LA MIA VITA È COMINCIATA DALLA FINE HALINA BIRENBAUM LA MIA VITA È COMINCIATA DALLA FINE 6 Prefazione
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LA MIA VITA È COMINCIATA DALLA FINE HALINA BIRENBAUM LA MIA VITA È COMINCIATA DALLA FINE 6 Prefazione "Prendere attivo interesse al bene culturale della comunità" Curatore del progetto e supervisore dal tedesco: Fabio Cicaloni da: Gli scopi del Lionismo Supervisione dal polacco: Anna Newczas Acquerelli di: Sara Canuti Stampato con il contributo di LIONS CLUB GROSSETO HOST estimonianze del passato. Poesie che Si ringrazia la Banca della Maremma - Credito Cooperativo di Grosseto sono foto di indelebili orrori e di do- per il sostegno. Tcumenti del tempo mai passato. Parole Produzione: Liceo Statale “Antonio Rosmini” di Grosseto che abbiamo l’obbligo di conservare dentro di noi, e di rivisitarle. Rinchiusa tredici anni a Au- Produzione: C&P Adver > Mario Papalini schwitz-Birkenau, lo squallido monumento alla Grafi ca: Rossella Cascelli crudele, assurda, inconcepibile cattiveria uma- na, la poetessa polacca raccomanda a tutti noi che “il futuro deve partire dalla conoscenza del passato; senza passato non c’è futuro”. Tradotte da un gruppo di meravigliosi stu- Settembre 2013 denti del Lingustico Rosmini, queste poesie toccano il cuore e fanno rivivere tragici anni di Via Roma 14 - 58031 Arcidosso (GR) Tel. e Fax 0564 967139 soppressione e di morte. I campi di concentra- [email protected] www.cpadver-effi gi.com mento, le esecuzioni, le camere a gas: uomini e 5 donne privati della personalità, spogliati di tut- penso debba essere sempre all’insegna della de- to, e ammazzati in nome di un assurdo ideale. I mocrazia e della sincera appassionata collabo- ricordi sono tuttora vivi, refrattari alla polvere razione. Se uniti, si vince. Solo uniti, si vince. del tempo, e non eludibili. Leggiamole attenta- Il mio non vuole essere un semplice impor- mente queste poesie, ragioniamoci sopra, medi- tante invito all’abbraccio e alla nostra indispen- tiamo sulla più grande tragedia che ha colpito sabile compattezza. È la rappresentazione della l’umanità. necessità di non disperderci, nelle parole e nei Le poesie le hanno lette i magnifi ci giovani fatti, in questi tempi non facili, per tutti proble- studenti del Rosmini. E le hanno tradotte con matici. A me sembra che il libro possa indurre amore infi nito e limpida passione. Ne è con- tutti noi alla rifl essione. Testimonianza di pazze- seguito un lavoro meraviglioso, che mi lascia sche atrocità, va oltre i versi e le parole. I nostri a bocca aperta. I magnifi ci ragazzi hanno fatto magnifi ci ragazzi grossetani hanno tradotto con squadra, dando vita ad un monolite. Un blocco il cuore la dolente ritmica della poetessa polac- di lavoro, mosso e tenuto insieme da un’unica ca. Il loro splendido lavoro è poesia dell’anima. idea e dall’esigenza di dare vita a qualcosa di Io li ringrazio e li abbraccio idealmente tutti, compatto. Il lavoro che unisce, al di là delle di- stupendi componenti di una squadra virtuosa e visioni e della diversità delle opinioni, che sono di un gruppo appassionato. poi il sale della nostra esistenza. Si sono confrontati i ragazzi, hanno discusso Bernardino Tartaglia e dibattuto tra loro, in un parlamento di parole Presidente Lions Club Grosseto Host nell’intento di raggiungere il risultato comune: Annata Lionistica 2012-2013 il fi ne, essenza dell’operato di ognuno di noi. Il fi ne sublimato in questa occasione non dall’in- tendimento di riferirsi al Machiavelli. Ma essere uniti, fare insieme, viaggiare al di sopra delle opinioni personali e delle divisioni. Senza sapere, i ragazzi del Rosmini, matu- randi nel 2013, hanno regalato un’indicazione d’amore e di compattezza anche a noi del Lions Club Grosseto Host. Lavorando con delicata passione, hanno segnato una traccia. Un accen- no di percorso, per quello che può riguardarci direttamente: lavorare, operare, andare avanti uniti, liberi da qualsiasi pregiudizio o disagio personale, nell’ambito del dibattito interno che 6 7 Scuola e memoria arlare di memoria è già parlare di scuo- la. Il grande progetto che le sta dietro Pè proprio quello di non dimenticare il passato per costruire il futuro di tante genera- zioni che poi, inesorabilmente, diventeranno anch’esse passato. E quando la memoria sto- rica di una donna come Halina Birenbaum si incontra con la scuola, allora il percorso degli studenti si arricchisce di quel lato umano e pro- fondamente sensibile che fa della storia una costruzione concreta ed esperibile. Perché la storia è umana. La storia è la scrittura del ge- nere umano e lo è proprio quando in essa sono richiamate responsabilità umane e civili nei confronti di chi la storia l’ha subita. Per questa ragione il lavoro che segue non è una mera traduzione di poesie che guadagna una sua collocazione editoriale solo per dare lustro a chi le ha tradotte e alla sua scuola di appartenenza, bensì vuole essere il risultato 9 concreto e tangibile dell’incontro di sensibilità I giovani e la memoria di ieri e di oggi, di momenti storici diversi e ap- parentemente inconciliabili, che, attraverso le rispettive umanità, raccontano, con le immagini di chi la storia la subì e con le parole di chi la storia la apprende, il tormento, l’angoscia, la di- sperazione e al contempo la speranza che nulla venga dimenticato. Non posso dunque che essere orgogliosa della mia scuola nel leggere i versi di queste po- esie. In essi c’è tutta la carica umana dei miei ragazzi, il loro animo più profondo, la loro im- mensa vicinanza affettiva all’autrice, nonostante i chilometri e i quasi settanta anni di esperienze che li separano da lei. Quando riusciamo a fare questo, quando sia- ono felice che le mie poesie siano arriva- mo in grado di dare ai nostri studenti gli stimoli te fi no a voi. C’è ancora tanto da riferire buoni e produttivi per la loro crescita umana, Sal mondo, da chiarire, da ricercare! Tan- non possiamo che godere del successo che essi te esperienze umane dall’orlo dell’abisso. Tanti ci riportano come un dono e che, proprio come ricordi che per le nuove generazioni rappresen- un dono, abbiamo voluto rendere indelebile in tano oramai un passato lontano ed incompren- questo scrigno di poesie, a memoria della loro sibile – solo storia… Il nome simbolico e orren- esperienza e crescita nella loro scuola. do di Auschwitz rischia di trasmettere sempre meno al mondo il suo carico - le vite perdute, Gloria Lamioni le inutili sofferenze, le torture, le morti che ha Dirigente Scolastico portato. Ed è tanto diffi cile riconciliarsi con il del Liceo Statale “A. Rosmini” di Grosseto fatto che il tempo e l’ignoranza ne cancelleran- no le impronte, la comprensione e la capacità di trarne le conseguenze per il futuro. Lentamente stanno sparendo coloro che hanno vissuto quelle atrocità, ed hanno poi cer- cato con tutte le loro forze di esserne testimoni, con il desiderio di inculcarne il ricordo nella coscienza dell’umanità per il pericolo che si ri- petesse. È impossibile descrivere gli orrori alle 10 11 nuove generazioni che vengono al mondo e cre- dre, mio padre, mia cognata ed i miei compagni scono, essendo questi fatti ormai tanto lontani di destino nel ghetto e nei campi di morte, la da loro, come se non li toccassero. Specialmen- loro indescrivibile sofferenza e la loro morte. te per il fatto di essere tanto tragici ed orrendi, Sono tatuati nella mia anima come il numero è e la gente preferisce scansarsi da tragedie e fatti tatuato sul mio braccio. tristi, piuttosto che addentrarcisi … Ricordo il loro amore reciproco, il loro ag- Ma questo non è possibile e non è permesso! grapparsi all’ultima scintilla di speranza di so- Il cancellare fatti diffi cili dal ricordo pubblico pravvivere, di rimanere umani in condizioni e da quello privato è semplicemente proibito. infernali, di salvare i loro cari. Ricordo la loro Senza passato non c’è futuro. fede in un mondo migliore, la loro passione per Avevo dieci anni all’inizio della guerra, nel la vita – e con le ultime forze, nell’agonia fi nale, settembre del 1939, e ne avevo tredici quando nei loro occhi, la preghiera di essere ricordati. fui internata a Auschwitz-Birkenau, reduce dal- Di ricordare che anche loro furono, come noi, la camera a gas di Majdanek, dove, per caso, esseri umani con tanto desiderio di vivere, di quella notte i tedeschi rimasero senza gas. esistere in questo mondo. Nel ghetto di Varsavia, durante le razzie, Questo desiderio non può più essere esau- mia madre mi insegnò a dire che avevo dicias- dito e io, una di loro, ma più fortunata per es- sette anni, dato che era noto che bambini, vec- sere rimasta viva, desidero con tutto il cuore chi e malati non entravano nei campi – veniva- trasmettere la loro preghiera di essere ricordati, no mandati direttamente alle camere a gas e al e la loro speranza di un mondo migliore e più crematorio. Mi salvai per miracolo da quattro giusto. campi di morte. Tutta la mia famiglia, con l’ec- Non è possibile cambiare il destino, ripor- cezione di uno, furono trucidati nelle camere a tare alla vita i martiri di Auschwitz e degli altri gas di Treblinka, Majdanek ed Auschwitz. campi di morte, ma è certamente possibile ri- Sul mio braccio è tatuato un numero – la car- cordarli e fare di tutto affi nché il male non ab- ta di identità di Auschwitz… fi no ad oggi nes- bia il sopravvento sui valori umani. suna cifra è sbiadita così come non è sbiadito E questo possono farlo solo i giovani, perché nessun istante del ricordo di quegli anni in cui sono il futuro del mondo. il male satanico si spargeva, prevalendo onni- potente nel mondo.