CAMPLIC NOSTRAN NOTIZIEN Trimestrale d’attualità, arte e cultura dell’Associazione Campli Nostra www.camplinostranotizie.it • e-mail:[email protected] Anno VI - Numero 27 - Speciale Agosto 2008

Convento di San Bernardino da Siena testi e foto di Nicolino Farina

Premessa per meglio approfondire la storia e la cultura Le ultime vicende Campli è stata sensibile a tutta la produzione camplese. conventuale che da S. Francesco d’Assisi prese Per il momento ci soffermiamo sugli aspetti co- origine a più riprese nel corso dei secoli. noscitivi del convento Osservante. Le ultime vicende sul convento Osservante Il popolo camplese non rimase insensibile al fa- di S. Bernardino da Siena di Campli hanno scino e all’ammirazione che i frati francescani Profilo storico risvegliato gli interessi su questo monu- sapevano esercitare grazie al loro comporta- L’ex convento di S. Bernardino da Siena a mento abbandonato a se stesso da almeno mento e alle semplici Regole. Considerando poi Campli è il più antico monastero francescano 15 anni. l’azione peculiare che la chiesa seppe esercitare dei Frati Minori Osservanti dell’ Il di Campli, grazie a una donazio- nelle diverse vicende storiche della città, pos- Teramano. ne, acquisì il bene nei primi anni del novan- siamo comprendere l’assidua e costante pre- S. Giovanni da Capestrano, munito della facol- ta e con un finanziamento di circa 2 miliar- senza francescana a Campli. tà di impiantare nuovi conventi (era di ristrutturò parzialmente il monumento Quattro sono i conventi francescani edificati Commissario dell’Ordine e non aveva bisogno che, di fatti, fu salvato dal collasso struttu- nel circondario camplese: il convento dei di pontificia autorizzazione), sotto il protetto- rale. Da allora, però, nessuno più se n’è oc- Conventuali di S. Francesco d’Assisi del XIII se- rato di Francesco Sforza, favorito dal clima di li- cupato, lasciando il convento come un can- colo in Campli, oggi sede del Museo nazionale bertà comunale della città, predicò a Campli in- tiere alla mercede di tutti. Archeologico; il convento Osservante di S. ducendo il popolo a costruire, tra il 1448 e il Nel 2004 sembrava che le vicende del con- Bernardino da Siena in Colle S. Lucia, del 1449, il convento intitolato a S. Bernardino da vento fossero a una svolta definitiva: le 1448/49, oggetto del nostro “Speciale”; il con- Siena detto degli “Zoccolanti” ( Il curioso nome suore Benedettine di Offida avevano ri- vento femminile di Clarisse del XIV secolo dedi- di Zoccolanti venne affibiato agli Osservanti chiesto al Comune di Campli l’affidamento cato a S. Chiara costruito nel quartiere superio- nel 1386, quando alcuni frati, stabilitisi nella del monumento. Il Sindaco Antonietti si re di Campli di cui rimangono i resti inglobati zona boscosa di Brugliano, in Umbria, avevano mostrò favorevole alla richiesta. Le suore nelle civili abitazioni circostanti (la chiesa è an- ottenuto il permesso di calzare zoccoli di le- oltre a restaurare completamente e ristrut- data distrutta per le erosioni del torrente gno, per difendersi in qualche modo dai ser- turare il convento camplese per ospitare 30 Siccagno. Il convento con la chiesa occupava la penti che infestavano la zona). monache, grazie a un finanziamento con i punta del lato sud-ovest di “Capo Campli” deli- Nel 1448 S. Giovanni da Capestrano curò l’ere- fondi dell’otto per mille, si impegnavano a mitando la fine della via del sole); il convento zione di quattro nuove fondazioni per gli realizzare una sala polifunzionale con 100 Cappuccino di S. Giovanni Apostolo del 1577, Osservanti: Orsogna, , Caramanico e posti a sedere e locali di servizio, fuori la l’unico rimasto ancora attivo. Campli struttura di clausura e al servizio della cit- Un altro cenobio Conventuale, sito nel quartie- L’Università di Campli e i patroni della chiesa tadinanza. re di Castelnuovo, ci è noto ma solo per qual- cedettero al capestranese i beni di S. Giovanni Sembrava cosa fatta ma la nuova che rara fonte bibliografica. di Castiglione in Padule (la donazione dei beni Amministrazione del Sindaco Stucchi non Come è facile notare, l’edificazione di ognuno della chiesa rurale fino allora gestita dalla ha voluto firmare la convenzione con le dei conventi francescani camplesi coincide sia Badia di S. Mariano e Giacomo a Nocella, non suore. con i movimenti più significativi dell’evoluzio- fu sfruttata o ne fu sfruttata solo una parte per Al momento la Soprintendenza per i Beni ne dell’Ordine, sia con i periodi storici determi- l’edificazione del convento, perché il 28 feb- Architettonici e per il Paesaggio ha affidato nanti come la fine del Medioevo e l’afferma- braio 1480, gli amministratore dell’Università il pronto intervento per la conservazione zione del Rinascimento: periodo tra i più di Campli cedettero la stessa chiesa, insieme ad del bene culturale (ai sensi del D. L. 42/04 in fecondi della storia di Campli. altre, al Pievano Cipriano Quintavalle per S. Bernardino di Campli proc. Art. 30) alla Si evidenzia, quindi, come uno studio appro- Beneficio della chiesa di S. Maria in Platea). Provincia degli Abruzzi dei Frati Minori di fondito su tutte le presenze francescane nel Questi anni furono importanti per la vita politi- S. Francesco della Penna (L’Aquila – via territorio camplese sia opportuno e necessario ca della nostra provincia: nel 1442 finì la lunga Veneto n.1). I frati Osservanti non solo si sono riappro- priati del convento ma hanno avuto appro- vato (prot. n.18331 del 5-11-2007) dalla stessa Soprintendenza il progetto, curato dall’architetto Giovanni Moroni, con il se- guente importo di lavoro: euro 19.737 + iva per opere provvisorie; euro 38.500,00 + iva per il bloccaggio di opere pittoriche; eu- ro 25.000,00 + iva per opere edili non quali- ficabili. Attualmente è in atto un procedimento giuridico per stabilire la proprietà del con- vento tra i frati e il Comune di Campli. Alla redazione di CNN è sembrato opportu- no dedicare uno “Speciale” al convento de- gli Osservanti sia per promuovere uno dei beni culturali più significativi di Campli, sia per dare modo ai cittadini di conoscere le valenze storiche, artistiche, architettoniche e spirituali del monumento. Progetto di massima proposto dalle Suore Benedettine di Offida pagina 2 Anno VI - Numero 27 Speciale Agosto 2008 C N N

si egregio et elegante loco e il primo subito el vocabolo de Sancto Bernardino, poi la sua ca- nonizzazione. So anche contento che tale sancto principio fo la terra et Universitate de Campli, la quale amo de core et de anima …». Della presenza del Santo capestranese fanno fede alcune lettere, citate dal Palma, che da Campli scrisse egli stesso: una del 2 dicembre 1448 e un’altra dell’8 febbraio 1449, indirizza- ta al Papa Niccolò V, riguardante la fondazio- ne del convento. S. Giovanni rappresenterà una delle figure più grandi del francescanesimo, della vita reli- giosa e, in assoluto, di tutta la vita pubblica guerra di successione tra gli Aragonesi e gli italiana ed europea del Quattrocento. Nei pri- tiche del francescanesimo. Angioini per il regno di Napoli; Alfonso il mi anni del XV secolo il santo insieme a Per il movimento francescano il XV secolo fu il Magnifico di Aragonia acquisì il controllo di Bernardino da Siena, Giacomo della Marca, periodo che esercitò capillarmente e profon- tutto il Mezzogiorno, iniziando una potente Bernardino degli Albizeschi e Alberto da damente la sua influenza in tutti gli strati del- dinastia militare che tendeva all’assolutismo e Sartiano, diffuse il movimento la società, contribuendo alla dissoluzione de- al rafforzamento del potere monarchico. dell’Osservanza, particolarmente vivo e consi- gli ultimi fermenti eretici e alla divulgazione Da questo momento, dove si rafforzava la stente in Abruzzo, distintosi dai Conventuali delle nuove forme di devozione, di costume, monarchia, di solito, si costruiva anche un nu- nel 1368 per iniziativa del frate laico di arte e di pensiero. cleo religioso, cioè una presenza dinamica Paoluccio Trinci da Foligno e dal beato I frati Osservanti, nella prima metà del nell’interland della città. Giovanni da Stroncone. Gli Osservanti cerca- Quattrocento, dai loro monasteri, oltre a mi- Campli insieme a Teramo e Atri si imbattè su- vano di riprendere con rigore le tradizioni an- bito con tale realtà, perché all’epoca si trova- gliorare la cultura e il senso religioso del cri- va sotto il dominio di Francesco Sforza, il qua- stianesimo, cercarono di tenere unite due so- le aveva costruito uno stato tra le Marche e la cietà preminenti: una legata al capitale, alle provincia di Teramo sottraendola ai Duchi di finanze, al denaro, e l’altra legata alla pasto- Acquaviva di Atri. rizia, ai boschi alla montagna, alla campagna. Giosia Acquaviva Duca di Atri, infatti, nel In parole povere, con i supporti dei ceti ricchi 1432 cresceva sempre in potenza e tenden- organizzavano Monti di Pietà e Monti zialmente cercava di ingrandire i suoi poteri Frumentari che, apparentemente, sembrava- acquisendo più Castelli possibili. I Camplesi te- no istituzioni economiche e sociali, ma nella mendo per il loro territorio si allearono con i realtà rappresentavano un profondo valore nemici degli Acquaviva ma, nonostante tutto, umano dal significato spirituale, perché veni- riuscirono ad ottenere una “patente” che ac- vano incontro ai ceti più umili, ai loro bisogni cordava loro il permesso di comprare libera- e alle esigenze estreme del popolo. mente vettovaglie nello stato di Giosia. Non a caso a Campli si ha notizia, a partire San Giovanni riuscì a erigere il convento cam- dal 1581, di un Monte di Pietà patrocinato da plese in un periodo in cui molti religiosi pas- tutta la comunità di Campli, ma gestito dalle sarono dall’Osservanza ai Conventuali essen- autorità religiose, e di un Monte Frumentario do i loro vicari generali e provinciali troppo presso il borgo di Morge, rimasti attivi fino al- rigidi nel governo. Il convento risulta essere il l’inizio del XIX secolo. primo dedicato al Santo senese amico del ca- Nello stesso periodo erano attivi i “banchi” pestranese. S. Bernardino, infatti, morì nel degli ebrei che applicavano degli interessi al- 1444 e fu canonizzato nel maggio del 1450. In tissimi, spesso superiori al 100% (a Napoli una lettera indirizzata a Campli del 1455 (og- Giovanna II, nel 1426, stabilì un tetto massimo gi conservata nella biblioteca nazionale di di tasso d’interesse del 45%). Dal Palma sap- Napoli), S. Giovanni da Capestrano scriveva: piamo che nel territorio teramano operavano «… Non poderia con penna esprimere quanta colonie di ebrei. Nei primi anni del contentezza avete qui con optimo fine facto Cinquecento, dopo la scomunica del Papa agli

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tura, con le cose umili, la gente semplice e al di fuori dei clamori cittadini. Con S. Giovanni da Capestrano e S. Bernardino da Siena que- sta scelta divenne più mirata: si preferì unire alle regole dell’Osservanza un rapporto socia- le con la città. Si doveva stare a contatto con la città e con i suoi sistemi commerciali, bancari ed economi- ci; in questo modo si poteva percepire l’uma- nità al presente e, conseguentemente, si po- teva ottenere risultati sociali notevoli, come: gli ospedali per la cura degli infermi, allora abbandonati a se stessi; la fondazione dei Monti di Pietà, per il sostegno dei ceti più po- veri facile preda degli usurai; l’istituzione dei Monti Frumentari che anticipavano non il de- naro ma le sementi, cioè qualcosa che dava sussistenza e allontanava la carestia e la fame. Nel rispetto delle regole e per l’acquisizione di queste nuove tendenze i conventi ebrei di Napoli, una colonia di questi ultimi Osservanti, a livello urbanistico, venivano co- emigrò per stabilirsi nel territorio di Campli, struiti fuori le mura cittadine, quasi in con- città di frontiera molto ricca. trapposizione con i Conventuali che usavano Nel 1628 il Monte di Pietà di Campli, da 1500 costruirli all’interno del tessuto urbano delle scudi di capitale del 1602, era salito ad oltre città. Questa tipologia urbanistica permise ai 2000 ducati e prestava denaro ai bisognosi in conventi Osservanti di restare sia a contatto modo gratuito (gratis mutuat), contrariamen- con la natura dei campi, sia vicino alle città te a quanto facevano gli altri Monti di Pietà senza essere soggetti alle leggi di funzionalità che per l’autogestione erano costretti ad ap- e di difesa di queste. I frati, in questo modo, plicare un tasso d’interesse dal 3% al 5%. meglio potevano soddisfare le loro esigenze Questo sistema economico-caritatevole non dosi verso una scelta cittadina. Per assolvere conventuali imposte dal rinnovato Ordine. fu immune da contestazioni: i monaci Gesuiti l’impostazione caritativa assistenziale, Sotto il profilo urbanistico, questi conventi ve- accusarono di eresia i frati Osservanti perché l’Ordine doveva legarsi ai ceti finanziarmene nivano costruiti in zone vicine e non integrate con i loro Monti di Pietà applicavano l’usura, più forti che risiedevano nelle città e non cer- alla città, proponendo a volte un’alternativa se pur minima e necessaria all’autosostenta- tamente nelle montagne o nelle campagne. allo sviluppo del nucleo abitativo. mento. Nel regno Partenopeo del La scelta diventava evidente. Con S. Bernardino da Siena e S. Giovanni da Cinquecento, l’istituzione dei Monti di Pietà e L’insediamento francescano, poi, non si limita- Capestrano, l’amore per la campagna e per la Frumentari, invece, furono determinanti per il va più ad inserirsi nel mondo agrario pastora- montagna degli Osservanti, stava trasforman- sostentamento e, spesso per la sopravvivenza, le montanaro con l’aspetto spirituale. I frati dei ceti più poveri. Per esempio alcuni studiosi cominciavano a proporre nuovi tipi di coltiva- tedeschi qualche anno fa hanno preso in esa- zioni, il disboscamento, la sistemazione dei me le entrate derivanti dalle imposte del terreni, lo sfruttamento delle risorse naturali Regno di Napoli verso la fine del della zona. Questo non senza problemi per- Cinquecento: ben il 55% di esse venivano uti- ché in contrasto, magari, con le antiche tradi- lizzate per le spese dell’esercito e marina; il zioni locali che i contadini del luogo erano re- 25% per l’estinzione dei debiti contratti dallo stii ad abbandonare. stato; il 9% per ambascerie, vite di corte e fe- I loro conventi furono centri di vita cristiana e ste. Soltanto lo 0,0013% veniva destinato alle di preghiera, ma anche centri di attività e di elemosine come assistenza ai poveri. lavoro al servizio della comunità popolare, L’Osservanza come movimento originario pre- raccogliendo in ciò una tradizione formata e diligeva la vita in campagna e in montagna, consolidata dal monachesimo benedettino. cioè una vita monastica a contatto con la na- Non a caso, alla fine del Quattrocento, a

ProLoco Città di Campli

daldal 19641964 CAMPLICAMPLI SagraSagra delladella PorchettaPorchetta ItalicaItalica 21-2421-24 agostoagosto 20082008 pagina 4 Anno VI - Numero 27 Speciale Agosto 2008 C N N

di rimasti delle «Monache di Campli di S. Chiara» fra i quali un «posto di Tiraturo» e «la chiesa con orto … con un posto di acqua». Dal Palma, ancora, sappiamo di una «istanza di certe donne facoltose, che desideravano appartarsi dal mondo» e che «si fosse operato ottenere da S. Santità di poter erigere in que- sta città un monastero di Monache di S. Francesco». Questa pratica del 1521 non ebbe fortuna e il monastero non fu mai realizzato. La piccola chiesa di S. Lucia, dopo l’edificazio- ne del convento di S. Bernardino, era venuta a trovarsi dentro l’orto e aveva perso la fun- zione per la quale era stata costruita. Per que- sto se ne autorizzò l’abbattimento e con i ma- teriali di risulta si contribuì ad ampliare il cenobio. I devoti camplesi, però, fecero co- struire un’altra chiesetta in un luogo più co- modo affinché si potesse continuare a profes- sare il culto di S. Lucia. La chiesetta si costruì Campli si insediò la comunita Celestina del sotto il convento di S. Bernardino, nei pressi convento di S. Onofrio. del torrente Fiumicino, una prima volta sulla A Campli S. Giovanni da Capestrano, per la sponda di sinistra e una seconda in quella di costruzione del nuovo convento, scelse Colle destra. In tutte e due le occasioni le “piene” S. Lucia, un terreno in cui sorgeva l’omonima del torrente inghiottirono la chiesetta. Fu ne- piccola chiesa, poco distante dalla città, cir- cessario accontentarsi di un altare nella chiesa condato da vegetazione e dirupi, pianeggian- di S. Salvatore sita in Campli in una collinetta te sulla sommità. prospiciente il convento di S. Bernardino. La La chiesa di S. Lucia dipendeva dalla chiesa di S. Pietro in Campovalano che a sua volta era soggetta alla Badia dell’ordine sociale, ma impossibilitata a crescere urbani- Premostratense dei Santi Quirico e Giuditta di sticamente per le sue caratteristiche geologi- Rieti. che. Questa profezia tramandata dal popolo Alla costruzione del convento parteciparono dimostra come l’intuito e l’intelligenza aveva- le famiglie facoltose dell’Università di Campli. no fatto capire al Beato Battista sia l’impossi- L’opera andava avanti con tale fervore che in bilità di crescere della città, sia i problemi del- pochi anni si fabbricò un edificio capace di un le erosioni esercitati dai torrenti Fiumicino e numero doppio di religiosi, rispetto ai 13 pre- Siccagno sui fianchi del terrazzamento allu- visti. Un breve papale inviato da Calisto III al vionale che addirittura toglievano spazio vita- vescovo di Teramo, nel maggio del 1455, an- le e viabilità al centro abitato. Erosioni oggi notava che nel convento operavano 25 frati i contenuti con sistemi tecnologici allora nean- quali avevano dato il velo, già a 15 donne. che immaginabili. Le 15 donne entrate nel Terzordine non sono Nel convento, alla fine del Quattrocento, ope- un caso perché, come Francesco di devozione dei Camplesi a S. Lucia doveva es- rò anche il Beato Timoteo da Monticchio che Bernardone ad Assisi ebbe in Chiara la sua sere assai sentita, perché, quando la chiesa di fu mandato a Campli dopo l’ordinazione con “sorella povera”, Giovanni da Capestrano S. Salvatore divenne impraticabile (oggi vi l’incarico di Maestro dei Novizi. La vita di all’Aquila l’ebbe nella Beata Atonia da sorge un palazzo di civile abitazione), nei pri- Timoteo fu un susseguirsi di fenomeni mistici, Firenze (mamma del Beato Battista da Firenze mi del Novecento, si costruì una cappella de- perché ebbe frequenti visioni della Beata discepolo del capestranese, morto nel conven- dicata alla Santa nella chiesa del convento di Vergine e di S. Francesco d’Assisi. Da Campli to camplese). S. Bernardino (nel 1908 vi si benedì la nuova fu trasferito nel piccolo convento di S. Angelo Le suore rimasero nelle proprie case perché d’Ocre dove mori settantenne nel 1504. non avendo un proprio monastero speravano Nel 1538 Campli diventa feudo Farnesiano di costruirne uno presso la chiesa di S. Maria perché Margherita d’Austria, sua signora spo- degli Angeli, appartenente alla Confraternita sa in seconde nozze Ottavio Farnese Duca di dei Flagellati, volgarmente chiamati della Parma e Piacenza. Madama Margherita in- “scopa”. Il cenobio non fu realizzato e nel staura un rapporto speciale con la comunità 1539 nello stesso luogo vi si eresse un mona- camplese che, comunque, gode di una situa- stero di suore Benedettine chiamato come la zione economica e politica consolidata sulle chiesa. autonomie locali. Il Palma cita un manoscrit- Nella meta del Quattrocento il convento e la to, in carta comune, firmato di proprio pugno chiesa delle Clarisse di S. Chiara in Campli era- da Margherita, datato Città Ducale 28 giugno no decadenti e abbandonati; il convento par- 1569, in cui si autorizzava l’Università di zialmente inglobato dalle abitazioni civili. Campli ad esentare dalla gabella sulle carni i Prova n’è l’accatastamento a favore dei frati frati del convento di S. Bernardino. Nel chio- Conventuali di S. Francesco in Campli dei fon- stro del convento, tuttora, esistono due stem- statua della Santa). mi nobiliari di Uditori Generali (equivalenti Nel 1510 morì nel convento il Beato Fra degli attuali magistrati della Corte d’Appello) Battista da Firenze che in vita fu visto levitare parmensi e nel refettorio uno proprio della mentre pregava, per questo e per la soavissi- famiglia Farnese. ma dolcezza fu venerato da tutti; nel conven- La nobile famiglia Rozzi era anch’essa molto to si sono conservate le spoglie dentro un’ur- legata alla vita del Convento. Solo qualche na fino a qualche anno fa, quando sono state anno fa, dal convento, fu trafugata una lapi- trasferite prima nella chiesa di S. Francesco di de in travertino finemente lavorata, gia ri- Campli e poi nel convento Osservante della mossa da qualche opera non più esistente, Madonna delle Grazie di Teramo. con la seguente scritta: «s.s. RD – ANTONIUS La tradizione vuole che fra Battista puntando ROZZA FECIT MDLXXXII». un dito verso la città abbia lanciato questa Per il Brunetti, dal 1594 al 1606, il convento profezia «un giorno si dirà la fu Campli». fu occupato dai Minori Riformati. L’Ordine dei Allora la città era ricca economicamente, in Minori Riformati o della più stretta osservan- grande espansione demografica, culturale e za deriva da una scissione della comunità C N N Anno VI - Numero 27 Speciale Agosto 2008 pagina 5

dei primi frati del convento camplese fu di 1818, tornarono al patrimonio della Chiesa; il grande valore culturale. Valore che permette- ripristino avvenne più facilmente per gli va di mantenere vivo e per lungo tempo gli Ordini dediti all’istruzione, alla cura e all’assi- insegnamenti e i principi di vita proposti dal stenza spirituale. Il convento di S. Bernardino, capestranese. infatti, fu ripristinato nel 1824, per opera di Per la sua posizione geografica di confine, il Vincenzo da Forcella. Nel 1860, quando centro monastico, insieme a tutto il territorio Campli venne presa a saccheggio dai gendar- camplese, fu anche un notevole crocevia cul- mi borbonici della fortezza di Civitella del turale tra l’Abruzzo e le Marche, durato di- Tronto uniti a briganti e contadini, nei pressi versi secoli. del convento avvenne un omicidio quando i A testimonianza del suo grande valore asceti- militari vi piazzarono un cannone. co, nel 1786 il convento fu convertito in ritiro, Nel 1866 il convento fu nuovamente soppres- dando un gran vantaggio non solo agli eccle- so per decreto piemontese. Passato nuova- Osservante avutasi intorno alla prima metà siastici in preparazione alle ordinazioni sacre, mente al demanio fu acquistato dal camplese del secolo XVI (1530 per iniziativa di Stefano ma anche alle misure correzio- Felice Cantonesi. Nel 1911 i frati Molina). nali in mano sia alle autorità, lo riacquistarono dagli eredi di Proprio in questo periodo, 1600, per privilegi sia ai padri di famiglia. La con- quest’ultimo. Farnesiani, Campli ottenne il Vescovato e il ti- versione in ritiro ne impedì la Il convento conobbe un nuovo tolo di città. soppressione del 1809, comun- breve periodo di splendore: vi si Nel 1607 ci furono delle controversie tra il que avvenuta dopo il 1811. Nel organizzò un periodo di semi- guardiano di S.Bernardino e il preposto di S. 1797 nel “Ritiro degli nario per frati novizi e una Salvatore, per questioni di confini fra le coste Osservanti” si organizzò scuola a indirizzo umanistico del convento e un terreno della Prepositura l’Ospedale militare provvisorio per studenti laici, assai apprez- sotto le ripe in contrada detta della Valletta per Campli. zata dalle famiglie camplesi. Si di S. Lucia. All’epoca, 1809, nelle Custodie costruì una scalinata esterna Da un racconto di memorie di padre Aprutina, Pennese ed Ariana (abbattuta nel 1995 circa) che Francesco da Arischia, cronologo della provin- operavano 54 insediamenti permetteva l’accesso indipen- cia, scritte nel 1771, sappiamo che S. Giovanni francescani; la soppressione dente alla scuola che aveva i lo- da Capestrano dimorò nel convento camplese francese portò alla chiusura di cali sopra il portico del conven- e nella chiesa si conservò racchiuso in un ur- ben 45 conventi. to (demoliti per problemi di na, un suo mantello. La stessa raccolta infor- A questo proposito c’è da fare stabilità intorno al 1950 a favo- ma come il Santo capestranese nel 1451 scelse una considerazione: l’occupa- re del terrazzo oggi ancora esi- fra Giovanni da Campli, insieme ad altri 11 re- zione francese protrattasi per stente). ligiosi, per associarlo in Germania. Fra circa un decennio (1806-1815) rappresentò un La struttura del convento e della chiesa era- Giovanni da Campli in vita si distinse per mol- periodo di profonda trasformazione delle no, però, al quanto compromesse sia per la te virtù e soprattutto per l’umiltà; fu seppelli- strutture statali meridionali. Un aspetto fon- vetusta delle mura sia per l’attività sismica. to nella chiesa del convento camplese. damentale fu la soppressione dei monasteri e Nel 1937 i frati ancora chiedevano contributi Il cronologo aggiunge, poi, che nel Convento conventi possidenti e la confisca del loro pa- al Ministero degli Interni per ulteriori restauri fiorirono diversi rispettabili frati tra cui Padre trimonio, che fu incamerato dal demanio e alla chiesa. Durante l’ultimo conflitto mondia- Francesco da Campli, distintosi per regolare successivamente alienato in parte con vendite le vi si rifugiarono i novizi del convento di osservanza, per esimia pietà, per zelo nel pre- a privati a sostegno delle finanze dello Stato. Lanciano. I giovani novizi, di loro iniziativa, ri- dicare e assiduità nell’ascoltare confessioni. La soppressione attuata dai francesi fu un col- aggiustarono il sentiero che portava al con- La ricca biblioteca del convento era consulta- po definitivo arrecato alla feudalità ecclesia- vento utilizzando le pietre raccolte nel vicino ta e frequentata da studiosi di primo piano stica, che per secoli aveva visto accrescere il torrente Fiumicinio. come Ludovico Lazzarelli, tra i maggiori espo- suo patrimonio, che ora passava a nuovi pro- Il terremoto del 1950 segnò definitivamente il nenti dell’Umanesimo del secondo prietari con altri sistemi di conduzione e di convento. Quattrocento, nato a S. Severino Marche ma usi. Una condizione di questa situazione fu il Significativa è la lettera inviata da Campli al educato, cresciuto e vissuto a Campli. depauperamento degli oggetti artistici e, a Rev.mo Padre Provinciale o.f.m. di S. Nell’opera i “Fasti”, il Lazzarelli cita il con- volte, la trasformazione architettonica e tipo- Bernardino – L’Aquila: «I sottoscritti, a nome vento francescano camplese degli Osservanti logica dei conventi. anche di tutti i fedeli della zona del Convento di S. Bernardino. Nel 1817, per allontanare una delle prime di S. Bernardino in Campli, espongono umil- In Del Regno di Napoli in prospettiva diviso in cause influenti sulle malattie, fu trasportato a mente alla P.V. quanto appresso. Da oltre un dodici provincie del Pacichelli, stampato nel Campli, presso il convento dei Zoccolanti, anno essi stanno godendo nel vedere che il 1703, si pubblica una pianta prospettica della l’Ospedale dei Carcerati. Il capitano Nicola Convento e la Chiesa stanno fiorendo per lo città di Campli. Nella pianta sono riportati Donati, Comandante dei Fucilieri Reali della zelo, la carità e soprattutto l’umiltà di P. prospetticamente i maggiori edifici religiosi e Provincia di Teramo, così descrive l’Ospedale Giacomo Quaglia che ha fatto risentire e rivi- civili della città: il convento di S. Bernardino è dei carcerati: «Sono n. 134 gl’individui, che vi vere tutta l’attrattiva della Santa Religione. indicato, nella relativa didascalia, col nome di si contano; e sono 86 i morti da’ primi di mar- Confessano che non è da loro poter valutare Zoccolanti”. zo a tutto il 23 corrente [aprile]. Il modo con tutta la bontà del predetto padre, ma l’averlo Per incrementare la Real Biblioteca, nel 1788, cui vengono trattati desta la compassione di furono richiesti i libri « de tutti gli animi sensibili. Un quattrecentisti» conservati quinto di essi dorme su i CAMPLIC NOSTRA N N NOTIZIE nella biblioteca del con- paglioni, e gli altri tutti vento Osservante cample- sulla nuda terra. La magior Aut. Tribunale di Teramo - Registro Stampa se: tra i volumi prelevati parte è senz’abigliamento. n° 477 del 10/12/2002 c’è n’erano 108 che riguar- I cenci di molti, che dovea- Direttore Responsabile davano cose camplesi, co- no essere profumati, e la- Nicolino Farina e-mail: [email protected] me risulta da un elenco vati, sono tuttora immon- tuttora esistente presso di, e così mantengono il Direzione e Redazione l’Archivio di Stato di miasma della malattia in Piazza Vittorio Emanuele II, 3 - 64012 Campli (TE) Teramo. Oggi i 108 volumi uno stato permanente. sono conservati presso Non vorrei ricordare il loro Periodico dell’Associazione l’Archivio di Stato di cibo. Appena è bastevole CAMPLI NOSTRA Napoli: una loro consulta- ad un solo pasto per tutto Presidente Francesco D’Isidoro zione da parte di esperti il giorno, e il vino che po- potrebbe aggiungere nuo- trebbe restituirgli in forza, anno VI, numero 27, Speciale Agosto 2008 (chiuso 4 agosto 2008) ve notizie alla storia socia- e salute, non è conosciuto le e culturale di Campli. affatto». Distribuzione gratuita Come testimoniano i libri Alcuni dei beni alienati, in Servizio di fotocomposizione e stampa del Quattrocento, l’attività seguito al concordato del GISERVICE s.r.l. Teramo pagina 6 Anno VI - Numero 27 Speciale Agosto 2008 C N N visto pieno di attività e di abnegazione, special- no, non a caso è detto anche “S. Bernardino rità e degli stessi cittadini. Un momento di mente dopo il disastroso terremoto del 5 set- oltre la fiumata”, perché fino agli anni set- massima suggestione, invece, avvenne sul ter- tembre 1950, li ha riempiti di ammirazione e di tanta del Novecento vi si accedeva attraver- razzo ricavato qualche decennio prima abbat- commozione. Egli è stato il vero angelo tutela- sando il torrente Fiumicino e un ripido sentie- tendo i locali sopra il portico d’ingresso. re, perché anche oberato di lavoro materiale ro che saliva tra querce e boscaglia fino alla Sul terrazzo arrivava il pergolato di una vigna era sempre col sorriso sul labro, simbolo ed sommità del colle di fronte al portichetto quasi rinselvatichita che offriva grappoletti esempio a tutti di rassegnazione e di fiducia d’ingresso dell’edificio conventuale. Questo d’uva dolcissima che furono degustati insieme nell’opera della Provvidenza Divina. Ebbene, il paesaggio suggestivo ricordava al giornalista al fragrante pane “camplese” ancora caldo, saperlo che ora, per Fernando Aurini i che l’architetto Maurizio Cicconi aveva porta- disposizione di P.V. paesaggi dipinti da to con se (erano circa le due del pomeriggio). egli è stato trasferi- Benozzo Bozzoli. Il rustico pane e la sparuta dolce uva suscitò to in altro A tale proposito una sensazione di arcaici sapori, frugali pasti Convento ci ha ri- voglio ricordare un e antiche atmosfere, un patos che mise in pie- empito di dolore. aneddoto. na luce lo stridente contrasto tra il valore cul- Confessiamo di sen- I primi giorni di turale e naturale del luogo e l’abbandono del tirsi desolati. Osano settembre del monumento. quindi rivolgersi al- 1993, in occasione Il convento è certamente uno dei complessi la bontà del suo della visita al più completi ed integri rimasti nel territorio cuore supplicando Museo Statale Aprutino. perché voglia beni- Archeologico di La struttura si sviluppa su due corpi di fabbri- gnarli di revocare, o Campli dell’allora ca: la chiesa ad aula unica, coperta a capriate, almeno procrastina- onorevole Vittorio ritmata da lesene, tipicamente francescana re, il provvedimen- Sgarbi e del suo con segni di una trasformazione barocca; il to preso. amico professor convento organizzato su due piani attorno al Comprendendo le esigenze del sacro mistero Beppe Patitucci, ebbi modo di portare i due chiostro fornito di una cisterna con relativo da parte dei superiori dell’ordine, ma non cre- studiosi a far visita al convento di S. pozzo. dendo che alla P.V. possono mancare altri sog- Bernardino. Lasciammo la macchina sulla stra- Il chiostro era l’area destinata a dare aria e lu- getti da mandare ove è stato destinato P. da per la collina; a piedi attraversammo il pia- ce agli ambienti interni e raccogliere acqua di Giacomo. Fiduciosi quindi di ricevere dalla P.V. noro terrazzato tra boschetti di querciole e depluvio tramite cisterna e pozzo, a favorire una parola che li conforti, baciamo con venera- coltivazioni di ulivi. Il paesaggio era notevole intercomunicabilità degli ambienti, a creare zione la S. destra, ringraziando sentitamente e e il pomeriggio piovigginoso una zona intermedia tra il confermando gli attestati della loro profonda quasi rendeva eterea l’atmo- chiuso e l’aperto, il dentro e devozione. sfera; gli unici rumori erano il fuori. Nel chiostro si ritrova Dalla P.V. Rev.ma – Campli, 2 settembre 1951 suono della brezza tra le fo- il concetto primitivo ed ori- Devotissimi: Torre Giovanni, Acciaio Pierino, glie, il fruscio frettoloso delle ginario dell’“orto concluso”, Pizzuti Nicola, Rocchini Egidio, Caporali ali d’uccelli, il gocciolio della vale a dire il giardino dei Francesco, Cifà Domenico, Di Pietro Pasqale, Di pioggerellina. Il convento al- tanti colori e profumi che, Salvatore Domenico, Scatasta Gennaro, l’epoca rischiava il collasso racchiuso tra quattro mura, Antonietti Francesco». strutturale e per entrarvi at- ricorda lo scenario quasi in- Padre Giacomo Quaglia fu l’ultimo frate in traversammo l’orto delimita- cantato dell’Eden. “servizio” al convento. Poco dopo la Provincia to dai fossi sui quali si ag- Poco prima della fondazione degli Osservanti vendettero il convento e l’atti- grappavano, quasi del convento, in Abruzzo guo bosco alla famiglia Labellarte. disperatamente, grosse pian- l’architettura francescana Nei primi anni Novanta, come già detto, la fa- te di quercia. All’ingresso del subisce un particolare mo- miglia Labellarte dona il convento ai frati convento Sgarbi letteralmen- mento di ridifinizione, quan- Osservanti che a loro volta lo donano al te si mise “le mani sui capel- do si ben evidenzia la distin- Comune di Campli col vincolo che lo stesso ven- li”: vedere quel tesoro d’arte zione fra i frati Conventuali ga completamente restaurato e adibito ad un e architettura ridotto a quel- e Osservanti. Nei conventi uso sociale e culturale per l’intera comunità. le condizioni quasi irritò il Osservanti si rispettano i ca- Profilo architettonico critico d’arte che criticò non ratteri dottrinali dell’ordine, Il convento sorge su un luogo di grande fasci- poco la sensibilità delle auto- quali la povertà e la sempli- C N N Anno VI - Numero 27 Speciale Agosto 2008 pagina 7 cità, per questo si Profilo artistico ca della realizzazione, ma di gusto spagnoleg- concretizzano solu- Sotto il profilo arti- giante. Le originali 26 lunette erano suppor- zioni di grande va- stico, il convento tate ognuna da quartine in rima che descrive- lore pratico se pur presenta delle opere vano i vari episodi rappresentati. Oggi i nel rispetto delle pregevoli soprattut- dipinti sono molto rovinati e molte lunette esigenze ecclesiali to quelle realizzate oramai illeggibili. Sulle volte delle crociere del cenobiali. nel Quattrocento. chiostro, in corrispondenza di ciascun dipinto Realisticamente è Sulla lunetta del ancora sono visibili alcuni stemmi nobiliari difficile definire uno portale d’ingresso delle famiglie che contribuirono al patrocinio stile architettonico della chiesa, di 150 del ciclo pittorico. francescano osser- cm di diametro, c’è Nel refettorio ancora è presente un ciclo di vante perché anche un affresco centrale affreschi anch’esso molto deteriorato. Da al- se a volte influenza- della metà del cuni distacchi dell’intonaco si capisce che il ci- te da tendenze stili- Quattrocento attri- clo di affreschi è sovrapposto a uno più anti- stiche, queste ulti- buito concordemen- co. Su una parete del refettorio c’era, fino a me sono recepite come supporti formali te a Matteo da Campli. L’affresco rappresenta una decina di anni fa, una scritta che indicava estremamente semplificati. la Madonna incoronata da due angeli che un intervento conservativo: «Si fa obbligo di Il convento di S. Bernardino rispetta a pieno tende le mani verso S. Francesco con le stim- non arrecare alterazioni e manomissioni ai di- queste tendenze essendo costruito senza stili mate sanguinanti e il Bambin Gesù tra le pinti senza ordine della Soprintendenza di formalizzati e all’insegna della semplicità an- braccia. Iconograficamente, questa è scena as- Aquila – Il restauratore 30-11-1935 – Luigi che se si recepisce la manifattura di scuola lo- sai rara. Sul lato opposto s’identifica una delle Rusmini». cale. Come tipo d’impianto, il convento ri- prima raffigurazioni di S. Bernardino da Dalla relazione di restauro del Rusmini, si sa che specchia uno standard facilmente Siena. questi affreschi riuscirono a conservarsi solo riconoscibile in altri conventi più o meno della Interessante è anche l’intradorso della lunetta grazie a uno strato di colla posta casualmente stessa epoca e dello stesso ordine: il portico dove sono rappresentati dei volti umani tra fra gli affreschi e le tinte e gli intonaci sovra- d’ingresso da cui si accede alla chiesa (a sini- decorazioni vegetali. Nella lunetta, restaurata stanti. Oggi gli affreschi si presentano molto ro- stra) e al convento organizzato su due piani qualche anno fa dalla Soprintendenza P.S.A.E. vinati, causa le infiltrazioni dell’acqua di deplu- attorno al chiostro; i vari accessi per salire al di L’Aquila, mancano alcuni piccoli frammenti vio, le muffe e i distaccamenti degli intonaci. Lo piano superiore diviso tra celle per i frati, bi- dell’intonaco affrescato. stesso intonaco con la scritta del Rumini si è blioteca e scrittoio, il piano terra diviso tra cu- La lunetta è contornata fino al sottarco da staccato e frantumato. cina (fornita anche di ripostiglio sotterraneo un’altra pittura eseguita successivamente pro- Una Madonna in trono con Bambino della per la conservazione dei cibi), forno, refetto- babilmente nei primi anni del Settecento. scuola di Nocella del XVI secolo posta nella nic- rio, dispensa, stalla, frantoi e sale accessorie. All’interno del cenobio si trovava il polittico chia sopra l’altare della chiesa, oggi è conserva- Il semplice campanile a vela, a tre fornici a quattrocentesco della Madonna con Bambino ta nella ex Cattedrale di Campli, mentre i resti cappella di cui quello inferiore più grande, si tra Ss. Giovanni Battista, Francesco d’Assisi (a di un’altra statua in terracotta di Nocella, raffi- imposta in corrispondenza del muro che divi- sx), Bernardino e Girolamo (a dx), oggi con- gurante un santo francescano è stata trafugata. de il presbiterio dalla sacrestia e presenta al- servato alla Pinacoteca Civica di Teramo, Il convento era particolarmente ricco di opere cuni rinforzi realizzati in epoche successive. Il splendida opere attribuita a Giacomo da d’arte, oggi purtroppo scomparse o parti di col- porticato del chiostro è impostato su piastrini Campli. lezioni private. esterni ed è coperto con una serie di volte a Questa Tempera su tavola a fondo dorato crociere. (83x226 cm) è dell’ultimo periodo di Giacomo Conclusioni Sul lato Est del convento esistono i segni di (per Corrieri intorno al 1465) e, secondo il Come tutti i beni culturali, il convento di S. attacchi in parete di altra muratura che testi- Carli, vi si riscontrano degli accenni a stilemi Bernardino da Siena in Campli rappresenta moniano la presenza di un corpo di fabbrica crivelleschi. uno degli elementi fondamentali per il pro- indicato nelle planimetrie catastali e alle de- Nel chiostro ancora esiste un ciclo pittorico in- gresso civile del territorio Aprutino. Per que- scrizione degli inventari di mobili e arredi teramente dedicato alla vita di S. Giovanni da sta indubbia appartenenza alla cultura e alla conservati presso l’Archivio di Stato di Teramo Capestrano, realizzato nel 1727 da un certo collettività, il convento deve essere recupera- (fondo Intendenza Francese, b. 22, f. 5226 del Paolo Giovanni Flamenco. I dipinti non sono to e riutilizzato, possibilmente per la sua de- 1813). realizzati a “fresco” ma con una tecnica a ve- stinazione d’uso originaria, reinserito nel con- Esistono anche delle strutture sotterranee, latura simile a quella usata per le tele. Tutti i testo dell’intera città, rispettando e oggi non più praticabili. personaggi sembrano portare vestiti dell’epo- salvaguardando l’ambiente di sua pertinenza.