MAGGIO 2017 ANNO XLII -208 IYAR 5777

Sped. in A.p: 70% - filiale di Torino - n. 2 - 1° semestre 2017 - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a pagare i diritti dovuti - C/O CMP TORINO-NORD www.hakeillah. com HA KEILLAH (LA COMUNITÀ) - BIMESTRALE - ORGAN O DEL GRUPPO DI STUDI EBRAICI DI TORINO [email protected] Diario dei 6 Giorni e oltre LA RESPONSABILITÀ

A cinquant’anni dalla Guerra dei Sei Giorni DELLA SCELTA del giugno 1967 riemergono da un polveroso scaffale delle pagine di diario scritte in quei Questo numero di Ha Keillah porta in copertina un bel ri - giorni. Li riproponiamo immutati, con tutto il tratto (opera di Stefano Levi Della Torre) di Primo Levi, che candore di un ragazzo ventiquattrenne arriva - vogliamo ricordare a trent’anni dalla sua scomparsa. to in Israele sei mesi prima. Abbiamo deciso inoltre di dedicare ampio spazio a un altro significativo anniversario “tondo”: questo numero arriverà 4 giugno 1967 . Sono giorni tremendi di ten - nelle case a cinquant’anni esatti dalla Guerra dei Sei Giorni. sione militare e politica. Alla Casa dello Stu - Il nostro atteggiamento di fronte a questa ricorrenza po - dente dell’Università di Gerusalemme con i trebbe a prima vista apparire contraddittorio: da un lato rie - pochi studenti ebrei recenti immigrati e i più vochiamo, attraverso i racconti dei testimoni, l’ansia e la numerosi studenti arabi che non sono stati ar - trepidazione per Israele (allora condivise anche dal mondo ruolati, scaviamo trincee nel campus, riempia - non ebraico) e la gioia per una vittoria rapida e inaspettata mo sacchi di sabbia protettivi, copriamo le fi - nelle sue dimensioni. Dall’altro, come di consueto, ospitia - nestre di vetro con strisce di carta gommata. mo contributi che mettono in evidenza problemi anche gra - La frattura di idee con il compagno di camera vi dell’Israele di oggi: il trattamento dei profughi, la cre - che mi è stato assegnato al mio arrivo qui in scente insofferenza verso le voci critiche e, naturalmente, la dicembre – Ibrahim Washahi, sudente di Ma - persistenza di un’occupazione militare che dura da cin - gistero, da Um-Al-Fahm, provincia di Hadera, quant’anni senza che si possa intravedere all’orizzonte una proprio sul confine con la Giordania, padre possibile soluzione. musulmano religioso con due mogli, lui sem - In realtà la contraddizione non c’è affatto, se consideriamo mai vicino al partito comunista arabo – non che anche i testimoni di allora ci raccontano come si desse potrebbe essere più totale. Abbiamo vissuto per scontato che i territori conquistati sarebbero serviti solo per sei mesi nella stessa cameretta di quattro come merce di scambio per trattare la pace, che allora appa - metri per quattro, eppure possiamo dire di riva imminente. Ed è anche importante ricordare che nel avere a malapena superato i sospetti reciproci 1967 era in gioco la sopravvivenza stessa di Israele; nessu - derivanti dalle nostre diversità fondamentali na critica su temi specifici a governi o personaggi politici di arabo e di ebreo, di nato in Israele e nato al - israeliani di oggi può mettere in discussione la nostra asso - l’estero, di campagnolo e di cittadino, di figlio luta convinzione che Israele abbia diritto ad esistere e a di - di contadini e di figlio di borghesi. Dopo al - fendere il proprio diritto all’esistenza, oggi come nel 1967. cuni mesi di studio al mio ulpàn, passiamo Un conto è operare una chiara e netta scelta di campo, un al -

Sergio Della Pergola (segue a pag. 4) Anna Segre (segue a pag. 2) Ritratto di Primo Levi, olio di Stefano Levi Della Torre TORINO 1967 Il 16 maggio Nasser comincia ad ammassare bene in quale forma. “ Il cuore dei torinesi – merosi che il tempio grande non è sufficiente a truppe nella Penisola del Sinai, lungo il confine scrive la Stampa – è nella terra dove i super - contenere tutto il pubblico, che dilaga nell’a - NELL’INTERNO: israeliano, il 19 maggio espelle le forze delle stiti del ghetto di Varsavia lottano perché i lo - trio e nella strada. Sono presenti il sindaco di Nazioni Unite da Gaza e dal Sinai, il 22 mag - ro figli nati e cresciuti in Palestina non cono - Torino, prof. Grosso, il Presidente della Pro - n LETTERE (GIORGIO gio chiude alle navi israeliane gli stretti di Ti - scano più l’antico dolore di una gente mille vincia avv. Oberto, il Rettore del l’Università GOMEL) 2 n 1967 (IN - ran. Il 26 maggio pronuncia alla radio un belli - volte perseguitata e mille volte dispersa ”. prof. Allara, sacerdoti cattolici, pastori valdesi TERVISTA DI DAVID TER - coso discorso in cui afferma di essere pronto al - A Torino una prima grande manifestazione si e della Chiesa ortodossa, esponenti della cultu - RACINI) 3-7 n STORIE DI la guerra, che sarà “ totale e si porrà come svolge nell’Aula Magna dell’Università il 29 ra, politici, ex-partigiani, rappresentanti di tut - EBREI TORINESI (BRUNA LAUDI) 6-7 n ISRAELE obiettivo la distruzione di Israele ”. Il 30 mag - maggio, organizzata dall’Associazione Italia- ti i partiti. Il Rabbino Capo, Rav Sierra zl, co - ( DE BENEDETTI, gio la Giordania e l’Egitto firmano un patto di Israele. Dopo il Rettore dell’Università, che è sì si esprime: “ Ancora una volta il popolo del - REUVEN RAVENNA, A - mutua difesa. Il 31 maggio, dietro invito gior - anche Presidente della Sezione torinese del - la pace è chiamato al doloroso e angoscioso LESSANDRO TREVES, dano, l’esercito iracheno comincia a schierare l’Associazione, e che dà lettura delle numero - dovere di impugnare le armi per difendersi dal RIMMON LAVI) 8-11 n truppe e unità corazzate in Giordania, con un sissime adesioni ricevute, tra cui quella del fanatismo del mondo arabo che, fin dal 1948, GERUSALEMME (DAVIDE successivo rinforzo di un contingente egiziano. Sindaco di Torino, prende la parola il professor s’è mostrato incapace di comprendere la nuo - SILVERA) 9 nUSA (GIOR - ***** Carlo Casalegno, ex-partigiano e giornalista, va realtà di Israele, manifestando oggi un’esa - GIO GOMEL) 12 n TO - Lo scontro appare inevitabile. Non è passata che analizza e condanna il “ fanatismo razziale sperata volontà aggressiva ”. RINO (BEPPE SEGRE) 13 una generazione dalla fine della guerra mon - religioso che si vanta di educare i figli all’odio Primo Levi esprime un’angoscia profonda n STORIA (ALFREDO CARO, DANIELA VATURI) diale e gli slogan del Presidente egiziano, che fino a quando Israele esisterà ”, proclama il di - che “ ha radici lontane, in ricordi mai scom - 14-15 n LIBRI (EMILIO minacciano morte e distruzione, suscitano or - ritto di Israele all’esistenza e conclude così: parsi di luoghi che non devono più esistere, JONA, PAOLA DE BENE - rore in chi non ha dimenticato la tragedia della “Israele è l’unica vera democrazia del Medio di esperienze e violenze che speravamo can - DETTI) 16-20 n MINIMA Shoà. La popolazione italiana, in larghissima Oriente e per noi Israele è uno Stato – San - cellate dalla storia della civiltà. Ma a questi MORALIA (POESIA DI maggioranza, trepida per il diritto all’esistenza tuario dove i perseguitati hanno trovato rifu - ricordi si sovrappongono parole recenti, che PRIMO LEVI) 20 n del giovane Stato di Israele, minacciato e asse - gio e speranza creando una meravigliosa ge - credevamo estinte: ‘Vinceremo con l’aiuto di diato dai potenti eserciti degli stati arabi, ed nerazione. Israele è una frontiera anche no - Dio, stermineremo il nostro nemico’. Non esprime in ogni modo solidarietà e simpatia. stra. Una frontiera che tutti gli uomini civili esiste bestemmia peggiore. … Non esiste si - ***** sono impegnati a sostenere e difendere ”. tuazione politica per cui un paese deve esse - A Torino, come in tutte le Comunità italiane, ***** re distrutto, un popolo sterminato… Israele gli ebrei organizzano veglie di preghiere e di - La sera del 31 maggio, alla vigilia di una gior - deve vivere perché deve vivere ogni paese e battiti pubblici, raccolgono aiuti economici e nata di digiuno e di preghiera, la Comunità or - ogni uomo... A Israele si chiede semplice - materiale sanitario, i giovani si preparano ad ganizza una manifestazione di solidarietà per andare in Israele ad aiutare, non si sa ancora Israele. I partecipanti, migliaia, sono così nu - Beppe Segre (segue a pag. 7) (segue da pag. 1) La responsabilità... per un terzo candidato, non ho potuto fare a giorno in cui abbiamo chiuso questo numero) 2 meno di chiedermi come una persona intelli - risente di questi paradossi. Per un bel po’ di tro è mettere in evidenza difficoltà e maga - gente che crede nei valori della democrazia ab - anni ci siamo dovuti preoccupare di chi vole - gne nel proprio campo, o prendere atto del - bia potuto non sentire la responsabilità di im - va proporre un’impossibile equivalenza tra i l’esistenza al suo interno di divergenze mar - pedire l’elezione di Trump alla Casa Bianca. E partigiani e i “ragazzi di Salò”. Superata al - cate anche su temi rilevanti. Una differenza se forse tutto sommato si può ancora pensare meno in parte questa moda, ci siamo trovati che sembra non avere ancora capito chi de - che la democrazia americana abbia in sé gli an - di fronte ad un’altra insidia: forse anche per scrive il nostro giornale come “nemico di ticorpi per sopravvivere a quattro anni di colpa del mancato riconoscimento dei valori Israele” o chi prende a pretesto i nostri arti - Trump, o magari che Trump stesso non sarà della Resistenza da parte della destra, la festa coli critici per demonizzare lo Stato di Israe - poi così terribile come ha promesso in campa - della Liberazione ha finito per essere mono - le in sé, o metterne addirittura in discussione gna elettorale, sulla Le Pen in un momento co - polizzata da una sinistra che in realtà pare il diritto all’esistenza. sì delicato per il futuro dell’Europa è davvero non riconoscersi affatto nella scelta di chi al - Operare una scelta di campo significa pren - impossibile farsi illusioni; eppure il candidato lora mise da parte differenze ideologiche an - dere atto dell’impossibilità di un’equidistan - di sinistra Melenchon ha scelto di non dare in - che molto marcate in nome della comune lot - za, significa ripudiare la logica del “né con… dicazioni di voto per il secondo turno e gli ta contro il nazifascismo. Giustamente ci né con…”, che tanti danni ha prodotto nel esponenti più in vista del Movimento Cinque scandalizziamo quando vediamo non ricono - corso della storia e altrettanti continua a pro - Stelle si sono affrettati a dichiarare la propria sciuto il ruolo della Brigata Ebraica nella li - durre oggi: né con lo stato né con le BR, né equilontananza da Macron e Le Pen. berazione dell’Italia, ma chi ha mai visto sfi - con Israele né con Hamas, né con Clinton né Una posizione che può forse essere compati - lare ai cortei del 25 aprile bandiere inglesi o con Trump, né con Macron né con Le Pen bile con la mentalità cristiana (la vita come americane? Non solo non le abbiamo mai vi - (andiamo in stampa nell’intervallo tra il pri - testimonianza, in vista di un aldilà in cui re - ste ma possiamo star certi che le bandiere mo turno delle elezioni francesi e il ballot - gnerà la vera giustizia) ma che mi sembra in - americane sarebbero fischiate anche più so - taggio e, dati i precedenti della Brexit e del - compatibile con una visione laica, e anche noramente di quelle della Brigata Ebraica. E le elezioni americane, i sondaggi in favore di con la cultura ebraica, sempre attenta a cer - allora, se da un lato i fischi alla Brigata Ebrai - Macron non ci tranquillizzano più di tanto). care di stabilire regole pratiche che sono an - ca sono in parte il sintomo di un antisemiti - Anche la sinistra italiana è stata più volte ne - che gerarchie di valori (con l’obbligo, per smo di fondo presente nella nostra società (e gli ultimi cent’anni divorata da questa sin - esempio, di trasgredire un precetto per salva - l’antisemitismo è tendenzialmente una delle drome del “né con… né con…” e anche og - re una vita umana). cose su cui i “duri e puri” sono maggiormen - gi a leggere e ascoltare la violenza di certe Peraltro i fautori della logica del “né con… te disposti a chiudere un occhio, forse perché, critiche ci si domanda fino a che punto si vo - né con…” non sempre sono così duri e in - nella loro percezione, riflette l’autentico sen - glia arrivare prima che scatti un minimo transigenti su quelli che dichiarano essere i tire del “popolo”), dall’altro dovremmo forse campanello di allarme: né con Renzi né con propri principi: ed ecco che chi non è dispo - essere consapevoli del fatto che la questione Grillo? Né con Renzi né con Salvini? sto a perdonare nulla a governi moderati di del 25 aprile non riguarda solo noi ebrei: si Dietro questa logica c’è l’idea che la politica casa propria, o a Paesi tutto sommato demo - tratta di decidere se vogliamo ricordare chi sia pura testimonianza e non assunzione di re - cratici come gli Stati Uniti o Israele, improv - allora decise che le differenze ideologiche sponsabilità. Come se si vivesse in una torre visamente diventa realistico e pragmatico dovevano essere messe da parte in nome del - d’avorio fuori dalla storia, puri e incontamina - quando si tratta di chiudere un occhio su re - l’antifascismo e della democrazia o se voglia - ti dalle sue brutture, liberi di giudicare tutto gimi dittatoriali, persecuzioni di minoranze mo invece raccontarci una storia diversa. An - dall’alto. Leggendo l’intervista di David Terra - etniche o religiose, fondamentalismi e mas - che questa è una scelta di campo. cini a Susan Ruff pubblicata sul numero di di - sacri vari. cembre, in cui la Ruff dichiara di aver votato Anche il 25 aprile (simbolicamente proprio il Anna Segre

DEPRESSIONE DA 25 APRILE Bensoussan Amici, zione del vittimismo, del culto della solitudi - e ho letto in questi giorni articoli vari sulla ri - ne, del sentirci in quanto vittime, eredi delle Nello scorso numero avevamo pubblicato correnza del 25 aprile da Mieli (Corriere) a vittime o portatori primi dei valori della me - con un breve commento la notizia della Portelli (Manifesto); accusare i palestinesi o moria delle persecuzioni, come isolati, disan - denuncia presentata nei confronti di Georges Bensoussan, storico della Shoah,

r filopalestinesi odierni di essere “eredi” poli - corati dal resto della società, quasi fossimo tico-culturali del Gran Mufti degli anni ’40 è gli unici a lottare contro il male dei totalitari - accusato di razzismo antiislamico per grottesco, come nelle dichiarazioni di Ruth smi e dell’antisemitismo Per noi ebrei di si - aver citato in una trasmissione radiofoni - Dureghello, Presidente della Comunità di nistra questa lacerazione fra valori di libertà, ca il sociologo algerino Smaïn Laacher, secondo cui “nelle famiglie arabe in Fran -

e Roma, ma è grottesco farsi usare strumental - diritti umani, antifascismo da un lato e dife - mente (l’ANPI di Roma) dai palestinesi per sa del retaggio ebraico e delle ragioni di ca l’antisemitismo viene trasmesso con il manifestare il 25 aprile di fatto contro Israe - Israele dall’altro è molto dolorosa. È pur - latte materno”, e della sconcertante deci - t le occupante in una cerimonia dedicata alla troppo il riflesso di una frattura che oggetti - sione del Pubblico Ministero di rinviare memoria della Liberazione. vamente si è determinata fra il nostro essere Bensoussan a giudizio anziché archiviare la denuncia. t La frattura fra ebrei e organismi rappresentati - “progressisti” sui temi generali-globali e di - vi dei partigiani si ripete ormai da tre anni. fensori di Israele dall’altro. Una frattura che Il dibattimento avanti al Tribunale si è Frattura che ci costringe a scegliere a Roma fra eccita e gratifica la destra ebraico-israeliana concluso con l’assoluzione, e questa è una il corteo ANPI e il raduno a Via Balbo. È de - che guarda agli ebrei di sinistra come tradi - notizia consolante, ma le organizzazioni che avevano sporto la denuncia non desi - e primente pensare che anni fa abbiamo parteci - tori o ingenui visionari e la sinistra massima - pato con serenità più volte al corteo unitario da lista e antisionista (BDS e simili) che guarda stono, e hanno interposto appello contro

l Porta S. Paolo issando striscioni e cartelli del a noi come apologeti nascosti e complici di l’assoluzione. Gruppo Martin Buber - Ebrei per la pace. Israele. Il caso, che ha sollecitato molti commen - È nostro dovere, pur in circostanze difficili, ti, non è quindi ancora chiuso. non “autoghettizzarci”, non cedere alla tenta - Giorgio Gomel

Vignetta di Davì vederle, grazie a te. Ecco, questo era Uri, il migliore di tutti: generoso, coraggioso, intel - 3 TRE ANNI DI NAJA, ligentissimo. È morto in guerra durante un assalto, buttandosi su un filo spinato e ordi - nan do ai suoi di passare sopra di lui. I siriani QUALCHE ORA DI GUERRA l’hanno ucciso con un colpo alla testa. Il go - verno gli ha conferito una medaglia d’oro al - Cinquant’anni dopo incontriamo un protagonista la memoria. Questo invece ero io sdraiato di vedetta. Questo è il monumento ai caduti del - Effettivamente il mio amico Dov (orso in ebraico) col tempo deve essere diventato un po’ orso la Brigata Golani (vedi foto)… davvero. Lo vado a stanare in Liguria, dopo quasi 50 anni, in una cascina fuori dal mondo, a Com’è che hai saputo che era scoppiata la mezz’ora di strada sterrata dal paese più vicino. Far from the madding crowd, mi accoglie co - guerra? 7 sì Dov. Tu sai l’inglese, vero? mi fa. Via dalla pazza folla, azzardo . L’hai letto il romanzo di Tho - Noi eravamo già in preallarme. Tu sai che in mas Hardy? Mi chiede. Anni fa… mento, e mormoro: Bellissimo, anche se lo ricordo poco.. . Israele le radio sono sempre accese. La mia Brizzolato, la sua autorità disarmante è rimasta immutata. Molto accogliente, Dov mi mostra radiolina era nella gavetta – il barachin – e la sua cascina ristrutturata con maestria da architetto ed il vasto, curatissimo giardino. Qui pri - verso le sette il notiziario ha annunciato: 6 ma erano tutti rovi, mi dice orgoglioso. Noto un piccolo rudere rimasto intatto. È il mio poligo - Dalle prime ore della mattinata l’aviazione è no, mi spiega, a volte mi esercito: sai, qui è facile che ti entrino in casa e ti freghino tutto. entrata in azione in Siria ed in Egitto. La mia Brigata Golani nei primi quattro giorni di

Come mai nel ’65 sei tornato in Israele per Raccontami della tua vita nell’esercito guerra (dal 5 all’8 giugno) era rimasta ferma. 9 fare il militare? prima della guerra. Le operazioni di terra contro la Siria sono Quando ero arrivato in Italia nel ’59 avevo Nella Brigata Golani si iniziava con tre mesi durate dal 9 all’11, dopo che Egitto e Gior - 14 anni. (Mi hanno dato la cittadinanza ita - di tirocinio uguale per tutti in una base co - dania erano stati costretti a cessare il fuoco.

liana solo vent’anni dopo). Perché sono an - mune dell’esercito, poi altri tre mesi di tiro - Perché era importante per Israele conqui - 1 dato militare? Perché ero israeliano, e ogni cinio nella Golani, quindi ti assegnavano, stare l’altipiano del Golan? israeliano, finito il liceo, va nella Zavà . Per previ esami, a corsi di specializzazione per Perché da quelle alture i siriani avevano una me era naturale. Dopo gli esami di maturità diventare sottufficiale o mortaista o cecchi - visione panoramica sugli insediamenti agri - sapevo dai quadri esposti che sarei stato pro - no, magazziniere, cuoco ecc. Io sono stato coli ed i kibbutzim della pianura, e li bom - mosso, ma avevo talmente fretta di partire mandato alla scuola sottufficiali, dove il bardavano frequentissimamente, costringen - che non avevo aspettato la pagella. Avevo mazzo era triplo, e da dove sono uscito col do la popolazione a ripararsi nei rifugi. poi saputo che, grazie ai miei voti, mi ero grado di caporale. La Brigata Golani era for - Come si è svolta la battaglia nel Golan? piazzato primo in Piemonte. mata da tre reggimenti, e ogni reggimento Appena ricevuto l’ordine io, con i miei, ho Cosa accade alla recluta nei primi giorni era suddiviso ecc… giù giù a scalare fino al caricato sui camion armi e munizioni che era - di ferma? mio plotone, formato da un tenente, tre sottuf - no custodite nelle gallerie. L’obiettivo era la Sono arrivato in Israele nell’agosto del ’65 e ficiali tra cui c’ero io e 30 soldati. Avrei potu - conquista delle fortificazioni di Tel Facher. mi hanno detto che mi avrebbero chiamato to frequentare la scuola ufficiali, ma ho rinun - Le operazioni di terra a Tel Facher sono dura - sotto le armi il 14 novembre. Nell’attesa ho ciato perché ciò avrebbe comportato la ferma te poche ore nella mattinata: polvere, fumo, cercato un lavoro, e siccome era in periodo ulteriore di un anno e io invece volevo fare urla, un fracasso infernale; in quel casino non pre-elettorale, sono stato assunto come atten - l’università. I nostri compiti erano di control - sai cosa succede, non hai paura, vai avanti in dente portaborse di Ben Gurion, Peres e lo del confine, sortite, agguati eccetera. trance come un automa… La Brigata Golani Dayan, che erano usciti dal Mapam e aveva - Erano tutte esercitazioni, non c’era la in quell’operazione ha perso 21 uomini. no appena formato un nuovo partito. Mi ram - guerra… E dopo? marico solo di non essermi fatto fotografare No, no, altro che esercitazioni! Erano azioni Dal giugno ’67 a tutto l’inverno successivo insieme a loro. Fosse stato oggi mi sarei fat - belliche, spedizioni vere e proprie anche al di siamo stati nel Golan a tenere i confini. Io to un selfie… Il 14 novembre mi sono pre - là del confine, con funzioni antiterrorismo, con il mio plotone in un bunker di sacchi di sentato per l’arruolamento. Dopo averci dato sia prima sia dopo la guerra. All’imbrunire sabbia con una stufetta, collegamenti via ra - divise e numeri di identificazione, hanno ini - noi del plotone, caricati sul camion, veniva - dio per comunicazioni e approvvigionamen - ziato il cosiddetto shuk ha-‘avadim, il mer - mo disseminati a gruppi di tre ogni chilome - ti, cannocchiali per controllare eventuali in - cato degli schiavi. Chiamandoci per numero, tro circa lungo il confine, e lì rimanevamo di filtrazioni e una noia mortale. Sparato a una in ordine sparso ma prefissato (avevano già guardia tutta la notte, sdraiati per terra dietro mucca avvicinatasi troppo al confine, dopo deciso tutto), siamo stati assegnati alle diver - ai fucili, con occhi e orecchie puntati, pronti nevicata fatto pupazzo di neve… Lasciato se brigate e caricati sui camion verso desti - a sparare. Era il periodo dei terroristi, i fe - qualcuno di vedetta, visitato villaggio siriano nazioni ignote. Dopo un po’ di chilometri un dayin, che si infiltravano dalla Giordania. Un abbandonato, più nulla da rubare (ci avevano mio compagno di viaggio sbotta: C…o! Sia - trattore israeliano era saltato su una mina pensato altri prima di noi). mo stati assegnati alla Brigata Golani! La piazzata di notte, nonostante i controlli. In Nella primavera del ’68 una sergente assisten - Golani, fanteria di assalto di stanza ai piedi seguito ad attentati, venivano disposte azioni te sociale mi dice che ho diritto ad alcune age - del Golan, era nota come un inferno. Io non punitive con sortite in villaggi al di là del volazioni non avendo io nessun parente in ne sapevo nulla. Pare che a volte ci siano sta - confine, per far saltare le case dei responsa - Israele, e mi consiglia di fare domanda di ser - te reclute che appena saputa quella destina - bili. Una volta abbiamo fatto un’azione not - vizio civile. Ho ottenuto dopo qualche mese di zione si siano buttate giù dal camion… Lì so - turna insieme agli uomini rana, che, passati a essere trasferito al vicino kibbutz Dan, il più no rimasto per tre anni. Quando mi ero ar - nuoto al di là del Giordano, hanno tirato con settentrionale di Israele, dove c’era un mio ruolato la ferma era di 30 mesi. L’hanno por - le corde i gommoni Zodiac sui quali eravamo amico olandese che era nelle mie stesse con - tata a 36 mentre ero sotto le armi… saliti, dopo averli trasportati noi a spalle con dizioni. Lì ho fatto il contadino per due mesi, una marcia estenuante sulla sabbia. Al di là pur nei vincoli della vita militare ma in un am - del fiume abbiamo assaltato un villaggio di biente sicuramente meno duro, dormendo in poche case, dove il nostro capo per non far casa invece che in tenda, mangiando decente - rumore ha tramortito un fedayn con il calcio mente invece che ranci schifosi, e soprattutto del suo fucile… in compagnia di una gran quantità di giovani Dov sfoglia un album con le foto sbiadite del volontarie svedesi… La pacchia è durata fin suo periodo di naja. Ma sai che era un sacco quando non sono stato richiamato dal coman - di tempo che non le guardavo? Mi fa bene ri - do, che mi ha spedito, in piena estate, a sud del Mar Morto. Quarantacinque gradi all’ombra, zanzare lunghe così, come elicotteri…

Intervista di David Terracini

Dall’alto in basso: Portachiavi con il simbolo della Brigata Golani, Mostrina per partecipazione alla Guerra dei 6 Giorni, Premio esercitazioni di tiro al bersaglio, Memoria della Marcia da Hulda a Gerusalemme 1966, Sicura di granata, Monumento ai Caduti del Golan Dov Decorazione siriana (segue da pag. 1) Diario dei 6 Giorni... sono uscite incontro al nemico per respinger - patica, ammetto però che è un capo. E tutti i 4 ne l’attacco”. E subito dopo: “Il Generale “volontari”, quelli veri e quelli in cerca di dall’inglese all’ebraico. Oggi non siamo più Weizmann, capo delle Operazioni al Quartier un’esperienza, verranno? Riprenderà l’aliyà? due estranei, ma non siamo neppure due Generale, a norma dell’articolo tale della Vogliamo creare un grande stato. Vogliamo compagnoni. Il sospetto che apparteniamo a legge tale dell’anno tale comunica quanto se - portare la giustizia nel mondo, vogliamo es - due mondi differenti è esploso quando gue: numero uno: Roccia rossa; numero due: sere un Popolo di Sacerdoti. In questi mo - Ibrahim si è accorto finalmente che io non La luce del mattino; numero tre: Colpisci menti non sono parole. Già si canta la vitto - ero soltanto un ingenuo studente italiano, o Sion!, numero quattro...”. Parole d’ordine di ria degli Stretti di Tiran. È nata una nuova al più un generico ebreo dell’Europa occi - richiamo per le unità della Riserva israeliana: leggenda. Una nuova pagina di storia ebrai - dentale, ma un convinto “sionista”. Ibrahim la guerra è cominciata. Come andrà a finire? ca. Il nostro grande popolo continua. pensa che “il Sionismo, in base a quello che Io avevo detto a Ibrahim: “Per te non c’è pro - 7 si sa, è un movimento a carattere imperialista blema: se vincono gli arabi, tu sei arabo; se 13 giugno 1967 . Con due amici andiamo che, finanziato da capitalisti ebrei della dia - vincono gli israeliani, tu sei israeliano. Per nella Città Vecchia di Gerusalemme. Ci avvi - spora, tende a usurpare i diritti del Popolo me, invece, c’è una sola soluzione possibi - cinimo alla Porta di Mandelbaum dove si tro - arabo in Palestina”. Per me invece, “in base le...”. vava il confine fra le due parti della città. C’è 6 a una precisa realtà, il Sionismo è un’asso - un enorme movimento di mezzi e di persone. ciazione spirituale che tende a ricostituire 7 giugno 1967 . Due notti nel rifugio antia - C’è una grande esultanza. L’impressione di l’unità del Popolo ebraico in Terra d’Israele, reo per me, che sento, nella valle qui accan - tutti è che la pace fra Israele e i paesi arabi affrancandolo dalle condizioni di schiavitù to, i colpi del cannone, come nelle canzoni sia ormai una cosa conseguita. Assieme al -

9 morale e materiale della diaspora, e ponen - della Prima Guerra Mondiale; e i proiettili l’euforia per la liberazione della Città Vec - dosi quindi sul piano di ogni altro movimen - dei nemici che cadevano sempre più vicini, chia e del Muro del Pianto, si pensa che ora to di liberazione nazionale”. 200 metri, 50 metri... Sulle nostre teste, gli che Israele ha dei territori occupati da resti - Questa sera, forse perché la tensione sembra aerei si inseguono con vertiginosi volteggi, e tuire, gli arabi per riaverli saranno disposti a diminuita e la crisi potrebbe scemare, trovia -

1 noi dalle finestre stiamo a guardarli, un po’ riconoscere Israele e a fare la pace, e la vita mo lo spirito di bere insieme: in camera ci incoscienti, come al cinema. Vediamo le in Israele e nel Medio Oriente finalmente si sono anche Mahmud, Yussuf, Mustafa, gli truppe israeliane avanzare verso sud, con - normalizzerà. amici di Ibrahim. A mezzanotte, con un bic - quistare la collina di Har Gilo dove stava la chiere di tè brindiamo alla futura sorte di Re batteria dell’artiglieria giordana, e prosegui - 15 giugno 1967 . Impressioni del giorno do - Hussein: tutti pensiamo che il “piccolo re” re verso Betlemme e Hevron. La guerra è po. Con i giornalisti italiani Luca Goldoni, sarà la chiave di volta della crisi del Medio stata breve: il pomeriggio del terzo giorno è Antonio Savignano e Fabio Isman ai quali Oriente. finita, in pratica, quando la radio interrom - faccio da interprete ci muoviamo verso Ga - pendo una musichetta, annuncia: “Un porta - za. Sul bus, mentre si va, un tenente colon - 5 giugno 1967 . Otto di mattina. A Gerusa - voce dell’esercito comunica: abiamo occu - nello dice in ebraico a un capitano che siede lemme e in tutta Israele suonano le sirene pato la Città Vecchia! Il Monte del Tempio è al mio fianco: “Parla continuamemte con lui. d’allarme: è la guerra che comincia. Ma nelle nostre mani!”. E ancora: “Sharm-e- Non perderlo di vista. Ha la macchina foto - Ibrahim ed io siamo stanchi, ognuno dorme Sheikh è nelle nostre mani! Ripeto: un por - grafica”. Poi sguardi d’assenso. Si saprà poi beatamente ed avrebbe continuato ancora a tavoce dell’esercito comunica...”. Subito do - che io ero l’inviato di Ha-Tikwà, regolar - lungo, se non ci fossero venuti a svegliare po la radio, per noi protagonista e amica, tra - mente accreditato. Gaza è una città grande e degli amici, eccitatissimi. “È scoppiata la smette “Yerushalaim shel zahav”, Gerusa - relativamente nuova. All’entrata la ferrovia guerra!”. “Ma no, rispondo io, è solo una lemme tutta d’oro, la canzone che è diventa - aggira la città sulla sinistra da nord a sud. Si esercitazione”. Ma il giornale radio confer - ta un po’ l’inno di questi mesi. È militarisno vedono tank bruciati (un paio), qualche sara - ma: battaglie vicino a Gaza. Intanto, tutto ciò? Che strano “militarismo” quello cinesca sfondata, tracce di fuoco, vetri rotti. Ibrahim, si è messo subito il vestito elegan - espresso da una bella melodia. Certo era dif - Poche cose. Molte case in costruzione. Un te. Forse vuole morire bello. Oppure vuole ficile non commuoversi. grande cinema. Le strade sono quasi deserte. che i suoi fratelli arabi, schierati sulle colli - Poi, cessato il coprifuoco, si riempiono d’in - ne due chilometri a sud e ben visibili dalla 8 giugno 1967 . Al lume di candela Kol Israel canto di arabi che passeggiano, fanno le nostra finestra, che la sera prima dalla loro [la radio] trasmette il “Sogno di una notte di compere, si procurano la benzina. E in mez - radio avevano minacciato di morte i Sioni - mezza estate”. Sembra un sogno e si risve - zo a loro tanti soldati. I soldati di questo eser - sti, dunque me incluso, lo trovino in ordine gliano le mie vene di poetastro. E capisco co - cito di quasi straccioni che ha vinto la guer - e ben pettinato. In ogni modo, in quel mo - me il mio sionismo era incompleto fin’ora. ra. La polizia di Gaza: la scritta è trilingue, mento non so chi di noi sia più preoccupato. Abbiamo preso la vecchia città. Cos’ha a che c’è ancora l’ebraico dal 1948. Il generale Go - Ibrahim si rimette in pigiama e poi di nuovo fare tutto questo con teorie economiche di ren, capo dei servizi logistici di Zahal, non il il vestito bello: i suoi movimenti sono dive - eguaglianza sociale e con l’efficienza orga - rabbino, una cicatrice sulla fronte, spiega la nuti totalmente meccanici e irrazionali. Mi nizzativa dello Stato d’Israele di fronte ai situazione. Si ode qualche detonazione intor - chiede se sia meglio tornare al suo paesello paesi arabi? Quello che volevamo era solo un no. Mine disinnescate. C’è qualche resisten - o restare a Gerusalemme. Decide di tornare Muro. Un muro di fronte al quale piangere, za nella zona ma quasi tutti hanno consegna - a casa. pregare. E ora l’abbiamo. Ora si comincia sul to le armi. Intanto nella sede della polizia Qui a Gerusalemme, la radio annuncia: “Dal - serio con lo Stato ebraico. Così gli uomini si egiziana si sono trovati i dossier. Ci sono tut - le ore otto di stamane violenti combattimen - muovono e fanno la storia. Il mio amico ti: c’è la sezione dei comunisti, quella del ti aerei e di truppe corazzate sono in corso Ibrahim potrà andare alla Moschea di Omar Baath, quella dei seguaci di Shuckeiri [il ca - nel deserto del Neghev, al confine con l’E - e vedere i suoi fratelli. La guerra genera la po dell’OLP], e i delinquenti comuni. All’o - gitto. Un grande numero di aerei nemici è pace. Si chiamerà Milhémet Hanizahòn [La spedale dei Battisti i medici americani col stato avvistato dalla nostra contraerea diretto guerra della vittoria], secondo le parole di nome che si somiglia (Doctor Moore, come verso il territorio israeliano. Nostre truppe Moshe Dayan. Dayan non è una figura sim - Moore; e Doctor Morr, m.o.r.r.) sembrano un po’ filo-arabi. Così il capo dell’ufficio del - l’UNRWA, Alex E. Squadrilli, tipo di uomo politico di quart’ordine di qualche stato se - condario dell’Unione, il quale crede nel tas - so di incremento naturale dei profughi: mor - talità 4 per mille, natalità 32 per mille. La di - stribuzione della farina, dell’olio e dei ceci fa un po’ impressione. È il mio primo vero con - tatto con la fame, se si escludono i “trattori” dei carretti nell’isola di Madera. Ma qui c’è una specie di catena di montaggio. Certo, è una massa di derelitti. Ma forse non tanto. Per lo meno un pasto minimo quotidiano è assicurato. Si pensa alla malafede dei politi - ci. Un dirigente dei servizi di assistenza, dal - l’aspetto indiano, sta dicendo che “si spera. Questa volta i soldati hanno rubato di meno. Bisogna risolvere il problema dei rifugiati palestinesi. Anche con il governo israeliano ci potrà essere pace”. Ma il diritto dei rifu - giati di tornare... La moglie di Ted Lurie del Post, deliziosa signora inglese Tank israeliani svanita, dice a un ufficiale: “È incredibile, nel Deserto del Neghev (segue a pag. 5) (segue da pag. 4) verificare in pratica che fra me e la vecchia Nasser perché ha fatto la guerra senza essere vita milanese ci sia ormai una profonda frat - pronto”. 5 certe pretese...”. L’autista dell’UNRWA sa tura. Quello che mi piacerebbe è che si ri - S: “Ma l’accordo Nasser-Hussein come è l’inglese. Dice che dovrà esserci pace. Lui costituisse, qui, il club di amici che costitui - stato giudicato?”. vuole tornare a Giaffa. La sua casa è a Giaf - va un ambiente non privo di pregi a Milano. I: “Con favore e speranza da tutti. Ma c’è sta - fa. Ma, penso io, se fosse a Giaffa, farebbe Qui, però senza i suoi difetti connaturati al - to un attacco improvviso di Israele, sei d’ac - l’autista del l’UNRWA? Donne beduine, ve - l’ambiente italiano. Le notizie di gruppi, di cordo?”. stite di lilla e di nero accanto ai muri bianchi coppie, di singoli che si accingono a venire S: “No. Penso che il primo colpo sia stato di calce. A 30 km. a nord c’è il nuovo porto qui sono positive. Ma tutti costoro dovreb - sparato dagli egiziani; sia pure dopo un mo - di Ashdod. È vero, ci sono i capitali, gli in - bero trovarsi un ruolo definitivo e produtti - vimento strategico israeliano”. vestimenti. Ma è anche una questione uma - vo in questo Stato. Non è facile. Di generi - I: “Io ho seguito informazioni obiettive: la na, o politica. O tutt’e due. ci liceali non c’è molto bisogno. C’è biso - BBC in arabo. Ebbene: Israele ha iniziato la A Atlit, a sud di Haifa, c’era un campo di gno semmai di pionieri agricoli che fondino guerra distruggendo 25 areoporti egiziani. immigranti nel 1948. Nelle stesse ma’abaròt nuove fattorie e ci rimangano. C’è bisogno Come potevano gli egiziani vincere senza [baracche] ci sono ora migliaia di prigionie - di fisici e di chimici. Di capitalisti e di po - l’aviazione? Come avrebbe iniziato l’Egitto ri egiziani. Aluni feriti anche orrendamente, veri (tanti). C’è anche bisogno di buoni ar - senza aviazione?”. con ustioni, sono curati da medici ebrei e in - chitetti. L’accento, comunque, va messo S: “L’Egitto ha mentito e ignorato notizie fermieri egiziani. Gli ufficiali hanno una ca - sull’impegno preciso e non generico. Qui la molte volte di questi tempi”. sa a parte. I soldati prigionieri egiziani han - situazione è simile a quella del 1948. Si ri - I: “Nasser era pronto ma i soldati sono stati no un fisico strano. Nasser ne sembra il pro - comincia, signori e signore. Intanto è chiaro presi di sorpresa”. totipo. Sembrano dei grossi cani cui manchi che se un giorno sarò di nuovo capace di S: “Nasser ha dichiarato la guerra”. un briciolo d’intelligenza. Così come il loro militare in un partito politico, sarà in un pa - I: “Sì, è vero. C’è una contraddizione. Io esercito doveva essere una parodia di un ve - tito israeliano. Come si potrebbe farlo altro - penso che gli Stretti di Tiran siano acque ter - ro esercito. Con le armi russe che avevano. ve? Con quale identificazione? Qui l’identi - ritoriali egiziane. Ma Nasser ha sbagliato nel Alla conferenza stampa il generale Mahdi, ficazione degli interessi è immediata. Quel - fare la guerra, se non era pronto. Io e mio pa - uomo dell’artiglieria, dice del buon tratta - la degli uomini verrà. dre lo abbiamo criticato. Ma ha ammesso il mento. È pronto a riferire al Cairo? “Sarà suo errore, alla televisione. Ha detto che la mio dovere”. “L’attacco è stato israeliano”. 2 luglio 1967 . Conversazioni con Ibrahim. responsabilità era solo sua. Si è dimesso. Io e “Tecnicamente”, dice il giornalista Savigna - Non ci siamo più visti per un mese. È ritor - il 99% degli arabi abbiamo pianto”. no. “Tecnicamente” dice Mahdi. “La supe - nato, un po’ dimagrito, teso. Strette di mano. S: “Ma poi non si è dimesso”. riorità aerea è stata determinante. Io ho ri - È più schivo, evita di mangiare con gli altri I: “Perché il popolo lo ha rivoluto”. cevuto ordini determinati e li ho eseguiti. nella cucina comune, preferisce restare in ca - S: “Su 30.000.000 di egiziani ne saranno sfi - Non posso giudicare i miei comandanti su - mera da solo. Quando abbiamo tentato uno lati 100.000”. periori, né le decisioni di tipo politico”. È scambio di vedute su ciò che era successo, I: “Erano anche a Beirut, dappertutto. Tutto il stato in Russia nel 1961. Sa il russo. L’ad - abbiamo constatato di essere ancora più lon - popolo arabo vuole lui e solo lui. Ha voluto destramento sovietico è buono ma forse ina - tani di quanto non fossimo prima. Dice che dimostrare che ora gli arabi sono forti, più datto alle condizioni di questa guerra. Sa durante il viaggio verso casa il 5 giugno, po - che nel 1956”. l’ebraico? Sorride e dice “No”. Non l’ha liziotti e viaggiatori ebrei lo hanno infastidi - S: “È una politica da bambini”. imparato in tre campagne, nel 1948, nel to con il loro sarcasmo (nel frattempo ebrei I: “È vero, è stato uno sbaglio, ma voi siete 1956 e oggi. Non sarà per caso un finto ge - venivano massacrati in Libia e in Egitto: una occidentali, non capite”. nerale messo lì a scopi turistici? Pare pro - differenza di misura). Ibrahim la guerra l’ha S: “È stata una guerra socialista quella di prio di no. Arrivano i prigionieri. C’è anche seguita per radio, ascoltando i misurati bol - Nasser?”. un gruppo di civili, ex-dipendenti dell’O - lettini di Kol Israel e le menzogne di Radio I: “Risulta ora che l’esercito egiziano fosse NU. Ma il loro contratto di lavoro scadeva Cairo (“ rasa al suolo, Haifa è in in gran parte diretto dai quadri dell’epoca di il 31 maggio. Ciò appare alquanto rilevante fiamme”) e cominciando forse a nutrire qual - Faruk. Sono stati sostituiti questi ufficiali so - a un incredibile giornalista ebreo america - che dubbio sulla veridicità della propaganda lo dopo la sconfitta. Dunque la riforma so - no, produttore di informazione. Arrivano i propinata quotidianamente dagli amici di cialista di Nasser non era stata spinta fino in prigionieri a camionate. Facce grige, rapati Nasser. Di chi la colpa della guerra? fondo. Si può sostenere che la guerra, in cui a zero. Uno prega prostrato a terra. O lo ten - S: “Di Nasser!”. sono entrati fattori politici ma anche fattori gono così perché lo hanno beccato a fare I: “No, di Israele”. puramente militari, sia stata un’operazione qualche infrazione? Arriva un soldato gio - S: “Ma Nasser ha chiuso gli Stretti di Tiran degli uomini dell’ancien regime”. vanissimo con una gamba sfracellata. Io lo contro ogni regola del diritto internazionale”. S: “Allora la guerra è stata un’operazione farei passare per primo al l’infermeria. Inve - I: “Israele è il nemico: al nemico non si ap - reazionaria. Per cui cambiati gli uomini in ce dovrà fare una lunga coda. Usciamo al plica il diritto internazionale”. senso socialista, dovrebbero cambiare anche campo. S: “Allora Israele aveva ogni diritto di farsi le linee della politica militare. La logica e la A Benyamina c’è un ottimo gelato. Ci sono giustizia con la forza”. coerenza lo vorrebbero. Il socialismo nella migliaia di immagini e di sensazioni che mi I: “No, ciò è contro le risoluzioni dell’ONU”. sua manifestazione di ideologia internazio - ricordo e che sono in grado di riprodurre nel - E con discorsi di questa fatta e di tanta logi - nale ha una tradizione, non solo parolaia, di la fantasia. Forse però non è un vantaggio. ca, passiamo infinite ore e giungiamo a una pacifismo. Pertanto una più spinta riforma La differenza fra me e un nazionalista arabo tale tensione che lui mi toglie il saluto per socialista in Egitto dovrebbe portare alla pa - è che i fatti possono indurmi a cambiare opi - qualche sera. Poi abbiamo parlato meno di ce con Israele”. nione. All’arabo no. guerra e più dei suoi problemi di ragazzo di I: “Lo escludo. Più sono socialisti gli arabi, campagna che in città si è trovato bene e che, più sono estremisti contro Israele. Questo è il 20 giugno 1967 . Certo questa storia del dia - fatalmente, sarà costretto a tornare al ruolo socialismo arabo, così come c’è quello cine - rio di un diario è un vecchio espediente let - scomodo di piccolo intellettuale di villaggio. se e quello sovietico”. terario. Però quante bugie! A parte la neces - E ci siamo capiti meglio. sità di fissare alcune idee, non tutte peregri - S: “Ma a casa tua come va?”. Fine luglio 1967 . Lascio la casa dello Stu - ne, qui a volte si legge una consapevole I: “Tutto bene, più di 300 ospiti. A casa ave - dente e con due amici vado a stare in un apar - deformazione del vero. Per quanto io sia vano paura, ma poi ho visto che tutto qui è tamentino affittato in centro. Mi accomiato contrario alle commemorazioni, mi sono ri - normale. Molti si sono mossi per andare a da Ibrahim, siamo alla conclusione. Nono - letto le pagine che avevo scritto un anno fa. vedere Tel Aviv. Forse pensavano per davve - stante tutto, nonostante l’impossibilità di E ho tratto una strana e lontana impressione. ro che fosse stata distrutta”. compromesso, la nostra è stata un’utile espe - Da un lato c’era un’aria di estate, di rilassa - S: “Che ne pensi di quello che è successo?”. rienza. Ognuno dei due ha conosciuto un po - mento piacevole, di bel tempo, di gite al la - I: “Sapevo che me l’avresti chiesto al primo co il mondo dell’altro, pur senza accettarlo, go, di gelati serotini, di disimpegno, anche momento e mi ero già domandato che rispo - e, inevitabilmente, dovrà tenerne conto nelle di gioia di vivere. Dall’altro c’era un vago sta dare. Non ho idea perché non ne so abba - proprie prese di posizione future. Può darsi senso di angoscia per gli esami ancora da stanza. E preferisco non saperne abbastanza che lui, vedendo un sionista in carne ed ossa, dare, per la tesi da scrivere, per la necessità per non avere idea (citazione di Moshé abbia cessato di pensare ai sionisti nei termi - di chiudere ormai un capitolo troppo lungo Sneh). Ho già visitato i miei parenti nella ni delle mostruose caricature della stampa della mia vita. Oggi mi pare che le prospet - Gadàh Maaravít [Cisgiordania]”. egiziana e siriana. Può darsi che io, avendo - tive siano ben diverse. Siamo perfino passa - S: “Contento?”. lo sentito raccontare le vicende della sua fa - ti attraverso una guerra, per quanto la sua I: “Contento? Scontento. Ho parlato, lì, con miglia, abbia preso una coscienza più reali - brevità ne abbia fatto solo un episodio espli - tanti intellettuali. Non sono d’accordo fra di stica del problema dei profughi palestinesi. cito in un processo di chiarificazione che loro. C’è chi dice che Hussein è un cane. Lui e io, insomma, potremmo essere, doma - stava andando avanti per conto suo. A di - Non ha dato armi ai palestinesi per fare la ni, due cittadini un po’ migliori. Due cittadi - stanza di un anno siamo in un mondo diver - guerra. Li ha mandati a morire. C’è chi dice ni migliori in uno stato ebraico che si chiama so, meno rinfrescante e decadente, più vici - che è meglio Israele che la Giordania. Io so - Israele. no alla Resistenza, come spirito e come pro - no rimasto sconvolto. In caso di alternativa blematica. Ho l’impressione che però dovrò preferirei un governo arabo. C’è chi incolpa Sergio Della Pergola dei laghetti dove l’acqua era meno fangosa: 6 conservare addosso l’odore del pesce era se - I RAGAZZI DEL ’67 gno di virilità! Un giorno passarono due aerei a volo ra - Intervista ai volontari dente (si vedevano i piloti!), chiedemmo a Uri, il tutor, che aerei fossero. Risposta laco - A vent’anni la giovinezza esalta la spinta Ada Fubini di quei giorni ricorda l’angoscia e nica “I nostri, altrimenti saremmo già ideale che fa maturare le decisioni. I “ragaz - la preoccupazione: andammo a donare il san - sott’acqua!”.

i zi” che nel 1967, sull’onda delle forti emo - gue in piazza Carlo Felice. Io ero in corri - zioni suscitate dalla “guerra lampo” tra Israe - spondenza con la mia amica Mariella Orto - Ferruccio Nizza per un mese ha gestito la le e i vicini stati arabi, hanno deciso di recar - na, che stava nel kibbutz Ein Hamifratz, vici - raccolta di medicine e vestiti in comunità, si come volontari per aiutare il giovane stato no ad Acco e che mi dava notizie sulla guer - per poi partire ai primi di luglio con un viag -

s ebraico, rievocano con emozione i ricordi ra. Avevo 21 anni. Io e Gianfranco ( Accatti - gio in nave organizzato dalla Sochnut (Agen - dell’estate 1967. no, futuro marito di Ada) abbiamo deciso di zia Ebraica). La mia tessera di volontario Ada Fubini, Nadia Yedid, Gianfranco Accat - dare una mano, sostenuti da Mariella che della Sochnut ha la data del 5 luglio. Quel tino e Ferruccio Nizza (solo alcuni dei nu - pensava fosse utile. Partiti a inizio agosto, ci giorno siamo andati prima a Milano, per

e merosi giovani che decisero di partire) rac - siamo fermati circa un mese. L’accoglienza raccogliere altri volontari, poi a Venezia: da contano l’atmosfera di quei giorni: la trepi - iniziale fu tiepida, erano diffidenti verso i vo - lì in nave verso Atene e poi Haifa. Il viaggio dazione per le sorti dello stato ebraico mi - lontari, che erano circa una ventina: per lo fu deludente rispetto alle mie aspettative: io nacciato su tre fronti, la partecipazione della più venivano da Gran Bretagna, Belgio e ero mosso da un ardore ideale e avevo l’im - popolazione che affluiva nei locali della Co - Francia, e si erano mostrati poco inclini al pressione che i miei compagni vivessero l’e - n munità ebraica a portare solidarietà e aiuti lavoro. Per noi fu diverso, eravamo venuti su sperienza come se fossero in crociera, Erano materiali, come medicine e indumenti, l’ac - richiesta di Mariella, che non era ancora circa 60 persone, per più di metà di loro era

i cavallarsi di notizie, quelle dei telegiornali e membro del Kibbutz ma vi risiedeva da due una vacanza... quelle di parenti e amici che, avendo fatto anni, e ci mostrammo più motivati sul lavoro. Da Haifa ci portarono in una casa di riposo l’alià (“salita” in Israele), aggiornavano con - Ho raccolto frutta, in seguito ho lavorato in a Zfat ( storica cittadina nel Nord di Israele ). tinuamente sulla situazione. uno scatolificio. Gianfranco, che lavorava L’impressione fu che non sapessero esatta - r Certamente era impensabile un cÅontributo nell’allevamento ittico, dormiva in camerata mente come utilizzare i volontari. “militare”, ma si poteva essere di grande aiu - con altri due o tre, io in una casetta di legno Il KKL ( Keren Kayemeth LeIsrael, Associa - to andando a sostituire nei kibbutzim i gio - con una cameretta mia. Erano le “case stori - zione no profit fondata nel 1901, si occupa vani partiti per il fronte e lavorando al loro che” del kibbutz, poi abbandonate dai resi - dello sviluppo, della bonifica e del rimbo - posto nei campi o in altre attività in cui po - denti. Sveglia alle quattro, lavoro fin verso schimento della Terra d’Israele) ci portava o tessero rendersi utili. mezzogiorno; al pomeriggio piscina, mare, nei boschi bombardati a ripulire dai rami I gruppi giovanili e la Sochnut (agenzia lezione d’ebraico, visite guidate. Il nostro bruciati, poi a potare le piante. Dopo 5 o 6

t ebraica) organizzavano il viaggio dei volon - kibbutz era del Mapai, socialista: ci hanno giorni così, mi sentivo fuori posto: al primo tari, ma alcuni partirono di propria iniziativa portato col camion in giro a visitare Israele, shabbat sono andato al kibbutz di Givat

avendo parenti e amici in kibbutzim che si il Neghev, la frontiera col Libano, ma non nei Brenner vicino a Rechovot, 30 km a sud di erano resi disponibili all’accoglienza. Le fa - territori. Era tranquillo anche se eravamo vi - Tel Aviv dove avevo dei conoscenti e dove miglie non fecero opposizione, perché ormai cini al confine col Libano. Era un kibbutz c’erano altri volontari del Sudafrica. L’at - i la guerra era finita, si era già nel mese di lu - grande, ben strutturato. Alcuni parlavano mosfera era diversa, migliore che nel gruppo glio, e non vedevano particolari pericoli per italiano, uno era interessato a un macchina - originario: lavoravi per sostituire i membri i figli. rio per la fabbrica di scatole: è venuto in Ita - impegnati sotto le armi. Sveglia all’alba, 3 o Nadia Yedid, che allora aveva 19 anni, rac - lia, ha fatto finta di volerlo comprare poi 4 ore al lavoro nei frutteti, riposo nelle ore e conta così il suo viaggio, intrapreso con altri quando è tornato nel kibbutz l’ha costruito. più calde e lavoro verso sera. Abbiamo zap - giovani: Siamo partiti per Israele in nave. L’atmosfera era simpatica, gli abitanti veni - pato dove c’erano le piantine di pero appena Grandissima l’emozione nel vedere Haifa vano da paesi dell’est, parlavano yiddish. In piantate. Subito dopo ferragosto ho chiesto

r avvicinarsi: ero veramente commossa. Appe - nostro onore hanno cucinato spaghetti con - di tornare. na sbarcata avevo la sensazione di essere in diti con zucchero e polvere di cioccolato. Ab - Chiedo a Ferruccio se era stato in precedenza un luogo famigliare, sarà stata la luce inten - biamo fatto buon viso sorridendo e facendo in Israele: Ero andato per turismo nel ’62: sa ed il caldo che mi ricordavano le mie ra - finta di apprezzare. L’ultimo giorno abbiamo non ho notato particolari cambiamenti, la co - dici ( Nadia era profuga dall’Egitto dal’56 ). organizzato uno spettacolo per ringraziare. sa più eclatante è che nel 62 siamo arrivati fi - b Mi sarei messa a piangere se non fosse stato Chiedo se ricordano che nei kibbutzim si no al confine con la Giordania, per cui Geru - che mi vergognavo davanti agli altri.. piangessero vittime della guerra e Gianfran - salemme era divisa in due. Invece nel ’67 ar - Siamo stati accolti in un centro da dove ci co Accattino ricorda che a Ein Hamifratz c’e - rivavi da un vicolo, sbucavi tra macerie di ca - hanno poi smistati ed io sono andata a Nir ra stato un morto, un ufficiale dell’aviazione . se e ti trovavi davanti il Kotel! Un’emozione e David nel kibbutz di mio fratello. Ero allog - Riaffiorano altri ricordi: Erano stati bombar - straordinaria. In qualche modo la costruzione giata, unica italiana, con un gruppo di ra - dati i silos del mangime perché i siriani pen - della spianata come la possiamo vedere ora,

gazze svizzere. All’arrivo c’era il responsa - savano che fossero le raffinerie di Haifa: fini - ha tolto emozione, sembra di essere a teatro. bile dei volontari ad accoglierci e poco dopo ta la guerra hanno mostrato a un ufficiale si - Sia Ferruccio che Gianfranco hanno potuto

i mi sono divertita a notare che ragazzi del riano prigioniero che cosa avessero in realtà visitare alcuni territori giordani appena occu - kibbutz si avvicinavano discretamente per bombardato… Gli abitanti del kibbutz erano pati e raccontano i loro ricordi e le loro im - vedere le nuove arrivate. soliti ironizzare sull’incapacità del nemico. pressioni. Sono rimasta in kibbutz per quasi tre mesi ed Quando finivamo di lavorare con i pesci non è stata un’esperienza intensa ed arricchente. facevamo la doccia ma ci lavavamo in uno (segue a pag. 7)

d Abbiamo fatto diversi lavori, dal collaborare per sradicare le viti di una vecchia vigna al - la raccolta delle olive. Mi è piaciuto molto

anche lavorare nel hadar hochel (grande sa - la da pranzo comune) sia del kibbutz che del centro scolastico che raccoglieva i ragazzi di vari kibbutzim della zona. Ero molto interes - e sata a capire i rapporti tra le persone di una comunità qual era quella del kibbutz, la se - i rietà e l’impegno nelle attività lavorative, il forte controllo sociale sul rispetto delle re - gole ma anche la facilità con cui si creavano pettegolezzi e inimicizie. r Piccolo aneddoto. Nel mese di agosto era ve - nuto a trovarmi Enrico Luzzati, mio futuro marito. Una sera avevamo passeggiato a lungo fino

o a tardi fino ad un laghetto che si trovava non lontano. Non avevamo incontrato assoluta - mente nessuno ma il giorno dopo mio fratel - t lo mi chiese che cosa ci facevamo a Sachne (il laghetto) a mezzanotte. Chiaramente ci avevano visto le persone che facevano la guardia e avevano sentito il bisogno di rac - s contarlo a mio fratello... Ada Fubini, 2017-1967 (segue da pag. 6) nato e presidiato da un unico soldato israe - luoghi sacri di Terra Santa. liano, un sefardi nordafricano che, in per - E così solo io ho potuto entrare e assistere 7 Ferruccio. Ho fatto giri organizzati nei terri - fetto francese di banlieue, ci ha apostrofati allo spettacolo dei fedeli che si inginocchia - tori, sono andato a Hebron, ho visitato la così, ridacchiando: “Teste di c…, lo sapete no a baciare una stella d’argento infissa nel grotta dei Padri e Madri di Israele, Ramallah, che qui c’è stata una guerra? E allora leva - pavimento a indicare il punto esatto in cui Sebastia. Quando arrivavano i pullman, i tevi dalle p…!”. Come peraltro previsto, nacque Gesù, come sta scritto nei vangeli di bimbi si accalcavano gridando “Kullubelira l’abbiamo salutato e ce ne siamo tornati in - Matteo e Luca. – Tutto per una lira”. Volevano vendere qua - dietro. Mi interessa sapere se nei kibbutzim si af - lunque cosa. Non si respirava una particolare Quanto a Betlemme, non mi ricordo come e frontava il tema del “dopo”, se c’erano già tensione. I segni della guerra erano automez - con chi ci sono arrivato. Sono solo certo discussioni sulle future decisioni politiche le - zi e carri armati distrutti lungo la strada. che con me c’era un’ebrea londinese di for - gate ad una situazione territoriale completa - Gianfranco Accattino : sono stato, oltre che me abbondanti da me soprannominata mente modificata dalla guerra. naturalmente a Gerusalemme, a Betlemme, a Manzotin. Ci siamo presentati all’ingresso Ferruccio: in kibbutz si discuteva e c’erano Gerico e anche oltre. Ho visto da lontano le della chiesa della Natività. Una fila lun - divergenze di opinioni, chi pensava a un’oc - alture del Golan, con dei kibbutznikim di Nir ghissima di visitatori, perché sulla porta cupazione temporanea e chi all’annessione. David che, mentre mi portavano verso Tibe - della chiesa c’era un pope barbuto e nero - Non erano ancora chiare le problematiche. riade, me le indicavano dalla jeep dicendo vestito che controllava e giudicava i centi - Io mi rendevo conto che l’occupazione con orgoglio “Adesso lassù ci siamo noi!”. metri quadrati di pelle nuda dei visitatori e avrebbe creato problemi e propendevo per In Cisgiordania ci sono andato con uno dei soprattutto delle visitatrici. Manzotin aveva un ritiro dai territori: non Gerusalemme, la volontari di Ein Hamifratz, un inglese di no - un paio di calzoncini dai quali fuorusciva cui divisione per me era ed è impensabile. me Jeremy. Abbiamo preso un taxi a Gerusa - quasi tutta la sua abbondanza anteriore e Ada ricorda che ad Ein Hamifratz si parlava lemme. L’occupazione di Gerusalemme ave - posteriore. Io le dissi: “È inutile che ti fai del dopo, anche se era difficile comunicare va messo in crisi i tassisti arabi, che viveva - tutta questa coda per farti alla fine caccia - perché molti non parlavano inglese. L’idea no di viaggi ad Amman. Soluzione levantina: re dal pope, lascia perdere”. Lei sorride era “la guerra è finita, poi si fanno i trattati gli israeliani lasciavano girare i taxi per “Let me try...”. Arriviamo davanti al pope, e si restituisce tutto, in pochi mesi tutto si ri - stradine secondarie aggirando Gerusalem - io la copro, forse il pope si distrae, sta di solve”. me fino a riprendere la strada di Amman. Il fatto che sgusciamo nel buio pesto della sa - Gianfranco: Uri, il mio “tutor” a Ein Hami - tassista era contento perché poteva alzare il la che introduce alla basilica. Manzotin fratz, faceva parte del controspionaggio ed prezzo facendo credere che si stava prenden - sorride trionfante “Did you see?” e si av - era certo che in qualche mese la Cisgiorda - do un rischio, gli israeliani erano contenti via. In quel preciso istante si fa avanti un nia sarebbe diventata lo stato palestinese, le - perché comunque controllavano la strada soldato israeliano che senza parole, con un gato a Israele in una bella “federatsia”. Cin - principale. solo gesto rivolto alle sue abbondanze, la quant’anni dopo, resta una speranza utopi - Siamo arrivati a Gerico. Visita alle mura, e caccia indietro. Israele voleva dimostrare stica… poi, da totali incoscienti, ci siamo fatti por - al mondo che si faceva carico, più di prima tare al ponte Allenby. Il ponte era transen - e meglio della Giordania, del rispetto dei Interviste di Bruna Laudi

(segue da pag. 1) Torino 1967 to da 100 milioni di arabi, chi racconta di ave - che gli italiani hanno capito che nella terra re fatto un viaggio, visitato kibbutzim e visto promessa si sta costruendo qualcosa che deve mente di cessare di esistere. Per Israele, per rifiorire il deserto, chi per gratitudine al dottor essere salvaguardato da tutti quelli che hanno noi, queste parole hanno un suono sinistro: Sabin che ha realizzato il vaccino antipolio e a cuore il progresso e la dignità dell’uomo ”. in anni non lontani questa minaccia è stata l’ha donato all’umanità, chi in memoria di An - ***** formulata e poi metodicamente eseguita. ”. na Frank; ci sono bambini che hanno aperto il La sera del 13 giugno – sono passate solo due Intervengono il prof. Alessandro Galante Gar - salvadanaio per portare i loro risparmi, arriva - settimane dalla serata di solidarietà nel Tempio rone, colto per l’emozione da un lieve males - no partigiani che avevano vent’anni nel 1945 e grande, e l’incubo fortunatamente si è dissolto sere, il Rettore che porta l’adesione di tutto il vorrebbero partire subito, nonostante l’età. – in occasione di Shavuòt la Comunità apre mondo universitario, il Sindaco, che tra l’altro Viene anche l’eroico parroco di Borgo San nuovamente il Bet Hakeneset alla cittadinanza, dice: “ Israele ha tutta la solidarietà degli uo - Dalmazzo, Don Raimondo Viale, che conse - questa volta per una cerimonia di ringrazia - mini liberi. L’affermazione di Nasser – Sferre - gna un’offerta, chiede di poter vedere il tempio mento per la cessazione delle ostilità. Il tempio remo il colpo dove e quando vorremo – è un e dice “Pace”. Arrivano alla Comunità tantissi - è affollato di cittadini a riconfermare ancora crimine e come tale deve essere considerata da me lettere, telegrammi, telefonate per esprime - una volta la solidarietà verso il popolo di Israe - tutti ”. E poi esprimono solidarietà i rappresen - re affettuosa solidarietà e condividere le preoc - le e la gioia per la vittoria. Il Presidente dott. tanti di tutti i partiti, dell’associazione mazzi - cupazioni per cosa potrà succedere. Segre Amar esprime ai cittadini torinesi il rin - niana, di Giustizia e Libertà, di altre associa - I dirigenti della Croce Rossa e della Banca del graziamento della Comunità. zioni culturali, e delle associazioni studente - Sangue, e i rappresentanti della Città e della Commosso e profondo il discorso del Rabbino sche. Parla anche il rappresentante del PCI che Provincia, della Camera del Lavoro e dell’U - Capo Rav Sierra che riafferma con calore che pur allineandosi alle posizioni del partito (ri - nione Industriali costituiscono un Comitato di “la vera gloria di Israele non è quella che si cordo bene i mormorii di protesta da parte del Soccorso per concordare un piano di solida - conquista con le armi, bensì quella che si rea - pubblico, subito troncati dal Presidente dott. rietà. lizza mediante l’attuazione in questo mondo Sion Segre Amar) riafferma il diritto di Israele Si lancia una campagna per la raccolta di me - dell’unità di Dio attraverso l’unità degli uomi - alla piena indipendenza nazionale. dicinali e materiale sanitario. In Piazza San ni nel Bene, nella Giustizia e quindi nella vera 7 ***** Carlo e in Piazza Carlo Felice stazionano le Pace ”. Poi, nell’angoscia per quanto potrà succedere, autoemoteche per raccogliere donazioni di Sui giornali ebraici iniziano a comparire pub - ma anche con fierezza, ci si comincia a orga - sangue, che vengono trasformate in plasma dai blicità di viaggi: ora più che mai visitate Israe -

nizzare. tecnici della Banca del Sangue e trasferite in le, venite a festeggiare in Israele la Vittoria di 6 Le istituzioni ebraiche hanno costituito la Israele con aerei della Croce Rossa. Israele, usate le linee aeree israeliane EL AL “Campagna Unita di emergenza” facendo ap - Si mettono in coda a dare il sangue fino a 600 per Israele e per Teheran … pello a tutti gli ebrei: “ Ognuno deve fare come persone al giorno, di ogni condizione sociale e Emerge anche qualche contrasto politico: nel se dal suo contributo dipendesse la sopravvi - opinione politica, c’è chi è venuto apposta da primo Consiglio Comunale dall’inizio della venza di Israele ”. fuori Torino. Non possono essere accettati al - guerra i partiti non riescono a convergere su un 9 Presso i locali della Comunità opera un grup - cuni minorenni, nonostante cerchino di barare documento unitario; una dichiarazione di un po di volontari, ragazzi del CGE e persone me - sulla loro età; una signora anziana protesta: consigliere del PCI contro i dirigenti di Israele no giovani, a raccogliere offerte di denaro e di “Sono stata una partigiana combattente, pos - provoca vivaci polemiche. medicinali, dichiarazioni di simpatia e disponi - sibile che ora non possa donare il sangue per I volontari sono impegnati per tutta l’estate in 1 bilità ad andare in Israele per il servizio di vo - i feriti? ” lavori agricoli nei kibbutz o nelle foreste del lontariato civile. Particolarmente preziosi La Stampa pubblica la foto di Primo Levi, ste - KKL per la pulizia degli alberi bruciati e per la eventuali medici e infermieri. A chi porta un so sul lettino dell’emoteca, in primo piano il potatura. Alcuni ne approfittano per incontrare aiuto si consegna, in segno di ringraziamento e braccio con il numero tatuato. parenti e amici che già vivono in Israele, tutti di amicizia, un adesivo con la scritta “Io aiuto Il 7 giugno da Fiumicino parte il primo gruppo ricordano questa esperienza come una grande Israele”. Molti espongono l’adesivo sul vetro di 162 volontari, di diverse nazionalità e fedi occasione, anche per la possibilità di conosce - posteriore dell’automobile: si è orgogliosi di religiose, tra cui una ventina di italiani, per la re ragazzi israeliani e volontari provenienti da aiutare Israele, di stare dalla parte di chi è mi - maggior parte studenti, per prestare servizio tutto il mondo. nacciato da nemici prepotenti, e di farlo sape - civile, altre centinaia partiranno sulle navi del - Mi capita di rileggere oggi un articolo di Fer - re. Alcuni si offrono di ospitare nella loro casa la ZIM nei giorni successivi. dinando Vegas, autorevole studioso di politica bambini e vecchi, ma l’offerta è respinta: da Tramite un’intervista sulla Stampa, Rav Sierra internazionale, pubblicato sulla Stampa del 10 Israele nessuno vuole venire via. ringrazia tutti: “ Aver riscontrato tanta com - giugno 1967: il titolo, profetico, è “ Più diffici - La Stampa intervista i cittadini che si presenta - prensione, tanto affettuoso slancio verso le della guerra è la conquista della pace ”. no: chi ricorda persone care deportate, chi aiu - Israele minacciato di distruzione ci riempie ta Israele perché è un piccolo paese minaccia - l’anima di riconoscenza e di gioia. Vuol dire Beppe Segre un palestinese. Dall’altra la colonizzazione 8 si è sparsa come una macchia d’olio nei ter - SONO PASSATI 50 ANNI ritori occupati dove sembra che abitino og - gi circa 400.000 israeliani. Gerusalemme Sono passati cinquant’anni dalla guerra dei andavano al mercato a Gaza a comprare araba è stata inserita nella Gerusalemme sei giorni e tra israeliani e palestinesi qual - verdure fresche a bassi prezzi. ebraica, ma la città oggi è più divisa che mai cosa è cambiato, ma molto poco. Nel 1967, Questa euforia è durata un paio di anni o tra ricchi e poveri: i servizi che il comune dopo un mese di incertezze con mezzo pae - forse un po’ di più, poi poco alla volta il fornisce alla parte est in tutti i campi sono se mobilitato, l’apertura delle ostilità è stata paese si è trovato a cimentarsi con una miserevoli nonostante oggi abitino nella

e vista come uno sbocco naturale della situa - realtà politica nuova piena di problemi e grande Gerusalemme “unita” più arabi che zione. A Ruchama erano stati richiamati più difficoltà. Si sono creati governatorati mili - ebrei.

l di cento uomini e i lavori agricoli, mietitura tari nei paesi occupati da una parte, mentre In questi dieci anni di governi Natanyahu compresa, venivano svolti dai ragazzi delle le fronde destrorse si sono riunite nel movi - non si è fatto nessun passo avanti. I palesti - ultime classi del liceo. Per un mese il go - mento “Israele Tutta” e negli anni ’70 è co - nesi hanno rifiutato a suo tempo le trattative verno di Israele ha valutato le varie possibi - minciata la lotta per impiantare colonie con Olmert e questo è stato un errore tragi -

e lità: Ben Gurion, ormai in pensione, aveva ebraiche nei territori occupati. Né Peres né co: oggi si trovano davanti a un governo ol - chiamato Rabin per fargli sapere la sua vo - Rabin si sono resi conto in tempo dei peri - tranzista di estrema destra in cui per la pri - lontà di non entrare in guerra. Levi Eskol, coli cui il paese andava incontro e non han - ma volta si parla di annessione di questa o allora primo ministro, esitava e alla radio no pensato o voluto bloccare subito queste quella parte della Cisgiordania e qualche invitava la popolazione alla calma... balbet - velleità dei cosiddetti “nuovi chalutzim”. ministro dichiara apertamente di voler sosti - a tando. Ricordo che vecchi riservisti di Ru - Da parte palestinese il Movimento Fatah di tuire la formula di due stati per due popoli chama la notte prima dell’inizio dei com - Arafat è uscito allo scoperto e sono iniziati con quella di uno stato unico. In questo ul - battimenti erano stati mandati a minare una gli atti di feroce terrorismo in Israele e in timo caso si fanno ipotesi varie: da quella di

r zone al confine con Gaza, ma quando si so - genere nel mondo contro obbiettivi israelia - autonomie municipali a quella di un aperto no trovati davanti a un campo di barbabie - ni; ricordiamo per esempio la strage di no - apartheid in cui i palestinesi avranno certi tole da zucchero hanno chiesto e ottenuto di stri atleti alle Olimpiadi di Monaco. diritti, ma non quello di votare. non posarvi mine! Da allora sono passati tanti anni, e altre È vero senza dubbio che in questi cinquan -

s La guerra lampo ha sorpreso tutto il paese e guerre e azioni militari, da quella del Kip - t’anni le condizioni di vita dei palestinesi forse il mondo intero. Gli eserciti arabi ben pur alle due guerre nel Libano nel 1982 e economicamente sono migliorate, ma la po - più numerosi di quello di Israele hanno di - nel 2006. È scoppiata la prima intifada, se - polazione continua ad essere sottoposta a un i mostrato su tutti i fronti la mancanza di guita dalla seconda. In tutti questi anni regime militare con tutte le conseguenze mezzi e i disastrosi comandi, anche se i sin - Israele ha avuto due soli capi di governo immaginabili. Per non parlare della zona di goli soldati si sono comportati in gran parte che, infischiandosene dei vari politici, com - Gaza dove la disoccupazione rasenta il 60% con eroismo. presi quelli del loro partito, hanno saputo e ci sono problemi gravissimi per mancanza A cose finite Israele si è trovata dall’oggi al prendere decisioni storiche sul futuro del di elettricità e acqua potabile. Per evitare di domani a passare da un piccolo paese a un paese: Begin con la firma della pace con perdere l’appoggio degli ultra nazionalisti e semi-impero da Suez al Golan, compresa la l’Egitto e Rabin con Oslo e la firma della continuare a tenere la sua poltrona, Bibi non regione palestinese. Ben Gurion per primo pace con la Giordania. Sharon alla fine si è sgarra dalla sua politica di... non fare nien - ma anche Levi Eskol e altre personalità si messo sulla loro strada con il ritiro dei co - te, di mantenere uno status quo che a parere sono pronunciate fermamente per offrire il loni dalla zona di Gaza ma la malattia gli ha di tanti militari di oggi e di ieri è una bom - ritiro sui vecchi confini in cambio della pa - impedito di continuare. Begin, Rabin e Sha - ba che prima o poi scoppierà. ce. Nazionalisti israeliani e palestinesi per ron si sono dimostrati come pilastri nella Le esplosioni di gioia dei nostri oltranzisti ragioni diverse sono riusciti a imporre di storia di Israele non meno di Ben Gurion. per l’elezione di Trump si sono presto raf - non farne niente. Contro chi si opponeva loro va ricordato freddate. È vero che il Nicaragua ha ripreso Gli israeliani in generale sono passati dalla che la pace con l’Egitto e la Giordania ha le relazioni diplomatiche con Israele ma tut - paura dei giorni di attesa all’euforia: tutti assicurato su questi due confini anni e anni ta l’Europa (e anche la Cina) continua a volevano conoscere i luoghi tanto nominati di tranquillità e speriamo che così continui, condannare ogni nuova colonia. In questo nel passato ma che era impossibile visitare: nonostante le predizioni pessimistiche di rigurgito di neofascismo nel mondo, non ci dal Muro del Pianto a Chevron, Gerico, tanti nostri destrorsi nazionalisti. resta che sperare che prima o poi l’elettora - Erodion e il Golan con il suo Chermon. Per Purtroppo il problema palestinese resta sul to nostro si renda conto dei pericoli cui si va mesi tutta o quasi la popolazione si è messa tavolo. Da una parte Rabin, prima di pagare incontro. E speriamo che questo accada più in marcia attraversando città e paesi arabi il tutto con la vita, ha dato il via alla costi - tardi che mai. senza incontrare nessuna ostilità da parte tuzione dell’Autorità Palestinese, ha aperto della popolazione locale. Si sono persino legami economici con la popolazione loca - Israel De Benedetti organizzati autobus di linea per Gaza e altri le, ha soppresso le leggi che condannavano posti della regione palestinese. Da Sderot ogni israeliano che osava avere rapporti con Ruchama, aprile 2017 Abraham Mintchine (1898-1931) Mintchine, apprendista orafo a Kiev, ha iniziato a dipingere all’età di 16 anni. Fuggito a Berlino per salvarsi dai pogrom, nel 1925 espo - se opere in stile cubista e progettò scene e costumi per il teatro ebraico di Palestina. Si recò nel 1926 a Parigi, ove, sposato con un figlio, visse in grande povertà. Fu notato dal commerciante René Gimpel, che scrisse sul suo diario: “Ho comprato 35 sue tele, alcune sono piut - Qui sotto: tosto disomogenee, ma ciò in qualche modo dimostra il suo talento… Si arrabattava per racimolare 100 soldi per campare; non vole - Abraham Mintchine, va mangiare, e anche morendo di fame avrebbe detto alla moglie: Mangia, Mintchine non ha fame. Ora (nel 1929) che ha raggiunto un certo benessere la sua salute è peggiorata e continua a sacrificarsi per la moglie, dicendo: Mintchine non ha bisogno di nulla”. A fattoria francese Parigi frequentò il gruppo di artisti ebrei emigrati dalla Russia e dalla Polonia già operanti in città, come Soutine, Kremegne, Kikoine e A destra: altri. Del 1929 fu la sua prima personale. Trasferitosi in Provenza, morì a La Garde, vicino a Tolone. nudo disteso devole di un rapporto empatico che si traman - da ben oltre la cerimonia della conversione, co - 9 BLOCKNOTES me sappiamo da tante testimonianze. Settimo Giorno za stessa dell’ebraicità che ci coinvolge. Popo - Si discute sul futuro della Comunità italiana. lo, etnia, religione, cultura o tradizione atavica. Non innalziamo ostacoli a chi per origini, an - Cinquanta Anni! Rivivo in un susseguirsi di Non abbiamo ancora concluso la fase della che plurisecolari, o per convinzioni conqui - immagini i momenti di quei mesi fatidici, dai grande alià dall’ex URSS. Trecentomila e state, bussa alla nostra porta. Sono i nostri giorni di trepidazione prebellica all’annuncio più ex-sovietici non sono considerati dall’ha - fratelli e le nostre sorelle che procederanno di Arrigo Levi (il combattente del ’48) della lachà ebrei tout court, pur essendo ben inse - con noi lungo il Cammino di Israele. richiesta da parte egiziana del cessate il fuo - riti nella società, pagando spesso il prezzo co. Dal ritorno temporaneo a Gerusalemme più alto nella lotta incessante per la nostra in un’atmosfera di entusiasmo generale, visi - sopravvivenza. Come accoglierli de iure nel Augurio tando i luoghi liberati, in primis il Kotel, He - Kelal Israel? Esigendo, oltre la consapevo - vron e il Gush Etzion. lezza, l’appartenenza derivata da un solo Decine di giovani ebrei di Italia hanno tenu - A poco a poco alla eccezionalità è subentrata ascendente, o esigendo la pratica dell’osser - to un meeting di quattro giorni nei dintorni di l’attualità: i conflitti, le intifadot, le spaccature vanza delle mitzvot, con l’impegno di tra - Firenze. interne. Il settimo giorno che stiamo vivendo, smetterla alla lettera alla propria discenden - Da ex-fgeino sono riandato ai lontani giorni paventando, al quotidiano, sviluppi previ- za? Oppure accettando conversioni “light”, giovanili, ai sentimenti di allora, al calore sti/imprevisti. Polemiche infinite riguardo alle come ambienti più ortodossi le chiamano, delle discussioni, alle dispute ideologiche, e soluzioni del conflitto con i palestinesi, in un per esempio, i ghiurim nell’ambito dell’Eser - ai primi amori. I congresssi, i campeggi, Ha- Paese irriconoscibile, in positivo e in negativo, cito e da parte di certi Tribunali Rabbinici, Tikvà. Per una ferrea legge dell’esistenza in un groviglio di problemi irrisolti. non certo riformati o conservative? siamo portati alla nostalgia e nel medesimo Leggo su HK due articoli in materia riguardan - tempo a paragoni critici, quasi dimenticando ti l’Italia Ebraica. Il Dott. Edoardo Fuchs, che che dopo di noi sono passate due o tre gene - Ghiurim (Conversioni) elogio per i suoi scritti sul giornale Yarchon razioni. Il mondo è totalmente cambiato, non Grazie! triestino, critica la lunghezza del processo del è quello dei nostri tempi anche se certi pro - Mai come oggi la demografia ebraica è fonte ghiur e il carattere eccessivamente nozionistico blemi persistono. Mi permetto, con calda La redazione di reazioni preoccupate, di accesi dibattiti. Do - dell’insegnamento impartito ai candidati senza simpatia, di augurare all’UGEI di cimentarsi po più di mezzo secolo risentiamo le conse - considerare la biografia dei singoli, la loro sto - con coraggio con le sfide attuali, con cre - di Ha Keillah guenze della Shoah, che ci ha privati di un ter - ria personale, intrisa da elementi psicologici, scente senso di matura responsabilità. zo del nostro popolo. E se aggiungiamo la cre - esistenziali di ognuno. La Signora Fausta Fin - ringrazia scente assimilazione nella Diaspora, siamo zi, che accompagna nel Beith Din Rabbinico Reuven Ravenna calorosamente portati ad un pessimismo avvilente. È l’essen - romano da anni i mitgaierim, è un esempio lo - Nissan 5777 i lettori che tiera. Sventolando la mano la mostrò con ci hanno Gerusalemme 1954 emozione, tra gli applausi di tutti coloro che seguivano l’operazione dalle finestre dell’o - sostenuto spedale e di Notre Dame. con le loro LA DENTIERA E LA FRONTIERA L’avvenimento era così sensazionale che il settimanale Life inviò un fotografo israelia - generose In una bella giornata di sole del 1954, Suor “spessore” delle linee di confine, senza poter no, David Rubinger, ad immortalarlo. Nella Teresa, un’anziana religiosa dell’Ospedale S. stabilire a chi dovessero andare. Alla fine fu foto si vede Suor Teresa tutta contenta con la offerte Louis di Gerusalemme, decise di aprire la fi - deciso di sgomberare gli abitanti dalle case e sua dentiera in mano, assieme all’ufficiale nestra della sua stanza, per fare entrare un di dichiarare le zone contese come no man’s francese dell’Onu con la bandiera bianca, e po’ di tepore. All’improvviso, un prurito alla land . E fu proprio lì che finì la dentiera della l’ufficiale israeliano. gola la spinse ad affacciarsi alla finestra per povera Suor Teresa, dato che il muro orienta - Guardando attentamente la foto, però, è pos - tossire. Ma prima di poter fare qualcosa la le dell’ospedale St. Louis, che si trovava nel - sibile accorgersi di una piccola incongruen - dentiera le scivolò via dalla bocca e cadde la parte israeliana, era a pochi metri dalla no za. Suor Teresa ha in mano la sua dentiera, e nel terreno sottostante. man’s land. Disperata, la religiosa vide la contemporaneamente nella sua bocca si vede Se la cosa fosse successa oggi, la dentiera sa - dentiera cadere tra i rovi e il filo spinato. Con una bella dentatura completa. rebbe caduta nella trafficata via dei Paracadu - le lacrime agli occhi si recò dal padre supe - Il segreto fu svelato alcuni anni fa, in un’in - tisti, che corre parallela alle mura nord della riore dell’adiacente Monastero di Notre Da - tervista, dallo stesso David Rubinger: “Tere - città vecchia, non lontano dalle modernissime me, chiedendogli aiuto. All’inizio il padre su - sa rifiutò di farsi fotografare. Non riuscii a rotaie del tram, che da alcuni anni attraversa periore cercò di spiegare a Suor Teresa che si convincerla. Lei voleva solo indietro i suoi la città da nord a sud. Ma, come dicevamo, sarebbe dovuta rassegnare: nessuno poteva denti, e che la lasciassero in pace. Io ero sta - era il 1954, e la dentiera finì nella no-man’s raggiungere il luogo dove era caduta la den - to mandato lì per fotografare una suora con land , la terra di nessuno, tra Israele e la Gior - tiera, sia a causa del pericolo dei cecchini in mano una dentiera, e così chiesi ad un’al - dania. La no man’s land era nata nel novem - giordani che per evitare ulteriori tensioni tra tra suora, sua amica, di “posare” per me. Le bre del 1948, quando Moshe Dayan, allora le due parti. Ma la suora non voleva rinuncia - spiegai che non avrebbe dovuto assoluta - comandante delle forze israeliane a Gerusa - re e scongiurò il padre superiore di tentare mente sorridere, ma lei era così entusiasta lemme, si incontrò con la sua controparte l’impossibile. Alla fine grazie all’intervento che non si trattenne. E così tradì il mio pic - giordana, Abdallah a-Tal. Seduti sul pavi - di Uzi Narkis, che sarebbe diventato nel 1967 colo segreto”. mento sconnesso di una casa abbandonata del il comandante delle forze israeliane nella zo - quartiere Musrara a Gerusalemme, segnaro - na di Gerusalemme, e di un ufficiale france - Davide Silvera no, su una cartina topografica in scala se, che era a capo della commissione dell’O - [email protected] 1:20000, le rispettive posizioni: quelle israe - nu incaricata di implemen - liane in rosso e quelle giordane in verde. Per tare l’armistizio, i giordani segnare i confini usarono dei pastelli a cera, accettarono di permettere il cosicché le linee tracciate dai due generali recupero della dentiera. avevano uno spessore di circa 3-4 millimetri, L’indomani mattina, tutti i che su una cartina in scala 1:20000 corri - degenti dell’ospedale St spondono a 60-80 metri. Col passare del tem - Louis assistettero trepidan - po le linee tratteggiate a colori sulla cartina, ti ad una scena surreale. per via del caldo, si “allargarono”, o si can - Tre ufficiali, uno giordano, cellarono. A questo vanno aggiunti gli inevi - uno israeliano e uno del - tabili “sbalzi” dei pennarelli, dovuti al pavi - l’Onu, assieme ad alcune mento sconnesso, durante la tracciatura dei suore, tagliando il filo spi - confini. I due comandanti non immaginavano nato si addentrarono nella che la cartina topografica sarebbe diventata il no man’s land, diretti alla documento vincolante dei confini tra i due zona sottostante la camera paesi nei 19 anni successivi (La cartina di - di Suor Teresa. Per un po’ venne “ufficiale” il 3 aprile del 1949, alla fir - frugarono tra i rovi, il filo ma dell’armistizio tra i due paesi). Entrambi spinato e le pietre, cercan - credevano che si trattasse di un accordo prov - do di calcolare la traiettoria visorio, per cui non dedicarono alla cosa trop - della dentiera. Dopo un po’ pa attenzione… La non chiarezza dei confini di pantaloni strappati e di causò negli anni successivi non pochi disac - spine nelle mani, finalmen - cordi, conflitti e problemi tra le due parti. In - te uno degli ufficiali trovò, tere vie con case si vennero a trovare nello dietro ad una pietra, la den - 10 ENTRATI DALL’EGITTO

Israele non riesce a disfarsi dei migranti che, nistero dell’Interno ha dovuto rimetterlo in diversi anni fa, sono entrati nel Negev dal libertà ”. Sinai. Ha sigillato fin dal 2012 il confine Come riporta Ilan Lior su Haaretz del 21 apri - con una barriera elettrificata, interrompen - le, l’autorità israeliana per la popolazione e done il flusso, ed ha ordinato il rimpatrio di l’immigrazione ha ristretto negli ultimi tre quelli che provenivano da paesi verso cui mesi la possibilità pratica di presentare richie - e era possibile ordinarlo, ma per circa 37000 sta d’asilo, nonostante Israele sia paese firma - eritrei e 14000 sudanesi non è stato possibi - tario della convenzione delle Nazioni Unite l le, per l’assenza di relazioni diplomatiche che obbliga a consentire queste richieste. Chi con Eritrea e Sudan. Alcuni di loro sono sta - non ha presentato la richiesta può essere arre - ti “persuasi” ad accettare l’espulsione o la stato e deportato, anche se avrebbe i requisiti

e deportazione altrove, ma la maggior parte per ottenere l’asilo. Come è stata esercitata la sono ancora in Israele, concentrati nei quar - stretta? La richiesta può essere presentata tieri a sud di Tel Aviv. Sopravvivono come esclusivamente di persona agli uffici dell’au - possono, lavorando in nero grazie alla non torità, nel sud di Tel Aviv. Fino allo scorso rigida applicazione della norma che glielo agosto, ci si poteva presentare la mattina,

a vieterebbe, fornendo così manodopera a riempire i moduli e sottometterli, dopodiché bassissimo costo e priva di qualsiasi diritto. si era convocati per un colloquio. A seguito Facilmente identificabili dal colore della del consistente aumento delle richieste, da al - pelle (possono essere scambiati solo con tri paesi, in particolare Georgia e Ucraina,

r ebrei etiopi o con palestinesi dalla pelle scu - hanno cominciato a formarsi lunghe code: in pri e alle violenze subiti da profughe e profu - ra, categorie con le quali non è particolar - settembre e ottobre alcuni richiedenti asilo te - ghi eritrei e sudanesi vittime della bande di mente vantaggioso essere confusi) fornisco - mendo di non riuscire a entrare avevano pre - trafficanti beduini. E non solo erano molti di no anche un conveniente capro espiatorio so a passare la notte sul marciapiedi di fronte più dei migranti di questi anni, i nostri padri s per chi cerca di sobillare la popolazione dei agli uffici, per mettersi in fila. Da novembre, non avevano neanche la minima intenzione di quartieri più poveri indicando negli africani nuova procedura: bisognava presentarsi la fare pacificamente la fila davanti agli uffici

i i presunti responsabili di crimini e violenze. mattina fra le 7 e le 8, ed ottenere un appun - dell’autorità per l’immigrazione: era stato I leader della destra, per quanto di governo, tamento per una data successiva, quando po - detto loro più sbrigativamente di “non lascia - non hanno esitato ad approfittare dell’occa - ter sottomettere i moduli. Gli appuntamenti re anima viva nelle loro città, bensì distrug - sione per incitare un elettorato socioecono - venivano distribuiti dalle guardie all’ingresso, gerli tutti completamente, hittei, amorrei, ca - micamente debole e identitariamente confu - come fogliettini con scritta a mano una data, nanei, perizei, hivvei e gebusei” (Deuterono - so. Già nel 2012 l’allora ministro dell’Inter - senza le generalità del richiedente. A molti ve - mio 20:16-17). E poi si dice che applicano no Eli Yishai aveva definito la minaccia de - nivano assegnate date lontane di mesi, ma con contro di noi due pesi e due misure. gli infiltrati dal Sinai “più grave di quella la rassicurazione che, in caso di fermo, ba - In questo quadro sconfortante ci può ridare un iraniana” e l’attuale ministra della Cultura stasse presentare il fogliettino per evitare l’ar - po’ di fiducia l’attività delle ONG come la Miri Regev dichiarato come ormai i sudane - resto. Ed ecco che da metà gennaio le guardie Hotline, oppure ASSAF, http://assaf.org.il/en/ , si fossero “un cancro nel corpo della nazio - hanno smesso di distribuire fogliettini con gli che lavorano fra mille ostacoli, frapposti in ne”. Da allora alle parole sono seguite a più “appuntamenti”: a chi era in coda è stato sem - primis dal governo, come quando l’agosto riprese le misure punitive, a volte per la ve - plicemente detto di “tornare più tardi”. Se - scorso il ministro della Difesa Avigdor Li - rità soprattutto sbandierate, altre volte smor - condo l’autorità, in febbraio si era accumula - berman ha annunciato che ai soldati non sa - zate in parte dagli interventi correttivi della to un arretrato di oltre 22000 richieste d’asilo rebbe stato più consentito di fare volontaria - Corte Suprema, cui si rivolgono diverse as - ancora da esaminare, soprattutto di ucraini e to con i bambini dei rifugiati, e da gruppi di sociazioni umanitarie, che fanno quello che georgiani oltre ad eritrei e sudanesi, con vigilantes di quartiere, come quelli guidati da possono per aiutare i derelitti. 1500-2000 nuove richieste al mese. Sheffi Paz, che si batte perché gli africani Un esempio fra tanti la vicenda di A., un “in - È difficile dopo Pesach leggere queste cifre vengano cacciati dal sud di Tel Aviv. Ma an - filtrato” del Darfur di cui racconta il sito senza confrontarle con quelle riferite alla no - cora più incoraggiante della solidarietà di web della Hotline for Refugees and Mi - stra più remota nel tempo ma per altri versi parte della società civile israeliana è la capa - grants, http://hotline.org.il/en/ : “ A. è un pro - analoga fuga attraverso il Sinai. Se per Mosè cità dimostrata da gruppi di migranti di auto- fugo dal Darfur, arrivato in Israele nel ed i suoi il “tornare più tardi” aveva compor - organizzarsi, come le donne eritree del cen - 2012. A fine 2016 il ministero dell’Interno tato un’attesa di quarant’anni, c’è da osserva - tro per l’infanzia di via Lewinsky a Tel Aviv, l’ha convocato al campo di detenzione di re che si trattava di circa 600.000 (Esodo di cui si può leggere su Holot, nonostante che solo in ottobre lo stes - 12:37) o per la precisione 603.550 (Numeri https://www.eritreanwomenscenter.org/ so ministero avesse dichiarato che non 1:45) uomini a piedi, oltre a Leviti, donne e Forse dovremmo ricordare anche le loro avrebbe più mandato a Holot i rifugiati del bambini, in totale forse 2 milioni e mezzo di esperienze nella nostra haggadà. Darfur. Probabilmente il ministero teme che persone. Le quali, sempre secondo la Torà, quelli del Darfur, che attendono ormai da avevano sì avuto momenti difficili nel deser - Alessandro Treves anni novità riguardo alla loro richiesta d’a - to, ma francamente non paragonabili agli stu - Trieste e Tel Aviv silo, siano i primi ad avere riconosciuto lo status ufficiale di rifugiato. A. non si è pre - sentato a Holot. È stato catturato e rinchiu - so nella prigione di Saharonim per 60 gior - ni, perché venisse poi trasferito a Holot per un ulteriore anno di detenzione. [...] Quan - do A. ha chiesto il nostro aiuto per essere li - berato da Saharonim, ci siamo rivolti al tri - bunale perché chiedesse al ministero del - l’Interno di rivedere il suo caso, e accerta - tane la provenienza dal Darfur, ne dispones - se l’immediata liberazione. La risposta del ministero è stata che ‘per quanto il rifugiato in questione sia sudanese, non è chiaro che sia davvero del Darfur, e quindi il ministero non ha deviato dalle procedure previste nel - l’emettere un ordine di arresto’. C’è da no - tare che il ministero trattiene il passaporto di A.; il passaporto indica il suo luogo di na - scita, e basterebbe consultare Google Maps per sapere che si trova nel Darfur. Cionono - stante, il ministero ha deciso che l’indica - zione sul passaporto non è una ragione suf - ficiente per riesaminare il caso. C’è da chie - dersi quale prova sia necessario fornire per - ché il ministero la valuti come sufficiente, Netanyahu senza un’ingiunzione del tribunale. [...] Nel e Ben Gurion caso di A., il giudice è intervenuto ed il mi - dividono le vecchie élite sioniste dall’attuale identità nazionale israeliana: questa non può 11 PERIODICA DISPUTA non essere legata a quel Dio particolare degli ebrei, che, dice lui, è stato tanto a lungo re - presso dal sionismo laico delle origini. TRA SIONISTI Ha certo ragione Idar a individuare nella guer - In questi giorni di feste è scoppiato nuovamen - mosfera etnocentrica e da iniziative legislative ra dei sei giorni nel 1967, attraverso la sbornia te in Israele uno scandalo periodico attorno a che vogliono santificare l’egemonia della reli - euforica per la grande vittoria inattesa e il con - una posizione che esce dal consensus di quan - gione ebraica nella versione ortodossa. tatto imperiale coi territori biblici, il momento to è considerato legittimo, anche se conflittua - Certo non nuova la reazione dei sionisti del in cui il messianismo (che prima era contenu - le, all’interno del buon pensiero sionista. Non centro sinistra che hanno paura di essere indi - to, anche dai rabbini più ortodossi) si è impo - parlo quindi di posizioni di estremisti sinistroi - viduati con critiche troppo chiare, anche se non sto rapidamente al sionismo politico. È certo di come me, “amanti degli arabi”, come siamo radicali, alla tendenza nazionalistica, conside - vero anche che il sionismo socialista ashkena - definiti tutti coloro che osano ormai mettere in rata da loro irreversibile: senza riverirla, credo - zita ha avuto grave torto a discriminare gli im - discussione la natura stessa dello stato d’Israe - no di non tornare mai più al governo, neppure migranti dai paesi arabi e a non rispettare la lo - le, anche prima dell’esacerbazione dovuta a 50 insieme alla destra. Neppure nuove per lo più le ro identità comunitaria, basata su religiosità anni di occupazione del popolo palestinese e di reazioni isteriche della destra che non si è an - tradizionale, con rabbini e intellettuali a suo colonizzazione ebraica dei territori occupati cora convinta di essere al potere da 40 anni tempo molto più moderati di quelli europei. nel 1967. Forse senza questa sbornia e le sue quasi senza interruzione e vede come una mi - Oggi se ne ripete lo sbaglio col disprezzo del tragiche conseguenze, sarebbe stato possibile naccia anche pallide espressioni d’opposizione. rabbinato ufficiale verso i Kes, capi religiosi e un più sano sviluppo nazionale indipendente o Nuova invece, e credo interessante anche per culturali degli ebrei venuti dall’Etiopia. federativo per i due popoli, dopo l’inevitabile voi lettori ebrei in Italia, la reazione di intel - Ecco, ora le nuove generazioni degli ebrei d’o - fase nazionalistica (più o meno grave) di for - lettuali integralisti del tipo dello Steve Bannon rigine dai paesi arabi sono facili prede della mazione della nuova identità nazionale. Noi in americano: Dror Idar, per esempio, su Israel demagogia del Likud, e dell’etnocentrismo Israele ne viviamo adesso aspetti che fanno Hayom (quotidiano pro-Netanyahu, fondato e quasi palesemente razzista della Casa Ebraica paura a chi conosca un po’ la storia delle nuo - mantenuto dal magnate dei casinò Sheldon (quasi ho scritto Pound!), anche se quasi tutti ve nazioni. E i palestinesi che hanno imparato Adelson, gran tifoso di Trump) del 14 aprile gli esponenti politici principali dei due partiti molto dal sionismo, ne sono già immersi anche ha presentato la tesi che la paura attuale della di destra sono ashkenaziti. Ecco perché anche prima dell’autodeterminazione. “sinistra” liberale sionista di fronte ai gruppi lo Shas, partito ortodosso degli ebrei orientali, No, dunque: è stato un giornalista benpensante, nazional-religiosi è segno che la vecchia élite ha abbandonato la moderazione iniziale del Yosi Klein, che ha pubblicato un articolo sul non si è ancora liberata dal complesso edipico defunto rabbino Yosef suo fondatore e forse quotidiano liberale Haaretz in cui ha osato ac - di rivolta contro il “padre”, da lui interpretato, anche di alcuni suoi dirigenti, tra cui Deryi cusare i nazional-religiosi, che hanno come e - secondo Jung, come Dio, che avrebbe caratte - stesso: l’elettorato degli ebrei orientali, forse sponente principale il partito Habait Hayehudì, rizzato il sionismo laico herzeliano fino a do - come dice Idar, è più maturo psicologicamen - “La Casa Ebraica”, ex-Mizrahi, di essere più po Ben Gurion. Secondo Idar, ecco invece che te delle sue stesse élite, è più conciliato col Pa - pericolosi per l’avvenire dello Stato d’Israele di le nuove élite e il popolo che le sostiene rico - dre Eterno e viene così rapito dagli slogan ul - Hezbollah, partito sciita libanese, oggi princi - noscono i veri fondamenti religiosi del sioni - tra nazionalisti e anti-arabi della destra. pale nemico armato alle nostre frontiere. Non è smo, alla base di più sano rapporto riconcilia - Invece due sionisti “classici”, Shlomo Avineri certo stata nuova la sua critica al messianesimo to col “Padre”, rinnovando il patto biblico e la e Dimitri Shomski sono dunque ancora, secon - che impronta dal 1967 le azioni dei nazional- fedeltà alle promesse territoriali e ai comanda - do Idar, nella fase edipica repressiva, quando religiosi e ha dato loro influenza ben superiore menti religiosi (non per nulla ci sono già quel - accusano anche loro i messianici-nazionalisti al loro peso demografico ed elettorale sulla po - li che si preparano a ripristinare i sacrifici, con di mettere in pericolo le basi esistenziali stesse litica dei vari governi di “sinistra”, di centro o prove generali in vivo). Cioè mentre nel sioni - del progetto sionista, attaccati fanaticamente di destra che si sono susseguiti da allora, e su smo delle origini, pur laico e politico, poteva - come sono all’interpretazione oppressiva ed quasi tutti i partiti israeliani, religiosi o laici. no identificarsi anche rabbini come Reines, egemonica dell’autodeterminazione ebraica. Neppure nuova la sua analisi del pericolo che la Leib Maimon, Kook il padre, Meir, Herzog e Negando i diritti nazionali dei palestinesi si ne - realtà coloniale, che essi vogliono oggi rendere Uziel, e poi Buber, Leibovitz e tanti altri – in - ga la base stessa del diritto universale all’auto - definitiva e legalizzata con annessione territo - vece secondo Idar il sionismo attuale non ha determinazione dei popoli, cioè anche quella riale (ma senza pieni ed eguali diritti civili ai più posto per chi non è maturato abbastanza ebraica; ma per integralisti come Idar è più sa - palestinesi), porta per il futuro d’Israele, sia sul per riconciliarsi con Dio e accettare l’interpre - no psicologicamente fidarsi in Dio. piano internazionale, sia su quello morale, sia tazione integralista dell’ebraismo, nella ver - Rimmon Lavi infine e soprattutto su quello del regime demo - sione nazionalista e ortodossa. Secondo lui cratico interno, incrinato sempre di più dall’at - cioè non sono l’occupazione e le colonie che Gerusalemme, 19 aprile 2017

La campagna SISO preveggenti è il compito che ci attende. vanili, sinagoghe, fosse possibile un momento Abraham Mintchine, La dicotomia fra i valori morali dell’ebrai - di raccoglimento simbolico in parallelo. ritratto procede: smo e il sostegno acritico e indifferenziato a Fra le attività educative circa l’occupazione e Israele si è fatta più acuta. Essa è eclatante i suoi costi, si stanno svolgendo anche in Ita - le azioni prossime nel dibattito fra gli ebrei americani dopo la lia proiezioni di film: i Coloni di Shmuel Do - vittoria di Trump, uno dei temi dominanti tan, sulla formazione, l’ideologia e i guasti nella conferenza di Jstreet che per nei due del movimento degli insediamenti e i Distur - Il movimento SISO promosso nei mesi scor - giorni successivi ha impegnato 3000 perso - batori della pace, promosso da Combatants si da un appello di 500 israeliani agli ebrei ne, di cui oltre 1000 giovani, come ho riferi - for Peace, sulle loro storie vissute di militari del mondo si è irrobustito e organizzato con to in altra parte del giornale. e terroristi-guerriglieri votatisi alla riconci - l’a desione e il sostegno di molti ebrei in più Le attività inquadrate nella campagna SISO liazione e alla pace. paesi della Diaspora. Condenso le indicazio - sono iniziate con il Seder di Pesach dell’11 Infine, e molti altri movimenti e ni scaturite da un incontro svoltosi alla fine aprile, celebrato in sinagoghe, comunità, as - Ong contrari all’occupazione promuovono di febbraio a Washington, che ha riunito sociazioni nel mondo, sulla base di testi pre - una manifestazione a piazza Rabin a Tel israeliani ed ebrei d’Europa, Nord America e parati da Amos Oz, Leon Wieseltier, Michael Aviv, la sera del 3 giugno. Parteciperanno America Latina per definire soprattutto un Walzer, Avraham Burg, Eli Barnavi, Noa, rav ebrei della Diaspora aderenti a Jstreet, Jcall piano d’azione fino a giugno. Michael Melchior e altri pensatori e attivisti Europa – fra cui diversi italiani – e altri mo - Circa 30 movimenti e organizzazioni hanno per la pace, imperniati sul tema della libera - vimenti. Nei giorni successivi ci uniremo an - aderito in Israele all’appello di SISO per zione del popolo ebraico, incompatibile con che a una Marcia della pace, organizzata da un’a zione comune di opposizione ai 50 anni un regime di oppressione di un altro popolo, Machsom watch – una Ong israeliana che vi - del l’occupazione israeliana dei territori pale - e del simbolismo del Giubileo biblico che or - gila sul comportamento dei militari nei posti stinesi. Una minoranza in Israele, come noto, dina di “santificare il cinquantesimo anno e di blocco e punti di confine fra Israele e la ma forse una “maggioranza silenziosa” di proclamare la libertà nella terra per tutti i Cisgiordania – che si snoderà lungo la Linea ebrei del mondo sostiene questa battaglia. suoi abitanti” (Levitico 25.10). verde, il confine di Israele pre-1967. La cam - Come fare emergere questo “silenzio”, spes - È seguita la cerimonia del Ricordo delle vitti - pagna culminerà con un evento pubblico l’11 so motivato da sentimenti diversi – paura di me (Yom Ha-Zicharon) del 30 aprile secondo giugno, che simboleggia il giorno successivo esporsi, apprensione rispetto all’essere de - una variante celebrata da alcuni anni a Tel alla fine della Guerra dei sei giorni del giu - nunciati come utopisti, visionari o traditori, Aviv da Combatants for peace e Parents’ Cir - gno 1967 e l’inizio di un’occupazione di 50 conformismo, scetticismo circa la nostra stes - cle, due Ong israelo-palestinesi, che organiz - anni. Nei paesi della Diaspora si terranno sa capacità di influire sugli eventi, rassegna - zano nel giorno ufficiale del Ricordo una ceri - quella sera veglie davanti alle Ambasciate di zione alla mutazione tribale e sciovinista di monia comune di ricordo di vittime di guerra, Israele con consegna di petizioni firmate, in Israele vissuta come ineluttabile – e spingere violenza e terrorismo delle due parti. Si sono sostegno ai temi della manifestazione. gli ebrei della Diaspora ad un’azione coesa e trasmessi via live streaming i discorsi comme - comune con quella minoranza di israeliani morativi in modo che in comunità, centri gio - Giorgio Gomel Jstreet talmente valori “ebraici”, spesso pervertiti in le dovrebbe ultimare la costruzione della “bar - 12 chiave integralista, mentre la sinistra invoca riera di sicurezza”, impegnarsi a non costruire quelli della democrazia liberale. Ciò rimanda nuovi insediamenti al di là di questa, accettare Negli ultimi giorni di febbraio Jstreet ha riuni - alla questione spinosa e irrisolta della natura di in linea di principio l’offerta di pace della Lega to a Washington nel suo incontro quasi annua - Israele come Stato ebraico e democratico, co - araba, fissare un orizzonte per il suo ritiro uni - le oltre 3000 partecipanti, un record nei suoi me assicurare che Israele sia “lo Stato degli laterale dal resto della Cisgiordania, conservan - otto anni di esistenza, di cui oltre 1000 stu - ebrei” ma anche una democrazia per tutti i suoi do una presenza militare lungo la valle del denti. Un impegno politico e organizzativo cittadini, inclusi gli arabi e gli immigrati da Giordano per qualche tempo, per essere poi che riflette in parte la reazione veemente al - paesi sottosviluppati che soffrono di disparità rimpiazzata da una forza multinazionale 1. l’elezione di Trump alla presidenza, il rigetto acute nell’istruzione, nell’allocazione della Più ottimismo invece nella società civile, cir - della xenofobia che ha inquinato la campagna terra per abitazioni, nel mercato del lavoro. ca l’impegno soprattutto delle ONG ad agire A elettorale, la difesa dei diritti degli immigrati Su Israele, i palestinesi, le prospettive di pace, dal basso per sostenere forme di convivenza e del pluralismo religioso e culturale così ra - il dibattito ha oscillato fra la diplomazia e i mo - fra i due popoli con l’auspicio che questo pos - dicata nell’ethos degli ebrei americani e l’ap - vimenti della società civile. Domina il pessimi - sa ridurre la barriera di diffidenza ed ostilità e prensione circa gli atti antisemiti che hanno smo circa la prima perché il governo al potere tradursi nel medio periodo in iniziativa politi - S segnato questi primi mesi del 2017. in Israele, sotto l’influenza della destra annes - ca. Per questo è necessario che l’opposizione La forza di Jstreet sta nei numeri e nella vita - sionista e contraria alla soluzione “a due stati”, in Israele affronti più apertamente temi socia - lità di un movimento formatosi in antitesi con non propone altro che la difesa dello status quo, li (istruzione, disuguaglianza) e non solo la gli organismi ossificati dell’ebraismo ufficiale la continuazione dell’occupazione e uno stato questione della pace e della guerra, per forma - per lo più pedissequi nel sostegno acritico ai binazionale dove i palestinesi saranno privi di re un fronte che includa le classi diseredate, i governi di Israele, vilipeso dagli uni e dagli al -

U diritti e ed ebrei ed arabi saranno attanagliati in mizrachim, gli ultraortodossi, sensibili a que - tri come “nemico” di Israele e che invece ha una perenne guerra interetnica; perché i palesti - sti temi ma portati a votare per i partiti della saputo affermarsi e legittimarsi come parte nesi sono deboli, divisi fra Fatah e Hamas, destra. Fra i palestinesi, alla ricerca di una lea - importante dell’opinione pubblica ebraica in osteggiati dai paesi arabi e incapaci di decide - dership moderna e moderata, in assenza dal favore di Israele e della pace nella raccolta di re; perché manca un mediatore capace di forza - 2006 di elezioni per il Presidente e il Parla - fondi, nell’azione di lobbying al Congresso, re le parti al compromesso, siano gli Stati Uni - mento, con un corpo politico diviso in tre sui media e nelle università. Lo dimostrano in ti nell’era trumpiana, l’Europa in crisi di “disu - tronconi – la Cisgiordania, Gerusalemme est e quella sede gli interventi di Sanders, candida - nione”, la Russia protettrice del regime siriano Gaza – e, infine, con una sovranità di fatto li - to alle primarie del partito democratico, Kai - o gli stati arabi potenziali alleati di Israele con - mitata persino nelle zone A e B della Cisgior - ne, candidato vicepresidente con la Clinton, tro l’ISIS e la minaccia iraniana ma esitanti, dania, mentre nella zona C Israele esercita il Pelosi, leader della fazione democratica al malgrado l’offerta di pace della Lega araba ad pieno controllo, gli insediamenti si estendono Congresso, Albright, segretario di stato negli Israele, nel dare ai palestinesi il sostegno eco - e l’attività edilizia ed economica dei palesti - anni clintoniani. Interventi in cui hanno risuo - nomico e politico necessario per dare robustez - nesi è soffocata, molti spingono ad un’azione nato con forza la tradizione di voto ebraico per za ad un accordo con Israele. Lo ha ribadito con non violenta e diffusa di resistenza. Fallite la il partito democratico – il 70 per cento anche realismo amaro Martin Indyck, che fu il nego - strada della trattativa e quella della violenza nelle elezioni del novembre scorso – e il pre - ziatore principale a fianco di Kerry nella lunga terroristica, una leadership alternativa potrà valere fra gli ebrei americani di un un’opinio - mediazione fra Israele e ANP del 2013-14. formarsi, più tecnocratica – come fu con Sa - ne progressista su questioni come l’immigra - Uno spunto importante è venuto in una sessio - lam Fayyad, Primo ministro di Abu Mazen zione, la giustizia sociale, la separazione fra ne dedicata ai temi di sicurezza, in cui Com - poi dimessosi – e meno dipendente dall’OLP. stato e chiesa, i diritti civili delle minoranze. manders for Israel’s security – che raggruppa Un rapporto quasi idillico consolidatosi fra gli ex alti ufficiali dell’esercito e dell’intelligence Giorgio Gomel ebrei americani e il loro paese dagli anni ’50 – ha esposto un piano di sicurezza per una so - del secolo scorso, segnato dalla loro integra - luzione del conflitto fondata sui due stati. Israe - 1 Security first, www.en.cis.org.il zione nella società americana, dal successo in campo economico, socio-culturale, accademi - co, dal loro impegno nella battaglia contro le discriminazioni di cui soffrono le altre mino - TorinoToStay apar tments ranze, rischia di frantumarsi in un’America Via C amerana, 6 Torino chiusa in un nazionalismo aggressivo e retri - cell +39 3318169827 vo. In questo senso anche in seno al mondo tel/f ax +39 011 5621670 ebraico dissensi e divisioni si fanno più acuti. Mentre alcuni organismi ufficiali (AIPAC, Situati a pochi passi dalla Co munità Ebraic a, potete trovare sette Conference of Presidents), alcuni ebrei vicini apparta menti appena ristrutturati in uno stabile di fine ’800 con tut - alla corte di Trump (Kushner, Miller, l’amba - sciatore designato in Israele Friedman) e Ne - ti i co mfort di un hote l: a 100 m. dalla Stazione di Porta Nuova, dalla tanyahu difendono l’amministrazione Trump, Metropolitana e dal bus per l’aeroporto di Caselle, a pochi passi dai filoisraeliana ma con componenti antisemite, musei cittadini, da via Ro ma e dalle vie dello shopping. Potrete al - Jstreet e altri movimenti “liberal”, ma anche loggiare nella casa del libro, in quella del gusto, del verde, del mer - un’organizzazione moderata come la Anti-de - cato, del cinema, dell’arte o della musica. famation League, lo criticano fortemente e combattono l’ondata di intolleranza verso altri È disponibile al primo piano un appartamento attrezzato per lo soggetti deboli o emarginati. Esemplare a que - Shabbat, con timer, plata , termos e pentole e stoviglie kasher . sto proposito è stata la forte reazione contro il divieto di ingresso imposto agli immigrati da paesi musulmani. LA TUA CASA PER ANDARE ALLA SCOPERTA Anche il rapporto fra ebrei americani e Israele DELLA TORINO CHE NON TI ASPETTI si farà più complesso e percorso da fratture. In una sessione sul tema Dahlia Scheindlin, di Mitvim – un think tank israeliano dedito a te - mi di politica estera – e Noa Sattath, donna rabbino e direttrice dell’Israel religious action center del movimento riformato, hanno sotto - lineato la distanza crescente fra le opinioni prevalenti fra gli ebrei americani e quelli israe - liani in materia di democrazia, diritti umani, difesa delle minoranze, pluralismo religioso. Anche in base a indagini condotte dal Pew Re - search Center, mentre per i primi quei valori sono primari, per i secondi sono meno impor - tanti; fra gli israeliani invocare i diritti umani implica spesso per riflesso condizionato difen - dere i palestinesi, il “nemico” ingrato e irridu - cibile. In parte è una condizione oggettiva a dissociare America o diaspora e Israele su que - sto fronte: nella diaspora gli ebrei sono una mi - noranza e in quanto tale la tutela della demo - crazia e delle identità specie di minoranza so - no per essi una necessità esistenziale; in Israe - le invece gli ebrei sono maggioritari in uno sta - to “ebraico” retto da un governo “ebraico”. La destra nazional-religiosa invoca e usa strumen - con la gemellata Municipalità di Gaza da quando l’area è entrata sotto il controllo di - 13 LA SINDACA SI DISSOCIA retto di Hamas, mentre le iniziative realizzate nella Città di Gaza possono al massimo bene - L’invito si riferiva alla presentazione presso lente e scorrette che il Presidente della Co - ficiare di patrocinio generalmente accordato una prestigiosa sala del Palazzo Municipale munità, Dario Disegni, ha sentito il dovere di ad iniziative umanitarie come nel caso in que - di Torino di un progetto umanitario per la Pa - inviare poi una lettera alla Sindaca Chiara stione. lestina, da realizzarsi nella Striscia di Gaza, Appendino per esprimere il suo sconcerto, Ma soprattutto la Sindaca “ si dissocia fer - elaborato dall'associazione di volontariato tanto più grave in quanto alla presentazione mamente dalle opinioni di chi paragona la “Oltre il Mare”, e già patrocinato dal Comu - partecipavano ufficialmente i più autorevoli crisi umanitaria di Gaza ai campi di ster -

ne di Torino. rappresentanti della Città, quali il Presidente minio nazisti o di chi definisce in termini di o In realtà del progetto vero e proprio si è par - del Consiglio Comunale Fabio Versaci su de - pulizia etnica talune politiche dello Stato di lato poco e velocemente: si è descritto un lega della Sindaca stessa ed il Vicesindaco Israele nei confronti della popolazione pa - villaggio dove i bambini sono incapaci di prof. Guido Montanari. lestinese ”. sorridere, si è ragionato molto sulla bellez - E la lettera termina con un invito alla Comu - za del titolo, che è “ Recuperare il sorriso e Un altro episodio sgradevole, dunque, dopo nità Ebraica a partecipare alla casa comune n la dignità del vivere ”, si è dichiarato che al cuni altri incidenti emersi nel rapporto tra rappresentata dal Palazzo di Città “ sia attra -

non si chiedono finanziamenti in quanto il la nuova Amministrazione della Città, uscita verso la partecipazione politica che peraltro i progetto è già interamente finanziato dalla dal le urne nel giugno dello scorso anno e la ha già dato a Torino illustri rappresentanti, Fondazione “Vittorio Arrigoni” ma che sa - Comunità Ebraica. sia attraverso singole iniziative, progetti o rebbe auspicabile lo sviluppo di iniziative Alcune prese di posizione di questa nuova attività culturali che l’Amministrazione Civi - similari, per costituire un grande progetto Am ministrazione sono state ineleganti, de - ca sarebbe sempre lieta di poter ascoltare, r unitario, e solo nelle ultime due slides si è precabili, non in linea con la sincera e com - accogliere, condividere e patrocinare ”. andato più nel concreto, accennando ad un mossa memoria tributata dai rappresentanti E il giorno dopo la Sindaca partecipava alla miniparco polifunzionale, ed alla distribu - delle istituzioni agli eroi della Resistenza ed manifestazione organizzata dalla Comunità zione di un albero e di un po’ di verde ad alle vittime della Shoà a cui eravamo abitua - in memoria di Emanuele Artom, pronuncian - ogni bambino per educarlo alla sacralità ti noi torinesi. do, in Piazzetta Primo Levi, di fronte ai ra - o della terra. L’8 settembre, per la cerimonia al Cimitero gazzi delle scuole, un discorso bello, convin -

Chi non ha dignità è chi opprime tutti i di - Monumentale nell’anniversario dell’armisti - to e commosso, di ricordo del partigiano t ritti, cioè lo Stato di Israele. La causa di tut - zio, la Sindaca delegava l’Assessore allo ebreo trucidato, e di riflessione sul suo inse - te le sofferenze dei bambini palestinesi – si Sport, Roberto Finardi, che ricordava, tra le gnamento volto all’impegno e alla responsa - è detto – è Israele, e di fatto l’incontro si è altre vittime della guerra, anche i componen - bilità individuale. trasformato in una deprecabile occasione ti della Decima Mas, giustificandosi con Tutto a posto dunque? Lo scambio di lettere per false e ingiuriose affermazioni formula - considerazioni quali “ Anche chi ha deciso di è stato utile – mi sembra – per l’affermazio - te da esponenti del movimento BDS (Boy - aderire alla Decima Mas è morto. E si tratta ne di alcuni punti fondamentali, e c’è da au - cott, Divestment and Sanctions, campagna di italiani. E i morti sono tutti uguali ". Di - spicare che per il futuro il rapporto con globale di boicottaggio, disinvestimento e menticava il giovane Assessore allo Sport l’Amministrazione della Città di Torino pro - sanzioni contro Israele). Abbiamo sentito che, se a tutti i morti dobbiamo rispetto, non segua su questa strada. parlare di “ pulizia etnica ”, di Striscia di Ga - tutti gli uomini si comportarono in modo Alle affermazioni dei BDS, bisogna rispon - za assediata dal lato del mare ad opera del - uguale. Ci furono le camicie nere, che colla - dere che non sono accettabili le menzogne. la marina militare, da parte del cielo grazie borarono con i nazisti ad arrestare e deporta - che hanno il solo scopo di trasmettere l’odio. all’uso di droni, e dalla parte della terra, con re gli ebrei, e ci furono i partigiani, che com - “Su tre cose si regge il mondo: verità, giusti - una barriera percorsa da corrente elettrica, batterono per riportare in Italia la democrazia zia, pace ” insegnano i nostri Maestri. Tutte e “come in un lager ”. Abbiamo sentito di e la libertà. tre sono indispensabili. Se non c’è la verità, bambini palestinesi occupati nella raccolta Il 27 gennaio in Consiglio Comunale, era chia - è impossibile procedere verso la pace. È in - di cardi selvatici ed uccisi per essersi avvi - mato ad introdurre la cerimonia per la Gior - sopportabile sentire falsità come l’afferma - cinati alla barriera, di limiti posti alla pesca nata della Memoria il giovane Presidente del zione che sono stati gli ebrei e non i paesi tali da impedire il lavoro dei pescatori, di Consiglio Comunale, Fabio Versaci, che pro - arabi a rifiutare la spartizione del territorio in centrali elettriche e di impianti di desaliniz - nunciò un discorso improvvisato, non confa - uno stato ebraico ed in uno stato palestinese. zazione dell’acqua marina distrutti dall’e - cente alla solennità del momento, in cui l’e - È insopportabile sentire allusioni a “ pulizia sercito israeliano. lemento che più aveva colpito il Presidente etnica ” e “ la ger” per suggerire subdolamen - Abbiamo imparato che la Risoluzione 181 risultava essere il freddo patito ad Auschwitz te l’infamia di Israele che si comporta come i del l’Assemblea Generale dell’ONU per la in occasione di un viaggio della Memoria. nazisti. Ognuno di noi, ognuno per la rispetti - spartizione della Palestina mandataria in due Sei milioni di persone ammazzate meritava - va responsabilità deve fare quanto gli è pos - Stati, uno ebraico ed uno palestinese, di fatto no un maggior rispetto. sibile per bloccare la diffusione di calunnie non è stata accettata da Israele che pretende Ed ora questa ulteriore deprecabile occasione. ingiuriose, inveritiere ed in totale e strumen - di aver diritto a tutto il territorio per promes - Alla lettera del Presidente, la Sindaca ha im - tale contrasto con la verità dei fatti storici. Sotto a sinistra: sa divina anche se il leader sionista, Herzl, mediatamente risposto, con una lettera lunga Con chi diffonde menzogne e odio non ci Abraham Mintchine, era notoriamente ateo: ma non erano i paesi e articolata, spiegando che i rappresentanti può essere nessun dialogo, nessun compro - natura morta arabi che avevano rifiutato il piano di sparti - della Città erano lì a portare il saluto della messo. con cesto di frutta. zione formulato dall’ONU? Municipalità alla presentazione del progetto, A destra: Le dichiarazioni espresse erano talmente vio - che la Città non collabora più in via diretta Beppe Segre Louise Manteau dobbiamo apprendere dalla Shoah? 14 Dobbiamo anche fare delle considerazioni ALCUNE CONSIDERAZIONI sullo Stato di Israele. Se è vero che Israele è lo Stato più democra - tico del Medio-Oriente, è anche vero che è SUL MOMENTO ATTUALE democratico, sempre più, come sono demo - cratici gli Stati occidentali dell’Europa e del- Il succo dei miei numerosi articoli di questi ebrei europei fu il non avvertire che la sorte l’America, per me in profonda crisi politica. ultimi anni, alcuni dei quali sono stati pubbli - collettiva sarebbe stata ben diversa da quella Per anni ho seguito la regola di distinguere catati dalla stampa ebraica torinese e fiorenti - che si poteva presentare individualmente e l’esistenza dello Stato ebraico, da difendere a na, ruota intorno ad un nocciolo di fondo – che l’emancipazione non fu riconosciuta agli comunque, dal governo che lo guida: la pri - posto anche come domanda agli ebrei diaspo - ebrei collettivamente , ma soltanto individual - ma, duratura; il secondo, da difendere, ma

i rici – che raccoglie tutte le mie argomentazio - mente ; e questa fu la nostra – storicamente con maggiore vigilanza critica, perché, buo - ni, le condensa e le tiene unite; esso si sforza reale – emancipazione: un’illusione . no o cattivo che sia, è, come ogni governo, di cercare una risposta a questa domanda: le Ebbene anche oggi questo conflitto fra collet - effimero. comunità ebraiche (se al proprio interno sono tività e individualità, fra esperienza religiosa e Ma oggi, quasi ininterrottamente dal 1977,

r da ritenersi un “gruppo”) hanno acquistato, storica, all’interno del dibattito culturale dal primo governo del Likud, governi di de - nei confronti propri, il senso della storia in ebraico diasporico contemporaneo non è an - stra alleati coi partiti religiosi e nazionalisti, conseguenza delle tragiche vicende che le cora stato pienamente risolto. alcuni sempre più oltranzisti, incidono trop - hanno attraversate durante il XX secolo (il co - Tutto qui il senso del mio dire. po a lungo, col loro modo di fare politica, an - che sull’esistenza di Israele come Stato. Non o siddetto “secolo breve” per noi ebrei è stato Concludo, su questo versante, che la nostra “lungo” e, ancora oggi, tenta di percuoterci)? condizione è ancora inadeguata perché nella è ancora chiaro quale sarà la politica di Ebbene la mia risposta a questo quesito è ne - percezione che abbiamo di noi stessi non riu - Trump nello scacchiere mediorientale:avver - t gativa : avverto la mancanza di questo senso, sciamo a generare un cambiamento significa - to però che Netanyahu conta molto sulla sua nonostante – drammatico paradosso – la ric - tivo che faccia vedere noi stessi in modo altro amicizia personale con Trump il che non si - chezza della nostra tradizione, proveniente dal da come ci vedevamo, all’interno, e da come, gnifica riconoscere ancora una reale conti - nostro lunghissimo passato, che ci ha permes - all’esterno, ci vedevano. nuità, seguita per decenni dagli USA, nella s so di sopravvivere ; ma questo sopravvivere Oggi ci troviamo di fronte ad una figurazione politica estera americana. non è ancora un vivere ; e questo capì storica - aggiuntiva dell’antisemitismo: a quella vec - Ebbene per me resta sempre più difficile fare mente il sionismo , nel suo percorso intellettua - chia, tradizionale, è seguita una “nuova”: quella distinzione, tra Stato e Governo, che le e politico, dalla fine del secolo XIX, a un se - quella antisionista . finora era stato il mio orientamento; difficil - colo dal periodo della nostra emancipazione E noi, in realtà, non ci rendiamo conto che su mente potrei accettare, poi, che nella la poli - (anche se allora non del tutto realizzata). questa nuova figurazione antisionista incide tica israeliana crescesse il peso dei desiderata Ebbene a me sembra che storicamente, anco - un concetto, che non era così pesante e pre - dei partiti maggiormente fondamentalisti. In - ra oggi, molti ebrei diasporici non abbiano ca - sente in quello, pur terribile, novecentesco: somma le cose dovranno mutare anche in pito ciò che la Shoah avrebbe dovuto inse - mi riferisco ad un concetto, quello economi - Israele e una diversa opposizione dovrà na - gnare loro: cioè che le modalità provenienti co , presente e crescente dagli ’70-’80 del se - scere nel Paese. E noi, piccole diaspore, dob - dalla nostra tradizione memoriale che aveva - colo passato, che controlla sempre più diret - biamo sì proseguire nel fare una politica gio - no permesso la nostra sopravvivenza non po - tamente (senza, cioè, mediazioni politiche), vanile che spinga all’aliah (cosa che già stia - tevano più raggiungere quei risultati che ave - la vita politica degli Stati, particolarmente mo facendo), ma essere sempre più attenti an - vano conseguito nel lontano passato e che quelli dell’area finanziariamente ed indu - che all’operare politico del governo israelia - inedite modalità si sarebbero dovute generare strialmente più avanzata: quella del mondo no, non sempre vedendolo a senso unico. Non per realizzare non solo modi di sopravviven - occidentale, al quale noi ebrei – non so con è più possibile che le diaspore minori debba - za, ma anche – e soprattutto – di vita . Questo quante storiche legittimità – crediamo di ap - no sempre allinearsi sull’agire dei governi capì il movimento sionista e questa è stata la partenere. israeliani. E questo perché, proprio per il nuo - sua storica funzione per noi ebrei, funzione Dobbiamo riconoscere che il mondo occi - vo tipo di antisemitismo, la nostra condizione cioè di invertire i rapporti fra memoria e sto - dentale è, politicamente, oggi democratica - diasporica dipenderà sempre di più dalla vita ria: non più ricordare memorialmente la sto - mente, malato, molto malato. politica israeliana; se è sempre vera l’affer - ria, ma storicizzare la nostra memoria : non Infatti l’antisemitismo è proprio più diffuso e mazione sionista israeliana che la presenza più ricchi di memoria, ma poveri di storia, potenzialmente aggressivo, questa volta, nei politica degli ebrei è legittima soltanto in ma, all’inverso, ricchi di storia, ricordando sì due Stati di più lunga tradizione democratica Israele, è anche vero, e sempre più urgente, memorialmente, ma non, esclusivamente , at - – Gran Bretagna e USA – e non in quei Pae - che Israele riconosca che la diaspora è anco - traverso la sola memoria . si europei, come nel passato, “in ritardo” nel ra indispensabile per la sua politica e quindi i Inoltre il sionismo delle origini comprese loro percorso democratico – quali la Germa - pareri di questa devono avere un peso diver - un’altra cosa: che solo la soluzione territoria - nia, la Russia zarista, poi staliniana e l’Ita - so da quello ritenuto nei decenni passati; e, in le nella terra avìta poteva risolvere il conflit - lia – facili prede di esperienze autoritarie e particolare, le diaspore europee, ora che quel - to , irrisolvibile di per sé nella condizione dia - totalitarie. la americana si trova in condizioni di diffi - sporica, fra l’esperienza religiosa e quella sto - Non ci si rende conto che una democrazia di - coltà non previste dalle situazioni precedenti. rica, individuale e collettiva; e gravido di pendente da un’economia divenuta sempre Noi ebrei diasporici, europei in sintesi, do - conseguenze tragiche per il destino degli più globalizzata ed imperiale è malata e lo vremo operare, superando divergenze politi - sta divenendo sempre più cronicamente, una che ideologiche e ridicole divisioni fra laici democrazia che porta solo sulla sua bandiera, ed osservanti per far risanare in Europa, negli ma non nella sua politica reale quei valori – USA e in Israele, una politica democratica: quali giustizia sociale e libertà – per noi ebrei compito difficile, ma non impossibile; altri - elementi decisivi, nel passato, di sopravvi - menti alle porte ci attende una terza guerra venza. Eppure è in quei Paesi che oggi il vec - mondiale, come conseguenza della tossica di - chio e nuovo antisemitismo sta sinistramente pendenza della politica dall’economia senza risorgendo. regole ; ma questa guerra sarebbe veramente E noi, qui in Italia, ma, ovunque in Europa, l’ultima; le decisioni che prenderanno i go - ci balocchiamo, quasi fosse un gioco per verni saranno di enorme responsabilità, ma le bambini, ricorrendo, come ancora di aiuto e difficoltà potranno essere superabili solo se i sostegno, alla nostra cultura , come se essa governi si troveranno in maggiore salute. potesse essere valida difesa collettiva alle in - Questo risanamento è, prioritariamente, in - sidie antisemite; non rendendoci pienamente dispensabile ed urgente. conto di quanto il concetto più vasto e gene - rale di cultura umanistica sia in grave crisi Alfredo Caro nel mondo occidentale e che le modalità eco - nomiche neoliberiste dell’operare interna - zionale agiscono nella direzione di un’omo - logazione culturale elisiva di ogni diversità e Visitate differenziazione, pur a parole, ma solo a pa - role, riconosciuta e valorizzata. Come ricor - il Sito dei Siti riamo, sempre sul piano strettamente cultu - http://www.hakeillah.com/links.htm rale, con insipiente fiducia a fantasiosi dialo - ghi interreligiosi piuttosto che, semmai, a Oltre 400 siti commentati e aggiornati su dialoghi religiosi più urgenti, intrareligiosi , 23 argomenti ebraici, da An tisemitismo a perché ogni religione monoteistica è indebo - Yiddish , un mare di informazioni e di link lita dai propri interni fondamentalismi. Ma è ulteriori. questo modo di operare che, storicamente, LA STORIA DEL PITIGLIANI CENTRO EBRAICO ITALIANO “Una storia nel secolo breve”

Una storia documentata, quella del Centro la durata dell’epoca fascista. Ebraico Italiano “Il Pitigliani”, che raccoglie Per questo motivo, fu istituito in tempo debito fatti e testimonianze attraverso un centinaio un comitato di “patronesse”, signore di fami - d’interviste, per rilevare eventi, aneddoti, rac - glie abbienti dell’ebraismo romano – in molti conti di persone e di famiglie. Collettivamen - casi, erano le mogli dei consiglieri –, che pro - te costituiscono la memoria di una comunità. muovessero la raccolta di offerte e donazioni. Questa a sua volta si fonde nella trama più Quasi contemporaneamente, emerse la preoc - ampia della storia nazionale. Non può che su - cupazione di ottenere visibilità sulla stampa scitare curiosità e interesse la lettura del libro ebraica, una grande intuizione per l’epoca, per che riporta in modo accurato e vivace quasi portare avanti con successo la missione. un secolo di storia, nato da un progetto di L’Istituto in sé attribuì grande importanza al - Ambra Tedeschi, curato da Micaela Procac - l’istruzione e all’educazione ebraica, oltre che cia, con la collaborazione di Noemi Angelina al benessere reale e quotidiano dei bambini. Procaccia e Sandra Terracina. Includeva tra le altre priorità la qualità e la di - L’assistenza agli orfani è stata tenuta in grande versificazione della loro nutrizione. considerazione dalle comunità ebraiche italia - In generale, dai verbali e merge una gestione ne nei primi anni del secolo. In quest’e poca, attenta e di ampie vedute, per quel periodo: infatti, il problema degli orfani, con la prima non da ultima, la preoccupazione che al fianco guerra mondiale, si espande a livello europeo, della presa a carico dei maschietti, l’accudi - come è documentato dalla stampa ebraica. mento degli orfani dovesse includere le bam - In mancanza di un vero coordinamento gene - bine al più presto. L’attenzione a proteggere i rale tra le comunità italiane, ne Il Vessillo bambini, a non lasciare nessuno indietro, com - Israelitico se ne discute, attribuendo grande portava lo sforzo di coordinamento tra istituti importanza a un’adeguata integrazione dei ra - di diverse città, univocamente impegnati a fa - gazzi, in un paese recentemente unificato e vore dell’educazione ebraica dei giovani “or - pieno di diversità, per abitudini, climi, diffe - fani e non”: includeva bambini nati in dram - renze di linguaggio tra una regione e l’altra. matiche realtà del dopoguerra, da nuclei fami - L’apertura dell’Orfanotrofio Israelitico Ita - liari per i quali l’orfanotrofio fu un punto di ri - liano a Roma – quasi in concomitanza con ferimento e d’aiuto. quello di via Orto Botanico a Torino – in una Vi sono le testimonianze di due ospiti in par - sede nuova, ampia e salubre, sollevò dibatti - ticolare che passarono da Torino a Roma du - ti e scambi sull’opportunità che ve ne fosse - rante la seconda guerra mondiale e nel se - munque il riflesso della complessa storia di Saggio ginnico ro più di uno sul territorio del paese. Tuttavia condo dopoguerra. Tra questi, è menzionato questo paese, con le sue istituzioni ancora in 1936-37 la centralità “nazionale” dell’Istituto di Ro - Franco Cesana per il suo breve passaggio al costruzione, a trent’anni appena dalla con - ma, insieme a quello di Torino – rispetto a Pitigliani, “una delle più giovani vittime tra i quista di Roma diventata capitale d’Italia. quelli di Firenze e Livorno – va affermando - partigiani italiani”. E Corinna Varon che ar - L’ebraismo italiano compie in questi anni si proprio in questi anni. rivò a Roma per la sua richiesta di ricon - passi importanti per perfezionare la propria L’Orfanotrofio Israelitico Italiano, sorto per giungimento con un fratello. Analogamente, emancipazione, iniziata parallelamente al Ri - volontà dei signori Giorgio Levi e della mo - ci furono passaggi da Roma a Torino, come sorgimento italiano. glie Xenia Poliakoff Levi nel 1902, prenderà nel caso di Angelo Spizzichino, romano d’o - il nome dei signori Giuseppe e Violante Piti - rigine, collocato a Torino, per poi essere riav - Daniela Vaturi gliani solo nel 1930, una volta diventato uf - vicinato alla famiglia d’origine a Roma. Fu ficialmente ente morale, dal 1917. soprannominato “il torinese”. [email protected] L’autofinanziamento e la sostenibilità del - I verbali riportano pochissimi accenni alla se - l’Istituto sin dall’inizio, voluta dai suoi fon - conda guerra mondiale e a quanto accadeva datori Levi-Poliakoff, giocò decisamente a fuori dall’Istituto, nonostante la storia del Pi - suo favore. tigliani corresse in parallelo alla storia nazio - L’Istituto si dimostrerà rapidamente efficace nale, a quella della città di Roma e alla storia Angelina Procaccia, Sandra Terracina, da un punto di vista pragmatico e della sussi - dell’ebraismo italiano – con l’accoglienza dei Ambra Tedeschi, Una storia nel secolo stenza. Raccolse sin dall’inizio numerosi do - profughi dalla Francia nel 1943 e dalla Libia breve, L’orfanotrofio israelitico italiano natori, per una comunità non proprio ricca, in nel 1967. Cavalcò quasi l’intero secolo, dalla Giuseppe e Violante Pitigliani (Roma previsione di chiedere aiuti al governo, come sua fondazione fino al 1972, con l’arrivo di 1902-1972), Con DVD video. A cura di spettava agli enti morali. Gli stessi sussidi con - Roberto Spizzichino alla presidenza. M. Procaccia, Giuntina, 2017, pp. 748 cessi inizialmente, furono poi negati, per tutta Merita riflessione che questa storia fu co -

“Alcuni libri vanno assaggiati, altri La libreria ideale dove incontrarsi, leggere, divorati e alcuni, rari, masticati degustare le nostre specialità sempre circondati e digeriti” Francis Bacon Precisazione dal calore dei libri e scuse Via G. Mazzini 23 da martedì a sabato 10:00 - 22:00 10123 Torino domenica 10:00 - 19:30 / lunedì chiuso Tel. 011/885004 L’articolo di Fausta Carli Finzi intitolato … Percorso a tappe pubbli - Vasto assortimento di libri di narrativa e saggistica cato sul numero scorso di Ha Keillah era stato espressamente richiesto con possibilità di ordinare titoli anche via e-mail da noi, perché la testimonianza di una maestra che accompagna le per - ([email protected]) sone verso le conversioni costituisce un utile completamento del qua - dro prospettato dal l’articolo di Edoardo Fuchs pubblicato a fianco. Ciò Per essere informati sulle nostre attività potete passare a trovarci era stato precisato nel cappello redazionale che precedeva l’intervento oppure lasciare la vostra e-mail sul sito www.bardotto.com di Fuchs perché, così come evidenziato anche dall’impaginazione e dalla scelta dei titoli, avevamo trattato i due articoli come un discorso unitario, dando per scontato che sarebbero stati letti insieme. Se inve - ce da questa scelta redazionale non è risultato sufficientemente chiaro che la testimonianza era stata richiesta da noi, e che quindi ovviamen - te la consideriamo utile e preziosa, ce ne scusiamo con i lettori e con Fausta Carli Finzi, che ringraziamo ancora per la sua disponibilità a condividere con noi la sua esperienza.

HK In bilico ché oggi non ci sono più dei colpevoli e degli occhi di un bambino divertito e curioso, viag - 16 innocenti, in quanto tutti sono stati cancellati gio che finisce tragicamente nel nulla; un in - dal tempo, e l’infamia si è trasferita dentro al - contro severo e allusivo prima del padre e poi Aldo Zargani è legato per noi a un libro indi - le irresponsabili generazioni future. del figlio nel dopo guerra con un grande diret - menticabile, Per violino solo. La mia infanzia Io non so se quel pianto sia realmente acca - tore d’orchestra compromesso col nazismo; la nell’aldiqua, un libro struggente, nutrito di duto o stia nell’immaginario di Zargani o del - sepoltura, di una vecchia zia, nel cimitero umorismo raro nelle nostre lettere, tragico e la vecchia signora, ma esso appare nel rac - ebraico di Torino, che è una grottesca, allegra delizioso, che ha avuto un successo che ha va - conto come la sua perfetta conclusione, una avventura, si direbbe del tutto realistica, che

i licato le frontiere del nostro paese. conclusione che apre a tante letture sulla na - non potrà non divertire la nostra Keillah per il In Bilico (noi gli ebrei e anche gli altri ), Mar - tura della Shoah: sulla distinzione tra bene e ritratto di un rabbino intransigente guardiano silio 2017, sta in parte nei suoi immediati din - male, su come il male possa albergare simul - delle regole e un dolcissimo Isacco, evangeli - torni e in parte si allontana perché lascia l’in - taneamente e contraddittoriamente nella stes - co interprete dell’ebraismo; un 25 aprile 1945

r fanzia e ci introduce nelle storie da adulto del - sa persona, e anche in quella innocente; come prematuro per una lettura distorta del codice l’autore. Per entrare in questo suo mondo nul - il senso di colpa possa esistere, slegato da una che ordina l’insurrezione, con conseguenze la di meglio che partire dal suo microcosmo, colpa propria ed essere incorporato nei cro - esilaranti; un comizio fascista dove Zargani un brevissimo racconto che s’intitola “Berli - mosomi e nei caratteri genetici di un’altra ge - viene salvato dall’intervento provvidenziale

b nesi”, che quindi pubblichiamo. nerazione ed è questa sopravvivenza a indi - della polizia. Ma lascio al lettore il piacere La prima parola che mi viene per definire i carci l’eternità di Auschwitz. della scoperta di un libro tutto autobiografico, sentimenti che mi ha suscitato è commozione, Partecipe alla profondità del racconto la leg - ma tutto trasbordante la biografia. i una commozione che apre a un grumo di gerezza della scrittura, nel senso che gli attri - Ed è sovente l’occhio di un bambino dalla me - oscurità e insieme a lampi di comprensione buisce Calvino nelle sue celebri lezioni ame - moria prodigiosa e infallibile a guardare il l non razionale. Tutto è raccontato per bene in ricane; c’è in questo racconto una sottrazione mondo, nonostante tutto favoloso, in cui lui un ottimo italiano narrativo, sino a quello fi - di peso nell’uso della parola, anche quando vive da paria, con la presenza di un padre im - nale folgorante (probabile stravolta remini - essa ha di fronte l’opacità del mondo e la sua portante, sognatore, impetuoso, generoso, in - scenza deamicisiana), che apre sul passato in spietata energia. Per dare un senso a questa fantile, sprovveduto e di una madre saggia. una sorta di ossimoro che oppone l’infamia al leggerezza anche nel trattare vicende gravi, Ma uno dei temi che percorre tutto il libro è pianto, ma insieme lo genera. Ma come pos - collettive e individuali, Calvino citava Per - quello della memoria ebraica e del suo rap - sono essere infami quattro innocenti? E come seo che vince e uccide Medusa guardandola porto con la storia. Un grande storico france - un infame può piangere la sua infamia? nello specchio e padroneggia il suo volto tre - se, P. Vidal Naquet, scriveva che la memoria La parola infamia raduna etimologicamente mendo tenendola nascosta e tirandola fuori è da molto tempo uno dei tratti fondamentali un coacervo di attributi negativi: turpitudine, per rendere di sasso i nemici. del rapporto degli ebrei col mondo, mentre malvagità, scelleratezza, indegnità, perversità, Questo rifiuto di una visione diretta non è un per F. Rosenzweig una categoria fondamenta - corruzione, che ben connotano nazismo e rifiuto della realtà, ma l’uso di un percorso le per comprendere il giudaismo è il suo ri - Shoah, perché sono essi che stanno al fondo tangenziale per rappresentarla. La leggerezza fiuto della dimensione storica. L’ossessione del racconto. appare qui come una reazione all’ineluttabile della memoria è stata una costante dell’ebrai - Ma a quel fondo si arriva parlando d’altro pesantezza del vivere una storia come quella smo; diceva J.H Yerushalmi che la parola discorsivamente, leggermente, tangenzial - della Shoah, e non è una fuga da questa col - zakhor ricorre nella Bibbia non meno di 160 mente. pa ma una sua evocazione insieme fulminea, volte. Si leggono le pagine di destra della sto - C’è una vecchia signora berlinese che dal lieve eppur profonda. ria cioè quelle già chiuse. Gli ultimi difenso - 1945 non usa più deliberatamente la sua lin - Gli altri racconti stanno ai margini e sugli esi - ri del ghetto di Varsavia seppellirono le loro gua ed è una presenza enigmatica, per la fa - ti della condizione particolare dell’essere memorie perché fossero ritrovate. migliola tedesca berlinese; di essa sappiamo ebreo in bilico per la sua storia e la catastrofe Ora con la nascita dello Stato d’Israele siamo solo che parla fitto e allegro ed è curiosa per novecentesca che lo ha investito, ma vivono entrati necessariamente nella storia e fior di quell’essere solitario e silenzioso che certa - sempre in quest’aura ironica, lieve e parados - storici sono nati in quello stato, ma qui siamo mente conosce la lingua tedesca. sale che evita il peso della materia che ci ancora in una narrazione diasporica, e mi pa - La vecchia signora è dolorante per questa ap - schiaccia: un viaggio a Lugano dell’intera fa - re che In bilico sta ancora dentro quel solco partenenza che rifiuta, e sarà severa con i suoi miglia nell’oscuro autunno 1939 alla ricerca della memoria ebraica che si presenta come connazionali, ma l’infamia che attribuirà loro di un lavoro del padre, già prima viola dal - un pensiero che elabora il punto di vista di non potrà non riguardarla personalmente per - l’orchestra della radio di Torino, visto con gli una minoranza dove è preminente la parte sul tutto, il soggetto rispetto al dato, il personale sull’impersonale, dove la storia è tradotta in Berlinesi memoria e l’evento in strutture mentali e di comportamento. Vive in tre stanze della vecchia Milano un’an tica signora, alta, diafana e bella, profilo di Così Zargani appartiene ad una letteratura che cammeo e figura sottile. È tedesca di Berlino, ma dal 1945 si rifiuta, come mite vendetta, di è una forma di pensiero con un suo compito parlare la sua lingua natale, pur conservando in questi lunghissimi anni una spiccata caden - conoscitivo, in cui si traduce lo spirito del za berlinese. È inflessibile, non racconta mai le sue esperienze e non vuole neppure sentir tempo e il senso di un’epoca. parlare della sua maledetta Germania. Un giorno mi fece questo strano racconto: Ora scrivere con questa prospettiva non è “Mi trovavo in villeggiatura al mare, credo che fosse all’isola del Giglio, oh! Che bellissi - merito da poco. mo posto! E prendevo i pasti di fronte a un’immensa specchiera con la cornice dorata che ri - fletteva, inclinata, la grande sala piena di sole e signori allegri e spensierati. Ach! Purtroppo Emilio Jona anche turisti tedeschi, Quattro di loro, credo padre, madre e due figlie grandicelle, quasi si - gnorine, forse graziose, ma non so, sedevano proprio accanto al mio tavolo solitario. Parlavano fitto fitto e allegri nel loro dialetto berlinese che tu, per fortuna, non conoscerai Aldo Zargani, In Bilico (noi gli ebrei e mai, ogni tanto guardavano me sola al tavolo perché, mistero delle lingue e della psiche anche gli altri ), Marsilio, 2017, pp. 192, umana, capivano che capivo. E io invece ero muta e paralizzata come una sfinge, atteggia - € 16 mento che non mi è difficile, come sai bene anche tu … Più passavano i giorni più mi osservavano incuriositi: uno diceva una battuta nella loro or - ribile parlata e poi subito tutti e quattro, coltello e forchetta in mano e boccone mezzo in boc - ca, mezzo no, guardavano me. E io gli facevo Hammurabi. Di pietra. Siamo andati così “splendidamente” fino al decimo giorno, quando loro dovevano ripartire BERTINO per la loro maledetta città, e in quel momento – era cena mi ricordo, le tende che volavano per la dolce brezza del mare – si sono alzati tutti e quattro d’improvviso e sono venuti da - vanti me: alla fine è successo! Dovevo aspettarmelo! PANIFICIO KASHER Non chiedermi di raccontare il mio atteggiamento in quell’incidente, perché non ho parole PANE - PIZZE - FOCACCE per lo spavento e ho ancora il batticuore. Sono venuti al mio tavolo con due passi, perché tanti ne bastavano, mi hanno circondata, e TORTE - BISCOTTI il capo di quella famigliola (famigliola, hai visto come mi migliora l’italiano?) mi ha detto SALUMI - FORMAGGI E VINI sorridendo – sorridevano tutti e quattro sai? – in dialetto berlinese “Ma infine ce lo confes - si, signora, ce lo confessi, ci dica chi è. Le ragazze affermano che lei è la principessa Ana - CARNI KASHER CONGELATE stasia. Ci dica: hanno ragione loro?” Senza alzare il mio sguardo dal piatto ho risposto nel loro insopportabile dialetto: “Non so - APERTO MERCOLEDÌ POMERIGGIO no principessa, non sono Anastasia, sono di Berlino come voi, ma anche di Terezin, Au - schwitz e Bergen-Belsen. Prego tornate al vostro tavolo”. E quando per forza ho alzato gli occhi e li ho visti tutti seduti, mi sono accorta di una cosa tremenda: lo sai cosa facevano quelli là? Neppure puoi immaginare. Quegli infami piange - Tel. 011/669.95.27 vano”. Aldo Zargani, In bilico , pagg. 43-44 Via B. Galliari, 14 - TORINO tempestivo arrivo degli alleati, e con il com - portamento vessatorio tenuto dopo la libera - 17 UN EBREO LIVORNESE A TUNISI zione nei confronti degli italiani, ebrei e non ebrei, dai francesi: esclusione dalle cariche e Elia Boccara racconta i primi trent’anni della antica ascendenza iberica; ebrei livornesi an - dai posti di lavoro, spoliazione dei beni, sua vita (circa tra il 1930 e il 1960), anni se - che essi di origine iberica, cittadini italiani. chiusura delle scuole italiane. gnati dal suo essere nato (e vissuto fino ai 18 Gli ebrei frequentavano le scuole italiana e Nei capitoli successivi la cronaca si separa anni) a Tunisi da una famiglia livornese di ori - francese, e – cosa singolare – anche dopo le dalla Storia: il libro prosegue con i ricordi gine portoghese, che aveva mantenuto orgo - leggi razziali Boccara ha potuto completare del Lycée Carnot a Tunisi, degli studi uni - gliosamente la cittadinanza italiana. Boccara la le elementari nella scuola italiana. versitari in Italia, del lavoro, degli amici, dei prende da lontano, e ci intrattiene nei primi ca - Interessanti, e amare, le considerazioni sui compa gni di studio, dei professori, di incontri pitoli con la storia delle famiglie, tutte di origi - rapporti tra gli ebrei di cittadinanza italiana e di viaggio, del forzato ritorno a Tunisi e del ne iberica, che per vie di matrimoni si sono in - i francesi (ebrei e non): essi erano considera - rientro definitivo in Italia. trecciate con la sua: dalle nonne Valensi e Cat - ti dei traditori per la “pugnalata alle spalle” tan, risalendo e discendendo per le genealogie, con la dichiarazione di guerra alla Francia, Paola De Benedetti ai Moreno, ai Cardoso, agli Errera; ad un certo già occ upata dalle truppe tedesche, nel giu - punto l’autore, venendoci in aiuto, scrive: “Il gno 1940, e ciò senza considerare da parte lettore si sentirà disorientato da questo dedalo francese che gli ebrei in Italia fossero perse - di parentele: mi si creda sulla parola!”. guitati, e non potessero quindi essere corre - A Tunisi la popolazione ebraica era molto sponsabili del governo fascista. varia: ebrei tunisini da tempo immemorabile, Elia Boccara racconta le vicissitudini degli Elia Boccara, Un ebreo livornese a Tu - indigeni contrapposti agli indigeni musulma - ebrei tunisini in generale e della sua famiglia nisi – Affetti trovati e perduti tra Tuni - ni; ebrei tunisini naturalizzati francesi; ebrei in particolare durante il conflitto, con l’occu - si, Italia e Israele, Ed. Giuntina, 2016, francesi immigrati da Francia o Algeria di pazione italo tedesca, con il provvidenziale e € 15

tolo significativo ad indicare il rovesciamen - mune salvezza in terra d’Israele. ( s) Rassegna to della situazione geo-politica mediorienta - Eric H. Cline – Gerusalemme assediata. le allo scoppio della Guerra dei Sei Giorni, Dall’antica Canaan allo Stato d’Israele – Moseh Zacuto – a cura di Michela An - quando Israele accerchiato anticipò l’attacco Ed. Bollati Boringhieri – 2017 (pp. 421 –€ dreatta – L’Inferno allestito. Poema di un e distrusse al suolo la temibile aviazione egi - 26) “Città della pace” “Città santa” “Città d’o - rabbino del Seicento sull’oltretomba dei mal - ziana. Attorno al fatto storico si intrecciano ro, d’argento e di luce” molti sono gli appella - vagi – Ed. Bompiani – 2016 (pp. 221 – € 20) vite e accadimenti schematicamente roman - tivi di questa città da sempre contesa per mo - Testo ebraico vocalizzato a fronte per una per - zati in una struttura semplice quanto inecce - tivazioni spirituali e simboliche… non certo fetta fruizione di quest’opera singolare, strut - pibile. Di grande interesse lo spaccato di vi - strategiche. In questo corposo saggio il passa - turalmente affine all’Inferno dantesco, in un ta degli ebrei in Egitto prima dell’avvento e to si interseca con il presente in una visione connubio stilistico e contenutistico tra ebrai - all’avvento di Nasser. (s ) quasi atemporale del luogo in cui, attraverso i smo e cristianesimo, tra cabbalà e umanesimo. Emanuel Bergmann – L’incantesimo – Ed. millenni , “il passato continua a ripetersi ”. ( s) Poema in versi destinato alla lettura individua - La nave di Teseo – 2017 (pp. 381 – € 18) La Maurizio Molinari, Amedeo Osti Guerraz - le o forse anche a quella pubblica e alla rap - fascinazione per la magia accomuna due per - zi – Duello nel ghetto. La sfida di un ebreo presentazione teatrale. Parafrasando nel titolo sonaggi provenienti da mondi lontani tra loro contro le bande nazifasciste nella Roma oc - il Shulhan Aruk (Mensa apparecchiata), que - fino a farli incontrare. L’ebraismo dell’Europa cupata – Ed. Rizzoli – 2017 (pp. 265 – € 20) sto Tofeth Aruk presenta lo scenario che atten - orientale, con la sua terribile storia, trasferito Nel microcosmo di varia umanità racchiusa de le anime dei peccatori e il racconto di un negli USA sembra assumere connotazioni di - nel ghetto si staglia la figura del Moretto. Il morto risvegliatosi dalla Ghehenna viene inte - verse, ma non poi troppo. Un’idea originale coraggio di un individuo che non concepisce grato dalla requisitoria di un demone: severo per trattare un argomento di cui sembra si sia la resa e, ricorrendo a qualsiasi mezzo, ingag - monito agli umani affinché non cedano alle già detto tutto… Un romanzo di formazione gia una rischiosissima resistenza con il nemi - debolezze del peccato. Metaforico viaggio per il figlio del rabbino, il punto su magia/illu - co. Impresa epica, oggetto di ricostruzione ac - nelle bolge a fini didascalici e religiosi, con sionismo/mentalismo non così avulsi da nu - curata quanto di una narrazione scorrevole e l’invito ad ammettere le proprie colpe nell’ac - merologia e cabala, il rapporto tra un adole - godibile, nel mettere in luce situazioni e com - cettazione della punizione quale manifestazio - scente spaesato e un vecchio… molteplici so - portamenti non ancora conosciuti. ( s) ne della volontà divina. ( s) no le trame e scorrevole il racconto. ( s) Amos Oz – Tocca l’acqua, tocca il vento – Sabine Mayr, Joachim Innerhofer – Quan - Aharon Appelfeld – Il partigiano Edmond – Ed. Feltrinelli – 2017 (pp. 197 – € 16) Una do la patria uccide. Storie ritrovate di fami - Ed. Ugo Guanda – 2017 (pp. 332 – € 19) storia sostanzialmente d’amore offre spunto glie ebraiche in Alto Adige – a cura di Mu - Nuovo romanzo come i precedenti parzial - per tornare sugli sconvolgimenti prodotti seo Ebraico di Merano – Ed. Raetia – 2017 mente autobiografico. Vi si narra di un grup - dalla seconda guerra mondiale, nella fatti - (pp. 543 – € 24,90 ) Corposo saggio di ricerca po di combattenti ebrei nelle foreste polacche specie sugli ebrei fortunosamente sopravvis - storica in ambito regionale altoatesino nella impegnati a sopravvivere, a soccorrere gli suti. La necessità di fuggire dall’Europa stra - traduzione italiana dall’originale tedesco. L’o - scampati e a sferrare attacchi di disturbo ai volta porta ad est, verso la Russia sovietica, biettivo è quello di rendere noto il destino a nazisti. Ma sopra ogni altra cosa Appenfeld e a sud verso la Palestina, non ancora stato cui 150 persone, da sudditi onesti operosi e in - insiste sul recupero dell’umanità, cancellata ebraico ma approdo fisico e ideologico per dustriosi, sono diventate vittime perseguitate, dalla barbarie e sull’identità ebraica in perso - molti. Lo stile di questo particolare romanzo espropriate, cacciate e sterminate. ( s) ne che vi si riconobbero solamente a fronte alterna elementi di realismo magico a delica - Fatina Sed – Biografia di una vita in più – della bieca contabilità demografica dello ster - te pagine di poesia naturalistica. (s ) a cura di Anna Segre e Fabiana Disegni – minio. Atei, agnostici, sionisti talmudisti, ca - Elena Lappin – In che lingua sogno? – Ed. Ed. Lit. – 2017 (pp. 92 – € 13,50) L’indici - balisti, ortodossi, comunisti o semplicemente bile trova finalmente le parole nel semplice assimilati si ritrovano nella speranza della co - (segue a pag. 18) Vignetta di Davì racconto, destinato alle figlie, in cui Fatina Sed fornisce una ulteriore tessera al mosaico dell’orrore. Le ricadute sulla seconda e terza generazione si abbattono su vittime inconsce che, fino ad ora, non sono state calcolate nel computo generale della Shoah ma che gli psicoterapeuti si trovano sempre più spesso di fronte. ( s) Silvano Petrosino – Emmanuel Levinas – Ed. Feltrinelli – 2017 (pp. 119 – € 12) Ana - lisi del pensiero del filosofo lituano, ebreo, francese, sviluppata appunto per chiarire l’i - dentità e la qualità /entità del rapporto tra le sue molteplici anime e la chiave della sua ri - flessione filosofica. Fatto conoscere dal corre - ligionario Derrida, Levinas afferma tra l’altro: “la Bibbia … non è un libro che ci conduce verso il mistero di Dio, ma verso i compiti del - l’uomo. Il monoteismo è umanesimo …” aprendo così la strada a profonde perplessità e a riflessioni su etica e conoscenza. ( s) Renato Assin – Il Nilo non finisce nel mare – Ed. Alter Ego – 2016 (pp. 202 – € 14) Ti - 1 libri 8 d t c t 1 E E a f d p s n r c t E t p r b u d c d d r n W s 2 E g E c d s l e g e p M l e s m “ s z l p M B p S n ( t m S f t v s e h t i p E e a e i a a o e o d a i a p r e i ( a i i o m c o e l x d i a

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(segue da pag. 18) descrivendolo anzi come “un volenteroso convertito al cattolicesimo o, addirittura, all’e - esecutore della legislazione razziale”. Il libro braismo. Libro curioso: non sempre è vero che 19 chiarazione Balfour, la Proclamazione dello è una raccolta di saggi e testimonianze a con - le colpe dei padri non ricadano sui figli. (e) Stato di Israele, l’elenco dei capi di Stato ferma delle ragioni per cui gli è stata conferi - Ilaria Briata (a cura di) – Due trattati rabbi - maggiore e grandi generali) e completato da ta la nomina grazie alla sua opera intesa a sal - nici di galateo – Ed. Paideia – 2017 (pp. 187) glossario, cronologia e indicazione delle fon - vare ebrei anche grazie all’internamento nel - Nel volume sono riportati due manuali rabbi - ti. I commenti dell’autore sono sintetici e la Comunità di Campagna, luogo sicuro ove nici di savoir vivre , cioè un complesso di am - precisi e consentono una analisi dei temi operava un suo zio Vescovo. (e) monimenti e istruzioni per condursi come si chiave della realtà israeliana. (e) Imre Toth – Il lungo cammino da me a me. deve nella vita quotidiana e nella vita sociale. Cristian Virgil Bulai – La salvezza donata. Interviste di Péter Vàrdy – Ed. Quodlibet – Partendo dall’accezione di “ Derek eres ” = Il Sacramentum e la Mitzvà – Ed. Salomo - 2016 (pp. 282 – € 19) L’autobiografia (limita - buone maniere , i due trattati – tradizionalmen - ne Belforte & C – 2017 (pp. 162 – € 18) ta ai periodi della infanzia e giovinezza), di te tramandati all’interno del Talmud babilone - L’editore inaugura una nuova collana dedica - Imre Toth, ebreo ungherese, sommo filosofo se come parte dei trattati minori– si intitolano, ta al Dialogo Ebraico-Cristiano con questo della matematica – nonché autore, alla fine de - l’uno, “ Derek eres rabah ” e, l’altro “ Derek libro di un sacerdote cattolico rumeno che, gli anni ’90, del saggio “ Etre juif – Après l’Ho - eres zuta ”, cioè, rispettivamente Trattato mag - per illustrare la somiglianza delle due fedi, locauste ” in cui si interroga su che cosa sia l’i - giore e Trattato minore delle buone maniere . parte dalla comparazione del Bar Mitzvà con dentità ebraica oggi – quale emerge da una se - Nel primo si ritrovano essenzialmente esorta - la Cresima (o Confermazione: sacramento rie di interviste del suo amico Péter Vardy. La zioni sapienziali incentrate su motivi moraleg - che conferma nel cresimando la definitiva narrazione che risulta dall’insieme di queste gianti (umiltà, timor di Dio, studio della To - appartenenza al corpo mistico della Chiesa interviste non è tanto “la documentazione in rah); nel secondo, più variegato, una commi - impri- prima persona degli avvenimenti che caratte - stione di prescrizioni pratiche, interventi nar - mendogli il carattere indelebile di cristiano rizzarono la messa in atto della persecuzione rativi e spunti di esegesi scritturale. Al di là attraverso l’imposizione delle mani del sa - antiebraica in un determinato luogo e tempo, della lunga e sapiente introduzione sulla storia cerdote e l’unzione con l’olio santo). L’auto - né la trasfigurazione letteraria di un vissuto, dei testi e della loro redazione, sulla loro col - re, nel primo capitolo, esamina il contesto di non una manifestazione sulla disfatta dell’u - locazione nella formazione del galateo euro - ognuna delle due fedi andando alla fonte del - mano attraverso la ripresa a distanza di tempo peo, sulla loro specificità ebraica e rabbinica, le due tradizioni, Mosè e Cristo; nel secondo, di fatti inenarrabili, neppure il tentativo di ri - sulle questioni redazionali dei testi (gioia per prende in esame la teologia sacramentale trovare il paesaggio effettivo di una patria gli studiosi!), la lettura dei precetti (molti dei della Chiesa e, in particolare, della Cresima; sconvolta dalla dismisura del l’accaduto… ma quali sono o sarebbero validi e importanti an - nel terzo, analizza il ruolo dei precetti ebrai - una narrazione tesa a restituire il vissuto di un che oggi), inframmezzata da aneddoti descrit - ci e, in particolare, il rito del Bar Mitzvà ; nel mondo destinato in breve alla distruzione co - tivi, è piacevole e curiosa per tutti. (e) quarto, prende in considerazione il paragone me pure di quello emerso dalla catastrofe”. (e) Tilar J. Mazzeo – La ragazza dei fiori di ve - dei concetti di intenzionalità e unione con Tania Crasniaski – I figli dei nazisti – Ed. tro – Ed. Piemme – 2017 (pp. 331 –€ Dio tra la teologia cristiana e l’insegnamento Bompiani – 2017 (pp. 263 – € 18) Gudrun 18,50) L’autrice, specializzata in storia, ha ebraico. Nelle conclusioni, individua la ca - Himmler, Edda Goring, Wolf Rudiger Hess, scritto questa biografia di Irena Sendler (de - Se non vuoi più ratterizzazione dell’Ebraismo nella realtà na - Niklas Frank Martin Adolf Bormann Jr., i pic - nominata “La Schindler al femminile”) che turale all’interno dello storia e quella della coli Hoss, i piccoli Speer, Rolf Mengele: sono nel 1965 è stata nominata fra i “Giusti delle ricevere Chiesa nella continuazione della naturalità i nomi dei figli tra i più importanti gerarchi del nazioni”, per aver salvato, insieme con altri Ha Keillah storica attraverso la redenzione che propone Terzo Reich. L’autrice, dopo un’attenta ricerca suoi aiutanti, dalla deportazione più di due - il senso della Resurrezione come recupero d’archivio, quasi mai però condotta con inter - mila bambini ebrei del Ghetto di Varsavia. Il in forma dello stato di condivisione con Dio. (e) viste dirette, ha cercato di ricostruirne la storia, libro ha forma narrativa ma l’autrice si è ba - Giuseppe Fresolone e Marcello Naimoli (a soffermandosi “dapprima sulla carriera dei pa - sata su documentazione e testimonianze che cartacea cura di) – Giovanni Palatucci e gli ebrei in - dri nei ranghi del nazionalsocialismo, sul mo - rendono certe le vicende narrate. Lo stile per favore ternati a Campagna. Memorie, rappresenta - do in cui il figlio è stato impregnato dagli idea - asciutto e il racconto avvincente, rendono zioni e nuove ricerche – Ed. EDUP – 2017 li dell’epoca negli anni della sua infanzia e sul piacevole e interessante la lettura. (e) comunicacelo! (pp. 237 – €15) Giovanni Palatucci, ultimo ruolo giocato dalla madre nella sua educazio - Baba Schwartz – I 3000 di Auschwitz. Una questore di Fiume, deportato e morto a Da - ne”. Ognuno ha affrontato il peso del cognome storia vera – Ed. Newton Compton – 2017 chau, è stato nominato nel 1990 “Giusto del - che portava in modo diverso: alcuni rinnegan - (pp. 224 – € 9,90) Le memorie, raccontate in [email protected] le nazioni” ma, nel 2013, il Centro Studi “Pri - dolo, altri cancellandolo, altri non mutando forma narrativa ma accompagnate da fotogra - mo Levi” di New York ne contesta la figura, l’atteggiamento dei genitori; qualcuno si è fie e da documentazione, di una ebrea soprav - vissuta alla deportazione operata dai nazisti di tutti gli abitanti della piccola città ungherese di Nyìrbàtor nel 1944. Nella prima parte è de - scritta la vita serena dell’autrice nel suo villag - gio ed essa fa contrasto con la seconda parte che racconta, invece, le traversie della depor - tazione e della prigionia mentre, in qualche modo, si raccorda con il lieto fine della vicen - da umana della protagonista. (e) Paolo De Benedetti, Massimo Giuliani – Saper attendere. Il messia come speranza – Ed. Morcelliana – 2017 (pp. 84 – € 10) Questo libretto contiene l’ultimo scritto, pa - lesemente incompleto, scritto e pubblicato da Paolo De Benedetti, morto l’11 dicembre 2016, intitolato Il Messia come speranza. L’altro scritto che completa il volume si inti - tola Saper attendere. Sulla responsabilità di progettare il futuro senza l’ansia di portare a compimento ma oltre la falsa pace dell’iner - zia , composto da vari capitoletti, abbastanza slegati fra loro, che affrontano alcuni aspetti legati al messianesimo (l’attesa, la noia, la speranza, il progetto) nella tradizione ebraica e in quella cristiana. (e) Piero Stefani – “ Gli uni e gli altri”. La Chie - VIAGGI E PROMOZIONI TURISTICHE sa, Israele e le genti. Una ricerca teologica – 10137 TORINO - Piazza Pitagora, 9 Ed. Dehoniane Bologna – 2017 (pp. 298 –€ 26,50) Un compendioso libro sul dialogo Tel. 011/301.88.88 - Fax 011.309.12.01 ebraico-cristiano. L’autore, riconoscendo che, e-mail: [email protected] - internet: www.promoturviaggi.it in materia, molto resta ancora da fare, osser - va che ciò è, in gran parte, dovuto al fatto che • TUTTE LE POSSIBILITÀ PER VIAGGI IN ISRAELE “per un cristiano è spesso difficile capire che • TARIFFE AEREE “GIOVANI E STUDENTI” SU TEL AVIV gli ebrei non costituiscono solo una parallela • SISTEMAZIONI ECONOMICHE E DI LUSSO comunità di tipo religioso, una specie di chie - DOVUNQUE SUL POSTO sa senza Gesù ma sono un’en tità etnico-reli - giosa-culturale con una sua pro pria storia, le - CONTATTATECI E... DIVENTEREMO AMICI!! (segue a pag. 20) (segue da pag. 19) crisi dell’umanità – Ed. Morcelliana – 2017 ne della Shoah e le sue eredità – Ed. Einau - 20 (pp. 55 – € 6,50) Una chicca per filosofi e stu - di – 2017 (pp. 271 – € 30) Il libro illumina gata a una terra precisa”. Il dialogo cercato è, diosi di filosofia: il breve commento di un fi - un aspetto poco conosciuto della Shoah e, più dunque, difficile perché asimmetrico: “dal la - losofo ai testi postumi di Emmanuel Lévinas in generale, del lunghissimo processo politico to cristiano vi è un irrisolto bisogno di avan - Carnets de captivité et autres inédits . Difficile e organizzativo che portò a compimento lo zare questioni teologiche mentre da parte lettura per tutti gli altri. (e) smantellamento dei campi di concentramento ebraica prevalgono temi legati alla difesa dei Sayed Kashua – Ultimi dispacci di vita pale - e gli spostamenti che i sopravvissuti dovette - DIRETTRICE RESPONSABILE: valori comuni, all’istanza di lottare contro stinese in Israele – Ed. Neri Pozza – 2017 ro affrontare: “Liberazione non significò fine Anna Segre ogni manifestazione di antisemitismo quanto (pp. 315 – € 20) L’autore, scrittore e giornali - della Shoah. I sopravvissuti al lager e quelli COMITATO DI REDAZIONE: di antisionismo, al sostegno da riservarsi allo sta arabo israeliano, ha scritto per anni una ru - che si erano salvati nascondendosi o esilian - Manuel Disegni, Alda Guastalla Pons, Emilio Hirsch, Emilio Jona, Stato d’Israele, al rispetto integrale dell’iden - brica settimanale sul quotidiano Ha’aretz de - dosi dovettero affrontare anni di ulteriori Anna Maria Levi Fubini, Anna tità ebraica e quindi alla totale rinuncia a ogni scrivendo con ironia e assoluta irriverenza se sforzi per trovare un luogo da chiamare patria Segre, David Terracini forma, più o meno larvata, di proselitismo”. Il stesso, la sua famiglia, la loro vita quotidiana e ricostruire le proprie vite, ammesso che ci WEBMASTER: titolo del libro deriva da un passo della Lette - con pezzi che hanno avuto grande successo e siano infine riusciti”. L’autore non si soffer - Sergio Franzese ra agli Efesini: “Egli è venuto ad annunciare dai quali trapelano i problemi incontrati dagli ma soltanto sugli aspetti individuali e psico - SEGRETARIA DI REDAZIONE: pace a voi che eravate lontani / e pace a colo - arabi in Israele e le difficoltà di conciliare le logici ma anche, e soprattutto, sugli enormi Paola De Benedetti ro che erano vicini. Per mezzo di lui, infatti, due realtà. In questo libro ha raccolto i pezzi problemi che dovettero essere affrontati per REDAZIONE: Piazzetta Primo possiamo presentarci / gli uni e gli altri / al che vanno dal 2006 al 2014, anno in cui è emi - un ritorno a una quasi-normalità e sulle con - Levi, 12 - 10125 Torino Padre di un solo Spirito” così che, conclude grato con la famiglia a Chicago. Come in tut - seguenze anche di lungo periodo della geopo - PROGETTO GRAFICO di Bruno Scrascia, David Terracini l’autore, “Nella riflessione su questa duplicità te le raccolte di questo tipo, alcuni pezzi sono litica della liberazione. (e) di origine ricondotta all’unità di un solo spiri - davvero esilaranti, altri meno anche per il rife - COMPOSIZIONE E VIDEOIMPAGINAZIONE: to si trova il cuore della presente ricerca teo - rimento a una realtà di cui il lettori hanno una A cura di la fotocomposizione , logica”. (e) conoscenza diseguale. (e) Enrico Bosco (e) Via S. Pio V, 15 – 10125 Torino Bernhard Casper – Levinas pensatore della Dan Stone – La liberazione dei campi. La fi - e Silvana Momigliano Mustari (s) STAMPA: La Grafica Nuova, via Somalia 108/32 – Torino REGISTRAZIONE: Tribunale di Torino 16-9-1975 n. 2518

PROPRIETÀ: Gruppo di Studi Ebraici, associazione - presso il Centro Sociale della Co - munità Ebraica di Torino, Piazzetta Primo Levi, 12 - 10125 Torino c/c Postale 34998104 GRUPPO STUDI EBRAICI Piazzetta Primo Levi, 12 10125 Torino

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In alto, Abraham Mintchine, Minima moralia ritratto dell’artista come Arlecchino, dettaglio Qui a destra, PIO suonatore con cocorita Pio bove un corno. Pio per costrizione, Pio contro voglia, pio contro natura, Pio per arcadia, pio per eufemismo. Ci vuole un bel coraggio a dirmi pio E a dedicarmi persino un sonetto. Pio sarà Lei, professore, Dotto in greco e latino, Premio Nobel, che Batte alle chiuse imposte con ramoscelli di fiori In mancanza di meglio Mentre io m’inchino al giogo, pensi quanto contento. Fosse stato presente quando m’han reso pio Le sarebbe passata la voglia di fare versi E a mezzogiorno di mangiare il lesso. O pensa che io non veda, qui sul prato, Il mio fratello intero, erto, collerico, Che con un solo colpo delle reni Insemina la mia sorella vacca? Oy gevalt! Inaudita violenza La violenza di farmi nonviolento.

Primo Levi, Ad Ora incerta