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GLI SPETTACOLI l’Unità2 7 Lunedì 13 luglio 1998

Trent’anni L’INTERVISTA fa moriva lo scrittore Paolini: «Oggi satirico i trinariciuti Canale 5 gli dedica un sono i forzati programma del marketing» che rievoca MILANO. Gregorio Paolini è oggi uno dei più lo scontro 13SPE01AF01 quotati autori del panorama televisivo italiano. 14.0 Ha esordito giovanissimo nel mondo della tele- politico visione. Negli anni Settanta ha partecipato al 20.0 progetto «Net», il primo esperimento di tv priva- ta di impegno, direttaaRomadalgiovaneWalter di allora Veltroni. Lavora da anni a Mediaset dove ha rac- colto attorno a sé unaschieradicollaboratoriim- MILANO. Il 23 luglio 1968 l’Unità pegnati a produrre programmi televisivi come diede l’annuncio della morte di Target e Le Notti dell’Angelo. Con lui parliamo Giovannino Guareschi con un cau- del programma L’Italia di Don Camillo. stico corsivo che si concludeva af- Come è nata l’ideadi unprogrammadiquesto fermando il «Malinconico tramon- tipo? to dello scrittore che non era mai «Credo che oggi ci siaunadomandamoltofor- sorto». A trent’anni di distanza si te di conoscenza delle nostre radici. Molto mag- può ben rimediare a quello sgarbo. giore di quanto la tv riesca ad offrire. La televisio- Anzi, attingendo al bagaglio sarca- ne ha dato in questi anni una curiosa illusione stico del direttore di Candido, pos- prospettica sulla storia d’Italia e del mondo: tut- siamo dichiarare, «Contrordine to ciò che non è televisivo, perché ci sono poche compagni!», l’avversario politico immagini, viene in qualche modo scartato. In è morto ma lo scrittore è vivo e questo modo sicreaunacuriosadistorsionedella vegeto, risorto dalle ceneri delle e Gino Cervi interpreti di «Don Camillo e Peppone» e sotto i due attori con Guareschi al matrimonio della figlia dello scrittore prospettiva storica: è come se nella mente di chi ideologie, sdoganato dalla cultu- ha meno di quarant’anni gli anni ra salottiera del Bel Paese e in Sessantadurasserotresecolieprima procinto di materializzarsi nelle vi fosse il vuoto. L’Italia di Don Ca- case degli italiani attraverso il - millo è un esperimento di recupe- tente mezzo televisivo. Sì, pro- ro della memoria di un passaggio prio così. L’appuntamento è per storico nevralgico del nostro Pae- sabato 18 luglio alle 23.00 su Ca- se: quello del Referendum istitu- nale 5. Il Principe della satira, il 13SPE01AF04 zionale sulla monarchia, delle Dante della Bassa, il Nell’Italia elezioni del ‘48, dell’attentato a Nell’Italia 2.0 papà di Don Camillo Togliatti.» e Peppone insomma, 7.0 Perché la scelta di Giovannino vestirà i panni di gui- Guareschi come guida in questo da spirituale in un viaggio? viaggio in sei punta- «Perché il Guareschi scrittore è te nell’Italia del do- riuscitoafiltraredallarealtàitaliana poguerra realizzato alcuni elementi archetipici dello per Mediaset dalla didi Guareschi Guareschi spirito italico. La metafora dei “ca- struttura creativa di rissimi nemici” più che all’idea del Gregorio Paolini. tro la grande popolarità di Gio- Andreotti: CompromessoStoricosilegaadunelementoras- L’Italia di Don Camillo, è questo vannino e le avventure, prima sicurante dello spirito nazionale che va ben oltre il nome del programma, ripercor- Il Bel Paese in tv letterarie e in seguito cinemato- «La sua satira la vicenda di Don Camillo. La battuta secondo la rerà alcune delle pagine più tra- grafiche, di Don Camillo e Pep- quale inItaliaèimpossibilelarivoluzioneperché vagliate della nostra storia con- pone riscossero un successo in- così potente» ci si conosce tutti mette in luce una caratteristica temporanea, quelle che vanno tra Peppone ternazionale senza precedenti. A tipicamente italiana, incomprensibile in un al- dall’immediato dopoguerra fino proposito, fra le «chicche» recu- : «Certa tro contesto. Epoi Guareschipotrebbeinsegnare agli anni Sessanta, avvalendosi perate da Gregorio Paolini spicca- messa in ridicolo del trina- ai nostri intellettuali a ricominciare a guardare soprattutto della viva testimo- no un’edizione giapponese del riciuto, questo comunista negli occhi la realtà. Abbiamo una generazione nianza dei protagonisti di allora. e Don Camillo primo romanzo guareschiano e la strafedele, certamente va- letterariachesinutresolodimaterialediseconda I collaboratori di Paolini, a pro- versione cinematografica ameri- leva più di dieci comizi o battuta: i riferimenti sono sempre ai media,al fu- posito, sono gli stessi che confe- cana del Don Camillo dove il Cri- un discorso alla Camera». E metto letto da piccolo, al programma televisivo, zionano Le Notti dell’Angelo,han- schi è sullo sfondo, ma i suoi per- in un secondo tempo come visce- sto in croce parla con la voce di ancora, prosegue Andreotti sullo scrittore: allacartinadellecaramelle...» no attraversato in lungo e in lar- sonaggi letterari, Don Camillo e rale anti-comunista. Basta ricor- Orson Welles. «Credo che psicologicamente il mondo di Gua- C’è qualcosa che l’ha particolarmente colpita go la Bassa padana fermandosi in Peppone, sono fatti della stessa dare la creazione sulle pagine di Brani cinematografici, cine- reschi rappresentava il sottofondo degli italia- nelle interviste realizzate agli anziani attivi- paesi come , Polesine carne degli intervistati. Dalla vo- Candido del comunista «trinari- giornali e soprattutto la viva voce ni: una contrapposizione rumorosa di facciata sti? Parmense, Zibello, ce segnata dagli anni ciuto»: la terza nari- dei protagonisti: que- e un’intesa di fondo. Ognuno stava al suo posto «Avrei voluto che alcuni dei vecchi comunisti Sacca di Colorno, emergono la passio- ce, ebbe a spiegare, sti gli ingredienti de ma fra il parroco e il capocellula si anticipava la mi comunicassero la dimensione del sogno, di , IL VIAGGIO ne, l’orgoglio e al serviva per fare usci- L’AUTORE L’Italia di Don Camil- possibilità di ricomporre le due facce del Pae- quello che per loro da giovani era il sogno di una e incontrando sinda- tempo stesso quell’ar- re il cervello e far en- lo, un programma se». societàsocialista.Invecequestononèsuccesso.È ci, segretari di sezio- Dall’immediato te tutta italica del trare nella testa le di- Togliatti lo che promette di na- completamente mancato il riflesso dell’utopia, ne, capicellula, sacer- dopoguerra agli compromesso, non rettive del Partito. definì «l’uomo scere all’insegna del del sogno comunista. Nessuno mi ha detto “so- doti, contadini, atti- anni Sessanta, tanto quello storico, Inutile dire che i co- più cretino del rispetto delle storie Mafai: «Ieri tra gnavamo una società migliore dove tutti fossero visti dell’azione cat- incontrando i quanto quello uma- munisti non gradiro- mondo», individuali e di quella uguali...”. Sono emerse le ragioni sociali dell’im- tolica. Più di quaran- no, consumato nelle no. Al punto che Pal- collettiva. Senza giu- comunisti e pegno politico, la miseria, le ingiustizie ma si è ta interviste, decine segretari delle sacrestie o nelle sezio- miro Togliatti tuonò l’Azione dizi né chiavi di lettu- perso nella memoria il sogno del modello alter- di microstorie indivi- sezioni del Pci e ni del Partito, a di- contro Guareschi de- cattolica, ra storico-politiche. E ”bacarozzi”» nativo. Oppure non si è voluto ricordare, e que- duali che danno for- gli attivisti spetto delle plateali finendolo in un co- invece, «uno soprattutto senza da- sto mi ha molto colpito, non me lo aspettavo. ma alla storia collet- cattolici contrapposizioni. C’è mizio «l’uomo più scarafaggio» re niente per scontato Miriam Mafai: «Oggi sem- Una strana formadi pudore. Eracomesenoncisi tiva del nostro Paese chi accusa Guareschi cretino del mondo». ma cercando il più bra bizzarro dirlo ma nel- ricordassepiùdiquellochesidesiderava.» e che si intrecciano di aver coltivato il Ma gli strali non arri- possibile di spiegare, l’immediato dopoguerra i Chisonoasuoavvisoi«trinariciutidel2000»? con le testimonianze germe del populismo varono solo da sini- a quanti hanno di- comunisti erano scomuni- «Il “trinariciuto” nasce dal sarcasmo verso di Giulio Andreotti, alimentando la natu- stra: quando Guare- menticato e a quanti catieipreti erano chiamati l’obbedienzacieca agli ordini diunpartitopoliti- Miriam Mafai, Indro rale avversione alla schi osò sfidare Alci- non hanno mai sapu- spesso in tono dispregiativo co.Oggilafedeciecaèdialtrotipo.Esistonoi“tri- Montanelli e Gianni Rocca. Ci so- politica degli italiani. È una criti- de De Gasperi (cosa che gli costò to, che cosa è successo in Italia i “bacarozzi”... Io allora facevo molti comizi e nariciuti del marketing”, quelli che applicano no quelli che nel ‘48 volevano ca che sfiora lo scrittore ma che anche la galera) l’organo dell’A- dal dopoguerra fino al boom eco- spesso capitava che mentre parlavo cominciava- leggi economicheimplacabilisenzaguardarsiat- picchiare i preti e quelli che si ri- manca in pieno il polemista, che zione Cattolica definì il direttore nomico. L’esperimento di un fare no a suonare le campane, anche se non era il mo- torno, senza fare i conti con la realtà.Ed è sempre cordano che il parroco insegnava anzi non si è mai tirato indietro di Candido «uno scarafaggio». Ad tv al servizio della memoria. mento di farle suonare, per impedire alla gente di ungrandeerrore.» loro ad usare le armi nel caso fos- di fronte alla più virulenta propa- ogni modo gli anatemi della no- ascoltarmi. Una sorta di competizione un po‘ sero arrivati i comunisti. Guare- ganda, prima come monarchico e menclatura nulla poterono con- Umberto Sebastiano umoristica». U. S.

LA LETTERA Rita Pavone ci scrive su una frase «infelice» di De Santis FILM VIDEO 98 Alla 49a Mostra di Montecatini Gian Burrasca? Musicato da un Oscar Storie d’infanzia e di lutti Il regista della nuova serie aveva definito lo storico sceneggiato come un «musical con tante canzonette». Vince l’«Airone d’oro» il corto «La carte postale» della regista belga Goffette.

Riceviamo e volentieri pub- con Rita Pavone era piuttosto un mu- re il tutto con un semplicistico È qui allora che si rivelò la gran- MONTECATINI TERME. Ha spiccato co Wolfgan che narra del rapporto vece, il film messicano, in cui un blichiamo sical, con tante canzonette (sic!). La «canzonette», se non è da ritenersi de maestria di Rota, il quale riuscì il volo perilBelgiol’«Aironed’oro»di conflittuale di un suonatore di tu- bambino di campagna si impadro- CaroDirettore, nostra invece sarà una commedia offensivo direi che è almeno estre- a sublimare con poche note intelli- questa 490 Mostra internazionale del ba con il suo amato-odiato stru- nisce di un piccolo aeroplano ri- innanzitutto desidero ringraziarla brillante dai toni garbati e diverten- mamente riduttivo! Se poi De San- genti, un tema che una volta cortometraggio «Film-Video98», mento. Due opere indubbiamente flesso nelle acque di un laghetto. per lo splendido articolo apparso ti...». tis, con quel termine ascoltato non lo dimentichi più, conclusasi sabato scorso. Il premio valide nella loro essenzialità Di notevole intensità espressiva mercoledìscorso8lugliosulSuogior- Che dire? Sì! Il «Gior- infelice si riferisse in ma che analizzato nella sua costru- più ambito è andato infatti a La carte espressiva, tuttavia inferiori, o al- anche La rottura dell’aureola (Corea nale col titolo «Ti ricordi Gian Burra- nalino di Gian Burra- particolare al brano zione, altro non è che uno splendi- postale (La cartolina) della regista meno così ci è parso, a film come del Sud), di Kim Jinhan, che narra sca?», e desidero farlo anche a nome sca» fu di certo un mu- principale, motivo do minuetto. Provare, anzi, suona- Vivian Goffette, che nell’arco di l’iraniano Il rumore della terra di la crudele vicenda di una bimba di tutti gli altri attori che parteciparo- sical,eadetta di mol- portante della storia, a re per credere! Per lui, e fu lo stesso tempo di 15’, «in un linguaggio so- Rahbar Gambari, l’indiano Il ladro autistica, che sognando di essere noalla«storica»produzione,inparti- ti, che musical!!! L’in- quella Pappa col pomo- Rotaadirmelo,laPappa fu sempli- lido, coinciso, giovane e adulto, di pecore di Asif Kapadia (al quale è una farfalla si lascia attrarre dalla colare a coloro che oggi non sono tera colonna sonora doro diventata ormai cemente un divertissement musi- racconta come un bambino possa andata una «Coppa Terme di luce intravista attraverso una fine- più, ma che tanto hanno contribuito era di Nino Rota: un un cult della musica cale tra le tante sue note composi- sopravvivere ad un lutto insoppor- Montecatini»), e il messicano Nello stra. Ma a Montecatini, oltre ai conillorotalentoartisticoallostraor- talento musicale infantile e non, è bene zioni (...). tabile. Un padre scompare per specchio del cielo di Carlos Salces tantissimi film in programma - dinario successo di quel Gian Burra- straordinario. Più vol- chiarire una volta per Come vede, un piccolo appunto, sempre. Solo i giochi e gli sguardi (premiato con una Targa Aido). Si persino troppi, soprattutto quelli sca televisivo che ancora oggi, a di- te premio Oscar, Rota tutte che era necessa- caro Direttore, che spero Lei vorrà curiosi dell’infanzia interrompono tratta di film che hanno per tema ammessi «in concorso» - nell’am- stanza di 34 anni, è motivo di tanto era un artista che il rio, nella logica del gentilmente pubblicare, ma che ri- il dolore e, forse, ne mitigano l’in- il mondo dell’infanzia. Un’infan- bito di un Convegno dedicato al interesse. mondocihainvidia- racconto, trovare una tengo utile, poiché, in questo tensità». Questa la motivazione zia spesso violentata da traumi ir- «Cortometraggio in Europa», si è Mi permetta però un piccolo, pic- to (...). Gli arrangia- melodia di facile pre- mondo senza storia né memoria, è del premio, assegnato all’unanimi- reversibili, come la stessa Giuria ha anche discusso dell’attuale situa- colissimo appunto, su una frase non menti furono rielabo- sa, semplice ma genia- un po’ un vizio di alcuni vanificare tà dalla Giuria internazionale, pre- evidenziato nell’introduzione del zione italiana del cinema di breve proprio felice - spero involontaria- rati e realizzati da un le, che potesse appari- o sminuire il lavoro altrui. sieduta dal musicista argentino suo verbale. Nel film iraniano, vi è metraggio. Una situazione «in mo- mente sfuggita di bocca al regista De altro premio Oscar, re come «partorita» Spero di cuore che questa non Luis Enriquez Bacalov e composta un bimbo sopravvissuto ad un vio- vimento», che sotto la spinta di as- Santis che ne sta curando attualmen- Luis Bacalov, che lo dalla mente di un sia stata l’intenzione di De Santis, dal critico inglese John Francis La- lento terremoto, che ricorda con sociazioni culturali e di categoria, te il remake per Rai2 - il quale, nello ha ottenuto di recen- bambino, poiché di- al quale, comunque, formulo il ne, dalla giornalista francese Elisa- sgomento le persone rimaste se- sottolinea l’urgenza di un provve- spiegare le differenze esistenti fra le te per Il Postino e infi- versamente non sareb- mio più sincero: in bocca al lupo! beth Missland, e dagli italiani Lui- polte sotto le macerie. Il ladro di dimento legislativo che sostenga la due produzioni - quella di allora di- ne, i testi, tutti, firmati da quel ge- be risultata credibile a nessuno. RingranziandoLa per l’ospitalità, gi Faccini (regista) e Giorgio Arlo- pecore racconta la crudele emargi- produzione, la distribuzione e la retta da Lina Wertmuller e quella di niaccio multiforme che risponde Normalmente, infatti, i bambini La saluto cordialmente. rio (sceneggiatore). L’«Airone d’ar- nazione di un ragazzo, marchiato circolazione nelle sale cinemato- oggi da lui in via di realizzazione - si al nome di Lina Wertmuller. giocano cantando canzoncine, gento» è stato assegnato al danese a fuoco per il furto commesso. In- grafiche dei cortometraggi. esprime testualmente così: «Quella Con queste credenziali, liquida- non la Nona di Beethoven...! Rita Pavone Anders Thomas Jensen, per l’ironi- triso di un fiabesco surrealismo in- [N.F.]