PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (L.R. 11 marzo 2005 n.12) DI (LC)

Amministrazione Comunale di Varenna

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

RAPPORTO AMBIENTALE FINALE

Data: Scala: Revisione: Marzo 2014 /// II-04 RA

Progettista: L'Autorità procedente: Dott. Ing. CLAUDIA ANSELMINI

L'Autorità competente: Via Martiri, 33 - 23824 (Lc) Tel/Fax +39.0341.851176 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale

1 INTRODUZIONE 5

2 DEFINIZIONE DEL PERCORSO PROCEDURALE 5

2.1 GENERALITÀ 5

2.2 FINALITÀ DELLA VAS 5

2.3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 6

2.4 AVVIO DEL PROCEDIMENTO 10

2.5 INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI INTERESSATI 10 2.5.1 AUTORITÀ PROCEDENTE 10 2.5.2 AUTORITÀ COMPETENTE 10 2.5.3 SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE 10 2.5.4 ENTI TERRITORIALMENTE INTERESSATI 11 2.5.5 IL PUBBLICO 11

3 DEFINIZIONE DELLA PORTATA E DEL LIVELLO DI DETTAGLIO DELLE INFORMAZIONI 12

3.1 L’AMBITO DI INFLUENZA 12

3.2 FONTI 12 Carta Tecnica Regionale - formato raster in scala 1:10.000 12 S.I.B.A.: Sistema Informativo dei Beni Ambientali 12 IN.EM.AR.: INventario EMissioni ARia 13 D.U.S.A.F.: Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali 14 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2009-2010 – A.R.P.A. 14 Osservatorio regionale dei rifiuti 14 Rapporto sulla qualità dell’aria di e Provincia - anno 2008 14 P.T.C.P.: Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 15 Relazione sullo Stato dell’ambiente 2011 della Provincia di Lecco 15 Piano d’Ambito della Provincia di Lecco 15 P.E.P.: Piano Energetico Provinciale 15 Progetto“Lario Sicuro” 16 3.3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 17

3.4 VERIFICA DEI SITI RETE NATURA 2000 18

4 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO 20

4.1 IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 20 4.1.1 IL PAESAGGIO LARIANO DEL PTCP 36 ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PAESAGGIO 37 VARENNA E IL PAESAGGIO DEL LARIO ORIENTALE 39 4.1.2 GLI INDIRIZZI DI TUTELA DEL PAESAGGIO LARIANO DEL PTCP 45 UNICITÀ E UNITARIETÀ DEL PAESAGGIO LARIANO 45 L’AMBITO DI PRIMO AFFACCIO E IL FRONTE LAGO 46 I compiti del PGT 47 4.1.3 DEGRADO PAESAGGISTICO 49

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4.2 VINCOLI PAESAGGISTICI 51

4.3 IL PIANO GENERALE DI INDIRIZZO FORESTALE DELLA COMUNITA’ MONTANA VAL D’ESINO E RIVIERA 55 La Viabilità AgroSilvoPastorale 55 4.4 IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DEL PARCO REGIONALE DELLA SETTENTRIONALE 55

4.5 IL PIANO PROVINCIALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI (P.P.G.R.) 56

4.6 IL PIANO D’AMBITO 56

4.7 IL PIANO ITTICO PROVINCIALE 59 L’incubatoio ittico “De Marchi” 62 Gli istituti di tutela 62 Altri vincoli 63 4.8 IL PIANO TURISTICO 65

5 ANALISI DELLE COMPONENTI AMBIENTALI 69

5.1 ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE 70 5.1.1 ACQUE SOTTERRANEE 70 5.1.2 ACQUE SUPERFICIALI 70 Idrografia 70 Qualità ed utilizzi delle acque lacustri 70 5.2 SOTTOSERVIZI 73 5.2.1 RETE ACQUEDOTTISTICA 73 Caratteristiche e fonti di approvvigionamento 73 Consumo della risorsa idrica 76 Qualità dell’acqua 76 5.2.2 RETE FOGNARIA 77 5.2.3 SISTEMA DI DEPURAZIONE 79 5.2.4 RETE GAS 80 5.3 CLIMA E QUALITÀ DELL’ARIA 81 5.3.1 CLIMA 81 5.3.2 QUALITÀ DELL’ARIA 83 5.4 SUOLO E SOTTOSUOLO 90 5.4.1 LITOLOGIA 90 5.4.2 USO DEL SUOLO 90 5.4.3 CAVE ATTIVE O DISMESSE 93 5.4.4 BONIFICHE IN CORSO O SITI CONTAMINATI 93 5.5 FLORA, VEGETAZIONE, FAUNA E BIODIVERSITÀ 93 5.5.1 FLORA E VEGETAZIONE 93 5.5.2 PATRIMONIO FORESTALE 94 5.5.3 FAUNA 95 5.5.4 IL LAGO COME RISORSA ECOLOGICA 99 5.6 POPOLAZIONE, ASPETTI ECONOMICI E SERVIZI 100 5.6.1 POPOLAZIONE 100 5.6.2 SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA 101 5.6.3 RETE VIABILISTICA 105 5.6.4 ACCESSIBILITÀ SOSTENIBILE 109

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5.6.5 TUTELA PAESAGGISTICA DELLA VIABILITÀ ESISTENTE 109 5.7 RISCHIO NATURALE ED INDUSTRIALE 109 5.7.1 RISCHIO NATURALE 109 5.7.2 RISCHIO INDUSTRIALE 110 5.8 RIFIUTI 111

5.9 RUMORE 114

5.10 RADIAZIONI 114 5.10.1 RADIAZIONI IONIZZANTI 114 5.10.2 RADIAZIONI NON IONIZZANTI 120 5.11 ENERGIA 123 5.11.1 CONSUMI ENERGETICI 123 5.11.2 ILLUMINAZIONE PUBBLICA 124

6 ANALISI DEL DOCUMENTO DI PIANO 125

6.1 OBIETTIVI 125

6.2 LE AZIONI DI PIANO 127

7 ANALISI DI COERENZA ESTERNA 130

8 INDIVIDUAZIONE DI CRITICITÀ ED ELEMENTI DA TUTELARE 137

8.1 AMBITI DI TRASFORMAZIONE 141

9 EFFETTI AMBIENTALI ATTESI 146

9.1 METODOLOGIA 146

9.2 ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE 146 9.2.1 CONSUMO DELLA RISORSA IDRICA 146 9.3 SOTTOSERVIZI 149 9.3.1 RETE ACQUEDOTTISTICA E FOGNARIA 149 9.3.2 RETE GAS 149 9.4 CLIMA E QUALITÀ DELL’ARIA 149

9.5 SUOLO E SOTTOSUOLO 149

9.6 FLORA, FAUNA E BIODIVERSITÀ 149

9.7 POPOLAZIONE ED ASPETTI ECONOMICI 150

9.8 RISCHIO NATURALE ED INDUSTRIALE 150

9.9 RIFIUTI 150

9.10 RADIAZIONI 150

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale 10 SCHEDA RIASSUNTIVA DI RIFERIMENTO PER L’AMBITO DI TRASFORMAZIONE – CENTRO CONGRESSUALE INTEGRATO 151

11 PROPOSTA DI CHECK LIST E INDICAZIONI PROPEDEUTICHE PER UNA PIANIFICAZIONE E VALUTAZIONE SOVRAORDINATA 154

12 MONITORAGGIO 157

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1 INTRODUZIONE La stesura del Rapporto Ambientale per la Valutazione Ambientale Strategica del Piano di Governo del Territorio del comune di Varenna è avvenuta in parallelo alla redazione del Documento di Piano e a valle della fase di scoping che ha avuto inizio con l’incontro pubblico del 28/02/2012 e la prima conferenza di valutazione del 11/05/2012 tenutisi presso la sala consiliare del comune di Varenna.

La seconda conferenza di scoping è stata esperita in data 27/11/2012 e il piano adottato con delibera di Consiglio Comunale in data 08/08/2013.

2 DEFINIZIONE DEL PERCORSO PROCEDURALE 2.1 GENERALITÀ La Valutazione Ambientale Strategica è stata introdotta con la Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente. E’ lo strumento per la valutazione delle scelte di piano che possono avere effetti significativi sull’ambiente, ponendosi come parte integrante del processo di adozione e approvazione di piani e programmi. La stessa direttiva cita che la applicazione del processo di VAS "deve essere effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all'avvio della relativa procedura legislativa" (art.4). E’ quindi un vero e proprio strumento di supporto alle decisioni (DSS), che: • permette al decisore (la Pubblica Amministrazione competente) di affrontare un processo decisionale partendo dalla analisi di un quadro programmatico e ambientale; • consente la valutazione delle scelte di piano proposte e gli dia capacità di scelta “alla luce degli obiettivi e dell'ambito territoriale del piano e programma" (art.5). L’iter è condiviso da tutti gli Enti locali di riferimento, nonché dalle rappresentanze di enti e società operanti sul territorio e cittadini, nell’ottica di un processo che garantisca criteri di TRASPARENZA, RIPERCORRIBILITÀ E PARTECIPAZIONE. Secondo la Direttiva, il processo di VAS prevede la redazione di un Rapporto Ambientale. Esso verrà redatto ai sensi della direttiva comunitaria 2001/42/CE, della LR 12/2005 (art. 4) e degli “Indirizzi generali per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi” approvati dal Consiglio Regionale il 13 marzo 2007, nonché della. DGR N. 10971 del 30 dicembre 2009 “Determinazione della procedura per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi – Recepimento delle disposizioni di cui al D. Lgs. 16 gennaio 2008, n.4 modifica, integrazione e inclusione di nuovi modelli”.

2.2 FINALITÀ DELLA VAS

La finalità prioritaria della Valutazione Ambientale Strategica è la verifica della rispondenza del programma con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, sia valutando il

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale grado di integrazione dei principi di sviluppo sostenibile al suo interno, sia verificandone il complesso impatto ambientale, ovvero la diretta incidenza sulla qualità dell’ambiente. Quindi, una valutazione di tipo strategico si propone di verificare che gli obiettivi individuati siano coerenti con quelli propri dello sviluppo sostenibile e che, le azioni previste nella struttura di piano, siano coerenti ed idonee al loro raggiungimento. I momenti fondamentali nella valutazione sono: • verifica della coerenza delle previsioni puntuali del piano o del programma con gli obiettivi della sostenibilità ambientale; • verifica della coerenza delle previsioni del programma con il quadro conoscitivo delle risorse territoriali ed ambientali e con le sensibilità e le criticità esistenti.

2.3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO LA DIRETTIVA 2001/42/CE E IL D.LGS. 152/06 L’approvazione della Direttiva 01/42/CE in materia di “valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente” ha intensificato le occasioni di dibattito sulla VAS, esplicitando la necessità di introdurre un nuovo strumento nell’iter di elaborazione degli strumenti di pianificazione territoriale, ponendo in primo piano la necessità di mettere a confronto tutte le posizioni e gli approcci disciplinari che contribuiscono al processo di pianificazione. La Direttiva ha introdotto la valutazione ambientale come strumento chiave per assumere la sostenibilità quale obiettivo determinante nella pianificazione e programmazione. In precedenza, la valutazione ambientale è stata uno strumento generale di prevenzione utilizzato principalmente per conseguire la riduzione dell’impatto di determinati progetti sull’ambiente in applicazione della Direttiva 85/337/CEE sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e delle sue successive modificazioni. La Direttiva comunitaria sulla VAS ha esteso, dunque, l’ambito di applicazione del concetto di valutazione ambientale preventiva ai piani e programmi sottolineando che i cambiamenti ambientali sono causati non solo dalla realizzazione di nuovi progetti, ma anche dalla gestione della pianificazione degli interventi. La VAS di piani e programmi si inserisce nel processo di pianificazione fin dalle prime fasi di formazione del piano o programma, a differenza della VIA che viene applicata ad un progetto già nella sua fase definitiva. In tal modo le problematiche ambientali sono affrontate sin dalle prime fasi di discussione ed elaborazione. Secondo le indicazioni comunitarie, la VAS va intesa come un processo interattivo da condurre congiuntamente all’elaborazione del piano per individuarne preliminarmente limiti, opportunità, alternative. Di seguito si riporta la normativa vigente nazionale e regionale che ad oggi regolamenta il processo di VAS.

D.LGS. 16.01 .2008, N. 4 CHE HA MODIFICATO IL D. LGS. 03.04.2006, N.152 Art. 6 - Oggetto della disciplina 1. La valutazione ambientale strategica riguarda i piani e i programmi che possono avere impatti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale. 2. Fatto salvo quanto disposto al comma 3, viene effettuata una valutazione per tutti i piani e i programmi:

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale • Che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell’aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione, l’area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati Il III e IV del presente decreto; • Per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione d’incidenza ai sensi dell’articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni.

L.R. N. 12/2005 LEGGE PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO Art. 6, comma 2. Sono sottoposti alla valutazione di cui al comma 1 il Piano Territoriale Regionale, i piani territoriali regionali d’area e i piani territoriali di coordinamento provinciali, il documento di piano di cui all’articolo 8, nonché le varianti agli stessi. La valutazione ambientale di cui al presente articolo è effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura di approvazione.

D.C.R. N. VIII/351 DEL 13 MARZO 2007 INDIRIZZI GENERALI PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE DI PIANI E PROGRAMMI Ai sensi dell’articolo 4, comma 1, della L.R. 12/2005 si precisa ulteriormente che (punto 4.2) è effettuata una valutazione ambientale per tutti i Piani/Programmi: • elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e Il della direttiva 85/337/CEE; • per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE.

DGR N. VIII/6420 DEL 27DICEMBRE2007 – DETERMINAZIONE DELLA PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE DI PIANI E PROGRAMMI Recependo le indicazioni degli Indirizzi Generali specifica e dettaglia le fasi del procedimento nel caso di diverse tipologie di atti programmatici attraverso modelli di riferimento metodologici e procedurali tra cui quello relativo al DOCUMENTO DI PIANO – PGT PER PICCOLI COMUNI al quale si è fatto ampio riferimento (Allegato 1b).

DGR N. 10971 DEL 30 DICEMBRE 2009 – DETERMINAZIONE DELLA PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE DI PIANI E PROGRAMMI – RECEPIMENTO DELLE

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DISPOSIZIONI DI CUI AL D. LGS. 16 GENNAIO 2008, N.4 MODIFICA, INTEGRAZIONE E INCLUSIONE DI NUOVI MODELLI. La Delibera recepisce le indicazioni della normativa nazionale introducendo modifiche e integrazioni su aspetti procedurali e di contenuto. In particolare introduce i casi di esclusione dalla procedura di VAS; è stato portato a 60 giorni il periodo di messa a disposizione della proposta di Piani e Programmi, Rapporto Ambientale e Sintesi non Tecnica; è stata resa obbligatoria la pubblicazione sul sito regionale di tutti gli atti previsti dal procedimento.

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale La metodologia di lavoro può essere suddivisa secondo lo schema sopra riportato per fasi. Si vuole ancora sottolineare come i diversi step di pianificazione siano affrontati e trattati in stretto parallelismo con quelli di valutazione. In particolare la Determinazione della proceduta di VAS (D.G.R. n. 8/6420 del 27/12/2008), recependo le indicazioni degli Indirizzi Generali per la VAS (D.C.R. n. VIII/351 del 13/03/2007), specifica e dettaglia così le fasi del procedimento nel caso dei piccoli comuni: 1. Avviso di avvio del procedimento 2. Individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione 3. Elaborazione e redazione del DdP e del Rapporto Ambientale 4. Messa a disposizione 5. Convocazione conferenza di valutazione 6. Formulazione parere ambientale motivato 7. Adozione del DdP 8. Pubblicazione e raccolta osservazioni 9. Formulazione parere ambientale motivato finale e approvazione finale 10. Gestione e monitoraggio

2.4 AVVIO DEL PROCEDIMENTO Con Deliberazione della Giunta Comunale n. 60 del 16.06.2009, si è dato avvio al procedimento per la redazione del nuovo Piano di Governo del Territorio con successiva pubblicazione all’albo pretorio della relativa comunicazione, diffusione attraverso mezzi locali di comunicazione e raccolta dei contributi. Contestualmente si approvavano gli indirizzi e gli obiettivi dell’Amministrazione Comunale. La procedura di VAS è stata avviata con Deliberazione della Giunta Comunale n. 12 del 10.02.2012 contestualmente all’individuazione dei soggetti interessati.

2.5 INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI INTERESSATI L’individuazione dei soggetti interessati è stata formalizzata con Deliberazione della Giunta Comunale n. 12 del 10.02.2012 2.5.1 AUTORITÀ PROCEDENTE Secondo gli “Indirizzi generali per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi” (Deliberazione del Consiglio Regionale 13 marzo 2007, n. VIII/351 – punto 2.0 lettera i), l’Autorità Procedente è la pubblica amministrazione che attiva le procedure di redazione e di valutazione del piano. Nello specifico è stata designata quale autorità procedente il Responsabile del Procedimento del Comune di Varenna nella persona dell’arch. Cattaneo Favio Walter.

2.5.2 AUTORITÀ COMPETENTE E’ individuato quale autorità competente per la VAS la figura del vicesindaco ed assessore all’urbanistica, avente competenze in materia di tutela e protezione e valorizzazione ambientale e di sviluppo sostenibile, il sig. Pecis Franco.

2.5.3 SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE I soggetti da consultare e da invitare alla conferenza di valutazione perché competenti in materia ambientale sono stati individuati in: • ARPA di Lecco – sede competente

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale • ASL di Lecco – sede competente • Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia • Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Milano, Bergamo, , Pavia, Sondrio, Lecco, Lodi e Milano • Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia • L’Ente Gestore del Parco della Grigna Settentrionale

2.5.4 ENTI TERRITORIALMENTE INTERESSATI Gli Enti da e da invitare alla conferenza di valutazione perché territorialmente interessati sono stati individuati in: • Regione Lombardia • Provincia di Lecco • Comunità montana della Valsassina- Valvarrone Val D’Esino e Riviera -- • Comuni confinanti • Consorzio del Lario e dei laghi minori

2.5.5 IL PUBBLICO I settori del pubblico interessati all’iter decisionale sono individuati nelle associazioni economiche e sindacali portatrici d’interessi diffusi sul territorio comunale, nelle organizzazioni che promuovono la protezione dell’ambiente e che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa statale vigente, nelle commissioni consultive dell’Amministrazione Comunale rappresentative della popolazione insediata - Il coinvolgimento e la partecipazione del pubblico al procedimento sono previsti attraverso la diffusione delle informazioni mediante pubblicazione all’Albo pretorio e sul sito Web del Comune, mediante invito a presentare suggerimenti e proposte in relazione agli aspetti ambientali di pertinenza generale dell’iniziativa, ed attraverso ulteriori modalità che verranno di volta in volta stabilite; Le modalità di partecipazione pubblica e di informazione saranno esposte all’Albo Pretorio , sul sito internet comunale e sugli spazi per affissione comunale dislocati sul territorio. La partecipazione pubblica sarà garantita mediante la convocazione di più assemblee pubbliche fissate secondo l’iter procedurale di valutazione. Una prima conferenza pubblica e un primo incontro con le parti economiche si sono tenuti in fase preliminare il giorno 28 febbraio 2012.

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3 DEFINIZIONE DELLA PORTATA E DEL LIVELLO DI DETTAGLIO DELLE INFORMAZIONI 3.1 L’AMBITO DI INFLUENZA

Ai sensi del comma 2 dell’art. 4 della L.R. 12/2005 e successive modifiche e integrazioni e del punto 4.5 degli Indirizzi Generali, l’oggetto della VAS è il Documento di Piano. Il Piano di Governo del Territorio del Comune di Varenna, riguarda l’estensione territoriale del comune. La proposta di trasformazione del territorio con l’intenzione di realizzazione di una marina da 100 posti barca e una cosiddetta “addizione a lago” vista come estensione territoriale di Varenna nello specchio lacustre con una sensibile modificazione della linea di costa e occupazione di area demaniale, dovrà comportare un’approfondita analisi e valutazione ambientale con riferimento alla scala di bacino lacuale e ad una programmazione sovraordinata in quanto intervento assoggettato al regime proprio del demanio pubblico. Viste le dimensioni della marina, per la quale è prevista la realizzazione di 80- 100 posti barca con l’occupazione di oltre 10'000 mq di specchio acqueo, si sottolinea che tale intervento dovrà essere sottoposto a valutazione ambientale (procedura di verifica di esclusione da VIA) ai sensi del D. Lgs. 152/2006 e della Legge regionale 2 febbraio 2010, n. 5 - Norme in materia di Valutazione di Impatto Ambientale.

3.2 FONTI

Come espressamente indicato nel modello metodologico, procedurale ed organizzativo, il reperimento delle informazioni è stato effettuato nei Sistemi Informativo Territoriali (SIT) sovracomunali. Si è data grande importanza alle fonti ed all’affidabilità dei dati reperiti dagli Enti di riferimento che sono stati principalmente la Regione Lombardia e la Provincia di Lecco. Ai fini pratici l’ampio ed articolato processo di VAS ha inizio con una puntuale indagine conoscitiva del territorio e con l’individuazione di tutti i dati utili e pubblicati da fonti autorevoli. A tale scopo è stata affrontata una approfondita fase iniziale di analisi del repertorio cartografico regionale mediante la consultazione del Sistema Informativo Territoriale sia regionale che provinciale e quindi si è attinto ad una serie di banche dati certificate dalla Regione Lombardia che vengono qui di seguito elencate e brevemente descritte.

Carta Tecnica Regionale - formato raster in scala 1:10.000 I Sistemi Informativi Territoriali sovracomunali utilizzano come base per le rappresentazioni cartografiche la Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000; l’utilizzo di una base cartografica comune consente l’interscambio di dati fra differenti sistemi informativi. La Carta Tecnica Regionale è stata quindi utilizzata come base cartografica per la costruzione degli elaborati cartografici specifici per il territorio comunale di Varenna. Il territorio del Comune di Varenna è contenuto all’interno dei fogli B3c5, B3d5, B4c1, B4c2, B4d1 e B4d2.

S.I.B.A.: Sistema Informativo dei Beni Ambientali Il sistema contiene le informazioni relative alla vincolistica relativa ai beni culturali e del paesaggio raccolte da distinti archivi, consentendo di definire gli ambiti territoriali regionali vincolati. Esso ad oggi contiene le informazioni relative alle seguenti componenti:

dott. ing. Claudia Anselmini 12 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale • Bellezze individue - D.Lgs. 42/04, art. 136, comma 1, lettere a) e b) (ex Vincolo L. 1497/39); • Bellezze d'insieme - D.Lgs. 42/04, art. 136, comma 1, lettere c) e d) (ex Vincolo L. 1497/39); • Territori contermini ai laghi - D.Lgs. 42/04, art. 142, comma 1, lettera b) (ex Vincolo L. 431/85); • Ghiacciai - D.Lgs. 42/04, art. 142, comma 1, lettera e) (ex Vincolo L. 431/85); • Ambiti di particolare interesse ambientale, previsti dalla L. 431/85 all'art. 1 ter), coincidenti con gli ambiti assoggettati alla tutela del Piano Territoriale Paesistico Regionale (artt. 17 e 18 Norme di Attuazione); • Fiumi, torrenti e corsi d'acqua pubblici e relative sponde - D.Lgs. 42/04, art. 142, comma 1, lettera c) (ex Vincolo L. 431/85); • Territori alpini e appenninici - D.Lgs. 42/04, art. 142, comma 1, lettera d) (ex Vincolo L. 431/85); • Parchi e riserve nazionali e regionali - D.Lgs. 42/04, art. 142, comma 1, lettera f) (ex Vincolo L. 431/85); • Zone umide - D.Lgs. 42/04, art. 142, comma 1, lettera i) (ex Vincolo L. 431/85); Non rientra nel S.I.B.A. la ricognizione ed acquisizione delle aree di esclusione di vincolo identificate dal D.Lgs. 42/04, ossia le aree classificate come zone A e B nei Comuni dotati di P.R.G., o centri edificati ex art. 18 della L. 865/1971 in Comuni sprovvisti di strumento urbanistico, e le aree ricomprese nei Piani Pluriennali di Attuazione. Ad oggi non è ancora stato implementato con le informazioni relative agli ambiti vincolati seguenti: • Usi civici - D.Lgs. 42/04, art. 142, comma 1, lettera h) (ex Vincolo L. 431/85); • Zone d'interesse archeologico - D.Lgs. 42/04, art. 142, comma 1, lettera m) (ex Vincolo L. 431/85); L'acquisizione dei dati avviene alla scala 1:10.000 a partire dalla Carta Tecnica Regionale (C.T.R.).

IN.EM.AR.: INventario EMissioni ARia L’inventario delle emissioni IN.EM.AR. è stato raealizzato da ARPA e Regione Lombardia allo scopo di realizzare un inventario delle emissioni in atmosfera relativamente a tutto il territorio regionale. Attualmente sono disponibili gli inventari con riferimento agli anni 2003, 2005, 2007; (pubblicato nel gennaio 2010) e 2008. L’inventario delle emissioni considera i seguenti inquinanti atmosferici: • ossidi di zolfo (SOx); • ossidi di azoto (NOx); • composti organici volatili non metanici (COVNM); • metano (CH4); • monossido di carbonio (CO); • anidride carbonica (CO2); • ammoniaca (NH3); • protossido d'azoto (N2O); • polveri totali sospese (PTS); • polveri con diametro inferiore ai 10 mm (PM10); • polveri con diametro inferiore ai 2.5 mm (PM2.5). oltre ad alcuni parametri inquinanti cosiddetti “aggregati” ottenuti dalla combinazione di dei dati di emissione dei singoli inquinanti:

dott. ing. Claudia Anselmini 13 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale • CO2eq: totale emissioni di gas serra in termine di CO2 – equivalente, pesate sulla base del loro contributo all’effetto serra; • Tot. acidif. (H+): totale emissioni sostanze acidificanti, ovvero delle sostanze in grado di contribuire all’acidificazione delle precipitazioni; • Precurs. O3: totale emissioni di precursori dell'ozono, ovvero delle sostanze inquinanti in grado di favorire la formazione dell’ozono troposferico.

D.U.S.A.F.: Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali E’ la base informativa omogenea di tutto il territorio lombardo sulla destinazione d'uso dei suoli. La predisposizione delle basi informative avviene per fotointerpretazione delle ortofoto digitali a colori e restituzione cartografica alla scala 1:10.000. La classificazione del Dusaf 2.0 è strutturata in cinque livelli gerarchici di cui i primi tre sono costituiti dalle classi del progetto “Corine”. Il primo livello comprende cinque classi (Aree antropizzate, Aree agricole, Territori Boscati ed ambienti seminaturali, Aree umide, Corpi idrici) che vengono sempre più differenziate in due livelli successivi (II e III livello). Per alcune tipologie di coperture, data l’esigenza di rappresentare alcune specificità locali, sono stati introdotti due livelli di dettaglio ulteriori (IV e V livello).

Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2009-2010 – A.R.P.A. Annualmente l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente redige il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente che fornisce una fotografia aggiornata e precisa della situazione relativa alle varie matrici ambientali: l’inquinamento atmosferico e acustico, gli interventi per la tutela delle acque superficiali e sotterranee, il monitoraggio dei campi elettromagnetici, la contaminazione del suolo, passando per i processi di bonifica in corso, i mutamenti climatici e i rischi naturali e industriali. Nell’ambito di questa analisi, si farà riferimento all’ultimo rapporto disponibile, ovvero il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2009-2010. Il RSA 2009-2010, ed in particolare il Resoconto dei dati ambientali è stato utilizzato come fonte bibliografica per l’inquadramento e la descrizione delle varie componenti ambientali del contesto territoriale in cui si inserisce il territorio comunale di Varenna.

Osservatorio regionale dei rifiuti L’Osservatorio regionale dei rifiuti dell’ARPA Lombardia costituisce una struttura che coordina gli Osservatori provinciali, con compiti di elaborazione e divulgazione dei dati inerenti la produzione e la gestione dei rifiuti solidi urbani e delle raccolte differenziate. I dati e le informazioni vengono trasmessi dai Comuni alle Province le quali verificano i dati e li inoltrano ad ARPA per la stesura del rapporto annuale. Annualmente vengono redatti dei rapporti riassuntivi relativamente alla produzione e gestione dei rifiuti sia a livello regionale che provinciale, oltre che di singolo comune. In questo caso si è fatto riferimento ai Rapporti annuali sulla gestione dei rifiuti più recenti, ovvero degli anni 2009 (rifiuti speciali) e 2010 (rifiuti urbani), al fine di analizzare la gestione dei rifiuti nel territorio comunale di Varenna e di confrontarla con quella contesto territoriale in cui si inserisce sia a livello provinciale che regionale.

Rapporto sulla qualità dell’aria di Lecco e Provincia - anno 2008 L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Regione Lombardia (ARPA) pubblica annualmente una relazione del Rapporto sulla qualità dell’aria per ciascuna Provincia.

dott. ing. Claudia Anselmini 14 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Nel Rapporto annuale vengono riassunte in modo sintetiche le misure registrate dalla rete di monitoraggio presente in Regione Lombardia costituita da 154 stazioni, con particolare riferimento agli indicatori proposti dalla normativa. In questa fase di analisi il Rapporto annuale disponibile più recente per la Provincia di Lecco è quello relativo all’anno 2010. I dati contenuti in tale rapporto sono stati utilizzati per l’inquadramento della componente clima e qualità dell’aria.

P.T.C.P.: Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Le informazioni contenute nel PTCP, in particolare alcuni degli strati informativi che compongono i Quadri Strutturali ed il Quadro Strategico Territoriale, sono stati utilizzati per redigere l’elaborato cartografico allegato. All’interno del testo sono stati riportati alcuni stralci anche degli altri elaborati cartografici costituenti il PTCP, in particolare gli Scenari e il quadro Strategico - Rete Ecologica.

Relazione sullo Stato dell’ambiente 2011 della Provincia di Lecco Si tratta della seconda Relazione sullo Stato dell’Ambiente della Provincia di Lecco dopo l’ormai datata relazione precedente che risaliva al 2003. La relazione fornisce informazioni organiche e aggiornate sullo stato delle matrici ambientali, sulle pressioni ambientali e sulle loro tendenze. In particolare nella relazione sono state analizzate le componenti ambientali seguenti:aria e agenti fisici, suolo e territorio, risorse idriche, energia, rifiuti, natura e fauna. Ampio riferimento è stato fatto a questo utile strumento di analisi ambientale in quanto risulta essere quello maggiormente aggiornato in riferimento ai dati e alle misurazioni in esso raccolte ed dal quale si è pertanto pienamente attinto.

Piano d’Ambito della Provincia di Lecco Il Piano d’Ambito della Provincia di Lecco è stato approvato dalla Conferenza dell'A.ATO di Lecco nella seduta del 20.12.2007, con deliberazione n.43 del 20/12/2007 e successivamente aggiornato con la deliberazione n.53 del 28 luglio 2009 e con la deliberazione n.62.05 della Conferenza dell'A.ATO nella seduta del 22.06.2010. Le informazioni contenute nel Piano d’Ambito saranno utilizzate in fase di redazione del Rapporto Ambientale, per analizzare lo stato del servizio idrico integrato del comune di Varenna, ovvero delle reti di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue. Quanto contenuto negli elaborati costituenti il Piano d’ambito sarà inoltre integrato con le informazioni puntuali e aggiornate fornite dall’Ufficio Tecnico comunale.

P.E.P.: Piano Energetico Provinciale Nel marzo 2009 è stata presentata la bozza del Piano Energetico Provinciale (PEP) costituito da tre documenti: Volume 1 – Il sistema energetico provinciale (novembre 2008), Volume 2 – Scenari, obiettivi e strumenti di attuazione (gennaio 2009), Schede d’intervento (febbraio 2009). Attualmente il piano, essendo redatto semplicemente in forma di bozza, non è vigente; nonostante ciò è comunque utile ai fini dell’inquadramento degli obiettivi e degli indirizzi provinciali nel campo dell’energia ed in particolare del risparmio energetico.

dott. ing. Claudia Anselmini 15 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Progetto“Lario Sicuro” Si tratta di un progetto nato dalla sinergia tra le Province di Como e di Lecco, le rispettive Prefetture, i S.S.U.E., 118, le Forze dell’Ordine, gli Enti e le Istituzioni, le organizzazioni provinciali di volontariato di Protezione Civile ed il Consorzio del Lario e dei Laghi Minori. Il progetto denominato “Lario Sicuro” interessa tutti i Comuni rivieraschi del Lario (33 in Provincia di Como e 13 in Provincia di Lecco) e si inserisce nell’ambito delle attività di prevenzione condotte al fine di aumentare il grado di sicurezza dei fruitori del Lago di Como; si tratta infatti di uno strumento che favorisce l’azione di intervento da parte del personale sanitario e delle Forze dell’ordine preposte al soccorso. Contiene tra gli altri: rilievo diretto a terra mediante GPS, delle strutture ricettive (porti, attracchi, spiagge pubbliche, campeggi, centri nautici, aree lacustri per volo, attività sportive), la rappresentazione della batimetria, l’indicazione dei percorsi pedonali/carrai di accesso/sosta e l’individuazione dei percorsi alternativi di soccorso e fuga. Per quanto riguarda il territorio comunale di Varenna il progetto “Lario sicuro” individua quattro spiagge identificate con i codici LC28, LC27, LC26 ed LC25 e due moli identificati con i codici LC29 ed LC30. Nella tavola grafica allegata “Analisi delle criticità-elementi da tutelare” sono state cartografate le quattro spiagge censite dal progetto “Lario Sicuro” in quanto considerate aree oggetto di balneazione.

dott. ing. Claudia Anselmini 16 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale

3.3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Varenna è uno dei comuni rivieraschi del Lago di Como situato sulla sponda orientale del Ramo di Lecco, nella zona comunemente denominata “centro lago”. Dal punto di vista amministrativo il comune di Varenna appartiene al circondario provinciale del “Lario Orientale” ed il territorio comunale è di competenza della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera che ha sede a in Valsassina. Il territorio comunale si sviluppa parallelamente alla sponda lacustre per una lunghezza di circa 6 km; la porzione “terrestre” del territorio comunale si sviluppa in una fascia compresa tra il lago e le pareti rocciose che caratterizzano le pendici settentrionali del gruppo montuoso delle Grigne. I comuni contermini, come indicato nell’estratto della Carta tecnica Regionale riportato di seguito, partendo da nord in senso orario, sono: , , , (Provincia di Lecco), Bellagio, , e San Siro (Provincia di Como). Il territorio comunale è delimitato a nord dal Torrente Esino, ad est dal crinale del Monte Foppe, mentre ad ovest si affaccia direttamente sul Lago di Como. Nella parte settentrionale del territorio si trova l’abitato principale di Varenna, situato sul promontorio in sinistra idrografica del torrente Esino, al confine con il comune di Perledo; spostandosi verso sud si trova l’abitato di (unica frazione di Varenna) che si sviluppa lungo il versante terrazzato compreso tra la sponda lacustre ed il tracciato scoperto della S.S.36. Il comune di Varenna ricopre complessivamente una superficie di circa 12,2 kmq, compresa tra i 199 ed i 1092 m s.l.m.; più della metà del territorio comunale è occupata dallo specchio lacustre del Lago di Como.

SAN SIRO

PERLEDO MENAGGIO

GRIANTE

VARENNA ESINO L ARIO

BELLAGIO

LIERNA

OLIVETO

LARIO

Estratto Carta Tecnica Regionale con inquadramento geografico del comune di Varenna e l’individuazione dei comuni contermini

dott. ing. Claudia Anselmini 17 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Gli abitanti residenti censiti dall’ISTAT nel 2001 erano 846; attualmente, in base ai dati forniti dall’ufficio anagrafe del comune gli abitanti residenti al 31/12/2011 risultano essere 800, da cui deriva una densità di 65,6 abitanti/kmq. In realtà considerando la sola porzione “terrestre” del territorio comunale che risulta essere di circa 7,6 kmq, cioè quella ottenuta sottraendo la superficie relativa alla porzione ricadente nello specchio del Lago di Como, si ha che la densità abitativa in riferimento alla sola porzione “terrestre”, aumenta a circa 105 abitanti/kmq.

3.4 VERIFICA DEI SITI RETE NATURA 2000

In riferimento alla Direttiva HABITAT (92/42/CEE), con la quale è stata istituita la Rete Natura 2000, che ha individuato un complesso di siti caratterizzati dalla presenza di habitat e specie sia vegetali che animali di interesse comunitario, sono stati individuati i Siti di Interesse Comunitario e le Zone a Protezione Speciale eventualmente interessanti il territorio comunale di Varenna o interessati da possibili previsioni di piano con essi interferenti. In particolare si è fatto riferimento alle cosiddette ZPS le quali sono istituite ai sensi della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) per la tutela delle specie ornitiche, ed ai SIC, istituiti ai sensi della direttiva Habitat sopraccitata, che sono individuati al fine di tutelare particolari habitat naturali o specie animali o vegetali. Con riferimento alla D.G.R. n. 8/5119 del 18 luglio 2007 “Rete Natura 2000: determinazioni relative all’avvenuta classificazione come ZPS delle aree individuate con dd.gg.rr. 3624/06 e 4197/07 e individuazione dei relativi gestori” la maggior parte del territorio comunale di Varenna ricade all’interno della ZPS IT2030601 denominata GRIGNE il cui ente gestore è individuato nella Provincia di Lecco. La citata delibera, D.G.R. n. 8/5119 del 18 luglio 2007, la indica che la ZPS GRIGNE deriva dall’accorpamento delle ZPS IT2030501 “Prati pascoli di , Baiedo e Pian Fontana e Grignetta Petusio”, IT2030502 “Pareti Varenna-Mandello e Coltignone”; IT2030503 “Grigna Settentrionale” e ZPS IT2030504 “Buco di Grigna”. Consultati gli elenchi pubblicati dalla Regione Lombardia contenuti nell’Allegato B alla delibera citata, si evidenzia che nella lista dei comuni interessati non compare la dicitura Varenna, così come, del resto, sono mancanti ben altri 4 comuni (Lecco, Lierna, Varenna e ). Si coglie l’occasione per evidenziare che anche nei documenti di pubblicazione più recente e privi di allegati cartografici di riferimento (allegato B alla D.G.R. n. 8/6648 del 20 febbraio 2008 “Nuova classificazione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e individuazione dei relativi divieti, obblighi e attività, in attuazione agli articoli 3, 4, 5 e 6 del d.m. 17 ottobre 2007, n.184 «Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS)»”, allegato B alla D.G.R. n.8/7884 del 30 luglio 2008 “Misure di conservazione per la tutela delle ZPS lombarde ai sensi del d.m. 17 ottobre 2007 n.184 - Integrazione alla d.g.r. n.6648/2008” ed alle successive modifiche ed integrazioni) è riportato lo stesso grave errore. In conclusione si può affermare che, nonostante le incongruenze tra cartografia ed allegato B delle delibere di riferimento, la maggior parte del territorio comunale di Varenna ricade all’interno della zona ZPS IT2030601 denominata GRIGNE, così come indicato nello stralcio cartografico di seguito riportato.

dott. ing. Claudia Anselmini 18 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

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Stralcio Carta Tecnica Regionale con la rappresentazione delle aree SIC e ZPS

ZPS IT2030601 (GRIGNE)

SIC IT2030001 (GRIGNA SETTENTRIONALE)

La presenza della ZPS insistente sulla quasi totalità del territorio comunale implica la necessità di una Valutazione di Incidenza (VIC) che dovrà essere redatta in riferimento ai criteri per il coordinamento delle procedure di valutazione, in questo caso VAS e VIC, determinate dalla recente D.G.R. 22 dicembre 2011, n.2789.

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4 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO La gestione del territorio urbano non può prescindere dagli indirizzi di pianificazione e programmazione dettati da piani regionali, piani provinciali, piani parco, piani di gestione delle riserve naturali, piani di settore, etc. Nell’ambito della descrizione e della trattazione del quadro programmatico sono stati dunque presi in considerazione ed analizzati i piani vigenti che caratterizzano l’assetto programmatico e pianificatorio del contesto territoriale. In particolare è fatto puntuale riferimento a: • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) • Piano di Tuelea e Usi della Acque (P.T.U.A.) • Piano d’Ambito della Provincia di Lecco • Piano generale di Indirizzo Forestale della Comunita’ Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera (P.I.F.) • Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale della Grigna Settentrionale • Viabilità Agro-Silvo-Pastorale (V.A.S.P.) • Piano Provinciale di Gestione dei rifiuti (P.P.G.R.) • Piano d’Ambito • Piano Ittico Provinciale • Piano Turistico Di ciascuno si sono volute prendere in considerazione le indicazioni in essi contenute. Ciascuno di essi presenta diversi gradi di attuazione e contiene linee di indirizzo differenti a seconda della scala territoriale a cui sono sviluppati, ma sono comunque indicativi della politica territoriale regionale e locale che, oggi, risulta sempre meglio definita e strutturata. Ogni Piano, poi, è ad oggi ad uno step procedurale differente; non tutti sono infatti approvati e vigenti o sono in fase di revisione e adeguamento. In ogni caso tali piani sono stati analizzati al fine di permettere allo strumento di pianificazione comunale di inserirsi al meglio nel contesto pianificatorio esistente, recependo le indicazioni e le prescrizioni dei Piani ad esso sovraordinati, nonché della pianificazione di settore. Essi sono stati analizzati nello specifico in fase di valutazione ambientale per valutare la coerenza del piano oggetto di valutazione con gli strumenti vigenti, in funzione delle trasformazioni proposte.

4.1 IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE

Il PTCP, attualmente vigente, della Provincia di Lecco viene adottato dal Consiglio Provinciale con delibera n.49 del 24.07.2008, approvato con delibera provinciale n.7 del 23 e 24.03.2009 e pubblicato sul BURL - Serie Inserzioni e Concorsi - n.20 del 20.05.2009. Con Delibera di Giunta Provinciale n.208 del 13/09/2011 la Provincia di Lecco ha avviato il procedimento di revisione del PTCP e contestuale valutazione ambientale (VAS). Il PTCP è stato redatto secondo le disposizioni del Capo III del Titolo II della Parte I della Legge Regionale 11 marzo 2005 n.12 e s.m.i. e, secondo l’art 1 - comma 2 N.d.A., “definisce gli indirizzi strategici per le politiche e le scelte di pianificazione territoriale, paesistica, ambientale ed urbanistica di rilevanza sovracomunale”. In particolare è lo strumento che ha lo scopo di coordinare, oltre che i piani, anche gli obiettivi relativi alla tutela del territorio e definire le misure e gli interventi di competenza provinciale da attuare. Il PTCP, ai sensi dell’art.15, comma 1, della L.R.12/2005, ha valenza di piano paesistico - ambientale, recependo i contenuti naturalistico - ambientali dei piani dei parchi regionali. In primo luogo grande attenzione è stata posta agli elaborati cartografici del Piano, in particolare: il Quadro Strutturale (QS1) - Assetto insediativo, il Quadro Strutturale (QS2) -

dott. ing. Claudia Anselmini 20 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Valori paesistici e ambientali, il Quadro Strutturale (QS3) - Sistema rurale paesistico ambientale, il Quadro Strategico Territoriale ed il Quadro Strategico - Rete ecologica. I Quadro Strutturale, in particolare i quadri QS1 e QS2, evidenziano la presenza dei seguenti elementi che caratterizzano l’assetto insediativo ed il sistema pesistico ed ambientale del territorio comunale di Varenna: • l’area urbanizzata del territorio comunale in corrispondenza dei principali centri storici di Varenna, Olivedo e Fiumelatte; • gli ambiti ad accessibilità sostenibile esistenti; • le linee di navigazione lacuale ed il porto di Varenna a cui attraccano battelli, aliscafi e traghetti di linea della Navigazione del Lago di Como; • la linea ferroviaria “Milano-Tirano” e le stazioni ferroviarie “Varenna- Esino- Perledo” e “Fiumelatte”; • la viabilità classificata per categorie: la SS36 che, ad eccezione di un breve tratto, scorre in galleria (categoria A e B) e la SP72 (categoria C); • i tratti stradali dove eventuali insediamenti sono da considerarsi in contrasto con gli interessi paesaggistici (all’esterno delle aree urbanizzate della S.P.72 nel tratto compreso tra l’abitato di Fiumelatte e quello di Varenna); • i tratti stradali dove eventuali insediamenti sono da considerarsi in contrasto con gli interessi paesaggistici ed ecologi (all’esterno delle aree urbanizzate della S.P.72 nel tratto compreso tra l’abitato di Pino ed il confine con Lierna); • gli ambiti di prevalente valore naturale, quali: i crinali principali, le vette (Monte Fopp), le emergenze geomorfologiche puntuali (cascata Fiumelatte), i geositi (geosito idrogeologico di Fiumelatte), i corsi d’acqua (torrente Esino che delimita una parte del confine con il comune di Varenna e il torrente Fiumelatte); • gli ambiti di prevalente valore storico culturale, quali: - siti di interesse archeologico (due in prossimità del e uno a Varenna) - i percorsi di interesse storico-culturale (S.P.72 da Fiumelatte al confine con il Comune di Lierna) e il Sentiero del Viandante - le ferrovie di antica percorrenza (linea ferroviaria Milano-Tirano) - gli elementi di architettura religiosa (Chiesa Prepositurale di S.Giorgio, Chiesa di S.Giovanni Battista), di architettura fortificata (Castello di Vezio) e di architettura civile (Villa Monastero, Villa Cipressi, Villa Venini Mapelli) • gli ambiti di prevalente valore fruitivo e visivo-percettivo, quali: - i percorsi ciclo-pedonali di interesse territoriale (la S.P.72 da Abbadia a ) - i percorsi di interesse paesistico-panoramico (la S.P.72 da Abbadia a Colico e il tratto a cielo aperto della S.S.36) - il Sentiero del Viandante - i punti panoramici (Castello di Vezio) • la rete verde provinciale di ricomposizione paesaggistica (il Parco della Grigna Settentrionale distinguendo la zona già istituita da quella per la quale esiste una proposta di inserimento nel parco e che di fatto estenderebbe il parco a tutto il territorio comunale fino alla sponda lacustre). Il quadro strutturale QS3 “Sistema rurale paesistico ambientale” evidenzia come: • la maggior parte del territorio non urbanizzato del comune di Varenna sia considerata un ambito a prevalente valenza paesistica di interesse prevalentemente sovra-provinciale (C1) ed in parte provinciale (C2). L’art.60 delle NTA, oltre a definire le due categorie di ambiti a prevalente valenza paesistica (comma 2), definisce una serie di indirizzi utili alla pianificazione all’interno di tali aree. Per quanto riguarda le aree boscate “il PTCP rimanda a quanto stabilito nei Piani d’Indirizzo Forestale (PIF) in materia di pianificazione e gestione dei boschi, con

dott. ing. Claudia Anselmini 21 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale particolare riferimento alla regolamentazione delle trasformazioni consentite e degli interventi di compensazione previsti dall’art. 4 della L.R. 27/2004 e s.m.i”. (comma 4). • la porzione orientale del territorio comunale, interessata dal Parco della Grigna Settentrionale, è definita dal PTCP come un ambito a prevalente valenza ambientale e naturalistica. Per queste aree l’art.59 delle NTA prevede che “Per le aree ricomprese all’interno di Parchi e Riserve Regionali dotati di Piano del Parco approvato o all’interno di SIC e ZPS dotati di Piano di Gestione approvato, il PTCP rimanda alla disciplina prevista dai suddetti strumenti di programmazione e gestione” (comma 2); “Nelle aree incluse in Parchi e Riserve Regionali e Siti della Rete Natura 2000 istituiti ma non dotati di relativi strumenti di pianificazione e gestione approvati, valgono le disposizioni previste dagli articoli 56, 58 e 60 delle presenti norme, ferme restando le prescrizioni contenute nelle relative norme di salvaguardia” (comma 3).

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Adeguamento alla L.R. 11 marzo 2005

QUADRO STRUTTURALE (QS1) Assetto insediativo

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale

dott. ing. Claudia Anselmini 24 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Adeguamento alla L.R. 11 marzo 2005

QUADRO STRUTTURALE (QS2) Valori paesistici ed ambientali

dott. ing. Claudia Anselmini 25 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale

dott. ing. Claudia Anselmini 26 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Adeguamento alla L.R. 11 marzo 2005

QUADRO STRUTTURALE (QS3) Sistema rurale paesistico ambientale

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale

dott. ing. Claudia Anselmini 28 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Il Quadro Strategico Territoriale contiene e rappresenta le indicazioni di natura progettuale rilevanti ai fini del Piano, articolate nei quattro ambiti territoriali strategici riconosciuti dal PTCP: Brianza lecchese, Lecchese e Valle San Martino, Valsassina e Lario Orientale. Il Comune di Varenna appartiene all’ambito territoriale strategico Lario Orientale. L’insieme dei progetti individuati nel PTCP è descritto nell’elaborato “Quadro Strategico - Progettualità”, definito sulla base degli studi condotti e delle proposte avanzate dagli Enti Locali e dalle forze sociali, emerse nel processo di consultazione e partecipazione o già presenti all’attenzione della provincia e di quanto indicato dall’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale di Lecco (AQST). Si tratta di un elenco non esaustivo, aperto a successive integrazioni, che costituisce una “Banca Progetti”. L’analisi di tale documento, comprese le Schede Progetto, in riferimento al Comune di Varenna, evidenzia che il territorio comunale è coinvolto nell’ambito dei seguenti Progetti Strategici del Territorio di cui all’art.10 delle NdA del PTCP: • E. Potenziamento della direttrice ferroviaria Milano Lecco Sondrio e riqualificazione delle stazioni ferroviarie come nodi di interscambio (Progetto di Riqualificazione Urbana e Innovazione Territoriale). Le opere che prevedevano una riqualificazione delle Linee Ferroviarie: interventi di ammodernamento della tratta Lecco-Colico e Colico- Chiavenna (SP17E) per migliorare il sistema ferroviario incentivando l’uso del treno come mezzo alternativo al trasporto su gomma, migliorando la mobilità mediante le azioni di potenziamento, ammodernamento e sicurezza, sono state eseguite - Scheda Progetto di riferimento n.17a. • I. Accessibilità e riqualificazione delle sponde del Lario Orientale (Progetto di tutela, recupero e Valorizzazione Ambientale). Nell’ambito di quest’ultimo Progetto Strategico del Territorio i progetti/proposte/iniziative, contenuti nella “Banca Progetti”, che vedono coinvolto il territorio comunale di Varenna sono: • i percorsi ciclopedonali: Dorsale Ciclabile Insubrica - Progetto Interreg (SP20A) che ha lo scopo di realizzare una pista ciclabile di connessione tra le Province di Lecco, Como, Varese e il Canton Ticino a scopo ricreativo e di valorizzazione del sistema economico locale con l’adeguamento delle strutture turistiche per la collettività, e la valorizzazione del patrimonio storico - culturale e paesaggistico, mediante la cooperazione tra Enti Locali per la valorizzazione del patrimonio naturale - Scheda Progetto di riferimento n.20a; • riqualificazione Sponde del Lario, dei Laghi Minori e del Fiume - Navigabilità (SP7) con lo scopo di sviluppare servizi di collegamento e di mobilità sostenibile, armonizzando la presenza di infrastrutture di approdo con la qualità ambientale dei luoghi e la valorizzazione strategica delle acque (es. pulizia alveo, dragaggio e disinfestazione) - Scheda Progetto di riferimento n.7; • complesso storico architettonico di Villa Monastero (SP13A). La Provincia promuove la valorizzazione di Villa Monastero nella sua duplice funzione di centro congressi, sede museale e Giardino Botanico. La Villa è oggi un Centro Convegni conosciuto a livello internazionale che offre a Enti, Università, Ditte, Associazioni e Centri di Ricerca la possibilità di tenere convegni, seminari, corsi di formazione, workshop ed altre manifestazioni culturali. L’obiettivo è quello di continuare a favorire la valorizzazione della Villa attraverso il potenziamento dell’attività congressuale e la promozione della valenza storico culturale del complesso - Scheda Progetto di riferimento n.13a; • promozione delle seguenti forme di turismo (PT6); turismo congressuale extra - alberghiero (convention bureau, promozione, parcheggi), un turismo attivo (club di prodotto “turismo attivo lago”, pacchetti d’offerta), un turismo culturale (club di

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale prodotto sul turismo culturale, pacchetti d’offerta), minicrociere (club di prodotto interprovinciale, pacchetti d’offerta), come previsto dal Piano del Turismo; • il Sistema Turistico del Lago di Como promuove delle azioni prioritarie sul sistema turistico lecchese (AQ27): mini crociere sul lago, prodotto benessere, parcheggi Centro congressi Varenna. L’intervento consta di due azioni progettuali: le Minicrociere sul Lago e il Prodotto Benessere. Per la prima azione si prevede la realizzazione di uno studio di fattibilità del prodotto; lo studio di fattibilità per la creazione di un attracco battelli con pontile sul Lario; uno studio di fattibilità per la posa di moli galleggianti per l’attracco nei centri minori del lago attualmente privi di pontili per attracco e realizzazione dei moli; l’acquisto di natanti cabinati per il pernottamento; l’assistenza tecnica al coordinamento dei consorzi del lago di Como per la definizione di pacchetti turistici e la gestione del prodotto. La seconda azione si sviluppa attraverso lo studio di fattibilità del prodotto, lo studio di fattibilità per la realizzazione di un centro termale polivalente, l’organizzazione di un corso di formazione per gli operatori educativi operanti nella provincia di Lecco sui temi del turismo, l’attivazione dei servizi di animazione turistica per l'infanzia, l’assistenza tecnica per la creazione del club di prodotto per il benessere, delle azioni di marketing operativo. Ad esse va ad aggiungersi la realizzazione del Centro Termale Polivalente.

L’analisi del Quadro strategico - Rete ecologica, del quale se ne riporta di eseguito un estratto non in scala, evidenzia come la maggior parte del territorio terrestre di Varenna sia classificato come “matrice naturale”, ovvero è considerato un’area di importanza primaria per la biodiversità. Le porzioni di territorio a ridosso delle aree urbanizzate, ovvero di quelle aree considerate come “sorgenti areali di pressione” sono classificate “Elementi Naturali Marginali” (Biotopi/ecotoni naturali di ridotte dimensioni o a carattere puntiforme, interclusi nella matrice antropogenica). Comprendono ambiti di estremo valore naturalistico, accresciuto dal loro carattere di residualità frammentata da zone classificate come “sorgenti areali di pressione” corrispondenti ai nuclei urbani. Le zone individuate come “Elementi Naturali Marginali” sono classificate come “Zone tampone” (Settori territoriali contraddistinti da una forte eterogeneità strutturale che si interpongono tra le core areas (Matrice Naturale, Sistemi Nodali Primari e Sistemi Nodali Secondari) e le zone a maggiore artificializzazione, costituendo un elemento di protezione e mitigazione dei fattori di pressione antropica). Sul territorio comunale di Varenna non sono presenti Aree di riequilibrio ecologico.

Le recenti disposizioni regionali relativamente alla “Rete Ecologica Regionale” di cui alla d.g.r.n.8/10962 del 30 dicembre 2009 classificano il territorio comunale di Varenna negli elementi di primo e secondo livello della Rete Ecologica Regionale. La maggior parte del territorio comunale si inserisce negli elementi di primo livello.

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Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Adeguamento alla L.R. 11 marzo 2005

QUADRO STRATEGICO RETE ECOLOGICA

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Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Adeguamento alla L.R. 11 marzo 2005

Scenario 6 Il sistema ambientale

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eda n.68 - Settore Grigne)

Rapporto ambientale finale

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS RETE ECOLOGICA REGIONALE (Sch PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) (LC) VARENNA DI COMUNE DEL TERRITORIO DEL GOVERNO DI PIANO

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4.1.1 IL PAESAGGIO LARIANO DEL PTCP Il contesto paesaggistico che caratterizza il territorio comunale di Varenna è analizzata tra gli elaborati specifici costituenti il PTCP, in particolare: il Quadro di riferimento paesaggistico provinciale e indirizzi di tutela, le tavole scenario 9A, 9B e 9C e le Norme di Attuazione. L’elaborato Quadro di riferimento paesaggistico e indirizzi di tutela analizza il paesaggio provinciale assumendo come entità di riferimento le Unità di paesaggio (cartografate nelle tavola Scenario 9A), riferendo ad esse sia alcuni degli Ambiti paesaggistici e dei Sistemi paesistici in esse ricompresi che gli Elementi costitutivi che le strutturano. Il territorio comunale di Varenna è interessato da due Unità di paesaggio, cartografate nelle tavola Scenario 9A e del quale si riporta un estratto nelle pagine seguenti. A ciascuna delle Unità di paesaggio sono riferiti uno o più Ambiti paesaggistici.

UNITÀ DI PAESAGGIO AMBITO PAESAGGISTICO Il lago e i paesaggi insubrici • Il Lario - il ramo di Lecco e le sponde orientali comasche • D2 - Le pendici del Monte Fopp e del Monte Parolo Il lago e i paesaggi insubrici - rurale • , Mandello e Lierna • Varenna e Il lago e i paesaggi insubrici - urbano • Abbadia Lariana, Mandello e Lierna • Varenna e Bellano Le dorsali e i sistemi del rilievo alpino • A4 - Il sistema della Grigna - dal Sasso di San Defendente al M.Coltignone

Inoltre per ciascuna unità di paesaggio sono stati definiti Sistemi paesistici che evidenziano il “valore relazionale” esistente tra alcuni particolari elementi costituenti il paesaggio. Nelle unità di paesaggio che caratterizzano il territorio comunale di Varenna troviamo i seguenti sistemi paesistici, classificati in categorie omogenee rispetto alla formulazione dei relativi indirizzi di tutela paesistica e distinti in sistemi naturali, insediativi, architettonici e agrari.

UNITÀ DI PAESAGGIO SISTEMA PAESISTICO Il lago e i paesaggi insubrici • Sistemi naturali: lacustri, residuali • Sistemi insediativi: di conoide, rivieraschi • Sistemi architettonici: fortificati, dell’architettura religiosa, della archeologia industriale, delle ville • Sistemi agrari: dei terrazzamenti, agrari di conoide Le dorsali e i sistemi del rilievo alpino • Sistemi naturali: delle vette e delle sommità collinari • Sistemi insediativi: di versante, di altopiano sella terrazzo

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• Sistemi architettonici: dell’architettura religiosa • Sistemi agrari: degli alpeggi e maggenghi

Per quanto riguarda il comune di Varenna i sistemi paesistici che caratterizzano il territorio sono i sistemi naturali lacustri, i sistemi insediativi rivieraschi, i sistemi architettonici fortificati, dell’architettura religiosa, delle ville. Il PTCP, per ciascuna unità di paesaggio e per ogni sistema paesistico individua delle criticità e degli indirizzi di tutela suddivisi in riferimento agli aspetti del paesaggio naturale e del paesaggio antropico.

ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PAESAGGIO Gli elementi costitutivi del paesaggio rappresentano gli elementi del paesaggio di valenza naturale e storico-culturale che connotano e caratterizzano l’immagine del paesaggio stesso; essi sono suddividi in due macrocategorie: gli elementi naturali, a loro volta distinti in geomorfologico, idrografici e vegetazionali, e gli elementi antropici riferiti sia al paesaggio costruito che a quello agrario. Per tutte le categorie di elementi costitutivi del paesaggio il PTCP individua gli elementi di criticità e degli indirizzi di tutela generali e, in alcuni casi, specifici per ciascuna tipologia di elemento. Per quanto riguarda il territorio comunale di Varenna nel PTCP si individuano gli elementi riportati di seguito: • emergenze geomorfologiche: Castello di Vezio, Cascata di Fiumelatte • punti panoramici: Castello di Vezio • centri e nuclei storici: Fiumelatte, Olivedo e Varenna • beni storico-culturali: Castello di Vezio, Villa Monastero, Chiesa prepositurale di San Giorgio, Villa Cipressi, Chiesa di S. Giovanni Battista, Villa Venini Mapelli, Imbarcadero, Oratorio di Santa Maria delle Grazie, Incubatoio De Marchi, Villa Capoana, Fontana con cascata, Architettura del Lavoro, sepolcro del medico Giorgio De Pino. Si segnala che attualmente il PTCP riconosce come beni storico-culturali oggetto di tutela solamente il Castello di Vezio, La Villa Monastero, la Chiesa prepositurale di San Giorgio, la Villa Cipressi, la Chiesa di S. Giovanni Battista, la Villa Venini-Mapelli. La tutela degli altri beni storico-culturali presenti sul territorio di Varenna è quindi affidata, ad una scala di maggior dettaglio, allo strumento urbanistico comunale. • luoghi dell’identità: Villa Monastero, Villa Cipressi, Lungolago. Varenna, Fiumelatte, Battaglia

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38 Estratto elaborato Scenario 9A “Unità di paesaggio” del PTCP. PTCP. paesaggio” del di 9A “Unità Scenario elaborato Estratto

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VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS

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VARENNA E IL PAESAGGIO DEL LARIO ORIENTALE L’elaborato del PTCP denominato Scenario 9B descrive il paesaggio della sponda orientale del Lago di Como e della sponda occidentale del Ramo di Lecco, sulla base di una lettura paesaggistica della riviera lariana del cosiddetto “ambito di primo affaccio”, che ha una profondità media di circa 1,5-2,0 km rispetto alla linea di costa, e del “fronte lago” inteso come la linea di margine tra terra e acqua. La lettura paesaggistica dell’ambito di primo affaccio, ovvero della porzione di territorio che si affaccia più direttamente sul lago e che quindi viene immediatamente percepita, è stata condotta individuando una decina di “ambiti elementari di paesaggio” a loro volta raggruppati in tre fasce: • centri storici, giardino o parco storico, urbanizzato (aree urbanizzate e insediate con continuità - fascia C); • urbanizzato diffuso, piana con presenza di urbanizzato diffuso, piana agricola, versante non terrazzato, versante terrazzato (aree di insediamento sparso o diffuso con prevalenza di spazi aperti - fascia B); • versante inagibile, versante degradato, alta naturalità (aree non insediate - fascia A). La mappatura degli ambiti elementari del paesaggio che costituisce un vero e proprio azzonamento del paesaggio è stata associata ad una lettura del “fronte lago”, effettuata individuando otto tipologie di fronte di affaccio sul lago: affaccio centro storico, giardino o parco storico, fronte urbanizzato, edificazione qualificata dal verde, fronte agrario, fronte con caratteri di naturalità, elemento detrattore a carattere lineare, fronte degradato.

Per quanto riguarda il Comune di Varenna, la maggior parte del territorio, ad eccezione delle aree urbanizzate in corrispondenza del centro storico dell’abitato principale di Varenna e degli abitati di Fiumelatte e di Pino, è caratterizzato da ambiti elementari di paesaggio afferenti alla fascia A (aree non insediate), ovvero aree meno idonee all’insediamento a causa dell’elevata acclività e della difficile accessibilità che, per lunghi tratti, lambiscono direttamente l’acqua.

Gli ambiti prevalenti, che suddividono in due zone abbastanza distinte il territorio comunale, sono: l’ambito “alta naturalità” che interessa la porzione centro-settentrionale del territorio, ovvero la zona più urbanizzata e sfruttata, caratterizzata da un fronte di affaccio sul lago con molteplici connotazioni: • affaccio del centro storico (centro storico di Varenna e di Fiumelatte), • giardino o parco storico (tratto Villa Cipressi e Villa Monastero), • edificazione qualificata dal verde (tratto in prossimità del centro storico di Fiumelatte), • fronte urbanizzato (tratto in corrispondenza degli abitati di Fiumelatte e di Pino). e l’ambito “versante inagibile” che interessa la parte meridionale del comune, ovvero in corrispondenza della zona più impervia e naturale del territorio, caratterizzato da un fronte di affaccio sul lago con caratteri di naturalità, ad eccezione di un breve tratto in corrispondenza della galleria ferroviaria che si connota un elemento detrattore a carattere lineare. In minima parte si rileva la presenza di questa tipologia di ambito elementare del paesaggio anche lungo la porzione di versante retrostante Villa Monastero e Villa Cipressi. L’orografia e la morfologia, per la maggior parte impervia, del territorio comunale limita l’ambito “versante terrazzato” (fascia B - aree di insediamento sparso o diffuso con prevalenza di spazi aperti) solo a due zone di scarsa estensione: una compresa tra il Torrente Fiumelatte e l’area urbanizzata dell’abitato omonimo e l’altra nella parte meridionale del territorio.

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Di seguito si riportano alcune immagini rappresentative del contesto paesaggistico del territorio comunale di Varenna in cui sono visibili gli elementi precedentemente indicati. Le immagini sono riportate percorrendo il territorio e la sponda lacustre da nord a sud.

AMBITI ELEMENTARI DI PAESAGGIO: “alta naturalità” e “centro storico” FRONTE AFFACCIO SUL LAGO: “affaccio centro storico”

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AMBITI ELEMENTARI DI PAESAGGIO: “alta naturalità” FRONTE AFFACCIO SUL LAGO: “giardino o parco storico”

AMBITI ELEMENTARI DI PAESAGGIO: “alta naturalità” FRONTE AFFACCIO SUL LAGO: “edificazione qualificata dal verde”

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AMBITI ELEMENTARI DI PAESAGGIO: “versante terrazzato” (in sx del T. Fiumelatte) “alta naturalità” (in dx del T. Fiumelatte) FRONTE AFFACCIO SUL LAGO: “affaccio centro storico” e “urbanizzato”

AMBITI ELEMENTARI DI PAESAGGIO: “urbanizzato” e “versante terrazzato” FRONTE AFFACCIO SUL LAGO: “urbanizzato”

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AMBITI ELEMENTARI DI PAESAGGIO: “urbanizzato diffuso” (a valle della SS36) e “alta naturalità” FRONTE AFFACCIO SUL LAGO: “urbanizzato”

AMBITI ELEMENTARI DI PAESAGGIO: “versante inagibile” FRONTE AFFACCIO SUL LAGO: “fronte con caratteri di naturalità”

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AMBITI ELEMENTARI DI PAESAGGIO: “versante inagibile” e “versante terrazzato” FRONTE AFFACCIO SUL LAGO: “fronte con caratteri di naturalità” “elemento detrattore a carattere lineare”

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4.1.2 GLI INDIRIZZI DI TUTELA DEL PAESAGGIO LARIANO DEL PTCP Per ciascuna fascia l’allegato 2 alle NdA del PTCP definisce alcune linee generali di comportamento finalizzate alla tutela paesaggistica del paesaggio lariano e delle quali tenere conto in fase di pianificazione. Gli indirizzi di tutela sono finalizzati alla salvaguardia dei due caratteri principali del paesaggio lariano, ovvero l’unicità e l’unitarietà, attraverso il controllo degli standard di qualità e l’attuazione di azioni finalizzata al riscatto della qualità che le trasformazioni recenti hanno determinato, favorendo ad esempio il restauro, il recupero, la ristrutturazione non invasiva. Essi devono essere assunti come criteri guida nelle scelte che attengono alla conservazione e alle trasformazioni del paesaggio riferibile al lago.

UNICITÀ E UNITARIETÀ DEL PAESAGGIO LARIANO Gli indirizzi riconoscono al paesaggio lariano gli attributi dell’unicità e dell’unitarietà, nei termini seguenti: il paesaggio del Lario è unico, in quanto prodotto della combinazione di una condizione naturale straordinariamente felice (la morfologia, il clima) e di una cultura materiale che ha saputo sfruttarne al massimo le risorse, al tempo stesso garantendone la conservazione nella lunga durata. L’unicità lo rende eccezionale e famoso nel mondo. Il paesaggio è unitario, cioè una sorta di insieme visuale e ambientale nel quale i comportamenti di ogni elemento influenzano tutti gli altri, più direttamente di quanto accada nella maggior parte del territorio. L’unitarietà, amplificando le relazioni tra le sue diverse parti, lo rende vulnerabile. L’unitarietà chiama in causa il metodo, ossia le procedure, sollecita livelli di condivisione delle scelte più elevati che in altri contesti meno interconnessi. L’unicità chiama in causa il merito delle scelte, impone limiti quantitativi e qualitativi severi al campo delle trasformazioni operabili. Ne discende quindi che le previsioni di piano comportanti alterazioni rilevanti, soprattutto se durature o permanenti, debbano essere soggette a un ampio grado di condivisone, sotto il profilo della loro ammissibilità paesaggistica, anche trascendente le strette competenze in materia urbanistica e concessoria. Ai fini delle determinazioni da assumere al riguardo, “si devono operare due ordini di distinzioni: da un lato circa le ragioni o cause delle trasformazioni stesse, dall’altro circa la qualità degli interventi. Per quanto riguarda il primo aspetto, dobbiamo distinguere le trasformazioni secondo il loro “interesse pubblico”, ovvero il grado di utilità o di necessità, in relazione alle esigenze proprie del nostro tempo e del nostro livello di sviluppo. Per quanto riguarda il secondo, dobbiamo invece valutare se e quanto gli interventi siano rispettosi del contesto ambientale e paesaggistico, quanto gusto e misura esprimano. Il PTCP propone criteri e strumenti per entrambi, con particolare riguardo al tema della qualità. Tra i criteri indicati dal PTCP vi è quello che “per il futuro, ci si deve impegnare a evitare singoli episodi edilizi fuori scala e di grande evidenza, e più in generale a limitare strettamente le nuove edificazioni in diretto rapporto con il lago. Queste dovrebbero essere riservate alle strutture di interesse pubblico e capaci, per la loro destinazione, di contribuire positivamente alla fruizione sostenibile del territorio.”

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Il PTCP riconosce peraltro che “non è da escludere a priori che ciò che di nuovo si realizza possa costituire un apporto positivo, anziché negativo o neutro, alla qualità del paesaggio. Anche la nostra epoca può aspirare a lasciare qualche segno positivo di sé alle generazioni future. E i progettisti dei nuovi interventi non devono essere costretti a un linguaggio architettonico convenzionale, ma possono legittimamente aspirare a essere protagonisti della ricerca architettonica del nostro tempo, anche la più avanzata e innovativa, purché sappiano interpretare creativamente lo spirito dei luoghi e contribuire così a quella “restituzione di qualità” di cui tanto si avverte l’esigenza. La verifica di tali requisiti, nei casi più impegnativi o controversi, potrà opportunamente essere affidata a un ampio dibattito pubblico.” Ritorna così il tema della condivisione, da promuovere attraverso opportune procedure di partecipazione. Gli Indirizzi richiamano quindi le indicazioni del PRP, che il PTCP assume e fa propri, con particolare riguardo al seguente: “la previsione di nuovi porti o approdi deve essere oggetto di attenta valutazione paesaggistica, con riferimento alle previsioni di sviluppo dell’intero bacino lacuale; comunque, la realizzazione di interventi relativi a nuovi approdi, nuovi porti o ampliamenti oltre il 20% di quelli esistenti, è subordinata all’attenta valutazione paesaggistica con province, parchi, comuni interessati e contermini, consorzi lacuali, anche tramite convocazione di specifica conferenza dei servizi, al fine di verificarne l’accettabilità dell’impatto (…) nonché la coerenza paesaggistica dell’intervento complessivo, porto o approdo e aree e strutture contermini, prevedendo del caso adeguati interventi e opere di integrazione e correlazione tra questi e il paesaggio urbano e naturale circostante.”

L’AMBITO DI PRIMO AFFACCIO E IL FRONTE LAGO In generale, è da considerare rigorosamente tutelato l’affaccio a lago dei centri, sia nelle parti più antiche (centri storici) sia in quelle caratterizzate dalla significativa presenza di giardini e di altre aree verdi. Nei tratti di fronte a lago di più recente urbanizzazione, si deve considerare attentamente l’alternanza dei pieni e dei vuoti, l’andamento dei profili altimetrici e l’armonizzazione delle forme architettoniche. Là dove vi sono tratti di paesaggio agrario tradizionale a diretto contatto con il lago, questa situazione dovrebbe di norma essere mantenuta, così come, ovviamente, nel caso di aree boscate o di altre aree con caratteri di naturalità. La parte interna delle piane, fino al piede dei pendii che le delimitano verso monte, è quella nella quale si concentra la maggior parte degli insediamenti rivieraschi ed è anche quella meno “sensibile” sotto il profilo paesaggistico nei suoi rapporti con il lago. I criteri di comportamento cui richiamarsi sono quindi di natura piuttosto urbanistica che specificamente paesaggistica, cioè attinenti all’organizzazione delle funzioni urbane e all’utilizzazione degli esigui spazi a disposizione.

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Immagine riportata negli Indirizzi

I compiti del PGT Con riferimento ai compiti del PGT, gli Indirizzi dispongono quanto segue. È’ essenziale che il PGT effettui un’attenta lettura dell’impianto storico dei borghi, che, come osservato nelle note relative alle unità tipologiche di paesaggio del PPR, presentano “connotati del tutto particolari, con andamenti e assi pedonali perpendicolari alla sponda e sistemazioni di edilizia gradonate degli insediamenti rivieraschi”. Resta in ogni caso essenziale il rispetto dei profili altimetrici dell’edificato, che impone di evitare l’inserimento di edifici o altri manufatti svettanti oltre il livello medio dei tessuti urbani circostanti. Ciò vale indipendentemente dalla collocazione entro o fuori la fascia di salvaguardia paesaggistica di 300 metri. La presenza di due diversi regimi normativi nella piana, senza alcun riferimento alla sua forma e dimensione, se interpretata meccanicamente, rischia di costituire piuttosto un ostacolo che un aiuto alla corretta gestione della stessa. La valutazione dell’impatto paesaggistico dei progetti di trasformazione Con riferimento alla valutazione dell’impatto dei progetti di trasformazione sotto il profilo paesaggistico, ai sensi della Parte IV - Esame paesistico dei progetti della normativa del PTPR/PPR, le NdA del PTCP (art. 52) specificano che si farà esplicito riferimento ai seguenti tre criteri di valutazione: - rapporto di intervisibilità con il lago; - rapporto con i percorsi di rilevanza paesaggistica; - rapporto con il contesto locale”

dott. ing. Claudia Anselmini 47 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

48 9B “Il paesaggio del Lario Lario del 9B “Il paesaggio Scenario elaborato Estratto PTCP. del Orientale”

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4.1.3 DEGRADO PAESAGGISTICO Oltre che dagli elementi di valore, le condizioni paesistiche sono date anche dagli ambiti di degrado paesistico. In riferimento a questo aspetto il PTCP, nell’elaborato “Quadro di riferimento paesaggistico provinciale e indirizzi di tutela” individua le aree di criticità principalmente in corrispondenza degli ambiti sciistici, delle attività minerarie e di cava, dei luoghi caratterizzati dalla diffusa presenza di impianti a fune e di ripetitori; per ciascuna di questa tipologia di aree di criticità il PTCP definisce una serie di azioni/interventi di riqualificazione/valorizzazione.

Per quanto riguarda il territorio comunale di Varenna non si rileva la presenza di alcuna delle aree di criticità sopracitate.

L’elaborato grafico del PTCP denominato Scenario 9C “Il rischio del degrado paesaggistico” evidenzia una serie di elementi indici di un degrado paesaggio esistente e/o in evoluzione. Nel comune di Varenna, si rileva la presenza di alcune elementi considerati indici di un degrado paesaggistico esistente (elettrodotto) e/o in evoluzione, quali: aree a rischio di degrado da sottoutilizzo, abbandono o dismissione, aree a colture specializzate (olivi e vigneti) a rischio di degrado da trasformazioni della produzione agricola, aree di espansione che potrebbero comportare un degrado dovuto a processi di urbanizzazione / infrastrutturazione.

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4.2 VINCOLI PAESAGGISTICI

Sono stati esaminati i vincoli di tipo paesaggistico che insistono sul territorio, definiti dal D.Lgs.42/2004 e dal Piano Territoriale Paesistico Regionale del P.T.R.. Per l’individuazione di tali vincoli si è fatto riferimento al sistema regionale S.I.B.A. del quale di seguito si riporta l’estratto dell’elenco dei vincoli insistenti sul territorio comunale di Varenna. Nello specifico il territorio comunale è attualmente sottoposto a tutela paesistica per tutta la sua estensione. In particolare esso è completamente tutelato ai sensi del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n.42, art.136, comma 1, lettere c) e d) - "Bellezze d'insieme: le bellezze panoramiche considerate come quadri naturali e così pure quei punti, di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze” così come stabilito dai seguenti atti successivi:

• Decreto Ministeriale 15 aprile 1958 che ha decretato che: “… la fascia costiera del lago di Como, sita nel territorio dei comuni di , Torno, , Pognana, , , Bellagio, Oliveto Lario, , , , Lecco, Abbadia Lariana, Mandello Lario, Lierna, Varenna, Varenna, Bellano, Dervio, Dorio, Colico e compresa fra il lago e le strade statali e provinciali nei tratti Blevio-Bellagio, Bellagio-Lecco e Lecco-Sorico, ha notevole interesse pubblico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497 ed e' quindi sottoposta a tutte le disposizioni contenute nella legge stessa …” per la seguente motivazione: “… la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché oltre a formare un quadro naturale di non comune bellezza panoramica, offre un susseguirsi di punti di vista accessibili al pubblico dai quali si può godere lo splendido scenario del lago di Como, dei paesi della sponda opposta, dei colli, delle prealpi e delle alpi”.

• Decreto Ministeriale 24 luglio 1964 che ha decretato che: “… la zona sita nel territorio del comune di Varenna sita a monte della strada costiera, sul lago di Como, delimitata nel modo che segue: a monte, tracciato della ferrovia Milano-Sondrio; a sud, dalla quota 221, punto di ingresso della linea in galleria; a nord, punto cui la linea corre parallela alla strada nazionale n. 36 in corrispondenza dell'innesto della strada proveniente da quota 353 con la nazionale; a valle, strada nazionale n. 36 del lago di Como e dello Spluga, ha notevole interesse pubblico ai sensi della legge 29 giugno 1939, numero 1497, ed e' quindi sottoposta a tutte le disposizioni contenute nella legge stessa …” per la seguente motivazione: “… la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché presenta punti di vista, accessibili al pubblico, dai quali si gode la visione del centro del lago sottostante, che è il punto più suggestivo del lago di Como, ed i pittoreschi paesi costieri delle sponde opposte”.

• Decreto del Presidente della Giunta Regionale 10 settembre 1980 che ha decretato che: “art.1 - Riveste notevole interesse pubblico, ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497, art.1, numeri 3) e 4) ed è, quindi sottoposta a tutte le disposizioni contenute nella legge stessa, l'intero territorio del comune di Varenna così delimitato: a nord dalla linea di confine con il comune di Varenna; a sud dalla linea di confine con il comune di Lierna; a est dalla linea di confine con i comuni di Varenna ed Esino Lario; a ovest dal limite del vincolo precedente costituito dalla linea ferroviaria Milano-Sondrio, a partire da nord fino a quota mt. 221 e poi, verso sud, dalla strada nazionale n°36 del lago di Como”. per la seguente motivazione: “… la zona predetta ha notevole interesse pubblico, perché presenta caratteristiche di grande valore paesistico formando il complesso della valle dell'Esino, costituito dalla conca di Varenna e Varenna, chiusa a sud dalla tipica collina di Vezio, dalla cui cima dominano un'antica torre ed un caratteristico nucleo abitato; ………….; nella conca inferiore, gli insediamenti di carattere tradizionale sono ambientalmente fusi con la vegetazione di roverelle, carpini e ulivi; nell'ambito dei centri maggiori il paesaggio si arricchisce di essenze introdotte da tempo, quali il cipresso, il macrocarpa, il cedro deodara; considerati i molteplici punti di vista accessibili al pubblico, costituiti da strade e punti di belvedere dai quali e' possibile godere il quadro panoramico descritto”.

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Gli altri vincoli vigenti sono visibili nello stralcio di seguito riportato. Si sottolinea che l’utilizzo dello strumento S.I.B.A. si prefigura in questo contesto utile per la visualizzazione e l’identificazione dei vincoli preliminare. Sarà la cartografia di riferimento del P.G.T. ad avere valore esaustivo e di conferma o rettifica dei limiti qui tracciati.

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m) fiumi (150 rispetto Area di LEGENDA insieme Vincoli B. Corsi d'acqua vincolati Laghi m) (300 laghi rispetto Aree di Parchi Vincoli Parchi boschi e da foreste da coperti Territori Boschi art. - montagna naturalita' della Ambiti di elevata 17 PP

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4.3 IL PIANO GENERALE DI INDIRIZZO FORESTALE DELLA COMUNITA’ MONTANA VALSASSINA VALVARRONE VAL D’ESINO E RIVIERA

La Legge Regionale n. 27 del 28/10/2004 istituisce il Piano generale di Indirizzo Forestale quale strumento pianificatorio che accerta, coordina ed elabora dati ed informazioni relative ai beni forestali ed indica le metodologie d’intervento ed i mezzi necessari per il loro finanziamento. Il Piano di Indirizzo Forestale costituisce uno strumento di analisi ed indirizzo per la gestione dell'intero territorio forestale ad esso assoggettato, oltre che strumento di raccordo con la pianificazione territoriale.

La Viabilità AgroSilvoPastorale La viabilità di servizio agrosilvopastorale, non prevista dal “Nuovo Codice della Strada” (DL 285/1992), è così definita dalla Legge Regionale 10 del 1998: • strada interpoderale “se collega alle strade locali del Comune le aziende agro-silvo • strada silvo-pastorale “se collega alle rete interpoderale o locale del Comune aree forestali o pascolive e non è soggetta al pubblico transito”. Per quanto attiene la definizione di viabilità agro-silvo-pastorale data dalla nuova legge regionale n° 27 del 28.10.2004, l’art. 21, comma 1, la definisce come “infrastrutture finalizzate ad un utilizzo prevalente di tipo agro-silvo-pastorale, non adibite al pubblico transito”. La viabilità agro-silvo-pastorale (VASP) è costituita da strade ubicate nelle aree montane e collinari che non sono adibite al pubblico transito e non collegano centri abitati; realizzate prevalentemente in fondo naturale e che svolgono spesso contemporaneamente molteplici funzioni in campo agricolo e forestale e in subordine. La viabilità agro-silvo-pastorale della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera è pianificata dal documento cosiddetto V.A.S.P. il quale viene aggiornato annualmente. La Comunità Montana, ai sensi della L.R.10/98, individua una classificazione delle strade agro-silvo-pastorali mediante il cosiddetto fattore di transitabilità.

4.4 IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DEL PARCO REGIONALE DELLA GRIGNA SETTENTRIONALE

Il Decreto Legislativo 42/2004, modificato dal Decreto legislativo 157/2006, identifica le aree tutelate a”beni paesaggistici” di cui fa parte il parco della Grigna Settentrionale. Tutto il territorio del parco è interessato da numerosi vincoli sovrapposti che si vanno ad aggiungere a prescrizioni ulteriori di origine comunitaria di SIC e ZPS che insistono sul territorio. L’Ente Parco della Grigna Settentrionale ha redatto ad oggi un Piano Territoriale di Coordinamento al fine, oltre che di inquadrare e caratterizzare le componenti naturalistiche

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale principali, di dotarsi di indirizzi per le previsioni pianificatorie sovracomunali e comunali (per quei comuni il cui territorio ricade all’interno del parco istituito). Il Piano attualmente non è ancora stato definitivamente approvato e dunque non risulta essere vigente, inoltre, gli interventi proposti sono di modesta entità e tali da non interessare l’ambito di piano. In generale il PTC del parco è istituito per perseguire le seguenti finalità: • la conservazione di specie animali e vegetali, di associazioni vegetali o di foreste, di singolarità geologiche, di formazioni paleontologiche, di comunità biologiche, di biotipi, di processi naturali, di equilibri idraulici ed idrogeologici; • la tutela della biodiversità e dell’equilibrio ecologico complessivo del territorio; • la salvaguardia e la valorizzazione di valori paesaggistici del territorio, di testimonianze storiche dell’antropizzazione, di manufatti e sistemi insediativi rurali; • la promozione dell’attività agro-silvo-pastorali tradizionali, dell’artigianato tipico e di altre attività anche sperimentali idonee a favorire la crescita sociale, economica e culturale delle comunità insediate; • la fruizione turistica, culturale, didattica e ricreativa, in forme compatibili con la difesa della natura e del paesaggio. Attualmente si segnala che con Deliberazione dell’Assemblea Comunitaria in data 15/12/2011 n. 32, è stato adottato il Piano di Gestione del SIC IT20300001 Grigna Settentrionale, ai sensi del DPR 8 settembre 1997, n357.

4.5 IL PIANO PROVINCIALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI (P.P.G.R.)

In adempimento alla L.R.n.21 del 1 luglio 1993 la Provincia di Lecco ha provveduto all’elaborazione del proprio piano di gestione dei rifiuti e con la deliberazione del Consiglio Provinciale n.62 del 27/10/2008 viene adottato il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (P.P.G.R.). Successivamente il piano è stato integrato a seguito delle prescrizioni regionali di cui alla deliberazione n.8/10102 del 7 agosto 2009 e quindi nuovamente adottato con deliberazione del Consiglio Provinciale n.56 del 28/09/2009 e trasmesso alla Regione Lombardia ai fini dell’approvazione. Attualmente il piano è in attesa dell’approvazione regionale. Il P.P.G.R. costituisce il documento di analisi e programmazione della gestione dei rifiuti Urbani e Speciali a livello provinciale, nel rispetto delle linee guida prefissate dalla Regione nel proprio documento di pianificazione (Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti) al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati. Gli obiettivi che il piano si propone possono essere così riassunti: autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti, riduzione delle quantità complessivamente prodotte mediante una raccolta differenziata spinta, una produzione di energia elettrica e termica ottenute prioritariamente dall’incenerimento della sola frazione residuale e dei rifiuti non ulteriormente recuperabili, una produzione di compost da utilizzare in agricoltura e nei recuperi ambientali, contenimento dei costi complessivi di gestione dei rifiuti urbani, individuazione di localizzazioni di impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti coerenti con le previsioni della pianificazione sovraordinata e che consentano di minimizzare le problematiche connesse alla realizzazione e all’esercizio degli impianti in un’ottica di equa distribuzione dei carichi ambientali e nel rispetto del principio di prossimità. 4.6 IL PIANO D’AMBITO

Il Piano di gestione del bacino idrografico, quale stralcio di settore del Piano di bacino previsto all'art.17 della Legge 183 del 18 maggio 1989 sulla difesa del suolo, è costituito dall’“Atto di Indirizzi per la politica di uso e tutela delle acque”, approvato con la Delibera del Consiglio Regionale n.VII/1048 del 28 luglio 2004 e dal “Programma di Tutela e Uso

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale delle Acque” (PTUA), approvato definitivamente con la Deliberazione della Giunta Regionale n.8/2244 del 29 marzo 2006 a seguito degli indirizzi espressi nei pareri di conformità emessi dalle due Autorità di Bacino insistenti sul territorio lombardo (l'Autorità di Bacino nazionale del Fiume Po e l'Autorità interregionale del Fissero – Tartaro - Canal Bianco). Ciascun Ente, Regione stessa, Provincie, Comuni, Arpa, enti gestori delle aree protette, Autorità d’Ambito, consorzi di bonifica e di irrigazione, anche attraverso i propri strumenti pianificatori e di gestione, concorrono a perseguire gli obiettivi preposti dal PTUA ad essi sovraordinato. Gli obiettivi generali del Piano di Gestione del bacino idrografico sono i seguenti: • promuovere l’uso razionale e sostenibile delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili; • assicurare acqua di qualità, in quantità adeguata al fabbisogno e a costi sostenibili per gli utenti; • recuperare e salvaguardare le caratteristiche ambientali delle fasce di pertinenza fluviale e degli ambienti acquatici; • tutelare in modo prioritario le acque sotterranee e i laghi, per la loro particolare valenza anche in relazione all’approvvigionamento potabile attuale e futuro; • destinare alla produzione di acqua potabile tutte le acque superficiali oggetto di captazione a tale fine e quelle previste quali fonti di approvvigionamento dalla pianificazione; • perseguire l’idoneità alla balneazione per tutti i laghi significativi e per i corsi d’acqua emissari dei grandi laghi prealpini; • designare quali idonei alla vita dei pesci i grandi laghi prealpini e i corsi d’acqua aventi stato di qualità buono o sufficiente; • definire e proteggere gli usi non convenzionali delle acque e dell’ecosistema ad esse connesso, quali gli usi ricreativi, la navigazione e l’ambiente naturale; • incentivare le iniziative per aumentare la disponibilità, nel tempo, della risorsa idrica. In particolare le Autorità d’Ambito: • propongono alla Regione l’integrazione, la ridefinizione e la verifica dell’elenco delle acque superficiali utilizzate per la produzione di acqua potabile per i servizi di acquedotto; • propongono ai Comuni l’integrazione e la modifica delle zone di tutela assoluta e di rispetto; • propongono alla Regione l’aggiornamento delle zone di protezione delle acque sotterranee; • elaborano programmi per individuare i settori in cui è possibile ottimizzare i costi – benefici degli interventi per ridurre le perdite nelle fasi di adduzione e di distribuzione dell’acqua potabile; • valutano, nei Piani d’ambito, gli assetti depurativi che coinvolgono le aree di interesse comunitario (SIC e ZPS), in modo da limitare l’incidenza sull’ambiente degli impianti, delle strutture di collettamento e degli scarichi. E’ il Piano d’Ambito lo strumento di cui si dotano le Autorità d’Ambito per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal PTUA e per l’organizzazione, l’attivazione e il governo del servizio idrico integrato. Partendo dall’accertamento sullo stato delle opere e degli impianti e, quindi, dalla conoscenza della capacità produttiva delle strutture esistenti, il Piano d’Ambito consente di fissare gli obiettivi quantitativi e qualitativi dei servizi, di determinare gli investimenti necessari per raggiungerli, di decidere le condizioni tariffarie e l’affidamento del Servizio. Esso è costituito dai seguenti atti (art. 149 del D.Lgs. 152/2006) a. ricognizione delle infrastrutture;

dott. ing. Claudia Anselmini 57 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale b. programma degli interventi; c. modello gestionale ed organizzativo; d. piano economico finanziario Il piano interessante territorialmente il comune di Varenna è il Piano d’Ambito della Provincia di Lecco (ATO) il quale è stato recentemente aggiornato ed approvato dalla Conferenza dell'A.ATO nella seduta del 22.06.2010, con deliberazione n.62.05/2010. Il Piano d’Ambito è lo strumento fondamentale per l’organizzazione, l’attivazione e la gestione del servizio idrico; per ciascun comune il Piano d’Ambito contiene una serie di informazioni relativamente allo stato di efficienza e gestione del servizio idrico ed integrato, oltre che ad una serie di misure ed interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano stesso. La programmazione d’ambito individua una serie di obiettivi che, all’interno del piano d’Ambito, vengono suddivisi nei tre settori di cui si costituisce il Servizio Idrico Integrato, ovvero acquedotto, fognatura e depurazione. Obiettivi del piano d’ambito - Settore acquedotto: • O1. Soddisfazione della domanda - il servizio idrico deve essere erogato in modo diffuso su tutto il territorio e devono essere serviti almeno tutti i nuclei abitati di consistenza superiore ai 50 abitanti • O2. Contenimento delle perdite dalla rete di acquedotto - a fronte dei crescenti consumi di risorsa idrica è necessario un contenimento delle perdite dell’acqua captata e distribuita dagli acquedotti mediante innanzitutto la quantificazione delle perdite al fine di intervenire nel modo più efficace possibile ove sia maggiormente necessario • O3. Uso consapevole della risorsa idrica - utilizzo parsimonioso della risorsa idrica o nell’implementazione di sistemi, sia pubblici (realizzazione di reti duali, riutilizzo delle acque reflue) che privati (reti duali interne agli edifici, riciclo delle acque nei cicli produttivi), che consentano un utilizzo multiplo della risorsa o comunque l’utilizzo di acqua di un livello qualitativo non superiore a quello richiesto per l’uso a cui è destinata (es. attuazione di politiche edilizie attente all’utilizzo delle acque meteoriche) • O4. Continuità nell’erogazione della risorsa idrica - il servizio della rete acquedottistica deve essere erogato con continuità tutti i giorni dell’anno, ventiquattro ore su ventiquattro, salvo per l’esecuzione di interventi di manutenzione o il verificarsi di cause di forza maggiore • O5. Qualità dell’acqua distribuita - l’acqua distribuita deve essere potabile, ovvero possedere i requisiti stabiliti dal D.Lgs. 2 febbraio 2001 n.31 Obiettivi del piano d’ambito - Settore fognatura: • O1. Soddisfazione della domanda - la rete fognaria deve essere distribuita in modo diffuso su tutto il territorio e devono essere serviti almeno tutti i nuclei abitati di consistenza superiore ai 50 abitanti • O7. Riduzione dell’inquinamento determinato dalle fognature - è necessario un contenimento delle perdite delle reti fognarie mediante innanzitutto la quantificazione delle perdite al fine di intervenire nel modo più efficace possibile ove sia maggiormente necessario • O7. Controllo degli scarichi recapitati in pubblica fognatura - necessità di organizzare un’attività di monitoraggio sugli scarichi Obiettivi del piano d’ambito - Settore depurazione: • O1. Soddisfazione della domanda • O6. Qualità dell’acqua scaricata - le acque scaricate devono rispettare i parametri definiti al fine di conseguire gli obiettivi di qualità ambientale individuati dalla normativa vigente Obiettivi comuni ai servizi di acquedotto, fognatura, depurazione: • O8. Qualità del servizio all’utenza - predisposizione ed adozione della carta del servizio da parte del gestore

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• O9. Economicità del servizio (Politica tariffaria) • O10A. Miglioramento dell’efficienza: cooperazione tra gli enti locali ricadenti nel medesimo ambito territoriale ottimale (Autorità d’ambito) • O10B. Miglioramento dell’efficienza: industrializzazione del servizio (Modello gestionale) I contenuti di tale documento sono stati analizzati quale riferimento per la definizione degli obiettivi della pianificazione e programmazione urbanistica. Esso consente di individuare la presenza di infrastrutture sia della rete fognaria (depuratori, scarichi a lago) che della rete acquedottistica (derivazioni da lago e pozzi ad uso potabile), al fine di valutare la compatibilità delle azioni di piano previste con la presenza delle strutture ad uso pubblico del servizio idrico integrato.

4.7 IL PIANO ITTICO PROVINCIALE

In Regione Lombardia l’attività di gestione della fauna ittica e della pesca sono principalmente disciplinate dai seguenti strumenti normativi: la L.R. n.31 del 05/12/2008 “Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale”, il R.R. n.9 del 22/05/2003 “Attuazione della L.R. 30 luglio 2001 n.12 “Norme per l’incremento e la tutela del patrimonio ittico e l’esercizio della pesca nelle acque della Regione Lombardia””, il Documento Tecnico Regionale per la gestione ittica, approvato con D.G.R.n.7/20557 dell’11 febbraio 2005, una serie di ulteriori provvedimenti specifici della Giunta Regionale ed infine la normativa riguardanti le aree protette in cui, talvolta, sono esplicitati prescrizioni e vincoli relativi alla gestione dell’ittiofauna. La L.R. n.31 del 05/12/2008, all’art.138 prevede che ciascuna Provincia deve provvedere alla predisposizione del Piano Ittico Provinciale (P.I.P.) e della Carta delle Vocazioni Ittiche. Il Piano Ittico e la Carta Ittica sono gli strumenti attraverso i quali la Provincia stabilisce le proprie strategie di gestione della fauna ittica e dell'attività di pesca. La Provincia di Lecco ha avviato la completa revisione del proprio Piano Ittico, che si intende concludere nel corso del 2012; attualmente è in corso la procedura di VAS. Ai fini della presente analisi si è quindi proceduto all’analisi dei documenti disponibili redatti nel 2008, ovvero della Relazione di Piano con una serie di tavole grafiche e della Carta delle Vocazioni Ittiche, del Documento di Scoping e dello Studio di Incidenza. Il piano non consiste in una pura regolamentazione dell’attività di pesca (dilettantistica e/o professionale) ma è un documento di raccordo tra i vari aspetti di tutela degli ambienti acquatici, partendo dal principio che la tutela della fauna ittica non può prescindere dalla conservazione degli habitat d’acqua dolce, da un uso razionale ed equo della risorsa idrica nonché dal raccordo tra i diversi atti di pianificazione che possono indurre effetti negativi sulla gestione e sullo stato di corpi idrici. Per tale motivo si ritiene importante una sua analisi anche in sede di predisposizione di un Piano di Governo del Territorio e dunque della sua valutazione ambientale, visto lo sviluppo costiero del comune di Varenna e soprattutto vista la presenza a Fiumelatte dell’importante incubatoio della fauna ittica di rilevanza provinciale. Il Piano Ittico Provinciale si configura come un piano di settore del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale in quanto gli effetti delle disposizioni e delle azioni previste hanno una ricaduta tale da influenzare anche gli obiettivi e le attività della pianificazione territoriale sottordinata. Nella Relazione del Piano Ittico provinciale sono illustrati i contenuti e gli obiettivi del piano provinciale. Gli obiettivi generali del Piano sono: • la tutela ed il miglioramento degli ecosistemi acquatici nelle loro caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e territoriali;

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• il mantenimento della naturale capacità di auto-depurazione dei corpi idrici e dell’attitudine a sostenere comunità animali e vegetali ampie e diversificate. Gli obiettivi specifici del Piano Ittico Provinciale possono essere riassunti nei seguenti: • l’integrazione della pianificazione ittica all’interno dei programmi di tutela delle acque, anche sulla base del recente ruolo attribuito alle comunità ittiche nella valutazione della qualità ecologica dei corpi idrici; • l’avvio di una pianificazione della gestione delle acque correnti e dei bacini idrici che privilegi la tutela della riproduzione naturale e la vita della fauna ittica; • la tutela delle specie ittiche autoctone, con particolare riferimento a quelle di interesse per la conservazione della biodiversità; • la gestione delle specie ittiche alloctone integrate nelle attuali biocenosi e indispensabili per il sostentamento dell’attività di pesca professionale; • il contenimento delle specie ittiche alloctone non integrate nelle attuali biocenosi; • l’individuazione di un possibile punto di equilibrio fra le popolazioni ittiche, le specie ornitiche ittiofaghe e le attività di pesca; • lo sviluppo e la regolamentazione dell’attività di pesca dilettantistica come attività ludico-ricreativa; • la valorizzazione e la razionalizzazione dell’attività di pesca professionale, in termini di sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche; • l’individuazione dei fattori in grado di impedire la piena funzionalità dei corpi idrici o tali da condizionarne negativamente la qualità (discontinuità, flussi di inquinanti, mancanza di un adeguato apporto idrico, ecc.) e l’identificazione delle linee d’intervento e delle possibili azioni di mitigazione; • le strategie più opportune al fine di perseguire la massima liberalizzazione delle acque intercluse nei diritti esclusivi di pesca. Per il complesso del reticolo idrografico di competenza il Piano Ittico Provinciale deve prevedere: • i criteri per l’istituzione delle zone di protezione, di ripopolamento e di tutela ittica nonché per la definizione della loro durata; • le particolari regolamentazioni di tratti di corpi d’acqua che permettono il raggiungimento di finalità di miglioramento, incremento o difesa della fauna ittica nonché di programmazione e gestione della pesca professionale e di controllo del prelievo; • i criteri per la programmazione dei ripopolamenti di fauna ittica e l’elenco delle specie utilizzabili; • i criteri per la concessione di acque a scopo di pescicoltura, acqua-coltura o gestione particolare della pesca; • i criteri per l’istituzione di tratti di acque da destinare in via esclusiva la pesca a mosca, con coda di topo e con la tecnica catch and release; • l’indicazione, a fini conoscitivi, delle acque interessate da diritti esclusivi di pesca, da diritti demaniali esclusivi di pesca, da usi civici, ovvero da altri vincoli di riserva di pesca di qualsiasi natura; • le eventuali espropriazioni e le convenzioni inerenti a diritti esclusivi di pesca; • l’utilizzazione dei diritti demaniali esclusivi di pesca; • i criteri per l’istituzione di tratti di acque da destinare allo svolgimento delle gare e manifestazioni di pesca; • le modalità organizzative della vigilanza a tempo pieno sulla pesca; • la previsione su base triennale dei mezzi finanziari necessari per la gestione del Piano provinciale. Inoltre per ciascun corpo idrico (laghi e corsi d’acqua) di interesse ittico o un suo tratto omogeneo il Piano prevede:

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• la vocazione ittica potenziale in base alle caratteristiche mesologiche, chimico-fisiche e biologiche ed alla possibilità di mitigazione o rimozione delle eventuali alterazioni ambientali; • gli obiettivi specifici perseguiti dal Piano in funzione della categoria di appartenenza del corpo idrico di interesse ittico ed in particolare: per le acque di pregio ittico, la tutela delle comunità residenti, con particolare attenzione alle eventuali specie di interesse per la conservazione della biodiversità, nonché il mantenimento di forme di pesca dilettantistica o professionale che permettano il raggiungimento di tali obbiettivi; per le acque di pregio ittico potenziale, il ripristino dell’idoneità a sostenere comunità ittiche equilibrate ed in grado di riprodursi naturalmente, e/o specie per la conservazione della biodiversità, nonché il mantenimento di forme di pesca dilettantistica o professionale che permettano il raggiungimento dei predetti obbiettivi; per le acque di interesse piscatorio, il mantenimento o il ripristino di condizioni di idoneità tali da garantire un soddisfacente esercizio della pesca dilettantistica o professionale; • le azioni di salvaguardia e riqualificazione ambientale opportune o necessarie per il conseguimento degli obiettivi specifici del piano, comprese quelle eventualmente previste da altre programmazioni della tutela delle acque ed in particolare: per le acque di pregio ittico e, se necessario, per quelle di pregio ittico potenziale, il mantenimento ed il potenziamento dei caratteri particolari dell’ecosistema che costituiscono gli habitat delle specie di interesse per la conservazione della biodiversità; per le acque di pregio ittico potenziale, la mitigazione o la rimozione delle eventuali alterazioni ambientali che penalizzano la vocazione di tali acque a sostenere la presenza di specie di interesse per la conservazione della biodiversità; per le acque di interesse piscatorio, la mitigazione o la rimozione delle eventuali alterazioni ambientali che penalizzano la vocazione di tali acque a sostenere comunità ittiche vitali in grado di garantire un soddisfacente esercizio della pesca dilettantistica o professionale; • le azioni di gestione faunistica opportune e necessarie per il conseguimento degli obiettivi specifici del Piano; • l’individuazione delle eventuali opere idrauliche trasversali ritenute causa di alterazioni ecologiche; • le eventuali espropriazioni o convenzioni di diritti di pesca, se presenti; • l’utilizzazione dei diritti demaniali esclusivi di pesca, se presenti; • i tratti ove inibire o limitare l’eventuale navigazione a motore; • i tempi e le modalità di verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati. La seconda parte della relazione allegata al Piano è dedicata all’illustrazione delle azioni di riqualificazione ambientale e di gestione faunistica, necessarie al ripristino delle condizioni di idoneità per lo sviluppo ed il mantenimento delle comunità ittiche, per ciascuno dei corpi idrici di interesse ittico. Per ciascuno dei corpi idrici, oltre ad una definizione della categoria di appartenenza del corpo idrico, vengono analizzati una serie di aspetti, ovvero l’apporto di inquinanti, lo status sanitario, i prelievi idrici, le modificazioni delle sponde e l’artificializzazione del regime idrologico, l’interruzione della continuità biologica, la navigazione a motore. Ai fini della presente valutazione ambientale, si è prestata particolare attenzione ai contenuti del piano relativi al Lago di Como, per quanto riguarda il Torrente Esino considerato tra i principali torrenti tributari del Lario. Il P.I.P. della Provincia di Lecco, classifica il Lago di Como come un corpo idrico di pregio ittico potenziale e definisce e analizza l’apporto degli inquinanti e lo status sanitario. Importanti indicazioni sono poi riportate in merito al problema dell’artificializzazione delle sponde e delle foci che generano interruzione alla continuità biologica.

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Ai fini del ripristino della continuità bilogica tra lago e corso d’acqua il Piano individua una serie di possibili interventi distribuiti sui vari corsi d’acqua tributari del lago, nelle zone in prossimità della foce. Tra gli altri è citato il Torrente Esino:

• la foce nel Lario del T. Esino è caratterizzata dalla presenza di una briglia insormontabile che, viste le ridotte dimensioni, potrebbe essere adeguatamente modificata, mentre maggiormente difficoltoso sarebbe la rinaturalizzazione dell’alveo nell’ultimo tratto che risulta essere notevolmente artificializzato;

Altre indicazioni riguardano i problemi arrecabili alla riproduzione ittica dalla navigazione a motore. Al fine di mitigare i danni in tal senso il Piano individua alcune operazioni che andrebbero messe in atto: • nei tratti del lago antistante le aree di “frega”, nei periodi “critici”, i pesanti mezzi della navigazione pubblica, almeno gli aliscafi, devono mantenere sia rotte meno parallele possibile alla riva sia velocità ridotte; • in fase progettuale e realizzativa di nuovi traghetti, battelli ed aliscafi occorre adottare soluzioni tecniche volte a minimizzare il moto ondoso prodotto dai natanti; • è necessario porre delle limitazioni alla navigazione da diporto, limitando il numero di imbarcazioni da diporto la cui eccessiva presenza nel bacino lariano crea seri problemi di traffico, soprattutto durante i fine settimana del periodo estivo; • è inoltre necessario porre delle limitazioni alla potenza delle imbarcazioni che, in alcuni casi, è sproporzionata rispetto alle dimensioni del lago.

Nella seconda parte il Piano si occupa della classificazione delle acque, dell’individuazione delle zone destinate alla protezione, al ripopolamento ed alla tutela ittica, alle gare e manifestazioni di pesca ed alle differenti forme di pesca. Sono state individuate le Zone di Protezione e ripopolamento (ZP) per la maggior parte concentrate lungo le sponde del Ramo di Lecco e le cinque Zone di Tutela ittica (ZT) uniformemente distribuite lungo tutta la sponda orientale del Lago di Como. Il Piano di ripopolamento, prevede un’attività di ripopolamento del Lago di Como basata principalmente sul Coregone Lavarello mediante gabbie sommerse opportunamente illuminate e secondariamente sul salmerino alpino. Il ripopolamento del Coregone Lavarello è l’attività principale attuata, ormai da sei anni, dall’incubatoio ittico di Fiumelatte.

L’incubatoio ittico “De Marchi” L’incubatoio di Fiumelatte è il principale Centro ittiogenico presente sul Lago di Como, storicamente utilizzato per la riproduzione e lo svezzamento dei coregoni e in seguito per la produzione di avannotti e novellame di trota fario; dopo un lungo periodo di inattività sta per essere riportato ad un livello operativo nel quadro di un articolato programma di cofinanziamento tra Provincia, Regione e Comunità Europea. L’incubatoio ittico di Fiumelatte, storicamente utilizzato per la riproduzione e lo svezzamento dei coregoni ed in seguito per la produzione di avannotti e novellame di Trota Fario, dopo un lungo periodo di inattività sta per essere riportato ad un livello operativo nel quadro di un articolato programma di cofinanziamento tra Provincia, Regione e Comunità Europea.

Gli istituti di tutela Ai fini della tutela, della salvaguardia e della gestione della fauna ittica che popola il lago, il Piano Ittico Provinciale ha individuato una serie di interventi finalizzati a tale scopo, tra cui la definizione dei cosiddetti “Istituti di tutela” mediante i quali alcune porzioni di

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale corpi idrico vengono sottratte al normale esercizio della pesca o comunque sono sottoposte a limitazioni. Gli “Istituti di tutela” si distinguono in: - “Zone di protezione e ripopolamento”: tratti di corsi d’acqua nei quali sussiste il divieto assoluto di pesca destinate a garantire la riproduzione naturale. Le aree in cui sono individuate tali zone presentano i seguenti requisiti: acque con parametri chimico-fisici e biologici tali da garantire un’elevata riproduttività ed un rapido accrescimento del novellame, sufficientemente protette dalla presenza di eccessive densità di predatori, portate idriche costanti o comunque compatibili a garantire l’idoneità ambientale, presenza di aree di riproduzione accertata o potenzialmente idonee, assenza o presenza ridotta e controllabile di fattori di alterazione ambientale, possibilità di miglioramento ambientale finalizzato all’incremento della capacità biogenica, accessibilità per il controllo e le eventuali operazioni di cattura e di ricerca. - “Zone di tutela ittica”: tratti delimitati di acque interne ove la pesca è vietata per determinati periodi; tali zone sono delimitate da particolari opere di protezione quali le legnaie o gli impianti artificiali di frega. Inoltre per quanto riguarda tali zone, oltre che delle condizioni ecologiche e della frequentazione dei pescatori, si dovrebbe tenere in considerazione anche gli effetti perturbativi di altre attività umane (es. navigazione a motore). - “Zone di pesca limitata”: zone in cui la pesca è consentita, ma con alcune limitazioni. I divieti vengono definiti di volta in volta e possono concernere tempi di pesca, regolamentazione e/o limitazione delle tecniche e degli attrezzi. L’istituzione di tali zone può avere anche una durata temporanea e può consentire di affrontare situazioni di occasionale emergenza. Tali aree di tutela, considerabili come elementi di criticità degni di tutela, sono state individuate e cartografate nello specifico per il tratto costiero del comune di Varenna.

Altri vincoli Il Piano Ittico Provinciale disciplina inoltre l’attività agonistica di pesca individuando una serie di zone adibite a gare e a manifestazioni di pesca, ovvero: “campi gara”, “zone destinate alla pesca subacquea”, “zone destinate alla pesca a mosca”, “zone a pesca facilitata”. Nell’ambito del PIP sono inoltre delimitate le acque interessate da vincoli di riserva di pesca, ovvero soggette a diritti esclusivi di pesca, ad usi civici, a diritti patrimoniali di pesca dello Stato o acque affidate in concessione a società di pescatori ai sensi dell’art.4 comma 2 della L.R.12/2001. Nell’estratto cartografico e nella tabella riportati di seguito sono indicati i riferimenti dei vincoli di riserva di pesca che insistono sulle acque afferenti al territorio comunale di Varenna.

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Estratto Allegato 4 “Diritti esclusivi di pesca ed usi civici” al Piano Ittico Provinciale

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4.8 IL PIANO TURISTICO

Il territorio comunale di Varenna, come la maggior parte dei comuni rivieraschi del Lago di Como, è caratterizzate da una forte vocazione turistica. La vocazionalità turistica del territorio è evidenziata anche nell’ambito del PTCP della Provincia di Lecco attraverso lo Scenario 4 “Il sistema della fruizione turistico-ricreativa”, del quale si riporta di seguito uno stralcio, che, per quanto riguarda il territorio di Varenna, evidenzia la presenza di numerose strutture ricettive (alberghi), beni culturali di architettura religiosa, civile e militare, sentieri, itinerari di interesse storico, percorsi ciclabili, punto panoramico dal Castello di Vezio, rete ferroviaria, il parco regionale, i porti e le linee di navigazione lacuale.

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Estratto elaborato Scenario 4 “Il sistema della fruizione turistico-ricettiva” del PTCP

Essendo che tra gli obiettivi e gli indirizzi principali contenuti nel PGT è ricompreso il Potenziamento del sistema turistico - ricettivo e commerciale si rende necessaria e importante l’analisi del Piano Turistico del Lago di Como. Tra gli altri, l’Amministrazione si pone l’obiettivo principale e prioritario di qualificare ulteriormente l’offerta turistico ricettiva del territorio ad oggi considerabile già di elevato livello, privilegiando in modo netto la vocazione all’ospitalità. Si vuole in tal modo

dott. ing. Claudia Anselmini 66 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale valorizzare ulteriormente le risorse territoriali locali di grande pregio già note anche a livello internazionale. Il Piano Turistico del Lago di Como è uno strumento la cui azione è rivolta alla predisposizione e realizzazione del Programma di Sviluppo Turistico per il quale nel 2003 si è cominciato ad ipotizzare un Sistema Turistico del lago di Como. La Regione Lombardia che, pur avendo emanato una normativa di riferimento, ha dato un’impostazione “sui generis” al proprio modello di sistema turistico, con lo specifico intento di non circoscrivere troppo l’ambito territoriale dello stesso. Ed infatti, l’art. 4 della legge regionale n. 15/2007 (“Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo”, che ha recepito le disposizioni della legge regionale n. 8/2004) sancisce che “un sistema turistico è l’insieme di programmi, progetti e servizi orientati allo sviluppo turistico del territorio e all’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici della produzione e dell’enogastronomia locale”. Il riconoscimento del suddetto sistema turistico, che richiede la partecipazione congiunta di soggetti pubblici e privati, avviene, d’intesa con la Provincia competente, con l’approvazione da parte della Giunta regionale del “Programma di sviluppo turistico” (PST), impostato su un periodo triennale e predisposto nel rispetto della programmazione regionale in materia. Attualmente nella Regione Lombardia i sistemi turistici riconosciuti ai sensi della legge regionale n. 8/2004 sono sei tra cui quello del Lago di Como. Per la valutazione e l’analisi degli indirizzi strategici per la valorizzazione delle potenzialità del sistema turistico del comune di Varenna, risulta importante analizzare quello che è definitivo il Piano Turistico del Lago di Como, la cui azione è rivolta alla predisposizione e realizzazione del Programma di Sviluppo Turistico. Quest’ultimo è costituito da un insieme di progetti integrati che si sviluppano nell’arco di un triennio e si prefiggono di favorire le sinergie fra gli attori del Sistema, risolvendo le problematiche principali del turismo lariano. Il Sistema Turistico Lago di Como comincia ad essere ipotizzato dal 2003, quando le Province di Como e di Lecco, si trovano a ragionare insieme sulla necessità di creare una forma di coordinamento delle iniziative pubbliche in ambito turistico. Per monitorare attentamente lo sviluppo del turismo sul lago è stato istituito l'Osservatorio del Sistema turistico Lago di Como in stretta collaborazione con le Camere di Commercio di Como e di Lecco per fornire, al pubblico interessato, informazioni nella fase di realizzazione del Programma turistico interprovinciale. Il monitoraggio dell'andamento congiunturale delle presenze/prenotazioni nelle strutture turistiche delle due province consente agli Enti ed agli operatori del settore, di disporre di dati aggiornati per l'elaborazione di politiche e strategie a favore del Sistema turistico. La Provincia di Como e la Camera di Commercio di Como, dall’autunno del 2003, hanno firmato un Protocollo d’intesa programmatico sulle iniziative congiunte da promuovere in campo turistico. In particolare, in forza di tale protocollo, è stato avviato un “Tavolo Provinciale di Confronto sul Turismo” (TPCT) in cui molte realtà, pubbliche e private, avevano la possibilità di discutere delle problematiche connesse allo sviluppo turistico provinciale e proporre interventi per la loro soluzione. Nello stesso periodo la Provincia di Lecco provvedeva ad approvare il Piano del Turismo Provinciale nel quale, fra l’altro, si proponeva un percorso di integrazione distinguendo tra le relazioni interne organizzate intorno al Tavolo di Coordinamento, e il rapporto con il mercato costruito intorno a tre macroprodotti (lago, montagna e affari) e gestito dai Club di Prodotto. A seguito delle indicazioni di quel documento, nell’autunno del 2004 veniva firmato il protocollo d’intesa che istituiva il Tavolo di Coordinamento” del turismo, (TdC) costituito dai rappresentanti dei principali Enti pubblici e privati operanti in campo turistico con lo scopo di impostare e condividere le scelte programmatiche di settore a livello locale.

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Nel novembre del 2005 con la DGR VII/1159 del 23/11/2005 veniva riconosciuto ufficialmente il Sistema Turistico Lago di Como. Nella sostanza il Piano è una forma di coordinamento fra Enti pubblici e organizzazioni di imprese che ha lo scopo di coordinare le iniziative più importanti in campo turistico. Non ha personalità giuridica e la rappresentanza esterna è assicurata dalle Province. Il comune di Varenna ha formalmente aderito al Sistema Turistico lago di Como nel 2008 con Delibera n. 106 del 02.12.2008. Dall’analisi del piano triennale gli interventi riguardanti puntualmente il territorio comunale di Varenna rientrano tra quelli di: “Organizzazione del Sistema Turistico Lago di Como” dal titolo: UFFICIO TURISTICO DI VARENNA , classificato come priorità di sistema MEDIA, il cui soggetto responsabile e l’associazione Operatori Turistici di Varenna e Perledo; “Marketing innovativo” dal titolo REALIZZAZIONE PORTALE LAGO DI COMO CON SISTEMA BOOKING ON LINE , classificato con priorità di sistema MEDIA, il cui soggetto responsabile è Lario Gestione srl.

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5 ANALISI DELLE COMPONENTI AMBIENTALI La caratterizzazione ambientale ha tenuto conto delle indicazioni fornite nella Direttiva 2001/42/CE del 27/06/2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente. In particolare la citata direttiva indica quali elementi da analizzare nel Rapporto Ambientale “la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora, la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori”. In realtà la descrizione dell’ambiente e di seguito la valutazione dei possibili impatti delle scelte di piano su di esso, deve essere eseguita tenendo conto della scala e della dimensione degli impatti da valutare. Innanzitutto si è ritenuto che tra le componenti ambientali citate le più significative per la valutazione delle dinamiche in atto sul territorio e l’individuazione delle sue criticità e potenzialità siano: • acque superficiali e sotterranee • sottoservizi • clima e qualità dell’aria • suolo e sottosuolo • flora, fauna e biodiversità • paesaggio e beni culturali • popolazione, aspetti economici e servizi • rischio naturale e industriale • rifiuti • rumore • radiazioni • energia

La caratterizzazione delle singole tematiche, condotta selezionando i dati più significativi e le analisi reperibili in bibliografia, consente di individuare e definire, oltre che le peculiarità del territorio e la sua raffigurazione e rappresentazione, anche le principali criticità che devono poi essere tenute in adeguata considerazione nel momento sia della definizione delle azioni di piano che della stima degli effetti che esse possono produrre sull’ambiente.

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5.1 ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE

5.1.1 ACQUE SOTTERRANEE La circolazione idrica delle acque sotterranee è condizionata da vari fattori quali le caratteristiche fisico-meccaniche del substrato e dei materiali di copertura, la morfologia del territorio, la rete di drenaggio superficiale, l’andamento strutturale delle formazioni, il clima e la quantità delle precipitazioni. Per quanto riguarda il territorio comunale di Varenna assumono un’elevata importanza i fenomeni di fatturazione e di carsismo che caratterizzano il territorio ai quali è dovuta la formazione delle sorgenti presenti. Sul territorio comunale di Varenna sono presenti complessivamente una decina di sorgenti, delle quali due risultano captate a scopo idropotabile (la sorgente Ugo e la sorgente Fiumelatte situate in località Fiumelatte) e tre pozzi ad uso non potabile. In base alle informazioni fornite dall’Ufficio Tecnico del Comune solo la sorgente Ugo, situata in località Fiumelatte, è attualmente utilizzata per l’approvvigionamento della rete acquedottistica comunale. Nella tavola grafica CRITICITA’-ELEMENTI DA TUTELARE sono state cartografate le captazioni di acque sotterranee (pozzi e sorgenti) presenti sul territorio e le fasce di rispetto delle opere di captazione ad uso idropotabile che interessano anche solo parzialmente il territorio comunale di Varenna, compresa l’area di rispetto dei pozzi presenti sul territorio comunale di Perledo in località Olivedo.

5.1.2 ACQUE SUPERFICIALI Idrografia L’idrografia del territorio comunale di Varenna, oltre allo specchio del Lago di Como che occupa la maggior parte del territorio comunale, è caratterizzata innanzitutto dalla presenza del T.Esino che scorre nella parte settentrionale del territorio segnando il confine con il Comune di Perledo e sfocia nel Lago di Como; per l’intero corso appartiene al reticolo principale ed è codificato con la sigla LC049. Oltre al T. Esino sono presenti numerose aste torrentizie classificate come reticolo idrico minore che solcano il versante occidentale del Monte Fopp in direzione E-W e sfociano nel Lago di Como. Si tratta di una decina di corsi d’acqua (T. Fiumelatte, T. dei Mulini, T. Ugo, T. Pino nord, T. Pino sud, T. Pietfer. T. Vacchera. T. Boggia, T. Pianca, T. delle Ganzaghe) caratterizzati da un regime periodico e discontinuo, legato all’intensità ed alla frequenza delle precipitazioni meteoriche. Nella tavola grafica CRITICITA’-ELEMENTI DA TUTELARE sono stati cartografati lo specchio lacustre e i corsi d’acqua afferenti al reticolo idrico principale e minore presenti sul territorio comunale.

Qualità ed utilizzi delle acque lacustri Un elemento comune dal quale dipende qualsiasi tipologia di utilizzo della risorsa idrica è la qualità delle acque lacustri. Uno dei principali parametri per valutare la qualità delle acque lacustri è il livello trofico. Nel 2003 il bacino orientale del Lario (asse Colico-Lecco) ha raggiunto lo stato ecologico buono (concentrazione media annua di fosforo totale di circa 23 μgP/l), mentre quello occidentale (ramo di Como) presentava uno stato ambientale sufficiente con una concentrazione media annua di fosforo totale di 35 μgP/l. Per quanto riguarda le caratteristiche microbiologiche delle acque lacustri in Provincia di Lecco sono presenti 18 stazioni di campionamento in corrispondenza delle quali, nel periodo

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2004-2010, l’ASL di Lecco ha provveduto ad effettuare una serie di controlli finalizzati all’espressione dei giudizi di idoneità alla balneazione del Lago di Como. In base alla normativa di riferimento i parametri monitorati in corrispondenza di ciascuna stazione sono stati: ossigeno disciolto, pH, parametri microbiologici (coliformi totali e fecali, streptococchi fecali). Sul territorio comunale di Varenna non è presente alcuna stazione di campionamento, pertanto si è fatto riferimento a quanto rilevato nelle stazioni più vicine, ovvero a Perledo (Riva di Gittana) e a Lierna (Riva Bianca). Tutti i campionamenti effettuati presso la stazione di Lierna hanno dato esito positivo ai fini della balneabilità, mentre i campioni prelevati presso la Riva di Gittana hanno evidenziato risultati altalenanti nel periodo di misura; in particolare nel 2008 circa il 33% dei campioni ha dato esito sfavorevole alla balneabilità. (fonte: RSA Lecco 2011)

COMUNE LIERNA PERLEDO LOCALITÀ RIVA BIANCA RIVA DI GITTANA 2004 0 3

TOT. 2005 0 0 CAMPIONI 2006 0 1 SFAVOREVOLI 2007 0 1 2008 0 4 2004 12 12 2005 13 13 TOT. 2006 12 12 CONTROLLI 2007 12 12 2008 12 12 2004 0,0 25,0 2005 0,0 0,0 % ESITI 2006 0,0 8,3 SFAVOREVOLI 2007 0,0 8,3 2008 0,0 33,3

Nel periodo 2009-2010 in corrispondenza di alcune delle stazioni di monitoraggio, tra cui anche quelle di Lierna e Perledo, sono stati effettuati dei controlli finalizzati al monitoraggio algale, dai quali sono emersi i seguenti risultati. (fonte: RSA Lecco 2011)

COMUNE LIERNA PERLEDO

LOCALITÀ RIVA BIANCA RIVA DI GITTANA

GIUDIZIO PARAMETRI ECCELLENTE ECCELLENTE MICROBIOLOGICI

N. CAMPIONAMENTI 16 16

N. CAMPIONI FAVOREVOLI 15 15

N. CAMPIONI SFAVOREVOLI 1 2

% ESITI SFAVOREVOLI 6,25 12,5

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L’uso della risorsa acqua del Lago di Como è legato sia a scopi di tipo prettamente ludico che socio-economico e ne derivano pertanto molteplici utilizzi: balneazione, attività di pesca, produzione di energia elettrica, irrigazione e prelievo a scopo idropotabile. I principali utilizzi della risorsa idrica lacustre per il territorio comunale di Varenna sono dovuti alla balneazione ed all’attività di pesca che viene pratica sia a livello ricreativo- sportivo (presenza di due campi gara) che come vera e propria attività professionale. La balnezione delle acque rappresenta un elemento irrinunciabile per la crescita e lo sviluppo socio economico del territorio; essa è strettamente connessa alla fruibilità delle spiagge. Sul territorio comunale di Varenna sono presenti complessivamente quattro spiagge: Molo di sotto, Fiumelatte, La Gatta 1 e La Gatta 2. (fonte: Operazione Lario Sicuro) La pesca professionale e dilettantistica rappresenta un’importante risorsa turistica ed economica del Lago di Como. L’andamento del settore negli ultimi anni si presenta sostanzialmente positivo. In Provincia di Lecco sono presenti circa una ventina di attività di pesca.

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5.2 SOTTOSERVIZI La descrizione dei sottoservizi costituenti il Sistema Idrico Integrato è stata effettuata a partire dai dati desunti dal Piano d’ambito della Provincia di Lecco 2010 (dati aggiornati al periodo 2007-2009) e integrati con le informazioni più aggiornate fornite direttamente dall’Ufficio Tecnico del Comune di Varenna e dall’attuale gestore del Sistema del Servizio Idrico Integrato (Idrolario s.r.l.).

5.2.1 RETE ACQUEDOTTISTICA Caratteristiche e fonti di approvvigionamento L’approvvigionamento dell’acquedotto comunale avviene attraverso due sorgenti (sorgente Ugo e sorgente Fiumelatte) situate in località Fiumelatte, entrate in funzione a partire dal 1920 ed attualmente in un sufficiente stato di conservazione. La sorgente Ugo è sfruttata in modo continuo ed eroga una portata variabile tra 12 l/s e 40 l/s, mentre la sorgente Fiumelatte viene utilizzata periodicamente ed è caratterizzata da una portata variabile tra 0 l/s e 25 l/s. (fonte: Piano d’ambito) In base ai dati forniti direttamente dall’Ufficio Tecnico comunale risulta che la rete acquedottistica è alimentata unicamente da un’unica sorgente, la sorgente Ugo situata in località Fiumelatte, la quale eroga una portata costante di 60 l/s. Nel corso degli anni non si sono registrate situazioni critiche relativamente a fenomeni di carenza della risorsa idrica. (fonte: Ufficio Tecnico Comunale) La cartografia relativamente alla mappatura ed al censimento della rete acquedottistica dalle sorgenti all’utenza, redatta nel 2002 e fornita dall’Ufficio Tecnico Comunale, evidenzia la presenza di due sorgenti (Ugo e Fiumelatte), di una stazione di sollevamento in Via Roma e di tre vasche di accumulo delle quali una in località Pino e due in località Fiumelatte, oltre ad una vasca di pompaggio nei pressi della presa della sorgente Ugo. Il serbatoio in località Pino ha una capacità di 50 mc, mentre quello in località Fiumelatte ha una capacità di 100 mc; entrambi sono dotati di debatterizzatore. (fonte: Ufficio Tecnico Comunale) La rete acquedottistica si sviluppa per una lunghezza complessiva di 11 km (8 km di rete di adduzione e 3 km di rete di distribuzione), è in un buono stato di conservazione. Le tubazioni hanno un’età di 30 anni. Il 40% della rete acquedottistica è realizzata con tubazioni in ferro, mentre il 60% da tubazioni in pead. (fonte: Piano d’ambito) Le tubazioni più vecchie, ovvero esistenti da almeno 30 anni, si sviluppano lungo Via Roma e all’interno dei vecchi nuclei, mentre la tubazione principale lungo Via Polvani e la S.P.72 è stata oggetto di completo rifacimento negli anni 1991-1992, da cui deriva un’età della tubazione pari a circa 20 anni. In località Pino e nelle zone di recente costruzione le tubazioni sono di recente realizzazione. Le diramazioni principali sono realizzate con tubazioni in pead di diametro 120 mm e sono in buone condizioni. (fonte: Ufficio Tecnico Comunale) La rete acquedottistica serve quasi il 100% del territorio comunale, compresa quella fluttuante ((fonte: Piano d’ambito); alcune porzioni al confine con i comuni limitrofi sono servite dalla rete acquedottistica dei comuni contermini, in particolare: la zona di Vezio è servita direttamente dall’acquedotto di Perledo e la zona meridionale del territorio comunale è servita dall’acquedotto di Lierna. (fonte: Ufficio Tecnico Comunale) Di seguito si riportano alcuni stralci cartografici tratti dalla “Planimetria con l’individuazione della rete idrica e delle utenze” redatta nel 2002 dall’Arch.Negrini per conto dell’Amministrazione comunale di Varenna, in cui è indicata la localizzazione delle porzioni di territorio alimentate dalle reti acquedottistiche dei comuni limitrofi.

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Estratto “Planimetria con individuazione della rete idrica e delle utenze” (anno 2002) fornita dall’UTC (in verde sono evidenziati i fabbricati allacciati alla rete acquedottistica di Perledo)

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Estratto “Planimetria con individuazione della rete idrica e delle utenze” (anno 2002) fornita dall’UTC (in verde sono evidenziati i fabbricati allacciati alla rete acquedottistica di Lierna)

Esistono aree non servite dalla rete acquedottistica: le case sparse in Val Vacchera e gli edifici lungo la provinciale compresi tra la località La Montagnetta ed il promontorio Lo Scoglio. (fonte: Ufficio Tecnico Comunale)

In base a quanto indicato nel Primo piano stralcio operativo triennale degli investimenti del Piano d’Ambito della Provincia di Lecco approvato in data 22/06/2010, per il comune di Varenna non sono previsti interventi per quanto riguarda la rete acquedottistica. (fonte: Piano d’Ambito)

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Consumo della risorsa idrica Gli utilizzi della risorsa idrica sono molteplici; uno degli obiettivi del Piano d’ambito è quello di garantire un utilizzo di acqua di un livello qualitativo non superiore a quello richiesto per l’uso a cui è destinata. In base ai dati contenuti nel Piano d’Ambito il Comune di Varenna è caratterizzato da un consumo idrico totale di 94'762 mc di cui il 68,3% (64'768 mc) è destinato all’uso domestico, mentre il 31,7% (29'994 mc) viene utilizzato per usi non domestici. In base ai dati demografici aggiornati al 31/12/2008 in cui la popolazione residente risultava essere pari a 833 abitanti, mentre quella fluttuate era stimata in 733 abitanti, il consumo idrico specifico è risultato essere pari a 113 l/abitante giorno per quanto riguarda gli usi domestici e a 99 l/abitante giorno per gli utilizzi non domestici. (fonte: Piano d’ambito)

TIPO DI UTILIZZO VOLUME (MC) INCIDENZA (%) CONSUMO IDRICO SPECIFICO (l/ab d) Domestico 64’768 68,3 % 113 l/ab d Non domestico 29’994 31,7 % 99 l/ab d Totale 94’762 100 % 212 l/ab d

Nonostante i consumi per uso non domestico siano pari a circa il 45% dei consumi destinati all’uso domestico, il Comune di Varenna non è caratterizzato da un consumo per uso produttivo superiore al 20% di quello per usi civili, in accordo con quanto indicato dalle Norme Tecniche di attuazione del PTUA. Una delle criticità che caratterizzano la maggior parte dei comuni della Provincia di Lecco sono le perdite della rete dell’acquedotto rispetto alle quali la conoscenza dell’entità reale è piuttosto scarsa. Circa un terzo dei comuni della Provincia è caratterizzato infatti da una percentuale di perdite superiore al 40% mentre solo per 18 comuni su 90 le perdite sono inferiori al 20%. Per il Comune di Varenna è stata stimata una percentuale delle perdite della rete acquedottistica pari al 23,1% e non sono stati segnalati tratti di rete insufficienti. (fonte: Piano d’Ambito)

PERDITE RETE ACQUEDOTTISTICA Comune di Varenna 23,1%

Qualità dell’acqua Il serbatoio di Pino ed il serbatoio di Fiumelatte sono dotati di debatterizzatore. (fonte: Ufficio Tecnico Comunale) Nel periodo 2004-2009 per il Comune di Varenna sono stati analizzati complessivamente 62 campioni per verificare la potabilità dell’acqua erogata dalla rete acquedottistica. Le analisi hanno evidenziato come solo 5 campioni non siano risultati potabili. Nel periodo di analisi 2007-2009 sono risultati potabili il 100% dei campioni prelevati (fonte: RSA Lecco 2011). Di seguito si riportano i valori dei principali parametri chimico-fisici delle analisi delle acque effettuate e pubblicate per l’anno 2011 da Idrolario. I valori riportati, confrontati con i parametri limite previsti dal D. Lgs. 31/2001, sono i valori medi del primo semestre 2012 e derivano dai controlli analitici effettuati in ottemperanza al disciplinare tecnico dell’ATO

dott. ing. Claudia Anselmini 76 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale nei diversi punti della rete di acquedotto, nei serbatoi e nelle diverse fonti di approvvigionamento (sorgenti).

5.2.2 RETE FOGNARIA I dati aggiornati al periodo 2005-2007 indicano come il 94,6% degli abitanti, compresa la popolazione stagionale fluttuante, è servita dalla rete fognaria comunale e quindi dal servizio di depurazione. La rete fognaria si sviluppa per una lunghezza complessiva di 4 km; il 30% della rete è costituito da tubazioni in pvc, mentre il 70% da tubazioni in gres di diametro compreso tra 110 e 250 mm. Lungo la rete fognaria sono presenti cinque impianti di sollevamento (località La Gatta, Fiumelatte, Riva Grande, Olivedo e nei pressi dell’Hotel Royal) e due sfioratori. (fonte: Piano d’Ambito) La planimetria relativa alla rete fognaria comunale, aggiornata al marzo 2010 e fornita dall’Ufficio Tecnico Comunale, evidenzia la presenza di n.13 scarichi a lago delle acque meteoriche e n.6 scarichi di troppo pieno delle acque nere. (fonte: Ufficio Tecnico Comunale) Di seguito si riportano due stralci con indicate le aree servite da fognatura relativamente alla zone di Olivedo e Varenna Centro che confluiscono al depuratore di Perledo e alla zona di Fiumelatte e Pino che, attualmente, confluiscono al depuratore di Fiumelatte.

dott. ing. Claudia Anselmini 77 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

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Estratto “Planimetria relativa alla rete fognaria comunale” aggiornata al 2010, fornita dall’UTC

dott. ing. Claudia Anselmini 78 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale

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Estratto “Planimetria relativa alla rete fognaria comunale” aggiornata al 2010, fornita dall’UTC

La zona meridionale del territorio, a sud dell’abitato di Pino e sino a circa 100 m dal confine con il Comune di Lierna, e gli edifici sparsi nella parte più elevata del territorio non sono serviti dalla pubblica fognatura. (fonte: Ufficio Tecnico Comunale) In base a quanto indicato nel Piano d’Ambito (dati aggiornati al 2004) la popolazione non servita dalla rete fognaria risulta essere complessivamente pari a 182 abitanti di cui 32 residenti e 150 fluttuanti stagionali. (fonte: Piano d’Ambito) Nel Primo piano stralcio operativo triennale degli investimenti del Piano d’Ambito della Provincia di Lecco approvato in data 22/06/2010, per il comune di Varenna, per quanto riguarda la rete fognaria, è previsto un intervento di manutenzione delle stazioni di sollevamento, mentre non sono previsti interventi di completamento della rete fognaria.

5.2.3 SISTEMA DI DEPURAZIONE A Varenna è presente un impianto di trattamento delle acque reflue con una potenzialità ≤ 2000 A.E. il cui scarico nel lago, a seguito di un unico controllo effettuato nel periodo 2004-2010, è risultato conforme. Il depuratore è situato in località Fiumelatte in prossimità dell’incubatoio ittico ed è dimensionato per 1500 A.E. L’impianto è privo di misuratori di portata sia in ingresso che in uscita. (fonte: Piano d’Ambito) Attualmente le acque reflue derivanti dal territorio comunale di Varenna vengono in parte inviate al depuratore di Fiumelatte (zone di Pino e Fiumelatte) ed in parte al depuratore di Perledo (Varenna centro e località Olivedo).

dott. ing. Claudia Anselmini 79 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

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Nel Piano d’Ambito della Provincia di Lecco, nell’ottica di riduzione della frammentazione del servizio di depurazione, è prevista la dismissione del depuratore “Varenna Fiumelatte” con conseguente collettamento verso il depuratore di Perledo anche delle acque reflue derivanti dalle frazioni di Fiumelatte e Pino. Inoltre un’ulteriore ipotesi di aggregazione prevede la dismissione del depuratore di Perledo con conseguente collettamento verso il depuratore di Bellano. Il Primo Piano Stralcio operativo triennale degli investimenti del Piano d’Ambito della Provincia di Lecco, per il Comune di Varenna, per quanto riguarda il sistema di depurazione, prevede, entro il 31/12/2013, la trasformazione del depuratore di Fiumelatte in una stazione di sollevamento con successivo convogliamento delle acque reflue al depuratore di Olivedo in Comune di Perledo, così come confermato dall’Ufficio Tecnico Comunale.

5.2.4 RETE GAS L’area urbanizzata del Comune di Varenna è servita dalla rete gas metano ad eccezione della porzione meridionale del territorio, ovvero a sud della frazione Pino sino a circa 1km dal confine con il Comune di Lierna.

dott. ing. Claudia Anselmini 80 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

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5.3 CLIMA E QUALITÀ DELL’ARIA In generale le caratteristiche meteorologiche rappresentano un fattore di influenza per la qualità dell’aria che dipende, oltre che dalla tipologia e dalla quantità di emissioni atmosferiche, anche dalla concentrazione rilevata in seguito ai processi di diffusione e di dispersione degli inquinanti. Dal “Rapporto sulla qualità dell’aria di Lecco e Provincia” - anno 2010 di A.R.P.A. Lombardia sono stati desunti i dati di seguito riportati ai fini di caratterizzare il clima e la qualità dell’aria della Provincia di Lecco ed in particolare dell’area in cui si inserisce il territorio comunale di Varenna.

5.3.1 CLIMA I parametri che permettono di trarre un profilo della situazione meteorologica della Provincia di Lecco sono misurati nelle centraline di rilevamento di Lecco e Colico. Le grandezze monitorate sono relative a: pressione media- velocità del vento – precipitazioni – temperatura - umidità relativa - radiazione solare. Di seguito si riportano tabelle e grafici tratti dal rapporto sopracitato in cui è possibile osservare l’andamento mensile dei principali parametri meteoclimatici registrato nel corso dell’anno 2010 e confrontarlo con quello medio degli ultimi diciannove anni. I dati riportati si riferiscono in parte alla stazione di Lecco Amendola ed in parte alla stazione Lecco Sora in quanto nel luglio 2008 tutta la strumentazione meteo è stata trasferita da Lecco Amendola a Lecco Sora.

dott. ing. Claudia Anselmini 81 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

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Il campo barico, ovvero la pressione atmosferica, nel 2010, rispetto alla media degli ultimi diciannove anni, è stato sempre inferiore, in particolare nei mesi invernali. La velocità del vento, misurata presso la stazione di Lecco in Via Amendola, presenta normalmente i valori più alti nei mesi primaverili ed estivi. Nel 2010 l’andamento medio del vento ha rispecchiato quello degli ultimi diciannove anni. Il regime pluviometrico è stato di circa 423 mm superiore rispetto a quello medio degli ultimi diciannove anni, con rilevanti precipitazione nei mesi di maggio, agosto, novembre e carenze solo nei mesi di gennaio, giugno e luglio. I dati di precipitazione medi nel periodo 1992-2010 evidenziano precipitazioni rilevanti nei mesi di maggio e settembre, mentre il primo trimestre è caratterizzato da una maggior carenza delle precipitazioni.

Il grafico dell’andamento cumulato mensile delle precipitazioni riportato di seguito evidenzia la persistenza dell’abbondanza pluviometrica registrata per tutto il 2010.

Il campo termico ha avuto un andamento simile a quello medio degli ultimi diciannove anni, registrando una lieve variazione negativa durante tutti i mesi dell’anno, risultati più freddi. Solo luglio è stato più caldo. In generale si è avuta una variazione negativa annuale di -1.3°C.

dott. ing. Claudia Anselmini 82 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

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L’andamento igrometrico risulta essere quello tipicamente stagionale, con valori più alti nei mesi invernali, primaverili ed autunnali e valori più bassi nei mesi estivi. Rispetto all’andamento medio degli ultimi diciannove anni, nel 2010 non si osservano grandi differenze, se non una lieve diminuzione dell’umidità, soprattutto nei mesi estivi. La radiazione solare ha mostrato valori superiori rispetto all’andamento medio 1992-2010 in aprile e nei mesi estivi.

5.3.2 QUALITÀ DELL’ARIA In Provincia di Lecco la “combustione non industriale” ed il “trasporto su strada” costituiscono le principali fonti di inquinamento per buona parte degli inquinanti.

L'inventario delle emissioni in atmosfera IN.EM.AR. (INventario EMissioni ARia) realizzato da ARPA Lombardia e Regione Lombardia, con riferimento all'anno 2005, dal quale sono state tratte le tabelle ed il grafico riportati precedentemente, consente di

dott. ing. Claudia Anselmini 83 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale effettuare l’analisi circa le fonti che contribuiscono maggiormente alle emissioni delle seguenti sostanze inquinanti in Provincia di Lecco. Ciò consente di avanzare le seguenti osservazioni: • SO2 - il contributo maggiore (71%) è dato dalla Combustione nell’industria, seguito dalla combustione non industriale (22%). Nel corso degli ultimi anni, l’emissione di SO2 relativamente alla combustione industriale è notevolmente diminuita. • NOx - la principale fonte di emissione è il Trasporto su strada (68%). • COV - l’Uso di Solventi contribuisce per il 40% alle emissioni di questo “inquinante” (per esempio nelle verniciature), ma un apporto altrettanto significativo è dato anche dalla altre sorgenti e assorbimenti (35%). • CH4 - le emissioni più significative sono dovute a processi di Estrazione e di distribuzione dei combustibili per il 63% e all’Agricoltura per il 19%. • CO - il maggior apporto (54%) è dato dalla Combustione non industriale, e per il 40% dal Trasporto su strada, quest’ultimo contributo decisamente inferiore a quello degli anni passati, grazie al rinnovo del parco circolante e all’introduzione della marmitta catalitica. • CO2 - i principali contributi sono costituiti dalla Combustione non industriale (40%) e dal Trasporto su strada (43%). Un minor, ma sempre determinante contributo, è dovuto alla Combustione industriale (18%). • N2O - i maggiori contributi percentuali sono dovuti all’Agricoltura (41%) seguito per il 34% dalla Combustione non industriale e per il 12% dal Trasporto su strada. • NH3 - le emissioni più significative sono dovute all’Agricoltura per il 85% ed al Trasporto su strada per il 12%. • PTS, PM10 , PM2.5 - le polveri, sia grossolane che fini sono emesse principalmente dalla Combustione non industriale (rispettivamente il 69%, 63% e 60%), legata principalmente alla combustione di legna, e secondariamente dal Trasporto su strada (22%, 24% e 27%). • CO2 eq - come per la CO2 i contributi principali sono la Combustione non industriale ed il Trasporto su strada (rispettivamente il 38% ed il 38%), seguiti dalla Combustione industriale con il 17%. • Precursori O3 - per i precursori dell’O3 le principali fonti di emissione sono il Trasporto su strada (26%), l’Uso di solventi (26%) e la Combustione non industriale (13%). • Tot Acidificanti - per gli acidificanti le fonti di emissioni principali sono il Trasporto su strada (48%), e l’Agricoltura (21%). Per quanto riguarda il territorio comunale di Varenna l'inventario delle emissioni in atmosfera IN.EM.AR. fornisce la stima delle emissioni riportata nelle tabelle seguenti per ciascun tipo di sostanza inquinate e per ciascuno dei macrosettori individuati, dalla quale emerge che il macrosettore dal quale deriva la maggior parte delle emissioni è il trasporto su strada; al secondo posto troviamo la combustione non industriale.

dott. ing. Claudia Anselmini 84 via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

85 sfera: emissioni in regione ll'Ambiente. – comune di Inventario Emissioni in Atmo one Lombardia DG Qualità de Varenna Varenna

Rapporto ambientale finale Lombardia Settore Aria, Regi

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) (LC) VARENNA DI COMUNE DEL TERRITORIO DEL GOVERNO DI PIANO

Lombardia nell'anno 2008. Dati finali, ARPA Dati estratti da ARPA LOMBARDIA - REGIONE LOMBARDIA (2009), INEMAR, Dati estratti da ARPA LOMBARDIA - REGIONE (2009), Anselmini Claudia ing. dott. 33 (Lc) - Dervio Libertà, della Martiri via PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale In base alle caratteristiche meteoclimatiche della zona è evidente che i periodi in cui le concentrazioni di tali sostanze inquinanti risultano essere maggiormente elevate sono i periodi: • invernale (in particolare Gennaio) ed autunnale (in particolare Ottobre e Dicembre), entrambi caratterizzati da alta pressione con conseguente presenza di inversioni termiche e di piogge scarse comportano in genere una ridotta dispersione degli inquinanti; • estivo (in particolare Giugno e Luglio) durante il quale la produzione ed accumulo di ozono sono favoriti dall’alta pressione, dai venti deboli, dall’alta temperatura e dalla forte radiazione solare. La Provincia di Lecco è dotata di una rete pubblica di monitoraggio della qualità dell’aria di proprietà dell’ARPA e gestita dal Dipartimento di Lecco dal 2002. La rete attualmente è costituita da n°9 stazioni fisse, n°1 postazione mobile e n°3 campionatori gravimetrici per la misura delle polveri sottili. (fonte: tabella 3.1.2 di seguito riportata tratta dal “Rapporto annuale sulla qualità dell’aria di Lecco e provincia - Anno 2010”.

rete: PUB = pubblica, PRIV = privata tipo zona D.Lgs.155/10: - URBANA: area edificata in continuo o almeno in modo predominante; - SUBURBANA: area largamente edificata in cui son presenti sia zone edificate sia zone non urbanizzate; - RURALE: tutte le aree diverse da quelle urbane e suburbane. Il sito fisso si definisce rurale remoto se è localizzato ad una distanza maggiore di 50 km da fonti di emissione. tipo stazione D.Lgas.155/10 - TRAFFICO: stazione ubicata in posizione tale che il livello di inquinamento sia influenzato prevalentemente da emissioni da traffico, provenienti da strade limitrofe con intensità di traffico media alta; - INDUSTRIALE: stazione ubicata in posizione tale che il livello di inquinamento sia influenzato prevalentemente da singole fonti industriali o da zone industriali limitrofe; - FONDO: stazione ubicata in posizione tale che il livello di inquinamento non sia influenzato prevalentemente da emissioni da specifiche fonti (industrie, traffico, riscaldamento residenziale, ecc.), ma dal contributo integrato di tutte le fonti poste sopravento alla stazione rispetto alle direzioni predominanti dei venti nel sito.

STUDIO DI INGEGNERIA AMBIENTALE 86 dott. ing. Claudia Anselmini via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Nel febbraio 2008 la centralina di Varenna è stata dismessa e sostituita con una nuova centralina installata a Perledo nel luglio 2010 in località Stazione, la quale fa comunque da riferimento al territorio comunale di Varenna.. Di seguito si riportano una serie di grafici estratti dal rapporto sopracitato in cui è possibile osservare il trend della concentrazione media annuale di alcune delle sostanze inquinanti monitorate.

STUDIO DI INGEGNERIA AMBIENTALE 87 dott. ing. Claudia Anselmini via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale

I dati contenuti nel “Rapporto della qualità dell’aria di Lecco e Provincia relativo all’anno 2010” evidenziano come i parametri critici per l’inquinamento atmosferico siano l’ozono ed il particolato fine per i quali i superamenti dei limiti sono numerosi e ripetuti, mentre le concentrazioni di SO2, CO e benzene siano inferiori ai limiti del D.Lgs.155/2010. In generale si rileva una tendenza alla diminuzione delle concentrazioni dei tipici inquinanti da traffico (CO e PM10) ed una stagionalità di alcuni inquinanti quali SO2, NO2, CO, Benzene, PM10 che presentano i picchi nei mesi autunnali ed invernali a causa del ristagno

STUDIO DI INGEGNERIA AMBIENTALE 88 dott. ing. Claudia Anselmini via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale atmosferico con conseguente accumulo degli inquinanti emessi dal traffico autoveicolare e dagli impianti di riscaldamento. Per quanto riguarda l’Ozono non si rilevano invece miglioramenti significativi; il picco della concentrazione si rileva nei mesi estivi quando l’insolazione maggiore e le temperature più elevate ne favoriscono la formazione fotochimica. Per quanto riguarda la zona in cui si inserisce il territorio comunale di Varenna, in cui le emissioni dovute a finti industriali sono minime, si riscontra una forte concentrazione media annuale di ozono. Il grafico riportato i precedenza, relativamente al trend medio annuale dell’O3 evidenzia come le stazioni di Varenna e (stazione attiva solo dal 2007) abbiano registrato le concentrazioni di ozono più elevate rispetto alle altre stazioni di monitoraggio. Inoltre per quanto riguarda la stazione di Varenna si osserva un trend in crescita della concentrazione media annuale di ozono. Nell’estate del 2007, in Provincia di Lecco è stata effettuata una campagna di misura dell’ozono che ha evidenziato concentrazioni di ozono elevate in tutta la Provincia con superamento delle soglie sia di informazione che di allarme. La centralina di Varenna è una di quelle che ha rilevato valori di concentrazione più elevate ed un maggior numero di giorni caratterizzati da superamenti della concentrazione soglia.

STUDIO DI INGEGNERIA AMBIENTALE 89 dott. ing. Claudia Anselmini via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale 5.4 SUOLO E SOTTOSUOLO

5.4.1 LITOLOGIA Per quanto riguarda l’analisi e la caratterizzazione della litologia dell’intero territorio comunale di Varenna si faccia riferimento allo Studio Geologico di supporto al Piano di Governo del Territorio.

5.4.2 USO DEL SUOLO L’uso del suolo è stato analizzato considerando due livelli di approfondimento. Il primo esaminando la macroarea a cui, a livello provinciale, viene associato il Comune di Varenna, ovvero il Lario Orientale; il secondo limitando l’analisi al territorio comunale. Nella prima fase di analisi ci si è riferiti a quanto contenuto nella “Relazione sullo Stato dell’Ambiente 2011” della Provincia di Lecco. Il circondario del Lario Orientale occupa una superficie complessiva di circa 153 kmq di cui 9,03 kmq, pari al 5,90%, costituiscono la parte antropizzata. La maggior parte della superficie antropizzata, il 4,83%, è costituita da superfici urbanizzate di tipo residenziale, mentre il restante 1,07% è occupato da insediamenti produttivi e grandi impianti di servizi pubblici e privati. Questo dato risulta in pieno accordo con la presenza delle zone ad elevata naturalità propria nelle zone montuose della provincia, ossia nei Circondari del Lario Orientale e della Valsassina. La seconda fase dell’analisi, condotta limitatamente al territorio comunale di Varenna, è stata eseguita mediante la redazione della carta di uso del suolo definita sovrapponendo lo strato informativo DUSAF2.0 alla cartografia di riferimento. La base cartografica di riferimento utilizzata è la Carta Tecnica Regionale al 10.000, definita a seguito dei voli aerei del 1991. La differenza di aggiornamento dei due strati informativi evidenzia alcune discordanze tra quanto rappresentato sulla base cartografica e la copertura corrispondente alle aree antropizzate, ovvero quelle più soggette ad un’evoluzione nel tempo. La carta di uso del suolo, del quale si riporta un estratto nella pagina successiva, ha portato alla stima della percentuale di occupazione delle varie tipologie di copertura che caratterizzano il territorio. Dall’analisi è emerso come ben il 62,67% del territorio comunale di Varenna sia occupato dallo specchio lacustre del Lago di Como, mentre le aree antropizzate occupano complessivamente una superficie pari a 0,346 kmq che corrispondono al 2,84% dell’intero territorio comunale. Il 33,86% del territorio comunale è interessato da territori boscati ed ambienti seminaturali mentre solo lo 0,63% è destinato ad aree agricole. La percentuale delle aree antropizzate rispetto alla superficie complessiva del territorio comunale, risulta sostanzialmente in accordo con i dati relativi al circondario del Lario Orientale indicati nella Relazione sullo Stato dell’Ambiente 2010 della Provincia di Lecco.

STUDIO DI INGEGNERIA AMBIENTALE 90 dott. ing. Claudia Anselmini via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale

Uso del suolo del Comune di Varenna (estratto cartografico costruito attraverso il DUSAF 2.0 della Regione Lombardia)

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Nel grafico seguente si riassumono i dati relativamente alla tipologia di copertura del suolo secondo il primo livello della classificazione contenuta nel DUSAF2.1 dalla quale emerge come oltre la metà del territorio del Comune di Varenna sia occupata dallo specchio lacustre. Un’ulteriore analisi è stata effettuata trascurando la porzione di territorio occupata dallo specchio lacustre. Questa seconda analisi ha evidenziato come, considerando la sola porzione terrestre del territorio comunale, l’uso del suolo risulta così ripartito: -aree antropizzate 7,60% - aree agricole 1,69% - territori boscati e ambienti seminaturali 90,71%. Nella tabella seguente si riassumo invece i dati relativamente alla tipologia di copertura del suolo secondo il terzo livello della classificazione contenuta nel

TESSUTO URBANO CONTINUO DUSAF2.1 dalla quale emerge 0.111 kmq che: 32.08% INSEDIAMENTO DISCONTINUO 0.198 kmq - le aree antropizzate sono 57.23% costituite prevalentemente da ZONE PRODUTTIVE E INSEDIAMENTI DI GRANDI AREE ANTROPIZZATE IMPIANTI DI SERVIZI PUBBLICI E PRIVATI insediamenti di tipo 0.346 kmqdi cui 0.005 kmq 2.84% 1.45% discontinuo e da tessuto urbano RETI STRADALI, FERROVIARIE E SPAZI ACCESSORI continuo; 0.016 kmq 3.41% - sul territorio sono praticamente AREE VERDI URBANE 0.005 kmq assenti insediamenti di tipo 1.07% produttivo; AREA COMUNALE TOTALE OLIVETI 12.19 kmq 0.018 kmq - la maggior parte delle aree 23.38% AREE AGRICOLE VIGNETI boscate sono costituite da 0.077 kmqdi cui 0.004 kmq 0.63% 5.19% boschi di latifoglie; PRATI PERMANENTI 0.055 kmq - la maggior parte del territorio 71.43% comunale (oltre il 90%), BOSCHI DI LATIFOGLIE 3.024 kmq considerando la solo porzione 73.26% BOSCHI DI CONIFERE di territorio sulla terra ferma, è TERRITORI BOSCATI E AMBIENTI 0.032 kmq interessata da aree boscate ed SEMINATURALI 0.78% di cui 4.128 kmq BOSCHI MISTI ambienti seminaturali. 33.86% 0.265 kmq 6.42% CESPUGLIETI 0.015 kmq Uso del suolo con riferimento 0.17% CORPI IDRICI BACINI IDRICI all’intero territorio comunale 7.640 kmqdi cui 7.640 kmq 62.67% 100.00% STUDIO DI INGEGNERIA AMBIENTALE 92 dott. ing. Claudia Anselmini via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

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5.4.3 CAVE ATTIVE O DISMESSE Nel 2011 la Provincia di Lecco ha dato avvio al procedimento di redazione del nuovo Piano Cave Provinciale allo scopo di attualizzare i fabbisogni di materie prime e di verificare gli ambiti estrattivi nell’ambito del contesto territoriale attuale che rispetto al 2001 (anno di pubblicazione dell’attuale Piano Cave Provinciale) risulta notevolmente variato. Attualmente sul territorio provinciale sono presenti sei cave attive concentrate nella zona di Lecco e del Moregallo, quattro cave inattive ed oltre una trentina di cave cessate tre delle quali situate nelle aree circostanti il Comune di Varenna (n.2 sul territorio comunale di Perledo e n.1 in Comune di Lierna). Sul territorio comunale di Varenna non sono presenti ambiti di cava attive/dismesse o cessate. Inoltre dall’analisi dei documenti attualmente disponibili relativamente al nuovo Piano Cave Provinciale, risulta che non sono previste aree di attività estrattiva sul territorio comunale di Varenna.

5.4.4 BONIFICHE IN CORSO O SITI CONTAMINATI In Provincia di Lecco sono presenti numerosi siti soggetti a procedimenti di bonifica; la maggior parte sono concentrati nelle aree più urbanizzate ed industrializzate (Lecco , e la Brianza Lecchese). Nella maggior parte dei siti la contaminazione interessa la matrice suolo, mentre le principali sostanze inquinanti rilevate sono gli idrocarburi. (fonte: RSA Provincia di Lecco - Anno 2011) Sul territorio comunale di Varenna non sono presenti siti contaminati e/o aree interessata da procedimenti di bonifica in corso.

5.5 FLORA, VEGETAZIONE, FAUNA E BIODIVERSITÀ Di seguito si riportano, con riferimento alla bibliografia, le principali evidenze riscontrate sul territorio, sottolineando il fatto che, vista la presenza di una zona a protezione speciale su quasi l’intera superficie terrestre del Comune di Varenna, sarà argomento questo che dovrà essere trattato più dettagliatamente in sede di redazione di valutazione di incidenza.

5.5.1 FLORA E VEGETAZIONE La maggior parte del territorio comunale di Varenna è interessato dalla presenza di boschi di latifoglie miste Si tratta principalmente di cenosi sviluppate su diversi versanti in condizioni di suoli da poco profondi su substrati neutri o leggermente basici con humus dolce (mull). Sono formazioni generalmente a struttura biplana, con buona copertura. Lo strato arboreo è generalmente plurispecifico con faggio dominante, il loro limite superiore di distribuzione risulta variabile in funzione sia di fattori fisici che antropici. Il sottobosco in genere risulta ricco di specie meso termofile e calcicole, lo strato erbaceo è variabile sia in termini di copertura che di ricchezza floristica. Si rinvengono ambiti con specie nemorali tipiche dei faggeti quali: Luzula nivea, Hepatica nobilis, Hieracium sylvaticum, Cyclamen purpurascens, Prenanthes purpurea, Galium odoratum, Dryopteris filix-mas, Athyrium filix-foemina, Mercurialis perennis, Lamiastrum galeobdolon, Oxalis acetosella, Paris quadrifolia, Cardamine pentaphyllos, Melittis melissophyllum, Peonia officinalis, Veronica urticifolia, Thalictrum aquilegifolium, Hepatica nobilis, Anemone nemorosa,, Melica uniflora. Negli impluvi e in condizioni maggiormente fresche umide, si sviluppano fasce e corridoi con presenza di entità maggiormente mesoigrofile; nei quali oltre a Frassino maggiore (Fraxinus excelsior) subentrano Alnus incana, Tilia platyphyllos, T. cordata e Acer pseudoplatanus. In questi boschi il faggio diventa secondario e può anche essere assente,

STUDIO DI INGEGNERIA AMBIENTALE 93 dott. ing. Claudia Anselmini via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale mentre tra le essenze arboree dominano l’Acero di monte e il Frassino maggiore mentre anche il castagno (Castanea sativa) può essere presente. Negli strati arbustivi sono presenti, aceri (Acer platanoides, A. pseudoplatanus, A. campestre), nocciolo (Corylus avellana) e frassino maggiore (Fraxinus excelsior). Tra le erbe, sono, costantemente o quasi, presenti Actaea spicata, Geranium robertianum, Polystichum aculeatum, Polygonatum verticillatum, Paris quadrifolia, Prenanthes purpurea, Senecio fuchsii, Hepatica nobilis.

5.5.2 PATRIMONIO FORESTALE La risorsa legname è assai poco sfruttata, infatti solo l’1% della superficie forestale (pari a 27.500 ha circa) della Provincia di Lecco viene utilizzata per il taglio della legna. Questo risulta in parte dovuto all’inadeguatezza della risorsa ad essere impiegati come materiale da trancia (tavolame, mobilio e simili) mentre ben si presta ad usi di tipo energetico (domestico/aziendale oppure industriale). Indicatore dell’importanza del patrimonio forestale della provincia di Lecco è lo stato dei finanziamenti dal Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006, approvato con D.G.R. n. VII/724 del 28.07.2000. Per gli anni 2001 e 2002, per il Comparto Forestale della Valsassina e Valvarrone sono stati stanziati oltre 500'000 euro pari al 48 % dei finanziamenti totali attribuiti alla Provincia di Lecco. In termini di incendi i più tipici sono quelli che interessano la stagione tardo-invernale, durante la quale l’abbondanza di materia organica secca di origine vegetale aumenta notevolmente e l’infiammabilità è accentuata dalle scarse precipitazioni che interessano il periodo invernale. Nelle zone a quota maggiore sono presenti vaste aree interessate dal passaggio del fuoco nell’anno 1997 che ha in parte distrutto quasi completamente il soprassuolo boscato. Lungo la costa del Lago di Como, fra Bellano e Varenna la maggior parte del suolo è occupato da boschi cedui di latifoglie (faggio, carpino bianco, acero montano) a meridione localmente coniferati; nella parte settentrionale prevale il bosco a castagno, carpino nero e rovere che si trova in alternanza al bosco misto di conifere (pino mugo) e al ceduo di latifoglie (castagno, carpino nero). Il territorio comunale di Varenna è esposto prevalentemente ad ovest, è caratterizzato da una morfologia abbastanza regolare e ricca di impluvi che scorrono in direzione ovest-est e circa il 90% della superficie è occupata da boschi di cui circa un terzo sono di proprietà pubblica. Spesso i boschi ricoprono versanti molto acclivi e praticamente inaccessibili per la morfologia dei luoghi che rende difficoltosa la realizzazione di adeguati percorsi d’accesso. La specie prevalente dal punto di vista forestale è l’orno-ostrieto associata a faggio e betulla nelle zone di monte e di robinieti nella zona rivierasca, soprattutto a nord della zona di Fiumelatte. A monte degli abitati e lungo alcuni tratto del Sentiero del Viandante, verso la località Roslina, sono presenti alcune aree a castagneto. Negli impluvi e lungo i corsi d’acqua si rileva la presenza di brevi tratti di alnete di ontano nero, saliceti e aceri- frassineti con ostria. In corrispondenza della Valle Pietfer, a partire da 500 m s.l.m. si estende una zona di betuleto, mentre nella zona compresa tra 800 e 1000 m s.l.m. si estende una fascia continua di faggeta submontana sul versante ovest del Monte Fopp, mentre salendo ulteriormente viene sostituita dalla faggeta montana. Alle medesime quote è comunque in parte presente l’orno-ostrieto frammisto a formazioni di querce termofile, roverella e cerro. L’evoluzione prevedibile vede espandersi l’orno-ostrieto alle quote minori sostituendo progressivamente i querceti di rovere e i robinieti; alle quote maggiori è invece in espansione la faggeta submontana, mentre nei tratti di rimboschimenti artificiali presso il

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Monte Fopp, a confine con Esino, si stanno sviluppando i betuleti secondari all’interno delle zone a conifere. La faggeta montana ha invece già raggiunto la sua espansione. Dal punto di vista gestionale sul territorio comunale di Varenna, per quanto riguarda le aree pubbliche, il PIF prevede una serie di azioni di protezione (favorire l’evoluzione a orno- ostrieto e faggeta submontana delle specie meno evolute come i betuleti nella zona a valle della Bocchetta di Ortanella; lasciare le formazioni alla libera evoluzione nelle zone a minore accessibilità a monte della zona produttiva di Valle della Pianca) e di produzione (valorizzazione delle faggete nella zona del Monte Fopp dove le pendenze poco elevate e la viabilità esistente garantiscono una buona accessibilità ai luoghi, favorire il passaggio all’orno-ostrieto ed al querceto di rovere nell’area a monte di Cassella in Valle della Pianca e nella zona meridionale nei pressi della Cascina Neri). Per quanto riguarda le proprietà private il PIF evidenzia la necessità di: mantenere liberi, ove possibili, i prati esistenti dalla colonizzazione delle specie invadenti; nei boschi della Valle Vacchera sostituire i robinieti con specie autoctone, assicurando la permanenza delle stazioni di leccio; gestire i soprassuoli a monte delle aree antropizzate, mantenendo il massimo grado di copertura ed efficienza del bosco a monte delle aree abitate.

5.5.3 FAUNA FAUNA TERRESTRE Per quanto riguarda i mammiferi, l’habitat costituito dal massiccio delle Grigne dovrebbe consentirne una cospicua presenza, tuttavia si hanno pochi dati in merito. Si trovano Riccio europeo, toporagno, talpa europea, rinolfo maggiore e minore, Vespertilio di Capaccini, Vespertilio di Daubenton, Vespertilio mustacchino, Pipistrello albolimbato, Pipistrello di Nathusius, Pipistrello nano, Orecchione grigio, Scoiattolo, Marmotta, Ghiro, Moscardino, Arvicola rossastra, Topo selvatico a collo giallo, Topo selvatico, Topolino delle case, Tasso, Donnola, Faina, Martora, Cinghiale. Oltre ai mammiferi sono ben distribuite sul territorio moltissime specie di uccelli fra i quali il Fagiano, la Poiana, il Corvo Imperiale, l’Allocco, la Civetta, oltre a una grandissima varietà di piccoli uccelli stanziali e migratori. Per quanto invece riguarda i rettili che popolano le montagne attorno al comune di Varenna si riferiscono avvistamenti delle seguenti specie: Orbettino, Ramarro occidentale, Lucertola muraiola, Lucertola vivipara, Biacco, Colubro liscio, Saettone, Biscia dal collare, Natrice tassellata, Vipera comune, Marasso. FAUNA ACQUATICA Le specie di pesci che popolano il lago più note sono: l’Arborella, l’Agone, l’Anguilla, il Cavedano, il Lavarello, il Luccio, il Persico, la Tinca, la Trota che testimoniano la buona qualità dell’acqua del lago. Lungo le spiagge si incontrano varie specie di uccelli acquatici quali i Cigni, le Anatre (Germano Reale), le Folaghe, gli Svassi e qualche Airone Cenerino, mentre per quanto riguarda le specie che popolano il Torrente Esino è possibile affermare che, dato il carattere torrentizio degli stessi, l’unica specie adattata alla vita nei torrenti alpini ove la temperatura delle acque è sempre bassa e dove la velocità dell’acqua è quasi sempre molto elevata, è la sola Trota Fario (Salmo fario). Per contro le predette caratteristiche garantiscono una buona ossigenazione, condizione essenziale per la Trota Fario.

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Lungo il Torrente Esino, all’esterno del territorio comunale di Varenna sono presenti tratti idonei allo sviluppo della fauna ittica, tuttavia nel tratto che attraversa l’abitato di Varenna, immediatamente a monte della foce nel Lago di Como, l’alveo del Torrente Esino presenta alcune criticità. In prossimità della foce è presente una briglia insormontabile che impedisce la risalita della fauna ittica ed inoltre, a partire dalla foce, per circa un centinaio di metri la naturalità dell’alveo risulta completamente compromessa a causa della completa canalizzazione e cementificazione. La briglia interrompe di fatto la continuità eco-sistemica tra lago e fiume isolando l’ambiente fluviale da quello lacustre. Nel Piano Ittico Provinciale si sottolinea come siano necessari degli interventi di rinaturalizzazione dell’ultimo tratto del corso d’acqua del T.Esino mediante la demolizione della briglia e la completa rimodellazione del tratto. Inoltre un ulteriore aspetto da tenere in considerazione ai fini della tutela delle specie ittiche è la qualità dello scarico del depuratore di Esino Lario che confluisce direttamente nel torrente, al fine di evitare fenomeni di inquinamento organico. Una delle principali attività di tutela della popolazione ittica del Lago di Como è il ripopolamento delle principali specie ittiche che caratterizzano le acque del lago. A Varenna, in località Fiumelatte, si trova infatti il Centro Ittiogeno provinciale Marco De Marchi che costituisce uno dei più grandi stabilimenti ittiogenici per le acque interne in Europa ed il più antico d’Italia (risale infatti a fine 1800). L’incubatoio è stato acquistato dalla provincia nel 1999 e, dopo essere stato completamente rimodernato, è stato riattivato nel 2002. Nell’incubatoio vengono prodotte ed allevate diverse specie ittiche utilizzate nell’attività di ripopolamento svolta dalle Provincie di Como e Lecco. La principali specie oggetto di ripopolamento sono: il Coregone lavarello, la Trota fario, la Trota lacustre, la Trota marmorata, il salmerino alpino, il Temoli, il Luccio. Inoltre all’interno dell’incubatoio sono state messe a punto delle tecniche per allevare altre specie importanti dal punto di vista commerciale come il Persico Reale, l’Alborella ed altri pesci importanti per la conservazione della biodiversità come il Pigo, la Savetta e la Lasca. La maggior parte delle specie è prodotta ed allevata direttamente all’interno delle strutture dell’incubatoio fino al raggiungimento delle dimensioni adatte alla liberazione. Nell’ottica del perseguimento dei principali obiettivi del Piano Ittico Provinciale, ai fini della tutela, della salvaguardia e della gestione della fauna ittica, nello specchio lacustre del territorio comunale di Varenna e nelle sue immediate vicinanze sono presenti due tipologie di istituti di tutela: le “Zone di protezione e ripopolamento” e le “Zone di tutela ittica”.

Nello stralcio cartografico seguente, tratto dall’Allegato 2 “Istituti di tutela” allegato al PIP è rappresentata l’ubicazione degli Istituti di tutela presenti sul territorio comunale di Varenna e nelle zone limitrofe. Si tratta di tre zone di protezione e ripopolamento (ZP) e due zone di tutela assoluta (ZT), ovvero:

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale - ZP15 estensione: superfici acquee interne alle strutture d’ormeggio e ricovero imbarcazioni in corrispondenza del Porticciolo di Fiumelatte - durata: permanente per tutto l’anno - motivazione: zona di stazionamento delle arborelle; - ZP16 estensione: superfici acquee interne alle strutture d’ormeggio e ricovero imbarcazioni in corrispondenza del Porticciolo Varenna Centro - durata: permanente per tutto l’anno - motivazione: zona di stazionamento delle arborelle; - ZP22 estensione: nelle acque antistanti la Villa monastero fino a metà lago, dall’inizio del giardino in direzione sud fino al balconcino con parapetto in ferro battuto posto all’interno del giardino stesso - durata: permanente per tutto l’anno - motivazione: zona di riproduzione di Ciprinidi, Percidi e Clupeidi; - ZT3 identificazione: dallo scivolo per barche all’interno del Lido di Varenna fino alla punta della del “Faro” per una distanza di 100 metri dall’esterno della linea di costa - lunghezza approssimativa: 400 m - durata: permanente per tutto l’anno; - ZT4 identificazione: fraz. Fiumelatte, dall’estremità nord del parcheggio antistante la chiesa di Fiumelatte fino all’estremità sud del parcheggio antistante l’incubatoio ittico M. de Marchi, per una distanza di 100 metri all’esterno della linea di costa - lunghezza approssimativa: 360 m - durata: temporanea dal 1° marzo al 10 agosto. Nelle “Zone di tutela ittica” è vietata la pesca per periodi determinati, mentre nelle “Zone di protezione e ripopolamento” sussiste il divieto assoluto di pesca. Inoltre nelle zone di tutela ittica si devono considerare gli effetti derivanti dalla frequentazione dei pescatori e gli effetti perturbativi derivanti da altre attività antropiche, ad esempio la navigazione a motore.

Estratto Allegato 2 “Istituti di Tutela” al Piano Ittico Provinciale

Sullo specchio lacustre del Comune di Varenna è inoltre presente una “Zona destinata a Campo gara” identificata con il codice CGA 8 che interessa un tratto di 850 m dalla Riva della Gatta compresa fino al “Monumento”. L’ubicazione di tale zona è indicata nello stralcio cartografico seguente tratto dall’Allegato 3 - “Istituti di gestione” al PIP.

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Estratto Allegato 3 “Istituti di Gestione” al Piano Ittico Provinciale

Lungo la costa sono presenti una serie di opere ittiogeniche la cui ubicazione è riportata nello stralcio cartografico seguente estratto dall’Allegato 5 “Opere Ittiogeniche” al PIP.

Estratto Allegato 5 “Opere ittiogeniche” al Piano Ittico Provinciale

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5.5.4 IL LAGO COME RISORSA ECOLOGICA La parte del lago biologicamente più attiva è quella dei bassi fondali, fino a circa venti metri di profondità. Si tratta della cosiddetta “zona eufotica litorale”, in quanto il fondo del lago è raggiunto dalla luce solare. Questa zona presenta estensione variabile in relazione alla pendenza della sponda, e assume la massima ampiezza in corrispondenza dei tratti di sponda meno acclivi, quindi, in particolare, delle aree pianeggianti o sub-pianeggianti che ospitano i maggiori centri abitati. Il PTCP, nella sua componente ecologico-ambientale, dispone una tutela sostanziale lungo il margine a lago delle suddette piane, intesa a proteggerne rigorosamente la residua naturalità, evitandone la cementificazione e ogni altra forma di artificializzazione, così delle sponde come dei fondali, che ne riducano la permeabilità biologica. In molti casi, vi è l’esigenza di mettere a punto veri e propri progetti di rinaturalizzazione delle sponde, così nella parte sommersa come in quella emersa, addolcendo i profili planoaltimetrici e adottando tecniche di ingegneria naturalistica per le difese spondali, così da (ri)creare ambienti biologicamente più ricchi e diversificati. Là dove la pianificazione di settore a ciò preposta ritenga comunque necessario prevedere opere di significativa alterazione della linea di costa (quali porti e approdi, darsene, sistemazioni spondali e simili), queste dovranno adottare le tecnologie più rispettose ed essere comunque accompagnate da interventi di adeguata compensazione - e possibilmente sovracompensazione - del danno ambientale, al fine di mantenere e, ove possibile, ripristinare la biodiversità dell’ambiente lacustre.

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5.6 POPOLAZIONE, ASPETTI ECONOMICI E SERVIZI

5.6.1 POPOLAZIONE I dati relativamente alla popolazione del comune di Varenna sono stati desunti dai risultati definitivi del 14° Censimento della popolazione e delle abitazioni 2001 e dai risultati provvisori del 15° censimento della popolazione e delle abitazioni 2011. La popolazione residente nel comune di Varenna censita nell’anno 2001 dall’ISTAT è risultata essere di 846 abitanti, dai dati forniti dall’ufficio anagrafe del comune di Varenna la popolazione iscritta all’anagrafe era di 800 unità riferta al giorno 31/12/2011. Le analisi condotte in seguito fanno riferimento a tale valore. Un’ approfondita analisi storica dell’andamento della popolazione, della sua suddivisione in classi, il trattamento statistico dei dati storici disponibili è stato eseguito nell’ambito della redazione del quadro conoscitivo del DdP al quale si rimanda. Vista l’estensione territoriale complessiva del Comune di Varenna la densità di popolazione è di 69 abitanti per kmq. In realtà nel caso si consideri la sola porzione “terrestre” del territorio comunale che risulta essere di circa 7,6 kmq, cioè quella ottenuta sottraendo la superficie relativa alla porzione ricadente nello specchio del Lago di Como, è possibile rideterminare la densità abitativa in riferimento alla sola porzione di territorio effettivamente edificato/edificabile. La densità abitativa così ricalcolata risulta di 105 abitanti/kmq. Dal confronto dei dati rilevati in censimenti precedenti è evidente il trend di crescita della popolazione positivo, tanto da essere valutato tra il 2.51% e il 7.50% nel periodo compreso tra il 1991 ed il 2001. Da questo punto di vista Varenna è uno dei pochi comuni del Lario Orientale, insieme a Perledo e a Colico ad essere stato caratterizzato da un maggiore incremento positivo della popolazione.

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Nella tabella e nel grafico seguenti si riporta l’andamento della popolazione residente nel periodo 2002-2011 registrata al 31 dicembre dell’anno di riferimento, ovvero successivamente al 14° Censimento della popolazione degli edifici 2001. I dati sono stati desunti dall’Annuario Statistico Regionale che utilizza come fonte di dati il sito http://demo.istat.it.

Anno 2001* 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Popolazione al 846 848 864 882 862 854 852 833 824 812 800** 31 dicembre

* dato del 14° Censimento della popolazione e degli edifici 2001 ** dato fornito dall’Ufficio Anagrafe del Comune di Varenna, aggiornato al 31/12/2011

L’andamento della 890 ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE popolazione nel periodo 880 NEL PERIODO 2001-2012 compreso tra il 2001 ed il

870 31 dicembre 2011 evidenzia un trend positivo 860 sino al 2005, mentre negli ti en 850 ultimi sette anni la d si e popolazione residente r ti 840 an risulta essere in continua it b a 830 diminuzione a differenza ro e m di quanto registrato nel u 820 N decennio precedente il 810 censimento del 2001. I dati provvisori 800 relativamente al 790 15°Censimento della 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Anno di riferimento popolazione e degli edifici del 2011 individuano una popolazione residente complessiva pari a 770 abitanti rispetto agli 800 registrati all’Ufficio Anagrafe Comunale al 31/12/2011. Tale discordanza è presumibilmente attribuibile alla provvisorietà dei dati attualmente disponibili relativamente al recente censimento riferito alla data del 9 ottobre 2011.

5.6.2 SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA I dati relativamente alle attività economiche presenti sul territorio comunale di Varenna sono stati tratti dall’Annuario Statistico Regionale (ASR) della Regione Lombardia e dal Sistema Informativo Statistico degli Enti Locali (SIS.EL) in cui sono contenuti i dati a livello comunale relativi a molteplici aspetti della situazione socio-economica. In particolare ai fini della presente analisi sono stati presi in considerazione i dati in riferimento a: popolazione residente (aggiornamento 31/12/2010), imprese attive (aggiornamento febbraio 2012), agricoltura (aggiornamento all’8° Censimento dell’industria e dei Servizi - Anno 2000), turismo (aggiornamento anno 2010). Nelle tabelle seguenti si riportano i dati relativamente al Censimento dell’industria effettuato nel 1991 e nel 2001 (prima tabella) e i dati relativi alla tipologia delle imprese attive presenti nel registro delle imprese al 31/12 dell’anno di riferimento, suddivise per attività economica (seconda tabella).

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Fonte dei dati: Sistema Informativo Statistico degli Enti locali (SIS.EL) della Regione Lombardia

L’analisi dei dati evidenzia come nei decenni scorsi, la principale attività economica del territorio comunale di Varenna sia stata quella turistica, seguita da quella del commercio e delle costruzioni. In generale il numero degli addetti negli anni tende alla diminuzione tranne per pochi settori in cui viene mantenuto pressoché costante.

ADDETTI 1991 203 2001 181 VARIAZIONE % -10.8%

Sul territorio non sono presenti insediamenti industriali. La morfologia per la maggior parte impervia limita lo sviluppo dell’attività agricola che è limitata alle aree meno acclivi ed impervie; sul territorio comunale al 2011 si rileva la presenza di 5 attività agricole. Il forte sviluppo dell’attività turistica, sia in termini di numero di strutture ricettive presenti che di addetti impiegati (attualmente si stima circa un centinaio di addetti tra alberghi ed attività complementari), è dovuto alla forte vocazione turistica che da sempre caratterizza il comune di Varenna. I dati aggiornati al 2011, relativamente alle imprese attive presenti nel registro delle imprese, indicano come sul territorio comunale di Varenna siano presenti ben 23 “Attività dei servizi alloggio e ristorazione”, di cui 15 strutture adibite ad alloggio (11 alberghi, 2

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale bed and breakfast, 2 alloggi in affitto) che offrono complessivamente 369 posti letto (fonte dati: ASR). Un’ulteriore analisi finalizzata alla valutazione dell’offerta turistica del territorio comunale mediante una stima dei posti letto disponibili è stata effettuata attraverso la consultazione del Portale turistico del Lago di Como. L’analisi ha rilevato la presenza di 11 strutture alberghiere a 2, 3, 4 stelle, 4 bed and breakfast, 6 affittacamere, 1 casa vacanze. Complessivamente tali strutture offrono un numero di posti letto pari a 431, di cui ben 341 presso le strutture alberghiere.

TIPOLOGIA STRUTTURA TURISTICO- N. POSTI RICETTIVA LETTO Alberghi 341 Bed and breakfast 19 Affittacamere - case vacanza 71

TOTALE POSTI LETTO DISPONIBILI 431

I dati relativamente ai flussi turistici che caratterizzano la Provincia di Lecco ed in particolare il Lago di Como indicano valori dell’ordine di 200.000-210.000 presenze annue pari a circa il 45% delle presenze turistiche della provincia. Tali valori sono riferiti al biennio 2008-2009 e non comprendono il flusso turistico generato dal fenomeno delle cosiddette “seconde case” che risulta essere molto diffuso soprattutto nelle aree montane della provincia e sul lago (fonte: Relazione sullo stato dell’ambiente della Provincia di Lecco - Anno 2011).

Per il territorio comunale di Varenna si stima una popolazione fluttuante dovuta alla presenza delle cosiddette “seconde case” pari a circa 1000 abitanti. La stima è stata effettuata sulla base dei dati forniti dall’Ufficio Tecnico Comunale relativamente al numero di appartamenti disponibili sul territorio e considerando una presenza media di tre persone per ciascun appartamento.

LOCALITÀ N. APPARTAMENTI N. POSTI LETTO Pino 160 480 Fiumelatte 80 240 Olivedo e Varenna centro 100 300

TOTALE 340 1020

Pertanto il totale della popolazione fluttuante dato dalla somma della ricettività alberghiera con quella delle seconde case risulta essere stimata in 1451 unità, che per le analisi effettuate nel presente documento saranno approssimate in via cautelativa a 1500 unità.

POPOLAZIONE FLUTTUANTE Residenziali - “seconde case” 1020 Strutture alberghiere 431

TOTALE 1451

TOTALE APPROSSIMATO 1500

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Le ultime indagini dell’Osservatorio del Sistema Turistico del Lago di Como, riferite all’anno 2010, evidenziano come il flusso turistico dell’Area Lago di Como sia aumentato rispetto al 2009 sia in termini di arrivi (+4,92%) che di presenze (+10,83%). Nel 2010 sul Lago di Como si sono registrate circa 1.700.000 di presenze di cui quasi il 60% presso le strutture alberghiere (fonte: Rapporto annuale flussi turistici - Anno 2010). Per quanto riguarda le caratteristiche delle strutture alberghiere nell’Area Lago si è assistito ad un aumento degli hotel di fascia medio-alta (3, 4 e 5 stelle), mentre la durata della permanenza media è risultata essere pari a 3,8 giorni; si tratta quindi di una vacanza di media lunghezza legata non solo al fine settimana o a brevi vacanze infrasettimanali. Appare evidente un netto aumento delle presenze negli alberghi di alta gamma con valori oltre il 7% (7.64%). Tale aumento riguarda quasi esclusivamente la clientela estera, rappresentata in maniera prevalente dal mercato anglosassone. Tali dati confermano la notorietà del lago in tali paesi e la ricerca di sistemazioni sempre più rivolte al lusso. Anche gli alberghi di fascia inferiore, ma sempre considerati di alta gamma (4 stelle), hanno visto un buon incremento di presenze anche tra la clientela italiana. L’offerta turistica deve tener dunque conto di una ritrovata domanda di alta qualità. Il grafico seguente illustra il numero di presenze suddivise per tipologia di struttura per ciascuna area individuata dal Sistema Turistico Lago di Como, tratto dal rapporto annuale dei flussi turistici sul Lago di Como. (DdP- Quadro conoscitivo)

I flussi turistici nell’Area Lago sono soggetti ad una stagionalità che vede il picco nei mesi di luglio e agosto, anche se una discreta presenza si rileva e nei periodi primaverili ed autunnali, mentre nel periodo invernale i flusso turistico è praticamente assente. Nel grafico seguente sono riportanti gli andamenti annuali dei flussi turistici nel periodo 2009-2010 elaborati dall’Osservatorio del sistema Turistico del Lago di Como sulla base dei dati degli Uffici Statistici delle Provincie di Como e di Lecco.

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Grafico tratto dal Rapporto Annuale Flussi Turistici - Anno 2010

5.6.3 RETE VIABILISTICA Il Lago di Como è un elemento importante per il comune di Varenna, sia da un punto di vista naturalistico, ambientale e paesaggistico che dal punto di vista della mobilità. Sono presenti due pontili per l’attracco dei mezzi della Navigazione pubblica di linea: uno per l’attracco di battelli ed aliscafi ed uno per l’attracco dei traghetti che effettuano il trasporto di persone ed automezzi sulla tratta Bellagio-Varenna-Menaggio-Cadenabbia. Lungo la sponda sono inoltre presenti alcuni pontili per l’attracco di imbarcazioni private tra cui quelle utilizzate per il servizi taxi sul lago. La sponda orientale del Lario è attraversata interamente dalla S.P.72 che la percorre da sud a nord da Lecco e Colico e dalla quale si dipartono altre strade provinciali in direzione delle vallate laterali quali: la S.P.62 che da Bellano sale verso la Valsassina attraversandola e scendendo a Lecco e la S.P.65 che da Varenna sale verso Esino Lario e scendendo poi in Valsassina. Lungo le strade provinciali citate è attivo anche un servizio di trasporto pubblico che interessa anche il comune d Varenna permettendo il collegamento con i comuni limitrofi non serviti dalla rete ferroviaria (es. Perledo ed Esino Lario). Il territorio comunale di Varenna è attraversato dal tracciato della S.S.36 che per un tratto di circa 500 m, in corrispondenza dell’abitato di Fiumelatte scorre a cielo aperto. Un’ulteriore rete infrastrutturale che garantisce la comunicazione tra i paesi rivieraschi lungo la sponda orientale del Lago di Como è la linea ferroviaria storica “Milano - Tirano” il cui tracciato scorre per la maggior parte all’interno di gallerie. A servizio della linea ferroviaria lungo tutto il percorso sono presenti una serie di stazioni (almeno una in ogni comune). A Varenna è presente un’unica stazione ferroviaria (stazione di Fiumelatte); tuttavia la maggior parte del flusso (soprattutto turistico) gravita sulla stazione Perledo-Varenna che, nonostante sia ubicata sul territorio comunale di Perledo, è posta a poche centinaia di metri dall’abitato principale di Varenna e ne costituisce di fatto la stazione di riferimento. Di seguito si riportano alcuni estratti cartografici tratti dal PTCP - Scenario 2.

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Estratto PTCP - Scenario 2A “Il sistema della mobilità”

Estratto PTCP - Scenario 2B “Il sistema del trasporto pubblico”

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Il sistema della mobilità, ovvero l’insieme di tutte le componenti derivanti dall’esigenza di spostamento di persone, cose e merci, rappresenta uno dei principali fattori di pressione sull’ambiente per le sue ripercussioni su: comparto energetico, salute pubblica, qualità dell’aria, rumore ed uso del suolo. Il territorio comunale di Varenna è interessato da alcune tipologie di reti viabilistiche che consentono lo spostamento di merci e persone sia sulla terra ferma (rete stradale e ferroviaria) che sullo specchio lacustre del lago di Como collegando le sponde opposte del lago.

RETE STRADALE La Rete della Mobilità su Gomma della Provincia di Lecco è caratterizzata dalla predominanza delle direttrici che si sviluppano tra il polo di Milano e quello di Lecco, e danno accesso alla Valchiavenna (Spluga) e alla Valtellina (Stelvio). Il Lario Orientale è collegato al capoluogo di Provincia da due direttrici: la S.S.36 con gli svincoli di ingresso e/o uscita di Abbadia Lariana, Dervio e Colico e la S.P.72 che scorre costeggiando la sponda lacustre e dalla quale si dipartono le strade di collegamento alle valli ad essa trasversali. Nell'immagine sottostante vengono localizzate le strade provinciali ricadenti nel circondario del Lario Orientale (circondario 6).

Fonte: Settore Viabilità e Protezione Civile della Provincia di Lecco

Nella successiva tabella viene fornita anche la lunghezza in km delle tratte stradali provinciali. Alcune strade provinciali attraversano più circondari: in questo caso la lunghezza in tabella si riferisce alla sola tratta di strada che ricade nel circondario 6.

Codice strada e denominazione Km Classificazione funzionale SP62 VALSASSINA 6,17 P2 - Strada di interesse provinciale SP65 ESINO 22,84 P2 - Strada di interesse provinciale SP66 E DIR. 12,95 P2 - Strada di interesse provinciale INESIO SP67 ALTA VALSASSINA E 14,04 P2 - Strada di interesse provinciale VALVARRONE SP67DIR3 1,71 L - Strada di interesse locale SP72 DEL LAGO DI COMO 29,75 R1 - Strada di interesse regionale SP73 PARLASCO 1,20 --- Totale circondario 6 88,65 ---

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale La viabilità principale presente nel territorio comunale di Varenna è stata classificata secondo quanto riportato nel PTCP della Provincia, alle cui norme tecniche di attuazione si è poi fatto riferimento: • A. viabilità di grande comunicazione e di transito (S.S.36 che scorre per la maggior parte in galleria ad eccezione di un breve tratto in località Pino dove il tracciato stradale scorre a cielo aperto); • C. viabilità a prevalente servizio di insediamenti residenziali (S.P.72 del Lago di Como); • altre strade (viabilità che mette in collegamento tra loro i nuclei abitati presenti all’interno del territorio comunale oltre che con la viabilità principale).

Uno degli obiettivi del PGT è quello di favorire il miglioramento ed il potenziamento di una rete di mobilità sostenibile. In quest’ottica, a seguito della recente apertura del parcheggio multipiano in Via Polvani, nella scorsa estate l’Amministrazione comunale, ha proceduto con l’istituzione di una zona a traffico limitato, ovvero la chiusura al traffico del centro storico di Varenna.

RETE FERROVIARIA Il territorio comunale di Varenna è interamente attraversato dalla storica linea ferrovia “Milano-Tirano” che garantisce la comunicazione dei paesi rivieraschi lungo la sponda orientale del Lago di Como che scorre quasi interamente in galleria. A Varenna è presente un’unica stazione ferroviaria (stazione di Fiumelatte); tuttavia la maggior parte del flusso (soprattutto turistico) gravita sulla stazione Perledo-Varenna che, nonostante sia ubicata sul territorio comunale di Perledo, è posta a poche centinaia di metri dall’abitato principale di Varenna e ne costituisce di fatto la stazione di riferimento.

VIABILITÀ LACUALE Un’altra rete viabilistica molto importante per il territorio comunale di Varenna, che collega direttamente la sponda orientale del Lago di Como con quella occidentale e con la punta di Bellagio, è quella lacuale. Varenna, per la sua posizione geografica, costituisce di fatto uno degli scali principali della Navigazione di linea che interessa tutto il Lago di Como. Una caratteristica di Varenna è infatti l’imbarcadero, posto ad un centinaio di metri in direzione sud dalla foce del T.Esino, dove sono presenti due pontili per l’attracco dei mezzi della Navigazione pubblica di linea: uno per l’attracco di battelli ed aliscafi ed uno per l’attracco dei traghetti che effettuano il trasporto di persone ed automezzi sulla tratta Bellagio-Varenna-Menaggio-Cadenabbia. Lungo la sponda sono inoltre presenti una serie di punti di approdo/attracco (pontili, tratti di riva attrezzata, campi boa) e ricovero (darsene, porti) dei natanti ad uso privato. La viabilità attraverso il lago, sia pubblica che privata, è una risorsa su cui si basa l’attività turistica, e che deve essere pertanto tutelata.

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5.6.4 ACCESSIBILITÀ SOSTENIBILE Il PTCP definisce le condizioni di “accessibilità sostenibile” per gli insediamenti produttivi, residenziali e di servizio, ovvero quelle condizioni che garantiscono l’agevole accesso pedonale al trasporto pubblico. Nello specifico l’art.20 delle NTA del PTCP definisce come limiti di accessibilità i seguenti valori: • distanza dalla più vicina strada percorsa da linee di trasporto pubblico locale su gomma: massimo 300 metri; • distanza dalla più vicina stazione o fermata ferroviaria: massimo 600 metri; • dislivello da entrambe: massimo 50 metri. Fermo restando l’obiettivo di mantenere i nuovi insediamenti in prossimità del trasporto pubblico, i suddetti valori potranno essere meglio precisati in sede di pianificazione locale e/o di settore, anche considerando lo stato dell’urbanizzazione nonché le concrete condizioni di accessibilità, quali sono determinate in particolare dalla eventuale presenza di barriere e ostacoli di varia natura. Il nuovo Programma Triennale dei Servizi di Trasporto Pubblico Locale 2008/2010, approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n.75 del 1 dicembre 2008, propone l'assetto futuro della Rete Interurbana di trasporto pubblico su gomma. Per quanto riguarda il servizio pubblico locale il comune di Varenna è servito dalla linea interurbana D21 Bellano-Varenna-Esino Lario che interessa i Comuni di Bellano, Varenna, Perledo ed Esino Lario. Il programma sopracitato conferma, per tale linea, il potenziamento attivato del servizio e propone di attivare, presso la stazione di Perledo-Varenna, quale centro di interscambio ferro/gomma per la linea, l’integrazione tariffaria Treno Lecco, previo accordo con Trenitalia S. p. A e Lecco Trasporti s.c. a r.l. e con le stesse modalità con cui è attiva negli altri centri di interscambio ferro/gomma della rete.

5.6.5 TUTELA PAESAGGISTICA DELLA VIABILITÀ ESISTENTE Il PTCP, all’art.21 delle NTA, si assume come obiettivo generale di rilevanza paesistica della pianificazione il mantenimento delle pause o intervalli nell’edificazione esistenti lungo le strade di rilevanza territoriale nonché lungo quelle di rilevanza storica e paesaggistica lungo le ferrovie. Sul territorio comunale di Varenna si rilevano “tratti stradali dove eventuali insediamenti sono da considerare in contrasto con gli interessi paesaggistici” e “tratti stradali dove eventuali insediamenti sono da considerare in contrasto con gli interessi paesaggistici ed ecologici”. Per quanto riguarda la visualizzazione grafica di tali aspetti si rimanda agli stralci tratti dal PTCP riportati nel paragrafo dedicato all’analisi di tale piano. In corrispondenza di tali tratti di strada è istituita una fascia di rispetto paesaggistico che, in prima applicazione, e fino a che non siano intervenuti atti con valenza paesaggistica di maggiore definizione, è stabilita in 300 metri dall’asse, su uno o su entrambi i lati.

5.7 RISCHIO NATURALE ED INDUSTRIALE

5.7.1 RISCHIO NATURALE Per quanto riguarda l’analisi e la caratterizzazione del rischio idrogeologico sul territorio comunale di Varenna si fa riferimento allo Studio Geologico di supporto al Piano di Governo del Territorio attualmente in fase di realizzazione e nell’ambito del quale viene definita la fattibilità geologica dell’intero territorio comunale. Oltre il 20% del territorio comunale è interessato da ambiti di frana classificati come aree a rischio idrogeologico molto elevato, indicato con le diciture “Zona 1” e “Zona 2” dall’ex

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale legge 267/97, e principalmente dovuto al rischio di crollo e caduta massi, così come testimoniato dai recenti episodi calamitosi occorsi nell’ultimo decennio e delle numerose opere di protezione da tale tipologia di rischio presenti sul territorio (510 m di valli paramassi e oltre 5 km di barriere paramassi). Inoltre, nella porzione meridionale del territorio comunale, sono presenti alcune aree interessate da “Frana attiva” soggette a pericolosità molto elevata. Il rischio di esondazione e di dissesto morfologico di carattere torrentizio è riscontrabile lungo la maggior parte dei corsi d’acqua presenti sul territorio soggetti per la maggior parte ad una pericolosità elevata, mentre per quanto riguarda il rischio dovuto a trasporto di massa sui conoidi occorre valutare la pericolosità del T. Esino. La porzione di conoide del torrente Esino che insiste sul territorio comunale di Varenna è classificata come un’area di conoide non recentemente riattivatasi o comunque protetta da opere di difesa, pertanto soggetta ad una pericolosità medio-elevata, mentre l’alveo del torrente Esino risulta è caratterizzato da una pericolosità molto elevata.

5.7.2 RISCHIO INDUSTRIALE In relazione all’assenza di attività industriali sul territorio comunale, a favore di piccole attività artigianali, non si rilevano fonti di rischio industriale.

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5.8 RIFIUTI

Attualmente la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani sul territorio comunale di Varenna, viene effettuata in parte attraverso la piattaforma ecologica situata in località Via ai Boschi presso la quale è possibile conferire rifiuti ingombranti (legno, metallo, plastica), verde, carta e cartone, rifiuti metallici ed in parte attraverso cassonetti interrati/campane esterne distribuite sul territorio comunale adibiti al conferimento della frazione secca, indifferenziata, umida e del vetro. I dati forniti dall’Ufficio Tecnico relativamente alla quantità di rifiuti raccolti evidenziano come la categoria di rifiuti maggiori sia la frazione indifferenziata. Nel grafico seguente si riportano i dati relativi alla produzione delle principali categorie di rifiuto riferite al periodo 2006-2011.

500

450

400

350

300 Frazione umida 250 Frazione secca Frazione indifferenziata 200 Cartone Spazzamento strade 150

Produzione rifiuti(tonnellate) Vegetali 100 Ingombranti

50

0 2011 2010 2009 2008 2007 2006 Anno

Andamento della produzione delle principali categorie dei rifiuti nel periodo 2006-2011

La produzione di rifiuti ed in particolare quella relativa alla frazione indifferenziata aumentano significativamente nel periodo estivo. La frazione indifferenziata è quella che contribuisce maggiormente alla produzione di rifiuti complessiva, indice di elevate percentuali di rifiuti inviate a recupero di energia a discapito del recupero di materia. Ciò testimonia i bassi valori percentuali di raccolta differenziata che caratterizzano il Comune di Varenna. Il Comune di Varenna è infatti uno dei pochi comuni della Provincia di Lecco caratterizzato dalla percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti più bassa (inferiore al 35%).

Osservando il trend mensile della produzione di rifiuti è evidente come nel periodo estivo, in particolare nei mesi di luglio ed agosto, la produzione dei rifiuti relativamente alla frazione indifferenziata raggiunga valori quasi doppi rispetto ai mesi invernali; ciò è dovuto alla vocazionalità turistica del territorio che implica un significativo aumento della popolazione, quindi della produzione dei rifiuti, nel periodo estivo.

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Nel grafico seguente si riporta, a titolo d’esempio, l’andamento della produzione mensile dei rifiuti riferita alla frazione indifferenziata registrata nell’anno 2010.

45

40

35

30

25

20 Quantità rifiutiQuantità (tonnellate) 15

10 Trend produzione rifiuti frazione indifferenziata 5 Anno 2010

0

Mese

Nelle tabelle seguenti si riassumono i risultati relativamente alla produzione e smaltimento dei rifiuti tratti dall’Osservatorio Regionale dei rifiuti al fine di confrontare la situazione del Comune di Varenna con quella provinciale e regionale.

REGIONE PROVINCIA COMUNE ANNO 2009 LOMBARDIA LECCO VARENNA Produzione totale rifiuti (kg/ab*giorno) 1.38 1.28 1.89 Raccolta differenziata (%) 48.2 59.1 28.8 Recupero materia+energia (%) 78.1 88.1 89.90 Quantità avviata al recupero di materia (%) 46.6 55.7 26.9 Incenerimento con recupero di energia (%) 31.5 32.4 63 Smaltimento rifiuti indifferenziata in discarica 3.2 0.00 0.00 (%) Raccolta RAEE (kg/ab*giorno) 4.2 4.91 5.69 Costo dell'intera gestione dei rifiuti (euro/ab) 101 99 147

REGIONE PROVINCIA COMUNE ANNO 2010 LOMBARDIA LECCO VARENNA Produzione totale rifiuti (kg/ab*giorno) 1.37 1.28 2.01 Raccolta differenziata (%) 49.1 59.1 30.8 Recupero materia+energia (%) 81.3 89.1 89.9 Quantità avviata al recupero di materia (%) 48 56.7 29.4 Incenerimento con recupero di energia (%) 33.3 32.3 60.6 Smaltimento rifiuti indifferenziata in discarica 2.6 0.00 0.0 (%) Raccolta RAEE (kg/ab*giorno) 4.96 5.44 4.91 Costo dell'intera gestione dei rifiuti (euro/ab) 104 103 181.3

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale I dati riportati nelle tabelle precedenti indicano per il Comune di Varenna: - una produzione di rifiuti pro-capite superiore sia rispetto alla media provinciale che regionale ed in aumento; - per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata, nonostante dal 2009 al 210, si registri un lieve aumento rimane comunque notevolmente inferiore rispetto alla media provinciale e regionale; - la percentuale di rifiuti inviata complessivamente a recupero di materia ed energia è comparabile con quella media provinciale e sono superiori rispetto alla media regionale, tuttavia risulta notevolmente maggiore la percentuale di rifiuti inviata ad incenerimento che a recupero di materia, contrariamente da quanto accade a livello provinciale e regionale; - il comune di Varenna, come la Provincia di Lecco, non contribuisce allo smaltimento di rifiuti in discarica. Tale valore risulta essere di scarsa significatività in quanto presumibilmente lo smaltimento in discarica è inteso all’interno della Provincia che pertanto risulta nullo in quanto in provincia di Lecco non esistono discariche per i rifiuti urbani; parte di essi viene tuttavia conferite in discariche all’esterno della Provincia; - la percentuale di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) risulta in linea con la media provinciale e regionale; - i costi dell’intera gestione dei rifiuti del Comune di Varenna in aumento dal 2007 al 2008 risultano essere decisamente superiore rispetto alla media provinciale e regionale. Rispetto agli obiettivi normativi e regionali, richiamati anche dal Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti che individua una serie di obiettivi sia dal punto di carattere politico- strategico che più specificatamente tecnico, il Comune di Varenna si trova ancora al di sotto di tali valori. Di seguito si riporta la tabella con gli obiettivi formulati dalla normativa nazionale e regionale relativamente alla raccolta differenziata contenuta nel Cap.6 del PPGR dal quale è evidente che il Comune di Varenna non soddisfa l’obiettivo previsto anche se non si discosta di molto.

L’obiettivo di riferimento al 2011 per l’intero territorio provinciale fissato dal PPGR è di oltre il 62% coerentemente con il target stabilito dalla Legge finanziaria 2007 (60% entro il 31.12.2011) e quindi una riduzione della quantità indirizzata all’incenerimento con recupero di energia a favore di un maggiore recupero di materia. Al termine dell’orizzonte di piano, nel 2015, l’obiettivo proposto risulta essere del 63%. Attualmente i dati relativamente al Comune di Varenna degli ultimi due anni indicano un andamento in tal senso anche se le percentuali sono ancora lontane dagli obiettivi. Il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti individua il territorio comunale di Varenna come soggetto a vincoli tali per cui risulta inadatto alla realizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti.

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale 5.9 RUMORE

In attuazione della Legge n. 447/1995, articoli 4 e 8 e della legge regionale n.13/2001, la Giunta Regionale ha emanato, nella seduta del 2 luglio 2002 con la deliberazione n.VII/9776, il documento "Criteri tecnici di dettaglio per la redazione della classificazione acustica del territorio comunale". In base ai dati contenuti nel RSA Provincia di Lecco - Anno 2011, al 30/06/2010, solo il 29% dei comuni della provincia non è dotata di piano di zonizzazione acustica o è in corso di predisposizione, tuttavia il 78% della popolazione provinciale risiede in comuni con zonizzazione approvata. Allo stato attuale il Comune di Varenna dispone dello Studio della classificazione acustica del territorio.

5.10 RADIAZIONI

5.10.1 RADIAZIONI IONIZZANTI Le radiazioni ionizzanti possono essere di tipo naturale (radon) o artificiale (raggi X ad uso medico). Radiazioni ionizzanti da fonti artificiali In base ai dati contenuti nel RSA Provincia di Lecco - Anno 2011 le strutture (sanitarie e stabilimenti industriali) autorizzate all’impiego di radioisotopi sono quindici; esistono poi sul territorio numerose ditte autorizzata all’impiego di raggi X a scopo industriale. Vista l’assenza di attività industriali e di strutture sanitarie sul territorio comunale di Varenna non si rilevano fonti di radiazioni ionizzanti di tipo artificiale.

Radiazioni ionizzanti da fonte naturale (radon) Il radon è un gas naturale radioattivo immesso nell’aria ambiente e proveniente dal decadimento dell’uranio e dal radio presenti nelle rocce, nel suolo, nei materiali da costruzione e nelle falde; esso tende ad accumularsi negli ambienti confinati (radon indoor), dove in alcuni casi può raggiungere concentrazioni tali da rappresentare un rischio significativo per la salute della popolazione esposta. Il radon rappresenta la fonte principale d’esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti naturali: può fissarsi alla polvere presente nell’aria e, attraverso la respirazione, depositarsi nei bronchi e nei polmoni fungendo da sorgente emissiva interna. Il Radon viene generato continuamente da alcune rocce della crosta terrestre ed in particolar modo da Lave e Plutoniti (Basalti, Graniti, Trachiti, Sieniti, Porfidi etc), tufi (Peperino), pozzolane, etc. Sebbene sia lecito immaginare che le concentrazioni di Radon siano maggiori nei materiali di origine vulcanica spesso si riscontrano elevati tenori di radionuclidi anche nelle rocce sedimentarie. La normativa italiana (D.Lgs.230/95 e s.m.i.) considera le problematiche connesse all’esposizione da radon negli ambienti di lavoro, ma non nelle abitazioni, pertanto, per quanto riguarda le problematiche connesse all’esposizione della popolazione al radon indoor, si fa riferimento alla Raccomandazione dell’Unione Europea 1990/143/Euratom che indica in 400 Bq/mc (Bequerel / mc) il valore oltre il quale intraprendere azioni di risanamento per le abitazioni esistenti e in 200 Bq/mc l’obiettivo di qualità per le nuove edificazioni.

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale In Italia, tra il 1989 e il 1991, è stata condotta un’indagine nazionale per valutare l’esposizione della popolazione alla radioattività naturale (radon e i suoi discendenti) all’interno delle abitazioni; il campione selezionato riguardava tutte le regioni italiane, per un totale di 5000 abitazioni analizzate. L’indagine ha evidenziato come la Lombardia, in cui sono state indagate 818 abitazioni situate in 34 comuni, sia una delle regioni italiane caratterizzata dalla maggior concentrazione di radon. La media annuale nazionale della concentrazione di radon nelle abitazioni indagate era risultata essere pari a 70 Bq/mc, mentre quella della Lombardia risultava essere pari a 116 Bq/mc; le concentrazioni di radon più elevate erano state rilevate in provincia di Milano (area nord-est), di Bergamo e di Sondrio. Fra il 2003 e il 2005 la Regione Lombardia (ARPA Lombardia in collaborazione con la Direzione Generale Sanità) ha svolto una campagna di misura del gas radon indoor in tutto il suo territorio, al fine di porre le premesse per l’individuazione delle Radon Prone Areas (aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni di radon), come previsto dal D.Lgs. 241/00. Per la pianificazione del monitoraggio il territorio della Lombardia è stato distinto in due diverse tipologie in relazione alla morfologia e alla presenza o meno di substrato roccioso: l’area di collina-montagna è stata indagata con maggior dettaglio rispetto all’area di pianura, poiché le caratteristiche morfologiche e geologiche possono far presumere l’esistenza di una maggiore variabilità nella distribuzione geografica delle concentrazioni di radon. Le misure sono state effettuate in 3600 punti di rilevazione situati all’interno di edifici, in locali posti al pian terreno ed aventi caratteristiche tali da garantire la rappresentatività e la confrontabilità delle misure. Sono inoltre state tenute in considerazione le valutazioni eseguite in precedenti campagne di misura e in siti che fossero rispondenti alle caratteristiche definite. I primi risultati delle misure effettuate confermano lo stretto legame tra la presenza di radon e le caratteristiche geologiche del territorio, mostrando valori più elevati di concentrazione di radon indoor nelle province di Bergamo, Brescia, Lecco, Sondrio e Varese.

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Di fatto, nel 84.6% dei locali indagati (tutti posti al piano terra) nell’intera regione i valori sono risultati essere inferiori a 200 Bq/mc, mentre nel 4.3% dei casi sono superiori a 400 Bq/mc, con punte superiori a 800 Bq/mc (0.6% dei punti di misura). La media aritmetica di tutte le misure annuali considerate è risultata 124.2 Bq/mc. Da queste elaborazioni risulterebbe che, in Lombardia, sono presenti in totale 119 Comuni nei quali il 10% delle unità immobiliari site al piano terra può superare la soglia di 400 Bq/mc (corrispondenti al 8% dei Comuni totali), e 616 Comuni nei quali il 10% delle unità immobiliari site al piano terra supererebbe la soglia di 200 Bq/mc (corrispondenti al 40% dei Comuni totali). I risultati della campagna di misura sono stati elaborati fornendo una visione d’insieme regionale dalla quale emerge che, in Lombardia, sono presenti in totale 119 Comuni nei quali il 10% delle unità immobiliari site al piano terra può superare la soglia di 400 Bq/mc (corrispondenti al 8% dei Comuni totali – colore grigio scuro nella figura seguente), e 616 Comuni nei quali il 10% delle unità immobiliari site al piano terra supererebbe la soglia di 200 Bq/mc (corrispondenti al 40% dei Comuni totali - colore grigio chiaro nella figura seguente).

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Il comune di Varenna appartiene alla categorie dei comuni in cui il 10% delle unità immobiliare site al piano terra supera la soglia di 200 Bq/mc.

Nella figura seguente, tratta da “Rapporto sullo Stato dell’Ambiente” della Regione Lombardia dell’anno 2007, si riporta la mappatura delle concentrazioni di radon rilevate nell’ambito della campagna di misura, intese come concentrazione media di ciascuna delle maglie del reticolo in cui è stato suddiviso il territorio regionale.

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale Il comune di Varenna ricade all’interno della maglia caratterizzata da un valore medio della concentrazione di radon inferiore a 100 Bq/mc, così come indicato nelle figure seguenti tratte dal “Rapporto sullo Stato dell’Ambiente” della Regione Lombardia 2008- 2009.

Radiazioni Ionizzanti - Concentrazione di attività di radon indoor

. Radiazioni Ionizzanti - Mappa geostatistica: concentrazioni medie annuali di radon indoor stimate con metodologie geostatistiche su dati della campagna regionale 2003-2005 (studio del Dipartimento di Statistica dell’Università degli Studi di Milano Bicocca)

Le misure effettuate puntualmente costituiscono quindi una base per l’individuazione delle Radon Prone Areas (zone del territorio ad elevata probabilità di alte concentrazione di radon. L’applicazione di un approccio geostatistico ha portato all’elaborazione di una possibile mappatura delle aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni di radon in Lombardia, riportata nella figura seguente (tratta da un articolo tecnico presentato al “AIRP - Convegno Nazionale di Radioprotezione: Sicurezza e qualità in radioprotezione” tenutosi a Vasto Marina il 3 ottobre 2007, dal titolo “Radon in Lombardia: dai valori di concentrazione indoor misurati, all’individuazione dei comuni con elevata probabilità di alte concentrazioni. Un approccio geostatistico.” A cura di R. Borgoni, A. Cremonesi, G.Somà, D. de Bartolo, A. Alberici).

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La mappatura ottenuta mediante l’applicazione di un approccio geostatistico ai dati misurati indica che il territorio di Varenna è caratterizzato da un valore basso della concentrazione di radon.

Nell’ambito delle attività della Regione Lombardia connesse con l’avvio del Piano Nazionale Radon, allo scopo di avere informazioni più precise sulla distribuzione territoriale della concentrazione di radon indoor è stata effettuata una nuova campagna per approfondire i risultati di quella precedente (periodo 2003/2004). I risultati dei campionamenti effettuati nel periodo 2009/2010 su circa 1000 unità immobiliari distribuite in sette province (Bergamo, Brescia, Lodi, Mantova, Milano, Sondrio e Varese) hanno permesso di ricostruire la mappa della concentrazione media di radon indoor in locali al piano terra del quale si riporta di seguito un’immagine tratta dal RSA in Lombardia 2010-2011.

La mappatura ottenuta mediante l’applicazione di un approccio geostatistico ai dati misurati indica che il territorio di Varenna è caratterizzato da un valore medio della concentrazione di radon inferiore a 92 Bq/m3.

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5.10.2 RADIAZIONI NON IONIZZANTI Le principali fonti di radiazioni non ionizzanti sono le linee di distribuzione del’energia elettrica, le antenne radio e tv, i ripetitori e le stazioni radiobase per la telefonia mobile. ARPA Lombardia gestisce un database degli impianti di radio-tele-comunicazione presenti sull’intero territorio dal quale è possibile estrarre i dati a livello provinciale. In base ai dati estratti per la provincia di Lecco e riportati nel RSA della Provincia di Lecco - Anno 2011 risulta che, al 2008, sul territorio comunale di Varenna sono presenti n.7 impianti radiobase.

In particolare dalla comunicazione di ARPA - Dipartimento di Lecco in data 10/05/2012 prot.n.64282 relativamente alla convocazione della prima conferenza di VAS si evince come gli impianti radiobase presenti sul territorio comunale di Varenna siano così distribuiti: - n.2 stazioni radiobase per la telefonia cellulare in Via Venini 66, - n.6 microcelle appartenenti a tre gestori della telefonia cellulare lungo la S.S.36 finalizzate alla copertura delle gallerie di Fiumelatte e Scoglio nord, - n.1 impianto di bassa potenza (<7Watt) di proprietà di RFI lungo la linea ferroviaria Milano-Tirano per la coperture cellulare nella galleria Vendrignanino. Inoltre in Piazza Venini presso il municipio è presente un impianti WI-FI della Comunità Montana Valsassina, Valavrrore, Val d’Esino e Riviera.

In base ai dati forniti dall’Ufficio Tecnico comunale nella zona di Via Malpaga, è presente un’antenna.Attualmente non è prevista l’installazione di altre antenne.

Il territorio comunale è attraversato dalla linea elettrica ad alta tensione (132 kV) n.079 “Dervio-Mandello”.

Nella tavola Scenario 10 “Corridoi tecnologici” allegata al PTCP è indicato un elettrodotto in progetto di interconnessione tra Italia e Svizzera il cui tracciato scorrerebbe in acqua lungo il confine tra le provincie di Como e Lecco, interessando anche il territorio comunale di Varenna, nella porzione occupata dallo specchio lacustre. Di seguito si riporta un estratto non in scala della cartografia sopracitata.

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Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Adeguamento alla L.R. 11 marzo 2005

SCENARIO 10 CORRIDOI TECNOLOGICI

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5.11 ENERGIA

5.11.1 CONSUMI ENERGETICI Per quanto riguarda l’analisi del consumo di energia, non disponendo di informazioni specifiche per il Comune di Varenna, si è fatto riferimento ad un contesto territoriale più ampio, ovvero quello provinciale. I consumi energetici della Provincia di Lecco sono caratterizzati da una dinamica molto marcata che li porta a crescere tra il 2002 e il 2004/2005 per poi scendere drasticamente, assestandosi nel 2007 ad un valore superiore di poco meno del 3% rispetto al 2002. Tale particolare dinamica evolutiva è essenzialmente dovuta al gas naturale, che rappresenta il vettore energetico maggiormente utilizzato per gli usi finali. Per quanto riguarda l’energia elettrica si assiste ad un lento e progressivo incremento, che risale addirittura ai primi anni ’90, mentre i consumi di prodotti petroliferi risultano essere in leggera flessione. Per quanto riguarda i settori di utilizzo, non si osservano particolari modificazioni dei consumi, a parte che per il terziario, che incrementa il proprio fabbisogno del 26% in soli sei anni. Tra il 1990 e il 2007 il settore ha incrementato i propri consumi elettrici del 137% per un incremento medio annuale di oltre il 7,5%. Tra i consumi elettrici del terziario il commercio rappresenta il sottosettore maggiormente energivoro, assorbendo oltre il 30% dei consumi elettrici. I settori caratterizzati da un maggior consumo di energia sono le attività produttive e gli insediamenti residenziali. La residenza fa osservare un incremento dei consumi elettrici superiori mediamente al 2,2% all’anno e per la quasi totalità utilizza il gas naturale per scopi termici. I consumi procapite complessivi non subiscono particolari modificazioni mentre crescono i consumi specifici di energia elettrica. Le attività produttive assorbono oltre un terzo dei consumi provinciali complessivi senza tuttavia evidenziare particolari tendenze alla crescita; l’energia elettrica cresce del 30% circa dal 1990 al 2007. Il settore dei trasporti assorbe poco meno del 20% dei consumi provinciali complessivi e nell’intervallo in esame si è assistito ad un calo della richiesta pari al 10% circa. Il gasolio ha quasi completamente preso il posto della benzina. In termini complessivi è possibile affermare che i consumi della Provincia di Lecco crescono del 9% circa tra il 2002 e il 2005 per poi perdere il 5,8% nei due anni successivi. Tale comportamento può trovare diverse spiegazioni che vanno dalle condizioni climatiche (tendenzialmente più miti negli ultimi anni) all’incremento del costo dell’energia (che impone agli utenti una più oculata gestione del proprio fabbisogno). Relativamente al Comune di Varenna, considerando che sul territorio non sono presenti insediamenti industriali, il principale consumo di energia è da attribuire al settore residenziale. Nell’ambito dell’offerta di energia va sottolineato l’elevato livello di metanizzazione della provincia che raggiunge capillarmente praticamente ogni luogo. Stando ai dati forniti da SNAM si registra la presenza di autoproduzione di energia termoelettrica, anche se di modesta entità. Per quanto riguarda la produzione idroelettrica la Provincia di Lecco produce una quantità di energia elettrica da fonte idrica pari al 16,8% dei propri consumi e potenzialmente, considerando le richieste di autorizzazione presentate, potrebbe incrementare tale quota anche fino al 18%. La provincia si pone sostanzialmente l’obiettivo di incrementare, in generale in tutti i settori, la quota di energia rinnovabile sia per la produzione di calore che di energia elettrica. In particolare è prioritario definire le linee di sviluppo per incrementare la quota

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale di energia solare termica e fotovoltaica, la produzione idroelettrica, l’impegno della biomassa e della fonte eolica di piccola taglia. Tali linee di sviluppo sono definite mediante specifiche schede d’intervento attraverso le quali la Provincia unitamente ad altri soggetti specifici a seconda della fonte di energia, promuove appunto una serie di interventi volte all’incremento della quota di energia alcuni dei quali rivolti in modo specifico alle Amministrazioni Comunali: - Scheda n.2 - Realizzazione di impianti idrici da acquedotti di piccole dimensioni per un potenziale non inferiore a 0,5 MW: si tratta di piccole turbine che, sfruttando le potenzialità energetiche insite nei dislivelli di quota degli acquedotti, permettono il recupero di una certa quantità di energia che altrimenti verrebbe dissipata al fine di ridurre la pressione idrica troppo elevata in ingresso alle abitazioni. L’azione si prefigge di valutare dettagliatamente il potenziale teorico (attualmente non disponibile a causa della non omogenità dei dati necessari) e di realizzare almeno 500 kW di potenza installata. - Scheda n.5 - Solare termico per gli edifici pubblici: utilizzo dell’energia solare per la produzione di acqua calda sanitaria negli edifici pubblici o ad uso pubblico. - Scheda n.6 - Sortello energia: creare all’interno dell’Amministrazione Provinciale una struttura (appunto uno Sportello) in grado di seguire le tematiche energetiche e la programmazione che il Piano Energetico Provinciale suggerisce. - Scheda n.7 - Attività rivolte ai Comuni: applicazione di una serie di attività per coinvolgere le amministrazioni comunali nelle politiche energetiche provinciali (aggiornamento normativo in tema energetico, diffusione delle informazioni e formazione sulle fonti energetiche rinnovabili e sul risparmio energetico, assistenza tecnica e finanziaria alla realizzazioni di impianti ad alta efficienza energetica alimentati da fonti rinnovabili, definizione delle linee guida tecniche, regolamenti e programmi per la diffusione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico, gestioni di bandi di finanziamento per i comuni) - Scheda n.9 - Sviluppo di una efficiente gestione energetica in ambito civile pubblico. L’obiettivo è la verifica della qualità energetica del parco edilizio pubblico e la programmazione, realizzazione e monitoraggio di interventi mirati al contenimento e riduzione del fabbisogno energetico primario complessivo. - Scheda n.10 - Campagne di informazione. Lo scopo è quello di creare apposite campagne di informazione tra i cittadini che siano in grado di accrescerne la coscienza energetica.

5.11.2 ILLUMINAZIONE PUBBLICA La Legge Regionale del 27 marzo 2000 n.17”Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso” evidenzia la necessità di una razionalizzazione del settore dell’illuminazione ai fini della salvaguardia della volta celeste e la riduzione dell’inquinamento luminoso e dei consumi energetici da esso derivanti sull’intero territorio regionale. In base ai dati contenuti nel RSA Provincia di Lecco - Anno 2011, al 30/10/2010, solo il 3% dei comuni della provincia ha adottato il piano di illuminazione pubblica, il 22% ha attuato la fase di verifica e di adeguamento,il 13% ha avviato il procedimento per la redazione del piano e ben il 62% dei comuni è privo di piano di illuminazione. Attualmente il Comune di Varenna non è dotato di Piano Regolatore Comunale di Illuminazione.

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6 ANALISI DEL DOCUMENTO DI PIANO 6.1 OBIETTIVI

Il Comune Varenna, attualmente è dotato di PRG approvato con delibera di G.R. n. 41553 del 19-02-1999 e successive varianti. La Normativa regionale L. 12/05 e s.m.i. impone l’adeguamento degli strumenti urbanistici vigenti. Gli artt. 2 - 4 della L.R. 12/05 dettano i criteri per l’attuazione dei nuovi Piani di Governo del Territorio, con particolare riferimento alla sostenibilità intesa come garanzia di uguale possibilità di crescita del benessere dei cittadini e di salvaguardia dei diritti delle future generazioni. Gli obiettivi generali e gli indirizzi di piano sono riportati di seguito (DdP).

1. Governare lo sviluppo urbano secondo regole di sostenibilità L’equilibrio strutturale di una comunità è fortemente dipendente da una pianificazione urbanistica ed edilizia che sappia coniugare i processi di crescita e sviluppo con la tutela delle risorse naturali e ambientali e con la valorizzazione delle opportunità sociali presenti nel territorio. Il primo e fondamentale indirizzo che l’Amministrazione si propone di raggiungere è dunque quello di mantenere un trend positivo della popolazione, migliorare la qualità della vita e dei servizi attualmente presenti, cercando nel contempo di riqualificare gli stessi e adeguarli. A tal fine si prefigge di: - garantire servizi sia di carattere tecnico (reti impiantistiche, strade, parcheggi, aree ricreative ) che di carattere sociale (i cosiddetti “servizi alla persona”), - vincolare lo sviluppo edilizio ed urbanistico al rispetto delle valenze paesistico- ambientali e alla valorizzazione delle aree verdi esistenti, - adeguare la cartografia dei vincoli presenti sul territorio comunale, - incentivare le opportunità ricettive turistiche. Aspetti essenziali e vincolanti per la pianificazione edilizia saranno pertanto: - il contenimento del consumo di suolo; - il sostegno a progetti di efficiente sfruttamento del tessuto urbano consolidato esistente; - gli incentivi al recupero e alla rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio dismesso o sottoutilizzato; - la valorizzazione dei meccanismi di perequazione, compensazione ed incentivazione, quali strumenti per bilanciare gli interventi ed assicurare il pieno rispetto degli obiettivi sopra indicati. (art. 11 L.R. 12/05). Un ulteriore aspetto di sostenibilità del Piano sarà quello di valutare degli incentivi per interventi edilizi sia sul nuovo che sul patrimonio edilizio esistente ispirati a criteri di risparmio energetico; l’introduzione della certificazione energetica degli edifici ed il sostegno a sperimentazioni bioclimatiche ed all’utilizzo di materiali e tecnologie innovative che garantiscano minori consumi. Ma oltre a questi aspetti “estetici” – certamente importanti, val la pena sottolineare che la qualità della pianificazione dovrà essere perseguita attraverso la ricerca della funzionalità degli spazi pubblici progettati, sia di quelli destinati alla mobilità (strade, marciapiedi e percorsi pedonali sia storici che nuovi), valorizzazione delle spiagge e delle altre aree demaniali, siano esse lacuali o fluviali, delle aree verdi , gioco, sport, attrezzature sociali ecc.. Un ulteriore obiettivo che l’Amministrazione Comunale intende perseguire con forza è quello della ricerca della qualità degli interventi nel centro storico, intesa come: - qualità intrinseca ed assoluta delle opere progettate ed eseguite; - corretto rapporto fra queste e le opere circostanti; - riproposizione dei caratteri e delle peculiarità del nucleo antico in modo tale da non snaturarne l’immagine ed il significato;

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale - valorizzazione, qualificazione e recupero funzionale, anche con finalità correlate all’interesse pubblico.

2. Potenziamento del sistema turistico - ricettivo e commerciale L’Amministrazione si pone l’obiettivo principale e prioritario di qualificare ulteriormente l’offerta turistico ricettiva del territorio già di livello, privilegiando in modo netto la vocazione all’ospitalità, dando modo di valorizzare ulteriormente le risorse territoriali locali emergenti come paesaggio, lago, montagna, beni architettonici e monumentali. Le strategie di Piano riguarderanno: • individuazione quale scelta strategica di una zona nell’ambito del territorio comunale che possa essere destinata a una o più strutture turistico ricettive a supporto e complemento delle attività esistenti, in modo da salvaguardare ed incrementare il numero dei posti di lavoro disponibili sul territorio comunale e di elevarne la qualità. • Tutela e valorizzazione del piccolo commercio attraverso incentivi alla ristrutturazione e alla riqualificazione strutturale.

3. Conservare e valorizzare gli ecosistemi Le risorse naturali e ambientali di Varenna rappresentano un bene prezioso che non va inteso come un vincolo bensì come un ambito di fondamentale importanza per la qualità dei processi pianificatori. Gli obiettivi fondamentali del PGT sono: - ampliare e migliorare i parchi urbani e le aree verdi attrezzate i percorsi pedonali e le aree demaniali. - riqualificare ed adeguare il tracciato di sentieri storici al fine di creare una rete di percorsi che consentano una più approfondita conoscenza del territorio e delle sue peculiarità ambientali; - riqualificare il reticolo idrico comunale facendolo assumere a risorsa ambientale e paesistica del territorio; - sostenere interventi per il risparmio energetico e per la riduzione dei consumi inquinanti; - sostenere nuove forme di produzione energetica.

4. Sviluppare una gestione efficiente ed efficace dei servizi Il Piano dei Servizi dovrà, sulla base di un’attenta lettura ed interpretazione dei bisogni, creare i presupposti per una razionale e ricca pianificazione delle risposte da offrire ai cittadini sia a livello strutturale sia a livello di progetti e servizi concreti. Sin d’ora è però possibile delineare le priorità della programmazione: - potenziamento e miglioramento delle strutture di servizio esistenti, con particolare riguardo alle strutture per l’infanzia e formative ed a quelle preposte all’assistenza sociale; - riqualificazione e incremento della disponibilità strutturale di opportunità culturali; - diffusione di strutture di servizio alla pratica sportiva per tutte le fasce di età; - ampliamento e miglioramento della funzionalità delle attrezzature di interesse pubblico quali giardini, parchi e spazi demaniali.

5. Promuovere la mobilità sostenibile Obiettivo del PGT sarà quello di favorire il miglioramento ed il potenziamento di una rete di mobilità sostenibile attraverso i seguenti processi: - razionalizzazione della viabilità interna: l’obiettivo andrà perseguito attraverso una gerarchizzazione della rete viabilistica, la revisione della circolazione carrabile dell’asse viario centrale del paese (viale Polvani, via Venini sino al confine comunale con Perledo) ed eventualmente trovare un accesso alternativo a quello attuale sulla SP.72 all’altezza delle due Gallerie;

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale - il potenziamento dei percorsi pedonali e sentieri rappresenta un obiettivo ineludibile e perfettamente coerente con gli obiettivi generali di un Piano, la cui finalità vuole essere ispirata al principio dello sviluppo ecologicamente compatibile.

6.2 LE AZIONI DI PIANO Di seguito si riportano le specifiche azioni di piano espresse nel DdP per sistemi funzionali: Sistema insediativo - residenza - Contenere lo sviluppo dell’area urbana - Perimetrare l'area urbana in misura sostanzialmente coincidente con l'attuale condizione dei suoli urbanizzati. - Completare le aree residenziali, nel rispetto dei canoni del paesaggio e delle densità edilizie esistenti, preservando i caratteri di ciascuna specificità locale. - Tutelare e rilanciare i centri storici. - Proporre la normativa per il recupero dei centri storici in funzione della presenza e della concentrazione dei valori storici ed ambientali. - Consentire l'insediamento di attività che elevino la promiscuità del tessuto residenziale, ferma restando la compatibilità ambientale.

Ambiente - Definire la rete ecologica comunale. - Ridurre i consumi energetici ed idrici. - Incrementare la sostenibilità delle trasformazioni edilizie (ai fini del risparmio energetico ed idrico). - Introdurre forme di compensazione ambientale delle trasformazioni territoriali. - Proporre azioni di riprogettazione dello spazio pubblico per incrementare la continuità tra ambiente urbano e naturale. - Incentivare l'inserimento del “verde” negli edifici e negli spazi pubblici come elemento qualificante il paesaggio e la qualità ambientale.

Economia locale - Promuovere lo sviluppo del sistema turistico, ricettivo e del commerciale minuto. - Favorire l'insediamento di attività commerciali al minuto, mediante un’adeguata disciplina delle destinazioni d'uso ammesse, equiparando a tali attività quelle artigianali di servizio e i pubblici esercizi. - Favorire lo sviluppo di nuove economie legate ai valori territoriali locali e alla qualità del paesaggio. - Definire modalità di valorizzazione di recupero delle colture della tradizione locale, integrate da altre funzioni rivolte al tempo libero, allo sport, alla cura del territorio.

Mobilità e infrastrutture - Favorire ed implementare le possibilità di accesso. - Operare puntuali interventi sulla rete stradale comunale esistente, al fine di migliorare la circolazione dei veicoli e innalzare la sicurezza dei pedoni e ciclisti. - Individuare corridoi sui quali poter prevedere interventi di miglioramento dell'efficienza delle connessioni per la mobilità. - Sviluppo della rete ciclopedonale comunale e della rete escursionistica. - Definizione di una rete di percorsi a partire dai tracciati esistenti, allo scopo di migliorare la fruizione delle aree caratterizzate da maggiore naturalità.

Paesaggio e identità locale - Tutelare le aree di maggior pregio. - Rafforzare i valori identitari e migliorare la fruizione dei quadri naturali.

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale - Promuovere azioni di tutela attiva del paesaggio mediante usi del territorio compatibili con la naturalità. - Individuazione degli elementi rilevanti sotto i profili storici, paesaggistici, monumentali, al fine dell'istituzione di specifiche azioni di tutela diretta. - Consolidare l'assetto morfo-tipologico. - Disciplinare i sistemi edificati omogenei sotto il profilo morfo-tipologico, per la conservazione dei caratteri identitari urbani. - Definire modalità di intervento finalizzate alla realizzazione di completamenti del tessuto edificato coerenti con i caratteri esistenti. - Introdurre la disciplina degli interventi di sostituzione edilizia per la realizzazione di nuove costruzioni di qualità, coerenti con l'assetto morfo-tipologico attuale e funzionali per nuove esigenze.

Per ciascun sistema funzionale sono esplicitate le politiche di intervento promosse dal Pano: Sistema insediativo (residenza) Le politiche di valorizzazione del territorio comunale di Varenna sono orientate alla riorganizzazione ed al rimodellamento del tessuto urbano mediante il contenimento dello sviluppo dell’area urbana attuale. Nelle frazioni di Pino e di Fiumelatte sono presenti spazi per eventuali nuovi interventi edilizi, mentre la zona di Varenna “centro” è ritenuta essere satura. Nel definire il tessuto urbano consolidato è stato individuato un perimetro dell’area urbana che sostanzialmente coincide con l’area urbanizzata attuale. Rispetto al sistema insediativo sono proposte le seguenti politiche di intervento: - definizione di modeste aree di completamento di tipo residenziale all’interno delle cosiddette aree libere edificabili intercluse comprese all’interno del tessuto urbano consolidato (TUC) che occupano una superficie complessiva di 4.422 mq; - definizione di una specifica normativa per il recupero dell’aspetto morfo-tipologico dei nuclei di antica formazione in quanto ambiti di elevato pregio dal punto di vista storico, paesaggistico ed ambientale; - insediamento di nuove attività nell’ottica di migliorare la qualità del tessuto residenziale esistente nel rispetto della compatibilità ambientale.

Ambiente Il riferimento al sistema ambientale il Piano: - definisce la rete ecologica comunale all’interno del complesso sistema di tutela ecologica dell’area circostante; - in riferimento alle trasformazioni introduce specifiche norme di compensazione ambientale finalizzate alla conservazione ed alla valorizzazione del paesaggio; - negli Ambiti di Trasformazione Urbanistica propone azioni di riprogettazione dello spazio pubblico per aumentare la continuità tra ambiente urbano e naturale; - incentiva l’inserimento del “verde” negli edifici e negli spazi pubblici; - promuove l’incremento della sostenibilità delle trasformazioni edilizie al fine di ridurre i consumi energetici ed idrici.

Economia locale Il PGT intende promuovere lo sviluppo dell’economia locale in tutti i suoi aspetti: turistico, ricettivo e commerciale al minuto, ovvero favorendo lo sviluppo di nuove economie legate ai valori territoriali locali ed alla qualità del paesaggio. L’inserimento di attività commerciali al minuto è favorita mediante un’adeguata disciplina delle destinazioni d’uso ammesse equiparando tali attività a quelle artigianali di servizio ed ai pubblici esercizi. Un’ulteriore politica proposta per favorire la conservazione e la valorizzazione del territorio è quella di definire le modalità di recupero delle colture della tradizione locale mediante

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale l’integrazione delle stesse con altre funzioni relative al tempo libero ed allo sport (percorsi di fruizione paesaggistica nel verde, cicloturismo).

Mobilità e infrastrutture La rete infrastrutturale del territorio comunale di Varenna è costituita dal tracciato della S.S.36 e dalla rete stradale comunale che, a causa della struttura dell’edificato e della morfologia territoriale, risulta sostanzialmente immodificabile. Nell’ambito del PGT si evidenzia la necessità di favorire ed implementare le possibilità di accesso alla rete stradale per migliorare la mobilità veicolare con particolare attenzione allo sviluppo della mobilità protetta per residenti e turisti, aumentando la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti mediante la realizzazione di interventi puntuali sulla rete stradale comunale esistente. Il PGT sostiene in particolare lo sviluppo di una rete ciclopedonale comunale e della rete escursionistica a partire dai tracciati esistenti.

Paesaggio e identità locale Le azioni principali sulle quali sono basate le azioni di Piano sono il rafforzamento dei valori identitari ed il miglioramento della fruizione dei “quadri naturali” di Varenna. La normativa del Piano indirizza una tutela di tipo attivo, ovvero la trasformazione compatibile del territorio mediante: - la disciplina dei sistemi edificati omogenei sotto il profilo morfo-tipologico per la conservazione dei caratteri identitari urbani; - la definizione di modalità di intervento finalizzate alla realizzazione di interventi coerenti con i caratterini esistenti nell’ambito delle aree di completamento del tessuto edificato; - la disciplina degli interventi di sostituzione edilizia per la realizzazione di costruzioni di qualità e compatibili con l’assetto morfologico-tipologico attuale e funzionali per le nuove esigenze.

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7 ANALISI DI COERENZA ESTERNA Dalla determinazione del quadro di riferimento programmatico e ambientale, sono stati individuati gli obiettivi generali proposti sia dagli strumenti pianificatori esistenti, che dall’Amministrazione Comunale. Di seguito si ripropongono, esplicitano, elencano gli obiettivi generali rispettivamente proposti dal Piano di Coordinamento Provinciale e dal P.G.T. per i quali si vuole attuare un’analisi di coerenza. Come già accennato nel paragrafo relativo alla programmazione e pianificazione vigente e non, tutti i piani esistenti sono stati analizzati e per ciascuno di essi individuati e valutati gli obiettivi proposti. Si ritiene maggiormente significativo per l’analisi di coerenza esterna in termini di compatibilità degli obiettivi strategici di sviluppo, miglioramento, conservazione e sostenibilità ambientale, l’analisi del piano direttamente sovraordinato al PGT. Si riportano dapprima gli obiettivi principali e gli indirizzi di piano propri del PTCP vigente della Provincia di Lecco, poi quelli dell’Amministrazione Comunale da attuare attraverso il nuovo P.G.T. secondo una corrispondente numerazione per favorire il confronto sintetico tra gli obiettivi.

Obiettivi del Piano Territoriale di Coordinamento Provincia di Lecco 1. Valorizzare le qualità paesistiche e culturali del territorio provinciale e la collocazione metropolitana della Città dei Monti e dei Laghi come vettore di riconoscimento dell’identità locale e come opportunità di sviluppo sostenibile del territorio, operando per: - promuovere modelli di fruizione del territorio improntati a maggiori livelli di consapevolezza ambientale e sostenuti da percorsi di valorizzazione storico culturale a partire dal progetto di Eco-Museo; - concorrere al successo del sistema dei laghi lombardi come sistema turistico di rilievo internazionale; - sviluppare la cooperazione interprovinciale per la valorizzazione del sistema lariano e di quello pedemontano attraverso processi di confronto interprovinciali; - sostenere i processi di riqualificazione della ricettività alberghiera ed extralberghiera in tutti i contesti territoriali (montagna, lago, Brianza) con particolare attenzioni alle nuove correnti della domanda di turismo culturale e di turismo in ambiente rurale. 2. Confermare la vocazione manifatturiera della provincia di Lecco e sostenere i processi di innovazione (e di rinnovo) dell’apparato manifatturiero; 3. Migliorare l’integrazione di Lecco e della Brianza nella rete urbana e infrastrutturale dell’area metropolitana; 4. Favorire lo sviluppo di una mobilità integrata e più sostenibile, operando per: - sostenere l’innovazione infrastrutturale ed organizzativa del Servizio Ferroviario Regionale, migliorando le condizioni dell’interscambio e qualificandone i luoghi; - promuovere azioni di investimento infrastrutturale e di innovazione tecnologica ed organizzativa delle componenti di mobilità rappresentate dal Trasporto Pubblico Locale e dalla mobilità ciclo-pedonale; - promuovere la realizzazione e la predisposizione di Piani della Mobilità di livello intercomunale e integrare le politiche per la mobilità sostenibile entro ogni decisione di natura infrastrutturale o insediativa affidata alle azione di strumenti di concertazione intercomunale;

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale - realizzare un sistema integrato di piste ciclabili esteso all’intero territorio provinciale e integrato con le indicazioni del Piano per la realizzazione delle rete ecologica; - realizzare un modello insediativo che favorisca l’utilizzazione del trasporto pubblico, concentrando le nuove previsioni di sviluppo entro ambiti di accessibilità sostenibile; - individuare gli spazi che presentano le migliori condizioni di accessibilità al trasporto pubblico e al tempo stesso hanno buona accessibilità al mezzo individuale, a medio e lungo raggio, destinandoli prioritariamente ad accogliere insediamenti per attività e funzioni che richiamano un numero elevato di persone, provenienti da un bacino di livello sovracomunale. 5. Migliorare la funzionalità del sistema viabilistico, specializzandone i ruoli in relazione alle diverse funzioni insediative servite (produzione, residenza, fruizione), operando per: - garantire per le diverse tipologie di viabilità di rilievo territoriale la possibilità di definire correttamente e/o di migliorare tecnicamente e funzionalmente nel tempo il tracciato, la piattaforma stradale, le intersezioni e i raccordi, ai fini della fluidità e sicurezza del traffico nonché una fascia di ambientazione e riqualificazione paesistica opportunamente individuata in relazione al contesto; - assicurare la tutela degli insediamenti, del paesaggio e dell’ambiente rispetto alla presenza del manufatto stradale nonché all’inquinamento acustico e atmosferico e ai rischi d’incidente derivanti dalla presenza di veicoli in movimento; - migliorare nelle sue condizioni di sicurezza e comfort la viabilità di grande comunicazione e di transito, evitare gli attraversamenti a raso di persone e veicoli e le immissioni non controllate né canalizzate e mantenere la distanza dall’edificazione entro valori compatibili con i livelli sonori stabiliti dalla normativa in materia di inquinamento acustico per le diverse funzioni; - garantire condizioni di buona integrazione della viabilità a servizio degli insediamenti produttivi con la viabilità di grande comunicazione e scorrimento, contrastando i processi di edificazione (residenziale e produttiva) lato strada; - preservare, per quanto possibile, la commistione della viabilità a prevalente servizio di insediamenti residenziali con traffici operativi generati da insediamenti produttivi, mantenendo tali strade il più possibile libere dal traffico pesante e dal traffico di transito; allestire adeguate condizioni di sicurezza e di percorribilità, in particolare per le componenti deboli della domanda; favorire la realizzazione sulle strade provinciali di autonomi percorsi ciclabili; - mantenere le valenze paesistiche e ambientali della viabilità a prevalente vocazione di fruizione paesistica e ambientale, e promuovere l’integrazione a rete di tali strade al fine di creare ampi circuiti di fruizione turistica e ricreativa. 6. Tutelare il paesaggio come fattore di valorizzazione del territorio e come vettore di riconoscimento e rafforzamento dell’identità locale, operando per: - tutelare il paesaggio nelle sue componenti naturali e culturali e favorendo i processi di riconoscimento identitario delle comunità locali; - mantenere le pause o intervalli nell’edificazione esistente lungo le strade di rilevanza territoriale; - interpretare la presenza dei corridoi tecnologici quale occasione di integrazione e razionalizzazione del sistema delle reti tecnologiche e delle telecomunicazioni. 7. Conservare gli spazi aperti e il paesaggio agrario, qualificando il ruolo della impresa agricola multifunzionale e minimizzando il consumo di suolo nella sua dimensione quantitativa ma anche per i fattori di forma, operando per:

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale - qualificare e valorizzare prioritariamente il ruolo della impresa agricola multifunzionale anche come soggetto della manutenzione territoriale e della offerta di servizi di qualità ambientale (biodiversità, paesaggio agrario, educazione ambientale); - privilegiare il recupero e la riconversione di strutture dismesse o sottoutilizzate e mediante interventi di completamento entro i margini dei tessuti urbani consolidati nell’apprestare la nuova offerta insediativa corrispondente alla domanda attesa; - contrastare l’utilizzazione indiscriminata delle aree agricole per utilizzazioni a fini di insediamento residenziale e produttivo. 8. Contrastare la tendenza ad un progressivo impoverimento della biodiversità e alla riduzione del patrimonio di aree verdi, operando per: - contrastare i processi di frammentazione ambientale dei sistemi naturali e semi-naturali, riducendo e mitigando le discontinuità indotte dalle infrastrutture e dai sistemi urbani; - assicurare che nel territorio rurale vengano salvaguardati gli spazi naturali e seminaturali, favorendone la funzionalità ecologica, la permeabilità biologica, la funzionalità agronomica, e promuovendone gli usi compatibili anche con finalità turistico-ricreative; - mantenere e promuovere un sistema ambientale che interconnetta i principali spazi naturali o semi-naturali esistenti, in particolare rafforzando la funzione di corridoio ecologico svolta dai corsi d'acqua. 9. Qualificare i tessuti edilizi incentivando lo sviluppo di nuove tecnologie bio- compatibili e per il risparmio energetico, operando per: - promuovere la adozione di nuovi regolamenti edilizi orientati a sostenere l’introduzione di nuove tecnologie (bio-architettura) e a promuovere una sostanziale riqualificazione energetica del patrimonio edilizio; - promuovere l’adozione degli standard energetici più elevati per la limitata quota di previsioni insediative che deroghino dalle indicazioni localizzative (accessibilità sostenibile) del PTCP; - sostenere i processi di innovazione delle pratiche costruttive e di progettazione edilizia ed impiantistica con adeguate azioni formative, informative e di animazione culturale. 10. Migliorare le condizioni di vivibilità del territorio, operando per: - promuovere il consolidamento di una rete di servizi formativi, sociali, ricreativi e di cura di elevata qualità, distribuiti in modo equilibrato sul territorio provinciale ed organizzati in relazione alle esigenze di una domanda, di norma, di livello sovracomunale; - favorire la cooperazione intercomunale nella innovazione e gestione della rete di servizi locali, in particolare in tema di servizi scolastici anche in relazione al significato comunitario che questi esprimono; - promuovere il concorso del settore commerciale nelle sue diverse componenti (dalla grande distribuzione agli esercizi di vicinato, dal commercio su aree pubbliche ai pubblici esercizi) alle politiche di riqualificazione urbana e, più in generale, alle condizioni di vivibilità ed animazione dei tessuti urbani; - garantire il permanere del commercio di vicinato come essenziale servizio di prossimità nelle aree a bassa densità insediativa, minacciate da rischi di desertificazione commerciale; - favorire l’insorgere di una positiva tensione concorrenziale tra diverse tipologie distributive e tra diversi gruppi aziendali come elemento di efficienza del sistema e come contributo del settore commerciale alle condizioni di benessere generale; - migliorare le performance ambientali legate al ciclo dei rifiuti, anche considerando le caratteristiche di attrattività della provincia.

STUDIO DI INGEGNERIA AMBIENTALE 132 dott. ing. Claudia Anselmini via Martiri della Libertà, 33 - Dervio (Lc)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale 11. Garantire la sicurezza del territorio con particolare riferimento alla montagna, operando per: - promuovere un’attività permanente di manutenzione territoriale ricercando nuove condizioni per la sua fattibilità finanziaria; - perfezionare il livello di conoscenza e di consapevolezza sociale sulle condizioni di pericolosità e di rischio degli insediamenti, costruendo in accordo con i Comuni e le Comunità Montane un inventario dei dissesti di versante e assicurandone l’aggiornamento e il monitoraggio; - migliorare le condizioni di sicurezza del territorio, promuovendo la realizzazione di interventi volti contemporaneamente al superamento dei dissesti, al contenimento dei rischi e al recupero conseguente del territorio bonificato; - difendere gli insediamenti dalle condizioni di rischio idraulico assumendo le necessarie limitazioni entro gli ambiti individuati a rischio dal PAI e dal PTCP, in tutti i casi in cui le analisi di pericolosità e rischio dimostrino l’inadeguatezza dell’alveo a contenere le portate liquide e solide per gli eventi eccezionali di simulazione (TR 200 anni), predisponendo adeguati progetti di difesa delle aree insediate con un approccio integrato ai temi della qualità delle acque e del territorio, in particolare in relazione al ruolo ecologico svolto dai corsi d’acqua nell’ambito della rete ecologica; - tutelare le acque sotterranee, promuovendo il miglioramento delle conoscenze disponibili, aree di protezione integrale della falda, da adibire a riserva idrogeologica, possibilmente in aree a forte ricarica alpina; - garantire la funzionalità dei conoidi attivi approfondendo la conoscenza sulle condizioni di pericolosità degli stessi, organizzando le ricerche secondo l’ordine di priorità basato sul valore sociale complessivo dei bersagli interessati; - ridurre e mitigare gli effetti dell’impermeabilizzazione dovuta ai nuovi insediamenti prevedendo misure per la realizzazione di sistemi di raccolta delle acque piovane al fine di rallentare il deflusso delle acque meteoriche ai corsi d’acqua superficiali. 12. Promuovere i processi di cooperazione intercomunale e la capacità di auto- rappresentazione e proposta dei Sistemi Locali, operando per: - favorire il coordinamento tra le pianificazioni dei comuni; - promuovere il coordinamento tra tutti i soggetti portatori di competenze sui corpi idrici favorendo processi di ascolto e di partecipazione anche nella forma dei contratti di fiume e di lago.

Obiettivi del Piano di Governo del Territorio del Comune di Varenna 1. GOVERNARE LO SVILUPPO URBANO SECONDO REGOLE DI SOSTENIBILITÀ – Mantenere un trend positivo della popolazione, migliorare la qualità della vita e dei servizi attualmente presenti, cercando nel contempo di riqualificare gli stessi e adeguarli. 2. POTENZIARE IL SISTEMA TURISTICO-RICETTIVO E COMMERCIALE - Qualificare ulteriormente l’offerta turistico ricettiva del territorio già di livello, privilegiando in modo netto la vocazione all’ospitalità, dando modo di valorizzare ulteriormente le risorse territoriali locali emergenti come paesaggio, lago, montagna, beni architettonici e monumentali. 3. CONSERVARE E VALORIZZARE GLI ECOSISTEMI - Le risorse naturali e ambientali di Varenna rappresentano un bene prezioso che non va inteso come un vincolo bensì come un ambito di fondamentale importanza per la qualità dei processi pianificatori. 4. SVILUPPARE UNA GESTIONE EFFICIENTE ED EFFICACE DEI SERVIZI - Il Piano dei Servizi dovrà, sulla base di un’attenta lettura ed interpretazione dei bisogni, creare i

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale presupposti per una razionale e ricca pianificazione delle risposte da offrire ai cittadini sia a livello strutturale sia a livello di progetti e servizi concreti. 5. PROMUOVERE LA MOBILITÀ SOSTENIBILE - favorire il miglioramento ed il potenziamento di una rete di mobilità sostenibile. La coerenza esterna degli Obiettivi del DdP del Piano di Governo del Territorio di Varenna è stata verificata costruendo una tabella in cui è riassunto il grado di coerenza tra ciascuno degli obiettivi del DdP e ciascuno degli Obiettivi del PTCP di Lecco, adottando la seguente simbologia:

C COERENTE = l’obiettivo di piano risulta coerente pienamente con gli obiettivi della pianificazione provinciale.

C- PARZIALMENTE COERENTE = l’obiettivo di piano risulta parzialmente coerente con gli obiettivi della pianificazione provinciale o da verificare in fasi successive

NC NON COERENTE = l’obiettivo di piano non è coerente con gli obiettivi della pianificazione provinciale

ASSENZA DI OBIETTIVI/AZIONI PERTINENTI

L’analisi effettuata mette in luce come sostanzialmente gli obiettivi che si prefissa il Piano siano in linea sostanzialmente con tutti gli obiettivi del PTCP. Il Piano risulta coerente con gli obiettivi provinciali in maniera piena o almeno parziale a seconda ovviamente della portata degli obiettivi, alcuni dei quali non risultano pertinenti in quanto riferiti a situazioni non inerenti il territorio comunale di Varenna.

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mobilità mobilità sostenibile 135 5. Promuovere la

C C servizi ed efficace dei 4. Sviluppare una gestione efficiente

ecosistemi valorizzare gli 3. Conservare e

ricettivo e commerciale 2. Potenziare il sistema turistico-

Rapporto ambientale finale

C- C C C- C- sostenibilità 1. Governare lo sviluppo urbano secondo regole di

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TABELLA DI COERENZA tra OBIETTIVI DEL DdP e OBIETTIVI DEL PTCP PTCP DEL OBIETTIVI e DdP DEL OBIETTIVI tra COERENZA DI TABELLA OBIETTIVI del DdP PGT di STUDIO DI INGEGNERIA AMBIENTALE AMBIENTALE INGEGNERIA DI STUDIO Anselmini Claudia ing. dott. 33 (Lc) - Dervio Libertà, della Martiri via Favorire lo sviluppo di una mobilità integrata una mobilità lo sviluppoFavorire di Migliorare la funzionalità del sistema Tutelare il paesaggio come fattore di Valorizzare le qualità paesistiche e culturali Confermare la vocazione manifatturiera della l’integrazione di Lecco e della Migliorare

4. e più sostenibile 5. viabilistico, specializzandone i ruoli in relazione alle diverse funzioni insediative servite (produzione, residenza, fruizione) 6. valorizzazione del territorio vettore e come di riconoscimento e rafforzamento dell’identità locale 1. del territorio provinciale e la collocazione metropolitana della Città dei Monti e Laghi vettorecome di riconoscimento dell’identità locale e come opportunità di sviluppo sostenibile del territorio 2. provincia i processi di di Lecco e sostenere innovazione (e di rinnovo) dell’apparato manifatturiero 3. Brianza nella rete urbana e infrastrutturale dell’area metropolitana OBIETTIVIPTCP di LECCO del

mobilità mobilità sostenibile 136 5. Promuovere la

servizi ed efficace dei 4. Sviluppare una gestione efficiente

C- ecosistemi valorizzare gli 3. Conservare e

C C- ricettivo e commerciale 2. Potenziare il sistema turistico-

Rapporto ambientale finale C C C C- sostenibilità 1. Governare lo sviluppo urbano secondo regole di

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OBIETTIVI del DdP PGT di AMBIENTALE INGEGNERIA DI STUDIO Anselmini Claudia ing. dott. 33 (Lc) - Dervio Libertà, della Martiri via Migliorare le condizioni di vivibilità del Garantire la sicurezza del territorio con Promuovere i processi di cooperazione Conservare Conservare aperti gli e il paesaggio spazi Contrastare la tendenza ad un progressivo Qualificare i tessuti edilizi incentivando lo

7. agrario, qualificando il ruolo della impresa agricola e minimizzando il multifunzionale consumo di suolo nella sua dimensione quantitativa anche perma i fattori di forma 8. impoverimento della biodiversità e alla riduzione del patrimonio di aree verdi 9. sviluppo di nuove tecnologie bio-compatibili e per il risparmio energetico 10. territorio 11. particolare riferimento alla montagna 12. di e la capacità intercomunale autorappresentazione e proposta dei Sistemi Locali OBIETTIVIPTCP di LECCO del PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VARENNA (LC) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS Rapporto ambientale finale

8 INDIVIDUAZIONE DI CRITICITÀ ED ELEMENTI DA TUTELARE L’analisi fin qui esposta è consistita nell’analisi degli strumenti pianificatori ed alla definizione del quadro di riferimento ambientale ed individuazione delle caratteristiche del territorio comunale di Varenna limitatamente ad alcune componenti ambientali. A valle dell’analisi fin qui esposta che ha servito alla definizione del quadro di riferimento ambientale e che è servita all’individuazione delle caratteristiche del territorio comunale di Varenna si è proceduto alla determinazione di quelle che sono da considerarsi le criticità del territorio, nonché le emergenze da tutelare. A tal fine si è fatto riferimento alla LISTA DI CONTROLLO per unità ambientali sensibili prioritarie proposta dall’Associazione Analisti Ambientali (Quaderni di Valutazione – Strumenti n. 3/2003), la quale deriva da esperienze e confronti interdisciplinari consolidati nel tempo e meglio si adatta alle esigenze analitiche del presente lavoro. Il quadro delle criticità così delineato e l’individuazione delle emergenze da tutelare è il risultato dell’analisi svolta e illustrata nel quadro conoscitivo esplicitato nei capitoli precedenti. Questo lavoro consente di indirizzare la valutazione delle scelte di piano in funzione delle criticità e delle emergenze da tutelare in riferimento a ciacuna componente ambientale analizzata. I risultati sono riportati in forma sintetica nella tabella seguente la quale riassume i risultati così ottenuti. Ciascun elemento oggettivo è stato poi cartografato e georeferenziato nella tavola grafica “CRITICITA’-ELEMENTI DA TUTELARE”.

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COMPONENTI EMERGENZE DA CRITICITÀ’ AMBIENTALI TUTELARE 1. acque superficiali • Sorgenti • Perdita di risorsa dalla rete e sotterranee • acquedottistica superiore al Pozzi 20% • Fasce di rispetto di • Scarichi di troppo pieno sorgenti e pozzi ad uso fognario a lago idropotabile

• Lago • Reticolo idrografico 2. clima e qualità • Concentrazioni critiche di dell’aria ozono • S.S.36 tratto a cielo aperto 3. suolo e sottosuolo • Geosito • Zone a rischio idrogeologico • molto elevato (Zone 1 e 2 Copertura boscata e del PAI) ambiti seminaturali • Aree classificate dallo studio geologico di supporto al P.G.T. come classe 4 di fattibilità geologica 4. flora, fauna e • Zone a Protezione • Briglia foce T.Esino biodiversità Speciale (ZPS) • Canalizzazione e • Parco Regionale della cementificazione del tratto Grigna Settentrionale terminale del T.Esino • Istituti di tutela ittica (n.2 Zone di Tutela ittica, n.3 Zone di protezione e ripopolamento) • Zona eufotica • Opere ittiogeniche • Incubatoio di Fiumelatte” 5. sottoservizi • Scarichi a lago delle • Aree non servite da rete tombinature acquedottistica (case sparse Val Vacchera e edifici lungo la provinciale tra la loc. La Montagnetta ed il promontorio Lo Scoglio) • Aree non servite da rete fognaria e servizio di depurazione (case sparse sul territorio e edifici a sud dell’abitato di Pino, dalla loc.La Montagnetta fino a 100 m dal confine con il

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Comune di Lierna) • Scarichi di troppo pieno delle acque reflue a lago 6. paesaggio e beni • Aree a vincolo paesistico culturali • Siti archeologici • Beni storico-culturali • Centri e nuclei storici • Giardini e parchi storici • Sentiero del Viandante 7. popolazione, • Vocazione turistica • Trend negativo della aspetti economici • popolazione residente e servizi Ambiti di accessibilità sostenibile • Trend negativo numero di addetti impiegati • Tutela paesaggistica ed ecologica dei tratti • Presenze turistiche solo stradali liberi stagionali • Aree oggetto di • Viabilità comunale non balneazione modificabile • Imbarcadero • Rotta navigazione pubblica • Progetti contenuti nella “Banca Progetti” del PTCP 8. rischio naturale e • Zone a rischio idrogeologico industriale molto elevato (Zone 1 e 2 del PAI) • Aree classificate dallo studio geologico di supporto al P.G.T. come classe 4 di fattibilità geologica • Sbocco a lago T. Esino 9. rifiuti • Bassa percentuale di raccolta differenziata (< 35%) - mancato raggiungimento obiettivi Piano Provinciale Rifiuti. • Aumento produzione pro- capite • Elevati costi per la gestione dei rifiuti 10. rumore • S.S. 36 tratto a cielo aperto • Ferrovia Milano - Tirano tratto a cielo aperto

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11. radiazioni • Presenza di elettrodotti (linea ferroviaria, elettrodotto 132 kVolts, elettrodotto in progetto di interconnessione Italia- Svizzera) 12. energia • Mancanza di Piano Regolatore Comunale di l’illuminazione

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8.1 AMBITI DI TRASFORMAZIONE

Il Documento di Piano prevede due ambiti di trasformazione urbanistica (ATU) finalizzati a valorizzare il territorio di Varenna durante tutto l’anno diversificando e potenziando l’offerta turistica, già di buon livello (fonte: DdP). Gli Ambiti di Trasformazione previsti non inducono un aumento degli abitanti insediabili.

Nello specifico sono previsti due Ambiti di Trasformazione Urbanistica (ATU): - ATU 1 – POLO TURISTICO DI OLIVEDO. Previsto in località Olivedo, nei pressi dell’attuale porto, inserita in un contesto urbanistico di pregio in relazione alla presenza del nucleo antico, della fascia lungolago e dello specchio d’acqua . Secondo obiettivi di sviluppo e valorizzazione si propone la valorizzazione del borgo cittadino con promozione di riordino urbanistico e riqualificazione ambientale delle aree a lago. Il progetto proposto consiste nella realizzazione di un centro ricettivo di eccellenza (resort) e spazi commerciali con funzioni di alta gamma, con il ridisegno degli scali della navigazione pubblica e dell’intera area pubblica con la realizzazione di una passeggiata pubblica a lago integrata con gli spazi commerciali. - Centro ricettivo di eccellenza (Resort): 1'000 mq - Spazi commerciali con funzioni di alta gamma - Area pubblica: percorso pedonale / passeggiata lungolago - Ridisegno dei due scali traghetto auto e battello e dell'intera area pubblica (giardinetti esistenti, riva di alaggio, arrivo passeggiata a lago). - Superficie totale : 2.350 mq

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- ATU 2 - Centro congressuale integrato. Il progetto proposto consiste nella realizzazione di un’attrezzatura in grado di ospitare eventi culturali (mostre, rappresentazioni, concerti, festival, ecc.) al servizio della cittadinanza e del turismo. L’ambito di trasformazione comprende interamente l’area di Villa Cipressi e quella di Villa Monastero che, con la nuova sala convegni prevista sulla sommità del parcheggio pluriplano, costituiranno un vero e proprio sistema turistico - centro congressuale integrato. All’interno dell’ambito di trasformazione urbanistica è inoltre prevista la realizzazione di un percorso pedonale da Varenna a Fiumelatte, in modo tale da formare un unico percorso pedonale dalla frazione Olivedo a quella di Fiumelatte. Il parcheggio verrà collegato all’area delle Ville attraverso un tunnel pedonale sotto la strada. Di seguito si riporta la scheda relativa all’ambito di trasformazione, i cui contenuti sono stati tratti dal Documento di Piano.

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Obiettivi di - Incremento dell'attrattività turistico-ricettiva del territorio comunale Piano lungo l'intero arco dell'anno. Elementi di - Completamento dell’offerta di servizi per i residenti e per gli utenti forza e valore del territorio (turisti) con struttura di alto profilo. del progetto Funzioni - Sala convegni / Auditorium (300 posti) - Area ristoro (bar) - Percorso pedonale da Varenna a Fiumelatte Requisiti - Valorizzazione degli ambiti oggetto di intervento, in rapporto alla qualitativi della morfologia del territorio ed al contesto. progettazione - Massimo standard qualitativo in termini di compatibilità bioclimatica e di efficienza energetica.

Descrizione L’ambito di trasformazione comprende interamente l’area di Villa dello stato di Cipressi e quella di Villa Monastero e si snoda lungo la costa lacuale in fatto direzione della frazione di Fiumelatte. Vocazioni - Parcheggio pluripiano (4 piani) funzionali - Sala convegni / Auditorium (300 posti) al quinto piano del parcheggio multipiano - Area ristoro (bar) - Percorsi e collegamenti Elementi di L’intervento proposto si configura quale elemento di forte attrattiva a forza e valore livello internazionale in grado di porre il territorio di Varenna al centro del progetto dell’attenzione e rafforzarne il ruolo nel contesto dell’ipotesi di distretto turistico-commerciale. Dati di - Superficie complessiva: 22.500 mq progetto Abitanti teorici nessuno insediabili Obiettivi della La proposta progettuale intende dotare il territorio di una idonea progettazione attrezzatura capace di ospitare eventi culturali, musicali e congressuali anche durante la stagione invernale. Inserimento Sotto il profilo paesaggistico, il progetto sarà attento alle sensibilità ed ambientale e alle potenzialità del contesto ambientale. paesaggistico La struttura della sala convegni/auditorium avrà l’aspetto di un “oggetto” tecnologicamente avanzato con materiali dall’aspetto leggero e trasparente in modo da fornire una immagine “aerea” tipica degli oggetti posti sulle coperture. Dotazione di Il progetto prevede l’integrazione della struttura congressuale con il aree per

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attrezzature parcheggio pluripiano esistente. pubbliche Dotazioni L’ATU promuove al suo interno la realizzazione di un percorso infrastrutturali pedonale da Varenna a Fiumelatte, in modo da formare un unico e servizi percorso dalla frazione di Olivedo a quella di Fiumelatte. Il parcheggio viene collegato con l'area ATU delle Ville mediante un tunnel pedonale sotto la strada. Strumento Programma Integrato di Intervento previa progettazione a cura della attuativo Amministrazione Comunale di Masterplan con definizione delle quantità urbanistiche e degli obiettivi di qualità della progettazione.

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9 EFFETTI AMBIENTALI ATTESI 9.1 METODOLOGIA

La stima degli effetti delle azioni di piano su ciascuna componente ambientale viene fatta proponendo per ciascuna tipologia degli interventi individuati dalla pianificazione una scheda riassuntiva delle dimensioni e delle caratteristiche dell’intervento, con l’evidenziazione degli obiettivi che si vogliono raggiungere, delle problematiche principali e delle indicazioni ai fini di una mitigazione e/o compensazione delle azioni a impatto negativo. Tutto ciò a valle delle considerazioni esposte nei paragrafi precedenti, nonché dei risultati contenuti nella tabella e nella tavola di individuazione delle criticità e delle emergenze da tutelare. Il percorso sin qui seguito ha permesso l’inquadramento della situazione ambientale, descrivendo e caratterizzando le principali componenti, nonché di individuare le valenze e le criticità ambientali primarie. Il tema della stima degli effetti ambientali si vuole che sia trattato in modo il più possibile chiaro e ripercorribile anche nell’ottica di un approccio condiviso dovuto alla complessità delle tematiche in gioco. Si è scelto pertanto di valutare gli effetti prodotti su ciascuna componente ambientale dapprima in via strettamente qualitativa/descrittiva e in secondo luogo dal punto di vista della loro ubicazione all’interno del contesto territoriale. Per far ciò sono state cartografate le criticità in una carta riassuntiva in modo da poter analizzare nel modo più approfondito possibile la situazione ambientale anche in base alle emergenze territoriali definite ed ai principali vincoli ambientali presenti sul territorio. Si ribadisce che l’oggetto della presente valutazione è il Documento di Piano del comune di Varenna. La proposta di trasformazione del territorio con una sensibile modificazione della linea di costa e occupazione di area demaniale, dovrà comportare un’approfondita analisi sia programmatica che ambientale con riferimento alla scala di bacino lacuale e ad una programmazione sovraordinata in quanto intervento assoggettato al regime proprio del demanio pubblico.

9.2 ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE

9.2.1 CONSUMO DELLA RISORSA IDRICA Si è proceduto con la determinazione del fabbisogno idrico attuale considerandone la variabilità stagionale dovuta alla vocazionalità turistica del territorio che implica un significativo aumento del fabbisogno della risorsa idrica nel periodo estivo. Il fabbisogno idrico teorico è stato stimato sulla base di quanto indicato nell’Appendice F alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela ed Uso delle Acque, approvato con d.g.r. n.2244 del 9 marzo 2006. Il calcolo del fabbisogno, sia in termini di fabbisogno medio annuo che di fabbisogno nel giorno di massimo consumo, presuppone l’individuazione della tipologia di popolazione da servire ed alla quale associare la relativa dotazione idrica in funzione della classe demografica riferita agli abitanti residenti. Per quanto riguarda i dati relativi alla popolazione da servire si è fatto riferimento a quanto riportato nella premessa del presente capitolo.

FABBISOGNO IDRICO NEL GIORNO DI MASSIMO CONSUMO

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In questo caso, vista la sensibile variazione stagionale del fabbisogno idrico, è stato stimato innanzitutto il fabbisogno idrico nel giorno di massimo consumo, considerando due periodi: - invernale: visto il solo contributo della popolazione residente e delle attività artigianali presenti; - estivo: visto il significativo contributo della popolazione fluttuante e della popolazione senza pernottamento, compresi gli addetti alle attività lavorative.

Il fabbisogno idrico nel giorno di massimo consumo è stato determinato assumendo un coefficiente di incremento da applicare al fabbisogno medio annuo determinato in funzione della classe demografica, che in questo caso risulta essere pari a 1,5 (allegato F alle NTA del PTUA).

FABBISOGNO IDRICO ATTUALE NEL PERIODO INVERNALE

TIPOLOGIA UTENZA N. ABITANTI DOTAZIONE IDRICA FABBISOGNO IDRICO (l/ab d) NEL GIORNO DI MASSIMO CONSUMO (mc/d) a.Popolazione residente 800 260 312 d. Popolazione senza pernottamento, compresi gli addetti delle attività 20 80 2,4 lavorative (solo attività artigianali)

FABBISOGNO ATTUALE COMPLESSIVO 314,4 mc/d 3,64 l/s

FABBISOGNO IDRICO ATTUALE NEL PERIODO ESTIVO

TIPOLOGIA UTENZA N. ABITANTI DOTAZIONE IDRICA FABBISOGNO IDRICO (l/ab d) NEL GIORNO DI MASSIMO CONSUMO (mc/d) a.Popolazione residente 800 260 312 c.Fluttuanti (strutture 1500 200 450 ricettive e “seconde case”) d. Popolazione senza pernottamento, compresi gli addetti delle attività 120 80 14,4 lavorative (attività artigianali ed attività turistiche)

FABBISOGNO ATTUALE COMPLESSIVO 776,4 mc/d 8,99 l/s

Il fabbisogno idrico attuale in termini di giorno di massimo consumo risulta essere approssimabile a: - 4 l/s nel periodo invernale; - 9 l/s nel periodo estivo.

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Si vuole qui proporre una valutazione di massima degli effetti sul consumo della risorsa idrica standardizzando a 100 il numero di abitanti fluttuanti e a 50 il numero per addetti ad attività lavorative al fine di un ipotetico calcolo rispetto al fabbisogno attuale.

INCREMENTO DEL FABBISOGNO IDRICO STANDARDIZZATO

TIPOLOGIA UTENZA N. ABITANTI DOTAZIONE IDRICA FABBISOGNO IDRICO (l/ab d) NEL GIORNO DI MASSIMO CONSUMO (mc/d) c.Fluttuanti (strutture 100 200 30 ricettive) d. Popolazione senza 50 80 6 pernottamento, compresi gli addetti delle attività lavorative

INCREMENTO FABBISOGNO IDRICO 36 mc/d 0,42 l/s

Da questa ipotesi esemplificativa deriva che un aumento di popolazione corrispondente a 100 abitanti fluttuanti e 50 addetti alle attività lavorative porterebbe un incremento del fabbisogno idrico approssimabile per eccesso a 0.5 l/s.

Pertanto:

FABBISOGNO IDRICO MASSIMO DISPONIBILITA’ IDRICA ATTUALE SORGENTE UGO 9 l/s 60 l/s

La disponibilità idrica a servizio dell’acquedotto comunale (60 l/s erogati costantemente solo dalla sorgente Ugo) è quindi abbondantemente sufficiente a garantire il fabbisogno idrico attuale teorico, considerando anche nei periodi di maggior consumo della risorsa idrica (estivo). Si precisa inoltre che nella stima del fabbisogno teorico è stato cautelativamente trascurato il fatto che una parte del territorio comunale sia servita dalle reti acquedottistiche di Perledo e di Lierna. CONSUMO IDRICO ANNUO DELLA RISORSA IDRICA AD USO POTABILE E SANITARIO Il consumo annuo teorico attuale della risorsa idrica ad uso potabile e sanitario è stimabile in 122'704 mc. Tale valore è stato individuato sulla base della stima del fabbisogno medio annuo per tipologia di utenza in funzione della durata della presenza della stessa, ovvero considerando una presenza permanente degli abitanti residenti e degli addetti alle attività artigianali ed una presenza stagionale, per una durata di circa 5 mesi, della popolazione fluttuante e degli addetti impiegati nell’attività alberghiera/commerciale.

CONSUMO IDRICO ANNUO ATTUALE DELLA RISORSA IDRICA AD USO POTABILE E SANITARIO

TIPOLOGIA UTENZA N. ABITANTI DOTAZIONE PERIODO DI CONSUMO IDRICA (l/ab d) CONSUMO IDRICO ANNUO (giorno) (mc)

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a.Popolazione residente 800 260 365 75’920 c.Fluttuanti (strutture 1500 200 150 45’000 ricettive e “seconde case”) d. Popolazione senza pernottamento, compresi

gli addetti delle attività lavorative - Attività turistiche 100 80 150 1’200 - Attività artigianali 20 80 365 584

CONSUMO ANNUO ATTUALE 122'704 mc

Considerando le perdite di rete che sono state evidenziate essere pari al 23.1%, il consumo idrico annuo è stimabile in totale in 151’048 mc.

Tale valore risulta in linea con il valore stimato dall’Ufficio d’Ambito di Lecco e contenuto nel parere relativo alla prima conferenza di valutazione VAS trasmesso con comunicazione del 10/05/2012 prot. n.20828. In base a tale stima il volume annuo addotto in rete risultava pari a 150'104 mc.

9.3 SOTTOSERVIZI

9.3.1 RETE ACQUEDOTTISTICA E FOGNARIA Gli ATU si inseriscono all’interno di aree servite dalla rete acquedottistica e fognaria, alle quali dovranno essere allacciate tutte le strutture previste.

9.3.2 RETE GAS Gli ATU si inseriscono all’interno di aree servite dalla rete gas, sarà pertanto necessario provvedere all’allacciamento delle strutture alla stessa.

9.4 CLIMA E QUALITÀ DELL’ARIA

La previsione di piano contenuta nell ATU2 non inducono effetti significativi sulla qualità dell’aria . 9.5 SUOLO E SOTTOSUOLO

L’ATU2, intervento relativo alla formazione di un centro congressi integrato, interessa complessivamente una superficie di 22.500 mq, ma non prevede alcun consumo di suolo essendo ricavato in sommità ad un edifico già esistente (parcheggio multipiano).

9.6 FLORA, FAUNA E BIODIVERSITÀ

La valutazione di incidenza è lo strumento per la valutazione degli effetti delle previsioni di piano proposte sulla fauna terrestre.

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9.7 POPOLAZIONE ED ASPETTI ECONOMICI

Le previsioni di piano non implicano un aumento della popolazione insediabile sul territorio, quanto piuttosto un aumento delle presenze turistiche distribuite sull’intero anno. Certo è che la nuova situazione socio-economica che si potrebbe verificare a seguito dell’attuazione degli interventi previsti dagli ambiti di trasformazione del piano, potrebbe favorire la ripresa demografica del comune. La presenza di un importante centro congressi, come ipotizzato nell’ATU2, favorirà il richiamo turistico anche durante i mesi invernali.

9.8 RISCHIO NATURALE ED INDUSTRIALE

Si segnalano le criticità in merito alla presenza delle aree vincolate dal PAI su parte del territorio comunale, ma che non riguardano gli ambiti di trasformazione proposti.

9.9 RIFIUTI

Nonostante in base alle previsioni di piano la popolazione insediabile sul territorio sia nulla, gli ambiti di trasformazione proposti inducono un aumento della popolazione fluttuante con conseguente aumento della quantità di rifiuti prodotta, soprattutto nei periodi caratterizzati da una maggiore affluenza. Viste le attuali criticità relative alla raccolta dei rifiuti (percentuale di raccolta differenziata inferiore al 35%) sarà pertanto opportuno da parte dell’amministrazione valutare la possibilità di introdurre un sistema di raccolta basato sulla differenziazione dei rifiuti a livello di singola utenza, oltre che attraverso la piazzola ecologica già esistente ed i cassonetti distribuiti sul territorio, favorendo il recupero di materia e riducendo lo smaltimento dei rifiuti attraverso il recupero di energia. In tal modo si potrà compensare l’aumento della produzione dei rifiuti con un miglioramento della gestione degli effetti e quindi una riduzione degli impatti ambientali, oltre che incrementare la percentuale di raccolta differenziata.

9.10 RADIAZIONI

Le previsioni di piano non comporteranno alcun aumento in merito alle radiazioni presenti sul territorio. Non è previsto alcun impatto in merito.

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10 SCHEDA RIASSUNTIVA DI RIFERIMENTO PER L’AMBITO DI TRASFORMAZIONE – CENTRO CONGRESSUALE INTEGRATO

ATU2: CENTRO CONGRESSUALE INTEGRATO

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L’ATU2 è situato in corrispondenza del nuovo parcheggio multipiano in via Polvani, nelle vicinanze del complesso architettonico di Villa Monastero. La previsione di piano individua come punto ottimale per la creazione di un nuovo centro congressuale il piano più alto del UBICAZIONE parcheggio multipiano di recente realizzazione. La sala convegni potrà ospitare 300 posti a sedere oltre che un’area ristoro. La sala congressi sarà integrata nel sistema delle Ville Monastero e Cipressi attraverso percorsi e collegamenti pedonali anche in sotterraneo. La proposta progettuale intende dotare il territorio di una idonea attrezzatura capace di ospitare eventi culturali, musicali e congressuali anche durante la stagione invernale. L’area si trova in un contesto centrale rispetto al sistema viabilistico e dei collegamenti via terra. ANALISI DEL CONTESTO DI Non sono presenti unità naturalistiche ed ecosistemiche RIFERIMENTO vulnerabili o critiche. L’ambito è servito da viabilità comunale, ed è situato in prossimità delle Ville storiche già oggi utilizzate come centri congresso. Il nuovo centro congressi sorgerà in corrispondenza del nuovo parcheggio multipiano. PROBLEMATICHE RILEVATE Non si rilevano problematiche o criticità specifiche. Acque superficiali e sotterranee – L’ambito non interferisce in alcun modo con il sistema di reticolo idrico. Risulta esterno alle fasce di rispetto delle sorgenti. Il fabbisogno idrico previsto risulta compatibile con la capacità attuale delle sorgenti. Clima e qualità dell’aria – non si rileva alcuna criticità o variazione dello stato attuale della componnete. Suolo e sottosuolo – L’intervento interessa una superficie complessiva di 22’500 mq corrispondnete alla copertura di un edificio già esistente. Le opere di collegamento consisteranno in percorsi pedonali che saranno realizzati in sotterraneo. COMPONENTI AMBIENTALI Non ci sarà alcun consumo di suolo. Flora, fauna, biodiversità - La naturalità dei luoghi NON è in alcun modo modificata trattandosi di un edificio esistente.

Sottoservizi – la nuova edificazione si colloca all’interno delle aree servite da pubblica fognatura e potrà essere allacciata alla rete dei sottoservizi urbana, per la quale non sono state riscontrate particolari criticità, previo opportuno dimensionamento delle opere. Paesaggio e beni culturali – La zone è di elevato pregio paesaggistico, nonché tutelata da vincoli paesaggistici.

Popolazione, aspetti economici e sociali – la realizzazione

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dell’opera potrà dare nuovo impulso alla stagione invernale, nell’ottica della promozione e incentivazione delle attività economiche legate al settore turistico quale fonte di rilancio economico coerentemente con la vocazione del territorio. L’intervento si colloca all’interno di ambito di accessibilità sostenibile. Rischio naturale ed industriale – L’area ricade interamente all’esterno di aree a rischio idrogeologico definite dal PAI, essendo di recente realizzate opere di difesa da caduta massi, per la messa in sicurezza dell’edificio multipiano. Non è presente alcun rischio industriale. Rumore -. La nuova destinazione d’uso comporterà emissioni sonore paragonabili a quelle attuali. Radiazioni – Le nuove edificazioni non risentiranno di esposizione al radon. Energia - L’aumento del consumo di energia derivante dalla realizzazione dell’opera in progetto dovrà essere contrastato attraverso l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili. • L’intervento edilizio dovrà essere progettato a valle di uno studio paesistico tenendo conto del contesto territoriale in cui si inserisce favorendo l’inserimento dell’ edificio in modo tale da ridurne il più possibile l’impatto paesistico. Ciò deve essere anche fatto attraverso l’utilizzo di progetti di qualità. Con riferimento alla valutazione dell’impatto dei progetti di trasformazione sotto il profilo paesaggistico, ai sensi della Parte IV - Esame paesistico dei progetti della normativa del PTPR/PPR, le NdA del PTCP (art. 52) si dovrà fare esplicito riferimento ai seguenti tre criteri di valutazione: - rapporto di intervisibilità con il lago; - rapporto con i percorsi di rilevanza paesaggistica; INDICAZIONI - rapporto con il contesto locale” COMPENSAZIONI • L’intervento edilizio dovrà essere progettato a valle di uno MITIGAZIONI studio particolareggiato per contenere l’impatto luminoso in relazione al contesto territoriale in cui si inserisce l’intervento favorendo l’inserimento degli edifici in modo tale da ridurne il più possibile la luminosità notturna. • Installazione di impianti di illuminazione a ridotto consumo energetico e con criteri antinquinamento. • Nell’ottica dello sviluppo sostenibile, visti gli obiettivi di piano proposti, si deve promuovere l’utilizzo di fonti energetiche alternative e a minore emissione per la sostenibilità degli interventi anche negli anni futuri e per il raggiungimento di un obiettivo di miglioramento della qualità dell’aria anche a scala superiore.

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11 PROPOSTA DI CHECK LIST E INDICAZIONI PROPEDEUTICHE PER UNA PIANIFICAZIONE E VALUTAZIONE SOVRAORDINATA

L’ATU1 è situato in località Olivedo e costituito da una parte che sarà realizzata in corrispondenza degli attuali giardini pubblici in sinistra idrografica del Torrente Esino in corrispondenza della sua foce. La struttura ospiterà un parcheggio interrato, aree commerciali, spazi pubblici e un resort di alta gamma. Come già precedentemente puntualizzato si intende ribadire che l’intervento dovrà essere valutato in un contesto a scala sovracomunale, con particolare riferimento all’ambito dell’intero bacino lacuale ed agli strumenti di pianificazione sovraordinata, in particolare quanto proposto ricade nel regime di demanio pubblico e dunque soggetto a programmazione, indirizzo e gestione sovraordinati. Dal punto di vista del progetto, le dimensioni degli interventi previsti sono tali da necessitare di una valutazione ambientale ad hoc con procedura di esclusione dalla VIA ai sensi del ai sensi del D. Lgs. 152/2006 e della Legge regionale 2 febbraio 2010, n. 5 - Norme in materia di Valutazione di Impatto Ambientale.

Nel seguito si vogliono proporre a titolo indicativo e non esaustivo gli argomenti ritenuti più significativi in termini di criticità ambientali, riscontrabili a valle dell’analisi territoriale qui svolta e riassunti nella seguente check list.

CRITICITA’ Acque superficiali e sotterranee 9 L’ambito potrebbe inteferire con il reticolo idrico (T Esino) e con le dinamiche di deposito/ erosione tipiche delle zone di sbocco dei corsi d’aqua. 9 Il carattere asimmetrico della soluzione proposta potrebbe influenzare le dinamiche di deflusso della corrente soprattutto in condizioni di piena. 9 L’intervento sarà strettamente correlato alle oscillazioni del livello del lago. 9 La presenza di natanti potrebbe essere causa di sversamenti accidentali di sostanze inquinanti. 9 Clima e qualità dell’aria - L’incremento delle unità ad uso residenziale produrrà un aumento delle sostanze inquinanti derivanti principalmente dal riscaldamento domestico. 9 Dovranno essere valutati i livelli di emissione generati dal nuovo porto. Suolo e sottosuolo 9 L’intervento interessa una superficie complessiva di 2.350 mq. Flora, fauna, biodiversità 9 La zona è indicata dal piano ittico provinciale di tutela assoluta 9 Compromissione dello stato eufotico

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Sottoservizi 9 Sono esistenti scarichi a lago di acque bianche. 9 Sono esistenti scarichi a lago di troppo pieno di acque nere. Paesaggio e beni culturali 9 L’intervento edilizio dovrà essere progettato a valle di uno studio paesistico tenendo conto del contesto territoriale in cui si inserisce valutandone l’inserimento e l’impatto paesistico considerando l’irreversibilità delle scelte in atto e le possibili ripercussioni su tutto il sistema del centro lago. Rumore 9 Dovranno essere valutati con attenzione i livelli di emissioni sonore generati. Energia 9 L’aumento del consumo di energia derivante dall’incremento delle unità abitative ed in questo caso turistiche dovrà essere contrastato attraverso l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili.

INDICAZIONI 9 L’attuazione dell’intervento dovrà essere adeguatamente supportata da un approfondito

studio idrologico e idraulico del Torrente Esino, nonché delle sue dinamiche di deflusso e di interazione con i livelli di piena del lago 9 L’attuazione dell’intervento dovrà essere adeguatamente supportata da un approfondito studio dei livelli del lago soprattutto in funzione degli impatti visivi delle strutture subacquee. 9 Utilizzo di adeguati impianti per la raccolta delle acque di sentina dei natanti 9 Utilizzo delle moderne tecnologie per il contenimento del rischio di sversamento in acqua di sostanze inquinanti 9 Mantenimento della biodiversità dell’ambiente lacustre da tutelare 9 Tutela della fauna ittica 9 Attenzione alla compromissione dell’ecosistema della fascia eufotiuca 9 Dovranno esser riprostinate le condizioni attuali per il ripopolamento dei pesci anche attraverso la realizzazione di appositi sistemi di ripopolamento / rifugio da prevedere nella struttura subacquea dell’addizione a lago e adeguate opere ittiogeniche.

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9 Le proposte progettuali di edificazione dovranno limitare l’impatto negativo delle acque meteoriche favorendo l’utilizzo di pavimentazioni permeabili e lo smaltimento in sito e se non contaminate, il recupero per l’irrigazione di orti, prati e giardini. 9 Si dovrà favorire l’utilizzo di tecnologie necessarie al contenimento del consumo delle risorse naturali. 9 L’intervento edilizio dovrà essere progettato a valle di uno studio paesistico tenendo conto del contesto territoriale in cui si inserisce l’intervento favorendo l’inserimento degli edifici in modo tale da ridurne il più possibile l’impatto paesistico. 9 L’intervento edilizio dovrà essere progettato a valle di uno studio particolareggiato dell’illuminazione in relazione al contesto territoriale in cui si inserisce l’intervento. 9 Installazione di impianti di illuminazione a ridotto consumo energetico e con criteri antinquinamento. 9 Nell’ottica dello sviluppo sostenibile, visti gli obiettivi di piano proposti, si deve promuovere l’utilizzo di fonti energetiche alternative e a minore emissione per la sostenibilità degli interventi anche negli anni futuri e per il raggiungimento di un obiettivo di miglioramento della qualità dell’aria anche a scala superiore.

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12 MONITORAGGIO L’argomento del monitoraggio delle scelte pianificatorie adottate è stato introdotto dall’art.10 della Direttiva Comunitaria 41/2001/CE in cui si definisce che “al fine di individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti ed essere in grado di adottare le misure correttive che si ritengono opportune” è necessario che vengano controllati gli effetti ambientali significativi indotti dall’attuazione dei piani e dei programmi. Questo controllo nel tempo degli impatti è previsto anche dalla procedura di VAS e normata dagli Indirizzi Generali Regionali della D.C.R. n. VIII/351 e definita come una fase successiva a quella di adozione e approvazione di un piano, denominata appunto fase di monitoraggio. Tale fase corrisponde alla fase di attuazione e gestione del Piano e deve essere impostata al fine di valutare e verificare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità preposti dal piano in modo da adottare eventuali misure correttive. L’attività vera e propria del monitoraggio fornirà le informazioni necessarie oltre che per il controllo degli effetti sulle componenti ambientali, anche sull’efficacia delle misure di mitigazione previste. Le linee guida regionali definiscono il processo di pianificazione come “circolare” alla luce della possibilità di rivedere il Piano in sede di monitoraggio quando si registrino criticità o impatti negativi delle scelte di piano sull’ambiente anche alla luce degli obiettivi di sostenibilità preposti. In particolare l’art. 5.17 degli Indirizzi stabilisce che il monitoraggio “ è finalizzato a: - “garantire, anche attraverso l’individuazione di specifici indicatori, la verifica degli effetti sull’ambiente in relazione agli obiettivi prefissati; - fornire le informazioni necessarie per valutare gli effetti sull’ambiente delle azioni messe in campo dal Piano, consentendo di verificare se esse sono effettivamente in grado di conseguire i traguardi di qualità ambientale che il Piano si è posto; - permettere di individuare tempestivamente le misure correttive che eventualmente dovessero rendersi necessarie.” Quindi, gli effetti ambientali negativi, se ci saranno, saranno rapidamente individuati in modo da definire eventuali azioni correttive o varianti al Documento di Piano previsto. Si ritiene che data la dimensione e la natura degli ambiti di trasformazione proposti il monitoraggio del sistema ambientale debba essere realizzato con continuità nel tempo al fine di valutare l’efficacia delle soluzioni proposte e il loro impatto sulle componenti ambientali più significative , soprattutto laddove siano state riscontrate criticità. Per una più semplice gestione del monitoraggio, e quindi una maggiore efficacia, la scelta degli indicatori di monitoraggio ha privilegiato le caratteristiche di semplicità. Essi devono essere inoltre di facile interpretazione ed essere basati su dati facilmente reperibili e documentati. La scelta degli indicatori di monitoraggio è stata fatta principalmente alla luce delle azioni che possono produrre effetti maggiori anche in virtù delle criticità ambientali evidenziate nella fase di analisi. Oltre che da quelli desumibili dalla bibliografia si è fatto particolare riferimento a quelli provinciali previsti nella VAS del PTCP – Paragrafo 6.3 “Gli indicatori di monitoraggio”, sono stati considerati prevalentemente gli indicatori – descrittori direttamente monitorabili dal comune e parzialmente quelli monitorabili da Enti esterni quali l’ARPA o sulla base di studi specifici.

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Affinché il sistema sia facilmente gestibile, aggiornabile e comprensibile è stato scelto un numero contenuto di indicatori di natura perlopiù descrittiva. Il monitoraggio e quindi il reperimento periodico dei dati nel tempo e la loro lettura, non saranno associati al raggiungimento di valori numerici prefissati, ma la chiave di lettura sarà da intendersi come una tendenza evolutiva delle azioni di piano proposte e intervenenti sul territorio. Gli indicatori proposti consentono, acquisiti i dati e le informazioni, di verificare l’andamento nel tempo degli effetti delle azioni di piano. La loro valutazione è da effettuarsi, laddove possibile, almeno con cadenza biennale. Dal confronto con il risultato ottenuto per ciascun indicatore con quello ottenuto dalla misurazione precedente, compreso il dato di partenza corrispondente allo stato attuale e quindi prima dell’applicazione delle previsioni di piano, si può evincere il corretto andamento o meno della situazione ambientale in mutamento a seguito della nuova pianificazione. Per ciascun indicatore si propone nello schema seguente l’andamento atteso del valore nel tempo delle grandezze individuate, che si ritiene compatibile con gli obiettivi prefissati. In tal modo, nell’ottica della circolarità della pianificazione territoriale, sarà possibile leggere eventuali scostamenti dalle previsioni di piano, individuare le criticità dello strumento pianificatorio e approntare eventuali varianti o misure correttive. A chiusura della fase di lettura degli indicatori proposti, sarà redatta una RELAZIONE DI MONITORAGGIO da parte dell’autorità competente, la quale potrà in tal modo interfacciarsi con le autorità competenti in materia ambientale per chiarimenti e confronti e per concordare le eventuali azioni correttive da apportare.

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UNITA’ COMPONENTE VALORI INDICATORI FONTE DI AMBIENTALE ATTESI MISURA

Anagrafe NUMERO DEI comunale / [n] RESIDENTI censimento nazionale Censimento POPOLAZIONE NUMERO DI ADDETTI nazionale [n] E ASPETTI TOTALE Provincia di ECONOMICI Lecco NUMERO DI ADDETTI Censimento [n] SISTEMA TURISTICO nazionale ARRIVI E PRESENZE Provincia di [n] TURISTICHE Lecco

Ufficio NUOVI VOLUMI tecnico [m3/ha] EDIFICATI comunale INTERVENTI VOLTI ALLA DIFESA DEL SUOLO (MESSA IN Ufficio [n] e SICUREZZA DAI tecnico SUOLO tipologia DISSESTI E DAI comunale RISCHI IDROGEOLOGICI) SUPERFICIE TERRITORIALE PAI INTERESSATA DA [m2/ha] RISCHIO Provincia IDROGEOLOGICO QUALITA’ DELLE ARPA ACQUE SUPERFICIALI Lombardia [varie] Sistema di ATO - approvvigionamento Idrolario QUALITA’ DELLE ARPA ACQUE ACQUE SUPERFICIALI Lombardia [varie] SUPERFICIALI Specchio lacustre ASL E SOTTERRANEE CARENZA DELLA DISPONIBILITA’ DI RISORSA IDRICA: ATO FREQUENZA E Provincia di [varie] DURATA DELLA CRISI Lecco E POPOLAZIONE COINVOLTA SUPERAMENTO DEI QUALITA’ LIMITI FISSATI PER IL ARPA [varie] DELL’ARIA PM10 E L’OZONO PRODUZIONE DI Provincia di RIFIUTI [t/ab] RIFIUTI URBANI Lecco

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RACCOLTA Provincia di [t/ab] DIFFERENZIATA Lecco CONTROLLO RUMORE ARPA [varie] EMISSIONI SONORE CONTRIBUTI EROGATI AI FINI DEL Provincia di ENERGIA [euro] RISPARMI Lecco ENERGETICO

Varenna (Lc), marzo 2014

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