Boris e Tatjana Rojc "Così ho vissuto"

VITTORIO SGARBI presenta il libro di BORIS PAHOR e TATJANA ROJC “Così ho vissuto” (Bompiani) Martedì 11 marzo, ore 18.30 Feltrinelli Piazza Piemonte, Milano

Boris Pahor e Tatjana Rojc “Così ho vissuto”

Biografia di un secolo

“Io credo che, nonostante tutto Il Novecento è il secolo di Boris Pahor: ne ha vissuto gli il male, la vita sia valsa la pena orrori e le conquiste, facendosene testimone per eccellenza. perché ho potuto godere della Il racconto della sua esperienza esistenziale è dunque una narrazione etica e viva, densa di avvenimenti e aneddoti che bellezza dell’esistenza, perché seguono un tracciato cronologico mai banale o scontato. La ho amato e sono stato amato.” sua biografia si sviluppa attraverso questo racconto, reso da Boris Pahor Pahor in prima persona, contestualizzato da Tatjana Rojc e compiuto nelle pagine, anche inedite, di uno dei più grandi scrittori sloveni viventi. Non si tratta solo di una biografia ma anche di una storia di , storia in cui si specchia quella di tutto il Novecento europeo. Così, accanto alle vicende vive, in presa diretta, di Trieste, della comunità slovena e delle altre comunità che arricchivano e ancora arricchiscono la città, accanto alla cronaca potente della disgregazione dell’impero asburgico, della Grande guerra, dello squadrismo e del fascismo, si snoda la testimonianza dell’autore, che ripercorre l’infanzia poverissima, l’esperienza della guerra in Africa, l’adesione al Fronte di liberazione sloveno e la deportazione nei campi di concentramento nazisti, e infine il difficile ritorno alla libertà e alla vita. Narrare con lucidità quasi oltreumana la quotidianità di un’esperienza oltre il limite: questo è ciò che fa Pahor. Vorremmo ancora leggere sue nuove parole, poter cogliere in esse un senso che stringa insieme due secoli (di cui uno appena iniziato) di vita europea; individuare grazie a lui un senso ulteriore per le nostre esistenze caotiche. Da uno come lui che dal caos non si è fatto irretire e continua a guardarne in faccia le derive contemporanee, attuali.

Boris Pahor, nato a Trieste il 26 agosto 1913, è uno dei più grandi scrittori sloveni. Durante la Seconda guerra mondiale ha aderito al Fronte di liberazione sloveno ed è stato deportato nei lager nazisti, esperienza cui ha dato voce in gran parte della sua produzione letteraria, in particolare nel capolavoro Necropoli (2008). Difensore della libertà e della dignità, ha trovato negli umiliati e negli offesi i protagonisti della sua vicenda umana e della sua narrativa, come anche del suo pensiero storico e politico. È autore di una trentina di volumi, fra narrativa e saggistica, tradotti in più di dieci lingue. Fra questi ricordiamo Necropoli, Il rogo nel porto, La villa sul lago, Il petalo giallo, Una primavera difficile, Piazza Oberdan, Dentro il labirinto.

Tatjana Rojc, nata a Trieste, studiosa di lettere slovene e letterature comparate, si dedica alla poesia slovena a cavallo tra Ottocento e Novecento e ad autori come Srečko Kosovel, France Balantič, , Miroslav Košuta e, soprattutto, Boris Pahor, che la considera l’interprete più approfondita della sua opera. Autrice di monografie, saggi e articoli critici in sloveno e italiano, ha pubblicato, nel 2004, il volume Le lettere slovene dalle origini all’età contemporanea e curato, tra l’altro, l’edizione critica della corrispondenza inedita a Srečko Kosovel. Docente di Lingua e letteratura slovena e di Traduzione, collabora con gli atenei di Lubiana e Nova Gorica (), e con quelli di Udine, Trieste e Roma “La Sapienza”. In qualità di autrice, sceneggiatrice e regista collabora con la sede RAI di Trieste e con la radiotelevisione nazionale slovena.

“Così ho vissuto” Boris Pahor e Tatjana Rojc Bompiani, Collana Overlook, Pagine 492, Prezzo € 21,00 Traduzioni di Martina Clerici, Marinka Pockaj, Tatjana Rojc