COMUNI DI

BERGANTINO

CASTELNOVO BARIANO Provincia di

LEGNAGO

Provincia di Verona

PATI TEMATICO PIANO DI ASSETTO

DEL TERRITORIO INTERCOMUNALE

DOCUMENTO PRELIMINARE

MAGGIO 2012 2

INDICE

PREMESSA: RAGIONI, OBIETTIVI E CONTENUTI DEL PIANO INTERCOMUNALE...... 5 Le ragioni...... 5 Gli obiettivi...... 6 La concertazione e la partecipazione...... 6

PARTE PRIMA: LO STATO DEL TERRITORIO ...... 7 1. Inquadramento territoriale ...... 7 2. Il paesaggio e l’ambiente...... 12 3. I vincoli e la pianificazione territoriale...... 20 4. Assetto socio-economico...... 27 4.1 Principali dinamiche socio-economiche di , Castelmassa, , e Melara rispetto ai comuni contermini ...... 27 4.2 Struttura e dinamica economica ...... 32

PARTE SECONDA: I TEMI STRUTTURALI DEL PATI...... 36 5. Il sistema produttivo...... 36 6. Il sistema turistico...... 39 6.1 Consistenza della struttura ricettiva...... 39 6.2 Il movimento turistico ...... 39 6.3 Potenzialità del sistema turistico ...... 40 7. Il sistema idroviario...... 44 7.1 Il trasporto delle merci...... 44 7.2 Potenzialità e prospettive di sviluppo dell'Idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco...... 45

PARTE TERZA: SCELTE STRATEGICHE E OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ DEL PIANO ...... 49 8. Strategie ed azioni del PATI e della VAS...... 50 8.1 Lo sviluppo delle aree produttive ...... 50 8.2 Accessibilità e collegamenti ...... 50 8.3 Valorizzazione turistica ...... 50

ALLEGATO 1: SCHEDE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE...... 52

ALLEGATO 2: ELABORATO STATISTICO SISTEMA SOCIO-ECONOMICO.. 53

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PREMESSA: RAGIONI, OBIETTIVI E CONTENUTI DEL PIANO INTERCOMUNALE

Le ragioni

I comuni di Bergantino (RO), Castelmassa (RO), Castelnovo Bariano (RO), Legnago (VR) e Melara (RO) cogliendo lo spirito e la volontà proposta dalla nuova Legge Urbanistica Regionale del hanno concordato nella necessità/utilità di predisporre congiuntamente un Piano di Assetto Territoriale Intercomunale, il PATI, sui temi relativi al settore produttivo, infrastrutturale e turistico, con particolare riferimento ai possibili utilizzi dell’ambito portuale di Torretta, situato al confine tra Legnago e Castelnovo Bariano. Si tratta di un processo, di conoscenza e di prefigurazione delle trasformazioni del territorio, innovativo rispetto al piano regolatore tradizionale; un nuovo percorso che intende interpretare i caratteri peculiari del luogo, le prospettive future, gli obiettivi a breve e a lungo termine e le azioni conseguenti.

Le Amministrazioni Comunali, apprestandosi alla formazione del PATI per i temi strategici, si trovano dunque nella necessità e nell’occasione di avviare uno studio sistematico della situazione attuale (quadro conoscitivo), delle valenze territoriali (quadro di assetto strutturale) e delle prevedibili tendenze (quadro di trasformazione) in relazione ai principali fattori che definiscono i caratteri socio-economici e fisici del loro territorio.

Il documento qui presentato da avvio al procedimento per la Valutazione Ambientale Strategica e altresì costituisce il primo passo verso l’avvio delle politiche di concertazione e di promozione delle azioni strategiche. Documento sul quale costruire le relazioni con gli altri enti preposti al governo del territorio e con i cittadini che lo abitano. Questo documento costituisce, inoltre, la base per la stipula di un Accordo di Pianificazione, per la redazione in forma concertata del PATI, tra i Comuni di Bergantino, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Legnago e Melara. In base all’art. 16 della L.R. 11/2004 il PATI è costituito “dai medesimi elaborati di cui all’art.13, è adottato dai comuni interessati con la procedura di cui all’art. 15 comma 2 e seguenti sulla base di un documento preliminare predisposto e concertato tra gli stessi comuni” l’art. 15 comma 2 recita: “La Giunta Comunale elabora un documento preliminare con i contenuti di cui all’art. 3, comma 5, e propone agli enti ed ai soggetti interessati un accordo di pianificazione per la predisposizione dello strumento urbanistico.”

5 Gli obiettivi

La LR n. 11/2004 stabilisce all’articolo 2 i contenuti e le finalità che gli strumenti di pianificazione devono avere per conseguire il raggiungimento di obiettivi relativi alla realizzazione di sviluppo sostenibile, alla tutela delle identità storico-culturali, alla salvaguardia delle risorse territoriali e ambientali e alla difesa del suolo. Coerentemente a questi principi di sostenibilità, i comuni coinvolti nella redazione del PATI settoriale, definiscono i seguenti obiettivi generali di trasformazione del territorio intercomunale:

. la promozione del sistema delle infrastrutture e della logistica con particolare riferimento alla navigabilità; . la promozione delle attività produttive, in particolare del settore secondario, con la verifica delle possibilità che si aprono attraverso il potenziamento della navigazione e del porto di Torretta; . la valorizzazione delle attività turistiche e i possibili utilizzi turistici del porto di Torretta.

La concertazione e la partecipazione

La concertazione rappresenta la costruzione di una “cornice” all’interno della quale sviluppare in modo processuale azioni che vadano a rafforzare e costruire un sistema di obiettivi che le Amministrazioni locali, gli enti coinvolti, gli operatori privati e i singoli cittadini in modo condiviso si vogliono dare. Il Documento Preliminare è il punto di partenza per incontrare gli Enti, Regione e Provincia, in modo da giungere ad una condivisione del quadro conoscitivo e degli obiettivi. La partecipazione per raccogliere le opinioni diffuse e agevolare il dibattito sulle intenzioni strategiche, necessita un processo di relazione tra parte tecnica, soggetto politico- amministrativo e cittadini che si snodi lungo tutto l’arco dell’elaborazione del piano, a partire dalla fase fondativa: del quadro conoscitivo, delle strategie e del Progetto Preliminare. Per “orientare il dibattito tra i cittadini e gli operatori, che potranno contribuire alla pianificazione urbanistica con propri contributi e progetti specifici” si propone quindi un programma di consultazioni e una pratica partecipativa e comunicativa organizzata, predisposte in modo da restituire al tavolo delle decisioni un quadro delle opinioni. Uno degli aspetti innovativi della nuova L.R. 11/2004 riguarda l’applicazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) sugli strumenti urbanistici di cui alla Direttiva 2001/42/CE. La procedura di VAS, assicura che le questioni ambientali siano considerate fin dai primi stadi della pianificazione territoriale, garantendo che le informazioni ottenute vadano a vantaggio dei livelli di pianificazione successivi, consentendo di indirizzare le scelte strategiche di piano verso uno sviluppo socioeconomico e ambientale sostenibile. La partecipazione, oltre al tradizionale meccanismo di consultazione pubblica, può essere gestita con strumenti che consentano a ciascun soggetto interessato di esprimere il proprio punto di vista, contribuendo allo sviluppo di obiettivi e alternative. Come per altri strumenti di integrazione ambientale, l’efficacia della VAS si misura e dipende dal grado di coinvolgimento e di condivisione che si realizza tra una pluralità di soggetti istituzionali, economici e sociali, ossia tra tutti i portatori di interessi coinvolti nelle scelte pianificatorie.

6 PARTE PRIMA: LO STATO DEL TERRITORIO

1. Inquadramento territoriale

Il PATI si estende su un territorio di 164,9 Kmq compreso tra il Fiume Adige a nord e il Fiume Po a sud. In posizione intermedia rispetto ai due principali corsi d’acqua si sviluppa l’asta fluviale del Fiume Fissero-Tartaro-Canalbianco. Il territorio si presenta prevalentemente pianeggiante e confina a Nord con i comuni di Angiari, Bonavigo, Minerbe e Boschi Sant’Anna, a Est con Terrazzo, , , e , a Sud con Borgofranco di Po, , e (comuni appartenenti alla provincia di Mantova) e a Ovest con Cerea e con il mantovano di Ostiglia. Il territorio intercomunale appartiene all’area geografica dei Bacini Idrografici del fiume Adige e del Brenta-Bacchiglione (Bacini di rilievo nazionale) e al Bacino Idrografico del fiume Fissero-Tartaro Canalbianco (Bacino di rilievo interregionale).

Inquadramento territoriale dell'ambito PATI

Fonte: elaborazione Sistema su dati Centro Interregionale per la cartografia e le informazioni territoriali

7 Descrizione della rete infrastrutturale

Il territorio intercomunale in oggetto è attraversato da importanti infrastrutture, stradali, ferroviarie e idroviarie godendo di una posizione privilegiata rispetto ad alcuni collegamenti di interesse regionale e nazionale. Il territorio dei comuni di Castelmassa, Castelnovo Bariano, Bergantino e Melara, sono attraversati prevalentemente da infrastrutture rilevanti con direzione est-ovest, ovvero, dalla Strada Regionale Altopolesana che collega Mantova a Ferrara. Il trasferimento del traffico, in particolare quello merci, dai centri urbani di Bergantino e Melara, ha portato al completamento della Strada Provinciale Bergantino Santo Stefano, nonché della SR 482, proseguimento della più nota SR6 Eridania che collega tutti i comuni della sinistra Po dell'Alto Polesine e che permette di raggiungere, proseguendo verso est, il più vicino casello autostradale, sulla autostrada A13. Ad ovest si va a raccordare con la SS 12 Modena-Ostiglia-Verona ed è possibile raggiungere il casello di Mantova Sud della più distante autostrada A22 del Brennero. I collegamenti stradali nord-sud sono la Strada Provinciale n° 10 che collega Bergantino a Legnago, ma ancora più significativo è la SP 9 Strada provinciale (diventando SP 468 prima di arrivare nel centro di Legnago) della Torretta che collega Castelnovo Bariano ed i comuni contermini a Legnago ed alla Strada Statale 434 che porta al casello autostradale di e a Rovigo. Nel settembre 2006 sono cominciati i lavori, conclusi nel ottobre 2007 per la costruzione del raccordo con l'autostrada A13 nei pressi di Villamarzana che ha preso il nome di Rovigo Sud. Nel gennaio 2007, nei pressi di , hanno preso inizio i lavori per la costruzione del raccordo autostradale con l'autostrada Valdastico Sud. La Regione del Veneto con la realizzazione dell'Autostrada Regionale Nogara-Mare che collegherà Mantova ad prevede la riconversione del tratto compreso tra Legnago e Rovigo in autostrada. La Strada Statale 434 Transpolesana che lambisce Legnago ad ovest, dà la possibilità di spostarsi velocemente grazie ai collegamenti che offre ad alcuni importanti nodi autostradali, infatti, si allaccia alla tangenziale presente tra i caselli dell’autostrada A4 tra Verona Sud e Verona Est e all’autostrada A13 attraverso uno svicolo realizzato a Villamarzana. L’ammodernamento della “Transpolesana” ha comportato il declassamento a strada provinciale la ex Strada Statale 499 Rodigina, che ne attraversava il centro con direttrice Verona - Badia Polesine - Rovigo. La strada statale 434 Transpolesana (SS 434), in passato strada statale 434 Legnaghese, è un'importante strada statale italiana che collega Verona a Rovigo. Il percorso, che inizia a Verona allacciandosi alla Tangenziale Sud tra le uscite dell'autostrada A4 di Verona Sud e Verona Est, attraversa i comuni della bassa veronese, entra in provincia di Rovigo nel comune di Giacciano con Baruchella, attraversa Badia Polesine, , Villamarzana (dov’è stato costruito uno svincolo dell'autostrada A13) per terminare in una rotatoria in località Borsea del comune di Rovigo. Il progetto originario della strada statale 434 prevederebbe il prolungamento del tracciato per allacciarsi alla strada statale 309 Romea presso . Altra arteria importante è la SR 10 Padana Inferiore, già SS 10, che la attraversa da nord- est, superando il fiume Adige, verso Montagnana, Este e Monselice, ad ovest verso Cerea, Nogara e Mantova. La ex strada statale 10 Padana Inferiore (SS 10), ora strada regionale 10 Padana Inferiore (SR 10), in Veneto, è una delle più note arterie stradali del Nord Italia. Ha origine a Torino e termina a Monselice innestandosi nella strada statale 16 Adriatica, dopo aver attraversato da ovest ad est la parte inferiore della pianura padana.

8 Dopo aver attraversato la Provincia di Mantova, la SS 10 entra in Veneto, in provincia di Verona, di cui attraversa Nogara, Cerea e Legnago, incrociando rispettivamente della strada statale 12 dell'Abetone e del Brennero e della strada statale 434 Transpolesana. In seguito la strada entra in provincia di Padova presso Montagnana, che aggira passando all'esterno delle mura, e nel suo percorso originario attraversa numerosi centri abitati, in particolare Este dove s'innesta l'ex strada statale 247 Riviera, prima di terminare a Monselice innestandosi nella SS 16. Il comune di Legnago è interessato dal nuovo tracciato della Sr 10 “Padana inferiore”. In particolare il tracciato, di progetto si estende per una lunghezza pari a 2 km + 540 m, ed ha il suo punto inizio, in prossimità della attuale intersezione tra la SR10 esistente e la “bretella di collegamento alla SS 434 Traspolesana”, sempre in comune di Legnago. Il punto terminale coincide invece con il punto in cui l’attuale SR 10 interseca il sedime dismesso della linea ferroviaria Legnago - Treviso, a circa 300 m ad est dell’incrocio con Via Cavalcanti /Via Pasubio. L’obiettivo della nuova “Padana inferiore” è anche quello di sgravare dal traffico pesante in molti paesi che si affacciano sulla SR 10 e dare una soluzione al traffico intenso che attraversa molti centri storici con evidenti problemi di viabilità e vivibilità, inoltre il nuovo tracciato metterà in collegamento, attraverso il casello di Monselice, l’autostrada Padova- Bologna con la Valdastico sud. I comuni del PATI in provincia di Rovigo, pur non direttamente serviti da una linea ferroviaria, possono accedere alla stazione di Sermide servita dalla ferrovia Suzzara- Ferrara, raggiungibile dalla strada provinciale n° 91 tra Castelnovo Bariano e Castelmassa, più vicino attraversamento del Po alla provincia di Ferrara; dal comune di Melara è inoltre raggiungibile la stazione di Ostiglia, posta sulla linea Verona - Bologna. La stazione di Ostiglia permette il collegamento con Mantova e attraverso la Stazione di Legnago anche con Padova e Rovigo. A Legnago è presente una stazione ferroviaria a 5 binari, collegata alle linee ferroviarie non elettrificate Verona-Legnago-Rovigo ed elettrificate sulla linea Mantova-Monselice, il cui traffico passeggeri è gestito in consorzio da Trenitalia e dalla Sistemi Territoriali. I treni, classificati come regionali, hanno una cadenza di circa ogni ora. La ferrovia Mantova – Monselice è una linea ferroviaria secondaria che corre lungo la pianura Padana e collega Mantova, in Lombardia, con la località veneta di Monselice, la cui stazione è posta sulla ferrovia Padova-Bologna. Al 2012, la linea è servita da treni regionali espletati da Trenitalia e da Sistemi Territoriali; le destinazion