COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PARERE n. 26 del 16 aprile 2009 (o.d.g. 2 del 16 aprile 2009)

OGGETTO: Comuni di Codognè, , , Orsago e (TV). Rapporto Ambientale al Piano Tematico di Assetto del Territorio Intercomunale.

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; – La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 16 aprile 2009, come da nota n. 204309/45.06 del 14.04.09 del Dirigente della Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, segretario della commissione; – Il Comune di Codognè (TV) quale capofila del PATI tematico con i Comuni di Cordignano, Gaiarine, Orsago e San Fior, con nota n. 12350 dell’1.12.08, successivamente integrata con nota n. 1425 del 9.02.09 e con nota n. 2711 del 18.03.09, ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS; – Il Comune di Codognè ha approvato con DGC n. 56 del 14.03.05 il “Documento Preliminare alla redazione del piano di assetto del territorio – P.A.T.” e lo “Schema di Accordo di copianificazione” ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del piano di assetto del territorio intercomunale, al fine di attivare la procedura concertata tra Comune e Regione per la redazione del nuovo strumento urbanistico generale così come definito dalle stesse delibere di giunta. Con nota prot. n. 241344/57.09 del 13.04.06 il dirigente della direzione urbanistica della Regione del ha espresso parere favorevole alla sottoscrizione dell’accordo di pianificazione per la redazione del P.A.T.I. in esame. In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del P.A.T.I., oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. I Comuni di Codognè, Cordignano, Gaiarine, Orsago e San Fior, hanno espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano tematico di Assetto del Territorio Comunale Intercomunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendone atto e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione; Il Comune di Codognè con DCC n. 10 del 28.04.08, il Comune di Cordignano con DCC n.28 del 21.04.08, il Comune di Gaiarine con DCC n.17 del 24.04.08, il Comune di Orsago con DCC n.12 del 23.04.08 ed il Comune di San Fior con DCC n.11 del 22.04.08 hanno adottato il Piano di DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 1

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Assetto del Territorio Intercomunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04 L’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio dei Comuni e della Provincia di , e sui quotidiani “La Repubblica”, “Corriere della Sera”, “La Nuova”, “Il Mattino”, “Corriere delle Alpi”, “La Tribuna”, “Il Giornale di Vicenza”, “L’Arena” in data 11.05.08; Entro i termini sono pervenute complessivamente 24 osservazioni delle quali 6 inerenti il Rapporto Ambientale ovvero attinenti questioni ambientali. − La Commissione Regionale VAS, con parere n. 11 del 28 febbraio 2008, ha espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale sulla relazione ambientale allegata al Documento Preliminare per la redazione del Piano tematico di Assetto Territoriale Comunale intercomunale dei Comuni di Codognè, Cordignano, Gaiarine, Orsago e San Fior, a condizione che nel Rapporto Ambientale venissero ottemperate le seguenti prescrizioni: 1. far emergere con chiarezza il ruolo che la VAS deve svolgere durante la fase di elaborazione del PATI in ordine all’individuazione degli eventuali scostamenti delle dinamiche in atto rispetto alle previsioni del Documento Preliminare stesso, fornendo indicazioni circa le alternative possibili quali esiti del pubblico confronto e degli approfondimenti conoscitivi; 2. effettuare, prima dell’adozione del Piano un’attenta verifica delle eventuali variazioni di destinazione, rispetto al vigente strumento urbanistico comunale, delle aree su cui siano in corso autorizzazioni regionali e/o provinciali; 3. individuare gli obiettivi di sostenibilità economica e sociale del PATI; 4. adeguatamente sviluppare i capitoli relativi alle varie componenti ambientali, confrontandole con quelli sviluppati con l’elaborazione del PATI e, ove necessario, indagarli ulteriormente; 5. puntualmente individuare le azioni concrete finalizzate al raggiungimento degli obiettivi indicati, anche in relazione ad intese con gli Enti sovra-ordinati e/o con gli Enti/Aziende gestori di servizi pubblici; 6. verificare l’attuale zonizzazione acustica dei singoli Comuni ai sensi della Legge 447/1995 e smi in relazione al progetto di Piano nonché lo stato dell’inquinamento luminoso con riferimento alla LR 22/1997; 7. individuare le linee preferenziali di sviluppo insediativo escludendo le zone sottoposte a rischio idrogeologico ed esondazione; 8. essere accompagnato da un elaborato grafico, in scala adeguata, con evidenziato l’uso attuale del territorio relativamente alle tematiche trattate, suddiviso con le relative destinazioni (abitative, produttive, infrastrutture e servizi), quello derivante dalla scelta di Piano nonché l’uso attuale del territorio dei Comuni limitrofi limitatamente alla fascia interessata; 9. ciascun Comune, nel processo di valutazione del proprio PAT, dovrà tenere conto del complesso delle mitigazioni e/o compensazioni individuate con il PATI; 10. far sì che le norme di indirizzo del PATI vengano recepite in quelle del PAT di ciascun Comune al fine di garantire, con la predisposizione dei relativi Piani degli Interventi, la contestualità degli interventi in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale, qualora previsti dal PATI; 11. accompagnare il provvedimento di approvazione del Piano con una dichiarazione di sintesi che precisi: 11.1. le modalità con le quali le considerazioni ambientali sono state integrate nel Piano stesso; 11.2. come si è tenuto conto del Rapporto Ambientale redatto ai sensi dell'articolo 5 della Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001; 11.3. i pareri espressi ai sensi dell'articolo 6 della medesima Direttiva; 11.4. i risultati delle consultazioni avviate; 11.5. le ragioni per le quali è stato scelto il Piano, anche rispetto alle alternative possibili che erano state individuate; 11.6. le misure adottate in merito al monitoraggio di cui all’articolo 10 della Direttiva 2001/42/CE.

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La Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, esaminati i documenti trasmessi dai Comuni di Codognè, Cordignano, Gaiarine, Orsago e San Fior (TV), ha elaborato la propria istruttoria che è stata sottoposta all’esame della Commissione in data 10.03.09. Nella riunione del 10.03.09 la Commissione aveva ritenuto opportuno effettuare in merito alcuni approfondimenti sui criteri assunti dal valutatore per definire la sostenibilità delle scelte operate con il Piano. − I TEMATISMI DEL PATI Il PATI in esame ha affrontato i temi del sistema ambientale , della difesa del suolo e delle infrastrutture . − I Comuni di Codogné, Cordignano, Gaiarine, Orsago e San Fior si estendono su una superficie territoriale complessiva di 104,95 kmq, a nord-nord-est del capoluogo provinciale di Treviso, relativamente vicini al confine provinciale e regionale. Dal punto di vista morfologico il territorio del PATI può essere suddiviso nelle seguenti macroaree: • montagna; • collina; • alta pianura. Il territorio dei cinque Comuni è attraversato da importanti arterie stradali: • la SS 13 Pontebbana, • la SP 15 Cadore Mare; • l’autostrada A28. C’è poi la rete di strade provinciali che collega tra di loro i centri abitati dei vari comuni: • SP 43 e SP 160 che collegano i comuni di Cordignano e Gaiarine; • SP 44 che collega Gaiarine a Codogné; • SP 89 e SP 125 che partono dal centro di Gaiarine in direzione rispettivamente sud e nord. La linea ferroviaria Venezia-Udine taglia in direzione est-ovest i comuni di San Fior, Orsago e Cordignano. La mobilità lenta (ciclabile) può utilizzare alcune tratte di piste ciclabili. Tuttavia, la loro discontinuità determina la presenza di punti critici e di attraversamenti non protetti. La fase di consultazione ha fatto emergere la richiesta di un adeguamento della rete ciclabile e di una moderazione della velocità veicolare soprattutto all’interno delle aree urbane. La presenza di traffico pesante a lunga percorrenza attraverso i centri abitati (Codogné, Gaiarine, Cordignano) richiede interventi in grado di salvaguardare la sicurezza e la qualità degli insediamenti nei centri abitati. La apertura della autostrada A28, con il completamento della tratta S.Vendemiano-Pianzano, determinerà un graduale decongestionamento della strada Pontebbana; tuttavia vanno attentamente considerati gli effetti indotti sul territorio dalla attivazione delle opere complementari, quali la bretella che collegherà il casello di Pianzano della A28 con la strada Pontebbana. − INQUADRAMENTO E SOSTENIBILITA’ SOCIO-ECONOMICA DEL PATI I dati riferiti alla popolazione dei cinque Comuni sono relativi agli anni 2003, 2004, 2005, 2006. Nel periodo di osservazione la popolazione residente è passata da 28.127 abitanti a 28.825, con un incremento del 2,48%. Il contesto socio-economico in esame è caratterizzato da una consolidata tendenza allo sviluppo spontaneo ed all’insediamento sparso, sia residenziale che produttivo; pertanto il PATI si fonda sul seguente obiettivo di sostenibilità economica e sociale: favorire un riequilibrio del territorio, limitando la spontanea tendenza all’insediamento diffuso, incentivando maggiore attenzione alla componente ambientale e paesaggistica, in occasione delle trasformazioni del territorio. La stesura delle NTA ha tenuto conto della necessità di graduare l’apposizione di limitazioni e vincoli, in modo da non penalizzare la necessità di sviluppo delle attività economiche e degli insediamenti produttivi.

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Per quanto riguarda il settore primario, le norme di tutela disposte col presente Piano risultano compatibili con la necessità di sviluppo e di adeguamento delle imprese agricole che operano nel territorio aperto, tenuto conto delle limitazioni già operanti con la Legge Regionale Urbanistica (art. 45 LR 11/2004). Pertanto si conclude dichiarando che il Piano in esame non comporta problemi di sostenibilità sociale ma, anzi, permetterà di migliorare la qualità degli insediamenti residenziali e produttivi con una limitazione delle dinamiche di sviluppo spontaneo che, tuttavia, è necessaria per perseguire l’obiettivo dello sviluppo sostenibile. − STATO DELL’AMBIENTE E SUE CRITICITA’ Nel Rapporto Ambientale è stata riportata ed integrata l’analisi sullo stato dell’ambiente già svolta in sede di Relazione Ambientale. Le matrici ambientali Agenti fisici, Beni materiali ed Energia, non sono state trattate, ma, considerata la specificità dei tematismi oggetto del PATI, si può ritenere la trattazione di tali argomenti poco significativa. Nel Rapporto ambientale integrato, vengono riportati i livelli di rumorosità delle strade statali, provinciali e autostrade presenti nel territorio in esame. Emerge l’elevata rumorosità della SS13 Pontebbana e della A27. Sarà da tenere in considerazione anche la rumorosità relativa al nuovo tratto della A28, ma ad oggi non vi sono dati disponibili. In sede di redazione del PAT si integrerà la valutazione dell’aspetto acustico nell’analisi del sistema insediativo. Vengono altresì fornite integrazioni in merito all’inquinamento luminoso: Da uno studio di ARPAV (Rapporto sugli indicatori ambientali del Veneto, 2008) emerge che l’aumento della luminanza totale rispetto alla situazione naturale risulta compresa tra il 300 e il 900% per il territorio dei 5 comuni; per quanto riguarda la porzione più a nord del territorio di Cordignano tale valore è invece compreso tra il 100 e il 300% come era prevedibile per l’estensione boschiva. Il valore più elevato rispecchia comunque il dato medio della fascia centrale della Regione Veneto. I singoli PAT integreranno le norme con indirizzi volti a contenere questa fonte di inquinamento. Si riporta in seguito una sintesi delle principali criticità ambientali emerse dalla Relazione Ambientale e dall’analisi contenuta nel Rapporto Ambientale. Aria • Presenza di inquinamento atmosferico dovuto al traffico veicolare, agli impianti termici e ai processi di combustione industriale.

• Superamento dei valori limite per le polveri sottili PM 10 Acqua • Presenza di nitrati nelle falde freatiche (più superficiali) nella porzione settentrionale del territorio. • La percentuale di popolazione servita dalla rete fognaria nei cinque comuni è pari al 30,2%. • Presenza di due pozzi per l’emungimento di acqua potabile nel territorio di Cordignano. Suolo e sottosuolo • Presenza di aree con dissesti idrogeologici caratterizzate da fenomeni franosi o da esondazioni e tracimazioni. • Presenza di cave e discariche. Flora, fauna e Biodiversità • La zona montana del Comune di Cordignano si trova alle pendici della foresta del Cansiglio con presenza di zona boschiva (soggetta a vincolo paesaggistico D.Lgs. 42/2004 e vincolo idrogeologico- forestale RDL 30.12.1923, n. 3267). • Presenza di significative pressioni sulla flora, rappresentate innanzitutto dalla urbanizzazione diffusa e dalla progressiva impermeabilizzazione di superfici corrispondenti all'espansione edilizia e alle infrastrutture. • Nel territorio dei comuni del PATI sono presenti quattro Siti Natura 2000: o ZPS Ambito fluviale del Livenza; o SIC e ZPS Bosco di Gaiarine; o SIC Ambito fluviale del Livenza e corso inferiore del Monticano; DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 4

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o SIC Fiume Meschio; • Presenza di numerosi corridoi ecologici. • Le reti infrastrutturali determinano rilevanti impatti. In particolare il nastro autostradale della A27 che taglia il territorio di San Fior da nord a sud, con uno sviluppo di 3,5 km e la ferrovia Venezia-Udine-Tarvisio che interseca i comuni di San Fior, Orsago e Cordignano da ovest ad est, creando una barriera infrastrutturale di notevole rilevanza ambientale e paesaggistica; • Nelle zone ad urbanizzazione consolidata e diffusa la rete ecologica risulta semplificata e frammentata, con un limitato corredo di specie floristiche, specialmente arbustive ed erbacee. • Presenza di insediamenti diffusi, con elevati consumi idrici. Paesaggio • Presenza di elementi detrattori, spesso ad elevata focalità, quali elettrodotti e l’autostrada A28 e A27. Mobilità • Scarsa dotazione di strade di livello sovracomunale in rapporto ai mezzi che attraversano il territorio. • Connessione ciclabile ancora limitata tra i centri urbani del territorio dei cinque comuni. • Traffico pesante all’interno dei centri di Codognè, Gaiarine e Cordignano. − OBIETTIVI E AZIONI DEL PATI Il documento preliminare adottato dalle Amministrazioni Comunali di Codognè, Cordignano, Gaiarine, Orsago e S. Fior e la relazione ambientale iniziale, del 18 ottobre 2007, hanno individuato un primo set di obiettivi da considerare prioritari e congrui con le potenzialità e le criticità rilevate nel territorio del PATI, nell’ottica di perseguire uno sviluppo sostenibile del territorio. Sistema ambientale e spazi aperti • tutelare le acque superficiali e profonde, con particolare riguardo alle risorgive, ai corsi d’acqua ed alle risorse idropotabili; • migliorare la continuità e la permeabilità biologica dei corridoi ecologici, con particolare riguardo ai corsi d’acqua ed ai Siti di Importanza Comunitaria; • valorizzare le aree montane e collinari, favorendo la permanenza e lo sviluppo di attività di gestione e manutenzione del territorio; • Prevenire le forme di inquinamento diffuso dell’aria e delle acque, anche attraverso piani di azione coordinati. Paesaggio • tutelare gli elementi del paesaggio e favorire la ricomposizione paesistica, con particolare riferimento agli ambiti degradati da escavazione ed infrastrutture; • valorizzare i beni storico-culturali, con attribuzione di funzioni compatibili con la tutela e la riqualificazione degli ambiti; • mitigare e attenuare gli interventi di trasformazione del territorio (espansioni urbane e nuove infrastrutture). Mobilità • razionalizzare la rete viaria al fine di migliorare la qualità urbana, in coerenza con il principio dello sviluppo sostenibile; • favorire la mobilità ciclopedonale, migliorandone la continuità tra i centri abitati; • mitigare l’impatto delle infrastrutture viarie. In sede di redazione del presente Rapporto Ambientale, in seguito ad analisi SWOT che ha permesso di definire le potenzialità da cogliere nel territorio e di evidenziare i rischi e le minacce, sono stati approfonditi gli obiettivi del Documento Preliminare e sono state evidenziate le rispettive azioni, divise per matrici ambientali e socio-economiche: Sistema idrico Obiettivo A • Tutela e ricomposizione del sistema idrografico.

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Azioni 1 Piano di tutela delle acque coordinato con gli Enti competenti 2 Migliorare la continuità e permeabilità dei corridoi fluviali 3 Interventi nei punti critici della rete idraulica 4 Incremento della rete fognaria 5 Censimento e monitoraggio dei corsi d’acqua 6 Rilocalizzazione di attività produttive incompatibili 7 Contenimento dei consumi idrici Obiettivo B • Tutela delle falde acquifere Azioni 1 Piano di tutela delle acque coordinato con gli Enti competenti 4 Incremento della rete fognaria 6 Rilocalizzazione di attività produttive incompatibili 7 Contenimento dei consumi idrici Obiettivo C • Garantire la sicurezza idraulica del territorio Azioni 8 Piano di gestione aree montane e collinari 3 Interventi nei punti critici della rete idraulica 9 Sistematica verifica della compatibilità idraulica degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio Aria e clima Obiettivo D • Tutela della qualità dell’aria Azioni 10 Piano di tutela dell’atmosfera coordinato con gli Enti competenti 11 Completare e potenziare la rete ciclopedonale protetta 12 Incentivare il risparmio energetico nelle costruzioni 13 Nuove aree verdi urbane e perturbane Obiettivo E • Migliorare il microclima urbano Azioni 13 Nuove aree verdi urbane e peri-urbane 16 Conservazione e potenziamento della rete ecologica Comunale Biodiversità Obiettivo F • Tutela e incremento della biodiversità Azioni 2 Migliorare la continuità e permeabilità dei corridoi fluviali 14 Tutela degli ambiti fondiari integri 15 Nuova disciplina degli spazi aperti 16 Conservazione e potenziamento della rete ecologica comunale 20 Tutela e incremento della vegetazione naturaliforme 21 Piano di gestione degli ambiti SIC/ZPS 19 Mitigazione della discontinuità territoriale ed ecologica generata dall’autostrada A 28 Obiettivo G • Potenziare e migliorare il verde urbano Azioni 13 Nuove aree verdi urbane e periurbane 17 Impiego di specie vegetali adeguate ai diversi contesti 18 Progetti pilota di valorizzazione dei prodotti tipici locali 16 Conservazione e potenziamento della rete ecologica comunale

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22 Obbligo di mitigazione ambientale delle nuove infrastrutture Obiettivo H • Tutela e miglioramento degli ambiti Natura 2000 Azioni 1 Piano di tutela delle acque coordinato con gli Enti competenti 2 Migliorare la continuità e permeabilità dei corridoi fluviali 17 Impiego di specie vegetali adeguate ai diversi contesti 16 Conservazione e potenziamento della rete ecologica comunale 20 Tutela e incremento della vegetazione naturaliforme 21 Piano di gestione degli ambiti SIC/ZPS 19 Mitigazione della discontinuità territoriale ed ecologica generata dall’autostrada A 28 8 Piano di gestione aree montane e collinari Paesaggio Obiettivo I • Tutela e ricomposizione del paesaggio Azioni 2 Migliorare la continuità e permeabilità dei corridoi fluviali 23 Eliminazione/mitigazione dell’impatto di fonti di degrado e di detrattori visivi 14 Tutela degli ambiti fondiari integri 15 Nuova disciplina degli spazi aperti 8 Piano di gestione aree montane e collinari 17 Impiego di specie vegetali adeguate ai diversi contesti 16 Conservazione e potenziamento della rete ecologica comunale 20 Tutela e incremento della vegetazione naturaliforme 9 Sistematica valutazione di compatibilità paesaggistica degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio 19 Mitigazione della discontinuità territoriale ed ecologica generata dall’autostrada A 28 22 Obbligo di mitigazione ambientale delle nuove infrastrutture 27 Conservazione e valorizzazione beni di interesse storico - culturale Mobilità Obiettivo L • Potenziamento e razionalizzazione della rete viaria al fine di migliorare la qualità urbana, in coerenza con il principio dello sviluppo sostenibile Azioni 11 Completare e potenziare la rete ciclopedonale protetta 9 Sistematica valutazione di compatibilità paesaggistica degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio 23 Eliminazione/mitigazione dell’impatto di fonti di degrado e di detrattori visivi 19 Mitigazione della discontinuità territoriale ed ecologica generata dall’autostrada A 28 22 Obbligo di mitigazione ambientale delle nuove infrastrutture 25 Interventi sulla rete esistente volti a gerarchizzarne le funzioni per migliorare le condizioni di sicurezza e vivibilità all’interno degli insediamenti 8 Piano di gestione aree montane e collinari 19 Integrazione dell’autostrada A 28 con sistemi di svincolo e distribuzione del traffico veicolare Obiettivo M • Partecipare ai processi di pianificazione sovraordinata e di area vasta Azioni 1 Piano di tutela delle acque coordinato con gli Enti competenti 7 Contenimento dei consumi idrici 10 Piano di tutela dell’atmosfera coordinato con gli Enti competenti 24 Sistematica valutazione di compatibilità paesaggistica degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio 8 Piano di gestione aree montane e collinari

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23 Eliminazione/mitigazione dell’impatto di fonti di degrado e di detrattori visivi 26 Integrazione dell’autostrada A 28 con sistemi di svincolo e distribuzione − AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI Il territorio del PATI è diviso nei seguenti ATO: ATO1 – Pregio Ambientale Comprende la zona collinare di Cordignano e San Fior e gli ambiti ad elevata integrità e forte percezione della rete ecologica, che si rinvengono nei Comuni di Cordignano, San Fior, Codogné e Orsago. Elementi peculiari: ambito con buona dotazione di verde verticale e presenza di notevoli valenze ambientali. Principali obiettivi: valorizzazione delle peculiarità ambientali e miglioramento della fruizione. Interventi significativi: i nuovi modesti tracciati viabili di progetto interessano parzialmente la ATO 1.4 in Comune di Codogné e la ATO 1.1 in Comune di Cordignano; verranno adeguatamente mitigati con opere a verde, come meglio evidenziato nello specifico capitolo. ATO2 – Valenza Paesaggistica Ambiti con buona percezione dei caratteri rurali ed elevata integrità fondiaria: sono le zone di recente bonifica, a campi aperti, dove sono localizzate in genere medie e grandi aziende agricole professionali. Si trovano nei Comuni di Codogné e Gaiarine. Elementi peculiari: rete idrografica, imboschimento, edifici rurali di pregio, aree di rifugio faunistico. Principali obiettivi: mantenimento dell’attività agricola e ripristino dei caratteri storici. ATO3 – Integrità Fondiaria Ambito con buona integrità fondiaria ed eterogenea percezione della rete ecologica. Questa tipologia di ATO corrisponde alle aree rurali di antica bonifica, con elevata o discreta densità del sistema delle siepi campestri, attestate per lo più sulla ricca rete idrografica (fossi, rogge, canali, scoli, fiumi). Si trovano nei Comuni di Cordignano, Orsago, Gaiarine e Codogné. Elementi peculiari: rete idrografica, risorgive e piccole zone umide, siepi campestri e alberature poderali, imboschimenti, campi chiusi. Principali obiettivi: mantenimento dell’attività agricola e miglioramento degli elementi vegetazionali. ATO4 – Tutela Fluviale Ambito fluviale a visuale aperta. Comprende l’area di golena del Livenza e il tratto terminale dei suoi affluenti (Comune di Gaiarine). Elementi peculiari: rete idraulica, pioppeti, argini, aree di rifugio faunistico. Principali obiettivi: tutela idraulica e valorizzazione delle aree golenali per fruizione pubblica. ATO5 – Area Montana Comprende l’ambito montano in Comune di Cordignano. Ambito territoriale a dominante naturalistica con i versanti prevalentemente coperti da boschi e da pascoli. Elementi peculiari: boschi a faggeta, lame e pascoli. Principali obiettivi: garantire la manutenzione e gestione del territorio montano, necessaria per la tutela idrogeologica e la prevenzione dei dissesti; interventi per migliorare la fruizione pubblica. − LA COERENZA ESTERNA DEL PIANO La coerenza esterna del piano è valutata attraverso una tabella che permette di confrontare gli obiettivi del PATI con gli obiettivi di protezione ambientale, consolidati a livello internazionale. Come emerge dal Rapporto ambientale integrato, è stata verificata la coerenza tra le previsioni del PTRC e del PTCP adottato e le azioni del PATI. − LA COERENZA INTERNA DEL PIANO E’ stata verificata la coerenza del PATI con il Documento Preliminare e con gli obiettivi di Piano. In merito alla verifica degli obiettivi posti all’inizio del processo di VAS (Rapporto Ambientale Iniziale), si riscontra una generale corrispondenza tra gli obiettivi definiti nella Relazione Ambientale Iniziale e nel Rapporto Ambientale, ad eccezione della criticità relativa alla carenza di reti telematiche, che nel corso della costruzione del PATI ha trovato idonee soluzioni e DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 8

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pertanto non viene considerata nel Rapporto Ambientale come obiettivo significativo. La verifica di coerenza interna è stata effettuata mediante una matrice AZIONI/OBIETTIVI che permette di cogliere le sinergie e le interazioni principali e secondarie che costituiscono l’elemento fondante del Piano. Si nota come vi siano interazioni negative generate dagli interventi di adeguamento della viabilità, a carico del paesaggio e della biodiversità. Tali effetti dovranno essere adeguatamente mitigati, tenuto conto della necessità di adeguamento della rete viabile del territorio dei cinque comuni. Per tutte le altre componenti gli effetti delle azioni sono coerenti con gli obiettivi del PATI. Pertanto la magnitudo degli effetti è nettamente positiva, per cui la coerenza AZIONI/OBIETTIVI risulta verificata. Per quanto attiene la valutazione dell’efficacia delle singole azioni di Piano rispetto agli obiettivi, tale operazione viene successivamente evidenziata, tramite la scelta degli indicatori di performance e di attuazione del PATI. Sono state fornite delle valutazioni quantitative e qualitative riguardanti le tematiche più significative del PATI: • riqualificazione degli spazi aperti; • potenziamento della rete ecologica; • individuazione dei nuovi tracciati. La verifica quantitativa è condotta in termini di utilizzo del suolo. L’insieme degli spazi aperti sottoposti ad elevato grado di tutela del PATI si estende su 2.658,8 ettari: tale superficie corrisponde alle Invarianti, individuate dal PATI. Si evidenzia come le previsioni urbanistiche a medio- lungo termine previste dal Piano siano sostenibili in termini quantitativi, in quanto gli ambiti soggetti a vincolo dal PATI hanno un’estensione generalmente superiore rispetto al PRG vigente. L’eccezione è rappresentata dalla Zona pre-parco del Comune di Gaiarine in cui, però, la parte non compresa all’interno delle Invarianti di natura ambientale, viene sottoposta a tutela sia nella carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale (Tav. 1 – PATI) che nella ATO Fluviale (Tav. 4.1 – PATI). Per quanto riguarda il Comune di Orsago, l’area sottoposta a Piano Ambientale dal vigente P.R.G. viene integralmente sottoposta a tutela per la combinata disposizione della Tavola delle Invarianti e delle ATO di Pregio Ambientale e di Integrità Fondiaria. La valutazione qualitativa è stata condotta tenendo conto dell’inserimento delle nuove opere stradali di progetto, delle fragilità e delle sensibilità ambientali. I nuovi tracciati in progetto sono stati classificati, in termini di impatto ambientale, sulla base dei seguenti fattori: • Presenza di vincoli (ville e parchi, pozzi, risorgive, corsi d’acqua, SIC/ZPS, coni visuali, aree rurali integre). • Presenza di invarianti fragilità geologica e idraulica. • Presenza di edificazione diffusa Il punteggio attribuito a ciascuna tratta stradale deriva dalla somma algebrica dei valori che assumono le variabili appena indicate, secondo la griglia di seguito indicata:

PUNTEGGIO ATTITUDINE COLORE 3 INSUFFICIENTE rosso 2 SUFFICIENTE arancione 1 DISCRETA celeste 0 BUONA verde

− VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI La valutazione degli impatti è eseguita a mezzo di una matrice che pone a confronto le azioni di piano con gli impatti sulle matrici ambientali, esprimendo un giudizio secondo il seguente ordine:

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• impatto nullo (colore bianco) • impatto positivo (colore verde) • impatto negativo (colore rosso) Emergono impatti negativi generati dagli interventi sulla viabilità esistente relativamente alle componenti acque superficiali , suolo , flora , fauna , paesaggio , agricoltura e sistema insediativo . Analizzando la tabella, emerge come non sussistano effetti negativi a carico della popolazione e della salute umana, mentre si rilevano alcuni impatti negativi sul sistema insediativo che risultano necessari per indirizzare lo sviluppo edilizio secondo criteri di sostenibilità. E’ il caso, ad esempio, della tutela degli ambiti fondiari integri che può generare impatto negativo sullo sviluppo spontaneo delle attività produttive. Emerge inoltre, come gli interventi a carico della viabilità esistente, compresa l’autostrada A28 e le opere complementari, comportino degli effetti sostanzialmente negativi a carico del sistema paesaggio – flora – fauna, per cui si rendono necessarie misure di mitigazione che sono implementate nel PATI ed attuate attraverso le NTA. Tali opere, tuttavia, comportano effetti positivi sul sistema insediativo e sulla fruibilità dei servizi per la popolazione. La maggior quantità di effetti negativi è a carico del sistema agricolo e insediativo in quanto la maggior attenzione per la tutela della rete ecologica intercomunale e del paesaggio comporta la necessità di alcune limitazioni ed attenzioni nella definizione dei nuovi insediamenti urbani e negli spazi aperti, in sintonia con gli obiettivi della Legge Urbanistica Regionale. Si rileva che l’impatto su ciascuna componente ambientale è complessivamente nettamente positivo, ad eccezione dell’agricoltura che, operando negli spazi aperti, è maggiormente interessata dalle azioni di tutela ambientale, che potrebbero comportare alcune limitazioni ad esempio nelle ambiti Rete Natura 2000. E’ stato calcolato l’impatto ponderato, attribuendo un peso del 45% alle componenti di natura socio-economica e un peso del 55% alle componenti prettamente ambientali. La magnitudo, in termini di impatto ponderato, è nettamente positiva. − MISURE DI MITIGAZIONE L’analisi di sostenibilità del PATI ha evidenziato alcune criticità, generate da interventi necessari per adeguare e mettere in sicurezza la viabilità nei centri abitati. L’impatto di tali interventi dovrà quindi essere adeguatamente mitigato, per contrastare l’effetto di frammentazione della matrice ecologica insito nelle opere stesse. Le opere di mitigazione avranno altresì l’effetto di ridurre l’impatto acustico della rete viaria in progetto, compresa quella definita col PATI in esame. In sede di valutazione è stata quindi inserita una fascia a verde alberata ed arbustiva di progetto, in corrispondenza dei nuovi tracciati individuati dal PATI ed evidenziati nella Tavola di Sovrapposizione carta della Trasformabilità e della carta della Viabilità. Le Norme di attuazione prevedono un articolato sistema di prescrizioni ed indirizzi, volto a mitigare gli interventi di trasformazione del territorio. L’impianto normativo del PATI si fonda sul principio della mitigazione/compensazione di ogni intervento di trasformazione significativo, con particolare attenzione alla configurazione degli spazi aperti e delle pertinenze dei fabbricati. Di seguito si riportano le principali azioni di mitigazioni, con il riferimento all’articolo delle NTA in cui si trova la prescrizione o l’indirizzo. AZIONI NTA 2 Migliorare la continuità e permeabilità dei corridoi fluviali 7-10 8 Piano di gestione aree montane e collinari 42 Verifica della compatibilità idraulica degli interventi di 9 7 trasformazione urbanistica Completare e potenziare la rete ciclopedonale protetta con 11 30 parchi e aree verdi 13 Nuove aree verdi urbane e periurbane 44 – 45 - 46 15 Nuova disciplina degli spazi aperti 44

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18 – 38 51 - 16 Conservazione e potenziamento della rete ecologica comunale 52 Mitigazione della discontinuità territoriale ed ecologica 19 38-50 dall’autostrada A 28 20 Tutela e incremento della vegetazione naturaliforme 37 -44 21 Piano di gestione degli ambiti SIC/ZPS 4 22 Mitigazione ambientale nelle nuove espansioni 50 Eliminazione/mitigazione dell’impatto di fonti di degrado e di 23 50 detrattori visivi Interventi sulla viabilità esistente volti a gerarchizzarne le 25 30 funzioni Integrazione dell’autostrada A 28 con sistemi di svincolo e 26 30 distribuzione Nel Rapporto Ambientale viene specificato che la mitigazione di opere sovraordinate (viabilità) dovrà essere ricercata con accordi di programma con gli Enti sovraordinati (Provincia, Regione, Veneto Strade). Questo approccio viene affrontato dal PATI con l’obiettivo M “Partecipare ai processi di pianificazione sovraordinata e di area vasta”. − L’IMPRONTA ECOLOGICA Il deficit ecologico a partire dagli anni 60 è aumentato, fino a raggiungere i 3,1 ettari/abitante. Ciò evidenzia la necessità di un riequilibrio ecologico anche nella redazione degli strumenti di pianificazione territoriale. Nel rapporto Ambientale sono state elencate le azioni del PATI in grado di contrastare la progressiva tendenza all’incremento dell’impronta ecologica, con riferimento al relativo articolo contenuto nelle NTA. Viene inoltre dichiarato che ulteriori approfondimenti saranno effettuati a scala comunale (PAT). − VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE E OPZIONE ZERO Per ogni obiettivo di piano si ipotizzano le probabili conseguenze negative in caso di mancata realizzazione delle azioni di piano. La valutazione si configura come una descrizione della tendenza al peggioramento dello stato dell’ambiente in assenza degli interventi previsti. Tale metodo si configura come una valutazione dell’opzione zero. Il valutatore dichiara che nel corso delle consultazioni e delle presentazioni pubbliche svolte durante il procedimento di formazione del PATI non sono emerse proposte o ipotesi differenti ai tracciati proposti, che permettessero di configurare delle alternative al Piano. Infatti, in relazione ai chiarimenti forniti dal valutatore, va detto che l’alternativa di riferimento all’attuazione del PATI è la permanenza degli attuali strumenti urbanistici, con le dinamiche più sopra riportate. Il Piano affronta il problema favorendo una inversione di tendenza verificabile dalla maggior sostenibilità degli obiettivi fondanti. Per quanto attiene specificatamente alla viabilità, l’individuazione dei nuovi tracciati deriva in massima parte dal recepimento di indirizzi a scala provinciale, grazie alle continue consultazioni con la Provincia di Treviso. Pertanto la verifica in parola è necessariamente limitata alle modeste previsioni inserite nel PATI, relative a nuovi tracciati di competenza comunale, che vanno a completare l’adeguamento delle infrastrutture sovraordinate. La viabilità comunale è stata individuata, tenuto conto delle valenze ambientali e dei vincoli urbanistici e paesaggistici, mediante sovrapposizione dei tematismi, il che ha permesso di individuare le soluzioni a minor impatto ambientale. Comune di Codognè La realizzazione della viabilità sovraordinata non risolve il problema del congestionamento del traffico, nell’attraversamento del centro di Codogné, in quanto la viabilità sovraordinata di progetto collega la SP Cadore Mare con la SP41, rendendo necessario l’attraversamento del centro abitato di Codogné per il traffico diretto verso Est.

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Pertanto si prevede un nuovo tracciato viabile che si sviluppa su circa 1.200 ml tra la SP41 e la SP43 che sarà di collegamento e garantirà nel complesso un migliore funzionamento della rete stradale, spostando parte del traffico, che ora grava sul centro abitato di Codogné, sulla viabilità provinciale extraurbana. Va anche precisato che tale opera è funzionale ad intercettare il traffico pesante sia di origine locale (distretto del mobile) che indotto dall’autostrada A28. Pertanto si valuta maggiormente sostenibile, anche per le positive ricadute sociali, l’alternativa di Piano (nuovo tracciato), rispetto all’attuale rete viabile, che non garantisce la messa in sicurezza dei centri abitati dal traffico veicolare, ad elevata incidenza di mezzi pesanti. Comune di Cordignano Il nuovo tratto di strada a Cordignano, della lunghezza di circa 860 metri, è stato ritenuto strategico per i seguenti motivi: • migliorare l’accesso agli attuali impianti sportivi anche in previsione di una loro prossima espansione (palestra); • evitare che il traffico veicolare, soprattutto quello pesante proveniente dalla cave di Caneva, attraversi il centro storico di Cordignano. Attualmente infatti tale collegamento non è adeguato alle norme di sicurezza, a causa della presenza di alcune strettoie negli innesti, che rendono pericoloso il transito dei mezzi pesanti. Pertanto si valuta maggiormente sostenibile, anche per le positive ricadute sociali, l’alternativa di Piano (nuovo tracciato), rispetto all’attuale rete viabile, che non garantisce la messa in sicurezza del centro abitato dal traffico veicolare, ad elevata incidenza di mezzi pesanti. Infatti la SP43, che collega la Strada Pontebbana con il Comune di Caneva, è gravata da traffico pesante generato dalle cave di Sarone, che si riversa nel centro storico di Cordignano con rilevanti effetti negativi sulla sicurezza e sulla salute umana. Alla luce di quanto riportato, l’inserimento dei nuovi tracciati appare sostenibile dal punto di vista ambientale e vantaggioso sotto il profilo sociale. − IL MONITORAGGIO Il piano di monitoraggio è stato relazionato alle componenti ambientali significative per potenziali impatti ambientali misurabili e per il livello di criticità. Il piano di monitoraggio assunto consiste nella periodica verifica di un set di componenti ambientali e di aree sensibili, attraverso opportuni indicatori di stato, indicatori di performance ed indicatori di attuazione del PATI. Per gli indicatori di stato si prevede un controllo biennale per i parametri oggetto di rilevamento ordinario (ARPAV, Provincia); per l’indicatore faunistico viene fissata una cadenza più ampia (5 anni), tenuto conto che modifiche di tale assetto richiedono di norma un lasso di tempo maggiore per poter essere rilevare. Per gli indicatori di performance e di attuazione del Piano la verifica a cadenza triennale risulta essere idonea a rilevare l’andamento delle realizzazioni di piano, che richiedono un tempo ragionevole per poter essere attuate, trattandosi prevalentemente di opere pubbliche. Il piano di monitoraggio viene descritto nel seguente quadro sinottico:

OBIETTIVI DI SIGLA INDICATORE PARAMETRO PERIODICITÀ PIANO

INDICATORI DI STATO

Stato ecologico dei S1 corsi d’acqua Indice SECA A-M Biennale Stato chimico delle S2 acque sotterranee Indice SCAS B-M Biennale Concentrazione Superamenti annui S3 polveri sottili (PM10) D-M Biennale delle soglie limite

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S4 Densità popolazione Densità popolazione tutti Biennale

Superficie ambiti Incidenza aree S5 Rete Natura 2000 e F-H-M Biennale protette aree boscate Specie di avifauna S6 indicatrici di qualità Numero di specie F-H Quinquennale ambientale

INDICATORI DI PERFORMANCE

Superficie aree verdi P1 fruibili Aree verdi/abitante E-G Triennale Popolazione servita P2 da fognatura % sul totale A-B-C-M Triennale Qualità del P3 paesaggio rurale Punteggio I-F-G-H-I Triennale Indice di incidentalità P4 Incidenti mortali L-M Triennale

INDICATORI DI ATTUAZIONE DEL PIANO

Rete ecologica PATI1 intercomunale R.E.I. Triennale Lunghezza percorsi Indice di mobilità PATI2 ciclopedonali/n. di Triennale lenta interruzioni

− VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE Il territorio del PATI è interessato dalla presenza di quattro ambiti Natura 2000 Il Rapporto Ambientale ha tenuto conto degli elementi raccolti dalla valutazione di incidenza ambientale. La relazione di screening ha permesso di individuare gli habitat di interesse comunitario da tutelare e tali informazioni sono state implementate nella procedura di VAS, in particolare nella fase di valutazione dell’inserimento delle nuove infrastrutture viabilistiche. Per quanto riguarda la valutazione dell’incidenza che l’attuazione del Piano potrebbe avere suI SIC/ZPS ” Bosco di Gaiarine” , dei SIC Ambito fluviale del Livenza e Fiume Meschio nonché sulla ZPS “Ambito fluviale del Livenza” , il Comitato per la Valutazione Ambientale Strategica ha espresso il proprio parere n. URB/2008/165 nella seduta del 09.06.2008 con la seguente prescrizione: “I piani degli Interventi o la Progettazione Definitiva, quando previsto dalla normativa in vigore contengano la relazione di incidenza ambientale, con la quale verranno considerati i disturbi arrecati alla zona protetta, le eventuali azioni di mitigazione proposte e/o le eventuali alternative proposte.”.

− AGGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO E COERENZA DEI LIMITI FISICI DELLA NUOVA EDIFICAZIONE CON LE PREVISIONI DI PIANI REGIONALI/PROVINCIALI APPROVATI Il Comune di Codognè dichiara che a seguito di quanto assicurato dai progettisti il PATI è stato redatto rispettando le previsioni infrastrutturali relative al PTCP. e al PTRC., e al reale utilizzo del territorio. I Comuni di Cordignano, San Fior, Gaiarine, Orsago e Codognè hanno inoltre dichiarato che all’interno dei rispettivi territori comunali, non risultano aree su cui siano in corso autorizzazioni regionali e/o provinciali di variazioni di destinazione rispetto ai vigenti strumenti urbanistici

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OSSERVAZIONI Come emerge dalla dichiarazione in data 18.03.2009 del Comune di Codognè, a eseguito della pubblicazione e deposito degli atti di Piano e del Rapporto Ambientale, sono state presentate complessivamente n. 24 osservazioni di cui n. 6 attinenti il Rapporto Ambientale, ovvero con attinenza con questioni prettamente ambientali. Per queste ultime viene riportato nella seguente tabella il numero dell’osservazione ed il nominativo del proponente, sintesi dell’osservazione, il parere tecnico espresso dall’Ufficio del Piano nonché quello della Commissione VAS.

N. Oss. E PARERE DELLA COTENUTO SINTETICO PROPOSTA DI CONTRODEDUZIONE Pres. COMMISSIONE VAS L’associazione osserva che: Si propone di accogliere parzialmente l'osservazione: a. in merito alle prescrizioni previste si chiede lo stralcio a. si propone di accogliere parzialmente l’osservazione sostituendo alla delle parole "e di almeno una area a quota depressa" necessità di realizzare una area a quota depressa con l’obbligo di indicate al punto c. o in subordine prevedere l'area compensare gli interventi con una rete di scoline che garantisca il corretto depressa in caso di grandi superfici (quindi rapportarla deflusso delle acque. Pertanto si propone di modificare il punto c dell’art. 6 alle dimensioni dell'area soggetta ad intervento di come segue: “In caso di sistemazione con drenaggio tubolare sotterraneo, sistemazione con drenaggio tubolare sotterraneo); dovrà essere garantita la capacità di invaso della rete scolante b. relativamente al punto d. si ritiene l'indice di 1000 preesistente, con formazione di capofossi adeguati ed una rete di scoline mc/ha poco appropriato in quanto l'autorizzazione sulla che garantisca il corretto deflusso delle acque meteoriche abbondanti. ”; base di un progetto di sistemazione è obbligatoria per b. si propone di accogliere parzialmente l’osservazione integrando il movimenti terra che superano i 10 cm. Di profondità. punto d delle prescrizioni come segue: 1 - Coldiretti Nelle lavorazioni agricole di spianamento, livellamento e d. All’interno delle unità di paesaggio Si concorda con il parere del Treviso movimento terra è normale movimentare volumi - Ambito montano valutatore. superiori e raggiungere profondità maggiori. Si propone e - Ambito collinare si ritiene congruo pertanto l'indice di 5000 mc/ha, al di - Ambiti di alta pianura (con buona integrità fondiaria e fortemente alterati sopra del quale è necessario un progetto di sistemazione da elementi detrattori) con relativa autorizzazione comunale; c. Così come individuati nella Tavola A.1, gli interventi di spianamento, c. al punto b. delle prescrizioni si fa riferimento ai periodi livellamento e movimento terra, eccedenti la quantità corrispondente a 1000 di manutenzione e pulitura delle sponde. In merito a ciò mc./ha, dovranno essere autorizzati dal Comune, sulla base di un progetto si chiede, in accordo con il Consorzio di Bonifica, di di sistemazione, che evidenzi la necessità dei lavori; specificare meglio i periodi nei quali svolgere queste c. si propone di respingere l’osservazione in quanto si ritiene adeguata la operazioni per preservare flora e fauna. Infatti il prescrizione presente; la definizione puntuale di norme di gestione o passaggio della barra falciante comporta spesso la moria regolamenti sarà attuata mediante il Piano di tutela delle acque coordinato e/o l'eliminazione delle specie vegetali e animali presenti con gli Enti competenti (azione 1 della VAS); (es. attenzione periodo di rimonta dei pesci); d. si propone di respingere l'osservazione in quanto contraria alle linee

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA d. per quanto riguarda questo articolo, anche se guida ed ai principi progettuali propri del presente Piano e della Vas. In attualmente non si riscontrano zone umide, si è ogni caso sarà compito del P.I, individuare eventuali forme di constatato che ad una serie importante di prescrizioni incentivazione; condivisibili non si accompagnano misure o indennizzi a e. si propone di respingere l'osservazione in quanto contraria alle linee favore dei proprietari, che si troverebbero un domani a guida ed ai principi progettuali propri del presente Piano e della Vas; poter disporre limitatamente dei propri terreni. Si chiede f. si propone di accogliere parzialmente l'osservazione, specificando pertanto di prevedere qualche forma di incentivazione meglio la norma, come di seguito indicato: che non si limiti alla creazione dei soli percorsi con a) le migliorie fondiarie, di cui alla vigente normativa regionale (LR finalità didattica; 44/1982); e. al punto b. delle prescrizioni si chiede di portare la g. si propone di respingere l'osservazione in quanto contraria alle linee larghezza da 5 m. a 4 m. dal limite dell'area demaniale, in guida ed ai principi progettuali propri del presente Piano e della VAS. In quanto è una misura storicamente consolidata (vedesi ogni caso sarà il P.A.T. del singolo comune ad valutare la possibilità di fascia di rispetto per le manutenzioni agli alvei fluviali). mitigare o trasferire l’eventuale elemento di degrado. E' possibile infatti che ci stanno già recinzioni o altre PARERE DEL VALUTATORE opere che possano limitare l'accessibilità. In subordine Si concorda con le proposte di controdeduzioni, in quanto coerenti con prevedere la possibilità di deroghe, in quanto diverso è quadro degli obiettivi e delle corrispondenti azioni su cui si fonda il considerare nuove edificazioni (come previste al punto a) rapporto ambientale e la procedura di VAS. da opere già presenti sul territorio (anche se si tratta di semplici manufatti o recinzioni). E' da specificare inoltre se questo comma esclude implicitamente la presenza di vegetazione lungo le sponde che, anche se non si tratta di opera, pur sempre limita ed ostacola l'accesso; f. per quanto riguarda le prescrizioni segnalate al punto b. si chiede di specificare cosa si intende per "normali pratiche agricole" in quanto viene previsto il vincolo di non ammettere migliorie fondiarie; g. in questo articolo si parla di mantenere integro il cono visuale, senza prevedere ulteriori trasformazioni antropiche. Alla fine si accenna agli elementi detrattori che dovranno essere considerati quali opere incongrue. Si vuole pertanto segnalare, per la successiva impostazione dei P.A.T., che all'eventuale presenza di allevamenti all'interno del cono visuale non deve corrispondere la sempre diffusa considerazione di elemento degradante da delocalizzare. Si è scritto in premessa che il credito edilizio può aiutare notevolmente a migliorare il territorio. Bisogna comunque pensare che attività agricole che insistono in aree agricole non devono assolutamente essere "marchiate" quali elementi

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detrattori. Chiediamo quindi venga valutata la possibilità di incentivare gli imprenditori a migliorare la visuale sul paesaggio senza doverli in qualche modo obbligare a trasferire l'attività. L’associazione osserva che: Si propone di accogliere parzialmente l'osservazione: a. non sia stata espletata in modo esaustivo la fase della a. si propone di respingere in quanto la fase di concertazione è stata concertazione; espletata in piena conformità ai tempi e ai modi stabiliti dalla legge b. la parte montana del territorio comunale di Regionale 11/04. Le modalità operative della concertazione sono state Cordignano dovrebbe essere esclusa dal P.A.T.I. poiché inoltre concordate con i rappresentati della Provincia di Treviso e della altera la “valutazione di sostenibilità del P.A.T.I.”; Regione Veneto; c. per una esatta valutazione di sostenibilità andava preso b. si propone di respingere in quanto l’aggregazione dei comuni oggetto in considerazione anche il comune di Godeva S.U.; del P.A.T.I. è stata creata in piena conformità a quanto previsto dalla legge d. nella valutazione quantitativa andavano inseriti i dati Regionale 11/04, inoltre, per avvalorare maggiormente tale aggregazione, la relativi al comune di Godega S.U.; Regione Veneto ha co-finanziato la redazione del Piano Intercomunale. e. se inseriti i dati relativi al comune di Godega S.U., Inoltre si ricorda che la valutazione di sostenibilità sarà fatta anche nei l’analisi di sostenibilità avrebbe dato esiti diversi; singoli P.A.T.; f. l’impronta ecologica trattata nella V.A.S. andrebbe c. si propone di respingere , ribadendo che l’aggregazione dei comuni implementata e la V.A.S. dovrebbe prevedere l’opzione oggetto del P.A.T.I. è stata creata in piena conformità a quanto previsto zero consumo di territorio; dalla legge Regionale 11/04, si sottolinea che nella redazione del Piano 2 - Amica g. l’analisi del rischio idraulico contiene delle inesattezze sono state confrontate le previsioni del P.A.T.I. con quanto disponibile del terra” relativamente alla zona di Francenigo; redigendo P.A.T. di Godega. Si ricorda che il comune di Godega a scelto di Si concorda con il parere del Gruppo h. non è stato individuato nella cartografia il sito affrontare la redazione del P.A.T. per conto proprio; valutatore. ambientalista archeologico di Francenigo; d. si propone di respingere , ribadendo che l’aggregazione dei comuni i. è necessario inserire un “cono visuale” da Via oggetto del P.A.T.I. è stata creata in piena conformità a quanto previsto Benedetti verso Villa Piovesana a Francenigo; dalla legge Regionale 11/04, si sottolinea che nella redazione del Piano j. è necessario inserire il vincolo puntuale per le “mutere” sono state confrontate le previsioni del P.A.T.I. con quanto disponibile del di Codognè e di Campomolino; redigendo P.A.T. di Godega; k. il P.A.T.I. non prevede un parco d’interesse comunale e. si propone di respingere , ribadendo che l’aggregazione dei comuni nella zona del Castellir di Cordignano; oggetto del P.A.T.I. è stata creata in piena conformità a quanto previsto l. risulta senza motivazione la riduzione della zona a dalla legge Regionale 11/04, si sottolinea che nella redazione del Piano preparco dell’ambito fluviale del Livenza così come sono state confrontate le previsioni del P.A.T.I. con quanto disponibile del individuata nel P.R.G. di Gaiarine; redigendo P.A.T. di Godega; m. nell’ambito del SIC IT3240029 in Codognè f. si propone di respingere in quanto il P.A.T.I. intende invertire la l’individuazione in toto come area boscata è imprecisa in tendenza all’elevato consumo di territorio agricolo che ha caratterizzato quanto zona umida; negli ultimi lustri la pianura veneta, in conformità agli indirizzi della L.R. n. non sono state rilevate il bosco Crasere e Utia come 11/2004, riguardo la sostenibilità delle trasformazioni urbanistiche. A tale zone boscate; scopo vengono sottoposte a tutela ampie aree del territorio dei cinque o. non è stata recepita la deliberazione della Giunta comuni, classificate come invarianti o come ambiti di tutela ambientale e

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Regionale n.256 del 03/02/07; paesaggistica. Il Piano fonda l’efficacia delle azioni a fondamento dello p. è necessario individuare corridoi ecologici che stesso sulla sinergia tra trasformazioni controllate del territorio mettano in connessione le valenze ambientali, i S.I.C. e (privilegiando il riuso e la riqualificazione) ed interventi di ricomposizione le Z.P.S.; ambientale. Per attivare i meccanismi urbanistici di riequilibrio, mitigazione q. non sono stati individuati come elementi lineari il Rio e compensazione ambientale, é necessario rendere possibili limitate e Rondolin, il fosso Utia e la fossa del cimitero a controllate espansioni e trasformazioni urbanistiche. L’opzione consumo Francenigo; zero di territorio non è stata considerata, in quanto, oltre ad una assoluta r. non sono stati indicati elementi puntuali come il rigidità, impedirebbe di utilizzare i progetti di trasformazione urbanistica, Platano di Codognè e l’Olmo di Gaiarine; come vettori di interventi di riqualificazione e valorizzazione ambientale. s. non sono stati individuati come elementi puntuali di Dalle analisi effettuate e dallo stesso rapporto ambientale emerge con natura storico monumentale il maglio Tonet a Francenigo evidenza come il P.A.T.I. permetta di conseguire performance ambientali e la chiesetta di San Zacaria a Gaiarine; migliori, rispetto alle tendenze in atto con i PRG di ciascun comune. Per le t. non sono state individuate delle aree esondabili o a motivazioni appena indicate, quanto proposto dall’osservante non pare ristagno idrico in comune di Gaiarine; accoglibile, in quanto l’opzione zero non porterebbe, con ogni probabilità, u. non è attendibile l’individuazione degli Ambiti di ad una maggior sostenibilità ambientale; integrità fondiaria; g. si propone di respingere ricordando che per quanto riguarda i rischio v. esiste una contraddizione tra quanto affermato nella idraulico e di ristagno idrico in accordo con la Regione Veneto si è deciso “sintesi della analisi viabilistiche al punto 4 della in sede di P.A.T.I. di riportare i contenuti dei singoli piani regolatori e relazione tecnica ” e quanto affermato nella “ viabilità demandare ai singoli P.A.T. il nuovo studio idrogeologico approfondito e punto 3.2 della relazione di sintesi ”; conseguente valutazione di compatibilità idraulica; w. ritiene inutile la previsione di collegamento stradale h. si propone di respingere in quanto il sito in oggetto non è individuato previsto tra la S.P.. 44 e la S.P. 41; nella “Carta archeologica del Veneto” fornita dalla Soprintendenza per i x. debba essere eliminata la previsione di collegamento beni archeologici del Veneto, non è individuato nella “Carta delle aree a tra la S.P. 15 e la S.P. 44; rischio archeologico” del PTCP e nemmeno nell’Atlante dei vincoli y. debba essere eliminata la previsione di ricalibratura territoriali della Provincia di Treviso. In ogni caso ogni singolo P.A.T. potrà della strada provinciale via Palù e Francenigo e via individuare elementi specifici delle realtà comunali meritevoli di tutela; Pontebbana; i. si propone di respingere in quanto il citato cono visuale non è presente z. a previsione del nuovo tratto stradale a Cordignano è nel vigente PRG di Gaiarine. In ogni caso ogni singolo P.A.T. potrà inspiegabile ed in contrasto con l’art 37 delle NTA. integrare elementi specifici delle realtà comunali meritevoli di tutela; j. si propone di accogliere, in quanto elementi puntuali di pregio Si chiede quindi ai comuni e alla provincia di non paesaggistico già individuati nelle analisi ambientali. approvare questo piano in quanto si basa su dati e Pertanto i due siti saranno individuati come elementi puntuali (invarianti parametri in parte non attinenti alla realtà territoriale e storico – monumentali) nella TAV. 2 Invarianti; che inducono ad una analisi si sostenibilità del P.A.T.I. k. si propone di respingere in quanto il P.A.T.I., nella tavola 4.2, individua non corretta. l’ambito del Castellier all’interno della zona “Ambiti per la formazione dei parchi e delle riserve naturali di interesse comunale” Art. 48 delle NTA; l. si propone di accogliere in quanto trattasi di mero errore di redazione. Verrà di conseguenza inserita nell’ambito per la formazione di parchi e riserve naturali di interesse comunale, la zona a preparco dell’ambito fluviale del Livenza così come individuata nel P.R.G. di Gaiarine pertanto

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ricondotta agli indirizzi di cui all’art. 48 delle NTA; m. si propone di respingere in quanto nella tavola 1 del P.A.T.I. il sic in oggetto non viene indicato in toto come area boscata, tale indicazione e coerente con quanto individuato nel P.T.C.P.; n. si propone di respingere in quanto il P.A.T.I. individua le aree boscate di maggior valenza ambientale ed estensione. Le aree citate non hanno dimensione e tipologia tale da poter essere inserire al pari di quelle individuate dal P.A.T.I. e dal P.T.C.P.; o. si propone di respingere in quanto la richiesta fa riferimento ad un progetto di dettaglio, il P.A.T.I. individua le strategie e la progettualità a scala vasta. In ogni caso il P.A.T. di Gaiarine e più specificatamente il successivo P.I. individuerà elementi specifici delle realtà comunali meritevoli di tutela; p. si propone di respingere in quanto la TAV.4 – Carta della trasformabilità riporta i corridoi ecologici principali e secondari, attestati per lo più lungo i corsi d’acqua, che rappresentano, anche in contesto urbano, un importante ecosistema da tutelare nella sua interezza.. Il Piano, alla TAV. 4 – individua alcuni assi con direzione est-ovest, che garantiscono il collegamento dei siti ad elevata naturalità, creando una maglia reticolare, che definisce anche i varchi di progetto, ad esempio rispetto alla tangenziale di Gaiarine. I corridoi della rete ecologica comprendono anche tutti gli ambiti Natura 2000 all’interno del cinque comuni e sono relazionate alle aree di interesse ambientale e faunistico poste nei comuni limitrofi al territorio del P.A.T.I. Poiché quanto osservato è già evidenziato nelle tavole del P.A.T.I. e trova efficace definizione nella TAV. 4 di progetto, si ritiene di non poter accogliere quanto indicato dagli osservanti; q. si propone di respingere in quanto la rete ecologica individuata dal Piano indica la struttura reticolare fondamentale del territorio. Il P.A.T.I. sottopone a tutela tutti i corsi d’acqua pubblici, per cui l’inclusione degli stessi nella rete ecologica è solo una indicazione di priorità: Pertanto osservazione da non accogliere. In ogni caso Il P.A.T. potrà individuare elementi specifici delle peculiari realtà comunali, meritevoli di ulteriore tutela; r. si propone di respingere in quanto nelle NTA all’articolo 38 punto c delle prescrizioni si prevede che “I P.I. dei singoli comuni dovranno individuare con schedatura integrativa gli elementi del verde verticale e le formazioni erbacee che, per dimensioni, valore estetico, pregio paesaggistico o rilevanza storicoculturale meritano di essere tutelati.“ Pertanto si ritiene opportuno demandare al P.A.T. dei singoli comuni

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l’individuazione puntuale delle alberature, delle siepi e degli alberi esemplari meritevoli di tutela; s. si propone di respingere in quanto il P.A.T.I. individua gli elementi puntuali di natura storico monumentale soggetti a vincoli sovraordinati. Nelle NTA all’articolo 40 si demanda ai singoli P.A.T. l’individuazione puntuale di eventuali “Invarianti di natura storico monumentale” non censite dal P.A.T.I.; t. si propone di respingere ricordando che per quanto riguarda l’individuazione delle aree esondabili ed il ristagno idrico in accordo con la Regione Veneto si è deciso, in sede di P.A.T.I., di riportare i contenuti dei singoli piani regolatori e demandare ai singoli P.A.T. il nuovo studio idrogeologico approfondito e conseguente valutazione di compatibilità idraulica; u. si propone di respingere in quanto la TAV. 4 del P.A.T.I. individua le aree ad elevata integrità fondiaria ricadenti in ambiti ad elevata valenza ambientale. Trattandosi di tema legato all’assetto agro produttivo, pertinente al P.A.T., le indagini agronomiche del P.A.T. di ciascun comune permetteranno di individuare le altre aree ad elevata integrità fondiaria. L’individuazione di eventuali aree sarà effettuata con la redazione del P.A.T. di ciascun comune; v. si propone di respingere in quanto nella relazione di sintesi si riporta che “il territorio dei 5 Comuni si trova collocato all’interno di un’intensa rete infrastrutturale, che poggia su tre importanti nodi come , ed ”. Tale affermazione non è in contraddizione con quanto riportato al punto 4 della Relazione Tecnica. Infatti il deficit infrastrutturale di cui si parla va inteso in senso locale e deriva dal fatto che i maggiori centri abitati, del territorio dei 5 comuni, si sono sviluppati, in larga parte, attorno a strade appartenenti alla rete provinciale. Tali arterie svolgono un importante ruolo di collegamento tra i vari Comuni, ma al tempo stesso convogliano flussi veicolari di attraversamento all’interno di alcuni centri abitati, per effetto dell’attuale mancanza di valide alternative di percorso. Questi flussi dovranno, per quanto possibile, essere spostati verso l’esterno di tali centri. Per perseguire tale obbiettivo sono necessarie alcune nuove infrastrutture, che peraltro risultano in buona parte già previste. Per tale motivazione all’interno del P.A.T.I. vengono recepite una serie di opere viabilistiche che risultano già progettate, finanziate o comunque già pianificate all’interno di piani sovra comunali. Questa rete permetterà, una volta realizzata, di ottenere una ridistribuzione dei flussi veicolari e consentirà di ripristinare in molti casi un utilizzo delle infrastrutture esistenti più adeguato alle loro caratteristiche dimensionali,

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con il fine principale della sicurezza veicolare, pedonale e dell’utenza debole in generale. In conclusione l’adeguamento della rete stradale, garantito dalle nuove opere sopra citate, ha consentito di limitare l’inserimento di nuove infrastrutture stradali rispetto a quanto già previsto; w. si propone di respingere in quanto come descritto al punto precedente, il P.A.T.I. recepisce una serie di importanti ed utili opere già previste a livello sovraordinato. La realizzazione di tali arterie, garantirà nel complesso un migliore funzionamento della rete stradale, spostando parte del traffico su infrastrutture più adeguate rispetto a quelle attuali. Gli interventi già programmati raggiungono l’obiettivo di eliminare il traffico di attraversamento dagli attuali centri abitati ma non comprendono tuttavia particolari opere utili a spostare il traffico dal centro abitato di Codognè, ad eccezione della prevista bretella di collegamento tra la S.P. 15 e la S.P. 41. Per tale motivo all’interno del P.A.T.I., è stata inserita la previsione di un nuovo tratto di viabilità, che unito alla ricalibratura di alcune strade esistenti, è utile a garantire una migliore continuità della futura rete stradale ed a salvaguardare al tempo stesso l’abitato di Codognè dal traffico veicolare di attraversamento. Si ricorda comunque che tale intervento va letto in un’ottica di orizzonte temporale di medio – lungo periodo e che il tracciato individuato in nelle tavole dal P.A.T.I. è indicativo. La precisa definizione potrà essere fatta solo in fase di progettazione mirando ad una mitigazione degli impatti; x. si propone di respingere in quanto tale opera viene esclusivamente riportata dal P.A.T.I. in quanto prevista nel P.T.C.P.; y. si propone di respingere in quanto tale opera viene esclusivamente riportata dal P.A.T.I. in quanto prevista nel P.T.C.P.; z. si propone di respingere in quanto la previsione del nuovo tratto di strada a Cordignano è stato ritenuta strategica al fine di garantire e migliorare l’accesso agli attuali impianti sportivi anche in previsione di una loro prossima espansione (palestra). La nuova viabilità potrà altresì migliorare l’accessibilità alle vicine zone residenziali che hanno oggettivamente degli inadeguati standard dimensionali e funzionali. In merito alla contraddizione con l’art. 37 si precisa che i tracciati relativi alla viabilità di futura realizzazione, indicati in cartografia, indicano solamente la previsione di un collegamento stradale e non individuano un tracciato definitivo. La loro configurazione finale potrà essere definita solo in fase di progettazione mirando alla mitigazione degli impatti e al rapporto con

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eventuali elementi idrografici e idrogeologici. PARERE DEL VALUTATORE Si concorda con le proposte di controdeduzioni, in quanto coerenti con quadro degli obiettivi e delle corrispondenti azioni su cui si fonda il rapporto ambientale e la procedura di VAS.

Relativamente al punto d. si chiede che al fine di salvaguardare un territorio che negli anni è stato oggetto di sfruttamento indiscriminato ed incontrollato, venga ridotto ulteriormente il parametro di 1000mc/ha. Tale Si propone di respingere l’osservazione in quanto tale punto è già stato 3 - richiesta si rende necessaria per contrastare la prassi di corretto accogliendo il punto b dell’osservazione n.1. Associazione effettuare livellamenti e movimenti terra all'interno dei PARERE DEL VALUTATORE Si concorda con il parere del l.o.gi.co. fondi agricoli che di fatto hanno lo scopo di realizzare Si concorda con la proposta di controdeduzione, in quanto coerente con valutatore. Cordignano delle attività estrattive di superficie. Tali operazioni "di quadro degli obiettivi e delle corrispondenti azioni su cui si fonda il cava" incidono notevolmente nell'assetto morfologico, rapporto ambientale e compatibile con la verifica di sostenibilità della VAS. idraulico e paesaggistico del territorio e producono un ricavo economico non regolamentato dalla vigente normativa in materia estrattiva. Si propone di accogliere parzialmente l’osservazione inserendo in calce alle direttive dell’art.25 il seguente punto:”i P.A.T. dei singoli comuni Si chiede, lungo via delle Marine, di ridurre la fascia di 8 - Pollesel dovranno individuare e disciplinare le fasce di rispetto fluviali come rispetto fluviale per il fiume Meschio ritenendo tale Si concorda con il parere del Luciano stabilito dall’ art. 41 comma 1 lettera g della L.R. 11/04.” profondità eccessiva. valutatore. PARERE DEL VALUTATORE

La proposta è compatibile con gli obiettivi di sostenibilità , atteso che anche il PAT è sottoposto a procedura VAS. Si propone di respingere l'osservazione perché in contrasto con l'esigenza di tutela dell'ambiente (varchi ecologici) e del paesaggio dello specifico ambito, con la necessità di evitare saldature e salvaguardare l’identità dei 17 - Leiballi Si chiede l’eliminazione del cono visuale individuato in luoghi obiettivo fondante del P.A.T. e della VAS. carni prossimità della S.S. 13 “Pontebbana” nel territorio di Si concorda con il parere del PARERE DEL VALUTATORE spa San Fior con visuale rivolta a sud. Si concorda con la proposta di controdeduzione, in quanto coerente con valutatore.

quadro degli obiettivi e delle corrispondenti azioni su cui si fonda il rapporto ambientale e compatibile con la verifica di sostenibilità della VAS. Si chiede di eliminare il vincolo costituito dal cono Si propone di respingere l'osservazione in quanto: 18 - Leiballi visuale, posto nella Carta della Trasformabilità per i a. relativamente al punto a gli accordi sottoscritti prima dell’approvazione Si concorda con il parere del Omar seguenti motivi : del P.A.T.I. non ricadono nelle misure di salvaguardia (vedi art. 54); valutatore.

a. il cono visuale preclude la possibilità edificatoria b. relativamente al punto b perché la richiesta risulta in contrasto con

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA prevista sui mappali 1576-1577, in contrasto con le l'esigenza di tutela dell'ambiente e del paesaggio dello specifico ambito e previsioni del Programma Integrato di Recupero Urbano del contesto limitrofo, soprattutto in relazione alla permeabilità ecologica ed Ambientale denominato "AREA SAROM" di cui allo del territorio in ambiti ad elevata saturazione edilizia, il tutto in schema di Convenzione approvato con delibera di Giunta ottemperanza agli obiettivi ed alle azioni alla base del P.A.T. e della VAS. n° 82 del 10.06.2008; Tale ambito rappresenta uno dei pochi varchi aperti ancora esistenti lungo il b. lo stesso cono visuale penalizza in modo da rendere in fronte stradale della S.S. n.13 Pontebbana. edificabile l'appezzamento ai mappali 216-1019 e 1580 PARERE DEL VALUTATORE posto lungo la S.S.13 Pontebbana. Si concorda con la proposta di controdeduzione, in quanto coerente con quadro degli obiettivi e delle corrispondenti azioni su cui si fonda il rapporto ambientale e compatibile con la verifica di sostenibilità della VAS.

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− La Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che:

• Il Rapporto Ambientale del PATI dei Comuni di Codognè, Cordignano, Gaiarine, Orsago e San Fior (TV) ha opportunamente considerato le criticità presenti sul territorio nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano in quanto uno degli aspetti fondamentali del processo integrato di pianificazione e valutazione consiste nella definizione delle criticità del territorio oggetto di pianificazione • La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione. • Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PATI e, a seguito di analisi SWOT, che ha permesso di definire le potenzialità da cogliere nel territorio e di evidenziare i rischi e le minacce, sono stati approfonditi gli obiettivi del Documento Preliminare e sono state evidenziate le specifiche azioni inserite nelle NTA, divise per matrici ambientali e socio-economiche. Tali azioni si ritengono idonee a mitigare e compensare adeguatamente il consumo di suolo agricolo che, va ribadito, risulta contenuto. La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione alla pianificazione sovraordinata (segnatamente, in rapporto al PTCP di Treviso già adottato ed al successivo nuovo Documento Preliminare ed all’elaborando nuovo PTRC). Per le azioni relative alle carenze presenti nella rete fognaria nonché per la protezione della falda idropotabile, si ritiene che le stesse debbano essere monitorate in sede di attuazione del Piano per mettere in atto i necessari interventi d’intesa con gli Enti preposti e/o gestori di detti servizi.

VISTE

- la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008;

RITENUTO

che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PATI potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.

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TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS

ESPRIME PARERE POSITIVO

sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano Tematico di Assetto Territoriale Intercomunale dei Comuni di Codognè, Cordignano, Gaiarine, Orsago e San Fior (TV) a condizione che siano ottemperate le seguenti

PRESCRIZIONI

1. il sistema delle mitigazioni e compensazioni dovrà essere recepito dai PAT di ciascun Comune. 2. prima dell’approvazione del Piano: 2.1. le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali, nonché con la seguenti ulteriori disposizioni: 2.1.1. Criteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica: Il piano di monitoraggio sottoriportato dovrà integrarsi con quello che verrà individuato in sede di redazione dei relativi PAT di ciascun Comune .Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il Piano di Monitoraggio . In sede di attuazione del Piano dovranno essere verificati i sotto riportati indicatori nonché gli obiettivi di sostenibilità contenuti negli schemi relativi agli ambiti di trasformazione”:

OBIETTIVI DI SIGLA INDICATORE PARAMETRO PERIODICITÀ PIANO

INDICATORI DI STATO

Stato ecologico dei S1 Indice SECA A-M Biennale corsi d’acqua Stato chimico delle S2 Indice SCAS B-M Biennale acque sotterranee

Concentrazione Superamenti annui S3 D-M Biennale polveri sottili (PM 10 ) delle soglie limite

S4 Densità popolazione Densità popolazione tutti Biennale

Superficie ambiti Incidenza aree S5 Rete Natura 2000 e F-H-M Biennale protette aree boscate

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Specie di avifauna S6 indicatrici di qualità Numero di specie F-H Quinquennale ambientale

INDICATORI DI PERFORMANCE

Superficie aree verdi P1 Aree verdi/abitante E-G Triennale fruibili Popolazione servita P2 % sul totale A-B-C-M Triennale da fognatura Qualità del P3 Punteggio I-F-G-H-I Triennale paesaggio rurale

P4 Indice di incidentalità Incidenti mortali L-M Triennale

INDICATORI DI ATTUAZIONE DEL PIANO

Rete ecologica PATI1 R.E.I. Triennale intercomunale Lunghezza percorsi Indice di mobilità PATI2 ciclopedonali/n. di Triennale lenta interruzioni

Ciascuna Amministrazione comunale attiva il processo di verifica del monitoraggio delle varie azioni e prevede che le variabili individuate debbano essere assoggettate a verifica con le cadenze individuate e, comunque, nel caso di specifici eventi turbativi. Per la misurazione degli indicatori edilizio/urbanistici il Comune attiverà una specifica sezione dell’ufficio tecnico, mentre per i parametri ambientali individuati si avvarrà dell’ARPAV e degli Enti gestori di servizi pubblici (ENEL, AATO, ULSS, ecc.).

2.1.2. per quanto riguarda l’inquinamento luminoso, occorrerà ottemperare all’applicare delle indicazioni contenute nella LR 22/1997, inserendo le relative disposizioni nelle NTA del Piano.

2.1.3. atteso che il territorio del PATI viene considerato area a rischio radon, le NTA del Piano dovranno essere integrate con appropriate disposizioni.

2.1.4. attesa la marcata carenza di rete fognaria, in sede di redazione del PAT ciascun dovrà ad individuare le necessarie azioni, anche mediante con intese con Enti sovraordinati e/o Enti Gestori, per attenuare detta criticità.

2.1.5. per quanto riguarda la valutazione dell’incidenza che l’attuazione del Piano potrebbe avere suI SIC/ZPS ”Fontane Bianche di Lancenigo” nonché sul SIC “Fiume Sile da Treviso est a S.Michele Vecchio” , dovrà essere inserito un articolo riportante la seguente prescrizione “I piani degli Interventi o la Progettazione Definitiva, quando previsto dalla normativa in vigore contengano la relazione di incidenza ambientale, con la quale verranno considerati i disturbi arrecati alla zona protetta, le eventuali azioni di mitigazione proposte e/o le eventuali alternative proposte ”.

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3. il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria.

4. ciascun Comune del PATI deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Piano, del Rapporto Ambientale, del presente parere, della Sintesi Non Tecnica, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio.

5. in sede di attuazione del PATI tematico:

5.1. il Piano degli Interventi di ciascun Comune dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PATI stesso in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 5.2. per la rete ecologica individuata nella tavola 4 “Carta della Trasformabilità” dovrà essere assicurata la permeabilità della stessa in corrispondenza delle barriere infrastrutturali evidenziate. 5.3. in sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri contenuti nel precedente punto 2.1.1., dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano per verificare gli effetti previsti in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale.

FIRMATO FIRMATO Il Presidente Il Vice Presidente della Commissione Regionale VAS della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale alle Infrastrutture e Mobilità) (Segretario Regionale all’Ambiente e Territorio)

Ing. Silvano Vernizzi Ing. Roberto Casarin

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della Direzione Valutazione Progetti e Investimenti) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 26 pagine

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