Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997

DOMENICO IANNACONE 4 maggio2020 numero 18anno89 SETTIMANALE DELLARAI RadiocorriereTv RADIOTELEVISIONE ITALIANA TELEVIDEO Lu 14 Ott 11:25:35 TELEVIDEO Lu 14 Ott 11:25:35 UU LT LT I MI M'ORA'ORA

LA GUIDA COMPLETA AI PROGRAMMI LA GUIDA COMPLETA RAI LA TROVATE ALLA PAGINA 501 AI PROGRAMMI RAI LA TROVATE DEL TELEVIDEO ALLA PAGINA 501 DEL TELEVIDEO

E ALLA PAGINA 482 DEL TELEVIDEO TUTTEE ALLA LE PAGINAANTICIPAZIONI 482 DEL DELTELEVIDEO RADIOCORRIERETUTTE LE TVANTICIPAZIONI DEL RADIOCORRIERE TV L'ALBA È VICINA. PROVIAMOCI INSIEME… Ripartiamo. La domenica, Pasqua, Pasquetta, il Primo Maggio, le nostre piazze vuote. Chiusi stadi, cinema e tradizionali luoghi della vita sociale. Funzioni religiose in diretta televisiva. E questa volta non sono andati tutti all’outlet, come scriveva Aldo Cazzullo in un suo interessantissimo libro. Siamo tutti a casa. Siamo tra quattro mura, più o meno grandi. Siamo a piangere a distanza i nostri cari. Siamo a guardare tremando i bollettini della Protezione Civile. Siamo in cerca di mascherine e a lavarci ripetutamente le mani. Siamo a giocare al piccolo chef, magari #cibookiamo rispolverando dalla cantina il vecchio “dolce forno” di nostra figlia, che oggi tenta con i tutorial di regalare lei ai propri bambini un dolce prelibato. Siamo in attesa che il telefono squilli e forse per alcuni non trillerà più. Stiamo vivendo un periodo difficilissimo, inaspettato, ma ora è il momento di ripartire guardando in casa, pensando a noi, perché @RaiLibri @RaiLibri railibriofficial bisogna rimettere in moto l’economia dell’Italia. Il Paese non è in svendita. Lo sappiamo bene che il motore della ripartenza siamo noi e noi soltanto. Con la nostra determinazione, con la nostra forza, con la nostra dedizione e quella passione mista a fierezza che ci rendono sempre più determinanti. Non possiamo fermarci a guardare domandandoci perché, dobbiamo recuperare tutte le nostre energie e tornare a trasformare in realtà i nostri desideri. Facile a dirsi, difficilissimo a farsi. Ma dobbiamo farlo perché la verità ha mille volti e ogni volto ha mille verità. da strada Vita Non ci siamo mai tirati indietro e non bisogna tirare fuori un dizionario della memoria per ricordare la nostra storia. Fabrizio Casinelli PRIMO MAGGIO RAI4 SOMMARIO Dal 4 maggio su Rai4 la Grande successo del concertone seconda stagione di “Marvel’s N. 18 in “edizione straordinaria” Runaways” e la prima di realizzato da Rai3 in “Marvel’s Jessica Jones” 4 MAGGIO 2020 collaborazione con CGIL, CISL e UIL e trasmesso anche da Rai 36 Radio2 e da RaiPlay VITA DA STRADA 28

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Ercole Rocchetti, Veronica SPORT Briganti e Marina Borrometi Lo scudetto di "Giulietta" sono coautori di Federica Sciarelli del volume edito da Rai 58 FAME D'AMORE DAVID DI DONATELLO Libri, la storia di donne e uomini caduti nella rete di sedicenti Francesca Fialdini conduce il Venerdì 8 maggio in diretta innamorati ansiosi solo di nuovo programma sui disturbi su Rai1 in prima serata derubarli alimentari e sulle patologie ad l’assegnazione dei Premi LE CLASSIFICHE essi connesse. Da lunedì 11 David di Donatello e dei David 42 DI RADIO MONITOR maggio in seconda serata su Rai3 Speciali. Conduce Carlo Conti SABATO SERA Tutto il meglio della 12 18 Una serata evento dedicata al musica nazionale e decalogo che Dio detto a Mosè DONNE IN PRIMA LINEA internazionale nelle sul Monte Sinai. Con Roberto classifiche di AirPlay Incontro con i prefetti di Benigni il 9 maggio su Rai1 MARIO ACAMPA CAFFÈ EUROPA Genova e Bari, Carmen 60 DUILIO GIAMMARIA 24 Perrotta e Antonia Bellomo, e MASSIMO GHINI Il conduttore de “La Banda Incontro con Tiziana Di con l’avvocato cassazionista dei Fuoriclasse” su Rai Gulp: Simone: “Vogliamo rendere BiancaMaria D’Agostino “L’informazione non deve Tra pubblico e privato. “Ricreiamo l’idea di comunità comprensibile l’istituzione CINEMA IN TV prendere decisioni, ma Incontro con l'attore romano in televisione con la missione europea agli ascoltatori”. In 46 DOMENICO IANNACONE può evidenziare storture protagonista della serie di Rai1 di scardinare la cassaforte onda su Rai Radio1 e su Rai GR Una selezione dei film e proporre soluzioni”. "Vivi e Lascia Vivere" della conoscenza” Parlamento in programma Prima che la pandemia ci Intervista al conduttore di SERIE TV CULTURA sulle reti Rai travolgesse chi eravamo “Petrolio Antivirus” (Rai2) e 20 30 38 veramente? Il giornalista L'arte, la musica, la storia, direttore della Produzione Dal 9 maggio su Rai3 62 ricostruisce gli ultimi tratti di documentari della Rai "Liberi tutti" la serie in la danza, il teatro, i libri, la un’umanità che subito dopo non dodici puntate interpretata bellezza raccontati sarebbe più stata la stessa. Da 16 da Giorgio Tirabassi e Anita dai canali Rai domenica 10 maggio su Rai3 Caprioli SPECIALE LA SCELTA RADIO1 torna “Che ci faccio qui” PLOT MACHINE 52 ALMANACCO Gad Lerner conclude il suo 26 8 viaggio nella memoria con un Anteprima della puntata Le storiche copertine del RadiocorriereTv appuntamento di riflessione RAGAZZI sulla Resistenza. Venerdì 8 40 maggio su Rai3 Tutte le novità del 64 palinsesto Rai dedicato 34 ai più piccoli

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RADIOCORRIERETV DIRETTORE RESPONSABILE www.radiocorrieretv.rai.it Capo redattore Grafica SETTIMANALE DELLA RAI FABRIZIO CASINELLI www.rai-com.com Simonetta Faverio Claudia Tore Vanessa Somalvico RADIOTELEVISIONE ITALIANA Redazione - Rai www.ufficiostampa.rai.it In redazione TUTTI I PROGRAMMI Reg. Trib. n. 673 Via Umberto Novaro 18 Cinzia Geromino del 16 dicembre 1997 00195 ROMA Antonella Colombo SONO DISPONIBILI SU Numero 18 - anno 89 Tel. 0633178213 Ivan Gabrielli 4 maggio 2020

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La vita nelle storie minime

Nelle sei nuove puntate di “Che ci faccio qui”, ornano “Che ci faccio qui” e il racconto del Paese Come cambia il tuo sguardo sulla realtà alla luce dei giorni mia idea è quella di abbracciare ogni altro tipo di biso- in onda su Rai3 da domenica 10 maggio alle dalla strada. Da dove parte questo nuovo viaggio? difficili che stiamo vivendo? gno. Nella terza puntata c’è il tema degli animali, come Dai diritti, in buona parte disattesi, di tutti gli È come se ci fosse uno sguardo su quello che non è sta- elemento dell’umanità, ed è un argomento fondamentale. 20.30, il giornalista ricostruisce gli ultimi tratti esseri viventi, è come se allargassi al mondo la to più lo stesso, come se uno si voltasse allo specchio, si Racconto una storia incredibile, sono andato vicino Roma di un’umanità che subito dopo non sarebbe Tplatea delle disuguaglianze che ci possono essere. Ripren- guardasse e si vedesse per come era realmente due mesi al “Santuario capra libera tutti”, nato per volontà di un al- più stata la stessa. Uno specchio impietoso per diamo dal tema dell’immigrazione facendo ritorno a Rosar- fa. E questo atterrisce. Scopriremo la nostra faccia, anche levatore che a un certo punto ha avuto una conversione. guardare dentro di noi, comprendere tutte le no, dove migliaia di braccianti vivono in accampamenti di quella che oggi non ci piace. Ho dovuto scrivere dei testi Un giorno, dopo avere venduto degli agnelli per mandarli nostre omissioni e capire quello che non abbiamo fortuna e in ruderi abbandonati, senza luce né acqua. Lì che avessero a che fare con un’osservazione quasi dall’alto, al macello, ha avuto una sorta di ribellione verso questo ho pensato a Wim Wenders, a “Il cielo sopra Berlino”, un modo di utilizzare gli animali e se li è andati a ricomprare. fatto per noi stessi e per gli altri. “Storie di dolore, ho ritrovato un amico, Bartolo Mercuri, un commerciante di mobili che ogni giorno offre a molti immigrati un pasto volo radente per capire quello che si vedeva là sotto. Adesso vive con duecento animali che sono stati salvati di emarginazione, ma anche di riscatto – afferma dai macelli, non è una dimensione fricchettona ma pro- caldo e vestiti usati. Le prime due puntate, intitolate “Ogni In questo volo cosa hai visto? Iannacone – per scrivere le regole di una Nuova fondissima. La puntata si intitola “Dalla tua parte”. santo giorno” (capitolo 1 e 2), mi consentono di raccontare Se ripenso a quella dimensione, penso a una grande ingiu- Costituzione di tutti gli esseri viventi” la disuguaglianza, lo sfruttamento, il fatto che le persone stizia del mondo. Abbiamo alimentato una profondissima C’è un cambiamento in atto… diventano invisibili quando ci fa comodo, mentre quando ci ingiustizia, quasi umanitaria, non solo legata agli immigra- Prima avevamo gli occhi solo per guardare noi stessi, era occorrono ne chiediamo le braccia, il lavoro. ti. Ci siamo piano piano scordati del mondo, tanto è che la tutto autoreferenziale. Oggi abbiamo il problema di do

8 TV RADIOCORRIERE 9 vere pensare al futuro, al progresso, a quella che sarà la “curare”, perché la partita continua anche fuori dal campo. Con la ripartenza riusciremo a rivedere le regole, a evitare gli che il Servizio Pubblico prenda l’impegno di farlo dal bas- nostra vita, quella dei nostri figli, abbiamo il problema Nel campo di calcio ci sono regole nuove, un giocatore non errori del passato? so. C’è bisogno di andare a cercare spunti e storie tra la anche di immaginarla. può fare più di tre gol, poi è costretto a passare la palla per Non abbiamo altra scelta, si dovrà cambiare tutto, proprio gente comune. Credo che ci sarà la possibilità di raccon- perché il mondo non sarà più come prima. E quindi dobbia- Nella quarta e nella quinta puntata ritorna il tema delle far fare gol agli altri. Non c’è un arbitro, c’è autogestione. tare un mondo nuovo, a partire dai sogni delle persone, mo ricordarci di cos’era quel mondo lì, lo dobbiamo tenere periferie È una storia bellissima. A fianco al mostro di cemento c’è abbiamo l’obbligo di creare un nuovo concetto di umanità, come un canovaccio da non ripetere. Dovremo andare ben Sono andato al Corviale, alla periferia di Roma, altro ele- così un’altra dimensione, quasi un cono di luce, si chiama potremo metterlo in piedi seguendo una sorta di alfabe- oltre l’idea di fare aggiustamenti minimi. Quello che face- mento di disomogeneità del mondo, una schizofrenia del “Il campo dei miracoli”. tizzazione emotiva. vamo prima era fortemente inquinato dalla demagogia, dal sistema, una visione indotta da una certa architettura che Il viaggio di “Che ci faccio qui” si concluderà nel nord del populismo, dagli interessi, dalle lobby, tutta roba che oggi è Negli anni hai raccontato decine di storie di vita, come ti guardava alle periferie come a un tema di ricostruzione. Paese stata spazzata via. Avremo un tempo molto duro, in cui do- hanno cambiato? Scampia non è nulla rispetto alla dimensione del Corvia- Ho pensato alle cose, agli oggetti creati dagli uomini per vremo ricompattarci e affrontare i problemi della crisi eco- Ho fatto un’operazione immersiva, mi sono ritrovato den- le, dove ti perdi, dove chi abita nel lotto A non sa chi vive essere utili alla società, oggetti che si animano di un signi- nomica. Finita la fase della paura fisica, inizierà quella della tro alle storie, non solo come giornalista. In tutti questi nel lotto B. Ho raccontato questo mondo, una forma di paura per la nostra sussistenza, del potercela fare. L’unica anni non ho mai messo una distanza tra il giornalista e disgregazione umana, ma ho trovato anche un fascio di ficato particolare. Sono andato a Moncalieri, dove c’è un’a- prospettiva possibile è non rifare gli stessi errori. l’uomo e questo mi ha creato anche molto dolore. È come luce, che nasce dallo sport. Un ex calciatore ed ex ultrà ha zienda che ricicla gli elettrodomestici, li va salvando dalla se avessi raccolto bagagli di dolore e me li fossi portati preso in gestione un campetto di calcio che è proprio di distruzione nei centri di raccolta RAE, li rimette in sesto e Come sta cambiando in queste settimane il racconto televi- fronte all’edificio che diventa uno spalto (il plesso princi- poi in circolazione, è l’antitesi del consumismo spinto, del- sivo? dietro: forti emozioni, forti sofferenze. Poi ci sono state pale del Corviale è lungo quasi un chilometro). L’iniziativa la massificazione dei consumi. Un’idea molto rispondente Si è standardizzato per necessità, i collegamenti via Skype e anche storie belle, positive, ho fatto incontri straordina- di calcio sociale ribalta completamente le regole del gio- all’oggi. In una fase così destabilizzante in cui abbiamo per- da casa hanno in parte supplito allo stop imposto dal black- ri. Il lavoro mi ha fatto conoscere persone che mi hanno co: le squadre sono composte da uomini, donne, giocatori so le certezze, staremo più attenti all’ambiente, agli anima- out. Il racconto delle cose è completamente concentrato sul dato tanto, anche le storie minime sono state esemplari, bravi e meno bravi, persone zoppe, autistiche, un mecca- li, a quello che mangeremo, a chi non ha diritti, perché ab- Coronavirus, sulla pandemia. In futuro dovremo essere più mi hanno insegnato ad essere un uomo e un giornalista nismo di integrazione nel quale vince la squadra che sa biamo capito che quei diritti possiamo perderli anche noi. bravi, nella società ci sono infinite cose da raccontare, spero migliore. 

10 TV RADIOCORRIERE 11 DOCUSERIE IN QUATTRO PUNTATE

Francesca Fialdini conduce il nuovo programma sui disturbi alimentari e sulle patologie ad essi connesse. Un dramma, di cui poco si parla, che colpisce per lo più i giovani e che coinvolge numerose famiglie. Da lunedì 11 maggio in seconda serata su Rai3

l disturbo del comportamento alimentare è uno dei disagi giovanili più diffusi e meno raccontati. Per questo Rai3, nel pieno della sua missione di servizio pubbli- co, ha voluto puntare una luce su questo dramma che coinvolge molte famiglie photo credit: Alessandro Di Marco photo credit: italiane realizzando il nuovo programma “Fame d’Amore”, in onda da lunedì 11 Imaggio in seconda serata su Rai3. Al timone della trasmissione Francesca Fialdini che, approdando sulla terza rete, raddoppia il suo impegno aziendale, rimanendo anche alla conduzione di “Da noi…a ruota libera”, la domenica pomeriggio su Rai 1. La nuova docuserie in quattro puntate è ambientata in due comunità italiane di eccel- lenza: due luoghi dell’anima che accolgono e curano le ferite delle patologie legate alle dipendenze da cibo. L’età media di insorgenza di queste patologie è tra i 15 e i 19 anni, ma si sta abbassando. Un fenomeno che si nasconde tra le pieghe della so- cietà spesso sotto falso nome, coperto di giustificazioni e pregiudizi, dal costo in vite altissimo. Cosa rende oggi l’anoressia, la bulimia e le dipendenze da cibo così diffuse? Cosa alimenta l’ossessione per l’immagine e per il corpo di tanti giovani donne e uo- mini del nostro tempo? Come mai il cibo è diventato oggetto di tante passioni e fonte di tanti problemi? “Fame d’Amore” è il racconto delle difficili fasi che attraversano i ragazzi e le loro famiglie, della lotta per uscire dalla malattia, dall’arrivo in comunità FAME fino al ritorno alla vita di tutti i giorni. Grazie al supporto del team di esperti delle due comunità all’avanguardia nella cura dei disturbi alimentari, verranno documentate tutte le fasi di un lungo percorso a ostacoli, in cui il cibo, il corpo e l’amore sono gli strumenti fondamentali per la rinascita. A tenere le fila di questo viaggio, conoscitivo ed emozionale insieme, è Francesca Fialdini che racconta, con delicatezza e capacità empatica, le storie di queste vite giunte a una svolta: i nuovi legami che si creano, i d’Amore rapporti che maturano, il coraggio di cambiare. Ci si affeziona e ci si commuove, si combatte e si soffre con loro, si sorride delle loro battute e si gioisce ad ogni nuovo passaggio del loro lungo viaggio per la guarigione. “Fame D’Amore” è un programma di Andrea Casadio scritto con Mariano Cirino e con la consulenza di Stefania Colletta e Maria Sorrentino. La consulenza scientifica è di Laura Dalla Ragione e Leonardo Mendolicchio. Prodotto da Rai3 in collaborazione con Ballandi, la Regia è di Andrea Casadio, la fotografia è di Antonio Scappatura e Alberto Di Paola. Delegato Rai Mer- cuzio Mencucci. Produttore Esecutivo Ballandi Luca Catalano. 

12 TV RADIOCCORRIEREORRIERE 13 SERVIZIO PUBBLICO

Il RadiocorriereTv incontra Duilio Giammaria, conduttore del programma di Rai2 e direttore della Produzione documentari della Rai. Il popolare giornalista: “‘Petrolio Antivirus’ incrocia le scelte scientifiche, le analizza, le discute. L’informazione non deve prendere decisioni, ma può evidenziare storture e proporre soluzioni”

osa significa fare informazione al tem- po del Coronavirus? Fare partecipare i cittadini alla con- sapevolezza dei problemi che ci so- Cno e alle possibili soluzioni, non semplice- mente elencando le questioni, ma trovando il bandolo della matassa. Legittimamente, a nome di “Petrolio”, posso rivendicare il fatto che per primi abbiamo inaugurato la sta- gione dell’attenzione nei confronti dei test, quando ancora l’OMS e l’ISS dicevano che dovevano essere fatti solo alle persone con sintomi evidenti. Avendo incrociato i dati di Vo’ Euganeo, abbiamo sollecitato tutti al fatto che quell’esperienza ci diceva che c’erano gli asintomatici, così facendo abbiamo incorag- giato anche le politiche della Regione Veneto a essere ancora più assertive. Quando la tele- visione incrocia le scelte scientifiche, le ana- lizza, le discute e dice: secondo me questa è la linea, aiuta. L’informazione non deve pren- dere decisioni, ma può evidenziare storture e Dopo ogni guerra, proporre soluzioni. È tipico dell’informazione impegnata e noi pensiamo di esserlo, e que- sto ci è stato riconosciuto dal pubblico. Una televisione capace di dare un contributo IL CAMBIAMENTO fattivo… Anche sulla Cina e sulla Russia, o sugli errori dell’OMS, siamo stati in qualche modo pre- cursori, nel mainstream televisivo nessuno aveva fatto un ragionamento così. Riuscire a essere propositivi significa arrivare un passo prima che le questioni siano persino perce- pite dall’opinione pubblica. Un’informazione

14 TV RADIOCORRIERE 15 quasi precognitiva, una forma di intelligenza ar- La difficoltà maggiore è trovare il filo del di- tificiale. scorso, ciò che vuoi dire. “Petrolio” non è un pro- gramma elencativo, non siamo un talk show che Da gennaio a oggi, dall’inizio dell’epidemia in Ci- mette insieme tanti ospiti solo per farli parlare. na alla pandemia globale, sembra passato molto La seconda difficoltà è utilizzare le fonti come più di qualche mese. Oggi che fotografia ti senti in un periodo di guerra, “in the fog of war”. Nel- di scattare? le nebbie della guerra le fonti diventano anche Stiamo vivendo un passaggio epocale. Sin dalla propagandistiche, senti una parte, l’altra, ognu- primissima puntata di “Petrolio Antivirus” dissi no ha una tesi. La cosa complessa è discernere ai miei collaboratori che avremmo dovuto com- dalla “propaganda”, dai meccanismi che intorbi- portarci come in una guerra, da affrontare in dano l’acqua, per cercare di arrivare a un punto modo monotematico, sapendo che molti degli di vista obiettivo, verificato, verificabile e com- assunti di quello che facevamo anche noi prima, prensibile. sarebbero cambiati. E così è stato. Stiamo cam- biando il nostro modo di lavorare, e non parlo C’è un antivirus contro la cattiva informazione? C’è una cura, che è quella che ha iniziato a fa- semplicemente del telelavoro, è qualcosa di più re la Rai con la struttura contro le fake news, importante. Chiediamo alla società italiana di affidando l’incarico ad Antonio Di Bella, è una fare una sorta di autocoscienza, sia a livello po- terapia molto utile quando la malattia è iniziata. litico che sociale, cercando di evidenziare quali Vorremmo però un vaccino. Nella composizione sono le cose che non sono andate, che apparten- dei programmi d’informazione, è doveroso rico- gono a una stagione passata e che non possono noscere chi fa un lavoro scientifico da chi invece essere applicate a questa nuova stagione che opera in modo elencativo. Rappresentare tutti i chiede un cambiamento nella gestione dell’am- punti di vista senza averli valutati conduce nel ministrazione, dell’informazione, della vita quo- classico terreno di coltura della disinformazio- tidiana. Tutti noi ci misuriamo su questo e dob- ne. Perché non dare spazio a chi diceva, nelle biamo fare in modo che il misurarsi individuale prime fasi dell’epidemia, che si trattava di un’in- si trasformi in un progetto collettivo e sociale, fluenza o poco più? Quelli sono i grandi errori. che ci porti fuori da questa situazione. Traggo L’antivirus è investire sull’informazione di quali- la fotografia di una grandissima opportunità di tà. Posso annunciare che insieme al Tavolo so- cambiamento. ciale della Rai, presieduto da Giovanni Parapini, su mandato dell’Ad Fabrizio Salini, stiamo lavo- Ripartire con determinazione per modernizzare il rando a un racconto di quello che sta facendo Paese… il Servizio Pubblico in questi mesi. Ci sarà un Lo shock traumatico della guerra, che ho vis- documentario sotto l’egida di Rai Documentari suto in mille occasioni diverse, è distruttivo, i che servirà a fissare la fotografia di quello che dati economici sono quelli di un Paese che si è successo. indebiterà drasticamente, esattamente come in una guerra, ma proprio come in un dopoguer- Da giornalista, ma anche da spettatore, cosa ti ha ra dobbiamo cambiare, evolvere, innovare, dare colpito del racconto dei fatti proposto dai media in spazio a nuove idee. Quasi nulla di quello che questi mesi? ci siamo trascinati sin qui deve rimanere tale e Le cose che colpiscono nel bene sono quelle che quale, tranne gli assunti di partenza, quelli del- riescono a incrociare il dato della storia perso- la Costituzione. Dobbiamo dare forza maggiore nale e trasformarlo in un racconto sociale. Non ai principi della Carta, diritto alla scuola oggi mi piace invece chi ha continuato a lavorare significa diritto alla connettività: gli operatori pensando solo al proprio tornaconto, al singolo devono essere inchiodati nelle loro responsabi- dato d’ascolto o alla piccola esclusiva. Quella è un’informazione vecchia, che lascia il tempo che lità di portare fibra, connettività, dovunque, al trova. Anche noi giornalisti, la nostra categoria, massimo livello possibile. deve fare un formidabile esame di coscienza e Cosa significa fare inchiesta con un’emergenza in rinnovarsi profondamente. È l’occasione giusta corso? per ripartire. 

16 TV RADIOCORRIERE 17 DAVID DI DONATELLO Celebriamo il cinema italiano

Venerdì 8 maggio in diretta su Rai 1 saranno assegnati i Premi David di Donatello e i David Speciali. A Ficarra e Picone il David dello spettatore per “Il primo Natale”. Nel corso della serata, condotta da Carlo Conti, gli omaggi ad Alberto Sordi e a Federico Fellini per il centenario dalla loro nascita

a 65a edizione dei David di Donatello, organizzata dall’Accademia del Cinema Italiano, sarà trasmessa in diretta venerdì 8 maggio alle 21.25 su Rai1. Sarà un appuntamento speciale e da remoto, con un linguaggio “all news” fatto di belle immagini, grafica, musica e tanto ritmo. Obiettivo principale, celebrare il cinema Litaliano, che vuole reagire all’emergenza della quale è esso stesso vittima. Sono 25 i Premi David di Donatello e i David Speciali da assegnare. I vincitori delle 23 categorie in gara (miglior film, miglior regia, miglior regista esordiente, migliore sceneggiatura origi- nale, migliore sceneggiatura non originale, miglior produttore, migliore attrice protago- nista, miglior attore protagonista, migliore attrice non protagonista, migliore attore non protagonista, miglior autore della fotografia, migliore musicista, miglior canzone origi- nale, migliore scenografo, migliore costumista, miglior truccatore, miglior acconciatore, migliore montatore, miglior suono, migliori effetti visivi, miglior documentario, miglior film straniero, miglior cortometraggio) saranno premiati virtualmente dal conduttore, con i candidati delle cinquine collegati in contemporanea dalle loro case e inquadrati simultaneamente in video. Già annunciato, invece, il film vincitore del premio David dello spettatore, assegnato a “Il primo Natale” di Ficarra e Picone, il più visto dell’intera stagione. Ad arricchire l’evento, il continuo dialogo del presentatore con i professionisti in lizza per le ambite statuette. Anche da remoto, non saranno assenti la sorpresa e l’emozione coinvolgente con l'apertura delle buste e la dichiarazione dei vincitori, con i classici e rituali ringraziamenti finali. In un’edizione speciale come questa, non man- cheranno due importanti omaggi: ad Alberto Sordi e a Federico Fellini per il centenario dalla loro nascita. 

18 TV RADIOCORRIERE 19 ome stanno trascorrendo queste giornate a casa? MASSIMO GHINI “Quest’anno lo avrei voluto Quando da ragazzo lessi "Le mie prigioni" di Silvio ricordare diversamente, Pellico, non avrei mai immaginato di capirne oggi il non come una terribile senso, quel patimento raccontato (ride). Cerco di fare pagina di storia” dice, a ironia su una situazione che è al contrario drammati- ca. Quest’anno lo avrei voluto ricordare diversamente, non come proposito dell’emergenza C una terribile pagina di storia. Sono a casa con la mia famiglia, corona virus, l'attore romano trascorro il tempo con tre dei miei quattro figli, i due maschi e che, sulla serie "Vivi e Margherita, che con molte difficoltà siamo riusciti a far rientrare lascia vivere", afferma: dall'Inghilterra. Leggo molto e cerco di partecipare a progetti “È un racconto molto che sostengano la raccolta fondi per gli ospedali.

affascinante, intrigante, Anche in questa situazione dimostra di essere attivamente parteci- che mescola il noir e il pe della vita pubblica... giallo”. E su Elena Sofia Ricci La partecipazione è sempre stata un valore importante nella mia aggiunge: “È come me, una vita, ma se rinascessi, vorrei essere solo un artista, perché inte- ressarsi della vita pubblica è quasi una "malattia". grande lavoratrice e una straordinaria professionista. Come ha trascorso il giorno della Liberazione e la Festa dei Lavo- La adoro, ogni volta che ratori? ll 25 aprile mi coinvolge molto, da sempre, perché sono figlio lavoro con lei sembra di di un partigiano combattente, deportato in un campo di concen- andare in vacanza” tramento. Quest'anno è la prima volta che non ho potuto par- tecipare alla manifestazione e mi dispiace, ma la ricorrenza ha acquisito un valore ancora più profondo perché, per lo stato di costrizione in cui ci troviamo, aspettiamo tutti il giorno di una nuova Liberazione. Le migliaia di persone che con il loro sacrifi- cio hanno combattuto per la nostra libertà mi fanno riflettere su chi, oggi, in maniera diversa, sta facendo la Resistenza in prima linea: i medici, gli infermieri, le forze dell'ordine. Dovrebbero ri- cevere la medaglia d'oro al valore civile. Per il Primo Maggio ho invece registrato la lettura del discorso di Giuseppe Di Vittorio (segretario storico della CGIL), un comizio degli anni Cinquanta molto attuale. Il mio pensiero si è rivolto a tutti i lavoratori di questo Paese, in particolare a quelli della categoria a cui appar- tengo, che stanno soffrendo molto.

C'è molta incertezza tra i lavoratori dello spettacolo... Il virus ha democraticamente messo tutti sullo stesso piano. For- se per la prima volta, avverto che c'è il terreno giusto per chiede- re dei cambiamenti. Ne abbiamo bisogno per sopravvivere, per- ché siamo sull'orlo del dirupo e come categoria abbiamo bisogno di proposte concrete per ripartire. Quando Winston Churchill, nel pieno della Seconda guerra mondiale, investiva i soldi nella cul- tura, a chi contestava questo rispondeva: "Secondo voi perché facciamo la guerra? Che senso ha?". Il senso era, ed è, combattere Sono caduto e rinato per mantenere viva la forza della propria storia, della cultura e della civiltà.

Cosa si aspetta per risollevare la categoria? Auspico che presto tutti i settori fondamentali del nostro Paese TANTE VOLTE possano ripartire, sarò il primo a scendere in piazza in segno di

20 TV RADIOCORRIERE 21 sostegno. Mi chiedo se la stessa solidarietà sarà dimo- di un artista? blico. È un progetto che mescola il noir, il giallo e si ri- strata anche ai lavoratori dello spettacolo, erroneamente Nella realtà non è così e la mia frenesia di essere un atto- schia sempre lo spoiler. Diciamo che io sono un passato considerati qualcosa di futile. Ho preso parte alla vita po- re a 360 gradi non è stata capita, ma io sono nato per fare che ritorna e che porta con sé qualche sorpresa. Elena litica della mia città, Roma, come consigliere comunale: questo, non so fare nient'altro. Non sono un raccomanda- non ha bisogno di presentazioni, è come me, una grande ogni qual volta c'era un problema nella finanziaria, i soldi to, o una sventolona che fa girare la testa, ma ho sem- lavoratrice e una straordinaria professionista. La adoro, si sottraevano alla cultura. Siamo tutti attaccati a un re- pre seguito la mia strada, mettendomi alla prova anche ogni volta che lavoro con lei sembra di andare in vacan- spiratore, i soldi dello Stato. Io mi considero fortunato, come presentatore. La critica ha scritto qualsiasi cosa su za. Interpreta una donna forte, che deve affrontare un ma ci sono tantissimi lavoratori in difficoltà e se non la- di me, non sempre positiva, come nel caso de "La Tregua" futuro difficile, con un marito scomparso, ma come tutte vorano, come adesso, non possono mantenere la famiglia, di Francesco Rosi, un film che ha girato tutto il mondo. le donne è dotata di una forza sovrumana, si organiz- sostenere le spese. In maniera superficiale si pensa che Nella pellicola intrepretavo un ebreo romano del ghet- za e, quando sembra che tutto stia per aggiustarsi, dal questa categoria non necessiti di un sostegno, ma non è to, semianalfabeta, arrestato nel '44. Se avessero letto i nulla arriva Toni con la sua storia. È un racconto molto così. Se un operaio viene licenziato ha la cassa integra- libri di Levi, avrebbero capito che il mio Cesare, quasi un affascinante, intrigante, mi ha sorpreso essere chiamato zione, noi invece abbiamo una cassa data in testa. Come personaggio comico, era tutto rappresentato tra quelle da Pappi Corsicato, non pensavo di interessargli come tutti ci sudiamo quello che guadagniamo. pagine. Prima mi snobbavano, oggi qualsiasi cosa faccia attore. Ci siamo divertiti molto a lavorare insieme. mi esaltano. Anche questo atteggiamento mi sembra esa- Questo perché? La sua generazione ha potuto contare su maestri eccelsi, gerato. Sono però un grande professionista, so recitare in Il Iavoro dell'artista è considerato un hobby, difficile da quali sono i modelli per le nuove generazioni di attori? tre lingue, sono stato diretto da grandi registi e, insieme far digerire anche in famiglia, una scelta spesso vissuta Oggi c'è la voglia del tutto e subito. È questo il vero pe- ad altri della mia generazione, Ennio Fantastichini, Fabri- male. Accadde anche a me, dovetti fare le valigie, andar- ricolo. Potremmo essere noi degli esempi per i più gio- zio Bentivoglio, Sergio Rubini, Sergio Castellitto, qualche mene di casa, perché avevo tradito tutti non volendo più vani, meriteremmo dunque un giusto riconoscimento, riga di storia del cinema l'abbiamo scritta. Oggi pare che frequentare l'università. non incensazione, anche perché non siamo né Sordi, né siamo circondati da geni (ride), beati loro, perché quando Mastroianni, né Gassmann. Negli anni Novanta, in fon- Le cose per lei sono andate diversamente, un percorso pro- abbiamo iniziato non ci davano mezzo spazio sul giornale do, venivamo identificati come il nuovo cinema italia- fessionale di alternanza tra il leggero e il popolare... e ci consideravano sempre degli emergenti del cinema no. È la regola del passaggio del testimone, cosa molto Sono molto contento che, all'età della pensione, mi sia italiano. Massimo D'Apporto una volta disse: "Potremo di- normale nel cinema francese, per esempio, che mescola stato riconosciuto questo. Sono un attore con trent'anni ventare almeno galleggianti?". egregiamente la professionalità di generazioni diverse. di carriera alle spalle, non vengo fuori all'improvviso. I A proposito di cambiamenti, "Vivi e lascia vivere" racconta La discriminante non è attore giovane o attore vecchio, miei esordi sono stati favolosi, il debutto con Strehler, proprio la ripartenza. A lei è mai capitato di ricominciare? piuttosto cinema fatto bene o fatto male. Un emergente il lavoro con Gabriele Lavia, ma anche Franco Zeffirelli, Il mio maestro Gassmann, che poi diventò un grande ami- e uno di esperienza sono i protagonisti di un film di suc- Giuseppe Patroni Griffi, e ovviamente Vittorio Gassmann. co, mi disse una volta: "Io sono morto e risorto almeno tre cesso come "Quasi amici", l'Oscar i francesi lo vincono È stato come giocare in , ero giovane, mi pagavano volte nella mia vita". Detto da un divo come lui, mi colpì con un film muto e in bianco e nero, inimmaginabile in poco, ma mi sentivo un principe. Con il cinema ho comin- molto. Era un attore considerato bellissimo, ma antipati- Italia. La mia recitazione, come quella di altri professio- ciato nel 1982 e da allora non mi sono mai fermato, ho co. Poi, improvvisamente, Sordi gli mette una parrucca ne nisti coetanei, è figlia della scuola di Volonté, di Sordi, lavorato in tutto il mondo, e da subito sono stato un ani- "I soliti ignoti" e diventa anche un re della commedia. Io di Gassmann, non dell'Actors Studio. Le imitazioni degli male anarchico che ha variato spesso la professione. Non non sono Vittorio Gassmann, ma ho trovato delle simili- attori americani non mi piacciono, noi italiani abbiamo sono un genio, sono solo un professionista, parola che da tudini nel mio percorso da attore. Sono caduto e rinato una cifra stilistica che ci distingue. Eviterei la scopiaz- noi fa meraviglia. tante volte, sempre, per fortuna, a un certo livello, ma con zatura perché rivela un atteggiamento provinciale. In che senso? l'idea di riscoprirmi. Un attore deve continuare a sorpren- Nella sua carriera c'è molto teatro. Per essere un grande Ho vissuto in America, in Inghilterra, in Francia, in Spa- dere. Io non ho un tratto distintivo forte, non mi hanno attore è necessario calpestare anche quel palco? gna, facendo esperienze straordinarie nel mio lavoro. mai fatto neanche un'imitazione, a parte quella di mio Non è una regola fissa, ma qualche elemento in più lo Esprimersi in forme artistiche diverse è considerato un figlio, perché faccio parte della categoria di attori che dà. Ricordiamoci che l'interpretazione, la finzione nasce passaggio normale per un professionista, non sorprende interpretano, devo cercare di diventare quel personag- proprio con il teatro, l'imitazione delle storie della vita. come invece succede da noi, che nel DNA abbiamo sem- gio. Ma fin da ragazzino non vedevo l'ora di indossare le Sperimentarsi davanti a un pubblico che ascolta parole pre l'idea del posto fisso, obiettivo principale delle madri maschere a Carnevale per trasformarmi in un personag- che prendono corpo e anima è l'Actors Studio della ci- e dei padri italiani. Una mentalità presente anche nel no- gio e sognare. Gli inglesi dicono to play, i francesi jouer, viltà. Il teatro aiuta ad avere un'attitudine nella recita- stro mondo, che cerca di inquadrare l'artista dentro una mettendo l'accento sulla componente ludica, in italiano zione, una palestra meravigliosa. Io dico sempre che il categoria: il comico, l'attore da teatro stabile, o di cinema "recitare" suona un po' pesante. cinema è l'amante, mentre il teatro è la moglie, ha in sé d'autore, o solo di televisione. Chi fa questo mestiere de- Ci racconta qualcosa di Toni? qualcosa di erotico. Quando sto lontano da questo palco ve saper cambiare pelle ogni volta. Con Elena Sofia Ricci ci siamo spesso detti quanto sia dif- per troppo tempo, sento la mancanza della scena, del La trasformazione non dovrebbe essere la cifra principale ficile parlare di questa serie senza svelare nulla al pub- rapporto diretto, vero, con il pubblico, dell'applauso. 

22 23 Il 9 maggio alle 20.40 su Rai1, Roberto Benigni SABATO SERA sarà in onda con la replica dello spettacolo trasmesso dal Palastudio di Cinecittà, dedicato al decalogo che Dio dettò a Mosè sul Monte Sinai

Dieci Comandamenti sono “lo ‘spettacolo’ per eccel- lenza. Credo non ci sia storia più bella, il racconto dell’Esodo è esempio rivoluzionario, una strada da seguire, è d’ispirazione per qualsiasi moto di libertà. IQuesti comandamenti fanno bene alla salute, ne abbiamo bisogno”, sono le parole di Roberto Benigni, protagonista sabato 9 maggio in prima serata su Rai1 di un evento ec- cezionale. “All’inizio avevo pensato di fare addirittura dieci serate, potevo andare avanti per mesi e mesi perché sono inconsumabili, non si finisce mai – prosegue l’attore tosca- no – È la più bella storia del mondo, una storia che credia- mo di conoscere, ma poi si rivela sempre nuova. È la legge dei sentimenti. Per la prima volta ci vengono date delle regole, regole così attuali da impressionare. Diventano legge i sentimenti, l’amore, la fedeltà, il futuro, il tempo”. Prodotto dalla Melampo Cinematografica, lo spettacolo è organizzato da Lucio Presta, con la produzione esecutiva di Arcobaleno Tre. Stefano Vicario ha curato la regia delle riprese in Full HD, Massimo Pascucci è il direttore della fo- tografia. La scenografia, allestita con circa 100 metri cubi di legno, è di Gaetano e Chiara Castelli, la realizzazione scenografica è di Cinecittà Studios, le riprese televisive sono state effettuate dalla Rai Radiotelevisione Italiana, con supporto audio e luci della DB Technology. Claudio Onorati © I Dieci Comandamenti

24 TV RADIOCORRIERECORRIERE 25 SERIE TV

©Assunta Servello Liberi tutti

ichele Venturi è un avvocato d’affari che due concezioni di vita. Una, quella del protagonista, l’al- Roncato. “Per raccontare questa storia era molto im- Dal 9 maggio su Rai3 la serie conduce la sua esistenza senza curarsi tra, di cui è incarnazione tutto il cohousing dove Michele portante la location, protagonista assoluta della serie in dodici puntate interpretata più di tanto degli altri. Il suo obiettivo è costretto a vivere, che si oppone decisamente a questa – proseguono Ciarrapico e Vendruscolo – Doveva es- è vivere nella comodità e nel lusso, an- visione del mondo e la considera anzi come la strada ma- da Giorgio Tirabassi con Anita sere disordinata ma armonica, un po’ selvatica ma non che a costo di giocare sporco. Questo estra verso il baratro. “Liberi tutti è lo slogan che accomu- Caprioli, Thomas Trabacchi, rurale, anticonvenzionale ma calda. Per questo abbia- Mfino al giorno in cui viene trovato con 25 milioni di euro na tutti i nostri protagonisti – affermano i registi – se lo mo lavorato a lungo con i nostri collaboratori: con lo Valeria Bilello, Caterina Guzzanti nel portabagagli dell’auto. Una volta confermato l’arresto dicono i cohouser alla fine delle interminabili assemblee, scenografo Paki Meduri per riempirla di oggetti e colo- e Andrea Roncato. Dietro la per esigenze cautelari, in mancanza di alternative, finisce Michele potrebbe farne il sottotitolo della sua esistenza ri, con il direttore della fotografia Alfredo Betrò perché macchina da presa gli apprezzati ai domiciliari in una “realtà” che non potrebbe essere più e gli intercettatori se lo ripetono a fine turno per comu- la luce fosse adatta alla commedia e un po’ magica, sceneggiatori e registi Giacomo lontana da lui: il cohousing o condominio solidale “Il Ni- nicarsi il sollievo di staccare. Ma liberi da cosa? Definire do”, fondato e gestito dalla sua ex moglie Eleonora. “Liberi la convivenza vuol dire definire il tipo di libertà che si con Grazia Materia affinché i costumi caratterizzassero Ciarrapico e Luca Vendruscolo tutti”, serie in dodici puntate, diretta da Giacomo Ciarra- cerca”. Nel cast Giorgio Tirabassi, Anita Caprioli, Thomas perfettamente i personaggi”. La serie è prodotta da Rai pico e da Luca Vendruscolo, è la cronaca dello scontro tra Trabacchi, Valeria Bilello, Caterina Guzzanti e Andrea Fiction e da Italian International Film. 

26 TV RADIOCORRIERE 27 PRIMO MAGGIO Grande successo del concertone in “edizione straordinaria” realizzato da Rai3 in collaborazione con CGIL, CISL e UIL e trasmesso anche da Rai Radio2 e da RaiPlay. Soddisfazione dell’Ad della Rai Fabrizio Salini: “un grande segnale di fiducia nel futuro”. Il direttore della terza Rete, Silvia Calandrelli, ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile “una serata di autentico servizio pubblico”

stato il pubblico televisivo, radiofonico e del web a decretare il successo del “Primo Maggio 2020”, il concertone in “edizione straordinaria” che, a causa dell’emergenza Coronavirus, ha dovuto lasciare la sua location tradizionale, la romana piazza San Giovanni. A seguire sul piccolo schermo il concerto evento, organizzato dalla Rai Èin collaborazione con CGIL, CISL e UIL, sono stati 2 milioni 254 mila spettatori, con uno share dell’8,6 per cento, il miglior risultato degli ultimi dieci anni. “Una serata di Servizio Pubblico per il lavoro attraverso la musica che ancora una volta unisce. Grazie a tutta la Rai che, in condizioni non facili, ha costruito un evento dedicato a tutti i lavoratori, in grado di mettere insieme riflessioni e leggerezza trovando l’apprezzamento del pubblico – afferma l’Amministratore Delegato della Rai, Fabrizio Salini – e un grazie speciale agli artisti che, in un momento molto difficile, hanno saputo dare nuovamente un grande segnale di fiducia nel futuro”. Un viaggio intenso ed emozionante nella musica condotto da Ambra che, dopo avere aperto la serata in collegamento da una piazza San Giovanni deserta, ha accompa- gnato gli spettatori nel corso di tutta la serata dal teatro Delle Vittorie. A festeggiare il Primo Maggio e il mondo del lavoro, grandi nomi della musica nazionale e internazionale, da Vasco Rossi a Gianna Nannini, da Zucchero a Patti Smith, e ancora Tosca, Irene Grandi, Lo Stato sociale, Francesco Gabbani, Francesca Michielin, Alex Britti. Dal suo studio di Londra non è voluto mancare Sting, con un personale saluto a tutti i lavoratori. “È stata una serata Tutta la forza straordinaria per Rai3, di autentico servizio pubblico, e gli ascolti lo confermano – dice la direttrice della rete, Silvia Calandrelli – una grande serata, costruita in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, di musica di eccezionale qualità con lo sguardo sempre rivolto al mondo del lavoro: musica per ricordare, in un momento come quello che stiamo attraversando,

©Roberto Panucci ©Roberto della musica l’importanza del lavoro e della sua dignità. Musica per sperare e ripartire”. “Voglio ringra- ziare Ambra che ci ha trasmesso le sue vere emozioni e con quelle ci ha guidato in questo piccolo viaggio – prosegue Calandrelli – gli autori che hanno sapientemente interpretato lo spirito giusto nello scrivere un programma che non era una festa ma un omaggio al Paese, ai lavoratori, ai cittadini tutti in un momento difficile. Un grazie sincero a regista, produttrice, tecnici e maestranze Rai che hanno saputo trovare un modo di lavorare anche in questi tempi, come dice Vasco, ‘di distanziamento fisico e non sociale’. E un grazie a Mas- simo Bonelli e alla sua squadra per una selezione musicale di altissima qualità”.  ©FondazioneMusicaPerRoma Edizi one straordinaria

28 TV RADIOCORRIERE MARIO ACAMPA Una laurea in giurisprudenza, una brillante carriera da attore e da regista, la passione per la divulgazione e la scrittura. Il conduttore de “La Banda dei Fuoriclasse”, dal lunedì al venerdì alle 9.15 su Rai Gulp, programma realizzato da Rai Ragazzi in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, si racconta al RadiocorriereTv: “A scuola non ero un super nerd, ma ho sempre studiato per capire come Accendiamo funziona il mondo, chi siamo, da dove ven