COMITATO ITALIANO PARALIMPICO PIANO TRIENNALE DELLA PERFORMANCE 2016-2018

Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, “Attuazione della Legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”

1. Presentazione del Piano

L’applicazione del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150, recante disposizioni per l’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e per l’efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni, permette a queste ultime di rendere esplicito il lavoro svolto per misurarne e valutarne l’attività. Il Piano delle Performance, alla sua prima redazione, offre le proposte attraverso le quali ogni singola amministrazione avvia un processo di miglioramento continuo, rilevabile e misurabile. Il CIP, attraverso la pubblicazione del Piano in argomento, intende mettere a punto in modo trasparente gli obiettivi, le strategie utilizzate e le risorse disponibili per perseguire le proprie finalità istituzionali. Il CIP, riconosciuto Ente di Diritto Pubblico ai sensi della Legge n. 124 del 7/08/2015 che sarà reso concretamente attuativo dall’approvazione del relativo Decreto e del nuovo Statuto, è la Confederazione delle Federazioni Sportive Paralimpiche (riconosciute solo da CIP) e delle Discipline Sportive Paralimpiche (riconosciute solo dal CIP), delle Federazioni Sportive Nazionali Paralimpiche (unico soggetto giuridico riconosciuto dal CONI per l’attività olimpica e dal CIP per l’attività paralimpica) e delle Discipline Sportive Associate Paralimpiche (unico soggetto giuridico riconosciuto dal CONI per l’attività olimpica e dal CIP per l’attività paralimpica). Il CIP disciplina, regola e gestisce le attività sportive per persone disabili sul territorio nazionale, secondo criteri volti ad assicurare il diritto di partecipazione all’attività sportiva in condizioni di uguaglianza e pari opportunità. Per quanto riguarda l’agonismo di alto livello, il CIP coordina e favorisce la preparazione atletica delle rappresentative paralimpiche delle diverse discipline in vista degli impegni nazionali ed internazionali e soprattutto dei Giochi Paralimpici Estivi ed Invernali, che si svolgono nelle stesse sedi e strutture utilizzate per le Olimpiadi circa due settimane dopo i Giochi Olimpici. Ad oggi il CIP riconosce 52 Entità Sportive tra Federazioni Paralimpiche (21), Discipline Paralimpiche (13), Enti di Promozione Paralimpica (13) ed Associazioni Benemerite Paralimpiche (5). Oltre alla Preparazione Paralimpica, le altre attività istituzionali del CIP riguardano la Promozione, la Scuola, gli Acquisti e Lavori e la Formazione e Didattica.

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2. Sintesi delle informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholder esterni

2.1 Chi siamo – Dalla Nascita del movimento attraverso la FISD fino al CIP

La costituzione della Federazione Italiana Sport Disabili – FISD, avvenuta nel novembre 1990, è stata ottenuta dall’unificazione volontaria delle tre Federazioni sportive all’epoca competenti in materia di handicap: - FISHA (Federazione Italiana Sport Handicappati – fisici e mentali - FICS (Federazione Italiana Ciechi Sportivi) - FSSI (Federazione Italiana Silenziosi d’Italia) Prima di giungere alla nascita di questo organismo unitario, unico soggetto qualificato a promuovere e disciplinare l’attività sportiva per i disabili nel nostro paese, ciascuna di dette Federazioni aveva percorso autonomamente la propria strada. La FICS e la FSSI nacquero e svilupparono la loro attività in seno, rispettivamente, all’Unione Italiana Ciechi ed all’Ente Nazionale Sordomuti. Ma, per il ruolo che prima la FISD ed oggi il Comitato Italiano Paralimpico occupa all’interno dell’organizzazione sportiva nazionale, determinante è stata l’attività posta in essere dalla FISHa. Prima che si arrivasse alla sua nascita, avvenuta nel 1981, il movimento sportivo per persone disabili mosse i primi passi negli anni che precedettero i primi Giochi Paralimpici di Roma del 1960, periodo in cui ad Ostia, presso il Centro Paraplegici dell’INAIL, il Prof. Antonio Maglio diede impulso ed attuazione ai principi dello sport terapia, sulla scia di quanto fatto dal neo chirurgo Prof. Ludwig Guttmann in Gran Bretagna con i reduci della Seconda Guerra Mondiale ricoverati presso la “Spinal Injuries Unit” di Stoke Mandeville. Il Dott. Maglio è considerato il “Padre” della Sport Terapia e del paralimpismo in Italia in quanto senza il suo lavoro la sua totale dedizione, che duro dal 1935, anno in cui si laureò in medicina e chirurgia all’Università di Bari, fino al 7 gennaio 1988, giorno della sua scomparsa, Roma e l’Italia non avrebbero avuto il privilegio di aver dato i natali ai Giochi Paralimpici Estivi, senza contare le migliaia di persone disabili che in Italia devono alle sue intuizioni il prolungamento delle loro aspettative di vita ed il loro proficuo reinserimento nella società civile. In Italia, nei primi anni ’50, imperava una scarsa cultura in materia di handicap ed il Dott. Maglio favorì un nuovo approccio al tema della disabilità, proponendo ai pazienti disabili del Centro Paraplegici di Ostia “Villa Marina”, voluto nel 1957 dall’INAIL, di cui Antonio Maglio fu vicedirettore e primario, l’avviamento allo sport come pratica riabilitativa e di recupero dell’autostima. I risultati delle sue metodologie terapeutiche furono subito notevoli, tanto da condurre ad una importante riduzione del tasso di mortalità ed attuazione degli stati depressivi dei pazienti. Antonio Maglio fece esattamente quello che Ludwing Guttmann praticava a Stoke Mandeville, ma ampliò notevolmente i programmi inserendovi discipline quali nuoto, pallacanestro, tennistavolo, getto del pese, lancio del giavellotto, tiro con l’arco, scherma e corsa in carrozzina. In questa crescita l’INAIL ha avuto un ruolo fondamentale rappresentato dal fatto che fino al 1972 era ancora il Centro INAIL di Ostia a finanziare e potenziare lo sport dei paraplegici. Solo nel 1974 si arrivò alla costituzione dell’Associazione Nazionale per lo sport dei paraplegici (ANSPI) per promuovere lo sport quale diritto per tutti i cittadini disabili, e pochi anni dopo, precisamente nel 1977, a dimostrazione della crescita del movimento, arrivò anche la partecipazione ai Campionati Europei di atletica leggera a Vienna ed a quelli di basket in carrozzina in Olanda. Prima che si arrivasse alla sua nascita, avvenuta nel 1981, la FISHa ha svolto la propria attività come ANSPI (Associazione Nazionale Sportiva Paraplegici Italia) con lo scopo di stabilire un rapporto solido e continuativo con il Comitato Olimpico Nazionale a cui aderì nel 1981, compiendo

2 il primo significativo passo verso il riconoscimento dell’attività sportiva svolta dai portatori di handicap. Sei anni dopo, nel 1987, il Comitato Olimpico decretò il riconoscimento giuridico della FISHa ed il suo ingresso nell’olimpo delle Federazioni Sportive Nazionali effettive. La FISHa ha fatto da traino e da guida per l’inquadramento giuridico, ottenuto successivamente nel 1990 con la costituzione della FISD, anche per le altre due federazioni di handicap, FICS e FSSI. Il 1996 è stato un anno di grandi cambiamenti strutturali. Il settore silenziosi si è scorporato dalla FISD assumendo lo status di Federazione-disciplina associata a quest’ultima. E’ stato costituito uno specifico settore per l’handicap mentale (la cui attività venne inserita all’interno della FISHa a partire dal 1982), in ottemperanza a quanto deliberato dall’Assemblea delle società sportive l’anno precedente. Inoltre, in accordo con il corrispondente organismo internazionale, la FISD aderì al movimento dello Special Olympics International, l’unico esistente e riconosciuto in quel momento e competente per l’attività promozionale degli atleti affetti da disabilità mentale e l’INAS-FID, infatti responsabile dell’attività agonistica dell’handicap mentale fu riconosciuta molti anni fa. Pertanto la FISD del quadriennio 1996/2000 risultava strutturata in tre settori di attività: Settore Ciechi Sportivi; Settore Handicap Mentale e Settore Handicap Fisico, mentre la Federazione Sportiva Sordi venne riconosciuta direttamente dal CONI. I settori godevano di autonomia tecnica ed organizzativa, gestivano per delega del Consiglio Federale l’attività sportiva di loro competenza, sempre nel rispetto dello Statuto Federale, ma non avevano totale autonomia finanziaria. Nel corso dei suoi primi anni di vita, la FISD ottenne importanti attestazioni di merito, oltre che dal Comitato Olimpico Nazionale, anche da istituzioni nazionali e territoriali, migliorando notevolmente la sua immagine nei confronti degli organi di informazione e dell’opinione pubblica (Ministeri, Pubblica Istruzione e Salute, Atenei, IUSM, Enti locali etc.). Nel 2000 è iniziato il graduale ma fondamentale percorso della FISD, dovuto sia ad interventi normativi esterni, quali appunto il Decreto 242/99 ed il nuovo Statuto del CONI, sia a spinte unitarie provenienti dall’interno della Federazione. Il risultato di tale periodo è stata l’elaborazione di un nuovo Statuto Federale che, completato l’iter approvativo nel giugno 2000, accolse le richieste di cambiamento, trasformando la FISD da Ente Pubblico Organo del CONI ad associazione riconosciuta di diritto privato e strutturata. Anche a livello organizzativo la FISD subì enormi mutamenti, risultando infatti ripartita in tre grandi aree di attività facenti capo a due Comitati Nazionali, Attività Paralimpica, di Alto Livello e Promozionale. Il vero anno di svolta è, tuttavia, il 2003. Con la Legge del 15 luglio 2003 n. 189 il legislatore ha infatti finalmente disposto la trasformazione della FISD in Comitato Italiano Paralimpico (CIP), affidandogli la disciplina, la regolamentazione e la gestione delle attività sportive dei disabili sul territorio nazionale, secondo criteri democratici volti ad assicurare il diritto di partecipazione all’attività sportiva in condizioni di uguaglianza e pari opportunità. L’innovazione è di estrema importanza perché il CIP ha assunto il ruolo, di fatto e di diritto, di Confederazione delle Federazioni e Discipline Sportive Paralimpiche, come previsto dall’art. 1 dello Statuto, diventando concretamente “la casa comune dello sport”, agonistico e non, praticato da persone con disabilità, dove tutti possono trovare spazi idonei alla loro attività, nel pieno rispetto delle autonomie precedentemente acquisite. Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 aprile 2004 si sono poi chiariti alcuni ambiti di competenza fondamentali che la predetta L. n. 189/2003 non approfondiva del tutto, disciplinando da un lato i rapporti tra il CIP, il CONI ed i relativi organismi internazionali (IPC e CIO) e dall’altro, come ribadito anche dall’art. 1 dello Statuto, stabilendo che compete all’Amministrazione Governativa il potere di vigilare, attraverso i propri organi ed uffici, sull’attività svolta dal CIP, ferma restando la vigilanza unica del CONI esclusivamente per le attività di alto livello e di preparazione paralimpica, di partecipazione ai Giochi Paralimpici e per quelle previste dagli accordi internazionali. Inoltre detto Decreto sanciva il compito primario in capo al CIP di coordinare, riconoscere e vigilare tutte le discipline ed organizzazioni per disabili in Italia, assimilando, pertanto, il Comitato al CONI nella sua funzione principale ed esclusiva riferita allo sport in generale. 3

Fino ad arrivare alla Legge n. 124 del 7/08/2015, ricordata in premessa, che disciplina il CIP quale Ente di Diritto Pubblico scorporato dal CONI, riconoscimento che sarà reso attuativo dal relativo decreto e dal nuovo statuto in via di approvazione. I suddetti provvedimenti hanno pertanto sancito definitivamente la valenza pubblica e sociale dell’organismo CIP, che mira a garantire il diritto allo sport in tutte le sue espressioni “promuovendo la massima diffusione della pratica sportiva per disabili in ogni fascia di età e popolazione, affinché ciascun disabile abbia l’opportunità di migliorare il proprio benessere e di trovare una giusta dimensione nel vivere civile proprio attraverso lo sport quale strumento di recupero, di crescita culturale e fisica, nonché di educazione dell’individuo disabile e non.

2.2 Cosa facciamo

Alla luce di quanto sopra esposto, il CIP è l’ente individuato dal legislatore quale distributore di benessere e quale responsabile dello svolgimento della pratica sportiva da parte della popolazione disabile a qualunque livello e per qualsiasi tipologia di handicap e, dunque, quale soggetto deputato a riconoscere e coordinare le federazioni, le organizzazioni e le discipline sportive riconosciute dall’IPC e dal CIO, e comunque operanti sul territorio nazionale che curino prevalentemente l’attività sportiva per disabili. Inoltre, nell’ambito dell’ordinamento sportivo paralimpico, detta principi contro l’esclusione, le diseguaglianze, il razzismo e la xenofobia e assume e promuove le opportune iniziative contro ogni forma di violenza e discriminazione nello sport paralimpico. D’intesa con il CONI detta principi ed emana regolamenti in tema di tesseramento ed utilizzazione degli atleti di provenienza estera, al fine di promuovere la competitività delle squadre nazionali, di salvaguardare il patrimonio sportivo nazionale paralimpico e di tutelare i relativi vivai giovanili, e per prevenire e reprimere l’uso di sostanze o di metodi che alterano le naturali prestazioni fisiche degli atleti nelle attività agonistiche-sportive. Garantisce giusti procedimenti per la soluzione delle controversie nell’ordinamento sportivo in armonia con il CONI e le Istituzioni Nazionali interessate. Infine, è competente in via diretta ed esclusiva per le attività di avviamento allo sport realizzate attraverso Convenzioni stipulate con gli Enti di assistenza e/o previdenza, le Unità Spinali, le Aziende Ospedaliere, gli Istituti Scolastici, per il riconoscimento dei CASP (Centri di Avviamento allo Sport Paralimpico), nonché per l’attività promozionale pre-agonistica svolta in forma più avanzata rispetto al mero avviamento, tradotta anche nell’organizzazione di meeting promozionali sui vari territori, avvalendosi delle proprie strutture territoriali.

2.3 Come operiamo

Il CIP opera attraverso i propri organi che sono, ai sensi dell’art. 5 dello Statuto, il Consiglio Nazionale, la Giunta Nazionale, il Presidente, il Segretario Generale ed il Collegio dei Revisori dei Conti. Il Consiglio Nazionale è, ai sensi dell’art. 6 dello Statuto, il massimo organo rappresentativo dello sport italiano paralimpico ed opera per la massima diffusione dell’intero movimento sportivo per disabili, disciplinando e coordinando l’intera attività sportiva nazionale paralimpica sul territorio nazionale in collaborazione con le Federazioni e le Discipline Sportive Paralimpiche. Il Consiglio Nazionale è composto dai seguenti membri di diritto: a) il Presidente del CIP che lo presiede; b) i Presidenti delle FSP riconosciute; c) i membri italiani appartenenti all’esecutivo IPC e/o DSP. Sono invece membri elettivi: a) quattro atleti e due tecnici sportivi in rappresentanza delle FSP e delle DSP; b) tre rappresentanti delle strutture territoriali regionali; c) Due rappresentanti degli Enti di Promozione Sportiva Paralimpica riconosciuti dal CIP; d) Tre rappresentanti delle DSP. 4

Tra i vari compiti istituzionali previsti dall’art. 6 dello Statuto ricordiamo che: - adotta a maggioranza assoluta dei propri componenti e su proposta della Giunta Nazionale lo Statuto, le revisioni o modifiche statutarie, da sottoporre all’approvazione dell’Autorità Governativa competente in materia di Sport, che provvede entro 60 giorni sentito il CONI, e gli altri atti normativi di competenza, nonché i relativi atti di indirizzo interpretativo ed applicativo; - elegge il Presidente ed i componenti della Giunta Nazionale, in conformità alle norme statutarie e delibera nei casi di loro decadenza e sostituzione; - stabilisce i principi fondamentali ai quali devono uniformarsi, per ottenere il riconoscimento ai fini sportivi, gli statuti delle FSP, delle DSP, degli EPS, delle Associazioni Benemerite, delle associazioni e società sportive e delibera in ordine ai suddetti provvedimenti; - approva gli indirizzi generali sull’attività dell’Ente, il Bilancio Preventivo e quello di Esercizio; ratifica le delibere della Giunta Nazionale relative alle variazioni di Bilancio; - delibera, su proposta della Giunta Nazionale, il commissariamento delle FSP e delle DSP in caso di gravi irregolarità nella gestione, di gravi violazioni dell’ordinamento ovvero in caso di constatata impossibilità di funzionamento dei medesimi; - recepisce la regolamentazione, i compiti ed il funzionamento del Tribunale Nazionale Antidoping, dell’Alta Corte di Giustizia e del Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport, nonché degli altri Organi Disciplinari in materia di doping istituiti presso il CONI; - approva, su proposta della Giunta Nazionale e d’intesa con il CONI, il Codice di Comportamento Sportivo; - delibera, sentito il CONI, il Regolamento dell’Organizzazione Territoriale ed il Regolamento di Amministrazione e Contabilità, entrambi da sottoporre all’Autorità Governativa; - stabilisce le modalità di tenuta del Registro delle Società e delle Associazioni Sportive Dilettantistiche CIP presso ed in accordo con il CONI, nonché, sempre in accordo con il CONI, le relative procedure di verifica, notifica delle variazioni dei dati e l’eventuale cancellazione. Alle sedute partecipano, senza diritto di voto, il Segretario Generale ed i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti. Il Consiglio Nazionale è convocato dal Presidente almeno due volte l’anno per l’approvazione del Bilancio Preventivo e di quello di Esercizio, con i relativi adempimenti, nonché ogni qualvolta il Presidente o la Giunta Nazionale lo ritengano necessario, ovvero, in seduta straordinaria, su richiesta di almeno 1/3 dei componenti.

La Giunta Nazionale, ai sensi dell’art. 7 dello Statuto, è l’organo di indirizzo, esecuzione e controllo dell’attività amministrativa del CIP, esercita il controllo sulle Federazioni e sulle Discipline Sportive Paralimpiche e, attraverso queste, sulle loro articolazioni interne e sulle altre Entità riconosciute dal CIP. La Giunta Nazionale è composta da: a) il Presidente del CIP che la presiede: b) da dieci rappresentanti delle FSP e delle DSP, tre dei quali eletti fra gli atleti e tecnici sportivi: c) da un rappresentante delle strutture territoriali regionali CIP; d) dai membri italiani appartenenti all’esecutivo EPC ed IPC; Alla riunioni della Giunta partecipano, senza diritto di voto, il Segretario Generale ed i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti. La Giunta Nazionale rimane in carica per l’intero quadriennio paralimpico e, tra i vari compiti istituzionali sanciti dall’art. 7 ricordiamo che: - formula proposte di revisione dello Statuto da sottoporre al Consiglio Nazionale per l’adozione; 5

- delibera, su proposta del Segretario Generale, sull’ordinamento e sull’organizzazione delle aree di attività, degli Uffici, delle Strutture e sulla consistenza degli organici; - delibera in materia di assunzione del personale su proposta del Segretario Generale, avendo cura di comunicare i relativi provvedimenti alla competente Autorità Governativa competente in materia di sport; - delibera il Bilancio Preventivo da sottoporre all’approvazione del Consiglio Nazionale entro il 15 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, salvo proroga al 31 dicembre per particolari esigenze e previa specifica delibera del Consiglio Nazionale; approva le variazioni di Bilancio da predisporre e sottoporre alla ratifica del Consiglio entro e non oltre il 15 novembre dell’esercizio in corso; - delibera il Bilancio di Esercizio da sottoporre all’approvazione del Consiglio Nazionale entro il mese di aprile dell’anno successivo a quello di riferimento. Per particolari esigenze il termine di approvazione può essere prorogato al 30 giugno, previa specifica delibera del Consiglio Nazionale; - esercita il controllo sulle FSP, sulle DSP e sulle altre Entità riconosciute, con particolare riferimento all’utilizzo dei contributi finanziari assegnati annualmente; - propone al Consiglio Nazionale il commissariamento delle FSP e delle DSP in caso di gravi irregolarità nella gestione, di gravi violazioni dell’ordinamento ovvero in caso di constatata impossibilità di funzionamento dei medesimi, o nel caso in cui non siano stati adottati, da parte di dette Entità Riconosciute, gli adempimenti regolamentari; - nomina il Segretario Generale, che deve essere persona in possesso di requisiti tecnico- professionali che assicurino una specifica competenza nel campo dello sport ed in particolare di quello paralimpico; - adotta i provvedimenti necessari in caso di irregolarità amministrativa e può proporre al Consiglio Nazionale la sospensione o la revoca dei contributi e, nei casi più gravi, la revoca del riconoscimento sportivo; approva il Bilancio di Previsione e quello Consuntivo delle FSP e delle DSP riconosciute solo dal CIP e non anche dal CONI; - approva il prospetto annuale di spesa ed il rendiconto consuntivo delle attività paralimpiche delle FSP e delle DSP riconosciute dal CONI oltreché dal CIP, nonché i documenti previsionali e consuntivi di spesa delle altre Entità riconosciute relativamente all’attività paralimpica svolta ed all’utilizzazione dei contributi ricevuti dal CIP; - designa i componenti del Consiglio Direttivo della Fondazione Paralimpica; - nomina i Revisori dei Conti in rappresentanza del CIP nelle FSP e nelle DSP; può nominarli nei Comitati Regionali del CIP; - elegge nel suo seno due Vice Presidenti, di cui uno con funzioni Vicarie; - approva la normativa sportiva in materia di antidoping per le FSP e DSP riconosciute sia solo dal CIP che anche dal CONI, da sottoporre all’Autorità Governativa competente in materia; approva gli statuti, i regolamenti attuativi, i regolamenti di giustizia sportiva delle FSP, delle DSP nonché gli Statuti degli EPSP e delle AB, valutandone la conformità alla Legge, allo Statuto del CIP ed ai principi informatori; - delibera sulle azioni e sulla resistenza in giudizio del CIP; - nomina commissioni e gruppi di studio ed affida incarichi ad esperti su materie attinenti lo sport e le attività del CIP, determinandone la durata in carica e l’entità dei compensi nei limiti delle disposizioni di legge vigenti; - assegna i budget di spesa alle strutture regionali e definisce annualmente il budget da assegnare alla Fondazione Paralimpica; - delibera il Commissariamento dei Comitati Regionali in caso di gravi irregolarità nella gestione o di gravi o ripetute violazioni ovvero in caso di constatata impossibilità di funzionamento dei medesimi; - adotta in casi straordinari di necessità ed urgenza, con obbligo di sottoporle a ratifica nella prima riunione del Consiglio Nazionale, delibere di competenza del Consiglio Nazionale 6

con esclusione di quelle inerenti all’esercizio delle funzioni di indirizzo ed all’approvazione del Bilancio Preventivo e di Esercizio; - approva il Regolamento relativo alla composizione ed al funzionamento della Commissione Nazionale Atleti; - nomina, su eventuale richiesta delle varie FSP interessate, un commissario ad acta per procedere alle modifiche degli Statuti Federali rese necessarie da norme di legge o delibere normative del CIP. La Giunta Nazionale è convocata dal Presidente almeno sei volte l’anno, nonché ogni qualvolta il Presidente ne ravvisi la necessità, ovvero in seduta straordinaria, su richiesta di almeno cinque dei suoi componenti.

Il Presidente del CIP, a norma dell’art. 36 dello Statuto, è eletto dal Consiglio Nazionale e nominato con decreto dell’Autorità Governativa competente in materia di sport. Ai sensi dell’art. 8 dello Statuto è il legale rappresentante del CIP e rimane in carica per 4 anni, coincidenti con il quadriennio paralimpico. Per concorrere all’elezione il candidato deve avere una serie di requisiti di particolare esperienza e competenza nel campo della disabilità in generale e soprattutto in quella della disabilità sportiva, previsti dall’art. 8, comma 2, dello Statuto e, una volta eletto, può essere riconfermato per due mandati consecutivi, mentre per un eventuale terzo mandato consecutivo è necessario raggiungere una maggioranza del 55% dei votanti. Deve aver ricoperto la carica di Presidente o Vicepresidente o Consigliere Nazionale del CIP (o ex FISD), di Presidente o Vicepresidente di una FSP o DSP, oppure essere stato un atleta partecipante ai Giochi Paralimpici, oppure essere stato Presidente di un Comitato Regionale del CIP (o ex FISD) per un intero quadriennio. La carica di Presidente è incompatibile con altre cariche sportive in seno alle FSP riconosciute dal CONI, alle Entità riconosciute dal CIP, nonché con ogni altra carica centrale e territoriale del CIP e societaria. Il Presidente: - ha la rappresentanza legale del CIP e svolge i compiti previsti dall’ordinamento sportivo, sia in ambito nazionale che internazionale; - convoca e presiede il Consiglio Nazionale e la Giunta Nazionale e garantisce l’attuazione delle deliberazioni; - provvede, in base ai dettami dell’art. 36 dello Statuto ed entro il 31 dicembre dell’anno in cui si sono svolti i Giochi Paralimpici Estivi a convocare il Consiglio Nazionale Elettivo, che dovrà svolgersi entro il 30 aprile dell’anno successivo; - formula proposte alla Giunta Nazionale sui provvedimenti di competenza della stessa; - adotta, nei casi di necessità ed urgenza, i provvedimenti di competenza della Giunta Nazionale, con l’obbligo di sottoporli a ratifica di tale organo nella prima riunione successiva ala loro adozione; - redige la Relazione analitica al Bilancio Preventivo ed al Bilancio di Esercizio, rispettivamente sugli specifici obiettivi e programmi di attività e di spesa e sulla gestione particolare generale dell’esercizio interessato; - esercita le altre attribuzioni previste dalla Legge e dallo Statuto.

Il Segretario Generale, ai sensi dell’art. 9 dello Statuto, è nominato dalla Giunta Nazionale su proposta del Presidente e rimane in carica per l’intero quadriennio paralimpico. Il Segretario Generale: - provvede alla gestione amministrativa ed organizzativa del CIP in base agli indirizzi della Giunta Nazionale ed è a capo dei servizi e degli uffici del Comitato, di cui coordina l’organizzazione generale, conferendo nomine ed incarichi al personale dipendente; - propone alla Giunta Nazionale l’assunzione di personale, gli incarichi di consulenza e collaborazione nelle materie ritenute utili allo sport per disabili, eventuali contratti con società di servizi e cooperative ritenute funzionali alle finalità istituzionali del CIP; 7

- predispone il Bilancio Preventivo ed il Bilancio di Esercizio del CIP e provvede agli adempimenti connessi; - assegna, su delega della Giunta Nazionale, budget agli uffici, strutture e servizi del CIP verificandone la rispondenza agli obiettivi ed ai programmi di spesa e relazionando in merito alla Giunta stessa; - assume impegni di spesa su materie attinenti al personale, al funzionamento ed all’organizzazione e partecipa senza diritto di voto alle sedute del Consiglio e della Giunta Nazionale, attuandone le deliberazioni; - svolge i compiti previsti dall’ordinamento sportivo a livello nazionale ed internazionale La carica di Segretario Generale è incompatibile con quella di componente degli Organi Centrali e Territoriali del CIP e delle Entità Riconosciute dal CIP.

Il Collegio dei Revisori dei Conti è composto, ai sensi dell’art. 10 dello Statuto, da tre membri effettivi e due supplenti, di cui uno effettivo ed uno supplente eletti dal Consiglio Nazionale nella sua seduta di insediamento quadriennale, un membro effettivo nominato dal CONI, uno effettivo ed uno supplente nominati dall’Autorità Governativa competente in materia di sport, e rimane in carica 4 anni coincidenti con il quadriennio paralimpico. Svolge funzioni di carattere amministrativo- contabile effettuando il riscontro della gestione del Comitato, di cui accerta la regolare tenuta dei libri contabili, vigila sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti in materia amministrativa e contabile ed esamina i Bilanci Consuntivi e Preventivi, predisponendo le relative relazioni di accompagnamento. I Revisori dei Conti assistono alle riunioni del Consiglio Nazionale e della Giunta Nazionale ed il Collegio si riunisce solamente su convocazione del Presidente.

Sistema di giustizia e di arbitrato per lo sport. Ai sensi dell’art. 11 dello Statuto le norme che disciplinano l’alta Corte di Giustizia Sportiva, il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport ed il Tribunale Nazionale Antidoping, ovverosia gli artt. 12 bis, 12 ter e 13 dello Statuto CONI, si applicano integralmente alle discipline paralimpiche riconosciute dal CIP, nonché a quelle riconosciute dal CIP e dal CONI.

Codice di comportamento sportivo. Il CIP, ai sensi dell’art. 12 dello Statuto, rimanda integralmente al Codice di Comportamento Sportivo, approvato dal CONI, in merito alla definizione dei doveri di lealtà, correttezza e probità sportiva che sono tenuti ad osservare tutti i soggetti appartenenti all’ordinamento paralimpico (atleti, tecnici, dirigenti, ecc.).

Il CIP, altresì, opera attraverso una propria dettagliata Organizzazione Territoriale. Essa, ai sensi dell’art. 13 dello Statuto, è costituita dai Comitati Regionali e dai Delegati Provinciali. La Conferenza Nazionale dell’Organizzazione Territoriale, istituita ai sensi dell’art. 13 dello Statuto, è presieduta dal Presidente del CIP o da un suo delegato membro della Giunta Nazionale, riveste compiti di rappresentanza e coordinamento dell’organizzazione territoriale ed è composta dal Segretario Generale, o da un suo delegato, e da tutti i Presidenti dei Comitati Regionali. Questi ultimi eleggono, altresì, tre propri membri, in rappresentanza delle aree Nord, Centro e Sud, quali componenti del Consiglio Nazionale. Il ruolo precipuo dei Comitati Regionali è quello di rappresentanza e di controllo sulle realtà locali di loro competenza, mentre prima dell’avvento delle FSP e delle DSP era prettamente gestionale ed organizzativo delle varie attività sportive. Inoltre esse, oltre a cooperare con gli organi centrali ed a promuovere e curare i rapporti con le strutture territoriali del CONI, delle FSP, delle DSP, di tutte le altre Entità riconosciute dal CIP e con gli Enti Pubblici locali, hanno la delicata responsabilità di sensibilizzare le Amministrazioni Locali in merito ad ogni problematica riguardante lo sport per disabili, favorendo ed incoraggiando l’emanazione di provvedimenti legislativi o di natura amministrativa che abbiano ad oggetto tale argomento, unitamente a misure di finanziamento non sempre agevoli da ottenere.

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In caso di gravi irregolarità nella gestione o di ripetute violazioni dell’ordinamento, ovvero in caso di constatata impossibilità di funzionamento, la Giunta Nazionale può deliberare il commissariamento dei suddetti Comitati. Ai sensi dell’art. 14 dello Statuto in ogni Regione è istituito un Comitato Regionale, i cui organi sono il Presidente, la Giunta Regionale ed il Consiglio Regionale, mentre nelle Regioni con scarsa rappresentatività territoriale la Giunta Nazionale può assumere decisioni diverse in merito all’istituzione ed al funzionamento dei predetti Organi Regionali. Il Comitato Regionale, sempre ai sensi dell’art. 14 dello Statuto, coordina, altresì, l’attività dei Delegati Provinciali, vigilando sull’andamento della stessa, anche in relazione alla compatibilità finanziaria dei programmi con i fondi loro assegnati.

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Organigramma CIP

Organigramma CIP Organi Territoriali

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3. Identità

3.1 L’amministrazione in cifre

Vengono di seguito sinteticamente riportati i dati più significativi relativamente ai dipendenti del CIP, alle risorse finanziarie a disposizione ed al numero delle strutture periferiche attraverso cui il CIP opera sul territorio riferite all’anno 2016.

a) I dipendenti

A gennaio 2016 risultano in servizio presso il CIP 56 dipendenti, compreso il Segretario Generale, di cui 42 ubicati presso la sede centrale e 14 presso le sedi periferiche dei Comitati Regionali, divisi in categorie nel modo seguente:

CATEGORIE N. DIP. PER CATEGORIA COSTO UNITARIO AZIENDALE PER COSTO AZIENDALE TOT. CATEGORIA FULL TIME Dirigente 1 € 151.867,00 € 151.867,00 QS 1 € 82.614,14 € 82.614,14 Q 8 € 77.405,29 € 619.242,32 C4 4 € 52.912,85 € 211.651,40 C3 6 € 49.637,66 € 297.825,96 C2 3 (di cui 1 part time 50%) € 45.863,50 € 114.658,75 C1 6 € 45.157,00 € 270.942,00 B4 5 € 42.894,78 € 214.473,90 7 (di cui 3 al 75%) € 40.702,05 € 257.174,04 5 € 37.927,94 € 189.639,70 6 (di cui 1 al 50%, 1 al 60%, 1 € 37.433,25 € 175.099,75 al 75% e 2 all’83,33%) A4 3 € 36.424,78 € 109.274,34 A3 1 € 35.230,96 € 35.230,96

TOTALI 56 € 736.071,20 € 2.729.694,27

b) Le risorse finanziarie a disposizione relative all’anno 2016

Contributo statale Euro 7.000.000,00

Finanziamento CONI Euro 2.899.540,25 (per il personale) Euro 1.070.000,00 (per l’attività di preparazione paralimpica e di alto livello)

Contributo INAIL Euro 3.000.000,00

Contributo Terzo Pilastro Euro 850.000,00

Fondi Comitati Regionali Euro 20.145,00

Interessi attivi bancari Euro 3.015,00

c) Il numero delle Strutture Territoriali

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La descrizione dell’organizzazione territoriale è stata già esplicitata al paragrafo 2.3, a cui si fa rinvio.

Oltre alla sede centrale, l’articolazione territoriale del CIP è composta dai seguenti Comitati Regionali, Delegazione Regionale e Delegazioni Provinciali:

1. Delegazione Regionale Valle D’Aosta 2. Delegazione Provinciale di Trento 3. Delegazione Provinciale di Bolzano 4. Comitato Regionale Piemonte 5. Comitato Regionale Lombardia 6. Comitato Regionale Liguria 7. Comitato Regionale Veneto 8. Comitato Regionale Friuli Venezia Giulia 9. Comitato Regionale Emilia Romagna 10. Comitato Regionale Toscana 11. Comitato Regionale Lazio 12. Comitato Regionale Marche 13. Comitato Regionale Umbria 14. Comitato Regionale Abruzzo 15. Comitato Regionale Campania 16. Comitato Regionale Molise 17. Comitato Regionale Basilicata 18. Comitato Regionale Calabria 19. Comitato Regionale Puglia 20. Comitato Regionale Sicilia 21. Comitato Regionale Sardegna

3.2 Mandato istituzionale e Missione

Il Mandato istituzionale e la Missione del CIP, già menzionati in premessa, sono esplicitati dagli artt. dall’1 al 4 dello Statuto dello stesso. In particolare:

TITOLO I

DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1 – Definizione

1.Il Comitato Italiano Paralimpico, come detto, costituito con personalità giuridica di diritto pubblico ai sensi della Legge n. 124 del 7/08/2015, è la Confederazione delle Federazioni Sportive Paralimpiche (riconosciute solo da CIP) e delle Discipline Sportive Paralimpiche (riconosciute solo dal CIP), delle Federazioni Sportive Nazionali Paralimpiche (unico soggetto giuridico riconosciuto dal CONI per l’attività olimpica e dal CIP per l’attività paralimpica) e delle Discipline Sportive Associate Paralimpiche (unico soggetto giuridico riconosciuto dal CONI per l’attività olimpica e dal CIP per l’attività paralimpica).

2. Il CIP è autorità di disciplina, regolazione e gestione delle attività sportive per disabili fisici, intellettivi e sensoriali, di seguito denominate “paralimpiche” anche in accordo con il CONI.

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IL CIP è posto sotto la vigilanza dell’Amministrazione Governativa competente in materia di Sport nonché sotto quella del CONI esclusivamente per le attività di alto livello e di preparazione paralimpica, di partecipazione ai Giochi Paralimpici e per quelle previste dagli accordi internazionali, International Paralympic Commettee – di seguito denominato I.P.C. – e International Olympic Commettee – di seguito denominato C.I.O. (ad esempio Giochi del Mediterraneo).

Art. 2 - Funzioni di disciplina e regolazione

1. Il CIP presiede, cura e coordina l’organizzazione delle attività sportive sul territorio nazionale.

2. Il CIP detta i principi fondamentali per la disciplina delle attività sportive paralimpiche e per la tutela della salute degli atleti disabili, di seguito denominati paralimpici, anche al fine di garantire il regolare e corretto svolgimento delle gare, delle competizioni e dei campionati.

3. Il CIP detta principi per promuovere la massima diffusione della pratica sportiva paralimpica in ogni fascia di età e di popolazione, con particolare riferimento allo sport giovanile paralimpico, anche in accordo con il CONI e ferme le competenze delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano in materia.

4. Il CIP, nell’ambito dell’ordinamento sportivo paralimpico detta principi contro l’esclusione, le diseguaglianze, il razzismo e la xenofobia e assume e promuove le opportune iniziative contro ogni forma di violenza e discriminazione nello sport paralimpico.

5. Il CIP, d’intesa con il CONI, detta principi ed emana regolamenti in tema di tesseramento e utilizzazione degli atleti di provenienza estera al fine di promuovere la competitività delle squadre nazionali, di salvaguardare il patrimonio sportivo nazionale paralimpico e di tutelare i relativi vivai giovanili.

6. Il CIP, nell’ambito dell’ordinamento sportivo, detta principi per assicurare che ogni giovane atleta paralimpico formato da Federazioni Sportive Paralimpiche, Discipline Sportive Paralimpiche, società o associazioni sportive ai fini di alta competizione riceva una formazione educativa o professionale complementare alla sua formazione sportiva.

7. Il CIP detta principi per prevenire e reprimere l’uso di sostanze o di metodi che alterano le naturali prestazioni fisiche degli atleti nelle attività agonistico-sportive, in accordo con il CONI.

8. Il CIP garantisce giusti procedimenti per la soluzione delle controversie nell’ordinamento sportivo in armonia con il CONI e le Istituzioni Nazionali interessate.

Art. 3 – Funzioni di gestione

1. Il CIP promuove la massima diffusione della pratica sportiva paralimpica, anche al fine di garantire l’integrazione sociale e culturale degli individui con disabilità, tenendo conto delle competenze delle Regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano e degli Enti locali.

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2. Il CIP promuove e tutela lo sport giovanile degli atleti paralimpici fin dall’età pre-scolare. Il Cip è competente in via diretta ed esclusiva per le attività di avviamento allo sport realizzate attraverso Convenzioni stipulate con Enti di assistenza e/o previdenza, le Unità Spinali, le Aziende Ospedaliere, gli Istituti Scolastici, per il riconoscimento dei CASP (Centri di Avviamento allo Sport Paralimpico) nonché per l’attività promozionale pre-agonostica svolta in forma più avanzata rispetto al mero avviamento di cui sopra tradotta anche nell’organizzazione di meeting promozionali sui vari territori, avvalendosi delle proprie strutture territoriali.

3. Il CIP previene e reprime l’uso di sostanze o metodi che alterano le naturali prestazioni fisiche degli atleti nelle attività agonistico-sportive, anche in collaborazione con il CONI e le Autorità preposte alla vigilanza e al controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive paralimpiche.

4. Il CIP cura la preparazione degli atleti paralimpici, lo svolgimento di manifestazioni sportive e l’approntamento dei mezzi necessari alla partecipazione della delegazione italiana ai giochi paralimpici e ad altre manifestazioni sportive paralimpiche sanzionate dall’IPC o dagli Organismi Internazionali competenti.

4-bis. Il CIP, anche in collaborazione con Federazioni Sportive Paralimpiche (riconosciute solo da CIP) e delle Discipline Sportive Paralimpiche (riconosciute solo dal CIP), delle Federazioni Sportive Nazionali Paralimpiche (unico soggetto giuridico riconosciuto dal CONI per l’attività olimpica e dal CIP per l’attività paralimpica) e delle Discipline Sportive Associate Paralimpiche (unico soggetto giuridico riconosciuto dal CONI per l’attività olimpica e dal CIP per l’attività paralimpica) ed il CONI, cura le attività di formazione e aggiornamento dei quadri tecnici e dirigenziali, i rapporti universitari e con il MIUR anche per quel che attiene le attività di formazione tecnico sportiva paralimpica del personale docente, nonché le attività di ricerca applicata allo sport paralimpico.

5. Il CIP gestisce attività connesse e strumentali all’organizzazione e al finanziamento dello sport paralimpico.

Art. 4 – Principio di autonomia sportiva

1. Il CIP è affiliato all’I.P.C. ed ha la rappresentanza esclusiva presso di esso o eventuali Organizzazioni Internazionale riconosciute dall’IPC stesso. Il CIP si rapporta, altresì, con ogni altra Organizzazione Internazionale riconosciuta dal CIO o dall’IPC competente in materia di sport disabili fatta salva la diretta rappresentanza internazionale con gli Organismi all’uopo preposti, esercitata da ciascuna Federazione sportiva paralimpica e Disciplina sportiva paralimpica.

2. Il CIP svolge le proprie funzioni e i propri compiti con autonomia e indipendenza di giudizio e di valutazione, in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi dell’IPC, d’intesa con il CONI ed in ossequio agli accordi IPC/CIO.

2 bis. Il CIP, salvaguardando la sua autonomia da ingerenze di natura politica, religiosa ed economica, in conformità ai principi sanciti dalla Hand Book Paralimpica, intrattiene rapporti di collaborazione con le organizzazioni internazionali, l’Unione Europea, le Regioni, le province autonome di Trento e Bolzano e gli Enti locali, e coopera con le pubbliche ai programmi di promozione e sostegno dello sport paralimpico.

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3. Il CIP può presentare all’Autorità Governativa competente in materia di Sport e per il suo tramite al Governo e al Parlamento, proposte e osservazioni in ordine alla disciplina legislativa in materia di sport paralimpico, tenendo anche conto dell’evoluzione dell’ordinamento europeo e di quello internazionale.

3.3 Albero della Performance

Viene di seguito rappresentato, attraverso l’albero della performance, il collegamento tra il mandato istituzionale e le priorità politiche/mission come sopra descritti, del CIP.

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MANDATO ISTITUZIONALE

MISSIONE

FUNZIONI DI DISCIPLINA E REGOLAZIONE FUNZIONE DI GESTIONE

AVVIAMENTO FSP DSP EPSP AB PARALIMPIADI PROMOZIONE ALLO SPORT

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4. Analisi del contesto

4.1 Analisi del contesto esterno

Il CIP, costituito dalle Società Sportive affiliate e dai tesserati, era inizialmente articolato in 9 Dipartimenti Sportivi, comprendenti ognuno vari sport, secondo 3 distinte fasce di attività, Promozionale (avviamento ed attività sportiva di base), Agonistica (attività di Alto Livello non rientrante nel programma dei Giochi Paralimpici) e Paralimpica (attività rientrante nel programma dei Giochi Paralimpici), e riguardanti le diverse tipologie di handicap, con esclusione del Dipartimento n. 9 (DIR-p) che svolgeva attività promozionale per disabili intellettivo-relazionali, mentre l’attività agonistica (DIR-a) degli stessi era inserita e dunque gestita dal dipartimento competente per la disciplina sportiva interessata. Nel caso in cui, tuttavia, si trattava di uno sport non presente in alcun Dipartimento, ma comunque svolto a livello agonistico, l’attività dell’inedita disciplina per gli atleti con disabilità mentale veniva gestita direttamente dal DIR-p.

DIPARTIMENTI DISCIPLINE SPORTIVE 1 Pallacanestro Pallavolo 2 Nuoto Canoa Vela Water Canottaggio Basket 3 Atletica Leggera 4 Scherma Tiro con Tiro a l’Arco Segno 5 Sci Nordico e Alpino Curling Hockey Danza Sportiva 6 Tennis Tennis Bocce Showdown Tavolo 7 Torball Calcio 8 Ciclismo Equitazione Judo 9 DIR-p

Se da un lato tale organizzazione aveva determinato un notevole sviluppo del movimento, dall’altro aveva comportato una eccessiva frammentazione e disomogeneità delle attività sportive, in ragione dell’accorpamento non razionale di alcune discipline in seno ai dipartimenti sportivi di riferimento. Ciò indusse il CIP a trasformare taluni dipartimenti sportivi in Federazioni Sportive Paralimpiche e ad accelerare il processo di trasformazione delle competenze paralimpiche alle corrispondenti Federazioni riconosciute dal CONI. Sono stati soprattutto il dipartimento Pallacanestro in carrozzina, il dipartimento degli Sport dell’Acqua, il dipartimento Sport Invernali ed il dipartimento per la Disabilità Intellettivo e Relazionale che più di altri hanno manifestato complessità organizzative da rendere opportuno per il quadriennio 2009/2012 l’attribuzione di una maggiore autonomia e di una veste federativa nella gestione delle attività ad esse delegate. Il CIP, vista la necessità di addivenire pertanto ad un nuovo modello organizzativo finalizzato ad una completa autonomia gestionale dei singoli Dipartimenti, ha quindi avviato un radicale processo di cambiamento che ha visto le progressiva trasformazione dei dipartimenti stessi nella nuova veste di Federazioni Sportive Paralimpiche (FSP). Alla luce di questo impulso nel 2009 si è assistito ad una sorta di “doppio binario” che ha visto da una parte il riordino dei Dipartimenti con la riduzione a 7 – Dipartimento Pallacanestro in carrozzina, Sport Acquatici, Atletica Leggera, Dipartimento Sport delle Armi, Sport Invernali, Sport di Palla, Sport di Squadra e Judo – dall’altro la contemporanea nascita delle prime FSP quali Entità Riconosciute che da subito sono stati in grado di seguire e tradurre in concreto gli indirizzi politici ed organizzativi provenienti dall’IPC, processo

17 che si è concluso nel settembre del 2010 con l’Assemblea Costituente tenutasi a Tivoli, nei pressi di Roma, che ha sancito il definitivo superamento dei Dipartimenti in favore del contestuale completamento del processo di nascita di tutte le Federazioni Paralimpiche di estrazione CIP ed il riconoscimento di un sempre più alto numero di organizzazioni sportive riconosciute dal CONI divenute competenti per l’attività paralimpica di riferimento. Le Federazioni Sportive Paralimpiche, ai sensi dell’art. 19 dello Statuto, sono associazioni con personalità giuridica di diritto privato che perseguono, senza scopo di lucro e nel rispetto del principio di democrazia interna, finalità sportive di livello promozionale ed agonistico nel rispetto dei loro Statuti ed in conformità dei principi informatori dell’IPC/CIO e del CIP, sotto la cui vigilanza le FSP operano ai sensi dell’art. 22 dello Statuto, anche in considerazione della rilevanza pubblicistica di specifici aspetti delle loro attività, nella quale mantengono comunque piena autonomia tecnica, organizzativa e di gestione. Esse sono costituite da società o associazioni sportive che hanno lo scopo di promuovere, organizzare, disciplinare e diffondere una o più discipline sportive e svolgono un’attività sportiva sia promozionale sia agonistica a livello nazionale ed internazionale.

4.2 Analisi del contesto interno

Per mantenere il grado di efficienza il CIP prevede di proseguire l’attività di contenimento dei costi, in base ai dettami della spending review, di proseguo del sistema di trasparenza e di formazione del personale. Proseguirà, nel corso del triennio 2016-2018, l’applicazione del D.Lgs. 150/2009 “Attuazione della Legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni” e del D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33, “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, tra le altre cose con l’istituzione dell’OIV – Organismo Indipendente di Valutazione della Performance – il quale eserciterà, in piena autonomia, le attività elencate al comma 4 dell’art. 14 del citato D.Lgs. 150/2009, riconducibili alle funzioni di valutazione della performance del CIP.

5. Priorità politiche

Dopo anni vissuti nell’incertezza dell’entità contributiva e dei lunghi tempi necessari al relativo formale accertamento dei finanziamenti da parte del Governo, legati all’approvazione delle varie Leggi Finanziarie prima e di Stabilità poi, che hanno recato spesso forte nocumento alla programmazione istituzionale del CIP, nonché nell’attesa del riconoscimento formale del CIP quale Ente di Diritto Pubblico per la gestione dello sport paralimpico (sport disabili), alla pari del CONI per la gestione dello sport olimpico (sport per normodotati), finalmente l’emanazione della L. n. 124 del 2015, già più volte citata, ha dotato il CIP della tanto auspicata personalità giuridica di diritto pubblico e, quindi, dei medesimi diritti e doveri del CONI. Riconoscimento che sarà perfezionato a breve con la definitiva approvazione del Decreto attuativo. In questo particolare momento storico, il contributo statale di Euro 7.000.000,00, è in grado di garantire, in forma sufficientemente dignitosa, evitando sprechi e contenendo al massimo le spese, in ottemperanza alle politiche della spending review, una programmazione annuale delle attività paralimpiche, comprensive dei contributi ordinari erogati alle entità riconosciute, dell’attività sportiva annuale e delle risorse umane.

6. Dagli obiettivi strategici agli obiettivi operativi

Il Bilancio di Previsione 2016 (€ 14.819.540) è maggiorato di € 872.146 rispetto al Bilancio di Previsione 2015 (€ 13.947.394) e contempla una disponibilità globale superiore di € 1.690.264, rispetto a quella del bilancio di esercizio 2015 in ragione delle maggiori entrate dello Stato e della

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Fondazione Terzo Pilastro. Pertanto, la programmazione istituzionale del CIP 2016 tiene conto prettamente dei costi per le attività delle entità riconosciute (€ 6.867.671), del programma di spesa attinente ai Giochi Paralimpici Estivi di Rio de Janeiro 2016 (€ 529.526), degli oneri per il personale CIP in servizio presso gli uffici centrali e territoriali, dei costi di funzionamento realmente necessari (€ 3.764.746), dei fondi da assegnare agli organi territoriali Cip (€ 369.500), delle iniziative scolastiche, promozionali e di quelle CIP-INAIL (€ 1.093.000).

In ogni caso, entrando nello specifico degli obiettivi e programmi 2016, si evidenzia:

1) Attività Paralimpica e di Alto Livello

 Contributi alle Entità Riconosciute (FSP, DSP, Associazioni Benemerite) - € 6.867.671,00

Il sistema di allocazione delle risorse alle Entità riconosciute utilizzato per l’Esercizio 2016 ha mantenuto l’impianto elaborato dalla competente Commissione istituita per l’Esercizio scorso, basato sull’articolazione del budget complessivo in diverse categorie contributive. Il sistema in uso, consente, infatti, al Comitato di rafforzare la propria capacità di indirizzo nei confronti delle attività poste in essere dalle Federazioni e Discipline riconosciute. Considerato che nell’anno 2016 si svolgeranno i Giochi della XV Paralimpiade nella città di Rio de Janeiro e che la preparazione tecnico-agonistica degli Atleti/Equipaggi/Squadre ai Giochi rappresenta un obiettivo istituzionale prioritario, il Comitato ha ritenuto di dover incrementare, per l’esercizio 2016, i contributi destinati all’Attività di Preparazione Paralimpica a favore di tutte le FSP/DSP che hanno qualificato o che hanno concrete possibilità di qualificare Atleti/Equipaggi/Squadre nel corso dell’anno. Naturalmente, le FSP/DSP che non hanno raggiunto l’obiettivo della qualificazione, FIPIC e FISPIC, hanno subito una riduzione dello stesso rispetto al 2015. Il contributo per la Preparazione Paralimpica rappresenta la categoria contributiva più significativa assegnata alle Federazioni Sportive Paralimpiche interessate per un totale di oltre € 2.900.000 (comprensivi del concorso della Fondazione Terzo Pilastro), e assorbente il 58 % del totale delle risorse assegnate (con l’esclusione del contributo per le Risorse umane federali ammontante ad € 1.932.671). Per la determinazione degli importi da assegnare a ciascuna Federazione, è stato considerato il numero degli atleti qualificati e/o potenzialmente qualificabili, la competitività degli stessi e il sistema di qualificazione. Gli importi assegnati nella categoria “Funzionamento”, per un totale di € 525.000, sono rimasti pressoché invariati rispetto all’esercizio in corso, poiché le spese ad essa imputabili possono essere considerate costanti nel tempo. L’entità dei contributi complessivamente assegnati alle FSP/DSP per la “Attività tecnico-sportiva”, finalizzata a garantire e sviluppare la pratica di base della disciplina sportiva, non ha subito variazioni significative così come quella erogata per lo svolgimento dell’“Attività di Alto Livello”, assegnata a Federazioni praticanti sport non inseriti nel programma dei Giochi, ma disciplinati a livello internazionale da IOSDs – International Organization of Sport for Disalebd – riconosciuti dall’International Paralympic Committee,. Il contributo per l’“Attività di Promozione Sportiva” è stato assegnato solo alle FSP/DSP per le quali l’attività di reclutamento di nuovi Atleti rappresenta un’esigenza prioritaria anche per la necessità di compensare gli incrementi registrati per la Preparazione Paralimpica.

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Nel complesso sono stati assegnati contributi alle Entità riconosciute per l’esercizio 2016 per un totale di € 6.867.671,00. Il 65% di tale importo è stato finalizzato all’attività sportiva in senso stretto (Attività di base, Preparazione Paralimpica, Alto Livello e Promozione), mentre il restante 35% è stato assegnato per far fronte alle spese di gestione (Risorse Umane e Funzionamento).

 XV Edizione dei Giochi Paralimpici Rio 2016 - € 650.000,00

I Giochi Paralimpci di Rio 2016 prevedono un costo complessivo pari a € 650.000, leggermente superiore rispetto ai Giochi precedenti svoltisi a Londra. Le maggiori spese sono dovute infatti ai costi per il raggiungimento della località di missione da parte dei componenti la Missione e dei materiali tecnico-sportivi. Le spese stimate comprendono: spese di soggiorno per un importo complessivo pari a € 154.000 (membri della Famiglia Paralimpica, ospiti delle Istituzioni sportive e dell’INAIL, staff extra quota residente al Villaggio Paralimpico e stallieri); spese di viaggio, inclusi costi presunti per voli di collegamento su Roma Fiumicino e di extra bagaglio, pari a € 255.000; spese per la spedizione di materiale tecnico, medico e fisioterapico, stampa e divise via cargo, oltre alla spedizione delle imbarcazioni (barche, canoe e armi di canottaggio) presso gli hub internazionali indicati da RIO 2016, per un totale di € 107.000. L’allestimento degli Uffici e Sala Medico della Squadra Italiana presso il Villaggio Paralimpico comporteranno una spesa stimata di circa € 50.000, mentre i costi per l’acquisto biglietti ammontano ad un totale di € 14.000. Restano fuori i costi organizzativi di Casa Italia Paralimpica, a carico della Fondazione Paralimpica di circa € 200.000. Si prevede uno stanziamento provvisorio di € 329.000, in attesa di ricevere un anticipo dal CONI, del contributo forfettario per la partecipazione della Delegazione Italiana Paralimpica ai Giochi di Rio solitamente erogato a consuntivo.

 Progetto Rio 2016 - € 590.000,00

Il Progetto in argomento si propone di individuare le strategie ed i mezzi più idonei per supportare la preparazione tecnico agonistica delle squadre nazionali in vista dei Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro 2016 e Pyeong Chang 2018. Come noto, il Progetto si articola in diversi programmi. L’impegno più rilevante da un punto di vista economico è rappresentato dal “Programma degli Assegni Mensili di Preparazione” che vengono corrisposti agli Atleti appartenenti al Club Paralimpico, ovvero agli atleti di elite del Comitato attualmente pari a 60 unità. Il programma prevede la corresponsione di un assegno mensile il cui importo varia in funzione della distanza temporale dall’evento paralimpico e raggiunge il tetto massimo nell’anno di svolgimento dei Giochi, periodo in cui gli Atleti sostengono sacrifici maggiori per la più idonea preparazione della paralimpiade. L’impegno presunto per il pagamento degli AMP per l’anno 2016 ammonta ad un totale di € 400.000. A carico dell’Esercizio 2016 sono stati, inoltre, considerati gli importi derivanti dal programma “Indennità di Allenamento” che consiste nell’attribuzione di un’indennità una tantum, pari a € 3.000, per gli Atleti e di € 2.000 per le Guide, a favore dei convocati ai Giochi Paralimpici non appartenenti al Club Paralimpico (€ 110.000). Anche per l’anno 2016 è stato inoltre confermato il “Programma Materiale Tecnico” volto a supportare le FSP/DSP che sostengono costi elevati per l’acquisto di imbarcazioni o loro componenti e per il quale è stato stanziato l’importo di € 80.000.

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 Contributi ai Gruppi Sportivi Militari - € 120.000, 00

Il Comitato ha sottoscritto Protocolli d’Intesa con 4 Gruppi Sportivi dei Corpi dello Stato: GS Fiamme Gialle, GS Fiamme Azzurre, GS Fiamme Oro e GS della Guardia Forestale. A fronte del convenzionamento e dei servizi tecnico-sportivi che i suddetti Gruppi Sportivi assicurano a favore degli Atleti paralimpici d’elite tesserati, il Comitato eroga loro un contributo annuale. L’importo stimato dei contributi ammonta ad un totale di € 120.000.

 Commissione Nazionale Atleti - € 5.000,00

L’importo stanziato a favore della CNA, pari ad € 5.000, sarà utilizzato per le spese relative alle riunioni del Comitato Esecutivo e della Commissione stessa che conta attualmente n. 28 componenti, oltre ai 4 rappresentanti dell’Esecutivo, nonché per le spese di trasferta del suo Presidente.

 Quote di affiliazione agli organismi internazionali – € 13.000,00

Le spese per l’adesione agli organismi internazionali riconosciuti (IPC, EPC, IWAS, IBSA, CP- ISRA) per l’anno 2016, ammontano ad un totale di € 13.000.

 Partecipazione a convegni e congressi - € 10.000, 00

Stimate in € 10.000 le spese per la partecipazione dei membri italiani alle riunioni indette nell’anno 2016 dagli organismi internazionali (es. Assemblea biennale IPC, ecc.).

 Attività Antidoping

Si prevede di inserire nel TDP 2016 controlli antidoping finalizzati soprattutto all’attività degli sport inseriti nel programma dei Giochi Paralimpici di RIO, nonché degli sport più a rischio doping, prevedendo, ove possibile, controlli mirati a sorpresa e la raccolta di campioni ematici, per un programma più efficace verso l’abuso di sostanze e metodi che ormai non possono essere rilevati nelle analisi delle urine (costo complessivo stimato € 55.000). L’Ufficio Antidoping si occuperà soltanto di gestire i controlli antidoping in accordo con i Comitati Organizzatori Locali e le rispettive IF, non comportanti spese per il CIP, in quanto le stesse saranno a carico dei COL stessi. Continuerà l’attività annuale della Commissione Antidoping e del Comitato per l’esenzione per fini terapeutici, ma sarà compito precipuo del CIP risolvere soprattutto l’annosa questione della rappresentanza nazionale paralimpica nei confronti della Wada, visto che attualmente riconosce solo un Nado, quello del CONI e non del CIP. Pertanto si è scritto alla Wada per ottenere detto importante quanto necessario riconoscimento prima di studiare un percorso comune con il CONI dopo il perfezionamento dell’Ente Pubblico CIP.

2) Avviamento allo sport – promozione – scuola

Tale attività costituisce il secondo braccio del corpo paralimpico, dopo quello che muove e dirige l’attività di preparazione paralimpica e di alto livello. L’avviamento allo sport, le iniziative squisitamente promozionali ed il mondo scolastico sono attività quasi del tutto sottratte alle competenze istituzionali delle varie FSP e DSP, in quanto la 21 complessità e la rilevanza delle tematiche trattate può avere come diretto interlocutore principalmente il Comitato centrale che, attraverso l’esperienza e le conoscenze dei suoi uffici ed organi, anche avvalendosi delle sue entità riconosciute, può fornire risposte esaurienti alla grande domanda di pratica sportiva paralimpica. Sul lato della scuola - soprattutto attraverso il lavoro dell’apposita Commissione Nazionale – sul lato dell’accordo quadro CIP-INAIL - soprattutto attraverso il lavoro dell’apposita commissione paritetica - nonché considerate le convenzioni in essere (Villa delle Ginestre - Sicilia, Niguarda - Lombardia, Santa Maria Misericordia - Umbria, Montecatone – Emilia Romagna, Cannizzaro - Sicilia, Gervasutta – Friuli, CPO Ostia – Lazio, Ospedale Marino – Cagliari) e da stipulare con le unità spinali e i centri di riabilitazioni, le attività di avviamento allo sport e meramente promozionali proseguono ma (si prevede uno stanziamento per il 2016 di € 140.000), si auspica, che possano migliorare ulteriormente, soprattutto alla luce del CIP Ente Pubblico. Continuerà, con il massimo impegno, l’azione istitutiva e conservativa dei CASP, centri di avviamento allo sport paralimpico, di grande pregnanza per l’avviamento allo sport delle persone disabili, rivisitando la specifica regolamentazione allo scopo di incrementarne il numero e la qualità (€ 60.000), nonchè una mirata e proficua progettualità, sempre di carattere promozionale, anche extrascolastica con le Federazioni Paralimpiche e le loro società sportive. In merito ai CASP dovrà essere maggiormente correlato alla concreta attività sportiva il contributo loro assegnato, dovranno essere istituiti anche o solo CASP monodisciplinari allo scopo di sviluppar più proficuamente la singola disciplina sportiva e dovranno essere coinvolte di più nel controllo e nell’apertura dei CASP le FSP interessate. Per quanto concerne le Unità Spinali ci sarà un più efficace controllo da parte del CIP centrale sulle attività di avviamento allo sport realizzata da docenti e assistenti specializzati presso dette unità, allo scopo di verificare e favorire maggiormente il passaggio dei degenti disabili interessati presso le Federazioni e Discipline Sportive Paralimpiche. Nel tornare al settore scolastico, anche il programma tracciato per il 2016 dalla Commissione Nazionale Scuola (€ 5.000) consta di rilevanti iniziative, quali il proseguimento delle convenzioni con gli istituti scolastici, rivisitando, anche in questo caso il passaggio degli studenti disabili dall’attività sportiva scolastica a quella sportiva societaria federale, estendendo agli alunni disabili, al personale tecnico docente e non, le garanzie assicurative contro gli infortuni e consentendo a detti alunni di partecipare alle attività organizzate dagli organi regionali CIP, nonché alle finali nazionali dei giochi sportivi studenteschi (€ 30.000,00), in accordo con le FSP interessate. Inoltre si auspica uno sviluppo più concreto ed efficace della convenzione CIP/MIUR considerata la sancita parificazione CONI/CIP, a cominciare dai nuclei sportivi del progetto sport di classe e dalle varie commissioni nazionali istituite dal MIUR richiedenti il coinvolgimento del CONI e del CIP. Anche l’integrazione dei programmi sportivi delle Federazioni e Discipline sportive paralimpiche riconosciute, grazie all’organizzazione di Campionati unificati e meeting promozionali svolti a livello territoriale, soprattutto per le discipline troppo improntate all’agonismo e carenti di una capillare attività di base, rientra negli obiettivi promozionali del prossimo esercizio, da attuare più facilmente con le risorse economiche disponibili degli organi territoriali, soprattutto di matrice INAIL. Infine in considerazione del naturale lavoro da svolgere, la Commissione Scuola potrà riunirsi plenariamente due volte l’anno delegando a sotto gruppi composti da esperti dei vari settori scolastici, le iniziative di competenza , così come verranno impegnati € 50.000,00 (da destinare alla Fondazione Paralimpica) per i progetti promozionali, tutti da selezionare attraverso specifici bandi,

22 all’interno dei quali venga riattribuito il ruolo centrale all’Associazione Sportiva piuttosto che all’istituto sportivo interessato. Sul fronte INAIL proseguono le iniziative sviluppate in sinergia tra i due Enti per la diffusione della pratica sportiva fra gli assistiti INAIL. L’intensa attività svolta su tutto il territorio nazionale anche attraverso il prezioso contributo degli sportelli informativi attivi presso quasi tutte le sedi periferiche (operanti 1 volta a settimana nei capoluoghi di Regione e 2 volte negli altri capoluoghi), ha determinato un costante incremento del numero dei tesserati invalidi da lavoro avvicinati all’attività fisica mediante la partecipazione a corsi di orientamento/avviamento alla disciplina prescelta e, la situazione migliorerà ulteriormente nel 2016, in considerazione della novità introdotta dalla nuova convenzione, che accorda la possibilità, ad un singolo assistito che ne fosse interessato e con l’avallo della commissione multidisciplinare, di svolgere, per tutta la durata della convenzione, tre corsi annui, anziché uno come in passato, per due differenti discipline sportive. Si aumenteranno le iniziative nazionali e territoriali (oltre all’organizzazione di un evento nazionale della Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico, e di un evento Internazionale Preparalimpico), la gestione nazionale e territoriale del portale SuperAbile, il supporto alle entità riconosciute attraverso la loro reclamizzazione del marchio SuperAbile INAIL, la collaborazione CIP/INAIL per l’organizzazione e gestione di Casa Italia Paralimpica, e per le ulteriori iniziative promozionali ritenute di comune accordo importanti per le finalità della convenzione quadro.

3) Attività di Riconoscimento, Vigilanza e Supporto

Tale attività evidenzia le preminenti funzioni del Comitato, assimilate a quelle del CONI per lo sport olimpico. Infatti se si considerano le 21 Federazioni Sportive Paralimpiche, le 13 Discipline Sportive Paralimpiche, i 13 Enti di promozione sportiva, le 5 associazioni benemerite riconosciute, tutte organizzazioni vigilate e finanziate dal CIP per le competenti attività paralimpiche, oltre alle entità convenzionate ed alle altre realtà sportive che attendono una risposta dal CIP sulla possibilità di praticare sport per disabili ai vari livelli, ci si rende conto della fondatezza dell’affermazione. Sull’argomento occorre precisare che diverso è il legame instaurato con le entità riconosciute, funzionale all’immagine del movimento paralimpico ed al perseguimento dei suoi scopi primari, e con le entità convenzionate, finalizzato alla massima promozione dello sport interessato e del messaggio socio-culturale proprio del CIP. Differente risulta, quindi, il trattamento accordato dal CIP alle entità riconosciute (erogazione di contributi ordinari e straordinari, di altri servizi vari, esercizio vigilanza sulle attività paralimpiche di competenza) ed alle entità convenzionate (erogazione contributi solo su progetti specifici realizzati e dettagliatamente rendicontati), come differente è la misura della vigilanza esercitata nei confronti delle Federazioni e Discipline Sportive paralimpiche (reale e consistente) e degli enti di promozione e delle associazioni benemerite (assai meno accentuata). Un ulteriore distinguo va formulato tra le Federazioni Sportive e discipline sportive paralimpiche riconosciute solo dal CIP e quelle riconosciute anche dal CONI, in quanto nel primo caso la vigilanza è piena ed esclusiva, visto che le relative attività sono esclusivamente di natura paralimpica, nel secondo caso è condivisa con il CONI e, per tale motivo, limitata all’attività paralimpica svolta ed all’entità dei contributi CIP per essa ricevuti. Il contributo globale assegnato dal CIP alle sue entità riconosciute è stato, finalmente, oggetto di un’attenta valutazione da parte della Commissione all’uopo istituita, che lo ha correlato alle effettive esigenze di ciascuna entità

23 riconosciuta suddividendolo nelle specifiche attività di competenza (preparazione paralimpica – alto livello - risorse umane – funzionamento – attività sportiva). La continua crescita, la complessità e peculiarità del movimento paralimpico italiano, lo assoggettano oggi, più di ieri, all’applicazione delle normative di carattere pubblico (L. 122/2010, e successive applicazioni ed integrazioni, sul contenimento della spesa pubblica – D.L. n. 163 del 2006 codice dei contratti pubblici– L. 136/2010 sulla tracciabilità dei flussi finanziari L. 133/2013 Trasparenza e Anticorruzione etc.), come gli richiedono di beneficiare di un contributo economico più adeguato alle sue reali necessità ed in linea con i Comitati Paralimpici Europei più all’avanguardia. In tal modo, il CIP potrebbe finanziare al meglio le sue articolazioni sportive, verificandone le scelte programmatiche adottate, eventualmente emendandole, nonché i relativi impegni di spesa sostenuti in relazione agli orientamenti, criteri e direttive del Consiglio Nazionale e della Giunta Nazionale. Su tale direttrice, al termine dell’iter burocratico di trasformazione del CIP in Ente di Diritto Pubblico scorporato dal CONI, sarà opportuno rivisitare con la massima cura e tutela per il movimento la mappatura delle Entità riconosciute, privilegiando quelle di matrice CIP e accordando considerazione solo alle altre che credano nel movimento paralimpico, impegnandosi, anche se marginalmente, al suo sviluppo e crescita dei suoi affiliati e tesserati. Non va trascurato, inoltre, l’ulteriore supporto apprestato dal CIP alle sue Federazioni e Discipline sportive paralimpiche, tradotto in servizi e beni messi loro a disposizione, soprattutto per quelle di matrice paralimpica (trasporti, consulenze, classificazioni funzionali, sedi federali, beni mobili, pagamento assegni mensili atleti del club paralimpico, visite d’idoneità agonistica in occasione dei giochi paralimpici etc.). Anche sul lato della promozione e formazione, il CIP supporterà le sue FSP attraverso il lavoro della Fondazione Paralimpica, delegata dalla Giunta Nazionale a curare gli aspetti più squisitamente didattici, scientifici e promozionali (€ 230.000), quali le iniziative CIP/INAIL, le pubblicazioni, i progetti di sviluppo dell’attività sportiva paralimpica etc. (fatta eccezione per quelli scolastici e di avviamento allo sport). L’organizzazione di Casa Italia Paralimpica in occasione dei prossimi Giochi di Rio (€ 200.000 compreso il contributo finalizzato di € 80.000 della Fondazione Terzo Pilastro). Continuerà l’azione di divulgazione del messaggio paralimpico presso tutte le possibili istituzioni nazionali e territoriali interessate, realizzata grazie alla sottoscrizione di protocolli d’intesa con ministeri, atenei, IUSM, presidi sanitari, assistenzialistici, riabilitativi, scolastici, unità spinali, enti di promozione sportiva, associazioni di categoria. La strada intrapresa, infine, con i gruppi sportivi militari sta determinando risultati agonistici di rilievo ed il protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero della Difesa sta recando grandi benefici al movimento paralimpico nazionale sotto il profilo della pratica sportiva accordata agli ex militari gravemente feriti e, pertanto, potenziali atleti paralimpici, durante le Missioni Italiane Militari all’estero, oltre all’opportunità, per il mondo paralimpico, di fruire delle strutture sportive e dei relativi servizi messi a disposizione dai corpi militari della Difesa stessa (carabinieri – esercito – marina – aeronautica, tutti potenziali reclutatori di atleti paralimpici).

4) Funzionamento ed organi di gestione centrali e territoriali

Oggi, alla luce delle argomentazioni esposte, dell’immagine e credibilità acquisite dal Comitato e, soprattutto, con la trasformazione del CIP in Ente di Diritto Pubblico non è più giustificabile la 24 distanza esistente tra il centro e la periferia, in termini di considerazione, competenza, azione politica e presa di coscienza del rinnovato ruolo del CIP, della sua funzione primaria di ente vigilante e coordinatore delle attività ed organizzazioni sportive per disabili, non è più comprensibile e, quindi, accettabile una conduzione dei programmi territoriali incentrata su schemi e atteggiamenti superati e non in linea con la veste politica, giuridica ed organizzativa del Comitato. Oggi i comitati regionali sono costituiti dai rappresentanti territoriali delle FSP riconosciute, come il CONI, con la conseguenza che, se a tale dato di fatto si aggiungono i risultati ottenuti dalle poche Regioni aventi leggi favorevoli allo sport paralimpico e la prestigiosa presenza di diritto dei rappresentanti regionali nelle giunte regionali CONI, si impone un’attenta riflessione sui referenti territoriali del Comitato, molti dei quali non hanno assunto conoscenza del loro rilevante ruolo, riflesso di quello assunto dal CIP a livello nazionale, e della loro capacità di comprendere di esserne o meno all’altezza. Pertanto, i poteri, prerogative e finalità assegnati ai Comitati Regionali CIP dal nuovo regolamento sull’organizzazione territoriale e, soprattutto, il notevole avanzo di cassa degli organi territoriali (circa euro 400.000 allo stato attuale), obbligano il CIP centrale, in una situazione economica Nazionale ed Internazionale d’emergenza, a modificare l’atteggiamento nei confronti della sua periferia, assegnando ad essa un budget annuale (€ 369.500.) correlato alle reali esigenze e competenze di ciascun Comitato Regionale (funzionamento e attività sportiva). Ad ogni struttura regionale spetta il compito di rappresentare il CIP sul territorio di pertinenza con tutte le istituzioni politiche e sportive, a cominciare naturalmente dal CONI, di vigilare sull’attività sportiva paralimpica di riferimento, di reperire risorse economiche dall’INAIL e dagli enti territoriali per supportare, attraverso iniziative promozionali e di avviamento allo sport, i programmi periferici delle varie entità riconosciute. Pertanto è assai importante che i Comitati Regionali CIP scelgano le migliori quattro figure tecnico- professionali del territorio di riferimento (referente tecnico, INAIL, scolastico, impiantistica- sportiva) in modo da offrire il più alto sostegno promozionale a FSP e società sportive, come è importante l’apporto del CIP centrale alla sua periferia in termini di servizi apprestati (personale- trasporto, comunicazione, mezzi tecnologici ecc.) e di contributi economici per il suo funzionamento, delegati provinciali compresi, per l’avviamento allo sport, per la rappresentanza territoriale, soprattutto in previsione del formale scorporo dal CONI che determinerà gli oneri della sede centrale e di quelle territoriali a totale carico del Comitato. Il netto incremento delle responsabilità delle strutture territoriali CIP e delle loro nuove incombenze indurrà i referenti periferici ad organizzare e presidiare tutte le iniziative promozionali rimaste nella competenza diretta del Comitato centrale (meeting promozionali integrativi delle attività sportive paralimpiche programmate dalla FSP / DSP interessate, apertura e controllo dei CASP, avviamento allo sport INAIL, sportelli informativi, unità spinali etc). Per quanto attiene al funzionamento degli organi centrali, sul lato delle risorse umane, il Segretario Generale, con l’assenso della Giunta Nazionale, ha proseguito una netta azione di riduzione delle ore di lavoro straordinario, della dotazione organica degli uffici centrali e territoriali, del numero e dei compensi dei collaboratori, in ossequio alle prescrizioni della spending review, determinando un dimensionamento degli uffici centrali e territoriali del CIP e delle Federazione Paralimpiche da esso riconosciute, così come di seguito indicato: uffici centrali, compreso il Segretario Generale n. 41, uffici territoriali n. 13, FSP riconosciute solo dal CIP n. 35, FSP riconosciute anche dal CONI n. 12, Fondazione Paralimpica n. 1.

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Pertanto, in analogia con il CONI, il CIP provvede a finanziare la sue Federazioni Sportive Paralimpiche attraverso contributi finalizzati all’attività e servizi specifici a supporto della loro attività istituzionale. E’ naturale che la nuova natura di ente pubblico del CIP indurrà quest’ultimo ad adottare una politica del personale più incentrata sull’inserimento di figure dirigenziali (almeno due), in grado di contribuire positivamente ai gravosi carichi di lavoro ed alle numerose incombenze che si determineranno inevitabilmente in capo al CIP, come sarà necessariamente rivisitata la pianta organica, da sottoporre all’approvazione degli organi vigilanti, in ossequio alle ulteriori incombenze procedurali e relazionali (vigilanza presidenza CDM ufficio sport – MEF – Rapporti con Ministeri interessati). Saranno mantenuti i soli affidamenti in out sourcing, ritenuti necessari (sito CIP – tesseramento promozionale, servizi informatici, programma di amministrazione e contabilità, telefonia mobile) cercando di colmare alcune carenze organiche reputate essenziali, quali quelle, ad esempio di esperti in materia di sicurezza e impiantistica sportiva. Le esigenze del Comitato collimano, fatta eccezione per le esigenze di trasporto imprescindibili per il mondo della disabilità, con i tagli disposti dalla L.122/2010, relativamente alla quasi totale rinuncia a consulenze e collaborazioni, salvaguardate soltanto se ritenute strettamente necessarie e funzionali all’assetto strutturale del Comitato (fiscale – lavoro – doping – rapporti INAIL). Vengono garantite, infine, le indennità di funzione da corrispondere ai componenti degli Organi Centrali, con riserva, una volta terminato l’iter approvativo dell’Ente Pubblico CIP, di proporre differenti compensi correlati alla nuova veste del Comitato, nonché le riunioni degli Organi Collegiali (circa 10 tra Giunte Nazionali e Consigli Nazionali) delle Commissioni Nazionali Scuola, Atleti, Antidoping e interfederale di garanzia delle Consulte degli Organi Territoriali, incrementando lo stanziamento riferito al Collegio dei Revisori, per consentire la nomina dei Revisori per le strutture territoriali.

5) Immagine, Comunicazione e marketing

La grande crescita d’immagine del CIP, sancita formalmente dalla Legge Madia induce il Comitato ad occuparsi più proficuamente dell’attività di marketing, come ha iniziato a fare con successo siglando l’accordo con la Fondazione Roma Terzo Pilastro per € 850.000 relativamente all’anno 2016. Pertanto, un’azione più efficace al riguardo, potenziando l’ufficio marketing CIP ed avvalendosi di professionisti del settore in grado di recare più cospicui benefici economici al Comitato, in prevalenza pubblici al momento (INAIL-RAI), non potrebbe che giovare al Comitato, le cui grandi potenzialità non sono ancora state espresse appieno in tale contesto. L’attività di immagine e comunicazione del prossimo esercizio è incentrata fortemente sui Giochi di Rio 2016 e, pertanto, grazie anche all’apporto della Fondazione italiana Paralimpica, verranno realizzate iniziative finalizzate al prestigioso evento sportivo paralimpico, quali, ad esempio, la creazione di un sito web dedicato alla squadra italiana, con annessa parte video per interviste, approfondimenti, notizie (circa € 13.000). Inoltre, l’ufficio competente predisporrà il necessario materiale per produrre la consueta brochure di presentazione della squadra italiana paralmpica partecipante e proporrà la specifica gadgettistica da promuovere durante la Paralimpiade.

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Per l’organizzazione di Casa Paralimpica, in attuazione dell’accordo Comitato/Vaticano, il CIP e la Fondazione Paralimpica, formalizzeranno un accordo con l’azienda (preferibilmente locale) che dovrà progettare gli allestimenti richiesti della location individuata dal CIP. Infine, materiale video fotografico verrà prodotto da una società esperta del settore in occasione dei giochi brasiliani e di alcuni eventi internazionali all’uopo definiti dal Comitato. Sul lato specifico delle pubblicazioni 2016, in attuazione della convenzione quadro siglata con INAIL, in diretto collegamento con la Fondazione Italiana Paralimpica, nello spirito di promozione, sviluppo e formazione dello sport paralimpico, è opportuno dare seguito alla realizzazione di ulteriori manuali da offrire quale supporto didattico perché diventino testi ufficiali delle varie discipline paralimpiche (come già realizzato per il tennis in carrozzina, il nuoto paralimpico, la pallacanestro in carrozzina, il e l’atletica leggera paralimpica), proponendo la redazione di un volume dedicato all’equitazione paralimpica, in stretta collaborazione con la FISE, e un secondo dedicato al tiro con l’arco paralimpico. Si ritiene indispensabile arricchire tali pubblicazioni di una parte video interattiva, per ampliare le capacità di apprendimento ed approfondimento degli strumenti cartacei e il possibile sviluppo delle stesse pubblicazioni su piattaforme apple e android. E’, inoltre, necessario realizzare una nuova brochure istituzionale, con rivisitazione dei testi e della parte video, un company profile istituzionale e un piano di corporate sponsorship quali opportuni e imprescindibili strumenti di marketing. Nello stesso tempo è opportuno realizzare materiale cartaceo e video dedicato alla scuola nelle sue diverse declinazioni, con percorsi di avvicinamento alla pratica sportiva, anche attraverso il web, video tutorial per l’avviamento alla pratica sportiva di tutte le tipologie di disabilità. Si realizzerà un diario scolastico, con un rinnovato approccio alla disabilita’, contattando, ad esempio, una scuola di fumetto, che potrebbe curarne la parte grafica. Sempre sul fronte sensibilizzazione- scuola è allo studio un leaflet informativo sull’attività del CIP e sulle proposte per avvicinarsi alla pratica sportiva, con vignette, disegni, clipart, una veste grafica giocosa e leggera, di impatto sui più giovani e le famiglie. Si procederà alla pubblicazione di una case history dei Giochi Paralimpici, che racconti schematicamente e con una grafica accattivante i campioni di ieri e di oggi, di una pubblicazione a fascicoli, integrabile con i contenuti di ogni nuova edizione paralimpica. Da valutare, infine, una vecchia proposta di una serie web di un fumetto, i SuperH, dove i supereroi sono tutte persone disabili (€ 120.000). Nel corso degli anni 2008-2009-2010-2011, 2012, 2014, si sono realizzati abbonamenti annuali con l’agenzia di stampa ITALPRESS. Nel corso del 2015, considerata l’importanza di avere una agenzia al proprio fianco che possa diffondere notizie del CIP ad altri organi di informazione, in vista anche dei Giochi Paralimpici di Rio 2016, si è acceso un abbonamento su base biennale con l’agenzia di stampa ITALPRESS, che avrà un costo riferito al 2016 pari ad € 23.712 Iva inclusa; Sarà resa operativa un’implementazione della funzionalità del sito CIP, che tenga conto dell’inserimento di contenuti dedicati agli eventi più importanti, video ed evoluzione dell’area dedicata ai contatti con social network (Facebook, Twitter, etc.). € 24.000; In ossequio alla normativa che prevede l’aggiornamento professionale da parte dei giornalisti iscritti all’albo si propone di organizzare, per il 2016, sullo sport paralimpico, riconosciuto dall’Ordine Nazionale dei giornalisti. L’Agenzia Sifa è il nuovo strumento utilizzato per redigere una rassegna stampa quotidiana, sia nazionale che territoriale, senza limitazioni di ritagli, focalizzata su tutte le attività sportive paralimpiche, allorquando, il monitoraggio al web testi e video (€ 9000 circa). La proposta pervenuta all’agenzia SIFA per il 2016 è, più vantaggiosa rispetto a quella di Data Stampa, che aveva un costo di circa € 12.000 annuali.

6) Centri Sportivi 27

Tre Fontane

La fase esecutiva dei lavori di realizzazione dell’Impianto Sportivo Tre Fontane è, come noto, giunta alla fase conclusiva, soprattutto alla luce dell’impegno sottoscritto tra il CIP ed EUR Spa, attraverso il quale quest’ultima autorizza il Comitato ad ultimare l’intero progetto di edificazione della Cittadella dello Sport Paralimpico. Pertanto, una volta approvata in maniera, così, più agevolata la variante distributiva predisposta dal CIP e sottoposta al Comune di Roma, si potranno terminare le opere e per quanto concerne eventuali spese aggiuntive per le opere complementari (es. nuove zone a verde, segnaletica dedicata ecc.), rispetto a quelle previste nel capitolato d’appalto, saranno addebitate alla riserva creata dalle somme a disposizione (circa € 300.000). In merito all’eventuale necessità di predisposizione di un’ultima variante di assestamento (introduzione sistema di drenaggio più efficace in funzione delle attuali variazioni climatiche, arredi, accessori per l’attività dell’Atletica Leggera ecc.) le spese saranno imputate nel quadro economico dell’appalto, andando in compensazione con le somme originariamente destinate ad opere non più effettuate, ma previste nel capitolato d’appalto (n. 2 campi di calcetto, facciata in cortina del fabbricato piscina). I costi relativi all’accatastamento dei fabbricati ed al rilascio dei certificati di abitabilità saranno imputati anch’essi, in sede di variante finale di assestamento, alle somme a disposizione. Si precisa, inoltre, che gli incarichi dei professionisti coinvolti nel progetto, fatta eccezione per l’ispettore di cantiere e per il direttore operativo, i cui contratti scadono al momento del collaudo, (supporto tecnico al RUP, supporto giuridico al RUP, coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione) cessano al 31/12/2015. Il RUP, proprio al fine di contenere i costi dei rinnovi e supplire ad eventuali assenze del Direttore dei Lavori che versa in condizioni di salute precarie, nonché per colmare una carenza in organico di una figura professionale essenziale, considerati i quattro impianti sportivi di interesse del CIP ( Tre Fontane, Salaria Sport Village – Palazzo H, Cittadella dello Sport di S. Giovanni rotondo, Impianto Falcone e Borsellino Erice), propone di assumere un professionista, laureato in ingegneria, con contratto a tempo determinato part-time abilitato anche alla sicurezza, all’applicazione della legge sul risparmio energetico (L. n.10/91), nonché alla redazione del documento valutazione rischi (DVR) per la sede CIP, il quale, insomma, riassuma sotto di sé varie competenze oggi affidate a diversi consulenti, ad un costo irrisorio rispetto agli oneri economici individualmente previsti per colmare tutte le figure tecnico professionali degli impianti predetti (costo del professionista circa € 30.000 annui anziché circa 200.000).

Palazzo H Salaria Village

Per quanto concerne il nuovo progetto legato al Salaria Sport Village, impianto sottoposto a custodia giudiziaria, si ritiene unica l’opportunità di prendere in locazione il Palazzo H, per un totale di 27.000 mq, agli stessi costi dell’attuale sede del CIP ( 500.000 euro annui garantiti dal CONI al momento della sottoscrizione del relativo contratto), quale passaggio mediato in attesa dell’esperimento di tutti i gradi di giudizio del processo contro l’attuale proprietario che dovrebbe avvenire in massimo due anni di tempo. In caso di condanna definitiva dell’attuale proprietario, al CIP, in qualità di Ente Pubblico, potrebbe essere assegnato in proprietà detto palazzo da parte degli organi giudiziari all’uopo preposti.

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Al fine di poter addivenire alla sottoscrizione del contratto è stato dato il via ai sopralluoghi sull’area interessata per verificare la congruità di alcuni interventi, valutati circa € 400.000, in relazione alla parte impiantistica, nonché porre in essere delle lavorazioni atte ad adattare il primo piano dell’immobile, trasformando, ad esempio, alcuni locali spogliatoi in uffici, creando così la sede centrale del CIP e delle FSP. I fondi per realizzare quanto detto verranno garantiti da un’apposita operazione con l’Istituto per il Credito Sportivo o da un contributo statale finalizzato o si attenderà la conclusione dei Giochi Paralimpici di Rio e la predisposizione del Bilancio di Previsione 2017 per procedere in merito.

7. Il processo seguito e le azioni di miglioramento del Ciclo delle Performance

7.1 Coerenza con la programmazione economico-finanziaria e di Bilancio

Il ciclo della Performance è stato sviluppato in stretto raccordo con la programmazione economica- finanziaria e di Bilancio e, per quanto possibile, secondo le modalità indicate nel Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance definito dall’Organismo Indipendente di Valutazione della Performance (OIV). In particolare:

- nella Relazione del Presidente del CIP al Bilancio di Previsione 2016 sono stati delineati gli obiettivi strategici dell’anno in corso, che hanno fornito gli indirizzi guida per l’elaborazione del presente Piano della Performance; - gli obiettivi strategici sono stati delineati anche sulla base delle proposte formulate dai singoli Capi Area del CIP; - la proposta di Piano è stata sottoposta all’attenzione della Giunta Nazionale del CIP per la debita approvazione.

7.2 Azioni per il miglioramento del Ciclo della Performance

Nell’anno in corso l’impegno di miglioramento del Ciclo di gestione delle Performance del CIP si focalizzerà prioritariamente su due obiettivi:

1. il completamento di una serie di indicatori rappresentativi delle performance organizzative delle varie Aree, in vista di un monitoraggio costante dell’efficienza, dell’efficacia e della qualità delle prestazioni erogate verso gli stakeholder interni ed esterni; 2. miglioramento delle modalità e degli strumenti di comunicazione nei confronti degli stakeholder esterni.

Il presente Piano della Performance dovrà essere trasmesso all’ANAC ed al Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché pubblicato sul sito istituzionale del CIP.

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Indice

1. Presentazione del Piano

2. Sintesi delle informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholder esterni 2.1 Chi siamo 2.2 Cosa facciamo 2.3 Come operiamo

3. Identità 3.1 L’amministrazione in cifre 3.2 Mandato istituzionale e Missione 3.3 Albero della Performance

4. Analisi del contesto 4.1 Analisi del contesto esterno 4.2 Analisi del contesto interno

5. Priorità politiche

6. Dagli Obiettivi strategici agli obiettivi operativi 6.1 Attività Paralimpica e di Alto Livello 6.2 Avviamento allo sport – promozione – scuola 6.3 Attività di Riconoscimento, Vigilanza e Supporto 6.4 Funzionamento ed organi di gestione centrali e territoriali 6.5 Immagine, Comunicazione e marketing

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6.6 Centri Sportivi

7. Il processo seguito e le azioni di miglioramento del Ciclo delle Performance 7.1 Coerenza con la programmazione economico-finanziaria e di Bilancio 7.2 Azioni per il miglioramento del Ciclo della Performance

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