SCIATORI D’EPOCA STORIA DELLA VALANGA AZZURRA 1971: La prima Coppa di Gustavo Thoeni - Sankt Moritz libera

VOLUME 4, NUMERO 32 Sensazionale tripletta svizzera a St. Moritz 1° Tresch 2° Russi 3° Sprecher

Ieri a St. Moritz, ai piedi della discesa che potrebbe essere il teatro dei Campionati del Mondo nel 1974, sembrava di essere allo stadio: un tripudio di bandiere sventolavano per celebrare con gioia sfrenata una incredibile tri- pletta svizzera: il vincitore Wal- ter Tresch e i suoi delfini Bernard Russi e Andreas Sprecher. Non dimenticheremo facilmente que- sto 16 gennaio, 1971, il giorno forse più bello nella storia dello sci svizzero: i primi tre posti con il valore aggiunto di un sesto po- sto per Jakober, ottavo per Ber- thod, un nono per Roesti, un do- dicesimo per Jean-Daniel Daetwyler e un diciottesimo per Michel, suo fratello.

Discesa ampiamen- Doppia gioia già lo sciatore di Andermatt è te falsata dalle sull’ultimo schuss in questa posi- Se questa classifica è un po’ come condizioni mete- zione molto bassa, a parte le quella che si potrebbe trovare fra reologiche mutate braccia, che lo distingue a prima un paio di settimane a Thyon, ai vista: 1’55"20 ...Possiamo ripren- nel corso della gara. Tuttavia il campionati svizzeri, c’è da dire dere a respirare. trionfo svizzero è fuori discussio- in modo chiaro che tutti i grandi ne. Tanti altri hanno avuto le stes- erano lì, Schranz, il veterano ma- Le previsioni di Russi ligno, Henry Clovis Duvillard, il se condizioni di Tresch o Jakober Cordin, questo eccellente - sorprendente francese, passando (6°) e non sono stati in grado di ci che aveva dominato l'elite per Cordin, Milne, Orcel, Vogler, sfruttarle. Gli svizzeri stanno mondiale in Val d'Isere, ci ha fat- ecc. Questa vittoria - possiamo to passare un brivido per la mettendo in campo un numero permetterci un po’ di sciovinismo schiena quando è stato annuncia- impressionante di nuovi talenti in se parliamo di trionfo - ce la sia- to il passaggio in in 1’14"16 ai pie- discesa, molti di più e più talen- mo goduta due volte, assaporata di del Felsenschuss. Ma tutto è come un raffinato pasticcino, con tuosi dei tradizionali avversari tornato nel "nostro" ordine e Russi prima, poi con Tresch, la francesi e austriaci. Il risultato è da Russi, forse più festeggiato che in sorpresa che esce dal cilindro del confermare ma senza dubbio l’eu- (prosegue a pag 8) foria in casa svizzera è ben riposta. prestigiatore. Duvillard aveva appena finito la sua discesa, Negativa invece la prova degli az- quando lo speaker, per la nostra Sommario zurri che non sono stati in grado felicità ha annunciato: «Tempo di sfruttare i numeri propizi di intermedio per Bernhard Russi, Tresch trionfa davanti a Russi e Sprecher 2 pettorale. Da rivedere. Giornata il 1’14”22» Con falsa modestia, Una discesa pazza a St. Moritz 3 negativa anche per i liberisti Duvil- non abbiamo osato guardare i Svizzeri travolgenti a St. Moritz 4/6 nostri vicini francesi che avevano lard e Schranz ma anche per Thoe- Successo collettivo svizzero 7 ni e Russel che perdono un’altra già visto in Dudu (1’55" 72 e 1’15"45 all’intermedio) il vincito- Tresch: conferma di un talento 8 occasione per fare punti in libera. re per KO di questa "FIS 74". E Poster d’epoca 10

VOLUME 4, NUMERO 32 PAGINA 2 Operazione «commando» dei discesisti svizzeri Tresch trionfa davanti a Russi e Sprecher

È stata potente ondata di ma- una ope- rea, lo slalomista Peter razione Frei, 25°, era alla pari di com- con il campione tedesco mando quella portata a Franz Vogler. Per una termine da un a capo squadra che non aveva all’altro con raro brio vinto la discesa del Lau- dalla squadra svizzera berhorn dalla vittoria sulla discesa del Corvi- che Fred Rubi ha otte- glia. Operazione ancora nuto nel 1950, la ven- più notevole, persino detta non poteva essere unica negli annali dello più brillante. Di tutti gli sci, per gli eroi del pri- altri discesisti che han- mo giorno di queste no beneficiato delle competizioni del Laube- stesse condizioni della rhorn trasferito a St. giovane «guardia rossa» Moritz. Se il campione svizzera, solo l'america- del mondo Bernhard no Craig Schanholzer, Russi e un altro grande 5°, già secondo a Vars discesista come An- l'altro giorno e il suo dreas Sprecher, già do- compagno Hank Kashi - minavano la situazione wa, 9°, uno slalomista dopo la discesa dei pri- puro, sono riusciti a mi due gruppi, se Jean- sfruttare la situazione. Daniel e Michel Daetwy- Constatazione che tende ler erano anche loro ben a dimostrare che, qua- posizionati, è con la lunque siano stati i fat- massa delle loro giovani tori che hanno modifi- speranze polivalenti, cato le gerarchia di valo- giganti e slalomisti, che ri, gli svizzeri hanno la squadra elvetica ha avuto sabato i corridori travolto le fila delle for- più forti, i più preparati mazioni rivali. Walter tecnicamente e moral- Tresch, un forte cam- mente per questo scon- pione del canton Uri tro al vertice. Anzi, an- come Russi, i cui pro- che se prendiamo in Lo stile perfetto sui salti di Bernard Russi gressi in discesa erano considerazione le diffe- già apparsi evidenti da renze delle condizioni Sestriere, ha battuto il che hanno determinato hanno dovuto lisciare la nel campo svizzero. Co- suo compagno sull'ab- la classifica finale, gli pista, ancora coperta un me paese organizzatore, brivio di un notevole svizzeri hanno domina- film sottile di neve fre- la Svizzera aveva diritto inizio di gara. Jakober, to questa gara a tutti i sca, Russi ha sciato con di allineare venti con- un altra grande speran- livelli. A livello dei primi molta più determinazio- correnti, contro i dieci za, si è classificato al 6° trenta corridori, teorica- ne. È lì che Duvillard ha per altre grandi nazioni. posto con il pettorale mente i migliori se ci perso la gara. Cordin e Questo vantaggio non 64, Roesti che in condi- riferiamo alle classifiche Schranz sono stati spiega tutto perché se la zioni ancora significati- FIS, Russi e Sprecher sconfitti per errori tec- legge dei numeri ha vamente diverse, aveva prevalevano già su Cor- nici. «Per me - ha detto svolto un certo ruolo, i già raggiunto una pro- din, Duvillard, Schranz il direttore sportivo dei corridori degli altri dezza della stesso livel- e Jean-Daniel Daetwy- Tricolori, Jean Béranger squadre rappresentate lo, ha ottenuto il 9 ° po- ler. Partiti con numeri – Russi è stato il miglio- in questi gruppi per sto, mentre di solito ot- uno e due, Orcel e Du- re in questa discesa» Se una volta favoriti, non tiene i suoi migliori ri- villard, su una pista an- è stato sconfitto è per le hanno saputo approfit- sultati nello slalom gi- cora significativamente condizioni incompara- tarne ad eccezione del gante, Hemmi ha com- meno veloce che duran- bilmente migliori in cui giovane americano pletato questa classifica te la non-stop, in parti- è sceso Tresch. Un altro Schanholzer. arrivando 14°. Infine, colare sul primo terzo fattore ha contribuito a Feuille d’Avis de Lausanne 18 sulla cresta di questa del percorso, i francesi far pendere la bilancia gennaio 1971 PAGINA 3 STORIA DELLA VALANGA AZZURRA

St-Moritz, 16 gennaio. Le gare di sci, d'abitudine, sono competi- zioni oneste nel risultato e logi- che nello svolgimento, ma ogni tanto ecco giungere il terremoto: l'ago della logica vacilla e ne esce un ordine d'arrivo un po' pazzo. Era accaduto nel '65 quando Ste- fan Sodat vinse la libera di Wen- gen, quando già aveva distribuito sorrisi e auto- grafi a tutti; ed è successo que- st'oggi a St-Moritz nuovamente Il podio tutto svizzero: da dx Russi, Tresch, Sprecher nella discesa del concorso svizze- ro, casualmente cambiato di se- Duvillard, Schranz e Cordin, e sorte un numero abbastanza . de. dietro a Cochran (27"6) e Spre- alto ha cercato il record della cher (27"8). Volava letteralmente corsa. Gli sci viaggiano come su li svizzeri hanno domina- sugli ultimi ripiani e tagliava il un tappeto di minuscole sfere to, ed è giusto, perché fra traguardo 8/100 in meno dl Rus- d'acqua, veloci come non mai. tutti sono quelli che me- G si. Fin qui l'ordine d'arrivo dei Manca l'occasione favorevole glio conoscevano la pista, anzi gli migliori, in un certo senso logico Besson, per aver spaccato uno sci unici ad averla già percorsa, ed anche se già prima continui cam- all'uscita di un salto a due terzi hanno avuto anche la fortuna di bi di luce e dl temperatura sem- del percorso, la colgono invece azzeccare la sciolina giusta. An- bravano aver influito non poco l'elvetico Roesti e lo slalomista che questo peraltro è un merito, su certe prestazioni bomba, quali americano Kashiwa, appaiati a perché è da parecchio tempo che quella di Tresch, appunto, o questo punto all'ottavo posto. la squadra elvetica non sbaglia quella dell'americano Lafferty. mal: tanto per fare un paio di on è finita però. Scende esempi, Bernard Russi e Annero- ustavo Thoeni, dal canto Shanholzer, statunitense sly Zryd, entrambi campioni del suo, era sicuramente più N lui pure, ed è quinto a mondo di Val Gardena, proprio G bravo i di Jean-Noél Au- meno di mezzo secondo dal vin- in discesa libera. La beneficiata ger e di Patrick Russel, partiti a citore. Poi tocca allo sconosciuto degli svizzeri è giunta quest'oggi pochi numeri da lui, e distanziati svizzero Jakober che è sesto, prima con Russi stesso, senz'al- di un secondo e mezzo, e proba- escludendo dal punteggio anche tro il più bravo del primo grup- bilmente quasi abile come Orcel, minimo della Coppa del mondo il po, quasi subito avvicinato da secondo nelle due precedenti li- grande Karl Schranz. La corsa Andreas Sprecher, primo a di- bere della stagione, dal quale lo finisce a questo punto e rimane il mostrare la validità della scioli- divide un margine di soli 18/100 rammarico, quando scende pe- natura. Dopo l'intervallo di tren- dl secondo. Anzi era caduto sen- nultimo il volenteroso azzurro ta numeri è stata la volta di Wal- za nemmeno avere il tempo di Brigadoi, che non sia invece Gu- ter Tresch, ottimo gigantista e accorgersi com'era la sciolina, e stavo Thoeni: darebbe cinque discreto slalomista, ma noto in Varallo era sceso nel momento secondi di distacco anche ai mi- libera più o meno come Thoeni o peggiore per visibilità e tempera- gliori. Ordine d'arrivo degli ita- Russel. Tresch si è battuto alla tura. La corsa impazziva pochi liani: 22) Gustavo Thoeni (Italia) disperata, galvanizzato dal risul- minuti dopo il passaggio di Tre- a 2"36Z100; 27) Marcello Varallo tati dei compagni (che gli erano sch. Il sole si imponeva sulle nu- (Italia) a 2", 82/100; 45) Besson pervenuti in partenza con i ra- vole e scioglieva il primo strato (Italia) a 3", 93/100; 47) Helmut diotelefoni), e tutto è filato giusto di neve lasciando un buffetto sot- Schmalzl (Italia) a 3"99/100; 63) dalla partenza all'arrivo. Tresch tile di acqua a galleggiare: è quel- Brigadoi a 7"25/100. si annunciava velocissimo al cro- lo il momento che gli specialisti nometraggio della parte centrale del chilometro lanciato attendo- della gara, realizzando un buon no per buttarsi alla ricerca del tempo con 28" netti, alla pari con record, ed oggi chi ha avuto in G. Viglino - La Stampa 17 gennaio 1971 VOLUME 4, NUMERO 32 PAGINA 4 Svizzeri travolgenti a St. Moritz Vince Tresch su Russi e Sprecher

Walter Tresch per 8 centesimi batte il campione del mondo Bernard Russi

a « pista senza nome » è Gli svizzeri, che giocavano ta inaugurale, la pista ha però entrata nella vita dello sci in casa, hanno piazzato subito una riduzione: 2910 metri L discesistico moderno con tre atleti ai primi tre posti. di lunghezza. enorme clangore di trombe. La ngresso altisonante, ripeto, definisco « senza nome », perchè perchè ogni pronostico è an- non si è ancora inserita ufficial- «Race ». Prende l'avvio a quota dato a carte quarantotto e le mente nell'anagrafe delle piste 2760, proprio sotto l'ultimo co- I sorprese sono state numerica- regolarmente battezzate. Di pi- stone roccioso del e mente e qualitativamente così ste, a Saint Moritz, ce ne sono piomba a perpendicolo sull'Alp rilevanti da costituire la regola, parecchie. Le più note scendono Giop, evitando con una conver- da cui sono scaturite ben poche dalla Corviglia, in particolare sione a sinistra il leggero rialzo eccezioni di prestazioni normali quella definita « Olympia », sulla del Munt da San Murezzan; e dal e conformi all'attesa. Gli svizzeri quale il povero Giop procede sino in località hanno giocato in casa la più vinse nel 1948 la sua medaglia Oberalpina su itinerario già co- grande partita della loro storia, d'oro olimpica. Questa del Piz nosciuto. Poichè l'arrivo avviene dal 1950 ad oggi. Risale difatti a Nair dev'essere però considerata a quota 1955, il dislivello è di 805 tale data la tripletta svizzera del una pista nuova, particolarmente metri, distribuito con pendenze Lauberhorn (Rubi, Perren e nella parte iniziale, prima cioè di non certo uniformi su uno spazio Graf), dinanzi a (segue a pag. 5) innestarsi grosso modo sulla di 3600 metri. Per la sua giorna- PAGINA 5 STORIA DELLA VALANGA AZZURRA

(segue da pag.4) un quarto di coloro che calzavano gli sci, ma... non è ancora ventitreenne) ed altri lidi, che fu Zeno Colò. Da gli sci stessi. Quanto dire, il cam- esplica la sua attività professio- allora, lo sci elvetico non cono- po avversario sarebbe stato di- nale come tecnico di serrature, sceva una così sensazionale affer- strutto da una speciale sciolina- però... dalla parte buona della mazione (1° Tresch; 2° Russi; 3° tura degli svizzeri. Riferisco la società. E' alto 1,77, pesa 70 chili. Sprecher) completata e potenzia- cosa con beneficio d'inventario, Ama la musica, guidare macchine ta dal sesto posto di Jakober, anche se ritengo che l'informa- veloci, scalare le montagne. Bri- dall'ottavo di Berthod, dal nono zione possa contenere un minimo sten è un piccolo centro del can- di Rösti, dal dodicesimo di Jean- di veridicità. Qualcosa di vero tone di Uri, non molto distante Daniel Daetwyler, dal quattordi- dev'esserci, anche se gli svizzeri da Andermatt. Cosicchè Walter cesimo di Hemmi, dal diciottesi- negano e ridono. La prova può ha soffiato in extremis la vittoria mo di Michel Daetwyler. Quattro essere ricercata non solo nel ge- odierna a Russi, un quasi com- svizzeri, nei primi sei; sei, nei pri- nerico stupefacente contegno paesano. L'iridato di Andermatt mi dieci; otto, nei primi quindici! dell'intera formazione, ma so- ha fatto buon viso a cattiva sorte. Una constatazione incredibile. prattutto nella vittoria individua- Però dentro di sè dev'esserci pro- le di Walter Tresch; e non voglio prio rimasto male. Lui, Sprecher battuti di oggi sono tutti con- nemmeno aggiungere, come e Jean-Daniel Daetwyler si erano cordi nell'affermare che gli completamento di prova, il fatto già fatti fotografare insieme, in svizzeri erano i soli a cono- I che Tresch è partito nientedime- tutte le salse. Erano, in sia pur scere la pista a menadito. Gli no trentanovesimo, perchè ben diversa gradazione, altrettanti svizzeri sono integralmente al- sei fra i primi dieci classificati Guglielmo Tell, Russi s'era fatto trettanto concordi nel negarlo. A hanno preso il «via» appunto intervistare nelle tre lingue della sentirli, la pista « senza nome » nella seconda metà della lunga radio e televisione casalinga. De- non aveva emesso un solo vagito lista di gareggianti. In poche pa- gli intervistatori, ho ben inteso io neppure per essi. Ed allora? Allo- role, oggi i punti-Fis non sono le parolacce in italiano, francese ra, « le bruit court» [gira voce serviti a nulla. Ampia vittoria el- e tedesco, quando si sono accorti nda] , secondo il quale sarebbero vetica, ampia disfatta dei punti- che era lavoro sprecato, che era stati i chimici elvetici a stravince- Fis. tutto da buttare via. Dunque, la re la gara. Non fraintendetemi. Il miglior prova di un coefficiente « doping » non c'entra per nulla; icevo di Tresch. Si chiama straordinario in questa eccezio- o meglio si tratta di un «doping» Walter, è nato a Bristen il nale impresa elvetica sta proprio cui avrebbero fatto ricorso non 4 maggio 1948 (quindi D nel fatto che Walter Tresch, tec- nico di serrature, ha fatto saltare la serratura della Piz Nair- Oberalpina, pur non essendo un liberista. h, bella, diranno i lettori; e allora che cos'è? Lascia- O te che ve lo spieghi lui, così come ce lo ha raccontato: «lo non mi ritengo uno specialista della discesa. A me piace lo sla- lom gigante, quello si, E allora come ho fatto? Bè, mi sono but- tato giù come tutti gli altri; e mi è andata bene. Se spero di ripetere una tale impresa? Oh no, sicura- mente no. Forse nello slalom gi- gante. Oggi mi è andata proprio bene, anche se forse mi poteva andare meglio, perchè credo di avere trovato una pista un tanti- no appesantita, rispetto a quella di coloro che mi hanno preceduto ». Riassumiamo. Lui si è buttato giù, ha detto, « come tutti gli altri ». Ha forse preso una linea più retta degli altri? Un po' difficile pensarlo, con tutti quei volponi presenti in gara. Dobbiamo pen- sare che sia stato lui il solo a non commettere il (segue a pag. 6) VOLUME 4, NUMERO 32 PAGINA 6

(segue da pag. 5) minimo erro- stato l'austriaco Cordin, cioè il dio, appunto, di Thöni e ancor re, non parlo nei confronti di vincitore di Val d'Isère. Henri più di Varallo, rispettivamente Russi e Sprecher, bensi in quelli Duvillard ha corso il rischio di undicesimo e decimo in tal punto soprattutto di Cordin, Duvillard e restar fuori dei primi dieci: al della contesa. Poi nella «esse» ed Schranz, i quali dividevano con tempo intermedio, stabilito gros- oltre, se Varallo ha compiuto er- Russi - gli onori e gli oneri del so modo all'ingresso della « esse» rori vari, più o meno ipotizzabili, generale pronostico? Anche que- dell'Alp Giop, «Dudu» era appe- Gustav ha invece pregiudicato un sto è difficile da mandar giù. Er- na diciottesimo. Per risalire al comportamento di tutto rilievo, go, se Tresch, Russi e Sprecher settimo posto, deve aver compiu- proprio là dove il tracciato gioca- sono stati globalmente i più velo- to miracoli di equilibrio proprio va, sia pure in minima entità, a ci ed accettando la loro assicura- nella parte più difficile e a lui me- suo favore. Questo darebbe ragio- zione che la «pista senza nome » no congeniale. Al contrario, il ne a Tresch, il quale sostiene che era anche per essi una pista sco- grande Schranz ne è addirittura proprio al momento della sua nosciuta, ovviamente è interve- rimasto fuori. Deve averne anco- partenza la pista s'è leggermente nuto un fatto legato ad una mag- ra la bocca amara. La sorpresa appesantita; e quando Tresch giore velocità di scivolamento dei più grande della giornata ce l'ha (numero 39) si lanciava, Thöni loro sci. Completo il quadro di data comunque l'americano (38) era giusto a metà percorso. Tresch, facendo notare che è sta- Shanholzer, un autentico scono- Poi la pista avrebbe subito un to secondo campione junior del sciuto, partito con un numero di nuovo raffreddamento, di cui si suo Paese nel '67 e nel '68, e sesto gara ipertroficamente elevato. Gli sarebbero avvantaggiati tutti i in combinata nel campionato as- statunitensi si sono trovati a loro partenti dell'ultimo gruppo. Ma soluto '69. L'anno scorso non de- agio su questa pista e con questa queste sono elucubrazioni di alta ve aver fatto proprio nulla di spe- neve, al punto di assicurarsi, ol- scienza, che io, lo confesso, non ciale, se nessuno svizzero sa dirci tre il quinto posto di Shanholzer, sono in grado di seguire e di sot- nulla di lui. Quest'anno invece anche il nono di Kashiwa, il tredi- toscrivere. Ci è mancato soprat- aveva cominciato proprio bene, cesimo di Lafferty e il sedicesimo tutto Anzi, rimasto con un solo secondo in discesa (ma su un'al- di Bob Cochran. sci ai piedi a neppure un quarto tra pista) e primo in slalom pro- i nostri? Bè, il migliore di di gara. Le interpretazioni del suo prio qui a San Murezzan e subito essi è... Gustav Thöni, la incidente sono parecchie. Qual- dopo trionfatore su Bruggmann qual cosa non viene citata cuno ha visto rompersi il suo at- nel gigante a Davos. Sesto in li- E tacco ad un impatto col terreno. come una grande promessa per il bera sulla Kandahar-Primavera nostro avvenire discesistico. Io Altri lo hanno visto volare per le di Sestriere, vi aveva preso gli continuo a nutrire qualche dub- nevi e subito dopo uno sci prose- unici sei punti di Coppa del Mon- bio sulle possibilità future di Gu- guire da solo. Il volo, dicono, è do. stav in questa disciplina. Eppure, dovuto al fatto che gli si sono in- crociati gli sci. In breve: non è all'esplosione atomica de- poco è mancato che giù dal Piz arrivato. E questo è quello che gli elvetici (chè si tratta di Nair potessimo registrare un pri- conta, ahimè. D una vera e propria... rea- mo risultato soddisfacente e posi- zione a catena) l'unico a salvarsi è tivo. Ce lo dice il tempo interme- G. Sabelli Fioretti - Nevesport 21 gennaio

La pubblicità degli sci Rossignol dominatori delle gare svizzere maschili e femminili. La marca francese mo- nopolizza le prime posizioni del podio in tutte le specialità. Rimane all’«asciutto» solo nello speciale maschile. Nevesport 21 gennaio 1971 PAGINA 7 STORIA DELLA VALANGA AZZURRA La discesa di St. Moritz resterà come un monumento dello sci svizzero Formidabile successo collettivo svizzero St-Moritz, 16 gennaio - La disce- sa del Lauberhorn, che a causa della mancanza di neve a Wen- gen si è svolta sabato a St. Mo- ritz, ha dato luogo a una gara «lotteria», in cui gli ultimi par- tenti hanno avuto vantaggi ri- spetto ai primi. La vittoria è an- data allo svizzero Walter Tresch (22 anni) in 1'55 "12 davanti a compagni Bernhard Russi, cam- pione del mondo, secondo in 1'55" 20, e Andreas Sprecher, ter- zo in 1'55 "61. La Svizzera ha trionfato. Anzi, di più perché tro- viamo ancora altri tre svizzeri fra i primi dieci: Jakober (6 °), Ber- thod (8 °) e Roesti (9 °). Jean- Daniel Daetwyler ha fatto il 12 ° posto e Hemmi il 14°. Classifi- cando sei suoi discesisti nei primi nove posti della classifica il team svizzero ha ottenuto una presta- zione eclatante, chiudendo i conti Walter Tresch in volo ...verso la vittoria con una tradizione avversa dura- ta molti anni. Ventuno anni do- Quando sono andato a congratu- to me stesso, per fortuna. In- po Fred Rubi, uno svizzero larmi con lui, dopo la sua discesa, fatti, cosa rappresentano 8 si classifica di nuovo primo in il campione del mondo era par- centesimi? » Grazie all'eccellente una discesa che conta per la clas- zialmente soddisfatto. Era come comportamento di Andreas Spre- sifica dal Lauberhorn. Walter se non ci credesse davvero. Tut- cher, e in particolare del giovane Tresch, vincitore straordinario di tavia, la sua esibizione è stata Manfred Jakober, temuto fino fronte al suo amico Bernhard nettamente superiore a quella dei alla fine, Rene Berthod e Adolf Russi è consapevole che deve suoi rivali, poiché ha preceduto Roesti, la squadra svizzera ha un tanto al suo talento quanto a una Henri Duvillard di un secondo e futuro sicuramente brillante. Urs certa combinazione di circostan- 27 e di 47 centesimi. Weber, il loro direttore, aveva le ze. «Quando mi sono lanciato Il suo compagno Andreas Spre- lacrime agli occhi. «È uno dei dal cancelletto di partenza - cher ha dovuto concedergli 41 più bei giorni della mia vita - dice il simpatico corridore di Bri- centesimi. Eppure l’atletico corri- disse emozionato - Più che la sten - ho avuto solo un pensie- dore di Andermatt era preoccu- vittoria stessa, è il successo ro: ottenere almeno una pre- pato. «È troppo bello - cercò di collettivo che mi sembra così stazione altrettanto buona co- spiegare - troppo bello per esse- grande.» . Gli altri chiaramente me a Sestrieres, dove mi sono re vero» Scrutò attentamente il non capivano. «Questa neve sof- classificato sesto. Lo sapevo cielo: «Se mai esce [il sole]» ini- fice ricorda in tristemente quella che Bernhard era al primo po- ziò senza finire. ... Era come una della Val Gardena» mi ha rivela- sto: volevo completare la sua to Henri Duvillard. «È stata un vittoria. Non avevo mai pensa- premonizione. Quando Walter Tresch era in partenza, il cielo po’ una corsa (continua a pag. 6) to alla vittoria - continua il (continua da pag. 4) alla lotteria - connazionale del campione del cominciò a schiarirsi e il sole fece emergere ogni minimo rilievo afferma Bernard Orcel - con i mondo - Quando mi sono senti- pettorali degli ultimi partenti to così veloce nella prima par- della pista. Lo sciatore di Bristen [Tresch nda] ne subito ha appro- avremmo potuto anche vincere» te, stavo pensando sempre più Lo sciatore dell'Alpe d'Huez lo ad un buon piazzamento. Ma fittato. Scivolando perfettamente, prima che la folla mi incitasse conducendo con precisione mil- dice senza cattiveria. «È lo sport. fino al traguardo urlando che limetrica le due "S" in successio- In ogni campo e in ogni momen- avevo vinto, non mi sentivo ne, aveva a 40 secondi dall’ arri- to le difficoltà cambiano. A volte vincitore. Ho vinto perché la vo di gran lunga il miglior tempo è meglio partire prima, altre volte pista era molto veloce, ma an- intermedio, con un vantaggio di partire dietro. In ogni caso è che grazie alla buona visibili- 55 centesimi su Bernhard Russi. sempre un campione che vince. tà» In effetti Bernhard Russi lo « Alla fine ho iniziato a soffrire "Dudu" lo fece nel 1968 e nel aveva previsto e annunciato. - mi ha confidato - Ho dato tut- 1969 ( continua a pag. 8) VOLUME 4, NUMERO 32 PAGINA 8 Tresch: conferma di un grande talento Jean Béranger, direttore delle Non classificato in libera La chiave del successo squadre di Francia, ci ha affidato le sue impressioni poco dopo Abbiamo imparato molto rapida- Dobbiamo credere che ci dimen- gara: « Il migliore sciatore della mente che è nato il 4 maggio tichiamo rapidamente perché giornata è indiscutibilmente Ber- 1948, che è di Bristen, ancora ce- nessun altro giornalista presente nhard Russi che, in condizioni libe e che le sue passioni, oltre a St. Moritz aveva scritto sul suo simili per tutti, ha battuto, su ba- allo sci sono gli sport motoristici, foglio di pronostici nei primi cin- se regolare, il meglio dello sci in- l’alta montagna e la musica. Già que di questa discesa che sosti- ternazionale. Successivamente, la dalla fine della scorsa stagione, il tuiva il Lauberhorn. Libero dal temperatura ha riscaldato la neve nome di questo ragazzo era sulla peso del pronostico, galvanizzato ed ha permesso a Tresch di bocca di molti. Nonostante gli alti dal meraviglioso risultato dei battere il suo compagno di squa- numeri di pettorale, Tresch è riu- suoi compagni che lo avevano dra e ad altre promesse - Ber- scito nell'impresa di finire 12 ° preceduto nella partenza, si è thod, Shanholzer, l'americano, nella Coppa del mondo di slalom buttato in questa discesa con la Jakober, ecc. - di fare molto be- e 25 ° nel gigante. Per contro, certezza di "fare qualcosa". A me- ne» Questa opinione, che non si è mai classificato in disce- tà, era l'unico a superare il muro Schranz certamente condivide sa. Con ostinazione, si è allenato di 1 '14 "(1 '13" 67); molto buono poichè ha detto a Russi «Bravo, in questa specialità particolar- nella parte inferiore, ha firmato hai dimostrato oggi che eri degno mente difficile nel novembre in 1 '55 "12 il miglior tempo della del tuo titolo mondiale» non ci 1970: a St. Moritz, durante il riti- giornata e ha smentito, con i suoi soddisfa completamente: per noi ro della squadra svizzera, si è av- 70 chili, tutti coloro che sostene- [svizzeri nda], Tresch è l'uomo vicinato ai tempi dei migliori di- vano che la "FIS 74" era una di- migliore del giorno. È necessario scesisti svizzeri, proprio come scesa adatta ai pesi «massimi». ricordare che all'inizio dell'anno Berthod e Jakober. Poco dopo, è scorso quasi nessuno conosceva arrivato sesto sulla pista tecnica Walter Tresch? di Sestriere e 14 ° in Val d'Isere. Tribune de Lausanne 17 gennaio 1971 … continua Sensazionale tripletta svizzera a St. Moritz (continua da pag. 1) dove si è accontentato di affidarci que- Milne, Russi, Vogler, Schranz, strappò, lo scorso febbraio, il ti- sta affermazione ricca di insegna- Cordin - poi la nebbia si è alzata tolo mondiale, potrebbe conti- menti: "Sehr zufrieden", che noi improvvisamente per permettere nuare a sorridere e prestarsi con abbiamo tradotto immediata- al sole di splendere. Questo grande gentilezza alle richieste di mente in «Sono molto felice di improvviso cambiamento di tem- giornalisti e fotoreporter. Come essere il secondo in questo po atmosferico ha avuto due con- se avesse un presentimento, Rus- pista scelta forse per i campionati seguenze: in primo luogo, la neve si non indulgere troppo nei fe- del mondo, davanti a campioni di compatta per l’ aumento della steggiamenti. In un francese qua- alto livello come Schranz, Duvil- temperatura, si è leggermente si impeccabile, ci tiene a dire: lard, Orcel, Vogler …». sciolta in superficie e ha reso la «Aspettiamo Sprecher e, inoltre, Poco dopo, mentre i fratelli pista più veloce e, d’altra parte la Tresch. Vedrete!» Mi piace dargli Daetwyler, hanno dato ulteriore visibilità dei corridori è migliora- ragione. Sprecher - discesista prova del loro talento, il cielo ha ta nettamente. Tresch, da sciato- brevilineo e specialista in questi offerto a chi partiva con pettorali re intelligente non poteva lascia- salti che possono proiettare l’at- alti l'occasione della vita. Ha ne- re che una tale fortuna passasse leta cinquanta metri oltre il den- vicato leggermente durante la senza approfittarne. te, ferma le fotocellule in 1’55"61 prima parte della gara, cosa che a 41 centesimi da Russi, e va a ha indiscutibilmente svantaggia- occupare il secondo posto in clas- to i numeri bassi di pettorale - G. Descœudres. Tribune de Lausanne 17 sifica. Sprecher, che parla poco, Orcel. Duvillard, Huggler, Pinel, gennaio 1971 Formidabile successo collettivo svizzero (continua da pag. 7) [Duvillard si. «Siamo sempre stati incerti gli austriaci. Ma si devono con- vinse due libere partendo dal ter- nella prima discesa di gennaio - fermare» ha concluso il direttore zo gruppo nda], Tresch l’ha fatto dice Jean Beranger - Gli svizzeri delle squadre francesi. ora Questo è ciò che rende lo non mi hanno davvero sorpreso. sport così eccitante» I francesi, in Li ho conosciuti da esempio in ogni caso, non sono stati sorpre- grado di comportarsi meglio de- Tribune de Lausanne 17 gennaio 1971 PAGINA 9 STORIA DELLA VALANGA AZZURRA Il sorriso di Tresch...

.. e di Duvillard e Russi

PAGINA 10 STORIA DELLA VALANGA AZZURRA SCIATORI D’EPOCA Quelli che amano la Valanga Azzurra, quelli che amano gli sci "diritti", quelli che curvano usan- do i loro piedi, quelli che amano la montagna, S IAMO SU INTERNET QUELLI CHE AMANO LO SCI. WWW. SCIATORIDEPOCA. IT

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Fonti bibliografiche consultate

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