Bollettino Parrocchiale di Mazzè, Tonengo e Villareggia SSommarioommario - La Parola del Parroco ...... pag. 2 - Sante Cresime 2012 ...... pag. 3 - Cinquant’anni ma non li dimostra ...... pag. 4/7 - Centro Estivo emme.ti.vi 2012 ...... pag. 8 - Sua Eccellenza Mon. Edoardo Aldo Cerrato ...... pag. 9/11 - Imprigionati nell’alcool ...... pag. 12/13 - Lourdes: un’esperienza da ripetere ...... pag. 13/14 Vita Parrocchiale di MAZZÈ - Prime Comunioni ...... pag. 16 - Barengo Festa Patronale di S. Barnaba ...... pag. 17 - Il Santo Patrono ...... pag. 18/19 - Un Grazie a Tutti dalla Pro Loco ...... pag. 19 - Mazzè unita nelle celebrazioni dell’Assunta e di S. Rocco . pag. 20/21 - Le tracce della nostra storia ...... pag. 22 - Mazzè ricorda con affetto Rosina Valle ...... pag. 23 - Lucia: una madrina per la Via Romea Canavesana ...... pag. 24/27 - Anagrafe parrocchiale ...... pag. 28/29 Vita Parrocchiale di TONENGO - Festa Patronale di San Francesco e Sagra del Canastrel . . . . pag. 31/32 - Prime Comunioni ...... pag. 33 - Rosa Manzone ...... pag. 34 - Valle Laura ...... pag. 34 - Inaugurazione dell’Oratorio di Tonengo ...... pag. 35/36 - Anagrafe parrocchiale ...... pag. 37/39 Vita Parrocchiale di VILLAREGGIA - Prime Comunioni ...... pag. 41/42 - Dove Santa Marta è di casa ...... pag. 43/44 - Dott. Actis Perinetti Alberto ...... pag. 45 - La Signora Felicita ...... pag. 45 - Scuola dell’Infanzia “Balbina Ferro” ...... pag. 46 - Palio d’la Vila 2012 ...... pag. 47/48 - Il Cantun Arset in festa ...... pag. 48 - Grigliata in famiglia per l’Oratorio ...... pag. 49 - Anagrafe parrocchiale ...... pag. 50/51 L’Angolo del TROMPONE - Luigi Novarese: è beato! ...... pag. 53/59 - Moncrivello: concerto al Centro Mons. Luigi Canavese . . . pag. 60

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LaLa PParolaarola deldel PParrocoarroco

arissimi, nell’autunno riprendiamo le consuete attività, per gli adulti il lavoro (…sperando che non manchi…) e per i più C giovani la grande avventura scolastica. L’estate appena trascorsa ci ha portato il centro estivo che ha cercato di ag- gregare i ragazzi delle nostre comunità ed ha occupato l’intero mese di luglio. Poi le feste religiose estive: Santa Marta a Villareggia, l’Assunta a Mazzè e San Rocco, San Bernardo, unite a tanti momenti di festa e allegria che ci hanno visti partecipi. L’autunno ci porta il ricordo di San Francesco d’Assisi, patrono di Tonengo; l’ingresso del nostro nuovo vescovo mons. Edoardo Cerrato (il 7 ottobre 2012 ore 15,00 ad Ivrea), le cresime che lo porteranno nei nostri paesi il prossimo 21 ottobre. Le fotografie, le cronache stese dai nostri collaboratori, rendono vive le no- stre realtà e documentano ancora una volta quanto insieme si è realizzato. Grazie a chi ha avuto un ricordo e un pensiero dai vari luoghi di villeggiatura. Buon autunno, buona ripresa delle attività e ricordiamoci sempre l’appun- tamento settimanale con il Signore!

don Alberto Carlevato

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SSanteante CresimeCresime 20122012

I ragazzi delle parrocchie di Mazzè Tonengo e Villareggia riceveranno il dono dello Spirito Santo: DOMENICA 21 OTTOBRE dal Vescovo di Ivrea mons. Edoardo Cerrato alle ore 17,00 nella CHIESA PARROCCHIALE “SAN MARTINO in VILLAREGGIA”.

In preparazione: DOMENICA 14 OTTOBRE • Ore 14.30 al Santuario del Trompone ritrovo dei cresimandi, genitori, padrini e madrine. Confessioni e preparazione al Sacramento

• Ore 18,30 a Villareggia; S.Messa conclusiva nella chiesa di S.Marta, con i genitori, i padrini e le madrine.

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Cinquant’anniCinquant’anni mama nonnon lili dimostradimostra

ttobre, andiamo. È tempo di O migrare… State tranquilli. Non parliamo del- la bella poesia di D’Annunzio ma di importanti eventi della vita della Chiesa (dobbiamo sempre rallegrarci di esserne parte) che in ottobre han- no segnato e segneranno cammini di “migrazione” cioè di nuove partenze, per ripensare, riaffermare e rivivere con sempre maggiore convinzione l’i- dentità cristiana all’interno della real- tà storica e culturale che viviamo in un mondo che è sempre meno “loca- lizzato” e sempre più “globalizzato”. È l’11 ottobre 1962 quando viene solennemente aperto il Concilio Ecumenico Vaticano II. Giornata ri- cordata forse di più per le parole di Giovanni XXIII alla moltitudine di fe- Mondo ben diverso da quello di deli in preghiera in piazza San Pietro, oggi ma nel quale si sentiva già l’ur- il famoso “il discorso della luna” con- genza del come annunziare il Vangelo cluso con “tornando a casa fate una ca- in una società multietnica, multicul- rezza ai bambini, asciugate una lacrima, turale e multi religiosa? Come entrare dite: è il Papa che le manda”. in dialogo con il mondo, condividen- Allora poniamoci alcune doman- done la sorte, le speranze e i proble- de. La prima è perché un Concilio? mi? Come presentare al mondo la na- Il Concilio fu convocato per riaf- tura e la missione della Chiesa? fermare e proclamare l’identità cri- Come questo fu realizzato? Il stiana affrontandola nel suo insieme Concilio si concluse il 7 dicembre del e nei suoi aspetti principali, nel con- 1965. A Giovanni XXIII era succeduto, testo storico e culturale del mondo dal 21 giugno 1963, il Papa Paolo VI. contemporaneo. Fu un vero e proprio Concilio

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“ecumenico” erano presenti circa 2500 vamento della vita religiosa; Christus cardinali, patriarchi e vescovi cattolici Dominus sull'ufficio pastorale dei ve- da tutto il mondo. scovi; Unitatis Redintegratio sull'ecu- L’intenso lavoro dei Padri Conci- menismo; Orientalium Ecclesiarum sul- liari si concretizzò nell’approvazione le chiese orientali; Inter Mirifica sui di quattro Costituzioni, nove Decreti e mezzi di comunicazione sociale. tre Dichiarazioni. Le dichiarazioni: Gravissimum Tra i documenti conciliari, il più im- Educationis sull'educazione cristiana; portante fu la costituzione dogmatica Nostra Aetate sulle relazioni con le re- Lumen Gentium, sulla Chiesa, la sua ligioni non cristiane; Dignitatis natura e organizzazione, esponendo- Humanae sulla libertà religiosa. ne ed approfondendone la dottrina. Sono passati 50 anni dall’inizio del La costituzione Dei Verbum sulla Vaticano II. È facile accorgersi di come «divina rivelazione» ricollocò al centro il mondo sia cambiato. Tante realtà della vita della Chiesa e dei singoli cri- hanno mutato volto: l’ateismo non è stiani la parola di Dio. più quello «scientifico» marxista, ma è La costituzione Sacrosanctum Conci- quello pratico dell’individualismo e lium, riguardante la «Sacra liturgia» che relativismo dominante; l’umanità ebbe una grande risonanza per l’a- non e più divisa dal muro di Berlino, pertura ad una maggiore partecipa- ma dal muro della povertà e della fa- zione dei fedeli e per il riconoscimen- me, dell’egoismo e del razzismo; la to delle lingue parlate dai diversi minaccia della guerra atomica ha la- popoli come adeguate per la celebra- sciato il posto a quella del terrorismo zione dei Sacramenti. Con la costitu- internazionale. A queste si sono ag- zione Gaudium et Spes sulla Chiesa nel giunte nuove sfide: il relativismo eti- mondo contemporaneo, si evidenziò co, seguito alla caduta delle ideologie la necessità di un confronto con la cul- e alla crisi dei valori; i flussi migrato- tura e con il mondo contemporaneo ri crescenti e inarrestabili; le contrad- luoghi in cui Dio manifestava la sua dizioni di una crescita economica, cul- presenza (e perciò fondamentalmen- turale e tecnologica che offre a pochi te buono). fortunati grandi possibilità, lasciando Nove Decreti e tre dichiarazioni af- milioni e milioni di persone non solo frontarono temi di grande rilievo nel- ai margini del progresso, ma alle pre- la vita della Chiesa: Ad Gentes sull'at- se con condizioni di vita ben al di sot- tività missionaria della Chiesa; to del minimo dovuto alla dignità Presbyterorum Ordinis sul ministero e umana. Si aggiungano i gravi proble- la vita dei sacerdoti; Apostolicam mi etici, nati dall’applicazione delle Actuositatem sull'apostolato dei laici; nuove tecnologie soprattutto alla me- Optatam Totius sulla formazione sa- dicina e alla vita umana. Nello stesso cerdotale; Perfectae Caritatis sul rinno- tempo, però, altri «segni dei tempi»

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annunciano un domani migliore, una alla Chiesa ed al mondo la necessità di possibile maggior comprensione tra i un “Anno della Fede” che, iniziando l’11 popoli, un futuro di pace, di sviluppo, ottobre 2012, terminerà nella solenni- di promozione dei diritti umani. tà di Gesù Cristo Re dell’Universo, il Come non cogliere motivi di speran- 24 novembre 2013. za nella sensibilità di tanti giovani, “Avremo l’opportunità di confessare la fe- che si fanno carico volontariamente de nel Signore Risorto nelle nostre dei problemi dei sofferenti e dei biso- Cattedrali e nelle chiese di tutto il mondo; gnosi, della salvaguardia del creato, nelle nostre case e presso le nostre fami- delle nuove straordinarie prospetti- glie, perché ognuno senta forte l’esigenza ve aperte dalle nuove tecnologie alla di conoscere meglio e di trasmettere alle crescita dell’umanità? Non è anche generazioni future la fede di sempre. Le co- questo un aprirsi a Cristo? munità religiose come quelle parrocchiali, E la fede? Come i credenti si pon- e tutte le realtà ecclesiali antiche e nuove, gono di fronte a queste sfide? E il do- troveranno il modo, in questo Anno, per no del Concilio che è stato valorizza- rendere pubblica professione del Credo”. to? Forse ci possiamo sentire in Ma perché un Anno della fede? difficoltà… ma dobbiamo ricordare Benedetto XVI ha dato una prima che già Giovanni Paolo II era co- motivazione quando ne ha annuncia- sciente delle gravi difficoltà del tem- to l’indizione: «La missione della Chiesa, po, soprattutto riguardo alla profes- come quella di Cristo, è essenzialmente sione della vera fede e alla sua retta parlare di Dio, fare memoria della sua so- interpretazione. E si chiedeva se i te- vranità, richiamare a tutti, specialmente ai sti del Concilio fossero conosciuti e cristiani che hanno smarrito la propria assimilati come itinerari da vivere al- identità, il diritto di Dio su ciò che gli ap- l'interno della Tradizione della partiene, cioè la nostra vita. Proprio per Chiesa. E sentiva “più che mai il dove- dare rinnovato impulso alla missione di re di additare il Concilio, come la grande tutta la Chiesa di condurre gli uomini grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel fuori dal deserto in cui spesso si trovano secolo XX: in esso ci è offerta una sicura verso il luogo della vita, l’amicizia con bussola per orientarci nel cammino del Cristo che ci dona la vita in pienezza». secolo che si apre”. Benedetto XVI poco Questa è l’intenzione principale. Non dopo l’elezione ribadiva: “il Concilio far cadere nell’oblio il fatto che carat- Vaticano III può essere e diventare sempre terizza la nostra vita: credere. Uscire di più una grande forza per il sempre ne- dal deserto che porta con sè il muti- cessario rinnovamento della Chiesa”. Ed smo di chi non ha nulla da dire, per è qui che il giubileo del Concilio di- restituire la gioia della fede e comu- venta invito a “migrare”, ecco che nicarla in modo rinnovato. Benedetto XVI vigile ed umile ope- Un anno durante il quale la pre- raio nella vigna del Signore, indica ghiera e la riflessione potranno più

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facilmente unirsi ad una “intelligenza cioè per aderire pienamente con l’in- della fede” di cui ognuno deve sentire telligenza e la volontà a quanto viene l’urgenza e la necessità. Non è possi- proposto dalla Chiesa... bile che i credenti abbiano ad eccelle- Il Santo Padre, il nuovo Pastore re nei diversi ambiti della scienza, per Edoardo, il vescovo emerito Luigi vi- rendere più professionale il loro im- vace testimone del Concilio, il nostro pegno lavorativo, e ritrovarsi con una don Alberto, sapranno guidarci ed al- debole e insufficiente conoscenza dei lora… prendiamo il nostro bastone di contenuti della fede. Uno squilibrio pellegrini. È ottobre, andiamo è tem- imperdonabile che non consente di po di metterci in cammino… come i crescere nell’identità personale e che pastori che lasciano i loro “stazzi” impedisce di saper dare ragione del- lasciamo le nostre troppo comode la scelta compiuta. tane e nidi e prendiamo il largo “duc E il Papa invita ad una sempre mag- in altum” vola al largo ci ricorda il giore ”conoscenza dei contenuti di fede Signore Gesù. che è essenziale per dare il proprio assenso”, Don Giovanni Torre

7 CENTRO ESTIVO emme.ti.vi. 2012 Anche quest'anno i ragazzi delle parrocchie di Mazzè, Tonengo e Villareggia hanno partecipato numerosi al centro “emme.ti.vi. 2012”. Tante sono state le attività e i giochi che hanno scan- dito le giornate delle cinque settimane di centro esti- vo, che i ragazzi hanno trascorso insieme. Molto apprezzate le due uscite settimanali in piscina, le gite al mare, a Recco e a Varazze e in ultimo la gita alla Minitalia di Capriate. Non meno importante è stata la gita all'oratorio di Riva di Chieri e la visita alla casa di S. Domenico Savio, ospiti di suor Mirella.

Entusiasmo, grinta e divertimento: queste sono le tre Animatori e ragazzi parole d'ordine che hanno accompagnato ragazzi ed alla festa di S. Marta animatori nelle giornate di centro estivo. Le cinque settimane di centro estivo si sono concluse con la meravigliosa festa di S. Marta nella caratteristica piazza dell'Arset, preceduta dalla Santa Messa, dai fuochi d'artificio e dalla premiazione delle squadre! ... E così si conclude il centro estivo emme.ti.vi. 2012, con l'obiettivo per l'anno prossimo di avere ancora più successo ... Non solo: sarebbe bello po- ter continuare anche durante tutto l'anno, magari ritrovarsi tutti insieme una volta al mese! Martina

I ragazzi all'oratorio di Riva di Chieri Bollettino Parrocchiale di Mazzè, Tonengo e Villareggia

Sua Eccellenza Mons.Mons. EdoardoEdoardo AldoAldo CERRACERRATOTO Vescovo di Ivrea

PROFILO BIOGRAFICO attività dell’oratorio laicale, della catechesi per gli adulti e della predi- .E. Mons. Edoardo Aldo Cerrato è cazione, anche mediante numerosi Snato ad Asti il 13 ottobre 1949. corsi di esercizi spirituali dettati a lai- Compiuti gli studi liceali a Torino, do- ci e religiosi. Nella comunità ha cura- ve la famiglia si era trasferita, è entra- to anche la formazione dei candidati to nella Congregazione dell’Oratorio al sacerdozio. ed ha iniziato gli studi teologici fre- Nella diocesi di Biella, oltre all’at- quentando il biennio filosofico; pas- tenzione pastorale rivolta ai giovani e sato nella casa oratoriana di Biella, ha alla cultura, ha svolto per anni l’uffi- completato il triennio teologico ed è cio di consulente ecclesiastico della stato ordinato sacerdote da S. E. mons. Unione Cattolica Insegnanti Medi e Vittorio Piola il 28 giugno 1975 nella di Assistente ecclesiastico dell’Asso- Messa vigiliare dei Ss. Apostoli Pietro ciazione Maestri Cattolici; ha fondato e Paolo, con incardinazione in Diocesi, e assistito alcune associazioni impe- secondo l’antico costume dei Padri gnate nella promozione della cultura Oratoriani, che sono sacerdoti secola- cattolica. ri appartenenti ad una Società di vita Al servizio della Confederazione apostolica di diritto pontificio. delle Congregazioni dell’Oratorio (84 Laureato in Lettere classiche pres- al presente, in diverse nazioni di tre so l’Università di Torino con una tesi Continenti) nel congresso del 1994 è sulle Omelie pasquali di san Massimo stato eletto Procuratore Generale, ed e vincitore di concorso ordinario a è stato confermato per altri due man- cattedre, ha insegnato letteratura ita- dati sessennali nei congressi generali liana e latina per venti anni nei Licei del 2000 e del 2006 che dai confratelli ed è stato per dieci anni docente di è stato chiamato a presiedere. patrologia nel seminario vescovile di Durante i tre mandati esercitati da Biella. Con successivi mandati trien- P. Edoardo Cerrato sono cresciute in nali dal 1984 al 2005 è stato eletto misura notevole, anche per la attenta Preposito della Comunità. Ha svolto il cura che egli vi ha dedicato, le ministero sacerdotale nella chiesa di S. Congregazioni dell’Oratorio. Venti so- Filippo dedicandosi in particolare alle no state le nuove fondazioni tra il

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1995 e il 2012: in ordine cronologico, alla cultura, all’arte e alla storiografia, Città del Messico-N. S. de la Paz; lungo abbondanti secoli di vita. Nancy in Francia; São Paolo in P. Cerrato ha fondato e diretto fino Brasile; Oudtshoorn in Sud Africa; al presente la rivista di studi oratoria- Maastricht in Olanda; Ilsede in ni “Annales Oratorii”. Germania; Metuchen, negli U.S.A.; Conosciuto per numerosi saggi su Poznan in Polonia; Philadelphia negli varie riviste e per apprezzati articoli U.S.A.; Acicatena e Prato in Italia; su “L’Osservatore Romano”, ha pubbli- Sevilla-La Blanca Paloma in Spagna; cato alcune opere salutate con favore Mercedes-Lujan in Argentina; New non solo dal mondo oratoriano; tra York negli U.S.A.; Vilnius in Lituania; esse ricordiamo: S. Filippo Neri. Port Elizabeth in Sud Africa; Getafe in La sua opera e la sua eredità, 2002; Spagna; Mérida in Messico, Dijon in Chi vuol altro che non sia Cristo. Francia; Hyères (Fréjus-Toulon) in Massime e Ricordi di S. Filippo Neri, Francia. 2006; Sulla via dell’Oratorio, 2007; Il P. Cerrato ha inoltre seguito, in di- venerabile card. Cesare Baronio, 2010; verse Nazioni dell’Europa, dell’Ame- Il beato José Vaz dell’Oratorio, 2010; Il rica, dell’Africa e dell’Asia, in contat- venerabile Giovanni Battista Arista to con diverse diocesi, il cammino di dell’Oratorio, 2011; John Henry formazione di altre numerose Comu- Newman, 2012. nità oratoriane che ancora attendono Nei diciotto anni dei suoi mandati il definitivo riconoscimento canoni- di Procuratore Generale, ha conti- co d parte della Santa Sede. nuato intensamente l’attività pastora- Ha pure tenuto costanti contatti le dedicando alla predicazione, ai col- con le altre società di vita apostolica, loqui spirituali, ai ritiri per Laici, per le quali riconoscono nella Congrega- Religiosi, per Sacerdoti il tempo la- zione dell’Oratorio la prima, in ordi- sciato libero dalle incombenze istitu- ne cronologico, di tali istituzioni; e zionali. con numerose congregazioni religio- Nella Congregazione dell’Oratorio se storicamente legate, a vario titolo, di Roma, dove è stato Preposito nel all’Oratorio filippino. triennio 2006-2009, ha pure esercitato Sensibile all’impegno culturale, ha l’ufficio di vicario parrocchiale di S. curato con convinzione il rapporto Filippo Neri in Eurosia alla Garbatella della Procura Generale Oratoriana per il servizio della catechesi degli con Istituzioni accademiche e centri adulti. culturali, partecipando a numerose Durante gli anni dei suoi mandati iniziative di convegni e sessioni di ha avuto la gioia di vedere elevati al- studio dove la presenza dell’Oratorio l’onore degli altari i beati oratoriani era richiesta in considerazione dell’e- José Vaz (1995) e John Henry Newman norme contributo dato dall’Oratorio (2010) e la canonizzazione di san Luigi

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Scrosoppi (2001); e di veder ricono- Il 28 luglio 2012 p. Cerrato viene sciute dalla Sede Apostolica le virtù eletto alla sede Vescovile di Ivrea ri- eroiche dei venerabili p. Filippo cevendo l'Ordinazione Episcopale l'8 Bardellini e p. Giovanni Battista settembre 2012 a Roma nella chiesa di Arista; e la ripresa, per sua iniziativa, S. Maria in Vallicella. della Causa di beatificazione del ven. Lo attendiamo ad Ivrea come no- Cesare Baronio. stro vescovo il prossimo 7 ottobre, Motivo di soddisfazione è stata alle ore 15, nella chiesa Cattedrale. inoltre, nel 2004, l’elevazione alla di- gnità episcopale del confratello P. Antonio Ortega Franco, Preposito della Comunità di San Pablo in Città del Messico.

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ImprigionatiImprigionati nell’alcoolnell’alcool

oglia di sperimentare, trasgre- fare anche ciò di cui normalmente ci Vdire, di sentirsi grandi. È questo si vergogna. I giovani oggi si sentono ciò che spinge gli adolescenti a fare soli, smarriti, senza mete e diventano un uso sempre più frequente e smo- estremamente vulnerabili ai rischi le- dato di alcolici. Gli effetti che essi pro- gati al consumo di alcool, rischi spes- vocano sulla psiche sembrano aver so assunti inconsapevolmente, in- sostituito i divertimenti, i desideri e dotti dalla pressione sociale e gli entusiasmi di molti giovani. La re- mediatica. gola è bere a tutti i costi, anche se non Bere è “normale” perché la pubbli- se ne ha voglia. cità e le fiction propongono indivi- L’allarme cresce. L’Organizzazione dui che bevono e hanno successo nel- Mondiale della Sanità mostra come la vita, nel lavoro, nella vita di coppia. ogni anno 320.000 giovani tra i 15 e i Il bere si è trasformato in un vero 29 anni muoiono nel mondo a causa e proprio rituale, un’ovvietà che non dell’alcool. sconvolge più nessuno. Particolarmente drammatica è la E i più a rischio sono proprio gli situazione in Italia, dove i primi ap- adolescenti, considerato che a quella procci all’alcool avvengono già a 11 età non si hanno ancora gli enzimi anni, mentre negli altri Paesi a 13. che servono a difenderci dagli ecces- Inoltre, i ragazzi italiani tra gli 11 e 15 si delle bevute. anni sono ai primi posti per il consu- Ma al di là dei drammatici dati sta- mo settimanale di alcool. tistici sul consumo di alcolici e dei Ma cosa spinge i giovanissimi a fa- danni fisici che ciò può provocare sui re uso e abuso di bevande alcoliche? ragazzi, il vero problema è un altro. È Molti sono terrorizzati all’idea di non la perdita di valori la vera “pecora ne- far parte del gruppo, di essere consi- ra” della società. È il disinteresse per derati non all’altezza. Il fenomeno quei valori fondamentali che hanno dell’etilismo è oggi più un forma di sempre guidato la società, quei valo- aggregazione perversa che non una ri che ogni genitore vorrebbe inse- trasgressione. Farsi vedere con una gnare ai propri figli, trasmettendo la bottiglia in mano è considerato di propria visione della vita, il proprio tendenza e il problema della dipen- modo di pensare. denza non sembra preoccuparli. Cosa accade allora quando per i L’obiettivo è perdere il controllo, al- ragazzi questi valori perdono di im- lontanare i pensieri, sentirsi pronti a portanza? Succede che non si

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ritrovano più a vivere ma ad esistere, volte pericolose; un veleno che minaccia a non considerare più la vita come di corrodere ciò che è buono, riplasmare qualcosa di unico, che può essere pie- ciò che siamo, distorcere lo scopo per il na di successi o di fallimenti a secon- quale siamo stati creati. da di come ci si comporta, ma una Ad esempio l’alcool, l’abuso di dro- serie di istanti da vivere sempre al ghe, l’esaltazione della violenza e il de- massimo. E poi? Quante sono le stra- grado sessuale, presentati spesso dalla tv gi del sabato sera all’uscita dalle e da interne come divertimento”. discoteche? Dunque, oltre alla perdita dei va- Durante la GMG del 2008, Papa lori, ciò che è ancora più drammatico Benedetto XVI ha affermato che nei giovani è la perdita dell’amor “spesso l’habitat che ci creiamo noi stes- proprio, che rischia di rovinare non si, la società, ha le sue cicatrici. Nelle no- solo il loro presente, ma di compro- stre vite possiamo incontrare ostilità a metterne il futuro.

Lourdes:Lourdes: un’esperienzaun’esperienza dada ripetereripetere

Spontaneo venne il desiderio di an- Nel silenzio della notte la mente dare in pellegrinaggio a Lourdes nel- navigava lontano, pensando al tanto la ricorrenza dell’apparizione della atteso “incontro” con la Madonna. Madonna a Bernardette. Questa era già una grazia ricevu- Tutto è partito da una nostra ami- ta perché potevamo sentirla più vici- ca che, per caso, ha saputo del pelle- na a noi, per confidarle le nostre emo- grinaggio. Inizialmente ad andarci zioni. La preghiera e la speranza ci eravamo in due poi, attraverso il pas- hanno accompagnato nel dormive- sa parola, da Barengo siamo partiti glia in attesa del “grande giorno”. in dieci. Abbiamo viaggiato tutta la notte Il viaggio è iniziato con la recita e siamo arrivati a Lourdes nel primo del Santo Rosario, invocando la pro- mattino senza stanchezza (incredibi- tezione della Madonna. le ma vero) nonostante avessimo dor- I chilometri che ci separavano da mito pochissimo. Lourdes erano tanti, ma le ore scor- Il nostro pellegrinaggio è iniziato revano veloci come i nostri pensieri. con grande fervore prendendo parte

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alle varie liturgie incominciando situata non lontano dalle Fontane, dalla Messa internazionale nella dove si poteva bere l’acqua benedet- basilica sotterranea. ta oppure lavarsi il viso richiamando Il vangelo tratto dall’Apocalisse di il nostro Battesimo. San Giovanni si adattava vivamente Il desiderio di immergersi nelle all’atmosfera che avvolgeva anche vasche era fortemente presente in al- noi: “ Vidi poi un nuovo cielo e una nuo- cune di noi. Attendendo in coda con va terra, perché il cielo e la terra di prima il freddo pungente, ma riscaldato dal- erano scomparsi e il mare non c’era più. la preghiera e dal forte desiderio di Vidi la città Santa, la nuova Gerusalem- poterlo fare, siamo riuscite finalmen- me, scendere dal cielo, da Dio, pronta co- te nel nostro intento, provando un me una sposa adorna per il suo sposo…”. senso di rinnovamento che avvolge- Questo era quanto provavamo: sem- va tutto il proprio essere. brava di vivere in un’altra dimensione. Il nostro cuore è stato purificato e La sensazione era quella di trovarci in il nostro spirito rinforzato, con il de- un mondo “nuovo”, dimenticavamo le siderio di ringraziare ancora una vol- preoccupazioni di ogni giorno. ta la Madonna recitando il Santo Eravamo avvolti da una pace intensa, Rosario alla Grotta. in una emozione sempre più forte Il tramonto si avvicinava e la ma- come avviene con la persona amata. linconia nasceva in noi perché si av- Spontaneamente ci si abbandona- vicinava l’ora della partenza. va con fiducia alla Madonna che ci La tristezza però svaniva presto: attendeva nella Grotta, come se vo- la luminosità degli sguardi più veri, la lesse apparire anche a noi. Al termi- dolcezza delle parole ascoltate in quel ne della Messa, una moltitudine di giorno, gesti d’amore indimenticabi- fedeli si avviava in processione. li, ci hanno resi più forti e pieni di In raccoglimento ognuno, acca- speranza. Giungeva la sera; l’ora rezzando dolcemente la roccia delle dell’Ave concludeva il nostro bellissi- Apparizioni, deponeva a terra una mo pellegrinaggio con la fiaccolata. fotografia dei propri cari, effetti per- Con lo sguardo rivolto al cielo e sonali o un mazzo di fiori per riceve- con il canto dell’Ave Maria, salutava- re la grazia. Questi segni ci riportano mo la Madonna sicuri che non ci alla fragilità umana riportata nel pas- avrebbe mai lasciato, ovunque noi so del Vangelo “Bussa e ti sarà aperto” andassimo. per ricordarci che la Madonna non Fiduciosi siamo ripartiti contenti ci abbandona mai e, come una mam- con l’animo pieno di amore e di se- ma, si prende cura dei suoi figli. renità con la voglia di ritornarci. È Il nostro pellegrinaggio è conti- davvero un’esperienza da ripetere. nuato con la visita della basilica superiore e la cripta di Bernardette Il gruppo di Barengo a Lourdes

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VitaVita parroccparrocchialehiale didi MazzèMazzè

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PPrimerime ComunioniComunioni

a Comunità parrocchiale di durante tutto l’anno, con particolare L Mazzè si è riunita domenica 6 accento al periodo di Avvento, alla

’ maggio, nella chiesa parrocchiale dei Quaresima e alla partecipazione ai ri- SS. Gervasio e Protasio, per la Santa ti della Settimana Santa. E Messa e per festeggiare i bambini che La partecipazione agli incontri set- ricevevano la Prima Comunione: timanali e alla S. Messa del sabato se- Andrea Ballarin, Alessia Bifulco, Davide ra è stata buona e altrettanto la colla- Calitri, Lorenzo Fiato, Gabriele Lionello, borazione delle famiglie. Simone Minetti, Pier Paolo Michela, È stata curata anche la prepara- Dennis Morizio, Andrea Ratalino, Amir zione alla Prima Confessione che i

Z Edoardo Valle. piccoli hanno seguito con interesse e Si erano preparati con un cammi- consapevolezza. no di crescita spirituale partecipando Durane la celebrazione della S. agli incontri di catechismo al sabato Messa i comunicandi hanno letto le pomeriggio a partire dal mese di ot- intenzioni di preghiera da loro stessi tobre. preparate e partecipato con emozio- I catechisti hanno voluto impron- ne al rito eucaristico.

Z tare gli incontri soprattutto all’accet- Ci siamo dati appuntamento ad tazione serena tra compagni, alla sin- ottobre per riprendere insieme il cerità, alla lealtà e alla conoscenza di cammino di crescita nella fede inizia- Gesù, attraverso gli episodi che il to in questo anno. calendario liturgico ha presentato I catechisti A M

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BARENGO: Festa Patronale di S. BARNABA

i fa presto a dire 500, ma per un piccolo borgo i cui abitanti sono meno della metà organizzare una Sserata con grigliata mista, musica e balli è un successo senza se e senza ma. Questo è successo sabato 16 giugno a Barengo dove oltre 500 persone hanno gustato le costine alla griglia e si sono poi fermate a ballare. Tutta l’area della piazza antistante la chiesa era chiusa al traf- fico ed occupata con tavoli e sedie. La serata della grigliata nell’ambito dell’annuale Festa delle Ciliegie, nella festa patronale di San Barnaba, raccoglie di anno in anno sempre più estimatori, complici il posto tranquillo e romantico, la bravura dei cuochi e la gentilezza e rapidità con la quale i ragazzi del Comitato Manifestazioni Barengo servono ai tavoli. La domenica invece, nel tardo pomeriggio dopo la messa solenne celebrata da don Lorenzo Pasteris, animata dal coro parrocchiale di Mazzè, si è svolta la processione per le vie del paese, pro- cessione con il santo patrono portato in spalla, preceduto dalla banda musicale La Fiorita ed alla quale praticamente ha partecipato l’intero centro agricolo. L’11 giugno, giorno liturgico dell’apo- stolo San Barnaba la comunità si è ritrovata numerosa per la messa solenne delle 20.30 animata dal coro parrocchiale di Foglizzo che ha riproposto i canti della visita del Card. Bertello. Giuseppe Mila Bollettino Parrocchiale di Mazzè, Tonengo e Villareggia

Il Santo Patrono ’ e cose, gli avvenimenti, le stesse persone hanno un senso proprio, che viene E espresso con il vocabolo: oggettività. Ogni azione od espressione che alteri quel Lsenso è fedifraga. Le persone hanno diritto all’immagine, alla personalità; gli avvenimenti e le realiz- zazioni storiche chiedono obiettività ed il mantenimento della loro autenticità in quanto sono il frutto della personalità di chi le ha generate. Ogni cosa, quindi, ogni opera, ogni azione è autentica se ha un senso proprio. Così il tempio ha senso proprio nella preghiera; una effige ha senso proprio nel simbolo che rappresenta. Z Hanno senso proprio, dunque le effigi religiose il senso delle quali è il messaggio che diffondono, dicono della spiritualità, parlano di una Entità senza tempo: parlano di un’altra entità, duale, che qualcuno ardisce definire: corpanima. Proprio la consapevolezza della dualità porta quella seconda entità, l’uomo, a cose altissime ed a dubbi profondi, tanto da indurre anche le comunità a chiedere “soccorso” a chi, in possesso ormai della sola anima, risiede presso “l’Ideatore” e presso di lui può intercedere. L’intercessore è il santo patrono, il suo senso proprio Z è il patrocinio della comunità che lo ha eletto. L’evolvere laico dei tempi ha affievolito il senso della sacralità del patrocinio ma il suo senso proprio è rimasto nel subcosciente collettivo. Associazioni, categorie, borgate, città, nazioni hanno un intercessore: il santo patrono. I calendari ne tramandano la memoria, le feste “patronali” ne manifestano ancora l’antica reverenza mentre l’idea giullare a cui si accompagna la festa non ne altera il significato di fondo.

A Mazzè Canavese il 19 giugno ha celebrato i suoi protettori: i santi Gervasio e Protasio, con una funzione a loro dedicata. Due gemelli, due militari martirizzati, all’epoca di Nerone, da Astasio che stava per scendere in guerra contro i longobardi. Un vaticinio avrebbe suggerito ad Astasio che se Gervasio e Protasio avessero sacrificato agli dei pagani egli avrebbe vinto i nemici. Cristiani ferventi, Gervasio e Protasio, si rifiutarono

M e furono martirizzati. Martirio dei santi I santi Gervasio e Protasio, oggi si direbbe, erano “figli d’ar- Gervasio e Protasio. Miniatura del XIV secolo. te” perché figli di san Vitale e santa Valeria. Così racconta Jacopo da Varazze ne “La Leggenda Aurea”. Ambrogio, vescovo di Milano, in una lettera racconta egli stesso il ritrovamento

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delle spoglie dei due santi: «Penetrò in me come l'ardore di un presagio. In breve: il Signore mi concesse la grazia. Nonostante che lo stesso clero manifestasse qual- che timore, feci scavare la terra nella zona davanti ai cancelli dei santi Felice e NaboreÈ (Ambrogio, Lettera 77 a Marcellina, 1-2) Qualcuno, oggi racconta laicamente, che furono scelti come patroni dalla chiesa di Mazzè perché graditi ai Valperga, per il loro carisma forte e perché, a loro volta, i Valperga, tenevano molto all’amicizia con Milano. ’

Il 19 giugno è tempo di mietitura, sospendere i lavori, nel passato eseguiti pressoché E interamente a mano, per festeggiare il patrono comportava forti rischi. Se fosse gran- dinato sarebbe andato perso tutto il lavoro di un anno. Meglio, dunque, celebrare più tardi, ad agosto, insieme con la festa dell’Assunta, seguendo, si potrebbe dire, il suggerimento dell’Autore nel dipinto posto dietro l’altare che ritrasse i santi Gervasio e Protasio a difesa dell’Assunta su un trono celeste. Il 15 di agosto è, però, la festa della Madonna ed i santi protettori restano in ombra. Riprendere i festeggiamenti dei patroni nel momento indicato dal calendario significa valorizzare il loro senso Z proprio. La collettività dei centri di campagna, oggi, non è più “rurale” e, a dire il vero, non è più neppure “industriale”, addirittura non è neppure più “postindustriale”. Potremmo affermare che è una società “virtuale” in cui la persona è separata dalla realtà. La chiesa di Mazzè, celebrando la festa dei Patroni il 19 giugno afferma il loro senso proprio e quello della loro festa: richiama valori che vengono dal senti- mento, dalla moralità naturale, dall’anima. Un punto fermo, insomma, nella società che cambia. Z ernesto

Un grazie a tutti dalla Pro Loco Anche quest’anno nei giorni che segnano il culmine dell’estate , Mazzè è stata ani- A mata dalla festa di Madona d’Aust. Grazie al bel tempo l’affluenza ai vari eventi, sia di svago organizzati dalla Proloco che quelli religiosi sui quali il parroco don Alberto ha sempre steso la sua mano, è stata tale da permettere un’ottima riuscita della manifestazione. Desidero ricordare in modo particolare come le serate gastronomiche e musicali or- ganizzate abbiano sempre fatto l’en plein, soprattutto il Giro dei Cantun e l’Asado con quintali di costine accompagnate da buona musica. M La Pro Loco desidera quindi ringraziare di cuore tutti quelli che hanno collaborato per l’ottima riuscita della manifestazione . Bruno Mila - Presidente Pro Loco

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MazzèMazzè unitaunita nellenelle celebrazionicelebrazioni dell’dell’AssuntaAssunta ee didi sansan RRoccoocco ’ E Z Z A ome ormai da qualche anno la il giorno dell’Assunta che quello di C Patronale di Mazzè ruota su san Rocco, santo titolare del cantone due cardini inossidabili: le celebra- omonimo. Alla sera sia durante la zioni liturgiche e la festa in piazza. serata delle costine alla griglia che Nei giorni di festa infatti soprat- quella del pesce le persone che han- tutto durante le due grandi proces- no degustato le specialità preparate

M sioni seguitissime dagli abitanti del dalla proloco sono sempre state di- posto ma anche dai diversi villeg- verse centinaia. gianti del momento si può toccare Tutto questo grazie al lavoro di veramente con mano cosa significa molti ma in modo particolare per l’in- religiosità e senso delle tradizioni sia faticabile lavoro organizzativo della

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Pro Loco guidata da Bruno Mila e dal parroco don Alberto Carlevato per quel che guarda la parte religiosa. Oltre a ciò va ricordato che lune- dì 16 agosto è stato inaugurato il nuovo posteggio nei pressi dell’ora- torio ricavato su un terreno donato da Valeria Valle in ricordo dei suoi familiari ma soprattutto del nonno Valerio. Infatti Valerio oltre ad esser stato tra i primi a portare le macchine per trebbiatura in paese, era una persona che parlava con tutti, aveva sempre qualche suggerimento anche per i casi difficili e la sua bonomia è ancor oggi ricordata dalle persone anziane. La nipote ha così onorato degna- mente la sua memoria come è stato Le fotografie documentano am- ricordato nei discorsi ufficiali tenuti piamente quello che è successo… durante la cerimonia . Beppe Mila

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LeLe traccetracce delladella nostranostra storiastoria

i sono tenute a Mazzè, in concomitanza della festa patronale, due interessanti Smostre. La prima riguardava gli oggetti raccolti in più di trent’anni di ricer- che sul territorio mazzediese dalle Associazioni “F. Mondino” e “Mattiaca” ed espo- ’ sti in una bacheca nella Sala consiliare del Comune. E Hanno destato notevole interesse nel pubblico, che ha partecipato numeroso, anche le brevi conferenze, tenute principalmente da Livio Barengo, tendenti a trat- teggiare il passato del nostro paese attraverso gli oggetti presenti nella bacheca. Ed ecco le tombe a cassetta a incinerazione, risalenti all’epoca romana circa il I se- colo d.C., con i loro corredi composti da vasetti in terracotta, ed oggetti in ferro, rinvenute in zona San Pietro non lontano dal presunto tracciato della strada tar- do romana scoperta dall’associazione “F. Mondino” anni orsono. Z Tra gli oggetti visibili in mostra monete romane, fibule e rasoi in ferro ritrova- ti nelle aurifodine, le miniere d’oro esistenti a Mazzè sui terrazzamenti formati dal- la Dora Baltea, e coltivate fin da epoche antichissime dai Salassi dapprima e poi dai Romani e oggetto di due visite guidate, tenutesi il 12 e il 14 agosto. A testi- monianza dell’intensa attività nella zona e della sua importanza strategica anche le frecce risalenti al primo Medioevo, in particolare di tipo ungaro.

Z Alla stessa epoca storica sono ascrivibili molti degli oggetti esposti da Alfredo Crepaldi, con il suo “Antico Bazar”, che ha illustrato ai presenti molti aspetti poco noti sia della vita quotidiana che di quella militare. Tra i “pezzi” riguardanti la pri- ma figuravano per esempio alari per il camino, bracieri, lumi, cucchiai e le prime, rare, forchette. A fare la parte del leone il settore delle armi, da quelle bianche, a volte semplici strumenti di lavoro dei contadini, a quelle dei guerrieri, quali spa- de, pugnali, alabarde e molto altro. A Anna Actis Caporale M

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MazzèMazzè ricordaricorda concon affettoaffetto RRosinaosina ValleValle ’ E Z Z a lasciato un grande vuoto locale comunità parrocchiale. Ma H difficile da colmare Rosina Rosina era però molto presente an- Valle, mancata improvvisamente che nell’agricoltura sia nel condurre domenica 19 agosto in seguito ad un ancora di prima persona l’orto ed malore dal quale non si è più ripresa. altri terreni che nell’interessarsi delle Rosina, 81 anni portati molto bene problematiche tipiche dell’agricoltura grazie anche d una continua attività di questi paesi: l’irrigazione con i suoi A fisica era persona molto nota ed ama- problemi di orari e quantità di acqua, ta a Mazzè. Da anni in pensione dopo i trattamenti da effettuare sulle varie aver lavorato come impiegata ammi- colture e così via. nistrativa presso la Honeywell di Soprattutto però Rosina aveva Caluso (oggi Compuprint) non aveva sempre il sorriso, parlava con tutti e mai smesso di interessarsi alla vita con tutti si soffermava e se poteva da- sociale del proprio paese. va buoni consigli se non addirittura M Persona molto religiosa era sem- quando poteva un aiuto diretto. pre presente alle messe celebrate nel- Persona generosa sarà ricordata e la chiesetta di San Rocco (il suo rione) compianta a lungo. e molto attiva nel collaborare con la Giemme

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Lucia:Lucia: unun madrinamadrina perper lala ViaVia RRomeaomea CCanavesanaanavesana

’ passaggio; sollevo lo zainetto non ap-

E pena vedo i fari avvicinarsi, l’auto ral- lenta ed accosta; certo, solo Germana e Roberto potevano accettare di parteci- pare ad una avventura così strana, qua- si surreale per la nostra epoca, in cui spostarsi a piedi appare quanto meno originale, oltre che faticoso ovviamente! Z Ci conosciamo da molti anni, da pri- ma che si sposassero, e da allora, quan- do il clima ce lo consente, organizziamo escursioni sulle montagne piemontesi; ci troviamo sempre piuttosto presto e molto spesso proprio a Tonengo, certo mai in orari come questo. Z a sveglia ronza nel cuore della La strada scorre via veloce mentre ci L notte domenica 29 luglio, ci vuo- scambiamo le varie ipotesi su quella che le davvero tanta buona volontà per far potrebbe essere la nostra mattinata. colazione alle 4:30 del mattino! Le notizie di cui disponiamo non so- La motivazione chiaramente è l’ap- no certo molte: gli amici della Via puntamento fissato per le sei precise di Francigena di Ivrea hanno contattato fronte all’Aquila Nera ad Ivrea e non si l’associazione di cui facciamo parte, la A può certo mancare. Via Romea Canavesana, avvisando che Alle cinque e un quarto mi ritrovo Lucia, una pellegrina in arrivo da nei pressi della piazza del peso a Canterbury, intende transitare per le Tonengo, il caldo e l’afa non ci sono an- nostre contrade, lungo il percorso che cora mentre le zanzare non mancano, con tanta fatica abbiamo riscoperto e fortunatamente volteggiano alte attor- stiamo cercando di valorizzare assieme no alle luci dei lampioni. È suggestivo il a tutto il territorio. Non lo neghiamo,

M silenzio che regna in questi orari, i suo- siamo piacevolmente sorpresi ed anche ni si avvertono davvero da molto lon- felici di poter proporre a chi ha ben più tano; sento infatti dapprima un vago di mille chilometri nelle proprie pedu- brusio meccanico ovattato che aumen- le un itinerario attraverso le nostre ter- ta a poco a poco e spero sia il mio re, per noi rappresenta anche un banco

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di prova, poiché il percorso è stato ve- progetto come quello di Via Romea, che rificato, ma chissà se è proprio quello cosa ci proponiamo di fare e ovviamen- che si aspetta un pellegrino moderno te, le chiediamo collaborazione, lei è di in viaggio verso Roma; si tratta di fatto fatto la nostra madrina, colei che inau- di un esame, sia del percorso che della gura ufficialmente il percorso: voglia- nostra abilità di accompagnatori. mo i suoi suggerimenti su quanto dob-

Con questi timorosi pensieri rag- biamo affinare o modificare e, se ’

giungiamo Ivrea mentre comincia ad possibile anche qualche incoraggia- E albeggiare, pochi minuti d’attesa nel mento. Intanto sopra di noi sfilano le luogo convenuto, peccato non vi sia un severe mura del castello vescovile di bar aperto per un buon caffè, ed ecco Pavone Canavese, Ivrea è ormai alle no- giungere la pellegrina: certo non ha con stre spalle e Mazzè un po’ più vicina. se il bordone, sostituito dai moderni ba- Scopriamo che Lucia non sta an- stoni telescopici e neppure l’ampio dando a Roma passando prima da

mantello o la sacca da viaggio, rimpiaz- Torino per vedere la Sindone come ave- Z zati questi da indumenti tecnici sporti- vamo supposto, lei è piemontese, a vi e da un grande zaino, ma credo pro- Torino ci vive e semplicemente rientra a prio che lo spirito sia quello dei casa, ma non per questo è meno inte- viaggiatori di allora, intraprendenti ed ressante quanto ci racconta: ha affron- energici, pronti a lanciarsi verso l’igno- tato i pericoli lungo il percorso di circa to con animo positivo, abolendo la va- 1400 chilometri per portare a compi-

riabile tempo a cui noi, popolo del XXI mento ben tre progetti di solidarietà: Z secolo, siamo molto attenti, forse esa- uno in Africa, probabilmente il più cri- geratamente attenti. tico, che prevede la costruzione di un Lucia appare subito una persona pozzo presso un villaggio in Etiopia, gioviale, pronta nella risposta e molto giacché attualmente l’approvvigiona- attiva, parte subito con un passo da al- mento idrico impegna giornalmente le pino che certifica il suo allenamento e donne a lunghe marce per i pochi litri l’abitudine a macinar chilometri, ci ade- d’acqua che consentono giusto la so- A guiamo senza indugio e cominciamo a pravvivenza; gli altri due a Torino, con conoscerci. La nostra meta è Mazzè e la le associazioni Apertamente e Semi- raggiungeremo di lì a qualche ora, nando Amaranto che prevedono l’inte- quante? Cinque... sei… Chi lo sa? Non grazione di giovani e donne di prove- è importante, per oggi accantoniamo nienza extracomunitaria. gli orologi, a condurci saranno le no- Transitiamo intanto lungo la strada stre gambe, il ritmo sarà dato dai batti- che porta verso Perosa Canavese, il pae- M ti del nostro cuore e i nostri occhi si per- saggio alla nostra destra è grandioso, deranno nel paesaggio che ci circonda. dominato dai lineamenti della “Bella Accompagnati dal ticchettio dei ba- Addormentata” (così è anche noto il pro- stoncini che urtano l’asfalto, spieghia- filo della Quinseina); da qui si apprezza mo chi siamo, perché crediamo in un molto bene il tratto collinare che, unito

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all’alto muro naturale della Serra che si diversi libri e guide turistiche nel cu- trova ad ovest, rappresenta i confini na- neese ed ora si è dedica a promuovere turali dell’anfiteatro morenico di Ivrea. il turismo in Piemonte. Il Canavese è davvero capace di sor- Incontriamo un tratto impervio, ci prendere anche nel panorama, peccato porta a raggiungere il pilone di Noven- che transitando in auto spesso non lo si chiaro, unica traccia dell’antico ostello apprezzi quanto merita. per i pellegrini che anticamente qui sor- ’ A Perosa ci fermiamo in un bar per geva, peccato, questo sentiero non è E un doveroso caffè, ma la nostra fame di stato ben tenuto, i rovi invadono il cam- informazioni non cessa neppure qui e mino e le zanzare hanno deciso di Lucia non intende affatto deluderci, sa pranzare con gli sprovveduti che stan- raccontarsi molto bene e ci propone i no passando da qui. suoi ricordi di viaggio che passo dopo Raggiungiamo in breve Candia, di passo diventano un po’ anche nostri: cui raccontiamo l’antica storia e quanto conosciamo così la realtà un po’ trascu- il tempo ci ha lasciato, ormai la meta è Z rata e mortificata della Francia del nord, vicina e così pure l’ora di pranzo, pro- incontriamo con la fantasia i pellegrini seguiamo verso le sponde del lago fino del Belgio e tedeschi incontrati in a raggiungere, sulla strada che prose- Svizzera, attraversiamo i lunghi tratti gue verso Vische la deviazione per in mezzo ai boschi delle Ardenne. Mazzè, dove ci attende Giuseppe, che Al Masero di Scarmagno, poco dopo fa parte della nostra associazione e ci la splendida chiesetta romanica dedi- stava aspettando da un bel po’, ma sor- Z cata a sant’Eusebio tentiamo una va- ride, un buon libro gli ha permesso di riante agreste del percorso, dalle map- ingannare l’attesa. pe visionate sui GPS dovrebbe farci Risaliamo il sentiero della morena guadagnare qualche chilometro e se co- frontale che ci porterà a completare il sì non fosse… pazienza, in fondo si sta nostro percorso, questo è un tratto dav- tenendo davvero un buon ritmo, alla vero incantevole dove il tempo sembra peggio ripercorreremo il tutto a ritroso realmente essersi fermato, siamo cir- A senza perdere troppo tempo. condati da macchie di alberi sulle colli- Viaggiamo così per un bel tratto in ne e da campi coltivati, un piacevole mezzo ai trattori, tra le balle di fieno tratto in ombra ci accompagna mentre profumate e le messi che si piegano or- il sole dell’hora sesta si fa sentire. mai mature, raggiungiamo in breve Ecco le mura del cimitero mazze- Mercenasco ed un breve tratto della sta- diese seguito dal tratto verso il poggio tale che presto abbandoniamo per ri- su cui ci attende la nostra meta: la M prendere la via medievale che conduce Madonnina, la chiesa a cui da sempre a Candia. gli abitanti sono più legati, ma anche la Scopriamo che la nostra nuova ami- chiesa che dai tempi più antichi ha ac- ca è stata archeologa in Egitto, ha inse- colto i pellegrini che raggiungevano il gnato storia dell’arte, ha pubblicato territorio comunale. Proprio qui scatta

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la vera sorpresa che stupisce e emozio- Bruno Polo e Livio Barengo, presiden- na tutti: mentre ci troviamo sull’erto te dell’associazione Via Romea Cana- vialetto alberato ormai poco utilizzato, vesana. Qualche foto ricordo, la visita antica via d’accesso alla Mazzè alta, le all’importante monumento aperto per campane cominciano a suonare, non l’occasione e poi un pensierino conse- solo quelle della Madonnina. Don gnato a Lucia affinché non dimentichi Alberto non fa economie in fatto di ac- la nostra comunità parrocchiale: il libro ’ coglienza, e si comporta come molto “Mazzè, Terra senza tempo”. probabilmente facevano già i suoi pre- La nostra ospite confusa e commos- E decessori del XII e XIII secolo, poiché sa, ha confessato che in tutto il suo lun- anche le campane della Parrocchiale, go percorso non è mai stata accolta con dedicata ai santi Gervasio e Protasio, tanto calore umano; anche questo non salutano festose, l’arrivo della pellegri- può che renderci felici. na come si conveniva nel Medioevo. L’avventura sta davvero avvicinan- Le campane di Mazzè nel 2012 ri- dosi al termine, dopo esserci rinfresca- scoprono quella che era una delle loro ti un pochino alcuni di noi si recano a Z antiche funzioni: accogliere chi dopo pranzo con la nuova amica alla “Locanda aver compiuto tanti passi, spesso in del Viandante”. mezzo a grandi pericoli, giungeva in Quale posto migliore dopo quanto ap- un luogo sicuro. Con il loro suono ga- pena narrato? rantivano infatti tranquillità, protezione Lucia ha raccontato tutto sul suo e benevolenza della comunità che li diario di viaggio elettronico (un blog ospitava. che quotidianamente ha aggiornato du- Z Non nego che la commozione, una rante tutto il cammino), lì si parla anche commozione vera e sincera davvero dei 30 chilometri in cui abbiamo pas- molto piacevole, un qualcosa di antico seggiato assieme a lei, in un territorio che credevamo sopito e dimenticato è certo poco noto, ma che ha saputo di- sbocciato in questo magico momento, mostrare grande potenzialità e grande forse perché sappiamo bene che siamo dignità. A tutti pellegrini in ogni attimo della no- Vorrei ancora rimarcare a fondo stra esistenza ed il suono di una cam- l’importanza del segno delle campane a pana è davvero qualcosa che tocca a festa, chiara testimonianza di una co- fondo il nostro cuore. Questo semplice munità cristiana attiva ed attenta al pro- gesto ha davvero colpito tutti e confes- prio territorio e ringraziare davvero di so che anche il ripensarlo ora, mentre cuore Don Alberto per l’emozione che sto riportando su carta il ricordo della ci ha fatto provare con tale gesto, per giornata trascorsa, ancora mi coinvolge qualcuno potrà apparire piccolo, ma M profondamente. non è forse con le piccole pietre che si Sul sagrato, oltre a don Alberto, un costruiscono le grandi cattedrali? generoso comitato d’accoglienza ci at- tende, composto da Paola Repetto, Danilo

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AnagrafeAnagrafe parroccparrocchialehiale BATTESIMI “Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo, ma chi non ’ crederà sarà condannato” (Mc. 16,16) E BESSO MELISSA di Dario e della Monica Rosso battezzata l’8 dicembre 2011 a Mazzè FERRANDO NICCOLÒ di Roberto e della Alessandra Bonora battezzato il 7 aprile 2012 nella Veglia Pasquale a Mazzè LIONELLO IRIS FORTUNA di Luciano e della Giulia Iaccarino Z battezzata il 6 maggio 2012 a Mazzè MATRIMONI “Il Signore ama la chiesa e dovete tendere alla crescita comune nella fede e nell’alleanza con Dio” (1Pt. 3,1-7) RODONDI MASSIMO con MIGNACCA CRISTINA

Z Sposi il 2 giugno 2012 nella chiesa parrocchiale di Mazzè GARAVELLO GIANFRANCO con BARENGO RAMONA Sposi il 2 giugno 2012 nella chiesa di Barengo VALERIO FABIO con BARRECA DANIELA Sposi il 16 giugno 2012 nella chiesa parrocchiale di Mazzè

A VASWANI CHRISTOPHER con CAROBBI SARA Sposi il 7 luglio 2012 nella chiesa parrocchiale di Mazzè MONDINO CHRISTIAN con BORTOLAMAI EMILY Sposi l’8 luglio 2012 nella chiesa della Madonnina di Mazzè ZAPPONI ANDREA con LEO ANTONIETTA Sposi l’8 settembre 2012 nella chiesa parrocchiale di Mazzè

M DEFUNTI “Se siamo morti con Cristo, crediamo che vivremo con Lui” (Rm.14,9) IORIO EMILIO nato il 13 settembre 1924 morto il 5 dicembre 2011, sepolto a Mazzè

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VALLE GIOVANNI nato il 23.02.1933 morto il 25 luglio 2011, sepolto a Mazzè MARCHISIO ELISA nata il 3 luglio 1985 morta il 9 febbraio 2012, sepolta a Mazzè BEVILACQUA GIUSEPPINA ved. Basso nata il 31 marzo 1936

morta il 26 marzo 2012, sepolta a Mazzè ’

FORLENZA GIOVANNA ved. Galante nata il 4 giugno 1928 E morta il 19 febbraio 2012, sepolta a Caluso BERGANDI MARIANNA nata il 29 gennaio 1925 morta l’11 aprile 2012, sepolta a Mazzè BARUTTI BRUNO GIOVANNI nato il 29 dicembre 1949 morto il 30 aprile 2012, sepolto a Mazzè Z BARUTTI GIANCARLO nato il 23 ottobre 1950 morto l’1 maggio 2012, sepolto a Mazzè AMIONE ALESSANDRA ved. Borgono Mondino nata il 14 dicembre 1914 morta il 26 maggio2012, sepolta a Mazzè ALECCI ANTONIO nato l’1 gennaio 1933 morto il 30 maggio 2012, sepolto a Chivasso Z AMIONE MARTA ved. Alasia nata il 7 dicembre 1920 morta il 17 luglio 2012, sepolta a Mazzè FRIOLO MARINO nato l’11 febbraio 1954 morto il 25 luglio 2012, sepolto a Mazzè

SANDRINI CELSO nato il 29 settembre 1934 A morto l’1 agosto 2012, sepolto a Mazzè THIONE VINCENZO nato il 22 gennaio 1930 morto il 12 agosto 2012, sepolto a Mazzè VALLE ROSINA nata il 28 febbraio 1931 morta il 19 agosto 2012, sepolta a Mazzè M MILA PIETRO nato l’8 ottobre 1930 morto il 24 agosto 2012, sepolto a Mazzè BARENGO MADDALENA ved. Barengo nata il 14 novembre 1917 morta il 6 settembre 2012, sepolta a Mazzè

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Vita parrocchiale di Tonengo

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FESTA PATRONALE O di SAN FRANCESCO d’ASSISI XXII SAGRA del CANASTREL TUNENGHEIS G (in collaborazione con l’Associazione Pensionati) 29-30 Settembre e 4-5-6-7-8 OTTOBRE 2012 N E

XXII SAGRA DEL CANASTREL N SABATO 29 Settembre Ore 20.30 - Presso il salone ex asilo inaugurazione Mostra d’Arte a cura de- gli artisti locali Ore 21.00 - nel cortile ex asilo Concerto del Gruppo Folcloristico “LA FIORITA”

DOMENICA 30 Settembre O Ore 10.00 - Paese che vai Canestrello che trovi: Cinque paesi per i canestrei. Partecipano Borgofranco, Montanaro, Rondissone, Tonengo e Vaie Ore 15.00 - Continua la manifestazione allietata fino a notte inoltrata dal Gruppo Musicale “I LUPI DI STRADA”

Ore 20.00 - Uno spuntino in compagnia. T La mostra d’arte rimarrà aperta anche nei giorni della festa patronale di San Francesco

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SAN FRANCESCO d’ASSISI

O GIOVEDÌ 4 Ottobre Ore 11.00 - S. Messa solenne. Al termine S. Quarantore: esposizione S.Sacramento e adorazione Ore 18.00 - Benedizione eucaristica

G VENERDÌ 5 Ottobre Ore 9.00 - Esposizione S. Sacramento, adorazione per tutta la giornata Ore 20.30 - Messa solenne, con preghiera per il nuovo Vescovo Ore 21.00 - “Concerto di S. Francesco” con la partecipazione del Coro femminile “Arte e Musica”, diretto da Debora Bria

N SABATO 6 Ottobre Ore 9.00 - Esposizione S. Sacramento, adorazione per tutta la giornata Ore 15.00 - Presso oratorio San Francesco dimostrazione di Rugby con coinvolgimento di bambini e ragazzi a cura del gruppo BULLDOG RUGBY di S. Antonino Ore 18.30 - S.Messa solenne animata dal coro “La genzianella” Ore 19,30 - Cena “grigliata mista” (è possibile l’asporto) allietata dall’orchestra I PRINCIPI E DOMENICA 7 Ottobre Ore 11.00 - S.Messa solenne presieduta da don Armando Aufiero, animata dal coro “S.Francesco d’Assisi”. Seguirà la processione con la statua del Santo patrono accompagnati dalla Banda “La Fiorita”. A seguire aperitivo per tutti Ore 15.00 - Partita di calcio Real Canavese - Pool Ciriè N Ore 21.00 - Come era bello... il Carnevale. Raccolta e proiezione di cortometraggi relativi ai Carnevali di Tonengo dal 1971 al 1976 LUNEDÌ 8 Ottobre Ore 11.00 - S.Messa solenne da Requiem in suffragio dei defunti con la presenza dei sacerdoti. Anima la celebrazione il Coro “L. Perosi” di Cigliano O Ore 19.00 - Serata della Paella allietata dall’orchestra spettacolo “LUCA FRENCIA” Per partecipare alla cena di lunedì è obbligatoria la prenotazione con acconto. I biglietti sono in vendita presso i componenti della Pro Loco e presso la cartoleria di via Garibaldi (è possibile l’asporto). SARÀ ALLESTITO IL BANCO DI BENEFICENZA PER L’ORATORIO

T PRIORI DELLA FESTA: Cinzia e Mauro Boero - Barbara e Diego Calosso

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Prime Comunioni Prime Comunioni O 6 Maggio 2012 n barba alle funeste previsioni meteorologiche, domenica 6 maggio una Isplendida giornata di sole ha accolto i bambini che, alla funzione delle 11.30, hanno ricevuto, la Prima Comunione.

A questo importante traguardo sono giunti attraverso una preparazione du- G rata ben sei mesi, alla quale si sono predisposti con l'entusiasmo e la spontanei- tà caratteristica dei piccoli. Il cammino ha richiesto un impegno settimanale il martedì dopo la scuola o in alternativa la domenica mattina, seguita dalla par- tecipazione alla santa messa. Ringraziamo i genitori per averli accompagnati la domenica, anche se per al-

cuni inizialmente sarà sembrata un'intrusione nell’organizzazione delle famiglie; N in verità è stata per i bambini l'occasione concreta per conoscere e vivere in pri- ma persona quanto le catechiste, a parole, cercavano di trasmettere loro. Troppo spesso, infatti, le persone sono preoccupate dell'esito della cerimonia, si affannano alla preparazione di una festa, che sicuramente ha ragione di esistere, perché sot- tolinea la fraternità con le persone a noi più vicine. Non dobbiamo dimenticare, noi catechiste in primis, che la festa è possibile, perché Gesù si dona a noi e nella E frazione del pane ci fa partecipe della più grande famiglia: quella dei credenti. Ringraziamo i cantori, in particolare l’organista Carlo che ci ha supportato nel- le prove e ci ha offerto una gradita sorpresa: l'intervento magistrale di Michela, al violino, che ha contribuito a rendere più significativa e toccante la cerimonia.

Elena ed Antonella N

Al termine della messa eccoli tutti in posa O T

Alice Artuso, Giulia Boero, Matteo Boero, Beatrice Calosso, Serena Colombo, Giulia De Cicco, Marina Di Dioia, Andrea Stella Foresta, Gabriele Gassino, Nicole Grassiano, Letizia e Ludovica Mensa, Norma Mondino, Ilaria Petiti, Francesco Picone, Lorenzo Pizzarelli, Melania Perri, Alessia Sunseri, Gabriele Scalabrino, Chiara Tabbia, Nicolò Vallone Bollettino Parrocchiale di Mazzè, Tonengo e Villareggia

O ROSA MANZONE nata il 9 agosto 1912 ha 100 anni: Auguri! G N

E , VALLE LAURA e Dottoressa! Laurea in Giurisprudenza conseguita Martedì, 17 luglio 2012. Tesi in diritto del lavoro intitolata: N “Potere disciplinare nel lavoro pubblico e privato” O T Bollettino Parrocchiale di Mazzè, Tonengo e Villareggia

InaugurazioneInaugurazione dell'Oratoriodell'Oratorio didi TonengoTonengo O G N E

omenica 3 giugno 2012 si è accoglienza cantati, gridati, ballati, Dsvolta la festa di fine anno cate- che danno gioia e fanno gruppo. N chistico per le parrocchie di Mazzè, I bravissimi animatori di Mazzè han- Tonengo e Villareggia. È stata questa no allestito una bella caccia al tesoro. l'occasione per inaugurare l'Oratorio di Splendidi i ragazzi e gli animatori di Tonengo: eravamo davvero in tanti! “Oratoriamo” di Villareggia che hanno Il programma della giornata pre- preparato uno spettacolo, portando vedeva il ritrovo in tarda mattinata, in scena personaggi fiabeschi, meri- O pranzo al sacco, pomeriggio di giochi tando tanti applausi. e di sano divertimento. Anche i ragazzi di 2A Media di Tonen- Gli animatori, diretti e supervisio- go hanno sostenuto i gruppi di gioco, nati dalla validissima suor Giuliana, impegnandosi con entusiasmo nell'e- hanno organizzato i ragazzi in squa- sperienza diretta di animazione. dre e inscenato i BANS, giochi di Le ore sono trascorse tra i tanti T

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giochi di squadra che hanno coin- locali da parte di don Alberto; poi, la volto tutti in sfrenate corse e risate a festa ed il rinfresco sono proseguiti,

O perdifiato. tante persone sono intervenute per La sala giochi dell'Oratorio è stata visitare i locali splendidamente ri- collaudata da tantissimi ragazzi ed strutturati grazie alla competenza del anche da tanti genitori coinvolti nel- nostro parroco. la festa. Quanta energia positiva si è L’obiettivo da realizzare insieme è riversata in quelle stanze, quanti pas- quello di rendere l’oratorio un luogo

G si avanti e indietro sulla nuova scala, dove i ragazzi sanno che qualcuno li quanti sorrisi: è stata davvero una aspetta sempre, che a loro tiene; un bella occasione d'incontro per le tre luogo dove i ragazzi vengono educa- parrocchie, le loro “risorse” e la loro ti alla fede, alla sensibilità per gli altri, voglia di “fare insieme” comunità. alla carità, al servizio, un luogo dove Nel tardo pomeriggio è stato alle- farli aggregare e crescere insieme.

N stito un generoso rinfresco per tutti i Sono ben accetti tutti coloro che, convenuti, ricco di tante leccornie e animati da buoni propositi, vogliano reso possibile grazie all'instancabile partecipare alla gestione delle attivi- lavoro di tante persone, coordinate tà dell'Oratorio, per poter garantire da Enza. un buon servizio ai ragazzi e forma- Alle 18,30 si è celebrata la Messa re una comunità solidale. E solenne, a seguire la benedizione dei Mirella N O T

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AnagrafeAnagrafe parroccparrocchialehiale O BATTESIMI “Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (Mc. 16,16) BERGANDI GABRIELE di Paolo e della Emanuela Actis Goretta

battezzato il 6 gennaio 2012 G FALCOMETÀ MARTINA di Antonio e della Emanuela Rinero battezzata il 14 aprile 2012 GANDINO ARIANNA di Andrea e della Monica Sineo battezzata il 21 aprile 2012

ADRIGNOLA VIOLA di Andrea e della Cristina Lagotto N battezzata il 22 aprile 2012 PERRI di Mauro e della Deborah Tumelero battezzato il 5 maggio 2012

GARIGLIO ELENA di Giuseppe e della Cristina Borra E battezzata il 12 maggio 2012 CUITO JASON di Cristian e della Raffaella Spagnolo battezzato il 3 giugno 2012 MAZZA ALBERTO di Cosimo e della Barbara Tenca battezzato il 3 giugno 2012 N MAZZIA MARIAGIUGLIA di Maurizio e della Veronica Muià battezzata il 3 giugno 2012 CERESA MATTEO di Massimo e della Concetta Donolato battezzato il 9 giugno 2012 O ANDRISANO ILARY di Antonio e della Alessandra Pentassuglia battezzata il 23 giugno 2012 MALLIA MATILDE di Giorgio e della Barbara Lovisolo battezzata il 23 giugno 2012 PESCE FRANCESCO di Giuseppe e della Marzia Satta battezzato il 23 giugno 2012 T

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MATRIMONI “Il Signore ama la chiesa e dovete tendere alla crescita

O comune nella fede e nell’alleanza con Dio” (1Pt. 3,1-7) MUSOLINO FABRIZIO con BRUNO MARTA Sposi il 28 aprile 2012 a Tonengo di Mazzè DEFUNTI

G “Se siamo morti con Cristo, crediamo che vivremo con Lui” (Rm.14,9) MATTEA LETIZIA ved. Mondino nata il 31 agosto1918 morta il 30 novembre 2011, sepolta a Tonengo GAZZI BENITO nato l’8 dicembre 1938

N morto il 28 dicembre 2011, sepolto a Tonengo AUDINO ADA in Monti nata l’1 marzo 1948 morta il 30 dicembre 2011, sepolta a Tonengo VALLE ANDREANA nata il 16 agosto 1922 morta l’1 gennaio 2012, sepolta a Tonengo

E MONTI MADDALENA ved. Barengo nata il 15 settembre 1919 morta il 16gennaio 2012, sepolta a Tonengo MONTI ADRIANO nato il 10 maggio 1943 morto il 16 gennaio 2012 ROLANDO VITTORINA ved. Rota nata il 27 novembre 1930

N morta il 27 gennaio 2012, sepolta a Tonengo GALAZZI ANGELA ved. Ferreri nata il 2 marzo 1952 morta il 3 febbraio 2012, sepolta a Tonengo MONTI MARIA ved. Mondino nata il 9 novembre 1922 morta il 6 marzo 2012, sepolta a Tonengo

O SACCHET LIBERA ved. Formia nata il 4 ottobre 1919 morta il 15 marzo 2012 , sepolta a Tonengo BOERO LIDIA ved. Boero nata il 22 agosto 1921 morta il 30 aprile 2012, sepolta a Tonengo GUGLIELMINO CARMELA ved. Lattanzio nata il 26 giugno 1918 morta il 2maggio 2012, sepolta a Torino T THIONE LUIGI nato il 5 maggio 1953 morto il 6 maggio 2012, sepolto a Tonengo

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PAROLO MAFALDA ved. Calosso-Matteja nata il 20 luglio 1923

morta il 14 maggio 2012, sepolta a Tonengo O DEL MASTRO DELIZIA ved. Stevanato nata il 17 febbraio 1935 morta il 31 maggio 2012, sepolta a Tonengo DESTEFANIS TERESA in Manzone nata il 5 settembre 1927 morta il 6 giugno 2012, sepolta a Tonengo MUSSANO ETTORE nato il 17 luglio 1936 morto il 22 giugno 2012, sepolto a Tonengo G NIGRA MARIA ved. Monti nata il 19 novembre 1923 morta il 14 luglio 2012, sepolta a Tonengo RIGOLI ARMANDA ved. Bertello nata il 2 maggio 1923 morta il 15 luglio 2012, sepolta a Pianezza (TO)

PIATTI RODOLFO nato il 27 febbraio 1925 N morto il 16 agosto 2012, sepolto a Tonengo SANFILIPPO ELVIRA in Chipa nata il 6 aprile 1949 morta il 13 settembre 2012, sepolta a Tonengo CURTETTO ENZO nato l’8 luglio 1953 morto il 15 settembre 2012, sepolto a Tonengo MONTI LILIANA in Mila nata il 6 luglio 1934 E morta il 15 settembre 2012, sepolta a Tonengo ANZOLA FILIBERTO nato il 2 febbraio 1929 morto il 20 settembre 2012, sepolto a Tonengo N O T

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VitaVita parroccparrocchialehiale didi VillareggiaVillareggia

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PPrimerime ComunioniComunioni A domenica 10 giugno 2012

Per la prima volta hanno incontrato Gesù Eucarestia: Barbero Sara, Barrera I Lorenzo, Carra Pietro, Decaroli Denise, Furlan Giulia, Jofre Alessandro, Latella Luca, Nesta Dora, Paz Emiliano, Pissardo Andrea, Rosa Alessandro, Santoro Chiara, Sarasso Tommaso, Scavarda Elia, Volpi Lorenzo. G gni anno si attende con gioia la solennità del Corpus Domini sia per il suo O significato profondo che si traduce nel sacrificio eucaristico per la salvezza degli uomini sia perché nella nostra comunità è il giorno dedicato alle Prime Comunioni. G Ben quindici bambini sono stati accolti nella nostra chiesa come amici di Gesù e invitati al banchetto eucaristico. Sono stati preparati a questo appuntamento spe-

ciale con impegno e accuratezza. E Il loro itinerario di formazione e di fede cristiana si è concretizzato sia attraverso un’assidua e attiva frequenza agli incontri settimanali di catechismo sia parteci- pando a momenti liturgici salienti che vengono brevemente delineati:

- il Giovedì Santo, in ricordo dell’Ultima Cena dove fu istituita l’Eucarestia i R bambini erano presenti alla Santa Messa e sono stati sottoposti alla Lavanda dei piedi, come Gesù fece agli apostoli, quale gesto di umiltà e di servizio fraterno; - il giorno di Pentecoste, verso la fine del mese di maggio, nella chiesetta di San Martino, situata in collina, al termine della Santa Messa, don Alberto ha chiama- A to all’altare ogni bambino presentandolo alla comunità; - la Prima Confessione è stata un’esperienza vissuta dai bambini con ansia e un

po’ di timore e ha permesso a loro di scoprire la gioia del perdono e l’amore infi- L nito e misericordioso del Padre Celeste. Ora è il tempo della festa intorno a Gesù. Pertanto domenica 10 giugno alle ore 11, i bambini con una breve processione guidata da don Alberto e i chierichetti, sono entrati nella chiesa parrocchiale, vestiti con il saio bianco, con le mani giun- L te segno di raccoglimento, visibilmente molto emozionati, ma consapevoli del- l’importanza della situazione. Ad accoglierli una chiesa gremita di persone, ad-

dobbata con suggestive e raffinate composizioni floreali e arredi preziosi, cornice I ideale per una celebrazione così particolare. Durante la Santa Messa alcuni bim- bi sono stati coinvolti nella processione offertoriale, altri nella lettura delle pre- ghiere dei fedeli, dove hanno chiesto a Gesù di restare sempre al loro fianco lun- go la strada della vita come guida, amico e speranza, di proteggere i loro genitori V e di concedere ai sopravvissuti del terremoto, verificatosi in Emilia, la forza e la

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E volontà di riprendere il cammino. Inoltre hanno chiesto a Gesù che il dono dell’Eucarestia infondi in loro sentimenti di bontà, di condivisione, di benevolenza e di perdono. Hanno pregato per il papa, i vescovi e i sacerdoti, in particolare per don Alberto che, con instancabile impegno e spirito di sacrificio, si mette al ser-

R vizio della nostra comunità parrocchiale. Il Signore gli conceda salute, perseve- ranza e ogni bene. Giunto il momento della Comunione i nostri bambini, con de- vozione e ordine si sono messi in fila porgendo le mani per ricevere Gesù sotto forma di Ostia consacrata, quale vero pane di vita. Dopo la Comunione alcuni bim- A bi hanno ringraziato tutti per aver partecipato alla loro festa e ha Gesù hanno det- to un “grande grazie” con espressioni affettive scaturite dal loro cuore. Al termine della Santa Messa animata dalla corale villareggiese, si è svolta, sot-

L to un bel cielo azzurro e un sole radioso, la processione con il Santissimo per le vie del paese, vestito a festa con vasi di fiori, piante verdi e vessilli di diversi colori, per l’imminenza del Palio. Anche il grigio asfalto, cammin facendo, si ricopriva di un tappeto multicolore, costituito da numerosi petali di fiori sparsi con entusia-

L smo dai bambini. Si procedeva con ordine alternando preghiere, canti e brani mu- sicali eseguiti dalla banda “La fiorita di Mazzè”. Ritornati in chiesa è stata imparti- ta la benedizione eucaristica che ha concluso la solenne cerimonia. Le parole “al

I tuo fianco sarò sempre” del canto finale “rimani con noi” ci hanno dato la certezza che Gesù non ci abbandonerà mai. Un grazie di cuore ancora a tutti e a questi cari bambini auguro che questo splendido e speciale giorno sia l’inizio di un lungo percorso di fede, costituito da

V tanti incontri con Gesù con la partecipazione alla Santa Messa. Paola

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DDoveove SSantaanta MartaMarta A

èè didi casacasa I appiamo che è la Santa per S eccellenza dell'ospitalità, e pen- so che a Villareggia l'onore a questa G santa del ricetto storico sia sempre ben tributato. G E R A L

Quest’anno i nostri priori : ELISA TESTORE e STEFANO GIANUZZI

con grande impegno, hanno preso il L testimone di una antica tradizione popolana, che passa ogni anno attra-

verso i villareggesi. I Come sempre orchestrati da don Alberto, si sono fatti onore, per i fe- steggiamenti di domenica 29 luglio,

tra l’altro giorno liturgico della festa, V con una comunità molto attenta e

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presente. Le nostre feste sono sem- confina con la diocesi di Ivrea e di pre a triplice comunanza: Tonengo, Vercelli. Mazzè e la nostra Villareggia. Per tanto in un clima molto unito, Alla Santa Messa delle ore 20.30, alla fine della cerimonia religiosa, si ha partecipato la confraternita di sono potuti assaporare sulla piazza SANTA MARTA, ricostituita e viva attigua numerose e deliziose degu- in questa circostanza, come per il stazioni locali. palio. Il complesso “Only Stars” ha allie- La Santa Messa è stata officiata da tato la serata. don Stefano Revello, e concelebrata da molti sacerdoti della zona che Francangelo Carra

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Dott. Actis A Perinetti Alberto I Laurea in Giurisprudenza conseguita giovedì 12 luglio 2012. Tesi in Diritto Bancario intitolata: “I soggetti operanti nel settore G finanziario alla luce delle modifiche apportate al testo unico bancario”. G Auguri di ogni bene E

La “ovvero la felicità”

Signora Felicita, R Festeggiati i cento anni di FELICITA ZUBLENA a compiuto cento anni il 9 agosto Felicita Zublena, nata a H Villareggia nel lontano 1912. A festeggiarla insieme ai famigliari A il Sindaco Mario Debernardi e i rappresentanti dell’Associazione Pensionati, che hanno fatto realizzare una targa ricordo della ricorrenza. Nata in una famiglia di casari e agricoltori, Felicita sposa Giuseppe L Pissardo, un artigiano del ferro. Nel 1938 nascono i due figli gemelli Francesca, detta Franca, e Martino, poi imprenditore nel settore dei serramenti. Nel 1945 rileva il negozio della suocera, che gestisce fino al 1986. «Era un emporio-bazar, spie- L ga con voce sottile ma ferma, andavo a rifornirmi a Torino e avevo moltissimi clienti». Sorride, circondata dai figli, con i cinque nipoti e altrettanti pro-

nipoti, e condivide con piacere i suoi ricordi, che abbracciano anche epi- I sodi della storia del paese ormai velati dal tempo, come l’incendio del cir- colo socialista “Rosa Luxemburg”, personaggi e tradizioni della nostra gente che l’hanno accompagnata in un secolo di vita.

Claudia Carra V

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A SScuolacuola dell’dell’InfanziaInfanzia

I ““BalbinaBalbina Ferro”Ferro”

ANNO SCOLASTICO: 2012-2013 Permettetemi ancora un invito per la ricerca di volontarie: cercate di

G l 10 settembre è suonata puntuale spendere un po’ di tempo per l’asilo. I la campanella di inizio anno sco- Penso che tante persone del nostro lastico per tante scuole, ma anche per paese possano dedicare due ore al la nostra scuola dell’infanzia di mese per questa gloriosa istituzione: G Villareggia. pensateci, ne vale la pena! A dire la verità l’asilo è stato chiu- A nome mio personale, dell’am- so praticamente solo un mese perché ministrazione, delle maestre, buon le attività estive si sono concluse a fi- anno scolastico alla Scuola dell’Infanzia E ne luglio. di Villareggia! Si è riaperto con una grande puli- zia ai locali e la tinteggiatura com- Don Alberto

R pletamente rifatta nei bagni per ren- derli più igienici e accoglienti. Diversi volontari si sono impe- gnati in quei giorni ad intraprendere

A questi lavori: grazie! Anche il materiale didattico è sta- to incrementato per le attività della scuola. L Grazie al contributo che si è otte- nuto dalla cena realizzata in collabo- razione con l’AVIS (serata molto ri-

L uscita!) si è provveduto ad aggiornare ed acquistare nuovi giochi per i pic- coli “abitanti” della scuola.

I Ringrazio l’amministrazione per il tempo, la capacità e volontà di ge- stione dell’ente: senza persone di- sponibili e competenti non si potreb-

V be far fronte a tutte le necessità e ri- spettare tutte le normative vigenti.

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Palio d’la Vila 2012 E ettete insieme un paese intero, Campo Sportivo per seguire il torneo M quattro cantoni, una serie di di Bocce. gare entusiasmanti e un intero wee-

Alle 10.00, ecco l'avvincente R kend e otterrete il Palio d'la Vila 2012. Staffetta “Tutti a San Martino”, men- Versione breve, ma non certo minore, tre dalle 12.00 ci siamo spostati in quella del Palio di quest'anno! Oratorio per il torneo di Calcio

Si è cominciato nel modo tradi- Balilla. Grazie all'associazione Orato- A zionale sabato 16 giugno, con la Santa riamo gli spettatori hanno potuto ri- Messa delle ore 20.00, e il Corteo focillarsi con ottimi panini mentre Storico per le vie di Villareggia. È poi aspettavano la partenza della seguito “Dipingi il tuo Cantone”, un Pinacola (ore 13.00) e di Briscola e L gioco artistico in cui 6 giocatori per Scopa (ore 14.00). Alle 15.00 il Cam- ogni colore hanno realizzato, lavo- petto dell'oratorio si è animato per i rando in turni, un dipinto dal tema giochi sull'erba: staffette per i bambi- L “Un momento del mio Cantone al Palio”. ni e giochi a sorpresa per adulti e ca- Contemporaneamente gli strateghi pi-cantone. della Dama si sono sfidati nella or- Alle 19.00 è stato il momento dei I mai tradizionale Grandiosa Dama Cavalli Messaggeri, la corsa sfrenata Vivente. A mezzanotte c’è stata la ga- dei cavalli umani che ricorda la corsa ra di Poker Sportivo, che ha tenuto del Cavallo di Martino, personaggio

impegnati i nottambuli, mentre alle del Corteo Storico, che corre per V 9.00 della mattina dopo tutti al portare a Federico Barbarossa, in

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battuta di Caccia con l'amico Guido- Cantun Arset si è poi festeggiato tut- ne di Biandrate, il fazzoletto, ed il ti insieme nell'Arena delle Dame e A messaggio di aiuto, della moglie dei Cavalieri con polletto e patatine e Beatrice di Borgogna. Gara durissi- la musica dei Senza Traccia. ma, e attesissima, quest'anno asse- Anche quest'anno il Palio è riusci- I gnava punteggio doppio: al termine to a colorare il nostro giugno, e ri- di questi 300 metri mozzafiato sì è fi- unire tutta la nostra bella Villareggia! nalmente assegnato il Palio che que- st’anno è stato vinto dal bravissimo Paola G

G IlIl CCantunantun ArsetArset inin festafesta Non sono nata a Villareggia, ma vivo nell’Arset da tanti anni e quindi sento di apparte- nere al Cantone e gioisco pienamente della sospirata e lungamente attesa vittoria del Palio

E dl’a Vila nel 7° anno della nuova edizione. Da molti anni non riuscivamo a vincere (me- glio non essere tanto precisi sul numero). Lo scorso anno non avevamo nemmeno parte- cipato per vari motivi. Grazie ad una nuova formula, nella edizione 2012, i giochi si so- no disputati in un solo fine settimana, intenso e coinvolgente.

R Un gruppetto di giovani con a capo Marta e Andrea Gianetto, sono riusciti a coinvolge- re gli abitanti del cantun Arset, ad organizzare al meglio i vari giochi e le gare, giungen- do alla vittoria finale… sofferta, incerta fino all’ultimo, contendendola al cantun Frassiun. “Auguri agli abitanti delle frazioni, sempre combattivi e ottimisti: prima o poi sarete vin- A citori anche voi!” Le gare e i giochi ideati dal comitato Palio sono stati seguiti da tutta Villareggia e dintorni: in paese c’erano fermento, entusiasmo, tifo da stadio per i rappre- sentanti dei cantoni e qualche pacifica discussione, inevitabile nelle competizioni che co-

L involgono l’intera comunità. Sabato 1° settembre si è svolta “la festa della vittoria”, molte persone dell’Arset si sono im- pegnate per preparare una gustosa cena alla quale ha fatto seguito la proiezione di un vi- deo con le immagini più belle e significative delle gare disputate per la conquista del Palio.

L Andrea e Francesco Gianetto hanno riproposto la divertente canzone arrangiata e mima- ta “La Vila l’è Bela” che è l’inno dell’Arset. Il gruppo musicale Settimo Grado ha allieta- to la serata con musiche dal ritmo travolgente. Andrea ha ringraziato tutti i partecipan-

I ti e gli organizzatori per l’ottima riuscita della serata e ha espresso il desiderio di poterne organizzare un’altra senza dover aspettare molti anni. Ho percepito nell’atmosfera festosa della serata, vista anche la numerosa partecipazione degli altri cantoni, che il cantun Arset non è solo il più antico insediamento, il centro del

V paese, ma è nel cuore di tutti i Villareggesi. M.T.C.

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GRIGLIATA in FAMIGLIA per L,ORATORIO omenica 16 Settembre ci siamo D ritrovati presso l’oratorio per una grande grigliata, aperta alle famiglie e a tutti quelli che hanno voluto in quel- l’occasione dare un piccolo contributo per l’inizio dei lavori di ristrutturazio- grande spazio verde dell’oratorio. Per ne dei locali dell’oratorio. concludere la giornata, dopo merenda, Giorni prima ci siamo trovati per or- alle 18.30 ci siamo ritrovati alla funzio- ganizzare la giornata e dividerci i com- ne religiosa, animata da noi bambini e piti. Dopo tanti preparativi finalmente ragazzi, guidati da Daniela, nella cap- è arrivata la domenica. I lavori erano pella dell’Addolorata nel giardino del- tanti così il ritrovo è stato mattiniero: ta- l’oratorio. voli da preparare, sedie da spostare e in Ci sembra doveroso ringraziare: cucina c’era chi lavava l’insalata, pre- don Alberto che ci ha permesso di uti- parava gli antipasti, cucinava la carne e lizzare tutti i locali, i papà che hanno chi infine sistemava assaggi di vari dol- preparato la grigliata, le mamme che ci preparati da mamme e nonne. si occupavano della cucina, chi a ha of- Il lavoro è stato di squadra, faticoso ma ferto i dolci, Carra Giuseppe disponi- divertente! Gli ospiti arrivavano alla bile, come sempre, per le prenotazioni spicciolata fino a riempire i 150 posti e tutti coloro che hanno partecipato. preparati. Alle 13 tutto era pronto e noi Il ricavato della giornata ammonta a ragazzi di OratoriAMO abbiamo ini- € 1400, un grosso aiuto per contribui- ziato a servire il pranzo: gli antipasti, la re alla spesa per la ristrutturazione. grigliata e i dolci accompagnati da ac- Speriamo di ritrovarvi numerosi in qua, vino, bibite per i bambini e il caffè. tutte le iniziative da noi proposte. Nel pomeriggio bambini e ragazzi si sono divertiti con giochi e balli nel Martina, Marta, Umberto

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A AnagrafeAnagrafe parroccparrocchialehiale

I BATTESIMI “Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (Mc. 16,16) SORDO VITTORIA

G i Roberto e della Caterina Aftanase battezzata il 13 giugno 2012 FIORESE GIOELE di Fabrizio e della Emanuela Anzola battezzato il 20 maggio 2012

G SOLINAS LEONARDO PAOLO di Franco e della Valentina Sardi battezzato il 20 maggio 2012 DI GIULIO GRETA di Davide e della Ilaria Balegno

E battezzata il 26 maggio 2012 DECAROLI GIULIA di Davide e della Silvia Gianetto battezzata il 24 giugno 2012 VICENTI GIORGIA di Cristian e della Barbara Aimaro R battezzata l’1 luglio 2012 PROFITA LORENZO di Leonardo e della Maria Lucia Augelli battezzato l’1 luglio 2012

A PROCOPIO KEVIN di Franco e della Irena Manzone battezzato l’8 luglio 2012 CAUSONE LORENZO di Valter e della Paola Zaltron

L battezzato l’8 luglio 2012 GASTALDI LORENZO di Marco e della Paola Panizza battezzato il 5 agosto 2012 L MATRIMONI “Il Signore ama la chiesa e dovete tendere alla crescita

I comune nella fede e nell’alleanza con Dio” (1Pt. 3,1-7) MAFFEO ANTONIO con REGIS ALESSANDRA Sposi nella chiesa di S. Marta in Villareggia il 23 giugno 2012

V RIGAZIO FRANCESCO con FOGLIA MILENA Sposi nella chiesa di S. Marta in Villareggia il 12 agosto 2012

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DEFUNTI

“Se siamo morti con Cristo, crediamo che vivremo A con Lui” (Rm.14,9)

CARRA MARIA nata il 13 marzo 1922 I morta il 13 dicembre 2011, sepolta a Villareggia ADDA LIVIO nato il 29 settembre 1920 morto il 30 dicembre 2011, sepolto a Piscina (TO)

CRIVELLIN CLAUDIO nato il 19 giugno 1975 G morto il 9 gennaio 2012, sepolto a Villareggia CARRA FRANCA ved. Giorgis nata il 5 gennaio 1939 morta il 15 gennaio 2012, sepolta a Villareggia G PISSARDO GIUSEPPE nato il 18 maggio 1937 morto il 18 gennaio 2012, sepolto a Villareggia CALLIERA ALBINO nato il 26 febbraio 1926 morto il 21 gennaio 2012, sepolto a Villareggia E TARRO GENTA ORESTINA ved. ActisDato Casale nata il 9 novembre 1929 morta il 25 gennaio 2012, sepolta a Villareggia

GIANETTO ADELIO nato il 7 luglio 1924 R morto il 3 marzo 2012, sepolto a Villareggia CARRA CATTERINA nata l’11 novembre 1921 morta il 7 marzo 2012, sepolta a Villareggia A PASTERIS ANGELA nata il 17 marzo 1927 morta il 15 aprile 2012, sepolta a Villareggia BORSANO FRANCA nata il 29 agosto 1952 morta il 10 giugno 2012, sepolta a Villareggia L CARRA RINALDO nato il 30 novembre 1923 morto il 13 giugno 2012, sepolto a Villareggia CARRA GIOVANNI nato il 24 giugno 1940 L morto il 5 luglio 2012, sepolto a Villareggia TIBI TERESINA ved. Mattea nata il 5 agosto 1952 morta il 21 settembre 2012, sepolta a Villareggia I V

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L’L’AngoloAngolo deldel TTromponerompone

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LuigiLuigi NNovarese:ovarese: èè beato!beato! E

11 maggio 2013: a Roma, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, la Chiesa proclama beato Luigi Novarese (1914 - 1984). Egli è il N sacerdote del quale papa Giovanni Paolo II fu amico e che definì “l’apo- stolo degli ammalati”. Un sacerdote che merita attenzio- ne. Perché fu un innovatore, rispetto O al suo tempo, nella lotta contro l’e- marginazione dei disabili. Perché dia- logò, senza complessi, con la medici- na dimostrando l’efficacia terapeutica della motivazione spirituale nella cu- P ra del malato. Perché fondò case di cura, centri di assistenza, corsi professionali per di- sabili e infermi, insegnando loro a pensare e vivere in modo nuovo la malattia. M Luigi Novarese è un beato che me- rita di essere compreso nel carisma, nell’apostolato, nella sfida culturale alla propria epoca.

“La missione sacerdotale a cui Dio lo ha O chiamato”, ha scritto il cardinale nella prefazione alla nuova biografia “Luigi Novarese. Lo spi- rito che cura il corpo” (Edizioni Cvs) del

giornalista Mauro Anselmo, “è stata R quella di affrontare la domanda angoscio- sa del mondo sul perché della malattia e della sofferenza (domanda che da sempre rischia di separare l’uomo da Dio), facen- do leva sui valori dello spirito della perso- In due parole - Monsignor Luigi T na sofferente”. Novarese è un sacerdote del ‘900 che

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dopo aver dedicato la vita al servizio psicologi, di corsi di formazione ri-

E degli ammalati, percorre oggi il servati ai malati psichici. cammino della santità. Un sacerdote Nel 1957 monsignor Novarese ri- tanto intraprendente nel realizzare la uscì a stupire le gerarchie ecclesiasti- sua opera, quanto innovatore nei trat- che organizzando il più grande ra- ti essenziali del suo insegnamento. duno di infermi mai realizzato prima Basti pensare che, agli inizi degli di allora all’interno della Santa Sede. N anni Cinquanta – quindi in largo an- Il 7 ottobre portò settemila malati in ticipo sui tempi – si prese cura dell’e- udienza da papa Pio XII nel Cortile marginazione dei disabili tuffandosi del Belvedere. Settemila fedeli in ba- in un’impresa temeraria: progettò e rella e in carrozzella provenienti da costruì un edificio di otto piani privo tutta l’Italia e dal Canton Ticino, in O di barriere architettoniche, idoneo a un’adunata mai vista che commosse ospitare corsi di esercizi spirituali or- profondamente papa Pacelli. ganizzati apposta per infermi e por- tatori di handicap. La Casa Cuore La vita - Luigi Novarese nasce il 29 Immacolato di Maria sorge a Re, in luglio 1914 a Casale Monferrato

P provincia di Verbania, è una residen- (Alessandria) in una famiglia di agri- za che non ha eguali al mondo ed è coltori. È l’ultimo di nove figli. Il pa- frequentata ogni anno da migliaia di pà, Giusto Carlo, muore l’anno dopo ospiti. e tocca alla madre, Teresa Sassone, Ma don Luigi si rivelò un innova- prendersi cura della famiglia. All’età tore anche in altri campi. di nove anni, dopo una brutta cadu- M Fu tra i primi a capire l’importanza ta, Luigino è colpito da una gravissi- dei mass media nella formazione de- ma forma di tubercolosi ossea, malat- gli ammalati. Nell’autunno 1949 con- tia per la quale a quei tempi non vinse Papa Pio XII ad aprirgli le por- esisteva una cura. te della Radio Vaticana e organizzò Il Il male procede, i medici non dan- O quarto d’ora della serenità, il primo no speranza. Il ragazzo soffre di do- programma che ebbe i sofferenti co- lori atroci, si tiene in piedi con le me protagonisti. stampelle e la mamma, pur di curar- Non solo. Fondò riviste (L’Ancora e lo, vende la proprietà nonostante il L’Ancora nell’Unità di Salute) alle parere contrario degli altri figli ormai

R quali chiamò a collaborare medici ed rassegnati alla perdita del fratello. esperti, per affrontare i temi della “Finché avrò un grembiule da vendere, lo malattia e i problemi legati alla con- venderò e curerò mio figlio“, dice Teresa. dizione dei disabili. Devotissima alla Madonna, prega Organizzò importanti convegni a intensamente per la guarigione di

T livello internazionale e si fece anche Luigi che, nel 1930, viene ricoverato promotore, insieme a psichiatri e nel sanatorio Santa Corona di Pietra

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Ligure. “Signora, si rassegni, il ragazzo inizia a lavorare presso la Segreteria non ce la farà”, dicono i medici. di Stato della Santa Sede dove rimar- E Ma hanno torto. Luigi, che ha im- rà fino al 12 maggio 1970. parato a suonare il flauto e l’armoni- Il fine del suo apostolato restano ca a bocca per rallegrare gli altri am- gli ammalati. Il 17 maggio 1943, per malati dell’ospedale, scrive una venire in aiuto ai preti infermi, feriti lettera a Don , rettor o in gravi condizioni economiche a N maggiore dei Salesiani, affidandosi causa della guerra, don Novarese alle sue preghiere e a quelle dei ra- fonda la Lega Sacerdotale Mariana. gazzi dell’oratorio. Quattro anni dopo, il 17 maggio 1947, Il sacerdote gli risponde immediata- anche in seguito all’incontro con mente, raccomandandolo all’inter- Elvira Myriam Psorulla - una giovane cessione di San Giovanni Bosco e di impiegata nata ad Haifa, in Palestina, O Maria Ausiliatrice. che ha raggiunto Roma per curare lo Nel maggio 1931, all’età di dicias- zio - dà l’avvio al Centro Volontari sette anni, Luigi viene dimesso dal- della Sofferenza, l’associazione nella l’ospedale Santa Corona completa- quale il sacerdote insegna agli am- mente guarito. malati a pensare in modo nuovo se P In sanatorio ha approfondito la stessi e la malattia. sua vocazione. Decide di fare il me- Nel 1950 don Luigi tiene a batte- dico per curare gli ammalati ma, do- simo la fondazione più importante, i po la morte della mamma, nel 1935, Silenziosi Operai della Croce, “un’as- cambia idea. Da ex ammalato che ha sociazione di anime consacrate - uomini e M scoperto dentro di sé le potenzialità donne, sacerdoti e laici - impegnate a illu- di un cammino spirituale capace di minare gli ammalati sul senso cristiano condurlo all’incontro con il Cristo ri- del dolore e a sostenerli attraverso opere sorto, sceglie la lunga strada del sa- assistenziali e di recupero professionale” cerdozio. (Mons. Luigi Novarese di Felice Inizia gli studi al seminario di Casale Moscone, Edizioni CVS). O e li conclude frequentando l’Almo È proprio dedicandosi agli ammalati Collegio Capranica a Roma dove, e ai disabili che don Luigi si rende nella Basilica di San Giovanni in conto dell’importanza che la dimen- Laterano, viene ordinato sacerdote il sione spirituale viene ad assumere

17 dicembre 1938. nel loro rapporto con la malattia. Per R Da allora la vita di don Luigi si questo decide la costruzione della svolge prevalentemente nella capita- Casa Cuore Immacolato di Maria a le. Il 1° maggio 1942, su invito di Re che, iniziata nel 1952, viene inau- mons. Giovanni Battista Montini, gurata il 23 maggio 1960 e ospita ogni

Sostituto della Segreteria di Stato anno i corsi di esercizi spirituali. T Vaticana e futuro papa Paolo VI, Sempre nel 1952, allo scopo di

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rendere più efficace l’accompagna- turistica; e poi a Condino (Trento), a

E mento degli infermi, Novarese crea Valleluogo di Ariano Irpino (Avellino) la quarta associazione, i Fratelli e e a Moncrivello (Vercelli), sede dei Sorelle degli ammalati, “persone sane corsi maschili di rilegatoria, ripara- che si inseriscono nell’apostolato del ma- zioni di elettrodomestici, ortoflori- lato condividendo lo stesso programma frutticoltura. spirituale e sostenendolo nelle sue neces- Nel 1970 lascia la Segreteria di N sità” (Mons. Luigi Novarese di Stato Vaticana e passa alle dipenden- Luciano Pacomio, Piemme). ze della Conferenza Episcopale L’apostolato di don Luigi si espan- Italiana dove si occupa di pastorale de fra gli infermi, fa proseliti in ospe- sanitaria. dali, sanatori e case di cura: alla vigi- Lasciata la Cei nel 1977 si dedica O lia degli anni Ottanta il Centro interamente alla sua opera. Fonda Volontari della Sofferenza conta Case di ricovero e di preghiera all’e- 70.000 iscritti. stero, organizza convegni su temi re- Cinque pontefici esprimono inco- ligiosi e scientifici mettendo a con- raggiamento e stima al sacerdote: Pio fronto medici e infermi, si fa

P XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, promotore di Corsi di esercizi spiri- Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II. tuali per i malati psichici. Ed è proprio quest’ultimo – procla- La sua vita terrena si conclude il mato beato il 1° maggio 2011 in piaz- 20 luglio 1984 a Rocca Priora, località za San Pietro da papa Benedetto XVI sui colli Albani vicino a Roma. – a proclamare la festa della Madonna Don Novarese muore a settan- M di Lourdes, l’11 febbraio, “Giornata t’anni nella casa dedicata alla Regina mondiale del malato”. Decor Carmeli, la Madonna splen- Pur lavorando alla Segreteria di dore del Carmelo. La salma riposa a Stato Vaticana, Novarese porta avan- Roma nella chiesa di Santa Maria del ti la sua opera a favore dei disabili. Si Suffragio, in 59. O sforza di toglierli dai ghetti in cui era- no confinati e li integra nella società. L’innovatore - In che cosa si diffe- Insegna loro un mestiere, li rende ca- renzia l’insegnamento di don Luigi paci, nei limiti delle loro possibilità, di dalle esperienze caritative del passa- rendersi utili e di guadagnare il pane to? In un nuovo punto di partenza.

R quotidiano. Allestisce laboratori a Il sacerdote non ha soltanto realizza- Balerna, nel Canton Ticino, ad Arco to un apostolato a favore degli am- (provincia di Trento), dove il sindaco malati: ha reso gli stessi ammalati e l’amministrazione comunale con- protagonisti di un apostolato di tipo trastano ferocemente l’iniziativa so- nuovo verso i sofferenti. Ma per me-

T stenendo che la presenza dei disabili glio spiegare questa definizione, dob- nuoce agli albergatori e all’attività biamo fare un passo indietro.

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La storia della Chiesa è ricca di carità e della pietà altrui, deve cam-

opere di carità e di santità eroiche. biare atteggiamento. Non può rasse- E Nella prima metà del Cinquecento, gnarsi all’isolamento o all’autocom- lo spagnolo san Giovanni di Dio de- patimento. Lo spirito è risorsa e dica la vita a realizzare ricoveri per gli trampolino di lancio verso una più infermi e fonda l’ordine dei Fate- profonda comprensione di noi stessi. benefratelli. A Torino, nella prima È questa la dimensione sulla quale il metà dell’Ottocento, san Giuseppe sacerdote imposta il suo lavoro. N Benedetto Cottolengo fonda la Picco- “L’individuo potrà essere inchiodato la Casa della Divina Provvidenza. E su un letto o a una carrozzella, potrà vi- potremmo continuare: San Vincenzo vere in un ricovero o in un sanatorio, ma de’ Paoli, Camillo de Lellis, santa l’anima può svolgere la sua spirituale at-

Luisa di Marillac e così via. tività, anche se il corpo è materialmente O Buoni Samaritani della carità. inefficiente (…) E allora gli orizzonti si Uomini e donne che ieri come oggi, allargano, le possibilità si moltiplicano, nella straordinaria opera a favore del non si è degli isolati, si diventa forti e prossimo, hanno interpretato e svol- potenti, costruttivi ed invincibili, proprio to un ruolo preciso: il soccorritore come dice san Paolo: “Quanto più sono P agisce, l’ammalato accoglie con grati- debole tanto più sono potente” (2 Corinzi tudine il suo intervento. Il buon sa- 12,10)” (Luigi Novarese A servizio di maritano è il soggetto dell’azione, il Maria Santissima, Edizioni CVS). fratello sofferente è l’oggetto sul qua- L’ammalato viene dunque chia- le egli investe amore, attenzione e mato a un impegno nuovo. “Devi agi- risorse per portarlo alla guarigione e re. Non essere inerte, il mondo ha bisogno M salvargli la vita. di te” gli dice don Luigi. “Tu non im- Don Novarese accoglie in pieno, magini quanto puoi essere utile a te stes- con ammirazione e riconoscenza, la so e ai fratelli. Anche Gesù ha sofferto e la lezione dei buoni samaritani. tua sofferenza ti rende simile a Lui. Nella

Ma la arricchisce, allargandone la Sua vigna nulla va perduto. Se resti uni- O prospettiva. Nel suo insegnamento to a Lui, il tuo patire porta molto frutto”. l’ammalato da semplice oggetto di Una rivoluzione. Che cosa fa, in carità, diventa soggetto, il soggetto sostanza, don Luigi? Entra nella dell’azione. soggettività dell’ammalato per ribal-

Vediamo di che cosa si tratta. Se il tare l’idea che quest’ultimo ha di se R corpo è sofferente o inerte, spiega stesso e della propria malattia. Lo don Luigi, lo spirito è pur sempre at- scuote. Gli insegna a pensare la ma- tivo. Capace di slancio, in bilico fra lattia non come impedimento, ma co- autocommiserazione e tensione al- me potenzialità di crescita. l’infinito. L’ammalato abituato a sen- Anche nel corpo sofferente lo spi- T tirsi compatito, oggetto passivo della rito vive la propria tensione verso

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l’infinito. Ed è nella vita interiore, nel- scelto il sacerdozio. E per capire que-

E la pratica della propria dimensione sta scelta dobbiamo tornare agli anni spirituale che l’ammalato trova una della malattia. Luigi soffre nel corpo: risposta alla sua domanda di Senso e dolori lancinanti lo tormentano dalla di Amore. mattina alla sera, egli si regge in pie- Ecco la prima straordinaria e at- di grazie alle stampelle. tualissima intuizione. Don Luigi non Ma la sua sofferenza non è solo fi- N separa la malattia dal modo con il sica: sa che la mamma, nonostante quale l’ammalato la pensa e la vive. l’opposizione dei fratelli, ha venduto L’uomo in sé non è solo corpo: è car- la proprietà per pagargli le cure, che ne e spirito. Don Luigi, in gioventù, è ha preso in affitto una portineria a stato gravemente ammalato. E che Casale dove confeziona grembiuli, O cosa ha scoperto nei lunghi periodi pantaloni e camicie per conto di al- trascorsi in sanatorio? La potenziali- cune aziende della zona. E Luigino tà della vita interiore. non è in grado di aiutarla. Rivediamo Ha pregato tanto il Signore e Sua il ragazzo in quegli anni. Piegato dal madre, la Madonna, e si è immerso dolore, prostrato nel morale. Che co-

P nel silenzio. Che cosa ha trovato nel- sa lo tiene in piedi? Che cosa gli dà la la frequentazione di se stesso e nella forza per non deprimersi, per non profondità del suo essere? Che cosa precipitare nel tunnel dell’autocom- gli ha insegnato la sofferenza? Che patimento in cui sono finiti tanti altri esistono nell’ammalato delle poten- ammalati, ormai persino incapaci di zialità spirituali, delle risorse che egli pronunciare la parola speranza? M magari non conosce e non sa nem- Mamma Teresa ha trasmesso al fi- meno di avere, ma che possono es- glio la sua incrollabile devozione ma- sergli d’aiuto nell’affrontare la ma- riana. Gli ha insegnato a pregare e ad lattia. Nella pratica spirituale della affidarsi a Maria. È a questa fede che sofferenza, monsignore ha dato un si è aggrappato Luigino. I pazienti O nuovo impulso all’apostolato della del Santa Corona lo vedono spesso, Chiesa verso gli infermi. Ma nello in solitudine, nella cappella. Ma non stesso tempo, mettendo in luce i le- sanno che il ragazzo ha scoperto gami fra corpo e spirito, richiamando qualcosa di importante e meraviglio- l’attenzione sul fatto che l’essere so dentro di sé. Una forza più grande

R umano è anche costituito da pensie- di lui che gli trasmette pace e conso- ri, emozioni e desideri, ha dato una lazione, lo fa sentire parte di un nuova spinta al dialogo fra spirituali- Amore con la maiuscola che gli in- tà e medicina. fonde fiducia. Vivendo il silenzio, imparando a

T Il sacerdote - È per essere medico del- liberare la mente dai pensieri negati- lo spirito che Luigi Novarese ha vi sempre pronti ad aggredirlo,

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Luigino sa di essere “figlio” di questo sentirsi figlio, protetto e amato da

Amore anche nei momenti difficili, Gesù e da sua Madre. E quando, in solitudine, la paura lo ag- Era quella l’energia che rovesciava gredisce o, quando, alla presenza de- la malinconia in gioia. E ribaltava il gli altri, sente di non essere accettato suo pensiero sulla sofferenza: da con- come malato. dizione penosa e senza senso, a op- I compagni di sanatorio lo vedono portunità per conoscere meglio se sereno. Per questo cercano la sua stesso e riflettere sulla propria voca- N compagnia: perché hanno capito che zione di figlio di Dio. con lui si sentono meglio. Il ragazzo È questa la radice forte dalla qua- scherza, suona il flauto, è attento al- le prende vita e si sviluppa l’inse- le loro esigenze e ha una parola di gnamento di don Novarese. Il sacer- consolazione per tutti. Sì, preferisco- dote trasmette ai malati ciò di cui ha O no stare di gran lunga con Luigino fatto esperienza. Risveglia negli ani- che con i medici. I dottori hanno sem- mi la forza interiore scoperta in se pre fretta: arrivano, dicono le solite stesso nel tormentato periodo del sa- frasi di circostanza, misurano la pres- natorio. sione, scrivono qualche parola sulla Il suo messaggio è come una scos- P ricetta e se ne vanno. sa elettrica. Il suono di una sveglia I medici curano il corpo. Ma l’uo- che ridà linfa e calore alla vita inte- mo in sé non è solo corpo: è anche riore di migliaia di infermi. spirito. Il corpo è legato al tempo. Lo È così che l’ammalato inchiodato spirito, invece, è proiettato oltre il al letto diventa un’altra persona. Un tempo, nell’eterno. E chi parla agli soggetto d’azione, come dice don M ammalati dell’eterno? Chi risponde Luigi, pronto a farsi apostolo per te- alla loro inquietudine davanti alla stimoniare la sua gioia agli altri am- malattia: perché soffro? Che senso ha malati. Ecco l’altro punto decisivo tutto questo? Chi si occupa della ma- dell’insegnamento di Novarese: linconia che rende l’infermo ancora “L’ammalato per mezzo dell’ammalato, O più indifeso davanti al male? con l’aiuto del fratello sano”. È questa la È nel sanatorio che Luigi Novarese definizione che meglio riassume il matura la propria vocazione sacer- senso del suo apostolato. dotale. Egli infatti è convinto di poter Sono gli infermi con il loro esempio, servire meglio gli ammalati come sa- la loro serenità e lo slancio nato dal- R cerdote che come medico. la certezza di essere amati da Dio, i Negli anni del dolore le stampelle testimoni più sinceri e credibili nel reggevano il corpo. Ma a sostenere convincere i fratelli a diventare di- lui, a dargli lo slancio per aiutare gli scepoli del Signore. altri ammalati, era la forza che gli ve- T niva dal di dentro. La consolazione di Don Armando Aufiero

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E Moncrivello: concerto al Centro Monsignor Luigi Novarese

N n occasione della Pentecoste, domenica 27 maggio, il Centro di recupero e ri- Ieducazione funzionale “Mons. Luigi Novarese” del Trompone è stato teatro del concerto della mezzosoprano Elisa Barbero, accompagnata dall'organista Sandro Frola. L'iniziativa nasce in collaborazione con il Leo Club Caluso Canavese Sud Est, presieduto da Paolo Di Sante. O Tra le sue attività, il sodalizio propone un filone di concerti dedicati ai degenti delle case di cura, i “pomeriggi musicali”. Arie da salotto, come Musica proibita e Rondine al nido, si sono avvicendate ad amatissimi brani di musica sacra come l'Ave Maria di Schubert, il Panis Agelicus o l'Ave Verum Corpus. Dopo l'applaudito concerto, si è tenuto un rin- P fresco offerto dai giovani del Leo Club. Elisa Barbero è laureata al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, ha vinto numerosi concorsi nazionali e internazionali, ed è stata ospite nel 2008 dell’Ambasciata Italiana in Corea per una tournée nelle maggiori città dello sta- to asiatico.

M Sandro Frola, allievo dell'organista e compositore Guido Donati, è diploma- to in organo e composizione organistica al Conservatorio “G. F. Ghedini” di Cuneo. È stato l'organista accompagnatore della liturgia officiata da Papa Benedetto XVI durante la sua visita a Romano Canavese, è un cultore di storia della musica, e organista di diversi gruppi corali. L’evento si è svolto sotto l’attenta e vigile regia di Sr. Lully che sempre orga- O nizza questi momenti musicali! Claudia Carra R T

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