Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale Aut. n°xxxxx – Stampe Periodiche in Regime Libero per l’intera comunità attività genera un valore all’insieme dellesue La SAT, grazie DI SOSTENIBILITÀ PERCORSI Anno LXXXIV n° 01-2021 I Quadrimestre sci alpino di sviluppolegati allo al centrodiprogetti Dolomiti” ètornata La “Regina delle MARMOLADA Tridentini Alpinisti Società Anno LXXXIV n. 01 - 2021 I Quadrimestre

Direttore responsabile Marco Benedetti

Comitato di redazione Claudio Ambrosi Elena Baiguera Beltrami Paola Bertoldi Franco de Battaglia Mario Corradini Riccardo Decarli Mauro Grazioli Ugo Merlo Armando Tomasi

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Foto in copertina Cristian Ferrari Marmolada, versante nord.

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Editore: SAT – Società degli Alpinisti Tridentini / Rivista quadrimestrale registrata presso la Cancelleria del Tribunale Civile di Trento al n. 38 in data 11 maggio 1954 / Tipografia: SAT – Società degli Alpinisti Tridentini, via G. Manci 57 – 38122 Trento / Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale Aut. n°xxxxx – Stampe Periodiche in Regime Libero. BOLLETTINO SAT APRILE 2021

Sommario

Relazione programmatica 2021 2

Percorsi di sostenibilità - Anna Facchini 4

Marmolada, il documento del Consiglio Centrale 6

Nuove partnership in casa SAT 9

Università di Trento e SAT in cordata per la montagna 12

I 100 anni della SOSAT - Toni Cembran e Sandra Tafner 16

Cesare Maestri, la montagna come vita - Franco de Battaglia 20

Una salita, una monetina, il fato… - Terenzio Cuccuru 23

Mezzo secolo di storia nei libri di vetta del Sasso Rotto - Mario Corradini 27

Gli annuari della SAT: pagine da riscoprire - Silvia Miori 31

Verso il 69° Trento Film Festival - Marco Benedetti 36

Per un inverno più sostenibile 39

Escursionismo invernale e sci-alpinismo - Elio Caola 42

L’esperienza di Servizio Civile alla Biblioteca della Montagna-SAT - Silvia Miori 44

La SAT degli ultimi 50 anni: una storia pop - Riccardo Decarli e Armando Tomasi 48

Laboratorio alpino Dolomiti UNESCO 50

RUBRICHE 53 Relazione programmatica 2021

Approvata dal Consiglio Centrale a fine gennaio

er il terzo anno propongo questo atto di pianificazione per il 2021: è l’anno dell’insediamento di un nuovo consiglio È molto difficile prevedere Pe della ricomposizione delle commissioni; in se nel 2021 sarà possibile questo Documento i nuovi amministratori e i nuovi commissari troveranno obiettivi e alcu- riprendere le riunioni ne azioni funzionali al loro raggiungimento. Come per ogni documento di programmazione o programmare grandi il divenire e i possibili cambiamenti non ne im- eventi sociali in presenza. pediranno la modifica. Ricalcando il formato del precedente, per ogni La sperimentazione delle commissione sono elencati gli obiettivi e le azioni finalizzate a raggiungerli. Ogni com- piattaforme per incontri on line missione è stata sensibilizzata nell’indicare il ha però aperto nuove possibilità preventivo dei costi: per le commissioni Stori- co-Culturale e Biblioteca (compreso Labora- di interazione con i soci. torio Alpino e delle Dolomiti Bene UNESCO), Rifugi, Sentieri, la fonte principale risiede nella contribuzione pubblica. Per tale motivo e nel rispetto delle norme provinciali di settore, ogni commissione ha redatto un piano di lavori/at- Le previsioni dei costi dei singoli interventi, tività nei termini consueti (vedi allegati A) e B). contribuiscono alla formazione del bilancio di previsione della SAT per il 2021. Nel Documento 2020 il paragrafo finale era dedicato ad un progetto specifico, che avrebbe In questo Documento i potuto costituire la trama per i temi da dibat- nuovi amministratori tere nel congresso sociale 2020. La pandemia ha costretto a rinunciare al progetto. e i nuovi commissari È molto difficile prevedere se nel 2021 sarà troveranno obiettivi e alcune possibile riprendere le riunioni o programmare grandi eventi sociali in presenza. La sperimen- azioni funzionali al loro tazione delle piattaforme per incontri on line raggiungimento. ha però aperto nuove possibilità di interazione con i soci. Soprattutto nella fase delle preas-

2 BOLLETTINO SAT semblee in preparazione della A.D. 18.12.2020 In vista dell’importante tappa 2022, 150° di si è capito che con tempi relativamente stretti fondazione, ogni Commissione è stata invita- si possono indire riunioni intersezionali o per ta a guardare al futuro. Verrà creato un piccolo gruppi tematici o su singole iniziative. gruppo che lavorerà con la regìa della Presi- Un tema emerso nelle tappe degli incontri ter- denza e sarà incardinato sulla Commissione ritoriali di autunno 2020, in particolare nella Storico-Culturale e Biblioteca: tutte le Com- serata di Malé, è legato alla frequentazione missioni e tutte le Sezioni saranno coinvolte della montagna: quale è, come si è evoluta per un rappresentazione corale dei nostri ‘pri- negli anni e con quale accelerazione nel 2020 mi’ 150 anni. - primo anno di pandemia - quali sono gli im- patti sull’ambiente e sugli ecosistemi, quale Trento, 27 gennaio 2021 la consapevolezza dei livelli di responsabilità individuale e collettiva, come interagire con LA PRESIDENTE le amministrazioni locali per governare il fe- Anna Facchini nomeno: questo potrebbe essere il tema da dibattere nel 2021, potendo contare sia sulla Il testo integrale del Documento Programma- sensibilità e sull’attenzione emersa dalle se- tico SAT 2021 si può scaricare dal sito SAT zioni sia sulla interazione di più commissioni, all’indirizzo: https://www.sat.tn.it/relazio- considerata la trasversalità dell’argomento. ne-programmatica-2021/

Casa SAT

BOLLETTINO SAT 3 Percorsi di sostenibilità

di Anna Facchini

anno visto la luce nei primi giorni di marzo i “Percorsi di sostenibilità”, pa- gine che raccontano come la SAT ge- Accanto ai numeri, la Hneri valore per la comunità, e che hanno dato riflessione va posta sulla forma a una pubblicazione rivolta a tutti, in pieno spirito di condivisione e partecipazione. capacità delle sezioni, delle È un primo passo verso un bilancio sociale e di commissioni, degli sostenibilità, inserito tra gli obiettivi strategici nel 2019, per rendere conto dell’insieme delle organismi centrali di creare attività svolte che, a differenza di quello che senso di appartenenza succede nelle imprese, non vengono rappre- sentate in modo esaustivo dal bilancio. e capitale sociale, elementi Si è cercato di rappresentare, nella maniera fondamentali più completa possibile, alla comunità trentina ed alle sue istituzioni quanto effettivamente per garantire sostenibilità nel tempo e superare i momenti di difficoltà È un primo passo verso un bilancio sociale e di

sostenibilità, inserito tra gli fatto nel 2019 e questo ha permesso di acqui- obiettivi strategici sire esperienza in vista della prossima entrata in vigore dell’obbligo, per associazioni quali la nel 2019, per rendere conto SAT, della redazione del bilancio sociale. dell’insieme delle I dati sono riferiti all’attività del 2019 degli or- gani centrali, delle commissioni e di un cam- attività svolte che, a differenza pione rappresentativo di sezioni. Sono stati di quello che sviluppati secondo una metodologia scientifica per una stima della valutazione del lavoro vo- succede nelle imprese, non lontario fornito dalla sede centrale, dalle com- vengono rappresentate missioni e da un campione di sezioni, e per una stima dei benefici ricavati dai fruitori del lavoro in modo esaustivo dal bilancio dei volontari. I numeri sono molto importanti: circa 1,1 milioni di euro la stima del costo per

4 BOLLETTINO SAT sostituire il lavoro dei volontari dei sentieri e tali per garantire sostenibilità nel tempo e su- circa 10,4 milioni il beneficio generato dal po- perare i momenti di difficoltà. ter avere sentieri percorribili; 0,4 milioni circa Il lavoro è stato possibile grazie alla collabo- il costo da sostenere per sostituire i volontari razione del prof. Geremia Gios, socio della degli organismi centrali e delle commissioni e Sezione di : la sua competenza e il suo 0,7 milioni circa il beneficio generato dall’atti- generoso altruismo hanno reso interessante vità degli organi collegiali e delle commissioni; avviare questo percorso. La creatività di Lo- circa 0,9 milioni la stima dei benefici generati renzo Viesi - Vitamina Studio nella composi- per gli utenti finali dell’attività di un campione zione grafica ha valorizzato i testi e le fotogra- di numero 16 sezioni su 87 (sentieristica esclu- fie dell’archivio SAT, fatte da molti soci. sa). Nelle ultime pagine alcune semplici note metodologiche spiegano i criteri per ottenere I “Percorsi di sostenibilità” sono disponibili in queste stime. formato cartaceo per i soci che ne facessero Accanto ai numeri, la riflessione va posta sulla richiesta indirizzata alla segreteria o consul- capacità delle sezioni, delle commissioni, degli tabili in formato pdf dal sito all’indirizzo www. organismi centrali di creare senso di apparte- sat.tn.it/sat/percorsi-sostenibilita/ nenza e capitale sociale, elementi fondamen-

BOLLETTINO SAT 5 Marmolada, il documento del Consiglio Centrale

el 2015, col documento “Osserva- zioni al Programma degli interventi di manutenzione e razionalizzazione Ndegli impianti e delle strutture esistenti, le- gati alla pratica dello sci, e degli interventi di valorizzazione ambientale e culturale, an- che a fini turistici del ghiacciaio della- Mar molada”, congiuntamente agli altri tre Club Alpini della regione dolomitica (CAI Veneto, CAI Alto Adige e AVS), la SAT ha preso posi- zione contro una strategia di sviluppo della La Marmolada dal Sentiero Viel dal Pan foto Marmolada volta a incrementare il turismo Marco Benedetti invernale nell’area, tramite la costruzione di nuovi impianti di risalita e infrastrutture di servizio, con il rischio di compromettere Nel 2015 la SAT ha preso non solo l’integrità della Zona Speciale di posizione contro una strategia Conservazione IT3120129 “Ghiacciaio Mar- molada” (individuata ai sensi della direttiva di sviluppo della Marmolada comunitaria “Habitat”) e in particolare del volta a incrementare il turismo ghiacciaio stesso, ma anche il riconoscimen- to delle “Dolomiti” quale Patrimonio Mon- invernale nell'area, tramite diale UNESCO (rif. decisione 33COM8B.61 la costruzione di nuovi - giugno 2009 e decisione 36COM5B2 - giugno 2012 del Comitato per il Patrimonio impianti di risalita e Mondiale UNESCO). infrastrutture di servizio A distanza di 6 anni e dopo un evento valan- ghivo eccezionale che ha pesantemente col- pito impianti e soprattutto il rifugio Pian dei Fiacconi, rammentando violentemente la fra- molada vertono ancora sul rilancio dello sci gilità dell’ambiente montano, le ipotesi di svi- alpino e relative infrastrutture. Una strategia luppo del versante settentrionale della Mar- che pare prescindere non solo dalla evidente

6 BOLLETTINO SAT Ghiacciaio della Marmolada foto Cristian Ferrari precarietà e delicatezza ambientale, accen- tuata dalla crisi climatica in atto, ma anche La Marmolada è una dai molteplici valori materiali e immateriali che la Marmolada racchiude (e solo parzial- montagna iconica, simbolo mente riconosciuti dal Patrimonio UNESCO) e dai quali siamo convinti si possa e si debba stesso del Patrimonio partire per delineare una strategia alternati- UNESCO e custode dell’unico va volta a restituire alla Regina delle Dolomiti selvatichezza, fascino e identità. vero ghiacciaio di questo La Marmolada è una montagna iconica, sim- settore alpino bolo stesso del Patrimonio UNESCO e custo- de dell’unico vero ghiacciaio di questo setto- re alpino: il suo valore naturale e paesaggisti- co, le sue peculiarità legate all’alpinismo sia spitalità delle Alpi: innovativa, responsabile e su ghiaccio (versante nord) sia su roccia (ver- consapevole, capace di cogliere le sfide im- sante sud), le vicende belliche che l’hanno poste da un ambiente sempre più instabile, coinvolta, rendono questa montagna unica e fragile, imprevedibile. E un rifugio, non più peculiare fra tutte le altre cime dolomitiche arrivo di un impianto obsoleto, ma punto di circostanti, molte delle quali addomesticate scoperta e avvicinamento all’alpinismo, in dagli impianti di risalita. La Marmolada può e tutte le sue sfaccettature, luogo di accoglien- deve tornare una montagna diversa, dove, a za, incontro e formazione, una casa degli al- partire dai predominanti aspetti naturalistici pinisti, resiliente ai cambiamenti non solo e compatibilmente con la loro tutela, mettere dell’ambiente, ma anche dei frequentatori, a valore quelli più propriamente alpinistici, sempre più spesso richiamati dai monti alla storici e culturali. Una montagna che diventa ricerca di silenzio, bellezza, approfondimen- occasione di ripensare la progettualità e l’o- to di valori ed esperienze.

BOLLETTINO SAT 7 Il versante nord della Marmolada fino ad alcune decine di anni fa percorso da vie classiche di ghiaccio foto Marco Benedetti

ne e promozione dell’area trentina della Cosa propone la SAT: Marmolada sull’esempio della proposta di Ecomuseo dell’Immaginario, già condivisa • un coraggioso e totale cambio di pro- dall’amministrazione comunale uscente di spettiva e modello di sviluppo, a partire o prendendo spunto dall’esperien- dall’abbandono di ogni progetto di rilancio za del Parco Regionale Storico del Mon- e potenziamento dello sci alpino, per recu- te Sole, un’area di tutela e valorizzazione perare la Regina delle Dolomiti quale luogo ambientale ma soprattutto un parco per di elezione per l’alpinismo, nella sua acce- mantenere vive la memoria storica e cultu- zione più alta di esplorazione, avventura, rale locali. Un piano organico di ripristino e scoperta ma anche di ricerca naturalistica rilancio, che si sviluppi mettendo a valore e storica; e implementando i punti di forza già pre- • la rinaturalizzazione e il ripristino del ver- senti, assieme al rifugio Pian dei Fiacconi, la sante settentrionale mediante la totale ri- Capanna Penia e il Museo della Guerra, ma mozione degli impianti ancora presenti, in- che nel contempo sappia affrontare le criti- clusi quelli già dismessi e relativi resti (ma- cità, fra queste non solo la dismissione dei nufatti in calcestruzzo, depositi di rifiuti); vecchi impianti, ma anche l’area del Lago e • la ricostruzione del rifugio Pian dei Fiacco- di Passo Fedaia, la cui fruizione, ripristino e ni, recentemente distrutto da una valanga, sviluppo vanno ripensati in coerenza con in area a minor rischio valanghivo, per re- l’obiettivo di ridare dignità, eleganza e fa- stituire alla montagna un importante punto scino alla Regina. di riferimento per alpinisti ed escursionisti, nonché per corsi di formazione e approfon- Questo documento è stato approvato dal Con- dimento delle tecniche alpinistiche ma an- siglio centrale della SAT nella seduta del 17 che dei valori ambientali e storici del luogo; febbraio, dopo che lo stesso è stato condiviso • dare attuazione ad un progetto di comunità con le sezioni fassane: , Pozza di Fassa volto alla gestione, ripristino, valorizzazio- e Alta Val de Fasha.

8 BOLLETTINO SAT Nuove partnership in casa SAT

La SAT guarda al futuro e si apre alla collaborazione e alla condivisione di progetti con nuovi partner: La Sportiva, ITAS Mutua, delle Casse Rurali Trentine e Dolomiti Energia

n passo importante, l’inizio di un nuovo “Abbiamo radici capillari e profonde sull’intero percorso condiviso, quello che la SAT, territorio e un patrimonio materiale, culturale la più grande associazione non profit e sociale – ricorda Anna Facchini, presidente Udel , ha deciso di intraprendere con SAT – che rappresenta un campione significati- quattro importanti realtà territoriali: La Spor- vo della comunità trentina. Ed è proprio questo tiva, ITAS Mutua, Fondo Comune delle Casse il punto di forza che ha creato i presupposti per Rurali Trentine e Dolomiti Energia. Aver co- l’avvicinamento a questi 4 “compagni di viag- struito un’alleanza con questi quattro partner gio” che vantano una grande tradizione e un significa un considerevole supporto economi- forte radicamento territoriale e perseguono una co, nuove opportunità per i soci SAT e, al con- “mission” che guarda alla conservazione attiva tempo, un impegno comune su valori condivisi. e alla promozione del territorio, al sostegno nei

Tutti insieme i nuovi partner di SAT: da sx Romano Stefani (Dolomiti Energia), Fabrizio Lorenz (Itas Mutua), Anna Facchini, Lorenzo Delladio (La Sportiva) e Silvio Mucchi (Fondo Comune delle Casse Rurali Trentine), foto Lorenzo Viesi

BOLLETTINO SAT 9 l’impegno volto a ridurre l’impatto ambientale Abbiamo iniziato un viaggio e promuove uno sviluppo sostenibile. “Collaborare con SAT è motivo di grande orgoglio insieme, forti di capacità per la nostra azienda – dichiara Lorenzo Della- dio, patron La Sportiva – ci permette di essere e provenienze diverse, e sempre più vicini al nostro territorio e contribu- vogliamo condividere scelte e ire a salvaguardarlo. Un primo passo di un per- corso che vuole sostenere l’ambiente e tutte le iniziative a favore non solo attività legate alla montagna: dalla formazione dei nostri iscritti ma di una alla manutenzione dei sentieri, alla diffusione di quei valori che sono propri anche dell’azienda, intera collettività nata e tuttora situata a 1.000 metri d’altitudine. All’interno di questa partnership sono molte le azioni che stanno nascendo per poter fornire confronti delle comunità locali, con un forte spi- supporto ad esperti e neofiti amanti della vita rito solidaristico. Per la SAT si tratta di inaugura- all’aria aperta”. re insieme a questi partner, primari nel settore economico, industriale e produttivo del Trentino, ITAS Mutua – La cultura della sicurezza strade nuove ed innovative di collaborazione”. Sono allo studio da parte di ITAS iniziative Gli accordi prevedono per la SAT la realizzazio- specifiche in ambito assicurativo rivolte ai soci ne di progetti e iniziative per la valorizzazione SAT, per permettere a tutti di vivere in sicurez- della cultura della montagna, la tutela attiva za il mondo della montagna. ITAS, inoltre, da dell’ambiente e nuove opportunità di comuni- 50 anni organizza il Premio ITAS del Libro di cazione e sviluppo, oltre che convenzioni per i Montagna per valorizzare la cultura lettera- soci. Per le realtà imprenditoriali si tratta di af- ria alpina in tutte le sue forme: sono previste fiancare il proprio nome e la propria immagine quindi forti sinergie che affiancheranno la SAT ad una associazione che, in 150 anni di storia, e il Premio nei prossimi anni. ha posto al centro della propria azione il volon- “La collaborazione che nasce oggi con SAT, ha tariato, coltivato in termini di socialità, solida- per noi di ITAS un significato profondo –afferma rietà, sostenibilità istituzionale ed ambientale. Fabrizio Lorenz, presidente ITAS – Entrambe Aggiunge Anna Facchini: “Diamo il via, dunque, le realtà sono infatti nate in questo territorio e a questo nuovo percorso. Abbiamo iniziato un condividono radici e valori comuni. Solidarietà, viaggio insieme, forti di capacità e provenienze vicinanza e attenzione al bene comune sono diverse, e vogliamo condividere scelte e iniziati- elementi fondativi che caratterizzano ormai ve a favore non solo dei nostri iscritti ma di una 200 anni di ITAS e, il prossimo anno, 150 anni intera collettività.” di SAT. Essere parte attiva dello sviluppo sociale del La Sportiva – Insieme per la montagna e Trentino da così tanto tempo ci rende quindi il territorio particolarmente orgogliosi e poter condividere La Sportiva è stata, lo scorso anno, la prima questo percorso con SAT, è un valore aggiunto azienda a credere in un cammino comune. La di grande rilevanza per tutta la nostra comunità.” fornitura delle divise ufficiali SAT marchiate La Sportiva è stato il primo passo di un percor- Fondo Comune delle Casse Rurali Tren- so che ha l’obiettivo di sostenere l’ambiente tine – Un cammino condiviso e tutte le attività legate alla montagna, come Un traguardo importante l’accordo di collabo- l’adesione a 1% for the Planet, che sottolinea razione con le Casse Rurali Trentine che, tra gli

10 BOLLETTINO SAT La conferenza stampa nello Spazio Alpino con i vertici delle quattro importanti realtà trentine, foto Lorenzo Viesi altri impegni condivisi, prevede la nascita di un Dolomiti Energia - Sostenibilità ambien- nuovo percorso a tappe in occasione del 150° tale ed efficienza energetica anniversario della SAT. L’accordo con Dolomiti Energia permette di “Storie diverse, ma radici comuni, legano il mon- avere uno sguardo prospettico verso un fu- do delle Casse Rurali Trentine con quello di SAT turo green, sviluppare progetti di rilievo per – sottolinea Silvio Mucchi, presidente Fondo riqualificare dal punto di vista energetico il Comune delle Casse Rurali Trentine – Il credi- patrimonio immobiliare della SAT, oltre a ini- to cooperativo trentino si è sviluppato e adattato ziative dedicate ai temi della tutela e della nel tempo alle esigenze delle comunità, con l’o- conservazione dell’ambiente. biettivo primario di fornire risposte, assumendo- “Siamo orgogliosi – dichiara Romano Stefani, si responsabilità e impegni. Così è stato anche direttore commerciale di Dolomiti Energia – per SAT, che valorizzando l’ambiente e coltivan- che SAT ci abbia scelto come partner di sosteni- do gli ideali di tutela della montagna, ha permes- bilità. È il riconoscimento del nostro storico im- so a tutti una fruizione sana, sicura e naturale dei pegno per una crescita condivisa con le comuni- luoghi. Oggi poter contribuire a sostenere il vo- tà in cui siamo presenti. Ci accomuna la volontà lontariato competente ed organizzato della SAT, di salvaguardare l’ambiente e contribuire a far è un traguardo importante per le singole Casse crescere una forte sensibilità verso la sosteni- Rurali Trentine, per dar vita ad una concreta bilità ambientale, per questo ci impegneremo condivisione di intenti ed azioni. L’auspicio è che insieme per creare delle opportunità dedicate ai ciò possa contribuire ad accentuare l’autentico soci SAT e per innovare il patrimonio immobilia- spirito localistico delle Casse Rurali e la loro vi- re di SAT sotto l’aspetto dell’efficienza energeti- cinanza alle popolazioni locali”. ca e in chiave green”.

BOLLETTINO SAT 11 Università di Trento e SAT in cordata per la montagna

Obiettivo: una collaborazione stabile per esplorare e valorizzare insieme i tanti volti dell’ambiente montano

al turismo sostenibile all’architettura del territorio. Lo dimostra l’attenzione cre- dei rifugi allo sport in ambiente alpi- scente della Sat per iniziative scientifiche e no. Montagna vuol dire questo e molto culturali da promuovere a favore della popo- Daltro ancora. Volti e declinazioni da esplorare lazione. Dall’incontro tra la passione per la e valorizzare. Lo raccontano studi e progetti montagna e il gusto della conoscenza, nasce che docenti dell’Università di Trento hanno ora un rapporto di collaborazione stabile tra condotto negli ultimi anni e che intendono l’Ateneo di Trento e la Società degli alpinisti sviluppare con il coinvolgimento di soggetti tridentini.

La firma del protocollo di intesa, tra il Rettore Paolo Collini e la Presidente SAT Anna Facchini, foto Pierluigi Cattani Faggion ©UniTrento

12 BOLLETTINO SAT Diversi Docenti dell’Università trentina hanno seguito in videoconferenza la cerimonia, foto Pierluigi Cattani Faggion ©UniTrento

Lo scorso 25 febbraio, infatti, il rettore di attiva dell’esperienza. UniTrento Paolo Collini e la presidente della «Ci fa piacere che una istituzione storica di Sat Anna Facchini, a Palazzo Sardagna, alla grande valore per il territorio come la SAT ab- presenza del direttore della SAT Claudio Am- bia trovato nell’Università un partner privile- brosi, hanno firmato un protocollo di intesa giato per sviluppare in modo più strutturato per collaborare nell’ambito della formazione nuovi progetti grazie a un approccio scienti- e della ricerca sul tema della montagna e del fico» ha commentato il rettore Paolo Collini. patrimonio bibliografico dell’ambiente mon- «Come Ateneo siamo molto contenti di poter tano. A seguire la cerimonia c’era anche, in vi- contribuire alle future attività di SAT, valoriz- deo collegamento, un gruppo di docenti parte zandole anche grazie all’entusiasmo dei colle- ghi e delle colleghe che, all’attività di ricerca, uniranno la loro passione per la montagna». «Con questo protocollo d’intesa coroniamo «Come Ateneo siamo molto un progetto accarezzato da lungo tempo» ha contenti di poter contribuire poi dichiarato Anna Facchini, presidente della Società degli Alpinisti Tridentini, che parlando alle future attività di SAT, di relazioni proficue tra la SAT e l’Università di Trento ha aggiunto. «Valorizzare e incentiva- valorizzandole anche grazie re l’approfondimento scientifico sui temi della all’entusiasmo dei colleghi e montagna è stato uno dei primi obiettivi che come presidenza ci siamo posti. Viviamo ogni delle colleghe che, all’attività giorno la complessità, il desiderio di conoscen- di ricerca, uniranno la loro za, l’esigenza di un dialogo a più voci, in grado di individuare le domande di una società che passione per la montagna» attraversa una fase di incertezza mai riscon- trata prima, alla quale anche la SAT con i suoi

BOLLETTINO SAT 13 150 anni di storia, deve poter fornire risposte Il protocollo sottoscritto getta autorevoli». Il protocollo sottoscritto getta le basi per una le basi per una collaborazione collaborazione che si avvale delle competenze che si avvale delle competenze tecnico-scientifiche e delle reciproche -strut ture e attrezzature per sviluppare e realizzare tecnico-scientifiche e delle idee progettuali, programmi didattici, di studio reciproche strutture e e di ricerca integrata nei settori di comune in- teresse. In particolare, UniTrento e SAT si im- attrezzature per sviluppare pegnano a sviluppare in modo congiunto ricer- e realizzare idee progettuali, che, attività di tirocinio, iniziative di formazio- ne anche permanente e lo svolgimento di tesi programmi didattici, di studio di laurea e di dottorato; a finanziare borse di e di ricerca integrata nei studio e assegni di ricerca; all’interscambio di documentazione libraria e pubblicazioni scien- settori di comune interesse tifiche; all’organizzazione in comune accordo di convegni, seminari e riunioni scientifiche; a partecipare a programmi di ricerca regionali, Biblioteca della Montagna SAT che è la sede nazionali, europei e internazionali. L’accordo ideale per ogni genere di ricerca riguardante i ha durata di tre anni ed è rinnovabile. rifugi, la geologia, la biologia, la climatologia, la A definire il lavoro sarà una Commissione di letteratura, l’ambiente, i luoghi e i personaggi. programmazione scientifica composta da dieci Negli anni l’Ateneo di Trento ha sviluppato nu- rappresentanti designati dall’Università e se- merose attività dedicate all’ambiente montano lezionati tra il personale docente e ricercatore e all’alta quota: dagli studi di impatto ambien- interessato ai temi della montagna e da dieci tale all’osservazione climatica e ai progetti di rappresentanti designati dalla SAT tra compo- rigenerazione della montagna, dall’elabora- nenti delle sue commissioni. zione di uno specifico modello di management all’analisi dell’architettura di sentieri e rifugi, dall’approfondimento della regolamentazione Valorizzare e incentivare e responsabilità connesse all’attività sportiva esercitata in montagna alla tecnologia dei ma- l’approfondimento scientifico teriali. Attività che coinvolgono docenti di aree disciplinari diverse dell’Ateneo di Trento con i sui temi della montagna è dipartimenti di Ingegneria civile, ambientale stato uno dei primi obiettivi e meccanica, di Economia, di Fisica, ma an- che di Giurisprudenza e di Lettere e Filosofia che come presidenza e con il Centro Agricoltura Alimenti Ambiente. ci siamo posti. Con una mappatura delle iniziative, sono stati identificati cinque filoni di interesse principali sui quali l’Ateneo si propone ora di collaborare con la Sat: approccio sostenibile alla gestione Alla firma si è giunti dopo l’esperienza positiva equilibrata di un territorio montano; biodiver- di docenti, soci del sodalizio, che hanno fornito sità e turismo; studio e documentazione, me- contributi volontari all’interno delle commis- teorologia, architettura e organizzazione dello sioni satine, dopo varie tesi di laurea dedicate spazio; sport in montagna; montagna, didatti- alla montagna come materia di studio e con la ca e comunicazione.

14 BOLLETTINO SAT SAT E CASSE RURALI TRENTINE: ANCORA E SEMPRE INSIEME

Fin dal lontano 1892, anno di rio. Gli interventi sociali hanno nomica del Trentino, possiamo fondazione della prima Cassa rappresentato e rappresentano capire che diventare partner di Rurale Trentina, quella di Qua- tutt’oggi un elemento distinti- SAT sia stato un atto naturale. dra-Fiavé, quasi 130 anni fa, vo, un unicum delle Casse Ru- Da decenni il mondo delle Cas- l’obiettivo primario del credito rali all’interno del panorama se Rurali sostiene e collabora cooperativo è stato quello di so- delle Banche. Interventi sociali con le Sezioni SAT periferiche. stenere, promuovere e affian- che spaziano dal sostegno alle Ora, in una cornice più ampia, care la Comunità trentina, sia associazioni sportive, culturali, siamo pronti a camminare in un in ambito economico, sia nello sociali, sanitarie, di aggrega- percorso condiviso, mettendoci sviluppo sociale e culturale. zione, per gli aiuti umanitari, al fianco della più grande Asso- Una vicinanza, quella del mon- alla co-progettualità con Enti ciazione no profit del Trentino, do della Cooperazione con la pubblici e soggetti no profit in che fa del volontariato, dell’ag- società civile, non solo a parole, vari ambiti, alla diffusione di gregazione, della conservazio- ma anche nei fatti. Il ruolo del- iniziative per la valorizzazione ne e promozione del paesaggio le Casse Rurali Trentine nella del territorio in tutte le sue ac- elementi caratterizzanti l’agire crescita dei diversi settori eco- cezioni. Negli ultimi dieci anni, degli associati. Il percorso di nomici della nostra Provincia solo per citare un dato, le Casse SAT inizia 150 anni fa, un seco- ha permesso benessere diffuso, Rurali Trentine hanno restituito lo e mezzo di attività, progetti, nascita di nuove idee imprendi- al Territorio provinciale ben 120 iniziative, soddisfazioni e suc- toriali, occupazione e innova- milioni di Euro; un numero che cessi. Una storia preziosa e di zione. Parallelamente, proprio deriva dall’aggregazione dei notevole significato. Una storia per il fatto che le Casse Rurali Bilanci sociali delle singole Co- fatta di uomini, donne, bellezze Trentine sono nate tra la gente operative di credito. Una cifra naturali, amore e rispetto per e sono formate da persone (i straordinaria. il nostro Trentino: “Storie di- Soci, che ne sono i proprietari), Se pensiamo, quindi, all’attività verse, ma radici comuni”, SAT è rimasto nel tempo l’obbligo delle Casse Rurali Trentine, uni- e Credito Cooperativo ancora e statutario, o meglio, il privilegio te in strategie comuni e valoriz- sempre insieme. strategico, di sostenere le Co- zate dall’appartenenza al Grup- munità anche in ambiti diversi po Cassa Centrale, come il mo- Silvio Mucchi – Presidente Fondo da quello prettamente banca- tore della crescita socio-eco- Comune Casse Rurali Trentine

BOLLETTINO SAT 15 I 100 anni della SOSAT

Tra le iniziative per celebrare il centenario sosatino anche la pubblicazione di due volumi, sulle radici politiche e sociali alla base della sua fondazione e sulla vita sociale dal secondo dopoguerra a oggi

l 7 gennaio 2021 la Sosat (Sezione operaia Guerra mondiale. Furono in molti gli “operai” della Società degli alpinisti tridentini) ha che aderirono con entusiasmo alla Sosat e alle compiuto 100 anni. Attraverso un secolo sue iniziative: gite per lo più sulle montagne Idi alpinismo, di vita sociale, di canti, la Sosat, che facevano corona a Trento, con il che oggi conta 750 soci, è stata protagonista prediletto e incontri culturali, per approfondi- nel mondo della montagna e della cultura le- re la conoscenza della montagna in tutti i suoi gata alle terre alte. La Sosat seppe nel 1921 aspetti. Gli abitanti della città di Trento, nel per opera di Nino Peterlongo, che fu il fonda- 1921, erano 32 mila ed in poco tempo la Sosat tore e primo presidente, dare ai ceti popolari poteva contare 500 soci. La nobile idea di Pe- un immaginario collettivo: l’andare in monta- terlongo, di un alpinismo operaio era diventata gna, per risollevarsi dal disastro delle Prima una bella realtà. (u.m.)

12 luglio 2020 - prima gita dopo il confinamento, foto Archivio Sosat

16 BOLLETTINO SAT Un secolo di Sosat raccontato in due volumi

di Toni Cembran e Sandra Tafner

Cadono fra gli eventi del 2021 i cent’anni di vita di un’idea, all’epoca rivoluzionaria, la nascita di una montagna sociale, democratica, aperta a tutti. Parte da lì, da molto lontano, la storia del- la Sosat ricostruita e narrata (con il prezioso contributo delle persone che ne coltivano an- cora la memoria e con la consultazione degli archivi) da un gruppo di studiosi e di giornali- sti. Una storia piena, legata passo dopo passo alla vita del Trentino e della città capoluogo: il Trentino protagonista di un associazionismo felice vissuto fra Impero e Grande guerra; la città di Trento testimone di un giro di boa che, lasciandosi alle spalle gli anni bui del fascismo, saluta l’avvento della repubblica. Emerge da queste premesse la figura del pa- dre fondatore, Nino Peterlongo. Con lui la se- Al Passo della Bottiglia, foto Archivio Sosat zione muove i primi passi, con lui raggiunge

Gita sociale Sosat in vetta ai Pizzi Palù, nel Gruppo del Bernina, foto Archivio Sosat

BOLLETTINO SAT 17 casa alle pareti dolomitiche fino alle spedizio- ni extraeuropee. L’escursionismo si intreccia all’alpinismo, il Gruppo Zoveni all’alpinismo giovanile, una storia aperta a futuri svilup- pi. Forte è anche il legame con l’ambiente, primo passo verso una cultura che abbraccia la flora, la micologia e tutto ciò che è natura, avvolto in un grande gemellaggio di pensiero. La vita della Sosat è anche vita di solidarietà, di stretta amicizia con la Rete e con il mon- Giugno 1957 gita sociale Sosat al Gran Sasso do dei più fragili. Il lungo racconto del secolo d’Italia, foto Archivio Sosat sosatino si sviluppa in due volumi: il primo in- daga sulle radici sociali e politiche dalle quali i primi obiettivi. Quella della Sosat è storia di nasce la dimensione popolare dell’andare in grandi ideali vissuti fra le pieghe dei monti, ma montagna, interpretata dalla Sezione opera- legata al tempo stesso alla quotidianità urba- ia della Sat; il secondo prende l’avvio dall’as- na. I piccoli eventi, che sono stati i traguardi semblea di rifondazione del 1945 e ripercorre di giornata, le grandi fatiche, lo stare insieme le tappe fondamentali che hanno segnato un sono via via entrati nel curriculum della Sosat secolo di intensa attività. Il tutto accompa- che oggi è diventato la cronaca di un secolo. gnato da immagini storiche e attuali, da in- Il racconto muove dalle gite sociali, l’anima terviste, da box di approfondimento su temi antica della sezione, va dalle montagne di particolari, da documenti e curiosità.

In vetta al Cevedale da dx in piedi Luigi Merlo e Nino Velo; seduti Carlo Marchiodi la Mimma e Nino Baratto, foto Archivio Sosat

18 BOLLETTINO SAT UNA NUOVA ENERGIA PER LA MONTAGNA Intervista a Romano Stefani, Direttore Commerciale Dolomiti Energia Spa

Dolomiti Energia, è principal- so la sostenibilità per diminuire mente conosciuta come una l’impatto ambientale delle atti- realtà trentina ma siete attivi vità umane, tutelare il patrimo- anche a livello nazionale vero? nio naturale nel quale viviamo, Dolomiti Energia è oggi uno dei sostenere le persone e utilizzare principali operatori energetici in modo efficace e responsabile nazionali con oltre 650.000 le risorse energetiche. Sulla base clienti. Il fatturato commerciale di questo, in accordo con SAT, viene realizzato per circa il 50% stiamo sviluppando una serie di nel territorio provinciale e per il iniziative e progetti di rilievo per restante 50% sull’intero terri- sostenibile delle Comunità Lo- riqualificare in chiave green e torio nazionale grazie ai nostri cali e nella tutela dell’ambiente i dal punto di vista dell’efficienza clienti. In Trentino ma anche a propri cardini. Per questi motivi, energetica il patrimonio immo- livello nazionale siamo partico- per Dolomiti Energia decidere di biliare di SAT oltre a iniziative larmente apprezzati per il nostro mettere a disposizione le proprie dedicate ai temi della tutela e concreto impegno nel tutela- competenze e scegliere di unire della conservazione dell’ambien- re la natura con energia 100% l’energia 100% pulita e rinno- te. Non ultimo stiamo lavorando pulita, il risparmio con offerte vabile di Dolomiti Energia alle insieme per creare delle oppor- trasparenti e vantaggiose e per- attività di SAT è stato subito na- tunità progettate appositamente ché finanziamo progetti solidali. turale. Una scelta sostenibile per per tutti i soci SAT. Le competenze acquisite nel natura! Siamo orgogliosi che SAT Concludiamo con una domanda campo dei servizi di efficienza ci abbia scelto come partner di personale. Cosa Le piace di più energetica ci permettono inol- sostenibilità, è il riconoscimento del mondo SAT? tre di garantire ai nostri clienti del nostro storico impegno per Ammiro il prestigio della SAT, di numerosi vantaggi perché con- una crescita condivisa. cui anche io sono socio, perché sumare meglio significa rispar- Dolomiti energia partner della è riuscita a conservare nei suoi miare e tutelare l’ambiente. La sostenibilità di SAT. Cosa signi- 150 anni di vita la capacità di es- professionalità, la trasparenza, fica e quali sono gli elementi sere presente in modo capillare la qualità del servizio e l’atten- principali di questa partner- sul territorio. Nel tempo è riusci- zione alle persone e all’ambiente ship? ta a creare una grande famiglia ci hanno permesso di acquisire Per noi sostenibilità vuol dire unita dall’amore per la montagna un ruolo importante nel panora- realizzare insieme un mondo e la natura. Oltre a ciò non posso ma nazionale ma possiamo dire migliore non pensando soltan- che essere grato a tutti i volon- che il Trentino è il nostro “cam- to al presente ma guardando al tari, istruttori e membri del diret- po base” dal quale traiamo ogni domani e alle generazioni future. tivo per l’impegno nel rendere le giorno le nostre migliori energie. Una visione che si traduce anche montagne del nostro splendido Siete recentemente diventa- nella volontà di contribuire alla Trentino un luogo bello e ac- ti partner di SAT. Come è nato diffusione di una forte coscienza cessibile. Dalla realizzazione, questo accordo? ambientale. Partner della soste- pulizia e segnaletica dei sentieri, Abbiamo trovavo in SAT un nibilità significa proprio questo, all’accoglienza nei rifugi. Attività partner con il quale poter svi- vogliamo essere i “compagni di grazie alle quali tutti noi e i nostri luppare, passo dopo passo, un cordata” di SAT, un partner com- ospiti possiamo godere dei me- progetto di crescita che trova petente e affidabile, con il quale ravigliosi panorami e delle gite in nell’impegno verso uno sviluppo intraprendere un cammino ver- montagna.

BOLLETTINO SAT 19 Cesare Maestri, la montagna come vita

di Franco de Battaglia

a firmato il libro di vetta della scala- ta della sua vita”. Con queste parole il figlio Gian ha annunciato martedì “H19 gennaio 2021 la morte di Cesare Maestri, ri- volgendosi agli amici, al mondo alpinistico, alle guide alpine. Cesare Maestri aveva 91 anni (è nato a Trento il 2 ottobre 1929) e si sentiva in- nanzitutto, prima che straordinario interprete di una stagione irripetibile dell’arrampicata, guida alpina: sostegno, sicurezza, aiuto per chi la mon- tagna affronta. L’essere “guida” è stato l’obiet- tivo iniziale del suo “mestiere” sulle pareti del sesto grado, e la conclusione della sua attività Con Cesarino Fava sulla Vetta del Campanil sui pascoli dello Spinale, dove portava le scuole Basso anno 1999 , foto Marco Benedetti a scoprire le marmotte e a intravvedere le lon- tane luminosità dei ghiacciai, La sua prima “so- litaria”, la Diretta della via Detassis in Paganella “Quando quell’estate decisi che avrei vissuto in è del 1951, ma già nel 1949, a vent’anni, scriveva: montagna, presi anche un impegno con me stes- so: sarei diventato guida alpina”. Legarsi alla sua corda dava una sicurezza assoluta, sentirlo par- lare faceva capire che la montagna non è tanto Legarsi alla sua corda dava “performance”, o record, ma un intero mondo una sicurezza assoluta, di natura, carattere, volontà, purificazione data dalla fatica, anche paura, in cui l’uomo entra. sentirlo parlare faceva capire Va ricordato così Cesare Maestri sul “Bollettino che la montagna non è tanto della Sat”, per questo suo andare in montagna per condividerla con altri, proprio lui, diventato “performance”, o record, ma famoso per le “solitarie”. Ma nel suo ultimo libro un intero mondo di natura, “Dare un senso alla vita” (Mame Editore, 2014), carattere, volontà, purificazione fra riconoscimenti e tragedie, ritratti e ricordi compare un capitolo rivelatore: “Lettera ai miei data dalla fatica, anche paura, secondi di cordata”. in cui l’uomo entra Cesare Maestri non va quindi solo ricordato per le sue imprese di “Ragno delle Dolomiti” o per le

20 BOLLETTINO SAT to di allenamenti costanti – alla scuola di roccia insegnava a tenere in tasca una pallina da tennis per continuare a far lavorare le dita delle mani) poteva anche riuscire antipatico. Ma negli anni seppe ritrovare se stesso, con l’amicizia anche di altri alpinisti, cosa non certo frequente in quel mondo. In questo senso la pagina scritta dal suo “rivale” Armando Aste dopo l’uscita di “Dare un senso alla vita” o il sostegno che gli diede Sergio Martini nel ritorno dalla sfortunata spedizione al Al Congresso SAT 2009 la consegna del Premio Shisha Pangma restano fra le testimonianze più Speciale della SAT per l’alpinismo. Foto Roberto belle dell’alpinismo trentino. Maestri poi ripete- Calliari va spesso che certe esperienze di vita si posso- no ricordare, ma non raccontare, ma egli seppe amare polemiche sul Cerro Torre, ma per questa anche narrarle in libri di successo. Dell’ultimo s’è dimensione vitale della sua attività. Amava spes- già detto, mentre il primo nazionale fu “Arrampi- so ricordare che “l’alpinista più bravo è quello care è il mio mestiere” del 1961, quello più bello che muore nel proprio letto”, e non era un para- “E se la vita continua”; la sua autobiografia dopo dosso. C’era dentro di lui un’ansia di vita vera, un la prova durissima di un tumore vinto, e quello piacere di condividerla, con un amico, un cliente, forse più famoso “Duemila metri della nostra un amore, una visione della montagna come rag- vita”, scritto con la moglie Fernanda, sulle peri- giungimento di una pienezza totale, non come pezie al Torre col “compressore” – provocazione una sfida mortale. Di sfide mortali peraltro ne contro le distorsioni dell’alpinismo “mediatico” ha affrontato anche Cesare Maestri, come fu la spedizione al Torre del 1959, in cui perse il suo compagno Toni Egger ed egli stesso fu raccolto, Cesare Maestri, foto Fratelli Pedrotti spossato e in fin di vita, alla base della parete da Cesarino Fava. Ma c’era in lui una consapevolez- za che lo animava anche nelle sfide, perché il suo altro “segreto” non sta solo nell’essere “invec- chiato” (ci vuole anche fortuna, lo sapeva bene), ma nell’essere invecchiato bene, migliorando il suo carattere con gli anni, invece che peggio- rarlo come a molti succede, sapendo soffrire e capire senza indurirsi e incattivirsi. Perché nella sua giovinezza sapeva anche essere scostante Cesare. Consapevole di sé e della sua forza (frut-

Ma negli anni seppe ritrovare se stesso, con l’amicizia anche di altri alpinisti, cosa non certo frequente in quel mondo

BOLLETTINO SAT 21 non certo mezzo, più che ingombrante, per ripe- tere una salita. Sotto questo punto di vista la morte di Cesare Maestri ha chiuso anche una stagione dell’al- pinismo, dopo quella dei pionieri, dopo quella del sesto grado, dopo l’ “artificiale” e prima dei “nuovi sentieri” alternativi su gradi così nume- rosi e impegnativi che non si riescono neppure a ricordare, prima di un alpinismo che ora vie- ne banalizzato a disciplina sportiva e olimpica. Cesare Maestri iniziò ad arrampicare quando ancora nessun Ottomila era stato raggiunto ed ora sull’Himalaya fanno la fila le “commerciali”, ma non è facile definire oggi la stagione alpini- stica di Maestri. Forse l’impronta comune può essere ravvisata nel fatto che l’impresa - per chi l’affrontava - doveva servire a costruire l’uomo alpinista, la donna alpinista magari legata alla stessa corda (I suoi “Duemila metri”, ma anche “Danzando sulla corda” del grande Diemberger …) più che rivelarsi fine a se stessa nella ricerca della “performance”. Era una sorta di “promozio- ne umana”, anche di riscatto sociale (Cesare Ma- Il più famoso libro di Cesare Maestri scritto a estri era nato nel quartiere popolare dei Casoni, quattro mani con la moglie Fernanda a Trento) o di una scelta totale di vita, alternativa alla meccanizzazione urbana – o di libertà (sul sesto grado non ci sono gerarchie sociali). Mon- tanto per vincerla ma per condividerla: con un tagna come vita dunque. Per Maestri la vita, in- amore, un amico, un figlio, la nipotina Carlotta, fatti, è stata non solo parte, ma parallela alle sue una comunità intera nel Trentino. Per questo va scalate, affrontata con audacia e attenzione, non ricordato e onorato non solo dagli alpinisti. È sta- to fra i primi a interpretare la montagna “rappre- sentazione”, ma ha evitato di perdere gli appigli Per Maestri la vita è stata e precipitarvi. Anche per questa sua completez- za il CAI ha voluto farlo socio onorario, come il non solo parte, ma parallela Film Festival riconoscendo il suo ruolo fra i pio- alle sue scalate, affrontata nieri della cinematografia di montagna (“Mono- logo sul sesto grado”, girato dai F.lli Pedrotti). con audacia e attenzione, non Il Comune di Trento gli ha attribuito l’Aquila di tanto per vincerla ma per San Venceslao, con Angiolino Binelli il Premio di Solidarietà Alpina per i soccorsi da condividerla: con un amore, lui operati, e nel 2011 l’Università di Verona l’ha un amico, un figlio, la nipotina insignito della Laurea Honoris Causa in Scienze Carlotta, una comunità Motorie. Ma al fondo la sua lezione sta tutta nella vita che viene dalla montagna quando le si vuole intera nel Trentino bene e la si percorrere insieme alle persone alle quali si vuole bene.

22 BOLLETTINO SAT Una salita, una monetina, il fato…

Una pagina di storia pressoché dimenticata, riemerge oggi, quasi come un romanzo, grazie all’interessamento di Bepi Pinter e M. Antonia “Tona” Sironi

epi Pinter ha inviato al Bollettino que- sta testimonianza di Terenzio Cuccuru, vecchio e forte alpinista del CAI di Va- Brese, nato nel 1934 a Fusine Laghi (Tarvisio). Prima del racconto un breve ricordo di Giulio Gabrielli alpinista, a cura di Riccardo Decarli, bibliotecario SAT

Giulio Gabrielli nacque a nel 1932. Fu socio SUSAT e poi presidente della stessa Sezione Universitaria. Valente alpinista di- venne istruttore della Scuola di roccia intito- lata a Giorgio Graffer e negli anni cinquanta fu tra i migliori scalatori trentini, spesso le- gato in cordata con Zamboni e Eccher. Tra le sue salite si ricordano importanti ripetizioni, talvolta anche prime ripetizioni, di 6° grado. Nell’agosto 1955 la prima salita della Pare- te Sud di Cima dei Bureloni con Minghetti e prima salita della Variante inferiore dello Spigolo Ovest con Sommavilla; il 24 ottobre Giulio Gabrielli, foto Archivio SAT 1956 compie con Eccher la prima salita dello Spigolo Nord del Campanile di Cece (Lago- rai); nel luglio 1957 la prima ripetizione e pri- tissima Steger alla Parete Est del Catinaccio ma solitaria della Fessura Fedrizzi sulla Cima con Zamboni; il 13 febbraio 1959 la prima del Focobon (Pale di San Martino); nell’ago- invernale della Via Diretta in Paganella con sto 1957 apre in solitaria una variante diretta Alberto Marolda; prima ascensione con Carlo alla Fessura Soraruf sulla Crepa di Socorda; Guadagnini della Parete Ovest del Campani- nel settembre 1957 la prima ascensione dello le di Val Grande; prima ascensione di Punta Spigolo Ovest della Torre Gardeccia con Ec- Mimma (Latemar) con Benuzzi e prima salita cher; il 29 dicembre 1957 la prima invernale dello Strapiombo Sud della Torre del Rosario. con Eccher del Pilastro del Sass Pordoi; il 28 Scompare, poco dopo aver conseguito la lau- febbraio 1959 la prima invernale della Diret- rea, cadendo dalla Parete Sud della Marmola-

BOLLETTINO SAT 23 da, mentre stava affrontando la Via Soldà. Il la Scuola di roccia della SUSAT ai Bindesi, un 12 agosto 1959 Giulio Gabrielli rimane vittima sentiero attrezzato nel Gruppo di Cima d’Asta di un fatale incidente sulla parete sud della e una profonda grotta sulla Vigolana. Marmolada. In sua memoria venne intitolata rd

Marmolada, agosto 1959

di Terenzio Cuccuru

ungo i camini e i diedri ancora ghiacciati della via Soldà alla Marmolada gli uomi- Era veramente come tanti ni del Soccorso Alpino stanno calando Lin un oscillante sacco di tela il corpo di Giulio lo avevano descritto: bello, Gabrielli. La tragedia era avvenuta tre giorni prima, ma terribili condizioni climatiche ave- atletico, carismatico, forte vano proibito ogni soccorso. Quasi miracolosa arrampicatore e poeta, ventisei la sopravvivenza del suo compagno di corda- ta Toni Masè. anni, uno di quei tipi che Avevo conosciuto Giulio l’anno precedente inducono anche gli uomini nel gruppo delle Dolomiti di Brenta al rifugio Graffer e quell’incontro aveva confermato la all’ammirazione appena mia curiosità a suo riguardo. Era veramente incrinata da una sottile invidia come tanti lo avevano descritto: bello, atleti- co, carismatico, forte arrampicatore e poeta, ventisei anni, uno di quei tipi che inducono anche gli uomini all’ammirazione appena cedente aprile Lella Cesarin, comune amica incrinata da una sottile invidia. Unita al pro- e valente scalatrice, mi aveva telefonato tra fondo cordoglio una forzata rassegnazione emozione e sgomento: «Ho incontrato a pas- nell’ambiente alpinistico, costellato pur- so Rolle Giulio Gabrielli che mi ha detto farò troppo da tante tragedie, ma alcuni eventi ancora un paio di salite e poi verrai al mio fu- o casuali coincidenze dovevano poi rendere nerale», frase che io avevo attribuito, rassicu- questa particolarmente singolare. Nel pre- randola, a una postura da poète maudit. Ma la sua profezia era fatalmente destinata ad av- verarsi. Nell’agosto seguente Giulio con Toni Masè aveva attaccato la via Soldà sulla pa- Lungo i camini e i diedri rete sudovest della Marmolada, tra le vie più ancora ghiacciati della classiche dell’alpinismo. Colti in prossimità del ghiacciaio finale da una tormenta di inu- via Soldà alla Marmolada sitata violenza, che li costrinse a una ritirata gli uomini del Soccorso di salvezza in condizioni estreme, Toni Masè guadagnò una cengia, e fu poi la volta di Giu- Alpino stanno calando in un lio. Avevano annodato due corde, il nodo che oscillante sacco di tela il corpo le univa non passò attraverso il moschettone che lo cingeva all’imbrago e, nonostante di- di Giulio Gabrielli sperati sforzi, sotto l’infuriare della tempesta Giulio esaurì ogni residua forza e si abban-

24 BOLLETTINO SAT L’autore Terenzio Cuccuru con Gino Buscaini

Come sempre, tra noi, la molesta riflessione Quando, passati oramai che non sempre in montagna la morte tocca agli altri. Ogni volta che abbiamo raggiunto oltre quarant’anni, il ricordo una cima non è solamente la parete che ab- biamo vinto… ma anche un’ombra che nem- di questa tragedia inizia a meno il sole riesce a fugare. L’elenco dei tanti, scolorirsi nella memoria, troppi compagni, che hanno ormai una foto nelle sedi del Club Alpino fa pensare che se l’amico Antonio Pagnoncelli “Dio non gioca ai dadi…”, il destino invece sì. mi dice che nella nostra città Quando, passati oramai oltre quarant’anni, il ricordo di questa tragedia inizia a scolorirsi una coppia di suoi conoscenti nella memoria, l’amico Antonio Pagnoncelli mi dice che nella nostra città una coppia di vive ancora nel ricordo di un suoi conoscenti vive ancora nel ricordo di un Giulio Gabrielli loro grande Giulio Gabrielli loro grande amico deceduto in montagna. La notizia ravviva anche in me amico deceduto in montagna il ricordo e qualche settimana dopo, ospite di Gino Buscaini e Silvia Metzeltin, ne parlo. Gino si alza prontamente verso la libreria e ne donò, riverso. Un semplice nodo causa di tan- torna con una cartelletta, contiene le poesie ta tragedia, che richiama l’identica fine del te- di Gabrielli. Mi porge una pagina per consen- desco Toni Kurz sulla parete Nord dell’Eiger. tirmi di leggere.

BOLLETTINO SAT 25 Porta fortuna Il giorno del mio compleanno Il ricordo incancellabile bivaccai su l’alta parete nord di quelle ore, del commiato del Civetta L’acqua gelida che lo stesso Giulio aveva portava via il calore del corpo predetto a passo Rolle e il e la vita. Presi di tasca un gettone pathos di quella lettura si da cinquanta lire fusero in un brivido portafortuna. Mi sfuggì dalla mano ghiacciata nel toccare quella moneta e cadde in basso tintinnando. Poco dopo Luciano mi chiese tanto legata a Giulio e per telefono ci diamo ap- come va? puntamento in un locale cittadino. All’incontro Risposi: bene. una cordiale e distinta signora a presentazioni Invece piangevo. avvenute mi parla della profonda amicizia che legava Giulio e suo marito Alberto Benuzzi fin Alla fine della mia lettura Gino apre una busta dalle elementari, legame che lei aveva poi pro- e ne estrae prima un biglietto con la scritta: fondamente condiviso. Rinvenuta sulla parete nord della Civetta, via Dopo tanti anni si assume l’incarico di rin- Solleder. Civetta, la storica parete che domina tracciare i parenti di Giulio. Il suo racconto Alleghe, considerata il primo sesto grado delle però continua con una singolare successione Dolomiti, alta oltre millecento metri e battez- di coincidenze. Quel giorno, assistendo al re- zata dai tedeschi “la parete delle pareti”. Poi cupero del Soccorso Alpino lungo la parete in una moneta. compagnia dell’allora fidanzato, si erano ripro- La poesia parla di un gettone da cinquanta lire. messi di battezzare un eventuale figlio con il Gettone, moneta? Le probabilità sono molto nome di Giulio. Alcuni anni dopo durante un alte, la coincidenza sorprendente. Ho scalato torrido agosto lei, sola in casa, è colta prema- anch’io la Solleder e racconto a Silvia e Gino turamente dalle doglie nello stesso istante in come all’altezza della piccola cascata che ca- cui si scatena sulla città un furioso temporale, ratterizza la salita, molto malconcio dopo un che quasi immediatamente inonda le strade. volo dovuto alla fuoriuscita di un chiodo del Con molta sofferenza raggiunge l’ospedale quale mi ero troppo fidato, il mio compagno appena in tempo. Al momento del parto l’infer- Mario Bramanti era passato in testa tirandomi miera ha una forte esclamazione che la mam- su quasi letteralmente fino alla cima, dopo una ma interpreta come di preoccupazione e chie- notte di forzato e penoso bivacco. de angosciata: «Che cos’ha?». «Tutto bene - ri- Il ricordo incancellabile di quelle ore, del com- sponde l’infermiera - ma è vivo per miracolo, miato che lo stesso Giulio aveva predetto a nel cordone ombelicale c’è un nodo!». Il marito passo Rolle e il pathos di quella lettura si fu- sopraggiunto la informa essere nato il loro pri- sero in un brivido nel toccare quella moneta. mogenito nello stesso mese, nella stessa data, Concludiamo che debba essere consegnata ai nella stessa ora della morte di Giulio; il giorno più prossimi parenti; Silvia e Gino me ne danno 12 di agosto alle ore 21:35, come testimonia- incarico perché provveda. Il mattino seguente to da Toni Masè che in quell’ora estrema lo udì chiedo all’amico Antonio il nome della famiglia mormorare “mamma”.

26 BOLLETTINO SAT Mezzo secolo di storia nei libri di vetta del Sasso Rotto

di Mario Corradini

Rino Berti di Torcegno li ha recentemente donati alla Biblioteca della montagna SAT

ino Berti di Torcegno si può dire sia sta- to per 50 anni il “custode” del vertice del Sasso Rotto. Lui ha organizzato e Rtrasportato le varie croci sulla cima. Lui ha po- sizionato, controllato e poi custodito i libri vet- ta. Vi è salito molte volte ogni anno e in tutte le stagioni. Ora ha deciso di donare alla Bibliote- ca della Montagna della SAT questa importan- te raccolta di testimonianze di escursionisti e alpinisti che in vari modi sono saliti sui più alti blocchi porfirici di questa montagna. Il Sasso Rotto è la più alta e possente montagna dei Monti dell’Alta Valle dei Mòcheni e in vetta si trovano scritte e disegno colorato nella roccia che istoriano questa superba sommità dall’ec- cezionale panorama. Alla nuova croce in ferro posta dagli Amici della Montagna di Torcegno nel 2001, si trova la cassetta con il libro di vetta. La croce sul Sasso Rotto e lo stemma dipinto Ma la storia delle croci è una storia lunga che sulla roccia, foto Mario Corradini risale addirittura al 1800. Questo dato è sta- to riferito da Rino Berti, personaggio che vive sulle pendici del Lagorài e che su queste mon- Devo dire che Rino è stato di mio aiuto per la tagne ci va da una vita intera. La sua passione stesura della Guida Lagorai Cima d’Asta della per questi monti è davvero grande tant’è che collana Monti d’Italia CAI-TCI. Quando nel 2016 da sempre raccoglie dati e immagini, anche ho scritto alcuni capitoli per il libro del Rifugio della grande guerra. Sette Selle, l’ho risentito per chiedergli informa-

BOLLETTINO SAT 27 Traversando da Cima di Sette Selle, sulle ultime rocce verso la vetta del Sasso Rotto, foto Mario Corradini

a Giuliano Ferrari di Pergine, perito in discesa da cima Sette Selle il 7 aprile 1966, a soli 22 anni. Il Sasso Rotto è la più alta Questa croce è resistita alle intemperie (gelo, e possente montagna dei Monti neve, pioggia, vento, sole rovente) fino al 1987, quando è stata sostituita (quarta croce) sem- dell’Alta Valle dei Mòcheni pre da un gruppo di persone di Torcegno (era- e in vetta si trovano scritte no in 37 che hanno portato e fissato la croce in vetta) il 6 settembre 1987. e un disegno colorato La quinta croce, cioè quella attuale in ferro, è nella roccia che istoriano sempre stata collocata in vetta ad opera di un questa superba sommità gruppo di persone di Torcegno (40 persone) che la trasportarono e la fissarono il 1 luglio dall'eccezionale panorama 2001. Alla base è stata cementata una perga- mena ricordo. La cima del Sasso Rotto, oltre alle croci che zioni in merito alle croci del Sasso Rotto. E pron- sono state qui erette, è caratterizzata fin dagli tamente Rino mi ha inviato una sintesi di date e anni ’60 da un disegno che rappresenta l’aqui- alcune foto storiche. la tirolese. Si tratta di uno stemma di vernice In seguito alla sua accurata ricerca, Rino asse- color rosso e bianco. Questo stemma è stato risce che è molto probabile che la prima croce dipinto da Franzi Vitlacil di . Il in vetta al Sasso Rotto sia stata messa da alcuni primo dipinto fu fatto verso il 1960 circa. Era abitanti di Torcegno (Michele “Cipo” dei Lamoni uno stemma più piccolo dell’attuale che co- e Cinto dei Pieri) alla fine del 1800. munque costò al Franzi anche un denuncia. In La seconda croce invece deve essere stata col- seguito, e precisamente nel 1974, lo stemma fu locata, negli anni ’30 da Don Cesare Refatti (NB: ingrandito ed oggi appare - rinnovato nei co- sotto l’attuale croce è infisso il piccolo supporto lori – per ricordare che l’interesse per questa del libro di don Cesare). cima ha origini lontane. La posa della terza croce, in legno, è ad opera di Rino fornisce anche alcuni altri interessanti un gruppo di persone di Torcegno (10 persone) il appunti: 9 luglio 1972, con la targa sulla cassetta dedicata Già negli anni ’70 salivano di media sulla cima del Sasso Rotto circa 400 persone all’anno.

28 BOLLETTINO SAT Al masso sporgente sotto la cima del Sasso Rotto, salendo per il tracciato normale, foto Mario Corrradini

La vetta del Sasso Rotto fa capo a tre Comuni: Bassetta, che separa il Sasso Rotto dal Sasso ovest Palù, nord-est di Sopra, sud Torcegno. Rosso. La cresta Nord, formata in gran parte Nel passato si raccontava di una leggenda ri- da enormi blocchi porfirici, congiunge la più ferita al grosso masso sporgente poco sotto la slanciata Cima di Sette Selle. La vetta è costi- cima, ma ormai andata perduta, che parlava di tuita da enormi macigni di porfido. In mòcheno “streghe del Sasso Rotto”. è chiamato Schrumspitz. Infine una nota per il “Sentiero Giuliani”: Il • da ovest (via normale). - L’evidente canalone sentiero Giuliani è stato dedicato a Luigi (Gigi) che incide il fianco occidentale della monta- Giovanni – don Emanuele – don Angelo Giulia- ni da Borgo, grandi camminatori di queste ed altre montagne. Segnato con bolli rossi, e con Sasso Rotto, cresta Sud e parete Est, foto Mario una tabella, il 10 giugno 1973, ma anteriormen- Corradini te percorso. Non resta che ringraziare ancora una volta Rino Berti per questa bella ricerca.

Sasso Rotto 2396 m. È la più alta montagna dei Monti dell’Alta Val- le dei Mòcheni. Con la Cima di Sette Selle che affiancata a nord fa corpo unico con questa rocciosa montagna, risulta essere il maggior richiamo di questa parte meridionale della Ca- tena del Lagorài. Ad est si innalza con un’ampia parete di roccia porfirica fratturata da caratte- ristiche diaclasi colonnari, che domina il pic- colo e solitario Lago d’Ezze d’origine glaciale. Sul fianco ovest, caratterizzato da discontinui salti rocciosi intervallati da pendii di frana e da ripidi valloni sassosi, si svolge la via normale. La cresta Sud, bella ed articolata, si riduce alla Forcella del Sasso Rotto, un tempo chiamata la

BOLLETTINO SAT 29 gna si presenta ampio nella parte bassa e mediana, segnato da smottamenti causati maggiormente dalla pioggia. In alto è chiu- so dalle rocce e dai blocchi porfirici della vetta. Uno di questi blocchi sporge in modo evidente ed è ben individuabile dal basso. Via frequentata su sentiero segnato, facile fino nella parte alta del canalone, poi pas- saggi rocciosi di I. La parte alta, con neve e ghiaccio, può diventare molto pericolosa. Per escursionisti esperti. Dal Rifugio Sette Selle con il sentiero 343 si sale sullo sperone nord-ovest di Cima di Sette Selle, si cala verso sud-ovest e si passa sul fianco occidentale del Sasso Rotto. Oltre un masso con lapide ricordo si attraversa un tratto formato da blocchi di frana e si prosegue in piano incontran- La pergamena ricordo, cementata alla base della do sulla sinistra un ampio canalone (scrit- nuova croce fissata il 1 luglio 2001. ta per Sasso Rotto e segni bianco-rossi). Il canalone in alto si restringe ed il sentiero arriva sotto le rocce sommitali. Si traversa plesso buona. Difficoltà: Poco difficile, via a sinistra, si supera un salto roccioso e si in roccia discontinua con pass. di I, II e un passa sotto un enorme blocco sporgente. pass. di III-. Si entra in un intaglio della roccia uscen- La salita inizia alla Forcella del Sasso Rot- do ben presto sui blocchi della cima che si to. L’evidente traccia supera le prime roc- raggiunge piegando a destra (ore 2). ce della cresta, si incanala tra paretine e blocchi e risale piccoli diedri e brevi pare- • per cresta nord (dalla Cima di Sette Selle). ti. Supera alcuni spigoli e passa al vertice - Dal vertice di Cima di Sette Selle si cala di ripidi canaloni che salgono dai due ver- per lieve traccia in direzione sud spostan- santi. Aggirata una prominenza, scavalca dosi sul fianco orientale in vista del Lago un blocco e si addentra in un buco (pos- d’Ezze. Si raggiunge una sella dalla quale il sibilità di aggiramento). Si raggiungono sentiero porta verso ovest sui primi grandi così, ormai in vista della vetta, i blocchi lastroni porfirici. Con andamento irregola- finali, uno dei quali, causa la levigatezza e re i segnavia conducono a destra della vera l’inclinazione, richiede un’ampia spaccata, linea di cresta, in direzione sud, portando a (III- possibilità di aggiramento a destra, superare grandi macigni fino alla vetta (ore calando sul versante orientale). 0.30). Per escursionisti esperti. Quindi per le ultime facili rocce si raggiun- • per cresta sud (Sentiero Fratelli Giuliani). - ge la vetta (ore 1). Percorso in cresta di carattere alpinistico Sulla parete Est e Sud-Est sono state molto remunerativo. Nel 1973 è stato se- tracciate diverse vie in roccia. Per questo gnato con bolli rossi e dedicato ai 4 fratelli si rimanda alla consultazione della Guida Giuliani di Borgo Valsugana ma con l’im- CAI-TCI Lagorai - Cima d’Asta di Mario propria definizione di “sentiero”. Dislivello Corradini (di cui fa parte anche questo ca- 150 m, sviluppo 400 m, roccia nel com- pitolo).

30 BOLLETTINO SAT Gli annuari della SAT: pagine da riscoprire

di Silvia Miori

In vista dei 150 anni di SAT è stato avviato un progetto per la digitalizzazione della prima pubblicazione della SAT per renderla fruibile digitalmente a tutti

n vista dell’anniversario dei 150 anni dalla e così stando le cose, noi certamente fondazione della SAT (1872-2022), ci si sta non possiamo aspirare a doverosamente impegnando nel realizzare diversi progetti corrispondere alla dataci incombenza, Iper celebrare al meglio questo evento. e molto meno al nostro desiderio di far Sembrava quindi la giusta occasione per ren- dere digitalmente fruibili a tutti la prima pub- blicazione della società, gli Annuari. Copertina del primo Annuario SAT, 1874 Nel primo Annuario, pubblicato nel 1874, sono chiare fin dalle prime pagine le motivazioni che spinsero i soci fondatori a realizzare tali pubblicazioni:

La Società Alpina del Trentino già nel suo primo ritrovo in Arco li 9 febbraio 1873 di- sponeva, che per cura della sua Direzione dovesse venir pubblicato un’Annuario, il quale contenesse una relazione intorno al suo andamento, e sviluppo, e servisse alla nostra gioventù di eccitamento allo studio, ed alla illustrazione delle patrie montagne, e di un qualche ajuto nella via su cui essa si accingerebbe a camminare. Il presente libro è il frutto di questa di- sposizione e del derivatone incarico. La Società Alpina del Trentino non ha ancora un’anno di vita, e la sua Direzio- ne non si sente corroborata né da mol- to sapere, né da molta esperienza, ma sostenuta unicamente da buon volere;

BOLLETTINO SAT 31 cosa plausibile, e decorosa per il Paese, a cui abbiamo l’onore di appartenere. Egli è perciò, che noi dobbiamo racco- mandare questo primo nostro Annuario alla speciale indulgenza, e benignità de- gli onorevoli Socii, e di ogni altro cortese lettore.

ARCO, 1 Gennajo 1874.

La Direzione della Società.

L’appello in apertura ai giovani alpinisti, di collaborare allo studio e alla conoscenza del territorio, è il filo rosso che collega quasi tutti gli Annuari, rendendo evidenti gli obiettivi del sodalizio. A ciò si collega quello che senza dub- bio è l’aspetto che emerge con più forza dal- le pagine: la manifestazione di un’orgogliosa identità territoriale, nel desiderio di potersi ri- specchiare anche in un’identità nazionale ben precisa, quella italiana. Oltre alle motivazioni politiche che muovevano i soci, c’erano anche quelle scientifiche: non si poteva ignorare la Annuario del 1877 lacuna di studi italiani sul territorio trentino, preso in considerazione fino a quel momento cariche sociali; corrispettive delle inglesi Al- solo da alpinisti-studiosi stranieri, principal- pine Bye-ways (Alpine Notes), Miscellaneous, mente inglesi e tedeschi. Short Narratives, Queries, Scientific, Reviews Sebbene la SAT nasca con obiettivi diversi dai and Notices. club stranieri, come il romanticismo tedesco o La pubblicazione degli Annuari può essere il ludico elitarismo inglese, a questi fa comun- divisa in tre “fasi”, che rispecchiano la storia que riferimento per alcuni aspetti redazionali. stessa del sodalizio. I primi tre Annuari, oltre L’influenza più importante deriva sicuramente a essere gli unici stampati ad Arco, sono anche dall’Alpine Club (fondato nel 1857) e dal loro i soli che nella copertina riportano il nome di periodico, l’Alpine Journal, a cui i satini si rifan- Società alpina del Trentino. no per impostare la divisione degli Annuari1. Le Il motivo è ancora una volta legato al senso similitudini imposte alle sezioni del testo sono di identità: ai tempi, il Trentino apparteneva evidenti: Studi, ascensioni ed escursioni, Mi- all’impero asburgico e, sebbene la censura scellanea, Bibliografia, Cronaca Sociale, Elen- non fu mai duramente repressiva nei confronti co delle guide di montagna, Elenco dei soci e della SAT – di cui molti soci erano irredentisti – un limite c’era per tutto. E quel limite per gli austriaci furono le parole di Nepomuceno Bo- 1 Per l’intera vicenda storica degli Annuari si rimanda, lognini, che in una nota al testo critica dura- per completezza di informazioni, a Indice generale dei periodici SAT, in Quaderni della Biblioteca della mente il comportamento nemico: Montagna, 3/I, Decarli R. (a cura di), Ambrosi C. (con la collaborazione di), 1998, Trento, pp. 18-26.

32 BOLLETTINO SAT […] Poveri morti! non vi si vuol dar pace neppu- re sotto la terra che pure è italiana […]2

Queste parole portano all’inevitabile sciogli- mento del sodalizio e al sequestro dell’Annua- rio, che venne ristampato l’anno successivo a Milano. I satini però non si perdono d’animo: rifondano la società con l’attuale nome di So- cietà degli alpinisti tridentini e continuano la pubblicazione degli Annuari, che finalmente acquista continuità fino al 1904. L’aspetto interessante di questa seconda “fase” è la pubblicazione in più volumi della Guida Brentari. Come detto prima, uno degli obiettivi principa- li della SAT era lo studio approfondito del terri- torio trentino, non solo montano, ma sotto ogni punto di vista. Una delle iniziative più impor- tanti, nel campo delle ricerche naturalistiche e scientifiche, è sicuramente la realizzazione di una prima grande guida del Trentino. Prima Annuario SAT 1930 - 31, l’ultimo pubblicato delle guide Brentari, molti soci-autori avevano scritto riguardo a specifiche valli trentine, ma non era mai stato fatto uno studio unitario. Anche per questo cambiamento la SAT si rifece La sua realizzazione venne affidata a Ottone ad altri club, specialmente quello francese per Brentari, le quali guide – in cui il territorio è il nome del periodico (Bulletin); cambiamento diviso per aree geografiche – occupano per in- necessario, vista l’ormai innegabile trasforma- tero quattro Annuari, mentre un quinto è inte- zione che stava subendo l’alpinismo, non più ramente dedicato alla guida del Monte Baldo. elitario ma di massa. Con il 1904 si spezza la continuità della pubbli- Gli Annuari erano pensati per un pubblico eli- cazione e il successivo Annuario vedrà la luce tario, ricco, di conseguenza ristretto, e per il solamente nel 1925. È questa la “fase” che se- modo in cui erano preziosamente impaginati, gna la conclusione della storia degli Annuari: la stessa stampa richiedeva un impegno eco- ne vengono pubblicati solamente tre per gli nomico maggiore. anni 1924-25, 1929-30 e 1930-31, di cui uno La scelta editoriale quindi fu netta, con il pas- interamente occupato dalla descrizione del saggio a una periodicità non più annuale ma Gruppo di Sella (1924-25). bimensile, e testi più incentrati sulla cronaca Il vuoto che corre tra il 1904 e il 1925 è conse- sociale, più accessibili a tutti. guenza della nascita del Bollettino, che viene Tornando ai contenuti degli Annuari, oltre a visto sempre più come una migliore alterna- quelli scientifici, di importante rilievo sono an- tiva, un periodico al passo con i cambiamenti che i testi alpinistici. I primi resoconti sono dei della Società stessa. veri e propri racconti di ogni fase dell’ascen- sione: le motivazioni che determinarono la scelta di tale ascensione, la descrizione dell’i- 2 a Prato Giovanni, Di alcune vallate del Trentino, in tinerario di avvicinamento, le specie botaniche Annuario della Società alpina del Trentino, 1876, pp. 146-178. La nota del Bolognini si trova a p. 163. osservate, fino al raggiungimento della vetta,

BOLLETTINO SAT 33 la descrizione del panorama e le delle sensa- ri, alternati poi – fino a sostituirli – a fotogra- zioni provate. Poi, con il susseguirsi degli anni fie realizzate da fotografi di alto calibro come si passa progressivamente a racconti sempre Giovanni Battista Unterveger, Vincenzo Crave- più brevi e coincisi dove, eliminati gli aspetti ri, Carlo e Giuseppe Garbari, Vittorio , “romantici” dell’ascesa, questa viene descritta Giovanni Pedrotti… solo nei suoi elementi tecnici. I testi più scarni Oltre alle illustrazioni, molti Annuari sono sono quelli degli anni Venti, che testimoniano corredati da cartine, tabelle meteorologiche, chiaramente il nuovo tipo di alpinismo che già tabelle di analisi dell’andamento dei rifugi e da tempo si era affermato, a cui non importava la quantità e nazionalità di frequentatori, solo più il raggiungimento della vetta – possibil- per dirne alcune… mente per la via più semplice – ma la conquista Per quanto riguarda la redazione, non esisteva della vetta tramite pareti inviolate e difficili. un comitato che se ne occupasse ma un redat- Interessanti sono anche i cospicui contributi tore responsabile, Cesare Boni. Egli si occupò culturali, che spaziano in ogni campo, e in cui del procedimento fino al 1886 (XII Annuario), prevale senza dubbio la figura di Nepomuce- quando subentrò a redattrice la Direzione no Bolognini e la sua moltitudine di leggende, stessa della SAT. fiabe e storie sul Trentino. Vengono pubblicati Quindi, anche la redazione si divide in “fasi”, anche molti articoli che raccontano la storia di visto che gli ultimi due Annuari (1929-30 e determinate valli e paesini, come nel caso della 1930-31) furono editi dal neonato Comitato Rendena, di cui viene descritto anche il bel ci- scientifico della Società. clo di affreschi raffigurante le Danze macabre Questo cambio si percepisce chiaramente nel e la Leggenda di Carlo Magno, giunto in valle testo, fin dalla sua divisione: una prima parte dall’omonimo valico. alpinistica, una scientifica e la cronaca sociale, dove le prime due parti prevalgono nettamen- te sull’ultima. Come già accadde, anche per questi Annuari il Gli Annuari erano pensati comitato si rifà all’Alpine Journal, riprendendo per un pubblico elitario, ricco, quasi alla lettera i nomi delle suddivisioni. Un altro aspetto interessante, di questi ulti- di conseguenza ristretto, mi, è il segno tangibile che portano gli eventi e per il modo in cui erano storici. Nel 1928 la SAT venne commissariata dal regime fascista e, una volta inglobata nel preziosamente impaginati, la CONI, le venne tolto il potere di scegliere i pro- stessa stampa richiedeva un pri direttori, nominati ora dal partito stesso. L’ultimo Annuario (1930-31) testimonia il fatto impegno economico maggiore fin dalla copertina, dove allo stemma del soda- lizio è affiancato il fascio littorio; e nell’Annua- rio precedente il cambiamento in atto è docu- mentato dalla relazione dell’adunata oceanica Un altro personaggio importante nell’ambito delle guide alpine a Roma, nel 1929. culturale è Paolo Orsi, studioso che si dedica Ad oggi, assieme allo Statuto, gli Annuari sono all’archeologia, specialmente nell’area della i documenti più importanti in nostro possesso Val di Non, allegando ai suoi testi bellissime per conoscere la storia, le origini e le motiva- tavole con le riproduzioni dei reperti. zioni che spinsero ventisette persone, a riunir- Nei contributi fanno parte anche le illustrazio- si e fondare quella che ancora oggi è la Società ni: bellissimi disegni e stampe nei primi nume- degli alpinisti tridentini.

34 BOLLETTINO SAT ITAS: DA 200 ANNI UNA MUTUA AL SERVIZIO DEL TERRITORIO

Fondata nel 1821, ITAS è oggi Presidente, quest’anno ITAS della società trentina. L’asso- la compagnia assicurativa più raggiunge un traguardo im- ciazionismo, la tutela del bene antica d’Italia. Caratterizzata portante comune e l’attenzione per i dall’essere una Mutua, ha sede Sì, quest’anno festeggiamo i propri soci sono caratteristiche a Trento nel quartiere Le Albe- 200 anni della nostra Mutua. che abbiamo nel dna da sempre re. Come Mutua non ha azio- Un traguardo che ci riempie di e sulle quali vogliamo puntare nisti, i suoi “proprietari” sono orgoglio ma che non voglia- anche per il futuro, condividen- quindi gli stessi soci assicurati mo considerare come punto do così la stessa visione di SAT. che possono contare su una di arrivo, bensì come stimolo a realta che mette al centro la continuare l’impegno per raf- Avete già prospettive a ri- risposta ai bisogni individuali forzare la crescita e la solidità guardo? e collettivi e che investe co- della Compagnia nei prossimi Stiamo ragionando con SAT sui stantemente parte delle risorse decenni, mantenendo inaltera- maggiori temi condivisi. Oltre generate in progetti concreti ti i principi mutualistici che la alla nostra attività assicurati- per il territorio e le comunita, contraddistinguono. va, penso soprattutto al tema al servizio del bene comune. della tutela ambientale e, na- Da sempre attenta al mondo Avete recentemente siglato turalmente, al nostro Premio del terzo settore e dell’associa- un accordo di collaborazio- ITAS del Libro di Montagna che zionismo, ITAS collabora attiva- ne che vi legherà a SAT per i da 50 anni pone l’attenzio- mente con tutti quei soggetti prossimi anni ne alla cultura letteraria delle che ne condividono i valori di Non potevamo che accogliere “terre alte” contribuendo a sti- etica, solidarietà e vicinanza. positivamente la proposta di molare il dialogo per valoriz- Anche in questo senso si com- SAT. Le nostre realtà sono ac- zare e proteggere un territorio prende la recente collaborazio- comunate da una lunga storia naturale unico al modo, risor- ne nata con SAT, sulla quale ci comune, che le ha viste entram- sa fondamentale per il nostro siamo confrontati con Fabrizio be protagoniste dello sviluppo Trentino e per le sue future Lorenz, presidente ITAS. sociale, economico e culturale generazioni.

BOLLETTINO SAT 35 Verso il 69° Trento Film Festival

di Marco Benedetti

Il nuovo Direttivo, riconferma Mauro Leveghi Presidente. Paese ospite, la Groenlandia

fine dicembre l’Assemblea dei Soci del Trento Film Festival ha nominato i nuo- vi componenti del Consiglio Direttivo e Adel nuovo Collegio dei Revisori dei Conti che sarà in carica nel triennio 2021/2023. Dopo un anno difficilissimo, superato con successo grazie allo sforzo dello staff, dei dirigenti, dei Soci e dei tantissimi partner pubblici e privati, il Trento Film Festival guarda avanti e si pre- para a pianificare i prossimi anni di lavoro, a partire da una 69. edizione che – dopo lo spo- stamento forzato ad agosto a causa dell’emer- genza sanitaria – ritorna alla sua collocazione primaverile dal 30 aprile al 9 maggio 2021. Per volontà dei Soci (Comune di Trento, Club Mauro Leveghi. Foto MichelePurin Alpino Italiano, Comune di Bolzano, Camera di Commercio di Trento e Camera di Commercio di Bolzano) sono stati eletti per il prossimo triennio Alfred Aberer, Carlo Ancona, Valerio Brusadin, Antonio Giullini e Michele Somai- Ballardini, Gabriele Calliari, Franco De Batta- ni, con Guido Toller componente supplente. glia, Martine De Biasi, Roberto De Martin, Anna Nella sua prima riunione il nuovo Direttivo ha Facchini, Nicoletta Favaron, Giorgio Gajer, rinnovato la fiducia per il prossimo triennio al Mauro Leveghi, Angelo Schena, Fausta Slanzi. Presidente Mauro Leveghi e alla Vicepresiden- Tre i nomi nuovi, che si affiancano ai membri te Nicoletta Favaron, e nominato la Commis- di grande esperienza: sono Valerio Ballardini, sione di Selezione. “È un grande onore poter climber e gestore di una palestra di boulder, proseguire il lavoro portato avanti in questi la giornalista Fausta Slanzi e Martine De Bia- anni con tutta la squadra del Trento Film Fe- si, regista e attivista bolzanina. Eletti anche i stival, che oggi è stata riconfermata e che ha componenti del Collegio dei Revisori dei Con- dimostrato, già nel 2020, di saper organizzare ti, che per il prossimo triennio saranno Luigi una manifestazione di altissimo livello anche

36 BOLLETTINO SAT 2021 Destinazione...Groenlandia Quando il condottiero e navigatore norman- Il 2021 è un anno importante no Erik il Rosso sbarcò sulle coste di una terra che ci porta verso il di nord-ovest, di cui aveva sentito solo l’eco lontana delle leggende, decise di chiamarla Settantesimo anniversario del Grønland, “terra verde”, nome che oggi sem- Trento Film Festival, nato nel bra bizzarro, considerato che l’80% dell’isola è ricoperto da ghiacci. Ma così non era intorno lontano 1952 all’anno Mille, nel pieno dell’Optimum climati- co medievale - la fase climatica relativamente calda che ha caratterizzato l’Alto Medioevo - in condizioni di grande difficoltà”, ha detto quando la Groenlandia era davvero una terra Mauro Leveghi. “Il 2021 è un anno importan- più verde. Recentemente la più grande isola te, per noi: da un lato, ci mette nuovamente in del mondo ha assunto sempre maggiore ri- gioco all’interno di un contesto segnato pro- levanza internazionale, a causa delle emer- fondamente dalla pandemia, che ha modifica- genze climatiche e delle relative conseguenze to non solo il nostro modo di vivere, ma il no- ambientali, economiche e geopolitiche: il pro- stro modo di interpretare il mondo e di agire in gramma speciale Destinazione… Groenlandia esso; dall’altro, è un anno che ci porta verso il del Trento Film Festival 2021 invita così alla Settantesimo anniversario del Trento Film Fe- scoperta di questo luogo straordinario e poco stival, nato nel lontano 1952. E di anniversari conosciuto. I riflettori sulla nazione artica si già quest’anno ne avremo diversi da celebrare, accenderanno già nell’ambito della vetrina in occasione di questa 69. edizione: ricordo in più prestigiosa del festival, il Concorso, con la particolare il centenario della SOSAT e il cin- presentazione in anteprima italiana del nuovo quantesimo anniversario della sfortunata ma documentario di produzione italo-tedesca La eroica spedizione “Città di Trento” al Nevado casa rossa (2021), sostenuto da IDM Film Caraz. Molto spazio lo dedicheremo ovvia- Fund & Commission dell’Alto Adige, Film Com- mente, in accordo col figlio Gian e con le Guide mission Torino Piemonte e Mibact: diretto da Alpine di Madonna di Campiglio, all’indimenti- Francesco Catarinolo, il film racconta la vita e cabile Cesare Maestri”. il lavoro di Robert Peroni, il noto esploratore e

Robert Peroni, esploratore e scrittore sudtirolese, protagonista del film La casa rossa

BOLLETTINO SAT 37 Un’immagine dal film in concorso La casa rossa di Francesco Catarinolo

sforzi di addomesticarla. Con le sue incursio- ni nel mondo degli uomini, il lupo ne mette in Il programma speciale mostra la fragilità e rompe il confine apparen- Destinazione… Groenlandia te che l’uomo ha creato. Nell’immagine di Toc- cafondo, il lupo perde questa fama sinistra e del Trento Film Festival 2021 stravolge l’immaginario comune con un invito invita alla scoperta alla calma: ululando alla luna, sembra richia- mare l’uomo ad innalzarsi, anche solo per un di questo luogo straordinario attimo, in una dimensione nuova, capovolgen- e poco conosciuto do il mito, oltre i pregiudizi e le paure. E nella semplicità dei tratti, caratteristici dell’autore dal tocco onirico, l’immagine racchiude in sé molteplici suggestioni. scrittore sudtirolese che, dopo diverse spedi- zioni in Groenlandia, ha scelto di vivere nella Manifesto 69. Trento Film Festival remota località di Tasiilaq, dove ha aperto un centro di accoglienza per turisti, divenuto una risorsa e punto di riferimento anche per la co- munità locale.

La firma di Gianluigi Toccafondo sul manifesto ufficiale Un lupo che ulula nella notte, nel cuore della natura incontaminata, tra boschi e vette in- nevate, con il muso che si riflette sulla faccia illuminata della luna. Si presenta così il mani- festo ufficiale del 69. Trento Film Festival che porta la firma dell’artista Gianluigi Toccafondo, tra i più importanti illustratori e animatori ita- liani. «Ho deciso di concentrarmi sugli animali selvaggi della montagna: lo stambecco, l’orso, l’aquila e infine il lupo, un omaggio al Richiamo della foresta di Jack London», spiega l’autore Gianluigi Toccafondo. Da sempre il lupo è un potentissimo simbolo della natura selvaggia, sconosciuta e temibile, ostile all’uomo e ai suoi

38 BOLLETTINO SAT Per un inverno più sostenibile

Alcune considerazioni sul recente webinar sul tema del disturbo antropico alla fauna d’inverno, promosso da SAT, con la collaborazione della Commissione TAM

un bilancio più che positivo quello che emerge dai dati riguardanti l’evento “Un inverno difficile. Uomo e Natura nella la chiusura degli impianti Èmontagna invernale”, trasmesso sui canali so- di risalita causata cial della SAT (facebook e youtube) lo scorso 12 febbraio: sono state circa 120 le persone colle- dall’emergenza Covid-19, ha gate alla diretta e ancor di più quelle che han- forse reso molte persone più no potuto usufruire della registrazione (ancora disponibile); tante anche le domande poste ai inclini ad “assaporare”, a relatori, dimostrazione di un vivo interesse e di viversi la montagna con altri un’attiva partecipazione. Un ottimo risultato, frutto di un’indovinata mezzi (per esempio ciaspole, combinazione di elementi: un’atmosfera infor- sci da alpinismo), considerati male ed “amichevole” che ha reso tutti più vici- ni, la competenza e la chiarezza espressiva dei più “green”, ma non per due relatori coinvolti, Luca Pedrotti (Parco Na- questo ad impatto zero zionale dello Stelvio) e Radames Bionda (Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Ossola), moderati alla perfezione da Chiara Fedrigotti della Commissione TAM della SAT e l’attualità strategie messe in atto da ungulati e tetraonidi dell’argomento (cosa significa un inverno mol- per superare questa stagione così insidiosa e to nevoso per la fauna, quali adattamenti met- difficile. Stagione che quest’anno si è contrad- tono in campo le varie specie per affrontarlo distinta, oltre che per le nevicate eccezionali, al meglio, cosa comporta una frequentazione per le tante persone in circolazione sui nostri non consapevole della montagna da parte monti. Una presenza da non trascurare, capa- Dopo i saluti iniziali di Elena Guella, vicepre- ce di influire, magari inconsapevolmente, sulla sidente SAT, e Aaron Iemma, referente del sopravvivenza di animali che da sempre abita- Coordinamento Ambientalista del Trentino, la no le Alpi! parola è passata ai due esperti. Supportati da E se negli ultimi anni le statistiche rivelano un un ricco corredo di immagini e dati scientifici, incremento della frequentazione della monta- Luca e Radames, ci hanno accompagnato nella gna da parte di turisti e residenti, tutto questo montagna invernale, illustrando le principali quest’anno è apparso forse ancor più chiaro e

BOLLETTINO SAT 39 Tracce. Foto di Michele Vettorazzi

amplificato: la chiusura degli impianti di risa- rati più “green”, ma non per questo ad impat- lita causata dall’emergenza Covid-19, ha forse to zero. Approcciarsi alla montagna richiede reso molte persone più inclini ad “assapora- infatti rispetto, attenzione, consapevolezza, re”, a viversi la montagna con altri mezzi (per responsabilità, soprattutto in inverno, stagio- esempio ciaspole, sci da alpinismo), conside- ne che, come sottolineato dai relatori, mette le comunità faunistiche che la popolano a dura prova, spingendole, in molti casi, al limite della sopravvivenza. Tutti noi viviamo le Alpi, godendo della loro L’alternativa che si prospetta natura e della biodiversità. A maggior ragio- è quella di un ambiente invaso ne, quindi, i club alpinistici, che da sempre ne promuovono e incoraggiano la frequentazione, in ogni sua più piccola nicchia sono chiamati a dare il buon esempio e ad ado- dalla disattenzione e dalla perarsi per trasmettere i valori di responsabi- lità, sostenibilità e tutela dell’ambiente monta- cafoneria e, in ultima istanza, no propri anche della SAT. impoverito, omologato e reso Rendere i frequentatori della montagna rispet- tosi e consapevoli. Questo lo scopo del webi- inadatto a qualsiasi emozione nar, prima tappa di un più ampio programma e avventura che solo le Alpi (in)formativo sul tema del disturbo alla fauna e all’ambiente montano in inverno, frutto della sanno ancora darci collaborazione tra diverse Commissioni del so- dalizio e di alcune altre associazioni ambienta-

40 BOLLETTINO SAT È stata soprattutto sottolineata l’importanza di una costante e corretta sensibilizzazione sui comportamenti corretti da tenere, finalizzata a quella crescita culturale che dovrebbe essere alla base di ogni Cervo, foto Archivio Parco nazionale dello Stelvio, Concorso fotografico Fotografare il Parco autore visione di convivenza Gabriele Ricci

Tra le tante criticità emerse, positivo è stato liste trentine: un appello a tutti, soci compresi, lo spazio riservato in chiusura di serata alle per una maggiore attenzione alla fragilità della esperienze di convivenza e alle buone prati- natura che ci ospita e per un maggior impegno che messe in campo in diverse aree dell’arco a comprenderne la complessità e delicatezza e alpino. Anche stimolati dalle domande e dalle a divulgare il messaggio. riflessioni dei partecipanti, Luca Pedrotti e Ra- L’alternativa che si prospetta è quella di un dames Bionda hanno così raccontato, per fare ambiente invaso in ogni sua più piccola nic- un esempio, dei percorsi che hanno portato, in chia dalla disattenzione e dalla cafoneria e, in altri stati, alla creazione di “zone di tranquilli- ultima istanza, impoverito, omologato e reso tà”, in cui la frequentazione umana è regolata inadatto a qualsiasi emozione e avventura che e nelle quali, perciò, gli animali possono vive- solo le Alpi sanno ancora darci. re indisturbati e tutelati. È stata soprattutto sottolineata l’importanza di una costante e corretta sensibilizzazione sui comportamenti Gallo cedrone, foto Archivio Parco nazionale corretti da tenere, finalizzata a quella cresci- dello Stelvio, Concorso fotografico Fotografare il Parco autore Roberto Vezzani ta culturale che dovrebbe essere alla base di ogni visione di convivenza. Un processo lungo e articolato, ma che vale la pena di essere per- corso, insieme.

Per quanti non avessero potuto assistere alla diretta, il video integrale della serata è ancora oggi disponibile sul canale Youtube della SAT, nella sezione “Video caricati”. Per ulteriori informazioni o domande, scrivete a [email protected].

Commissione Tutela Ambiente Montano SAT

BOLLETTINO SAT 41 Escursionismo invernale e sci-alpinismo

di Elio Caola (*)

e consistenti nevicate modificano pro- fondamente il paesaggio alpino renden- dolo suggestivo ed invitante per gli ap- Lpassionati dell’alpinismo fatto con gli sci e con le racchette da neve, ma difficile e insidioso in particolare per coloro che lo praticano senza avere sufficienti nozioni della nivometeorolo- gia e dei fattori che concorrono a renderlo pe- ricoloso per le valanghe. Per intraprendere un gita in montagna innevata seguendo itinerari, per i quali il pericolo di valan- ghe spontanee o provocate sia ragionevolmente da escludere, è necessario avere un’ottima espe- Misura empirica dell’inclinazione del pendio con rienza nel campo dell’ambiente alpino inverna- i bastoncini le, in particolare sulla prevenzione dei pericoli, sull’autosoccorso in valanga e saper valutare in loco la stabilità del manto nevoso con l’esame cristallografico degli strati che lo compongono.

Situazioni di pericolo valanghe La pendenza dei versanti quando supera il 50%, l’intensità delle nevicate, la debole co- esione degli strati nevosi, l’esposizione dei versanti, la pioggia, il vento e la temperatura dell’aria sono gli elementi naturali più impor- tanti da tenere presenti nel programmare una gita sci-alpinistica o un’escursione invernale. Per praticare tali attività alpine in relativa si- curezza, ricordando che soprattutto in monta- gna il rischio zero non esiste, è fondamentale Scala pericolo valanghe conoscere le caratteristiche del terreno che si intende attraversare, il tipo di vegetazione Ne consegue che per localizzare le zone sogget- che lo ricopre e verificare in loco la stabilità del te al pericolo di valanghe occorre saper valutare manto nevoso ad ogni variazione di pendenza, il grado di compattezza del manto nevoso con la quota ed esposizione del versante. procedura dell’esame stratigrafico e della prova

42 BOLLETTINO SAT Attenzione va posta ai versanti sovrastanti il percorso dai quali possono staccarsi delle va- langhe provocate da crolli di cornici di neve ventata, dal collasso da soleggiamento, dal transito di animali o da imprudenti sciatori.

Il Bollettino Valanghe Nella fase di preparazione della gita sci-alpini- stica o escursionistica con le racchette da neve è importante consultare il Bollettino Valanghe locale che dà informazioni sintetiche riguar- danti il grado di pericolo di valanghe e le aree potenzialmente rischiose. E’ un messaggio – avvertimento, orientativo per grandi aree, che non indica le singole loca- lità valanghive, ma evidenzia le caratteristiche nivologiche e morfologiche delle situazioni po- tenziali dell’instabilità della neve e il loro grado di pericolosità del distacco di valanghe. Sulla base di tali avvertimenti si deve verifica- re in loco la coesione della neve con l’esame Samivel, Le bonheur des purs stratigrafico e la prova di resistenza allo slitta- mento del manto nevoso. di resistenza, poiché la neve che si deposita in Prudenza e ponderazione successivi strati difformi per struttura e coesio- I dati statistici degli incidenti da valanga evi- ne, subisce una continua evoluzione metamor- denziano che la maggioranza delle vittime fica dei cristalli, che può essere costruttiva o erano esperti sciatori-alpinisti e professionisti distruttiva secondo le situazioni nivometeorolo- della montagna. La Guida Alpina Toni Gobbi, in- giche locali e le caratteristiche territoriali. novatore dello sci- alpinismo, che della monta- gna aveva fatto una scelta di vita , ammoniva Scelta degli itinerari a “fare attenzione nel frequentare la monta- Nella scelta degli itinerari escursionistici in- gna innevata“ . Purtroppo nell’inverno del 1970, vernali si deve tenere presente l’esposizione alla guida di una comitiva sul Sassopiatto in Alto dei versanti, la pendenza e la loro copertura Adige, rimase vittima di una valanga! vegetale rilevabili consultando la carta topo- Il famoso nivologo svizzero Andre Roch diceva grafica a scala 1:25000. che “la valanga non sa che tu sei un esperto.” La vegetazione compatta erbacea e arbustiva, Per fare gite sci-alpinistiche e praticare l’e- che si interpone fra il terreno e la neve, crea un scursionismo invernale in relativa sicurezza cuscinetto nel quale, dopo un prolungato perio- occorre essere ben preparati e comportarsi do di freddo intenso, i cristalli posti alla base si con molta prudenza e ponderazione in modo ricostruiscono in forme lamellari, striate molto che una bella giornata sugli sci improvvisa- instabili, formando uno strato fragile che cede mente non diventi un triste fatto di cronaca. anche al sovraccarico di una sola persona.

Si tratta della insidiosa “brina di fondo“ che (*) Promotore della AINEVA, (Associazione Interregionale scompare con la fusione della neve. Neve e Valanghe) e Membre Actif della ANENA’ (Associazione Nazionale francese per lo Studio della Neve e delle Valanghe).

BOLLETTINO SAT 43 L’esperienza di Servizio Civile alla Biblioteca della Montagna-SAT

di Silvia Miori

ono una studentessa del corso magistra- le in Storia dell’Arte, presso l’Università di Trento. SNel luglio 2020, avendo finito gli esami ed es- sendo prossima alla laurea, ho sentito il biso- gno di occupare il mio tempo con un’attività sul campo che mi permettesse di arricchire il mio bagaglio personale di conoscenze e competen- ze. Essendo socia SAT fin da bambina, quando la sezione ha pubblicizzato l’opportunità di svol- gere il Servizio Civile presso la Biblioteca della Montagna, non ho potuto ignorarla. Mi sento molto fortunata di essere stata scelta per que- sto progetto, in quanto era la prima volta che la SAT partecipava all’iniziativa del Servizio Civile. Il Servizio Civile storicamente nasce come al- ternativa alla leva militare e veniva svolto da giovani ragazzi, definiti obiettori di coscienza, in quanto contrari all’uso delle armi, della guer- ra e della violenza. Negli anni però il Servizio Civile si è evoluto Nella Biblioteca della Montagna trasformandosi in un’iniziativa che contribui- sce all’educazione e alla formazione dei giovani cittadini. la comunità mettendo a disposizione il proprio L’obiettivo è educare i giovani alla cittadinanza tempo. attiva, ovvero alla consapevolezza che il servi- Ulteriore importante obiettivo del Servizio Ci- zio che si svolge, e le conoscenze che si acqui- vile è avvicinare il giovane al mondo del lavoro: stano, possano essere utili non solo a sé stessi la possibilità di svolgere un’esperienza pro- ma a tutta la comunità. Ciò avviene perché il fessionale permette di acquisire conoscenze giovane partecipa concretamente alla vita del- e competenze utili non solo a livello lavorativo

44 BOLLETTINO SAT ma anche personale, come il sapersi relaziona- re con gli altri.

Senza dubbio, la mia più grande passione è la montagna, nata grazie ai miei genitori che fin da piccola mi hanno sempre portata a cammi- nare. Poi, verso i tredici anni, ho iniziato ad arram- picare a livello agonistico e ho scoperto anche il mondo dell’arrampicata su roccia, in falesia. La “svolta” che ha accentuato ancora di più la Silvia Miori mia passione per la montagna è stato lavorare alla palestra di arrampicata Sanbapolis. fin dall’inizio da Riccardo Decarli, bibliotecario Qui ho conosciuto quelli che ora sono tra i miei della Biblioteca della Montagna-SAT, che mi ha più cari amici nonché coloro che mi hanno fatto coinvolta in attività molto interessanti. A lui va conoscere l’arrampicata in montagna (vie mul- il ringraziamento più sentito soprattutto per tipitch) insegnandomi tutto ciò che serve come avermi dato fin da subito completa fiducia e l’arrampicare da prima di cordata, il sapersi molta autonomia; è stato davvero utile per po- proteggere, conoscere le manovre, le soste, le ter accrescere la sicurezza in me stessa. calate… Arrampicando vie classiche e moderne ho sco- L’emergenza sanitaria, tutt’ora in corso, ci ha perto un lato della montagna che mi permette obbligati a rivedere gli obiettivi iniziali del pro- di conoscere meglio me stessa, scoprire – e su- getto, che non sono stati stravolti, ma sempli- perare – i miei limiti e vivere questo magnifico cemente riadattati alla situazione e alle pos- ambiente da diversi punti di vista. sibilità che essa offre. Vista l’impossibilità di Quando dico che mi sento fortunata per essere realizzare eventi in presenza come serate pub- stata scelta a svolgere questo Servizio Civile, lo bliche o incontri con le scuole – tipiche attività penso davvero, perché è un contesto che mi da prima della pandemia – si è pensato di “sfrutta- la possibilità di unire al lavoro le mie passioni; re” il web, come strumento non solo di divulga- cosa non sempre facile da realizzare. zione ma per mantenere anche un legame con In concreto, questa possibilità mi è stata data i soci (e non solo), in un momento così difficile. Il nostro desiderio era cercare di coinvolgere un pubblico il più ampio possibile, senza alcu- L’obiettivo è educare i giovani na distinzione di età, realizzando qualcosa che potesse interessare a tutti, conoscitori della alla cittadinanza attiva, montagna e non. ovvero alla consapevolezza La prima idea venuta in mente è stata quella di creare una rubrica che raccontasse l’impor- che il servizio che si svolge, tanza e la particolarità della biblioteca. Infatti, e le conoscenze che si nella Biblioteca della Montagna non si conser- vano solo libri – antichi e moderni – ma anche acquistano, possano essere moltissima attrezzatura alpinistica passata or- utili non solo a sé stessi ma a mai alla storia. Il concetto alla base di questa rubrica era re- tutta la comunità. alizzare dei video (pubblicati poi sul sito della SAT e sui suoi canali social) in cui raccontare

BOLLETTINO SAT 45 “La mia più grande passione è la montagna”, racconta Silvia, qui in cammino sui sentieri del Sass Pordoi

l’evoluzione di determinate attrezzature, sia bri, guide e documenti conservati in biblioteca, attraverso la presentazione stessa dei mate- oltre che foto dell’ambiente montano. riali, sia dei libri che ne raccontano la storia. Consci del fatto che delle Dolomiti se ne è par- Per iniziare abbiamo deciso di raccontare, de- lato e se ne parla moltissimo, il nostro obiettivo dicando una puntata ciascuno, la storia del- era cercare di parlarne in maniera più originale le scarpette, della corda, delle piccozze e dei e semplice possibile, per arrivare a tutti. chiodi. Abbiamo ritenuto fosse interessante riportare Alla realizzazione di questi video ho collabora- la storia delle Dolomiti a 360°, tramite alcuni to assieme a Riccardo Decarli, Riccardo Avola, eventi salienti che le hanno caratterizzate: l’o- che si è occupato delle riprese e del montaggio, rigine del nome, le prime ascensioni, la Grande e Silvia Pezzetti, Social media Manager. guerra, l’alpinismo femminile, i rifugi e il diverso Sempre con lo stesso gruppo abbiamo realiz- approccio alla montagna dei giovani alpinisti. zato anche un secondo progetto, all’interno Entrambe queste attività mi hanno arricchita della convenzione che annualmente la SAT moltissimo. Seppur amante della montagna, stipula con la Provincia autonoma di Trento. devo ammettere che molti aspetti della sua Firmando la convenzione, la Società si impe- grande storia non li conoscevo. Nei video, il mio gna in maniera continuativa nel promuovere e compito è stato studiare i libri da cui trarre una diffondere i valori intrinsechi al riconoscimento narrazione logica e interessante. Grazie alla ri- delle Dolomiti come Bene UNESCO. Per questo cerca ho scoperto moltissimi personaggi, fatti, motivo, presso la Biblioteca della Montagna - storie ed esperienze che mi permettono di ap- SAT, all’interno della “Casa della SAT”, e stato prezzare ancora di più la montagna. istituito il “Laboratorio Alpino e delle Dolomiti D’ora in poi avrà un sapore diverso il mio an- - Bene UNESCO”. dare in montagna, ancora più cosciente e rico- Anche in questo caso si è trattato di creare una noscente. miniserie composta da sei video, dove abbiamo In contemporanea a queste attività, tra luglio raccontato la storia delle Dolomiti attraverso li- 2020 e gennaio 2021, ho fatto le scansioni di

46 BOLLETTINO SAT tutti gli Annuari della SAT che – in vista dell’an- Recentemente ho partecipato alle riprese di un niversario dei 150 del sodalizio – si vogliono servizio di Rai3 Regione dedicato alle ciaspole, rendere digitalmente fruibili a tutti. con la giornalista Silvia Gadotti. È stata un’ulteriore importante occasione per Sono state entrambe esperienze formative, conoscere meglio i motivi alla base della nasci- utili soprattutto per migliorare la mia capacità ta della SAT, gli obiettivi e i desideri dei satini espressiva e di improvvisazione. che con la loro ricerca sono riusciti a contribu- Un’altra bella iniziativa a cui ho preso parte è ire largamente alla conoscenza del nostro ter- stata una chiacchierata su Mario Rigoni Stern, ritorio. per la rubrica online “BibliotecaSAT racconta”. Come dicevo prima, Riccardo Decarli mi ha In vista dei cento anni dalla nascita dello scrit- sempre coinvolta in ogni progetto o attività tore, che cadono proprio quest’anno, Riccardo della biblioteca, dandomi la possibilità di cono- Decarli mi ha invitata ha tenere con lui un bre- scerne ogni aspetto. Tra le cose, mi ha “spin- ve dialogo sull’importanza di Rigoni Stern non ta” anche a partecipare ad alcune attività che solo come scrittore, ma come uomo. di mia spontanea volontà non avrei mai fatto, Essendo una grande appassionata di lettura, per la mia timidezza. Per questo dico “spinta”, specialmente tutto ciò che riguarda il Nove- perché per me è stato proprio dover prendere cento e le due guerre mondiali, sono stata feli- coraggio e “buttarmi”, provando delle espe- cissima di poter approfondire ulteriormente la rienze completamente nuove che non avrei mai vita e le opere dello scrittore di Asiago. Seppur pensato. avessi già avuto modo di leggere alcuni suoi li- Sono stata coinvolta in un’intervista per il bri, ho scoperto molti aspetti della sua vita che programma radiofonico “Il Rifugio” di Ernesto mi fanno apprezzare ancora di più il suo lavoro. Goio, su Rai RadioLive, dove Riccardo ha par- lato di letteratura, mentre a me è stato chiesto Ora, seppur mi restino pochi mesi prima della cosa significa per me camminare e arrampicare fine del mio servizio, i progetti non mancano. in montagna. Sempre nell’ambito del “Laboratorio Alpino e delle Dolomiti - Bene UNESCO”, è in program- ma la creazione di altri video sulle Dolomiti, questa volta registrati sia all’interno della bi- Abbiamo ritenuto fosse blioteca che in ambiente, dove sarò accom- pagnata da diversi protagonisti dell’alpinismo interessante riportare la storia dolomitico. Nel mentre, sono stata incaricata della siste- delle Dolomiti a 360°, tramite mazione del fondo Roberto Bassi. Si tratta di alcuni eventi salienti che le moltissime diapositive, donate alla biblioteca dalla famiglia, che testimoniano la sua vita e la hanno caratterizzate: l’origine rivoluzione portata dall’arrampicata sportiva, del nome, le prime ascensioni, specialmente nella Valle del Sarca, di cui fu uno degli iniziatori. la Grande guerra, l’alpinismo Giunta a questo punto, ripercorrendo mental- femminile, i rifugi e il diverso mente i mesi passati, posso dirmi soddisfatta di approccio alla montagna dei come sta procedendo il mio servizio e – ancora una volta – molto grata per aver avuto questa giovani alpinisti possibilità che ogni giorno mi insegna qualcosa di nuovo.

BOLLETTINO SAT 47 La SAT degli ultimi 50 anni: una storia pop

di Riccardo Decarli e Armando Tomasi

Prosegue il percorso di avvicinamento verso i 150 della Società degli Alpinisti Tridentini

ell’ambito del ricco panorama delle iniziative che la Società degli Alpinisti Tridentini sta perfezionando in vista Fornire - attraverso la loro Ndel centocinquantesimo viene proposta un’i- voce diretta - uno sguardo niziativa che possa coinvolgere attivamente il maggior numero possibile di soci SAT, ma an- sulla variegata immagine/ che non soci, con l’obiettivo di fornire - attra- percezione della montagna verso la loro voce diretta - uno sguardo sulla variegata immagine/percezione della monta- e dell’andare in montagna gna e dell’andare in montagna partendo dalla partendo dalla prospettiva prospettiva soggettiva, intima e personale di coloro che la frequentano, sia con la parteci- soggettiva, intima e personale pazione alle attività del Sodalizio, sia in forma di coloro che la frequentano privata. L’obiettivo è far dialogare in modo virtuale le generazioni come se stessero attorno ad un tavolo ideale, coagulando in modo semplice e spontaneo piccole storie su alcuni temi/argo- • un file audio/video(formato MP3 – se solo menti ritenuti fondamentali, e in questo modo audio - o MP4; durata massima 90 secon- dare forma ad un assieme corale, che dia conto di), oppure di un fenomeno collettivo e sociale. • un testo (formato PDF, massimo 300 ca- Pertanto, chiunque sia interessato, è invitato ratteri, spazi compresi) a far pervenire, entro il 30 settembre 2021, all’indirizzo mail [email protected] inerente uno o più dei seguenti argomenti:

• una fotografia digitale (formato TIFF o • i miei valori (per me la SAT è …; la mia JPEG, risoluzione minima 200 ppi), oppure esperienza di satino … )

48 BOLLETTINO SAT • il mio “luogo del cuore”: paesaggio, am- to trentino della Fondazione Museo storico del biente, sentieri e rifugi Trentino. I 100 migliori contributi saranno esposti in • la mia passione: attività outdoor (escursio- una mostra che sarà organizzata nel corso del nismo, alpinismo, scialpinismo, arrampica- 2022 presso lo spazio espositivo delle Gallerie ta, mountain bike), volontariato, solidarietà di Piedicastello in collaborazione con la Fonda- Nella mail di trasmissione dei materiali si ri- zione Museo storico del Trentino. chiede anche di indicare se si è iscritti alla SAT Per ulteriori informazioni contattare riccardo. oppure no, l’età e il sesso. [email protected] tel.: 0461-980211 I materiali pervenuti saranno resi fruibili online Info e liberatoria: https://www.sat.tn.it/sat/ sulla piattaforma Archivio online del Novecen- biblioteca-della-montagna/

Progetti delle Sezioni per i 150 anni SAT

Sempre con riferimento alle iniziative con- • coinvolgimento di più Sezioni e/o sog- nesse alla ricorrenza del 2022, si ricorda che getti operanti sul territorio è possibile per tutte le Sezioni presentare • sostenibilità economica (piano finanzia- (sempre scrivendo all’indirizzo mail bibliote- rio realistico e dettagliato) [email protected]) progetti ad hoc, che - qualora rispondano ai seguenti requisiti: saranno inclusi nel calendario ufficiale delle celebrazioni per il Centocinquantesimo e sa- • trasversalità della proposta rispetto alla ranno insigniti del riconoscimento di “Iniziati- cultura satina ed ai temi cari al Sodalizio va 150° SAT”. • valenza dell’iniziativa non limitata ad un ristretto ambito locale

BOLLETTINO SAT 49 Laboratorio alpino Dolomiti UNESCO

Tra Provincia autonoma di Trento e SAT è stata riconfermata la collaborazione nel diffondere i valori intrinseci del riconoscimento delle Dolomiti come Bene UNESCO

stata rinnovata l’alleanza tra Provincia autonoma di Trento e SAT con l’obietti- vo di promuovere le attività del “Labora- Ètorio Alpino e delle Dolomiti - Bene UNESCO”, ospitato presso la Casa della SAT, in via Manci a Trento. Il Laboratorio realizza ogni anno 35- 40 iniziative che vedono la partecipazione di circa 3.000 persone e coinvolgono una quindi- cina di partner istituzionali e professionali. “L’esperienza di collaborazione avviata con la SAT si è dimostrata particolarmente positiva e capace di esiti importanti, anche in termini di iniziative comuni per la diffusione dei valo- ri intrinseci del riconoscimento delle Dolomi- ti-Bene UNESCO, di cui anche il Trentino può fregiarsi da ben 11 anni. Un riconoscimento che sta dando i giusti risultati in termini di visibilità e riconoscibilità, anche grazie alle azioni mes- se in campo dal Laboratorio che ha il pregio di sostenere l’entusiasmo dei giovani che vivono il patrimonio montano valorizzandolo e rispet- tandolo. Diventandone i custodi” sono state le L'ultima delle pubblicazioni sulla letteratura parole dell’assessore Tonina”. dedicata alle Dolomiti a cura del Laboratorio “Sulla collaborazione e sulla condivisione di in- Dolomiti Bene-UNESCO tenti con la Fondazione Dolomiti UNESCO – ha quindi sottolineato Anna Facchini - abbiamo Laboratorio Alpino SAT e delle Dolomiti Bene creduto fin dalla sua nascita. Apparteniamo in- UNESCO è arrivata nel 2016 coronando pro- fatti al Collegio Sostenitori della Fondazione ed getti di attività divulgative sulla cultura di insieme ai club alpinistici dell’ambito territo- montagna e l’alpinismo che reclamavano spazi riale Dolomiti UNESCO abbiamo sostenuto ini- e momenti dedicati. “Una felice intuizione che, ziative inerenti la tutela dell’ambiente alpino”. grazie a rapporti consolidati con altri partner La Convenzione provinciale che ha istituito il del territorio, ha indirizzato migliaia di per-

50 BOLLETTINO SAT sone verso un intrattenimento culturale spe- cifico, ma rilevante per le nostre comunità. Il futuro deve obbligatoriamente andare verso La Convenzione provinciale investimenti in “innovazione tecnologica” per che ha istituito il Laboratorio creare nuove modalità di relazione con la base sociale, ma anche con la cittadinanza trentina Alpino SAT e delle Dolomiti e le istituzioni. Grazie a questa Convenzione – Bene UNESCO è arrivata nel ha concluso Anna Facchini – la SAT potrà ini- ziare questo percorso innovativo. Per questo 2016 coronando progetti siamo grati alla Giunta provinciale, sia per il di attività divulgative sulla riconoscimento nei confronti del lavoro svolto negli ultimi 4 anni, che per la rinnovata fiducia cultura di montagna e espressa nei confronti dell’attività del sodali- l’alpinismo che reclamavano zio”. La convenzione, che guarda fino al dicem- bre 2021, prevede il sostegno della Provincia spazi e momenti dedicati anche in termini economici, pari a 18mila euro. Il Laboratorio rappresenta una finestra sulla città che parla di montagna ed al contempo un Nelle sale del Laboratorio vengono promos- luogo liberamente e facilmente accessibile, at- se e coordinate attività e iniziative cultu- traverso il quale sostenere e diffondere i valori rali come laboratori, cineforum, seminari, delle Dolomiti – Bene UNESCO e adatto a ga- mostre didattiche, esposizioni tematiche rantire il confronto e la circolazione delle idee ed esperienziali. All’interno della struttura e dei contributi, non solo della cittadinanza, sarà incrementato il patrimonio librario e ma di tutti quei soggetti che – a diverso titolo documentario della “Biblioteca della Monta- e con diverse finalità – si interessano della pro- gna-SAT” e proseguirà l’apprezzata e quali- mozione della montagna e del suo patrimonio ficata attività di consulenza e supporto allo in senso naturalistico, ambientale, culturale, studio e alla ricerca. paesaggistico e percettivo.

Cimon della Pala Archvio Fondazione Dolomiti UNESCO foto Richard Jones

BOLLETTINO SAT 51 AEQUILIBRIUM SERIES: L’ALPINISMO LIGHT & FAST BY LA SPORTIVA

L’equilibrio è lo stato che rende possibile il controllo della posi- zione e del movimento del corpo nello spazio, una sintesi armoni- ca tra forze opposte e contrarie. Nel mondo delle calzature tec- niche da montagna, la ricerca dell’equilibrio tra esigenze appa- rentemente in contrasto a prima vista quali comfort e tecnicità, ma anche leggerezza e durabilità, è alla base delle sfide quotidiane di un reparto di ricerca e svilup- po come quello di La Sportiva, sulle cime della storica prima in- rativo. Aequilibrium nasce per azienda leader nel settore delle vernale sul K2; Nepal: serie com- l’utilizzo sui terreni alpini, per calzature e dell’abbigliamento posta da prodotti in pelle robusti escursioni veloci e leggere in tecnico da montagna fin dal 1928, e tecnici per utilizzo alpinistico giornata, per passaggi tecnici su quando i primi prodotti che usci- quanto lavorativo, e la linea Tran- pietraie e terreni misti, ed è pen- vano dall’allora piccolo laborato- go riferimento tecnico per escur- sata per accompagnare l’alpini- rio del calzolaio Narciso Delladio, sionisti alla ricerca di prodotti sta nell’intero percorso da casa erano proprio calzature e scarpo- leggeri e dal look moderno, La alla cima grazie ad un comfort ni da montagna. Di strada di allo- Sportiva lancia per l’estate 2021 di calzata senza precedenti. ra l’azienda trentina ne ha fatta una linea di calzature d’alpinismo “Negli anni abbiamo sempre cer- parecchia anticipando e svilup- totalmente nuova: Aequilibrium cato di assecondare e stimolare la pando le tendenze del muoversi Series. rapida evoluzione dell’alpinismo in montagna con prodotti sempre Il nome stesso della serie è una – dichiara Lorenzo Delladio CEO innovativi e game changer. Cono- dichiarazione d’intenti: coniu- La Sportiva – che si è progressi- sciuta ed apprezzata dagli alpi- gare in modo perfetto l’esigen- vamente spostato dall’utilizzo di nisti di tutto il mondo per le sue za di comfort, tecnicità, leg- scarponi robusti in pelle in favore linee High-Mountain, scarponi gerezza e durabilità richieste di prodotti ancora più performanti ultra tecnici per alpinismo hima- dall’alpinismo moderno che fa in materiali sintetici, leggeri ma layano visti anche quest’anno del light & fast il proprio impe- ugualmente robusti, adatti per escursioni in giornata da casa alla cima passando per tratti an- che molto tecnici dove è richiesto l’uso del rampone. A fare la diffe- renza su prodotti del genere oggi è la camminabilità del prodotto, caratteristica che unisce tecnicità e comfort.” Aequilibrium Series si compone di 3 prodotti con gradi diversi di tecnicità: Aequilibrium TOP GTX, Aequilibrium ST GTX, Aequili- brium LT GTX.

52 BOLLETTINO SAT RUBRICHE | ALPINISMO

GRUPPO DELL’ ORTLES-CEVEDALE Monte Comiciolo | Cascata Corrado Gregori – Val del Monte/Val di

14 marzo 2021 Primi salitori: Cavallar Mattia e Schwarz Claudio

Cascata corta ma di enorme sod- disfazione. Ambiente suggestivo. Dedicata all’ex Capostazione del Soccorso Alpino della Val di Sole, che ci ha lasciati nel 2008 durante una salita al Crozzon di Brenta.

Itinerario 1 tiro- 35 metri IV, sosta su viti da ghiaccio; 2 tiro- 35 metri IV (oppure V di- rettamente sul pilastro) sosta su piante.

Discesa Doppia su piante oppure discesa a destra, lungo il canale.

Accesso Da Trento seguire le indicazioni per la Val di Non-Val di Sole, pro- seguire sulla SS42, ad svoltare per la val di Peio fino a Peio Terme, da qui seguire le in- dicazioni per il lago di Pian Palù e parcheggiare in località Fonta- nino.

Avvicinamento Dalla località Fontanino salire lun- go il sentiero verso il lago, attra- versando il ruscello, salendo sulla destra orografica. Al lago prose- guire, sempre sulla destra orogra- fica, attraversare un ponticello e salire il canale subito dopo sulla sinistra. La cascata è dopo 200 metri di dislivello, sulla sinistra. Consigliata una sosta alla Malga Frattasecca, dove, la guida alpina Tiziano Canella potrà consigliarvi altri itinerari, oltre a gustare qual- che piatto tipico!

BOLLETTINO SAT 53 RUBRICHE | ALPINISMO

UNA FOTO. E LA STORIA CONTINUA… di Franco Giacomoni

Nel numero di settembre scrivevo su questo Bollettino a proposito di una foto relativa ai funerali di Castiglioni. Mi era rimasta la curio- sità, che non riuscivo a soddisfare, di chi fosse presente oltre a Italo Pecoretti. A volte la fortuna aiuta ed è arrivata con la mail che Mario Tomasi, satino residente a Bolzano che non ringrazierò mai abbastan- za, ha inviato al Bollettino della SAT dove scrive: “Ho guardato con attenzione la foto in oggetto leggendo il punto interro- gativo contenuto nell’ultimo capo- Gli alpinisti trentini a Tregnago (Vr) in occasione dei funerali di verso dell’articolo riguardante vita e Ettore Castiglioni; foto dal libro “Dolomiti con amore” (Gino Callin morte di Ettore Castiglioni. Credo di – edizioni ARCA) aver riconosciuto due delle persone della fotografia. Il primo a destra, sta leggendo, secondo me è Giovanni Tambosi, nota figura della SAT e forse Io sciuto alcune persone. Il primo a in quel periodo presidente. Altra figu- Scusa la curiosità: Quanti ei? Mi sinistra è sicuramente Bruno De- ra, nella foto in secondo piano, con la son del 48, gaveva 2 ani quando te tassis. Di fianco a lui bianco di ca- barba, dovrebbe essere Ettore Ga- corevi…El Medaia el ma cronome- pelli sono pressoché sicuro che è sperini (Medaia), persona altrettanto trà anca mi. Ciro Marchi, papà di Rolly Marchi. nota nel mondo alpinistico trentino e Il quarto da sinistra con occhiali quindi amici tutti e due di Castiglioni. Tomasi da sole è Giovanni Tambosi. Quello Tengo a precisare che ho personal- I mei è 89 e me papà el ma iscrit stempiato con libro in mano se ben mente conosciuto queste due perso- a la SAT nel 1939 quando l’ha tolt vedo è uno dei Pedrotti e l’ultimo ne, amici di famiglia e consoci di SAT, en gestion el rifugio Panarotta fin dei tre in fila è l’Ettore Gasperini. dato che lo scorso anno ho compiuto al 1955. Papà e mama i è po’ tor- Ci sono ancora un paio di persone 80 anni di iscrizione alla stessa”. nadi en Panarotta dal 1965 al 1968 che ho conosciuto ma delle quali Già Tomasi meriterebbe una storia, quando la SAT l’ha vendù el rifu- non ricordo il nome.” che mi riservo di approfondire, viste gio. Dal Bollettino SAT mi giunge un le mail scambiate e che riporto in Ecco, basterebbe questo per un nuovo nome: è quello di Annetta originale: articolo, ma la storia continua. Dalsass, moglie di Marino Steni- Sfoglio il libro di Gino Pisoni, co, nota sia per l’attività alpini- Io “Dolomiti con amore” (Gino Cal- stica che per la ventennale opera Grazie caro Mario, un ulteriore sti- lin – edizioni ARCA) e trovo un’al- di volontariato svolta presso l’Ar- molo a continuare. Spero che il bol- tra foto dei funerali di Castiglioni. chivio storico della SAT. Quindi, e lettino raccolga il tuo contributo. Non mi stupisco, nel libro sono questa è un’altra lieta sorpresa, […] Gasperini ho avuto anch’io la elencate ventun vie salite dal- nei primi giorni dell’anno mi tele- fortuna di conoscerlo da cronome- la cordata Pisoni – Castiglioni e fona Andrea Graffer, figlio di Pa- trista in alcune edizioni del Trofeo Gino non poteva mancare al fu- olo, Accademico del CAI. Ricono- SAT Caduti della montagna. nerale dell’amico. Ricordo anche sce il papà, è il signore a sinistra che Pisoni fu una dei promotori di Annetta Stenico. Sono sod- Mario Tomasi e finanziatori del Bivacco- Ca disfatto, abbiamo dato un nome Ho fatto alcune gare di sci dove Me- stiglioni sul Crozzòn di Brenta. ai trentini e satini presenti ai fu- daia faceva il cronometrista, una di Altra mail a Tomasi con foto alle- nerali di Castiglioni assieme ad queste il trofeo Agostini al Tuckett gata, che prontamente risponde: Italo, valorizzandone ancor più la nel 1950. Bei tempi. “Ho guardato la foto e ho ricono- sua vita. Ma la ricerca continua…

54 BOLLETTINO SAT RUBRICHE | SEZIONI

SEZIONE SAT TANTA VOGLIA DI ESSERCI Bilancio e riflessioni sull’anno appena trascorso

È già dicembre, anche questo 2020 Poi a giugno le prime timide aper- sta per terminare. È quindi tempo ture e finalmente a luglio la prima di bilanci e riflessioni. Un anno diffi- uscita post pandemia. Tanta la vo- cile per tutti, l’anno della pandemia, glia di esserci, di partecipare, sep- l’anno durante il quale un infinite- pur con le dovute cautele. Il Giro simo strano essere ha tenuto sotto dei tre laghi nel gruppo del La- scacco l’intera umanità, mettendo gorai, uno splendido itinerario ad in evidenza la fragilità umana e anello, ha visto la partecipazione togliendo certezze ai tanti di noi di tanti satini che nel rispetto del- che ancora si illudevano che l’uomo le regole, hanno voluto risentire tecnologico del III millennio non i profumi, i colori, il silenzio della potesse avere ostacoli verso una montagna. crescita di benessere senza limiti. Sono seguite altre due interessan- Gli esperti, gli scienziati che studia- ti e piacevoli uscite, una gita ad no l’ambiente, ci ricordano invece anello in Val di , nella parte che è proprio questo modello di In Valstornada foto Sezione SAT meridionale del Gruppo dell’Ada- sviluppo che l’uomo ha adottato Aldeno mello e una in Val dei Mocheni. fino ad oggi a dover essere messo La seconda ondata di questo ma- in discussione. L’aggressione al no- ledetto virus ci ha nuovamente stro pianeta tramite la deforesta- Per quanto riguarda la Sezione SAT bloccati e ci ha purtroppo impe- di Aldeno, questo 2020 è stato un zione, l’inquinamento dei mari, l’in- dito di realizzare le attività dell’ul- anno nel quale inevitabilmente e quinamento dell’aria, è per diversi tima parte dell’anno e quelle in forzatamente le attività tipiche ricercatori una delle cause prima- programma per l’inizio del 2021. della nostra Sezione sono state ri- rie dello sviluppo di questo virus e Abbiamo voluto però aderire alla dotte. un’anticipazione delle problemati- proposta della nostra amministra- Le tre uscite sulla neve di inizio che che avranno luogo nei prossimi zione comunale, realizzando un anno (pre pandemia) hanno avuto decenni se rapidamente non cam- presepio che come l’anno è stato tutte un ottimo riscontro in termini bieremo questo modello di svilup- esposto nella vetrinetta di via del- di partecipazione e soddisfazione e po. La necessità quindi di adottare la Chiesa. Una piccola cosa, sim- potevano essere un preludio davve- un nuovo modello che consideri il bolica, per affermare che anche ro incoraggiante per tutto l’anno a nostro pianeta Terra come elemen- in questo sfortunato 2020, Natale seguire. Ci aspettava infatti la realiz- to prezioso da conservare con la con i sui valori e la sua tradizione zazione di tante interessanti piace- massima cura, al quale inevitabil- comunque riescono ad emergere. voli attività sia per gli adulti che per mente attingere, ma con maggior Concludo con un forte augurio i ragazzi, attività escursionistiche attenzione e parsimonia. Un’uma- a tutti i satini da parte del Diret- e culturali. Ma poi tutto si è dovuto nità che agisca sul proprio pianeta tivo della Sezione SAT di Aldeno forzatamente fermare con grande come ospite discreto e non come di Buon 2021, con l’auspicio che frustrazione per ognuno di noi. aggressore. questo sia l’anno della fine di que- sta pandemia e delle relative sof- Alba sulle Tre Cime del Bondone, foto Sezione SAT Aldeno ferenze sanitarie, economiche, so- ciali e ritrovarci in montagna con la SAT per condividere con altre persone esperienze, avventure, con cui spartirsi la stanchezza ma anche la luce, i colori, i suoni e le emozioni che l’ambiente montano ci sa regalare. Enzo Forti Presidente Sezione SAT Aldeno

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I 100 ANNI ROBERTO MOSNA DELLA SEZ. SAT DI BORGO

17 aprile 1920: con una lettera raccomandata indirizzata al Cav. Adone Tomaselli il C.A.I. e la sede centrale della SAT autorizzavano SAT BORGO la costituzione della sezione SAT

di Borgo Valsugana. E NON SENTIRLI CENT’ANNI Maggio 2020: Tutto era pronto per festeggiare assieme alla comunità questo importante traguardo; se-

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rate a tema, filmati, concerto del . SAT BORGO ANNI CENT’ANNI E NON SENTIRLI coro Valsella, concorsi di disegno con le scuole,mostra fotografica, Lo scorso novembre ci ha lasciato Ro- cartoline ricordo, un bellissimo vo- berto Mosna. Se ne è andato in punta lume che raccoglie più di 250 foto- Una ricorrenza così importan- di piedi, in silenzio ed in modo riserva- grafie, documenti e storia dal 1920 te non poteva però passare in to come era sua abitudine. Iscritto alla ai giorni d’oggi. Il tutto si sarebbe sordina e pertanto, compatibil- Sat dal 1955 fu socio della Sosat fino al poi concluso alla domenica con la mente con le eventuali restri- 2003, sezione della quale fu Vice-Pre- S. Messa, una camminata assieme zioni che la situazione in quel sidente e dove ricoprì vari incarichi in e un pranzo “satino” per tutti. Da momento ci imporrà, nel perio- Consiglio Direttivo, prima di passare alla oltre un anno si lavorava per pro- do fine aprile e primi di maggio nostra Sezione nel 2004, dove ha colla- grammare questo evento, ma non 2021 desideriamo riproporre ai borato nella Commissione Escursioni. In eravamo certo preparati alla si- soci, ai simpatizzanti e a tutta la tanti anni di frequentazione della mon- tuazione creatasi per l’emergenza popolazione, la presentazione tagna aveva accumulato molta espe- sanitaria dovuta al Covid 19 e che del bel libro di fotografie “100 rienza e una profonda conoscenza del purtroppo ci ha visto costretti a anni e non sentirli” e tutti gli territorio da farne un prezioso capogita cancellare o meglio a rinviare per altri eventi programmati in pre- e coordinatore delle nostre escursioni ben 2 volte tutti gli eventi previsti. cedenza. sociali. Dotato di un buon carattere sa- peva mantenere la calma anche nelle situazioni impreviste e difficili, questo aveva un riflesso positivo su tutto il gruppo. Nella conduzione delle escur- sioni sociali era preparato, paziente, tollerante, stimato e rispettato da tutti i partecipanti. Su di lui si poteva sempre contare per- ché la sua disponibilità era totale. Collaborava attivamente anche nelle uscite in montagna del Circolo Pensio- nati della ex Caritro che in lui aveva un punto di riferimento organizzativo e pratico. Lettera della Ma quello che ci preme ricordare è l’a- Presidenza mico che ha condiviso con noi valori, SAT fatica, sudore, momenti appaganti e felici durante le escursioni in montagna, Trento dd. nelle serate conviviali e nella vita di tutti Lettera della Presidenza 17.04.1920 SAT Trento i giorni. dd. 17.04.1920 attestante la attestante la Desideriamo ricordarlo nei nostri pen- costituzione della Sezione di Borgo costituzione sieri e portarlo sempre con noi sulle no- della Sezione stre amate montagne. 13 di Borgo EXCELSIOR La Sezione S.A.T. di Pergine

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“ABISSO DEL LARESOT” AL FEMMINILE

L’Abisso del Laresot è una cavità naturale che si trova nel gruppo del Brenta, per la precisione la più profonda del Trentino con i suoi 760m di profondità. Oltre ad essere una tra le più belle grot- te Trentine è anche quella con la verticale più grande. È il pozzo finale ad aver il primato, un salto di 230m di altezza che a tratti ha un diametro di quasi 100m. Tutto questo nero incute sicuramente un certo timore quando si è ap- pesi alle “minuscole” corde da 10mm. L’abisso è stato scoperto ed esplorato dal Gruppo Speleolo- gico Arco dopo il 2005, e solo ne- gli ultimi anni sono arrivati a dare un aiuto nelle esplorazioni prima il Gruppo Grotte Vigolo e poi il Gruppo Speleologico Lavis. Pinocchio fino al bellissimo “Sa- zica” (sta gocciolando) superia- Ma torniamo ai primati di questa lone moglie figli”, dedicato a chi mo i 600m di dislivello a piedi per grotta meravigliosa. A partire dal- ci aspetta a casa…ma questa è raggiungere l’ingresso grotta a la stagione 2018 anche la marchi- un’altra storia. 2400m circa, accompagnati dal so- giana Sara Querceti, ormai quasi Terminata la stagione, tra diga e lito “matelot” (zaino importante). completamente trentina, ha par- altre attività, il fondo rimane tem- Ci prepariamo per l’ingresso tecipato attivamente alle esplo- poraneamente non visitato. grotta; non sono particolarmente razioni con il suo compagno Fede- Ad inizio estate 2019, quando la in giornata, ma superate le incer- rico. Durante l’estate tutti si sono neve se ne va, Sara freme per rag- tezze Iniziamo la progressione tra impegnati nella costruzione di una giungere il fondo attuale della grot- fessure, meandri e pozzi. Arrivia- diga a -500m circa che dovrebbe ta nella speranza di trovare una mo a -450m abbastanza veloce- facilitare la progressione sul gran- prosecuzione che ci porti al tanto mente e la grotta è abbastanza de pozzo finale dove spesso ci si sognato -1000. Purtroppo però per asciutta. A questo punto dobbia- bagna, cosa non molto piacevole varie vicissitudini le prime uscite mo decidere il da farsi: rientrare in un ambiente con temperatura vanno a vuoto e quando finalmente e concludere la gita o proseguire che sta tra 1 e 4 gradi, soprattut- riusciamo a ritornare al fondo può verso il fondo? È a quel punto che to per chi come Sara è abituato esserci solo Federico. È ormai fine l’orgoglio di Sara ha la meglio: a grotte dove si suda molto. Per settembre quando viene program- “O… io stavolta senza fare il fondo prima cosa dobbiamo trasporta- mata n’uscita di quattro persone al nun ce esco!” Come dire di no… re il materiale sul posto: trapano, Laresot, tra cui Io e Sara. L’idea è proseguiamo per il fondo! Sara è cemento, viti, etc… A Sara conce- di sistemare alcuni armi sul pozzo la prima donna (ed ottava in to- diamo di portare la diga in lamiera, finale ed iniziare un traverso molto tale) a raggiungere i 760m dell’a- perché siamo favorevolissimi alla aereo per raggiungere una proba- bisso più profondo del Trentino, parità dei sessi! Dato che ormai bile finestra con apporto di acqua mi complimento veramente con anche lei è dedita al motto “guai al pozzone. Per l’ennesima volta lei , sistemiamo le corde come da zeder” (guai a chi cede) porta a sembra che l’uscita salti perché programma e portiamo il pesan- termine il suo compito in maniera due dei quattro all’ultimo momento te trapano che sarà da aggiusta- impeccabile tra pozzi e meandri non possono esserci e il tempo non re fino in cima al pozzone. Ma la con l’aiuto del suo Federico. è dei migliori; ma alla fine Sara ed voglia di fare non è ancora finita, È proprio durante questa usci- io decidiamo di partire comunque durante il rientro facciamo visita ta che io e Silvano entriamo per senza troppe pretese. al Ramo Pinocchio per verifica- la prima volta nel nuovo Ramo Anche se Sara dice che “spioviz- re una possibile prosecuzione…

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purtroppo niente da fare. Dopo trova sul pozzo d’uscita. Torniamo grado di fare quello che lei è riu- aver mangiato proseguiamo con a casa appagati per la bella quan- scita a portare a termine oggi. La la lunga risalita sognando ad ogni to faticosa giornata. In particolare Speleologia non fa distinzioni di “pompata di corda” di raggiunge- Sara è felicissima, e ne ha tutte le genere….e l’avventura continua… re El bus del Gat a -100m , e poi la motivazioni, ben consapevole che tanto agognata corda verde che si tanti maschietti non sarebbero in Sassudelli Maurizio GGVV

PRIMA SALITA ESPLORATIVA ALLA GROTTA DI LAON - 16 GIUGNO 2012

Primi salitori: Gerry Parisi e Sa- sale con una pendenza di 28 gradi gli ultimi due chiodi di sicurezza, muele Guetti per una profondità di 54 m. grado V, e guadagniamo l’uscita. Camminiamo su un tappeto di fo- Qui verso nord, sale per 30 m circa Via direttissima V-VI glie secche e vegetazione. Il verde una rampa che porta a delle grot- Ci troviamo nella Val di Laon che delle piante che crescono in que- te minori. Sono tunnel che entrano termina con un ampio anfiteatro sto luogo inaccessibile sembra più nella roccia e ne escono metri più di cui fa parte anche l’arca di Fra- intenso e vivido che mai. Ci adden- in alto. In pochi minuti salendo ver- port. triamo nella grotta che termina con so est ci troviamo in fondo ai prati Guardando l’enorme arco di pie- una parete di 35 m d’altezza sulla del Valandro. Completiamo così la tra, sulla destra troviamo un’alta cima della quale si apre una fine- prima salita esplorativa alla grotta parete verticale dove, ben in vista, stra del diametro di 14 m. Nessun nonché l’apertura della prima via è possibile scorgere un foro di no- segno di pasaggio, non resistiamo alpinistica sull’anfiteatro della Val tevoli dimensioni. Costeggiando e saliamo anche questa parete con di Laon. la parete arriviamo direttamen- te sotto il foro che si apre 80 m sopra le nostre teste. Saliamo in Dentro la Crepa direttissima chiodando dal basso, con due tiri di corda, grado V-VI. Nel primo tratto l’umidità della roccia e la vegetazione complica- no la salita, ma tutto viene dimen- ticato sul secondo tiro che risulta spettacolare. Roccia ottima, un traverso scolpito dalla pioggia e una salita obliqua su fessura ap- pena accennata. Arriviamo, il foro d’accesso è largo 18 m, alto 32 m e

SECONDA SALITA DELLA VIA ED ESPLORAZIONE DELLA GROTTA DI VESSA - 2 GIUGNO 2014

Secondi salitori Gerry Parisi e Sa- una caverna, e questa volta en- metri di lunghezza porta ad una muele Guetti triamo. Il foro è largo circa 80 cm camera di due metri per lato, leg- e alto 1.5 m. Un cunicolo di circa 8 germente più alta. Sulla destra si Lo scopo della salita era la puli- zia della via aperta nel 2011, mi- La Grotta di Laon gliorare la sicurezza in vari punti ed esplorare la grotta a meta via. Questa volta il compagno di cor- data è il paziente e collaudato Sa- muele Guetti già con me nell’ ardi- ta salita esplorativa alla grotta di Laon. Situato a meta via troviamo l’ingresso di quella che sembrava

58 BOLLETTINO SAT RUBRICHE | SPELEOLOGIA apre un secondo foro più stretto mensioni, la soddisfazione di tro- ce alla valle. Comincia a piovere su lungo 2 metri. All’interno su letto varci in un posto così incredibile Stenico ma la pioggia la vediamo di pietre troviamo resti di vola- ed inaccessibile è tanta, e la fatica solo da lontano, qui non arriva, tili, ossa. A destra dell’ingresso è presto dimenticata. La vista da abbiamo un grande tetto roccioso un piccolo foro, diametro 50 cm. questo punto della via è spettaco- sopra la testa, e quando torniamo Anche se la grotta è di piccole di- lare, la roccia fa da naturale corni- giù tutto è asciutto.

OROLOGIO SOLARE LE BUSE DE SAN GIACOM - BAITA DELLE MERIDIANE di Mauro Giongo

Premessa La Montagna ma ad un certo punto cominciava Sono nato nel 1953 in un maso di Le campane del paese erano trop- a oscurarsi, era il momento che nome Tratta nel comune di Lavis, po lontane per sentire i rintocchi aspettavo, sapevo che quando sulla collina sinistra del fiume Adi- delle ore, ma una cosa si vedeva sarebbe stata completamente in ge, dove mio nonno Bepi e lo zio da qualunque parte si fosse, la Pa- ombra, il pranzo era pronto, e sarei Elio facevano i contadini a mez- ganella, la grande montagna dalla stato davanti ad un piatto a disnar. zadria. parte opposta della valle dell’Adi- La campagna che lavorava era ge. Descrizione suddivisa in piccoli appezzamenti, A metà della grande parete a La parete della Paganella di fronte che a quei tempi mi sembravano 1500 metri di quota ci sono alcune al maso è alta 2000 metri esposta molto distanti tra loro, essendo grandi nicchie delle dimensioni di ad Est, quindi, a mezzogiorno (lo- divisi da vallette, dossi e boschi e alcune decine di metri, chiamate cale) a quel tempo non c’era l’ora dovendoli raggiungere a piedi. le “Buse de San Giacomo”. legale, le “Buse” sono in ombra, La mia nonna, Leonilda per noi Nelle vicinanze passa anche il ma con gradualità in modo da sa- tutti Nilda al mattino prima di av- sentiero della “Cordina”, oggi pere sempre il tempo che manca viarci ci diceva che dovevamo tor- chiamato sentiero dei pontesei, al mezzogiorno. nare per pranzo a mezzogiorno. ora frequentato quasi esclusiva- A rendere le buse un Orologio So- Nessun problema, il pranzo era mente da camosci ed orsi. A quei lare molto “preciso”, oltre al fatto l’unico divertimento concessomi, tempi vi veniva nascosta la sel- di trovarsi dentro una parete ver- (era dai nonni per quel motivo). vaggina uccisa in attesa di recu- ticale, uno sperone di roccia a sud L’orologio il nonno non lo aveva e perarla al momento opportuno. distante un centinato di metri, fa lo zio lo metteva solo alla dome- da gnomone naturale. nica per andare in chiesa al vicino Mezzogiorno paese di Pressano, dove andavo Una di queste “Buse” era quella Note: all’asilo accompagnato dal mio che guardavo con più interesse, Le coordinate sono: Latitudine, cane Lessi. al mattino sempre piena di luce, 46° 09’ - Longitudine, 11°09’.

Buse di San Giacomo ore 11 Buse di San Giacomo ore 12

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BIBLIOTECA DELLA MONTAGNA-SAT

Ventodentro

Anna Molinari Publistampa edizioni (Pergine), 2020 Pagine 110 | Euro 14 Un’originale guida poetica ad al- cuni luoghi della nostra regione. Un itinerario personale, nel quale emergono stati d’animo e impres- sioni scaturiti dall’osservazione Il richiamo dell’ignoto: ol- dell’ambiente e dalla frequenta- tre quarant’anni di ricerca zione delle montagne. rd e scoperta alpinistica va: vol. 2 la nuova tecnica

Maurizio Giordani avanzata Versante Sud (Milano), 2020 Alessandro Lamberti Bocconi Pagine 252 | Euro 30 Versante Sud (Milano), 2020 Un bel regalo ai lettori questo li- Pagine 335 | Euro 35 bro. Un invito a conoscere la stra- Dopo il successo del primo vo- ordinaria attività alpinistica di lume, questo seguito era atteso; Giordani in giro per il mondo. Già probabilmente si tratta del più dare un’occhiata ai suoi compagni completo e aggiornato manuale di avventura chiarisce bene il con- disponibile. Un riferimento teorico cetto: Matteo Della Bordella, Her- indispensabile per comprendere e vé Barmasse, Salvaterra, Faletti, affrontare i cambiamenti nel mon- Dell’Agnola, Maspes, insomma, un do dell’arrampicata. rd alpinismo esplorativo, di ricerca, senza compromessi e su difficoltà estreme. Il libro è un viaggio all’in- dietro, alla riscoperta di grandi salite, Patagonia, Pakistan, fino Abito in paradiso all’amata Marmolada, la Parete Chantal Maudit d’argento sulla quale Giordani ha Versante Sud (Milano), 2020 lasciato un segno indelebile. rd Pagine 149 | Euro 19,90 Seconda edizione di questo fortu- nato e delicato libro, opera di una delle più singolari alpiniste del recente passato. Sei Ottomila sca- lati in perfetto stile alpino, attività sulle Ande, anche in parapendio, sempre con leggerezza e non po- chi libri nello zaino a far compa- Oltre il limite: la dedizione gnia a moschettoni, corde, rinvii e come vero talento attra- picozze. Una figura da riscoprire, verso l’esperienza di dodi- proprio grazie a questo libro. rd ci atleti Eros Grazioli Jollypower: metodi di alle- Versante Sud (Milano), 2020 namento fisico e mentale Pagine 143 | Euro 28 per l’arrampicata sporti- Interviste, sarebbe meglio dire

60 BOLLETTINO SAT RUBRICHE | LIBRI incontri, a dodici importanti at- Versante Sud (Milano), 2020 leti, tra i quali non pochi alpinisti Pagine 528 | Euro 35 e climber. Domande non banali, Anche questo è un segno della grafica accattivante, scrittura in- fortunata stagione dell’arrampi- calzante, un bel libro. rd cata sportiva, la classica guida di Filippi, giunta alla quarta edizione, si sdoppia (e i due volumi sono dei bei tomi) per contenere tutte le novità, conseguenti dell’amplia- mento di zona, ma anche dell’au- mento di realizzazioni. Il risultato è una sorta di enciclopedia con ben 33 settori e complessive 780 vie! rd

Lombardia (Milano), 2019 Pagine: 45 Fondamentale repertorio con le misure da mettere in atto per ope- UP Climbing Annuario rare in relativa sicurezza sui sen- tieri. Con il contributo di numerosi 2020 satini. Progetto Interreg. Versante Sud (Milano), 2020 rd Pagine 231 | Euro 16 L’autorevole annuario propone ben 390 nuove prestazioni in parete, falesia e boulder, sedici delle quali vengono approfondite in modo particolare perché rite- nute maggiormente significative. Grazie a periodici come questo l’evoluzione trova spazio anche su Sentieri: manuale tecni- carta e acquistano forma durevole co per l’individuazione la nel tempo. rd segnaletica e la manuten- zione delle reti sentieristi- che Tarcisio Deflorian (a cura di) | Club Alpino Italiano, Regione Lombar- dia (Milano), 2019 Pagine: 139 Manuale per tecnici ed operatori Legno anima di Fiemme sui sentieri, curato dal Presidente Francesca Dagostin, Roberto Da- della Commissione sentieri SAT e prà, Tommaso Dossi, Alice Zottele con il contributo di numerosi altri | Magnifica Comunità di Fiemme satini. Progetto Interreg. rd (), 2017 Pagine 230 L’attività dei volontari sui Catalogo della mostra tempora- sentieri: rischi e indicazio- nea allestita a Cavalese, presso il ni operative di sicurezza Palazzo della Magnifica tra 2017 e 2018. Arco Pareti: vol. 1 Alessandro Selbmann (a cura di) rd Diego Filippi | Club Alpino Italiano, Regione

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No ve desmention: Richard Löwy e i ‘giusti’ della Val di Fassa Chiara Iotti | Priuli & Verlucca (Scarmagno, Torino), 2019 Pagine: 143 Euro 12 In forma di romanzo viene raccontata la vicenda degli ebrei in Dolomiti nella prima parte del Novecento. I ricordi si fanno storia in un originale intreccio per non dimenticare. rd

RICORDO DI MARIO RIGONI STERN A CENT’ANNI DALLA NASCITA

La Festa dei Santi di quest’anno se- queste belle parole: «Per me, amici di concentramento. Dopo la libera- gnerà il centenario dalla nascita di della SAT, questa biblioteca messa a zione tornò a casa a piedi, come uno Mario Rigoni Stern. La SAT ha più disposizione dei soci e di ogni citta- dei protagonisti dei suoi romanzi. d’un motivo per ricordarlo. Prima dino è il rifugio più bello e duraturo Le sue pagine sono caratterizzate di tutto perché fu socio per molti che avete costruito». dall’esperienza bellica vissuta in anni, poi per la sua straordinaria Il centenario dello scrittore di Asia- prima persona, ma anche dai rac- produzione letteraria, che lo colloca go può costituire l’occasione per conti ascoltati sull’altra guerra, la tra gli scrittori più significativi del scoprire o riscoprire la sua ope- Prima, che ebbe proprio la sua terra secondo Novecento italiano e, in ra. Come noto Rigoni esordì con natale quale drammatico palcosce- particolare, per il suo legame con la il “Sergente nella neve” nel 1953. nico. Poi, naturalmente, la natura; i montagna, protagonista di moltissi- Opera straordinaria sulla sua espe- boschi, gli animali, la terra coltivata. me sue pagine. Non va dimenticato rienza in Russia, con gli Alpini. Il “Storia di Tönle” forse il suo libro che Rigoni Stern fu anche presi- dramma della sacca e della ritirata migliore (ma questo a gusto e giu- dente del prestigioso Premio Itas del Don, il gelo, la fame, gli attacchi dizio di chi scrive), impossibile fare di letteratura di montagna dal 1982 e infine la salvezza, ma quanti amici una classifica, si possono elencare al 2008. In occasione dell’inaugu- e compagni rimasti nella neve. Uno in ordine sparso gli imperdibili, ol- razione della rinnovata Biblioteca scritto bellissimo, assieme a “Cen- tre i due già citati: “Il bosco degli della Montagna-SAT, nel dicembre tomila gavette di ghiaccio” di Bede- urogalli”, “Quota Albania”, “Uomini, 1999, fu ospite d’onore con una schi (sono però due opere diverse), boschi e api”, “L’anno della vittoria”, prolusione che si concludeva con il migliore sull’epopea dell’Armir, “Amore di confine”, “Arboreto sal- che Rigoni paragonò all’”Anabasi”. vatico”, “Le stagioni di Giacomo”, “Il Mario Rigoni Stern con il Il libro subì gli interventi di Elio Vit- libro degli animali”, “Sentieri sotto Presidente SAT Elio Caola torini e per questo aspetto riman- la neve”, “Inverni lontani”, “L’ultima do all’ottima biografia di Giuseppe partita a carte”, “Stagioni”… e mi Mendicino “Mario Rigoni Stern: vita accorgo che sto facendo un elenco guerre libri”. La guerra è, assieme completo… alla natura, il tema forte della sua Mario Rigoni Stern ci lascia sul fini- produzione letteraria. Volontario re della primavera del 2008. Rima- alla Scuola militare di alpinismo ne la sua opera, fedele compagna di Aosta, inquadrato nella Divisio- per gli amanti della natura, della ne Alpina Tridentina (Battaglione montagna e della storia contem- Vestone), prese parte alla breve poranea. Libri adatti a tutte le età, campagna contro la Francia, poi fu classici, intramontabili. Per chi ha in Grecia e infine in Russia. Dopo avuto la fortuna di conoscerlo rima- l’8 settembre 1943 rifiutò di aderi- ne anche il ricordo indelebile di una re alla Repubblica sociale e venne persona speciale, un grande uomo. deportato dai tedeschi in un campo Riccardo Decarli

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DOLOMITI ACCESSIBILI 15 NUOVI PERCORSI ONLINE

Le Dolomiti sono un Patrimonio di tutti e la loro accessibilità è un im- portante obiettivo per la Fondazio- ne Dolomiti UNESCO. Per questo prosegue la mappatura dei sentieri percorribili da tutti, anche dalle persone con ridotta mobilità o che usufruiscono di ausili: sono stati in- dividuati 15 nuovi percorsi, insieme a 13 punti panoramici facilmente raggiungibili su tutto il territorio Sul percorso di Bosco Arte Stenico foto Marco Benedetti dolomitico da anziani, famiglie con bambini, persone con disabilità realizzare il video di presentazione miti Friulane, Casera Prà di Toro e motorie. e a mappare e testare i percorsi: il rifugio Padova, il Bosco Arte di Assi Onlus, Cooperativa sociale in- Stenico, l’altopiano di Prato Piaz- I nuovi percorsi dependent L., ODAR – La Gregoria- za e Baita Sanon sull’Alpe di Siusi. La pandemia e la prolungata limi- na, Sportfund, Dolomiti Open, Coo- Questi i nuovi, incantevoli scenari tazione degli spostamenti hanno perativa Mazarol, Guide del Parco dei percorsi di Dolomiti Accessibili, sicuramente accresciuto il bisogno delle Dolomiti Friulane, SportABILI. che rientra nel progetto: “Cono- di vivere, anche per una sola gior- Da Zoppé di Cadore alla Val San Ni- scenza e fruizione del sito Dolomiti nata, in spazi aperti e in un ambien- colò, da Valgrande alla Val Fiscalina, UNESCO da parte delle persone te salubre. Le proposte del progetto dalla Val Canzoi, al Sentiero natura diversamente abili, attraverso la Dolomiti Accessibili rappresentano di Zannes, dalle Tre Cime di Lava- pianificazione degli strumenti di dunque un’opportunità in più da co- redo con la forcella omonima alla accessibilità specifica” finanziato gliere: collegandosi al sito visitdolo- Malga Pioda in Val di Zoldo, dal Ri- dal Ministero dei Beni e delle Attivi- mites.com è possibile trovare una fugio Città di Fiume sotto il Pelmo, tà Culturali e del Turismo nell’ambi- descrizione accurata dei tracciati e al Fuciade sul passo San Pellegrino; to della Legge n.77/2006 recante degli eccezionali valori riconosciuti e poi Baita Segantini sotto le Pale “Misure speciali di tutela e fruizio- da UNESCO che si possono ammi- di San Martino, il passo Oclini con ne dei siti italiani di interesse cul- rare nelle vicinanze e visualizzare il Malga Corandin, il passo Lavazé turale, paesaggistico e ambientale, percorso su Google Street View. con Malga Costa, il lungolago di inseriti nella ‘Lista del Patrimonio Il progetto ha coinvolto numerose Alleghe, il lago di Tovel, quello di Mondiale’”, riconosciuti da UNE- associazioni che hanno concorso a Carezza, il rifugio Giaf nelle Dolo- SCO. (ma.be.)

IL 2021 È L’ANNO INTERNAZIONALE DELLE GROTTE E DEL CARSISMO

È stato inaugurato anche in Italia celebrare l’#IYCK2021 dando vita a locali. Siti cruciali per la nostra so- l’Anno Internazionale delle Grotte e eventi, momenti ludici ed educativi, pravvivenza per l’acqua e le risorse del Carsismo #IYCK2021, promosso seminari e pubblicazioni sul tema minerarie che contengono, le grotte dall’International Union of Speleo- “Esplorare, conoscere, protegge- custodiscono anche un patrimonio logy con il supporto dell’UNESCO e re” il mondo sotterraneo. Quasi un insostituibile per la conoscenza di di altri 100 partners internazionali, terzo della popolazione mondiale cambiamenti climatici, biodiversità, al fine di sensibilizzare le istituzioni dipende dalle risorse idriche degli e persino per la futura esplorazione e il pubblico di tutto il mondo sul- acquiferi carsici, inclusi gli abitanti di altri pianeti, ma restano altamen- la necessità urgente di tutelare le di vaste aree metropolitane come te vulnerabili all’inquinamento, allo grotte e i paesaggi carsici. Nel no- Roma e Vienna. Solo in Italia sono sfruttamento eccessivo del suolo e stro Paese saranno la Società Spe- oltre 40.000 le grotte scoperte, alla cattiva gestione. Il gruppo spe- leologica Italiana, Il Club Alpino Ita- esplorate e documentate nell’ul- leologico SAT di Lavis organizzerà a liano, l’Associazione Grotte Turisti- timo secolo dagli speleologi; di novembre il 17mo Convegno regio- che Italiane, e tutte le associazioni e queste, molte sono state aperte al nale di speleologia al MUSE. i privati che vorranno collaborare, a turismo e supportano le economie (ma.be.)

BOLLETTINO SAT 63 Contatti e direttivo

CONTATTI D’UFFICIO CONSIGLIO DIRETTIVO SAT TRIENNIO 2018 - 2021 PRESIDENZA [email protected]

DIREZIONE [email protected] Presidente SEGRETERIA [email protected] Anna Facchini

TESSERAMENTO SOCI [email protected] Vicepresidenti Roberto Bertoldi, Elena Guella AMMINISTRAZIONE [email protected] Segretario BIBLIOTECA [email protected] Carlo Ancona UFFICIO STAMPA [email protected] Direttore Claudio Ambrosi CONTATTI COMMISSIONI Consiglieri AMMINISTRATIVO/LEGALE [email protected] Luigina Elena Armani, ALPINISMO GIOVANILE [email protected] Rosanna Chiesa, Claudio Colpo BOLLETTINO [email protected] Gianfranco Corradini, Maria Carla Failo, Riccardo Giuliani, COMUNICAZIONE E SVILUPPO [email protected] Marco Gramola, Luciano CULTURA E BIBLIOTECA [email protected] Magnago, Mauro Mazzola, ESCURSIONISMO [email protected] Giuseppe Pinter, Enrico ELETTORALE [email protected] Ravanelli, Alessandro Rossi, GLACIOLOGICA [email protected] Paolo Scoz, Domenico Sighel, MONTAGNA PER TUTTI [email protected] Giorgio Tamanini. MEDICA [email protected] Revisori RIFUGI [email protected] Cinzia Fedrizzi, Giovanni SENTIERI [email protected] Ghezzer, Giorgio Toller SPELEOLOGIA [email protected] Supplenti SCUOLE DI ALPINISMO [email protected] Stefano Giovannini, SCUOLE E FORMAZIONE [email protected] Massimo Tonina TUTELA AMBIENTE MONTANO [email protected] Probiviri Edda Agostini, Elio Caola, Franco Giacomoni La sede SAT è a Trento in via Manci, 57 - 38122 Supplenti Orario apertura sede: Marco Candioli, Paolo Weber - da lunedì a giovedì 9-13 | 14.30-18 - venerdì 9-13 Consigliere centrale CAI Tel. 0461 981871 - Fax 0461 986462 Carlo Ancona

64 BOLLETTINO SAT Portiamo in quota i nuovi libri di vetta L’invito è aperto a tutti i Soci!

Il libro di vetta ha una lunga storia, lo puoi trovare nei pressi di un ometto o sulla cima delle nostre montagne. Aprilo e lascia un tuo messaggio per gli altri appassionati che arriveranno dopo di te. Tutte le informazioni sul nostro sito: www.sat.tn.it/libridivetta 1872-2022 - Verso i 150 anni della SAT UNA STORIA POP La SAT negli ultimi 50 anni

L’anniversario dei 150 anni della SAT si avvicina. Il 2022 sarà l’occasione per raccontare a più voci la storia della SAT custodita nei ricordi di ciascuno di noi, Soci e non, appassionati e amanti della montagna e del territorio Trentino. Racconti, ricordi, testimonianze: il tuo contributo è prezioso! Partiamo dallo sguardo di ciascuno di voi per raccontare insieme la variegata immagine della montagna. Generazioni a confronto, dialogo, condivisione: questi gli ingredienti del progetto “Una storia POP” al quale ti invitiamo a partecipare inviando il tuo contributo entro il 30 settembre 2021.

Raccogli foto, video, Racconta i tuoi valori, Condividi con noi file audio, scritti luoghi cuore, passioni i tuoi ricordi: scrivici!

Scopri come partecipare al progetto all’interno del Bollettino a pag. 48 oppure visita il nostro sito In collaborazione con:

www.sat.tn.it/storiapop