NUMERO 4 Aut. del Tribunale di n. 34 del 23.9.1993 Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. PROVINCIA FONDAZIONE FONDAZIONE fondazione civiltà bresciana Luglio 2008 D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02 /2004 n. 46) DI BRESCIA DI BRESCIA BANCA DOMINATO LEONENSE onlus ANNO XII art. 1, comma 2, DCB Brescia della Fondazione Civiltà Bresciana

BOVEGNO, MOSTRA E CONVEGNO IL 1° AGOSTO 4 AGOSTO A TAVERNOLE S/MELLA TAVOLA ROTONDA La Madonna della Misericordia Stemmario : antico feudo valtrumplino Il 26 luglio si inaugurerà una mostra della Bassa fotografica e di immaginette sacre, Famiglie, stemmi e territorio in un nuovo Presso il santuario della Madonna mentre il 9 agosto si terrà una serata volume di Carlo Sabatti, edito con il patrocinio della Neve di Gambara. di studi sulla devozione mariana. della Fondazione Civiltà Bresciana.

SERV IZIO A PA GINA 4 SERV IZIO A PA GINA 4 SERV IZI ALLE PA GINE 2-3

A settembre verrà presentata nella nuova sala della cultura di l’opera EDITORIALE Coelum Sanctae Brixianae Ecclesiae dell’ecclesiastico di origini valsabbine Langobardia fertilis onostante il clima caldo e il periodo BERNARDINO FAINO estivo la Fondazione continua le sue attività. Si tratta di numerosi appun - ALLE RADICI DELLA SPIRITUALITÀ tamenti, che vengono svolti anche se lNa sede è chiusa: Leno, Tavernole, Gambara, DELLA NOSTRA TERRA Bovegno, Odolo... sono solo alcuni dei più si - gnificativi. I traccia una storia dei santi, della fede e Ma i mesi scorsi sono stati fecondi anche per la ELVIRA CASSETTI PASINI della devozione della sua terra, senza messa a fuoco di un altro grande progetto, de - pparso nel lontano 1658, il dimenticare di citare le fonti cui attin - nominato “Langobardia fertilis”, strettamente Coelum Sanctae Brixianae ge. “Fonti disomogenee — precisa an - correlato al più ampio disegno che prevede la Ecclesiae di Bernardino Fai - cora il Ferraglio — ma articolate: anti - realizzazione della “Rete dei siti longobardi no è stato recentemente ri - chi scrittori, manoscritti, atti pubblici della Provincia di Brescia”; rete che va a natu - pubblicato dal periodico di studi stori - e privati, che aveva avuto occasione di rale e imprescindibile corredo della proposta A ci “Brixia Sacra ”. consultare durante l’assidua frequen - di candidatura del complesso di Santa Giulia Il volume, preceduto da una preziosa tazione di archivi diversi”. Insomma nella lista del patrimonio mondiale dell’UNE - ed esauriente introduzione critica di uno strumento non approssimativo SCO. Il territorio bresciano, infatti, presenta Ennio Ferraglio, ripercorre la storia che merita ancora l ’attenta consulta - numerosi insediamenti, ben individuati e di - della Chiesa bresciana fin dalle origini. zione dello studioso odierno. stribuiti capillarmente, collegati a Brescia e tra Nel Coelum infatti sono elencati i 109 Odolese , o di origini odolesi, figlio di di loro in una rete, i cui nodi sono ricostruibili vescovi di Brescia (a partire dall’apo - un fabbro che da Odolo si era trasferi - mediante l’archeologia e l’ausilio delle fonti do - stolo san Barnaba, fino al cardinal Ot - to a Brescia, Bernardino Faino rientre - cumentarie, dei resti architettonici e delle te - toboni), tutte le chiese della diocesi, i rebbe, a pieno titolo nel gruppo di quei Bresciani, che mons. Fappani ha volu - stimonianze storico-artistiche. vescovi e i cardinali di origine brescia - na, ma operanti al di fuori della terra to onorare nella serie di eventi deno - Accanto al sito monumentale di Santa Giulia, natale ed, infine, i vicari generali della minati Nemo propheta in patria. No - dunque, e a quelli di altre aree italiane (Civi - diocesi. Accanto ai nomi dei primi ve - to a tutti coloro che si occupano di sto - dale, Castelseprio, Benevento, ecc.) indicate scovi, proclamati santi in virtù della fa - ria della Chiesa bresciana, di storia nella candidatura del progetto Italia Lango - ma popolare, che riconosceva l’impor - e di Ottavio Rossi, egli cerca nel dive - dell ’arte e dell ’architettura religiosa, bardorum. Centri di potere e di culto (568- tanza del loro ruolo di diffusori del Cri - nire della Chiesa, le ragioni di un’ap - ricordato dal Comune di Brescia che 774 d.C.), nel territorio bresciano ne sono stianesimo, si possono trovare i nomi partenenza e, nello stesso tempo, la gli ha dedicato una via, Bernardino stati evidenziati numerosi altri — Chiari, Caz - dei pastori del Medioevo, che svolge - via da seguire. Il suo contributo si rea - Faino è invece del tutto sconosciuto a zago, Cortefranca, Leno, , Monti - vano anche funzioni civili, fino ai pre - lizza in numerose opere, quali, ad Odolo, dove non esiste piazza, via, chiari, ecc. — che possono concorrere a raffor - suli della controriforma, impegnati esempio, Ragguaglio istorico e cro - scuola o centro culturale che rechi il zare e sostanziare la proposta giuliana con la nella riorganizzazione della Chiesa. nologico della Signoria di Brescia, suo nome e, in qualche modo, ricordi ricchezza dei loro resti. Un’iniziativa a cui par - Si tratta — come ha affermato il profes - Brescia Illustre, Brescia Beata, Vita alle nuove generazioni del posto le sue tecipa attivamente anche la Fondazione. sor Xenio Toscani dell’Università Cat - della Serva di Dio Angela Merici. benemerenze . Il progetto Langobardia fertilis si inserisce, tolica — di “un inventario delle forze Il Coelum Sanctae Brixianae Eccle - Proprio per favorire la conoscenza di pertanto, in un accordo promosso dalla Pro - della Chiesa bresciana dopo il periodo siae rimane tuttavia l’opera più rap - questo illustre concittadino la Fonda - zione Civiltà Bresciana e l ’Associazio - vincia di Brescia, dal Comune di Brescia e dal - di crisi seguito alla guerra dei Tren - presentativa del Faino, oltre ad una t’anni e alla peste del 1630”. Gruppi di ne per la storia della Chiesa bresciana, la Fondazione CAB, che comprende varie Am - delle più citate dagli studiosi di storia evangelismo e la presenza di perso - della Chiesa bresciana. “La quantità d’intesa con il Comune e la Biblioteca ministrazioni comunali, enti privati e con la naggi di alta spiritualità, quali, ad delle informazioni che il testo ci forni - Civica di Odolo, organizzano per il partecipazione delle Fondazioni Civiltà Bre - esempio, sant’Angela Merici, diffonde - sce — scrive Ennio Ferraglio — è tale da prossimo settembre, nel paese dell’ac - sciana, Dominato Leonense e Pianura Bre - vano anche a Brescia la visione di un renderlo fonte insostituibile di luoghi e ciaio e del tondino, una serata dedica - sciana, come pure il coinvolgimento della Re - cristianesimo attivo che doveva tra - contesti sociale e religiosi del territo - ta alla figura e all’opera del loro concit - gione Lombardia. Il tutto all’interno di un nuo - dursi in opere concrete di carità e di rio di metà Seicento”. tadino Bernardino Faino. All ’iniziativa, vo metodo di lavoro collegiale, di finalità con - evangelizzazione. La rinascita dell’in - Il personaggio meritava di essere ri - accanto alle autorità locali e a mons. divise e di distribuzione di compiti a seconda teresse per la storia locale, propria scoperto nel suo valore, anche per dis - Fappani, interverranno — coordinati da delle competenze, come hanno ricordato gli dell’ambiente culturale vivace della sipare l’immagine di un Faino studioso Elvira Cassetti Pasini (Fondazione Ci - assessori alla cultura Riccardo Minini e An - città, è segno di una volontà di ripresa appassionato e instancabile, ma poco viltà Bresciana) — Ennio Ferraglio (di - drea Arcai, rispettivamente della Provincia e e di programmazione del futuro che critico. E Ferraglio corregge questo rettore della Biblioteca Queriniana ), del Comune di Brescia. Un modo di procedere trova nel Faino una testimonianza as - giudizio ingeneroso. Infatti, anche dal Gabriele Archetti (redattore di “Brixia che merita la più viva attenzione. I sai significativa. Studioso e ricercatore punto di vista del metodo storico, l’au - Sacra”) , Paola Castellini (Università appassionato sulla scia di Elia tore del Coelum è un ricercatore che Cattolica del S. Cuore). I NOTIZIE DI CULTURA NUMERO 4 2 Bassa Bresciana LUGLIO 2008

La Fondazione Civiltà Bresciana e il Comune di Gambara hanno avviato dr. Alberto Zanetti Lorenzetti, interverranno il Sindaco e Gambara un progetto di ricerca storica – che vedrà la luce alla fine di quest’anno – l’Amministrazione comunale, mons. Antonio Fappani e alcuni degli per la realizzazione di un volume sul passato illustre che lega questo studiosi impegnati nel progetto di ricerca – Riccardo Vesco (archeologo), antico feudo centro della Bassa alla nobile famiglia dei conti Gambara. Gabriele Archetti (Università Cattolica del S. Cuore), Valentino Volta L’iniziativa, che vede studiosi di differenti discipline lavorare fianco a (Università degli studi di Brescia), Mario Marubbi (Università Cattolica del della Bassa fianco, rappresenta anche il primo tentativo di dare un senso complessivo S. Cuore), Pier Carlo Morandi (Fondazione Civiltà Bresciana) e Elisabetta alle vicende gambaresi e a quella della sua gente nel corso dei secoli; se Conti (Università Cattolica del S. Cuore) – che illustreranno lo stato delle ne discuterà lunedì 4 agosto alle 20.30 presso il santuario della Madonna ricerche, il metodo e le prospettive operative. della Neve di Gambara, dove verrà presentato anche l’ultimo numero dei Dell’indagine, fortemente voluta e sostenuta dal Comune di Gambara, “Quaderni Gambaresi”. Alla tavola rotonda, coordinata dal parliamo con il sindaco Roberto Arturi e diamo alcuni spunti che saranno presidente dell’Archivio storico gambarese Attilio Piccardi, senza dubbio oggetto di significativi approfondimenti.

Dall’alto in basso: Ingresso alla cascina Canova. Sulla torretta è murato un bellissimo stemma in pietra di dei Gambara. La storica architettura rurale è caratterizzata anche da uno spettacolare viale alberato sull’asse est-ovest, lungo più di 2 km, e da un altro ad esso perpendicolare, vero e proprio cono ottico di concezione barocca, che dall’ingresso principale porta verso la campagna.

La monumentale porta d’accesso al Corvione.

Pagine che raccontano la vita La bellissima meridiana sul di una realtà cittadina ricca campanile della parrocchiale. Il centro di storia e di illustri antenati abitato è caratterizzato da altri numerosi “orologi solari” essendo il paese in cui risiedono artigiani specializzati in queste specifiche LA STORIA tecniche di realizzazione e da numerose decorazioni in cotto, fra cui moderni “gamberi”.

DEL PAESE Vista sul corso del fiume Gambara nei pressi del centro IN UN LIBRO abitato.

I UMBERTO SCOTUZZI l’incarico di provvedere alla ste - Sindaco, ci può dare anticipazioni su di questo lembo di terra, così da influssi provenienti dal Mantova - sura del volume. come sarà il volume? tracciare una fisionomia globale, no che dal Cremonese. Basti a storia di un paese, Gam - La finalità che intendete perseguire? Senza voler togliere alcuna cu - in grado di dare il senso unitario pensare al nostro dialetto, che è bara, racchiusa in un libro. Intendiamo regalare alla comuni - riosità al lettore, posso dire che al passato locale . più simile a quello mantovano Pagine che raccontano la tà un libro che le consenta di co - sarà una storia che non assembla Gambara, dal suo punto di vista, che che a quello bresciano. Inoltre il vita di una realtà cittadina noscere in modo particolareggia - fatti, episodi e personaggi, ma dà paese è? paese ha subito una profonda che, nei secoli passati, grazie so - to ed organico il senso della pro - all’intera vicenda gambarese, un Beh, innanzi tutto, vista la sua evoluzione che è ancora in corso . L corpus organico. Insomma una collocazione geografica, è terra prattutto alla presenza di alcune pria storia, quale patrimonio di In che senso? figure importanti, ha vissuto mo - valore incalcolabile da tramanda - storia che evidenzi le peculiarità di confine, che risente sia degli È sempre stato un paese a voca - menti di splendore. Conti, vesco - re anche alla generazioni future, zione agricola , praticata soprat - vi, cardinali, uomini di corte han - affinché rimanga viva ed amata la tutto da grandi proprietari terrie - no fatto la fortuna e le fortune di memoria di persone, avvenimen - ri. Intorno alla metà del XX seco - questo centro della Bassa, che ti, tradizioni di lavoro, di opere e lo i grandi proprietari di appezza - sembra ora quasi “oppresso” in di sacrificio che costituiscono gli menti hanno lasciato il posto ai rapporto a quel passato tanto elementi da cui scaturisce la pe - piccoli, quelli che prima erano af - sontuoso, in cui la famiglia Gam - culiarità della nostra identità fittuari sono diventati proprietari. bara è entrata da protagonista umana, culturale ed economica. Negli anni Cinquanta si è assistito nella “grande” storia. Ne parlia - In questa impresa, però, non sarete all’esodo di abitanti, molti hanno mo con Roberto Arturi, sindaco soli... raggiunto altre città (nel Milane - di Gambara e promotore, insie - No, precisamente. Anche l’Ar - se, Varesotto e alcuni sono emi - me all’Archivio storico gambare - chivio storico gambarese, intito - grati persino in Svizzera). Oggi la se, dell’importante progetto di ri - lato alla memoria di Attilio Pic - popolazione è di 4.800 abitanti e i cerca . Lo incontriamo nella sala cardi, sarà della partita. Con loro maggiori insediamenti produttivi della Giunta, dove ci accoglie con abbiamo siglato un accordo e sono di medio-piccola estensio - una calorosa stretta di mano. collaboreranno all’impresa, rac - ne, per lo più artigianali. cogliendo la documentazione di Sindaco da dove nasce questo libro? varia natura utile alla stesura del Arturi ci accompagna alla porta e Da un po’ di tempo si sentiva la testo. Direi anzi, e in questo mi ci saluta con un ampio sorriso. mancanza di un volume che rac - pare che il modo di procedere Lui, uomo di lunga militanza poli - cogliesse tutto il materiale, dis - della Fondazione sia del tutto tica, che ha governato in prima seminato qua e là , inerente Gam - confacente alle nostre attese, persona le molte trasformazioni bara e la sua storia . Con questa che il supporto logistico e cono - del suo paese, è un pezzo “nobile” iniziativa , che l’Amministrazione scitivo offerto dagli amici del - di questa storia come lo è il pas - ha voluto intraprendere, ci sem - l’Archivio storico gambarese è sato di Gambara. Ripercorrere le bra giunto il momento di dare ri - essenziale per la piena riuscita vicende di questo lembo di pianu - sposta a tale attesa. Per questo dell’opera, specie per gli anni più ra è un modo per dare un signifi - abbiamo deciso di conferire alla vicini a noi e le vicende del No - cato duraturo a quanto è stato Fondazione Civiltà Bresciana vecento. fatto; e il sindaco Arturi lo sa. I NOTIZIE DI CULTURA NUMERO 4 Bassa Bresciana LUGLIO 2008 3

Giunti ormai al loro quarto anno di vita i “quaderni” dell’Archivio insediamenti e delle necropoli della zona, ma anche tanti indizi storico gambarese, intitolato al maestro Attilio Piccardi, che evocano la presenza di que - sono uno strumento di ricerca sempre più apprezzato sto popolo, primo fra tutti il to - e vivo per la conoscenza delle antiche ed illustri radici storiche ponimo di Gambara. Il centro abitato, le cui origini so - della comunità di Gambara no riconducibili all’età neolitica, come si evidenzia nei manufatti e nei reperti archeologici riferi - bili alla cosiddetta civiltà reme - delliana, vanta testimonianze al - TRA STORIA LOCALE tomedievali e medievali impor - tanti, che mettono in rilievo una continuità di insediamento di E STORIA lungo periodo. Una storia, dunque, di grande si - UNIVERSALE gnificato, il cui profilo hanno in - cominciato ad indagare i contri - buti pubblicati nei vari numeri I «QUADERNI GAMBARESI» della rivista “Quaderni Gambare - si ”. L’ultimo dei quali, in veste di numero monografico, illustra la storia di un insigne monumento I ANGELO BARONIO di Gambara: la chiesa della Disci - plina. l grande storico del medioevo Se ne incarica Ferruccio Mor, at - Cinzio Violante in un suo non tento indagatore delle testimo - dimenticato intervento sui te - nianze della storia di Gambara, il mi della ricerca storica, soste - quale, nel ripercorrere le vicen - neva che la storia locale è storia I Intorno de che nel 1586 ne hanno deciso universale . Anche la rivista Qua - l’edificazione come Oratorio del - derni Gambaresi, dunque, che si allo stemma la Confraternita della SS. Trinità, propone programmaticamente — della nobile ne presenta il ruolo di centro di va sottolineato — un orizzonte lo - famiglia preghiera, di pratiche devozio - cale, quello appunto, del vivace nali e caritative a beneficio del - paese posto nel cuore della pia - Gambara l’intera comunità, ma ne delinea nura bresciana tra Brescia, Cre - anche il lento ed inesorabile de - mona e Mantova, ha ormai trova - Chiave di volta del bellissimo clino con il monumento ridotto a to un suo spazio nel panorama portale marmoreo d'ingresso deposito agricolo, sala giochi o della ricerca storica . alla cascina Palazzo presso il palestra, fino al degrado struttu - Con profilo sommesso la giovane ponticello sulla seriola rivista, che è ormai arrivata alla Gambara. Stemma riccamente rale degli ultimi tempi. soglia del primo lustro, si può ornato a forma di scudo L’autore, ripercorre, poi, le tappe ben dire che abbia saputo porta - polilobato: cimiero con elmo che hanno visto la rinascita della re il suo contributo alla ricostru - completo di celata, gorgera e chiesa della Disciplina, con la re - zione della storia della pianura piume decorative. All’interno stituzione del monumento alla bresciana e delle vicende che dello scudo il capo dell’impero comunità di Gambara nelle sue nello scenario della Bassa hanno con aquila bicipite. Al di sotto il forme architettoniche e con il re - contribuito a caratterizzare il gambero rosso in campo d’oro, stauro del ricco corredo di dipin - quadro complesso della storia ora privi di colori. Mascherone ti e arredi. europea. barbuto di gusto manieristico Non manca, infine, di porre in Gambara, infatti, già nel nome nella parte inferiore. Databile evidenza il ruolo e l’impegno in - evoca la mitologia delle saghe alla metà del ’600. telligente dei promotori dell’ini - ziativa e dei sostenitori a vario ti - scandinave, in particolare le vi - Cimasa di portale della tolo della non facile impresa. cende che hanno avuto protago - chiesetta annessa al complesso Li ha spronati, certamente, lo nisti Ibor e Aio, gli eroi primigeni dell’ex castello, con architrave stesso spirito dei membri della del popolo dei Longobardi. Se - ad andamento curvilineo Disciplina che oltre cinque seco - condo la leggenda i due fratelli coronata da conchiglia. Al furono protagonisti dell’epopea, centro della campitura del li fa riuscirono a realizzare l’im - vissuta durante il trasferimento portale, scudo ovale, con presa di edificare il monumento, del loro popolo dalle regioni del insidia e ogni prova, i due rag - eminenti, scelsero di stanziarsi stemma Gambara sovrastato di animarlo con le loro attività e nord. giunsero l’Italia, dove trovarono nella pianura a sud di Brescia. dal capo dell’impero così facendo di arricchire della Attraversata l’Europa centrale, il luogo del loro definitivo inse - Ne sono testimonianza non solo i rappresentato dall’aquila cultura più produttiva e genuina seguendo i consigli della madre diamento. Alcuni di essi, espo - reperti venuti alla luce negli bicipite. il profilo dell’identità della co - Gambara e superando così ogni nenti delle famiglie tra le più scorsi decenni con lo scavo degli munità di Gambara. I

ASSOCIAZIONE AMICI DELLA BASSA a cura di Dezio Paoletti

Il programma del secondo trimestre è quasi ultimato; sono da definire so - da tre vescovi bresciani della famiglia Gambara. Vedremo il bellissimo e lo i dettagli che pubblicheremo sul prossimo Notiziario (le adesioni po - monumentale stemma Gambara murato sul portale del palazzo vescovi - tranno essere date a Nella e Grazia o in Fondazione, dal 25 agosto quan - le e quello più modesto dell’acquasantiera della parrocchiale del paese di do riapre). Fausto Coppi. Escursione anche nel paese natale di Pellizza da Volpedo. Ampio spazio viene dedicato invece a Gambara. Ci accompagnerà il dott. Giuseppe Decarlini, autore dei testi sui vescovi La nostra ricerca sulla famiglia Gambara e il suo ampio raggio d’azione – di Tortona. riguardante varie regioni italiane, per non parlare delle missioni impor - tanti svolte da alcuni loro componenti in varie parti d’Europa –, può con - 3-5 ottobre. La Dalmazia “veneziana”. Dopo il trittico istriano, ora ini - siderarsi conclusa. Si sta ora avviando la delicata fase che porterà alla ziamo il triennio dalmato-montenegrino di quella bellissima costa adriati - stampa della prestigiosa pubblicazione. Con l’itinerario di Tortona si va ca costellata da tanti centri abitati ancor oggi plasmati dalla Serenissima. anche completando il ciclo degli itinerari “gambareschi” fuori la provin - A Spalato e Sebenico avremo modo di vedere anche le opere di Filippo Za - cia bresciana, iniziato tre anni orsono nel reggiano-modenese e prose - niberti da Brescia, misconosciuto in “patria” ma assai operoso in palazzo guito poi nel viterbese, a Piacenza e a Bologna. Ci restano ancora due Ducale a Venezia e in Santa Maria della Vangadizza a Badia Polesine. escursioni: l’una nell’area cremonese-parmense (Vescovato, Quistro, Cre - mona, Busseto, Zibello); l’altra nel Cuneese, con Bene Vagenna, dove Domenica 19 ottobre. San Benedetto Po e mostra su Veronica Gamba - non vedremo opere visibili da loro realizzate ma “solo” le opere di bene ra a Correggio. Visita dell’abbazia del Polirone a San Benedetto Po (Mn) e che la beata Paola Gambara vi compì. Ancor oggi la popolazione locale della mostra su Matilde di Canossa. Siamo invece in attesa di conoscere co - nutre nei suoi confronti particolare venerazione mentre nel Bresciano il sa si potrà vedere a Correggio (Re) per la mostra su Veronica Gambara, che suo ricordo è limitato a Gambara e alla Breda Libera (), dove vi dimorò 42 anni e governò il piccolo Principato per 32 anni. in Sant’Anna è custodita una bella tela in suo onore. Sabato 25 ottobre. Alla conoscenza dell’architettura rurale brescia - Bologna, cortile di palazzo d’Accursio. Gli Amici della Fondazione in posa Domenica 21 settembre. Tortona . Itinerario dedicato alla bella cittadi - na: la pianura centro orientale. Partenza alle ore 9,15 dalla piazza di sotto la monumentale epigrafe voluta dal cardinale Uberto Gambara, na piemontese, la cui Diocesi fu retta per oltre ottanta anni (1528-1611) (anche con mezzi propri). governatore della città dal 1528 al 1530. NOTIZIE DI CULTURA NUMERO 4 4 Dalla Fondazione LUGLIO 2008

per verificare lo stato della Sessant’anni di fede stratificazione sottostante . I primi risultati dell’indagine STEMMARIO mariana sono stati illustrati dall’ar - DELLA cheologa dott .ssa Morandi LA MADONNA domenica 13 luglio presso Vil - VALTROMPIA la Badia a Leno, che, di con - DI BOVEGNO certo con il dott. Andrea Bre - Il tema della famiglia ha rappresentato I VITTORIO NICHILO da della Soprintendenza ar - negli ultimi decenni un argomento che cheologica, sta conducendo ha interessato trasversalmente storici, ono passati sessant’anni da lo scavo. Ne è risultata una sociologi ed economisti, tutti diversa - stratificazione di straordina - quando, nel 1948, monsi - mente interessati ad indagarne la co - gnor Francesco Bertoli, allo - rio interesse che, pur in atte - stituzione, le leggi interne, la storia e la sa della necessaria conclusio - ra arciprete della pieve di struttura nel corso del tempo. Meno Bovegno, fece incoronare la statua ne dei lavori di scavo, presen - frequentato invece – ma lo era tra Otto S ta delle fasi che dalla tarda della Santa Vergine nel santuario e Novecento – è lo studio del nesso tra della Madonna della Misericordia. Si età romana attraversano l’alto le famiglie e la loro rappresentazione GLI SCAVI era usciti da poco da una guerra di - medioevo per giungere fino al simbolica mediante uno stemma aral - sastrosa e l’Italia navigava a vista, Novecento. dico e un albero genealogico . IN S. NAZZARO ma per don Francesco ed i suoi par - Il particolare pregio dei dati Stupisce e affascina , pertanto , la nuo - rocchiani di motivi per rendere gra - emersi è rappresentata dal - va impresa editoriale – frutto di rara E CELSO zie alla Madonna ce ne erano diver - l’antichità degli elementi rac - erudizione, conoscenza delle fonti e si, tra i quali uno in particolare: colti e dal fatto che sembra del territorio – che caratterizza il lavo - sciolgiere un voto fatto al Santuario sempre più sostenibile l’ipo - ro di Carlo Sabatti, Famiglie e stemmi Nell’ambito della Fiera di san ne che la collegava al processo perché Bovegno fosse risparmiato tesi formulata dagli storici di di Valtrompia , volume di più di 400 Benedetto di Leno sono stati di evangelizzazione delle cam - da ulteriori rappresaglie tedesche. una sua fondazione al tempo pagine , pubblicato dall’editore Zanet - presentati i primi risultati pagne bresciane da parte del All’iniziativa, culminata nel dono di dei santi vescovi Gaudenzio ti di con il patrocinio della delle indagini archeologiche vescovo Gaudenzio —, alcune una preziosa corona alla statua della di Brescia e Ambrogio di Mi - Fondazione Civiltà Bresciana, che sarà sostenute dalla Fondazione precise ipotesi sulla storia e le lano. Quando cioè la Chiesa, Vergine opera dello scultore Poisa, presentato al Forno Fusorio di Taver - Dominato Leonense. Si tratta vicende edilizie dell’edificio di dopo aver concentrato la sua vi prese parte anche l’allora cardina - nole venerdì 1° agosto 2008 alle di dati di estremo interesse culto. attenzione all’evangelizzazio - le di Bologna Nasalli Rocca. 20.30. Alla presentazione del volume, che, se confermati con il Con il sostegno della Fonda - ne delle città, cominciò a Ecco dunque che, in questo scorcio sostenuto dal contributo della Provin - completamento della zione Dominato Leonense, lo preoccuparsi delle campa - d’estate 2008, due iniziative orga - cia di Brescia, della Comunità Monta - campagna di scavo, gettano scavo archeologico ha potuto gne, ancora soggette al culto nizzate da Alessandro Bernardi e Al - na di Valle Trompia e di altri, insieme nuova luce sui processi di così prendere inizio qualche degli antichi idoli e, appunto do Zubani con il supporto di vari en - all’Autore, interverranno il vice presi - evangelizzazione della Bassa mese più tardi ed è comincia - per questo, identificate come ti, ricorderanno quell’evento. Il 26 dente della Provincia Aristide Peli, to con la pulizia interna ed “pagane”. luglio si inaugurerà una mostra foto - l’assessore alla cultura della Comuni - esterna della parte superficia - Il lavoro sarà lungo e impe - grafica nella chiesetta della discipli - tà Montana Paolo Pagani, e illustrerà I UMBERTO SCOTUZZI le del terreno; successivamen - gnativo, ma i risultati si prean - na, che richiamerà quelle giornate la ricerca Gabriele Archetti, docente di te sono stati analizzati e docu - nunciano davvero interessan - del 1948. All’interno dell’evento storia presso l’Università Cattolica. el convegno dello mentati i materiali rimossi per ti . Al termine degli scavi si espositivo, che durerà fino al 15 Strutturato in ordine alfabetico, l’elen - scorso anno , dedica - dare avvio alla campagna di procederà con l’apposizione agosto, troverà spazio anche una co degli stemmi delle famiglie blaso - to alla chiesetta dei scavi veri e propri. Con l’aiuto del pavimento, degli infissi e mostra allestita dalla Fondazione nate valtrumpline è corredato dall’il - Ss. Nazzaro e Celso dei volontari del Gruppo ar - delle porte, mentre la coper - Civiltà Bresciana, sulle immaginette lustrazione e dalla descrizione degli di Leno, Denise Morandi espo - cheologico di Manerbio si è tura in capriate lignee è già sacre a soggetto mariano. N stemmi stessi, dal luogo in cui sono se il progetto per gli scavi ar - proceduto all’asportazione dei stata posta. In questo modo, Il 9 agosto, in serata, invece, nell’au - presenti e da alcune linee storico-cro - cheologici da effettuarsi sul - materiali all’interno dell’edifi - dopo decenni di abbandono , ditorium della parrocchia, Marino nologiche relative agli esponenti fa - l’area della piccola chiesa ru - cio, alla loro catalogazione e la chiesa tornerà ad avere Gamba e Carlo Sabatti illustreranno miliari più rappresentativi del casato. rale, formulando — in accordo studio. All’esterno della chie - nuova vita e — come ha ricor - caratteristiche della devozione e dei Ne risulta un panorama inedito, fatto con il prof. Gabriele Archetti sa, invece, nelle aree di pro - dato il direttore di Cassa Pa - santuari mariani. In particolare, di ceppi nobiliari più o meno elevati, che aveva parlato delle fonti prietà della Fondazione Domi - dana Luigi Pettinati — ad esse - Carlo Sabatti ripercorrerà la storia molti dei quali prosperano ancora tra - storiche relative alla chiesa e nato Leonense, sono state re luogo di culto e di vita a ser - del santuario dedicato alla Madonna mite i loro eredi. I alla sua particolare dedicazio - realizzate una serie di trincee vizio della comunità. I della Misericordia. I

ASSOCIAZIONE AMICI DELLA FONDAZIONE a cura di Clotilde Micheletti Escursione a Il micropulmino parte veloce sulla strada carrabile Il pulmino ci riprende a Cure. Si scende a Carzano, un che, passando dietro l’abitato di Peschiera, sale in grappolo di case in riva al lago. Tranquillo paese di diagonale fino alla rustica frazione di Senzano e lun - pescatori e retai, si anima ogni 5 anni per la festa di Piove da molti giorni e pioverà ancora. go il percorso la vista spazia da , a Monteco - Santa Croce, “ol festù del deàol”, celebrata con gran - Le previsioni non sono buone, ma a Monte Isola si va lo, Iseo, Clusane, fino alla più vicina isola di S. Paolo diosa solennità in ringraziamento della protezione ugualmente. Il 7 giugno un nutrito gruppo di fiducio - e al golfo di Sensole, sul quale domina la maestosa dal colera asiatico del 1836. Si addobbano le contra - si Amici della Fondazione Civiltà Bresciana si imbarca trecentesca rocca Oldofredi. A Sinchignano, comples - de con archi di rami di pino e con composizioni florea - da Sulzano per l’isola sotto un pallido sole che fa ca - so del Cinquecento recentemente ristrutturato, giria - li confezionate a mano con grande perizia dagli abi - polino tra una spessa coltre di nuvole. Pochi ricorda - mo intorno all’antica chiesetta di S. Carlo e arriviamo tanti e tutto il paese si trasforma in un giardino splen - no che fino agli anni Cinquanta si traghettava su im - a Cure, la frazione più elevata dell’isola (m 466). Non dente di fiori di carta coloratissimi e così perfetti che barcazioni di legno condotte dal barcaiolo che, stan - c’è tempo per addentrarci nel piccolo abitato perché il quasi ne senti il profumo. do in piedi, remava da una sponda all’altra. santuario è 130 metri più sopra: occorrono 25 minuti C’è tempo per una breve sosta alla chiesa barocca de - Già la traversata ha un suo fascino: lasciamo il traffico circa di cammino spedito per raggiungerlo. La stradina dicata a S. Giovanni Battista, per gli anziani “San della terraferma per approdare a Peschiera Maraglio sale in un curato e maestoso castagneto: un portale Gioan de le sardéne”, perché lo si festeggia in giu - in un’oasi di pace, in un ambiente unico per antropiz - indica l’inizio del tratto finale che si snoda tra 15 cap - gno, il 24, nel periodo più favorevole per la pesca del - zazione, storia, tradizioni. La meta è il santuario della pelle dei Misteri del Rosario. Un cancello in ferro bat - Vergine, detta Madonna della Ceriola (attributo da ri - le sardine. C’è anche chi si lascia tentare dalla parti - Madonna della Ceriola, a m 599 sulla sommità dell’i - tuto introduce al sagrato: ecco il bianco Santuario. ferire ai ceri annualmente offerti il 2 febbraio, festa colarità del salame di Montisola e chi si incammina sola. In attesa del pulmino che ci trasporti a Cure per - Dentro la chiesa, dall’altar maggiore la Madonnina di della Purificazione di Maria o della “Candelora”) con - lungo la stradina principale dove si affaccia il palaz - corriamo il lungolago di Peschiera, dove dondolano legno di cerro, protettrice di tutto il Sebino, abbozza serva nell’unica navata opere di un certo pregio e zetto Ducco, con la serie di amorini che scherzano tra ben allineati i “naècc”, le tipiche barche dei pescatori un lieve sorriso. Dal muricciolo esterno al santuario si un’interessante raccolta di ex voto. Seduti nei banchi volute e girali, dipinti sotto il cornicione. Poi tutti al ri - sebini. Una breve tappa alla grande Villa Maraglio, co - gode un grandioso panorama a 360° sul lago, sui ascoltiamo l’amico Francesco Braghini che, accompa - storante “Al Lago” dal pescatore-ristoratore per la fe - struita nel ‘400 inglobando i resti del castello Oldofre - paesi delle due sponde, sulle cime che lo circondano, gnandosi con la chitarra, canta la sua dolcissima “Ave sta del pesce. Anzi, per la verità, per la festa al pesce di, dove nel 1497 fu ospite Caterina Cornaro regina di giù giù fino alle Torbiere e alla pianura. Primitiva chie - Maria”, che compose anni fa, proprio qui, nel santua - locale: persico, coregone, salmerino e le tipiche sardi - Cipro, la quale fece scrivere a un ampolloso cronista sa parrocchiale, costruita sui resti di una cappella del - rio. È un momento di straordinaria intensità e il canto ne sott’olio, salate ed essiccate al sole. Ecco, ora, la dell’epoca ”Venere è tornata all’isola materna”. l’XI secolo, il Santuario della Purificazione della B. si fa preghiera. pioggia annunciata. Che piova, se vuol piovere!

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