REGIONE PIEMONTE

PROVINCIA DI COMUNE DI MELAZZO

VILLA SCATI Realizzazione Campo da Golf a 18 Buche

VARIANTE PARZIALE AL PIANO REGOLATORE GENERALE (art. n.17 comma n°5 della L.R. n.56/1977 e s.m.i.)

PROGETTO PRELIMINARE Adottato dal C.C. con Deliberazione N …………

RELAZIONE GEOLOGICO-TECNICA

Il Tecnico Incaricato Giovanni Marco BOSETTI Geologo - Ingegnere Civile e Ambientale

Il Sindaco Geom. Piero Luigi PAGLIANO : ______

Il Progettista Arch. Giovanni IVALDI : ______

Il Responsabile del Procedimento Geom. Giacomo GUERRINA : ______Villa Scati - Realizzazione Campo da Golf a 18 Buche - Variante Parziale al Piano Regolatore Generale Progetto Preliminare - Relazione Geologica

INDICE

Premessa ...... Pag. 2

1. Contenuti della Variante Parziale in Esame ...... Pag. 3

2. Documentazione, cartografia tematica e Banche Dati di riferimento ...... Pag. 5

3. Strumenti di pianificazione territoriale e norme d’uso del territorio ...... Pag. 6

4. Normativa tecnica di riferimento ...... Pag. 7

5. Caratterizzazione geologica e geomorfologica delle aree di interesse ...... Pag. 8

6. Idoneità all’utilizzazione urbanistica delle aree di interesse.…. ………………………………………..Pag 13

7. Prescrizioni di carattere geologico per le fasi attuative della Variante Parziale..…… ...... …....Pag 15

8. Considerazioni conclusive ...... Pag. 16

ALLEGATI E SCHEMI GRAFICI

- Allegati al Paragrafo 1.0

- Allegati al Paragrafo 5.0

- Allegati al Paragrafo 6.0

Dott. Geol. Ing. Giovanni Marco Bosetti - Via Biorci n° 3 - 15011 - (AL) - 1

Villa Scati - Realizzazione Campo da Golf a 18 Buche - Variante Parziale al Piano Regolatore Generale Progetto Preliminare - Relazione Geologica

PREMESSA.

L’Amministrazione del Comune di Melazzo (AL), a seguito dell’ultimazione delle procedure di condivisione, da parte dei Servizi Tecnici e delle Direzioni regionali e provinciali competenti, eseguite per gli studi di carattere geologico-tecnico prodotti a supporto della verifica di compatibilità con il “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico” dell’Autorità di Bacino del Fiume Po (nel seguito anche indicato come P.A.I.), ha provveduto alla predisposizione di una “Variante Strutturale al Piano Regolatore Generale Comunale - Anno 2013” (nel seguito indicata anche come “Variante Strutturale 2013”). La “Variante Strutturale 2013” rappresenta, ad oggi, il documento di riferimento per la predisposizione di ulteriori Varianti agli strumenti urbanistici comunali.

Ad oggi, l’Amministrazione del Comune di Melazzo (AL) intende predisporre, ai sensi dell’art. 17, comma 5 della L.R. n. 56/1977 e s.m.i., come modificata dalla L.R. n. 3/2013 e dalla L.R. n.17/2013, una “Variante Parziale” allo strumento urbanistico generale a supporto della proposta tecnica di potenziamento dell’offerta sportiva dell’esistente complesso residenziale, turistico-ricettivo e sportivo denominato “Villa Scati”, sito in località Quartino di Melazzo. L’attuazione di detta “Variante Parziale” comporterà essenzial- mente la realizzazione di un campo da golf a 18 Buche, con caratteristiche adeguate ad ospitare competizioni nazionali ed internazionali, la razionalizzazione delle esistenti strutture di carattere turistico, il potenziamento di quelle ad uso ricettivo, senza che venga determinato alcun incremento dell’esistente componente residen- ziale del complesso di “Villa Scati”.

I contenuti di detta “Variante Parziale”, inoltre, non incidono sull’individuazione di aree caratteriz- zate da dissesto attivo e non modificano le classificazioni di idoneità geologica all’utilizzo urbanistico, indicate nello strumento urbanistico generale.

Il presente documento rappresenta la “Relazione Geologico-Tecnica” della “Variante Parziale” allo strumento urbanistico generale del Comune di Melazzo, in cui sono riportate le risultanze delle indagini e degli accertamenti eseguiti al fine:

 della caratterizzazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica delle porzioni di territorio che ospitano le aree interessate da detta “Variante Parziale” e della valutazione, sulla base dell’analisi dei dati storici e degli studi specifici già prodotti, delle condizioni di vulnerabilità idraulica dei luoghi;  della valutazione della compatibilità dei contenuti della “Variante Parziale” in relazione ai condizio- namenti di carattere geologico-geomorfologico ed idraulico indicati nei vigente strumenti urbanistici comunali e nel “P.A.I.”

Vengono, nel seguito, riportate le risultanze delle indagini eseguite al fine della caratterizzazione, per gli aspetti di carattere geologico-tecnico, delle aree interessate dalla “Variante Parziale” in esame.

Acqui Terme, 05.09.2016 Dott. Giovanni Marco BOSETTI Geologo - Ingegnere Civile e Ambientale

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1.0 CONTENUTI DELLA VARIANTE PARZIALE IN ESAME.

A seguito dell’attuazione della “Variante Parziale ” in esame, l’Amministrazione del Comune di Melazzo intende permettere il potenziamento dell’esistente complesso residenziale, turistico-ricettivo e sportivo denominato “Villa Scati”, sito in località Quartino di Melazzo (cfr. All.1.1); nello specifico, la proposta di “Variante Parziale ” in esame prevede essenzialmente (cfr. All.1.2 ed All.1.3):

 la predisposizione di un percorso golfistico a 18 buche, dotato di sviluppo e caratteristiche adeguate ad ospitare competizioni a livello nazionale ed internazionale;

 l’adeguamento funzionale di n°2 invasi irrigui esistenti e la nuova realizzazione di n°6 laghetti artifi- ciali di modeste dimensioni, per l’accumulo di volumi idrici ad uso irriguo;

 la razionalizzazione di strutture esistenti destinate ad uso sportivo (già consistente in campi tennis, piscina privata, palestra, centro benessere …), ed il potenziamento dell’attuale offerta ricettiva (già consistente in ristorante, bed & breakfast, bar, sale per ricevimenti ed eventi, parcheggi ad uso pubblico …) a seguito della realizzazione di un nuovo fabbricato destinato ad ospitalità e foresteria;

 la realizzazione di un fabbricato da destinarsi al ricovero di mezzi e scorte da impiegarsi nelle attività di manutenzione del percorso golfistico;

 il mantenimento, senza alcun incremento di superfici e/o volumi, dei fabbricati e delle strutture già esistenti destinate ad uso residenziale.

Nella proposta di “Variante Parziale ” è quindi prevista essenzialmente la predisposizione di un complesso funzionale composto da un Campo Gioco principale a 18 buche, integrato da un Campo Pratica minore; il complesso interesserà sia parte dell’originario parco di “Villa Scati” (n°2 buche del Campo Gioco principale ed una ridotta porzione del Campo Pratica), sia i settori planiziali a questo immediatamente adiacenti, ubicati a Sud, Ovest e Nord del medesimo; detti settori planiziali, ad oggi, sono essenzialmente destinati ad uso agricolo (condotti a prato stabile o seminativo) e, per le porzioni contigue alle aree golenali del torrente , abbandonati a gerbido o colonizzati da vegetazione ripariale.

I dati quantitativi, utili al fine della definizione delle previsioni relative alla “Variante Parziale ” in esame sono, nel seguito, schematizzati in funzione di:

A) SUPERFICI ESISTENTI CHE MANTENGONO O CAMBIANO LA DESTINAZIONE DI P.R.G.:

• superficie totale campo da golf 18 buche in previsione: mq 638.520 • superficie complessiva che perde la destinazione di ”area agricola” ed assume la destinazione di “area per impianto golfistico” mq 522.592 • parco privato di Villa Scati di cui al vincolo legge 1497/39 che, pur mantenendo la destinazione a parco, viene a far parte dell’impianto golfistico mq 81.868 • superficie coperta esistente di Villa Scati che mantiene l’attuale indicazione di P.R.G. senza variazione alcuna mq. 1.780 • superficie a PEC approvato con deliberazione C.C. n. 39 del 28 luglio 1999 mq. 40.453

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Il perimetro del PEC ad oggi completamente realizzato, viene eliminato dalle previsioni della “Variante Parziale ” che, invece, riportano gli interventi già realizzati, consistenti in:

- campi da tennis, piscina, sporting club mq. 13.100 - area a verde privato mq. 8.840 - parcheggi privati ad uso pubblico mq. 6.330

B) SUPERFICI NUOVE REALIZZAZIONI PREVISTE DALLA VARIANTE PARZIALE :

• superficie utile lorda foresteria in previsione mq. 3.000 • numero massimo di piani fuori terra per la foresteria 3 • ricovero mezzi e scorte con superficie coperta mq. 600 • superficie a parcheggio pubblico aggiuntiva mq. 1.424

Per quanto in precedenza osservato, è possibile concludere come nella “Variante Parziale ” in esame sia prevista una variazione agli strumenti urbanistici vigenti consistente, essenzialmente, nella predisposizione di un nuovo impianto golfistico, in assenza di nuove costruzioni a destinazione residenziale, le cui sole possibilità di edificazione sono limitate alla realizzazione di una nuova foresteria e di un deposito attrezzi (cfr. All.1.3)

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2.0. DOCUMENTAZIONE, CARTOGRAFIA TEMATICA E BANCHE DATI DI RIFERIMENTO.

Al fine della caratterizzazione geologica e geomorfologica preliminare delle porzioni di territorio ospitanti le aree interessate dalla “Variante Parziale” in esame e della valutazione della compatibilità tra le nuove destinazioni urbanistiche, proposte per dette aree, con le previsioni dei vigenti strumenti di pianifica- zione urbanistica, si è fatto riferimento all’esame della seguente documentazione:

 norme di attuazione e cartografia tematica prodotta a supporto del vigente “ Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico ” dell’Autorità di Bacino del Fiume Po (nel seguito anche indicato come P.A.I.) e delle Banche Dati tematiche di riferimento per il territorio la Regione Piemonte;

 norme di attuazione e cartografia tematica di carattere geologico-tecnico, prodotta a supporto della “Variante Strutturale 2013”, ad oggi costituente lo strumento urbanistico di riferimento per il Comune di Melazzo tale documentazione è stata predisposta sulla base delle indicazioni riportate nella Circ. P.G.R. n°7/LAP 06.05.1996 e s.m.i. (nel seguito indicata come Circ. 7/LAP);

In relazione alla caratterizzazione sismica preliminare delle porzioni di territorio ospitanti le aree interessate dalla “Variante Parziale” in esame, si è fatto riferimento alla “Classificazione Sismica dei Comuni Piemontesi ” di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale 19.01.2010, n°11-13058 - “Aggiornamento e adeguamento dell'elenco delle zone sismiche - O.P.C.M. n. 3274/2003 e O.P.C.M. 3519/2006” - ed all’analisi delle Banche Dati dello “ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ” (nel seguito indicato come I.N.G.V.).

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3.0. STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E NORME D’USO DEL TERRITORIO.

In linea di principio, gli interventi che interessano il territorio del Comune di Melazzo (Al), appartenente al bacino idrografico del Fiume Po, sono regolati dalle norme d’uso indicate nel “ Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico ” (nel seguito anche indicato come P.A.I.) dell’Autorità di Bacino del Fiume Po.

Il P.A.I. dell’Autorità di Bacino del Fiume Po, che ha di “Piano di Settore ”, sovraordinato rispetto agli altri strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale, ha disposto, per i Comuni con territorio appartenente al bacino di riferimento, sia l’esecuzione di verifiche di compatibilità delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti con le condizioni di dissesto idraulico ed idrogeologico, sia la trasposizione degli studi, eseguiti a scala locale, nei contenuti del P.A.I.

Per quanto previsto dalle Norme di Attuazione del P.A.I. (nel seguito indicate come N.d.A.), ribadito nella Deliberazione della Giunta Regionale 07.04.2011 n°31-1844, i Comuni della Regione Piemonte con territorio appartenente al bacino del Fiume Po che non abbiano adeguato il proprio piano regolatore al P.A.I. devono tenere conto che, per quanto riguarda le aree in dissesto perimetrate nella cartografia P.A.I., le norme d’uso di riferimento sono quelle indicate all’Art. 9 delle N.d.A.; dette norme d’uso di riferimento possono, entro certi limiti, essere modificate dagli strumenti urbanistici comunali soltanto per i Comuni che hanno adeguato il proprio Piano Regolatore Generale con le previsioni del P.A.I .

L’Amministrazione del Comune di Melazzo, a seguito dell’ultimazione delle procedure di condi- visione, da parte dei Servizi Tecnici e delle Direzioni regionali e provinciali competenti, eseguite per gli studi di carattere geologico-tecnico prodotti a supporto della verifica di compatibilità con il P.A.I., ha provveduto alla predisposizione di una “ Variante Strutturale al Piano Regolatore Generale Comunale - Anno 2013 ” (nel seguito anche indicata come “ Variante Strutturale 2013 .”). La “Variante Strutturale 2013 ” rappresenta, ad oggi, il documento di riferimento per la predisposizione di Varianti urbanistiche agli strumenti di pianificazione territoriale comunali.

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4.0. NORMATIVA TECNICA DI RIFERIMENTO.

Il territorio del Comune di Melazzo (Al) ricade in “Zona 4” della classificazione sismica di cui alla O.P.C.M. 3274/2003 e s.m.i. - “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica” . La realizzazione di strutture e fabbricati è condizionata, essenzialmente in funzione della classificazione sismica di sito, dagli adempimenti previsti nelle “ Norme Tecniche per le Costruzioni ” di cui al D.M. 14.01.2008 (nel seguito anche indicate come N.T.C. 2008).

Nelle N.T.C. 2008, in generale, per le fasi di dimensionamento e verifica prestazionale di strutture e fabbricati, viene richiesto l’utilizzo di approcci di calcolo e metodi di verifica agli “ stati limite ”; sono ammesse alcune eccezioni finalizzate a consentire, nel caso di ridotta pericolosità sismica di sito e di interventi di modesta importanza (sia in termini di progettazione che in termini di destinazione d’uso dei fabbricati) l’utilizzo di approcci di calcolo e metodi di verifica alle “ tensioni ammissibili ”. Fanno quindi eccezione al richiesto utilizzo di approcci di calcolo e metodi di verifica agli “ stati limite ”, gli interventi che interessano strutture e fabbricati di “ Tipo 1 ” (Vita Nominale ≤ 10 anni) e “ Tipo 2 ” (50 anni ≤ Vita Nominale ≤ 100 anni), con “ Classe d’Uso I ” e “ Classe d’Uso II ” di cui al § 2.4. delle N.T.C. 2008, localizzati in siti ricadenti in “ Zona 4” della classificazione sismica del territorio nazionale.

Ad oggi, per le aree in esame, le fasi di dimensionamento e verifica prestazionale di fabbricati e strutture di “ Tipo 1 ” e “ Tipo 2 ”, con “ Classe d’Uso I ” e “ Classe d’Uso II ”, possono essere quindi eseguite facendo riferimento ancora ad approcci di calcolo alle “ tensioni ammissibili ”.

Preliminarmente alle fasi di progettazione, dimensionamento e verifica prestazionale di sistemi di fondazione e parti in elevazione di fabbricati e strutture o di interventi che determinino sistemi geotecnici significativamente interferenti con luoghi e terreni, si dovrà provvedere alla predisposizione del “Modello Geologico ” dei luoghi e al “Modello Geotecnico ” dei terreni, facendo a loro riferimento, secondo quanto previsto al § 6 delle N.T.C. 2008.

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5.0. CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA DELLE AREE DI INTERESSE.

Le aree di interesse sono ubicate, in località Quartino, in corrispondenza delle porzioni Nord-Ovest del territorio del Comune di Melazzo, dette porzioni di territorio sono modellate entro ampi terrazzamenti morfologici di origine alluvionale, che si sviluppano a quote in generale comprese tra 155 m e 175 m s.l.m. e costituiscono i settori planiziali e pedecollinari del versante destro della valle del Torrente Erro.

Le aree di interesse sono caratterizzate da pianta a geometria pseudo-rombica, con assi principali orientati in direzione Nord-Sud ed in direzione Est-Ovest; dette aree sono delimitate verso Ovest dall’asta principale del Torrente Erro, nei settori contigui alla sua confluenza nel Fiume Bormida, e verso Est dalle sedi viabili della Strada Provinciale Sassello-Acqui (ex S.S. n°334) e di strade comunale e consortili.

Le porzioni baricentriche delle aree di interesse si sviluppano attorno a quota pari a 170 m s.l.m., alle coordinate geografiche nel seguito riportate:

 Coordinate Sistema WGS84-UTM32N : Lat. : 44.655774° Long. : 8.424934°  Coordinate Sistema ED50-UTM : Lat. : 44,656735° Long. : 8,425995°

5.1. Assetto geomorfologico delle aree di interesse.

Le aree di interesse sono inserite entro porzioni di territorio pedecollinari, pianeggianti o subpia- neggianti, modellate entro sistemi di terrazzamenti morfologici di origine alluvionale, giustapposti e localmente separati da acclivi scarpate morfologiche; dette porzioni di territorio si sviluppano a quote in generale comprese tra 155 m e 175 m s.l.m. e costituiscono i settori vallivi del versante destro della valle del Torrente Erro, ad oggi ospitanti prevalentemente coltivi a seminativo e prato stabile (cfr. All. 5.1).

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Le porzioni di territorio ospitanti le aree di interesse sono delimitate verso Ovest dall’asta principale del Torrente Erro e verso Est dai rilievi collinari che, dalla sommità di Bric Marino (ubicato a quota pari a circa 446 m s.l.m.), si sviluppano con esposizione Nord-Ovest, verso l’abitato di località Quartino di Melazzo (ubicato a quota pari a circa 175 m s.l.m.), e quindi verso l’asta principale del torrente Erro (ivi avente sviluppo a quote in generale inferiori a 152 m s.l.m).

In corrispondenza di dette porzioni di territorio, nel tempo, si è originato un sistema idrografico superficiale, articolato in sottobacini afferenti ad almeno n°4 corsi d’acqua temporanei minori, le cui aste principali intersecano le aree di interesse. Le acque defluenti lungo detti corsi d’acqua minori, ancora ad oggi, sono in parte accumulate nei bacini artificiali presenti in corrispondenza delle aree di interesse, fino al recente passato utilizzati, insieme ad altri invasi ad oggi dismessi, essenzialmente per usi irrigui.

La morfologia delle aree di interesse è quindi caratteristica di terrazzi fluviali, antichi e recenti, ricadenti, a seguito dei processi evolutivi del reticolo idrografico principale, entro porzioni di territorio morfologicamente rilevate rispetto alle aste torrentizie e fluviali maggiori; dette porzioni di territorio sono incise da avvallamenti e corsi d’acqua temporanei, derivanti dall’evoluzione del reticolo idrografico minore e minuto e rimodellati da attività di sistemazione fondiaria, infrastrutturazione ed urbanizzazione.

5.2. Caratteristiche geologiche ed assetto stratigrafico delle aree di interesse.

Dal punto di vista geolitologico, le porzioni di territorio in esame ricadono nell'areale di affioramento di terreni quaternari di origine alluvionale (cfr. All.5.2) organizzati in serie di terrazzi, fluviali giustapposti e sovrapposti, articolati in:

 terrazzi fluviali attuali e recenti che si sviluppano, in prossimità dell’asta principale del Torrente Erro,a quote in generale comprese tra 155 m s.l.m. e 157 m s.l.m.; detti terrazzi fluviali sono modellati in terreni alluvionali eterogenei ed eterometrici storicamente identificati come “Depositi Alluvionali Ghiaiosi, Sabbiosi e Talora Argillosi, Attuali e Recenti” (cfr. Carta Geologica d’Italia - Foglio n°81 - Ceva), ivi rappresentati essenzialmente da ghiaie grossolane, sabbie, limi e loro termini intermedi, con lenti ed intercalazioni di argille e torbe, sottoposti, nei livelli più superficiali, a terreni agrari; seguono, in profondità, ghiaie sabbioso-limose e sabbie grossolane, con frequente presenza di ciottoli e blocchi anche pluridecimetrici; le potenze (spessori) di tali depositi sono caratterizzate da rilevante variabilità locale anche se in generale, sono da considerarsi inferiori a 5,0 m;

 terrazzi fluviali antichi, comprendenti l’abitato ed il parco di “Villa Scati”, che si sviluppano, a quote generalmente comprese tra 157 m s.l.m. e 175 m s.l.m.; detti terrazzi fluviali sono modellati in terreni alluvionali eterogenei ed eterometrici storicamente identificati come “Depositi Alluvionali Ghiaiosi, Sabbiosi e Talora Argillosi, Antichi” (cfr. Carta Geologica d’Italia - Foglio n°81 - Ceva), ivi rappre- sentati essenzialmente da sabbie, limi e loro termini intermedi, con lenti ed intercalazioni di ghiaie, sottoposti, nei livelli più superficiali, a terreni agrari; seguono, in profondità, ghiaie sabbioso-limose e sabbie grossolane, con locale presenza di ciottoli e blocchi anche pluridecimetrici; le potenze (spessori) di tali depositi sono caratterizzate da rilevante variabilità locale anche se in generale, sono da considerarsi superiori a 10,0 m.

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In corrispondenza delle aree in esame, è quindi osservabile la presenza di depositi alluvionali quater- nari, originatisi, in particolare, contestualmente alle fasi evolutive dell’asta principale del Torrente Erro, a seguito di episodi di sedimentazione olocenica; detti depositi alluvionali sono localmente rielaborati dal reticolo idrografico minore e minuto.

Al di sotto dei depositi alluvionali quaternari giace il substrato geologico, reperibile in affioramento lungo l’asta fluviale del Torrente Erro, in prossimità del limite Nord-Ovest delle aree di interesse, ivi costituito da litotipi sedimentari terziari, rappresentati da alternanze di arenarie, marne e loro termini intermedi, con variabile grado di cementazione ed intercalazioni di sabbie debolmente cementate, appartenenti alle facies di transizione tra la Formazione di o Formazione di Cortemilia (cfr. Carta Geologica d’Italia - Foglio n°81 - Ceva) e la Formazione delle Marne di Cessole (cfr. Carta Geologica d’Italia - Foglio n°81 - Ceva).

L'analisi dei dati stratigrafici rilevati e disponibili ha permesso di osservare, per le aree di interesse, una non modesta variabilità locale nelle profondità di reperimento dei litotipi costituenti il substrato geologico integro; detta variabilità è essenzialmente attribuibile alla presenza di ondulazioni, a media e piccola scala, nella morfologia sepolta di tale substrato, correlabili a migrazioni d’alveo del Torrente Erro e del Fiume Bormida, oltre che, in misura minore, dalla presenza di aste incise e solchi di erosione relitti, attribuibili all’evoluzione del reticolo idrografico minore e minuto, nel tempo regolarizzati anche a seguito di interventi di sistemazione fondiaria.

5.3. Caratteristiche idrogeologiche delle aree di interesse.

L’assetto stratigrafico locale è schematizzabile con la presenza di una coltre detritica superficiale di origine alluvionale, costituita da terreni eterogenei ed eterometrici, caratterizzati da permeabilità localmente molto variabile in funzione della presenza, più o meno dominante, di frazione limoso-argillosa; seguono, a pro- fondità relativamente variabili, irregolari alternanze di marne, arenarie e loro termini intermedi, con interca- lazioni di sabbie debolmente cementate. La permeabilità (e quindi la capacità drenante) dei litotipi costituenti il substrato geologico è da considerarsi ridotta nei termini arenacei ed estremamente ridotta nei termini marnosi.

Per le aree di interesse non sono presenti opere di presa di acque sotterranee o piezometri, accessibili o adeguati a permettere affidabili misure di soggiacenza della falda acquifera; dall’esame dei dati stratigrafici ed idrogeologici, disponibili e rilevati, è comunque possibile evidenziare come l'assetto stratigrafico locale sia favorevole alla presenza di una falda acquifera libera, persistente e relativamente superficiale (nel seguito indicata come “prima falda”), ospitata in corrispondenza dei terreni alluvionali e limitata inferiormente dai litotipi marnoso-arenacei costituenti il locale substrato geologico. In corrispondenza dei settori principali delle aree di interesse, per detta falda acquifera sono osservabili le seguenti caratteristiche:

 in corrispondenza dei terrazzi fluviali attuali e recenti che, in prossimità dell’asta principale del Torrente Erro, si sviluppano a quote in generale comprese tra 155 m s.l.m. e 157 m s.l.m., le soggiacenze della “prima falda” sono da considerarsi, in generale, superiori a 3,0 m rispetto alla quota del locale piano di campagna; in tali settori delle aree di interesse, le variazioni piezometriche della “prima falda”, possono essere condizionate, anche in maniera molto significativa, dal regime dei deflussi idrici superficiali lungo l’asta principale del Torrente Erro;

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 in corrispondenza dei terrazzi fluviali antichi, comprendenti l’abitato ed il parco di “Villa Scati”, che si sviluppano a quote generalmente comprese tra 157 m s.l.m. e 175 m s.l.m., le soggiacenze della “prima falda” sono da considerarsi in generale superiori a 10,0 m rispetto alla quota del locale piano di campa- gna; in tali settori delle aree in esame, le variazioni piezometriche della “prima falda” sono localmente condizionabili dal regime dei deflussi idrici superficiali lungo l’asta principale del Torrente Erro.

In base alle caratteristiche geologiche, stratigrafiche e morfologiche osservate, per i settori planiziali ospitanti le aree di interesse, è possibile pervenire ad una locale e schematica ricostruzione delle modalità di circolazione delle acque sotterranee a profondità relativamente ridotte:

 le caratteristiche geolitologiche e geomorfologiche locali sono favorevoli alla presenza di una falda acquifera relativamente superficiale, arealmente estesa e stagionalmente persistente;

 le direzioni di deflusso sotterraneo delle acque di infiltrazione sono da considerarsi condizionate sia dal regime dei deflussi lungo il reticolo idrografico principale, sia dalla morfologia della superficie di separazione tra coltre detritica e substrato geologico;

 la presenza idrica anche entro i terreni costituenti le porzioni più superficiali delle coltri alluvionali è comunque da considerarsi stagionalmente e localmente non trascurabile ed è da mettersi direttamente in relazione con fenomeni di infiltrazione delle acque meteoriche e di quelle di corrivazione.

In generale, si può quindi ritenere che la circolazione idrica sotterranea della “prima falda” interessi in particolare il livello di terreni a frazione sabbioso-ghiaiosa dominante, sovrapposti al substrato geologico relativamente integro, con direzioni di deflusso in generale concordi alle locali pendenze, anche se condizionate dalla morfologia sepolta del substrato e da variazioni laterali di permeabilità.

Per i settori planiziali in esame, la presenza di non modeste quantità idriche entro le porzioni più superficiali delle coltri detritiche è inoltre direttamente correlabile agli apporti meteorici, a fenomeni di infiltrazione delle acque meteoriche ed alla presenza di avvallamenti e terrazzamenti che consentono il ristagno superficiale e conseguenti fenomeni di infiltrazione delle medesime, oltre che alla localmente non rilevante capacità drenante delle coltri alluvionali ed alla ridotta permeabilità dei litotipi costituenti il substrato geologico, che non permettono il rapido smaltimento delle acque di infiltrazione verso gli strati più profondi.

5.4. Criticità idrauliche, idrogeologiche e geomorfologiche nelle aree di interesse.

Le aree di interesse sono caratterizzate da un assetto geomorfologico schematizzabile con la presenza di sistemi di terrazzamenti morfologici, giustapposti o sovrapposti, articolati in:

 terrazzi fluviali, attuali e recenti, che si sviluppano in prossimità dell’asta principale del Torrente Erro, a quote in generale comprese tra 155 m s.l.m. e 157 m s.l.m.; detti terrazzi si sviluppano quindi a quote, in generale, comprese tra +3,5 m e +5,5 rispetto a quelle medie dei deflussi idrici lungo detta asta principale;

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 terrazzi fluviali antichi, comprendenti l’abitato ed il parco di “Villa Scati”, che si sviluppano a quote generalmente comprese tra 157 m s.l.m. e 175 m s.l.m.; detti terrazzi alluvionali si sviluppano quindi a quote, in generale, comprese tra +5,5 m e +23,5 rispetto a quelle medie dei deflussi idrici lungo l’asta principale del Torrente Erro.

Per quanto desumibile dalle risultanze delle analisi di tipo idraulico e geomorfologico recentemente prodotte a supporto degli strumenti urbanistici del Comune di Melazzo (cfr. All. 5.4 e All. 5.5) e dalla documentazione storica riportata nelle principali banche dati tematiche di riferimento per il territorio della Regione Piemonte, è possibile osservare che:

 le porzioni delle aree di interesse appartenenti ai terrazzi attuali e recenti, ricadenti in sponda destra del Torrente Erro, non sono considerate vulnerabili da fenomeni di esondazione ed alluvionamento conseguenti ad eventi pluviometrici caratterizzati da tempi di ritorno pari o inferiori a 20 anni ;

 le porzioni delle aree di interesse appartenenti ai terrazzi attuali e recenti, ricadenti in sponda destra del Torrente Erro, sono considerate vulnerabili da fenomeni di esondazione ed alluvionamento conseguenti ad eventi pluviometrici caratterizzati da tempi di ritorno pari o superiori a 50 anni , con livello medio delle acque di esondazione prossimo a quota 157 m s.l.m.;

 le porzioni delle aree di interesse appartenenti ai terrazzi antichi, ricadenti in sponda destra del Torrente Erro, per contro, non sono considerate vulnerabili da fenomeni di esondazione ed alluvio- namento conseguenti ad eventi pluviometrici anche caratterizzati da tempi di ritorno pari a 500 anni;

 le transizioni tra aree appartenenti ai terrazzi fluviali antichi ed aree appartenenti a terrazzi fluviali recenti ed attuali sono considerate potenzialmente interessabili da ristagno ed accumulo delle acque meteoriche e/o da fenomeni di rigurgito idraulico lungo il reticolo minore, minuto ed artificiale.

Nella “ Carta Geomorfologica dei Dissesti, della Dinamica Fluviale e del Reticolo Idrografico Minore” prodotta a supporto degli strumenti urbanistici del Comune di Melazzo (cfr. All. 5.5), per le scarpate principali presenti entro le aree di interesse e per i settori di versante a queste immediatamente contigui, non sono segnalate altre significative criticità correlate all’evoluzione, a media e grande scala, di fenomeni franosi o di altri dissesti, pregressi e/o potenziali, di tipo gravitativo.

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6.0 IDONEITÀ ALL’UTILIZZAZIONE URBANISTICA DELLE AREE DI INTERESSE.

In funzione delle caratteristiche geologico-geomorfologiche e delle condizioni di vulnerabilità geomorfologica ed idraulica delle porzioni di territorio interessate dalla “Variante Parziale” in esame, nella “Carta di Sintesi della Pericolosità Geomorfologica e dell’Idoneità alla Utilizzazione Urbanistica ” (cfr. All. 6.1), adeguata alle previsioni del P.A.I. e prodotta a supporto della “Variante Strutturale 2013”, ad oggi costituente lo strumento urbanistico di riferimento per il Comune di Melazzo, per le aree di interesse sono indicate:

 perimetrazioni in “ Classe III - Sottoclasse IIIa 1” di fruibilità urbanistica (cfr. All. 6.1) per le porzioni di dette aree ricadenti in corrispondenza dei terrazzi fluviali, attuali e recenti, che si sviluppano in prossimità dell’asta principale del Torrente Erro (aree “Eea” ed “Eba” ), a quote in generale comprese tra 155 m s.l.m. e 157 m s.l.m., e quindi a quote, in generale, comprese tra +3,5 m e +5,5 rispetto a quelle medie dei deflussi idrici lungo detta asta principale;

 perimetrazioni in “ Classe IIa ” di fruibilità urbanistica (cfr. All. 6.1) per le porzioni di dette aree ricadenti in corrispondenza dei terrazzi fluviali antichi, che si sviluppano a quote generalmente comprese tra 157 m s.l.m. e 175 m s.l.m., e quindi a quote, in generale, comprese tra +5,5 m e +23,5 rispetto a quelle medie dei deflussi idrici lungo l’asta principale del Torrente Erro.

In merito alla fruibilità urbanistica delle aree di interesse, per le porzioni delle medesime ricadenti in

“Classe III - Sottoclasse III a 1“ della “ Carta di Sintesi della Pericolosità Geomorfologica e dell’Idoneità alla Utilizzazione Urbanistica ” prodotta a supporto della “Variante Strutturale 2013 ” (cfr. All. 6.1), in linea di principio, si ha che, ad eccezione di opere infrastrutturali di interesse pubblico non altrimenti localizzabili o di opere di difesa e sistemazione idraulica, non è considerato ammissibile alcun intervento che preveda nuove edificazioni di strutture o fabbricati.

In merito alla fruibilità urbanistica delle aree di interesse, per le porzioni delle medesime ricadenti in “Classe IIa “ della “ Carta di Sintesi della Pericolosità Geomorfologica e dell’Idoneità alla Utilizzazione Urbanistica ” prodotta a supporto della “ Variante Strutturale 2013 ” (cfr. All. 6.1), grazie all’assenza di potenziali criticità di carattere idraulico e geomorfologico, non sono previste particolari limitazioni d’uso del territorio.

Al fine di assicurare la compatibilità dei contenuti della “Variante Parziale” in esame con le prescrizioni del P.A.I. e con le previsioni della “ Variante Strutturale 2013 ”, per le porzioni delle aree di interesse perimetrate in “ Classe III - Sottoclasse IIIa 1“ e classificate come aree “ Eea” ed “ Eba” non è stata prevista alcuna nuova edificazione di strutture o fabbricati, limitando le previsioni di intervento essenzialmente:

a) a modeste regolarizzazioni morfologiche preliminari ad inerbimenti, specifici e naturali, delle aree ospitanti i settori Ovest del Campo Gioco principale; b) a manutenzioni della vegetazione ripariale, in corrispondenza ed in prossimità delle scarpate delimi- tanti il Campo Gioco principale verso l’asta del Torrente Erro; c) alla predisposizione, in prossimità del limite di monte della fascia di esondazione con tempi di ritorno pari a 50 anni, di n°3 laghetti artificiali “raso suolo”, caratterizzati da ridotto sviluppo superficiale,

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richiesti per il drenaggio del Campo Gioco principale, da utilizzarsi anche per l’accumulo di riserve idriche ad uso irriguo.

Le previsioni di intervento in precedenza indicate sono assimilabili a lavori di manutenzione e regola- rizzazione morfologica di aree lungo-fiume, e quindi, nel caso di aree “ Eea ” ed “ Eeb ” possono essere considerate, in linea di principio, compatibili e coerenti con le prescrizioni del P.A.I. e con le previsioni degli strumenti urbanistici del Comune di Melazzo.

Al fine di assicurare la compatibilità dei contenuti della “Variante Parziale ” in esame con le prescrizioni del P.A.I. e con le previsioni della “ Variante Strutturale 2013 ”, le ubicazioni di n°3 laghetti artificiali di non modeste dimensioni (da impiegarsi per usi irrigui), del nuovo fabbricato ad uso foresteria (previsto per il potenziamento dell’offerta ricettiva), e del nuovo ricovero mezzi e scorte (da impiegarsi nelle attività di manutenzione dei percorsi golfistici), andranno ad interessare unicamente le porzioni mediane ed i settori Est delle aree di interesse, ricadenti entro o in immediata prossimità della delimitazione del centro abitato di località Quartino di Melazzo, perimetrate in “ Classe IIa ” di fruibilità urbanistica.

In base a quanto in precedenza evidenziato, è possibile concludere come le tipologie e le modalità realizzative degli interventi previsti per l’attuazione della “Variante Parziale ” in esame, nelle corrispondenti ubicazioni all’interno delle aree di interesse, siano da considerarsi compatibili e coerenti sia con le prescrizioni del P.A.I., sia con le previsioni dei vigenti strumenti urbanistici del Comune di Melazzo, in relazione alle classi di fruibilità urbanistica di appartenenza.

In merito ad ulteriori limitazioni d’uso del territorio, presenti in corrispondenza delle aree di interesse ed attribuibili a condizionamenti di carattere geologico ed idrogeologico, si segnala, per le porzioni mediane dei settori Nord delle medesime, la presenza di fasce di rispetto, previste ai sensi del D.P.R. n°236/1988, per esistenti opere di presa di acque ad uso idropotabile (cfr. All. 5.3), collegate ai sistemi di potabilizzazione dello acquedotto del Comune di Acqui Terme; dette opere di presa consentono sia la derivazione diretta delle acque di deflusso superficiale del Torrente Erro, sia la captazione di acque della falda di subalveo del medesimo.

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7.0 PRESCRIZIONI DI CARATTERE GEOLOGICO PER LE FASI ATTUATIVE DELLA VARIAN- TE PARZIALE.

Nel caso di nuove edificazioni o di sistemi geotecnici, interagenti in maniera non trascurabile con luoghi e terreni, le prescrizioni generali di carattere geologico, relative alle fasi attuative della “ Variante Parziale” in esame, sono correlabili essenzialmente:

 a quanto desumibile dalle indagini e dagli accertamenti indicati al § 6 delle “ Norme Tecniche per le Costruzioni ” di cui nel D.M. 14.01.2008 e s.m.i.;  alle prescrizioni generali, indicate nei vigenti strumenti urbanistici comunali, nel caso di porzioni di territorio ricadenti in “Classe IIa ” di fruibilità urbanistica;  alle prescrizioni generali, indicate nei vigenti strumenti urbanistici comunali, nel caso di porzioni di

territorio ricadenti in “ Classe III - Sottoclasse IIIa 1” di fruibilità urbanistica.

In relazione alle fasi esecutive degli interventi, ad oggi, previsti in attuazione della “ Variante Parziale ” in esame, per le aree di interesse non sono prevedibili ulteriori prescrizioni generali di carattere geologico e geotecnico.

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8.0. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE.

A seguito dell’attuazione della “Variante Parziale ” in esame, l’Amministrazione del Comune di Melazzo intende permettere il potenziamento dell’esistente complesso residenziale, turistico-ricettivo e sportivo denominato “Villa Scati” (cfr. All.1.1); nello specifico, la proposta “Variante Parziale ” in esame prevede essenzialmente (cfr. All. 1.2 ed All.1.3):

 la predisposizione di un percorso golfistico a 18 buche, dotato di sviluppo e caratteristiche adeguate ad ospitare competizioni a livello nazionale ed internazionale;  l’adeguamento funzionale di n°2 invasi irrigui esistenti e la nuova realizzazione di n°6 laghetti artifi- ciali di modeste dimensioni, per l’accumulo di volumi idrici ad uso irriguo;  la razionalizzazione di strutture esistenti destinate ad uso sportivo (già consistente in campi tennis, piscina privata, palestra, centro benessere …), ed il potenziamento dell’attuale offerta ricettiva (già consistente in ristorante, bed & breakfast, bar, sale per ricevimenti ed eventi, parcheggi ad uso pubblico …) a seguito della realizzazione di un nuovo fabbricato destinato ad ospitalità e foresteria;  la realizzazione di un fabbricato da destinarsi al ricovero di mezzi e scorte da impiegarsi nelle attività di manutenzione del percorso golfistico;  il mantenimento, senza alcun incremento di superfici e/o volumi, dei fabbricati e delle strutture già esistenti destinate ad uso residenziale.

Nella proposta di “Variante Parziale ” è quindi prevista essenzialmente la predisposizione di un complesso funzionale composto da un Campo Gioco principale a 18 buche, integrato da un Campo Pratica minore; il complesso interesserà sia parte dell’originario parco di “Villa Scati” (n°2 buche del Campo Gioco principale ed una ridotta porzione del Campo Pratica), sia i settori planiziali a questo immediatamente adiacenti, ubicati a Sud, Ovest e Nord del medesimo; detti settori planiziali, ad oggi, sono destinati ad uso agricolo (condotti a prato stabile o seminativo) e, per le porzioni contigue alle aree golenali del torrente Erro, abbandonati a gerbido o colonizzati da vegetazione ripariale.

I contenuti di detta “Variante Parziale ” non incidono sull’individuazione di aree caratterizzate da dissesto attivo e non modificano le classificazioni di idoneità geologica all’utilizzo urbanistico, indicate nello strumento urbanistico generale.

Per quanto evidenziato nella presente relazione, è possibile concludere che le tipologie e le modalità realizzative degli interventi previsti al fine dell’attuazione della “ Variante Parziale ” in esame, nelle corrispon- denti ubicazioni all’interno delle aree di interesse, sono da considerarsi compatibili e coerenti, sia con le prescrizioni del P.A.I., sia, in relazione alle classi di fruibilità urbanistica di appartenenza, con le previsioni dei vigenti strumenti urbanistici del Comune di Melazzo.

Acqui Terme 05.09.2016 Dott. Giovanni Marco BOSETTI Geologo - Ingegnere Civile ed Ambientale

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