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Gioachino Rossini (1792-1868) Eduardo e Cristina

Dramma per musica in due atti di e Gherardo Bevilacqua Aldobrandini da Odoardo e Cristina di Prima rappresentazione: Venezia, Teatro San Benedetto, 24 april 1819 Performing material by Deutsche Rossini Gesellschaft, edited by Anders Wiklund

Carlo: ...... Kenneth Tarver Cristina: ...... Silvia Dalla Benetta Eduardo: ...... Laura Polverelli Giacomo: ...... Baurzhan Anderzhanov Atlei:...... Xiang Xu

La scena è in Stockholm.

CD 1 Giacomo Dopo tanti e tanti affanni, pace riede a queste mura. Lieto giorno! omai sicura [1] Sinfonia la corona al crin ti sta.

Atlei ATTO PRIMO (Torni, amico, trionfante... Io pavento quell’istante che fra noi ti renderà.) Atrio magnifico, adorno di trofei, dipendente dalla reggia, e contiguo ad una piazza. Trono da un lato. Atlei e Giacomo (a’ cavalieri) Già Cristina a non si appressa.

Scena prima Coro Atlei, cavalieri, dame, guardie reali nell’atrio; Oh ben degna principessa! popolo spettatore nella piazza. Giacomo Qual virtude! qual beltà! [2] N. 1 Introduzione Coro Giubila, o patria, omai: Scena terza cessò del ciel lo sdegno. Cristina, dame e cavalieri. I precedenti. Finor gemesti assai: trionfa o sveco regno; Cristina ritorna a questo lido (Misera! innanzi al padre l’eroe di nostra età. più fiero è il mio tormento, Vittoria a lui disserra tutto del fallo io sento le vie d’amica sorte; ahi fiero rimorso in me.) per contrastargli in guerra braccio non v’ha sì forte; Giacomo (a Cristina) di lui perfino il vinto Di gioia ognun s’accende, ammirator si fa. benigna stella splende, e in sì propizio giorno solo è mestizia in te.

Scena seconda Carlo Carlo, Giacomo seguiti da nobile corteggio. Ah! quando, amata figlia, I precedenti. serene avrai le ciglia? ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 1 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

Tutto qui brilla intorno: [3] Recitativo tempo di duol non è. Carlo Delle lagrime tue Cristina la sorgente verace, (Come celarvi mai, che al genitor sia nota è tempo omai. palpiti di dolore!) Cristina Giacomo Signor, come!... non sai Al duol donasti assai: quanto costommi, oh dio! giubili omai quel core. quella perdita amara, che te pur tanto oppresse? Carlo In te il confin, l’affanno Carlo oltrepassando va. Or compie l’anno che a me la sposa[, a te la genitrice] Cristina morte involò. Si pianse, e giusto il pianto, (Ciel, che vedi a qual cimento figlia, era in noi; ma di ragione il lume mi riduce il mio tormento, dà il tempo alfin. I limiti del duolo qualche raggio omai ridesta la tua mestizia eccede, di clemenza e di pietà.) perch’io presti al tuo labbro intera fede.

Giacomo e Carlo [Cristina (Quai sospiri in tal momento! (Oimè!)] Qual dolor! qual turbamento! Un sospetto in me si desta, Atlei che tremar, penar mi fa.) Signor! S’avanza il duce.

Strumenti militari in distanza. Carlo Siedi, Carlo Principessa, al mio fianco, e pensa intanto Ma la schiera vincitrice che in sì bel giorno è intempestivo il pianto. alla reggia s’avvicina. Carlo va sul trono; Cristina siede a dritta Cristina del medesimo sopra un sedile più basso; (Tremo... Oh istante!... Il cor mi dice Giacomo, al cenno del re, siede dalla parte ch’altro duol mi si destina.) opposta; ognuno del corteggio si situa secondo il suo grado. Frattanto vedonsi sfilare Carlo sulla piazza le truppe condotte da Eduardo. Giunge il prode. Atlei Cristina Inno di gloria alto risuoni. (Amato sposo! Io ti bramo e per te peno.) Cristina ([Ciel!] Ben prevede il mio cor Giacomo il più fiero [dolor [d’ogni] dolore.) (Altra fiamma asconde in seno: turba amore il suo riposo.) N. 2 Coro, Scena e Cavatina Eduardo Cristina Coro (Coniugal, materno amore, [4] Serti intrecciar le vergini non tradir questo mio core, de’ più pregiati fiori; ch’altra speme or più non ha.) ordir corone i giovani di sempre verdi allori Carlo e Giacomo quando a battaglia intrepido, (La cagion di quel dolore Duce, volgesti il piè. a momenti al genitore, Vedesi comparire Eduardo. suo malgrado, svelerà.)

Coro Scena quarta (Geme, oppressa dal dolore... Eduardo, che sarà stato incontrato da’ grandi Giusto ciel, che mai sarà? sull’ingresso. I precedenti. ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 2 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

Coro Eduardo Più belli in fronte ridano Fingendo maraviglia nel veder Cristina in tanta al vincitor i fiori, mestizia, lentamente se le avvicina, inchinandosi. più belli al crin verdeggino di tanto eroe gli allori, Serena il ciglio, real donzella; a lui che della gloria ogni periglio omai cessò. seguace ognor si fe’. Poi sottovoce e di nascosto. Durante questo coro Eduardo Deh! frena i palpiti; forse una stella vien condotto appiè del trono. per noi sì propizia nel ciel spuntò.

Coro Eduardo Ogni periglio omai cessò. [5] D’un potente nemico il domator felice, ecco al tuo piede. S’inginocchia; il re gli fa cenno d’alzarsi. Sire, se di mia fede, in questo giorno, [7] Recitativo per la Svezia beato, Carlo darti prove novelle ancor poss’io... Duce, per te respira imponi: è la tua gloria il dover mio. lo sveco suolo, e respirar tu dei del riposo nel seno. I tuoi sudori omai [6] Vinsi, ché fui d’eroi han d’uopo di mercé; chiedi: l’avrai. avventuroso duce; perché i vessilli tuoi Eduardo la gloria ognor conduce, Generoso mio re!... che dici?... Ah dunque perché di Carlo al nome posso, [(che fo?)] posso al tuo cor... [(che tento?)] trema il nemico ognor. Guardando furtivamente Cristina. Carlo (Vinsi alfin, perché quel volto Tutto puoi. sol mi rese vincitor.) [Eduardo Cristina (Su coraggio: ecco il momento.)] (Or che il vedo, che l’ascolto, più s’accresce il mio dolor.) Carlo Voglio ciascun felice; Carlo e Giacomo prova questa ne sia: Giovin prode, è in te raccolto Prence, bramasti tutto il pregio del valor. la mia figlia in consorte, e tua sarà. Carlo scende dal trono, e tutti si alzano. [Cristina Eduardo (Stelle! il previdi.)] Regna lieta omai, e giubili quest’alma. Giacomo Guardando Cristina. Oh sorte! (Vedo in que’ mesti rai la sua perduta calma. Eduardo Pace ti brilla intorno, (Cielo!) ma guerra è in questo cor.) Atlei lo avverte di contenersi.

Cristina Cristina (Ti cela in petto, fiero dolor.) (Che fiero colpo!)

[Atlei Cristina, sebbene procuri di sfuggire l’incontro de’ (Oh! sventurati, qual destino v’aspetta!)] furtivi sguardi d’Eduardo, non può celare al padre ed agli altri i suoi sospiri, ancorché faccia forza Carlo a sé stessa per reprimerli. Cessi omai lo stupor, figlia diletta.

Carlo e Giacomo [Cristina (Il mio sospetto si fa maggior.) (Oimè!) ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 3 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

Eduardo Atlei (Crudel ambascia!)] Che dici? Ah lascia così funesta idea. Pensa alla sposa, Carlo all’innocente figlio, Che!... non rispondi? e, celando il tuo duol, fuggi il periglio. Ma vanne: alcun potrebbe Cristina sospettar nel vederti. Ah! genitor... Lascia ch’io possa [Eduardo dalla sorpresa estrema E se, costretta gli spirti rinfrancar... Deh mi concedi dal genitor, la sposa... spazio a pensar... Atlei Carlo (severo) Fia mia cura Che sento! d’invigorir la debil sua costanza.]

Cristina Eduardo (Oh dio!) Perdei, me sventurato! ogni speranza. Parte. Carlo Figlia... Gabinetto. Giacomo Signore, deh! l’appaga. [(Lo dissi: ama quel core.)] Scena sesta Ancelle. Carlo (dopo qualche pausa, a Giacomo) Tu il vuoi? M’arrendo. N. 3 Coro e Cavatina Cristina Alle tue stanze riedi, [8] Coro e in breve ti disponi O ritiro, che soggiorno al paterno comando. fosti un tempo del dolor, ah! si cangia in questo giorno Cristina in asilo dell’amor. (È un prodigio s’io reggo a duol sì fiero.) L’adorata principessa dall’affanno cesserà. Carlo Il momento già s’appressa Prence, mi segui. (Omai scopersi il vero.) della sua felicità. Partono tutti, fuorché Eduardo e Atlei.

Scena settima Scena quinta Cristina e dette. Eduardo, Atlei. Cristina Eduardo [9] È svanita ogni speranza, Amico! giunse al sommo il mio martir. Sventurata! non mi avanza Atlei altro scampo che morir. Sventurato! Coro Eduardo Per pietà, ti rasserena. Ove son io! Soccorrimi... Cristina Troppo grave è il mio dolor. Atlei Che puote Coro impossente amistà? Abbia calma la tua pena.

Eduardo Cristina Dunque altro scampo, Lacerar mi sento il cor. fuorché morte, per togliermi d’ambascia, Deh lasciatemi, deh fuggite, non v’è? per me in ciel non v’è pietà. ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 4 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

Coro Cristina si accosta alla parete di prospetto, fa un Stella forse un dì più mite concertato segno, ed apresi una porta segreta, per te in cielo risplenderà. ch’essendo ricoperta dal parato è invisibile a tutti.

[10] Recitativo Scena nona Cristina Gustavo, dall’accennata porta, condotto dalla Del mio crudel destino sua governate. I precedenti. si compie omai l’orribile minaccia. Ma di voi, sposo, figlio, che fia, Eduardo corre a lui e lo colma di baci. adorabili oggetti all’alma mia? Che miro... è desso... Ah fuggi, fuggi... trema. Cristina [12] In que’ soavi sguardi quest’alma vedi impressa; Scena ottava ecco l’immago istessa Eduardo, Atlei e Cristina. di chi m’avvinse il cor.

Cristina Eduardo Involati al rigore Compensa in parte almeno, del fiero genitore... o figlio, i nostri danni; Atlei rimane sull’ingresso. per te gli dei tiranni sospendano il rigor. Eduardo Amata sposa! Cristina calmati: inosservato I crudi miei sospiri qui volgo i passi. È lungi il re, celarmi confondo a’ suoi lamenti. colà posso a mia voglia nel sen di quella soglia. Eduardo (a Cristina) Raffrena il tuo dolor. Cristina [Alfine... ahi lassa! Cristina ed Eduardo Alfin...] fremo d’orror!... giunse quel giorno, (Pietade, o Ciel, deh senti tanto per noi tremendo, d’un sventurato amor.) giorno fatal di morte!... ed io l’attendo. Eduardo A dispetto d’empio fato, N. 4 Scena e Duetto sarò teco ognor, mia vita. Eduardo [11] Deh! quel pianto raffrena; Cristina nel soccorso del cielo Dal mio sen, consorte amato, sperar ti giovi... ogni speme è omai bandita.

Cristina Cristina ed Eduardo Ah no: sperar non deve Ah! che/non sempre la fortuna chi al genitor fu infida. fiera, avversa a noi sarà. Tu che i puri e dolci affetti, Eduardo santo Amor, nell’alma accendi, Per quel soave oggetto, tu proteggi, tu difendi pegno del nostro affetto, Accennando il figlio. dal tuo pensier le immagini d’orrore innocenza e fedeltà. disgombra, per pietà...Deh! sposa amata, fa’ che bearmi io possa [13] Recitativo negl’innocenti sguardi Eduardo del mio Gustavo. Amato figlio, [oh] quanto questo momento il padre tuo bramava! Cristina Or senti. Oh sposo! in qual momento Al mal che ci sovrasta, altro riparo rivederlo tu brami. non v’è che d’involarci a queste mura...

Eduardo Cristina Va’, lo reca al mio sen: vanne, se m’ami. Che mi proponi! ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 5 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

Eduardo Cristina L’unico a tanto mal rimedio estremo. [(Fatal momento!)] Con voce tremula. Cristina Signor... credimi... solo Ah! che solo in pensarlo agghiaccio e tremo. cagion di giusto duolo in cor mi sta... la madre... Atlei (avanzandosi) Dandosi anima. Ah cielo! [a questa volta] Or come vuoi il corteggio real inoltra il passo... ch’io pensi a regie nozze, Forse il re... Dividetevi... mentre solo per lei Ritorna sull’ingresso e subito retrocede. mi favellano in sen gli affetti miei?

Eduardo Carlo Alla governate che prende il fanciullo (Ben ti comprendo.) E il padre ed entra nella porta segreta. sopra gli affetti tuoi Deh [vanne.] non ha possanza? Il cela. [Cristina (tremante) Cristina È vero...] [Ahi] sposo! [ahi] figlio!... Carlo Eduardo (a Cristina) Quale ascondi mistero?... Errante il guardo Resta... intorno giri... Invan t’infingi: io scorgo alta disperazion su quel sembiante... Atlei Parla. Vieni... Non più... Eduardo va per entrare nella porta segreta, [Cristina ma non è in tempo essendo i grandi quasi (Misera me.)] sull’ingresso. Atlei lo tira in disparte. Carlo Cristina [Che!] Non rispondi? Fatal periglio! Ebben, taci a tua voglia: ma pensa ad obbedirmi.

[Cristina Scena decima Al nuovo sol...] Cavalieri. I precedenti. Carlo Nell’avanzarsi de’ cavalieri, Eduardo ed Atlei, [Non odo passando dietro a’ medesimi, non veduti escono. che il mio voler.] Vieni.

[14] N. 5 Coro Cristina Coro (Che angustia, oh dio!) Vieni al tempio, o principessa; là t’invita il genitor. Carlo Il momento già s’appressa Al tempio. sacro a Imene ed all’amor. Cristina Al tempio! Scena undicesima Carlo, Giacomo. I precedenti. Carlo Sì. [15] Recitativo Carlo Cristina Al tempio, sì; non lice Deh padre mio!... dello sposo, del padre, del popolo che attende le brame differir... Che vedo!... [Accolto] N. 6 Scena ed Aria Carlo tutto mostri nel volto, Scena dodicesima misto al duol, lo spavento... I precedenti, poi Atlei. Che fia?... Mi fai tremar. ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 6 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

Gustavo, nel sentire la voce di Cristina, Carlo esce dalla porta segreta e corre verso la madre, Perché?] che sbigottisce e cade quasi tramortita sul sofà. La governante, che lo ha seguito, vedendo Cristina il re fugge spaventata, senza che nessuno D’ascondere il mio fallo se ne accorga, per la porta comune. più non è tempo. [In me tu vedi, padre, una perfida figlia:] io son sua madre. Cristina Sorpresa generale. [16] (Stelle!) Carlo Carlo Qual fulmine improvviso Che miro!... Qual mai varco ignoto? piomba sul capo mio!... Questo bambin chi fia?... Ascolto il vero?... Oimè!... sogno?... son desto? (Oh ciel! darsi potria!... Langue costei...) Oh me infelice!... È questo Figlia, palesa, spiega dunque l’orrendo arcano di quel fanciul... che racchiudevi in sen?

[Giacomo Cristina (precipitandosi a’ piedi di Carlo) Favella. Ah!...

Atlei Carlo (respingendola) (Oh vista! oh affanno!)] Fuggi, indegna, Cristina, nel massimo sbigottimento, orror mi fai... Ma d’un iniquo amore non ardisce alzar gli occhi. il complice dov’è? dove s’asconde?

Carlo Giacomo Sapere il vo’. Deh! lo palesa.

Giacomo Cristina Chi è mai? Ah! non mai. Se un’empia figlia io fui, non deggio almen Atlei esser empia consorte. Fingendo di voler fare la stessa interrogazione a Cristina, se le accosta e di nascosto le dice: Carlo Non iscoprir lo sposo. Cangerai di favella in faccia a morte.

Giacomo [17] D’esempio all’alme infide, Ah! sì, tu il sai. perfida, or cadrai... (La rabbia mi divide Carlo in mille brani il cor.) Obbedisci... Ricusi? Solo in quell’empio sangue, solo in mirarti esangue Cristina estinguerò lo sdegno, (Morir mi sento!) e placherò il furor.

Carlo Cristina E taci ancora?... M’uccidi. Ad un uffiziale delle guardie. [Osmondo,] snuda quel ferro. Giacomo [(Al vero si squarci omai la benda)] (Oh fier momento!) e sul capo al fanciullo in alto penda. L’uffiziale eseguisce, afferrando Atlei per un braccio Gustavo. (Tutto in quest’alma sento quel duol, che ognor mi desti Cristina pura amistade e fé.) Si alza e va verso il bambino. Fermati... [Osmondo,] vibra Carlo nel mio sen quella spada. A sì crudel affanno, oh fier destin tiranno, [Atlei perché serbar volesti (Oh ciel!) un genitore, un re? ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 7 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

Atlei, Giacomo e Coro Giacomo (Il/Quel cor omai di pace Ma chi potea capace più non è.) render Cristina rea?

Carlo [Atlei (All’eccesso della pena, Chi? Amor ch’è sempre giusto ciel, io reggo appena! cagion di mille affanni.] Gettandosi sul sofà. No, che un padre sventurato Giacomo più di me non si può dar.) Ma il seduttor?...

Carlo rimane alquanto pensieroso; poi, vedendo Atlei Cristina abbracciare il figlio e piangere con lui, Chi sa? Forse respira mostra qualche tenerezza d’animo; ma, lungi da questo suol. scuotendosi ad un tratto, si alza, dicendo: Ah sgombrate da me bassi affetti [Giacomo di clemenza e paterna pietade. Come il supponi?... Ira, sdegno, furor, crudeltade, tutti uniti vi bramo con me. Atlei Alle guardie. Io mel figuro... In questa reggia almeno L’avvincete di crude ritorte. alma ardita cotanto Morte a lei fia condegna mercé. ritrovar non saprei. Tutti a me noti i grandi sono; esperienza è meco Atlei e Giacomo e di ciascun la fede appieno io vedo.] (Più non regge al suo barbaro affanno; per quell’alma più pace non v’è.) Giacomo Ma Cristina il dirà. Coro (Più consiglio, più freno non sente Atlei l’ira ardente di padre e di re.) Lo voglia il cielo. Carlo parte con Giacomo, i grandi lo seguono. Cristina, col fanciullo, va fra le guardie. Giacomo Misera! Il padre irato, i suoi giudici aduna in quest’istante. Scena tredicesima E perirà tanta beltade? Atlei. Atlei [18] Recitativo Ah prence, Atlei segui i moti del core: prega e piangi Tremendo caso!... Orribil dì!... Pur troppo a pro dell’infelice; fosti presago, o core, [deh la togli al rigor di cruda stella. di sì fatal dolore. Or non ti resta Degna è d’alma real pietà sì bella.] che pianto d’amistade. In atto di partire. Giacomo Che non farei? Ma temo vana qualunque opra pietosa, e gemo. Scena quattordicesima Parte con Atlei. Giacomo, Atlei.

Giacomo Atlei, t’arresta. Ampia sala.

Atlei Signor... Scena quindicesima Giacomo Carlo, grandi del regno, guardie. Vedesti?... Oh ciel!

Atlei Il re è seduto a destra d’una tavola con recapito Che dirti posso da scrivere; i grandi sono parimente seduti, se non gemer con te? attorno alla stessa. ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 8 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

N. 7 Finale I Carlo Coro di grandi Ah! fra poco, scellerata, [19] (A che, spietata sorte, men costanza avrà quel cor. ne riducesti mai! Astro fatal di morte Giacomo e Coro sull’etra balenò. (Che insoffribile tormento! Parea che lieti i rai Che momento di terror!) l’apportator del giorno a noi vibrasse intorno... Ahi! speme c’ingannò.) Scena diciassettesima Eduardo, facendo forza ad Atlei, che vuole impedirgli il passo. I precedenti. Scena sedicesima Cristina fra le guardie; Giacomo, dal lato opposto, Eduardo rimanendo indietro. I precedenti. Ah!... mi lascia... In me ravvisa della figlia il seduttor. Carlo Sorpresa generale. [20] T’avanza. I re tu vedi fra’ tuoi giudici, o donna. È tempo omai Cristina che di tua colpa orrenda [21] Oh dio!... il complice sia noto. Invan restarsi ignoto Carlo potria l’infame seduttor: il cielo, Fia ver?... punitor de’ malvagi, la verità discopre. Cristina e Carlo Tu/Ei stesso... Cristina Il ciel punisca Atlei una perfida figlia, (Oimè!) non me ne lagno: morte è dovuta al mio fallo, e in suon tremendo, Eduardo (al re) ministri delle leggi, ecco, l’attendo. Signor...

Coro Cristina, Carlo, Giacomo e Atlei Svela il reo. (Oh ciel!)

Cristina Cristina ed Eduardo Ah! fulminate (Fatal momento!) sul mio capo omai la pena; ma ch’io parli non sperate: Giacomo frena il labbro un fido amor. (Oh eccesso! Oh istante il più crudel!) Carlo E tant’osi al mio cospetto? Cristina, Eduardo, Carlo, Giacomo, Atlei, Coro E ostinata ancor non cedi? (Che fiero stato è il mio! Alma infida, invan tu credi Che far, che dir non so... farti scudo a un traditor. Sì crudo affanno, oh dio! come soffrir si può?) Coro (Infelice!)

Giacomo CD2 (Sventurata! Chi non geme al suo dolor?) Carlo [1] Vil vassallo! Coro All’impero della legge Eduardo contrastar di più non dei. Morte io chiedo. Salva il figlio, lei, che adoro, Cristina ed appien contento io moro; Vi son noti i sensi miei. altra brama il cor non ha. ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 9 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

Carlo Tutti No, fellon! per te fian poco (Come resitere il supplizio, l’ora estrema. può il cor straziato? Olà! Oh inesorabile Parte una guardia. avversità!) Il figlio... indegno, trema, colla madre perirà. Le guardie strascinano a forza Eduardo verso l’ingresso e dalla parte opposta conducono Cristina. Gustavo, preso in braccio dalla guardia che lo ha condotto, si divincola per andare verso i genitori, Scena diciottesima i quali inutilmente si sforzano per giungere Gustavo, condotto dalla suddetta guardia. al figlio. In fine tutti tre son condotti altrove. I precedenti. Carlo parte seguito dagli altri.

Eduardo (accorrendo) Stelle!

Cristina Il figlio!

Carlo Sian divisi. Le guardie eseguiscono.

Cristina, Eduardo, Giacomo, Atlei e Coro Deh! pietade...

Carlo Non ascolto. Quel furor ch’ho in sen raccolto chi frenar in me potrà?

Giacomo, Atlei e Coro (Quel furor che ha in sen raccolto chi frenar omai potrà?)

Cristina ed Eduardo [2] Signor, deh! moviti al suo tormento; età sì tenera merta pietà.

Carlo Sgombrate, o perfidi: pietà non sento. Mi deste esempio di crudeltà.

Cristina ed Eduardo Ah! pria di perderti, o figlio amato, tua madre/tuo padre esanime cader dovrà. Facendo forza alle guardie.

Atlei, Giacomo e Coro (Tremenda folgore l’ira del fato sopra que’ miseri scagliando va.) ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 10 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

ATTO SECONDO vendicato sarà. Favola al mondo un perfido vassallo, un’empia figlia fecer di me. Tutte le mie speranze Sala come nell’atto primo. se perdei, sventurato, almen vogl’io vendicar col mio sangue il sangue mio.

Scena prima [Giacomo Cortigiani in aspetto mesto. Dunque...]

[3] N. 8 Coro d’Introduzione Carlo Coro La coppia rea Giorno terribile di duol, d’affanno, perir dovrà. d’amare lagrime! Giorno d’orror! Sempre de’ miseri congiuri a danno, Giacomo destin crudel! M’ascolta. Godi: si svenano due care vittime, Se ad intera pietade beltà, valor. piegar te non poss’io, la figlia almeno Chi mai può reggere a duol sì barbaro da sì crudele scempio... non vanta un’anima dono del ciel. Carlo No; d’ingiustizia allor darei l’esempio. Scena seconda Atlei. I precedenti. Giacomo Ti rammenta, Signor, che a me promessa [4] Recitativo fu da te la sua mano; Atlei or la reclamo a te. Vedova e madre, [(Il comun duolo, in ogni volto espresso,] esser mi può consorte Amico sventurato! chi nol potè donzella. Ah! del tuo sangue [mi palesa il tuo fato.) Dunque] il prode l’unico avanzo in lei, difensor della patria, Sire, conserva, e appaga i voti miei. una real donzella preda di morte?... Oh dio! Carlo A tanto annunzio regger mai poss’io! Tanto può tua virtude?... [Vieni, stringimi al seno. A me la figlia. Partono alcune guardie.] [5] N. 9 Coro Tu mi rendi la vita Coro colla pace del cor, ch’era smarrita. Impera severa Ardito di proporti io non avrei la legge possente; quanto proponi a me. Sappia l’ingrata non sente pietà. da te qual alma nutri generosa. I cortigiani partono. Giacomo No, tanto il labbro mio, Signor, non osa. [Scena terza Per me le parli il padre. Atlei.] Deh! [tu] pensa frattanto a mitigarle il grave duolo e il pianto. [6] Recitativo [Atlei Dunque spenta ogni speme?... Ah! no, se non basta a risvegliar l’altrui pietade quanto N. 10 Aria Giacomo puote in un’alma gentile amistà vera, Giacomo altro mezzo si tenti, e poi si pera. Questa man la toglie a morte, Parte.] questa man le rende un figlio; ma non salva il suo consorte, tempra solo il suo dolor. Scena quarta Se recarle non poss’io Carlo, Giacomo, guardie. quel conforto che vorrei, non ardisce il labbro mio Carlo dirle i voti del mio cor. Non più. L’onor del trono Parte. ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 11 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

Scena quinta A te la stessa pena, Carlo, guardie. traditrice del tuo real onore, a ragion riserbava il genitore. [7] Recitativo Ma un’alma grande... Carlo chi potea pensarlo? Oh giusto ciel! respiro renderà, se lo vuoi, se di rimorsi [quando meno il credea. il tuo core è capace, Principe generoso!...] Ecco la rea. a te l’onore, e al genitor la pace.

Cristina Scena sesta Chi potria tanto oprar? Cristina fra le guardie. Carlo. Carlo Di Scozia il prence. [Cristina (Oimè! vieppiù quel volto a me palesa Cristina l’ira del cor.) Ed in qual modo?

Carlo Carlo T’inoltra.] Oggi consorte a lui...

Cristina Cristina (con impeto) Padre... Ah! d’Eduardo io son...

Carlo Carlo Non proseguir... nome sì sacro Obblia costui. mal ti convien.

[Cristina (Misera me!)] Cristina [9] Ahi qual orror!... oh stelle! Carlo Mi si divide il core... Già sai qual destino t’aspetta. Questo è troppo, o genitore, troppo si vuol da me. Cristina La morte. [A me l’affretta. Carlo Ma il figlio, ma lo sposo...] Che re son io rammenta; pensa all’onor del soglio. Carlo Tempo non è d’orgoglio: [Quest’abborrito nome cerca ottener mercé. più non t’esca dal labbro. Odimi:] pende da un sol mio cenno la tua vita e quella del tuo Gustavo. Cristina Cielo... Cristina Di mio figlio!... Ah parla! Carlo Irritar nol dei. Carlo Fian brevi i detti miei. [Brami salvarti?] Cristina Brami salvarlo? Pietade!

Cristina Carlo Ah! non per me: pel figlio Non ode i rei. vita ti chiedo, e per... Cristina Più barbaro tormento chi mai potria provar? N. 11 Scena e Duetto Carlo Carlo [8] Non più... quel mostro, Pensa che in un momento quel suddito rubello avrà la morte. può il fato tuo cangiar. ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 12 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

Cristina Cristina (Appaga, avversa sorte, Sol morte a me dia calma, il tuo rigor appieno. mi tolga a tanto orror. Squarciami, o morte, il seno; da’ fine al mio dolor. Carlo Fuggì la dolce calma Carlo m’uccide il mio dolor. (Sfogasti, avversa sorte, il tuo rigor appieno. Cristina e Carlo Fa’ che di calma in seno (A pena così barbara io torni a respirar.) no, più non puoi resistere mio disperato cor.) Carlo parte furibondo, seguito dai cortigiani; Cristina, nell’estrema desolazione, circondata Scena settima dalle guardie, va dalla parte opposta. Cortigiani. I precedenti. Scena ottava Giacomo. Coro Signor, di Scozia il prence [10] Recitativo il suo destino attende. Giacomo Al carcer suo [sen] torna Carlo Cristina sventurata. Udisti! in preda all’ira il re sen va... Questo, purtroppo, è il segno Cristina ch’ella sdegna ogni offerta, e uscir di vita Udii. brama allo sposo unita. Oh mie lusinghe vane, [oh] inutil cura! Coro Miseri affetti miei! Dipende da te il salvarti, o misera. E vederla potrei sul palco infame Deh! cedi al genitor. l’alma esalar?... Oh immagine d’orrore! Deh! tu, pietoso Cielo, Carlo a pro dell’infelice apri una via... Per te, lo vedi, ogni anima s’ingombra di terror.

Cristina Scena nona (Oh come il cor mi palpita Carlo frettoloso, Giacomo. di coniugale amor!) Carlo Carlo Oh giorno! oh infausto giorno! [che sorte ria!] Sei risoluta? Giacomo Cristina Dunque la principessa... Il sono: chiedo la morte in dono; ti vendica, Signor. Scena decima Atlei, i precedenti. Carlo Se sprezzi il mio perdono, ben merti il mio fuor. Atlei Al cenno di Carlo, Oh mio Signor, le guardie si avanzano. de’ perfidi l’ardire giunse tant’oltre, che, dov’ha confine Cristina e Carlo col porto la città, s’impossessaro (Più lacerata un’alma delle guardate mura. dove si vide ancor!) Ah! ripara, Signor, tanta sventura.

Coro Carlo (a Giacomo) (Di quante rie vicende Amico, a te m’affido, tu sei cagione, Amor.) anima tu le schiere, corri, vola... ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 13 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

[Giacomo Teneri amici, appiè del soglio andate. Vado...] Per la sposa implorate, e per quest’innocente Carlo del mio re la pietà. Sol questo chiede Punisci i rei; quell’Eduardo che serbogli il trono; vendica, prence amato, i torti miei. la mia morte gli basti, e pago io sono. Partono. [13] La pietà che in sen serbate or vi guidi al mio signor; Scena undicesima deh! correte, ed implorate Atlei. la clemenza del suo cor. Giusto Cielo! in tal periglio, Atlei in tal giorno di terror, Che risolvo? che fo?... Mi schiude il cielo per la sposa e il caro figlio [opportuno] un sentiero solo invoco il tuo favor. per salvar colla sposa anche Eduardo... Vadasi: saria colpa ogni ritardo. Coro Parte. Sì, t’affida al suo favor.

Atrio contiguo alle carceri dov’é rinchiuso Eduardo. Scena quattordicesima Atlei, seguito da molti soldati e da popolo.

Scena dodicesima Alcuni amici d’Eduardo rivolti verso la sua prigione. Coro (di dentro) Viva Eduardo! N. 12 Coro, Scena e Rondò Eduardo Coro Coro (in scena) [11] Nel misero tuo stato, lagrime di dolore, Quai voci! sospiri di pietà, amico sventurato! Qual ciglio mai, qual cor frenar potrà? Coro (venendo fuori) Miratelo... oh terror! Del suo tremendo fato Viva! ad ascoltar sen va tutto il rigor. Duce, la patria vieni a salvar. Amico! Approssimandosi a lui. Coro Come!...

Scena tredicesima Eduardo Eduardo fra le guardie, traversando l’atrio. Che sento! I precedenti. Coro Eduardo (fermandosi) Vieni: ravviva [12] Ah chi sa dirmi le sveche schiere; vieni a pugnar. se la sposa, se il figlio rispettò della morte il fero artiglio? Eduardo Amico, ah! parla... Coro Sì, respirano entrambi aure di vita. Atlei Il Russo audace Eduardo di questo suol turba la pace. E fia vero!... Oh contento!... Porgendogli una spada. Credervi poss’io? Prendi.

Coro Eduardo Sì, ti rassicura. Stupisco... Sogno? son desto?

Eduardo Coro Oh Ciel, prendine cura, Andiam... salvali, o Ciel. Sul capo mio soltanto vibra i fulmini tuoi. Con più coraggio Eduardo il decreto di morte a udir men vado. Ma pria lasciatemi respirar. ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 14 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

Coro Sparo di cannone in distanza. Viva Eduardo! Ma che sento!... Ah forse è questo il fatal segno tremendo Eduardo che mi dice: Infelice, Che giorno è questo!... per te speme più non v’ha.

Coro Replicato sparo di cannoni più da vicino. Duce, la patria vieni a salvar. [17] Raddoppia il fragore... Eduardo L’annunzio è di guerra... [14] Come rinascere Le cannonate percuotono la torre. vi sento in core, M’uccida il furore... primieri palpiti m’inghiotta la terra... di gloria e onore! La tomba alla morte Come quest’anima preceda per me... brillando va! Cade parte del muro in prospetto. Precipita gran parte della parete, ed offre la vista Coro del mare con alcune navi russe, in atto di Provino i perfidi bombardare la città. Vedesi nel tempo stesso il tuo rigore; gettare a terra la porta del carcere. per te la patria trionferà. Partono. Scena sedicesima Eduardo, Atlei e molti svedesi armati, alcuni de’ Interno di una torre. Notte. quali portano delle faci, vengono dalla porta atterrata, ed altri dall’apertura fatta del cannone. Scena quindicesima Cristina. Cristina, dormendo sopra un sasso. Eduardo N. 13 Gran scena ed Arie Cristina [e Duetto] Sospira, consorte... Cristina (sognando) [15] Arresta il colpo... arresta... Coro Vibralo a me... Rispetta, o disumano, Salvarti vogliamo... quell’adorata vittima... M’attendi... Già cadde!... Cristina Si desta improvvisamente spaventata, Oh ciel! che vedo! Ah mio bene... si alza e vacillando cammina. Ove son io?... Coro Egli morì... sparì... Fu sogno il mio. Difesa arrechiamo. Respirando e dopo lunga pausa. Cristina [16] Ah no, non fu riposo! Tu vivi! Di ria visione un velo svenati e figlio e sposo, Eduardo ahi, contemplar mi fa. Per te. Per me deh senti, oh Cielo, se non amor, pietà. Cristina Ah! ch’io vaneggio... No; forse avverati Soavi mie pene! sono i presagi miei; forse il disprezzo Restano abbracciati. ch’io mostrai della vita, l’altrui morte affrettò. Se madre e sposa, Eduardo misera! io più non sono, Mi segui... o se mi è tolto il dono d’esalar l’alma mia lungi dal figlio, Coro divisa dal consorte, T’invola; vieni, più non tardar, t’invoco, o morte. s’accresce il periglio... Vieni pur: terror non hai Deh vien, t’affretta... per quest’alma desolata; t’offro il sen, ferisci omai: Cristina il ritardo è crudeltà. Ma il figlio... ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 15 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

Eduardo [21] Recitativo e Scaramuccia È salvo. Carlo Ove corro, ove fuggo? Ah di salvezza Cristina non v’è per noi più speme! Oh contento! Più lieto momento Giacomo di questo non v’è! [Ah, non m’inganno!] Ti trovo alfin, mio re. Coro Si colga il momento, Carlo più tempo non v’è. Ma qual mi trovi, principe sventurato! Cristina ed Eduardo [18] Ah nati in ver noi siamo Giacomo sol per amarci ognor! Per noi tutto cangiò, sei vendicato. Ciò che tu brami io bramo, noi non abbiam che un cor. Carlo Come! Che dici? Coro Vieni, a pugnar, ti chiama Giacomo il raro tuo valor. Ai cenni tuoi fedele Escono tutti in fretta per la porta indicata. tutti raccolsi i prodi, ma li raccolsi invan. L’immensa piena dei ribelli [cattivi] Atrio. fu maggior d’ogni sforzo, oppresse ogni valor. Quando improvviso tolto ai ceppi Eduardo Scena diciassettesima sostenne il forte e ravvivò il codardo. Giacomo con alcuni seguaci. Carlo Eduardo! [19] Recitativo Giacomo Giacomo Della città, del porto e della reggia Alle schiere Atlei lo rese. ogni recesso, ogn’angolo, ogni via Per te ei pugnò, vinse per te. [dunque finora] investigammo invano? Del monarca le tracce Carlo dunque nessun ne addita? Fia vero?... O peggior d’ogni morte infausta vita! Ma intanto va crescendo Ma il tumulto rinforza, d’ogni parte il tumulto... il periglio s’accresce... Ah ravvivate amici, il vostro ardir! ché s’è deciso Giacomo l’eccidio universal, da forti almeno Ah, non temere. si resista, si pugni, e poi si mora: Vinti i perfidi son. ché un bel morir tutta la vita onora. Partono. Si rinforza lo strepito della pugna, quando, improvvisamente incalzati da tutte le parti, si raccolgono i vinti nella gran piazza, Piazza. Notte. ed ivi sopraffatti cedono al vincitore.

Carlo Scena diciottesima Stelle! che intendo? [20] N. 14 Battaglia Fra il rimbombo dei tamburi e lo scoppio dell’ Eduardo alla testa de’ suoi al chiarore delle faci artiglieria sempre più d’ogn’intorno cresce l’ostinato fa cenno che si arresti la strage; indi, scorgendo alternare del più fiero combattimento, Carlo, si precipita alle sue piante. che gradatamente si va approssimando. Alcuni fuggitivi attraversano di tratto in tratto la piazza, finché, con poco seguito Carlo Eduardo da una parte, Giacomo dall’altra, s’incontrano. Sire! Al tuo piè l’acciar, che vinse, io rendo. ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 16 of 17 Rossini, G.: Eduardo e Cristina 8.660466-67 http://www.naxos.com/catalogue/item.asp?item_code=8.660466-67

[22] N. 15 Duettino si ricopra d’obblio. Carlo Ah vien, sì, vieni. Vedendo comparire Cristina. Come! tu sei?... Scena ultima Eduardo Cristina, Gustavo, seguito e detti. Son io, son io per vendicarti. Carlo (a Cristina) Carlo Amalo: a te lo rendo. E osasti?... Cristina Eduardo Ah! padre mio! Il braccio mio ministro è sol del fato. Eduardo Ah Sire[, e puoi?]... S’inginocchiano. Carlo Confonde il mio consiglio Carlo sì generoso ardir. Sorgete: or tutto oblio. Figlia, sia quest’amplesso Eduardo segno del mio perdono; Salvami e sposa e figlio, [mi parla in sen pietà: sì, padre io sono]. e lasciami morir. Cristina Carlo Scordo i passati affanni, Nel debellar quei perfidi se il tuo paterno amore vincesti il mio rigore: la sua felicità rende al mio core. tanta virtù e valore no che non dee perir. Atlei (a Eduardo) Cessano i tuoi tormenti. Eduardo Ah mio Signor! Quest’anima Giacomo (a Cristina) tanto sperar non osa: Cessano le tue pene. salvami e figlio e sposa, (Soffri mio cor... no, godi all’altrui bene.) e lasciami morir. Eduardo Carlo Tanta pietà confonde Prendi un reale amplesso. [un infido vassallo. Ah! il mio delitto] sincera fé riparerà, tel giuro. Eduardo Oh di clemenza eccesso! Cristina Felici miei sospiri! Carlo T’abbraccio e ti perdono. Carlo Omai tranquillità per tutto spiri. Eduardo Carlo abbraccia il piccolo Gustavo. Ah che confuso io sono! [22] N. 16 Final II Carlo Carlo Dopo i sofferti guai A voi dolci intorno al core premio, qual merti, avrai; stringe amor le sue catene, maggior del tuo periglio più soave delle pene diventi il tuo gioir. ei fa sorgere il piacer.

Eduardo Eduardo, poi Cristina Or mi richiama a vita Or più dolci intorno al core la tua bontà infinita: stringe amor le sue catene, Rendimi e sposa e figlio, più soave delle pene e mi vedrai gioir. ei fa sorgere il piacer.

[23] Recitativo Giacomo e Coro Carlo Più soave delle pene Non più: tutto il passato or fa sorgere il piacer. ⓟ & © 2019 Naxos Rights (Europe) Ltd. Page 17 of 17