Grazia Arena, Maria Sorbello

Montalbano e Gangi. Modelli sostenibili di sviluppo locale nell’era del globale

La globalizzazione potrebbe assumere un ruolo ben diverso da quello oggi tanto contestato dai no-global, determinante un’uniformità negli stili di vita, nei comportamenti e nei paesaggi che annulla quelle differenze così importanti per i turisti che sono alla ricerca delle singolarità peculiari dei luoghi. L’associazione “i borghi più belli d’Italia”, creata nel 2001 dall’ANCI mira a salvaguardare attivamente i centri minori e villaggi che, pur dotati di un patrimonio culturale e paesaggistico di grande importanza, rischiano di cadere nel degrado e nell’abbandono. E la Sicilia, per la presenza di un significativo patrimonio storico-artistico uniformemente “ spalmato” anche nelle zone più remote ed escluse dai circuiti turistici di massa costituisce senz’altro la regione in cui implementare forme corrette di un turismo durevole che inserisca questi luoghi nella rete globale. La Sicilia ha ormai ben 18 centri minori che rientrano nell’elenco dei “borghi più belli d’Italia”, dopo essere stati sottoposti ad opportuni lavori di recupero urbano e territoriale attraverso il restauro del patri- monio storico e artistico, la creazione di una più efficiente rete infrastrutturale e la creazione di nuovi itinerari turistici. Questa ricerca riguardante i borghi di e Gangi, mira a focalizzare sia l’ impatto economico diretto che indiretto che quello turistico, dopo un’importante fase progettuale messa in atto per la rinascita di due centri storici, oggi visti come mete del turismo culturale, rappresentando una sintesi originale ed eloquente di identità territoriali locali a più livelli: architettonico, urbano, insediamento, mestieri e tradizioni. Essa è volta alla conoscenza dei progetti attuati o da attuare per lo sviluppo sostenibile integrale dei loro territori e delle strategie vincenti per la loro inclusione nel Club dei “Borghi più belli d’Italia” diventando mete turistiche attraenti e alternative a quelle già conosciute dal turismo di massa.

Abstract: Montalbano and Gangi. Sustainable Models of Local Development in the Global Era

Globalization would assume a very different role from the one currently contested by the no-global, determining a uniformity in lifestyles, behavior and landscapes that cancels those differences so important for those who are looking for the identity peculiarities of the places. The Association «The most beautiful villages in », created in 2001 by the ANCI aims to actively safeguard the smaller towns and villages that are equipped with the cultural heritage and landscape of great importance, are likely to fall into decay and abandonment. And , for the presence of a significant historical-artistic heritage uniformly «spread» even in the most remote areas and excluded from the international and national mass tou- rist circuits is undoubtedly the region in which to implement the correct forms of a tourisme durable able to place these «unique» places in the global network. Sicily now has as many as 18 small municipalities that fall within the list, after having been subjected to appropriate works of urban and territorial recovery, through the restoration of historical and artistic heritage, the creation of more efficient infrastructure and the creation of new tourist routes. This research related to the villages of Montalbano Elicona and Gangi, aimes to focus the direct and indirect economic impact and the tourism impact after an important planning phase put in place for the rebirth of the two historical centers, today sought after destinations of cultural tourism, representing an original and eloquent synthesis local territorial identities at multiple levels: architectural, urban, settlement, trades and traditions. It aims to the knowledge of the projects implemented or to be implemented for integral sustainable development of their territories and winning strategies that have justified their inclusion in the Club of excellence villages, becoming attractive and alternatives tourist destinations to those already known to mass tourism.

Parole chiave: Riorganizzazione, turismo, valorizzazione, sviluppo, sostenibilità, territorio

Keywords: reorganization, tourism, improvement, development, sustainability, territory

Grazia Arena, Università di Catania, Dipartimento di Scienze Umanistiche - [email protected] Maria Sorbello, Università di Catania, Dipartimento di Scienze Umanistiche - [email protected]

Questo articolo è frutto di riflessioni condivise da parte delle autrici. Ai fini di una distinzione, i paragrafi 1 e 2 sono da attribuire a Grazia Arena, mentre i paragrafi 3, 4 e 5 sono da attribuire a Maria Sorbello.

128 AGEI - Geotema, 57 1. Introduzione montani, mentre, notoriamente per la Sicilia, la valorizzazione territoriale ha privilegiato da sem- Riuscire a dar conto delle profonde trasforma- pre le aree costiere, poiché sono il punto forte del zioni che stanno rendendo la Sicilia protagonista turismo balneare mondiale. di un processo di riscoperta e valorizzazione del- Riguardo al primo aspetto si è cercato di com- le risorse locali, in primo luogo del patrimonio prendere se il marchio «Borgo più bello d’Italia» culturale e paesaggistico, non è impresa semplice. sia stato responsabile – rispetto a un passato non Ma il tentativo che ci muove in questo breve scrit- remoto fatto di marginalizzazione – di pubblicità to non è elencare tutti i passi, le fasi e i progetti notevole, di notorietà anche a scala internazio- con i quali la politica regionale dà concretezza nale, diventando la motivazione «per eccellenza» all’obiettivo dello sviluppo delle comunità loca- dell’aumento dei flussi nei due centri. li, bensì evidenziare con enfasi il ruolo centrale In riferimento al secondo aspetto, la ricerca ha e qualificante dei beni culturali e paesistici nello cercato di comprendere se, in coincidenza di tale sviluppo territoriale dell’isola e nella costruzione valorizzazione territoriale, si sia verificata una cer- di una salda identità locale, di cui finalmente si ta crescita economica e un contestuale recupero è consapevoli, oggi molto più di ieri. Solo da un di benessere per le comunità dei due piccoli cen- tempo relativamente recente, infatti, una profon- tri e delle aree limitrofe. Montalbano Elicona e da sensibilità etica e culturale, maturata in seno Gangi, inoltre, pur condividendo le stesse elevate alla politica, alle istituzioni e alla comunità, dopo fasce altimetriche, 920 m s.l.m. il primo e 1.011 la prepotente evidenza dell’esistenza di una «que- m s.l.m. il secondo, ricadono nell’ambito di unità stione ambientale», e in opposizione allo spietato territoriali differenti per connotazioni ambien- dilagare della globalizzazione, ha prodotto una tali, trame insediative, peculiarità economico- inversione di tendenza sostanziale nella pianifi- produttive: Montalbano ricade nella sub-unità cazione del territorio, promuovendo la valorizza- nebroidea del lembo nord-orientale della Sicilia, zione della fitta trama valoriale di cui esso è de- Gangi ricade nella sub-unità madonita del lembo positario e attribuendo, così, un ruolo di primo nord-occidentale. La ricerca pertanto ha permes- piano alla cultura nelle innumerevoli forme del so di operare un confronto conclusivo tra i diffe- suo depositarsi sul territorio. I centri di grande renti esiti della valorizzazione dei due borghi in pregio storico-architettonico, in particolare, sono relazione alle loro peculiari connotazioni localiz- i contesti territoriali locali nell’ambito dei quali zative, storico-culturali ed economiche. la cultura si è stratificata, ed è giunta sino alle La metodologia applicata a monte è stata di nostre generazioni come palinsesto complesso, tipo induttivo, poiché per entrambi i casi di studio come sintesi di una storia sociale, politica, econo- sono stati preliminarmente analizzati i progetti mica, architettonica assai antica, quanto antica è di valorizzazione forniti dagli enti locali, i docu- la storia dell’insediamento in Sicilia. menti legislativi, i dati statistici, nonché i siti web Alla luce di tale premessa teorica, il presente ufficiali. Pressoché inesistente, per quanto è dato lavoro analizza i casi di studio di Montalbano Eli- sapere, la letteratura bibliografica scientifica sui cona (ME) e Gangi (PA), che costituiscono esem- singoli centri, a eccezione di qualche approfon- pi interessanti, in seno a una casistica vasta ed dimento di tipo storico. In una fase più avanzata eterogenea, di tutela e valorizzazione del retaggio della ricerca si è ritenuto fondamentale un ap- storico-culturale dei centri storici siciliani. La ri- proccio diretto con i luoghi, allo scopo di deline- cerca, in particolare, ha inteso focalizzare l’impat- are meglio caratteristiche, potenzialità, ma anche to economico diretto e indiretto e le ricadute tu- problematicità del borgo, di realizzare un piccolo ristiche, successivamente a una importante fase di apparato fotografico e di interfacciarsi con qual- progettualità messa in campo per la rinascita dei che rappresentante istituzionale locale per ascol- due centri storici, oggi mete di turismo cultura- tare parei da insider sul processo di valorizzazione le, poiché rappresentano una sintesi originale ed ancora in atto. eloquente delle identità territoriali locali a livelli molteplici: architettonico, urbanistico, insediati- vo, dei mestieri e delle tradizioni. 2. Montalbano Elicona: verso un nuovo processo I casi di studio presentati sono stati individua- di sviluppo locale ti sulla base di due ordini di ragioni: entrambi fanno parte del circuito dei «Borghi più belli Il centro storico di Montalbano Elicona, di im- d’Italia» 1; entrambi permettono di apprezzare la pianto medievale, si impone per la sua suggestiva portata delle iniziative di valorizzazione in ambiti posizione topografica, dalla quale trae l’appellati-

AGEI - Geotema, 57 129 vo di «Tibet di Sicilia»: è situato infatti a 920 metri riscontri anche a livello europeo [Gambino e Limo- di altitudine, su uno spuntone roccioso dei Nebro- sani, 2015, p. 201]. di, al limite con l’imponente sistema montuoso dei Peloritani. Esso ricade dunque in un ambito Proprio su questi centri, dunque erroneamen- territoriale dove notevole è stata storicamente la te definiti «minori», in verità assai importanti per propensione all’antropizzazione, che oggi è visibi- la loro rarità e il valore «identificativo» (Manzi, le nei numerosi e originali centri storici minori2. 2001, p. 490), si sono focalizzati significativi pro- In questa parte di Sicilia, infatti, in un varie- getti di rigenerazione urbana, di «riterritorializ- gato territorio mai uniforme e monotono, che si zazione» e promozione turistica, tra i quali si an- estende senza soluzione di continuità tra spazi noverano i numerosi «patti territoriali», tanti già pianeggianti, collinari, montuosi, interni e costie- avviati con successo e altri in fase di elaborazione. ri, sorgono tante piccole città dotate di spessore Montalbano Elicona fino a un tempo recente storico e di spiccata riconoscibilità urbanistica e condivideva, con tutti gli altri comuni montani e monumentale, intrise di una cultura antica che collinari limitrofi, una crisi strutturale e una con- si innerva con un articolato comporsi di paesaggi dizione di marginalizzazione. Oggi invece lascia unici. Sono centri che hanno una duplice carat- intravedere ottime potenzialità per la costruzione terizzazione: a) vivono una condizione di obso- sostenibile di uno sviluppo endogeno, attraverso lescenza e sono pressoché spopolati, sia a causa il patrimonio identitario di cui è dotato, e buone di una forza centrifuga che ha coinvolto la Sicilia opportunità di ricucire l’isolamento dei territori con esodi dall’interno verso i più vivi e forti poli contigui, fungendo, in futuro, da centro pilota di gravitazionali delle fasce costiere, sia in seguito a un sistema turistico locale interno, complementa- una costante migrazione di giovani generazioni re e dialogante con quello costiero ionico che ha che, volendo costruire il loro futuro professiona- i due poli attrattivi in altri due borghi del circuito le, sono state costrette a spostarsi altrove, in Italia «Borghi più belli d’Italia»: e , a e all’estero, per sfuggire a una crisi economica e loro volta inglobati nel polo turistico - occupazionale che proprio nei piccoli centri ha i Etna. suoi effetti drammatici e irreversibili; b) definisco- Le caratteristiche salienti di Montalbano Elico- no un sistema di identità fortemente localistico e na sono la ridottissima dimensione demografica, di grande valore storico-territoriale – dal momen- che non supera i 2.500 abitanti, generatasi già to che si sono conservate poco compromesse3, a nell’immediato primo dopoguerra, quando l’ab- volte museificate, le loro peculiarità architettoni- bandono delle attività agricole e forestali, a causa che – che potrebbe rappresentare un ancoraggio del conflitto, costrinse molti abitanti a uno sposta- saldo rispetto alle incertezze della «deterritorializ- mento dalla montagna alla costa, e l’isolamento zazione» indotta e pilotata da processi omologan- e l’acclività che ne rendono ancora oggi compli- ti globali. Esiste infatti un rischio reale di vedere cato l’accesso. Tutt’attorno si espande una rete di irrimediabilmente cancellate le radici locali delle piccoli centri sparsi4, dai collegamenti impervi tra identità territoriali, vere potenzialità dello svilup- loro, suggestivamente incastonati nelle incisioni po endogeno, che è direttamente proporzionale intervallive e nelle aree residuali di bosco a ca- al rinsaldarsi di una cultura europea e internazio- vallo tra la catena montuosa peloritana e quella nale. Inoltre, non sembra mancare chi con acume nebroidea. riflette sulle nefaste conseguenze dei fenomeni di L’impressione che riceve chi tenta di raggiun- abbandono e degrado dei piccoli centri e sull’ur- gere questo borgo è pertanto quella di una realtà genza di un cambiamento di rotta radicale nella abbandonata e nascosta, dove a farla da padrone pianificazione di questo territorio, osservando: è proprio la natura. Invece, il centro storico, ben conservato, disvela tutte le ragioni della sua noto- Tali borghi, difatti, hanno subito negli ultimi anni rietà: un dedalo di viuzze che si snoda nel cuore trend di decremento della popolazione così gravi che, se tale declino procederà nel futuro prossimo con dell’abitato antico, un imponente castello simbolo gli stessi ritmi, per taluni di essi è stata individuata del dominio svevo-aragonese, chiesette medievali, già la data di morte, nel senso che tra alcuni anni un tessuto urbano armonico formato da moduli non ci sarà più nessun abitante. È una perdita che edilizi semplici ed essenziali che hanno privilegia- l’Italia non si può permettere, in particolare nell’a- to i materiali del luogo. rea che compone la città metropolitana di Quanto finora detto evidenzia le ragioni più dove la ricchezza della trama insediativa è testimo- niata dalla concentrazione del più alto numero di importanti che hanno concorso a plasmare la centri e nuclei urbani storico-artistici rilevabili nella fisionomia di un piccolo centro storico rimasto più grande isola del Mediterraneo, trovando pochi pressoché immutato nel tempo: la marginalità

130 AGEI - Geotema, 57 rispetto alle direttrici principali dell’isola, viarie, tunità culturale e di intrattenimento per i turisti, economiche e funzionali, e una lunga storia di ma possono avere impatti positivi nel breve, medio spopolamento. Tali fattori hanno inibito proces- e lungo termine (tab. 1) per il territorio che li pro- si di nuova urbanizzazione che avrebbero potuto muove. È ormai noto quanto la loro incidenza sia alterare l’originaria fisionomia del centro storico, sempre più significativa nell’incremento dei flussi ad esempio con la speculazione edilizia, e indeo- turistici, come di recente rilevato dall’Osservatorio lire così il fascino del paesaggio architettornico. nazionale del turismo, che registra in seno al totale Appare chiaro come un contesto di questo tipo annuo dei turisti alte percentuali di partecipanti a abbia positivamente influenzato la conservazione «eventi» (Unioncamere, 2013). del patrimonio identitario, ma, assai plausibil- Da questo punto di vista, per quanto riguarda mente, allo stesso tempo, ne ha decretato il lungo Montalbano Elicona, l’organizzazione di numero- oblio. La recente riscoperta dei valori del territo- si eventi ha rappresentato la forza di base per ac- rio, quali grandi opportunità per assicurare svi- crescere la visibilità, l’attrattività e la competitività luppo economico, benessere e qualità della vita del borgo rispetto ad altri comuni che, seppur di alle comunità locali, ha spinto la politica e alcuni interesse turistico, al contrario non offrono alcu- attori economici privati a trasformare Montalba- na precisa calendarizzazione di manifestazioni, no Elicona in un laboratorio di pratiche sostenibi- mostre, feste, sagre ecc. li di valorizzazione. Ma, trattandosi di eventi che non prevedono il Di grande importanza è stato anzitutto il rico- pagamento di un biglietto, non è possibile, allo noscimento di «Borgo più bello d’Italia» accorta- stato attuale, fornire dati statistici sull’incremen- mente conferito al piccolo centro nel 2015, poiché to delle presenze turistiche che tali eventi hanno la visibilità che ne è scaturita, intesa come imma- determinato, anche se l’apprezzamento e la soddi- gine positiva e stimolante enfatizzata dai media, sfazione riscontrabili nell’opinione pubblica e nei ha funzionato da potente traino per la riscoperta commercianti suggeriscono un giudizio positivo turistica di questo luogo. Non è un caso se oggi sulle loro ricadute. Certamente nel breve termine convergono su Montalbano eventi culturali raffi- hanno innescato una rivitalizzazione dell’offerta nati e visitatori di provenienza nazionale e inter- commerciale, seppur prevalentemente in funzio- nazionale. Certamente il riconoscimento ha sol- ne turistica (si tratta soprattutto di botteghe di lecitato una domanda turistica prima pressoché artigianato e di prodotti enogastronomici locali), inesistente. apportato benefici agli operatori partecipanti e Una preziosa funzione di marketing territoriale, accresciuto il coinvolgimento della comunità lo- ma anche di volano per nuove dinamiche economi- cale e di quelle di prossimità. co-sociali, è stata svolta dall’organizzazione di sva- Eventi di particolare richiamo sono le «feste riati «eventi». Si tratta di piccole iniziative che at- medievali», che fanno rivivere ai turisti, attra- tengono al mondo dell’arte, dell’enogastronomia, verso l’esibizione di bande, cori, gruppi folklori- della storia, dello sport e rappresentano un’oppor- stici e cortei di cavalieri e dame in abiti storici,

Tab. 1. I benefici socio-culturali ed economici degli «eventi» nel breve, medio e lungo termine

EVENTI BENEFICI NEL BREVE TERMINE BENEFICI NEL MEDIO E LUNGO TERMINE Riconversione dell’immagine del luogo Destagionalizzazione della domanda Crescita della notorietà del luogo Incremento degli arrivi turistici Incremento degli arrivi turistici Sviluppo delle infrastrutture e delle opere pubbliche in generale Incremento della durata del soggiorno Incremento dei servizi di ristorazione e di ricettività Incremento della spesa turistica Valorizzazione del patrimonio locale tangibile e intangibile Effetti economici moltiplicativi diretti Effetti moltiplicativi indiretti sull’indotto Miglioramento del livello di soddisfazione e partecipazione Allungamento della durata del ciclo di vita della destina- comunitaria zione turistica Fonte: elaborazione da Ferrari (2002)

AGEI - Geotema, 57 131 le antiche tradizioni che legano strettamente e ma anche alla comunità locale, il centro storico storicamente gli abitanti al loro territorio. Eventi di Montalbano nella sua dimensione artistica, ancora più importanti sono le sagre, proposte in architettonica e commerciale, riconsegnandogli modo accattivante, sotto forma di «mercatini me- la naturale vocazione di perno generatore della dievali», che espongono prodotti di antica cultura vita economica, culturale e aggregativa. Alcuni culinaria; ne vengono organizzate di svariati tipi eventi in particolare meritano di essere citati per in vari momenti dell’anno, secondo una politica la loro funzione di rafforzamento delle occasioni di destagionalizzazione dei flussi che permette di di aggregazione, confronto e scambio culturale: superare la criticità di quei mesi che non vivono si tratta di convegni, periodicamente tenuti, de- il boom turistico dei mesi estivi, perché sono pove- dicati a una maggiore conoscenza della cultura ri di attrattive e, soprattutto, non invogliano alle locale; alla memoria di un illustre medico, alchi- passeggiate per ragioni meteorologiche. Il piccolo mista e teologo catalano del passato, Arnaldo da centro si è così conquistato la fama di una desti- Villanova (1240-1311); agli scambi culturali con la nazione non stagionale grazie all’allestimento pe- Catalogna e la Croazia che hanno stretto un ge- riodico di sagre che, seppur non percepite come mellaggio con Montalbano. attrattive principali, tuttavia creano un valore ag- Riconosciuti i piccoli benefici di questi eventi, giunto per la località. è tuttavia necessario distinguere nettamente tra Durante le feste e i mercatini medievali, par- iniziative che poggiano sulle tradizioni, gli usi e i ticolare attenzione viene dedicata alle scenogra- costumi del piccolo borgo, finalizzate a rilanciar- fie urbane: vicoli, scalinate, piazze ed edifici di ne l’immagine e l’attrattività, e politiche vere e pregio, come il castello federiciano, vengono ad- proprie, idonee ad avviare uno sviluppo duraturo. dobbati con piante ornamentali e fiori. Questa Mentre le prime esercitano un certo richiamo tu- particolare riqualificazione e rivitalizzazione del ristico e danno spinta propulsiva al retaggio cul- centro storico incanta i turisti, ma risveglia un cer- turale, le politiche fanno leva su quegli interventi to attaccamento ai luoghi anche nei membri della combinati di ordine infrastrutturale ed economi- comunità locale. Se la massificazione dei consu- co-produttivo che potrebbero assegnare a Mon- mi porta sempre più persone nei centri com- talbano Elicona, nel medio e lungo periodo, un merciali, in periferia, allontanandole dalla vita ruolo di «magnete» in seno ai circuiti turistico- commerciale e culturale del centro, questi eventi culturali locali. invece hanno fatto riscoprire, non solo ai turisti, Se si esamina il Piano territoriale provinciale

Fig. 1. Montalbano Elicona (fotografia dell’autrice)

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di Messina5, si nota immediatamente l’attenzione nuova rivolta a tutti i nodi critici che ancora oggi negano, al piccolo centro e al territorio in cui ri- cade, la valorizzazione che meriterebbero. Il suo approccio è persino coerente con i modelli di svi- luppo auspicati a livello comunitario dalla «Stra- tegia Europa 2020», sebbene quest’ultima sia stata elaborata più tardi. Il Piano suggerisce una pro- gettazione territoriale vasta, spalmata omogene- amente su tutta l’area metropolitana messinese, e perciò sensibile anche alla valorizzazione delle aree interne montane e collinari. Per questa area i primi provvedimenti auspicati dal Piano sono di ordine infrastrutturale, a causa del ben noto rischio idrogeologico che frequente- mente si palesa con frane e tracimazioni torren- tizie. L’implementazione di un efficiente e sicuro sistema di collegamenti stradali diventa fonda- mentale per consentire al nostro centro di dialo- gare sia con la fitta trama di insediamenti interni sia con quelli della costa tirrenica; al momento le strade, certamente suggestive e fiancheggiate da florida vegetazione, sono accidentate e la loro percorribilità, soprattutto quando piove o nevica, ben lungi dall’essere priva di difficoltà o pericoli. Nel Piano è contemplato anche il rilancio eco- nomico delle tradizionali attività agricole, foresta- Fig. 2. Chiesa medievale di Santa Caterina (fotografia li, artigianali, in particolare quelle legate alla tra- Fig. 2. Chiesadell’autrice) medievale di Santa Caterina (fotografia dell’autrice)sformazione dei frutti della terra e dei prodotti ca-

Fig. 3. Megaliti nell’area protetta dell’Argimusco nei pressi di Montalbano Elicona (fotografia dell’autrice)

AGEI - Geotema, 57 133 Fig. 3. Megaliti nell’area protetta dell’Argimusco nei pressi di Montalbano Elicona (fotografia dell'autrice)

3. Gangi e l’area interna delle Madonie

3.1. Presentazione del caso

La globalizzazione, argomento ampiamente discusso dagli studiosi delle scienze sociali e geografiche, da Castells (1998) [manca in bibliografia] a Bauman (2005), da Castiello (2002) [preghiera di verificare] e De Matteis (2005) [manca in bibliografia - a meno che non sia Dematteis (unito) e Governa, 2005] a Vanolo (2007), Fumagalli (2009), De Vecchis (2014) e Magistri (2014 e 2016), se sostenuta da corrette scelte politiche, assumerebbe un ruolo ben diverso da quello oggi contestato dai no-global, determinante un’uniformità negli stili di vita, nei comportamenti e nei paesaggi che annulla quelle differenze così importanti per coloro che sono alla seari. Sono attività che un tempo caratterizzavano ca e destagionalizzata del territorio. Montalbano questi territori interni, differenziandoli da quelli Elicona, al riguardo, ha tante risorse che potreb- ionico-tirrenici a vocazione marinara e commer- bero dare vita a numerosi itinerari tematici col- ciale, ma oggi, dopo più di cinquant’anni di tra- laterali a quello storico e architettonico, che al vaso di forza lavoro dal primario al secondario, momento è l’unico a rendere evidente la presenza tali vocazioni appaiono sopite e necessitano di di turisti in quel territorio. Il borgo è un vero e progetti mirati, ad esempio quelli connessi al PIT proprio centro «ombelicale» in un territorio a vo- 33, che intendono recuperare da anni la cultura cazione ecologica, che si apre verso il sistema dei rurale del cibo e la specificità agro-alimentare del Peloritani e dei e verso l’ambito costiero territorio attraverso la creazione di un «distretto tirrenico, inglobando vaste aree boschive protette turistico rurale» con itinerari eno-gastronomici. e numerose fiumare. Questa condizione rende- Al momento, il borgo, integrato in una prospet- rebbe particolarmente vantaggiosa l’attivazione tiva propositiva con altri comuni limitrofi che di itinerari naturalistici in modo da dilatare l’of- aderiscono al movimento «Il Patto dei Sindaci», ferta, includendo anche il patrimonio paesistico e tenta di esaltare alcuni prodotti tipici e genuini ambientale. attraverso le associazioni «Città del Bio» e «Città La localizzazione interna e rurale del centro, della Nocciola». Altri importanti spunti proposi- inoltre, ha consentito che si conservasse una cul- tivi e operativi per lo sviluppo locale, soprattutto tura tradizionale del cibo, figlia di un’economia per la valorizzazione delle attività agro-pastorali quasi di sussistenza che nel passato vedeva le fami- dei comuni ricadenti nel Parco dei Nebrodi, sono glie contadine di questo territorio autoprodurre stati promossi dal GAL Nebrodi e dal GAL Nebro- un cibo semplice, connesso alla coltivazione della di Plus, associazioni operative da più di un decen- terra e agli allevamenti, prevalentemente ovini. nio sul territorio, che – in attuazione di quanto Nel variegato ventaglio della cucina regionale- previsto dal POR Sicilia 2000-2006, dal Piano di locale, a farla da padrone sono soprattutto alcuni Sviluppo Rurale (PSR) e dal programma Leader tipi di formaggio, come la provola, e i preparati di Plus della Regione Siciliana – promuovono lo svi- carne di maiale nero dei Nebrodi, sui quali punta- luppo socio-economico e territoriale. no i micro-imprenditori agricoli dell’area. Queste Il potenziamento dell’offerta ricettivo-residen- tradizioni gastronomiche sono un punto forte, da ziale è un’altra condizione ritenuta indispensabile valorizzare con itinerari del gusto che possano ri- dal Piano per promuovere la vitalità e la vivibilità definire una identità e una memoria alimentare del territorio interno. Montalbano Elicona e i co- storica contro la «deculturazione gastronomica» muni limitrofi potrebbero sposare con successo la che ha diffuso anche in questi piccoli comuni, no- nuova filosofia dell’ospitalità diffusa, secondo cui nostante la loro maggiore continuità con il passa- non è necessario costruire nulla di nuovo se è pos- to, costumi alimentari ibridi, di tipo «industriale sibile valorizzare e riusare l’esistente (Dall’Ara, e Macdonaldizzato» (Barberis, 2004, p. 25). 2015). Qualora si intervenisse sui cospicui patri- Con lo stesso obiettivo di rilanciare in prospet- moni esistenti, ma dismessi, di cui sono ricche le tiva turistica il borgo e il suo territorio, riteniamo aree rurali attorno a Montalbano, si otterrebbe il debba essere valorizzato anche il patrimonio de- risultato di costruire un sistema sostenibile di ac- moetnoantropologico, mediante adeguati allesti- coglienza territoriale aperta e non convenziona- menti museali che restituiscano in forma creativa le, fatta di strutture confortevoli e incastonate in e allo stesso tempo semplice tipi di lavoro e pro- suggestivi paesaggi. Ma l’aspetto più interessante duzione, tradizioni e folklore rappresentativi di contemplato dal Piano, a proposito di riqualifica- una cultura di lunga durata, silvo-pastorale, che zione e riuso, riguarda funzioni di tipo culturale cominciò a dissolversi in seguito all’imponente e di portata sovracomunale, che dovrebbero avere esodo della popolazione rurale tra gli anni Cin- la sede centrale nel castello federiciano, in parte quanta e Sessanta del secolo scorso, lasciando solo già sede di numerosi convegni. Gli effetti attesi qualche residua oasi. per il centro sarebbero quelli di un notevole svi- Da questi sia pur brevi cenni, scaturisce una luppo socioeconomico e di un dominio culturale riflessione conclusiva sul futuro di Montalba- che risulta strategico nella prospettiva dello svi- no Elicona: in tempi, quelli attuali, di accelerati luppo regionale-locale. mutamenti, in cui si presenta sempre più forte il Il Piano infine pone la necessità di rivitalizza- dualismo tra la voglia di internazionalizzarsi e il re i territori interni dei Peloritani e dei Nebrodi bisogno di non perdere le proprie radici, la riaf- attraverso forme più articolate di circuiti turistici fermazione di un’identità territoriale in quest’a- integrati, capaci di avviare una fruizione dinami- rea del Messinese è fondamentale per almeno due

134 AGEI - Geotema, 57 ragioni. In prima istanza è determinante per fre- corrette scelte politiche, assumerebbe un ruolo nare forme di «deterritorializzazione» in atto, che ben diverso da quello oggi contestato dai no- nel tempo finirebbero per rendere irriconoscibile global, determinante un’uniformità negli stili di l’identità collettiva. In seconda istanza, il ricco pa- vita, nei comportamenti e nei paesaggi che an- trimonio identitario radicato in questo territorio nulla quelle differenze così importanti per colo- consente di progettare un futuro sostenibile e di ro che sono alla ricerca delle peculiarità identita- correggere con forze proprie e «autonome» le ata- rie dei luoghi. E la Sicilia, per la presenza di un viche distorsioni dello sviluppo economico della rilevante patrimonio storico-artistico omogenea- comunità locale (ma il discorso potrebbe essere mente «spalmato» perfino nelle aree più remote riferito a tante altre comunità locali dell’isola). ed escluse dai circuiti turistici internazionali e Ecco perché oggi l’attenzione dei pianificatori è nazionali di massa, rimaste per il loro isolamen- tutta rivolta allo sviluppo locale. to integre, non toccate dal processo omologante Appare qui efficace quanto affermato da Ema- del «villaggio unico» (Ohmae, 1995) e dagli ef- nuel (1999, p. 305): fetti devastanti del turismo selvaggio, costituisce senz’altro la regione nella quale poter attuare Lo sviluppo locale […] non si configura quindi forme corrette di un tourisme durable in grado di come un sinonimo di sviluppo «autocentrato» o di inserire questi luoghi «unici» nella rete del glo- «chiusura vincolistica», a cui è riconducibile in ulti- bale (Sorbello, 2011, p. 102). ma istanza l’approccio vincolistico, e neanche come l’espressione di un ordine di grandezza, ma invece I centri minori siciliani sono dotati di attrat- come l’esito, o il prodotto, della rappresentazione tive di grande rilievo, per lo più sconosciute, e del processo di mobilitazione, o di «autorganizzazio- costituiscono qui materia di studio per la loro ne» che una società a base locale-regionale mette in importanza in un processo di rivitalizzazione e atto per riprodurre e rafforzare la propria identità integrazione dell’Isola, che riguardi sì l’attuazio- e i livelli di autonomia acquisiti nel più generale si- ne di corrette modalità turistiche, ma solo dopo stema di rapporti economici, sociali e territoriali in cui è inserita. opportune opere infrastrutturali, nonché di recu- pero dei beni storico-artistici e di potenziamento Al di là delle facili retoriche campanilistiche di quei settori dell’economia tradizionale (agri- cui si presta un discorso sulle identità territoria- coltura, allevamento, artigianato, enogastrono- li, la sensazione è quindi che proprio tali identità mia), che nel tempo avevano conferito ai territori territoriali garantiranno sviluppo e impediranno le loro specifiche identità (Ruggiero, Scrofani e che venga obliterato il senso di tanti luoghi, così Ruggiero, 2008, p. 38; Arena, 2017, p. 28; Canniz- che ogni territorio rimanga unico e irripetibile, zaro, 2018, p. 85). L’intento sarebbe di farli uscire soprattutto nel futuro che ci prospetta il moltipli- dall’isolamento e dall’inerzia, nonché di restitu- carsi di «equivalenze vuote»6 (Galimberti, 2002) e ire alle popolazioni locali quella consapevolezza di tanti «non luoghi» (Augé, 2005). In conclusio- delle proprie radici, foriera di sinergie corrette e ne, a nostro avviso, prendersi cura del territorio, determinanti per una valorizzazione che tolga dal mantenerne e rafforzarne le identità, non signifi- degrado e dall’abbandono derivati dalle emigra- ca entrare in contraddizione logica o pratica con zioni7. i cambiamenti di scala globale prepotentemente Tra i centri minori rientranti nella lista dei in corso: significa piuttosto preservare ilmilieu lo- «Borghi più belli d’Italia» si è qui preferito focaliz- cale, abbracciarlo come risorsa e trasmetterlo alle zare l’attenzione su un madonita situato future generazioni come minuscolo tassello del ai margini del territorio provinciale di Palermo, mosaico globale. capoluogo regionale generatore di un sistema ur- bano chiaramente monocentrico (Scrofani, 2008, p. 16, p. 19), con ben 671.696 abitanti su un totale 3. Gangi e l’area interna delle Madonie provinciale di 1.271.406 residenti, dove i comuni che registrano una crescita demografica sono so- 3.1. Presentazione del caso lamente quelli costieri. Le motivazioni di tale scelta sono da imputare La globalizzazione, argomento ampiamente alle concrete azioni di recupero del centro storico discusso dagli studiosi delle scienze sociali e ge- attraverso piani dettagliati riguardanti il migliora- ografiche, da Castells (1998) a Bauman (2005), mento della qualità della vita urbana, che si evince da Castiello (2003) Dematteis e Governa (2005) sia dalla raccolta differenziata dei rifiuti, sia dalle a Vanolo (2007), Fumagalli (2009), De Vecchis misure adottate per la mobilità interna e per la ri- (2014) e Magistri (2014 e 2016), se sostenuta da cettività alberghiera. Nel quadro siciliano dei «Bor-

AGEI - Geotema, 57 135 strutturali e quelli di investimento europeo10. [quali «fondi di investimento»? la nota non chiarisce e rimanda a qualcosa di non comprensibile] L’interoghi più belli territorio d’Italia», vanta Gangi una emerge larga per disponibilità la presen- di terreniL’intero sia territoriopubblici vantache privat una largai, oltre disponibili a quelli- za nel territorio urbano di punti di informazione e tà di terreni sia pubblici sia privati, oltre a quelli confiscatiper le iniziative alle diorganizzazioni promozione di cr uniminali, turismo che crea dovrebbe- confiscati fungere alle da organizzazioni strumento di criminali,attrazione che per doi- giovanitivo (Galvagno interessati e Giaccone, a sperimentare 2017, p. XI)nuovi che modelli riguar- di agvrebbericoltura fungere sostenibile, da strumento attraverso di attrazione l’attuazione per di i fattorieda, non educativesolo l’offerta e reti ben so gestitaciali didei animazione prodotti del impegnate giovani nella interessati produzione a sperimentare di beni utilizzati nuovi modelli dalla stessaluogo, comunitàdei musei, (Area delle Internaaree archeologiche Madonie, 2016). e degli di agricoltura sostenibile, attraverso l’attuazione eventi culturali, ma anche di un insieme di attività di fattorie educative e reti sociali di animazione Leemozionanti comunità che locali coinvolgono dell’Area la popolazioneInterna Madonie loca- condividonoimpegnate nelladunque produzione le medesime di beni esperienze utilizzati dal di- 11 programmazionele e lo stesso turista., volte all’attuazione di uno sviluppola stessa bottom comunità up (Comitato (Area Interna Tecnico Madonie, Aree Interne, 2016). 2015),Gangi, grazie paese alla di resistenzaappena 7.000 di unabitanti, capitale appa cultur- ale Lee antropicocomunità12 locali meritevole dell’Area di Internaessere Madoniepreso in re dotato di così numerose attrattive naturali e condividono dunque le medesime esperienze di considerazione per la realizzazione di nuovi e sostenibili sentieri di cresc11 ita economica (Cusimano, storico-artistiche,13 da essere stato l’unico comu- programmazione , volte all’attuazione di uno 2005)ne siciliano. inserito nel 2013, un anno prima di sviluppo bottom up (Comitato Tecnico Aree In- Ilessere più grosso insignito handicap del più dell’area prestigioso è tuttavia marchio ancora di costituitoterne, 2015), dalle gravissimegrazie alla resistenzacarenze infrastrutturali, di un capitale «Borgo più bello d’Italia», tra i 21 comuni ricono- culturale e antropico12 meritevole di essere preso che hanno raggiunto il 8loro apice nel recente crollo del viadotto Scillato sulla A19, rendendo la zona sciuti «Gioielli d’Italia» e premiati14 perché hanno in considerazione per la realizzazione di nuovi e difficilmenteconservato le raggiungibileloro peculiarità. naturali e storico- sostenibili sentieri di crescita economica (Cusima- artistiche. no, 2005)13. Attualmente il borgo, in rete con il vicino Il più grosso handicap dell’area è tuttavia anco- 4.comune Gangi die iGeraci, progetti anch’esso di valorizzazione inserito nella sostenibil lista e delra costituito centro urbano dalle gravissime e del suo carenze territorio. infrastruttu - dei centri di rilevante interesse culturale redatta rali, che hanno raggiunto il loro apice nel recente dall’ANCI, operano insieme per la creazione di crollo del viadotto Scillato sulla A19, rendendo la Postoun itinerario ai margini turistico del territorio che comprenda provinciale Sperlinga di Pale rmo,zona da difficilmente cui dista 120 raggiungibile km, Gangi 14appare. come un borgoe Cefalù, medievale, lungo la circondato direttrice dadella mura SS120, e arroccato colle- sul Monte Marone a un’altitudine di 1011 m s.l.m. gante i 4 parchi regionali siciliani (Parco delle TaleMadonie, suggestivo dei Nebrodi, centro dell’Etnaabitato sorg e dell’Alcantae sulle rovine- di4. un Gangi insediamento e i progetti ellenico, di valorizzazione che alcuni sostenibile studiosi identificano,ra). sebbene non con assoluta certezza, nelladel cittàcentro cretese urbano di e delEngyon suo territorio. (Arezzo, 1542; Freeman,Gangi inoltre1891, èp. il comune146; Dunbabin, capofila 1948,dei 21 prep.- 137), così come appare confermato dai reperti archeologicisenti nell’area rinvenuti interna dellenel suo Madonie, territorio. impegnato Il centro storico,Posto nel ai margini1300 completamente del territorio ricostruitoprovinciale sul di nello sviluppo di questo problematico territorio, Palermo, da cui dista 120 km, Gangi appare come Monteche costituisce Marone, una a dellepoca quattro distanza aree dalselezionate sito originario9 un borgo di contrada medievale, Gangivecchio, circondato da dopomura ela arroc sua- distruzioneal fine di attivare avvenuta nuove nel leve 1299 di sviluppo a opera nelle di zoneFederico cato III sul durante Monte laMarone guerra a un’altitudinedel Vespro, dipresenta, 1011 m insiemeperiferiche, al resto creando del paese, le premesse una conformazione per una sinergia a guscios.l.m. di tartaruga, caratterizzata da case addossate ottimale tra i fondi strutturali e quelli di investi- Tale suggestivo centro abitato sorge sulle rovi- lemento une europeoalle altre,10. formanti un unico abitato, nel qualene di unspiccano insediamento le numerose ellenico, chiese che alcuni e i palazzi studio- signorili.

Fig.1.Fig. 4. IlIl paesepaese didi Gangi Gangi Fonte:Fonte: Perquodfotografia 76 [mancadi Pequod in 76,bibliografia] febbraio 2010 https://it.wikipedia.org/wiki/Gangi(

136 AGEI - Geotema, 57 si identificano, sebbene non con assoluta certezza, mantello di tetti, e di Piazza San Paolo, dalla qua- nella città cretese di Engyon (Arezzo, 1542; Free- le si scorge in lontananza il cono etneo. man, 1891, p. 146; Dunbabin, 1948, p. 137), così I lavori preliminari effettuati per poter soddi- come appare confermato dai reperti archeologici sfare i rigidi parametri da assolvere perché tale rinvenuti nel suo territorio. Il centro storico, nel piccolo centro venisse inserito di diritto nella 1300 completamente ricostruito sul Monte Maro- lista dei «Borghi più belli d’Italia», sono stati ne, a poca distanza dal sito originario di contrada quelli di un coerente riordino territoriale e di Gangivecchio, dopo la sua distruzione avvenuta una riqualificazione urbana, che tenesse conto nel 1299 a opera di Federico III durante la guerra della ricettività, della conservazione del patri- del Vespro, presenta, insieme al resto del paese, monio storico culturale e anche della necessità una conformazione a guscio di tartaruga, caratte- di servizi e strategie di marketing turistico. Gan- rizzata da case addossate le une alle altre, forman- gi è dunque stato investito da incisivi interventi ti un unico abitato, nel quale spiccano le numero- riguardanti la pulizia del suo centro abitato, la se chiese e i palazzi signorili. realizzazione di un parcheggio sotto Piazza San Circondato da due grandi valli solcate dai Paolo e di una piazzola per camper, la riqualifi- fiumi Gangi e Rainò, delle quali l’Etna in lon- cazione di Piazza Valguarnera e il rivestimento tananza costituisce lo sfondo, si è sviluppato nel in pietra dei muri di Via Nazionale. L’iniziati- tempo da monte a valle: la parte alta, all’inter- va cardine adottata per il recupero del centro no della cinta muraria trecentesca, racchiude il storico, condotta esclusivamente dal Comune, centro storico ed è caratterizzata da un gomito- è stata la cessione degli immobili abbandonati lo di stradine ripide in acciottolato antico che al costo simbolico di 1 euro a favore di società portano da un cortile all’altro, mentre la parte e privati disponibili a investire nel progetto di bassa costituisce l’area moderna in espansione, creazione di una rete turistico-ricettiva diffu- caratterizzata da costruzioni residenziali. I riveli sa (Brunetto, 2015)15, secondo l’idea progetto del XVI secolo custoditi nell’Archivio di Stato «Creatività diffusa», riguardante la creazione di Palermo indicano la presenza di 4.000 anime nel centro di un’impresa alberghiera composta circa, che nel 1798 salirono a 9.352 e nel 1852 da più stabili vicini fra loro, gestiti in modo a 9.590 (Di Marzo, in Amico, 1855, p. 488). Nel unitario e in grado di fornire servizi di stan- 1921 la popolazione di Gangi era di ben 15.753 dard alberghiero adeguati alle esigenze di tutti abitanti, chiaro indice di benessere fondato su gli ospiti (Dall’Ara, 2015, p. 18). È stata questa una florida attività agricola e sull’allevamento, una iniziativa anti spopolamento che ha visto sebbene sia da rilevare già all’inizio del XX se- nel 2017 i suoi frutti, con il recupero di ben 182 colo una vistosa migrazione verso il Sudamerica. case disabitate da parte di chi, coinvolto emoti- I flussi migratori si interruppero nel periodo fa- vamente dal luogo, ha presentato la richiesta di scista per riprendere in modo lento e costante acquisto gratuito al comune con la clausola di nel secondo dopoguerra e protrarsi fino ai nostri ristrutturare l’immobile entro l’arco di tre anni. giorni, diretti ormai verso l’Italia settentrionale Dalle ultime notizie avute direttamente dall’as- e le aree costiere. sessore al turismo di Gangi, emerge la prove- Nel 1700 Vito Amico descrive il suo territorio nienza degli acquirenti, 88 famiglie sia italiane come «amplissimo e «tra quel del Val Demone fe- sia soprattutto straniere venute qui da Israele, racissimo in qualunque genere di produzione e America, Svizzera, Danimarca, Francia e Belgio. gratissimo di cacciatori, piantato ad alberi frutti- Tra gli acquirenti più importanti una società di feri, ed in pasture dove pascolano armenti e greg- Firenze16, che tra il 2015 e il 2016 ha rilevato gi», mentre il paese viene da lui definito come una 8 immobili con l’intento di creare un hotel e «nuova città decorata […] del titolo di Principato un ristorante; un imprenditore tedesco, che ha assegnata ai signori Valguarnera Conti di Assoro», acquistato nel 2017 ben 10 case a 1 euro con che «siede sul declivio di alto colle verso scirocco, l’obiettivo di realizzare un «albergo diffuso»; e nei fianchi meridionali del Nebrode e Monte Ma- due famiglie di medici di Tel Aviv che, sempre rone, la di cui vetta è coronata d’insigne fortezza, nel 2017, hanno acquistato un’intera palazzina e di tre torri le radici» (Amico, 1855, p. 483). Oggi a poca distanza dalla piazza principale. Gangi si presenta ancora così, dominato dal suo È importante mettere in evidenza come non sia castello, ricco di risorse e, come allora, vista la sua il Comune a regalare le case, ma gli stessi privati, felice posizione collinare, pieno di suggestivi bel- chiamati all’appello dall’amministrazione comu- vedere, come quelli di Piazza del Popolo, dove lo nale, che firma con loro una convenzione, grazie sguardo spazia sulla sottostante vallata e sul fitto alla quale acquista la disponibilità della palazzina

AGEI - Geotema, 57 137 per tre anni e si impegna in questo tempo a trova- e proiettati al raggiungimento di una migliore re l’«acquirente» a costo zero. qualità della vita attraverso l’incremento dell’oc- Dal 2014 altre iniziative, progetti, regolamenti, cupazione giovanile, la riscoperta e la rivaloriz- concorsi d’idee, finanziamenti in conto capitale, zazione del patrimonio culturale immateriale sono stati adottati dal Comune e questa incessan- dell’area18, il recupero di vecchi edifici con una te attività ha avuto dei risvolti estremamente po- destinazione d’uso più consona alle esigenze del- sitivi, con una riqualificazione del centro storico la popolazione locale e delle attività artigianali, a tutto tondo, la diffusione del Wi-fi, lo sviluppo lo sviluppo delle attività agricole e zootecniche. della banda larga e l’istituzione di quattro mu- Basta dare uno sguardo ai bandi di gara del sei. «È stato poi allestito un percorso sensoriale Comune per rendersi conto del fervore e della per ipo e/o non vedenti, uno dei pochi in Italia, voglia di fare degli abitanti in questa corsa per il primo del genere in Sicilia, attraverso un siste- lo sviluppo del loro paese e di tutto il contesto ma di audio-guide interattive» (https://www.smau. territoriale madonita. it/firenze15/success_stories/gangi-citta-modello-dalla- Appare evidente come la valorizzazione di sicilia-al-mondo/). Gangi sia stata attuata prevalentemente attraver- Il borgo madonita, in questo modo, appare so il diretto coinvolgimento della comunità locale, proiettato verso la sua trasformazione in città hi- che collabora attivamente, con oltre 56 associazio- tech, aprendosi al «turismo per tutti», compresi ni, in progetti riguardanti non solo il centro sto- coloro che appartengono alle categorie più de- rico, ma tutto il territorio madonita, lavorando in boli; da ciò deriva che, da quando nel 2014 è rete attraverso l’agenzia di sviluppo «Città a Rete stato insignito del marchio di «Borgo più bello Madonie-Termini», a cui hanno aderito 28 comu- d’Italia», sono aumentate vistosamente le pre- ni della zona. L’iniziativa, promossa dalla Regio- senze turistiche e le visite ai musei di palazzo ne Siciliana e cofinanziata dall’Unione Europea Sgadari, che hanno registrato nel mese di agosto nell’ambito del POR FESR (Gangi città modello dal- dello stesso anno un incremento del 144,73% ri- la Sicilia al mondo, 2015), è volta ad accrescere sia la spetto al 201317, durante il quale l’ingresso nel- cultura della legalità sia la trasparenza dell’azione le sale museali era stato di appena 465 unità, amministrativa e la definizione di azioni proget- contro le 1.138 visite del 2014 (www.madoniepress. tuali condivise. La qualità dello spazio pubblico, it/2016/01/18). infatti, non dovrebbe essere realizzata soltanto La massiccia affluenza registrata in quell’anno in ambiti ristretti, ma in ben più ampi contesti nei centri museali e a Palazzo Bongiorno è indi- gestiti da un’unica cabina di regia di governance catrice di quel turismo «mordi e fuggi» che non territoriale per l’utilizzo degli strumenti di svi- comporta il pernottamento, ma un’escursione in luppo locale (PIST, GAL, PRUSST). giornata da parte di turisti sia italiani sia stra- Tra le soluzioni vincenti attuate nel comune è nieri ospiti in un’altra località dell’isola e di stu- senz’altro da mettere in evidenza l’avvenuta cre- denti delle scuole secondarie in gita scolastica. azione dell’«orto sociale», a cui collaborano i cit- Nel 2016, dopo due anni dall’iscrizione di Gangi tadini e che produce frutta e ortaggi anche per tra i «Borghi più belli d’Italia», le presenze, sa- le mense scolastiche della zona. Con il progetto lite rispetto al 2015 del 30%, e i pernottamenti «Mense tipiche», le società che hanno l’appalto (50.000) rivelano come le modalità di sviluppo sono impegnate ad acquistare prodotti «a km 0», avviate si siano dimostrate corrette. determinando occupazione e crescita, visto che Le visite ai musei di Palazzo Sgadari e Palaz- del budget di oltre 7.000.000 di euro, la parte desti- zo Bongiorno registrate nel 2017 confermano la nata all’acquisto delle materie prime viene spesa posizione consolidata di questo piccolo centro, per acquisti presso le aziende del territorio (ibi- con 68.000 unità (8.000 al centro polimuseale e dem). 60.000 al Palazzo Bongiorno, quest’ultimo meta Assieme ad altri comuni del GAL ISC Mado- ineludibile di tutti i turisti). Per quanto riguarda nie (Alimena, Geraci Siculo, Bompietro, Cefalù, la ricezione alberghiera si registra infine nello Gratteri, Lascari, Petralia Sottana e San Mauro stesso anno un aumento dei posti letto conside- Castelverde), Gangi ha visto infine l’iscrizione, revole rispetto il 2007 (600 contro i 60 di un de- nel «Registro delle eredità immateriali» istituito cennio fa) con una occupazione media dell’80%, dalla Regione, di 9 progetti riguardanti il recupe- chiaro indice di una forza attrattiva ormai ben ro e lo sviluppo delle risorse agricole; l’iniziativa consolidata. si è concretizzata nel marchio DeCO19 per alcuni I progetti da realizzare per il centro urbano prodotti (i «turrunetta», «u fasciddatu», i «taralle» e il suo territorio continuano a essere numerosi e «a cucchia») e nella istituzione di una condotta

138 AGEI - Geotema, 57 dell’occupazione giovanile, la riscoperta e la rivalorizzazione del patrimonio culturale immateriale dell’area18, il recupero di vecchi edifici con una destinazione d’uso più consona alle esigenze della popolazione locale e delle attività artigianali, lo sviluppo delle attività agricole e zootecniche. Basta dare uno sguardo ai bandi di gara del Comune per rendersi conto del fervore e della voglia di fare degli abitanti in questa corsa per lo sviluppo del loro paese e di tutto il contesto territoriale madonita. Appare evidente come la valorizzazione di Gangi sia stata attuata prevalentemente attraverso il diretto coinvolgimento della comunità locale, che collabora attivamente, con oltre 56 associazioni, in progetti riguardanti non solo il centro storico ma tutto il territorio madonita, lavorando in rete attraverso l’agenzia di sviluppo «Città a Rete Madonie-Termini», a cui hanno aderito 28 comuni della zona. L’iniziativa, promossa dalla Regione Siciliana e cofinanziata dall’Unione Europea nell’ambito del POR FESR (Gangi città modello dalla Sicilia al mondo, 2015), è volta ad accrescere sia la cultura della legalità sia la trasparenza dell’azione amministrativa e la definizione di azioni progettuali condivise. La qualità dello spazio pubblico, infatti, non dovrebbe essere realizzata soltanto in ambiti ristretti, ma in ben più ampi contesti gestiti da un’unica cabina di regia di governance territoriale per l’utilizzo degli strumenti di sviluppo locale (PIST, GAL, PRUSST).

Fig. 5. La città a rete Madonie-Termini. 1. Alimena,Fig.1. 2. Aliminusa, La città a3. rete Blufi, Madonie-Termini 4. Bompietro, 5. Caccamo, 6. Caltavuturo, 7. Campofelice1. Alimena, di Roccella, 2. Aliminusa,8. Castelbuono, 3. Blufi,9. Castellana 4. Bompietro, Sicula, 10. Cefalù,5. Caccamo, 11. Cerda, 6. 12.Caltavuturo, Collesano, 13.7. CampofeliceGangi, 14. Geraci di Roccella, 8. Siculo, Castelbuono,15. Gratteri, 16. 9. Isnello,Castellana 17. Lascari, Sicula, 18. 10. Montemaggiore Cefalù, 11. Cerda, Belsito, 12 19.. Collesano, Petralia Soprana, 13. Gangi, 20. Petralia14. Ger Sottana,aci Siculo, 21. Po15.- Gratteri, 16. lizzi Generosa,Isnello, 22.17. Pollina, Lascari, 23. 18. San Montemaggiore Mauro, 24. Sciara, Belsito, 25. Scillato, 19. Petralia 26. Sclafani Soprana, Bagni, 20. 27. PetraliaTermini Sottana,Imerese, 28.21. ValledoroPolizzi Generosa, 22. Fonte: www.cittarete.it Pollina, 23. San Mauro, 24. Sciara, 25. Scillato, 26. Sclafani Bagni, 27. Termini Imerese, 28. Valledoro).

Fonte: Regione Siciliana 2014 [manca in bibliografia] Slow Food. Secondo il regolamento comunale, i tenere presente che per una destagionalizzazio- prodotti, per fregiarsi della DeCO, dovranno es- ne che assicuri un turismo forte e consolidato è sere preparatiTra le soluzionie confezionati vincenti esclusivamente attuate nelnel comunenecessaria è senz’altro l’attuazione da di mettereun sistema in ancora evidenza mag - l’avvenuta territorio gangitano con ingredienti genuini e di giormente integrato sia di infrastrutture sia di qualità,creazione senza alcun dell’«orto uso di prodotti sociale», OGM. a cui collaboranoservizi, i cittadini promotore e che di adeguateproduce formefrutta die ortaggicoopera anche- per le Le iniziative intraprese per l’attrazione di un zione interaziendale e di sviluppo imprenditoria- turismo che non sia presente solo nei mesi estivi le e teso a risvegliare il milieu attraverso nuovi busi- sono numerose, come si evince dal flusso di visita- ness e incisive politiche di crescita occupazionale. tori (10.000)20 in occasione delle feste natalizie e del presepe vivente, periodo generalmente povero di presenze e che invece ha visto i ristoranti gangi- 5. Conclusioni tani e dei dintorni stracolmi di turisti che hanno pernottato negli alberghi e si sono lanciati negli Dall’analisi riguardante i due borghi montani acquisti dei prodotti locali. Tale manifestazione, si evince l’inizio, per il primo appena accennato, organizzata gratuitamente e volontariamente per il secondo già in corso, di un promettente dagli abitanti, ha influito sia sul flusso di ritorno cammino di salvaguardia attiva che, benché an- per le vacanze di Natale degli emigrati, sia anche cora lontano dalla sua conclusione, denota un sull’incremento dei turisti, attori e spettatori di intreccio tra risorse territoriali e umane porta- questa esperienza emozionale serale all’aperto, tore di sviluppo e di un turismo creativo, atto a lungo un percorso fatto di salite e discese interca- migliorare la competitività dei loro territori nella late dalle suggestive scalinate che costituiscono la rete globale dei nuovi itinerari del turismo cultu- maggiore caratteristica di questo paese. In queste rale ed ecosostenibile. occasioni emerge in tutta chiarezza l’impegno dei Nel confronto tra i due piccoli centri è stato gangitani e il loro sapere creativo, che costituisce riscontrato un maggiore dinamismo nel comune il vero valore aggiunto del paese, così costante- di Gangi, evidente nei piani territoriali e nelle mente sottoposto ad altre iniziative di impatto originali iniziative adottate per incrementare i economico, turistico e culturale. È comunque da flussi turistici. Attraverso le numerose opere di

AGEI - Geotema, 57 139 riqualificazione del patrimonio architettonico, Castells Manuel (2006), The Network Society: From Knowledge to storico e culturale, di salvaguardia dell’ambien- Policy, Washington, Center for Transatlantic Relations. 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Muoversi e viag- giare in un mondo globale, Roma, Carocci. una glocalizzazione che non consideri soltanto i Di Bella Salvo (2011), La Sicilia ed il Mediterraneo in un riscontro siti UNESCO, le città e le località di villeggiatura interdisciplinare, Milano, Angeli. più rinomate, ma anche i territori dei centri mi- Dunbabin Thomas James (1948), The Western Greeks: The History nori sconosciuti ai circuiti turistici di massa che, of Sicily and South Italy from the Foundation of the Greek Colonies to 480 B.C., Oxford, Clarendon Press. se costantemente e correttamente supportati da Emanuel Cesare (1999), Patrimoni paesistici, riforme amministra- sostenibili interventi di natura economica, cultu- tive e governo del territorio: svolte e percorsi dissolutivi di rapporti rale e infrastrutturale, potrebbero rivelarsi forieri problematici, in «Bollettino della Società Geografica Italia- di un’alta apertura funzionale esterna quanto a na», pp. 295-318. visibilità e apprezzamento da parte dei ricercatori Fazello Tommaso (1558), F. Thomae Fazelli Siculi, Ordinis Praedi- catorum, De rebus siculis, decades duae. Nunc primum in lucem del nuovo e del diverso. editae: his accessit totius operis index locupletissimus, Panormi apud Joannem Matthaeum Maidam et Franciscum Carra- ram. Ferrari Sonia (2002), Event Marketing. I grandi eventi e gli eventi Riferimenti bibliografici speciali come strumenti di marketing, Padova, Cedam. Freeman Edward Augustus (1891), History of Sicily from the Earli- Amico Vito (1855), Dizionario topografico della Sicilia, tradotto e est Times. The Native Nations: The Phoenician and Greek Settle- annotato da Gioacchino Di Marzo, Palermo, Morvillo. ments, Oxford, Clarendom Press, I. Archivio di Stato di Palermo, Tribunale del Real Patrimonio, Fumagalli Mario (2009), Nuova geografia delle macroregioni, San- Riveli delle Anime e dei Beni del Regno di Sicilia. Gangi, 1548, b. tarcangelo di Romagna, Maggioli. 1138, v. I, cc. 378. Galimberti Umberto (2002), Il corpo, Milano, Feltrinelli. Area Interna Madonie (2016), Documento preliminare di strategia. Galvagno Marco e Sonia Caterina Giaccone (2017), Il turismo Madonie resilienti: laboratorio di futuro (http://old2018.agen- creativo. Fondamenti teorici ed esperienze di valorizzazione del ter- ziacoesione.gov.it/opencms/export/sites/dps/it/documentazione/ ritorio, Torino, Giappichelli. Aree_interne/STRATEGIE_DI_AREA/Preliminare_di_strategia/ Gambino Josè e Michele Limosani, L’arca metropolitana dello Madonie_-_Preliminare_06luglio2016.pdf). Stretto, una grande opportunità per lo sviluppo e il lavoro, in Cor- Arena Grazia (2017), Declinazioni territoriali di paesaggi siciliani, radina Polto (a cura di), Echi dalla Sicilia. Scritti per Amelia Acireale-Roma, Bonanno. Ioli Gigante, Bologna, Pàtron, 2015, pp. 199-209. 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The Information Age: (2008), Sistemi urbani, reti logistiche e distretti turistici in Sicilia, Economy, Society and Culture, Cambridge, Blackwell, III. Bologna, Pàtron.

140 AGEI - Geotema, 57 Scott Allen J. (1998), Regions and the World Economy: The Com- zioni enogastronomiche del passato, mantenute e trasmesse di ing Shape of Global Production, Competition, and Political Order, generazione in generazione, nonostante il dilagare di modelli Oxford, Oxford University Press. culturali omologanti. Il noto marchio, talvolta criticato perché Scrofani Luigi (2008), Evoluzione demografica e funzioni urbane, assimilato a un futile «concorso di bellezza» con mere finalità in Ruggiero, Scrofani e Ruggiero (2008), pp. 14-21. commerciali, in realtà da anni restituisce notorietà ai numero- Sorbello Maria (2011), Il turismo in Sicilia nel contesto euro me- sissimi centri storici minori italiani dimenticati, sottraendoli ai diterraneo. Identità, cultura, sviluppo, in Di Bella (2011), pp. processi di declino e consegnandoli alla valorizzazione delle 100-117. amministrazioni locali con precisi obiettivi turistico-culturali e Torrisi Antonio (2015), Il modello Gangi per i borghi siciliani, in di sviluppo endogeno. Naturalmente, sul mantenimento nel «Quotidiano di Sicilia», Palermo, 17 novembre 2015. tempo da parte dei centri storici di tutte le caratteristiche che Unioncamere (2013), Indagine quantitativa sui comportamenti tu- ne hanno determinato l’inserimento nel circuito virtuoso del ristici degli italiani, primo rapporto 2013 (http://www.ontit.it/ Club dei «Borghi più belli d’Italia», vigila il comitato scientifi- opencms/opencms/ont/it/documenti/02982). co che, attraverso verifiche dei requisiti organizzate in loco con Vanolo Alberto (2007), Gli spazi economici della globalizzazione, cadenza biennale, rinnova o fa decadere il prestigioso ricono- Torino, UTET. scimento. In Sicilia i «Borghi più belli d’Italia» sono: Castelmo- la (ME), Castiglione di Sicilia (CT), (ME), Cefalù (PA), Erice (TP), Ferla (SR), Gangi (PA), Geraci Siculo (PA), Montalbano Elicona (ME), Monterosso Almo (RG), Novara di Sitografia Sicilia (ME), Palazzolo Acreide (SR), Petralia Soprana (PA), Salemi (TP), Sambuca di Sicilia (AG), San Marco d’Alunzio http://albergodiffuso.com (ME), Savoca (ME), Sperlinga (EN), Sutera (CL). http://amopalermo.com 2 È difficile fare, nelle brevi pagine di questo scritto, anche http://atelierterritorio.com solo una rassegna sommaria delle ricerche dedicate al tema. Si http://gangi.pa.it cita pertanto solo un valido studio sui centri storici minori, vol- http://it.wikipedia.org/wiki/Gangi to a individuare scenari possibili di sviluppo endogeno per tan- http://madonielive.com te piccole e celebri città storiche del Mezzogiorno, vale a dire http://salvatorefarinella-jimdo.com/errori-invenzioni-e-falsi-della-sto- quello coordinato da Vittorio Ruggiero in seno a un «Progetto riografia-su-gangi/engyon-3/ finalizzato Beni Culturali» del CNR, dal titoloLa valorizzazio- http://smau.it ne dei centri storici minori del Mezzogiorno, i cui risultati furono http:/travelnostop.com pubblicati nel 2001 in un volume curato dal coordinatore della http://www.assaeca.com ricerca e da Luigi Scrofani. https://affarimig.elog.it/media/45726/premiazione-gioielli d’Italia-Inter- 3 Va detto che la grande fase di espansione edilizia che ha inte- vento del Ministro Piero Gnudi alla cerimonia del Concorso Gioielli ressato la Sicilia tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, d’Italia 2012-2017 nonostante l’assenza di un piano regolatore che la governasse, www.cittarete.it ha risparmiato gli impianti storici originari di tanti piccoli cen- www.ignaziocorrao.it tri, anche se non mancano drammatici esempi di «costruzione www.madoniepress.it/2016/01/18/gangi-dallorto-sociale-alla-mensa- deregolata», e persino di scempio. scolastica 4 I comuni di prima corona sono: , Basicò, Tri- www.madoniepress.it/2017//03/16/ecomuseo-dellemadonie pi, , , Floresta, , Falcone, www.sovisma.it Oliveti, Malvagia, Santa Domenica Vittoria, Patti, . 5 Nel 1997 la Provincia di Messina avvia l’iter per la realizzazio- Note ne del Piano territoriale provinciale (PTP), una chiara e artico- lata cornice analitico-conoscitiva con finalità di indirizzo che, 1 Questa iniziativa, con la quale ogni anno si procede a portare anche se non è stata ufficialmente adottata dall’amministrazio- alla ribalta il retaggio storico-culturale, paesaggistico ed enoga- ne provinciale, oggi costituisce una valida premessa per avviare stronomico di piccoli borghi, è stata inaugurata nel 2001 dalla e sostanziare atti di programmazione territoriale. Consulta del turismo dell’Associazione Nazionale Comuni Ita- 6 «Equivalenze vuote», «non luoghi» sono i tanti luoghi mas- liani (ANCI). Sull’esempio di altre esperienze europee, come i sificati e privi di connotazioni identitarie, dove alcuni turisti «Plus Beaux Villages de France», gli amministratori di numero- amano andare per soddisfare desideri ludici e di rilassamento. sissimi Comuni hanno progettato una tavola rotonda composta Sono luoghi celebri eppure anonimi, «effimeri», privi di me- da 11 sindaci e 5 tecnici esperti in materia di beni culturali, che morie collettive e storiche, che non possono sviluppare nei visi- ha redatto una «Carta di Qualità», contenente le caratteristiche tatori forme di identificazione o attaccamento emotivo. salienti che i borghi devono possedere per essere riconosciuti 7 Tra i centri minori meritevoli, rientrano senz’altro i co- «Borghi più belli d’Italia» ed entrare così a far parte di un Club muni e i borghi madoniti, impegnati nella realizzazione prestigioso per la loro visibilità turistica. Anche se in Italia esi- dell’«ecomuseo delle Madonie» che, con le sue «mappe di stono tanti centri celebri e di notevole bellezza architettonica, comunità» (www.sovisma.com), mira alla salvaguardia attiva tuttavia il riconoscimento di «Borgo più bello d’Italia» viene di un territorio antico e unico, meritevole di recupero e di conferito solo se congiuntamente al pregio architettonico tali iniziative volte alla riscoperta dell’identità dei lugohi. L’a- centri esibiscono anche una ridotta concentrazione abitativa cronimo SOVISMA sta per «Agenzia di sviluppo locale delle nel centro storico e nell’ambito dell’intero comune: non più di Madonie». 2.000 abitanti nel cuore della città, non più di 15.000 comples- 8 Il progetto «Gioielli d’Italia» è nato dalla collaborazione isti- sivamente su tutto il territorio comunale. Altri importanti para- tuzionale tra il Dipartimento per gli affari regionali, il turismo metri per ottenere il riconoscimento sono l’originale impian- e lo sport, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e to urbanistico, che deve essere integro, armonico, esemplare l’ANCI. L’obiettivo consiste nel valorizzare in modo unitario nell’articolazione di strade, piazze ed edifici, e una cultura che le offerte turistiche dei piccoli comuni e promuovere le carat- palesi con immediatezza la conservazione di usi, costumi, tradi- teristiche e le tradizioni culturali dei territori in un percorso

AGEI - Geotema, 57 141 ideale attraverso l’Italia (http://affarimig.elog.it/media/45726/ a una rete di collegamenti intercomunali circolari in bus navet- premiazione-gioielli d’Italia-Intervento del Ministro Piero Gnudi alla ta da 9-15 posti, senz’altro più idonei per la circolazione sulle cerimonia del Concorso Gioielli d’Italia 2012-2017). strade di montagna. 9 Tutti i dati riportati sotto la fonte «Comune di Gangi» sono 15 A un anno (2015) dall’elezione di Gangi quale «Borgo più stati direttamente comunicati nel corso di due interviste (una bello d’Italia» erano state cedute 108 unità immobiliari. del 23.XII.2016 e l’altra del 12.XI.2018) all’Assessore del Turi- 16 La società è la Wendhers di Firenze, che ha presentato il pro- smo Giuseppe Ferrarello, ex sindaco del comune, che si assu- getto di valorizzazione del centro storico e della produzione me la piena responsabilità al riguardo. enogastronomica Guarda gusta and stay relaxed in Gangi! 10 FOCUS STRATEGIA AREE INTERNE. Visita di campo area 17 I musei di palazzo Sgadari sono: la sezione archeologica, Madonie. Gangi, 9 settembre 2014. L’area interna «Madonie», la pinacoteca Gianbecchina, il museo delle armi e la sezione in forte spopolamento con una vistosa carenza di servizi essen- etno-antropologica. ziali, ma con grandi e numerose potenzialità di sviluppo, godrà 18 La riscoperta e la valorizzazione del patrimonio culturale dal 2019 di finanziamenti ingenti (7.867.076,20 euro) prove- immateriale dovrebbe costituire un importante strumento di nienti dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo regionale), dal attrazione volto alla destagionalizzazione di un turismo che in FSE (Fondo Sociale Europeo) e dal PSR FEASR (Programma Sicilia per la mitezza del clima può essere praticato in tutti i di Sviluppo Rurale, Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo mesi dell’anno. Le cerimonie e riti religiosi più rilevanti sono: Rurale) (www.ignaziocorrao.it). «a Cravaccata» di Carnevale, la festa della Domenica delle Pal- 11 I progetti di sviluppo dell’area madonita sono: il Patto terri- me con la famosa «tamburinata», la festa della Pentecoste con toriale delle Madonie, il programma LeADER, il Patto territo- la celebre processione con le 40 statue dei miracoli, la «Setti- riale per l’agricoltura delle Madonie, il PIT 31 «Reti Madonie», mana della cultura», realizzata in collaborazione con la scuo- il Distretto della carne bovina delle aree interne di Sicilia, il la, la manifestazione «Memorie e tradizioni» di metà luglio, Distretto culturale «del paesaggio, dei miti e delle narrazioni», l’«Estate gangitana» e la «Sagra della spiga» nel mese di agosto, il Distretto turistico «Cefalù e Parchi delle Madonie e di Hime- la manifestazione «Vivere in Assisi», rievocazione della vita di ra», il PIST 22 «Città a rete Madonie-Termini». san Francesco a settembre, e il Natale con il presepe vivente a 12 Oltre ai beni storico-artistici e ai segni tangibili delle prati- dicembre. Alle manifestazioni religiose e all’apertura delle 18 che agricole svoltesi nel tempo, l’area interna delle Madonie è chiese del centro storico e della «Cripta dei preti imbalsama- ricca di un patrimonio culturale immateriale di grande pregio ti», si accompagnano nel corso dell’anno suggestivi percorsi da riscoprire e rivalorizzare. geo-turistici e naturalistici. 13 Non è questa la sede per focalizzare l’attenzione sui prodotti 19 I prodotti DeCO (denominazioni comunali d’origine) nati di eccellenza del territorio madonita, tuttavia si reputa oppor- in seguito alla legge 142 dell’8 giugno 1990, che consente ai tuno accennare ad alcuni di essi: la pasta di grano duro, i for- Comuni la facoltà di disciplinare in materia di valorizzazione maggi, da quelli vaccini come la provola delle Madonie a quelli delle attività agroalimentari tradizionali, rappresentano un ovo-caprini come il pecorino e la ricotta, il pane nero, la noc- importante riconoscimento concesso dall’amministrazione ciola e il «fagiolo Badda» di Polizzi Generosa, la carne bovina, comunale a un prodotto in genere strettamente collegato al tutelata dall’omonimo consorzio, la manna di Castelbuono, il territorio e alla sua comunità miele, l’arancia bionda e l’albicocca di Scillato, l’olio di oliva 20 I dati che qui si riferiscono all’anno 2014, qualche mese DOP Val di Mazara, il vino IGT di Sicilia. dopo l’elezione di questo piccolo centro montano come «Bor- 14 Nell’ambito della SNAI è in via di progettazione il poten- go più bello d’Italia», sono stati forniti direttamente dal Comu- ziamento dei servizi TPL all’interno del territorio, attraverso ne di Gangi. Per quanto riguarda l’anno 2017, le cifre rimanga- la realizzazione di un nodo di interscambio nell’area di sosta no alte (7,100 visitatori), a confermare l’importanza di questo all’uscita dello svincolo lungo l’autostrada A19, da connettere evento, attrattivo di un sostenuto flusso di visitatori.

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