Comune di (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica

RAPPORTO AMBIENTALE

Comune di Chiuduno

Piano di Governo del Territorio

VARIANTE N. 3

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

RAPPORTO AMBIENTALE

Aprile 2018

Redatto da Architetto Alessandro Nisoli

Collaborazione alla Valutazione Ambientale: dott. ing. Claudia Anselmini

Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

1 INTRODUZIONE ...... 3 1.1 Premessa ...... 3 1.2 Normativa di riferimento...... 3 1.3 La VAS e la variante al Piano di Governo del Territorio ...... 4 2 LA PROCEDURA DI VALUTAZIONE ...... 6 3 AVVIO DEL PROCEDIMENTO ...... 8 3.1 IL COMUNE DI CHIUDUNO ...... 8 4 INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI INTERESSATI ...... 9 4.1 Autorità proponente ...... 9 4.2 Autorità procedente ...... 9 4.3 Autorità competente ...... 9 4.4 Soggetti competenti in materia ambientale ...... 9 4.5 Enti territorialmente interessati ...... 9 4.6 Enti con specifiche competenze, funzionalmente interessati ...... 9 4.7 Il pubblico ...... 10 5 QUADRO CONOSCITIVO: DEFINIZIONE DELLA PORTATA E DEL LIVELLO DI DETTAGLIO DELLE INFORMAZIONI ...... 11 5.1 L’AMBITO DI INFLUENZA ...... 11 5.2 FONTI ...... 11 6 VERIFICA SITI RETE NATURA 2000 ...... 13 7 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ...... 15 7.1 QUADRO PROGRAMMATICO DI RIFERIMENTO PROVINCIALE ...... 16 8 VARIANTE N. 3 AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO ...... 22 8.1 REVISIONE DEL PIANO DELLE REGOLE ...... 22 8.2 AMBITI DI TRASFORMAZIONE ...... 22 9 AGGIORNAMENTO DEL QUADRO CONOSCITIVO E AMBIENTALE ...... 24 9.1 ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE ...... 24 9.1.1 ACQUE SOTTERRANEE ...... 25 9.1.2 ACQUE SUPERFICIALI ...... 28 9.1.3 VINCOLI DI POLIZIA IDRAULICA ...... 30 9.2 SOTTOSERVIZI ...... 31 9.2.1 RETE ACQUEDOTTISTICA ...... 31 9.2.2 RETE FOGNARIA PER LA RACCOLTA DELLE ACQUE REFLUE URBANE ...... 31 9.2.3 RETE GAS ...... 31 9.2.4 RETE PER TELECOMUNICAZIONI ...... 31 9.3 CLIMA E QUALITA’ DELL’ARIA ...... 31 9.3.1 CLIMA ...... 31 9.3.2 QUALITA’ DELL’ARIA ...... 32 9.4 SUOLO E SOTTOSUOLO...... 35 9.4.1 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA GEOMORFOLOGICA GENERALE ...... 35 9.4.2 CARATTERI PEDOLOGICI ...... 39 9.4.3 INDIVIDUAZIONE DELLE CLASSI DI FATTIBILITÀ GEOLOGICA ...... 41 9.4.4 COMPONENTE SISMICA ...... 43 9.4.5 VINCOLI GEOLOGICI ...... 44 9.5 POPOLAZIONE ...... 44 9.6 RIFIUTI ...... 46 9.7 RUMORE ...... 51 9.8 RADIAZIONI IONIZZANTI DA RADON ...... 53 9.9 ENERGIA...... 57 9.9.1 CONSUMI ENERGETICI ...... 57 9.9.2 ILLUMINAZIONE PUBBLICA ...... 58 9.10 BIODIVERSITA’ ...... 59 9.10.1 RETE ECOLOGICA REGIONALE ...... 59

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9.10.1 RETE ECOLOGICA PROVINCIALE ...... 62 9.11 RISCHIO NATURALE E INDUSTRIALE ...... 62 9.11.1 INDIVIDUAZIONE VINCOLI DI NATURA IDRAULICA ED IDROGEOLOGICA (PAI) ...... 62 9.11.2 INDIVIDUAZIONE AREE A RISCHIO ALLUVIONE (PGRA) ...... 65 9.11.1 PROGRAMMA REGIONALE INTEGRATO DI MITIGAZIONE DEI RISCHI (PRIM) ...... 69 9.11.2 INDIVIDUAZIONE E CARATTERIZZAZIONE DI SITI CONTAMINATI O OGGETTO DI BONIFICA ...74 9.12 ATTESTATO DEL TERRITORIO ...... 75 10 SCHEDE RIASSUNTIVE DI RIFERIMENTO PER GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE ...... 81 10.1 AT 1 – AT 2 – AT 3 – AT 4 ...... 81 10.1.1 UBICAZIONE - estratto Piano delle Regole – TAV PR1 ...... 81 10.1.2 ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO ...... 82 10.1.3 COMPONENTI AMBIENTALI ...... 82 10.1.4 INDICAZIONI, COMPENSAZIONI E MITIGAZIONI ...... 97 10.2 Atr 1 – Atr 2 ...... 98 10.2.1 UBICAZIONE - estratto Piano delle Regole – TAV PR1 ...... 98 10.2.2 ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO ...... 99 10.2.3 COMPONENTI AMBIENTALI ...... 99 10.2.4 INDICAZIONI, COMPENSAZIONI E MITIGAZIONI ...... 113 10.3 NAT 2 ...... 114 10.3.1 UBICAZIONE - estratto Piano delle Regole – TAV PR1 ...... 114 10.3.2 ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO ...... 115 10.3.3 COMPONENTI AMBIENTALI ...... 115 11 MONITORAGGIO ...... 133

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1 INTRODUZIONE

1.1 Premessa La stesura del Rapporto Ambientale per la Valutazione Ambientale Strategica della Variante n3 al Piano di Governo del Territorio del comune di Chiuduno è avvenuta in parallelo alla redazione dei documenti urbanistici e a valle della fase di scoping che ha avuto inizio con la prima conferenza di valutazione.

1.2 Normativa di riferimento

LA DIRETTIVA 2001/42/CE E IL D.LGS. 152/06 L’approvazione della Direttiva 01/42/CE in materia di “valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente” ha intensificato le occasioni di dibattito sulla VAS, esplicitando la necessità di introdurre un nuovo strumento nell’iter di elaborazione degli strumenti di pianificazione territoriale, ponendo in primo piano la necessità di mettere a confronto tutte le posizioni e gli approcci disciplinari che contribuiscono al processo di pianificazione. La Direttiva ha introdotto la valutazione ambientale come strumento chiave per assumere la sostenibilità quale obiettivo determinante nella pianificazione e programmazione. In precedenza, la valutazione ambientale è stata uno strumento generale di prevenzione utilizzato principalmente per conseguire la riduzione dell’impatto di determinati progetti sull’ambiente in applicazione della Direttiva 85/337/CEE sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e delle sue successive modificazioni. La Direttiva comunitaria sulla VAS ha esteso, dunque, l’ambito di applicazione del concetto di valutazione ambientale preventiva ai piani e programmi sottolineando che i cambiamenti ambientali sono causati non solo dalla realizzazione di nuovi progetti, ma anche dalla gestione della pianificazione degli interventi. La VAS di piani e programmi si inserisce nel processo di pianificazione fin dalle prime fasi di formazione del piano o programma, a differenza della VIA che viene applicata ad un progetto già nella sua fase definitiva. In tal modo le problematiche ambientali sono affrontate sin dalle prime fasi di discussione ed elaborazione. La VAS va intesa come un processo interattivo da condurre congiuntamente all’elaborazione del piano per individuarne preliminarmente limiti, opportunità, alternative. Di seguito si riporta la normativa vigente nazionale e regionale che ad oggi regolamenta il processo di VAS, cui si è fatto riferimento.

L.R. N. 12/2005 LEGGE PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO Art. 6, comma 2. Sono sottoposti alla valutazione di cui al comma 1 il Piano Territoriale Regionale, i piani territoriali regionali d’area e i piani territoriali di coordinamento provinciali, il documento di piano di cui all’articolo 8, nonché le varianti agli stessi. La valutazione ambientale di cui al presente articolo è effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura di approvazione.

D.C.R. N. VIII/351 DEL 13 MARZO 2007 INDIRIZZI GENERALI PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE DI PIANI E PROGRAMMI Ai sensi dell’articolo 4, comma 1, della L.R. 12/2005 si precisa ulteriormente che (punto 4.2) è effettuata una valutazione ambientale per tutti i Piani/Programmi:  elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o

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della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e Il della direttiva 85/337/CEE;  per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE.

DGR N. VIII/6420 DEL 27DICEMBRE2007 – DETERMINAZIONE DELLA PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE DI PIANI E PROGRAMMI Recependo le indicazioni degli Indirizzi Generali specifica e dettaglia le fasi del procedimento nel caso di diverse tipologie di atti programmatici attraverso modelli di riferimento metodologici e procedurali tra cui quello relativo allo SPORTELLO UNICO DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE al quale si è fatto ampio riferimento (Allegato 1r).

DGR N. 10971 DEL 30 DICEMBRE 2009 – DETERMINAZIONE DELLA PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE DI PIANI E PROGRAMMI – RECEPIMENTO DELLE DISPOSIZIONI DI CUI AL D. LGS. 16 GENNAIO 2008, N.4 MODIFICA, INTEGRAZIONE E INCLUSIONE DI NUOVI MODELLI. La Delibera recepisce le indicazioni della normativa nazionale introducendo modifiche e integrazioni su aspetti procedurali e di contenuto. In particolare introduce i casi di esclusione dalla procedura di VAS; è stato portato a 60 giorni il periodo di messa a disposizione della proposta di Piani e Programmi, Rapporto Ambientale e Sintesi non Tecnica; è stata resa obbligatoria la pubblicazione sul sito regionale di tutti gli atti previsti dal procedimento.

DGR N. 9/761 DEL 10 NOVEMBRE 2010 – DETERMINAZIONE DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE DI PAINI E PROGRAMMI – VAS (ART. 4 LR 12/2005; DCR N 351/2007) – RECEPIMENTO DELLE DISPOSIZIONI DI CUI ALLGS 128/2010 CON MODIFICA ED INTEGRAZIONE DELLE DD G R 8/6420 DEL 27 DICEMBRE 2008 E 8/10971 DEL 30 DICEMBRE 2009. Approvazione dei nuovi modelli e incarico di provvedere alla redazione del testo coordinato delle deliberazioni.

LR N.4 DEL 13 MARZO 2012 – NORME PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE E ALTRE DISPOSIZIONI IN MATERIA URBANISTICO – EDILIZIA La norma introduce ulteriori disposizioni in materia urbanistico-edilizia apportando modifiche , tra le altre, all’art.4 della LR 12/205. In particolare si inseriscono (al comma 2) le indicazioni inerenti le varianti al piano dei servizi e al piano delle regole che si configurano soggette a verifica di assoggettabilità a VAS.

1.3 La VAS e la variante al Piano di Governo de l Territorio Ai sensi dell’art. 7 della L.R. 12/2005, il Piano di Governo del Territorio (PGT) è articolato in tre parti: il Documento di Piano, il Piano delle Regole ed il Piano dei Servizi. Ai sensi dell’art. 4, comma 2, della sopraccitata legge e successive modificazioni e integrazioni, e del punto 4.5 degli “Indirizzi Generali per la Valutazione Ambientale di piani e programmi (D.C.R. 13/03/2007, N. VIII/351)”, il Documento di Piano è sempre soggetto a VAS. Con DGR N. 10971 del 30 dicembre 2009 – Determinazione della procedura per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi – Recepimento delle disposizioni di cui al D. Lgs. 16 gennaio 2008, n.4 modifica, integrazione e inclusione di nuovi modelli, la Regione Lombardia ha, tra gli altri, integrato i modelli metodologico, procedurale ed organizzativo della VAS. In particolare l’Allegato 1a esplicita la procedura per l’applicazione della VAS al Documento di Piano al quale si è fatto riferimento. La procedura in oggetto prevede anche la riformulazione delle Norme Tecniche di Attuazione che costituisce variante al Piano delle Regole e dunque assoggettamento a procedura di VAS di tutti i documenti componenti la variante al PGT. Con D.G.R. n. IX/3836 – Determinazione della procedura di valutazione di piani e programmi – VAS (art. 4,

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LR 12/2005; D.C.R. n. 351/2007) – Approvazione allegato u – “Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS) – variante al Piano dei Servizi e Piano delle Regole” si esplicita la procedura per l’applicazione della VAS al caso di varianti al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi.

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2 LA PROCEDURA DI VALUTAZIONE Il percorso procedurale della valutazione è riassunto nello schema seguente elaborato da Regione Lombardia.

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La metodologia di lavoro può essere suddivisa secondo lo schema sopra riportato per fasi. Si vuole ancora sottolineare come i diversi step di pianificazione siano affrontati e trattati in stretto parallelismo con quelli di valutazione. In particolare la Determinazione della proceduta di VAS (D.G.R. n. 8/6420 del 27/12/2008), recependo le indicazioni degli Indirizzi Generali per la VAS (D.C.R. n. VIII/351 del 13/03/2007), specifica e dettaglia le fasi del procedimento anche nel caso di variante al PGT.

1. Avviso di avvio del procedimento . 2. Individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione 3. Elaborazione e redazione della variante al Piano unitamente al Rapporto Ambientale 4. Messa a disposizione 5. Convocazione conferenza di valutazione 6. Formulazione parere ambientale motivato 7. Adozione del Piano 8. Deposito, Pubblicazione, Invio alla Provincia 9. Raccolta delle osservazioni 10. Eventuale formulazione parere ambientale motivato finale 11. Approvazione finale 12. Gestione e monitoraggio

- 7 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE 3 AVVIO DEL PROCEDIMENTO

3.1 IL COMUNE DI CHIUDUNO Il Comune di Chiuduno è dotato di Piano di Governo del Territorio approvato con DCC n. 13 del 13/04/2011 e pubblicato sul BURL, serie “Inserzioni e concorsi”, n. 31 del 03/08/2011. Il Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio vigente del Comune di Chiuduno è stato assoggettato a Valutazione Ambientale Strategica secondo i disposti di cui all’articolo 4 della LR 12/05 e s.m.i., e in data 16/03/2011 l’Autorità Competente per la VAS, esaminati i pareri e le osservazioni pervenute, ha espresso il parere motivato finale circa la compatibilità ambientale del Documento di Piano del PGT. In data 04/10/2011 è stato dato avvio al PRIMO procedimento di variante unitamente alla VAS. La relativa Valutazione Ambientale si è conclusa con formulazione positiva del Parere Motivato del 03/10/2012. La VARIANTE n.1 al Piano di Governo del Territorio è stata approvata con DCC n. 43 del 16/10/2012 ed ha acquisito piena efficacia con pubblicazione sul BURL n 47 del 21/11/2012. Un SECONDO procedimento di variante (VARIANTE n.2) al Piano di Governo del Territorio ha avuto come oggetto il Piano Particolareggiato “La Collina”. Esso è stato sottoposto a procedura di esclusione di VAS , la quale ha avuto avvio con DCC n. 76 del 29/05/2014 e si è conclusa con emissione di Decreto di NON assoggettabilità a VAS del 12/11/2014. La variante 2 è stata definitivamente approvata con DCC n. 8 del 14/05/2015 ed ha acquisito piena efficacia con pubblicazione sul BURL n. 28 del 08/07/2015. Ad oggi si è dato avvio al TERZO procedimento di variante al Piano di Governo del Territorio. La VARIANTE n. 3 è l’oggetto della presente Valutazione Ambientale. Con DGC n. 105 del 11/07/2016 si avviava il procedimento di redazione della Variante n.3. Con Deliberazione di Giunta Comunale n. 127 del 08/08/2016 si è dato avvio al presente procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) con successiva pubblicazione all’Albo Pretorio della relativa comunicazione e diffusione attraverso mezzi locali di comunicazione.

- 8 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE 4 INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI INTERESSATI

L’individuazione dei soggetti interessati è stata formalizzata con Deliberazione della Giunta Comunale n. 127 del 08/08/2016:

4.1 Autorità proponente

L’Autorità proponente è il Comune di Chiuduno nella figura del Responsabile del Settore Tecnico pro- tempore.

4.2 Autorità procedente

Secondo gli “Indirizzi generali per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi” (Deliberazione del Consiglio Regionale 13 marzo 2007, n. VIII/351 – punto 2.0 lettera i), l’Autorità Procedente è la pubblica amministrazione che percepisce e approva il piano. Nello specifico tale autorità è stata individuata all’interno dell’Ente ed è stata designata quale autorità procedente il Responsabile del Settore Tecnico pro-tempore.

4.3 Autorità competente

E’ la Pubblica Amministrazione cui compete l’adozione del provvedimento e l’elaborazione del parere motivato. E’ individuato quale autorità competente per la VAS il Segretario Comunale pro-tempore del comune di Chiuduno.

4.4 Soggetti competenti in materia ambientale

I soggetti da consultare e da invitare alla conferenza di valutazione perché competenti in materia ambientale sono stati individuati in:  ARPA Lombardia con sede a  ATS di Bergamo  Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia

4.5 Enti territorialmente interessati

Gli Enti da invitare alla conferenza di valutazione perché territorialmente interessati sono stati individuati in:  Regione Lombardia  Provincia di Bergamo  Comune di  Comune di  Comune di  Comune di  Autorità di Bacino del Fiume Po

4.6 Enti con specifiche competenze, funzionalmente interessati

 PLIS del Malmera, dei Montecchi e del Colle degli Angeli  Enel Distribuzione S.p.A.  Telecom Italia S.p.A.  Terna S.p.A.  ATO Bergamo  Uniacque S.p.A:  Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca

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 2i Rete Gas S.p.A.  Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.  SIAD S.p.A.  SNAM Rete Gas S.p.A.  Ente Nazionale per l’Aviazione Civile  Associazione Coltivatori Diretti di Bergamo

4.7 Il pubblico

Il coinvolgimento e la partecipazione del pubblico al procedimento sono previsti attraverso la diffusione delle informazioni mediante pubblicazione all’Albo pretorio e sul sito web del Comune, mediante invito a presentare suggerimenti e proposte in relazione agli aspetti ambientali di pertinenza generale dell’iniziativa, ed attraverso ulteriori modalità che verranno di volta in volta stabilite. Le modalità di partecipazione pubblica e di informazione saranno esposte all’Albo Pretorio , sul sito internet comunale e sugli spazi per affissione comunale dislocati sul territorio.

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5 QUADRO CONOSCITIVO: DEFINIZIONE DELLA PORTATA E DEL LIVELLO DI DETTAGLIO DELLE INFORMAZIONI

5.1 L’AMBITO DI INFLUENZA

Il Piano di Governo del Territorio del Comune di Chiuduno riguarda ovviamente l’estensione territoriale del comune. Anche l’analisi ambientale sarà condotta con riferimento all’estensione comunale. La scelta è comunque giustificabile viste le proposte di piano in gioco, le quali sono limitate a trasformazioni urbanistiche di minima entità. L’art. 5 comma 4 della Direttiva CE 42/2001 specifica che l'attività di scoping è volta alla definizione dell'ambito di influenza delle scelte pianificatorie. Dalla individuazione condivisa con i soggetti coinvolti discendono la "portata" e il "livello di dettaglio" delle informazioni di natura ambientale Nel caso in questione, la portata ambientale delle trasformazioni proposte è strettamente limitata all’ambito locale - comunale.

5.2 FONTI

Il reperimento delle informazioni è stato effettuato nei Sistemi Informativo Territoriali (SIT) sovracomunali. Si è data grande importanza alle fonti ed all’affidabilità dei dati reperiti dagli Enti di riferimento che sono stati principalmente la Regione Lombardia e la Provincia di Bergamo. In termini generali l’ampio ed articolato processo di VAS ha inizio con una puntuale indagine conoscitiva del territorio e con l’individuazione di tutti i dati utili e pubblicati da fonti autorevoli. A tale scopo è stata affrontata una approfondita fase iniziale di analisi del repertorio cartografico regionale mediante la consultazione del Sistema Informativo Territoriale sia regionale che provinciale e quindi si è attinto alla serie di banche dati certificate dalla Regione Lombardia. Utile strumento di analisi sono i contenuti del portale provinciale http://www.provincia.bergamo.it: ATTIVITA'/Ambiente/Servizio Ambiente/VAS/Schede dati, piani e raccomandazioni Ampio riferimento è stato fatto anche al quadro conoscitivo e ambientale, nonché ai contenuti del Rapporto Ambientale della VAS del PGT del comune di Chiuduno, di maggio 2010, e delle VAS relative alle successive varianti (VARIANTE 1 e VARIANTE 2), opportunamente contestualizzati e aggiornati con i dati ambientali ad oggi disponibili..

P.T.C.P.: Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Le informazioni contenute nel PTCP, in particolare alcuni degli strati informativi che compongono i quadri di riferimento E, sono stati utilizzati per condurre le analisi sia per la definizione del quadro conoscitivo che per le valutazioni ambientali. All’interno del testo sono stati riportati alcuni stralci anche degli altri elaborati cartografici costituenti il PTCP.

Provincia di Bergamo, Piano di Azione Ambientale, aggiornamento 2009 Documento strategico per la Provincia di Bergamo per le verifiche di sostenibilità di interventi. Rappresenta un documento di indirizzo strategico finalizzato all’individuazione di obiettivi e azioni che la Provincia si impegna a realizzare nel corso del tempo anche grazie all’attiva collaborazione di altri Enti istituzionali, economici e sociali bergamaschi, secondo scale di priorità individuate.

ARPA Lombardia RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2011-2012 con verifica e aggiornamento dati pubblicati disponibili alla data attuale , attraverso la consultazione dei dati aggiornati disponibili per le diverse categorie.

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Regione Lombardia – Attestato Del Territorio L’ ATTESTATO DEL TERRITORIO è un documento predisposto attraverso un servizio online di Regione Lombardia che consente di interrogare in un punto definito dall'utente, una serie di dati che inquadrano il territorio nei suoi aspetti legati all'atmosfera (vento, precipitazioni, fulmini, qualità dell’aria), al suolo (quota, pendenza, numero del mappale catastale, uso del suolo , altezza max neve, dissesti, bacino idrografico, classe di fattibilità geologica) e al sottosuolo (accelerazione sismica, pericolosità sismica locale, geologia, radon). Il servizio permette inoltre di visualizzare gli indici di rischio elaborati nell'ambito del PRIM – Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei rischi, che consentono di identificare e quantificare le tipologie di rischio naturale (idrogeologico, sismico, incendi boschivi) e/o antropico (industriale, incidenti stradali) presenti su quel territorio.

Carta Tecnica Regionale - formato raster in scala 1:10.000 I Sistemi Informativi Territoriali sovracomunali utilizzano come base per le rappresentazioni cartografiche la Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000. L’utilizzo di una base cartografica comune consente l’interscambio di dati fra differenti sistemi informativi.

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6 VERIFICA SITI RETE NATURA 2000 In riferimento alla Direttiva HABITAT (92/42/CEE), con la quale è stata istituita la Rete Natura 2000, che ha individuato un complesso di siti caratterizzati dalla presenza di habitat e specie sia vegetali che animali di interesse comunitario, sono stati individuati i Siti di Interesse Comunitario e le Zone a Protezione Speciale eventualmente interessanti il territorio comunale di Chiuduno o interessati da possibili previsioni di piano con essi interferenti. Natura 2000 è il nome che il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato e coerente (una “rete”) di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell’Unione stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e di specie animali e vegetali indicati negli Allegati I e II della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat), e delle specie di cui all'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE (Direttiva Uccelli) e di altre specie migratrici che tornano regolarmente negli stessi territori. Con Natura 2000, si sta costruendo un sistema di aree strettamente relazionato dal punto di vista funzionale e non un semplice insieme di territori isolati tra loro e scelti fra i più rappresentativi. In particolare si è fatto riferimento alle cosiddette ZPS le quali sono istituite ai sensi della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) per la tutela delle specie ornitiche, ed ai SIC, istituiti ai sensi della direttiva Habitat sopraccitata, che sono individuati al fine di tutelare particolari habitat naturali o specie animali o vegetali. Con riferimento alla D.G.R. n. 8/5119 del 18 Luglio 2007 “Rete Natura 2000: determinazioni relative all’avvenuta classificazione come ZPS delle aree individuate con dd.gg.rr. 3624/06 e 4197/07 e individuazione dei relativi gestori” e alle s.m.i. normative si può affermare che nessuna parte del territorio comunale di Chiuduno ricade all’interno di zone a tutela ambientale ZPS o SIC, così come nessuna area tutelata “Rete Natura 2000” ricade nelle vicinanze.. Non sono inoltre presenti aree ZPS e/o SIC neanche nei territori comunali limitrofi a quello di Chiuduno, ma solo la presenza del Parco Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS) del Malmera, dei Montecchi e del Colle degli Angeli al confine settentrionale, esterno comunque all’area di valutazione.

Estratto da Geoportale della Regione Lombardia (Aree protette – ZPS e SIC).

- 13 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Estratto SIT della Provincia di Bergamo

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7 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Chiuduno è un comune italiano situato in Provincia di Bergamo, situato tra la pianura bergamasca e la Valcalepio, distante 15 km ad est dal capoluogo orobico. La popolazione residente nel comune di Chiuduno censita dall’ISTAT il 9 ottobre 2011 è risultata essere di 5.852 abitanti, con un incremento del 15,9% rispetto al censimento del 21 ottobre 2001.

Il comune sorge alle pendici meridionali del Monte Santo Stefano, la sua orografia si sviluppa da una quota minima di 195 metri s.l.m. fino a un massimo di 460 metri s.l.m. estendendosi per 6,7 km quadrati. Chiuduno confina a Ovest e a Nord-Ovest con il comune di Carrobbio degli Angeli, a est con Grumello del Monte, a Sud con Telate e Sud-Ovest con Bolgare.

CARROBBIO DEGLI ANGELI

GRUMELLO DEL BOLGARE MONTE CHIUDUNO

TELGATE

Estratto CTR

I primi insediamenti del paese, chiamato originariamente Claudun, risalgono attorno al V secolo a.C. Il passaggio della strada di collegamento tra Bergamo e Brescia ai piedi dei colli della Valcalepio, contribuì

- 15 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE notevolmente allo sviluppo del paese in epoca romana. Lo sviluppo del Paese, dovuto alla sua posizione strategica, continuò nel periodo medievale, epoca nella quale venne costruita la fortezza sulla sommità del colle che sovrasta il paese. In epoca più recente il paese si caratterizzò per la sua propensione industriale, industria del bottone e verso il settore agricolo, grazie alla coltivazione di viti per la produzione di vino Valcalepio. Il territorio comunale è interessato da due assi viari: l’autostrada A4 in direzione Est-Ovest che lambisce il confine comunale a Sud e la linea ferroviaria Brescia – Lecco che consente connessioni agevoli con tutto il circondario. Il comune di Chiuduno è interessato da diversi torrenti, valli e sorgive, il principale dei quali è il Tirna, che nasce ad Est del Montepelato, scende verso sud, nel Comune di Telgate, immettendosi infine nel torrente . Il torrente raccoglie in destra idrografica le acque del Gambone altro torrente che attraversa il Comune di Chiuduno. Il tessuto urbano di Chiuduno si sviluppa attraverso nuclei abitativi diversificati che occupano circa il 26 % del territorio comunale. Il Centro Storico è ancora ben riconoscibile, salvo alcuni elementi estranei alla composizione originale, si sviluppa lungo l’asse viario della Strada provinciale N°91 ai piedi Monte Santo Stefano. Il centro presenta differenti funzioni, ma principalmente attività commerciali al piano terreno prospicienti le strade e funzioni residenziali e terziarie ai piani superiori. Esternamente al centro storico si sviluppa un tessuto insediativo a media –bassa densità di recente realizzazione contraddistinto principalmente da casa mono/di-familiari. Altri insediamenti sparsi si sviluppano nella parte settentrionale e meridionale del paese e si caratterizzano come nuclei e manufatti di antica formazione con funzione che varia dalla residenza stabile, alle abitazioni per villeggiatura (nella porzione settentrionale). Alternato al tessuto insediativo di media-bassa densità,si sviluppa il tessuto produttivo che occupa il 45% dell’urbanizzato totale.

Vista panoramica centro storico di Chiuduno

7.1 QUADRO PROGRAMMATICO DI RIFERIMENTO PROVINCIALE Il Piano territoriale di Coordinamento Provinciale di Bergamo è stato approvato nella seduta del Consiglio Provinciale del 22 aprile 2004 con deliberazione consigliare n.40.

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L’analisi del piano è stata condotta visionando tutti gli elaborati ad esso allegati, con particolare attenzione all’utilizzo del suolo, agli elementi del paesaggio, al sistema rurale, alle previsioni progettuali strategiche, alla rete ecologica e alla rete verde di ricomposizione paesaggistica. Il piano promuove, indirizza e coordina i processi di trasformazione territoriale di interesse provinciale e, indirettamente, orienta i processi di sviluppo economico e sociale in modo coerente con la pianificazione e la programmazione regionale. Il piano territoriale ha carattere flessibile e processuale, mostrandosi aperto a successivi completamenti e integrazioni e costituisce un quadro di riferimento in costante evoluzione per il sostegno alle decisioni Il piano ha efficacia normativa in tema paesistico - ambientale e può esplicare le sue competenze per i contenuti paesistici ai sensi della L.R. 12/05 e del piano territoriale paesistico regionale. Sulla scorta dei riferimenti sopra esposti il PTCP ha assunto come obiettivo fondamentale la compatibilità tra i sistemi ambientale, naturale e antropico da perseguire attraverso la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione di tutte le componenti della naturalità e dell’ambiente che devono essere promosse in armonia con le necessarie trasformazioni del territorio, in funzione delle necessità di sviluppo e progresso delle attività, con attenzione alle trasformazioni del paesaggio e alla corretta gestione delle risorse. A questo fine il PTCP si è proposto i seguenti obiettivi specifici:

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SUOLO E ACQUE - Relativamente al Suolo e alle acque nella tavola E1 il PTCP individua gran parte del territorio comunale negli ambiti di pianura nei quali gli interventi di trasformazione territoriale devono garantire il mantenimento delle condizioni geologiche ed idrauliche esistenti, questi ambiti sono caratterizzati da una buona coltre superficiale impermeabile e di una buona profondità della falda rispetto al piano di campagna.

Estratto PTCP – Tav. E 1 Elementi di pericolosità e criticità: compatibilità degli interventi di trasformazione del territorio

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PAESAGGIO E AMBIENTE - nella tavola E2.2 il PTCP da una lettura delle aree a tutela e la riqualificazione e valorizzazione ambientale - paesistica del territorio. La porzione del territorio comunale compresa tra la linea ferroviaria e l’Autostrada A4 è contraddistinta dalla presenza di contesti a vocazione agricola caratterizzati dalla presenza del reticolo irriguo, dalla frequenza di presenze arboree e strutture edilizie di valore storico – culturale. In queste aree il sistema naturale e agrario è caratterizzato dalla presenza della fascia di affioramento delle risorgive. La zona settentrionale del territorio comunale è contraddistinta da versanti delle zone collinari e pedemontane e da versanti boscati di interesse naturalistico, paesaggistico ed ecologico. Gli interventi ammessi in tali ambiti, devono rispondere al principio della valorizzazione.

Estratto PTCP – Tav. E 2.2 Tutela, riqualificazione e valorizzazione ambientale e paesistica del territorio

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INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ – Le reti infrastrutturali principale che interessano il Comune di Chiuduno sono rappresentate dalla linea ferroviaria e dell’Autostrada A4. La linea ferroviaria attraversa il territorio urbanizzato dividendo in due parti, l’Autostrada percorre il confine Sud del Comune. Il nuovo tracciato della SP 91 alleggerisce il traffico delle altre strade provinciali che attraversano il territorio comunale. Il nuovo tracciato della SP 91 rappresenta l’asse viario a servizio della fascia pedecollinare.

Estratto PTCP – Tav. E3 Quadro Integrato delle reti e dei sistemi

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AMBITI ED ELEMENTI DI RILEVANZA PAESISTICA – Il PTCP individua quali aree di rilevanza paesistica,Il nucleo storico di Chiuduno si sviluppa in prossimità della SP91 ai piedi del versante collinare.. Il nucleo di antica formazione risulta ben riconoscibile nella sua identità e non ha conosciuto alterazioni significative né nella trama insediativa né negli aspetti morfologici e tipologici dei tessuti edilizi e degli spazi aperti. Il versante settentrionale appartiene alla fascia collinare caratterizzata da presenze naturalistiche ed agrarie di valor congiunto, nello specifico è identificato come Paesaggio pedecollinare antropizzato di relazione con gli insediamenti di versante. La porzione meridionale del paese appartiene alla fascia della pianura, caratterizzata da colture agrario intensive con modeste connotazioni arboree, irrigue e fondiarie con presenza di edilizia sparsa.

Estratto PTCP – Tav. E 5.4 Ambiti ed elementi di rilevanza paesistica

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8 VARIANTE N. 3 AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO In generale la revisione del PGT non prevede sostanziali modifiche. Gli obiettivi sostanziali della variante sono così sinteticamente riassumibili:  accompagnare e mettere in relazione le trasformazioni che si stanno realizzando o che si sono avviate, sulla scorta delle linee programmatiche di mandato 2016-2021, attraverso il concorso tra diversi soggetti o Enti Pubblici e tra il Comune e i privati, ciò alla luce del perfezionamento dell’idea di sviluppo e di governo che questa Amministrazione propone alla cittadinanza;

 migliorare la qualità dell’ambiente urbano, mediante la limitazione dello sfruttamento del territorio;

 incentivare il riuso, la ristrutturazione e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente;

 riqualificare e ove necessario potenziare gli standard urbanistici;

 favorire la progettazione di interventi ad elevato valore ambientale;

 adeguamento alle nuove disposizioni normative, in special modo alla L.R. 31/2014 “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato

Si tratta di una variante che NON implica incremento del suolo urbanizzato e che riguarda prevalentemente rettifiche o integrazioni al piano delle regole che non alterano l’impianto dei documenti originali. Si evidenzia la riconferma degli ambiti di trasformazione già presenti del PGT vigente.

8.1 REVISIONE DEL PIANO DELLE REGOLE Le modifiche al Piano delle Regole riguardano sostanzialmente una revisione delle norme con correzione di errori formali e un riordino delle definizioni degli ambiti e rettifica , a miglioramento , di alcune diciture che vengono meglio specificate.

8.2 AMBITI DI TRASFORMAZIONE La variante al Piano prevede la conferma degli ambiti di trasformazione già previsti dal PGT (denominati AT1 – AT2 – AT3 – AT4 e Atr1 – Atr2) residenziali e l’ambito NAT2 (localizzato a bordo tavola a sud nell’angolo sinistro) produttivo. Nello stralcio seguente sono visibili con propria campitura i 7 ambiti di trasformazione citati

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9 AGGIORNAMENTO DEL QUADRO CONOSCITIVO E AMBIENTALE

La caratterizzazione ambientale ha tenuto conto delle indicazioni fornite nella Direttiva 2001/42/CE del 27/06/2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente. In realtà la descrizione dell’ambiente e di seguito la valutazione dei possibili impatti delle scelte di piano su di esso, deve essere eseguita tenendo conto della scala e della dimensione degli impatti da valutare. La caratterizzazione delle singole tematiche, condotta selezionando i dati più significativi e le analisi reperibili in bibliografia, consente di individuare e definire, oltre che le peculiarità del territorio e la sua raffigurazione e rappresentazione, anche le principali criticità che devono poi essere tenute in adeguata considerazione nel momento della stima degli effetti che le scelte di piano possono produrre sull’ambiente. Trattandosi di una variante di piano non sostanziale è stato eseguito un aggiornamento del quadro conoscitivo già analizzato nelle precedenti valutazioni con l’ obiettivo di definire lo stato attuale dell’ambiente al fine di salvaguardarlo e perseguire uno sviluppo del territorio sostenibile.

Innanzitutto si è ritenuto che tra le componenti ambientali citate le più significative per la valutazione delle dinamiche in atto sul territorio e l’individuazione delle sue criticità e potenzialità siano:  acque superficiali e sotterranee;  sottoservizi;  clima e qualità dell’aria;  suolo e sottosuolo;  popolazione;  rifiuti;  rumore;  radiazioni ionizzanti da radon;  energia. La caratterizzazione delle singole tematiche, condotta selezionando i dati più significativi e le analisi reperibili in bibliografia, consente di individuare e definire le peculiarità del territorio. L’analisi ambientale esistente è stata aggiornata e le criticità ambientali, evidenziate nella valutazione precedente, sono state verificate e contestualizzate anche attraverso l’aggiornamento dei dati ad oggi disponibili.

9.1 ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE L’acqua riveste una duplice importanza in rapporto alla pianificazione territoriale, essendo uno dei maggiori agenti morfodinamici, quindi elemento prevalente di modificazione del territorio e particolarmente degli equilibri geomorfologici che devono essere considerati per la valutazione del rischio, ed essendo inoltre risorsa essenziale per la vita e le differenti attività antropiche che si svolgono sul territorio. Orograficamente la Provincia di Bergamo si presenta suddivisa in due fasce: una prealpina ed una di pianura. Nella fascia montana l’approvvigionamento idrico ha sempre fatto riferimento a una miriade di sorgenti per lo più superficiali e quindi notevolmente vulnerabili. Le fonti di approvvigionamento più consistenti e profonde sono invece state captate ed utilizzate per alimentare i grossi acquedotti che approvvigionano la città e, parzialmente, la pianura.

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L’approvvigionamento da pozzi è sempre stato consistente, prevalentemente orientato (almeno in origine) all’uso agricolo e spesso sfuggente al regime autorizzativo previsto dalle norme vigenti.

9.1.1 ACQUE SOTTERRANEE

La circolazione idrica delle acque sotterranee è condizionata da vari fattori quali le caratteristiche fisico- meccaniche del substrato e dei materiali di copertura, la morfologia del territorio, la rete di drenaggio superficiale, l’andamento strutturale delle formazioni, il clima e la quantità delle precipitazioni. Dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico, all’interno del Comune di Chiuduno sono presenti n. 1 pozzo idrico, situato nella porzione Sud-Ovest del territorio comunale, in un ambiente di pianura, e n. 1 sorgente (denominata Sorgente Telgate), ubicata nella parte settentrionale del territorio comunale, in ambiente collinare. L’assetto idrogeologico del Comune di Chiuduno è determinato dalla stratigrafia del sottosuolo, caratteristica delle aree a deposizione alluvionale e fluvioglaciale dell’alta pianura bergamasca orientale. L’assetto verticale delle strutture idrogeologiche è riconducibile alla presenza di numerosi corpi geologici di separazione degli acquiferi aventi discreta continuità orizzontale sia in senso Nord-Sud che Ovest-Est. In termini di circolazioni sotterranee il territorio comunale si più distinguere in tre settori con caratteristiche diverse:  Settore montuoso;  Fondovalle della Valle del Fico;  Pianura alluvionale ghiaioso sabbiosa.

Settore idrogeologico montuoso La circolazione idrica sotterranea nel settore collinare risulta condizionata dall’assetto geologico strutturale dell’area, con la formazione di linee preferenziali di deflusso lungo le superfici di contatto banco/strato arenaceo – intervallo politico all’interno della formazione delle Arenarie di ed alla predisposizione all’innesco di fenomeni carsici nel Flysch di Bergamo. Le acque meteoriche o superficiali si infiltrano attraverso il terreno o lungo le fratture presenti all’interno dei banchi rocciosi per dare origine ad un deflusso sotterraneo in corrispondenza dell’interfaccia fra le litologie più grossolane e quelle più fini, con una direzione di deflusso generalmente verso i quadranti orientali. Significativo è inoltre il controllo strutturale esercitato dal sistema di faglie presente lungo la Valle del Fico. Nella Valle del Fico si osservano le principali venute idriche a carattere sia permanente (Sorgente Telgate, Sorgente Fillisetti e Sorgente Fontane) sia temporaneo. L’unica sorgente captata ad uso acquedottistico è la Sorgente Telgate. Le sorgenti a carattere temporaneo si attivano, anche per alcune settimane, a seguito di eventi meteorici significativi e/o di medio-lunga durata. Ciò consente di ipotizzare l’esistenza di un sistema di cavità sotterranee avente una notevole capacità di immagazzinamento idrico. Si presume che l’acquifero permeabile sia costituito dai detriti regolitici (pietre e substrato fratturato) interposti fra pluviocolluvio e substrato roccioso in posto (entrambi poco permeabili). Si hanno testimonianze di significative fuoriuscite idriche da cunicoli carsici posti nella bassa Valle del Fico fra le Località Trasio e Cascina Gambone in occasione di piogge intense ed in occasione di un collasso del laghetto del golf in Località Montepelato.

Settore idrogeologico del fondovalle della Valle del Fico Si tratta di una vasta piana di origine alluvionale e di conoide relativa al trasporto e deposizione ad opera dei torrenti locali (Torrente Gambone di Chiuduno e Torrente Tirna) con locali interdigitazioni da parte

- 25 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE delle correnti alluvionali del Fiume Cherio nella porzione più meridionale. Entrambe le deposizioni di cui sopra risultano caratterizzate da “bassa energia” di trasporto e conseguenti granulometrie molto fini. Gli acquiferi presenti risultano molto scarsi dal punto di vista produttivo e con livelli piezometrici a pochi metri dal piano campagna. Le informazioni riguardo le caratteristiche stratigrafiche di questo settore sono date da indagini geotecniche in quanto non si è a conoscenza di pozzi idrici che attingono in questa area.

Settore idrogeologico della pianura ghiaioso sabbiosa Si tratta della porzione centro-meridionale del territorio comunale di Chiuduno appartenente alle alluvioni ghiaioso sabbiose a media ed alta energia all’interno della quale si trovano tutti i pozzi idrici pubblici e privati.

ANDAMENTO PIEZOMETRICO GENERALE L’andamento piezometrico risulta in linea generale da Nord-Ovest verso Sud-Est, con una generale forma concava delle isofreatiche, a testimonianza di un grande asse drenante interposto fra gli affioramenti rocciosi ed il Fiume Cherio. In realtà il promontorio del Fiume Cherio è determinato principalmente dall’alimentazione idrica della falda dalle perdite del fiume. La pendenza della falda risulta intorno al 10‰ nell’area a monte del pozzo, con diminuzione al 4 ÷ 5‰ a valle del pozzo, determinato dalle variazioni della trasmissività dell’acquifero idropotabile da Nord-Ovest verso Sud-Est.

Estratto della Carta idrogeologica annessa al PGT di Chiuduno con indicazione della piezometria e permeabilità

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VULNERABILITA’ DELLA FALDA Lo studio geologico a supporto del PGT indca la procedura per il calcolo della vulnerabilità della fada tramite il modello D DRASTIC (Aller et al. 1986). Il modello si basa sull’analisi di più fattori che, in base ad una ponderazione in funzione dei caratteri localmente riscontrati, esprimono la vulnerabilità di un acquifero. I fattori presi in considerazione dal modello DRASTIC sono sette (le loro iniziali formano l’acronimo DRASTIC):  D (Depth water) profondità dell’acquifero;  R (Recharge) ricarica dell’acquifero;  A (Acquifer media) caratteristiche dell’acquifero;  S (Soils media) caratteristiche del suolo;  T (Topography) topografia, clivometria;  I (Impact of vadose zone media) impatto della zona non satura;  C (Conductivity) conducibilità idraulica. L’area in studio viene analizzata sulla base di ogni caratteristica sopra citata, associando determinati punteggi al territorio secondo alcune tabelle di riferimento; successivamente le intensità dei sette fattori vengono moltiplicate per un corrispondente valore di peso che varia in funzione dell’importanza quali- quantitativa attribuita ad ogni fattore. Sulla base delle risultanze analitiche delle indagini esperite si può affermare che, per il territorio di Chiuduno, la falda freatica presenta un grado di vulnerabilità omogeneo esprimibile (riferendosi all’indice Drastic) come “vulnerabilità media”.

Estratto PTUA (fonte Geoportale Regione Lombardia)

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La contaminazione delle falde profonde, che riguarda alcune zone soprattutto nell’area pedemontana e nella vicina pianura dipende anche dalle caratteristiche dei terreni presenti che , tra le diverse funzioni, hanno anche quella di filtrazione e depurazione di tutte le sostanze antropiche e naturali che sono trasportate dalle particelle d’acqua in profondità fino alle falde acquifere. Facendo riferimento alla “Valutazione Ambientale Strategica” allegata al PGT del Maggio 2010, sulla base di analisi effettuate ad ogni macrotipologia di suolo sono state definite le classi qualitative di capacità protettiva. Sul territorio comunale sono presenti due classi di capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee: quella alta e quella moderata, mentre nei confronti delle acque superficiali (l’immagine è riportata nel successivo paragrafo sulle acque superficiali), sono state individuate una classe a moderata ed una a bassa capacità protettiva.

Capacità protettiva dei suoli nei confronti delle acque sotterranee - Valutazione Ambientale Strategica PGT

9.1.2 ACQUE SUPERFICIALI

La rete idrografica del territorio comunale di Chiuduno è costituita da n. 3 bacini idrografici costituiti ciascuno da n. 3 tipologie di tratti a diversa funzione idrografica. Tali corsi d’acqua costituiscono una efficiente rete di drenaggio montano ed urbano, con raccolta, trasporto e smaltimento delle acque superficiali gravitanti nel territorio comunale. Di seguito si riporta la descrizione dei tre corsi d’acqua naturali più significativi: 1. Torrente Tirna: si origina nell’alta Valle del Fico in Località Fontane, al confine con i territori comunali di Carobbio degli Angeli, Zandobbio e , dalle confluenze di vallecole poste immediatamente a valle dello spartiacque a quota 260 ÷ 270 m s.l.m. in territorio di Gandosso. A quota 300 m s.l.m. circa riceve acque perenni dalla vecchia sorgente “Fontane”. Il tratto montano è caratterizzato da roccia sub-affiorante e pendenze comprese fra il 25 ÷ 20%; esso ha fine a quota 240 m s.l.m. circa in Località Boga/San Carlo dove inizia il tratto sub-pianeggiante con pendenza media fra 1,5 ÷ 2% sino alla zona industriale a monte della provinciale (quota 203 m s.l.m. circa), e pendenza media 0,8÷1% a valle della provinciale sino al confine con Telgate (quota 194 m s.l.m. circa); 2. Torrente Gambone di Chiuduno: ha origine nella Valle del Fico, fra le Località Cascina Gambone e Comunità Emmaus, ricevendo acque perenni dagli sfiori idrici delle sorgenti Telgate ed Ellisetti. A valle di tali località il corso d’acqua passa dal settore montuoso e roccioso (pendenza 20%) al settore pedemontano (pendenza 2÷3%) sino alla Località Madonna dei Campi dove si presenta intubato. Il tratto successivo sino all’immissione nel Torrente Tirna è di carattere sub- pianeggiante, ha pendenza media pari allo 0,6÷0,8% e si presenta con tratti a cielo aperto e tratti coperti; 3. Torrente Valle Rossera: si origina immediatamente a Sud dello spartiacque - confine comunale

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con Carobbio degli Angeli, in Località Montebello, a monte della omonima via. Si sviluppa in senso Nord-Sud in fondo ad una forma d’erosione valliva molto pronunciata, larga circa 20÷30 m nel tratto di monte sino a 10÷20 m nel tratto più a valle. All’altezza di Cascina Torre il fondo del corso d’acqua (praticamente asciutto per quasi tutto l’anno) coincide con una mulattiera con sponde in muri a secco. Essa si intuba poco a monte di via XX Settembre tramite griglia inclinata – pozzo di raccolta – tubazione Φ 100 cm. Tale tubazione si immette nella fognatura comunale di Chiuduno perdendo le originarie tracce del corso d’acqua. Il Torrente Tirna (o Tirma) appartiene al Reticolo Idrico Principale di competenza della Regione Lombardia, con codice BG144, mentre gli altri due corsi d’acqua sopra descritti, il Torrente Gambone di Chiuduno e il Torrente Valle Rossera, appartengono al Reticolo Idrico Minore di competenza comunale. Al reticolo minore appartengono anche i due tributari (denominati “Tributario A” e “Tributario B”) del Torrente Gambone di Chiuduno. Tra i corsi d’acqua che attraversano il territorio comunale sono da segnalare anche quelli appartenenti al Reticolo del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca ed ubicati nella porzione meridionale del Comune di Chiuduno:  La Roggia Conta (codice Sibiter 457);  La Roggia Lanzi (codice Sibiter 503);  La Roggia Cicola (codice Sibiter 504);  La Roggia Castrina (codice Sibiter 507). Non essendo allegata allo “Studio Reticolo Idrico Minore” del Comune di Chiuduno una tavola generale di inquadramento dell’intero territorio comunale, ma solo delle tavole di dettaglio di ogni singola area, a puro scopo informativo e per una maggiore comprensione dell’ubicazione dei corsi d’acqua sopracitati, si riporta uno stralcio ricavato dal Geoportale di Regione Lombardia, ricordando che comunque la definizione dei vincoli e la corretta ubicazione degli stessi si dovrà fare riferimento alle tavole allegate allo “Studio Reticolo Idrico Minore”.

Rappresentazione indicativa dei corsi d’acqua che attraversano il Comune di Chiuduno. In rosso quelli del R.I.P. ed in

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giallo quelli del R.I.M. e del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca (stralcio Geoportale Lombardia) Non si evidenziano criticità particolari dal punto di vista idraulico e non sono presenti fasce fluviali del P.A.I.. Nel territorio Comunale, al confine Nord con il Comune di Carobbio degli Angeli, il P.A.I. individua un’area di frana attiva e la presenza di un vincolo idrogeologico su tutta l’area collinare. Per quanto riguarda la qualità delle acque superficiali, i dati forniti dall’Amministrazione Provinciale dalla seconda metà degli Anni ’90, mostrano un apprezzabile trend di miglioramento, anche se, complessivamente, soprattutto l’inquinamento biologico resta consistente in molti casi e spesso accompagnato dalla presenza di enterobatteri patogeni. Un fattore determinante a questo riguardo è però rappresentato dall’accresciuta irregolarità di flusso delle acque superficiali (legata al crescente inurbamento con conseguente aumento esponenziale delle superfici impermeabili di scorrimento). Questo fenomeno provoca, a sua volta, la mancanza di acqua nell’alveo dei corsi d’acqua per molta parte dell’anno. A questo fenomeno contribuisce la derivazione tramite rogge a scopo irriguo (nella bassa) e di produzione di energia elettrica soprattutto in loco. La carenza del fattore di diluizione è un pesante determinante di inquinamento, soprattutto batteriologico (spesso anche in presenza di impianti di depurazione efficienti). Anche l’inquinamento chimico, in maggioranza di origine industriale (ma anche agricolo), ha avuto un andamento in due fasi: una crescita notevole, legata anche allo sviluppo, fino ai primi Anni ’90 e successivamente una progressiva, ma significativa riduzione fino ai giorni nostri.

Capacità protettiva dei suoli nei confronti delle acque sotterranee Valutazione Ambientale Strategica PGT

9.1.3 VINCOLI DI POLIZIA IDRAULICA

Sulla Tavola 07 allegata allo Studio “Individuazione del reticolo idrico del territorio comunale”, redatto contestualmente allo studio geologico, sono riportati il Reticolo Idrico Principale e Minore individuati ai sensi della D.g.r. 25 Gennaio 2002 n. 7/7868 e successive modifiche. Oltre ai corsi d’acqua classificati come Reticolo Idrico Minore, si riportano le rispettive fasce di rispetto. Per quanto riguarda le attività consentite e le limitazioni alle destinazione d’uso delle porzioni di territorio ricadenti all’interno delle fasce di rispetto del Reticolo Idrico Minore si rimanda alle “Norme di Polizia Idraulica” allegate allo studio precedentemente citato. Si ricorda comunque che, ai sensi della D.g.r. 25 Gennaio 2002, n. 7/7868, come modificata dalla D.g.r. 1 Agosto 2003, n. 13950, fino all’espressione di parere positivo da parte della Sede Territoriale Regionale competente, sulle acque pubbliche, così come definite dalla Legge 5 Gennaio 1994, n. 36, e relativo regolamento, valgono le disposizioni di cui al Regio Decreto 25 Luglio 1904, n. 523, e in particolare il divieto di edificazione ad una distanza inferiore ai 10 metri dai corsi d’acqua.

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AREE DI SALVAGUARDIA DELLE CAPTAZIONI AD USO ACQUEDOTTISTICO Nella Tavola 07 della componente geologica annessa al PGT sono riportate le zone di rispetto dei pozzi e delle sorgenti ad uso idropotabile presenti nel territorio comunale di Chiuduno. Le attività consentite e vietate all’interno delle zona di rispetto e della zona di tutela assoluta dei pozzi idropotabili sono normate dalle seguenti normative:  D.g.r. 10 Aprile 2003 n. 7/12693 “Direttive per la disciplina delle attività all’interno delle aree di rispetto…”;  D.Lgs. n. 152 del 3 Aprile 2006 – Norme in materia ambientale – Art. 94 “Disciplina delle aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano”.

PROGRAMMA DI TUTELA USO DELLE ACQUE (PTUA) Il comune di Chiuduno non è classificato dal PTUA come comune “vulnerabile ai nitrati di origine agricola”.

9.2 SOTTOSERVIZI Il Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo (PUGSS) del Comune di Chiuduno indica il quadro generale delle reti a servizio disponibili sul territorio di seguito elencati.

9.2.1 RETE ACQUEDOTTISTICA

Rete di acquedotto considerata nel suo complesso dalle opere di prelievo (pozzi) alla rete di distribuzione all’utenza; è gestita da UniAcque Spa.

9.2.2 RETE FOGNARIA PER LA RACCOLTA DELLE ACQUE REFLUE URBANE la rete di raccolta dall’utenza ed il suo convogliamento al depuratore; è gestita da UniAcque Spa.

9.2.3 RETE GAS

Considera il sistema di fornitura del metano con le diverse condutture per l’utenza privata e lavorativa; è gestita da Enel Rete Gas spa. A questa si aggiunge il GASDOTTOSIAD – OSSIGENO gestito da SIAD – Società Italiana Acetilene e Derivati.

9.2.4 RETE PER TELECOMUNICAZIONI

Le reti considerate sono quelle della telefonia e della connessione internet; è gestita da Telecom Spa.

9.3 CLIMA E QUALITA’ DELL’ARIA In generale le caratteristiche meteorologiche rappresentano un fattore di influenza per la qualità dell’aria che dipende, oltre che dalla tipologia e dalla quantità di emissioni atmosferiche, anche dalla concentrazione rilevata in seguito ai processi di diffusione e di dispersione degli inquinanti.

9.3.1 CLIMA

Il Comune di Chiuduno dista circa 15 km da Bergamo, capoluogo dell’omonima provincia a cui il comune appartiene. Il territorio comunale presenta una significativa orogrfia in quanto si sviluppa da una quota minima di 195 m s.l.m. fino ad un massimo di 460 m s.l.m., estendendosi per circa 6,7 km2 e confina a Ovest e a Nord-Ovest con il Comune di Carobbio degli Angeli, a Est con Grumello del Monte, a Sud con il Comune di Telgate e a Sud-Ovest con quello di Bolgare.

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Geograficamente si trova nella fascia denominata alta pianura, tra i Fiumi Cherio e Oglio. L’area è morfologicamente articolata in una parte collinare a Nord, con i versanti collinari alle cui pendici sorgono i centri di Carobbio degli Angeli, Chiuduno, Grumello del Monte e , e da una porzione planiziale a forma di cuneo chiusa tra il Cherio e l’Oglio. Grazie alle colline del Motebello e del Motepelato, Chiuduno risulta essere riparato nella stagione invernale dai venti freddi del Nord, presentando così un clima tipicamente mite. Il clima e la marcata umidità atmosferica fan si che il territorio presenti le condizioni ideali per uno sviluppo rigoglioso della vegetazione boschiva. Secondo quanto riportato nella cartografia online di Regione Lombardia, il territorio del Comune di Chiuduno rientra nella fascia di precipitazione media annua tra 1.000 e 1.200 mm. Per quanto riguarda le precipitazioni minime la zona di Chiuduno ha valori compresi tra 400 e 600 mm, mentre per le precipitazioni massime annue rientra nella fascia compresa tra 1.900 e 2.200 mm/anno.

9.3.2 QUALITA’ DELL’ARIA

La misura della qualità dell’aria è utile per garantire la tutela della salute della popolazione e la protezione degli ecosistemi. La legislazione italiana, tramite D. Lgs. 13 Agosto 2010, n.155 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”, prevede che siano le regioni e le province autonome a sviluppare la zonizzazione del proprio territorio ai fini della valutazione della qualità dell’aria ambiente o ad un suo riesame, nel caso sia già vigente, per consentire l’adeguamento ai criteri indicati nel medesimo D. Lgs. 155/2010. Regione Lombardia, con Delibera di Giunta Regionale n. 2605 del 30 Novembre 2011, ha messo in atto tale adeguamento di zonizzazione, revocando la precedente (D.G.R. n. 5290 del 2007) e presentando la ripartizione nelle seguenti zone e agglomerati:  Agglomerato di Bergamo;  Agglomerato di Brescia;  Agglomerato di Milano;  ZONA A – Pianura ad elevata urbanizzazione;  ZONA B – Pianura;  ZONA C - Montagna;  ZONA D – Fondovalle. Tale ripartizione vale per tutti gli inquinanti monitorati ai fini della valutazione della qualità dell’aria, mentre per l’ozono vale l’ulteriore suddivisione della Zona C in: o ZONA C1 – Area prealpina e appenninica; o ZONA C2 - Area alpina. In particolare, il territorio di Chiuduno ricade nella Zona A – “Pianura ad elevata urbanizzazione” ossia in quell’area caratterizzata da:

 Più elevata densità di emissioni di PM10 primario, NOX e COV;  Situazione meteorologica avversa per la dispersione degli inquinanti (velocità del vento limitata, frequenti casi di inversione termica, lunghi periodi di stabilità atmosferica caratterizzata da alta pressione);  Alta densità abitativa, di attività industriali e di traffico. Inoltre, ricade all’interno della Fascia 2 ovvero tra quei Comuni, appartenenti alla Zona A, per i quali, con Delibera di Giunta Regionale n. 2578 del 31 Ottobre 2014, sono state estese le limitazioni alla circolazione ai sensi delle Delibere di Giunta Regionale n. 7635/08 e n. 9958/09.

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Con la Delibera di Giunta Regionale n. 7095 del 18 Settembre 2017, tali limitazioni sono applicare secondo una nuova articolazione temporale nel periodo dal 1 Ottobre al 31 Marzo dell’anno successivo, con inizio dal 1 Ottobre 2017. In particolare, nel periodo 1 Ottobre – 31 Marzo di ogni anno, dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle 19.30, non potranno circolare i seguenti autoveicoli: - Autoveicoli “Euro 0 benzina”; - Autoveicoli “Euro 0, Euro 1, Euro 2 diesel”. Essendo parte del territorio comunale situato ad una quota altimetrica inferiore a 300 m s.l.m., a seguito dell’anticipazione del periodo introdotta sempre dalla Delibera di Giunta Regionale n. 7095 del 18 Settembre 2017, dal 1 Ottobre al 31 Marzo di ogni anno è in vigore anche il divieto di utilizzo di apparecchi per il riscaldamento domestico poco efficienti alimentati a biomassa legnosa. La limitazione si applica nel caso in cui siano presenti altri impianti per il riscaldamento domestico alimentati con combustibili tradizionali ammessi. In particolare sono limitate le seguenti categorie di impianto a biomassa legnosa:  Camini aperti;  Camini chiusi e stufe con un rendimento inferiore al 63%. In particolare spetta al Sindaco, tramite proprio atto, l’individuazione delle aree situate sotto quota 300 m s.l.m. per le quali debba essere applicato tale divieto; nel caso di non individuazione, tutto il territorio comunale sarà oggetto del divieto. I principali inquinanti che si trovano nell’aria possono essere suddivisi, schematicamente, in due gruppi: gli inquinanti primari e quelli secondari. I primi vengono emessi nell’atmosfera direttamente da sorgenti di emissione antropogeniche o naturali, mentre gli altri si formano in atmosfera in seguito a reazioni chimiche che coinvolgono altre specie, primarie o secondarie. Facendo riferimento all’inventario delle emissioni in atmosfera IN.EM.AR. (INventario EMissioni ARia) realizzato da ARPA Lombardia e Regione Lombardia, di seguito si riporta prima un confronto fra le stime di emissione dell’inventario 2012 e dell’inventario 2010 a livello regionale, quindi il successivo confronto con le stime di emissione dell’anno 2014 attualmente ancora in fase di revisione pubblica. Confronto fra le stime di emissioni dell’inventario 2012 finale e dell’inventario 2010 finale Le variazioni introdotte rispetto alla versione finale dell’inventario 2010 hanno comportato alcune variazioni nelle emissioni complessive di macroinquinanti, le più significative delle quali sono legate agli aggiornamenti delle emissioni da trasporto su strada. Più nel dettaglio:

 Le emissioni di SO2 hanno subito una diminuzione del 12%: Il principale contributo a questa differenza è dovuto alla produzione di energia elettrica, le cui emissioni diminuiscono del 37%, circa 1.970 t in meno. Questa diminuzione è dovuta ai minori consumi, in particolare di olio combustibile;

 Le emissioni di NOx sono diminuite del 15%: Tale variazione è dovuta principalmente alla riduzione delle emissioni da trasporto su strada (-19%, circa 14.700 t in meno) ed è connessa alla riduzione del parco circolante e delle percorrenze;  Le emissioni di COV sono diminuite del 15%: La diminuzione di queste emissioni è dovuta principalmente alle sorgenti biogeniche (-43%, circa 28.160 t in meno). Sono diminuite in modo consistente anche le emissioni da uso di vernici e solventi (-7,8%, circa 6.240 t in meno) e da trasporto su strada (-23%, circa 4.720 t in meno);

 Le emissioni di CH4 sono diminuite del 6,1%: I principali contributi a questo decremento sono dovuti all’estrazione e distribuzione di combustibili (-18%, circa 17.470 t in meno, a causa delle perdite alle condotte). Meno rilevanti i contributi dell’agricoltura (-2,6%, circa 5.750 t in meno) e del trattamento e smaltimento rifiuti (-3,4%, circa 3.050 t in meno);  Le emissioni di CO sono diminuite del 12%: Si è avuta una diminuzione consistente delle emissioni da combustione non industriale (-16%, circa 15.300 t in meno) e da trasporto su strada (-18%, circa 16.000 t in meno);

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 Le emissioni di CO2 sono diminuite del 16%: Si è avuta una diminuzione delle emissioni di tutte le attività di combustione, a cui contribuiscono le attività di la combustione nell’industria (-25%, circa 2.910 t in meno), trasporto su strada (-13%, circa 2.600 t in meno), produzione di energia (- 17%, circa 2.710 t in meno) e la combustione non industriale (-9,4%, circa 1.780 t in meno). Questi decrementi sono dovuti alla generale diminuzione dei consumi di combustibile;

 Le emissioni di N2O sono diminuite del 4,5%: Il contributo più rilevante è quello dell’agricoltura (- 2,9%, circa 310 t in meno);

 Le emissioni di NH3 sono diminuite dello 0,3%: La diminuzione più rilevante si è avuta nelle emissioni da trasporto su strada (-20%, circa 280 t in meno). Le emissioni da agricoltura sono rimaste quasi invariate (-0,03%, 34 t in meno);  Le emissioni di PM10 sono diminuite del 7,9%: I contributi più significativi a questa diminuzione sono dovuti alla combustione non industriale (-16%, circa 1.680 t in meno) e al trasporto su strada (-19%, circa 1.150 t in meno). L’incremento delle emissioni da uso di vernici e solventi (+809%, circa 700 t in più) è dovuto a raffinamento metodologico. Confronto fra le stime di emissioni dell’inventario 2014 versione revisione pubblica e dell’inventario 2012 finale Le variazioni introdotte rispetto alla versione finale dell’inventario 2012 hanno comportato alcune variazioni nelle emissioni complessive di macroinquinanti. Più nel dettaglio:

 Le emissioni di SO2 hanno subito una diminuzione del 19,1%: Questa differenza è dovuta principalmente alle emissioni da processi produttivi, che sono diminuite del 46% (circa 1.800 t in meno). Le emissioni da combustione nell’industria sono diminuite del 9%, (625 t in meno). Altri significativi decrementi sono dovuti alle emissioni da produzione di energia (-13%, 430 t in meno) e da combustione non industriale (-21%, circa 200 t in meno);

 Le emissioni di NOx sono diminuite del 4,6%: Tale variazione è dovuta alla diminuzione delle emissioni da combustione non industriale (-18%, circa 2.300 t in meno), da trasporto su strada (- 3%, circa 1.600 t in meno), da produzione di energia (-16%, circa 1.200 in meno) e da processi produttivi (-37%, circa 1.000 t in meno). Unico aumento significativo si è avuto nella combustione nell’industria (+10%, circa 1.700 t in più) ed è connesso alle fonderie di metalli;  Le emissioni di COV sono diminuite del 10,8%: Il decremento è dovuto principalmente all’agricoltura (-25%, circa 18.000 t in meno), alle altre sorgenti e assorbimenti (-15%, circa 5.600 t in meno) e al trasporto su strada (-7%, circa 1.200 t in meno). Anche le emissioni da combustione non industriale diminuiscono (-8%, circa 800 t in meno). Le emissioni da uso di vernici e solventi subiscono una lieve diminuzione (-0,5%, circa 350 t in meno). Aumentano per contro le emissioni da combustione nell’industria (+30%, circa 900 t in più);

 Le emissioni di CH4 sono diminuite dell’1,9%: I principali decrementi si hanno nelle emissioni da trattamento e smaltimento dei rifiuti (-10%, circa 8.600 t in meno) e da distribuzioni combustibili (-6%, circa 4.500 t in meno). Aumentano invece le emissioni da agricoltura (+3%, circa 5.800 t in più);  Le emissioni di CO sono diminuite del 3,7%: Alla diminuzione hanno contribuito le emissioni da trasporto su strada (-5%, circa 3.700 t in meno), combustione non industriale (-3%, circa 2.500 t in meno), agricoltura (-54%, circa 2.400 t in meno), altre sorgenti e assorbimenti (-56%, 1.960 t in meno). Sono invece aumentate le emissioni da produzione di energia (+21%, 1.900 t in più) e da combustione nell’industria (+15%, circa 1.800 t in più);

 Le emissioni di CO2 di origine fossile sono diminuite del 6,8%: Si è avuta una diminuzione delle emissioni da combustione non industriale (-20%, circa 3.500 kt in meno), produzione di energia (- 13%, circa 1.600 t in meno) e processi produttivi (-26%, circa 1.100 t in meno). Le emissioni da trasporto su strada sono diminuite lievemente (-0,6%, circa 100 t in meno). Le emissioni da combustione nell’industria hanno invece subito un significativo aumento (+30%, circa 2.700 kt in più), connesso alle fonderie di metalli;

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 Le emissioni di N2O sono aumentate dello 0,8%: Sono aumentate le emissioni da agricoltura (+1%, circa 100 t in più), da produzione di energia (+14%, circa 40 t in più) e da trattamento e smaltimento rifiuti (+5%, circa 20 t in più). Poco significative le altre variazioni;

 Le emissioni di NH3 sono aumentate del 2,9%: Contribuiscono all’incremento principalmente le emissioni da agricoltura (+3%, circa 2.900 t in più). Diminuiscono le emissioni da trasporto su strada (-12%, circa 130 t in meno). Poco significative le altre variazioni;  Le emissioni di PM10 sono diminuite del 4,8%: Sono diminuite le emissioni da combustione non industriale (-7%, circa 580 t in meno), altre sorgenti e assorbimenti (-26%, 300 t in meno), agricoltura (-20%, 265 t in meno), trasporto su strada (-5%, circa 240 t in meno), processi produttivi (-23%, circa 220 t in meno) e produzione di energia (-43%, circa 120 t in meno). Sono aumentate le emissioni da combustione nell’industria (+84%, circa 700 t in più) e da uso di solventi (+19%, circa 150 t in più). Poco rilevante sul totale la diminuzione dovuta al trattamento e smaltimento di rifiuti. Facendo riferimento alle stime in pubblica revisione contenute nell’inventario 2014 dell’IN.EM.AR., di seguito si riportano in forma tabellare i valori assoluti relativi ai principali inquinanti emessi dai diversi tipi di sorgente all’interno del Comune di Chiuduno.

DATI 2014 – Fonte Inventario IN.EM.AR. SO2 NOx COV CO PM10 PM2,5 Descrizione macrosettore t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno Combustione non industriale 0.34 5.50 5.02 38.65 4.21 4.13 Combustione nell'industria 0.38 2.34 0.86 0.76 0.21 0.17 Processi produttivi 0.00 0.00 2.12 0.00 0.02 0.01 Estrazione e distribuzione combustibili 0.00 0.00 3.89 0.00 0.00 0.00 Uso di solventi 0.00 0.00 83.42 0.00 1.11 0.73 Trasporto su strada 0.06 34.15 7.74 35.41 2.32 1.74 Altre sorgenti mobili e macchinari 0.03 9.70 0.99 3.16 0.49 0.49 Trattamento e smaltimento rifiuti 0.00 0.00 0.00 0.02 0.01 0.01 Agricoltura 0.00 0.08 9.66 0.00 0.49 0.24 Altre sorgenti e assorbimenti 0.00 0.02 0.02 0.39 0.42 0.42 TOTALE 0.81 51.79 113.71 78.39 9.28 7.96

9.4 SUOLO E SOTTOSUOLO Il Comune di Chiuduno è dotato della “Componente geologica, idrogeologica e sismica del territorio comunale”, redatta nel luglio 2009 dal geologo Marco Carraro.

9.4.1 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA GEOMORFOLOGICA GENERALE

Il territorio comunale di Chiuduno si inquadra nel contesto dell’alta pianura bergamasca orientale, al margine con le propaggini collinari, che segnano l’inizio della fascia prealpina. La porzione collinare è contraddistinta dall’affioramento del substrato roccioso di età cretacica, mentre il settore di pianura presenta morfologia dolce caratterizzata da depositi fluvioglaciali, nello specifico: - L’area montuosa caratterizzata da substrato subaffiorante o affiorante in modo discontinuo o con scarsa copertura eluvio-colluviale; sono frequenti i terrazzamenti artificiali mediante gradonature. I terrazzamenti sono frequentemente delimitati da muri a secco, che spesso nella direzione di massima pendenza e a sufficiente distanza le une dalle altre, includono tratti di mulattiera gradonata e acciottolata, con ai lati canalette di smaltimento delle acque di scolo dei prati, le cui pareti e il fondo sono costruite in pietra.; - La piana del fondovalle della valle del Fico caratterizzata da un andamento sub pianeggiante con gradiente compreso fra il 2-5 % verso SW, con blande ondulazioni e piccoli terrazzamenti naturali

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determinati dalle azioni erosive dei corsi d’acqua locali (T. Gambone e T. Tirna) - L’area di pianura alluvionale caratterizzato da un andamento pianeggiante avente andamento NNW-SSE con gradiente 4-7 per mille.

Le unità affioranti che contraddite nella carta geologica annessa al PGT di Chiuduno sono le seguenti:  Arenaria di Sarnico - Coniaciano: include una sequenza di arenarie medie e grossolane organizzate in banchi anche potenti e a sviluppo lenticolare, ma spesso in strati sottili in alternanza con peliti arenacee o con calcari fini di colore chiaro. Lo spessore massimo di tale unità raggiunge i 400 metri e alla sua base si trovano gli strati più spessi e grossolani.  Conglomerato di Sirone – Santoniano: è costituito da un’alternanza di corpi conglomeratici da medi a spessi, massivi, con strati di arenarie torbiditiche da sottili a medie. I ciottoli presenti, di natura prevalentemente silicea, hanno dimensioni assai variabili, comunque inferiori ai 10 cm, e sono ben arrotondati. Essi sono molto ben cementati da una matrice sabbiosa. Gli strati conglomeratici ed arenacei presentano una geometria lenticolare e spesso con base erosionale. Lo spessore dell’unità è attestata intorno ai 50 metri.  Flysch di Bergamo (Pietra di ) - Campaniano: è formata da un'alternanza di peliti e arenarie di color giallastro, in strati da sottili a spessi, di origine torbiditica. Lo spessore massimo dell'unità è di 800 metri. I Flysch di Bergamo includono una sottounità non formale denominata Pietra di Credaro che è formata da una successione di strati spessi fino a un metro di calcareniti con interposti strati di calcsiltiti e sporadicamente calcilutiti che raramente sfumano in marne o marne argillose. Il colore è grigio nocciola con sfumature rosate-rosse.  Unità di Grumello del Monte comprende i depositi di conoide, eolici e fluvioglaciali: - Depisti di conoide: limi argillosi massivi pedogenizzati; scheletro molto raro, costituito da resti di clasti di natura locale (Arenarie di Sarnico e Flysch di Bergamo in prevalenza), subarrotondati. - Depositi eolici: costituiscono una copertura franco limoso- argillosa pedogenizzata continua, avente spessore variabile da 0.5 a 2 m., che tronca le ghiaie sotto descritte. In aree a ridosso del substrato nella copertura eolica si rinvengono livelli clastici di natura locale (totalmente alterati). - Depositi fluvioglaciali: ghiaie pedogenizzate, a supporto di matrice; matrice pedogenizzata franco argillosa; da grossolane a molto grossolane con comuni massi (diametro massimo di 70- 80 cm), mal selezionate da subarrotondate a d arrotondate, discoidali. Stratificazione non definibile.  Complesso dell’Oglio – Unità di Spinone Depositi fluvioglaciali: ghiaie a supporto clastico con matrice sabbiosa prevalentemente da medio grossolane a grossolane, in netto subordine le molto grossolane; ben selezionate; da subarrotondate ad arrotondate e discoidali. Per quanto riguarda le forme di origine antropica si segnala la presenza di aree estrattive immediatamente a sud del confine comunale di Chiuduno, in territorio comunale di Telgate.

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Estratto della carta geologica annessa al PGT di Chiuduno

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La Banca dati del sottosuolo (fonte Geoportale Regione Lombardia), segnala la presenza di due indagini profonde localizzate nell’immagine seguente e le rispettive stratigrafie.

Localizzazione delle indagini profonde

Stratigrafia indagine n.1 Stratigrafie indagine n.2

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Stratigrafia indagine n.3

9.4.2 CARATTERI PEDOLOGICI

I caratteri pedologici del territorio rappresentano un aspetto geologico ed ambientale tutt’altro che trascurabile. La caratterizzazione dei suoli non soltanto riflettono le litologie dei terreni ed offrono utili indicazioni sull’evoluzione recente del territorio, ma influiscono anche sull’agricoltura, sulla vulnerabilità degli acquiferi e, in presenza di spessori d’alterazione significativi. Lo studio geologico a supporto del PGT si è basato sull’analisi delle caratteristiche pedologiche del territorio comunale di Chiuduno sono stati presi come riferimento i seguenti lavori: - Suoli e paesaggi della Provincia di Bergamo – Ersaf e Regione Lombardia. - Sistema Informativo Territoriale – Basi informative dei suoli – Regione Lombardia. Di seguito si procede ad una breve descrizione delle unità pedologiche rilevate sul territorio comunale tratte dallo studio:

Unità CFC1 Occupa le superfici alluvionali, stabili, piane o poco ondulate, a pendenza nulla o debole, e presenta pietrosità superficiale elevata. Il substrato è costituito da alluvioni grossolane calcaree (ghiaie e ghiaie con sabbia). Unità GRU1/SPT1 Si ritrova nel pedopaesaggio dei rilievi isolati appartenenti a lembi di terrazzi antichi risparmiati dall’erosione ed è localizzata sui terrazzi intermedi rissiani, sia in posizioni elevate, sia in ambiti più depressi, e pendenza media del 1,7%; queste aree possono essere ricoperte da sedimenti in gran parte eolici, privi di scheletro, su substrati limosi sabbiosi non calcarei. Unità LPO1 Si ritrova nel pedopaesaggio dei rilievi isolati appartenenti a lembi di terrazzi antichi risparmiati dall’erosione ed in genere isolati nella pianura, dove rappresenta le superfici modali più antiche del terrazzo elevato, mindeliano; la morfologia è subpianeggiante o ondulata, pendenza media del 2%; il substrato è limoso- sabbioso, non calcareo. Unità NNZ1 Il pedopaesaggio di riferimento è quello dei rilievi montuosi alpini e prealpini; si localizzano in un paesaggio contiguo a quello delle fasce colluviali di piede versante e dei conoidi di deiezione, e pendenza media del 12%. Il substrato è costituito da limi sabbiosi con ghiaia, calcarei o molto calcarei. Unità PTC1 Il pedopaesaggio è quello della superficie rappresentativa dell’alta pianura ghiaiosa su superfici antiche prive di dislivelli morfologici significativi in continuità con quelle modali e pendenza media del 1,5% e caratterizzate da materiali tendenzialmente fini frutto di una spinta alterazione in posto dei materiali

- 39 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE d’origine con suoli sviluppatisi su substrati sabbiosi limosi con ghiaia. Unità RCH1 – SGV1 Il pedopaesaggio è quello dei rilievi montuosi delle Alpi e Prealpi lombarde caratterizzati da substrato roccioso e affioramenti litoidi con versanti con pendenze da elevate a estremamente elevate (in media del 42%). con soprassuolo a bosco di latifoglie termofile e con suoli sviluppatisi su substrati costituiti da flysch dolomie e calcari, conglomerati arenacei e subordinamente marnosi. Unità RGZ1 – RCO1 Il pedopaesaggio è quello dei rilievi montuosi delle Alpi e Prealpi lombarde caratterizzati da substrato roccioso e affioramenti litoidi su versanti con pendenze da elevate ad estremamente elevate (media del 37%), con soprassuolo a bosco di latifoglie mesofile con suoli sviluppatisi su substrato costituito da flysch, argille e marne con livelli e lenti arenacee calcaree, e inoltre da calcari marnosi (Sass della Luna) e in minor misura da calcari selciferi. Unità ZER1 Il pedopaesaggio è quello della piana fluvioglaciale e fluviale costituente il livello fondamentale della pianura formatasi per colmata alluvionale, su ampie conoidi ghiaiose a morfologia subpianeggiante o leggermente convessa dell’alta pianura ghiaiosa con tracce di paleo idrografia a canali intrecciati (pendenza media del 0,5%).

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Carta pedologica (estratto ERSAF)

9.4.3 INDIVIDUAZIONE DELLE CLASSI DI FATTIBILITÀ GEOLOGICA

Le indicazioni realitve alla fattiblità geologica e gli indirizzi da essa determinati sono desunti dalla Componente Geologica, idrogeologica e sismica del territorio comunale, redatta geologo Marco Carraro (luglio 2009), che tiene conto della conoscenza diretta del territorio. Il territorio comunale di Chiuduno è stato suddiviso nelle seguenti classi di fattibilità: - Classe 2 comprende zone per le quali lo studio ha evidenziato modeste limitazioni alla modifica delle destinazioni d’uso dei terreni. Tali aree coincidono con il settore di territorio comunale appartenente all’unità idrogeomorfologica di pianura costituita alluvioni ghiaioso sabbiose. Nelle aree appartenenti a questa Classe le nuove edificazioni dovranno essere precedute da indagini idrogeologiche-geotecniche mirate alla ricostruzione delle caratteristiche fisiche dei terreni, delle condizioni limitative e delle relative specifiche costruttive degli interventi edificatori con gli eventuali approfondimenti per la mitigazione del rischio. - Classe 3 sono raggruppate tutte le aree caratterizzate da elementi di pericolosità/vulnerabilità

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idro-geomorfologica e geotecnica che presentano una diffusione, un'estensione o una rilevanza maggiore rispetto a quelli individuati nelle aree appartenenti alla classe precedente. Tutti gli interventi che ricadono nella Classe 3 dovranno essere subordinati ad indagini idro- geomorfologiche, geotecniche e/o geomeccaniche che attestino la necessità o meno di realizzare opere di messa in sicurezza del sito, preventive all’intervento edificatorio. - Classe 4 a causa dell’alta pericolosità/vulnerabilità e il dissesto idrogeologico comportano gravi limitazioni per la modifica delle destinazioni d’uso delle aree. Dovrà essere esclusa qualsiasi nuova edificazione, se non opere tese al consolidamento o alla sistemazione idrogeologica per la messa in sicurezza dei siti. Per gli edifici esistenti saranno consentite esclusivamente interventi di demolizione senza ricostruzione, manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo, come definito dall’art. 31, lettere a), b) c) della l. 457/1978. Le gravi limitazioni che sono determinate dalla componente idrologica-idraulica si individuano nelle aree d’alveo naturale o antropico dei corsi d’acqua esistenti, soggette a naturali fenomeni di alluvionamento e relativi processi di erosione/deposito. Per quanto riguarda le fasce di rispetto corsi d’acqua (ex. R.D. 523/1904) le cui delimitazioni e norme sono contenute nello studio reticolo idrico minore (ai sensi del DGR 25.gen.2002 n. VII/7868 ed alla DGR 01.ago.2003 n. 7/13950) si rimanda alle NTA del medesimo studio. Le aree perimetrate come frane attive nella sono assoggettate anche all’art. 9 comma 2 delle NTA del PAI. Nelle aree appartenenti alla Classe IV dovrà essere esclusa qualsiasi nuova edificazione, se non opere tese al consolidamento o alla sistemazione idrogeologica per la messa in sicurezza dei siti

Estratto della carta della fattibilità geologica annessa al PGT del Comune di Chiuduno

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9.4.4 COMPONENTE SISMICA

Per quel che concerne gli aspetti legati alla sismicità, il territorio comunale di Chiuduno, esso rientra nella classe 3 a seguito delle disposizioni introdotte dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20/03/2003, che ha introdotto le nuove classificazioni sismiche per tutto il territorio nazionale. Rispetto agli scenari di pericolosità sismica locale (PSL), per il territorio comunale di Chiuduno, le analisi effettuate hanno evidenziato la presenza di molte condizioni di possibile amplificazione sismica. Per il Comune di Chiuduno, l’applicazione del 2° livello di approfondimento (App. 5 – ai sensi della D.G.R. IX/2616 del 30.11.2011) così come descritto nella D.G.R. X/5001 del 30.03.2016 è pertanto obbligatorio per tutte le strutture o edifici di nuova progettazione per gli scenari Z4. Per quel che concerne le zone classate come Z1A, in fase progettuale, si rende necessario eseguire l’approfondimento di 3° livello di approfondimento. Di seguito si riporta la PSL di 1° livello e di 2° livello.

Estratto della carta della Pericolosità Sismica Locale annesso al PGT del Comune di Chiuduno

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9.4.5 VINCOLI GEOLOGICI

Nella tavola dei vincoli geologici e di sintesi annessa al PGT di Chiuduno indica, oltre ai vincoli PAI, di Polizia idraulica e le aree di salvaguardia delle captazioni ad uso acquedottistico, gli elementi e le unità di sintesi del territorio comunale che derivano dalle problematiche geologiche considerati nell’ambito dell’individuazione delle aree a fattibilità geologica omogenea, nello specifico:  Aree con pericolosità potenziale riguardo all’instabilità dei versanti. Interessano il settore montuoso del territorio comunale e sono caratterizzato sia dal substrato roccioso affiorante, avente acclività media superiore a 25°, che dalle coperture quaternarie di natura prevalentemente limoso argillosa, addossate al substrato stesso. Tale aree devono la loro criticità ad eventuali interventi di modificazione del suolo.  Aree prevalentemente limoso argillose con limitata capacità portante con spessore generalmente superiore ai 3 m. Si tratta della fascia di raccordo fra l’area montuosa e quella pianeggiante e l’intero fondovalle del Tirna (Valle del Fico).  Zone soggette ad erosione e ruscellamento incanalato.

Carta dei vincoli e di sintesi (annessa al PGT del Comune di Chiuduno

9.5 POPOLAZIONE La popolazione residente nel Comune di Chiuduno censita dall’ISTAT il 9 Ottobre 2011 è risultata essere

- 44 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE di 5.852 abitanti, con un incremento del 15,9% rispetto al censimento del 21 Ottobre 2001.

Il dato è in linea con l’andamento riscontrato per l’intera Provincia di Bergamo che ha visto un incremento della popolazione negli ultimi 10 anni censiti quasi ovunque maggiore del 10%.

.

Nella tabella sottostante viene riportato l’andamento demografico della popolazione residente nel Comune di Chiuduno dal 2001 al 2016 basato sui dati ISTAT rilevati il 31 Dicembre di ogni anno.

Osservando il grafico si nota una variazione negativa della popolazione nell’anno 2011. L’anomalia è dovuta alla discrepanza tra i dati della popolazione registrati presso l’anagrafe il giorno 8 Ottobre 2011 (5.937 abitanti) e la popolazione censita il 9 Ottobre 2011 (5.852 abitanti), con una differenza negativa di 85 unità. La tabella sottostante riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 Dicembre di ogni anno. Escludendo il 2011 (i dati sono riferiti al censimento) i dati sono riferiti alla popolazione effettivamente registrata in Anagrafe.

- 45 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

L’ultimo grafico riporta il numero di trasferimenti di residenza da e verso il Comune di Chiuduno, nell’arco temporale dal 2002 al 2016.

9.6 RIFIUTI Facendo riferimento al “Rapporto annuale 2015” dell’Osservatorio rifiuti sulla produzione di rifiuti solidi urbani e sull’andamento delle raccolte differenziate della Provincia di Bergamo si può osservare come tra il 2008 ed il 2015 sia la produzione totale di rifiuti sia quella procapite siano calate rispettivamente del -

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3,80% e del -7,36%. Anche la quantità di rifiuti avviati a smaltimento è diminuita (-19,95%), con una corrispondente crescita della raccolta differenziata, calcolata con le modalità del Decreto 26 Maggio 2016, (+10,33%). Sono diminuiti anche i rifiuti urbani indifferenziati (-20,48%) nonostante un aumento della popolazione del +4,12%.

Variazioni percentuali popolazione residente e produzione totale di rifiuti tra gli anni 2005 – 2015 per la Provincia di Bergamo (fonte Osservatorio rifiuti della Provincia di Bergamo).

Variazioni percentuali popolazione residente e produzione totale di rifiuti tra gli anni 2005 – 2015 per la Provincia di Bergamo (fonte Osservatorio rifiuti della Provincia di Bergamo).

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Produzione rifiuti anni 2005 – 2015 per la Provincia di Bergamo (fonte Osservatorio rifiuti della Provincia di Bergamo).

Il confronto dei dati ottenuti dalla Provincia di Bergamo con quelli riferiti alla scala regionale e nazionale, conferma le prestazioni di assoluto rilievo raggiunte dal territorio bergamasco sia nella produzione procapite di rifiuti urbani (429,7 kg/(ab*anno) per la Provincia di Bergamo, 464,2 kg/(ab*anno) per Regione Lombardia e 488 kg/(ab*anno) in Italia nell’anno 2014) sia nella percentuale della raccolta differenziata (60,33% in Provincia di Bergamo, 57,0% in Lombardia e 45,2% in Italia). A livello regionale solo le Province di Cremona, Lecco, Mantova, Monza Brianza e Varese (seppur tutte con risultati non definitivi) hanno migliori percentuali di raccolta differenziata nell’anno 2015.

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PRODUZIONE PROCAPITE RU TOTALI kg/(ab*anno)

% RACCOLTA DIFFERENZIATA

Confronto tra produzione procapite di rifiuti totali e percentuale di raccolta differenziata tra Provincia di Bergamo, Regione Lombardia e Stato italiano (fonte Osservatorio rifiuti della Provincia di Bergamo).

Confronto tra le province lombarde (fonte Osservatorio rifiuti della Provincia di Bergamo).

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Percentuale raccolta differenziata nei diversi comuni della Provincia di Bergamo (fonte Osservatorio rifiuti della Provincia di Bergamo).

I dati evidenzino notevoli differenze tra le diverse zone ed in particolare:  il 65% di raccolta differenziata è superato nella zona omogenea Area urbana di Bergamo (23 Comuni) ovvero nella zona altimetrica della Collina (42 Comuni);  il 60% è superato nelle zone omogenee: Isola bergamasca (24 Comuni); Hinterland sud (11 Comuni); Seriatese – Grumellese (17 Comuni) e Laghi bergamaschi (40 Comuni) ovvero nella zona altimetrica della Pianura (84 Comuni). Tra questi ricade anche il Comune di Chiuduno;  la maggiore difficoltà delle zone montane a raggiungere valori di raccolta differenziata superiori al 60%;  l’esistenza di margini di miglioramento alla luce delle differenze (anche notevoli) che si evidenziano nei risultati raggiunti dai singoli Comuni all’interno della stessa zona omogenea o zona altimetrica. I Comuni che raggiungono il 50% di raccolta differenziata (obiettivo che la L. 269/2006 e la L.R. 10/09 avevano fissato per il 2009) sono 163 (erano 156 nel 2014), cui corrisponde una popolazione di 993.848 pari all’ 89,7% della popolazione provinciale.

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I Comuni che raggiungono il 60% di raccolta differenziata (obiettivo che la L. 296/2006 e la L.R. 10/09 avevano fissato per il 2011) sono 105 (erano 103 nel 2014), cui corrisponde una popolazione di 697.150 pari al 62,9% della popolazione provinciale. I Comuni che raggiungono il 65% di raccolta differenziata (obiettivo che il D. Lgs. 152/2006 ha fissato per il 2012) sono 57 (erano 51 nel 2014), cui corrisponde una popolazione di 446.627 pari al 40,3% della popolazione provinciale. Il tasso medio di raccolta differenziata dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) di almeno 4 kg/(ab*anno) previsto dalla normativa europea è stato raggiunto nel 2009, 2010, 2011, 2012, 2014 e 2015. Anche nel 2015 tutti i rifiuti da spazzamento stradale sono stati avviati a recupero presso impianti finalizzati ad ottenere materiali inerti destinati all’edilizia (in alcuni casi previo semplice stoccaggio in altro impianto). Per quanto riguarda i dati relativi al territorio comunale di Chiuduno, nel 2015 sono stati prodotti un totale di 2.542.151 kg di rifiuti urbani (-3,27% rispetto all’anno 2014), con una percentuale di raccolta differenziata pari al 60,29% (-0,29% rispetto al 2014). La raccolta differenziata nel 2015 ha registrato i seguenti valori (tra parentesi la variazione percentuale rispetto all’anno 2014): o carta e cartone: 70,387 kg/(ab*anno) (-3,76%); o vetro: dato non segnalato in quanto esclusivamente con modalità di raccolta multimateriale; o scarti vegetali: 39,900 kg/(ab*anno) (+4,64%); o rifiuto organico ex F.O.R.S.U.: 69,810 kg/(ab*anno) (-8,38%); o metalli: 3,830 kg/(ab*anno) (+7,91%) (non considerati i quantitativi della raccolta multimateriale operata nel Comune); o plastica: 13,145 kg/(ab*anno) (+2,89%); o legno: 14,372 kg/(ab*anno) (-24,89%); o accumulatori di piombo: raccolta non effettuata; o cartucce toner: 0,003 kg/(ab*anno) (-74,47%); o farmaci: 0,087 kg/(ab*anno) (-7,79%); o olio minerale: raccolta non effettuata; o batterie e pile: 0,147 kg/(ab*anno) (dato non segnalato); o contenitori T/F: raccolta non effettuata; o siringhe: raccolta non effettuata; o altri metalli: 0,005 kg/(ab*anno) (dato non segnalato); o olio vegetale: 0,134 kg/(ab*anno) (+98,60%); o pneumatici: raccolta non effettuata; o raccolta multimateriale: 35,698 kg/(ab*anno) (-0,53%); o RAEE: 3,421 kg/(ab*anno) (-7,71%); o Stracci ed indumenti dismessi: 4,943 kg/(ab*anno) (+20,92%).

9.7 RUMORE Ogni area urbana riceve energia sonora dalle attività in essa presenti e negli ultimi decenni il disturbo

- 51 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE causato dal rumore è gradualmente aumentato. Infatti, il rumore urbano è il risultato di molteplici sorgenti legate al traffico terrestre, che costituisce la principale fonte di inquinamento acustico, al traffico aereo, alle attività industriali, artigianali, commerciali e alcune attività ricreative quali discoteche, bar, ristoranti. L’Amministrazione Comunale di Chiuduno, osservando i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente e della salute del cittadino dall’inquinamento acustico, in attuazione del D.P.C.M. del 1 Marzo 1991, della Legge 26 Ottobre 1995 n. 447 “Legge quadro sull’inquinamento acustico” e della L.R. 10 Agosto 2001 n. 13 “Norme in materia di inquinamento acustico”, ha provveduto affinché il Comune si dotasse di un piano di zonizzazione acustica, al fine di poter assegnare a ciascuna delle “zone acustiche” individuate una delle sei classi indicate nella Tabella A del D.P.C.M. 14 Novembre 1997. La classe acustica a cui appartengono i valori limite più restrittivi è quella che riguarda le aree particolarmente protette o i recettori sensibili, quali scuole, ospedali, case di cura o di riposo e parchi; quella per cui sono previsti i limite di rumore più elevati è quella ove sono presenti esclusivamente attività industriali. Gli obiettivi del Piano sono:  Favorire la gestione del territorio conoscendo le principali cause di inquinamento acustico presenti;  Assegnare ad ogni punto del territorio i valori limite di rumore: consentiti per le opere esistenti; da rispettare (già in fase di progettazione) per nuovi impianti, le infrastrutture di trasporto o le sorgenti sonore (non temporanee);  Garantire la corretta pianificazione urbanistica di nuove aree e la verifica di compatibilità di nuovi insediamenti in aree già urbanizzate (prevedendo il deterioramento di zone non inquinate dal punto di vista acustico);  Coordinare la pianificazione urbanistica del territorio con l’esigenza di garantire la massima tutela della popolazione da episodi di inquinamento acustico. In particolare il territorio comunale è stato suddiviso nelle seguenti classi:  Classe 1 – Aree particolarmente protette: include le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc (in grigio nella figura alla pagina seguente);  Classe 2 – Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: include le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali (in verde nella figura alla pagina seguente);  Classe 3: include le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali, aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici (in giallo nella figura alla pagina seguente);  Classe 4 – Aree di intensa attività umana: include le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, elevata presenza di attività commerciali ed uffici e presenza di attività artigianali; vi appartengono inoltre le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie, nonché le aree con limitata presenza di piccole industrie (in arancio nella figura alla pagina seguente);  Classe 5 – Aree prevalentemente industriali: include le aree interessate da insediamenti industriali con scarsità di abitazioni (in rosso nella figura alla pagina seguente);  Classe 6 – Aree esclusivamente industriali: include le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi (in blu nella figura alla pagina seguente);

- 52 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

 Classificazione delle vie di traffico: per il traffico veicolare, il D.P.R. 142/2004 disciplina in modo distinto il relativo disturbo indicando le fasce di pertinenza con specifici limiti di accettabilità del rumore dei diversi tipi di strada indicati dal Codice della strada.

Stralcio “Piano di classificazione acustica” del Comune di Chiuduno e distribuzione percentuale delle classi acustiche.

La morfologia del luogo ed il tipo di sviluppo hanno portato il territorio comunale a trovare un’equa distribuzione dei livelli di rumore interrotti da un sistema infrastrutturale non sufficiente a supportare i volumi di traffico transitanti. La posizione geografica baricentrica rispetto a due polarità prevalenti come Bergamo e Brescia ha determinato lo sviluppo di attività che si sono canalizzate lungo il sistema viabilistico secondario. L’accessibilità ai poli principali è l’elemento basilare per la vitalità e per lo sviluppo delle attività. Osservando il territorio appare evidente che lo sviluppo delle attività produttive sia stato condizionato nel settore meridionale del territorio comunale. Tale sviluppo viene confermato dalla lettura degli strumenti urbanistici che, con l’azzonamento, hanno previsto prima la realizzazione e successivamente lo sviluppo del comparto industriale/produttivo nella porzione pianeggiante in prossimità dell’autostrada A4. A separare il comparto industriale da quello residenziale, sviluppatasi intorno al centro di prima formazione, si trova una fascia agricola che funziona da tampone acustico.

9.8 RADIAZIONI IONIZZANTI DA RADON Il radon è un gas naturale radioattivo immesso nell’aria e proveniente dal decadimento dell’uranio e dal radio presenti nelle rocce, nel suolo, nei materiali da costruzione e nelle falde; esso tende ad accumularsi

- 53 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE negli ambienti confinati (radon indoor), dove in alcuni casi può raggiungere concentrazioni tali da rappresentare un rischio significativo per la salute della popolazione esposta. Il radon rappresenta la fonte principale d’esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti naturali: può fissarsi alla polvere presente nell’aria e, attraverso la respirazione, depositarsi nei bronchi e nei polmoni fungendo da sorgente emissiva interna. Il radon è la principale causa di tumore polmonare dopi il fumo e la prima tra i non fumatori. Il Radon viene generato continuamente da alcune rocce della crosta terrestre ed in particolar modo da Lave e Plutoniti (Basalti, Graniti, Trachiti, Sieniti, Porfidi etc), tufi (Peperino), pozzolane, etc. Sebbene sia lecito immaginare che le concentrazioni di Radon siano maggiori nei materiali di origine vulcanica spesso si riscontrano elevati tenori di radionuclidi anche nelle rocce sedimentarie. Altra importante sorgente è costituita dai materiali da costruzione: essi rivestono solitamente un ruolo di secondaria importanza rispetto al suolo, tuttavia, in alcuni casi, possono esserne la causa principale di elevate concentrazioni di radon. Una terza sorgente di radon è rappresentata dall'acqua, in quanto il gas radioattivo è moderatamente solubile in essa. Tuttavia il fenomeno riguarda essenzialmente le acque termali e quelle attinte direttamente da pozzi artesiani, poiché di norma l'acqua potabile, nei trattamenti e nel processo di trasporto, viene talmente rimescolata da favorire l'allontanamento del radon per scambio con l’aria. Il radon proveniente dal suolo, mescolato all'aria, si propaga fino a risalire in superficie. Nell'atmosfera si diluisce rapidamente e la sua concentrazione in aria è pertanto molto bassa; ma quando penetra negli spazi chiusi tende ad accumularsi, raggiungendo concentrazioni dannose per la salute. La via che il radon generalmente percorre per giungere all’interno delle abitazioni è quella che passa attraverso fessure e piccoli fori delle cantine e nei piani seminterrati.

Schematizzazione delle principali vie di accesso per il radon.

In Italia ancora non esiste ancora una normativa in merito al limite massimo di concentrazione di radon ammessa all'interno delle abitazioni private; infatti la normativa italiana (D.Lgs. 230/95 e s.m.i.) considera le problematiche connesse all’esposizione da radon negli ambienti di lavoro, ma non nelle abitazioni, pertanto, per quanto riguarda le problematiche connesse all’esposizione della popolazione al radon indoor, si fa riferimento alla Raccomandazione dell’Unione Europea 1990/143/Euratom che indica in 400 Bq/mc (Bequerel /mc) il valore oltre il quale intraprendere azioni di risanamento per le abitazioni esistenti e in 200 Bq/mc l’obiettivo di qualità per le nuove edificazioni. Tuttavia si segnala che la normativa, tenendo conto dei progressi delle conoscenze scientifiche degli ultimi decenni, è in evoluzione; infatti è stata recentemente pubblicata la Direttiva 2013/59/EURATOM che stabilisce “Norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti” la quale unifica tutte le normative europee in ambito di

- 54 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE radioprotezione. Una delle principali novità di tale direttiva è l’indicazione agli stati membri di adottare livelli di riferimento inferiori a 300 Bq/mc per i luoghi di lavoro e per le abitazioni. Tale direttiva dovrà essere recepita nella normativa nazionale entro il 2018. La Regione Lombardia (ARPA Lombardia in collaborazione con la Direzione Generale Sanità) ha svolto nel corso del 2004 e del 2010 delle campagne di misura del gas radon indoor in tutto il suo territorio, per individuare le aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni di radon, come previsto dal D.Lgs. 241/00. Per la pianificazione del monitoraggio, il territorio della Lombardia è stato distinto in due diverse tipologie in relazione alla morfologia e alla presenza o meno di substrato roccioso: l’area di collina- montagna è stata indagata con maggior dettaglio rispetto all’area di pianura, poiché le caratteristiche morfologiche e geologiche possono far presumere l’esistenza di una maggiore variabilità nella distribuzione geografica delle concentrazioni di radon. La base scelta per la suddivisione è la maglia regolare del reticolo della cartografia tecnica regionale (8 km x 5 km). I circa 4000 punti di rilevazione individuati si trovano all’interno di edifici, in locali posti al pian terreno ed aventi caratteristiche tali da garantire la rappresentatività e la confrontabilità delle misure. Sono inoltre state tenute in considerazione le valutazioni eseguite in precedenti campagne di misura e in siti che fossero rispondenti alle caratteristiche definite. I primi risultati delle misure effettuate confermano lo stretto legame tra la presenza di radon e le caratteristiche geologiche del territorio, mostrando valori più elevati di concentrazione di radon indoor nelle Province di Bergamo, Brescia, Lecco, Sondrio e Varese. Di fatto, nel 84.5% dei locali indagati (tutti posti al piano terra) nell’intera regione i valori sono risultati essere inferiori a 200 Bq/mc , mentre nel 4.3% dei casi sono superiori a 400 Bq/mc , con punte superiori a 800 Bq/mc (0.6% dei punti di misura).

Distribuzione percentuale provinciale delle concentrazioni medie annuali al radon dei punti di misura della campagna di monitoraggio per la determinazione delle radon prone areas.

- 55 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Mappa dell’andamento medio della concentrazione di radon indoor al piano terra ottenuta con l’approccio previsionale geostatico (valori espressi in Bq/m3)

Facendo riferimento alla mappa dell’andamento medio della concentrazione di radon indoor al piano terra ottenuta con l’approccio previsionale geostatico (Bq/mc), rielaborata nell’ambito del PRIM (Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi) aggiornato all’anno 2016 si può osservare come il territorio comunale di Chiuduno ricada in un’area che spazia da “assente o molto bassa” a “bassa” concentrazione di radon indoor, con valori in aumento procedendo da Ovest verso Est, ma comunque inferiori ai 90 Bq/mc.

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Estratto dal “Report statistico e cartografico” di Regione Lombardia per il Comune di Chiuduno.

Si segnala inoltre che sul sito del Comune di Chiuduno sono disponibili delle “Linee guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor”.

9.9 ENERGIA

9.9.1 CONSUMI ENERGETICI

L’elevata densità di popolazione dell’area pedemontana bergamasca unitamente alla presenza di un consistente numero di imprese favorisce consistenti consumi energetici durante l’intero arco dell’anno. In linea generale si può affermare che il consumo di energia avviene per la quasi totalità da fonti non rinnovabili, essendo la parte derivante da fonti rinnovabili minima e dunque trascurabile. Mancando dati specifici relativi al territorio di Chiuduno, si è fato riferimento ai dati regionali e provinciali contenuti nella RSA della Provincia di Bergamo, i quali evidenziano un importante deficit di energia elettrica con una produzione decisamente inferiore ai consumi; al contempo i consumi energetici risultano in costante crescita. Ciò impone una sempre maggiore attenzione allo scopo di favorire l’impiego di tecnologie per lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili e per la riduzione degli sprechi energetici negli edifici. Il settore residenziale lombardo occupa un ruolo importante nella domanda di energia: consuma quasi il 30% dell’energia regionale totale e il 18% di quella elettrica. La chiusura degli anni ‘90 trova le famiglie lombarde disposte con maggiore propensione a dotare la propria casa di apparecchi che la rendano più comoda e piacevole. La crescita dei consumi elettrici risulta dunque come l’aspetto che meglio descrive lo stile e il livello di vita delle comunità domestiche della regione. In Lombardia le emissioni in atmosfera prodotte direttamente dal settore residenziale sono decisamente inferiori alla quota di energia che il settore consuma, ma per un conteggio corretto occorre tenere conto anche delle emissioni indirette derivanti dall’uso di energia, in particolare quella elettrica, che viene

- 57 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE prodotta fuori dalle mura domestiche. Le previsioni sui consumi energetici del settore residenziale propongono uno scenario in cui si rivelerà un deciso calo dell’uso di prodotti petroliferi e solidi e la crescita dell’uso di gas naturale: questa tendenza non potrà che migliorare l’eco-efficienza del settore, riducendo l’emissione di sostanze dannose alla salute quali le polveri fini. L’espansione generalizzata dei consumi si riflette nella problematica dei materiali da smaltire. La produzione di rifiuti urbani, quasi totalmente di origine domestica, sta infatti crescendo al pari dei nuclei familiari. Anche l’informazione, l’intrattenimento e la pubblicità, presenti nella vita quotidiana senza occupare spazio fisico (voci, immagini e suoni che viaggiano su cavo o via etere), pur tuttavia riempiono gli spazi domestici di materiali che richiedono uno smaltimento quasi immediato. Facendo riferimento alla rete di distribuzione dell’energia elettrica questa serve adeguatamente e sufficientemente ai bisogni delle strutture esistenti l’intera area attualmente edificata. Il Comune di Chiuduno, in attuazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), con l’obiettivo di raggiungere entro il 2020 una riduzione del 20% delle emissioni di CO2, del 20% dei consumi energetici e dell’utilizzo del 20% di energia da fonti rinnovabili, nel 2013 ha definito delle disposizioni contenute nell’”Allegato energetico” al Regolamento edilizio che individuano e disciplinano le seguenti tematiche:  Efficienza energetica della struttura edilizia;  Efficienza energetica degli impianti;  Sistemi biclimatici passivi;  Fonti energetiche rinnovabili;  Obiettivo di contenimento;  Elementi di sostenibilità. Rimane comunque facoltà dei proprietari attivare ulteriori accorgimenti in fase progettuale al fine di ridurre ulteriormente, anche al di sotto dei parametri di legge, il fabbisogno energetico degli edifici; pertanto si attende un progressivo miglioramento dell’efficienza energetica generale (sistema abitativo, produttivo e mobilità).

9.9.2 ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Il Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo (PUGSS) del Comune di Chiuduno indica, oltre ai sottoservizi (§ 10.2), la rete di trasporto e di distribuzione elettriche, che comprende la media e bassa tensione per l’utenza urbana (gestita da Enel Distribuzione Spa) e la rete di illuminazione pubblica. Che considera il sistema di fornitura dell’illuminazione nelle strade urbane (gestita da Enel Sole Spa) Per quanto riguarda l’inquinamento luminoso, si può fare riferimento alla mappa di brillanza artificiale a livello del mare che mostra la brillanza artificiale del cielo notturno allo zenit in notti limpide normali nella banda fotometrica V, ottenute per integrazione dei contenuti prodotti da ogni area di superficie circostante per un raggio di 200 km da ogni sito. Da tale mappa (fonte “The artificial night sky brightness mapped from DMSP Operational Linescan System measurements”, P. Cinzano, F. Falchi, C.D. Elvidge, Baugh K.) risalente all’anno 2000, si può dedurre come il Comune di Chiuduno appartenga interamente ad una zona caratterizzata da un valore di brillanza artificiale a livello del mare pari a più di 3-9 volte il valore di brillanza naturale, che è di 252 µcd/mq. Ciò indica un livello di inquinamento luminoso medio- elevato.

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Brillanza artificiale del cielo notturno a livello del mare (fonte “The artificial night sky brightness mapped from DMSP Operational Linescan System measurements”, P. Cinzano, F. Falchi, C.D. Elvidge, Baugh K.).

9.10 BIODIVERSITA’

9.10.1 RETE ECOLOGICA REGIONALE

Il quadro dispositivo della Rete Ecologica evidenzia che parte del territorio comunale ricade in area prioritaria per la biodiversità e sono presenti elementi di secondo livello appartenenti alla Rete Ecologica Regionale “PIANURA PADANA E OLTREPO’ PAVESE”, cod. settore 111 – ALTO OGLIO. Si tratta di un’area di pianura situata tra la città di Bergamo ( a ovest) e il lago d’Iseo (a est), che comprende aree di elevato pregio naturalistico ed è importantissimo settore di connessione tra la pianura padana e la fascia pedemontana. A Sud si estende invece fino ad incontrare l’Area prioritaria Mont’Orfano, rilievo collinare isolato rispetto alla circostante matrice agricola, particolarmente importante per la sua posizione in un’area vera strategica di connessione ecologica nella pianura lombarda. La fascia collinare comprende aree boscate di pregio, tra le quali l’Area prioritaria Monte Alto, cresta di natura calcarea caratterizzata da vasti boschi di latifoglie e ridotte radure erbose, l’area vinicola della Franciacorta e un settore delle Torbiere d’Iseo, zona umida di importanza internazionale (sito Ramsar), particolarmente significativa per l’avifauna acquatica nidificante e migratoria e per l’entomofauna, in particolare gli Odonati (alcune specie hanno qui una delle poche stazioni di presenza in territorio lombardo). Il settore comprende inoltre il tratto settentrionale del fiume Oglio, compreso nel Parco dell’Oglio Nord. La restante parte del settore è permeata da una fitta matrice urbana e da una rete di infrastrutture lineari che creano grosse difficoltà al mantenimento della continuità ecologica (autostrada A4 MIVE, rete ferroviaria BG-BS). Nel territorio comunale di Chiuduno non si segnalano elementi di tutela della RER. Parte del territorio è interessato da elementi di secondo livello.

RER – ELEMENTI DI SECONDO LIVELLO

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Gli elementi che svolgono una funzione di completamento del disegno di rete e di raccordo e connessione ecologica tra gli Elementi primari rappresentano gli Elementi di secondo livello della R.E.R. Comprendono le aree importanti per la biodiversità non incluse nelle Aree prioritarie ma ritenute funzionali alla connessione tra elementi di primo livello. La rete degli elementi di secondo livello è particolarmente sviluppata nell’area di pianura e strettamente legata al fitto reticolo idrografico, come tipicamente si presenta il territorio di Chiuduno.

In particolare si evidenzia l’interessamento dell’ eco regione “Pianura Padana e Oltrepo”.

- 60 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Il settore è così individuabile: Ecoregione “Pianura Padana e Oltrepo” CODICE SETTORE: 111 NOME SETTORE : ALTO OGLIO

INDICAZIONI PER L’ATTUAZIONE DELLA RETE ECOLOGICA REGIONALE Vedi PTR dell’11/12/2007 (D.d.g. 16 gennaio 2008 – n. 6447), pag. 40, paragrafo “Rete Ecologica Regionale (ob. PTR 1, 10, 14, 17, 19)”, per le indicazioni generali. Data l’eccessiva antropizzazione dell’area, bisogna favorire sia interventi di deframmentazione ecologica che interventi volti al mantenimento dei varchi presenti al fine di incrementare la connettività ecologica trasversale Est – Ovest, tra la Provincia di Bergamo e la Provincia di Brescia, verso Sud attraverso il fiume Oglio e verso Nord con l’area pre-alpina Per quanto riguarda le aree pianeggianti, si consiglia di applicare interventi volti a conservare le fasce boschive relitte, i prati stabili polifiti, le fasce ecotonali (al fine di garantire la presenza delle fitocenosi caratteristiche), il mosaico agricolo in senso lato e la creazione di siti idonei per la riproduzione dell'avifauna legata ad ambienti agricoli.

Varchi: 1) in comune di Chiuduno (area definita dalla CTR come “Cicola”, lungo la rete ferroviaria BG-BS); 2) tra i comuni di Bolgare e Chiuduno (autostrada A4 MI-VE); Necessario intervenire attraverso opere sia di deframmentazione ecologica che di mantenimento dei varchi presenti al fine di incrementare la connettività ecologica.

AREE SOGGETTE A FORTE PRESSIONE ANTROPICA INSERITE NELLA RETE ECOLOGICA Superfici urbanizzate: favorire interventi di deframmentazione; mantenere i varchi di connessione attivi; migliorare i varchi in condizioni critiche; evitare la dispersione urbana; Infrastrutture lineari: prevedere, per i progetti di opere che possono incrementare la frammentazione ecologica, opere di mitigazione e di inserimento ambientale. Prevedere opere di deframmentazione in particolare a favorire la connettività con aree sorgente (Aree prioritarie) e tra aree sorgente.

CRITICITA’ Vedi D.d.g. 7 maggio 2007 – n. 4517 “Criteri ed indirizzi tecnico progettuali per il miglioramento del rapporto fra infrastrutture stradali ed ambiente naturale” per indicazioni generali sulle infrastrutture lineari. a) Infrastrutture lineari: rete di infrastrutture lineari che creano grosse difficoltà al mantenimento della continuità ecologica (autostrada A4 MI-VE, rete ferroviaria BG-BS, diverse strade statali). b) Urbanizzato: espansione urbana a discapito di ambienti aperti e della possibilità di connettere le aree di primo e secondo livello. Tutta l’area, compresi i fondovalle del settore collinare, appare fortemente urbanizzata

- 61 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

9.10.1 RETE ECOLOGICA PROVINCIALE

Estratto PTCP – Tav. E 5.5 Rete ecologica provinciale a valenza paesistico – ambientale

9.11 RISCHIO NATURALE E INDUSTRIALE La valutazione ai sensi della d.g.r. IX 2616/2011 della presenza di vincoli o di particolari condizioni di rischio, l’analisi della pericolosità sismica locale e della fattibilità degli interventi con le relative prescrizioni da seguire durante la fase esecutiva delle opere è stata effettuata basandosi su quanto disponibile presso gli uffici comunali e su quanto riportato dalla componente geologica a supporto del P.G.T. attualmente in vigore in Comune di Chiuduno (Lc) e dalle relative Norme di Piano.

9.11.1 INDIVIDUAZIONE VINCOLI DI NATURA IDRAULICA ED IDROGEOLOGICA (PAI)

Il Piano si Stralcio per l'Assetto Idrogeologico (o PAI) è uno strumento fondamentale della politica di assetto territoriale delineata dalla legge 183/89. Da tal momento viene avviata in ogni regione la

- 62 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE pianificazione di bacino. Il PAI ne costituisce il primo stralcio tematico e funzionale. Il P.A.I., è stato redatto ai sensi dell'art. 17, comma 6 della L. 183/89, dell'art. 1, comma 1, del D.L. 180/98, convertito con modificazioni dalla L. 267/98, e dell'art. 1 bis del D.L. 279/2000, convertito con modificazioni dalla L. 365/2000, ha valore di Piano Territoriale di Settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico- operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni, gli interventi e le norme d'uso riguardanti la difesa dal rischio idrogeologico del territorio. Obiettivo prioritario del Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico è la riduzione del rischio idrogeologico entro valori compatibili con gli usi del suolo in atto. Esso ha lo scopo di assicurare, attraverso la programmazione di opere strutturali, vincoli e direttive, la difesa del suolo rispetto al dissesto di natura idraulica e idrogeologica e la tutela degli aspetti ambientali a esso connessi, in coerenza con le finalità generali e indicate all’art. 3 della legge 183/89 e con i contenuti del Piano di bacino fissati all’art. 17 della stessa legge. Il PAI consolida e unifica la pianificazione di bacino per l’assetto idrogeologico: coordinando le determinazioni assunte con i precedenti stralci di piano e piani straordinari (PS 45, PSFF, PS 267), apportando in taluni casi le precisazioni e gli adeguamenti necessari a garantire il carattere interrelato e integrato proprio del piano di bacino. Il P.A.I. individua i meccanismi di azione, l'intensità, la localizzazione dei fenomeni estremi e la loro interazione con il territorio classificati in livelli di pericolosità e di rischio, esso costituisce uno strumento di pianificazione territoriale attraverso il quale l’Autorità di Bacino si propone di determinare un assetto territoriale che assicuri condizioni di equilibrio e compatibilità tra le dinamiche idrogeologiche e la crescente antropizzazione del territorio e di ottenere la messa in sicurezza degli insediamenti ed infrastrutture esistenti e lo sviluppo compatibile delle attività future. Sulla carta vengono individuate le limitazioni d’uso del territorio derivanti da normative e piani sovraordinati in vigore di contenuto prettamente geologico cosi ripartite: Frane: - Fa, aree interessate da frane attive - (pericolosità molto elevata); - Fq, aree interessate da frane quiescenti - (pericolosità elevata); - Fs, aree interessate da frane stabilizzate - (pericolosità media o moderata); Esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d’acqua: - Ee, aree potenzialmente coinvolte dai fenomeni con pericolosità molto elevata o elevata; - Em, aree potenzialmente coinvolte dai fenomeni con pericolosità moderata o media, Trasporto di massa sui conoidi; - Ca, aree di conoidi attivi o potenzialmente attivi non protette da opere di difesa e di sistemazione a monte - (pericolosità molto elevata), - Cp, aree di conoidi attivi o potenzialmente attivi parzialmente protette da opere di difesa e di sistemazione a monte - (pericolosità elevata); - Cn, aree di conoidi non recentemente riattivatisi o completamente protette da opere di difesa – (pericolosità media o moderata); Valanghe: - Ve, aree di pericolosità elevata o molto elevata; - Vm, aree di pericolosità media o moderata. Infine sono perimetrale le aree a rischio idrogeologico molto elevato sono individuate sulla base della valutazione dei fenomeni di dissesto idraulico e idrogeologico, della relativa pericolosità e del danno atteso. Esse tengono conto sia delle condizioni di rischio attuale sia delle condizioni di rischio potenziale anche conseguente alla realizzazione delle previsioni contenute negli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica. Queste aree sono definite come Zona 1 e Zona 2. Per quel che concerne in territorio comunale di Chiuduno le aree interessate dalla perimetrazione PAI

- 63 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE riportate nella “Carta del dissesto con legenda uniformata P.A.I.” annessa al PGT vigente, segnala la presenza di due settori nei quali vige tale pianificazione, nello specifico  Una vasta area di frana attiva (Fa) posta lungo la Valle del Fico.  Un’area di frana quiescente (Fq) non perimetrata in località Montepelato. Nell’area identificata come Fa si applicano le limitazioni alle attività di trasformazione del suolo previste dall’art. 9 comma 2 delle NTA del PAI, mentre nell’area Fq quelle previste dall’art. 9 comma 3.

Estratto della carta del dissesto con legenda uniformata P.A.I.

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9.11.2 INDIVIDUAZIONE AREE A RISCHIO ALLUVIONE (PGRA)

Il Piano di gestione del rischio di alluvioni (PGRA), introdotto dalla Direttiva europea 2007/60/CE per ogni distretto idrografico, nasce con lo scopo di orientare l’azione sulle aree a rischio significativo, definendo gli obiettivi di sicurezza e le priorità di intervento a scala distrettuale, in modo concertato fra tutte le amministrazioni e gli enti gestori. Le misure del piano si sono concentrate su tre obbiettivi principali che sono:  migliorare nel minor tempo possibile la sicurezza delle popolazioni esposte utilizzando le migliori pratiche e le migliori tecnologie disponibili a condizione che non comportino costi eccessivi;  stabilizzare nel breve termine e ridurre nel medio termine i danni sociali ed economici delle alluvioni;  favorire un tempestivo ritorno alla normalità in caso di evento. L’utilizzo di questo strumento si è reso necessario in quanto risulta essere un ottimo aiuto per lo studio dell’interazione tra le principali criticità idrogeologiche censite sul territorio con l’urbanizzato e le principali infrastrutture presenti. In particolare l’attenzione è ricaduta sulle mappe del rischio che segnalano la presenza nelle aree allagabili di elementi potenzialmente esposti (popolazione, servizi, infrastrutture, attività economiche, etc.) e il corrispondente livello di rischio, distinto in 4 classi rappresentate mediante colori: giallo (R1- Rischio moderato o nullo), arancione (R2- Rischio medio), rosso (R3-Rischio elevato), viola (R4-Rischio molto elevato). Inquadramento normativo A seguito della pubblicazione in data 21 giungo 2017 sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia della D.g.r. 19 giugno 2017 – n. X6738 diventano cogenti le disposizioni concernenti l’attuazione dei PGRA. La Direttiva 2007/60/CE o Direttiva Alluvioni in quanto relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi da alluvioni, introduce per gli stati membri l’obbligo di dotarsi di un quadro coordinato per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvione e di un Piano di Gestione del rischio alluvioni (PGRA) per la salvaguardia della vita umana e dei beni esposti e la mitigazione dei danni derivanti dalle alluvioni. Essa istituisce un quadro omogeneo a livello europeo per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni con la finalità di ridurre le conseguenze negative per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche connesse con le alluvioni in tutto il territorio della Comunità. La Direttiva è stata recepita dal diritto italiano con D.Lgs. 49/2010, che ha dato avvio ad una nuova fase della politica nazionale per la gestione del rischio di alluvioni prevedendo la predisposizione del PGRA nell’ambito delle attività di pianificazione di bacino di cui agli articoli 65, 66, 67, 68 del D.Lgs. n. 152 del 2006. Il processo di pianificazione è articolato in 3 fasi: 1. VALUTAZIONE PRELIMINARE DEL RISCHIO DI ALLUVIONI - L’esistenza sul territorio italiano della pianificazione di bacino redatta dalle Autorità di Bacino Nazionali, Interregionali e Regionali ai sensi della Legge 183/89 e, in particolare, la vigenza dei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) integrati ai sensi della Legge 267/98 ha portato a decidere a livello nazionale di non svolgere la valutazione preliminare del rischio di alluvioni ritenendo il livello delle informazioni contenute nei piani adeguato ai requisiti richiesti e di procedere quindi direttamente alla elaborazione delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni; 2. predisposizione di MAPPE DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO DI ALLUVIONI; 3. redazione di un PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO DI ALLUVIONI sulla base degli esiti delle mappe di cui al punto predente. Il DPCM 27 ottobre 2016 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 febbraio 2017:

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- Approva il PGRA: cartografia, relazioni, allegati, annessi, rapporto ambientale, documenti VAS - Il PGRA è stralcio funzionale del piano di bacino del Distretto idrografico Padano, ha valore di piano territoriale di settore rappresentano un aggiornamento e integrazione del quadro conoscitivo rappresentato negli Elaborati del PAI . - PGRA è strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo per pianificare e programmare azioni per il perseguimento degli obiettivi di riduzione del rischio - Le amministrazioni e gli enti pubblici si conformano alle disposizioni del PGRA (d.lgs.152/2006art.65,c.4,5e6) - Il PGRA è aggiornato ogni 6 anni (prox. agg. mappe 2019, prox agg. piano 2021)

Mappatura di pericolosità e di rischio Le mappe di pericolosità e del rischio alluvioni rappresentano lo strumento di valutazione e di gestione del rischio (art. 6 D.Lgs. 49/2010 e art. 6 Dir. 2007/60/CE). Le mappe identificano ambiti territoriali omogenei distinti in relazione alle caratteristiche e all’importanza del reticolo idrografico e alla tipologia e gravità dei processi di alluvioni prevalenti ad esso associati, secondo la seguente classificazione:  Reticolo idrografico principale (RP);  Reticolo idrografico secondario collinare e montano (RSCM);  Reticolo idrografico secondario di pianura artificiale (RSP);  Aree costiere lacuali (ACL). In particolare le mappe della pericolosità riportano l’estensione potenziale delle inondazioni causate dai corsi d’acqua (naturali e artificiali), dal mare e dai laghi, con riferimento a tre scenari (alluvioni rare, poco frequenti e frequenti) distinti con tonalità di blu, la cui intensità diminuisce in rapporto alla diminuzione della frequenza di allagamento. Esse sono riassunte nella seguente tabella: Tempo di ritorno individuato per ciascun ambito Direttiva Alluvioni Pericolosità territoriale

Scenario Tempo di ritorno RP RSCM RSP ACL

Elevata proabilità di 20-50 anni P3 Ee, Ca Fino a alluvioni (H=high) (frequente) Elevata 10-20 anni RME per conoide 50 15 anni ed esondazione anni

Media probabilità di 100-200 anni P2 50-200 alluvioni (M=medium) 100-200 anni Eb, Cp 100 anni (poco frequente) Media anni

Scarsa probabilità di Maggiore di 500 anni, o P1 alluvioni o scenari di massimo storico Massimo eventi estremi (L=low) registrato Bassa 500 anni Em, Cn storico registrato (raro) Tabella degli scenari di inondazione

Le mappe del rischio segnalano la presenza nelle aree allagabili di elementi potenzialmente esposti (popolazione, servizi, infrastrutture, attività economiche, etc.) e il corrispondente livello di rischio, distinto in 4 classi rappresentate mediante colori: giallo (R1-Rischio moderato o nullo), arancione (R2- Rischio medio), rosso (R3-Rischio elevato), viola (R4-Rischio molto elevato). Tali mappature sono il risultato finale dell’incrocio fra le mappe delle aree allagabili per i diversi scenari di pericolosità esaminati e gli elementi esposti censiti raggruppati in classi di danno potenziale omogenee. Esse rappresentano una sintesi delle informazioni derivate dalle banche dati regionali, che tuttavia sono risultate significativamente eterogenee fra loro, principalmente per asincronia del momento di

- 66 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE rilevamenti dei dati, ma anche per il diverso livello di dettaglio con il quale i dati sono stati rilevati. Essendo necessario conservare la struttura e l’organizzazione dei dati così come disponibili nelle banche dati regionali e non perdere, quindi, la qualità ed il dettaglio delle informazioni originali, è stato fatto un accorpamento dalle 78 classi di uso del suolo disponibili per il livello locale, alle 38 a livello di distretto, fino alle 6 macrocategorie definite a livello nazione ricondotte alle 4 della Direttiva Europea. Si è cosi organizzata una struttura dei dati che consente un’interpretazione ai diversi livelli interessati delle informazioni riguardanti gli elementi esposti e una rappresentazione omogenea del rischio a livello di distretto coerente con le indicazioni del D.Lgs. 49/2010 e delle successive Linee Guida del MATTM. Gli elementi esposti a rischio considerati sono: abitanti, attività economiche, impianti industriali ad elevato potenziale inquinante, aree protette. Dopo di questo sono state acquisite le informazioni relative alla presenza e distribuzione di aree soggette a vincoli di tipo paesaggistico, archeologico e culturale. Le informazioni di base sono state ricavate dai database realizzati dalle Regione nell’ambito dei Piani paesaggistici, e comprendenti i beni architettonici vincolati, ai sensi del D.Lgs. n. 42 del 2004, Codice del beni culturali e del paesaggio. Non sono stati considerati quali elementi vulnerabili le fasce di rispetto previste nei dispositivi vigenti lungo le sponde dei fiumi, dei laghi e del mare in quanto la loro finalità nasce dalla necessità di salvaguardare i processi naturali più che difendersi da questi. La stima del danno è stata condotta in modo qualitativo e sulla base di un giudizio esperto, attribuendo un peso crescente da 1 a 4 a seconda dell’importanza della classe d’uso del suolo. Sono stati assegnati i pesi maggiori alle classi residenziali che comportano una presenza antropica costante e pesi decrescenti alle diverse tipologie di attività produttive, privilegiando le attività maggiormente concentrate (attività industriali), rispetto alle attività estensive (attività agricole). Si riportano qui di seguito le attribuzioni della classe di danno relativamente ai diversi elementi poligonali censiti.

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Anche per gli elementi puntuali si è utilizzata la stessa metodologia in attesa di poter condurre specifiche analisi di vulnerabilità sui singoli elementi. La determinazione del rischio è ottenuta dalla combinazione dei parametri vulnerabilità, danno e pericolosità, condotta attraverso una matrice con 4 righe e 3 colonne, ovvero 4 righe e 2 colonne. Nelle righe sono riportati i parametri danno-vulnerabilità e nelle colonne i livelli di pericolosità associabili agli eventi ad elevata, media e bassa probabilità di accadimento. L’implementazione di tale matrice ha consentito l’attribuzione di ogni elemento esposto ad una delle classi di rischio previste nei dispositivi nazionali. Per distinguere l’impatto assai diverso in termini di pericolo per la vita umana e danno per le attività antropiche, in relazione alla diversa intensità e modalità di evoluzione dei processi di inondazione negli ambiti territoriali considerati, si sono utilizzate tre diverse matrici come di seguito esposto.

Matrici di calcolo in funzione dell’ambito

9.11.1 PROGRAMMA REGIONALE INTEGRATO DI MITIGAZIONE DEI RISCHI (PRIM)

Regione Lombardia, con la D.G.R. n. 7243 dell'08/05/2008, ha approvato il Programma Regionale di Mitigazione dei Rischi che analizza i rischi, singoli e integrati, sul territorio regionale al fine di identificare le aree maggiormente critiche su cui approfondire le valutazioni effettuate. Per ogni tipologia di rischio è stato valutato il rischio totale, rappresentato su specifiche mappe, le quali sono state combinate per generare una mappa del rischio integrato e del rischio dominante a diverse scale. Le mappe sono rielaborate ogni qualvolta siano disponibili nuovi e significativi aggiornamenti dei dati su cui si basano i modelli utilizzati. Per ogni tipologia di rischio considerata il PRIM prevede l'elaborazione delle mappe a scala di 20x20 m, 1x1 Km e a base comunale. In questo ambito si riportano le mappe più significative. In particolare, gli indici di rischio elaborati nel PRIM (Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei rischi) sono raggruppabili in classi corrispondenti a differenti livelli di criticità rispetto alla media del territorio regionale, posta uguale ad 1; in Lombardia varia da 0 a >10.

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Per tale motivo le classi di criticità non esprimono un valore assoluto, ma devono essere di volta in volta considerate e valutate da tecnici qualificati, analogamente a quanto comunemente avviene nella restituzione di valori analitici di diverso tipo (es. analisi ambientali e analisi mediche). La mappa di rischio integrato deriva dalla combinazione, effettuata mediante una somma pesata, delle mappe relative agli 8 rischi individuati dal PRIM: idrogeologico, meteorologico, sismico, incendi boschivi, industriale, incidenti stradali, incidenti sul lavoro e insicurezza urbana. Di seguito si riportano i dati statistici ricavati dal portale del PRIM relativamente al territorio comunale di Chiuduno.

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Tipologia di dissesto

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Indici di Rischio totale

Distribuzione Areale del Rischio Dominate

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Mappa del rischio dominante

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Mappa del rischio integrato su base comunale

9.11.2 INDIVIDUAZIONE E CARATTERIZZAZIONE DI SITI CONTAMINATI O OGGETTO DI BONIFICA

E’ stata eseguita la consultazione dei dati pubblicati da Regione Lombardia per la determinazione e l’individuazione di eventuali criticità presenti sul territorio comunale legate alla contaminazione di siti industriali dismessi, o potenzialmente inquinati , oltre che valutata la eventuale presenza di aziende a rischio di incidente rilevante. Analizzati i dati a disposizione si può affermare:  AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE art. 8 e art.6 D Lgs 334/99: NON PRESENTI  SITI CONTAMINATI anno 2016 rif. Regione Lombardia NON PRESENTI  SITI CONTAMINATI anno 2016 rif. Provincia di Bergamo NON PRESENTI  SITI POTENZIALMENTE CONTAMINATI anno rif. 2016 Regione Lombardia: riferimento a un sito nel quale uno o più valori di concentrazione delle sostanze inquinanti rilevati nelle matrici ambientali risultino superiori ai valori di concentrazione soglia di contaminazione. SER. ECO SNC id. 3394 – via Suardo , 8  SITI BONIFICATI: EX P.V. CARBURANTI ( ora FRATUS

- 74 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

EDILE Srl) via Trieste, 15 Sito sottoposto a progetto di bonifica ai sensi dell’art. 249 del D Lgs 152/2006. Il sito in oggetto riguarda un ex punto vendita di carburanti dismesso da oltre 30 anni interessato da 3 serbatoi interrati di capacità di 3 mc ciascuno, di cui 2 contenevano benzina e 1 gasolio. La proprietà Fratus srl ha proceduto alla caratterizzazione e successiva bonifica del sito. A seguito di bonifica, con nota del 01/08/2016,ARPA Lombardia dichiarava che “le verifiche e le analisi effettuate sulla matrice suolo insaturo (oggetto di bonifica), realizzate in fase di collaudo non evidenziano per il protocollo analitico di cui al progetto di bonifica, superamenti dei valori delle Concentrazioni di soglia di Contaminazione (CSC) indicate dal D Lgs 152/2006 per la destinazione d’uso del sito.”

9.12 ATTESTATO DEL TERRITORIO L’ ATTESTATO DEL TERRITORIO è un documento predisposto attraverso un servizio online di Regione Lombardia (https://sicurezza.servizirl.it/) che consente di interrogare, su un punto definito dall'utente, una serie di dati che inquadrano il territorio nei suoi aspetti legati all'atmosfera (vento, precipitazioni, fulmini), al suolo (quota, pendenza, numero del mappale catastale, uso del suolo , altezza max neve, dissesti, classe di fattibilità geologica, pericolosità sismica locale) e al sottosuolo (accelerazione sismica, geologia, radon). Il servizio permette inoltre di visualizzare gli indici di rischio elaborati nell'ambito del PRIM – Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei rischi, che consentono di identificare e quantificare le tipologie di rischio naturale (idrogeologico, sismico, incendi boschivi) e/o antropico (industriale, incidenti stradali) presenti su quel territorio. Di seguito si riportano alcune precisazioni riguardanti i contenuti delle diverse sezioni del documento. Descrizione delle fonti La sezione riporta le informazioni e gli eventuali riferimenti bibliografici e/o legislativi di tutti i dati utilizzati per costruire l’Attestato del Territorio. Alcune voci possono non essere presenti nelle tabelle riferite al punto selezionato. Dati catastali I dati cartografici provengono dall’Agenzia delle Entrate, la qualità della cartografia non risulta uniforme su tutto il territorio lombardo, in particolare, nella fascia pedemontana sono presenti zone con "mappe a perimetro aperto", non sempre perfettamente sovrapponibili alle altre fonti cartografiche; attualmente non sono pubblicate le mappe relative a parte del territorio della Provincia di Pavia, per la quale é in corso un‘attività di trasformazione del sistema di riferimento; non sono presenti dati dei Comuni di Magasa e Valvestino (BS), perché catastalmente afferiscono alla Provincia Autonoma di Trento. Coordinate Le coordinate geografiche sono strumenti che servono a identificare univocamente la posizione di un punto sulla superficie terrestre. Esse sono la latitudine, la longitudine e l'altitudine. Le latitudini e le longitudini sono grandezze angolari e come tali sono misurate in gradi. Le coordinate UTM (Universal Transverse of Mercator o proiezione universale trasversa di Mercatore) sono riportate secondo il sistema di riferimento 32NWGS84. WGS84 (sigla di World Geodetic System 1984) è un sistema di coordinate geografiche geodetico, mondiale, basato su un ellissoide di riferimento elaborato nel 1984. Esso costituisce un modello matematico della Terra da un punto di vista geometrico, geodetico e gravitazionale. Sezioni report Le differenti colorazioni delle sezioni del report sono concettualmente riferite a dati relativi a:

- 75 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Atmosfera AZZURRO

Suolo ROSA

Sottosuolo VERDE

PRIM – Programma Regionale Integrato di Mitigazione ARANCIONE dei rischi

Sezione PRIM La sezione riporta alcuni dei dati relativi alle analisi delle banche dati utilizzate e/o elaborate nell’ambito del PRIM – Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi che Regione Lombardia ha predisposto a partire dal 2006 ed approvato con D.G.R. n. 7243 dell’8 Maggio 2008. La metodologia sviluppata, attraverso la produzione di mappe per ognuno dei rischi considerati ed una serie più complessa di mappe multihazard culminanti nella mappa regionale di Rischio Integrato, consente una articolata rappresentazione dei rischi che permette di considerare le diverse esposizioni al rischio e le differenti esigenze di mitigazione dei diversi territori che costituiscono la Lombardia. I risultati contenuti nel documento PRIM 2007-2010 e degli aggiornamenti apportati nel 2015 sono disponibili sul sito di Regione Lombardia dove è presente l’intera documentazione. In base alla disponibilità di nuove conoscenze e fonti dati, le relative mappe di rischio vengono costantemente aggiornate. Le mappe e i report su base comunale possono essere consultati accedendo ai Servizi online Sicurezza, Protezione Civile e Prevenzione https://sicurezza.servizirl.it/web/prevenzione- rischi. Nella sezione PRIM i valori "0" (zero) e "NoData" indicano rispettivamente il valore nullo dello specifico rischio e una porzione di territorio in cui il rischio non viene considerato (es. laghi principali). L’indice di rischio PRIM è stato calcolato rispetto alla media regionale che per definizione viene posta uguale ad 1. Le classi ottenute corrispondono a differenti livelli di criticità relativa, risultanti dal modello metodologico utilizzato per il PRIM, rispetto alla criticità media del territorio regionale. Per tale motivo le classi di criticità non esprimono un valore assoluto, ma devono essere di volta in volta considerate e valutate da tecnici qualificati, analogamente a quanto comunemente avviene nella restituzione di valori analitici di diverso tipo (es. analisi ambientali e analisi mediche).

0 - 1 Criticità BASSA

1 – 2 Criticità MEDIA

2 - 5 Criticità MARCATA

5 - 10 Criticità ALTA

Maggiore di 10 Criticità MOLTO ALTA

I dati e le informazioni di natura tecnico-scientifica contenuti nell’Attestato del Territorio sono citati a titolo puramente conoscitivo. L’attendibilità degli stessi è data solo dalla consultazione delle fonti di provenienza. Descrizione delle fonti FULMINI ANNO: Distribuzione dei fulmini nube-suolo in numero di eventi (o impatti) per km² all'anno,

- 76 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE così come rilevata dal Sistema Italiano Rilevamento Fulmini (SIRF) VENTO ATLANTE: Il dato è derivato dall'Atlante Eolico dell'Italia. Sono riportati i valori di velocità media annua espressi in m/s relativi ai livelli di quota sul livello del terreno/mare rispettivamente di 25, 50, 75 e 100 metri. (Aggiornamento al 2002) INEMAR - INventario EMissioni ARia: Database progettato per realizzare l'inventario delle emissioni in atmosfera, ovvero stimare le emissioni a livello comunale dei diversi inquinanti. INEMAR - ARPA Lombardia (2014), INEMAR, Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in Regione Lombardia nell'anno 2010 - dati finali. ARPA Lombardia Settore Monitoraggi Ambientali LINEE SEGNALATRICI DI POSSIBILITA’ PLUVIOMETRICA 1 – 24 ORE: Il dato deriva dal Modello di previsione Statistica delle precipitazioni di forte intensità e breve durata. In particolare sono riportate le mappe dei parametri delle linee segnalatrici di possibilità pluviometrica con riferimento a precipitazioni:- di durata di 1 ora con tempo di ritorno (Tr) di 5 anni- di durata di 1 ora con tempo di ritorno (Tr) di 100 anni- di durata di 24 ore con tempo di ritorno (Tr) di 5 anni- di durata di 24 ore con tempo di ritorno (Tr) di 100 anni PRECIPITAZIONI MEDIE, MINIME E MASSIME ANNUE: Per la realizzazione delle carta delle precipitazioni medie, massime e minime annue del territorio alpino lombardo (registrate nel periodo 1891 - 1990) sono stati elaborati i dati, relativi a 372 stazioni, pubblicati negli Annali Idrologici del Servizio Idrografico, Ufficio Idrografico del Po integrati, in alcune zone, con i dati provenienti da aziende idroelettriche ZONIZZAZIONE PER LA QUALITA’ DELL’ARIA: Aree omogenee per la valutazione della qualità dell'aria in Regione Lombardia definite dalla DGR.2605/11 in conformità ai criteri fissati dal D. Lgs.155/10. Da questa zonizzazione discende l'individuazione degli ambiti territoriali di applicazione dei provvedimenti regionali di tutela della qualità dell'aria, con particolare riferimento alle limitazioni della circolazione dei veicoli inquinanti, della localizzazione degli impianti di produzione di energia e di trattamento dei rifiuti (fascia 1) VENTO MAX: La velocità di riferimento Vb è il valore caratteristico della velocità del vento a 10 m dal suolo su un terreno di categoria di esposizione II, mediata su 10 minuti e riferita ad un periodo di ritorno di 50 anni DIRETTIVA ALLUVIONI – AREE ALLAGABILI: La mappa di pericolosità, prevista dalla Direttiva Alluvioni 2007/60/CE recepita dalI'Italia con DL 23 Febbraio 2010 n.49, evidenzia le aree potenzialmente interessate da eventi alluvionali secondo gli scenari di bassa probabilità (P1 - alluvioni rare con T=500 anni), di media probabilità (P2- alluvioni poco frequenti T=100-200 anni) e alta probabilità (P3 - alluvioni frequenti T=20-50 anni), caratterizzandone l'intensità (estensione dell'inondazione, altezze idriche, velocità e portata). In particolare il dato è relativo alle aree allagabili sul Reticolo idrografico principale (RP), sul Reticolo Secondario di Pianura (RSP), sul Reticolo Secondario Collinare e Montano (RSCM), sulle Aree Costiere Lacuali (ACL) BACINI IDROGRAFICI: Sono riportati i bacini idrografici del fiume Po fino a livello dei sottobacini CARICO MAX NEVE: Il carico della neve al suolo dipende dalle condizioni locali di clima e di esposizione, considerata la variabilità delle precipitazioni nevose da zona a zona. In particolare, il D.M. 14 Gennaio 2008 (Norme Tecniche per le Costruzioni) riporta le espressioni per il calcolo dei valori associati ad un periodo di ritorno pari a 50 anni. Il territorio lombardo è compreso, in base ai limiti amministrativi provinciali, nella zona I Alpina (Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Sondrio), zona I Mediterranea (Cremona, Lodi, Milano, Monza Brianza, Varese) e zona II (Mantova) CLASSE FATTIBILITA’ GEOLOGICA PGT (Piano di Governo del Territorio): La carta di fattibilità geologica viene desunta dalla carta dei vincoli - che individua le limitazioni d'uso del territorio derivanti da normative in vigore di contenuto geologico - e dalla carta di sintesi - che propone una zonazione del territorio in funzione dello stato di pericolosità geologico-geotecnica e della vulnerabilità idraulica e idrogeologica - attribuendo un valore di classe di fattibilità a ciascun poligono. (Aggiornamento al 2015) IFFI - Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia: Il dato si riferisce alle frane censite sul territorio regionale. I fenomeni sono suddivisi in base alla tipologia di dissesto. Di ogni frana viene riportato lo stato di

- 77 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE attività: attiva/riattivata/sospesa, quiescente, stabilizzata, relitta. (Aggiornamento al 2013) DISSESTI PAI: Atlante dei rischi idraulici ed idrogeologici - Delimitazione delle aree in dissesto del PAI (Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico del bacino del Fiume Po). (Aggiornamento al 2015) PENDENZA: Pendenza in gradi derivata dal modello digitale del terreno del territorio regionale a cella 20x20m USO DEL SUOLO DUSAF 4.0: La Banca Dati DUSAF - Destinazione d'Uso dei Suoli Agricoli e Forestali, è stata realizzata tramite fotointerpretazione delle Ortofoto realizzate da Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) nel 2012 integrata con informazioni geografiche derivanti da banche dati tematiche prodotte da Regione Lombardia e dagli Enti del Sistema Regionale Allargato GEOLOGIA: Carta geologica alla scala 1:250000, relativa all'intero territorio regionale, realizzata nel 1990 in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano, Dipartimento Scienze della Terra ACCELERAZIONE SISMICA: L'accelerazione sismica è il principale parametro descrittivo della pericolosità di base utilizzato per la definizione dell'azione sismica di riferimento per opere ordinarie (Classe II delle Norme Tecniche per le Costruzioni). Convenzionalmente, è l'accelerazione orizzontale massima su suolo rigido e pianeggiante, che ha una probabilità del 10% di essere superata in un intervallo di tempo di 50 anni ZONA SISMICA: Zonizzazione sismica ai sensi della OPCM 3519/06 (D.g.r. 11 Luglio 2014 - n. X/2129) PERICOLOSITA’ SISMICA LOCALE: E' la componente della pericolosità sismica dovuta alle caratteristiche locali (litostratigrafiche e morfologiche). Lo studio della pericolosità sismica locale è condotto a scala di dettaglio partendo dai risultati degli studi di pericolosità sismica di base (terremoto di riferimento) e analizzando i caratteri geologici, geomorfologici, geotecnici e geofisici del sito; permette di definire le amplificazioni locali e la possibilità di accadimento di fenomeni di instabilità del terreno. (Aggiornamento al 2015) RADON: Mappa dell'andamento medio della concentrazione di radon indoor al piano terra ottenuta con l'approccio previsionale geostatistico (Bq/m³) rielaborata nell'ambito del PRIM – Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei rischi. (Aggiornamento al 2013) PERICOLOSITA’ IDROGEOLOGICA: La mappa di pericolosità idrogeologica deriva dalla mappa geomorfologica applicata di Regione Lombardia. Ai tematismi presenti nella mappa geomorfologica sono stati assegnati dei valori (pesi) da parte di un panel di esperti. La somma pesata dei diversi layer, fornisce il valore di pericolosità idrogeologica per ogni cella 20x20m in cui è suddiviso il territorio regionale. (Aggiornamento al 2013) RISCHIO IDROGEOLOGICO PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi: L'indice di rischio idrogeologico, modello elaborato nel PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi, è caratterizzato da una molteplicità di sorgenti di pericolo differenti che possono interagire sullo stesso territorio: frane, alluvioni fluviali, fenomeni torrentizi, esondazioni lacustri, valanghe. L'analisi delle sorgenti di pericolo e dei potenziali bersagli (edifici, infrastrutture e uso suolo) costituisce l'indicatore di rischio. (Aggiornamento al 2013) RISCHIO SISMICO PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi: Il rischio sismico è stato calcolato nell'ambito del PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi, utilizzando i valori (stimati su base comunale dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile) delle perdite annue attese riguardanti: abitazioni crollate, abitazioni danneggiate, popolazione residente. (Aggiornamento al 2013) RISCHIO INCENDI BOSCHIVI PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi: Il rischio di incendi boschivi, modello elaborato nel PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi, prende in considerazione, oltre alla probabilità del verificarsi di incendi, anche la vulnerabilità del territorio regionale. Il rischio è definito sulla base di due componenti principali: la prima rappresentata dalla probabilità che si sviluppino incendi sulla base delle statistiche pregresse e delle caratteristiche territoriali; la seconda è invece legata alla vulnerabilità connessa alla presenza antropica (persone e beni) sul territorio. (Aggiornamento al 2013)

- 78 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

RISCHIO INCIDENTI STRADALI PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi: La mappa del rischio da incidenti stradali, modello elaborato nel PRIM – Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi, utilizza i dati provenienti dall'Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) relativi al periodo Febbraio 2011 - Settembre 2013 che sono costituiti da 105.272 record riguardanti tutti gli interventi effettuati dai singoli automezzi di 118 e forze dell'ordine sugli incidenti stradali. Utilizzando le coordinate fornite per i singoli incidenti, si associa il dato al grafo stradale regionale. L'elaborazione consente di calcolare l'indice di rischio associato ad ogni tratta del grafo in base alla somma pesata dei tre indicatori individuati: numero di incidenti, numero di feriti e numero di vittime. (Aggiornamento al 2013) RISCHIO INDUSTRIALE PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi: L'indice di rischio industriale, modello elaborato nel PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi, è stato ottenuto utilizzando il database relativo alle aziende a Rischio di Incidente Rilevante (ARIR, ex D.Lgs. 238/05) e la banca dati AIAP (Archivio Integrato Attività Produttive), messa a disposizione da ARPA Lombardia, comprensiva di georeferenziazione di tutte le aziende operanti sul territorio regionale. (Aggiornamento al 2013) RISCHIO INTEGRATO PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi: La mappa di rischio integrato, modello elaborato nel PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi, deriva dalla combinazione, effettuata mediante una somma pesata, delle mappe relative agli 8 rischi maggiori individuati dal PRIM: idrogeologico, meteorologico, sismico, incendi boschivi, industriale, incidenti stradali, incidenti sul lavoro e insicurezza urbana. (Aggiornamento al 2013) RISCHIO DOMINANTE PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi: La mappa, elaborata nell'ambito del PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi, evidenzia per ogni cella il rischio dominante nell'ambito di quelli individuati dal Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei rischi. E' importante sottolineare che celle caratterizzate da una specifica dominanza possono anche essere caratterizzate da livelli elevati degli altri rischi, soprattutto nelle aree urbane. (Aggiornamento al 2013) RANKING COMUNALE DI RISCHIO INTEGRATO PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi: Rappresenta la posizione del comune, per quel che riguarda l'Indice di Rischio Integrato su base comunale derivante dal PRIM - Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei Rischi, rispetto ai 1.530 comuni della Lombardia su base decrescente (da rischio integrato maggiore a rischio integrato minore) ZONE OMOGENEE DI ALLERTA: Ai fini della direttiva regionale D.g.r.17 Dicembre 2015 n. X/4599 per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento per i rischi naturali ai fini di protezione civile, in accordo con quanto disposto dal D.p.c.m. del 27.02.2004, il territorio regionale è suddiviso in zone omogenee di allertamento, ambiti territoriali sostanzialmente uniformi riguardo agli effetti al suolo, che si possono manifestare in conseguenza di sollecitazioni meteorologiche. La distinzione in zone deriva dall'esigenza di attivare risposte omogenee e adeguate a fronteggiare i rischi per la popolazione, per il contesto sociale e per l'ambiente naturale. Poiché ogni rischio dipende da molteplici fattori di natura meteorologica, orografica, idrografica e socio-ambientale, ad ogni rischio considerato, sono associate specifiche zone omogenee PIANO DI EMERGENZA COMUNALE: Regione Lombardia ha approvato nel 1999 la propria "Direttiva regionale per la pianificazione di emergenza degli enti locali", successivamente aggiornata nel 2003 e nel 2007 con DGR 4732/2007, che costituisce la direttiva attualmente vigente. Il dato riportato è riferito al decreto del Dirigente della Struttura Pianificazione Emergenza, relativo alla ricognizione dei Comuni dotati di "Piano di emergenza Comunale" di Protezione Civile alla data del 31 Marzo 2014 ODS - Opere di difesa del Suolo: Dati relativi al Sistema Informativo ODS - Opere di Difesa del Suolo contenente i dati di circa 50.000 opere suddivise in base alla categoria di appartenenza. Viene riportata la tipologia dell'opera R.E.R. Rete Ecologica Regionale: La Rete Ecologica Regionale (D.g.r. 30 Dicembre 2009 n. 8/10962) fornisce un quadro di riferimento strutturale e funzionale per gli obiettivi di conservazione della natura, in particolare quello di offrire alle popolazioni di specie mobili (quindi soprattutto animali) che concorrono alla biodiversità la possibilità di scambiare individui e geni tra unità

- 79 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE di habitat tra loro spazialmente distinte SISTEMA AREE PROTETTE LOMBARDE: Il Sistema delle Aree Protette Lombarde è stato istituito con la Legge Regionale 30 Novembre 1983 n. 86. Ad oggi sono compresi 24 parchi regionali, 90 parchi di interesse sovracomunale, 3 riserve naturali statali e 66 riserve naturali regionali, 32 monumenti naturali VALANGHE: Il sistema informativo SIRVAL - Sistema Informativo Regionale Valanghe è stato realizzato con una collaborazione tra Regione Lombardia, Arpa Lombardia (Centro Nivometeo di Bormio) e Lombardia Informatica. Riguarda il territorio regionale con l'eccezione delle parti montane delle Provincie di Pavia e Varese, di parte della Provincia di Lecco, e della bassa bresciana. Il dato riguarda la componente areale definita mediante sopralluogo sul terreno e foto interpretazione VINCOLO IDROGEOLOGICO: Il vincolo idrogeologico è stato istituito dal Regio Decreto n. 3267 del 1923 con l'obiettivo di prevenire nell'interesse pubblico attività e interventi che possono causare eventuali dissesti, erosioni e squilibri idrogeologici. Il risultato deriva dalla mosaicatura delle informazioni disponibili nei SIT delle province. Per la Provincia di Pavia, sono state digitalizzate le mappe IGM alla scala 1:25.000 rese disponibili dal Corpo Forestale Comando Provinciale di Pavia. Il carattere ricognitivo delle informazioni e il limite di scala (da 1:25.000 fino a 1:10.000 per alcune province) rendono lo strato informativo utile per la pianificazione territoriale. Usi diversi, tra cui la gestione amministrativa delle aree vincolate, richiedono necessariamente una verifica a scala locale anche utilizzando i dati catastali

- 80 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

10 SCHEDE RIASSUNTIVE DI RIFERIMENTO PER GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE

10.1 AT 1 – AT 2 – AT 3 – AT 4

10.1.1 UBICAZIONE - estratto Piano delle Regole – TAV PR1

- 81 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

10.1.2 ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

Gli ambiti di trasformazione sono tutti adiacenti e ubicati nella parte meridionale del territorio comunale. Essendo già previsti nel Piano di Governo del Territorio vigente, non comportano nuovo consumo di suolo. Gli ambiti previsti tendono ad allargare l’area residenziale al limite meridionale del centro abitato L’area è situata a poca distanza, ma non in adiacenza, alla linea ferroviaria. E’ invece adiacente ad aree destinate all’agricoltura caratterizzate qui dall’ambito agricolo della Pianura Tipica. Tali aree si intercludono tra il centro abitato ed una porzione di territorio caratterizzata da ambito produttivo di completamento. Nelle immediate vicinanze è inoltre presente la zona degli impianti sportivi normata dal piano dei Servizi.

10.1.3 COMPONENTI AMBIENTALI

Acque superficiali e sotterranee L’ambito non interferisce in alcun modo con il sistema di reticolo idrico e risulta esterno alle fasce di rispetto delle sorgenti.

- 82 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Sottoservizi RETE ACQUEDOTTISTICA L’area limitrofa agli ambiti di trasformazione è servita da rete dell’acquedotto.

Stralcio e legenda della tavola Pugss_1 “Rete Acquedotto” annessa al PGT di Chiuduno.

- 83 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

RETE FOGNARIA PER LA RACCOLTA DELLE ACQUE REFLUE URBANE L’area limitrofa agli ambiti di trasformazione è servita da rete della fognatura mista

Stralcio e legenda della tavola Pugss_2 “Rete fognaria” annessa al PGT di Chiuduno.

- 84 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

RETE GAS L’area limitrofa agli ambiti di trasformazione è servita da rete del gas a bassa e media pressione.

Stralcio e legenda della tavola Pugss_4 “Rete gas” annessa al PGT di Chiuduno.

- 85 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Clima e qualità dell’aria Non si rileva alcuna criticità o variazione dello stato attuale della componente se non quello dovuto all’incremento del traffico stradale locale residenziale a seguito dell’insediamento dei nuovi nuclei familiari che si ritiene comunque non aggravante della situazione già esistente. Si precisa che un peggioramento della qualità dell’aria potrebbe essere conseguenza anche delle emissioni provenienti dai nuovi edifici residenziali; tuttavia si ritiene che le nuove tecnologie di costruzione permettano la realizzazione di edifici con ottimali qualificazioni energetiche che rendono tale fonte di inquinamento trascurabile nel contesto cittadino.

FATTIBILITA’ GEOLOGICA L’area ricade nelle classi 2 “fattibilità con modeste limitazioni”. Prescrizioni Le modificazioni d’uso dei terreni che ricadono nella classe 2 dovranno essere corredate da una relazione geologica - geotecnica in grado di caratterizzare il sottosuolo e di fornire i parametri necessari la progettazione delle opere. All’interno delle aree di salvaguardia delle captazioni ad suo idropotabile valgono le prescrizioni contenute nel D.Lvo. 152/06 e s.m.i. e nella d.g.r. n. 12693/2003. Per gli ambiti di trasformazione da industriale a residenziale dovrà essere eseguita un’indagine preliminare secondo le modalità attualmente previste dall’art. 242 del D.Lgs. 152/06 sulle matrici ambientali. Tale indagine sarà finalizzata alla verifica del rispetto delle concentrazioni relative alle soglie di contaminazione indicate nella Tabella 1, colonna A, dell’allegato 5 del D.Lgs. 152/06.

Stralcio e legenda della carta della fattibilità geologica annessa al PGT del Comune di Chiuduno

PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE La Carta della Pericolosità Sismica Locale allegata allo Studio geologico comunale, attraverso l’analisi qualitativa di 1° livello ha permesso di definire come l’area in esame appartenga alla categoria sismica Z4a “Zona di fondovalle con presenza di depositi alluvionali e/o fluvioglaciali granulari e/o coesivi” Le potenziali amplificazioni degli effetti sismici previste per questa zona risultano essere di tipo sia geometrico che litologico. Il territorio comunale di Chiuduno è stato ricompreso nella classe 3 della

- 86 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE zonizzazione sismica nazionale (Aggiornamento secondo O.P.C.M. n. 3519/2006). L’applicazione del 2° livello di approfondimento (App. 5 – ai sensi della d.g.r. IX 2616 del 30.11.2011) così come descritto della d.g.r. X/5001 del 30.03.2016 è pertanto obbligatorio per tutte le strutture o edifici di nuova progettazione. Il 2° livello permetterà la caratterizzazione semiquantitativa degli effetti di amplificazione sismica attesi e l’individuazione, nell’ambito degli scenari qualitativi suscettibili di amplificazione (zone Z3 e Z4), di aree in cui la normativa nazionale risulta sufficiente o insufficiente a tenere in considerazione gli effetti sismici.

Stralcio e legenda della carta della pericolosità sismica locale annessa al PGT del Comune di Chiuduno VINCOLI GEOLOGICI La carta dei vincoli e di sintesi annessa al PGT del Comune di Chiuduno, indica che gli ambiti di trasformazione non ricadono in aree sottoposte a vincolo.

Stralcio della carta dei vincoli e di sintesi annessa al PGT del Comune di Chiuduno

Rifiuti Dato l’incremento minimo della popolazione a seguito dell’attuazione degli ambiti di trasformazione e la loro destinazione residenziale, si ritiene l’incremento della produzione dei rifiuti trascurabile e non comportante criticità o variazioni all’attuale situazione relativa alla gestione dei rifiuti.

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Rumore

Estratto TAV.2 “Piano di classificazione acustica”

Gli ambiti di trasformazione ricadono in parte in Classe II “Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale” ed in parte in Classe III “Aree di tipo misto”; pertanto si ritiene che le emissioni sonore generate dagli stessi siano pertinenti a quelle previste nella Classificazione acustica del territorio comunale di Chiuduno.

Radiazioni ionizzanti da radon Gli ambiti di trasformazione sono previsti su un’area avente un valore medio della concentrazione di radon indoor al piano terra nell’anno 2013 pari a 49,00 Bq/m3, quindi inferiore sia a quello attualmente previsto dalla normativa in vigore sia a quello indicato nella nuova Direttiva europea 2013/59/EURATOM che lo Stato Italiano dovrà recepire entro il 2018. Pertanto non si evidenziano particolari problematiche o criticità.

Energia L’ambito di trasformazione in oggetto comporta un conseguente aumento del consumo di energia; tuttavia si ritiene che le nuove tecnologie di costruzione permettano la realizzazione di edifici con livelli di efficienza energetica ottimali o che prevedono l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili rendendo trascurabile l’incidenza del presente ambito per quanto riguarda l’aumento del consumo di energia.

- 88 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

L’area è attualmente servita sia dalla rete elettrica sia dall’illuminazione pubblica.

Stralcio e legenda della tavola Pugss_3 “Rete Enel” annessa al PGT di Chiuduno.

- 89 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Biodiversità Gli ambiti di trasformazione non ricadono all’interno delle aree della Rete Ecologica Regionale.

Stralcio e legenda della carta della Rete Ecologica Regionale (fonte Geoportale della Regione Lombardia)

- 90 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Rischio naturale e industriale L’area non è soggetta a nessuna tipologia di rischio industriale. Anche per quelli naturali non si riscontrano elementi di rischio. VINCOLI DI NATURA IDRAULICA ED IDROGEOLOGICA (P.A.I.) Gli ambiti non ricadono all’interno di perimetrazioni del Piano di stralcio per l’Assetto Idrogeologico.

Stralcio della carta del dissesto con legenda uniformata PAI annessa al PGT del Comune di Chiuduno AREE A RISCHIO ALLUVIONE (PGRA) La cartografia del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni indica che gli ambiti non ricadono in aree a pericolosità e di rischio di alluvione.

Stralcio della carta della pericolosità PGRA (Fonte Geoportale della Regione Lombardia)

Stralcio della carta del rischio PGRA (Fonte Geoportale della Regione Lombardia)

- 91 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

PROGRAMMA REGIONALE INTEGRATO DI MITIGAZIONE DEI RISCHI (PRIM) L’indice di rischio idrogeologico è compreso tra 0 e 1.5,pertanto non si evidenziano particolari problematiche o criticità. Per quel che concerne il rischio dominante risulta essere quello relativo agli incendi forestali e incidenti stradali.

Estratto della carta del rischio idrogeologico 1x1 (fonte PRIM)

Estratto della carta del rischio dominante (fonte PRIM)

- 92 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Attestato del territorio Di seguito si riporta l’Attestato del Territorio predisposto da Regione Lombardia relativo all’area dell’ambito di trasformazione in oggetto:

- 93 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

- 94 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

- 95 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

- 96 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

10.1.4 INDICAZIONI, COMPENSAZIONI E MITIGAZIONI

Dovrà essere eseguito uno studio paesaggistico che tenga conto del contesto territoriale in cui si inserisce, favorendo l’inserimento dell’edificio in modo tale da ridurne il più possibile l’impatto sul paesaggio. Si dovrà prevedere l’installazione di impianti di illuminazione a ridotto consumo energetico e con criteri antinquinamento. Nell’ottica dello sviluppo sostenibile, si dovrà promuovere l’utilizzo di fonti energetiche alternative e a minore emissione per la sostenibilità degli interventi anche negli anni futuri e per il raggiungimento di un obiettivo di miglioramento della qualità dell’aria anche a scala superiore.

- 97 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

10.2 Atr 1 – Atr 2

10.2.1 UBICAZIONE - estratto Piano delle Regole – TAV PR1

- 98 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

10.2.2 ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

Gli ambiti di trasformazione Atr sono situati al centro del territorio comunale. Gli ambiti di trasformazione sono già in previsione nel PGT vigente, pertanto non comportano nuovo consumo di suolo. La proposta progettuale intende completare l’area residenziale del centro abitato. L’area è situata tra un ambito agricolo della Pianura Tipica e un ambito agricolo strategico della Fascia Pedecollinare.

10.2.3 COMPONENTI AMBIENTALI

Acque superficiali e sotterranee L’ambito non interferisce in alcun modo con il sistema di reticolo idrico e risulta esterno alle fasce di rispetto delle sorgenti.

- 99 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Sottoservizi L’area limitrofa agli ambiti di trasformazione è servita da rete dell’acquedotto.

Stralcio e legenda della tavola Pugss_1 “Rete Acquedotto” annessa al PGT di Chiuduno.

- 100 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

RETE FOGNARIA PER LA RACCOLTA DELLE ACQUE REFLUE URBANE L’area limitrofa agli ambiti di trasformazione è servita da rete della fognatura mista

Stralcio e legenda della tavola Pugss_2 “Rete fognaria” annessa al PGT di Chiuduno. RETE GAS L’area limitrofa agli ambiti di trasformazione è servita da rete del gas a bassa pressione.

Stralcio e legenda della tavola Pugss_4 “Rete gas” annessa al PGT di Chiuduno.

Clima e qualità dell’aria Non si rileva alcuna criticità o variazione dello stato attuale della componente se non quello dovuto all’incremento del traffico stradale locale residenziale a seguito dell’insediamento dei nuovi nuclei familiari che si ritiene comunque non aggravante della situazione già esistente. Si precisa che un peggioramento della qualità dell’aria potrebbe essere conseguenza anche delle emissioni provenienti dai nuovi edifici residenziali; tuttavia si ritiene che le nuove tecnologie di

- 101 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE costruzione permettano la realizzazione di edifici con ottimali qualificazioni energetiche che rendono tale fonte di inquinamento trascurabile nel contesto cittadino.

FATTIBILITA’ GEOLOGICA L’area ricade nelle classi 2 “fattibilità con consistenti limitazioni”. Prescrizioni Le modificazioni d’uso dei terreni che ricadono nella Classe 3 dovranno essere subordinati ad interventi di messa in sicurezza, preventivi alle opere edilizie, e/o da specifica indagine geomorfologica – idrogeologica – geotecnica che attesti la “necessità o meno” di tali interventi. Per quanto riguarda la piana di fondovalle della valle del Fico si hanno consistenti limitazioni dovute alle scadenti caratteristiche geotecniche dei terreni mentre per il settore montuoso dovrà essere posta molta attenzione agli interventi che prevedano sbancamenti, mediante verifiche di stabilità delle scarpate prima, durante e dopo i lavori. Per gli ambiti di trasformazione da industriale a residenziale dovrà essere eseguita un’indagine preliminare secondo le modalità attualmente previste dall’art. 242 del D.Lgs. 152/06 sulle matrici ambientali. Tale indagine sarà finalizzata alla verifica del rispetto delle concentrazioni relative alle soglie di contaminazione indicate nella Tabella 1, colonna A, dell’allegato 5 del D.Lgs. 152/06. All’interno delle aree di salvaguardia delle captazioni ad suo idropotabile valgono le prescrizioni contenute nel D.Lvo. 152/06 e s.m.i. e nella d.g.r. n. 12693/2003.

Stralcio e legenda della carta della fattibilità geologica annessa al PGT del Comune di Chiuduno

PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE La Carta della Pericolosità Sismica Locale allegata allo Studio geologico comunale, attraverso l’analisi qualitativa di 1° livello ha permesso di definire come parte dell’area in esame, non è interessata da possibili effetti di amplificazione sismica, mentre la restante ricade nella categoria sismica Z4a “Zona di fondovalle con presenza di depositi alluvionali e/o fluvioglaciali granulari e/o coesivi”. Le potenziali amplificazioni degli effetti sismici previste per questa zona risultano essere di tipo sia geometrico che litologico. Il territorio comunale di Chiuduno è stato ricompreso nella classe 3 della zonizzazione sismica nazionale (Aggiornamento secondo O.P.C.M. n. 3519/2006). L’applicazione del 2° livello di approfondimento (App. 5 – ai sensi della d.g.r. IX 2616 del 30.11.2011) così come descritto della d.g.r. X/5001 del 30.03.2016 è pertanto obbligatorio per tutte le strutture o edifici di nuova progettazione. Il 2° livello permetterà la caratterizzazione semiquantitativa degli effetti di amplificazione sismica attesi e l’individuazione, nell’ambito degli scenari qualitativi suscettibili di amplificazione (zone Z3

- 102 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE e Z4), di aree in cui la normativa nazionale risulta sufficiente o insufficiente a tenere in considerazione gli effetti sismici.

Stralcio e legenda della carta della pericolosità sismica locale annessa al PGT del Comune di Chiuduno

VINCOLI GEOLOGICI La carta dei vincoli e di sintesi annessa al PGT del Comune di Chiuduno, indica gli ambiti di trasformazione non ricadono in aree caratterizzate da problematiche geologiche nello specifico:  Aree con pericolosità potenziale riguardo all’instabilità dei versanti.  Aree prevalentemente limoso argillose con limitata capacità portante con spessore generalmente superiore ai 3 m.

- 103 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Stralcio della carta dei vincoli e di sintesi annessa al PGT del Comune di Chiuduno

Rifiuti Dato l’incremento minimo della popolazione a seguito dell’attuazione del presente ambito di trasformazione e la destinazione residenziale dello stesso, si ritiene l’incremento della produzione dei rifiuti trascurabile e non comportante criticità o variazioni all’attuale situazione relativa alla gestione dei rifiuti.

Rumore

Estratto TAV.2 “Piano di classificazione acustica”

Gli ambiti di trasformazione ricadono interamente in Classe II “Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale”; pertanto si ritiene che le emissioni sonore generate dagli stessi siano pertinenti a quelle previste nella Classificazione acustica del territorio comunale di Chiuduno.

- 104 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Radiazioni ionizzanti da radon Il presente ambito di trasformazione è previsto su un’area avente un valore medio della concentrazione di radon indoor al piano terra nell’anno 2013 pari a 49,00 Bq/m3, quindi inferiore sia a quello attualmente previsto dalla normativa in vigore sia a quello indicato nella nuova Direttiva europea 2013/59/EURATOM che lo Stato Italiano dovrà recepire entro il 2018. Pertanto non si evidenziano particolari problematiche o criticità.

Energia L’ambito di trasformazione in oggetto comporta un conseguente aumento del consumo di energia; tuttavia si ritiene che le nuove tecnologie di costruzione permettano la realizzazione di edifici con livelli di efficienza energetica ottimali o che prevedono l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili rendendo trascurabile l’incidenza del presente ambito per quanto riguarda l’aumento del consumo di energia. L’area è attualmente servita sia dalla rete elettrica sia dall’illuminazione pubblica. L’ambito di trasformazione in oggetto comporta un conseguente aumento del consumo di energia; tuttavia si ritiene che le nuove tecnologie di costruzione permettano la realizzazione di edifici con livelli di efficienza energetica ottimali o che prevedono l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili rendendo trascurabile l’incidenza del presente ambito per quanto riguarda l’aumento del consumo di energia. L’area è attualmente servita sia dalla rete elettrica sia dall’illuminazione pubblica.

Stralcio e legenda della tavola Pugss_3 “Rete Enel” annessa al PGT di Chiuduno. Biodiversità Gli ambiti di trasformazione non ricadono all’interno delle aree della Rete Ecologica Regionale.

- 105 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Stralcio e legenda della carta della Rete Ecologica Regionale (fonte Geoportale della Regione Lombardia)

Rischio naturale e industriale L’area non è soggetta a nessuna tipologia di rischio industriale, così come per quelli naturali per i quali possiamo individuare che: VINCOLI DI NATURA IDRAULICA ED IDROGEOLOGICA (P.A.I.) Gli ambiti non ricadono all’interno di perimetrazioni del Piano di stralcio per l’Assetto Idrogeologico.

Stralcio della carta del dissesto con legenda uniformata PAI annessa al PGT del Comune di Chiuduno

AREE A RISCHIO ALLUVIONE (PGRA) La cartografia del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni indica che gli ambiti non ricadono in aree a pericolosità e di rischio di alluvione.

- 106 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Stralcio della carta della pericolosità PGRA Stralcio della carta del rischio (Fonte Geoportale della Regione Lombardia)

PROGRAMMA REGIONALE INTEGRATO DI MITIGAZIONE DEI RISCHI (PRIM) L’indice di rischio idrogeologico è compreso tra 0 e 0,5, pertanto non si evidenziano particolari problematiche o criticità. Per quel che concerne il rischio dominante risulta essere quello relativo agli incidenti stradali.

Estratto della carta del rischio idrogeologico 1x1 (fonte PRIM.)

- 107 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Estratto della carta del rischio dominante (fonte PRIM)

- 108 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Attestato del territorio Di seguito si riporta l’Attestato del Territorio predisposto da Regione Lombardia relativo all’area dell’ambito di trasformazione in oggetto:

- 109 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

- 110 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

- 111 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

- 112 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

10.2.4 INDICAZIONI, COMPENSAZIONI E MITIGAZIONI

Dovrà essere eseguito uno studio paesaggistico che tenga conto del contesto territoriale in cui si inserisce, favorendo l’inserimento dell’edificio in modo tale da ridurne il più possibile l’impatto sul paesaggio. Si dovrà prevedere l’installazione di impianti di illuminazione a ridotto consumo energetico e con criteri antinquinamento. Nell’ottica dello sviluppo sostenibile, si dovrà promuovere l’utilizzo di fonti energetiche alternative e a minore emissione per la sostenibilità degli interventi anche negli anni futuri e per il raggiungimento di un obiettivo di miglioramento della qualità dell’aria anche a scala superiore.

- 113 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

10.3 NAT 2

10.3.1 UBICAZIONE - estratto Piano delle Regole – TAV PR1

- 114 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

10.3.2 ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

L’ambito di trasformazione NAT2 è ubicato nella parte meridionale del territorio comunale, a valle dell’Autostrada A4 Torino-Venezia, in adiacenza al confine con il Comune di Telgate e quello di Bolgare dal quale è raggiungibile. È confinato a Nord dalla Autostrada, mentre a Ovest da area industriale ricadente nel comune di Bolgare; a Sud in parte da zona industriale e parte da area a destinazione agricola.

10.3.3 COMPONENTI AMBIENTALI

Acque superficiali e sotterranee L’ambito di trasformazione è situato in adiacenza alla Roggia Conta, che rappresenta il confine tra i territori di Chiuduno e Bolgare prima e Telgate poi, in corrispondenza sia del limite meridionale sia di quello occidentale dell’area in oggetto. In accordo con il “Regolamento Comunale di polizia idraulica” del Comune di Chiuduno la fascia di rispetto di questo tratto della Roggia Conta è pari a 10 m da intendersi misurata a partire dal piede arginale esterno o, in assenza di argini in rilevato, dalla sommità della sponda incisa. Nel caso di sponde stabili, consolidate o protette, le distanze possono essere calcolate con riferimento alla sommità della sponda e comunque con riferimento alla linea individuata dalla piena ordinaria. L’area risulta esterna alle fasce di rispetto delle sorgenti presenti sul territorio comunale di Chiuduno.

Inquadramento dell’area (sinistra) e stralcio della Tavola 02 – “Carta del Reticolo Idrico e delle fasce di rispetto – Zona Sud –”allegata allo Studio del reticolo Idrico Minore del Comune di Chiuduno.

- 115 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Sottoservizi RETE ACQUEDOTTISTICA L’area posta immediatamente a Nord della Autostrada A4 è servita da rete dell’acquedotto; nelle immediate vicinanze del NAT2, per il territorio comunale di Chiuduno, non sono segnalate reti.

Stralcio e legenda della tavola Pugss_1 “Rete Acquedotto” annessa al PGT di Chiuduno.

- 116 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

RETE FOGNARIA PER LA RACCOLTA DELLE ACQUE REFLUE URBANE L’area posta immediatamente a Nord della Autostrada A4 è servita da reti per le acque bianche e nere; nelle immediate vicinanze del NAT2, per il territorio comunale di Chiuduno, non sono segnalate reti.

Stralcio e legenda della tavola Pugss_2 “Rete fognaria” annessa al PGT di Chiuduno.

- 117 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

RETE GAS L’area posta immediatamente a Nord della Autostrada A4 è servita da rete del gas a bassa pressione; inoltre il Pugss_4 segnala un gasdotto SIAD - Ossigeno parallelamente all’A4. Per quel che concerne l’ambito NAT2, per il territorio comunale di Chiuduno, non sono segnalate reti.

Stralcio e legenda della tavola Pugss_4 “Rete gas” annessa al PGT di Chiuduno.

- 118 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Clima e qualità dell’aria Premesso che una valutazione nel dettaglio potrà essere effettuata solo una volta definita l’attività prevista sull’area a seguito della presentazione di un progetto, dal momento che l’ambito territoriale è situato in adiacenza all’area industriale ricadente nel Comune di Bolgare, in questa fase si ritiene che lo stesso non sia aggravante rispetto alla situazione già esistente.

FATTIBILITA’ GEOLOGICA L’area ricade nelle classi 2 “fattibilità con modeste limitazioni”. Prescrizioni Le modificazioni d’uso dei terreni che ricadono nella classe 2 dovranno essere corredate da una relazione geologica - geotecnica in grado di caratterizzare il sottosuolo e di fornire i parametri necessari la progettazione delle opere. All’interno delle aree di salvaguardia delle captazioni ad suo idropotabile valgono le prescrizioni contenute nel D.Lvo. 152/06 e s.m.i. e nella d.g.r. n. 12693/2003. Per gli ambiti di trasformazione da industriale a residenziale dovrà essere eseguita un’indagine preliminare secondo le modalità attualmente previste dall’art. 242 del D.Lgs. 152/06 sulle matrici ambientali. Tale indagine sarà finalizzata alla verifica del rispetto delle concentrazioni relative alle soglie di contaminazione indicate nella Tabella 1, colonna A, dell’allegato 5 del D.Lgs. 152/06.

Stralcio e legenda della carta della fattibilità geologica annessa al PGT del Comune di Chiuduno

- 119 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE La Carta della Pericolosità Sismica Locale allegata allo Studio geologico comunale, attraverso l’analisi qualitativa di 1° livello ha permesso di definire come l’area in esame appartenga alla categoria sismica Z4a “Zona di fondovalle con presenza di depositi alluvionali e/o fluvioglaciali granulari e/o coesivi” Le potenziali amplificazioni degli effetti sismici previste per questa zona risultano essere di tipo sia geometrico che litologico. Il territorio comunale di Chiuduno è stato ricompreso nella classe 3 della zonizzazione sismica nazionale (Aggiornamento secondo O.P.C.M. n. 3519/2006). L’applicazione del 2° livello di approfondimento (App. 5 – ai sensi della d.g.r. IX 2616 del 30.11.2011) così come descritto della d.g.r. X/5001 del 30.03.2016 è pertanto obbligatorio per tutte le strutture o edifici di nuova progettazione. Il 2° livello permetterà la caratterizzazione semiquantitativa degli effetti di amplificazione sismica attesi e l’individuazione, nell’ambito degli scenari qualitativi suscettibili di amplificazione (zone Z3 e Z4), di aree in cui la normativa nazionale risulta sufficiente o insufficiente a tenere in considerazione gli effetti sismici.

Stralcio e legenda della carta della pericolosità sismica locale annessa al PGT del Comune di Chiuduno

- 120 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

VINCOLI GEOLOGICI La carta dei vincoli e di sintesi annessa al PGT del Comune di Chiuduno, indica che immediatamente a Sud e Ovest dall’ambito è presente la fascia di rispetto dei 10 m del RIM.

Stralcio della carta dei vincoli e di sintesi annessa al PGT del Comune di Chiuduno

Rifiuti Premesso che una valutazione nel dettaglio potrà essere effettuata solo una volta definita l’attività prevista sull’area a seguito della presentazione di un progetto, dal momento che l’ambito territoriale è situato in adiacenza all’area industriale ricadente nel Comune di Bolgare, in questa fase si ritiene che lo stesso non costituisca elemento di criticità o variazione all’attuale situazione relativa alla gestione dei rifiuti.

- 121 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Rumore

Estratto TAV.2 “Piano di classificazione acustica”

L’ambito di trasformazione ricade totalmente in Classe IV “Aree di intensa attività umana”; pertanto, premesso che una valutazione nel dettaglio potrà essere effettuata solo una volta definita l’attività prevista sull’area a seguito della presentazione di un progetto, al momento si ritiene che le emissioni sonore generate dallo stesso siano compatibili a quelle previste nella Classificazione acustica del territorio comunale di Chiuduno.

Radiazioni ionizzanti da radon Gli ambiti di trasformazione sono previsti su un’area avente un valore medio della concentrazione di radon indoor al piano terra nell’anno 2013 pari a 79,00 Bq/m3, quindi inferiore sia a quello attualmente previsto dalla normativa in vigore sia a quello indicato nella nuova Direttiva europea 2013/59/EURATOM che lo Stato Italiano dovrà recepire entro il 2018. Pertanto non si evidenziano particolari problematiche o criticità.

Energia L’ambito di trasformazione in oggetto comporta un conseguente aumento del consumo di energia; tuttavia si ritiene che le nuove tecnologie di costruzione permettano la realizzazione di edifici con livelli di efficienza energetica ottimali o che prevedono l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili rendendo trascurabile l’incidenza del presente ambito per quanto riguarda l’aumento del consumo di energia. L’area è attualmente servita sia da tronco MT in cavo interrato.

- 122 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Stralcio e legenda della tavola Pugss_3 “Rete Enel” annessa al PGT di Chiuduno.

- 123 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Biodiversità L’ambito ricade nell’ Ecoregione “Pianura Padana e Oltrepo” CODICE SETTORE: 111 NOME SETTORE : ALTO OGLIO. Pertanto si consiglia di applicare interventi volti a conservare le fasce boschive relitte, i prati stabili polifiti, le fasce ecotonali (al fine di garantire la presenza delle fitocenosi caratteristiche), il mosaico agricolo in senso lato e la creazione di siti idonei per la riproduzione dell'avifauna legata ad ambienti agricoli. Inoltre è interessato da un varco con direzione N-S; pertanto è necessario intervenire attraverso opere sia di deframmentazione ecologica che di mantenimento dei varchi presenti al fine di incrementare la connettività ecologica.

Stralcio e legenda della carta della Rete Ecologica Regionale (fonte Geoportale della Regione Lombardia)

- 124 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Rischio naturale e industriale L’area non è soggetta a nessuna tipologia di rischio industriale. Anche per quelli naturali non si riscontrano elementi di rischio. VINCOLI DI NATURA IDRAULICA ED IDROGEOLOGICA (P.A.I.) Gli ambiti non ricadono all’interno di perimetrazioni del Piano di stralcio per l’Assetto Idrogeologico.

Stralcio della carta del dissesto con legenda uniformata PAI annessa al PGT del Comune di Chiuduno

AREE A RISCHIO ALLUVIONE (PGRA) La cartografia del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni indica che gli ambiti non ricadono in aree a pericolosità e di rischio di alluvione.

Stralcio della carta della pericolosità PGRA (Fonte Geoportale della Regione Lombardia)

- 125 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Stralcio della carta del rischio PGRA (Fonte Geoportale della Regione Lombardia)

PROGRAMMA REGIONALE INTEGRATO DI MITIGAZIONE DEI RISCHI (PRIM) L’indice di rischio idrogeologico è compreso tra 0 e 0,1; pertanto non si evidenziano particolari problematiche o criticità. Per quel che concerne il rischio dominante risulta essere quello relativo agli incidenti stradali.

Estratto della carta del rischio idrogeologico 1x1 (fonte PRIM)

- 126 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Estratto della carta del rischio dominante (fonte PRIM)

- 127 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

Attestato del territorio Di seguito si riporta l’Attestato del Territorio predisposto da Regione Lombardia relativo all’area dell’ambito di trasformazione in oggetto:

- 128 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

- 129 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

- 130 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

- 131 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

- 132 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE

11 MONITORAGGIO L’argomento del monitoraggio delle scelte pianificatorie adottate è stato introdotto dall’art.10 della Direttiva Comunitaria 41/2001/CE in cui si definisce che “al fine di individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti ed essere in grado di adottare le misure correttive che si ritengono opportune” è necessario che vengano controllati gli effetti ambientali significativi indotti dall’attuazione dei piani e dei programmi. Questo controllo nel tempo degli impatti è previsto anche dalla procedura di VAS e normata dagli Indirizzi Generali Regionali della D.C.R. n. VIII/351 e definita come una fase successiva a quella di adozione e approvazione di un piano, denominata appunto fase di monitoraggio. Tale fase corrisponde alla fase di attuazione e gestione del Piano e deve essere impostata al fine di valutare e verificare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità preposti dal piano in modo da adottare eventuali misure correttive. L’attività vera e propria del monitoraggio fornirà le informazioni necessarie oltre che per il controllo degli effetti sulle componenti ambientali, anche sull’efficacia delle misure di mitigazione previste. Le linee guida regionali definiscono il processo di pianificazione come “circolare” alla luce della possibilità di rivedere il Piano in sede di monitoraggio quando si registrino criticità o impatti negativi delle scelte di piano sull’ambiente anche alla luce degli obiettivi di sostenibilità preposti. In particolare l’art. 5.17 degli Indirizzi stabilisce che il monitoraggio “ è finalizzato a: - “garantire, anche attraverso l’individuazione di specifici indicatori, la verifica degli effetti sull’ambiente in relazione agli obiettivi prefissati; - fornire le informazioni necessarie per valutare gli effetti sull’ambiente delle azioni messe in campo dal Piano, consentendo di verificare se esse sono effettivamente in grado di conseguire i traguardi di qualità ambientale che il Piano si è posto; - permettere di individuare tempestivamente le misure correttive che eventualmente dovessero rendersi necessarie.” Quindi, gli effetti ambientali negativi, se ci saranno, saranno rapidamente individuati in modo da definire eventuali azioni correttive o varianti al Piano previsto. Si ritiene che data la dimensione e la natura degli ambiti di trasformazione proposti il monitoraggio del sistema ambientale debba essere realizzato con continuità nel tempo al fine di valutare l’efficacia delle soluzioni proposte e il loro impatto sulle componenti ambientali più significative , soprattutto laddove siano state riscontrate criticità. Per una più semplice gestione del monitoraggio, e quindi una maggiore efficacia, la scelta degli indicatori di monitoraggio ha privilegiato le caratteristiche di semplicità. Essi devono essere inoltre di facile interpretazione ed essere basati su dati facilmente reperibili e documentati. La scelta degli indicatori di monitoraggio è stata fatta principalmente alla luce delle azioni che possono produrre effetti maggiori anche in virtù delle criticità ambientali evidenziate nella fase di analisi. Affinché il sistema sia facilmente gestibile, aggiornabile e comprensibile è stato scelto un numero contenuto di indicatori di natura perlopiù descrittiva. Il monitoraggio e quindi il reperimento periodico dei dati nel tempo e la loro lettura, non saranno associati al raggiungimento di valori numerici prefissati, ma la chiave di lettura sarà da intendersi come una tendenza evolutiva delle azioni di piano proposte e intervenenti sul territorio. Gli indicatori proposti consentono, acquisiti i dati e le informazioni, di verificare l’andamento nel tempo degli effetti delle azioni di piano. La loro valutazione è da effettuarsi, laddove possibile, almeno con cadenza biennale. Dal confronto con il risultato ottenuto per ciascun indicatore con quello ottenuto dalla misurazione precedente, compreso il dato di partenza corrispondente allo stato attuale e quindi prima

- 133 - Comune di Chiuduno (BG) Variante PGT Valutazione Ambientale Strategica RAPPORTO AMBIENTALE dell’applicazione delle previsioni di piano, si può evincere il corretto andamento o meno della situazione ambientale in mutamento a seguito della nuova pianificazione. Per ciascun indicatore si propone nello schema seguente l’andamento atteso del valore nel tempo delle grandezze individuate, che si ritiene compatibile con gli obiettivi prefissati. In tal modo, nell’ottica della circolarità della pianificazione territoriale, sarà possibile leggere eventuali scostamenti dalle previsioni di piano, individuare le criticità dello strumento pianificatorio e approntare eventuali varianti o misure correttive. A chiusura della fase di lettura degli indicatori proposti, sarà redatta una RELAZIONE DI MONITORAGGIO da parte dell’autorità competente, la quale potrà in tal modo interfacciarsi con le autorità competenti in materia ambientale per chiarimenti e confronti e per concordare le eventuali azioni correttive da apportare.

COMPONENTE UNITA’ DI VALORI INDICATORI FONTE AMBIENTALE MISURA ATTESI

Anagrafe POPOLAZIONE E comunale / ASPETTI NUMERO DEI RESIDENTI [n] censimento ECONOMICI nazionale

NUOVI VOLUMI Ufficio tecnico [m3/ha] EDIFICATI comunale

INTERVENTI VOLTI ALLA DIFESA DEL SUOLO Ufficio tecnico [n] e (MESSA IN SICUREZZA comunale tipologia SUOLO DAI DISSESTI E DAI RISCHI IDROGEOLOGICI) SUPERFICIE TERRITORIALE PAI INTERESSATA DA [m2/ha] RISCHIO Provincia IDROGEOLOGICO QUALITA’ DELLE ACQUE ARPA SUPERFICIALI Lombardia [varie] Sistema di ACQUE SUPERFICIALI E approvvigionamento SOTTERRANEE QUALITA’ DELLE ACQUE ARPA

SUPERFICIALI Lombardia [varie] Specchio lacustre SUPERAMENTO DEI QUALITA’ LIMITI FISSATI PER IL ARPA [varie] DELL’ARIA PM10 E L’SO2

PRODUZIONE DI RIFIUTI Provincia di RIFIUTI [t/ab] URBANI BG

CONTROLLO EMISSIONI RUMORE ARPA [varie] SONORE CONTRIBUTI EROGATI AI Provincia di ENERGIA FINI DEL RISPARMIO [euro] BG ENERGETICO

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