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Agnello delle

Introduzione attualmente conservati presso il museo archeologico nazionale di Grumento Gli ovini, sono tra i primi animali addo- Nova (PZ), una formaggetta in terracotta mesticati dall’uomo, in Medio Oriente avente la striatura tipica dell’attuale ca- (Tibet) in ambito delle culture neolitiche nestrato ed una grattugia in bronzo risa- comparse intorno all’8000 - 7.000 a.C. lenti al IV secolo a.C. La pecora domestica (Ovis aries) derive- Anche al tempo della conquista romana rebbe dall’Argali (Ovis ammon) dell’Asia gli allevamenti ovini avevano ampia dif- Centrale, dal Muflone europeo (Ovis mu- fusione e si addensavano in prossimi- simon), che ancora oggi si trova in Sar- tà della via Appia che costituiva l’asse degna e in Corsica, dal Muflone asiatico portante di una fitta rete di “tratturi”, (Ovis orientalis), presente in Asia e sulle montagne armene e dall’Urial (Ovis vi- gnei o pecora delle steppe) originario dell’Iran e del Tibet da cui discendereb- bero i Merinos, la Bergamasca e i tipi di pecora a coda grassa. L’allevamento ovino e caprino in Basili- cata ha origini molto antiche, e ha rap- presentato una risorsa fondamentale per l’economia agricola, in particolare della montagna. La popolazione indigena degli Enotri che abitava nelle zone interne della Ba- silicata faceva della pastorizia e della trasformazione del latte, un’attività pri- maria, come testimoniano due oggetti 4 ASSOCIAZIONE REGIONALE ALLEVATORI

ad otre 250.000 ed ha ancora un ruolo fondamentale nell’economia del territo- rio lucano. Nelle aree collinari e di pia- nura, a prevalente utilizzazione agricola, rappresenta una forma di utilizzazione delle aree marginali, incolte, o dei mag- gesi e delle stoppie La carne d’agnello, per la tipologia di al- levamento, prevalentemente allo stato brado e per la salubrità dell’ambiente in cui si pratica rappresenta uno dei pro- dotti più sani e sicuri. La tracciabilità e l’indicazione dell’origi- ne delle carni rappresentano due punti nodali per la valorizzazione delle produ- zioni locali e per la sicurezza dei consu- matori. Sempre più spesso, infatti, vengono commercializzate come locali, carni di agnello provenienti da altri territori o dall’estero che, per raggiungere le no- stre tavole, hanno effettuato lunghissi- mi viaggi in carri bestiame, con notevoli percorsi utilizzati dai pastori durante la stress che inevitabilmente ne compro- transumanza, che dalla attuale Puglia mettono la qualità. portavano, d’estate, gli armenti sulle al- Per tutelare le produzioni locali nasce il ture della Basilicata. marchio “Agnello delle Dolomiti Lucane” Negli ultimi decenni, gli allevamenti ovi- per iniziativa del GAL – Camastra caprini sono diminuiti; ciò nonostante, il in collaborazione con l’Associazione Pro- numero degli animali ad oggi ammonta vinciale Allevatori. AGNELLO DELLE DOLOMITI LUCANE 5

Attualmente il marchio è detenuto dalla Cooperativa Edere Lucanum, che riuni- sce aziende zootecniche della collina e montagna lucana. Al fine di offrire garanzie sull’origine e tracciabilità delle produzioni “l’Agnel- lo delle Dolomiti Lucane” ha aderito al marchio “Italialleva” messo in campo dall’Associazione Italiana Allevatori che attraverso i tecnici del Sistema Allevatori controlla e segue gli allevatori lungo tut- ta la filiera. Origine e diffusione L’Agnello delle Dolomiti Lucane appar- tiene al ceppo Merinos, che è il gruppo più importante della specie ovina da carne. Questo è costituito da un insieme di razze derivate dalla razza Merino che, per l’eccezionale finezza della sua lana, si è diffusa da molti secoli in tutto il mondo. Essa proviene direttamente Le razze merinizzate da carne sono dalla Spagna centromeridionale, dove dotate di caratteristiche di rusticità e viveva già dall’epoca romana, o da razze adattamento al nostro clima ed alle no- nordafricane importate in Spagna dagli stre condizioni di allevamento, spesso, Arabi intorno al secolo XI, prendendo in situazioni ambientali marginali. il nome dalla tribù nordafricana Beni- La consistenza numerica nazionale è di Merines. circa 600.000 capi. 6 ASSOCIAZIONE REGIONALE ALLEVATORI

lana (18-26 micron di diametro, bianco con assenza di peli colorati), possiede anche latte di buona qualità casearia adatto alla produzione di formaggi tipi- ci, che hanno comunque un ottimo mer- cato. La taglia è medio-grande. Il vello ricopre completamente il tronco compresa la fascia ventrale ed il collo. Le pecore de- rivate merinos sono razze dotate di ca- ratteristiche di rusticità e adattamento al nostro clima ed alle nostre condizio- ni di allevamento, spesso difficili, per- ché avvengono in situazioni ambientali marginali, ma raggiungono comunque un buono sviluppo somatico, con buoni ritmi di crescita e frequente gemellari- tà. L’utilizzazione tipica è la produzione dell’agnello leggero, svezzato a 6-7 set- Caratteri etnici timane di vita, con peso alla macellazio- ne di 15-20 Kg. Le caratteristiche somatiche sono di Anche l’utilizzo per la produzione spiccata attitudine alla produzione della dell’agnello pesante è molto scarsa, vi- carne, pur essendo state conservate del- sta anche la bassa richiesta da parte del le buone caratteristiche di finezza della mercato. AGNELLO DELLE DOLOMITI LUCANE 7

Il prodotto Un ripensamento dell’agricoltura e delle attività primarie, inserisce, oggi, la Ba- silicata in un processo di valorizzazione qualitativa nel contesto del mercato glo- bale, con un attento interesse alle pro- duzioni zootecniche. Il progetto “Agnello delle Dolomiti Luca- ne” della Soc. Coop Edere Lucanum, na- sce con l’intento di fornire ai consumato- ri un prodotto di eccellenza, con una pro- venienza certa perché allevati, macellati e commercializzati direttamente dai produttori. Per rafforzare ulteriormente le garanzie per i consumatori ha aderito al marchio “Italialleva” definito dall’As- sociazione Italiana Allevatori (A.I.A.) d’intesa con il Ministero delle Politiche Agricole, le cui linee guida in materia di fornendo valore aggiunto agli allevatori, igiene, sicurezza e tracciabilità, specifi- ai trasformatori, alle stesse istituzioni e che per la produzione primaria sono sta- alla società. Il tutto senza costi aggiunti- te validate dal Ministero della Salute. vi perché il sistema A.I.A. è già presente Italialleva è la piattaforma grazie alla in maniera capillare nel mondo zootec- quale il patto di filiera diventa realtà, nico con i suoi controllori per portare 8 ASSOCIAZIONE REGIONALE ALLEVATORI

marchio Italialleva, con un ottimo ri- torno di mercato. Oltre alle garanzie offerte dal disciplinare di produzione i consumatori hanno molto apprezzato la resa alla cottura, il sapore e la tenerez- za della carne. Il disciplinare prevede che gli agnelli siano: l nati e allevati nei territori dei Comuni ricadenti nel territorio regionale della Basilicata, da pecore ed arieti di raz- ze derivate merinos allevati presso le aziende sottoposte a controlli funzio- nali e/o iscritte ai relativi LL.GG. (libri genealogici), nonchè seguite dai Pia- ni di Assistenza Tecnica dell’Associa- zione Allevatori, l allevati prevalentemente allo stato avanti i compiti istituzionali che le sono brado, con ricovero solo nel periodo stati affidati dallo Stato più di 60 anni fa. invernale e nel corso della notte. Le strutture, gli impianti e l’organizza- Punti essenziali sono: zione dell’allevamento devono rispet- - Origine italiana dei prodotti tare i requisiti minimi di legge in ma- - Rintracciabilità teria di igiene e benessere degli ani- - Sicurezza alimentare mali e nel rispetto della compatibilità - Salubrità del prodotto ambientale dell’attività zootecnica. - Benessere animale l macellati in mattatoi ubicati all’inter- L’Agnello delle Dolomiti Lucane è com- no del territorio della Regione Basili- mercializzato da oltre due anni, con il cata. La macellazione deve avvenire AGNELLO DELLE DOLOMITI LUCANE 9

in modo programmato e, al fine di evitare stress per gli animali, viene prestata particolare cura al trasporto e alla sosta prima della macellazione, evitando l’utilizzo di mezzi cruenti per il carico e lo scarico dagli automezzi. Ad oggi fanno parte della filiera tre macelli. La certificazione e la tracciabilità del prodotto sono seguite dall’Azienda Spe- ciale Forim della Camera di Commercio di .

Il marchio Il marchio collettivo d’area Agnello del- cooperativa agricola EDERE LUCANUM, le Dolomiti Lucane nasce per iniziati- unica detentrice del marchio, con sede va del GAL Basento - Camastra, l’APA operativa in alla c/ di concerto con le OPA, Dipartimento da Acqua Carlone, 3 e sede legale in Po- Agricoltura, Università degli Studi di tenza alla via Mazzini, 255. Basilicata, Comunità Montana Alto Ba- L’organo collegiale (Consiglio d’Ammini- sento, Camastra Alto Sauro e C.C.I.A.A. strazione) al quale è affidata la gestione di Potenza, siglando un protocollo di di tale società cooperativa è costituito intesa per un progetto di valorizzazione dal presidente Dott.Agr. Giovanni Padula dell’agnello riservato esclusivamente e da 4 consiglieri. agli agnelli nati e allevati nei territo- La cooperativa è costituita, ad oggi, da 25 ri dei Comuni montani e da pecore ed soci ed una decina di soggetti terzi con arieti di razza Merinizzata; per permet- un totale di poco più di 30 allevatori, sia terne l’utilizzo venne creata la società della provincia di Potenza che di Matera. 10 ASSOCIAZIONE REGIONALE ALLEVATORI

Gli allevatori ed i relativi comuni di appartenenza sono i seguenti:

Avigliano Angelo Gabriele Maggio Pasquale (PZ) (PZ) Berardi Giuseppe Marsicano Raffaela (PZ) (PZ) Bulfaro Vincenzo Marsicano Vincenzo (PZ) Viggiano (PZ) Carbone Carlo Maria Martoccia Rosa Vaglio di Basilicata (PZ) (PZ) Carbone Angioletta Pavese Andrea Vito Vaglio di Basilicata (PZ) Laurenzana (PZ) Cataldo Angelo Pavese Rocco Rosario (PZ) Laurenzana (PZ) Cufino Rocco Pino Giovanni Brindisi Montagna (PZ) (PZ) De Trana Giovanni Pisani Domenico Calvello (PZ) Viggiano (PZ) Di Corleto Vincenzina Potenza Francesco (PZ) Irsina (MT) Di Donato Rocco Restivo Donatella Corleto Perticara (PZ) Brindisi Montagna (PZ) Dilascio Nicolina Ricciuti Nicola (PZ) (PZ) Galgano Carmine Romano Donata Calvello (PZ) Anzi (PZ) Giovanni Padula Romano Rocco Antonio Brindisi Montagna (PZ) Anzi (PZ) Giura Francesco Scavone Antonio Albano di Lucania (PZ) (PZ) Guglielmi Luciano Setaro Giuseppe (PZ) Viggiano (PZ) Guglielmi Vita Crescenza Società agricola Sassano Avigliano (PZ) Albano di Lucania (PZ) Larocca Nicola Michele Stoppelli Carlo Brindisi Montagna (PZ) Corleto Perticara (PZ) Laudisio Maria Antonietta Summa Annamaria Guardia Perticara (PZ) Avigliano (PZ) Laurenzano Angela Tolve (PZ)

BASILICATA INFORMAZIONI E CONTATTI

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