GABIANO E DINTORNI

Autorizzazione n° 5304 del 3-9-99 del Tribunale di Torino - Direttore Responsabile Enzo GINO - Sede: Fraz. Cantavenna di Gabiano via S. Carpoforo 97 – Editore: Associazione Futuro - P. Iva 02321660066. Per informazioni e pubblicità tel. 335-7782879; fax +391782223696 www.gabianoedintorni.net ; e-mail: [email protected] Maggio 2011 e c’è chi raccoglie le fotografie di un tempo… di Enzo Gino

Se visitate uno dei tanti mercati dell’antiquariato vi capi- storia, specialmente se a ciascuno di quei chiaro-scuri terà di vedere vecchie foto di volti sconosciuti, dai colori sapete abbinare qualcosa: un nome, una data, una storia, sbiaditi o del tipico color seppia indice dell’ossidazione un luogo. Frammenti del passato, frammenti di noi che subita negli anni dai sali d’argento che costituivano l’e- da quel passato discendiamo. Certo quando Mario Vella- mulsione delle carte fotografiche di un tempo, prima che no classe 1942 e Carlo Odisio classe 1929 di Zoalengo di personal computer e stampanti digitali si sostituissero Gabiano, un paio d’anni fa, si sono messi a chiedere le alle vecchie, affascinanti, romantiche, intriganti, camere foto del passato, ad amici e conoscenti non si facevano oscure. Classica la riflessione che viene alla mente: “bei certo di queste storie. Per loro era il piacere di ricordare, tempi” dove ogni foto era realizzata curando ogni parti- di rivedere tempi e persone spesso scomparse, un piacere colare, ogni dettaglio, dalla scelta della pellicola: chi si legato all’istinto, al “rimembrare” ossia ridare membra, ricorda gli Asa e i Din indici della sensibilità della pelli- ridare cioè corpo ai fantasmi che ognuno conserva gelo- cola, poi lo scatto, diaframma, tempi, luce, profondità di samente nella propria memoria, attraverso una immagine campo, messa a non potendo fare fuoco per non parla- altrimenti. E’ una re poi della stampa. emozione che cia- Camere oscure, scuno guardando ingranditori, acidi e volti e luoghi noti altri strumenti tutti persi nel passato da regolare in base può provare ma è alle caratteristiche anche altro. In quel- di ogni fotogramma. le foto c’è un terri- Altri tempi. Quando torio, e mille storie guardate le foto di che possono parlarci allora c’è tutto un di ciò da cui discen- grande lavoro, co- diamo che ci dicono noscenza, tempo come eravamo e chi dietro ciascuna di eravamo. Grazie a esse, simboleggiate Mario e Carlo nelle da quelle persone , feste e nelle sagre in esse raffigurate possiamo vedere la che vedrete quasi raccolta di quelle, sempre in posa. ormai centinaia, di Non c’era la memo- fotografie su cui Mondine e braccianti nelle Risaie - 1927 ria elettronica che molti cercano la converte tutto nei “numerini” delle foto digitali sempre persona conosciuta o magari non conosciuta ma parente, uguali a loro stessi anche fra mille anni, ed in grado in amica, compaesana di questo o quell’altro. Per questo ogni momento di moltiplicarsi per mille immagini tutte crediamo che i nostri amici, forse senza saperlo, hanno uguali fra loro come perfetti cloni. Le foto di un tempo dato il via ad una iniziativa importante e ci auguriamo sono “analogiche” direbbero oggi, se le perdi è per sem- che in ogni paese, in ogni contrada qualcuno faccia come pre, non esiste un file da cui ristamparla. Certo puoi fare loro, diventi una sorta di archeologo della memoria, alla la copia, ma di originale ce n’è uno e basta, la “mamma” ricerca del nostro passato. Siamo certi che in futuro, che l’aveva originata: la pellicola, è probabilmente morta guardando una loro vecchia foto un ’ rovinata ma sal- da tanto tempo, e quella foto è unica esattamente come le vata dall’oblio, molti li ringrazieranno, senza averli mai persone, come la vita, come gli attimi di tempo che ripor- conosciuti. Crediamo anche che i comuni o altre associa- tano e che non torneranno mai più. Quelle foto sono più zioni che hanno a cuore il proprio territorio, la sua storia che navicelle spaziali, sono navicelle temporali che arri- ed i suoi abitanti dovrebbero farsi carico di raccogliere e vano dal passato. Quando le vedete guardatele con atten- conservare questi “cimeli” dnans ch’a fassa neuit, ossia zione, maneggiate con cura, rispettatele, non disperdete- prima che il buio della dimenticanza spenga tutto. L’invi- le, perché sono testimoni di frammenti di storia, la nostra to per coloro che vivono a Gabiano e dintorni è quello di

GABIANO E DINTORNI far avere a Mario e Carlo le proprie vecchie foto, anche in fotocopia, non dimenticando di scrivere due righe di didascalia l’indirizzo è: Mario Vel- lano Via Cavour 24 Zoa- lengo di Gabiano (AL) 0142 – 945080. Carlo Odisio Mario Vellano

Famiglia Borione di Mincengo di Gabiano Carabiniere Gino Francesco Roberto - 1918

Carlo Odisio - 1866 Inaugurazione della Esposizione Universale di Torino 1911

Traghetto sul Po a Rocca delle donne - Camino; fu incendiato dai Tedeschi in guerra

2 GABIANO E DINTORNI Stranieri in Monferrato? Questo periodico si è posto fra i suoi fini quello di valorizzare il territorio, in particolare quello “spicchio” del Basso Monfer- rato a occidente di Casale e “pizzicato” fra le province di Asti, Torino e Vercelli. Abbiamo scritto di storia, cultura, eventi, persone legati alla nostra terra. Chi visita il nostro sito internet di Gabiano e dintorni vedrà che nella home page sotto il titolo comapare la scritta: - il sito fatto da chi a Gabiano ci vive… da qualche generazione - Qualcuno si è posto la domanda: ma essere di qui rispetto da chi vien da fuori, e magari esserci da qualche generazione dà qualche vantaggio, qualche diritto, qualcosa in più? Che tipo di rapporto ci può essere con gli “extracomunitari”? Termine nato in seguito agli accordi europei di Schengen e che per molti vale quanto il vecchia parola: stranieri o forestieri. Senza fare troppi giri di parole abbiamo iniziato da questo numero a fare delle interviste a coloro che in tempi più o meno recenti si sono insediati nelle “nostre” terre per sa- pere come siano arrivati qui e poi perché proprio qui ed abbiamo quindi colto l’occasione per esprimere i nostri pensieri.

La storia di Judith: 30 anni di origini Peruviane arrivata in azienda a San Mauro Torinese. Come a molti accade, tutti i Italia nel 1998. Là viveva con la famiglia costituita dalla fine settimana lascia la caotica cintura metropolitana per mamma, due sorelle e un fratello oltre agli altri parenti. Ju- tornarsene alla tranquillità della sua casa fra le colline Mon- dith ha perso il padre poco prima di venire al mondo e la ferrine. Dopo alcuni anni di vita sotto lo stesso tetto fra Pie- mamma ha dovuto faticare non poco per garantire il neces- ro e Judith deve essere scattato qualcosa di bello perché in sario a tutta la famiglia in un Paese dove le opportunità di un afoso giorno di luglio del 2003 si sono sposati ed oggi un lavoro dignitoso non erano certo diffu- hanno un figlio: Giacomo di 17 mesi. Judith se, così decise così di venire in Europa in dopo l’italiano ha imparato anche il monferri- particolare in Italia dove aveva qualche no la “lingua” correntemente parlata nella fa- conoscente a cui appoggiarsi lasciando miglia di Piero, ha imparato le nostre ricette, Judith, che allora aveva 12 anni con gli ha acquisito la cittadinanza italiana e ora gesti- altri figlioli in Perù accuditi da nonni e zii. sce casa e famiglia portando serenità a tutti, La mamma trovò lavoro in Italia come partecipando e contribuendo così a pieno titolo badante, appena possibile fece venire in alla vita collettiva della nostra grande comuni- Italia lei e i suoi fratelli, là restarono solo i tà nazionale e locale. nonni che non si sarebbero facilmente E sin troppo facile pensare che persone così, adattati a una nuova realtà come la nostra. senza clamori e con grande umiltà hanno fatto Ora tutti lavorano, le sorelle che oggi han- per l’Italia e per la nostra terra molto di più di no 22 e 24 anni si sono diplomate in infor- tanti altri, non proprio integerrimi, connazio- matica e assistenza sociale, il fratello di 31 nali. anni è saldatore presso una azienda. Chi come noi vive in queste contrade “da di- E Judith?, appena arrivata in Italia con verse generazioni”, e lo afferma con un certo l’aiuto della mamma e come tante sue con- Piero e Judith orgoglio, non resta che ringraziare e fare tanti terranee ha trovato lavoro come badante presso diverse fa- auguri a Judith, Piero e a tutti gli altri che sono venuti a miglie, ha imparato l’italiano e le abitudini della sua nuova vivere insieme nella nostra bellissima terra unendosi a noi, terra. In una di queste ha incontrato Piero, la cui famiglia è indigeni monferrini, che a giudicare dai dati demografici originaria di Gabiano e che svolge la sua attività presso una tutto sommato suma poi nen tanta schass.

La Storia di Eugen il fotografo : è un 48enne Rumeno di Craiova, è in Italia da quattro anni e mezzo con la moglie Zizi. In patria faceva il fotografo, per 10 anni nel negozio del padre e poi per altri 9 come fotoreporter in diversi gior- nali. Attualmente entrambe svolgono lavori saltuari, la moglie come badante o presso ristoranti, Eugen fa manuten- zione di giardini o lavori manuali presso aziende locali. Hanno due figli: un maschio Laurentiu di 23 anni, laureato in relazioni e comunicazione pubblica ed una femmina Andreea di 25 laureata in Recitazione. Attualmente risiedono in Romania e quando possono vengono a trovare i genitori che abitano a Cantavenna, una frazione d Gabiano. La vita attualmente non è facile ma c’è la speranza che prima o poi possano arrivare tempi migliori. Il sogno di Eugen è quello di poter tornare a fare il fotografo, attività che ama e che lo ha portato anche a fare una mostra dei suoi scatti. Da parte nostra gli auguriamo di riuscirci.

La fortezza di Verrua Savoia

3 GABIANO E DINTORNI Questa terra è la nostra terra e Brusaschetto: due storie di attaccamento alla propria terra nonostante speculazioni e burocrazie, ma anche storie di diritti violati, giustizie negate che nonostante tutto non hanno vinto sui suoi abitanti.

Riportiamo due storie di due paesi confinanti fra loro: Co- tecniche di escavazione sotterranea, incurante delle ordinan- niolo e Camino. Entrambi sedi in passato di cave di marna ze forse pervenute in ritardo dal governo di Roma, provoca- per l’industria cementiera, entrambi disastrati dalle frane va il crollo di ottantaquattro case, della chiesa di Sant’Euse- causate da queste attività, entrambi destinati a scomparire, bio e della villa Fassati, con la perdita irreparabile di antichi ma entrambi ancora lì, caparbiamente, nonostante specula- edifici vecchi di secoli. zioni e burocrazie che certo non sono state di grande aiuto. Al termine di una drammatica sequenza di fatti gli abitanti Ecco le loro storie: Il 18 settembre 2010 è stato inaugurato a di Coniolo Basso Antico, dopo aver compreso che per il Coniolo il Museo della Miniera di Coniolo che racconta loro antico paese non c’era più nulla da fare, si videro così cosa accadde. L'area museale posta nel palaz- costretti a lasciarlo per spostarsi sulla zo del Comune rievoca la tragica vicenda del collina antistante dove già era ubicato il paese, il cui nucleo storico, Coniolo Basso resto dell’abitato. Senza perdersi d’animo Antico, nel 1910 sprofondò nelle viscere della i coniolesi ampliarono così la vecchia terra a causa del dissennato sfruttamento delle cappella posta sulla sommità della collina cave di marna, con la costruzione di gallerie più alta, trasferendo la parrocchiale nel fin sotto il centro abitato che ne determinaro- luogo dove oggi si trova, ed intorno ad no il crollo. essa avviarono la ricostruzione delle nuo- Per molti aspetti la storia di Coniolo sarebbe ve abitazioni. simile a quella di molti altri piccoli paesi che E mentre questo terribile dramma si con- abbarbicati sulle colline del Po, tra Torino e sumava, l’Italia, entrata in guerra nel pri- , si affacciano sulla pianura mo conflitto mondiale, chiamava a com- con l’incantevole vista sulla cerchia alpi- battere anche i giovani coniolesi i na, se non fosse che per una singolare Sabato 21 e domenica 22 maggio 2011 quali si dovettero arruolare lasciando serie di fatti quella di Coniolo è una vi- torna la XI edizione di Coniolo fiori le proprie famiglie a gestirsi una dif- cenda drammatica, meritevole di essere ficile ricostruzione. scoperta per essere rivissuta e meditata, perché quella di Molti di quei soldati non sarebbero più tornati, ma dopo il Coniolo è… “La Storia del paese che visse due volte”, così 1918 la vita del paese comunque andrà avanti, con incredi- la racconta il sito web. bile coraggio. La popolazione di Coniolo, che alla fine dell’ottocento con- Con i mattoni, i coppi, le porte, i pavimenti recuperati dagli tava oltre mille abitanti, era legata ad una magra economia edifici secolari crollati di Coniolo Basso Antico, si riavvia- agricola, ma con l’avvento dello sviluppo industriale che va così la ricostruzione delle abitazioni andate perdute; le stava interessando tutto il mondo occidentale, essa assaporò case così realizzate apparivano nuove nell’aspetto, ma l’uso l’idea di uno sviluppo industriale legato all’estrazione della di quei materiali in ognuna di esse faceva rivivere così l’ani- marna da cemento, un materiale di cui il sottosuolo coniole- ma antica del vecchio paese. se era molto ricco. Ecco perché oggi, Coniolo, è davvero “il paese che visse Dopo un avvio incoraggiante dell’attività mineraria che due volte”. vedeva molte imprese operare correttamente nelle profondi- L’economia industriale del primo dopo guerra aveva però tà delle colline coniolesi, nei primi del novecento gli abitan- ancora più bisogno di cemento, la collina di Coniolo ne ave- ti si trovarono inaspettatamente a fare i conti con gli effetti va ancora molto da offrire e, paradossalmente, i suoi abitan- drammatici ed inarrestabili di una scriteriata attività estratti- ti più che mai, avevano bisogno di lavorare. va attuata da un imprenditore senza scrupoli. Essi furono così costretti a scendere ancora in miniera, den- Questi, a causa di un’estrazione compiuta a oltre centocin- tro alle colline in riva al Po. quanta metri di profondità senza seguire le comuni prudenti Ma quando dopo la metà degli anni venti l’attività estrattiva

Plastico di Coniolo vecchio

4 GABIANO E DINTORNI sembrerà dirigersi incredibilmente ancora sotto il nuovo paese da poco ricostruito, i coniolesi si riuniranno coraggiosamente, opponendosi al progetto e richiedendo ancora l’intervento del governo, riuscendo stavolta a salvare il proprio paese. In realtà i minatori continueranno a scendere nelle viscere della collina coniolese lontano dall’abitato fino all’inizio degli anni sessanta, quando anche l’ultima miniera chiuderà defini- tivamente. Un altro Comune limitrofo patì della stessa sorte di Coniolo: Brusaschetto in quel di Camino Monferrato. Storia simile ma non uguale, vediamola. Fino a qualche mese fa chi avesse percorso la strada che da Trino porta a Brusaschetto svol- tando a destra subito dopo il ponte sul Po a- vrebbe scorto sula sinistra del lungo rettilineo che costituiva anche l’argine del Po (ora demo- lito) una serie di palazzine fantasma, vuote, fatiscenti, di due piani disposte regolarmente in file ordinate come un quartierino di qualche periferia dormitorio di città: era Brusaschetto Nuovo. Costruita negli anni 60 con in fantasioso intento di trasferirvi la popolazione di Brusaschetto che, secondo gli esperti sarebbe dovuta franare da un momento all'altro. Immaginiamo che i promotori dell'iniziativa si illudessero di con- vincere i "bifolchi" ad abbandonare le loro peri- colanti case rurali con stalle e fienili poste sul cocuzzolo delle colline per andare a vivere in appartamenti costruiti in palazzine che sembra- no stampate in serie sulla pianura umida ed esondabile del Po. Plastico della miniera Il risultato fu che nessuno si trasferì e le palaz- zine restarono abbandonate sino al 2010 quan- do sono state abbattute per far posto… a una cava.

Ricostruzione dell’interno di una cava di marna con manichino di bimbo di 9 anni, età minima richiesta per poter lavorare in miniera (Museo di Coniolo) Attrezzi impiegati in miniera 5 GABIANO E DINTORNI Vediamo come si è arrivata a questa si ritiene che l'eventuale controver- situazione. Il 3 novembre 1948 un sia fra i proprietari delle case e la non meglio identificabile Ingegnere ditta F.lli Buzzi a cui si vuol attri- capo delle miniere presso il Ministero buire la causa dei danneggiamenti dell'industria e Commercio di Torino dovrà essere risolta dall'autorità redige un rapporto a seguito di so- giudiziaria. pralluogo su richiesta della Prefettura La situazione appare in verità para- di per accertare le cause dossale: le case di Brusaschetto di dei danni arrecati a diverse case risalenti all' 800, attorno alla fine dell'abitato di Brusaschetto che, se- del secolo danno segni di cedimento condo indicazione degli abitanti (1931) a distanza di pochi dall'avvio "sono conseguenza delli lavori sotter- dell' attività estrattiva (1891), da qui ranei della miniera di marna per ce- il contenzioso fra i danneggiati di mento denominata "Palazzolo Taglia- Brusaschetto e la ditta Buzzi. Nel ferro" della ditta fratelli Buzzi di Ca- 1948 tuttavia non viene riconosciuta sale Monferrato". Già nel 1931 con la responsabilità alle miniere per nota del 24 aprile il dott. Francesco quei crolli, ma qualche anno dopo Cassinelli avente casa in Brusaschet- come riporta un giornale del 1956 to segnalò "i danni notevoli subiti dal una commissione di tecnici conclu- cimitero e da molti stabili privati" . de le sue indagini attribuendo prin- L'ufficio Miniere propose al Prefetto cipalmente alla natura geologica del una adeguata fascia di rispetto entro terreno l'origine delle frane. In base cui non dovevano spingersi i lavori di a questo responso il Ministero pro- estrazione della marna delle due getta il trasferimento della popola- miniere una denominata "Po" a nord zione in altre località. Il ministro della frazione, l'altra denominata Romita, per rendere sollecita la co- "Palazzolo Tagliaferro" ad est - nord struzione di 23 case a due piani per est. L'estrazione delle marne nella gli abitanti di Brusaschetto (oltre a 2 zona risale al 1891. In un primo alloggi per alla periferia di Casale tempo i lavori di escavazione veni- per le famiglie delle cascine Frati) vano fatti a cielo aperto e successi- ha deliberato il contributo di 100 vamente in sotterraneo mediante le milioni. Dall’anno scorso sia le pa- cosiddette "baracche" cioè scavi lazzine che la strada sono state de- partenti dalla superficie con pozzi o molite e sono diventate inerti per discenderie lungo il banco di marna edilizia, la nuova strada rifatta a da cemento fino ai 20-40 metri fino ridosso della collina con criteri al- a quando era possibile superare le quanto discutibili, fiancheggia un difficoltà delle acque di infiltrazione laghetto artificiale formatosi a segui- e soprattutto lo consentiva la stabili- to delle migliaia di metricubi di iner- tà delle rocce incassanti il banco di marna da cemento. Il ti scavati nell’alveo del Po, la zona infatti è una cava. Infine, relatore conclude che " pur comprendendo l'angoscia dei giusto per infierire, ricordiamo che proprio lì sull’altra proprietari delle case lesionate ed in ispecie del sig. Ricci sponda del Po fu costruita sempre nei “mitici anni sessanta Carlo che ha la casa inabitabile per la caduta della volta del una delle prime centrali atomiche italiane la E. Fermi e poco pianterreno, e qualche altro che ha la volta pure del pianter- più in là alla intersezione della strada comunale con la pro- reno puntellata non può asserire vinciale che porta al ponte di in modo certo che la causa di Trino sonnecchia da trent’anni tutti i mali sia stato l'esercizio una discarica abusiva di rifiuti della miniera di marna industriali che uno studio com- "Palazzolo - Tagliaferro" della missionato dalla Regione di ditta F.lli Buzzi. Soltanto per il diversi anni fa dichiarò pericolo- cimitero e per la casa terrena sa. In passato i cartelli piazzati strapiombata di proprietà Brusa- sui recinti indicavano essere di sca Maddalena è chiaro che il proprietà ENEL e, quasi ironica- danno è stato provocato dalla ex mente, la Provincia di Alessan- società Cementi Po, ormai non dria ci aveva messo a sua volta più esistente. Il tecnico rileva un cartello con scritto Natura inoltre che la Ditta Buzzi fino Protetta. all'emissione del decreto del 193- Comunque Brusaschetto (alto) 1 che stabiliva una adeguata zo- vive e i suoi pochi abitanti man- na di protezione all'abitato di tengono memoria di quelle sto- Brusaschetto, aveva rispettato sia rie che un giorno qualcuno do- la legge sulle cave e torbiere sia vrebbero raccogliere come ha successivamente la zona di pro- fatto Coniolo “a futura memo- tezione, salvo un breve addentra- ria” per raccontare alle genera- mento fatto a scopo di transito in zioni future che la “nostra” terra una galleria. Stando così le cose va sempre difesa.

6 GABIANO E DINTORNI Alpini e società Nella ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e nel mese del raduno nazionale degli Alpini che si terrà a Torino il 6-7-8 maggio non possiamo fare a meno di gettare lo sguardo sull’istituzione che più di ogni altra è stata ed è ancora oggi protagonista di questi eventi: i militari. Vi furono anni nel recente passato in cui molti considerava- anche la propria vita, che viene l’esigenza della solidarietà, no militari ed esercito la peggiore delle istituzioni, una enti- del legame, con l’amico, il compagno o il camerata con cui tà da distruggere causa di condividere non tanto il pericolo, non tanto tutti i mali in primis le l’onere militare ma… la vita. guerre. C’era chi credeva Nei secoli scorsi l’etica militare del dovere di (e non sono purtroppo po- assistenza, di condivisione “del pane e del chi a crederlo anche oggi) piombo”, si fermava ai compagni d’arme per che abolendo lo strumento diventare esattamente l’opposto rispetto ai venisse meno la causa del- nemici ed ai popoli con cui si era in guerra: le guerre. Ci pare invece per costoro nessuna pietà era ammessa. Oggi che proprio questa istitu- anche questo confine è in corso di superamen- zione, più di tante altre, sia to. Basta vedere gli Alpini in Afghanistan o riuscita in questi anni a l’esercito a Gaza dove buona parte delle attivi- svolgere una funzione di tà militari servono a garantire la sicurezza a coesione sociale sia a livel- popolazioni lo nazionale che trans- civili vessate nazionale. Ai fini della spesso proprio Immagini del museo sto- pace e del benessere mon- da loro conna- rico delle truppe alpine di diale pare oggi più credibi- zionali di fa- Cantavenna le perseguire la coalizzare zioni avverse, di tutti gli eserciti del mondo magari sotto un’egida in- Gli stessi ne- ternazionale più che perseguirne non si capisce come la mici catturati loro abolizione. hanno diritti Questi istituti da sempre sono stati concentrati i valori e sanciti inter- principi etici caratteristici delle società e dei tempi . nazionalmente Basta leggersi i regola- che non devo- menti di fine ‘800 quel- no (o non do- li in vigore dopo l’Uni- vrebbero) essere violati. Non abbiamo mai tà d’Italia mediati dal creduto che bastasse abolire gli eserciti per regno SardoPiemonte- abolire le guerre sarebbe troppo bello e trop- se: "L'Esercito è istitui- po facile. Così come ci pare ingenuo pensare to per sorreggere il che basti mantenerlo chiusi nei propri confi- Trono, tutelare le leggi ni pronto a respingere un ipotetico invasore, e le istituzioni, far per contribuire alla pace ed al progresso guerra ovunque venga sociale nazionale e mondiale. Cre- ordinato dal Sovrano, diamo invece che gli eserciti pos- difendere sino all'estremo l'onore e l'indipendenza della sano giocare un ruolo importante Patria ". Le cose nel tempo, fortunatamente, sono cambia- nella salvaguardia della pace, ed te, nel 1978 i principi sono diventati altri: "Le Forze armate anche nella diffusione di quei sono al servizio del- principi etici in cui molti civili e la Repubblica; il persino molti obiettori di coscien- loro ordinamento e za si riconoscono. Il rischio di un uso la loro attività si della forza militare funzionale ad informano ai princi- “interessi di bottega” è sempre pre- pi costituzionali. sente ma non è con le paure di sba- Compito dell'Eserci- gliare che si costruisce un mondo to, della Marina e migliore. Terremoti, alluvioni, sicu- dell'Aeronautica è rezza sociale, persino lo smaltimento assicurare, in con- dei rifiuti ha richiesto e richiede spes- formità al giuramen- so l’intervento di militari. Vien da to prestato ed in chiedersi perché? le istituzioni civili, obbedienza agli or- la società civile forse non dispone, o dini ricevuti, la dife- ha visto sbiadire, quei valori di leale sa della Patria e concorrere alla salvaguardia delle libere collaborazione, di rispetto del dovere, di solidarietà? Gli istituzioni e al bene della collettività nazionale nei casi di alpini, probabilmente, più di altri corpi militari hanno cerca- pubbliche calamità." Un bel salto di qualità, ma ciò che ha to di trasferire nella vita civile taluni valori militari, non a sempre caratterizzato i militari dagli Opliti dell’antica Gre- caso li abbiamo potuti vedere impegnati in operazioni che di cia alle forze armate di oggi, crediamo sia lo spirito di cor- militaresco non avevano nulla ma dello spirito di servizio po. E’ proprio da chi per compito istituzionale è chiamato dei militare molto, assistenza alle vittime di catastrofi natu- ad affrontare il pericolo, e se necessario, mettendo in gioco (Continua a pagina 10) 7 GABIANO E DINTORNI Le erbe della nostra terra di Maura Vitali Circolo Arci "La Si.riusa" Iniziamo con questo numero una serie di articoli sulle piante spontanee che da sempre sono state utilizzate sia per uso medici- nale che per uso alimentare, abbiamo scelto di parlare soprattutto di quelle piante che vengono spesso definite erbacce o che crescono comunque spontanee o sono di facile reperibilità sul nostro territorio, perché ogni elemento vegetale che ci circonda può sembrare indistinto senza un nome, se invece lentamente si impara a distinguere, a riconoscere e ad apprezzare le diversi- tà può esser di grande aiuto Iniziamo con una delle piante più generose e conosciute: una forte depressione, va dato con cautela nelle persone Menta (Mentha piperita L.) Famiglia: Labiatae affette da gastralgie e ulcere in quanto può provocare un Nomi volgari italiani: Menta pepe, Menta piperita, Menta aumento della secresione gastrica e non va somministrato pierina, Menta viperina alee donne che allattano e ai bambini. L'uso prolungato del- Nome volgare francese: Menthe la menta può indurre insonnia e per finire ecco alcune ricet- Nome volgare inglese: Peppermint te dagli antichi erbari del '500: "fa pestare la Mentha et pigli Nomi volgari tedeschi: Pfefferminze, Pfefferminzsaft, Gru- el sugho, mescolato col vino di melagrane: restrigne il ven- ne Minz tre et leva il singhiozzo. Et chi fa impiastro di Menta et met- Nomi volgari spagnoli: Menta, Mienta, Hierbabuena. tecelo in sulle poppe che sono enfiate, per abbondanza di Le origini del termine Mentha si perdono nel tempo; la lacte, le fa disenfiare" pianta invece sappiamo che era conosciuta già dagli Egizi, "per avere alito buono: prendi dell'ottima menta, fa bollire dai Greci e dagli antichi Romani. Il genere Mentha è uno con aceto forte per mezz'ora, poi lavati la bocca assieme dei più complessi del regno vegetale con la menta più volte." data l'estrema variabilità della specie. I "per mali di madre (doglie): recipe botanici sono arrivati a descriverne mele nostrano lib. 1, noce moscata oltre un centinaio, nel territorio italia- numero una, canella fina pesta subito no si conoscono un centinaio di specie once 2; bettonica secca all'ombra di- diverse che sono perlopiù forme ibride nari 5. Del tutto si facci polvere sottile delle cinque principali Mente europee. e poi s'icorpori con detto mele e men- Tutte le specie del genere Mentha tegrella, e se ne foprmi elettuariodel sono piante erbacee perenni, stolonife- quale se ne piglia una cucchiaiata la re, fortemente aromatiche con fusto sera quando si va a dormire et una la quadrangolare, foglie semplici, oppo- mattina all'alba del giorno, e così fa- ste, picciolate, con la base arrotondata, cendo si libererà subito" oblunghe, a margine dentato o crenu- Per trasformare i nemici in amici (!) lato, da glabre a quasi vellutate. I fiori "se alcuno havesse qualche grande sono piccolissimi, di colore variabile nimico e volesse far seco amicitia vera dall'azzurro chiaro, al rosato, al rossa- e leale: prenda una calamita, l'avvol- stro ed anche bianchi riuniti in infiore- ga in una pezza di tela sottile e la met- scenze a spiga terminali o ascellari. Il ta sotto il braccio sinistro e destro, si frutto è una tetrachenio che contiene affatighi sicchè si aprino li pori della da 1 a 4 semi. La menta cresce in mo- carne e mandino fuori qualche essala- do massiccio in tutta Europa, in Asia e tione, all'hora la magnete tirarà a sé in Africa e predilige sia le posizioni in gli spiriti del cuore, per qualità simpa- pieno sole che la mezza ombra. La tica, senza lesione. Fatto questo piglia fioritura avviene in piena estate e prosegue fino all'autunno. la detta calamita e mescolala con un poco di terra buona e Parti usate: foglie scelte e sommità fiorite raccolte da giu- grassa, dentro un pignattino e seminavi sementa d'erba gno a settembre appropriata al cuore come menta, o melissa e simili... e Viene usata sotto forma di: infuso, olio essenziale, impac- cresciuta che sarà l'erba alla sua proportione, procura che chi, estratto alcolico, pomate e polveri al mentolo, sciroppo, la mangi il tuo nimico... che succederà l'effetto desiderato" estratto fluido Miti leggende etimologie Proprietà: la menta ha proprietà stimolanti del fegato, limi- "Come può morire" si chiedevano i Latini "un uomo che ha ta la formazione e soprattutto il ristagno di gas a livello ga- la menta nel suo giardino?" Già come poteva morire chi stro-intestinale, è leggermente anestetica; è considerata un conosceva e sfruttava le virtù straordinarie di questa panace- buon digestivo, stimolante delle funzioni gastriche, antisetti- a di tutti i mali, le cui qualità erano così indiscusse da passa- co ed antispasmodico, tonificante; ha una attività deconge- re in proverbio? stionante e balsamica, fluidifica le secrezioni dell’apparato La menta era ben nota a Plinio che ne sottolineava, fra le respiratorio. altre, le proprietà analgesiche, e in Grecia a Galeno Diosco- Per uso esterno il mentolo applicato sulla pelle esercita una ride e Ippocrate che ce ne tramanda in primo luogo i poteri leggera azione antisettica utile per le scottature, come anti- afrodisiaci. Questi sono tanto universalmente noti che in settico del cavo orale, nell'herpex zoster; l'estratto alcolico ogni parte del mondo antico ed in ogni cultura la menta è ha un'azione antipruriginosa; l'oleolito è ottimo per massag- stata ritenuta capace di risvegliare gli ardori sopiti degli gi tonificanti. In cosmesi la menta è rinfrescante, purifica e amanti, tanto che in Arabia, dove il tè di menta è molto dif- tonifica la pelle, entra nelle composizioni di shampoo, de- fuso ed appezzato, un semplice rametto di questa pianta tergenti intimi e pediluvi mandato in dono è messaggio di amore e di passione. Controindicazioni della menta: l'uso sell'olio essenziale, Più in generale la Menta era considerata "uno dei mezzi ad alte dosi può avere proprietà analoghe agli stupefacenti migliori per ridestare lo spirito vitale" e a questo preciso provocando prima agitazione, tremiti, convulsioni e quindi scopo la usavano gli Egizi, come risulta dal papiro di Ebers

8 GABIANO E DINTORNI del XVII sec. a. C., la Menta era sacra al dio Thot, l'Hermes quindi tritatelo finemente. Pelate le patate dopo averle lava- egizio, ed era risevata ai sacerdoti e agli iniziati, che con te e tagliatele a tocchetti. Mondate la menta, lavatela velo- essa preparavano un unguento, il Kifi, che oltre a matenere cemente e asciugatela tamponando con carta assorbente da il processo vitale ai suoi massimi livelli nel metabolismo cucina. cellulare era anche un potente stimolatore della mente. Fate sciogliere il burro in una casseruola, unite lo scalogno Per quanto riguarda invece l'origine del nome Menta, la e fatelo appassire, quindi versate i piselli sciacquati e i dadi- mitologia greca la fa risalire a Mintha, una ninfa di preziosa ni di patata; salate, mescolate e fate insaporire nel condi- bellezza protagonista di due diversi racconti: in uno Mintha mento per 5 minuti. con la sua bellezza e la sua grazia fa innamorare perduta- Aggiungete la farina per addensare, quindi incorporate poco mente il cupo Plutone, dio degli inferi, che per lei trascura alla volta il brodo caldo. Portate a ebollizione mescolando la sua consorte, Proserpina, la quale tradita e offesa trasfor- continuamente, poi abbassate la fiamma, regolate di sale e merà la ninfa in una pianta che da allora in poi potrà solo far fate sobbollire per circa 20 minuti, mescolando di tanto in danzare il suo profumo, sottile come le sue forme e ine- tanto. Togliete dal fuoco e frullate con il frullatore a immer- briante come la sua bellezza. sione, quindi rimettete sul fuoco e proseguite la cottura per L'altra tradizione mette invece in scena Giove, il signore altri 10 minuti. degli dei, che viene ammaliato dalla bellezza degli occhi di In una ciotolina sbattete i tuorli con la panna, 2 cucchiai di Mintha. Ma la ninfa rimane fredda alle lusinghe e agli ag- grana, sale e pepe; incorporate questo composto alla crema guati del dio. Quando Giove, offeso la trasformerà, poco e mescolate bene per un minuto prima di spegnere il fuoco. sportivamente in pianta, ella continuerà a sfuggirgli, cam- Distribuite la crema nelle ciotoline individuali, profumate biando forma, luogo, aspetto e dando vita a quella verde con qualche fogliolina di menta e servite. moltitudine che sono tutte le varie specie di Menta nei bo- Budino di cioccolato al liquore con menta piperita sche e nei prati. Ingredienti per 4 persone: Dal punto di vista strettamente etimologico, invece, ci tro- - Per il budino: 100 gr. di zucchero; 75 gr. di farina; 50 gr. viamo di fronte ad una voce antichissima addirittura prein- di cioccolato fondente; 25 gr. di cacao amaro; 25 gr. di bur- doeuropea. Mentha o Mintha appartiene infatti ad una lin- ro; 2 tuorli d'uovo; mezzo litro di latte; 1 cucchiaio di liquo- gua ricostruita che gli studiosi definiscono "pelasgica" di re di Menta. cui si trovano tracce e tratti comuni in tutta l'area mediterra- - Per la crema Piperita: 100 gr. di zucchero; 200 ml di latte nea e che fa risalire l'origine del termine addirittura a mil- (un bicchiere colmo); 1 mazzetto di foglie di menta Piperita lenni fa. fresca (20gr.); 2 tuorli d'uovo La menta in cucina - Preparazione del budino: L'uso della menta in cucina, è molto diffuso in Italia, Spa- Scaldare il latte; grattugiare il cioccolato fondente; amalga- gna, India, Medio Oriente ed in Nord Africa. Per il suo sa- mare con una frusta i tuorli d'uovo con lo zucchero, e batte- pore molto intenso, in cucina deve essere impiegata con re energicamente fino ad ottenere una crema spumosa; ver- molta moderazione, e si abbina molto bene a tutte le carni sare nella crema il cioccolato fondente grattugiato, la farina, con sapore molto deciso come agnello, anatra e montone. la polvere di cacao amaro, il latte caldo e amalgamare con la Il suo aroma fresco fa si che si accosti bene alle verdure frusta aggiungere in ultimo il burro fuso e un cucchiaio di estive: pomodori, cetrioli, patate novelle, melanzane e zuc- liquore di Menta. Mescolando mettere sul fuoco portando il chini, ed è un'ottima aggiunta alle preparazioni a base di tutto ad ebollizione; imburrare uno stampo per budino, ver- frutta come macedonie e dolci vari. sare il composto e lasciar raffreddare a temperatura ambien- Essiccata, viene usata anche per tisane e per aromatizzare te, poi tenere in frigo fino al momento di servirlo. the e altre bevande, ed è anche usata nella preparazione di - Preparare ora la crema Piperita: caramelle, gomme da masticare, sciroppi e molti liquori. Far bollire il latte con le foglioline di menta per circa 30 Usata anche nei cocktail come il mojto, dove viene pestata minuti, quindi frullare per qualche istante; montare le uova con lo zucchero e accompagnata da ghiaccio e rum. con lo zucchero, unire il frullato, rimettere sul fuoco e cuo- La menta nella tradizione culinaria piemontese cere a fuoco lento, sempre mescolando, per pochi minuti. Crema di piselli alla menta Rovesciare su un largo piatto di portata il budino, versare Ingredienti per 4 persone: 300 g di piselli sgranati; 1 ciuffet- alla sua base una parte della crema, in ultimo guarnire il to di menta; 1 scalogno; 200 g di patate; 40 g di burro; 1 piatto con foglioline di menta fresche. cucchiaio di farina; 1,5 l di brodo vegetale; 2 tuorli; 1 dl di La rimanente crema può presentarsi a parte, da aggiungere panna fresca; grana padano grattugiato sulle fette di budino tagliate e in procinto di essere servite. Sale; pepe. Fonti utilizzate: "Secondo natura erbe". - Vignale (MI): Preparazione: Mondate lo scalogno privandolo della buccia, Ceratti. - n. 38 (ottobre 1988)

Riso e Rose in Monferrato : Tipicità, Arte e Natura, Cultura, Semplicità, Laboratori, Musica e Danza, Folclore, Tradizione, la Festa... un INVITO a (AL)

dove le zolle della nostra terra si mescolano al cielo…

Sabato 21 maggio - Domenica 22 maggio

"Vivere la Tradizione e... Pois"

9 GABIANO E DINTORNI Le convenzioni de ”La Si.Riusa” L’associazione ha stipulato convenzioni con alcuni negozi presso i quali gli iscritti al circolo possono acquistare delle merce

Abbigliamento Elettrauto : Cassina Giovanni 3% su pacchetti viaggio Pistocchini boutique Via Po, 71 - Crescentino - VC - 5% su alberghi Cso Roma, 72 – Crescentino – VC 10% di sconto 5% di sconto sull’acquisto di capi Piante e Fiori T.L.S. The live sound di Mattia Gari- abbigliamento Azienda Florivivaistica : “Rosa Ci- manno - Strumenti musicali Alimentari salpina” Via C. Colombo, 62/a - Cavagnolo – Macelleria Scotta Sergio Via Leopardi, 4 - Crescentino - VC - TO – Via Nazionale, 71/A - Cerrina - AL- 10% di sconto 3% per acquisto di strumenti musicali 5% di sconto sull’acquisto delle carni Ristorazione Animali Bar della stazione Varie Superdog P.zza IX Martiri, 7 - Crescentino - A4 servizi grafici s.n.c. Tutto per animale e toelettatura, Via VC- via Fratelli Meliga, 50 - Chivasso – Nazionale, 108 Cerrina - AL- 5% di sconto sulle consumazioni TO – 10% di sconto 10% di sconto Auto e Motori Pizzeria Fuorimano Autolavaggio Caspe s.n.c. via Ganoia, 15 - - AL- Casamia s.a.s. (Stufe e caminetti) TOTALBERG s.p.a. - Str. Provincia- 5% di sconto sulle pizze Via Torino, 18 - Robella d’Asti – le, 31 bis - Loc. Cascinotti - Crescen- AT– tino - VC - Taverna del Biaso braceria 25% di sconto a seconda 1 euro di sconto su tutti i tipi di la- Via Giotto, 68 - Crescentino – VC - vaggio 10% di sconto sul ristorante Montarolo libri C.so Roma, 73 - Crescentino – VC– Autoriparazioni Garimanno - Via Ristorante “Il commercio” 10% di sconto Torino, 22 - Piagera di Gabiano - Ga- Via S. Pietro - 15020 Gabiano (AL) biano - AL – Ottica Boggio 10% di sconto sulle riparazioni Cantina “del Rubino” C.so Roma, 63 - Crescentino – VC – P.za Libertà 10 - Cantavenna (AL) 15% di sconto Carrozzeria Nuvolari: Di Pasquale 10% di sconto sull’acquisto di vino Antonino Tempo libero Erboristeria – Prodotti naturali Via Giotto, 52 - Crescentino - VC - Kadedama Tour Di Pino Rotondo - Via Mazzini, 89 - 20% di sconto Piazza Garibaldi, 4 - Crescentino VC– Crescentino (VC)

Alpini e società (continuazione da pagina sette) rali piuttosto che pulizia di boschi, raccolta fondi per buone foro 31 - Il museo che gode del patrocinio del Comune di cause. Così come non ci pare un caso che più di altri corpi Gabiano sorge nei pressi del Belvedere di Cantavenna sulla enfatizzino e si riconoscono nei piaceri dell’enogastronomia strada panoramica del Monferrato. E’ stato fondato da Carlo tipica dei territori che formano la nostra Italia. Monti classe 1931, alpino nel 1953 al “Susa”, che ha raccol- Nell’antica Roma ai legionari to e documentato le vicende del veterani al termine delle lun- Corpo degli Alpini dalla sua ghe campagne militari veniva- nascita (1872) fino alla seconda no affidate gli appezzamenti Guerra Mondiale. Il Museo delle terre conquistate, dove nasce dall’esigenza di non di- portavano una sorta di stile menticare, di diffondere e di Romano di vita, così nasceva- preservare il loro ricordo. l no paesi, città, e si diffondeva materiale, esposto nelle varie la civiltà, la nostra civiltà quel- sale, comprende le divise dei la che oggi chiamiamo occi- Militari italiani dal 1872 al dentale, quella che dall’impero 1945, cappelli, elmetti (tragici di Giulio Cesare è arrivata at- quelli bucati da pallottole), traverso le pagine spesso dolo- mazze, fucili, pistole, una mi- rose del colonialismo nel mondo. Oggi ovviamente di que- tragliatrice, buffetteria, brande, barelle, basti per muli, appa- sto non c’è più bisogno, ma della diffusione di certi valori di rati radio, molto rari e telefonici e di particolare interesse, le civiltà sì, in Italia come nel mondo. Nell’anno della Unità slitte usate nella Campagna di Russia. Tutto il materiale è d’Italia e del raduno degli alpini vogliamo dare anche noi il corredato da un’ampia documentazione fotografica e da una nostro (modesto) contributo di informazione scrivendo in collezione di antiche cartoline di tutti i Reggimenti alpini. queste pagine del Museo storico delle truppe Alpine che Una mostra che da sola vale una visita a Cantavenna. ben rappresenta quei valori e le vicende di tanti che in nome Per chi intendesse visitarlo basta mettersi in contatto al se- di quei valori hanno combattuto e sono morti. Il Museo si guente recapito telefonico 0142 945557, l’ingresso è gratui- trova a Cantavenna in frazione di Gabiano in via San Carpo- to su appuntamento. 10 GABIANO E DINTORNI Apprendisti o esperti giornalisti, persone di cultura o assetati di conoscen- za ma, comunque di buona volontà, cercasi... Cari lettori di Gabiano e dintorni, stiamo costituendo un ma lascino una traccia, un segno, un ricordo per le genera- Comitato di Redazione del giornale, ci rivolgiamo quindi a zioni future, sarà certamente una bella eredità che troverà, tutti coloro che possono essere interessati e disponibili ad ne siamo convinti, molti estimatori. Per il presente invece è una collaborazione volontaria nella redazione del periodico. probabilmente il modo più efficace per spiegare ai giovani Nell’epoca degli sms, di internet e dei telefonini, in cui gli realtà che per motivi anagrafici essi non hanno conosciuto scritti sono lunghi poche righe se non poche parole e rac- ma che costituiscano inevitabilmente le radici della realtà contano questioni personali, quotidiana e futura. scrivere per un giornale diven- Un invito quindi alle persone ta particolarmente importante e di buona volontà disponibili a interessante. Ai giovani può sottrarre qualche ora ai loro insegnare, oltre che a scrivere impegni per incontrarsi e per correttamente, a raccogliere scrivere per la comunità attra- informazioni, notizie, com- verso questo bellissimo stru- prenderne il significato e la mento che è la carta stampata. portata, elaborarne i contenuti, Un invito speciale a chi già fa e rappresentarli in scritti che parte di Pro-loco, associazioni, passeranno attraverso il vaglio amministrazioni pubbliche, dei lettori spesso attenti e giu- società sportive, o è titolare di stamente critici. Una bell’eser- aziende e attività: Gabiano e cizio di cultura e di conoscen- dintorni può essere un amplifi- za che certamente contribuisce Impaginazione al computer di Gabiano e dintorni catore delle iniziative che si a formare la personalità, la capacità di osservare, analizzare, andranno a svolgere, può dare una marcia in più e soprattut- rappresentare, di confrontarsi ed anche di criticare; sono to accrescere la conoscenza del nostro territorio, di chi lo aspetti oggi non proprio diffusi nell’era degli spot pubblici- abita, ci lavora o lo frequenta magari anche solo per un gita. tari e dei proclami e slogans spesso assiomatici e privi di fondamenta. Ma creare un giornale dalla raccolta delle in- Per chi fosse interessato è sufficiente mandare una formazioni, alla loro traduzione in articoli, alla impagina- mail a [email protected] o chiamare il zione sino alla stampa in tipografia ed alla diffusione parte- 335.7782879 o semplicemente venire al Circolo AN- cipando a tutta la filiera organizzativa e realizzativa può COL di Cantavenna frazione di Gabiano costituire anche una bella esperienza di lavoro che nella vita (adiacente alla Chiesa parrocchiale) venerdì 20 può tornare sempre utile. Per i meno giovani scrivere su Gabiano e dintorni significa mettere a disposizione della maggio alle ore 20,30 per conoscerci, scambiarci le collettività l’esperienza, la storia, le conoscenze accumulate idee ed iniziare a preparare l’edizione di giugno di nella miniera della memoria, in modo che non vadano perse, Gabiano e dintorni.

E’ disponibile la mostra itinerante sui parchi del Piemonte predisposta dalla Regione Piemonte. Chi fosse interessato ad una esposizione può contattare la redazione di Gabiano e dintorni

11 GABIANO E DINTORNI Ristorante il mistero del porto vecchio a Coniolo (AL) via Fratelli Bandiera 11 - telefono 0142-408150

Per i nostri lettori il 29 aprile siamo andati a cena in un ri- rustico di pasta sfoglia al Taleggio o meglio dire Taleggio in storante dal nome assai strano: “Ristorante il mistero del pasta sfoglia. porto vecchio” che si trova a Coniolo, ultimo paese confi- Sui primi, già citati, anch’essi buoni, sia nel gusto e ben nante con la grande città del Monferrato che spesso si fregia presentati non ci del titolo di sua capitale: Casale Monferrato. Proprio lungo soffermiamo, per la strada panoramica che attraversa il paese al bivio che dar meglio l’idea porta alla frazione di Coniolo ed al porto vecchio sorge un riportiamo invece bar con bocciofila che costituisce un tutt’uno anche nella la fotografia dei gestione con il Ristorante. Il titolare del ristorante da circa Tagliolini al pro- sei anni è Maurizio Tessarolo che è anche il cuoco, con lui sciutto crudo e Rodolfo che oltre a servire in sala con Sara, è anche il pa- porri. Fra i diversi sticcere. La caratteristica del locale è che qui si possono secondi disponibili apprezzare piatti che esulano dalla diffusa cucina Monferri- ci siamo orientati na, basta leggersi il menù per capire che la fantasia culinaria sulla già citata di Maurizio ha confini ampi in grado di proporre ricette Faraona: tre bei classiche come gnocchi al Castelmagno o i Tortelli di ricot- pezzi carnosi accompagnati da una salsina bianca invitante e ta e spinaci sino ad una più sofisticata ricetta di - Faraona “ingustosita”, con panna (ci pare) ed un sughetto a base di alla cacciatora bianca su lattuga brasata e salsa al vino ros- vino altrettanto piacevole che ben legava il tutto. Infine ab- so-. Ma prima di biamo chiuso con i dolci del Rodolfo, una mousse di cioc- addentrarci nella colato e meringhe, ma riteniamo molto migliore (ma è una descrizione della questione di gusti), il tortino di Krumiri con mousse di za- cena segnaliamo baione al torroncino per l’occasione accompagnati da un che per i clienti bicchierino di Passito di Pantelleria. sono disponibili Ci siamo fermati qui, e ci siamo sentiti soddisfatti tutti e tre tipologie di tre, anche Lorenzo, di 12 anni, implacabile voce della verità menù: il menù che ancora non conosce l’arte della finzione, soprattutto a turistico a 23 €, il tavola. Totale 80 €. Il servizio della simpatica signorina menù degustazio- Sara è stato preciso e non ha offerto il fianco a lamentele di ne a 28 ed il menù sorta; il locale, ordinato, accogliente, raccolto, (40-50 co- a la carte. Bevan- perti al massimo) con ampia esposizione di vini e piacevole de sempre a parte. Da sinistra Maurizio, Sara e Rodolfo musica di sottofondo. Possibile anche cenare in veranda o Per gli amanti del nettare di Bacco è disponibile una ricca balcone con vista sulla pianura vercellese. carta dei vini con etichette prodotte nelle diverse regioni A proposto pare che il nome “Ristorante il mistero del por- italiane. Da parte nostra, in vista di un menù ricco di sughi e to vecchio” derivi da fatto che in passato due viandanti ab- di sapori intensi, ci siamo orientati su un Cabernet Sauvi- biano chiesto proprio qui, informazioni sull’ubicazione del gnon del 2009 prodotta a San Giovanni al Natisone di 12,5 porto vecchio sul Po. Ricevuta l’informazione gli stranieri si gradi altrettanto “potente” ed in grado di reggere la forza sono recati alla meta indicata senza però riuscire a trovare il dei sapori che ci apprestavano ad apprezzare. E adesso tutti porto. Indicazione sbagliata?, errore dei viandanti? porto in tavola. Per antipasto abbiamo evitato i salumi, per assag- inesistente? Mah, resta un mistero… appunto. Comunque a giare un classico: il Carpaccio di Fassone con rucola e gra- Coniolo, come in tanti altri comuni sul Po il porto c’era! na, e due ricette più ricercate e meno diffuse, almeno dalle nostre parti: Tomino allo speck su pomodoro al Timo e mie- le seguito da un Rustico di pasta sfoglia al Ta- leggio con insalata di asparagi e uova di qua- glia. Tutto veramente otti- mo. Gli amanti del for- maggio non si lascino sfuggire il Tomino allo speck. Il formaggio viene scaldato per am- morbidirne la consi- stenza esaltando il sa- pore, poi inserito fra una fetta di pomodoro e una fetta di speck ap- pena abbrustolite il tutto bagnato da una aromatica salsina al miele, buono anche il Tagliolini al prosciutto crudo e porri 12