Anno C n. 1 e 2 - Dicembre 2020

Bollettino interparrocchiale Canale d’ e Piazza Papa Luciani, 20 Via Sachet, 128 32020 Canale d’Agordo (BL) 32020 Vallada Agordina (BL) Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/2/04 n°46) art.1, c. 2 - NE/BL Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. Tel. e Fax 0437 590280 100 Il Celentone fa 100

ra le molte iniziative di don Filip- cristiana nel 720 circa e costruirono, alle po Carli, arciprete della Pieve di falde del Celentone, la prima chiesa in TCanale, si ricorda la fondazione onore di San Simone apostolo. Per pa- del Bollettino parrocchiale. Il primo nu- recchio tempo quella chiesa rimase l’u- mero è uscito nel mese di giugno del nica nella vallata, in posizione eminen- 1920. Si intitolava semplicemente “Bol- te e circondata dal cimitero. Si racconta lettino della parrocchia di Forno di Ca- che nelle domeniche, all’ora della Messa, nale”. Era un semplice foglio piegato a veniva esposto un gran lenzuolo bianco metà, che riportava cronaca del paese, sui prati sopra al cimitero. Era il segna- della Chiesa universale, e notizie della le della funzione. Quel segnale veniva Nazione, con un taglio e una lettura cri- scorto dagli abitanti di Gares e di Molin, stiana. Probabilmente era un foglio pre- i quali in causa della lontananza, non stampato, comune a tutta la diocesi, in potendo venire senza grave incomodo a cui si potevano aggiungere notizie della San Simon, s’inginocchiavano in un luo- parrocchia e l’anagrafe nell’ultima pagi- go da dove si potesse scorgere la chiesa na. e da lì pregavano in silenzio, unendosi Già solo dopo tre anni il Bollettino agli altri fedeli in chiesa”. prenderà il nome de “Il Celentone”. Ser- viva tutta la parrocchia, che a quel tem- po comprendeva le attuali parrocchie di Canale, Caviola e Vallada. I primi anni era destinato anche a , che cam- Auguri biava la prima e l’ultima pagina, mentre gli articoli formativi e le raccomandazio- ni erano le stesse per tutta la Val Biois.

Il Celentone Per questo il monte Celentone è stato scelto come riferimento: era il luogo in cui la fede ha avuto il suo centro spiri- tuale nella chiesa di San Simon. E così giustificava la sua scelta l’arciprete don Filippo: “Il titolo ha un significato stori- co, perché sul monte Celentone vennero a rifugiarsi, in tempi assai lontani, i primi abitanti di questa valle e là costruirono le rudimentali case di legno, nascoste tra le dense piante, nell’intento di vive- re tranquilli e sicuri dalle scorrerie dei soldati. Ma il titolo ha anche un signifi- cato religioso. In origine, quegli abitanti erano pagani. Furono convertiti alla fede Buon Natale

2 Don Filippo gli altri beni parrocchiali, i registri d’ana- Se consideriamo la storia di don Fi- grafe delle singole comunità. Si capisce lippo, la fondazione del bollettino ha quindi, come don Carlo all’inizio non del miracoloso. Nel novembre del 1918 fosse entusiasta della nomina, vista l’e- si era conclusa la Prima Guerra Mondia- norme mole di lavoro e di responsabile le. Il parroco precedente, don Giovanni non solo nella Pieve (che egli conosce- Battista Zanetti, era morto nel 1916, e la va, essendo nato a Caviola nel 1879), sede era vacante. Supplenti nel periodo ma anche nel vasto territorio foraniale. della Guerra furono don Ettore Zanetti e Tuttavia don Filippo accettò la nomina don Luigi Cerruti. L’incarico a Canale da e sabato 11 ottobre 1919 si trasferisce sempre era molto impegnativo, perché dalla parrocchia di (in cui chi veniva destinato a quella sede era era stato dodici anni) a quella di Canale, anche vicario foraneo: e a quegli anni la all’età di quarant’anni. forania comprendeva tutte le parrocchie Per sua espressa volontà non vi fu- di Sopra Chiusa vale a dire Cencenighe, rono festeggiamenti (le campane non Canale, Falcade, San Tomaso, , erano neanche più sul campanile, re- Santa Maria delle Grazie, Caprile, Rocca quisite per fondere cannoni). Domenica Pietore, Laste, e Pescul. 12 ottobre alle 11, Monsignor Pasquale Il vicario era tenuto a visitare ogni due Bondi, arcidiacono, presiede la cerimo- anni tutte le parrocchie a lui sottoposte, nia di insediamento. Ma nel suo diario, ascoltare i fedeli se avessero da denun- don Filippo scrive che il cuore ancora ciare comportamenti scorretti del loro sanguinava per i “suoi” di Rocca. Dome- parroco, controllare i registri di cassa, nica 26 ottobre è a Falcade, per insediare lo stato delle chiese e delle canoniche e il nuovo parroco, don Angelo Santin. E nel pomeriggio è nella chiesa della Salu- te per l’elezione del Mansionario da par- te dei capifamiglia, che confermano don Giovanni De Mio da Marmolada. Il 27 novembre 1919 ordina le 4 nuo- ve campane per la chiesa arcipretale: sa- ranno tra le prime in diocesi, consacrate nella festa della Madonna del Rosario, il 7 ottobre 1920 e poi issate sul campanile.

Il Bollettino Nei primi mesi del 1920 accarezza l’i- dea di un bollettino, così come lo aveva realizzato a Rocca, e già nel giugno di quell’anno (dopo soli 7 mesi dal suo in- gresso in parrocchia) il Bollettino è scritto e stampato. All’inizio distribuito gratuita- mente a sue spese ogni prima domenica del mese, già all’inizio del 1921, volendo anche spedirlo agli emigranti all’estero, scrive: “Il Bollettino verrà sempre distri-

3 buito gratuitamente, ma poiché esso mi ne dopo ampi spazi di silenzio: “Acco- costa 80 lire al mese e da solo non potrei gliendo il desiderio espresso da diverse sostenerlo senza l’aiuto dei parrocchia- persone si è pensato di riprendere la ni, accetterò sempre con riconoscenza pubblicazione del Bollettino. Si presenta le loro offerte, anche se fossero piccole. con una nuova veste tipografica (l’attua- “molti pochi fanno assai”. (Come a dire le a quadernetto). Un Bollettino che de- “un centesimo sull’altro fa il soldo”… o sidera raccogliere l’eredità del Celentone “il mare è fatto di gocce”). e delle Campane di San Simon, e Sul monte (interparrocchiale di Cencenighe Singhiozzo e Vallada). In questi cento anni il Celentone non è sempre uscito con regolarità. Da men- Un giornale per tutti fatto da tutti sile divenne bimensile, poi trimestrale, Conclude così don Sirio: “Il Bollettino poi uno a quadrimestre, infine semestra- vuole essere la voce di tutta la comunità le. Qualche anno non è stato stampato. cristiana, ma desidera essere anche voce Ma il bollettino è atteso, desiderato, letto di tutte le istituzioni civiche, delle asso- e riletto, e diventa nel tempo fonte pre- ciazioni di volontariato, dei vari gruppi ziosa di cronaca, se conservato e messo operanti in paese, di tutti coloro che in- da parte con cura interessantissimo per tendono far conoscere alla comunità le vedere come le preoccupazioni, i pro- loro attività. Esso continuerà ad esistere blemi, c’erano anche una volta e come e diventerà sempre più interessante, non sono stati superati. solo ad opera del parroco, ma grazie alla È un onore per me essere arciprete in buona volontà di tutti. questo importante traguardo del nostro Lunga vita al nuovo Celentone: glielo Bollettino. Come anche scrisse don Sirio auguriamo di cuore”. nel 2000, riprendendone la pubblicazio- Don Vito

4 Don Mariano ci saluta Canale, 23 settembre 2019 volentieri nel suo paese, don Albino mi Carissimi, accompagnerà. Ora passo il testimone a don Vito in questi giorni il sentimento che pre- che, confido, accoglierete di gran cuore, vale in me è di una infinita gratitudine. standogli vicino con l’incoraggiamento e Certo, c’è il distacco, che mai è in- l’affetto, del quale anche i preti hanno dolore, ma più forte è la convinzione bisogno. che davvero il Signore guida la nostra Noi restiamo uniti nella preghiera, vita e che, attraverso strade a Lui solo che supera ogni distanza. I pastori pos- note, con tornanti non sempre così dol- sono cambiare pascoli, ma il Buon Pa- ci, ci porta là dove Lui vede il nostro store rimane: Lui vi ricompensi di tutto e vero bene e la realizzazione piena della vi benedica sempre. nostra vita. Lo ho già sperimentato nei Con affetto, don Mariano cambiamenti passati: la fantasia di Dio prepara, a nostra insaputa e pian piano, Don Mariano Baldovin ciò che avremmo desiderato. Così è stato Parroco di Tai e Nebbiù anche in questi undici anni passati a Ca- Via Cà de Polo 23 nale e Vallada, anni per me molto sereni, 32040 in un ambiente di vita semplice, essen- ziale. Ho potuto conoscere il carattere degli abitanti della Val Biois, carattere mite e forte, forgiato da una lunga storia di fatiche, emigrazioni, anche povertà. Ho incontrato in tanti di voi cristiani che vivono la fede in modo discreto e sobrio, cercando di misurare la vita quotidiana sul Vangelo di Gesù: mai dimenticherò gli esempi di preghiera, di vero amore al Signore e di semplice carità che ho visto entrando nelle vostre case! Gratitudine, tanta, a chi mi è stato vi- cino con la collaborazione, la simpatia e l’affetto, accettando cordialmente il mio carattere e le mie scelte, certo non sem- pre indovinate, che ho portato avanti. Abbiamo però lavorato insieme, in ac- cordo, ed abbiamo realizzato cose belle, che ora sono un bagaglio di bei ricordi. La compagnia di papa Luciani mi ha fatto un gran bene. Alla sua scuola ho assimilato, quasi senza accorgermi, il suo stile mite e fiducioso nell’opera di Dio; sono certo che, dopo averlo servito L’ingresso di don Mariano nella Chiesa di Nebbiù il 7 ot- tobre 2019.

5 Il nuovo parroco iovedì 17 ottobre 1912: nasce a “miei cari parrocchiani! Rividela Albino Luciani. E quanti tra di voi questa sera siete G Giovedì 17 ottobre 2019 è il venuti qui. Con emozione vi rivolgo que- giorno, o meglio la sera, scelto dal ve- sto saluto. Un primo pensiero al vesco- scovo Renato per l’inizio dell’attività vo, che solo in questi ultimi giorni ha pastorale del nuovo parroco a Canale e sistemato tre parroci e sette parrocchie Vallada. È don Vito De Vido, nato il 24 solo nel vostro e ora nostro Agordino. marzo 1973 a . Dopo Alle Autorità civili e alle associazioni qui la maturità all’Istituto d’Arte di Cortina rappresentate: grazie! d’Ampezzo, frequenta il Seminario Gre- Grazie a coloro che hanno preparato goriano a , e viene ordinato sa- questa serata e tutto il necessario per la cerdote il 23 maggio 1998 nella cattedra- mia venuta tra voi. le di Belluno da Mons. Pietro Brollo. Mai avrei immaginato quello che sta- È cappellano a Castion, Santa Giusti- va per succedere… in questo momento na e nelle tre parrocchie di Auronzo. penso a tutti quei preti che nel tempo si Nel 2007 diventa parroco di Arabba sono succeduti in questa antica Pieve, ad e coadiutore a Pieve di Livinal- longo. Nel 2012 è trasferito nelle tre parrocchie cadorine di Val- le, Venas e Ci- biana. Date, nomi di paesi. Ma se chiediamo a don Vito cosa ricorda di più sono i volti delle persone, nomi, vicende liete e tristi condivise. Il prete è tale per la gen- un passato ricco di storia, di salde radi- te. Testimone di Cristo per coloro che ci cristiane, di solidissima cooperazione incontra. e sentita solidarietà, che ancora oggi si La modalità scelta dal Vescovo è manifesta in un volontariato variegato e quella di essere presente ad ogni inizio ampio, come testimoniano le variopinte mandato dei parroci. Per questo ha scel- divise delle rappresentanze presenti. to una sera infrasettimanale e non una Ieri sera, mentre tornavo in Cadore, domenica, rompendo così una lunga tra- ho visto più di qualche cervo, che at- dizione e una consolidata abitudine. traversava la strada o brucava nei prati Queste le parole che il nuovo parro- vicini, e mi è venuto in mente quel car- co ha rivolto ai presenti: tello con l’immagine di un cervo abba-

6 gliato su una strada buia di montagna accompagnato dalla scritta: “Non lasciar- ti ingannare: non è il cervo che passa la strada, è la strada che attraversa il bosco” È così, miei cari. Io sono niente, sono quella strada nel bosco, se non porto a Dio non servo a niente. Tra tutti i miei confratelli, più santi, più preparati, il vescovo ha scelto me per prendermi cura con la Parola di Dio e i Sacramenti di voi di Vallada e di Ca- nale. Impareremo a conoscerci, a stimarci e vorrei dire ad amarci. Queste comunità camminano da qua- si vent’anni insieme nella duplice testi- monianza del Precursore, San Giovanni Battista, al quale chiedo la medesima franchezza nel parlare, ma anche il me- desimo ardore nel fuggire le glorie uma- ne. la bella terra dell’agordino alla luce del E a San Simone apostolo di cui il Van- Vangelo di Cristo, nostro Salvatore”. gelo ci dice poco e niente: a lui chiedo, La cerimonia era cominciata all’ester- come la chiesa a lui dedicata sul Celen- no, mentre il nuovo parroco sorreggeva tone, quasi di scomparire di fronte alla il cero pasquale e i convenuti vi attin- luce di Cristo. gevano luce. La chiesa si è riempita di Rendiamo grazie a Dio per l’abbon- tante piccole fiammelle, mentre il coro dante messe di santità sorta in questa interparrocchiale accompagnava con il terra attraversata dal Biois. Non solo per canto questo momento. Il vescovo du- don Albino ma anche per tutte quelle rante la cerimonia ha ricordato i compiti donne e quegli uomini, bambini, gio- del parroco, e si è ricollegato alla lettera vani e anziani, malati e sani, credenti e pastorale che al termine della serata ha non credenti che hanno posato i piedi consegnato personalmente ai membri su questa terra, che l’hanno bagnata col del Consiglio Pastorale Unitario (CPU). sudore, di sangue e di lacrime a tutti co- Mario Serafini, vicepresidente del consi- loro –e sono tanti- che l’hanno lasciata glio ha poi rivolto parole di benvenuto per l’Estero in cerca di maggior fortuna al parroco, così come l’assessore Mari- e con tutti quelli che come noi al sor- lisa Luchetta, delegata dal Sindaco Fla- gere del sole e al tramonto volgeremo vio Colcergnan, che non ha potuto es- lo sguardo a questi amati monti e con sere presente. In chiesa non mancavano labbro tremante mormoreremo: “Alzo il sindaco di Vallda, Fabio Luchetta e i gli occhi verso i monti. Da chi mi verrà sindaci di San Vito e di Valle. Facevano soccorso? Il nostro aiuto è nel nome del corona al vescovo e al parroco numero- Signore, che ha fatto cielo e terra”. Con- si sacerdoti e una folta schiera di mini- fidiamo sempre nel Signore, e abitiamo stranti.

7 Tra Comelle e Celentone 2019 buon cammino. Ad Agordo parte don Giorgio Lise, Adorazione del Venerdì che si dedicherà ai processi matrimoniali Prosegue bene la proposta dell’ado- come ufficiale di Curia e prorettore del razione eucaristica. Dopo l’appuntamen- Seminario di Belluno. Da La Valle parte to in canonica a Canale nei mesi freddi, anche don Adalberto Rzeminski in dire- si ritorna nella cappella laterale della zione della Svizzera in diocesi di Luga- Chiesa di Canale. Si comincia al mattino no. Anche Taibon vede il ritiro di don alle 8 e si prosegue fino alle ore 22. È Mario Zanon, che diventa cappellano sempre aperta a tutti, senza restrizioni della casa di riposo di quella parrocchia. A guidare tutte e tre le parrocchie del- la conca arriva da -Roe-Bribano Cellule di evangelizzazione il cadorino don Cesare Larese De Pol, La Parola di Dio ci è data perché ne coadiuvato da un altro cadorino, don facciamo tesoro e ci sia luce e guida nel Francesco Silvestri. A tutti i nuovi pastori cammino quotidiano. Nelle nostre Co- dell’agordino giungano i migliori auguri munità è attivo il percorso delle cellule anche dalle colonne del Celentone. di evangelizzazione. Il centro è la Paro- la di Dio, ascoltata, meditata, condivisa, vissuta. Il desiderio dei responsabili dei Don Mariano nostri tre gruppi (due a Vallada e uno a A settembre, don Mariano porge il Canale) è quello di allargare la propo- suo saluto alle parrocchie. Arrivato a Ca- sta e coinvolgere ancora altri in questo nale e Vallada a metà ottobre del 2008, ci ascolto disponibile verso il Vangelo. lascia dopo undici anni di generoso mi- nistero. Lo ricordiamo per tutto il bene seminato in mezzo a noi, con il suo en- Cambio preti in agordino tusiasmo e il suo amore per la liturgia e A Caviola parte don Bruno De Lazzer. la vita parrocchiale. Con il suo appoggio Va in ospedale ad Agordo con l’incari- è iniziata la “Festa del Catechismo” che co di cappellano. Gli auguriamo anco- coinvolge tutto l’agordino, animando ra lunghi anni di salute e un ministero Canale con centinaia di bambini e ca- proficuo in quel luogo di sofferenza, ma techiste. Anche le celebrazioni nell’an- anche di speranza. niversario della morte e dell’elezione di Anche Falcade vede la partenza di Luciani hanno avuto in don Mariano un don Sandro Gabrieli che è promosso convinto e attivo sostenitore. Se la chiesa parroco di Sedico, Roe alto e Bribano. arcipretale di Canale risplende in tutta la Per la prima volta Caviola e Falcade ven- sua bellezza lo dobbiamo certamente ai gono unite sotto la guida di un unico benefattori che hanno sostenuto l’inizia- parroco. Il vescovo ha scelto don Andrea tiva, ma anche al parroco che per primo Piccolin. Già il cognome ci dice che le ci ha creduto e ha operato per il buon radici del nonno sono da Molino di Fal- successo dei lavori. La vita del parroco cade. Anche a don Andrea e alle par- è la vita dei suoi parrocchiani: Messa rocchie di Falcade e Caviola auguriamo quotidiana, feste, battesimi, matrimoni e

8 funerali, anniversari, catechesi, visite alle famiglie e agli ammalati. Molti lo ricorda- no con affetto. Ogni parroco fa del suo meglio per seminare il bene e l’amore di Dio. A volte ci sono anche difficoltà e delusioni, ma tutto il prete mette nel cuore di Cristo.

Don Vito Don Sirio, don Mariano, don Vito: tre preti di seguito dal Cadore per Canale La strada per Carfon interrotta dal grosso temporale il 26 e Vallada. Per la prima volta da che si novembre 2019. Rimasta chiusa per molti mesi, gli abi- tanti hanno dovuto salire e scendere fino alla primavera ha memoria l’ingresso di un parroco vie- 2020 per la frazione di Gaer arrivando a Vallada. ne fatto la sera, con il buio e durante la settimana. È presente il vescovo Renato, impegni lavorativi. Lo ringraziamo anche con una decina di sacerdoti. La Schola da queste colonne per tutto l’impegno, la Cantorum e i ministranti; una celebra- puntualità e la dedizione verso la chiesa zione preparata nei minimi dettagli e la e la nostra comunità. Chi prenderà ora il chiesa addobbata per le feste. Rivolgono suo posto? al parroco il loro saluto il vicepresiden- te del Consiglio Pastorale unitario Mario Serafini e per la comunità civile Marilisa Novena dell’Immacolata e di Luchetta assessore comunale in rappre- Natale sentanza del Sindaco, Le novene sono Flavio Colcergnan. momenti di incontro e La domenica 20 preghiera che oltre a ottobre don Vito pre- preparare gli animi alle siede la prima Messa feste che precedono, festiva a Vallada, pre- sono aiuto e richiamo sente il sindaco Fabio per tutta la comunità Luchetta. Al termine ad intercedere presso della Messa, sul sa- Dio per tutta l’umanità. grato un abbondante La Novena dell’Im- e ottimo rinfresco per macolata coinvolge salutare e avvicinare il più gli adulti, quella di nuovo pastore. Natale maggiormente i bambini del catechi- Grazie Antonio! smo. Negli ultimi gior- ni dell’avvento nelle Il sacrestano di nostre due parrocchie, Canale, Antonio Pol- dopo la novena, viene lazzon, con il mese di assegnata per estrazio- dicembre, lascia il suo ne la statua del Bambi- prezioso servizio per no Gesù da portare a

9 casa insieme ad uno schema di preghie- tutti i camion militari che portano via le ra per coinvolgere genitori, amici e vicini bare verso i forni crematori per inceneri- di casa. L’ultimo giorno della Novena -a re le povere salme delle vittime del virus, Canale- subito dopo la Messa abbiamo che viene denominato Sars2-Covid19. La visitato i presepi che dalla Piazza della Sars1 ci aveva già colpito alcuni anni fa, Pieve si incontrano nei Colmiei fino a la ma non è stata così letale. Il 19 invece è Villa alta, dove c’è stato un bel rinfresco riferito all’anno in corso. per tutti. Chiese aperte, ma Messe sospese Natale Il diffondersi dell’epidemia impone Alberi, presepi, decorazioni e luci. al Governo, per ragioni sanitarie, di so- Natale è anche questo. Ma guai dimenti- spendere tutte le Messe e le cerimonie care il vero protagonista: Gesù che viene pubbliche con concorso di popolo. La tra noi in povertà. Per le feste di Natale Conferenza episcopale italiana concorda è stato in mezzo a noi don John, dall’A- con le misure adottate. Neppure duran- frica, studente a Roma, che ci ha aiutato te le due Guerre Mondiali -ricordano gli per le confessioni e le Messe. Come ogni anziani- era successo di dover rinuncia- anno le nostre chiese erano gremite, i re alla partecipazione alla Messa. Molte canti ben preparati, le cerimonie impec- voci discordano per la rigidità e l’autori- cabili. Speriamo che per la Pasqua anche tarismo con cui viene imposta questa pe- il confessionale sia altrettanto affollato… sante limitazione. Alla televisione e negli altri mezzi di comunicazione l’argomen- 2020 to principale (anche per l’intera giornata e nottata) è il diffondersi della malattia. Allarme sanitario In Europa e nelle Americhe sembra inar- In novembre giungono notizie di una restabile. Quello che fa dubitare del- epidemia in Cina, che provoca febbre, le notizie è la divisione e la differenza polmonite, tosse e nei casi più gravi nell’arginare la diffusione del morbo. Ad la morte. Non tutti sono concordi nel un certo punto l’Europa accusa l’Italia di chiudere gli spazi aerei, e così la nuo- essere stato il “cavallo di Troia” nell’in- va malattia si diffonde nel mondo intero. trodurre il virus. Non mancano singoli, Arriva anche in Italia, che aveva chiuso gruppi e Nazioni che negano l’esistenza solo i voli diretti dalla Cina alla nostra stessa della malattia. Alla fine della pri- Nazione, senza calcolare gli sbarchi ae- mavera, la Comunità Europea riconosce rei dalla Cina alle altre Nazioni europee, all’Italia il coraggio nel combattere la dif- dando per presupposta la salute di chi fusione del Corona-virus ricorrendo alla viaggia. Così in primavera inizia la cata- chiusura totale, impedendo alle persone strofe anche per noi: il Lombardo- di incontrarsi e stare vicine almeno fino sarà il focolaio d’Italia. Oltre alla chiu- a quando non si saprà come curare gli sura di scuole, attività commerciali, bar ammalati. e ristoranti, la cosa grave è il collasso Per essere vicini alla gente i sacer- delle strutture ospedaliere. La provincia doti e il vescovo celebrano la Messa in di Bergamo è la zona più colpita in asso- diretta, grazie a internet. Anche il papa luto. Fanno una enorme impressione su ogni mattina celebra alle sette in diretta

10 su Raiuno: più di un milione di italiani e il turista ad elevare un pensiero grato lo seguono. a Dio. Un ringraziamento ai volontari e alle volontarie che hanno provveduto di tasca propria a tutte le spese! A maggio si riparte Il 18 maggio il Governo concede di riprendere le celebrazioni con la presen- za del popolo. La sofferenza più grande -anche nei nostri paesi- è stato prendere congedo dai nostri defunti senza poter celebrare il funerale pubblico. Il limite era di quindici persone e il tempo con- cesso era solo di quindici minuti. Niente Messa, niente Comunione. Niente con- tatti fisici, niente visite in casa, niente strette di mano, niente abbracci. Oltre al dolore del distacco, il dolore della soli- tudine, o comunque della distanza fisica. Nel frattempo sono saltate prime con- fessioni, prime comunioni, matrimoni e cresime.

Fioretto di maggio Le suore ci lasciano Anche se la Messa non si può ce- Se domenica 24 maggio, giorno lebrare (per il momento delicato della dell’Ascensione, possiamo riprendere Comunione che non rispetta il distanzia- con cauta gioia la celebrazione pubblica mento interpersonale di un metro e si della Messa, la domenica seguente, Pen- passa dalla mano alla bocca la particola) tecoste, una notizia funesta si abbatte ci si incontra per la recita del rosario a su Canale e sulla Valle del Biois. Dopo debita distanza, all’aperto o molto di- quasi ottant’anni le suore Figlie di San stanziati in chiesa. Un po’ di normalità in Giuseppe del Beato Luigi Caburlotto la- attesa di riprendere con la Messa. sciano per sempre la scuola dell’infanzia “Giovanni Paolo I” di Canale e la nostra vallata. Grande lo sconcerto delle fami- Capitello di Gares glie, della popolazione e di tutti quelli Sulla strada che conduce da Gares a che hanno voluto bene alle suore. Vano La Stia si trova in bella posizione un capi- ogni tentativo di trattenerle presso di noi. tello antico. Alcuni paesani si sono presi cura del piccolo edificio, mettendo a po- Partenza sto le malte cadenti, il tetto e le gronda- ie. Hanno pensato poi di circondarlo di Suor Adelma parte quasi subito, dopo un bel recinto (come si può vedere dalla neanche otto giorni dall’annuncio dato foto) e ornare il sacro luogo di fiori. Fa in chiesa. Ci è proprio strappata all’im- bella mostra di sé e richiama il viandante provviso. La Madre generale preferisce che sia subito accolta a Spinea nella casa

11 per suore a riposo, per non prolungare stato impossibile partire. lo strazio del distacco. È doloroso per A metà giugno partono le iscrizioni. lei, ma anche per noi. Dopo 22 anni si Non eravamo sicuri che ci fossero ade- conclude in punta di piedi la sua opera sioni con tutto quello che era successo tra noi. Attenta, veloce, sempre presente nei mesi scorsi. Invece siamo premiati, e con i bambini sia sul pulmino che nel raggiungiamo ben presto il limite massi- tempo del pranzo e della nanna. È suor mo dei trenta bambini. Questo ci è im- Adelma l’angelo custode dei nostri pic- posto dall’obbligo di fornire un adulto coli. ogni cinque bambini, con l’accortezza di A suor Gigliola viene concesso dalla tenerli il più possibile separati nei gruppi Madre generale di fermarsi fino alla fine di appartenenza e suddividere la scuola di agosto. Per farle compagnia si alter- e il cortile in zone limitate. neranno alcune suore. Prima suor Rosa, Sono state nove settimane impegnati- che era già stata a Canale 30 anni fa. Poi ve (dalla fine di giugno alla fine di ago- la nostra suor Rosa Paola (Elsa) Bonel- sto), ma piene di gioia, sia per noi che li, infine suor Rita che resta colpita della per i bambini e le loro famiglie. E per serenità della scuola e del nostro paese. paesani e turisti che ci vedevano ogni giorno in uscita! Passeggiate, giochi, piccole gite e pic- Centro estivo nic, laboratori, canzoncine, il filmato del La scuola dell’infanzia di Canale, venerdì pomeriggio: ogni cosa è riuscita come tutte le altre, è rimasta chiusa da benissimo! marzo alla fine dell’anno scolastico. Grazie anche al Comune per la dispo- Quando il Governo ha concesso -con nibilità del pulmino e degli spazi esterni tutte attenzioni e gli obblighi sanitari- in più concessi nel cortile dell’asilo e per di poter svolgere attività per i bambini il permesso rilasciato di eseguire il cen- la Parrocchia di Canale non si è lascia- tro estivo nel territorio comunale. ta sfuggire l’occasione. Accertato che la scuola non poteva assolutamente ripren- dere, ma che si sarebbe potuto soltanto Don Gabriele Bernardi svolgere attività di intrattenimento, gioco Nella notte che prepara la Pentecoste, e svago, il parroco ha cominciato a stu- all’inizio di giugno, muore all’improvviso diarsi (si può dire quasi giorno e notte) in canonica don Gabriele Bernardi a 72 tutti gli incartamenti. Ma soltanto grazie anni. Vasto cordoglio in agordino e in alla collaborazione del personale della diocesi. Don Gabriele era stato parroco Scuola (maestra Laura Livan e cuoca Al- per diversi anni ad Arabba, a Cenceni- berta Manfroi), la disponibilità di Madre ghe e San Tomaso. Era poi partito per Francesca, Generale delle nostre suore, la Terra Santa, a servizio della Basilica che permette a titolo volontario a suor della Risurrezione (Santo Sepolcro) per Gigliola di collaborare attivamente con il lunghi anni, dove ha accolto sempre con centro estivo; dei volontari maestra Lau- disponibilità tanti pellegrini della nostra ra Conedera, Gabriele Tosca, Annalisa Diocesi. Tornato qui è stato parroco a Ganz e Chiara Serafini. Per le pulizie e , Igne, Fortogna, Ospitale di l’igienizzazione Ilaria Zasso e Francesca Cadore. Per poi passare -solo due anni Serafini. Senza la loro presenza sarebbe fa- a , Selva di Cadore

12 e Pescul. I funerali si sono svolti all’a- perto nel sagrato del santuario di San- ta Maria delle Grazie presieduti dal ve- scovo Renato, concelebrati dal vescovo emerito Giuseppe e numerosi sacerdoti e una moltitudine di fedeli. Il suo corpo riposa nel suo paese di origine a Loria (TV). Il vescovo chiama a sostituirlo per lo spazio di un anno don Renato Tas- so, salesiano. Il tempo ristretto è dovuto all’invito, per la parte alta del Cordevole, di riorganizzarsi pastoralmente, in vista di una collaborazione più stretta tra par- rocchie vicine. cordo dell’elezione di Albino Luciani a papa. Quest’anno a presiedere la Messa Don Francesco Silvestri è il vescovo di Ferrara-Comacchio Mons. Il cooperatore di Agordo, Taibon e GianCarlo Perego, insieme al nostro ve- La Valle, don Francesco, non sta bene. scovo Renato e una ventina di sacerdoti Dopo le analisi deve ritirarsi per un pe- e i canti della Schola cantorum interpar- riodo non ben definito di cura. Il vesco- rocchiale di Canale e Vallada. Nonostan- vo manda a sostituirlo don Virgilio Ago- te il momento sanitario delicato la Messa stinelli, originario di Selva di Cadore. A è ben partecipata e tutto va per il meglio, don Francesco auguriamo una pronta e grazie all’impegno di tanti volontari. Da duratura guarigione. quest’anno l’altare offerto dai Servizi fo- restali usato per la messa in piazza ver- rà custodito nella cappella feriale della Messa in piazza chiesa arcipretale e non più nella chiesa Come ogni anno il 26 agosto nel po- di San Simon (con la difficoltà di spostar- meriggio, viene celebrata la Messa in ri- lo ogni volta).

13 Franco Murer per le nostre due suore e uno più grande per la Casa Madre, affin- ché resti il ricordo di una presenza così lunga nel nostro paese.

Anniversario morte Luciani A causa dell’emergenza sanitaria l’an- nuale pellegrinaggio a Roma per il 28 settembre, anniversario della morte di papa Luciani, non è possibile recarsi sul-

26 agosto 2020. Nel ricordo dell’elezione di papa Luciani ha presieduto la Messa il vescovo di Ferrara-Comacchio abate di Pomposa Mons. Giancarlo Perego.

Gioia e lacrime Dopo due giorni, il 28 agosto, la chie- la sua tomba. Il vescovo Renato così vie- sa di Canale esplode di gioia per la pre- ne pellegrino di nuovo a Canale e pre- senza dei bambini del centro estivo, che siede la Messa in onore del Venerabile concludono le belle settimane vissute Albino Luciani. Concelebrano con lui, tra insieme. Nella stessa Messa, presieduta gli altri, il vicario foraneo, don Fabiano da don Vito, con la presenza del Sinda- Del Favero, e padre Johann Goossens, co viene dato il saluto a suor Gigliola e priore del monastero premostratense di alla rappresentanza del Consiglio delle Grimbergen, nella regione del Braban- suore Figlie di San Giuseppe di Venezia. te in Belgio che festeggiava i 25 anni di Non si può riassumere in pochi quarti sacerdozio. Egli è nominato negli annali d’ora ottant’anni di donazione totale alla del Museo Albino Luciani tra i benefat- nostra comunità, ai bambini, alla scuola tori insigni. e al Signore. I bambini cantano e con la loro spensieratezza invece di distrarci ci coinvolgono ancora di più nel vortice Congratulazioni di emozioni che ci attanaglia tutti. Non Giunge anche in Canale la notizia che mancano lacrime e voci incrinate. Alla la nostra suor Agnese De Rocco diven- fine l’amministrazione comunale, i geni- ta superiora della Comunità di Roma in tori dei bambini della scuola dell’infan- cui è già inserita da tempo. Anche dal- zia fanno dono a suor Gigliola e a suor le colonne del nostro giornalino giunga Adelma (che non ha potuto essere pre- l’augurio di una proficua missione e un sente) di fiori, libri, due piccoli quadri di ricordo nella preghiera.

14 Assemblea foraniale col vescovo Domenica 4 ottobre il vescovo invita i parroci, e a causa dell’emergenza sani- taria, solo cinque persone per parrocchia (o meglio per consiglio pastorale) all’as- semblea foraniale. L’appuntamento è nel centro pastorale di Agordo. Il nucleo del discorso è la ripartenza dopo la chiusu- ra che ci ha costretto tutti a ripensare la vita pastorale. Ancora non ci è ben chia- ro che strada intraprendere, viste le limi- Nella foto dei vigili del fuoco il tetto dell’Hotel Val Gares tazioni e la quasi impossibilità di vive- con il tetto divelto dal vento l’11 febbraio 2020. re momenti comunitari senza scontrarsi con le norme antiCovid (limitazioni nel numero di partecipanti, mascherine, di- sinfezioni mani, distanza interpersonale).

Don Bruno Il mese di ottobre è il mese del ro- sario e delle missioni. Torna a casa per un periodo di alcune settimane il nostro

don Bruno Soppelsa dalla Thailandia. Ci racconta che in quella nazione non è in corso l’epidemia che ha colpito quasi tutto il mondo. Ma per le leggi sanita- rie che riguardano tutti coloro che arri- vano dall’estero e che hanno fatto scali aerei in luoghi in cui invece il Covid è presente, deve sottoporsi a tampone e a quarantena preventiva. La canonica di Vallada in quattro e quattr’otto è rinfre- scata e preparata da una piccola squadra di volontarie del paese per accogliere al meglio il “ritiro” forzato di don Bruno. In una camera è allestita anche una piccola cappella con il Santissimo, per garantire il necessario conforto spirituale nei gior- ni di ritiro. Tutto va per il meglio e don Bruno può andare in casa con la sua fa- miglia. Grazie da parte sua e del parroco per le ore offerte per le pulizie e la pre- La strada interrotta il 30 luglio 2020 verso la Val Gares al “pont de ferade” già al mattino la strada era transitabile parazione dei pasti al nostro missionario grazie ai mezzi dei vigili del fuoco e degli operai comunali. “recluso”.

15 Dal Consiglio Pastorale

l consiglio pastorale di Canale e le loro famiglie? La ricezione consape- Vallada nella riunione di dicembre vole e coinvolta dei sacramenti si di- I2019 ha voluto presentare al nuo- mostra sempre più una priorità. vo parroco il cammino fatto insieme Al momento per i bambini che ini- in questi vent’anni. È dal 2000, infatti, ziano la scuola primaria non è previsto che le nostre parrocchie camminano l’incontro di catechesi. Si suggerisce di insieme, da quando cioè Mons. Pietro incontrare i genitori di questa fascia Brollo ha affidato ad un unico parroco d’età per coinvolgerli ed essere loro le nostre due comunità. Don Sirio all’i- stessi i catechisti dei loro bambini, at- nizio ha dovuto affrontare resistenze e traverso schede di riflessione e di lavo- perplessità, ma con costanza e lungi- ro per i più piccoli. miranza ha saputo unire, coordinare, Negli orientamenti pastorali della pur nel differente cammino che aveva- diocesi per il 2019-20 ci viene chiesto mo percorso. di individuare una possibile collabo- Negli anni sono successe molte razione pastorale, noi suggeriamo cose, la più evidente di tutte il calo i confini della “vecchia” forania, cioè del numero dei sacerdoti, che ha vi- le sei parrocchie di San Tomaso, Cen- sto l’unione di Canale e Vallada, di cenighe, Caviola, Falcade e le nostre San Tomaso e Cencenighe, e adesso due. In un territorio più piccolo è più anche delle parrocchie di Caviola e facile poter avere scambi tra catechisti, Falcade. Un altro cambiamento è stata gruppi, giovani, chierichetti e magari la riduzione del numero delle foranie: scambiare esperienze e condividere con il vescovo Andrich molte foranie iniziative, come ad esempio si faceva sono state accorpate. Per l’Agordino per l’Avvento e la Quaresima. Il desi- si è passati ad un’unica forania che derio è quello di poter presto incon- parte ad Arabba ad arriva a La Valle, trare i consigli pastorali della vallata. facendola coincidere con quella che prima era chiamata “zona pastorale”, Inizio nuovo anno pastorale che ricalcava la suddivisione storica 2020-21 della formazione nei secoli della no- Ad Agordo domenica 4 ottobre il stra diocesi: Cadore, Belluno, e vescovo ha incontrato alcuni rappre- Agordino. sentanti per ogni parrocchia della no- Il consiglio pastorale, accogliendo stra zona pastorale e ha presentato anche le intenzioni del cammino dio- gli orientamenti pastorali. La lettera è cesano, ha individuato in due obiettivi suddivisa in sette punti. la “fatica e l’impegno pastorali”: ca- I primi tre sono caratterizzati da techesi e famiglie. Come arrivare a questi tre verbi: discernere, relazio- coinvolgere nel cammino di prepara- narsi, camminare insieme (sinodalità), zione dei bambini e dei ragazzi anche che siamo invitati a sviluppare in ogni

16 ambito della vita delle nostre comu- re in casa specialmente nelle famiglie nità. in cui ci sono bambini e ragazzi che Gli altri quattro punti richiamano si preparano per ricevere i sacramenti aspetti ed attività pastorali su cui inve- del Battesimo, della confessione, co- stire energie e creatività. munione e cresima. Il primo passaggio sarà un incon- Un altro punto su cui lavorare è tro nel tempo d’avvento per verifica- quello di suscitare “vocazioni al ser- re cosa ci ha insegnato il tempo delle vizio”: nella carità, nell’assistenza spi- limitazioni durante questa pandemia rituale agli anziani e malati (ministri che ci ha impedito gran parte delle at- della Comunione), per assicurare la tività insieme. vicinanza della Comunità a chi non Non siamo tanto chiamati a “pro- può essere presente alla Messa dome- durre” qualcosa, ma a lasciarci ispirare nicale. Anche individuare uomini che e guidare dal Vangelo. Esso ci chiede con le loro qualità e capacità possono di costruire relazioni vere gli uni con pensare di accostarsi al ministero del gli altri. A cominciare da coloro che diaconato permanente (di cui magari collaborano più strettamente nelle at- parleremo nel prossimo Bollettino). tività parrocchiali e crescere nell’ami- L’ultimo punto di quest’anno pa- cizia e nella stima reciproca. storale riguarda il rinnovo del consi- Si è poi richiamata la necessità del- glio per gli affari economici che è la collaborazione tra parrocchie obbligatorio per ogni parrocchia. Sarà vicine che sono da individuare e cura del consiglio pastorale indivi- far crescere: nessuna parrocchia può duare persone competenti a cui poi il camminare da sola, staccata dalle altre parroco chiederà di accettare o meno vicine! la proposta di aiutare la comunità nel- Un altro richiamo forte è stato in- la gestione delle finanze parrocchiali, sistere e proporre con coraggio un prevedere e approvare le spese, gli cammino di fede domestico: creare acquisti importanti, presentare il reso- occasioni, strumenti riti da condivide- conto alla fine dell’anno.

17 Le campane di San Simon

“Din dolòn; din dolòn Le campane de San Simon Una che tira, una che taia, una che fa capiei de paia, una che prega san Lorenzo che ‘l me mande un bel marito, bianco rosso e colorito!”

La granda Otto anni fa (2012) la campana maggio- re di San Simon si è rotta: una lunga cre- pa l’ha resa inservibile e pericolosa. Dopo aver chiamato a raccolta i parrocchiani è stata sostituita da una campana nuova, bel- la e lucida, dedicata al patrono, San Simo- ne apostolo, issata sul campanile nel 2014. Dopo neppure sette anni anche la cam- pana mezzana ha subito la stessa sorte: una brutta fessura l’ha resa inservibile. peso delle campane per sostituire le vec- chie. Perché si è rotta? Per questo, grosso modo, i concerti del- Ma perché è successo? Non tutti forse le nostre parrocchie si assomigliano un po’ sanno che le antiche campane dei nostri tutti, senza grosse differenze. Anche San paesi sono state tutte requisite (escluse le Simon nel 1921 ha riavuto le sue campa- più piccole delle chiese più distanti che ne. Un po’ troppo grandi rispetto alla gran- si è fatto in tempo a salvare, nasconden- dezza del campanile, tanto che si è dovu- dole nei fienili o sotto terra) dall’Esercito to scalpellare l’interno per permettere alla austroungarico durante la Prima Guerra campana grande di suonare in modo cor- Mondiale per farne cannoni. retto, senza che il battaglio batta sul bordo Negli occhi degli anziani (ormai tutti superiore della prima finestratura. morti) che ne sono stati testimoni, compa- Il problema di queste campane è la riva ancora il dolore di aver sentito cadere qualità scadente del bronzo, perché in dall’alto dei campanili e schiantarsi a terra tempo di guerra nelle fucine veniva gettato tutte le campane delle nostre chiese. Rotte ogni tipo di metallo. Per questo suono e a colpi di mazza in pezzi più piccoli per durata non hanno garanzie certe. essere portate via. Il Governo italiano, finita la Guerra re- cuperati i cannoni, li ha fatti di nuovo fon- Cosa facciamo? dere per farne campane. In un primo momento si è deciso di Ad ogni parrocchia veniva chiesto il cambiare solo la campana rotta, e non an-

18 che la piccola, sia per le esigue finanze bra impossibile, ma le note di quelle due nel fondo cassa (una campana si paga a campane sono proprio le note occorrenti peso), sia per non dover allungare i lavori per completare il concerto a San Simon. di posa in opera della campana nuova che Detto e fatto, siamo scesi a vederle, a sen- può essere tirata su solo dopo aver tolto tirne la nota e ad accordarci sul prezzo, la vecchia. che è più basso rispetto a farle fare nuove Ma la Provvidenza ci ha dato appunta- per noi. mento! Così le abbiamo acquistate, trasportate Le campane hanno tutte una nota a San Simon, benedette il giorno della sa- (come un grande strumento a percussio- gra e issate sul campanile, in attesa di inau- ne), e devono accompagnarsi una con l’al- gurare il concerto completo quanto prima. tra. Non si possono mettere su campane a caso, devono accordarsi. Che comanda il concerto ora è la cam- Grazie pana grande, che suona un bel MI rotondo. Un ringraziamento va a tutti i benefatto- Per seguire il concerto precedente ci ri che hanno fatto la loro offerta, non solo occorreva un SOL (la mezzana) e un LA a Vallada, ma anche ad altri abitanti della (la piccola). Valle del Biois affezionati a San Simon, ad alcuni turisti che soggiornano qui da anni, e ai valladesi lontani che si sono uniti alla La Provvidenza spesa affrontata dalla parrocchia. Dalla fonderia De Poli di Revine (TV) Riconoscenza va ai membri del Consi- che già ci ha fornito la grande, ci avver- glio per gli affari economici (CPAE) della te, nel settembre 2020, che sono rimaste in parrocchia, al comitato “pro San Simon”, a fonderia due campane nuove, che un’altra tutti i volontari che hanno collaborato al parrocchia non ha potuto utilizzare. Sem- trasporto e montaggio delle campane, ad aiutare la ditta Comin nei lavori di smantel- lamento delle campane vecchie e ad issare quelle nuove.

Scritte e dediche Sulle vecchie campane rifuse dal Go- verno è presente su ciascuna la seguente scritta: “ME FREGIT FUROR HOSTIS, AT HOSTIS AB AERE REVIXI ITALIAM CLA- RA VOCE DEUMQUE CANENS”. “1918 Mi ruppe la rabbia del nemico, ma dal bronzo nemico rinacqui per cantare con voce chia- ra Dio e l’Italia 1921”. L’altra scritta che si ripete è questa: “CHRISTUS REX VENIT IN PACE ET DEUS HOMO FACTUS EST”. Cri- sto Re è venuto in pace e Dio si fece uomo. A San Simone apostolo: la grande. Suo- na un MI, e pesa circa 900 kg. Riporta la

19 A San Giuseppe custode della Santa Famiglia: la piccola. Suona un LA, e pesa quasi 400 kg. Riporta la seguente scritta: “ESTOTE MISERICORDES SICUT ET PATER VESTER MISERICORS EST”, tratta dal van- gelo di Luca, “siate misericordiosi com’è misericordioso il Padre vostro”. Giuseppe è stato custode e guida della santa Famiglia. Sempre nell’ombra, ma figura impor- tante nella vita di Gesù. Egli gli ha fatto da padre qui in terra. Vogliamo pensare che Giuseppe sia stato esempio di bontà e mi- sericordia in seno alla Santa Famiglia. Egli è patrono della Chiesa universale e anche invocato per una buona morte. Suona con la mezzana l’agonia e per i funerali per accompagnarci all’incontro con Dio Pa- dre e l’ultimo richiamo per la Messa. “AD MMXIX”. 2019

seguente scritta: “ORTUM OBITUMQUE NUNTIO, HANC CANO VITAM, FUTURAM SIGNIFICANS” Annuncio principio e fine (la nascita e la morte, l’alba e il tramonto) celebro la vita terrena richiamando quella futura. “D.O.M. IN HONOREM S. SIMONIS APOSTOLI CHRISTIFIDELES PER SAECU- LA AD DIVINA MYSTERIA CONVOCO. AD MMXIV REFUSUM ”. A Dio ottimo e massimo e in onore di San Simone apo- stolo: convoco i fedeli a celebrare i divini misteri nel corso dei secoli. Rifusa l’anno I lavori al tetto della scoletta. Proseguono alacremente 2014. Suona ogni giorno il mezzogiorno e i lavori al tetto della scoletta dei Battuti a Vallada, nei la Messa festiva. pressi della Chiesa di San Simon. Alla Beata Vergine Maria: la mezzana. Suona un SOL, e pesa circa 600 kg. Riporta la seguente scritta: “VOX MEA, VOX VITAE, VOCO VOS AD SACRA: VENITE” La mia voce è la voce della Vita, vi chiamo alle cose sante: venite”. È la campana che suo- na le Ave Maria mattina e sera. Che suo- na con la piccola per l’agonia e i funerali. Come buona Madre la sua voce ci richiami alle cose del Cielo. “AD MMXIX”. 2019.

20 Le nostre suore ci lasciano uor Adelma è partita all’inizio di L’altra delegazione si è incaricata di rac- giugno, suor Gigliola all’inizio di cogliere firme in paese e in valle (460 Ssettembre. Ventidue anni una, di- firme) per sottolineare l’importanza ciotto anni la seconda. Si fa presto a della presenza religiosa nella Valle del dire partono le suore. In tanti anni si Biois, la testimonianza di vita evangeli- sono dedicate ai bambini, alle fami- ca, l’esempio di servizio e dedizione al glie, alla parrocchia. E la cosa doloro- prossimo. sa non è che partono Non è stata certo queste suore, ma che una lettera in cui im- esse sono le ultime di porre la nostra volontà una lunga schiera che alla Madre generale, in quasi ottant’anni ma condividere con hanno seminato silen- lei il dolore di una ziosamente il bene in perdita che ci farà san- mezzo a noi. guinare a lungo. Il parroco è stato A giugno è stato avvertito a metà marzo chiaro che la scuola dalla madre genera- non sarebbe stata più le. Eravamo in piena aperta fino all’autun- emergenza Covid-19, no. Così suor Adelma le Messe con il popo- all’inizio di giugno in lo erano già state so- punta di piedi è par- spese e non si sapeva tita per entrare nel bene come si sarebbe soggiorno per suo- evoluta la situazione. re in riposo a Spinea Per il momento si è (Casa San Giuseppe deciso di tacere e stare via Roma 194, 30038 in casa e attendere. Spinea VE). È stato Il problema era Suor Adelma a sinistra e suor Gigliola a destra. un colpo al cuore per quando partono le tutta la nostra comuni- suore? Possiamo sperare di ricominciare tà per il modo così frettoloso della sua la scuola? Quando? partenza, ma la priorità era salvaguarda- È possibile trattenerle ancora per un re la sua salute e il suo equilibrio. po’? Cosa sarà del nostro asilo? Saremo Poco dopo abbiamo saputo che il capaci di mandarlo avanti senza le suo- governo dava la possibilità di organiz- re? zare dei centri estivi. Ma con una mon- Un po’ alla volta la notizia è trapela- tagna di regole e limitazioni. Col par- ta, ma è stata resa pubblica non appena roco in testa e alcuni di buona volontà le celebrazioni pubbliche sono riprese, e l’aiuto essenziale della FISM (federa- cioè alla fine di maggio. Intanto c’è stata zione italiana scuole materne) ci siamo una delegazione che si è recata a Vene- studiate tutte le regole per poter aprire zia da Madre Francesca per provare a presso il nostro asilo un centro estivo fermare ancora un po’le suore tra noi. a favore dei bambini della nostra scuo-

21 la e se possibile anche per bambini del resto della valle. Ed è andata bene! An- che suor Gigliola si è resa disponibile e sempre presente e sempre nell’ombra ci ha sostenuti, incoraggiati, vivendo le nove settimane del centro estivo in pie- na attività. Venerdì 28 agosto: ultimo giorno del centro estivo. Alle quattro di pomerig- gio in chiesa parrocchiale una messa per ringraziare il Signore per la conclu- sione del centro e per salutare le suore. La chiesa per quanto imponevano i limiti era piena. I bambini avevano pre- parato un paio di canti, i genitori ave- vano preparato un bel mazzo di fiori e anche fatto realizzare da Franco Murer tre quadri. Uno grande destinato alla Casa Ma- dre di Venezia in ricordo degli ottant’an- ni passati a Canale. Due più piccoli destinati uno a suor Gigliola e l’altro a

suor Adelma (che non era presente). del Popolo Amico foto Anche il sindaco Flavio Colcergnan ha salutato le suore con profonde e sen- tite parole manifestando la gratitudine e il prezioso servizio svolto in tanti anni. “Anche il vostro abito religioso, il vo- stro incedere calmo, ma deciso, metteva pace in chi vi vedeva e incontrava”. Con il tempo ci accorgeremo in quanti piccoli e grandi servizi le suore erano presenti: in asilo prima di tutto, in cucina, in aula, in giardino ma so- prattutto con i bambini. E poi anche in parrocchia con il canto, con la distribu- zione della Comunione, l’organizzazio- ne della Pesca e dei mercatini, e tante parole buone rivolte alle persone. Dio vi ricompensi per tutto il bene semina- to, che speriamo dia frutti abbondanti. Suor Gigliola pochi giorni dopo ha lasciato Canale per entrare in servizio sempre in un asilo e in una casa per fe- rie. Il suo indirizzo attuale Suor Gigliola

foto Amico del Popolo Amico foto viale Pompei 2, 30021 Caorle - VE

22 Centro estivo on il mese di marzo tutte le scuole sono state chiuse a causa del Co- Cronavirus. Impossibile contenere l’epidemia in ambienti in cui per tante ore si stava gli uni vicini agli altri. Anche la scuola dell’infanzia parroc- chiale è rimasta chiusa. Le uniche abitan- ti dell’edificio erano suor Gigliola e suor Adelma. Deve essere stato un peso do- ver restare senza la scuola e per di più custodire la notizia del ritiro della comu- nità da Canale. Nel mese di maggio c’è stata una par- ziale e delicata apertura per il ritorno ad una vita normale. Ma non ancora delle scuole. Il comitato scientifico nazionale però, ha dato la possibilità di creare cen- tri estivi per bambini e ragazzi in età sco- lare. Ma con limiti e obblighi ben precisi. ogni gruppetto i propri spazi. Anche don Vito ha cominciato a studiarsi Il terzo passo è stato seguire in inter- i protocolli, le norme, i limiti e con l’aiuto net un corso (con esame finale e rilascio di tanta buona gente ha pensato ad un attestato) che garantiva che tutto il perso- centro estivo per bambini dai 3 ai 6 anni nale del centro estivo era idoneo e prepa- nei locali della scuola dell’infanzia di Ca- rato per far osservare le norme sanitarie nale. per sé e per i piccoli. Il primo passo è stato cercare perso- Il quarto passo proporre ai genitori nale. Oltre a maestra Laura e la cuoca l’iniziativa. Non eravamo sicuri che dopo Alberta, occorreva garantire una persona tanti mesi le famiglie fossero pronte ad adulta ogni cinque bambini. Questo per affidarci i loro bambini. Dopo tutti i tele- poter prendere tutti i bambini che l’edi- giornali, gli speciali, le immagini tragiche ficio poteva contenere. Si sono aggiunti che i mezzi di comunicazione ci hanno ri- maestra Laura Conedera (dell’asilo di mandato potevano venirci solo gli incubi. Vallada), Annalisa Ganz, Chiara Serafini e Invece abbiamo sognato insieme e Gabriele Tosca. Anche suor Gigliola con abbiamo sognato in grande. il consenso della madre generale ha dato Ci siamo ritrovati per stendere un pro- la sua disponibilità. gramma per affrontare tutta l’estate. Sì, il Con loro era possibile accogliere fino nostro desiderio era offrire prima di tutto a trenta bambini. ai bambini e poi alle loro famiglie e a tutta Il secondo passo è stato creare gli la comunità cristiana e civile un segno di ambienti interni ed esterni. Occorreva speranza e di ripresa. Ebbene le famiglie suddividere gli spazi per questi piccoli hanno risposto con entusiasmo e abbia- gruppi. Per i giochi, i lavoretti, ma anche mo accolto in tutta l’estate 32 bambini, per i pasti e la nanna. Anche il cortile do- che si sono alternati nelle nove settimane. veva essere suddiviso per garantire ad Abbiamo pensato non ad una storia

23 lunga tutta l’estate, ma a programmi lun- Anche il centro estivo non è stato im- ghi 5 giorni, dal lunedì al venerdì, in modo mune dai controlli e dai tamponi per con- che anche i bambini che frequentavano trollare lo stato di salute dei bambini. Tutti il centro per poche settimane potessero i tamponi effettuati sono risultati negativi. fare esperienze di crescita e divertirsi. Dalla fine di giugno alla fine di agosto La parte principale è stata l’attività all’a- il centro estivo è stato un segno di spe- ria aperta, come si era raccomandato il ranza, di normalità ritrovata, nonostante le governo. Passeggiate tra i boschi, tra i mascherine per gli adulti, il cambio scar- fienili storici, vicino al Biois. Se era pos- pe-pantofole per il dentro e il fuori dall’e- sibile abbiamo fatto una piccola gita a dificio, il continuo richiamo alla pulizia settimana. Gares e gli animali della fatto- delle mani e la disinfezione di superfici, o ria. All’Aivaz con il laghetto e le cascate. dover eliminare tutti quei giochi e giocat- Siamo riusciti anche a fare qualche pic toli che potevano diventare ricettacolo di nic e giochi all’aperto. Abbiamo visto le batteri. Ne siamo usciti più forti ed entu- api, provato a far volare gli aquiloni. Ogni siasti perché osservando i protocolli e le settimana abbiamo portato a casa un la- regole abbiamo dimostrato a noi stessi e voretto nuovo! a chi ha creduto in noi che ricominciare la La visita settimanale alla chiesa e le scuola a settembre non solo era possibi- preghiere quotidiane, all’inizio delle attivi- le, ma doveroso per il bene dei bambini e tà, prima e dopo i pasti e prima della nan- dei giovani. La scuola prima di tutto non è na. Ogni giorno don Vito e suor Gigliola passaggio di nozioni, ma esperienza viva hanno raccontato una storia dal Vangelo e scambio che fa crescere, tra compagni o dalla Bibbia. e amici, tra allievi e insegnanti.

24 Ricordando il mio Natale di oltre 50 anni fa

ttorno al 20 dicembre si cominciava ad anca el paneton”. Eh sì, era proprio vero, per assaporare la magica aria del Natale. una volta all’anno potevamo deliziarci di una AIl mio babbo cominciava ad occuparsi squisita fetta di panettone, la tavola era im- dell’alberello da tagliare e diceva: “Vade en bandita, una lunga tavola che solo la capiente t’el pra nost se pos catà en pezol da taià parchè cucina dei nonni poteva contenere, pronta a adess l’è ora, Nadal l’è drio a rivà”. farci sedere tutt’attorno nella tradizione di un L’attesa non era lunga e quando si scende- tempo, mantenuta negli anni per lo zelo di vano le scale e si poteva odorare quell’incon- un’arte culinaria che le mani laboriose della fondibile profumo di resina e di bosco, voleva nonna facevano gustare: “pasta da pavare, dire che era stato riposto là, in cantina, in at- pasta da sardele, pasta da ton, bisàt…”. Tutti tesa del magico giorno. E mè pare ogni volta: noi con i nonni, gli zii, le cugine, com’era vero “Ai zercà en pezol bel, co i ram fiss e la ponta il Natale! E cossì tra tante ciacole s’endusiea, el dreta, ch’el staghe polit en t’el vass, a iluminà foc en te larin se destusea… ma par se scaldà, Gesù che nass…”. sul fornèl bastea montà! E finalmente arrivava l’antivigilia di Natale La serata volgeva al termine e bisognava e cominciavano i preparativi: l’albero sistema- tornare a casa, ma prima della nanna l’albe- to in un semplice vaso foderato di carta co- rello ritornava protagonista , le candeline ve- lorata, tante palline di varie misure, qualche nivano accese nel buio più totale della stua e festone, tante candeline di cera con pinzette, per qualche minuto qualcosa di magico si ri- con lo stoppino già nero per altri Natali vissu- fletteva tra giochi di luci ed ombre sulle pareti ti, la trepidante attesa della Vigilia. e sul soffitto e forse anche più in su, perché il E me pàre che disea: “Doman da sera ma- cuor diceva: “Vieni Bambin Gesù!” gnon dai nòni, tuti ensieme se caton, ghe sarà Franca Luciani

25 La Chiesa di Sachet compie 90 anni

a chiesa del Sacro Cuore di Vallada I lavori proseguirono con alacrità e la è stata costruita nella frazione di Sa- partecipazione di tutta la popolazione. Lchet per facilitare la partecipazione della popolazione in vista della desidera- ta elevazione a parrocchia, avvenuta il 1° Il vescovo agosto 1938. Il vescovo Giosuè Catarossi scrive a Nel 1926 don Ettore Zanetti aveva pre- don Filippo una lettera, che pubblica sul sieduto al getto delle fondamenta, ed era bollettino pasquale del 1927: “Più volte arrivato a far innalzare le mura perime- nelle mie visite a codesta buona popola- trali fino a due metri di altezza. Il proget- zione ho raccomandata vivamente la co- to era quello di costruire al piano terra struzione della nuova chiesa ed oggi, che un’ampia sala parrocchiale, e sopra la l’opera è già a buon punto, non posso fare chiesa, con le medesime proporzioni, a a meno di aggiungere anche per iscritto cui si doveva accedere con una bella sca- una parola di congratulazione e insieme linata in pietra viva. Ma don Ettore lasciò di incoraggiamento, perché l’opera intra- l’incarico di mansionario di San Simon presa sia portata a compimento. La chiesa dopo essere stato eletto parroco a Salce, di San Simon, fulgido monumento di arte vicino a Belluno alla fine del 1926. Don e di ricordi religiosi per codeste popola- Filippo dovette, come arciprete, prendere zioni, è troppo lontana dall’abitato e non in mano i progetti e il cantiere. può prestarsi allo sviluppo della pietà e Dopo attenta analisi ritenne bello il della vita religiosa, senza contare il peri- progetto, ma poco pratico. Così affrontò colo di furti sacrileghi, come purtroppo si il comitato “pro chiesa nuova” e con fa- è verificato nel passato. tica riuscì a dissuadere nel proseguire il Nella nuova chiesa sarà conservato il lavoro. Santissimo Sacramento; così verrà tolto il Don Filippo pretese di costruire al pia- grave incomodo pel sacerdote, specie in no terreno la nuova chiesa (lì dove oggi inverno e la notte, di dover recarsi a San si trova) la fece allungare di altri 5 metri Simon a prendere il Santo Viatico da por- circa verso la strada per accrescerne la tare agli infermi e ai moribondi. Si terran- capienza, e promosse la costruzione della no in questa nuova chiesa le predicazio- nuova sala in un edificio indipendente a ni, i quaresimali, il catechismo. La Messa monte, dove si trova oggi. I membri del grande continuerà ad essere celebrata a comitato e la gente di Vallada ne rimase- San Simon. Le Messe feriali e la Messa ro molto soddisfatti, riconoscendo all’ar- prima alla domenica, i vespri della festa e ciprete capacità organizzative e pratiche il catechismo agli adulti e la benedizione (che si ripeterono nel 1930 con l’amplia- col Santissimo, nella nuova chiesa. mento di circa sei metri della Chiesa della Sarà un grande conforto per me il Salute a Caviola). giorno - che spero non lontano – in cui

26 potrò consacrare solennemente e aprire vescovo ungerà con il Crisma le mura in- al culto la nuova chiesa!” terne della chiesa. Chiudiamo con le rime composte dalla maestra Carmela Ronchi. La sala parrocchiale La sala parrocchiale con le aule e il A Vallada palco per le rappresentazioni, fu termi- “Lode a Vallada e al popol suo tenace nata per prima e inaugurata con una rap- che, per virtù di solidale amore, presentazione teatrale e una pesca per seppe innalzare il tempio della pace, pagare i debiti il 19 febbraio 1928. Vi spe- sacrario santo di fraterno ardore. sero le energie i due circoli della gioventù La chiesa nuova parlerà alle genti, cattolica (maschile e femminile). in ogni aurora che s’affacci al monte. Diranno i padri, sulle zolle intenti: tutta fatica della nostra fronte. Dirittura d’arrivo Ed ogni pietra che nel sol sfavilla La nuova chiesa sta per essere termi- avrà parole di perpetuo onore, nata agli inizi del 1929. La superficie è di e di lavoro brillerà ogni stilla 186 metri quadrati, contro i 182 di San come rugiada su nascosto fiore. Simon. Il vescovo scrive più volte all’arci- Sarà di fiamma la vital scintilla prete per fissare al più presto la data della ch’eterna regna in nome del Signore”. consacrazione della nuova chiesa. Viene fissata la domenica 24 ottobre 1929. Don Filippo scrive ai parrocchiani di preparar- si al grande giorno. Il vescovo arriverà a Vallada sabato 23 ottobre. Dovrà digiuna- re e astenersi dalla carne e così anche tutti coloro che parteciperanno alla cerimonia di consacrazione. È questa usanza anti- chissima per attirare maggiori grazie del Signore sull’edificio da consacrare e sugli abitanti che l’hanno costruito. Vicino alla chiesa, in stanza preparata per tempo con un altare mobile, il vescovo collocherà le reliquie da incastonare nel nuovo altare, e davanti a quelle reliquie pregherà l’Uf- ficio di letture. Il giorno dopo le cerimo- nie cominceranno appena farà giorno: il rito di consacrazione dura non meno di quattro ore e circa a mezzogiorno si po- trà celebrare la Messa nella chiesa nuova. Don Filippo ricorda che le chiese della valle furono consacrate prima del 1500: la più antica San Simon, quella di Canale Il primo progetto voluto da don Ettore Zanetti, che preve- nel 1402 e ultima Falcade. Il ricordo sa- deva al piano terra la sala parrocchiale e al primo piano ranno le 12 croci dorate collocate dove il la chiesa per le messe feriali, per non salire fino a San Simon ogni giorno.

27 Il “GRAZIE” di don Bruno

arissimo don Vito, essere un grande privilegio, un dono di pace a te. Ti scrivo da Ban- Dio. Cgkok, dalla stanza della mia qua- È stato bello pregare “con” e “per” rantena… oggi sono al quinto giorno, le nostre comunità nell’Eucaristia feriale già un terzo del cammino… (26 novem- e domenicale. Un grazie enorme a tutti bre). Il tempo, nonostante io sia sempre coloro che hanno voluto aiutare con- rinchiuso in una stanza ventiquattr’ore cretamente i progetti umanitari della su ventiquattro, finestra unica, scorre missione in cui vivo: non mi aspettavo veloce, tra preghiere, messa, lettura, un tanta generosità nel contesto difficile poco di ginnastica, telefonate fatte e ri- che stiamo vivendo. cevute, TV e quello che si possa fare in Caro don Vito e voi tutti cari amici, poco più di trenta metri quadrati. Certo, vi porto con me, con tanta gratitudine, la quarantena nella canonica di Vallada chiedendo a Dio nella messa quoti- era tutta un’altra cosa: la casa stessa diana che vi doni le Grazie secondo il dava un senso di famiglia, di intimità; bisogno di ciascuno, rafforzi la nostra permetteva di incontrare le persone, fede e ci mantenga in salute. pur a distanza; potevo pregare e cele- Un forte e caro abbraccio dal cuore. brare in una stanza che mi avevi adi- Ancora grazie. bito a cappellina, dove non mancava don Bruno proprio nulla: pareva davvero di essere in una chiesa ben curata e pulita. Per tutto questo, ti ringrazio tanto caro don Vito: mi sono davvero sentito atteso e accolto. E grazie anche a tutte quelle donne e uomini che hanno donato tem- po ed energie per pulire, sistemare e ridonare abitabilità alla nostra cara ca- nonica parrocchiale, nella quale ho vis- suto per due settimane. Grazie a tutti coloro che mi hanno reso visita e che mi hanno sostenuto anche fisicamente preparandomi pasti degni di hotel a 5 stelle: è stata davvero una quarantena volata in fretta, ricca del vostro affetto. Il Signore vi benedica tutti e vi doni il centuplo. Sono grato al Signore per aver potu- to godere di un periodo, anche lungo, assieme alla mia famiglia, mio padre e mia zia in particolare. Sono momenti di intimità familiare irripetibili e “forti”, che porterò sempre con me e che ritengo

28 Il Vescovo di Livorno, Monsignor Simone Giusti insieme ad una ven- tina di sacerdoti, con il Vescovo dio- cesano Mons. Renato Marangoni, hanno concelebrato una Messa il 21 settembre, per dare inizio ufficiale alle attività pastorali del “Centro pastorale Santa Giulia”, che prende il posto dell’Albergo Val Gares, ac- quistato all’inizio del 2020 proprio dalla diocesi toscana. Erano presenti anche il Sindaco e per il Museo Albino Luciani Loris Serafini.

Una memoria da conservare. La copertina dell’ultima fatica editoriale di un bel gruppo di Vallada e oltre che ha curato e ordinato la raccolta di lettere, diari, notizie sulla prima guerra mondiale riguardanti uomini di Val- lada. Orazio Andrich, Susy Dan Lombardi, Vittorio Fenti, Valentina Fontanive, Claudio Antonio Luchetta, Livio Vanzetto. Edizioni Tipografia Piave, Belluno. È appena uscito anche il secondo volume (sopra).

29 Distanti (ma vicini?) gni malattia è difficile da affronta- se tutte le Messe e le funzioni (funerali, Ore. Ma una delle consolazioni più matrimoni, battesimi) che prevedono la grandi che ci sia è avere qualcuno accan- presenza di persone troppo vicine. to che si prenda cura di noi. Questa decisione non è stata ben ac- Il dramma peggiore di questa epide- colta da una parte dei fedeli, che l’hanno mia è quello di non poter stare accanto sentita come troppo esigente e dura da ai nostri cari colpiti dal Covid che en- affrontare, per alcuni addirittura un’inge- trano in ospedale. Neppure per l’ultimo renza nelle cose della fede. respiro. Per noi e per chi ci lascia… Dobbiamo affidarli alle cure di medi- Fede: solo in Chiesa? ci e infermieri che Ci siamo dovuti per salvaguardare abituare a visitare se stessi e i loro la chiesa da soli. pazienti devono Non si poteva an- proteggersi con dare alla Messa, tute, mascherine, che il parroco ce- visiere e cuffie per lebrava con la pre- i capelli. senza di una sola Le attenzioni da persona a rappre- seguire sono nu- sentare tutta la co- merose, prima di munità. tutte coprirsi naso I nuovi mezzi e bocca con la hanno permesso di mascherina e usa- raggiungere coloro re gel alcolico per che usano il com- disinfettare di fre- puter o il telefono quente le mani, che possono diventare cellulare attraverso le Messe o i messaggi veicolo del contagio. mandati in onda in diretta con internet. Ogni virus (non solo il Covid) si pro- Il papa ha celebrato ogni mattina la- paga nella prossimità. Cioè stando vicini. sciando che per la prima volta una tele- La prima cosa per poter sfuggire al camera potesse riprendere la Messa pri- contagio è il distanziamento. vata nella Casa Santa Marta, in Vaticano Per questo motivo i governi hanno dove il papa ha continuato a risiedere. dovuto prendere la difficile decisione di Anche numerosi vescovi hanno cele- chiudere tutti i luoghi in cui si sta vicino brato la domenica trasmettendo la Messa gli uni agli altri. Scuole, bar, ristoranti, con internet o attraverso canali locali. tutti i negozi che non siano quelli che Ma la domanda è questa: per nutrire vendono generi alimentari o beni di pri- la fede è necessaria la Messa o nella fede ma necessità. possiamo crescere anche in casa? Abbia- Tra i luoghi chiusi, perché luoghi mo sentito ripetere molte volte che la in cui si sta vicini, anche le chiese. O famiglia è una piccola chiesa. Ma allora meglio per essere precisi le chiese non possiamo rinunciare a trovarci insieme sono state chiuse, ma sono state sospe- in chiesa? Possiamo crescere in santità

30 seguendo la Messa in televisione o in internet? Senza la Domenica non possiamo vivere Preghiera prima di tutto È la frase che abbiamo sentito ripete- Quello che nessuno e niente può re anche durante il tempo in cui la par- (e dovrebbe) portarci via è la preghie- tecipazione alla Messa ci era impedita. È ra quotidiana. Tanto più se è in corso lo stesso grido di dolore, e di fede, che è un’epidemia o qualcosa di grave. E se uscito dalla bocca dei martiri di Abitina. una delle “cure” che ci vengono imposte I martiri di Abitina erano un gruppo è restare in casa, di 49 cristiani rite- dovremmo appro- nuti colpevoli, nel fittare del tempo 304, durante il re- in più per pregare gno dell’imperato- o riprendere a pre- re Diocleziano, di gare. avere celebrato il- MA… c’è un ma legalmente il culto in tutto questo. eucaristico dome- Sì. Che posto nicale ad Abitina, ha l’Eucaristia? Che città del Nord Afri- valore ha la Comu- ca. Il 24 febbraio nità, il trovarsi in- dell’anno prece- sieme a celebrare? dente, Diocleziano Uno degli atti di aveva pubblicato carità che la Chiesa il suo primo editto compie è quella di contro i Cristiani, portare la Comu- ordinando la di- nione agli ammala- struzione dei loro ti in casa. testi e dei luoghi di Nei primi se- culto in tutto l’Im- coli la Messa era pero Romano, e celebrata al mat- proibendo loro di tino presto e poi riunirsi per le cele- coloro che erano brazioni religiose. stati incaricati si recavano in quei luoghi Sebbene il vescovo di Abitina, avesse ob- in cui si trovavano altri cristiani che per bedito all’editto e consegnato i testi sacri un motivo o per un altro non avevano alle autorità, alcuni cristiani continua- potuto essere presenti con il resto della rono a incontrarsi illegalmente sotto la Comunità per recare loro la Comunio- guida del prete Saturnino. Essi vennero ne nel Giorno del Signore. Basta questo? arrestati e condotti davanti ai magistrati Dobbiamo partire dal massimo, non dal locali, che li inviarono a Cartagine, la ca- minimo. pitale della provincia, per il processo e la Il cristiano che ama Dio non manca condanna a morte. alla Messa alla Domenica, e se può Essi sono diventati l’ispirazione per cerca di recarsi anche quotidianamente tutti i cristiani a cui è impedito di vivere alla celebrazione eucaristica. pubblicamente la loro fede e riunirsi per

31 la Messa domenicale. A costo della loro sono passate, e l’umanità non è scom- stessa vita. parsa dalla faccia della terra. Ci sono epi- demie che hanno ucciso nel corso dei O la vita o la salute secoli milioni di persone prima di essere Salvaguardare la propria salute (e debellate o scomparire. quella degli altri) è un dovere che ci vie- Pensiamo solo al vaiolo: grazie ai ne imposto dal quinto comandamento vaccini il batterio è scomparso, ora esiste (non uccidere, che ci ordina di rispettare solo in laboratorio. Anche la peste, che la vita degli altri, ma anche la nostra). falciava migliaia e migliaia di persone Per questo anche se con dolore, abbia- sembra scomparsa dalla terra. La medici- mo dovuto rinunciare a trovarci insieme. na ha fatto passi da gigante, molte cose Il Governo non ci ha impedito la profes- sono state scoperte, altre ancora sarà sione della nostra possibile studiare e fede, ma lo stare vincere. troppo vicini e di Anche questo evitare tutti quei virus sarà sconfitto. comportamenti O sarà possibile te- che avrebbero po- nerlo sotto control- tuto diventare vei- lo, come succede colo di infezione (i per alcune malattie germi presenti sul- virali. Lì dove c’è le nostre mani, per l’umanità ci saran- quanto ci laviamo no sempre malattie e disinfettiamo: è che si trasmettono molto delicato toc- per contatto. Fa care e portare l’Eu- parte del rischio e caristia alla bocca, della bellezza dello e se è vero che è stare insieme. Noi cibo dell’anima, preghiamo perché è vero anche che Dio ci aiuti a non deve entrare nel perdere la fede, nostro corpo attra- perché ispiri deci- verso la bocca). sioni sagge a chi ci Man mano che governa e scienza il virus è stato stu- alle menti per tro- diato e si sono trovate cure valide per vare le cure. tenere sotto controllo il decorso della Ora dobbiamo stare distanti, ci vie- malattia, abbiamo cominciato a chieder- ne chiesto di evitare di toccarci. Di farlo ci: “avere la salute, ma non poter vivere con attenzione, di evitare quelli che non appieno la vita, che vita è?”. fanno parte della nostra casa. Questo ci convinca davvero che l’uomo è essen- Avere speranza zialmente sociale, fatto e pensato per Se ci voltiamo indietro vediamo che fare Comunità e non per stare da solo, ogni epidemia, prima o poi, è terminata. neppure per vivere la fede! Alcune dopo mesi. Altre dopo anni. Ma Don Vito

32 La canonica nuova a canonica di Canale compie cin- tutti e quattro i lati vi erano tombe e croci dei quant’anni. Così ci ricorda l’incisione nostri defunti. Probabilmente ancora oggi vi si Lfatta a scalpello sulla trave di colmo del trovano sepolti i resti non del tutto riesuma- tetto: 1970. La piazza di Canale non ha subìto ti, come capita spesso scavando attorno alle grossi cambiamenti, se si esclude l’abbatti- chiese antiche (e come ci testimoniano i lavori mento dell’imponente e storico edificio che voluti da don Filippo Carli per il pavimento chiudeva la piazza verso il Biois (la canonica) della sacristia attuale cappella invernale in cui e la casa dei Birer (casa Donati-Zannini di- sono venuti alla luce una dozzina di scheletri). strutta in una notte) che è stata abbattuta per Il nome successivo con cui la piazza è la costruzione del nuovo Municipio e il broi stata chiamata è “Piazza della Pieve” almeno con la caratteristica caminada distrutta per la- fino all’intitolazione a papa Luciani. Ma col sciar posto alle automobili. Per passare del tempo l’accesso a il resto ci sono state alcune ri- questa piazza è risultato trop- strutturazioni più o meno pe- po angusto. Così tra le varie santi e l’innalzamento di uno o opzioni si è deciso di allargare più piani in alcune case. la strada abbattendo l’edificio Certo la piazza di Canale della canonica (ricostruita nel resta una delle vere e proprie 1742 dopo l’incendio del 1741) piazze vive dell’agordino. Se si con la partecipazione di tutte esclude la grandiosa piazza di le regole della valle. Agordo col suo broi, alla no- Nelle foto lo vediamo enor- stra non manca nulla. La bella me. I più anziani ricordano fontana centrale (in verità spo- non solo l’esterno, ma anche stata verso Gares: nel progetto l’ampio corridoio a cui immet- iniziale del Segusini era nella teva la scalinata esterna, scelta linea di intersezione dell’asse tante volte per immortalare ar- centrale della Chiesa con quello del vecchio cipreti, vescovi, preti novelli, confratelli della municipio, attuale Museo), i vari negozi e lo- forania, fabbricieri accorti. L’arciprete Antonio cali pubblici che si affacciano verso il centro. Della Lucia impiantò il primo nucleo di quello Purtroppo ora gli edifici non sono tutti che sarebbe diventata la prima latteria sociale abitati e si nota specialmente in estate, quan- d’Italia. Nei secoli si sono succeduti arcipreti do alle finestre non compare neppure un fio- e cappellani, nel suo larin sono stati cucinati re, o alla sera, quando non si accende alcuna tanti pasti non solo per i parroci, ma anche luce dietro le finestre, o i balconi restano sem- per i poveri che bussavano alle sue porte e pre chiusi. tanti bambini poveri. Schiere di sposi novel- Anticamente era indicata come “prà de San li sono andati “a scrivervi le nozze”, famiglie Zuane”. E questo ci dice due cose: che l’erba intere ad avvertire il parroco che un malato o vi cresceva più o meno rigogliosa, e che San un moribondo aveva bisogno di lui, o per an- Giovanni titolare della Chiesa vi dava il suo nunciare la nascita di un bambino e chiederne nome. Fino a inizio Ottocento, per cui alme- al più presto il battesimo. no per cinquecento anni, il prato attorno alla Ma niente e nessuno poté opporsi al pro- Chiesa arcipretale è stato il luogo di sepoltura gresso. Neppure un accalorato patriarca di Ve- di quasi tutta la Pieve. Prova ne sia il monu- nezia, quel don Albino Luciani che in quelle mento funebre a don Benedetto Tissi, ormai stanze, in quegli archivi, in quella biblioteca quasi invisibile nell’angolo dietro la chiesa. Su era cresciuto nella fede e nella cultura.

33 In poche settimane l’edificio era svuota- to e abbattuto. La piazza sembrava una bocca sdentata e deforme: quello che si era salvato dalla furia incendiaria che aveva colpito altri luoghi della valle qui fu lotta fratricida, qua- si parricida. Poi la nuova costruzione, che ha provato a ricopiare le linee del suo sfortunato modello. Rispondente a esigenze di modernità, ma senza il fascino delle cose antiche. Anche il salone sul retro, seguì le sorti della canonica. Il luogo dei teatri e delle riunioni di popolo, il riferimento della gioventù che fu, scomparve sotto i colpi della ruspa. La vita va avanti, pagine nuove si sono scritte e si scriveranno, ma le reliquie del pas- La vecchia canonica abbattuta alla fine degli anni sato, una volta distrutte non tornano più. Sessanta.

CANALE: resoconto 2019 VALLADA: Resoconto 2019 Totale entrate: 72.805,52 Totale entrate: 19.565,08 Elemosine: 14.673,74 Elemosine: 7826,68 Candele: 20.270,49 Candele: 164,53 Offerte per battesimi, matrimoni, funerali: 1.090 Offerte in occasione battesimi, matrimoni, fu- Attività parrocchiali: 13.099,61 nerali: 1.040 Questue (benedizione case e primizia): 7.380 Attività parrocchiali: 575 Offerte enti e privati: 2.188,50 Questue ordinarie (benedizione case e primizia): Affitti e rendite: 13,98 4.380 Varie: 450 Offerte da enti e privati: 110 Offerte straordinarie: 8.644,78 Affitti-rendite: 12,53 Partite di giro Offerte straordinarie (campane): 3750,22 Messe per le anime: 1.630,42 Partite di giro Offerte imperate: 3.364 Messe per le anime: 869,63 Riporto attivo anno 2018: 4.079,85 Offerte imperate: 836,49 Totale: 76.885,37 Deficit 2019: -10.732,07 Attivo: +722,37 Totale uscite: 16.098,59 Totale uscite: 76.163 Imposte e assicurazioni: 5.036,05 Imposte e assicurazioni: 3.426,48 Remunerazioni e stipendi: 300 Remunerazioni e stipendi: 5.200 Spese di culto: 400 Spese di culto: 12.999,13 Attività parrocchiali: 2.890,34 Attività parrocchiali: 9.729,79 Spese gestionali: 4.667,07 Spese gestionali: 12.937,22 Manutenzioni fabbricati: 341,60 Manutenzione fabbricati: 4.352,95 Varie: 300 spese straordinarie: 22.523,01 Spese straordinarie: 457,41 Messe per le anime: 1.630,42 Partite di giro Offerte imperate: 3.364 Messe per le anime: 869,63 Offerte imperate: 836,49 Riporto passivo 2018: -14.198,56 (totale: -30.297,15)

34 9 maggio 2020. Cento + 2. Che le arie di Canale e della Val Biois Cent’anni. Maria Paolin il 31 luglio 2020 ha compiuto 100 anni, facciano bene è indubbio. Ce lo dice anche Giulia Cagnati che il è ospite della residenza per anziani a , vicino a Feltre. ha compiuto la bella età di 102 anni in forma invidiabile! Anche dal Celentone tanti auguri!

I saluti della regina Elisabetta II. Grande gioia il 29 agosto 2020 a Canale, 28 dicembre 2019 Josè Osnir Ronchi e Sonia De Toffol Celat: Oscar Ganz riceve dall’Inghilterra una lettera con lo stemma con la figlia Julia dal Brasile, festeggiano il loro 25° anniversario reale inglese. Grande appassionato di Casa Windsor, Oscar ha voluto di Matrimonio. prendere carta e penna e scrivere alla Regina, raccontando di sé, delle Dolomiti tra le quali vive e della sua ammirazione per Sua Il Celentone - Iscrizione al Tribunale di Belluno n. 18/2000 Maestà. A stretto giro di posta (neppure un mese) ecco arrivare Direttore don Mariano Baldovin la risposta dalla residenza estiva della famiglia reale in Scozia. Responsabile ai sensi di legge don Lorenzo Sperti Impaginato e stampato presso Tipografia Piave Srl Belluno

35 1920-2020: i cent’anni di Karol Wojtyła. Quest’anno ricor- 28 settembre 2020. Papa Francesco accanto alla tomba di rono i cent’anni della nascita di papa Giovanni Paolo II. Il nostro Giovanni Paolo I nelle Grotte Vaticane sotto la Basilica di San Pietro. paese è gemellano con Wadowice, il paese in cui Giovanni Paolo II è nato ed ha passato i suoi primi anni. Erano stati programmati diversi appuntamenti a cui avrebbe dovuto partecipare anche una rappresentanza di Canale. Ma a causa della pandemia, tutto è stato annullato. Con questa bella foto desideriamo ricordare due uomini, due papi con storie diverse, ma accomunati dal ministero petrino e dallo stesso nome da pontefice.

Il 5 dicembre 2019 muore a Tolmezzo (UD) l’arcivescovo Pietro Brollo. Era nato il 1° dicembre 1933 a Tolmezzo, parroco di Gemona durante la ricostruzione del post terremoto del 1976, fu consacrato vescovo proprio in quel duomo nel 1986. Fu per dieci anni ausiliare di Udine. Fino al 1996 quando divenne nostro vescovo per soli 5 anni. Fu promosso arcivescovo della sua Udine, lasciando per limiti di età nel 2008, ritirandosi nella nativa Carnia. Lo ricordiamo per il suo largo sorriso, il suo sguardo buono, la parola gentile, la forza del montanaro. Dio gli conceda il riposo eterno. Mandi, vescovo Pietro!

Se ci sono inesattezze, errori, omissioni la Reda- zione chiede scusa, sempre pronta a rettificare. Causa la lunga pausa non sono stati inseriti i nomi degli offerenti, ma essi sono tutti ricordati nella Messa ogni ultimo giorno del mese. Si prega di dare notizia di coloro che all’Estero Buon Compleanno al vescovo Mons.Giuseppe Andrich, o fuori del paese sono defunti, hanno cambiato che il 28 marzo di quest’anno ha festeggiato i suoi 80 anni, il 28 giugno i 55 anni di Sacerdozio, e il 27 giugno 2019 i 15 anni della indirizzo o non sono più interessati a ricevere il consacrazione episcopale. Ad multos annos! Bollettino.Grazie.

36 NELLA FAMIGLIA PARROCCHIALE

BATTESIMI MATRIMONI 2019 2019 VALLADA VALLADA 1. Ronchi SEBASTIANO di Simone e Cristina Penzo, nato il 21 gennaio 2019, battezzato il 10 marzo 2019 2. Tura MARIA di Sisto e Erica Luchetta, nata il 17 marzo 2019, battezzata il 28 aprile 2019 3. Micheluzzi DIEGO di Raffaele e Elisa Brambilla, nato il 5 maggio 2019, bat- tezzato il 29 settembre 2019

4. Piccolin ADELE di Merio e Oriana Da- Bruno De Donà e Mirella Scola, il 14 settembre vare, nata il 18 agosto 2019, battezzata 2019 a San Simon il 27 ottobre 2019 2020

CANALE 1. Tancon LIAM di Mirco e Daniela Onga- ro, nato il 7 novembre 2018, battezzato il 13 luglio 2019

2020 Nessuno

Lubiani Alberto e Agazzi Laura, il 25 luglio 2020 a San Simon CANALE 2019 e 2020: nessuno

DEFUNTI 2019 Canale

1. Manfroi Adele, di anni 96, il 2. De Dea Elvira, di anni 83, 3. Luciani Tiziana in Martello, 23 febbraio 2019 l’11 marzo 2019 di anni 44, l’8 giugno 2019

37 4. De Rocco Eugenio, di anni 5. Battain Maria Elisabetta 6. Fontanive Lina ved. Fonta- 58, il 5 ottobre 2019 ved. Lorenzi, di anni 82, il 30 nive, di anni 83, l’8 dicembre novembre 2019 2019

7. Andrich Giuseppe, di anni 8. Andrich Adriana ved. Lu- Rosa Cagnati ved. Fiocco di 72, il 27 dicembre 2019 ciani, di 80, il 28 dicembre anni 92, il 18 agosto 2019 2019 2020

1. Luciani Vanda Rosa, di anni 4. Bez Eugenia ved. Talamini, 7. Fiocco Aldo, di anni 91, il 6 73, il 13 gennaio 2020 di anni 94, il 4 marzo 2020 aprile 2020

2. Fontanive Alma, di anni 90, 5. Cavalli Luciano, di anni 91, 8. Soppelsa Sofia ved. Nart, il 1° febbraio 2020 l’8 marzo 2020 di anni 82, il 26 aprile 2020

3. Fontanive Guido, di anni 87, 6. De Gasperi Maria ved. De 9. Lorenzi Lucia ved. De Ber- il 13 febbraio 2020 Rocco, di anni 87, il 21 marzo nardin, di anni 88, il 6 maggio 2020 2020 38 10. Fontanive Giovanni Bat- 11. Battain Elsa in Zus, di anni 12. Deola Enzo, di anni 88, l’11 tista, di anni 93, il 12 maggio 84, il 21 maggio 2020 giugno 2020 2020

13. Fontanive Anna Maria, di 14. De Toffol Angela ved. Da 15. Arcieri Carlo, di anni 74, il anni 93, il 17 luglio 2020 Pos, di anni 99, il 12 agosto 1° settembre 2020 2020

16. De Gasperi Alberto, di anni 17. Scola Amabile ved. Fonta- 18. Babando Anna Maria ved. 81, il 18 settembre 2020 nive, di anni 94, il 22 settembre Luciani, di anni 92, il 21 ottobre 2020 2020 VALLADA 2019

1. Andrich Elisabetta Bertilla, 2. Tomaselli Elisabetta ved. 3. Colloi Attilio, di anni 89, il 23 nubile, di anni 83, il 21 febbraio Piaz, di anni 90, il 26 maggio luglio 2019 2019 2019

4. Andrich Bruno, di anni 79, il 5. Fattor Lina ved. De Toffol, di 6. Andrich Milena in Soppel- 6 settembre 2019 anni 84, il 18 settembre 2019 sa, di anni 82, il 1° ottobre 2019 39 7. Scola Isolina, nubile, di anni 8. Ronchi Graziano, di anni 78, 9. Fontanive Bruna Ives ved. 90, il 22 ottobre 2020 il 2 dicembre 2019 De Lazzer, di anni 83, il 10 di- cembre 2019 2020

10. Luciani Ida ved. Micheluz- zi, di anni 90, il 20 dicembre 2019 1. Nardi Renzo, di anni 52, il 4 2. Cianfriglia Calogero “Lillo”, gennaio 2020 di anni 75, il 1° febbraio 2020

3. Angelica Andrich, nubile, di 4. De Toffol Giulio, celibe, di 5. Minotto Flora ved. Nardi, di anni 88, il 13 febbraio 2020 anni 81, il 13 febbraio 2020 anni 87, il 20 giugno 2020

6. Zennaro Daniele, di anni 70, 7. Andrich Gianfranco, di anni il 31 agosto 2020 81, il 10 settembre 2020

PER OFFERTE ALLA PARROCCHIA O ALL’ASILO PARROCCHIALE Parrocchia di San Giovanni Battista - Canale d’Agordo: IBAN: IT 82 W 08140 66070 000005029251 Parrocchia di San Simone Apostolo - Vallada Agordina: IBAN: IT 39 G 08140 66070 000005034208 Scuola Materna Giovanni Paolo I di Canale d’Agordo: IBAN: IT 07 W 08140 66070 000005029534

40