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TOSCANA

A veglia a Campicozzoli Canti e sonate nelle valli della Sieve e del Sasso BOOKLET-Campicozzoli *442OK 15-05-2003 10:55 Pagina 2

Alcuni componenti dei “Suonatori della leggera”, TOSCANA da sinistra: Valentino Receputi, Marco Magistrali, Daniele Franchi, Filippo Marranci. Sul tetto: Ilaria Danti e Fabio Soldati. A VEGLIA A CAMPICOZZOLI Canti e sonate nelle valli della Sieve e del Sasso

Valli della Sieve e del Sasso Tessere la memoria poeti in ottava rima, che trasmettevano Nel podere Campicozzoli, a Doc- le informazioni di poggio in poggio. cia, nella valle della Sieve, si realizza Per questo il repertorio di canto ha una un’incontro di saperi, di generazioni, prevalente dimensione domestica, con di competenze e di spinte ideali che una peculiare assenza della pratica corale ha permesso la progettazione di una e una particolare rilevanza della pratica ricerca di comunità a largo raggio e a lungo estemporanea, un tempo improvvisativa, termine. La Val di Sieve, come altre aree limi- tipica degli stornelli e delle strofette a ballo. trofe in Toscana, ha visto con la fine della mez- Anche le strofe testimoniate in questa raccolta, zadria la disgregazione del tessuto economico rimaste in memoria ed eseguite in occasioni di connettivo, quindi il venir meno dei legami ritrovo, presentano un singolare ricorso della sociali indispensabili alla produzione di cultura. creatività individuale a stereotipi del genere noti Lo spopolamento dei casali, molti oggi utilizzati fin dal XIX secolo, a luoghi e nomi locali che come strutture turistiche o seconde case, si è testimoniano il processo di riappropriazione, aggiunto al pendolarismo degli abitanti dei paesi uniti all'uso di figure retoriche prese dal canto verso la città, dando un colpo ferale alla perce- narrativo dei cantastorie. Il modello del canto zione del sé di queste comunità. La stessa natura alla traversa utilizza moduli melodici e stilemi della mezzadria aveva dato vita nei secoli a inse- esecutivi, ripresi anche in altri casi, comuni ai diamenti relativamente isolati sul territorio e versanti centro-appenninici, anche se il modello quindi autoreferenziali. Grande importanza alla fiorentina, pur se impoverito negli aspetti assumevano così le figure dei cantastorie e dei ornamentali, è dominante. BOOKLET-Campicozzoli *442OK 15-05-2003 10:55 Pagina 4

Le ballatelle riportano al modello coreutico del mercanti di cavalli e altro) nei boschi e nelle veglie culture locali al di fuori delle accademie. Il territorio, la gente trescone e in alcuni casi a quello della manfrina fino in Maremma, la forte mobilità di valico in L’Associazione la leggera rende pubblico in questoIl podere Campicozzoli (568 metri di altitudine) è mentre le ballatelle a contrasto utilizzano quello quella direzione, spiegano abbondantemente que- lavoro, più che i primi risultati, la dichiarazionetra di i più montani della fattoria di Grignano ed è della tarantella. Tutti i testi e le arie sono comuni sto fenomeno. Infine di grande interesse sono La intenti di un impegno sia ideale che di ricerca circondatoe di da castagneti, prima da frutto e ora da all'arco appenninico centro settentrionale e alla leggenda del Sasso e I’ fattaccio di Galiga, due capi- metodo. Non lo fa con le parole, ma con la proget-palina, coltivi e bosco. La colonica sta alle pendici pratica dei cantastorie operanti tra Casentino e saldi della fondazione mitica della comunità locale. tazione di questo CD che testimonia il presentedel di Monte Giovi proprio nel mezzo tra la Valle del Valli dei Cavalieri. La mancanza nelle ultime gene- L’uno ne espone il mito di fondazione e le strut- una comunità. Un presente in cui il gruppo diSasso gio- e quella dell’Argomenna, tumultuoso tor- razioni della pratica diretta del ballo spiega l’impo- ture organizzative, l’altro l’elemento di crisi conflit- vani, utilizzando le competenze di Marco Magi-rente che confluisce nella Sieve la quale, a sua verimento della struttura variantiva dell’ornamen- tuale e il suo superamento tragico. Molto vi strali, tenta di ricostruire il tessuto della memoriavolta, si riversa nell’Arno. Per almeno due secoli, tazione. Il repertorio di ballate (Il testamento sarebbe da dire sulle modalità sia della fondazione comunitaria agendo a tre livelli: come figli dellafino agli anni Cinquanta, Campicozzoli è stata dell’avvelenato) e ninne nanne forniscono qualche che della crisi, in particolare sul conflittuale rap- comunità continuando a vivere il territorio insiemeabitata dalla numerosa famiglia Burberi che con- esempio di un orientamento appenninico nel porto tra chiesa e strutture a centralità femminile alle precedenti generazioni, come ricercatori docu-duceva il podere a mezzadria, all’epoca condizione canto monodico: ricompaiono gli intenti espressivi della popolazione appenninica; questo è però pre- mentando la memoria orale di storie, canti e balli,comune. e Le valli della Sieve e del Sasso fanno di carattere musicale che negli altri brani del reper- maturo ora, certamente potrà essere tra i temi come suonatori fungendo da lievito per l’aggrega-parte della Provincia di Firenze, ovvero del cuore torio presentato sono secondari rispetto alla fun- approfonditi dal lavoro che l’Associazione la leg- zione sociale nel territorio. I risultati di questodi quel pezzo di Toscana plasmato dalla gestione zione espositivo-declamatoria. Come il canto è gera ha intenzione di proseguire a lungo termine. impegno li valuteranno a lungo termine i doccinimezzadrile.e i In quest’area tutta la campagna, a par- indice di una formazione dell’identità di borgo e di Proprio il suo essere parte diretta in causa in questo siecesi delle future generazioni. tire dal Trecento in poi, è rimasta cristallizzata in vallata databile a cavallo tra il XIX e il XX secolo, lavoro conferisce profondità alle osservazioni sulla poche grandi proprietà. Dopo la seconda Guerra così il repertorio di ballo suggerisce l’immagine cri- dinamica interna di una comunità. La comunità di PLACIDA STARO Mondiale le scelte dei governi e dei grandi pro- stallizzata dell’epoca in cui, tra gli anni ‘20 e ‘30, si Doccia cresce in coscienza e riesce a ritessere i fili prietari terrieri hanno determinato l’abbandono è formata la coscienza sociale. Il repertorio rimasto della propria memoria anche grazie agli apporti di dei poderi sparsi sui poggi e il conseguente crollo nella memoria è infatti quello trasmesso nelle sedi chi in questa comunità si inserisce. Quale sia la del sistema mezzadrile, come racconta Emilio delle Società Agrarie prima, nelle Case del Popolo funzione degli etnomusicologi in Italia è un inter- Vecci, che ha partecipato alle lotte sindacali dei poi, da suonatori che attingevano il proprio reper- rogativo che ha avuto negli ultimi anni diversi tipi mezzadri: - “L’era una pacchia pe’ padroni, capito! torio da trascrizioni di orchestrali nonché dalla pra- di risposta. Nel nostro paese l’attenzione matura- A que’ tempi, eh! Una famiglia, magari come s’era tica, anche riflessa da terzi, della banda. Si nota la tasi negli ultimi vent’anni verso l’antropologia par- noi... s’era otto e s’era sette tutti da lavoro, tu lavo- contiguità con i repertori romagnoli e bolognesi e tecipativa si è sovrapposta alla figura dell’intellet- ravi dalla mattina alla sera, poi quello che produ- la sorprendente identità con il repertorio in parti- tuale organico di gramsciana ispirazione che già cevi te lo beccava metà i’ padrone. Siccome si svi- colare della Valle del Savena (Bologna). aveva orientato l’azione di molti allo studio di comu- luppava la industria, i contadini, i mezzadri La presenza diretta di suonatori di quella valle nità, della memoria orale nella comunità. I risultati abbandonavano tutti i poderi e andarono a lavo- come lavoratori (carbonai, taglialegna, cavapietre, sono sotto gli occhi di molti, in particolare dei molti rare all’industria perché prendevano soldini. mietitori, commercianti/suonatori ambulanti, che promuovono la valorizzazione dei patrimoni di Invece, per esempio, io quando avevo diciotto o In primo piano: Giuliano Falugiani. BOOKLET-Campicozzoli *442OK 15-05-2003 10:55 Pagina 6

diciannov’anni, lavoravo dalla mattina alla sera, attraverso molteplici occasioni, da quelle del quo- montato in casa il suo studio mobile. Durante Chi canta e chi suona eh! Però, come si dice, il risultato del lavoro ‘un lo tidiano vivere nello stesso luogo a quelle di festa, quattro giorni di canti, sonate e balli si sono som- Emilio Vecci (canto e mandolino) nato nel 1914 a vedevi, perché prendevano tutti i soldi loro, sicché canto e ballo, la saldatura dei rapporti con i doc- mate più di diciassette ore di registrazione, una Dicomano, podere La villa (poi detto La villarossa), ‘un c’era verso...[...]. Io ritengo che, in definitiva, cini ha portato ad una riflessione comune sulla selezione delle quali viene pubblicata in questo acquista in casa familiarità con canto e ballo fino a se i padroni avessero capito qualcosa, insomma cultura orale, facendo nascere il desiderio di prati- lavoro. Le persone intervenute a veglia sono state iniziare, a 13 anni, lo studio del mandolino presso avessero voluto vedere la produzione che si faceva care il canto e le forme d’espressione tradizionali molte. Cesarina Masi e Brunetta Sabatelli di Doc- il barbiere di Dicomano. Fu sindacalista e prota- allora, dovevano andare incontro ai mezzadri, locali: per gli anziani trasmettere, per i giovani cia non sono presenti con le loro voci nel CD, ma gonista delle lotte mezzadrili dalla fine della dargli qualche cosa di più e vedere di costruire e apprendere. All’interno di questa realtà, nel mag- i loro canti, la vivacità e il loro spirito fanno Seconda Guerra Mondiale in poi. Il suo impegno portare la luce dove non era [...] ma i padroni ‘un gio 2001, sono nati i Suonatori della leggera e comunque parte a pieno titolo di questo lavoro. sociale venne riconosciuto, tanto che fu sindaco di ne volevan sapere di questa roba che’ qui, e allora i l’Associazione culturale “La leggera”. D’altro canto abbiamo deciso di inserire alcune Dicomano dal 1951 al 1974. È morto il 21 gen- contadini scapparono. Andaron via. Come del registrazioni effettuate in altre occasioni. Così è naio 2003. stato per i canti interpretati da Derna Cecchi (regi- resto ho fatto anch’io. Io ero un contadino”-. La ricerca e le registrazioni Armanda Rocchini (canto) nata nel 1923 al strati a Pelago nel 2001) e per Emilio Vecci: poiché podere I sodi sul versante di Monte Giovi fronteg- Marco Magistrali, uno degli attuali abitanti di Dopo un lungo periodo di abbandono oggi le case in quei giorni stava poco bene di salute lo studio giante Vicchio di Mugello, si trasferì con la fami- Campicozzoli, svolge dal ‘96 una ricerca etnomu- sparse nella campagna si sono ripopolate. Alcuni mobile e i suonatori si sono spostati a casa sua. glia nel podere S. Martino a Scopeto. Contadina. sicologica sul territorio. Il lavoro, inizialmente giovani affittano le case coloniche dagli attuali Alle veglie nelle case della vallata inizia la pratica di commissionato dal Comune di Pelago attraverso il grandi proprietari terrieri. Altre case sono state canto. Dal 1940 abita a Doccia. Centro di Documentazione e Promozione sulla vendute per divenire abitazioni di famiglie in fuga Pasqualina Ronconi (canto) nata nel 1930 a For- musica da strada, è proseguito fino ad oggi con la Emilio Vecci. dalla città o sono state ristrutturate per ricavarne nello (frazione di ) nel podere Castel- collaborazione di Daniele Franchi, che aveva già agriturismi frequentati soprattutto da stranieri. La lare, sotto Poggio Cerrone. Ha sempre fatto la iniziato uno studio personale sul canto toscano di maggior parte degli anziani nati a podere vive pastora e la contadina. Oggi è in pensione e vive tradizione orale. In questi anni sono state raccolte invece nei paesi. Doccia per esempio (con 150 alle Sieci. più di 500 testimonianze fra racconti, canti e anime, il nucleo abitativo più vicino a Campicoz- Derna Cecchi (canto) nata nel 1932 al podere Bai, sonate. Attualmente l’Associazione sta condu- zoli), è divisa in due: il “paese” è abitato dai doc- presso Borselli (frazione di Pelago), vicino alla cendo due progetti di ricerca su tematiche specifi- cini (quasi tutti di origine contadina), mentre strada che porta al Passo della Consuma, il colle- che nei territori del Casentino e della Val di Sieve. molte delle case nuove sono abitate da fiorentini o gamento principale che unisce la Val di Sieve e il Nel 2002 è maturata l’idea di pubblicare una fungono da seconda casa. Dal 1998 Campicozzoli Casentino. È stata contadina fino a trent’anni, poi prima documentazione di questa realtà, organiz- è una casa in affitto abitata da giovani, alcuni nati casalinga. Oggi vive a Ferrano. zando a Campicozzoli delle veglie, questa volta nel territorio, altri trasferitisi per vicende perso- Giuliano Falugiani (canto) nato nel 1932 a registrate. A metà dicembre ci siamo quindi ritro- nali. I nuovi abitanti parteciparono subito ad una Caiano, sopra Londa, al podere Casa Ucheri. In vati, giovani e anziani, nello stalletto della casa. prima esperienza musicale d’indagine sulla tradi- seguito la sua famiglia si trasferì a mezzadria nella Per l’occasione è stato chiamato Fabio Magistrali, zione orale: i Suonatori terra terra. In seguito Valle dell’Argomenna. Da lì Giuliano nel 1961 esperto di registrazioni in contesti inusuali, che ha BOOKLET-Campicozzoli *442OK 15-05-2003 10:55 Pagina 8

andò a vivere e lavorare a Firenze come operaio. Nota sulla trascrizione dei testi vengono pronunciate come una “c” aspirata Daniele Franchi (canto e chitarra) nato nel 1958 a Nella trascrizione dei testi si è ricercata la mas- (es.: passàa per passava, oppure calào per Prato, vive nel podere Pian Cava, sotto il Passo del sima fedeltà ai suoni pronunciati, escludendo calato). La “r” pronunciata doppia nell’uso dia- Muraglione, dove svolge le attività di coltivatore quindi l’uso di segni diacritici che non avreb- lettale non è indicata, come nel caso di murato diretto e pastore. Da molti anni è maggiaiolo di S. bero consentito una facile e immediata lettura. che diventa murrato. Si è omesso il raddoppia- Godenzo. Non è stato usato alcun segno distintivo per la mento della consonante nelle parole che Fabio Soldati (clarino) è nato a Sant’Arcangelo di “c” aspirata, ritenendo implicita l’elisione seguono l’articolo “il” nella forma tronca (es.: Romagna (Rimini) nel 1962. Fin da bambino ha tipica della pronuncia dialettale nell’area consi- i’ gatto per i ‘ ggatto, i’ due per i’ ddue). Le suonato il flauto, nel ‘98 è passato al clarino. derata. Lo stesso vale per “s” seguita da “t” che vocali racchiuse fra parentesi tonde indicano È agricoltore e vive a Campicozzoli. talvolta viene pronunciata “sc”. Si è omessa la l’aggiunta di una vocale per fini funzionali al Marco Magistrali (fisarmonica) nato nel 1967 a scrittura di “v” e “t” dell’ultima sillaba quando canto (es.: ed(e) il Fornello). Milano si è laureato all’Università di Bologna con una tesi in Etnomusicologia. Da nove anni vive in borgata Centocelle a Roma. Sei anni fa decise di Val di Sieve e da cinque a Campicozzoli. vivere in Val di Sieve e poi a Campicozzoli. Lavora Silvia Falugiani (canto) nata nel 1968, ha iniziato come operatore sociale. a cantare ascoltando il padre. Insegna nella Scuola Filippo Marranci (canto) nato nel 1972 alle Sieci, Nelle foto in ordine: Angelica Valtancoli, Derna Cecchi, Silvia Falugiani. dell’infanzia statale di Montebonello e vive in una in fondo alla Valle del Sasso. Si occupa di didat- colonica della fattoria di Vetrice (Pontassieve). tica dei linguaggi poetici e scenografia teatrale. Nel Valentino Receputi (violino) nato nel 1971 nella ‘98 si è trasferito a Campicozzoli e lì ha comin- ciato a cantare. Ilaria Danti (basso tuba) nata nel 1973 a Brozzi, nella piana di Firenze. Un detto dice “Peretola, Brozzi e Campi - la peggio genìa che Dio gli stampi!”. Lavora come operatrice sociale a Firenze. Vive nella Valle dell’Argomenna dal ‘98. Angelica Valtancoli (canto) è nata nel 1974 a Firenze dove lavora come artigiana. Vive a Campi- cozzoli dove canta.

In alto: foto di gruppo. Foto a sinistra: Pasqualina Ronconi e Armanda Rocchini durante la veglia. BOOKLET-Campicozzoli *442OK 15-05-2003 10:55 Pagina 10

1. Stornelli alla traversa e canto di segatura 2. O rondinina 3. Polca del Pallino 4. L’apparizione della Madonna a i’ Sasso

1:59 _ Pasqualina Ronconi. 1:20 _ Derna Cecchi. 2:07 _ Suonatori della leggera: Daniele Franchi - chitarra; 6:40 _ Pasqualina Ronconi. Sull’aria melodica usata per cantar di segatura, ovvero per Canto usato per accompagnare il lavoro di segatura e cono- Fabio Soldati - clarino; Ilaria Danti - basso tuba; Marco Secondo la storia locale a partire dal 2 luglio 1484, e per la mietitura del grano a mano, Pasqualina intona i versi alla sciuto in differenti versioni melodiche e di testo in Val di Magistrali - fisarmonica; Valentino Receputi - violino. tutto l’anno 1485, la Madonna apparve più volte a due pa- traversa (i primi otto), così chiamati perché narrano storie Sieve, nel resto della Toscana e in molte altre zone della pe- Vecchia polca in due parti del repertorio di Pallino, Gio- storelle della famiglia Ricovera (la quale stava a podere nel- del mondo alla rovescia. In altre aree toscane (Casentino e nisola. vanni Detti (1900 - 1974), suonatore di violino “ad orec- la casa Linari, presso S. Brigida). Nella prima apparizione Valdarno) è molto più frequente per questi temi l’uso della chio” della Valle Santa in Casentino, molto conosciuto e ri- la credenza popolare vuole che la Vergine sia comparsa se- forma in ottava rima e la denominazione di burletta, canto [Little Swallow] - Derna Cecchi (age 71). Love song used to ac- chiesto alle veglie fino negli anni Cinquanta. Solitamente duta su di un sasso in prossimità del Tabernacolo dell’Ere- che però è solitamente slegato dal contesto della mietitura. company the tasks of the grain harvest. Versions of this song accompagnato da un chitarrista, negli ultimi anni lo segui- mita, situato sul Monte Romito (oggi Poggio Ripaghera, il with different melodies are known in many parts of central va il figlio Remo con la fisarmonica. Questa versione impa- quale fa parte della dorsale di Monte Giovi). L’area, detta [“Sideways” satirical songs and songs “for cutting”] - Pasquali- and southern . rata da Marco è una di quelle suonate da Remo. del Sasso, con le sue rocce che si ergono solitarie tra i bo- na Ronconi (age 72). Songs linked to the manual harvesting of schi a dominare la valle del torrente Sieci, fu sede di riti grain. The theme here is the world turned upside down. [the Pallino’s polka] - Musicians of la leggera: Daniele Franchi agrari fin dall’età romana. Nell’Alto Medioevo vi si rifugia- O rondinina che voli nel mare (age 44) - guitar; Fabio Soldati (age 40) - clarinet; Ilaria Dan- rono alcuni eremiti irlandesi che, intorno al Mille, con tut- ta probabilità costruirono il tabernacolo e una piccola cap- 1 voltati ‘ndietro e ascolta le mie parole ti (age 29) - tuba; Marco Magistrali (age 35) - accordion; Va- Io vo’ cantare uno stornello alla traversa lentino Receputi (age 32) - violin. An old polka in two parts pella, entrambi dedicati alla Madonna. Con le sue appari- in tutti i modi lo vo’ intraversare dammi una penna delle tue bell’ale that is known in the Valle Santa region of the Casentino, the zioni la Vergine “chiese” la costruzione di un santuario a lei mountain highlands above Arezzo in northeastern . dedicato. L’edificazione della chiesa iniziò nel 1490, ragio- vo’ scrivere una lettera al mio amore ne per cui in seguito l’anno di costruzione fu fatto coinci- e pe’ la strada la ‘ncontrai ‘na quercia dere erroneamente con quello della prima comparsa (come le ciliegine mi misi a mangiare e quando l’avrò scritta e fatta bella riporta anche la versione cantata da Pasqualina Ronconi). Il ti renderò la penna o rondinella fenomeno dell’apparizione avvenne in un contesto umano e l’ho ben visto un topo macinare pronto a riceverla, inserendosi senza traumi in una tradizio- e quando l’avrò scritta e fatta d’oro ne ben radicata: la celebrazione della Natura (la dea Dia dei i’ gatto gli stacciava la farina riti arvali) con l’arrivo della primavera. Ogni anno la secon- ti renderò la penna a il tuo bel volo da domenica di maggio il Santuario accoglieva l’antica festa e l’ho ben vista una lepre scappare tradizionale che riuniva tutti “i popoli” del territorio. La e l’è passàa la sponde marina2 e quando l’avrò scritta e fatta bianca domenica del 13 maggio 1945 la festa fu teatro dell’episo- ti renderò la penna che ti manca dio di sangue raccontato nel romanzo “La ragazza di Bube” di Carlo Cassola. Il 17 febbraio 1946 l’allora vescovo di e gli è calào un gobbo di montagna e quando l’avrò scritta e fatta d’argento abolì “le tradizionali feste col concorso di clero, di gli ho fatto domanda’ se io lo volèo compagnie religiose e di fedeli”. Esiste una composizione in ti renderò la penna e ‘l tuo bel vento. ottava rima del poeta Raffaele Merlini, detto Barile, delle non ho voluto i’ re gli era di Spagna Sieci, la quale narra “La festa alla Madonna al Sasso”. guarda se voglio un gobbo di montagna [The apparition of the Madonna at the “Rock”] - Pasqualina non ho voluto i’ re gli era spagnolo Ronconi. In the form of rhyming octaves, it is a story tied to the guarda se voglio un gobbo montagnolo. cult of the Madonna a i’ Sasso, a pilgrimage sanctuary and site of a ritual celebration that was very important for the commu- nities in the Sieve and Sasso valleys until the 1950’s. 1 Alla rovescia, al contrario. 2 Che ha superato la riva del mare. 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Ni’ Mille e’quattrocentonovanta 11 1 Sconnesso e dissestato. 2 Che la mia parola sia sparsa, diffusa. i’ due di Luglio un giorno ricordato che porta a’ soma l’olio su i’ groppone 3 Andavano. scese dal cielo la Vergine Santa sempre i’ cristiano si buttò ferigno ricopertosia benedetto di gioia i’ fioree gli ésomarino un bambino 4 Misero quel sasso sulla venna (slitta trainata da buoi sullo per vole’ l’Oratorio principale sterrato, utilizzata per il trasporto di foraggio e persone). n’ in qui’ posto scommesso e bisestato1 benedetto chelle pie persone 5 in un momento giunsero a i’ comigno Vanno a fermarsi i giovenchi (buoi giovani) in quella sgren- fa’ che la mia parola vàdia spanta2 e poi c’è Doccia con un barellino12 na (parete, luogo di roccia viva e compatta). mandò l’architettore a preparare 6 Probabilmente il sementino, specifico aratro di legno usato pe’ essere ni’ mondo illuminato all’Immagine dà consolazione per praticare piccoli solchi. senza la pianta lui ci avea i’ modello 7 Ricombinarono in quello sgrigno (area rocciosa generalmente circa distante due miglia a sua sventura pe’ copri’ l’Oratorio è tanto bello portava pe’ servire all’Oratorio caratterizzata da galestro, si dice anche di avvallamenti del e conduceon le bestie alla pastura all’anime in suffragio a i’ Purgatorio terreno con rocce intorno oppure di zona con pietre che si benedetto i’ piazzale e i’ su’ cancello sfaldano. Talvolta al posto di sgrigno viene usato il termine v’era un pilastro con due vecchie mura sia benedetto tutto i’ teritorio grotta). benedetto i’ loggiato e sua fontana 8 La centuria nel SS.mo Nome di Maria, istituita nel 1710, è un antico tabernacolo parèa benedetto l’orologio e i’ suo martello dalla pianura infino all’Appennino una congregazione di cento uomini e cento donne, riuniti che dai tempi cattivi alla sventura chi nasce n’ in questo Romitorio per ottenere la protezione della Vergine. benedetto i’ campanile ogni campana 9 Sono due zeppe rimiche da intendersi come “e neanche lo le pastorelle lì a prega’ vandèa3 benedetto l’arta’ maggiore è tanto bello sia benedetto infino da bambino nomino, non c’è bisogno di nominarlo e lo elimino”. a divota all’Immagine Maria 10 Le due bande musicali di Molino del Piano e Remole (oggi parlò alle pastorelle penitenti e dietro in quella sotteranea Le Sieci). che lì fusse murato e gli dicèa in un quadro vi sarà le pecorelle trionfante nella diretta via 11 Indica che il somaro era giovane e che portava sulla fronte un grande fiore decorativo. fosse fatta una chiesa a sua memoria la Santa Madre con le guardianelle compagni cesso chi la storia mia 12 Quadro, teca di vetro issata da due persone e contenente i che portassero a i’ posto la vittoria ne’ vede’ gli argomenti sistemare doni in denaro per l’intercessione della Madonna presso le benedetto cento fratelli e le sorelle8 anime del Purgatorio. Si chiama barellino anche una specie se vi ho fatto de’ versi in poesia di traliccio in vinco che si appoggia sulla treggia per il tra- tutte le gente e concoreano a gloria quindiciportan precissioni pe’ la cintur tanto bell’armonia belle sporto di fieno, legna o altro. gli sbagli gli vedrete 13 i gran denari vennero a portare 14 Verrete. viene i’ mese di maggio in compagnia a perdonare 14 Pasqualina racconta di aver appreso la storia dalla zia, che a e comparve una turba provvisoria ora vi spiegherò chi le son quelle e l’è composta in mille composizioni sua volta l’aveva imparata da Piero Bertini detto i’ Cecioni, per vole’ l’Oratorio principale 14 di S. Brigida (Pontassieve). Il canto qui riportato porta la fir- devote dell’Immagine Maria questo Bertin detto i’ Cecioni. ma di quest’ultimo, il quale probabilmente è stato il primo a i’ lavoro facèan nella giornata le gente di lontani e di vicini trascriverla dopo averne ascoltato più versioni, infatti affer- rovinato venìa nella nottata uomini donne grandi e piccolini ma: e l’è composta in mille composizioni. abbiamo preso una parte sbagliata viva Lubaco e santi brigidini si scaglian tutti chi ci avèa sudore Montefiesole Doccia ed(e) i’ Fornello e poi messan’ qui’ sasso sulla venna 4 evviva la Pervecchia e i galighini Santo Sano Porcanto e non l’appello va’ fermassi i’ giovenchi in quella sgrenna5 9 pe’ vole’ scava’ qui ni’ questa sgrenna viva Maciolli con San Bastianino ci vo’ semin’6 e mazzòlo e lo scarpello viva Torri e Ontignano e lo scancello9 e poi ricombinonno in quello sgrigno7 viva i’ centro di Remole e i’ Mulino la pietra confinante co’ i’ macigno portan due belle bande10 e un angiolino BOOKLET-Campicozzoli *442OK 15-05-2003 10:55 Pagina 14

5. Stornelli co’ i’ fiore 6. Vorrei un maritin 7. Mazurchina d’Emilio vorrei un maritin che sia piacente 0:55 _ Filippo Marranci, Pasqualina Ronconi, Armanda 2:16 _ Angelica Valtancoli. e se ‘un va bene ‘un m’importa niente 2:40 _ Emilio Vecci - mandolino; Marco Magistrali - fisar- Rocchini. Canto sulla dote intonato sul modulo melodico delle balla- che ci abbia i’ core dorce e no’ di sasso monica; Valentino Receputi - chitarra; Fabio Soldati - clari- Stornelli satirici a dispetto con il “fiore” pentasillabo d’a- telle1. Angelica ha imparato le prime due strofe da Pasqua- no. pertura. lina, mentre la terza è stata ripresa da una versione di Au- e se ‘un va bene io lo mando a spasso Il brano proviene dal repertorio da veglia di Emilio quando gusta Scopetani, di Serravalle, presso Molino del Piano tengo una vigna già cortivata suonava con Antonio Pinzani (violinista “ad orecchio”) tra [Satiral songs with the “flower”] - Filippo Marranci (age 30), (Pontassieve). il 1930 e il 1934. Emilio cominciò a suonare nel ‘27 e poco Pasqualina Ronconi (age 72), Armanda Rocchini (age 79). Sa- raccolgo ceci e fagioli dopo era già tra i suonatori più richiesti nelle veglie delle tirical songs that begin with a characteristic pentasyllabic floral [I would like a husband] - Angelica Valtancoli (anni 28). An zucche patate e cetrioli case coloniche della valle. Faceva ballare suonando in duo: citation. allusive song that makes use of the melodic model of the balla- Emilio col mandolino a dieci corde e Antonio Pinzani al telle, short ballads. The theme is the dowry of a young woman. tanta insalata e pomodori violino. In una sera poteva guadagnare il doppio della paga aglio, cipolle e cavolifiori giornaliera di un bracciante agricolo. Questa mazurca è sta- Fior di ricotta soltanto a quella cosa io v’ho parlato vé ta appresa da Emilio, avanti della Seconda Guerra Mondia- Vorrei un maritin che sia piacente le, dal primo clarino della Banda musicale di Londa, il qua- la vostra mamma pe’ farvi la bocca sortanto a chi mi sposa gliela faro’ vedé la vostra mamma pe’ farvi la bocca e se ‘un va bene ’un m’importa niente le suonava per il ballo a Dicomano. Suonata anche in Ca- la chitarrina sentino, faceva parte del repertorio violinistico di Giovanni l’ha preso la misura a una ciabatta che ci abbia i’ core dorce e no’ di sasso Detti (cfr. brano 3). Le tre parti inoltre corrispondono alla e se ‘un va bene io lo mando a spasso vorrei un maritin che sia piacente “mazurca antica” suonata nella Valle del Savena (Appenni- fior di limone no bolognese) e fa parte del repertorio della tradizione vio- tengo una vigna con un bel gallo e se ‘un n’ha sordi ‘un m’importa niente linistica di Monghidoro, dove viene riconosciuto, come au- io l’aghero1 lo strizzo ‘n un bicchiere cento piccioni ed un pappagallo che ci abbia i’ core dorce e no’ di sasso tore, il violinista Roberto Gentilini. io l’aghero lo strizzo ‘n un bicchiere tengo un bell’orto già cortivato e se ‘un va bene io lo mando a spasso la buccia io la dò alle musone raccolgo ceci e fagioli tengo una dote da fattoressa [The little mazurca dance of Emilio] - Emilio Vecci (age 88) - zucche patate e cetrioli mandolin; Marco Magistrali (age 35) - accordion; Valentino fiorin di pero cinque o sei stalle co’ una rimessa Receputi (age 32) - guitar. Emilio began to play mandolin in tanta insalata e pomodori 1927 and was soon one of the musicians most in demand at the è meglio esse’ civette che assiolo una cavalla con l’asinello aglio cipolle e cavolifiori evening gathering, la veglia, at farmhouses throughout the val- è meglio esse’ civette che assiolo poi c’è la vacca co’ i’ su’ vitello ley. In these occasions he would play dance music together with soltanto a quella cosa io v’ho parlato già a violin player. aimmeno a esse’ civette si regge i’ volo trenta galline co’ i’ su’ ver gallo sortanto a chi mi sposa gliela faro’ toccà cento piccioni ed un pappagallo la chitarrina e poi c’è un’altra cosa che io v’ho da di’ 1 Agro, aspro. sortanto a chi mi sposa gliela faro’ sentì la chitarrina.

1 Termine introdotto da P. Staro ne “Il canto delle donne anti- che - con garbo e sentimento” Ed. Libreria Musicale Italiana. BOOKLET-Campicozzoli *442OK 15-05-2003 10:55 Pagina 16

8. I’ fattaccio di Galiga 9. “D’altronde” Valzer La storia vi vo’ di’ de’ tagliatori non cede quella donna al tal volere nelle maremme vanno a lavorare 4:54 _ Armanda Rocchini, Filippo Marranci. 3:09 _ Suonatori della leggera. Nel luglio 1932 a Galiga (frazione di Pontassieve) accadde e del padrone che ha istinti ferini Autore: Marco Magistrali. d’estate e inverno stanno sempre fori un delitto efferato: una contadina di uno dei poderi di per- le dà licenza allora dal podere pe’ guadagnassi i’ vitto e da mangiare tinenza della chiesa di S. Lorenzo a Galiga venne uccisa a [“On the other hand” waltz] - Musicians of la leggera. Compo- coltellate da un uomo. L’autore dell’omicidio fu identifica- insieme al marito e i suoi bambini sed by Marco Magistrali. con gran fatica e con grandi sudori to nel parroco della chiesa, il quale faceva anche le veci di con tal minaccia lui crede di ottener la vita e la si viene a consumare fattore dei terreni e delle case. Fu arrestato e recluso per so- da quella sventurata un’ora di piacer questa è la vita che lo fa il diletto li tre mesi, dato che l’inchiesta venne archiviata in seguito alla confessione di colpevolezza di un frate cappuccino in 10. I’ tagliatore col mangiar male e col cattivo letto punto di morte. Armanda lo intona su due melodie: all’ini- mentre il marito è fuori a lavorare zio usa un’aria tipica dell’ottava rima, in seguito prosegue la donna coi suoi figli va a dormire 4:01 _ Daniele Franchi. si fa una capannuccia e con il tetto con un’aria da cantastorie fra quelle più diffuse in Toscana. eccolo il bruto in casa penetrare Lamento in ottava rima sulla condizione dei tagliatori di il tetto e gli si fa di erbose zolle L’ha imparata negli anni Quaranta quando abitava al pode- bosco i quali, durante il periodo invernale quando la neve re Casina, presso Doccia. Maria Angela Masini, nata nel co’ l’istinto di uccidere o ferire rendeva impossibile il taglio in Appennino, scendevano in penetra l’acqua e vi trafora il vento 1916 ad Acone (Pontassieve) nel podere Fontanella, cono- d’un coltellaccio armato e pronto ha Maremma a lavorare, vivendo in capanne fatte con zolle di la roba asciutta si ritrova molle sce una versione più completa della quale fanno parte le terra, le piote. Le lunghe veglie che gli uomini (tagliatori, 1 strofe qui cantate nel finale da Filippo. Abbiamo preferito al letto della donna ad accostarsi va carbonai e pastori) trascorrevano insieme, erano occasione pubblicare integra la parte della storia ricordata da Arman- di scambio di storie e di canti tra genti provenienti dalle va- il fumo agli occhi e ce lo fa il dispetto da. appena spunta l’alba quei bambini rie valli dell’Appennino, dal Reggiano fino all’Alpe della casca la terra ni’ paiolo quando bolle corono a raccontar tutto alla nonna Luna (Arezzo). Questa versione, incompleta di almeno tre e tante volte pe’ cattive stagioni ottave finali, Daniele l’ha imparata da Gelasio Spadi, di Pa- [The tragedy at Galiga] - Armanda Rocchini. A song from the vengon di corsa là dei contadini piano Alto, nel Comune di Stia in Casentino. Questi indica ci cascan le formiche e li scorpioni repertory of the traveling minstrels and ballad singers called e trovon morta la povera donna come autore un tale Panci di Campolombardo (Stia in Ca- cantastorie. The song tells of the 1932 assassination of a young sentino). Gelasio da ragazzo faceva il meo, ovvero il garzone su i’ pane ci passeggia i lumaconi peasant girl by her master, who was also the parish priest at the anche il marito piangendo corre là che cucinava, si occupava del fuoco e dell’acqua nelle squa- church of S. Lorenzo in the town of Galiga. questo dispetto e ‘un vi sembri poco al letto della donna ad accostarsi va dre di lavoro in Maremma. la macchia è una valle lacrimosa Io vo’ cantarvi un fatto assai tremendo Ne vien presto avvisata la giustizia [The woodcutter] - Daniele Franchi. A lament in rhyming oc- l’uomo si trova schiavo di ogni cosa compiuto da un vigliacco senza cuore che prontamente cerca l’assassino taves about the arduous lives of lumberjacks, who, unable to questo è un malvagio pieno di negrizia cut wood in the Apennine mountains in wintertime because of quando la sera e torna alla baracca che s’è macchiato di un delitto orrendo snow, would head south to the Maremma coastal plains to gli dole il piede e gli brucia la mana di cuore atroce e d’istinto ferino work. e una famiglia ha messo nel dolore cena alla meglio e poi da i’ sonno casca vi parlo di una donna contadina e vien portato lì un cane esperto su que’ ruvido letto che non spiana giovane onesta e madre di famiglia che fiutò nell’orto del padrone la rapazzola 2 venìa perseguitata poverina e raspa raspa venne fuori è certo ch’è fatta di frasca finché di pianto le bagnò le ciglia le vesti insanguinate del padrone a i’ posto della piuma o della lana 3 perché il padrone sempre così parlò neppur le iene avean fatto così credete amici miei la storia non è sbaglia se a me non mi dai retta di qui ti caccerò avrebbero rimorso tanto la notte e dì. son forse ferci o fieno o un po’ di paglia BOOKLET-Campicozzoli *442OK 15-05-2003 10:55 Pagina 18

e quando la mattina e torna alla battaglia 11. Mazurca “L’amante fantasma” insegnami che macchie e l’ha destrutta i’ sole con sé portandosi li ferri ardenti trunlallà lallerallà 2:21 _ Suonatori della leggera. trunlallà lallerallà ma se per caso qualche colpo sbaglia Autore: Fabio Soldati. insegnami che macchie e l’ha destrutta i’ sole a piedi e man non fanno complimenti, Violina [The mazurca dance of “the phantom lover”] - Musicians of la babbo mio e sempre mai qualcuno allor si taglia leggera. Composed by Fabio Soldati. l’hanno brocché1 tutte le volte ‘un giova starci attenti le capre insegnami che sole questa è la vita che fanno i cristiani 12. Oddio mi son bucata (La violina) trunlallà lallerallà trunlallà lallerallà con gravi sbucci e calli nelle mani l’hanno brocché le capre insegnami che sole 2:17 _ Pasqualina Ronconi. babbo mio Violina la vita la si fa peggio dei cani Canto iterativo a contrasto (figlia-padre) conosciuto con di- verse melodie e varianti di testo in tutto l’Appennino tosca- insegnami che capre i’ sole è andat’a i’ mare con questa bramosia di lavorare no. Nella versione di Pasqualina è marcato l’aspetto di con- si ripulisce monti, valli e piani fronto-scontro con le norme sociali, soprattutto rispetto al- trunlallà lallerallà trunlallà lallerallà la libertà individuale e all’accettazione della maternità senza insegnami che capre i’ sole è andat’a i’ mare perché bisogno abbiam di guadagnare, o prima del matrimonio. Difatti Pasqualina usa come dai paesi bisogna star lontani espressione ironica per indicare una donna all’inizio della Violina babbo mio gravidanza: “e l’è cascaca ne’ pruni!”. privarsi qualche volta ni' mangiare le son’andate ai monti Dio voglia tu bruciassi e se qualcuno va a i' paese e prende la sbornia [O Lord, I pricked myself (the violin)] - Pasqualina Ronconi. A trunlallà lallerallà trunlallà lallerallà riporta poco e passa da carogna. repetitive song in the form of a debate between a daughter and her father; the song is found with varying melodies and lyrics le son’andate ai monti Dio voglia tu bruciassi throughout the Tuscan Appennines. babbo mio Violina insegnami che monti prima la bazza 1 Oddio mi son bucata 2 Bagnata. trunlallà lallerallà vostra e poi la mia. 2 Letto. trunlallà lallerallà 3 Sbagliata. insegnami che monti oddio mi son bucata 1 Brucate. Violina 2 babbo mio Mento. la neve li ha coperti co’ i’ che ti sei bucata trunlallà lallerallà trunlallà lallerallà la neve li ha coperti co’ i’ che ti sei bucata babbo mio Violina insegnami che neve coi pruni delle macchie trunlallà lallerallà trunlallà lallerallà insegnami che neve coi pruni delle macchie Violina babbo mio BOOKLET-Campicozzoli *442OK 15-05-2003 10:55 Pagina 20

13. Leàti Geppo 14. Polchina della Società Agraria 2:41 _ Filippo Marranci, Suonatori della leggera. e la Menica con i’ cembalo 2.06 _ Suonatori della leggera. un mattino lei va in soffitta Trescone cantato del repertorio di Pasqualina che lo ricor- Polca con trio del repertorio di Emilio Vecci che l’apprese da slegato dalla funzione del ballo. Gli ultimi sei versi sono la frullana la suonerà dai suonatori della “Società Agraria”, un circolo fondato a e di paglia prepara un giaciglio usati da molti anziani per identificare le vecchie sonate che e la Menica con i’ cembalo Dicomano tra le due guerre, il quale ospitava serate a ballo e poi dice con fervido ciglio facevano i suonatori di organino e sono comuni ad altre la frullana la4 suonerà generalmente condotte da un trio formato da clarino, genis mia sorella morir qui dovrà forme di canto a ballo dell’Appennino tosco-emiliano. (flicorno contralto) e basso tuba. cheCarola io n’ho riortati voglia co’ ‘na scusa la chiama Lucia [Wake up Geppo] - Filippo Marranci and the musicians of la [The little polka of the Agrarian Society] - Musicians of la leg- leggera. A trescone dance meant to be sung from the repertory sega le felce mettile a i’ Sole gera. A Polka in three parts from the repertory of Emilio Vecci, in soffitta la fa quindi entrare of Pasqualina Ronconi. who himself learned it from musicians of the Agrarian Society, e poi dice qui devi abitare sega le gambe a i’ sonatore a club founded in Dicomano between the First and Second l’organino pe’ sonare World Wars. per qual tempo che a me piacerà Leàti Geppo che i’ sole gli è lèo le ragazze pe’ diverti’ va’ ’n fondo l’aia e piglia i’ perticone non strillare né forte né piano sega le felce mettile a i’ Sole 15. Nel paese di Santa Teresa va’ a chiamale le genti che t’ha ‘nvitào altrimenti ti tolgo la vita quando son secche faremo l’amore. 1 2:01 _ Silvia Falugiani. la tua scena d’amor sia finita va’ laggiù ‘n fondo e battil’i’ marrone Canto narrativo da cantastorie del repertorio di Armanda Rocchini ispirato al romanzo “le due orfanelle” di frequen- ed Augusto mio sposo sarà e la Menica con i’ cembalo 1 Levati Geppo (da letto) che il sole si è già levato / vai in fon- te lettura nelle veglie contadine. 1 Un’infamia. do all’aia e prendi il perticone (bastone di legno, molto lun- la frullana la suonerà go, utilizzato per battere i rami di alcuni alberi da frutto, co- [In the town of Santa Teresa] - Silvia Falugiani (age 34). Nar- e la Menica con i’ cembalo me noci e castagni, per la raccolta) / vai a chiamare le genti che hai invitato / vai laggiù in fondo e batti il marrone (albe- rative song of the minstrel repertory of Armanda Rocchini. la frullana la suonerà ro di castagno). 2 Pezzetti di legno appuntiti usati per turare le botti di vino. Nel paese di Santa Teresa addio Carola 3 Manda qualcuno a dirle che mi aspetti. Carola addio 4 Girati. abitavano lì due sorelle eron ricche però orfanelle leva gli zipoli2 dalle botte morti erono i lor genitor se c’è i’ vino da travasa’ Anastasia che ha ventiquattr’anni l’ho con l’aghero, senza l’aghero e Lucia ne ha appena diciotto l’ho da spremere e da mangia’ ed Augusto ch’è un bel giovinotto se l’è bona la mi piace a Lucia l’amor domandò un antro poco ne vo’ piglia’ la sorella Anastasia E mandagnen’ a di’ che la m’aspetti3 d’Augusto si era innamorata che insieme si farà la merendina e voleva esser da lui sposata io metterò la carne secch’e l’ova e a Lucia un’enfama 1 le fa e lei la mi darà la padellina BOOKLET-Campicozzoli *442OK 15-05-2003 10:55 Pagina 22

16. Germonda vedrai prima di te che io ci volo 17. Sciòrtisse 18. Stornelli 3:52 _ Giuliano Falugiani. quando Beppino me lo bacia il viso 2:04 _ Filippo Marranci, Suonatori della Leggera. 8:39 _ Pasqualina Ronconi, Giuliano Falugiani, Filippo Contrasto conosciuto da molti anziani in Val di Sieve. Giu- cinque minuti solo io mi consolo Ballo diffuso nelle veglie in tutta la Val di Sieve fino agli Marranci, Silvia Falugiani. liano lo imparò nell’infanzia quando la sua famiglia stava a anni Cinquanta. Deriva dalla “schottish”, è il primo ballo Cantare di stornelli è pratica virtuosistica nella quale l’abi- podere a Turicchi (Comune di Rufina). le porte mi apre lui del paradiso legato di coppia arrivato in queste campagne dopo essere lità tecnica si confronta con la prontezza di memoria nel- la luna le stelle tutto mi fa vede’ stato di moda nelle sale cittadine nella prima metà dell’Ot- l’interazione reciproca tra i cantanti. Germonda - Giuliano Falugiani (age 70). A debate between tocento. Appartiene al repertorio di Emilio Vecci il quale lo two females cousins, one a nun, one a peasant girl. The piece is e te aspetti a morire per volare in ciel ricorda come canto a ballo alle serate nel suo podere fino [Satirical songs] - Pasqualina Ronconi, Giuliano Falugiani, known by many elderly people in the Val di Sieve. agli inizi degli anni Trenta. Nel ‘28, quando Emilio comin- Filippo Marranci, Silvia Falugiani. To sing stornelli is to exhi- Germonda tu mi hai fatto impallidire ciò a suonare alle veglie, la sciòrtisse era già considerata un bit virtuosity: Technical vocal ability confronts itself with men- e me l’hai fatto palpitare il cuore ballo dei “vecchi”. Le parole qui cantate sono quelle ricor- tal readiness in the reciprocal interaction among the various Germonda cara amata o mia cugina date da Pasqualina Ronconi. singers. These stornelli deal with the theme of love and are pre- vedi ch’io mi son fatta monacella trovami un giovanotto voglio fuggire dominantly satirical. vieni anche te non far la contadina là di’ convento per fare all’amore Sciòrtisse - Filippo Marranci and the musicians of la leggera. A lo vedo che ti godi tanta felicità dance difused in the evening veglia in the Val di Sieve until the Morino che nascesti di gennaio e vieni a fa preghiera in questa cella 1950’s. The word derives from “schottish”, Scotish. la vita l’è un passaggio presto la se ne va e anch’io so’ nata femmina all’amore voglio fa quando fioccava quella bianca neve e la gloria di Dio l’è un’eternità vieni Merupe vieni non ti rincresca Uno due e tre / quattro cinque e sei tu ci hai un visino mi pare un rosaio ora che ti mantieni bella e fresca ti porterei ti porterei / tutta la notte a ballar con me felice quella mamma che ti fece Merupe nun le di’ queste parole felice lei la stia contenta tanto non mi fo monaca davero nun aspettar di essere aggrinzita vorrei balla’ la sciòrtisse /alla bella siciliana lo sai che l’amore l’è bella in gioventù posatemi una mana / presto ci si bacerà vede’ quel vago fiore dalla finestra col mio Beppino mi voglio divertire felice lei contenta stare e non mi voglio serra’ ‘n un monastero e quando siamo grinzose nessun ci guarda più uno due e tre /quattro cinque e sei vede’ quel vago fiore passeggiare io giro mi spasso quanto mi piace a me preparami un giacchetto e una gonnella la porterei la porterei / la porterei a letto con me. e per la vita eterna ti ci lascio pensa’ te scarpe e pezzola con l’abbigliamento e quando la tua mamma ti faceva le mura della camera tremava’ Germonda nun le di’ queste parole e allora lei fece tutto gli preparò e la seconda sera la si mise a fa all'amor le mura della camera tremava’ lo vedi che so’ io serva di Dio ma pe’ farti più carina lei non piangeva e aspetto appunto l’ora che lui mi vuole co’ un giovanotto bello e si capisce pe’ abbracciallo nel cielo l’amante mio chiamato Gaetano di Parmira e io degli stornelli ne so sei lo vedi ni’ convento e a fa preghiera sto se lui non(e) sta bene attento la lo finisce i’ più bellino non lo canto mai e quando sarò morta in cielo volerò come una calamita lei se lo attira i’ più bellino non lo canto mai le disse cugina tu avei ragione te lo canto a i’ mio morino e te non siei ma non solo co’ uno io farei all’amor con tre. facciat’ alla finestra o ricciolona e dei tuoi capelli dammene una rama dei tuoi capelli dammene una rama li metto all’orologio pe’ catena BOOKLET-Campicozzoli *442OK 15-05-2003 10:55 Pagina 24

1 c’è un pino nero 19. Polca “Garibaldi” 21. Mamma mia cara mamma in vetta c’èa Monti un giovanotto Gioi che si stima d’oro fiorin di ceci fiorin di ceci 1:37 _ Emilio Vecci - mandolino; Marco Magistrali - fisar- 2:24 _ Emilio Vecci. c’è un giovanotto che si stima d’oro la tua boccuccia non è più da baci monica; Valentino Receputi - chitarra. La nonna di Emilio cantava sempre quando lavorava in casa t’avessi a piglia’ io grazie davvero la tua boccuccia non è più4 da baci Polca d’autore ignoto che fa parte del repertorio di Emilio. e in modo particolare quando stacciava la farina con movi- la pare la fornace delle Sieci Le prime due parti corrispondono a una polca montanara mento ritmico. Emilio imparò alcune sue ballate tra le qua- io per veni’ da te sartai una gora dell’Appennino bolognese conosciuta come “la monzune- li questa versione a contrasto corrispondente alla prima se l’acqua dello mare doventa latte se”. Il trio è stato preso da Emilio da una marcetta militare. parte del “Testamento dell’avvelenato”. l’acqua nun era né torba né chiara vorrei fare i’ cacino e le ricotte Emilio fu infatti primo trombettiere effettivo dell’esercito l’acqua nun era né torba né chiara prima nella guerra in Albania e poi in Etiopia. Tornato in [Mother, my dear mother] - Emilio Vecci. Emilio’s grand- vorrei fare i’ cacino e le ricotte patria ricominciò a suonare il mandolino. Il repertorio ri- mother alsways sang while working around the house, especially e io venìo da te pe’ passalla un’ora e i’ siero lo do’ a bere alle civette chiesto dai ballerini stava cambiando velocemente ed Emi- when she would sift flour with a rhythmic motion. Emilio lear- lio approfittava della sua capacità di leggere la musica scrit- ned several ballads from her, including this version which is a e pe’ venì da te sartai un cancello io l’ho girato i’ mare a proda a proda ta per imparare una serie di sonate “orecchiabili” più vicine debate corresponding to the first part of the “Testimony of the la lotta feci con quattro leoni al nuovo gusto. Ma una volta lette e memorizzate le sonate, Poisoned”. delle civette n’ho trove’5 una cava in tasca ce lo porto un bel cortello se ne appropriava interpretandole con il suo stile mandoli- delle civette n’ho trove’ una cava nistico cadenzato al ballo e caratterizzato dall’uso dei bicor- questo è per te morino se mi abbandoni di. La stessa aria del trio di questa polca fu adottata nel re- Mamma mia cara mamma civetta come te non se ne trova pertorio della Resistenza per una delle canzoni dedicate alla mio cuore sta male la foglia dell’olivo e l’ha tre nodi “Brigata Garibaldi”. Da questo deriva il nostro titolo appo- ma male gli sta l’avevo un anellino a sette pietre sto di recente. quand’io ti sposo ti metto da piedi mamma mia cara mamma 2 passò di chi Beppino e me lo prese passò di chi Beppino e me lo prese [The “Garibaldi” polka] - Emilio Vecci - mandolin; Marco mio cuor se ne va quand’io ti sposo ti metto da piedi Magistrali - accordion; Valentino Receputi - guitar. e la mia gioventù non te la godi credevo di sposallo s’è fatto prete A polka from an unknown author that is part of the repertory dove sei stato a veglia of Emilio. The first two parts correspond to a mountain polka mio caro figlio gentil cavalie’ o ragazzina che l’avete nera 1 Monte Giovi è la montagna che fa da spartiacque tra il Val- from the Appennines of Bologna. Emilio took the third move- darno fiorentino, la Val di Sieve e il Mugello. ment from a military march later adapted as a song of the Resi- dove sei stato a veglia andate da i’ magnano3 ve la rischiara 2 Ti metto nel letto con la testa al posto dei piedi. stance repertory: “The Garibaldi Brigade”. 3 Artigiano addetto alla lavorazione e riparazione delle pentole a veglia dalla dama andate da i’ magnano ve la rischiara in rame. vi ci mette una toppa e ve la tura 4 A Le Sieci esiste tutt’oggi un’antica e grande fornace di mat- 20. Quadriglia di “Carraìno” mia cara madre toni e piastrelle in cotto. mio cuore sta male o ragazzina che di nero vesti 5 Trovate. 3:33 _ Suonatori della leggera. Quadriglia in quattro parti insegnata da Carraìno (Rutilio ma male gli sta a chi la porti la vera brunanza Innocenti) a Marco Magistrali. Rutilio, suonatore di fisar- a veglia dalla dama ti è morto qualche d’uno dei tuoi parenti monica cromatica a bottoni molto apprezzato nel basso Ca- mio cuor se ne va oppure ti sei persa di speranza sentino, ha appreso questa sonata dal repertorio del padre, riconoscendo nel Santini di Bibbiena, suonatore di clarino tra le due guerre, l’autore dell’assemblaggio delle parti. Que- che t’ha dato da cena tu ti sei fatta i’ vestitin di lana sta pratica era consueta per costituire le sonate usate per il mio caro figlio gentil cavalie’ ballo della quadriglia. Le prime due parti sono suonate e che t’ha dato da cena a rinnovallo vai pe’ la novena ballate come manfrine nelle valli dell’Appennino bolognese. a rinnovallo vai pe’ la novena e del paese sei la più befana [Quadrille of “Carraìno”] - Musicians of la leggera. A quadril- le in four parts taught to Marco Magistrali by Carraìno (Ruti- lio Innocenti). BOOKLET-Campicozzoli *442OK 15-05-2003 10:55 Pagina 26

un’anguilletta arrosto 22. Nanna popone mia cara madre 0:48 _ Derna Cecchi. mio core sta male ma male gli sta Nanna popone - Derna Cecchi. A lullaby. un’anguilletta arrosto mio cor se ne va Nanna popone nanna popone e del pane ‘un n’ ho un boccone dove la l’ha trovata né del crudo né del cotto mio caro figlio gentil cavalie’ il fornaio non me l’ha porto1 dove la l’ha trovata il fornaio e la fornaia nella siepe dell’orto ti venisse l’anguinaia2 mia cara madre l’anguinaia l’è brutta cosa mio core sta male vai più in giù che c’è una sposa ma male gli sta vai più in giù c’è n’è un’altra nella siepe dell’orto c’è chi fila e c’è chi annaspa mio cor se ne va c’è chi fa le trecce d’oro e guadagna un bel tesoro. la t’ha dato veleno mio caro figlio gentil cavalie’ 1 Portato. la t’ha dato veleno 2 Peste che dà un rigonfiamento delle ghiandole inguinali. mamma mia cara mamma mio cuore sta male ma male gli sta mamma mia cara mamma mio cuor se ne va.

Val di Sieve 1932 (?) Emilio Vecci al mandolino con un gruppo locale di suonatori. BOOKLET-Campicozzoli *442OK 15-05-2003 10:55 Pagina 28

TOSCANA A veglia a Campicozzoli 1. Stornelli alla traversa e canto di segatura 1:59 2. O rondinina 1:20 Canti e sonate 3. Polca del Pallino 2:07 nelle valli della Sieve 4. L’apparizione della Madonna a i’ Sasso 6:40 e del Sasso 5. Stornelli co’ i’ fiore 0:55 A CURA DI: 6. Vorrei un maritin 2:16 ASSOCIAZIONE CULTURALE LA LEGGERA 7. Mazurchina d’Emilio 2:40 8. I’ fattaccio di Galiga 4:54 REGISTRAZIONI EFFETTUATE DA: 9. “D’altronde” Valzer 3:09 LA LEGGERA CON FABIO MAGISTRALI 10. I’ tagliatore 4:01 PRESSO IL PODERE CAMPICOZZOLI 11. Mazurca “L’amante fantasma” 2:21 NEL DICEMBRE 2002 12. Oddio mi son bucata (La violina) 2:17 MISSAGGI E POSTPRODUZIONE: 13. Leàti Geppo 2:41 XABIER IRIONDO, FABIO MAGISTRALI, 14. Polchina della Società Agraria 2:06 MARCO MAGISTRALI 15. Nel paese di Santa Teresa 2:01 LIBRETTO: 16. Germonda 3:52 DANIELE FRANCHI, MARCO MAGISTRALI, 17. Sciòrtisse 2:04 FILIPPO MARRANCI, LUCA VITALI 18. Stornelli 8:39 19. Polca “Garibaldi” 1:37 TRADUZIONE: DAVID WALTHALL 20. Quadriglia di “Carraìno” 3:33 FOTOGRAFIE: ALESSANDRO BOTTICELLI, 21. Mamma mia cara mamma 2.24 ISANNA GENERALI, GIORGIO POLMONI, 22. Nanna popone 0:48 PETER STECKENBAUER Durata: 64:55 PRODOTTO DA: VALTER COLLE

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