Ente Comunità di Fiera di 1554 - 1810 agosto 31

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Archivi prodotti di Fiera di Primiero, 1554 - 1810 agosto 31

Storia Fiera di Primiero è uno degli otto comuni dell'omonima valle del nord-orientale (1). Rispetto a gran parte di questi nasce molto tardi non solo da un punto di vista amministrativo, ma anche e soprattutto urbanistico, pur avendo acquistato nel corso dei secoli una configurazione tale da farlo diventare il centro più rinomato della valle del Primiero. Primiero era stata infeudata da Leopoldo duca d'Austria a Giorgio II signore di Welsberg nella val Pusteria nel 1401: nella sfera d'influenza tirolese la valle era già entrata nel 1373 (2) . Le prime notizie certe sull'abitato di Fiera (a lungo denominato nei documenti villa Mercati Primei o Primerii, forum Primerii, forum mercati Primerii) si hanno solo a partire dalla metà del XV secolo, quando il comune generale di valle, al quale davano vita le quattro regole di Imer con , , e con , aveva già conosciuto la sua fase di maggior autonomia amministrativa e si trovava a dover fronteggiare, come mai era successo in precedenza, un attacco durissimo alle sue prerogative (3). Fiera, prima di essere il villaggio di cui tra poco parleremo, era nient'altro che la spianata ghiaiosa ed erbosa, alveo "mobile" del torrente Cismon che solca l'intera valle di Primiero, posta ai piedi della salita che porta all'antica pieve, cuore religioso della valle fin dall'alto medioevo, e al piccolo centro abitato che da essa prendeva nome (4). Su quel pianoro si svolgevano ogni anno da tempo immemorabile fiere e mercati. E' probabile che le origini di Fiera vadano anticipate rispetto a quanto tradizionalmente si dice. E' verosimile infatti che già prima dell'arrivo di minatori, artigiani, intermediari e commercianti tirolesi e svevi intorno alla metà del XV secolo (ai quali si deve il primo significativo "addensarsi" in quel luogo di edifici adibiti a ripari, officine, bottegne e soprattutto abitazioni), il nucleo abitato che circondava la pieve tendesse ad espandersi a nord-est lungo la strada che portava verso Transacqua e Tonadico, come potrebbero testimoniare alcuni atti documentari rogati in ripa plebis (5). Certamente, comunque, l'impulso decisivo alla formazione di un nuovo centro abitato fu dato dagli sconvolgimenti demografici ed economici causati in Primiero dall'intensivo sfruttamento minerario di giacimenti di argento, piombo e rame che caratterizzano gran parte del '400 e i primi decenni del '500 (6). Parte dei nuovi arrivati trovò spazio per installare abitazioni, botteghe, officine proprio in quello slargo non sempre sicuro, soggetto alle continue esondazioni del Cismon, amministrativamente posto nelle pertinenze delle regole di Tonadico e di Transacqua. La posizione giuridica del nuovo centro abitato si delinea a fatica e stenta a precisarsi anche quando esso diventerà polo di attrazione di cospicue famiglie di antico radicamento in valle (si pensi alla dinastia degli Scopoli) e addirittura dei signori di Welsberg. Ancora nel 1490 lo spazio occupato dai minatori e mercanti per lo più "teotonici " non è percepito dagli abitanti di Primiero come una realtà dalla propria caratteristica fisionomia: in una convenzione stipulata a Castel Pietra, la comunità di Primiero chiede ai signori di Welsberg che orti e case di Fiera siano iscritti negli estimi di Tonadico e Transacqua (7). Diversa la situazione una sessantina di anni dopo: nel 1554 a Fiera è redatto un estimo - il primo probabilmente - dal quale si evince che l'ammontare dei beni immobili nel piccolo centro era considerevolmente aumentato e che gli abitanti delle quattro regole del comune di Primiero consideravano ormai inadeguata la ripartizione del contributo sociale che, fino a quel momento, non teneva conto del mutato assetto urbanistico e proprietario di Fiera (8). Progressivamente, nel corso del XVII e del XVIII secolo, Fiera acquista un proprio volto amministrativo, mantenendo usi e consuetudini in parte diversi (9) dalla restante parte della vallata con i paesi della quale tiene sempre aperte questioni fiscali e confinarie.
Non è chiaro come la nuova comunità regolasse la propria vita amministrativa, nè da chi fosse rappresentata giuridicamente verso i signori di Welsberg da una parte ed il comune di valle dall'altra. Pare che fino al 1647 fossero due deputati eletti ogni due o tre anni

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dall'assemblea dei vicini a guidare il piccolo centro (10). Una svolta si ha il 23 giugno 1647 quando i vicini di Fiera decidono di unificare l'ufficio affidandolo ad un'unica persona, un vicino "habile et sufficiente" da eleggersi annualmente. Fino al 1713 l'elezione avvenne sempre il 1 gennaio, successivamente il 31 dicembre (11). Il primo tra i vicini di Fiera fu a lungo chiamato Purghermaister (dal tedesco Burgermeister).*

Fonti archivistiche e bibliografia

Note * A cura di U. Pistoia
1) L'intera valle viene spesso identificata con Fiera. L'errore del quale continua ad esservi traccia anche in fonti semiufficiali quali le Guide del Touring Club Italiano, più volte riedite, è forse dovuto al fatto che per quasi vent'anni, sotto il regime fascista, i comuni della parte settentrionale della valle, Fiera, Siror, Tonadico, Transacqua e furono unificati sotto l'unico nome di Primiero.
2) Su questo periodo e in generale sulla storia politico- amministrativa di Primiero anteriore al XV secolo si veda La valle di Primiero nel medioevo. Gli statuti del 1367 e altri documenti inediti, a cura di U. PISTOIA, Venezia, Deputazione di storia patria per le Venezie, 1992.
3) U. PISTOIA, Dalla carità al dominio. Il giuspadronato della famiglia Welsberg sull'ospizio dei Santi Martino e Giuliano di Castrozza nei secoli .XV e XVI: prime ricerche, in "Studi trentini di scienze storiche", Sezione I, 75 (1996), pp.331.
4) Sull'organizzazione ecclesiastica di Primiero nel medioevo e sull'abitato di Pieve si veda La valle di Primiero...cit., rispettivamente alle pp.52-56 e 47-48.
5) APS, Pergamene, b.2, 1362 giugno 12 e 1368 ottobre 8.
6) Gran parte dei lavori sull'argomento è stata recentemente ripubblicata in Le miniere di Primiero. Raccolta antologica di studi, a cura di S. GADENZ, M. TOFFOL e L. ZANETEL, [Fiera di Primiero], Comitato storico rievocativo di Primiero, 1993.
7) APDFP, Pergamene, s. A., 1490 settembre 17.
8) U. PISTOIA - G. BETTEGA, L'estimo del 1554 e altre fonti per la storia urbana di Fiera nella prima metà del secolo XVI, in Fonti e contributi per la storia di Primiero, [Fiera di Primiero], Cfr. Associazione per la promozione culturale, 1988, fasc. con propria cartulazione.
9) Su questo e, in generale sulle origini di Fiera, si veda [S. FONTANA], La Fiera, in "Voci di Primiero", 10 (1952), n.1,p.4 e n.2, p.4.
10) [S. FONTANA], La Fiera, in "Voci di Primiero", 10 (1952), n.2, p.4.
11) [S. FONTANA], La Fiera, in "Voci di Primiero", 10 (1952), n.1,p.4. La decisione di spostare l'elezione al 31 dicembre fu presa il 1 gennaio 1713.

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