22SPE02A2209 ZALLCALL 11 22:09:23 09/21/98 l’Unità GLI SPETTACOLI 23 Martedì 22 settembre 1998

OMAGGI LA CURIOSITÀ Proposta a Roma: intitolate a Battisti ANCHE MOLLICA NELLA TRAPPOLA DI WOODY ALLEN il nuovo Auditorium MICHELE ANSELMI

lConsigliocomunalediRo- overo Vincenzo Mollica, sbeffeggiato co- tudine tutta italiana di omaggiare istituzional- che, accompagnato dalla petulante compagna machiedecheilnuovoAudi- me non mai dal documentario di Barbara mente il divo di passaggio. Dovreste vedere con Soon-Yi e dall’amabile sorella Letty, si espone I torium,progettatodall’ar- P Kopple «Wild Man Blues» che resoconta quale faccia l’ipocondriaco e depresso Allen si alla curiosità della cinepresa, pronta a cogliere 22SPE02AF01 chitettoRenzoPiano,echesarà la tournée jazz di Woody Allen dell’inverno sottoponeagliincontriinComune coni varisin- ogni sfumatura psicologica dell’artista, sia essa prontoallafinedel‘99,siainti- 1996. Chiamato a introdurre il concerto all’O- daci, dai quali, inevitabilmente, esce con qual- lo spaesamento negli alberghi di lusso o il tedio 2.0 tolatoaLucioBattisti.L’invito pera di Roma, di fronte a un pubblico tutto da- che targa o medaglia. E se a Venezia cammina di fronte ai complimenti delle sue fans. «Non 12.0 alsindacodiRoma,Francesco mazze e autorità, il giornalista più buono della percalliecalletteaccantoconversandoconCac- pagherebbero 10 cents per vedere un mio film, Rutelli,ècontenutoinunordi- Rai si ritrovò a gestire un Allen malmostoso e ciari, a Bologna ringrazia Dio che il Vitali non ma se cammino per strada impazziscono», mu- nedelgiornopresentatodafor- impaziente pronto a irrompere sul palco a metà spiccichiunaparoladiinglese. gugna Allen tra una gita in gondola vissuta co- zepolitichedimaggioranzaed della presentazione. «Questi si stanno addor- Due volte «oscarizzata» (la prima volta per il me un’avventura e un party post-concerto. Di- opposizione-approvatoieri mentando», sibila l’attore-clarinettista scalpi- documentario «Harlan County Usa», su un du- ciamo la verità: come jazzista Woody non è un dall’assembleaalargamaggio- tante nel backstage, ed eccolo, un attimo dopo, ro sciopero minerario), Barbara Kopple è cinea- granché. Pur sorretto da un pimpante quintetto ranza,con28sìe3astenuti-in raggiungere i microfoni con l’intenzione di suo- sta di notevole gusto e versatilità: il suo talento animato dal banjoista Eddy Davis,ilcine-clari- cuisichiedechealcantantere- nare più a lungo del solito, per il solo piacere di emerge anche da questo «Wild Man Blues», nettista ha un’intonazione incerta e un fraseg- centementescomparsosiainti- ritardarelacenaallapocojazzisticaplatea. tutto giocato sul piacere di comporre «on the gio ingessato, anche quando si confronta con tolatoilnuovoauditorium«o Il reverente Mollica non è il solo a farne le spe- road» il ritratto privatissimo di un personaggio classici come «Down By The River Side». Ma se insubordinealmenounadelle se, giacché il film, uscito nelle sale venerdì scor- pubblico poco incline a mettersi in mostra. È un dovunque, nel corso di quei 23 giorni, fece il tut- saleinessocontenute». so,sidiverteaironizzarevolentierisullaconsue- Woody Allen insolitamente disponibile quello toesauritoqualchemotivodovevapuresserci. Woody Allen in concerto

LA SCOMPARSA DELLA STAR Un’Ossessione Si è spenta ieri a Rimini, a 89 anni Interpretò decine di film chiamata e segnò la storia del nostro cinema dello letterario di James Cain, MICHELE ANSELMI rivoluzionò il panorama del ci- Suo il primo nudo del cinema italiano nema di regime, anticipando i Magari fu proprio il celebre seno temi cari alla stagione del neo- nudo nella Cena delle beffe aspia- realismo. Per il tetro fatalismo narle la strada per Ossessione.O E con Visconti battezzò il Neorealismo che animava il film, per la fasci- forse solo l’inattesa maternità di nazione erotica dalle implica- , scelta prima di 22SPE02AF02 zioni omosessuali, per il roman- lei da Visconti. Fatto sta Clara tico anelito di libertà che si ri- Calamai, morta ieri a Rimini specchiava nella storia del vaga- quasi novantenne (era nata a Note bondo Gino Costa (Massimo Prato nel 1909), era fiera di en- sparse Girotti), per la ripugnanza nei trambi i film. Del primo, girato confronti del modello di esi- nel 1941 da Blasetti, diceva: «La stenza piccolo-borghese propo- faccenda del nudo non era pre- sto dal fascismo. vista dalla sceneggiatura. Ce la Diceva Coinvolta dal perfezionista mise il regista, ma per convin- di sé Visconti in una lavorazione du- cermi dovette faticare parec- ra, realistica, fisicamente impe- chio. Lui aveva deciso di far ve- «Per “La cena gnativa (il famoso tuffo nell’ac- dere il seno e alla fine si vide». delle beffe” mi qua gelata fu girato una cin- Del secondo, girato nel 1943 da dettero 50mila quantina di volte), Clara Cala- Visconti: «Il problema era di lire. Non erano maiuscìdaquelfilmcon trasformarmi nel personaggio più di cinque mi- un’immagine del tutto nuova: di Giovanna, un tipo di popola- lioni di oggi. non era più l’attrice di titoli co- na scarmigliata e passionale. Quale diva fa un me Ettore Fieramosca o L’avven- Luchino cominciò a spettinar- film da protago- turiera del piano di sopra, bensì la mi davanti a uno specchio, in nista per cinque musa di un cinema più persona- uno squallido salone di albergo, milioni? E le as- le e ruvido. Tanto è vero che e continuò per tutta la giornata. sicuro che era Rossellini l’avrebbe voluta per A sera ero sì Giovanna, ma una una vita fatico- Roma città aperta,maquesta Giovanna distrutta». sa, spesso anche volta fu Anna Magnani, rove- Donna spiritosa, Clara Cala- pericolosa». sciando il destino, ad aggiudi- mai. Capace di indossare con Qui sopra, Clara Calamai in una foto d’epoca. A sinistra, l’attrice con carsi il ruolo di Pina. Il che non una certa autoironia il proprio in «Ossessione». In alto, la Calamai negli anni Settanta impedì alla Calamai di conti- status di diva del cinema italia- nuare a mietere successi: nel no. Quegli occhi allungati, nei 1945 ottiene un Nastro d’argen- primi film molto truccati e ap- degli anni Trenta i film inter- «Ad andarci di mezzo fu Pavoli- Calamai: «Lo sapevano tutti che ne, si era avvicinata al cinema canto al tavolo da cucina carico to per L’adultera di Duilio Colet- pesantiti da folte ciglia finte, si pretati dalla Calamai non face- ni, perché Doris Duranti, che la Duranti non si poteva per- «per caso», uscendo da un ten- di stoviglie sporche, con le ti, nel 1957 è di nuovo sul set intonavano al suo corpo slan- vano altro che ribadire quel- era la sua donna, gelosa pazza mettere il lusso di mostrarli. Si tato suicidio (per amore): odia- gambe divaricate e le spalle cur- conViscontiperLe notti bian- ciato e sensuale, e Dio solo sa l’immagine elegante. Fino, ap- del fatto che la Calamai avesse era servita di una controfigura». va le feste, la mondanità e so- ve dalla fatica, dal tedio, dallo che, nel 1967 interpreta uno de- quante gocce di atropina s’era punto, alla Cena delle beffe.«An- potuto apparire per un secondo Avrete capito che l’attrice cer- prattutto quelli che giocano a squallore quotidiano... L’ardore gli espisodi di Le streghe.Mafu dovuta applicare alle pupille, che se si vedeva per un centesi- nuda, fece un film con un certo te cose non le mandava a dire, e carte. Forse non era una grande dello sguardo e del sottile corpo il cinefilo Dario Argento a of- sul set di Ossessione, per farle di- mo di secondo, il seno della Ca- Calzavara, Carmela, nel quale, anzi si divertiva a rivaleggiare attrice, ma certo l’esordiente Vi- nervoso, l’ansia amorosa, delit- frirle, nel 1975, un ruolo malin- ventare così vivide e dilatate. lamai accrebbe in modo vertigi- all’insaputa di tutti, si sbottonò con le sue colleghe. E sì che la sconti vide giusto quando, ri- tuosa. Magnifica», così la de- conicamente celebrativoin Pro- «Attrice patinata del cinema ita- noso la sua popolarità di attri- la blusa e fece esplodere a nudo Calamai, nel fondo, amava defi- trovatosi senza la Magnani, de- scrisse Lietta Tornabuoni in un fondo rosso: e lei volentieri stette liano», la definisce Fernaldo Di ce», raccontò a Fofi & Faldini il i suoi attributi». «Macché, non nirsi «una professionista dello cise di trasformare la Calamai suo profilo. E in effetti questa al gioco, esponendosi al con- Giammatteo nel suo Dizionario regista Riccardo Freda. Aggiun- erano mica i suoi», avrebbe ri- spettacolo». Toscana e concre- nella Giovanna Bragana di Os- donna schiantata e sensuale, li- fronto con la bellezza di un del cinema, e di sicuro sul finire gendo una postilla maliziosa: battuto qualche anno dopo la tissima, figlia di un capostazio- sessione. «La Calamai seduta ac- beramente reinventata sul mo- tempo, altera e moderna.

Qui accanto, Giovanna Mezzogiorno Un film si aggira tra i sassi del Sud in una scena del film «Del perduto amore» In viaggio con per presentare «Del perduto amore» A sinistra, Michele Placido DALL’INVIATO per quello che doveva essere un na. Ricorda l’impegno intellet- organizzava scuole di alfabetiz- 22SPE02AF06 Mezzogiorno mentre canta Ac- ENRICO FIERRO tour promozionale ed è subito tuale della sorella, la laurea in zazione per i braccianti era «ri- carezzame. diventato qualcos’altro: emo- giurisprudenza conquistata a volta al bene». 1.42 Ma il vero bagno di folla è ad MATERA «La Chiesa ha sbagliato, zione, ritorno alle radici (Placi- pieni voti, i concerti di violino Placido è emozionato, la sto- 10.0 Irsina, il paese dove il film è sta- la bara di Liliana doveva essere be- do e Rubini sono pugliesi, Gio- («Liliana era sinceramente cri- ria di Liliana gli è entrata nel to girato. Per mesi la troupe ha nedetta».«Maqualesbaglio!C’era vanna coccola le sue origini na- stiana e suonò anche per Padre sangue, tanto da contagiare an- vissuto in simbiosi con la gente, la Guerra Fredda, i rossi da una poletane), amicizia, incontri Pio»), il gior- che gli altri componenti della molti-anzianiegiovani-han- parte e i bianchi dall’altra, biso- congentevera.AFoggia,lasera ■ SUI LUOGHI no dei funera- «compagnia di giro». Giovanna no prestato il loro volto alle sce- gnava fermare i comunisti». Fog- della prima, sul palco c’è il ve- li. Monsignor Mezzogiorno, innanzitutto. Ha ne corali. Peppino Amendolara gia, giovedì 17 settembre, il film è scovo, il monsignor Giuseppe DEL FILM Casale ascolta, la stessa età della vera Liliana e è l’immagine della generosità, finito da poco, la mezzanotte è Casale. Ha visto la scena dei fu- Sale piene annota, cerca durante la lavorazione del film ha una bella moglie, Mariuccia, passata e la gente discute ancora. nerali di Liliana, la bara avvolta di «storicizza- ha imparato a ragionare come e due splendide figlie. Durante Ad alta voce, appassionandosi. in un drappo rosso e il portone in Puglia re» quell’even- lei, a pettinarsi come lei, a guar- le settimane delle riprese la sua Come una volta, tanti anni fa, della chiesa sbarrato perché e Basilicata to. Poi am- dare negli occhi come lei: «Ho casa era aperta a tutti, attori, quando la politica infiammava le quella comunista morta a 24 mette: «Quei cercato di capire la bellezza del- famigliaMoscatosimangiaesi me a Placido, ci sono i giovani comparse e macchinisti. «È gen- piazzedelSud.MichelePlacidoos- anni non fosse benedetta. In sa- «Parla delle funerali dove- la sua esistenza». E il giorno do- parla, di Liliana e di Rocco Sco- attori del teatro dei Sassi che il te generosa - spiega Sergio Rubi- serva, ascolta e non interviene. Il la la gente ha gli occhi rossi, nostre passioni e vano celebrar- po è ad Ascoli Satriano per por- tellaro, il poeta contadino che regista ha voluto nel film. La ni, pugliese di Grumo Appulo - suo Del perduto amore ha colto tutti si sono alzati in piedi e si in Chiesa, tare un mazzo di rose rosse sulla morì giovane e come lei si con- città si riconosce in quei volti e il film piace perché racconta nel segno: fa parlare, commuo- hanno applaudito, i più anziani della nostra terra» perché la vita tomba di Liliana, una lapide sumò per un’idea di riscatto. Si che ricordano le facce dei con- la nostra terra». Il tour è finito, ve, appassiona. Per questo ha ricordano gli anni Cinquanta, di Liliana era semplice, senza immagini reli- ricorda la riforma agraria fallita tadini pugliesi dipinti da Giu- la gente di Irsina saluta Placido voluto portare il film nelle terre le lotte per la terra in Capitana- una vita generosa, rivolta al be- giose. Ascoli è il paese dove Pla- e la grande migrazione verso il seppe De Nittis. «È stata una come uno di famiglia. «Quando del Sud. Come un vecchio «sca- ta, le Madonne pellegrine e la ne degli altri». Non è una riabi- cido è nato, la gente lo ama co- Nord Italia. Temi che ritornano esperienza straordinaria», rac- fai un altro film?». «Non so, for- valcamontagne», insieme a scomunica di Pio XII «contro il litazione, è qualcosa di più, me uno di famiglia e lo invita a a Bari, Matera e Potenza. Do- conta Giovanni Paolicelli. E la se presto parteciperò ad un film Giovanna Mezzogiorno e Sergio comunismo anticristiano». Ac- quasi l’ammissione di un errore, pranzo. Cose semplici, buone vunque i cinema sono affollati, serata si conclude con un bic- sulla vita di Di Vittorio». Un al- Rubini, ha macinato duemila- canto al monsignore c’è Angelo il riconoscimento che la vita di verdure,pastaconlecimedira- dovunque si applaude e si di- chiere di rosso e una chitarra tro film su queste terre. Un’altra cento chilometri in sei giorni Rossi, il fratello della vera Lilia- quella ragazza comunista che pa e vino generoso. A casa della scute. A Matera sul palco, insie- che accompagna Giovanna storia di passioni vere.