PARTE SECONDA Analisi conoscitiva del sito Unesco

CAPITOLO I

Il Patrimonio Culturale (Beni culturali, musei, ambiente, archeologia, arte, storia, edifici) Oltre alla tradizione legata alle Contrade ed al (oggetto di specifico approfondimento e candidata nel prossimo futuro a patrimonio immateriale dell’umanità), così importante e fondamentale ancora oggi per la città, Arte ed Architettura costituiscono a un vero e proprio patrimonio. Nel piccolo spazio ancora delimitato dalle mura urbane del XIV secolo, Siena conserva la testimonianza della stratificazione di una storia plurisecolare, affiancando agli edifici medievali, quelli rinascimentali (come il Palazzo Piccolomini oggi sede dell’Archivio di Stato), settecenteschi (come il Palazzo Zondadari in ) e Ottocenteschi, come il rifacimento partiniano della Piazza Salimbeni, Noventeschi con il Palazzo delle Poste progettato da Vittorio Mariani, fino all’architettura contemporanea, tutto sotto il segno dell’elevata qualità.

22 Il patrimonio edilizio del centro storico appare di assoluto valore sia per la qualità che per la densità degli edifici di pregio; circa un terzo dell’edificato è rappresentato da “Palazzi”, che si concentrano lungo i percorsi di crinale, (carattere costitutivo della città di Siena), occupando l’area di maggiore visibilità con manufatti di rilevante valore architettonico; prevalente è poi la tipologia “residenziale di interesse storico architettonico”, che si localizza principalmente sui versanti di mezza costa nell’area baricentrica della città e lungo i crinali in prossimità di Porta Pispini, Porta S. Marco e Porta Camollia. Presente infine, seppure minoritaria, la tipologia “residenziale intensiva recente” a conferma della sostanziale integrità dell’area, che risulta localizzata ai margini del tessuto urbano e più precisamente nella zona nord-est e nel quartiere di Salicotto nella zona a sud-est. Significativi per la qualità architettonica e per i servizi che offrono, sono gli “Edifici speciali di valore storico”, che risultano inseriti lungo i crinali, alla confluenza degli stessi ed in prossimità delle Porte di accesso al centro e che raccolgono funzioni emergenti rispetto al contesto: il Duomo, il Santa Maria della Scala, il , gli edifici religiosi di S. Domenico, di S. Francesco, del S. Maria dei Servi e di S. Agostino. Nella fase di redazione del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale, tramite elaborazioni del S.I.T. comunale sulla base di dati catastali sono stati censiti all’interno delle mura 2.380 edifici, 713 dei quali risultano di notevole interesse pubblico e quindi sottoposti a vincoli particolari ed a regimi giuridici e fiscali speciali (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, Decreto legislativo n. 42/2004).

23 Lo stato di conservazione La presenza di edifici in stato di abbandono o in grave stato di degrado nel centro storico di Siena è inesistente, in quanto diversi fattori, descritti anche nei recedenti paragrafi, concorrono ad impedire il verificarsi di tale fenomeno. Analizzando le varie componenti che contribuiscono alla gestione ed al mantenimento del sito, si può verificare come la realtà del contesto socio-economico-culturale e la sensibilità verso il proprio luogo di appartenenza, si riflettono e si concretizzano anche attraverso la valorizzazione dell’edificato presente sul territorio. Gli edifici dentro le mura sono per la maggior parte di pregio e con elevato valore di mercato, condizione che favorisce un continuo ed ininterrotto utilizzo degli immobili, senza soluzione di continuità. Anche le aree da riqualificare e rifunzionalizzare, hanno avuto ed hanno tutt’oggi una richiesta di mercato così forte ed una volontà di recupero così determinata, da consentire il loro riutilizzo a fini residenziali ma non solo. La Legge speciale per Siena, il cui finanziamento nel corso degli anni ha consentito un significativo recupero di edifici pubblici e privati ed il rifacimento delle facciate di numerosi palazzi, ha contribuito in maniera determinante al decoro ed alla valorizzazione complessiva del patrimonio edilizio del centro storico. Ulteriore elemento che contribuisce alla vitalità del centro storico di Siena è quello relativo alla sua “utilizzazione” da parte dei cittadini; fino alla fine degli anni ’70, si è verificata una lenta ma costante contrazione dei residenti entro le mura che ha portato alla perdita e riduzione della connotazione residenziale e che ha favorito un processo di progressiva terziarizzazione. Molti dei residenti entro le mura hanno preferito trasferirsi nei quartieri periferici residenziali (per vantaggi legati alla migliore accessibilità, al maggior confort delle abitazioni ed alla minore onerosità manutentiva); la contemporanea e sempre più rilevante tendenza alla terziarizzazione del centro ha determinato, sul finire degli anni ’80, l’esigenza di porre un freno a tale fenomeno e di determinarne l’inversione. Tale obiettivo, tutt’ora in atto in quanto azione strategica del vigente Regolamento Urbanistico, mira ad un giusto equilibrio tra tutte le funzioni che, con quella abitativa, possono e devono coesistere nel centro storico. La funzione residenziale risulta maggiormente capace di vitalizzare ed arricchire culturalmente un centro storico, cui le funzioni puramente attrattive di flussi turistici (economico-commerciali tipiche delle città d’arte), ovvero di funzioni di tipo ricettivo a carattere più o meno temporaneo (comprese le residenze per gli studenti universitari) devono semplicemente affiancarsi senza sopraffarla.

Beni storici, architettonici e ambientali definiti dal D.L.42/2004 Musei definiti al giugno 2004 Monitoraggio emissioni elettromagnetiche Beni culturali Edifici musei, ambiente, Strade archeologia, Mappatura degli scavi archeologici arte,storia, edifici Mappatura degli antichi acquedotti e fonti Rilievo delle cavità Via Francigena

Avanzamento legge speciale Stato di Piano del colore Manutenzione strade e piazze conservazione del Emissione di fumi e agenti inquinanti patrimonio Restauri e recuperi significativi Monitoraggio dei livelli elettromagnetici

24 Il recupero della residenzialità nel centro storico, processo già in atto da qualche anno, è auspicabile non tanto in relazione alla presenza degli stranieri che scelgono di trasferirsi a Siena alla ricerca di una migliore qualità della vita, ma soprattutto agli stessi senesi, che riscoprono i valori e gli stili di vita del Centro, scegliendo i pregi e accettando consapevolmente i disagi dello stesso. Il processo di ripopolamento del centro storico è favorito da scelte strategiche lungimiranti che hanno visto quote crescenti di imprese che hanno iniziato a trasferire i propri uffici al di fuori delle mura, in virtù di una migliore accessibilità e funzionalità e dal recupero ai fini abitativi di vari edifici di proprietà comunale.

Le risorse per la cultura Il patrimonio culturale di Siena è la ricchezza della città, rappresentata da opere architettoniche ed artistiche straordinarie, tradizioni secolari ed un territorio unico al mondo. Siena è stata per secoli un centro d’arte e di cultura, attivo e dinamico; le risorse, sia private che istituzionali, sono sempre stati veri e propri propulsori per la progettazione e la realizzazione culturale, capaci di continuare e rinnovare la tradizione del fare che caratterizza questa realtà, fatta di grandi e rinomate istituzioni, ma anche di associazioni, di compagnie, di laboratori e di artigianato di qualità e botteghe storiche. Gran parte delle attività di Siena in campo artistico e culturale ma anche nel recupero e valorizzazione del patrimonio architettonico, fanno riferimento ai finanziamenti della Fondazione MPS e Banca MPS. La Legge Speciale per Siena inoltre, una delle prime promulgate in Italia, a dimostrazione dei caratteri speciali riconosciuti alla città, ha rappresentato un ulteriore fonte di finanziamento risolta alla conservazione del patrimonio storico architettonico del centro storico; nel tempo il Parlamento ha provveduto a disciplinare e stimolare l’intervento di salvaguardia e recupero di altri centri storici, dove particolari evenienze suggerivano l’opportunità di provvedimenti straordinari.

Già con la prima delle leggi speciali per Siena (n. 3/1963) vennero individuati gli aspetti che, nella specifica realtà dei centri storici italiani, sono di seguito divenuti centrali nel dibattito politico-culturale: da un lato, il degrado fisico, che si manifesta con il decadimento delle strutture storiche originarie, con le manomissioni edilizie, ambientali ed urbanistiche derivanti dall’immissione di funzioni incompatibili; dall’altro, la radicale trasformazione della composizione sociale e delle funzioni presenti nel centro storico, che si manifesta con l’esodo della popolazione e la sostituzione di funzioni terziarie a quelle residenziali. Le Leggi Speciali per Siena, ossia la citata n. 3/1963 e la successiva n. 75/1976, hanno impedito che si producessero questi fenomeni ed hanno permesso una precoce coscienza dei pericoli che potevano profilarsi per la realtà del centro. L’ultima delle tre Leggi Speciali, la n. 444/1998, ha trasferito le competenze dal Ministero dei Lavori Pubblici all’attuale Ministero per i Beni Culturali; con la Legge finanziaria n. 662 del 23.12.1996 fu prevista un’autorizzazione di spesa pari a 4 miliardi di lire per l’anno 1997 e, successivamente, con la Legge n. 444/98 una spesa di 4 miliardi di lire per ognuna delle tre annualità 1998, 1999 e 2000. Con la Legge 23.02.2001, n. 29 “Nuove disposizioni in materia di interventi per i beni e le attività culturali”, fu autorizzata, per il rifinanziamento di interventi per la città di Siena, una spesa di 4 miliardi di lire, per ciascuno degli anni 2001, 2002, 2003, ai sensi dell’art. 2 della Legge 15 dicembre 1998, n. 444. Negli anni la città di Siena ha potuto e saputo programmare una pluralità di interventi che hanno consentito di restaurare e risanare: monumenti pubblici, monumenti privati ed immobili delle Contrade oltre a porzioni dei quartieri cittadini. Gli interventi attuati hanno riguardato edifici ubicati del centro storico di Siena, permettendo, per le peculiari caratteristiche, per la sua identità culturale e per

25 l’immagine caratterizzante, la conservazione e la diffusione di conoscenza di uno degli esemplari di maggiore importanza storico-artistica-urbanistica; ricchezza che attrae turismo nazionale ed internazionale, costituendo un prezioso patrimonio ed una ricchezza per la città.

Per quanto attiene le residenze, che del tessuto edilizio hanno interessato le porzioni di maggior degrado, negli appartamenti recuperati sono tornati ad abitare in massima parte i precedenti affittuari: questa opportunità, prevista dalla Legge Speciale, risolve anche aspetti sociali non secondari, in quanto gli abitanti degli stessi appartamenti non risultano tra i più agiati. Per gli immobili pubblici di carattere monumentale, sono stati effettuati significativi interventi di restauro, tra i tanti citiamo il Duomo e il Palazzo Pubblico. Per quanto riguarda gli interventi per i quali sia prevista una parte co-finanziata dalle Contrade o dai privati proprietari, molteplici sono stati gli interventi che hanno sviluppato una sorta di emulazione che “a macchia di leopardo” ha interessato molti immobili del centro senza cadere in quegli effetti scenografici che sono rappresentati da interventi per intere vie che fanno sembrare falso quanto realizzato. La Legge Speciale per Siena ha aperto, senza dubbio, nuove possibilità per il risanamento del centro storico, impegnando le forze politiche e sociali a confrontarsi ed a collaborare su un problema di vitale importanza per la città ma, indubbiamente, anche di rilievo nazionale ed internazionale per il carattere esemplare che ha avuto il successo degli interventi realizzati (mirati ad evitare il degrado e la devitalizzazione o la brutale modificazione che spesso colpisce i centri storici). I risultati ottenuti attraverso questa legge sono stati ulteriormente rafforzati dalle previsioni dei piani regolatori che hanno interessato la città, ma anche dai piani attuativi che hanno interessato il centro storico, oltre ai piani settoriali di gestione della mobilità e delle funzioni.

26 Legge speciale Risorse ordinarie Bilancio ordinario del Comune per la Finanziamenti privati conservazione Fondazione Monte dei Paschi di Siena Aree non edificate all’interno del Centro Storico (Valli verdi)

Espansione urbana che ha rispettato l’antico confine città-campagna, rendendo ancora oggi Risorse naturali ed percepibili le propaggini di verde che si spingono fino al cuore del centro storico ambientali Campagna racchiusa nella città dalle mura Eventi, usi e costumi legati al Palio

Eventi, usi e costumi legati alle Contrade Cultura intangibile: Eventi, usi e costumi legati all’università eventi, produzione Eventi, usi e costumi legati alle attività dei Musei culturale, usi e Eventi, usi e costumi legati alle attività Teatrali, Cinematografiche e Artistiche costumi Eventi, usi e costumi legati alle attività fieristiche e commerciali Enti Locali -Comune -Provincia

Istituzioni Culturali -Università -Università per stranieri -Santa Maria Della Scala -Pie Disposizioni Risorse -Opera del Duomo organizzative e -Soprintendenze(ai monumenti e alle gallerie) intellettuali - Musei -Biblioteche -Accademie

Associazioni Teatrali

Associazioni Cinematografiche/musicali

Associazioni Artistiche

CAPITOLO II Cultura materiale: artigianato, moda, commercio e prodotti tipici

La terra di Siena è ricca di forme di artigianato che si esprimono con creatività e fantasia. La prima testimonianza di tanta maestria ed ingegno è rappresentata dal vasto patrimonio ornamentale fatto di pittura, scultura ed architettura; una testimonianza fatta anche di forme meno celebrate, come i manufatti d’uso che raccontano un’antica e radicata tradizione secolare di artigianato artistico nella lavorazione della pietra, ceramica, terracotta, ferro battuto, tessuti, cristallo, oro e argento e legno.Gli artigiani fecero la città Medioevale, andando a stare “di casa e di Bottega” nei terzi, nelle Contrade e nelle strade che dalle loro attività hanno preso e conservano tutt’oggi il nome; la toponomastica a Siena conferma tale peculiarità e ne sono un esempio Via Calzoleria, Via dei Pittori e Via dei Maestri, Costarella dei Barbieri, Via de’ Borsellai, Via dei banchi, Via degli Orafi e Via dei Fusari. In Toscana, fin dal Rinascimento, si affermavano le prime corporazioni di arti e mestieri e Siena e Firenze rappresentano il fulcro di tali attività, non solo per la creatività degli artigiani ma anche per la ricchezza delle materie prime come l’argilla, il legno ed il marmo. Ogni zona, ancora oggi ha la sua forma di artigianato che è divenuta ed è tutt’oggi un’importante risorsa economica per il territorio; una risorsa che racconta la storia del territorio e della sua gente. Questo patrimonio, unico e non replicabile con la tecnologia moderna, rappresenta un’occasione per scoprire tradizioni antiche e spesso sconosciute, un

27 modo diverso per conoscere Siena: percorrendo il saliscendi di stradine per arrivare a botteghe storiche tutt’ora esistenti ed in attività, dove si restaurano dipinti o libri antichi, un’oreficeria che riproduce oggetti ispirati alla simbologia Etrusca o laboratori che producono, a mano, ceramiche e terrecotte.

A Siena l’artigianato artistico (350 imprese con oltre 1000 addetti in Provincia, secondo un recente studio promosso dalla CCIAA), con la piccola struttura spesso a conduzione familiare, è asse portante dell’economia locale e rappresenta un’attività tradizionale ed innovativa al contempo, che si fonda su passione, storia, maestria ed inventiva. Oltre il 50% delle imprese non supera i 10 addetti e nel 30% dei casi si tratta di ditte individuali: si tratta quindi di settori dove la qualità del prodotto è elevatissima a fronte di fatturati medio/bassi e la vita dell’azienda è legata al suo titolare. Si tratta inoltre di un settore molto “polverizzato” su scala provinciale, in cui i settori attivi sono:

8,31% Produzione cuoi artistici e pelletterie 8,31% Confezioni su misura di vestiario e biancheria 7,42% Produzione di ceramica e terrecotte 6,82% Lavorazioni del ferro 6,53% Litografie 5,93% Lavorazioni del marmo 5,34% Produzione calzature su misura 5,04% Lavorazione del cristallo 5,04% Lavorazione oro e simili 4,45% Restauro mobili

Si assiste inoltre a piccole concentrazioni di alcune di queste lavorazioni in talune zone,

28 come ad esempio il cristallo a Colle di Val d’Elsa, l’oro a Siena e le terrecotte nella Val di Chiana. Occorre salvaguardare la specificità dell’artigianato senese per contrastare la tendenza verso la banalizzazione del prodotto così come il fenomeno dello “spiazzamento” commerciale ossia la sostituzione delle botteghe e dei negozi legati alla vita della città con attività commerciali destinate solo a turisti, con prodotti a basso costo e non legati al territorio). L’artigianato d’arte rappresenta una risorsa importante e molteplici sono le iniziative messe in atto anche di recente per la valorizzazione del territorio, promuovendo la qualificazione della spesa turistica e quindi l’acquisto verso tali prodotti. Di questa strategia fanno parte iniziative specifiche attuate nel centro storico di Siena, come il polo artigianale Sienartefice a Fontebranda, il censimento delle botteghe storiche e le numerose fiere estere cui il Comune di Siena partecipa con le sue numerose produzioni tipiche. Le Botteghe artigiane cambiano in funzione del tessuto economico in cui operano e creano e la tecnologia, accanto all’abilità artistica ha permesso l’aggiornamento senza stravolgimenti della matrice culturale di un tempo.

CAPITOLO III Cultura immateriale: Le Contrade ed il Palio, le istituzioni culturali, eventi, itinerari

Per sfuggire al fenomeno della globalizzazione è nato un movimento che vuole tutelare le culture locali con un approccio che ha visto, anche se solamente alla fine del 2003 e dopo un lungo iter burocratico, l'UNESCO farsi promotrice di una Convenzione per la Tutela del Patrimonio Culturale Immateriale , con la seguente definizione:

"Per patrimonio culturale immateriale s'intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how - come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi - che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale”.

Questo patrimonio, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d'identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana. Dal 17 ottobre 2003, circa 100 Stati hanno aderito a questa Convenzione, con l’Italia presente dal dicembre 2007. La città di Siena, assieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e all’Unesco, si è mobilitata per promuovere il ricchissimo patrimonio culturale immateriale d’Italia; promuovere la Convenzione, diffonderne la conoscenza, confrontare, analizzare e diffonderne buone pratiche di gestione, promuovere una più efficace valorizzazione, sostenere i valori del dialogo e della diversità culturale: sono questi i temi della conferenza organizzata dal Comune di Siena, in collaborazione con l’Unesco (Sede di Venezia – Ufficio regionale per la Scienza e la Cultura in Europa) e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tenutasi il 3 e 4 ottobre 2008 presso il complesso museale del Santa Maria della Scala. La conferenza, intitolata “Il Patrimonio Vivente” fa della promozione della Convenzione Unesco per la tutela del patrimonio culturale immateriale il suo punto centrale. La conferenza aveva le seguenti finalità: - Promuovere a livello nazionale la Convenzione UNESCO del 2003 per la tutela del patrimonio culturale immateriale;

29 - Diffondere conoscenza e stimolare l’attenzione pubblica e istituzionale sul concetto di patrimonio immateriale; - Confrontare, analizzare e diffondere buone pratiche di gestione del patrimonio immateriale, e più in generale di gestione integrata del patrimonio quale sintesi di espressioni tangibili e intangibili; - Promuovere una più efficace valorizzazione del patrimonio immateriale, evidenziandone le potenzialità ai fini dello sviluppo culturale, sociale ed economico; - Sostenere, tramite la salvaguardia del patrimonio immateriale, i valori del dialogo e della diversità culturale.

La salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali sono esigenze di sempre più cogente attualità, a maggior ragione in un paese che vanta un patrimonio di eccezionale ricchezza quale l’Italia. Tuttavia, pur a fronte di un crescente dibattito sul tema, resta viva l’esigenza di comprendere i molteplici aspetti legati al concetto di patrimonio culturale in una visione complessiva, ossia in un approccio solistico in grado da un lato di comprenderne le diverse manifestazioni, e dall’altro di elaborare più efficaci strumenti di tutela, gestione, e promozione. Nasce allora un concetto di sviluppo e valorizzazione, in un’ottica capace di coniugare gli aspetti teorici con la definizione di strumenti e misure in grado di rispondere alle concrete esigenze di amministratori, società civile, e operatori di settore.

Le Contrade ed il Palio Le Contrade si identificano, fisicamente, in porzioni di territorio comunale iscritte all'interno della cinta muraria. Il territorio di Siena (centro storico) è oggi diviso in 17 contrade ognuna delle quali possiede una propria sede, una chiesa ed un museo dove sono conservati i pali vinti. Chi vi nasce è contradaiolo e, per logica conseguenza, ha il dovere e il diritto di partecipare alla vita della propria Contrada. Il territorio è il primo e fondamentale elemento costitutivo delle Contrade. Ma il ruolo della Contrada nella città, oggi come nel medioevo, va oltre la sola appartenenza territoriale, connotandosi innanzitutto per la sua funzione sociale. Le Contrade rappresentano la vita stessa della città ed hanno oggi anche l’importante compito di preservare le tradizioni, adattandole alle nuove esigenze della contemporaneità.

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Non è possibile determinare con esattezza quando si formarono le attuali 17 Contrade: ciò dipende dalla mancanza di documenti contemporanei al nascere delle Contrade stesse. Tuttavia, vi sono testimonianze che provano la loro esistenza fin dalla metà del secolo XV. La suddivisione più antica di Siena, comunemente accettata dagli storici, è quella in tre parti, dette TERZI o TERZIERI, e cioè TERZO DI CITTA'; TERZO DI SAN MARTINO e TERZO DI CAMOLLIA. Ogni Terzo organizzava per ciascun rione delle Compagnie Militari, che avevano l'obbligo di difendere il Comune in caso di guerra, attendere alla guardia delle mura e delle porte, pattugliare le strade di notte. Nel Trecento il popolo senese era distribuito in 42 Contrade, che dopo la terribile "peste nera" del 1348 si ridussero a poco più di venti. Compagnie Urbane e Contrade subirono tra i secoli XV e XVII una lunga evoluzione. Delle antiche organizzazioni conservarono la costituzione e certe abitudini (come quella di riunirsi nelle chiese): ma, perduta la primitiva funzione militare ed attenuatasi quella civile, assunsero scopi eminentemente sociali e ricreativi. Le Contrade come le conosciamo oggi, furono delineate nel 1729 con il "Bando sui confini" ad opera della Governatrice Violante Beatrice di Baviera.

Il Palio è insieme la festa dei senesi ed un fenomeno unico al mondo, che coinvolge le Contrade e la città intera. Secoli di storia ne hanno fatto un simbolo e un fenomeno socio- culturale unico che trascende ogni altro tipo di esperienza tradizionale. Per questo, dopo la ratifica da parte dell’Italia della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale italiano da parte dell’Unesco, il Palio di Siena possa concorrere ad ottenere il riconoscimento dell’Unesco sia per le sue peculiarità storiche e culturali che per l’impegno che esprime nella tutela del cavallo da corsa. Le istituzioni culturali Numerose le istituzioni culturali presenti a Siena:

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Accademie

Accademia Chigiana Accademia dei Fisiocritici Accademia dei Rozzi Accademia degli Intronati

Musei

Palazzo Pubblico Santa Maria della Scala S.M.S. Contemporanea Opera della Metropolitana Museo d’arte per bambini I Luoghi dell’acqua (La Diana) e Museo dell’Acqua Museo di storia naturale Battistero di s. Giovanni e Cripta duomo Museo civico Museo della società esecutori pie disposizioni Museo Bologna Buonsignori Oratorio di San Bernardino Orto botanico Pinacoteca nazionale Libreria Piccolomini Biblioteca degli Intronati Chiesa Sant'Agostino Santuario e casa di s. Caterina Sinagoga Musei delle Contrade

Teatri

Teatro dei Rinnovati Teatro dei Rozzi Teatro del Costone Sala "Lia Lapini" Associazioni Culturali

Compagnia Virgilio Sieni Danza Associazione Culturale Compagnia Francesca Selva Motus danza A.C. Ass. Cult.Teatro d'Almaviva Associazione Culturale Centro Studi Musica Antica "Ludus Tonalis" Associazione Culturale la Lut Associazione Culturale TeatrO2

Associazioni Cinematografiche/musicali

Associazione Siena Jazz. Associazione Visionaria. Associazione il viaggio di Ulisse. Associazione Corto Italia Cinema Cooperativa Nuova immagine(gestione del cinema Nuovo Pendola) Circolo Giovanni XXIII (gestione Cineforum) Circolo Corte dei Miracoli

Associazioni Artistiche Elicona

32 Eventi, itinerari La città di Siena è ricca di associazioni che promuovono eventi culturali di ogni genere, dalla musica al teatro, dallo sport alle iniziative letterarie e culturali. Sono molteplici le opportunità rivolte al cittadino o al turista di passaggio, avvolgendovi in un ambiente accogliente e ricco di tradizioni intellettuali e culturali. Siena è inoltre una piccola cittadina che normalmente richiederebbe una giornata per essere visitata tutta, ma data la grande mole di opere d’arte, non basterebbe una settimana per visitarla veramente in tutti i suoi scorci e capolavori. Una delle città più ricche d’Italia dal punto di vista artistico e architettonico, stupisce per il suo splendore e per il calore delle persone che la abitano. La tradizione popolare, che raggiunge il culmine nei giorni del Palio di Siena senese, rimane comunque viva tutto l’anno animando con fiere, manifestazioni ed eventi particolari e unici le giornate del popolo senese e del turista.

CAPITOLO IV

Analisi socio-economica La presente analisi offre una visione aggiornata della città e prende in considerazione i principali cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nel centro di Siena. La riduzione della popolazione residente nel centro storico, l’accessibilità ed il sistema di mobilità interno al centro storico, l’aumento del carico antropico rappresentano i principali temi di analisi propedeutici alla definizione delle linee di intervento e all’individuazione delle strategie operative del Piano di Gestione. L’analisi, a sintesi delle importanti rassegne dell’Osservatorio Provinciale, dell’Istat ed dell’Ufficio Statistica comunale, permette di avanzare alcune considerazioni di carattere preliminare particolarmente importanti. Il centro storico di Siena non si trova in una situazione di urgenza ed emergenza e le politiche per la tutela e conservazione devono rivolgersi al lungo periodo ed assumere un carattere strategico; inoltre lo stato fisico del patrimonio appare soddisfacente, grazie anche all’importante sostegno fornito dalla Legge Speciale. Allo stesso tempo, in coerenza a quanto esplicitato nei successivi capitoli, emergono alcuni fattori nella dinamica evolutiva del centro storico, fortemente rilevanti per l’equilibrio socio-economico della città:  Le dinamiche del mercato immobiliare negli ultimi anni registrano valori in costante aumento

33  Negli ultimi anni è aumentato il numero di residenti (anche grazie a politiche di recupero degli immobili a fini residenziali promosse dall’Amministrazione ed al cambiamento della composizione sociale)  Tendenza alla terziarizzazione  Le iniziative culturali innovative riscuotono notevole successo di pubblico  Flessione nel numero di visitatori presso i principali musei cittadini  Le politiche e gli interventi di qualificazione dell’offerta turistica a culturale attuate dall’Amministrazione ottengono successi soddisfacenti  Negli ultimi anni aumenta la pressione veicolare verso il centro cittadino in ragione dell’aumento del numero di automobili a fronte di una costanza nell’utilizzo dei mezzi pubblici  Il Turismo determina un forte impatto sul centro e sulle sue dinamiche

Demografia L’analisi delle popolazioni (cittadini residenti, persone presenti per periodi limitati, pendolari ecc.) che abitano una città o una sua parte è senza ombra di dubbio l’elemento conoscitivo più importante per comprendere il funzionamento della realtà urbana di Siena. Individuare la popolazione residente o presente, limitatamente ad una parte di città non è operazione semplice. Solo grazie ad una lungimirante scelta dell’ufficio statistico comunale – in occasione del censimento 1981 – di far coincidere le sezioni censuarie con i confini del centro storico è oggi possibile ricostruire il dato della popolazione residente nel centro storico a partire dal 1981. L’arco temporale di questa analisi va quindi dal 1981 (censimento) al 2010 passando per due censimenti successivi (1991 e 2001). Per il 1981, l’ISTAT censisce direttamente la popolazione presente come somma di residenti e non residenti; per il 2001 invece fornisce i dati di popolazione abitualmente presente, (che coincide con la popolazione residente) e popolazione non abitualmente presente (rappresentata da tutti gli individui censiti che non possedevano la residenza a Siena). La somma di queste ultime due voci costituisce un’ottima approssimazione della popolazione presente.

Nel periodo tra il 1981 ed il 2001 si registra nell’intero Comune una perdita di popolazione residente di 9.241 unità, pari al 15% del totale, mentre all’interno del centro storico si registra una perdita di popolazione residente di 5.588 unità, pari al 34% del totale. Il 2001 segna l'inversione di tendenza: la popolazione residente a Siena aumenta fino al 2005 per poi sostanzialmente stabilizzarsi. Lo spopolamento del centro storico avvenuto nel periodo 1981 -2001 vede un’inversione negli anni più recenti, dove si registra una leggera ripresa di popolazione; se questa tendenza fosse confermata anche alla data del prossimo censimento generale si potrebbe concludere che il centro storico ha raggiunto un suo equilibrio (provvisorio come tutti gli equilibri di questo genere). Sta di fatto che ormai da quasi 10 anni la popolazione residente del centro storico non diminuisce e questo di per se non è un risultato scontato per una città d'arte a fortissima vocazione turistica. Ma parallelamente alla diminuzione dei residenti si registra, negli stessi anni (1981-2001), l’aumento della popolazione presente cioè di quegli individui che per varie ragioni legate alla propria posizione personale non possiedono la residenza nel Comune di Siena. Essi quindi corrispondono a flussi di individui provenienti dall’esterno del Comune che soggiornano per periodi di tempo più o meno lunghi (studenti, impiegati, lavoratori temporanei, turisti) ma che non stabiliscono la propria dimora abituale a Siena. Questa tipologia di “fruitori” della città erano 2.520 nel 1981 e 4.105 nel 2001 e tale dato è indicativo delle dinamiche abitative del centro storico. L’aumento di popolazione presente può essere considerato come un fattore

34 di vitalità del centro storico, un fenomeno che in presenza di drastica riduzione di residenti, contribuisce ad evitare lo spopolamento. Il dato fornisce inoltre l'idea del fenomeno e dell'importanza quantitativa di questa parte di popolazione per il centro storico di Siena.

Mercato immobiliare ed attività economiche L’occupazione degli immobili ed il mercato immobiliare sono fenomeni strettamente legati ai movimenti della popolazione. Gli spostamenti di popolazione residente sono guidati prevalentemente dal prezzo degli immobili e dei canoni locativi (secondo un processo che vede in una situazione di prezzi crescenti la conseguente espulsione delle fasce residenziali in favore di occupazioni più redditizie, come le attività ricettive e le funzioni terziarie avanzate). I valori immobiliari sono inoltre influenzati da fattori riconducibili all’offerta ed a una domanda spesso in crescita ed abbastanza elastica rispetto al prezzo; c’è inoltre una componente speculativa di domanda riconducibile a fattori esterni come la situazione odierna dei mercati finanziari. I meccanismi economici alla base dei movimenti delle popolazioni urbane, sono complicati ed a volte non lineari, imponendo di conoscere in concreto il punto in cui si trova una realtà urbana e l’evoluzione dalla quale proviene.

Il mercato immobiliare toscano è tradizionalmente interessato da dinamiche speculative legate al patrimonio di pregio; tra le province toscane quella di Siena, in particolare, è quella che ha mostrato una maggiore presenza di squilibri temporanei in termini di allontanamento del prezzo corrente dal prezzo normale. Inoltre la provincia di Siena, insieme alle province di Pisa e Firenze ha mostrato il più dinamico trend crescente di lungo periodo in termini di prezzi unitari nell’arco temporale 1973-1991. Dinamiche più consistenti sia in termini di squilibri temporanei che di trend strutturali si registrano in quelle aree dove maggiore è la presenza di patrimonio di pregio e maggiore è la pressione della domanda (città universitarie). Come messo in luce da uno studio del PS sulle dinamiche dei valori immobiliari nel centro storico di Siena, la recente crescita dei prezzi è stata guidata da due fattori di pressione sulla domanda di servizi immobiliari (a fronte di una offerta strutturalmente rigida): • fattore locale - riconducibile all’accessibilità, maturata da alcune zone della città (soprattutto nel Terzo di S. Martino e nel Terzo di Città) grazie all’apertura di nuove sedi dell’università; il fattore principale di scelta dell’abitazione è per gli studenti la prossimità con le strutture universitarie. • fattore esogeno - legato all’instabilità dei mercati finanziari ed alla crisi dei consumi soprattutto nel nostro paese, che hanno dirottato una parte del risparmio verso gli investimenti immobiliari.

Negli ultimi anni si è registrato un aumento consistente delle attività professionali (studi medici, legali, tecnici ecc.) e degli affittacamere all’interno del centro storico. Il quadro di un aumento dei valori immobiliari si è quindi accompagnato ad un cambiamento nella composizione degli “abitanti”, con un aumento di quelle categorie di attività ad alto valore aggiunto capaci di affrontare i crescenti prezzi del mercato immobiliare. Nel centro storico inoltre si registra una percentuale di immobili non abitati doppia rispetto al resto della città, a testimonianza di una componente speculativa forte nel mercato immobiliare. Nel Comune di Siena si definisce con quasi perfetta regolarità uno schema a fasce concentriche con gradienti abbastanza regolari nei prezzi. La regolarità nel gradiente (diminuzione dei prezzi associata al crescere della distanza dai luoghi centrali) si proietta anche all’interno di alcuni comuni contermini. Tale immagine efficace del mercato immobiliare di Siena pone il centro come motore delle dinamiche dei prezzi. Si può infatti

35 dire che le fasce via via più esterne al centro storico vedono modificarsi in valori immobiliari sulla base di impulsi provenienti da ciò che accade nel centro storico (per una rassegna dei dati relativi al mercato immobiliare si rimanda alle elaborazioni contenute nel Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale Vol. IV Analisi delle tendenze). Purtroppo tali impulsi sono stati orientati sempre al rialzo dei prezzi con una dinamica crescente proprio negli ultimi anni, per cui nel periodo 1998-2003, quindi in un arco temporale di 6 anni, si è registrato un aumento dei valori immobiliari in zona centrale o semicentrale di più del 40%. Tale fenomeno ha posto Siena tra le città più “care” della Toscana con valori dei canoni di locazione in area centrale talvolta superiori a quelli di Firenze. Una crescita ulteriore dei valori immobiliari nei prossimi anni può rischiare di espellere dal centro alcune categorie di abitanti a basso reddito (in primo luogo studenti) ed incidere i maniera indesiderata sul livello generale dei prezzi degli esercizi commerciali a seguito dell’incidenza degli alti canoni di locazione. Infine, sempre per le medesime considerazioni, è da evidenziare la minaccia del cosiddetto “spiazzamento commerciale”, ossia la progressiva sostituzione dei negozi e botteghe storici presenti nelle vie del centro, con negozi a marchio internazionale e franchising che meglio sopportano gli alti canoni di locazione presenti. Dall’incrocio dei valori immobiliari emersi con le statistiche dell’Istat sulla ricchezza delle famiglie, è emerso come le zone centrali siano precluse al budget delle famiglie povere e delle famiglie medie, confermando il potenziale cambiamento nella composizione sociale del centro storico.

La distribuzione delle funzioni nel centro storico Il Comune di Siena è dotato del Piano della distribuzione e della localizzazione delle funzioni (strumento urbanistico introdotto dalla legge regionale 39/1994), approvato con delibera consiliare n. 237 del 23.10.2001. Il censimento delle funzioni, necessario alla redazione di detto Piano, ha evidenziato una “mixité funzionale” che è “tra gli elementi che più contribuiscono a determinare una diffusa qualità superiore delle condizioni di vivibilità rispetto ad altre parti del territorio ”. Una struttura distributiva delle funzioni complessa e articolata, rende la città vitale e interessante; a tale scopo il Piano intende mantenere un equilibrio tra le diverse funzioni, pur privilegiando la destinazione residenziale. Con il Piano delle Funzioni è possibile monitorare e dare attuazione, attraverso il mantenimento complessivo e la tutela della destinazione residenziale, a quel riequilibrio degli usi in funzione dei caratteri tipologici degli edifici e morfologici del tessuto edilizio. L’area su cui al momento opera il Piano delle Funzioni è limitata al centro storico ma questo non esclude che, per il futuro, la disciplina possa anche essere estesa a parti esterne e prossime al Centro. Si tratta difatti di aree in cui possono riscontrarsi fenomeni analoghi a quelli entro le mura e tali da ritenere utile una loro regolamentazione anche per contenere i riflessi che possono avere sul Centro.

36

La città murata di Siena, come quasi tutti i centri antichi, presenta una struttura distributiva delle funzioni esistenti notevolmente complessa e articolata. L’obiettivo è mantenere e favorire tale complessità e articolazione, dando luogo ad una varietà infinita di possibilità combinatorie tra le singole attività consentite. Nell’intera area entro le mura, sono presenti 11.197 unità immobiliari, delle quali 9.907 appartengono al sistema della residenza e 1.290 sono ubicate nei cosiddetti edifici speciali, ossia notificati. Del totale di unità immobiliari presenti, circa il 63% hanno una destinazione d'uso residenziale, il 9% di tipo commerciale ed il 7% di tipo direzionale (il resto rappresentano edifici per servizi e accessori). Il totale delle superfici utili dichiarate dai proprietari stessi (archivio nettezza urbana) è pari a 911.467 metri quadrati. In realtà il dato, derivando da autodichiarazione, risulta alquanto sottodimensionato ed inoltre, per un discreto numero di unità immobiliari (2422,pari al 21%) i proprietari non hanno dichiarato la superficie corrispondente.

Nell'ambito del cosiddetto sistema della residenza, con il Piano delle funzioni si è provveduto ad effettuare una correzione alquanto puntuale del dato relativo alle superfici effettive. Da tale stima risulta che quello rilevato dagli archivi della nettezza urbana è un dato sottostimato approssimativamente del 15%. Con tale correzione la superficie complessiva nel centro antico risulterebbe pertanto di circa 1.000.000 di metri quadrati. Circa il 70% dell'intera superficie è riferita al sistema della residenza e di questa il 73,2% è effettivamente utilizzata a fini abitativi (6.598 unità immobiliari di dimensioni medie pari a circa 84 metri quadrati). Nelle altre 3.309 unità immobiliari si rileva una presenza, in termini di superficie utile, del 9,9% di attività commerciali (825 unità immobiliari di dimensioni medie pari a circa 76 metri quadrati), del 7,7%di direzionale (606 unità immobiliari di dimensioni medie pari a circa 81metri quadrati) e del 3% di servizi pubblici (123 unità immobiliari di dimensioni medie pari a circa 156 metri quadrati). L'insieme dei dati conferma perciò l’assoluta prevalenza in questo contesto della funzione residenziale, mentre negli edifici speciali sono viceversa prevalenti i servizi pubblici, con il 53,2% della superficie

37 complessiva e le funzioni direzionali, con il 19,6%. La residenza è comunque presente, pari al 12,5% della superficie complessiva, assieme alle attività commerciali al piano terra, presenti per circa il 7%.

Scrive Giancarlo De Carlo: "...a Siena […] nel centro storico il processo di formazione è stato tra i più organici che si conoscano e lo sviluppo non è stato ancora così dirompente da sconvolgere la mirabile corrispondenza tra spazi solidi e cavi, né l'intrecciata presenza di disparate attività umane. Per questo le piazze a Siena hanno ancora senso e per tutti - cittadini e viaggiatori -in loro stesse, nelle loro sequenze, nei riflessi di quell'assoluta origine e destinazione che per ciascuna di loro è il Campo...".

Tale puntuale notazione, che si riflette anche nell’analisi Swot elaborata nell’ambito del Piano di Gestione e di seguito riportata, rappresenta la matrice con cui operare in questo delicato contesto di storia dell’urbanistica. Circa la dotazione di specifici standard relativi alla funzione turistica della città, occorre continuare nell’aumentare gli attracchi al centro storico; con tale diversificazione sarà possibile incrementare il numero dei percorsi e far visitare anche quei monumenti che attualmente risultano poco conosciuti. Ma, oltre a questo, occorre che il turista che visita Siena si senta in una “città amica “: una città funzionante che possa ampliare, con una gamma diversificata di servizi collettivi o privati, le varie “tipologie” di turismo, un centro dove le occasioni culturali possano rispondere e adeguarsi ai bisogni delle diverse categorie di turisti, gradevole, non inquinato, esteticamente “bello”, pulito, sicuro. Questi servizi dovrebbero consentire di evitare dinamiche di antagonismo tra il turista ed il residente. Tutto ciò sarà possibile se, contestualmente, sarà ricercata e conseguita l’alta qualità negli interventi che si attuano nel Centro. Non c’è dubbio che anche qui possano essere attuate opere che adeguano il tessuto infrastrutturale urbano alle necessità indotte da un uso contemporaneo dei luoghi. Ciò che occorre evitare sono quei tipi di realizzazione che risultino indifferenziate rispetto a qualsiasi contesto, dove si voglia “sfoggiare” o mettere in evidenza l’aspetto formale più di quanto occorra. In questi casi l’esito è di solito disastroso, e porta una nota di degrado estetico anche laddove le Amministrazione locali si siano impegnate nei corretti programmi di riqualificazione ambientale. Spesso tali pratiche conducono al degrado peggiore, rappresentato dall’omologazione e dalla banalizzazione delle città, rendendole tutte più uguali. Per il centro storico deve tenersi ben presente che il valore di un bene culturale non si calcola in moneta, ma sulla base del beneficio che dalla sua conservazione ne trae la società nel suo complesso e che si traduce anche, ma non solo e non primariamente, nei vantaggi economici. Il centro storico di Siena, può senza dubbio essere considerato un inestimabile bene culturale la cui conservazione deve tradursi in un arricchimento complessivo della collettività.

L’accessibilità esterna Siena è purtroppo non facilmente raggiungibile con vari mezzi di trasporto. Per chi viaggia in auto, è collegata alle altre città italiane tramite l’Autostrada A1 (da Firenze o Arezzo) e Siena-Grosseto. Una rete di superstrade permette, il collegamento diretto con le altre città toscane, in particolar modo con Arezzo, Firenze, Pisa e Livorno. In treno, la città dispone di una stazione ferroviaria collegata a Firenze, Grosseto ed Empoli; la stazione è ubicata in prossimità delle mura e l’Amministrazione ha messo in atto un interessante collegamento di quest’ultima con il centro storico, anche attraverso un percorso che attraversa il centro Commerciale naturale.Per chi viaggia in aereo, Siena è dotata dell’Aeroporto di Ampugnano, localizzato nel vicino Comune di Sovicille.

38 La mobilità interna ed il sistema dei parcheggi La regolazione e la gestione del traffico e della sosta, mirate a difendere l’equilibrio ambientale e l’accessibilità al Centro Storico è maggiormente efficace alla presenza di strade tangenziali, di differenziati parcheggi o aree di sosta e di adeguati sistemi di trasporto. L’utilizzazione del trasporto pubblico deve rappresentare un cambiamento culturale e di abitudini rispetto al “monumento esteso” rappresentato dal Centro Storico. Modificare le abitudini o le regole d’accesso al Centro devono rappresentare per i cittadini anche una convenienza economica diretta e rappresentare una sensibile inversione di tendenza della mobilità urbana che, in continuo aumento, secondo recenti rilevazioni tende a raggiungere nelle ore di punta il limite massimo consentito dalla geometria delle strade. L’utilizzo del trasporto pubblico è influenzato almeno dai seguenti cinque fattori: frequenza, regolarità dell’esercizio, comodità, velocità e tariffe. Il servizio pubblico è competitivo se recupera velocità. Il problema del traffico urbano e il sistema dei parcheggi della città sono due tra le priorità che devono essere valutate e affrontate. Allo stato attuale, considerato che il luogo d’attività prevalente della popolazione è il Centro Storico, lo stesso e le zone limitrofe sono al limite per l’offerta di parcheggio, per cui è necessario affrontare più adeguatamente le casistiche più particolari dei residenti e delle necessità contenute e sporadiche dei non residenti. Il miglioramento dell’accessibilità al Centro Storico consente il mantenimento d’ottimali condizioni per le attività economiche e di servizio. In futuro il Centro Storico potrà conservare un importante ruolo dal punto di vista economico e sociale esclusivamente se saranno migliorate anche le condizioni di accessibilità per i residenti e i fruitori di questa parte di città. Per quanto attiene la tutela del Centro Storico, occorre ampliare e differenziare le fasce orarie della ZTL, riducendo per quanto possibile le autorizzazioni; per quanto riguarda le operazioni di scarico e carico delle merci la tendenza dovrà essere quella di introdurre limiti d’accesso in base alle capacità e all’ingombro dei mezzi, consentendo l’ingresso ai mezzi più piccoli nelle fasce orarie del mattino, nonché quella di favorire i mezzi a basso inquinamento. La pedonalizzazione del Centro Storico è favorita da una razionale politica del trasporto pubblico che preveda l’utilizzazione di mezzi a bassa emissione e di dimensioni adeguate alla “città murata”. In quest’ottica appare prioritario verificare la possibilità di realizzazione di una metropolitana di superficie che utilizzi i collegamenti ferroviari esistenti in modo da ridurre la pressione sulla città di mezzi pubblici e privati su gomma. La presenza di servizi pubblici efficienti contribuirebbe a rendere possibile un’alternativa all’utenza stradale. Per quanto attiene l’offerta infrastrutturale mirata “a garantire l’accessibilità” al Centro Antico, gli interventi di maggiore importanza, realizzati a partire dagli anni ’90, hanno riguardato sia la riorganizzazione e il potenziamento dell’azienda di trasporto pubblico, sia l’ampliamento dell’offerta dei parcheggi. Per il sistema dei trasporti le scelte politiche del Comune di Siena si collocano nel quadro di un uso sostenibile, avendo lo stesso adottato le linee d’indirizzo della Commissione Europea in materia di mobilità, secondo cui è necessaria una decisa azione nella politica dei trasporti al fine di limitare la crescita delle emissioni di CO2. Gli obiettivi di questa politica possono sintetizzarsi nei seguenti: - limitare gli impatti sulla salute e sulla sicurezza; - contenere i consumi energetici e l’impatto dei trasporti sull’ambiente; - limitare l’impatto sul territorio.

Quest’ultimo obiettivo è da considerare prioritario poiché l’inquinamento, sia esso acustico

39 sia atmosferico ed anche visivo, hanno un particolare impatto negativo sul Centro Antico, per i danni strutturali dovuti a vibrazioni e all’attacco di sostanze acide inquinanti sulle superfici delle costruzioni di pregio storico-artistico.Tenendo conto anche di queste considerazioni, si è sviluppata una politica dei trasporti che, tutelando le aree di pregio architettonico e artistico, consente una migliore fruizione delle stesse alla cittadinanza e a tutti i suoi ospiti visitatori. A tal proposito, non senza vanto, è da citare una ZTL concepita e attuata a Siena fin dal lontano 1966; oggi la stessa ZTL ha una estensione di 71,13 Ha. all’interno delle mura. Per quanto attiene la sosta si è realizzato un doppio anello rispetto al Centro Antico; in ognuno di essi è presente una sorta di “rete” di parcheggi. Quella più distante è costituita dai parcheggi gratuiti dai quali, per raggiungere il Centro Antico, è necessario usufruire di un mezzo pubblico o effettuare una passeggiata più o meno lunga. Anche per i bus turistici e stato organizzato un sistema per l’arrivo e la partenza distinto dai parcheggi. Per migliorare l’accessibilità al Centro Antico sono stati realizzati o sono in corso di esecuzione tre impianti di risalita con scale mobili, che in prossimità di parcheggi consentano un rapido accesso da tre diverse zone della città antica. Tra le previsioni di notevole interesse rientra quella, in corso di realizzazione, che prevede di trasferire il capolinea del trasporto extraurbano su gomma dall’attuale localizzazione in piazza Gramsci all’area in prossimità della Stazione Ferroviaria. Entrambe saranno collegate tra loro con un sottopasso alla linea del ferro e proseguendo al Centro Antico con uno dei sopradetti sistemi di risalita in corso di realizzazione. Per quanto concerne la localizzazione delle aree pedonali si tratta di migliorare e razionalizzare quanto già è previsto, mentre, per quanto attiene i percorsi ciclabili, occorre ricordare che la morfologia della città non aiuta, pur tuttavia occorrerà, dove possibile, provvedere alla loro individuazione e realizzazione.

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A questo deve aggiungersi il previsto sistema di controllo informatizzato della rete di semaforizzazione integrata, previsto per la zona nord della città (asse Via Fiorentina- Camollia) al fine di garantire la fluidificazione del traffico automobilistico e la priorità del transito del trasporto pubblico; la realizzazione di parcheggi a differente tariffazione, nonché la realizzazione e lo sviluppo del sistema di controllo dei varchi della ZTL, dovranno portare ad una notevole riduzione della pressione automobilistica sul Centro Storico migliorando al contempo l’accessibilità allo stesso.

CAPITOLO V Il turismo

Il fenomeno turistico assume a Siena, come in molte altre città d’arte italiane, una forte rilevanza economica, sociale e culturale. Siena registra ogni anno da un milione a ottocentomila presenze turistiche, due terzi delle quali in albergo; i visitatori sono per circa la metà stranieri ed hanno una permanenza media che oscilla tra due giorni e mezzo e tre, con una stagione turistica che va da marzo ad ottobre, con fortissime oscillazioni tra alta e bassa stagione. Anche l’escursionismo segue lo stesso trend, concentrandosi prevalentemente nei mesi primaverili ed autunnali; l’escursionismo di gruppo equivale a circa 1.000.000 di unità (valore stimato per circa 20-24.000 bus turistici) mentre quello individuale, sulla base dei dati relativi agli ingressi ai Musei cittadini, si aggira sulle 2.000.000 unità. Nel corso dell'ultimo decennio le presenze complessive sono cresciute del 21% mentre, per quanto riguarda gli arrivi, gli incrementi sono stati del 10,33%; a fronte di tale crescita, del tutto peculiare nel panorama provinciale e regionale visto il momento di forte crisi economica, l'incremento totale di posti letto è stato del 35% circa tra strutture alberghiere, extralberghiere ed agriturismo.

Tabella 1a. Arrivi di turisti negli esercizi ricettivi del Comune di Siena. 2002-2009 - Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio Turistico Provinciale di Siena

350000

300000

250000

200000

150000

100000

50000

0 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 agriturismo alberghieri extralberghieri linea di tendenza (alberghieri) line adi tendenza (extralberghieri)

I dati presi a riferimento per la valutazione dei flussi turistici e dell’offerta attuale del Comune

41 di Siena provengono dall’Osservatorio Provinciale per il Turismo e sono relativi ai visitatori che soggiornano da un minimo di 24 ore (con almeno un pernottamento) ad un massimo di un anno. Per quanto riguarda il fenomeno dell'escursionismo, sono stati invece presi a riferimento i dati dell’Assessorato al Turismo del Comune di Siena, gli ingressi ai Musei cittadini e quelli di Siena Parcheggi inerenti i bus turistici che raggiungono la città. I flussi turistici sono misurati in termini di arrivi e presenze. È considerato arrivo ogni cliente ospitato negli esercizi ricettivi e si riferisce alle persone che si recano in un luogo diverso dall’ambiente abituale in cui vivono, per un motivo principale diverso dal trasferimento della residenza e dell’esercizio di attività remunerata. È considerata presenza ogni notte trascorsa da un cliente in una struttura ricettiva. La permanenza media è il rapporto tra il numero di presenze e il numero di arrivi.

Tabella 1b. Arrivi di turisti mensili del Comune di Siena. 2002-2009 Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio Turistico Provinciale di Siena 50.000

45.000

40.000

35.000

30.000

25.000

20.000

15.000

10.000

5.000

0 luglio aprile marzo giugno agosto ottobre maggio gennaio febbraio dicembre novembre settembre

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

I dati relativi agli arrivi e presenze nelle strutture ricettive del Comune di Siena dell’ultimo ventennio mostrano come il fenomeno sia sostanzialmente stabile nel lungo periodo; se infatti nel 1991 venivano registrati 324.855 arrivi complessivi, i dati indicano in 344.875 gli arrivi del 2002 ed in 375.485 quelli del 2009. Nello stesso periodo stabile è anche l'andamento delle presenze, con una leggera tendenza all'aumento nel lungo periodo (+3% solo nell’ultimo quinquennio, nonostante la crisi economica). Il dato è ulteriormente confermato dall'indice di presenza media, in progressivo incremento soprattutto per quanto riguarda le strutture extra-alberghiere. I flussi turistici risultano variabili e diversamente

42 distribuiti durante l'anno, con oscillazioni regolari dovute a fattori climatici, eventi, ecc., che determinano la concentrazione di visitatori nei mesi primaverili ed autunnali; tale variabilità, valevole sia per gli arrivi che per le presenze, risulta abbastanza costante anche nel lungo periodo, senza quindi aver determinato una effettiva ed auspicata riduzione della stagionalità.

Tabella 2a. Presenze di turisti negli esercizi ricettivi del Comune di Siena. 1991-2009 - Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio Turistico Provinciale di Siena

700000

600000

500000

400000

300000

200000

100000

0 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 agritusrismo alberghieri extralberghieri linea di tendenza (alberghieri) linea di tendenza (extralberghieri)

L’andamento di arrivi e presenze nel Comune di Siena nell’ultimo anno censito (2009) rispetto al 2008 mostra un significativo aumento degli arrivi totali (+11,6%), a fronte di una crescita più contenuta delle presenze (+8%), con una conseguente tendenziale riduzione della durata media del soggiorno (da 4,2 a 3,7 gg.).

La consistenza dell’offerta turistica (ossia di strutture ricettive), articolata per tipologia e distinta tra numero di posti letto e numero di strutture, mostra al 2009 la maggior offerta dell’ultimo periodo, con 7.764 posti letto di cui quasi il 53% in alberghi. Ma sono le strutture extra-alberghiere e gli agriturismi a far registrare il maggior aumento dei posti letto, rispettivamente +2,60% e +1,13% negli ultimi 10 anni. Attraverso il confronto tra l’andamento dei posti letto e numero strutture ricettive, emerge che il numero degli esercizi aumenta più velocemente di quello dei posti letto, determinando la riduzione della dimensione media delle strutture medesime. E’ utile inoltre estendere il ragionamento al territorio provinciale dove la tendenza all'aumento dell'offerta, sia di posti letto che di strutture, risulta maggiore che a Siena; stesso risultato proviene dal raffronto con i dati regionali, dove negli ultimi anni la tendenza alla crescita è mediamente più marcata. Ad oggi, ossia in base agli ultimi dati dell’Osservatorio riferiti a Settembre 2010, l’offerta turistica del Comune di Siena è articolata in 360 strutture di cui 47 alberghi, 220 esercizi extralberghieri e 39 agriturismo. Per quanto riguarda gli alberghi è da evidenziare la prevalenza, sia in termini di numero delle strutture che di posti letto, di esercizi a 3 e 4 stelle che dimostrano l’elevata qualità dell’offerta ricettiva della città. Il settore extralberghiero è

43 dominato dalla tipologia degli affittacamere che da sola copre circa 1000 posti letto e si riferisce agli studenti universitari che soggiornano per lunghi periodi in città.

Tabella 4c. Articolazione Strutture ricettive e relativi posti letto del Comune di Siena. - Aggiornamento a Settembre 2010 - Fonte: Elaborazioni su dati Osservatorio Turistico Provinciale di Siena

posti letto alberghieri 52%

posti letto extralberghieri 43%

posti letto in agriturismo 5%

posti letto in agriturismo posti letto alberghieri posti letto extralberghieri

alberghi 15% strutture extralberghiere 72%

agriturismo 13%

agriturismo alberghi strutture extralberghiere

Un ulteriore elemento di interesse per la valutazione del turismo della città di Siena, strettamente connesso al centro storico ed alle ripercussioni su esso indotte, proviene dalla valutazione del fenomeno escursionismo. A tal fine risultano utili sia i dati relativi agli ingressi nei principali musei comunali sia i dati inerenti il flusso dei bus turistici. Interessante è innanzitutto il risultato fornito dal confronto tra gli ingressi nelle diverse strutture museali della città, che conferma la preponderanza dei poli tradizionali (Duomo, OPA, Museo civico e Torre del Mangia) rispetto alle altre strutture (Santa Maria della Scala che dal 2009 incorpora al suo interno anche il museo di Arte Contemporanea, ex palazzo delle Papesse).

44 L’offerta culturale senese ha una dimensione ed un’importanza enorme con 21 musei e monumenti visitabili oltre alle 17 Contrade ciascuna con sede storica ed oratorio; a questo si aggiungono oltre 400 eventi, molti dei quali di grande spessore culturale.

Tabella 5a. Ingressi ai Musei del Comune di Siena - 2008 Fonte: Ufficio Statistico Comunale

Santa Maria della Duomo Scala 70% 4%

Torre del Mangia 8%

Museo Civico 11% Musei OPA 7%

Museo Civico Torre del Mangia Santa Maria della Scala Duomo Musei OPA

Ciò che emerge in modo chiaro da tale analisi è la necessità di conciliare l’azione di salvaguardia e valorizzazione con l’accoglienza di circa 1 milione di presenza turistiche e circa 3 milioni di escursionisti; il Comune di Siena, Assessorato al Turismo, ha aderito al progetto “Toscana Turistica e sostenibile” e sta attivando a tal fine l’Osservatorio turistico di destinazione ossia una struttura fondamentale per la competitività e la sostenibilità del turismo , in grado di garantire il necessario raccordo con i vari portatori di interesse, rappresentare elemento di supporto e proporre al meglio la destinazione turistica rispetto alle sfide della competitività. L’apporto economico dato dal turismo all’economia del capoluogo è valutabile in € 150.000.000,00 annui coinvolgendo circa 2.500 occupati tra professioni turistiche ed indotto. Settore di particolare interesse è quello della ristorazione che ha un’offerta di circa 324 esercizi, che hanno un’occupazione di addetti fortemente connessa all’andamento turistico e, in maniera costante, prevalenza di attività serale rispetto al pranzo.

CAPITOLO VI Siena e gran parte del suo territorio sono assoggettati a vincolo paesaggistico ai sensi del RD 3267/23. Il PIT 2005/2010 della Regione Toscana, con valenza di Piano Paesaggistico, individua il territorio del comune di Siena nell’Atlante Dei Paesaggi Toscani nell’Ambito n°33 - Area senese. Quest’ultimo individua funzionamenti, dinamiche, obiettivi di qualità, azioni prioritarie che sono stati puntualmente verificati con gli obiettivi e con le strategie del PS nonché con la normativa del RU del Comune di Siena. Anche il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Siena (PTCP), in fase di aggiornamento, seguendo i contenuti previsti dall’art.51 della LR 1/2005, coerentemente con gli obiettivi del PIT

45 2005/2010, interpreta i sistemi territoriali definiti dalla LR 1/2005 quali sintesi delle qualità formali e funzionali dei territori, rappresentazioni delle aggregazioni di gestione e di modalità di uso delle risorse, luoghi riconoscibili per le capacità di sviluppare strategie territoriali; sono l’interpretazione del territorio provinciale, composizione complessa di economia, di società, di usi, di morfologie, di ambiente, di insediamenti, di paesaggi. Il territorio del comune di Siena è definito come circondario Capoluogo. Il PTC connette i Circondari e le Unità di Paesaggio identificando i caratteri strutturali dei paesaggi (mediante statuto e invarianti) da correlare e orientare ai fini della loro conservazione attiva entro una progettualità innovativa che caratterizza, appunto in chiave paesaggistica, la strategia del Piano. Tali aspetti sono stati puntualmente verificati con gli obiettivi e con le strategie del PS nonché con la normativa del RU del Comune di Siena.

Piani urbanistici, Piani settoriali e di sviluppo socio-economico funzionali alla tutela Gli strumenti di tutela attuati dall’Amministrazione comunale per conservare e tutelare la città di Siena risultano numerosi e fortemente incisivi sul Centro Storico e sulle aree periferiche circostanti. Nell’elaborazione del Piano di Gestione sono stati recepiti i principali indirizzi contenuti nei piani di intervento locali, di seguito brevemente elencati:

Piano Strutturale - Piano Strategico dell’area metropolitana di Siena (SmaS) Regolamento Urbanistico Piani urbanistici e Regolamento edilizio funzionali Regolamento di polizia municipale Piano delle funzioni

Piano Urbano del Traffico Piano della Rete di Distribuzione dei Carburanti, Piano di Zonizzazione Acustica Piani settoriali e/o Piano della pubblicità integrati Piano del trasporto pubblico Piano dei chioschi Piano sulla razionalizzazione delle emissioni elettromagnetiche

Piani di sviluppo PRU Fontebranda; socio economico Disciplina delle Attività Commerciali

Piano delle funzioni Piani specifici per la Piano del colore tutela del sito Regolamento per l’utilizzo della Piazza del Campo Regolamento del palio (disciplina le attività nei giorni della festa)

Segue una breve descrizione degli strumenti che maggiormente incidono sulle strategie di tutela e valorizzazione del centro:

Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico Il Piano Strutturale, individuando il Centro Storico come invariante, pone una serie di obiettivi e di politiche di conservazione, gestione e sviluppo di valori paesaggistici e storico- artistici ingenti, a partire dallo statuto della città e degli insediamenti. A seguito del riproporsi di alcune dinamiche proprie della città murata anche negli insediamenti extra moenia contigui, il Piano Strutturale ha previsto l’ampliamento del perimetro del centro storico mediante l’inclusione delle addizioni novecentesche, anche ai fini della successiva revisione

46 del Piano della distribuzione e localizzazione delle funzioni e del Piano Generale del Traffico Urbano. Al Regolamento Urbanistico è dunque stata demandata l’estensione della perimetrazione del centro storico alle propaggini esterne alle mura, in base alle caratteristiche morfologiche e tipologiche dei tessuti, nonché alla qualità e quantità delle funzioni presenti e previste. Per il centro storico e le sue propaggini acquistano particolare rilievo gli obiettivi riguardanti la conservazione dell’integrità dell’impianto urbanistico, la prosecuzione dell’attività di manutenzione e restauro del patrimonio (ricercando forme opportune di incentivazione), l’incremento della diversificazione delle funzioni e delle attività economiche di qualità nel tessuto storico ed infine la riorganizzazione della mobilità mediante l’introduzione di elementi di filtro dei flussi in ingresso, il potenziamento della sosta in corrispondenza delle risalite e la previsione di una disciplina che garantisca la sosta dei residenti, la realizzazione del Parco del Buongoverno intra moenia. Nel delineare gli elementi distintivi della componente strategica, le previsioni del PS per il centro storico si inseriscono nel più ampio quadro delle scelte riguardanti gli ecosistemi e il paesaggio, la tutela dagli inquinamenti, l’evoluzione della città e degli insediamenti, la mobilità e le reti. In particolare per l’UTOE n. 1, che circoscrive il centro storico definito “Sito Unesco”, il piano riconosce la necessità di mantenere il ruolo di luogo rappresentativo dell’insieme delle identità e delle funzioni espresse dalla comunità senese, anche ricercando nuovi profili di equilibrio con le dinamiche recenti di internazionalizzazione, e attraverso la limitazione degli effetti di esclusione sociale e la regolazione del mix degli usi della struttura fisica della città. A questo scopo, la strategia del PS è rivolta a conservare l’integrità dell’impianto urbanistico e architettonico del centro antico attraverso l’attività di manutenzione e restauro del patrimonio storico, a mantenere la presenza fisica ed il ruolo sociale delle Contrade mediante la valorizzazione delle strutture gestite dalle Contrade come luoghi privilegiati per la promozione di attività socio-culturali e identitarie, a migliorare la mobilità attraverso una nuova regolamentazione del traffico e degli orari delle Ztl anche al fine di incrementare la vivibilità e la qualità degli spazi pubblici. Al fine del soddisfacimento delle esigenze espresse attraverso il Piano regolatore dei Cittini e delle Cittine 2, il PS assicura la riqualificazione degli spazi verdi e l’interrelazione tra i complessi interni ed esterni al centro storico attraverso la realizzazione di piste ciclabili e di percorsi pedonali di collegamento tra i differenti plessi scolastici, e tra questi e le aree verdi o i quartieri fuori le mura. Grazie a queste politiche, l’affermazione della monofunzionalità commerciale o direzionale può essere contrastata favorendo la diversificazione delle funzioni e delle attività economiche di qualità anche nel tessuto storico delle propaggini nord e sud esterne alla città murata (UTOE 2 e 3), tutelando gli esercizi commerciali e dell’artigianato di servizio di valore storico e favorendo l’insediamento di edilizia residenziale. Quanto al ruolo e alla riconoscibilità della città nel circuito sovralocale, il PS prevede alcuni importanti azioni strategiche, tra cui, soprattutto, la valorizzazione dell’ex Ospedale Santa Maria della Scala, oggi riconvertito a spazio museale ed espositivo di livello internazionale, che rappresenta il punto di partenza per promuovere attività ed iniziative di elevato livello culturale e sociale. Fa da contrappunto a tale servizio la valorizzazione della , anche con l’utilizzo della stessa a fini culturali, con strutture fisse che eliminino la precarietà oggi presente per tali utilizzazioni e la creazione di una nuova centralità nel sistema piazza Gramsci - La Lizza, attraverso la riorganizzazione dei volumi esistenti. La previsione di nuove funzioni di eccellenza si inserisce nel complesso del più ampio progetto definito “Parco Urbano”, che prevede lo spostamento dello Stadio Franci nella zona di Isola d’Arbia, deputata ad accogliere la principale espansione della Città e che dovrà ospitare un ampio parco cittadino sul quale si attestano un auditorium, una

2 Piano elaborato in collaborazione con gli Istituti scolastici della città nell’ambito dei processi partecipativi, del Piano Strutturale finalizzato a recepire le esigenze dei più piccoli per la loro città

47 scuola e il nuovo palazzo di Giustizia. Infine, in relazione all’istituzione del parco del Buon Governo intra moenia, il PS si propone di assicurare qualità e fruibilità diffusa agli spazi pubblici, sia pavimentati che verdi (valli, giardini, orti), valorizzandoli con interventi di manutenzione e l’incremento della fruibilità, attraverso appositi accordi con i proprietari per l’istituzione di servitù di passaggio.

Piano generale del traffico urbano (PGTU) I piani di traffico sono finalizzati ad ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi. Il piano urbano del traffico prevede il ricorso ad adeguati sistemi tecnologici, su base informatica di regolamentazione e controllo del traffico, nonché di verifica del rallentamento della velocità e di dissuasione della sosta, al fine anche di consentire modifiche ai flussi della circolazione stradale che si rendano necessarie in relazione agli obiettivi da perseguire. Il PGTU del centro abitato di Siena è stato organizzato quale piano- processo in grado di costituire un costante strumento di riferimento per le future fasi attuative del più vasto programma strategico di lungo periodo rappresentato dall’offerta delle nuove infrastrutture viarie e di circolazione. Tale disegno strategico è quello derivante dalle previsioni del Piano Regolatore Generale di Secchi e dalle successive varianti contestuali, oltre che dall’insieme dei progetti relativi a singoli interventi strutturali (grandi parcheggi, sistemi alternativi di collegamento quali risalite meccanizzate ed ascensori, nuove intersezioni, strade di servizio, etc.) direttamente sviluppati ed elaborati dagli Uffici Tecnici dell’Amministrazione Comunale. Il PGTU di Siena, acquisisce l’insieme di tali interventi quale base sulla quale effettuare le proprie scelte, relative al miglioramento della mobilità pedonale; al miglioramento della mobilità dei mezzi collettivi pubblici; alla riorganizzazione dei movimenti veicolari privati; alla riorganizzazione della sosta delle autovetture. Il PGUT comprende anche le seguenti regolamentazioni: - Zona Traffico Limitato ,1989 – 1996 - Piano Integrato per la Mobilità e la sosta a Siena - Trasporto Pubblico, circolazione, sosta, Zona a Traffico imitato, impianti distribuzione carburanti, 1993 - estensione della Z.T.L, 1999 - Piano Generale del Traffico Urbano, 2000 - Progetto controllo accessi Z.T.L. “sistema Telepass”, dal 1999

Zona a Traffico Limitato (ZTL) ed Aree a particolare rilevanza Urbanistica (ARU) Il progetto di revisione della ZTL previsto di recente dall’Amministrazione Comunale, prevede l’articolazione della zona a traffico limitato in tre settori anziché i precedenti sei (con un numero maggiore di varchi per settore, affinché l’aumento delle possibilità di ingresso della ZTL riduca le percorrenze esterne). L’eventuale rischio di utilizzo dei percorsi interni della ZTL sarà contrastato con l’introduzione di norme particolari di percorrenza dei settori e la revisione di una serie di sensi di marcia interni. Il progetto di revisione della ZTL prevede: - settore NORD (Camollia, Ovile, San Francesco):ingressi 5; uscite 5 - settore EST (Pantaneto, Tufi): ingressi 2; uscite 3 - settore OVEST (Fontebranda, San Marco): ingressi 2; uscite 2

Il Piano prevede il completamento della ZTL nel centro storico con l’inclusione delle aree: Pian d’Ovile – via di Pian d’Ovile, tratto finale di Via Garibaldi, piazzetta Fontenuova e tratto

48 terminale di via Vallerozzi e La Lizza – Viale dei Mile, Viale Curtatone, La Lizza e Viale Franci. Un ulteriore elemento di novità recentemente introdotto sono le ARU “Aree di particolare rilevanza urbanistica”, ai sensi del comma 8 dell’art. 7 del Codice della Strada. Si tratta di aree opportunamente individuate e delimitate dalla Giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico. In queste aree è possibile pertanto istituire delle “Zone a Sosta Limitata” nelle quali, i comuni hanno la facoltà di riservare, con ordinanza del Sindaco, superfici o spazi di sosta per veicoli privati dei soli residenti nella zona, a titolo gratuito o oneroso. L’intervento descritto parte dall’esigenza di eliminare e allontanare progressivamente dal Centro il disagio indotto dalla ZTL nei quartieri limitrofi sia in termini di transiti veicolari (traffico passivo) che in termini di disponibilità di sosta. Ogni area di intervento costituisce elemento intorno al quale si sintetizzeranno interventi collaterali di completamento e di supporto al provvedimento specifico (parcheggi scambiatori, collegamento con le linee di trasporto pubblico, sistema integrato di tariffazione, diversa organizzazione della viabilità veicolare, ecc.). Per ognuna delle dodici aree di intervento vengono stabiliti prioritariamente gli interventi collaterali e/o di completamento relativi a: - organizzazione della sosta per componenti di utenza: residenti, pendolari, visitatori occasionali ecc. - organizzazione e modifiche eventuali della circolazione veicolare (sensi unici, corsie preferenziali, ecc.) - organizzazione e completamento (riammagliamento) delle percorrenze e attraversamenti pedonali. - piano integrato delle tariffe parcheggio/trasporto Pubblico - completamento del sistema parcheggi scambiatori - linee di trasporto pubblico

Zona a Traffico Limitato (ZTL Centro Storico): Sosta motorini e aree pedonali, Trasporto Merci nel Centro Storico La circolazione dei motoveicoli nel centro storico ha avuto l’unica regolamentazione alla metà degli anni ’60 in coincidenza della prima disposizione della “zona blu” nella parte centrale. In quell’occasione le disposizioni di limitazione della circolazione veicolare e della sosta ebbero carattere generale comprendendo tutti i veicoli. Tale disposizione ha subito modificazioni con l’istituzione delle Zone a Traffico Limitato (trasporto Merci, accesso ai resede privati, residenti, ecc.) ma nella sostanza sono state mantenute le linee principali che impediscono la circolazione e la sosta nelle strade ricomprese all’interno della cosiddetta “zona blu” (anello superiore di Piazza del Campo, Banchi di Sopra, via Montanini, ecc.). Nel centro storico la circolazione dei motoveicoli è regolata esclusivamente dalle disposizioni generali e particolari del Codice della Strada con alcune specifiche dedotte dalla generale circolazione veicolare nella Zona a Traffico Limitato dalle quali discende principalmente e in evidenza la “tolleranza della sosta dei veicoli” nei luoghi dove non sia specificatamente vietata. Il Piano propone per i motoveicoli l’individuazione di 31 parcheggi moto opportunamente individuati e segnalati, di consistenza media di circa 45 unità e minima di circa 20, per un totale complessivo di 1.346 posti moto. Questo consentirà di liberare dalla sosta, peraltro abusiva e caotica, le aree centrali del Centro Storico garantendo ugualmente la possibilità di accesso nei parcheggi specifici e individuati in aree più marginali e più idonee alla funzione. Il Piano prevede, in merito alle percorrenze, di estendere il criterio di non transitabilità e divieto di sosta che ancora è riconosciuto valido e comunemente apprezzato nell’area della “zona blu” (Banchi di Sopra, via di Città, via Montanini ecc), anche a strade centrali a margine della stessa “zona blu” al fine di eliminare la congestione e gli eccessivi transiti per i motivi sopra esposti. All’interno del centro storico

49 sono presenti alcune vie e piazze individuate come aree pedonali ed altri luoghi non individuati formalmente come aree pedonali ma di fatto non transitabili. Sono inoltre presenti “aree ibride” riconosciute come aree pedonali nelle quali è consentito il transito in alcune fasce orarie. Il Piano raccoglie le aree esistenti sopra descritte e le uniforma ad una conduzione di Area Pedonale propriamente detta. Vengono inoltre individuate altre vie o piazze da condurre ad aree pedonali. Queste ultime sono funzionali soprattutto a impedire l’attraversamento del centro storico da ovest ad est per migliorare la gestione dei settori nel loro carattere di non permeabilità. La nuova divisione dei settori già descritta nella tavola ZTL/P7 è funzionale ad una maggiore possibilità di percorrenza che deve necessariamente essere compensata da una struttura più rigida di impenetrabilità tra settori. Per quanto riguarda il Trasporto Merci nel Centro Storico (ZTL), gli obiettivi del progetto di riorganizzazione del trasporto merci all’interno della ZTL di Siena possono essere qui elencati:  ridurre l’inquinamento;  ridurre la congestione del traffico;  mantenere un adeguato livello di servizio;  non innalzare i costi di trasporto della merce;  non favorire una categoria di operatori a scapito delle altre;  non danneggiare gli interessi dei soggetti che non sono coinvolti nella  distribuzione delle merci.  realizzare un sistema di trasporto e distribuzione merci sostenibile a basso impatto ambientale  razionalizzare gli spostamenti connessi alle operazioni di consegna, carico e scarico delle merci: riduzione del numero dei mezzi circolanti, riduzione dei Km percorsi dai singoli mezzi  ridurre l'inquinamento atmosferico, acustico e visivo  migliorare l'efficienza del sistema distributivo complessivo rendendolo più facile e più rapido  aumentare la sicurezza del traffico pedonale e quindi la fruibilità della città da parte dei turisti e dei residenti.

Regolamento per le occupazioni di suolo pubblico per tavoli e sedie Il Regolamento per le Occupazioni di Suolo Pubblico “tavoli e sedie”, ancora in fase di elaborazione, costituisce elemento di particolare tutela del Centro Storico verso quegli elementi di corredo delle attività di ristorazione che a fronte di una natura provvisoria costituiscono nei fatti elementi consueti nel panorama cittadino. Il regolamento disciplina le modalità con cui vengono realizzate le occupazioni di suolo pubblico temporanee effettuate dagli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e da alcune attività commerciali in sede fissa sulle aree e gli spazi pubblici appartenenti al demanio e al patrimonio indisponibile del Comune di Siena nonché sulle aree private gravate da servitù di pubblico passaggio. Il contenuto del presente atto risponde alla necessità di individuare criteri uniformi per le singole occupazioni sia sotto il profilo della sicurezza ai sensi del Codice della Strada che del contesto architettonico dei luoghi nei quali le stesse si inseriscono. Le strade del centro storico sono caratterizzate dalla presenza di importante traffico pedonale e rispondono ad una domanda di mobilità in relazione alla natura stessa della strada. I monumenti e gli edifici storici costituiscono importanti attrattori di traffico pedonale. Gli spazi antistanti e adiacenti e le strade che conducono ad essi sono luoghi nei quali si generano e si manifestano importanti motivazioni di stazionamento e trasferimento

50 pedonale. Ai fini dell’applicazione del Regolamento, le strade del Centro Storico vengono ulteriormente classificate in funzione delle caratteristiche geometriche e delle condizioni di traffico che assorbono secondo le seguenti tipologie che ne riassumono la funzione prevalente. La tipologia dell’occupazione è ricavabile esclusivamente dall’elenco delle strade indicato in ogni categoria: 1. Strade percorse da intenso traffico pedonale e aperte al traffico veicolare 2. Strade intensamente interessate dal traffico e dalla sosta del “Trasporto Merci” 3. Strade percorse dal Trasporto Pubblico Urbano ed Extraurbano 4. Strade percorse dal Trasporto Pubblico Urbano 5. Strade con transiti veicolari particolarmente ridotti 6. Aree pedonali anche per fasce orarie giornaliere e stagionali

Il piano di zonizzazione acustica Il Piano di zonizzazione acustica di Siena, adottato con Delib. c.c. n°273 del 16/11/2999 e approvato con Delib. c.c. n°121 del 30/05/2000 è attuativo dal 19/07/2000. Tale strumento è stato introdotto con la L.R. 89/1998 in riferimento alla normativa nazionale: in particolare la Legge Quadro 447/95 in materia di inquinamento acustico, che ha individuato le competenze dei diversi soggetti pubblici ed ha assegnato ai Comuni il compito di procedere alla classificazione acustica e il successivo D.P.C.M 14/11/1997, che ha suddiviso il territorio comunale in 7 classi stabilendo per ciascuna i valori limite delle sorgenti sonore. Particolare importanza viene data ai valori di emissione e di immissione; i primi misurano l’intensità acustica alla sorgente, mentre i secondi i valori sonori raggiunti all’interno degli spazi abitativi o nell’ambiente esterno. L’obiettivo del Piano è l’individuazione e la suddivisione del territorio comunale per classi; tale risultato è ottenuto analizzando in modo incrociato una serie di indici e fattori, tra cui la densità della popolazione, i dati relativi alle attività commerciali e artigianali, la localizzazione delle are industriali, degli ospedali, delle scuole e dei parchi, l’individuazione dei diversi tipi di strade, divise per intensità di traffico e delle linee ferroviarie. Il piano ha coinvolto i diversi settori del Comune, l’ASL e l’A.R.P.A.T, che ha collaborato con l’Amministrazione a partire dal 1998, compiendo un totale di 100 controlli su attività produttive e di servizio e più di 80 misure di monitoraggio sulle di infrastrutture di trasporto, per un totale di più di 800 giorni di misura. I rilevamenti eseguiti dall’A.R.P.A.T hanno evidenziato un superamento diffuso dei limiti previsti dalla legge; le “cause” principali, intese come settori di attività, sono da identificarsi nei servizi e nel commercio (in particolare i pubblici servizi all’interno del centro storico); le ragioni sono legate in genere ai servizi tecnici (collocati all’interno di corti di piccole dimensioni), alla musica riprodotta nei locali e al rumore prodotto dagli stessi avventori (presenti all’interno dei locali); a tal riguardo un fenomeno crescente è la lamentela nei confronti delle attività delle contrade. Tali dati sembrano non rappresentare una peculiarità, tenendo conto del carattere universitario e turistico della città di Siena; il fenomeno del rumore è inoltre rafforzato dalla struttura urbana del centro storico caratterizzato da vicoli stretti e dalle tipologie edilizie, le cui caratteristiche architettoniche (mattoni a vista, soffitti a volta e/o archi) non permettono di ottenere buone prestazioni di isolamento acustico, se non introducendo delle innovazioni, che rischiano di snaturare il carattere stesso di tali edifici. Il fenomeno nel complesso risulta particolarmente significativo e indica un problema “strutturale” risolvibile soltanto con una programmazione e con politiche gestionali e di controllo, evitando azioni troppo restrittive, che porterebbero ad un abbandono del centro. Per quanto riguarda il rumore prodotto dalle infrastrutture di trasporto, i cui rilevamenti sono iniziati a partire dal 1997, i dati evidenziano risultati negativi in linea con le principali città italiane; del resto la situazione era talmente nota, che la legge

51 ha previsto tempi lunghi sia per il risanamento, che per il reperimento dei fondi necessari. Nel caso specifico di Siena è stato registrato un superamento dei valori nell’84 % dei casi per i limiti diurni e nell’94% per quelli notturni.

Il piano di razionalizzazione delle emissioni elettromagnetiche Con la deliberazione del Consiglio Comunale del 6 febbraio 2001 n. 37 fu approvato il Piano di Razionalizzazione delle Emissioni Elettromagnetiche del Comune di Siena che conteneva le linee guida, sviluppate in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università degli Studi di Siena, in merito ai criteri di localizzazione di elettrodotti, antenne radio televisive e antenne radio-base per telefonia mobile. Con Delibera di Giunta del 14 febbraio 2001 n. 146 si diede il via al primo stralcio del suddetto Piano individuando e regolamentando i siti dove si prevedeva l’installazione di antenne radio-base per telefonia mobile. L’approvazione della Convenzione con l’agenzia ARPAT (con delibera di Giunta del 9 luglio 2003 n. 365) ha avviato una cospicua e continuativa serie di controlli sul campo, attraverso centraline fisse e dispositivi mobili, che hanno fino ad oggi dimostrato la sostanziale correttezza delle localizzazioni ed il totale rispetto dei valori stabiliti per legge. I siti già realizzati sono stati oggetto in questi ultimi mesi di interventi di rinnovamento degli apparati tecnici; interventi sempre caratterizzati da un sostanziale miglioramento delle prestazioni estetiche (forme più adeguate e dimensioni più contenute) e di ottimizzazione delle emissioni. Inoltre tutti i gestori insistono da tempo sulla necessità di nuove localizzazioni a copertura di ambiti da loro considerati non sufficientemente serviti. D’altro canto la legge in vigore (vedasi art. 87 del D. lgs. 1 agosto 2003 n. 259 ) impone da parte dei comuni, sia pure in un’ottica di concertazione e fatte salve le peculiari prerogative di governo del proprio territorio, di rispondere alle esigenze di copertura del servizio; diritto ed obbligo, dei gestori stessi. Rimane la necessità di avviare al più presto i procedimenti per la redazione e l’approvazione di un secondo stralcio per la localizzazione di antenne di telefonia mobile. Facendo diretto riferimento ai criteri stabiliti dal Piano di Razionalizzazione e all’allegato I del regolamento edilizio, dovranno essere richiesti ed esaminati i programmi di rete dei Gestori. Si riporta di seguito la tabella riassuntiva della situazione relativa alla installazione di antenne radio base per telefonia mobile a partire dalla entrata in vigore del P.R.E.E., molti dei quali in centro:

Torre dell’Orsa Abbadia di Ruffolo Pod. Casanova Chiesa del Carmine Belriguardo Taverne d’Arbia Chiesa di S. Martino Circolo della Coroncina Chiesa dei Servi Policlinico Villa Poggio al Vento Parcheggio Fontanella Via Vittorio Emanuele Viale Toselli Viale Cavour Via Bologna Via montanini 118 Via del Porrione 7

52 Il piano delle funzioni Il Comune di Siena si è dotato del Piano della distribuzione e della localizzazione delle funzioni, introdotto dalla legge regionale 39/1994, con delibera consiliare n.237 del 23.10.2001. Le finalità di tale strumento, come chiaramente descritto nell’art. 1 delle norme, è la riqualificazione funzionale del centro antico da perseguire con il mantenimento e la tutela della funzione residenziale, con il controllo dei cambiamenti di destinazione d’uso, in particolare nei casi in cui il mutamento non comporta opere edilizie, e la verifica del grado di compatibilità fra le singole attività, i caratteri tipologico costruttivi degli edifici e il carattere morfologico del tessuto edilizio. Tale strumento si è reso necessario, oltre che per i sopra citati obiettivi, per evitare l’ingessatura del centro storico; infatti la Commissione regionale, nella legge richiedeva il mantenimento delle destinazioni d’uso in atto fino all’approvazione del nuovo strumento normativo, di fatto impedendo ogni tipo di trasformazione. L’area su cui al momento opera il Piano delle Funzioni è limitata all’ambito del Centro Storico. Questo non esclude che per il futuro, verificati gli effetti, possano essere formulati nuovi obiettivi e ricalibrata la disciplina per estendere lo stesso anche a parti esterne e prossime al Centro Antico. Aree queste nelle quali possono riscontrarsi fenomeni analoghi a quelli entro le mura e tali da ritenere utile una loro regolamentazione anche per contenere i riflessi che possono avere sul Centro Storico. L’ambito regolamentato riguarda quindi le aree formalmente e funzionalmente consolidate, “la città dentro le mura”, così come individuate dal Piano regolatore vigente. L’elaborazione di detto Piano ha comportato il censimento delle funzioni in atto con le quali si è evidenziata una “mixité funzionale”, la quale “è tra gli elementi che più contribuiscono a determinare una diffusa qualità superiore delle condizioni di vivibilità rispetto ad altre parti del territorio”.Una struttura distributiva delle funzioni complessa e articolata rende la città vitale e interessante. Con il Piano delle Funzioni è possibile monitorare e dare attuazione, attraverso il mantenimento complessivo e la tutela della destinazione residenziale, a quel riequilibrio degli usi in funzioni dei caratteri tipologici degli edifici e morfologici del tessuto edilizio. Le caratteristiche principali di tale strumento di pianificazione riguardano la sua formazione e gli effetti sul piano regolatore vigente; essendo infatti uno strumento attuativo di recente formazione non presentava al momento della sua redazione modelli di riferimento, da utilizzare come linea guida, quindi in tal senso è da considerarsi un piano sperimentale. Inoltre rispetto al piano regolatore vigente è da considerarsi come integrazione e non come sostanziale modifica. Operativamente il Piano delle Funzioni ha individuato all’interno della “città dentro le mura” 4 sub-sistemi caratterizzati dalla maggiore o minore compresenza di funzioni extra-residenziali; ciascun sub-sistema individua le funzioni ammissibili distinguendo tra piano terra e piani superiori; all’interno dei singoli sub sistemi sono individuati gli Ambiti di Riequilibrio Funzionale (A.R.F.), che sono le unità minime di intervento (porzioni considerate unitarie all’interno della città) e che individuano le superfici residenziali trasformabili e non residenziali incrementabili.

Il regolamento edilizio Il vigente Regolamento Edilizio, attualmente in fase di aggiornamento ed integrazione anche a seguito della recente approvazione del Regolamento Urbanistico, è il risultato di una successione di integrazioni, modifiche ed allegati, approvati dal 1996 ad oggi. Del resto appare inevitabile considerare il Regolamento come uno strumento aperto agli adeguamenti che di volta in volta si sono resi necessari in circa un decennio, periodo tra l’altro particolarmente ricco di novità sia dal punto di vista della realtà urbana, in rapida evoluzione, sia dal punto di vista delle novità legislative che lo hanno caratterizzato. Esso rappresenta uno strumento indispensabile ai fini di un corretto controllo dell’attività edilizia,

53 in un’ottica di qualità urbana ed ambientale; esporre i contenuti di detto strumento equivale quindi ad esporre la strategia dell’Amministrazione sul tema sia dei procedimenti amministrativi che dell’attività tecnica che accompagna le trasformazioni territoriali. Al momento della prima approvazione, avvenuta con deliberazione del Consiglio Comunale n. 41 del 10/01/96 subito integrata dalla delibera 64 del 21 marzo, il Regolamento si presenta suddiviso in sette parti e contiene sette allegati, di cui l’ultimo contenente il cosiddetto Piano del Colore. Una revisione piuttosto estesa del regolamento edilizio, alla fine degli anni 90 avviene a seguito dell’entrata in vigore di alcune leggi che modificano e riordinano il procedimento edilizio: dpr 447 del 19/12/97, legge regionale 14 ottobre 1999 n. 52, dls 29 ottobre 1999 n. 490, la legge regionale 1 dicembre 1998 n. 89 e decreto legge 21 dicembre 1999 n. 551.

Piano del colore e piano dei chioschi Il Piano del colore è parte integrante del vigente Regolamento Edilizio, che è stato approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 41 del 10/01/96 e ne costituisce l’allegato F. Il Piano del colore disciplina tutti gli interventi all’interno del centro storico, che riguardano la parte esteriore degli edifici (prospetti e coperture). La normativa del piano è suddivisa in due parti; la prima stabilisce le iniziative che dovranno essere adottate dall'Amministrazione Comunale e le modalità per ottenere le autorizzazione per gli interventi sulle facciate del Centro Storico; la seconda illustra invece le norme guida da seguire per ogni tipo d'intervento, puntualizzando gli articoli relativi al decoro e all’aspetto esteriore degli edifici, di cui al Capo III del Regolamento Edilizio Comunale ("Opere esteriori ai fabbricati"). Nello specifico l’obiettivo è duplice: controllare con un’apposita normativa tutti gli interventi di restauro di facciate, sia quelli globali, che quelli parziali e rimuovere le cause di degrado. A tal fine sono stati predisposti una serie di strumenti operativi; tra questi un archivio, che cataloga tutti gli elementi caratterizzanti le facciate, con particolare attenzione alla “tavolozza dei colori” e agli elementi tecnici e decorativi, una scheda uniformata, che prevede l’esecuzione di rilievi metrici e fotografici opportuni, il riordino complessivo della segnaletica (numeri civici, toponomastica, insegne e targhe indicanti arti, mestieri e professioni) e degli impianti tecnologici; nello specifico sono auspicabili accordi con gli Enti erogatori al fine di ridurre l’impatto visivo degli impianti stessi e rispettare il più possibile l’aspetto esteriore delle facciate, prestando attenzione alle geometrie e alla composizione. Il Piano dei Chioschi è stato inserito come allegato al Regolamento Edilizio a seguito della delibera del Consiglio Comunale n°307 del 12/12/97. Il piano ha lo scopo di regolamentare le strutture fisse su suolo pubblico con particolare attenzione all’inserimento nel contesto urbano; pertanto attraverso l’elaborazione di un apposito abaco progettuale si cerca di esercitare un controllo oltre che sulle nuove realizzazioni anche su quelle esistenti, proponendo opportuni adeguamenti. L’abaco contiene 6 progetti tipo, sviluppati nel dettaglio e in funzione delle diverse attività commerciali assolte. La normativa si articola in due parti, di cui la prima stabilisce l'iter procedurale per il rilascio dell'autorizzazione comunale, mentre la seconda con l'ausilio di Norme Guida descrive la possibile organizzazione di tali strutture definendone le caratteristiche formali, costruttive e dimensionali. I contenuti del piano non sono in contrasto con le norme tecniche degli strumenti urbanistici generali vigenti, sia approvati che adottati. Nel caso di discordanza tra le normative, prevalgono quelle del presente regolamento. Tra gli strumenti contenuti nel Piano è presente una planimetria generale in scala 1:2000 con l’ubicazione sia delle attività esistenti, opportunamente schedate, che di quelle future. Tutti i chioschi esistenti al momento dell'entrata in vigore del regolamento verranno tollerati, anche se ritenuti incongrui, alla condizione di essere stati regolarmente autorizzati; questi saranno adeguati ogniqualvolta venga presentata domanda

54 per il rinnovo del chiosco o semplicemente per la manutenzione di un singolo elemento che lo compone.

Il piano generale degli impianti pubblicitari Il Piano Generale degli Impianti Pubblicitari è stato redatto in conformità a quanto stabilito dal DLgs. 15/11/93 n.507 e successive modifiche ed integrazioni e dal vigente "Regolamento Comunale per la disciplina della pubblicità e delle affissioni e per l'applicazione dell'imposta sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni". Esso ha il compito di definire gli ambiti del territorio Comunale nei quali localizzare la pubblicità esterna e gli impianti per le pubbliche affissioni, così come previsto dal già citato Regolamento Comunale vigente. Per quanto attiene agli impianti per le pubbliche affissioni, il Piano definisce le caratteristiche e le modalità con le quali devono essere realizzati i supporti e determina la localizzazione di ogni singolo impianto, con l’indicazione delle dimensioni e del numero dei fogli che l’impianto contiene, la tipologia del supporto, la destinazione. Il piano è stato elaborato in due fasi distinte, la prima delle quali ha previsto la definizione e costruzione dell’apparato conoscitivo ed in particolare l’effettuazione del censimento di tutti gli impianti per le pubbliche affissioni esistenti. Su questa base conoscitiva è stata successivamente costruita la proposta progettuale relativa agli impianti di affissione e che, assieme alla definizione delle regole per l’installazione dei mezzi di pubblicità esterna, ha costituito la seconda fase di elaborazione del Piano.

Durante la prima fase si è dunque proceduto al rilievo di tutti gli impianti per le pubbliche affissioni, esistenti sul territorio. Ciascun impianto rilevato è stato classificato secondo il tipo di supporto e secondo la destinazione cui le affissioni si riferivano, registrandone la posizione sul territorio e riportandone la posizione sulla cartografia digitale disponibile. Nello stesso tempo si è provveduto alla misurazione di ogni supporto, in modo tale da poterne calcolare la superficie complessiva. La zonizzazione, semplicemente indicativa, delle principali località e quartieri cittadini, evidenzia un rilevante numero di impianti (221 pari al

55 29% del totale, per una superficie di 1740,96 pari al 32%) dislocati nell’area del centro storico, sensibilmente maggiore rispetto a tutte le altre zone della città, ognuna delle quali si attesta intorno al 6-9% del totale. Il dato relativo alle superfici precedentemente disponibili nel centro storico evidenziava una eccessiva concentrazione di impianti pubblicitari proprio nella zona della città che pone i maggiori problemi per quanto concerne l’impatto dei supporti pubblicitari con i caratteri storico-artistici in essa presenti. Il Piano ha comportato perciò una considerevole riduzione delle superfici esistenti nel centro antico ed in particolare in quelle situazioni dove il valore storico architettonico dell’edificio che le supporta risulta rilevante. Il trasferimento di tali superfici è guidato verso i nuovi quartieri dove attualmente sono presenti superfici di affissione ridotte. Inoltre si prevede la modifica e la sostituzione di tutti quei supporti ritenuti inadeguati al contesto del centro, pur con operazioni graduali e programmate nel tempo. Infine il Piano ribadisce la necessità di adeguarsi alla prescrizione del regolamento comunale, che prescrive il divieto di posizionare impianti pubblicitari di qualsiasi tipo sulle mura e sulle porte della città.

Ipotesi di raccordo tra Piano di Gestione e Piani e progetti settoriali Per dare concretezza e forza ai contenuti del Piano di Gestione ma, più in generale, per dare continuità ad un effettivo governo del sito attento ai problemi della tutela e della valorizzazione, è necessario stabilire un raccordo tra i contenuti “statutari” del Piano e quello dei piani e progetti settoriali dell'Amministrazione comunale e degli altri soggetti istituzionali che operano sul territorio del Sito. Viceversa, sarà importante nelle successive fasi di gestione e monitoraggio del Piano di Gestione, che le varie programmazioni accolgano priorità ed obiettivi contenuti nel Piano medesimo, per l’intero periodo di riferimento. Tale impostazione, ampiamente condivisa nelle fasi partecipative a monte della costruzione del Piano, ha comportato necessariamente una delimitazione del campo di efficacia dello stesso, nella consapevolezza che il valore sancito e tutelato dall’Unesco, non è l'unico rilevante per la vita della città e per i cittadini.

L'approccio di questo primo Piano di Gestione del sito Unesco “Centro storico di Siena” è quello di costruire un meccanismo che, con le dovute cautele, miri a tradursi in procedure specifiche sia nella successiva costruzione e/o aggiornamento dei piani settoriali, che

56 nell'approvazione degli interventi maggiormente rilevanti; risulta quindi fondamentale, all’avvio del processo di gestione del Piano, l’esatta identificazione delle variabili che si ritengono critiche per la tutela di lungo periodo. La condivisione dell'analisi finora esposta costituisce la sintetica ma completa rappresentazione di queste variabili e costituisce anche una delle più importanti fasi del lavoro; l’analisi conoscitiva, fatta a 360° sui vari aspetti che connotano la città, la sua vita e la sua storia, rappresenta la base su cui è avvenuta l’elaborazione delle strategie, con ripercussioni ed effetti sulle altre politiche pubbliche che si decidono di collegare al piano.

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