giovani attivisti femministi sono scesi in strada indossando delle maschere che ritraevano i volti delle cinque donne arrestate, a simboleggiare la condivisione della libertà con le compagne recluse. I membri delle famiglie delle attiviste hanno scritto una lettera comune alla procura, chiedendo che il caso venisse trattato secondo la legge e le politiche nazionali di uguaglianza di genere.

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Sul fronte internazionale, grazie alla rapida reazione dei gruppi sociali e all’attiva diffusione della campagna avvenute a livello nazionale, la notizia dell’arresto delle cinque donne è stata subito riportata da molte famose testate giornalistiche, il che ha conseguentemente scatenato una serie di effetti: più di due milioni e mezzo di persone in tutto il mondo ha partecipato alla raccolta firme per richiedere il rilascio delle cinque sorelle femministe; il Canada, la Germania, il Regno Unito e il Ministero degli Esteri dell’Unione Europea hanno pubblicamente fatto richiesta al governo cinese di rilasciare le donne; molte organizzazioni di difesa dei diritti delle donne dell’America, del Giappone, della Corea del Sud, dell’India, di Hong Kong e di altri diversi paesi e regioni hanno organizzato delle dimostrazioni per protestare contro l’arresto delle attiviste femministe. Inoltre, AWID (Association for Women's Rights in Development), un’importante organizzazione femminista, ha fatto appello alle Nazioni Unite affinché venga rivisto il progetto di co-gestire con la Cina la prossima Conferenza internazionale sulla donna, prevista per settembre 2015, a meno che il governo cinese non rilasciasse prima le cinque attiviste. Dopo che la polizia ha richiesto alla procura il permesso di autorizzare l’arresto delle cinque donne, la candidata alla presidenza degli Stati Uniti Hillary Clinton, il Segretario di Stato John Kerry e il vicepresidente Biden, uno dopo l’altro hanno dichiarato la propria posizione a riguardo, chiedendo alla Cina di mettere fine a quest’errore. La pressione internazionale scatenata da questo caso è stata enorme, seconda solo a quella relativa al caso di Liu Xiaobo.67

4. All out

Nonostante si fosse creata una situazione favorevole, fino all’ultimo dei 37 giorni, chi seguiva questa vicenda non era affatto fiducioso e in generale si credeva che al massimo sarebbero state rilasciate solo due o tre delle donne, nessuno osava sperare che tutte e cinque potessero riottenere la libertà, anzi, molti di loro avevano già iniziato a pianificare l’intensificazione delle iniziative dopo l’arresto ufficiale.

67 Liu Xiaobo (1955-2017) è stato un attivista arrestato nel 2008 con l'accusa di “incitamento alla sovversione del potere dello stato” per aver promosso il progetto “Charta 08”, un manifesto pubblico in difesa della libertà d'espressione, del rispetto dei diritti umani e delle elezioni libere e democratiche. Nel 2009 è stato condannato a undici anni di prigione. Nonostante l’enorme pressione internazionale fatta al governo cinese affinché Liu venisse rilasciato, egli è rimasto in carcere fino agli ultimi momenti della sua vita.

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Tuttavia, il miracolo è avvenuto per davvero. La prima, la seconda, la terza e la quarta! Ed infine anche la quinta! Centinaia delle persone che avevano partecipato al loro salvataggio erano in allerta nella chat chiusa di amici su WeChat, aspettando e contando una ad una le donne che venivano rilasciate e che tornavano in mezzo a loro. Molte persone hanno detto di essersi commossi, abbracciati e ubriacati. Non si sa da chi è iniziato, ma nel gruppo di discussione online in cui si seguiva la vicenda una dopo l’altra le persone hanno iniziato a cantare “Una canzone per tutte le donne” sulle note di una vecchia canzone: “Sei come me? Convinto che questo mondo debba essere paritario? Questa è la canzone di una donna che canta di libertà e di dignità…”

Qunado Zheng Churan, appena riportata a casa, ha sentito tramite il telefono del proprio ragazzo la voce delle sue compagne, le donne ai due capi del telefono sono contemporaneamente scoppiate in lacrime, anche se Zheng Churan continuava a dire “Sto bene”. Si sono dette “Ti voglio bene” a vicenda e si sono accordate per incontrarsi il giorno dopo, hanno insistito perché Zheng Churan andasse subito a farsi una doccia e a riposarsi ed hanno chiuso velocemente quella prima telefonata.

“Loro cinque hanno pagato il prezzo per aver dato un contributo al movimento femminista cinese e al movimento sociale. Questa è una pietra miliare ed un momento glorioso”, ha dichiarato Ai Xiaoming, aggiungendo: “Così giovani, hanno già sperimentato l’oppressione dell’autoritarismo. Sono un esempio di femminismo cinese”. Come membro del gruppo dei giovani attivisti femministi, Liang Xiaomen ha pubblicato un post sul proprio profilo social di Weibo, che aveva smesso di usare per 37 giorni, in cui ha scritto: “Questa può definirsi un’opera di arte comportamentale messa in scena dalle femministe dal 3 marzo al 14 aprile”.

Ti’an, una giovane femminista che ha seguito con attenzione tutta questa vicenda, ha detto emozionata: “In 37 giorni sono stata testimone della forza delle donne e della crescita delle femministe. La libertà non è mai la destinazione finale. La battaglia c’è sempre stata, è in corso in questo momento e continuerà in futuro, è ciò a cui noi femministi siamo destinati.”

14/04/2915, 13:51 Editore: Xīngchén Dàhǎi

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2. Le lettere delle Feminist Five

Le lettere delle Feminist Five a tutti voi dopo il rilascio

Queste sono le lettere di ringraziamento scritte dalle Feminist Five dopo il rilascio, dedicate ai loro amici e familiari e a tutti i membri della società. Citando Lü Pin:68 “In questo momento non voglio predire il futuro degli attivisti femministi, ma posso dire con certezza che nessuno potrà fermare la rinascita del femminismo cinese. Non dire addio finché non sei costretto ad andartene. In futuro, le idee e gli ideali potrebbero divenire realtà.”

Lacrime di un Coniglio Gigante69: questa volta siete stati più forti e coraggiosi di me.

Carissimi,

Solitamente mi vedete con l’atteggiamento di chi non ha paura del giorno, saranno stati i miei cromosomi YY a far sì che in questi 38 giorni di reclusione io sia diventata una sostenitrice del femminismo piuttosto che una bulla di prigione? Questa volta, però, mi prenderete in giro per cinquantamila anni, perché in carcere non ho passato neanche un giorno senza piangere, perché soffrivo per la mancanza di informazioni e potevo solo immaginare l’estrema agitazione e paura che doveva già esserci all’esterno.

Pensavo ai miei genitori, mi odieranno a morte? Gli saranno venuti i capelli bianchi? Proveranno a suicidarsi? Si saranno preoccupati così tanto da ammalarsi? Si saranno vergognati di alzare lo sguardo di fronte agli altri abitanti del loro villaggio?

Mio dolce e forte uomo, avrai già una barba incolta su tutto il viso? Avrai provato ad affogare la preoccupazione nell’alcol? Sarai andato dai miei genitori per poter piangere insieme? Sarai di certo in grado di prenderti cura di loro.

68 Lü Pin (吕频; 1972-) è una giornalista e attivista femminista, conosciuta per aver fondato Feminist Voices, il canale online più attivo in Cina nell’ambito del femminismo. 69 Traduzione letterale di 大兔(Dàtù), il soprannome con cui viene comunemente chiamata l’attivista Zheng Churan.

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Le quattro sorelle che sono hanno subito insieme a me la detenzione penale per aver partecipato all’iniziativa “Stickers del 7 marzo”, che io stessa ho promosso, di sicuro saranno state sconcertate e arrabbiate e tristi… Anche se ci trovavamo sullo stesso piano, non ci era permesso vederci. Non ho mai visto da vicino Waiting e Wang Man… Ho sentito che Rongrong e Wang Man sono andate entrambe all’ospedale, chissà come stanno? Sembra che Waiting, Wang Man e io siamo tutte gravemente miopi, il che avrà di sicuro reso il tutto davvero difficile… Maizi è quella con il carattere più forte, sarà stata picchiata per questo?

Quella a cui non piace lavarsi i capelli, avrà già passato alcuni giorni senza cambiarsi vestiti? Avrà voglia di mangiare le zampe di gallina con i peperoni? Oppure sarà già stata arrestata?

Quelle due incredibili tirchie, dove saranno ora? Le avranno prese? Ho sentito dire che la loro organizzazione è stata già fatta chiudere, avranno da mangiare?

Quella che vive in modo sconcertante, meraviglioso e inusuale, che ci ha visto entrare in prigione, smetterà di fare danno? Lei ha così tanta creatività e così tante idee … Stamperà una t-shirt che poi le verrà confiscata?

Quella che dice spesso cose sorprendenti, che appena ti vede ti dà una coltellata, sarà in grado di zittire un maschilista appena apre bocca?

Quella affetta da una grave depressione, non sarà già impazzita ora? Di sicuro avrà pianto fino a sfinirsi e a diventare rauca, certamente di notte non riuscirà a dormire.

Quella che ha percorso tutta la Cina a piedi,70 come andranno i suoi affari su Taobao?

Quella che stava andando a prendere la metro la sera che sono stata arrestata, avrà un posto per vivere adesso?

Quella che è stata così coraggiosa da farsi picchiare a sangue per una giusta causa, le saranno ricresciuti i denti? 71

70 L’autrice qui fa riferimento all’attivista Xiao Meili (肖美丽; 1989-), che nel 2013 e nel 2014 ha percorso più di 2000 chilometri a piedi da Pechino a Guangzhou come iniziativa di protesta contro gli abusi sessuali (come descritto in Hong Fincher, 2018).

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Quella donna civettuola ed esuberante, può ancora lasciare il paese? Si sarà bevuta tutto il vino di cocco?

Quell’ugualmente pericolosa combina guai, di che colore avrà i capelli adesso?

Quegli amici che mi hanno aiutato a mettere su il business di vendita di anelli su Taobao, che hanno fatto di tutto per inventarsi una performance creativa di arte comportamentale, che hanno condannato lo sciovinismo maschile insieme a me, saranno convocati dalle autorità tutti i giorni adesso?

Quei disperati ed adorabili membri delle ONG, di fronte a questo sconcertante disastro, rimarranno in silenzio per la paura?

Quelle studiose, quelle esperte e quelle professoresse della generazione a noi precedente, internazionali e cinesi, nostre sorelle maggiori, che ci amano incredibilmente, avranno già il cuore a pezzi adesso?

Quella che mi ha insegnato a fumare e ad espirare il fumo come se fosse una cascata che sale verso l’alto, quelle operaie che mi conoscono e che lottano nelle catene di montaggio e nelle strade principali, sapranno che sono stata presa?72

A quegli uomini maschilisti che ho criticato duramente mancherà la mia faccia arrabbiata?

I miei compagni dell’Università di Sun Yat-sen, che prima erano orgogliosi di me, potranno esserlo ancora? Gli editori che hanno recuperato i miei report e li hanno diffusi, anche loro staranno facendo una “chiacchierata” con le autorità?

Quelli che si sono fatti avanti dall’inizio alla fine, che sono entrati nella stazione di polizia, nel centro di detenzione, nella prigione, di sicuro adesso si staranno dando da fare…

71 L’autrice fa probabilmente riferimento a Li Tingting (李婷婷; 1989-), un’altra delle cinque attiviste arrestate nel 2015, che ha affermato di essere stata picchiata dagli agenti della polizia durante il periodo di detenzione. 72 Si riferisce, probabilmente, alle operaie e alle donne lavoratrici delle classi sociali più basse che l’attivista ha aiutato tramite diverse iniziative.

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Facevo di questi pensieri tutti i giorni e appena ci pensavo iniziavo a piangere e piangere, non c’era assolutamente verso di controllarmi. Piangevo fino a diventare debole e incapace, piangevo tanto da aver paura di diventare cieca (specialmente quando non avevo più i miei occhiali e tutti i giorni dovevo strizzare gli occhi per riuscire a vedere qualcosa), piangevo così tanto che tutti i miei amici, che si preoccupano tanto per me, mi hanno detto: “Coniglio Gigante, Coniglietto, piccola, tesoro, tu sei forte, puoi vivere ovunque, se tu piangi ci dispiace così tanto che piangiamo anche noi.” La vita in cella tira fuori lo straordinario potere creativo che hanno gli esseri umani nelle situazioni disperate, questo dobbiamo riconoscerlo. Quando, durante l’interrogatorio, ho pianto davanti ai poliziotti, questi per consolarmi mi hanno detto: “Non piangere, quando ti tireremo fuori non vogliamo vederti piangere…”. In realtà c’erano alcuni di loro che si preoccupavano davvero per me.

È successo che, un giorno, io e Maizi siamo state portate nell’ufficio del procuratore per essere interrogate. Come solito ho pianto di nuovo. Finito l’interrogatorio, Maizi si è seduta sotto una finestra con le sbarre da cui entrava molta luce che si spargeva sul suo bel viso (ovviamente non riuscivo a vederla bene, più che altro la immaginavo). Vedendomi piangere ha detto: “Che ti è successo?”. Poi è stata fermata dalla polizia. Quello è il giorno in cui ho visto Maizi per la prima volta e mi ricordo che, con un uguale intonazione nel modo di parlare, appoggiata alla porta mi ha detto: “Coniglio Gigante, sono Maizi. Stare alla luce del sole ogni giorno ti risolleva”. Ho pianto tantissimo.

Saputo che mi era stata pagata la cauzione, che ero stata tirata fuori dal riformatorio e che dovevo andarmene, ho salutato le mie compagne di cella con un inchino, le ho ringraziate per essersi prese cura di me e ho di nuovo iniziato a piangere a dirotto.

Credevo che avrei pianto così tanto solo dentro al carcere, credevo che una volta uscita fuori sarei stata bene. Ma non è così, continuo a piangere come prima. Mi sono silenziosamente attaccata a tutta la solidarietà di questi 38 giorni, ero completamente sbalordita! L’unica volta in cui ho visto il mio avvocato, il signor Hu, mi ha detto che là fuori molte persone mi supportavano, sia straniere che cinesi, soprattutto dall’Università di Sun Yat-sen. Quella volta mi sono davvero commossa, ma non avrei mai potuto immaginare che il supporto fosse di così grande portata, così clamoroso da far tremare

79 la terra, una cosa che non avevo mai visto prima. Ero così commossa che non sapevo cosa dire, così sbalordita che non riuscivo a fare altro che versare lacrime. Usando il telefono di altre persone, mi sono aggrappata agli articoli che non erano ancora stati censurati (naturalmente, la stragrande maggioranza degli articoli su WeChat sono stati censurati e non ne rimane che un grande punto esclamativo rosso), li leggevo e piangevo. Ho visto le foto delle nostre cinque facce andarsene liberamente in viaggio per ogni parte del mondo (e per fortuna che prima ero una maniaca dei selfie) e ho sentito il mio cuore sobbalzare agitato. Ho visto tutti quelli che mi hanno supportata venire presi dalle autorità per fare una “chiacchierata”, essere ammoniti dalle istituzioni scolastiche, ho visto gli interrogatori fatti all’Università di Sun Yat-sen e davvero non riuscivo a smettere di piangere. Ciò mi ha reso orgogliosa fino all’inverosimile di essere un’alumna dell’Università di Sun Yat-sen e orgogliosa del comportamento sincero di tutte le studentesse, gli studenti e gli alumni di tante università. Ho visto quasi tutto il mondo salutarmi e supportarmi, ho visto il femminismo diventare l’argomento più discusso di tutti.

Femministi, attivisti dei diritti delle donne, alleati della comunità LGBT, volontari delle ONG, i nostri avvocati, professionisti legali, cittadini, i miei colleghi di lavoro, studenti, ricercatori, amici che lavorano in ambito mediatico, tutti quanti… Mi sono messa a scorrere per intero le bacheche dei miei amici sul social “Momenti”, una dopo l’altra. Ancora oggi continuo a guardarle e, a volte, mi rimetto a piangere. Ho letto e riletto tanti articoli di professori che veneravo già da prima…

Nel momento in cui mi sono ritrovata priva di qualsiasi informazione, isolata e senza alcun aiuto, ero talmente debole, talmente fragile. La fiducia e la stima per me stessa sembravano non essermi mai appartenute quando ero rinchiusa. Ma solo dopo essere uscita ed aver visto il mondo ho scoperto che tutte le preoccupazioni che avevo per i miei amici mentre ero dentro sono state inutili. Perché voi siete troppo coraggiosi, troppo forti, siete il mio orgoglio, la ragione per cui sono fiera. Ogni volta che rovistavo tra le vostre bacheche su Momenti e riguardavo i vostri articoli e le vostre iniziative di supporto, ritrovavo un po’ alla volta la fiducia e la stima per me stessa che mi erano state consumate quasi fino all’ultima goccia. “Siete la mia elettricità e la mia luce, siete

80 la mia unica favola”.73 Leggendo alcune analisi legali su questo caso, ho scoperto che posso sperare di risultare innocente (devo iniziare ad informarmi sul diritto penale e sul diritto processuale penale). La legge non è una bambola di pezza che le persone posso vestire come vogliono, è così per una ragione. Ma perché parlare di questioni così complesse?

Voi siete più eroici e forti di me. Siete voi che mi avete fatto tornare ad essere una persona, una persona che non riesce ancora a smettere di piangere, ma che sta iniziando a guarire. Grazie a tutti voi, grazie per tutto, grazie di esistere, in passato, nel presente e nel futuro.

Vi racconto qualche storia:

Quando ero dentro ero così arrabbiata che non riuscivo a ricordare tutte le parole della canzone “Senti le donne cantare?”.74 Il terzo giorno di detenzione, durante l’ora d’aria, ho iniziato a cantare questa canzone, dicendo alle mie compagne: “Prestate attenzione alle parole!”. Quando sono arrivata al verso “Perché ho perso la libertà?” sono scoppiata inaspettatamente a piangere, continuando a cantare con la voce incrinata dal pianto, così le mie compagne hanno provato pena per me e come d’abitudine mi hanno consolata …

Io ero nella cella numero sette, la più laterale, solitamente non riuscivo a sentire i rumori provenienti dalle altre celle. Quando venivo interrogata, tentavo con tutte le mie forze di volgere il mio viso in direzione delle altre celle, cercando di farmi vedere dalle mie complici (ma comunque non riuscivo a vedere niente, solo buio pesto). Una sera che ero seduta sullo sgabello (come ha detto anche Waiting, di sicuro non capirete cosa significa), ho sentito in lontananza una voce cantare: “Un’attesa di mille anni…”. 75 Maizi, sicuramente è Maizi, ho pensato. Allora mi sono ricordata di Maizi e della sua ragazza, Xiao La, e ho iniziato di nuovo a piangere (dovrebbero chiamarmi Coniglio Gigante Terrificato…)

73 Si tratta di un verso della canzone “Superstar” della girl band taiwanese S.H.E. 74 Titolo della canzone riadattata dalle attiviste sulle note di “Senti il popolo cantare” de I Miserabili. 75 Dalla canzone “Qian Nian Deng Yi Hui” (千年等一回, “A Thousand –Years Wait”), della cantante taiwanese Gao Shengmei (高胜美), conosciuta anche come Sammi Kao.

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La prima vola che mi sono imbattuta in Maizi è stato mentre stavo tornando da un interrogatorio, lei era dietro le sbarre, io al di fuori. All’inizio non riuscivo a vedere chiaramente che era lei, finché i poliziotti non hanno detto con certo nervosismo: “Quella è una delle tue complici”. Ho subito riguardato e quella figura sembrava proprio Maizi! Sono subito scoppiata a piangere, ero emozionatissima! Le mie compagne mi hanno poi detto che, dopo esserci incontrate diverse volte, ci avevano fatto l’abitudine.

Anche la prima volta che ho incontrato Rongrong stavo tornando da un interrogatorio. Io stavo aspettando dietro la grata, lei da fuori mi ha urlato: “1203, Wu Rongrong”. Il poliziotto sulla porta, anche lui un po’ nervosamente, mi ha chiesto: “È un altra delle tue complici?”. Poi mi ha chiesto: “Come ti chiami?”, mi sono immediatamente rigirata e ho detto ad alta voce: “1107, Zheng Churan!”. Dopodiché io e Rongrong siamo state riportate insieme alle nostre celle e lungo la strada non abbiamo osato dire una parola, l’unica cosa che ci siamo permesse di fare è stata tamburellare le manette dell’una contro quelle dell’altra, come per salutarci a vicenda.

Nella vita in prigione, a parte i molti interrogatori, la cosa più difficile era dover trattenere i propri bisogni (perché dovevamo andare in bagno a turno). La mattina mi alzavo alle sei e un quarto e dovevo trattenermi più o meno fino alle nove passate per poter andare di corpo (e cavolo se il mio intestino è speciale, ogni giorno ne facevo un sacco). Poi c’erano anche la fatica dei turni: dormivo otto ore a notte divise in quattro parti, ogni due ore dovevano esserci due persone che facevano il turno in piedi per far posto alle altre che dormivano, standosene in piedi per due intere ore. Così, il mio momento preferito è diventato quando finivo nel gruppo che puliva il pavimento, pur dovendo pulirlo sette volte al giorno.

Le mie compagne di cella mi hanno insegnato a recitare a memoria alcune preghiere buddhiste, come il Sūtra del Cuore… Adesso, oltre a quello, ho imparato a recitare a memoria anche il Sūtra di Kṣitigarbha, la Confessione ai Trentacinque Buddha e la preghiera per il “trasferimento del merito”. Quando eravamo dentro facevamo anche divinazione con l’antico metodo degli Otto Trigammi, prevedevamo la fortuna con le carte da Poker e interpretavamo i sogni con ottocento domande. Per dirlo con parole poco pericolose, usavamo delle grandi distrazioni per interferire con le nostre piccole distrazioni. Ogni giorno, durante le tre volte in cui mi sedevo sulla panca, recitavo per

82 nove volte il Sūtra del Cuore, ogni volta che ero di turno, recitavo 9981 volte il Sūtra del cuore.

In seguito, quando potrò sedermi a tavola con tutti voi, vi descriverò nel dettaglio come andare in bagno non sia affatto disgustoso, come scaricare lo sciacquone di notte senza fare rumore, come asciugare i vestiti con la busta dei noodles istantanei e le mutande con una bottiglia di plastica, come fare una forcina con l’anello del tappo di una bottiglia, come creare uno specchio con il cartone del latte di soia ed altre tecniche di sopravvivenza.

Poche parole e tanto affetto per dirvi grazie e ancora grazie – lettera di ringraziamento di Maizi.

È già passata una settimana da quando sono uscita su cauzione dal centro di detenzione. Dopo essere stata isolata dal mondo per più di un mese, i miei amici mi hanno calorosamente riempita di informazioni - pettegolezzi inclusi, facendomi capire velocemente la situazione del mondo esterno e reintegrandomi il prima possibile nella vita al di fuori del carcere.

Il 6 marzo, per aver programmato l’iniziativa “Stickers del 7 marzo” contro i pervertiti sui mezzi pubblici, mi sono ritrovata ad essere convocata dalla divisione del distretto di Haidian dell’Ufficio per la Pubblica Sicurezza di Pechino e sono stata detenuta per 37 giorni. Sono stata interrogata 27 giorni su 37, per un totale di 49 interrogatori, ma non mi sono mai dichiarata colpevole. Essere coinvolta nella promozione di un’iniziativa contro le molestie sessuali sui mezzi pubblici sarebbe un crimine?! Attualmente sono fuori su cauzione e la mia libertà è limitata, ma devo davvero ringraziarvi per avermi difeso e protetto e voglio esprimere ancora una volta la mia sincera gratitudine nei confronti di chi è stato di aiuto.

Grazie per il vostro prezioso aiuto, miei amici cinesi, compresi i miei alleati femministi, i compagni della comunità LGBT, gli alumni della mia università, gli amici più stretti e quelli online che si sono preoccupati per me. Pur in una situazione così critica per il paese, non vi siete sottomessi al potere ed avete avuto il coraggio di alzare la voce per la giustizia e la verità, non importa a quale prezzo. È stato solo grazie al gran daffare che

83 vi siete dati per supportarmi, se sono riuscita ad andarmene dal centro di detenzione e a tornare a vedere lo smog della capitale.

Ringrazio gli avvocati Yan Xin, Xu Rong e Wang Yu per il loro supporto e per non aver mai smesso di sostenermi con forza, né quando ero detenuta illegalmente, né quando sono stata rilasciata su cauzione. Grazie per esservi fatti avanti, per i puntuali incontri con voi e per la forza con cui avete lottato, che mi hanno fornito la possibilità di salvaguardare i miei legittimi diritti. Le tempestive ed efficaci informazioni che mi avete comunicato e il vostro infinito incoraggiamento mi hanno dato ancor più forza per rimanere convinta della mia innocenza quando dovevo affrontare gli interrogatori.

Grazie per il vostro sostegno, amici da tutto il mondo, grazie ai molti alleati e sostenitori dei miei stessi principi, sia quelli che conosco che quelli che non conosco. Sono stati il vostro interesse e il vostro supporto, uniti al vostro forte appello, a far sì che più persone ci abbiano conosciuto e compreso e, ancor più, a permettere che il mondo e la Cina si rendessero conto della forza del gruppo di giovani attivisti femministi. Se alla fine otterremo la dignità e la libertà che meritiamo, il vostro contributo non verrà dimenticato.

Grazie alla mia famiglia. Avete affrontato il pericolo senza paura, avete resistito alla pressione delle autorità, rifiutandovi di scrivermi una lettera per convincermi a dichiarare la mia colpevolezza e siete diventati il mio più solido appoggio e il mio porto sicuro, togliendomi ogni preoccupazione per ciò che poteva accadere a casa.

Grazie alla mia ragazza, che nel momento della difficoltà ha sopportato l’umiliazione e l’abuso, lottando con i suoi mezzi per riuscire ad ottenere il miglior risultato per me. Ad oggi, sta ancora programmando e riflettendo su ogni tipo di questione relativa alla mia uscita di prigione, lambiccandosi il cervello per me. Xiao La, ti faccio preoccupare troppo.

Le mie parole sono poche, ma il mio affetto è tanto. Vi ringrazio davvero e spero di avere, in futuro, l’occasione di ringraziarvi uno ad uno. La rivoluzione non ha ancora avuto successo e i miei compagni della comunità LGBT dovranno ancora lavorare con impegno. D’ora in poi continuerò a lottare duramente per la mia innocenza e per la mia

84 libertà. Il cammino verso la ricerca della giustizia non si fermerà mai. Nel mio cuore la fiducia nel femminismo non è mai vacillata, ma in questa tempesta è diventata ancor più chiara e forte! Vi ringrazio di nuovo!

Li Tingting (Maizi)

Dalla mia casa nel distretto Shunyi di Pechino, 4 aprile 2015

A tutti i miei amici – lettera di ringraziamento di Waiting

Perdonatemi, ho avuto bisogno di tempo per digerire quanto accaduto, perciò questa lettera è arrivata in ritardo. Sono tornata a casa per un po’ e ogni giorno guardo le vostre bacheche del social “Momenti”, i vostri articoli e i report provenienti da qualsiasi parte. Ogni giorno la vostra energia, il vostro coraggio e il vostro amore mi commuovono e mi sono d’ispirazione. Sono così agitata che non riesco a dormire la notte, così emozionata che mi vengono gli occhi lucidi di lacrime.

Prima vi parlo di quanto accaduto dopo il 13 aprile. Ci sono pettegolezzi sul periodo passato in carcere simili a quelli che ci raccontiamo mentre mangiamo e beviamo (c’è da chiedersi se stiamo davvero parlando di femminismo o di gossip).

Il pomeriggio del 13 aprile ho saputo che sarei stata rilasciata. Sul momento non sapevo che dire o che fare, lo sapete, a volte le mie reazioni ci mettono un po’ ad arrivare. In cella tutti erano in attesa che venissi prelevata per essere rilasciata. Qualche ora prima di ciò, durante l’ora d’aria, io e Maizi avevamo avuto un incontro durato pochi preziosi attimi: durante l’interrogatorio, mentre mi chiedevano il numero di telefono del garante della mia cauzione, in quell’esatto momento dall’altro lato della porta della nostra cella è magicamente apparsa Maizi che andava dal medico. La donna a guardia dell’interrogatorio si è fermata e senza dire niente e lei se n’è andata, così io ho immediatamente alzato i decibel della mia voce, dopodiché il caporale mi ha furtivamente tirato per il vestito da dietro. Volevo far sapere a Maizi che stavo per uscire su cauzione, in quel momento la cosa che più mi preoccupava era che lei non venisse rilasciata.

Verso sera, quando ho iniziato a sedermi sullo sgabello (non potete capire cosa intendo), il supervisore mi ha fatto alzare e spogliare per perquisirmi e mi ha fatto sbrigare le

85 formalità. Quando l’interrogatore mi ha detto che dovevo essere scortata, ho risposto che non c’era bisogno che si affaticassero così tanto perché potevo prendere da sola un taxi per tornare a casa, ma lui mi ha detto che dovevano riaccompagnarmi direttamente nel Guangxi. Pertanto, ho ricevuto un trattamento da ufficiale di alto livello mai visto nella mia vita: quattro poliziotti del centro di detenzione mi hanno accompagnato all’aeroporto con la macchina, altri cinque poliziotti quella sera hanno viaggiato con me sull’aereo diretto all’aeroporto di Nanning, dove c’erano ad aspettarmi i miei genitori, i membri dell’ Ufficio per la Protezione della Sicurezza Nazionale di Nanning, dei poliziotti della mia città e del mio villaggio. Dopo aver passato una notte a Nanning, il secondo giorno la polizia cittadina e quella del villaggio mi hanno scortata fino alla città dove vivo guidando per più di cinque ore e, finalmente, alle cinque di pomeriggio passate del 14 aprile sono riuscita a tornare a casa e ho mangiato la prima ciotola di riso. Diciamo che ho attraversato gran parte della Cina pur essendo “rilasciata su cauzione in attesa di ulteriori indagini”. La nazione non si ha badato a spese, pagandomi il biglietto aereo all’ultimo minuto.

Durante il viaggio il mondo mi si è fatto più chiaro (perché finalmente dopo 37 giorni mi sono rimessa gli occhiali) ma la mia mente era in trance, i giorni passati sembravano irreali come in un sogno. Eppure, gli alberi di fuori erano diventati verdi, a Nanning tutte avevano iniziato ad indossare le minigonne e le palme ai lati della strada erano di una sensualità violenta. Alla fine mi sono convinta che era tutto reale, che non era il Paese delle Meraviglie di Alice (quando ero stata convocata dalla polizia il 6 marzo indossavo un piumino invernale).

Dal primo giorno che sono tornata ho continuamente cercato di rimettermi in pari con quello che era successo, leggendo i vostri articoli, le vostre bacheche su Momenti ed ogni tipo di report mediatico, iniziando poi ad asciugare le lacrime che cadevano. Sono molte le parole che vorrei dire e scrivere, ne emergono sempre di più e non posso fare altro che lasciarle cadere ed andare via. Lungo la strada del ritorno ho scoperto quanta solidarietà e supporto internazionali abbiamo ricevuto. Ho dovuto asciugare le mie lacrime quando ho saputo che Popo ha pianto mentre faceva asciugare i miei vestiti, o quando ho saputo che Xiao Tie mi aveva preparato una maglietta con stampato un poster della regista Esther Eng, o quando ancora ho letto quei due articoli pubblici postati su WeChat.

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Ho visto anche le vostre foto di supporto e ho amato soprattutto quella delle due ragazze mezze nude. Vi ho visto dichiarare che il gruppo di attivisti femministi vivrà per sempre e che non riusciranno a prenderci tutti. Ho visto che avete camminato per ogni angolo di ogni città indossando delle maschere fatte con le foto dei nostri volti; eravate così sfacciati, risoluti e adorabili eppure dal cuore così gentile che sono riuscita ancor meno a controllare il mio pianto. Mi ero già emozionata quando l’avvocato Wang, durante una visita, mi aveva detto: “Dal momento che voi avete perso la libertà, i vostri amici sono andati a farsi foto in ogni dove indossando le vostre maschere.” Quando, poi, S. mi ha detto che quelli di fuori se la passavano peggio di quelle dentro, mi sono di nuovo preparata ad asciugarmi le lacrime. Qualche ora fa Huang Ye mi ha detto che i miei amici sulla chat privata di Momenti erano spaventati a morte e volevano aiutarmi a cercare assistenza psicologica e che un sacco di altri amici, dopo che sono uscita, hanno chiamato per chiedere come stavo. Ha detto anche che la lista di persone che vogliono invitarmi a mangiare per tirarmi su il morale si è già fatta davvero lunga. Ancor più commoventi sono stati gli alumni della mia università, che si sono fatti sentire in mia difesa. Uno studente più giovane ha addirittura scritto un articolo su di me. Non sono questi la ragione e lo scopo per cui abbiamo organizzato questa iniziativa sin dal principio? È per far si che più persone capiscano cosa sia la parità di genere e partecipino alla creazione del cambiamento. Ho visto le nostre facce apparire in diversi paesi, i nostri eroici amici dell’organizzazione no-profit “All out” hanno dichiarato che bisogna sentirsi liberi di parlare. Alcuni amici, saputo che il mio cellulare e il mio computer erano stati requisiti, volevano regalarmene di nuovi. Tutto ciò riempie il mio cuore di amore, speranza e coraggio e mi spinge a camminare con più fermezza lungo la strada futura.

Inizialmente ero scoraggiata ed ho creduto che questa sarebbe stata la fine del gruppo dei giovani attivisti femministi, ma le azioni di ognuno di voi hanno dato il via ad una nuova era in cui gli attivisti femministi si faranno avanti con forza, divenendo indomabili e crescendo sempre di più. Come afferma l’attivista Zhao Sile: “Se saremo in grado di continuare il nostro attivismo dipende da quanto saremo uniti”. Quando i nostri amici sono finite nei guai, non ci siamo dispersi in ogni direzione, ma abbiamo combattuto la paura e ci siamo messi in azione. In questo momento, anche se non possiamo incontrarci, credo che siamo così inseparabilmente e profondamente uniti che

87 mi sento davvero fortunata ad avere con voi un rapporto così stretto e non vi ho mai amato tanto come adesso.

Ora mi sto adattando a vivere nella mia città natale, va tutto bene, considererò quest’esperienza come un insegnamento di vita. L’unico dispiacere è che non potrò andarmene da qui a breve per venirvi ad abbracciare. Noi amiamo la libertà. Un brindisi a chi incoraggia la libertà, in attesa di poter bere insieme. Vi amo.

Dopo vi canterò “Senti le donne cantare?” con la mia voce stonata, le parole me le ricordo tutte .

Quella che vi racconterò è una breve storia che ha a che fare con la canzone “Senti le donne cantare?”. Ce ne sono tante altre che voglio raccontare, ma arriveranno pian piano.

L’altro ieri (mercoledì), sentendo Maizi che cantava con grande determinazione “Senti le donne cantare?”, mi sono messa a cantare tutto il giorno. Questa canzone mi fa tornare in mente quella volta che in prigione abbiamo duettato insieme.

La mattina del 4 aprile, il supervisore mi aveva fatto chiamare affinché vedessi il mio avvocato. In quei giorni ero già molto preoccupata per Maizi, ogni volta che andava all’interrogatorio passava davanti alla mia cella e, anche se i miei occhi - con quei pochi gradi che avevano - non riuscivano a vederla, grazie alle mie compagne di cella che urlavano: “La tua complice è passata di nuovo…”, sapevo che lei veniva interrogata molto più spesso di me. Ogni volta che passava aveva un’espressione da canaglia che impressionava profondamente le mie compagne di cella. Maizi è una guerriera, quando eravamo dentro ero in ansia per lei, è talmente dura che temevo sarebbe stata spezzata. Ero anche preoccupata per Rongrong e Wang Man, loro mi hanno sempre ricordato Cao Shunli, l’attivista deceduta per l’assenza di cure e per i maltrattamenti subiti in prigione.

Mentre andavo ad incontrare il mio avvocato ho visto la prigioniera della stanza 1104 e mi sono subito emozionata, perché quando siamo entrate per la prima volta nel centro di detenzione siamo state assegnate io alla 1103 e lei alla 1104. Inizialmente pensavamo si riferissero a due letti vicini ed eravamo convinte che saremmo potute stare insieme e stringere le trapunte ridendo come due bambine la notte di Capodanno, poi abbiamo saputo che si trattava di celle vicine. Mentre camminavo le ho segretamente fatto

88 recapitare un messaggio a Maizi, per dirle di prendersi cura di sé e farle sapere che, pur essendo in prigione, avevo ancora senso dell’umorismo e uno spirito ottimista. Ho comunicato alla donna il mio piccolo gossip di modo che lei potesse passare la parola, ma lei mi ha detto che Maizi non si trovava più nella nostra sezione e che, quindi, non poteva parlarle. Mi sono subito sentita completamente abbandonata. Mi sentivo così impotente che avrei voluto dire alla ragazza della cella vicino che prendersi cura di se stesse non serve a niente e chiederle se il destino fosse mai stato nelle nostre mani. Questi pensieri mi hanno fatto sentire immediatamente depressa.

Finito l’incontro con l’avvocato, poi, ero ancora più triste, perché mi aveva comunicato che Yirenping, un’ONG dedicata alla difesa dei diritti umani, aveva subito un duro colpo. Sono, quindi, ritornata imbronciata in cella. Nell’ora d’aria del pomeriggio tutti si sono messi a cantare in cerchio e io mi sono unita al coro con aria triste, ma, proprio in quel momento, nell’aria ha iniziato a risuonare le parole della la canzone “Senti le donne cantare?”: “Sei anche tu come me? Convinto che il mondo debba essere egualitario?”. “Maizi!” mi sono lasciata sfuggire di bocca. Ho alzato la testa verso il cielo per ascoltare meglio. Il luogo dove passavamo l’ora d’aria era un po’ come una grossa gabbia per uccelli, con pareti di cemento e circondata da sbarre in acciaio rinforzato e da una rete metallica. Ero come un uccellino in gabbia ma, quando la mia frustrazione era arrivata al massimo, ho sentito la chiamata di un’altra mia compagna. Così ho iniziato a cantare a gran voce la prima frase (non sapete quanto mi sono pentita di non aver imparato tutta la canzone prima di venir messa in prigione) e Maizi da lassù mi ha risposto ancora una volta. Tuttavia, quando le ho di nuovo risposto, lei non si è fatta più sentire. Siccome la mia voce era troppo alta, il caporale mi ha severamente rimproverata, perché quando il supervisore era sulla porta non doveva volare una mosca.

Dopo quel canto è rimasto solo un infinito e desolato silenzio ed io ho iniziato a piangere, soprattutto perché temevo che la mia amica venisse condannata. Anche se eravamo rinchiuse insieme, non potevamo incontrarci né interagire e ricevere informazioni senza comunicare mi metteva a disagio. I costanti interrogatori avevano aumentato la mia ansia e la mia preoccupazione per le mie compagne. Lì dentro, così impotente, non potevo fare niente per loro. Le mie compagne di cella mi dicevano che

89 ogni volta che Maizi passava davanti alla mia cella guardava sempre verso dentro, ma, cieca com’ero, anche rispondere al suo sguardo non serviva a niente, era inutile! Una notte, sono stata interrogata fino mezzanotte e sono tornata che tutte già dormivano. Dopo non so quanto tempo che mi giravo e rigiravo nel letto, ho sentito un discorso provenire da fuori: “Zheng Churan ha chiesto di tornare in cella dopo l’interrogatorio”, quello era il forte accento cantonese di Coniglio Gigante. Subito mi sono alzata lentamente dal letto, ascoltando in silenzio il suono dei suoi passi mentre camminava davanti alla porta della mia cella, seguiti dal suono delle manette; poi si sono gradualmente allontanati e, solo quando non c’era più nessun rumore e dopo aver aspettato un po’, sono tornata a sdraiarmi. In tutto il periodo della prigionia quella è stata l’unica volta in cui ho sentito la voce di Coniglio Gigante.

Da quel giorno ho imparato un trucco: ogni volta che finivo un interrogatorio mi mettevo a parlare a voce alta rivolgendomi verso quella fila di celle, nella speranza che loro riuscissero a sentirmi. Anche all’appello serale rispondevo ad alta voce: “Presente!” (ogni sera si doveva fare l’appello dei sospettati), perché volevo far sapere alle altre mie amiche che ero ancora lì e, anche se non mi era permesso parlarci o guardarle, potevo parlare a voce alta in modo che loro potessero sentirmi e che potessi tener loro compagnia.

Waiting

Prima mattina del 17 aprile 2017

Spero che quando un giorno ci incontreremo tutti insieme, parleremo con entusiasmo della vita, facendoci un’allegra chiacchierata mentre beviamo vino.

Gli ultimi due giorni sono stati peni dei vostri pensieri e i vostri auguri, che hanno lentamente risvegliato la forza nel mio cuore.

Guardando indietro agli ultimo 37-38 giorni, anche in quelli più difficili in cui mi hanno fatto dormire per terra e mi hanno tolto le medicine per l’epatite, sapevo che dovevo

90 cercare di stare bene ed essere ancora più forte. Speravo che, una volta uscita di prigione, sarei riuscita a vedere le persone che sentivano, vedevano e rimanevano colpite dalla voce e dalla forza del femminismo.

Sembrava come se il mio cuore battesse all’unisono con le persone al di fuori, quasi mai mi sono sentita agitata o sola, credo che anche i miei amici non lontani si sentissero attaccati a me allo stesso modo. Pensavo che fuori dalla prigione le persone gentili e giuste avrebbero approvato le nostre richieste in merito alla situazione delle donne e che da queste richieste sarebbero stati incoraggiati. Quando i giorni si facevano duri, recitavo le poesie di poeti antichi come Su Dongpo, Xin Qiji e Li Bai ed era come se riuscissi a vedere come l’esilio e le altre vicissitudini del tempo affrontate dagli antichi non siano state in grado di cambiare le loro intenzioni originarie e la loro serenità d’animo. Così, ho pensato che la mia non fosse neanche sofferenza.

Gli incontri con gli avvocati erano i momenti in cui mi sentivo più forte. Anche se il tempo che avevamo era limitato, ogni piccola cosa che apprendevo da loro mi incoraggiava a trovare la forza per andare avanti e mi lasciava commossa per un bel po’ di giorni. I loro volti ben intenzionati e professionali mi facevano sentire estremamente tranquilla. Quando ho saputo che gli avvocati stavano lottando per i miei diritti, ciò ha rafforzato la mia determinazione a tirare fuori, in carcere, tutta la forza necessaria a salvarmi. Grazie all’appello degli avvocati e di molti colleghi e amici all’esterno e alle mie compagne di cella che, viste le mia condizioni, si sono rivolte con ira al supervisore, dal 20 marzo ho ufficialmente ripreso il mio trattamento medicinale.

Anche se i cancelli del centro di detenzione ci hanno separate dal mondo esterno, attraverso dei piccoli dettagli ho potuto scoprire delle voci ancora più potenti. A quel tempo ho capito che mio marito non era solo osservando il numero dei suoi calzini vecchi e nuovi: degli amici gliene avevano regalati come forma di incoraggiamento e il pomeriggio del giorno in cui li ha ricevuti, li ho guardati e riguardati e poi li ho messi via con cura. Poi ho capito che le due paia di calzini tra gli oggetti di mio marito erano di due mie amiche che se li erano subito tolti per darmeli. In quel periodo, durante gli

91 interrogatori la vita di mio marito veniva usata per minacciarmi e ricevere oggetti mi ha fatto caprie la forza del mio compagno.

All’interno del centro di detenzione sono riuscita a vedere Maizi, Coniglio Gigante e Wang Man. Anche se eravamo separate in spazi diversi, riuscivamo in qualsiasi modo a trasmetterci un po’ i nostri sentimenti e ciò mi faceva sentire sollevata per diversi giorni. L’ultimo giorno ricordo di aver pregato che tutte e quattro potessero essere rilasciate, se qualcuna doveva rimanere in prigione, allora che fossi io, che sono più vecchia di loro. Tra le mie compagne di cella ce n’era una che era stata trasferita lì dalla stanza di Maizi, la quale mi ha detto che Maizi era pronta a rimanere in prigione fino alla fine; la sua forza mi ha emozionato profondamente.

La notte in cui sono stata rilasciata io e mio marito abbiamo parlato di cosa è accaduto al di fuori mentre ero in prigione. Mentre parlava è stato scosso dai singhiozzi diverse volte e mi sono sentita felice e forte come mai prima. Come sostiene la Professoressa Wang Zheng, questo è un movimento per i diritti delle donne di portata globale.

Ho passato gli ultimi due giorni a rimettermi in pari, leggendo e rileggendo alcuni articoli, ho raccolto un pieno di commozione, amore e attenzioni, che mi hanno dato la forza necessaria per ricominciare. Ho visto le firme e i gruppi discussione dei miei compagni di lotta contro l’epatite B, ho visto la raccolta firme promossa dagli avvocati, ho visto sorelle femministe cinesi e non supportarci andando in giro con indosso le maschere con le foto delle nostre facce, ho visto persone oneste che instancabilmente hanno trasmesso notizie e lanciato appelli, ho visto la foto di quando le mie sorelle maggiori, che protestavano affinché mi fosse permesso di prendere le medicine, sono state portate via alla stazione di polizia locale, ho visto le filastrocche composte dalla Professoressa Ai Xiaoming e la lettera della Professoressa Wang Zheng, ho visto un po’ alla volta le attenzioni e l’aiuto datoci dagli altri nostri amici. Ho provato amore e forza. A nome di tutta la mia famiglia vi ringrazio tutti, grazie per aver fatto sentire la vostra voce e per aver lottato senza sosta dall’esterno, grazie per le vostre costanti cure e per i vostri auguri. Anche quando ero in prigione, una notte ho sognato una stanza piena di

92 palloncini e sorrisi; sono convinta che quest’energia possa essere trasmessa anche attraverso i muri del centro di detenzione e che mi ha sempre accompagnata.

Attendo il giorno in cui potremo riunirci per parlare con entusiasmo della vita e farci un’allegra chiacchierata mentre beviamo vino.

Wu Rongrong

18 aprile 2015

Lettera di ringraziamento di Wang Man

Ciao a tutti, cari amici che vi siete preoccupati per noi e ci avete aiutato.

È già passata una settimana da quando sono uscita dal centro di detenzione di Haidian e grazie all’incoraggiamento dei più cari amici e parenti sto gradualmente recuperando la mia salute e la mia energia. Potete stare tranquilli, ora sto bene.

Sin dalla prima telefonata da parte di amici che ho ricevuto dopo essere uscita dal centro di detenzione, ciò che mi sento più di dire è solo grazie. Grazie alla mia famiglia, ai miei amici e alle persone oneste, cinesi e non, che ci hanno supportato e hanno alzato la loro voce per noi. Senza di voi saremmo ancora dietro le sbarre, distrutte.

Grazie al mio avvocato, la signora Zhao Xia. Dal momento in cui l’ho incontrata, è stato come se avessi preso qualcosa per tranquillizzare la mente. Le sue parole, semplici ma potenti, mi hanno convinta ancora di più della mia innocenza e mi hanno messa a conoscenza del supporto nazionale e internazionale che stavamo ricevendo.

Grazie alle mie quattro “complici nel crimine”, il vostro canto, che passava attraverso gli alti muri del penitenziario e i loro occhi decisi e forti mi hanno aiutata a superare uno dopo l’altro i momenti in cui volevo cedere al pianto, senza lasciar cadere neanche una lacrima.

Grazie alle mie compagne di cella (spero che quando uscirete possiate leggere le mie parole), per aver svolto i lavori e le mansioni che ci venivano assegnati al mio posto, per

93 avermi lasciato il punto migliore del muro contro cui riposare e per avermi incoraggiato a “riposare per ritrovare le forze e a resistere fino alla fine”.

Grazie ai miei amici fuori dalla prigione, a tutti i professori, gli avvocati e gli amici che lavorano con i media, che pur di venire in nostro soccorso e proteggerci non hanno pensato alla loro sicurezza. Sia che voi abbiate fatto delle campagne per noi, sia che non abbiate mai mollato, sia che siate stati costretti a trasferirvi, posso immaginare che le difficoltà che avete incontrato non siano state minori delle mie.

Grazie alle organizzazioni e alle persone di ogni estrazione sociale, cinesi e non, che si sono interessati ai diritti delle donne. Il vostro sforzo mi ha fatto comprendere profondamente come il sostegno vada oltre i confini nazionali, per il fatto che avete protestato urlando per delle comuni sconosciute distanti migliaia di chilometri da voi.

Al momento non abbiamo ancora ottenuto la giustizia e la libertà che meritiamo, perciò continueremo a lottare senza sosta e speriamo di continuare a ricevere il supporto di amici di ogni estrazione sociale.

Ancora grazie!

Wang Man

20 aprile 2015

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COMMENTO LINGUISTICO TRADUTTOLOGICO

1. Commento traduttologico dell’articolo di cronaca

1.1 Classificazione del testo

Il testo in questione appartiene principalmente alla tipologia dei testi narrativi, ovvero quei testi che costituiscono un corrispondente linguistico di un evento, o di una serie di eventi collegati, di cui si voglia mettere a conoscenza il destinatario.76 Le principali caratteristiche di questa tipologia sono la presenza frequente di indicatori temporali e l’uso di verbi al passato. Tuttavia, il testo potrebbe anche essere definito tipo logicamente come testo informativo o espositivo e cioè un testo che punta alla trasmissione di un sapere77 ed ha, quindi, il ruolo di informare, trasmettendo concetti e conoscenze.78

Pertanto, si può affermare che si alternano momenti in cui il testo è mediamente vincolante, com’è tipico della tipologia espositiva, e momenti in cui è poco vincolante, com’è tipico della tipologia narrativa.

Per quanto riguarda la categoria del genere, il testo in questione è un articolo di cronaca online, pubblicato nel 2015 sul sito web d’informazione www.chinadigitaltimes.net, scritto da Zhao Sile (1990, Guangzhou), una giornalista freelance che si occupa di difesa dei diritti umani in Cina, tre volte vincitrice del premio della Human Right Press.79

76 Letizia Lala, 2011, “Testo, tipi di”. Treccani, disponibile in internet all’indirizzo http://www.treccani.it/enciclopedia/tipi-di-testo_(Enciclopedia-dell'Italiano)/, consultato in data 10/09/2019. 77 Ibidem. 78 Ibidem. 79 Rommie Chui, Zoe Lai, 2016, “Behind the scenes: the mainland journalist who writes about China’s human rights”. Hong Kong Free Press, disponibile in internet all’indirizzo https://www.hongkongfp.com/2016/12/26/behind-the-scenes-the-mainland-journalist-who-writes-about- chinas-human-rights/, consultato in data 10/09/2019.

95

Nel testo si possono individuare presenti alcuni importanti “segnali di genere”80 tipici dell’articoli di cronaca in lingua cinese, quali l’uso di forme fisse e di forme tipiche del linguaggio scritto formale, nonché la suddivisione del testo in blocchi, ognuno dei quali è dotato di un titolo e si concentra su un aspetto o un momento della narrazione.

Sulla base della nota classificazione delle funzioni del linguaggio proposta da Roman Jakobson,81 il metatesto si presenta con una funzione referenziale, ovvero quella che si concentra sul contesto, relativa al rapporto tra il messaggio e il mondo e che evidenzia il fatto che un messaggio parla di qualcosa. Infatti, vi si trovano riferimenti al contesto spazio-temporale in cui avviene l’azione, che sono evidenti, a livello grammaticale, dai numerosi casi di deissi.

Infine, è necessario distinguere se il prototesto sia un testo aperto o chiuso. Secondo la distinzione proposta da Eco in Lector in fabula (1979), si definisce un testo chiuso o denotativo quando non è destinato a molteplici interpretazioni. Per Osimo, “la strategia comunicativa messa in atto dall’autore [in in testo chiuso] è quella di convogliare informazioni precise a un lettore modello altrettanto preciso”,82 dando meno importanza alla forma con cui il messaggio è espresso. Un testo aperto, invece, è un testo in cui il lettore non costituisce un fruitore passivo ma mette in atto in continuo lancio di ipotesi e verifiche, sulla base delle sue competenze e delle sue capacità inferenziali.83 Un testo aperto è definito anche connotativo, ovvero che assume un significato in relazione a un contesto specifico.

La maggior parte dei testi si colloca in un continuum di posizioni intermedie tra questi due poli opposti, come ne è esempio il testo analizzato, che, essendo un articolo di cronaca, si avvicina più al polo denotativo ma mantiene alcuni aspetti tipici di un testo aperto.

80 Bruno Osimo, Manuale del Traduttore, Milano, Hoepli, 2011, p.105. 81 Id., p. 32 . 82 Id., p.46.

83 Id., p. 47.

96

1.2. Dominante e lettore modello

Si definisce la dominante come “la componente focalizzante di un’opera d’arte [che] governa, determina e trasforma le altre componenti. È la dominante a garantire l’integrità della struttura” (Osimo, 2011, p.80).

Nel testo in questione, la dominante individuata consiste nella narrazione degli eventi e in tutti gli aspetti grammaticali relativi al racconto di eventi passati, nella trasmissione delle informazioni e nella chiarezza espositiva.

Il lettore modello, invece, è definito da Eco come “un insieme di condizioni di felicità, testualmente stabilite, che devono essere soddisfatte perché un testo sia pienamente attualizzato nel suo contenuto potenziale” 84 e come un’astrazione che si prefigura l’autore modello nell’attuazione della propria strategia narrativa, ovvero, è il destinatario immaginato dall’autore.

In questo caso, il lettore modello del prototesto è stato individuato in un utente medio di internet, con una conoscenza nativa della lingua e della cultura cinese ed ha una generale conoscenza della vicenda dell’arresto delle attiviste descritta nel testo. Il lettore, inoltre, deve essere interessato agli argomenti trattati e, soprattutto, in possesso dei mezzi o nella posizione di reperire articoli sull’argomento ed interessato ai temi trattati nell’articolo. In Cina, infatti, è difficile reperire articoli riguardanti temi come il femminismo a causa della forte censura governativa su Internet. Lo stesso termine “femminismo” (女权主义 nüquan zhuyi) è una parola chiave molto sensibile dal punto di vista politico e, nella stragrande maggioranza dei casi, i testi online che la contengono vengono censurati. Pertanto, reperire articoli in lingua cinese su questi temi è spesso impossibile per i le persone che vivono in Cina.

Il lettore modello del metatesto, invece, può individuarsi in un lettore utente medio di internet italiano. Questo perché, secondo la situazione comunicativa immaginata, l’articolo tradotto potrebbe venir pubblicato in una testata giornalistica online facilmente reperibile in Italia. Si presuppone che il lettore possa essersi imbattuto nell’articolo perché interessato all’attuale situazione politica e sociale della Cina, sia in

84 Bruno Osimo, op.cit., p. 52.

97 quanto persona che ha studiato la lingua e la cultura cinese, ma anche in quanto persona interessata ai temi trattati nell’articolo (e, quindi, all’attivismo, al femminismo e alla condizione della donna a livello globale). Ciò significa che la traduzione si rivolge sia a lettori che conoscono approfonditamente la cultura cinese, sia a lettori che non hanno una particolare familiarità con essa, ma, in ogni caso, a lettori interessati in generale ai temi trattati nell’articolo.

1.3. Macrostrategia traduttiva

Si definisce così la strategia principale adottata per tradurre il prototesto, ad indicare l’insieme dei procedimenti attuati dal traduttore per convogliare il testo dalla cultura emittente alla cultura ricevente, in funzione di diverse variabili quali la dominante del metatesto, il lettore modello a cui ci si rivolge e il traduttore stesso.85

Tra i principali approcci o strategie si evidenzia la dicotomia proposta dal teorico Lawrence Venuti, sulla base di una distinzione già sviluppata da Schleiermacher, il quale oppone all’approccio estraniante quello familiarizzante o addomesticante. Il primo consente di conservare elementi di culture diverse da quella ricevente, producendo un senso di estraniazione nel lettore. Le differenze culturali non vengono, quindi, ignorate. Quest’approccio si propone di “rendere il metatesto un luogo in cui l’altrui culturale non sia cancellato ma espresso”,86 riproducendo, perciò, elementi come i nomi propri, i realia e cronotopi. In questo caso, il lettore si ipotizza essere consapevole della differenza tra le due culture. ll secondo approccio di questa dicotomia, l’approccio familiarizzante, tiene conto di quanto il lettore modello sia capace di affrontare la realtà del mondo altro. Un testo è scorrevole non solo quando la sintassi e il lessico sono consueti ma anche quando gli elementi culturali che vi si incontrano sono familiari. Infatti, questa strategia prevede l’eliminazione degli elementi delle culture diverse da quella ricevente e la loro sostituzione con elementi della cultura propria del lettore, producendo in questo un senso di familiarità.87

85 Id., pp. 316-17. 86 Id., p. 320. 87 Id. p. 103.

98

Infine, un’altra importante dicotomia individuata da Holmes (1988), che si riguarda l’asse diacronico, è quella tra storicizzazione e modernizzazione. Con la storicizzazione l’elemento storico del prototesto viene conservato, con la modernizzazione viene adattato al tempo della traduzione.

Nel testo in questione, si è deciso di adottare, per quanto riguarda il livello formale, una strategia di tipo principalmente addomesticante, che prevede una naturalizzazione della lingua e dello stile, volta a rispettare le caratteristiche formali del genere dell’articolo di cronaca italiano, che consistono principalmente in uno stile piuttosto formale, quanto più possibile oggettivo e distaccato e privo di colloquialismi, con un uso attento di connettori e di verbi al tempo passato. Si è voluta produrre una traduzione che risultasse scorrevole e fruibile in italiano, in modo che le informazioni convogliate dal prototesto potessero essere veicolate correttamente. Tuttavia, per quanto riguarda i riferimenti storici e culturali, si è preferito adottare una strategia più estraniante e, soprattutto, storicizzante, mantenendo i riferimenti temporali e spaziali del prototesto. Questo perché è stata data grande rilevanza alla ricezione delle informazioni da parte del lettore, il quale sa già che sta andando ad affrontare un articolo riguardante una certa vicenda accaduta in un determinato periodo in Cina e, quindi, è consapevole della distanza tra la propria cultura e quella del testo di partenza.

1.4.Microstrategie traduttive e fattori di specificità

1.4.1 Fattori morfologici e grammaticali

1.4.1.1 Verbi

I verbi cinesi differiscono molto da quelli italiani, in quanto hanno una sola forma verbale in cui non sono specificate le informazioni di persona, numero, tempo o aspetto. Tali informazioni sono esplicitate da elementi esterni al verbo, come ausiliari, particelle indicanti il modo o l’aspetto, avverbi di tempo, di grado, ecc.

Ad esempio, nella frase:

“已经超了……”

“È già troppo tardi…”

99 il verbo 超 chao, “superare”, che si riferisce al tempo entro cui le autorità avrebbero dovuto rilasciare le attiviste, è accompagnato dalla particella modale 了 le, utilizzata per segnalare il verificarsi di una nuova situazione e, quindi, di un cambiamento 88 . Il riferimento temporale è dato anche dall’avverbio 已经 yijing, “già”. Sulla base di questi elementi si è deciso di non optare per una traduzione letterale come “è stato superato il tempo”, che sarebbe risultata innaturale in italiano, ma con “è già troppo tardi”, in modo da rendere il senso di cambiamento di situazione.

Nell’esempio che segue, invece, il tempo dell’azione è specificato dalla negazione al passato 没有 meiyou. La frase, infatti, è stata tradotta tramite l’uso dell’imperfetto indicativo.

[…]却还没有收到包括他的女友郑楚然在内的五名女权主 义者被释放的消息 […]

[…] non vi era alcuna notizia del rilascio delle cinque femministe, compresa la sua compagna Zheng Churan […]

Si può notare, inoltre, l’uso del complemento risultativo, realizzato accostando ad un verbo un altro verbo o un aggettivo volto ad indicare l’esito dell’azione espressa dal verbo:89 al verbo 收 shou è accostato il verbo 到 , dando così al blocco verbale il significato di “arrivare a ricevere”. Spesso il significato dei complementi risultativi non è traducibile in italiano, infatti in questo caso, per ragioni di scorrevolezza, si è deciso di semplificare il significato e tradurre con il verbo essere.

In generale, si è scelto di utilizzare come tempo principale del metatesto tradotto il passato prossimo, ovvero un tempo narrativo, tipico degli articoli di cronaca in lingua d’arrivo, alternandolo, per quanto riguarda le azioni dall’aspetto durativo, con l’imperfetto indicativo.

88 Federico Masini, Zhang Tongbing, Hua Bai, Anna Di Toro, Liang Dongmei, Il cinese per gli italiani: corso base , Milano, Hoepli, 2010, p.17. 89 Federico Masini, Zhang Tongbing, Hua Bai, Anna Di Toro, Liang Dongmei, Il cinese per gli italiani: corso intermedio , Milano, Hoepli, 2010, p.65.

100

4 月 13 日 17:22 危志立在一个 3·7 女权案的关注群组里敲 下了这四个字和一个省略号。

Ha battuto queste quattro parole e tre puntini nel gruppo di discussione online.

In questo esempio il verbo 敲下 qiaoxia è seguito dalla particella aspettuale 了 le, che indica che l’azione espressa dal predicato si è completata. L’altro riferimento temporale è dato dal complemento di tempo a inizio frase che indica la data e l’ora dell’azione, la quale è stata, quindi, resa in traduzione con il passato prossimo. Il verbo in questione, inoltre, presenta un complemento di direzione, dal significato “battere giù” (in riferimento alla battitura delle parole sulla tastiera di un computer), che non è stato possibile rendere letteralmente in italiano, in quanto sarebbe risultato troppo estraniante per il lettore. Infatti, è stato semplificato con “dichiarare”.

危志立于是收拾心情准备再等上 6 个半小时,但心里已经 凉了大半截。

Wei Zhili si è rassegnato e si è preparato ad aspettare più di sei ore e mezza, ma il suo cuore era già sprofondato.

Qui i primi due verbi 收拾 shoushi e 准备 zhunbei sono stati tradotti mediante l’uso del passato prossimo indicativo, mentre l’espressione idiomatica 凉了大半截 liangle da banjie, il cui significato è “sentirsi scoraggiato”, è stata tradotta con il trapassato prossimo indicativo, a indicare che quest’azione si colloca prima a livello temporale, cosa che si evince anche dall’avverbio 已经 yijing.

沸沸扬扬一个多月的女权案是这样开始的:[…]

È così che è iniziato il caso delle femministe che ha fatto scalpore per più di un mese: […]

In quest’altro esempio, la marca di passato è data dalla struttura 是…的 shi… de, impiegata, infatti, per dare maggiore risalto al contenuto di una frase per lo più riferito a

101 un evento già verificatosi.90 Tale struttura è stata resa in italiano con una frase scissa al passato.

La frase seguente, invece, è esemplificativa dell’alternanza tra aspetto durativo e perfettivo resa, in traduzione, tramite l’alternanza tra imperfetto e passato prossimo indicativo.

[…] 在她打出的最后一个电话中,她哭着喊疼。

[…] Nell’ultima telefonata che ha fatto, piangeva disperatamente.

Il verbo 打出 dachu, che, insieme all’oggetto 一个电话 yi ge dianhua, assume il significato di “fare una telefonata”, è un’azione perfettiva che, infatti, è stata resa in traduzione con il passato prossimo. Il secondo predicato presenta la particella aspettuale 着 zhe collocata tra i predicati 哭 ku e 喊疼 han teng. Poiché questa particella, collocata dopo il primo di due predicati, indica il modo con il quale avviene l’azione espressa dal predicato principale, fa sì che l’espressione 哭着喊疼 assuma il significato di “gridava di dolore piangendo”, che in italiano è stata resa prendendo “piangere” come predicato principale, mentre il resto del sintagma verbale è stato tradotto con l’avverbio disperatamente, per avere una resa più scorrevole che lasciasse comunque capire l’intensità dell’emozione espressa dal verbo. Inoltre, trattandosi di un’azione dall’aspetto durativo, per tradurla è stato scelto l’imperfetto.

Nel prossimo esempio, l’aspetto durativo dell’azione segnalato dalla particella 着 zhe è stato reso con l’espressione “mettersi a” seguita dall’infinito.

[…] 只是哈哈笑着。

[…] e si è messo a ridacchiare.

哈哈 haha è un’onomatopea indicante una risata che, in questo caso, determina e specifica il significato del verbo 笑 xiao, “ridere”. Consultando diversi dizionari online che ne riportavano esempi di uso, è stato trovato che l’espressione 哈哈笑着 haha xiao zhe indica tipicamente una risatina. In questi dizionari online sono spesso presenti

90 Federico Masini, Zhang Tongbing, Hua Bai, Anna Di Toro, Liang Dongmei, op. cit., p. 41.

102 accezioni di uso comune di un determinato termine spiegate da utenti madrelingua che a volte non sono riportate sui dizionari comuni.

Infine, nella frase che segue è possibile notare come l’indicazione di tempo passato, presente e futuro venga espressa in tre diversi modi:

但“战斗”是一直以来、是现在正在、是以后与将来,[…]

La battaglia c’è sempre stata, è in corso in questo momento e continuerà in futuro, […]

La costruzione che segue il verbo essere 是 shi nella prima proposizione, 一直以来 yizhi yilai, formata da avverbio più preposizione, significa “sempre nel passato”, “per lungo tempo”, perciò si è deciso di tradurre con “c’è semrpe stata”. Nella seconda proposizione, il verbo essere è seguito dagli avverbi 现在 xianzai (“ora, adesso”) e 正在 zhengzai, i quali indicano che l’azione è in corso e sta continuando,91 significato che è stato reso in italiano con l’utilizzo del tempo presente nell’espressione “è in corso in questo momento”. Nell’ultima proposizione, è stato usato in traduzione il futuro indicativo, per rendere l’implicazione futura veicolata da 以后 yihou e 将来 jianglai, due sostantivi che significano “futuro”.

Un’altra caratteristica morfologica della lingua del testo di partenza è l’uso frequente di costruzioni passive, che in cinese conferiscono spesso una connotazione negativa all’evento descritto dal verbo. Queste costruzioni, infatti, sono impiegate maggiormente nei punti in cui viene descritta la vicenda dell’arresto delle attiviste. In italiano, la costruzione passiva non convoglia questo tipo di significato e, pertanto, in diversi casi è stata modificata per garantire la chiarezza e la scorrevolezza del testo, come nel seguente esempio:

这是她们被拘留的第 37 天 […]

Quello era il loro trentasettesimo giorno di detenzione […]

91 Masini, Federico, Zhang Tongbing, Hua Bai, Di Toro Anna, Liang Dongmei, Il cinese per gli italiani: corso base , Milano, Hoepli, 2010, p.224.

103

La costruzione passiva introdotta dalla particella 被 bei qui è stata nominalizzata, anche al fine di avvicinarsi di più ai canoni stilistici della prosa giornalistica italiana.

Nell’esempio seguente, invece, la frase passiva è stata mantenuta tale anche in traduzione:

[…] 如果不获释就意味着要被正式逮捕,面临数个月的继 续羁押和被起诉的可能。

[…] se non avessero ottenuto il rilascio quel giorno, secondo la legge cinese, sarebbero state ufficialmente arrestate, il che significa che avrebbero dovuto affrontare molti mesi di reclusione e che si sarebbe potuta intentare una causa contro di loro.

被正式逮捕 bei zhengshi daibu, infatti, è stato reso con “sarebbero state ufficialmente arrestate”. In questa frase è presente anche la particella 着 zhe, che segue il verbo 意味 yiwei, “significare”, e ne indica l’aspetto durativo. In traduzione, il verbo è stato spostato di posizione e inserito dopo 逮捕 daibu, per far capire al lettore cosa comporta l’arresto ufficiale da parte delle autorità. La consequenzialità delle azioni espresse 获释 huoshi e 意味 yiwei, veicolata dalla preposizione 就 jiu, è stata trasposta utilizzando il condizionale passato del verbo “dovere”, così da evidenziare anche la connotazione negativa che la costruzione passiva dà alla frase nel prototesto e del verbo 面临 mianlin, “affrontare”. Il passivo successivo, invece, non è stato reso, per via del significato del verbo 起诉 qisu, ossia “querelare, intentare causa a qualcuno”, significato che si è preferito rendere con un si impersonale al fine di produrre un testo meno macchinoso. Essendo questo un termine tipico del linguaggio giuridico, si è data la priorità a convogliarne il significato in modo inequivocabile.

Un ulteriore esempio di nominalizzazione in traduzione è il seguente:

[…] 警察在搜到“三七贴贴贴”活动的贴纸时 […]

[…] quando, durante la perquisizione, i poliziotti hanno trovato gli stickers della campagna “Gli stickers del 7 marzo” (San qi tie tie tie), […]

104

搜到 sou dao è un sintagma verbale formato da verbo più il suo complemento risultativo, il cui significato diviene “trovare perquisendo”. I due verbi da cui è formato il complemento sono stati separati, 搜 sao, “perquisire”, è stato nominalizzato e inserito nella subordinata temporale “durante la perquisizione”, mentre 到 dao, che dà il senso di “trovare”, è stato tradotto con “hanno trovato”.

Infine, un’ulteriore tratto tipico della morfologia verbale cinese, riscontrato nel prototesto, è il fenomeno dei verbi in serie, che necessitano di particolare attenzione in fase di traduzione. Vediamo alcuni esempi.

没过太久,李婷婷的爸爸也被村干部叫出门去接人

Non molto dopo, anche il padre di Li Tingting è stato chiamato dai quadri del suo villaggio perché andasse a riprendere sua figlia

La struttura 叫出门去接人 jiao chumen qu jieren è formata da quattro verbi in successione (di cui l’ultimo a oggetto interno) ed è stata tradotta inserendo una congiunzione finale dopo il primo verbo ed eliminando il verbo 去 qu, “andare”, poiché il verbo a questo successivo, 接人 jieren, è stato tradotto con “andare a riprendere”. In questo modo si è evitata la ripetizione dell’infinito “andare”.

Anche nel secondo esempio il significato dei verbi in serie è stato rielaborato:

这是一场以“受伤的新娘”为意象,倡导反对亲密关系暴力 的行为艺术 […]

Quest’immagine delle “spose ferite” vuole essere una forma di arte comportamentale che denuncia la violenza nell’intimità delle relazioni […]

Il significato dei verbi 倡导 changdao, “lanciare una proposta”, e 反对 fandui, “opporsi, essere contro” è stato condensato in sede di traduzione, in cui si è scelto il verbo “denunciare”.

105

1.4.1.2 Determinanti verbali

Si è cercato, di tradurre i determinanti verbali nel modo più scorrevole possibile, così da non ostacolare la narrazione e il flusso di informazioni.

Ad esempio, molti avverbi sono stati tradotti con il suffisso italiano ‘-mente’.

她们此前公开在社交平台上招募各个城市愿意参与此事的

志愿者。

In precedenza, le due avevano già reclutato pubblicamente, attraverso i social network, dei volontari in diverse città importanti disposti a partecipare all’iniziativa.

In questa frase l’avverbio 公开 gongkai è stato tradotto con “pubblicamente”.

Allo stesso modo, nell’esempio seguente, 联合 lianhe, solitamente usato come verbo con il significato di “unirsi” o come aggettivo con il signficato di “unito, congiunto”, qui messo in posizione di determinante verbale, è stato tradotto con “congiuntamente”.

上百人权律师联合声明要求释放女权五姐妹

Centinaia di avvocati dei diritti umani hanno congiuntamente richiesto che le cinque sorelle femministe venissero rilasciate,

Altre volte, invece, la classica traduzione con il suffisso -mente non risultava accettabile o non era sufficiente a convogliare il significato del determinante verbale nel metatesto, perciò si è cercato di tradurlo tramite altri mezzi che tenessero comunque conto della scorrevolezza del testo senza distaccarsi troppo dal significato originario del prototesto. Ad esempio:

但警方要等到半夜才会悄悄放人,以降低舆论影响。

ma che la polizia volesse aspettare fino a mezzanotte in modo da poter rilasciare le detenute con discrezione,

L’avverbio 悄悄 qiaoqiao, “silenziosamente, di nascosto, alla chetichella” è stato qui tradotto con “con discrezione”.

Invece, nella frase seguente:

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他看着郑楚然匆匆吃下爸爸给她烫的一碗面, […]

È stato a guardare mentre Zheng Churan mangiava in fretta e furia una ciotola di noodles riscaldati dal padre, […] l’avverbio 匆匆 congcong, “frettolosamente, di fretta” è stato reso con “in fretta e furia”, così da rendere la fretta con cui l’attivista compie l’azione prima di essere portata via dalle autorità.

Nell’esempio che segue, il determinante verbale è costituito da un chengyu, ovvero un’espressione idiomatica fissa di quattro caratteri.

当时“占领华尔街”运动风起云涌,李婷婷灵机一动借用了 这个名字 […]

Nel pieno dell’ondata del movimento “Occupa Wall Street” , Li Tingting ha avuto la geniale idea di prendere in prestito questo nome […]

Il chengyu 灵机一动 lingji yi dong, il cui significato è “tirare fuori una buona idea”, nel metatesto è stato trasformato nel predicato principale della proposizione, mentre il predicato principale della frase originale, del prototesto, 借用 jieyong è stato reso con un’infinitiva.

Infine, nel seguente esempio, la traduzione del determinante è stata basata sulla traduzione che fa Leta Hong Fincher di questo slogan nel suo libro “Betraying Big Brother” (2018).

[…] 不要暴力好好爱!”。

[…] l’amore non giustifica la violenza!” .

Il verbo 爱 ai, “amare”, è stato reso soggetto della frase, mentre il suo determinante, 好 好 haohao, è stato omesso. Inoltre, il modale 不要 bu yao, “non dovere”, è stato reso con “non giustifica”, mentre 暴力 baoli, “violenza”, è stato tradotto come complemento oggetto. Questo perché, trattandosi di uno slogan, si è preferito modificare molto il testo di partenza al fine di ottenere una frase a effetto nella lingua di arrivo. Va fatto presente che, per la traduzione di questo slogan, ci si è basati sulla traduzione che ne fa

107

1.4.2 Fattori sintattici

La struttura sintattica del cinese è prevalentemente paratattica, perciò è impossibile fornirne una traduzione letterale in quanto, essendo molto lontana dalla struttura principalmente ipotattica dell’italiano scritto, risulterebbe di difficile lettura. È stato necessario, quindi, modificare la struttura sintattica del testo di partenza per adattarla alla lingua di quello di arrivo. Per questo motivo, i lunghi periodi costituiti da diverse preposizioni giustapposte e separate da virgole del prototesto sono stati spezzati tramite la punteggiatura, oppure le preposizioni sono state collegate modificando i nessi logici, che il più delle volte sono stati esplicitati o riformulati e in rari casi omessi perché ridondanti. Ecco alcuni esempi:

然而紧接着他就接到了郑楚然妈妈的电话,说警方已经通

知家人去接郑楚然回家。

Invece, ha immediatamente ricevuto una telefonata dalla madre di Zheng Churan, la quale gli ha detto che la polizia aveva già comunicato ai familiari di venire a prenderla e riportarla a casa.

In questo caso, le due proposizioni sono state collegate inserendo un pronome relativo (“la quale”).

沸沸扬扬一个多月的女权案是这样开始的:3 月 6 日晚上 11 点多,分别在广州和北京的两组警察几乎同时敲响了郑 楚然和李婷婷的家门,在广州,他们带走了郑楚然并将她

软禁在宾馆里, 在北京,警察直接开始搜查李婷婷的家。

È così che è iniziato il caso delle femministe che ha fatto scalpore per più di un mese: alle 11 di sera del 6 marzo, due diverse squadre di polizia hanno quasi contemporaneamente suonato alla porta di Zheng Churan a Guangzhou e di Li Tingting a Pechino. A Guangzhou, Zheng Churan è stata portata via e messa agli arresti domiciliari in un albergo, mentre, a Pechino la polizia ha direttamente iniziato la perquisizione della casa di Li Tingting.

Qui, la virgola dopo 李婷婷的家门 Li tingting de jiamen è stata resa in traduzione con un punto, dividendo così in due il periodo che altrimenti sarebbe risultato troppo lungo e

108 complicato. Sempre a questo scopo, le due preposizioni 在广州,他们带走了郑楚然 并将她软禁在宾馆里,e 在北京,警察直接开始搜查李婷婷的家 sono state collegate con la congiunzione avversativa “mentre”, per sottolineare l’opposizione tra le due città di cui si parla, Guangzhou e Pechino.

“三七贴贴贴”是郑楚然和李婷婷正在合作的一个活动, 计 划在妇女节前夕的 3 月 7 日在公交车上张贴或散发印有反 性骚扰倡议的贴纸,她们此前公开在社交平台上招募各个 城市愿意参与此事的志愿者。而她们招到的其中两名志愿

者,韦婷婷和王曼,此时也被警察控制了起来。

“Stickers del 7 marzo” è una campagna a cui hanno collaborato Zheng Churan e Li Tingting, che prevedeva di attaccare o distribuire sui mezzi pubblici degli stickers contro le molestie sessuali il giorno 7 marzo, alla vigilia della Giornata Internazionale della Donna. In precedenza, le due avevano già reclutato pubblicamente, attraverso i social network, dei volontari in diverse città importanti disposti a partecipare all’iniziativa. In più, anche due delle volontarie che erano state reclutate, Wei Tingting e Wang Man, in quel momento erano tenute sotto controllo dalla polizia.

Anche qui, le prime due preposizioni sono state collegate tramite la subordinazione, ovvero facendo divenire la seconda una subordinata relativa introdotta dal pronome “che”, riferito a 一个活动 yi ge huodong. Inoltre, le due preposizioni sono state separate dal resto del periodo tramite l’inserimento di un punto al posto della virgola tra la seconda e la terza preposizione, sempre per facilitare la scorrevolezza del testo.

3 月 8 日,国际妇女节,李婷婷、郑楚然、武嵘嵘、韦婷 婷、王曼,五名女权行动者陆续被确认遭到刑事拘留,羁

押于海淀看守所。

L’8 marzo, nella Giornata Internazionale della Donna, per Li Tingting, Zheng Churan, Wu Rongrong, Wei Tingting e Wang Man è stata confermata la detenzione penale. Le cinque attiviste femministe sono state rinchiuse nel Centro di Detenzione di Haidian a Pechino.

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In questo esempio, oltre alla separazione dell’ultima preposizione dal resto del periodo tramite un punto, sono state modificate le virgole a goccia, usate spesso in cinese per gli elenchi, rendendole normali virgole, in quanto la punteggiatura italiana non ne prevede diversi tipi.

女权学者艾晓明认为,五人被抓的原因除了“两会”期间的 维稳需求之外,更是因为以她们为代表的“青年女权行动派” 群体,x 近年来发起的权利倡导行动具有相当的影响力, 而这是维稳体系不希望看见的,“他们最怕的是公民的表达 进入公共空间,和公民自觉的维权抗争行为。

Secondo la studiosa femminista Ai Xiaoming, il motivo dell’arresto delle cinque donne, oltre a rispondere alla necessità di mantenere la stabilità sociale nel periodo delle due sessioni plenarie dell’Assemblea Nazionale del Popolo e della Conferenza politica consultiva del popolo cinese, è ancor più da ricercare nel fatto che queste sono state prese in quanto rappresentanti del gruppo dei “giovani attivisti per il femminismo”, le cui iniziative di difesa dei diritti promosse negli ultimi anni hanno iniziato ad avere un impatto notevole e ciò è proprio quello che il sistema volto al mantenimento della stabilità sociale spera di non dover vedere. “Quello che temono di più è che i cittadini inizino ad esprimersi all’interno della sfera pubblica e che intraprendano coscientemente azioni di resistenza in difesa dei propri legittimi diritti.

Anche in quest’esempio, la virgola che precede la penultima preposizione del testo è stata resa in traduzione con un punto, per facilitare nuovamente la lettura. Il connettore 因为 shi yinwei è stato, poi, espanso e tradotto mediante un’intera preposizione: “è da ricercare nel fatto che”. Inoltre, le due preposizioni 更是因为以她们为代表的“青年女 权行动派”群体,e 近年来发起的权利倡导行动具有相当的影响力 sono state unite tramite la subordinazione, inserendo il pronome relativo “le cui” riferito a “青年女权行 动派” 群体 “qingnian nüquan xingdongpai” qunti e la seconda di queste due preposizioni è stata collegata a quella seguente tramite la congiunzione coordinativa “e”, che traduce la congiunzione coordinativa cinese 而 er, nonché tramite un’ulteriore rimozione di una virgola.

110

要追溯“青年女权行动派”的力量的产生,或许应该从 2012 年的情人节讲起。这一天,李婷婷和韦婷婷穿上了婚纱,

不过是带“血”的,走在了北京的商业街上,引得路人纷纷 瞩目,她们于是喊起了“打不是亲,骂不是爱,不要暴力好 好爱!” x 同时向路人派发反对家庭暴力的宣传卡片,大部 分的围观者对她们的行为不仅仅是好奇,也表示了赞许。

Per risalire all’origine della forza del gruppo dei giovani attivisti per il femminismo, bisogna probabilmente partire dalla giornata di San Valentino del 2012, quando Li Tingting e Wei Tingting hanno indossato dei vestiti da sposa macchiati di sangue e hanno camminato lungo la strada Shangye Jie di Pechino, attirando l’attenzione dei passanti mentre urlavano: “Niente botte nel matrimonio, gli insulti non sono amore, l’amore non giustifica la violenza!” e distribuendo nel frattempo anche dei cartoncini contro la violenza domestica ai passanti, la maggior parte dei quali non solo era incuriosita da quello che facevano ma mostrava anche approvazione.

In questo caso, il punto iniziale è stato rimosso e i due periodi sono stati collegati sostituendo a 这一天 zhe yi tian la preposizione temporale “quando”, che introduce, appunto, una subordinata temporale. Il nesso avversativo 不过 buguo è stato rimosso, così da poter unire le due proposizioni che collegava, rendendo la seconda un determinante di 婚纱 hunsha. Ciò è stato possibile traducendo il verbo 带 dai con un participio passato. Le seguenti proposizioni giustapposte sono state collegate tramite la congiunzione “e” e traducendo i verbi principali al gerundio, come 引得 yinde, che è infatti stato reso con “attirando”e 派发 paifa, tradotto con “distribuendo”. Anche la preposizione 她们于是喊起了 tamen yushi hanqi le è stata collegata a quella che la precede traducendo 她们于是 tamen yushi con “mentre”, ottenendo così una frase dal soggetto implicito e riformulando il nesso 于是 yushi.

实力强大的女权组织 AWID 要求联合国重新考虑在今年 9 月与中国合办全球妇女峰会的计划,除非中国政府先释放 女权行动者;在警方向检察院报捕五人后,美国总统参选 人希拉里、国务卿克里、副总统拜登相继表态,要求中国

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停止这一错误……此案引发的国际压力之巨大,被认为仅 次于刘晓波案。

Inoltre, AWID (Association for Women's Rights in Development), un’importante organizzazione femminista, ha fatto appello alle Nazioni Unite affinché venga rivisto il progetto di co-gestire con la Cina la prossima Conferenza internazionale sulla donna, prevista per settembre 2015, a meno che il governo cinese non rilasciasse prima le cinque attiviste. Dopo che la polizia ha richiesto alla procura il permesso di autorizzare l’arresto delle cinque donne, la candidata alla presidenza degli Stati Uniti Hillary Clinton, il Segretario di Stato John Kerry e il vicepresidente Biden, uno dopo l’altro hanno dichiarato la propria posizione a riguardo, chiedendo alla Cina di mettere fine a quest’errore. La pressione internazionale scatenata da questo caso è stata enorme, seconda solo a quella relativa al caso di Liu Xiaobo.

Qui la punteggiatura è stata largamente modificata, in quanto sia i sei puntini …… che il punto e virgola sono stati resi nel metatesto con un punto. I primi, in particolare, risulterebbero troppo estranianti per il lettore, in quanto, almeno nel linguaggio scritto formale non se ne riscontra l’uso. In quest’esempio, inoltre, è possibile notare come spesso si siano dovuti modificare, in traduzione, i determinanti nominali, la cui struttura, che in cinese è spesso complessa, avrebbe potuto ostacolare la lettura dell’articolo. Infatti, 实力强大 shili qiangda, determinante di 女权组织 nüquan zuzhi, è costituito da due aggettivi di simile significato “forte” e “potente”, che, tradotti letteralmente, in italiano sarebbero risultati ridondanti, perciò sono stati tradotti con un unico aggettivo che generalizza il loro significato, cioè “importante”. Questo anche perché il determinato che li segue è dotato esso stesso di una specificazione, cioè 女权 nüquan, “femminista”e, nel linguaggio scritto formale dell’articolo di cronaca italiano, difficilmente si trovano tre aggettivi in successione a modificare un nome.

一直密切关注着此事/的青年女权主义者 Ti’an 感慨道

Ti’an, una giovane femminista che ha seguito con attenzione tutta questa vicenda, ha detto emozionata:

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In questo caso il determinante 一直密切关注着此事 yizhi miqie guanzhu zhe ci shi, relativo a “Ti’an”, è stato inserito tra il determinato e la sua altra specificazione, 青年女 权主义者 qingnian nüquan zhuyizhe. Si segnala anche che, per rendere l’aspetto durativo dato alla frase dalla particella aspettuale 着 zhe dall’avverbio 一直 yizhi, si è deciso di inserire “tutta”come aggettivo di “vicenda”, a significare che l’attivista ha seguito lo svolgersi dei fatti per tutta la loro durata.

青年女权行动派,并不是一个边界清晰、组织严密的帮派, 而是一群愿意以有趣的方式表达女权主义诉求的青年人的 集合,她们把行动作为传播点,同时结合体制内的建议、

投诉等方式,推动妇女权利状况的改善。

Il gruppo dei giovani attivisti per il femminismo non ha affatto un confine preciso, né è una fazione con un’organizzazione chiusa, ma raduna quei giovani disposti a dare voce alle istanze femministe tramite metodi alternativi, usando l’azione come mezzo di propaganda e, allo stesso tempo, integrando a ciò le proposte, le lamentele e i metodi provenienti dal sistema, allo scopo di promuovere un miglioramento per quanto riguarda la situazione dei diritti delle donne.

In quest’ultimo esempio sono presenti elementi nominali dai determinanti piuttosto complessi, che è stato necessario rielaborare. Il sostantivo 帮派 bangpai, “fazione”, è ncollegato tramite la particella 的 de al suo determinate, 一个边界清晰、组织严密 yi ge bianjie qingxi, zuzhi yanmi, “confine chiaro, organizzazione stretta”. Per rendere più scorrevole il testo si è deciso, in sede di traduzione, di dividere il determinante in due proposizioni negative coordinate dalla congiunzione né (“non ha affatto un confine preciso, né è una fazione con un’organizzazione chiusa”). A seguire, il verbo 集合 jihe, “radunare”, usato qui come sostantivo, è collegato tramite 的 de alla frase relativa 一群 愿意以有趣的方式表达女权主义诉求的青年人, all’interno della quale troviamo un’altra relativa che determina il sostantivo 青年人 qingnianren, “giovani”. Anche per il fatto che 集合 è accompagnato dal classificatore 群 qun, “gruppo”, è stato tradotto con “un gruppo che raduna quei giovani”. 青年人 diviene, in tal modo, il complemento oggetto della frase e la proposizione relativa 愿意以有趣的方式表达女权主义诉求

113 viene tradotta con un participio passato: “disposti a dare voce alle istanze femministe tramite metodi alternativi”. Il periodo continua con altre tre preposizioni giustapposte e separate da virgole, che sono state collegate tramite la subordinazione: le prime due sono state tradotte con il gerundio, mentre l’ultima è stata resa con una finale.

1.4.3 Fattori testuali

1.4.3.1 Coerenza e coesione

La testualità è definita da Scarpa92 come “l’insieme dei tratti che qualifica un testo come unità semantica e pragmatica” ed è determinata dalla coerenza e dalla coesione.

Nel testo in questione, la coesione grammaticale è veicolata principalmente da connettivi intrafrasali e intefrasali.Troviamo infatti connettivi causali come 由于 youyu, che nell’esempio che segue è stato tradotto con “grazie a”, in modo da convogliare la connotazione positiva della frase:

[…] 由于国内社群的迅速反应和积极传播 […]

[…] grazie alla rapida reazione dei gruppi sociali e all’attiva diffusione della campagna avvenute a livello nazionale […]

Vi sono, poi, connettori che introducono frasi concessive, come 虽然………但……… suiran………dan………, tradotto con “nonostante” o “sebbene”, anche se in diversi casi, come il seguente, 但, che introduce la proposizione principale, è stato omesso.

虽然制造了如此有利的形势,但到 37 天结束之前,关注此 事的人都不敢真正乐观[…]

Nonostante si fosse creata una situazione favorevole, fino all’ultimo dei 37 giorni, chi seguiva questa vicenda non era affatto fiducioso […]

Si segnalano anche le congiunzioni aggiuntive 并 bing, 而且 erqie e 而 er, tradotti il più delle volte con “e”:

92 Federica Scarpa, La traduzione specializzata, Milano, Hoepli, 2008, p.37.

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没过太久,李婷婷的爸爸也被村干部叫出门去接人,而武

嵘嵘的丈夫也等来了好消息。

Non molto dopo, anche il padre di Li Tingting è stato chiamato dai quadri del suo villaggio perché andasse a riprendere sua figlia e anche il marito di Wu Rongrong era in attesa di buone notizie.

Sono frequenti anche le congiunzioni avversaive 却 que, 但 dan, 不过 buguo e 然而 ran’er, tradotte con “ma” o “tuttavia”, come in questo esempio:

群组里的其他人提醒他,检方有可能已经通知警方不批捕,

但警方要等到半夜才会悄悄放人,以降低舆论影响。

Gli altri membri del gruppo hanno ricordato a Wei Zhili che era possibile che il procuratore avesse già comunicato alla polizia di non autorizzare l’arresto, ma che la polizia volesse aspettare fino a mezzanotte in modo da poter rilasciare le detenute con discrezione, così da diminuire l’impatto mediatico dell’accaduto.

Qui possiamo trovare anche la congiunzione finale 以 yi, tradotta con “così da” seguito dal verbo all’infinito.

Infine, sono presenti anche la congiunzione ipotetica 如果 e le congiunzioni conclusive 于是 yushi e 结果 jieguo, tradotte con “perciò”, come in:

广州的活动做得相当成功,于是李婷婷在家乡北京又复制

了一次“占领男厕所”。

L’iniziativa, promossa a Guangzhou, ha riscosso un notevole successo, perciò Li Tingting ha deciso di riprodurla anche nella sua città natale, Pechino.

La coerenza, invece, è mantenuta principalmente usando la strategia della ripetizione lessicale. In cinese, la ripetizione non è “condannata” come in italiano e non risulta ugualmente ridondante, perciò è molto utilizzata. Ciò non può essere mantenuto anche in lingua di arrivo, dove, invece, la ripetizione viene spesso evitata, soprattutto in un testo di tipo formale. Nel testo analizzato possiamo trovare diversi tipi di ripetizione,

115 primo fra questi, la ripetizione semplice del sintagma già citato, evidente in questi due esempi:

然而紧接着他就接到了郑楚然妈妈的电话,说警方已经通

知家人去接郑楚然回家。

Invece, ha immediatamente ricevuto una telefonata dalla madre di Zheng Churan, la quale gli ha detto che la polizia aveva già comunicato ai familiari di venire a prenderla e riportarla a casa.

Il sintagma ripetuto, qui, è 郑楚然 Zheng Curan, il nome proprio di una delle attiviste. Nella prima occorrenza in questo periodo è soggetto, nella seconda, invece, è un complemento oggetto che è stato sostituito, nel metatesto, dal clitico “la”.

核心行动者、志愿者、支持者都迅速地以小团体为单位开 始行动,有人组织了声援联署、有人开设了专门跟进此案 的新媒体、有人帮助家属介绍联络代理律师、有人发起了

一人一照片声援、有人联络其他群体给予关注和支持…… 一场战役就此拉开帷幕。

Attivisti importanti, volontari e sostenitori hanno iniziato a mettersi in azione in unità di piccoli gruppi: alcuni hanno organizzato delle raccolte firme in sostegno delle attiviste arrestate, alcuni hanno aperto dei nuovi canali mediatici con lo scopo specifico di seguire questo caso, alcuni hanno aiutato i membri delle famiglie delle attiviste a mettersi in contatto con degli avvocati che potessero far loro da agenti, altri le hanno sostenute facendo circolare le loro foto, altri ancora hanno contattato altri gruppi per ottenere attenzione e supporto, facendo così partire una campagna.

In questo caso la ripetizione del soggetto 有人 youren, “alcuni”, non è una semplice caratteristica della lingua ma è voluta. In italiano, però, ripetere così tante volte un sintagma in un testo formale non sarebbe accettabile, perciò, in traduzione, questo è stato ripetuto in modo identico solo nelle sue prime tre occorrenze, mentre nelle ultime due è stato sostituito con “altri” e “altri ancora”.

116

Un altro tipo di ripetizione usata nel prototesto è la ripresa lessicale, che, secondo Scarpa, “consiste nell’uso di un dimostrativo seguito da un sostantivo che riassume e incapsula il concetto espresso in precedenza”.93 Nell’esempio che segue, si evince come anche per questo tipo di ripetizione non sia sempre possibile una traduzione letterale.

问到他的心情,危志立说:“当然是很开心!”这个平时就 寡言的男生再说不出别的话

Alla domanda “Come ti senti?” Wei Zhili ha risposto: “Ovviamente sono molto felice!”; da persona taciturna quale egli è, non è riuscito a dire nient’altro […]

Il soggetto 危志立 Wei Zhili è ripreso più avanti grazie al dimostrativo 这个 zhe ge eda un sostantivo dotato di un determinante: 平时就寡言的男生 pingshi ju guayan de nansheng. La ripresa non è stata tradotta con un dimostrativo, perché avrebbe creato una vicinanza tra l’autore e la persona di cui parla che sarebbe risultata fuori luogo in un contesto stilistico formale.

Infine, un altro tipo di ripetizione presente nel prototesto è la sinonimia e l’antomia. Ad esempio, per nominare gli attivisti, l’autrice utilizza spesso i termini 行动 者 xingdongzhe e 行动派 xingdongpai. In italiano non è stato possibile replicare la sinonimia della lingua cinese poiché non c’è un’altra parola sinonimo di “attivista” che sia di uso comune e dal significato non ambiguo. In merito all’antonimia, si segnala l’uso di 国内战场上 guonei zhanchang shang “per quanto riguarda la lotta portata avanti a livello nazionale” e 国际战场上, guowai zhanchang shang “dal punto di vista internazionale della lotta”, posti all’inizio dei paragrafi in cui si descrive qual è stato il supporto che le attiviste hanno ricevuto durante il periodo della reclusione, prima parlando di quello cinese e poi di quello internazionale.

1.4.3.2 Suddivisione in paragrafi e sottoparagrafi

Il testo originale presenta una divisione in sezioni, ognuna dedicata alla descrizione di una fase della vicenda e dotata di un titoletto, come è tipico di molti articoli di giornale cinesi, specialmente online. Il tutto è preceduto, inoltre, da

93 Federica Scarpa, op. cit., p. 87.

117 un’introduzione. Si è deciso di mantenere quest’impostazione, anche perché il testo è piuttosto lungo e i titoletti aiutano ad evidenziare la macrosuddivisione per argomenti e, quindi, ad assicurarsi che le informazioni veicolate dal testo vengano recepite in modo chiaro e corretto. In aggiunta, ci si immagina una situazione comunicativa per cui il testo tradotto viene pubblicato su una testata giornalistica online, sede in cui vi è più spazio per una suddivisione dei blocchi del testo meno rigida e formale.

Per quanto riguarda la suddivisione delle varie sezioni in paragrafi, anche questa è stata mantenuta in traduzione, perché tutti i paragrafi del prototesto spiegano un concetto dall’inizio alla fine, conformemente, quindi, a quanto verrebbe fatto in un articolo in lingua italiana.

1.4.3.3. Intertestualità

Osimo definisce l’intertestualità come un “sistema di rimandi da un testo all’altro” e come il “sistema delle influenze reciproche tra testi”. Si tratta del riferimento esplicito o implicito a un altro testo, ad esempio tramite una citazione o un’allusione. 94

Nel testo di partenza vi sono chiari esempi di intertestualità costituiti da citazioni. Come è tipico degli articoli di cronaca, infatti, sono riportate delle citazioni di “esperti nel settore” o di persone coinvolte nella vicenda che esprimono la propria opinione a riguardo o ricordano i fatti. Nel secondo caso si è cercato di rendere l’emotività trasmessa dalle citazioni delle persone che sono state coinvolte nella vicenda dell’arresto delle attiviste, ad esempio:

“已经超了……”

“È già troppo tardi…”

Come già spiegato in un esempio precedente, qui la citazione di ciò che Wei Zhili, marito di una delle attiviste arrestate, ha scritto in un gruppo di discussione online, non è stata tradotta letteralment,e ma si è deciso di mantenere l’enfasi iniziale del prototesto.

Nell’esempio seguente, invece, è stato possibile produrre una traduzione più “fedele” senza particolari problemi:

94 Bruno Osimo, op. cit., p. 287.

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一个小时后,“王曼要出来了”,他收到了其他家属的信息, 十多分钟后,“Waiting(韦婷婷)出来了”,律师也发出了 信息。

“Wang Man sta uscendo” lo hanno informato i familiari della ragazza dopo un’ora. Passati altri dieci minuti, l’avvocato di Waiting (Wei Tingting) ha scritto in un messaggio “Waiting è uscita”.

Un altro esempio di citazione è il seguente

“当时就是觉得非常气愤。”危志立说。郑楚然的一位好朋 友在得知此事后在朋友圈写下:“今天,是最屈辱的一天。”

“In quel momento ero fuori di me dalla rabbia”, ha detto Wei Zhili. Un caro amico di Zheng Churan, venuto a conoscenza dell’accaduto, ha scritto sulla bacheca “Momenti” del social WeChat: “Oggi è il giorno più umiliante di tutti”.

La traduzione letterale di 非常气愤 feichang qifen, “mi sentivo estremamente furioso”, non avrebbe reso la forte emozione che vuole convogliare questa citazione. Per questo si è deciso di tradurre con l’espressione idiomatica italiana “fuori di me dalla rabbia”. Nella citazione successiva, invece, l’enfasi di ciò che l’amico dell’attivista ha scritto in una chat privata è stata trasposta mantenendo il superlativo.

Un’altra questione sono le citazioni (sia dirette che indirette) della studiosa di femminismo Ai Xiaoming, per le quali è stata necessaria una certa rielaborazione, sia perché hanno una struttura sintattica complessa, sia perché hanno una componente emotiva meno spiccata, in quanto sono le opinioni di una persona non direttamente coinvolta nella vicenda.

“她们五个付出了代价,她们为中国的女权运动、社会运动 作出了贡献,这是一个里程碑,是光荣的一刻。”艾晓明说, “如此年轻就经历了专制压迫的洗礼,她们是中国青年女权 主义者的榜样。”

“Loro cinque hanno pagato il prezzo per aver dato un contributo al movimento femminista cinese e al movimento sociale. Questa è una pietra miliare ed un momento glorioso”,

119

ha dichiarato Ai Xiaoming, aggiungendo: “Così giovani, hanno già sperimentato l’oppressione dell’autoritarismo. Sono un esempio di femminismo cinese”.

Il gerundio “aggiungendo” qui è stato inserito per far evidenziare il continuare della citazione. Oltre a ciò, le prime due proposizioni sono state collegate rendendo la seconda una subordinata finale con la congiunzione “per”, in cui, per evitare di appesantire il testo, è stato omesso il pronome 她们 tamen. Inoltre, l’ultima proposizione della prima parte della citazione è stata divisa dalle altre con un punto. Anche nella seconda parte della citazione le due proposizioni sono state separate da un punto ed è stata di nuovo eliminata la ripetizione del pronome di terza persona plurale 她们 tamen.

Diversa ancora è la citazione conclusiva del testo, che ha un tono nettamente celebrativo:

一直密切关注着此事的青年女权主义者 Ti’an 感慨道:“37 天,我见证了女人的力量,见证了女权主义者的成长。自

由从来不是归宿,但“战斗”是一直以来、是现在正在、是 以后与将来,是我们,女权主义者的宿命……”

Ti’an, una giovane femminista che ha seguito con attenzione tutta questa vicenda, ha detto emozionata: “In 37 giorni sono stata testimone della forza delle donne e della crescita delle femministe. La libertà non è mai la destinazione finale. La battaglia c’è sempre stata, è in corso in questo momento e continuerà in futuro, è ciò a cui noi femministi siamo destinati.”

Oltre alla resa degli avverbi di tempo in 但“战斗”是一直以来、是现在正在、是以后 与将来, affrontata nel paragrafo 1.5.1.1., va segnalato che le prime due proposizioni del secondo periodo sono state divise da un punto e il nesso avversativo 但 dan è stato eliminato. Questo per inserire delle pause e rendere ogni proposizione una frase ad effetto, in modo da mantenere il tono celebrativo del discorso. Sempre a questo scopo è stata eliminata la ripetizione 见证 jianzheng, poiché, se in cinese conferisce enfasi al testo, in italiano risulta ridondante, mentre in pronome pleonastico 我们 women è stato

120 mantenuto anche in traduzione, in quanto evidenzia il senso di appartenenza che l’autrice della citazione sente nei confronti del gruppo di attivisti.

Infine, nel metatesto si è deciso di inserire degli esempi di intertestualità. Infatti, gli slogan scritti sui cartelli delle attiviste descritti nel prototesto, sono stati tradotti in base alla traduzione che ne fa Hong Fincher in Betraying Big Brother (2018), come è evidente nell’esempio affrontato nel paragrafo 1.4.1.2:

[…] 不要暴力好好爱!”。

[…] l’amore non giustifica la violenza!” .

La traduzione di questa parte dello slogan è modellata sulla traduzione inglese operata da Fincher: “Love is no excuse for violence!”.

1.4.4. Fattori lessicali

1.4.4.1 Nomi propri, nomi di persona, toponimi

Per quanto riguarda i nomi di persona, si è scelto di tradurli in pinyin, mantenendo l’ordine cinese cognome-nome, in quanto invertirlo avrebbe causato un distaccamento culturale eccessivo dal proto testo. Ad esempio, 危志立 è stato tradotto con “Wei Zhili” e 郑楚然 con “Zheng Churan”.

Un’ eccezione è stata fatta per 小辣 Xiao La, il soprannome della compagna di una delle attiviste, che non è stato lasciato in pinyin ma trasposto utilizzando il nome inglese della donna, Teresa Xu. In Cina, infatti, le persone che hanno a che fare con un contesto internazionale scelgono a volte un’alternativa inglese del proprio nome, come in questo caso. Nel prototesto si specifica tra parentesi che 小辣 Xiao La è il soprannome 化名 huaming) della donna, tuttavia, in un articolo di cronaca in italiano, usare un soprannome per parlare di una persona risulterebbe troppo informale.

Un’altra eccezione è costituita da “Waiting”, il soprannome di una delle attiviste, scritto in lettere alfabetiche anche nel testo originale, che non è stato cambiato ma a cui è stato aggiunto tra parentesi il vero nome della donna in pinyin, “Wai Tingting”.

121

Inoltre, i nomi stranieri di persone non cinesi sono stati tradotti mediante il corrispettivo inglese, non è stato mantenuto il pinyin. Quindi, ad esempio, 希拉里 Xilali è diventato Hilary Clinton e 克里 Keli John Kerry. In questi due casi sono stati aggiunti, in traduzione, rispettivamente il cognome e il nome, che non erano presenti nel prototesto.

Nel caso dei toponimi, invece, ove possibile si è scelto di tradurre con il corrispettivo italiano e, in mancanza di questo, con quello inglese. Quando non vi era un corrispettivo in una di queste due lingue si è lasciato il pinyin, specificando, dove necessario, a cosa si riferisse il nome. Vediamo alcuni esempi:

Per 北京 Beijing è stato usato il corrispettivo italiano “Pechino”, mentre 广州 Guangzhou è stato tradotto utilizzando il pinyin. Tuttavia, dal contesto è facilmente comprensibile, anche a un lettore che non conosce le più importanti città cinesi, che si tratta, appunto, di una città, anche perché nella sua prima occorrenza, Guangzhou è nominata in una contrapposizione con Pechino:

3 月 6 日晚上 11 点多,分别在关州和北京的两组警察几乎 同时敲响了郑楚然和李婷婷的家门,[…]

alle 11 di sera del 6 marzo, due diverse squadre di polizia hanno quasi contemporaneamente suonato alla porta di Zheng Churan a Guangzhou e di Li Tingting a Pechino.

Nel caso di 海淀看守所 Haidian kanshousuo, che si riferisce al centro di detenzione del distretto di Haidian di Pechino, è stato lasciato in pinyin il nome del distretto, ma si è deciso di specificare che si tratta, per l’appunto, di un distretto di Pechino:

[…] 羁押于海淀看守所。

[…le cinque attiviste femministe] sono state rinchiuse nel centro di detenzione del distretto di Haidian a Pechino.

Invece, 中山大学 Zhongshan Daxue è stato tradotto con il corrispettivo inglese “Sun Yat-sen University” poiché, al di fuori della Cina, è generalmente conosciuta con questo nome, che è stato ritenuto preferibile alla traduzione italiana “Università di Sun Yat- sen”.

122

Per le altre occorrenze di nomi propri sono state adottate le stesse strategie. Ad esempio, l’acronimo AWID è stato esplicitato tra parentesi (Association for Women’s Rights in Developement), di modo che fosse chiaro a quale organizzazione si fa riferimento, così che il lettore potesse avere tutte le informazioni necessarie per capire la vicenda. Come per i nomi di persona, anche per i nomi propri di festività o movimenti sociali è stato usato, quando possibile, il corrispettivo italiano, come nei casi di 情人节 qingren je, “giornata di San Valentino” o 占领华尔街 zhanling Hua’er jie, movimento conosciuto in italiano come “Occupa Wall Street”.

I nomi cinesi delle iniziative portate avanti dal gruppo di attivisti, invece, sono stati tradotti completamente, ma, per consentire al lettore, nel caso lo volesse, di avere gli strumenti per eseguire una ricerca più approfondita a riguardo, è stato inserito tra parentesi il pinyin. Quindi,占领男厕所 zhanling nan cesuo è stato tradotto con “Occupa i bagni degli uomini”, sul modello di “Occupa Wall Street”, da cui le attiviste stesse hanno preso spunto per dare un nome all’iniziativa. 三七贴贴贴 san qi tie tie tie è stato tradotto, invece, con “Stickers del 7 marzo” e 受伤的新娘 shoushang de xinniang con “Le spose ferite”.

1.4.4.2 Materiale lessicale straniero

Per quanto riguarda il materiale lessicale straniero, ovvero quelle parole presenti nel prototesto in una lingua diversa da quella di partenza, si segnalano solo il caso del titolo dell’articolo, “Herstory”, e quello dell’ultimo paragrafo, “All out”. Entrambi sono stati lasciati in inglese, per mantenere un esotismo che era già voluto nel prototesto. Ciò è stato possibile grazie al fatto che si tratta di parole inglesi comuni, il cui significato sarà certamente chiaro al lettore modello.

1.4.4.3. Realia

Si definisco “realia” quelle parole che denotano cose materiali culturospecifiche. Secondo Osimo,95 i realia possono essere geografici (cioè che denotano elementi della geografia fisica, delle meteorologia o della biologia), etnografici (elementi della vita

95 op. cit., p. 112.

123 quotidiana, cibo, lavoro, arte, religione, moda, misure e monete) o politici e sociali (cioè entità amministrative territoriali, organismi e istituzioni, vita sociale e militare).

Avendo scelto una macrostrategia principalmente addomesticante ma che tenga conto della trasmissione al lettore delle informazioni necessarie per capire la vicenda dell’arresto, si è deciso di non mascherare i realia sostituendoli con elementi simili della cultura ricevente, ma di assicurarsi, tuttavia, che sia chiaro di cosa si tratta.

Ad esempio, per 朋友圈 pengyouquan, un’opzione di social networking dell’App per smartphone relativa al famoso social cinese WeChat, ha un corrispettivo italiano, “Momenti”. Tuttavia, utilizzare questa traduzione sarebbe risultato troppo estraniante a un lettore che non è esperto di cultura cinese, in quanto è probabile che questi non conosca questa funzione di WeChat, come potrebbe non conoscerla anche un lettore che conosce la cultura cinese ma non utilizza l’App relativa al social. Per questo motivo, si è deciso di specificare che si tratta di una bacheca relativa al social network WeChat social molto conosciuto anche in Italia, almeno da chi studia o si interessa dalla Cina (ad ogni modo, è stato specificato che si tratta di un “social”, di modo che chiunque possa avere una comprensione generale del realia). Si è optato, quindi, per un termine, “bacheca”, che non risulterà estraniante ad un lettore italiano, abituato ad utilizzarlo in relazione a Facebook.

Per quanto riguarda le istituzioni cinesi, invece, consultando fonti online si sono trovate traduzioni affermate in italiano che si è deciso di utilizzare in traduzione, come per 人大 renda, abbreviazione di 人民代表大会 renmin daibiao dahui, che è stato tradotto con “Assemblea Nazionale del Popolo”, traduzione riscontrata su diverse fonti online in italiano. Un uguale ragionamento è stato fatto per 政协 zhengxie, abbreviazione di 中国人民政治协商会议 zhongguo renmin zhengtai xieshang huiyi, tradotto con “Conferenza Politica Consultiva” e per 妇联 妇女联合会 funü lianhehui, reso con “Federazione Nazionale delle Donne Cinesi”.

Un altro realia riguardante l’ambito politico e istituzionale è “两会” 期后 “liang hui” qihou, letteralmente “il periodo delle due conferenze”. Il riferimento è al periodo in cui si tengono due grandi conferenze consultive annuali del governo cinese. È stato

124 necessario esplicitare a quali due conferenze si riferisse l’espressione, che altrimenti sarebbe potuta risultare incomprensibile al lettore. Si è quindi tradotto come segue:

女权学者艾晓明认为,无人被抓的原因除了“两会”期后的 维稳需求之外,[…] Secondo la studiosa femminista Ai Xiaoming, il motivo dell’arresto delle cinque donne, oltre a rispondere alla necessità di mantenere la stabilità sociale nel periodo delle due sessioni plenarie dell’Assemblea Nazionale del Popolo e della Conferenza politica consultiva del popolo cinese, […]

Nel caso delle entità amministrative territoriali, non si sono riscontrati problemi nel tradurre 检察院 jianchayuan con “uffici della procura”, perché si tratta proprio di questo, mentre è stato più complesso tradurre 跨省而来的北京警察 kua sheng er lai de Beining jincha, ovvero una sezione della polizia che opera su diverse province. Questo realia è stato tradotto con “polizia interprovinciale”, affiancando a “polizia” un aggettivo che in italiano faccia intendere al lettore quale sia la funzione specifica di questo tipo di polizia.

Nei casi in cui i realia erano di più difficile comprensione si è deciso di aggiungere delle note a piè di pagina. Osimo sostiene che anche se l’attenzione del traduttore nei confronti del lettore e non disturbarlo durante la fruizione del testo giustifica il voler ridurre al minimo le note a piè di pagina, bisogna pensare anche che il lettore medio non ha le capacità di sostituirsi con la propria cultura a tutte le informazioni che tali note gli danno.96 Poiché non si può appesantire un articolo di cronaca con l’inserimento di spiegazioni troppo lunghe, ma si ritiene fondamentale che il lettore comprenda tutti gli aspetti della vicenda, si è optato per l’uso delle note nei seguenti casi:

“已经超了……”4 月 13 日 17:22 危志立在一个 3·7 女权案 的关注群组里敲下了这四个字和一个省略号。 “È già troppo tardi…” , ha dichiarato Wei Zhili alle 17:22 del 13 aprile riguardo al famoso caso delle femministe del 7 marzo.

96 Bruno Osimo, op. cit., p.122.

125

Ha battuto queste quattro parole e tre puntini nel gruppo di discussione online.

L’elemento di specificità culturale in questo caso è 关注群组 guanzhu qunzu (letteralmente “gruppo di attenzione”), tradotto con “gruppo di discussione online” e accompagnando questa traduzione da una nota in cui si spiega che tale gruppo di discussione fa sempre riferimento alle chat del social WeChat, dove venivano comunicate notizie riguardo le attiviste arrestate. In aggiunta, in quest’esempio, il periodo è stato diviso tramite un punto per semplificare la struttura complessa del determinante 3·7 女权案 san qi nüquan an (il famoso caso delle femministe del 7 marzo). Anche nel seguente esempio si è operato in modo analogo:

此案引发的国际压力之巨大,被认为仅次于刘晓波案。

La pressione internazionale scatenata da questo caso è stata enorme, seconda solo a quella relativa al caso di Liu Xiaobo.

La vicenda Liu Xiaobo, arrestato per il suo attivismo nel 2008, è utilizzata come termine di paragone necessario per capire la portata del supporto internazionale ricevuto dalle attiviste. Poiché si è individuato un lettore modello che potrebbe non essere esperto della storia cinese in ambito di attivismo e di diritti umani, si è deciso di spiegare brevemente la vicenda in una nota a piè di pagina riferita a “Liu Xiaobo”.

Infine, vi è solo un caso di realia riguardante il cibo:

他看着郑楚然匆匆吃下爸爸给她烫的一碗面 […]

È stato a guardare mentre Zheng Churan mangiava in fretta e furia una ciotola di noodles riscaldati dal padre […]

一碗面 yi wan mian è stato tradotto con una “ciotola di noodles”, piuttosto che spaghetti, che comunemente in Italia indicano questo tipo di pasta. In questo modo si fa capire che si tratta di un piatto cinese, ma usando un termine comunemente conosciuto, così da non creare un esotismo troppo forte che interromperebbe il pathos della

126 narrazione, che in questo punto è particolarmente serrata perché descrive il momento in cui una delle ragazze viene portata via dalla polizia.

1.4.4.4. Lessico tecnico

Nel testo non è presente una grande quantità di lessico tecnico, principalmente si segnalano termini giuridici relativi all’arresto e alle relative procedure penali, nonché una serie di termini riguardanti i movimenti sociali femministi. Al fine di rendere una resa accurata e comprensibile a un lettore italiano, sono state fatte delle ricerche volte a trovare corrispettivi adatti a descrivere il termine in questione in modo chiaro.

Ad esempio, nel prototesto occorrono molti termini dal significato simile per definire il concetto di arresto. È stato, quindi, necessario disambiguare i diversi significati, perché ogni termine intende un tipo diverso di reclusione e con una diversa gravità:抓 zhua significa “catturare, afferrare”, è un termine più generico e non tecnico per indicare il venir presi, tradotto con “arresto” per via del contesto. Con 软禁 ruanjin si intende “mettere qualcuno agli arresti domiciliari”, mentre con 逮捕 daibu si intende in modo generico “arresto, prendere in custodia”. Quando si parla di arresto con conseguenze penali gravi davanti a ci mette 逮捕 daibu viene posto 正式 zhengshi, “ufficialmente”, 正式逮捕 è stato infatti tradotto con “ufficialmente arrestate”. 拘留 juliu, invece, indica la detenzione in senso generico, con conseguenze legali non necessariamente gravi, ma piuttosto come provvedimento amministrativo, che può precedere l’arresto ufficiale, mentre 羁押 jiya è la reclusione che segue l’arresto ufficiale. Secondo il diritto penale italiano, la detenzione in senso lato indica qualunque modo di punizione con cui si privi per un certo tempo il delinquente della sua libertà, 97 mentre la reclusione è un provvedimento più grave che può arrivare fino a un massimo di 24 anni. Pertanto, il primo termine è stato usato per tradurre 拘留 juliu e il secondo per 羁押 jiya, per rendere in italiano la diversa gravità dei due provvedimenti.

Si segnala, poi, la differenza tra 释放 shifang, “rilasciare” e 获释 huoshi, “ottenere il rilascio”. Inoltre, è stato necessario distinguere chiaramente e con parole

97 Treccani, disponibile in internet all’indirizzo http://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/detenzione/Sinonimi_e_Contrari/, consultato in data 10/09/19.

127 univoche i termini 起诉 qisu “intentare causa contro qualcuno” , 入罪 ruzui, “incriminare”, 罗织 luozhi, “incastrare” e 提出了举报 tichu le jubao, “denunciare un criminale”, tradotto semplicemente con “denunciare”.

Inoltre, fondamentale è stata la traduzione del capo di accusa per cui le attiviste sono state arrestate:

[…] “聚众扰乱公共场所秩序” […]

[…] “aver riunito una folla disturbando l’ordine in un luogo pubblico” […]

Qui la traduzione è stata il più letterale possibile, in modo da non creare fraintendimenti, e si è cercato di usare il lessico tipico del linguaggio giuridico e penale italiano.

Per quanto riguarda i termini relativi ai movimenti sociali femministi, si segnalano due termini simili che non sono stati disambiguati, cioè 性别平等 xingbie pingdeng e 男女平等 nan nü pingdeng, il primo “parità di genere” e il secondo “parità uomo-donna”, tradotti entrambi con “parità di genere”, perché in italiano non viene mai usata la locuzione “parità uomo-donna”. Si è optato invece per la disambiguazione dei termini 行动 xingdong, “attività” e 活动 huodong, “iniziativa”, così tradotti in quanto il primo, nel contesto del testo di partenza, ha un signficato più generico del secondo. Anche 维权 weiquan (“salvaguardare gli interessi e i diritti legittimi”) è stato tradotto in modo più preciso quando occorreva da solo, con “in difesa dei propri legittimi diritti”, mentre nel momento in cui occorreva con una specificazione, è stato tradotto in modo più generico, semplicemente con “difesa dei diritti”:

[…]女性维权[…]

[…] difesa dei diritti delle donne […]

Inoltre, si ritiene opportuno dare importanza anche ai termini riguardanti il linguaggio della guerra, come 战役 zhanyi, che può significare “campagna militare” ma anche “battaglia”. Tra i due significati è stato scelto il primo, sia perché il termine fa riferimento alla campagna di supporto portata avanti dai sostenitori delle attiviste, sia per disambiguarlo da 战斗 zhandou, utilizzato più avanti e tradotto specificatamente

128 con “battaglia” e da 战场 zhanchang, che invece indica il “campo di battaglia” e che è stato tradotto con “fronte”, per mantenere il suo significato militaresco.

国内战场上 […]

Sul fronte nazionale, […]

国际战场上 […]

Sul fronte internazionale, […]

1.4.4.5. Figure lessicali ed espressioni idiomatiche

Tra le figure lessicali del prototesto, troviamo solamente la metafora:

[…] 经历了专制压迫的洗礼 […]

[…] hanno già sperimentato l’oppressione dell’autoritarismo […]

Letteralmente 经历洗礼 jingli xili signfica “fare esperienza di un battesimo”, in cui battesimo è inteso come un test severo. Si intende, quindi, fare esperienza di qualcosa di negativo e, infatti, viene spesso usato in riferimento al tempo, a indicare il sopportare il peso degli anni. In questo caso l’espressione non è stata tradotta letteralmente, perché nel contesto italiano la parola “battesimo” potrebbe assumere una forte connotazione religiosa che risulterebbe fuorviante.

Vi sono, poi, alcuni esempi di espressioni idiomatiche tipiche del cinese, ovvero i chengyu. Con questo termine si intendono delle espressioni fisse di quattro caratteri, il cui significato va approfonditamente studiato perché non è inferibile dai singoli termini che le compongono. Infatti, queste locuzioni hanno spesso un’origine storica consolidata nel tempo e, pertanto, per risalire al loro significato, è necessario conoscere il contesto a cui fanno riferimento.98 Poiché trovare una corrispondenza in italiano per i chengyu è molto difficile, in fase di traduzione la precedenza è stata data alla

98 Magda Abbiati, op. cit., p. 111.

129 scorrevolezza del testo. Il significato generale dell’espressione è stato sempre mantenuto, ma si è deciso di rielaborarlo per non rendere il metatesto prolisso o inserire un esotismo troppo accentuato che avrebbe distratto il lettore dalla recezione delle informazioni. Di seguito alcuni esempi.

出乎预料 chuhuyuliao significa “inaspettatamente” “andare oltre le aspettative”. Ricercando su alcuni dizionari online, si è visto che tale chengyu deriva da un discorso di Mao e, in questo caso, è stato possibile mantenerne il senso anche in traduzione, rendendolo, appunto, con “inaspettatamente”.

Al contrario, non è stato possibile tradurre letteralmenteil chengyu 乘胜追击 chengshengzhuiji, il cui significato è “continuare ad attaccare dopo una vittoria” o “inseguire il nemico che fugge”, che è stato tradotto con un’espressione dal significato, però, molto vicino:

李婷婷跟朋友们乘胜追击 […]

Li Tingting e le sue amiche non si sono fermate dopo questa vittoria, […]

La locuzione 拉开帷幕 lakai weimu, invece, ha il significato di “aprire il sipario”. Viene spesso usato in relazione ad eventi, in quanto indica l’aprire un evento, il farlo iniziare. Questo senso è stato mantenuto, traducendolo con “dare inizio”, utilizzando il verbo al gerundio in quanto è l’ultimo di una serie di verbi appartenenti a preposizioni giustapposte.

[…] 一场战役拉开帷幕。

[…] dando così inizio ad una campagna di sostegno.

1.4.4.6. Registro

Il registro del testo di partenza è di livello medio-alto, piuttosto formale, con forme sintattiche e lessicali tipiche della lingua cinese scritta. Questo tono formale è stato mantenuto anche nel metatesto, in quanto, anche in italiano, un articolo di cronaca presenta comunemente un registro medio-alto e uno stile formale. Tuttavia, si è sempre

130 data molta importanza al flusso informativo e alla scorrevolezza, perciò, per alcune espressioni formali del prototesto, non è stato possibile utilizzare un corrispettivo italiano altrettanto formale.

Ad esempio, nel testo in lingua cinese vi è differenza tra i dimostrativi 这 zhe e 此 ci, l’uno più colloquiale e l’altro più formale. Non e stato possibile rendere questa distinzione in traduzione e, pertanto, i dimostrativi sono sempre stati tradotti con “questo”, oppure si è cercato un altro modo per veicolare il livello di formalità di 此 ci, come nell’esempio seguente, in cui è stato reso con “a riguardo”:

女性维权领袖野靖环等十多人到看守所对此表达关切

perciò Ye Jinghuan, una leader nella difesa dei diritti delle donne, e altre dieci persone, si sono recate al centro di detenzione per esprimere la loro grave preoccupazione a riguardo.

In quest’altro esempio, invece, non si è potuta trovare un’alternativa a “questo”.

此案引发的国际压力之巨大 […]

La pressione internazionale scatenata da questo caso è stata enorme, […]

Va, tuttavia, segnalato che, nella maggior parte dei casi, l’autrice stessa ha preferito usare l’alternativa più informale, 这 zhe.

Vanno anche segnalati i casi di monosillabismo, caratteristica tipica della lingua cinese scritta, la quale è molto più concisa di quella parlata. Ad esempio la congiunzione avversativa 但是 danshi nel prototesto è più volte ridotta a 但 dan, come è evidente in queste frasi:

群组里的其他人提醒他,检方有可能已经通知警方不批捕,

但警方要等到半夜 […]

Gli altri membri del gruppo hanno ricordato a Wei Zhili che era possibile che il procuratore avesse già comunicato alla polizia di non autorizzare l’arresto, ma che la polizia volesse aspettare fino a mezzanotte, […]

131

Qui 但 dan è stato tradotto con “ma”, non è stata utilizzata un’alternativa più formale per preservare la scorrevolezza del testo. Utilizzare un “tuttavia” o un “piuttosto che” avrebbe appesantito il testo, in quanto il periodo in questione è di per sé complesso (lo stesso ragionamento è stato fatto per l’alternativa formale di 别的 biede, ovvero 其他 qita, tradotto semplicemente con “altri”).

Al contrario, nell’esempio:

但“奇迹”真的降临了。

Tuttavia, il miracolo è avvenuto per davvero.

è stato possibile tradurre 但 dan con l alternativa italiana più formale rispetto a “ma” e cioè “tuttavia”, anche perché qui il connettore si trova ad inizio frase e non aggiunge complessità ulteriore a un periodo già non facile.

Nel seguente esempio, invece, è possibile notare la costruzione, tipica della lingua scritta, del verbo 进行 jinxing.

出乎预料的是,她们的活动引起了许多媒体的兴趣,十多 家报刊网站对此事进行了报道,在媒体的效应下,更多的

城市发生了“占领男厕所”活动。

Inaspettatamente, la loro iniziativa ha attirato l’interesse di molti media e numerosi siti di testate giornalistiche hanno riportato l’accaduto. L’influenza mediatica ha fatto sì che l’iniziativa “Occupa i bagni dei maschi” si diffondesse in ancor più città.

进行 jinxing è uno dei verbi bisillabici tipici della lingua scritta ed è considerato un “verbo vuoto”, ovvero privo di significato, poiché questo va dedotto dal complemento oggetto bisillabico che lo accompagna che, in questo caso, è 报道 jubao, “notizia riportata da un giornale”. Solitamente questa struttura viene anche accompagnata da un gruppo preposizionale, che in questo caso è 对此事 dui ci shi, “riguardo questa faccenda”. L’intera struttura è stata, pertanto, tradotta con “hanno riportato l’accaduto”, in quanto una traduzione letterale sarebbe stata prolissa in lingua d’arrivo. Per mantenere il tono formale dato da 此 ci, si è deciso di tradurre, invece che con “questa

132 faccenda”, con “l’accaduto”. Nel periodo riportato si può anche notare la struttura tipica della lingua scritta 在………下 zai………xia. Anche in questo caso tradurre letteralmente “sotto l’influenza mediatica” sarebbe risultato poco accettabile in italiano, perciò si è deciso di mantenere un certo livello di formalità traducendo con “far sì che”. Inoltre, per rendere le informazioni facilmente recepibili e il periodo più scorrevole, sono state apportate delle modifiche alla punteggiatura. Di fatti, la terza virgola è stata sostituita da un punto.

Caratteristico della lingua scritta e del linguaggio formale è anche l’uso frequente delle congiunzioni coordinative 而 er e 并 bing. 而 er funge da preposizione coordinante e costituisce un’aggiunta alla frase che lo precede. Soprattutto nei casi in cui è posto ad inizio frase, può avere una connotazione avversativa:

女权学者艾晓明认为,五人被抓的原因除了“两会”期间的 维稳需求之外,更是因为以她们为代表的“青年女权行动派” 群体,近年来发起的权利倡导行动具有相当的影响力,而

这是维稳体系不希望看见的.

Secondo la studiosa femminista Ai Xiaoming, il motivo dell’arresto delle cinque donne, oltre a rispondere alla necessità di mantenere la stabilità sociale nel periodo delle due sessioni plenarie dell’Assemblea Nazionale del Popolo e della Conferenza politica consultiva del popolo cinese, è ancor più da ricercare nel fatto che queste sono state prese come rappresentanti del gruppo dei “giovani attivisti per il femminismo”, le cui iniziative di difesa dei diritti promosse negli ultimi anni hanno iniziato ad avere un impatto piuttosto notevole. Tuttavia, ciò è proprio quello che il sistema volto al mantenimento della stabilità sociale spera di non dover vedere.

Qui 而 er è posto ad inizio frase con valore avversativo, infatti, esprime il contrasto tra i successi degli attivisti e la reazione del governo. Pertanto, è stato tradotto con “tuttavia”, anche per mantenere un grado di formalità più elevato. Inoltre, in quest’esempio si può anche notare l’uso formale del verbo 具有 juyou in alternativa al semplice 有 you. Questa distinzione, però, non è stata resa, in quanto tradurre 具有 juyou con “possedere” non sarebbe risultato accettabile a causa del complemento oggetto di questo verbo, 影响

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力 yingxiangli, impatto, termine con cui, in italiano, si utilizza solitamente il verbo avere e non possedere.

Nell’esempio seguente, al contrario, 而 er è usato più col suo significato connotativo, motivo per cui è stato possibile ometterlo e sostituirlo con una virgola:

她们普遍认为最好的结果就是可以放出两三个人,而不敢 奢望五人能全部重获自由,她们中的不少人已经开始策划

批捕后的升级行动。

[…] in generale si credeva che al massimo sarebbero state rilasciate solo due o tre delle donne, nessuno osava sperare che tutte e cinque potessero riottenere la libertà, anzi, molti di loro avevano già iniziato a pianificare l’intensificazione delle iniziative dopo l’arresto ufficiale.

并 bing, invece, ha prettamente valore coordinativo, infatti, nell’esempio seguente, è stato tradotto con “e”, in quanto non vi era un’alternativa più formale a questa congiunzione che non risultasse fuori luogo e non ostacolasse la scorrevolezza del discorso. 只要认同女权主义,并愿意参与行动,就可以自称也被接

纳为一名女权行动派。

Finché ci si identifica con i principi del femminismo e si è disposti a partecipare alle iniziative, ci si può considerare ammessi all’interno del gruppo dei giovani attivisti per il femminismo.

Tra le uniche espressioni colloquiali di rilievo, troviamo la costruzione passiva, che è più comune al linguaggio parlato piuttosto che a quello scritto. Tuttavia, la connotazione negativa che a volte può dare ad un enunciato giustifica il suo frequente utilizzo nel prototesto.

2. Commento traduttologico delle lettere

2.1 Classificazione dei testi

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Questi cinque testi sono stati accorpati in un’unica analisi perché, pur essendo differenti per autrice, condividono delle caratteristiche di base, la prima delle quali è la tipologia. Si tratta, infatti, di testi prettamente narrativi, in cui le autrici raccontano l’esperienza della prigione e ringraziano le persone che hanno mostrato supporto nei loro confronti. In particolare, Zheng Churan, Wei Tingting e Wu Rongrong, oltre che descrivere le emozioni provate durante il periodo di reclusione, raccontano aneddoti a riguardo. Li Tingting parla in modo molto più stringato e preciso del momento del rilascio, per poi ringraziare i suoi sostenitori, mentre la lettera di Wang Man contiene solo i ringraziamenti. La componente narrativa dei testi è segnalata dai frequenti indicatori temporali e dall’uso di verbi al passato.99 Va, tuttavia, segnalato il fatto che le lettere, specialmente quelle di Zheng e Wei, hanno anche dei momenti descrittivi.

Inoltre, i testi si possono definire come tendenzialmente poco vincolanti, in quanto consentono al lettore una certa libertà interpretativa.100

Si potrebbe far rientrare questi testi anche nella tipologia dei testi autonomi di libera elaborazione intellettuale, ovvero quei testi non legati a schemi predefiniti, in cui la materia di scrittura è disposta abbastanza liberamente dal lettore.101

Per quanto riguarda il genere, i testi in questione in questione appartengono al genere della lettera. Si tratta, infatti, delle cinque lettere di ringraziamento scritte dalle attiviste dopo il loro rilascio nell’aprile 2015 e pubblicate nello stesso mese in un articolo della testa online chinadigitaltimes.net. Le lettere sono state, probabilmente, postate su profili social delle attiviste, ma la loro sede originale non è più reperibile in Internet.

Le lettere costituiscono una via di mezzo tra la lettera personale e quella aperta. I segnali di genere 102 che rimandano alla lettera personale sono lo stile che, nella

99 Letizia Lala, 2011, “Testo, tipi di”. Treccani, disponibile in internet all’indirizzo http://www.treccani.it/enciclopedia/tipi-di-testo_(Enciclopedia-dell'Italiano)/, consultato in data 10/09/2019. 100 Ibidem. 101 Ibidem. 102 Bruno Osimo, op. cit., p. 105.

135 maggioranza dei testi, è informale e colloquiale e l’allusione a fatti conosciuti dal destinatario senza ulteriori chiarimenti.

Vi sono, tuttavia, anche segnali di genere della lettera aperta, che nasce per essere indirizzata a una o più persone e che viene divulgata attraverso forme pubbliche, per via del fatto che le autrici si propongono chiaramente di suscitare la riflessione sui temi e i contenuti affrontati.

La struttura di queste lettere è simile a quella tipica delle lettere in italiano, anche se non seguono uno schema preciso. Tutti i testi sono dotati di data e luogo che, però, sono posti in fondo e non all’inizio. Nelle lettere di Zheng Churan e Wang Man sono presenti anche delle formule di apertura e, nella lettera della seconda, vi sono anche delle formule di saluto. Tutte le lettere sono dotate di un’introduzione e tutte, ad eccezione di quella di Wei Tingting, di una conclusione. Inoltre, alla fine di tutti i testi, è riportata la firma dell’autrice.

In merito alla classificazione relativa alle sei funzioni comunicative di Jakobson (1958), si può affermare che i testi presentano principalmente una funzione emotiva o espressiva, che si concentra, quindi, sul mittente del testo.103 Nelle lettere, infatti, viene comunicato al lettore lo stato d’animo dell’io narrante.

Un’altra funzione comunicativa molto importante che caratterizza le lettere è quella conativa, ovvero quella che si concentra sul destinatario del testo, per il fatto stesso che si tratta di lettere di ringraziamento, in cui le autrici si rivolgono più volte in modo diretto ai loro sostenitori.

Infine, per quel che concerne la classificazione tra testo aperto e testo chiuso, le lettere possono definirsi principalmente dei testi aperti.

2.2 Dominante e lettore modello

La dominante del prototesto è stata individuata nella componente emotiva. Le autrici, infatti, evidenziano le proprie emozioni sia in merito all’esperienza della detenzione sia quando esprimono la loro gratitudine nei confronti di chi è stato loro d’aiuto.

103 Id., p.38.

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Come sottodominante è stata individuata la componente vocativa, per il fatto che nelle lettere ci sono svariati riferimenti diretti alle persone ringraziate dalle attiviste.

Per quanto riguarda il lettore modello, sia quello del prototesto che quello del metatesto, coincidono con quelli individuati precedentemente per l’articolo di cronaca. Nel primo caso, quindi, si tratta di un utente medio di internet con una conoscenza madrelingua del cinese, a conoscenza della vicenda dell’arresto, interessato ai temi trattati e dotato dei mezzi per reperire l’articolo in Internet a dispetto della censura governativa. Nel secondo caso, invece, il lettore modello è stato individuato in un utente medio di Internet di madrelingua italiana, interessato agli ultimi sviluppi politici e sociali della Cina e al tema del femminismo a livello internazionale, non necessariamente esperto di cultura cinese o con una competenza della lingua.

2.3 Macrostrategia traduttiva

In base alla distinzione fatta da Holmes (1988) tra approccio esotizzante e naturalizzante, si è scelto di adottare un approccio principalmente esotizzante, che corrisponde all’approccio estraniante (opposto a quello familiarizzante) ipotizzato dal teorico Lawrence Venuti, ovvero volto a mantenere gli elementi culturali del prototesto, senza ignorare le differenze culturali. 104 È, invece, stato adottato un approccio più familiarizzante per quanto riguarda la sintassi e il lessico, che sono stati tradotti in modo che risultassero consueti al lettore modello italiano e che non ostacolassero la percezione della componente emotiva dei testi, ma che, piuttosto, la evidenziassero.

Si è, inoltre, adottata una strategia storicizzante (Holmes, 1988), per cui i riferimenti temporali non sono stati adattati ma esplicitati.

2.4 Microstrategia traduttiva e fattori di specificità

2.4.1. Fattori morfologici e grammaticali

2.4.1.1. Verbi

Come per l’articolo di cronaca, anche nelle lettere i verbi sono stati tradotti principalmente mediante il passato prossimo indicativo per le narrazioni e mediante

104 Bruno Osimo, op.cit., p. 322.

137 l’imperfetto per le descrizioni, soprattutto per quanto riguarda i processi psicologici. Per i ringraziamenti, invece, è stato usato il tempo presente. Si è cercato, in tal modo, di trasporre le indicazioni di tempo indicate dalle particelle modali e aspettuali, dai determinanti di tempo, dagli ausiliari e dai complementi verbali. A volte, queste indicazioni sono state inferite dal contesto discorsivo e, spesso, poi, è stato necessario rielaborare il senso generale di alcuni verbi. Vediamo alcuni esempi di rielaborazione:

看你们说女权主义行动派是生生不息的,抓不完也封不住; […] Vi ho visto dichiarare che il gruppo di attivisti femministi vivrà per sempre e che non riusciranno a prenderci tutti. […]

In quest’esempio tratto dalla lettera di Wei Tingting, l’espressione 抓不完也封不住 zhua bu wan ye feng bu zhu è costituita da due verbi dotati di un complemento potenziale, il loro significato è stato unito in un’unica espressione: “non riusciranno a prenderci tutti”, in cui l’alternativa tra due possibilità espressa dal complemento potenziale è resa, in traduzione, tramite l’uso del tempo futuro.

从回来的那一天起我就在不停的补功课,[…]

Dal primo giorno che sono tornata ho continuamente cercato di rimettermi in pari con quello che era successo, […]

In questo caso l’aspetto continuativo dell’azione è data dalla particella aspettuale 在 zai e dall’avverbio 不停 buting, “continuamente”. Il verbo 补功课 bugongke, “rimediare”, viene solitamente utilizzato in ambito scolastico e, pertanto, è stato tradotto con un termine che anche in italiano appartiene a questo gergo, ovvero “rimettersi in pari”. A ciò è stato, inoltre, aggiunto “con quello che era successo”, per esplicitare quale fosse il complemento oggetto del verbo.

S 说在外面的人比在里面的更难过,我又要准备抹眼泪; […]

Quando, poi, S. mi ha detto che quelli di fuori se la passavano peggio di quelle dentro, mi sono di nuovo preparata ad asciugarmi le lacrime.

138

Il verbo 难过 nanguo è stato qui tradotto con “se la passavano peggio”. Nell’esempio seguente, invece, verrà tradotto con “essere triste”, perché si tratta di un verbo dal significato molto generico di “stare male”, la cui specificazione dipende dal contesto:

见完律师,我更难过了

Finito l’incontro con l’avvocato ero ancora più triste

Un altro esempio di un verbo il cui significato è stato rielaborato proviene dalla lettera di Wu Rongrong:

期待它日相聚时,畅谈人生,[…]

Spero che quando un giorno ci incontreremo tutti insieme, parleremo con entusiasmo della vita, […]

Il verbo 相聚 xiangju, letteralmente “riunirsi”, è stato tradotto con “ci intreremo tutti insieme”, mentre il verbo 畅谈 changtan, letteralmente “parlare liberamente e in modo entusiasta” è stato reso con “parlare con entusiasmo”, aggiungendo, quindi, un complemento di modo che chiarificasse il senso del verbo. Inoltre, i verbi sono stati tradotti al futuro per via della presenza del determinante temporale 它日 ta ri, “un giorno” (in futuro).

È stato necessario, poi, prestare particolare attenzione agli ausiliari e al significato che questi convogliavano nel prototesto.

我想起我父母啊,他们会不会恨死我啊,会不会一夜白发 啊,会不会自寻短见啊,会不会担心出病啊?在乡亲们面

前会不会抬不起头来啊。。。

Pensavo ai miei genitori, mi odieranno a morte? Gli saranno venuti i capelli bianchi? Proveranno a suicidarsi? Si saranno preoccupati così tanto da ammalarsi? Si saranno vergognati di alzare lo sguardo di fronte agli altri abitanti del loro villaggio?

In questo passaggio della lettera di Zheng Churan, la domanda costituita dalla struttura ausiliare – negazione - ausiliare (cioè 会 hui) è stata resa, in traduzione, tramite l’uso del futuro indicativo.

139

Nell’esempio seguente, invece, la stessa struttura 会不会 hui bu hui è resa in modo diverso:

[…] 她那么坚硬,会不会被折断;[…]

[…] è talmente dura che temevo sarebbe stata spezzata.

Qui, per rendere la possibilità convogliata dall’ausiliare, è stato usato il verbo “temevo”.

I seguenti passaggi, poi, tratti rispettivamente dal testo di Zheng Churan e da quello di Wei Tingting, sono esemplificativi della strategia adottata nella traduzione della particella modale 了 le.

我就想起麦子和小辣,就又哭了.

Allora mi sono ricordata di Maizi e della sua ragazza, Xiao La, e ho iniziato di nuovo a piangere.

就哭了 jiu ku le è stato tradotto con “sono subito scoppiata a piangere”, cercando di rispecchiare il senso di cambiamento convogliato dalla particella 了 le.

这一路世界变得清晰了(因为我终于戴上了脱离自己 37 天 的眼镜),而我的脑子却恍惚了,过去的日子就好像一场 梦一般的不真实,可外面树都绿了,南宁都穿短裙了,路 边的棕榈树强烈的性感着,我也终于相信这些是真实的,

不是爱丽丝的梦境。

Durante il viaggio il mondo mi si è fatto più chiaro (perché finalmente dopo 37 giorni mi sono rimessa gli occhiali) ma la mia mente era in trance, i giorni passati sembravano irreali come in un sogno. Eppure, gli alberi di fuori erano diventati verdi, a Nanning tutte avevano iniziato ad indossare le minigonne e le palme ai lati della strada erano di una sensualità violenta. Alla fine mi sono convinta che era tutto reale, che non era il Paese delle Meraviglie di Alice

In quest’esempio le varie occorrenze del 了 le modale indicano sempre un cambiamento, infatti 绿了 lüle è stato reso con “diventare verdi” e 南宁都穿短裙了 Nanning dou

140 chuan duan qunzi con “a Nanning tutte avevano iniziato ad indossare le minigonne”, in cui il senso di cambiamento è dato dal verbo “iniziare a”. Inoltre, si può notare come i verbi 恍惚 huanghu e 好像 haoxiaong, che descrivono le emozioni dell’attivista nel tornare a casa. sono stati tradotti con l’imperfetto. L’indicativo imperfetto, infatti, è stato utilizzato in traduzione per i passaggi in cui le autrici descrivono i propri sentimenti, come evidente nel seguente esempio, tratto dalla lettera di Wu Rongrong:

我希望出来后看到女权的声音和力量被人们听到、看到、

感受到的场景。 Speravo che, una volta uscita di prigione, sarei riuscita a vedere le persone che sentivano, vedevano e rimanevano colpite dalla voce e dalla forza del femminismo. 希望 xiwang, “sperare”, è stato tradotto con l’imperfetto. In questa frase vi sono, inoltre, diversi complementi di risultato realizzati con il verbo 看 dao, che non è stato tradotto, tranne che nel primo caso (quello di 看到 kandao tradotto con “riuscire a vedere”), per non inficiare la scorrevolezza del testo. Allo stesso scopo, i verbi 听到 tingdao, 看到 kandao e 感受到 ganshoudao sono stati resi da attivi a passivi.

Invece, i verbi indicanti azioni perfettive e usati per la narrazione degli avvenimenti sono stati principalmente tradotti con il passato prossimo, come si evince nei seguenti esempi:

月 6 日我因计划在 7 日进行”三八节贴贴贴”反对公交色狼 活动,遭到北京市公安局海淀分局的刑事传唤和长达 37 天 的刑事拘留。 Il 6 marzo, per aver programmato l’iniziativa “Stickers del 7 marzo” contro i pervertiti sui mezzi pubblici, mi sono ritrovata ad essere convocata dalla divisione del distretto di Haidian dell’Ufficio per la sicurezza pubblica e sono stata detenuta per 37 giorni.

In questo periodo tratto dalla lettera di Li Tingting, il senso negativo del verbo 遭到 zaodao, cioè “incorrere, incappare, imbattersi in”, è stato reso con la perifrasi “mi sono ritrovata a”. Inoltre, 3 月 6 日 san yue liu ri è un’indicazione di tempo che fa capire che

141 si sta parlando di un’azione passata, perciò, in traduzione, è stato utilizzato il passato prossimo. Si è operato in modo analogo nell’esempio seguente, in cui Wu Rongrong racconta un aneddoto:

我同屋有一个人是从麦子的号子调过来的,她告诉我麦子 也做好坐穿牢底的准备时,我内心特别的感动,这么有力

量。

Tra le mie compagne di cella ce n’era una che era stata trasferita lì dalla stanza di Maizi, la quale mi ha detto che Maizi era pronta a rimanere in prigione fino alla fine; la sua forza mi ha emozionato profondamente.

Qui l’indicazione di tempo passato è segnalata anche dalla struttura 是 ……. 的 shi……de. Inoltre, va notato che la proposizione 这么有力量 zheme you liangli è stata ristretta in una nominalizzazione: “la sua forza”.

Per quanto riguarda il tempo presente, questo è stato adoperato, in traduzione, in particolare nel caso dei ringraziamenti, come evidente dal seguente esempio dal testo di Wu Rongrong:

嵘嵘代表全家感谢大家,感谢你们在外面的声音和不息的

奋斗,感谢你们时刻的关心和祝福。

A nome di tutta la mia famiglia vi ringrazio tutti, grazie per aver fatto sentire la vostra voce e per aver lottato senza sosta dall’esterno, grazie per le vostre costanti cure e per i vostri auguri.

Il verbo 感谢 ganxie, “ringraziare”, è stato tradotto al presente. Inoltre, il soggetto è stato cambiato alla prima persona singolare, mentre nel prototesto l’autrice parlava di se stessa in terza persona. Questo per non rendere il testo inconsueto a un lettore italiano e per sottolineare la componente emotiva del testo, focalizzando l’attenzione sulla psicologia della voce narrante. Anche i ringraziamenti presenti nella lettera di Li Tingting sono stati tradotti con il tempo presente:

142

字短而情长,要感谢的太多太多,希望未来有机会一一道

谢。

Le mie parole sono poche, ma il mio affetto è tanto. Vi ringrazio davvero e spero di avere, in futuro, l’occasione di ringraziarvi uno ad uno.

我以为我只会在里面哭到不行,我以为我出来后就好了。

但是不是!我依然在哭。我默默刷着这 38 天的各种声援, 我从头到脚都在被震惊!我唯一一次见律师的时候,胡律 师对我说,外面好多人声援你,国际的,国内的,特别是 中大的~那个时候我很感动,但是想象不出来原来是那么

大规模的、惊天动地的、我自己从来没有见过的声援。

Credevo che avrei pianto così tanto solo dentro al carcere, credevo che una volta uscita fuori sarei stata bene. Ma non è così, continuo a piangere come prima. Mi sono silenziosamente attaccata a tutta la solidarietà di questi 38 giorni, ero completamente sbalordita!

In quest’ulteriore esempio, tratto dalla lettera di Zheng Churan, l’ausiliare modale 会 hui è stato reso tramite l’uso del modo condizionale in traduzione. Il verbo 以为 yiwei è stato tradotto con l’imperfetto indicativo, perché descrive i pensieri di Zheng mentre era in prigione ed è stato contrapposto al tempo presente con cui si è reso 但是不是!我依 然在哭 dan shi bu shi! wo yiran zai ku, in cui l’aspetto durativo conferito all’azione da 在 zai è stato trasposto mediante l’inserimento del verbo “continuo a…”. Il complemento di direzione 出来 chu lai è stato reso facendo seguire al participio passato “uscita” il complemento di luogo “fuori”. La struttura passiva 被震惊 bei zhengjing è stata resa attiva, mentre il verbo 见 è stato tradotto al passato dal momento che, nel prototesto, è seguito la marca di passato 过 guo.

Le costruzioni passive spesso non sono state rese in traduzione, specialmente quando andavano a rendere la struttura della frase ulteriormente complessa. Quando queste costruzioni, però, erano utilizzate anche per conferire al testo una connotazione negativa, si è cercato di trasporre quest’aspetto in traduzione, come nel seguente esempio, proveniente dalla lettera di Wu Rongrong:

143

回首过去的三十七八天的日子,即使被要求睡地板和没有 药的最困难的日子里,我知道我必须让自己好好的、更加

坚强。

Guardando indietro agli ultimo 37-38 giorni, anche in quelli più difficili in cui mi hanno fatto dormire per terra e mi hanno tolto le medicine, sapevo che dovevo cercare di stare bene ed essere forte.

La particella passiva 被 bei qui è legata al verbo 要求 yaoqiu, “richiedere”. Questa struttura non è stata mantenuta perché, in italiano, non è possibile dire “sono stata richiesta di dormire”. La connotazione negativa è stata, però, resa utilizzando costruzione “far fare”: “mi hanno fatto dormire…”. Questa costruzione è stata usata anche con il verbo seguente, 没有 mei you, “non avevo”, che è stato tradotto con “mi hanno tolto”.

2.4.1.2. Determinanti verbali

Nei cinque testi sono presenti diversi tipi di determinanti verbali. Nelle lettere di Li Tingting e Wang Man, che sono molto più stringate e formali rispetto alle altre, la determinazione verbale non è molto presente. Gli avverbi presenti sono stati tradotti mediante il suffisso “–mente e, solo nel caso in cui si è ritenuto necessario mantenere il tono enfatico del discorso, con altre strategie, come è evidente dai seguenti esempi:

[…] 我的身体和精力也在各位至爱亲朋的鼓励中逐渐恢复。

[…] grazie all’incoraggiamento dei più cari amici e parenti sto gradualmente recuperando la mia salute e la mia energia. (Wang Man)

一个多月的与世隔绝之后,小伙伴们热情地向我补充了各 种信息,包括八卦,让我很快了解外界的情况,尽早融入

外面的生活。 Dopo essere stata isolata dal mondo per più di un mese, i miei amici mi hanno calorosamente riempita di informazioni -

144

pettegolezzi inclusi, facendomi capire velocemente* la situazione del mondo esterno e reintegrandomi il prima possibile nella vita al di fuori del carcere. (Li Tingting)

Il seguente è un esempio, tratto dalla lettera di Wang Man, in cui si è ritenuto necessario utilizzare un’espressione più incisiva rispetto ad un avverbio formato dal suffisso – mente:

[…] 为此我们还将不断争取 […]

[…] perciò continueremo a lottare senza sosta […]

L’avverbio 不断 buduan è stato tradotto con “senza sosta”, per dare un senso di sforzo e di fatica all’azione di lottare, espressa dal verbo 争取 zhengqu.

Le altre tre lettere sono caratterizzate da uno stile molto più colloquiale e molto meno stringato. Le autrici, infatti, si dilungano nelle descrizioni delle loro emozioni, utilizzando molti avverbi che descrivono il grado dell’azione, come evidente nei seguenti esempi:

[…] 那个时候我很感动 […]

[…] Quella volta mi sono davvero commossa […] (Zheng Churan)

[…]我更不可自已的落泪 […]

[…] che sono riuscita ancor meno a controllare il mio pianto.

Anche per queste tre lettere, si è deciso di rendere gli avverbi principalmente con il suffisso “-mente”, tranne alcuni casi in cui questa resa avrebbe lasciato del residuo dal punto di vista della funzione emotiva.

Ad esempio, nel passaggio seguente della lettera di Zheng Churan, è stato possibile tradurre l’avverbio 深度 shendu con “gravemente”, in quanto l’autrice si riferisce alle

145 condizioni della sua vista e, quindi, non pone particolare enfasi sulla componente emotiva:

[…] waiting 和我和王曼貌似都深度近视,[…]

[…] Sembra che Waiting, Wang Man e io siamo tutte gravemente miopi […]

In quest’altro esempio, invece, Wei Tingting parla di un’organizzazione che le ha supportate, perciò la componente emotiva di questa frase è maggiore:

All out 的朋友豪气的说需要什么尽管吱声

i nostri eroici amici dell’organizzazione no-profit “All out” hanno dichiarato che bisogna sentirsi liberi di parlare.

Il determinante verbale 豪气 haoqi, “eroicamente”,del verbo 说 shuo, qui reso con “dichiarare”, in traduzione è divenuto il determinante nominale del soggetto, perché la combinazione “dichiarare eroicamente” risultava eccessivamente inusuale in italiano.

In queste lettere poi, si sono riscontrati più volte dei chengyu usati come avverbi, come nel seguente esempio, tratto dalla lettera di Zheng Churan:

那些陪过我摆地摊卖淘宝戒指的、一起上天入地做创意行

为艺术的、[…]

Gli amici che mi hanno aiutato a mettere su il business di vendita di anelli su Taobao, che hanno fatto di tutto per inventarsi una performance creativa di arte comportamentale, […]

Il chengyu 上天入地 shangtianrudi, letteralmente “andare su in paradiso o giù negli inferi”indica l’impegnarsi in ogni modo per raggiungere un obbiettivo. Per rendere questo significato in traduzione, l’avverbio è stato tradotto con “fare di tutto” e il verbo a cui si riferisce, 做 zuo, è stato inserito in una finale collegata alla frase precedente dalla congiunzione “per”.

[…] 让我自豪到无以复加的更是中大校友、[…]

146

Ciò mi ha reso orgogliosa fino all’inverosimile di essere un’alumna dell’Università di Sun Yat-sen […]

In quest’altro esempio, il chengyu 豪到无以复 hao dao wu yi fu, usato come avverbio e che signfica “all’estremo, incapace di aumentare ancora” è stato tradotto con “fino all’inverosimile”.

2.4.2. Fattori sintattici

2.4.2.1. Organizzazione sintattica

In queste lettere è ancor più evidente la struttura parattattica tipica della sintassi cinese. Soprattutto per quanto riguarda le lettere di Zheng, Wu e Wei, in cui vi è una maggiore descrizione dei loro processi psicologici, sono presenti molte preposizioni giustapposte, che spesso si concentrano su argomenti completamente diversi. Qui, rispetto all’articolo di cronaca, i periodi sono più brevi, perciò non è stato fatto un grosso lavoro di separazione di periodi lunghi e, dove possibile, si è cercato di mantenere questa struttura e la punteggiatura, per rendere l’idea che le lettere siano un flusso di pensieri, a volte, sconnessi, come nel seguente esempio:

waiting 和我和王曼貌似都深度近视,一定超级不方便…麦 子性格最坚强,会不会被打?

Sembra che Waiting, Wang Man e io siamo tutte gravemente miopi, il che avrà di sicuro reso il tutto davvero difficile… Maizi è quella con il carattere più forte, sarà stata picchiata per questo?

Per quanto riguarda questo passaggio della lettera di Zheng Churan, in traduzione la punteggiatura è stata lasciata invariata, così da rendere il flusso di pensieri nel quale l’autrice passa dal parlare di una sua compagna all’altra. Tuttavia, le prime due proposizioni, che parlano delle stesse persone, sono state unite con un pronome relativo e “il che”. Inoltre, al posto del verbo 方便 fangbian, “facilitare”, preceduto dalla negazione, in traduzione si è scelto di usare “rendere difficile”, aggiungendo, poi, il complemento oggetto “il tutto”, per conferire alla frase più chiarezza espositiva e perché in italiano una costruzione del genere necessita di un complemento oggetto.

147

Il seguente esempio, invece, riguarda uno dei casi in cui le autrici (qui Wei Tingting) elencano le azioni portate avanti per supportarle e come hanno reagito a ciò. In questo frangente si hanno periodi lunghi ma frammentati, fatti di elenchi, in cui si è cercato di unire quanto possibile le frasi, spesso ripetitive e tutte con la stessa struttura.

路上看各路的国际声援和支持,看到坡坡说边晒我的衣服

一边哭,抹眼泪;小铁给我备好了伍锦霞的帅 T 海报,抹 眼泪;一篇篇看那两个公众号的文章,抹眼泪;

Lungo la strada del ritorno ho scoperto quanta solidarietà e supporto internazionali abbiamo ricevuto. Ho dovuto asciugare le mie lacrime quando ho saputo che Popo ha pianto mentre faceva asciugare i miei vestiti, o quando ho saputo che Xiao Tie mi aveva preparato una maglietta con stampato un poster della regista Esther Eng, o quando ancora ho quei due articoli pubblici postati su WeChat.

Per chiarezza espositiva, a 路上 lushang, “lungo la strada”, è stato aggiunto il complemento di specificazione “del ritorno”, espandendo così il sintagma nominale. La prima proposizione, poi, è stata separata dal resto del periodo con un punto. A ciò seguono tre periodi che si concludono con il punto e virgola, formati ognuno da due proposizioni giustapposte, la prima introdotta dal verbo risultativo 看到 kandao (“riuscire a vedere”) e la seconda costituita solo 抹眼泪 mo yanlei (“asciugare le lacrime”), che a livello logico è una conseguenza della proposizione precedente. Per questo motivo, si è deciso di rendere 抹眼泪 mo yanlei la proposizione principale di inserire le proposizioni introdotte nel testo originale da 看到 kandao come sono subordinate temporali introdotte da “quando” e coordinate con la congiunzione disgiuntiva “o”.

In diversi casi, inoltre, è stato necessario ridurre o espandere dei sintagmi, come nel seguente esempio:

那四位因为参与我发布的三八节贴贴贴活动而被一起刑拘

的姐妹,一定既莫名其妙,又生气又悲伤吧…我们虽然身 在同一层楼,确不被允许见面…

148

Le quattro sorelle che hanno subito insieme a me la detenzione penale per aver partecipato all’iniziativa “Stickers del 7 marzo”, che io stessa ho promosso, di sicuro saranno state sconcertate e arrabbiate e tristi… Anche se ci trovavamo sullo stesso piano, non ci era permesso vederci. Non ho mai visto da vicino Waiting e Wang Man…

Qui è stato necessario rielaborare la complessa struttura determinante-determinato che, se tradotta letteralmente, avrebbero prodotto una resa altrettanto complessa e ambigua. Infatti, il determinante 那四位那四位因为参与我发布的三八节贴贴贴活动而被一起 刑拘 è collegato tramite la particella 的 de a 姐妹 jiemei ed è composto da due frasi relative coordinate l’una all’altra dalla congiunzione 而 er. Le due relative sono state unite rendendo la prima una subordinata causale, mentre il determinante incassato nella prima relativa è stato reso anche in italiano con una relativa posta dopo le due subordinate. I tre puntini di sospensione sono stati lasciati in entrambi i casi e si è deciso di non spezzare il periodo dividendolo in diversi paragrafi, così da rendere l’idea del flusso di pensieri dell’autrice. il nesso 确 que che collega la frase principale alla sua subordinata concessiva introdotta da 虽然 suiran è stato omesso in traduzione perché ridondante.

Un altro esempio di rielaborazione del determinante è il seguente, tratto dal testo di Wei Tingting:

[…] 5 名民警和我一起乘坐当晚的飞机送我到了南宁机场, […] […] altri cinque poliziotti quella sera hanno viaggiato con me sull’aereo diretto all’aeroporto di Nanning, […]

当晚 dangwan è un determinante collegato tramite il 的 de a 飞机 feiji, “aereo”. Dal momento che in italiano non è consueto dire “l’aereo di quella sera”(si dice solitamente per parlare dei mezzi che si prendono abitualmente), il determinante è stato fatto diventare un complemento di tempo. In più, il sintagma verbale 送我到 song wo dao è stato reso come una specificazione di “aereo”, traducendolo con il participio passato “diretto” e, quindi, privandolo del significato di accompagnare e riducendo il sintagma,affinché il periodo non risultasse di difficile lettura.

149

Anche nella lettera di Li Tingting sono presenti dei determinanti piuttosto complessi che è stato necessario rielaborare, come si evince dai seguenti esempi:

也正是有了这些朋友的奔走支持,我才有走出看守所重见

帝都雾霾天的机会。

È stato solo grazie al gran daffare che vi siete dati per supportarmi, se sono riuscita ad andarmene dal centro di detenzione e a tornare a vedere lo smog della capitale.

走出看守所重见帝都雾霾天 zouchu kanshousuo chongjian didu wumaitian è un determinante collegato tramite 的 de a 机会 jihui e in sede di traduzione è stato diviso in due proposizioni ipotetiche coordinate da “e”. L’espressione 有机会 you jihui “avere la possibilità di…” è stata semplificata in “riuscire a…”. Inoltre, in questa frase, il determinato di 这些朋友 zhe xie pengyou, 奔走支持 benzou zhichi, è formato da due verbi usati come nomi, di cui il primo è stato tradotto come nome, mentre il secondo con una proposizione finale con il verbo alla seconda persona plurale, così da poter eliminare il determinante 这些朋友 zhe xie pengyou ed evidenziare la componente vocativa del testo. Infine, la struttura retta da 才 cai è stata resa con una frase ipotetica.

Il seguente, invece, è un esempio (dal testo di Zheng Churan) di un caso in cui è stato ritenuto ragionevole esplicitare i nessi logici e connettere tra loro le diverse proposizioni, in quanto si tratta di un aneddoto e, pertanto, è necessario che sia chiaro al lettore in che modo si sono svolti i fatti narrati:

唱到”为何我失去自由”就不出意料地哭了,带着哭腔继续 唱,号友们都既怜惜又习以为常地安慰我……

Quando sono arrivata al verso “Perché ho perso la libertà?” sono scoppiata inaspettatamente a piangere, continuando a cantare con la voce incrinata dal pianto, così le mie compagne hanno provato pena per me e come d’abitudine mi hanno consolata …

La prima proposizione è stata resa una subordinata temporale. Il risultativo 唱到 changdao (letteralmente “cantando arrivare a…”), poi, è stato tradotto con arrivare al

150 verso (della canzone). Nella successiva proposizione principale, 就 jiu è stato omesso e il 了 le modale è stato reso con “scoppiare a piangere”, per evidenziare il passaggio tra due stati emotivi. La proposizione 带着哭腔继续唱 daizhe kuqiang jixu chang è stata resa subordinata tramite il gerundio. Inoltre, il sintagma verbale 带着哭腔 daizhe kuqiang, letteralmente “portare un tono piangente”, è stato reso con l’espressione tipica “voce rotta dal pianto”.

Il lavoro di esplicitazione dei nessi logici è stato minore per il testo di Li Tingting, che, rispetto alle altre lettere, è più conciso e non contiene aneddoti o descrizioni psicologiche lunghi, ma più che altro frasi di ringraziamento. In questo caso, quindi, si è trattato collegare, principalmente tramite la coordinazione e la subordinazione fatta col gerundio, i periodi caratterizzati da proposizioni giustapposte e separate da virgole (comunque molto più corti di quelli presenti nelle altre lettere). Ad esempio:

从看守所取保出来,已经过了一周。一个多月的与世隔绝 之后,小伙伴们热情地向我补充了各种信息,包括八卦,

让我很快了解外界的情况,尽早融入外面的生活。 È già passata una settimana da quando sono uscita su cauzione dal centro di detenzione. Dopo essere stata isolata dal mondo per più di un mese, i miei amici mi hanno calorosamente riempita di informazioni - pettegolezzi inclusi, facendomi capire velocemente la situazione del mondo esterno e reintegrandomi il prima possibile nella vita al di fuori del carcere. Il nesso temporale 之后 zhihou è stato reso nel metatesto con “dopo” e il verbo all’infinito. Le due proposizioni rette dal verbo 让 rang sono state collegate alla proposizione precedente tramite il gerundio e coordinate tra loro tramite la congiunzione “e”.

2.4.2.2. Punteggiatura

In alcuni periodi, come quello dell’esempio seguente, è stato possibile mantenere quasi del tutto la frammentazione delle proposizioni, così da rendere l’idea del testo come un flusso piuttosto sconnesso di pensieri. Questa frammentazione è stata resa anche rimuovendo le parentesi, al cui posto sono stati inseriti dei punti:

151

我就这样每天想着这些东西,一想就哭,一想就哭,完全 没有办法控制自己。哭到我恨自己软弱无能,哭到我害怕

我会瞎掉(尤其是失去了眼镜我每天都眯着眼睛才能看到点 东西),哭到对我超级照顾的号友们都说“大兔\兔兔\孩子\ 大宝,你坚强点,去哪儿都能活着,你一哭,我们心里都

不好受要跟着哭了。”(号里的生活体现了人类在绝境中非 凡的创造力,这些我们就面基吧!)哭到预审警察们都安慰 我说“别哭了,我提你出来又不是要看你哭的…”(有几个她 他们对我也很照顾的其实)

Facevo di questi pensieri tutti i giorni e appena ci pensavo iniziavo a piangere e piangere, non c’era assolutamente verso di controllarmi. Piangevo fino a diventare debole e incapace, piangevo tanto da aver paura di diventare cieca (specialmente quando non avevo più i miei occhiali e tutti i giorni dovevo strizzare gli occhi per riuscire a vedere qualcosa), piangevo così tanto che tutti i miei amici, che si preoccupano tanto per me, mi hanno detto “Coniglio Gigante, Coniglietto, piccola, tesoro, tu sei forte, puoi vivere ovunque, se tu piangi ci dispiace così tanto che piangiamo anche noi.” La vita in cella tira fuori lo straordinario potere creativo che hanno gli esseri umani nelle situazioni disperate, questo dobbiamo riconoscerlo. Quando, durante l’interrogatorio, ho pianto davanti ai poliziotti, questi per consolarmi mi hanno detto: “Non piangere, quando ti tireremo fuori non vogliamo vederti piangere…”. In realtà c’erano alcuni di loro che si preoccupavano davvero per me.

Solo la virgola presente tra le proposizioni 我就这样每天想着这些东西 wo jiu zheyang meitian xiangzhe zhe xie dongxi e 一想就哭 yi xiang jiu ku è stata sostitita dalla congiunzione coordinativa “e”. Inoltre, l’ultima occorrenza del complemento di risultato 哭到 kudao è stata tradotta con una subordinata temporale, nella quale è stata inclusa la specificazione di 警察们 jingchamen, “poliziotti”, cioè 预审 yushen, “interrogatorio”, poiché l’autrice si sta riferendo ai poliziotti che si occupavano dell’interrogatorio delle prigioniere. Questa specificazione è stata resa con il complemento di tempo “durante l’interrogatorio”. La ripetizione della struttura 一……

152

就 yi……jiu, che indica la vicinanza temporale e il legame causale tra due azioni, è stata resa con “appena… iniziavo a …”.

Analogamente, nel seguente esempio, tratto dalla lettera di Wei Tingting, si è cercato di mantenere la frammentazione del periodo, costituito da proposizioni giustapposte separate da virgole:

回家几天每日都在看你们的朋友圈,文章,还有各方面的 报道,每一天,都被你们的精神,勇敢和爱感动并激励着,

兴奋的睡不着,激动得眼眶湿润。 Sono tornata a casa per un po’ e, ogni giorno, guardo le vostre bacheche del social “Momenti”, i vostri articoli e i report provenienti da qualsiasi parte. Ogni giorno la vostra energia, il vostro coraggio e il vostro amore mi commuovono e mi sono d’ispirazione. Sono così agitata che non riesco a dormire la notte, così emozionata che mi vengono gli occhi lucidi di lacrime.

Qui le virgole sono state sostituite da punti in due occorrenze.

Vanno segnalati, inoltre, i segni di punteggiatura particolari che sono stati sostituiti da altri segni che risultassero più consueti e potessero plausibilmente trovarsi su un testo italiano, ad esempio:

[…] 外面好多人声援你,国际的,国内的,特别是中大 的~那个时候我很感动,[…]

[…] là fuori molte persone mi supportavano, sia straniere che cinesi, soprattutto dall’Università di Sun Yat-sen. Quella volta mi sono davvero commossa […]

La tilde ( ~ ), che, in questo caso, è un abbellimento grafico, corrisponde, nella punteggiatura italiana, a un trattino. Poiché in una traduzione italiana risulterebbe inusuale trovare un trattino, questa è stata sostituita con un punto.

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女权主义者、妇女权益工作者、lgbtqia 支持者、ngoer、我 们的律师们、法律人、公民、工友、学生、学者、研究者、

媒体朋友、各种社会人士………… Femministi, attivisti dei diritti delle donne, alleati della comunità LGBT, volontari delle ONG, i nostri avvocati, professionisti legali, cittadini, i miei colleghi di lavoro, studenti, ricercatori, amici che lavorano in ambito mediatico, tutti quanti…

In quest’altro esempio troviamo le virgole a goccia, usate, nella punteggiatura cinese, per gli elenchi. Infatti, in questo passaggio, Zheng Churan sta elencando le persone che l’hanno supportata. Poiché la punteggiatura italiana non prevede questo tipo di virgole, in traduzione queste sono state rese con delle virgole comuni. Inoltre, i 12 puntini di sospensione, che nel prototesto indicano una pausa piuttosto lunga, sono stati ridotti a tre, per adeguare la punteggiatura del metatesto alla grammatica italiana.

Anche nel testo di Li Tingting compaiono gli elenchi delle persone ringraziate dall’attivista caratterizzati dalle virgole a goccia che, anche qui, sono state rese in traduzione con le virgole comuni, come è evidente dal seguente esempio:

感谢国内朋友鼎力相助,包括我的女权主义盟友、LGBT 同伴、我的校友、我的好友以及关心我的网友等。

Grazie per il vostro prezioso aiuto, miei amici cinesi, compresi i miei alleati femministi, i compagni della comunità LGBT, gli alumni della mia università, gli amici più stretti e quelli online che si sono preoccupati per me.

2.4.2.3. Figure sintattiche

Nei testi in questione vi sono diversi casi di ellissi, specialmente nelle lettere di Wei Tingting, Wu Rongrong e Zheng Churan, le quali, come già detto, sono caratterizzate da un linguaggio più simile al parlato, in cui spesso vengono omessi i pronomi, specialmente quello di prima persona singolare, 我 wo. Non è stato difficile rendere questa caratteristica in traduzione, perché in italiano è molto comune l’omissione del pronome. Vediamo alcuni esempi:

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傍晚开始坐板(嘿嘿,你们听不懂啥意思吧)的时候被管

教提出来,脱衣服搜身,办手续,[…]

Verso sera, quando ho iniziato a sedermi sullo sgabello (non potete capire cosa intendo), il supervisore mi ha fatto alzare e spogliare per perquisirmi e mi ha fatto sbrigare le formalità.

In questo passaggio della lettera di Wei Tingting possiamo notare l’assenza, nella prima proposizione, del pronome di prima persona, che è stato omesso anche in traduzione. Inoltre, va segnalato che la costruzione passiva introdotta dalla particella passiva 被 bei particella passiva è stata resa attivae che le proposizioni 脱衣服搜身 tuo yifu soushen e 办手续 ban shouxu, rette entrambe dal verbo 教 jiao, sono state rese rispettivamente con una finale e con una proposizione coordinata a quella contenente il verbo 教 jiao.

路上看各路的国际声援和支持,看到坡坡说边晒我的衣服

一边哭,抹眼泪;小铁给我备好了伍锦霞的帅 T 海报,抹 眼泪;一篇篇看那两个公众号的文章,抹眼泪;

Lungo la strada del ritorno ho scoperto quanta solidarietà e supporto internazionali abbiamo ricevuto. Ho dovuto asciugare le mie lacrime quando ho saputo che Popo ha pianto mentre faceva asciugare i miei vestiti, o quando ho saputo che Xiao Tie mi aveva preparato una maglietta con stampato un poster della regista Esther Eng, o quando ancora ho letto quei due articoli pubblici postati su WeChat.

Anche in quest’esempio, precedentemente analizzato, si può notare la frequente ellissi del pronome di prima persona singolare 我 wo, che è stata riprodotta anche nel metatesto.

Per quanto riguarda espressioni ironiche e domande retoriche, si segnala un caso di una domanda retorica nella lettera di Li Tingting:

期间有 27 天被讯问,共计 49 次,但我从未认罪,从事反 对公交性骚扰普法活动何罪之有?

Sono stata interrogata 27 giorni su 37, per un totale di 49 interrogatori, ma non mi sono mai dichiarata colpevole. Essere

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coinvolta nella promozione di un’iniziativa contro le molestie sessuali sui mezzi pubblici sarebbe un crimine?!

Questa domanda retorica è introdotta dal pronome interrogativo di uso letterario 何 he, “cosa, quale”, riferito a 罪之 zuizhi, “crimine” e seguito dal verbo 有 you, “avere”. In traduzione la domanda retorica è stata resa resa con il condizionale del verbo essere.

Un caso analogo si riscontra nella lettera di Zheng Churan:

一定会 YY 我在里面这 38 天成为了牢头狱霸或者监狱风云 女权倡导者吧?

[…] saranno stati i miei cromosomi YY a far sì che in questi 38 giorni io sia diventata una sostenitrice del femminismo piuttosto che una bulla di prigione?

Il verbo essere al futuro anteriore rende la domanda retorica convogliata dalla particella 吧 ba, che, posta in fine di frase, esprime una supposizione o una richiesta di consenso.

Infine, un’ultima figura sintattica da segnalare è l’anafora, presente in tutte le lettere ma particolarmente evidente in quelle più concise di Wang Man e Li Tingting, del verbo 感谢 ganxie, “ringraziare”, come evidente nel seguente esempio, tratto dalla lettera di Wang Man:

感谢我的律师赵霞女士,从见到她的那一刻起我就像吃了 定心丸,她简洁有力的话语让我更加坚信自己无罪,并且

知道了国内外对我们的声援。

感谢我的四位“同案”,她们穿透高墙的歌声以及坚定有力 的眼神帮我度过了一个又一个想要泪奔的时刻,没让一滴

眼泪掉下来。

感谢那些曾帮助我的狱友们(希望她们出来后可以看到), 她们替我干活、值班,把最好的靠墙位置让给我休息,鼓

励我“养足精神、坚持到底”。

Grazie al mio avvocato, la signora Zhao Xia. Dal momento in cui l’ho incontrata, è stato come se avessi preso qualcosa per tranquillizzare la mente. Le sue parole, semplici ma potenti, mi hanno convinta ancora di più della mia innocenza e mi hanno

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messa a conoscenza del supporto nazionale e internazionale che stavamo ricevendo.

Grazie alle mie quattro “complici nel crimine”, il vostro canto, che passava attraverso gli alti muri del penitenziario e i loro occhi decisi e forti mi hanno aiutata a superare uno dopo l’altro i momenti in cui volevo cedere al pianto, senza lasciar cadere neanche una lacrima.

Grazie alle mie compagne di cella (spero che quando uscirete possiate leggere le mie parole), per aver svolto i lavori e le mansioni che ci venivano assegnati al mio posto, per avermi lasciato il punto migliore del muro contro cui riposare e per avermi incoraggiato a “riposare per ritrovare le forze e a resistere fino alla fine”.

In traduzione, quest’anafora è stata resa con la ripetizione di “grazie”.

2.4.3. Fattori testuali

2.4.3.1. Coesione e coerenza

Nel testo in questione, la coesione grammaticale è veicolata principalmente da connettivi intrafrasali e interfrasali. Tra questi si segnalano i connettivi causali come 因 为 yinwei, tradotto con “perché”, “poiché”, “siccome” o “per”, come evidente in quest’esempio tratto dalla lettera di Zheng Churan:

那四位因为参与我发布的三八节贴贴贴活动而被一起刑拘

的姐妹 […]

Le quattro sorelle che sono hanno subito insieme a me la detenzione penale per aver partecipato all’iniziativa “Stickers del 7 marzo”, che io stessa ho promosso […]

La subordinazione qui è stata resa con la congiunzione “per” seguita dal verbo 参与 canyu all’infinito passato.

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Altri nessi causali incontrati sono stati 所以 suoyi, tradotto con “perciò”, 结果 jieguo, tradotto con “di conseguenza”, 于是 yushi, tradotto con “perciò” o “così” e 为此 weici, tradotto con perciò.

Tra i nessi concessivi trovati vi è la costruzione 虽然, 尽管。。。 但 ,但是, 确 suiran, jinguan….. dan, danshi, tradotto con “anche se”. In molti casi 但 dan non è stato tradotto, come nell’esempio seguente proveniente dal testo di Wei Tingting:

[…] 我们虽然都被关在了一起,但是却不能相见和交流, […]

[…] anche se eravamo rinchiuse insieme, non potevano incontrarci ne interagire […]

Tra i nessi con valore finale si è riscontrato molto frequentemente 为了 weile, tradotto solitamente con “per”, tranne nel caso che segue, tratto dalla lettera di Wang Man, in cui è stato tradotto con la locuzione congiuntiva con valore finale “pur di”:

感谢在外面的小伙伴、各位师长及律师和媒体朋友,为了 营救和保护我们不顾个人安危,或奔走呼号,或继续坚守,

或被迫转移,可以想象所承受的磨难不比我少。

Grazie ai miei amici fuori dalla prigione, a tutti i professori, gli avvocati e gli amici che lavorano con i media, che pur di venire in nostro soccorso e proteggerci non hanno pensato alla loro sicurezza. Sia che voi abbiate fatto delle campagne per noi, sia che non abbiate mai mollato, sia che siate stati costretti a trasferirvi, posso immaginare che le difficoltà che avete incontrato non siano state minori delle mie.

Sono presenti, inoltre, congiunzioni ipotetiche come 如 ru, tradotta con “se”e congiunzioni aggiuntive come 并且 bingqie, 并 bing e 而 er, che a volte assume valore avversativo e viene tradotto con “ma”, mentre altre volte può essere omesso, come nel seguente esempio (dal testo di Wei Tingting):

我想让他知道我被取保走了。 而我那时候最担心的是,她 走不了。

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Volevo farle sapere che stavo per uscire su cauzione. In quel momento la cosa che più mi preoccupava era che lei non venisse rilasciata.

In questo caso è stata mantenuta la suddivisione in piccole frasi che rispecchia il flusso di pensieri dell’autrice e 而 er è stato omesso perché superfluo. In quest’altro caso, invece, la congiunzione è stata tradotta con “ma”, in quanto il suo valore avversativo che permette la contrapposizione delle due proposizioni che unisce è fondamentale:

这一路世界变得清晰了(因为我终于戴上了脱离自己 37 天 的眼镜),而我的脑子却恍惚了,[…]

Durante il viaggio il mondo mi si è fatto più chiaro (perché finalmente dopo 37 giorni mi sono rimessa gli occhiali) ma la mia mente era in trance, […]

Per quanto riguarda la coerenza testuale, invece, questa è stata mantenuta principalmente con la ripetizione. Come precedentemente detto, in cinese la ripetizione non viene evitata a tutti costi come in italiano e, in queste specifiche lettere, soprattutto la ripetizione semplice è molto utilizzata come scelta stilistica per convogliare l’emotività del testo. Inoltre, è usata perché tre di questi testi sono scritti in un linguaggio molto colloquiale e simile al parlato. Le ripetizioni, quindi, sono state mantenute quanto possibile, cercando, comunque, di evitare di appesantire il testo o tradurlo con uno stile che risulti inusuale al lettore, così che non venga distratto dalla componente emotiva e vocativa delle lettere.

Un sintagma che viene spesso ripetuto e 在里面 zai limian, letteralmente “all’interno”, con cui le autrici intendono il trovarsi in carcere.

你们平时看我一副天不怕地不怕的样子,一定会 YY 我在 里面这 38 天成为了牢头狱霸或者监狱风云女权倡导者吧? 哈哈,但是这次我一定会被你们笑足 5 万年,因为在里面 的日子,我没有一天不是哭着度过的。

因为在里面,我是信息缺失的,我只能幻想,外面也许已

经风声鹤唳了吧:[…]

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Solitamente mi vedete con l’atteggiamento di chi non ha paura del giorno, saranno stati i miei cromosomi YY a far sì che in questi 38 giorni di reclusione io sia diventata una sostenitrice del femminismo piuttosto che una bulla di prigione? Questa volta, però, mi prenderete in giro per cinquantamila anni, perché in carcere non ho passato neanche un giorno senza piangere, perché soffrivo per la mancanza di informazioni e potevo solo immaginare l’estrema agitazione e paura che doveva già esserci all’esterno.

In quest’esempio, nella sua prima occorrenza 在里面 zai limian è stato tradotto con “di reclusione”, rendendolo una specificazione di 这 38 天 zhe sanshiba tian, “questi 38 giorni”. Nella seconda occorrenza e stato tradotto con “in carcere” e nell’ultima è stato omesso, in quanto era comprensibile dal contesto testuale che l’autrice si stesse riferendo al periodo di reclusione. Per rendere più omogeneo il testo e non compromettere con quest’omissione la comprensione del significato, il secondo periodo e stato unito al primo, sostituendo il punto con una virgola. Inoltre, nell’ultima proposizione, possiamo notare l antonimo di 里面 limian, ovvero 外面 waimian, “all esterno”.

但是在出来看到了世界之后,才发现,在里面时对小伙伴

们的担忧是多余的。

Ma solo dopo essere uscita ed aver visto il mondo, ho scoperto che tutte le preoccupazioni che avevo per i miei amici mentre ero dentro sono state inutili.

In quest’altro esempio, 在里面时 zai limian shi è stato tradotto in modo più letterale con “essere dentro”, anche perché nella proposizione precedente l’autrice afferma di essere uscita ed aver visto il mondo e, quindi, è facilmente comprensibile che si parli del periodo passato in carcere.

Nella lettera di Zheng Churan si ha anche un elenco delle persone per le quali l’attivista si preoccupava mentre era detenuta. L’autrice riporta le domande mentali che si faceva in merito a queste persone e nel fare ciò ripete l’aggettivo dimostrativo 那 na seguito dal sostantivo indicante la persona a cui l’autrice fa riferimento con il classificatore richiesto dal caso. Si è deciso di mantenere questa ripetizione, traducendo con il

160 dimostrativo italiano “quello”, perche si è voluto replicare quanto possibile il flusso di pensieri di chi scrive, come si può vedere nel seguente esempio:

那个不爱洗澡洗头的她啊,是不是已经 N 天没有换衣服, 没有兴致吃泡椒风爪、还是已经被抓起来了?

那两个抠门到不行的她,现在在哪里呢?有没有被抓?听

说机构已经被封了,她们会不会没饭吃啊?

那个生活莫名其妙又精彩异常的她,看见我们进去了,会

不会先停止乱搞啊?她那么有创意和想法,会不会又印 T 恤然后被没收啊?

那几个常常语出惊人、一见面就为对方捅刀子的她,现在

还会不会一开口就噎死一个男权男?

那几个严重抑郁症的她,现在是不是已经疯了?一定哭到

惨绝人寰、声嘶力竭了吧,一定夜夜不能眠了吧?

那个用脚走完中国的她,淘宝店生意好吗?

Quella a cui non piace lavarsi i capelli, avrà già passato alcuni giorni senza cambiarsi vestiti? Avrà voglia di mangiare le zampe di gallina con i peperoni? Oppure sarà già stata arrestata?

Quelle due incredibili tirchie, dove saranno ora? Le avranno prese? Ho sentito dire che la loro organizzazione è stata già fatta chiudere, avranno da mangiare?

Quella che vive in modo sconcertante, meraviglioso e inusuale, che ci ha visto entrare in prigione, smetterà di fare danno? Lei ha così tanta creatività e così tante idee … Stamperà una t-shirt che poi le verrà confiscata?

Quella che dice spesso cose sorprendenti, che appena ti vede ti dà una coltellata, sarà in grado di zittire un maschilista appena apre bocca?

Quella affetta da una grave depressione, non sarà già impazzita ora? Di sicuro avrà pianto fino a sfinirsi e a diventare rauca, certamente di notte non riuscirà a dormire.

Quella che ha percorso tutta la Cina a piedi, come andranno i suoi affari su Taobao?

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Vi sono, inoltre, altre ripetizioni volte a rendere la forte componente emotiva del testo. Ad esempio, nella lettera di Zheng troviamo:

我就这样每天想着这些东西,一想就哭,一想就哭,完全 没有办法控制自己。哭到我恨自己软弱无能,哭到我害怕

我会瞎掉(尤其是失去了眼镜我每天都眯着眼睛才能看到点 东西),哭到对我超级照顾的号友们都说“大兔\兔兔\孩子\ 大宝,你坚强点,去哪儿都能活着,你一哭,我们心里都

不好受要跟着哭了。”

Facevo di questi pensieri tutti i giorni e appena ci pensavo iniziavo a piangere e piangere, non c’era assolutamente verso di controllarmi. Piangevo fino a diventare debole e incapace, piangevo tanto da aver paura di diventare cieca (specialmente quando non avevo più i miei occhiali e tutti i giorni dovevo strizzare gli occhi per riuscire a vedere qualcosa), piangevo così tanto che tutti i miei amici, che si preoccupano tanto per me, mi hanno detto “Coniglio Gigante, Coniglietto, piccola, tesoro, tu sei forte, puoi vivere ovunque, se tu piangi ci dispiace così tanto che piangiamo anche noi.”

Qui vi è la ripetizione di 一想就哭 yi xiang jiu ku, “appena ci pensavo piangevo”. Ai fini della scorrevolezza del testo, è stato ripetuto solo il verbo 哭 ku, “piangere”.Vi è anche la ripetizione del verbo risultativo 哭到 kudao, “piangere fino ad arrivare a….”. In questo caso, è stata mantenuta la ripetizione del verbo “piangere”, mentre il risultativo 到 dao è stato reso ogni volta in modo leggermente diverso: prima con “Piangevo fino a…”, poi con “piangevo tanto da…” ed infine “piangevo così tanto che…”

Anche nella lettera di Wei Tingting vi è un passaggio, che riguarda sempre la commozione provata nello scoprire il grande supporto ricevuto, in cui vi è la ripetizione del sintagma 抹眼泪 mo yanlei, “asciugarsi le lacrime”.

从回来的那一天起我就在不停的补功课,看你们之前的文 章和朋友圈,看各路媒体的报道,然后开始抹眼泪。很多 话想说想写,总是涌上来太多没法落下笔去。路上看各路 的国际声援和支持,看到坡坡说边晒我的衣服一边哭,抹

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眼泪;小铁给我备好了伍锦霞的帅 T 海报,抹眼泪;一篇 篇看那两个公众号的文章,抹眼泪;

Dal primo giorno che sono tornata ho continuamente cercato di rimettermi in pari con quello che era successo, leggendo i vostri articoli, le vostre bacheche su Momenti ed ogni tipo di report mediatico, iniziando poi ad asciugare le lacrime che cadevano. Sono molte le parole che vorrei dire e scrivere, ne emergono sempre di più e non posso fare altro che lasciarle cadere ed andare via. Lungo la strada del ritorno ho scoperto quanta solidarietà e supporto internazionali abbiamo ricevuto. Ho dovuto asciugare le mie lacrime quando ho saputo che Popo ha pianto mentre faceva asciugare i miei vestiti, o quando ho saputo che Xiao Tie mi aveva preparato una maglietta con stampato un poster della regista Esther Eng, o quando ancora ho quei due articoli pubblici postati su WeChat.

In questo caso, nella prima volta in cui il sintagma compare, è stato specificato con una relativa che la donna stava asciugando le lacrime che cadevano. In seguito, il sintagma è stato reso con il verbo “dovere”, mentre le sue ultime due occorrenze sono state omesse, rendendo le tre proposizioni che le contenevano coordinate tramite la congiunzione disgiuntiva “o” ed eliminando così il punto e virgola, inusuale nella punteggiatura italiana.

In un passaggio seguente della lettera di Zheng, l’autrice elenca le iniziative di supporto in suo favore di cui è venuta a conoscenza dopo il rilascio, ponendo enfasi sul fatto di essere riuscita a vederle grazie alla ripetizione del risultativo 看到 kandao. In questo caso, pur non traducendo letteralmente il risultativo con “riuscire a vedere”, si è mantenuta la sua ripetizione, come si può notare nel seguente esempio:

我看到声援我的大家被找喝茶,被学校警告,我看到“审问” 的中大,真的不能停止哭泣。让我自豪到无以复加的更是 中大校友、各种学校的师妹师弟校友们明辨的笃行。我看 到几乎全世界的问候和支持,看到女权主义被最最广泛地

讨论。

Ho visto tutti quelli che mi hanno supportata venire presi dalle autorità per fare una “chiacchierata”, essere ammoniti dalle

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istituzioni scolastiche, ho visto gli interrogatori fatti all’Università di Sun Yat-sen e davvero non riuscivo a smettere di piangere. Ciò mi ha reso orgogliosa fino all’inverosimile di essere un’alumna dell’Università di Sun Yat-sen e orgogliosa del comportamento sincero di tutte le studentesse, gli studenti e gli alumni di tante università. Ho visto quasi tutto il mondo salutarmi e supportarmi, ho visto il femminismo divenire l’argomento di più ampia discussione.

Anche nella lettera di Wu Rongrong troviamo l’elenco delle iniziative di supporto di cui l’attivista è venuta a conoscenza una volta uscita di prigione, caratterizzato, anche qui, dalla ripetizione del verbo 看 kan:

看到了乙肝战友们的签名和群讨论、看到了律师们的联署、 看到了国内外女权姐妹们带着我们照片的漫步和声援、看 着正义人士的不息的信息传递和呼吁、看着野大姐们为我 能吃药被派出所带走的照片、看着艾晓明老师编写的儿歌、 王政老师的信、看着还有后续其他朋友们的点点滴滴的关

心和帮助。

Ho visto le firme e i gruppi discussione dei miei compagni di lotta contro l’epatite B, ho visto la raccolta firme promossa dagli avvocati, ho visto sorelle femministe cinesi e non supportarci andando in giro con indosso le maschere con le foto delle nostre facce, ho visto persone oneste che instancabilmente hanno trasmesso notizie e lanciato appelli, ho visto la foto di quando le mie sorelle maggiori, che protestavano affinché mi fosse permesso di prendere le medicine, sono state portate via alla stazione di polizia locale, ho visto le filastrocche composte dalla Professoressa Ai Xiaoming e la lettera della Professoressa Wang Zheng, ho visto un po’ alla volta le attenzioni e l’aiuto datoci dagli altri nostri amici.

Anche se, in questo caso, il verbo 看 kan è seguito, nelle prime tre occorrenze, dal verbo risultativo 到 dao e, nelle altre, dalla particella aspettuale 着 zhe, si è scelto di tradurlo sempre allo stesso modo, con “ho visto”, per mantenere la continuità del periodo.

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Inoltre, essendo queste delle lettere di ringraziamento, una ripetizione comune a tutti e cinque i testi è quella delle formule di ringraziamento, come si può vedere nel testo di Zheng:

谢谢你们所有人,谢谢你们的一切,谢谢你们存在,过去,

以来的存在。

Grazie a tutti voi, grazie per tutto, grazie di esistere, in passato, nel presente e nel futuro.

Qui, oltre alla ripetizione di 谢谢 xiexie, “grazie”, vi è anche quella di 存在 cunzai, “esistere”, che, nella sua seconda occorrenza, e stato eliminato per rendere il testo più incisivo.

Anche nei testi di Li Tingting e Wang Man troviamo l’elenco delle persone che le autrici vogliono ringraziare, con una ripetizione delle formule di ringraziamento. Per queste due lettere, che, come già detto, sono più stringate e formali, si riscontra solo questo caso di ripetizioni. Vediamo gli esempi:

(Li Tingting)

感谢国内朋友鼎力相助,包括我的女权主义盟友、LGBT 同伴、我的校友、我的好友以及关心我的网友等。[…]

感谢燕薪 、许荣和王宇律师的支持,你们在我被非法羁押 期间,甚至取保获释之后,从未停止为我提供强有力的支 持。感谢你们挺身而出,是你们的及时会见和全力争取, […]

感谢国际友人的声援,感谢众多相识或不相识的盟友、同

道,[…]

Grazie per il vostro prezioso aiuto, miei amici cinesi, compresi i miei alleati femministi, i compagni della comunità LGBT, gli alumni della mia università, gli amici più stretti e quelli online che si sono preoccupati per me. […]

Ringrazio gli avvocati Yan Xin, Xu Rong e Wang Yu per il loro supporto e per non aver mai smesso di sostenermi con forza, né quando ero detenuta illegalmente, né quando sono

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stata rilasciata su cauzione. Grazie per esservi fatti avanti, per i puntuali incontri con voi e per la forza con cui avete lottato, […]

Grazie per il vostro sostegno, amici da tutto il mondo, grazie ai molti alleati e sostenitori dei miei stessi principi, sia quelli che conosco che quelli che non conosco. […]

Un caso del genere si trova anche nella lettera di Wang Man:

感谢家人、友人和国内外相识或不相识的正义人士对我们 的支持和声援。没有你们,我们还将继续身陷囹圄,饱受

摧残。

感谢我的律师赵霞女士,从见到她的那一刻起我就像吃了 定心丸,她简洁有力的话语让我更加坚信自己无罪,并且

知道了国内外对我们的声援。

感谢我的四位“同案”,她们穿透高墙的歌声以及坚定有力 的眼神帮我度过了一个又一个想要泪奔的时刻,没让一滴

眼泪掉下来。

Grazie alla mia famiglia, ai miei amici e alle persone oneste, cinesi e non, che ci hanno supportato e hanno alzato la loro voce per noi. Senza di voi saremmo ancora dietro le sbarre, distrutte.

Grazie al mio avvocato, la signora Zhao Xia. Dal momento in cui l’ho incontrata, è stato come se avessi preso qualcosa per tranquillizzare la mente. Le sue parole, semplici ma potenti, mi hanno convinta ancora di più della mia innocenza e mi hanno messa a conoscenza del supporto nazionale e internazionale che stavamo ricevendo.

Grazie alle mie quattro “complici nel crimine”, il vostro canto, che passava attraverso gli alti muri del penitenziario e i loro occhi decisi e forti mi hanno aiutata a superare uno dopo l’altro i momenti in cui volevo cedere al pianto, senza lasciar cadere neanche una lacrima.

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Nella maggior parte dei casi, le ripetizioni non finalizzate ad enfatizzare la componente emotiva del testo non sono state riprodotte in traduzione, come è evidente in questo esempio tratto dalla lettera di Wei Tingting:

[…] 5 名民警和我一起乘坐当晚的飞机送我到了南宁机场, 而在机场我的父母[…]

[…] altri cinque poliziotti quella sera hanno viaggiato con me sull’aereo diretto all’aeroporto di Nanning, dove c’erano ad aspettarmi i miei genitori, […]

Qui è stata evitata la ripetizione di 机场 jichang, “aeroporto”, che, nella sua seconda occorrenza, è stato sostituito da “dove”.

Infine, si segnala, nella lettera di Wu Rongrong, la ripetizione della stessa frase all’inizio e alla fine del testo, con una leggera variazione. All’inizio della lettera troviamo:

期待它日相聚时,畅谈人生,把酒言欢!

Spero che un giorno ci incontreremo tutti insieme e parleremo con entusiasmo della vita, facendoci un’allegra chiacchierata mentre beviamo del vino.

A conclusione, della lettera, invece, troviamo:

期待它日相聚时,我们再畅谈人生,把酒言欢!

Attendo il giorno in cui ci potremo riunire per parlare con entusiasmo della vita e farci un’allegra chiacchierata mentre beviamo del vino.

La frase nel prototesto viene modificata leggermente aggiungendo il soggetto 我们 women e l’avverbio 再 zai nella seconda proposizione. In traduzione la frase è stata leggermente rielaborata modificando leggermente la traduzione del verbo 期待 qidai, che qui è stato tradotto con “attendo” invece che con “spero che” e rendendo la seconda e la terza proposizione subordinate alla prima. Questo per non rendere il metatesto ripetitivo ma mantenere comunque il richiamo finale.

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2.4.3.2. Suddivisione in paragrafi e sottoparagrafi

L’articolo in cui sono riportate le lettere è aperto da una brevissima introduzione (tradotta insieme alle lettere) scritta dall’attivista Zhao Sile, autrice dell’articolo di cronaca precedentemente analizzato, a cui seguono le cinque lettere, ognuna accompagnata da un titoletto.

Le lettere, invec, sono suddivise in brevi paragrafi. Nel caso degli elenchi delle persone ringraziate dalle attiviste, ogni paragrafo è dedicato a una o a un gruppo di queste persone e, in queste sezioni i paragrafi sono piuttosto frammentati. Tuttavia, si è scelto di mantenere la suddivisione originale, che permette di distinguere bene i diversi soggetti nominati dalle autrici. Anche nel caso degli altri temi affrontati nelle lettere, ovvero la descrizione dei processi psicologici avvenuti durante la permanenza in carcere e il racconto degli aneddoti, la suddivisione dei paragrafi rispecchia quella concettuale e, pertanto, anche questa è stata mantenuta nel metatesto.

2.4.3.3. Intertestualità

Nel testo di partenza vi sono vari esempi di intertestualità, a cominciare dalle citazioni di altre attiviste o studiose. Nel primo di questi, Wei Tingting cita direttamente le parole dell’attivista Zhao Sile:

[…]如思乐所说:走不走的下去靠的都是小伙伴。

[…] Come afferma l’attivista Zhao Sile: “Se saremo in grado di continuare il nostro attivismo dipende da quanto saremo uniti”.

Ovviamente, sono state inserite le virgolette, necessarie per le citazioni dirette in italiano. Inoltre, la possibilità convogliata dalla ripetizione negata del verbo 走 zou è stata resa in italiano con una frase ipotetica e l’indicativo futuro. Il significato del verbo, che, in questo contesto, è “procedere”, è stato reso con “continuare” ed è stato chiarificato con l’aggiunta del complemento oggetto “il nostro attivismo”. Inoltre, 都是 小伙伴 dou shi xiaoban, “essere tutti amici” è stato reso con “quanto saremo uniti”, per rendere la breve citazione più incisiva.

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Nella lettera di Wu Rongrong, poi, vi è una citazione indiretta della studiosa Wang Zheng:

正如王政老师所说,这是一场全世界女权的运动。

Come sostiene la Professoressa Wang Zheng, questo è un movimento per i diritti delle donne di portata globale.

Poiché si tratta di una citazione di una rinomata studiosa femminista, si è cercato di dare un tono più formale al periodo. Ad esempio, piuttosto che tradurre 说 shuo con “dire” si è scelto “sostenere”e 全世界 quan shijie è stato reso con “di portata globale”.

Nel testo di Zheng Churan, invece, che contiene molti rimandi alla cultura cinese contemporanea, sono citate due canzoni di alcune band famose in Cina al momento, inserite in modo relativamente scollegato all’interno del testo.

(你是电你是光你是唯一的神话)看一些对此案件的法律论 述,会看到自己无罪的希望 […]

“Siete la mia elettricità e la mia luce, siete la mia unica favola”. Leggendo alcune analisi legali su questo caso, ho scoperto che posso sperare di risultare innocente […]

Qui l’autrice riporta un verso della canzone “Superstar” della girl band taiwanese S.H.E. Le parentesi all’interno delle quali è posta la citazione della canzone sono state tolte e la citazione è stata fatta seguire da un punto che la separi dal resto del discorso e, per rendere ancor più chiaro che si tratta di una citazione, si è deciso di porla tra le virgolette ed usare il corsivo. Per non interrompere la continuità del testo con delle spiegazioni e per rendere in modo realistico il flusso di pensieri dell’autrice, nel quale si accavallano i versi della canzone insieme alle riflessioni sulla legge cinese, si è scelto di spiegare l’origine della canzone in una breve nota. Si è, inoltre, optato per tradurre la citazione in italiano, in quanto il suo significato è legato all’argomento che l’autrice sta trattando in quel passaggio. Nel caso seguente, invece, Zheng riporta una citazione diretta di Li Tingting che canta la canzone “Qian Nian Deng Yi Hui” (千年等一回, “A Thousand –Years Wait”), della cantante taiwanese Gao Shengmei (高胜美), conosciuta anche come Sammi Kao.

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[…] 远处出现一把声音“千年等一回,等一回啊啊~~~” […] ho sentito in lontananza una voce cantare: “Un’attesa di mille anni…”. Per gli stessi motivi trattati nell’esempio precedente, l’origine della canzone è stata spiegata con una breve nota e, anche qui, si è inserita la punteggiatura italiana necessaria al caso ed è stato utilizzato il corsivo. Si è scelto di tradurre solo il primo verso della canzone e di eliminare le particelle finali e rendere i segni di punteggiatura “ ~ ~ ~ ” con tre puntini, più consoni ad un testo italiano. Come nell’esempio precedente, il testo della canzone è stato tradotto in italiano, nonostante il senso non fosse necessario per capire il discorso che l’autrice sta facendo, in quanto lasciare il pinyin o i caratteri avrebbe disorientato il lettore, che non per forza conosce il cinese o la canzone in questione. Un’altra canzone citata sia da Zheng Churan che da Wei Tingting è quella della canzone che le attiviste hanno riadattato sulla base di “Senti il popolo cantare” di I Miserabili e che è diventata, dopo il loro arresto, una sorta di inno del gruppo di femministi di cui fanno parte:

我在里面也懊恼没有记得住<<听女人在歌曲>>的全部歌词! 进去的第三天,放风的时候我开始唱这首歌,还跟号友说” 你们注意歌词哈”。唱到”为何我失去自由”就不出意料地哭 了,[…]

Quando ero dentro ero così arrabbiata che non riuscivo a ricordare tutte le parole della canzone “Senti le donne cantare?”. Il terzo giorno di detenzione, durante l’ora d’aria, ho iniziato a cantare questa canzone, dicendo alle mie compagne: “Prestate attenzione alle parole!”. Quando sono arrivata al verso “Perché ho perso la libertà?” sono scoppiata inaspettatamente a piangere, […]

In questo esempio, tratto dalla lettera di Zheng, il titolo della canzone, 听女人在歌曲 ting nüren zai gequ è stato tradotto sul modello del titolo della canzone originaria de I Miserabili. Il verso 为何我失去自由 weihe wo shiqu ziyou è stato tradotto letteralmente ed è stato messo in corsivo, per rendere più chiara la sua natura di citazione. La provenienza della canzone è stata, anche qui, spiegata con una breve nota.

170

Anche Wei Tingting cita questa canzone, come si può notare nei seguenti esempi:

回头用我不全的五音给你们唱一首《女人之歌》吧,歌词

都背好了哟。

Poi vi canterò “Senti le donne cantare?” con la mia voce stonata, le parole me le ricordo tutte .

Qui Wei usa un titolo diverso per riferirsi sempre alla stessa canzone. Per mantenere il riferimento uguale in entrambe le lettere, si è scelto di utilizzare lo stesso titolo con cui è stata tradotta la citazione nella lettera di Zheng Churan.

[…] 可是,就在那时候,天空中传来了一首《女人之歌》: “你是否和我一样,坚信着世界应平等。”

[…] ma, proprio in quel momento, nell’aria ha iniziato a risuonare le parole della la canzone “Senti le donne cantare?”: “Sei anche tu come me? Credi anche tu che il mondo debba essere paritario?”.

Anche in questo passaggio l’autrice riporta il titolo della canzone, tradotto nuovamente con “Senti le donne cantare?” e, successivamente, inserisce un verso della canzone, tradotto utilizzando il corsivo. Si è ritenuto che questo verso necessitasse di una traduzione più incisiva rispetto a quella letterale, perché si tratta comunque di una canzone, perciò la locuzione 是否 shifou è stata resa con un punto interrogativo a sostituzione della virgola ed è stato ripetuto 和我一样 he wo yiyang, “anche tu”, dopo il verbo 坚信 jianxin, “credere”.

2.4.4. Fattori lessicali

2.4.4.1. Nomi propri, di persona, toponimi

Per quanto riguarda i nomi di persona, come per l’articolo di cronaca, , si è scelto di tradurli mediante il pinyin, mantenendo l’ordine cinese cognome-nome, per non distaccarsi eccessivamente dal prototesto. Ad esempio, 吕频 e stato tradotto con Lü Pin e 王政 con Wang Zheng. Nel caso in cui nel prototesto mancasse il nome o il cognome della persona nominata, questo e stato aggiunto in traduzione, come nel caso di un passaggio della lettera di Wei Tingting in cui viene nominata la giornalista Zhao Sile riferendosi a lei solo con il nome, 思乐 Sile, che in traduzione e stato fatto

171 precedere dal cognome Zhao. Diversamente, quando le autrici nominano una persona appartenente alla loro cerchia di amici utilizzando solo il nome, si è deciso di mantenere questa scelta in traduzione, per riprodurre il legame emotivo tra l’autrice e la persona nominata, come nel seguente esempio, in cui Zheng Churan parla di Wu Rongrong utilizzando solo il suo nome:

听说嵘嵘和王曼都去了医院,[…] Ho sentito dire che Rongrong e Wang Man sono andate entrambe all’ospedale, […]

Anche il soprannome di Teresa Xu, la clompagna di Li Tingting, è stato reso, in questo caso, con il pinyin, senza utilizzare il nome inglese, per far capire la vicinanza emotiva tra lei e l’autrice. 小辣 è stato, quindi, tradotto con “Xiao La”. Analogamente, Li Tingting viene sempre nominata nei testi come 麦子 Maizi e questo soprannome è stato lasciato come tale in traduzione, così come per il soprannome di Wei Tingting, Waiting, con cui l’attivista firma la sua lettera e che, per altro, è sempre scritto in lettere alfabetiche anche nel prototesto e, quindi, costituisce un esotismo per la lingua-cultura di partenza. Tuttavia, non è stato possibile rendere tale esotismo in traduzione. L’unico caso in cui un soprannome è stato tradotto è stato quello di Zheng Churan, a cui, nelle lettere, ci si riferisce come 大兔 Datu, letteralmente “grande coniglio”. Questo soprannome è stato tradotto con “Coniglio Gigante”, sulla base della traduzione in inglese che ne fa Hong Fincher in Betraying Big Brother (2018), ovvero “Giant Rabbit”, come si può notare nel seguente esempio:

[…] 哭到对我超级照顾的号友们都说“大兔\兔兔\孩子\大宝, 你坚强点,[…] […] piangevo così tanto che tutti i miei amici, che si preoccupano tanto per me, mi hanno detto “Coniglio Gigante, Coniglietto, piccola, tesoro, tu sei forte, […]

In questo esempio, oltre a 大兔 Datu, l’autrice riporta un altro soprannome molto simile con cui probabilmente l’attivista viene chiamata dai suoi amici. Avendo già tradotto in italiano il primo soprannome, si è deciso di tradurre anche il secondo, 兔兔 tutu, che

172 consiste nella ripetizione del carattere di “coniglio”. Poiché in questo caso il raddoppiamento sembra prendere un senso affettuoso e diminutivo, si è deciso di tradurre con “Coniglietto”. Nel caso dei toponimi, invece, si è data la preferenza al corrispettivo italiano o, in alternativa, a quello inglese e, nel caso non ce ne fossero, si è tradotto mediante il pinyin. Ad esemppio, anche qui 北京 beijing e stato tradotto con Pechino, mentre per 广 西 Guangxi e 南宁 Nanning è stato mantenuto il pinyin. Dove necessario, è stato specificato a cosa si riferisse il nome, come nei seguenti esempi. tratti dalla lettera di Li Tingting:

3 月 6 日我因计划在 7 日进行”三八节贴贴贴”反对公交色狼 活动,遭到北京市公安局海淀分局的刑事传唤 […] Il 6 marzo, per aver programmato l’iniziativa “Stickers del 7 marzo” contro i pervertiti sui mezzi pubblici, mi sono ritrovata ad essere convocata dalla divisione del distretto di Haidian dell’Ufficio per la Sicurezza Pubblica […]

海淀 Haidian, anche qui, è stato tradotto lasciando il pinyin e specificando che si tratta di un distretto. Invece, per riferirsi all’iniziativa programmata dalle attiviste, qui viene utilizzato un nome diverso rispetto all’articolo di cronaca , 三八节贴贴贴 Sanbajie tietietie, ovvero “stickers della festa delle donne”. Per una questione di continuità e di possibili rimandi intertestuali tra i testi tradotti, si è deciso di utilizzare la stessa traduzione scelta nell’articolo di cronaca, ovvero “Stickers del 7 marzo”. La stessa strategia adottata per i toponimi è stata utilizzata anche per altri nomi propri. Ad esempio, 中大 zhongda è stato tradotto con il corrispettivo italiano “Università di Sun Yat-sen”, mentre il nome di un’organizzazione menzionata da Wei Tingting è stato lasciato in pinyin, specificando di che tipo di istituzione si tratta:

[…] 益仁平受到了严重的打击,[…] […] Yirenping, un’ONG dedicata alla difesa dei diritti umani, aveva subito un duro colpo, […]

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益仁平 yirenping è stato tradotto con Yirenping, specificando poi che indica un’ONG per la difesa dei diritti umani, in quanto un lettore non esperto delle varie ONG cinesi potrebbe non conoscerla.

2.4.4.2. Lessico tecnico e linguaggi settoriali

Nelle lettere si riscontrano termini tecnici appartenenti a diversi settori, primo tra questi è quello del movimento sociale femminista. Sono state fatte diverse ricerche allo scopo di tradurre in modo preciso questi termini, perché riguardanti il tema centrale affrontato dai testi. Ad esempio, vi sono diversi termini con cui le autrici si riferiscono ai maschilisti e al maschilismo. Nella lettera di Zheng Churan i maschilisti vengono chiamati 男权男 nanquannan, letteralmente “uomini maschilisti” e 男权分子 nanquan fenzi, “membri del maschilismo”. Data la sottile differenza, per agevolare la scorrevolezza del testo si è deciso di tradurre in entrambi i casi con “maschilisti”. Quando, invece, l’autrice, riferendosi al maschilismo, utilizza un termine più preciso e da tempo adottato all’interno del movimento femminista cinese, 105 直男癌 zhinan’ai, si è deciso di tradurre in modo più accurato con “sciovinismo maschile”, come evidente nel seguente esempio:

那些陪过我摆地摊卖淘宝戒指的、一起上天入地做创意行 为艺术的、一起骂过直男癌的小伙伴们,现在是不是天天

被喝茶?

Quegli amici che mi hanno aiutato a mettere su il business di vendita di anelli su Taobao, che hanno fatto di tutto per inventarsi una performance creativa di arte comportamentale, che hanno condannato lo sciovinismo maschile insieme a me, saranno convocati dalle autorità tutti i giorni adesso?

Un altro caso di termini molto simili riguardanti questo linguaggio settoriale è quello di 女权主义者 nüquanzhuyi zhe e 妇女权益工作者 funü quanyi gongzuo zhe. In entrambi

105 Come evidente nelle interviste rilasciate dalle attiviste e riportate in Betraying Big Brother di Hong Fincher (2018).

174 i casi si intende chi appartiene al movimento femminista, ma, mentre il primo termine è più generico, il secondo si riferisce specificatamente a chi svolge un lavoro di attivismo, perciò il primo è stato tradotto semplicemente con “femministi”, mentre il secondo con “attivisti dei diritti delle donne”. Un termine che è stato necessario tradurre in modo meno specifico è 维护合法权益 weihu hefa quanyi, “salvaguardare i propri legittimi diritti e interessi”(esempio tratto dalla lettera di Li Tingting):

感谢你们挺身而出,是你们的及时会见和全力争取,为我

维护合法权益提供了可能,[…] Grazie per esservi fatti avanti, per i puntuali incontri con voi e per la forza con cui avete lottato, che mi hanno fornito la possibilità di salvaguardare i miei legittimi diritti. Si è deciso qui di semplificare la resa del termine eliminando la parte sugli “interessi”, per non appesantire la proposizione inserendo un complemento oggetto particolarmente lungo.

Un altro termine su cui si è dovuta prestare attenzione è stato 同志 tongzhi, letteralmente “compagno”, che viene comunemente usato in riferimento alle persone omosessuali:106

革命尚未成功,同志仍需努力。 La rivoluzione non ha ancora avuto successo e i miei compagni della comunità LGBT necessitano ancora di lavorare sodo.

In questo esempio tratto dalla lettera di Li Tingting, 同志 tongzhi è stato tradotto con “i miei compagni della comunità LGBT”, così da mantenere il senso di cameratismo intrinseco del termine, accentuato dall’uso dell’aggettivo possessivo “miei”.

Oltre ai termini appena descritti, ve ne sono anche molti altri specifici del linguaggio giudiziario, utilizzati per descrivere le procedure legali affrontate dalle attiviste.

106 Barbara Molony, Hyaeweol Choi, Janet Theiss, Gender in Modern East Asia, Westview Press, 2016, è. 497.

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Come nell’articolo di cronaca, vi sono diversi modi di descrivere l’azione del venire arrestati. Diversamente dall’articolo di cronaca, però, non si è ritenuto necessario utilizzare traduzioni specifiche per ognuno di questi elementi, in quanto, nel caso delle lettere, l’obbiettivo non è la precisione espositiva ma il mantenimento della componente emotiva e narrativa.

Ad esempio, il termine 刑事传唤 xingshi chuanhuan indica l’essere convocati dalla polizia sulla base di qualche sospetto o accusa, mentre con 刑事拘留 xingshi juliu si intende la detenzione penale. Nella frase che segue, tratta dalla lettera di Li Tingting, entrambi i termini sono stati generalizzati, eliminando, in traduzione, l’aggettivo “penale”, per il fatto che il contesto della frase permette al lettore di capire che si trattava di azioni fatte in conseguenza di un crimine.

3 月 6 日我因计划在 7 日进行”三八节贴贴贴”反对公交色狼 活动,遭到北京市公安局海淀分局的刑事传唤和长达 37 天 的刑事拘留。

Il 6 marzo, per aver programmato l’iniziativa “Stickers del 7 marzo” contro i pervertiti sui mezzi pubblici, mi sono ritrovata ad essere convocata dalla divisione del distretto di Haidian dell’Ufficio per la sicurezza pubblica e sono stata detenuta per 37 giorni.

Anche 羁押 jiya, che, come descritto nel paragrafo 1.5.4.4., indica la reclusione in seguito all’arresto ufficiale, qui è stato tradotto in modo generico come “detenzione”, in quanto non era necessario specificare la gravità del provvedimento ma solo far capire che le attiviste si trovavano all’interno del carcere.

Anche i termini 提审 tishen, 预审 yushen e 讯问 xunwen significano tutti “interrogare, fare un interrogatorio”. Il primo, in questo contesto, indica specificatamente l’azione di andare a prendere un prigioniero per interrogarlo, il secondo indica gli interrogatori portati avanti come parte di un’investigazione, mentre l’ultimo ha un significato più generico. Tutti i termini, però, sono stati tradotti con il verbo “interrogare”, in quanto la distinzione non era rilevante a livello narrativo.

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Dei termini per cui è stata necessaria una traduzione più precisa, in quanto il loro significato specifico era necessario per la comprensione del testo, sono stati 刑事诉讼 法 xingshi susong fa e 刑法 xingfa, come evidente nel seguente esempio,tratto dalla lettera di Zheng Churan:

[…] (对我要开始看刑法和刑事诉讼法)。

[…] (devo iniziare ad informarmi sul codice penale e sul diritto processuale penale).

刑法 xingfa fa riferimento in modo generico al codice penale, mentre 刑事诉讼法 xingshi susong si riferisce specificatamente alle norme riguardanti il processo. Poiché anche nel linguaggio settoriale giuridico italiano vi sono dei termini che rispecchiano questa distinzione, si optato per tradurre il primo con “codice penale”(ovvero, il corpo di norme in tema di diritto penale) e il secondo con “diritto processuale penale”(ovvero, l’insieme delle norme giuridiche che regolano le varie fasi del procedimento penale).

Altri termini che hanno necessitato di una traduzione specifica sono quelli riguardanti l’uscita su cauzione, come è evidente nei seguenti esempi tratti dalla lettera di Wei Tingting:

预审来问我取保人的电话, […]

Durante l’interrogatorio, mentre mi chiedevano il numero di telefono del garante della mia cauzione, […]

取保人 qubaoren indica precisamente la persona incaricata di pagare la cauzione, perciò è stato scelto un corrispettivo italiano altrettanto preciso, ovvero “garante della mia cauzione”.

说我穿过大半个中国取保候审一点也不假。

Diciamo che ho attraversato gran parte della Cina pur essendo “rilasciata su cauzione in attesa di ulteriori indagini”.

取保候审 qubao houshen indica la fine della custodia cautelare a seguito del pagamento di una cauzione ma in attesa che vengano svolte ulteriori indagini ed è un termine spesso usato dalle autorità del Partito per far intendere che la persona in questione

177 continuerà ad essere sorvegliata anche dopo il rilascio, perciò, in traduzione, è stato posto tra virgolette.

Si segnala, poi, la presenza di termini specifici della religione buddhista,come 修 行 xiuxing, con cui si intende la pratica del buddhismo e, nello specifico, il coltivare i propri valori spirituali e l’allenamento personale e che, nella lettera di Wei Tingting, è stato tradotto in modo più generico con “insegnamento”, per non fuorviare il lettore con termini specifici del linguaggio buddhista con cui potrebbe non essere familiare:

[…] 我将这个经验当作人生的修行,[…]

[…] considererò quest’esperienza come un insegnamento di vita […]

Anche Zheng Churan fa riferimento ad elementi specifici della cultura buddhista, ovvero alcuni Sūtra, come si può notare nel seguente esempio:

我的号友们就教我背心经…我现在学会了背心经,地藏王 菩萨经,惭悔文,回向文…

Le mie compagne di cella mi hanno insegnato a recitare a memoria alcune preghiere buddhiste, come il Sūtra del Cuore… Adesso, oltre a quello, ho imparato a recitare a memoria anche il Sūtra di Kṣitigarbha, la Confessione ai Trentacinque Buddha e la preghiera per il “trasferimento del merito”.

背心经 beixing jing è un’abbreviazione (la cui occorrenza è stata riscontrata in diversi siti cinesi sull’argomento)107 di 背诵心经 beisong xin jing, ovvero “recitare a memoria il Sūtra del Cuore”. Si tratta di un Sūtra buddhista recitato spesso nelle cerimonie Zen in Cina, Giappone, Corea e Vietnam. 地藏王菩萨经 dicangwangpusa jing, invece, indica un altro Sūtra, quello di Kṣitigarbha, mentre 惭悔文 canhuiwen e 回向文 hui xiang wen indicano altre due preghiere buddhiste. Si è scelto di tradurre utilizzando i nomi propri

107 ZHANG Hu 张虎, “Beixin jing shou she me haochu” 背心经有什么好处 (quali sono i benefici del Sutra del cuore?), Jing Wang, < https://www.jing668.cn/rm/297.html>, 12/10/2018 (consultato il 25/09/2019).

178 di queste prghiere, per mantenere il riferimento al buddhismo presente nel prototesto, che è, chiaramente, fondamentale per capire a cosa si è appoggiata l’attivista per superare il periodo di reclusione. Tuttavia, per non deviare la concentrazione del lettore, si è scelto di specificare, prima dell’elenco dei Sūtra, che si tratta di preghiere buddhiste.

Infine, nella lettera di Wang Zheng, ritroviamo termini legati al gergo di internet e dei social media, come si evince dai seguenti esempi:

[…](也庆幸我之前是一个自拍狂)[…]

[…] (e per fortuna prima ero una maniaca dei selfie) […]

自拍狂 zipai kuang è un termine comunemente usato per descrivere una persona ossessionata con i cosiddetti “selfie” e, perciò, è stato tradotto con “maniaca dei selfie”.

Inoltre, viene usato il termine 刷 shua per definire l’azione di scrollare con il dito la bacheca di un social network dal telefono, tradotto, infatti, con “scorrere”, come si può notare nell’esempio seguente:

[…] 我把伙伴们的朋友圈逐个逐个逐条地刷了一遍…

Mi sono messa a scorrere per intero le bacheche dei miei amici sul social “Momenti”, una dopo l’altra.

2.4.4.3. Regionalismi e materiale lessicale straniero

Nei testi vi sono diversi casi di espressioni regionali, per il fatto che Zheng Churan, Wei Tingting e Wu Rongrong provengono da regioni meridionali e orientali della Cina. Si è scelto di non trasporre certi regionalismi, in quanto adottare soluzioni come quella di usare espressioni di un dialetto italiano meridionale avrebbe costituito un allontanamento troppo grande dal testo di partenza e avrebbe dato all’autrice una caratterizzazione impropria. Ad esempio, Zheng Churan è originaria di Canton e, pertanto, nella sua lettera troviamo diverse espressioni provenienti da questo dialetto. La più evidente è quella nell’esempio seguente:

吹一些水: […]

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Vi racconto qualche storia: […]

L’espressione 吹水 chuishui in cantonese significa “chiacchierare, fare del gossip, raccontare una storiella”. Il regionalismo non è stato mantenuto, ma il tono colloquiale conferito dall’espressione dialettale è stato reso utilizzando la seconda persona plurale e, quindi, stabilendo un contatto maggiore con il lettore.

那两个抠门到不行的她,[…]

Quelle due incredibili tirchie, […]

In quest’esempio, invece, l’espressione dialettale è 抠门 koumen, che significa “avaro”. Poiché l’uso del dialetto conferisce un tono colloquiale al discorso, si è deciso di tradurre questo termine con un’alternativa di “avaro” di registro più basso, ovvero “tirchie”.

Nel seguente esempio, invece, l’espressione dialettale 啥 sha, che sostituisce il normale 什么 shenme, non è stata resa in nessun modo:

有一天晚上坐板(嘿嘿我看到 waiting 说你们一定不懂啥意 思…),[…]

Una sera che ero seduta sullo sgabello (come ha detto anche Waiting, di sicuro non capirete cosa significa), […]

Anche in Wei Tinting, che proviene dalla regione meridionale del Guangxi, troviamo espressioni dialettali, come nel seguente esempio:

好多朋友在出来之后打电话问情况,[…]

[…] un sacco di altri amici, dopo che sono uscita, hanno chiamato per chiedere come stavo.

In questo caso, l’espressione dialettale è 好多 haoduo, che significa “molti”. Per rendere il tono più basso conferito al testo dall’espressione dialettale, si è deciso di tradurre 好多 haoduo con “un sacco”, piuttosto che con un aggettivo più neutro come “tanti” o “molti”.

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Nelle lettere è anche presente del materiale lessicale straniero che, per la maggior parte, riguarda sigle e nomi di organizzazioni. Trattandosi di materiale lessicale inglese, quando possibile è stato scelto, in traduzione, il corrispettivo italiano. Vediamo degli esempi:

那个同样危险的 trouble maker,她的头发现在是什么颜色 了?

Quell’ugualmente pericolosa combina guai, di che colore avrà i capelli adesso?

In questo caso, trouble maker è stato tradotto con il corrispettivo italiano “combina guai”.

Analogamente è avvenuto nel caso seguente:

那些惊天地泣鬼神的各种 NGOer 们,[…]

Quei disperati ed adorabili membri delle ONG, […]

NGOer 们 è stato qui tradotto con “membri delle ONG”, adottando la sigla italiana per “organizzazioni non governative” e specificando che si tratta dei membri di queste organizzazioni.

[…] lgbtqia 支持者、[…]

[…] alleati della comunità LGBT, […]

In questo caso, la sigla lgbtqia è stata resa, in traduzione, con lo stampatello, perché così si è soliti trovarla nei testi in italiano, nei quali, inoltre, si trova spesso la versione “semplificata”, con le sole prime quattro lettere della sigla. 支持者 zhichizhe, “sostenitori”, è stato tradotto come “alleati”, in modo da preservare il significato della “A” finale della sigla che è stata rimossa in traduzione.

Infine, si segnala la presenza di un termine proveniente dal giapponese nella lettera di Zheng Churan:

[…](当然我不是看得很请,我是脑补的),[…]

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(ovviamente non riuscivo a vederla bene, più che altro la immaginavo).

脑补 naobu significa, letteralmente, “integrare il cervello” ed è un termine originario degli anime giapponesi, che indica il fantasticare sui propri desideri, sia riguardo la trama di un’opera, sia riguardo fatti della vita reale. In cinese il termine è stato adottato con un senso più generale, ovvero “immaginare”.

2.4.4.4. Figure lessicali e espressioni idiomatiche

Rispetto all’articolo di cronaca, questi testi sono molto più espressivi, perciò vi è una presenza di figure lessicali, come la metafora e il paragone e di espressioni idiomatiche, cioè chengyu, di gran lunga maggiore.

Una delle metafore più significative è quella che fa Zheng Churan in merito alla legge:

法律不是一个任人打扮的布娃娃,它是讲理的。

La legge non è una bambola di pezza che le persone posso vestire come vogliono, è così per una ragione.

Qui la metafora negativa è quella che mette in relazione la legge a una bambola di pezza 布娃娃 buwawa. Per rendere l’idea della bambola sfruttata a piacimento da chi vuole, al verbo 打扮 daban, “vestire”, è stato aggiunto “come vogliono”. Inoltre, il verbo 讲理 jiangli, “ragionare”, riferito alla legge, è stato reso con un’espressione comunemente usata in italiano: “è così per una ragione”.

Zheng, inoltre, si paragona spesso alle persone che l’hanno supportata, come nel seguente esempio:

是你们,比我更英勇,比我更坚强。

Voi siete più eroici e più forti di me.

Qui la ripetizione di 比我更 bi wo geng è stata quasi del tutto eliminata e resa in italiano solo con la ripetizione di “più”.

Un altro esempio di metafora che è stato necessario rielaborare è quella presente nella lettera di Wei Tingting:

182

你们知道,我有时候反射弧长……

lo sapete, a volte le mie reazioni ci mettono un po’ ad arrivare.

反射弧 长 fanshe hu zhang, “arco riflesso spinale”, è una metafora per dire che qualcuno ha i riflessi lenti. Non si è ritenuto opportuna tradurre letteralmente con “arco riflesso spinale” perché il lettore potrebbe non sapere di che si tratta, perciò è stato spiegato il senso della metaora, la quale è stata eliminata. e eliminando la metafora.

In quest’altro esempio, invece, è stato possibile tradurre il paragone in modo relativamente letterale.

而刚开始我们以为这是隔壁床位能关在一起,抱着被子笑

得像过年的孩子,

Inizialmente pensavamo si riferissero a due letti vicini ed eravamo convinte che saremmo potute stare insieme e stringere le trapunte ridendo come due bambine la notte di Capodanno, […]

笑得像过年的孩子 xiaode xiang guonian de haizi, infatti, è stato tradotto con “ridendo come due bambine la notte di Capodanno”. L’unico cambiamento è consistito nel fatto che il determinante di 孩子 haizi, 过年 guonian, che significa “celebrare il nuovo anno”, è stato reso con un complemento di tempo ed è stato aggiunto “notte”, per far passare l’immagine positiva di due bambine che si divertono insieme la sera dei festeggiamenti per il nuovo anno.

I testi presentano anche una quantità maggiore di chengyu rispetto all’articolo di cronaca. Per pochi di questi si è potuta produrre una traduzione che non comportasse una certa modificazione del significato, ad esempio:

[…] 会不会自寻短见啊, […]

[…] proveranno a suicidarsi? […]

Qui Zheng sta spiegando i pensieri che la preoccupavano durante la detenzione, come l’ansia per la situazione dei genitori. Viene usato, in questo caso, il chengyu 自寻短见

183 zixunduanjian che significa, appunto, “provare a suicidarsi” e che, pertanto, non ha richiesto una rielaborazione del senso in traduzione.

Diversamente accade nei seguenti esempi:

最开始我丧气的以为这会是青年女权行动派的终结,你们 每一个人的行动开启了另一个波澜壮阔,坚韧不拔的女权

主义行动派的新时代,生生不息,[…]

Inizialmente ero scoraggiata ed ho creduto che questa sarebbe stata la fine del gruppo dei giovani attivisti femministi, ma le azioni di ognuno di voi hanno dato il via ad una nuova era in cui gli attivisti femministi si faranno avanti con forza, divenendo indomabili e crescendo sempre di più.

Il chengyu 波澜壮阔 bolanzhuangkuo significa “farsi avanti con grande slancio”, mentre 坚韧不拔 jianrenbuba significa “fermo e indomito”. Entrambi costituiscono i determinanti di 女权主义行动派 nüquanzhuyi xingdongpai, “attivisti femministi”. Per non appesantire la frase con due aggettivi troppo complessi, si è cercato di rendere il primo chengyu un verbo di una frase relativa collegata a 新时代 xin shidai, traducendolo in modo piuttosto vicino al significato originale con “farsi avanti con forza”. Il secondo chengyu, invece, è stato reso come un gerundio ed è stato tradotto con “divenire indomabili”, instaurando un rapporto di consequenzialità tra l’azione espressa dalla prima espressione idiomatica e quella espressa dalla seconda. Anche il terzo chengyu, 生生不息 shengshengbuxi, “vivere e procreare di generazione in generazione, moltiplicarsi all’infinito” è stato reso con un gerundio e il senso del moltiplicarsi e dell’aumentare di numero è stato mantenuto con il verbo “crescere” e il complemento di modo “sempre più”.

A volte è stato necessario tradurre un chengyu con più di una proposizione, come nel seguente caso, tratto dalla lettera di Wu Rongrong:

期待它日相聚时,畅谈人生, 把酒言欢!

Spero che quando un giorno ci incontreremo tutti insieme, parleremo con entusiasmo della vita, facendoci un’allegra chiacchierata mentre beviamo vino.

184

Qui il chengyu 把酒言欢 bajiu yanhuan, “parlare e bere allegramente”, è stato reso con due proposizioni, di cui la seconda è una subordinata temporale della prima: “facendoci un’allegra chiacchierata mentre beviamo vino”.

[…] 但是想象不出来原来是那么大规模的、惊天动地的、 我自己从来没有见过的声援。

[…] ma non avrei mai potuto immaginare che il supporto fosse di così grande portata, così clamoroso da far tremare la terra, una cosa che non avevo mai visto prima.

惊天动地 jingtiandongdi è utilizzato per descrivere il supporto ricevuto dall’attivista. Il suo significato più generico è “clamoroso”, quello più letterale è “far tremare la terra e il cielo”. Per unire queste due accezioni del chengyu e rendere al meglio lo shock provato dall’attivista nel venire a conoscenza del grande supporto ricevuto, si è deciso di tradurlo con “così clamoroso da far tremare la terra”.

Significativo è, inoltre, il seguente esempio, tratto dal testo di Zheng Churan, il cui si ha un complemento di risultato costituito da due chengyu:

一定哭到惨绝人寰、声嘶力竭了吧,[…]

Di sicuro avrà pianto fino a sfinirsi e a diventare rauca, […]

惨绝人寰 canjuerenhuan significa “estremamente tragico”, mentre 声嘶力竭 shengsilijie significa “urlare fino a diventare blu in faccia, essere rauco ed esausto”. Il verbo risultativo 哭到 kudao è stato tradotto con “piangere fino a” e i due chengyu con due frasi infinitive coordinate: “sfinirsi e diventare rauca”.

2.4.4.5. Realia

I realia, ovvero quegli elementi che denotano cose materiali culturospecifiche, sono stati tradotti in base alla macrostrategia adottata, secondo la quale la specificità di questi elementi va mantenuta in traduzione, anche perché il lettore modello è a conoscenza del fatto che sta leggendo le lettere di cinque attiviste cinesi e, pertanto, incontrare elementi tipici della cultura cinese rientra nelle aspettative che ha sul testo,

185 specialmente per quanto riguarda i realia appartenenti all’ambito del cibo, come è evidente nei seguenti esempi:

没有兴致吃泡椒风爪、[…]

Avrà voglia di mangiare le zampe di gallina con i peperoni?

Le 泡椒风爪 paojiao feng zhua, ovvero le zampe di gallina con i peperoni, sono un piatto tipico cinese, cosa che non si è ritenuto necessario esplicitare, in quanto la traduzione letterale fa capire chiaramente che si tratta di una pietanza tipica. Lo stesso discorso vale nell’esempio seguente:

椰子酒喝完了吗?

Si sarà bevuta tutto il vino di cocco?

椰子酒 yezi jiu è stato semplicemente tradotto utilizzando il termine con cui viene spesso nominato in Internet su fonti italiane, ovvero “vino di cocco”.

Analogamente, anche nel seguente esempio, non si è ritenuto necessario esplicitare l’elemento culturo specifico:

那个用脚走完中国的她,淘宝店生意好吗?

Quella che ha percorso tutta la Cina a piedi, come andranno i suoi affari su Taobao?

淘宝 Taobao, la versione cinese di eBay, è stato tradotto senza particolari spiegazioni, utilizzando semplicemente il pinyin, in quanto, in questo passaggio, ciò su cui si vuole far concentrare il lettore sono le preoccupazioni di Zheng Churan nei confronti dei suoi amici, perciò non si è voluto appesantire il testo con una spiegazione del termine.

Vi sono anche dei realia che consistono in modi di dire, ad esempio, in Zheng Churan troviamo diverse volte l’espressione 喝茶 he cha, “bere tè”, un modo per indicare la pratica adottata dalle autorità di convocare gli attivisti per interrogarli o intimidirli.

[…] 现在是不是天天被喝茶?

[…] saranno convocati dalle autorità tutti i giorni adesso?

186

隔一段时间就挖我以前的报道出来转的小编们,喝茶多吗?

Gli editori che hanno recuperato i miei report e li hanno diffusi, anche loro staranno facendo una “chiacchierata” con le autorità?

In questo caso, si è ritenuto necessario, ai fini della comprensione degli avvenimenti narrati nel testo, esplicitare il significato del realia. Nel primo esempio, infatti, la costruzione passiva 被喝茶 bei he cha è stata tradotta con “essere convocati dalle autorità”, mentre, nel secondo esempio, 喝茶多 he cha duo, “bere molto tè”, è stato tradotto con “fare una chiacchierata con le autorità”, inserendo il termine “chiacchierata” tra le virgolette, per far intendere che si sta usando un verbo indicante un’azione solo apparentemente innocua, che in realtà fa riferimento agli interrogatori delle autorità.

Vi sono, poi, diversi realia con cui si indicano le istituzioni governative, come nell’esempio seguente, tratto sempre dalla lettera di Zheng Churan:

有一天检察院提审我和麦子。

È successo che, un giorno, io e Maizi siamo state portate nell’ufficio del procuratore per essere interrogate.

检察院 jianchayuan qui è stato tradotto adottando il corrispettivo italiano, “ufficio del procuratore”.

Anche nella lettera di Li Tingting, viene nominata un’istituzione governativa:

[…] 遭到北京市公安局海淀分局的刑事传唤和长达 37 天的 刑事拘留。

[…] mi sono ritrovata ad essere convocata dalla divisione del distretto di Haidian dell’Ufficio per la Pubblica Sicurezza di Pechino e sono stata detenuta per 37 giorni.

In questo caso, si è scelto di operare una traduzione letterale del realia 北京市公安局 Beijing shi gong’an ju, ovvero “Ufficio per la Sicurezza Pubblica di Pechino”.

Nella lettera di Wei Tingting vengono nominati, invece, diversi corpi di polizia. Infatti, vi è una distinzione tra i poliziotti del centro di detenzione e la “polizia civile” della RPC, come si può notare nel seguente esempio:

187

[…] 4 名看守所的警察将我用车送到了机场,5 名民警和我 一起乘坐当晚的飞机送我到了南宁机场,而在机场我的父

母,南宁国保,我所在市和乡镇的民警也都等着,[…]

[…] quattro poliziotti del centro di detenzione mi hanno accompagnato all’aeroporto con la macchina, altri cinque poliziotti quella sera hanno viaggiato con me sull’aereo diretto all’aeroporto di Nanning, dove c’erano ad aspettarmi i miei genitori, i membri dell’ Ufficio per la Protezione della Sicurezza Nazionale di Nanning, dei poliziotti della mia città e del mio villaggio. Dopo aver passato una notte a Nanning, il secondo giorno la polizia cittadina e quella del villaggio mi hanno scortata fino alla città dove vivo guidando per più di cinque ore […]

In italiano è stata mantenuta la distinzione specificando che, nel primo caso, 看守所的 警察 kanshousuo de jingcha indica i poliziotti del centro di detenzione, mentre 民警 minjing è stato tradotto in modo più generico con “poliziotti” perché, facendo delle ricerche, si è visto che la Polizia Civile, in italiano, indica la polizia della Repubblica di San Marino e, pertanto, si è preferito evitare questa traduzione per non causare fraintendimenti. Inoltre, in quest’esempio vi è anche un altro realia: 南宁国保 Nanning guoqu, dove 国保 guoqu sta per 国内安全保卫局 guo nei anquan baowei ju, ovvero un dipartimento del Ministero per la Pubblica Sicurezza, il cui compito è quello di occuparsi di personalità problematiche come i dissidenti e gli attivisti, che è stato tradotto in modo letterale con “Ufficio per la Protezione della Sicurezza Nazionale di Nanning”, senza cercare di riprodurre l’abbreviazione, in modo che dal nome sia chiaro il compito di quest’organo.

Inoltre, come nell’articolo di cronaca, viene nominato 朋友圈 pengyouquan, la funzione di chat privata relativa al social WeChat. Essendo il lettore modello delle lettere lo stesso dell’articolo di cronaca, si è ritenuto necessario inserire, anche qui, una brevissima spiegazione del realia in traduzione per far capire al lettore di cosa si tratta, senza la quale alcuni passaggi non sarebbero risultati comprensibili, come evidente in questo esempio, proveniente dalla lettera di Zheng Churan:

我把伙伴们的朋友圈逐个逐个逐条逐条地刷了一遍…

188

Mi sono messa a scorrere per intero i post delle bacheche dei miei amici sul social “Momenti”, una dopo l’altra.

Poiché la macrostrategia adottata prevede il mantenimento della componente emotiva e narrativa, diversamente dall’articolo, non si è voluto appesantire le lettere con una spiegazione altrettanto precisa del realia, per cui non si è menzionato il fatto che si tratta di una funzione di WeChat, ma si è solo spiegato che si tratta della bacheca di un social. Inoltre, le virgolette tra cui è inserito il nome proprio e la spiegazione del realia sono state utilizzate solo per la prima occorrenza del termine, come è evidente in un esempio tratto da un passaggio successivo della lettera:

每翻一次你们的朋友圈和关于你们的声援行动和文章,[…]

Ogni volta che rovistavo tra le vostre bacheche su Momenti e riguardavo i vostri articoli e le vostre iniziative di supporto […]

In questo caso, viene solo utilizzato il nome con cui è conosciuto in italia 朋友圈 pengyouquan, per l’appunto “Momenti”.

Un altro realia appartenente all’ambito del social WeChat è quello presente nel seguente esempio, tratto dalla lettera di Wei Tingting:

[…] 一篇篇看那两个公众号的文章[…]

[…] o quando ancora ho letto quei due articoli pubblici postati su WeChat.

公众号 gongzhonghao è una delle tre funzioni della piattaforma del social WeChat che permette di postare articoli pubblici. Poiché il nome, tradotto mediante il pinyin, potrebbe non risultare familiare a un lettore che non è abituato ad usare frequentemente questo social, si è deciso di spiegare che si tratta di “articoli pubblici postati su WeChat”.

Infine, un altro elemento culturospecifico si riscontra nella lettera di Zheng Churan:

我们在里面还占卦、用扑克牌测运势、[…]

Quando eravamo dentro facevamo anche divinazione con l’antico metodo degli Otto Trigammi […]

189

占卦 zhan gua significa, per l’appunto, “fare divinazione tramite il metodo degli Otto Trigrammi”. I trigrammi costituiscono un metodo divinatorio antico, e sono stati creati sulla base dell’osservazione delle incrinature sui gusci delle tartarughe. Poiché inserire una spiegazione del genere in traduzione sarebbe risultato pesante e poiché lo stesso verbo 占卦 zhan gua fa riferimento alla pratica della divinazione, si è deciso di non esplicitare la provenienza del realia, inserendo solo l’aggettivo “antico”, in modo da far capire al lettore che si tratta di una tradizione antica.

2.4.4.6. Registro

Per quel che concerne il registro, è necessario fare una netta distinzione tra le lettere di Zheng Churan, Wei Tingting e Wu Rongrong, caratterizzate da uno stile più colloquiale e vicinissimo alla lingua parlata, da quelle di Li Tingting e Wang Mam che, come già detto, sono più stringate e formali e si avvicinano di più allo stile della lingua scritta.

Il fatto che le prime tre lettere si avvicinino più allo stile colloquiale è evidenziato anche dall’espressione con cui le autrici si riferiscono al periodo della reclusione, ovvero, 在 里面 zai limian, letteralmente “all’interno”. Quest’espressione, come già evidenziato nel paragrafo 2.4.3.1., è stata tradotta in modo diverso a seconda dei casi e a seconda di quanto fosse comprensibile dal contesto che con “all’interno” ci si riferisse al periodo di reclusione. Nel seguente esempio, tratto dalla lettera di Zheng Churan, l’espressione è tradotta con “dentro al carcere”:

我以为只会在里面哭到不行,[…]

Credevo che avrei pianto così tanto solo dentro al carcere, […]

In un altro passaggio della lettera di Wei Tingting, invece, si è scelto di operare una traduzione ancora diversa:

[…] 那也是我在里面唯一一次听到大兔的声音。

[…] In tutto il periodo della prigionia, quella è stata l’unica volta in cui ho sentito la voce di Coniglio Gigante.

190

In questo caso si è scelto di tradurre 在里面 zai limian con “in tutto il periodo della prigionia”, così da evidenziare la durata del periodo e metterla in contrapposizione con “l’unica volta” (唯一一次 weiyi yi ci) in cui l’attivista ha sentito la voce della sua compagna Zheng.

Nelle due lettere più formali non viene mai riscontrata quest’espressione per riferirsi al periodo passato in prigione, ma ne vengono usate altre. Ad esempio, per riferirsi ai giorni di reclusione Wang Man utilizza un chengyu, come è possibile notare nel seguente esempio:

没有你们, 我们还将继续身陷囹圄,饱受摧残。

Senza di voi saremmo ancora dietro le sbarre, distrutte.

Il chengyu 身陷囹圄 shen xian lingyu significa, appunto “stare dietro le sbarre della prigione, essere rinchiusi in prigione” e, perciò, è stato tradotto con “dietro le sbarre”.

Inoltre, soprattutto nelle lettere di Zheng Churan e Wei Tingting, troviamo diverse forme di colloquialismi.

Primo fra tutti è l’uso frequente della costruzione passiva, più usata nel linguaggio parlato, come si può notare nel seguente esempio tratto dalla lettera di Zheng Churan:

然后就被警察阻止了。

Poi è stata fermata dalla polizia.

Qui la costruzione passiva non è stata resa attiva nel metatesto, anche perché si tratta di una frase breve dove non vi è rischio di produrre una traduzione troppo complessa.

In generale, si è cercato quanto più possibile di mantenere il tono colloquiale anche in traduzione, utilizzando espressioni considerate più vicine al parlato anche in italiano e, quando non si è trovato un corrispettivo adatto, mantenendo comunque un linguaggio piuttosto semplice. Vediamo alcuni esempi:

[…],看到女权主义被最最广泛的讨论。

[…] ho visto il femminismo diventare l’argomento più discusso di tutti.

191

L’espressione colloquiale qui è 最最 zuizui, “il più”. Per rendere questo tono colloquiale nella traduzione di questo passaggio si è deciso di adottare un registro generale più basso e utilizzare parole più semplici. Ad esempio, usando il verbo più comune “diventare” invece di “divenire”e, piuttosto che tradurre 最最广泛的讨论 zuizui guangfan de taolun come “argomento di discussione più ampio” si è optato per “l’argomento più discusso di tutti”, eliminando l’aggettivo “ampio”.

[…] 每两个小时就得有两个人爬起来值班,站两个小时…

[…] ogni due ore dovevano esserci due persone che a turno si tiravano su in piedi per far posto alle altre che dormivano, standosene in piedi per due intere ore.

爬起来 paqilai è un termine colloquiale che significa “alzarsi”. Per renderne l’espressività è stato tradotto con “tirarsi su in piedi”, un’espressione meno neutra rispetto ad “alzarsi”.

回头用我不全的五音给你们唱一首《女人之歌》吧,[…]

Dopo vi canterò “Senti le donne cantare?” con la mia voce stonata, […]

In quest’altro esempio, Wei Tingting utilizza l’espressione colloquiale 回头 huitou, che è stata tradotta con “dopo”, piuttosto che con alternative di registro più alto come “in seguito” o “successivamente”.

[…] 可我的“瞎子”眼让我连回应她的一个眼神都无法做到, 好没用!

[…] ma, visto che ero cieca come una talpa, anche rispondere al suo sguardo non serviva a niente, era inutile!

In quest’altro esempio, l’espressione colloquiale utilizzata da Wei Tingting è

瞎子 xiazi, che significa “persona cieca”. Qui l’espressione colloquiale è certamente voluta, come dimostra il fatto che anche nel prototesto il termine si trova tra virgolette. Per usare un’espressione altrettanto colorita, in italiano questo termine è stato reso con “cieca come una talpa”, eliminando la parola 眼 yan, “occhi”, a cui si riferisce il

192 determinante 瞎子 xiazi. Si segnala inoltre che l’espressione “far fare”introdotta dal verbo 让 rang è stata rielaborata. Infatti, il soggetto della frase cinese, 我的“瞎子”眼 wo de “xiazi” yan (“i miei occhi da cieca”) è divenuto, in traduzione, una causale introdotta da “visto che”.

Nella lettera di Zheng Churan, il registro, alle volte, si abbassa tanto da contenere delle volgarità, che in traduzione sono state edulcorate, in quanto, poiché si immagina come sede di pubblicazione delle lettere una testata giornalistica online, un linguaggio troppo volgare potrebbe risultare fuori luogo in questo contesto. Ad esempio, 特么 teme, che è un eufemismo per l’espressione più volgare, è stato tradotto con “cavolo”e il verbo prettamente colloquiale e di registro basso 拉屎 lashi, che indica l’andare di corpo, è stato tradotto con l’espressione, meno esplicita, “andare in bagno”.

Nelle lettere di Li Tingting e Wang Man, invece, vi sono alcuni elementi stilistici propri della lingua scritta e del linguaggio più formale, che si è cercato di rendere in fase di traduzione, così da produrre un metatesto che rispecchiasse i diversi stili di scrittura delle autrici. Ecco alcuni esempi:

3 月 6 日我因计划在 7 日进行”三八节贴贴贴”反对公交色狼 活动,[…]

Il 6 marzo, per aver programmato l’iniziativa “Stickers del 7 marzo” contro i pervertiti sui mezzi pubblici, […]

In questo passaggio della lettera di Li Tingting vi è un caso di monosillabismo, caratteristica propria della lingua scritta, in quanto la congiunzione causale 因为 yinwei è ridotta a 因 yin, motivo per cui si è deciso di renderla, in traduzione, con “per” e l’infinito passato. In questa frase, inoltre, si può notare la costruzione, tipica della lingua scritta,108 del verbo 进行 jinxing usato come verbo vuoto che assume significato in base al suo complemento oggetto, che, in questo caso, è 活动 huodong, “iniziativa”. Il verbo è stato, perciò, tradotto con “programmare”.

革命尚未成功,同志仍需努力。

108 affrontata nel paragrafo 1.5.4.6.

193

La rivoluzione non ha ancora avuto successo e i miei compagni della comunità LGBT necessitano ancora di lavorare con impegno.

Anche in questo caso Li utilizza la forma monosillabica del verbo modale 需要 xuyao, ovvero 需 xu. Pertanto, in traduzione, è stata usata l’alternativa più formale del verbo “avere bisogno” e cioè “necessitare”.

Anche in Wang Man vi sono casi di monosillabismo, come nell’esempio seguente:

感谢在外面的小伙伴、各位师长及律师和媒体朋友,为了 营救和保护我们不顾个人安危,或奔走呼号,或继续坚守,

或被迫转移,

Grazie ai miei amici fuori dalla prigione, a tutti i professori, gli avvocati e gli amici che lavorano con i media, che pur di venire in nostro soccorso e proteggerci non hanno pensato alla loro sicurezza. Sia che voi abbiate fatto delle campagne per noi, sia che non abbiate mai mollato, sia che siate stati costretti a trasferirvi, […]

Qui viene utilizzata l’alternativa monosillabica della congiunzione disgiuntiva 或者 huozhe, ovvero 或 huo, che in traduzione è stato reso con “sia”. Inoltre, viene usato il termine 师长 shizhang, ovvero la forma cortese per “insegnante”, tradotto con “professori”.

2.4.5. Fattori culturali

Vi sono alcuni elementi culturali presenti nelle lettere che, se non specificati in qualche modo, andrebbero persi nel residuo traduttivo, ostacolando la comprensione dei testi, in quanto fanno riferimento ad aspetti tipici della cultura cinese e, soprattutto, al contesto del movimento femminista cinese. Si è cercato, per quanto possibile, di rendere comprensibili questi riferimenti inserendo brevi spiegazioni nel metatesto che, però, non risultassero al lettore come tali e non ostacolassero il procedere della narrazione. Solo quando questo non è stato possibile si è deciso di utilizzare le note a pié di pagina.

194

L’esempio più evidente è quello in cui Zheng Churan elenca tutte le persone per cui si preoccupava quando era detenuta. Non menzionando mai nessuno per nome, è necessario conoscere le figure principali del movimento di giovani femministi, a cui le Feminist Five appartengono. Non sempre è stato possibile capire a chi l’autrice facesse riferimento e, nei casi in cui era chiaro chi fosse la persona da lei menzionata, è stata inserita una breve nota per spiegarlo, perché, non essendo menzionato neanche il loro nome, nel caso in cui il lettore volesse informarsi a riguardo non ne avrebbe avuto i mezzi. Si è optato per non inserire i nomi di queste persone direttamente nel metatesto per rispettare la voluta ambiguità del testo originale. Ad esempio, nell’esempio che segue l’autrice fa riferimento all’attivista Xiao Meili.

那个用脚走完中国的她,淘宝店生意好吗?

Quella che ha percorso tutta la Cina a piedi, come andranno i suoi affari su Taobao?

In nota è stato spiegato che si sta parlando dell’attivista Xiao Meili e della marcia di protesta che ha fatto tra il 2012 e il 2013.

Anche Wei Tingting, nella sua lettera, fa riferimento a degli attivisti suoi amici, Fan Popo e Xiao Tie, come si può notare in quest’esempio:

[…] 看到坡坡说边晒我的衣服一边哭,抹眼泪;小铁给我 备好了伍锦霞的帅 T 海报,[…]

Ho dovuto asciugare le mie lacrime quando ho saputo che Popo ha pianto mentre faceva asciugare i miei vestiti, o quando ho saputo che Xiao Tie mi aveva preparato una maglietta con stampato un poster della regista Esther Eng, […]

Pur non specificando chi siano o quale sia il loro ruolo nel movimento, si riferisce a loro con i loro nomi e, pertanto, non si è ritenuto necessario dare ulteriori spiegazioni a riguardo. Si è deciso, invece, di specificare il fatto che 伍锦霞 Wu Jinxia, il cui nome inglese, che è stato adottato in traduzione, è Esther Eng, sia una regista, in quanto, nonostante il riferimento alla donna nel proteo testo non sia per niente oscuro o velato, ma un lettore italiano non esperto di cultura cinese potrebbe non conoscerla.

In quest’altro caso, invece, si è deciso di chiarificare il riferimento culturale espandendo il metatesto:

195

[…] (当然,绝大部分的微信文章都只剩下一个大大的红色 感叹号了) […]

[…] (naturalmente, la stragrande maggioranza degli articoli su WeChat sono stati censurati e non ne rimane che un grande punto esclamativo rosso), […]

Qui Zheng Churan fa riferimento al fatto che, quando un articolo postato su WeChat viene censurato dalle autorità, al suo posto compare una pagina con un grande punto esclamativo rosso. Si è deciso di espandere la traduzione letterale (“della maggior parte degli articoli su WeChat non rimane che un grande punto esclamativo rosso”) aggiungendo una proposizione coordinata in cui si spiega che gli articoli sono stati censurati.

我看着五个我们的头自由地游走在世界各地 […]

Ho visto le foto delle nostre cinque facce andarsene liberamente in viaggio per ogni parte del mondo […]

In questo passaggio Zheng si riferisce all’iniziativa portata avanti durante il periodo della detenzione dagli altri attivisti cinesi, i quali si recavano in luoghi pubblici per farsi foto in cui indossavano delle maschere con i volti delle Feminist Five e poi le postavano sui social network. Si è deciso, in questo caso, di non esplicitare l’iniziativa a cui fa riferimento l’autrice, ma di tradurre 头 tou, “teste”, con “facce”e specificare che si trattava di fotografie di queste facce, così da far comunque capire, in qualche modo, che le foto delle attiviste recluse sono state fatte circolare.

Inoltre, sia Zheng Churan che Wei Tingting fanno riferimento alla pratica del “sedersi sullo sgabello”, 坐板 zuoban. Si tratta di una pratica adottata soprattutto nelle prigioni con celle stipate di persone e che prevede che i prigionieri si siedano su degli sgabelli posti in fila uno dietro l’altro per diverse ore, durante le quali la loro postura deve essere estremamente corretta. Viene usata spesso come forma punitiva.109 L’espressione è stata, quindi, tradotta con “sedere sullo sgabello”, come evidente in quest’esempio:

109 MA Xiao 马萧,“Zhengzhi fan jianyu shenghuo – Hu Shigen” 政治犯监狱生活——胡石根 (L’ergastolo deli prigionieri politici – Hu Shigen), China Aid, , 29/04/2015 (consultato il 20/09/2019).

196

有一天晚上坐板(嘿嘿我看到 waiting 说你们一定不懂啥意 思…),

Una sera che ero seduta sullo sgabello (come ha detto anche Waiting, di sicuro non capirete cosa significa), […]

Poiché, come spiegato dall’autrice tra parentesi, il testo qui è volutamente ambiguo, si è deciso di rispettare questa decisione e non spiegare, in traduzione, a cosa ci si riferisse.

还有辛苦的就是值班,晚上睡八个小时,分成四个部分,

每两个小时就得有两个人爬起来值班,站两个小时…

Poi c’erano anche la fatica dei turni in piedi: dormivo otto ore a notte divise in quattro parti, ogni due ore dovevano esserci due persone che facevano il turno in piedi per far posto alle altre che dormivano, standosene in piedi per due intere ore.

Qui l’autrice fa riferimento alla pratica, tipica delle prigioni cinesi, di far dormire le persone a turni per via del poco spazio che non è sufficiente affinché tutti coloro che si trovano in una stessa cella possano sdraiarsi per dormire. Pertanto, mentre alcune persone sono sdraiate a terra a dormire, le altre devono stare in piedi. Si è cercato di spiegare in modo breve questa pratica senza interrompere il racconto, inserendo una proposizione finale subordinata alla frase 每两个小时就得有两个人爬起来值班 mei liang ge xiaoshi jiu dei you liang ge ren paqilai zhiban (“ogni due ore dovevano esserci due persone che facevano il turno in piedi”), in cui si spiega che lo scopo era fare posto affinché alcune delle prigioniere nella cella potessero dormire. Inoltre, 值班 zhiban non è stato tradotto semplicemente come “essere di turno” ma si è specificato che si tratta del “turno in piedi”.

Nella lettera di Li Tingting, invece, l’autrice fa riferimento a una vicenda accaduta durante il periodo di reclusione alla sua compagna, Teresa Xu, la quale era stata vittima di molestie verbali da parte di uno degli avvocati incaricati di difendere le Feminist Five.110

110 Hong Fincher, op. cit., pp. 75-79.

197

感谢我的女朋友,在艰难时刻,她经受屈辱和虐待,用自

己的方式为我争取最好的结果。

Grazie alla mia ragazza, che nel momento della difficoltà ha sopportato l’umiliazione e l’abuso, lottando con i suoi mezzi per riuscire ad ottenere il miglior risultato per me.

Anche qui, l’attivista non fa volutamente riferimento alla vicenda in modo esplicito e, pertanto, si è deciso di rispettare questa “reticenza”.

Un riferimento culturale che, invece, si è ritenuto necessario esplicitare, cercando di appesantire il testo il meno possibile, è il seguente, presente nella lettera di Wei Tingting:

其次担心嵘嵘和王曼,她们总让我想起曹顺利。

Ero anche preoccupata per Rongrong e Wang Man, loro mi hanno sempre ricordato Cao Shunli, l’attivista deceduta per l’assenza di cure e per i maltrattamenti subiti in prigione.

In questo caso, se non fosse stata esplicitata la vicenda dell’attivista Cao Shunli, non sarebbe stato possibile capire il paragone che l’autrice fa tra questa e Wu Rongrong e Wang Man.

Anche il caso delle condizioni fisiche di Wu Rongrong costituisce ha necessitato di una spiegazione nel seguente passaggio tratto dalla sua lettera:

[…] 被要求睡地板和没有药 […]

[…] mi hanno fatto dormire per terra e mi hanno tolto le medicine per l’epatite, […]

Oltre al fatto che la frase è stata modificata dal punto di vista sintattico, è stato anche necessario specificare che le medicine (药 yao) a cui si fa riferimento sono medicine “per l’epatite”. Wu è infatti affetta da epatite B cronica, anche se,per non appesantire il testo, in traduzione è stato utilizzato il termine generico “epatite” senza ulteriori specificazioni.

198

Anche in un altro passaggio della sua lettera, i riferimenti alla cultura cinese sono stati spiegati nel metatesto nel modo più breve possibile, cercando di mantenere la scorrevolezza del testo, come si può notare nell’esempio seguente:

日子不好过的时候,我吟诵苏东坡、辛弃疾以及李白等人

的诗词,[…]

Quando i giorni si facevano duri, recitavo le poesie di poeti antichi come Su Dongpo, Xin Qiji e Li Bai […]

In questo caso, è stato specificato che Su Dongpo, Xin Qiji e Li Bai sono “poeti antichi”, senza appesantire troppo il testo con la spiegazione dell’epoca in cui sono vissuti o delle opere che hanno composto.

199

GLOSSARIO

中文 PINYIN ITALIANO ENGLISH

行动主义 Xíngdòng zhǔyì Attivismo Activism

曹顺利 Cáo Shùnlì Cao Shunli Cao Shunli

妇女节 Fùnǚ jié Giornata internazionale International della donna Women’s Day

妇女权利 Fùnǚ quánlì Diritti delle donne Women’s rights

公益 Gōngyì Bene pubblico Public good 男权 Nánquán Maschilismo Machismo

男权分子 Nánquán fēnzǐ Membri del Members of the maschilismo sexist society

男权男 Nánquán nán Uomo maschilista Sexist man

女权 Nǚquán Diritti delle donne Women’s rights

女权主义 Nǚquán zhǔyì Femminismo Feminism

女权主义者 Nǚquán zhǔyì zhě Femminista Feminist

平等 Píngděng Paritario Equal

普法 Pǔfǎ Promuovere la To opolarize consapevolezza delle general awareness leggi of law

200

歧视 Qíshì Discriminare To Discriminate

青年女权行动派 Qīngnián nǚquán Giovani attivisti per il Young Feminist xíngdòng pài femminismo Activists

球妇女峰会 Qiú fùnǚ fēnghuì Conferenza National Congress internazionale sulla on Women

donna

权益 Quányì Diritti e interessi Rights and interests

人权 diritti umani Rénquán Diritti umani Human Rights

人权律师 Rénquán lǜshī Avvocato dei diritti Human Rights umani Lawyer

三七帖帖帖/三八 Sān qī tiē tiē Stickers del 7 marzo March 3rd Stickers 节帖帖帖 tiē/sānbā jié tiē tiē tiē

色狼 Sèláng Pervertito Pervert

受伤的新娘 Shòushāng de Spose ferite Wounded Brides xīnniáng 同志 Tóngzhì Gay Gay

维权 (维护合法权 Wéiquán (Wéihù Salvaguardare gli To safeguard 益) héfǎ quányì) interessi e i diritti legitimate rights legittimi and interests

行动者 Xíngdòng zhě Attivista Activist

行为艺术 Xíngwéi yìshù Arte comportamentale Behavioral Art

性别平等 Xìngbié píngděng Parità di genere Gender equality

性骚扰 Xìngsāorǎo Molestie sessuali Sexual Harassment 益仁平 Yirenping Yìrénpíng Yirenping (ONG) Yirenping (NGO)

201

跃分子 Yuè fēnzǐ Attivista Activist

占领男厕所 Zhànlǐng nán Occupa i bagni dei Occupy Men’s cèsuǒ maschi Toilets

直男癌 Zhínánái Sciovismo maschile Male chauvinism

刑法 Xíngfǎ CodicePenale Penal Code

逮捕 Dàibǔ Arrestare, prendere in To arrest, to take custodia into custody

国保(国内安全保 Guóbǎo (Guónèi Ufficio per la Domestic Security 卫局) ānquán bǎowèi jú) Sicurezza Nazionale Protection Bureu

喝茶 Hē chá Essere convocato dalle To be summoned autorità by the authorities 获释 Huòshì Essere rilasciato (da To be released una prigione) (from prison)

羁押 Jīyā Essere recluso To be detained

检察院 Jiǎncháyuàn Procura, ufficio del Procuratorate procuratore

检方 Jiǎn fāng Accusa Prosecution

拘留 Jūliú Detenzione Detention

扣押 Kòuyā Sequestrare To distrain

跨省 Kuàshěng Interprovinciale Trans - provincial

“两会”期间 “Liǎnghuì” qíjiān Periodo delle due Period of the two sessioni plenary sessions of plenariedell’Assemblea the National Nazionale del Popolo People’s Congress

罗织 Luózhī Incastrare To frame sb. up (abbr < 人民警察)

202 polizia civile, polizia della RPC

民警 (人民警察) Mínjǐng (Rénmín Polizia della RPC PRC Police jǐngchá) 派出所 Pàichūsuǒ Stazione di polizia Local police locale station 判刑 Pànxíng Emettere una sentenza To pass a sentence di condanna on 批捕 autorizzare un Pībǔ Autorizzare un arresto To approve an arresto arrest

起诉 Qǐsù Fare causa contro To bring a suit qualcuno against sb.

取保候审 Qǔbǎo hòushěn Rilasciare su cauzione To release from in attesa di ulterior custody with indagini pending investigation

取保人 Qǔbǎo rén Garante della cauzione Bail bondsman

入罪 Rù zuì Dichiararsi colpevole To plead guilty 软禁 Ruǎnjìn Mettere qualcuno agli To put sb. under arresti domiciliari house arrest

释放 rilasciare Shìfàng Rilasciare To release (sb.)

搜身 Sōushēn Perquisire (una To make a body persona) search

提审 Tíshěn Interrogare un To fetch a detainee prigioniero for interrogation 嫌疑人 Xiányí rén Sospettato Suspected

刑事 Xíngshì Criminale, penale Criminal, penal

刑事拘留 Xíngshì jūliú Detenzione penale Criminal detention

刑事诉讼法 Xíngshì sùsòng fǎ Diritto procedural Criminal

203

penale procedural law

讯问 Xùnwèn Interrogare To interrogate

预审 Yùshěn Interrogatorio Preliminary preliminare di un hearing sospettato

抓 zhuā Prendere, arrestare To catch, to arrest

专制 Zhuānzhì Autoritarismo Autocracy

罪名 Zuìmíng Accusa, imputazione Charge, accusation

罪状 Zuìzhuàng Capo d’accusa Charges in an indictment 监狱 Jiānyù Prigione Prison 放风 Fàngfēng Ora d’aria Recreation time 钢筋 Gāngjīn Sbarre in acciaio Reinforcing (steel) rinforzato bars 管教(所) Guǎnjiào(suǒ) Riformatorio Reformatory 看守所 Kānshǒusuǒ Centro di detenzione Detention house (per i detenuti in attesa (for prisoners di essere processati) awaiting trial) 号子 Hàozi Cella Cell 牢 Láo Prigione Prison, jail 牢房 Láofáng Cella di prigione Prison cell

劳教所 Láojiàosuǒ Prigione, riformatorio Prison, reformatory 监室 Liānshì Cella di prigione Prison cell 身陷囹圄 Shēn xiàn língyǔ Finire dietro le sbarre To be behind prison bars 审问 Shěnwèn Interrogare To interrogate

手铐 Shǒukào Manette Handcuffs

铁丝网 Tiěsīwǎng Rete metallica Wire netting 狱霸 Yùbà Bullo di prigione Prison bully

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战友 Zhànyǒu Compagno di guerra War buddy

坐板 Zuò bǎn Sedere sullo sgabello To sit on the chair

佛教 Fójiào Buddhismo Buddhism 背心经 (背诵心经) Bèixīnjīng Recitare a memoria il To repeat the (bèisòng xīn jīng) Sutra del Cuore Heart Sutra 惭悔文 Cánhuǐwén La Confessione ai Thrity- Trentacinque Buddha fiveConfession Buddhas 地藏王菩萨经 Decáng wáng Sutra di Kṣitigarbha Kṣitigarbha Sutra púsà jīng 回向文 Huí xiàng wén Preghiera per il Prayer for the trasferimento del transfer of merit

merito

修行; Xiūxíng Praticare il buddhismo To practice o il taoismo Buddhism or Taoism 占卦 Zhānguà Fare divinazione con il To divine by metodo degli Otto means of the eight Trigrammi trigrams

网络语言 Wangluò yǔyán Terminologia di Internet slang Internet 公众号 Gōngzhòng hào Bacheca pubblica di WeChat’s public WeChat feed 朋友圈 Péngyǒuquān Momenti Moments

淘宝 Táobǎo Taobao Taobao 网友 Wǎngyǒu Amico online Web friend

自拍狂 Zìpāikuáng Selfie dipendente Selfie addicted

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