R.NOTE Peretto: PRELIMINARI SULL’ANTICO TERRITORIO TRA CANAL BIANCO93 Note preliminari sull’antico territorio tra Canal Bianco e Po neiE PO comuni NEI di COMUNI Pontecchio, DI PONTECCHIO, e Gavello CRESPINO E GAVELLO

di Raffaele Peretto (*) (*) Direttore Museo dei Grandi Fiumi di Le conoscenze archeologiche in territorio polesano nell’ultimo decennio si sono sensibilmente allargate grazie soprattutto alla con- tinua e costante attività di ricognizioni sistematiche condotte dal Gruppo Archeologico di (G.A.V.), che, nell’ambito di pro- grammi supportati dalla Sovrintendenza Archeologica per il e dal Museo dei Grandi Fiumi, ha esplorato buona parte del territo- rio medio-orientale della Provincia di Rovigo. La documentazione raccolta in anni di indagini mostra la sua valenza se confrontata con le carte archeologiche edite nel 1982 e nel 1989 (1), rivolte all’assemblaggio di dati archivistici o bibliografici, (1) - E. ZERBINATI, Edizione archeologica della Carta d’Italia al 100.000. Foglio 64 – di ritrovamenti sporadici od occasionali, di ricerche condotte in ri- Rovigo , I G.M., Firenze 1982. dotte aree, di risultati derivati da quelle poche indagini nel sottosuolo Atria. Siti di interesse archeologico in svolte al di fuori della cerchia urbana di . Territorio polesano , 1989. Il merito del G.A.V., pur gravitante sul volontariato e sulla passio- ne dei suoi soci aggregati e coordinati da Enrico Maragno, è senza dubbio quello di essersi prodigato in un’azione che per il , nel settore archeologico, può a buon diritto considerarsi all’avan- (2) - AA.VV. La centuriazione dell’agro di Adria , Stanghella 1993. guardia e in progressivo sviluppo. Dopo l’attenzione rivolta all’area parzialmente interessata dalla centuriazione dell’agro Adriese (territori comunali di Rovigo, Villadose, , ) (2) la ricerche del G.A.V. si sono indirizzate verso le terre di e con l’intento, in parte già intrapreso tra il 1998 ed il 2000, di espandersi verso le aree di Crespino e Gavello. I risultati delle ricognizioni di superficie in questa seconda fase offrono interessanti spunti per uno studio analitico di particolare significato per la storia antica del Polesine, offrendoci elementi che si inquadrano in un intervallo temporale piuttosto ampio e che, per- Fig. 1 Corografia del Consorzio di Pontecchio tanto, vengono a scandire sequenze cronologiche di riferimento Due Selve ed Aggregati. Copia dall’originale sia per l’analisi paleoambientale del territorio, sia per le fasi di (1866), tratta da M. F. Turrini. Il Consorzio di Scolo e Bonifica Pontecchio Due Selve ed antropizzazione che nello stesso si sono sviluppate. aggregati (1941). 94

Nell’esaminare la carta archeologica, elaborata dal G.A.V. per il territorio tra Pontecchio Polesine e Guarda Veneta, emerge imme- diato il legame tra i siti inquadrabili all’epoca rinascimentale con i principali limiti della parcellazione agraria impostata nella seconda unità del XV secolo, durante gli ultimi decenni del governo estense. Le testimonianze raccolte si integrano con l’attuale distribuzione edilizia rurale, offrendo un più completo quadro cronologico di svi- luppo insediativo nell’area indagata. L’opera agraria comprende i territori comunali di Pontecchio e Guarda Veneta ed è caratterizzata da marcati fossati ortogonali che delimitano maglie di differenti estensioni, a loro volta suddivise internamente da scoline in plessi ed appezzamenti. L’asse princi- pale della bonifica è rappresentato dalla “Strada della Via Grande”, che collega i centri di Pontecchio e Guarda Veneta. La “Presa di Pontecchio” era stata impostata secondo naturali esigenze di drenaggio delle acque in relazione alla morfologia del- l’area da bonificare, contornata a sud dal Po e da tracce di canali di rotta; ad ovest dalla Fossa di ; a nord dallo “Scolo Frassinelle-Pegnatin”, interessato nel 1900 dallo scavo del Collet- tore Padano; ad est dalla strada provinciale per Crespino, impo- stata su morfologie dossive (in parte relitti di evoluzioni idrografiche) e linea di confine, oggi con i territori comunali di Rovigo e Crespino, durante la dominazione veneta con il Ducato di Ferrara prima e il “Ferrarese Stato Pontificio” in seguito.

Le testimonianze archeologiche, per quanto in prevalenza di epo- ca romana, ci offrono interessanti spunti anche per epoche più an- tiche. Un dato significativo è rappresentato dalla concentrazione di tracce insediative dell’età del Ferro in prossimità di San Cassiano e dell’area da alcuni anni oggetto di campagne di scavo da parte di Maurizio Harari (3). (3) - Vedi il suo contributo in questo volume. Queste sembrano in relazione con il dosso di un secondario cor- so d’acqua, quasi certamente già nella sua fase scenescente nel VI-V sec. a.C., e ricalcano la documentata distribuzione insediativa di Balone: una serie di ridotti affioramenti lungo leggeri dossi allu- vionali (4). (4) - R. PERETTO, La scoperta del paesaggio. Il territorio tra protostoria e romanità , in Balone. Pur non disponendo di sistematiche indagini di superficie le real- Insediamento etrusco presso un ramo del Po , tà “etrusco–padane” di Balone e San Cassiano trovano una loro Padova 1994, p. 15 ss. continuità anche in territorio di Gavello. Qui in più località (Larda, Saline, Prà dei Manzi, Manzoleria, Dossi) testimonianze coeve confermerebbero una particolare attenzione di genti etrusche per lo sfruttamento del territorio immediatamente a meridione del Tar- taro- Po di Adria a scopi agricoli e di allevamento, nell’ambito di una (5) - R. PERETTO, Vie fluviali nell’antica area proficua economia del vicino centro di Adria (5). settentrionale del delta padano , in Anche per l’epoca romana la marcata distribuzione del Protostoria e Storia del “Venetorum angulus” , Atti XX Convegno di Studi Etruschi ed Italici, popolamento si inserisce nelle morfologie di un paesaggio sepolto Roma 1999, p. 623 ss. dagli sconvolgimenti idrografici medioevali. L’esame della foto ae- rea ci consente solo parzialmente di correlare antichi drenaggi su- (6) - R. PERETTO, Recenti scoperte perficiali con alcuni siti e ridotti spezzoni viari (proseguimento della nell’entroterra di Adria. Insediamenti “etrusco-padani” e la via romana per via Adria-Gavello?) con altri (6). Gavello, Padusa Notiziario, VIII, 1-2, 1997. R. Peretto: 95 Note preliminari sull’antico territorio tra Canal Bianco e Po nei comuni di Pontecchio, Crespino e Gavello

Certamente una programmata indagine geomorfologica con- Fig. 2 - Foto aerea del territorio ad est di sentirebbe di correlare le sequenze cronologiche di un’area che si Pontecchio Polesine e Guarda Veneta (1983). presenta di difficile lettura, soprattutto in considerazione delle vi- cende idrografiche che hanno profondamente inciso il territorio per la definizione dei corsi attuali del Canal Bianco e del Po. A favore di questa necessità entra in gioco l’interessante indivi- duazione dei frammenti ceramici databili all’età del Bronzo recente (XIII sec.a.C.) in località Casette di Pontecchio Polesine, frammisti alle più evidenti tracce insediative superficiali legate all’epoca ro- mana. Uno scavo stratigrafico e una programmata indagine geolo- 96

gica di questo sito potrebbero offrire interessanti dati nelle vicende paleoambientali dell’area e sulla correlazione con analoghe sequen- ze antropiche registrate nel territorio di Gavello, in località Larda e Fig. 3 - Schema paleoambientale del territorio Colombina. a sud di Rovigo-Adria con la distribuzione di Il sito di Casette potrebbe infatti ricalcare il modello insediativo di testimonianze archeologiche dell’età del Larda, oggetto negli anni 1998-99 di due campagne di scavo nel Bronzo e del Ferro. fondo agricolo di proprietà dei F.lli Ferrari con il sostegno finanzia- rio del Comune di Rovigo e l’organizzazione tecnico-scientifica del Museo dei Grandi Fiumi, della Soprintendenza Archeologica per il Veneto, nella persona di Luciano Salzani, e della Società Archeologica Padana di Mantova, nelle persone di Alberto Manicardi e Marco Redaelli. (7) (7) - R. PERETTO, Un villaggio del Bronzo Anche in questo caso le deboli testimonianze di ceramiche del- recente a Larda di Gavello , Padusa Notiziario, l’età del Bronzo recente erano state sconvolte dalle arature e da IX, 3, 1998. interventi agrari in un contesto insediativo più superficiale di epoca romana, assieme a qualche frammento di forme vascolari attiche. Le preliminari indagini svolte nel 1998 avevano già evidenziato la presenza di livelli interessati da consistenti tracce di antropizzazione nell’età del Bronzo recente (XIII sec. a. C.), offrendo utili spunti per il proseguimento delle ricerche. L’ampliamento dell’area di scavo nel 1999 ha confermato in pie- no la particolare valenza archeologica del sito, giungendo a deline- are almeno due fasi insediative. Il primo impianto, indagato solo nella parte superficiale senza giungere ai livelli sterili del deposito, posto a circa 2 m. di profondità rispetto al piano campagna attuale, R. Peretto: 97 Note preliminari sull’antico territorio tra Canal Bianco e Po nei comuni di Pontecchio, Crespino e Gavello

è costituito da una serie di elementi in relazione con il fondo di una capanna. Sono riconoscibili tracce di pavimentazione (terreno bat- Fig. 4 - Il territorio polesano a sud del Canal Bianco indagato dal Gruppo Archeologico di tuto e riscaldato per compattarlo), di assi orientati ortogonalmente Villadose. Oltre ai siti individuati, sono riportati tra loro, di fori di pali all’epoca conficcati nel sottostante limo, di tre paleoalvei desunti dalle fotografie aeree. focolari, di buche riempite di butti e resti di intonaco limoso-argilloso di rivestimento delle pareti della capanna. Questo sorprendente quadro si dimostra anche eccezionale per essersi conservato ben leggibile dopo il riutilizzo da parte dell’uo- mo a seguito di un incendio. Sopra di esso, inoltre, è distribuito uno strato di limo con l’evidente intenzione di bonificare l’area. Fanno seguito cumuli di carboni e ceneri, in una matrice limosa scura con abbondanti resti ceramici (molti ricostruibili), ossi di ani- mali relativi a resti di pasto, granaglie (farro?), alcuni manufatti in corno di cervo, tra cui un bidente e alcuni spilloni. Siamo nella se- conda fase, quando l’uomo potrebbe avere impostato la dimora sopraelevata su strutture palafitticole lasciando cadere nel sottostante livello umido e tendenzialmente acquitrinoso i rifiuti del- le attività domestiche. Successivamente, per l’apporto di sedimen- ti limosi chiari, sembra essere stato impostato un argine con fun- zione di proteggere il nucleo insediativo (a cui apparteneva anche la capanna individuata) dalle esondazioni di un attiguo corso d’acqua. 98

A supporto di quanto emerso dallo scavo entra in gioco la foto- grafia aerea che mostra con particolare definizione un paleoalveo che lambisce verso oriente un’ellisse scura di ridotte dimensioni (diametro maggiore m. 60-70) che sconfina nell’attiguo fondo agri- colo di proprietà di Giovanni Masiero. Tale evidenza potrebbe rap- presentare il fossato esterno alla struttura arginata, ma ciò non esclude che l’impianto insediativo nella sua prima fase fosse ben più esteso. Un ulteriore scavo, ma soprattutto una serie program- mata di trivellazioni, potrebbero offrire indizi sulla estensione del- l’area archeologica, fortunatamente rimasta sigillata dall’accumulo di sedimenti antropici e alluvionali e non intaccata dalle arature e, tra l’altro, interessata nei livelli più superficiali da tracce di frequentazione durante l’età del Ferro e l’epoca romana. Fig. 5 – 6 Fasi di scavo nel sito di Larda E’ sempre, comunque, più credibile l’ipotesi di aver iniziato a far (Gavello). Settembre 1999. luce su uno dei siti più significativi della preistoria del Polesine e di essere di fronte ad una struttura insediativa di tipo terramaricolo con influssi, a differenza della realtà altopolesana, legati all’area romagnola ed appenninica. Certamente la recente segnalazione di Casette di Pontecchio, assieme al sito ancora da esplorare di Colombina (Gavello), senza escludere le coeve tracce insediative di Precona () (8) offre lo spunto per definire un programma di ricerca scientifica (8) - L. SALZANI, Castelguglielmo. Abitato sia sotto l’aspetto archeologico che paleoambientale dell’area dell’età del Bronzo in località Precona , polesana a sud del Tartaro-Canal Bianco, mirato all’approfondimento QdAV, XIV, pp. 103-105. delle conoscenze in epoche precedenti alla sensibile antropizzazione romana. R. Peretto: 99 Note preliminari sull’antico territorio tra Canal Bianco e Po nei comuni di Pontecchio, Crespino e Gavello

Fig. 7: Copia della traduzione del documento DECRETO DI ERCOLE D’ESTE “DECRETO DI ERCOLE D’ESTE A FAVORE DEGLI ABITANTI DI PONTECCHIO” A FAVORE DEGLI ABITANTI DI PONTECCHIO tratta dall’opera di Manlio Felice Turrini Il Consorzio di Scolo e Bonifica di Pontecchio Due Selve ed aggregati (1941)

Il Duca Ercole I d’Este, come segno di ricono- scenza per l’opera svolta nella bonifica del ter- ritorio, nel 1474 concesse alle genti di Pontec- chio alcuni benefici. 100