Segue >> Africa Eco Race La vera Paris Dakar e' tornata

SFIDE da ENDURISTA

Testo: Stefano Chiussi Foto: Alessio Corradini e Alain Rossignol

:: START: MONTECARLO bottonati sia per il freddo che per la ten- cose hannno un bruttissimo effetto su un La location mette soggezione e ti fa senti- sione del primo giorno vero di gara. amatore come me, ti danno troppa spinta re un pilotone, anche se non guidi una F1. Lo stage è davvero bello, continui cambi emotiva; parto tranquillo ma dopo 20 km Quest’anno le rally factory la fanno da di ritmo tra pietraie, passi di montagna, la traccia davanti a me sparisce nel nulla. padrone: sono il 70% delle moto con 32 dune, piste sabbiose, fesh fesh, chott e Non c’è più e l’elicottero della TV inizia a piloti da tutta Europa ma anche dagli USA, vallate, una libidine pazzesca con le note sorvolarmi con insistenza: sono in testa! Russia e Kazhakistan. perfette al metro ma difficilissime da leg- E va bene, questa è l’ultima avventura gere: questa è l’Africa, non ci sono spet- moderna: 2a marcia dentro, cap 275° e :: STAGE 1: NADOR-JORF EL HAMAM tatori, non passa anima viva per mesi e la mi infilo da solo nelle dune illibate. SS:100 Km, Transf: 513 Km navigazione fa la vera differenza. Lo sballo non dura molto, dopo una de- La nave ritarda e la speciale è annullata: Pelloni è in palla e mi riprende al riforni- cina di chilometri Pal Anders mi riprende 600 km tutti di trasferimento su asfalto mento: va forte, troppo forte e difatti va a e vola via come una libellula. Dai, lo am- con 15°C e strada piacevole. prendere anche Ullevalseter! metto, è stato bello, ma bello davve- Con gli inglesi ci fermiamo pure a man- Ma a un solo chilometro dall’arrivo, ro! La tappa si infila in un oued di sab- giare pollo e patatine in uno scassatissi- nell’avvallamento di una duna trovo Stefa- bia lungo 30 km: curvoni a bomba sulla mo bar, ma appena cala il sole ecco che no raggomitolato e dolorante. sabbia vergine e poi dune enormi alla sua la temperatura precipita di botto. Diventa L’Africa ha già colpito duramente: mano, uscita. Si forma un gruppetto con Ago- buio in un attimo, non si vede nulla e sba- spalla e bacino rotti, un verdetto terribile shkov, Newland e la bravissima Nifonto- gliare un bivio diventa semplicissimo. per il povero Stefano che si era preparato va. Proseguiamo tutti assieme su sterrati Arrivo al bivacco battendo i denti dal per un anno intero. velocissimi: un guado di un fiume gelido freddo, siamo a 0°C: in tenda mi ci infilo come il mar Baltico e poi via su pietraie con sottotuta, calzettoni, tuta, felpa, cap- :: STAGE 3: TAGOUNITE-ASSA spacca avambracci fino a che mi si sradica pello, due sacchi a pelo e crepo di freddo SS: 451 Km, Transf: 107 Km letteralmente il paramotore. tutta la notte! Inutile nasconderlo, presentarsi al via all’A- Resto da solo e mi deconcentro, pian- frica Race in coda ad Ullevalseter fa dav- tando una mina colossale a più di 100 :: STAGE 2: JORF EL HAMAM-TAGOUNITE vero impressione: Pal Anders è gentile, ti km/h su whoops pietrose, spaccando SS: 313 Km, Transf: 90 Km saluta, due parole sul gelo e poi si isola coi tutta la torre: trip, ripetitore, roadbook In un solo giorno siamo già a Merzuga per tappi ad aspettare lo start. e forche esplose. il via di stage 2: partiamo tutti un po' ab- Non volevo essere lì davanti, so che queste Ancora 150 km di speciale da fare nel nul-

082 enduristamagazine.com enduristamagazine.com 083 Segue >> Africa Eco Race La vera Paris Dakar e' tornata Sotto: capodanno a Dakhla. I Russi vestono Anastasiya da angelo custode dei piloti, simpaticissimi! A destra: polso da campionessa e unghie lac- cate: la Nifontova affronta le pratiche burocra- tiche di inizio gara che la porteranno a Dakar

la più assoluto: avanzo cercando le tracce gioni e una palude fittissima in mezzo al per terra, ogni tanto mi sfila un concor- deserto, poi altipiani di solo cap quando rente ma sono tutti troppo veloci, li perdo arrivo all’ultimo CP, 90 km all’arrivo e resto subito. Che capodanno inglorioso: arri- di sasso: il commissario mi fa cenno “uno” vo al bivacco tutto sfasciato e per fortuna col dito. “Si, Ullevalseter è appena laggiù, l’organizzazione mette a disposizione me- sei in testa!”. Riparto a bomba con i dici e massaggiatori gratis. chilometri che scorrono velocissimi, le Vado a letto alle 23 quando in giro non note tornano ma la testa continua a vo- c’è già più nessuno. Via dentro la tenda, lar via fino a che le pietre che segnalano il piccolo mondo del pilota dove ti senti la pista scompaiono di botto. Mi volto e comunque felice come un criceto nel co- sono in mezzo al nulla, ma laggiù arrivano tone! veloci due : sono salvo, quelli non sbagliano mai, ora mi metto in coda e mi :: STAGE 4: ASSA-REMZ EL QUEBIR faccio tirare fino alla fine, tanto ormai ci SS 409 Km siamo! 10, 20, 30 km: nel roadbook non Si parte sul duro e Gandini si stampa alla torna più nulla! Mi si accoda anche la Ni- prima curva perdendo conoscenza. Quan- fontova quando un Kamaz piega a destra, vertà impressionante: baracche di fango al do si riprende riparte tutto dolorante e si l’altro a sinistra, lei è a corto di benzina ed posto delle povere ma decorose casette spara tutta la tappa su asfalto pur di rima- io non ho la minima idea di dove sia- marocchine. La speciale è solo un grande nere in gara: un grande! mo. Anastasiya è disperata, la sua moto sparo di 170 km tutti dritti (una sola cur- I 409 km di speciale sono tutti di pietra inizia anche a perdere colpi e si ferma col va) dove le rally factory sverniciano senza smossa, è chiaro che ci stanno consuman- filtro benza intasato. Poi all’orizzonte in- pietà le poche enduro kittate. do un poco alla volta: non servono le sve- travediamo della polvere ma purtroppo La tappa faceva veramente schifo, ma ca- glie alle 3 di mattina o 800 km di asfal- è quella del gruppone di piloti di centro pisco che l’organizzazione l’ha studiata to, in Africa basta metterti in speciale dal classifica, un disastro. Arriva anche Gandi- apposta per portarci il più a sud possibile via all’arrivo. In classifica Ullevalseter ha ni che, per non farsi mancare nulla, ha la sapendo che la burocrazia alle frontiere preso il largo con quasi due ore sui russi moto che va a fuoco a causa dello sfiato africane rimane comunque un terno al Agoskhov e Nifontova che, incrociata sul benza che piscia sulla marmitta. Per fortu- lotto. L’unica nota degna di menzione: il duro, mi svernicia a più di 160 km/h. na riesce a domare le fiamme con la sab- coniglio (sembra fosse l’ultimo ancora in Vero che corre con motore factory ma per bia, un calvario il suo. vita in ) disintegrato a 140 km/h tenere il gas così aperto ci vuole il mani- dall’incredulo Andrea Fesani. Ullevalseter il fuoriclasse co e la bella moretta russa ne ha da :: DAKHLA, riposo vendere! Il Team EAO è dotato di un camion spa- :: STAGE 7: CHAMI-AMODJAR ziale e Martin (il capo, già vincitore nel SS: 414 Km, Transf: 30 Km Il veloce Stefano Pelloni, ha nel polso la manetta per il podio ma deve lottare contro la sfortuna. :: STAGE 5: REMZ EL QUEBIR-DAKHLA 2013), sforna patatine fritte, pasta al for- Altra partenza con drittone da 60 km e SS 453 Km, Transf: 242 Km no, con la tv al plasma che rilancia i filmati finalmente ecco un lungo set di dunette: La partenza è su un drittone infinito e live di Motors TV e mezzo accampamento sono piccole, con vegetazione sparsa, ma presto le piste polverose lasciano spazio a si ferma a bere una birra e a riguardarsi, sono bastardissime. Il motore va subito in quelle pietrose. Gandini fa tombola fra- tra risate, battute, commenti in ogni lin- ebollizione e qua e là scovo piloti insabbia- cassandosi la spalla destra nel girare il gua. La mia tendina è in riva al mare, la ti o semplicemente esausti. roadbook rotto a mano. E, incredibile ma moto fra tenda e camion, una scena epica; Sono solo 40 km, ma li faccio pratica- vero, pure l’indistruttibile fotografo Cor- la giornata la passo a lavare e riordinare mente tutti in prima, consumando una radini si cappotta aprendosi in due il baci- il tutto e finisco quando ormai il sole cala quantità oscena di benza. CP1 ci aspetta no e la spalla. Un massacro. dietro le onde. subito fuori dalle dune: le piste diventano A metà tappa la visione forse più misti- dei toboga sabbiosi velocissimi, ora il gas ca mai provata in un rally: entriamo in :: STAGE 6: DAKHLA-CHAMI è di nuovo tutto aperto in quinta-sesta, un chott piattissimo e il colore diventa SS 174 Km, Transf: 443 Km quando stranamente al km 200 si accende improvvisamente rosa col calore che Sveglia alle 4 con un freddo becco, 400 e la riserva: ho 3 litri al massimo e il riforni- sfuma l’orizzonte in miraggi di acqua ar- passa km con tutte le moto in trenino nel mento è a 50 km da fare a fuoco. gentata. È una visione allucinante, la su- buio pesto, direzione sud. Tifosi in giro ad aiutarmi? Neanche un perficie è così liscia che non capisci più se L’organizzazione è stata bravissima e ha Sopra: il meraviglioso bivacco sulla spiaggia di Dakhla: cammello, ovviamente. Capisco subito di moto, tenda e tavolata vista oceano, impagabile! stai volando o cosa, la moto fila in sesta predisposto tutte le procedure per farci essere nei guai, iniziando a sbatacchiare la piena nel nulla più assoluto a 360°. passare la frontiera in mezz’ora. moto alla ricerca delle ultime gocce, fino a A destra: Marco Gandini detto "il Passero" tira fuori tutta la sua Arrivano di nuovo oued sabbiosi e Entriamo in Mauritania attraverso la “terra che il motore si ammutolisce a 8 km dal ri- tenacia volando “letteralmente” in speciale passi fra le montagne che continuano a di nessuno”, 10 km di discarica d’auto e fornimento. Per fortuna arriva il norvegese cambiare il ritmo; passiamo fra pianta- tv abbandonate ed inizia uno stato di po- Lundby che si fa convincere a tirarmi fino

084 enduristamagazine.com enduristamagazine.com 085 Segue >> Africa Eco Race Sotto: la dura legge del “cappottone”: La vera Paris Dakar e' tornata torre distrutta e nessuno in giro ad aiutarti. Sapersela cavare da soli sempre e comunque non Sotto: il fesh fesh della Mauritania mette a dura prova la “leonessa” Nifontova è un opzione, bensì la solo via di salvezza in Africa.

Chiussi su una ruota ripreso dall’elicottero

Ullevalseter, l'unico pro all’Africa Race: 6 ore al secondo classificato!

Indigestione di dune in Mauritania: non finivano mai, l’apoteosi della navigazione!

all’autobotte. La tappa finisce senza particolari difficoltà, è appena calato, ma ancora c’è luce. La Mauritania, perdendo benza dal tubo esploso, incre- ma una novità c’è: vince Newland con Ullevalseter terzo. 4° di giornata, uno stage incredibile ma la classifica non dove da sempre dibile. Svito, taglio, riavvito e passa anche si allunga coi primi sei dietro all’impredibile Ullevalseter Zatko: finisco lo stage affranto nello spirito “si fanno i :: STAGE 8: AMODJAR-AMODJAR tutti ingarellati nel giro di un'ora. e disfatto nel fisico, ma al bivacco Martin SS 377 Km, Transf: 121 Km giochi” in mi sorride: “non ti preoccupare, doma- Oggi partenza dalla mitica Cinguetti: stranamente la :: STAGE 9: AMODJAR-AKJOUJT classifica: ni arriva il bello...”. E Gandini finisce 4° sabbia è bagnata, non è facile tenere dritta la moto. SS: 445 Km, Transf: 48 Km dune di ogni conciato come un derelitto, bravissimo! Aggancio Benko con cui mi butto giù da un discesone Tappona con partenza sul duro che sfila fra alberi e bivi genere, vallate sabbioso ma subito il cuore ci si ferma in gola. continui. Le moto vanno a razzo ma dopo 30 km inizia :: STAGE 10: AKJOUJT-AKJOUJT Laggiù c’è il KTM di Blanpain distrutto e Jean Louis è rag- una pascolata collettiva. Un casino totale da cui ci salva pietrose e fesh SS: 379 Km, Transf: 24 Km gomitolato con la faccia insanguinata e le gambe orribil- l’elicottero che si piazza fermo a mezz’aria: tutti a manet- fesh, tutto con un Dune e ancora dune, oggi è l’apoteosi del- mente girate al contrario. Non respira, panico assoluto, ta verso quel punto e gruppone che si infila nel primo set fattor comune, la sabbia e della navigazione, una tappa di Benko prova a rianimarlo, io risalto in moto e percorro al di dune. Tiriamo tutti di bestia, vogliamo sgranarci, là in quelle epiche; gli ingredienti ci sono tutti, nessuno, ma contrario il salitone di sabbia: lassù c’era l’elicottero medi- mezzo già è un casino andare dritti da soli, figurati incluso il malefico fesh fesh e un caldo cale che in pochi secondi parte sfiorando pietre e piante, con un mandria attorno! Ma i catini e il fesh fesh sono proprio nessuno che a mezzogiorno diventa da delirio puro. salvando il povero pilota belga da morte sicura. in agguato e Dubois, 2° in generale, è il primo a veder la per migliaia di Km Sfiliamo diversi set di dune di sabbia via Alla ripartenza la tappa diventa la più dura mai corsa in moto arrostirsi. La Nifontova sferra l’attacco e va via, de- ed i piloti restano via più fine fino a che Zatko mi si accoda, vita mia. Il caldo è ormai atroce, i sentieri sono stretti e cido di non mollarla, arrivando assieme al refueling, dopo passiamo fra rocce nere scollinando in una soli con sè stessi. pietrosi: su e giù, pozze di sabbia, pietroni e scaloni ciclo- una discesa mozzafiato su una mulattiera pietrosa. pietraia infinita con un puntino all’orizzon- pici. Prima, seconda, ebollizione. Prima, per terra. Alla ripartenza ci perdiamo di nuovo: passa mezz’ora fino Eccola qui te. È la famosa roccia col buco: ci arriviamo Prima, ebollizione, bava alla bocca. In cinque ore faccio a che ritroviamo le tracce, ma sono già sfilati in dieci e non l’ultima vera senza altre tracce davanti e le budella mi si 150 km, tutti da solo e quando guardo l’orologio mi spa- li riprenderemo più. Altro cambio di ritmo e dentro un avventura torcono come mai prima d’ora: di nuovo vento davvero: sono le 15, ho ancora 180 km da fare. nuovo set di dune. Non sono dune terribili ma il caldo in testa!? Finalmente ecco il quarto set di moderna. Intuisco che finirò la speciale al buio, fra le dune è asfissiante e ad un certo punto Ansatasiya si ferma di dune, le più bastarde ovviamente alla fine, mauritane. Quando le pietre finiscono ecco il duro con le colpo: rompe la frizione e dice addio al 3° posto overall. con annesso crollo fisico-mentale. Scende solite piste invisibili a giocare scherzi anche ai più esperti. Penso che la tappa disastro sia finita e, invece, colpo di la velocità e cado da idiota con testata Sopra: paesaggi mozzafiato, deserti infiniti, da brivido metter le ruote sulle tracce della mitica Finalmente si vola di nuovo arrivando alle dune che il sole scena, la moto rallenta e perde colpi, mi abbasso e sto su duna, mi insabbio, il radiatore emette Paris-Dakar che ha fatto innamorare tutti noi dei rally Africani

086 enduristamagazine.com enduristamagazine.com 087 E n d || Africa Eco Race La vera Paris Dakar e' tornata Sotto: bellissime le tappe in Marocco e Mauritania: piste sabbiose, sassi, Sotto: gli Italiani arrivati a Dakar: Impeccabile lo stile chott, dune, vallate e passi di montagna dove non passa mai nessuno. Gandini, Chiussi e Fesani festeggiano sulla mitica di Andrea Fesani Navigazione all’ennesima potenza! spiaggia dietro il Lago Rosa sull’Atlas Marocchino, l’unico Italiano a tornare a casa tutto intero.

vapore a manetta. È lì però che il rallysta i cavi elettrici a penzoloni, ma quando ar- spalla che si spezza: una mina terribile, l’a- ginocchio davanti all’oceano, con gli altri inizia a scavare dentro di sè alla ricerca rivo al bivacco sono felice come un bim- drenalina mi fa rialzare subito, ma ricado piloti cha arrivano alla spicciolata e inizia- dell’inesistente che alla fine però c’è: sca- bo a Natale. all’indietro come un pugile suonato. no le urla di gioia, le foto, gli abbracci, vo sotto la ruota posteriore, rialzo la moto, Arriva Hamard e mi rialza la moto, arriverò le pacche sulle spalle, una gioia pazzesca, Andrea Cosentino bevo e respiro profondo. :: STAGE 11: AKJOUJT-ST LOUIS a fine speciale in 1a marcia. indescrivible. Bottoncino rosso, seconda dentro e SS: 208 Km, Transf: 340 Km E poi la vera tortura: il trasferimento con La speciale è uno sparo sulla spiaggia di gas a palla. Coi giri pericolosamente a “È una tappa facile, senza pericolo alcuno: bende di fortuna che mi segano la carne Dakar che gira poi attorno al leggenda- limitatore, la Husqy alza una colonna di vi vogliamo tutti a Dakar, la classifica è fat- viva, è anche peggio della mina tirata, ma rio Lago Rosa; ed ecco il palco sogna- sabbia arancione e inizia a muoversi. ta, guidate sereni”. per nulla al mondo un rallysta si ferma a to da una vita con l’Italia che si fa onore La spingo urlando di rabbia pura fino a Start: 30 km di duro e poi avanti di cap sul 600 km da Dakar. La Nifontova vi arriva piazzando Chiussi e Gandini al 1° e 2° che si disinsabbia e via, con l’aria in faccia solo gran cordone di dune. Seconda duna con una vertebra rotta, Zatko con la spalla posto nella 450+ (rispettivamente 5° e a darti altri 5 maledetti km di sopravviven- e sbang, dentro un buco di fesh fesh. slogata, Dennison con trauma cranico, ma 15° assoluti), con Andrea Fesani, unico za. Via una duna, via un’altra ancora, fino Ne esco a fatica ma la sabbia è finissima e, ci siamo tutti: una banda di sbullonati! ancora tutto intero, al 14° posto. a che arriva il duro veloce, ossigeno puro, dopo altre due dune, il motore va in ebolli- Vince Ullevalseter, 2° Newland e 3° la sopravvivenza. Mi si spezza anche il zione. Sudo come un maiale, la moto puz- :: STAGE 12: SAINT LOUIS-DAKAR Hamard (1° “malle”). telaio ma mancano 30 km all’arrivo, za di bruciato, la gola si secca ogni 3’, alla SS: 24 Km, Transf: 271 Km Insomma, eccola qui la vera Paris-Da- me li faccio tutti in piedi col gas a palla: faccia della tappa facile! Finite le ultime Siamo in , manca solo la specia- kar, durissima ma “dalla parte del pilo- non me ne frega più nulla di niente, sono dune della gara si entra su piste dritte e le sulla spiaggia che non conta più per la ta”, una gara che ti smonta chilome- un animale da gara imbruttito, mi sdraio velocissime: alzo il ritmo a 140 km/h, lo classifica, ma che è obbligatoria; siamo in tro dopo chilometro ma con un livello quasi sul roadbook in 6a marcia e arriva so che dietro di me Zatko e De Sousa pa- ventuno moto sulla spiaggia di Dakar, ma di sicurezza veramente elevato, costosa anche l’elicottero TV a 10 metri dal cupoli- dre/figlio col cavolo che mollano, sono 5° solo i primi dieci hanno finito tutti gli ma ancora affrontabile con qualun- no tutto di traverso. Potrei toccarli, sono assoluto e li precedo di pochi minuti, c’è stage. Tanto per capirci sulla durezza della que moto e un budget ragionevole per le dei pazzi esaltati pure loro! poco da stare sereni. Faccio 150 km tutti gara: solo il 30% dei partenti avrebbe complessità che affronta e dove l’amatore Qui tutta l’organizzazione ti sorride e sup- dritti, quando, a soli 18 km dall’arrivo, arri- finito con le regole ASO, a riprova della può ancora ritagliarsi scampoli di gloria: la porta: vivono la gara con la stessa eccita- va una curva a 90° non segnalata. durezza estrema di questa gara, ma anche gara di una vita ma pericolosissima se zione di chi pilota, bellissimo. Faccio solo in tempo ad aggrapparmi ai dell’intelligente scelta di lasciare ripartire non preparata a dovere, sia per la moto Chiudo incredibilmente 4°, con il retro- freni tirando una bestemmia epocale, il giorno dopo anche chi non chiude uno che dal punto di vista fisico e mentale. treno della moto che sbatacchia come il quando centro in pieno un ciuffo di erba stage. La lunga strada bianca dell’ultimo Una sfida assoluta ben descritta dalle sedere di una brasiliana, ho le chiappe cammello che mi scaraventa a 15 metri trasferimento si riempie sempre più di sab- mitiche parole del suo fondatore, Thierry scorticate e le braccia percorse da formi- di distanza. Undici moto volano fuori bia fino a sbucare all’improvviso: DAKAR! Sabine: “Io vi porterò fino alle porte Sopra: Chiussi dopo la delusione della rottura della moto allo scorso Pharaons Rally, nonostante i tanti colii continui, la sella sradicata, il serbatoio tutte nello stesso punto, un vero ma- Quando arrivo sulla linea dell’ultimo start dell’avventura, ma starà a voi sfidare inconvenienti arriva comunque a Dakar con un ottimo risultato: 1° classe over 450, 3° Veteran e 5° posteriore di traverso, il codino stracciato, cello. Atterro con uno schiocco secco dalla riesco solo a levare il casco e crollare in il destino”. || Assoluto.

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