Martedì 15 settembre 2020 · Anno 2° numero 183 · € 2,00 · www.ilriformista.it · Quotidiano · ISSN 2704-6885 Direttore Piero Sansonetti

Il seggio "cadente" al Csm INCOLLATI ALLE POLTRONE? BEH, SÌ: PER ESEMPIO DAVIGO... Piero Sansonetti oi pensate che il Consiglio superiore pronto a incollarsi, inchiodarsi, abbarbicarsi, ab- della magistratura sia impegnato allo bracciarsi (scegliete voi il termine giusto) alla spasimo sul caso Palamara? Cioè sul- poltrona, tanto per usare una immagine che ai 5 V lo scandalo delle nomine teleguidate al Stelle piace molto e in genere usano in polemica vertice della magistratura, e pure delle senten- coi parlamentari. Bisogna dire che i parlamentari ze - probabilmente - teleguidate, visto il potere sono molto più sobri del giudice Davigo. Il caso soverchiante del partito dei Pm che - abbiamo Davigo sembra ormai diventato il vero pilastro Polemica con Giuliano Ferrara scoperto dalle intercettazioni, ma già lo sape- della questione giudiziaria. Prima è successo vamo - è in grado di condizionare o addirittu- che due gruppi parlamentari assai distanti (FdI ra sottomettere un po’ di giudici amici. Oppure e Pd) hanno presentato emendamenti a un de- magari pensate che ora il Csm sarà impegnato creto Covid con i quali spostavano, di nascosto, Avrebbe detto anche per il caso Emilia, e la nomina del pro- l'età di pensionamento dei parlamentari. Sal- curatore Mescolini, sollevato proprio dal nostro vando Davigo. Li abbiamo beccati e gli emenda- giornale. menti son saltati. Ora Davigo stesso sta facendo Macché: il Csm è completamente preso dalla il diavolo a quattro e ha mobilitato, dicono, pure Pannella: madre di tutte le battaglie condotte dall’incor- il Quirinale per ottenere che il Csm si pronunci ruttibile Piercamillo Davigo. Il quale tra poche sulla sua “eternità”. Il Csm resiste, anche perché, settimane compie 70 anni e deve andarsene in oggettivamente, la legge è molto chiara. Lui non pensione e di conseguenza perde il seggio in demorde. Battaglia. La partita è tutta aperta, av- populisti un cazzo! Csm. Lui non ne vuole sapere di andarsene. È vincente: ve la racconteremo nei prossimi giorni.

Paolo Comi a pagina 5 Gianfranco Spadaccia a pagina 8

Il suo programma anti Cinquestelle Il ritratto Casillo, il papà di Zemanlandia Caro Pd, ascolta distrutto dai pm e poi assolto: è morto in povertà

Bettini sulla giustizia Biagio Marzo a pagina 3 Gian Domenico Caiazza ettini, king maker della attuale poli- nei suoi eccessi “torturante”; l’abolizione Referendum Jasmine Cristallo tica dem, in un'intervista al Corriere della prescrizione con conseguenze che noi ha rivendicato la più marcata distan- penalisti abbiamo definito "dell’imputato L'assurdo "Io sardina garantista, B za dal populismo giustizialista dei a vita”; e infine la necessità di rafforzare e grilli su alcuni temi centrali. Durata ecces- garantire la terzietà del Giudice. Staremo a silenzio dico basta alle inchieste siva e non governata delle indagini prelimi- vedere a chi Bettini abbia inteso rivolgersi nari; abuso della custodia cautelare, definita all’interno del Pd, e con quale esito. dei 5 stelle a orologeria"

A pagina 4 D. Bergamini a p. 11 Aldo Torchiaro a p. 6

00915 € 2,00 in Italia Redazione e amministrazione solo per gli acquirenti edicola via di Pallacorda 7 – Roma – Tel. 06 32876214 e fi no ad esaurimento copie Sped. Abb. Post., Art. 1, Legge 46/04 del 27/02/2004 – Roma 9 772704 688006 martedì 15 settembre 2020

NO AL TAGLIO DEI PARLAMENTARI E ANTIPOLITICA, PARLA EMANUELE MACALUSO

Umberto De Giovannangeli ancora un tentativo di ragionare su una politica alta, è Ragioni del so- cialismo, la rivista di cui sei ancora direttore. Non mancano a sinistra efi nisce una “vergogna” il fat- anche luoghi di rifl essione? to che il Partito Democratico IL DNA DEI 5 STELLE Hai perfettamente ragione. Non c’è non abbia dato indicazione dubbio che il Pd non ha non dico un D di libertà di voto al referen- quotidiano, ma almeno un foglio, un dum del 20 settembre. E poi rilancia e settimanale, nulla, non ha niente. È un motiva, nell’intervista concessa a Il Ri- partito dove il dibattito non c’è. E non formista, la sua convinzione che “chi ci sono neanche gli strumenti per or- vuole dare forza alla sinistra deve vo- ganizzare un dibattito ampio, aperto, tare No”. Emanuele Macaluso, grande È ANTIDEMOCRATICO leale. È una mutilazione della politica. vecchio della sinistra, mantiene intatte energia, lucidità, passione politica che Tu ne sai qualcosa, essendo stato un l’hanno guidato in tutta la sua lunghis- grande direttore de l’Unità, un gior- sima esperienza politica. Una espe- no che è stato “ucciso” tre volte... rienza che ha attraversato il secolo L’Unità aveva una grande storia alle scorso e si proietta, con articoli e rifl es- IL PD HA DETTO SÌ spalle. Ed è stato un giornale di com- sioni che lasciano ancora oggi il segno, battimento politico, non era un giorna- ai giorni nostri: dei braccianti, le di cronaca. Era un giornale che aveva (fu lui a parlare a Portella della Ginestra una linea politica e una sua combatti- il Primo Maggio del 1948, l’anno dopo vità che lo portava a confrontarsi, sen- la strage mafi osa, e l’anno scorso, a 95 za soggezione, con altri grandi giornali. anni è voluto tornare a parlare nel luo- Basta rileggere le polemiche fatte da go dove la banda di Salvatore Giuliano AL VAFFA PER VILTÀ l’Unità con il , con sparò contro la folla uccidendo 11 per- di Scalfari. Era un centro sone), Togliatti che lo chiamò a Roma, di rifl essione politica e di lotta politica, la Guerra Fredda, la direzione dell’U- Opporsi al taglio delle “poltrone” signifi ca difendere il perché la lotta politica è il sangue del- nità ai tempi di Enrico Berlinguer, una la politica. vita assieme a Giorgio Napolitano nel- Parlamento dalle balle della democrazia diretta, che è tutto la corrente migliorista. Ed oggi, con la Per tornare all’appuntamento re- stessa determinazione che l’ha guidato tranne che democrazia. Zingaretti ha sbagliato: ha avuto paura ferendario. Tu hai sottolineato in tutta la sua lunga e ricca vita politica, l’importanza di questi segnali che combatte l’ennesima battaglia. vengono dalla società civile, da per- sonalità intellettuali. C’è dunque Mancano ormai pochi giorni al re- ancora una speranza di poter rico- ferendum sul taglio del numero dei struire qualcosa di nuovo in una ot- parlamentari. In attesa del riscon- tica progressista, democratica e di tro delle urne, è già possibile fare sinistra? un bilancio politico della campa- Ad oggi, per quel che vedo, è solo una gna referendaria. Qual è il tuo giu- speranza. Non mi pare che ci siano ini- dizio in merito? ziative e forze impegnate per la costru- È stata una chiamata al referendum zione di questa realtà. Purtroppo è così. senza battaglia politica. Perché la bat- Oggi la politica è molto liquida. taglia politica non la fa il Pd, che tra l’al- tro vota “Sì”. La battaglia politica non In una precedente nostra conversa- la fanno certo i grillini, che votano “Sì”. zione su questo giornale, si era ra- La battaglia politica la fanno, diciamo gionato anche su quel “virus” del così, le persone. Mi piace molto il fat- governismo che sembra aver per- to che i Radicali votino “No”. Ma poi vaso il Pd. Ma la motivazione di tante personalità votano “No”. E que- votare “Sì” perché altrimenti crolle- sta è una competizione interessante rebbe questa maggioranza e questo con un partito, il Pd, che non ha mai governo, può essere un elemento avuto una linea politica chiara e che si forte, motivante, di una indicazio- schiera così inopinatamente per il “Sì”. ne di voto? Vedremo come andrà a fi nire. Io vedo No, non lo è. Ed io ritengo che questa che il “No” è popolare tra tante perso- posizione indebolirà il Pd. Perché è nalità, tra tante donne e uomini che chiaramente una posizione subordina- non hanno mai parteggiato per l’uno o ta al Movimento 5 Stelle. È una posizio- per l’altro. Io sono fi ducioso. Fiducioso ne subalterna, non solo politicamente e lasciami aggiungere indignato verso il M5s è nato ed è cresciuto propagan- zia rappresentativa che non sacrifi ca, un retroterra e senza radici. Un partito ma, e per certi versi questo è ancora un Partito Democratico che si schiera dando la balla della democrazia diret- per ragioni di “effi cienza” peraltro tutte è tale se ha una vita democratica, par- più grave, culturalmente. È come se il con il “Sì” senza lasciare libertà di voto ta che non si capisce cosa è se non il da dimostrare, il rapporto con i territori. tecipativa, al proprio interno. Se c’è un Pd avesse subito l’egemonia culturale, almeno ai propri aderenti. Il “No” può fatto che non è democrazia. Nel tem- La forza del “No” non risiede nella dife- coinvolgimento reale degli iscritti nella anche se questo termine può apparire anche vincere. po hanno cercato di articolare questa sa dell’attuale numero dei parlamenta- determinazione di grandi scelte politi- sproporzionato visti i soggetti in que- posizione, anche perché le “poltrone”, ri, che in sé sarebbe poca cosa, ma ha che. Mi chiedo e chiedo a Nicola Zinga- stione, dei grillini e della loro idea di Tu non hai mai aderito al Pd: però soprattutto quelle governative, non assunto una valenza molto ma molto retti che del Pd è il segretario nazionale: democrazia-non democrazia, che ve- un tratto della tua storia politica è sono sembrate loro poi così scomode. più grande: la difesa del Parlamento e perché non è stata fatta una consul- de nel Parlamento un qualcosa di ob- stato quello di cercare sempre le Ma per quanto edulcorata, quella de- della cultura politica che distingue chi tazione tra gli iscritti per determinare soleto, e non certo per la quantità dei ragioni dell’unità su quelle delle mocrazia che non è democrazia resta ha come bussola politica la Costituzio- il “Sì” o il “No” al referendum? Di cosa deputati e senatori. Un certo populi- divisioni a sinistra. E hai sostenu- nel dna del Movimento, ne è un trat- ne. Ed è incoraggiante vedere che sia- si aveva paura? Di scoprire che negli smo si nutre dell’antiparlamentarismo. to che un’alternativa senza il Pd era to identitario fondativo. A questo biso- mo in tanti a pensarla così. iscritti al partito le ragioni del “No” ave- E per quanti sforzi faccia Zingaretti, la diffi cile da pensare e ancor più da gna oggi reagire e per reagire, ne sono vano fatto presa? Che la necessità di vittoria del “Sì” avrebbe questa impron- realizzare. Alla luce di queste tue fermamente convinto, bisogna votare In una intervista a questo giorna- tenere in vita questo governo non va- ta culturale e politica. convinzioni, quanto ti ha stupito o “No”. E bisogna farlo anche per un’al- le, una persona che ti è stata molto le lo sfregio della Costituzione? Ma la amareggiato la decisione fi nale as- tra ragione... vicina ai tempi del Pci, Gianni Cer- paura in politica non è mai buona con- Si guarda al 20-21 settembre come sunta dal Pd, nella sua recente Di- vetti, ricordando quella storia, ha sigliera. Lasciami aggiungere che nel- se si votasse solo per il referendum rezione, di sostenere il “Sì”? Quale? affermato che quelli erano gli an- la storia repubblicana, il Parlamento sul taglio dei parlamentari. Ma il 20 Non è un caso che io non abbia ade- Votare “No” serve a rafforzare la sinistra. ni, ed era un partito, in cui anche ha avuto due fi gure di altissimo profi lo si vota anche in 6 Regioni, e una di rito al Pd. Perché lo consideravo una Perché dietro quel “No” ci sono quei personalità forti e molto distan- politico e istituzionale come presiden- questa è la Toscana, governata pra- formazione politicamente e cultural- valori, quei principi, a cominciare dal- ti tra loro, come Giorgio Amendo- ti della Camera: Nilde Iotti e Pietro In- ticamente da sempre dalla sinistra. mente equivoca. Non era la sinistra, la difesa della centralità della democra- la e Pietro Ingrao, pur difendendo grao. Erano stati due dirigenti di primo Ma l’aria che tira non è delle miglio- non era la destra, era un centrismo zia parlamentare, che sono patrimonio con passione le proprie idee era- piano del Pci che prima come tali e poi ri, e il rischio che la Toscana passi di equivoco e per questo io non ho aderi- delle grandi forze della sinistra italia- no sempre attenti alla ricerca di come presidenti della Camera hanno mano non sembra più fantapolitica. to assolutamente e su questo ho scrit- na, come è stato il Pci, che ha sempre un punto di unità e di sintesi. Oggi, sempre difeso ed esaltato la centrali- Spero di no. Spero che le radici politi- to anche un libro. Io ritengo che oggi il guardato, con alterni risultati certo ma invece? tà nella vita del Paese della democra- che, culturali, storiche della Toscana “No” abbia una sua logica e una sua va- lo ha sempre fatto, all’interesse nazio- Il Pci era un partito, un grande partito, zia parlamentare. Richiamarli oggi per si difendano e reagiscano, autonoma- lidità perché si identifi ca con la difesa nale. Quel “No” è un “Sì” grande come che aveva una storia, una tradizione, difendere il “Sì” mi pare davvero fuori mente. Io spero e penso che ci sarà una del Parlamento. Perché quella del Mo- una casa per la difesa di quella Costitu- che aveva radici profonde nel popo- luogo, e mi fermo qui... reazione alla destra. vimento 5 Stelle, che si è presentato zione nata dalla lotta antifascista e di- lo. Anche la Dc aveva questo profi lo di con i suoi “vaffa” e i cartelli “tagliamo fesa dalle masse popolari nei momenti partito popolare. Oggi tutto questo non Senza retroterra e senza radici, hai Al centro le poltrone”, è una vocazione anti-par- più bui della storia della Repubblica. c’è più. Tutto è giocato sulle impressio- detto. E senza neanche un pensie- Emanuele Macaluso, ex parlamentare lamentare. L’ho scritto e lo ripeto qui: Dietro al “No” c’è una idea di democra- ni e i tornaconti del momento, senza ro. Uno dei pochi luoghi dove c’è PCI-PDS, sindacalista e giornalista martedì 15 settembre 2020 PASQUALE CASILLO, EX IMPERATORE DI FOGGIA MORTO IN POVERTÀ

Biagio Marzo

era una volta un uomo nato bene- stante, diventato ricco, morto po- vero. Con l’aggravante che venne C’iscritto al casellario civile: fallito. Si chiamava Pasquale Casillo, nato a San Giuseppe Vesuviano e vissuto a Foggia, cit- tà d’adozione. Lo chiamavano tutti Pasqua- le, nell’immaginario della gente era il “re del grano”, l’inventore di “Zemanlandia”, era un signore del Sud che dava del tu all’Avvocato Gianni Agnelli. In una intervista al quotidiano la Repubblica, Silvio Berlusconi affermò che «nel Mezzogiorno c’era uno più ricco di lui». Era don Pasquale. Giramondo, raccontava che nei suoi viaggi in Russia aveva un giova- ne autista che si chiamava Roman Abramovi- ch. Oggi Roman è il proprietario del Chelsea. Casillo aveva zone di intervento un po’ in tutto il mondo. Possedeva un intero molo al porto di New York. È morto qualche giorno fa a 71 anni, all’ospe- dale di Lucera, in provincia di Foggia, quasi in solitudine. Cancro ai polmoni. Tempo fa aveva subito due infarti. Dietro il volto sorridente e bonario si nascon- deva una forte, complessa e spigolosa perso- nalità. Non gli mancava la vis polemica, anzi, talvolta era eccessiva, al vetriolo, e avrebbe potuto evitarla per non farsi tanti nemici. Nes- suno come lui aveva un grande fi uto per gli affari. Don Pasquale, che non era mai solo, ha subito negli ultimi anni l’onta del mancato sostegno e conforto della folla plaudente al suo segui- to, come avveniva negli anni ruggenti, quan- do Foggia era la città del “miracolo”, grazie alla squadra di calcio in serie A con l’allenato- re Zdenek Zeman. In quegli anni c’era la pro- cessione, come se Don Pasquale fosse il santo IL BERLUSCONI DEL SUD protettore di Foggia. Il capostipite della famiglia, Gennaro, com- merciante di frutta secca e cereali, originario di San Giuseppe Vesuviano, un giorno, quan- do Pasquale era ragazzino, decise di trasferirsi con armi e bagagli a Foggia. Il giovane Casil- MASSACRATO DA PM lo, nel giro di poco tempo, a 25 anni, costruì il suo El Dorado divenendo uno dei più impor- tanti commercianti di grano d’Europa. Mise su un gruppo molitorio di 58 aziende con il fra- tello Aniello, - al netto del Foggia calcio- che produceva il 10% della semola dell’Unione europea, fornendo il 60% del fabbisogno del- CAMORRA E GIORNALI la Buitoni, con una fl otta di 250 navi e un par- co di 250 Tir, un numero impreciso di mulini Il suo autista era Abramovich. produceva grano per sfamare mezza Europa. Inventò Zeman sparsi per il Vecchio continente, con un fattu- rato di 3000 miliardi di lire all’anno. e il fenomeno Foggia calcio. Aveva un molo a New York. Poi i Pm credettero a un pentito Poi, all’improvviso, arrivò la malagiustizia. Fu di camorra guidato forse proprio dai camorristi e da altri poteri forti. Lo misero in prigione accusato, come al solito quando non si trova- e distrussero le sue aziende. Tredici anni per avere l’assoluzione piena no reati, di concorso esterno in associazione mafi osa. Andò in carcere nel 1994 e aspettò fi no al 2007 per essere scagionato da tutte le no di Foggia e segretario della Commissione gistratura. Pasquale fu arrestato davanti al fi - co tempo il Foggia entrò nel gotha del calcio accuse dal Tribunale di Nola, su richiesta del- bicamerale dell’antimafi a nella XI legislatura glio Gennaro di 9 anni, in una vicenda ordita italiano e le maglie dei suoi calciatori furono la Procura. Formula piena per non aver com- e alcuni esponenti di Rifondazione comuni- dalle menzogne di un pentito infame che di- tra le più vendute dopo quelle di Real Madrid, messo il fatto. ma dopo 13 anni di tragedia. sta pugliese e dei post comunisti; dall’altra, in strusse la vita della famiglia Casillo, metten- Barcellona, Juventus, Milan e Inter. Chi lo aveva tirato in ballo fu il pentito camor- modo ciclico, Franco Ambrosio di Ottaviano do sul lastrico 3000 dipendenti, in una terra A proposito del Real Madrid, come dimentica- rista Pasquale Galasso, accusandolo di avere anche lui nel settore dei cereali, formatosi nel- in cui l’occupazione si cerca ancora con il re che Don Pasquale comprò un’amichevole rapporti con il capo della camorra, Carmine la “scuola” di Casillo senior, padrone del grup- lanternino. di lusso proprio con le Merengues? Sì, i “Blan- Alfi eri, a cui era affi liato. E per di più, il pentito po Italgrani, legato alla Dc di Giulio Andreotti. Non fi nisce qui. Don Pasquale fece risorgere, cos” giocarono allo stadio Zaccaria. Ma non fu inguaiò il leader Dc nonché capo della corren- Cosa successe? Dopo il suo come editore, l’antica testa- la sola squadra famosa che mise piede nella te dorotea, Antonio Gava, incolpato di ave- arresto, di botto le banche Il calvario ta di Achille Lauro, Il Roma, città Dauna. Fu un’epopea straordinaria, quel- re rapporti con il camorrista Nuvoletta. Dopo gli voltarono le spalle e il “re direttore Domenico Men- la del “Foggia dei miracoli” che dalla C risalì in una traversia giudiziaria durata anche quella del grano” si trovò “senza Dopo l’arresto, nitti, che vedeva tra i gior- A, incantando i tifosi del calcio per il suo gioco 13 anni, l’ex ministro dell’Interno venne assol- corona e senza scorta”. No- nalisti, nomi di spicco come offensivo grazie al trio delle meraviglie Baiano to in appello defi nitivamente e il suo avvocato nostante fosse azionista nel davanti al fi glio quelli di Luciano Lanna, – Signori - Rimbaudi. chiese un risarcimento allo Stato di 38 milio- credito: Banca Mediterra- di 9 anni, le banche Carmelo Briguglio, Pieran- Casillo ebbe altre squadre, tra cui l’Avellino ni di euro. nea e Caripuglia, nel maggio gli voltarono le spalle gelo Buttafuoco. con cui cercò di ripetere il “miracolo”, senza A Poggioreale, Casillo fu messo sotto pres- 1994, su istanza del Banco di Beninteso, ricco e poten- dimenticare le compartecipazione nel Bolo- sione dai pm, ma lui non accusò mai alcu- Napoli fi niscono in Tribuna- di botto. te non significa famoso. gna e nella Salernitana. E rilevò un’altra vol- no. Al contrario, Galasso “cantò” del rapporto le i libri contabili della “hol- Il re del grano Basti citare, ad esempio, Se- ta il Foggia Calcio, ma dopo 2 anni la lasciò in di Alfi eri con il mondo del calcio indicando- ding” “Casillo grani Snc. Di si trovò senza corona rafi no Ferruzzi. Divenne ce- seguito alla mancata promozione dalla Lega lo come colui che aveva le mani in pasta per fronte a un pool di banche, lebre solo dopo la morte Pro Prima Divisione alla serie B, però nacque- l’acquisto, per conto di Casillo, del Napo- coordinate dall’Abi che ave- e senza scorta, dovuta all’incidente aereo ro i campioni di oggi come Romagnoli, Insi- li e quello alle viste della Roma. Questi non va offerto un fi nanziamento tremila dipendenti come uno degli imprendi- gne, Sau e Farias. Un anno fa Pasquale Casillo si rassegnò a portare addosso il marchio del ponte di 100 miliardi di li- fi nirono sul lastrico tori di granaglie più ricchi al scrisse al presidente della Repubblica Sergio camorrista, una sorta di “Lettera scarlatta”, e re, ci fu la netta opposizione mondo. Mattarella: Mi hanno accusato ingiustamen- si mise di buzzo buono per trovare la chiave dell’amministratore giudi- Casillo diventò famoso con te. Ho perso tutto e sono stato assolto. Ora ri- delle sue disavventure giudiziarie e personali, ziario del gruppo. Di qui scattò di soppiatto l’acquisto del Foggia Calcio e la scelta di Ze- voglio dignità. che lui defi nì, in poche parole, “congiura”, con l’istanza di fallimento, richiesta dai creditori man come allenatore. Senonché alla coppia Come nel romanzo di Gabriel Garcia Marquez la regia di un intreccio di poteri forti che muo- della società capofi la. Col passare dei mesi e Casillo e Zeman nessuno avrebbe dato credi- “Nessuno scrive al colonnello”, a Don Pasqua- vevano il combinato disposto di mezzi di in- degli anni, lo Stato distrusse il suo “impero”, to allora. E invece sugli outsider alcune volte le la risposta non è mai arrivata. formazione e del partito dei pm. con amministratori giudiziari che non tennero bisognerebbe puntare.Non bisogna mai sot- Suoi strenui avversari furono, da una par- conto di nulla, se non di farne carne di porco. tovalutarli. “Zemanlandia” non era un modulo Sopra te, l’onorevole Franco Cafarelli, democristia- Una storia ignobile che non fa onore alla ma- calcistico bensì un modo di fare calcio. In po- Pasquale Casillo martedì 15 settembre 2020

LA STRAORDINARIA APERTURA DEL LEADER DEM

molto più prossime al giustiziali- smo grillino che a quella visione liberale del diritto penale la quale, senza dubbio, non vi ha mai fatto ingresso sin da quando il portone era in via delle Botteghe Oscure. E BETTINI DETTA LA SUA AGENDA d’altro canto, questo primo anno di governo giallorosa ha registrato proprio sulla Giustizia penale, nei fatti ed al netto di qualche sbiadita quanto inefficace presa di distan- za, le convergenze più significative ANTIGIUSTIZIALISTA. E IL PD? con l’agenda controriformista del Ministro Bonafede. Si tratta di osservazioni fondatis- Gian Domenico Caiazza* Critiche all’abolizione della prescrizione, alla durata eccessiva delle sime, ma che proprio per questo conferiscono alla improvvisa sor- indagini preliminari e all’abuso della custodia cautelare; poi la necessità tita di Bettini una forza peculiare. di rafforzare la terzietà del giudice. Ma tra i penalisti prevale il pessimismo Faccio fatica a credere che questo offredo Bettini ha con- leader, da qualche mese rientrato segnato al Corriere del- ca “più dolorosa” (sono sue paro- la odierna politica dem. Per quan- cata distanza dal populismo giu- prepotentemente sulla scena po- la Sera alcune idee sulla le) tra le non poche che pure a suo to si sia affrettato a sottolineare stizialista dell’alleato grillino? litica con un riconosciuto ruolo di G Giustizia penale in Italia dire caratterizzano una conviven- la natura personale delle opinioni Durata eccessiva e non governata protagonista, abbia sottovalutato il inedite per l’area politica di pro- za necessitata - è la tesi - dal con- espresse, mi sembra difficile che delle indagini preliminari; abuso peso, ripeto, inedito e sorprenden- venienza e per molti versi sor- tingente quadro politico e sociale. esse possano passare inosservate della custodia cautelare, definita te di una presa di posizione così prendenti. Le ha infatti inserite Bettini non è solo un autorevole all’interno del Partito Democrati- nei suoi eccessi “torturante”; l’a- circostanziata e inequivoca, adot- nel contesto di un ragionamento esponente del Pd, e il rilievo che co, soprattutto se si consideri l’ac- bolizione della prescrizione, fio- tata per di più nel contesto di una che spiegava il senso dell’allean- il principale quotidiano italiano curata precisione dei temi che egli re all’occhiello del giustizialismo intervista di intenzionale rilievo za politica Pd-5 Stelle, da lui so- ha voluto riservare all’intervista ha inteso evocare. grillino, con la indecente conse- mediatico e politico. stenuta e difesa, per rimarcare la ne è la più plastica conferma: egli Quali sono dunque i temi sui quali guenza che noi penalisti abbiamo Staremo a vedere, dunque, e com- distanza culturale e programmati- è, secondo i più, il king maker del- Bettini ha rivendicato la più mar- definito dell’ “imputato a vita”; ed prenderemo meglio nei prossimi infine - davvero parole rivoluzio- snodi del dibattito politico italia- nante sulle labbra di un leader pid- no a chi Bettini abbia inteso ri- dino - la necessità di rafforzare e volgersi all’interno del proprio garantire la terzietà del Giudice ri- partito, e con quale esito. D’altron- spetto al Pubblico Ministero, per de abbiamo da tempo registrato, garantire un indispensabile “rie- in una parte certamente minorita- quilibrio tra accusa e difesa”. ria ma tuttavia qualificata dei par- Saranno anche opinioni persona- lamentari del partito democratico, li, ma è bene rimarcare che non una significativa attenzione e una le avevamo mai sentite, dette così esplicita condivisione delle inizia- e dette tutte insieme, da parte di tive politiche dei penalisti italiani. un leader di scuola comunista ed A noi non interessano le polemi- ora piddina del calibro di Gof- che sterili e le petizioni ideologi- fredo Bettini. Quei punti, elenca- che pregiudiziali. Crediamo nella ti con una attenzione al dettaglio forza delle nostre idee, ed incorag- che non si può seriamente igno- giamo con convinzione, nei con- rare, costituiscono da sempre, non fronti di chiunque, ogni segnale di uno escluso, il tratto identitario di attenzione, ed ogni possibile aper- quella idea liberale della giustizia tura al dialogo. penale che definisce storicamen- Questo è d’altronde il fascino ine- te il terreno privilegiato dell’impe- stinguibile della bella politica, al gno politico delle Camere Penali quale, nonostante i tempi tristi che italiane. viviamo, non sappiamo e non vo- Le reazioni che ho potuto regi- gliamo resistere. strare sono, al momento, del più sconfortato pessimismo. In tanti, *Presidente Unione pur comprendendo il senso del- Camere Penali Italiane la mia sottolineatura già nei giorni scorsi, hanno espresso la certezza che nulla accadrà in un’area poli- In alto tica che ha, da sempre, tradizioni Goff redo Bettini

Angela Stella

inchiesta sui presunti affi di il- BIBBIANO, SCONTRO TRA CAMERE PENALI leciti, nota anche come “Caso di Bibbiano”, torna a far par- L’ lare di sé per un provvedi- mento del Presidente del Tribunale di Reggio Emilia che ha suscitato la E PRESIDENTE DEL TRIBUNALE critica della Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiani. La premessa «Organizza il lavoro per il processo, ma nessuno degli indagati è stato ancora rinviato a giudizio, è che l’udienza preliminare è fi ssata per il prossimo 30 ottobre e il Gup di così mette in imbarazzo il Gup». La replica: «È una prassi, tutto secondo la legge» Reggio Emilia dovrà decidere se rin- motivato, tra l’altro, dalla circostanza barazzo il giudice dell’udienza pre- tenuto che il procedimento debba uffi ci giudiziari. Proprio sulla prassi, viare a giudizio le 24 persone coin- per cui «nei prossimi mesi inizierà la liminare, il quale ora conosce quali necessariamente sfociare in un de- si è espresso con noi Eriberto Rosso, volte nell’indagine “Angeli e Demoni” celebrazione del complesso procedi- siano le aspettative del capo dell’uf- creto che dispone il giudizio. La data Segretario dell’Ucpi: «Diamo volen- - altro nome con cui è stata ribattez- mento riguardante i noti fatti di Bib- fi cio giudiziario al quale appartiene. I e dell’udienza dibattimenta- tieri atto alla dottoressa Beretti del- zata l’indagine - per le quali il pm biano». Invece al momento è ovvio difensori sapranno valutare adegua- le è già stata richiesta ed indicata da le sue dichiarazioni, è un magistrato Valentina Salvi ha chiesto il proces- che nessuno degli indagati è ancora tamente quali conseguenze proces- tempo, come impone la legge, per il noto per l’attenzione ai diritti della so. Secondo l’Ucpi il provvedimen- stato rinviato a giudizio. «Infatti - di- suali abbia un simile provvedimento, caso in cui debba essere celebrato il difesa. Il problema però è che il ma- to organizzativo del Presidente del ce la Giunta - non è nemmeno inizia- anche sotto il profi lo della precostitu- dibattimento. Questo Presidente ha gistrato fa riferimento ad una prassi Tribunale di Reggio Emilia darebbe ta l’udienza preliminare, il cui giudice, zione del futuro giudice dibattimen- unicamente riorganizzato una sezio- consolidata nel richiedere la data del per scontato l’esito dell’udienza pre- come è noto, dovrà (rectius, dovreb- tale». Abbiamo chiesto anche una ne penale dando atto del fatto che giudizio molti mesi prima dell’udien- liminare. Vediamo perché: il provve- be) stabilire chi può subire il proces- replica alla dottoressa Cristina Be- il collegio presieduto dal collega al za preliminare. È una consuetudine dimento che abbiamo avuto modo so richiesto dall’accusa e chi, invece, retti, Presidente del Tribunale di Reg- quale, per ben altri motivi esplicitati sulla quale vorremmo interloquire di leggere è datato 7 settembre e fi r- merita di essere prosciolto». Come gio Emilia che ci ha inviato una nota nel provvedimento del 7 settembre è perché è comunque una strana pro- mato dalla Presidente del Tribunale leggere da entrambi le parti - accusa di due pagine; per questione di spa- stato riequilibrato il ruolo, sarà quello cedura, una anomalia che merita una Cristina Beretti. Con esso sono sta- e difesa - tutto questo? «Certamente zio estraiamo quanto segue: «Questo che, secondo le disposizioni tabella- rifl essione. Si tratta di una prassi con- te disposte alcune variazioni tabel- - sottolineano gli avvocati dell’Ucpi Presidente non ha “preparato quanto ri, celebrerà il processo c.d. Bibbia- solidata anche in altre sedi giudizia- lari al fine di redistribuire il carico - si tratta di una previsione che, nel necessario perché ci siano i giudici no laddove dovessero essere disposti rie? Non abbiamo interesse ad una di lavoro tra i giudici. La peculiarità tranquillizzare la Procura, getta nel- del caso”, come si legge nel docu- rinvii a giudizio»: dunque secondo la grossa polemica ma abbiamo rite- di tale provvedimento consistereb- lo sconforto le difese, ma soprattutto mento dell’Unione Camere Penali per Presidente si tratterebbe di una pras- nuto necessario evidenziare questo be, secondo l’Ucpi, nel fatto di essere pone in una situazione di grave im- chissà quali illegittimi scopi, né ha ri- si consolidata di organizzazione degli dato». martedì 15 settembre 2020

L’EX MANI PULITE NON VUOLE ANDARE IN PENSIONE

gistrato ed esente da ogni possibile san- zione disciplinare per la loro violazione. Il “salvacondotto” avrebbe comunque un paradosso in quanto nella veste di giudice disciplinare (Davigo) sarebbe chiamato a giudicare (non più i suoi pa- DAVIGO INSISTE: NON VADO VIA ri ma) magistrati in servizio o fuori ruolo e gli stessi componenti togati del Consi- glio ancora sottoposti alla giurisdizione disciplinare. La figura che emerge è quella di un “extraneus” alla magistratura che “sog- IL CSM SI SPACCA SULL’ADDIO gettivamente” potrà mantenere condot- te ineccepibili e meritevoli del massimo Il magistrato ha scritto una memoria alla commissione: non è disposto apprezzamento ma i cui comporta- Paolo Comi menti nella vita dell’istituzione consilia- a lasciare l’incarico. Ma se Erbani, consigliere giuridico del Colle sembra re resteranno comunque insindacabili orientato a perorare la sua causa, Magistratura democratica darà battaglia e non sanzionabili se restano al di sot- to della soglia della rilevanza penale, nche il Quirinale irrompe, for- Stato e ora nel direttivo della Scuola su- il “precedente” di un magistrato pensio- di autogoverno delle toghe. Il compo- chiariva Rossi. nendo un assist provvidenzia- periore della magistratura, è il direttore nato al Csm: quello di Davigo sarebbe il nente del Consiglio superiore ‘pensio- E il plebiscito elettorale? Non conta. Se le sul tormentone dell’anno: il di Questione giustizia, la rivista di Magi- primo caso da quando esiste l’Organo nato’ si troverebbe in una posizione del a sostegno della perdurante presenza di A pensionamento di Piercamillo stratura democratica. tutto anomala ed eccentrica sia rispet- Davigo in Consiglio si dovesse invocare Davigo. In un suo articolo a proposito dell’ulte- Potrebbe un non pià to ai consiglieri togati del Consiglio sia “esclusivamente” il successo elettora- Il prossimo 20 ottobre la toga preferita riore permanenza di Davigo a piazza rispetto alla generalità dei magistrati, le legittimamente conseguito nelle ulti- da Marco Travaglio compirà settant’an- Indipendenza, Rossi aveva evidenziato magistrato giudicare puntualizzava Rossi. E quindi: A diffe- me elezioni, ritenendo che esso risolva ni e, come tutti i magistrati, dovrebbe come ciò fosse in netto contrasto con renza degli uni e degli altri non sareb- in tronco ogni altra questione di diritto e andare in pensione. Il condizionale è la legalità e la funzionalità dell’organo e altri magistrati? be esercitabile nei suoi confronti alcuna di opportunità, allora dovremmo trarne d’obbligo. Davigo, infatti, non è un ma- con le esigenze di rappresentatività e di azione per violazioni del codice disci- una inquietante conclusione: che so- gistrato come gli altri ma è un consiglie- legittimazione che devono caratteriz- In Consiglio plinare. Il “già pensionato ma anco- no penetrati in magistratura la menta- re del Csm. zare l’attività del Consiglio Superiore, ra consigliere superiore” sarebbe lità e lo stile di non pochi uomini politici L’elezione a piazza Indipendenza avve- rappresentando una decisione “sba- non ci sono precedenti dai fondamentali doveri propri del ma- del nostro Paese per i quali ogni princi- nuta nel 2018 con oltre 2500 voti supe- gliata ed incomprensibile”. pio e ogni regola di funzionamento delle rerebbe, secondo l’ex pm di Mani pulite, Davvero si pensa che Piercamillo Da- istituzioni - e fi nanco ogni discussione - l’handicap anagrafi co in quanto il man- vigo possa rimanere in carica al Consi- possono essere spazzati via dal risultato dato nell’Organo di autogoverno delle glio Superiore anche quando non sarà elettorale. toghe ha durata quadriennale. Quindi più magistrato?, si interrogava Rossi. Il In conclusione, se Davigo proseguisse fi no al 2022 nessun problema. ragionamento di Rossi a detta di molti la permanenza al Csm rischierebbe “di A supportare la tesi davighiana ci sa- è ineccepibile: Chi è eletto al Csm da sottoporre a nuove tensioni e contrad- rebbe adesso Stefano Erbani, storico tutti magistrati in servizio deve essere a dizioni un organo già scosso dai fatti esponente di Magistratura democrati- sua volta un magistrato in servizio. dell’ultimo anno e che deve essere ri- ca, e ora potente consigliere giuridico di Il possesso – effettivo ed attuale – dello solta correttamente per consentire al Sergio Mattarella che del Csm è il capo. status di magistrato nell’esercizio delle Consiglio di continuare a svolgere posi- Erbani nel 2011 era all’uffi cio studi del funzioni è un requisito indispensabi- tivamente i suoi fondamentali compiti. Csm e avrebbe scritto un parere, rispol- le perché sussista la capacità elettorale In attesa che i colleghi decidano se verato per l’occasione, su una vicenda passiva; e ciò in coerenza con le dispo- ascoltare Erbani o Rossi, l’ultima parola abbastanza simile a questa. sizioni costituzionali, ricordava Rossi, spetta al Plenum, oggi pomeriggio Da- La notizia è stata riportata ieri dalla evidenziando che la cessazione dello vigo sarà siederà nel collegio disciplina- Stampa, secondo cui anche Davigo, a status di magistrato determina la per- re che dovrà giudicare Luca Palamara e sua volta, avrebbe scritto una memoria dita del requisito, indispensabile, del- gli ex consiglieri del Csm che partecipa- di suo pugno pro permanenza al Csm. la capacità elettorale passiva e produce rono al dopo cena di maggio 2019 con L’assist di Erbani si scontra però con un di conseguenza l’automatica decaden- Cosimo Ferri e Luca Lotti. altro “parere” scritto da un’altra storica za dalla carica di consigliere superiore. toga di Magistratura democratica, Nello Rossi aveva anche smentito la vulgata Nella foto Rossi. Rossi, già avvocato generale dello ricorrente secondo cui sarebbe esistito Piercamillo Davigo

Tiziana Maiolo

ra tocca a Salvini. Sono già Dopo il Cav e Renzi, adesso pronte le dieci domande di Repubblica (il neo-diretto- O re Molinari dovrebbe dichia- rarsi prigioniero politico), anticipate due giorni fa da una constatazione, “La Le- il circo mediatico punta Salvini ga è circondata” e ieri dalla prima vera frustata, “Il Capitano non può più tace- guire un reato, ma il braccare il presun- centinaia di perquisizioni, cerca, cerca. E alzato il ditino ad ammonirlo. Fu però Nei confronti del leader della Lega non re”, fi rmato da Ezio Mauro. Conosciamo to reo. È storia, appunto. Ma il primo a andava sempre male, accidenti. E poi ci coraggioso, in seguito, da presidente c’è niente di concreto sul piano pena- il clima. Non c’è bisogno di orecchiare doverla studiare bene è proprio Matteo volle una donna, una che non amava le del consiglio. Osò persino tentare di ri- le, se si escludono i due processi (quel- vecchie sinfonie, come fece un anno fa Salvini, che è l’erede della Lega che gri- altre donne, e che frugò e frugò, e spiò e durre da 45 giorni a 30 le ferie dei ma- lo per Open Arms è imminente) per la in Senato Matteo Renzi, quando ricordò dava “Roma ladrona”. In questo Silvio spiò, e pedinò e pedinò. E vide fanciulle gistrati. Indimenticabile quel suo “brr”, sua politica sull’immigrazione che ebbe la Lokheed e le dimissioni del Presiden- Berlusconi è stato più svelto. Non ha a cene eleganti, ne vide una che aveva che paura, irridente e spavaldo. Pagherà, nel ruolo di ministro dell’interno. Un po’ te Giovanni Leone fucilato alla schiena aspettato -e d era giusto il 1994, anno disinvoltura e anche una certa “furbizia pagherà tutto. Il tormento dato dal soli- pochino, se si pensa che persino i magi- da una furibonda campagna di stampa del suo esordio in politica - l’uscita del levantina” (così disse la pm al processo) to circo sui suoi genitori, e poi la storia strati intercettati gli davano ragione, sal- e il grande orgoglio di Aldo Moro, “non Circo mediatico-giudiziario, il libretto e decise che non era lì per libera scel- del fi nanziamento di Open e persino le vo constatare, senza nessun pudore per ci lasceremo processare nelle piazze”. di Daniel Soulez Larivière con la pre- ta, ma come vittima sacrifi cale dell’or- intercettazioni di Palamara in compa- il proprio ruolo, che comunque lui an- Questo Paese ne ha viste troppe perché fazione di Giuliano Ferrara, che lancia- co. E processò, e anche lei perse. Infi ne gnia di qualche suo amico. Quel corag- dava combattuto. E già, perché la caccia gli sia consentito di perdere la memoria. va un piccolo allarme su quel che stava ci fu uno che in cassazione vinse e cat- gio che scivola spesso nella strafottenza era già iniziata. Così si tenta il colpo gros- Quella di trent’ anni fa quando rimasero succedendo in Francia. Berlusconi fu turò, ma ancora non sappiamo bene in non gli è mai mancato, e lo ha tirato fuo- so con le intercettazioni all’hotel Me- a terra quarantun morti suicidi in segui- un bersaglio facile, per i procuratori. Se che modo. E Silvio Berlusconi fu infi- ri un anno fa in Senato, quando non ha tropol di Mosca alla ricerca di tangenti to a un fenomeno che si autoproclamò sei un imprenditore, basta sguinzaglia- ne condannato, mandato a imboccare mostrato paura a riferirsi al discorso di petrolifere. Ma l’indagine pare ferma. Gli Mani pulite, ma che oggi potrebbe es- re sulle tue tracce un po’ di fi nanzieri i vecchietti alla Sacra Famiglia di Ce- Craxi del 1992 e alla sua chiamata in cor- si gira intorno, pizzicando un po’ di en- sere ribattezzato coscienze sporche. E a cercare qualche pelo nell’uovo. Inu- sano Boscone e cacciato dal Senato. E reità di tutti i partiti che si erano fi nan- tourage faccendiero, si arriva a un affare quando si aprì una vera caccia al “cin- tile tentare di incastrarti come politi- questa è una vicenda che Matteo Salvi- ziati in modo “irregolare o illegale”. per l’acquisto di un capannone compra- ghialone”, mentre l’intero Palazzo di co corrotto, se non altro perché sei un ni conosce bene, lo ha sfi orato da vicino Quando ti tirano un boccettino di aci- to per 400.000 euro e rivenduto al dop- giustizia di Milano diventa teatro non miliardario che non ha certo bisogno e lui l’ha capita. Colui che invece aveva do sulla pelle, e ti brucia, e non sai se te pio. Senza offesa, ma fi nora nel carniere di diritto ma di umiliazioni e di insegui- di rosicchiare tangenti, e anche perché, pensato, come già i suoi predecesso- la caverai perché sei danneggiato un po’ non c’è proprio niente. Allora si comin- menti. Finché la prima informazione sapendo che la politica costa, il tuo par- ri del Pd-Pds-Ds avevano sperato nei su tutto il corpo, non dovresti aver biso- cia a scrivere che la Lega è accerchiata di garanzia a Bettino Craxi non diven- tito te lo fi nanzi da te. E allora si cerca al- confronti del Psi, di potersi appropriare gno di occhiali per vedere l’acido gettato e che Salvini deve parlare. Ma per dire ne momento di e applauso trove, non nell’attività del politico, ma in delle sue spoglie, fu Matteo Renzi, che sulle pelle degli altri. Oggi tocca a Matteo che cosa? Forse potrebbe invece ripas- da parte degli stessi cronisti giudiziari. Il quella dell’imprenditore. Si parte dando ancora non aveva dato lettura al libretto Salvini. Oggi è lui il nuovo “cinghialone”, sare la storia italiana del Circo mediati- provvedimento era stato cercato e atte- per scontato che qualcosa ci deve esse- francese, pur conoscendo lui piuttosto e siamo ormai alla vigilia delle dieci do- co- giudiziario. E magari insieme a Renzi so e poi inviato, non a tutela di persona re. Come già con Craxi e con tanti altri, bene la lingua. Così collaborò all’espul- mande che Repubblica fece a Berlusco- (Berlusconi ha studiato abbastanza) ca- indagata, ma quasi a coronamento (e il prima si individua il “reo”, la belva fero- sione di Berlusconi dal Senato senza ni, colui che oggi è trattato (fi nalmente, pire che i cinghialoni sono tanti. Ma an- peggio doveva ancora venire, ma ormai ce da cacciare, poi gli eventuali reati. troppo badare ai principi costituziona- ma temiamo provvisoriamente) come che i cinghialini, migliaia di cittadini che è storia antica) di un vero inseguimento, Picchia la moglie, disse il cinese, qual- li sull’irretroattività della norma penale, uno statista, ma solo perché il nemico ogni giorni subiscono l’ingiustizia della una vera caccia all’uomo. Non il perse- cosa di male ha sicuramente fatto. Così nonostante schiere di giuristi avessero cui dare la caccia è un altro. caccia. martedì 15 settembre 2020 INTERVISTA A JASMINE CRISTALLO

Contro il populismo giudiziario. Lo Stato deve essere un’altra cosa. Dalla legge del taglione a oggi c’è stata una evoluzione e io quella evoluzione la rivendico. Non mi sento tutelata da chi ti schiaffa in prima pagina per un “IO SARDINA DICO: NON MI avviso di garanzia, e poi magari quan- do arriva l’archiviazione avrai ormai la reputazione bruciata. Davanti allo svi- limento del diritto, dobbiamo alzare la voce e chiedere una giustizia vera, ri- abilitativa, rieducativa. Affl iggere è il PIACE L’INCHIESTA SU SALVINI” contrario di rieducare. Ha familiarità con la giurisdizione? Molta. Vengo da una famiglia di giuri- La degenerazione dello Stato di diritto con l'approccio punitivo e giustizialista altro non fa che sti. Il nonno di mia fi glia è stato Pro- curatore nazionale antimafi a. Il padre ledere le conquiste venute con il garantismo. Basta agli avvisi di garanzia a orologeria...» di mia figlia è avvocato. Il mio com- pagno è un avvocato. Mio cognato Aldo Torchiaro stituzione in modo strumentale e che Moltissimo. Una riforma della giustizia è insegna diritto. Mio zio è un giudice nasce da un approccio estremamente Il leader della Lega urgente, operiamo con codici procedu- cassazionista. Nella cultura da cui pro- anti-politico e populista e che nulla ha è il mio avversario rali molto datati e con un funzionamen- vengo questo approccio giustizialista asmine Cristallo, 39 anni, le a che vedere con il risparmio. to degli uffi ci inaccettabile per un Paese non è mai esistito. È una deriva che è rappresenta in tv ma non vuo- È un accordo. Perché scellerato? ma disprezzo gli civile. E la degenerazione dello Stato di arrivata negli ultimi anni. le essere chiamata leader del- Perché il patto di governo prevedeva al- diritto, con l’approccio punitivo e giusti- Cosa la colpisce di più, in questa J le Sardine. Portavoce è più tro. Avevano sottoscritto la priorità di approcci manettari...» zialista altro non fa che ledere in manie- che defi nisce deriva? corretto, perché la leadership non te la avere una legge elettorale prima del re- ra violenta tutte le conquiste che sono Io sono di sinistra e meridionale, puoi dare per defi nizione, il carisma te ferendum, di avere dei correttivi. Ades- ri sono quelli dei cittadini a cui è stato venute con il garantismo. guardo alla Lega come avversario an- lo devono riconoscere gli altri. Insieme so stiamo subordinando al referendum promesso di cacciare i fannulloni. Citta- Come Sardine vi sentite garantiste? titetico assoluto. Eppure c’è qualcosa a Mattia Santori hanno fondato il mo- una legge ordinaria che può essere vo- dini nauseati che credono alla storia an- Certamente sì. Non posso senti- che non mi piace, diciamo quantome- vimento spontaneo che ha portato più tata da qualsiasi altra maggioranza, che ti-casta. Il Pd non dà un Sì convinto, ha re espressioni lesive del diritto come no sospetto nella tempistica con cui si persone in piazza negli ultimi anni. Ed può portarci in qualunque momento in un atteggiamento lealistico verso un ac- “marcire in galera”. Sono contro l’erga- è aperto questo fi lone di inchiesta sul- oggi deve evolvere per non morire. un sistema maggioritario spinto. Se sal- cordo. Non si muove per ragion di Stato, stolo ostativo, ritengo che la situazione la Lega, sotto elezioni. Come gli avvi- Inizia un autunno teso, con un ritor- ta qualcosa, noi andiamo a vo- ma per ragion di governo. Ma se diamo delle carceri sia drammatica, ho trova- si di garanzia a De Luca, a metà della no a scuola complesso. tare con un maggioritario che conserva ragione al loro sì, fi niamo con un Parla- to abominevole che un detenuto fosse campagna elettorale. Troppe indagi- Ho vissuto tanti primi giorni di scuola, il listino bloccato e quella cosa ignobile mento senza potere e dunque nelle ma- ripreso in un video con tanto di musi- ni a orologeria. Consegnare l’avversa- da madre. C’è una ritualità, come le fo- che è la rinuncia pilotata. ni di un potere esecutivo più forte, ma di chetta. Una delle pagine più basse nella rio ai giudici, perché provvedano loro to che si fanno prima di entrare. Oggi in Un No senza se e senza ma. pochi. storia della giustizia. Disprezzo tutti gli dove la politica non riesce, è un cedi- quelle foto rimarrà stampata una ma- Sicuramente. Però ci sono dei No e no. La Giustizia è un tema che sente, di approcci manettari: sono dalla parte di mento antidemocratico. Attenzione. E scherina, e la durezza di questa giornata E ci sono dei Sì e sì. Gli unici Sì since- cui vi preoccupate? Tortora e ci sono sempre stata. attenzione a questa sovraesposizione è da rintracciare in quei sorrisi che non mediatica dei giudici. ci sono. I magistrati influencer non le Con la riapertura delle scuole torna- piacciono. no a manifestare gli studenti. Siete Posso confi darle un episodio? Ero ra- vicini a chi scende in piazza? gazzina, avevo 19 anni quando conob- Tutte le mobilitazioni di popolo che si bi quel magistrato che è diventato il muovono in un perimetro valoriale fat- nonno di mia fi glia, e lo vedevo anda- to di istanze legittime e democratiche re in edicola a comprare tutti i quoti- vanno salutate con favore. Poi dipende diani. Gli chiesi perché li prendeva dalle rivendicazioni della protesta. tutti, poi magari ne leggeva solo qual- La piazza è della protesta ma la po- cuno. “Perché nessuno deve sapere litica è della proposta. Come passa quali sono le mie idee politiche”, mi il vostro movimento dalla prima al- disse. la seconda? C’è un impegno delle Sardine in Penso che la proposta ci sia. Semplice- questo senso? mente viene troppo spesso ignorata. Si Non abbiamo ancora un programma va in piazza per rendere manifesta una defi nito, siamo all’inizio di un percor- proposta che troppo spesso non trova so che è tutto in divenire. ascolto nel dibattito pubblico, coperta Ma all’inizio dell’anno scolastico si dalla tirannia della maggioranza. fanno i programmi. Il vostro? Viviamo sotto la tirannia della Dare un contributo forte per il No maggioranza? all’antipolitica. Tornando anche in È una attitudine, guardi cosa accade piazza, con un distanziamento che av- con i populisti e con il patto scellerato vicina e unisce. Pd-Cinque Stelle. Il cartello del Sì è un A lato accordo di potere tra chi utilizza la Co- Jasmine Cristallo

Al. To. he pasticcio, il caso del son- Che sfiga, il sondaggio proibito daggio Ipsos sul gradimento politico e sul referendum. I C fatti: Palazzo Chigi ha com- missionato un sondaggio all’istitu- to Ipsos, articolato sulle intenzioni rende pubblico l’inno a Conte di voto ai partiti, su quelle verso il referendum e sul gradimento verso La rilevazione Ipsos diffusa dall’Ansa in pieno blackout elettorale è stata Emanuele Raco, politologo e giorna- i leader politici. Il rilevamento vie- lista. Non si ricorda un episodio si- ne consegnato dall’istituto diretto da passata all’agenzia da una sapiente manina. Ma ora nessuno sa chi è stato. mile nella storia della Repubblica. Nando Pagnoncelli agli uffici com- Dà il Sì al 75% e il gradimento del premier in ascesa. Una distrazione, ovvio Almeno da quando esistono i son- mittenti, dai quali però inusitatamen- daggi. Lorenzo Pregliasco, You- te trapela. C’è una norma – contenuta mentari: secondo il cruscotto Ipsos to Speranza, a 38 punti (+1). Su tutte trasmessa per errore. Troppo tardi, Trend: Mai accaduto in pieno nel regolamento AgCom, delibera n. della settimana, i voti a favore rap- le personalità politiche, quanto a po- perché aveva già fatto il giro auspi- blackout elettorale. Guido Croset- 256/10/CSP che recita: È vietata presenteranno il 75%, in salita di 3 polarità e gradimento, apprendiamo cato, in rete. Nelle mani di chi è sta- to, FdI, vede l’ombra della “manina la pubblicazione o diffusione dei ri- punti (quindi i No scendono di 3 pun- dunque che spiccano presidente del to consegnato il sondaggio e chi lo ha di Palazzo Chigi” e twitta un laconi- sultati degli stessi nei quindici giorni ti e si attestano al 25%)”. E poi, sen- Consiglio e ministro della Salute. Se- poi distribuito, noncurante del divie- co e sospettoso “Mah”. Nando Pa- precedenti le consultazioni e fi no al- za mezze misure: Il gradimento del guono, ma più bassi, Salvini e Meloni. to? A chiederlo, scopriamo quanto gnoncelli, sollecitato dal Riformista, la chiusura delle operazioni di voto, governo è a 62 punti, in crescita di 2 Fine dei leader rilevati. La violazione riservate sappiano diventare le istitu- si trincera dietro un prudente silen- ma chi riceve il documento dell’Ipsos punti. Poi si parla di leader politici. del silenzio elettorale è palese, e ori- zioni. E non è dato sapere come mai zio: Preferisco non commentare. lo scorso venerdì 11 lo gira all’Ansa. E su tutti, spicca (ma è certamente gina da chi ha mandato all’agenzia l’esito abbia contraddetto tutti gli al- Carlo Verna, il presidente dell’Ordine Ansa lo riceve e lo pubblica d’emblée, un caso) il committente: Il premier di stampa quello che avrebbe dovu- tri istituti che fotografavano fino a dei giornalisti: Il giornalista che col- alle 19.29, con una stesura che non ri- Giuseppe Conte resta in testa alla to rimanere un sondaggio riservato. poco prima una rimonta significati- labori alla diffusione di dati vietati da sparmia l’evidenziatore. classifi ca del gradimento dei leader, Tanto che l’Ansa stessa se ne accorge. va del No. una norma può essere sanzionato dal “Cresce la stima dei Sì al referendum con 65 punti, in crescita di 2, segui- E alle 21:29, due ore dopo, fa ammen- È accaduto qualcosa di molto gra- Consiglio di disciplina, ma il punto è costituzionale sul taglio dei parla- to dal ministro della Salute Rober- da: Si prega di annullare la notizia, ve, a Roma e non a Minsk, avverte a monte. O a Palazzo. martedì 15 settembre 2020 IL DRAMMA DI CAIVANO: CONVALIDATO L’ARRESTO DEL FRATELLO IL BRUTTO GIORNALISMO E IL DIRITTO DI AMARSI DI MARIA PAOLA E CIRO Il terribile fatto di cronaca ci racconta ancora una volta la storia di una donna vissuta come proprietà privata dalla sua famiglia: a causa dei pregiudizi non è stata considerata libera di vivere la sua relazione

interviste che il giovane sicuramente perde la vita una donna che è sta- glie straniere e sentirsi assolti come non voleva speronare ma che il ge- ta giudicata da un contesto che non se fossero fatti di cronaca lontani da sto era di “aiuto” per quella sorella e ha l’educazione sentimentale per af- noi eppure la trama, il nocciolo della la sua relazione non accettata. frontare la complessità dell’amore storia anche in questo caso è lo stes- Si tratta, per l’ennesima volta, di una che spesso segue linee ben diverse so, con cognomi italianissimi. donna che viene vissuta come pro- dai canoni tradizionali. E a proposito di arretratezza forse sa- prietà privata (in questo caso dal suo Per questo in molti in queste ore con- rebbe il caso anche di ricordare che fratello maggiore) e che non viene tinuano a chiedere che arrivi al più Caivano, luogo in cui si è consuma- considerata libera di vivere la sua re- presto quella legge contro l’omotran- ta la tragedia, è uno dei luoghi con i Giulio Cavalli ra punta il dito sulla vittima piuttosto lazione perché l’amore che nutriva sfobia che giace da mesi in commis- più alti indici di dispersione scola- che sul presunto colpevole. per il suo compagno non rientrava sione (e che ha diviso il Parlamento): stica e con il più basso indice di pre- I fatti, intanto: Maria Paola Gaglione, nei canoni tradizionali di una fami- le associazioni Lgbt locali tra l’altro senza di nidi a tempo pieno d’Italia. stata Cira, anzi no, è stato Ci- 22enne di Caivano, ama Ciro Puglie- sottolineano come Ciro fosse vitti- Perché forse oltre alla legge servireb- ro che però era Cira e che era se, un uomo trans, nato biologica- ma dell’odio e delle minacce da parte be anche un’educazione sentimenta- una trans, poi si correggono è mente donna ma in transizione verso Come reagire della famiglia di Maria Paola. Il tragi- le e una formazione culturale di cui si Èstato un trans, poi qualcuno il sesso maschile. I due sono in mo- co evento accaduto qualche giorno continua a discutere e che continua a che scrive che fosse un amore gay, torino e il fratello Michele comincia In molti in queste ore fa è solo la coda di un odio che parte non essere un serio progetto politico. addirittura un telegiornale naziona- a inseguirli. Il fratello non soppor- continuano a chiedere da lontano e che si è perpetrato per Serve la legge, certo, ma serve la cul- le in prima serata, quello spicchio di tava la relazione tra i due: «Non vo- mesi. tura. E ancora una volta siamo qui a tempo che dovrebbe essere pedago- levo ucciderla, ma solamente darle che venga approvata Poi c’è la questione, sempre poco ripetercelo. gico oltre che informativo e l’atten- una lezione», dice il fratello agli in- al più presto raccontata e spesso raccontata in E allora ci si chiede se non sia il ca- zione di troppi giornali e telegiornali quirenti che lo accusano di morte in la legge contro modo piuttosto distorto di queste fa- so di allargare lo sguardo, al di là del e troppi commentatori va a fi nire tut- conseguenza di altro reato e di vio- miglie che si ritengono proprietarie brutto giornalismo che si ferma su ta lì, sulla transizione di Ciro Miglio- lenza privata. Ieri il gip ha convalida- l’omotransfobia che giace della vita e delle scelte dei propri fi gli: Cira che è diventato Ciro, e doman- re e la morte di Maria Paola Gaglione, to l’arresto. «L’aveva infettata», dice da mesi in commissione. Sana Chhema, una 25enne pakistana darsi quanto tempo ancora deb- morta a causa di un inseguimento lui parlando della sorella e del suo Serve un grande sforzo viveva a Brescia dove aveva studiato ba passare perché il diritto di amare, che ha ribaltato la motocicletta su amore. Mentre li inseguiva urlava mi- e dove lavorava ed è stata uccisa dal amare senza creare nessun danno cui Maria Paola viaggia fi nisce qua- nacce di morte. Quando avviene l’in- culturale padre e dal fratello che non accetta- agli altri, diventi finalmente una li- si in secondo piano, è troppo ghiot- cidente (le cause sono tutte ancora vano il fatto che si fosse innamorata bertà da praticare senza paura e sen- to il piatto del trans per fermarsi alla da accertare e al vaglio degli inqui- glia che, lo dice bene don Patriciel- di un ragazzo italiano, era l’aprile del za ritorsioni. Comunque vada a fi nire cronaca e alla narrazione dei fatti e renti) Maria Paola Gaglione rimane lo che conosce i protagonisti, «non 2018 e nel 2016 Nina Saleem, venten- la vicenda giudiziaria. così, ancora una volta, oltre al lutto uccisa sul colpo mentre Ciro è san- avevano gli strumenti culturali per ne pakistana, venne sgozzata dal pa- In foto si aggiunge il dolore e la sofferenza guinante a terra e comincia a esse- affrontare una situazione del gene- dre, dallo zio e da due cugini perché Maria Paola Gaglione (a destra) morta di una stampa che sembra non ave- re pestato dal fratello. A completare re. Siamo di fronte, una volta ancora, aveva un fi danzato italiano e perché dopo essere stata inseguita dal fratello re le parole per raccontare la realtà il quadro ci sono poi le voci della fa- a un femminicidio (quanto preterin- vestiva troppo all’occidentale. In quel che poi ha picchiato il suo compagno che ci circonda, che ancora incespica miglia, i genitori di Maria Paola giu- tenzionale e quanto volontario lo de- caso fu facile addossare le colpe de- Ciro (a sinistra). Ha detto: non volevo nel raccontare il presente e che anco- stifi cano il fratello dicendo in diverse ciderà ovviamente il processo) in cui gli omicidi all’arretratezza delle fami- ucciderla, solo spaventarla Iuri Maria Prado Quei politici che cercano baglia gravemente il politico che sulla notizia di un fatto di sangue, e quando anco- S ra nessun processo ha fatto il consenso “budellare” nessun accertamento, dichiara che il responsabile deve essere punito Che cosa vuol dire l’affermazione: tizio deve essere punito con rigore»? Significa assumere con rigore. Che cosa vuol dire, in- fatti, “deve”? Forse non c’è una leg- la veste del procuratore del popolo, significa istigare all’adunata e rinnegare lo Stato di diritto ge posta a punire quei delitti? Forse non c’è un giudice con il compito di dagato. Ma specialmente un politico qualche minuto d’aria in più, perché comminazioni del politico di turno, giustizia insuffi ciente? È una buona applicarla? E allora che cosa signifi - dovrebbe violentare le proprie pro- il processo così dispone, e se dun- allora che cosa succede? Identifi- premessa per l’adozione del rimedio ca reclamare che l’esercizio di quel pensioni aberranti e rimanere fede- que la sentenza non si uniforma al- chiamo in quelle leggi molli e in quei classico: pene aggravate, che non “rigore” è doveroso? Ecco che cosa le al precetto, meno comodo ma più la pretesa di “rigore” formulata nelle giudici poco rigorosi la causa della servono a tenere bassa la criminalità signifi ca: signifi ca assumere la veste civile, dello Stato di diritto: questa ma a tenere alto il tono del comizio; del procuratore del popolo; signifi ca cosa che non sempre porta consen- e magari una magistratura di provata istigare all’adunata intorno ai palaz- so e anzi spesso lo pregiudica, ma fede forcaiola, ben volentieri dispo- zi di giustizia, con la turba che gri- è l’unica cosa su cui è possibile co- sta a farsi terminale di quell’istanza da i suoi desideri punitivi intimando struire un consenso diverso rispet- punitiva in nome di una giustizia fi - al giudice di realizzarli perché altri- to a quello selvaggio e budellare che nalmente effi ciente perché rinuncia menti non è giustizia, altrimenti le alle debolezze della giustizia oppo- a se stessa. vittime non sono protette, altrimen- ne la certezza della forca improv- E ora si accomodi chi ci accusa di ti è la prova che la gente perbene visata sulla piazza. Perché questo è volere l’impunità per chi ha ammaz- soffre soltanto mentre i criminali la l’effetto, se non l’intenzione, di quel- zato Willy. È uno sport facile e dif- fanno franca. le ingiunzioni: che il tribunale met- fuso: il rigore deve esserci perché Chiaramente non si tratta solo dei ta in sentenza quel che reclama la lo chiedono gli spalti, l’arbitro non politici, e a quel coro querelante piazza, opportunamente rappresen- serve. partecipano tanti altri, a comincia- tata dal politico che ne formalizza il re dal giornalismo che non si ver- verdetto. gogna di fondare il proprio giudizio Ma se all’omicida infl iggono un an- In foto colpevolista sul profi lo losco dell’in- no in meno di carcere o concedono Willy Monteiro Duarte martedì 15 settembre 2020

LO STORICO RADICALE REPLICA AL FONDATORE DEL FOGLIO

za che presupponeva una alternativa di sinistra democratica (e un centro destra liberale e non biecamente con- servatore, quando non reazionario). No, Ferrara, non ci sto L’attacco di Ferrara ci dice però che, nonostante le nostre divisioni, anche questa volta i radicali sono pericolo- si per i difensori dello status quo. E le sue parole alzano un polverone che serve ad allontanare l’attenzione de- Populisti un accidente! gli elettori del 20 e 21 settembre dal simbolo grillino di questa pseudo ri- forma: le forbici. Gianfranco Spadaccia Per impedire che tutto si riduca a una sforbiciata occorre un significativo successo dei No. Solo se questo si ve-

o, non ci sto. Sono disposto ad affrontare un dibattito ra- Antipolitica zionale e civile fra le ragioni Ndel Sì e quelle del No. Sono In quel terribile anche disposto a mettere a confronto incubatore le ragioni di una scelta di opposizione costruttiva con le ragioni di chi spesso dell’antipolitica che sostiene, a mio avviso, passivamen- è stata la retorica te e acriticamente l’attuale alleanza di governo. di Mani Pulite e Ma se qualcuno, per controbattere al- l’illusione della le mie ragioni, pretende di farmi pas- moralizzazione per sare e di fare passare i radicali, con Pannella, come i precursori di Grillo via giudiziaria della e del populismo, si merita una rispo- Repubblica, Pannella sta altrettanto tranchant. Populisti un accidente. è stato dall’altra parte. Non eravamo populisti quando negli Praticamente da solo anni ‘60 chiedevamo e ci sforzavamo di operare per il passaggio da una de- mocrazia bloccata a una democrazia rifi cherà, e non con le assicurazioni compiuta; quando negli anni ‘70 lot- di Ferrara o con le parole - che resta- tavamo per il divorzio e per la rifor- no spesso solo parole - di Zingaret- ma dei diritti civili o proponevamo di ti, si potrà sperare di riaprire in Italia mettere mano alle strutture e alle leg- un vero e serio dibattito sulle riforme gi fasciste sopravvissute all’avvento (che includa e non escluda anche il della democrazia e della Repubblica Se qualcuno, per controbattere alle ragioni del No al referendum, pretende discorso sulla legge elettorale e l’ine- e chiedevamo a gran voce l’unità, il luttabilità della restaurazione propor- rinnovamento e l’alternativa della si- di far passare i radicali come i precursori di Grillo, si merita una risposta zionale): riforma costituzionale, certo, nistra; quando negli anni ‘80 e ‘90 ten- tranchant. Nessuno più di noi si è battuto per la necessità della politica riforma elettorale e dei regolamenti tammo inutilmente la strada dell’unità parlamentari pure ma, anche, riforma dei partiti laici e socialisti e, con i refe- del “partito-Stato”, del partito che oc- “di sistema”, da Ferrara sempre dife- di Pannella dal populismo e dall’idea della giustizia, riforma di una econo- rendum Segni, la riforma del sistema cupa e prevarica le istituzioni, come sa e sostenuta, ha sistematicamente di una semplice followership dei sen- mia bloccata, di una amministrazio- politico che obbligasse i maggiori pro- peraltro sta oggi facendo il M5S die- ignorato, sperando di poterli esorciz- timenti prevalenti dell’elettorato. Non ne pubblica ingolfata da mille intralci tagonisti della politica italiana, a co- tro lo schermo dell’onestà e di una zare o neutralizzare, coinvolgendoli c’è stato partito politico più alieno di e blocchi burocratici e da una inam- minciare dal PCI, a fare i conti con i nelle proprie pratiche di potere. È in quello radicale dal “facilismo” econo- missibile sovrapposizione e contrap- problemi di governo della società e base a queste logiche che oggi siamo mico-sociale o istituzionale, che ha posizione di poteri. dello Stato, creando alleanze compa- La lotta alle arrivati al M5S di Di Maio, alla Lega di dilagato nella politica ridotta a peren- tibili con questo scopo. Che funzionò Salvini e ai Fratelli d’Italia della Meloni. ne inseguimento dei desideri e del- Al centro pure per più di un decennio e almeno degenerazioni In quel terribile incubatore dell’anti- le illusioni di una opinione pubblica Gianfranco Spadaccia, tra i fondatori e tre legislature, fi n quando il Mattarel- politica che è stata la retorica di Mani smarrita. storico dirigente del Partito radicale lum non fu sostituito dal Porcellum di della partitocrazia Pulite e l’illusione della moralizzazio- Certo anche noi abbiamo le nostre Berlusconi e Calderoli. ne per via giudiziaria della Repubbli- responsabilità. Ma la nostra respon- In basso La lotta alle degenerazioni della par- è sempre stata ca, Pannella è stato dall’altra parte e sabilità è stata quella di non essere ri- 1978, Pannella e Spadaccia, insieme titocrazia è sempre stata condotta in c’è stato praticamente da solo, con il usciti a convincere le classi dirigenti a Bonino e Mellini, si presentano imbavagliati alla tribuna Referendum nome della legalità costituzionale e condotta in nome “Parlamento degli inquisiti”, mentre dei partiti politici (dalla Dc al PCI e ai della Rai contro la mancanza di per riconquistare un pieno e corret- la “nuova” destra e sinistra secondo partiti laici e socialista, nella prima re- della legalità informazione sui quesiti sull’abolizione to funzionamento della democrazia. repubblicana, compresa quella ber- pubblica, “berlusconiani” e “antiberlu- delle leggi speciali e del fi nanziamento E lo stesso referendum sul fi nanzia- lusconiana, in quel frangente soffi a- sconiani” nella seconda) che abbiamo pubblico ai partiti mento dei partiti era tutt’altro che an- costituzionale e va forte sul repulisti, sull’ordalia, sulla sempre avversato per le loro politiche, tipolitico (ma scherziamo? Nessuno per un corretto rimozione delle ragioni politiche del ma con i quali abbiamo sempre, sem- In basso a sinistra più di noi si è battuto per la nobiltà, default economico e civile dell’Italia pre dialogato. La nostra responsabilità Giuliano Ferrara. Ieri sul Foglio ha scritto la necessità, l’effi cacia della politica, funzionamento della e sulla ricerca di comodi capri espia- è di non avere avuto la forza di realiz- un editoriale dal titolo: “Cari radicali, della buona politica, cioè del gover- tori. Non c’è stato politico più lontano zare quella democrazia dell’alternan- l’antipolitica è stata anche roba vostra” no della polis). Nasceva al contrario democrazia dall’esigenza di congegnare un siste- ma alternativo, che proponemmo, di sostegno pubblico all’attività politica, “diversità antropologica”, di cui pro- che non fosse di esclusivo appannag- prio i radicali hanno sempre insegna- gio dei partiti esistenti e dominanti nel to a diffidare, da chiunque venisse campo dell’opposizione e della mag- proclamata. gioranza. E teneva conto della neces- Non è guardando alla nostra storia sità di riportare alle che Ferrara troverà l’origine e la cau- loro funzioni demo- sa degli attuali populismi. Li deve cratiche partiti cercare piuttosto nelle numerose politici che ave- pratiche partitocratiche che ha fre- vano eredita- quentato e sostenuto nella sua lun- to dal fascismo ga attività di giornalista e di politico: la mostruosa nella incapacità di partiti che hanno concezione solo cambiato i loro nomi e non so- no mai riusciti a cambiare se stes- si e tanto meno le istituzioni e lo Stato democratico. È vero, Grillo è arrivato buon ultimo, ma non dopo Pan- nella: è arrivato dopo Bos- si e la Lega, dopo la Rete e l’Italia dei Valori, dopo Orlando e Di Pietro: pre- cedenti che una classe dirigente per così dire martedì 15 settembre 2020

 ANNI FA LA MORTE DEL SOMMO POETA La forza mistica della ragione a lezione di assoluto da Dante Nel canto fi nale del Paradiso un viaggio nella fede

Eraldo Affi nati nell’altro, il secondo dei quali teso meandri del suo stesso intelletto, ritiene di potersi affidare unica- a rappresentare attraverso l’effi- La conoscenza decide con deliberata spinta emo- mente alla ragione. Come aveva ge umana il Cristo. Tuttavia persi- tiva di non allontanare lo sguardo già mirabilmente sentenziato, ri- ualche giorno fa il pre- no Benedetto Croce, fra i censori Il pellegrino non ritrae dalla “luce etterna” nella strenua spondendo a Pietro nel XXIV sidente della Repubbli- più severi della cantica finale, fu lo sguardo dalla luce volontà di penetrarne la matrice canto, «Fede è sustanza di cose ca Sergio Mattarella, nel costretto ad ammettere la para- primaria. Ed ecco quello che ne sperate / e argomento de le non Q corso di una cerimonia dossale forza di quello che per eterna, anzi la affronta ricava: «Nel suo profondo vidi che parventi; /e questa pare a me sua a Ravenna, ha dato ufficialmente lui restò comunque un fallimen- perché vuole s’interna / legato con amore in un quiditate». inizio alle celebrazioni per i 700 to estetico. volume, / ciò che per l’universo si In mancanza di un atto di voli- anni dalla morte di Dante Alighie- Mentre invece così non è, dal mo- decifrarne il mistero. squaderna: / sustanze e acciden- zione individuale, non possiamo ri. Nel corso della serata l’atto- mento che, lo dimostrò la tra- ti e lor costume / quasi confla- accedere alla percezione di Dio. re Elio Germano ha letto l’ultimo dizione esegetica successiva, la «Fede è sustanza di cose ti insieme, per tal modo /che ciò Anche in questa drammatica ten- canto della Divina Commedia, il tensione espressiva, specie ri- sperate /e argomento de ch’io dico è un semplice lume. / sione conoscitiva il padre della trentatreesimo del Paradiso, là guardo al trionfo terreno dell’in- La forma universal di questo nodo lingua italiana, per conseguenza dove il sommo poeta, giunto al giustizia, si scioglie come neve le non parventi; /e questa / credo ch’io vidi, perché più di anche il custode più autentico del termine del viaggio oltremonda- al sole senza perdere neppure un pare a me sua quiditate». largo, / dicendo questo, mi sento nostro pensiero, di cui conserva no, si trova di fronte alla luce di- briciolo della sua quintessenza ch’i’ godo». (vv. 85-93). le chiavi, resta vigile al cospetto vina e, forte dell’intercessione che lirica. Solo se vigili possiamo Dante non è un mistico. Non chiu- dell’indicibile. Bernardo ha appena chiesto a Ma- Lo straordinario pellegrino, cari- accedere de gli occhi di fronte alla realtà, Ciò che nel mondo sembra disar- ria, finalmente rivolge lo sguardo co di lucida passione contempla- contando di comprenderla meglio ticolato e noi moderni potremmo a Dio. tiva, per evitare di smarrirsi nei alla percezione di Dio senza interpretarla. Ma neppure definire privo di senso (si squa- Esistono versi che quasi si ha il ti- derna), d’improvviso gli appare more di accostare tanto sono alti raccolto (s’interna) e unito tutto e completi, eppure proprio a cau- insieme (in un volume). sa della loro densità andrebbero Con il linguaggio della filosofia ogni volta riavvicinati nel tenta- subito riformula, quasi a confer- tivo di farli nostri, anche per sot- ma di ciò che ha appena scritto, trarli alle bacheche polverose in il precedente assunto: sustanza è cui possono rischiare di restare ciò che basta a se stesso, acciden- confinati. te la forma non necessaria, costu- In questo canto conclusivo Ber- me il rapporto fra l’una e l’altra. nardo rende un estremo omaggio Dante si era sempre chiesto qua- alla Vergine rievocando il miste- le potesse essere il fondamento ro dell’Incarnazione e pregandola del male: qui finalmente lo ve- di intercedere presso Dio, affin- de indissolubilmente intrecciato ché Dante possa attingere alla sua al bene. Come scrisse Umberto conoscenza. Bosco, uno dei suoi maggiori in- Egli, reduce dall’esperienza pri- terpreti anche ad uso scolastico: ma del male umano che i danna- «Se l’amore di Dio regge l’ordine ti scontano nelle tenebre infernali, del mondo, anche le ingiustizie e poi dalla scoperta della faticosa i mali di cui gli uomini sono quo- volontà di ravvedimento delle ani- tidiani testimoni e vittime - e vit- me impegnate nella commovente tima inconsapevole è egli stesso, ascesa verso la vetta del Purgato- il poeta - non solo si dissolvono rio, si sente inadeguato a descri- nella superiore giustizia oltre- vere ciò che ha provato, come se mondana, ma anche si spiegano la vista dei beati in preghiera, con nell’economia generale del mon- gli angeli volanti nell’immensi- do dei viventi». Così scopriamo tà inaudita, lo avesse ammutolito, l’energia che ci alimenta e sostie- spingendolo a mettersi in ginoc- ne: «L’amor che move il sole e chio, chinando il capo rispetto a l’altre stelle». qualcosa di più grande e fuori dal- Ecco il finale del grande poema, la le nostre categorie logiche, dal- sua conclusione decisiva e sem- la stessa dimensione verbale che pre viva ad ogni nuova lettura. La le contiene, fino al punto di pa- fede dantesca (Credo ch’io vidi) ragonarsi a un neonato: «Omai nella suprema totalità del cosmo sarà più corta mia favella, / pur a non deriva da una visione, bensì quel ch’io ricordo, che d’un fante da una scelta etica che non anni- / che bagni ancora la lingua a la chilisce il libero arbitrio. Per que- mammella». sto è per lui fonte di gioia. Molti dei vecchi commentatori del capolavoro dantesco non esitaro- no a definire deludente il risul- Al centro tato che l’autore ottenne, specie Dante Alighieri (a sinistra), nell’evocazione della Trinità, coi Santa Maria Vergine, illustrazione cerchi di tre colori riflessi l’uno di Gustave Dorè (a destra)

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IL NUOVO LIBRO DELL’EX BRIGATISTA BALZERANI

«Se tu ci fossi ancora sapresti spie- gare l’inganno malcelato dietro le motivazioni industriali che dovreb- bero ripulire l’aria dai gas venefi- Caro papà, la rivoluzione ci. Potresti spiegare come funziona un motore e di che si alimentano le tanto magnificate macchine elet- triche ultima trovata dell’affarismo verde. Come se sotto il cavolo del- le fi abe si trovassero le batterie che serve oggi ancor più di ieri tutto hanno tranne la capacità di non inquinare». Balzerani denuncia: «Stiamo mo- rendo sull’altare del Dio consumo». La lettera critica di una figlia che non rinnega Il padre non avrebbe mai potuto crederci nei suoi anni di lotta per Frank Cimini l’indispensabile. «Adesso che la furia della produ- zione capitalistica ha diradato tante nebbie, possiamo vedere quanto gli a rivoluzione si fa a Stati con i loro confi ni le proprietà Cuba o in Cina, non in della terra con le loro recinzioni, la un paese come il no- produzione con lo sfruttamento del L stro, dove un popo- lavoro e dei territori le biotecnolo- lo osannante non aveva aspettato gie abbiano messo in forse alla vi- neanche che il cadavere del Duce ta di continuare. Forse è fosse diventato freddo per rinne- di celebrare il fallimento di que- garlo. Tutti democristiani e comuni- sta macchina di morte che nessu- sti del giorno dopo sotto le bandiere na versione ecologica è in grado di dell’antifascismo di parata e a ba- riesumare, di incepparne il funzio- ciare le mani caritatevoli del nota- namento. Anche senza tutte le ri- bile di turno che distribuiva case ai finiture di programma è questo il più bisognosi». Questo disse papà tempo. Per gli irregolari, gli scarti, Balzerani alla fi glia Barbara durante gli indios, i comunardi. L’impasto il primo colloquio in carcere. Lei lo che ci metta all’altezza di un’altra ricorda nel suo ultimo lavoro, Lette- storia interamente umana». ra a mio padre, uscito in questi gior- L’autrice come si vede parla del pre- ni con Derive e approdi (12 euro, 122 sente e soprattutto del futuro. Par- pagine). la di una speranza che non viene Lettera a mio padre è un colloquio meno. Insiste sulla possibilità di immaginario con il padre nel rac- trovare altre e nuove chiavi di inter- conto di chi ha perso, come parte di pretazioni della realtà perché quel- una generazione che diede l’assal- le vecchie ormai non possono più to al cielo. Balzerani dirigente delle funzionare. Ma si tratta sempre di Brigate Rosse, sei ergastoli legati al reinventare un confl itto, di non ras- caso Moro, arrestata nel 1985 e tor- Arrestata nel 1985 e condannata a sei ergastoli legati al caso Moro, è segnarsi e quindi di non disperarsi, nata libera dopo 26 anni, nel 2011. anche prendendo atto che da tem- Ora si confronta con il genitore che tornata libera nel 2011. Dopo la morte del padre, che non aveva capito le po i proprietari dei mezzi di pro- non c’è più, spiegando le ragioni di ragioni della sua scelta politica estrema, da fi glia cerca la riconciliazione duzione si sono rivelati gli unici in una storia politica che non viene grado di praticare la lotta di classe, rinnegata, ma guardata con spirito male», non fece domanda al notabi- Economia malata vero tutto quello che scrivevano di a differenza del tempo in cui temet- critico, ricordando che le ingiusti- le di turno. E l’autrice chiosa: «Co- me. E io non ho avuto cuore di ras- tero di perdere il potere. Attraverso zie sociali all’origine di quella scelta noscendoti non è strano, perché tu «Forse è il tempo sicurarti. Ostinatamente cercavo la l’immaginario colloquio col padre, non solo non sono scomparse, ma si eri un lavoratore, non un pezzente tua complicità. Tu eri mio padre... sulla base della sua esperienza po- sono aggravate. Balzerani lo preci- al quale fare elemosine. Mai ti sare- di celebrare il fallimento che mi regalava biciclette e bam- litica e umana, 26 anni in cella, sei sa con uno sguardo all’attualità e lo sti fatto umiliare tanto neanche per di questa macchina bole costose in tempi di calze del- Olimpiadi e qualche spicciolo, Bal- sforzo di ricercare nuovi sentieri di quattro mura che un giorno, dopo di morte che nessuna la Befana appese alla stufa piena di zerani ci ripete che un altro mondo lotta per uscire fi nalmente dal ‘900, averle pagate per mezza vita, sareb- mandarini». è possibile. Dimostra a suo modo perché la rivoluzione è un fi ore che bero state di tua proprietà». versione ecologica «Come hai fatto a non riconoscer- di avere ancora fi ducia negli italia- non muore. E non muore perché a Il papà non aveva capito le ragio- è in grado di riesumare, ti in quel pezzo di paese che aveva ni, marcando la differenza dal papà, tenerlo in vita sono le diseguaglian- ni delle scelte politiche e di vita di rotto il patto dì fedeltà con la fab- che non ne aveva e nella saletta di ze, le oppressioni e le negazioni dei sua fi glia. «Ti sei solo preoccupato di incepparne brica, in quegli operai che si sono una galera indicava solo Cuba e diritti degli ultimi e dei penultimi. che non mi rompessi l’osso del col- il funzionamento. Per gli sottratti al comando di quello che Cina. Per una di quelle case papà Balze- lo, che non finissi così spesso sui irregolari, gli scarti, gli tu identificavi come ‘il padrone’?» rani, che pure votava i repubblica- giornali che non si dicesse che ero chiede ancora la fi glia al padre. In foto ni «perché non fanno ne’ bene ne’ una criminale... Mi hai chiesto se era indios e i comunardi» Balzerani cerca il padre fi no alla fi ne. Barbara Balzerani «La nuova resistenza ti sarebbe piaciuta»

Barbara Balzerani «Fuori dal tempo potremmo trovare uno sguardo comune. Ci guadagneremmo entrambi. Io mi sentirei ancora tua fi glia e tu riposeresti in pace». Un estratto del libro Lettera a mio padre, edito da Derive e Approdi ri già fuori gioco quando nuo- va linfa vitale è sgorgata dalle dustriale. Mai sistema tanto decisivo i benefi ci conquistati, con le guerre e ria e rapine, mai tanto devastanti. Il Adesso, per non lasciare nulla in so- macerie del grande inganno quanto di vita breve. Ma c’eri ancora lo sfruttamento dei territori. E quando nuovo ordine mondiale può vivere speso, posso portarti io a conoscere Edel bene in sé della produzio- quando, seduto sulla tua seggiola, non la manodopera locale non è più sta- solo sull’esclusione del conflitto de- un mondo un po’ più grande. Anche ne. Hai fatto fi nta di non vedere la fi ne potevi non accorgerti che una nuova ta al gioco se n’è importata da ancora gli sfruttati, braccia intercambiabili a se le mie storie non sono come le tue del tempo del lavoro. Ne saresti stato classe di lavoratori stava affossando più lontano. Oppure sono state porta- diverse gradazione. Ma da un sud an- mappe di via di fuga individuali, buo- annientato, forse più di tua fi glia in ga- profi tti e disciplina. Quelli che hanno te via le fabbriche. Dopo la sconfi tta cora più vasto possono arrivare la ma- ne per tirare il fi ato nella durezza del- lera a vita. Sei invecchiato tristemente, cambiato la mia vita e oscurato la tua di quella rivoluzione a cui tu non hai estria delle grandi idee e il rimedio di le scarse possibilità di scelta. Sai che senza più vitalità, col mondo ristretto parlavano i dialetti dei migranti dal- mai creduto. Senza più nulla a impe- un attrezzo in dotazione di quell’im- non provo grandi entusiasmi se non ai tuoi bisogni immediati. Dovevi sen- le nostre terre impoverite, sono stati dirlo l’odio dei padroni si è scatenato mensa officina sotterranea che sor- c’è un “noi” di mezzo. E mi piace pen- tirti solo, anche se tu per primo chiu- cacciati dai bar delle città industriali e sui nuovi migranti che parlano dialet- regge la moderna tecnologia a forza sare che forse le nuove forme di resi- devi agli affetti, come se non avessi hanno dovuto dormire nelle stazioni ti di terre ancora più a sud, messi alla di braccia e mezzi in disuso. Magnifi - stenza sarebbero piaciute anche a te e più nulla da dare. Come se il destino dei treni. Ma tanto geniali e coraggio- catena subito dopo averli declassati a ci strumenti per l’opera di sabotaggio che, fuori dal tempo, potremmo tro- ti avesse presentato un conto immo- si da prefigurare la giustizia in ter- schiavi, per insuffi ciente grado di ci- dell’attuale meccanismo riprodutti- vare uno sguardo comune. Ci guada- tivato. Neanche il giorno del tuo fu- ra. Sono stati sconfi tti dall’abbraccio viltà. E le macchine sono state portate vo di morte. È già successo, secondo gneremmo entrambi. Io mi sentirei nerale sei stato risparmiato. Da me mortale della politica dei padroni e altrove, dove ancora più umiliata è la prassi e tradizioni. E succederà anco- ancora la tua fi glia preferita e tu potre- in catene e da un manipolo di uomi- dei loro servi sciocchi. Con loro sia- genialità del fare, dove la forza del la- ra. Basta aprire un po’ di più lo sguar- sti riposare in pace. Non ho un conce- ni in divisa intenzionati a rendere im- mo stati sconfi tti tutti. Le macchine li voro è pagata ancora meno e dove si do. Delle tante promesse di viaggi zione universale da proporti, quella è possibile l’inviolabilità di un estremo hanno sostituiti ma le macchine non continua a rapinare l’energia che ci è che avremmo fatto insieme mi ri- tramontata quando è stato oltrepassa- saluto. Sei scivolato via seguendo la comprano e non consumano e i co- necessaria a far funzionare la nostra mangono le tue ricche anticipazioni e, to il limite di senso che manteneva al- parabola discendente della civiltà in- sti delle crisi si pareggiano azzerando opulenta democrazia. Guerre, mise- nell’attesa, le gite di pochi chilometri. la storia il tratto umano. martedì 15 settembre 2020 INTERVENTI Su Colleferro L’assurdo silenzio tutti i paradossi dei 5 Stelle del perbenismo sul referendum Quando accadono fatti del genere la tentazione è seguire Li abbiamo visti manifestare con “vaffa” in piazza fi no una facile pista sociologica su buoni e cattivi. La Realtà, però, ai balconi di Palazzo Chigi. I grillini avevano un’opinione è ben diversa. «Siamo tutti Willy» diciamo, ma dovremmo su qualunque cosa e volevano dirla. Sul taglio dei parlamentari aggiungere: «Siamo anche gli assassini» hanno cambiato strategia e silenziano se stessi

Guido Barlozzetti non solo non aderiscono e non dicono, ma Deborah Bergamini rebbero se vincesse il SÌ). Le ragioni del Sì restano esercizi autoreferenziali, rinserrati al taglio non esistono e, sospetto, neanche la nella specularità di chi scrive con il circuito voglia di tagliare da parte dei grandi propa- di chi (forse) lo legge. latori di questa misura: i grillini, appunto. Va uando accadono fatti come il delitto Perché, sarà bene ricordarlo, i violenti di Cinque Stelle ci hanno abituato ad un a finire che se vince il No, il regalo più gran- di Colleferro viene subito da seguire tutte le Colleferro della penisola - e non so- modello di politica che non contempla il de sarà proprio a loro, che alla fine così con- la tentazione sociologica. Un ragaz- lo - i giornali non li leggono, i talk-show te- silenzio o la prudenza come metodi di co- vinti non sono. Molti parlamentari a 5 Stelle Q zo di colore pestato selvaggiamen- levisivi, nella loro dialettica di facciata e nel I municazione. In questi anni, prima e do- (autoproclamatisi a suo tempo portavoce dei te da un branco di quattro energumeni fino gioco stantìo e rissoso di posizioni che li so- po il loro ingresso in un Parlamento che un cittadini) sanno bene che, fra taglio e perdita a morire. stiene, non li guardano, i libri li toccano solo tempo definivano “scatoletta di tonno” da di consenso del movimento, non tornereb- Sarebbe facile, si fa per dire, mettere in fi la i per alimentare ancora di più il rigurgito vi- aprire, li abbiamo visti manifestare in ogni bero in Parlamento. pezzi e ricondurli a un contesto: quattro bra- rulento e la ferocia brutale e totalitaria che dove e parlare su qualsiasi cosa: nelle piazze Quindi, per ricapitolare: è un peccato che vacci muscolari che hanno smarrito o non han- li possiede. con i “vaffa”, negli streaming delle riunioni un referendum che va a toccare il cuore del- no avuto mai il senso della civile convivenza, Quella Realtà sta oltre il paradigma della della prima ora (poi lasciati alle spalle co- la nostra democrazia passi in sordina e si prosciugati nei sentimenti dall’ambiente di un mediazione, estranea a qualunque logica di me tante altre buone pratiche), sui terrazzi perda così l’occasione di un vero dibattito hinterland romano che li riempie solo di un conversione e redenzione e non basterà cer- di Montecitorio, sui balconi di Palazzo Chi- sul senso della politica e della democrazia machismo iperindividualista e di rabbia contro to un pistolotto o un appello a debellarla o a gi, nelle aule parlamentari. Sicuri della loro rappresentativa. Questo dovrebbe preoc- tutti e contro tutto ciò che abbia una sembian- introdurre un seme di autocoscienza. superiorità morale e trionfanti per ogni co- cupare tutti i cittadini che hanno a cuore il za di distinzione, razionalità, equilibrio. Roba E il problema a questo punto è capire se stia sa fatta, anche e soprattutto per quelle fatte valore del confronto libero e plurale e che che loro non possono permettersi, roba buo- rinchiusa in un perimetro a cui diamo anche male. Hanno delegittimato gli avversari, an- dovrebbero poter «prima conoscere, poi na per spiriti gentili e costumati che si rifugia- un’identità territoriale - le periferie - nell’il- nunciato l’abolizione della povertà, chiesto discutere, poi deliberare» come insegnava no ancora nelle buone maniere, nella religione lusione che ci sia ancora un Centro che gli l’impeachment del Presidente della Repub- Luigi Einaudi. Sarebbe bello, nel poco tem- o nella morale. dia solo per questo un luogo anche di sen- blica, minacciato rivoluzioni mai portate a po che ci separa da qui al voto di domenica Da qui a farli passare come eroi che resisto- so, oppure stia prendendo potere trasver- termine e imposto le loro regole al confronto e lunedì, che i leader del fronte del Sì e del no sul fronte della Forza e del loro Superuo- salmente, stia lavorando ovunque come una democratico tra maggioranza e opposizio- fronte del No potessero confrontarsi davan- mismo - lo scrivo così per non confonderlo e marea montante che non bastano le dighe ni. Soprattutto, hanno sempre avuto un’opi- ti ai cittadini. nobilitarlo con quello di cui predicavano Nietz- per tenerla sotto controllo, ma sale su, da nione su qualunque cosa. E siccome, avendo Sarebbe bello, ad esempio, che Di Ma- sche e Zarathustra - contro una società omolo- sotto, dai fondamenti che oscillano e for- un’opinione su tutto, volevano dirla. Ricordo io spiegasse perché nel 2016 erano contro gante, viziata, smidollata, se non tengono più. In che quando erano all’opposizione non face- il taglio dei parlamentari e a favore del ta- egualitarista, evangelica queste occasioni scat- vano altro che denunciare censure e boicot- glio degli stipendi mentre adesso non ta- nell’accogliere tutti… il Fuori dal mondo ta una retorica solida- taggi ai loro danni, e pretendevano inviti nei gliano gli stipendi ma vogliono tagliare i passo è breve, come di- ristica che diventa un salotti tv senza contraddittorio. Non perché parlamentari. mostrano le ondate di La Realtà sta oltre il paradigma riflesso condizionato, avessero paura di confrontarsi, figuriamoci. Ma soprattutto sarebbe bello che ci ricor- solidarietà che un reggi- all’insegna di «siamo Ma perché avevano tante cose da dire. dassimo che alla fine questo taglio dei par- mento di haters riversa della mediazione, estranea a tutti Willy», in una ab- E invece sul referendum per la riduzione lamentari rischia di essere l’ultima vittoria nella e dalla rete. qualunque logica di conversione braccio solidale e coin- dei parlamentari, la strategia grillina è cam- dei grandi sconfitti, e cioè di coloro che Una bella spiegazio- volgente, magari con biata. Silenzio. Eppure il taglio di deputati e hanno sconfessato se stessi mille volte pri- ne, non c’è dubbio, di e redenzione e non basterà fiaccolata. Forse, do- senatori è forse il vessillo più alto della re- ma di dover prendere atto di essersi fatti quelle che trovano un certo un pistolotto o un appello vremmo aggiungere torica anticasta che tanto ha contribuito al strumento di un’idea politica impraticabile, senso là dove riesce a debellarla o a introdurre «siamo anche gli assas- successo del movimento, anche se non so- oltre che dannosa. E che ora devono racco- difficile a trovarlo, par- sini» e non per un ma- no mancate le voci discordanti. Ricordo, per gliere i frutti amari della loro sconsidera- torite dall’intellettuale un seme di autocoscienza. linteso senso di colpa, esempio, nel 2016 un Toninelli scatenato che ta utopia. Benvenuti fra noi, 5 Stelle: questa - o quello che ne resta Dovremmo parlare di questo quanto per dire di una diceva che non si può abbattere la democra- presa d’atto, che vi rende uguali a tutti gli - che osserva da lonta- tracimazione del Rea- zia per risparmiare il costo di un caffè. Poi altri, alla fine è una buona notizia. no, consulta l’archivio le che non può non ri- ha cambiato opinione. Adesso però mandiamoli a casa, il 20 e 21. delle conoscenze, si mette una mano sulla guardarci e rischia di relegare in una riserva Proprio perché un loro vessillo, coronato Votando no, si può. coscienza e manifesta sconcerto di fronte nostalgica inviti, denunce, accuse... da una fragorosa vittoria parlamentare, do- a un altro passo a scendere nell’abisso, per Di questo Reale dovremmo parlare, del Re- vremmo sentire il frastuono delle ragioni poi redigere la sua bella mappa del disagio/ ale che cova dentro di noi, sotto lo strato di grilline urbi et orbi nelle tv, nelle radio, sui In foto degrado e trarne una diagnosi sul presente/ sicurezza della buona coscienza e minaccia giornali, sui social, ovunque. E invece il te- Deborah Bergamini futuro del Paese. di farla sprofondare nel cortocircuito insi- ma del referendum è in sordina. Per la pri- No, non basta più. Non basta più il compi- curezza-rabbia e nell’erosione della distan- ma volta i Cinque Stelle silenziano se stessi. tino che constata l’inferno e piange su un za che consente di articolare i giudizi, di Le ragioni non ci sono note, ma non è dif- paradiso non solo remoto, ma ormai nean- dare profondità, riconoscere la complessità, ficile immaginarle: senza che le televisioni che più immaginabile dalle macerie in cui ci aprirsi alle differenze e al loro valore decisi- ne parlassero granché e senza che su que- troviamo. vo nella costruzione di una dinamica indivi- sto tema ci fosse un vero dibattito pubblico, Lo dico con il paradosso un poco dolen- duale e sociale aperta e condivisa. la percentuale dei favorevoli al taglio è scesa te che ciò comporta, perché se rinunciamo I grandi teorici del potere moderno, nel Sei- drasticamente negli ultimi mesi. La crescita alle analisi e alla rivendicazione dell’etica cento, parlavano dello stato di natura, del del No, come dimostrano gli ultimi sondag- che cosa ci rimane? Il silenzio sdegnato? La «bellum omnium contra omnes» e auspi- gi pubblicabili, avrebbe meritato una mag- constatazione - a rovescio rispetto al Candi- cavano la nascita di un Leviatano che con giore attenzione dei mass media, che invece de di Voltaire - che viviamo nel peggiore dei il consenso di tutti esercitasse un potere di dare voce a quest’onda crescente hanno mondi possibili? L’ennesimo lamento sul- assoluto. preferito quasi tutti adeguarsi alla strategia la fine della modernità e delle sue illusioni Viene da chiedersi se non ci troviamo su una del Movimento 5 Stelle. Non c’è interesse progressiste? soglia terribile in cui l’alternativa sia tra una a parlare del referendum, sicuramente per Insomma, trappole psico-culturali, oltretut- regressione che tutti riguarda e un potere non mobilitare ulteriormente le ragioni del to segnate dall’impotenza e da una ritualità che, ormai indifferente alla preistoria di Va- No, che comunque si mobilitano benissimo, che ne va a vanificare qualunque riverbero lori ridotti a puro immaginario e nella deriva perché sono sensate. Latitano, invece, quel- sulla Realtà. del Reale, simulando indignazione esercita le del Sì. E infatti non si sentono, se non per Perché di questo dobbiamo prendere at- solo una funzione di performativa ammini- qualche bofonchiata dichiarazione sulla ri- to, della divaricazione che rischia di esse- strazione e controllo. duzione dei costi (irrisorio, ormai lo hanno re irreversibile tra il Discorso e la Realtà, le Nel sordo rumore degli haters che si scam- capito anche i sassi, a fronte della vera per- parole, le (buone) intenzioni, i concetti che biano con gli assassini. dita di rappresentanza che i cittadini subi- Da lunedì 21 settembre Il Riformista un’agenda delle riforme da attuare in sarà in edicola con un nuovo numero Italia. settimanalededicatoall’economia. Il Riformista Economia offrirà un Con questa nuova iniziativa editoriale nuovo strumento di analisi e di libero Il Riformista Economia, coordinata confronto agli stakeholders che sono daRenatoBrunettaedirettadastraor- chiamati a definire le priorità del Paese dinarie personalità del mondo accade- e a inaugurare una stagione improcra- mico come Sabino Cassese, Pier stinabile di riforme che aggiornino tutti Carlo Padoan, Giovanni Tria e i comparti chiave, dalla funzione dello Marco Bentivogli, proporrà ai lettori Stato alla scuola, dalla sanità al welfare, focus sui temi economici e strategici determinando quel cambiamento che contribuendo così alla definizione di gliitalianiattendonodaanni.

Dal 21 settembre ogni lunedì in tutte le edicole della tua città Martedì 15 settembre 2020 ilriformista.it Il focus Dopo l’assassinio avvenuto a Caivano Verso le regionali Quali prospettive politiche per il governatore Un piano contro E se ora De Luca facesse È ALLARME OMOFOBIA: l’isolamento delle province anche un pensierino IN CAMPANIA LA METÀ alla segreteria del Pd?

Ciriaco M. Viggiano fi lo di Gori, espressione del “profondo DEI CASI DENUNCIATI Nord”, è quello di un esponente di area er la corsa al vertice della Regione, liberal-riformista che, tra l’altro, ha sa- sondaggi alla mano, è il grande puto “sfruttare” l’emergenza sanitaria Pfavorito. E sul Comune di Napo- per rinsaldare ulteriormente il legame IN TUTTO IL MERIDIONE li ha già lanciato una “offerta pubbli- con il suo territorio e accrescere la sua l trasporto pubblico va riorganizza- ca d’acquisto” attraverso le 10+1 idee fama di sindaco illuminato. Tanto è ve- to e, in vista delle regionali di do- per la città. Se dovesse centrare en- ro che ora, sempre secondo i sondag- Imenica, il Riformista ha chiesto trambi gli obiettivi, cioè la conferma gi, quasi il 70 per cento degli intervistati al docente universitario Armando a Palazzo Santa Lucia e l’indicazione sarebbe pronto ad accordargli fi ducia. Cartenì cosa dovrà fare il prossimo del prossimo inquilino di Palazzo San L’ipotesi-Bonaccini, invece, risponde a governatore campano. La prima? Va- Giacomo, De Luca potrebbe puntare una logica inclusiva, cioè all’obiettivo rare un piano regionale che colleghi alla segreteria nazionale del Partito de- di estendere il più possibile il fronte di le province tra loro e alle principali mocratico? Sebbene non abbia anco- sinistra. D’altra parte, in occasione della città: una visione napolicentrica dei ra fatto breccia nel dibattito interno al tornata elettorale che a gennaio scorso trasporti sarebbe un autogol. centrosinistra, l’ipotesi non è peregri- l’ha confermato alla guida dell’Emi- na. Anzi, potrebbe ben presto cataliz- lia-Romagna, Bonaccini è riuscito a Francesca Sabella a pag 14 zare l’attenzione di analisti e addetti ai incassare l’appoggio delle Sardine, par- lavori, soprattutto nel caso in cui il Pd ticolarmente forti nella sua regione. In dovesse rimediare una sonora sconfi t- questa sfi da potrebbe inserirsi De Lu- La vita nei tribunali ta alle prossime regionali. Proprio così: ca per svariate ragioni. La prima? Rap- se De Luca fosse l’unico candidato dei presenterebbe la classe democratica Giudice di pace, dem a vincere le elezioni e gli altri cin- del Sud, altrimenti esclusa dalla parti- que fossero più o meno clamorosa- ta. E, cosa ben più importante, porte- code e polemiche mente sconfitti, allora il governatore rebbe con sé un modello politico che campano si rafforzerebbe al punto da ha il pregio di attrarre mode- per gli ingressi essere proiettato al vertice del partito. rato anche in virtù di capacità ammi- Dal 2012 a oggi gli episodi di violenza di matrice omotransfobica Per ora sono due i nomi che circolano nistrative consolidate prima durante per la segreteria dem. Il primo è quel- l’esperienza da sindaco di Salerno e sono cresciuti sensibilmente: 135 le denunce presentate alle autorità lo di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo poi nel corso di quella da presidente dal 2014, che un recente sondaggio re- di una regione diffi cile come la Cam- Le associazioni: essere gay o trans dalle nostre parti è pericoloso alizzato da Ipr marketing per il Sole 24 pania. De Luca non parte avvantag- E l’Arcigay invoca «una forte svolta culturale che parte dalle scuole» Ore colloca al terzo posto della classi- giato nella corsa per la successione a fica dei primi cittadini più apprezza- Zingaretti, ma il risultato elettorale po- ’omicidio di Maria Paola (nella re anche ai 30 e oltre casi segnalati in ti nel nostro Paese. L’altra ipotesi ha le trebbe aiutarlo. Se il centrosinistra per- foto di apertura) non è l’unico tempi più recenti. Gli episodi in Cam- sembianze di Stefano Bonaccini, presi- desse in cinque delle sei regioni dove Lcaso di violenza omotransfobi- pania corrispondono quasi alla metà dente dell’Emilia-Romagna che spes- domenica e lunedì prossimi si voterà ca registrato in Campania. Dal 2012 a del totale dei casi (357) denunciati in so e volentieri funge da pungolo per e se i dem dovessero riportare l’unico oggi gli espisodi sono aumentati fi n o tutto il Sud Italia. Di tutti gli omicidi na fi la interminabile per acce- il suo partito: l’ha fatto a proposito del successo in Campania proprio grazie a 135, di pari passo con l’impegno di a sfondo omofobo avvenuti in Italia, dere alla caserma Garibaldi di referendum sul taglio dei parlamenta- a De Luca, quest’ultimo si accredite- associazioni e comunità gay e trans. un quarto è commesso in Campania. UNapoli, sede del giudice di pa- ri, manifestando l’intenzione di votare rebbe anche come possibile segretario Massimo Battaglio, in collaborazione Le vittime sono in prevalenza uomini ce. Il motivo? Un solo termoscanner sì ben prima che si esprimesse la dire- nazionale. Certo, sarebbe un parados- con l’Arcigay di Napoli presieduto da (90), le donne sono 9, in 36 casi sono a disposizione per verifi care la tem- zione del Pd, e si è ripetuto nelle scor- so: quanto più sonora dovesse essere Antonello Sannino, ha stilato una sor- trans. Battaglio commenta: Essere peratura corporea di chi vi accede. se ore, quando ha chiarito che il 20 per la sconfi tta del Pd, tanto più forte po- ta di statistica. Da ottobre 2012, sono trans a Napoli può essere pericolo- Risultato: tutti dentro senza alcun cento dei consensi non basterebbe ai trebbe rivelarsi la spinta per il governa- stati denunciati 135 casi di violenza so». Per Sannino dell’Arcigay serve controllo, in barba alla legge. Ecco la dem per proclamarsi vincitori della tore campano verso Roma. E non è da di matrice omotransfobica, una cifra una svolta culturale. resa della giustizia davanti al caos. prossima tornata elettorale. Entrambe escludere che qualcuno, dalle parti di a cui si è arrivati per tappe, parten- le candidature alla successione di Ni- Palazzo Santa Lucia, ci stia pensando. do da zero nel 2012/2013 per arriva- Viviana Lanza a pag 15 Armando Rossi a pag 15 cola Zingaretti hanno un senso. Il pro- © RIPRODUZIONE RISERVATA SU WWW.ILRIFORMISTA.IT Il dibattito sul referendum costituzionale La decisione Il rientro in aula per i prof e gli studenti campani ORA È UFFICIALE: IL 24 SI TORNA A SCUOLA E LA REGIONE BACCHETTA IL MINISTERO Votare sì al taglio dei parlamentari? on dieci giorni di ritardo rispetto a gran parte delle regioni d’Italia, Così si ostacola la crescita del Sud anche la Campania è pronta a ripartire. Il 24 settembre si torna a C scuola. Dopo giorni di tentennamenti e dubbi, il governatore Vin- Ercole Incalza la linea politica; il ruolo marginale per evitare che molte realtà territo- cenzo De Luca ha confermato la data di avvio dell’anno scolastico. «Ab- del Parlamento in questi due anni riali del Paese non siano rappresen- biamo rinviato di dieci giorni – ha spiegato – per ragioni molto semplici: rima di entrare nel merito pre- di governo Conte, in questi due an- tate in Parlamento, mentre per la non avevamo nessuna certezza per la fornitura dei banchi singoli, per la ciso perché voto no e poi cer- ni di dominanza del M5S in cui pra- riforma dei regolamenti della Came- fornitura delle mascherine, per il numero dei docenti disponibili, per il Pcherò di precisare meglio quelli ticamente si sono votati solo, ripeto ra e del Senato è fondamentale defi - numero dei supplenti, per il numero degli insegnanti di che definisco i danni irreversibili solo, decreti legge blindati e quindi nire da subito la nuova articolazione sostegno, per le aule disponibili per gli alunni. L’ulti- non solo al nostro sistema democra- con un coinvolgimento inesistente delle Commissioni. D’altra parte il mo dato che è stato comunicato alla Protezione Ci- tico ma alla possibilità di abbattere, del Parlamento. Secondo? Non ha Partito democratico aveva votato vile regionale diceva, due giorni fa, che mancano le una volta per tutte, la drammati- senso varare una riforma del Par- sempre no alla riforma proposta dal aule per 22mila alunni. In queste condizioni abbia- ca ghettizzazione del Mezzogiorno. lamento senza definire pri- M5S e aveva accettato poi di vo- mo ritenuto giusto dare al mondo scolastico altri die- Ebbene, in modo sintetico riporto ma: la legge elettorale e la tare sì con la precisa condizio- ci giorni di tempo caricandoci noi, come Regione, di di seguito i motivi che mi portano a riforma interna della Came- ne che prima del referendum un compito che non appartiene alla Regione ma votare no. Primo: la proposta è parti- ra e del Senato. Per quanto venisse varata la nuova legge al Ministero della Pubblica Istruzione». De Lu- ta dal Movimento 5 Stelle che, in più concerne la riforma eletto- elettorale. Quest’ultima con- ca ha poi ricordato l’obbligatorietà, a differenza occasioni, ha dimostrato di non cre- rale non solo è fon- dizione non è stata onorata di quanto stabilito dal governo nazionale, dei dere nella forma di Repubblica par- damentale, ma per cui, ancora una vol- test sierologici per il personale e aperto alla lamentare che caratterizza la nostra deve necessaria- ta, emerge la ormai in- possibilità di sottoporre anche gli studenti Costituzione. Una serie di atti testi- mente esse- consistenza politica a quel test. Intanto nelle ultime 24 ore sono monia una simile mia convinzione: re concepita del Pd. stati 90 i campani risultati positivi al Corona- la sudditanza alla cosiddetta Piatta- contestual- virus. Leggi su ilriformista.it forma Rousseau per ogni scelta del- mente segue a pagina 14  IL Martedì 15 settembre 2020

PROPOSTE RIFORMISTE PER LA REGIONE

LA LETTERA DEL PRESIDENTE DELL’EAV Inutili tre aziende LE PROVINCE? ISOLATE che litigano per i fondi destinati alla mobilità SERVE UN NUOVO PIANO Umberto De Gregorio aro Riformista, in risposta all’editoriale fi rmato sabato Francesca Sabella da Ciriaco Viggiano osservo che il governatore De Lu- Cca ha lanciato una proposta strategica, cioè un nuovo a Campania può trarre dal- progetto di governance, per ridisegnare il futuro del traspor- la catastrofe provocata dal to pubblico nella città metropolitana di Napoli. Che senso ha Coronavirus un’opportuni- avere, nell’area geografi ca della città metropolitana di Napo- «Ltà per rilanciare e rivoluzio- li, tre diverse società che gestiscono il tpl con tre soci diver- nare il sistema della mobilità regionale. si? Eav, con socio unico la Regione Campania, Ctp con socio Come? Adottando subito un Piano re- unico la Città metropolitana e poi Anm con socio unico il gionale dei trasporti, per poi progetta- Comune (attraverso Napoli Holding)? Questa situazione na- re e realizzare opere utili e condivise sce da una lunga e tortuosa storia, ma oggi non ha alcuna seguendo quanto previsto nel D.lgs. n. giustifi cazione teorica. L’obiettivo dovrebbe essere di arriva- 50/2016 “Nuovo codice degli appalti”. I re a un’azienda unica (il che non vuol dire a un’unica enti- progetti di De Luca? Potrebbero funzio- tà legale) con un progetto condiviso tra i diversi enti, dove si nare se interessassero tutta la Regione». valuti in maniera oggettiva quali sono le risorse fi nanziarie Armando Cartenì, professore di Pianifi - disponibili e si pongano le basi per capire, alla luce di un pia- cazione dei Trasporti del Dipartimento no industriale unitario, cosa si può offrire in modo effi ciente di ingegneria dell’Università “Luigi Van- ai cittadini sulla base di tali risorse. E, se le risorse pubbliche vitelli” spiega gli interventi che dovrà Cartenì: una visione napolicentrica dei trasporti sarebbe un errore clamoroso non appaiono in linea con le aspettative dei cittadini, aprire a mettere in campo chi occuperà la pol- Bisogna collegare le aree interne tra loro e con le città: così si stimola lo sviluppo players internazionali in grado di apportare signifi cativo ca- trona di Palazzo Santa Lucia per i pros- pitale e know-how. In questo scenario, alla Regione spetta simi cinque anni. Negli ultimi decenni, Anche perché in assenza di piani e pro- getto per Garibaldi. A sentirne parlare la oggettivamente un ruolo di programmazione e anche quello le istituzioni hanno lavorato principal- getti aggiornati diventa diffi cile reperire sensazione è quella di un sogno misto a 10+1 di socio di maggioranza del nuovo soggetto. Ha senso oggi mente in emergenza, intervenendo per gli investimenti utili anche per rilancia- utopia, ma a quanto pare, i sogni posso- avere tre metropolitane gestite rispettivamente da Anm, Tre- risolvere un problema nell’immedia- re economia ed occupazione». Ora l’op- no diventare realtà. «I progetti presenta- Le idee per Napoli nitalia ed Eav? Ha senso oggi avere tre soggetti che operano to ma senza avere una visione strategi- portunità c’è, bisogna saperla cogliere ti dal presidente della Regione anche se che il governatore nella stessa aerea sul trasporto su gomma? Esiste una gara in ca. E questo modus operandi ha avuto e per farlo basterebbe iniziare a mette- possono sembrare un po’ fantasiosi so- Vincenzo De Luca corso e vedremo i risultati. Tra Eav, Anm e Ctp esiste da anni e continua ad avere ripercussioni sia sul re in pratica il processo decisionale in- no realizzabili – spiega Cartenì – anche ha lanciato un rapporto di collaborazione, a livello di aziende, sulla ba- piano pratico che su quello sociale. «Gli dividuato nel nuovo codice degli appalti se spesso si basano su vecchi progetti nei giorni scorsi se di un contratto notarile di rete. Non sarebbe il caso di fa- amministratori dell’ultimo decennio con il “Progetto di fattibilità tecnico-eco- anche rilevanti. Non ho visto idee nuo- re un passo in avanti? Non è il caso di elaborare un progetto – spiega Cartenì – indipendentemente nomica” e da un “dibattito pubblico” per ve e soprattutto ho visto solo idee per che preveda magari una holding con soci i diversi enti e poi dal loro colore politico, sono intervenu- realizzare opere utili e condivise. Co- Napoli, mentre una visione nuova de- distinte società controllate dalla holding che gestiscono ri- ti prevalentemente per risolvere emer- sa vuol dire? «Innanzitutto coinvolgere ve passare per tutti i territori». E infatti il spettivamente il ramo ferro (infrastruttura e trasporto), gom- genze di breve periodo senza riuscire la collettività nelle scelte, spiegando lo- piano di De Luca si chiama idee per Na- ma e la rete metropolitana? Oppure un riassetto societario a mettere in campo Piani e progetti di ro le diverse soluzioni progettuali. Il de- poli, non per la Campania, forse così si dove i diversi enti partecipano a quattro entità legali rispet- lungo termine e questo è visibile dal fat- creto – precisa Cartenì - prevede che ci corre il rischio di andare verso un terri- tivamente per gestire il trasporto ferroviario (infrastruttura e to che oggi la Regione Campania non ha sia un progetto di fattibilità, che sostitui- torio sempre più Napolicentrico e di la- trasporto), metropolitana e gomma? Dobbiamo aprire una un “parco progetti” ambizioso, equo e sce il vecchio progetto preliminare, cioè sciare le province nell’isolamento?. «Mi discussione e condividere un progetto. Si tratta di porre fi - pluriennale, se non quelli per il comple- si parte da un’idea, si vede se è fattibile, piacerebbe che il prossimo presidente ne a uno stillicidio che va avanti da troppi anni, dove a fronte tamento della metropolitana di Napoli dopodiché si sottopone alla collettività della Regione avesse un’idea più ampia di risorse ordinarie insuffi cienti (diminuite, per tutti, di qua- appartenenti ormai ad una programma- che, tramite un dibattito pubblico, può capace di coinvolgere anche le provin- si un terzo rispetto a dieci anni fa) le diverse società vivono zione degli anni 2000. decidere se fi nalizzarla ovvero modifi - ce. I trasporti devono essere migliorati sull’orlo di crisi fi nanziarie che portano a concordati o falli- A mio avviso og- carla». I nostri politici, invece, sono abi- anche per collegare tra loro le aree inter- menti e offrono un servizio scadente. Si tratta di affrontare in gi è il momen- tuati a lavorare secondo una modalità ne tra di loro, oltre che con Napoli – con- modo serio e strategico un problema che è comune a tutto to di essere più nota come “sindrome DAD”, ovvero de- clude Cartenì – Migliorare la mobilità il Tpl nel Centro-Sud del Paese. Non si tratta di un percorso ambiziosi, im- cidi, annuncia e poi difendi. Cioè, chi è signifi ca far crescere anche le aree più semplice e breve, ma lungo e complicato, anche dal punto maginare la ai vertici decide cosa fare, la annuncia depresse della Regione favorendone lo di vista delle necessarie operazioni societarie. Che tuttavia maginare la A sinistra Regione che vor- senza coinvolgere la collettività, e poi si sviluppo economico. È l’occasione per Armando va avviato senza remore. Altrimenti si rischia di continuare remmo lasciare ai ritrova a dover difendere la decisione. rilanciare le province che non devono Cartenì a polemizzare invano su chi deve avere un milione in più o nostri figli e lavo- E in questa direzione, recentemente, il necessariamente passare per Napoli. Mi in meno dalla torta delle risorse pubbliche destinate al set- rare concre- governatore De Luca ha presentato al- piacerebbe che ogni zona della Campa- In alto tore trasporto: inutile tirare il lenzuolo da un lato e dall’altro. tamente la città 10+1 idee per Napoli: un’azienda nia avesse un suo progetto simbolo di ri- operai riparano per co- unica di trasporti, una funicolare del Ve- lancio e riqualifi cazione» un treno dell’Eav *presidente dell’Eav struirla. suvio, la funivia dei due musei e un pro- © RIPRODUZIONE RISERVATA dopo un’avaria © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il dibattito sul taglio dei parlamentari segue a pagina 14 Altro che le balle dei grillini, al Sud servono infrastrutture ambiano in modo rilevante il nu- mero di elettori del presidente to ridimensionato, che un Parlamento za dove, leggendo attentamente i crite- valico dei Giovi), l’asse ferroviario AV/AC e prive di un respiro strategico, preferirà Cdella Repubblica, cioè si ha uno privato di componenti rappresentative ri di valutazione negativi sulle possibili Brescia–Verona–Vicenza–Padova o l’as- cioè scelte con impatto e ritorno imme- squilibrio tra parlamentari e grandi elet- di aree come quelle del Mezzogiorno proposte, si scopre che, come da me più se AV/AC Napoli–Bari e Salerno–Reg- diato. Cosa ancor più grave, come detto tori. Oggi l’incidenza dei grandi elettori possa, in modo gattopardesco, man- volte anticipato, i possibili progetti di in- gio Calabria. L’ho defi nita “pseudoanalisi” prima, è da ricercarsi nel non aver fatto si attesta su un valore del 4%, nel nuovo tenere inalterate le rendite di posizio- frastrutturazione del Mezzogiorno da perché intrisa di una chiara pregiudiziale contestualmente la riforma elettorale e la Parlamento si supera il 7. Per assurdo, se ne che sono ormai diventate enormi. In supportare con le risorse del Recovery negativa a tutto ciò che reinventa in ter- riforma dei regolamenti del Parlamento; le Regioni dovessero avere schieramen- proposito solo un dato: il reddito pro ca- Fund sono pochissimi, forse non supe- mini infrastrutturali un Paese privo di oltre a creare problemi nella defi nizione ti politici uguali, questa aggregazione pite annuale di un cittadino di Varese su- rano i quattro miliardi di euro, soprattut- determinate reti, di determinati collega- dei collegi elettorali produrrà gravi pe- esterna al Parlamento potrebbe diven- pera i 40mila euro, quello di un cittadino to se si tiene conto che si è deciso di non menti e il cui ritorno economico non può nalizzazioni nel lavoro delle Commissio- tare determinante nella elezione del di Caltanissetta si attesta su 17mila. E l’at- dare attuazione all’unica opera pronta ottenersi in un arco temporale limitato. ni con contestuale ritardo nell’emissione presidente snaturando così il mandato tuale governo, l’attuale maggioranza fa come il collegamento stabile tra la Sicilia Ora mi chiedo questa chiara e misura- dei relativi pareri. Anche in questo caso elettorale che gli elettori hanno dato ai a gara nel regalarci comunicati ormai e il Continente. A parte il vuoto comple- bile mia denuncia come potrà essere ge- chi, come detto prima, subirà i danni più parlamentari eletti. Ma tutto questo po- giornalieri sull’impegno ad assicurare to di interventi nel Sud del Paese, questi stita da un Parlamento in cui la incisività rilevanti sarà ancora una volta proprio il trebbe rimanere un semplice sfogo di chi il 34% delle risorse del Recovery Fund criteri rispondono ad una chiara logica, numerica e rappresentativa del Mezzo- Mezzogiorno che non ha bisogno di ba- da tempo denuncia l’incapacità politica e al Mezzogiorno, poi qualche al- quella del “tasso di ritorno econo- giorno viene praticamente ulteriormente nale assistenzialismo ma di infrastrut- istituzionale delle compagini di governo tro ministro parla del 40, un mico”, dell’ “impatto duratu- ridimensionata e, cosa davvero dram- ture funzionali, il Mezzogiorno che ha che si sono succedute negli ultimi due altro addirittura del 50. Una ro sul pil”, cioè di indicatori matica, sono sicuro che si esaspereran- bisogno di occupazione concreta e non anni, da parte di chi ha in più occasioni vera rincorsa ridicola che tipici di quella pseudoana- no automaticamente gli schieramenti di inutili e ineffi caci provvedimenti co- ricordato la schizofrenia camaleontica termina leggendo il docu- lisi costi-benefici invocata del Centro-Nord e del Sud e, in mo- me il reddito di cittadinanza. Svuotare il del M5S. Solo a titolo di esempio ricor- mento presentato il 9 settem- dal M5S e dal professor Mar- do irreversibile, si perderà la “coscienza Parlamento, quindi, genererà automati- do la continua altalena su scelte strategi- bre scorso presso il Comitato co Ponti per bocciare opere Paese” di ritenere il territorio spazio ge- camente un ritorno ai localismi, un ritor- che come: no Tav, sì Tav; no Tap, sì tap; interministeriale per gli Affa- come il tunnel ferroviario To- oeconomico e non banale assetto geo- no alla polverizzazione delle scelte, un no Ilva, sì Ilva e così via. In realtà, invece, ri europei. Mi riferi- rino–Lione, gli grafi co. Un Parlamento ridimensionato, ritorno alla logica del più forte, un ritorno il mio non è uno sfogo, non è una banale sco alle linee guida assi ferroviari in realtà, perderà la lungimiranza tipica irreversibile al blocco della crescita del decisione di schieramento ma una con- del Piano nazionale AV/AC Genova– di un consesso ampio e, quindi, preferirà Mezzogiorno e dell’intero Paese. vinta analisi dei danni che un Parlamen- Ripresa e Resilien- Milano (terzo supportare iniziative di tipo assistenziale © RIPRODUZIONE RISERVATA Martedì 15 settembre 2020 IL 

QUANDO LA LEGGE NON TUTELA I DIRITTI VIOLENZA OMOFOBA, IN CAMPANIA LA METÀ DEI CASI DI TUTTO IL SUD In otto anni sono state 135 le denunce per atti di violenza contro gay e trans, gli omicidi un quarto di quelli avvenuti in Italia Viviana Lanza Le associazioni: in questa regione essere omosessuali è pericoloso, serve una profonda svolta culturale che parta dalle scuole ei quartieri “bene” del- assoluta. Poi si è creata una breccia il Consiglio regionale della la città di Napoli, come Vo- in quel muro e negli anni successi- Campania ha approvato una mero o Posillipo, si palesa vi c’è stata una graduale emersione legge contro l’omofobia e Nmeno frequentemente co- del fenomeno legato alla omotran- a breve, con l’insediamen- me dramma familiare perché viene sfobia, passando dai nove casi del to della nuova giunta dopo vissuto più nel silenzio dell’intimi- 2014, ai 13 dell’anno successivo, fi no le imminenti regionali, do- tà o della vergogna. Nelle zone più ai 30 del 2017, 34 nel 2018 fi no ad ar- vrebbero partire iniziative degradate, invece, può arrivare ad rivare agli undici casi del 2020. Totale fi nalizzate a mettere in atto assumere forme plateali di aggressi- 135, pari alla metà del totale dei ca- quanto previsto dalla nuova vità e pura violenza, come nel caso si (357) denunciati in tutto il Sud Ita- legge regionale. Sarà costi- di Caivano. L’omofobia, e in partico- lia, che si conferma quindi una parte tuito un Osservatorio cam- lare l’omotransfobia, è un fenomeno del Paese dove l’omertà e la vergo- pano sulla violenza e sulle diffuso, più di quanto si pensi. Co- gna ancora prendono il sopravvento. discriminazioni determina- me la violenza di genere, attraversa Di tutti gli omicidi a sfondo omofo- te dall’orientamento sessua- la società in maniera trasversale e fa bo avvenuti in Italia, un quarto risul- le e dall’identità di genere e vittime uccidendo, minacciando, co- ta commesso in Campania, e questo saranno attivati progetti in stringendo a cambiare casa, lavoro, o perché in Campania più che altrove cui enti, associazioni e or- addirittura vita. Negli ultimi otto an- si riesce a scoprire più facilmente la ganismi saranno impegnati ni in Campania, e a Napoli soprat- matrice del delitto grazie alla presen- a prevenire e contrastare ta- tutto, c’è stato un graduale aumento za molto attiva delle associazioni. Le li discriminazioni. È stato un degli episodi di violenza venuti al- vittime di aggressioni e violenze so- traguardo fortemente volu- la luce. È un aumento che è andato no in prevalenza uomini (90), le don- to dall’Arcigay di Napoli per di pari passo con l’impegno di as- ne sono nove, in 36 casi sono trans, il colmare un vuoto normativo, sociazioni e comunità gay e trans. che porta Massimo Battaglio a com- culturale e sociale. Anche le Massimo Battaglio, in collaborazio- mentare che essere trans a Napo- statistiche sull’argomento ne con l’Arcigay di Napoli presieduta li può essere pericoloso». L’età delle sono scarse. Nel nostro Pa- Sopra, manifestazione contro l’mofobia; in alto a destra, Antonello Sannino da Antonello Sannino, ha stilato una vittime in media va dai 20 ai 30 an- ese si fa fatica a fare ricerche sorta di statistica. In Campania, da ni, e si scopre che sono sempre più sulla comunità Lgbt, si fatica ad ave- lo (contrario alla sua relazione con cominci dalle scuole. L’omofobia non ottobre 2012, sono stati denunciati spesso i giovani quelli più propen- re un approccio scientifi co e sociale», Ciro, un transgender), è solo l’ultima si combatte solo con la repressione. 135 casi di violenza di matrice omo- si a denunciare, mentre le vittime in spiega Antonello Sannino. Il caso di in ordine di tempo di storie di violen- Una società migliore e più accoglien- transfobica, una cifra a cui si è arri- età più adulta tendono ad avere mi- Maria Paola, la ventenne morta po- za, aggressioni, minacce spesso vis- te - dice Sannino - si può ottenere vati per tappe: basti pensare che tra nore consapevolezza dei propri di- chi giorni fa a Caivano in un incidente sute in silenzio, tenute nascoste per facendo cultura, informazione, sensi- il 2012 e il 2013 non c’erano denun- ritti e avere più paura a raccontare le stradale che secondo le accuse sa- paura o per vergogna. Serve un pro- bilizzazione, attività di formazione». ce, zero segnalazioni, omertà ancora proprie esperienze. Il 5 agosto scorso rebbe stato provocato da suo fratel- fondo cambiamento culturale, che © RIPRODUZIONE RISERVATA

La ripresa delle udienze A Napoli la giustizia si arrende davanti al solito caos Le interminabili code all’ingresso dell’ufficio del giudice di pace testimoniano l’incapacità di garantire la sicurezza di chi vi lavora. Chi ne paga le spese? Gli avvocati e i poveri disgraziati... Sopra, la fi la all’ingresso dell’uffi cio del giudice di pace

Armando Rossi* mancanza di personale amministra- apocalittica vista nelle scorse ore per la giustizia, anche l’incapacità di In basso tivo e di giudici o, comunque, ri- davanti all’uffi cio del giudice di pace ridurre i disagi. Chi ne risponderà di Armando Rossi e scene di caos alle quali ab- sentono dei rapporti di forza con di Napoli: è una scena contra legem tutto questo? Noi avvocati non pos- biamo assistito nelle scor- le associazioni di categoria e con e già annunciata da tempo. All’in- siamo lavorare in queste condizio- se ore all’ingresso degli uffi ci i Consigli degli Ordini territoriali. gresso un’unica fi la interminabile di ni. E i cittadini meno abbienti che Ldel giudice di pace di Napo- Anche dopo la fi ne dell’emergenza avvocati, parti e testimoni dovuta dovrebbero vedersi tutelati i dirit- li, dove un addetto al controllo degli decretata il primo luglio, è rimasto il alla disponibilità di un solo termo- ti davanti al giudice di pace ne su- accessi è risultato positivo al Co- dovere dei capi degli uffi ci giudizia- scanner. E, a un certo punto, vista biscono le conseguenze più gravi. vid-19 e la disponibilità di un solo ri di assicurare criteri organizzativi in la lunghissima fila creatasi all’in- Occorre un’immediata ripresa termoscanner ha provocato enor- conformità alle prescrizioni sanitarie gresso che ha causato anche la pa- dell’interlocuzione con i capi degli mi disagi, fanno parte di un film attualmente in vigore e necessarie a ralisi del traffi co in via Foria, è stato uffici giudiziari napoletani e trova- horror iniziato con l’ampia discre- scongiurare un riaccendersi di foco- deciso di far entrare tutti (avvocati, re soluzioni condivise e immediate zionalità concessa dal legislatore lai di epidemia. Non solo resta fer- parti, consulenti e testimoni) senza o, in subordine, denunciare pubbli- ai diversi capi degli uffici giudizia- mo l’obbligo di rispettare la distanza sottoporli a controllo mediante ter- camente i motivi dei grandissimi ri per l’adozione dei provvedimenti di almeno un metro tra le persone, il moscanner. E ciò è ancora più grave disagi arrecati ai cittadini, con as- volti a organizzare e a regolamenta- divieto di assembramento, la pulizia atteso che parti e testimoni sono en- sunzione da parte di ognuno delle re la ripresa dell’attività giudiziaria. e la sanifi cazione dei locali, l’uso del- trati all’interno dell’uffi cio giudizia- proprie responsabilità, oltre a quel- Questa scelta ha creato una di- la mascherina, il lavaggio delle mani rio senza esibire alcun documento le già acclarate del Ministero del- somogeneità sull’intero territo- e l’utilizzo di soluzioni idroalcoliche, e senza registrarsi al presidio posto la Giustizia. Non c’è più tempo! rio nazionale. Le decisioni prese ma i criteri organizzativi dell’at- all’ingresso della caserma Garibaldi. dai magistrati, infatti, sono state di- tività giudiziaria devono rendere È inaccettabile! Sono state violate *avvocato, membro dell’ufficio verse nelle varie zone del Paese e concretamente possibili e attuabi- tutte le norme sanitarie disposte per coordinamento dell’Organismo scontano le ataviche problemati- li le predette prescrizioni sanitarie. legge! Dobbiamo purtroppo riscon- congressuale forense che dell’edilizia giudiziaria e della Ed ecco che si presenta la scena trare, oltra alla mancanza di risorse © RIPRODUZIONE RISERVATA Da lunedì 21 settembre Il Riformista sarà in edicola con un nuovo numero settimanale dedicato all’economia.

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