STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI BACINO DEL FIUME MINCIO E LAGO DI GARDA

RAPPORTO ANNUALE 2012 SETTORE MONITORAGGI AMBIENTALI Marzo 2014 Stato delle acque superficiali del bacino del fiume Mincio. Anno 2012 1

Autori

Settore Monitoraggi Ambientali U.O. Acque Nicoletta Dotti, Pietro Genoni, Massimo Paleari, Laura Tremolada

Con il contributo di:

Dipartimento di Mantova U.O. Monitoraggi e Valutazioni Ambientali Ivano Sarzi Sartori, Lorenza Galassi, Marco Fioravanti

Dipartimento di Brescia U.O. Monitoraggi e Valutazioni Ambientali Sergio Resola, Fabio Grespi, Eugenia Bettoni, Paola Montanari, Emma Romano, Fabio Torosani

ARPA LOMBARDIA Settore Monitoraggi Ambientali Via Rosellini 17 - Milano Direttore: Dott.ssa Silvia Anna Bellinzona

In copertina: Lago di Garda, fiume Mincio e Canale Osone

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Sommario

1 INTRODUZIONE ...... 3 2 IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO ...... 4 3 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ...... 6

3.1 OBIETTIVI DI QUALITÀ ...... 7

3.2 LA RETE DI MONITORAGGIO REGIONALE: TIPIZZAZIONE, CORPI IDRICI E ANALISI DI RISCHIO ...... 7

3.3 LA CLASSIFICAZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI ...... 8 3.3.1 Stato ecologico ...... 9 3.3.2 Stato chimico ...... 12

3.4 TIPI DI MONITORAGGIO ...... 13 4 LA RETE DI MONITORAGGIO...... 14

4.1 LA RETE DI MONITORAGGIO REGIONALE ...... 14

4.2 LA RETE DI MONITORAGGIO DEL BACINO DEL FIUME MINCIO E DEL LAGO DI GARDA...... 15 5 LO STATO DELLE ACQUE DEL BACINO DEL FIUME MINCIO E DEL LAGO DI GARDA ...... 20 6 CONCLUSIONI ...... 28

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1 INTRODUZIONE ARPA Lombardia effettua il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee in maniera sistematica sull’intero territorio regionale dal 2001, secondo la normativa vigente. A partire dal 2009 il monitoraggio è stato gradualmente adeguato ai criteri stabiliti a seguito del recepimento della Direttiva 2000/60/CE, in particolare svolgendo le seguenti azioni: - programmazione e gestione del monitoraggio quali-quantitativo dei corpi idrici; - effettuazione di sopralluoghi e campionamenti; - esecuzione di analisi degli elementi chimico-fisici e chimici e degli elementi biologici; - elaborazione dei dati derivanti dal monitoraggio e relativa classificazione. ARPA Lombardia svolge inoltre altre attività inerenti le acque superficiali e sotterranee, tra cui: - supporto tecnico-scientifico a Regione Lombardia per le attività di pianificazione e programmazione; - gestione e realizzazione di monitoraggi e progetti relativi a problematiche o specificità territoriali; - gestione delle emergenze e degli esposti relativi a eventi di contaminazione delle acque. Il presente documento, oltre a fornire un quadro sintetico sia territoriale che normativo, descrive lo stato di qualità delle acque superficiali ricadenti nel bacino idrografico del fiume Mincio e del lago di Garda a conclusione del monitoraggio svolto nel 2012. Per informazioni di dettaglio riguardo l’analisi degli andamenti storici e delle criticità ambientali si rimanda alle relazioni annuali predisposte dai Dipartimenti ARPA Provinciali territorialmente competenti.

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2 IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO In area lombarda il fiume Mincio scorre dal Lago di Garda al fiume all’interno di un alveo dapprima ben definito e poi sempre più ampio con tendenza all’impaludamento più a valle, sino all’espansione nel sistema lacustre di Mantova, scomposto in tre bacini: Lago Superiore, Lago di Mezzo e Lago Inferiore. Da qui il Mincio prosegue con un alveo di pianura, interamente canalizzato entro alti argini, sino allo sbocco nel Po. Paesaggisticamente l’ambito fluviale risulta essere articolato in cinque aree. - Area collinare (dal confine settentrionale fino a Volta Mantovana): presenta colline moreniche intervallate da aree leggermente ondulate o pianeggianti, da conche e da vallecole. La Valle del Mincio è fortemente incassata, terrazzata e meandriforme con presenza di meandri sospesi. - Area pedecollinare (da Volta Mantovana a Goito): è dominata dalla valle fluviale del Mincio, ben delimitata da terrazzi di vario ordine. Il letto del fiume è abbastanza largo, piatto ciottoloso e con alcuni isolotti (isole di Massimbona, di Corte Dossi e di Torre). I segni dell’attività estrattiva sono diventati una componente del paesaggio che risulta profondamente modificato nelle sue caratteristiche geomorfologiche. - Area dell’alta pianura (sud di Goito): la valle del Mincio si allarga ed è sempre delimitata da terrazzi. La costruzione di argini, la regimentazione delle acque e la bonifica hanno reso possibile l’utilizzo agricolo di questa fascia anche se in zone limitate cresce ancora la vegetazione spontanea. Anche in questo caso l’attività estrattiva ha interessato aree molto estese sia sotto che sopra falda. In questa zona è compreso il Bosco Fontana. - Area lacustre: la conca lacustre si apre a Rivalta e prosegue oltre Mantova circondando la città a nord e ad est, articolandosi in tre bacini: il Lago Superiore, le cui sponde sono morfologicamente asimmetriche; il Lago di Mezzo e il Lago Inferiore, le cui rispettive sponde sono state spesso modificate dall’azione dell’uomo. - Area del Mincio Inferiore: è occupata del fiume a sud di Mantova fino alla confluenza con il Po. L’alveo è limitato da arginature di contenimento delle piene del Po. Tra le aree di interesse naturalistico di eccezionale valore si segnalano: il Parco Regionale dell’Alto Garda Bresciano, il Lago di Garda e il Parco Regionale del Mincio. In particolare, proprio per questo ultimo ambito, notevole importanza floristica rivestono le zone umide delle valli del Mincio, di notevoli dimensioni e dichiarate di importanza internazionale, e dei laghi di Mantova, in cui sono presenti estesi canneti e una tipica vegetazione acquatica. Un’annotazione a parte merita la riserva naturale del Bosco della Fontana che, creata dai Gonzaga nel 1615, rappresenta oggi un ben conservato relitto delle foreste caducifoglie planiziarie. La parte sud-orientale e orientale del bacino del Mincio caratterizzato fortemente dal Lago di Garda si sovrappone amministrativamente al limite provinciale veronese. Dal punto di vista morfologico il fiume Mincio, da al ponte stradale di Pozzolo, ha una struttura unicursale e andamento prima meandriforme, fino a Valeggio sul Mincio, quindi sinuoso. Tutto il tratto è strettamente vincolato dalla presenza di opere di difesa e di arginature. Dal ponte stradale di Pozzolo a Rivalta l’alveo meandriforme assume struttura unicursale alternata a tratti pluricursali con isole stabili. Le opere di difesa sono saltuarie, localizzate in prossimità di infrastrutture. Da Rivalta all’immissione nel lago Superiore di Mantova, il Mincio presenta un alveo da sinuoso a meandriforme, fiancheggiato da una fitta rete di canali e rogge (che formano una fascia palustre) e da una scarpata di erosione fluviale continua. I paleoalvei distano qualche chilometro dal corso attuale.

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Da Pietole Vecchia al ponte della strada provinciale 33 di Governolo, il corso d’acqua presenta un alveo di tipo unicursale meandriforme fortemente vincolato da arginature ravvicinate. Dal ponte della strada provinciale 33 di Governolo alla confluenza in Po l’andamento è debolmente sinuoso, vincolato dalla presenza dei rilevati arginali.

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3 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO La normativa sulla tutela delle acque superficiali e sotterranee trova il suo principale riferimento nella Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque. Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 norme in materia ambientale, con le sue successive modifiche ed integrazioni, recepisce formalmente la Direttiva 2000/60/CE, abrogando il previgente decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152. A seguito all’approvazione del Dlgs 152/06, sono stati emanati alcuni decreti attuativi, e in particolare: - Decreto 16 giugno 2008, n. 131, regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni); - Decreto 14 aprile 2009, n. 56, regolamento recante criteri per il monitoraggio dei corpi idrici e l’identificazione delle condizioni di riferimento; - D.M. Ambiente 8 novembre 2010, n. 260, criteri tecnici per la classificazione – modifica norme tecniche Dlgs 152/06. E’ necessario menzionare anche il decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 219, che recepisce la Direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque e la Direttiva 2009/90/CE che stabilisce specifiche tecniche per l’analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque. La Regione Lombardia, con l'approvazione della Legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26, ha indicato il Piano di gestione del bacino idrografico come strumento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici, attraverso un approccio che integra gli aspetti qualitativi e quantitativi, ambientali e socio-economici. Il Piano di gestione, che prevede come riferimento normativo nazionale ancora il Dlgs 152/99, è costituito da: - Atto di indirizzi per la politica di uso e tutela delle acque della Regione Lombardia, approvato dal Consiglio regionale il 28 luglio 2004; - Programma di tutela e uso delle acque (PTUA), approvato con DGR del 29 marzo 2006, n. 8/2244. Più recentemente, in attuazione della Direttiva 2000/60/CE, L’Autorità di Bacino del fiume Po ha adottato il Piano di Gestione per il Distretto idrografico del fiume Po– PdGPo (Deliberazione n. 1 del 24 febbraio 2010). Il Piano di Gestione è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono programmate le misure finalizzate a garantire la corretta utilizzazione delle acque e il perseguimento degli scopi e degli obiettivi ambientali stabiliti dalla Direttiva 2000/60/CE. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri8 febbraio 2013 è l’atto formale che completa l’iter di adozione del Piano di Gestione del Distretto idrografico Padano.

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3.1 Obiettivi di qualità La normativa prevede il conseguimento di obiettivi minimi di qualità ambientale per i corpi idrici significativi e di obiettivi di qualità per specifica destinazione. L’obiettivo di qualità ambientale è definito in funzione della capacità dei corpi idrici di mantenere i processi naturali di autodepurazione e di supportare comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. L’obiettivo di qualità per specifica destinazione individua lo stato dei corpi idrici idoneo ad una particolare utilizzazione da parte dell’uomo (produzione di acqua potabile, balneazione), alla vita dei pesci e dei molluschi. I Piani di tutela adottano le misure atte affinché siano conseguiti i seguenti obiettivi entro il 22 dicembre 2015: - mantenimento o raggiungimento per i corpi idrici superficiali e sotterranei dell’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato “buono”; - mantenimento, ove già esistente, dello stato di qualità “elevato”; - mantenimento o raggiungimento degli obiettivi di qualità per specifica destinazione per i corpi idrici ove siano previsti. La normativa prevede inoltre la possibilità di differimento dei termini per il conseguimento degli obiettivi – proroga al 2021 o al 2027– a condizione che non si verifichi un ulteriore deterioramento e che nel Piano di Gestione siano fornite adeguate motivazioni e l’elenco dettagliato delle misure previste. Vi è inoltre la possibilità di fissare obiettivi ambientali meno rigorosi – deroga – nei casi in cui, a causa delle ripercussioni dell’impatto antropico o delle condizioni naturali non sia possibile o sia esageratamente oneroso il loro raggiungimento.

3.2 La rete di monitoraggio regionale: tipizzazione, corpi idrici e analisi di rischio Uno dei principi innovativi della Direttiva 2000/60/CE consiste nel riferirsi al contesto geografico naturale cui i corpi idrici appartengono: per quanto riguarda i corpi idrici superficiali questo processo richiede da un lato l’individuazione dei differenti tipi fluviali e lacustri presenti nel distretto idrografico e dall’altro la definizione delle condizioni di riferimento tipo-specifiche, che rappresentano uno stato corrispondente a condizioni indisturbate o con disturbi antropici molto lievi. La definizione della rete di monitoraggio ha richiesto, all’interno di ciascun tratto o bacino tipizzato, l’individuazione dei corpi idrici, che costituiscono gli elementi distinti e significativi a cui fare riferimento per riportare e accertare la conformità con gli obiettivi ambientali. I criteri per l’identificazione dei corpi idrici tengono conto principalmente delle differenze dello stato di qualità, delle pressioni esistenti sul territorio e dell’estensione delle aree protette. Sulla base delle informazioni sulle attività antropiche presenti nel bacino idrografico, sulle pressioni da esse provocate e sugli impatti prodotti, è stato possibile pervenire ad una previsione circa la capacità di ciascun corpo idrico di raggiungere o meno, nei tempi previsti, gli obiettivi di qualità. A conclusione della prima analisi di rischio i corpi idrici sono stati distinti nelle seguenti classi di rischio: corpi idrici a rischio, corpi idrici non a rischio, corpi idrici probabilmente a rischio. Questa attribuzione ha avuto lo scopo di individuare un criterio di priorità attraverso il quale orientare i programmi di monitoraggio.

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3.3 La classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali Lo stato di un corpo idrico superficiale è determinato dal valore più basso tra il suo stato ecologico e il suo stato chimico. Lo stato ecologico è stabilito in base alla classe più bassa relativa agli elementi biologici, agli elementi chimico- fisici a sostegno e agli elementi chimici a sostegno. Le classi di stato ecologico sono cinque: elevato (blu), buono (verde), sufficiente (giallo), scarso (arancione), cattivo (rosso). Lo stato chimico è definito rispetto agli standard di qualità per le sostanze o gruppi di sostanze dell’elenco di priorità. Il corpo idrico che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale fissati dalla normativa è classificato in buono stato chimico (blu). In caso contrario, la classificazione evidenzierà il mancato conseguimento dello stato buono (rosso).

Stato Ecologico

Elementi di qualità biologica (EQB) E E E

B B B Giudizio S S S peggiore S S S C C C Tipizzazione Giudizio - Elementi generali chimico-fisici peggiore Classificazione Individuazione E Stato Ecologico corpi idrici B ELEVATO* S Giudizio BUONO peggiore SUFFICIENTE Inquinanti specifici SCARSO E CATTIVO B FIUMI S *Lo stato elevato deve essere confermato Analisi di rischio dagli elementi idromorfologici a sostegno Dati di monitoraggio LAGHI Stato Chimico Classificazione Sostanze dell'elenco di priorità Stato Chimico BUONO BUONO NON BUONO NON BUONO

Schema generale per la classificazione dello stato delle acque superficiali.

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3.3.1 Stato ecologico Lo stato ecologico è definito dalla qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici, stabilita attraverso il monitoraggio degli elementi biologici, degli elementi chimici e fisico-chimici a sostegno e degli elementi idromorfologici a sostegno. Gli elementi di qualità differiscono tra fiumi e laghi, in funzione delle rispettive peculiarità.

Gli elementi biologici utilizzati ai fini della classificazione dello stato ecologico dei fiumi sono le macrofite, le diatomee, i macroinvertebrati bentonici e la fauna ittica.

Elementi di qualità biologica (EQB) e metodi di classificazione dello stato ecologico per i fiumi EQB Metodo di classificazione Descrizione IBMR - Indice Biologique L’indice IBMR è finalizzato alla valutazione dello stato trofico inteso Macrofite Macrophytique en Rivière in termini di intensità di produzione primaria. ICMi - Indice Multimetrico di L’indice ICMi si basa sull’Indice di Sensibilità agli Inquinanti (IPS) e Diatomee Intercalibrazione sull’Indice Trofico (TI). Il sistema MacrOper è basato sul calcolo dell’Indice Multimetrico STAR di Intercalibrazione (STAR_ICMi). Macroinvertebrati Sistema MacrOper bentonici La classificazione dei fiumi molto grandi e/o non accessibili si ottiene dalla combinazione dei valori RQE ottenuti per gli indici STAR_ICMi e MTS (Mayfly Total Score).

ISECI - Indice dello Stato Ecologico L’indice ISECI si basa sulla presenza e la condizione biologica (classi Fauna ittica di età e consistenza demografica) delle specie indigene, sulla delle Comunità Ittiche presenza di ibridi, di specie aliene e di specie endemiche.

Gli elementi generali chimico-fisici a sostegno degli elementi biologici da utilizzare ai fini della classificazione dello stato ecologico dei fiumi sono i nutrienti e l’ossigeno disciolto. Per una migliore interpretazione del dato biologico, ma non per la classificazione, si tiene conto anche di temperatura, pH, alcalinità e conducibilità.

Elementi generali di qualità chimico-fisica e indice per la classificazione dello stato ecologico dei fiumi

Elemento Parametro Indice Descrizione Ossigeno disciolto 100-OD% saturazione Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato ecologico. Azoto ammoniacale (N-NH ) 4 Il LIMeco di ciascun campionamento viene derivato come media tra i punteggi attribuiti ai singoli parametri secondo le Azoto nitrico (N-NO3) LIMeco Nutrienti soglie stabilite dalla normativa, in base alla concentrazione osservata.

Fosforo totale Il LIMeco da attribuire ad un sito è la media dei LIMeco dei campionamenti effettuati durante l'anno. Temperatura

pH Sono utilizzati esclusivamente per una migliore Altri parametri - Alcalinità interpretazione del dato biologico e non per la classificazione. Conducibilità

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Gli elementi biologici utilizzati ai fini della classificazione dello stato ecologico dei laghi sono il fitoplancton, le macrofite e la fauna ittica. Per i macroinvertebrati bentonici non si dispone ancora di un metodo ufficiale di classificazione.

Elementi di qualità biologica (EQB) e metodi di classificazione dello stato ecologico per i laghi EQB Metodo di classificazione Descrizione ICF - Indice complessivo per L’indice ICF si ottiene come media dell’indice medio di biomassa Fitoplancton (concentrazione di clorofilla a e biovolume) e dell’indice medio di il fitoplancton composizione (PTI, percentuale di cianobatteri). Gli indici MTIspecies e MacroIMMI sono calcolati in base a cinque MTIspecies metriche: massima profondità di crescita, frequenza relativa delle specie Macrofite MacroIMMI con forma di colonizzazione sommersa, frequenza delle specie esotiche, diversità (indice di Simpson), punteggio trofico per ciascuna specie. L’indice LFI si basa sull’abbondanza relativa e la struttura di popolazione delle specie chiave, sul successo riproduttivo delle specie chiave e delle Fauna ittica LFI - Lake Fish Index specie tipo-specifiche, sulla diminuzione (%) del numero di specie chiave e tipo-specifiche, sulla presenza di specie ittiche alloctone ad elevato impatto. Macroinvertebrati Metodo in via di definizione - bentonici

Gli elementi generali chimico-fisici a sostegno degli elementi biologici da utilizzare ai fini della classificazione dello stato ecologico dei laghi sono il fosforo totale, la trasparenza e l’ossigeno ipolimnico. Per una migliore interpretazione del dato biologico, ma non per la classificazione, si tiene conto anche dipH, alcalinità, conducibilità e ammonio.

Elementi generali di qualità chimico-fisica e indice per la classificazione dello stato ecologico dei laghi

Elemento Parametro Indice Descrizione

Fosforo totale Livello Trofico Laghi per lo stato ecologico. - Trasparenza LTL L’LTLeco viene derivato come somma dei i punteggi ottenuti per i singoli eco parametri secondo le soglie stabilite dalla normativa, in base alla Ossigeno ipolimnico concentrazione osservata. pH Alcalinità Altri parametri - Sono utilizzati esclusivamente per una migliore interpretazione del Conducibilità dato biologico e non per la classificazione. Ammonio

Per gli elementi biologici la classificazione si effettua sulla base del valore di Rapporto di Qualità Ecologica (RQE), ossia del rapporto tra valore del parametro biologico osservato e valore dello stesso parametro corrispondente alle condizioni di riferimento per il tipo a cui appartiene il corpo idrico in osservazione.

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Gli elementi chimici a sostegno degli elementi biologici sono gli inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità. Per ciascun inquinante specifico è stabilito uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA-MA).

Inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità: elementi chimici a sostegno degli elementi biologici. Arsenico Cromo totale Mevinfos Azinfos etile 2,4D Ometoato Azinfos metile Demeton Ossidemeton metile Bentazone 3,4-Dicloroanilina Paration etile 2-Cloroanilina 1,2Diclorobenzene Paration metile 3-Cloroanilina 1,3Diclorobenzene 2,4,5T 4-Cloroanilina 1,4Diclorobenzene Toluene Clorobenzene 2,4-Diclorofenolo 1,1,1Tricloroetano 2-Clorofenolo Diclorvos 2,4,5-Triclorofenolo 3-Clorofenolo Dimetoato 2,4,6-Triclorofenolo 4-Clorofenolo Eptaclor Terbutilazina(incluso metabolita) 1-Cloro-2-nitrobenzene Fenitrotion Composti del Trifenilstagno 1-Cloro-3-nitrobenzene Fention Xileni 1-Cloro-4-nitrobenzene Linuron Pesticidi singoli Cloronitrotolueni Malation Pesticidi totali 2-Clorotoluene MCPA 3-Clorotoluene Mecoprop 4-Clorotoluene Metamidofos

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3.3.2 Stato chimico La presenza delle sostanze appartenenti all’elenco di priorità definisce lo stato chimico dei corpi idrici.Per ciascuna sostanza sono stabiliti uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA- MA) e uno standard di qualità ambientale espresso come concentrazione massima ammissibile (SQA-CMA). La normativa prevede il raggiungimento, entro il 20 novembre 2021, dell’obiettivo di eliminare le sostanze pericolose prioritarie (PP) negli scarichi, nei rilasci da fonte diffusa e nelle perdite, nonché di ridurre gradualmente negli stessi le sostanze prioritarie (P). Per le altre sostanze (E) l’obiettivo è di eliminare l’inquinamento dalle acque causato da scarichi, rilasci da fonte diffusa e perdite.

Sostanze dell’elenco di priorità (PP: sostanza pericolosa prioritaria; P: sostanza prioritaria; E: altre sostanze). Alaclor P Fluorantene P Alcani,C10-C13,cloro PP Idrocarburi policiclici aromatici: Antiparassitari del ciclodiene: Benzo(a)pirene Aldrin Benzo(b)fluorantene PP Dieldrin E Benzo(k)fluoranthene Endrin Benzo(g,h,i)perylene Isodrin Indeno(1,2,3-cd)pyrene Antracene PP Isoproturon P Atrazina P Mercurio e composti PP Benzene P Naftalene P Cadmio e composti PP Nichel e composti P Clorfenvinfos P 4-Nonilfenolo PP Ottilfenolo (4-(1,1',3,3'-tetrametilbutil- Clorpirifos (Clorpirifos etile) P P fenolo) DDT totale E Pentaclorobenzene PP p.p'-DDT E Pentaclorofenolo P 1,2-Dicloroetano P Piombo e composti P Diclorometano P Simazina P Di(2-etilesilftalato) P Tetracloruro di carbonio E Difeniletere bromato (sommatoria congeneri Tetracloroetilene E 28, 47, 99, 100, 153 e 154) PP Diuron P Tricloroetilene E Tributilstagno e composti (Tributilstagno Endosulfan PP PP catione) Esaclorobenzene PP Triclorobenzeni P Esaclorobutadiene PP Triclorometano P Esaclorocicloesano PP Trifluralin P

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3.4 Tipi di monitoraggio L’obiettivo del monitoraggio è quello di stabilire un quadro generale coerente ed esauriente dello stato ecologico e chimico delle acque all’interno di ciascun bacino idrografico e permettere la classificazione di tutti i corpi idrici superficiali. Il monitoraggio delle acque superficiali si articola in: sorveglianza, operativo, indagine. Il monitoraggio di sorveglianza, che riguarda i corpi idrici “non a rischio” e “probabilmente a rischio” di non soddisfare gli obiettivi ambientali, è realizzato per: - integrare e convalidare l’analisi delle pressioni e degli impatti; - la progettazione efficace ed effettiva dei futuri programmi di monitoraggio; - la valutazione delle variazioni a lungo termine di origine naturale (rete nucleo); - la valutazione delle variazioni a lungo termine risultanti da una diffusa attività di origine antropica (rete nucleo); - tenere sotto osservazione l’evoluzione dello stato ecologico dei siti di riferimento; - classificare i corpi idrici. Il monitoraggio operativo è realizzato per: - stabilire lo stato dei corpi idrici identificati “a rischio” di non soddisfare gli obiettivi ambientali; - valutare qualsiasi variazione dello stato di tali corpi idrici risultante dai programmi di misure; - classificare i corpi idrici. Il monitoraggio di indagine è richiesto in casi specifici e più precisamente: - quando sono sconosciute le ragioni di eventuali superamenti (ad esempio le cause del mancato raggiungimento degli obiettivi o del peggioramento dello stato); - quando il monitoraggio di sorveglianza indica il probabile rischio di non raggiungere gli obiettivi e il monitoraggio operativo non è ancora stato definito; - per valutare l’ampiezza e gli impatti di un inquinamento accidentale. Il monitoraggio di sorveglianza si effettua per almeno un anno ogni sei (periodo di validità del Piano di Gestione), salvo per la rete nucleo che è controllata ogni tre anni. Il ciclo del monitoraggio operativo è triennale.

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4 LA RETE DI MONITORAGGIO 4.1 La rete di monitoraggio regionale Il processo di tipizzazione dei corsi d’acqua e dei laghi in Lombardia ha portato all’individuazione di 39 tipi fluviali e di 8 tipi lacustri. All’interno di ciascun tratto o bacino tipizzato sono stati individuati 669 corpi idrici fluviali (520 naturali e 149 artificiali) e 56 corpi idrici lacustri (32 naturali e 24 invasi). La rete di monitoraggio regionale per le acque superficiali è composta da: - 355 stazioni collocate su altrettanti corpi idrici fluviali; - 44 stazioni collocate su 37 corpi idrici lacustri. Complessivamente a livello regionale vengono quindi sottoposti a monitoraggio oltre il 50% dei corpi idrici fluviali individuati (con percentuali variabili da provincia a provincia) e oltre il 65% dei corpi idrici lacustri individuati. Il primo ciclo triennale di monitoraggio operativo è stato avviato da ARPA Lombardia nel 2009 e si è concluso nel 2011. Il secondo ciclo triennale è iniziato nel 2012 e avrà termine nel 2014, anno in cui si concluderà il primo ciclo sessennale del monitoraggio di sorveglianza, in tempo utile per la revisione del Piano di Gestione del distretto idrografico Padano.

La rete regionale di monitoraggio delle acque superficiali.

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4.2 La rete di monitoraggio del bacino del fiume Mincio e del lago di Garda. La rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Mincio è costituita da 14 punti di campionamento posti su 14 corpi idrici appartenenti a 8 corsi d’acqua di cui 6 artificiali. I corpi idrici sottoposti a monitoraggio di sorveglianza sono 2, mentre i restanti 12 sono sottoposti a monitoraggio operativo. La rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del lago di Garda è costituita da 4 punti di campionamento posti su altrettanti corpi idrici appartenenti a 4 corsi d’acqua, tutti sottoposti a monitoraggio di sorveglianza. Sul lago di Garda, costituito da un unico corpo idrico e appartenente alla RETE NUCLEO, sono presenti 3 stazioni di monitoraggio. Gli altri ambienti lacustri del bacino del fiume Mincio, su cui è localizzata una stazione di campionamento ciascuno, sono i tre laghi di Mantova (Superiore, Di Mezzo e Inferiore), Castellaro e Valvestino.

Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del Mincio (DAA: diffusa attività antropica).

Corso d'acqua Corpo idrico Località Prov. Tipo di monitoraggio

dal Garda a confluenza del Redone Peschiera del Garda MN operativo dal Redone a sbarramento di Valeggio sul Mincio Monzambano MN operativo da Valeggio sul Mincio alla derivazione del Naviglio di Marmirolo MN sorveglianza Mincio Goito dal Naviglio di Goito ai laghi di Mantova Goito MN sorveglianza dai laghi di Mantova al canale Gherardo Mantova MN operativo (DAA) dal Gherardo alla immissione in Po MN operativo dalla sorgente alla confluenza del Fossa Redone Pozzolengo MN operativo Redone dal Fossa Redone alla immissione in Mincio Ponti sul Mincio MN operativo Scolo Caldone artificiale Goito MN operativo Canale Goldone artificiale Rodigo MN operativo Canale Osone artificiale Castellucchio MN operativo Seriola Marchionale artificiale Ceresara MN operativo Fossamana artificiale Porto Mantovano MN operativo Gherardo artificiale Bagnolo S. Vito MN operativo

Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del Lago di Garda (Benaco) (SB: stato buono).

Corso d'acqua Corpo idrico Località Prov. Tipo di monitoraggio

D’Avigo dalla sorgente alla immissione nel lago di Garda BS sorveglianza S. Michele dalla sorgente alla immissione nel lago di Garda Tremosine BS sorveglianza (SB) S. Giovanni da sorgente a immissione nel lago di Garda BS sorveglianza (SB) Toscolano dal lago di Valvestino fino alla immissione nel lago di Garda Toscolano Maderno BS sorveglianza (SB)

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Rete di monitoraggio dei laghi/invasi nel bacino del Mincio (SB: stato buono).

Tipo di Lago/Invaso Natura Corpo idrico Località Prov. monitoraggio

Mantova Di Mezzo naturale Mantova MN operativo Mantova Inferiore naturale Mantova MN operativo Mantova Superiore naturale Mantova MN operativo Castellaro naturale Monzambano MN operativo BS Garda naturale BS sorveglianza (SB) Salò BS Valvestino altamente modificato Valvestino BS sorveglianza

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Rete di monitoraggio dei corpi idrici del bacino del fiume Mincio

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Nel seguito sono elencati i parametri chimico-fisici e chimici a sostegno e le sostanze prioritarie ricercate nel bacino del fiume Mincio. La selezione dei parametri da analizzare è stata effettuata in base all’analisi delle pressioni presenti sul territorio.

Parametri chimico-fisici e chimici a sostegno e sostanze dell’elenco di priorità ricercate nel bacino del fiume Mincio nei corsi d’acqua. pH 1,1,1 Tricloroetano Esaclorocicloesano Solidi sospesi 1,1,2,2 Tetracloroetano Glifosate Temperatura 1,2 Dicloroetano Terbutilazina Conducibilità Cloruro di vinile Terbutilazina desetil Durezza (totale) Dibromoclorometano

Azoto totale Diclorobromometano

Azoto ammoniacale Diclorometano

Azoto nitrico Esaclorobutadiene

Ossigeno disciolto Tetracloroetilene

BOD5 Tetraclorometano

COD Tribromometano

Ortofosfato Tricloroetilene

Fosforo totale Triclorometano

Cloruri Pentaclorofenolo

Solfati Pentabromodifeniletere bromurato

Escherichia coli Para-terz-ottilfenolo

Alcalinità 4-Nonilfenolo ramificato

Arsenico (MCPA) Acido 2,4 meticlorofenossi acetico

Cromo Acido 2,4 metilclorofenossipropanoico (mecoprop)

Cadmio AMPA

Mercurio Bentazone

Nichel Clorpirifos

Piombo Dicamba

Rame Dimetoato

Zinco Esaclorobenzene

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Parametri chimico-fisici e chimici a sostegno e sostanze dell’elenco di priorità ricercate nei laghi del bacino del Mincio. Fosforo totale Etilbenzene Trasparenza Toluene Ossigeno ipolimnico Xilene ( orto- meta- para) pH 1,1,1 Tricloroetano Alcalinità 1,1,2,2 Tetracloroetano Conducibilità 1,2 Dicloroetano Ammonio Cloruro di vinile Arsenico Dibromoclorometano Cadmio Diclorobromometano Mercurio Diclorometano Cromo Esaclorobutadiene Nichel Tetracloroetilene Piombo Tetraclorometano Rame Tribromometano Zinco Tricloroetilene Idrocarburi policiclici aromatici totali Triclorometano Benzene

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5 LO STATO DELLE ACQUE DEL BACINO DEL FIUME MINCIO E DEL LAGO DI GARDA Si riporta nel seguito la sintesi dei risultati della classificazione dei corpi idrici del bacino del fiume Mincio e del lago di Garda, ricavata sulla base dei dati del triennio di monitoraggio (2009-2011). Poiché la classificazione si effettua al termine di ciascun triennio di monitoraggio, per il 2012 viene riportata la sintesi dei risultati relativi solamente agli elementi di qualità monitorati in tale anno. Per quanto riguarda il bacino del Mincio, lo stato ecologico risulta buono per uno solo dei 14 corpi idrici individuati sui corsi d’acqua. Per 11 corpi idrici corrisponde di ottiene uno stato sufficiente o scarso, mentre due corpi idrici presentano uno stato cattivo. Relativamente allo stato chimico, tutti i corpi idrici appartenenti al bacino sono ascrivibili allo stato buono. E’ da mettere in evidenza che, nella maggior parte dei casi, l’elemento che determina la classificazione di stato ecologico di questi corpi idrici è rappresentato dai macroinvertebrati. Nel caso del fiume Mincio, tutti i 6 corpi idrici presentano uno stato da buono a elevato per quanto concerne i parametri chimico-fisici e chimici a sostegno, mentre gli elementi biologici determinano uno stato peggiore. I due corpi idrici che si trovano nello stato ecologico peggiore (cattivo) sono i canali Osone e Gherardo che presentano entrambi un LIMeco scarso a cui si aggiunge una classe in stato cattivo dell’ indice basato sui macroinvertebrati. Il monitoraggio condotto nel 2012 ha confermato il buono stato chimico per tutti i corpi idrici fluviali del bacino. L’ indice LIMeco, pur non essendo direttamente confrontabile con quello del triennio precedente in quanto si riferisce a un solo anno di monitoraggio, conferma il miglior stato qualitativo dei corpi idrici appartenenti al fiume Mincio e del Fossamana. Anche i macroinvertebrati, dove sono stati monitorati, confermano uno scarso stato di qualità biologica. Dei 4 corpi idrici tributari del lago di Garda, monitorati nel triennio 2009-2011, tre presentano un giudizio elevato per i parametri chimico-fisici (LIMeco) mentre uno si assesta su una classe sufficiente. Lo stato ecologico invece, a causa dello stato dei macroinvertebrati, varia passando da scarso (torrente D’Avigo) a buono (torrente Toscolano). Quest’ultimo, per contro, presenta uno stato chimico non buono dovuto al superamento dello standard di qualità ambientale stabilito per il mercurio. Nel 2012, il LIMeco, pur con i limiti precisati in precedenza, conferma lo stato attribuito nel triennio precedente per i torrenti D’Avigo e S. Giovanni e un declassamento da elevato a buono per i torrenti S. Michele e Toscolano. Lo stato chimico risulta buono per la totalità dei corpi idrici monitorati. Per quanto riguarda il lago di Garda, le stazioni monitorate in territorio lombardo hanno presentato uno stato ecologico buono nel triennio 2009-2011; fitoplancton e LTLeco contribuiscono a tale risultato. Diversamente, lo stato chimico non consegue, per due delle tre stazioni, un giudizio buono, a causa della presenza di mercurio, situazione che non si è ripresentata nel 2012, consentendo al lago di raggiungere lo stato chimico buono nelle tre località monitorate. Sempre nel 2012, l’LTLeco si confermato in stato buono. Gli altri ambienti lacustri del bacino del Mincio presentano, nel triennio 2009-2011, una condizione diversificata, con uno stato ecologico che va dal cattivo per il lago di Mantova Inferiore al buono per il Valvestino, passando per uno stato scarso attribuito al Castellaro e sufficiente agli altri due laghi di Mantova. Lo stato chimico risulta buono per tutti i corpi idrici monitorati. Nel 2012, la totalità dei corpi idrici lacustri monitorati nel bacino del Mincio presenta uno stato sufficiente per l’indice LTLeco e uno stato chimico buono.

Stato dei corsi d’acqua del bacino del Mincio nel triennio 2009-2011

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STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO

Corso d'acqua Località Prov. Elemento che Sostanze che Classe determina la Classe determinano la classificazione classificazione Peschiera del Garda MN SCARSO macroinvertebrati BUONO - Monzambano MN SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO - Marmirolo MN BUONO macroinvertebrati BUONO - Mincio Goito MN SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO - Mantova MN SCARSO macroinvertebrati BUONO - Roncoferraro MN SCARSO macroinvertebrati BUONO - macroinvertebrati - Ponti sul Mincio MN SUFFICIENTE BUONO - Redone LIMeco Pozzolengo MN SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO - Scolo Caldone Goito MN SUFFICIENTE LIMeco BUONO - Canale macroinvertebrati - Rodigo MN SCARSO BUONO - Goldone LIMeco Canale Osone Castellucchio MN CATTIVO macroinvertebrati BUONO - Seriola Ceresara MN SCARSO macroinvertebrati BUONO - Marchionale Fossamana Porto Mantovano MN SCARSO macroinvertebrati BUONO - Gherardo Bagnolo S. Vito MN CATTIVO macroinvertebrati BUONO -

Stato Ecologico 2009-2011 Stato Chimico 2009-2011 Bacino fiume Mincio Bacino fiume Mincio

7 20 6

16

5 4 12

3 8 N. corpi idrici corpi N. N. corpi idrici corpi N. 2 4 1 0 0 ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO ND BUONO NON BUONO ND

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Stato dei corsi d’acqua del bacino del lago di Garda triennio 2009-2011

STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO

Corso d'acqua Località Prov. Elemento che Sostanze che Classe determina la Classe determinano la classificazione classificazione

D’Avigo Manerba del Garda BS SCARSO macroinvertebrati BUONO - S. Michele Tremosine BS SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO - S. Giovanni Limone sul Garda BS SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO - Toscolano Toscolano Maderno BS BUONO macroinvertebrati - cromo NON BUONO mercurio

Stato Ecologico 2009-2011 Stato Chimico 2009-2011 Bacino Lago di Garda Bacino Lago di Garda

4 4

3 3

2 2 N. corpi idrici corpi N. N. corpi idrici corpi N. 1 1

0 0 ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO ND BUONO NON BUONO ND

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Stato delle stazioni di monitoraggio sui laghi del bacino del Mincio nel triennio 2009-2011

STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO

Lago/Invaso Località Prov. Elemento che Sostanze che Classe determina la Classe determinano la classificazione classificazione

Mantova Di Mezzo Mantova MN SUFFICIENTE fitoplancton- LTLeco BUONO - Mantova Inferiore Mantova MN CATTIVO fitoplancton BUONO - Mantova Superiore Mantova MN SUFFICIENTE fitoplancton- LTLeco BUONO - Castellaro Monzambano MN SCARSO fitoplancton BUONO - Gargnano BS BUONO fitoplancton- LTLeco BUONO - Padenghe Sul Garda BS BUONO fitoplancton- LTLeco NON BUONO mercurio Garda Salò BS BUONO fitoplancton- LTLeco NON BUONO mercurio fitoplancton- chimico- - Valvestino Valvestino BS BUONO fisici ND

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Stato ecologico dei corpi idrici nel bacino del fiume Mincio e del Lago di Garda(2009-2011)

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Stato chimico dei corpi idrici nel bacino del fiume Mincio e Lago di Garda (2009-2011)

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Esiti del monitoraggio dei corsi d’acqua del bacino del Mincio eseguito nel 2012

Elementi generali Elementi di qualità biologica chimico-fisici a STATO Corso d'acqua Località Prov. sostegno CHIMICO macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco Stato Peschiera del MN - ELEVATO - - ELEVATO BUONO Garda Monzambano MN SCARSO - - - BUONO BUONO Mincio Marmirolo MN - - - - BUONO BUONO Goito MN - - - - BUONO BUONO Mantova MN - BUONO - - BUONO BUONO Roncoferraro MN - BUONO - - SUFFICIENTE BUONO Ponti sul Mincio MN - - - - SCARSO BUONO Redone Pozzolengo MN - - - - SUFFICIENTE BUONO Scolo Caldone Goito MN - - - - SUFFICIENTE BUONO Canale Goldone Rodigo MN SCARSO - - - SCARSO BUONO Canale Osone Castellucchio MN - - - - SCARSO BUONO Seriola Ceresara MN SCARSO - - - SCARSO BUONO Marchionale Fossamana Porto Mantovano MN - BUONO - - BUONO BUONO Gherardo Bagnolo S. Vito MN - - - - SCARSO BUONO

Esiti del monitoraggio dei corsi d’acqua del bacino del lago di Garda eseguito nel 2012

Elementi generali Elementi di qualità biologica chimico-fisici a STATO Corso d'acqua Località Prov. sostegno CHIMICO macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco Stato D’Avigo Manerba del Garda BS - - - - SUFFICIENTE BUONO S. Michele Tremosine BS - - - - BUONO BUONO S. Giovanni Limone sul Garda BS - - - - ELEVATO BUONO Toscolano Toscolano BS - - - - BUONO BUONO Maderno

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Esiti del monitoraggio sui laghi/invasi nel bacino del Mincio eseguito nel 2012

Elementi generali Elementi di qualità biologica chimico-fisici a sostegno STATO Lago/Invaso Località Prov. fitoplancton macrofite pesci LTLeco CHIMICO Stato Mantova Di Mantova MN - - - SUFFICIENTE BUONO Mezzo Mantova Inferiore Mantova MN - - - SUFFICIENTE BUONO Mantova Mantova MN - - - SUFFICIENTE BUONO Superiore Castellaro Monzambano MN SCARSO - - SUFFICIENTE BUONO Gargnano BS

Padenghe Sul Garda BS - - - BUONO BUONO Garda Salò BS - - - BUONO BUONO Valvestino Valvestino BS - - - SUFFICIENTE BUONO

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6 CONCLUSIONI Il monitoraggio condotto nel primo triennio del Piano di Gestione del Distretto idrografico Padano (2009-2011) ha permesso di costruire un primo quadro sullo stato delle acque, conformemente a quanto stabilito dalla Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Acque). Nel 2012, che rappresenta l’avvio del secondo triennio, il monitoraggio è proseguito considerando gli elementi di qualità coerenti con le finalità stabilite in fase di programmazione. La rete di monitoraggio delle acque superficiali nel bacino del fiume Mincio, comprensivo di quello del lago di Garda, riguarda complessivamente 12 corsi d’acqua, 8 dei quali situati nel bacino del fiume Mincio, e 4 in quello del lago di Garda. I punti di campionamento degli elementi di qualità per la definizione dello stato ecologico e dello stato chimico sono 18, di cui 14 nel bacino del Mincio e 4 in quello del Lago di Garda. Ciascun punto è rappresentativo di un corpo idrico, ossia di un tratto di corso d’acqua ritenuto omogeneo dal punto di vista idromorfologico, delle pressioni e degli impatti presenti. Nell’intero bacino, ove è stato possibile applicare la procedura di classificazione in base a quanto previsto dal DM 260/2010, lo stato ecologico buono è raggiunto da 2 corpi idrici, mentre per 14 corpi idrici lo stato ecologico è sufficiente o scarso; 2 corpi idrici ricadono nello stato cattivo, mentre a nessuno è attribuita la classe di stato elevato. Nel 2012 lo stato degli elementi fisico-chimici a sostegno degli elementi biologici (LIMeco), l’unico indicatore per cui sono disponibili dati su tutte le stazioni, per 10 corpi idrici che presentavano uno stato elevato (7), buono (2) e sufficiente (1), ha mostrato il peggioramento di una classe di qualità. Lo stato chimico, ove è stato possibile applicare la procedura di classificazione in base a quanto previsto dal DM 260/2010, definito dalla presenza di sostanze appartenenti all’elenco di priorità, è risultato buono praticamente per tutti i corpi idrici, sia nel triennio 2009-2011 sia nel 2012, tranne che per il torrente Toscolano che è passato da uno stato non buono a uno stato buono. I grafici che seguono riassumono la situazione complessiva dello stato ecologico e dello stato chimico nel bacino del fiume Mincio.

Stato Ecologico 2009-2011 Bacino Mincio

8 7

6 5 4 3 N. corpi idrici corpi N. 2 1 0 ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO ND

Stato ecologico dei corpi idrici nell’intero bacino del fiume Mincio nel triennio 2009-2011

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LIMeco 2009-2011 LIMeco 2012 Bacino Mincio Bacino Mincio

10 10

8 8

6 6

4 4

N. corpi idrici corpi N. idrici corpi N. 2 2

0 0 ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO ND ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO ND

Stato degli elementi fisico-chimici a sostegno(LIMeco) nei corpi idrici nell’intero bacino del fiume Mincio nel triennio 2009-2011 e nel 2012

Stato Chimico 2009-2011 Stato Chimico 2012 Bacino Mincio Bacino Mincio

20 20

15 15

10 10 N. corpi idrici corpi N. N. corpi idrici corpi N. 5 5

0 0 BUONO NON BUONO ND BUONO NON BUONO ND

Stato chimico (sostanze dell’elenco di priorità) dei corpi idrici nell’intero bacino del fiume Mincio nel triennio 2009-2011 e nel 2012

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