Comune di Provincia di Lecco

Sindaco: Benedetto Negri Ass. all’Edilizia e Urbanistica: Benedetto Negri Responsabile Area Tecnica: Rodolfo Riva

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI GALBIATE ai sensi della L.r. 12/2005

DOCUMENTO DI PIANO RELAZIONE

Variante parziale non sostanziale n°1 al Piano di Governo del Territorio

Adottata con delibera n°3 del Consiglio Comunale del 02/03/2016

Approvata con delibera n°45 del Consiglio Comunale del 22/09/2016

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Piano del Governo del Territorio Comune di Galbiate Provincia di Lecco Sindaco: Benedetto Negri Assessore all’Edilizia e Urbanistica: Benedetto Negri Responsabile Area Tecnica: Rodolfo Riva

Gruppo di lavoro PGT Associazione Temporanea tra Professionisti: Danilo Palazzo - capogruppo Angela Colucci Roberto Fusari con: Valeria Romagnoli Laura Boi Ramon Busi Consulenza giuridica: Elisabetta Mariotti

Gruppo di lavoro Variante n°1 Angela Colucci con: Chiara Cortinovis Roberto Adami

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INDICE DEL DOCUMENTO:

0.IL RUOLO DEL DOCUMENTO DI PIANO 5 1.LA PARTECIPAZIONE E LE ISTANZE 9 . 1.1 LE ISTANZE DELLA POPOLAZIONE 10 Le istanze dei cittadini 10 Le istanze dei ragazzi 14 Le istanze delle comunità insediate 16 . 1.2 LE ISTANZE DELL’AMMINISTRAZIONE 17 . 1.3 LE ISTANZE SOVRALOCALI 19 2.LE OPPORTUNITÀ E LE CRITICITÀ DEL TERRITORIO COMUNALE 21 . 2.1 LE OPPORTUNITÀ DEL SISTEMA TERRITORIALE 21 . 2.2 LE CRITICITÀ DEL SISTEMA TERRITORIALE 24 . 2.3 IL SISTEMA DELLA MOBILITÀ 26 Criticità e opportunità a livello territoriale 26 Criticità e opportunità a livello comunale 27 Criticità e opportunità al livello delle frazioni 28 3.LO SVILUPPO E LE TRASFORMAZIONI DEL TERRITORIO 31 . 3.1 IL SISTEMA DEI VALORI, DELLE STRATEGIE, DELLE AZIONI E DEI METAPROGETTI 31 . 3.2 LE STRATEGIE PER LA QUALITÀ TERRITORIALE 33 . 3.3 LE PROGETTUALITÀ DEL P.G.T. 53 I Metaprogetti 53 La riqualificazione del lungo Lago di Annone 53 La porta urbana di Ponte Azzone Visconti 53 Il sistema degli spazi pubblici e dei luoghi di Villa Vergano 54 Valorizzazione del nucleo di Bartesate 54 La rete ecologica 54 4.IL PAESAGGIO 55 . 4.1 LA STRUTTURA DEL PAESAGGIO REGIONALE E PROVINCIALE 55 . 4.2 IL PAESAGGIO DI GALBIATE 59 I valori paesaggistici 60 . 4.3 LE SENSIBILITÀ PAESAGGISTICHE 63 5.LE AREE AGRICOLE E LA RETE ECOLOGICA 66 . 5.1 L’INDIVIDUAZIONE DELLE AREE AGRICOLE NEL P.G.T. 66 Il metodo di definizione delle aree agricole 67 Bilancio e considerazioni sulla compatibilità tra i contenuti del P.G.T. e gli indirizzi del P.T.C.P. 68 6.I PROGETTI PER LA MOBILITÀ 70 . 6.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE DELLE RETI DI TRASPORTO 70 7.GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE 75 8.CONSUMO DI SUOLO DEL PGT 77

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Indice delle figure: Figura 1 - La localizzazione delle istanze e ed i criteri di valutazione ...... 12 Figura 2 - Esito della fase di valutazione delle istanze ...... 13 Figura 3 - La carta delle istanze dei bambini ...... 14 Figura 4 - Calcolo del numero di abitanti teorici delle zone B e C non complete ...... 17 Figura 5 - Calcolo della slp realizzabile totale per le zone D non complete ...... 17 Figura 6 - Stato di attuazione dei Piani di Lottizzazione e dei Piani di Recupero previsti dal Piano Regolatore vigente ...... 18 Figura 7 - Criticità e opportunità a livello territoriale ...... 26 Figura 8 - Criticità e opportunità a livello comunale ...... 28 Figura 9 - Il sistema delle strategie, azioni per il Documento di Piano di Galbiate ...... 32 Figura 10 – Ambiti geografici, unità tipologiche ed elementi identificativi di paesaggio ...... 55 Figura 11 - Contenimento dei processi di degrado paesaggistico: tematiche rilevanti ...... 56 Figura 12 - Estratto della tavola del P.T.C.P. – Quadro strutturale dei valori paesistici ed ambientali ...... 57 Figura 13 - Il sistema delle unità di paesaggio individuate dal P.T.C.P. di Lecco ...... 58 Figura 14 - Estratto della tavola 7 del P.T.C.P. - le tutele paesistiche ...... 58 Figura 15 - Viste su Galbiate dal Lago di Annone, dal Monte Barro, dal Fiume Adda ...... 60 Figura 16 - Il sistema degli ambiti agricoli individuati dalla provincia di Lecco...... 67 Figura 17 - Inquadramento territoriale delle reti di trasporto – linee strategiche...... 70 Figura 18 - Schema funzionale delle reti di trasporto comunali – linee strategiche ...... 72 indice delle tabelle: Tabella 1 - Sintesi delle superfici per categoria di richiesta di destinazione d’uso delle istanze 10 Tabella 2 - Sintesi tra la destinazione d’uso vigente e le destinazioni d’uso richieste...... 11 Tabella 3 - Localizzazione ed istanze dei bambini...... 15 Tabella 4 - I paesaggi di Galbiate e i valori paesaggistici ...... 61 Tabella 5 - Le classi di sensibilità paesaggistica ...... 63 Tabella 6 – Sintesi delle informazioni e dei dati territoriali utilizzati per l’individuazione delle aree agricole e boschive ...... 68 allegati: Schede frazioni mobilità: opportunità e criticità Scheda di sintesi: valori strategie ed azioni del Documento di Piano Schede degli ambiti di trasformazione

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0.IL RUOLO DEL DOCUMENTO DI PIANO La pratica urbanistica in Lombardia ha goduto, negli ultimi due decenni (con un’accelerazione nell’ultimo) di una serie di cambiamenti del regime giuridico orientata all’interpretazione delle richieste di rinnovamento che emergevano dagli addetti ai lavori. Amministratori, tecnici e utenti del territorio hanno più volte chiesto, nei modi e nelle sedi più disparate, una riforma che conducesse a una minore rigidità dello strumento urbanistico, a tempi certi, a procedure più celeri. Queste richieste sono state interpretate dall’amministrazione regionale lombarda, in parallelo ad altre regioni che hanno riformato le proprie normative urbanistiche, facendo evolvere le forme e le modalità della pratica pianificatoria verso orientamenti normativi che riconoscevano questioni quali:  l'abbandono del grande piano e delle narrazioni urbanistiche (determinata da una crisi dei grandi apparati teorici e operativi che li supportavano);  la ricerca di modalità di regolazione più circoscritte spazialmente e temporalmente;  l’attivazione della partecipazione nei processi di piano e di progettazione;  la predisposizione di strumenti di valutazione ex ante ed ex post da agire internamente al processo;  la ridefinizione dei ruoli dei soggetti pubblici, privati e sociali (e la loro partecipazione al- le pratiche urbanistiche);  il ricorso a forme di partenariato e di combinazione tra soggetti pubblici e attori privati sperimentati, con successo, in contesti internazionali e in qualche esperienza nazionale;  l’interpretazione del principio di sussidiarietà inteso come il contributo in termini di re- gole e strumenti che la pubblica amministrazione definisce per attivare processi agiti dalle componenti della società civile;  l’orientamento delle azioni di governo non solo a singole realtà urbane ma anche a si- stemi di città. In generale, molte delle norme nazionali e regionali promulgate negli ultimi due decenni hanno teso al passaggio verso nuove forme di piano:  meno dirigistiche,  con una normativa tendenzialmente meno farraginosa e rigida,  in grado di mettere in campo forme dialogiche con la realtà (che scelgono di rappresen- tare attraverso la dimensione delle strategie, degli obiettivi e delle criticità),  che attivano nuovi programmi per la trasformazione urbana,  che avviano nuove modalità di redazione, comunicazione e gestione del progetto urba- nistico e urbano. Le leggi promulgate da alcune Regioni italiane hanno teso a dare risposta alle esigenze che si andavano formando nella pratica e nel dibattito urbanistico riformando −nei limiti della legge 1150/1942 e, dopo il 2001, della riforma del Titolo V della Costituzione−, i contenuti del PRG e avviando pratiche innovative di governo del territorio. La Regione Lombardia, in particolare, ha approvato un sistema di leggi regionali che rispondevano a tali esigenze, introducendo alcune sostanziali modifiche alla normativa urbanistica regionale (che datava 1975) sin dal 1997, con la L.r. 23/97 sulla semplificazione delle procedure di variante. Gli adeguamenti alle normative e ai programmi nazionali, sono proseguiti con la L.R. 9/1999 (che introduceva il Documento di Inquadramento e i Piani Integrati di Intervento), la L.R. 1/2000 (che trasferiva alle province, dotate di Piani Territoriali di Coordinamento, il compito di verificare la compatibilità dei piani comunali con i contenuti del P.T.C.P.) e la L.R. 1/2001 (che, tra l’altro, introduceva il Piano dei Servizi e nuove norme relative alla dotazione di aree per attrezzature pubbliche). Nel 2005, dopo una stagione di norme sparse che aggiustavano, come potevano, poteri e procedure dei comuni o delle province, intervenendo su temi quali quelli della gestione e del governo del paesaggio e dei suoi beni, dei servizi o dell’urbanistica operativa, la Regione Lombardia promulga il 11 marzo 2005 la L.R. 12 “Legge per il Governo del Territorio”. La L.R. 12/2005, fino a oggi (giugno 2008) è stata integrata e modificata da quattro leggi regionali: L.R. 20/05, L.R. 6/2006, L.R. 12/2006 e L.R. 4/2008 che hanno corretto alcuni aspetti della legge regionale ritenuti critici dal legislatore. La L.R. 12/2005, e le sue modifiche, non intervengono solo sulla riforma dello strumento

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comunale, il Piano Regolatore Generale, ma anche su altri livelli della pianificazione e sulla disciplina della pratica edilizia tanto che la legge regionale può essere definita come “testo unico urbanistico-edilizio”. D’altronde la parte più segnatamente rilevante è quella relativa alla riforma del governo del territorio comunale, per gli effetti diffusi che potrà avere. Il Piano di Governo del Territorio, P.G.T., è composto da tre atti: Il Documento di Piano, Il Piano dei Servizi e il Piano delle Regole. Il Documento di Piano, giusta l’art. 8 comma 2 della L.R. 12/2005 e successive modifiche: a) «individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore strategico per la politica territoriale, indicando i limiti e le condizioni in ragione dei quali siano ambientalmente sostenibili e coerenti con le previsioni ad efficacia prevalente di livello sovracomunale; b) determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del P.G.T.; nella definizione di tali obiettivi il documento di piano tiene conto della riqualificazione del territorio, della minimizzazione del consumo del suolo in coerenza con l’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, della definizione dell’assetto viabilistico e della mobilità, nonché della possibilità di utilizzazione e miglioramento dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, anche a livello sovracomunale; c) determina, in coerenza con i predetti obiettivi e con le politiche per la mobilità, le politiche di intervento per la residenza, ivi comprese le eventuali politiche per l’edilizia residenziale pubblica, le attività produttive primarie, secondarie e terziarie, ivi comprese quelle della distribuzione commerciale, evidenziando le scelte di rilevanza sovracomunale, in applicazione dell’articolo 15, commi 1 e 2, lettera g); d) dimostra la compatibilità delle predette politiche di intervento e della mobilità con le risorse economiche attivabili dalla pubblica amministrazione, anche in relazione agli effetti indotti sul territorio contiguo; e) individua, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, gli ambiti di trasformazione, definendo i relativi criteri di intervento, preordinati alla tutela ambientale, paesaggistica e storico-monumentale, ecologica, geologica, idrogeologica e sismica, laddove in tali ambiti siano comprese aree qualificate a tali fini nella documentazione conoscitiva; e bis) individua, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, le aree di cui all’articolo 1, comma 3 bis (aree degradate o dismesse, che possono compromettere la sostenibilità e la compatibilità urbanistica, la tutela dell’ambiente e gli aspetti socio-economici), determinando le finalità del recupero e le modalità d’intervento, anche in coerenza con gli obiettivi dell’articolo 88, comma 2 (riqualificazione urbana ed ambientale con particolare riferimento ai centri storici, alle aree periferiche, nonché alle aree degradate o dismesse); e ter) d’intesa con i comuni limitrofi, può individuare, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, le aree nelle quali il piano dei servizi prevede la localizzazione dei campi di sosta o di transito dei nomadi; e quater) individua i principali elementi caratterizzanti il paesaggio ed il territorio, definendo altresì specifici requisiti degli interventi incidenti sul carattere del paesaggio e sui modi in cui questo viene percepito; f) determina le modalità di recepimento delle previsioni prevalenti contenute nei piani di livello sovracomunale e la eventuale proposizione, a tali livelli, di obiettivi di interesse comunale; g) definisce gli eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione.

3. Il documento di piano non contiene previsioni che producano effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. 4. Il documento di piano ha validità quinquennale ed è sempre modificabile. Scaduto tale termine, il comune provvede all’approvazione di un nuovo documento di piano; in caso di inadempienza si applicano le norme di cui all’articolo 25, comma 7». Il Documento di Piano fondato sull’apparente illogicità dell’ossimoro: “contenuto strategico di un documento con validità quinquennale”, mostra di essere, tra i tre atti che compongono il Piano di Governo del Territorio lombardo, quello sul quale è maggiore l’investimento in termini DOCUMENTO DI PIANO_PAGINA 6

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di innovazione: per i suoi propri contenuti, per la complessità che assieme comprende analisi e previsione, per la necessità di redigerlo e governare alcuni contenuti entro le scadenze di mandato della giunta, per il suo contenuto politico-programmatico, che deve soddisfare la rappresentazione cartografica di politiche e al contempo essere compreso da un pubblico ampio, per la responsabilità che ha nei confronti del territorio, delle risorse e dei soggetti che il territorio e le risorse abitano, usano e trasformano, e, infine, per la visione di processo e di compatibilità con le scelte e gli interventi dei diversi livelli di piano. La sua stessa validità quinquennale, combinata con la strategicità che lo contraddistingue, in realtà fa pensare che al suo interno debbano essere individuati obiettivi e orientamenti da collocare in una prospettiva di più lungo termine di quella dei cinque anni. Il Documento di Piano del P.G.T. di Galbiate ha una strettissima relazione con il Documento Strategico “Galbiate territorio dei due laghi”, redatto tra il novembre 2004 (precedente quindi all’uscita della legge regionale 12/2005) e il novembre 2005, con una revisione del febbraio 2006, data di poco successiva all’uscita dei criteri attuativi: “Modalità per la pianificazione comunale”. Il Documento Strategico di Galbiate (DS) si è avviato come atto volontario dell’amministrazione comunale, in attesa dell’imminente uscita della legge urbanistica regionale, per anticipare alcune possibili linee di tendenza delle azioni di governo del territorio. Il Documento Strategico è stato costruito con l’intenzione di farlo diventare un documento politico-programmatico capace di definire gli obiettivi condivisi dell’Amministrazione (si è ottenuto, che sui contenuti del Documento Strategico ci fosse un’approvazione da parte della Giunta Comunale) che stabilisse temi, strategie, criteri e principi in grado di orientare la futura azione amministrativa in campo urbanistico, oltre a indicare, laddove possibile e auspicabile, i passaggi da avviare anche nella fase precedente all’elaborazione del P.G.T. o da realizzare extra-piano (concorsi di idee, organizzazione di tavoli, studi di fattibilità, progetti, …) ma orientate dal Documento Strategico. Il movente della proposta di redigere un documento strategico, nonostante la sua assenza nel quadro normativo nazionale e regionale −almeno all’epoca di avvio del processo−, stava nella consapevolezza dell’utilità di un documento di questa natura, anche per un comune di medie dimensioni come Galbiate. Il DS è stato redatto con l’obiettivo di farne «lo strumento all’interno del quale le città e le società locali possono costruire, in un impegno comune e consapevole, la visione condivisa e dinamica del proprio futuro e del proprio posizionamento competitivo, finalizzando, secondo un approccio aperto e flessibile, le proprie politiche, le proprie scelte di priorità, i propri investimenti, per ottimizzarne l’efficacia» (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 2004, corsivo nostro). La dimensione della volontarietà della produzione dello strumento, nel caso di Galbiate in particolare, è stata “premiata” laddove ha trovato prime opportune ed efficaci sponde nella normativa regionale lombarda approvata nel 2005 e precise e dettagliate conferme operative e, finanche lessicali, nei criteri attuativi approvati nel dicembre 2005. Il Documento Strategico di Galbiate aveva molti punti in comune con il Documento di Piano previsto dalla L.R. 12/05. In particolare, il Documento Strategico si è confrontato, e ha contemplato tra i propri contenuti, i dati analitici, progettuali e propositivi del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Lecco e ha anticipato gli obiettivi di sviluppo in un formato che non poteva ingenerare effetti giuridici sui suoli. Il Documento Strategico di Galbiate è stato assunto dall’amministrazione come documento di base per l’attribuzione dell’incarico per la redazione del P.G.T. Il Documento Strategico di Galbiate è un elaborato composto da tavole, a scale idonee a comprendere il territorio insediato e di correlazione con i comuni contermini e il territorio provinciale, e da una relazione – articolata nei tematismi Territorio e Mobilità − che ha l’obiettivo di:  fornire un quadro delle condizioni problematiche del territorio comunale sulle quali inve- stire in termini di approfondimenti nelle fasi successive;

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 riconoscere, a fronte di indagini rapide e di natura euristica, associate ad altre basate su dati già disponibili ed elaborati, i passaggi più corretti da eseguire in successione;  orientare i successivi passaggi della stesura tecnica del P.G.T. Il Documento Strategico ha offerto un’interpretazione e una serie di proposte per il territorio comunale che hanno fatto da base di riferimento per la stesura del presente Documento di Piano.

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1.LA PARTECIPAZIONE E LE ISTANZE La Legge 12/2005 reimposta rispetto alla normativa regionale precedente e alla legge urbanistica nazionale l’istituto della partecipazione. I primi articoli della legge regionale sottolineano il valore del tema della partecipazione come “criterio ispiratore” (art, 1, comma 2: “La presente legge si ispira ai criteri di sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, sostenibilità, partecipazione, collaborazione, flessibilità, compensazione ed efficienza”) e come il “Governo del Territorio” sia caratterizzato da “la partecipazione diffusa dei cittadini e delle loro associazioni” (art. 2, comma 5, punto b). L’articolo 13 della stessa legge determina che l’Amministrazione Comunale all’avvio del procedimento per le attività di redazione del P.G.T. stabilisca “il termine entro il quale chiunque abbia interesse, anche per la tutela degli interessi diffusi, [possa] presentare suggerimenti e proposte. Il comune può, altresì, determinare altre forme di pubblicità e partecipazione”. Nel documento “Modalità per la pianificazione comunale L.R. 12/2005, art. 7”, predisposto dalla Direzione Generale Territorio e Urbanistica, Unità Organizzativa Pianificazione Territoriale e Urbana, qualche mese dopo l’uscita della legge, il termine “suggerimenti” è sostituito da “istanze” a indicare, da quel momento, quelle indicazioni relative allo sviluppo futuro del territorio provenienti dai cittadini, singoli o in forma associata. La presentazione delle istanze, da parte dei cittadini, delle quali tenere conto nella fase di redazione del Documento di Piano, è quindi un momento di partecipazione della cittadinanza. Il termine istanza rimanda sia al suo significato in ambito giuridico («richiesta rivolta a un organo amministrativo di compiere una data attività attinente alla esplicazione della propria funzione», Vocabolario Zingarelli della lingua italiana), sia ai concetti di necessità ed esigenza. Richiesta, necessità ed esigenza, sono intrinseci negli obiettivi espressi dai cittadini e dalle associazioni, e quindi per estensione anche all’amministrazione comunale e alle amministrazioni dei governi di livello superiore (Parchi, Comunità Montane, Province, Regioni, ecc.), ma sono anche tipicamente associabili agli attributi e alle limitazioni che il sito possiede, ovvero alle esigenze e necessità di tutela e valorizzazione che emergono dall’analisi e dalla conoscenza dell’ambiente e del paesaggio. Data quindi per estesa la definizione di istanze, il Documento di Piano del P.G.T. di Galbiate ha potuto contare su una serie di elementi che ne hanno composto il quadro di riferimento dal quale prendere le mosse:  le istanze dei cittadini: costituite dalle istanze presentate all’avvio del procedimento e da quelle che sono state sottoposte all’attenzione dell’ufficio tecnico e dei professionisti incaricati o eventualmente emergenti da altre forme di partecipazione (quella con gli studenti delle elementari e delle medie, per esempio);  le istanze dell’amministrazione comunale: emerse dagli incontri con i tecnici (comunali e degli enti di supporto) e gli amministratori relativamente ai seguenti temi: o Sistema insediativo (frazioni e criteri insediativi/principi); o Sistema dei servizi; o Spazio pubblico (rete degli spazi pubblici e del verde urbano); o Sistema produttivo, terziario e commerciale; o Mobilità; o Sistema ambientale, paesaggio e rischi territoriali; o Progetti e meta progetti in corso; o Parti del vigente PRG non realizzate ma che si intendono realizzare o completare.  le istanze del territorio e dell’ambiente che emergono dal censimento degli elementi vincolati e degli elementi di pregio analizzati (contenuti nel quadro conoscitivo);  le istanze degli enti sovraordinati contenuti negli strumenti territoriali e nei documenti di natura politica che hanno prodotto. A questo gruppo di istanze, che hanno composto un quadro composito di istanze intese come richieste e di istanze intese come presupposti (ambientali o paesaggistici) di cui tenere conto, sono stati aggiunti contenuti di richieste, conoscitivi e propositivi, già compresi nel Documento Strategico di Galbiate. Nei successivi paragrafi sono sintetizzati i principali elementi emersi dalla fase di

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partecipazione e dalla lettura del quadro programmatico. Costituiscono un riferimento integrante del presente paragrafo i capitoli e le relative schede di sintesi del quadro conoscitivo dedicati al processo partecipativo, al quadro programmatico locale e al quadro programmatico sovraordinato.

. 1.1 LE ISTANZE DELLA POPOLAZIONE

Quadro Conoscitivo_ Cap.10

Le istanze dei cittadini La maggior parte delle istanze presentate all’amministrazione di Galbiate richiede il cambio di destinazione d’uso ai fini edificatori. Nessuna istanza presentata è orientata a fornire linee guida e suggerimenti per lo sviluppo complessivo del territorio o al suggerimento di iniziative per il miglioramento della qualità della vita nel comune. In particolare la superficie totale coinvolta dalle istanze è di 160.269 metri quadri (che corrisponderebbe, se fossero tutte accolte, al 1 % dell’intera superficie comunale e al 7% di quella edificata). Nella tabella sono state confrontate le differenti tipologie di richieste in relazione alle destinazioni d’uso denunciate nelle istanze. La maggior parte delle istanze presentate riguardano richieste di cambiamento di destinazione d’uso da agricolo (con differenti associazioni agricolo e verde privato, o agricolo e a standard) a edificabile con funzioni residenziali (77% circa, oltre a un 10% di genericamente edificabile e 4% di residenziale produttivo, pari a una quota complessiva del 91%). Nella tabella che segue il calcolo delle superfici deve essere inteso a titolo indicativo, poiché la digitalizzazione delle istanze è stata effettuata a partire dalle cartografie consegnate che presentavano basi cartografiche disomogenee e indicazioni non sempre chiaramente interpretabili. Tabella 1 - Sintesi delle superfici per categoria di richiesta di destinazione d’uso delle istanze

USI DEL SUOLO VERSO I SUPERFICIE COIN- PERCENTUALE QUALI È STATA PRESEN-VOLTA PER CATE-SUPERFICIE TOTALE SU TOTALE I- TATA GORIA DI MODIFI- ISTANZE (MQ) STANZE RICHIESTA DI MODIFICA CA (MQ)

agricolo 1.846 160.269 1,15 parcheggio interrato 3.619 160.269 2,26 commerciale 2.203 160.269 1,37 edificabile non specifica- 15.475 160.269 9,66 to produttivo 3.231 160.269 2,02 residenziale 113.391 160.269 70,75 residenziale convenzio- 9.720 160.269 6,06 nata residenziale e produttivo 6.530 160.269 4,07 ricettivo 4.254 160.269 2,65

totale superficie istanze 160.269 160.269 100,00

totale comune 160.269 16.200.000 1,00

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Nella tabella che segue è stato fatto un confronto tra le superfici delle destinazioni d’uso attuali e le superfici edificabili richieste Tabella 2 - Sintesi tra la destinazione d’uso vigente e le destinazioni d’uso richieste.

SUPERFICIE EDIFICABILE RICHIESTA DESTINAZIONE D'USO STATO ATTUALE (CAMBIO DI DESTINAZIONE D'USO) MQ agricolo 94.412 verde privato 15.520 agricolo e verde privato 8.563 misto 26.357 standard/edificabile 13.571 totale superficie edificabile richiesta 158.423

DESTINAZIONE D'USO STATO ATTUALE SUPERFICIE AGRICOLA RICHIESTA superficie edificabile (mista) 1.846

superficie totale coinvolta da istanze 160.269 superficie agricole e a verde coinvolta nelle richiesta di edificabilità 118.495

Nella fase di costruzione delle scelte del P.G.T. è stato considerato e valutato il complesso delle istanze presentate dai cittadini. Le istanze presentate sono state in primo luogo confrontate con i principali vincoli sovraordinati e previgenti (regime di vincolo di inedificabilità) al fine di valutarne l’effettiva fattibilità. Da questa prima fase sono state escluse quelle istanze che risultavano essere localizzate all’interno di:  ambiti di tutela del sistema naturale (Parco Regionale del Monte Barro);  ambiti ad elevati rischio idrogeologico (classe quarta della fattibilità geologica del Comune di Galbiate, ambiti di elevato rischio derivanti dal Piano di Assetto idrogeologico dell’Autorità del Bacino del fiume Po);  ambiti di tutela dei pozzi di captazione dell’acqua potabile;  ambiti localizzati in prossimità della linea di alta tensione. Nella seconda fase le istanze sono state confrontate con il progetto di Rete ecologica del P.T.C.P. di Lecco e con i principi e gli obiettivi alla base della costruzione del sistema delle strategie del Documento Strategico (che hanno costituito il riferimento per la costruzione del P.G.T.), in particolare sono state considerati i seguenti criteri e indirizzi:  rete ecologica provinciale;  mantenimento della separazione tra gli abitati (documento strategico e P.T.C.P. di Lecco);  contenimento della dispersione insediativa (P.T.C.P. di Lecco e Documento Strategico). A chiusura di tale confronto sono state escluse le istanze che si ponevano in netto contrasto con gli indirizzi della rete ecologica provinciale e con il principio del mantenimento della separazione tra gli abitati e sono state individuate quali istanze critiche, e quindi da escludersi, le istanze localizzate all’esterno degli ambiti edificati. A chiusura di tale fase di valutazione le istanze giudicate coerenti con il sistema dei vincoli

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sovraordinati e con gli indirizzi del P.T.C.P. e con gli obiettivi del P.G.T. sono state integrate nel processo di costruzione delle scelte di piano. Figura 1 - La localizzazione delle istanze e ed i criteri di valutazione

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Figura 2 - Esito della fase di valutazione delle istanze

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Le istanze dei ragazzi Durante il processo di costruzione del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.), l’Amministrazione Comunale, insieme ai progettisti incaricati per la redazione del piano, ha attivato un lavoro di partecipazione con le scuole, coinvolgendo i ragazzi della scuola media Giovanni XXIII (referente professore Cosimo Forestieri) e i bambini della scuola elementare A. Stoppani (referente maestra Claudia Lietti). Un particolare esito del processo di partecipazione con i bambini delle elementari è stata la carta delle istanze dei bambini, che localizza sul territorio comunale alcune proposte di miglioramento. Figura 3 - La carta delle istanze dei bambini

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Tabella 3 - Localizzazione ed istanze dei bambini.

1 Pista ciclabile 2 Campo da Calcio 3 Campo da Pallavolo 4 Tappeti elastici 5 Spazio Attrezzato 6 Riqualificazione parco giochi 7 Spazio attrezzato per cani 8 Discoteca 9 Piscina

Le istanze proposte dai bambini delle elementari nel loro complesso suggeriscono la necessità di un potenziamento delle strutture e delle attrezzature per il gioco e per lo sport dedicato a bambini e ragazzi. Per quanto riguarda la localizzazione delle proposte (campo da calcio, le attrezzature sportive come i tappeti elastici e la pista ciclabile), esse risultano localizzate nel centro di Galbiate in luoghi già utilizzati e noti ai bambini. Inevitabilmente alcune istanze non possono essere prese in considerazione in quanto non rientrano nelle competenze del P.G.T. (come la discoteca) oppure, come per le istanze dei cittadini, risultano localizzate in ambiti di tutela (come la proposta della piscina pensata a nord di Galbiate all’interno del Parco del Monte Barro), mentre altre possono costituire un importante suggerimento per future iniziative dell’Amministrazione Comunale (come l’area attrezzata per cani o il centro assistenziale per persone in difficoltà). Nel complesso è importante registrare l’esigenza espressa dai bambini delle elementari di potenziare gli spazi verdi e pubblici esistenti con attrezzature mirate a giochi e attività sportive per bambini e ragazzi di età compresa tra i 7 e i 13 anni. L’Amministrazione Comunale ha già avviato la realizzazione di un progetto di riqualificazione del parco giochi localizzato nei pressi della biblioteca che prevede proprio la costruzione di alcune attrezzature per attività sportive e di gioco.

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Le istanze delle comunità insediate A seguito degli incontri con i presidenti delle frazioni, che hanno previsto un incontro/confronto e un contestuale sopralluogo al fine di avere un quadro delle caratteristiche del luogo, sono emerse importanti informazioni e indicazioni (di cui si dà conto in maniera più dettagliata nel Quadro conoscitivo paragrafo 10.3). Nel presente paragrafo sono sintetizzate le principali tipologie delle criticità e delle principali istanze e proposte emerse. Mobilità. In tutti gli incontri sono state denunciate, con differente intensità ed urgenza, la presenza di problematiche di sicurezza delle strade. In particolare le strade provinciali che attraversano i nuclei delle frazioni creano problemi di sicurezza per la velocità di transito dei mezzi e per la scarsa sicurezza e visibilità degli attraversamenti (nelle frazioni di Bartesate e VillaVergano la strada provinciale divide funzioni principali come residenza e scuole, nelle frazioni di Sala e Ponte la strada a alto scorrimento impedisce, rispettivamente, la fruizione del Lago di Annone e del fiume Adda). In generale viene denunciata una scarsa qualità degli assi stradali (scarsa manutenzione di marciapiedi, in alcuni tratti assenza di questi anche in corrispondenza di centri urbani). Spazi pubblici e servizi. In generale tutti denunciano una scarsità di aree a parcheggio. Si denuncia, inoltre, una scarsa presenza di spazi pubblici attrezzati nei nuclei di Villa e in parte di Vergano (o la loro scarsa qualità, se presenti, che conduce ad un sostanziale sottoutilizzo). In particolare per le frazioni di Villa-Vergano viene proposto un progetto integrato per il recupero degli spazi pubblici (recupero della piazza di Villa) e dei numerosi percorsi pedonali e scalette presenti che connettono i nuclei e le funzioni urbane e servizi presenti. Nella frazione di Ponte è segnalata un’iniziativa locale di manutenzione del percorso lungo il fiume, che si auspica venga mantenuto in maniera più efficiente dalla Pubblica Amministrazione. Non vengono denunciate particolari carenze nei servizi pubblici offerti. Nella frazione di Bartesate si sottolinea l’importanza del ruolo delle corti interne degli edifici del centro storico, che anticamente costituivano il vero sistema degli spazi pubblici della frazione. Nella frazione si vuole attivare un progetto di apertura delle corti in occasione di specifiche ricorrenze/giornate. Paesaggio e ambiente. Le maggiori criticità emerse riguardano la gestione del dissesto idrogeologico. Sono segnalate problematiche negli insediamenti di Galbiate, Sala al Barro: durante le piogge spesso i sistemi di collettamento dei torrenti tombinati non risultano sufficienti e vi sono allagamenti dovuti alla fuoriuscita di acqua dai tombini. A Sala, inoltre, vi è un problema di ridotte esondazioni del torrente (a sud in prossimità dell’ultimo insediamento prima della frazione di Rossa). A Bartesate è denunciata la problematica degli allacciamenti alla rete fognaria per le recenti edificazioni (a Sud della frazione) che non risultano serviti in maniera sufficiente dalla rete. Nella frazione di Sala al Barro vi sono problematiche di convivenza tra le attività produttive esistenti e il sistema delle residenze. Sistema insediativo. Non emergono richieste per nuove edificazioni (viene sottolineata però l’appetibilità del contesto e l’esistenza di pressioni da parte di operatori immobiliari). In tutti gli incontri, ed a seguito dei sopralluoghi, vengono denunciate situazioni di sottoutilizzo e/o di abbandono di edifici localizzati nei nuclei storici. Unica eccezione è il nucleo storico di Bartesate che, ad esclusione di pochi edifici, ha visto di recente una fase di recupero degli edifici del centro storico.

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. 1.2 LE ISTANZE DELL’AMMINISTRAZIONE

Quadro Conoscitivo _ Cap. 2 e Scheda di sintesi 4 Le istanze dell’Amministrazione Comunale, per quanto declinate e precisate nel corso del processo di costruzione del piano, coincidono con le strategie contenute nel Documento Strategico. Un’attenzione particolare è stata prestata all’analisi dello stato di attuazione delle previsioni del PRG, dalla quale emerge la presenza di diverse zone non completate (soprattutto zone B), delle quali il Piano delle Regole dovrà tenere conto. Di tali zone è stata predisposta la sottostante tabella, nella quale sono stati calcolati, attraverso l’indice fondiario If, come da NTA del Piano Regolatore vigente, il numero di abitanti teorici, con Volume/100 e con Volume/150, il cui totale risulta essere, rispettivamente, di 147 e di 98 abitanti. Figura 4 - Calcolo del numero di abitanti teorici delle zone B e C non complete

Dall’analisi del Piano Regolatore emerge anche la presenza di diverse zone D non completate. Di seguito viene riportata la relativa tabella, con il calcolo della slp realizzabile per ognuna delle aree considerate. Figura 5 - Calcolo della slp realizzabile totale per le zone D non complete

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Dalla tabella emerge che la SLP realizzabile, da destinare alle zone D1 risulta pari a circa 14.310 mq. Del Piano Regolatore vigente è stato inoltre analizzato lo stato di attuazione dei Piani di Lottizzazione e dei Piani di Recupero previsti. In particolare, all’interno della mappa in figura, sono stati distinti i piani di lottizzazione non attuati, da quelli in attuazione. Nelle tabelle sottostanti sono riportati i suddetti piani con l’indicazione del totale delle superfici realizzabili e il calcolo del numero di abitanti teorici da prevedere, calcolato, anche in questo caso, con Volume/100 e con Volume/150. Il totale risulta essere di 449 e 419 abitanti per i piani in attuazione e di 43 per i piani non attuati. Occorre segnalare che per i piani identificati come PR2, PL5, PL9, PL10 e Pr Cavour, il numero di abitanti calcolato è stato estratto dalle NTA del Piano Regolatore vigente. Figura 6 - Stato di attuazione dei Piani di Lottizzazione e dei Piani di Recupero previ- sti dal Piano Regolatore vigente

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. 1.3 LE ISTANZE SOVRALOCALI

Quadro Conoscitivo _ Cap. 1 e Scheda di sintesi 2 In sintesi, dall’ampio quadro delle progettualità e degli indirizzi contenuti negli strumenti di governo del territorio sovra-locali, emergono chiaramente alcune considerazioni che caratterizzano il territorio comunale di Galbiate. Tutti gli strumenti di pianificazione sottolineano:  l’elevato pregio paesistico del contesto galbiatese;  la presenza di ambiti di rilevante pregio naturalistico e un elevato livello di connettività ecosistemica. Inoltre, dal quadro generale degli strumenti emerge l’assenza di progetti territoriali di grandi dimensioni (progetti infrastrutturali o previsioni di localizzazione di attività e/o funzioni di ampie dimensioni) che possano nel breve e medio periodo implicare trasformazioni profonde nell’assetto territoriale del contesto. Le progettualità e gli indirizzi messi in campo dalla Regione, dalla Provincia e dagli altri Enti territoriali sono principalmente indirizzate ai seguenti temi: Valorizzazione del paesaggio. Il Piano Territoriale Regionale e il Piano Paesistico Regionale 2008 determinano gli aspetti di valorizzazione del paesaggio sia attraverso indirizzi di tutela specifica sia attraverso proposte di progettualità. La Provincia di Lecco attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale prevede, oltre alle forme di tutela, l’attivazione di interventi per la valorizzazione del paesaggio come l’istituzione di Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS). La Comunità Montana mette in campo strategie per il miglioramento qualitativo dei boschi e la tutela del paesaggio degli ambiti di coltivazione tradizionale come gli ulivi ed i terrazzamenti. Valorizzazione dei valori culturali, storici, architettonici, archeologici e monumentali. La Provincia di Lecco e il Parco Monte Barro, in particolare, hanno promosso iniziative per la valorizzazione dei beni presenti nel territorio dei laghi briantei e del Monte Barro. Si ricordano le iniziative come il museo etnografico connesso alla presenza del sito archeologico e del nucleo di San Martino, i luoghi manzoniani, i luoghi cluniacensi, la valorizzazione di villa Bertarelli e le iniziative culturali connesse. La valorizzazione e il miglioramento della connettività e della qualità ecosistemica. In questa direzione vanno le iniziative Regionali di tutela degli ambiti di elevata naturalità, il progetto di Rete Ecologica della Provincia di Lecco, integrato dalle iniziative di riqualificazione delle sponde del Lago di Annone e a specifici indirizzi per la riqualificazione degli ambiti naturali, gli indirizzi ai fini del miglioramento della qualità dei boschi contenuti nel Piano di Indirizzo Forestale della Comunità Montana e ovviamente tutte le iniziative di riqualificazione del Parco del Monte Barro. Il potenziamento dell’accessibilità e della riconoscibilità dei beni paesistici, storici e naturali. La Comunità Montana, la Provincia e il Parco Monte Barro nei loro strumenti hanno previsto strategie e progetti finalizzati alla realizzazione di piste ciclabili (progetto della pista ciclabile lungo il Lago di Annone della Provincia di Lecco), della riqualificazione dei percorsi consortili e montani (Piano della viabilità silvo-pastorale della Comunità Montana), la pubblicizzazione dei percorsi pedonali e fruitivi nel Parco del Monte Barro. La riduzione del dissesto idrogeologico. Molti strumenti prevedono specifici indirizzi per la riduzione della fragilità del territorio di Galbiate. In questa direzione vanno ovviamente gli indirizzi dell’Autorità di Bacino del Po, ma anche molte strategie promosse dalla Provincia di Lecco che prevede specifici indirizzi per la riduzione dei dissesti e dell’impermeabilizzazione del territorio e della Comunità Montana (interventi per la riduzione dei dissesti lungo i corsi d’acqua e nella conduzione dei boschi produttivi). Miglioramento dell’accessibilità ferroviaria e dei sistemi di trasporto pubblico locale. La Provincia ha messo in campo un progetto specifico per il potenziamento della linea ferroviaria che passa per Sala al Barro e il potenziamento del sistema di trasporto pubblico locale. DOCUMENTO DI PIANO_PAGINA 19

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Ambito della cava Valle Oscura e della frazione di Ponte Azzone Visconti, che per la sua dimensione e connessione con i comuni contermini e con il capoluogo provinciale richiederebbe certamente la messa in campo di progettualità a partire dalla Regione, dalla Provincia e il Parco Monte Barro. Il piano cave impone il recupero naturalistico della cava ma è necessario, dato il valore strategico dell’area, immaginare progettualità più articolate che tengano conto della posizione e del valore dell’area. Nell’ambito della stessa cava, il Piano Regionale della gestione dei rifiuti, ne prevede l’uso quale possibile ambito per la localizzazione di impianti di smaltimento dei rifiuti (impianti di compostaggio e impianto di discarica delle scorie residuali derivanti dal processo di incenerimento dei rifiuti urbani). Ambito del lungo Lago di Annone che, per la presenza di ampi sedimi ferroviari, attività miste (produttive, commerciali, residenziali e turistico-ricettive) e della strada provinciale richiederebbe un progetto e/o l’interesse di soggetti sovracomunali come le Ferrovie, la Regione, la Provincia, al fine di poter prevedere azioni coordinate e efficaci verso una reale riqualificazione degli ambiti lungo il lago che oggi presentano criticità notevoli.

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2.LE OPPORTUNITÀ E LE CRITICITÀ DEL TERRITORIO COMUNALE In stretta connessione con il presente capitolo sono i quadri conoscitivi e le schede di sintesi. Si è voluto sottolineare in maniera sintetica gli elementi di opportunità che caratterizzano il contesto locale e parallelamente i fenomeni di criticità. La lettura è organizzata in maniera sintetica e riferita ai principali sistemi. Mentre alcune riflessioni che derivano direttamente dalla sintesi dei quadri conoscitivi sono solamente richiamati in apertura dei paragrafi dedicati alle opportunità ed alle criticità sono riportati alcuni temi ed aspetti si carattere trasversale e sistemico che non possono essere ricondotte alle singole componenti del sistema territoriale. Un approfondimento specifico è dedicato al tema della mobilità.

. 2.1 LE OPPORTUNITÀ DEL SISTEMA TERRITORIALE

LE OPPORTUNITÀ DEL SISTEMA TERRITORIALE E DELLE RELAZIONI

IL RAPPORTO CON I LAGHI Gli affacci sui laghi sono da considerarsi elementi di pregio, di qualità e di opportunità per il comune di Galbiate. L’affaccio del territorio di Ponte Azzone Visconti verso il tratto di Adda che collega il Lago di Lecco con il Lago di Garlate, costituisce un’opportunità sia dal punto di vista insediativo sia per la comunità che vi abita. La vicinanza tra il pur modesto tratto di territorio del Comune di Galbiate e alcuni dei principali servizi del comune capoluogo (stazione ferroviaria, sede del Politecnico, camera di commercio, hotel e zone commerciali) lo rende pregiato per possibili interventi insediativi che vedano l’integrazione di diverse funzioni e che, al contempo, si prendano carico del recupero/riconversione dell’area degradata della cava. L’affaccio verso il Lago di Annone ha una valenza sia di natura paesistica sia ricreativa. Per quanto riguarda la prima, vanno considerati due aspetti: la percezione dell’abitato di Galbiate dalla strada statale 36 e la vista del lago da buona parte dell’abitato di Galbiate e di Sala al Barro. L’ampia percezione del Monte Barro e dei rilievi minori insediati costituisce un elemento di pregio e riconoscibilità del territorio comunale e insieme di responsabilità che dovrà manifestarsi nell’attenzione alle azioni che possano comprometterlo. SISTEMA DI INIZIATIVE DI VALORIZZAZIONE CULTURALE E DEL TERRITORIO Il comune di Galbiate si caratterizza per una elevata propensione alla cooperazione interistituzionale. In particolare, oltre alle forme di cooperazione legate alla gestione dei servizi e delle risorse naturali, si ricorda la partecipazione a iniziative culturali e di promozione del territorio tra cui l’ecomuseo del Distretto dei Monti e dei Laghi Briantei, i luoghi cluniacensi, le numerose iniziative culturali connesse a villa Bertarelli, le sedi degli enti di gestione del Parco Monte Barro e della Comunità Montana del Lario Orientale. VICINANZA A LECCO E PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE DELLE LINEE FERROVIARIE La vicinanza al comune capoluogo costituisce insieme un elemento di opportunità e un rischio per il comune di Galbiate. Le opportunità sono associate alla disponibilità per gli abitanti di Galbiate di una serie di servizi di rango elevato disponibili a Lecco (ospedale, università, scuole superiori, ecc.) e la possibilità che Galbiate possa diventare a sua volta luogo di “servizio” per il comune capoluogo. La qualità ambientale e paesaggistica e l’essere “porta” privilegiata di un parco regionale, oltre alla disponibilità di luoghi ed edifici di pregio, possono diventare occasioni da cogliere per ospitare servizi di qualità legati alla convegnistica, alla formazione professionale di alto livello, all’accoglienza, ecc.). Questa funzione di servizi di elevata qualità potrebbe essere ulteriormente migliorata se saranno riqualificati i servizi di collegamento ferroviari come dichiarato in una scheda di progetto contenuta nel P.T.C.P. (vedi parte della mobilità).

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COMUNITÀ E SISTEMA ECONOMICO

POPOLAZIONE IN MODERATA CRESCITA E GIOVANE Dalla lettura delle dinamiche demografiche emerge una moderata fase di ripresa a partire dal 2004 (anno che si caratterizza per la maggior decrescita). La popolazione di Galbiate, benché in linea con le medie regionali, si caratterizza per essere leggermente più giovane della media provinciale. Sono riscontrabili percentuali maggiori di popolazione giovane (ovvero sotto i 35 anni) e percentuali inferiori delle fasce di età più elevate (sopra i 60 anni) rispetto alle percentuali che caratterizzano le distribuzioni delle classi di età della provincia di Lecco e della città di Lecco. PRESENZA DI COMPARTO PRODUTTIVO DIVERSIFICATO Il comune di Galbiate ospita differenti tipologie di imprese produttive, sia in relazione alle classi dimensionali che in relazione alle produzioni. In generale la rilevanza del sistema produttivo galbiatese è riconosciuto anche dal P.T.C.P. 2008 quale insediamento produttivo di interesse sovracomunale.

PAESAGGIO CULTURALE

DIVERSITÀ PAESAGGISTICA Una sezione del territorio di Galbiate, che tagli il territorio dal Lago di Annone al fiume Adda, passando al culmine del Monte Barro, mette in evidenza i cambiamenti di quota che trovano nel Monte Barro con i suoi 922 metri il punto più elevato. I 700 metri circa di dislivello tra le quote dei laghi e la cima del monte propongono tipologie di paesaggi diversi tra loro che rappresentano una ricchezza sia dal punto di vista ecosistemico che da quello visuale- percettivo, che da quello turistico-ricreativo. Questa eterogeneità dei paesaggi è un’opportunità da tutelare e far valere in ambito ricreativo. INSEDIAMENTI MINORI DI VALORE Il sistema dei nuclei storici delle frazioni si caratterizza per una buona qualità del patrimonio edilizio e per una unicità delle relazioni paesistiche che legano i centri storici ai sistemi naturali. Alcuni centri storici sono stati oggetto di rilevanti interventi di riqualificazione (Bartesate), mentre altri presentano ancora occasioni di recupero e riqualificazione (Villa, Figina o Toscio). BENI STORICO ARCHITETTONICI Nel territorio di Galbiate sono presenti numerosi beni di pregio storico-architettonico. Senza voler riprendere l’elenco dettagliato, basti ricordare la presenza di siti archeologici sul Monte Barro, il nucleo della chiesa di San Michele, Villa Bertarelli, le chiese di Galbiate e Sala al Barro, il nucleo di Figina sede di un monastero cluniacense. La presenza diffusa sul territorio di presenze di valore richiede uno sforzo nella loro valorizzazione e riconoscibilità.

SISTEMA AGRICOLO, NATURALE ED AMBIENTALE

LA BIODIVERSITÀ ED IL PARCO REGIONALE DEL MONTE BARRO Il territorio di Galbiate si caratterizza per la presenza di elementi di valore naturalistico di elevatissima rilevanza: il Parco Regionale Monte Barro, che è un nodo della rete ecologica europea, il sistema del colle San Genesio, il Lago di Annone. Da un punto di vista strategico la presenza del Monte Barro e delle aree naturali costituisce un’importante occasione sia nell’ottica della tutela e del miglioramento del sistema ambientale che della valorizzazione delle iniziative culturali e del paesaggio. LA QUALITÀ AMBIENTALE Il contesto di Galbiate risulta per molti aspetti ambientali di buona qualità. Non si registrano fenomeni acuti o particolarmente critici (rilevamenti della qualità dell’aria, monitoraggio delle risorse idriche potabili e di falda). IL SISTEMA DEI BOSCHI

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Gli abitati di Galbiate e delle frazioni godono di uno straordinario patrimonio di aree verdi boscate e aperte che svolge un triplice ruolo: 1) protezione naturale e miglioramento della qualità ecologica degli insediamenti; 2) sede di attività ricreative; 3) margine naturale allo sviluppo e alla saldatura delle frazioni. Le funzioni che il patrimonio naturale, e in particolare quello boschivo, svolge intorno ai nuclei che compongono il comune di Galbiate sono tipicamente quelle che realizza una greenbelt, una “cintura verde”. Il sistema boschivo, con la presenza di numerosi castagneti, costituisce un importante elemento del paesaggio culturale, evocativo ed identitario delle tradizionali consuetudini d’uso del territorio. La presenza di questo patrimonio verde che non solo circonda ma anche penetra tra gli abitati è un valore che necessita di essere conservato e valorizzato come opportunità data. AMBITI AGRICOLI ATTIVI E DI PREGIO PER ALCUNE COLTURE Nel territorio di Galbiate sono presenti ed attive differenti aziende agricole che si caratterizzano per una tendenziale multifunzionalità. Elementi rilevati sono costituiti dalla presenza diffusa di attività di conduzione dei boschi e dal presidio del territorio (numerosi casi di uso dei prati anche in ambiti periurbani e urbani). Vi è la presenza di coltivazioni di ulivo e di viticoltura

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. 2.2 LE CRITICITÀ DEL SISTEMA TERRITORIALE

COMUNITÀ E SISTEMA ECONOMICO

MANCANZA DI RUOLO DEGLI INSEDIAMENTI MINORI Il sistema degli insediamenti minori che costituiscono la struttura territoriale di Galbiate non hanno un loro ruolo e una chiara riconoscibilità. Tale situazione si traduce anche in una perdita di configurazione dei nuclei edificati, ma soprattutto di una perdita dei legami che intercorrono tra comunità e luoghi. CARENZA DI RICONOSCIBILITÀ E IDENTITÀ DI LUOGHI E SPAZI PUBBLICI In generale nel territorio comunale sono presenti numerosi spazi pubblici spesso scarsamente utilizzati dagli abitanti. Tra questi emerge la situazione della piazza del comune di Galbiate, che si presenta scarsamente rappresentativa della funzione pubblica. Inoltre nei nuclei minori gli spazi pubblici risultano spesso scarsamente riconoscibili e adeguatamente attrezzati (come ad esempio nel nucleo di Villa). SERVIZI SOTTODIMENSIONATI Ci sono alcuni servizi, come ad esempio la biblioteca e l’asilo nido, che cominciano a presentare alcuni segni di sotto-dimensionamento rispetto alle prestazioni che devono e dovranno fornire.

PAESAGGIO CULTURALE

SOTTOUTILIZZO DEI BENI STORICI DISPONIBILI Molti beni storici sono abbandonati o sottoutilizzati. Tra questi, a scala comunale, per pregio architettonico, valore storico e posizione spicca Villa Bertarelli in parte di proprietà del Comune e non ancora pienamente utilizzata. Sono in corso alcuni studi specifici per riconoscerne le opportunità di utilizzo più idonee. FENOMENI DI DEGRADO PAESISTICO Come indicato dal P.T.R., nell’ambito di Galbiate sono presenti alcuni fenomeni di criticità paesistica. In particolare si segnalano fenomeni di degrado derivante da presenza di strutture produttive (in particolare sul Monte Barro all’ingresso del tunnel) e materiali edilizi localizzati in punti chiave e strategici del sistema paesistico. Per la loro visibilità e per il contrasto con il contesto in cui si localizzano tali strutture creano un forte impatto. Vi sono alcuni fenomeni di degrado derivante da presenza di tessuti misti, caratterizzati da una scarsa qualità edilizia (ambiti a nord ed a Sudi di Galbiate, alcune porzioni di Sala al Barro) localizzati in contesti paesistici di elevatissimo pregio.

SISTEMA AGRICOLO, NATURALE ED AMBIENTALE

LE CAVE La presenza delle due cave, una delle quali ancora attiva, costituisce un fenomeno di degrado paesistico ed ambientale molto grave. Gli ambiti di cava, individuati come ambiti di degrado, sono localizzati sulle pendici del Monte Barro e si estendono sia all’interno del confine del Parco regionale del Monte Barro sia, seppur per porzioni ridotte, anche nei nuclei di Sala al Barro e di Ponte Azzone Visconti. Per entrambe le cave sono previsti piani di recupero ambientale. Anche se la maggior parte dei progetti si indirizza verso la valorizzazione del sistema paesistico- ambientale è però doveroso sottolineare, da un lato, la mancanza di progettualità per la risoluzione di alcuni nodi problematici e, dall’altro, la presenza di alcuni progetti critici. Non sono esplicitati nei piani provinciali (a meno del piano cave, ora in fase di revisione) indirizzi di tipo sovracomunale per la riqualificazione di alcuni ambiti critici

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DISSESTO IDROGEOLOGICO Sono presenti nel comune di Galbiate numerosi fenomeni di dissesto. I principali fenomeni franosi sono localizzati sul Monte Barro, ma si deve registrare la presenza di un ambito ad elevato rischio idrogeologico a ridosso dell’abitato di Galbiate. Nel territorio comunale vi sono anche alcuni corsi d’acqua a carattere torrentizio che hanno subito nel tempo parziali interventi di tombinatura, o le cui valli risultano in cattivo stato manutentivo. Nei periodi di pioggia si verificano diffusi problemi nella gestione delle acque (fenomeni di allagamenti locali/puntuali). Le principali cause di tali fenomeni sono l’impermeabilizzazione dei suoli e l’irreggimentazione dei torrenti (con opere di tombinatura e/o di canalizzazione in corrispondenza degli insediamenti urbani). INQUINAMENTO DI LAGO ANNONE Sia il Piano Regionale di Tutela delle Acque che numerosi studi e rilevamenti effettuati dall’ARPA denunciano un grave problema di inquinamenti del Lago di Annone. Deve essere registrato un miglioramento della qualità delle acque e degli ecosistemi acquatici anche a seguito della diffusione delle reti di collettamento delle acque di scarico (in particolare delle acque inquinate derivanti dalle produzioni industriali che fino agli anni ’80 scaricavano direttamente nel lago comportando livelli di inquinamenti elevati) e di interventi di disinquinamento specifici. La sensibilità intrinseca degli ecosistemi dei laghi è fortemente influenzata dalle scelte insediative dei territori compresi negli ambiti del bacino drenante all’area sensibile denominata Annone. TENDENZA SALDAMENTO ABITATI Nel contesto di Galbiate sono presenti alcuni ambiti in cui vi è una tendenza al saldamento delle conurbazioni. Particolare attenzione deve essere rivolta a mantenimento di corridoi di permeabilità tra Sala al Barro e Galbiate (che garantisce la continuità tra i sistema del Monte Barro con l’ambito del Lago di Annone) e tra Galbiate e Vignola (che garantisce la continuità tra i sistema del Monte Barro con il sistema del colle San Genesio). FRAMMENTAZIONE DELLA RETE ECOLOGICA La presenza di una fascia infrastrutturale (provinciale e ferrovia) lungo il lago Annone e il sistema dello svincolo della strada statale costituisce una oggettiva barriera per la continuità della connessione ecologica tra il Monte Barro e il Lago di Annone. GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE Nel Piano d’ambito dell’ATO della Provincia di Lecco vengono denunciate alcune criticità relative alla qualità della rete di distribuzione (eccessiva percentuale di perdite) dell’acqua potabile.

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. 2.3 IL SISTEMA DELLA MOBILITÀ

Schede frazioni mobilità: opportunità e criticità

Criticità e opportunità a livello territoriale Nella successiva figura sono rappresentate le reti di trasporto stradale e ferroviaria dell’ambito territoriale ed alcuni elementi di opportunità e di criticità emersi dalle analisi del quadro conoscitivo. Figura 7 - Criticità e opportunità a livello territoriale

In funzione delle ridotte caratteristiche di capacità e di fluidità degli assi, nonché dell’incongruità del traffico, per la maggior parte di attraversamento, rispetto al tessuto edificato, risulta particolarmente critica la situazione relativa alla rete stradale nella parte centrale dell’abitato di Galbiate. Tale situazione determina un decadimento delle condizioni di accessibilità e a quelle ambientali legate all’inquinamento e alla sicurezza della mobilità lenta. Analogamente, in merito al rapporto tra capacità e volumi di traffico, la SS 432dir sul Lago di Garlate risulta in situazione di congestione: questa condizione potrebbe indurre un trasferimento di parte di traffici presenti sull’asse verso la rete locale di Galbiate sull’itinerario delle vie Bergamo e Lecco. La criticità relativa alla parzialità dello svincolo di Pescate vuole porre l’accento sulla causa del trasferimento di flussi di traffico dalla viabilità principale alla locale attraverso il passaggio in Galbiate per gli spostamenti di scavalco della sella tra i due laghi sulla direttrice nord-ovest – sud-est. Alla scala territoriale l’opportunità è dovuta alla possibilità in Ponte Azzone Visconti di una nuova fermata ferroviaria a integrare il previsto potenziamento dell’infrastruttura e del servizio: l’opportunità è tesa al migliore utilizzo della possibilità, ovvero nella previsione di un interscambio tra trasporto pubblico su ferro e su gomma e il mezzo privato per l’accesso a Lecco.

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Criticità e opportunità a livello comunale Alcuni elementi individuati a livello territoriali hanno ovvie ripercussioni sul contesto comunale: questi sono:  la criticità dell’accessibilità a Galbiate attraverso via Como, che condiziona negativa- mente non solo la mobilità di attraversamento, che peraltro è anch’essa una criticità, ma anche quella di scambio con Galbiate;  la parzialità dello svincolo di Pescate e la congestione della SS342dir per le relazioni so- pra esposte con la mobilità nel comune di Galbiate;  l’opportunità di un interscambio in Ponte Azzone Visconti per l’accesso a Lecco. A questi si unisce per la rete stradale principale del comune la criticità dell’intersezione tra la SP70 e la SP58 a Bartesate, già peraltro sottolineata dalla Provincia che ne aveva in passato ipotizzato una riqualificazione. In merito al trasporto pubblico il potenziamento dell’infrastruttura e del servizio della ferrovia Lecco-Molteno-Monza è da considerare un’opportunità sia per il miglioramento dell’offerta di trasporto sia in funzione della possibilità dell’interscambio citato. Il P.T.C.P. legge le condizioni attuali della ferrovia come elemento di criticità in quanto ad oggi “incapace di attrarre consistenti quote di domanda”: in ottica progettuale queste condizioni, o meglio la presenza stessa dell’infrastruttura, può meglio essere letta come opportunità da utilizzare. Analogamente sono un’opportunità le azioni che possono essere intraprese per il miglioramento del servizio e, anche in questo caso, in merito all’interscambio in Ponte Azzone Visconti.

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Figura 8 - Criticità e opportunità a livello comunale

Criticità e opportunità al livello delle frazioni Sono individuabili alcuni elementi comuni alle frazioni relativi al trasporto pubblico e al sistema della mobilità pedonale. Elemento di opportunità comune alle frazioni servite dall’autolinea extraurbana Lecco- è la possibilità di un miglioramento del servizio, concretizzabile sia a terra che a bordo, ma soprattutto con un incremento delle corse. Elemento critico ricorrente in tutti gli ambiti urbani del territorio comunale è la discontinuità degli itinerari pedonali a collegamento tra le aree centrali con presenza di funzioni di interesse collettivo, le principali funzioni pubbliche esterne alle aree centrali e i quartieri residenziali.

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Galbiate In merito alla rete stradale sono individuati quali elementi critici:  l’insufficiente capacità e fluidità dell’attraversamento della parte storica dell’abitato, ol- tre alla presenza dei traffici di attraversamento;  l’intersezione tra via Monte Barro e via San Bernardino per l’uscita dalla strada locale;  l’intersezione Milano-Crocefisso per le condizioni di sicurezza;  l’intersezione Lecco-IV Novembre per la scarsa fluidità e capacità;  il sistema di accesso all’autostazione e a via I Maggio a causa dell’interferenza con l’intersezione Lecco-IV Novembre;  l’intersezione Bergamo-SP70 per la scarsa sicurezza delle svolte in sinistra;  i parcheggi di piazza Martiri della Liberazione e di piazza Mercato a causa della carenza di offerta e della qualità degli spazi pubblici. Nel caso di Galbiate la opportunità data dal servizio dell’autolinea Lecco-Oggiono si unisce alla criticità funzionale degli spazi dell’autostazione sia per la sosta degli autobus sia per il servizio a terra dei passeggeri che tuttavia può meglio essere vista come opportunità se legata al miglioramento dell’intero ambito dell’autostazione e della piazza Mercato. Per quanto riguarda la mobilità lenta si ravvisa critica la discontinuità di percorsi pedonali protetti:  tra Galbiate e Sala al Barro;  in via Monte Barro a servizio degli spostamenti legati alle scuole;  nell’intersezione Milano-Crocefisso a causa della scarsa definizione degli spazi pedonali e veicolari;  tra Galbiate e Vignola;  nel comparto tra via Lecco e via Sant’Alessandro;  in via 1 Maggio a collegamento con via Lecco;  tra l’asilo, la biblioteca e il parcheggio del cimitero che potrebbe invece essere utilizzato anche per l’accesso alle dette funzioni;  tra Galbiate e Roncate.

Sala al Barro Per Sala al Barro alle considerazioni di carattere comune alle frazioni si aggiunge l’opportunità offerta dall’infrastruttura ferroviaria e la suo potenziamento previsto in termini di servizio e di infrastruttura. La peculiarità di Sala, relativa alla sua posizione a lago, sebbene separata dalle infrastrutture di trasporto, porta a considerare quale elemento di criticità proprio la barriera della provinciale e della ferrovia che negano la continuità della mobilità pedonale dal centro abitato al lago, cui si aggiunge il non completamento di un percorso ciclopedonale attorno allo stesso. Sono elementi critici relativi alla mobilità pedonale anche le carenze di percorsi dedicati in via Staurenghi dall’area centrale fino alle scuole e a collegamento con Galbiate. In merito alla mobilità veicolare risulta di scarsa sicurezza l’intersezione tra via Como e via Staurenghi e l’offerta di sosta per l’accesso alle scuole.

Rossa Della particolarità della frazione si è già accennato nel quadro conoscitivo: tali considerazioni portano ad individuare l’unica criticità nell’assenza di un percorso ciclabile a collegamento con Sala e Oggiono integrato ad un itinerario attorno al Lago di Annone.

Roncate Oltre all’opportunità della fermata dell’autolinea Lecco-Oggiono è riscontrabile la carenza di un percorso pedonale dedicato per gli spostamenti da e verso Galbiate.

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Vignola Analogamente a Roncate, Vignola presenta è carente di un percorso pedonale protetto a collegamento con Galbiate.

Bartesate Sono due gli elementi critici di Bartesate. Il primo è relativo all’attraversamento della provinciale nei pressi delle vie Cappelletta e Valle Grossa, ovvero del parcheggio sulla SP70, per il collegamento tra l’abitato a ovest, quello a est, il parcheggio, la fermata del trasporto pubblico e le scuole. Il secondo è relativo alla difficoltà di svolta per i veicoli in transito all’intersezione tra la SP70 e la SP58.

Ponte Azzone Visconti In questo caso l’opportunità è in termini generali legata all’alto livello di accessibilità dell’area; accessibilità veicolare, ferroviaria e del trasporto pubblico su gomma, ma anche della potenziale accessibilità ciclabile alla città di Lecco. Questa opportunità è quindi individuata nell’interscambio possibile tra questi modi di trasporto che per essere colta a pieno deve superare la criticità del mancato completamento del percorso ciclabile lungo il fiume Adda e del suo collegamento con Lecco.

Villa Vergano In generale l’elemento di criticità è relativo alla carenza di una rete di percorsi pedonali a collegamento tra i due centri ma anche:  tra questi e la piazza Giovanni XXIII, nei pressi della quale ferma l’autolinea extraurba- na di Lecco;  tra questi e la scuola sul lato est della provinciale;  tra questi e il centro sportivo. Non ultima l’assenza di un capolinea della linea di trasporto scuolabus in prossimità del centro di Vergano e la scarsa offerta di sosta per l’accesso al suo nucleo storico.

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3.LO SVILUPPO E LE TRASFORMAZIONI DEL TERRITORIO

Scheda di sintesi: valori strategie ed azioni del Documento di Piano

CARTA DEL DOCUMENTO DI PIANO

. 3.1 IL SISTEMA DEI VALORI, DELLE STRATEGIE, DELLE AZIONI E DEI METAPROGETTI Alla base della definizione del sistema di valori, strategie, azioni ed indirizzi proposto per il P.G.T. di Galbiate vi sono alcuni criteri ed obiettivi, qui di seguito sintetizzati:  continuità tra il sistema conoscitivo, gli indirizzi strategici, le linee di intervento e gli in- dirizzi prescrittivi;  continuità e coerenza tra le diverse scale territoriali e temporali. I sistemi territoriali so- no complessi, è necessario porre attenzione all’integrazione tra temi, decisioni, scelte, tempi e scale territoriali e amministrative;  rilevanza del contesto e delle caratteristiche locali. Tale principio ha richiesto uno sforzo nella traduzione delle molteplici indicazioni normative elaborate a livello regionale in re- lazione alle caratteristiche proprie del contesto di Galbiate;  sinteticità e chiarezza nella comunicazione e per l’attuazione. Il P.G.T. è uno strumento complesso che si caratterizza per una notevole quantità di informazioni e componenti di tipo conoscitivo, strategico e di azione. L’attenzione a questo aspetto è stato applicato al P.G.T. nel suo complesso, e al Documento di Piano in particolare, attraverso la reda- zione di relazioni conoscitive composte da schede di sintesi allo scopo di rendere chiaro e facilmente gestibile il complesso delle informazioni che supporta le scelte progettuali. Il sistema dei valori, delle strategie, delle azioni e dei metaprogetti compresi nel P.G.T. di Galbiate è stato sintetizzato in uno schema capace, pur nella sua sintesi, di rendere la complessità e l’articolazione rispetto ai contenuti, agli strumenti di attuazione ed ai luoghi. Nello schema (in calce al documento) sono riportati, in colonna, le seguenti categorie di contenuto/informazione: Valori del piano Costituiscono gli obiettivi e i principi guida che orientano le scelte del P.G.T. di Galbiate. Alcuni valori sono alla base del sistema complessivo delle strategie del Documento di Piano (alcune della quali derivate dal Documento Strategico “Galbiate Territorio dei due laghi”, mentre altri valori costituiscono il riferimento per alcune strategie. I valori alla base della definizione delle strategie del DP sono:  la sostenibilità ambientale;  la sostenibilità sociale, la condivisione e la coesione;  la continuità, la trasparenza e l’efficienza nel processo attuativo;  la valorizzazione dei paesaggi naturali, culturali e rurali;  la qualità del sistema insediativo e il contenimento del consumo di suolo;  la valorizzazione e lo sviluppo delle comunità e dei luoghi delle frazioni e la qualità dell’abitare;  l’incremento della qualità del sistema fisico-naturale;  il miglioramento del sistema della mobilità.

Strategie del Documento di Piano Il sistema delle strategie traduce in forma propositiva le scelte e la visione del territorio di Galbiate. Il sistema delle strategie del Documento di Piano è frutto di una fase di ri- orientamento delle strategie del Documento Strategico, sulla base delle indicazioni dell’Amministrazione Comunale, delle fasi di ascolto della popolazione e della cittadinanza e sulla base delle indicazioni della fase preliminare della Valutazione Ambientale Strategica. Azioni Per ciascuna strategia sono state individuate le azioni per la loro attuazione. Nella fase di sintesi e schematizzazione le azioni sono attribuite a ciascuna strategia. Tale passaggio deve DOCUMENTO DI PIANO_PAGINA 31

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essere interpretato quale necessità ai fini della sintesi e della comunicabilità. Al fine della attuazione del sistema delle strategie questo non deve essere considerato in modo rigido e univoco, poiché i temi territoriali considerati sono tutti interrelati tra loro. Strumenti per l’attuazione delle azioni Per ciascuna azione si è voluto identificare lo strumento maggiormente idoneo per la sua attuazione. Tale passaggio rende la continuità tra gli atti del P.G.T. Gli strumenti presi in considerazione nella schematizzazione sono: il Documento di Piano, il Piano dei Servizi, il Piano delle Regole i Piani Attuativi e i progetti strategici. Luoghi su cui le azioni intervengono Alcune azioni sono relative all’intero territorio comunale, mentre altre sono localizzabili in prevalenza in alcuni luoghi specifici o frazioni o ambiti del paesaggio extraurbano. I luoghi individuati sono i nuclei che costituiscono il territorio di Galbiate (Galbiate, Vignola, Villa Vergano, Sala al Barro, Ponte Azzone Visconti) e il sistema del colle San Genesio. Si sono voluti segnalare, per ciascuno di questi luoghi, gli ambiti prevalentemente coinvolti dalle differenti azioni individuate. Metaprogetti Nella redazione di tutto il P.G.T. si è dato valore, sul piano conoscitivo e strategico, alla definizione dei caratteri dei nuclei e delle frazioni del territorio di Galbiate. Questa attenzione ha portato alla necessità di tradurre il sistema di strategie ed azioni in metaprogetti applicabili a ciascun nucleo, con l’obiettivo di valorizzazione e miglioramento della qualità territoriale. Nello schema appare evidente la continuità e la coerenza tra il sistema di strategie ed azioni con i metaprogetti riferiti a ciascun ambito e frazione.

Figura 9 - Il sistema delle strategie, azioni per il Documento di Piano di Galbiate

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. 3.2 LE STRATEGIE PER LA QUALITÀ TERRITORIALE

S1 CONSERVAZIONE E SVILUPPO DELLE ATTIVITA' AGRICOLE E SILVO- PASTORALI La strategia tende a riconoscere che l’agricoltura, specie se di pregio, tende a diventare una risorsa economica, turistica e paesaggistica per il territorio. Il perseguimento di questa strategia consente non solo di caratterizzare il territorio attraverso i suoi prodotti o di difendere le iniziative già in atto legate alle attività agricole, ma anche di intercettare il flusso turistico che interessa i laghi o, finanche, di creare, o incrementare, un interesse specifico per quelle forme di turismo legate alle pregiate condizioni ambientali esistenti. Il perseguimento di una strategia più generale di caratterizzazione territoriale e paesaggistica (non esclusivamente connesse alle competenze della pianificazione ma anche relative a politiche di sviluppo turistico e ricreativo a scala provinciale) che evidenzi Galbiate come porta naturale del Barro e del distretto dei monti e dei laghi briantei e del Lario (con riferimento anche alla partecipazione attiva in alcune iniziative previste e promosse dalla Provincia di Lecco), potrebbe condurre a considerare iniziative di recupero dei borghi minori come parte della medesima strategia e attivare così nuove iniziative imprenditoriali nel settore dell’accoglienza. Va riconosciuto che l’attività agricola, effettivamente praticata, costituisce un valore per il paesaggio e per il territorio comunale. La caratterizzazione del paesaggio di Galbiate, inoltre, dispone il territorio nelle condizioni di associare ad alcune attività agricole esistenti in condizioni di particolare pregio, sedi di funzioni di accoglienza legate al turismo giornaliero o del fine settimana o all’attività didattica e di educazione ambientale per le scolaresche. Il P.G.T. non ha diretta competenza nella gestione delle politiche di incentivazione alla produzione agricola, ma costituisce uno strumento efficace per la tutela della continuità degli ambiti agricoli. Azioni Strumenti

Tutela di ambiti ed aree agricole Riconoscimento delle aziende agricole e degli ambiti di coltivazione (agricola (P.T.C.P.),

e di conduzione di boschi cedui) utilizzati: individuazione di ambiti agricoli PdR strutturanti (in coerenza con indirizzi del P.T.C.P./provincia di Lecco) e di ambiti locali di produzione/conduzione. Sviluppo dell'olivicoltura e delle colture pregiate In coordinamento con il piano di indirizzo forestale della Comunità montana e con gli indirizzi della Provincia di Lecco per tutelare gli ambiti di produzio- (P.T.C.P.), ne agricola tradizionale e pregiata. Anche sulla base dei recenti orientamen- ti del Piano di sviluppo rurale della regione Lombardia 2007-2013 potranno DP, PdR essere presentati richieste e progetti unitari e di “ambito territoriale” per il sostegno e l’incentivazione dello sviluppo dell'olivicoltura e delle colture pregiate. Promozione della multifunzionalità dello spazio rurale/turismo Consentire e incoraggiare l’avvio di iniziative di accoglienza e di attività a- grituristiche. A Galbiate è presente una “cascina didattica” con distribuzione di latte diretta e alcune aziende che hanno già avviato iniziative agrituristi- che. La tipologia aziendale prevalente in Galbiate si caratterizza per una stretta integrazione tra attività di allevamento di ridotte dimensioni e attivi- DP, PdR tà di taglio di legname. La dimensione delle aziende è di piccole dimensioni e nel complesso il comparto risulta poco forte e strategico. Si dovrà suppor- tare con specifiche iniziative di promozione (come la vendita dei prodotti lo- cali già avviata dal Comune) l’integrazione delle sole attività agricole con at- tività di accoglienza, cogliendo le opportunità date delle recenti misure in- trodotte dal PSR 2007-2013 della Regione Lombardia. DOCUMENTO DI PIANO_PAGINA 33

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Valorizzazione e tutela attiva delle aree agricole di interazione con il sistema urbano Per rispondere all’obiettivo di tutelare la dispersione insediativa e garantire una tutela attiva delle aree agricole poste in ambito periurbano, tradizio- nalmente sottoposte ad una maggior pressione da parte delle espansioni in- sediative, sono stati individuate specifici indirizzi per la gestione delle aree rurali periubane. È possibile individuare tre principali casi: 1) gli ambiti agri- coli posti a nord del nucleo di Vignola in cui nel passato si è assistito ad una lenta trasformazione degli edifici da rurali a residenziali (ambito per il quale sono previsti indirizzi per garantire il mantenimento delle attività agricole esistenti quale funzione prevalente), 2) alcune aree agricole che vengono svolte anche all’interno delle porosità urbane (in questo caso sono tutelate e PdS, PdR orientate anche a attività di fruizione da parte della popolazione o il mante- nimento o l’incentivazione degli orti urbani). Il terzo caso riguarda quelle 3) aree azzonate a verde privato nel PRG pre- vigente nella redazione del PdR è stato effettuato un approfondimento al fi- ne di intercettare e valorizzare, mantenendole quali ambiti agricoli, tutte le porzioni di terreni, anche in stretta interconnessione con il sistema urbano, utilizzate dagli agricoltori (anche se solo per lo sfalcio di prati per la produ- zione di foraggio). Tali aree, che in alcuni casi entrano nel tessuto edificato, devono essere prioritariamente lasciate al loro attuale uso, ma contestual- mente possono costituire una risorsa per i nuclei abitati (anche solo come passaggio e/o luogo di passeggio senza necessitare di particolari attrezzatu- re).

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S2 VALORIZZAZIONE DEGLI AMBITI BOSCHIVI E GESTIONE FORESTALE Il patrimonio boschivo esistente offre a Galbiate un importante margine di protezione e di cintura verde che offre anche numerose occasioni ricreative ed escursionistiche. Il patrimonio boschivo è però anche risorsa agricola e quindi economica. Le due funzioni non sono tra loro incompatibili laddove siano avviate iniziative di gestione degli usi che tengano conto delle diverse opzioni. Nel territorio comunale sono già state avviate forme di gestione delle risorse in collaborazione con la Comunità Montana che vanno messe in condizioni di essere diffuse ad altre aziende. Inoltre i boschi costituiscono un bene paesaggistico dal punto di vista naturalistico e della conservazione della biodiversità, dal punto di vista culturale e della conservazione e valorizzazione delle tradizioni della cultura materiale e degli usi storici del territorio e dal punto di vista estetico e percettivo.

Azioni Strumenti

Valorizzazione delle zone boschive e delle iniziative di gestione Il Documento di Piano e il Piano delle Regole individuano indirizzi di tutela dei valori paesistici delle aree boscate presenti nel territorio comunale. Il P.G.T. inoltre accoglie ed attua gli indirizzi e le linee guida per la tutela e la valorizzazione dei boschi contenuti nel Piano di Indirizzo Forestale della Co- munità Montana del Lario Orientale. Nella Carta del Paesaggio è stato effettuato un approfondimento in relazione alle differenti valenze delle tipologie di bosco presenti nel territorio comunale DP, PdR, che ha permesso l’individuazione di differenti categorie e classi di valore pa- (P.I.F.

esaggistico: Comunità  boschi di pregio naturale a cui corrisponde una elevata classe di sensibili- Montana) tà, in quanto sono habitat di nidificazione di specie ornitologiche endoge- ne;  boschi di pregio culturale e estetico-percettivo, a cui corrisponde una classe di sensibilità alta, in cui sono comprese tutti i boschi di castagno che ricoprono un importante valore identitario e tradizionale;  boschi di pregio estetico e percettivo, a cui corrisponde una classe di sensibilità media, che comprende le tipologie di bosco con un particolare pregio cromatico (colorazione autunnale).

Accessibilità e valorizzazione delle aree boscate Nel nucleo di Galbiate viene individuato un ambito boscato che, in accordo DP, PdS, con la Comunità Montana, potrà assumere la valenza di bosco didattico. In PdR parallelo, per migliorare la fruibilità e l’accessibilità del territorio boschivo e rurale, il P.G.T. individua il sistema dei percorsi silvo-pastorali.

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S3 MANTENIMENTO DELLA SEPARAZIONE TRA GLI ABITATI Oltre ad essere una politica prevista dal P.T.C.P. per alcune specifiche aree del territorio comunale è una strategia che potrà consentire di evitare, in futuro, la formazione di un continuum urbanizzato. La saldatura tra le frazioni impedirebbe di riconoscere i singoli centri che compongono il territorio di Galbiate e che esprimono una propria specificità locale. Tale specificità si riconosce non solo nei toponimi ma anche nella consuetudine degli abitanti di queste frazioni di identificare sé stessi come parte di quella frazione e della comunità che in essa si esprime Azioni Strumenti

Valorizzazione degli ambiti terrazzati

Il sistema dei terrazzamenti costituisce un fattore importante del paesaggio DP, PdR

di Galbiate. Il mantenimento e la valorizzazione degli ambiti di terrazza- mento, soprattutto in prossimità dei nuclei abitati e dei margini urbani co- stituisce una importante supporto alla strategia di mantenimento della se- parazione tra gli abitati. Ambiti ed aree a verde di salvaguardia con destinazione multifunzionale

L’individuazione di ambiti di inedificabilità tra gli abitati (aree di interesse ecologico ed ambientale del Piano delle Regole), seppur prevista dal piano DP, PdS,

non è un’azione per scoraggiare, nel lungo periodo, l’unione tra centri abita- PdR ti. È infatti importante attribuire una funzione, un valore riconoscibile e ri- conosciuto dalla popolazione di questi ambiti e corridoi di separazione. All’interno di questi ambiti possono essere previste funzioni di servizio o di miglioramento dell’accessibilità e della fruibilità.

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CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE CULTURALI E PAESAG- S4 GISTICHE ESISTENTI La diffusione dei beni architettonico-ambientali sull’intero territorio comunale richiede una strategia che non sia meramente di protezione dell’esistente ma piuttosto di individuazione delle modalità e degli accordi anche con soggetti privati per il recupero. Il paesaggio nel comune di Galbiate ha un ruolo fondamentale, l’identità dei differenti nuclei che costituiscono il sistema territoriale si riconosce in nuclei storici di frazioni e nuclei urbani. La valorizzazione del paesaggio deve prevedere azioni di tutela o conservazione dei luoghi, ma anche azioni di miglioramento e di recupero. Azioni Strumenti Valorizzazione del paesaggio e dei luoghi dei nuclei storici

Particolare attenzione deve essere data al mantenimento e alla valorizza- DP, PdR zione delle relazioni tra i nuclei storici, soprattutto di piccola dimensione, e il paesaggio extraurbano. Criteri di trasformazione ed assetto degli spazi pubblici

DP, PdS, La valorizzazione del paesaggio si deve tradurre in una riconoscibilità da parte della popolazione. In particolare, il sistema degli spazi pubblici deve PdR essere di buona qualità, riconoscibile e utilizzato dalla popolazione in tutto il territorio comunale. Tutela e rivitalizzazione degli edifici dei nuclei storici e rurali

La conservazione deve consentire anche la vivibilità dei nuclei storici, al fi- DP, PdR ne di mantenerli vivi, a tal fine il DP e il PdR individuano specifici indirizzi per il governo delle trasformazioni degli edifici dei nuclei storici. Gli indirizzi riguardano il complesso degli edifici e la loro relazione con il contesto. Miglioramento del paesaggio urbano

Anche il paesaggio urbano, di alcuni ambiti che sono in diretta relazione DP, PdR con i nuclei storici, necessita criteri coerenti ed indirizzi per la sua trasfor- mazione. In particolare l’individuazione di ambiti di degrado o di scarsa in- tegrazione paesaggistica sono necessari al fine di rendere omogeneo e di buona qualità l’assetto complessivo del paesaggio urbano Valorizzazione dei beni storico-culturali

Vi sono, nel comune di Galbiate, differenti edifici e luoghi di pregio sotto- DP, PdR utilizzati, basti pensare alla villa Bertarelli. Il recupero e l’uso di tali edifici e del patrimonio nel suo complesso è condizione necessaria per la conser- vazione e la valorizzazione del patrimonio stesso. Valorizzazione di iniziative culturali

Per un’effettiva valorizzazione del paesaggio urbano, come già sottolineato, PdS è necessario renderlo vivibile. L’Amministrazione Culturale ha già avviato iniziative quali la rivendita di prodotti tipici alimentari, occasioni di esposi- zione e di iniziative culturali artistiche, che potrebbero essere ulteriormente incentivate.

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VALORIZZAZIONE DELLE RELAZIONI VISIVE, DEI PERCORSI PEDONALI E PAE- S5 SISTICI E DEI LUOGHI STORICI E IDENTITARI Il territorio di Galbiate si caratterizza per la presenza un sistema di percorsi pedonali e di scalette che connettono i differenti nuclei e centri abitati. La valorizzazione, attraverso adeguati interventi di recupero, messa in sicurezza e di adeguamento di tali percorsi costituisce un importante strategia sia per l’incremento della sicurezza della mobilità lenta (per esempio per i percorsi casa-scuola-casa), sia per la fruizione turistica del territorio, sia per il miglioramento della qualità dei nuclei esistenti. Oltre al sistema di connessioni verticali dovranno essere migliorati gli accessi al Parco Monte Barro, con opportune azioni di adeguamento e segnaletica. Azioni Strumenti

Recupero valorizzazione delle connessioni pedonali tra ambiti edificati e nuclei Numerosi percorsi pedonali, come scalette e strade consortili, costituiscono percorsi alternativi (e spesso più veloci) per la connessione tra le parti dei centri abitati. Il recupero dovrà prioritariamente riguardare il sistema di DP, PdS percorsi che connettono i servizi pubblici presenti sul territorio. E’ altret- tanto importante perseguire questa strategia anche nelle fasi di accompa- gnamento e valutazione, dopo l’approvazione del P.G.T., dei piani attuativi e degli interventi insediativi complessi. DP, Accessi al Parco Monte Barro e rete dei percorsi nel territorio PA/PR (Monte Il sistema dei percorsi per la fruizione e le passeggiate necessita di una maggiore riconoscibilità e pubblicizzazione. I punti di partenza/avvio devo- Barro, no essere opportunamente accessibili e segnalati. Comunità Montana) Valorizzazione e tutela delle relazioni visive Galbiate si contraddistingue per una eccezionale posizione paesaggistica: il DP, QC,

sistema della sella su cui poggia il nucleo di Galbiate è visibile dalle princi- PdR pali strade e dai collegamenti ferroviari per Lecco che dalla linea ferrovia- ria.

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RIQUALIFICAZIONE DELLA FORMA URBANA (TESSUTO CONSOLIDATO E MAR- S6 GINI URBANI) Contenimento e limitazione del consumo di suolo, attraverso il compattamento e la densificazione del tessuto urbano esistente Ridefinizione del tessuto consolidato e dei margini. La futura espansione del comune di Galbiate può essere realizzata attraverso una densificazione del territorio, laddove possibile, all’interno dei singoli lotti o sfruttando gli urban infill (gli spazi vuoti lasciati dall’edificazione finora attuata) e può essere affidata all’individuazione di ambiti da edificare che potranno essere rintracciati: in prossimità delle aree già insediate, negli spazi interstiziali del tessuto urbano (in particolare quello di margine) e attraverso il completamento delle operazioni di recupero di edifici o gruppi di edifici. L’obiettivo generale è quello di compattare la forma urbana, principalmente perché una “città compatta” è una città più sostenibile, una città che consuma meno (spazio, combustibili fossili per gli spostamenti, risorse, ecc.), dove sono più efficaci anche le politiche pubbliche relative alla qualità urbana, ai trasporti pubblici e ai servizi. Il tema della «città compatta» corrisponde alla necessità di contenere il consumo di risorse territoriali, già compromesse dalla diffusione insediativa così da programmare, in parallelo, una riduzione dei consumi energetici, idrici e dei costi di trasporto, insieme all’attenuazione dei processi di specializzazione territoriale e di segregazione residenziale. A questi fini è determinante una definizione quanto più netta del confine urbano/rurale, che scoraggi processi di sprawl; una densificazione insediativa in corrispondenza degli spazi liberi, non funzionali alla realizzazione di servizi, o delle aree dismesse presenti in città; una densificazione mirata in corrispondenza delle frazioni.

Azioni Strumenti

Gli ambiti di trasformazione

Il processo di individuazione degli ambiti di trasformazione deriva dal pro- cesso di confronto tra le istanze della popolazione, degli strumenti di piani- ficazione e dei valori paesistico-ambientali. Il PRG previgente non risulta del tutto attuato, in tal senso il P.G.T. si pone in continuità con gli indirizzi DP, PdS del PRG mantenendo le aree di espansione individuate nel PRG e non at- tuate. In coerenza con gli obiettivi del P.G.T. per tali ambiti sono stati indi- viduati specifici indirizzi finalizzati a garantire la qualità dell’ambiente urba- no e la salvaguardia dei valori paesistici presenti. Per ciascun ambito di trasformazione è stata predisposto, all’interno del Documento di Piano una scheda che identifica l’area e illustra le modalità insediative.

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S7 DENSIFICAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DEL TESSUTO URBANO ESISTENTE Favorire operazioni di compattamento dei margini, di densificazione dell’esistente e di occupazione degli spazi non utilizzati. Il tessuto consolidato del comune di Galbiate presenta alcuni ambiti di scarsa qualità paesistica e di scarsa sostenibilità ambientale (in particolare in relazione alla gestione del ciclo delle acque). Anche la qualità edilizia diffusa non si contraddistingue per una elevata qualità energetica e tipologica. Il P.G.T. mira ad orientare le trasformazioni del tessuto consolidato verso la riqualificazione paesistica dei tessuti urbani e la riqualificazione del tessuto edilizio Ri-sviluppo o sostituzione Alcuni ambiti del tessuto consolidato si caratterizzano per una scarsa qualità del paesaggio urbano ed una scarsa qualità edilizia. In tali ambiti sono incentivate le trasformazioni volte ad una riqualificazione del tessuto (Sviluppo per sostituzione di aree a bassa densità o con funzioni dismesse, sotto-utilizzate, incompatibili con il contesto) e alla adozione di soluzioni costruttive mirate alla sostenibilità. Urban Infill o completamento con sostituzione Il completamento di ambiti non utilizzati o fortemente sottoutilizzati interclusi tra insediamenti esistenti può essere integrata con la trasformazione di parti di tessuto consolidato. Anche in questo caso dovranno essere previste e dimostrate specifiche soluzioni volte alla riqualificazione dei tessuti e della qualità edilizia. Azioni Strumenti

Ambiti di densificazione, sostituzione e completamento Un insediamento urbano non può reggersi né su una rigida suddivisione delle funzioni né su una concentrazione di funzioni e servizi in alcune parti del territorio a discapito di altre. Il P.G.T. deve tendere al riequilibrio delle PdS, PdR funzioni all’interno del territorio e in particolare del sistema dei servizi. Nel PdR sono individuati ambiti di riqualificazione e sostituzione del tessuto consolidato ai quali sono connessi specifici indirizzi per il riequilibrio delle funzioni presenti e per il miglioramento della qualità dei tessuti e dell’edilizia diffusa. Linee guida ed indirizzi per la qualità delle trasformazioni del tessuto con- solidato Il PdR definisce indirizzi specifici per la gestione delle trasformazioni del tessuto urbano consolidato in relazione alle caratteristiche paesaggistiche ed ambientali che lo contraddistinguono. In particolare sono definiti indi- PdR rizzi per quelle porzioni di tessuto urbano consolidato che presentano fe- nomeni di degrado o problematiche di gestione dei cicli idrologici, indirizzi e incentivazioni per l’adozione di soluzioni di edilizia bioclimatica e/o di ri- sparmio energetico, indirizzi per gli ambiti di particolare pregio paesaggi- stico. Localizzazione delle aree produttive ambiti già compromessi Lo sviluppo industriale è da favorirsi primariamente come ampliamento delle aree produttive esistenti. Altre possibilità potranno essere rintracciate in aree già compromesse (principalmente nell’area estrattiva a Sala al Bar- ro). La caratterizzazione industriale di Sala al Barro, con la presenza della Fas- DP sa Bortolo ai margini della strada litoranea e della Casartelli (in una posi- zione di cerniera tra Sala e Galbiate) impone di pensare ad eventuali am- pliamenti nelle zone limitrofe agli insediamenti esistenti e di prevedere uno spazio di possibile ampliamento all’interno dell’area estrattiva al confine con e Valmadrera anche se per realizzare un tale sviluppo è neces- sario avviare una collaborazione con il Parco del Monte Barro.

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SVILUPPO DEGLI INSEDIAMENTI MINORI RIDEFINIZIONE E CARATTERIZZA- S8 ZIONE DELLE FRAZIONI (FUNZIONI, SERVIZI) Sviluppo e riqualificazione degli insediamenti minori di valore, progettando funzioni e opportunità. Oltre ai centri storici principali il territorio di Galbiate ha anche frazioni, case sparse e località minori da sviluppare e/o riqualificare. Attenzione al ruolo e alla dotazione infrastrutturale e di spazi pubblici delle frazioni e degli insediamenti minori. I centri storici diffusi sull’ampio territorio comunale per conservare l’identificabilità dovranno essere dotati non solo di un sistema di servizi di base (spazi pubblici, parcheggi, zone per il gioco e verdi attrezzate, ecc.) ma anche esprimere, sulla base delle proprie caratteristiche un ruolo specifico nell’ambito comunale. Azioni Strumenti

Riqualificazione e recupero dei nuclei storici (spazi pubblici) Riuso e riqualificazione del patrimonio diffuso dei nuclei storici Censimento delle unità, delle case sparse e dei nuclei minori. Ricono- PdR, PdS scimento delle potenzialità a partire dalle caratteristiche proprietarie e dalle condizioni di conservazione degli immobili. Valorizzazione delle frazioni (ruolo e funzioni pubbliche/uso pubblico) Valorizzazione delle frazioni Nel disegno del progetto del P.G.T. è stata data rilevanza al tema QC dell’identità e del ruolo delle frazioni.

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S9 PROMOZIONE E SVILUPPO DELLE ATTIVITA' ECONOMICHE LOCALI Il sistema economico produttivo di Galbiate si basa sulla presenza di alcune realtà produttive industriali rilevanti (imprese di medie dimensioni) e di un tessuto vivo di attività produttive artigianali. Anche a Galbiate il sistema del commercio al dettaglio, in particolare nelle frazioni, mostra una contrazione. Nel complesso risulta poco sviluppato il settore dell’offerta turistica, soprattutto in relazione alle opportunità che offrono il contesto e le qualità paesistiche presenti. Azioni Strumenti Sostegno del commercio al dettaglio e ambulante Il P.G.T., se non può imporre o garantire l’apertura di esercizi commerciali, DP, PdR ove non vi siano bacini di utenza ritenuti sufficienti, può però introdurre indirizzi che permettano una maggiore flessibilità nell’uso di spazi e edifici presenti nelle frazioni minori. Sviluppo di attività turistiche (criteri di sostenibilità) La promozione di attività turistiche, anche localizzate nei nuclei storici, de- ve essere promossa (con individuazione di specifici criteri per la conserva- zione del patrimonio e dei valori paesistico-ambientali). Nel P.G.T. sono PdR state studiate soluzioni per garantire la flessibilità di alcuni spazi al fine di rendere maggiormente attuabile la localizzazione di attività turistiche (con indirizzi per la tutela dei beni ambientali e paesistico architettonici presen- ti). Promozione del territorio La valorizzazione turistica e del territorio di Galbiate deve essere supporta- to da azioni di promozione e dalla riconoscibilità dei beni e degli interventi QC già in atto sul territorio (valorizzazione e riconoscibilità dei percorsi escur- sionistici).

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S11 POTENZIAMENTO DELLA QUALITA' DEI SERVIZI Il sistema dei servizi di Galbiate è caratterizzato dalla presenza di attrezzature pubbliche e di attrezzature di interesse pubblico o generale distribuite sul territorio comunale. L’analisi della dotazione comunale di servizi e della loro qualità è sviluppata con riferimento all’articolazione del territorio comunale in ambiti, che nella maggior parte dei casi coincidono con il perimetro delle frazioni. La distribuzione dei servizi deve quindi essere valutata con l’obiettivo di migliorare o potenziare l’offerta all’interno di ciascun ambito territoriale, in rapporto alle caratteristiche della popolazione locale. Il miglioramento del sistema dei servizi deve puntare non solo al reperimento di nuove aree da destinare a servizi, ma soprattutto al potenziamento dei servizi esistenti in termini di miglioramento della qualità, fruibilità, accessibilità, collegamenti e relazioni. Nuovi servizi sono previsti soprattutto all’interno degli ambiti di trasformazione individuati nel Documento di Piano, nella logica di realizzare progetti urbani integrati, garantendo la fattibilità degli interventi in termini di reperimento di spazi, risorse fisiche ed economiche e la coerenza rispetto alle strategie complessive. Per quanto riguarda le attrezzature pubbliche esistenti, la situazione è analizzata in termini di soddisfacimento quantitativo della dotazione minima dei servizi (fissata dalla legge regionale in 18 mq/ab), e anche in termini qualitativi, verificando lo stato, la performance qualitativa e gli eventuali deficit di servizi valutati alla scala comunale e a quella delle frazioni, per individuare le condizioni attuali, le strategie, gli orientamenti e le azioni di sviluppo. Azioni Strumenti Valorizzazione del sistema dei percorsi pedonali esistenti e delle connessioni tra i nuclei insediati Sul territorio di Galbiate sono presenti numerosi percorsi pedonali, come scalette e percorsi alternativi, che costituiscono un elemento di pregio da va- lorizzare e migliorare. Nel PdS sono indicati, in relazione alle strategie per la valorizzazione della mobilità lenta, i tracciati da tutelare e gli interventi ne- cessari alla loro rifunzionalizzazione (alcune scalette presentano oggi un cat- tivo stato di conservazione) DP, PdS In un’ottica di lungo periodo sono stati anche segnalati alcune possibili con- nessioni da potenziare, come ad esempio il percorso che dalla piazza di Villa può, intercettando la vecchia filanda e i percorsi interpoderali esistenti, con- nettersi al centro sportivo. Gli interventi che da un punto di vista della fatti- bilità economica sono attuabili nel breve periodo sono esplicitati nel PdS, mentre alcuni interventi, che rispondono ad un approccio strategico, ma si ritiene non attuabili nel breve periodo, sono suggeriti nell’ambito dei meta- progetti. Valorizzazione degli spazi pubblici Nell’ambito di tutto il P.G.T. è stata posta grande attenzione alla qualità degli spazi pubblici: questi infatti costituiscono l’armatura portante della struttura urbana e della comunità. Il PdR individua indirizzi per la tutela e la valorizza- zione degli spazi pubblici. Nel Pds vengono individuati interventi volti alla riqualificazione del sistema DP, PdS,

degli spazi pubblici di Villa e Vergano, che presentano problemi sia di ricono- PdR scibilità che di scarso livello delle attrezzature. Negli ambiti di trasformazione sono declinati indirizzi per la realizzazione di spazi pubblici connessi alle trasformazioni previste: ambiti di riqualificazione di aree verdi, realizzazione di nuovi spazi pubblici e riqualificazione di spazi pubblici esistenti. Potenziamento dei servizi alla popolazione Il piano dei servizi individua un’area da destinare, ove emergesse la necessi- PdS tà, per la realizzazione della nuova scuola materna in Bartesate (connessa con l’alienazione dell’attuale asilo di Bartesate).

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Potenziamento del sistema della sosta Nel piano dei servizi, in coerenza con le strategie della mobilità, sono indivi- PdS, DP duate le aree da destinare a parcheggio al fine di integrare il sistema della sosta a Galbiate. Potenziamento dell’offerta di edilizia economico popolare Nel PdS viene individuata un’area da destinarsi alla realizzazione di edilizia economico-popolare. Tale individuazione non implica la realizzazione di edili- PdS zia economico popolare nel breve periodo, ma vuole garantire la possibilità di ampliare l’offerta di edilizia economica sul territorio comunale.

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S12 SVILUPPO DELLE PORTE A LAGO L’ipotesi provinciale di perseguire l’individuazione e la realizzazione di aree e fasce a forte potenzialità ecologica che connettano le sponde del Lago di Annone con il territorio comunale può essere interpretata come una proposta di miglioramento delle condizioni di affaccio del comune sulle sponde lacuali e di connessione, di greenway. Ciò comporta un ulteriore sforzo di miglioramento delle condizioni di uso delle sponde e, soprattutto di considerare l’affaccio sul Lago di Annone, e quindi Sala al Barro, come una “porta” di Galbiate, un luogo di accoglienza e di comunicazione. Analogo discorso può essere fatto per l’altro affaccio a Lago di Galbiate: Ponte Azzone Visconti. Qui è necessario pensare ad un luogo che accolga chi, da Lecco, voglia raggiungere il Monte Barro e le sue risorse naturali a partire da un accesso meno utilizzato ma per questo motivo anche più incontaminato. Strategicamente si deve smettere di pensare a Ponte Azzone Visconti come la porta sul retro del comune; è invece necessario pensare a Ponte Azzone Visconti come un ingresso da e verso Lecco che offre opportunità economiche e insediative di grande interesse, oltre ai vantaggi che si otterrebbero nell’associare le opportunità di sviluppo con la possibilità di recuperare l’ambito estrattivo sfruttando la morfologia dell’area. Oltre a sfruttare lo spazio della cava per sviluppi insediativi, esercitando una progettualità strategica e preventiva da usare nei tavoli più idonei ripensando al contempo il sistema degli accessi e della mobilità, è importante anche migliorare la fascia costruita tra la strada provinciale e il fiume Adda. I vantaggi sono determinati dalla vicinanza a Lecco e a servizi rilevanti del comune capoluogo provinciale. Attivazione di tavoli con i soggetti interessati allo sviluppo dell’area di Ponte (Provincia, Parco Monte Barro, Parco Adda Nord, proprietari, Amministrazioni di comuni limitrofi, altri) sulla base di un meta-progetto o di una schema di fattibilità per verificare le disponibilità e i margini di proposta. Azioni Strumenti Attivazione di tavoli L’attivazione di tavoli con i soggetti interessati allo sviluppo dell’area di Ponte Azzone (Regione, Provincia, Parco Monte Barro, Parco Adda Nord, DP proprietari, amministrazioni comunali, altri) sulla base di un meta-progetto o di una schema di fattibilità per verificare le disponibilità e i margini di proposta Messa a sistema delle iniziative Il sistema delle azioni per la realizzazione della strategia si basa sulla mes- sa a sistema di azioni di tutela e valorizzazione contenuti nel sistema com- plessivo delle strategie e delle azioni di Piano, in particolare dovranno es- DP, PdS, sere messe a sistema: PdR  la valorizzazione paesaggistica delle porte verso chi giunga da fuori comune  la riqualificazione urbana del tessuto esistente lungo il lago  il potenziamento, la tutela e la riqualificazione dei valori naturali e la fruizione sostenibile degli ambiti lacuali.

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SALVAGUARDIA E POTENZIAMENTO DEGLI HABITAT NATURALI E TUTELA DEL- S13 LE RISORSE NATURALI Lo sviluppo sostenibile è qui inteso, al di là della nota definizione del Rapporto Bruntland: “Una forma di sviluppo che consenta il soddisfacimento dei bisogni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future, come strategia di riferimento, nonché di comportamento responsabile, al quale riferirsi nelle attività di intervento sul territorio qualunque sia la scala. Il tema dello sviluppo sostenibile, o della sostenibilità, va inteso come l’attivazione di prassi che assumano principi affermatisi sia a livello scientifico che sociale. Si fa qui riferimento, citandone ad esempio alcuni, a concetti quali “conservazione attiva” delle risorse ambientali e territoriali, della responsabilità degli esseri umani nei confronti del pianeta (stewardship), della partecipazione responsabile e intenzionale dei soggetti coinvolti nelle trasformazioni, del ruolo della storia e delle tradizioni, delle forme innovative di governo e gestione nonché dei contributi dei diversi attori, del risparmio energetico e delle risorse rinnovabili e non, della vulnerabilità territoriale, della tecnologia sia nei suoi aspetti legati ai materiali sia alle pratiche costruttive, della bioarchitettura. Azioni Strumenti Rete ecologica locale Il PdR ed il PdS individuano gli ambiti che costituiscono le rete ecologica lo- cale, che è costituita dal sistema delle aree boscate di pregio, dei torrenti e di alcuni ambiti strategici localizzati in prossimità dei nuclei insediativi. La PdR, PdS rete ecologica si basa sugli indirizzi del progetto di rete ecologica provincia- le. Permangono alcune criticità relative alla connessione tra i sistemi del Barro e del Monte Crocione e il sistema del Lago di Annone, in quanto i due ambiti sono tagliati dalle infrastrutture della ferrovia e della strada provin- ciale lungo il lago. Tutela degli ambiti boschivi seminaturali La presenza diffusa di ambiti di bosco ceduo sono un’importante risorsa per la biodiversità e la qualità ambientale di Galbiate nel suo complesso e del DP, PdR territorio più ampio di cui fa parte. La tutela delle aree boscate costituisce una strategia chiave per miglioramento della qualità ecosistemica comples- siva. Tutela degli habitat umidi Lungo il Lago di Annone sono presenti aree umide, seppur di piccole di- mensioni e di non elevata complessità ecosistemica. La loro valorizzazione DP, PdR costituisce un’importante opportunità per il raggiungimento dell’obiettivo di riqualificazione del lago. Nel Piano delle Regole tali ambiti sono stati tutelati come ambiti di valore ecologico ed ambientale Ambiti di tutela delle aree vulnerabili L’interazione tra il sistema edificato/insediativo con il sistema e le compo- nenti naturali presenta in alcuni casi fenomeni di criticità. In alcuni casi so- no individuati ambiti di particolare vulnerabilità o sensibilità in relazione ai DP, PdR quali dovranno essere prestate particolari attenzioni. In particolare il PdR individua indirizzi specifici per la tutela delle aree poste tra il Parco del Monte Barro e i sistemi insediativi di Galbiate e Vignola. Riduzione delle pressioni sul ciclo delle acque La riduzione delle pressioni sul sistema delle acque superficiali e sotterra- nee è azione necessaria per il miglioramento della qualità e il contenimento DP, PdS dei consumi. Il miglioramento della qualità delle risorse idriche deve essere perseguito anche con il miglioramento delle infrastrutture di collettamento delle acque di scarico e la depurazione.

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Tutela e valorizzazione dei corsi d’acqua e dei laghi La qualità delle acque superficiali si presenta molto differenziata nel terri- torio comunale, mentre il Lago di Annone e il Rio Torto presentano livelli di PdR qualità scarsi, il reticolo idrico minore si caratterizza per una qualità mi- gliore. Ai fini del miglioramento della qualità complessiva del territorio so- no previsti ambiti di tutela lungo i torrenti presenti sul territorio. Riqualificazione dei corsi d’acqua Nel territorio di Galbiate sono presenti numerosi corsi d’acqua ad anda- mento torrentizio. In molti casi gli interventi di regimazione e di tombina- tura realizzati per permettere le edificazioni presentano oggi fenomeni di criticità. Nell’ambito della pianificazione degli interventi delle reti idriche e dei servizi idrici si segnala l’esigenza di una riqualificazione di tali situazioni PdS, Co- munità (ATO). In coerenza con gli indirizzi del PIF della Comunità Montana del Lario O- Montana, rientale, nel P.G.T. sono stati individuati due ambiti di riqualificazione dei A.T.O. torrenti posti in stretta relazione con il sistema insediativo (Galbiate e Villa Vergano). In tali contesti sono previsti interventi per la riqualificazione del- le valli dei torrenti e la riqualificazione dei percorsi pedonali lungo i torrenti e degli attraversamenti pedonali (ponti e strutture esistenti in totale stato di abbandono). Riqualificazione/riuso degli ambiti di cava La presenza di ambiti di cava costituisce un fattore di degrado per il siste- ma ambientale. Devono essere previsti, in coerenza con gli indirizzi del Pi- ano cave provinciale e gli indirizzi del PTC del Parco regionale del Monte DP, PdR, Barro, specifici interventi integrati che permettano il raggiungimento con- PdS (Co- testuale di molteplici obiettivi: munità  messa in sicurezza di fronti di lavorazione; Montana,  recupero ambientale di fronti ed ambiti; P.T.C.  riuso di strutture e spazi già compromessi, per usi che possono an- Monte dare da quelli produttivi a quelli connessi alle attività ricreative e di Barro) supporto alla conoscenza del sistema naturale del Monte Barro, all’accoglimento di infrastrutture di servizio, al fine di non compro- mettere ambiti agricoli o comunque non edificati.

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RIDUZIONE DEI DISSESTI IDROGEOLOGICI E DEI RISCHI TERRITORIALI E TU- S14 TELA DELLA SALUTE DELLE POPOLAZIONI Il territorio di Galbiate è fortemente vulnerabile dal punto di vista idrogeologico. Da un lato devono essere previste azioni per la riduzione del rischio attraverso il contenimento della vulnerabilità territoriale, dall’altro devono essere previste azioni per una corretta gestione delle risorse idriche orientate alla tutela della qualità e della vulnerabilità delle acque sotterranee e superficiali, al contenimento dei consumi e al contenimento della impermeabilizzazione dei suoli. Azioni Strumenti Ambiti di tutela e di riduzione del rischio idrogeologico Il territorio di Galbiate presenta ambiti vulnerabili dal punto di vista idroge- ologico, in tali ambiti è necessario avviare, in collaborazione con la Comuni- tà Montana e la Provincia di Lecco, specifici interventi per la riduzione del dissesto. In generale, il P.G.T. ha assunto ed utilizzato le informazioni deri- DP, QC, vanti dagli studi e dai piani in materia nella costruzione delle scelte e delle soluzioni insediative. Inoltre nella costruzione della Carta dei Vincoli sono PdR stati approfonditi i temi del dissesto e dei vincoli idrogeologici, a cui corri- spondono specifici indirizzi volti alla riduzione della vulnerabilità. La presen- za di fenomeni di frana attiva sono prevalentemente localizzati nel territorio del Monte Barro. A ridosso del centro edificato di Galbiate è presente un ambito di elevato rischio idrogeologico. Riduzione dei rischi per la salute delle popolazioni insediate Nella costruzione della cartografia dei Vincoli sono stati approfonditi i temi degli inquinamenti derivanti dalle radiazioni non ionizzanti. Il territorio di Galbiate è attraversato da un elettrodotto ad alta tensione, in relazione al DP, QC,

quale, si ricorda che nelle fasi attuative devono essere effettuati studi ad PdR hoc per verificare le eventuali interferenze con le nuove funzioni previste. La presenza di tessuti residenziali in prossimità dell’elettrodotto costituisce una problematica che richiede l’attivazione di un tavolo con gli enti gestori delle reti (TERNA). Riduzione della permeabilità La riduzione della permeabilità si articola in molteplici tipologie di interven- to, in primo luogo l’individuazione di criteri per le nuove realizzazioni, l’introduzione di sistemi di gestione delle acque di corrivazione, la riduzione PdR dei fenomeni di criticità più acuti. Il PdR individua per alcuni ambiti, segna- lati dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Lombardia, specifici indi- rizzi per la gestione del ciclo delle acque.

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RIDUZIONE DEI CONSUMI, EDILIZIA BIOCLIMATICA E EFFICIENZA ENERGETI- S15 CA Un’attenzione specifica deve essere orientata alla valorizzazione e al risparmio delle risorse idriche ed energetiche. Il progetto delle nuove costruzioni e il recupero degli edifici esistenti dovranno essere adeguatamente orientati al risparmio energetico e alla riduzione dei consumi, delle emissioni e degli scarti. Un aiuto in questo senso può provenire da una edizione rinnovata del Regolamento Edilizio secondo logiche di sostenibilità che prendano in considerazione temi quali, per esempio: il diritto al sole, l’edilizia bioclimatica, i materiali, il recupero delle acque meteoriche e il risparmio idrico dell’acqua potabile, la fitodepurazione. Azioni Strumenti

Potenziamento di risorse energetiche alternative L’adeguamento e l’introduzione di tecnologie sia per il risparmio energetico sia per la produzione alternativa di energia è fortemente incentivata sia nei documenti regionali che nei documenti della Provincia di Lecco. Il comune di PdS, PdR Galbiate ha già avviato progetti per l’innovazione tecnologica del patrimonio pubblico.

Miglioramento qualità edilizia/esistente e prevista Una delle strategie chiave per la riduzione dell’uso delle risorse è il conteni- mento dei consumi attraverso le seguenti linee di indirizzo:  adeguamento del patrimonio edilizio esistente DP, PdR  definizione di standard qualitativi minimi per le nuove costruzioni  incentivi volumetrici per l’adozione di tecniche (deliberazione VIII/003951 del 27/12/2006 della Regione Lombardia). Miglioramento della qualità dei servizi idrici Il comune di Galbiate si caratterizza per una quota percentuale eccessiva di PdS perdite di acqua nella rete di adduzione (ATO), in coerenza con gli indirizzi del Piano di Ambito dell’ATO di Lecco si indica la necessità di adeguare e mi- gliorare l’efficienza delle reti dei servizi idrici.

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S16 MIGLIORAMENTO DEL TRASPORTO PUBBLICO RETE FERROVIARIA Azione Strumenti Protocollo di intesa R.F.I., Regione Lombardia. Provin- Fermata ferroviaria Ponte Azzone Visconti cia di Lecco (rientra nelle azioni generali per l’interscambio) Tavolo tecnico Provincia di Potenziamento del servizio (servizio metropolitano di Lecco Lecco) linea ferroviaria Lecco-Molteno-Monza RETE DELLE AUTOLINEE Azione Strumenti Tavolo tecnico Provincia di Lecco conseguente alla ri- qualificazione della linea fer-

Riorganizzazione autolinea Lecco-Oggiono roviaria e del relativo servi- zio (rientra nelle azioni ge- nerali per l’interscambio) Tavolo tecnico Provincia di Lecco conseguente alla ri- qualificazione della linea fer- Riorganizzazione autolinea urbana n° 4 di Lecco e nuova fermata a Ponte Visconti roviaria e del relativo servi- zio (rientra nelle azioni ge- nerali per l’interscambio) Vedi AT1 Nuovo capolinea scuolabus Vergano Vedi AT5 Nuova autostazione di Galbiate

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S17 MIGLIORAMENTO DELL'ASSETTO DELLA RETE STRADALE RETE STRADALE Azioni Strumenti Studio di fattibilità Collegamento via Solaro-SP60 Progettazione preliminare e Riqualificazione intersezione SP70-SP58 tramite rotatoria Tavolo tecnico Provincia di Lecco Vedi AT5 Nuovo accesso a via I Maggio da via Lecco Progettazione preliminare e Riqualificazione intersezione Lecco-IV Novembre Tavolo tecnico Provincia di Lecco Progettazione preliminare Riqualificazione intersezione Milano-Crocefisso Progettazione preliminare Riqualificazione intersezione Monte Barro-San Bernardi- no Progettazione preliminare e Riqualificazione intersezione SP70-via Bergamo Tavolo tecnico Provincia di Lecco SOSTA VEICOLARE Azioni Strumenti Protocollo di intesa R.F.I., Parcheggio di interscambio Ponte Azzone Visconti Regione Lombardia. Provincia di Lecco Vedi AT7 Parcheggio impianto produttivo Sala al Barro Vedi AT5 Parcheggio Piazza Mercato Vedi AT1 Parcheggio via De Gasperi Vergano Progettazione preliminare Potenziamento Parcheggio SP70 Bartesate Progettazione preliminare Parcheggio piazza Martiri della Liberazione

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S18 MIGLIORAMENTO DELLA MOBILITÀ LENTA

RETE CICLOPEDONALE

Azioni Strumenti Progettazione preliminare se Percorsi pedonali protetti non inclusi in Ambito di Tra- sformazione Piani Particolareggiati del

Moderazione del traffico nelle aree centrali Traffico Tavolo tecnico Provincia di Moderazione della velocità del traffico veicolare della Lecco SP70 Bartesate Progettazione preliminare Percorso pedonale lungo il Lago di Annone Progettazione preliminare se Riqualificazione percorsi pedonali esistenti non inclusi in Ambito di Tra- sformazione Tavolo tecnico Provincia di Completamento del percorso ciclopedonale del Lago di Lecco Annone Tavolo tecnico Provincia di Completamento del percorso ciclopedonale lungo il fiume Lecco Adda

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. 3.3 LE PROGETTUALITÀ DEL P.G.T. Il sistema delle strategie e delle azioni definite nel documento di piano coinvolge tutti gli atti del P.G.T., in tale ottica sono individuati, quali progetti strategici del P.G.T., il sistema integrato composto da:  i metaprogetti;  la Carta del Paesaggio;  il sistema delle aree agricole (e la rete ecologica);  i progetti per la mobilità;  gli ambiti di trasformazione.

I Metaprogetti I metaprogetti rappresentano gli scenari progettuali per la riqualificazione integrata di ambiti del comune. I luoghi su cui sono previsti rappresentano ambiti di occasione strategica attorno a cui integrare e mettere a sistema diverse strategie e azioni previste nel Documento di Piano. I metaprogetti richiedono il coinvolgimento delle comunità insediate e delle reti territoriali che caratterizzano il contesto di Galbiate, oltre che dell’Amministrazione Comunale che è promotore di tali iniziative. Non sono attuabili direttamente dal P.G.T. ma sono un riferimento per orientare e supportare sia la formazione di tavoli che le trasformazioni più minute. I metaprogetti individuati sono:  la riqualificazione del lungo Lago di Annone;  la porta urbana di Ponte Azzone Visconti;  il sistema degli spazi pubblici e dei luoghi di Villa Vergano;  la valorizzazione del nucleo di Bartesate,  la rete ecologica.

La riqualificazione del lungo Lago di Annone Tale metaprogetto prevede il coinvolgimento di diversi attori, tra i quali, l’azienda ferroviaria, la Provincia, il Parco del Monte Barro, la Regione e i soggetti privati più rilevanti (concessionario lago, proprietari cava, proprietari immobili). I principali elementi del metaprogetto sono i seguenti:  ricucitura tra la frazione di Sala e il lago con attraversamenti delle fasce infrastrutturali;  riqualificazione linea ferroviaria e stazione;  riqualificazione del tessuto edilizio contermine;  incentivazione e riqualificazione di attività turistiche e ricettive presenti;  miglioramento delle aree umide naturali;  approdo e navigazione (barche non motorizzate) nel lago;  percorso pedonale sulle rive;  protezione, tutela e progetto del paesaggio e dei suoi punti notevoli;  mantenimento dell’attività agricola nell’area del conoide;  recupero dell’area di cava anche a fini produttivi e per accogliere funzioni pubbliche (servizi di livello sovra comunale);  riqualificazione paesistica della cava, in particolare nella parte che sovrasta l’ingresso al tunnel del Monte Barro.

La porta urbana di Ponte Azzone Visconti Tale metaprogetto prevede il coinvolgimento di diversi attori, tra i quali, l’azienda ferroviaria, la Provincia, il Parco del Monte Barro, la Regione e i soggetti privati interessati (proprietari cava, proprietari immobili, operatori). I principali elementi del metaprogetto sono i seguenti:

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 recupero della cava e localizzazione servizi sovralocali (eventuale scuola superiore e centro di educazione ambientale per bambini, altre funzioni in grado di rendere compa- tibile la realizzazione con i costi del recupero ambientale);  individuazione di un elemento che costituisca il portale di accesso al Monte Barro e al Comune di Galbiate da Lecco;  riqualificazione e messa in sicurezza strada;  riqualificazione percorso e verde lungo lago;  riqualificazione del tessuto residenziale, commerciale e produttivo esistente;  fermata ferrovia e nodo trasporto pubblico locale.

Il sistema degli spazi pubblici e dei luoghi di Villa Vergano Tale metaprogetto prevede il coinvolgimento di diversi attori, tra i quali, i proprietari dei beni immobili e la comunità montana, la circoscrizione. I principali elementi del metaprogetto sono i seguenti:  riqualificazione e funzionalizzazione degli spazi pubblici di Villa;  riqualificazione delle connessioni tra nuclei (scale e percorsi esistenti);  riqualificazione e messa in sicurezza del torrente;  realizzazione del percorso dalla piazza di Villa al centro sportivo con percorso vita;  riqualificazione di tessuto storico esistente.

Valorizzazione del nucleo di Bartesate Tale metaprogetto prevede il coinvolgimento dei proprietari dei beni immobili e la circoscrizione. Obiettivi del metaprogetto sono:  la realizzazione dell’asilo;  la riqualificazione del tratto di strada provinciale che attraversa Bartesate;  la riqualificazione o la definizione di percorsi in tessuti di recente costruzione;  la valorizzazione e la segnalazione di percorsi e delle viste verso i laghi;  la rivitalizzazione della frazione;  la riqualificazione dell’area degradata del deposito edile e la connessione tra i nuclei del- la frazione. Il meta-progetto può essere parzialmente finanziato dalla alienazione dell’attuale edificio adibito ad asilo nella stessa frazione.

La rete ecologica Tale metaprogetto prevede il coinvolgimento del Parco del Monte Barro, dell’Amministrazione Provinciale. Obiettivi del metaprogetto, parzialmente inserito nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, sono:  la connessione tra il Monte Barro e il Lago di Annone (con i problemi di attraversamento e superamento della fascia infrastrutturale di cui si è già detto a proposito del metapro- getto “La riqualificazione del lungo Lago di Annone”;  la connessione tra il Monte Barro e il Monte Crocione;  la connessione tra Monte Crocione e il Lago di Annone  la cura del passaggio tra il verde urbano e quello agricolo;  la realizzazione del bosco didattico e la sua fruibilità;  la definizione di modi di segnalazione e di comunicazione dei percorsi.

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4.IL PAESAGGIO

. 4.1 LA STRUTTURA DEL PAESAGGIO REGIONALE E PROVINCIALE Gli indirizzi per il sistema paesistico-ambientale si articolano in un insieme di indirizzi di tipo prescrittivo di differente natura e regime di tutela e da un insieme di indirizzi per la tutela e la valorizzazione del paesaggio che trova i principali riferimenti nel Piano Territoriale Paesistico Regionale e nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Il Piano Territoriale Regionale Paesistico (P.T.P.R., con l’integrazione e l’aggiornamento del 2008) indica tre finalità per il paesaggio che devono trovare una efficace integrazione negli strumenti di governo del territorio:  Conservazione: intesa come conservazione delle preesistenze e dei relativi contesti (leggibilità, identità ecc.) e loro tutela nei confronti dei nuovi interventi;  Innovazione: intesa come miglioramento della qualità paesaggistica degli interventi di trasformazione del territorio e costruzione dei “nuovi paesaggi”;  Fruizione: intesa come aumento della consapevolezza dei valori e della loro fruizione da parte dei cittadini. Figura 10 – Ambiti geografici, unità tipologiche ed elementi identificativi di paesag- gio Fonte P.T.P.R. 2008

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Una particolare attenzione nell’aggiornamento del P.T.P.R. del 2008 viene data alle strategie per la riqualificazione dei paesaggi lombardi e per la riduzione dei fenomeni di degrado. Figura 11 - Contenimento dei processi di degrado paesaggistico: tematiche rilevanti

La definizione delle unità di paesaggio della provincia di Lecco Il P.T.C.P. fornisce indirizzi generali di tutela paesistica, finalizzati sia alla tutela e alla valorizzazione dei paesaggi naturali e storico-culturali, sia alla loro leggibilità, in quanto spazi pregiati carichi di significati culturali e luoghi privilegiati di identità territoriale. Per gli elementi costitutivi del paesaggio provinciale, a fronte della loro preventiva caratterizzazione e dell’individuazione delle criticità che ne possono compromettere il mantenimento e la leggibilità, sono inoltre dettati specifici indirizzi di tutela. Lo Scenario 9 - Unità di paesaggio, si rifà all’impianto conoscitivo già presente all’interno del P.T.C.P. del 1998, e rappresenta una lettura dei “sistemi del paesaggio”, attraverso l’individuazione di ambiti territoriali caratterizzati da peculiari caratteri fisici, fisionomici e storico-culturali, spesso individuabili come unità percettive, in grado di conferire loro una precisa fisionomia e una riconoscibile identità. Nel contempo, lo Scenario riconosce luoghi fortemente caratterizzati sul piano ambientale che strutturano la Rete Ecologica Provinciale e che sollecitano politiche di gestione attente a valorizzarne tanto il ruolo paesaggistico che la funzionalità ecologica. Tale impostazione recepisce e recupera le analisi, le descrizioni e le valutazioni, anche a carattere propositivo e normativo contenute nel P.T.C.P. 1998. Va tuttavia sottolineata una diversa modalità interpretativa delle strutture del paesaggio montano e collinare in quanto, nell’applicazione in argomento, la Provincia di Lecco ha preferito riconoscere agli elementi del rilievo (le energie di rilievo) una loro integrità morfologica che

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mantiene unita la parte sommitale del rilievo ai suoi versanti, piuttosto che ricomprendere questi ultimi nei paesaggi di fondovalle o lacuali, come suggerito nella precedente applicazione del P.T.C.P. 1998. Le politiche di tutela e di valorizzazione paesistica dovranno pertanto tener conto di questo diverso taglio interpretativo, così come di alcune modeste diverse interpretazioni sviluppate in ordine ai paesaggi collinari e alla pianura brianzola. Di seguito si rende conto dell’articolazione paesistica proposta nella tavola Unità di paesaggio che, come sottolineato, si rifà alle “tipologie di paesaggio” che strutturano il “quadro paesistico” del P.T.C.P. 1998. Le dorsali e i sistemi del rilievo prealpino - Il sistema del Monte Legnone – dal Legnoncino al Monte Colombana, Il sistema del Pizzo dei Tre Signori – dal Cimone di Margno al Monte Foppabona. Il Monte Muggio, Il sistema delle Grigne – dal Sasso di San Defendente al Monte Coltignone, Il Crinale Orobico - dal Monte Foppabona al Monte Resegone, I Piani di Bobbio e di Artavaggio Le valli e i versanti interni - La Val Varrone – da Premana a Dervio, La Valle di Margno e Casargo del torrente Maladiga, La Valle Muggiasca del Pioverna e l’Orrido di Bellano, I versanti della Muggiasca e di Esino Lario, La Valsassina con i versanti e i terrazzi di Barzio e di Moggio, I Piani di Balisio con Ballabio e i Resinelli I rilievi e i versanti aperti sulla pianura - Il Monte Resegone, I crinali e i versanti dal Monte Resegone al Monte Albenza, I versanti sud del Monte Cornizzolo, dei Corni di Canzo e del Moregallo, I versanti a lago da Lecco a Somasca di Vercurago, I pendii della Valle San Martino, I pendii di Cesana- e Civate-Valmadrera, Il lago e i paesaggi insubrici - “Paesaggi naturali”, Il Lario – Il ramo di Lecco e le sponde orientali comasche, I versanti di Pratolungo, Le pendici del Monte Fopp e del Monte Parolo, Il profilo di Napoleone e le pareti del Monte Coltignone, I versanti a nord del Monte Moregallo, Gli strapiombi di Oliveto Lario La collina e i laghi morenici - Ambito dei laghi morenici (Pusiano e Annone), La Brianza Casatese, La Brianza Meratese, La Brianza Oggionese I rilievi pedemontani - Il Monte Barro, La dorsale del Monte Crocione - dal Poggio Piazzoli al Monte Crosaccia (Colle Brianza), I rilievi di Montevecchia e Missaglia con la valle del Curone, Il dosso di Valgreghentino, I dossi di Sirone, Poggio Stolegarda di Oggiono, Il Monte Marenzo Figura 12 - Estratto della tavola del P.T.C.P. – Quadro strutturale dei valori paesistici ed ambientali

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Figura 13 - Il sistema delle unità di paesaggio individuate dal P.T.C.P. di Lecco Fonte: P.T.C.P., Unità del Paesaggio

Figura 14 - Estratto della tavola 7 del P.T.C.P. - le tutele paesistiche

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. 4.2 IL PAESAGGIO DI GALBIATE

scheda progetto il paesaggio

Carta del Paesaggio La carta del paesaggio costituisce sia un momento di sintesi di molteplici aspetti indagati nei capitoli del quadro conoscitivo che l’occasione di costruire uno strumento di valorizzazione del territorio comunale. La Carta del Paesaggio di Galbiate ha l’obiettivo di sintetizzare i caratteri paesaggistici che caratterizzano il sistema territoriale senza perdere la capacità evocativa e descrittiva derivante dall’appartenenza a sistemi omogenei di paesaggio delle singole componenti e elementi costitutivi. Sono stati identificati cinque quadri di lettura del paesaggio, poi unificati nella Carta del Paesaggio:  la matrice agroforestale;  i paesaggi dei laghi e delle acque;  il paesaggio del Monte Barro;  il paesaggio del colle San Genesio;  i paesaggi dei luoghi e delle comunità insediate. A questi paesaggi fanno riferimento i elementi e le componenti costitutive del paesaggio di Galbiate, la cui afferenza ai singoli sistemi è derivata dalle fasi di analisi precedenti. A questi quadri di lettura sono stati sovrapposti due categorie trasversali:  le relazioni visive;  i fenomeni di degrado. Il sistema delle relazioni visive costituisce un aspetto importantissimo per Galbiate: il sistema costituito dai due rilievi è un landmark ampiamente riconosciuto e condiviso dalle comunità insediate, ma costituisce anche un riferimento visivo da punti esterni al territorio comunale. Così come il sistema delle relazioni tra i rilievi e i laghi costruisce connessioni di ampia scala di notevole rilevanza. Nella carta del paesaggio sono state individuate due tipologie di relazioni visive:  relazioni visuali territoriali  relazioni visuali locali

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Figura 15 - Viste su Galbiate dal Lago di Annone, dal Monte Barro, dal Fiume Adda

Sulla base delle indicazioni delineate sia nel corso dei forum dei due laghi per la costruzione del P.T.P.R. che nei documenti pubblicati nel corso del 2008 da parte della Regione Lombardia sono stati individuati i principali fenomeni di degrado paesistico presenti sul territorio comunale. Le tipologie di degrado individuate nella carta del paesaggio sono:  ambiti dei tessuti urbani con problematiche di criticità paesaggistica (frange urbane, tessuti diffusi e misti localizzati in contesti di elevato pregio paesaggistico);  ambiti estrattivi;  ambiti produttivi con impianti di grandi dimensioni;  ambiti di dissesto idrogeologico.

I valori paesaggistici Alle singole componenti (distinte per i quadri di lettura attraverso i quali è stato riconosciuto il paesaggio complessivo) che costituiscono i paesaggi di Galbiate sono stati attribuiti dei giudizi di valore in relazione ai seguenti aspetti: Valore del paesaggio naturale: l’attribuzione di valore deriva ovviamente dalla rilevanza delle singole componenti in relazione alla qualità ecosistemica (riferimento principale: QC capitolo DOCUMENTO DI PIANO_PAGINA 60

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9_il paesaggio naturale e la biodiversità), in secondo luogo l’attribuzione dipende da livelli di complessità ecosistemica sottesa alla singole componente. Valore del paesaggio culturale e storico architettonico: l’attribuzione di valore si è in prima istanza basata sulla presenza di forme di riconoscimento di pregio storico-architettonico (come ad esempio presenza di ambiti ed edifici tutelati – riferimento principale QC- 7_ Il paesaggio urbano ed insediativo). inoltre, a seguito di specifici approfondimenti sulle permanenze dei segni del territorio rurale si è voluto valorizzare la presenza (o la permanenza) dei terrazzamenti o di coltivazioni tradizionali e/o di pregio (ulivi, boschi di castagni) Valore estetico-percettivo e delle relazioni: l’attribuzione di valore riguarda sia un giudizio relativo alla qualità estetica delle singole componenti che della capacità di relazionare elementi, luoghi e paesaggi. I giudizi espressi si basano sulla attribuzione di valore che emerge principalmente dalla percezione che delle componenti hanno le comunità insediate (derivando tale percezione sia da testi, documenti e dal confronto con gli attori). Tabella 4 - I paesaggi di Galbiate e i valori paesaggistici ATTRIBUZIONE DI VALORE ESTETICO E NATURALE CULTURALE RELAZIONI LA MATRICE AGRO FORESTALE TIPOLOGIE FORESTALI NON SPECI- ALTO MEDIO ALTO FICATE E AREE BOSCATE PRESENTI

BOSCHI DI PREGIO PAESISTICO (CROMATICO: ACERI FRASSINETI, ALTO MEDIO ALTO FAGGETE) BOSCHI DI PREGIO PAESISTICO E ALTO MOLTO ALTO MOLTO ALTO CULTURALE (CASTAGNETI) BOSCHI DI PREGIO NATURALISTI- CO (ALNETE DI ONTANO NERO, MOLTO ALTO MEDIO MEDIO QUERCETI MESOFILI) TERRAZZAMENTI STORICI MEDIO ALTO MOLTO ALTO COLTIVAZIONI DI ULIVO MEDIO MEDIO ALTO AREE AGRICOLE MEDIO MEDIO MEDIO

I PAESAGGI DEI LAGHI E DELLE ACQUE FIUME ADDA E LAGO DI GARLATE MOLTO ALTO MOLTO ALTO ALTO AMBITO PAESISTICO DI FIUME AD- (ALTO) (ALTO) (ALTO) DA E LAGO DI GARLATE

LAGO DI ANNONE ALTO MOLTO ALTO MOLTO ALTO AMBITO DI TUTELA PAESISTICA DEL LAGO DI ANNONE (PAESISTI- (ALTO ) (ALTO) (ALTO) CO LAGO) AMBITO DI TUTELA “BELLEZZE MEDIO ALTO MOLTO ALTO D’ASSIEME” DEL LAGO DI ANNONE

CORSI D’ACQUA PRINCIPALI MOLTO ALTO ALTO MEDIO AMBITO DI TUTELA PAESISTICA (ALTO) (ALTO) (MEDIO) DEI CORSI D’ACQUA CORSI D’ACQUA RETICOLO MINORE ALTO MEDIO MEDIO E TORRENTI (VALLI)

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IL PAESAGGIO DEL MONTE BARRO SISTEMA DEL PARCO REGIONALE MOLTO ALTO MOLTO ALTO MOLTO ALTO DEL MONTE BARRO AMBITI DI ELEVATA NATURALITÀ MOLTO ALTO ALTO ALTO AMBITO DI TUTELA “BELLEZZE MEDIO ALTO ALTO D’ASSIEME” DEL MONTE BARRO MONUMENTI NATURALI MOLTO ALTO ALTO ALTO

IL COLLE SAN GENESIO AMBITO DI ELEVATA NATURALITA’ DEL COLLE SAN GENESIO (P.T.R. 2008)

I PAESAGGI E LUOGHI DELLE COMUNITÀ INSEDIATE NUCLEI URBANI STORICI BASSO MOLTO ALTO ALTO EDIFICI RURALI 1888 BASSO ALTO ALTO RETE STRADALE STORICA (STRADE BASSO MEDIO MEDIO ANTE 1888) RETE FERROVIARIA STORICA (AN- BASSO MEDIO MEDIO TE 1888) MONUMENTI STORICO ARCHITET- BASSO MOLTO ALTO ALTO TORNICI AMBITI EDIFICATI CONSOLIDATI BASSO MEDIO MEDIO (SOGLIA CTR 1984) MARGINI NON OCCLUSI MEDIO MEDIO ALTO AMBITI EDIFICATI DI NUOVA EDI- BASSO BASSO BASSO FICAZIONE (SOGLIA CTR 1984) TRATTI DI PERCORSI DI INTERES- SE PAESAGGISTICO E PAESAGGI- BASSO MEDIO ALTO STICO ED ECOLOGICO VIABILITÀ A VOCAZIONE PAESI- BASSO MEDIO ALTO STICA E AMBIENTALE SISTEMA DELLA VIABILITÀ AGRO- BASSO ALTO ALTO SILVOPASTORALE (P.I.F.)

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. 4.3 LE SENSIBILITÀ PAESAGGISTICHE

Carta delle Sensibilità Paesaggistiche La costruzione della Carta delle Sensibilità Paesaggistiche discende direttamente dal sistema dei valori paesaggistici attribuiti nella Carta del Paesaggio. I criteri utilizzati per la definizione delle classi paesaggistiche sono: prevalenza del “valore del paesaggio naturale” rispetto al valore estetico percettivo e delle re- lazioni prevalenza del valore del paesaggio culturale e storico architettonico rispetto al valore percet- tivo e delle relazioni. In generale, le singole componenti caratterizzate per un elevato valore paesaggistico naturale sono state attribuite alla classe di sensibilità molto elevata. Ai fini della redazione della Carta delle Sensibilità Paesaggistiche sono state utilizzate le classi suggerite nell’allegato “I contenuti paesaggistici del P.G.T.” del documento Modalità per la pia- nificazione comunale (Regione Lombardia, BURL 20 del 19 maggio 2006):  sensibilità molto bassa,  sensibilità bassa,  sensibilità media,  sensibilità elevata,  sensibilità molto elevata. Tabella 5 - Le classi di sensibilità paesaggistica ATTRIBUZIONE DI VALORE CLASSE DI SEN- ESTETICO SIBILITÀ PAE- NATURALE CULTURALE E RELA- SAGGISTICA ZIONI LA MATRICE AGRO FORESTALE TIPOLOGIE FORESTALI NON SPECIFICATE E SENSIBILITÀ ME- ALTO MEDIO ALTO AREE BOSCATE PRE- DIA SENTI BOSCHI DI PREGIO PAESISTICO (CROMA- SENSIBILITÀ ME- TICO: ACERI FRASSI- ALTO MEDIO ALTO NETI, DIA FAGGETE) BOSCHI DI PREGIO SENSIBILITÀ MOL- PAESISTICO E CULTU- ALTO ELEVATO MOLTO ALTO TO ELEVATA RALE (CASTAGNETI) BOSCHI DI PREGIO NATURALISTICO (AL- SENSIBILITÀ ELE- NETE DI ONTANO NE- MOLTO ALTO MEDIO MEDIO VATA RO, QUERCETI MESO- FILI) TERRAZZAMENTI STO- SENSIBILITÀ ELE- MEDIO ALTO MOLTO ALTO RICI VATA COLTIVAZIONI DI ULI- SENSIBILITÀ ME- MEDIO MEDIO ALTO VO DIA

AREE AGRICOLE MEDIO MEDIO MEDIO SENSIBILITÀ BAS-

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SA

I PAESAGGI DEI LAGHI E DELLE ACQUE FIUME ADDA E LAGO SENSIBILITÀ MOL- MOLTO ALTO MOLTO ALTO ALTO DI GARLATE TO ELEVATA AMBITO PAESISTICO DI FIUME ADDA E LA- (ALTO ) (ALTO) (ALTO) GO DI GARLATE SENSIBILITÀ MOL- LAGO DI ANNONE ALTO MOLTO ALTO MOLTO ALTO TO ELEVATA AMBITO DI TUTELA PA- ESISTICA DEL LAGO DI (ALTO ) (ALTO) (ALTO) ANNONE (PAESISTICO LAGO) AMBITO DI TUTELA SENSIBILITÀ ME- “BELLEZZE D’ASSIEME” MEDIO ALTO MOLTO ALTO DIA DEL LAGO DI ANNONE CORSI D’ACQUA PRIN- SENSIBILITÀ MOL- MOLTO ALTO ALTO MEDIO CIPALI TO ELEVATA AMBITO DI TUTELA PA- ESISTICA DEI CORSI (ALTO ) (ALTO) (MEDIO) D’ACQUA CORSI D’ACQUA RETI- SENSIBILITÀ ELE- COLO MINORE E TOR- ALTO MEDIO MEDIO VATA RENTI (VALLI)

IL PAESAGGIO DEL MONTE BARRO

SISTEMA DEL PARCO SENSIBILITÀ MOL- REGIONALE DEL MON- MOLTO ALTO MOLTO ALTO MOLTO ALTO TO ELEVATA TE BARRO AMBITI DI ELEVATA SENSIBILITÀ MOL- MOLTO ALTO ALTO ALTO NATURALITÀ TO ELEVATA AMBITO DI TUTELA SENSIBILITÀ MOL- “BELLEZE D’ASSIEME” MEDIO ALTO ALTO TO ELEVATA DEL MONTE BARRO SENSIBILITÀ MOL- MONUMENTI NATURALI MOLTO ALTO ALTO ALTO TO ELEVATA

IL COLLE SAN GENESIO AMBITO DI ELEVATA NATURALITÀ DEL COL- SENSIBILITÀ MOL- MOLTO ALTO ALTO ALTO LE SAN GENESIO TO ELEVATA (P.T.P.R. 2008)

I PAESAGGI E LUOGHI DELLE COMUNITÀ INSEDIATE NUCLEI URBANI STO- SENSIBILITÀ SENSIBILITÀ ELE- BASSO ALTO RICI MOLTO ALTA VATA

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SENSIBILITÀ BAS- EDIFICI RURALI 1888 BASSO ALTO ALTO SA RETE STRADALE STO- SENSIBILITÀ MOL- RICA (STRADE ANTE BASSO MEDIO MEDIO TO BASSA 1888) RETE FERROVIARIA SENSIBILITÀ MOL- BASSO MEDIO MEDIO STORICA (ANTE 1888) TO BASSA MONUMENTI STORICO SENSIBILITÀ SENSIBILITÀ ELE- BASSO ALTO ARCHITETTORNICI MOLTO ALTA VATA AMBITI EDIFICATI SENSIBILITÀ MOL- CONSOLIDATI (SOGLIA BASSO MEDIO MEDIO TO BASSA CTR 1984) MARGINI NON OCCLU- SENSIBILITÀ MOL- MEDIO MEDIO ALTO SI TO ELEVATA AMBITI EDIFICATI DI SENSIBILITÀ MOL- NUOVA EDIFICAZIONE BASSO BASSO BASSO TO BASSA (SOGLIA CTR 1984) TRATTI DI PERCORSI DI INTERESSE PAE- SENSIBILITÀ ME- SAGGISTICO E PAE- BASSO MEDIO ALTO DIA SAGGISTICO ED ECO- LOGICO VIABILITÀ A VOCAZIO- SENSIBILITÀ ME- NE PAESISTICA E AM- BASSO MEDIO ALTO DIA BIENTALE SISTEMA DELLA VIABI- SENSIBILITÀ ME- LITÀ AGROSILVOPA- BASSO ALTO ALTO DIA STORALE (P.I.F.)

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5.LE AREE AGRICOLE E LA RETE ECOLOGICA

. 5.1 L’INDIVIDUAZIONE DELLE AREE AGRICOLE NEL P.G.T. Ai fini della redazione del P.G.T. risulta fondamentale l’individuazione in dettaglio delle aree agricole. La Provincia di Lecco ha pubblicato il sistema degli indirizzi e dei criteri per l’individuazione degli ambiti agricoli, nell’ambito dei quali sono esplicitati i criteri alla base della definizione degli ambiti agricoli e gli indirizzi ai Comuni per l’individuazione delle aree agricole. Si riportano i criteri definiti dalla Provincia di Lecco per la definizione degli ambiti agricoli (fonte P.T.C.P. bozza dei documenti per l’adeguamento, maggio 2008, Monografia E - Ambiti e aree agricole). Criteri per l’individuazione 1. determinazione del valore intrinseco dei suoli sulla base della “capacità d’uso” (fonte Carta dei suoli ERSAF; Capacità d’uso dei suoli dal progetto Cartografia Geoambienta- le); 2. definizione del grado di riduzione del valore intrinseco dei suoli in funzione degli usi in atto (fonte DUSAF); 3. determinazione del valore agricolo del sistema rurale (e classi: alto, moderato, basso); 4. interpretazione critica del Quadro Strategico e del Quadro Strutturale del P.T.C.P. (As- setto insediativo, Valori paesistici e ambientali ); 5. interpretazione critica dello schema di Rete Ecologica del P.T.C.P. (scenario 6) e delle applicazioni relative alla Biopermeabilità e al sistema delle Aree protette; 6. analisi e interpretazione degli strati cartografici relativi all’uso del suolo tra cui la “Carta dell’uso del suolo progetto di Cartografia Geoambientale della C.M. della Valsassina, Valvarrone, Esino e Riviera; la Carta dell’Uso del suolo della Pianura Brianzola –1994; 7. interpretazione delle Ortofoto - TerraItaly CGR. 2003; 8. recenti applicazioni per la Rete Ecologica; 9. i paesaggi agrari di interesse storico colturale individuati dal P.T.R. (Strumento Operati- vo 9); 10. interpretazione critica del lavoro “L’agricoltura, i segni, le forme. Progetto di valorizza- zione del Paesaggio Agrario Lecchese” (Provincia di Lecco 2003); 11. le unità di paesaggio (Scenario n.9 del P.T.C.P.).

Nella cartografia Quadro Strutturale 3 - Sistema rurale-paesistico-ambientale (P.T.C.P. bozza per l’adozione, maggio 2008) sono individuate gli ambiti agricoli e gli ambiti di valenza paesaggistica. Ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico: ambiti di rilievo provinciale: articolati in considerazione delle componenti di prevalente valenza produttiva e delle componenti di prevalente valenza ambientale, riconoscendo la presenza al loro interno di componenti ad esclusiva valenza paesistiche); Ambiti di valenza paesistica ambientale di rilievo provinciale: ambiti che comprendono i boschi (C1) e le altre aree già soggette a tutele paesistiche (da Codice Urbani) caratterizzanti gli ambiti montani (circhi glaciali etc.), le aree proposte ex-novo dal P.T.C.P. (C2) come componenti di questi ambiti (prati pascoli e praterie, coltivi marginali, etc.) in cui sono ricompresi anche gli affioramenti rocciosi o i seminativi fuori dagli ambiti agricoli strategici); Ambiti a valenza naturalistica ambientale di rilievo provinciale: sono costituiti da Parchi, Riserve Naturali, in essi il P.T.C.P. distingue quelli con Piani già operanti e quelli con proposte in itinere. Il territorio di Galbiate, come anche evidenziato dalla lettura del paesaggio agroforestale e del paesaggio naturale (Quadro Conoscitivo capitoli 7 e 8), si caratterizza per la presenza di due ambiti di valenza naturalistica: il sistema del Monte Barro e il sistema del colle San Genesio o

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Monte Crocione. il sistema degli ambiti agricoli del comune di Galbiate appartiene all’ambito agricolo delle colline moreniche ed, in particolare, al corridoio tra il Lago di Annone ed il Monte Crocione (ambito B). Le aree agricole presenti nel territorio comunale, ad esclusione di pochissime aree, sono classificate come ambiti a valenza paesistica ambientale, che coincidono sostanzialmente con il sistema dei boschi cedui. Inoltre il sistema delle aree agricole proposte coincide sostanzialmente con le aree a destinazione d’uso agricola definite dal PRG previgente. Nella fase di definizione e traduzione di maggior dettaglio della proposta messa a disposizione dalla Provincia di Lecco, si riscontrano alcune inesattezze:  classificazione ad ambito agricolo ambientale del cimitero e il relativo parcheggio di Bartesate  incoerenze tra il rilievo delle aree utilizzate redatto a scala comunale (in cui si evidenziano le aree su cui insiste un contratto d’uso a fini agricoli, prevalentemente orientato allo sfalcio di prati) e il sistema di ambiti definiti dalla provincia (che individua nel comune di Galbiate solo sei aree tra le componenti agricole di valenza produttiva). Figura 16 - Il sistema degli ambiti agricoli individuati dalla provincia di Lecco Fonte: Quadro Strutturale 3 - Sistema Rurale Paesistico Ambientale, P.T.C.P. bozza per l’adozione del piano, maggio 2008)

Il metodo di definizione delle aree agricole Al fine della definizione delle aree agricole sono state utilizzate le seguenti fonti informative:  traduzione della zonizzazione degli ambiti agricoli come definiti nella tavola Quadro Strutturale 3 - Sistema rurale-paesistico-ambientale sul territorio comunale. Poiché la fonte informativa di riferimento è costituita da un supporto digitale rasterizzato (PDF) di sola lettura pubblicato sul sito internet della provincia di Lecco, alla scala 1:25.000, e

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non uno shape file da associare a quelli utilizzati per la redazione del P.G.T., la traduzione degli indirizzi provinciali ha carattere di indirizzo;  le aree agricole presenti nel PRG previgente (composte da tutte le aree non classificate negli azzonamenti del sistema insediativo: aree A, B, C, D, F e verde privato);  le aree a bosco individuate dal P.I.F. della Comunità Montana (dati informativi territoriali – shape file forniti dalla Comunità Montana);  le aree oggetto di tutela paesaggistica quali aree boscate;  le aree che risultano oggetto di contratto per concessione ad uso agricolo. Nella definizione delle aree agricole sono stati seguiti i criteri contenuti nell’articolo 49. “Criteri per l’individuazione delle aree agricole” (P.T.C.P. della Provincia di Lecco, norme di attuazione Bozza, Maggio 2008). Tabella 6 – Sintesi delle informazioni e dei dati territoriali utilizzati per l’individuazione delle aree agricole e boschive

Temi e fattori di indagi- Aspetti indagati Fonte dati ne

P.T.C.P. Usi del suolo Piano indirizzo Comunità Montana Aree agricole Zonizzazioni di produ- Foto aeree zione ed attività agrofo- Struttura geo-morfologica produzione agricola restali. Destinazione d’Uso dei Suoli Agri- indirizzi e indicazioni sovra- Caratteristiche geo- coli e Forestali (DUSAF) e altre locali morfo-pedologiche banche dati regionali P.T.C.P. - tavola 5 - Il sistema a- groforestale Aree agricole individuazione Zonizzazione PRG pre- PRG (DWG Comune di Galbiate) a livello locale vigente Ambiti oggetto di con- Comune di Galbiate tratto Ambiti e popolamenti Vincoli Ambiti bosco boscati Piano indirizzo Comunità Montana P.T.C.P. Destinazione d’Uso dei Suoli Agri- Ambiti boscati sottopo- coli e Forestali (DUSAF) e altre Ambiti di tutela paesistica sti a vincolo paesaggi- banche dati regionali stico P.T.C.P. - tavola 5 - Il sistema a- groforestale

Bilancio e considerazioni sulla compatibilità tra i contenuti del P.G.T. e gli indirizzi del P.T.C.P. Rispetto al sistema delle aree agricole individuate nella tavola Quadro Strutturale 3 - Sistema Rurale Paesistico Ambientale (P.T.C.P. bozza dei documenti, maggio 2008) il P.G.T. di Galbiate:  conferma, ad esclusione di piccole modifiche dovute a incoerenze ed errori (come l’inclusione del cimitero di Bartesate), le aree agricole proposte dalla provincia di Lecco;  incrementa le aree agricole proposte dalla provincia di Lecco con l’obiettivo di tutelare le attività agricole presenti (in particolare risulta importante la tutela dell’uso del mantenimento delle sfalcio dei prati anche nelle aree localizzate in ambiti periurbani) tutelare le aree che costituiscono la rete ecologica locale e le aree che si caratterizzano per il valore paesistico (terrazzamenti e aree boscate). I contenuti del P.G.T. di Galbiate risultano quindi coerenti con gli indirizzi del P.T.C.P. di Lecco inerenti l’individuazione delle aree agricole. In particolare in relazione ai contenuti dell’articolo 48. Ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico della Normativa del P.T.C.P. Il P.G.T. risulta coerente in quanto prevede la conferma delle aree agricole strategiche di DOCUMENTO DI PIANO_PAGINA 68

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interesse provinciale, senza alcuna riduzione. 5. Il P.T.C.P. individua inoltre con apposita rappresentazione cartografica nella Tavola 3 Qua- dro Strutturale – Sistema rurale paesistico ambientale, quelle aree agricole che rivestono ruoli strategici nel funzionamento della rete ecologica provinciale e che, in ragione di tale ruolo, non possono essere incluse nei bilanci operati ai sensi del successivo 6° comma, oltre a richiedere specifiche ed ulteriori cautele secondo quanto disciplinato all’art. 50 2° comma.

10. Per gli ambiti collinari e di pianura individuati dalla tavola 3 del Quadro Strutturale come ambiti alle lettere A, B, C, D, E, F, per le quali le aree candidate alla individuazione come aree agricole riconosciute dal P.T.C.P. rappresentano meno di un terzo della superficie totale di detti ambiti la soglia di cui al precedente 5° comma è stabilita nel valore dei 5%. (articolo 48, P.T.C.P. della Provincia di Lecco, norme di attuazione Bozza, Maggio 2008).

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6.I PROGETTI PER LA MOBILITÀ

Schede frazioni mobilità: progetti

. 6.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE DELLE RETI DI TRASPORTO La successiva Figura illustra l’assetto strategico delle reti di trasporto a livello territoriale. Gli interventi rappresentati sono soggetti ad atti di programmazione e progettazione di Enti diversi, quali le Amministrazioni Comunali, le Amministrazioni Provinciali, la Regione Lombardia, l’A.N.A.S. e, per le ferrovie, R.F.I.: data la complessità del quadro degli interventi e delle procedure di programmazione, progettazione, attuazione degli interventi non è possibile fornire una tempistica precisa per la realizzazione degli stessi che nella sua totalità può essere identificata comunque con il lungo termine. Figura 17 - Inquadramento territoriale delle reti di trasporto – linee strategiche.

Sono previsti interventi di potenziamento e riqualificazione delle infrastrutture esistenti, oltre alla realizzazione di varianti stradali a scavalco degli attraversamenti urbani: il quadro risultante dalle previsioni di intervento non fa altro che potenziare l’offerta infrastrutturale e di servizio dell’assetto attuale sia per la rete stradale sia per quella ferroviaria. Oltre agli interventi programmati, vengono proposti alcuni interventi al fine della risoluzione delle criticità rilevate allo stato attuale.  Per la rete principale sono proposte: la fluidificazione dell’asse della SS342 dir da Garlate a Ponte Visconti, intervento necessario all’eliminazione dei traffici di attraversamento impropri che utilizzano l’itinerario formato dalla strada comunale per Garlate e dalla SP60 da Galbiate a Pescate: è peraltro necessario sottolineare che il potenziamento e la realizzazione della variante della SS639 a Vercurago e Calolziocorte, unitamente al collegamento SS342 dir-SS639 tra Vercurago e Calolziocorte,

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dovrebbe diminuire in parte i carichi sulla SS342 dir;  il completamento dello svincolo della SS36 a Pescate al fine dell’eliminazione dei traffici di attraversamento in Galbiate sull’itinerario Garlate-SS36 allo svincolo a ovest del Monte Barro.  Per la rete locale è proposta la realizzazione di un nuovo collegamento tra la SP60 e via Solaro al fine della fluidificazione dell’accesso a Galbiate. Per la rete ferroviaria sono previsti interventi di riqualificazione e potenziamento delle infrastrutture: in particolare il potenziamento della linea ferroviaria da Lecco a Calolziocorte, il raddoppio da Calolziocorte a Carnate, ma più importante per il territorio di Galbiate la riqualificazione della linea ferroviaria Lecco-Molteno-Monza tramite il potenziamento dell’infrastruttura e del servizio. Nel 2001 è stato infatti approvato il “Protocollo d’Intesa per la definizione degli interventi a completamento ed adeguamento del sistema dei trasporti su ferro per l’area della Brianza”, sottoscritto dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione, dalla Regione Lombardia, dalle Province di Milano e Lecco, dalle Ferrovie dello Stato S.p.A., dalle Ferrovie Nord Milano Esercizio S.p.A., dal Comune di Milano, dai Comuni aderenti all’Assemblea dei Sindaci della Brianza Milanese dai Comuni di Cassago Brianza, Civate, Costa Masnaga, Galbiate, Lecco, Molteno, Oggiono, Valmadrera. L’anno successivo la Regione Lombardia e Rete Ferroviaria Italiana S.p.A hanno siglato il “Protocollo d’intesa per la definizione degli interventi di sviluppo del sistema ferroviario lombardo e della sua integrazione nella rete europea” che ha portato all’attuazione della progettazione per la riqualificazione della linea ferroviaria. Il progetto di R.F.I., che prevede tra l’altro la soppressione di numerosi passaggi a livello, consente la velocizzazione del servizio e l’aumento delle potenzialità di trasporto: il P.T.C.P. prevede la realizzazione dell’intervento nel periodo di validità del P.T.C.P. stesso. A completamento del quadro strategico del servizio ferroviario è importante ricordare il futuro prolungamento delle linee suburbane S del Servizio Ferroviario Regionale attivate nel 2005. Queste linee, che attraversano radialmente Milano grazie all’entrata in esercizio del Passante ferroviario, sono basate sul miglioramento dell’offerta tramite il cadenzamento dell’orario, l’aumento della frequenza e della durata del servizio, nonché del transito nelle stazioni del Passante. Il servizio non è ancora completamente attivato a causa del non completamento attuale del Passante ferroviario che tuttavia si prevede concluso per il 2008: ad oggi è in fase di realizzazione il collegamento tra la stazione di Porta Vittoria e Rogoredo per l’instradamento nel tunnel dei treni da e per le direzioni di Piacenza, Pavia e Mortara. Tuttavia la linea S che interesserà la stazione di Sala al Barro e di qui fino a Lecco, è la linea S7 Porta Garibaldi-Lecco ad oggi attivata solamente fino a Besana Brianza: il prolungamento fino a Lecco è previsto in funzione del progetto di riqualificazione dell’infrastruttura. In questo nuovo quadro infrastrutturale è stata valutata la possibilità di una nuova fermata della linea ferroviaria Lecco-Molteno nei pressi di Ponte Visconti, intervento meglio descritto nel paragrafo successivo. La Figura successiva rappresenta gli interventi proposti per l’attuazione delle strategie al livello comunale.

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Figura 18 - Schema funzionale delle reti di trasporto comunali – linee strategiche

Gli interventi riguardano la rete stradale e la rete del trasporto pubblico e sono finalizzati all’adeguamento dell’offerta infrastrutturale e di servizio attuale, alla tutela dei centri abitati dal traffico di attraversamento, alla protezione delle utenze deboli in particolare all’interno dei centri abitati, al miglioramento del riparto modale a favore del mezzo di trasporto pubblico. Per la rete stradale sono previsti:  un nuovo collegamento tra via Solaro e la SP60;  la riqualificazione dell’intersezione SP70-SP58 tramite rotatoria. Il nuovo collegamento tra via Solaro e la SP60, necessario al superamento del collo di bottiglia, rappresentato dal senso unico alternato di via Como, è individuato come intervento necessario per la diminuzione dei carichi di traffico presenti in via Como e nelle vie Indipendenza, Milano, Crocefisso, Cavour, Martiri della Liberazione oggi utilizzate come accesso principale all’abitato di Galbiate mediante il sistema dei sensi unici.

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Questo intervento è condizione indispensabile per la riqualificazione dell’ambito centrale di Galbiate ed è il passo più importante per la moderazione del traffico nell’area centrale. La rotatoria all’intersezione della SP58 con la SP70 è opera necessaria all’adeguamento in termini di sicurezza del nodo stradale: tale opera è peraltro già stata ipotizzata dall’Amministrazione Provinciale. Per quanto riguarda la rete ferroviaria è utile sottolineare che già nel 1998 la Provincia di Lecco ha sperimentato l’esercizio di un servizio ferroviario cadenzato (primo passo per la verifica di un servizio metropolitano) sulle linee Lecco-Calolziocorte e Lecco-Oggiono ottenendo un significativo aumento dei passeggeri che ha portato dal 2002 l’inserimento di nuovi treni aggiuntivi nel Servizio Ferroviario Regionale. In virtù di quanto già ottenuto il P.T.C.P. prevede l’ulteriore miglioramento del servizio attraverso l’istituzione di nuove stazioni e fermate da individuarsi nelle tratte sopra citate, l’utilizzo di materiale rotabile innovativo e la riqualificazione dei poli di interscambio: “poiché la distribuzione dell’incremento degli utenti nell’arco della giornata è fortemente correlata all’efficacia delle interconnessioni ferro-gomma alle stazioni di interscambio, per consolidare il servizio metropolitano integrato occorrerà al contempo operare non solo con opere strutturali e infrastrutturali (quali nuove fermate intermedie e nuovo materiale rotabile), ma anche garantire una migliore integrazione oraria ferro/gomma. A tale fine il P.T.C.P. sottolinea che, per l’istituzione del Servizio Ferroviario Integrato nell’Area Metropolitana di Lecco, “appare necessaria l’attivazione contemporanea della riorganizzazione del trasporto pubblico su gomma, incentrato sulle fermate ferroviarie caratterizzate nel ruolo di poli di interscambio con i mezzi del trasporto pubblico locale e della integrazione tariffaria con il servizio ferroviario su basi nuove”. Il progetto di riqualificazione della linea Milano-Molteno-Lecco della Regione Lombardia, prevede in prima fase (definita dalla Regione Lombardia tramite i bandi per l’assegnazione del servizio) il cadenzamento orario di 20 minuti nella punta del mattino in direzione di Milano e di 30 minuti nella punta serale in direzione di Lecco, l’ampliamento della fascia di servizio fino alle 22.00, l’introduzione di nuovo materiale rotabile. A supporto delle previsioni dell’assetto insediativo strategico per Ponte Visconti, emerse nello studio territoriale, e in linea con le previsioni del P.T.C.P., è stata identificata la possibilità di realizzazione di una nuova fermata della linea ferroviaria Lecco-Molteno a Ponte Azzone Visconti. Contestualmente a quanto affermato nel P.T.C.P. in merito alla riorganizzazione del sistema del trasporto pubblico è possibile ipotizzare alcuni interventi alle autolinee in funzione dell’interscambio ferro-gomma con il trasporto veicolare proposto in corrispondenza della fermata di Ponte Azzone Visconti. In particolare si propone l’attestamento dell’attuale autolinea Lecco-Oggiono presso l’interscambio e il passaggio nel medesimo della linea urbana di Lecco. Tale servizio dovrà essere potenziato e cadenzato di concerto con l’orario ferroviario: l’autolinea extraurbana si configurerà come linea di adduzione alla linea ferroviaria di forza mantenendo i collegamenti con le varie frazioni del territorio comunale. Le reti di mobilità delle frazioni I quadri della mobilità delle singole frazioni sviluppano con maggiore dettaglio le strategie già impostate al livello comunale in merito al trasporto pubblico e a quello stradale ed aggiungono gli elementi relativi alla mobilità ciclopedonale e alla sosta. Gli interventi alla rete stradale sono prevalentemente finalizzati alla risoluzione di criticità puntuali, così come quelli relativi al trasporto pubblico. La predisposizione di una rete di percorsi pedonali protetti è finalizzata alla risoluzione delle criticità in merito alla discontinuità di itinerari svincolati dalla mobilità veicolare tra le aree centrali, i principali quartieri residenziali e le principali funzioni di interesse collettivo esterne alle aree centrali, o di collegamento tra le frazioni. La tipologia di misura da adottare è identificata in funzione della classe dell’asse stradale e del contesto in cui si sviluppa il percorso: sulla rete principale e secondaria è proposta la soluzione

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del percorso protetto, sulla rete locale sono proposti interventi di calmierazione del traffico veicolare. Tale scelta pone come obiettivo la tutela della mobilità pedonale e al tempo stesso la tutela delle condizioni di fluidità proprie e necessarie delle rete di livello superiore. All’interno delle aree centrali sono proposti interventi diffusi di calmierazione del traffico veicolare al fine di aumentare la sicurezza delle relazioni pedonali e migliorare la qualità ambientale degli spazi pubblici. Le strategie per il miglioramento della sosta veicolare sono tese al miglioramento dell’offerta ma sono anch’esse da intendersi miglioramento della qualità urbana in particolare laddove le aree di sosta sono esistenti. I progetti per la mobilità di dettaglio sono declinati nel piano dei servizi.

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7.GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE

Schede degli ambiti di trasformazione Il Documento di Piano, oltre a possedere una dimensione strategica che si traduce nella definizione di una visione complessiva del territorio comunale e del suo sviluppo, possiede anche una dimensione operativa che si caratterizza nella definizione degli obiettivi specifici da attivare per le diverse destinazioni funzionali e dall’individuazione degli ambiti soggetti a trasformazione. Secondo le “Modalità per la pianificazione comunale”, che declina l’art. 8, comma 2, lettera e della L.R. 12/05, spetta al Documento di Piano l’individuazione degli Ambiti di Trasformazione che devono essere adeguatamente individuati cartograficamente nella tavola delle Previsioni di Piano. In riferimento agli Ambiti di Trasformazione il Documento di Piano deve (sempre secondo la norma e il documento che ne specifica i contenuti): determinare le connotazioni fondamentali di ogni intervento (i limiti quantitativi massimi, le vocazioni funzionali da privilegiare, l’impostazione generale di progetto dal punto di vista morfo-tipologico, le eventuali specifiche esigenze di dotazioni infrastrutturali e di servizi); connettere direttamente l’azione di sviluppo prevista alla più adeguata tipologia di strumento attuativo cui ricorrere in fase realizzativa, con l’eventuale eccezione degli interventi pubblici e di quelli di interesse pubblico o generale; dettagliare puntuali criteri di intervento per assicurare l’ottenimento, in fase realizzativa, di corretto inserimento ambientale e paesaggistico ed elevata qualità progettuale; definire i criteri di intervento per ogni ambito di trasformazione in riferimento al rispetto ed all’ottemperanza di specifici vincoli ovvero alla tutela di aspetti ambientali, paesaggistici, storico monumentali, ecologici, geologici, idrogeologici e sismici, qualora la documentazione conoscitiva segnali situazioni di diretta interferenza o comunque le analisi di contesto evidenzino la necessità di sviluppare particolari attenzioni. La L.R. 4/08 ha ulteriormente precisato che negli ambiti di trasformazione devono essere definiti “gli indici urbanistico-edilizi in linea di massima, le vocazioni funzionali e i criteri di negoziazione”. “Per gli ambiti di trasformazione soggetti a pianificazione attuativa si apre inoltre il capitolo degli indirizzi paesaggistici fondamentali riferiti, sia agli elementi del paesaggio da tutelare, che ai caratteri fondamentali dei nuovi paesaggi da costruire, in particolare in riferimento alle relazioni col contesto allargato da privilegiare e alla coerenza con le strategie paesaggistiche comunali individuate”. (Modalità per la pianificazione comunale, p. 10) Visti gli elementi emergenti dal Quadro Conoscitivo, le strategie elaborate con l’Amministrazione, i vincoli presenti sul territorio, le caratteristiche paesaggistiche e le istanze messe in evidenza dai differenti soggetti interessati, il Documento di Piano ha individuato 7 Ambiti di Trasformazione (ATR), così chiamati e riportati nelle schede allegate: ATR1 – Vergano; ATR2 – Vergano; ATR3 – Vergano; ATR4 – Galbiate; ATR5 – Galbiate; ATR6 – Sala al Barro; ATR7 – Sala al Barro. Ognuno degli Ambiti di Trasformazione è contenuto in una scheda composta da 3 pagine comuni e, in qualche caso, da una quarta pagina. La prima pagina, Descrizione Contesto Dati, contiene: un estratto del Documento di Piano riferito all’area nel quale l’ATR insiste, DOCUMENTO DI PIANO_PAGINA 75

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una descrizione dell’ambito di trasformazione e delle condizioni al contorno, gli obiettivi che hanno mosso la proposta di trasformazione; la dimensione stimata dell’ambito la stima della s.l.p. esistente la localizzazione dell’ambito sull’aerofoto del comune. La seconda pagina, Piano Idea, contiene: una rappresentazione grafica dell’ambito, con l’indicazione degli elementi circostanti e l’area di “galleggiamento” degli edifici, ovvero l’areale entro il quale chi attuerà l’ambito, tramite strumento attuativo, dovrà prevedere la collocazione dell’edificio e della slp prevista; una descrizione della strategia di intervento; una tabella con i dati quantitativi. La terza pagina contiene l’estratto della Carta dei Vincoli e della Carta del Paesaggio. La quarta pagina, che ha valore esemplificativo, definisce la possibile collocazione e la forma dell’edificio, qualora l’ATR ne preveda la realizzazione. I contenuti degli ambiti di trasformazione e le motivazioni che ne hanno preceduto l’attivazione, nonché le modalità di attuazione suggerite sono contenute nelle schede ATR allegate.

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8.CONSUMO DI SUOLO DEL PGT

Consumo di suolo e compatibilità con gli indirizzi del PTCP La Tabella riporta i dimensionamenti e gli incrementi insediativi derivanti dagli ambiti di trasformazione del Documento di Piano.

ATR Abitanti Superficie Consumo suolo Superficie esterna a Totale (max-min) tessuto edificato (mq) (mq) (TUC) ATR 1 46 8.944 2.300 - 1150 0 ATR 2 30 5.122 1.500 -750 0 ATR 3 nv 2.328 698 698 ATR 4 47 21.803 1.800 – 600 0 ATR 5 nv 14.148 Trasformazione 0 su esistente ATR 6 nv 4.067 nv 0 ATR 7 nv 8.304 450 0

TOTALE 123 64.716

In merito alla compatibilità degli insediamenti produttivi il PTCP vigente definisce come Aree produttive di esclusivo interesse locale (articolo 30 delle NTA del PTCP della Provincia di Lecco) le aree con una superficie fondiaria di 5.000 metri quadrati (0,5 ettari) da incrementare del 15 % qualora l'ambito produttivo costituisce un ampliamento di aree produttive esistenti (ovvero incrementabile di 750 metri quadrati). L'ambito produttivo previsto dal Documento di Piano del PGT di Galbiate (ATR3) prevede una superficie edificabile (SLP) massima di 698 metri quadrati (l'ATR3 ha nel suo complesso una superficie territoriale di 2.338 metri quadrato comprensivi degli ambiti di mitigazione). Poichè il PTCP indica una soglia pari a 5.750 metri quadrati, l'ampliamento produttivo previsto dal Documento di Piano di Galbiate è da considerarsi quale Area produttiva di esclusivo interesse locale.

In merito alla valutazione della capacità insediativa residenziale del PGT di Galbiate si è inteso valutare tale incremento in relazione alle previsioni del Documento di Piano in quanto nel PDR non vengono previsti ambiti di espansione. La soglia indicata dal PTCP (articolo 68 delle NTA del PTCP della Provincia di Lecco) per il valore di crescita endogena residenziale per l'ambito territoriale del Lecchese è di 2,25 metri cubi per abitante annuo. Tale valore rapportato alla popolazione di Galbiate è di 19.653,75 metri cubi per anno (calcolato moltiplicando il valore della crescita endogena, riferito al singolo abitante per la popolazione di Galbiate al dicembre 2007: 8.735 abitanti). Tale valore deve essere moltiplicato per i cinque anni di validità del Documento di Piano, ottenendo così un valore massimo di 98.268,75 metri cubi. Il Documento di Piano di Galbiate prevede un incremento volumetrico nei cinque anni di 18.450 metri cubi (valore desunto dal numero di abitanti insediabili previsti). A tale valore non vengono sottratti i volumi derivanti dalle previsioni del PRG previgente (gli ATR1 e 2 derivano, a titolo di esempio, da Piani Attuativi non attuati del PRG previgente). Tale valore riportato al metodo di calcolo indicato dal PTCP (articolo 68 delle NTA) corrisponde a: DOCUMENTO DI PIANO_PAGINA 77

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- 3.690 metri cubi per anno totale - 0,42 metri cubi per abitante per anno. Le previsioni del Documento di Piano risultano comprese all'interno delle soglie indicate per la crescita endogena residenziale. 4. In merito alla valutazione della crescita massima endogena della superficie urbanizzata il PTCP della Provincia di Lecco (articolo 68, comma 7 delle NTA) riporta le soglie di superficie da urbanizzare riferite a classi dimensionali: il Comune di Galbiate è compreso nella classe di ampiezza demografica dai 6.001 ai 40.000 abitanti, e dunque, il valore di superficie di crescita endogena è di 1,52 metri quadrati per abitante per anno. Come per l'individuazione della capacità insediativa residenziale il valore indicato viene moltiplicato per la popolazione del comune di Galbiate al dicembre 2007 (8.735 abitanti), ottenendo il valore di 13.277,2 metri quadrati e, successivamente moltiplicando tale valore per i 5 anni di validità del Documento di Piano: ottenendo così un valore di 66.386 metri quadrati. Il Documento di Piano prevede un valore massimo di superficie edificabile di 6.748 ed una superficie edificabile minima di 3.648. Il valore totale (considerando il valore di superficie massima edificabile prevista dal valore Documento di Piano) è di 6.748 metri quadrati, rapportato al metodo di calcolo indicato dal PTCP della Provincia di Lecco (articolo 68 delle NTA) corrisponde a: - 1.349,6 metri quadrati per anno - 0,15 metri quadrati per abitante per anno (considerando sempre il numero degli abitanti alla data del dicembre 2007) Alla superficie edificabile non sono state sottratte superfici derivanti dalle previsioni del PRG previgente. Le previsioni del Documento di Piano di Galbiate risultano compresi nella soglia di crescita della superficie urbanizzata endogena.

Si è inteso valutare la compatibilità con le soglie indicate dal PCTP della Provincia di Lecco anche in relazione al totale delle superfici territoriali coinvolte negli ambiti di trasformazione del Documento di Piano (comprensive delle aree di cessione, mitigazione e di quelle destinate a parco). La somma delle Superfici territoriali di tutti gli ambiti di trasformazione previsti dal Documento di Piano di Galbiate (ad esclusione dell’ATR5 che prevede il riassetto di un ambito urbano centrale esistente) è di 55.391 metri quadrati. Tale valore, se riportato al metodo indicato nel PTCP (Articolo 68 delle NTA del PTCP della Provincia di Lecco) corrisponde a: - 11.078,2 metri quadrati per anno - 1,27 metri quadrati per abitante per anno (considerando sempre il numero degli abitanti alla data del dicembre 2007). Le previsioni del Documento di Piano di Galbiate anche considerando quale parametro di riferimento la somma delle superfici territoriali degli Ambiti di Trasformazione previsti (comprensivi di ampie zone da destinarsi a parco o di compensazione/mitigazione e senza sottrarre le previsioni del PRG previgente), risultano compresi nella soglia di crescita della superficie urbanizzata endogena.

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