"STRISCIA LA NOTIZIA" La nuova stagione del Tg satirico di Antonio Ricci apre con la coppia storica di conduttori Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti

VENTESIMA EDIZIONE La voce della persistenza UN PROGRAMMA DI ANTONIO RICCI

CANALE 5 DAL 24 SETTEMBRE 2007 DAL LUNEDI’ AL SABATO ORE 20.30 CIRCA

Lunedì 24 settembre 2007 "Striscia la notizia" inaugura la sua 20esima edizione con il sottotitolo La voce della persistenza e con la coppia storica di conduttori, Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti. Il Tg satirico di Antonio Ricci, nato con un intento preciso ("tenteremo l'impossibile: battere la comicità di Bruno Vespa!"), è ancora lì, più vivo che mai. Come Vespa, del resto. "Striscia la notizia" conserva la formula di un Tg satirico assolutamente originale assurto a un “unicum” del panorama televisivo anche oltre frontiera. Un cocktail di scoop e battute, inchieste e tormentoni, satira, politica e società, con due comici scelti quali anchor-men a fare il verso ai mezzibusti dei tg tradizionali e un gruppo di inviati sui generis. Tra questi ultimi spicca il pupazzo rosso Gabibbo, diventato l’inviato di riferimento della tv italiana, al quale la gente affida le proprie piccole e grandi ingiustizie scrivendo più di 1000 email al giorno e telefonando - con una media di 1500 chiamate al giorno - al numero del SOS Gabibbo (800055077). Nel corso degli anni, lungo 19 edizioni sempre ai vertici degli ascolti (7 milioni e mezzo di spettatori e il 28.4% di share, la media della scorsa edizione, risultato programma più visto della giornata per 140 volte), quella che il regista Federico Fellini ha definito “una trasmissione che risulta più o meno come un reato” e che è stato eletto più volte dai sondaggi come “il telegiornale più credibile per gli italiani”, ha collezionato scoop da “Prima pagina”, come è successo per il filmato inedito sui saccheggi nel campo di Valona in Albania durante la Missione Arcobaleno nel settembre ‘99, tale da scatenare terremoti politici anche a livello internazionale. O addirittura scoop sulla sicurezza nazionale, come quando nel ’91 “Striscia” scoprì due navi irachene ancorate nel porto di La Spezia, con tanto di 80 marinai e 40 ufficiali, in piena Guerra del Golfo! I clamorosi taroccamenti dell'informazione, come quando il Tg satirico svelò che il cronista della CNN si collega con il network indossando la maschera antigas durante la Guerra del Golfo, ma in realtà non c'era alcun pericolo ed era tutta una messa in scena per rendere più sensazionale il servizio, con i colleghi del giornalista alle sue spalle che lavoravano tranquillamente senza maschera e i relativi tentativi di tagliarli dalle inquadrature: il servizio rivelatore del Tg satirico ha fatto il giro del mondo destando scalpore e suscitando dibattiti sull'informazione-spettacolo. “Striscia” ha spesso detto per prima o da sola cose che gli altri non avevano detto o non avevano il coraggio di dire. Il clima è tuttavia quello di un varietà, lungo tormentoni e rubriche e con due belle ragazze che ballano tra notizia e l'altra: sono le Veline, un omaggio alle veline che i centri di potere inviavano ai giornali per tenere l'informazione sotto controllo, nonchè parodie viventi dei settimanali "Panorama" e "L'Espresso" che da sempre hanno utilizzato donne poco vestite in copertina; figure entrate di diritto nel vocabolario dell'Accademia della Crusca, l'istituto nazionale per lo studio e la salvaguardia della lingua italiana: "il termine velina è divenuto familiare oggi grazie alla crescente efficacia divulgativa di 'Striscia la notizia'. La sua notorietà iniziò quando l'ideatore Antonio Ricci provvide ad animare e ingentilire il notiziario, con artificio metonimico, con pimpanti vallette alle quali assegnò il compito di recapitare in scena ai farseschi conduttori alcuni messaggi provenienti dalle autorità". "Le Veline - secondo Ricci - sono importantissime per Striscia, servono a mantenere la trasmissione nel clima del varietà e ricordano in ogni momento che anche noi siamo spettacolo e non verità". Thais Wiggers e Melissa Satta sono confermate per la terza volta nelle vesti di Veline del Tg satirico. Una trasmissione che nel corso degli anni ha segnato un primato e un'esclusività che hanno catturato l'attenzione delle più importanti televisioni e testate giornalistiche mondiali, dall'inglese BBC al francese "Le Monde", dall'americano "Herald Trubune" al tedesco "Bild", dallo spagnolo "El Pais" alla giapponese Fuji Television, la più importante emittente del Sol Levante. Basta ricordare alcuni casi di cui si è occupato il Tg satirico la scorsa stagione, per comprendere il ruolo di "Striscia" in prima linea ancor oggi, alla ventesima edizione, più all'erta che mai. Tra gli altri, i casi di Malasanità quali i laboratori clinici che diagnosticano false malattie o gli scempi e la mancanza d'igiene nelle corsie degli ospedali: dal ritorno nei corridoi fatiscenti dell'Umberto I di Roma, già denunciati da "Striscia" nel maggio 2006, ai pazienti dimenticati in corsia per mancanza di posti letto al Cardarelli di Napoli, fino alla possibilità di pagare per evitare le code di attesa per le visite specialistiche al Federico II di Napoli e i certificati medici rilasciati senza visitare il paziente all'Ospedale Civico di Palermo. E ancora: le piccole e grandi truffe come il racket dei permessi di soggiorno, i fraudolenti commerci on line, i finti intermediatori immobiliari, le false eredità proposte via internet; le denunce ripetute sulle pessime condizioni degli asili, l'emergenza rifiuti, gli sprechi e le incompiute lungo il Bel Paese, i sedicenti professionisti senza alcun titolo, i provini in cambio di sesso per entrare nel mondo dello spettacolo, le tessere di partito mandate ai defunti, i taroccamenti dell'informazione (dalla falsa esclusiva del Papa che guarda il Tg1 alla "bufala" del video del pestaggio di un down a scuola lanciata da "Studio aperto", rivelatasi una burla). Vero e proprio punto di riferimento del Tg satirico è diventato il visitatissimo sito www.striscialanotizia.it, dove il pubblico - vero e proprio "motore" dal programma - può accedere alla sezione SOS Gabibbo denunciando piccole e grandi ingiustizie all'email gabibbo@.it. Il sito di "Striscia", primo programma a credere nell'importanza di un link on line con il suo pubblico già dal 1996, si arricchirà quest'anno di una nuova sezione storica: con la nuova sezione "Striscia Story" verrà raccontato e documentato tutto quanto ha trasmesso di significativo "Striscia la notizia" lungo 20 edizioni. Una sorta di diario cronachistico in flashback, incrementato periodicamente a partire dall'ultima stagione alla prima, diviso per categorie e di facile consultazione, dove si evince ancor più evidentemente, giorno per giorno, puntata per puntata, che il tg satirico è, davvero, uno spaccato dell'Italia, tra piccole e grandi ingiustizie smascherate, ma anche lungo battute di satira e paradossi quotidiani a chiosa di fatti di stringente attualità. l’ufficio stampa ANTONIO RICCI Note biografiche

Antonio Ricci è il più apprezzato autore della storia della televisione italiana. Come ha scritto il prestigioso "Variety", "Antonio Ricci, con il suo gusto tra la commedia e il varietà, ha cambiato il volto della tv italiana". Infatti, attraverso l’uso del linguaggio e delle immagini e la commistione di generi, ha creato personaggi e modi di dire entrati a far parte dell’immaginario, diventando un marchio di garanzia e un attestato di qualità. Molti neologismi lanciati nelle sue trasmissioni siano stati inseriti nei dizionari della lingua italiana.

Nato ad Albenga nel 1950, laureato in Lettere e in Storia dell'Arte, Antonio Ricci ha realizzato sia per la tv di Stato (Rai) che per quella commerciale (Mediaset), molti programmi che hanno fatto la storia della televisione. A soli 28 anni firma già la prima serata del sabato di Raiuno. E' con “Fantastico”(1979,’80,’81), tra i varietà più importanti della televisione italiana di tutti i tempi, che inizia la sua stretta liason artistica con Beppe Grillo, destinata a dare risultati sorprendenti e a saldare un'amicizia durata negli anni. Già nel seguitissimo show di prima serata, Ricci firma testi pungenti e irriverenti, che aprono il varco alla satira per il grande pubblico.

Sempre con Grillo quale mattatore, Ricci firma i successivi cult-tv “Te la do io l’America!” (1980) e “Te lo do io il Brasile” (1984), che lanciano l'originale format del presentatore on the road (Grillo) e del "turista per caso" alla scoperta degli usi e costumi, spesso bizzarri e divertenti, dei rispettivi paesi. Dal Bronx al Maracanà, dalla 5th Avenue alle favelas, il programma smitizza luoghi comuni a "stelle e strisce" e verde-oro proponendo un inedito viaggio al di fuori delle guide turistiche, sulla scorta di un'ironia travolgente.

Dal 1983 al 1988 è la volta del rivoluzionario “Drive In”: un mito televisivo assoluto, il primo varietà comico-satirico della televisione, un classico che ha travalicato il piccolo schermo suscitando modi di dire, ispirando dibattiti sociologici e prime pagine, incidendo sul costume di allora come, di riflesso, su quello dei nostri giorni. In un’ambientazione di derivazione americana – il Drive In – l’azione si svolge in alcuni luoghi predefiniti: la cassa, il bar, il guardaroba, il parcheggio, il palcoscenico. Qui si muovono e prendono la parola personaggi tipicamente italiani, bozzetti usciti dalla società così come caratterizzazioni di personaggi famosi, entrambi circondati da un pubblico astante che ride di gusto. Personaggi destinati ad entrare nell’immaginario televisivo, ancora oggi indimenticabili e, la maggior parte di loro, incredibilmente attuali. Un avamposto televisivo, un’antologia di volti e risvolti da memorabilia, una miniera di personaggi che ancora oggi “vanta il maggior numero di imitazioni”. Uno “strano” programma che non è un varietà classico, non presenta alcuna matrice teatrale, non si poggia su alcun punto di riferimento, privo di scale e sipario; uno spettacolo a 360 gradi, con continui rimandi, con una conduzione da sit-com in cui il fil-rouge è rappresentato dal gestore del locale che insieme al suo assistente “mettono in mezzo” il “pollo” di turno. Un’unità di tempo e di spazio, “forata” dai filmati proiettati sul grande schermo; un ritmo assolutamente innovativo – da non confondere con la velocità – che porterà il celebre attore a dire: “dopo il ‘Drive In’ ho dovuto cambiare ritmi anche in teatro”. Una metafora dell’Italia degli eccessi degli Anni ’80 – con la truffa quale “tormentone” quasi profetico - filtrata attraverso la satira politica e di costume più spinta, che metterà d’accordo il noto regista Federico Fellini (“è l’unico programma per cui vale la pena di avere la tv”), i poeti Giovanni Raboni e Maurizio Cucchi, così come i semiologi di fama internazionale Umberto Eco e Omar Calabrese. Un fenomeno che travalicherà il piccolo schermo nazionale e verrà proposto anche in Grecia, Canada, Spagna, Francia e nei circuiti alberghieri dell’Unione Sovietica.

Dopo lo straordinario successo del "Drive in", la fervida mente di Antonio Ricci crea "Striscia la notizia" (1988), un Tg satirico assolutamente originale destinato a fare la storia del nostro piccolo schermo e a diventare un “unicum” del panorama televisivo anche oltre frontiera. Un cocktail di scoop e battute, inchieste e tormentoni, satira, politica e società, con due comici scelti quali anchor-men a fare il verso ai mezzibusti dei tg tradizionali e un gruppo di inviati sui generis. Tra questi ultimi spicca il pupazzo rosso Gabibbo, diventato l’inviato di riferimento della tv italiana, al quale la gente affida le proprie piccole e grandi ingiustizie scrivendo più di 1500 email al giorno. Nel corso degli anni, lungo 19 edizioni sempre in testa agli ascolti, quella che il regista Federico Fellini ha definito “una trasmissione che risulta più o meno come un reato” e che è stato eletto più volte dai sondaggi come “il telegiornale più credibile per gli italiani”, ha collezionato scoop da “Prima pagina”, come è successo per il filmato inedito sui saccheggi nel campo di Valona in Albania durante la Missione Arcobaleno nel settembre ‘99, tale da scatenare terremoti politici anche a livello internazionale. O addirittura scoop sulla sicurezza nazionale, come quando nel ’91 “Striscia” scoprì due navi irachene ancorate nel porto di La Spezia, con tanto di 80 marinai e 40 ufficiali, in piena Guerra del Golfo! I clamorosi taroccamenti dell'informazione, come quando il Tg satirico svelò che il cronista della CNN si collega con il network indossando la maschera antigas durante la Guerra del Golfo, ma in realtà non c'era alcun pericolo ed era tutta una messa in scena per rendere più sensazionale il servizio, con i colleghi del giornalista alle sue spalle che lavoravano tranquillamente senza maschera e i relativi tentativi di tagliarli dalle inquadrature: il servizio rivelatore del Tg satirico ha fatto il giro del mondo destando scalpore e suscitando dibattiti sull'informazione-spettacolo. “Striscia” ha spesso detto per prima o da sola cose che gli altri non avevano detto o non avevano il coraggio di dire. Il clima è tuttavia quello di un varietà, con due belle ragazze che ballano tra notizia e l'altra: sono le Veline, un omaggio alle veline che i centri di potere inviavano ai giornali per tenere l'informazione sotto controllo, nonchè parodie viventi dei settimanali che da sempre hanno utilizzato donne poco vestite in copertina; figure entrate di diritto nel vocabolario dell'Accademia della Crusca, l'istituto nazionale per lo studio e la salvaguardia della lingua italiana: "il termine velina è divenuto familiare oggi grazie alla crescente efficacia divulgativa di 'Striscia la notizia'. La sua notorietà iniziò quando l'ideatore Antonio Ricci provvide ad animare e ingentilire il notiziario, con artificio metonimico, con pimpanti vallette alle quali assegnò il compito di recapitare in scena ai farseschi conduttori alcuni messaggi provenienti dalle autorità". "Le Veline - secondo Ricci - sono importantissime per Striscia, servono a mantenere la trasmissione nel clima del varietà e ricordano in ogni momento che anche noi siamo spettacolo e non verità". Una trasmissione che nel corso degli anni ha segnato un primato e un'esclusività che hanno catturato l'attenzione delle più importanti televisioni e testate giornalistiche mondiali, dall'inglese BBC al francese "Le Monde", dall'americano "Herald Trubune" al tedesco "Bild", dallo spagnolo "El Pais" alla giapponese Fuji Television, la più importante emittente del Sol Levante.

Tra gli altri programmi ideati da Ricci emerge l'innovativo “Lupo Solitario” (1987), definito da Umberto Eco "il varietà del futuro" durante il Congresso sulle Nuove Tendenze Televisive di Parigi, mentre lo stesso Ricci lo lancia come "un programma ironico e di inquietudine". Il plot dello show ruota attorno ad un'emittente televisiva collocata a bordo di un dirigibile pirata che si inserisce nel sistema dei mass media per trasmettere immagini rubate da tutto il mondo. Con il taglio volutamente underground e piratesco, il programma svaria tra immagini e rubriche che affondano la loro energia nella società e nella cultura, ospitando figure di primissimo piano come l'artista francese Roland Topor, il poeta americano Gregory Corso e il russo Evgenij Evtusenko (i quali declamano versi in un panificio nella rubrica "Il forno della poesia"). Considerato dalla critica un vero e proprio programma cult, non solo per l'originalità dell'impianto scenico e comico-autorale, ma soprattutto perchè ha aperto le porte del surreale e del grottesco sul piccolo schermo, il programma di Ricci ha gettato le basi del successivo “Matrjoska” (1988).

Il riferimento alla bambola russa di "Matrjoska" sottintende all'originale format ideato da Ricci come un contenitore di contenitori, ricco di satira graffiante, anticonformista, dissacratoria. Oltre a far esordire alla conduzione un venditore ambulante abusivo, Ricci fa registrare una serie di cori eseguiti da Comunione e Liberazione, l'Arci-caccia, Boy Scouts, Esperantisti e Giovani Socialisti per mescolarli con le più belle poesie del '900 recitate da un presentatore vecchia maniera, gli spot elettorali, i passaggi della nota pornostar Moana Pozzi, un mostro verde ributtante di nome Scrondo, in modo da decontestualizzarli, privarli di senso e renderli esilaranti per contrasto. Proprio l'insorgere di Comunione e Liberazione, che paventando un dileggio invoca il procedimento d'urgenza per bloccare l'uscita della trasmissione, fa di "Matrjoska" uno dei più clamorosi casi di censura e mistificazione della televisione italiana. , editore delle Reti Fininvest, blocca il programma, mentre i giornali come causa della mancata trasmissione non indicano il coro di Comunione e Liberazione bensì, per convenienza, il casto nudo di Moana Pozzi.

Dalle ceneri di "Matrjoska", Ricci fa nascere “L’Araba Fenice” (1988), con lo stesso impianto e lo stesso cast del programma precedente, compreso l'audio del coro di Comunione e Liberazione suonato al contrario per la sigla "orientaleggiante". Il clou viene raggiunto nella scena finale, in cui si inscenano i funerali di Berlusconi dopo una rissa con i manager di Publitalia (concessionaria pubblicitaria delle reti Fininvest, appartenenti allo stesso Berlusconi).

Sempre nel 1988 Ricci firma “Odiens”, che si merita il titolo di "varietà deliquenziale" e il sottotitolo "documentario". Odiens, participio presente del verbo odiare, colui che odia. E odia tutto ciò che fa audience, come gli animali, i fenomeni da baraccone, le malattie. Il programma, contraddistinto da una scenografia hollywoodiana con scalinate e giochi d'acqua, è una rilettura critica di tutto quanto mette in moto la macchina degli ascolti: star, animali, dilettanti, tutti ammaestrati per fare spettacolo. Il simbolo della trasmissione è un enorme salame: carne trita di porco. "Avessi voluto una trasmissione più patinata avrei messo un prosciutto crudo", ha commentato Antonio Ricci. Oltre a cercare di aumentare i dubbi e a distruggere qualunque certezza, lo show mette in scena suggerimenti di disobbedienza civile o di sopravvivanza: come risparmiare sull'acqua calda invertendo il contatore, come rubare scatti alla compagnia telefonica taroccando i telefoni, come riutilizzare i francobolli usati, come giocare alle slot a Montecarlo usando 50 lire anzichè 1 franco visto che hanno lo stesso peso...Non mancano citazioni colte, come le ragazze che fanno da cornice allo show chiamate Littorine, vestite da Giovani Italiane, che rappresentavano il nuovo fascismo: il consenso, la pubblicità, lo sponsor, l'omologazione; una citazione di Godard che diceva che la pubblicità è il nuovo fascismo.

Antonio Ricci ha firmato anche i “casi” televisivi delle ultime estati. “Veline” (2002 e 2004), risultato il programma più visto di sempre di Canale 5 nella calda stagione, è diventato un evento mediatico che ha richiamato l'attenzione delle televisioni e dei media di tutto il mondo (dalla Francia all'Inghilterra, dal Giappone all'America, fino alla prima pagina dell'americano "New York Times"). La ricerca delle due nuove presenze femminili di "Striscia la notizia" ha scatenato il più grande casting televisivo mai realizzato, contando solo nella prima edizione oltre 10.000 richieste da tutta Italia e dall'estero, con il sogno di diventare le nuove Veline del Tg satirico di Antonio Ricci. Da qui l'idea di farlo diventare un programma itinerante nelle piazze italiane in onda ogni sera su Canale 5, una sorta di spin-off estivo on the road di "Striscia la notizia" che è diventata una fotografia variopinta di uno spaccato del Bel Paese e di una generazione. Un viaggio lungo tutta l’estate in più tappe, regione per regione, scoprendo i sogni e le aspirazioni di centinaia di ragazze diverse, ognuna con i suoi gusti, la sua personalità, il suo modo di vestire, di ballare, di sentirsi “velina”, in una selezione che non ha voluto essere un semplice concorso di bellezza. Per diventare veline infatti, la bella presenza conta fino a un certo punto: tra le doti fondamentali per far parte di “Striscia la Notizia” spicca altresì l’ironia (e soprattutto l’autoironia). E così si sono presentate migliaia di ragazze: belle, bellissime, normali, brutte; più o meno alte, simpatiche e spigliate, timide e “alla prima volta”, bionde o more, ma anche, sfidando la tradizione, rosse; italiane e straniere (queste ultime quasi il 20% - tra americane, inglesi, francesi, tedesche, polacche, ucraine, russe, cubane, brasiliane...); studentesse, dottoresse, avvocatesse, infermiere, poliziotte, impiegate, ballerine, operaie, cubiste, attrici o aspiranti tali, mamme, casalinghe in libera uscita. Tutte si sono messe in fila per realizzare lo stesso sogno “strisciante”: diventare le nuove Veline di "Striscia la notizia", scelte da una giuria di giornalisti diversi ogni settimana, presieduta nella finalissima dallo scrittore Ernesto Ferrero (nonchè Presidente della Fiera del Libro di Torino), dall'artista Ugo Nespolo, dallo stilista Elio Fiorucci, dalla top-model Maria Buccellati.

Dal 1990 ad oggi, lungo 10 edizioni, Ricci firma “Paperissima”: il varietà più visto della televisione italiana è contraddistinto dai filmati delle gaffe di gente comune e volti celebri. Irresistibili filmati che arrivano da tutto il mondo con protagonisti gli adulti, lo sport, la moda, gli animali e i bambini, la cui innocenza emerge proprio nei filmati amatoriali che genitori e parenti realizzano all'insaputa dei protagonisti. Matrimoni memorabili, più che per i “sì”, per le divertenti catastrofi accadute prima, durante o dopo la cerimonia; imprese sportive da guinness delle risate; eroi da strapazzo finiti, più che nella storia, in fiumi o torrenti; scivoloni e cadute degne di Ridolini; animali che sembrano usciti da una sit-com; sganascianti incidenti domestici o randellate involontarie in giardino; gli irriducili del fai-da-te che finiscono a gambe all’aria. Come non divertirsi con le gaffes e le “papere” dei personaggi dello spettacolo o con i VIP, ripresi durante i ciak sui set o in diretta televisiva, così come nei fuori-onda che li coglie nei momenti più improbabili se non, talvolta, imbarazzanti? Uno spettacolo per tutta la famiglia condito, tra un filmato e l'altro, da un varietà in studio in cui si rivisitano in chiave parodistica i grandi classici del cinema e della letteratura, con tanto di effetti molto speciali. Un programma che ha fatto scuola ed è diventato un classico, tanto che il termine "papera" in italiano è diventato sinonimo di gaffe e il format del programma è stato richiesto, tra gli altri, dal network americano ABC.

“Velone”, nato come parodia esplicita di “Veline”, è stato il programma più visto dell’estate 2003 e ha bissato il successo di “Veline”. Questa volta il programma estivo di Antonio Ricci, concepito come un illuminante documentario, viaggia per le piazze italiane per accendere i riflettori su un'altra generazione rispetto a quella delle Veline, su simpatiche signore over 65 spiritose e divertenti, pronte a mettersi in gioco senza pregiudizi anagrafici in una sfida lungo l’estate, per contendersi il ricco montepremi finale di 250 mila Euro, una cifra che può davvero cambiare la vita! Il programma che a sorpresa è stato più visto dai giovani che dagli anziani (la fascia di pubblico che va dai 20 ai 24 anni è stata quella leader d'ascolto con il 35.7% sul totale), ha visto sfilare ex partigiane, poetesse "per caso", contadine, sarte, fisarmoniciste, cantanti e ballerine di balere, animatrici per anziani, semplici pensionate o vedove. Un format che ha fatto scalpore e suscitato curiosità, tanto che gli inglesi hanno manifestato l'intenzione di acquistarlo ed esportarlo in Gran Bretagna. Alla fine, davanti ad una giuria presieduta dalla regista Lina Wertmuller e composta, tra gli altri, dall'attrice Barbara Bouchet e dall'ex tennista Lea Pericoli, la vittoria è andata ad una contadina analfabeta di Avellino di 72 anni, la quale ha superato sul fil di lana una sarta veneziana di 92 anni appassionata di ballo. "L'intento - come ha spiegato Ricci - era di aprire una finestra su un mondo sconosciuto, ghettizzato e incasellato in una prigione di perbenismo, perchè gli anziani muoiono sì di caldo in estate, ma ancora di più a causa della solitudine".

Nell'estate 2006 Antonio Ricci ha dato vita al nuovo programma "Cultura moderna", lo show che si promette provocatioramente di "dire basta alla tv dove appare chi non sa far niente" risultato in cima agli ascolti per ben 11 settimane consecutive. E' infatti un quiz che rompe gli schemi: per partecipare e aggiudicarsi i 500.000 euro in palio, ci vogliono bravura, perspicacia, attenzione e…cultura moderna. "Cultura moderna" non è solo un programma televisivo ma uno stile di vita. I veri protagonisti sono 5 “talentuosi” partecipanti che si esibiscono in performances più o meno strabilianti: ballerini, cantanti, attori, imitatori, cabarettisti, strumentisti, acrobati, contorsionisti, poeti, addestratori di animali, ventriloqui…La loro esibizione viene valutata da una giuria e in base ai punti raccolti permette di formulare altrettante domande che aiuteranno a comporre una sorta di identi-quiz di un VIP “misterioso” nascosto in una cabina sul palco. Più sono convincenti le loro esibizioni, più domande hanno a loro disposizione. Alla fine della puntata, dopo che i vari talentuosi, in base agli indizi raccolti, hanno espresso a turno il loro parere su chi possa essere il VIP, quest'ultimo viene fatto uscire dalla cabina per verificare la sua identità. Il programma, ha conosciuto il successo anche nella versione di prima serata, intitolata "Cultura moderna slurp", in onda a gennaio e febbraio 2007 su Canale 5.

Per via della provocatoria intelligenza che caratterizza i suoi programmi, Ricci è riconosciuto dalla critica e dal pubblico quale massimo esponente della qualità televisiva, tanto da essere invitato nei più importanti atenei a raccontare i segreti del mezzo televisivo. Nel dicembre del 1999, è stato chiamato a tenere tre lezioni all'Università Sorbona di Parigi, presso il dipartimento della comunicazione del Celsa (l'istituto dedicato agli studi sull'informazione della prestigiosa università francese). "Formidable": è stato il commento rilasciato alle agenzie di stampa da Francoise Boursin, responsabile del Celsa, al termine delle lezioni di Ricci alla Sorbona.

Insignito dei più importanti premi di satira e di spettacolo (tra gli altri, una cinquantina di riconoscimenti tra Telegatti e Oscar Tv, i due più importanti trofei della Tv italiana), Antonio Ricci è stato altresì premiato con i più importanti attestati giornalistici, tra i quali spicca, nel febbraio 2003, il prestigioso "E' Giornalismo" fondato dai padri del giornalismo italiano Indro Montanelli, Enzo Biagi e Giorgio Bocca. Alla consegna del prestigiosissimo premio, di lui Enzo Biagi ha detto: "Con Striscia la notizia, Ricci denuncia coraggiosamente ingiustizie nascoste, porta nel giornalismo italiano l’aspetto paradossale, ironico, l’altra faccia della possibile verità, allarga l’orizzonte della libertà di giudizio e di espressione”. Apprezzato dai più importanti uomini di cultura e di pensiero del panorama italiano, Ricci ha incontrato i più brillanti esponenti del mondo della cultura nel corso di dibattiti e seminari. Tra gli altri, si segnalano il dibattito del novembre 2000 con Umberto Eco intitolato "Paleo e Neo Tv", nell'ambito del Convegno Editoria e Innovazione all'Assolombarda di Milano e l'incontro tenutosi a novembre 2006 al Centro Culturale Europeo di Genova con l'intellettuale francese Bernard Noël, il quale ha definito Ricci "l'Alfred Jarry della tv".

Nel corso degli anni, per la sua opera provocatoria, Antonio Ricci ha ricevuto centinaia di denunce, tutte risolte con successo a suo favore. Proprio per la sua attività di infaticabile provocatore, Ricci ha ricevuto l'attestato di stima e di solidarietà da parte dei più illustri nomi della cultura dopo una sentenza liberticida che nel 2002 rischiava di togliere a "Striscia la notizia" il diritto di cronaca e di satira, e al pubblico il diritto di essere informato di un fatto realmente avvenuto. Tra i 30 firmatari di un appello a tutta pagina pubblicato sui più importanti quotidiani italiani, hanno manifestato il loro sostegno i nomi più in vista della cultura italiana: il Premio Nobel Dario Fo, l'architetto Renzo Piano, il Premio Oscar e il comico Beppe Grillo (ideatore anche di uno dei blog più cliccati del mondo), il giornalista Enzo Biagi, l'oncologo Umberto Veronesi, i cantanti Giorgio Gaber, Gino Paoli, Vasco Rossi e Ivano Fossati, gli scrittori Ernesto Ferrero, Giuseppe Conte, Maurizio Maggiani e le scrittrici Fernanda Pivano e Gina Lagorio, il commediografo e regista Pietro Garinei, i vignettisti di satira Sergio Staino, Altan, Giorgio Forattini, Vauro, Ellekappa.

Ricci vanta anche una memorabile partecipazione al cinema, quale sceneggiatore del film diretto da Luigi Comencini "Cercasi Gesù" (1982), con protagonisti Beppe Grillo, Maria Schneider e Fernando Rey. La pellicola è stata premiata con il David di Donatello, il prestigioso riconoscimento istituito dall'Accademia del Cinema italiano, e con due Nastri d'Argento, assegnati annualmente dai critici cinematografici. EZIO GREGGIO Note Biografiche

Nato a Cossato (Biella) il 7 Aprile 1954, segno zodiacale Ariete con ascendente Ariete. Mezzo busto storico di Striscia la Notizia, Ezio Greggio è giornalista, da oltre ventidue anni iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Nell’ottobre del 1978 prende parte a “La sberla” al fianco di Gianfranco D’Angelo, Enrico Beruschi e Gianni Magni. Poi nel 1981 è tra i protagonisti di “Tutto compreso” su Rai Due. Ma il suo vero debutto televisivo arriva nel 1983 con la prima edizione del “Drive in”, il varietà più popolare e innovativo di tutti gli anni ’80, ideato da Antonio Ricci. Nel 1984 con “Drive In” arriva anche il primo dei 22 Telegatti che Greggio ha vinto nella sua carriera. Il 7 novembre 1988 conduce al fianco di Gianfranco D’Angelo la prima edizione di Striscia la notizia, il TG satirico ideato da Antonio Ricci con il quale Greggio, “che incarna meglio di chiunque altro lo spirito del programma” (Aldo Grasso) ha già vinto vari Telegatti e Oscar Tv. Dal 24 settembre 2007 Greggio sarà al fianco di Enzo Iacchetti per aprire la ventesima edizione del tg satirico. In televisione, grande successo anche per "Benedetti dal Signore" (2003), film tv in quattro puntate che Ezio ha interpretato e scritto con Enzo Iacchetti che nel 2004 ha vinto il Telegatto come miglior fiction breve e “O la va o la spacca” (2004). Due sono i riconoscimenti che Ezio Greggio ha ricevuto nella stagione 2006-07 con“Striscia la Notizia”: il “Telegatto” e “L’Oscar tv” . Come attore Greggio ha interpretato numerosi film, diretto dai più importanti registi della comicità italiana come , Castellano e Pipolo, e Neri Parenti. Ha inoltre lavorato in produzioni internazionali come autore, regista e produttore (insieme a Julie Corman) del film “The Silence of the Hams” (1993) e di “The Good Bad Guy” (1997) e come attore nei film “Dracula: Dead and Loving It” (1995) di e “2001 – A Space Travesty” (2000) di Allan Goldstein, con Leslie Nielsen. Nel 1999 ha prodotto, scritto e diretto la commedia “Svitati”, recitando al fianco del grande Mel Brooks. Attualmente è impegnato nelle riprese dell’ultimo film diretto da Pupi Avati, “Il padre di Giovanna”, nel quale esordirà in un ruolo drammatico accanto a Francesca Neri e Silvio Orlando. Dal 2001 è, inoltre, presidente ed organizzatore del Monte-Carlo Film Festival “de la Comédie”, rassegna cinematografica internazionale interamente dedicata alla commedia che nel novembre 2007 compirà 7 anni. Come autore ha scritto 5 libri di grande successo “In una certa manieeera”, “Presto che è tardi!”, “Chi se ne fut-fut”, “E’ lui o non è lui?”, “E su e giù e Trik e Trak”. Con le royalties dei libri ha costituito l’Associazione Ezio Greggio per l’aiuto ai bimbi nati prematuri, con la quale – in collaborazione con l’Associazione “Un calcio al bisogno” – in dieci anni di attività ha donato apparecchiature ai centri neonatali ad oltre 60 ospedali italiani fra cui Genova, Torino, Biella, Milano, Cremona, Pescara, Novara, Olbia, l’Aquila, Bari, Messina, Reggio Calabria, Palermo, Monza, Pavia, Foggia, Avellino, Isernia, Brescia e altre ancora (l’elenco completo con la tipologia di apparecchiature è visibile su www.eziogreggio.it cliccando su “associazione”). Tra le donazioni segnaliamo le incubatrici da trasporto che hanno contribuito a salvare oltre 5.000 neonati prematuri. Nell’ultimo anno l'associazione Ezio Greggio ha donato a una trentina di ospedali riconosciuti quali Centri di Terapia Neonatale di Piemonte e Lombardia saturimetri per uso domiciliare. Questi saturimetri con moderne e avanzate tecniche ventilatorie permettono la sopravvivenza di neonati di bassissimo peso affetti da gravi patologie respiratorie. Nel dicembre 2005 per i 10 anni della sua associazione, è stato insignito "Neonatologo ad Honerem" dalla Soc. Italiana di Neonatologia. Sul suo sito personale, www.eziogreggio.it, non mancano notizie, foto, videoclip, curiosità su 20 anni di carriera televisiva, cinematografica e di scrittore.

ENZO IACCHETTI Note biografiche

Enzo Iacchetti è nato a Casteleone (Cremona), il 31 agosto 1952, sotto il segno della Vergine. Dal 24 settembre 2007, per il quattordicesimo anno consecutivo, condurrà con Ezio Greggio la ventesima edizione di "Striscia la notizia". Inizia la professione di attore comico nel 1979 al Derby Club di Milano, che in quegli anni era la culla del cabaret. Fino al 1985 frequenta il locale con assiduità, mettendo in scena spettacoli con Salvi, Faletti, Valdi, Giobbe Covatta, Malandrino e Veronica, I Gatti del Vicolo dei Miracoli. In televisione, fino ai primi anni novanta, lavora in numerosissime trasmissioni per Rai, Mediaset e Telemontecarlo. Nel 1990 inizia la sua collaborazione con il "Maurizio Costanzo Show" e nel 1994 con “Striscia la Notizia”. Nel 1995 interpreta la sit-com di Antonio Ricci "In due sopra il varano" con Lello Arena, e i film per la tv “Come quando fuori piove” per la regia di Bruno Gaburro e “Da cosa nasce cosa”, per la regia di Andrea Manni. Sempre per la regia di Andrea Manni, produce e realizza il programma televisivo "Titolo" di cui è protagonista assoluto. Con Greggio è stato protagonista di “Benedetti dal Signore”, mini serie di quattro puntate che nel 2004 ha vinto il Telegatto come migliore fiction breve. Sempre per la televisione, Enzo Iacchetti è in onda su Canale 5 con la terza edizione de “Il Mammo”, sit- com che lo vede protagonista insieme a Natalia Estrada con 20 nuovi episodi. Per il cinema, ha interpretato “Tifosi” per la regia di Neri Parenti, “La grande prugna” di Claudio Malafonti, “il segreto del successo” di Massimo Martelli e “In questo mondo di ladri” di Carlo Vanzina e alcuni cortometraggi: “Avere o leggere” di Carlo Sarti e “Puzzle” di Valerio Peretti. Sempre per il cinema nel 2007 Iacchetti fa il suo esordio dietro la macchina da presa, firmando il suo primo cortometraggio come regista dal titolo “Pazza di te”. In teatro, ha realizzato una serie di spettacoli di cui è anche autore, tra gli altri "Troppa salute", "Gli alberi nani. Storia della teoria bonsai" e "Il grande Iac". Nel 2000-2001 ha interpretato "Risate al 23° piano" di Neil Simon, nel 2001-2002 la commedia “Provaci ancora Sam” di Woody Allen. Lo scorso anno era stato protagonista a teatro di “Un virus nel sistema” di Richard Strand mentre per il 2005-06 è stato protagonista in “The producers” di Mel Brooks. Ha pubblicato quattro libri filosofico-umoristici per Mondadori, "Il pensiero Bonsai", “La storia di Belador il magnifico”, “Il colore del miele” e "Questo sì che è amore mica 'bau bau micio micio'", e tre cd, “Canzoni Bonsai", “Il colore del miele” e "La vera storia di Babbo Natale". E’ stato testimonial della birra Moretti, per i quali spot, nel 2001 è stato premiato con il “Key Award-Testimonial”, uno dei più importanti riconoscimenti pubblicitari.

LE VELINE

La bruna Melissa Satta è nata a Boston (USA) il 7 febbraio 1986 e ha passato i primi anni fra l'America e la Sardegna. All'età di 16 anni inizia a lavorare nella moda e nello spettacolo. Nel 2003 è stata una delle finaliste del concorso di "Miss Muretto". Nel 2004 consegue la maturità classica con un’ottima votazione. Attualmente frequenta presso lo Iulm di Milano il corso di pubbliche relazioni. Nel 2005 debutta in televisione al fianco di Teo Mammucari con "Mio fratello è Pakistano" (Canale 5). Tra i suoi sport preferiti, il karate e il calcio. A livello agonistico Melissa ha praticato Karate arrivando 2 volte sul podio nazionale ed ha giocato a calcio in serie C.

La bionda Thais Wiggers è brasiliana, nata a Florianopolis il 24 ottobre del 1985. Dopo aver partecipato per gioco a due concorsi di bellezza entra nel mondo della moda. Il tipico temperamento brasiliano, fa di Thais una ragazza solare e con il ritmo nel sangue, grande appassionata di sport estremi come il paracadutismo e le immersioni. Adora viaggiare, ascoltare la musica e fra i suoi trofei annovera anche il titolo di campionessa di canottaggio del Brasile.

I CONDUTTORI EDIZIONE PER EDIZIONE

1988 Giornale Radio EZIO GREGGIO-GIANFRANCO D’ANGELO

1989/90 La voce dell’innocenza EZIO GREGGIO-

1990/91 La voce dell’incoscienza EZIO GREGGIO-RAFFAELE PISU

1991/92 La voce dell’impotenza LANDO BUZZANCA- TEO TEOCOLI-SERGIO VASTANO GINO BARTALI-SERGIO VASTANO EMMA CORIANDOLI-SERGIO VASTANO CLAUDIO BISIO-GIANNI FANTONI

1992/93 La voce dell’incontinenza EZIO GREGGIO-RIC EMMA CORIANDOLI-SERGIO VASTANO

1993/94 La voce dell’intenza EZIO GREGGIO-RIC ALBA PARIETTI-EMMA CORIANDOLI EMMA CORIANDOLI-SERGIO VASTANO

1994/95 La voce dell’insistenza EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI LELLO ARENA-ENZO IACCHETTI

1995/96 La voce dell’impenitenza EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI LELLO ARENA-ENZO IACCHETTI

1996/97 La voce dell’incandescenza EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI PAOLO VILLAGGIO-MASSIMO BOLDI GENE GNOCCHI-TULLIO SOLENGHI GERRY SCOTTI-FRANCO OPPINI

1997/98 La voce dell’insorgenza EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI EZIO GREGGIO- CLAUDIO LIPPI TULLIO SOLENGHI-GENE GNOCCHI

1998/99 La voce dell’inavvertenza EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI GENE GNOCCHI-GERRY SCOTTI

1999/2000 La voce dell’interferenza EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI PAOLO BONOLIS-LUCA LAURENTI

2000/2001 La voce dell’imprudenza EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI PAOLO BONOLIS-LUCA LAURENTI

2001/2002 La voce dell’insolenza EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI PAOLO BONOLIS-LUCA LAURENTI

2002/2003 La voce della differenza EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI PAOLO BONOLIS-LUCA LAURENTI

2003/2004 La voce della renitenza EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI LUCA LAURENTI-SASA’ SALVAGGIO-SCONSOLATA (ALESSANDRO BENVENUTI)

2004/2005 La voce dell’indipendenza EZIO GREGGIO- EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI EZIO GREGGIO-FRANCO NERI MARIA DE FILIPPI-KLEDI-GARRISON LEONARDO PIERACCIONI-MASSIMO CECCHERINI ENZO IACCHETTI-GIOBBE COVATTA MIKE BONGIORNO-GERRY SCOTTI ZUZZURRO-GASPARE GIGI D’ALESSIO-DARIO BALLANTINI (alias GIANNI MORANDI) -DJ FRANCESCO PINO INSEGNO-PINO CAMPAGNA-LOREDANA LECCISO NINO D’ANGELO-NINO FRASSICA FICARRA E PICONE TULLIO SOLENGHI E MASSIMO LOPEZ PINO INSEGNO- PINO CAMPAGNA-FLAVIA VENTO BEPPE BRAIDA-GABIBBO SOLENGHI-LOPEZ (2) NINO FRASSICA-MINO REITANO SOLENGHI-LOPEZ (3) ELISABETTA CANALIS-MADDALENA CORVAGLIA

2005/2006 La voce della divergenza EZIO GREGGIO-FRANCO NERI EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI EZIO GREGGIO-MICHELLE HUNZIKER EZIO GREGGIO-FRANCO NERI (2) FICARRA E PICONE

2006/2007 La voce della turbolenza EZIO GREGGIO-MICHELLE HUNZIKER EZIO GREGGIO-GERRY SCOTTI EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI FICARRA E PICONE

2007/2008 La voce della persistenza EZIO GREGGIO-ENZO IACCHETTI

LE VELINE

1988 Eliette Mariangelo-Micaela Verdiani Stefania Dall’Olio-Cristina Prevosti

1989/90 Indra Smith-Jody Gordon Simonetta Pravettoni -Terry Sessa Annalisa Gambi (per tre mesi)

1990/91 Simonetta Pravettoni -Terry Sessa Laura Paternoster - Monica Spreafico

1991/92 Simonetta Pravettoni -Terry Sessa-Ana Laura Ribas

1992/93 Cecilia Belli-Fanny Cadeo

1993/94 Laura Valci - Fanny Cadeo - Cecilia Belli

1994/95 Laura Freddi - Miriana Trevisan

1995/96 Cristina Quaranta - Alessia Merz

1996/97 Marina Graziani - Roberta Lanfranchi

1997/98 Marina Graziani - Alessia Mancini

1998/99 Marina Graziani - Roberta Lanfranchi

1999/2000 Elisabetta Canalis - Maddalena Corvaglia

2000/2001 Elisabetta Canalis - Maddalena Corvaglia

2001/2002 Elisabetta Canalis – Maddalena Corvaglia

2002/2003 Giorgia Palmas – Elena Barolo

2003/2004 Giorgia Palmas-Elena Barolo

2004/2005 Vera Atyushkina – Lucia Galeone Emanuela Aurizi (la velona)

2005/2006 Melissa Satta- Thais Wiggers

2006/2007 Melissa Satta- Thais Wiggers

2007/2008 Melissa Satta- Thais Wiggers

LA TRIBU’ Testo sigla edizione 2007-2008

Pivanti! Figgi de savana! Ma che terrore nella giungla c’è la Grande Tribù Ti fa venir la strizza tra liane e bambù MIA, MIA, MAMMA MIA, MIA……… E se di giorno fanno a Gara A CHI RUGGISCE DI PIU’ A cena fan le Fusa spiluccando il Menù. MIA, MIA, MIIIIA.

Sono pecorelle Dolci come bignè BEEEE BEEEEE ma stai attento a te

Se l’erba è bella fresca E vuoi brucare anche tu BUHUUU BUHUUUU… Ti si fanno al ragù

E fonda Banche Forestali, Immunità e Auto Blu E ciuccia Case e Cose, è la Grande Tribù MIA, MIA, MAMMA MIA, MIAAAA…. Così lo scemo del villaggio COME SEMPRE SEI TU Sei fuori dalla Casta e ci rimetti il Tukul MIA… MIA…MIIIIIIA Ravatti da mastrussi!