REGIONE – ASSESSORATO CULTURA, SPETTACOLO, SPORT DIREZIONE REGIONALE BENI E ATTIVITÀ CULTURALI, SPORT

Repertorio dei siti protostorici del Lazio Province di Roma, Viterbo e Frosinone

a cura di Clarissa Belardelli, Micaela Angle, Francesco di Gennaro, Flavia Trucco Regione Lazio

Assessorato Cultura, Spettacolo e Sport Assessore Giulia Rodano

Direzione Regionale Beni e Attività Culturali, Sport Direttore Enzo Ciarravano

Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale Dirigente Flaminia Santarelli

Cura editoriale: Clarissa Belardelli. Contributi di: Luca Alessandri (LA), Micaela Angle (MA), Maria Letizia Arancio (MLA), Peter A.J. Attema (PAJA), Luca Attenni (LAt), Barbara Barbaro (BB), Clarissa Belardelli (CB), Giovanna Rita Bellini (GRB), Simone Bozzato (SB), Grazia Maria Bulgarelli (GMB), Laura Cattani (LC), Orlando Cerasuolo (OC), Anna Maria Conti (AMC), Laura D’Erme (LD), Francesco di Gennaro (FdG), Andrea Di Napoli (ADN), Maria Fenelli (MF), Elisabetta Ferracci (EF), Alessandro R. Franco (ARF), Giuseppina Ghini (GG), Alessandro Guidi (AG), Alessandro Maria Jaia (AMJ), Massimo Lauria (ML), Francesca Lugli (FL), Daniela Mancini (DM), Zaccaria Mari (ZM), Antonella Molinaro (AM), Emanuele Nicosia (EN), Albert J. Nijboer (AJN), Paola Pascucci (PPa), Carlo Persiani (CP), Patrizia Petitti (PP), Mario F. Rolfo (MFR), Carlo Rosa (CR), Andrea Schiappelli (AS), Maria Sperandio (MS), Antonio Tagliacozzo (ATa), Gijs Tol (GT), Annalisa Treglia (AT), Mariacivita Treglia (MT), Flavia Trucco (FT), Paola Ucelli Gnesutta (PUG), Annalisa Zarattini (AZ). Disegni di: Luca Alessandri, Micaela Angle, Barbara Barbaro, Clarissa Belardelli, Simone Bozzato, Roberto Caruso, Orlando Cerasuolo, Stefania Cicellino, Cristina Damiani, Isabella Damiani, Daniela De Angelis, Francesco di Gennaro, Andrea Di Napoli, Rowena Giura, Alessando Guidi, Alessandro Maria Jaia, Massimo Lauria, Emiliano Li Castro, Daniela Mancini, Anna Maria Manfredonia, James Manning-Press, Zaccaria Mari, Anna Passoni, Carlo Persiani, Marco Ricci, Andrea Schiappelli, Maria Sperandio, Flavia Trucco, Paola Ucelli Gnesutta. Elaborazione cartografica: Fabrizio Del Monte, Stefano Merola e Fabio Parenti.

ISBN 978-88-7814-307-4 © 2007 All’Insegna del Giglio s.a.s. © 2007 Regione Lazio

Edizioni All’Insegna del Giglio s.a.s via della Fangosa, 38; 50032 Borgo S. Lorenzo (FI) tel. +39 055 8450 216; fax +39 055 8453 188 e-mail [email protected]; [email protected] sito web www.edigiglio.it

Stampato a Firenze nel novembre 2007 Tipografia il Bandino La protostoria che vive nell’oggi

Nel presentare questo lavoro, voglio anzitutto complimentarmi con chi ha realizzato questa pubblicazione, che si aggiunge alle molte, pregevoli, ricerche che hanno lo scopo di ricostruire i passaggi storici del nostro territorio e, per questa via, trovare le radici di una identità territoriale di una regione come il Lazio, che ha proprio nella sua “identificazione” un problema ancora non risolto. Una questione che ha molto a che fare con il compito di oggi per chi ha la responsabilità di indicare azioni in grado di valorizzare l’intera area regionale, ma anche le singole realtà locali. Questa pubblicazione facilita, sia pure indirettamente, la comprensione dei mutamenti culturali avvenuti nella nostra regione, da un passato assai remoto – la protostoria – al tempo presente e al territorio moderno, anche se, come è ovvio, una ricerca come questa, per il suo stesso oggetto, ha dovuto far fronte a un problema che si presenta sempre in questi casi: la perdita, spesso definitiva, di un patrimonio di conoscenze di importanza non inferiore a quello la cui tutela è generalmente oggetto più consistente dell’azione dei pubblici poteri. A quest’opera, che è stata realizzata grazie alla collaborazione attiva di archeologi di istituzioni diverse – le Soprintendenze ai Beni Archeologici preposte alla tutela del territorio del Lazio, e la Direzione Regionale Beni e Attività Culturali della Regione Lazio – va il merito di aver unificato in un corpus tutte le notizie relative alla protostoria dei rimanenti due terzi del territorio regionale, relativo alle province di Roma, di Viterbo e di Frosinone, chiudendo un ciclo di ricerca iniziato con la prima parte del Repertorio, riguardante le province di Rieti e di Latina, che ha visto già la luce nel 1996. Un lavoro che testimonia anche, voglio sottolinearlo, la qualità del nostro personale di ricercatori. Non posso che essere d’accordo con quanto scritto da Renato Peroni nella prefazione al primo volume: il fine della ricerca era quello di disporre “… della base indispensabile per poter realizzare in modo organico un’edizione critica delle fonti archeologiche relative alla protostoria del Lazio. Tutti i passi successivi, a cominciare da quelli finalizzati ad ogni possibile forma di utilizzazione pianificata del territorio, devono avere in questa operazione il loro necessario presupposto”. Un concetto moderno della ricerca e del recupero del nostro passato.

GIULIA RODANO Assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport Regione Lazio Si auspica, da molti, un sempre maggior impegno della Regione Lazio nella promozione culturale; tuttavia, una crescita culturale non è possibile senza la “riconquista” consapevole del proprio passato. Certo, impone qualche riflessione la constatazione che non si conosceva finora con certezza il numero dei siti protostorici nel Lazio; del compito della raccolta dei dati, vale a dire del censimento e della documentazione, si è fatta carico con la piena consapevolezza dell’importanza dei suoi compiti istituzionali la Regione Lazio, ed in particolare, nell’ambito della Direzione Regionale Beni e Attività Culturali, l’Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale, cui spetta anche il più gravoso incarico di valorizzare quanto documentato. L’ obiettivo è la funzionalità ed incisività della Pubblica Amministrazione. Ed in questo indirizzo metodologico, a nostro parere molto attuale, con in più l’esperienza maturata in dieci anni – la distanza fra questo volume ed il primo del Repertorio dei siti protostorici del Lazio – il lavoro presente si inserisce e continua un percorso ideale verso l’individuazione di futuri e, ci si augura, sempre più efficaci strumenti di conoscenza e valorizzazione del nostro territorio.

FLAMINIA SANTARELLI Dirigente Area Valorizzazione Territorio e Patrimonio Culturale Regione Lazio INDICE

Introduzione ...... 11

PROVINCIA DI ROMA Premessa metodologica ...... 15

PROVINCIA DI ROMA, I Repertorio dei rinvenimenti...... 17 Altre segnalazioni ...... 59 Nuovi dati e materiali...... 65 COMUNE DI BRACCIANO Sposetta ...... 65 COMUNE DI Rosetoli ...... 65 COMUNE DI CERVETERI Birbo ...... 67 Caere, pianoro ...... 67 Cava della Pozzolana ...... 69 Ceri e pendici di Pian Cerese ...... 70 Comunale del Sasso...... 70 Fornaci di Ceri ...... 72 Il Pigno ...... 72 Il Sorbo ...... 72 Macchia della Signora, versante sul fosso della Maddalena ...... 79 Migliorie di San Paolo ...... 79 Monte Abbadoncino ...... 82 Monte Abbadoncino, estremità meridionale, q. 103 ...... 87 Monte Abbadone ...... 87 Poggio dell’Asino, Fondo Rossi ...... 89 Polledrara ...... 89 Polledrara, presso q. 89 ...... 90 Porrazzeta, presso la Croce Bianca ...... 90 Quartaccio, a N di q. 49, presso l’idrovora...... 90 Quartaccio, lungo il fosso omonimo ...... 91 Valcanneto, a O di q. 80 ...... 91 COMUNE DI CIVITAVECCHIA Le Larghe...... 91 COMUNE DI FIUMICINO Casale di Monte Spaccato, altura a O, q. 108 ...... 92 Casale Campanella ...... 92 Sepolcreto sopra Casale Campanella ...... 93 Castel Campanile ...... 93 Quarto della Caduta ...... 95 Santo Spirito, presso il centro Albucceto ...... 96 Statua, presso i ruderi ...... 96 Tenuta di Castel Campanile ...... 96 Torre di Tragliatella-Monte Cucco ...... 96 COMUNE DI LADISPOLI Parco di Palo ...... 97 COMUNE DI SANT’ORESTE Monte Soratte ...... 97

PROVINCIA DI ROMA, II Repertorio dei rinvenimenti...... 99 Altre segnalazioni ...... 153 Nuovi dati e materiali ...... 159 COMUNE DI AGOSTA Colle Tamburo ...... 159 COMUNE DI ARCINAZZO ROMANO Monte Altuino ...... 162 COMUNE DI ARDEA La Croce ...... 163 Recuperi Pigorini, Bernabei, Nardoni, Archeoclub ...... 164 Le Salzare...... 168 COMUNE DI ARTENA Colle della Coedra ...... 168 Muracci di Crepadosso ...... 172 COMUNE DI CASTEL GANDOLFO Villaggio delle macine ...... 173 San Sebastiano ...... 181 COMUNE DI COLLEFERRO Colle Cisterna ...... 185 Colle Montarozzo ...... 186 Coste Vicoi-Fontana Bracchi ...... 186 Coste Vicoi-sbancamento strada ...... 188 COMUNE DI COLONNA Barberi...... 189 Colle Mattia ...... 193 Colle Sant’Andrea ...... 195 Le Quinte...... 195 Pian Quintino ...... 198 COMUNE DI GAVIGNANO Sant’Antonio ...... 199 San Valentino ...... 200 COMUNE DI GUIDONIA MONTECELIO Casetta Massucci ...... 201 Castell’Arcione, Via 28 bis ...... 203 Colle Cervino/Molaccia ...... 203 Colle Largo...... 204 Formelluccia ...... 204 Pilo Rotto/Capaldino ...... 205 COMUNE DI LABICO Colle Quadri ...... 206 Colle dell’Uomo Morto ...... 207 COMUNE DI LANUVIO I materiali protostorici conservati presso il Museo Civico ...... 207 COMUNE DI LARIANO Colle della Fragola ...... 208 “Fra Monte Castellaccio e Monte Artemisio” ...... 211 COMUNE DI MARINO Prato della Corte ...... 211 Terreno Marroni e Vigna Buonarroti ...... 213 COMUNE DI MONTELANICO Fontanile Pissarello ...... 214 COMUNE DI MONTE PORZIO CATONE Eremo dei Camaldoli ...... 215 COMUNE DI NETTUNO Cretarossa/San Rocco ...... 215 Fosso Foglino...... 218 Le Grottacce/PIC 13 ...... 219 San Giacomo ...... 221 Saracca ...... 224 “Stop 4”...... 225 Torre del Giglio ...... 226 COMUNE DI “San Rocco” ...... 230 COMUNE DI PALOMBARA SABINA Cerreto-Quirani ...... 232 Colle del Peschio ...... 232 I Colli ...... 234 COMUNE DI POMEZIA Camposelva ...... 235 Lavinium – Pratica di Mare. L’insediamento della “piccola acropoli” . . . .237 Lavinium – Pratica di Mare. Sepolture dell’area forense...... 241 COMUNE DI SAN POLO DEI CAVALIERI Monte Morra...... 247 COMUNE DI SANT’ANGELO ROMANO Colle Lungo ...... 249 COMUNE DI TIVOLI Tivoli, centro urbano ...... 250 COMUNE DI VELLETRI Monte dei Ferrari ...... 251

PROVINCIA DI VITERBO Note metodologiche ...... 259 Repertorio dei rinvenimenti ...... 261 Altre segnalazioni ...... 334 Nuovi dati e materiali...... 347 COMUNE DI CAPRANICA Monte Sant’Elia ...... 347 COMUNE DI ISCHIA DI CASTRO Il ripostiglio della Selvicciola ...... 350 Grotta del Paternale ...... 350 COMUNE DI TARQUINIA Fontanile delle Serpi ...... 352 Le Rose ...... 352 Poggio Selciatello ...... 354 COMUNE DI TUSCANIA Casale Carcarello ...... 355 Casale Saetto ...... 359 Piano della Selva ...... 359 COMUNE DI VEJANO Tornale ...... 363

PROVINCIA DI FROSINONE Repertorio dei rinvenimenti ...... 367 Altre segnalazioni ...... 383 Nuovi dati e materiali ...... 389 COMUNE DI ALATRI Canale ...... 389 COMUNE DI ATINA Atina, sporadici ...... 393 Case Melfa...... 393 Mattatoio comunale...... 393 COMUNE DI CASALVIERI Mola dell’Asino ...... 394 Pescarola ...... 394 COMUNE DI FERENTINO Monte Radicino ...... 395 COMUNE DI FUMONE La Rocca ...... 398 COMUNE DI SAN BIAGIO SARACINISCO Omini Morti ...... 398 COMUNE DI TRIVIGLIANO ...... 398

Bibliografia ...... 403

Indici ed elenchi ...... 431

INTRODUZIONE

Questo secondo volume del Repertorio dei siti l’autore che ha utilizzato il diverso toponimo. Segue protostorici del Lazio vede la luce a dieci anni di la voce cartografia che contiene il riferimento alla distanza dal primo, che venne stampato nel 1996 tavoletta IGM 1:25.000 in cui il sito è reperibile. in occasione della Campagna Europea per l’Età del Nei casi in cui la posizione del rinvenimento non Bronzo a cui l’Assessorato alla Cultura della Regione è più ricostruibile, nella voce viene indicato “non Lazio aderì. Il nuovo volume del Repertorio, dedi- in carta”. Dopo i riferimenti alla cartografia IGM, cato alle province di Roma, Viterbo e Frosinone, vengono forniti quelli relativi alla Carta Tecnica è quindi il seguito del precedente, che riguardava Regionale in scala 1:10.000 (CTR), come possibile le province di Rieti e di Latina. Lo schema che strumento di conoscenza e di verifica di interventi propone è quello, tuttora a nostro parere efficace, di pianificazione e valorizzazione del territorio di una rassegna quanto più possibile completa dei da parte della Regione, degli Enti Locali e degli rinvenimenti protostorici, suddivisa in tre sezioni: organismi statali preposti alla tutela. La voce tipo la prima comprende i dati noti dalla bibliografia di complesso è relativa alla fonte archeologica a archeologica raccolti in schede con voci detta- cui riferire il rinvenimento, articolata in: evidenza gliate; la seconda, “Altre segnalazioni”, presenta isolata (oggetti privi di contesto), insediamento rinvenimenti elencati più sinteticamente (vedi più (materiali riferibili a probabili abitati e/o strutture avanti); la terza, “Nuovi dati e materiali”, ospita insediamentali), istallazione funzionale (particolare alcuni contesti inediti e nuova documentazione di tipo di evidenza relativa soprattutto ai siti costieri evidenze già note. della prima età del ferro), materiale sporadico da In questo Repertorio, i rinvenimenti vengono sepolture, tomba/tombe, necropoli, ripostiglio, presentati in ordine alfabetico nell’ambito di cia- deposito cultuale, deposito votivo, cavità natura- scun comune della provincia; anche l’ordine dei le. Sotto circostanze di rinvenimento sono state comuni è quello alfabetico. A differenza del volume annotate le circostanze che hanno determinato precedente, nelle carte non sono presenti simboli: l’individuazione e l’eventuale ulteriore esplora- la densità delle evidenze, molto superiore a quella zione del sito: rinvenimento (termine utilizzato delle province di Rieti e di Latina già pubblicate, quando non è nota altra notizia in merito se non e la scala grande delle carte, hanno consigliato un quella della scoperta, ed eventualmente dell’auto- modo diverso di distinguere cronologicamente i re e dell’anno della scoperta stessa), sopralluogo siti; allo scopo, sono state introdotte delle tabelle (relativo ad una o più visite brevi al sito a distanza per ciascuna provincia, in cui vengono indicate le di qualche anno dalla scoperta, per verificarne ad attribuzioni cronologiche. esempio la posizione e lo stato di conservazione), I dati relativi a ciascun rinvenimento sono stati ricognizioni (indica ricerche sistematiche e mirate), riportati nella scheda già utilizzata nel volume prece- ricerche di superficie (indica indagini occasionali o dente del Repertorio, di cui si riassumono le voci. amatoriali), indagini speleologiche, scavi (quando La denominazione del sito è indicata in grassetto possibile, specificando gli autori delle indagini di e seguita dal numero di riferimento alle tavole di scavo e chi le ha promosse), lavori agricoli, lavori cartografia allegate; la base cartografica, in scala idraulici, lavori di bonifica, lavori edili, lavori 1:100.000, è la Carta Tecnica Regionale. Nel stradali. Se diverse circostanze hanno contribuito caso, abbastanza frequente, in cui un sito sia noto all’identificazione e alla documentazione di un sito, nella bibliografia con nomi diversi, è stata scelta la con raccolte di materiali effettuate in anni diversi, denominazione più comunemente utilizzata nella quando tali elementi sono ritenuti significativi le letteratura archeologica, salvo quando il nome evidenze vengono distinte a seconda delle diverse originario non sia stato mutato di recente e la circostanze di rinvenimento e dei relativi risultati. nuova denominazione abbia di fatto sostituito la Segue nella scheda un’indicazione sintetica relativa precedente. Nella voce toponimo viene indicato alla cronologia del rinvenimento per grandi suddivi- il toponimo del sito, preceduto da IGM quando il sioni: Bronzo antico, medio, recente, finale (con la toponimo è quello riportato sulla cartografia IGM specifica quando possibile della sottofase); prima età 1:25.000, nella versione più recente di quest’ul- del ferro, con indicato anche in questo caso, quando tima. Il toponimo può essere diverso dalla deno- possibile, se iniziale o avanzata e con l’eventuale minazione del sito, ma può anche coincidere con riferimento ai periodi laziali (I A, I B, II A, II B, III). questa. Quando necessario, altri toponimi diversi Quando un sito presenta evidenze precedenti l’età da quello principale, ugualmente utilizzati nelle del bronzo (Paleolitico, Neolitico, Eneolitico), viene fonti bibliografiche per indicare il sito sono stati utilizzata l’espressione “Fino all’età del bronzo…”; elencati di seguito al primo, con la specifica “Altri quando un sito invece è frequentato oltre i limiti toponimi” e a volte il riferimento bibliografico al- cronologici imposti dal Repertorio, ciò si indica con

11 “Dalla prima età del ferro”; in ambedue i casi, in volume. Conclude ciascuna scheda una sintesi di presenza o meno di reale continuità. Le attribuzioni tutte le notizie utili sul rinvenimento, che è stato cronologiche degli autori dei rinvenimenti o della possibile raccogliere dai dati bibliografici e/o dalle loro prima pubblicazione sono state per la quasi note di archivio. La sezione “Altre segnalazioni” totalità ricontrollate e aggiornate dagli autori delle è relativa a rinvenimenti per i quali sono assenti schede del repertorio, quando possibile con la re- notizie circa il luogo di reperimento, conservazio- visione diretta dei materiali, a differenza della stra- ne e cronologia dei materiali, o tali notizie sono tegia adottata per il primo Repertorio, e ciò spiega pubblicate in modo insufficiente oppure sono anche i tempi che sono stati necessari per la reda- state riferite oralmente; altrimenti, può trattarsi zione di questo volume (circa quattro anni). Nel di raccolte qualitativamente poco significative o frattempo, il dibattito scientifico è proseguito con quantitativamente scarse; oppure, la segnalazione vivacità e ha segnato importanti tappe (se ne citano si riferisce a scavi in corso durante la preparazione solo alcune: Absolute Chronology, Archaeological del volume. Nel caso di Frosinone, molti dei siti Europe, 2500-500 B.C., Acta Archaeological 67, presenti nella sezione “Altre segnalazioni” sono 1996; COCCHI GENICK 1996; COCCHI GENICK 1998; invece presentati in forma preliminare, in quanto NEGRONI CATACCHIO 1998; CARANCINI, PERONI 1999; l’analisi dei dati è attualmente in corso di defini- PACCIARELLI 2000; COCCHI GENICK 2001; COCCHI zione (in particolare, da parte di Annalisa Treglia GENICK 2004; BARTOLONI, DELPINO 2004), dei cui e Mariacivita Treglia rispettivamente per lo studio risultati si è cercato di tenere conto nel costante delle dinamiche insediative nella media e bassa aggiornamento dei dati. Dopo la voce relativa al valle del Liri durante l’età del ferro; e da parte luogo di conservazione dei materiali di ciascun sito, di Daniela Mancini per il Frusinate). La sezione che in alcuni casi ha riservato delle sorprese, è in- “Nuovi dati e materiali”, senza pretesa di voler dicata la bibliografia specifica, quanto più possibile esaurire in questa sede la presentazione dei nuovi completa o comunque scelta secondo un criterio rinvenimenti che vi compaiono, illustra alcuni che privilegia gli studi di protostoria e, al loro in- esempi di come, dall’elaborazione di un repertorio terno, i repertori, le liste, le carte di distribuzione, bibliografico, la ricerca può proseguire, con nuove gli studi di tipo territoriale e le opere a carattere esplorazioni sul territorio e con indagini di scavo, locale rispetto a quelle su problematiche più ampie. ma anche con revisioni di collezioni museali e di Il sistema utilizzato per le citazioni bibliografiche notizie di archivio che consentono la ricontestua- è quello autore/anno, con un unico corpus di titoli lizzazione di complessi smembrati o l’attribuzione per tutte e tre le province esaminate, in fondo al cronologica corretta di singoli oggetti.

I curatori del volume ringraziano, oltre ai Soprintendenti ai Beni Archeologici del Lazio, dell’Etruria Meridionale, di Ostia e del Museo Nazionale Preistorico-Etnografico “L. Pigorini”, quanti hanno, in vario modo, collaborato alla realizzazione del lavoro: G. Addessi, L. Alessandri, M. Amore, Ass. OPE, B. Barbaro, G. Bartoloni, I. Berlingò, I. Biddittu, G.M. Bulgarelli, S. Camara, G.L. Carancini, P. Cerini, F. Chiaradia, S. Cicellino, F.M. Cifarelli, D. Cocchi Genick, G. Cofini, I. Damiani, F. Del Monte, L. De Maria, Don R. Di Cosmo, † X. Duprè Raventós, F. Fei, E. Ferracci, S. Festuccia, G. Filippi, N. Fiorani, I. Fiore, A. Gatti, A. Germano, C. Giardino, Gruppo Archeologico Aulanum, Gruppo Archeologico Latino, Gruppo Archeologico Toleriense, A. Guidi, L. Guspini, C. Iaia, M. Jacobellis, F. Macchia, A. Magagnini, A. Mandolesi, E. Mangani, D. Mantero, M.C. Martinelli, S. Merola, M. Mineo, S. Mogliazza, M.P. Moscetta, M. Munzi, L. Oddone, P. Pascucci, M. Pennacchioni, R. Peroni, M.F. Rolfo, L. Santella, A. Schiappelli, A. Serges, F. Sirano, A. Sperandio, A. Toro, R. Turchetti, M. Valenti, S. Vitagliano, F. Zabotti.

12 PROVINCIA DI ROMA I. a cura di Clarissa Belardelli, Francesco di Gennaro, Flavia Trucco II. a cura di Micaela Angle, Clarissa Belardelli

PREMESSA METODOLOGICA

Gli organi di tutela periferici del Ministero Beni e Attività Culturali che si dividono il territorio della provincia di Roma (esclusa la Sovrintendenza Comunale) sono due: la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio (SBAL) e la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridio- nale (SBAEM), nelle cui competenze rientra anche tutta la provincia di Viterbo. Pertanto, si è ritenuto di dover tenere, in questa sede, distinti i rinvenimenti secondo la ripartizione territoriale fra Etruria meridionale e vetus: questo criterio, oltre a rispecchiare per grandi linee la realtà archeologica, è sembrato utile per mettere in evidenza le peculiarità di ciascun ambito territoriale, lo stato degli studi e della raccolta delle notizie e la documentazione dei rinvenimenti. Sono state elaborate per- ciò due liste differenti di comuni e siti, l’una relativa alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale (Provincia di Roma, I) e l’altra alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio (Provincia di Roma, II). L’unità territoriale è stata recuperata nelle tabelle e nelle carte, in cui ai siti è stata data, nell’ambito della provincia di Roma, una numerazione unica. Non è invece compreso in questo lavoro il territorio amministrativo del Comune di Roma: infatti, la situazione, in continua evoluzione rispetto alle scoperte quasi quotidiane di nuove evidenze, nel Suburbio e nella città, in relazione alle numerosissime indagini condotte per il 2000 e a quelle, quasi altrettanto numerose, ancora in corso, impo- neva di fatto un metodo diverso, sia nella raccolta delle informazioni che nell’aggiornamento dei dati. Un “Repertorio dei siti protostorici di Roma e Suburbio” sarà oggetto, ci si augura, di un impegno futuro.

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PROVINCIA DI ROMA, I

REPERTORIO DEI RINVENIMENTI

COMUNE DI ALLUMIERE Nel Museo di Allumiere si conserva un frammento di vaso ovoide ornato con un fascio orizzontale di solcature la cui attribuzione al Bronzo finale non sembra supportata Allumiere, luoghi imprecisati del territorio (n. 352) da adeguati confronti; dalla medesima area proverrebbe TOPONIMO: Loc. incerta. il frammento di fibula ad arco serpeggiante con grande CARTOGRAFIA: Non in carta. molla (DI GENNARO 1999d, p. 46, fig. 20 A). TIPO DI COMPLESSO: Evidenze isolate. FdG CIRCOSTANZE DI RINVENIMENTO: A, recupero anni 1870. B, rinvenimento 1993. Cibona (n. 187, Tav. II) CRONOLOGIA: Bronzo finale e prima età del ferro (?). TOPONIMO: IGM Cibona, presumibilmente dalla COLLOCAZIONE MATERIALI: Roma, Villa Giulia, famiglia Cybo. Museo Nazionale. CARTOGRAFIA: IGM F 142 II NE, Tolfa; CTR Sezione BIBLIOGRAFIA: A) KLITSCHE DE LA GRANGE 1881b; CO- n. 363040, Tolfa. LINI 1909; COLINI 1910; DI GENNARO 1986, p. 83; B) DI TIPO DI COMPLESSO: Necropoli e materiale sporadico GENNARO 1999d, p. 46, fig. 20. da sepolture. A. Frammento di fibula di tipo incerto con arco a coste, CIRCOSTANZE DI RINVENIMENTO: Ricerche di del Bronzo finale o della prima età del ferro. superficie. B. Frammento di fibula ad arco sottile, probabilmente CRONOLOGIA: Fase recente della prima età del ferro. a doppia piegatura, con incisioni anulari e a spina di COLLOCAZIONE MATERIALI: Civitavecchia, Museo pesce, del Bronzo finale. Nazionale. FdG BIBLIOGRAFIA: A) BASTIANELLI 1942, pp. 229, 243; TOTI 1959, p. 45; FUGAZZOLA DELPINO, DELPINO 1979, p. Bandita Grande (n. 195, Tav. II) 291; CARDARELLI et al. 1980, p. 98, n. 124; TOTI 1986; TOPONIMO: IGM Bandita Grande. IAIA, MANDOLESI 1993, p. 26 n. 32. B) BASTIANELLI 1942, CARTOGRAFIA: IGM F 142 II NE, Tolfa; CTR Sezione p. 241. n. 363080, Monte La Tolfaccia. Due notizie di diversa natura e con ogni probabilità TIPO DI COMPLESSO: Materiale sporadico da sepolture prive di relazioni reciproche si riferiscono a scoperte ar- o evidenza isolata. cheologiche riguardanti Cibona. A) La notizia di 6 “urne CIRCOSTANZE DI RINVENIMENTO: Scavo. antichissime di pietra” contenenti resti cremati, rinvenute CRONOLOGIA: Bronzo finale. nel corso dell’edificazione del santuario nel 1637 o 1638 COLLOCAZIONE MATERIALI: Allumiere, deposito lascia del tutto incerta la possibile attribuzione ad età SBAEM presso Museo Civico. protostorica; non vi è riferimento ad eventuali vasi cinerari BIBLIOGRAFIA: Notizia in DI GENNARO 1986, p. 82; DI né viene nominato altro materiale. B) Alcune fibule a san- GENNARO 1990a, p. 221; frammento edito in FUGAZZOLA guisuga della fase recente del primo ferro ed a navicella già DELPINO 1981-1992, p. 303. conservate nel Museo di Civitavecchia risultano rinvenute, In una tomba del VII sec. a.C., già depredata, è sta- in circostanze ignote, nei pressi di Cibona. to raccolto un frammento ceramico, sia pure diviso in FdG due parti, con decorazione a solcature e cuppelle. La morfologia del luogo di ritrovamento, la breve distanza Codata delle Macine (n. 189, Tav. II) dalla Tolfaccia e l’aspetto del frammento lasciano aperta TOPONIMO: IGM Le Macine. la possibilità della provenienza del frammento da una CARTOGRAFIA: IGM F 142 II NE, Tolfa; CTR Sezione tomba del Bronzo finale. n. 363070, La Bianca. FdG TIPO DI COMPLESSO: Insediamento. CIRCOSTANZE DI RINVENIMENTO: Ricerche di Cave Vecchie (n. 179, Tav. II) superficie Associazione Archeologica Centumcellae anni TOPONIMO: IGM Cave Vecchie. 1970, scavo; ricognizioni F. di Gennaro e F.M. Cifarelli CARTOGRAFIA: IGM F 142 I SE, La Farnesiana; CTR (area con materiali del Bronzo finale). Sezione n. 363040, Tolfa. CRONOLOGIA: Fino al Bronzo antico; Bronzo medio; TIPO DI COMPLESSO: Materiale sporadico da Bronzo recente; Bronzo finale. sepolture (?). COLLOCAZIONE MATERIALI: Allumiere, Museo Civi- CIRCOSTANZE DI RINVENIMENTO: Rinvenimento. co Archeologico Adolfo Klitsche de la Grange; Allumiere, CRONOLOGIA: Bronzo finale 3? deposito SBAEM presso Museo Civico. COLLOCAZIONE MATERIALI: Allumiere, deposito BIBLIOGRAFIA: MAFFEI, CURRELI 1971; TOTI 1973b; SBAEM presso Museo Civico. CARDARELLI 1979, p. 140 ss.; DI GENNARO 1979a, p. 153 n. BIBLIOGRAFIA: CARDARELLI et al. 1980, pp. 98, 121; 50; CARDARELLI et al. 1980, p. 98, n. 139; MAFFEI 1981a; DI GENNARO 1986, p. 78; DI GENNARO 1990a, p. 221; SERI 1981; DI GENNARO 1990a, p. 215 n. 52, p. 217 n. D’ERCOLE, DI GENNARO, MANDOLESI 1996, p. 121 n. 53; 43, p. 219 n. 31; DI GENNARO, PASSONI 1998. DI GENNARO 1999d, p. 46, fig. 20 A. Il toponimo è stato coniato giustapponendo quello

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