La Strada Regia collegava la pianura veneta con il Tirolo, prima della costruzione della strada di “L’antica Strada Regia in bici” Alemagna, inaugurata nel 1832. L’itinerario prende il via dal Numerose le testimonianze lasciate dai suoi illustri

itinerario precorritori. centro di San Vito, di fron- 6 Risale all’anno 1428 il primo documento certo te all’ufficio turistico. Imboccata la ciclabile lunghezza 23,5 km sull’esistenza ed importanza sulla strada Regia; delle Dolomiti, direzione Borca, la abbando- si tratta della relazione lasciataci da Giovanni e h niamo dopo soli 500 metri per attraversare durata 2 50’ c.a. Gasparre Daniele inviati dalla città di Pordenone in missione diplomatica presso il Duca del Tirolo. STRADA REGIA STRADA la strada principale e procedere in discesa disl. in salita 300 m Nel 1484 un frate, di nome Felix schmid, latinizzato lungo via S.Marco, seguendo il cartello che Feber, da Ulm, percorre la Strada Regia per ritornare indica “Serdes”. Oltrepassato il ponte, inizia sterrato c.a. 6,5 km al suo convento. sulla sinistra una breve salita da percorrere Raggiunto il così lo descrive “… salendo una ripida collina finalmente arrivammo in Cadore. per circa 400 metri fino ad immettersi, ancora destra, ci accolgono a Vodo, paese nel quale ci Il Cadore è una regione interamente montuosa, un a sinistra, lungo via Villanova. Si scende ora addentriamo fino alla piazza principale dove tempo sotto il dominio dei veneziani. I nostri lo sulla destra, attraversando una spettacolare è esposto un grande cartello con il percorso chiamavano volgarmente Hadober… in quella regione radura dalla quale ammirare l’ su un dell’Antica Strada Regia. Superata la chie- incontrammo molti ostacoli sul nostro cammino; sia la strada sia gli spiazzi pubblici per lo scambio versante della valle, ed il Pelmo sull’altro. Pro- setta, l’itinerario, qui ben segnalato, prosegue erano occupati per intero da carri, veicoli di ogni seguiamo in discesa per oltre un chilometro nuovamente con una piacevole stradina erbo- genere e muli imbastati che trasportavano vino italico sino alla frazione di Villanova sa sino a Peaio. Il crocefisso e e friulano in Germania. Più oltre altri carretti ci in comune di Borca. Si oltre- la panchina che incontriamo venivano incontro senza che vi fosse la possibilità di un percorso alternativo a causa di neve. passa via O. Sala e, giunti ad lungo il sentiero vanno lascia- un bivio in prossimità del- ti sulla destra. Quindi nuova- l’Hotel Villa Ines, svoltiamo mente un ponte e la chiesetta a sinistra, confortati da un del borgo (le indicazioni della cartello indicante la Strada Strada Regia sono sempre ben Quando dovevamo incrociare, ed uscivamo dal solco, i cavalli affondavano nella neve fino alla pancia ed era Regia. Superato l’abitato di visibili). Il successivo tratto una fatica improba farli vanir fuori. Borca lasciandoci a destra la sterrato risulta molto piacevo- Nel 1508 la strada fra Ampezzo e Pieve è percorsa chiesa dei SS. Simone e Giu- le. Ci inoltriamo nuovamente dall’esercito di Sixt von Trautson che va a conquistare da Taddeo, passando accanto nel sottobosco e, giunti al bi- il castello di Pieve, venendo poi sconfitto e ucciso da Bartolomeo d’Alviano sulla piana della Valle. alla chiesa di S. Rocco, fino all’hotel Antelao. vio, ci teniamo sulla destra. Un moderno pon- Nel 1509 la strada sarebbe stata percorsa da Martin Si fiancheggia ora per qualche tratto la statale. te ci permette di superare il rio Ru Vinian e di Lutero per recarsi a Roma. Sono stati percorsi fin qui circa 6 chilometri. proseguire il percorso in leggero declivio nel Nel 1511 la strada viene percorsa da Massimiliano E’ tempo di abbandonare l’asfalto. I primi bosco (per le numerose radici che affiorano d’Austria che, preso il Castelli di Botestagno, dove si alloggia, scende a conquistare quello di Pieve (7-8 metri di sterrato hanno inizio nei pressi di dal terreno, consigliamo di procedere con la dicembre 1511) un fienile. più avanti un avvallamento richie- massima prudenza e a bassa velocità). Il trat- Nel 1547 la percorre Tiziano da Pieve ad Augsburg de di scendere dalla bicicletta, breve discesa a to molto spettacolare termina intersecando la (Augusta), inviato colà dall’Imperatore Carlo V, ma piedi, e risalita per una cinquantina di metri rotabile che unisce Cibiana con Venas di Ca- sul tratto da Venezia a Pieve il pittore la percorreva quasi tutte le estati, per recarsi a villeggiare in Cadore. sul versante opposto per inforcare nuovamen- dore. Una volta sull’asfalto risaliamo per 900 Negli anni 1797-1809 i soldati francesi, e te la bici su un prato dove il percorso risulta metri fino ad incrociare la Lunga via delle Do- rispettivamente quelli austriaci, percorrono la nuovamente ben evidente. Si pedala quindi lomiti. Infilata a sinistra la ciclabile, ci attende Strada Regia in un andirivieni frenetico e i comuni sotto un traliccio, lasciandoci sulla sinistra un comodo rientro a San Vito. attraversati sono costretti a continue riparazioni onde consentire il transito delle artiglierie. I lavori di una casa isolata. La traccia diviene più incerta Manutenzione spettavano alla Magnifica Comunità per qualche decina di metri per farsi nuova- del Cadore, che li delegava ai paesi attraversati non itinerario mente visibile nel prato attiguo alla rotabile. senza frequenti lagnanze da parte di questi per Poco prima di raggiungere l’abitato di Vodo il l’eccessivo onere. Dopo la costruzione della nuova Strada d’Alemagna, percorso si restringe, è prudente pertanto per l’antica Strada Regia venne via via abbandonata, ma i meno esperti o per i giovanissimi percorrer- alcuni tratti furono ancora utilizzati dai valligiani fino arch. AltoCadore Dolomiti, D. G. Bandion e B. De Vido - Foto: arch. e B. De Vido Dolomiti Turismo Testi: lo a piedi. L’asfalto, ed un vivaio floreale sulla a metà del 1900. 6 “L’antica Strada Regia in bici” itinerario 23,5 km 2h 50’ c.a. disl. in salita 300 m asfalto e sterrato 6 ������������ �������� ����

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