Anno 17 n° 5-EDIZIONE GRATUITA Giovedì 4aprile 2019

DEA, CACCIA ALLA CHAMPIONS SERIE ACon uno Zapata straripante, i nerazzurri ospitano il Bologna. Tre punti per l’Europa delle big

BOMBERONE - Zapata, 19 reti nel suo primo campionato di con la Dea FOTO MORO 2 Bergamo&Sport Giovedì 4Aprile 2019 Dea, incrocio Europa-salvezza LA SFIDA Stasera a Bergamo di scena un Bologna rivitalizzato dalla cura Mihajlovic

Atalanta per l’Europa, il Bologna deve fare e non c’è bisogno del librone personalità in campo, essere i miglio- nistra al bacio. Di sicuro, in questo cinque pareggi e otto sconfitte, quin- per la salvezza. Al termine della tren- della tattica che Tullio Gritti squa- ri nel loro specifico ruolo, altrimenti momento, Gollini, Freuler, Gomez e dici gol segnati e 25 subiti. Rispetto tesima di campionato i nerazzurri han- derna a chi entra in campo. Tanto si sa non riusciremmo a conquistare certi Zapata sono autentici match winner. alla formazione che ha battuto il Sas- no intenzione di confermare, e chissà, già dove andare e come giocare. Nel risultati”. Difficile dargli torto. Un Il Bologna proverà ad insidiare l’Ata- suolo all’ultimo minuto, il tecnico ser- migliorare la posizione in classifica, i dopopartita di Parma è stato chiesto a chiaro esempio: Arkadiusz Reca. Il lanta col 4-2-3-1, modulo a parte i ros- bo potrebbe cambiare qualche pedina rossoblu, altrettanto, stabilirsi in ma- Gasperini dei suoi gregari: “Da noi polacco ha giocato pochissimo ma soblu fuori casa hanno collezionato e vedremo se confermerà Orsolini, un niera definitiva fuori dalla zona retro- non ci sono gregari. L’Atalanta è un Gasperini lo ha tenuto in considera- due vittorie, una a San Siro con l’Inter ex che vuole dimostrare ai bergama- cessione dopo una rincorsa durata, gruppo di leader. Tutti i miei ragazzi zione e domenica ha disputato trenta alla terza di ritorno e l’altra a Torino schi le sue qualità tecniche. praticamente, l’intera stagione. Non devono dimostrare sempre la loro minuti d’alta qualità con cross da si- contro i granata il 17 marzo scorso, Giacomo Mayer solo, Atalanta e Bologna sono due squadre che scoppiano di salute, infat- ti i nostri beniamini nel girone di ri- torno hanno perso solo con Milan e Torino ottenendo sei vittorie e due pa- reggi mentre i felsinei con l’arrivo in panca di Sinisa Mihajlovic hanno conquistato tredici punti in otto gare e, soprattutto, sono tornati al gol, dopo la micragna dell’era Inzaghi. Eppure ci sono 21 punti di differenza tra le due formazioni con 60 gol realizzati e 40 subiti per l’Atalanta, 27 gol fatti e 43 incassati da parte degli emiliani. Sul campo spesso queste difformità tecni- che non vengono confermate perché ci sono anche scelte tattiche e motiva- zioni collettive che riducono l’even- tuale gap. Certo a Bergamo gli atalan- tini non brillano come in trasferta, sei vittorie contro le otto fuori casa anche se, sotto la Maresana, le vittorie con Inter e Fiorentina e il pari con la Juve sono entrate nella straordinarietà del- l’attuale stagione e, quindi, il popolo nerazzurro si è divertito anche in casa. Manca qualcosa quando si affrontano avversarie di bassa classifica ed è op- portuno colmare questa piccola lacu- na con una scintillante vittoria contro il Bologna. Intanto Gasperini può praticare il turnover, o meno, ma è or- mai consolidato che chi entra, o dal primo minuto o durante la partita, gio- ca come il compagno che sostituisce. E’un meccanismo perfetto che dimo- stra, ancora una volta, come l’organiz- zazione di gioco dell’Atalanta sia scientifica, ciascun giocatore sa come Una bella coreografia della curva atalantina Foto Francesco Moro Giovedì 4Aprile 2019 Bergamo&Sport 3 4 Bergamo&Sport Giovedì 4Aprile 2019 Emiliano, manchi un Mondo PRIMO PIANO A un anno dalla scomparsa, il ricordo del nostro Giacomo Mayer

BERGAMO -E’entrato di di- ritto nel Pantheon degli dei del calcio, Emiliano Mondo- nico. E a un anno della sua scomparsa il ricordo non si smorza, anzi ci manca. Pro- prio adesso che l’Atalanta è entrata nell’Olimpo, appunto a due passi dal Pantheon. Vale per tutti quello che ha scritto Giorgio Parretti, intimo ami- co del Mondo: “La condivi- sione professionale nel no- stro pianeta, il pianeta calcio, non è sempre facile vista l’i- steria galoppante che circon- da e penetra dentro ognuno di noi ma tu, con i tuoi silenzi e il tuo pragmatismo, hai saputo, nei momenti opportuni azze- rare qualsiasi principio di burrasca dialettica” (L’Eco di Bergamo, 29 marzo 2019). Non ha vinto scudetti, , Coppe europee (ci è an- dato vicino col Toro e con l’Atalanta) eppure è il capo- saldo del nostro calcio. Da giocatore dicono sia stato un disastro o quasi, non per doti tecniche, anzi quelle non gli mancavano, ma semplice- mente perché poco incline al- la ferrea disciplina che vigeva tra le squadre professionisti- che negli anni Sessanta e Set- tanta, vale a dire in piena “ri - voluzione culturale”che non ha tralasciato il calcio. E’en - trata nella leggenda la sua “fu - ga”dalla Cremonese per cor- rere al Palalido di Milano l’8 apriel 1967 ad assistere al concerto dei Rolling Stones. Giancarlo Finardi, suo com- pagno di squadra e suo colla- boratore tecnico, ha spesso ri- cordato: “Mai avrei pensato che il Mondo facesse l’allena - tore”. Invece, come spesso succede a chi è nato sotto il se- gno dei Pesci, da giocatore “scapestrato”ad allenatore poco incline alle mezze misu- re o alla dissipazione, vero vi- zio del calcio professionisti- co. Che fosse un mago della panchina è noto a tutti, faceva e disfaceva un assetto tattico della squadra durante la parti- ta con una semplicità scon- volgente che stupiva soprat- tutto noi cronisti a quei tempi non troppo edotti sulle mo- venze della tattica. E, spesso e volenteri, nella conferenza del dopopartita ce lo rimarca- va con le sue battute, con le sue frasi disseminate qua e là che erano autentiche provo- cazioni. E tutti noi a cercare di capirne il vero significato. Ar- ricchendo i nostri articoli e la fantasia dei titolisti. Provoca- zioni che non mancavano an- che con i suoi giocatori nello spogliatoio o durante una se- duta di allenamento. Diceva, per esempio, allo stopper: “Ehi, attento domani sui calci d’angolo a quello spilungone brasiliano che segna sempre di testa” fingendo di non co- noscere nome e cognome del- l’avversario. Invece lo sapeva bene che non fosse brasiliano ma, addirittura, il centravanti della nazionale cecoslovacca. Era un modo per tenere desta l’attenzione. Non solo allena- tore famoso e opinionista tv sopraffino ma persona di spiccata sensibilità umana. Sempre pronto ad aiutare gli “ultimi”, quelli che per i ben- pensanti sono i reietti della so- cietà. Il Mondo non alzava muri, apriva le porte a tutti. Una sola porta ha sempre cer- cato di tenerla chiusa: quella della sua squadra durante la partita. Giacomo Mayer Giovedì 4Aprile 2019 Bergamo&Sport 5 6 Bergamo&Sport Giovedì 4Aprile 2019 Zapata, stagione da fenomeno IL PROTAGONISTA Con un Duvan così, nulla è precluso alla splendida banda di mister Gasp

Per un’Atalanta tornata a tate: Zapata 18, Piatek 17, sognare in grande dopo il Quagliarella 15 e Ronaldo 14. trionfo in rimonta al Tardini, A certificare il colombiano co- con il gap dall’El Dorado me la punta più prolifica su Champions ridotto a sole tre azione. Zapata e l’Atalanta lunghezze, c’è un Duvan Za- viaggiano sugli stessi binari pata che sta vivendo la stagio- anche per quanto concerne la ne della definitiva consacra- capacità di sbriciolare primati zione sul palcoscenico della su primati: i ragazzi di mister nostra Serie A. Con la dop- Gasperini, con i tre acuti in pietta in terra emiliana, il co- Emilia, hanno perfezionato lombiano è salito a quota 19 l’aggancio nei confronti della reti, per un bottino complessi- Juventus alla voce “miglior at- vo di 24 se si estende il con- tacco”con 60 gol messi a re- teggio anche a Coppa Italia ed ferto in 29 giornate. Asticella Europa League. E’una rincor- che si alza ulteriormente se si sa in parallelo quella della Dea puntano i riflettori sulle pre- e del suo numero 91: a nove stazioni del nazionale “cafete- giornate dalla chiusura del tor- ro”: record di centri personali neo i nerazzurri condividono in A già ampiamente superato la quinta piazza a braccetto (il precedente era di 11 in ma- con una Lazio in crescita. Fi- glia Samp, ndr), così come le nisse oggi il campionato, per marcature complessive in sta- Gomez e compagni sarebbe gione (stracciato il vecchio Europa League per il terzo an- primato di 11 ottenuto con no consecutivo, senza dimen- blucerchiati e Udinese, ndr). ticare la “scorciatoia”Coppa In una sola stagione, peraltro Italia, ma il piatto forte è lì ad non ancora conclusa, in ma- una manciata di punti e a Ber- glia nerazzurra ha già miglio- gamo c’è la voglia di crederci rato il bottino di reti messi in- fino in fondo. Un sogno da ali- sieme nei due anni di Napoli, mentare con i gol dell’attac- nel biennio friulano e nell’ cante nativo di Calì, a sua vol- unica annata disputata all’om- ta in prima fila per giocarsi si- bra della lanterna. Record de- no all’ultimo il titolo di ca- stinati ad essere ritoccati ulte- pocannoniere, all’insegui- riormente verso l’alto in un fi- mento dell’attuale leader nale di stagione che, facendo i Quagliarella che comanda a dovuti scongiuri, vedrà l’Ata- quota 21, tallonato da Cristia- lanta scendere in campo undi- no Ronaldo ePiatek che, pro- ci volte da qui a fine maggio. prio con Zapata, completano il Tanti appuntamenti per tanti terzetto inseguitori con 19 obbiettivi da raggiungere. Per squilli a testa. In una virtuale rendere la 18-19 la stagione graduatoria che non contempli più bella di sempre. L’Atalan- le realizzazioni su penalty, sa- ta ci crede, e con uno Zapata rebbe proprio l’atalantino il così nulla può essere preclu- Re di casa nostra con le gerar- so. chie dei bomber di fatto ribal- Michael Di Chiaro Diciannove gol in campionato (più altri cinque nelle coppe) per Zapata in maglia nerazzurra Foto Francesco Moro Giovedì 4Aprile 2019 Bergamo&Sport 7 8 Bergamo&Sport Giovedì 4Aprile 2019 Aprile può essere il mese della verità CALENDARIO Dal Bologna all’Udinese, passando per l’Inter e la semifinale di Coppa Italia

La visita del Bologna in quel di permettersi di fare calcoli. La terza trebbe pagare dazio in termini di ener- La sfida che vale una stagione, ossia menica 28. Teatro l’Atleti Azzurri d’ Bergamo, nell’insolito “posticipo” settimana di aprile, però, è senza dub- gie da dirottare esclusivamente sul la semifinale di ritorno di Coppa Italia Italia. Ora come non mai fondamen- del giovedì che chiude l’ultimo turno bio la più attesa da tutto il popolo ne- traguardo Europa League, divenuto contro la Fiorentina. Si preannuncia tale per trascinare i ragazzi del Gasp infrasettimanale della stagione, inau- razzurro. Tre partite condensate in un obbiettivo primario della stagione un Comunale gremito in ogni ordine attraverso cinque sfide molto delica- gura l’aprile dell’Atalanta, chiamata fazzoletto di otto giorni: si parte con il partenopea. Dispendio energetico del di posto per spingere i nerazzurri ver- te, che potrebbero apparecchiare la ta- a giocarsi tanto, se non tutto, nelle re- Monday Night al San Paolo di Napoli quale dovrà tenere conto anche l’Ata- so la finalissima di Roma del 15 mag- vola per un altro mese di emozioni sidue settimane di competizioni uffi- contro la seconda della classe che, ac- lanta, chiamata settantadue ore più gio. A chiudere un mese pieno zeppo forti. ciali. Questa sera, al Comunale, arriva cantonato il pensiero Scudetto, po- tardi all’appuntamento con la storia. di impegni, la sfida all’Udinese di do- Michael Di Chiaro un Bologna rivitalizzato dalla cura Mihajlovic. La vittoria all’ultimo re- spiro contro il Sassuolo ha spinto la formazione felsinea fuori dalle paludi della zona retrocessione e per rimane- re in superficie i rossoblu sbarcano nella Città dei Mille con il chiaro in- tento di incamerare altri punti pesanti in chiave salvezza. Impegno non fa- cile per la Dea, obbligata a centrare il bottino pieno davanti al proprio pub- blico per blindare in primis la casella Europa League, ma con lo sguardo sempre rivolto al sogno quarto posto. Un pensiero stupendo distante tre mi- seri punti, le cui percentuali di realiz- zazione potrebbero meglio definirsi giusto tre giorni più tardi quando, alle ore 18, l’Atalanta sarà di scena alla Scala del Calcio, ospite dell’Inter. I nerazzurri milanesi stanno vivendo un momento complicatissimo: la vit- toria nel Derby sembrava aver atte- nuato i malumori in casa meneghina, esasperati dall’uscita di scena in Eu- ropa League e dal caso Icardi che tie- ne banco ormai da settimane, ma il ko interno contro la Lazio e la non con- vocazione dell’argentino hanno ria- perto la crepa e messo sulla graticola uno Spalletti non più così intoccabi- le. Una settimana più tardi, domenica 14, si torna all’Atleti Azzurri d’Italia per il match interno contro l’Empoli. Impegno sulla carta accessibile, ma la pericolante situazione di classifica dei toscani potrebbe creare più di un grat- tacapo a Gasperini, al cospetto di una squadra che per credere nella perma- nenza in massima serie non può più Josip Ilicic in gol contro il Chievo, sfida terminata in parità (1-1) Foto Francesco Moro) Giovedì 4Aprile 2019 Bergamo&Sport 9 I quattro moschiettieri in fascia QUI ATALANTACastagne, Gosens, Hateboer e Reca: soluzioni diverse, ma tutte di quantità e qualità

BERGAMO -In pieno inverno vo il colombiano. Segno che la , il mister manovra esige assi preferen- che ama le rose corte salvo poi ziali e lui sa leggere le situa- pungere peggio delle spine zioni imbeccando tagli o di- quando si gira verso la panchi- scese a rete: il Papu quando era na e di alternative di qualità una punta duettava con Spina, nemmeno l'ombra, se n'era il ragazzone di Beerta ha il to- uscito che in corsia aveva un tem nero che sprinta dal vertice tris di titolari da sfogliare di opposto e Josip a inventargli volta in volta come una mar- davanti. Coprirlo è affar suo. gherita ottenendone comun- Occhio di lince, ha capito tutto que un paio perfino profumati. del 3-4-1-2. Da mettere all'occhiello della DALLA POLONIA CON sua Atalanta, cui piace parec- FURORE - L'uomo di Gru- chio girare al largo lavorando gliasco sembrava avergli tirato ai fianchi il nemico prima di il freno a mano dopo l'esordio arrivare al dunque. Merito del- europeo nel ritorno con gli l'ambivalenza di Timothy Ca- israeliani, causa tempismo ri- stagne, della solidità di Robin vedibile in zona difensiva. Gosens a sinistra e dello stra- Nelle partitelle e nei test a Zin- potere fisico-atletico di un gonia pare un missile dritto al- Hans Hateboer capace di rad- la porta. E la mette con voluttà. drizzare il piede quanto basta Sinistro educato e destro non per infilarne da par suo. A Par- disprezzabile, col part time du- ma, d'improvviso, la scoperta cale è alla quinta d'annata. Ha del non c'è tre senza quattro. spinto e accelerato, in copertu- Arkadiusz Reca, quello che in ra è stato attento. Ed è stato il ritiro in Valseriana pareva ad piede di porco tattico per spo- apprendimento lento perché stare Castagne dov'è risultato parlava solo polacco, entra più utile, anzi decisivo. 27 giri nella rotazione rilevando An- di lancetta più recupero. Entra- drea Masiello con sequela del to lui, alla fine, si è vinto senza tulipano a terzo dietro e virata soffrire. In Ciociaria, scampoli a destra del belga. La mossa al- per Djimsiti. Col Toro, per Ca- la Kasparov che dà scacco stagne. Al "Franchi", nella se- matto ai ducali: assist proprio mifinale della Coccarda, per il di Tim il Vallone per il contro- IL TEDESCO - Gosens, qui in azione contro il Chievo, tre gol in questo campionato con la maglia della Dea FOTO MORO bomberone. Arkadiusz dal Wi- sorpasso by Duvan, a tiro di un sla Plock sa stare al suo posto. diagonale appena largo, il Pa- cialmente alla Juve nel quarto ratteri d'oro negli annali neraz- prima, Inter) che usa di prefe- in ribasso, ma costanti. Il suo Intanto guarda, impara, aspetta pu che la smista innescando di Coppa Italia, gabbando zurri. Come la magia da poke- renza di prima intenzione ca- vero plus. Poker d'assist, per la grande occasione, magari da tutti e sovrapponendosi di lì Cancelo per la botta accentra- rissimo al Chievo all'andata. tapultandosi sulla sfera come gradire: Napoli, sponda per turnover, e cresce con la Polo- per il pallone della doppietta ta. Cinquina di servizi vincenti Piattini ai compagni, per con- se fosse l'ultimo tuffo della vi- Zapatone; a Udine, idem ma nia: contro la Lettonia, il 24 colombiana. Il tutto corrobo- raggiunta al canto dell'Aida: in verso, pochi: a Ilicic coi Mussi ta. Ad Haifa, la piazzata di pre- col destro; a Frosinone, sponda marzo, ha accarezzato al bacio rando gli equilibri di una squa- precedenza, a Zapata con e allo stantuffo qui sotto per cisione di sinistro, anche per- per il terzo su quattro del Ter- nientemeno che la fronte di Le- dra che a furia di spingere per l'Haifa, ad Hansone l'olande- menare le danze nel 4-1 all'In- ché la potenza è tutta nell'arto nero; Spal, lungolinea per l'af- wandowski... buttar giù dal letto le difese av- sone per la craniata-matchball ter. opposto. Azioni né in rialzo né fondo di... indovinato, di nuo- Simone Fornoni versarie rischia costantemente di Cagliari e a Robin dell'Alto ZOCCOLETTI OLAN- la coperta corta. Chi non risica Reno, stessa specialità da DESI –Hateboer, 34 presenze non rosica. E bravi i nostri to- quinto a quinto, nel sigillo del globali (27 in campionato) e poloni in fascia, adusi ormai a 3-1 alla Fiorentina. quindi il più indispensabil- recitare la parte di quelli del IL TEDESCO –Forse mente occupato del reparto, è formaggio per gli incauti di- quello sceso, non nel rendi- una sorta di Schelotto con più rimpettai che osino solo pensa- mento ma nella considerazio- fisico, più chilometraggio e re di cavarsela a buon merca- ne dell'allenatore, è lui. O è il più costanza. In chiusura e in to. resto della ciurma che sale di disimpegno gli capita di essere IL DIAVOLO ROSSO - più. Cognome da polder e di- difettoso (movimenti grezzi, Recentemente in Nazionale il ghe ma venuto alla luce al di colpevole del 2-1 del Milan by Boröla le ha tolte dal fuoco nel qua del grande fiume, Robin Calhanoglu e anche del van- battesimo delle qualificazioni ama vestirsi da Batman e, a di- taggio del Toro con Izzo, ser- a Euro 2020 a Bruxelles con la spetto del minutaggio conteso vito dalla sua svirgolata), ma Russia, porgendo a Tielemans dall'uomo che calca la sua zol- negli impieghi estemporanei il vassoio per aprirla. Anche se la (1922' contro 1901', in A da centrale in terza linea è ef- poi ha dovuto risolverla Ha- 1474' vs 1405', 21 presenze a ficace quasi quanto sfreccian- zard da fermo (rigore e puni- 20 sulle 27 totali) a piede in- do parallelo alla riga lunga. Il zione). Ormai è un laterale vertito, vola a mancina che è Gasp non farebbe mai a meno completo, a mezza via tra Con- uno spettacolo. La specialità è di una simile forza della natu- ti e Spinazzola, benché debba tamponare e ribaltare il fronte ra. Gli Oranje lo chiamano a migliorare nelle diagonali di- inserendosi se non ci hanno già tappare i buchi, ma come gio- fensive e nei tagli. Corsa alacre pensato gli altri. L'acuto da tre catore di club è il massimo: 4 e snella, un utensile che si tra- punti al volo nella tana della gol in A da faticatore puro che sforma in grimaldello. Gol alla Samp, quasi dal fondo sul tra- però ci crede, la metà in gioco Roma, di piede e di testa, nel versone dell'olandese sporcato aereo (Empoli, Casteddu) e doppio confronto da 3-3, e spe- da Audero, è da scrivere a ca- l'altra di destro (Frosinone alla 10 Bergamo&Sport Giovedì 4Aprile 2019 A Bologna qualcosa è cambiato GLI AVVERSARI Nell’ultimo mese il cambio di marcia e adesso i felsinei vedono la salvezza

GOL PESANTISSIMO - L’esultanza di Destro dopo il gol del 2-1 al Sassuolo segnato al 96’

BERGAMO -Dirà l'osservatore su- stagione. E non è un caso che ab- biare pressoché solo a partite in cor- usualmente impiegato a destra e il maglia accanto alla roccia difensiva perficiale: bella forza 'sto Sinisa biano inciso entrambi senza farsi at- so il suo prediletto 3-5-2, a favore Trenza Palacio a coprire le spalle ad Danilo (De Maio sbolognato - nel Mihajlovic, sta pasteggiando al de- tendere troppo, l'uno tentando di ria- del 4-2-3-1 che non si discute ma va- ali o centravanti secondo la bisogna. mercato invernale, come Oikono- sco della salvezza coi manicaretti prirla in solitario in casa della Roma ria spesso le caratteristiche insieme Già, perché anche Mattia Destro sta mou, Crisetig, Rizzo e Okwonkwo - chiesti dal silurato Pippo Inzaghi e per poi offrire sul vassoio il raddop- alle pedine, rinunciando a stanchi tornando in auge, avendo azzeccato all'Udinese, casa madre del brasilei- piovuti dalla finestra masterchef di pio all'altro col Cagliari, allo start stereotipi come la riproposizione fis- la seconda stagionale col matchball ro) a protezione di un discreto Sko- gennaio. Dal 3 febbraio, in 8 gior- della recente serie positiva comple- sa di Dzemaili da mezzala pronta a allo scadere di testa contro il nero- rupski, e il rampicante mancino Si- nate, 13 punti, esordendo col bottino tata con Torino (seconda afferma- tramutarsi in trequartista. In mezzo, verde Mapei grazie al corner al bacio mone Edera, a titolo temporaneo dal corsaro contro l'Inter e vincendo le zione in trasferta, occhio che sta di- insieme allo svizzero, ci sono Poli e di Orso, a sua volta 3 (l'ultimo coi Toro nel pacco con Soriano. Dietro, ultime 3 per chiudere la porta alla ventando un vizio) e Sassuolo. Pulgar in lotta per due maglie. Sui granata) più 4 assist e sempre fra i azioni in ribasso per Gonzalez e Ca- striscia negativa (Roma, Juve, Udi- Ma non sono solo i due paisà di lati bassi, a detrimento del prestito più positivi con la sua fisicità man- labresi; a metà per Nagy e Donsah, nese) di pari numero. Le novità in- Germania classe '91 ad aver consen- nerazzurro Federico Mattiello che cina non priva di bagliori geniali. mentre Svanberg è un tappabuchi in- vernali ci sono e ci fanno, eccome. tito al serbo in panca di ghermire l'i- difensore non è, retroguardia stabi- Il figlio d'arte (Flavio fu ringhioso teressante; davanti per Falcinelli, a inventare tra le li- nerzia della lotta per la permanenza lizzata con Mbaye, illusorio apripi- difensore dell'Ascoli e ora allena la che comunque stasera una chance, nee dedicandosi a compiti di cuci- in A. Per soffittare nel baule polve- sta proprio all'andata contro l'Ata- Fermana) è stato rigenerato da Miha, foss'anche part time, dovrebbe aver- tura sartoriale tra reparti che nem- roso degli incubi le 14 lunghissime lanta quando faceva quasi solo il visto che a prescindere dall'utilizzo - la. Fenomeni zero, trascinatori qual- meno un couturier di fama interna- giornate sognando i 3 punti, metà pendolino, e Dijks, ai tempi in bal- titolare solo col Genoa il 10 feb- cuno, ottimismo per l'obiettivo mi- zionale. , l'esterno delle quali dolorosamente perse, c'è lottaggio con un Krejci ora caduto braio, con rompighiaccio personale - nimo in rialzo deciso. Un possibile offensivo d'esperienza che mancava voluto il cambio di rotta all'insegna nel dimenticatoio dopo essere stato prima di segnare non se ne parlava cratere aperto sulla strada dell'Ata- (targato Villarreal pure lui) per aiu- delle cose semplici e delle scelte ta- costretto a fare il boia e l'impiccato nemmeno. Nel giovedì sera berga- lanta verso l'Europa? Mah. 27 gol tare un attacco precedentemente le- lora lapidarie. Essenziale, in primis, dal fu bomber piacentino. Su quelli masco, ahilui, la tribuna. Non sono fatti, 43 presi. Sotto Sinisa, però, gato a doppio filo alle lune e ai lampi l'abbandono del radicalismo tattico alti, invece, rotazione godibile con male nemmeno gli altri innesti fanno 11-9. Òcio. di , 6 in tutta la che aveva indotto Superpippo a cam- l'altro volto noto Lyanco, che si gioca con Helander la Simone Fornoni Giovedì 4Aprile 2019 Bergamo&Sport 11

Gianluca Mancini, il predestinato (NER)AZZURRI Il difensore del Gasp è una certezza anche per l’omonimo commissario tecnico

Il 20 gennaio 2019 Gianluca Mancini realizza la rete dell’1 a 0 ai danni del Frosinone, al Benito Stirpe, realizzando la sua quinta rete personale in campionato, e diventando il difensore più proli- fico d’Europa, superando addirittura Sergio Ra- mos, uno dei difensori più votati al gol di sem- pre. Il gol punta i riflettori addosso a Mancini, e il suo omonimo CT della Nazionale, Roberto Man- cini, non esita a dargli nuovamente fiducia; dopo la prima convocazione in Nazionale maggiore da- tata 16 novembre 2018, il 26 Marzo esordisce in maglia azzurra. Sulla carta è terzino destro, ma il modulo iniziale è solo un ibrido, andando spesso a formarsi durante la gara una difesa a 3 composta dallo stesso Mancini, Bonucci eRomagnoli. La gara termina con un tennistico 6-0 per l’I- talia, Mancini gioca 90 minuti ed è autore di una prestazione priva di affanni sulla destra, sia da ter- zino sia da braccetto destro del terzetto difensi- vo. Classe 1996, di Pontedera, vicino Pisa, Mancini dopo un passato nelle giovanili della Fiorentina ed un paio di stagioni in B con il Perugia la scorsa stagione viene acquistato dall’Atalanta per sosti- tuire il partente Caldara; la prima stagione di ap- prendistato termina con 13 presenze complessive ed un solo gol, la seconda stagione, quella in cor- so, non lo vede inizialmente tra i titolari fissi ma con il passare delle gare e il calo di rendimento di Masiello permettono a Mancini di conquistarsi la titolarità, la fiducia di Gasperini e l’attenzione del “Mancio”. L’Atalanta gioca un calcio moderno ed aggres- sivo, e Mancini incarna il prototipo di difensore centrale moderno: senso della posizione, capacità di anticipo, buona dimestichezza nell’impostare e qualche mancanza nell’uno contro uno; devastan- te invece sotto porta, con un fiuto del gol da fare invidia a parecchi attaccanti. Sebbene ci sia tanta concorrenza nella retroguardia azzurra (inamovi- bili Chiellini e Bonucci, scalpitanti Romagnoli e Izzo) Gianluca Mancini è giovane, gioca in una squadra all’avanguardia tatticamente e segna con costanza e disinvoltura. Insomma, le possibilità per poter far parte sta- bilmente delle gare azzurre ci sono, sia per le doti calcistiche del ragazzo sia per la spasmodica at- tenzione di Roberto Mancini verso i giovani ita- liani emergenti; questo deve essere un monito di speranza anche per chi come Valzania ePessina, poco impiegati da Gasperini ma sicuri della con- vocazione nell’Under 21 di Gigi Di Biagio, hanno necessità di minutaggio in campo. La prossima stagione sarà determinante per tut- ti: per l’Italia che deve qualificarsi ad Euro 2020, e per gli italiani atalantini che se godranno della fiducia di mister Gasperini, non dovranno man- care all’appello, sperando nella tripla competizio- ne: Serie A, Coppa Italia e Europa League. Gianluca Mancini a duello con Federico Chiesa durante Atalanta-Fiorentina Foto Francesco Moro Daniele Mayer 12 Bergamo&Sport Giovedì 4Aprile 2019

Dea domenica con l’Inter, alla pari LA PROSSIMA SFIDACon i milanesi una sfida mai banale. E questa stagione ci si gioca la Champions...

IL GRANDE EX - Gian Piero Gasperini, mister dell’Atalanta, ha allenato anche l’Inter. Correva la stagione 2011-2012 FOTO MORO

BERGAMO -Inter-Atalanta non è mai quella di Vavassori per 3-0 grazie alla parte e Colantuono dall'altra. L'1-0 si- catura di un giovanissimo Icardi. Co- di. All'andata, a Bergamo, fu al con- una sfida banale. Lo dicono i prece- doppietta di Vieri e alla rete di Reco- glato da Rocchi non aveva spaventato me detto, però, il team bergamasco a trario l'Atalanta a fare la voce grossa: denti. E domenica alle 18 ci sarà da ba. Un folle gesto che sintetizzava una la Dea che si era portata sul pari mo- San Siro ha dovuto ingoiare anche Hateboer per l'1-0, pareggio provvi- divertirsi perchè la Dea, smentite a rivalità sportiva maturata nel corso mentaneo con Bonaventura. Interisti bocconi amarissimi. Uno su tutti è da- sorio di Icardi dal dischetto, poi il tris parte, sogna la Champions e la forma- della storia e che oggi prosegue, for- di nuovo avanti sul 3-1 con la doppiet- tato 12 marzo 2017, l'Inter trionfò per in rapida successione marchiato Man- zione di mister Spalletti è una diretta tunatamente, con toni meno accesi. ta di Ricardo Alvarez, prima della tri- 7-1 in una delle gare più nere della cini, Djimsiti e Gomez. Alla Scala del concorrente per l'obiettivo. Riavvol- Inter-Atalanta, sul puro rettangolo pletta griffata German Denis che an- lunga vita atalantina. Tripletta di Icar- Calcio sarà una partita con ogni pro- gendo il nastro di questo incontro nel verde, ha lasciato in eredità sia gioie cora oggi è custodita nel libro dei ri- di, tripletta di Banega e gol di Gagliar- babilità diversa, ma se la compagine recente passato al Meazza, è difficile che dolori e non potrebbe essere al- cordi più belli. Nell'annata successiva dini, preziosa solo ai fini statistici la di mister Gasperini sarà la stessa am- non pensare al 6 maggio 2001, quan- trimenti. La vittoria orobica più affa- furono ancora soddisfazioni. L'undici rete della bandiera di . mirata nelle ultime trasferte ci sarà do i tifosi interisti lanciarono dal se- scinante dell'ultimo ventennio è stata di Colantuono superò quello di Maz- Nell'ultimo campionato invece furo- forse da lustrarsi gli occhi. Le stati- condo anello verde uno scooter di un quella fatta registrare domenica 7 zarri per 1-2: giornata di grazia, quel- no ancora gli Spalletti Boys ad impor- stiche parlano chiaro. E l'Inter lo sa supporter bergamasco mentre sul aprile 2013: 3-4 il risultato conclusi- la, per Giacomo Bonaventura, autore si in casa per 2-0, trascinati dalla dop- benissimo. campo la squadra di Tardelli batteva vo, Stramaccioni in panchina da una della doppietta che rese vana la mar- pietta nella ripresa del capitano Icar- Norman Setti Giovedì 4Aprile 2019 Bergamo&Sport 13

Champions, le altre big stentano PRIMO PIANO Il Milan non sa più vincere, Inter sempre alle prese col caso Icardi, Roma altalenante

BERGAMO -La settimana di lice. L'esonero di Di France- fuoco dell'Atalanta si conclu- sco e l'avvento di Ranieri derà domenica alle 18 in oc- hanno alzato solamente un casione del match esterno con polverone che non ha prodot- l'Inter a San Siro. Dopo Par- to punti utili per la classifica. ma e Bologna, saranno i mi- Il tonfo interno con il Napoli lanesi a misurare la voglia di domenica ha sintetizzato il d'Europa della Dea. Il periodo momento dei giallorossi, fra- attuale della formazione di gili ed estremamente vulnera- mister Spalletti non è certa- bili. L'attuale allenatore ha mente dei più tranquilli, la cercato di dare un'impronta grana Icardi sta tormentando tutta sua, puntando su una un ambiente che vive di risul- convivenza tra Dzeko e tati altalenanti e che dovrà su- Schick che è sembrata un az- darsi l'obiettivo Champions zardo e che si sta conferman- probabilmente fino al rush fi- do tale. Ma i problemi in casa nale del campionato. Grana romanista sono ben altri. Il Icardi dunque, con l'attaccan- presidente chiede ai giocatori te che non sembra intenziona- di mostrare gli attributi, co- to a fare passi indietro dopo la prendo lacune societarie e fascia persa e il tecnico inte- tecniche (caso Monchi inse- rista a dare stoccate pesanti gna) che sono la punta dell'i- all'argentino: "La differenza ceberg. Considerando infine la fanno Messi, Ronaldo e po- anche la continuità di rendi- chi altri. Erano sei anni che mento non impeccabile di l’Inter non andava in Cham- Milan e Lazio, il sogno del- pions e Mauro c’era sem- l'Atalanta di inserirsi nell'Eu- pre...". Parole che hanno fatto ropa dei grandi non è poi così molto rumore, un ulteriore utopia. In fondo, crederci non fulmine in un cielo che sereno costa nulla e questa Dea è bel- non è. La società non ha ap- la da impazzire. prezzato i modi "Spallettiani" Il Milan, martedì sera, non e questa "fiction" rischia di è andato oltre a un modesto prolungarsi a tempo indeter- 1-1 contro l’Udinese (a Piatek minato. Intanto il valore di ha risposto Lasagna), e quella Icardi sul mercato si sta ine- che fino a un mese fa pareva vitabilmente abbassando e la una certezza, ossia la qualifi- rottura al termine dell'annata cazione alla prossima Cham- è quasi certezza. La convoca- pions, si sta trasformando in zione di Maurito con il Genoa un incubo perché una manca- ha in parte alleviato, ma non ta qualificazione all’Europa archiviato, la questione: "Il delle big significherebbe un lavoro svolto da Marotta è dramma per le casse rossone- stato un lavoro determinante re. –ha detto Spalletti in confe- L’Atalanta, fortissima, ma renza stampa -. Chi dice il La delusione di Piatek, Bakayoko e Musacchio dopo l’1-1 interno con l’Udinese sbarazzina e senza assilli, può contrario vuole dare una let- davvero sognare un posto al tura distorta delle cose. Ha sudare, essere dentro la squa- L'Atalanta dovrà essere brava Champions passa soprattutto l'Inter non sorride, nemmeno sole. portato le parti in causa a fa- dra. La maglia di Icardi, ap- a sfruttare questa situazione da questi appuntamenti. E se la Roma può considerarsi fe- Norman Setti re un confronto reale e non pesa da sola non vale niente. di cristallo, consapevole che virtuale. Se la mediazione è E' accanto a quella dei suoi in questo momento la condi- servita per dettare condizioni compagni che acquista valo- zione fisica della squadra è allora diventa tutto complica- re. E' una storia da cui ne più che invidiabile e lontano to perché dietro c'è un alle- usciamo tutti sconfitti, non c'è da casa la banda di Gasperini natore, uno spogliatoio, una un vincitore, casomai è un è una macchina da gol. Cre- tifoseria. Per l'Inter bisogna punto fermo da cui ripartire". derci è un obbligo, il sogno 14 Bergamo&Sport Giovedì 4Aprile 2019

SINISA, STORIA DI UN VINCENTE L’ALLENATORE AVVERSARIOGrinta da vendere, così Miha ha rivitalizzato un Bologna in crisi nera

BERGAMO -Spesso al di là delle placide sponde del politically quisterà il secondo scudetto biancoceleste. Termina la carriera correct, Sinisa Mihajlovic è un personaggio che non può la- nel 2006 all’Inter, mettendo nell’album dei ricordi ben 96 reti sciare indifferenti. E che è sempre pronto alle sfide, come in 563 gare di club: proprio niente male per un difensore. dimostra la decisione di accomodarsi (si fa per dire) su una Per uno come lui, abituato a lottare in campo, il passo in panchina scomodissima come quella del Bologna, alla ricerca panchina è breve: appena pochi mesi dopo aver appeso gli di una salvezza che con la precedente gestione di Superpippo scarpini al chiodo diventa vice di Roberto Mancini all’Inter, Inzaghi aveva assunto i contorni sfocati di un miraggio. E che per poi proseguire una più che discreta carriera che lo ha por- invece oggi sembra sempre più alla portata, con i felsinei usciti tato a guidare, tra le altre, Fiorentina, Sampdoria e Milan, dalla zona rossa delle ultime tre dopo la vittoria al fotofinish sempre con risultati nettamente al di sopra della sufficienza. In sul Sassuolo grazie alla capocciata del redivivo Mattia Destro. tutto questo, qualche scelta coraggiosa come quella di vestire Del resto, il ruolino di marcia dei rossoblu dopo l’ascesa al le maglie delle due squadre della Capitale e il lancio di tanti timone dell’allenatore serbo è di quelli da metà classifica: in giovani (Romagnoli e Donnarumma, per citarne solo un paio) otto partite quattro vittorie e un pareggio, molto meglio di altre ma anche alcune uscite a vuoto fuori dal campo, come le di- squadre ben più blasonate. Ci sarà quindi da stare attenti oggi, scutibili frasi sui generali serbi ai tempi della guerra nei Bal- con l’Atalanta che non dovrà sottovalutare il carattere dimo- cani o le frasi razziste (mai ritirate) nei confronti di Patrick strato da questo Bologna, un gruppo cementato proprio dal Vieira durante un Lazio - Arsenal di Champions League. Tutte sergente Miha, non nuovo a imprese salvezza come accaduto a macchie che comunque non possono cancellare una carriera Catania, una delle sue prime squadre al termine di una carriera importantissima, costellata di tanti successi da giocatore e ot- da giocatore top player. Soprattutto per via del suo sinistro timi risultati da allenatore. Su una cosa, comunque, non ci sono magico, talmente unico da diventare oggetto anche di studio da dubbi: oggi come oggi Sinisa è il valore aggiunto di questo parte dell’Università di fisica di Belgrado e che per anni ha Bologna. Riuscirà la banda di Gasperini a mettere in riga il fatto tremare i portieri della Serie A. Cresciuto nella Stella Sergente e il suo Bologna? Di certo non sarà facile, ma lo stato Rossa (dove conquista una Coppa dei Campioni), i calci di di salute dei nerazzurri permette alla Dea di partire con una punizione tirati quasi come fossero calci di rigore e la sua sponda giallorossa: da lì una crescita continua, con l’approdo marcia in più nel motore. prestanza favoriscono nel 1992 il suo sbarco in Italia a Roma, nel 1994 alla Sampdoria e nel 1998 alla Lazio, dove con- Fabio Spaterna BARROW, GRANDE TALENTO SENZA SPAZIO EROI NERAZZURRI L’anno scorso era sulla bocca di tutti, ora l’esplosione di Zapata l’ha messo in disparte

BERGAMO -Musa Barrow il desaparecido? In tanti Musa è entrato in rosa se lo è tenuto ben stretto, al- lo pensano, in molti lo aspettano. Pochi i minuti lontanando qualsiasi ipotesi di vederlo lontano da giocati dal gambiano in questa stagione dove, do- Bergamo. Il perché è molto semplice: Musa ha del- po un avvio di stagione faticoso, è venuto pian pia- le qualità straordinarie se espresse nel modo giu- no fuori un certo Zapata. Difficile stare ai livelli sto. Non a caso presentò il suo biglietto da visita a del “Titan”esploso in maniera clamorosa totaliz- tutti con stampato: “26 gol con la Primavera”. Una zando 19 gol, contando solamente il campionato di miriade. Fiuto del gol e velocità, queste in sintesi le Serie A. Musa stenta a decollare a causa del ren- principali caratteristiche del gambiano che punì in dimento monstre del compagno che se la gioca in ordine nella scorsa stagione Benevento, Genoa e classifica marcatori al pari di Cristiano Ronaldo e Lazio. Tra l’altro aprile è il mese fortunato di Mu- Piatek, sognando l’Olimpo occupato attualmente sa, proprio perché realizzò queste tre reti contro da Quagliarella. Purtroppo il giovane atalantino ogni pronostico. L’Atalanta ha saputo coltivare un frutto del fiorente vivaio di Zingonia ha dovuto altro giovane talento, scoprendolo dal nulla e por- adattarsi alle gerarchie createsi all’interno del tandolo nel grande palcoscenico italiano ed inter- gruppo e negli scampoli concessi da mister Gaspe- nazionale. Musa potrebbe essere facilmente para- rini non è riuscito ancora a lasciare il segno. Ad ini- gonabile a Moise Kean, giovane attaccante della zio campionato il classe ‘98 aveva fatto ben spe- Juventus, che ad oggi è sotto la luce dei riflettori rare trovando la via del gol sia a Sarajevo che ad come lo fu l’atalantino l’anno scorso. Tutti i veri Haifa nei preliminari di Europa League, ma è an- tifosi atalantini sanno bene cosa stia provando dato via via spegnendosi cedendo il passo al Pan- Barrow in questo momento e sono sicuro che lo teron Zapata. Predichiamo la calma: un ragazzo di spingeranno oltre le sue insicurezze. Anche io au- vent’anni deve poter crescere al meglio e perché guro il meglio a questo giovane ragazzo, perché non poterlo fare proprio con un esempio come il possa portare la Dea in alto. Winston Churchill di- compagno colombiano neo ventottenne? Il per- ceva: “Il successo è l’abilità di passare da un fal- corso è ancora lungo e soprattutto il giovane Bar- limento all’altro senza perdere il tuo entusia- row deve necessariamente farsi trovare pronto ad smo”.Non perdere mai l’entusiasmo giovane Mu- ogni minima occasione che gli si presenterà. Il mi- sa: vai e corri più veloce del vento verso la porta. ster ha grande fiducia in lui, tanto che da quando Mattia Maraglio Giovedì 4Aprile 2019 Bergamo&Sport 15

BERGAMO -Il dubbio amletico che attana- gliava le menti di tutti i tifosi atalantini e degli appassionati del fantacalcio pare or- mai dissiparsi. Infatti, da quanto visto ul- timamente sul rettangolo verde di gioco, la prima scelta di mister Gasperini per l’e- stremo difensore nerazzurro è ricaduta su Il portiere titolare della Dea . Il classe ’95 ha superato nelle gerarchie il collega Etrit Berisha di- mostrando a suon di prestazioni convin- centi di poter essere il titolare di cui l’A- IL RITRATTO Prodezze e simpatia: sipario alzato su Pierluigi Gollini talanta ha bisogno. Non che Berisha si sia mai comportato male tra i pali, anzi, ma il giocatore con i guantoni che ha il gravoso numero 95 nativo di Bologna nelle ultime compito di difendere la porta della propria uscite di campionato ha convinto tutti con squadra scongiurando i pericoli e le minac- prontezza di intervento e riflessi felini. Da ce provenienti dagli avversari. I due si tro- inizio stagione la domanda era tra le più vano bene insieme, come del resto tutti i gettonate sia in conferenza stampa con il giocatori nello spogliatoio atalantino. La mister che tra i tifosi al bar: “Gioca Berisha bellezza del club di Percassi sta proprio in o gioca Gollini?”. Il mister ancora una vol- questo: sentirsi parte di un gruppo come se ta ha saputo ottenere il massimo dai suoi fosse una famiglia allargata. I giocatori si due giocatori gestendoli al meglio come aiutano e non si invidiano e di tutto questo solo lui è in grado di fare. Il Gasp ha infatti ha un grande merito il Genio assoluto che valutato oculatamente i periodi di forma di nome fa Gian Piero Gasperini. Il perché sia di Gollini che di Berisha, schierando in è molto semplice da spiegare: la filosofia campo chi in quel determinato momento del tecnico piemontese è tanto semplice ha dimostrato di stare meglio fisicamente e quanto estremamente efficace. Chi è più in mentalmente. Ad oggi l’Atalanta sa di po- forma gioca. Non importa che si chiami ter contare su una valida certezza che porta Papu Gomez o Pessina, l’importante è di- potuto constatare in passato che anche in il nome di Gollini, un gigante di 1,88 metri mostrare di poter dare il massimo alla cau- assenza di vittorie il gruppo atalantino non dalla simpatia ineguagliabile. Sì, perché se sa atalantina. Grazie a questa semplice si è mai scomposto. Nell’ultima partita di da un lato le doti fisiche di questo giocatore convinzione all’interno del gruppo si crea campionato in quel di Parma Gollini è stato sono fuori discussione, dall’altro il Gollo una sorta di “competizione positiva”. Tutti determinante con interventi decisivi che ha dalla sua uno spiccato senso nel fare pensano solamente a far bene quando ven- hanno permesso alla Dea di uscire vittorio- gruppo. I suoi siparietti ricchi di ilarità con gono chiamati in causa anche alla minima sa da un campo insidioso contro una squa- i compagni di spogliatoio impazzano sui occasione, perché consci di poter essere dra schierata per non concedere spazi agli social fino ad arrivare alla sua canzone rap schierati nuovamente dal mister. Gollini è avversari. Speriamo che il Gollo continui “Rapper coi guanti”a dimostrazione di stato bravo a mantenere la mente lucida, nella sua crescita ed i tifosi non abbiano quanto sia vicino al mondo dei giovani lavorando al massimo dell’intensità per ar- paura perché in panchina Berisha è sempre d’oggi. Berisha dal canto suo ha fatto da rivare ad oggi preparato per un posto da ti- pronto a rientrare, voglioso di dimostrare chioccia al giovane Gollini, insegnandogli tolare. Ovviamente i risultati positivi con- tutto il suo valore e la sua passione nel di- l’importanza della continuità e dell’espe- seguiti dalla banda del Gasp hanno giovato fendere i colori atalantini. rienza tra i pali. Fattori essenziali per un a tutti questi meccanismi, ma abbiamo già Mattia Maraglio 16 Bergamo&Sport Giovedì 4Aprile 2019