Communio15 FOGLIO DI COLLEGAMENTO - PRETI DELLA MISSIONE DELLA PROVINCIA DI TORINO - FEBBRAIO 2005

REPORTAGE SUL MADAGASCAR

La prima parte della Quaresima P. Mombelli a Zazafotzi 2005 (13 febbraio - 1 marzo) l’ho vissuta incontrando i confratelli del Madagascar. Questa visita mi ha dato la possibilità di esperimentare l’opera di evangelizzazione che la nostra Provincia attraverso di loro, da oltre quarant’anni, ha realizzato in terra di missione. Perché que- st’attività di evangelizzazione ap- partiene alla nostra storia. I nostri confratelli sono andati là nell’obbe- dienza ad una fraternità missiona- ria che li ha inviati. Sono andati perciò anche a nome di ciascuno di L’aereo è atterrato nel cuore della notte, dopo 10 ore di volo da Parigi. noi. Se giuridicamente appartengo- Antanarivo mi è parso un nucleo di casette ben ordinate che il buio pro- no alla Provincia del Madagascar, teggeva dalla sporcizia e dal disordine. Il sapore dell’aria portava quella affettivamente appartengono anche brezza acre, caratteristica di un paese povero. Dall’alto della collina, dove alla nostra Provincia. Ed è per que- si trova la casa dei missionari, invece una bella panoramica, che mi si è sto che li accogliamo gioiosamente svelata pienamente al sorgere del sole. La casa di Tanà, come familiar- mente viene chiamata, è una casa ospitale. La sua funzione è accogliere i tutte le volte che ritornano in Italia. missionari che hanno bisogno di un punto di appoggio quando vengono Per questo, al mio ritorno, sento il alla capitale o per fare quelle spese che altrove non è possibile o per farsi desiderio di comunicare a tutti voi curare. Prima di lasciare Antanarivo, con padre Benjamin, il visitatore del quanto ho visto e sentito. Madagascar, sono andato a trovare padre Grimaldi, recentemente operato Lo farò nel modo più semplice possi- proprio qui alla capitale, che si trova presso le suore Nazzarene per un po’ di convalescenza in attesa della visita di controllo. L’ho trovato bene, ma bile, ossia raccontando. Nel racconto il suo cuore era alla parrocchia san Vincenzo di . “Che ci sto a fare è sempre nascosta una grande forma qua, mi diceva, qui devo fare una vita troppo ritirata. Ad Ihosy, invece, di sapienza: la sapienza con cui Dio il tempo scorre via incontrando la gente”. La visita a padre Grimaldi mi guida la storia. In fondo questo è an- ha permesso di dare un primo sguardo alla capitale con il brulichìo della che il senso della missione: racconta- gente: ognuno incamminato verso qualcosa. Impressionano questi rivoli re a tutti l’amore di Dio. Ed anche di persone che camminano lungo i bordi delle strade. A piedi nudi per lo più. Qualcuno vestito in maniera dignitosa. I più con vestiti di fortuna. questo è un modo per stimolarci nel Qui ad Antanarivo ci sono molti protestanti, che hanno fatto la prima cammino di rinnovamento dello spi- evangelizzazione coinvolgendo soprattutto i ceti più elevati. L’evangeliz- rito missionario nelle nostre opere. zazione cattolica si è rivolta invece alle categorie più povere. 1 Ho potuto visitare sia pure veloce- taxi-brousse. La gente a gruppetti un piccolo recinto e circondato da mente l’opera di suor Annick, un è ai bordi delle strade ad aspetta- fiori ne ricorda la memoria. tipo intraprendente, che ieri sera re qualche taxi che possa portarli a mi era venuta a prendere all’aereo- destinazione. Siamo verso mezzo- porto, bypassando con una facili- giorno: alcuni allestiscono la cucina tà incredibile frontiera e dogana. da campo con qualche sterpaglia ed Tutti erano suoi amici. Ma forse il una pentola di riso, perché il loro segreto di questa sorella è il Centro taxi tarderà a passare. La strada sociale, che dirige insieme ad altre che stiamo percorrendo è la route tre Figlie della Carità. Due edifici nationale che attraversa da nord a a due piani, separati da una strada. sud i circa 2500 km dell’isola, che Nel primo vi è il centro di nutrizio- è per estensione la quarta del mon- E così dopo poco arriviamo alla ne popolare e promozione sociale do. La terra è rossa, ricca di ferro; cittadina più bella del Madagascar: dei poveri: un ampio cortile con sullo sfondo verde dell’erba fresca, Antsirabé, che porta i segni di una due grandi cucine in mattoni per la poiché siamo nel periodo delle bellezza antica, quando era luogo cottura del cibo sotto una tettoria. piogge, ricorda i colori della ban- di villeggiatura degli antichi colo- Qui ogni mattina, i poveri vengono diera nazionale, che sono gli stessi ni francesi. Vi sono le terme. Una della nostra Italia. bella stazione ferroviaria a cui fa da Le strade stanno migliorando da sfondo un viale che non ha nulla quando, nel 2002, la vecchia ditta- da invidiare alle nostre cittadine. tura di Ratsiraka è stata abbattuta Al centro del viale una grande stele dall’attuale presidente con elezioni porta inciso i nomi dei dodici prin- regolari. Questi è una persona che cipali clan che formano il popolo si è arricchita dal nulla con il pro- malgascio. Qui vi è l’unico ospe- prio ingegno. Ed ora nonostante il dale per bambini handicappati di suo governo non sia perfetto, poi- tutto il Madagascar. Qui vi è anche ché ha la tendenza a monopolizza- una casetta dei missionari utilizzata a prendere la loro razione di riso re intorno al suo potere eonomico come punto di passaggio per inter- cotto alla malgascia. Non vengono gran parte delle risorse del paese, rompere il lungo viaggio dal sud però con nulla. Ognuno deve por- di fatto, dicono i missionari, si vede alla capitale. Qui padre Elli circon- tare qualche pezzo di legna che, un miglioramento. Io non lo vedo dato dai bambini dell’annessa ope- durante il giorno, deve procurarsi. granché! Nel suo programma si è ra delle Figlie della Carità, ha cele- Così, con un buon gruppo di vo- proposto di migliorare tre punti brato l’ultima sua messa, mezz’ora lontari malgasci, e con il fuoco dei nevragici della società malgascia: le prima di morire. Le Figlie della Ca- poveri, quelli che hanno bisogno strade, la scuola e la sanità. Intanto rità hanno costruito dal 1986 una vengono sfamati. Le bambine più i kilometri passano. E padre Sche- grandicelle, invece che stare sulla nato mi illustra usanze e costumi lo- strada, hanno un’ampia sala dove cali. Il più curioso dei quali è che i possono venire a fare lavori manua- defunti, ovunque muoiono, vengo- li e ricamare. Dall’altra parte della no portati nella loro terra d’origine. strada invece ci sono gli ambulato- Ma l’interessante, ed inverosimile ri medici ed uno studio dentistico. per noi, è che il morto se lo met- Medici volontari prestano la loro tono sul tetto del taxi-brousse che opera ai più poveri. Il tempo di fare la famiglia ha noleggiato per il suo qualche foto, poi via di corsa con ultimo viaggio. Il segno distintivo la Toyota di padre Schenato imboc- del corteo è la bandiera nazionale cando la strada verso il sud. issata sul tettuccio della vettura. Il Il programma della giornata pre- ricordo della morte ci porta a par- vede l’arrivo a Fianarantsoa verso lare del tragico incidente di padre sera. Lo sguardo s’immerge nel Elli, che proprio su questa strada verde delle vallate abitate dai Me- lo ha portato in cielo. Vi arriviamo rina, la popolazione più laboriosa e e proprio sul posto preciso dove è intraprendente dell’isola. La strada morto, ci fermiano e preghiamo. 2 è percorsa praticamente solo da Una croce in marmo racchiusa da casa di accoglienza per bambini carote, patate, frutta, funghi, ba- che è la porta del sud. La discesa handicappati. Essi vengono operati nane, mango o ananas La strada è di Ankaramena introduce alla pia- nell’ospedale pediatrico e, dopo la tutta curve. Diventa ardua la guida nura, che in questo momento è loro riabilitazione che viene fatta quando si incrocia qualche camion, verdeggiante, ma coll’esaurirsi del nella casa delle suore, possono ri- e ce ne sono. tempo delle piogge diventerà secca tornare a casa guariti. Si tratta di L’odore acre del fumo del carbone e preda degli incendi. Gli ultimi ot- bambini che hanno malformazioni vegetale ci incuriosisce. Ci fermia- tanta km si snodano su una strada congenite agli arti, oppure sono mo a vedere. Uno spettacolo: il le- abbastanza pianeggiante e diritta. poliomielitici. Molti di questi bam- gno pressato a catasta e coperto da Qui si parla di autostrada. Di fatto bini sono rifiutati dalle famiglie per terra è lasciato bruciare lentamente, è una bella strada: la più bella fino- i loro handicaps. Le suore d’accor- in modo da trasformarsi in carbone. ra vista in Madagascar. La strada è do con i medici dell’ospedale, di Racchiuso poi in sacchi, viene ven- costeggiata di piccoli villaggi. Le tanto in tanto, fanno uno screening duto, anche questo, ai bordi della dei vari casi che vengono segnalati strada. Dal letto dei fiumi gruppi di nei luoghi dove le nostre missioni uomini ricavano sabbia e, con cesti, sono presenti, preparano questi la portano sul bordo delle strade, bambini e quando vi è la possibi- ne fanno cumuli uniformi che poi lità nell’ospedale per operarli, ecco vengono venduti. Sempre ai bordi che vengono accolti nella casa delle della camionabile sono caratteristici suore e, una volta dimessi, sempre i mucchi di mattoni: anche questo qui vengono rieducati nelle loro materiale di costruzione è lì ai bordi funzioni motorie. Qui operano tre della strada. Si direbbe che questo Figlie della Carità, tra cui suor Ar- popolo senta la strada come il luogo costruzioni sono in minima parte giolas. Ci viene preparato un pran- del loro vivere. Forse è per questo in mattone cotto, la maggior parte zo da ospiti d’onore. Poi qualche che hanno un senso culturalmente in mattone crudo ricoperto di fan- foto ricordo e subito di nuovo in profondo del grande viaggio della go; i tetti quasi tutti sono coperti viaggio. vita oltre la morte. La morte per loro con erba secca, qualcuno anche Finora abbiamo percorso 150 km, è il luogo d’incontro con i loro an- in lamiera. Incontriamo mandrie ne restano altri 250, prima di arri- tenati. Aspirazione di ognuno è ri- di zebù condotti ad Ambalavo per vare a Fianarantsoa. Qui arrivia- congiungersi con loro. Le tombe di essere venduti al mercato, e poi mo quando ormai il sole è calato, cui è disseminato il territorio sono macellati. In questi ultimi 20 anni passando attraverso verdi vallate costruzioni più belle delle case. i capi di bestiame si sono drastica- cosparse di piccoli appezzamenti Ormai è notte. Qui fa buio presto. mente ridotti così come gli alberi: di terreno, dove la gente dei villag- Sono le sette in punto quando en- da 20 milioni ad appena 2 o tre mi- gi coltiva il riso. Per farlo seccare, triamo nel Seminario di Filosofia lioni. Anche la vegetazione si è di approfittano del caldo dell’asfalto e Teologia della nostra Provincia molto impoverita, sicché la steppa della strada: lo stendono e lo rigi- Malgascia. Vi sono una trentina di tende a riprendersi la rivincita sui rano. Impressiona vedere come i giovani. Ci accolgono come fosse boschi. Mi raccontano che i malga- bordi delle strade sono brulicanti giorno di festa. Tra loro vi è monsi- sci non hanno un grande rispetto di bambini, adulti, vecchi. Si direb- gnor Zevaco, già vescovo per tren- per la natura e per gli animali. Gli be che la vita quotidiana si svolge tatré anni a Fort-Dauphin, padre anni del regime di Ratsiraka non sulla strada. Anche attraversando Philippe e padre Benolo, superiore hanno aiutato a comprendere la ne- i villaggi, le baracche o le povere della casa. Ceniamo lietamente in- cessità della forestazione o di una case sono aperte: tutto si svolge al sieme come in famiglia. Il giorno qualche programmazione nazio- di fuori. Le donne camminano con dopo, al mattino presto, concele- nale per mantenere gli zebù come il loro cesto in testa e molte volte briamo nella cappella con i semina- risorsa per il paese. con il bambino sulle spalle. Mi sem- risti e con le Figlie della Carità. Poi Un poco alla volta entro nella men- bra che le donne qui siano persone il viaggio posegue verso Ihosy. talità di questo paese. Per prima assai attive e che poggi su di loro cosa mi è parso necessario non gran parte del peso della vita. Le IHOSY giudicare, anche perché il mio me- si vede pestare nel mortaio il riso. tro di giudizio in qualche manie- A seconda del villaggio ove si pas- In tre ore attraverso le colline si ra è truccato. E’ un altro mondo, sa, all’entrata ci son banchetti con giunge nella piana di Ihosy, in- un’altra cultura. Qui si vive alla i prodotti tipici dell’agricoltura: corniciata da una bella montagna, giornata. Non si ha il senso del ri- 3 sparmio. Non si sente la necessità cui ora devo smantellare la mappa zione che mi manifesta è il futuro, della programmazione. Una cosa la immaginata in quarant’anni di rac- poiché il tempo sta lasciando le sue si usa finché va, non si pensa alla conti e di letture fattemi dai confra- impronte sui volti dei confratelli. manutenzione. C’è un sentimento telli; e ricostruirla in base alla real- Conveniamo che il futuro è nelle diffuso, quasi viscerale, di fatali- tà. L’incontro con i confratelli è con mani di Dio. smo. Direi, una religiosità primitiva un pezzo di storia cresciuto in me In questi anni i missionari hanno di rapporto con il mistero di Dio attraverso i loro racconti. impiantato veramente la Chiesa. raffigurato nel legame con il clan Il primo incontro è con padre Una chiesa missionaria, nel senso e gli antenati. Restare irriconosciu- Mombelli. E’ per me una gioia po- che hanno realizzato un impegno ti dal proprio clan è come essere ter condividere con lui alcuni giorni di formazione delle persone per esclusi dalla vita. Facilmente si ve- dono pietre rizzate verso il cielo: mi viene spiegato che sono state erette per ricordare qualcuno che è morto fuori villaggio. Lo spirito di questo popolo è fortemente legato alla ter- ra, dove quando è nato è stata se- polta la placenta che l’ha nutrito. In tutto ciò appare un’atavica visione animista. Entrando in Ihosy, si vede la stessa cosa che ho visto in tutti i villaggi: la gente, piccoli e grandi, vecchi, uo- mini e donne, vivono sulla strada, e camminano sempre. Per loro vivere è andare. E’ un popolo di viandanti. Forse questo popolo sente la pre- carietà della vita e vive l’esistenza come un peregrinare. C’è al di sot- to di questa metafora una grande saggezza, che diventa un richiamo per le nostre civiltà occidentali che hanno fatto della produzione, del possesso e del consumo le modalità espressive del loro operare. Questo popolo sente la casa solo come luo- go di riparo dal buio della notte e di amicizia: nelle lunghe chiacchie- portarle ad assumersi la respon- dalla pioggia o dal sole, non come rate il pensiero è andato sovente sabilità della vita e rispondere alla dimora o luogo in cui stare e vivere. agli undici anni passati insieme da vocazione cristiana. Questo è il La casa è per domire o per mangia- Scarnafigi al Seminario San Vincen- punto più difficile. Ho riscontrato re. Il suo arredamento è molto po- zo, esprimendo si può dire due vite talvolta del pessimismo nei missio- vero. Normalmente si tratta di una parallele, eppure integrate in una nari, i quali hanno visto retrocede- o più stanze ove si distendono le unità d’amicizia che la lontanan- re ad un livello di irresponsabilità stuoie per mangiare o per dormire. za ed il tempo di questi lunghi 36 persone che erano state istruite. Non ci sono poi camini per il fuo- anni non hanno minimamente scal- Dai loro discorsi ho capito che per co, ma si fa fuoco all’interno della fito. Sotto la sua guida ho potuto tradizione la tribù dei bara, che co- casa: sicché si resta tutti affumicati. prendere visione delle opere che in stituisce la maggior parte di questa Finalmente l’incontro con il cuore questi quarantatré anni i missionari popolazione, ha un carattere piut- della nostra missione. Sulla porta sono andati costruendo qui a Ihosy. tosto remissivo ed è portata ad ac- di casa mi aspettano padre Beret- Ho incontrato il vescovo, monsi- contentarsi. Certamente il processo ta, padre Vaglia, padre Visca. E’ gnor Philippe Ravainomanana. E’ di educazione alla fede è ancora in un’emozione. Il viaggio finora mi contento dei missionari, e conosce fase di crescita. I missionari hanno ha portato a incontrare località bene la loro opera di evangelizza- consegnato ai sacerdoti diocesani la 4 conosciute per nome da tempo, di zione. Anzi la prima preoccupa- diocesi, conservando per sé alcune zone missionarie: Ranotsara, Ra- e l’altra metà presso il Collège Saint in altri luoghi, da dove i missionari nohira e Jangany. A Ihosy si sono Pierre Chanel dei padri Maristi. Non ora si sono ritirati, come Isoanala, ritirati in un’unica casa, che è l’uni- solo nel centro di Ihosy, ma anche , Ivohibé, Betroka. ca proprietà che essi hanno conser- nella brousse i missionari si sono A Ihosy accanto alle scuole ci sono i vato. La casa porta un nome che ci impegnati a costruire e mantenere centri di avvio al lavoro per ragazze è familiare: Antanimandry, che si- le scuole. Per loro, la scuola è stato e giovani che altrimenti starebbero gnifica casa della pace o della tran- il primo grande impegno, perché sulla strada dal mattino alla sera. quillità. Da questo centro, restano a solo attraverso l’alfabetizzazione si I laboratori di ricamo, di falegna- servizio del vescovo per opere par- è aperta la porta dell’evangelizza- mera, di elettricità costituiscono ticolari e per la missione nei villaggi zione. Attraverso la scuola infatti si il Centro Sociale san Vincenzo. Lo della brousse. Ognuno ha la cura di è data alla popolazione la possibili- gestiscono ora le Suore di Cristo Re. circa dieci villaggi. Padre Beretta è tà di poter ascoltare, leggere e acco- E’ una comunità di suore malgasce. il superiore della casa. Padre Visca gliere il Vangelo. L’originalità delle All’origine di quest’opera ci sono si occupa dell’amministrazione dio- scuole sostenute dai nostri, rispetto però i missionari. Poco oltre, le Fi- cesana. Padre Mombelli della Radio glie della Carità, alla Maison Sain- Avec. Padre Schenato del centro di te-Cathérine, gestiscono il Centro Ampandratokana. Padre Grimaldi di Aiuto per i poveri. Qui danno da è parroco della nuova chiesa di San mangiare ogni giorno a più di 120 Vincenzo. Padre Vaglia del ricove- ro di Zazafotzi.

L’esito della loro fatica nel promuo- vere umanamente e cristianamente questa popolazione l’ho potuta ve- dere nella partecipazione alle litur- gie domenicali nelle due parrocchie di Ihosy: la cattedrale, dove il ve- scovo ha chiesto a padre Attilio di bambini, che al momento del pran- assumersene ancora la cura, essen- zo si riversano qui da tutta Ihosy. do venuto a mancare il parroco; e Nulla di particolare: un piatto di la parrocchia San Vincenzo, recen- riso contornato da legumi, ceci o fa- temente costituita, ed affidata alla gioli. Il tutto in un salone decoroso cura di padre Grimaldi. E’ la festa ad esempio delle scuole protestanti e poverissimo. Qui tutto è povero. di un popolo che canta la propria che pure esistono, è quella si essersi Vi è però una ricchezza unica: il sor- gioia di vivere. Per arrivare a que- aperta ai ceti più bassi della società. riso dei bambini. Sono la speranza sto c’è stato tutto un lavoro di ca- Ovunque ho riscontrato questo im- fatta carne. Guardano sempre con techesi lungo quanto la storia della pegno: mi è stato impossibile fare la occhi spalancati. S’incuriosiscono presenza dei nostri missionari ini- conta delle scuole che i missionari o davanti alla macchina fotografica. ziata nell’ottobre del 1962, soprat- da soli o in collaborazione con altri Amano farsi riprendere: forse è tutto mediante l’impegno profuso a sostengono, ma dai loro racconti parte di quel riconoscimento vitale costituire le scuole. non credo di sbagliare nell’afferma- di cui ogni uomo ha bisogno e che I bambini che frequentano le scuo- re che, solo nei luoghi ove ora loro essi ritrovano di fronte all’interesse le cattoliche a Ihosy sono quasi tre- operano, hanno impiantato una di qualcuno per loro. Non bisogna mila: metà presso le Figlie della Ca- quarantina di scuole. Ci sarebbe da però toccarli. C’è un’inviolabilità rità, nella Maison Sainte Cathérine, calcolare anche quello che avviene della loro persona che li protegge. 5 Se fai qualche gesto improvviso anche la vocazione contemplativa. traverso la radio diocesana. Già negli verso di loro, immediatamente si Proprio nello stesso giorno del mio ultimi anni di monsignor Janguy si era spaventano e scappano via. Se stai arrivo egli si era recato ad Antsira- programmato di sviluppare la catechesi a loro distante puoi offrire una co- bè per accompagnare qui un grup- attraverso la radio. Appena nominato municazione libera che accettano petto di suore Clarisse per impian- vescovo il suo successore, monsignor Philippe, che aveva esperienza nel set- volentieri. tare un monastero a Ihosy. E’ stata tore per essere stato responsabile di una In altri locali funziona il Dispensario una gioia, per così dire, tenerle a radio cattolica ad Antsirabé, ha dato su- medico, anch’esso gestito dalle Figlie battesimo. bito il via alla sua realizzazione. della Carità, per venire in aiuto al Questa collaborazione di Chiesa, si Quando sono iniziate le trasmissioni bisogno della salute dei poveri. Ac- vede attraverso i ponti radio (fami- della Radio Avec? canto vi sono due iniziative partite liarmente chiamati Belu, sigla per I primi passi della radio sono avvenuti da poco, e cioè un Centro dentisti- bande laterale unique) con cui le per preparare la consacrazione episco- co ed uno oculistico. Voahangy, una varie comunità, dalle sette alle otto pale di mons. Philippe, avvenuta il 13 consacrata di Sant’Angela Merici, del mattino, si danno appuntamen- maggio del 1999. La radio ha iniziato a mi presenta l’opera e mi racconta to per comunicarsi le necessità e per funzionare il primo maggio di quell’an- delle traversie passate. Poco oltre, scambiarsi informazioni. Così le va- no con un’autorizzazione provvisoria. in alcune stanzette del Centro Cari- rie missioni che difficilmente sono Allora ci furono trasmissioni per spie- tas ho trovato uno degli aspetti più gare le funzioni della consacrazione e insegnare i canti alla gente. Ottenute le dolorosi del mondo: alcuni bambini autorizzazioni dal governo malgascio, ammalati e sofferenti, ospitati qui, la radio si è associata alla Radio Don perché la gravità della loro malattia Bosco dei salesiani di Tananarive. suggerisce di non riportarli a casa. In che cosa consiste la collaborazio- Ho visto la sofferenza innocente. E’ ne con la radio dei salesiani ? terribile vedere i bambini straziati dalla malattia. Ho pensato a Cristo in croce. Ho provato un po’ di ri- bellione impotente. Ma ho capito che qui solo l’amore può illumina- raggiungibili sono tra loro collega- re questo lato oscuro della vita. Le te. Così per esempio ho saputo che suore si assumono questo dolore e padre Tonino non ha potuto partire lo trasfigurano nella carità. da Jangany perché le pioggie aveva- Poco oltre nel centro di Ihosy, sot- no reso impraticabile la strada. Op- to la direzione di padre Visca, vi è pure padre Reviglio, avendo avuto il laboratorio del legno, del ferro, un guasto all’alternatore della Land della pietra, del rimessaggio delle Rover, proprio mentre mi accompa- autovetture della Missione, le quali gnava tra i monti dell’Isalo, ha po- a cause delle strade impervie richie- tuto recuperare da padre Visca un dono una manutenzione accurata. altro alternatore per la riparazione. Una vera officina con operai che Oppure l’impianto a pannelli solari trovano qui il loro sostentamento. delle suore manzelliane di Isifotra Qui sono stati fatti e continuano ad si era guastato e c’era bisogno di un aiuto. Esempi di vita e di aiuto fra- essere fatti i lavori per le varie co- La collaborazione con loro è soprat- struzioni di cappelle o scuole. terno che ho potuto esperimentare tutto giuridica e amministrativa: essi Un fatto positivo che mi ha im- in una settimana normale, vissuta preparano tutte le documentazioni e pressionato è la sinergìa di tante con i confratelli. ci rappresentano di fronte al governo, collaborazioni per la costruzione presso i vari ministeri ed uffici, poiché giuridicamente la radio è configurata dell’unica Chiesa riunita intorno L’EVANGELIZZAZIONE CON al suo vescovo. I nostri missionari come una succursale della loro. In que- RADIO AVEC sono il motore di questo fervore di sta maniera evitiamo gli spostamenti presso la capitale, che ci porterebbe- opere, le quali man mano che sono INTERVISTA CON PADRE MOMBELLI ro via tanto tempo. Attraverso i loro state avviate, sono anche state con- tecnici si sono potuti risolvere i pro- segnate in altre mani. Il vescovo La vitalità della diocesi di Ihosy si sta blemi non solo di impianto, ma anche sente la necessità di presentare ai confrontando con una nuova frontiera, di manutenzione di alcune strutture 6 cristiani più vocazioni. Fra queste e cioè la comunicazione della fede at- delicate, assai al di sopra delle nostre capacità. Ed infine c’è una collabora- opera il complesso. Il ripetitore che, del mattino alle cinque del pomeriggio zione diretta per quanto riguarda la attraverso varie traversie ha sempre ricevono questi messaggi. C’è una pic- trasmissione di notizie: le notizie della funzionato in questi cinque anni, ha cola tariffa, che serve per il manteni- capitale, infatti ci arrivano attraverso ora bisogno di una sistemazione de- mento della radio. E’ talmente bassa la di loro. finitiva e maggiormente stabile. E di tariffa che non basta per pagare i due La vostra radio ha un influsso anche so- fatto fra poco riusciremo a mettere in operatori che ricevono e trascrivono i ciale, oppure si caratterizza solamente funzione altre tre eoliche, con la possi- messaggi. Poi in base alla richiesta il come radio catechetica? bilità di commutare in contemporanea messagio può essere trasmesso tante No, no, ha un influsso sociale. Ad l’energia prodotta senza doverla tutta volte. Tutti ormai sanno che, prima esempio, durante la crisi politica del accumulare in batterie, che tendono di ogni giornale radio, ci sono que- 2002, quando il vecchio dittatore Ra- facilmente a deteriorarsi. ste filazana, ossia questi annunci. Da tsiraka non voleva accettare la sconfit- La gente segue molto la radio? questo ci accorgiamo che sono molti ta alle elezioni, abbiamo potuto dare Abbiamo per ora tre giornali radio. Al che si servono di questo servizio. E di informazioni alternative rispetto alla mattino diamo informazioni già date conseguenza anche che sono molti gli radio governativa. In quell’occasione la sera prima con l’aggiunta di qualche ascoltatori. siamo stati attaccati perché Ihosy era notizia che può essere sopravvenuta Quanti sono gli operatori della ra- favorevole a Ratsiraka che deteneva durante la notte. Il giornale radio più dio? un potere abusivo; ma siamo anche importante è quello di mezzogiorno, La radio al suo interno ha cinque stati molto apprezzati per le notizie di- che viene trasmesso prima in francese gruppi di lavoro. Prima di tutto c’è la rette che davamo su quanto succedeva e poi in malgascio, con le notizie del direzione composta da suor Augusti- a Tananarive. mondo e l’aggiunta delle informazioni ne delle Suore di Cristo, da un prete Quale sono le prospettive della ra- locali. Alla sera c’è un giornale radio diocesano malgascio che in questo dio? In che cosa si deve evolvere? in malgascio che è maggiormente re- momento si trova in Europa per spe- La prospettiva ora è di poter avere, gionale: si inizia con le notizie del Ma- cializzarsi nel settore, e da me. In pe- attraverso Radio don Bosco, una tra- dagascar e si conclude con una pano- nombra ci aiutano in questo lavoro sia smissione via satellite di almeno 16 ramica delle notizie del mondo. il vescovo, sia il vicario generale. C’è ore al giorno. Attualmente trasmette poi il gruppo dell’Accueil, composto per 14 ore. Però la programmazione da quattro persone. Due raccolgono non è ancora in uno standard norma- le notizie delle filazana; e due sono a le. C’è troppa musica, poca formazio- disposizione del segretariato. Ognuno ne e poca attenzione al rapporto con di noi poi ha delle rubiche particolari. il pubblico. Il motivo è semplice. Per Di quale rubrica ti stai occupando? lanciarsi in una programazione così La mia rubrica è settimanale. In essa occorre curare uno staff di operatori presento sistematicamente la Bibbia. maggiormente formati tecnicamente. In questo momento sto spiegando La parte tecnica è ciò che in questo le parole chiave della Bibbia. Per la In mattinata, visitando gli studi del- momento sta assorbendo le maggiori gente, parole che noi usiamo abitual- energie. la radio, ho visto persone che porta- mente sono rebus, per cui bisogna fare In che consiste la parte tecnica? vano informazioni da far trasmettere opera di alfabetizzazione evangelica. Parte tecnica vuole dire tante cose. alla radio? Mi vuoi illustrare questa Per esempio: che senso ha dire Nuovo Prima di tutto, l’organizzazione dello iniziativa? Testamento, oppure Alleanza, oppure studio che emette i programmi e poi E’ un servizio nato per caso, ma che Genesi, Esodo e così via. Queste ru- il buon funzionamento del ripetitore, caratterizza la radio rispetto ad altre briche, non solo la mia, ma anche le posto sulla catena dell’Horombé. Qui emittenti. Qui siamo in una regio- altre, sono preregistrate. Vi partecipa- non c’è corrente elettrica. Però se si ne, dove le comunicazioni sono assai no più persone, dalle cui domande si vuole fare un’emissione occorre avere difficili. Ecco allora che la radio può prende lo spunto per chiarire meglio una fonte di energia indipendente che servire per mettere in comunicazio- la spiegazione che si propone. Insom- possa alimentare la centrale per sedici ne tra loro i vari villaggi sparsi nella ma si fa un po’ come con i dialoghi ore continue. Si potrebbero utilizzare brousse. Quando una persona ha delle nella missione popolare. due gruppi elettrogeni, ma il costo del informazioni da far sapere in un villag- Procediamo con l’organizzazione gasolio sarebbe esorbitante. Allora gio dove non c’è telefono, ecco che si della radio. si sta esperimentando un sistema di rivolge alla nostra redazione per lan- Sì, oltre a questo gruppo di direzio- creazione di energia solare ed eolica, ciare il proprio messaggio. Può essere ne e di redazione, vi è un gruppo che visto che sul posto c’è molto vento e la comunicazione di una morte, di una presiede alle apparecchiature di emis- sole. Questa esperienza è interessan- festa, del bisogno di una medicina o sione. Essi hanno un protocollo gior- te, perché potrebbe dare impulso alla altro. Chi vuole far sapere la sua noti- naliero da rispettare. Sono in quattro creazione di energia alternativa anche zia viene in redazione, dove viene aiu- e si danno il cambio ogni quattro ore. per altre opere. Con amici italiani che tato a scrivere il suo messaggio. Qui Oltre questi vi è un tecnico sempre lavorano presso l’Enel si è messo in ci sono due operatori che dalle sette disponibile per la preregistrazione di 7 programmi che verranno poi messi in VISITA A ISIFOTRA, sé il contatto con i villaggi più lon- onda a suo tempo. Vi è un terzo grup- E RANOTSARA tani. Negli altri due centri vi sono po di altre quattro persone: è il gruppo due comunità stabili di suore: ad dei giornalisti. Questi devono ascoltare IN VIAGGIO CON PADRE RAZZU Analavoka, una comunità di suore le notizie delle varie emittenti, devono malgasce francescane; e ad Isifotra, tradurre in malgascio le notizie, confe- le suore manzelliane. Padre Razzu zionando i vari giornali radio. Devono Secondo il programma i giorni 16 e ha una maggior propensione per poi raccogliere le notizie della regio- 17 febbraio sono destinati a visitare ne. E quando è necessario si devono incontrare le comunità di cristiani la regione pastorale affidata a padre spostare per andare nei villaggi o nelle sparsi nella regione, per cui è in città vicine per seguire avvenimenti Razzu. Il mattino presto si parte. continuo viaggio tra Isifotra e Ana- particolari. Tante notizie ci vengono lavoka. Alla fine dell’anno macina date anche attraverso i ponti radio dei circa 25.000 km, tutti percorsi in missionari dislocati nelle loro zone maniera assai avventurosa, soprat- missionarie. Infine, il quarto gruppo è tutto nel periodo delle piogge. La costituito dagli animatori. Questi dal- macchina non può procedere che a le 6 alle 8 del mattino, dalle 11,30 alle circa quaranta km orari. E soven- 14,30, dalle 17 alle 20, che sono i mo- menti del grande ascolto, cercano di te è necessario impostare le marce intervenire in diretta, commentando le ridotte. Tranne qualche ponte in canzoni trasmesse, annunciando noti- cemento, gli altri sono di legno con Sulla carta stradale è segnata come zie estemporanee, facendo commenti. assi messe un poco alla sghimbe- Per esempio questa mattina c’era biso- Route Nationale 27 che conduce, scia. Benché il territorio sia vasto, gno di donatori di sangue per l’ospe- nel primo tratto, da Ihosy a Fara- padre Razzu mostra di conoscere a dale: così l’animatore si è dovuto inge- fangana. In realtà è una semplice perfezione le persone che lo abita- gnare per trovare presso gli ascoltatori pista in terra rossa battuta, non no. C’è per tutti un saluto: Akòry qualcuno che lo donasse. sempre percorribile, a causa delle àby? Tsàra! Come state? Bene! E ad Vi sono anche operatori volontari? piogge torrenziali che sommergono ogni fermata si avvicinano nugoli Sì, accanto agli operatori che hanno il di acqua i ponti non sufficientemen- di bambini incuriositi che si lascia- loro stipendio, vi sono anche parecchi te alti, quando non se li trascinano volontari. Soprattutto al sabato e alla no docilmente fotografare. Anzi, via. Ad un certo punto non è più qualcuno cerca di mettersi in posa. domenica, vi sono vari professori del- percorribile. E non lo è da 18 anni. le scuole che danno il loro contributo La maggior parte resta con la sua Tuttavia assai prima la si lascia e ci per la radio. Vi si impegnano non solo curiosità a vedere che cosa capita i cattolici, ma anche i protestanti in dirigiamo verso sud per Ranotsara una prospettiva ecumenica. e Jakora. Padre Razzu con la sua Che incisività ha la radio nel conte- Toyota riesce a percorrere gli 80 sto missionario? km fino ad Isifotra in circa quattro Io credo molto, perché sono molti gli ore. Sulla strada si affacciano vari ascoltatori. Di fatto, se ad esempio si villaggi con piccole casupole in trasmette la messa, come avviene tutte mattoni di fango e il tetto coperto le domeniche, l’esortazione della pre- di erba secca. Dopo una trentina di dica raggiunge molte più persone di kilometri da Ihosy inizia la zona pa- quelle che vi partecipano. Oppure se si storale affidata a Padre Razzu, che di fronte a questo vasaha (uomo fa una istruzione sulla salute, gli ascol- si estende per circa 40 km e riuni- tatori sono assai di più di quelli che bianco) che ha in mano uno strano sce tre centri principali: Isifotra, si potrebbero avere se si facesse una oggetto come la macchina fotogra- riunione. Certamente l’informazione è Analavoka e Ranotsara. Attorno a fica. Siamo nel regno dei bara. Qui più superficiale, rispetto a quella che questi centri ci sono una quarantina il Vangelo viene portato ponendo avviene in un incontro dove si guarda- di villaggi bara. La base missionaria segni della Presenza di Dio. Nei no in faccia le persone, tuttavia l’una è a Ranotsara. Qui collabora con il villaggi i missionari in questi anni non esclude l’altra. Il raggio d’ascolto, missionario malgascio, padre Cal- si sono preoccupati di costruire la poi della radio, è molto ampio: prati- vin, che funge da parroco e serve cappella e la scuola. E nei tre centri camente, non essendoci montagne, si alcune comunità intorno a Ranotsa- più grandi, il dispensario per curare arriva fino al mare sulla costa est, a ra. Una delle scelte dei nostri con- le molte malattie dei poveri. Ma ciò 270 km da qui; fino ad Ambalavao a fratelli è quella di consegnare per lo nord; fino a ad ovest, a 100 che più favorisce l’evangelizzazione più la parte residenziale dei centri km da qui; e c’è chi l’ascolta ad Isoa- è la condivisione con la loro vita, ai confratelli malgasci e tenere per 8 nala, a 120 km. partecipando alle gioie e ai dolori di questa gente povera. essere presente con loro. Ovunque servono per l’acquisto di qualche Il primo villaggio in cui ci fermia- egli è mompèra. Ed ho potuto con- vestito e per contribuire a qualche mo è Ambinda. In questo villaggio statare che al suo passaggio si è in- spesa per i bambini. su circa 350 abitanti ci sono solo vestiti da un fiotto di simpatia che Il nostro arrivo a Isifotra è sul far 13 battezzati. Qui risiede una cate- commuove. Ci sono lungo il viag- della sera in mezzo ad un tempo- chista e maestra malgascia di nome gio situazioni difficili. Una mamma rale che si profila all’orizzonte. Nel Romaine. deve partorire e non ha i soldi per centro vi sono circa 800 persone. Ci fa vedere con orgoglio la sua le medicine. Un’altra donna, mam- Questa regione è una fra le più pa- scuoletta, che dirige da sette anni. ma di famiglia, è disperata perché gane della diocesi. Qui da due anni La sua decina di scolaretti si lascia al marito è stata da poco rubata la risiedono tre suore di padre Man- docilmente fotografare, ed insieme mandria dei buoi; e le ricerche non zella: suor Giannina, suor Angela hanno approdato e non approde- e suor Cosimina. Ci accolgono con ranno a nulla. Per di più la coltura una grande gioia. Al nostro arrivo del riso è piuttosto ritardata per la erano con un gruppo di cristiani mancanza di acqua. Insomma, ai nella piccola chiesetta a pregare. problemi abituali vi è il problema Noi ci aggreghiamo a loro. Alla fine straordinario da risolvere. Padre della preghiera, salutiamo i fedeli. Razzu non si fa pregare, e di fron- Nella maggioranza sono bambini e te a queste situazioni, interviene ragazzi. C’è nei loro occhi una gran- donando. Mi è chiaro, egli è uno de curiosità. Si racconta del viaggio a loro vogliono mettersi sui ban- di loro. E’ vero che le richieste di e li si invita alla messa del giorno chi anche i genitori. E’ una festa. battesimo sono molto poche. “Le dopo. Poi un breve giro delle opere. Il viaggio ci porta ad attraversare anime me le devo conquistare ad Accanto alla chiesa c’è la casa delle il fiume Menarahaka. Al ritorno, una ad una”, mi dice. Giustamente suore, poco più in là un pozzo che sotto la pioggia battente, ho visto il egli non affretta nessuna conver- dà acqua anche al villaggio, ad ore suo corso notevolmente ingrossato, sione. Molti sono simpatizzanti e determinate. E poi il dispensario, fino a raggiungere il parapetto del partecipano alle catechesi ed anche dove ogni giorno arrivano i malati ponte. Qui una volta, padre Razzu all’eucaristia, ma solo alcuni chie- dei dintorni, soprattutto bambini, ha rischiato di essere travolto dalla dono il battesimo. E va bene così. per farsi curare. Il numero di ma- piena. Finalmente dopo quasi tre Le conversioni forzate creerebbero lati che ogni giorno si presentano ore di viaggio raggiungiamo il pri- solo disagio. non è mai inferiore a quindici, e si mo centro, dove risiedono quattro I villaggi che si distendono lungo arriva ad una punta di quaranta al suore francescane. E’ Analavoka. questa strada sono molto poveri. giorno. Ci sono anche delle casette La casa delle suore è a due piani: Vivono del riso che coltivano in dove possono essere ospitati i ma- dall’alto si vede la vasta pianura fazzoletti di terra, talvolta sistemati lati provenienti dai villaggi più lon- sottostante. Al centro del villaggio, a terrazza, in maniera che l’acqua tani e persino delle camerette per i campeggia la bella chiesa, orgoglio non vada a perdersi, e la piccola ri- malati più gravi, che necessitano di degli abitanti. La preziosità di un siera sottostante raccolga l’acqua di tempo per le cure. E’ stata costruita bene viene valutato dalla sua gran- quella superiore. In queste vallate la casetta per un medico, ma manca dezza e solidità. il medico. Quello che era stato in- L’evangelizzazione è un processo gaggiato non era adatto, per cui lo molto lento. Padre Razzu ne ha co- si è licenziato. Ultimamente si sono scienza e mi racconta che la strate- sviluppate malattie che hanno por- gia da lui adottata per l’evangelizza- tato a morte parecchi abitanti. Si tratta di malattie a volte di difficile trattamento, per cui le suore por- tano i malati fino a Ihosy in Land Rover. c’è una produzione di riso in so- Più a monte la scuola. Si trova ac- vrabbondanza. Il riso serve anche canto alla scuola pubblica, ma il come merce di scambio. Si vende paragone è improponibile. Questa anche il carbone, che qui viene su quattro mesi ha funzionato sol- zone è quella del condividere. Egli prodotto artificialmente. Quei po- tanto per un mese. La scuola catto- mostra il Signore mediante il suo chi soldi che riescono a racimolare lica assorbe il maggior numero dei 9 bambini. In due anni sono stati fatti na. Cantano tutti in modo raccolto. per la nascita o la morte, per inizia- passi da gigante. A fine settimana Alla fine mi viene rivolto un mes- re un’attività, o per una costruzio- inizierà anche la nuova scuola ma- saggio di benvenuto dal catechista ne. Raccontare loro del sacrificio terna. Le suore si sono inserite in ed una mamma mi regala un’ana- di Cristo non è immediato. Padre una struttura già ben organizzata. Razzu mi racconta un’avventura in Qui aveva operato la famiglia Caru- occasione della costruzione della so, che due anni fa appunto aveva chiesetta di Misonji. Si era d’accor- dovuto lasciar la missione a causa do che gli operai avrebbero iniziato di una grave malattia. Il passaggio a scavare al mattino. Padre Razzu arrivò in ritardo verso mezzogior- no. Quando arriva, sul luogo c’era là tanta gente, ma nessuno si muo- veva. Allora chiese come mai non tra viva. Anch’io devo rivolgere avessero ancora iniziato. La rispo- un saluto che padre Razzu traduce sta fu: il lùnaki, ossia il loro sacri- ed abbellisce. Subito dopo il viag- ficatore, non è ancora venuto! A gio riprende. Si ridiscende fino ad fare che? A benedire la pietra, per Ambalavoka, dove padre Razzu chiedere agli spiriti antenati che scarica il cemento comperato a ci siano propizi! Padre Razzu, per Ihosy. Non si fa mai un viaggio a non disgustare la gente, ha dovuto vuoto. rassegnarsi al loro costume. I sacri- fici che si fanno possono essere di bue oppure di alcool e rhum: ne versano una goccia alla terra ed il resto se lo scolano tra loro. La loro religiosità permea tutta la loro vita, ma siamo molto lontani dall’acco- glienza del cristianesimo.

di mano ha avuto le sue difficoltà. Il problema di cui le suore soffrono maggiormente è quella di riuscire Questa zona è abitata dai bara. a comunicare con la gente. Il mal- Sono simpatizzanti verso la nostra gascio imparato a scuola nei pochi Il viaggio poi s’inoltra in una parte mesi di preparazione non sempre fede. Anche se non sono battezza- verdeggiante e piana. Ci sono man- corrisponde al dialetto parlato dal- ti partecipano alla nostra liturgia, drie di zebù. Il paesaggio è immerso la gente. E’ con il tempo che riusci- ma sono molto attaccati alle loro tra le piante che si sono salvate dai ranno ad inculturarsi, imparando tradizioni religiose. C’è in loro una fuochi. Una delle maggiori calamità i fumba propri di questa terra. Il predisposizione ad integrarsi con del Madagascar sono i fuochi, che fumba sono gli usi e le tradizioni, il cristianesimo, ma trovano gran- una volta appiccati nessuno più rie- che sono molto radicati nella cultu- de resistenza a distaccarsi dai loro sce a domare. Sicché gran parte del- ra di questo popolo. costumi ancestrali. La loro vita è le foreste sono andate distrutte nel La notte scende presto. Con le lam- ritmata dai sacrifici: sia per pro- giro di trent’anni. E con loro anche pade a batteria facciamo insieme piziarsi gli spiriti, oppure contro la fauna. Con mia meraviglia, sono la preghiera. Il risveglio al mattino il malocchio o per scongiurare le pochissimi gli animali che ho incon- è al sorgere del sole. Celebriamo maledizioni che lo stregone può trato. Lungo la pista, c’è una chie- 10 l’eucaristia con la comunità cristia- aver inviato loro. Ci sono sacrifici setta che serve vari villaggi, il più perché è il punto di attracco del Francia e dall’Afghanistan del sud. barcone di padre Floriano. Data Sono sparse in vari accampamenti. la ristrettezza del tempo, non mi Lo zaffiro si trova sul greto di è stato possibile risalire fino ad un’antica sedimentazione alluvio- Iakora. Padre Strapazzon lo incon- nale, che nei secoli successivi è trerò poi durante gli esercizi spiri- stata coperta dalla creta. Pertanto tuali. Non possiamo fermarci oltre. i ricercatori devono scavare ampi pozzi a cielo scoperto alla ricerca All’orizzonte sta crescendo un tem- di questa antica sedimentazione: porale. Decidiamo di ripartire su- importante dei quali è Misonji. La una volta trovatala, viene raccolta e bito per non dover essere bloccati chiesa è dedicata al beato Federico portata vicino al fiume e setacciata Ozanam. Faccio conoscenza con il dai torrenti ingrossati dalla pioggia. con l’acqua. Per evitare lo sposta- catechista, Martin, che vi abita con Dopo poco, il nostro viaggio di ri- mento di ampie masse di terra mol- la sua famiglia. Poi il viaggio ci im- torno si fa sotto l’acqua. Grazie a ti scavano pozzi profondi circa 30 mette in un’estesa pianura che por- Dio tutto fila liscio. Si arriva a Ihosy metri e poi s’inoltrano con caverne ta direttamente a Ranotsara. che è già sera, in tempo per pregare orizzontali. Sovente i tunnel cedo- con i confratelli. no e i ricercatori muoiono sepolti Qui salutiamo le Figlie della Carità, vivi. Ci sono cinque o sei casi alla che ci invitano a pranzo. Sono settimana. Insomma è come la feb- quattro simpatiche suore, di cui VISITA ALLA REGIONE DI bre dell’oro in America nell’800. solo una europea, e precisamente RANOHIRA Improvvisamente in questo luogo, austriaca. Esse hanno una grande che era un deserto, si sono riversa- scuola, totalmente rifatta, con sette- VIAGGIO CON PADRE REVIGLIO cento bambini in carico. Entriamo in un’aula piena zeppa di bambini: tutti in ordine, ognuno con il suo Venerdì 18 e sabato 19 sono dedi- banco ed il suo quaderno. cati ad incontrare l’attività di padre Reviglio nella regione pastorale che

te migliaia di persone, sistemate in modo penosamente precario. Solo qualcuno è così fortunato da trovare qualche pietra preziosa che può valere anche cento milioni di Li ritroviamo poi sulla strada con ariary, ma la maggioranza vive del- una bottiglia di plastica contenen- le briciole di questa fortuna. Per di fa capo a Ranohira, che si trova più ormai questo popolo emigrato te del latte. Glielo hanno dato le lungo la strada che da Ihosy por- dalle varie parti del Madagascar si suore. Qui le suore dirigono anche ta a Tuléar. Egli collabora con due è stanziato in grossi accampamen- un dispensario, molto frequentato, giovani confratelli malgasci: padre ti di fortuna, costruendo baracche poiché è l’unico. Étienne e padre Mojia. La regione in legno, che ogni tanto prendono La casa dei missionari e la Chiesa si distende su 15.000 km quadrati, fuoco. Chi è venuto qui, sovente sono il punto di riferimento an- e fino a qualche anno la abitavano ha venduto tutto quello che aveva che di padre Strapazzon, quan- 20 mila persone. Il ritrovamento nella terra di origine, e quindi non do discende da Iakora dove abita. nell’ottobre del 1999 di un grosso potrà più farvi ritorno. Nascono Iakora si trova in una vallata rag- zaffiro dal valore di molti milioni perciò poveri a dismisura, a causa giungibile, in questo tempo del- ha scatenato in questa regione una dello sradicamento tribale. Questa spasmodica ricerca della pietra pre- gente si trova spodestata anche di le pioggie, soltanto con la barca. ziosa. La regione si è sovrapopolata quella dignità costituita dall’appar- Padre Strappazzon ne ha una: con di circa 200 mila persone, prove- tenenza ad un clan. padre Razzu sono andato a vedere nienti da tutto il Madagascar, dalla Questo fenomeno di isteria col- il porto Flo, così chiamato da lui, Thailandia, dallo Sri Lanka, dalla lettiva ha il suo centro ad . 11 Padre Reviglio ci tiene a farmelo dai capi locali un ampio terreno, vi caristia circa 700 persone. incontrare. Vi arriviamo nel pri- ha costruito una chiesa e le scuole, A Ranohira fino agli anni ’60, da mo pomeriggio, dopo aver percor- ove sono accolti in 8 nuove aule Ihosy veniva in tournée padre An- so una strada che recentemente è 700 bambini. Queste aule sono de- toine, un lazzarista malgascio. A stata nuovamente asfaltata. La via dicate agli offerenti di ognuna. La partire dal 1964 sono passati: pri- principale è occupata da negozi e costruzione di ogni aula costa circa ma padre Strapazzon da solo; dopo negozietti, che altro non son che 6500 euro. La spesa maggiore è il due anni è venuto ad abitare con baracche di legno. Nel loro retro si loro mantenimento. Dire scuola, lui padre Parravicini; nel 1978 lo intravede la miseria più nera. Bam- vuol dire maestro o professore, e ha sostituito padre Schenato. Pa- bini nudi che corrono qua è là nella una volta essere riusciti a trovarlo dre Reviglio risiede qui dal 1988 è necessario mantenerlo e pagar- e si dedica soprattutto alle visite lo. Ogni professore viene a costare missionarie della brousse del sud- circa 700 euro all’anno. Padre Re- ovest e di tutti gli insediamenti del- viglio ha fatto la scelta di costitui- lo zaffiro. Ora da qualche anno è re adozioni a distanza per gli inse- parroco padre Étienne. Nel paese gnanti. E’ la stessa filosofia che mi di Ranohira vi abitano circa 7000 ha espresso padre Rzzu: adottare persone. Di queste 2000 sono cat- un insegnante permette di raggiun- tolici, altrettanti protestanti, gli gere più bambini, dando loro il altri 3000 sono animisti. In questi bene prezioso dell’apprendimento anni i cristiani si sono praticamente scolastico che può elevare questo triplicati. La popolazione dal pun- popolo. Ad Ilakaka opera pastoral- to di vista geografico è bara, ma a mente il confratello padre Mojia. causa della migrazione interna ora Qui ci sono molti cristiani impor- è abitata soprattutto da antrandroy, tati. La comunità cristiana è vivace. betsileo, merina. I bara si sono ri- Ogni domenica partecipano all’Eu- tirati nei villaggi interni. La Chiesa è ampia e si riempie alla domenica. sporcizia. Mi sembra un immenso La cittadina è migliore di Ihosy. Vi problema sociale. Questo agglome- sono vari hotel per accogliere turisti rato ha qualcosa di innaturale. Vi stranieri a causa del parco naziona- si sono accampati circa trentamila persone. Si vive l’impotenza a dare una risposta efficace. La sento nelle parole di padre Reviglio. Il governo ignora o fa finta di ignorare il pro- blema, perché molti suoi rapresen- tanti hanno le mani in pasta nella faccenda ed hanno interesse che nulla di questo traffico sia regola- mentato. Oltre ad Ilakaka vi sono altri ven- ticinque di questi accampamenti. Il più vicino a Ranohira si trova a circa 40 km; altri sono a 60 o anche a 120 km. Tra l’uno e l’altro vi sono 30 km. La gente è in gran parte religiosa, poiché era già praticante nelle proprie zone d’origine. Padre Reviglio ha costituito un program- ma di visite pastorali. Le distanze lo affaticano tantissimo. Padre Re- viglio, in accordo con la diocesi, ha impostato la pastorale di Ilakaka 12 sull’istruzione scolastica. Ricevuto le dell’Isalo, una catena montuosa rigagnolo che in poche ore diven- integrare la catechesi. Si fa presto che ha delle caratteristiche simile a tava un fiume largo 250 metri e in mezzogiorno. Nel pomeriggio ri- quelle delle nostre Dolomiti. alcuni posti (che cambiavano ad torno a Ihosy. Dopo la notte ristoratrice insieme ogni piena) poteva essere profondo a padre Étienne e a Massimo Sil- un metro e mezzo! Quante ore a vestro, il padre di Violaine, una IVILY: UNA TESTIMONIANZA cercare pietre per riempire le bu- volontaria del Lussemburgo di DI EVANGELIZZAZIONE che, quante ore a chiamare delle origine italiana, che è stata qui vo- persone per spingere la macchina: lontaria missionaria, ci rechiamo a qualche volta mi sono trovato im- Prima di partire da Ihosy, poiché Andriomanero. E’ un villaggio ad provvisamente con l’acqua che mi è arrivato il momento di recarmi una trentina di km da Ranhoira. saliva fin sopra al cofano della Land a Fianarantsoa per la predicazio- E’ abitato da circa 350 persone. I Rover (che pure è un metro di al- ne degli esercizi spirituali, padre bambini che vanno a scuola sono tezza!) … e accelerare per tirarsi Mombelli mi comunica di aver ri- 58. Si percorre una pista di terra fuori, perché era proprio il caso cevuto una lettera, in cui si raccon- battuta in mezzo alla pianura che di dire “chi si ferma è perduto”. ta che domenica 13 febbraio sono costeggia la catena dell’Isalo. Dopo In quei momenti stringevo i denti stati battezzati 60 persone e sono due ore di strada raggiungiamo pregavo … ma capitava che qual- state date 20 prime comunioni in questo villaggio. Eravamo attesi. che giaculatoria non fosse proprio un villaggio che si chiama Ivily. Tutti si precipitano fuori dalla case. “cattolica”! Ormai però questa è Vedo una grande gioia dipinta sul Un saluto. Poi tutti i bambini ci solo “acqua passata”, dato che da volto di Attilio. Gli chiedo allora di portano alla loro scuola. E’ giorno qualche anno, se devo passare per raccontarmi i suoi ricordi missio- di vacanza, ma desiderano farci ve- Ivily ci passo quando l’acqua quasi nari in quella terra. Ed allora mi dere il loro apprendimento. Sotto non si vede e poi hanno anche fatto racconta. la guida della maestra e del loro una “deviazione” (“Ivily”, appun- “Ivily è un villaggio tra Ihosy e insegnante, alcuni ci mostrano i to!) e un ponte a modo, per cui si Sakalalina. Ha un nome strano, si- loro progressi nella lingua francese passa … facilmente ! gnifica: dove si cambia strada, dove e malgascia. I due insegnanti sono Nella zona di Ivily, proprio grazie a pagati dalla missione di Ranohira. questi corsi d’acqua “speciali” che Facciamo una visita nel villaggio. fanno un po’ da serbatoio, la gen- Sulle stuoie è steso il riso a seccare. te coltiva molto riso e alleva molti Alcune donne stanno intessendo le zebù. Non è gente tanto povera, stuoie con un’erba particolare. Poi non è gente certo ricca… sta nella tutti i cristiani in fretta si mettono media. Ma da un punto di vista di l’abito bello e vengono a partecipa- sviluppo scolastico, intellettuale e re alla santa Messa celebrata da pa- religioso è gente un po’ fatta a modo dre Etienne. Mentre fanno le prove loro. Quanti missionari hanno cer- dei canti, padre Etienne si mette a si fa una deviazione. Di fatto vi scor- cato di penetrare in questo guscio disposizione degli adulti che si con- re una specie di torrente che per 9 che chiude il villaggio! Io ci sono fessano. Della messa, io non capi- mesi all’anno e forse anche di più, passato già nel 1969 con P. Reviglio; sco gran ché: comunque partecipo è solo un rigagnolo, però quando si ma già prima altri missionari visita- recitando le parole in italiano, sot- mette a fare i capricci per le grosse vano il villaggio. Dopo P. Reviglio tovoce. Bambini e adulti cantano. piogge, lui cambia letto e noi dob- ci sono passati P. Strappazzon, P. Il catechista li anima. All’offertorio biamo cambiare strada! Mi ricordo Razzu, P. Visca, poi ci sono torna- portano la loro piccola offerta in che P. Reviglio nel 1969, quando ci to io per ben 16 anni. Infine alcune ariary. Ho pensato all’offerta del- sono passato per la prima volta, mi “missionarie sui generis – speciali - la vedova del Vangelo. E alla fine, aveva spiegato il nome e i capric- hanno avuto per Ivily un’attenzione dopo il saluto del presidente della ci di questo torrente. A quei tem- e un amore particolare (si chiamano comunità cristiana, devo a mia vol- pi c’era un ponticello di legno e il Carolina Bosa, Loredana Ghidoni, ta porgere loro un augurio. Alla rigagnolo passava 2 metri sotto il Voahangy). Nel periodo in cui mi fine della Messa tutti si mettono in ponte; poi la terra lo ha coperto e sono occupato di questa zona ho posa per la fotografia ricordo. In non lo abbiamo più ritrovato. cercato di animare la gente lavo- questo villaggio viene anche suor Dal 1986 ho rifatto nuovamente rando con loro per costruire una Maddalena Lazzarini, Figlia della centinaia di volte quel passaggio! nuova scuola (quella vecchia era Carità, per seguire gli ammalati e Quante avventure per passare quel stata scoperchiata da un ciclone e i 13 resti dei muri erano slabbrati ). Ho belle che ho visto. A lui è dedicata cercato di animare gli incontri con una scultura con il suo volto barbu- gli anziani del villaggio e con i gio- EPILOGO to. Anche se non grande, la scuola vani, ma con poco risultato! Tanti è spaziosa ed accoglie praticamente bei discorsi, tante buone promesse, Quindici giorni in Madagascar tutti i bambini del villaggio. Vi ope- tanti progetti, tanto… tanto… ma sono passati velocemente. Anche rano le Suore Nazarene, tutte mal- praticamente senza risultato. Final- perché una settimana è stata dedi- gasce e soprattutto fervorose. Con mente, oggi, inattesa una lettera di cata alla predicazione degli Esercizi padre Mombelli dopo tre ore di una suora della Congregazione di S. spirituali ad una trentina di con- viaggio, arriviamo a Fianarantsoa, Jeanne Delanoue (che sono arriva- fratelli. Li ho predicati nella casa ospiti della casa dove risiede il no- te nella zona di Sakalalina proprio delle Figlie della Carità che si trova viziato delle Nazarene. A dirigerle quando io sono partito). C’era una a Fianarantsoa. Il posto si chiama è suor Maria Agnese. Le giovani notizia straordinaria, diceva: “ ieri, domenica 13 febbraio, prima di Quaresima, a Ivily abbiamo avuto 60 battesimi di bambini e giovani e 20 prime Comunioni”. Ho sentito tanta gioia dentro di me; e nello stesso tempo ho fatto una lunga meditazione leggendo quella notizia! Ho capito che il Signore ha i suoi ritmi e i suoi tempi! Ho capi- to che il Signore si serve dei suoi … come meglio gli piace! Ho capito che bisogna sempre se- minare, senza aspettare di vedere il raccolto! Ho capito che se il seme non muore non porta frutto! Ho capito che il Signore continua a fare “cose meravigliose” e a mera- vigliarci con la semplicità delle cose Manovosoa, che significa “Buon mi hanno fatto festa: un bella festa che compie! pozzo”. Le Figlie della Carità sono con canti e danze in malgascio e in Ho ringraziato il Signore per tutto state molto accoglienti. Il mio fran- francese. Non me l’aspettavo. Per questo! Ho ringraziato il Signore cese non è stato brillante, ma ho ringraziarle ho promesso loro che per quella Comunità e quella suora cercato di esprimermi alla meglio. al mio ritorno mi sarei recato sulla che ha voluto condividere la gioia Prima di arrivare a Fianaratsoa, mi tomba del Padre Durando e le avrei e la grazia ricevuta. Ho ringraziato sono fermato a Zazafotzi dove le il Signore per tutti quei missionari suore Nazzarene hanno una casa e missionarie che hanno seminato che accoglie una decina di anziani senza vedere nessun germoglio. soli. Questa era l’opera originaria Ora il seme di senape è cresciuto e pensata da padre Stanta. C’è an- speriamo che diventi un albero for- cora la sua casetta vuota. Egli l’ha te, più dell’arbusto della senape … chiamata Betania. Poi l’opera, sotto forte come i grossi manga o i grossi l’impulso di padre Elli, si è arric- rotra che crescono lungo il torrente chita di una scuola, che è fra le più Ivily e che le ripetute inondazioni di tutti gli anni non hanno mai smosso! “ Non c’è differenza tra chi pianta e chi irriga, ma ciascuno rice- verà la sua mercede secondo il pro- prio lavoro. Siamo infatti collabora- tori di Dio …” (1 Cor 3, 8). Grazie Signore che vuoi servirti ancora di 14 noi come tuoi collaboratori”. ricordate. E’ impressionante il loro incontro nel pomeriggio, mi rac- autopromozione umana e cristiana. senso di ospitalità e di accoglienza. conta come la Provvidenza l’abbia Esserne testimoni è una grazia. Il Il viaggio di ritorno da Fianarantsoa condotto a realizzare quest’opera ricordo va anche ai confratelli che non ha presentato nulla di partico- di liberazione di circa 20 mila po- ci hanno lasciato in questa terra. lare. Ho ripercorso la strada del- veri restituendoli alla loro dignità. Mi piace ricordarli: mons. Dusio, l’andata, in due momenti. Abbiamo Questi villaggi costruiti su terreno padre Peressutti, padre Quintino fatto sosta ad Antsirabé, la cittadi- donato dal governo hanno vita a sé, Zoppi, padre Elli, padre Stanta. na che porta il nome dalla salsedine come dei piccoli quartieri. Le ca- Quasi tutti li ho trovati là nel cimi- di cui sono ricche le terme. Antsi- sette sono tutte uguali: a due piani tero di Ampandratokana, nella ter- rabé infatti vuol dire: luogo dove con tetti in lamiera. Le persone che c’è molto sale. Abbiamo passato la vi abitano si guadagnano da vivere notte presso le Suore Nazzarene. lavorando le pietre. Qualcuno tro- La loro casa ospita le postulanti e va lavoro in città. Il giorno prece- le aspiranti. Hanno quattro postu- dente il nunzio apostolico aveva lanti e 12 aspiranti. Queste ultime fatto visita ad Akamasoa e, alla sua frequentano le scuole per raggiun- messa, vi hanno partecipato 700 gere la maturità. L’ultimo giorno lo persone. L’associazione gestisce passo a Tananarive. Dopo i pranzo anche le scuole, dalle primarie fino con i confratelli, visito i villaggi che al conseguimento del baccalaurea- padre Pedro ha costruito per i po- to, ossia la maturità. Dalle mater- veri, ad Akamasoa. La parola è il ne alle superiori, vi sono tremila motto dell’associazione che egli ha alunni. Guardandomi in giro ho la fondato e significa: Cari amici. Mi sensazione che questi poveri abbia- accompagna padre Roch Gajsek. E’ no costruito con padre Pedro una uno spettacolo, sotto il cielo umido città nella città, direi persino più e piovoso, vedere le casette costrui- bella ed ordinata di gran parte del- te dai poveri, ben ordinate in tre la stessa capitale. E’ una giornata villaggi sulle colline che circondano piovosa, per cui non sono riuscito Tananarive. Ai piedi della monta- a vedere il brulichio della gente di ra che hanno amato con noi e per gna esisteva la discarica della città, questi villaggi. Ma il poco che ho noi tutti. visto è stato sufficiente, per farmi Un solo rimpianto di non aver po- riconoscere che i miracoli sono an- tuto incontrare i padri Tonino, Pas- cora possibili. sarotto, Tolu. Ma sarà per la pros- Il tempo scorre via veloce. Dopo sima volta. cena, il mio arrivo in aereoporto è Il 4 marzo, fra qualche giorno, pa- puntuale, ma trovo la sgradevole dre Tolu riceverà dal Governo Mal- sorpresa che l’aereo partirà con tre gascio l’onorificenza di Cavaliere ore di ritardo. Praticamente si par- del Lavoro per l’impegno svolto in te nel cuore della notte, alle quattro cinquant’anni a servizio del popolo del mattino. La fatica del viaggio malgascio. Nessuno di noi italiani non mi cancella le emozioni, che potrà essere presente. Da Fianaran- subito a caldo, nei tempi morti del tsoa, con i missionari presenti gli viaggio, mi sono messo a scrivere. ho inviato gli auguri anche a nome Da questo viaggio in Madagascar di tutta la Provincia. Ci felicitiamo mi è parso di trarre una grande te- con lui per il riconoscimento e gli stimonianza dei nostri confratelli auguriamo tanti altri anni di servi- che, quarant’anni fa, hanno intra- zio missionario a Manakara. dove dal governo una quindicina preso l’evangelizzazione della zona di anni fa erano stati confinati tutti di Ihosy tra le più arretrate del Ma- i mendicanti e i poveri della città. dagascar. I segni di questa povertà Essi vivevano frugando tra le im- continuano a sussistere, ma quan- mondizie. Molti avevano costruito do questa gente non si è fatalistica- le casupole in legno nella discarica. mente adagiata sulla propria situa- Cose indescribili. Padre Pedro, che zione ha trovato la via della propria 15 EDITORIALE è perché la carità è indebolita. Se vogliamo rinvigorire la missione non c’è altra strada che dare fer- Ogni fatto coinvolge un prin- vore alla carità di Cristo tra noi. cipio che lo sostiene. Se corro Il pensiero mi ha portato in è perché ho fretta o voglio fare questa direzione anche perché footing. Se faccio qualcosa di la mia mente è dominata dalla banale è perché cerco svago o notizia, avuta solo ora al rien- sono inquieto. Se compio un tro dal Madagascar, della morte gesto di carità è perché o sono di don Giussani, avvenuta il 22 generoso oppure perché de- febbraio. La sua persona mi era sidero realizzare il Vangelo. E particolarmente cara. Egli guar- così via. Ora alla fine del mio dava con grande simpatia alla reportage, mi domando qual è il nostra parrocchia di Milano. Si nesso tra carità e missione. Mi principio di quanto ho vissuto e sentiva “nostro parrocchiano”, è caro ricordarlo a tutti come un visto? Nella mia meditazione di come era solito dire, poiché per autentico testimone di Gesù nel questa mattina mi ha sorpreso tutto il periodo in cui era in sa- nostro tempo. Egli è stato par- questo pensiero: la comunione lute, e cioè fino agli anni ‘90, egli ticolarmente attento alla nostra tra fratelli nella fede è il princi- abitava a ridosso della nostra esperienza di missionari ed ha pio della missione. La missione parrocchia in via Martinengo. avuto riflessi sulla vita spirituale si radica nella comunione frater- Aveva una grande ammirazione di vari confratelli, che hanno in- na realmente vissuta come segno per san Vincenzo, e me ne parla- contrato il movimento di Comu- dell’amore di Cristo. Questo mi va con quel particolare accento nione e Liberazione. La comu- sembra il principio proprio della che lui sapeva dare ad ogni paro- nione dei carismi è una ricchez- charitas. La carità è fonte e sor- la: so che fu lui a patrocinare la za particolarmente feconda nella gente, e quindi da essa sgorga traduzione italiana della biogra- Chiesa: così fu anche ai tempi di l’azione missionaria. La carità fia di san Vincenzo del Roman san Vincenzo quando egli incon- infatti è il riflesso della bellezza nella collana della storia della trò san Francesco di Sales. Dal di Dio nella nostra umanità. E la Chiesa della Jaca Book. Attra- suo esempio, aiutiamoci ad esse- nostra persona, quando è trasfi- verso lui ho esperimentato in re testimoni della carità di Cristo gurata dalla carità, diventa azio- modo particolarmente vivace il nel mondo dei poveri. ne e gesto che aiuta e sostiene il debole e il povero. Mi pare, in questi giorni di permanenza tra i nostri confratelli del Madagascar di avere intravisto questo come il cuore della nostra missione. Questa, in ogni caso, è la lezio- ne che traspira dall’insegnamen- to di san Vincenzo: la missione nasce dalla carità. E la carità tra confratelli è la prima fonte della missione. Mi sembra che questa debba sempre essere la direzio- ne permanente del nostro essere 16 ed operare. Se la missione soffre