le chiesme di istà I tesori romanico-gotici delle valli Grana, Maira, e Po, Bronda, Infernotto Coordinamento editoriale e progetto grafico Più Eventi Edizioni - Bbox s.r.l. Redazione ed elaborazione testi Rosella Pellerino, Davide Rossi Contributi redazionali La Grisaille s.n.c., Ass. Cult. Più Eventi Rapporti con il territorio Sara Ambrosoli, Selena Fina, Donatella Rinaudo Fotografie Paolo Viglione Crediti fotografici Dario Fusaro, Archivio Terre del Marchesato, Archivio Espaci Occitan, Archivio Comunità Montana Valli Po, Bronda e Infernotto - Studio Beccio, Archivio Comunità Montana Valle Maira, Archivio Museo di Arte Sacra di , Claudio Ellena, Studio Baldacci&Mauro, Rosella Pellerino Stampa Tipolitografia Europa -

© 2012 Bbox s.r.l. seconda edizione Direzione e redazione Corso Solaro 6 12100 Cuneo tel. 0171.696240 fax 0171.863111 [email protected] [email protected]

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Le notizie e i dati riportati in questo libro possono essere soggetti a variazioni nel tempo e pertanto la Più Eventi Edizioni non si assume alcuna responsabilità su variazioni, omissioni e errori al riguardo. SOMMARIO | indice

Introduzione | Chiesa di San Massimo 138 | Parrocchiale di Santa Maria Assunta 140 Il perché della guida 7 Appunti storico-culturali 12 Costigliole | Parrocchiale di Santa Maria Maddalena 144 Come si legge la guida 10 La cartina delle valli di Mistà 18 | Ex Parrocchiale dei SS. Filippo e Giacomo 146 Valle Grana 20 altre chiese e beni mistà 150 Introduzione 22 | Santuario di San Magno 24 Valli Po Bronda Infernotto 154 | Cappella di San Sebastiano 28 Introduzione 156 | Parrocchiale di San Martino 32 | Santuario di San Chiaffredo 158 | Chiesa di Santa Maria della Valle 34 | Cappella di San Bernardo 162 | Cappella dei Santi Bernardo e Mauro 38 | Ex Collegiata dell’Assunta 164 | Chiesa di San Giovanni Battista 42 | Cappella Marchionale 168 | Santuario Madonna del Castello 46 | Abbazia di Santa Maria di Staffarda 172 | Parrocchiale della Madonna del Rosario 48 Castellar | Cappella di San Ponzio 176 | Abbazia dei SS. Pietro e Colombano 178 altre chiese e beni mistà 52 altre chiese e beni mistà 182 Valle Maira 56 Introduzione 58 itinerari 188 Elva | Parrocchiale di Santa Maria Assunta 60 Artisti Pietro da Saluzzo 190 Hans Clemer 191 Marmora | Parrocchiale dei SS. Giorgio e Massimo 64 I fratelli Biasacci 192 I fratelli Zabreri 193 | Cappella dei SS. Sebastiano e Fabiano 66 Giovanni Baleison 194 Pascale Oddone 195 | Chiesa di San Peyre 70 Santi San Sebastiano 196 San Cristoforo 197 Celle di | Parrocchiale di San Giovanni Battista 76 San Rocco 198 San Bernardo 199 | Cappella di San Sebastiano 78 I martiri Tebei 200 Gli Evangelisti 201 Macra | Cappella di San Salvatore 82 Le sante I 202 Le sante II 203 Cappella di San Pietro 86 Temi Le scene della Natività 204 I Vangeli Apocrifi 205 | Chiesa di Sant’Antonio 90 Le têtes coupées 206 La musica dipinta 207 | Parrocchiale di San Pietro in Vincoli 92 | Santuario di San Costanzo al Monte 96 approfondimenti 210 Busca | Cappella di Santo Stefano 100 Pietro da Saluzzo 210 La musica nelle pitture delle chiese 216 | Cappella di San Sebastiano 104 Hans Clemer 211 Biblia Pauperum 217 altre chiese e beni mistà 106 I fratelli Biasacci 212 Gli ex voto 219 I fratelli Zabreri 213 Le cappelle votive e la peste 220 Valle Varaita 112 Giovanni Baleison 214 Il Monachesimo 221 Introduzione 114 Pascale Oddone 214 Valdesi e Ugonotti 221 | Antica Parrocchiale di Sant’Antonio 116 Le correnti artistiche 215 Les têtes coupées 222 | Parrocchiale di San Lorenzo 118 La lingua nelle pitture medievali 216 L’architettura alpina 223 | Parrocchiale di San Giacomo 120 | Parrocchiale di Santa Margherita 122 i comuni delle valli 226 | Chiesa di Sant’Eusebio 126 Info valli 226 | Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo 128 Valle Grana 228 Valmala | Cappella della SS. Annunziata 132 Valle Maira 232 Brossasco | Parrocchiale di Sant’Andrea 134 Valle Varaita 241 | Cappella di San Rocco 136 Valli Po Bronda Infernotto 248

4 5 INTRODUZIONE | Il perché della guida

Lontana dalle principali direttrici del traffico turistico contemporaneo, la zona delle valli occitane d’Italia ha vissuto negli ultimi dieci-quindici anni un significativo processo di valorizzazione del patrimonio ambientale e delle peculiarità storiche e culturali proprie delle popolazioni che vi abitano. Ciò ha portato a una maggiore consapevolezza del territorio e a una sua progressiva reinterpretazione sia in senso economico, con la riqualificazione delle aziende esistenti e la nascita di nuove realtà imprenditoriali, sia in senso turistico e culturale, con lo svilupparsi di progetti ed iniziative in grado di stimolare e coinvolgere la popolazione locale e attrarre nuovi investimenti. In questo contesto di rinascita e di sviluppo si collocano le iniziative sorte in una più ristretta zona delle valli occitane italiane: in quest’area già di per sé ben definita e affine per le comuni radici culturali e storiche si trovano infatti alcune valli rese ancora più vicine grazie alle analoghe esperienze storiche. Si tratta delle valli Grana, Maira, Varaita e Po con le laterali Bronda e Infernotto, che tra la metà del XII e la metà del XVI secolo furono parte integrante dell’antico marchesato di Saluzzo. In queste valli alpine, nel 2000, è nata l’iniziativa Mistà - Chiese aperte nelle valli del marchesato di Saluzzo con l’intento di valorizzare, restaurandole e proponendole ai turisti con visite guidate nell’anno dell’ultimo Giubileo, numerose chiese e cappelle che conservano al loro interno affreschi ed altri elementi artistici dei periodi romanico e gotico.

7 Una documentazione completa ed esauriente per accompagnare durante la visita delle chiese di Mistà

Da allora ad oggi l’accompagnamento guidato durante la visita degli edifici Il successo riscosso dal volume e il totale esaurimento delle copie stampate nel religiosi continua ad affiancare, pur con modalità differenti, tutte le altre attività giro di poco più di tre anni ci ha indotto a proporne una nuova edizione, di valorizzazione che negli anni sono state messe in funzione nell’ambito di aggiornata con le scoperte sopraggiunte nel frattempo. questo progetto: realizzazione di dépliant, opuscoli informativi, conferenze e Non cambia la filosofia della guida, che rimane interamente dedicata alla incontri a tema. Non ultima, l’organizzazione del festival musicale Mistà, che si descrizione di beni architettonici religiosi dei periodi romanico e gotico: per svolge nei mesi di luglio e agosto in diverse località del territorio dell’antico ognuno di essi è stata revisionata la dettagliata descrizione scientifica, andando marchesato e porta ad esibirsi ogni anno artisti di livello europeo. a rivedere quanto nel frattempo è stato aggiornato con nuove attribuzioni, studi Tutte queste attività, portate avanti con caparbietà e notevole lungimiranza dagli e ipotesi di lavoro. enti locali e da alcuni soggetti privati, hanno favorito lo sviluppo di un turismo Rivisti e corretti anche i capitoli accessori che completano la guida. Nelle pagine dai notevoli profili culturali, portando in queste valli un’elevata affluenza di dedicate ad “Altre chiese e beni Mistà” sono stati descritti gli altri edifici religiosi visitatori attenti e raffinati da cui sono pervenuti evidenti segnali di attinenti al periodo in questione ma di minore rilievo storico-artistico. A fianco di apprezzamento ed incoraggiamento. essi sono stati inoltre descritti altri beni coevi ma di destinazione non religiosa. Il fervore culturale che si è creato intorno a questo progetto ha condotto La sezione “Itinerari” individua e propone una serie di percorsi di tipo trasversale inoltre alla realizzazione, nel 2006, della prima edizione di questa guida: suddivisi per santi, artisti e temi che accomunano molti beni delle quattro valli. una documentazione completa ed esauriente sulle chiese interessate dal Alcuni “Approfondimenti” analizzano più a fondo determinate tematiche; infine progetto, con alcuni ulteriori stimoli per ampliare la conoscenza del ricchissimo alcune “Notizie utili” consentono agli interessati un primo approccio al territorio patrimonio turistico e ambientale di queste valli. e alle sue strutture ricettive. Una guida turistica capace di stimolare con i suoi agili paragrafi diverse tipologie Proprio quest’ultima sezione, per sua specifica natura soggetta molto più delle di lettori e utenti, da coloro i quali prediligono impiegare il proprio tempo libero altre a cambiamenti dettati da aperture e chiusure di attività commerciali, è stata in attività dall’alto profilo culturale ai cultori della storia e dell’arte locale. oggetto di particolare attenzione e verifica.

8 9

i Chiese di minore rilievo storico-artistico chiese n e

| | | arbitrariamente b 1 INTRODUZIONE come si legge la guida 7 9 | Parrocchiale di

1 0 0 rimontato sopra i à 1 1 1 San Giovanni Battista il rosone. r t o a l o i t r L’interno ad l Stroppo | p a c ma comunque relative ai periodi romanico g

p unica navata con a La chiesa della borgata Paschero, s e I o cappelle laterali c r

M divenuta Parrocchiale di Stroppo nel i c

t |

conserva una e

S 1824, fu rimaneggiata a più riprese: A 8

s

| 0 | a tre navate e originariamente di stile macchina e 8 0 1 d’altare di fine i 0 1 gotico, ha conservato di quel periodo 1 a h 1

m e gotico sono presentate in pagine a Cinquecento, r il campanile a tre piani, con cuspide c c a o e tre lapidi

c r a piramidale attorniata da quattro s

e settecentesche. A fianco della chiesa è i pilastrini, quasi un gemello di quello u M n infissa una croce rogazionale in pietra, B della Chiesa di San Peyre che lo o

o | r il cui tronco piramidale a base n 8 sovrasta. Nel 1905 vennero ricostruite n D 0 a ottagonale è un unicum in tutta la parte, con minori elementi di descrizione e i | le navate laterali e fu sopraelevata la 1

9 vallata: su essa sono scolpite in caratteri

m copertura di quella centrale, con 0 o e r a 1 conseguente perdita delle originarie gotici invocazioni alla Croce e la e D datazione MCCCC. o

n decorazioni murarie. All’interno n n b o conserva una preziosa statua lignea della a r a S n

D Vergine Odigitria, ovvero che indica il senza approfondimenti: esse sono

|

g Parrocchiale di i 7 Bambino, tardoromanica, in origine t 0

r Paglieres e nella Chiesa della frazione Morinesio. 1 a Insieme a quella proveniente dalla

C

o San Damiano Macra |

p cappella di San Martino di Stroppo,

p oggi al Museo di Arte Sacra di Acceglio, La parrocchiale

e comunque inserite negli itinerari o

r costituisce un esempio della scuola meriterebbe un t s S scultorea trecentesca sulle Alpi. Nella attento recupero Chiesa è custodita anche la statua lignea degli affreschi

e policroma di una Madonna gotica ora poco visibili

La guida conduce alla scoperta delle chiese romaniche e gotiche delle valli i proveniente dalla chiesa di San Peyre. e minacciati tematici . Oltre alle chiese, la sezione dall’umidità: è tuttavia possibile h Parrocchiale dei Santi riconoscere nelle

c Cosma e Damiano vele

a dell’absidiola di San Damiano Macra | presenta beni non religiosi del medesimo

r destra le scene dell’antico Marchesato di Saluzzo: affascinanti edifici che conservano veri e i della Vita di Maria: Dormitio Virginis,

e L’attuale Parrocchiale sorge sulle vestigia

a Assunzione e Incoronazione, di stile dell’antica chiesa medievale, ricostruita

r tardo-romanico ma con elementi per far fronte ad un notevole quattrocenteschi. Nella prima campata m

t incremento demografico: alcuni

periodo storico, per completare la visita di sinistra si possono scorgere i Dottori

l elementi originari vennero riutilizzati della Chiesa, e nella lunetta absidale e nella nuova costruzione, sebbene con propri tesori storico-artistici. l l’Ecce Homo e alcuni santi. Syrtes

l scarsa perizia: è il caso del portale, dal a verecunde senesceret suis. Zothecas piccolo Atlante che sorregge la colonna

a vocificat gulosus umbraculi, etiam di sinistra, e dell’architrave

v turistica della zona. La guida è organizzata in tre sezioni . La prima descrive, valle per valle, 107 le chiese che conservano elementi dei periodi romanico e gotico; per ogni valle è stata realizzata un’appendice con altri edifici di periodo romanico e gotico, i religiosi e laici. La seconda sezione propone itinerari tematici per visitare gli Gli itinerari sono percorsi che i Interprete di un’arte fresca e genuina, Pietro Conosciuto come maestro d’Elva fino t Sulle tracce del Sulle tracce del t da Saluzzo è uno dei massimi esponenti del all’identificazione del 1985, Clemer fu s s i Maestro del Villar: gotico internazionale nelle valli del Maestro d’Elva: l’artista prediletto del marchese Ludovico II. i t marchesato di Saluzzo. Attivo tra il 1438 Attivo nel saluzzese dal 1496 al 1509, fuse t r il pittore tardogotico e il 1480, si circondò probabilmente di una il pittore fiammingo nel proprio bagaglio artistico le tradizioni r a propongono una visita alle chiese fiorente bottega, come lascerebbe intendere delle natali Fiandre con lo stile provenzale a Pietro da Saluzzo l’elevato numero di opere a lui attribuite, Hans Clemer di matrice tardogotica e con le novità del I edifici seguendo un determinato filo conduttore; la terza infine è una sezione tutte caratterizzate da una certa omogeneità I rinascimento lombardo, collocandosi a stilistica. Attento studioso del ritratto e cavallo tra tradizione e rinascenza: il suo stile o o i acuto osservatore della singolarità dei personale, dal tratto rapido e incisivo, i r personaggi, il suo tratto si caratterizza per dall’esasperato realismo, presenta forti r a il panneggio morbido, il robusto plasticismo a r seguendo un determinato filo conduttore. accenni di raffinata eleganza, lieve dolcezza r e e l’uso del chiaroscuro; molto particolari e e preziosità; mani vigorose e volti pensosi e n segni distintivi della sua scuola i volti e le sono cifre distintive dei suoi ritratti. n i i t di servizio in cui sono inseriti approfondimenti culturali e informazioni utili ai figure allungate. t i i Per ognuno viene indicato un breve testo 1 2 turisti, quali ricettività e servizi disponibili sul territorio. di riferimento , il numero di km da percorrere per compierlo interamente e il Cappella di San Ponzio, Castellar. Parr. Santa Maria Assunta, Elva. LUOGO / CHIESA COLLOCAZIONE NOTE PAG. LUOGO / CHIESA COLLOCAZIONE NOTE PAG.

Ostana Chiesa di San Bernardo zona absidale attribuzione incerta 162 Revello Ex Collegiata dell’Assunta Polittico dell’Epifania opera su tavola 164 Castellar Cappella di San Ponzio presbiterio 176 Revello Cappella Marchionale parete laterale attribuzione incerta 168 numero di giorni consigliati per la visita. Cappella di Sant’Anna catino absidale 152 Pagno Abbazia SS. Pietro e Colombano cella campanaria attribuito alla bottega 178 Elva Parr. Santa Maria Assunta volta attribuzione incerta 60 Isasca Chiesa di San Massimo parete absidale attribuzione incerta 138 I contenuti sono suddivisi per vallata, Villar S. Costanzo Parr. San Pietro in Vincoli cappella Costanzia 92 Parr. Santa Maria Maddalena cripta nel presbiterio 144 Valgrana Parr. San Martino navatella destra resti di affreschi 32 Elva Parr. Santa Maria Assunta presbiterio 60 Valgrana Cappella SS. Bernardo e Mauro tutto l’interno 38 Parr. San Giovanni Battista pala d’altare opera su tavola 76 Monterosso Grana Cappella di San Sebastiano tutto l’interno 28 Bernezzo Parr. Madonna del Rosario volta 48 dalla valle più meridionale a quella più Nel testo dell’itinerario sono elencate le Castelmagno Santuario di San Magno cappella Allemandi 24 settentrionale. All’interno di ogni valle il località e le chiese inerenti , con note su LO TROVATE IN LO TROVATE IN valle Po I valle Varaita I valle Maira I valle Grana valle Po I valle Varaita I valle Maira I valle Grana KM TOTALI 165 KM TOTALI 158 collocazione e altre curiosità. GIORNI SUGGERITI PER LA VISITA 3 GIORNI SUGGERITI PER LA VISITA 3

criterio di presentazione è geografico, 190 191 dalle località di alta valle verso la pianura.

Pietro da Saluzzo sede della Confraternita del mentre il panneggio morbido S Piasco, cappella di marchese. Clemer diventa i 208| t La sezione finale della guida si apre con crocifisso dell’Ospedale e cadenzato, l’utilizzo del Sant’Anna così cittadino di Saluzzo, n Le cartine contengono riferimenti alle Hans Clemer 209| . S e e Maggiore di e nel chiaroscuro ed un robusto Piasco, affreschi nell’ex acquista una casa in città e i à i f t I fratelli Biasacci 210| 1469 la cappella di San plasticismo, caratterizzano in parrocchiale di San Giovanni sposa Caterina Milanetti, m s a i Giorgio a Villar San S Valgrana, cappella di San donna di benestante famiglia i r I fratelli Zabreri 211| toto il suo operato. t d g M Costanzo, da cui l’appellativo Il tratto del pittore dunque Bernardo saluzzese. Hans Clemer è Giovanni Baleison 212| n o i maestro del Villar. Il 19 aprile S Revello, cappella di Santa dunque il pittore di Ludovico alcune pagine di approfondimenti risulta sempre ricco di n d o

Pascale Oddone 212| 1472 stipula un contratto Maria della Spina II e Margherita de Foix,

freschezza e genuinità f principali località e ai servizi essenziali di o n

e S c con gli amministratori Castelmagno, Santuario di marchesi di Saluzzo, e delle o s i Le correnti artistiche 213| decorativa, inserito appieno

r

e San Magno, cappella

, dell’ospedale di Cuneo per principali famiglie nobili della

i in un articolato percorso i p l La lingua nelle pitture affrescare con “colori buoni Allemandi. corte del tempo come i h e i artistico e in una lunga ed p t c e fini” le scene della Cavassa, i Della Chiesa ed i

s medievali 213| intensa stagione pittorica che a

e passione di Cristo nella Da Costigliole. Documentato culturali su artisti e periodo storico l

u ha saputo dominare il l La musica nella pittura Hans Clemer s Cappella Crociata, nella nel territorio saluzzese dal

ogni valle. Su di esse sono chiaramente I

u territorio cuneese. i

s delle chiese 214| chiesa di San Francesco, per 1496 al 1509, risulta già t Conosciuto come “maestro

m L’artista si impone con il suo

n un compenso di 50 fiorini. In morto nel 1512. ù Biblia Pauperum d’Elva” prima della sua i 215| bagaglio di gotico e i ultimo lo troviamo attivo a Il suo stile raccoglie

p definitiva identificazione nel

Gli ex voto 217| internazionale dalle cadenze m

i Castelmagno per affrescare, sicuramente l’eredità

i 1985 con il nome di lombarde rivissuto attraverso d oggetto della guida, per integrare le

d su commissione del rettore fiamminga della sua patria di

Le cappelle votive Giovanni Clemer detto

d le esperienze pittoriche n indicate le chiese oggetto di descrizione, e Enrico Allemandi, la primitiva origine, come traspare e la peste 218| “Hans l’alemande”, Clemer è o n cappella dedicata a San saluzzesi del primo dall’uso del rilievo f un pittore nativo della diocesi r Quattrocento, prima fra tutti o e Il Monachesimo 218| Magno che sembra di Cambrai nel nord della ombreggiato e dalla r n p riassumere e ripercorrere la quella del Maestro dei Prodi Francia, in quel territorio prospettiva fortemente p Valdesi e Ugonotti 219| a e delle Eroine nel Castello s p carriera del pittore. riconosciuto come le Fiandre. intuitiva; riesce a miscelare la conoscenze con una visione più ampia Les têtes coupèes 220| a

r L’elevato numero di affreschi della Manta. collaudata tradizione

Dopo il probabile o segnalate con due differenti icone : e d L’architettura alpina 220| riferibili ai suoi modi Opere di Pietro da Saluzzo: apprendistato nella sua terra meridionale e provenzale p a disseminati nelle valli del S , Santa Maria ad ancora tardogotica, senza natale si trasferisce in : i f e t cuneese e l’omogeneità di Nives (o degli Alteni), Provenza dove lavora con il dimenticare la grafica s h i Pietro da impostazione che li Transitus della Vergine, 1438 socio e cugino Josse tedesca pervenuta da c t i r contraddistingue hanno S Carmagnola, Chiesa di Lieferinxe, esponente di taccuini, cartoni, disegni che r

o Saluzzo e discorsiva dei temi oggetto della guida. a

o indotto ad ipotizzare la Sant’Agostino, crocefissione spicco della pittura circolavano comunemente i rosso scuro per le chiese ritenute più t l Pietro appartiene alla s presenza di una bottega ben S , annunciazione provenzale sul finire del XV nelle botteghe degli artisti. r

a famiglia dei la cui avviata che affianca il secolo insieme ad altri pittori Accoglie nel territorio e

p in San Giovanni Battista, i

d attività nel Cuneese è frescante nel suo lavoro e a di area piemontese che in saluzzese le novità che c ante 1445

n documentata per tutto l’arco n cui vengono affidati interi S quella regione si erano arrivavano dal rinascimento p , affreschi nella i e

r del 1400. Di tale famiglia si cicli. Lo stile piuttosto lombardo, producendo in c cappella della SS. , in radicati ed avevano maturato i p individuano due rami, uno di omogeneo, anche questo modo una particolare

v 1445 e 1458 il proprio percorso artistico. i

significative per pregio artistico e storico Saluzzo e l’altro di stereotipato a causa della Nel 1487, il marchese di resa artistica che fa di lui uno e p e S Verzuolo, antica

d Savigliano. Pietro Pocapaglia quantità di incarichi che lo Saluzzo Ludovico II fu straordinario pittore che

parrocchiale dei SS. Filippo e appartiene al ramo saluzzese vedono coinvolto nei nominato dal re di Francia riesce a rielaborare la e

i Giacomo, prima cappella di a

f ed opera fra il 1438 ed il principali cantieri cuneesi, lo Carlo III luogotenente di tradizione facendola sinistra, post 1459 a 1480, durante il periodo fa comunque presentare Provenza e si trasferì nel approdare alle soglie delle r S politico e artistico più Saluzzo, chiesa di San e arancione per le altre. g come un originale interprete palazzo reale di Aix dal quale nuove idee della rinascenza. Giovanni, affreschi nella o luminoso del Marchesato di della cultura tardogotica in ritornò tre anni dopo: Emerge uno stile dal tratto i cappella dei SS. Crispino e

b Saluzzo. area cuneese. Pietro risulta probabilmente durante quel rapido ed incisivo, Nel 1438 dipinge quello che un attento studioso del Crispiniano soggiorno si verificò un dall’esasperato realismo, ma e

l S Castellar, cappella di San l si ritiene essere il suo primo ritratto ed un acuto incontro tra il marchese e che riesce ad evidenziare

a ciclo di affreschi: il Transito interprete della singolarità Ponzio l’artista e Clemer fu invitato elementi di raffinata D della Vergine in Santa Maria dei personaggi: i volti S Monterosso Grana, cappella a lavorare presso la corte eleganza, lieve dolcezza e degli Alteni di Centallo. caratterizzati e le sue figure di San Sebastiano saluzzese per incrementare il preziosità. Particolari Nel 1445 è attivo nella allungate, segno distintivo S Villar San Costanzo, grande impegno di rinascita, risultano essere i suoi cattedrale di Fossano; nel della sua scuola, diventano cappella di San Giorgio, non solamente economica, personaggi caratterizzati da Nel testo di descrizione delle chiese 1453 dipinge la facciata della una caratteristica saliente, firmati e datati 1469 fortemente promosso dal una robusta fisicità e da una 210 211 alcune parole sono scritte in grassetto : Parrocchiale di San Massimo sono i rimandi ai testi di approfondimento Marmora | L’antica parrocchiale decorata Il campanile gotico dalle graziose bifore hanno consentito di ripristinare gli ed alta cuspide piramidale della affreschi già noti e di riportarne alla luce parrocchiale svetta al centro delle altri precedentemente sconosciuti, opere dove vengono presentati dettagli e numerose borgate che compongono attribuibili al ciclo quattrocentesco di il di Marmora: contrariamente Biasacci. In particolare si noti sulla parete a quanto si potrebbe immaginare, interna, a sinistra della porta d’ingresso a La guida si chiude con un’appendice referente per: Parr. di Santa Comune di verghe d’oro Traversado e Roumiage de a la parrocchiale non si trova in Borgata laterale, una deliziosa adorazione dei Magi. n Maria Maddalena Valle Grana ospitalià piazza Roma 3 via IV Novembre 129 Setembre, caratteristici n Parrocchia ma poche centinaia di metri L’interno ad unica navata ha volte a A sinistra, particolari della facciata con gli affreschi di Tommaso Biasacci. Una cappella e un particolare del campanile. a Bar trattoria Dei Cacciatori tel. 0171.986122 tel. 0171.986116 personaggi in paglia in a r oltre la Borgata Superiore. Già registrata crociera e due profonde cappelle laterali, Casa Canonica Parrocchia r con camere www.comune.pradleves.cn.it www.treverghe.it località San Pietro, g dei SS. Filippo e Giacomo La più breve tra le valli del g particolari curiosi sulla storia degli edifici, nel 1386, la chiesa subì numerosi quasi a formare un transetto: decorano la [email protected] Rampignado, sentieri della via Castello 8, Verzuolo Marchesato annovera in fr. Einaudi, via A. Viglione 1 Albergo Castello e rimaneggiamenti e modifiche sino base dell’arco d’ingresso di quella sinistra Curnìs e della Curnìs Auta e l pianura , , tel. 0171.986112, via IV Novembre 5 l l al Settecento. In età medievale la chiesa una scultura zoomorfa, forse un leone, la turistica che propone informazioni utili su tel. 0175.85181 Da fare e da vedere l Bernezzo e Caraglio. La valle 338.4417166 tel. 0171.986113 a doveva essere decorata sull’intera data 1479 in caratteri gotici; sulla chiave referente per: Ex parr. dei Sport e natura a v SS. Filippo e Giacomo prende quota con Valgrana, www.ghironda.com/valgrana/ ecomuseo del Castelmagno, www.ghironda.com/valgrana/ v superficie esterna ed interna: oggi si sono di volta compare il trigramma di Cristo. Montemale, Monterosso pages/986112.htm chiesa di San Ponzio, sentiero pages/986113.htm escursionismo, mountain I su elementi stilistici e sulle vite dei santi. conservati esclusivamente gli affreschi tre Nella cappella di destra, dedicata alla VALLI PO, BRONDA E Grana e le sue numerose della Curnìs, sentiero della bike, ciclismo, equitazione, I Bar ristorante Regina delle Affittacamere ristorante i e quattrocenteschi del lato sinistro, Madonna del Rosario, è presente un i INFERNOTTO frazioni, Pradleves e Curnìs Auta bocce, calcio, tennis l l Alpi Alpino i i Castelmagno, e conta circa t riparati nel Seicento da un portico. Su affresco cinquecentesco che ritrae il tutti i comuni delle quattro vallate: per t Casa Canonica (stagionale) via IV Novembre 89 u tale superficie si susseguono due mani guerriero San Giuliano. u Parrocchia di Crissolo 18.000 abitanti, di cui 2.000 via Don Mascarello - loc. Sport e natura tel. 0171.986118

ospitalità appartenenti ad epoche diverse, come è Il fonte battesimale ottagonale tardo fr. Serre 2, Crissolo (periodo risiedono nei comuni www.ghironda.com/valgrana/ e e Santuario escursionismo, mountain i i Bar ristorante albergo Due leggibile nella figura del colossale San romanico risale all’inizio del XV secolo; estivo) montani. tel. 0171.986366 pages/986118.htm z z bike, ciclismo (Chrono test i

i Cammini Cristoforo, gigante che traghetta Gesù sulle facce laterali, sebbene difficilmente tel. Santuario 0175.94941 www.ghironda.com/valgrana/ t t point), pattinaggio su Casa per ferie La Tano dei via Bivio Levata 22 via IV Novembre 7, pages/986366.htm o Bambino, in cui l’affresco tardo leggibili a causa della collocazione, sono o Castelmagno ghiaccio, equitazione, pesca, Sarvanot Una fotografia panoramica dell’interno della chiesa. ognuno di essi sono indicati elementi tel. 0171.98714 (da ottobre a giugno) n quattrocentesco si sovrappone a quello scolpiti motivi fitomorfi, geometrici e n bocce, calcio, calcetto, ALTITUDINE m 1150 s.l.m. Trattoria La Susta b.ta Rio Secco www.ghironda.com/valgrana/ tel. 0175.94143 pallavolo, tennis del Trecento. Autore del ciclo più recente, figure umane tra cui Adamo e Eva, la fr. Campomolino, via Pietro tel. 0175.86472, pages/98714.htm dedicato a santi racchiusi in riquadri Madonna col Bambino e gli angeli, la referente per: Crissolo, ESTENSIONE kmq 48,75 335.8258089 DETTAGLI E PARTICOLARI Santuario di San Chiaffredo; Viano 8 trilobati, è, come prova un’iscrizione alla Crocifissione e gli Evangelisti. L’altare è LATITUDINE 44° 25' Nord www.villaggioriosecco.it Trattoria affittacamere Il box giallo propone il rimando agli Ostana, Cappella di San tel. 0171.986242, ospitalità Aquila nera base degli stessi, il pittore To m ma s o in legno intagliato e dorato, sovrastato Una chiesa dalle tante epoche storiche LONGITUDINE 7° 13' Est 339.6813157 peculiari su posizione ed estensione Bernardo Pizzeria L’Arcobalena via Mistral 70 Biasacci di Busca, attivo a Marmora nel dalla tela raffigurante San Gregorio www.castelmagno- N ABITANTI 85 Monterosso tel. 0171.98752, I sull’esazione della sue raffigurazioni della chiesa sono . via IV Novembre 68 1459. Tra i santi raffigurati San Gregorio, collocata in loco nel 1782. La pala del Un antico Casa Canonica Parrocchia oc.com/susta/susta_A.html 339.3763811 passato Quadragesima cfr. pag. 197. presenti due di Maria Vergine Assunta SANTO PATRONO San Magno tel. 0171.986252 Grana San Massimo dedicatario della chiesa, San Suffragio raffigurante la Madonna col Hotel ristorante La Font www.aquilanera.org Francesco che riceve le stimmate e, Bambino, San Giuseppe, San Bernardo e La presenza dell’ara Galliarum, la tassa meridiane: in via Vittorio Emanuele III 17, Locanda Da Elisa ALTITUDINE m 720 s.l.m. dovuta in caso di I I Biasacci Comune di Castelmagno fr. Chiappi, via Giordano e Agriturismo Courdeto itinerari tematici in cui è inserita la chiesa all’estrema destra, San Girolamo. le anime purganti, attribuita a Giuseppe votiva romana è la particolare, una delle Revello, tel. 0175.257128 via IV Novembre 86 piazza dei Caduti 1 Marino 7 ESTENSIONE kmq 42,23 chiara testimonianza transito di merci tra Contrariamente alla due è datata 1664 referente per: Ex Collegiata tel. 340.2180173 (solo pernottamento) Recenti restauri, effettuati nel 2008, Domenico Barbetti, risale al 1748. geografica, suggerimenti turistici, date tel. 0171.986110 tel. 0171.986370, della frequentazione le Gallie Cisalpina e consuetudine che ed è considerata il dell’Assunta www.locandadaelisa.com LATITUDINE 44° 25' Nord b.ta Sonvilla 59 www.comune. 333.2552679 di queste zone, in Transalpina. vede i due fratelli quadrante solare più LONGITUDINE 7° 19' Est tel. 0171.98788 modo stabile, anche lavorare insieme, a antico della valle Abbazia di Staffarda castelmagno.cn.it www.castelmagno.is.it Albergo ristorante Del www.courdeto.net Tracce romane: un’epigrafe militare in epoca romana. I San Marmora fu attivo il Maira. Recentemente Ufficio accoglienza castelmagno@ molino N. ABITANTI 541 Rifugio escursionistico San Agriturismo Il Falco che si sta visitando: se ne indica il titolo e Nella cappella di destra, dedicata alla Madonna del Rosario, Colui che dedicò Cristoforo solo Tommaso, è stato sottoposto a piazza Roma 2, loc. ruparpiemonte.it via IV Novembre 157 SANTO PATRONO San Magno e ristoro del (solo servizio ristorazione) è conservata un’arula votiva romana del I secolo d. C. L’epigrafe l’epigrafe era Raffigurato nel tardo probabilmente il più restauro. Staffarda, Revello tel. 0171.986129, delle principali manifestazioni annuali e pellegrino Giacomo b.ta Cascinetta 21 è dedicata alla Vittoria Alata, divinità minore del pantheon romano probabilmente Quattrocento, si dotato dei due. tel. 0175.273215 Da fare e da vedere 335.5447172 (stagionale) tel. 0171.989198 particolarmente venerata in epoca imperiale e personificazione distaccato in questa sovrappone ad un Segui l’itinerario referente per: Abbazia di www. Comune S santuario di San Magno, via Don Mascarello - loc. www.ghironda.com/valgrana/ della vittoria militare: fu offerta da Metilius Secundus, luogotenente zona con compiti di precedente affresco I Un’antica I fratelli Biasacci p. 192 Santa Maria di Staffarda anticoalbergodelmolino.com Monterosso Grana museo del Lavoro, piccolo Santuario pages/989198.htm di Augusto, in ricordo di una vittoria colta dai Romani. polizia connessi alla trecentesco; per meridiana San Cristoforo p. 197 via Mistral 22 Casa Canonica Parrocchia museo della Vita di Quassù, tel. 0171.986178 Albergo ristorante Leon il numero di pagina ove è possibile vigilanza l’itinerario lungo le Sulle pareti esterne Gli Evangelisti p. 201 tel. 0171.98713 Agriturismo Lou Porti di Santa Caterina architettura alpina, abaia www.sanmagno.net/ospitalit d’Oro www.comune. (solo servizio ristorazione) informazioni dettagliate sulla via Salalait 2, Castellar via IV Novembre 51 storica, sentieri Gta, sentiero a.htm monterossograna.cn.it b.ta Levata 14/a 64 65 tel. 0175.76120 (oppure tel. 0171.986161 della Curnìs, sentiero della monterosso.grana@ tel. 0171.989191, Comune tel. 0175.76121) www.ghironda.com/valgrana/ Curnìs Auta, nuove piste ruparpiemonte.it 329.0097484, 333.7208588 referente per: Cappella di Pradleves pages/986161.htm forestali www.agriturismolouporti. San Ponzio trovarli. ALTITUDINE m 822 s.l.m. Albergo ristorante Da fare e da vedere blogspot.com Sport e natura ESTENSIONE kmq 19,26 Locanda del Castelmagno ricettività . Casa Canonica Parrocchia S cappella di San Sebastiano, La Pace Affittacamere La SS. Pietro e Colombano escursionismo, arrampicata, LATITUDINE 44° 25’ Nord S parrocchiale di San Pietro Boudiniero via IV Novembre 37 via Comba San Grato 1/b, mountain bike, ciclismo in Vincoli, museo etnografico via Mistral 79 LONGITUDINE 7° 17’ Est tel. 0171.986126 Pagno, tel. 0175.76302 (Chrono test point), sci da di Sancto Lucio di tel. 0171.98752, N ABITANTI www.albergodellapace.it referente per: Abbazia dei fondo, sci alpinismo, . 276 Coumboscuro, castello dei 339.3763811 SS. Pietro e Colombano racchette da neve SANTO PATRONO San Ponzio Albergo ristorante Tre Conti di Monterosso, www.aquilanera.org

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10 11 APPUNTI | l’occitania APPUNTI | il marchesato di saluzzo

L' Occitania , regione linguistica che si estende su tre stati, è un territorio ampio, Alla fine del primo millennio i numerosi borghi che punteggiano il saluzzese dall’inestimabile patrimonio artistico e caratterizzato da una straordinaria varietà dipendono dal Marchese Olderico Manfredi e divengono in seguito feudo del di paesaggi. In quest'area, che comprende parte di Italia, Francia e Spagna, da suo discendente Bonifacio del Vasto: in un atto di donazione all’abbazia di oltre mille anni si comunica attraverso una lingua antica e nobile già nota a Staffarda del 1135 sono citati i figli di quest’ultimo, Manfredi, Guglielmo, Ugo, Dante Alighieri: la lenga d'òc, l'occitano. Anselmo, Enrico e Ottone Boverio. Detti dapprima anch’essi marchesi del Vasto, dal XII secolo trassero il titolo dalla località sulla quale dominavano. È dunque Manfredi II, figlio di Manfredi del Vasto, il primo Marchese di Saluzzo, mentre Anselmo fonda il ramo di e , ed Enrico di quello di Savona,

detto del Carretto. Guglielmo, iniziatore annettendo anche Cuneo e la Valle Stura, dei marchesi di Busca, ebbe due figli, mentre Saluzzo si costituiva comune Berengario e Manfredi: il primo divenne stringendo accordi col potere marchionale. Marchese di Busca; il secondo, insediatosi La posizione strategica del marchesato, a , prese parte a numerose che consentiva accessi a Liguria, pianura battaglie col soprannome di Lancia, Padana e ai valichi alpini, lo resero datogli dallo stesso Federico Barbarossa. territorio appetibile ai Savoia e agli Il Lancia ebbe quattro figli, tra cui Bianca, Angioini di Francia. L’epoca di massimo amante e poi sposa dell’imperatore splendore del Marchesato di Saluzzo è da Federico II, unione da cui nacquero collocare nel XV secolo sotto i governi di Manfredi re di Puglia e di Sicilia, e Ludovico I e Ludovico II, “sovrani Costanza, sposa all’imperatore d’Oriente illuminati”, mecenati e amanti dell’arte e Vatace. Il Marchesato di Busca, nonostante delle lettere: si deve a loro il proliferare di Le regioni occitane d’Europa sono il Delfinato, la Provenza, questi legami, vide il proprio dominio chiese, pievi, cappelle, la venuta di artisti il Lengadoc, la Guiana, l’Alvernia, il Limosino e la Guascogna. frammentato sino alla perdita di spicco, la realizzazione di strade e dell’indipendenza, e non rivestì mai un valichi per promuovere gli scambi ruolo politico pari a quello di Saluzzo, che economici con la Liguria e la Francia. L’ area occitana d’Italia comprende in Le valli di Mistà (valle Grana, conservò l’integrità del dominio Sotto Ludovico II, ripetutamente sconfitto provincia di Torino l’alta valle Susa, la valle valle Maira, valle Varaita, valli Po, Bronda trasmettendolo solo al primogenito fino al nel duello Franco-Spagnolo, iniziò la Chisone, la valle Germanasca e la valle e Infernotto) appartengono all’area XlV secolo, e arrivando ad estendersi su decadenza del marchesato; alla sua morte Pellice; in provincia di Cuneo le valli Po, linguistica occitana e all’antico territorio ampie porzioni delle attuali province di la reggenza passò alla vedova Margherita Bronda e Infernotto, la valle Varaita, del Marchesato di Saluzzo. Cuneo e Torino, dalla pianura del Po sino di Foix, scomparsa la quale i figli si la valle Maira, la valle Grana, alla Stura, con le Valli Grana, Maira, contesero aspramente il trono: la valle Stura, la valle Gesso, la valle Varaita e Po. La sua nascita nel panorama approfittando delle discordie intestine Vermenagna, politico del Piemonte non passò la Francia depose il marchese Gabriele e la valle Pesio, la valle Ellero, la valle inosservata e trovò immediata ostilità da nel 1549 annesse il territorio al Delfinato Maudagna, la valle Corsaglia e l'alta valle parte dei comuni di Cuneo e di Asti, finché i Savoia, col trattato di Lione del Tanaro. In provincia di Imperia sono nonché dei Savoia, con cui Manfredo II 1601, se ne impossessarono. Saluzzo occitani i comuni di Olivetta San Michele venne alle armi, e cui la sua vedova Alasia rimase sotto il dominio sabaudo sino e Triora (di quest'ultimo le sole frazioni di Monferrato dovette riconoscere tributi e al 1861, eccezion fatta per la parentesi di Realdo e Verdeggia) e in provincia di vassallaggi. Tuttavia sotto Manfredo III e napoleonica (1796-1814) che la vide Cosenza il comune di Guardia Piemontese. Tommaso I il marchesato si consolidò annessa all'impero francese.

12 13 valle grana

Castelmagno 24 | Monterosso Grana 28 | Valgrana 32 | Caraglio 42 | Bernezzo 48 | valle grana Un territorio poco esteso che racchiude elementi di notevole interesse storico, artistico e naturalistico

È la meno estesa delle quattro valli del Marchesato , ma non per questo la meno che producono la famosa castagna di qualità cuneese, ma il capoluogo è conosciuta; il suo piccolo territorio racchiude elementi di notevole interesse Caraglio , antico insediamento dell’età del ferro, che dal Sette-Ottocento divenne storico, artistico e naturalistico. Terra natale del famoso formaggio Castelmagno , uno dei più rinomati centri di lavorazione della seta. Il Filatoio Rosso , splendido conosciuto ormai in tutto il mondo e prodotto dal latte delle vacche della razza esempio di archeologia industriale ora adibito a centro culturale, è la piemontese che alpeggiano nelle conche pascolive dell’omonimo comune, la testimonianza più evidente della presenza in passato di questa attività. valle Grana è la regina del cicloturismo grazie alle tortuose ed emozionanti salite Dal fondovalle in meno di 30 km si raggiunge il comune di Castelmagno , il cui che vedono campioni internazionali solcarne le strade. Per gli appassionati di magnifico santuario è meta da secoli di migliaia di pellegrini. questo sport, da Pradleves al colle Fauniera vi è la possibilità di cimentarsi su una Importanti elementi di pregio artistico ed architettonico sono rilevabili in tutta la salita cronometrata ( Fauniera chrono test point) lunga circa 20 km per un valle : nei centri di Caraglio e Vignolo , ricchi di palazzi, chiese e residenze dislivello di 1.675 m. Per gli amanti della mountain bike è invece degna di nota storiche, a Montemale con il suo castello arroccato a 931 m di altitudine a la Rampignado, percorso di gran fondo proposto con tre diversi itinerari di 30, guardia della valle, e in tutti i borghi rurali. 40 e 60 km interamente su sterrata e sentiero. In valle Grana è ancora molto radicata la cultura provenzale che vede nella La conservazione e la cura dell’ambiente alpino ad opera degli stessi valligiani ha piccola frazione di Coumboscuro di Monterosso Grana il proprio baluardo: qui favorito la creazione di un’offerta di circuiti per l’escursionismo sia estivo che un’associazione lavora per il recupero e il mantenimento della cultura e invernale. I percorsi di valle più conosciuti sono la Curnìs , un anello sentieristico organizza manifestazioni come il famoso “Roumiage” di settembre. lungo circa 45 km che attraversa ben 52 frazioni, e la Curnìs Auta che da In questo territorio si sono tramandate lavorazioni artigianali particolari come Vignolo fino al colle Fauniera si sviluppa sullo spartiacque con la v alle Stura . quella del cuoio, della ceramica raku e della seta, e una gastronomia di vera In valle non manca, infine, la possibilità di praticare sport come lo sci alpinismo, eccellenza; grazie alla nascita di un consorzio biologico che tutela i produttori e lo sci di fondo, il pattinaggio su ghiaccio, il free climbing e il volo libero. le produzioni tipiche, si sono riscoperti antichi sapori come quello della pera La valle si estende fino ai comuni di Vignolo e Bernezzo , immersi nei castagneti madernassa e i funghi pisacan di Cervasca e Bernezzo .

22 23 Santuario di San Magno Castelmagno | Il santuario all’incrocio di tre valli

Sorto su un’area anticamente dedicata al conservate presso il museo civico di culto di Marte guerriero, il santuario si Cuneo, che confermano la presenza in trova al crocevia tra le valli Stura, Maira e loco di un cimitero romano risalente al Grana e lungo i sentieri percorsi da III secolo. millenni da pastori e viandanti. Dall’aula corrispondente alla chiesa Nel Medioevo fu anche posto di blocco moderna si accede all’originaria Cappella militare contro il contrabbando delle Vecchia e alla Cappella Allemandi . merci, nonché ospizio per i pellegrini in In quest’ultima Pietro da Saluzzo realizzò viaggio. Venne quindi riedificato nel 1475 intorno al 1475 il suo ultimo ciclo di per iniziativa del parroco Enrico affreschi documentati, con un Dio Padre Allemandi che decise di far erigere una in mandorla ai cui piedi sono posti angeli piccola cappella per celebrare i propri 25 musicanti con arpa e cetra. Dio anni di sacerdozio in questi luoghi, che è attorniato, nelle vele della volta a già dal Quattrocento vedevano l’arrivo di crociera, da Evangelisti e Dottori della pellegrini devoti a San Magno. Fu infine Chiesa ritratti nell’atto di scrivere o ampliato nel 1716 su progetto discettare di questioni teologiche. dell’architetto Giuseppe Galletto di Gli Evangelisti , riuniti in due vele, sono Lugano, che creò nuovi spazi per accompagnati dai simboli apocalittici, soddisfare le esigenze di una mentre i Dottori portano platea sempre più vasta di fedeli. copricapi che ne illustrano Il perimetro del santuario risulta il ruolo: Gregorio la tiara cinto da un elegante porticato innalzato papale, Girolamo il cappello nel 1861; la facciata è preceduta da un cardinalizio e Agostino pronao sorretto da massicce colonne e Ambrogio la mitria tuscaniche e parzialmente nascosta da vescovile. Lungo le due fabbricati sporgenti addossati al pareti perimetrali si porticato, costruiti intorno al 1890. snoda invece il racconto Sul retro è murata un’ ara votiva del martirio di San coupées di tradizione celtica presenti San Martino di Tour. Le restanti pareti romana con scritta dedicatoria al Magno in abiti da anche nelle valli Maira e Varaita. dell’aula furono dedicate a quindici scene dio Marte : fu rinvenuta nel 1894 legionario, ma la nicchia Gli affreschi della Cappella Vecchia sono tratte dalla Passione e Resurrezione di insieme ad altre suppellettili della parete di fondo e invece opera del 1514 di Giovanni Cristo: l’ingresso trionfale di Gesù a la finestra lungo il Botoneri di , come recita il Gerusalemme, l’Ultima Cena, Gesù lava i Crocevia dei sentieri muro di sinistra, aperte cartiglio sopra la porta d’ingresso. piedi a Pietro, Gesù prega nell’orto del in una fase successiva, Sul lato d’ingresso il Botoneri affrescò Getzemani, Giuda conta il denaro di alta montagna hanno compromesso l’originale gerarchia dei santi della mitica ricevuto per il tradimento, il bacio di tra le valli Stura, Maira in modo irreparabile Legione Tebea Ponzio , Costanzo, Giuda , Gesù di fronte a Ponzio Pilato, la lettura omogenea Maurizio, Magno, Chiaffredo, Dalmazzo e la flagellazione, Gesù porta la croce, e Grana, l’area dove del ciclo affrescato. Pancrazio, primi evangelizzatori delle valli la Crocifissione, la morte di Giuda , la sorge il santuario era I costoloni della volta a verso i quali le popolazioni locali hanno Deposizione, la Resurrezione, la discesa crociera sono sorretti da sempre dimostrato grande devozione. di Gesù al Limbo. Completano la considerata sacra già capitelli raffiguranti Alla sinistra della porta trovarono spazio decorazione il giudizio di un’anima dopo ai tempi dei romani testine umane, le têtes le Sante Lucia, Apollonia , Margherita e la morte e il miracolo di San Giacomo .

24 25 DETTAGLI E PARTICOLARI Immagini inconsuete Il miracolo di San Giacomo Tra i soggetti dipinti dal Botoneri vi è la I Tracce storia del miracolo di San Giacomo , romane affrescato sulla parete laterale di destra Sul retro della chiesa, rispetto all’ingresso nella cappella. lungo il porticato Un giovane di Colonia, in pellegrinaggio ottocentesco nei verso Santiago di Compostela, si era pressi della porticina fermato a rifocillarsi in un’osteria, dove che conduce al aveva socializzato con una cameriera che cimitero, è murata lo avrebbe invitato a restare con lei. l’ara votiva dedicata Il giovane, saldo nel proprio proposito al dio Marte , divinità religioso, si decise a ripartire: la ragazza, I invocata in caso di ingelosita, lo fece accusare di furto e L’Ultima Cena impiccare. Miracolosamente il giovane Riconoscibili grazie al guerre ma anche per tornò a casa, dicendo di essere stato nome scritto sulla ottenere protezione salvato da San Giacomo . I genitori si tovaglia, tra i nell’agricoltura e recarono dal governatore ad annunciare personaggi nell’allevamento di il fatto. Sentita l’incredibile vicenda questi, compaiono alcuni bestiame: il che si trovava a tavola, affermò che il loro elementi curiosi. precursore pagano figlio era vivo come il pollo arrosto che lui Vicino a Cristo si di San Magno. aveva nel piatto. D’improvviso il pollo si trova infatti San ricoprì di piume e iniziò a muoversi: da Paolo, che pure non I Gli ex voto allora nella chiesa di Santiago c’è sempre faceva parte dei Il santuario conserva un galletto vivo a ricordo del miracolo. dodici apostoli; una ricca dotazione Giuda , raffigurato di tavolette votive con l’aureola dipinte, portate dai SOPRA Un angelo e un diavolo si contendono l’anima di un moribondo ripercorrendone gli atti compiuti in vita, alla devoti in ricordo presenza dell’ arcangelo Michele incaricato di pesare l’anima. SOTTO I martiri della Legione Tebea in abiti cinquecenteschi: nonostante il al centro San Maurizio, che comandava la legione, e alla sua destra San Magno, cui è intitolato il santuario. tradimento, è l’unico delle grazie ricevute personaggio posto dal santo. Conserva frontalmente agli numerosi ex voto altri e di spalle allo anche il santuario di spettatore: dal suo San Chiaffredo di fianco pende in Crissolo , in valle Po. grande evidenza la borsa contenente i I La cappella trenta denari. Allemandi Si tratta dell’ultimo I La Legione ciclo di affreschi Tebea realizzato da Pietro Giovanni Botoneri da Saluzzo e datato dipinse i soldati e con sicurezza. Per martiri della legione seguire l’itinerario romana con lungo le opere di l’abbigliamento Pietro cfr. pag. 190. tipico dei cavalieri Sulla volta sono rinascimentali. Per dipinti Dottori della seguire l’itinerario Chiesa ed Segui l’itinerario San Giacomo salva Pietro da Saluzzo p. 190 il giovane lungo le numerose Evangelisti : per ingiustamente rappresentazioni di l’itinerario lungo le I martiri Tebei p. 200 impiccato. questi martiri, rappresentazioni Gli Evangelisti p. 201 evangelizzatori delle degli Evangelisti Le Sante p. 202 vallate, cfr. pag. 200. cfr. pag. 201. Le têtes coupées p. 206

26 Cappella di San Sebastiano Monterosso Grana | Un oratorio campestre contro la peste

Nata come oratorio campestre e oggi Costanzo; alla destra è rappresentato San affiancata al cimitero, la cappella posta Sebastiano trafitto dalle frecce, di cui all’ingresso del paese e dedicata a San sono dipinte le scene del martirio sulla Sebastiano , protettore dal contagio della parete di destra della cappella. peste, fu probabilmente edificata in Nonostante la vicenda storica si debba occasione del diffondersi di una nuova collocare all’epoca di Diocleziano , le epidemia in alta valle Grana. scene sono ambientate in una città Il nucleo originario venne ampliato nel medievale con torri e merlature. XVII-XVIII secolo con il prolungamento Alla base dell’arco laterale che si affaccia dell’aula, che ne modificò l’aspetto: sulla strada è posta l’iscrizione riportante anticamente infatti doveva trattarsi di una la data dell’opera mentre nei due cappella aperta con due grandi arcate a sottarchi sono raffigurate Santa Barbara , tutto sesto e due pareti chiuse. che regge la torre in cui fu rinchiusa dal L’interno della cappella fu interamente padre, e le Sante Cristina , Prassede e decorato nel 1468 da Pietro da Saluzzo , Cecilia . chiamato ad operare qui dai committenti Giacomo e Gioffredo Saluzzo - Valgrana , feudatari del luogo nel secondo Quattrocento, come attesterebbe la presenza di due corone comitali all’interno dell’arco d’ingresso. Sulla volta a crociera trovarono spazio gli Evangelisti , originalmente seduti non su scranni ma su cuscini en plen air, tra erbe e fiori; ciascuno di loro è accompagnato dal proprio animale - simbolo apocalittico e ripreso nell’atto consueto di vergare un verso di Vangelo su di un cartiglio. Sulla parete d’altare compare una raffinata e giovanissima Madonna in trono col Bambino, abbigliata di tessuti damascati a guisa di elegante aristocratica, seduta su Il martirio di San Sebastiano un trono traforato e acconciata secondo La scena con il martirio di San Sebastiano è i canoni più aggiornati imposti dalla ambientata in un contesto completamente moda del Quattrocento. medievale: i soldati romani sono Sia gli Evangelisti che la Vergine rappresentati come guerrieri con armature, scudi e lunghe spade, l’imperatore costituiscono uno degli esempi più alti Diocleziano , che comanda il martirio, è raggiunti dal gotico internazionale abbigliato con i tessuti damascati tipici dei piemontese. sovrani del Quattrocento. Fanno da sfondo Alla sinistra della Vergine vengono torri ed edifici merlati in cui si aprono raffigurati San Nicola di Bari e forse San finestre a bifore e trifore gotiche.

28 Da sinistra a destra si riconoscono Santa Barbara, Santa Cristina e Santa Prassede, affrescate nei sottarchi della cappella. Particolare della volta a crociera: San Luca legge il proprio vangelo accompagnato dall’animale simbolo.

DETTAGLI E PARTICOLARI Le storie di quattro sante giovane. Sono invece riconoscibili grazie ad alcuni particolari iconografici Barbara e Un insieme armonico di pittura gotica Nei sottarchi della cappella Pietro da Saluzzo Cecilia. Barbara, di nascita orientale, è affrescò quattro sante, la cui identificazione raffigurata con la torre nella quale il padre I I committenti Quattrocento. esempi più alti in I Il contagio è possibile oggi mediante un cartiglio posto l’aveva rinchiusa in attesa di darla in sposa La presenza delle provincia di questa della peste ai piedi delle figure oppure grazie a elementi ad uno dei suoi numerosi pretendenti. due corone comitali I Il gotico corrente è offerto L’intitolazione a iconografici particolari. Sono riconoscibili All’insaputa del genitore, Barbara aveva però all’interno dell’arco internazionale dagli affreschi del San Sebastiano della mediante il cartiglio Cristina e Prassede. abbracciato la fede cristiana; scoperta, fu d’ingresso della Nel Quattrocento salone baronale del cappella è legata Cristina, nativa probabilmente di Bolsena di sottoposta a torture per obbligarla all’abiura: cappella sarebbe fiorisce e si diffonde castello della Manta. alla protezione che si cui è patrona, fu rinchiusa in una torre dal le furono straziate le carni con piastre di testimonianza della anche in Italia uno riteneva il santo padre Urbano insieme ad altre dodici ferro rovente e infine fu decapitata per committenza degli stile cosmopolita I Gli offrisse in caso di fanciulle per venerare le divinità pagane. mano dello stesso padre. La quarta santa è affreschi da parte di dall’estetica gotica, Evangelisti peste. Per l’itinerario Poiché si ribellò, fu flagellata dal padre e riconoscibile grazie al libro di musica che Giacomo e Gioffredo espressione Raffigurati secondo lungo le raffigurazioni condannata a una serie infinita di supplizi da porta in mano e al fatto che è raffigurata a Saluzzo - Valgrana, dell’ideale cortese del consuetudine sulla di Sebastiano cui guarì, per trovare comunque la morte labbra leggermente dischiuse, feudatari del luogo sogno e della gioia. volta a crociera, gli cfr. pag. 196. trafitta da frecce. La romana Prassede fu probabilmente nell’atto di cantare. Si tratta nel secondo Stilisticamente, Evangelisti non sono avviata alla fede cristiana anziché osteggiata di Cecilia, patrona dei musicisti per via di un sviluppa una attenta seduti su scranni ma Segui l’itinerario dal padre Pudente, che aveva trasformato la testo medievale che la ricorda “cantare nel osservazione della adagiati su cuscini Pietro da Saluzzo p. 190 sua casa in una chiesa. Dopo la morte, suo cuore a Dio mentre risuonavano gli natura, che viene tra i fiori. Per seguire San Sebastiano p. 196 Prassede ne proseguì l’opera convertendo strumenti musicali”. Romana come riprodotta con cura l’itinerario lungo le I martiri Tebei p. 200 numerosi pagani ma suscitando le ire Prassede, condivise la sua fede cristiana con dei dettagli e rappresentazioni Gli Evangelisti p. 201 dell’imperatore Antonino Pio, che comandò il nobile marito Valeriano, alla morte del dolcezza delle linee degli Evangelisti Le Sante p. 203 una persecuzione nella quale morì anche la quale fu però incarcerata e decapitata. Musica dipinta p. 207 pittoriche. Uno degli cfr. pag. 201.

30 31 Parrocchiale di San Martino Valgrana | Una chiesa cresciuta nel corso dei secoli

In borgata Ripalta, alla sinistra orografica da Carlo Domenico Saluzzo, fratello di del torrente Grana, sorge la parrocchiale Ludovico I marchese di Saluzzo e di San Martino, costruita anteriormente parroco di Valgrana nel decennio 1470- al Trecento e destinata a subire nel corso 1480, si sarebbe rifatto alle “ Divinae dei secoli numerosi rimaneggiamenti per institutiones ” di Lattanzio, che avrebbero adattarla ad una popolazione sempre più ispirato anche il dramma sacro piemontese numerosa grazie al passaggio in paese di “La Passione di Revello” del 1490. tutte le derrate da e per la valle. L’edificio, in origine decorato anche Un fonte battesimale all’esterno con motivi geometrici e girali di foglie alternate a scudi recanti al centro imponente e resti di un tondo color ocra, presenta tre navate. affreschi del tardo Accanto all’ingresso è conservato un fonte battesimale dalle imponenti Quattrocento dimensioni, alle cui spalle domina un affresco del tardo XIV secolo, raffigurante una Crocifissione; ai lati di Cristo, circondato da soldati con corazza e lance, sono rappresentati la Vergine e San Giovanni. Sopra la Crocifissione, su un A sinistra, il crocifisso nei pressi dell’altare in primo piano tra gli arredi barocchi; a destra, la facciata della chiesa. supporto in pietra, è visibile un’antica Maestà dai tratti delicati nonostante i ritocchi subiti. DETTAGLI E PARTICOLARI Non visibili, perché posti nell’intradosso dell’arco della navatella destra, murato al Affreschi di figure mitologiche di sopra dell’attuale volta della chiesa, I Lattanzio credo pagani e civiltà di vari popoli, mezzo della quale è sono presenti resti di affreschi di Pietro da e le Divinae fornisce un manuale fino ad essere in grado di entrare in Saluzzo risalenti al 1470 circa: vi dipinse Il fonte battesimale Institutiones sistematico del accettata anche relazione con il le Sibille con i cartigli contenenti i testi Opera dell’officina dei fratelli Zabreri di Di origine africana, pensiero cristiano: nell’ambito del divino e comunicare delle profezie. Tra le figure si riconoscono Pagliero, risale al 1456, anno in cui fu il retore Lucio Cecilio l’opera ebbe cristianesimo: i suoi messaggi agli la Sibilla Libica con cappello a turbante e concessa alla chiesa lo jus fontis, il diritto Firmano Lattanzio immediato successo simboleggia uomini. La tradizione braccio sinistro piegato a indicare di battezzare. Sugli spigoli della tazza, si convertì al e lo stesso autore ne l’umanità che ha ne ricorda dieci: qualcosa in lontananza, l’Eritrea con ottagonale come il basamento, sono cristianesimo e patì realizzò una versione acquistato una Pietro ne ha dipinte capelli lunghi e bianchi, la Delfica dalla scolpite grandi foglie di cardo, mentre sulle le persecuzioni di ridotta, di più condizione quattro con tratti agevole lettura. sovrannaturale, per molto vivaci. Per chioma bionda raccolta sulla fronte come facce sono inseriti gli stemmi araldici dei Diocleziano del 303 d.C.; in seguito fu seguire l’itinerario un turbante, e l’Ellespontina che si Marchesi di Saluzzo, dei signori locali I precettore del figlio Le Sibille lungo le opere di appoggia ad un bastone e presenta un Saluzzo- Valgrana e un monogramma cristologico. Sul bordo esterno della tazza dell’imperatore La Sibilla, Pietro da Saluzzo profilo dal naso adunco e dalla bocca è presente l’incipit del Credo, e a metà del Costantino. Le personaggio cfr. pag. 190. sdentata, con i capelli trattenuti sulla nuca gambo appare una croce processionale Divinae Institutiones mitologico da una fascia con sottogola. Per realizzare e le iniziali della prima parte dell’Ave Maria. sono un trattato in primitivo, Segui l’itinerario dei cartigli che accompagnano queste Per un itinerario lungo le opere della sette libri che divenne figura Pietro da Saluzzo p. 190 figure Pietro da Saluzzo , pittore prediletto bottega degli Zabreri cfr. pag. 193. confuta gli errori dei presente nella I fratelli Zabreri p. 193

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geometrici, con ali rosse cui è accostata i chiese una verga fiorita, probabilmente n e | l’arcangelo Gabriele di un’Annunciazione o b 5 Parrocchiale

z 5

andata perduta. Sul fianco opposto i à z r

o di San Pietro in e compaiono il nimbo crociato di Cristo, t l l n t

o le lettere XC ed una mano che ostende r

Vincoli a n e una corona verde. Tali affreschi arcaici s g B I i Monterosso Grana | presentanoo affinità con i mosaici | i V 3

ravennati per lo stile bizantineggiante e | 5

In frazione di San s 5 che li permea. La chiesa conserva lo 5 e o Pietro, la l splendido campanile romanico a sei i e o

l parrocchiale fu h m piani costruito a due riprese. n a edificata in epoca c g

i m tardo romanica e e i V Chiesa

t poi rimaneggiata | n 3 sino all’aspetto di San Costanzo 5 o n attuale, che o M Vignolo

i |

l conserva dell’età | 4 g

e gotica l’ardito 5

a Sulla strada che

r campanile del XV secolo, ornato da a conduce al Santuario a

n numerose bifore e sormontato da una C b della Madonna degli

a

| cuspide a cipolla, aggiunta ottocentesca. r

3 Alpini sorge l’antica

g All’interno è custodito un meraviglioso 5 l chiesa di San

a fonte battesimale opera dei fratelli a Costanzo, di origine V e n Zabreri di Pagliero in Val Maira, |

a romanica e attestata 4

r risalente al 1456, come risulta

5 sin dall’XI secolo

G dall’iscrizione in caratteri gotici posta come una delle

o sul bordo della tazza ottagonale. Ai lati e

s dipendenze che

s della porta d’ingresso sono posti due l’abbazia di Saint-Chaffre di Velay in o s piccoli acquasantini marmorei del XV r Alvernia possedeva lungo la Valle Stura; e secolo, di fattura meno ricercata. t sorgeva infatti lungo una delle “vie del e n sale” che da valle Stura e bassa val o i Chiesa di San Paolo Grana conducevano a Nizza. L’edificio M Caraglio | presenta il campanile in facciata e h costituisce perciò un esempio rarissimo Posta sulla strada che conduce in provincia di Cuneo: la torre c a Bernezzo, abbandonata per decenni campanaria ornata da bifore è a quattro a

e destinata poi ad uso civile, l’antica piani di cui l’ultimo venne aggiunto

n chiesa romanica fu modificata nel 1621 successivamente. Sulla facciata è visibile e

a con la costruzione della volta e con difficoltà l’ombra di un affresco

r l’abbattimento delle tre absidi sostituite raffigurante San Costanzo, martire della r dalla nuova facciata barocca. In questo Legione Tebea, evangelizzatore delle g t modo si persero quasi tutti gli affreschi valli Grana e Maira, che regge in mano

l romanici del XII secolo che dovevano la palma del martirio. L’abside e decorarla interamente, ora visibili solo semicircolare è ornata all’esterno da l l

a nella fascia compresa tra la volta barocca fregi e archetti romanici; all’interno, e il tetto. Sul lato destro è raffigurata la nella conca absidale, alcuni affreschi a testa di un angelo sormontata da fregi potrebbero essere ancora sotto scialbo. v

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i i una quattrocentesca Madonna con recante la data 1541. In zona Ruata n n Cappella della altri beni il Bambino, opera probabilmente Argillosa si celano infine i ruderi del e e Maddalena degli stessi Biasacci, e un più antico cosiddetto “Castello della regina b b

Ospizio della Trinità Giovanna”, risalente al X secolo, dove i i Bernezzo | Sant'Antonio abate, protettore degli r r animali da cortile, di autore anonimo secondo la leggenda la regina degli t t Valgrana l l La cappella romanica dedicata alla Santa ma assai capace. Sulla fascia bianca Angiò incontrava i propri amanti. a a eremita Maddalena sorge sulla strada Seminascosto al della cornice correva un’iscrizione I che conduce alla frazione Sant’Anna, fondo di un cortile in caratteri gotici, ora quasi illeggibile, Casa colonica I e e si raggiunge grazie a un viottolo cui si accede contenente il nome del committente di Via Nittardi e s campestre. La costruzione risale al passando sotto un e l’anno di esecuzione. Sotto il trave di s e Vignolo e i periodo della colonizzazione del basso arco in pietra, colmo della facciata è visibile una croce i h territorio da parte dei monaci il quattrocentesco in mattoni sporgenti, segnale che Il centro storico del piccolo comune h c c benedettini, benché abbia subito Ospizio della l’edificio fu adibito a ricetto. La di Vignolo conserva l’originaria rimaneggiamenti nel Settecento. Trinità di Valgrana è un semplice presenza della figura di Sant’Antonio, struttura urbanistica medievale ed All’interno dell’abside semicircolare, edificio medievale dalle finalità con la lettera Tau azzurra cucita sulla alcune abitazioni che hanno mantenuto sebbene ricoperti da strati di affreschi assistenziali, destinato ad accogliere i spalla, potrebbe far ritenere che la le antiche decorazioni quattrocentesche. di epoche successive e scialbo, sono pellegrini: è strutturato su due piani, gestione dell’ospizio fosse affidata ai Tra le più interessanti, la casa colonica visibili particolari di pitture di stile con una scala esterna per l'accesso al monaci Antoniani di Ranverso. in Via Nittardi, in cui, al di sopra del romanico del XII secolo: sono piano superiore portone che dà accesso al cortile, sono riconoscibili un volto umano e il e tetto a capanna con tipica copertura Castello e Parrocchiale presenti riquadri affrescati della seconda frammento di una figura togata che reca in ardesia. La piccola stanza di cui si di San Michele metà del Quattrocento. Da sinistra un libro sotto il braccio. Accanto alla compone il piano terreno era destinata Montemale compaiono una Madonna col Bambino chiesa sorge un piccolo edifico dotato a cucina e refettorio per i pellegrini, su fondo arabescato, una finestra ad arco di campanile, detto “casa dell’eremita”. mentre il piano superiore fungeva da Il toponimo occitano Montomal acuto con decorazioni floreali e la figura dormitorio, su cui veniva stesa della esprime tutta la fatica della salita che di un cavaliere, identificabile nel santo Cappella di paglia. Il ricetto presenta in facciata un conduce al piccolo comune a cavallo martire della Legione Tebea Maurizio, rarissimo affresco databile al 1460-1470 tra le valli Grana e Maira, in eccezionale assai venerato in loco. In questo Santa Croce e attribuito ai fratelli Biasacci: non vi è posizione panoramica e strategica. riquadro è presente lo scudo crociato Valgrana | finalità votiva da parte del committente Sorgeva qui una fortezza dell’XI secolo che documenta la sudditanza del nella scelta di raffigurare immagini dei Marchesi di Saluzzo più volte territorio alla Casa Savoia nel XV secolo. La cappelletta che sorge tra i boschi a sacre, bensì lo scopo è caratterizzare sottoposta ad assedio e andata distrutta monte dell’abitato, nonostante la l’edificio con una sorta d’insegna per nel Seicento, sulle cui rovine venne facciata modificata nel Seicento, pellegrini e viandanti, visibile anche edificato agli inizi del ‘900 l’attuale custodisce un’aula della fine del XV da lontano. Soggetto dell’affresco è la castello. La vicina Parrocchiale di San secolo, con volta a sesto acuto ribassato Trinità, raffigurata secondo l’iconografia Michele Arcangelo, ricostruita sui ruderi ed un altare addossato alla parete di orizzontale: Padre, Figlio e Spirito Santo di un edificio sacro precedente, conserva fondo. Ai lati dell’ingresso si trovavano sono visti come tre busti maschili un acquasantino e un fonte battesimale in pendant due figure di santi, di cui identici, che emergono dal medesimo ottagonale, entrambi opere dei resta, benché in pessimo stato di corpo benedicendo e tenendo un libro fratelli Zabreri della seconda conservazione, soltanto San Rocco a in mano. A partire dal Seicento la metà del Quattrocento. Un destra. Una Crocifissione del primo Chiesa considerò rozze e irrispettose ulteriore fonte battesimale reca quarto del Cinquecento occupa l’intera queste raffigurazioni che ponevano allo incisi il Credo, il nome del lunetta di fondo; di gusto nordico il stesso livello Padre, Figlio e Spirito ed committente e la data 1567. realismo con cui è rappresentato il esse scomparvero così dagli edifici sacri Nell’orto della casa canonica una corpo solcato di sangue e ferite del ma non dalle Confraternite di Melle bocca di pozzo in pietra a pianta Cristo. A causa dell’umidità e e . Accanto a questo riquadro esagonale proveniente dell’assenza di restauri gli affreschi sono sono raffigurati altri due protagonisti dall’antico castello, in pessimo stato di conservazione. della devozione popolare: con una scritta

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