CARTA DELLE VOCAZIONI FAUNISTICHE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI BARI
PARTE III DISTRIBUZIONE E STATUS DELLE SPECIE
DI INTERESSE CONSERVAZIONISTICO
UNIVERSITÀ DI PAVIA DOTT. ALBERTO MERIGGI
DOTT. GIANPASQUALE CHIATANTE
ATC “BARI” DOTT. GIOVANNI FERRARA
GENNAIO 2017
[Type text] MM [Type text]
Distribuzione e status delle specie di interesse conservazionistico
3.1 PREMESSA
La gestione di un territorio e delle comunità animali che vi sono presenti, non può prescindere dalla conoscenza delle specie che lo popolano, dalla loro distribuzione e dalla consistenza delle loro popolazioni. Il monitoraggio delle popolazioni di interesse conservazionistico è importante per la conoscenza dello stato delle popolazioni e delle relazioni specie-ambiente e per la definizione delle strategie gestionali volte ad un miglioramento della capacità portante e all’incremento delle densità. In questo capitolo, pertanto, sono elencate le specie di fauna omeoterma di interesse conservazionistico presenti nella città metropolitana di Bari. Per esse vengono anche illustrate le distribuzioni e la consistenza delle loro popolazioni.
3.2 MATERIALI E METODI
3.2.1 Check-list delle specie di uccelli e mammiferi della città metropolitana di Bari
Per acquisire un quadro conoscitivo del territorio interessato, sono stati raccolti dati sulla presenza di tutte le specie di uccelli presenti, sia su base bibliografica sia direttamente attraverso censimenti, da gennaio 2009 a gennaio 2014. I dati bibliografici sono tratti prevalentemente da Liuzzi et al. (2013). In particolare, per gli uccelli presenti durante l’inverno sono stati realizzati censimenti mediante transetti lineari (Bibby et al. 2000) percorsi a piedi e disposti in modo casuale sull’intero territorio della città metropolitana. Durante il periodo riproduttivo, invece, sono stati realizzati censimenti da punti d’ascolto (Bibby et al. 2000), della durata di 10 minuti ciascuno, dall’alba fino alle ore 11:00. Per le specie a comportamento crepuscolare e notturno (Strigiformi, occhione Burhinus oedicnemus, succiacapre Caprimulgus europaeus) sono stati realizzati punti d’ascolto con l’ausilio del playback (Bibby et al. 2000). Tale metodo prevede l’emissione di un canto registrato al fine di stimolare la risposta territoriale dei maschi delle specie a minore contattabilità. Pertanto la sequenza di emissione-ascolto è stata così realizzata: 2 minuti d’ascolto, 1 minuto di emissione, 1 minuto d’ascolto, 1 minuto di emissione, 1 minuto d’ascolto, 1 minuto di emissione, 3 minuti d’ascolto, per un totale di 10 minuti per punto. Sono state inoltre considerate le osservazioni effettuate in modo casuale da professionisti e appassionati birdwatchers. In particolare si desiderano ringraziare tutti coloro che hanno fornito dati di presenza delle specie faunistiche: Vitantonio Altieri, Enrico Ancora, Ferdinando Atlante, Nicola Baccetti, Stefano Benedetto, Luigi Boccaccio, Olivia Brambilla, Pierandrea Brichetti, Michele Bux,
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Distribuzione e status delle specie di interesse conservazionistico
Giuseppe Cagnetta, Giuseppe Carlucci, Pietro Chiatante, Fabrizio Cillo, Nicola Cillo, Sergio de Bellis, Augusto De Sanctis, Sergio Fasano, Giuseppe Fiorella, Gabriele Fortunato, Egidio Fulco, Lorenzo Gaudiano, Anthony Green, Rocco La Badessa, Roberto Lerco, Ivan Maggini, Giuseppe Maldera, Maurizio Marrese, Antonio Mazzone, Angelo Nitti, Enrico Ricchitelli, Ettore Rigamonti, Daniele Ronconi, Franco Roscelli, Luciano Ruggieri, Alfredo Vilmer Sabino, Enrico Vettorazzo. I censimenti invernali sono stati condotti dall’1 dicembre al 31 gennaio, mentre i censimenti in periodo riproduttivo dall’1 aprile al 31 luglio. Per la nomenclatura e l’ordine sistematico delle specie di uccelli è stata seguita la lista CISO-COI (Fracasso et al. 2009) e per le categorie fenologiche i termini proposti da Fasola e Brichetti (1984): Sedentaria (S): specie o popolazione legata per tutto il corso dell’anno a un determinato territorio, dove è normalmente portato a termine il ciclo riproduttivo; possono compiere erratismi stagionali di breve portata, generalmente in autunno-inverno e a seguito di particolari situazioni ambientali o meteorologiche. Migratrice (M): specie o popolazione che compie annualmente spostamenti dalle aree di nidificazione verso i quartieri di svernamento. Una specie è considerata migratrice per un determinato territorio quando vi transita senza nidificare o svernare. Nidificante (B): specie o popolazione che porta regolarmente a termine il ciclo riproduttivo in un determinato territorio. È utile abbinare sempre tale termine ad altri (per es. sedentaria) che di per sé sono insufficienti ad indicare la nidificazione. Le specie migratrici nidificanti sono denominate “estive”. Svernante (W): specie o popolazione migratrice che si sofferma a passare l’inverno o buona parte di esso in un determinato territorio, ripartendo in primavera verso le aree di nidificazione. In alcuni casi (per es. specie estive) è difficile stabilire se le sporadiche segnalazioni invernali si riferiscono a reali casi di svernamento oppure a individui menomati o a presenze temporanee di migratori tardivi o precoci. Accidentale (A): specie che capita in una determinata zona sporadicamente, in genere con individui singoli o comunque in numero molto limitato. Solitamente si tratta di specie con areali di nidificazione e quartieri di svernamento molto lontani dai territori ove compaiono, spesso sospinte fuori dalle abituali rotte migratorie da particolari situazioni meteorologiche. Sono inoltre stati raccolti dati sulle specie di mammiferi della città metropolitana di Bari, sia su base bibliografica sia direttamente attraverso censimenti o dal ritrovamento di carcasse. In particolare
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Distribuzione e status delle specie di interesse conservazionistico sono stati utilizzati i dati del 3° Rapporto Nazionale ex art. 17 Direttiva Habitat (92/43/CE), 2013 (www.sinanet.isprambiente.it/Reporting_Dir_Habitat), e i dati tratti da Stoch (2005). Sono inoltre stati realizzati censimenti mediante transetti lineari (Bibby et al. 2000), disposti in modo casuale sull’intero territorio della città metropolitana. Per la nomenclatura e l’ordine sistematico si è fatto riferimento a Corbet e Ovenden (1986), Spagnesi e De Marinis (2002) e de Jong (2013).
3.2.2 Distribuzione e status delle specie di interesse conservazionistico
Sulla base dei dati ottenuti sono state realizzate carte di distribuzione reale delle specie di interesse conservazionistico. In particolare sono state prese in considerazione le specie di interesse conservazionistico ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE, del D.P.R. n. 357/1997 di attuazione della stessa e della Direttiva Uccelli 2009/147/CE. Per le specie di interesse conservazionistico sono state prese in considerazione anche le specie considerate Vulnerabili, In pericolo e In pericolo critico secondo la Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia (Peronace et al. 2012). Sono state inoltre prese in considerazione le specie alloctone e naturalizzate presenti nella città metropolitana. Per gli uccelli sono state prese in considerazione le sole specie svernanti e/o nidificanti e per ciascuna di esse, oltre che una breve descrizione delle caratteristiche fisiche e ecologiche, sono descritte la distribuzione in Puglia (Liuzzi et al. 2013) nonché la distribuzione e la consistenza delle popolazioni nella città metropolitana. Le carte di distribuzione reale, sia dello svernamento sia della nidificazione, sono impostate secondo una griglia con celle di 5 km di lato. Per la consistenza delle popolazioni e per le specie contattate durante i rilievi sul campo sono stati calcolati degli indici di abbondanza, in particolare l’Indice Kilometrico di Abbondanza medio (IKA) e l’Indice Puntiforme di Abbondanza medio (IPA), sia totale, sia per le diverse unità di paesaggio e sia per le aree protette/non protette. Il primo, utilizzato per i contatti ottenuti con i transetti, è calcolato come valore medio degli IKA dei singoli transetti, ottenuti utilizzando la formula
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