Il territorio degli Equi aniensi. Nuove acquisizioni

Zaccaria Mari

Fig. 1. La media e alta valle dell’ (stralcio della carta del vetus di H. Kiepert, edita in calce a CIL XIV) con lo- calizzazioni dei siti citati: 1. , 2. , 3. , 4. Trevi nel Lazio, 5. , 6. , 7. Roviano.

Com’è noto il popolo italico degli Equi abitava quel territorio fosse appartenuto in origine al no- l’area appenninica a Nord-Est di Roma. Nel pre- men Equum, che si spingeva, però, fino al Cicolano sente contributo sarà presa in considerazione la e al bacino del Salto-Imele, incuneandosi fra Sa- parte più meridionale delle loro sedi, quella me- bini, Vestini, Marsi ed Ernici. Si è già avuto modo dia e alta valle dell’Aniene compresa fra Tivoli e in altra sede di delineare la topografia degli Equi Subiaco, ove, dopo la conquista romana, venne aniensi a cavallo fra il periodo dell’indipendenza istituita, nel 299 a.C., la tribus Aniensis (fig. 1). Que- e l’età romana1, mi soffermerò ora su alcuni siti sta, attestata dalle iscrizioni lungo tutta la valle e ove sono state recentemente rinvenute, o meglio nelle zone vicine comprendenti i centri romani di documentate, strutture in opera poligonale. Trebula Suffenas (attuale Ciciliano), Afilae (Affile) e Il fiume Aniene forma un ampio gomito fra i Treba Augusta (Trevi nel Lazio), rende certi come monti Lucretili e Simbruini a Nord e Prenestini,

1 Ma r i 2007. 2 Za c c a r i a Ma r i

Ruffi, Affilani ed Ernici a Sud. La morfologia della capannicolo databile al VII-V sec.a.C. Muri sostrut- valle, ora larga ora stretta come una gola, delimi- tivi crollati, associati a vasellame e tegole dello stesso tata da una serie di colline o da ripidi pendii, influì periodo, si rinvengono anche sul vicino declivio di fortemente sulle strutture del popolamento. Si di- monte Aguzzo-Serra Rotonda. Tre altri abitati sono stinguono tre categorie, diverse per epoca e fun- rispettivamente su colle Cacione, a pianta ellittica, zione: insediamenti d’altura, siti fortificati e abitati in loc. La Botte, a pianta circolare, e sul monte S. di fondovalle. Elia, a m 990, dal quale si gode una vista aerea verso Gli insediamenti d’altura, definiti «castellieri» la valle dell’Aniene, da Subiaco a Tivoli. nella bibliografia locale2, sono il corrispettivo dei Diversi dagli insediamenti d’altura sono i siti for- c.d. ocres individuati presso il Fucino3. Se ne con- tificati corrispondenti a queglioppida o munitissimi loci tano circa 20, situati fra il 500 e i 1000 metri di utilizzati dagli Equi nel V-IV secolo durante la lun- altezza, ben in vista e traguardabili fra loro, dispersi ga guerra contro Roma, citati da Tito Livio, allor- soprattutto lungo il fiume e nelle convalli laterali. ché descrive la strategia degli Equi che si annidava- In base al materiale ceramico datano a partire da no sugli iuga montium. Tali roccheforti sono dislocate una fase avanzata dell’età del Bronzo finale (X sec. in particolare a Sud dell’Aniene, sui monti Ruffi e a.C.) e si presentano come spianate racchiudenti Affilani, verso la valle del Sacco, che fu il principa- la sommità, atte a disporvi capanne e stazzi per il le teatro della guerra equo-romana7. M. Antoniet- bestiame, sostenute da muri a secco di blocchi ir- ta Tomei per prima ha riferito all’area in esame il regolari e scaglie. Questi ultimi sono molto rozzi, racconto liviano, proponendo di riconoscere gli op- neppure paragonabili alla c.d. I maniera dell’ope- pida o castella in alcune strutture in poligonale note ra poligonale, in quanto le pietre non provengono da tempo8. Caratteristiche dei siti fortificati sono la da cava, ma furono raccolte sul posto e utilizzate scarsità della ceramica, in conseguenza dell’episodi- senza alcuna lavorazione. Tali insediamenti, fre- ca frequentazione solo nei periodi bellici, l’altitudine quentati per un lunghissimo periodo, costituiscono assai più ridotta (intorno ai 500 metri) rispetto agli la testimonianza più antica del popolamento equo. ocres e il maggiore collegamento con la viabilità di Particolarmente rappresentativo è quello di Monte fondovalle. Da rilevare è altresì la loro collocazione Altuino (m 1271), negli Affilani, sovrastante la villa topografica lungo i ‘passi’ che condussero gli Equi di Traiano in loc. Altipiani di Arcinazzo Romano, nella valle del Sacco: quello ‘prenestino’, attraverso sul versante Sud dell’Aniene4. Nella fase più antica i monti Ruffi fino all’odierno paese di , il sito si configurò, al pari di altri, come abitato tem- che fu ricalcato in età romana dalla via Praeneste-Tre- poraneo legato alla transumanza e solo in seguito bula Suffenas-Carsioli9, e quello ‘tiburtino’ che, tramite dovette assumere, nel corso delle ostilità Equi-Ro- il passo dello Stonio, consentì a una schiera di Equi mani, la funzione di presidio del territorio. di scendere nella campagna di Praeneste e Gabii. Un Un altro contesto molto significativo è la zona di terzo passo, il più orientale, doveva collegare gli Alti- Riofreddo ove è stata scoperta in loc. Casal Civitella piani di Arcinazzo, attraverso Piglio, alla valle latina l’unica necropoli della valle dell’Aniene che consen- presso Anagni. Nel territorio solcato da questi per- te, con i suoi corredi databili al VI-V sec. a.C., di corsi i Romani conquistarono nel 304 a.C., in soli distinguere i caratteri culturali degli Equi aniensi da 50 giorni 30-40 oppida; la zona fu assoggettata con la quelli degli Equi delle zone appenniniche più cen- fondazione della colonia latina di Carsioli (305 a.C.) trali5. La necropoli di tombe a fossa e a cassone, par- e, più all’interno, di Alba Fucens (303 a.C.), allacciate zialmente scavate nel 1988-1989, risulta delimitata dalla via Valeria, e venne istituita – come ricordato su due lati da ammassi di pietrame sorretti da un – la tribù Aniense. Con la romanizzazione mutò il muro a blocchi irregolari. Strutture simili si riscon- panorama insediativi: gli ocres a quota elevata furo- trano nei «castellieri» individuati nei dintorni6. Uno no abbandonati e anche gli oppida esaurirono la loro è sul monte Morregare, caratterizzato da cerchie funzione, tranne alcuni, più vicini alla viabilità di murarie con terrazzamenti interni di un aggregato fondovalle, che ebbero continuità di vita.

2 Ce r u l e o 1980; Ce r u l e o 1982 (tali studi vanno assun- 6 Ma r i 2007, pp. 123-127. ti criticamente quanto a talune datazioni e interpretazioni). 7 De Lu i g i 2003, pp. 146-158. 3 Gr o s s i 1991. 8 To m e i 1981a, pp. 83-90; To m e i 1981b; To m e i 4 Ma r i 2007, pp. 140-141; Di Na p o l i 2007. 1981c. 5 Ma r i 2007, pp. 119-123; Fi o r e 2007. 9 Ma r i 1993b; Sc o t o n i 2008. Il t e r r i t o r i o d e g l i Eq u i a n i e n s i . Nu o v e ac qu i s i z i o n i 3

Fig. 2. Carta comprendente Ciciliano e dintorni: a. Colle di S. Liberata, b. Colle Cocciarello, c. Coalicu.

L’oppidum più importante è Trebula Suffenas, integrando le ricerche pubblicate nel 1966 dal presso l’attuale Ciciliano, la Trebula (dalla radice Giuliani12. Il centro romano di Trebula è stato par- treb-, «casale») dei Suffenates, comunità locale men- zialmente scavato nel 1948 al Passo della Fortu- zionata da Plinio, l’unica che conosciamo per gli na, il valico lungo la via Empolitana alle pendici equi aniensi, laddove per il Cicolano lo stesso au- dell’altura bipolare (colle di S. Liberata e colle di tore ne ricorda più d’una10. La cittadina ricevette, Ciciliano) che accoglie il paese attuale13. I nuovi secondo alcuni, la civitas sine suffragio all’indomani dati sembrano dimostrare che l’oppidum equo era della fondazione di Alba Fucens, divenendo il cen- arroccato e che solo successivamente l’abitato si tro amministrativo della parte del territorio ri- concentrò in posizione topograficamente più fa- masta esclusa dalla confisca e non colonizzata; in vorevole presso il fondovalle14. Sul pendio meri- seguito fu municipio ascritto alla tribù Aniense11. dionale del colle di S. Liberata invece si trovano Recenti ricognizioni topografiche hanno fornito varie strutture15, in base alle quali è lecito suppor- nuovi elementi relativi all’oppidum preromano, re un’occupazione delle due sommità (fig. 2, a).

10 Pl i n ., nat. hist., III, 106-108. 14 I frammenti ceramici dell’età del Ferro rinvenuti 11 Gr a n i n o Ce c e r e 1988, pp. 120-121. nell’area del foro, infatti, già considerati una prova dell’esi- 12 Le ricognizioni sono state effettuate dai soci dell’As- stenza ab antiquo di un abitato (Sc i a r r e tt a , 1970, pp. 292- sociazione Articolo 9, ai quali va il mio sentito ringrazia- 293; Sc i a r r e tt a 1995, p. 169, n. 6) potrebbero essere riferiti mento, che opera di concerto con la Soprintendenza per i anche a un gruppo separato di capanne, a sepolture o alla Beni Archeologici del Lazio per lo studio e la valorizzazione fase più antica di un santuario attestato da oggetti votivi di del patrimonio archeologico di Ciciliano. età medio-repubblicana. 13 Sc i a r r e tt a 1974; Sc i a r r e tt a 2008. Ultimo contri- 15 Già in parte edite in Gi u l i a n i 1966, pp. 128-131, n. buto in Ma r i 2013, pp. 144-152, n. 3. 162 (via e sostruzioni poligonali a Ciciliano). 4 Za c c a r i a Ma r i

1

2 3

Fig. 3. Ciciliano, colle di S. Liberata: pianta e particolari delle strutture in opera poligonale. Il t e r r i t o r i o d e g l i Eq u i a n i e n s i . Nu o v e ac qu i s i z i o n i 5

1 2

Fig. 4. Ciciliano, colle Cocciarello: particolari della fortificazione.

Sono in blocchi di calcare rozzamente lavorati Nell’area circostante sono dislocati altri re- (c.d. III maniera), dislocate fra le quote 450 e 650 sti che sembrano costituire un sistema organico ca. A partire dal punto più basso si segue dappri- di sfruttamento e controllo del territorio. Su una ma, su entrambi i lati di via della Fonte, un lungo direttrice di penetrazione che collegava la valle muro rettilineo, che taglia le curve di livello quasi dell’Aniene a quella del Sacco è stata individua- in direzione Nord-Sud (fig. 3.1,a ). È la sostruzione ta una fortificazione estesa sulle due sommità, con a valle di una strada, la cui sede carrabile (largh. interposta vallecola, di colle Cocciarello (fig. 2, b). m. 3,60), oggi interrata, era in parte scalpellata nel La pianta, seppur parziale, dimostra che era sud- calcare e in parte ottenuta con riporti di pietrame; divisa in rettangoli (m 80 × 40 ca.) per mezzo di il muro, formato da uno o due filari di blocchi, terrazzamenti paralleli in poligonale di I maniera diviene piuttosto alto in corrispondenza di inse- (fig. 4.1) e delimitata da muraglioni a doppia cor- nature nella roccia. Nell’attraversare una valle- tina ortogonali al pendio (fig. 4.2). Dai frammenti cola a quota superiore, la carreggiata è protetta ceramici di doli e grossi contenitori, utilizzati per il sul lato a monte da una sostruzione parallela (b), consumo di vettovaglie, si ricava che le spianate fu- onde evitare accumuli di terra (fig. 3.2). Raggiun- rono occupate saltuariamente nel VI-IV sec. a.C. to il punto più alto, la strada curva bruscamente in previsione di attacchi da parte dei Romani. verso Sud-Est (c), quindi si scinde in due percorsi: Sull’opposto versante di Ciciliano, in loc. Co- uno (d) doveva condurre alla sella fra S. Liberata alicu (fig. 2,c ), nella sella tra la valle Empolitana e e Ciciliano, l’altro (e) proseguiva verso Ciciliano. quella del torrente , altri terrazzamenti Sull’erto pendio all’interno della curva si trovano fanno da pendant con i precedenti. due terrazzamenti (f-g), realizzati in una tecnica Il vicino colle di Roccasecca è risalito nel lato poligonale più curata, che potrebbero essere in- Est da una strada intagliata nella roccia e sostru- terpretati come piazzola per controllare il gomito ita da muri in poligonale (fig. 2, d), lungo la qua- della strada (fig. 3.2). Un altro muro (h) è subito le affiora il basamento di un sepolcro romano in prima della via Conte Roncone. La strada, che si opera quadrata (I sec. a.C. - I sec. d.C.). Circa a staccava dall’Empolitana presso il crocevia al pas- metà pendio, in loc. Quarantelle, raggiunge un so della Fortuna, è quindi funzionale al raggiun- probabile santuario rurale, del quale si riconosce gimento delle sommità che purtroppo risultano un recinto (temenos) quadrato di m 12 × 12 in po- difficilmente esplorabili a causa dell’urbanizzazio- ligonale di III maniera (fig. 5). Un lato è occupato ne moderna16. Sulla gemina altura è tuttavia ipo- dall’ingresso, due lati sono in elevato, il quarto è tizzabile un oppidum degli Equi, attivo almeno dal impostato alla base di una parete rocciosa accura- V-IV sec. a.C., che dovette essere abbandonato tamente scalpellata e ad esso si collega, con diverso dopo la conquista romana nel 304 a.C. orientamento, una platea superiore sorretta da un

16 Si hanno notizie, non controllate, di «blocchi» nel- e di una «platea in poligonale» presso il palazzo proprietà la proprietà dei Maroniti (chiesa e convento di S. Liberata) Salvati. 6 Za c c a r i a Ma r i

1

2

Fig. 5. Ciciliano, loc. Quarantelle: pianta e particolare del complesso in opera poligonale. Il t e r r i t o r i o d e g l i Eq u i a n i e n s i . Nu o v e ac qu i s i z i o n i 7

Fig. 6. Ciciliano, strada sulle pendici del colle di Roccasecca: a. Villa in loc. Grottoni, b. Villa al km 11.700 della via Empo- litana, c. Canale.

lungo muro. Al centro del recinto doveva innal- circa 700 metri (fig. 6). Ricalcato dalla via rurale zarsi un’ara per il culto o un piccolo sacello, men- dei Grottoni, presenta lunghi tratti della doppia tre la spianata poteva ospitare strutture di servizio. sostruzione, integrata nelle parti crollate da muri Frammenti ceramici e testacei sparsi in superficie a secco (fig. 7.2); è in leggera salita e asseconda le datano il complesso alla tarda età arcaica. curve di livello, senza avvalersi di ponti e/o via- La strada sul colle di Roccasecca fa parte di dotti. Il tratto più conservato è quello su cui si un sistema viario molto ramificato che si articola impostò in epoca successiva (fine II - inizi I sec. intorno a Ciciliano ed ha il suo asse principale a.C.) il monumentale terrazzamento della villa nell’attuale via Empolitana (forse denominata in loc. Grottoni (figg. 6, a; 7.1), già erroneamente anticamente Trebulana), la quale collegava Tibur a identificata con la roccaforte tiburtina di Saxula18. Trebula Suffenas e, con le sue diramazioni, alla valle Dopo la villa il percorso penetra in un canalone, dell’Aniene (via Valeria) e alla strada Praeneste-Car- ove nella sostruzione era praticata un’apertura sioli. Rami secondari convergevano verso il Passo per il deflusso delle acque (fig. 6,c ). Nel prosieguo della Fortuna, ove è documentata la presenza di è tangente ad un’altra villa (I sec. a.C.; fig. 6, b) un santuario (v. nota 14). Il sistema costruttivo è che sfruttò per i suoi collegamenti il preesistente sempre lo stesso: carreggiata in parte tagliata nel- tracciato19. la roccia e in parte formata da pietrame di riporto Un’altra recente acquisizione è avvenuta a contenuto verso valle da una sostruzione in ope- Nord del medio corso dell’Aniene, sui monti di ra poligonale. Nei punti di maggiore pendenza, Cineto Romano, all’altezza del 33° miglio della onde evitare l’interro, la sostruzione corre anche via Valeria, corrispondente alla statio ad Lamnas. lungo il lato a monte. Tale sistema si conserva in Si ignora quale fosse il nome della comunità di buono stato nel tratto poco discosto dall’Empoli- Equi che abitava questa regione, comprenden- tana moderna sulle pendici meridionali del colle te anche la suddetta necropoli di Riofreddo. In di Roccasecca, già noto dalla bibliografia17, ma località S. Vincenzo, su un alto pendio da cui puntualmente riscontrato per una lunghezza di la vista spazia sulla valle dell’Aniene, sono stati

17 Gi u l i a n i 1966, pp. 114-115, n. 148. Sul tratto prece- 18 Gi u l i a n i 1966, pp.118-120, n. 152; Sc i a r r e tt a 1995, dente, presso il ponte di S. Cecilia, v. Ma r i , Ma r i n o 2012, pp. 170-172, n. 7; Fa c c e nn a 2003, pp. 320-324. pp. 106-116, n. 3. 19 Gi u l i a n i 1966, pp. 120-121, n. 153; Ma r i 2012, p. 332. 8 Za c c a r i a Ma r i

1

2

Fig. 7. Ciciliano: 1. Villa in loc. Grottoni, 2. Sostruzione viaria sulle pendici del colle di Roccasecca. individuati sotto la boscaglia i cospicui avanzi, inferiore ed è prolungato da tagli verticali nel mai segnalati prima, di un probabile santua- banco calcareo. Un vistoso affioramento roccio- rio20; consistono in due muri di terrazzamento so presenta alla base una sorta di nicchia e sulla (alt. max. m 2,50) in blocchi di calcare, con ac- parete stretti incavi verticali; potrebbe trattarsi cumulo posteriore di pietrame minuto, che ori- di quanto rimane di una piccola cava che fornì ginano una platea lunga e stretta (m 60 × 10 ca.; i blocchi per il terrazzamento o di una roccia fig. 8.1). Il terrazzamento superiore, crollato in scalpellata cui erano addossate strutture lignee. più punti, converge leggermente verso quello Sulla platea affiorano frammenti testacei e ce-

20 Ma r i 2013, pp. 178-180, n. 8. Il t e r r i t o r i o d e g l i Eq u i a n i e n s i . Nu o v e ac qu i s i z i o n i 9

1

2 3

Fig. 8. Cineto Romano, loc. S. Vincenzo: pianta e particolari del complesso in opera poligonale. ramici, chiaro indizio di costruzioni sepolte, i rio equo (fine IV sec. a.C.) e che l’ampliamento quali riportano ad età medio e tardo-repubbli- risalga alla fase posteriore alla romanizzazione. cana. Nella tecnica dei terrazzamenti si nota una In merito ai santuari, di cui si è trattato altro- differenza: quello inferiore è quasi interamente ve22, richiamo in breve che furono un elemento realizzato a piccoli blocchi irregolari, scarsamen- essenziale dell’organizzazione territoriale pre- te combacianti e con zeppe di rincalzo (fig. 8.2); romana e che lo rimasero anche nel sistema l’estremità a e il terrazzamento superiore (fig. 8.3) paganico-vicano noto per l’età romana. Alcu- mostrano invece una bella opera poligonia di III ni, per la posizione più arroccata, rientrano nel maniera con massi dal taglio regolare e con la contesto degli ocres, come gli esempi assai rap- faccia a vista spianata. Ciò sembra denotare due presentativi del fanum di Vacuna-Victoria a Rocca- fasi di intervento: una prima platea più corta fu, giovine, di sul monte Autore (attuale in un secondo tempo, prolungata e delimitata da santuario della SS. Trinità) e di Iuppiter Cacunus, un nuovo terrazzamento nel lato a monte. Per sul monte Cima dei Coppi (a m 1211) presso la posizione, la pianta e la vicinanza a una sor- Orvinio. gente, il sito è quasi sicuramente identificabile Di fronte al paese di Roviano, al 35° miglio con un santuario. Lo sviluppo longitudinale della della Valeria, in loc. Olivella, sono state rilevate terrazza lo avvicina al santuario di S. Angelo di nel 1992 strutture in poligonale di terza manie- Civitella di Nesce a Pescorocchiano nel Cicola- ra, riferite ipoteticamente a un oppidum23 (fig. 9). no (la regione degli Equicoli), che ha restituito Consistono in un lungo terrazzamento facente un deposito votivo del IV-II sec. a.C.21. Quan- angolo ad un’estremità, la cui funzione sembra to alla datazione si può ipotizzare che il primo essere quella di creare una stretta platea antistan- impianto sia anteriore alla conquista del territo- te, e in un muro più breve, diversamente orienta-

21 Al v i n o 1995, pp. 477-483 (si segnalano anche qui i resti 22 Ma r i 2007, pp. 137-138. della cava per l’estrazione dei blocchi); Al v i n o 2007, pp. 104-105. 23 To m e i 1981a, p. 83. 10 Za c c a r i a Ma r i

Fig. 9. Roviano, loc. Olivella: pianta e prospetto delle strutture in opera poligonale. to, a quota superiore24. Si resta incerti sulla loro Bi b l i o g r a f i a destinazione. Al v i n o 1995: G. Al v i n o , Santuari, culti e paesaggio in In età romana l’alta valle era divisa fra i mu- un’area italica: il Cicolano, in ArchLaz XII.2, 1995 nicipi di Afilae (oggi Affile) e Treba Augusta (Trevi (QAEI, 24), pp. 475-483. nel Lazio), anch’essi succeduti a oppida equi. Per Al v i n o 2007: G. Al v i n o , Gli Equicoli: le evidenze archeo- quest’ultima, a 800 metri di altezza, quasi alle sor- logiche dall’età più antica alla romanizzatone, in Ombelico genti dell’Aniene tra i monti Cantari e Simbruini, 2007, pp. 89-115. non si hanno novità in merito alla topografia della Ca r a ff a 1982: F. Ca r a ff a , L’alta valle dell’Aniene nell’an- fase pre-municipale, comprendente soprattutto la tichità romana, in L. Le f e v r e (a cura di), Il Lazio cinta muraria in opera quadrata e una piattaforma nell’antichità romana, Roma 1982 (Lunario Romano, templare, entrambe datate al II-II sec. a.C.25. Per XII), pp. 289-309. Afilae26 invece, situata tra l’Aniene e il fiume Sacco, Ce r u l e o 1980: P. Ce r u l e o , I castellieri della media valle l’analisi topografica e un tratto di muro a blocchi, dell’Aniene, in AttiMemTivoli 53, 1980, pp. 3-27. Ce r u l e o 1982: P. Ce r u l e o , Nuovi contributi alla conoscen- pertinente forse a una cinta muraria, inglobato nel- za della preistoria della Valle dell’Aniene, AttiMemTivoli la chiesa di S. Maria, consentono di riconoscere 55, 1982, pp. 7-49. nell’area racchiudente il colle S. Pietro in funzione Co a r e l l i 2009: F. Co a r e l l i , La romanizzazione del- di acropoli quella del centro equo su cui si insediò il la Sabina, in A. De Santis (a cura di), Reate e l’Ager municipio romano. Reatinus. Vespasiano e la Sabina: dalle origini all’impero, Roma 2009, pp. 14-15. Za c c a r i a Ma r i De Lu i g i 2003: A. De Lu i g i , L’immagine degli Equi nelle [email protected] fonti letterarie, in StEtr LXIX, 2003, pp. 145-179.

24 Il rilievo a fig. 9, finora inedito, mostra, addossate al Li l l i 1998. terrazzamento, strutture di epoca successiva e a quota supe- 26 Ca r a ff a 1982, pp. 295-299, 303-307; Tr o c c o - riore un moderno impianto per la pigiatura dell’uva con i l i 1985; Qu i l i c i Gi g l i 1987; Co a r e l l i 2009. Sui capitelli piedi o con bastoni. ionico-italici attribuiti al tempio v. ora Va l e nt i 2013, pp. 25 Tr a v a i n i 1990, pp. 9-22, 29-89, 109-121; So z i 2002; 88-89. Il t e r r i t o r i o d e g l i Eq u i a n i e n s i . Nu o v e ac qu i s i z i o n i 11

Di Na p o l i 2007: A. Di Na p o l i , di Arcinazzo Ro- Ombelico 2007: A.M. Do l c i o tt i , C. Sc a r d a zz a (a cura mano. Monte Altuino, in C. Be l a r d e l l i , M. Ang l e , F. di), L’ombelico d’Italia. Popolazioni preromane nell’Ita- d i Ge nn a r o , F. Tr u c c o (a cura di), Repertorio dei siti lia Centrale (Atti del convegno, Roma, 17 maggio protostorici del Lazio. Province di Roma, Viterbo e Frosino- 2005), Roma 2007. ne, Firenze 2007, pp. 162-163. Qu i l i c i Gi g l i 1987: S. Qu i l i c i Gi g l i , Appunti di topo- Fa c c e nn a 2003: D. Fa c c e nn a , Due imprese non realizzate: grafia per la storia di Trevi nel Lazio, in MEFRA 99.1, 1953, in Occidente, in M.V. Fo nt a n a , B. Ge n i t o (a 1987, pp. 129-169. cura di), Studi in onore di Umberto Scerrato per il suo Sc i a r r e tt a 1970: F. Sc i a r r e tt a , Un’epigrafe latina da settantacinquesimo compleanno, Napoli 2003, pp. 317- Ciciliano e la definizione topografica di Trebula Suffe- 325. nas, in AttiMemTivoli 43, 1970, pp. 275-295. Fi o r e 2007: M.G. Fi o r e , I rapporti tra gli Equi di Riofred- Sc i a r r e tt a 1974: F. Sc i a r r e tt a , Trebula Suffenas. La città do (RM) e le popolazioni circonvicine, in Ombelico 2007, dei Plautii Silvani (presso l’odierna Ciciliano), Tivoli 1974. pp. 147-160. Sc i a r r e tt a 1995: F. Sc i a r r e tt a , Rinvenimenti archeolo- Gi u l i a n i 1966: C.F. Gi u l i a n i , Tibur, pars altera (Forma gici nelle aree trebulana e tiburtina, in AttiMemTivoli 68, Italiae, I.3), Roma 1966. 1995, pp. 161-179. Gr a n i n o Ce c e r e 1988: M.G. Gr a n i n o Ce c e r e , Regio Sc i a r r e tt a 2008: F. Sc i a r r e tt a , La nascita di Ciciliano IV. Sabina et Samnium. Trebula Suffenas, in Supplementa ovvero Trebula dei Suffenati. Storia in sintesi, Tivoli 2008. Italica, n.s., 4, 1988, pp. 117-240. Sc o t o n i 2008: L. Sc o t o n i , L’antica via Praeneste-Tre- Gr o s s i 1991: G. Gr o s s i , Topografia antica della Marsica bula Suffenas e il suo discusso tracciato, in Geografia (Aequi-Marsi e Volsci): quindici anni di ricerche, 1974- 31.3-4, 2008, pp. 35-37. 1989, in Il Fucino e le aree limitrofe nell’antichità, Atti So z i 2002: G. So z i , Affile attraverso la sua trimillenaria esi- del convegno di archeologia, Avezzano, 10-11 no- stenza, Subiaco 2002. vembre 1989), Roma 1991, pp. 199-237. To m e i 1981a: M.A. To m e i , Ricerche nel territorio degli Li l l i 1998: M. Li l l i , Un edificio termale nelle vicinanze di Equi: la valle dell’Aniene, in ArchLaz IV, 1981 (QAEI, Affile, in ArchCl L, 1998, pp. 409-417. 5), pp. 83-90. Ma r i 1993: Z. Ma r i , Viabilità tra Praeneste e Carsioli To m e i 1981b: M.A. To m e i , Gli Equi nell’alta e media valle in età romana, in ArchLaz, XI, 1993 (QAEI, 21), pp. dell’Aniene, in Enea nel Lazio. Archeologia e mito, Roma 213-223. 1981, pp. 58-59. Ma r i 2007: Z. Ma r i , La topografia degli Equi della valle To m e i 1981c: M.A. To m e i , Nota di topografia storica sul dell’Aniene, in Ombelico 2007, pp. 117-146. territorio degli Equi: tentativo di identificazione dell’antica Ma r i 2012: Z. Ma r i , Terrazzamenti in opera poligonale del- Vitellia, in AttiMemTivoli 54, 1981, pp. 41-51. le ville dell’agro Tiburtino e Sabino, in L. Att e nn i , D. Tr a v a i n i 1990: L. Tr a v a i n i , Due castelli medievali. Affile e Ba l d a s s a r r e (a cura di), Quarto seminario internazio- Arcinazzo Romano, Roma 1990. nale di studi sulle mura poligonali (Alatri, 7-10 ottobre Tr o c c o l i 1985: M.G. Tr o c c o l i , La valle dell’Aniene in età 2009), Roma 2012, pp. 327-333. romana, in ArchLaz 7.1, 1985 (QAEI, 11), pp. 175-177. Ma r i 2013: Z. Ma r i , Scoperte archeologiche nel territorio ti- Va l e nt i 2013: M. Va l e nt i , La materia, la tecnica e lo stile: burtino e nella Valle dell’Aniene (X), in AttiMemTivoli 86, apparati decorativi in pietra nell’architettura monumentale 2013, pp. 127-190. tardo-ellenistica del Lazio meridionale, in F. Ci f a r e l l i (a Ma r i , Ma r i n o 2012: Z. Ma r i , F. m a r i n o , Scoperte ar- cura di), Tecniche costruttive del tardo ellenismo nel Lazio cheologiche nel territorio tiburtino e nella Valle dell’Aniene e in Campania, Atti del convegno (, 3 dicembre (IX), in AttiMemTivoli 85, 2012, pp. 85-139. 2010), Roma 2013, pp. 79-92.