Comune di Centa San Nicolò. Inventario dell'archivio storico (1679-1959) e degli archivi aggregati (1879-1993)

a cura di Arcadia società cooperativa di

Provincia autonoma di Trento. Soprintendenza per i Beni librari e archivistici 2005

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati effettuati per incarico e con la direzione tecnica del Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. I lavori sono stati condotti dalla Cooperativa Arcadia (Renata Tomasoni e Maria Letizia Tonelli, con la collaborazione di Luca Baldo), ed ultimati nel febbraio 2005. L'inventario, redatto con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione "Sesamo 2000" e in questo formato pubblicato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del è stata curata dalla Soprintendenza per i beni librari e archivistici, con la collaborazione della Cooperativa Arcadia (Renata Tomasoni e Marica Odorizzi), nel corso del 2007, con l'obiettivo di garantire un livello minimo di coerenza rispetto alle regole di descrizione contenute nel manuale "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale per gli operatori", Trento, 2006.

Elenco delle abbreviazioni:

AC= archivio comunale art., artt. = articolo, articoli ASTN= Archivio di Stato di Trento ASUC= Amministrazione separata usi civici c., cc. = carta, carte ca. = circa cap., capp.= capitolo, capitoli cart. = carta, cartone cat., catt. = categoria, categorie cfr. = confronta CDC = Congregazione di carità cop. = coperta ECA = Ente comunale assistenza fasc., fascc. = fascicolo, fascicoli int. = interno ml. = metri lineari mod. = modello n., nn = numero, numeri n. n. = non numerato num. = numerazione orig. = originale p., pp. = pagina, pagine par. (§) = paragrafo prot. = protocollo quad. = quaderno reg., regg. = registro, registri s. cop. = senza coperta s.d. = senza data sd = sinistra/destra sec., secc. = secolo, secoli segg. = seguenti sez. = sezione UGC = ufficio giudice conciliatore tit. = titolo vd. = vedi v. a. = vedi anche vol., voll. = volume, volumi

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Albero delle strutture

Comune di Centa San Nicolò e archivi aggregati, 1679 - 1959 Comune di Centa San Nicolò, 1679 - 1959 Comunità di Centa, 1679 - 1810 Atti degli affari della comunità, 1679 - 1810 Rendiconti dei giurati, 1706 - 1755 Comune di Centa (ordinamento austriaco), 1818 - 1923 Verbali delle sedute della rappresentanza comunale, del consiglio comunale, della giunta comunale e del podestà, 1882 - 1928 Protocolli degli esibiti, 1855 - 1925 Carteggio ed atti degli affari comunali per anno, 1818 - 1922 Carteggio ed atti degli affari comunali per oggetto, 1739 - 1925 Registri anagrafici, 1851 - 1900 Registri dei passaporti, 1885 - 1918 Catasti, 1889 - 1889 Liste di leva, 1867 - 1916 Ruoli della leva in massa, 1846 - 1888 Registri militari, 1851 - 1900 Elenchi degli individui obbligati alla tassa militare, 1881 - 1895 Preventivi, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1818 - 1922 Giornali per la spedizione dei mandati di pagamento, 1819 - 1921 Libri mastri, 1851 - 1853 Comune di Centa (ordinamento italiano), 1923 - 1929 Deliberazioni del consiglio comunale - copie, 1923 - 1926 Deliberazioni della giunta municipale - copie, 1923 - 1926 Deliberazioni del podestà - copie, 1926 - 1928 Protocolli degli esibiti, 1922 - 1929 Carteggio ed atti per anno, 1923 - 1929 Carteggio ed atti per oggetto, 1922 - 1933 Ruoli delle imposte e tasse, 1924 - 1936 Bilanci di previsione, 1923 - 1929 Conti consuntivi, 1923 - 1928 Giornali e mastri della contabilità, 1928 - 1928 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1923 - 1928 Liste di leva, 1922 - 1928 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1928 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1928

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Registri degli atti di morte, 1924 - 1928 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1928 Registro della popolazione, 1922 - 1922 Registri diversi, 1923 - 1928 Comune di Centa San Nicolò (ordinamento italiano), 1947 - 1959 Deliberazioni del consiglio comunale - originali, 1947 - 1957 Deliberazioni del consiglio comunale - copie, 1947 - 1959 Deliberazioni della giunta municipale - originali, 1947 - 1957 Deliberazioni della giunta municipale - copie, 1947 - 1959 Verbali delle sedute del consiglio comunale e della giunta municipale, 1947 - 1965 Protocolli degli esibiti, 1947 - 1959 Carteggio ed atti per anno, 1947 - 1959 Carteggio ed atti per oggetto, 1947 - 1983 Registri delle spedalità, 1947 - 1965 Spedalità, 1947 - 1961 Repertori dei contratti, 1944 - 1966 Contratti, 1944 - 1960 Bilanci di previsione, 1947 - 1959 Conti consuntivi, 1947 - 1959 Verbali di chiusura, 1955 - 1959 Giornali e mastri della contabilità, 1947 - 1959 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1947 - 1959 Deliberazioni della Commissione elettorale comunale, 1947 - 1960 Tenuta e revisione delle liste elettorali, 1947 - 1964 Liste elettorali, 1953 - 1960 Elezioni, 1952 - 1958 Liste di leva, 1947 - 1960 Ruoli matricolari, 1947 - 1959 Lavori pubblici, 1949 - 1963 Strade, 1950 - 1960 Acquedotti Edifici, 1949 - 1956 Lavori diversi, 1949 - 1963 Licenze edilizie Registri degli atti di nascita, 1947 - 1959 Registri degli atti di matrimonio, 1947 - 1959 Registri degli atti di morte, 1947 - 1959 Registri degli atti di cittadinanza, 1947 - 1959 Registro della popolazione, 1951 - 2000

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Movimento della popolazione, 1947 - 1968 Registri del movimento della popolazione, 1947 - 1964 Registri di immigrazione ed emigrazione, 1947 - 1968 Pratiche di immigrazione ed emigrazione, 1947 - 1960 Registri diversi, 1945 - 1974 Corpo dei vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò, 1948 - 1959 Carteggio ed atti, 1948 - 1959 Bilanci di previsione, 1955 - 1959 Rendiconti della gestione, 1955 - 1959 Giornali e mastri della contabilità, 1955 - 1959 Scuola popolare di Centa, 1879 - 1906 Carteggio ed atti, 1883 - 1906 Notizie scolastiche, 1879 - 1880 Consiglio scolastico locale di Centa, 1893 - 1918 Protocolli degli esibiti, 1893 - 1893 Carteggio ed atti, 1893 - 1918 Preventivi e conguagli, 1894 - 1901 Congregazione di carità di Centa, 1909 - 1928 Deliberazioni del consiglio congregazionale, 1909 - 1928 Protocolli degli esibiti, 1909 - 1913 Bilanci di previsione, 1926 - 1928 Ufficio staccato di stato civile della frazione di Centa, 1929 - 1948 Atti istitutivi, 1929 - 1929 Registri della posta in partenza, 1946 - 1948 Amministrazione separata beni usi civici di Centa, 1944 - 1947 Deliberazioni del commissario frazionale - originali, 1946 - 1947 Deliberazioni del commissario frazionale - copie, 1945 - 1947 Carteggio ed atti, 1944 - 1947 Bilanci di previsione, 1944 - 1946 Conti consuntivi, 1945 - 1946 Giornali e mastri della contabilità, 1945 - 1946 Reversali di cassa e mandati di pagamento, 1945 - 1946 Ente comunale di assistenza di Centa San Nicolò, 1947 - 1993 Deliberazioni del comitato d'amministrazione, 1948 - 1993 Indici delle deliberazioni del comitato d'amministrazione, 1964 - 1993 Carteggio ed atti, contabilità, 1947 - 1993 Carteggio ed atti per oggetto, 1947 - 1992 Bilanci di previsione, 1947 - 1993 Conti consuntivi, 1948 - 1993 Giornali e mastri della contabilità, 1948 - 1993

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Ufficio del Giudice conciliatore di Centa San Nicolò, 1954 - 1985 Carteggio ed atti, 1956 - 1985 Repertori degli atti ricevuti, 1954 - 1974 Ruolo generale degli affari civili, 1954 - 1974 Rubrica alfabetica generale degli affari civili, 1954 - 1974 Registri cronologici dei provvedimenti ed atti originali, 1954 - 1974 Repertorio degli atti soggetti a tassa di registro, 1954 - 1974 Registri delle spese giudiziarie anticipate dall'erario, 1954 - 1974 Registri delle spese prenotate a debito, 1954 - 1974 Registri di carico e scarico dei depositi per le spese di cancelleria nei processi civili e penali, 1954 - 1974 Segretario comunale di Centa San Nicolò in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1952 - 1977 Repertori dei protesti cambiari, 1952 - 1967 Protesti cambiari, 1955 - 1977

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Albero dei soggetti produttori

Comunità di Centa, Centa San Nicolò, [1315]-1810 agosto 31 Successori: Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12 Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1923 gennaio 13-1929 [maggio 29] Comune di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, 1947 maggio 18- E' assorbito da : Comune di , Caldonazzo, 1810 settembre 1 - 1817 dicembre 31

Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12 Predecessori: Comunità di Centa, Centa San Nicolò, [1315]-1810 agosto 31 Successori: Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1923 gennaio 13-1929 [maggio 29] Comune di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, 1947 maggio 18- Si separa da : Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Concorre alla gestione di : Scuola popolare di Centa, Centa San Nicolò, [1879]-[1923] Concorre alla gestione di : Consiglio scolastico locale di Centa, Centa San Nicolò, [1893 novembre-1924 ottobre 1] Concorre alla gestione di : Congregazione di carità di Centa, Centa San Nicolò, 1909 gennaio 1-[1928 agosto 25]

Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1923 gennaio 13-1929 [maggio 29] Predecessori: Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12 Comunità di Centa, Centa San Nicolò, [1315]-1810 agosto 31 Successori: Comune di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, 1947 maggio 18- E' assorbito da : Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1923 gennaio 13 - Concorre alla gestione di : Congregazione di carità di Centa, Centa San Nicolò, 1909 gennaio 1-[1928 agosto 25]

Comune di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, 1947 maggio 18- Predecessori: Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1923 gennaio 13-1929 [maggio 29] Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12 Comunità di Centa, Centa San Nicolò, [1315]-1810 agosto 31 Si separa da : Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1923 gennaio 13 - Concorre alla gestione di : Ufficio del Giudice conciliatore di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, [1947]- 1995 maggio 1 Concorre alla gestione di : Ente comunale di assistenza di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, 1947-1993 giugno 30 Concorre alla gestione di : Corpo dei vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, [1954]-

Corpo dei vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, [1954]- Alla cui gestione concorre : Comune di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, 1947 maggio 18-

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Scuola popolare di Centa, Centa San Nicolò, [1879]-[1923] Alla cui gestione concorre : Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12

Consiglio scolastico locale di Centa, Centa San Nicolò, [1893 novembre-1924 ottobre 1] Alla cui gestione concorre : Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12

Congregazione di carità di Centa, Centa San Nicolò, 1909 gennaio 1-[1928 agosto 25] Successori: Ente comunale di assistenza di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, 1947-1993 giugno 30 Alla cui gestione concorre : Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1923 gennaio 13-1929 [maggio 29] Alla cui gestione concorre : Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12

Ufficio staccato di stato civile della frazione di Centa, Centa San Nicolò, 1929 febbraio 7-[1947]

Amministrazione separata usi civici di Centa, Centa San Nicolò, 1944 febbraio 20-[1947 giugno]

Ente comunale di assistenza di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, 1947-1993 giugno 30 Predecessori: Congregazione di carità di Centa, Centa San Nicolò, 1909 gennaio 1-[1928 agosto 25] Alla cui gestione concorre : Comune di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, 1947 maggio 18-

Ufficio del Giudice conciliatore di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, [1947]-1995 maggio 1 Alla cui gestione concorre : Comune di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, 1947 maggio 18-

Segretario comunale di Centa San Nicolò in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, Centa San Nicolò, 1923-

8 superfondo Comune di Centa San Nicolò e archivi aggregati, 1679-1959 (con documenti dal 1521 e fino al 1983)

bb. 276 (regg. 366, fascc. 509), regg. 494; metri lineari 37.0

Storia archivistica L'archivio si trovava, al momento del prelievo, collocato parte in un locale adibito ad archivio presso gli uffici comunali, parte nel sottotetto dello stesso edificio, ed un'ultima parte in un locale presso l'edificio dell'ex municipio. Secondo quanto riporta Casetti (1), gli atti anteriori all'aggregazione al comune di Caldonazzo 'rappresentano poca cosa, in quanto molti andarono distrutti a causa della guerra 1915-1918'. In realtà l'archivio del periodo austriaco è completo, ma probabilmente era rimasto a Centa, e la documentazione degli anni della I guerra mondiale, epoca in cui il paese fu evacuato per ragioni militari, è scarsa. Presso la Soprintendenza archivistica per il Trentino-Alto si conservano le relazioni relative alle ispezioni effettuate. Nelle operazioni di riordino si è proceduto in primo luogo ad individuare la documentazione prodotta dai diversi soggetti e a costituire i relativi fondi archivistici.

Modalità di acquisizione e versamento Ai sensi dell'art. 53, comma 1 del D.lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio..." gli archivi degli enti pubblici territoriali fanno parte del demanio culturale; il comma 2 del medesimo articolo dispone che "i beni del demanio culturale non possono essere alienati, né formare oggetto di diritti a favore di terzi se non nei modi previsti dal presente codice".

Contenuto L'archivio storico del Comune di Centa San Nicolò con i suoi aggregati, oggetto del presente inventario, copre un periodo cronologico che va dal sec. XVI al 1994. L'archivio comunale di Centa San Nicolò comprende la documentazione prodotta dall'amministrazione comunale di Centa San Nicolò e da enti e istituzioni i cui archivi sono aggregati o depositati (si tratta di 8 archivi aggregati): archivio del Comune, archivio della scuola popolare, archivio del Consiglio scolastico locale, archivio della Congregazione di carità, archivio dell'Ufficio staccato di stato civile della frazione, archivio dell'ASUC, archivio dell'ECA, archivio del Giudice conciliatore, archivio del Segretario comunale che leva i protesti cambiari.

Lingua Italiano

Criteri di ordinamento e inventariazione

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L'intervento di ordinamento dell'archivio ha riguardato la documentazione comunale relativa agli affari esauriti da più di 40 anni e la documentazione di tutti gli archivi aggregati. Per questi ultimi non sono previsti accrescimenti perché prodotti da enti ormai estinti. Al momento del riordino la documentazione si presentava raccolta in buste, in diversi casi in mazzi (soprattutto il materiale ottocentesco). In occasione di un riordino novecentesco la maggior parte delle buste, dei mazzi e dei registri meno recenti erano stati numerati da 1 a 147. Le buste contenevano solitamente tutto il materiale relativo all'annata (protocolli degli esibiti, carteggio ed atti, documentazione contabile, scuola, ecc.). Si è provveduto a dividere il materiale secondo i soggetti e le serie di appartenenza. Per quanto riguarda i criteri adottati per la suddivisione del carteggio e degli atti prodotti dall'ente dalle origini fino al 1959 (limite cronologico finale della documentazione riordinata e inventariata), sono mutati nel corso del tempo: nel periodo della comunità le carte venivano archiviate secondo un sistema cronologico; in epoca austriaca l'archiviazione prevedeva una suddivisione in fascicoli e numeri di protocollo, poi per numero di protocollo diviso in mesi con numerosi fascicoli per oggetto. Dopo l'entrata in vigore del regolamento comunale italiano la documentazione è stata organizzata secondo le 15 categorie previste dal titolario di classificazione dei documenti d'archivio di cui alla circolare del Ministero dell'Interno n. 17100/2 del 1° marzo 1897.

Il lavoro di riordino si è svolto secondo le seguenti fasi: - schedatura delle singole unità archivistiche delle quali sono stati rilevati il titolo, gli estremi cronologici, il contenuto, la tipologia fisica (registro, volume, fascicolo, busta). La descrizione estrinseca è stata più accurata per i registri del periodo preunitario, per i quali è stata specificata anche la consistenza e il tipo di legatura. Inoltre per i registri di protocollo si è ritenuto opportuno indicare gli estremi degli esibiti registrati ogni anno. Queste operazioni si sono svolte sulla base dei criteri per la descrizione archivistica forniti dal Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento; - ordinamento del materiale: ci si è basati sul cosiddetto metodo storico, cioè è stato rispettato e ripristinato, se possibile, l'ordine originario secondo cui l'ente produttore dell'archivio aveva organizzato la documentazione. Il carteggio è stato riordinato all'interno di ogni annata in base al numero di protocollo oppure in base alla classificazione, e in mancanza di questi elementi in ordine cronologico; i documenti relativi alla contabilità sono stati riordinati in base alle rubriche di appartenenza; i contratti in base al numero di repertorio e, laddove questo non fosse presente, in ordine cronologico; e così via; - strutturazione del complesso archivistico in base all'ente produttore della documentazione (se diverso dal comune), in base al periodo della sua produzione, secondo la periodizzazione sopra descritta. Infine le sottoserie e le unità sono state ricondotte alla serie. Le serie sono disposte, all'interno di ogni periodizzazione, secondo questa successione: prima le serie di documenti collocabili nelle categorie direttive, poi le serie ascrivibili alle categorie esecutive e infine a quelle consuntive. Ciò significa che per prime si trovano le deliberazioni degli organi di governo, poi gli atti amministrativi e infine i documenti relativi alla contabilità; - condizionamento del materiale in scatole chiuse, ad eccezione di alcuni registri di grande formato; - numerazione delle unità archivistiche. Per quello che riguarda la documentazione del periodo preunitario, del periodo postunitario fino al 1928 e degli archivi aggregati sono state impostate delle serie chiuse a numerazione progressiva, in quanto non sono suscettibili di accrescimento; mentre l'archivio posteriore al 1947 (anno di ricostituzione del comune di

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Centa San Nicolò dopo l'annessione a Caldonazzo) è caratterizzato da serie aperte per l'aggiunta di materiale proveniente dall'archivio di deposito, una volta trascorsi quarant'anni dalla sua produzione.

Nella redazione dell'inventario ci si è attenuti alle direttive impartite dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 39/1966, Direzione Generale degli Archivi di Stato, Norme per la pubblicazione degli inventari e alle Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari impartite dalla Soprintendenza per i beni librari ed archivistici della Provincia autonoma di Trento. E' stato utilizzato il programma informatico Sesamo, fornito dalla Soprintendenza per i beni librari ed archivistici della Provincia autonoma di Trento. In base a questo programma l'archivio è strutturato su più livelli: , serie, sottoserie, unità e sottounità, ciascuno dei quali rappresenta un grado di analiticità nella descrizione della documentazione. Ad ogni livello corrisponde un numero e l'intera stringa numerica così composta costituisce il codice di classificazione. Per ogni unità archivistica compaiono in inventario: - la segnatura, che indica la collocazione fisica del pezzo all'interno dell'archivio, è scritta in basso a destra ed è costituita da quattro elementi: il numero del fondo, la classificazione (serie o sottoserie), il numero di corda (numero progressivo del pezzo) e l'unità di conservazione (busta o piatti). La numerazione è chiusa e progressiva solo quando non siano previsti accrescimenti; - il titolo, originale o attribuito, è scritto in grassetto. I titoli originali sono riportati fra virgolette; i segni di interpunzione, i segni diacritici, le maiuscole e le minuscole sono riportati all'uso moderno. Qualora il titolo originario non fosse stato completo o non rispecchiasse la natura della documentazione, si è ritenuto dare una descrizione più approfondita nel campo contenuto; - gli estremi cronologici, nella sequenza: anno, mese, giorno. Le eventuali ricostruzioni sono state riportate fra parentesi quadre. Se sul documento, o dal documento, non si riesce a risalire alla data, allora si è indicato il secolo cui il documento può essere verosimilmente attribuito, specificando se exeunte o ineunte. Per le serie, e per le sottoserie, sono riportati gli estremi riferiti alla documentazione presente, mentre per i fondi gli estremi riportati sono quelli corrispondenti al periodo storico-istituzionale, indipendentemente dalla documentazione effettivamente presente (es.: per il periodo austriaco, 1821-1923); - eventuali descrizioni del contenuto dove si riportano le notizie ritenute significative; - la descrizione estrinseca: si è indicata la tipologia dell'unità descritta (registro, volume, fascicolo); per motivi pratici è stato definito come 'fascicolo' anche l'accorpamento, in una copertina, degli atti o dei conti di un'annata; la consistenza e il tipo di legatura solo per i registri del periodo preunitario; non si sono date specificazioni invece per i registri del periodo postunitario, fatta eccezione per il numero di carte dei registri delle deliberazioni della giunta e del consiglio. Le carte bianche interne ad un registro sono state riportate tra parentesi, invece quelle esistenti alla fine del registro non sono comprese nella numerazione. Se all'interno di uno stesso registro ci si è trovati in presenza di una numerazione imprecisa o non omogenea, si è indicato il computo totale delle carte; - il numero arabo che compare in alto, nel margine destro, è un marcatore associato a ciascuna unità e sottounità e alle schede introduttive, al fine di consentire i rimandi dalle voci dell'indice. La numerazione posta nel campo segnatura dopo il numero di fondo, la classificazione, il numero di corda è l'unità di conservazione: questa corrisponde al numero progressivo dei contenitori, sia che si tratti di buste, sia di registri singoli, sia di più registri conservati insieme. Quando in inventario viene riportata anche per i registri la dicitura busta seguita dal numero progressivo significa che è stato conteggiata un'unità di condizionamento considerando l'insieme dei registri raccolti tra i piatti.

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La numerazione dei contenitori riparte da 1 nelle serie aperte dell'archivio del comune postunitario dal 1947.

Criteri di selezione Per il materiale soggetto a scarto sono state rispettate le norme indicate dalla L.P. 14 febbraio 1992 n. 11 (art. 16) e dalla successiva deliberazione della Giunta provinciale del 29 marzo 1993 n. 3692 (art. 5 e all. n. 2 "Massimario per lo scarto negli archivi comunali") e dalla L.P. 17 febbraio 2003 n. 1. Non sono previste operazioni di scarto per la documentazione prodotta nel periodo preunitario. Le principali tipologie degli atti scartati sono le seguenti: copie semplici di deliberazioni del consiglio, della giunta o del podestà; copie di giornali di cassa, copie di bilanci di previsione e conti consuntivi, matrici delle reversali di cassa e dei mandati di pagamento, bollettari diversi ed altre tipologie documentarie previste dal massimario. Complessivamente il materiale scartato è di 2,5 ml., per un totale di 20 buste.

Incrementi previsti Ai sensi dell'art. 2 "Tenuta degli archivi e dei documenti degli enti pubblici locali", comma 21 della deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993 n. 3692 "la sezione separata d'archivio e il relativo inventario devono essere periodicamente aggiornati con l'inserimento, previa selezione, dei documenti relativi ad affari esauriti da oltre 40 anni. Tale operazione sarà effettuata preferibilmente ogni anno". Infatti il numero di corda all'interno delle serie del periodo postunitario è aperta, cioè riparte da uno per ogni serie, proprio per poter effettuare gli incrementi previsti dalla normativa. Per quello che riguarda gli archivi aggregati non sono previsti accrescimenti, poiché gli enti furono soppressi.

Condizioni di accesso La consultabilità dei documenti degli archivi comunali è disciplinata dall'art. 24 della Legge provinciale 17 febbraio 2003 n. 1 "Nuove disposizioni in materia di beni culturali", che rinvia alla legislazione statale. In base a tale normativa i documenti dell'archivio comunale sono liberamente consultabili, ad eccezione di quelli di carattere riservato relativi alla politica estera o interna dello Stato che divengono consultabili cinquanta anni dopo la loro data. I documenti relativi a situazioni di carattere privato o personale atti a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni ed organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché quelli relativi a rivelare i provvedimenti di cui all'art. 686 del Codice di procedura penale (relativo alle iscrizioni nel casellario giudiziale) sono liberamente consultabili 40 anni dopo loro data. Il termine è di 70 anni se i dati sono idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale o rapporti riservati di tipo familiare. Anteriormente al decorso di questi termini, i documenti restano accessibili ai sensi della disciplina sull'accesso ai documenti amministrativi. I documenti dell'archivio storico comunale sono liberamente consultabili, previa presentazione di una richiesta motivata al sindaco, che potrà accoglierla se l'archivio non si trova in fase di ordinamento, salvo eccezioni che dovranno essere valutate caso per caso. La consultazione dell'archivio storico comunale viene negata a persone incorse nel provvedimento di esclusione dagli Archivi di Stato. Le ricerche da parte di persone che non hanno compiuto i sedici anni di età devono compiersi con la collaborazione dell'archivista. Gli esperimenti didattici devono avvenire sotto la guida e la responsabilità dell'insegnante e comunque devono essere concordati con l'ente.

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In ogni caso è esclusa la possibilità di ottenere in prestito i documenti. Gli atti dell'archivio storico comunale non devono essere asportati dalla stessa, neppure per uso interno dell'ente, se non per breve tempo e sotto il controllo del segretario o dell'archivista, che deve poi provvedere alla loro ricollocazione. Se il comune è dotato di un servizio continuativo di consultazione al pubblico, i documenti debbono essere consultati presso la sala studio.

Condizioni di riproduzione La fotoriproduzione sostitutiva è ammessa nei limiti e con le cautele stabilite dalla Legge 4 gennaio 1968 n. 15 (art. 25), dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 settembre 1974 e dal Decreto del Ministero per i beni culturali e ambientali 29 marzo 1979. La fotoriproduzione di sicurezza, di completamento e di integrazione è eseguita in conformità alla normativa tecnica disposta dalla circolare del Ministero per i beni ambientali e culturali - Ufficio centrale per i beni archivistici con data 1 febbraio 1988 n. 12. L'ente pubblico può rifiutare la fotoriproduzione (microfilmatura e fotografia) dei documenti solo per comprovati motivi, come ad esempio, l'impossibilità di procedere alla stessa a causa del cattivo stato di conservazione dei documenti. L'ente pubblico può richiedere che la fotografia avvenga con luce naturale. Devono comunque essere evitate quelle manovre che comprometterebbero l'integrità dei singoli documenti o delle unità archivistiche in cui essi sono contenuti. E' ammesso l'uso saltuario della fotocopiatrice, adottando le stesse cautele.

Bibliografia BALDO F., DEVIGILI S., FRANZOI S., TAVELLI P. (a cura di), Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari, Provincia autonoma di Trento, Trento, 2003

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda CARUCCI P., Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma, 1983 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961

Note (1) CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, pag. 208.

13 fondo Comune di Centa San Nicolò, 1679-1959 (con documenti dal 1521 e fino al 1983)

Altre denominazioni: Comune di Centa bb. 253, regg. 348

Soggetti produttori Corpo dei vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò, [1954]- Comunità di Centa, [1315]-1810 agosto 31 Comune di Centa, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12 Comune di Centa, 1923 gennaio13-1929 [maggio 29] Comune di Centa San Nicolò, 1947 maggio 18-

Contenuto L'archivio conserva poco materiale del periodo comunitario e poco materiale del periodo napoleonico, quando il paese fu aggregato al comune di Caldonazzo e ne divenne frazione. Altro materiale del comune di Centa San Nicolò si trova presso l'archivio comunale di Calceranica. Infatti quando, al momento della ricostituzione dei comuni autonomi di Calceranica e Centa San Nicolò, gli archivi sono stati riconsegnati ai rispettivi soggetti si sono verificati degli scambi di materiale. In occasione delle operazioni di riordino la documentazione comunale è stata suddivisa sulla base delle cesure storico- istituzionali, corrispondenti la prima al periodo comunitario, la seconda al periodo di amministrazione austriaca dal 1818 al 1922, la seconda e la terza al periodo di amministrazione italiana dal 1923 al 1928 e dal 1947 in poi. Il fondo è dunque strutturato nelle seguenti partizioni: 1. Comunità di Centa, 1686-1810; 2. Comune di Centa, ordinamento austriaco, 1818-1922 3. Comune di Centa, ordinamento italiano, 1923-1928 (anno della soppressione del comune); 4. Comune di Centa San Nicolò, ordinamento italiano, dal 1947 (anno della ricostituzione del comune).

Presso la Soprintendenza archivistica per il Trentino- si conserva un "Inventario degli atti d'archivio - pratiche esaurite da più di 40 anni", compilato a cura del personale comunale e inviato nel 1968. Il materiale era stato riordinato e numerato (nn. 1-147), presumibilmente tra il 1963 ed il 1968; i numeri assegnati al momento di quell'intervento sono quelli che compaiono nell'inventario del 1968.

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

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Archivio comunale di Centa San Nicolò.

Fonti normative Circolare 16 dicembre 1811, n. 22140/3442, del prefetto del dipartimento dell'Alto Adige Alessandro Agucchi, contenente le disposizioni sulla tenuta dell'archivio comunale, del registro di protocollo con relativo indice, del registro dei mandati Circolare del Ministero dell'interno Div. III, Sez. II, 1 marzo 1897, n. 17100-2, 'Istruzioni per la tenuta del protocollo e dell'archivio per gli uffici comunali' Circolare della Giunta provinciale della Contea principesca del Tirolo 31 agosto 1914, n. 2157/VI/1, 'Custodia degli atti d'archivio dei comuni del Tirolo italiano'. Circolare dell'Ufficio del registro di Trento, 20 aprile 1924, riguardante la tenuta del repertorio degli atti soggetti a registro Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11) Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali

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Ente Comunità di Centa [1315]-1810 agosto 31

Luoghi Centa San Nicolò/Centa

Archivi prodotti Fondo Comune di Centa San Nicolò, 01/01/1679 - 31/12/1959 Subfondo Comunità di Centa, 01/01/1679 - 31/12/1810

Storia Nell'area trentina lo sfruttamento collettivo delle risorse naturali, che in quanto zona di montagna costituì il fondamento dell'organizzazione delle locali comunità di villaggio, è probabile risalisse a tempi antichi, non essendo cessato interamente neppure in età romana e avendo ricevuto un nuovo impulso in età longobarda. Incerta appare invece nell'ambito italiano più generale l'origine delle comunità di villaggio, sulla quale è stato a lungo dibattuto nelle diverse stagioni storiografiche. La fase di transizione da più antiche forme comunitarie alla comunità rurale vera e propria, dotata delle forme istituzionali che poi ne accompagnarono l'esistenza attraverso il medioevo e l'età moderna, fu assai diversificata da luogo a luogo e si estese all'incirca dall'XI al XIII secolo. Le comunità rurali trentine (una realtà non sempre uniforme) assunsero il nome di regole, mentre carte di regola erano detti gli statuti che, originati da antiche consuetudini fissate per iscritto a partire dal XIII secolo, normavano lo sfruttamento dei beni collettivi, prescrivendo inoltre modi e termini del governo delle comunità. L'organizzazione in regole caratterizzò, con mutamenti poco percettibili e di lungo periodo, la vita delle vallate della regione durante tutta l'età medievale e l'antico regime. Solo verso la fine del Settecento il governo asburgico, e in parte anche quelli vescovili di Trento e Bressanone per le comunità trentine che erano a essi sottoposte, operarono per ricondurre tali forme di autogoverno entro l'alveo dell'amministrazione statale in via di consolidamento. L'istituzione in Tirolo degli Uffici circolari (Kreisämter) nel 1754, regnante l'imperatrice Maria Teresa, determinò nel Circolo ai Confini d'Italia - con capoluogo e comprendente gran parte dei territori dell'attuale provincia di Trento facenti capo alla contea del Tirolo - un maggior controllo da parte del Capitano di Circolo anche nei confronti delle comunità. Mediante ordinanza del 10 maggio 1787, sotto l'imperatore Giuseppe II, le adunanze regoliere collettive nei feudi trentino-tirolesi (Circolo ai Confini d'Italia) furono sottoposte ad autorizzazione dell'autorità superiore; il 5 gennaio 1805, dopo la secolarizzazione del principato vescovile, detta norma venne estesa anche al resto del territorio. Altre limitazioni (soppressione delle regolanie maggiori e minori) giunsero da parte del governo bavarese il 4 gennaio 1807. Con l'editto del 24 luglio 1808, in concomitanza con la ristrutturazione del regno di Baviera sulla base dell'esperienza istituzionale francese, pur rimanendo formalmente ancora in vigore le carte di regola, quelle che erano ormai definite 'le comuni' furono interamente sottomesse alle autorità statali. Gli atti finali dell'esistenza delle antiche comunità rurali si compirono sotto il Regno italico. Nel Regio Decreto del 24 luglio 1810, che stabiliva la ristrutturazione amministrativa operata nel neoistituito Dipartimento dell'Alto Adige sulla base di quella vigente nel Regno, venivano anche proposte (e poi realizzate con l'attivazione del Dipartimento il 1 16 settembre 1810) le aggregazioni delle molte comunità sparse sul territorio in un numero fortemente ridotto di comuni amministrativi, posti sotto un diretto e rigido controllo da parte delle autorità statali. Mediante un decreto successivo, datato 23 agosto 1810, veniva esteso al Dipartimento l'ordinamento amministrativo dei comuni del Regno italico.

La prima attestazione dell'esistenza della comunità di Centa si ha già nel 1315, epoca in cui Centa sarebbe stata dotata di carta di regola, come risulta dalla convenzione tra Centa e conservata in copia notarile autentica della prima metà del secolo XVI, presso l'archivio parrocchiale di Centa San Nicolò, come riportato da don Agostino Zambra nel suo volume su Centa San Nicolò (1). Altra attestazione dell'esistenza della comunità di Centa si ha nel documento conservato presso l'Archivio di Stato di Trento, Archivio del Principato vescovile, sezione latina, miscellanea I n. 136, datato 16 giugno 1424 (2); con questo atto il vescovo di Trento Alessandro di Mazovia concesse in feudo a Federico IV duca d'Austria conte del Tirolo, tra gli altri, un terzo di Vattaro e Centa e tutti i feudi di Giacomo di Caldonazzo. La zona di Centa fu oggetto di colonizzazione da parte di gruppi di coloni, prima tedeschi, poi lombardi, insediatisi qui nel secolo XIII. I nomi delle frazioni derivano dal nome degli abitanti, come è tipico nel caso di insediamenti del genere. Il comune è costituito dei seguenti abitati (masi o frazioni): Tonezzeri, Strada, Conci, Wolfi, Paldaofi, Chiesa, Lambri, Martinelli, Rossi, Uezi, Valle, Doss, Fontani, Sàdleri, Cioli, Pàcheri, Macani, Menegòi, Tiecheri, Frisanchi, Campregheri, Girardi, Gremesi, Pradi, Rauteri, Stauderi. Nel 1810 Centa fu aggregato al comune di Caldonazzo.

Condizione giuridica L'antica organizzazione regoliera si fondava su un patrimonio consuetudinario che solo in tempi successivi venne codificato in forma scritta nelle cosiddette carte di regola. Esse costituirono il fondamentale strumento legislativo dell'organizzazione comunitaria e garantirono alla stessa l'esercizio autonomo di una sorta di bassa giurisdizione riguardo ai contenziosi di natura economica e nell'uso dei beni comuni che si sviluppavano con frequenza all'interno delle comunità. Dal punto di vista normativo la materia regoliera si situava al livello più basso di un contesto statutario assai composito, sia dal punto di vista della gerarchia delle fonti, che da quello della varietà degli esempi locali, ai cui vertici stavano gli statuti per la materia civile e 'criminale' (penale). Caratteristiche comuni agli statuti regolieri, pur all'interno di un panorama assai vario fatto di adattamenti alle esigenze e alle realtà dei singoli villaggi, furono una stesura (così come eventuali riforme e aggiunte) scaturita da esigenze e decisioni collettive e la necessità dell'approvazione da parte dell'autorità superiore competente per territorio: il principe vescovo, il conte del Tirolo, il dinasta feudale, gli organismi preposti all'amministrazione delle due preture cittadine di Trento e Rovereto. Oltre alle carte di regola, negli archivi comunali si rinvengono spesso normative accessorie per gli ambiti economici più diversi (acque, incendi, vettovaglie e così via), insieme ad altri atti di carattere amministrativo. Per ricostruire la vita delle antiche comunità si deve dunque fare riferimento a una documentazione complessiva assai composita.

La comunità di Centa faceva riferimento alla carta di regola in vigore già nel 1315 e poi allo statuto regolanare di Caldonazzo del 1585, conservato presso l'Archivio di Stato di Trento, Atti Trentini, serie Documenti, busta n. 10 (3).

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Funzioni, occupazioni e attività L'organizzazione in regole delle comunità rurali era diffusa su tutto il territorio trentino, indipendentemente dal contesto politico di appartenenza (vescovile o tirolese) dei diversi villaggi e dal tipo di vincolo degli stessi nei confronti delle due superiorità: diretto - talvolta mitigato da privilegi - o mediato dall'investitura concessa a favore di qualche casato nobiliare). Scopo dell'amministrazione regoliera era provvedere all'organizzazione interna di ogni comunità, secondo moduli improntati all'autogoverno, e inoltre disciplinare lo sfruttamento dei beni comuni e tutelare gli ambiti di possesso familiari, nonché dirimere i relativi frequenti contenziosi che ne derivavano, punendo le altrettanto numerose infrazioni che venivano commesse. Il territorio delle antiche comunità trentine, in origine indivisibile e inalienabile, era costituito: - in misura minore da beni cosiddetti 'divisi', poderi situati nei pressi dell'abitato assegnati ai diversi nuclei famigliari (fuochi) e nel corso del tempo divenuti simili a proprietà private, benché in parte ancora sottoposti a vincoli collettivi; in questo caso la normativa tutelava diritti individuali: rispetto dei confini, protezione da furti e da danni di vario genere, prescrizioni per la vendemmia, lo sfalcio dei prati e così via, secondo una normativa nutrita e legata alla realtà economica specifica delle diverse comunità; - in gran parte da ampie superfici boschive e pascolive sfruttate in comunione tra coloro che godevano dei diritti di incolato, i vicini, dove lo scopo della minuziosa regolamentazione era uno sfruttamento ragionato dei beni comuni, che dovevano innanzi tutto integrare il reddito delle singole famiglie. La diffusione dell'istituzione regoliera avveniva a diversi livelli. Nei casi più frequenti si trattava di singole regole autonome costituite da un villaggio (a volte formato da più nuclei abitati), fino a forme organizzative composte da più di una comunità (comunità di valle, vicinie e altre forme aggregative). Le comunità di villaggio trentine seguirono linee evolutive e processi di mutamento misurabili solo nel lungo periodo, mantenendo sempre una propria marcata autonomia riguardo all'uso del proprio territorio (fatte salve le prerogative di natura feudale), nonostante qualche intervento correttivo apportato nel corso dell'età moderna dagli apparati politici superiori. La crisi delle regole sopraggiunse solo nel tardo Settecento, con le riforme introdotte dai sovrani illuminati di casa d'Austria e dagli ultimi vescovi tridentini, volte al consolidamento dell'apparato amministrativo e alla riconduzione entro l'alveo statale delle fino ad allora numerose forme di autogoverno periferiche.

Struttura amministrativa Difficile, a causa della molteplicità della casistica rappresentata, è riassumere in maniera schematica i moduli amministrativi secondo i quali si reggevano le antiche comunità di villaggio trentine. Prescindendo dalle infinite varianti determinate dalla necessità di adattare le norme e l'organizzazione alle esigenze particolari di ogni comunità (dipendenti dal livello altimetrico e dall'economia praticata, nonché dal grado di autogoverno goduto), l'amministrazione regoliera presenta comunque un'intelaiatura che fu comune a tutti i villaggi trentini. Supremo organo deliberativo era l'assemblea plenaria dei vicini ( denominata in vario modo: regola generale, regola grande, regola piena ...), che si riuniva almeno una volta all'anno per rinnovare l'apparato amministrativo e per prendere altre risoluzioni determinanti per la vita della comunità (rinnovo degli statuti, rendiconto annuale degli amministratori, vendita di beni comuni e così via). Essa era formata da tutti i capifamiglia del villaggio e costituiva il momento partecipativo sul quale si fondava l'essenza della vita della regola. L'ordinaria amministrazione era solitamente affidata a una sorta di consiglio (esso pure variamente denominato) costituito dagli ufficiali posti ai vertici del governo regoliero.

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L'apparato amministrativo, scelto su votazione o col sistema della rotazione, era spesso complesso e appesantito dall'obiettivo di rendere compartecipe un grande numero di soggetti. Se ne possono riassumere le figure principali, che nel caso di comunità ridotte non erano tutte presenti, mentre negli esempi più complessi si moltiplicavano fino a costituire un ingranaggio farraginoso. Cariche preminenti: - il sindaco (o sindico), con compiti (più o meno estesi) di supervisione nell'amministrazione e di tutore degli interessi della regola in occasione di vertenze della stessa con l'autorità superiore, con altre comunità, con privati; - il regolano, dotato spesso di vari compiti, ma soprattutto di una bassa potestà giudiziaria relativamente alle infrazioni statutarie (sostituito nelle vallate meridionali da un console o un massaro); - i giurati, consiglieri investiti di rilevanti incarichi amministrativi e in qualche più raro caso dotati delle competenze giudiziarie proprie del regolano. Mansioni esecutive: - i saltari, con funzioni paragonabili a quelle degli odierni ufficiali giudiziari, messi comunali, vigili urbani, erano però innanzi tutto guardie forestali e campestri; - altre cariche istituite con una certa frequenza erano quelle di segretario o attuario, degli stimadori dei danni, dei controllori di pesi e misure, degli scossori delle "steure" (da Steuer, tassa) e delle "colte" (o "collette"), dei soprastanti (alle acque, al fuoco, alle vettovaglie), dei pastori (che conducevano il bestiame dei vicini al pascolo e all'alpeggio), del malgaro (che sovrintendeva alla lavorazione e alla distribuzione all'interno della comunità dei prodotti lattiero-caseari). Nel corso del tempo presso le diverse comunità l'organizzazione amministrativa fu sottoposta a correttivi, apportati sia dall'interno (per avvenuti mutamenti economici e demografici), che da parte della autorità superiori. Ma la sostanza di una gestione svincolata da un effettivo controllo centrale permase fino agli sconvolgimenti introdotti nel tardo Settecento, i quali segnarono il declino dell'antico regime e dell'autogoverno comunitativo, preparando il passaggio verso il comune ottocentesco.

Dai pochi elementi presenti in archivio, la comunità di Centa si amministrava mediante i 'sindici', i regolani e i giurati (amministratori dei beni comunitari, i quali erano tenuti a rendere conto della gestione delle finanze e dei beni della comunità).

Contesto generale Il territorio entro il quale si erano sviluppati gli ambiti comunitativi era politicamente e amministrativamente complesso e disomogeneo: - spiritualmente non tutto l'odierno Trentino apparteneva alla diocesi tridentina (ne erano escluse la Val di Fassa, la e altre località minori situate nella parte sudorientale della regione), che si estendeva invece su una parte dell'odierno Sudtirolo- Alto Adige; - politicamente alcune zone del territorio trentino a partire dal XIII secolo passarono al conte del Tirolo e poi di casa d'Austria (in Val d'Adige a nord di Trento, in , in Val di , in , in alta Valsugana, in , verso il lago di Garda), altre non appartennero mai al vescovo di Trento (il , la bassa Valsugana e la Val di Fassa). Amministrativamente il territorio trentino era governato: - in parte direttamente dal principe vescovo (in particolare le Valli e la gran parte delle Valli di Non e Sole); - per un'altra parte da famiglie nobili vassalle dello stesso;

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- la pretura di Trento (vescovile) dal magistrato consolare; - una parte da famiglie nobili vassalle del conte del Tirolo; - la pretura di Rovereto (tirolese) da provveditori; - la Val di Fassa dal principe vescovo di Bressanone. L'organizzazione dei territori vescovili (suddivisi in gastaldie, scarie e deganie, sotto la supervisione di un vicedomino) quale si presentava nei primi secoli di vita del potere temporale tridentino, con gli inizi dell'età moderna si assestò su forme amministrative rimaste in vita sostanzialmente fino alla fine dell'antico regime. Le figure più diffuse sul territorio (oltre ad assessori, commissari, massari), dotate di competenze amministrative e giudiziarie erano: - i vicari (giudici in prima istanza); - i capitani (a volte detti luogotenenti - giudici in seconda istanza). Le unità amministrative distribuite sul territorio erano le giudicature (o giurisdizioni), rette appunto da capitani, vicari o altri ufficiali . Le giudicature che il principe territoriale (il vescovo o il conte del Tirolo) concedeva in amministrazione a terzi erano dette giurisdizioni patrimoniali: - la pretura di Rovereto (di dipendenza tirolese); - le giurisdizioni infeudate alla nobiltà, dette più precisamente giurisdizioni dinastiali, poiché un dinasta deteneva una serie ampia di prerogative, tra cui la potestà giudiziaria nei suoi primi livelli. Il diritto di regolanato maggiore, in origine detenuto dal vescovo e poi spesso ceduto alla nobiltà, permetteva a coloro che ne erano investiti un controllo diretto anche nella sfera economica delle comunità (presiedendo le riunioni di regola ed esercitando in appello la potestà giudiziaria rispetto alle sentenze pronunciate dai regolani delle ville). Gerarchia politica nel principato: - principe vescovo: la massima autorità (anche nella materia spirituale nell'ambito però della diocesi); - capitolo della cattedrale: diritto al governo in periodo di sede vacante e diritto di elezione del vescovo; - consiglio aulico: - come organo politico costituito da membri laici (giurisperiti) e da canonici, presieduto dal vescovo, con la partecipazione del capitano tirolese della città di Trento; - come massimo tribunale del principato costituito solo da membri laici (tribunale di terza istanza dopo le sentenze dei fori locali / di seconda per le cause di valore molto elevato, che in ultima istanza giungevano ai tribunali dell'impero di Spira e Wetzlar. Nei luoghi del principato dipendenti direttamente dal vescovo vi erano organi propri, preposti all'amministrazione economica, politica e giudiziaria del proprio ambito territoriale. Altrettanto in quelli dipendenti dalla contea del Tirolo. Le cause provenienti dalle zone del territorio trentino di pertinenza tirolese, dopo i pronunciamenti da parte dei fori locali, passavano al Tribunale d'Appello di . Fonti statutarie: - Landesordnung: fonte preminente per il Tirolo (in uso solo per pochi territori trentini annessi alla contea, in altri rimane lo Statuto di Trento, in altri ancora statuti propri ); - Statuto di Trento: fonte preminente nel principato vescovile; - Statuti locali (di valle, dinastiali, di città e borgate ecc.): vigenza limitata e purché non in contrasto con lo Statuto di Trento; - carte di regola: normativa per l'organizzazione economica e civile delle comunità di villaggio.

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L'amministrazione ecclesiastica si intersecava con quella politica, cellule fondamentali dell'organizzazione diocesana erano le pievi, nate ancor prima dell'anno Mille, le quali influirono poi sull'articolazione politica del territorio. Lungo tutto l'antico regime nei territori asburgici fu assai forte il potere dei ceti o stati, gli Stände, cioè le componenti sociali del paese dotate di rilevanza politica, con le quali il principe territoriale condivideva la gestione del territorio. La dieta tirolese, il Landtag, una sorta di antico parlamento, era l'organo entro il quale periodicamente si riuniva la rappresentanza dei quattro ceti della contea (nobiltà, clero, città, contadini) per prendere decisioni soprattutto in merito alla materia fiscale. La dieta era dotata della facoltà di accogliere o meno le richieste fiscali inoltrate dal principe e dal diritto di organizzare all'interno della contea il prelievo. Le giurisdizioni del territorio (e quindi indirettamente le comunità rurali che vi facevano parte) partecipavano alla dieta all'interno della componente contadina. Con questo sistema furono rappresentate alle diete tirolesi anche alcune giurisdizioni appartenenti alla contea del Tirolo situate in territorio trentino. Il principato vescovile di Trento e quello di Bressanone presenziavano alle diete tirolesi in qualità di membri aggiunti, al solo scopo di versare i contributi loro spettanti per la difesa comune del territorio, onere cui furono tenuti stabilmente a partire dal 1511. Le giurisdizioni trentine vescovili e le comunità che vi facevano parte non avevano alcuna relazione con la dieta tirolese, essendo il territorio del principato rappresentato solo dal vescovo e dal capitolo. Verso la fine del Settecento, con le riforme attuate nella stagione dell'assolutismo illuminato, i ceti della contea furono gradualmente esautorati di molte prerogative. Nell'età riformista anche gli ambiti di autogoverno delle comunità furono maggiormente sottoposti agli uffici dello stato e regole iniziarono a essere subordinate agli organismi politici insediati sul territorio. Negli anni dal 1796 al 1801 sul territorio trentino si succedettero governi francesi e amministrazione austriaca, la quale aveva posto il principato vescovile sotto sequestro. Dopo la secolarizzazione dello stesso nel 1803 e la sua annessione alla contea del Tirolo, l'intera regione nel 1805 passò al regno di Baviera. La parte italiana del Tirolo, all'inizio diviso ancora nei due Circoli di Trento e Rovereto, nel 1808 venne riunita nel Circolo all'Adige, con capoluogo Trento. Il territorio fu diviso in giudizi distrettuali, con compiti di controllo anche sui giudizi patrimoniali e dinastiali loro annessi (cui rimase solo la giurisdizione in materia civile). La rivolta di Andreas Hofer del 1809 pose fine alla permanenza bavarese nel territorio trentino, il quale, con l'aggiunta della zona di e privo del Primiero, nel 1810, dopo la sconfitta degli insorti, fu aggregato al Regno italico.

La comunità di Centa era soggetta alla giurisdizione di Caldonazzo; il Giudizio di Caldonazzo, costituito presso il castello dopo il 1201, appartenne prima alla signoria dei Sicconi di Caldonazzo-Castelnuovo fino al 1412, poi passò sotto il controllo dei conti del Tirolo, che lo governarono tramite propri capitani. Nel 1424 venne concesso in feudo ai conti del Tirolo; nel 1461 fu venduto (castello e giudizio) dall'arciduca Sigismondo d'Austria a Giacomo Trapp; questi signori, poi conti, lo tennero fino all'epoca napoleonica. La comunità di Centa faceva riferimento allo statuto regolanare di Caldonazzo del 1585 (già citato).

Dal punto di vista ecclesiastico Centa dipendeva dalla Pieve di Calceranica, compresa nella Diocesi di Feltre fino al 1785, poi in quella di Trento. Risalgono al 1521 e al 1634 le convenzioni con il pievano di Calceranica per avere un curato che risieda a Centa.

Fonti normative Ordinanza del cesareo regio Giudizio provinciale ed unitovi Capitaniato circolare ai Confini d'Italia del 5

21 gennaio 1805, che estende a tutto il territorio la circolare dell'i. r. Uffizio capitaniale del Circolo ai Confini d'Italia del 10 maggio 1787, che proibisce la convocazione delle regole generali senza preventiva autorizzazione delle autorità Ordine del re di Baviera 4 gennaio 1807 che abolisce le regolanie minori e maggiori Ordine sovrano del re di Baviera 30 dicembre 1807, concernente l'amministrazione generale della facoltà delle fondazioni e comunale nel Regno Ordine generale del re di Baviera, 24 febbraio 1808, concernente l'amministrazione generale della facoltà delle fondazioni e comunale nel Regno di Baviera, Foglio del Governo n. 5 Editto del re di Baviera 24 settembre 1808, sul sistema comunale

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Mauro NEQUIRITO e Margherita FAES citato in bibliografia.

Archivio di Stato di Trento, Archivio del Principato vescovile, sezione latina, miscellanea I, n. 136, 1424 giugno 16.

IPPOLITI GIUSEPPE, ZATELLI ANGELO MARIA, "Archivi principatus tridentini regesta. Sectio latina", Ghetta Frumezio e Remo (a cura di), Trento, 2001.

Bibliografia BRENTARI O., Guida del Trentino, Bologna, 1971, ristampa anastatica dell'edizione di Bassano del Grappa, 1890-1902 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto) IPPOLITI G. ofm, ZATELLI A.M. ofm, Archivi principatus tridentini regesta - Sectio latina (1027-1777), a cura dei padri Frumenzio GHETTA e Remo STENICO, Trento, Nuove Arti Grafiche, 2001 NEQUIRITO M., Le carte di regola delle comunità trentine, Mantova, 1988 NEQUIRITO M., Il principato vescovile di Trento alla fine dell'antico regime: vicende politico-istituzionali', IN: Storia del Trentino, a cura di L. de Finis, Trento, 1996 VOLTELINI H. VON, Le circoscrizioni giudiziarie del Trentino fino al 1803, a cura di E. Curzel, Trento, Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1999 ZAMBRA A., Centa San Nicolò. Pagine di storia, Centa San Nicolò (TN), 1979

Note (1) ZAMBRA A., Centa San Nicolò. Pagine di storia, Comunità di Centa, 1979; (2) IPPOLITI G.- ZATELLI A. M., Archivi principatus tridentini regesta. Sectio latina, Ghetta Frumenzio e Stenico Remo (a cura di), Trento, 2001;

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(3) GIACOMINI F. (a cura di), Carte di regola e statuti delle comunità rurali trentine, Milano, 1991.

23 subfondo 1 Comunità di Centa, 1679-1810

bb. 2

Soggetti produttori Comunità di Centa, [1315]-1810 agosto 31

Contenuto Il subfondo conserva ciò che rimane della documentazione prodotta dalla Comunità di Centa nel corso dell'attività esercitata in antico regime, dal XVII secolo al 1810. La documentazione comunitaria conservata si presenta scarsa e frammentaria. Al momento del riordino molta era mescolata insieme agli atti di epoca successiva, soprattutto del periodo austriaco. La documentazione concerne l'attività svolta dagli organi e dall'amministrazione comunitaria. Il sottofondo è stato organizzato in due serie: atti degli affari della comunità, di carattere generale, e rendiconti dei giurati. Alcuni atti di antico regime sono conservati nell'archivio del comune di ordinamento austriaco, nella serie 2.4 'Carteggio ed atti degli affari comunali per oggetto', in quanto confluiti in pratiche successive.

24 serie 1.1 Atti degli affari della comunità, 1679-1810

Contenuto In questa serie si trovano i fascicoli contenenti il carteggio e gli atti riguardanti i vari affari che la comunità trattò nel corso dei secoli. Il materiale è stato riordinato secondo un criterio cronologico, costituendo dei fascicoli per annata. La descrizione riporta sinteticamente l'argomento degli atti.

1 1.1 1 b. 1 Atti degli affari della comunità 1679-1689 Incarico all'intagliatore di Trento per la realizzazione della pala d'altare nella chiesa di San Nicolò. Fascicolo, cc. 2

1 1.1 2 b. 1 Atti degli affari della comunità 1706-1722 "Dattion in pagamento della magnifica comunità di Centa alli... signori fratelli Echerri": saldo di un debito della comunità di Centa nei confronti dei fratelli Eccher. Registro, carta, cc. 6 n.n.

1 1.1 3 b. 1 Atti degli affari della comunità 1745 luglio 2 Accordo fra don Marco Eccher e la comunità di Centa per il pagamento di offici celebrati. Fascicolo, cc. 2

1 1.1 4

25 b. 1 Atti degli affari della comunità 1751 novembre 22 Accordo fra le comunità di Centa e di Caldonazzo perché la comunità di Caldonazzo non esegua lavori di fabbrica senza il consenso della comunità di Centa. Fascicolo, cc. 2

1 1.1 5 b. 1 Atti degli affari della comunità 1773 "... suplica di dinero": supplica degli abitanti di Centa a Carlo conte Trapp per un prestito.

Copia semplice coeva Fascicolo, cc. 2

1 1.1 6 b. 1 Atti degli affari della comunità 1778 Accordo fra la comunità di Centa, la comunità di Caldonazzo e Calceranica e la comunità di e Migazzone per lo stipendio del campanaro della chiesa parrocchiale di Calceranica. Fascicolo, cc. 8

1 1.1 7 b. 1 Atti degli affari della comunità 1781 luglio 30 "Accordo della seconda campana di questa chiesa": accordo fra le comunità di Caldonazzo, Centa, Vigolo e Bosentino per il rifacimento della seconda campana della chiesa di Calceranica.

Copia semplice del sec. XIX in. Fascicolo, cc. 2

1 1.1

26

8 b. 1 Atti degli affari della comunità 1793 - Supplica al conte Trapp di tre abitanti di Centa per ottenere la rimissione della condanna per il gioco delle carte. - Precetto vescovile per la sistemazione della strada pubblica, dall'alveo del torrente Centa fino al maso Campregheri. Copia semplice coeva Fascicolo, cc. 3

1 1.1 9 b. 1 Atti degli affari della comunità 1797 Incarico all'Ufficio capitaniale di Caldonazzo da parte del reggente dinastiale Filippo conte Consolati per intimare alle comunità di Caldonazzo e Centa la sistemazione della "strada del datio" o strada dei Campregheri. Copia semplice coeva Supplica al reggente dinastiale per la sospensione dell'ordine. Fascicolo, cc. 3

1 1.1 10 b. 1 Atti degli affari della comunità 1799 - Saldo di debito della comunità di Centa con Domenica Piccenini per la somma di 1000 fiorini, 1799 marzo 17- 1799 aprile 2; - "Capitoli della primissaria di Centa": richieste dei sindaci Antonio Campregher de Campregheri e Pietro Tiecher della comunità di Centa all'arciprete don Antonio Ognibeni per la primissaria e per i servizi religiosi del curato, 1799 maggio 20; - debito di fiorini 315 contratto dalla comunità di Centa, 1799 giugno 4-1799 giugno 10; - "Scrito di credito della magnifica comunità di Centa appresso Giuseppe Paldaof creato li 14 gennaio 1799 per il Beneficio Agostini" per la somma di 500 troni da restituirsi entro nove anni. Fascicolo, cc. 14

1 1.1 11 b. 1 Atti degli affari della comunità 1800 (con docc. fino al 1817) Debiti della comunità di Centa verso privati. Fascicolo, cc. 11 Segnature precedenti: n. 1 27

1 1.1 12 b. 1 Atti degli affari della comunità 1801 - "Obbligazione di fiorini 105 contro l'onoranda comunità di Centa creato li 15 febbraio 1801 scadente in anni sei al 5%": prestito di privato alla comunità di Centa e relativa approvazione dei rappresentanti della regola. Fascicolo, cc. 3

1 1.1 13 b. 1 Atti degli affari della comunità 1802 - "Scritto esecutivo di fiorini 300 a favore del signor Giovanni Battista Piffer contro l'onoranda comunità di Centa con sigurtà solidale", 1802 maggio 3, e relative ricevute di saldo del signor Piffer, 1819-1820; - "Scritto di credito di fiorini 600 presso l'onoranda comunità di Centa li 11 novembre 1802 frutifero al 5 per % scade in anni tre prossimi". Fascicolo, cc. 12

1 1.1 14 b. 1 Atti degli affari della comunità 1804 - "Scritto di credito di fiorini 100 a favore di Giovanni Battista Piffer di Trento contro l'onoranda comunità di Centa... creato li 4 maggio 1804, scadente in un anno col suo interesse al 5%"; - debito della comunità di Caldonazzo nei confronti della comunità di Centa per fiorini 750, 1804 settembre 16. Fascicolo, cc. 6

1 1.1 15 b. 1 Atti degli affari della comunità 1805 "Scritto di credito del magnifico Giorgio Fox... appresso alla magnifica comunità di Centa e scadente in anni 5...": debito della comunità di Centa verso Giorgio Fox. Fascicolo, cc. 2 28

Segnature precedenti: n. 2

1 1.1 16 b. 1 Atti degli affari della comunità 1808 - "Proposte ai signori deputati per la difesa contro il torrente Centa...", s.d.; - richiesta della comunità di Centa per essere esentati dal pagamento del dazio del legname traghettato, [1744-1808] (1); - 'Foglio d'avvisi per il Tirolo meridionale', 1808 giugno-agosto, a stampa. Fascicolo, cc. 4 Segnature precedenti: n. 3 Note (1) Il documento era conservato, assieme agli altri atti, nel 1808. Il documento riporta anche un'annotazione del 1744.

1 1.1 17 b. 1 Atti degli affari della comunità 1809 Saldo di un debito di Giorgio Fox verso la comunità di Centa. Fascicolo, c. 1 Segnature precedenti: n. 4

1 1.1 18 b. 1 Atti degli affari della comunità 1810 - "Copia del scritto di Giacomo Gremes alla valle di Centa, in verso il comune di Centa fatto l'anno 1810 ai 10 febbraio": debito della comunità di Centa verso Giacomo Gremes.

Copia semplice coeva. Fascicolo, cc. 2 Segnature precedenti: n. 5

29 serie 1.2 Rendiconti dei giurati, 1706-1755

Contenuto La serie comprende i rendiconti dei giurati, amministratori dei beni comunitari. Ogni anno gli amministratori comunitari erano tenuti a rendere conto della gestione delle finanze e dei beni della comunità. La resa di conto, spesso redatta in duplice copia, doveva essere sottoposta alla regola, poi conservata in archivio e tenuta a disposizione degli amministratori successivi. Le rese di conto riportano un elenco delle entrate e delle uscite della comunità. Come titolo si è riportata l'annotazione esterna. Gli estremi cronologici riportati sono quelli dell'annata amministrativa e contabile, ovvero da elezione ad elezione dei giurati. La serie conserva solo i rendiconti delle uscite.

1 1.2 19 b. 2 Nota dei viaggi e delle spese del giurato vecchio della comunità di Centa per l'anno 1706 1706-1707 Resa di conto degli amministratori comunitari sulle spese del 1706 presentata in data 7 marzo 1707. Fascicolo, cc. 2

1 1.2 20 b. 2 "Conto minuto della magnifica comunità seguito li 17 febbraio 1735 del anno antecedente 1734" 1734-1735 Resa di conto degli amministratori comunitari sulle spese del 1734 presentata in data 17 febbraio 1735. Fascicolo, cc. 2

1 1.2 21 b. 2 "Resa de' conti dell'anno 1743 seguiti li 13 febbraio 1744" 1743-1744 Resa di conto degli amministratori comunitari sulle spese del 1743 presentata in data 13 febbraio 1744. Fascicolo, cc. 2

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1 1.2 22 b. 2 "Resa de' conti del 1750 fatta addì 22 settembre 1751" 1750-1751 Resa di conto degli amministratori comunitari sulle spese del 1750 presentata in data 22 settembre 1751. Fascicolo, cc. 2

1 1.2 23 b. 2 "Resa de' conti della magnifica comunità fati e seguiti li 5 marzo 1753 del anno scorso 1752" 1752-1753 Resa di conto degli amministratori comunitari sulle spese del 1752 presentata in data 5 marzo 1753. Fascicolo, cc. 2

1 1.2 24 b. 2 "Resa de' conti della magnifica comunità fatti e seguiti li 6 febraro 1755 del anno scorso 1754" 1754-1755 Resa di conto degli amministratori comunitari sulle spese del 1754 presentata in data 6 febbraio 1755. Fascicolo, cc. 2

1 1.2 25 b. 2 "Resa de' conti della magnifica comunità fatti e seguiti li 6 febraro 1755 del anno 1754 sotto li giurati m. Nicolo Bortolin e m. Andrea Campreger in mano di m. Michel Tonezer e m. Pietro Ciola" 1754-1755 Resa di conto degli amministratori comunitari sulle spese del 1754 presentata in data 6 febbraio 1755. Fascicolo, cc. 2

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Ente Comune di Centa 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12

Luoghi Centa San Nicolò/Centa

Archivi prodotti Subfondo Comune di Centa (ordinamento austriaco), 01/01/1818 - 31/12/1923 Fondo Comune di Centa San Nicolò, 01/01/1679 - 31/12/1959

Storia Nell'ottobre del 1813 le truppe austriache occuparono il Dipartimento dell'Alto Adige. Il 10 dicembre questo venne posto sotto l'amministrazione provvisoria del commissario Anton von Roschmann. Il 1 marzo 1814 Roschmann emanava la "Provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico", al cui § 5 delle "Disposizioni generali", "Titolo primo", veniva stabilita salvo modifiche improrogabili, la prosecuzione della precedente distrettualizzazione comunale. Terminata la fase di transizione, il 1 gennaio 1818 entrò in vigore nel Circolo di Trento un provvisorio ordinamento comunale, in applicazione della Circolare del Capitanato di Trento del 4 novembre 1817. Nel Circolo di Rovereto l'ordinamento comunale italico fu mantenuto fino al 31 dicembre 1820. Il 1 gennaio 1821 venne introdotto il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819. Esso sanciva la ricostituzione dei comuni sulla base della situazione esistente nel 1805, prima dell'occupazione bavarese. Con il decadere dell'ordinamento comunale introdotto sotto il Regno italico cessava anche la relativa distrettualizzazione e la gran parte delle frazioni chiedevano di sciogliere il legame amministrativo con il comune di aggregazione. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849 regolò i diritti fondamentali dei comuni, garantiti dal § 33 della costituzione del 4 marzo 1849. Negli anni dal 1849 al 1860, soprattutto nelle Valli Giudicarie, alcuni comuni operarono delle aggregazioni, molte delle quali furono seguite di lì a qualche anno da nuove separazioni. Nel periodo del cosiddetto 'neoassolutismo' (1851-1861) la legge del 17 marzo 1849 non venne applicata e per la gestione dei comuni ci si avvalse di ordinanze emanate di volta in volta. La Legge comunale del 24 aprile 1859, che intendeva rendere stabili dette ordinanze, venne superata dalla ripresa della vita costituzionale nel 1861 e nell'amministrazione dei comuni si tornarono a recepire i principi che erano alla base della legge comunale provvisoria del 1849. Il 5 marzo 1862 venne emanata la legge-quadro sull'ordinamento degli affari comunali, che rimandava a normative da elaborarsi da parte delle province. Il 9 gennaio 1866 veniva emesso un "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919, a seguito della sconfitta dell'Austria nella prima guerra mondiale, il Trentino venne annesso al regno d'Italia. L'ordinamento comunale austriaco cessava con l'entrata in vigore del R.D. dell'11 gennaio 1923, che estese alle nuove province l'ordinamento comunale italiano. 32

In conformità a tali disposizioni Centa, aggregato in periodo italico al comune di Caldonazzo, venne ricostituito in comune autonomo.

Condizione giuridica Ente pubblico territoriale. Ancora prima dell'effettivo decadere degli ordinamenti comunali italici furono emanate dal governo austriaco alcune norme riguardanti i comuni: Il "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" (Circolare governativa del 31 agosto 1817, n. 20934 - 1760) ripristinava le regole introdotte in tale ambito da Giuseppe II con l'ordinanza del 31 ottobre 1785. La Circolare del Capitanato di Trento datata 4 novembre 1817 n. 11135, stabiliva il passaggio nel Circolo omonimo dall'organizzazione italica a quella austriaca, che doveva compiersi con il 1 gennaio 1818. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819 ribadiva il ritorno all'organizzazione del 1805 e venne introdotto nel Tirolo italiano con il 1 gennaio 1821. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, sancì per prima l'autogoverno comunale. Durante gli anni del neassolutismo (1851 - 1861), una serie di ordinanze emanate di volta in volta annullò i princìpi liberali cui si atteneva la legge del 1849. Tra esse, quelle del 31 dicembre 1851, n. 4 (che stabiliva nuovi criteri nell'amministrazione pubblica), del 19 marzo 1852, n. 67 (che conferiva alle autorità politiche il diritto di confermare gli ufficiali comunali), del 15 gennaio 1852 n. 17 (che vietava la pubblicità delle discussioni in merito agli affari comunali). La legge comunale del 24 aprile 1859 n. 58 cedette di lì a poco il passo alle norme introdotte durante l'avvento del liberalismo. La legge-quadro del 5 marzo 1862 n. 18, passata alle diete provinciali per la discussione, elencava in ventisei articoli "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali" e rimandava a future leggi provinciali che avrebbero predisposto i regolamenti comunali nei diversi paesi della corona. La legge del 3 dicembre 1863 n. 115, emanata in esecuzione dell'art. II della legge comunale del 5 marzo 1862, concerneva la regolazione dei rapporti di incolato (Reichsgesetz über das Heimatrecht). Il 9 gennaio 1866, sulla base delle disposizioni fissate nella legge comunale del 5 marzo 1862, veniva emesso il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Le leggi del 18 gennaio 1882 n. 2, e dell'8 giugno 1892 n. 261, furono motivate dalla necessità di mettere in atto un maggiore controllo circa l'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali.

Funzioni, occupazioni e attività Per tutto il periodo che precedette la rivoluzione del marzo 1848 (il Vormärz) i comuni furono interamente sottoposti alle autorità superiori, con scarsa partecipazione delle popolazioni alla gestione locale. Nel "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" del 31 agosto 1817, a seconda delle diverse "facoltà" e bisogni le comunità erano suddivise in Comuni rurali e Comuni di Città (§6); i primi in Comuni maggiori e "piccioli Comuni" (§7). Dei Comuni di Città, per l'ambito trentino, facevano parte Trento, Rovereto, Riva, Arco.

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La Circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817 n. 11135 (cit.), riguardante l'organizzazione e futura amministrazione dei Comuni nel Circolo di Trento stabiliva tra l'altro l'osservanza, a partire dal 1 gennaio 1818, dell'ordinanza governiale del 31 ottobre 1785 per l'amministrazione dei beni di ciascun singolo comune (la quale era annessa alla circolare del 3 aprile 1816 n. 7624). Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, ribadiva il ritorno alle antiche individualità comunali vigenti fino al 1805, sciogliendo le aggregazioni introdotte sotto il Regno italico. Esso era rivolto alle "Comuni di campagna", alle "Città minori considerate come Comuni", alle "Città maggiori considerate come Comuni". Tale ordinamento sancì uno stretto controllo da parte statale, riducendo le amministrazioni comunali a mere esecutrici della volontà dello stato. La legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849 n. 170, emanata parallelamente alla nuova costituzione del 4 marzo 1849, contemplava per i comuni un livello di autogoverno al passo con le esigenze delle dottrine liberali. Essa affermava preliminarmente che "Base fondamentale dello Stato libero si è il libero Comune" (Disposizioni generali, I), attribuendo al comune competenze naturali (concernenti tutti gli affari pubblici di interesse comunale che potevano essere affrontati con forze proprie) e delegate (riguardanti i compiti che al comune venivano affidati dallo stato). Alle autorità politiche non spettava alcuna ingerenza nei confronti dei comuni, la cui gestione era interamente affidata agli organi previsti per l'autoamministrazione. La legge comunale provvisoria considerava alla medesima stregua paesi e città, tuttavia prevedeva l'emanazione di statuti propri per le città di Innsbruck, Bolzano e Trento, alle quali, sottoposte direttamente ai Capitanati circolari, era inoltre conferita l'amministrazione politica in prima istanza per il proprio distretto. Con l'avviarsi della compagine statale verso forme assolutistiche anche lo spirito della Legge provvisoria comunale del 1849 venne svuotato, emanando una serie di ordinanze che ne contraddicevano i principi. Queste disposizioni del Ministero degli Interni, insieme al complesso delle ordinanze degli anni 1850 e 1851 e a frammenti della legge comunale del 1849 costituirono i fondamenti dell'amministrazione comunale per un intero decennio. Legge comunale del 24 aprile 1859 n. 58 fu espressione della volontà del governo di accentrare nelle proprie mani tutta la pubblica amministrazione e non considerò più i comuni quali partner degli organi dell'amministrazione politica. Di tale legge solo le disposizioni sull'incolato furono applicate. Nel medesimo anno veniva emanata la patente di ottobre, mentre la costituzione del febbraio 1861 chiuse ufficialmente il periodo del neoassolutismo. Al termine di tale esperienza si impose subito la necessità di rinnovare alla luce dei nuovi indirizzi liberali l'apparato statale e di conferire una diversa impronta anche all'organizzazione comunale, secondo i princìpi di autoamministrazione. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, forniva solo una cornice normativa, il cui completamento era affidato poi alle leggi provinciali. Essa elencava pertanto solo "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali". Dal punto di vista delle competenze, delle funzioni e dell'ambito di attività dei comuni non si discostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849. Il comune, che era il principale depositario dell'autogoverno locale, non veniva considerato come organo dello stato, ma come un soggetto a sé stante, caratterizzato da interessi specifici e dotato perciò di un raggio d'azione proprio. Veniva pertanto ribadito quale punto fermo il conferimento ai comuni di una doppia sfera d'azione: quella naturale (tale espressione in questa legge veniva sostituita dal termine "indipendente") e quella delegata. Dell'art. VII, che permetteva ai comuni aggregatisi in base alla legge provvisoria del 17.3.1849 di tornare a scindersi, approfittarono, nell'ambito trentino, i comuni del Capitanato di Tione che in precedenza avevano operato tale scelta.

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La legge del 5 marzo 1862 ribadiva agli artt. XVII - XXI la possibilità per le Diete provinciali di istituire delle Rappresentanze di Distretto o di Circolo (previste anche nella legge comunale del 1849 e mai attivate) con relative Giunte, quali organi di raccordo tra i comuni e la Dieta, ma la Dieta tirolese rifiutò l'istituzione di dipartimenti politici così estesi, a motivo delle grandi distanze del paese e delle difficoltà di comunicazione. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" emanato il 9 gennaio 1866, quanto a competenze, funzioni e ambito di attività dei comuni, era conseguente alla legge del 5 marzo 1862. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria.

Struttura amministrativa Nel periodo del Vormärz l'amministrazione dei comuni in Austria fu in stretta dipendenza dagli apparati statali. I rappresentanti scelti dagli abitanti furono solo autorità esecutive e consultive. L'amministrazione locale risultava burocraticamente complicata e spesso economicamente svantaggiosa. La circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n.11135, quanto alla futura organizzazione amministrativa dei comuni nel Circolo di Trento stabiliva la nomina di una Rappresentanza comunale e di un capocomune coadiuvato da altro personale: un attuario, degli assistenti, un cassiere (con il compito di incassare le rendite comunali e di pagare le spese), delle guardie boschive e campestri. Il capocomune avrebbe convocato la Rappresentanza secondo la necessità, dietro concessione del giudizio distrettuale e alla presenza di un rappresentante di quest'ultimo organo. I conchiusi della Rappresentanza andavano registrati in un apposito libro sottoscritto dal capocomune, dall'attuario e dal delegato del giudizio distrettuale. Compiti delle nuove Rappresentanze comunali e dei capicomune erano: - la stesura di un accurato inventario del patrimonio comunale, distinguendo l'attivo dal passivo ed evidenziando le diverse voci; - la corretta tenuta degli atti; - la presentazione dei conti consuntivi e degli eventuali arretrati; - la consegna degli atti degli archivi comunali presenti nell'ex comune di aggregazione; - la consegna all'archivio del giudizio dei registri di stato civile; - la presentazione del rendiconto, secondo l'ordinanza del 1785. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, istituiva nelle Città maggiori considerate come Comuni (Innsbruck, Trento, Bolzano, Rovereto) un Magistrato politico-economico, il quale fungeva anche da istanza politica per le gravi trasgressioni di polizia entro il proprio distretto. Il regolamento definitivo dei magistrati politico-economici delle diverse città giunse in tempi diversi (a Rovereto il 28 gennaio 1823, a Trento il 22 novembre 1825). Tra gli organi non compariva più la Rappresentanza comunale. Le Città minori considerate come Comuni (per la parte italiana, Riva, Ala e Arco) erano rette da un Magistrato politico- economico, composto di 12 (con pià di 1000 abitanti, da 16 a 20) elettori, i quali, sotto la presidenza del giudice distrettuale eleggevano: - un borgomastro (sindaco): remunerato annualmente e confermato dal capitano circolare; - quattro consiglieri: prestanti servizio gratuito e confermati dal giudizio distrettuale; - un amministratore dei beni comunali: salariato annualmente e subordinato al Magistrato; - un esattore steurale (fiscale): da assumere con contratto separato e subordinato al Magistrato; - [solo in caso di beni consistenti, un cancelliere civico: salariato annualmente e confermato dal capitano circolare]; - [solo in caso di rilevante attività edilizia, un architetto civico]. Il Magistrato provvedeva a nominare, a pluralità di voti, il restante personale di cancelleria. I Comuni di campagna dovevano eleggere: - un capocomune, con il compito di mantenere l'ordine e la polizia;

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- due deputati, quali assistenti del capocomune e, in caso di assenza di quest'ultimo, suoi sostituti; - un cassiere (per la cui attività si rimandava alle norme del 31.10.1785 e del 3.4.1816), che amministrava i beni comunali, sotto il controllo del capocomune e dei deputati; - un esattore steurale (o esattore comunale), addetto alla riscossione delle tasse (che non erano da non confondersi con i denari del comune); - un certo numero di guardie campestri agli ordini del capocomune, "mantenute mediante contribuzioni in denaro, o in prodotti naturali, ovvero mediante assegnazioni di fondi comunali, od altri emolumenti"; I modi e i termini delle elezioni alle cariche comunali non erano specificati. Si sottolineava unicamente: - la facoltà del rispettivo giudizio distrettuale (sovrano o patrimoniale) di respingere le nomine in caso di inammissibilità degli eletti; - l'incompatibilità a ricoprire più uffici; - l'obbligo fatto a ogni membro abile del comune, che riecheggiava l'antica consuetudine degli uffici conferiti a rotazione, di assumere almeno per un anno incarichi comunali (con possibilità di conferma successiva, su desiderio del comune e assenso rilasciato dal relativo giudizio distrettuale); - l'abolizione delle figure dei sindaci, dei segretari e di altri scrivani; - la permanenza dei comuni e dei capicomune sotto l'autorità dei giudizi distrettuali (si era ritornati a un sistema dove l'amministrazione giudiziaria non era separata da quella politico-economica); - la nomina da parte del giudizio distrettuale di competenza, nei comuni lontani dalla sede giudiziaria, di delegati o giurati per facilitare l'amministrazione. Il regolamento comunale del 1819, uno strumento legislativo troppo sommario e superficiale, rimase in vigore per quasi trent'anni. Più dettagliata anche in merito all'organizzazione amministrativa fu la Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170. La legge distingueva tra membri comunali e stranieri e, all'interno dei primi, tra cittadini del comune e "pertinenti". Il diritto di voto attivo e passivo, legato al censo, era inoltre riservato ai cittadini e ai "pertinenti" (ma questi ultimi solo se rivestivano uffici pubblici). Organi previsti erano: - una Rappresentanza comunale, di durata triennale, le cui sedute erano pubbliche le cui deliberazioni erano valide alla presenza di almeno 2/3 dei membri (o sostituti) e a maggioranza assoluta dei votanti. - Sua composizione: comuni con meno di 100 elettori, almeno 8/9 soggetti; comuni con più di 100 elettori, 10 soggetti, con aggiunto uno per ogni venti elettori oltre i cento; comuni con più di 1000 elettori, un soggetto in più ogni cento elettori oltre i mille; - Suoi Compiti ( che delineavano un ampio raggio di azione): - tutelare gli interessi del comune e provvedere ai bisogni del medesimo; - rendere pubblici tramite inventari sostanze e diritti comunali; - operare per un'adeguata rendita della sostanza comunale; - controllare che i singoli membri del comune non ricavassero rendite superiori alle loro necessità dalle sostanze comunali a essi assegnate; - investire le eccedenze delle rendite del comune per aumentarne il patrimonio; - approntare i preventivi annuali delle entrate e delle spese e, in caso di disavanzi, provvedere mediante sovrimposte (oltre una certa cifra, soggette ad approvazione da parte della Rappresentanza comunale di Circolo); - accedere a mutui nell'interesse del comune (oltre certe quote essi pure soggetti ad approvazione da parte della Rappresentanza comunale di Circolo o concessi tramite leggi provinciali);

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- fissare gli emolumenti degli impiegati e degli inservienti comunali e nominare gli organi amministrativi degli stabilimenti comunali di propria competenza; - eleggere un proprio cassiere; - destinare un soggetto alle mansioni di cancelleria; - sopperire alle necessità dei poveri; - assegnare i fondi necessari alle istituzioni di polizia per il mantenimento dell'ordine interno; - far controllare periodicamente nel corso dell'anno i conti di cassa; - in caso di necessità sottoporre a controllo la gestione della Deputazione; - sempre in caso di necessità nominare commissioni per il controllo delle imprese comunali e altre commissioni, scegliendone i componenti; - riunirsi due volte l'anno in seduta ordinaria per esaminare, nell'inverno il conto consuntivo, nell'estate il preventivo e per discutere sugli affari comunali; - riunirsi in sedute straordinarie in casi urgenti (anche su richiesta scritta di almeno due terzi dei membri); - per ogni seduta tenere un protocollo (firmato dal presidente e dal segretario), da conservare nell'archivio a disposizione del pubblico; - una Deputazione comunale, di durata triennale, eletta a maggioranza assoluta, avente il compito preminente di rendere esecutive le deliberazioni della Rappresentanza. - Sua composizione: - Podestà (Capocomune per i centri minori) - Suoi compiti: - presiedeva le sedute della Rappresentanza e ne convocava i membri; - rappresentava il comune nei suoi rapporti esterni, in questioni civili e amministrative; - sottoscriveva documenti comportanti obblighi del comune verso terzi; - eseguiva le deliberazioni della Rappresentanza (se esse erano in opposizione alle vigenti leggi o a danno del comune ne trasferiva l'oggetto all'autorità distrettuale); - amministrava il patrimonio comunale attenendosi rigorosamente al preventivo; - per spese urgenti e straordinarie chiedeva l'approvazione della Rappresentanza; - a fine anno amministrativo trasmetteva a essa il conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita, corredato dai relativi documenti; - sulla base di quest'ultimo, formava il preventivo sottoponendolo alla Rappresentanza; - gli erano subordinati tutti gli impiegati e inservienti comunali; - esercitava funzioni di polizia riguardo a nettezza urbana, sanità, poveri, strade, incendi, mercati, buon costume, domestici, cippi confinari, sicurezza delle persone e delle proprietà; - doveva procacciarsi i mezzi per adempiere ciò ed era responsabile di eventuali omissioni; - doveva impedire la questua e allontanare i mendicanti (alla Deputazione spettava comminare pene pecuniarie (o in prestazioni di lavoro) in relazione ai tre precedenti punti, tenendone protocollo). - Due consiglieri: l'anziano sostituiva il podestà in caso di suo impedimento - Loro compiti: - prestarsi agli ordini del podestà, sotto la responsabilità di quest'ultimo. Nella temperie neoassolutista l'organizzazione amministrativa dei comuni si resse in base a disposizioni provvisorie, in attesa che venisse elaborata la legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58. Essa, rispetto alle ordinanze transitorie,

37 ribadiva la necessità di un'approvazione delle autorità nella scelta degli ufficiali comunali. Il borgomastro stesso era designato dalle autorità su proposta di una terna di soggetti scaturiti dalle votazioni. Decaduta la legge precedente con il mutare della situazione politica, la legge-quadro del 5 marzo 1862 non si scostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849 ed era in consonanza con l'avvento del liberalismo negli organi di governo dell'impero. Essa tutelava maggiormente i diritti dei singoli e perciò toglieva le precedenti limitazioni nell'accesso al comune e ai diritti elettorali. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" del 9 gennaio 1866 aggiungeva poche novità rispetto all'organizzazione amministrativa dei comuni prevista dalla legge provvisoria del 1849. Emergeva la forte posizione del Capocomune, dotato di molte competenze e con i consiglieri nella mera posizione di aiutanti. In particolare al capocomune era affidato il disimpegno di molti affari derivanti dalla sfera d'azione delegata dallo stato al comune (ad esempio il diritto di punire nell'ambito dell'esercizio della polizia locale, § 57). Veniva semplificato il modo di formare la Rappresentanza comunale: - nei comuni costituiti da meno di 100 elettori, 9 o 8 membri a seconda dell'istituzione di tre o due corpi elettorali; - da 100 a 300 elettori, 12 membri; - da 301 a 600 elettori, 18 membri; - da 601 a 1000 elettori, 24 membri; - più di 1000 elettori, 30 membri. Il presente regolamento, così come quello del 1862, era rivolto esclusivamente a paesi e borgate di dimensioni contenute, essendo le città maggiori ormai dotate di statuto proprio. Al regolamento comunale del 9 gennaio 1866 era annesso il "Regolamento elettorale per i Comuni della Contea principesca del Tirolo", tramite il quale i ceti più facoltosi mantenevano il controllo delle amministrazioni comunali. Rispetto alla linea del governo, prevalse il punto di vista dei conservatori tirolesi riguardo alle limitazioni nell'accettazione nel comune di nuovi membri. Con il progressivamente sempre più esteso diritto di voto presso il parlamento dell'Impero, la base sociale degli elettori delle rappresentanze comunali paradossalmente rimase spesso più bassa. Allo scoppio della guerra le amministrazioni comunali caddero sotto il controllo delle autorità politiche.

Contesto generale Il 21 aprile 1815 cessava il periodo di amministrazione provvisoria del Tirolo. A partire dal 1 maggio 1815 l'Austria incorporò ufficialmente il Dipartimento dell'Alto Adige, mentre il Congresso di Vienna confermava il passaggio dell'ex principato vescovile di Trento all'Austria, già avvenuto nel 1803. Con il 24 marzo 1816 i distretti di Trento e Bressanone ottenevano una loro rappresentanza (insufficiente per la parte italiana del territorio) alla Dieta di Innsbruck, ripristinata dopo la sua soppressione sotto la Baviera. Il 6 aprile 1818 il Tirolo venne incorporato nella Confederazione germanica, nata dalla dissoluzione dell'impero romano germanico e succeduta alla Confederazione del Reno crollata con Napoleone. I due Capitanati di Circolo di Trento e Rovereto furono ricostituiti a partire dal 1 maggio 1815. L'attività della Corte di giustizia di Trento cessava; con il 20 novembre 1815 veniva eretto un Giudizio civico provinciale a Trento e successivamente un Giudizio collegiale civile e criminale a Rovereto, ciascuno con competenze per i rispettivi Circoli. Il Tribunale d'Appello e Giudizio criminale superiore aveva sede a Innsbruck, mentre l'ultima istanza giudiziaria era costituita dal Supremo Tribunale di Giustizia di Vienna.

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La circolare del 17 luglio 1816 stabiliva che fosse riservata ai giudizi principeschi (sovrani) la giurisdizione criminale rispetto ai ripristinati giudizi patrimoniali nobili. Con la Patente imperiale del 14 marzo 1817 il Tirolo fu diviso in 99 distretti amministrativi (più 7 nel Vorarlberg); 95 vennero amministrati da cosiddetti Giudizi cumulativi con competenze sia in materia politico-amministrativa, che giudiziaria. Furono denominati Giudizi distrettuali (Landgerichte), sia che ci si riferisse ai 44 principeschi (statali), che ai 51 patrimoniali (sottoposti a un dinasta). Entro gli anni Quaranta dell'Ottocento i dinasti rinunciarono via via ai propri residui diritti giudiziari. Il Circolo di Trento era costituito da 10 giudizi principeschi e 11 patrimoniali; quello di Rovereto da 8 principeschi e 6 patrimoniali. Nei 4 distretti cittadini di Innsbruck, Bolzano, Trento e Rovereto l'amministrazione politica era di competenza dei Magistrati, istituiti in dette città rispettivamente in data 11 novembre 1820, 25 febbraio1821, 22 novembre 1825, 28 febbraio 1823. La nuova organizzazione giudiziaria decorreva dal 1 maggio 1817. Per quanto riguardava la materia penale, l'Organizzazione dei giudizi criminali, secondo la Circolare dell'i.r. Giudizio di Appello del 16 aprile 1817 prescriveva che i giudizi di prima istanza fossero: - inquirenti autorizzati anche a decidere (per la parte italiana il Giudizio civico provinciale di Trento e il Giudizio collegiale di Rovereto); - inquirenti senza diritto di decisione, detti anche Giudizi distrettuali (per la parte italiana , , Tione); - inquirenti competenti solo alla cattura dei sospettati di reato e all'assunzione dei rilievi informativi, detti semplicemente Giudizi (tutti gli altri). La circolare del Capitanato di Trento di data 4 novembre 1817, n.11135, rivolta alle comunità del Circolo, esplicitava la dipendenza delle stesse dal Capitanato e dai Giudizi distrettuali. Dopo i moti del 1848 e il fallimento dell'Assemblea costituente di Vienna-Kremsier, fu pubblicata la nuova costituzione del 4 marzo 1849, la quale permetteva allo stato di tenere saldamente in pugno la trasformazione dello stesso in senso moderatamente borghese. Avendo alla base la separazione delle funzioni giudiziarie da quelle politico-amministrative, il 1 gennaio 1850 entrò in vigore la nuova organizzazione delle autorità amministrative politiche in Tirolo e Vorarlberg: - una Luogotenenza a Innsbruck per tutta la provincia; - tre Reggenze di Circolo, a Innsbruck, Bressanone e Trento; - per l'esercizio delle funzioni politiche i Capitanati distrettuali (sei nella parte italiana); - per l'esercizio delle funzioni giudiziarie i nuovi Giudizi distrettuali (26 per il Tirolo italiano), dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza. Il nuovo ordinamento giudiziario in vigore a partire dal 1.5.1850 prevedeva dunque per il Tirolo italiano: - 26 Giudizi distrettuali dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza; - la Corte di Cassazione di Vienna, dotata della giurisdizione penale in terza e ultima istanza; - un Senato a Trento dotato di giurisdizione civile in terza istanza e penale in seconda; - due Corti di Giustizia, a Trento e a Rovereto, dotate di giurisdizione civile in seconda istanza; - la Corte di Giustizia di Trento come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a nord di Trento ; - la Corte di Giustizia di Rovereto come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a sud di Trento, comprese le Giudicarie; - una Camera di Commercio a Rovereto. La patente imperiale del 31 dicembre 1851 (Silvesterpatent) annullò la costituzione imperiale del 4 marzo 1849 e diede inizio al periodo del neoassolutismo. Al posto della Dieta furono attivate deputazioni 'consultive' a fianco dei governatori.

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L'amministrazione giudiziaria e quella politica ai livelli inferiori tornarono a essere unificate. Il 6 maggio 1854 vennero introdotti anche in Tirolo gli Uffici distrettuali misti, nella parte italiana detti anche Preture, i quali eliminarono gli ampi Capitanati distrettuali e incontrarono il favore della popolazione poiché, abbracciando all'incirca le dimensioni dei vecchi giudizi, erano ben distribuiti sul territorio. La contea del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in quattro Circoli, con sede a Innsbruck, Brixen, Trento e Bregenz, suddivisi in Distretti. Il Circolo di Trento per l'amministrazione politica era costituito da 25 Uffici distrettuali (Preture). Gli Uffici distrettuali corrispondevano ai Giudizi distrettuali Per le città di Trento e Rovereto con i dintorni erano competenti i rispettivi Magistrati civici. L'autorità giudiziaria entrò in vigore a partire dal 25 novembre 1854. Il Tribunale d'Appello per l'intera contea del Tirolo era a Innsbruck. Per l'amministrazione della giustizia nel Tirolo italiano vi erano: - due Tribunali circolari (a Trento per i Distretti di Trento e dintorni, a Rovereto per i Distretti di Rovereto e dintorni); - a Trento e Rovereto due Giudizi distrettuali delegati urbani, che esercitavano la giustizia nelle suddette città e dintorni;- gli Uffici distrettuali misti, aventi competenze in materia giudiziaria civile oltre che in quella politica. I Giudizi inquirenti in materia penale nel Circolo di Trento erano 8 (il Tribunale di Circolo di Trento, l'Ufficio distrettuale di Borgo, l'Ufficio distrettuale di Cavalese, l'Ufficio distrettuale di Primiero, l'Ufficio distrettuale di Cles, il Tribunale di Circolo di Rovereto, l'Ufficio distrettuale di Riva, l'Ufficio distrettuale di Tione). La crisi subentrata alla sconfitta austriaca nella seconda guerra di indipendenza italiana e alla perdita della Lombardia segnarono la fine del neoassolutismo nella monarchia e l'apertura alle forze liberali. Vennero emanate prima la legge fondamentale del 20 ottobre 1860, poi la più innovativa legge fondamentale del 26 febbraio 1861. Nel 1861, quale appendice alla legge fondamentale del 26 febbraio, venne approvato anche un nuovo regolamento provinciale per il Tirolo, il quale suscitò ancora delusione nei politici trentini a causa della loro insufficiente presenza alla Dieta: 21 deputati su un totale di 68. Da allora fino al 1914 in Tirolo, nonostante le pressioni per un rinnovamento, non furono introdotte sostanziali modifiche nella costituzione provinciale, né nei criteri della rappresentanza. La sconfitta subita ad opera dei prussiani nel 1866 fece perdere all'Austria il ruolo-guida in Germania e provocò la cessione del all'Italia in seguito alla terza guerra di indipendenza. L'anno seguente le pressioni ungheresi portarono alla costituzione del 21 dicembre 1867, che decretava il cosiddetto Ausgleich, il compromesso che dava vita alla duplice monarchia austro-ungarica. I due tronconi di impero mantenevano in comune esercito e finanze, ma godevano ciascuno di un'organizzazione politico-amministrativa propria. La legge del 19 maggio 1868 sull'erezione delle autorità politico-amministrative nei diversi regni della corona procedette alla completa separazione tra amministrazione politica e funzioni giudiziarie. Le autorità politiche distrettuali venivano denominate Capitanati distrettuali, creati nel 1849, decaduti durante il neoassolutismo e ora rimessi in vita, i quali erano retti da un Capitano e assorbivano l'attività politica che in precedenza era delle Preture e degli Uffici distrettuali misti. Secondo l'ordinanza del Ministero degli Interni del 10 luglio 1868, la Contea principesca del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in 24 Capitanati distrettuali (in vigore a partire dal 31 agosto 1868), otto dei quali per la parte italiana. Le città di Trento e Rovereto, che in base al regolamento comunale del 1862 erano state elevate a città statutarie, dal punto di vista politico-amministrativo erano equiparate ai Capitanati distrettuali, per l'ambito giudiziario invece dipendevano dall'omonimo Giudizio distrettuale.

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Mentre nell'ambito dell'Impero si ebbero diverse leggi elettorali, tese ad allargare sempre più il diritto di voto (1873, 1882, 1896, fino al suffragio universale maschile del 1907) nei comuni della monarchia per l'elezione delle Rappresentanze comunali la base elettorale rimase notevolmente più bassa. L'ultima provincia a rinnovare il proprio ordinamento interno fu il conservatore Tirolo. Il 2 febbraio 1914 finalmente ottenne la ratifica imperiale la nuova Landesordnung tirolese, che rappresentò in parte ancora un compromesso con il vecchio ordine.

Il comune di Centa fu sottoposto, per l'amministrazione politico-amministrativa ai seguenti uffici statali: Circolo di Trento (1815-1849), Capitanato distrettuale di Borgo (1850-1854), Pretura di Levico (con competenza mista, cioè politico-amministrativa e giudiziaria,1854-1868), Capitanato distrettuale di Borgo (1868-1918), Governatore per gli affari civili (1918-1919), Commissariato civile del distretto politico di (1919-1923). Per l'amministrazione giudiziaria Centa dipese dal Giudizio distrettuale di Levico (1817-1854), dalla Pretura di Levico (con competenza mista, cioè politico-amministrativa e giudiziaria,1854-1868), dal Giudizio distrettuale di Levico (1868- 1923) e dalla Pretura di Borgo (1923- ). Dal punto di vista ecclesiastico Centa costituisce una curazia della Pieve di Calceranica, elevata a parrocchia nel 1919, compresa nel decanato di Levico.

Fonti normative Patente sovrana 31 dicembre 1812, per l'introduzione dell'imposta d'industria nelle province del Tirolo e Vorarlberg. Editto del commissario Anton De Roschmann 1 marzo 1814, concernente la provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico Patente 24 giugno 1814, "relativa alla presa di possesso del Tirolo e Vorarlberg" Convenzione 28 giugno 1814 "relativa alla cessione da parte del Tirolo e del Vorarlberg, che altre volte apparteneva alla Baviera, a sua maestà l'imperatore d'Austria". Ordinanza 24 aprile 1815 "relativa al tempo in cui hanno da entrare in attività le autorità politiche organizzate definitivamente sotto la direzione di sua eccellenza il conte Fernando di Bissingen governatore" Circolare governatoriale 23 marzo 1816, "Spese e debiti della concorrenza militare" Circolare del Governo dei 3 aprile 1816, n. 7624 "Conti arretrati, non che debiti delle Giurisdizioni, e delle Comuni" Circolare governatoriale 16 luglio 1816, n. 16232, Ripristinazione dei giudizi patrimoniali Patente sovrana 14 marzo 1817 , n. 51, "Organizzazione dei giudizi distrettuali" Ordinanza 16 aprile 1817, n. 80 "Organizzazione dei giudizi criminali". Legge 13 aprile 1817, n. 79 Separazione del giudizio di Vigo in Fassa dal circolo di Bolzano, ed incorporamento del medesimo al circolo di Trento Istruzione 31 agosto 1817, n. 20934/1760 "concernente i conti comunali, compilata per i comuni minori, secondo la prescrizione de' 31 ottobre 1785 in appendice alla circolare governiale" Legge 31 agosto 1817, n. 65, "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle giurisdizioni, e dei comuni" Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato del Circolo di Trento 4 novembre 1817, n. 11135/3818 "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione dei comuni nel Circolo di Trento"

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Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato circolare di Trento 21 dicembre 1817, n. 12283/4109, con istruzioni in merito alla tenuta del "giornale d'entrata ed uscita" e del "libro maestro" Regolamento 14 agosto 1819, n. 168 "Regolamento delle Comuni, e dei loro Capi nel Tirolo e Vorarlberg" Kaiserliches Patent vom 17 Maerz 1849, n. 170 "womit ein provisorisches Gemeinde-Gesetz erlassen wird" Notificazione 29 novembre 1849, emanata dall'i. r. commissione d'attivazione del poter giudiziario pel Tirolo e Vorarlberg relativa all'organizzazione delle nuove autorità giudiziarie in questa provincia Ordinanza imperiale 20 aprile 1854, n. 96, "wodurch eine Vorschrift für die Vollstreckung der Verfügungen und Erkenntnisse der landesfürstlichen politischen und polizeilichen Behörden erlassen wird". Kaiserliches Patent vom 24 April 1859, n. 58, "womit ein neues Gemeinde-Gesetz erlassen wird" Decreto del Ministero degli interni e della giustizia 30 gennaio 1860, n. 28 "betreffend die Bestellung eines beeideten Felschutzpersonales und das Verfahren über Feldfrevel" Legge 5 marzo 1862, n. 14, "con cui vengono stabilite le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali" Legge 3 dicembre 1863, n. 105, "betreffend die Regelung der Heimatverhältnisse" Legge 9 gennaio 1866, n. 1, "obbligatoria per la contea principesca del Tirolo, colla quale viene emanato un regolamento comunale ed un regolamento elettorale pei comuni" Legge 25 luglio 1871, n. 95, "sull'introduzione di una legge generale sui libri fondiari" Legge 22 gennaio 1879, n. 13, "con cui viene emanato un regolamento per le persone di servizio" Legge del 18 gennaio 1882, n. 2, "valevole per la contea principesca del Tirolo, concernente l'amministrazione del patrimonio e delle entrate comunali ed i provvedimenti di rispettiva vigilanza sui comuni" Legge 7 giugno 1883, n. 94, "concernente la divisione di terreni comuni e la regolazione di diritti comuni di godimento e di amministrazione" Regolamento 18 giugno 1888, n. 3992 per i comuni italiani del Tirolo Legge 8 giugno 1892, n. 17, Amministrazione della sostanza comunale e dei redditi comunali Legge 10 marzo 1895, n. 16, concernente l'istituto della difesa del paese per la contea del Tirolo e pel Vorarlberg Legge 9 giugno 1909, n. 62, "valevole per la contea principesca del Tirolo, sulla commassazione dei terreni agricoli" Legge 9 giugno 1909, n. 61, valevole per la contea principesca del Tirolo, sulla divisione dei terreni comuni e la regolazione dei diritti di godimento e di amministrazione che vi si riferiscono

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Mauro NEQUIRITO e Marigherita FAES citato in bibliografia.

Bibliografia BRENTARI O., Guida del Trentino, Bologna, 1971, ristampa anastatica dell'edizione di Bassano del Grappa, 1890-1902 CAPUZZO E., Dal nesso asburgico alla sovranità italiana. Legislazione e amministrazione a Trento e a

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Trieste (1918-1928), Milano, 1992 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto) GARBARI M., Strutture amministrative comunali nella provincia del Tirolo durante il secolo XIX, IN: La dinamica statale austriaca nel XVIII e XIX secolo, a cura di P. Schiera, Bologna, 1981 GARBARI M., Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e la sovranità italiana, IN: Storia del Trentino, a cura di Lia De Finis, Trento, 1996 GIUNTA PROVINCIALE DEL TIROLO (a cura di), Raccolta di leggi, ordinanze e decisioni ad uso delle amministrazioni comunali del Tirolo, Innsbruck, 1908 WALLER G., Manuale delle leggi e regolamenti comunali, distrettuali e provinciali, nonché delle altre leggi ed ordinanze ai medesimi attinenti valevoli per la Contea principesca del Tirolo, Innsbruck, 1886

43 subfondo 2 Comune di Centa (ordinamento austriaco), 1818-1923 (con documenti dal 1521 e fino al 1928)

bb. 131

Soggetti produttori Comune di Centa, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12

Contenuto Il subfondo conserva la documentazione prodotta dal Comune di Centa nell'epoca compresa fra il 1818 ed il 1922, periodo in cui vigeva la legislazione austriaca. Sono presenti tuttavia alcuni fascicoli ordinati per oggetto che conservano documentazione risalente fino al 1739 (con docc. dal 1521) e successiva fino al 1928. La documentazione conservata si presenta completa ed è di una certa consistenza e rilievo. Il materiale presente è quello tipico degli enti comunali asburgici ed è organizzato in 14 serie archivistiche. L'ordine delle serie vede la documentazione prodotta dagli organi comunali, quella di carattere amministrativo e quella di natura contabile. Al momento del riordino la documentazione di epoca austriaca si trovava raccolta in buste o in diversi casi in mazzi (soprattutto il materiale ottocentesco), spesso parzialmente frammista al resto. Le buste contenevano solitamente tutto il materiale relativo all'annata (protocolli degli esibiti, carteggio ed atti, documentazione contabile, scuola, ecc.).

44 serie 2.1 Verbali delle sedute della rappresentanza comunale, del consiglio comunale, della giunta comunale e del podestà, 1882-1928

Contenuto La legge comunale provvisoria del 17 marzo 1849 prevede la tenuta e la conservazione in archivio di un protocollo per la registrazione dei verbali delle sedute della rappresentanza comunale. Il verbale, che deve essere sottoscritto da chi presiede la seduta, da un membro appositamente nominato e dal segretario, si articola in una serie di deliberazioni prese in base ai vari punti all'ordine del giorno elencati nel verbale stesso o nell'avviso di convocazione che lo precede. Il Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo emanato con la legge 9 gennaio 1866 in ottemperanza alla legge del 5 marzo 1862 sull'ordinamento degli affari comunali definisce la rappresentanza "organo deliberativo e sorvegliante" senza potere esecutivo (che rimane invece affidato alla deputazione) ma apporta poche variazioni al suo funzionamento. Essa ora ha l'obbligo di riunirsi almeno una volta al trimestre e comunque ogni volta che sia necessario e che "lo domandi un terzo almeno dei suoi membri, o l'Autorità politica distrettuale, ovvero (...) la Giunta distrettuale". Le funzioni e l'attività della rappresentanza comunale rimangono comunque pressoché invariate fino all'entrata in vigore della legislazione italiana nel 1923. Infatti in base al R.D. di data 4 febbraio 1915 entrato in vigore in Trentino a seguito del R.D. di data 11 gennaio 1923 n. 9 vennero istituiti anche nel Trentino gli organi di consiglio e di giunta.

La serie comprende due registri dei verbali delle sedute della rappresentanza comunale, del consiglio, della giunta e del podestà.

1 2.1 26 b. 3 "Libro delle delibere della rappresentanza comunale di Centa..." 1882 dicembre 29-1912 gennaio 8 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 336 n.n. Segnature precedenti: n. 77

1 2.1 27 b. 3 "Protocollo delle sessioni della Rappresentanza comunale..." (1) 1912 gennaio 21-1928 novembre 3 - verbali delle sedute della rappresentanza comunale, 1912 gennaio 21-1922 febbraio 4; - verbali delle deliberazioni del consiglio comunale, 1922 febbraio 28-1926 maggio 2; - verbali delle deliberazioni della giunta comunale, 1923 marzo 4-1923 aprile 15; - verbali delle deliberazioni del podestà, 1926 giugno 4-1928 novembre 3. 45

Registro, legatura in tela, cc. 300 Note (1) Il registro è foderato in carta e riporta il titolo 'Registro deliberazioni 21-I-12 3-XI-28'.

46 serie 2.2 Protocolli degli esibiti, 1855-1925

Contenuto L'introduzione nei comuni del Trentino del protocollo degli esibiti risale al periodo del Regno d'Italia napoleonico. La circolare del 16 dicembre 1811 emanata dal prefetto del Dipartimento dell'Alto Adige ordina ai podestà la tenuta del protocollo degli esibiti, "dal quale si possa facilmente, e in ogni tempo rilevare l'insinuazione e l'evasione di ogni affare". Nonostante l'abolizione delle istituzioni del segretario e della cancelleria in tutti i comuni di campagna prevista dal regolamento comunale per il Tirolo e il Vorarlberg (26 ottobre 1819), il protocollo continua di fatto a essere usato in conseguenza della sempre crescente mole della corrispondenza comunale. Il nuovo regolamento del 1849 stabilisce che "in ogni comune dovrà la Rappresentanza comunale destinare almeno un individuo alle mansioni di cancelleria, del quale possa il podestà servirsi nelle occorrenti scritturazioni". Sul registro di protocollo viene registrata la corrispondenza in arrivo e partenza: per ogni documento devono essere riportate la data di spedizione e ricevimento, il numero d'ordine, il mittente, la posizione archivistica, l'oggetto (ossia l'enunciazione sommaria del contenuto del documento), e il numero di fascicolo cui esso viene ascritto.

La serie raccoglie i protocolli degli esibiti, altrimenti detti protocolli della corrispondenza. La serie è molto lacunosa: mancano tutti i protocolli dal 1877 al 1908.

1 2.2 28 b. 4 "Protocollo degli esibiti dello comune di Centa per l'anno 1855" 1855 gennaio 1-1855 dicembre 31 nn. 1-486. Registro, cc. 52

1 2.2 29 b. 4 Protocolli degli esibiti 1856 gennaio 1-1856 dicembre 30 nn. 1-407. Registro, cc. 33

1 2.2 30

47 b. 4 Protocolli degli esibiti 1857 gennaio 1-1857 dicembre 30 nn. 1-346. Registro, cc. 30

1 2.2 31 b. 4 Protocollo degli esibiti 1858 gennaio 2-1858 dicembre 31 nn. 1-357. Registro, cc. 20

1 2.2 32 b. 4 Protocollo degli esibiti 1859 gennaio 1-1859 dicembre 31 nn. 1-303. Registro, cc. 23

1 2.2 33 b. 4 Protocolli degli esibiti 1860 gennaio 1-1860 dicembre 29 nn. 1-371. Registro, cc. 24

1 2.2 34 b. 4 "1861 Protocollo comunale" 1861 gennaio 1-1861 dicembre 31 nn. 1-330. Registro, cc. 28

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1 2.2 35 b. 4 "Protocollo degli esibiti politici del comune di Centa per l'anno 1963" 1863 gennaio 2-1863 dicembre 31 nn. 1-340. Registro, cc. 22

1 2.2 36 b. 4 "Protocolo degli esibiti politici del comune di Centa per l'anno 1864" 1864 gennaio 1-1864 dicembre 31 nn. 1-383. In fondo al registro: "Quinternetto di scossa contenente qualunque entrata che la rappresentanza comunale consegna da riscuotere al proprio ricevitore per l'azienda...", 1863-1864. Registro, cc. 23

1 2.2 37 b. 4 "Protocolo degli esibiti del comune di Centa per l'anno 1865" 1865 gennaio 1-1865 dicembre 28 nn. 1-363. Registro, cc. 11

1 2.2 38 b. 4 "Protocollo delli esibiti politichi del comune di Centa per l'anno 1866" 1866 gennaio 1-1866 dicembre 31 nn. 1-301 Registro, cc. 27

1 2.2 39 b. 4

49

"Protocolo degli atti politici del comune di Centa" 1867 gennaio 2-1868 gennaio 13 1867: nn. 1-270; 1868: nn. 1-5. Registro, cc. 36

1 2.2 40 b. 4 "Protocollo degli atti politici de comune di Centa anno 1868" 1868 gennaio 1-1868 dicembre 31 nn. 1-433. Registro, cc. 39

1 2.2 41 b. 4 "Protocollo esibiti 1869" 1869 gennaio 2-1869 dicembre 31 nn. 1-688. Registro, cc. 35

1 2.2 42 b. 4 "Protocollo 1876" 1876 gennaio 1-1876 dicembre 30 nn. 1-771. Registro, cc. 49

1 2.2 43 b. 5 "Protocollo degli esibiti..." 1909 settembre 28-1918 aprile 27 1909: nn. 914-1131; 1910: nn. 1-1128; 1911: nn. 1-1398;

50

1912: nn. 1-1377; 1913: nn. 1-1208; 1914: nn. 1-1366; 1915: nn. 1-702; 1916: nn. 1-531; 1917: nn. 1-650; 1918: nn. 1-209. Registro, cc. 300 Segnature precedenti: n. 118

1 2.2 44 b. 5 "Protocollo degli esibiti..." 1918 aprile 25-1922 novembre 28 1918: nn. 210-593; 1919: nn. 8-731; 1920: nn. 1-662; 1921: nn. 1-584; 1922: nn. 1-1143. Registro, cc. 100 Segnature precedenti: n. 119

1 2.2 45 b. 5 Protocollo degli esibiti 1922 novembre 23-1925 luglio 22 1922: nn. 1144-1286; 1923: nn. 1-1474; 1924: nn. 1-1707; 1925: nn. 1-937. Registro, cc. 100 Segnature precedenti: n. 120

51 serie 2.3 Carteggio ed atti degli affari comunali per anno, 1818-1922

Contenuto La serie comprende il carteggio ed atti degli affari comunali organizzati annualmente. Il materiale era conservato per annate, solitamente piegato in due e racchiuso con fascette mensili con titoli originali (ad esempio nel 1913 "n. 1 fascicolo del mese di gennaio 1913"; "n. 2 fascicolo del mese di febbraio 1913"); all'interno delle singole fascette il materiale era in ordine di numero di protocollo e per data di evasione. Si è mantenuto tale ordinamento: per questo motivo non si è ritenuto opportuno segnalare gli estremi dei numeri di protocollo. L'estremo cronologico riportato si riferisce all'annata amministrativa di riferimento; eventuali estremi cronologici differenti sono indicati solo in descrizione.

Il carteggio è organizzato in maniera differente: - le annate dal 1829 al 1837 e dal 1851 al 1854 sono articolate secondo un titolario, ricostruito solo per alcune voci che non si ripetono uguali in tutti gli anni, formato da categorie ("fascicoli" secondo la denominazione originale) contenenti dei fascicoli-affare numerati; - le annate dal 1838 al 1850 e dal 1855 al 1861 sono organizzate per numero di protocollo e fascicoli per oggetto; - le annate dal 1862 al 1922 sono generalmente organizzate in fascicoli mensili e fascicoli per oggetto; tuttavia alcune sono ancora organizzate solo per numero di protocollo.

Sono stati descritti i fascicoli pluriennali e per oggetto. Sono conservati anche alcuni sistemi preliminari dell'entrata e dell'uscita, sommari di tutta l'entrate ed uscita e quinternetti delle offerte, in quanto protocollati.

1 2.3 46 b. 6 Carteggio ed atti degli affari comunali 1818 Fascicolo Segnature precedenti: 9

1 2.3 47 b. 6 Carteggio ed atti degli affari comunali 1819 Fascicolo

52

Segnature precedenti: 10

1 2.3 48 b. 6 Carteggio ed atti degli affari comunali 1820 Si segnala: - "Inventario della facoltà del fu Leonardo Menegol di Centa". Fascicolo Segnature precedenti: 11

1 2.3 49 b. 6 Carteggio ed atti degli affari comunali 1821 Fascicolo Segnature precedenti: 12

1 2.3 50 b. 6 Carteggio ed atti degli affari comunali 1822 Fascicolo Segnature precedenti: 13

1 2.3 51 b. 6 Carteggio ed atti degli affari comunali 1823 Si segnala: - capitolato d'asta per la costruzione del muro di sostegno del cimitero della chiesa curaziale di Centa; - elenco dei fanciulli e fanciulle soggetti alla scuola normale nell'anno 1822/1823. Fascicolo Segnature precedenti: 14

53

1 2.3 52 b. 6 Carteggio ed atti degli affari comunali 1824 Fascicolo Segnature precedenti: n. 15

1 2.3 53 b. 6 Carteggio ed atti degli affari comunali 1825 Fascicolo Segnature precedenti: n. 16

1 2.3 54 b. 7 Carteggio ed atti degli affari comunali 1826 Fascicolo Segnature precedenti: n. 17

1 2.3 55 b. 7 Carteggio ed atti degli affari comunali 1827 Fascicolo Segnature precedenti: n. 18

1 2.3 56 b. 7 Carteggio ed atti degli affari comunali 1828 54

Si segnala: - stato degli individui maschi nati nel circondario della suddetta comune dal 1806 al 1807. Fascicolo Segnature precedenti: n. 19

1 2.3 57 b. 8 Carteggio ed atti degli affari comunali 1829 Carteggio organizzato in fascicoli: (1) - fasc. 1; - fasc. II "Contabilità, ammortizzazioni"; - fasc. 3; - fasc. VII; - carteggio ed atti non classificati. Fascicolo Segnature precedenti: n. 20 Note (1) La numerazione dei fascicoli varia tra numeri romani e numeri arabi.

1 2.3 58 b. 8 Carteggio ed atti degli affari comunali 1830 Carteggio organizzato in fascicoli: (1) - fasc. 2; - fasc. III; - fasc. V; - carteggio ed atti non classificati. Fascicolo Note (1) La numerazione dei fascicoli varia tra numeri romani e numeri arabi.

1 2.3 59 b. 9 Carteggio ed atti degli affari comunali 1831

55

Carteggio organizzato in fascicoli: - fasc. 1; - fasc. 2; - fasc. 3; - carteggio ed atti non classificati. Fascicolo

1 2.3 60 b. 10 Carteggio ed atti degli affari comunali 1832 Carteggio organizzato in fascicoli: (1) - fasc. 1 "Leggi e normali"; - fasc. 2 "Ammortizzazioni"; - fasc. 3 "Oggetti diversi"; - fasc. IV "Oggetti da essere spediti per l'anno 1832 sotto il capo comune Marco Lamb[...]"; - carteggio ed atti non classificati. Fascicolo Segnature precedenti: n. 23 Note (1) La numerazione dei fascicoli varia tra numeri romani e numeri arabi.

1 2.3 61 b. 10 Carteggio ed atti degli affari comunali 1833 Carteggio organizzato in fascicoli: - fasc. I, n. 3; - fasc. II, nn. 3-18; - fasc. III, nn. 1-39; - carteggio ed atti non classificati. Fascicolo Segnature precedenti: n. 24

1 2.3 62 b. 10 Carteggio ed atti degli affari comunali

56

1834 Carteggio organizzato in fascicoli: - fasc. 1 "Leggi"; - fasc. 3 [Oggetti diversi]; - carteggio ed atti non classificati. Fascicolo Segnature precedenti: n. 25

1 2.3 63 b. 11 Carteggio ed atti degli affari comunali 1835 Carteggio organizzato in fascicoli: (1) - fasc. I [Leggi e normali]; - fasc. 2 "Ammortizzazioni"; - fasc. 3 "Oggetti diversi"; - carteggio ed atti non classificati. Fascicolo Segnature precedenti: n. 26 Note (1) La numerazione dei fascicoli varia tra numeri romani e numeri arabi.

1 2.3 64 b. 11 Carteggio ed atti degli affari comunali 1836 Carteggio organizzato in fascicoli: - fasc. I, nn. 2-111; - fasc. II [Circolari], nn. 2-27; - fasc. III, nn. 3-5; - fasc. IV, nn. 1-33; - carteggio ed atti non classificati. Fascicolo Segnature precedenti: n. 27

1 2.3 65 b. 12

57

Carteggio ed atti degli affari comunali 1837 Carteggio organizzato in fascicoli: - fasc. I, nn. 4-91; - fasc. II [Leggi], nn. 1-15; - fasc. III, nn. 1-2; - fasc. IV, nn. 1-3; - fasc. V, n. 1; - carteggio ed atti non classificati. Fascicolo Segnature precedenti: n. 28

1 2.3 66 b. 12 Carteggio ed atti degli affari comunali 1838 Carteggio per n. di protocollo. Fascicolo

1 2.3 67 b. 12 Carteggio ed atti degli affari comunali 1839 - Carteggio per n. di protocollo; - pratica lavori strada maso Tiecher, 1839-1841. Fascicolo

1 2.3 68 b. 12 Carteggio ed atti degli affari comunali 1840 Carteggio per n. di protocollo. Fascicolo

1 2.3

58

69 b. 12 Carteggio ed atti degli affari comunali 1841 - Carteggio per n. di protocollo; - beneficio Menegolli, lascito testamentario di Leonardo Menegolli a favore del beneficio della primissaria di Centa. Fascicolo

1 2.3 70 b. 12 Carteggio ed atti degli affari comunali 1842 Carteggio per n. di protocollo. Fascicolo

1 2.3 71 b. 12 Carteggio ed atti degli affari comunali 1843 Carteggio per n. di protocollo. Fascicolo

1 2.3 72 b. 13 Carteggio ed atti degli affari comunali 1844 Carteggio per n. di protocollo. Fascicolo Segnature precedenti: n. 35

1 2.3 73 b. 13 Carteggio ed atti degli affari comunali 1845

59

- carteggio per n. di protocollo; - bollettari forestali. Fascicolo Segnature precedenti: n. 36

1 2.3 74 b. 13 Carteggio ed atti degli affari comunali 1846 Carteggio per n. di protocollo. Fascicolo

1 2.3 75 b. 13 Carteggio ed atti degli affari comunali 1847 Carteggio per n. di protocollo. Fascicolo

1 2.3 76 b. 14 Carteggio ed atti degli affari comunali 1848 Carteggio per n. di protocollo. Fascicolo

1 2.3 77 b. 14 Carteggio ed atti degli affari comunali 1849 - carteggio per n. di protocollo; - circolari. Fascicolo Segnature precedenti: n. 40

60

1 2.3 78 b. 14 Carteggio ed atti degli affari comunali 1850 - carteggio per n. di protocollo; - legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849 n. 170. Fascicolo Segnature precedenti: n. 41

1 2.3 79 b. 15 Carteggio ed atti degli affari comunali 1851 Carteggio organizzato in fascicoli: - fasc. II, nn. 1-122; - fasc. III, n. 1; - fasc. IV, n. 1; - carteggio ed atti non classificati. Fascicolo Segnature precedenti: n. 42

1 2.3 80 b. 16 Carteggio ed atti degli affari comunali 1852 Carteggio organizzato in fascicoli: - fasc. I, 1-102; - fasc. II, nn. 1-27; - fasc. IV; - fasc. V, n. 1; - fasc. VI, n. 1; - fasc. VII, n. 1; - fasc. VIII, n. 1; - fasc. IX, n. 1; - carteggio ed atti non classificati. Fascicolo

61

1 2.3 81 b. 17 Carteggio ed atti degli affari comunali 1853 Carteggio organizzato in fascicoli: - fasc. I, 1-110; - fasc. III, n. 1; - fasc. IV "Sedute comunali", n. 1; - fasc. V "Completamento militare 1852/53", 1853; - fasc. VI, n. 1; - fasc. IX, n. 1-2, 44; - fasc. X "Completamento militare", 1853, n. 1; - carteggio ed atti non classificati. Fascicolo Segnature precedenti: n. 44

1 2.3 82 b. 18 Carteggio ed atti degli affari comunali 1854 Si conserva : - "Repertorio pel comune di Centa per l'anno 1854"; il registro di repertorio riporta le seguenti registrazioni: "Cognome e nome" (soggetto, rispetto alla lettera alfabetica della rubrica), "Oggetto", "Numeri del protocollo degli esibiti", "Numero del fascicolo" (numeri arabi), "Numero particolare" (numero romano). Si tratta di uno strumento di ricerca degli atti presenti in archivio relativo a quest'annata; il repertorio riporta l'indicazione del fascicolo in cui sono conservati gli atti e dei numeri di protocollo che li contraddistinguono; - Carteggio organizzato in fascicoli secondo la numerazione assegnata a repertorio: - fasc. I, nn. 1-96; - fasc. III, n. 1; - fasc. V, n. 1; - fasc. VI, n. 1; - fasc. VII, n. 1; - fasc. VIII, s.n.; - fasc. X, s.n.; - fasc. IX, s.n.; - carteggio ed atti non classificati. Fascicolo Segnature precedenti: n. 45

1

62

2.3 83 b. 19 Carteggio ed atti degli affari comunali 1855 - carteggio per n. di protocollo; - "Fascicolo per oggetti forestali...". Fascicolo Segnature precedenti: n. 46

1 2.3 84 b. 19 Carteggio ed atti degli affari comunali 1856 Carteggio per n. di protocollo. Fascicolo Segnature precedenti: n. 47

1 2.3 85 b. 20 Carteggio ed atti degli affari comunali 1857 - carteggio per n. di protocollo; - "Specifica dei medicinali e delle mignatte somministrati dal farmacista Graziadei di Caldonazzo durante gli anni 1854-1856 alla classe povera del comune e di Centa". Fascicolo Segnature precedenti: n. 48

1 2.3 86 b. 20 Carteggio ed atti degli affari comunali 1858 - carteggio per n. di protocollo; - specifica dei medicinali e delle mignatte somministrati dal farmacista Graziadei di Caldonazzo alla classe dei poveri del comune di Centa durante gli anni 1856-1857 e 1857-1858; - stato degli individui maschi nati nel circondario della curazia di Centa nell'anno 1858. Fascicolo 63

Segnature precedenti: n. 49

1 2.3 87 b. 21 Carteggio ed atti degli affari comunali 1859 Carteggio per n. di protocollo. Fascicolo Segnature precedenti: n. 50

1 2.3 88 b. 22 Carteggio ed atti degli affari comunali 1860 - carteggio per n. di protocollo; - fascicolo delle medicine e delle mignatte somministrate alla scuola e ai poveri di Centa dal farmacista Graziadei, 1859-1861; - costruzione di un muro nel piazzale della nuova chiesa; - liste degli elettori. Fascicolo Segnature precedenti: n. 51

1 2.3 89 b. 23 Carteggio ed atti degli affari comunali 1861 - carteggio per n. di protocollo; - "Specifica dei medicinali e delle mignatte somministrati dal farmacista Graziadei di Caldonazzo alla classe dei poveri del comune di Centa", 1861-1863; - "Lista dei membri comunali con diritto di voto elettivo nel comune di Centa per la riformazione del corpo elettorale"; - "Fascicolo della strada che porta alle acque del Stedila": costruzione e sistemazione della strada; - "Lista dei suffragi del secondo corpo elettorale...". Fascicolo Segnature precedenti: n. 52

1 2.3 90 64 b. 24 Carteggio ed atti degli affari comunali 1862 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili. Fascicolo Segnature precedenti: n. 53

1 2.3 91 b. 24 Carteggio ed atti degli affari comunali 1863 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Suppliche per la dote del legato conte Bortolazzi...": beneficio istituito dal conte Gaspare Bortolazzi di Vattaro a favore delle due più povere ragazze del paese neo maritate. Fascicolo Segnature precedenti: n. 54

1 2.3 92 b. 25 Carteggio ed atti degli affari comunali 1864 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - offerte per la costruzione della nuova chiesa di San Nicolò a Centa; - "Comitato circolare di Trento per l'anno 1863-64" per i bachi da seta. Fascicolo Segnature precedenti: n. 55

1 2.3 93 b. 25 Carteggio ed atti degli affari comunali 1865 - carteggio per n. di protocollo; - "Stima d'un pezzo di bosco comunale"; - "Atti visitali della curazia di Centa"; - "Inventario dell'armadio farmaceutico"; - "Stampiglie e formule forestale"; - conto della fabbrica della nuova chiesa;

65

- "Quinternetto delle offerte della nuova chiesa"; - "Protocollo della guardia boschiva dei permessi di legna di fagio", 1864-1865. Fascicolo Segnature precedenti: n. 56

1 2.3 94 b. 26 Carteggio ed atti degli affari comunali 1866 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Elezioni elettorali per la nuova rappresentanza comunale di Centa"; - sostentamento giornaliero ai bisognosi; - "Fasicolo del esposto (...) Raimondo...", 1866-1868; - "Legato Bortolazzi di Trento 1866". Fascicolo Segnature precedenti: n. 57

1 2.3 95 b. 27 Carteggio ed atti degli affari comunali 1867 - Carteggio per n. di protocollo; - quinternetto delle offerte per la chiesa. Fascicolo Segnature precedenti: n. 58

1 2.3 96 b. 27 Carteggio ed atti degli affari comunali 1868 - carteggio per n. di protocollo; - "Finanza"; - "Quinternetto... dei redditi comunali del comune di Centa..."; - vendita legname. Fascicolo Segnature precedenti: n. 59

66

1 2.3 97 b. 28 Carteggio ed atti degli affari comunali 1869 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - atti appartenenti alla concorrenza del curato di Centa; - elezione della rappresentanza comunale del 22 giugno 1869. Fascicolo Segnature precedenti: n. 60

1 2.3 98 b. 29 Carteggio ed atti degli affari comunali 1870 - carteggio per n. di protocollo; - "Quinternetti 1870"; - "Elenco somministrazioni farmaceutiched fatte ai poveri... dal 1 novembre 1869 al 20 aprile 1870"; - "Affari di ricevitori...". Fascicolo Segnature precedenti: n. 61

1 2.3 99 b. 30 Carteggio ed atti degli affari comunali 1871 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; si segnala: "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1871": quadro riassuntivo, allegato alla parte attiva, allegato alla parte passiva; - "Carte riguardo all'istanza di D.M. per scuole"; - elenchi degli scolari; - "Carte appartenenti de diversi tronchi di strada del maso Dos fino al maso Strada, della strada nuova costruita dal capocomune"; - Costruzione della strada fra Caldonazzo e Centa, dal Doss dei Moltreri fino sopra il maso Valle; - "Conto della nuova chiesa del defunto F. F.". Fascicolo Segnature precedenti: n. 62

1 2.3

67

100 b. 31 Carteggio ed atti degli affari comunali 1872 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; si segnala: "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1871": quadro riassuntivo; allegato alla parte attiva, allegato alla parte passiva; - elezione della rappresentanza comunale del 29 luglio 1872. Fascicolo Segnature precedenti: n. 63

1 2.3 101 b. 32 Carteggio ed atti degli affari comunali 1873 Carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili. Fascicolo Segnature precedenti: n. 64

1 2.3 102 b. 33 Carteggio ed atti degli affari comunali 1874 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Finanze"; - sistemazione di un tronco di strada presso maso Ciola; - quinternetti delle offerte per la chiesa, 1871-1874; Fascicolo Segnature precedenti: n. 65

1 2.3 103 b. 34 Carteggio ed atti degli affari comunali 1875 - carteggio per n. di protocollo; - elezione della deputazione comunale del 13 ottobre 1875. Fascicolo Segnature precedenti: n. 66 68

1 2.3 104 b. 35 Carteggio ed atti degli affari comunali 1876 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Muro di sostegno contro B.D. fu Battista"; - "Emigrati", 1875-1876. Fascicolo Segnature precedenti: n. 67

1 2.3 105 b. 36 Carteggio ed atti degli affari comunali 1877 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Inventario e stima dei medicinali dell'armadio farmaceutico..."; - "Quinternetto offerte della chiesa"; - "Bollette" per il bisogno interno della legna; - "Fascicolo per la caccia della lepre..."; - elezione del nuovo capocomune del 27 marzo 1877; - liste degli elettori. Fascicolo Segnature precedenti: n. 68

1 2.3 106 b. 37 Carteggio ed atti degli affari comunali 1878 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Bollette" per il bisogno interno della legna; - "Multe forestali"; - "Capitolato dei larici...", 1878-1879; - suppliche; - "Affari della coscrizione e leva in massa", 1878; - "Lista dei contribuenti del 1878"; - elezione della rappresentanza comunale del 3 ottobre 1878;

69

- "Fascicolo de diversi oggetti 1878"; - estratto dal registro dei nati. Fascicolo Segnature precedenti: n. 69

1 2.3 107 b. 38 Carteggio ed atti degli affari comunali 1879 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Fascicolo strada dei Frisanchi"; - "Capitolato del legname..."; - "Documento della compera della strada dei Talachini..."; - contratti per il medico condotto; - "Fascicolo dei elettori della dieta"; - "Suppliche...", 1879-1883; - "Affari coscrizionali", 1877, 1879. Fascicolo Segnature precedenti: n. 70

1 2.3 108 b. 39 Carteggio ed atti degli affari comunali 1880 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Fascicolo dei affari del comune di Vigolo per il casino del Bersaglio"; - "Fascicolo per il lavoro del muro del cimitero e campanile"; - "Quinternetto offerte chiesa per l'anno 1880"; - "Fascicolo delle deliberazioni del legato Bortolazzi"; - "Fascicolo della condotta medica di Centa li... 1880", 1853-1879. Fascicolo Segnature precedenti: n. 78

1 2.3 109 b. 40 Carteggio ed atti degli affari comunali 1881

70

- carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Elezione della Deputazione comunale di Centa..." del 26 ottobre 1881; - "Fascicoli dei rilievi dei danni cagionati nei castagni nell'anno 1881 ai 4 e 5 ottobre 1881..."; - "Carte appartenenti alli oblighi militari per l'anno 1881 e 1882", 1881-1883; - "Carte appartenente a legna e piante e faggine vecchie 1879 e 1880 e 1881"; - "Fascicolo della finanza"; - "Fascicolo del legato Bortolazzi che viene assegnato per l'anno 1881"; - "Fascicolo dei estimi..."; - "Quinternetto offerte chiesa per l'anno 1880". Fascicolo Segnature precedenti: n. 79

1 2.3 110 b. 41 Carteggio ed atti degli affari comunali 1882 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Prospetti dei danni delle innondazioni 1882"; - capitolato per le malghe Padelle e Cornetto; - "Fascicolo della vendita della casa comunale..."; - quinternetto delle offerte alla nuova chiesa; - "Fascicolo vendita piante larice anno 1882". Fascicolo Segnature precedenti: n. 80

1 2.3 111 b. 42 Carteggio ed atti degli affari comunali 1883 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Fascicolo di diversi fogli di possesso", 1883-1885; - "Fascicolo delle specifiche...dei libri consegnati per la scolaresca", 1882-1883; - "Fascicolo de diverse deliberazioni della deputazione", 1879, 1881-1884; - "Fascicolo del colera nel Basso Egitto"; - "Fascicolo di diversi decreti capitanali onde ottenere un imprestito gratuito per il comune... 1882 e 1883"; - "Fascicolo della strada delle 'giare' con Caldonazzo"; - "Fascicolo del comune di "; - "Fascicolo di C.G. fu Giorgio per ottenere un imprestito..." - "Fascicolo delle scadenze delle steore..."; - "Fascicolo del quinternetto offerte";

71

- "Fascicolo del disegno del tombone..."; - "Fascicolo della E.C. maritata con A.G. in M."; - "Fascicolo della somministrazione della farina"; - "Fascicolo de diversi oggetti passati in giudicato 1883-1885". Fascicolo Segnature precedenti: n. 81

1 2.3 112 bb. 43-44 Carteggio ed atti degli affari comunali 1884 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Fascicolo dei emigranti"; - "Fascicolo del B.F. fu Nicolò ora in America per la vendita..." di un campo; - "Fascicolo della sessione forestale dell'anno 1884"; - "Fascicolo del disegno del tronco di strada sotto al maso Ciola..."; - "Fascicolo del preventivo della riatazione della canonica e scuola" e della casa comunale; - "Fascicolo dei riporti della massa comunale"; - "Fascicolo delle note della legna e fassine"; - "Fascicolo dell'affare col povero A. N."; - "Fascicolo della G. C."; - "Fascicolo della litte con Caldonazzo e Centa 1884"; - elezione della rappresentanza comunale del 1 ottobre 1884; - "Fascicolo della strada delle Laite...", 1871-1884; - "Calmiere del pane...", 1878-1884; - elenco dei libri ed oggetti consegnati dal capo comune al dirigente scolastico, 1883/1884, 1884/1885, 2 quadd. Fascicolo Segnature precedenti: n. 82

1 2.3 113 b. 45 Carteggio ed atti degli affari comunali 1885 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Fascicolo della convenzione con Caldonazzo per il tronco di strada alla serra Bortolini fino alla rosta Godagni"; - "Fascicolo dell'affare del tramvia per Caldonazzo"; - "Fascicolo del Comune di Caldonazzo disegno e (...) e preventivo 1885", 1837, 1861, 1882-1885; - "Fascicolo del defunto C. di "; - "Fascicolo dei affari appartenenti al forestale"; - nuova strada comunale dai Menegoli alla Croce dei Maccani;

72

- "Fascicolo dei diverse diffide di pagamento"; - "Fascicolo della Congregazione di carità di Trento del debito che ha il comune" di Centa; - suppliche al Legato conte Bortolazzi, 1879-1889; - "Obbligazioni de diversi censiti..."; - "Fascicolo del C.A. fu Matteo"; - "Biglietti pagati alla E.M."; - "Fascicolo delle specifiche del M."; - "Fascicolo del C.G.A. fu Antonio"; - "Fascicolo della cassa di Risparmio in Trento"; - quinterneto delle offerte per la chiesa. Fascicolo Segnature precedenti: n. 85

1 2.3 114 bb. 46-47 Carteggio ed atti degli affari comunali 1886 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Elenco delle diffide dell'anno 1886"; - "Fascicolo di biglietti della E.M."; - "Preventivo del geometra Clemente Chiesa"; - "Fascicolo delle offerte della strada Godagni"; - "Fascicolo della legna..."; - "Fascicolo delle offerte per la messa di don Antonio "; - "Fascicolo da pagarsi al B."; - "Fascicolo dei affari militari e bersaglieri"; - "Fascicolo delle carte d'unicità"; - capitolato per il pane; - "Fascicolo della votazione... per eleggere i elettori eletti per andare a Borgo" per la nomina del deputato al consiglio dell'impero, 1877-1886; - "Fascicolo delle elezioni del novello curato e viene eletto don Carlo Rossi con voto 130"; - "Fascicolo della vendita del suolo della cava delle pietre"; - "Fascicolo di affari forestali..."; - "Fascicolo del R.A."; - costruzioni di tre parti di muro; - "Quinternetto per il bestiame 1886"; - "Fascicolo della vendita di 1000 metri di [bosco] al Cornetto..."; - "Fascicolo del tronco di strada dalla serra Bortolini fino alla rosta Godagni..."; - "Preventivi de diversi anni e altri conti dal 1882 fino al 1886"; - "Fascicolo della condonazione accordate nella sessione 29/12/86 1886" (diffide di pagamento). Fascicolo Segnature precedenti: n. 84

73

1 2.3 115 b. 48 Carteggio ed atti degli affari comunali 1887 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Notta dei medicinali somministrati dell'armadio farmaceutico del comune di Centa"; - "Fascicolo ed inventario del armadio farmaceutico e contratto della mamana e medico 1887", 1879-1884; - "Fascicolo de diversi oggetti per multe"; - "Somministrazioni alla vedova C.G. fu Battista"; - "Fascicolo decreti dei mesi di ottobre e novembre"; - "Certificati di ispezione cadaverica"; - "Suppliche onde ottenere il permesso politico di matrimonio"; - "Fascicolo dei ordini dell'ufficio delle imposte in Levico per pendenze del corrente anno 1887"; - elezione della rappresentanza comunale del 7 settembre 1887; - "Fascicolo dell'elenco delle diffide e pignoramenti". Fascicolo Segnature precedenti: n. 85

1 2.3 116 b. 49 Carteggio ed atti degli affari comunali 1888 - carteggio per n. di protocollo; - "Ellenco delle deffide e pignoramenti dell'anno 1888"; - "Fascicolo de diversi oggetti 1887-1888"; - "Fascicolo dei certificati cadaverici 1888". Fascicolo Segnature precedenti: n. 86

1 2.3 117 b. 50 Carteggio ed atti degli affari comunali 1889 - carteggio per n. di protocollo; - "Elenco delle deffide e pignoramenti dell'anno 1889"; - "Fascicolo della commissione... per il vino 1889"; - "Fascicolo del tronco di strada sopra al maso Gadler..."; - "Fascicolo circoscrizionale dell'anno 1889"; 74

- "Fascicolo del defunto dottor G.B.". Fascicolo

1 2.3 118 b. 51 Carteggio ed atti degli affari comunali 1890 - carteggio per n. di protocollo; - "Fascicolo della strada dei Slavini...1890", 1837-1883; - "Fascicolo de diversi oggetti"; - "Fascicolo diverse suppliche passate in giudicato"; - "Fascicolo del muro ad Dos dei Roveri..."; - "Elenco delle diffide e pignoramenti dell'anno 1890"; - "Fascicolo dell'appalto caccia 1890", 1872-1896; - "Avvisi del consorzio agrario di Trento"; - "Fascicolo del consorzio agrario di Levico 1890"; - "Fascicolo dele multe pagate"; - "Fascicolo conchiusi della deputazione comunale". Fascicolo Segnature precedenti: n. 88

1 2.3 119 b. 52 Carteggio ed atti degli affari comunali 1891 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Currende 1891": avvisi di convocazioni dei membri della rappresentanza e dei debutati alle rispettve sedute e avvisi ai cittadini per varie esigenze; - "Fascicolo delle domande dei masi Campregheri e Girardi per un nuovo tronco di strada"; - "Fascicolo dei registri della strada delle Giare": registri delle offerte per la sistemazione della strada; - "Fascicolo del verderame comperato dai censiti per 1891"; - "Fascicolo per... concime"; - "Fascicolo del nuovo tronco di strada dal maso Tonezer fino al maso Campregheri"; - "Delibere della deputazione nel 1891"; - "Prospetti delle cause di morte del 1891"; - "Strada ghiaie 1891-1892"; - elenco dei coscritti; - "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1891"; - "Fascicolo del defunto G.R. 1891", 1883- [1891]. Fascicolo

75

Segnature precedenti: n. 89

1 2.3 120 b. 53 Carteggio ed atti degli affari comunali 1892 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Forestale", 1889-1892; - progetto per la costruzione di una segheria; - "Fascicolo delle domande per il legato Bortolazzi..."; - "Currende 1892"; - "Sessioni della deputazione comunale": verbali della deputazione comunale; - "Fascicolo riservisti e bersaglieri"; - "Fascicolo solfato di rame"; - "Fascicolo prenotazione seme bachi"; - "Fascicolo prenotazione seme bachi per la consegna 1892"; - "Prospetti cause di morte". Fascicolo Segnature precedenti: n. 90

1 2.3 121 b. 54 Carteggio ed atti degli affari comunali 1893 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Currende 1893"; - "Fascicolo del solfatto di rame per l'anno 1893..."; - ferrovia della Valsugana; - "Fascicolo dell'incanto per la ricevitoria...", 1891-1896; - "Affari militari e bersaglieri 1893"; - bachi da seta; - "Fascicolo pignorazioni ed incanti degli anni 1892 e 1893"; - "Notta almanacchi"; - "Fascicolo incanti manutenzione strade"; - "Atti forestali"; - "Domande legato Bortolazzi"; - "Prospetto degli animali introdotti nel comune nell'anno 1893"; - "Prospetti cause di morte"; - "Sessioni deputazione 1893": verbali della deputazione comunale; - "Protocollo di pignoramento e stima di mobili".

76

Fascicolo Segnature precedenti: n. 91

1 2.3 122 b. 55 Carteggio ed atti degli affari comunali 1894 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Prospetti cause di morte 1894"; - "Sessioni della deputazione comunale 1894": verbali della deputazione comunale; - "Fascicolo riservisti e bersaglieri"; - legato Bortolazzi; - "Fascicolo sottoscrizioni seme bachi 1894 per la campagna 1895"; - "Fascicolo solfato di rame e zolfo semplice..."; - "Fascicolo della malga [Xomo]"; - "Currende..."; - affittanza malga Cornetto e malga Padelle; - quinternetti offerte per la nuova chiesa. Fascicolo Segnature precedenti: n. 93

1 2.3 123 b. 56 Carteggio ed atti degli affari comunali 1895 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - certificati di ispezione cadaverica; - "Currende 1895"; - "Fascicolo solfato di rame e zolfo 1895..." - "Fascicolo visita cavalli e muli 1894-1895-1896"; - "Sessioni della deputazione nel 1895": verbali della deputazione comunale; - "Prospetto degli animali... nel comune nel 1895". Fascicolo Segnature precedenti: n. 84

1 2.3 124 bb. 57-58

77

Carteggio ed atti degli affari comunali 1896 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - verbali della deputazione comunale di Centa; - "Suppliche per il legato Bortolazzi pro 1896"; - "Atti militari anno 1896"; - "Fascicolo coscrizione 1896"; - "Currende 1896"; - "Fassioni affari forestali 1896"; - "Fascicolo seme bachi 1895 per la campagna bacologica 1896"; - "Prospetto degli animali introdotti nel comune di Centa nel 1896"; - "Prospetto cause di morte... 1896"; - pignoramenti e incanti per riscossione di steore e addizionali pro 1892-1896. Fascicolo Segnature precedenti: n. 95

1 2.3 125 bb. 59-60 Carteggio ed atti degli affari comunali 1897 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Currende 1897"; - "Domande del legato Bortolazzi"; - "Prospetto degli animali introdotti nel comune di Centa"; - "Fascicolo affari forestali"; - "Fascicolo coscrizioni dei nati nel 1877", 1874-1897; - copertura del campanile della chiesa di Centa; - costruzione e manutenzione strade; - "Fascicolo affari militari"; - "Cause di morte"; - Indicatori di polizia, 1893-1897. Fascicolo Segnature precedenti: n. 96

1 2.3 126 bb. 61-62 Carteggio ed atti degli affari comunali 1898 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Fascicolo cause di morte"; 78

- "Fascicolo affari militari"; - "Fascicolo coscrizioni". Fascicolo Segnature precedenti: n. 97

1 2.3 127 b. 63 Carteggio ed atti degli affari comunali 1899 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Fascicolo currende 1899"; - "Atti dell'elezione della nuova rappresentanza comunale 1899", 1899 ottobre 26; - "Elezione della deputazione comunale che ha avuto luogo ai 16 novembre 1899"; - "Fascicolo delle sessioni della deputazione comunale": verbali della deputazione comunale; - certificati di ispezione cadaverica. Fascicolo

1 2.3 128 b. 64 Carteggio ed atti degli affari comunali 1900 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - certificati di ispezione cadaverica; - "Fascicolo appalto pane dal 1897 al 1900..."; - "Decreti affari militari 1900"; - "Fascicolo currende". Fascicolo Segnature precedenti: n. 99

1 2.3 129 bb. 65-66 Carteggio ed atti degli affari comunali 1901 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Fascicolo affari militari 1901"; - "Fascicolo currende 1901"; - "Prospetti cause di morte pel 1901";

79

- circolari e materiale pubblicitario. Fascicolo Segnature precedenti: n. 100

1 2.3 130 b. 67 Carteggio ed atti degli affari comunali 1902 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - elezioni della deputazione comunale, 1902 novembre 8; - "Fascicolo affari militari 1902"; - "Fascicolo currende 1902"; - "Fascicolo cause di morte 1902"; - "Elezione del capo comune e I, III e IV Consigliere comunale", 1902 aprile 12; - "Elezione del capo comune e I e II Consigliere comunale", 1902 aprile 22. Fascicolo Segnature precedenti: n. 101

1 2.3 131 b. 68 Carteggio ed atti degli affari comunali 1903 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Fascicolo militari 1903"; - "Prospetti cause di morte 1903". Fascicolo Segnature precedenti: n. 102

1 2.3 132 b. 69 Carteggio ed atti degli affari comunali 1904 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; si segnala: inventari della farmacia di Centa, 1903-1904; - "Prospetti cause di morte 1904"; - "Fascicolo affari militari 1904". Fascicolo Segnature precedenti: n. 103

80

1 2.3 133 b. 70 Carteggio ed atti degli affari comunali 1905 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Elezione della rappresentanza comunale... avuto luogo ai 4 novembre 1905"; - certificati di ispezione cadaverica; - "Fascicolo affari militari pro 1905". Fascicolo Segnature precedenti: n. 104

1 2.3 134 b. 71 Carteggio ed atti degli affari comunali 1906 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Avvisi" affissi all'albo comunale; - "Fascicolo dei affari militari pro 1906"; - "Fascicolo cause di morte 1906". Fascicolo Segnature precedenti: n. 105

1 2.3 135 b. 72 Carteggio ed atti degli affari comunali 1907 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - elezione della direzione del casino di bersaglio del 6 aprile 1907; - prospetti cause di morte; - "Fascicolo affari militari 1907". Fascicolo Segnature precedenti: n. 106

1 2.3 136 81 b. 73 Carteggio ed atti degli affari comunali 1908 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - certificati di ispezione cadaverica; - rapporti settimanali sulle malattie infettive; - "Fascicolo affari militari 1908"; - elezione della nuova deputazione comunale. Fascicolo Segnature precedenti: n. 107

1 2.3 137 b. 74 Carteggio ed atti degli affari comunali 1909 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - certificati di ispezione cadaverica; - "Fascicolo militari 1909"; - "Progetto per l'acquedotto di Centa-Vattaro": planimetrie e disegni; - "Progetto per l'acquedotto di Centa": planimetrie e disegni. Fascicolo Segnature precedenti: n. 108

1 2.3 138 b. 75 Carteggio ed atti degli affari comunali 1910 - Carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Fascicolo militari 1910"; - "Fascicolo cause di morte 1910"; - "Prospetto della numerizzazione delle case di Centa nell'anno 1910". Fascicolo Segnature precedenti: n. 110

1 2.3 139 bb. 76-77 Carteggio ed atti degli affari comunali

82

1911 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - certificati di ispezione cadaverica; - carteggio della Giunta della concorrenza stradale Trento-Vigolo Vattaro-Carbonare. Fascicolo Segnature precedenti: n. 111

1 2.3 140 b. 78 Carteggio ed atti degli affari comunali 1912 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Boschi"; - carteggio della Giunta della concorrenza stradale Trento-Vigolo Vattaro-Carbonare; - carteggio per la formazione del corpo dei pompieri comunali e "Statuto del corpo pompieri comunali di Centa"; - "Cause di morte 1912"; - domande per la dilazione del pagamento della steora. Fascicolo

1 2.3 141 b. 79 Carteggio ed atti degli affari comunali 1913 - carteggio per n. di protocollo in fascicoli mensili; - "Certificati d'ispezione cadaverica del 1913". Fascicolo Segnature precedenti: n. 113

1 2.3 142 b. 80 Carteggio ed atti degli affari comunali 1914 - carteggio per n. di protocollo; - prospetti ed elenchi della leva di massa; - "Cause di morte". Fascicolo

83

1 2.3 143 b. 81 Carteggio ed atti degli affari comunali 1915 - carteggio per n. di protocollo; - bollettini ufficiali del capitanato distrettuale di Borgo. Fascicolo

1 2.3 144 b. 81 Carteggio ed atti degli affari comunali 1916 Carteggio per n. di protocollo. Fascicolo

1 2.3 145 b. 81 Carteggio ed atti degli affari comunali 1917 Carteggio per n. di protocollo. Fascicolo Segnature precedenti: n. 117

1 2.3 146 b. 81 Carteggio ed atti degli affari comunali 1918 Carteggio per n. di protocollo. Fascicolo

1 2.3 147 b. 82

84

Carteggio ed atti degli affari comunali 1919 - carteggio per n. di protocollo; - "Manifesto per la concessione di coltivare tabacchi da consegnarsi nell'Agenzia di Carpanè"; - "Foglio annunzi legali. Supplemento al Bollettino ufficiale Commissariato Generale Civile per la Venezia Tridentina"; - "Prospetto-consegna semine autunnali frumento e orzo agli agricoltori di Caldonazzo nell'anno 1919"; - "Prenotazioni per la prossima campagna 1920 di gelsi, piante..."; - "Prenotazione scorte agrarie 1919"; - "Prenotazione solfato di rame e zolfo"; - "Prenotazione scorte agrarie e sementi"; - "Prospetto prenotazioni informazioni sussidi profughi - arretrati ed altri crediti in genere"; - "Insinuazione attrezzi 1919"; - "Consegna scorte agrarie 1919". Fascicolo

1 2.3 148 b. 83 Carteggio ed atti degli affari comunali 1920 - carteggio per n. di protocollo; - "Commissariato civile"; - causa del medico condotto contro il comune di Centa per un mancato pagamento, 1915-1920; - "Foglio annunzi legali. Supplemento al Bollettino ufficiale Commissariato Generale Civile per la Venezia Tridentina", 1920, a stampa. Fascicolo Segnature precedenti: n. 128

1 2.3 149 b. 84 Carteggio ed atti degli affari comunali 1921 - carteggio per n. di protocollo; - "Copia della lista degli elettori politici della sezione trentadue", reg.; - "Partecipazioni importi assegnati ai censiti d'altri comuni dal Consorzio della provincia e dei comuni"; - posa in opera di nuove campane; - prospetti per i risarcimenti dei danni di guerra, 1920-1921, 3 regg.; - "Progetto per l'acquedotto di valle comune di Centa...": planimetrie e disegni; - "Foglio annunzi legali. Supplemento al Bollettino ufficiale Commissariato Generale Civile per la Venezia Tridentina", 1921 luglio, a stampa; - commissariato civile distrettuale; 85

- "Bortolazzi 1921": domande per il legato Bortolazzi. Fascicolo Segnature precedenti: n. 129

1 2.3 150 b. 85 Carteggio ed atti degli affari comunali 1922 - Carteggio per n. di protocollo; - "Disposizioni contabili", 1922-1924; - "Chiamate leva", 1922-1925; - "Vagabondi da non sussidiare", 1920-1923; - "Comuni diversi"; - "1922 Bortolazzi": domande per il legato Bortolazzi; - "R. Pretura"; - "Ospedale...": carteggio ed atti relativi ai rapporti del comune di Centa San Nicolò con le amministrazioni di diversi ospedali pubblici (Ospitale civico Santa Chiara di Trento, Ospedale civico G. Castelli di Pallanza, Ospedale pubblico generale di Bressanone, Ospitale pubblico di Levico, Ospedale pubblico generale di Bolzano, Ospedale psichiatrico provinciale della Venezia Tridentina di ), 1922-1925; - "Medico": carteggio ed atti relativi al servizio sanitario comunale, alla condotta medica e all'attività del Consorzio sanitario di Caldonazzo, Caldonazzo e Centa San Nicolò, 1920, 1923-1926; - "Foglio annunzi legali. Supplemento al Bollettino ufficiale Commissariato Generale Civile per la Venezia Tridentina", 1922 agosto- novembre, a stampa; - "Lista elettorale amministrativa" del comune di Centa (copia), reg.; - "Fascicolo di prenotazioni per le malattie infettive", reg.. Fascicolo Segnature precedenti: n. 130

86 serie 2.4 Carteggio ed atti degli affari comunali per oggetto, 1739-1925 (con documenti dal 1521)

Contenuto La serie comprende le pratiche, spesso relative ad affari pluriennali, che l'ufficio comunale riteneva importante tenere distinte o che sono state posteriormente riorganizzate. La serie è riordinata cronologicamente.

1 2.4 151 b. 86 Malghe [Xomo], Padelle e Cornetto 1739-1882 - affittanze della malga [Xomo], 1739-1863; - affittanze delle malghe Padelle e Cornetto, 1840-1882. Fascicolo

1 2.4 152 b. 86 Rapporti tra il comune di Centa e la parrocchia di Calceranica 1784-1842 (con docc. dal 1521) Affari relativi ai rapporti tra il comune di Centa e la parrocchia di Calceranica: - "Locazione del signor Curato": locazione della canonica in Centa da parte del comune di Centa al curato di Centa, 1784-1798; - causa tra il comune di Centa e il parroco di Calceranica per il pagamento della primizia, diritto dovuto al Beneficio parrocchiale di Calceranica, 1839-1842 (con docc. dal 1521). Fascicolo

1 2.4 153 b. 86 "Si contiene in questo fascicolo: 1. li pezzi della riatacione delle campane. 2. li pezzi della erecione della nuova strada alle Padelle. 3. alcune capitolate d'asta per la vendita del pane..." 1826-1833 - capitolato d'asta per la ristrutturazione del sostegno della campana, 1830-1831; - costruzione della nuova strada alle padelle e vendita del legname del medesimo bosco, 1830-1831;

87

- capitolati d'asta per la vendita del legname, 1826-1833. Fascicolo

1 2.4 154 b. 86 Appalto pane 1840-1886 Pratica relativa alla fabbricazione e alla vendita del pane: - appalto pane, 1840-1877; - "Carte appartenenti a l'incanto del pane il giorno 19 aprile 1866 alle ore 9 di mattina cominciando col 1 maggio 1866 termina coi 30 aprile 1868", nn. 1-13, 1866-1868; - "Fascicolo dei appalti pane de diversi anni 1879 e inclusivo 1886". Fascicolo

1 2.4 155 b. 87 Costruzione della nuova chiesa curaziale e ampliamento e sistemazione della canonica di Centa (1) 1845-1864 - Suppliche per la costruzione di una nuova chiesa e sistemazione della canonica; - descrizione dei lavori e preventivi presentati dal perito F. Sassudelli per la sistemazione della canonica, 1854; - descrizione dei lavori, preventivi e progetti presentati dal perito F. Sassudelli per la sistemazione del terreno per la costruzione della nuova chiesa, 1856-1857; - descrizione dei lavori e preventivi presentati dal geometra G. Briosi per la sistemazione della canonica e per la chiesa, 1846-1848; - costruzione della nuova chiesa curaziale di San Nicolò (2), descrizioni dei lavori, preventivi. pianta della chiesa, progetti per le facciate, per il pulpito, disegni per le porte e le mensole, disegno e contratto per la costruzione dell'altare, 1856-1859 (3); - "Conto giornale cassa della nuova chiesa di Centa", 1855 novembre 18-1859 marzo 5; - "Conto giornale cassa... per la fabbrica della chiesa di Centa", 1859 maggio 15-1864 gennaio 20; - "Notta dei pagamenti fatti... a Valentini Domenico quale imprenditore della nuova fabbrica della chiesa di Centa", 1857-1859; - quietanze di pagamento per i lavori eseguiti per la nuova chiesa. Fascicolo Note (1) Tit. orig. "Fascicolo del disegno della nuova chiesa e preventivi per la medesima: insomma tutti i affari per l'incanto della chiesa". (2) Costruttore Domenico Valentini di Pergine. (3) L'11 settembre 1857 fu posta la prima pietra, la chiesa fu finita nel 1859.

1 2.4 156 b. 88

88

Legato Bortolazzi 1849-1913 Domande per ottenere il beneficio istituito dal conte Gaspare Bortolazzi di Vattaro a favore delle due più povere ragazze del paese neo maritate. (1) Fascicolo Note (1) Altre domande per il legato sono conservate nella serie 2.3 'Carteggio ed atti degli affari comunali per anno' del presente inventario.

1 2.4 157 b. 88 "Fascicolo delle obbligazioni vecchie delle offerte chiesa" 1855-1872 (con doc. del 1820) Offerte per la costruzione della nuova chiesa a Centa. Fascicolo

1 2.4 158 b. 88 "Fascicolo forestale" 1858-1879 Prospetti dei prodotti forestali per i quali viene chiesta l'assegnazione nelle sessioni forestali. Fascicolo

1 2.4 159 b. 88 "Anagrafe vecchia" 1869-1880 Anagrafe della popolazione da compilarsi al 31 dicembre 1869 e al 31 dicembre 1880: tabelle della popolazione presente (indigeni e forestieri), fogli d'iscrizione per l'anagrafe della popolazione e degli animali domestici. Fascicolo

1 2.4 160 b. 89 Atti relativi alla coscrizione militare

89

1869-1897 - "Atti coscrizionali anno 1869 1868 1867", 1869; - "Fascicolo dei registri d'evidenza riservisti e permesanti e bersaglieri", 1872-1884; - "Carte appartenenti al ruolo della leva in massa 1879-80-81-82-83", 1877-1897. Fascicolo

1 2.4 161 b. 89 Liste annuali dei giurati 1880-1897 Liste annuali dei giurati per gli anni 1880, 1885, 1886, 1887, 1889, 1892, 1893, 1894, 1895, 1897, formate dalla Commissione presso l'I.R. Tribunale Circolare di Trento. Fascicolo

1 2.4 162 b. 89 "Fascicolo currende diverse" 1884-1891 Avvisi di convocazioni dei membri della rappresentanza e dei debutati alle rispettive sedute e avvisi ai cittadini per varie esigenze. Altre currende sono conservate nella serie 2.3 'Carteggio ed atti degli affari comunali per anno' del presente inventario. Fascicolo

1 2.4 163 b. 89 Certificati di ispezione cadaverica 1915-1925 Fascicolo

1 2.4 164 b. 89 "Appalto caccia 1919-1924" 1919-1920 (con doc. del 1913) Pratica relativa all'appalto del diritto di esercitare la caccia nel territorio del comune di Centa per il quinquennio 1919-1924. Fascicolo

90 serie 2.5 Registri anagrafici, [sec. XIX seconda metà]-1900

Contenuto I registri anagrafici riportano lo stato della popolazione residente nel territorio comunale. Le registrazioni riguardano l'ordine del numero civico dell'abitazione, i nominativi dei capifamiglia e dei componenti del nucleo familiare, nonché degli eventuali domestici o estranei conviventi.

La serie conserva 2 regg. anagrafici e 1 reg. relativo alla numerazione delle case.

1 2.5 165 b. 90 "Prima nota di anagrafe per l'anno 1900" 1900 Il registro riporta: numero civico, numero corrente, nome e cognome, annotazioni, figli, nipoti, nome dei discendenti, nascita, comune di pertinenza, luogo dimora, animali domestici. Registro, legatura in tela, cc. 220

1 2.5 166 b. 90 "Anagrafe di Centa" sec. XIX seconda metà Il registro riporta: numero civico, famiglia, epoca di nascita, epoca di morte. Registro, Legatura in mezza pelle, pp. 343 Rubrica alfabetica alla fine

1 2.5 167 b. 90 "Prospetto della numerazione delle case di Centa nell'anno 1900" 1900 Registro, legatura in carta, cc. 7

91 serie 2.6 Registri dei passaporti, 1885-1918

Contenuto In questa serie si conserva un registro per il rilascio dei passaporti contenente i nominativi dei richiedenti.

1 2.6 168 b. 91 "Libro per destaco dei passaporti per l'anno 1885" 1885 ottobre 26-1918 settembre 6 Il regitro riporta: numero corrente, data della domanda del passaporto, nome e cognome, rilascio del passaporto, data e numero del passaporto. Registro, Legatura in mezza tela, cc. 248 (bianche cc. 207) Segnature precedenti: n. 125

92 serie 2.7 Catasti, 1889

Contenuto Con la patente dell'imperatore Francesco I del 23 dicembre 1817 (1) fu decisa l'istituzione di un catasto unitario per tutte le province dell'impero, che fu realizzato entro la prima metà del sec. XIX, fatta eccezione per il Tirolo e Vorarlberg a causa della resistenza passiva posta in essere dai ceti dirigenti e dai possidenti locali. Soltanto nel clima politico e sociale creatosi dopo i moti rivoluzionari del 1848 e con la successiva reazione neoassolutista venne disposta nel 1853 la mappatura della circoscrizione catastale corrispondente alle province del Tirolo e Vorarlberg , che fu completata nel 1861, senza tuttavia l'elemento essenziale rappresentato dalla determinazione della rendita e l'attribuzione della stima. Soltanto negli anni Ottanta, in seguito alla legge 23 maggio 1883, n. 83 (2) e relativo regolamento (3), si procedette all'attribuzione della stima, ma solo per le particelle fondiarie, e furono compilati nuovi protocolli (4). La documentazione presente negli archivi comunali è costituita dalle mappe, dai protocolli delle particelle dei terreni e degli edifici e dagli elenchi alfabetici dei possessori.

La serie comprende un protocollo delle particelle dei terreni e degli edifici.

Note (1) "Raccolta delle leggi provinciali per il Tirolo Vorarlberg", 1817, vol. IV, parte II, pp. 1229-1248 (2) "Raccolta delle leggi dell'impero", 1883, pp. 249-268 (3) Ibidem, pp. 282-342 Ordinanza del ministero di finanza 11 giugno 1883, n. 91 (4) Marcello Bonazza, La misura dei beni: il catasto teresiano trentino-tirolese tra sette e ottocento, [Trento], Comune di Trento, 2004 (Quadri e riquadri, 10), p. 93-102.

1 2.7 169 b. 92 "Protocollo delle particelle del Comune di Centa" 1889 Protocollo delle particelle dei terreni e degli edifici del Comune di Centa: - particelle dei terreni, nn. 1-4561; - particelle degli edifici, nn. 4562-4844; - recapitolazione dei trasporti, nn. 1-244; - recapitolazione dei trasporti principali, nn. 1-13. Il registro riporta: numero progressivo della particella, numero della mappa, denominazione o numero della contrada, numero della casa, numero dei comproprietari, nome e cognome del possessore, qualità e estensione o tipo di edificio. Registro, legatura in tela, cc. 258 n.n. Segnature precedenti: n. 92

93 serie 2.8 Liste di leva, 1867-1916

Contenuto La leva militare era regolata dalla Legge militare 5 dicembre 1868 e dalle successive disposizioni in materia. Tutti gli individui soggetti all'obbligo di leva venivano divisi in tre classi a seconda degli anni di nascita. La leva di un determinato anno comprendeva la classe I - degli individui che avevano 20 anni d'età -, la classe II - degli individui che avevano 19 anni d'età -, la classe III - degli individui che avevano 18 anni d'età -, talora la classe IV - degli individui che avevano 17 anni d'età -. L'obbligo di leva iniziava il 1° gennaio dell'anno in cui il coscritto compiva 21 anni e durava fino al compimento dei 42 anni. La compilazione degli elenchi dei coscritti necessari alle operazioni di leva spettava ai comuni. Andavano iscritti in tali elenchi quei cittadini austriaci che si trovavano nella I, II e III classe di età, ossia coloro che, nell'anno successivo, avrebbero compiuto vent'anni fino a coloro che, al 1° gennaio dell'anno successivo, non ne avessero ancora compiuti ventidue. Il capocomune doveva farsi consegnare dai parroci, entro la fine di novembre di ogni anno, gli estratti dai registri di battesimo e dei nati; seguiva poi la pubblicazione di un avviso che invitava tutti i coscritti che si trovavano nel comune, sia indigeni che forestieri, ad iscriversi a voce o per iscritto presso la deputazione comunale del luogo di nascita o residenza entro l'inizio di dicembre dell'anno precedente alla leva. Infine il capocomune, sulla base degli estratti dai registri parrocchiali, delle insinuazioni ricevute e dalle indagini compiute per stabilire se gli assenti fossero morti, emigrati con permesso o avessero acquistato la pertinenza altrove, doveva procedere alla compilazione delle liste di leva, redigendo tre diversi elenchi: uno per i pertinenti della I classe di età; uno per i residenti stranieri della I, II e III classe di età; uno per le persone considerate inabili al servizio. Rispetto ai pertinenti della II e III classe di età si doveva semplicemente procedere alla revisione degli elenchi degli anni precedenti aggiungendo le eventuali notizie di morte, emigrazione, assunzione del nesso d'incolato in altri comuni e le nuove iscrizioni. Le liste di leva dovevano quindi essere chiuse alla fine di dicembre di ogni anno e fatte pervenire, al più tardi entro il 10 gennaio, all'autorità politica distrettuale di competenza che, dopo averle controllate, le rispediva al capocomune affinché le affiggesse in pubblica visione nell'ufficio comunale.

La serie conserva gli elenchi delle classi d'età I e II dei nati che pervenivano alla leva regolare in un determinato anno e gli elenchi dei coscritti pertinenti per domicilio al comune nati in un determinato anno. La prima lista conservata, relativa alla I classe d'età dei nati nell'anno 1847, è stata redatta nel dicembre 1867, pubblicata nel 1869.

1 2.8 170 b. 93 "Lista della I classe d'età nati dell'anno 1847 chiamata pel completamento dell'armata dell'anno 1869" 1867-1869 Lista dei nati nell'anno 1847 (I classe) chiamati alla leva nell'anno 1869. 94

Registro, cc. 2 n.n.

1 2.8 171 b. 93 "Lista della I classe d'età nati dell'anno 1848 chiamata pel completamento dell'armata dell'anno 1869" 1869-1870 Lista dei nati nell'anno 1848 (I classe) chiamati alla leva nell'anno 1869. Registro, cc. 2 n.n.

1 2.8 172 b. 93 "Lista della I classe d'età nati dell'anno 1849 chiamata pel completamento dell'armata dell'anno 1869" 1869-1870 Lista dei nati nell'anno 1849 (I classe) chiamati alla leva nell'anno 1869. Registro, cc. 2 n.n.

1 2.8 173 b. 93 "Elenco della II classe d'età (dei nati nell'anno 1857) che nell'anno 1878 perviene alla leva regolare" 1878 Lista dei nati nell'anno 1857 (II classe) chiamati alla leva nell'anno 1878. Registro, cc. 2 n.n.

1 2.8 174 b. 93 "Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1859) che nell'anno 1879 perviene alla leva regolare" 1879 Lista dei nati nell'anno 1859 (I classe) chiamati alla leva nell'anno 1879. Registro, cc. 2 n.n.

1 2.8 175 b. 93

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Elenchi della I e della II classe d'età dei nati nell'anno 1860 pervenuti negli anni 1880 e 1881 alla leva regolare 1880 Lista dei nati nell'anno 1860 (I classe) chiamati alla leva nell'anno 1880. Lista dei nati nell'anno 1860 (II classe) chiamati alla leva nell'anno 1881. Registro, cc. 5 n.n.

1 2.8 176 b. 93 "Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1863) che nell'anno 1883 perviene alla leva regolare" 1882 Lista dei nati nell'anno 1863 (I classe) chiamati alla leva nell'anno 1883. Registro, cc. 8 n.n.

1 2.8 177 b. 93 "Elenco dei coscritti pertinenti per domicilio al sunnominato comune nati nell'anno 1873" 1893-1895 Lista dei nati nell'anno 1873 chiamati alla leva nell'anno 1893. Registro, cc. 5 n.n.

1 2.8 178 b. 93 "Elenco dei coscritti pertinenti per domicilio al sunnominato comune nati nell'anno 1896" 1916 Lista dei nati nell'anno 1896 chiamati alla leva nell'anno 1916. Registro, cc. 3 n.n.

96 serie 2.9 Ruoli della leva in massa, [1846-1888]

Contenuto La leva in massa era regolata dalla Legge militare 5 dicembre 1868 e dalle successive disposizioni in materia, come la Legge 19 dicembre 1870 (pubblicata sul Bollettino prov. n. 2 del 1871) e l'Ordinanza dell'autorità superiore per la difesa del paese 13 giugno 1871 (pubblicata sul Bollettino prov. n. 49 del 1871). La leva in massa costituiva un corpo ausiliario che aveva la funzione di appoggiare in guerra l'esercito, la marina militare e la milizia territoriale. La leva in massa veniva attivata soltanto in caso di guerra. Quando non fosse necessario impiegare tutti gli individui soggetti alla leva in massa, la chiamata doveva riguardare per prime le classi d'età più giovani. Erano soggetti alla leva in massa tutti i cittadini dello stato che non appartenevano né all'esercito stanziario, né alla riserva di supplemento, né alla milizia territoriale, purché non fossero totalmente inetti a portare le armi. L'obbligo vigeva dall'anno in cui si compivano 19 anni fino all'anno in cui se ne compivano 50. Erano soggetti alla leva in massa anche tutti gli ufficiali e i funzionari militari dell'esercito (o marina da guerra) e della milizia territoriale messi a riposo o "fuori servizio"; per loro tale obbligo si protraeva fino all'età di 60 anni. Infine erano obbligati alla leva in massa tutti i corpi che avessero un qualche carattere militare (milizia cittadina, associazioni di veterani militari, ecc.). Nel Tirolo e nel Vorarlberg facevano parte della leva in massa i corpi dei bersaglieri (Schuetzen) e dei cacciatori dell'imperatore (Kaiserjaeger). I comuni dovevano cooperare alle operazione inerenti alla leva in massa. Il loro compito era quello di formare, tenere in evidenza e revisionare i ruoli della leva in massa, nei quali dovevano iscrivere tutti i pertinenti comunali soggetti all'obbligo di leva in massa e tutti coloro che avevano stabile dimora nel comune (purché avessero diritto d'incolato nel Tirolo). La revisione dei ruoli doveva avvenire ogni anno nei mesi di gennaio e febbraio, togliendo l'annata più vecchia - che usciva dall'obbligo della leva in massa - e facendo l'elenco della nuova annata in base agli elenchi parrocchiali dei nati e ai certificati d'incolato. All'inizio di marzo i comuni dovevano presentare un estratto dei ruoli al Capitanato distrettuale, che aveva compiti di controllo su questa materia.

La serie comprende conserva solo due ruoli della leva in massa pluriennali.

1 2.9 179 b. 93 "Ruolo della leva in massa dei nati nell'anno 1828 in poi" [1846-1888] Leva in massa dei nati dal 1828 a 1869. Il registro riporta: numero progressivo, cognome e il nome dell'individuo obbligato alla leva in massa, condizione e mestiere, luogo di dimora, se appartenente al corpo dei bersaglieri provinciali, idoneità, motivi dell'esenzione, ignota dimora, eventuali annotazioni. Registro, cc. 27 n.n.

1

97

2.9 180 b. 93 "Ruolo della leva in massa dei nati dell'anno 1860" 1877 Registro, cc. 2 n.n.

98 serie 2.10 Registri militari, sec. XIX seconda metà

Contenuto Gli affari militari erano regolati dalla Legge militare 5 dicembre 1868 e dalle successive disposizioni in materia. La norma prevedeva che i capocomuni tenessero appositi registri e prospetti relativi ai soldati in permesso e di riserva pertinenti al comune. I libri di insinuazione dei permessanti permanenti e dei riservisti registravano i nominativi dei militari inquadrati nella riserva o nella leva in massa che per varie ragioni - spesso per lavoro - si allontanavano dal comune di residenza; il capocomune era tenuto a tenere in evidenza su apposito registro i nominativi dei militari in permesso permanente e riservisti che si trovavano nel territorio comunale di propria competenza, sia che fossero originari del luogo o forestieri. I permessanti e riservisti erano a loro volta tenuti a comunicare al capocomune la loro presenza nel comune ed i loro movimenti nell'ambito della stessa o di altra zona di residenza.

La serie comprende registri di evidenza militare dei cacciatori e bersaglieri e registri di insinuazione.

1 2.10 181 b. 94 "Protocollo di evidenza dei bersaglieri provinciali appartenenti all'ottavo bat[taglione] del comune di Centa" [1879-1886] Il registro riporta: numero progressivo, data dell'insinuazione, corpo di truppa, carica, nome e cognome, comune di evidenza, distretto, numero del distretto di complemento di pertinenza, notizie relative all'insinuazione e annotazioni Registro, cc. 3 n.n.

1 2.10 182 b. 94 "Protocollo di evidenza dei cacciatori imperatore riservisti del comune di Centa" 1880-1887 Il registro riporta: numero progressivo, data dell'insinuazione, corpo di truppa, carica, nome e cognome, comune di evidenza, distretto, numero del distretto di complemento di pertinenza, notizie relative all'insinuazione e annotazioni Registro, cc. 3 n.n.

1 2.10 183 b. 94

99

"Registro alfabetico al libro delle insinuazioni dei permessanti permanenti e dei riservisti dimoranti nel comune di Centa" sec. XIX seconda metà Il registro riporta: corpo di truppa, numero progressivo, carica, nome e cognome e relative annotazioni. cc. 21 n.n., con rubrica alfabetica.

1 2.10 184 b. 94 "Registro alfabetico al libro delle insinuazioni dei permessanti permanenti e dei riservisti dimoranti nel comune di Centa" sec. XIX seconda metà Il registro riporta: corpo di truppa, numero progressivo, carica, nome e cognome e relative annotazioni. cc. 7 n.n. registro con rubrica alfabetica

1 2.10 185 b. 94 "Registro alfabetico al libro delle insinuazioni dei permessanti permanenti e dei riservisti dimoranti nel comune" sec. XIX seconda metà Il registro riporta: corpo di truppa, numero progressivo, carica, nome e cognome e relative annotazioni. cc. 12 n.n. registro con rubrica alfabetica

100 serie 2.11 Elenchi degli individui obbligati alla tassa militare, 1881-1895

Contenuto La tassa militare era regolata dalla Legge militare 5 dicembre 1868 e dalla successiva Legge 13 giugno 1880 (pubblicata nel Boll. Gen. n. 70). Gli elenchi degli obbligati alla tassa militare riportavano i dati di coloro che non avendo adempiuto per diversi motivi all'obbligo di leva, erano tenuti a pagare una tassa una volta all'anno per tutti gli anni in cui avrebbero dovuto prestare servizio. Erano tenuti a pagare la tassa militare quelli che diversi motivi erano ritenuti inabili al servizio ("per inabilità al servizio di guerra venivano cancellati dalle liste di leva..."). L'ammontare della somma era decisa dalla Commissione di commisurazione. Il capo comune doveva "rilevare ed indicare il luogo di dimora dell'obbligato alla tassa...", indicare alla commissione lo stato famiglia , la condizione economica e indicare se l'obbligato alla tassa era stato colpito da disgrazie. Gli elenchi degli obbligati trasmessi ai comuni venivano esposti negli uffici comunali per 14 giorni.

La serie, completa, conserva gli elenchi degli obbligati al pagamento della tassa militare.

1 2.11 186 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1880" 1881 Registro, cc. 3 n.n.

1 2.11 187 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1881" 1882 Registro, cc. 6 n.n.

1 2.11 188 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1882" 1883 101

Registro, cc. 7 n.n.

1 2.11 189 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1883" 1884 Registro, cc. 7 n.n.

1 2.11 190 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1884" 1885 Registro, cc. 8 n.n.

1 2.11 191 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1885" 1886 Registro, cc. 9 n.n.

1 2.11 192 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1886" 1887 Registro, cc. 10 n.n

1 2.11 193 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1887" 1888 Registro, cc. 9 n.n.

102

1 2.11 194 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1888" 1889 Registro, cc. 10 n.n.

1 2.11 195 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1889" 1890 Registro, cc. 10 n.n.

1 2.11 196 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1890" 1891 Registro, cc. 8 n.n.

1 2.11 197 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1892" 1893 Registro, cc. 7 n.n.

1 2.11 198 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1893" 1894 Registro, cc. 7 n.n.

1

103

2.11 199 b. 95 "Elenco degli individui obbligati alla tassa militare per l'anno 1894" 1895 Registro, cc. 7 n.n.

104 serie 2.12 Preventivi, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1818-1922

Contenuto Il regolamento comunale del 1819 confermò le disposizioni precedentemente dettate dalla Circolare governatoriale 3 aprile 1816 n. 7624 e dalla Legge 31 agosto 1817 n. 65 "relativo al metodo di stesura dei conti". Ogni comune era obbligato alla redazione e alla tenuta annuale del "Sommario di tutta l'entrata ed uscita" e del "Sistema preliminare". Il deputato della frazione, nella sua veste di "renditore del conto", redigeva il sistema preliminare e il sommario e li sottoponeva al controllo del capocomune. La legge provvisoria comunale del 1849 stabilì che la rappresentanza dovesse approvare i conti preventivi e i consuntivi. Dal 1849 per quanto riguarda le frazioni il deputato è sostituito dal ricevitore frazionale. Il regolamento comunale del 1866 stabilì che ogni capocomune compilasse il bilancio e che la rappresentanza comunale lo esaminasse e lo approvasse, non più tardi di un mese dall'inizio del nuovo anno; il conto consuntivo doveva invece essere approvato dalla rappresentanza non più tardi di tre mesi dopo l'inizio dell'anno successivo. Una normativa più particolareggiata in materia fu emanata con Legge 2 giugno 1892 n. 17, concernente l'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali. In forza di tale legge, ogni anno il capocomune doveva compilare il preventivo delle entrate e delle spese, attenendosi ad un formulario la cui emanazione spettava alla giunta provinciale. Il bilancio doveva essere esposto alla pubblica visione e la rappresentanza comunale doveva approvarlo; il conto consuntivo era redatto dal capocomune sulla base delle registrazioni d'entrata ed uscita.

Dal 1818 i bilanci preventivi riportano la denominazione "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita" e si compongono di tre sezioni: il riassunto delle previsioni di entrata ed uscita per il nuovo anno amministrativo; l'allegato alla parte attiva, dove venivano riportate analiticamente le varie voci relative alla previsione di entrata; l'allegato alla parte passiva, con un analogo elenco dei titoli riguardanti le previsioni di spesa. Il modello rimane invariato fino al 1883, quando viene adottato il nuovo modello, ovvero il "Preventivo"; un ulteriore mutamento si registra nel 1892, in seguito all'entrata in vigore della Legge 8 giugno 1892 n. 17 relativa all'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali. Dal 1818 i conti consuntivi erano denominati "Sommario di tutta l'entrata ed uscita" e si dividevano in tre parti: il quadro riassuntivo, dove erano riportate tutte le entrate e le uscite del comune; i due allegati per la parte attiva e passiva, ovvero l'allegato per la parte attiva e l'allegato della parte passiva; dal 1892 la denominazione diventa "Conto consuntivo".

I preventivi contenevano le previsioni di entrata e di uscita del comune per il nuovo anno finanziario. Nei conti consuntivi venivano annotate tutte le entrate ed uscite del comune. Venivano entrambi redatti annualmente dal capocomune sulla base delle registrazioni di entrata e di uscita contenute nei giornali di cassa e presentati per l'approvazione alla rappresentanza comunale. I più antichi bilanci preventivi portavano la denominazione di "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita" e si componeva di tre sezioni: le previsioni di entrata ed uscita in sintesi, l'allegato alla parte attiva" e "l'allegato alla parte passiva"; mentre il conto consuntivo veniva denominato "Sommario di tutta l'entrata ed uscita" e anch'esso era diviso in

105 tre sezioni: il sommario appunto di tutta l'entrata ed uscita, l'allegato alla parte attiva che riportava tutta l'entrata e l'allegato alla parte passiva che registrava tutta l'uscita. In base alla legge, il comune non poteva effettuare alcun pagamento senza un apposito mandato emesso dal capocomune; ogni mandato doveva contenere l'entità della somma pagata, il titolo della spesa e la legge o decreto che l'autorizzava. Gli ordini di incasso e i mandati di pagamento costituivano così i documenti giustificativi del conto consuntivo.

La serie comprende la documentazione contabile comunale organizzata per annate finanziarie. Al momento del riordino si trovava in genere organizzata a parte secondo l'anno di riferimento contabile, a volte invece frammista al carteggio, probabilmente a causa dell'intervento novecentesco sull'archivio; alcune annate si trovavano in particolare disordine, anche a causa della commistione di carteggio ed atti e documentazione contabile. I conti preventivi (anche 'Sistemi preliminare di tutta l'entrata ed uscita') e consuntivi ('Sommario di tutta l'entrata ed uscita') erano conservati quasi sempre insieme alla documentazione di corredo ovvero ai documenti giustificativi delle entrate e delle uscite e a qualche altra carta attinente (ad esempio il verbale di verifica dei conti). La serie comprende le seguenti tipologie documentarie: - conti preventivi, ovvero i sistemi preliminari di tutta l'entrata e tutta l'uscita ed i preventivi, costituiti dal quadro riassuntivo, dall'allegato alla parte attiva e dall'allegato alla parte passiva; - conti consuntivi, ovvero i sommari di tutta l'entrata ed uscita, costituiti dal quadro riassuntivo, dall'allegato alla parte attiva e dall'allegato alla parte passiva; - ordini di incasso, ovvero le reversali di cassa; - mandati di pagamento; - quinternetti; - prospetti sommari dello stato attivo e passivo del comune; - rendiconti dei ricevitori comunali.

Alcuni documenti contabili sono conservati nella serie 2.3 'Carteggio ed atti degli affari comunali per anno', al numero di protocollo. Gli estremi cronologici sono quelli delle annate amministrative di riferimento contabile. La serie è quasi completa, ad eccezione degli atti contabili corrispondenti agli anni 1916, 1917, 1918, 1919, della I guerra mondiale, epoca in cui il paese fu evacuato; tuttavia non per tutte le annate si conservano sia i preventivi che i consuntivi che i documenti giustificativi.

1 2.12 200 b. 96 Contabilità per l'anno 1818 1818 - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1818", due esemplari; - mandati di pagamento;

106

- "1818 Specifica di Giorgio Fox" e allegati: documentazione relativa alla resa del conto per l'anno 1818 resa dal capo comune Fox, 1818, 1827. Fascicolo Segnature precedenti: n. 12

1 2.12 201 b. 96 Contabilità per l'anno 1819 1819 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1819"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1819", due esemplari (privi del foglio 'Allegato alla parte attiva'); - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 202 b. 96 Contabilità per l'anno 1820 1820 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1820" (privo del foglio 'Allegato della parte attiva'); - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1820", due esemplari; - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 11

1 2.12 203 b. 97 Contabilità per l'anno 1821 1821 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1821"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1821", due esemplari; - mandati di pagamento; - carteggio ed atti relativi alle entrate ed uscite comunali per il 1821; si segnala: "Prospetto sommario dello stato attivo e passivo di detto comune", 1821. Fascicolo Segnature precedenti: n. 12

1

107

2.12 204 b. 97 Contabilità per l'anno 1821/1822 1821-1822 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1821/1822" (privo del foglio 'Allegato della parte attiva'); - Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1821/1822, due esemplari (privi del foglio 'Allegato alla parte attiva del conto consuntivo'); - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 205 b. 97 Contabilità per l'anno 1822/1823 1822-1823 - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1823", due esemplari; - mandati di pagamento; - documenti giustificativi 1822/1823 e 1823: si segnala: "Prospetto delle spese a carico della comune di Centa per le scuole attivate in detto luogo 1822/1823" (allegato V parte passiva); "Prospetto delle spese a carico della comune di Centa per affitti di locali per l'anno 1822/1823" (allegato X parte passiva). Fascicolo

1 2.12 206 b. 97 Contabilità per l'anno 1823/1824 1823-1824 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1823/1824"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1823/1824", due esemplari; - mandati di pagamento; - prospetto famiglie tenute al pagamento dell'imposta scolastica, s.d. Fascicolo Segnature precedenti: n. 14

1 2.12 207 b. 98 Contabilità per l'anno 1824/1825 1824-1825 108

- "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1824/1825", due esemplari; - documenti giustificativi delle entrate e delle uscite; - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 208 b. 98 Contabilità per l'anno 1825/1826 1825-1826 - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita per l'anno 1825/1826", due esemplari; - mandati di pagamento; - "Rimarchi dei due revisori comunali per l'anno 1825/1826", 1827; - "Scodirolo dei rediti comunali e benefizi" per l'anno 1825/1826. Fascicolo

1 2.12 209 b. 98 Contabilità per l'anno 1826/1827 1826-1827 - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1826/1827", due esemplari; - mandati di pagamento; - documenti giustificativi: si segnala: rendiconti dei ricevitori comunali per l'anno 1826/1827. Fascicolo

1 2.12 210 b. 99 Contabilità per l'anno 1827/1828 1827-1828 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1827/1828"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1827/1828", due esemplari; - "Pezzi d'appoggio alla parte attiva del conto preliminare del comune di Centa per l'anno 1827/1828"; - "Pezzi d'appoggio alla parte passiva del conto preliminare del comune di Centa per l'anno 1827/1828"; - mandati di pagamento; - "Prospetto diario di tutte l'entrata ed uscita del comune di Centa per l'anno 1827/1828"; - rendiconto del ricevitore comunale per l'anno 1827/1828; - "Conto parziale del capo comune... da unirsi al consuntivo dell'anno 1827/1828". Fascicolo

109

1 2.12 211 b. 99 Contabilità per l'anno 1828/1829 1828-1829 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1828/1829"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1828/1829", due esemplari (1); - "Allegati alla parte attiva del comune di Centa per l'anno 1829"; - "Pezzi d'appoggio alla parte passiva del comune di Centa per l'anno 1829"; "Quietanze pel 1828/1829" (mandati di pagamento); - documenti giustificativi. Fascicolo Note (1) Di un esemplare si conserva il solo foglio del sommario, privo dei fogli 'Allegato alla parte attiva' e 'Allegato alla parte passiva'.

1 2.12 212 b. 100 Contabilità per l'anno 1829/1830 1829-1830 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1829/1830"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1829/1830"; - "Allegati alla parte attiva del conto preliminare del comune di Centa per l'anno 1830"; - "Allegati alla parte passiva del conto preliminare 1829/1830"; - mandati di pagamento; - documenti giustificativi: si segnala: "Diario dell'entrata ed uscita del comune di Centa per l'anno amministrativo 1829/1830"; "Rendiconto del ricevitore comunale di Centa... per l'anno di sua esazione 1829 e 1830"; quinternetti. Fascicolo Segnature precedenti: n. 21

1 2.12 213 b. 100 Contabilità per l'anno 1830/1831 1830-1831 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1830/1831"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1830/1831", due esemplari; - mandati di pagamento; - "Allegati alla parte passiva del preliminare... per l'anno 1830/1831";

110

- allegati alla parte attiva del preliminare per l'anno 1830/1831; - "Quinternetto delle steore 1830/1831"; - "Resa di conto del ricevitore comunale per l'anno amministrativo 1830/1831"; - "Diario di tutta l'entrata e tutta l'uscita del comune di Centa per l'anno 1830/1831". Fascicolo Segnature precedenti: n. 22

1 2.12 214 b. 100 Contabilità per l'anno 1831/1832 1831-1832 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1831/1832"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1831/1832", due esemplari; - allegati alla parte attiva del conto preliminare 1831/1832; - allegati alla parte passiva del conto preliminare 1831/1832; - mandati di pagamento; - "Conto del ricevitore... per l'anno 1831/1832". Fascicolo

1 2.12 215 b. 101 Contabilità per l'anno 1832/1833 1832-1833 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1832/1833", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1832/1833", due esemplari; - "Allegati alla parte attiva del preliminare pel 1832/33"; - "Allegati alla parte passiva del preliminare pel 1832/33"; - mandati di pagamento 1832/1833; documenti giustificativi della parte passiva del conto consuntivo 1832/1833. - "Fascicolo I. pel 1832/1833" e "Fascicollo III-IV da riscontrarsi pel anno 1832/1833": carteggio e atti relativo ad affari contabili. Fascicolo Segnature precedenti: n. 23

1 2.12 216 b. 101 Contabilità per l'anno 1833/1834 1833-1834 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1833/1834", due esemplari;

111

- "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1833/1834", due esemplari; - documenti giustificativi: "Parte attiva"; "1833/34 Consuntivo del comune di Centa" (mandati di pagamento); "Conto parziale 1833/34 Centa". Fascicolo Segnature precedenti: n. 25

1 2.12 217 b. 101 Contabilità per l'anno 1834/1835 1834-1835 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1834/1835", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1834/1835", due esemplari; - "Allegati del conto preliminare dell'anno 1834/35 parte attiva"; - "Allegati comprovanti la parte passiva del consuntivo del comune di Centa 1834/1835": mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 25

1 2.12 218 b. 102 Contabilità per l'anno 1835/1836 1835-1836 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1835/1836", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1835/1836", due esemplari; - "Centa quitanze che corredano il consuntivo 1835/36": mandati di pagamento; - "Allegati della parte attiva del consuntivo". Fascicolo Segnature precedenti: n. 26

1 2.12 219 b. 102 Contabilità per l'anno 1836/1837 1836-1837 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1836/1837", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1836/1837", due esemplari; - "Allegati della parte attiva del preventivo del comune di Centa 1836/1837"; - "Allegati della parte passiva del preventivo del comune di Centa 1836/1837"; - "Parte attiva - Allegati del consuntivo del comune di Centa per l'anno 1836/1837";

112

- "Parte passiva - Allegati del consuntivo del comune di Centa pell'anno 1836/1837": mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 220 b. 102 Contabilità per l'anno 1837/1838 1837-1838 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1837/1838", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1837/1838"; - "1837/1838 Allegati del preliminare del comune di Centa parte passiva"; - "1837/1838 Allegati del preliminare del comune di Centa per il suddetto anno parte attiva". - "Parte attiva consuntivo 1837/1838...". - mandati di pagamento; Fascicolo Segnature precedenti: n. 30

1 2.12 221 b. 103 Contabilità per l'anno 1838/1839 1838-1839 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1838/1839", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1838/1839"; - "Allegati parte attiva" del conto preliminare; - "Allegati parte passiva" del conto preliminare; - mandati di pagamento; - parte attiva del consuntivo. Fascicolo Segnature precedenti: n. 30

1 2.12 222 b. 103 Contabilità per l'anno 1839/1840 1839-1840 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1839/1840"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1839/1840"; - allegati della parte attiva del conto preliminare 1839/1840; - allegati della parte passiva del conto preliminare 1839/1840;

113

- "Allegati della parte attiva consuntivo... 1839/40"; - "Allegati della parte passiva del consuntivo... 1839/40": mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 31

1 2.12 223 b. 104 Contabilità per l'anno 1840/1841 1840-1841 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1840/1841"; - "Sommario di tutta l'antrata ed uscita... per l'anno 1840/1841"; - "Allegati della parte attiva..." del conto preliminare 1840/1841; - "Allegati del preventivo...1840/41"; - documenti giustificativi dell'entrata per conto consuntivo; - documenti giustificativi dell'uscita per conto consuntivo: mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 32

1 2.12 224 b. 104 Contabilità per l'anno 1841/1842 1841-1842 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1841/1842"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1841/1842"; - documenti giustificativi: si segnala: mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 33

1 2.12 225 b. 104 Contabilità per l'anno 1842/1843 1842-1843 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1842/1843"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1842/1843, due esemplari; - documenti giustificativi; si segnala: mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 34

114

1 2.12 226 b. 105 Contabilità per l'anno 1843/1844 1843-1844 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1843/1844", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1843/1844", due esemplari; - documenti giustificativi: mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 227 b. 105 Contabilità per l'anno 1844/1845 1844-1845 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1844/1845", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1844/1845", due esemplari; - mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo Segnature precedenti: n. 36

1 2.12 228 b. 106 Contabilità per l'anno 1845/1846 1845-1846 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1845/1846", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1845/1846", due esemplari; - documenti giustificativi; si segnala: mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 37

1 2.12 229 b. 106 Contabilità per l'anno 1846/1847 1846-1847 115

- "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1846/1847", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1846/1847", due esemplari; - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 38

1 2.12 230 b. 107 Contabilità per l'anno 1847/1848 1847-1848 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1847/1848", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1847/1848", due esemplari; - "Fascicollo di passività n. 60 pezzi d'apogio": mandati di pagamento; Fascicolo Segnature precedenti: n. 39

1 2.12 231 b. 107 Contabilità per l'anno 1848/1849 1848-1849 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1848/1849"; - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 40

1 2.12 232 b. 107 Contabilità per l'anno 1849/1850 1849-1850 - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1849/1850", due esemplari; - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 233 b. 107 116

Contabilità per l'anno 1850/1851 1850-1851 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1850/1851" (1); - documenti giustificativi; si segnala: mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 42 Note (1) All'esterno è riportata solo la data 1851, all'interno la data 1850/1851.

1 2.12 234 b. 108 Contabilità per l'anno 1851/1852 1851-1852 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1851/1852"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1851/1852"; - documenti giustificativi; si segnala: mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 43

1 2.12 235 b. 108 Contabilità per l'anno 1852/1853 1852-1853 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1852/1853"; - Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1852/1853, due esemplari; - documenti giustificativi; si segnala: mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 236 b. 108 Contabilità per l'anno 1853/1854 1853-1854 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1853/1854", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1853/1854"; - documenti giustificativi; si segnala: mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 45

117

1 2.12 237 b. 108 Contabilità per l'anno 1854/1855 1854-1855 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1854/1855": privo del 'Sommario', si conserva 'Allegato alla parte attiva' e 'Allegato alla parte passiva'; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1854/1855": privo del 'Sommario', si conserva 'Allegato alla parte attiva' e 'Allegato alla parte passiva'; - documenti giustificativi; si segnala: mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 46

1 2.12 238 b. 109 Contabilità per l'anno 1855/1856 1855-1856 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1855/1856"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1855/1856"; - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 47

1 2.12 239 b. 109 Contabilità per l'anno 1856/1857 1856-1857 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1856/1857"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1856/1857"; - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 240 b. 109

118

Contabilità per l'anno 1857/1858 1857-1858 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1857/1858; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1857/1858"; - documenti giustificativi: quinternetti; mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 49

1 2.12 241 b. 109 Contabilità per l'anno 1858/1859 1858-1859 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1858/1859"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1858/1859"; - documenti giustificativi; si segnala: mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 50

1 2.12 242 b. 110 Contabilità per l'anno 1859/1860 1859-1860 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1859/60"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita..." 1860: privo del 'Sommario', si conserva 'Allegato alla parte attiva' e 'Allegato alla parte passiva'; - mandati di pagamento; - "Quinteneto per la rascossione dei redditi del Comune di Centa per l'anno amministrativo 1859/60", reg.. Fascicolo

1 2.12 243 b. 110 Contabilità per l'anno 1860/1861 1860-1861 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1860/61"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1860/61"; - mandati di pagamento; - "Quinternetto d'industria pro 1860/61 Comune di Centa", reg.;

119

- "Quinterneto per la rascosione dei debiti del Comune di Centa per l'anno amministrativo 1860 e 61", reg.. Fascicolo

1 2.12 244 b. 110 Contabilità per l'anno 1861/1862 1861-1862 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1861/62"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1861/62"; - mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo

1 2.12 245 b. 110 Contabilità per l'anno 1862/1863 1862-1863 Si conserva solo 1 ricevuta di sottoscrizione. Fascicolo

1 2.12 246 b. 110 Contabilità per l'anno 1863/1864 1863-1864 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1863/64"; privo di 'Allegato alla parte attiva'; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1863/64", due esemplari; privi di 'Allegato alla parte attiva'; - "Giornale progressivo", 1863-1864. - "Quinternetto per le rendite del Comune di Centa per l'anno amministrativo 1863/64"; - mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo

1 2.12 247 b. 110

120

Contabilità per l'anno 1864/1865 1864-1865 - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1864/65"; - "Quinternetto per le rendite comunali del Comune di Centa per l'anno amministrativo 1865", reg. Fascicolo Segnature precedenti: n. 55

1 2.12 248 b. 110 Contabilità per l'anno 1865/1866 1865-1866 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1865/1866" (1); - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 56 Note (1) Riporta l'annotazione "Preliminare per l'anno 1866".

1 2.12 249 b. 111 Contabilità per l'anno 1866 1866 - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1866"; - mandati di pagamento; - "Quinternetto per le rendite di questo Comune per l'anno 1866", reg.; - "Quetanze pel conto della nova chiesa anno 1866" (nn. 1-12), 1866-1867. Fascicolo

1 2.12 250 b. 111 Contabilità per l'anno 1867 1867 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1867" - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1867"; privo di 'Allegato alla parte passiva'; - mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo

121

Segnature precedenti: n. 58

1 2.12 251 b. 111 Contabilità per l'anno 1868 1868 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1868" - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1868"; - mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo

1 2.12 252 b. 111 Contabilità per l'anno 1869 1869 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1869"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1869"; - documenti giustificativi: mandati di pagamento; - "1869 Qunterneto dei redidi comunali scandenti nelle stagioni in cui aspeta" (1). Fascicolo Segnature precedenti: n. 60 Note (1) Sic!

1 2.12 253 b. 111 Contabilità per l'anno 1870 1870 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1870"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1870"; - documenti giustificativi: mandati di pagamento; - quinternetto. Fascicolo

1 2.12

122

254 b. 112 Contabilità per l'anno 1871 1871 - Documenti giustificativi: mandati di pagamento; - "Quinternetto redditi comunali 1871" - "Quinternetto steorale... 1871". Fascicolo

1 2.12 255 b. 112 Contabilità per l'anno 1872 1872 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno 1872", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1872"; - quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 256 b. 112 Contabilità per l'anno 1873 1873 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita per l'anno amministrativo 1873"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1873"; - quinternetti e documenti giustificativi dei quinternetti; - mandati di pagamento. Registro Segnature precedenti: n. 64

1 2.12 257 b. 113 Contabilità per l'anno 1874 1874 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1874"; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1874", due esemplari; un esemplare privo di 'Allegato alla parte attiva'; 123

- quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 65

1 2.12 258 b. 113 Contabilità per l'anno 1875 1875 - Mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo Segnature precedenti: n. 66

1 2.12 259 b. 114 Contabilità per l'anno 1876 1876 -"Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1876", due esemplari; uno manca della'allegato alla parte attiva; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1876", due esemplari; - "Consuntivo e preventivo dell'anno 1876": mandati di pagamento ed entrate; - quinternetti. Fascicolo Segnature precedenti: n. 67

1 2.12 260 b. 114 Contabilità per l'anno 1877 1877 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1877", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1877"; - documenti giustificativi dell'entrata e dell'uscita: mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo Segnature precedenti: n. 68

124

1 2.12 261 b. 115 Contabilità per l'anno 1878 1878 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1878", due esemplari; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1878"; - documenti giustificativi dell'entrata e dell'uscita: mandati di pagamento e quinternetto. Fascicolo Segnature precedenti: n. 69

1 2.12 262 b. 115 Contabilità per l'anno 1879 1879 - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1879": - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1879"; allegato della parte attiva del preliminare; allegato della parte passiva del preliminare; - documenti giustificativi dell'entrata e dell'uscita: mandati e quinternetto. Fascicolo Segnature precedenti: n. 70

1 2.12 263 b. 116 Contabilità per l'anno 1880 1880 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1880", due esemplari (uno solo prospetto riassuntivo); allegato della parte passiva del preliminare; allegato della parte attiva del preliminare; - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1880", due esemplari (uno senza prispetto riass); - mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo

1 2.12 264 b. 116 Contabilità per l'anno 1881 125

1881 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1881" - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1881"; - mandati di pagamento; - quinternetti Fascicolo Segnature precedenti: n. 79

1 2.12 265 b. 117 Contabilità per l'anno 1882 1882 - "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita... per l'anno amministrativo 1882" - mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo Segnature precedenti: n. 80

1 2.12 266 b. 117 Contabilità per l'anno 1883 1883 - Mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo

1 2.12 267 b. 117 Contabilità per l'anno 1884 1884 - Allegato alla parte attiva del consuntivo del comune di Centa per l'anno 1884; - Allegato alla parte passiva del consuntivo del comune di Centa per l'anno 1884; - documenti giustificativi: si segnala: mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 82

1

126

2.12 268 b. 118 Contabilità per l'anno 1885 1885 - Quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 83

1 2.12 269 b. 118 Contabilità per l'anno 1886 1886 - Allegato alla parte attiva del consuntivo del comune di Centa per l'anno 1886; - Allegato alla parte passiva del consuntivo del comune di Centa per l'anno 1886; - quinternetti diversi; - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 84

1 2.12 270 b. 119 Contabilità per l'anno 1887 1887 - "Preventivo... per l'anno 1887", due esemplari; Allegato alla parte attiva del preventivo del comune di Centa per l'anno 1887; Allegato alla parte passiva del preventivo del comune di Centa per l'anno 1887; - "Conto... per l'anno 1887"; Allegato della parte attiva del conto consuntivo pro 1887; Allegato della parte passiva del conto consuntivo pro 1887. - quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 271 b. 119 Contabilità per l'anno 1888 1888 127

- Preventivo del comune di Centa per l'anno 1888, due esemplari; Allegato alla parte attiva del preventivo del comune di Centa per l'anno 1888; Allegato alla parte passiva del preventivo del comune di Centa per l'anno 1888, due esemplari; - "Conto... per l'anno 1888"; Allegato della parte attiva del conto consuntivo pro 1888; Allegato della parte passiva del conto consuntivo pro 1888. - quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 272 b. 119 Contabilità per l'anno 1889 1889 - "Conto... per l'anno 1889"; - "Consultivo per l'anno 1889..."; - Allegato della parte attiva del conto preventivo...1889 - Allegato della parte passiva del conto preventivo...1889 - Allegato della parte attiva del conto consuntivo...1889 - Allegato della parte passiva del conto consuntivo...1889 - quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 273 b. 120 Contabilità per l'anno 1890 1890 - "Preventivo... per l'anno 1890"; "Allegato della parte attiva del conto preventivo...1890"; "Allegato della parte passiva del conto preventivo... 1890"; - Conto consuntivo per l'anno 1890: "Allegato della parte attiva del conto consuntivo...1890"; "Allegato della parte passiva del conto consuntivo... 1890"; - quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 274 b. 120 Contabilità per l'anno 1891

128

1891 - "Preventivo... per l'anno 1891"; "Allegato della parte attiva del conto preventivo...1891"; "Allegato della parte passiva del conto preventivo... 1891"; - Conto consuntivo per l'anno 1891: "Allegato della parte attiva del conto consuntivo...1891"; "Allegato della parte passiva del conto consuntivo... 1891"; - quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 89

1 2.12 275 b. 121 Contabilità per l'anno 1892 1892 - "Preventivo... 1892"; "Allegato della parte attiva del conto preventivo...1892"; "Allegato della parte passiva del conto preventivo... 1892"; - "Consuntivo... 1892"; "Allegato della parte attiva del conto consuntivo...1892"; "Allegato della parte passiva del conto consuntivo...1892"; - mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo

1 2.12 276 b. 121 Contabilità per l'anno 1893 1893 - "Preventivo... per l'anno 1893"; "Allegato della parte attiva del conto preventivo..." 1893; "Allegato della parte passiva del conto del conto preventivo..." 1893; - "Conto consuntivo... per l'anno 1893", due esemplari; "Allegato della parte passiva del conto consuntivo per l'anno 1893"; "Allegato della parte attiva del conto consuntivo per l'anno 1893"; - quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 277 b. 122 Contabilità per l'anno 1894

129

1894 - "Preventivo... per l'anno 1894"; "Allegato della parte passiva del conto preventivo per l'anno 1894"; "Allegato della parte attiva del conto preventivo per l'anno 1894"; - "Conto consuntivo... per l'anno 1894"; - quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 278 b. 122 Contabilità per l'anno 1895 1895 - "Preventivo... per l'anno 1895", tre esemplari; - "Conto consuntivo... per l'anno 1895", due esemplari; - "Elenco speciale delle entrate ed uscite del Comune di Centa per l'anno 1895", due esemplari; - mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo

1 2.12 279 b. 123 Contabilità per l'anno 1896 1896 - "Preventivo... per l'anno 1896"; - "Conto consuntivo... per l'anno 1896": - "Elenco speciale delle entrate e delle uscite al conto del comune di Centa per l'anno 1896"; - mandati di pagamento; - "Fatture e ricevute postali pro 1895 e 96"; - quinternetti. Fascicolo

1 2.12 280 b. 124 Contabilità per l'anno 1897 1897 - "Preventivo...per l'anno 1897"; - "Conto consuntivo... per l'anno 1897";

130

- Elenco speciale delle entrate e delle uscite del comune di Centa per l'anno 1897; - quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 281 b. 124 Contabilità per l'anno 1898 1898 - "Preventivo...per l'anno 1898"; - "Conto consuntivo... per l'anno 1898"; - Elenco speciale delle entrate e delle uscite del comune di Centa per l'anno 1898; - quinternetti; - mandati di pagamento; Fascicolo Segnature precedenti: n. 97

1 2.12 282 b. 124 Contabilità per l'anno 1899 1899 - quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 98

1 2.12 283 b. 125 Contabilità per l'anno 1900 1900 - "Conto consuntivo... per l'anno 1900"; - quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 99

1

131

2.12 284 b. 125 Contabilità per l'anno 1901 1901 - "Preventivo... per l'anno 1901"; - "Conto consuntivo... per l'anno 1901"; - Elenco speciale delle entrate e delle uscite al conto del comune di Centa per l'anno 1901; - quinternetti; - documenti giustificativi dell'uscita: mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 100

1 2.12 285 b. 126 Contabilità per l'anno 1902 1902 - "Conto consuntivo... per l'anno 1902"; - Elenco speciale delle entrate e delle uscite del comune di Centa per l'anno 1902; - mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo Segnature precedenti: n. 101

1 2.12 286 b. 126 Contabilità per l'anno 1903 1903 - "Conto consuntivo... per l'anno 1903"; - Elenco speciale delle entrate e delle uscite del comune di Centa per l'anno 1904; - quinternetti; - documenti giustificativi uscite: mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 102

1 2.12 287 b. 126

132

Contabilità per l'anno 1904 1904 - "Conto consuntivo... per l'anno 1904"; - Elenco speciale delle entrate e delle uscite del comune di Centa per l'anno 1904 - quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 103

1 2.12 288 b. 127 Contabilità per l'anno 1905 1905 - Documenti giustificativi dell'entrata e dell'uscita: mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo Segnature precedenti: n. 104

1 2.12 289 b. 127 Contabilità per l'anno 1906 1906 - "Preventivo... per l'anno 1906"; - "Conto consuntivo... per l'anno 1906"; - documenti giustificativi delle entrate e delle uscite: mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo Segnature precedenti: n. 105

1 2.12 290 b. 127 Contabilità per l'anno 1907 1907 - "Conto consuntivo... per l'anno 1907", due esemplari; - "Elenco speciale delle entrate e delle uscite del comune di Centa per l'anno 1907"; - "Elenco speciale delle entrate e delle uscite del comune di Centa dei denari altrui per l'anno 1907"; - quinternetti;

133

- mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 291 b. 128 Contabilità per l'anno 1908 1908 - "Preventivo... per l'anno 1908"; - "Conto consuntivo... per l'anno 1908", due esemplari; - documenti giustificativi delle entrate e delle uscite: mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 107

1 2.12 292 b. 128 Contabilità per l'anno 1909 1909 - "Preventivo... per l'anno 1909", due esemplari; in allegato: "Fabbisogno della comunità scolastica di Centa alla quale è aggregato il comune di Vattaro in parte per l'anno 1909"; - "Conto consuntivo... per l'anno amministrativo 1909", più esemplari; - "Quietanze 1909": mandati di pagamento; - quinternetti. Fascicolo Segnature precedenti: n. 108

1 2.12 293 b. 128 Contabilità per l'anno 1910 1910 - "Conto consuntivo.... per l'anno 1910"; - "Elenco speciale delle entrate e delle uscite del comune di Centa per l'anno 1910"; - quinternetti; si segnala: quinternetto scolastico per l'anno scolastico 1909/1910; - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 110

1

134

2.12 294 b. 128 Contabilità per l'anno 1911 1911 - "Preventivo... per l'anno 1911"; - "Conto consuntivo per l'anno amministrativo 1911", tre esemplari; - mandati di pagamento; - "Quinternetto d'esazione imposta fondiaria... 1910 1911 1912". Fascicolo

1 2.12 295 b. 129 Contabilità per l'anno 1912 1912 - "Preventivo... per l'anno 1912"; - "Conto consuntivo... per l'anno amministrativo 1912"; - mandati di pagamento; - "Quinternetto d'esazione dell'imposta casatico - classi nel comune di Centa per l'anno 1910 1911 1912", reg.. Fascicolo Segnature precedenti: n. 112

1 2.12 296 b. 129 Contabilità per l'anno 1913 1913 - "Preventivo... per l'anno 1913"; - "Conto consuntivo... per l'anno 1913"; - mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 113

1 2.12 297 b. 129 Contabilità per l'anno 1914 1914 Documenti giustificativi: 135

- quinternetti; - mandati di pagamento. Fascicolo

1 2.12 298 b. 129 Contabilità per l'anno 1920 1920 - "Conto consuntivo... per l'anno amministrativo 1920", due esemplari; - "Elenco speciale delle entrate... per l'anno 1920". Fascicolo

1 2.12 299 b. 129 Contabilità per l'anno 1921 1921 - "Preventivo... per l'anno 1921"; - "Conto consuntivo... per l'anno amministrativo 1921"; - quinternetti 1921 e 1922. Fascicolo

1 2.12 300 b. 129 Contabilità per l'anno 1922 1922 - "Preventivo... per l'anno 1922"; - "Conto consuntivo... per l'anno amministrativo 1922". Fascicolo

136 serie 2.13 Giornali per la spedizione dei mandati di pagamento, 1819 -1921

Contenuto La serie comprende i registri delle matrici dei mandati di pagamento, emessi dal comune all'atto di effettuare un pagamento. Il comune non poteva effettuare alcun pagamento senza emettere il relativo mandato. Il pagamento doveva essere eseguito con il fondo assegnato nel preventivo dell'anno di riferimento contabile. Ogni matrice di mandato contiene il numero progressivo, il nome del destinatario, la motivazione del pagamento e l'importo relativo secondo l'ordine dettato dalla rappresentanza comunale.

Al momento del riordino i giornali per la spedizione dei mandati si trovavano parte da soli, parte insieme alla documentazione contabile. Per ragioni di uniformità sono stati riuniti in un'unica serie.

1 2.13 301 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1819 (1) 1819 Registro, privo di legatura, cc. 21 n.n. Note (1) Carte sciolte.

1 2.13 302 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1829/1830 1830-1831 Registro, privo di coperta, cc. 14 n.n.

1 2.13 303 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per gli anni 1830/1831 e 1831/1832 1831-1833 Registro, privo di coperta, cc. 21 n.n.

137

1 2.13 304 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per gli anni 1833 e 1833/1834 1834-1835 Registro, privo di coperta, cc. 13 n.n.

1 2.13 305 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1834/1835 e 1835/1836 1835-1836 Registro, privo di coperta, cc. 18 n.n.

1 2.13 306 b. 130 Giornali per la spedizione dei mandati per gli anni 1835/1836 e 1836/1837 1836-1837 Fascicolo

1 2.13 307 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1843/1844 1844-1845 Registro, cc. 22 n.n.

1 2.13 308 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1844/1845 1845 Registro, cc. 22 n.n.

1

138

2.13 309 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1845/1846 1846 Registro, cc. 18 n.n.

1 2.13 310 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1846/1847 e 1847/1848 1847-1848 Registro, cc. 16 n.n.

1 2.13 311 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1848/1849 1850 Registro, cc. 33

1 2.13 312 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1849/1850 del Legato Bortolazzi 1852 febbraio 9 Giornale per la spedizione dei mandati per gli anni 1849 e 1850, titolo Legato Bortolazzi, nn. 1-4, 1852 febbraio 9, relativo non al conto preventivo bensì al fondo Legato Bortolazzi Registro, cc. 2

1 2.13 313 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per gli anni 1850/1851 e 1851/1852 1851-1852 Registro, cc. 34

1 139

2.13 314 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1851/1852 1852 Registro, cc. 31

1 2.13 315 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati 1852/1853 e 1853 1853-1854 Registro, cc. 40

1 2.13 316 b. 130 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1854 1854-1855 Registro, cc. 43

1 2.13 317 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1855 1855 Registro, cc. 37

1 2.13 318 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per gli anni 1856 1856 Si conservano solo 11 matrici sfascicolate. Registro, cc. 6

1

140

2.13 319 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1856/1857 1857-1858 Registro, cc. 19

1 2.13 320 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1857 del Legato Bortolazzi 1858 novembre 17 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1857, titolo Legato Bortolazzi, nn. 1-2, 1858 novembre 17, relativo non al conto preventivo bensì al fondo Legato Bortolazzi Registro, c. 1

1 2.13 321 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1857/1858 e 1858 1858-1859 Registro, cc. 25

1 2.13 322 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1858/1859 1859 maggio 24 Si conservano solo 2 matrici. Registro, c. 1

1 2.13 323 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1862/1863 e 1863/1864 e 1865 1864-1865 Registro, cc. 40

141

1 2.13 324 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati dell'anno 1869 1869-1870 Registro, cc. 12

1 2.13 325 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati dell'anno 1870 1870 Registro, cc. 34

1 2.13 326 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati dell'anno 1871 1871-1872 Registro, cc. 38

1 2.13 327 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1872 1872-1873 Registro, cc. 41

1 2.13 328 b. 131 "Mandati 1873" 1873-1874 Registro, cc. 49

1

142

2.13 329 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1874 1874-1875 Registro, cc. 44

1 2.13 330 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1875 e 1876 1875-1876 Registro

1 2.13 331 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1876/1877 1876-1877 Registro, cc. 34

1 2.13 332 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1878 1878 Registro, cc. 51

1 2.13 333 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per gli anni 1878 e 1879 1879 Registro, cc. 72

1 2.13

143

334 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1880 1880-1881 Registro, cc. 68

1 2.13 335 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1881 1881 Registro, cc. 69

1 2.13 336 b. 131 Registro dei mandati per gli anni 1883 e 1884 1883-1884 Registro, cc. 46

1 2.13 337 Registro dei mandati per l'anno 1884 1884 nn. 1-115 Registro, cc. 49

1 2.13 338 b. 131 Giornale per la spedizione dei mandati per l'anno 1884 1884 nn. 116-121 Registro, cc. 3

1 2.13 339 144 b. 132 "Libro dei mandati per l'anno 1885" 1885-1886 Registro, cc. 101

1 2.13 340 b. 132 "Libro dei mandati per l'anno 1886" 1886-1887 Registro, cc. 88

1 2.13 341 b. 132 Registro dei mandati per gli anni 1889 e 1890 1889-1890 Registro, cc. 95

1 2.13 342 b. 132 "Registro mandati" (1) 1921-[1925] (con docc. dal 1910) - Registro d'insinuazione dei riservisti del comune di Centa, 1910 (nn. 129-139), 1911 (nn. 1-50), 1912 (nn. 51-116), 1913 (nn. 1-35), 1914 (nn. 36-70), [1915] nn. 71-75. - "Mandati del 1921": registro dei mandati di pagamento, 1921-[1925]; impostato nel 1921, riporta annotazioni non sempre regolari e spesso non datate fino al 1925. Registro, cc. 20 Segnature precedenti: n. 133 Note (1) Il registro riporta il titolo originale "Libro d'insinuazione riservisti", poi cancellato. Si tratta di un registro d'insinuazione dei militari riservisti, riciclato nel 1921 come registro dei mandati emessi.

145 serie 2.14 Libri mastri, 1851-1853

Contenuto Nei libri mastri venivano registrate le entrate ed uscite, non in ordine cronologico e numerico come nei giornali di cassa, ma secondo le rubriche e i titoli di appartenenza.

La serie conserva solo due libri mastri, per le annate contabili 1851/1852 e 1852/1853.

1 2.14 343 b. 133 "Libro maestro pel Comune di Centa per l'anno 1852" 1851-1852 Registro, legatura in carta, cc. 5 n.n.

1 2.14 344 b. 133 "Libro maestro del Comune di Centa per l'anno amministrativo 1852/1853" 1852-1853 Registro, legatura in carta, cc. 10 n.n.

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Ente Comune di Centa 1923 gennaio13-1929 [maggio 29]

Luoghi Centa San Nicolò

Archivi prodotti Subfondo Comune di Centa (ordinamento italiano), 01/01/1923 - 31/12/1929 Fondo Comune di Centa San Nicolò, 01/01/1679 - 31/12/1959

Storia In seguito alla sconfitta dell'Austria nel primo conflitto mondiale, il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919, approvato con R.D. 6 ottobre 1919 n. 1804 e convertito in legge il 26 settembre 1920, sancì l'annessione del Trentino all'Italia. L'ordinamento comunale austriaco tuttavia rimase in atto fino all'entrata in vigore del R.D. 11 gennaio 1923 n. 9, che estese alle nuove province l'ordinamento comunale italiano. Con l'avvento del Fascismo, la riforma della legge comunale e provinciale italiana pubblicata con R.D. 30 dicembre 1923 n. 1923, la Legge 4 febbraio 1926 n. 237, riguardante l'istituzione del Podestà e della Consulta municipale nominati dall'esecutivo nei comuni non eccedenti i 5000 abitanti e il R.D. 3 settembre 1926 n. 1910, in base a cui fu esteso l'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno. Subito dopo si ebbe l'aggregazione dei comuni (R.D. 29 novembre 1928 n. 2970), fino a giungere in Trentino al numero di 117 (la riforma fu particolarmente intensa negli anni 1928-1929).

Con R.D. del 29 novembre 1928 n. 2975 il comune di Centa fu aggregato (con Calceranica) al comune di Caldonazzo (pubblicata sulla G.U. del 9 gennaio 1929 n. 7); il comune proseguì la sua attività fino al maggio del 1929. Fu ricostituito in comune autonomo con Decreto Legislativo del Capo Provv. dello Stato il 27 marzo 1947, n. 314 (pubblicata sulla G.U. del 17 maggio 1947 n. 111).

Condizione giuridica Con R.D. 11 gennaio 1923 n. 9 vennero estesi al Trentino le leggi e i regolamenti presenti nel resto d'Italia; l'art. 25 di tale decreto stabilisce che entro tre mesi dalla sua entrata in vigore dovranno aver luogo le elezioni generali amministrative per i consigli provinciali, nonché per i consigli comunali che abbiano perduto due terzi dei loro membri. Con R.D. 24 settembre 1923 n. 2013 furono estese alle nuove province le disposizioni relative allo stato civile. Con la Legge 4 febbraio 1926 n. 237 e con il R.D. 3 settembre 1926 n. 1910 fu esteso l'ordinamento fascista ai comuni del Regno. Significativa riforma dell'ordinamento comunale si ebbe poi con il R.D. 3 marzo 1934 n. 383, "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale". Con Decreto Legislativo luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1 furono ricostituite le amministrazioni comunali su base elettiva.

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Dopo il passaggio delle competenze in materia alla Regione, le leggi riguardanti specificatamente l'ordinamento comunale sono state le seguenti: - L.R. 1 giugno 1954 n. 11 "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali"; - L.R. 21 ottobre 1963 n. 29 "Ordinamento dei comuni"; - D.P.G.R. 12 luglio 1984 n. 12/L "Approvazione del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. 19 gennaio 1984 n. 6/L"; - L.R. 4 gennaio 1993 n. 1 "Nuovo ordinamento dei comuni della Regione Trentino Alto Adige"; - L.R. 31 luglio 1993 n. 13 "Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"; - L.P. 8 novembre 1993 n. 32 "Istituzione e ordinamento della Commissione consultiva sull'attività della Giunta provinciale di vigilanza e tutela sugli enti locali"; - D.P.G.R. 27 febbraio 1995 n. 4/L, "Approvazione del nuovo Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni".

Funzioni, occupazioni e attività La differenza sostanziale introdotta dall'ordinamento italiano rispetto al precedente ordinamento austriaco fu la parità di competenze e funzioni delle amministrazioni comunali, di qualsiasi entità, mentre prima i comuni venivano distinti in tre classi, a seconda delle dimensioni, ed ogni classe aveva determinate competenze. Genericamente, le competenze del comune emergono anche dall'esame del titolario di classificazione dei documenti d'archivio di cui alla circolare del Ministero dell'Interno n. 17100/2 del 1° marzo 1897, tuttora in vigore, che si compone di 15 categorie: - categoria I: Amministrazione; - categoria II: Opere pie e beneficenza; - categoria III: Polizia urbana e rurale; - categoria IV: Sanità e igiene; - categoria V: Finanze; - categoria VI: Governo; - categoria VII: Grazia, giustizia e culto; - categoria VIII: Leva e truppe; - categoria IX: Istruzione pubblica; - categoria X: Lavori pubblici, poste e telegrafi, telefoni; - categoria XI: Agricoltura, industria e commercio; - categoria XII: Stato civile, censimento, statistica; - categoria XIII: Esteri; - categoria XIV: Varie (affari non classificabili in altre categorie); - categoria XV: Sicurezza pubblica. Per alcune annate le categorie XIV e XV possono trovarsi invertite. In ogni comune c'è obbligo di tenere un inventario dei beni mobili e immobili. I comuni possono contrarre mutui e, in conformità alle leggi, imporre dazi e alcuni tipi di imposte. Sono a carico delle amministrazioni comunali le spese per la tenuta degli uffici e dell'archivio, per il personale comunale, per il servizio di riscossione e pagamenti, per le imposte dovute al comune, per il servizio sanitario (servizio

148 medico ed ostetrico), per la conservazione del patrimonio comunale, per il pagamento dei debiti esigibili, per la sistemazione e manutenzione delle strade comunali, dei porti, degli edifici ed acquedotti e dei cimiteri, per l'illuminazione pubblica, per l'istruzione elementare, per i registri dello stato civile, per le elezioni, per la polizia locale, per il carcere mandamentale ecc. Nel R.D. 3 marzo 1934 n. 383 all'articolo 91 sono elencate le spese obbligatorie del comune fascista: per oneri patrimoniali, per spese generali, per polizia locale, sanità ed igiene, per sicurezza pubblica e giustizia, per opere pubbliche, per educazione nazionale (scuole), per agricoltura, per assistenza e beneficenza, per culto ecc. Per quanto riguarda finanza e contabilità la normativa rimane molto simile a quella dettata nel Regio Decreto del 1915. Il depotenziamento della vita amministrativa dei comuni della Provincia caratterizza l'epoca fascista: spariscono le iniziative per le quali mancano risorse finanziarie a causa di un intenzionale abbandono da parte del regime e si moltiplicano gli ordini dal centro, tanto che l'amministrazione avviene solo in base a circolari prefettizie. "Trattasi esclusivamente di provvedimenti presi in applicazione alle disposizioni di legge o di regolamenti e in seguito a ordine della Prefettura, essendo il comune in regime podestarile esclusivamente un organo consultivo", dice il prosindaco di Trento Pietro Ziglio nel maggio del 1945. Le numerose istanze di separazione delle frazioni dai comuni sono prudentemente prese in considerazione solo previa verifica della consistenza patrimoniale e degli introiti delle frazioni stesse: è chiaro il fatto che i tempi sono cambiati e i compiti dei comuni si sono ampliati, per cui deve essere messa in piedi una vera e propria nuova macchina amministrativa. Con la circolare del Ministero dell'Interno n. 15100/15.1 del 21 maggio 1947 si dispose la ricostituzione, previa consultazione elettorale, dei comitati di amministrazione separata usi civici (ASUC) nelle singole frazioni: nel 1949 in Trentino esistevano ben duecento di queste amministrazioni separate. Passata la materia di competenza primaria della Provincia, con le norme di attuazione dello statuto speciale (D.P.R. 17 luglio 1952 n. 1064), essa venne regolamentata con circolare del Presidente della Giunta provinciale n.18365/1.III di data 23 novembre 1951 e poi dalla Legge provinciale 16 settembre 1952 n. 1, modificata poi dalla Legge 9 maggio 1956 n. 6, che affidò definitivamente al consiglio comunale l'amministrazione dei beni di uso civico del comune, mentre quelli appartenenti alle frazioni erano amministrati separatamente da un comitato di tre o cinque membri. Con la ricostituzione di molti comuni soppressi si sciolsero molte ASUC, ma in alcune frazioni esistono tuttora. Attraverso vari provvedimenti legislativi provinciali o regionali, si giunse al testo unico emesso dal Presidente della Giunta regionale in data 27 febbraio 1995 n. 4/L, che stabilisce l'ordinamento attualmente in vigore, in cui si sottolinea primariamente l'autonomia della comunità locale e del comune che la rappresenta; lo statuto del singolo comune viene emesso con deliberazione del Consiglio comunale e approvato dopo l'espletamento del controllo di legittimità da parte della Giunta provinciale. Nel comune è prevista l'istituzione di un servizio di economato per le piccole spese e i servizi gestiti in economia, nonché la figura di un economo, e di un servizio di tesoreria. I consiglieri eleggono un collegio di revisori composto da tre membri, che dura in carica tre anni (i revisori sono rieleggibili per una sola volta). I comuni possono inoltre gestire dei servizi pubblici in economia, in concessione a terzi, a mezzo di azienda speciale, a mezzo di istituzione e a mezzo di società di capitale a partecipazione pubblica locale.

Struttura amministrativa

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In base al R.D. 4 febbraio 1915 n. 148 (Nuovo testo unico della legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del R.D. 11 gennaio 1923 n. 9, il comune ha come organismi il Consiglio, con funzioni deliberative, la Giunta, con funzioni esecutive, il Sindaco, un segretario e un ufficio comunale. Gli organi di Consiglio e Giunta sono istituiti nei comuni italiani in base alla Legge comunale e provinciale contenuta nella legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 20 marzo 1865 n. 2248. Il Consiglio ha il compito di esaminare il consuntivo dell'anno precedente e di deliberarne l'approvazione, delibera il bilancio del comune e delle istituzioni che gli appartengono, nomina i revisori dei conti e i commissari per la revisione delle liste elettorali, vigila sulle istituzioni comunali, elegge nel suo seno a maggioranza assoluta di voti gli assessori che debbono comporre la Giunta municipale. Il numero di membri del Consiglio va da 15 a 80, a seconda della popolazione del comune. Esso si riunisce due volte all'anno, ordinariamente in primavera e in autunno e le deliberazioni possono essere prese se è presente la metà dei consiglieri. Il Consiglio delibera su tutte le materie proprie dell'amministrazione comunale che non siano esplicitamente attribuite a Giunta o Sindaco (cfr. art. 131: stipendi, personale, lasciti, acquisti - salva autorizzazione del prefetto - alienazioni, cessioni, servitù, prestiti, affrancazione di censi, regolamenti relativi a beni comunali, regolamenti igienici e di polizia locale, cimiteri, destinazione di beni comunali, dazi e imposte comunali, fiere e mercati). La Giunta municipale delibera a maggioranza assoluta di voti, se è presente la metà dei componenti, in varie materie (art. 139: spese impreviste, storni, preparazione dei ruoli delle tasse, proposta dei regolamenti al Consiglio, conclusione dei contratti deliberati dal Consiglio); essa rende conto al Consiglio della sua gestione. Il Sindaco, quale capo dell'amministrazione comunale (art. 151), convoca il Consiglio e la Giunta, fa eseguire le deliberazioni di entrambi gli organi, stipula i contratti, rilascia certificati di notorietà pubblica, stati di famiglia, certificati di povertà, rappresenta il comune, sovrintende a tutti gli uffici e istituti comunali ecc.; in qualità di ufficiale di governo (art. 152) è incaricato della pubblicazione delle leggi, della tenuta dei registri di stato civile e di popolazione, ha compiti in materia di ordine pubblico, sicurezza pubblica, igiene pubblica. Il segretario comunale dev'essere dotato di apposita patente di abilitazione e, conseguentemente, di un titolo di studio superiore, e può rogare i contratti. Gode del diritto elettorale attivo qualsiasi cittadino maschio, iscritto nelle liste elettorali, che abbia compiuto il ventunesimo anno e che paghi annualmente al comune una certa contribuzione diretta erariale. Sono eleggibili a consiglieri comunali tutti gli elettori purché sappiano leggere e scrivere. Nel 1926, in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno (R.D.L. 3 settembre 1926 n. 1910) i Consigli e le Giunte furono sciolti. Subentrava ad essi la figura del Podestà. Il Podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal Consiglio, dalla Giunta e dal Sindaco. Il R.D. 3 marzo 1934 n. 383 stabilisce che il Podestà possa essere affiancato dal vice podestà e da altri consultori. E' prevista inoltre la figura del segretario comunale, che ha la qualifica di funzionario statale, è diplomato e, per quanto attiene allo svolgimento delle sue funzioni, dipende gerarchicamente dal Podestà e ne esegue gli ordini. Dopo la caduta del fascismo e la fine del secondo conflitto mondiale, vennero ricostituiti i precedenti organi comunali, con analoghe competenze. La Giunta e il Consiglio comunale furono ripristinati con il Decreto legislativo luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1 e ne fu ristabilita la modalità elettiva di nomina. Tutti coloro che sanno leggere e scrivere possono diventare Consiglieri comunali, ma non coloro che hanno rivestito incarichi politici di rilievo in epoca fascista (presidenti di province o podestà). La Giunta municipale è eletta dal Consiglio nel suo seno, così pure il sindaco. A sindaco e assessori può

150 essere data un'indennità di carica. I consigli comunali durano in carica 4 anni e si rinnovano completamente alla scadenza del quadriennio. Con il Decreto del Presidente della Giunta regionale di data 27 febbraio 1995 n. 4/L, emesso come Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei Comuni venne stabilito l'ordinamento attualmente in vigore in Trentino-Alto Adige. Organi del comune sono Consiglio, Giunta e Sindaco. Il numero di assessori è stabilito dallo statuto. Il sindaco è eletto dai cittadini a suffragio universale diretto. Lo statuto comunale può prevedere la figura del difensore civico, che svolge un ruolo di garante dell'imparzialità e del buon andamento dell'amministrazione comunale. In base al T.U. n. 4/L del 27 febbraio 1995 il Consiglio è definito organo di indirizzo e controllo politico- amministrativo. Questo delibera lo statuto, i programmi, le assunzioni di personale, le convenzioni tra comuni, l'assunzione diretta o l'affidamento di pubblici servizi, l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, l'accensione di mutui o la concessione di prestiti, le spese che impieghino bilanci di più anni, gli acquisti e le alienazioni immobiliari non previste nel bilancio, la nomina di propri rappresentanti presso enti, aziende e istituzioni (art. 28). La Giunta compie invece tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge o dallo statuto al consiglio e non rientrino nelle competenze previste dalla legge o dallo statuto, del sindaco, degli organi di decentramento, del segretario comunale o dei funzionari dirigenti; riferisce annualmente al consiglio sulla propria attività, ne attua gli indirizzi generali e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso. In particolare, alla giunta spetta la presentazione del bilancio di previsione al consiglio entro il 31 ottobre di ogni anno (i comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti devono predisporre anche un bilancio pluriennale). Il Sindaco rappresenta il comune, convoca e presiede la Giunta nonché il Consiglio comunale e sovrintende al funzionamento degli uffici, dei servizi e all'esecuzione degli atti. Nomina i componenti della Giunta e i rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni. Il Sindaco svolge funzioni di ufficiale di governo, sovrintende alla stesura dei registri di stato civile e di popolazione, allo svolgimento di funzioni in materia di sicurezza pubblica e di polizia giudiziaria, adotta provvedimenti urgenti in materia di sanità e igiene, edilizia e polizia locale. Il segretario comunale redige i verbali delle sedute di Giunta e Consiglio, sovrintende e coordina l'attività dei dirigenti, è il capo del personale, coordina e, ove non vi siano i dirigenti, dirige i servizi e gli uffici dell'ente, può rogare i contratti.

Dopo che la legge e il regolamento comunale e provinciale già vigenti nei comuni e nelle provincie del Regno d'Italia vennero estesi alle nuove provincie, anche nel comune di Centa cominciarono a funzionare i nuovi organi amministrativi: consiglio, giunta e sindaco. Dal giugno del 1926 viene nominato un podestà unico per i comuni di Caldonazzo, Calceranica e Centa.

Contesto generale Gli organi amministrativi previsti dalla legislazione comunale austriaca continuarono la loro attività anche negli anni immediatamente successivi alla conclusione del primo conflitto mondiale e all'annessione del Trentino al Regno d'Italia (sancita ufficialmente con la Legge 26 settembre 1920 che converte in legge il R.D. 6 ottobre 1919 n. 1804, riguardante l'approvazione del Trattato di St. Germain tra Italia ed Austria in base alle norme di diritto internazionale). Ma fin dal novembre del 1918 i capicomuni mutano formalmente la loro denominazione in quella italiana di sindaci. In base al Regio Decreto 4 febbraio 1915 ("Nuovo testo unico della legge comunale e provinciale"), entrato in vigore in Trentino a seguito del Regio Decreto 11 gennaio 1923 n. 9, il Regno si divide in Province, Circondari, Mandamenti e Comuni. In

151 ogni Provincia vi sono un Prefetto, con funzioni esecutive, un vice Prefetto, un Consiglio di Prefettura, con funzioni consultive e amministrative, e una Giunta amministrativa, presieduta dallo stesso Prefetto, con funzioni anche giurisdizionali. In ogni circondario vi è un sottoprefetto, che esegue gli ordini del Prefetto. Le deliberazioni dei Consigli e delle Giunte comunali sono trasmesse ai Prefetti e rispettivamente ai Sottoprefetti e diventano esecutive se rimandate con il visto del Prefetto o del Sottoprefetto o se il decreto di sospensione non è pronunziato entro il termine di 15 giorni (1 mese per bilanci e consuntivi). Il Prefetto inoltre può ordinare, a spese del Comune, le indagini che crede necessarie. Sono sottoposte all'approvazione della Giunta provinciale amministrativa, invece, le deliberazioni che riguardano significative transazioni di carattere soprattutto immobiliare e i regolamenti. Questa organizzazione è confermata dal R.D. di data 3 marzo 1934 n. 383. La Giunta provinciale amministrativa e il Ministro dell'Interno esaminano le regolarità dei singoli stanziamenti e, previa notificazione dei propri rilievi alle amministrazioni interessate, apportano ai bilanci eventuali modifiche. Gli organi che amministrano la Provincia sono il Consiglio provinciale e la Deputazione cui si aggiunge un Presidente (con R.D. 30 dicembre 1923). Per i Comuni c'è la possibilità di unirsi in Consorzi fra loro o con la Provincia, per provvedere a particolari servizi ed opere di comune interesse. Con R.D. 21 gennaio 1923 n. 93, viene istituita la Provincia di Trento (comprendente anche Bolzano), con i Circondari, corrispondenti ai Distretti politici. Con R.D.L. 2 gennaio 1927 n. 1, viene istituita la Provincia di Bolzano e contemporaneamente vengono soppresse tutte le Sottoprefetture. Il R.D.L. 23 ottobre 1925 n. 2113, istituisce un servizio ispettivo sui comuni e sulle province: gli ispettori, con visite periodiche e saltuarie, accertano l'ordinato funzionamento delle amministrazioni e il regolare andamento dei pubblici servizi di loro competenza. Il Prefetto ha la facoltà di adottare sanzioni disciplinari, con provvedimento definitivo a carico dei segretari, impiegati, agenti e salariati che svolgano azione incompatibile con le generali direttive del governo. Con l'avvento del Fascismo si ha una politica di accentramento delle cariche che vede l'istituzione di Podestà di nomina regia nei comuni del Regno (R.D.L. 3 settembre 1926 n. 1910) mentre il Prefetto diventa "unico solo rappresentante autorità di Governo nella Provincia" (telegramma di B. Mussolini del 13 giugno 1923). A Roma viene invece istituito un Governatorato che svolge le competenze del comune (cfr. R.D. 3 marzo 1934 n. 383, titolo VIII). Avvenuto il cambiamento della forma istituzionale dello Stato, in seguito al referendum del 2 giugno 1946, la Costituzione della Repubblica, in vigore dal 1° gennaio 1948, sancì la creazione di un nuovo ente territoriale, la Regione, con propri poteri legislativo ed esecutivo. In particolare la Regione Trentino Alto-Adige venne ad avere un proprio Statuto speciale di autonomia con legge costituzionale del 26 febbraio 1948 n. 5; suoi organi sono un Consiglio regionale elettivo della durata di 4 anni, con a capo un Presidente, con potere legislativo e una Giunta regionale, composta dal Presidente e dagli assessori effettivi e supplenti, con potere esecutivo. A Trento risiede come organo coordinatore, un Commissario del Governo (invece del Prefetto), al quale devono essere sottoposte per il visto le leggi regionali e provinciali (a Bolzano, la cui Provincia è parte costitutiva della Regione, un Vice Commissario del Governo). Con l'istituzione della Regione le funzioni esercitate dalla Prefettura in materia di vigilanza e tutela sui comuni passano alla Giunta provinciale. Successive leggi regionali regolamentano la composizione e l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali e l'ordinamento dei comuni ed infine, con L.R. 11 dicembre 1975, i segretari comunali tornano alle dipendenze dei comuni.

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La competenza regionale in materia rimane anche dopo l'approvazione del secondo Statuto di autonomia (1971), avvenuta al termine di un lungo processo noto con il nome di "Pacchetto", a seguito del quale la Regione cede gran parte delle competenze alle due Province autonome di Trento e Bolzano. Detta competenza diventa primaria con la legge costituzionale n. 2/1993. La L.R. 27 febbraio 1995 prevede la possibilità che i comuni di notevole entità costituiscano consigli circoscrizionali, per la gestione dei servizi di base. Sono previste inoltre varie forme di collaborazione intercomunale: convenzioni fra comuni, consorzi di comuni, unione di comuni. La Giunta provinciale effettua un controllo preventivo di legittimità sugli atti deliberativi del comuni.

Per quanto riguarda l'ambito ecclesiastico, Centa ha sede parrocchiale compresa nel decanato di Levico.

Fonti normative Regio decreto 8 giugno 1865, n. 2321, "col quale è approvato il regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione comunale e provinciale annessa a quella del 20 marzo 1865, n. 2248". Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866 Regio decreto 14 dicembre 1865, n. 2641 'col quale è approvato il regolamento giudiziario per l'esecuzione del codice di procedura civile, di quello di procedura penale e della legge sull'ordinamento giudiziario'. Regio decreto del 9 gennaio 1887, n. 4311, "che approva un nuovo ordinamento del servizio statistico" Regio decreto 20 maggio 1897, n. 217, "che approva il testo unico delle leggi sulle tasse di registro". Regio decreto 21 settembre 1901, n. 445, "che approva il regolamento per la formazione e la tenuta del registro di popolazione in ciascun comune del regno". Regio decreto 12 febbraio 1911, n. 297, "che approva il regolamento per la esecuzione della legge comunale e provinciale". Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale". Legge 7 aprile 1921, n. 457, "concernente il VI censimento generale della popolazione del regno" Regio decreto 23 ottobre 1921, n. 1530, "che estende ai territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778, la legge 7 aprile 1921, n. 457 sul censimento generale della popolazione nei comuni del Regno" Regio decreto 23 ottobre 1921, n. 1530, "che estende ai territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778, la legge 7 aprile 1921, n. 457 sul censimento generale della popolazione nei comuni del Regno" Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove provincie la legge ed il regolamento comunale e provinciale" Regio decreto 21 gennaio 1923, n. 93, "che istituisce la provincia di Trento, con capoluogo Trento" Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile" Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, "Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani". Regio decreto 31 gennaio 1924, n. 151, "Norme per l'attuazione del Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, riguardante la riforma della legge comunale e provinciale"

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Regio decreto 23 maggio 1924, n. 824, "Regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello stato" Regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2113, "Istituzione del servizio ispettivo sui comuni e sulle provincie, e modificazioni alle disposizioni della legge comunale e provinciale" Legge 4 febbraio 1926, n. 237, "Istituzione del potestà e della consulta municipale nei comuni con popolazione non eccedente i 5000 abitanti" Regio decreto 6 maggio 1926, n. 760, "Determinazione per alcune provincie del regno, della data della cessazione delle amministrazioni ordinarie e straordinarie e dell'inizio delle funzioni del podestà e delle consulte municipali nei comuni di cui all'art. 1 della legge 4 febbraio 1926, n. 237" Regio decreto legge 9 maggio 1926, n. 818, "Modificazioni alla legge 4 febbraio 1926, n. 237, sulla istituzione del podestà e della consulta municipale" Regio decreto legge 3 settembre 1926, n. 1910, "Estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno" Decreto legge 17 marzo 1927, n. 383, "Facoltà al governo del re di provvedere ad una revisione generale delle circoscrizioni comunali" Regio decreto 28 marzo 1929, n. 499, "Disposizioni relative ai libri fondiari nei territori delle nuove province" Regio decreto 23 aprile 1929, n. 551, "Fissazione della data di cessazione delle amministrazioni straordinarie e dell'attuazione del nuovo ordinamento dell'amministrazione provinciale in 17 provincie" Regio decreto 26 luglio 1929, n. 1361, "Modifica alla tenuta dei registri dello stato civile" Circolare del Ministero dell'interno, Direzione generale dell'amministrazione civile, 28 agosto 1929 n. 16900/3 rimettente in ruolo i militari già congedati dal governo austriaco

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di M. FAES, A. GUASTALLA, C. SALA citato in bibliografia.

Bibliografia FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto)

154 subfondo 3 Comune di Centa (ordinamento italiano), 1923-1929

bb. 25

Soggetti produttori Comune di Centa, 1923 gennaio13-1929 [maggio 29]

Contenuto Il subfondo conserva la documentazione prodotta dal Comune di Centa nel periodo compreso fra il 1923, quando fu estesa alle nuove provincie la legge e il regolamento provinciale e comunale italiano, ed il 1929, anno in cui il Comune di Centa venne soppresso ed aggregato al Comune di Caldonazzo. Infatti con R.D. del 29 novembre 1928 n. 2975 (pubblicato sulla G.U. del 9 gennaio 1929 n. 7), il comune di Centa fu aggregato, insieme a Calceranica, al comune di Caldonazzo; il comune proseguì la sua attività fino al maggio del 1929. Fu ricostituito in comune autonomo con Decreto Legislativo del Capo Provv. dello Stato il 27 marzo 1947 n. 314 (pubblicato sulla G.U. del 17 maggio 1947 n. 111).

L'archivio è completo anche se si conserva poca documentazione, relativa ai pochi anni di attività. Il materiale presente è quello tipico degli enti comunali italiani ed è organizzato in 19 serie archivistiche. I ruoli matricolari non sono stati organizzati in una serie apposita, ma si trovano in un fascicolo relativo ad affari militari nella serie 3.6 'Carteggio ed atti per oggetto', secondo l'ordinamento conferito dagli uffici. L'ordine delle serie vede la documentazione prodotta dagli organi comunali, quella di carattere amministrativo, di natura contabile e quella relativa alle altre funzioni comunali proprie o delegate (per esempio le serie dello stato civile).

155 serie 3.1 Deliberazioni del consiglio comunale - copie, 1923-1926

Contenuto La serie conserva le copie vistate (dalla Prefettura e dalla Giunta provinciale amministrativa) e le copie semplici delle deliberazioni del consiglio comunale. Gli originali si trovano nella serie 2.1 'Verbali delle sedute della rappresentanza comunale, del consiglio comunale, della giunta comunale e del podestà' del presente inventario.

1 3.1 345 b. 134 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1923 Fascicolo Segnature precedenti: n. 56

1 3.1 346 b. 134 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1924 Fascicolo Segnature precedenti: n. 56

1 3.1 347 b. 134 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1925 Fascicolo Segnature precedenti: n. 56

1 3.1 348 b. 134

156

Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1926 Fascicolo Segnature precedenti: n. 56

157 serie 3.2 Deliberazioni della giunta municipale - copie, 1923-1926

Contenuto La serie conserva le copie vistate (dalla Prefettura e dalla Giunta provinciale amministrativa) e le copie semplici delle deliberazioni della giunta municipale. Gli originali si trovano nella serie 2.1 'Verbali delle sedute della rappresentanza comunale, del consiglio comunale, della giunta comunale e del podestà' del presente inventario. Le deliberazioni della Giunta comunale di Centa dal 1924 febbraio 26 al 1926 aprile 27 (nn. 8-50) si conservano nell'archivio del comune di Caldonazzo nella serie 1.4.3 'Verbali di deliberazione della giunta comunale - originali'.

1 3.2 349 b. 134 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1923 Fascicolo

1 3.2 350 b. 134 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1924 Fascicolo

1 3.2 351 b. 134 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1925 Fascicolo

1 3.2 352 b. 134 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie

158

1926 Fascicolo

159 serie 3.3 Deliberazioni del podestà - copie, 1926-1928

Contenuto La serie conserva le copie vistate (dalla Prefettura e dalla Giunta provinciale amministrativa) e le copie semplici delle deliberazioni del podestà. Come descritto nel profilo storico-istituzionale del comune, dal giugno del 1926 viene nominato un podestà unico per i comuni di Caldonazzo, Calceranica e Centa. Gli originali si trovano nella serie 2.1 'Verbali delle sedute della rappresentanza comunale, del consiglio comunale, della giunta comunale e del podestà' del presente inventario.

1 3.3 353 b. 134 Verbali delle deliberazioni del podestà - copie 1926 Fascicolo

1 3.3 354 b. 134 Verbali delle deliberazioni del podestà - copie 1927 Fascicolo

1 3.3 355 b. 134 Verbali delle deliberazioni del podestà - copie 1928 Fascicolo

160 serie 3.4 Protocolli degli esibiti, 1922-1929 (1)

Contenuto Con l'estensione alle nuove provincie del regolamento provinciale e comunale italiano per la compilazione dei registri di protocollo venne applicata la circolare del Ministero dell'Interno del 1° marzo 1897 n. 17100/2. Secondo tale direttiva il registro di protocollo, annuale, doveva riportare il numero d'ordine di ogni documento, la sua data di spedizione e/o di ricevimento, il mittente, l'oggetto, la categoria e il fascicolo. Si tratta della raccolta cronologica dei protocolli usati per la registrazione quotidiana della corrispondenza in arrivo e in partenza. La serie è completa.

Note (1) Le registrazioni di protocollo dal 1922 al 1925 sono conservate nella serie 2.2 'Protocolli degli esibiti' del presente inventario.

1 3.4 356 b. 135 Protocollo degli esibiti 1925 luglio 23-1926 marzo 11 1925: nn. 938-1666; 1926: nn. 1-280. Registro

1 3.4 357 b. 135 "Protocollo degli esibiti per l'anno 1926" 1926 marzo 11-1926 novembre 10 1926: nn. 281-829, 831-1270. Registro Segnature precedenti: n. 121

1 3.4 358 b. 135

161

Protocollo degli esibiti 1926 novembre 10-1927 dicembre 16 1926: nn. 1271-1507; 1927: nn. 1-1427. Registro Segnature precedenti: n. 123

1 3.4 359 b. 135 Protocollo degli esibiti 1927 dicembre 16-1929 maggio 2 1927: nn. 1428-1496; 1928: nn. 1-1482. 1929: nn. 1-167. Registro Segnature precedenti: n. 124

162 serie 3.5 Carteggio ed atti per anno, 1923-1929

Contenuto In seguito al R.D. 11 gennaio 1923 n. 9 che estendeva al Trentino la legge e il regolamento comunale italiani, venne introdotto il titolario di classificazione degli atti d'archivio previsto dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 17100/2 del 1° marzo 1897. La documentazione è classificata secondo le 15 categorie del titolario, con all'interno le ripartizioni in classi: I. Amministrazione; II. Opere pie e beneficenza; III.Polizia urbana e rurale; IV. Sanità ed igiene; V. Finanze; VI. Governo; VII. Grazia, giustizia, culto; VIII. Leva, truppa, servizi militari; IX. Educazione nazionale; X. Lavori pubblici, poste, telegrafo, telefono; XI. Agricoltura, industria, commercio; XII. Stato civile, censimento, statistica, demografia; XIII. Esteri; XIV. Oggetti diversi; XV. Pubblica sicurezza.

La serie conserva il carteggio ed atti organizzato per annate, ordinato cronologicamente. Soltanto a partire dal 1927 la documentazione è organizzata secondo le categorie previste dal titolario. L'estremo cronologico indicato nella descrizione della singola unità è quello dell'anno amministrativo di riferimento.

1 3.5 360 b. 136 Carteggio ed atti 1923 - Carteggio per n. di protocollo; - "Bortolazzi 1923"; - "Scuola di Centa", 1920-1923: carteggio relativo a costruzione dell'edificio scolastico, esposizione del crocifisso e delle immagini dei reali, costituzione della biblioteca scolastica, condizioni degli edifici scolastici danneggiati dalla guerra. Fascicolo Segnature precedenti: n. 131

1 3.5 361 b. 137 Carteggio ed atti 1924 Carteggio per n. di protocollo. Si segnala: registro dei produttori di vino, 1924, reg.; regolamenti comunali per le tasse comunali, 1924-1927. Fascicolo Segnature precedenti: n. 132

163

1 3.5 362 b. 137 Carteggio ed atti 1925 - Carteggio ed atti in ordine di protocollo; - Domande di assegnazione legato Bortolazzi; - "Verbali del Consiglio respinti". Fascicolo Segnature precedenti: n. 135

1 3.5 363 b. 138 Carteggio ed atti 1926 Carteggio ed atti in ordine di protocollo. Si segnala: "Note per stanziamento in bilancio". - "R. Pretura": carteggio ed atti relativi ai rapporti del comune di Centa San Nicolò con la Regia Pretura di Borgo Valsugana, 1924- 1926. Fascicolo Segnature precedenti: n. 136

1 3.5 364 bb. 139-140 Carteggio ed atti 1927 I. Amministrazione; II. Opere pie e beneficenza; III. Polizia urbana e rurale; IV. Sanità ed igiene; V. Finanze; VI. Governo; VII. Grazia, giustizia e culti; VIII. Leva e truppa; IX. Istruzione pubblica; X. Lavori pubblici, poste, telegrafi, telefoni; XI. Agricoltura, industria e commercio; XII. Stato civile, censimentoe statistica; XIII. Esteri; 164

XIV. Oggetti diversi; XV. Sicurezza pubblica. Segnature precedenti: n. 137

1 3.5 365 bb. 141-142 Carteggio ed atti 1928 (1) I. Amministrazione; II. Beneficenza, opere pie, assistenza locale; IV. Sanità ed igiene; V. Finanze; VI. Governo; si segnala: "Lista degli elettori politici della sezione per l'anno 1928", reg., elenchi per la formazione delle liste elettorali; VII. Grazia, giustizia e culti; VIII. Leva e truppa; X. Lavori pubblici, poste, telegrafi, telefoni; XI. Agricoltura, industria e commercio; XI bis. Previdenza sociale e lavoro; XII. Stato civile, anagrafe, statistica e censimento; XIII. [Esteri]; XIV. Sicurezza pubblica. Fascicolo Segnature precedenti: n. 139, n. 143 Note (1) Con R.D. 29 novembre 1928 n. 2975 il comune di Centa venne aggregato al comune di Caldonazzo, ritornando autonomo con D.L.C.P.L. 27 marzo 1947 n. 314.

1 3.5 366 b. 143 Carteggio ed atti 1929 (1) II. Beneficenza, opere pie, assistenza locale; IV. Sanità ed igiene; V. Finanze; VI. Governo; VII. Grazia, giustizia e culti; X. Lavori pubblici, poste, telegrafi, telefoni; XI bis. Previdenza sociale e lavoro; XII. Stato civile, anagrafe, statistica e censimento;

165

XIV. Sicurezza pubblica; XV. Oggetti diversi. Fascicolo Segnature precedenti: n. 144 Note (1) Il fascicolo conserva gli atti dei primi mesi del 1929 in quanto il comune venne soppresso.

166 serie 3.6 Carteggio ed atti per oggetto, 1922-1933

Contenuto La serie comprende le pratiche, spesso relative ad affari pluriennali, che l'ufficio comunale riteneva importante tenere distinte o che sono state posteriormente riorganizzate. La serie è riordinata cronologicamente con l'accorgimento di avvicinare le unità di oggetto analogo.

1 3.6 367 b. 144 Affari militari 1922-1927 - Pratiche relative alla leva militare, 1922-1926: si segnala: ruolo matricolare comunale dei militari, classi 1901-1904, reg.; ruolo matricolare comunale dei militari, classe 1901, reg.; ruolo matricolare comunale dei militari, classe 1902, reg.; ruolo matricolare comunale dei militari, classe 1903, reg.; ruolo matricolare comunale dei militari, classe 1904, reg.; ruolo matricolare comunale dei militari, classe 1905, reg.; lista dei renitenti della classe di leva dei giovani nati nel 1902, reg.; lista dei renitenti della classe di leva dei giovani nati nel 1905, reg.; registro dei renitenti [1923-1925]; - fogli di congedo illimitato di ex militari dell'esercito austro-ungarico, 1925-1927. Fascicolo

1 3.6 368 b. 144 "Atti utenti stato pesi e misure..." 1923-1928 Fascicolo Segnature precedenti: n. 140

1 3.6 369 b. 144 "Operato di liquidazione dei danni alluvionali della primavera e autunno 1926 arrecati alle strade comunali di Centa" 1926-1933 - Carteggio per la riparazione delle strade comunali danneggiate dall'alluvione del 1926; - fascicolo contenente la riparazione delle strade comunali per i danni di guerra. Fascicolo Segnature precedenti: n. 134

167

1 3.6 370 b. 144 "Affari elettorali. Allegati giustificativi per l'inscrizione degli elettori del comune di Centa per l'anno 1928..." 1927-1929 Si segnala: - "Copia dell'elenco preparatorio degli elettori...", reg.; - "Elenco terzo degli elettori inscritti nella lista generale per l'anno 1928 che risultano emigrati in via permanente all'estero", reg. Fascicolo Segnature precedenti: n. 141

168 serie 3.7 Ruoli delle imposte e tasse, 1924-1936

Contenuto I ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse comunali vengono compilati e redatti conformemente alle seguenti norme legislative: - regolamento approvato con R.D. 23 giugno 1897 n. 237; - Testo unico delle leggi per la riscossione delle imposte dirette approvato con R.D. 17 ottobre 1923 n. 1401; - Testo unico per la finanza locale approvato con R.D. 14 settembre 1931 n. 1175; - circolare n. 3134 del 22 gennaio 1932 sui criteri da seguirsi per l'accertamento del reddito imponibile; - legge comunale e provinciale 3 marzo 1934 n. 383. Per ogni tipo di imposta il comune teneva un registro prestampato in cui venivano di volta in volta riportati i nominativi dei contribuenti e l'entità dell'importo in denaro da essi pagato con annotazioni delle rate; i ruoli unici riportano più imposte e tasse su un unico registro. Il prefetto di Trento provvedeva a rendere esecutivo il ruolo e ne ordinava la riscossione. Le fonti principali di riscossione erano l'imposta di famiglia, sul valore locativo, sul bestiame, sui cani, sui domestici, sulle insegne, sui pianoforti, sugli esercizi e rivendite e la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche.

Si conservano i ruoli delle imposte e tasse comunali e una matricola dei contribuenti.

1 3.7 371 b. 145 "Ruolo speciale per la sovrimposta comunale sui terreni" 1924 Registro

1 3.7 372 b. 145 "Ruolo speciale per la sovrimposta comunale sui fabbricati" 1924 Registro

1 3.7 373 b. 145 Matricola dei contribuenti 169

1924 Il registro riporta: numero di matricola, cognome e nome del contribuente, estimo o rendita imponibile, sovrimposta e annotazioni dell'ufficio esattoriale. Si tratta probabilmente di una matricola dei contribuenti per l'imposta comunale sui terreni o sui fabbricati. Registro

1 3.7 374 b. 145 "Ruolo della tassa comunale di famiglia o fuocatico per l'anno 1925" 1925 Registro

1 3.7 375 b. 145 "Ruolo unico delle tasse comunali per l'anno 1926" 1926 Tassa bestiame, cani, esercizi e rivendite, famiglia, vetture, domestici, pianoforti e biliardi. Registro

1 3.7 376 b. 145 "Ruolo della tassa comunale di famiglia o fuocatico per l'anno 1927" 1927 Registro

1 3.7 377 b. 145 "Tassa famiglia o focatico. Matricola dei contribuenti..." 1927-1936 Registro

1 3.7 378

170 b. 145 "Ruolo della tassa comunale sui bestiami per l'anno 1927" 1927 Registro

1 3.7 379 b. 145 "Ruolo della tassa sui cani per l'anno 1927" 1927 Registro

1 3.7 380 b. 145 "Ruolo della tassa comunale di famiglia per l'anno 1928" 1928 Registro

1 3.7 381 b. 145 "Ruolo della tassa comunale sui bestiami per l'anno 1928" 1928 Registro

1 3.7 382 b. 145 "Ruolo della tassa sui cani per l'anno 1928" 1928 Registro

171 serie 3.8 Bilanci di previsione, 1923-1929

Contenuto Le norme che regolano la formazione, deliberazione, compilazione dei bilanci di previsione furono estese alle nuove provincie con Regio Decreto 11 gennaio 1923 n. 9, che recepiva la legge comunale e provinciale del 4 febbraio 1915 n. 148. I bilanci di previsione rispecchiano la reale situazione economico-finanziaria, contengono le previsioni di entrata, con rendite patrimoniali, imposte comunali, sovraimposte di proventi diversi e quelle di uscita con oneri patrimoniali, spese generali e diverse. Il bilancio doveva essere pubblicato all'albo pretorio del comune per otto giorni consecutivi in conformità al quanto disposto dall'art. 306 del testo unico della legge comunale e provinciale 3 marzo 1934 n. 383 e poi depositato in segreteria a disposizione del pubblico per eventuali reclami per venti giorni. Il bilancio veniva approvato dalla Commissione centrale per la finanza locale - Prefettura di Trento.

L'estremo cronologico indicato nella descrizione della singola unità è quello dell'esercizio finanziario di riferimento. Sono stati conservati più esemplari nel caso in cui vi fossero delle varianti.

1 3.8 383 b. 146 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1923 1923 - "Preventivo del Comune di Centa... per l'anno 1923" "Elenco speciale allegato al preventivo comunale per l'anno 1923". Fascicolo

1 3.8 384 b. 146 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1924 1924 Tre esemplari. Registro Segnature precedenti: n. 112

1 3.8 385

172 b. 146 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1925 1925 Due esemplari. Registro

1 3.8 386 b. 146 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1926 1926 Due esemplari. Registro

1 3.8 387 b. 146 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1927 1927 Due esemplari. Registro

1 3.8 388 b. 146 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1928 1928 Due esemplari. Registro

1 3.8 389 b. 146 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1929 (1) 1929 Due esemplari. Registro Note

173

(1) Bilancio di previsione approvato nel 1928 dal comune di Centa.

174 serie 3.9 Conti consuntivi, 1923-1928

Contenuto Le normative che regolano la compilazione e l'approvazione dei conti consuntivi sono le seguenti: - R.D. 12 febbraio 1911 n. 297 in base al quale si stabilisce che il conto consuntivo è diviso nello stesso modo del bilancio di previsione e deve dimostrare le entrate e le spese effettive delle competenze dell'anno, l'entrata e la spesa per movimento di capitali, le partite di giro, i residui attivi e passivi degli esercizi precedenti, il conto totale; - R.D. 30 dicembre 1923 n. 2839; - R.D. 23 ottobre 1925 n. 2289, convertito in legge il 24 maggio 1926, n. 898.

Nei conti consuntivi sono registrate tutte le riscossioni che devono corrispondere alle risultanze dei ruoli e delle reversali emesse dall'amministrazione e tutti i pagamenti con i relativi mandati divisi per titoli. Dopo la presentazione del conto consuntivo da parte del tesoriere i revisori e il consiglio comunale devono esaminarlo e discuterlo. Dopo l'approvazione da parte del consiglio l'ufficio comunale deve provvedere alla pubblicazione e all'invio all'autorità tutoria allegando i relativi documenti giustificativi delle entrate e delle spese.

L'estremo cronologico indicato nella descrizione della singola unità è quello dell'esercizio finanziario di riferimento. Sono stati conservati più esemplari nel caso in cui vi fossero delle varianti.

1 3.9 390 b. 147 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita per l'esercizio finanziario 1923 1923 Fascicolo

1 3.9 391 b. 147 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita per l'esercizio finanziario 1924 1924 Registro

1 3.9 392 b. 147 175

Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita per l'esercizio finanziario 1925 1925 Registro

1 3.9 393 b. 147 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita per l'esercizio finanziario 1926 1926 Due esemplari. Registro

1 3.9 394 b. 147 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita per l'esercizio finanziario 1927 1927 Due esemplari. Registro

1 3.9 395 b. 147 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita per l'esercizio finanziario 1928 1928 Due esemplari. Registro

176 serie 3.10 Giornali e mastri della contabilità, 1928

Contenuto Questi registri, strumenti indispensabili per la stesura del conto consuntivo, sono compresi fra quelli che gli uffici comunali dovevano tenere ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911 n. 297 "che approva il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", all. 4, n. 15. Nel giornale di cassa sono registrate tutte le attività e le passività del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale, mentre nel libro mastro vengono registrate secondo argomento nelle relative suddivisioni o rubriche.

Si conserva un unico libro mastro relativo al 1928.

1 3.10 396 b. 148 "Libro mastro delle entrate e spese comunali anno 1928" 1928 Registro

177 serie 3.11 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1923-1928

Contenuto La serie comprende gli allegati al bilancio di previsione, gli allegati al conto consuntivo e i documenti giustificativi del conto consuntivo (tra i quali sono compresi le reversali di cassa ed i mandati di pagamento). Gli allegati al bilancio di previsione sono le delibere di approvazione del bilancio da parte del Consiglio comunale e della Giunta provinciale, i verbali di verifica cassa dell'esattoria, gli elenchi delle passività arretrate, le delibere della Giunta e del Consiglio comunale per storno dei fondi in bilancio, le relazioni della Giunta municipale. Gli allegati al conto consuntivo sono le delibere di approvazione del conto del Consiglio comunale e della Giunta provinciale, le delibere di nomina dei revisori del conto, le relazioni dei revisori del conto, i verbali di verifica cassa dell'esattoria, le tabelle di svolgimento del conto, gli elenchi dei residui attivi e passivi, i prospetti delle entrate e delle uscite relativi alle gestioni speciali, le delibere della Giunta e del Consiglio comunale per erogazione di spese a calcolo o impreviste. I documenti giustificativi al conto consuntivo sono le reversali di cassa (ordini d'incasso dati al cassiere dell'amministrazione che giustificano le entrate), i mandati di pagamento (ordini di pagamento dati al cassiere dell'amministrazione che giustificano le uscite), le pezze d'appoggio (ricevute, note di spesa, quietanze, fatture...) che accompagnano le reversali e i mandati. La descrizione considera l'annata dell'esercizio finanziario di riferimento. L'estremo cronologico indicato nella descrizione della singola unità è quello dell'esercizio finanziario di riferimento. In questa serie sono inoltre raccolti, in qualità di pezze d'appoggio alle entrate comunali o come allegati al conto consuntivo, anche i ruoli delle entrate comunali.

1 3.11 397 b. 149 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo 1923 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: - entrata; "Quinternetto imposta fondiaria e casatico - classi assieme alle addizionali pro 1922 e 1923 del Comune di Centa", reg.; "Quinternetto requisiti e tasse scol. pro anno scol. 1922/1923", reg.; - uscita. Fascicolo

1 3.11

178

398 b. 149 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1924 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: - "Allegati alla parte I. Entrata. Conto consuntivo gestione finanziaria 1924": reversali di cassa; ruoli 1924; - "Allegati alla parte II. Spese. Conto consuntivo gestione finanziaria 1924": mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 133

1 3.11 399 b. 150 Allegati al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1925 Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: - "Allegati alla parte I Entrata Conto consuntivo gestione finanziaria 1925": reversali di cassa; "Ruolo dei contribuenti alla tassa sul bestiame per l'anno 1925"; - "Allegati alla parte II Spese Conto consuntivo gestione finanziaria 1925": mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 133

1 3.11 400 b. 150 Allegati al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1926 Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: - "Allegati alla parte I. Entrata. Conto consuntivo gestione finanziaria 1926": reversali di cassa; - "Allegati alla parte II. Spese. Conto consuntivo gestione finanziaria 1926": mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 133

1 3.11 401 b. 151

179

Allegati al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1927 Allegati al conto consuntivo: - "Atti secondari conto consuntivo com.le gestione finanziaria 1927". Documenti giustificativi del conto consuntivo: - "Allegati alla parte I. Entrata. Conto consuntivo gestione finanziaria 1927": reversali di cassa; - "Allegati alla parte II. Spese. Conto consuntivo gestione finanziaria 1927": mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 138

1 3.11 402 b. 151 Allegati al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1928 Allegati al conto consuntivo: - "Atti secondari conto consuntivo com.le gestione finanziaria 1928". Documenti giustificativi del conto consuntivo: - "Allegati alla parte I. Entrata. Conto consuntivo gestione finanziaria 1928": reversali di cassa; - "Allegati alla parte II. Spese. Conto consuntivo gestione finanziaria 1928": mandati di pagamento. Fascicolo Segnature precedenti: n. 133

180 serie 3.12 Liste di leva, 1922-1928

Contenuto La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (Regolamento con R.D. 2 luglio 1890, n. 6952, testo unico approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n.1497 e modificato dalle leggi 27 giugno 1912, n.660 e 19 giugno 1913, n.638 e dal R.D.L. 20 aprile 1920, n.452) fu estesa nei territori annessi al Regno d'Italia con R.D. 19 settembre 1921 n. 1331. La serie riguarda la leva militare e comprende le liste dei cittadini maschi da sottoporsi a visita di leva, compilate annualmente a cura dei comuni. Le liste vengono redatte il 18° anno dopo l'anno di nascita dei chiamati alla leva. Le liste di leva contengono: il numero d'ordine, il cognome e nome degli iscritti, le indicazioni per i provenienti da leve anteriori, nascita e residenza e variazioni alla lista di leva, descrizioni personali e le decisioni del consiglio di leva. Le liste venivano verificate dalla giunta municipale fino al 1926, poi dal podestà o commissario prefettizio.

La serie è ordinata secondo l'anno della classe di leva ovvero l'anno di nascita.

1 3.12 403 b. 152 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1901" 1922 Registro

1 3.12 404 b. 152 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1902" 1922 Registro

1 3.12 405 b. 152 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1903" 1922 Registro

1

181

3.12 406 b. 152 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1904" 1922 Registro

1 3.12 407 b. 152 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1905" 1923-1924 Registro

1 3.12 408 b. 152 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1906" 1924 Registro

1 3.12 409 b. 152 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1907" 1925 Registro

1 3.12 410 b. 152 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1908" 1926 Registro

1 3.12

182

411 b. 152 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1909" 1927 Registro

1 3.12 412 b. 152 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1910" 1928 Registro

183 serie 3.13 Registri degli atti di nascita, 1924-1928

Contenuto Nel Trentino la tenuta dei registri dei nati da parte dei comuni divenne obbligatoria a partire dal 1 gennaio 1924 (R. D. 24 settembre 1923 n. 2013). I registri dei nati sono parte dell'archivio di stato civile: questi, vidimati preventivamente dal pretore della circoscrizione e tenuti in duplice originale, uno dei quali da trasmettere - una volta esaurito - all'organo giudiziario, devono essere conservati dall'ufficiale di stato civile.

1 3.13 413 b. 153 Registro degli atti di nascita 1924 Registro

1 3.13 414 b. 153 Registro degli atti di nascita 1925 Registro

1 3.13 415 b. 153 Registro degli atti di nascita 1926 Registro

1 3.13 416 b. 153 Registro degli atti di nascita 1927

184

Registro

1 3.13 417 b. 153 Registro degli atti di nascita 1928 Registro

185 serie 3.14 Registri degli atti di matrimonio, 1924-1928

Contenuto Nel Trentino la tenuta dei registri dei matrimoni da parte dei comuni divenne obbligatoria a partire dal 1 gennaio 1924 (R. D. 24 settembre 1923 n. 2013). I registri dei matrimoni sono parte dell'archivio di stato civile: questi, vidimati preventivamente dal pretore della circoscrizione e tenuti in duplice originale, uno dei quali da trasmettere - una volta esaurito - all'organo giudiziario, devono essere conservati dall'ufficiale di stato civile.

1 3.14 418 b. 154 Registro degli atti di matrimonio 1924 Registro

1 3.14 419 b. 154 Registro degli atti di matrimonio 1925 Registro

1 3.14 420 b. 154 Registro degli atti di matrimonio 1926 Registro

1 3.14 421 b. 154 Registro degli atti di matrimonio 1927

186

Registro

1 3.14 422 b. 154 Registro degli atti di matrimonio 1928 Registro

187 serie 3.15 Registri degli atti di morte, 1924-1928

Contenuto Nel Trentino la tenuta dei registri dei morti da parte dei comuni divenne obbligatoria a partire dal 1 gennaio 1924 (R. D. 24 settembre 1923 n. 2013). I registri dei morti sono parte dell'archivio di stato civile: questi, vidimati preventivamente dal pretore della circoscrizione e tenuti in duplice originale, uno dei quali da trasmettere - una volta esaurito - all'organo giudiziario, devono essere conservati dall'ufficiale di stato civile.

1 3.15 423 b. 155 Registro degli atti di morte 1924 Registro

1 3.15 424 b. 155 Registro degli atti di morte 1925 Registro

1 3.15 425 b. 155 Registro degli atti di morte 1926 Registro

1 3.15 426 b. 155 Registro degli atti di morte 1927

188

Registro

1 3.15 427 b. 155 Registro degli atti di morte 1928 Registro

189 serie 3.16 Registri degli atti di cittadinanza, 1924-1928

Contenuto Nel Trentino la tenuta dei registri di cittadinanza da parte dei comuni divenne obbligatoria a partire dal 1 gennaio 1924 (R. D. 24 settembre 1923 n. 2013). I registri di cittadinanza sono parte dell'archivio di stato civile: questi, vidimati preventivamente dal pretore della circoscrizione e tenuti in duplice originale, uno dei quali da trasmettere - una volta esaurito - all'organo giudiziario, devono essere conservati dall'ufficiale di stato civile.

1 3.16 428 b. 156 Registro degli atti di cittadinanza 1924 Registro

1 3.16 429 b. 156 Registro degli atti di cittadinanza 1925 Registro

1 3.16 430 b. 156 Registro degli atti di cittadinanza 1926 Registro

1 3.16 431 b. 156 Registro degli atti di cittadinanza 1927

190

Registro

1 3.16 432 b. 156 Registro degli atti di cittadinanza 1928 Registro

191 serie 3.17 Registro della popolazione, [1922]

Contenuto L'articolo 31 del regolamento datato 12 novembre 1921 stabiliva che, in occasione del sesto censimento della popolazione, i comuni del Trentino dovessero procedere alla formazione del registro della popolazione. Questo doveva essere impostato su questo modulo tripartito: fogli di casa, fogli di famiglia, fogli individuali. I fogli di casa dovevano essere tanti quanti gli edifici atti ad abitazione nel comune; dovevano riportare, oltre al numero civico, tutte le indicazioni necessarie alla loro individuazione e dovevano essere tenuti secondo l'ordine del numero della strada comunale. I fogli di famiglia dovevano essere racchiusi, in ordine alfabetico, dentro il foglio relativo alla casa dove ciascuna famiglia abitava. I fogli (o schede) individuali, ordinati alfabeticamente, dovevano essere tanti quanti gli individui aventi dimora stabile nel comune e contenere i dati relativi alla loro posizione anagrafica, stato civile, professione, etc..

La serie conserva il registro generale della popolazione relativo all'impianto dell'anagrafe secondo l'ordinamento italiano.

1 3.17 433 b. 157 "Registro generale della popolazione del comune di Centa" [1922] (1) Il registro riporta: numero del foglio famiglia, via o piazza, n. delle persone che compongono la famiglia, cognome, nome, paternità, maternità, relazione di parentela, professione, stato civile, se coniugato epoca del matrimonio, data di entrata nel comune, pertinenza, luogo del domicilio, luogo di residenza, luogo in cui va a stabilirsi in caso di cambiamento di residenza, data di uscita dal comune, data di morte, cambiamento stato civile, osservazioni. Con "Indice del registro della popolazione" a rubrica alfabetica. Registro, legatura in mezza pelle, cc. 99 Note (1) Sulla coperta è riportata la data 1 gennaio 1923.

192 serie 3.18 Registri diversi, 1923-1928

Contenuto La serie conserva i registri riguardanti i diversi settori di competenza dell'amministrazione comunale per i quali, data la natura peculiare o l'esiguità numerica, non si è ritenuto opportuno costituire delle serie autonome. La serie è ordinata cronologicamente.

1 3.18 434 b. 158 "Registro dei quadrupedi, bardature, veicoli a trazione animale e natanti a vela ed a remi" 1923 gennaio 9-1927 ottobre 14 Il registro riporta: dati anagrafici del proprietario, specie e nome del quadrupede, tipo di veicoli trainati, data della prima iscrizione e delle successive variazioni del numero di buoi, asini, veicoli, bardature e natanti. Registro

1 3.18 435 b. 158 "Protocollo specifiche. Prenotazioni specifiche dell'anno 1927" 1926-1927 Pagamenti fatti dal comune per forniture, trasporti, abbonamenti, lavori vari. Il registro riporta: numero corrente, data di presentazione della specifica, cognome e nome del creditore, motivazione succinta del creditore, importo esposto, importo liquidato, annotazioni. Registro Segnature precedenti: n. 122

1 3.18 436 b. 158 "Registro dei cavalli e muli nuovi entrati nel territorio del Comune suddetto e di cui sono venute in possesso persone del Comune stesso, dopo l'ultima rivista del Commissario Militare, compresi i puledri stati denunciati per aver compiuto due anni di età" 1927 Il registro riporta: dati anagrafici del proprietario, dati segnaletici e attitudini dei quadrupedi e variazioni avvenute dopo l'iscrizione e prima della nuova rivista del Commissario militare. Registro 193

1 3.18 437 b. 158 "Matricola bestiame Centa" [1928] Il registro riporta: numero d'ordine, cognome e nome del proprietario, elenco e quantità di quadrupedi. Registro

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Ente Comune di Centa San Nicolò 1947 maggio 18-

Luoghi Centa San Nicolò

Altre forme del nome Comune di Centa

Archivi prodotti Fondo Comune di Centa San Nicolò, 01/01/1679 - 31/12/1959 Subfondo Comune di Centa San Nicolò (ordinamento italiano), 01/01/1947 - 31/12/1959

Storia Caduto il regime e finita la guerra, fin dal maggio 1945 le domande di separazione delle frazioni dal centro cominciarono a giungere al CLN provinciale; tali richieste furono poi dirottate alla Prefettura e accanto ai CLN comunali cominciarono a costituirsi CLN frazionali: i motivi allegati alle domande di disaggregazione erano sempre gli stessi (tradizione storica, ingiustizie arrecate dal Fascismo, danno economico, subordinazione agli interessi del centro). Finalmente con Decreto legislativo luogotenenziale di data 7 gennaio 1946 n. 1, le amministrazioni comunali furono ricostituite su base elettiva dando un'ulteriore spinta alle domande di separazione, tanto che alla vigilia della convocazione della Costituente, pressoché la totalità dei sobborghi e delle frazioni avevano chiesto di costituirsi in comuni autonomi. Mentre continuavano i dibattiti nella fase di progettazione del futuro autonomistico della Regione, cominciarono ad avviarsi a soluzione le vertenze relative alla divisione dei comuni. Ad iniziare dal 31 ottobre 1946 furono emanati i singoli decreti legislativi per ogni comune costituito o ricostituito e fino al 1948, quando le competenze in materia comunale passarono alla Regione, i comuni ricostituiti furono 64. Le pratiche continuarono negli anni successivi tanto che attraverso decreti legge o leggi regionali, i comuni ricostituiti furono 119, portando il totale della Provincia a 223. Le più significative riforme riguardanti l'ordinamento dei comuni trentini nel dopoguerra sono rappresentate dalle disposizioni emanate con L.R. 21 ottobre 1963 n. 29, con D.P.R.G. 12 luglio 1984 n. 12/L, con L.R. 4 gennaio 1993 n. 1, e infine con il D.P.R.G. 27 febbraio 1995 n. 4/L.

Con R.D. del 29 novembre 1928, n. 2975 il comune di Centa fu aggregato (con Calceranica) al comune di Caldonazzo; fu ricostituito in comune autonomo (1) con Decreto Legislativo del Capo Provv. dello Stato il 27 marzo 1947, n. 314 (pubblicata sulla G.U. del 17 maggio 1947 n. 111). La prima data presente in archivio che attesti l'attività del ricostituito comune di Centa San Nicolò si trova nella serie 4.5 'Verbali delle sedute del consiglio comunale e della giunta municipale' ed è del 18 maggio 1947.

Condizione giuridica

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Con R.D. 11 gennaio 1923 n. 9 vennero estesi al Trentino le leggi e i regolamenti presenti nel resto d'Italia; l'art. 25 di tale decreto stabilisce che entro tre mesi dalla sua entrata in vigore dovranno aver luogo le elezioni generali amministrative per i consigli provinciali, nonché per i consigli comunali che abbiano perduto due terzi dei loro membri. Con R.D. 24 settembre 1923 n. 2013 furono estese alle nuove province le disposizioni relative allo stato civile. Con la Legge 4 febbraio 1926 n. 237 e con il R.D. 3 settembre 1926 n. 1910 fu esteso l'ordinamento fascista ai comuni del Regno. Significativa riforma dell'ordinamento comunale si ebbe poi con il R.D. 3 marzo 1934 n. 383, "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale". Con Decreto Legislativo luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1 furono ricostituite le amministrazioni comunali su base elettiva. Dopo il passaggio delle competenze in materia alla Regione, le leggi riguardanti specificatamente l'ordinamento comunale sono state le seguenti: - L.R. 1 giugno 1954 n. 11 "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali"; - L.R. 21 ottobre 1963 n. 29 "Ordinamento dei comuni"; - D.P.G.R. 12 luglio 1984 n. 12/L "Approvazione del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. 19 gennaio 1984 n. 6/L"; - L.R. 4 gennaio 1993 n. 1 "Nuovo ordinamento dei comuni della Regione Trentino Alto Adige"; - L.R. 31 luglio 1993 n. 13 "Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"; - L.P. 8 novembre 1993 n. 32 "Istituzione e ordinamento della Commissione consultiva sull'attività della Giunta provinciale di vigilanza e tutela sugli enti locali"; - D.P.G.R. 27 febbraio 1995 n. 4/L, "Approvazione del nuovo Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni".

Funzioni, occupazioni e attività Con R.D. 11 gennaio 1923 n. 9 vennero estesi al Trentino le leggi e i regolamenti presenti nel resto d'Italia; l'art. 25 di tale decreto stabilisce che entro tre mesi dalla sua entrata in vigore dovranno aver luogo le elezioni generali amministrative per i consigli provinciali, nonché per i consigli comunali che abbiano perduto due terzi dei loro membri. Con R.D. 24 settembre 1923 n. 2013 furono estese alle nuove province le disposizioni relative allo stato civile. Con la Legge 4 febbraio 1926 n. 237 e con il R.D. 3 settembre 1926 n. 1910 fu esteso l'ordinamento fascista ai comuni del Regno. Significativa riforma dell'ordinamento comunale si ebbe poi con il R.D. 3 marzo 1934 n. 383, "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale". Con Decreto Legislativo luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1 furono ricostituite le amministrazioni comunali su base elettiva. Dopo il passaggio delle competenze in materia alla Regione, le leggi riguardanti specificatamente l'ordinamento comunale sono state le seguenti: - L.R. 1 giugno 1954 n. 11 "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali"; - L.R. 21 ottobre 1963 n. 29 "Ordinamento dei comuni"; - D.P.G.R. 12 luglio 1984 n. 12/L "Approvazione del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. 19 gennaio 1984 n. 6/L";

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- L.R. 4 gennaio 1993 n. 1 "Nuovo ordinamento dei comuni della Regione Trentino Alto Adige"; - L.R. 31 luglio 1993 n. 13 "Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"; - L.P. 8 novembre 1993 n. 32 "Istituzione e ordinamento della Commissione consultiva sull'attività della Giunta provinciale di vigilanza e tutela sugli enti locali"; - D.P.G.R. 27 febbraio 1995 n. 4/L, "Approvazione del nuovo Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni".

Struttura amministrativa In base al R.D. 4 febbraio 1915 n. 148 (Nuovo testo unico della legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del R.D. 11 gennaio 1923 n. 9, il comune ha come organismi il Consiglio, con funzioni deliberative, la Giunta, con funzioni esecutive, il Sindaco, un segretario e un ufficio comunale. Gli organi di Consiglio e Giunta sono istituiti nei comuni italiani in base alla Legge comunale e provinciale contenuta nella legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 20 marzo 1865 n. 2248. Il Consiglio ha il compito di esaminare il consuntivo dell'anno precedente e di deliberarne l'approvazione, delibera il bilancio del comune e delle istituzioni che gli appartengono, nomina i revisori dei conti e i commissari per la revisione delle liste elettorali, vigila sulle istituzioni comunali, elegge nel suo seno a maggioranza assoluta di voti gli assessori che debbono comporre la Giunta municipale. Il numero di membri del Consiglio va da 15 a 80, a seconda della popolazione del comune. Esso si riunisce due volte all'anno, ordinariamente in primavera e in autunno e le deliberazioni possono essere prese se è presente la metà dei consiglieri. Il Consiglio delibera su tutte le materie proprie dell'amministrazione comunale che non siano esplicitamente attribuite a Giunta o Sindaco (cfr. art. 131: stipendi, personale, lasciti, acquisti - salva autorizzazione del prefetto - alienazioni, cessioni, servitù, prestiti, affrancazione di censi, regolamenti relativi a beni comunali, regolamenti igienici e di polizia locale, cimiteri, destinazione di beni comunali, dazi e imposte comunali, fiere e mercati). La Giunta municipale delibera a maggioranza assoluta di voti, se è presente la metà dei componenti, in varie materie (art. 139: spese impreviste, storni, preparazione dei ruoli delle tasse, proposta dei regolamenti al Consiglio, conclusione dei contratti deliberati dal Consiglio); essa rende conto al Consiglio della sua gestione. Il Sindaco, quale capo dell'amministrazione comunale (art. 151), convoca il Consiglio e la Giunta, fa eseguire le deliberazioni di entrambi gli organi, stipula i contratti, rilascia certificati di notorietà pubblica, stati di famiglia, certificati di povertà, rappresenta il comune, sovrintende a tutti gli uffici e istituti comunali ecc.; in qualità di ufficiale di governo (art. 152) è incaricato della pubblicazione delle leggi, della tenuta dei registri di stato civile e di popolazione, ha compiti in materia di ordine pubblico, sicurezza pubblica, igiene pubblica. Il segretario comunale dev'essere dotato di apposita patente di abilitazione e, conseguentemente, di un titolo di studio superiore, e può rogare i contratti. Gode del diritto elettorale attivo qualsiasi cittadino maschio, iscritto nelle liste elettorali, che abbia compiuto il ventunesimo anno e che paghi annualmente al comune una certa contribuzione diretta erariale. Sono eleggibili a consiglieri comunali tutti gli elettori purché sappiano leggere e scrivere. Nel 1926, in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno (R.D.L. 3 settembre 1926 n. 1910) i Consigli e le Giunte furono sciolti. Subentrava ad essi la figura del Podestà. Il Podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal Consiglio, dalla Giunta e dal Sindaco.

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Il R.D. 3 marzo 1934 n. 383 stabilisce che il Podestà possa essere affiancato dal vice podestà e da altri consultori. E' prevista inoltre la figura del segretario comunale, che ha la qualifica di funzionario statale, è diplomato e, per quanto attiene allo svolgimento delle sue funzioni, dipende gerarchicamente dal Podestà e ne esegue gli ordini. Dopo la caduta del fascismo e la fine del secondo conflitto mondiale, vennero ricostituiti i precedenti organi comunali, con analoghe competenze. La Giunta e il Consiglio comunale furono ripristinati con il Decreto legislativo luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1 e ne fu ristabilita la modalità elettiva di nomina. Tutti coloro che sanno leggere e scrivere possono diventare Consiglieri comunali, ma non coloro che hanno rivestito incarichi politici di rilievo in epoca fascista (presidenti di province o podestà). La Giunta municipale è eletta dal Consiglio nel suo seno, così pure il sindaco. A sindaco e assessori può essere data un'indennità di carica. I consigli comunali durano in carica 4 anni e si rinnovano completamente alla scadenza del quadriennio. Con il Decreto del Presidente della Giunta regionale di data 27 febbraio 1995 n. 4/L, emesso come Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei Comuni venne stabilito l'ordinamento attualmente in vigore in Trentino-Alto Adige. Organi del comune sono Consiglio, Giunta e Sindaco. Il numero di assessori è stabilito dallo statuto. Il sindaco è eletto dai cittadini a suffragio universale diretto. Lo statuto comunale può prevedere la figura del difensore civico, che svolge un ruolo di garante dell'imparzialità e del buon andamento dell'amministrazione comunale. In base al T.U. n. 4/L del 27 febbraio 1995 il Consiglio è definito organo di indirizzo e controllo politico- amministrativo. Questo delibera lo statuto, i programmi, le assunzioni di personale, le convenzioni tra comuni, l'assunzione diretta o l'affidamento di pubblici servizi, l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, l'accensione di mutui o la concessione di prestiti, le spese che impieghino bilanci di più anni, gli acquisti e le alienazioni immobiliari non previste nel bilancio, la nomina di propri rappresentanti presso enti, aziende e istituzioni (art. 28). La Giunta compie invece tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge o dallo statuto al consiglio e non rientrino nelle competenze previste dalla legge o dallo statuto, del sindaco, degli organi di decentramento, del segretario comunale o dei funzionari dirigenti; riferisce annualmente al consiglio sulla propria attività, ne attua gli indirizzi generali e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso. In particolare, alla giunta spetta la presentazione del bilancio di previsione al consiglio entro il 31 ottobre di ogni anno (i comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti devono predisporre anche un bilancio pluriennale). Il Sindaco rappresenta il comune, convoca e presiede la Giunta nonché il Consiglio comunale e sovrintende al funzionamento degli uffici, dei servizi e all'esecuzione degli atti. Nomina i componenti della Giunta e i rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni. Il Sindaco svolge funzioni di ufficiale di governo, sovrintende alla stesura dei registri di stato civile e di popolazione, allo svolgimento di funzioni in materia di sicurezza pubblica e di polizia giudiziaria, adotta provvedimenti urgenti in materia di sanità e igiene, edilizia e polizia locale. Il segretario comunale redige i verbali delle sedute di Giunta e Consiglio, sovrintende e coordina l'attività dei dirigenti, è il capo del personale, coordina e, ove non vi siano i dirigenti, dirige i servizi e gli uffici dell'ente, può rogare i contratti.

Contesto generale Gli organi amministrativi previsti dalla legislazione comunale austriaca continuarono la loro attività anche negli anni immediatamente successivi alla conclusione del primo conflitto mondiale e all'annessione del Trentino al Regno d'Italia (sancita ufficialmente con la Legge 26 settembre 1920 che converte in legge il R.D. 6 ottobre 1919 n. 1804, riguardante

198 l'approvazione del Trattato di St. Germain tra Italia ed Austria in base alle norme di diritto internazionale). Ma fin dal novembre del 1918 i capicomuni mutano formalmente la loro denominazione in quella italiana di sindaci. In base al Regio Decreto 4 febbraio 1915 ("Nuovo testo unico della legge comunale e provinciale"), entrato in vigore in Trentino a seguito del Regio Decreto 11 gennaio 1923 n. 9, il Regno si divide in Province, Circondari, Mandamenti e Comuni. In ogni Provincia vi sono un Prefetto, con funzioni esecutive, un vice Prefetto, un Consiglio di Prefettura, con funzioni consultive e amministrative, e una Giunta amministrativa, presieduta dallo stesso Prefetto, con funzioni anche giurisdizionali. In ogni circondario vi è un sottoprefetto, che esegue gli ordini del Prefetto. Le deliberazioni dei Consigli e delle Giunte comunali sono trasmesse ai Prefetti e rispettivamente ai Sottoprefetti e diventano esecutive se rimandate con il visto del Prefetto o del Sottoprefetto o se il decreto di sospensione non è pronunziato entro il termine di 15 giorni (1 mese per bilanci e consuntivi). Il Prefetto inoltre può ordinare, a spese del Comune, le indagini che crede necessarie. Sono sottoposte all'approvazione della Giunta provinciale amministrativa, invece, le deliberazioni che riguardano significative transazioni di carattere soprattutto immobiliare e i regolamenti. Questa organizzazione è confermata dal R.D. di data 3.3.1934 n. 383. La Giunta provinciale amministrativa e il Ministro dell'interno esaminano le regolarità dei singoli stanziamenti e, previa notificazione dei propri rilievi alle amministrazioni interessate, apportano ai bilanci eventuali modifiche. Gli organi che amministrano la Provincia sono il Consiglio provinciale e la Deputazione cui si aggiunge un Presidente (con R.D. 30 dicembre 1923). Per i Comuni c'è la possibilità di unirsi in Consorzi fra loro o con la Provincia, per provvedere a particolari servizi ed opere di comune interesse. Con R.D. 21 gennaio 1923 n. 93, viene istituita la Provincia di Trento (comprendente anche Bolzano), con i Circondari, corrispondenti ai Distretti politici. Con R.D.L. 2 gennaio 1927 n. 1, viene istituita la Provincia di Bolzano e contemporaneamente vengono soppresse tutte le Sottoprefetture. Il R.D.L. 23 ottobre 1925 n. 2113, istituisce un servizio ispettivo sui comuni e sulle province: gli ispettori, con visite periodiche e saltuarie, accertano l'ordinato funzionamento delle amministrazioni e il regolare andamento dei pubblici servizi di loro competenza. Il Prefetto ha la facoltà di adottare sanzioni disciplinari, con provvedimento definitivo a carico dei segretari, impiegati, agenti e salariati che svolgano azione incompatibile con le generali direttive del governo. Con l'avvento del Fascismo si ha una politica di accentramento delle cariche che vede l'istituzione di Podestà di nomina regia nei comuni del Regno (R.D.L. 3 settembre 1926 n. 1910) mentre il Prefetto diventa "unico solo rappresentante autorità di Governo nella Provincia" (telegramma di B. Mussolini del 13 giugno 1923). A Roma viene invece istituito un Governatorato che svolge le competenze del comune (cfr. R.D. 3 marzo 1934 n. 383, titolo VIII). Avvenuto il cambiamento della forma istituzionale dello Stato, in seguito al referendum del 2 giugno 1946, la Costituzione della Repubblica, in vigore dal 1° gennaio 1948, sancì la creazione di un nuovo ente territoriale, la Regione, con propri poteri legislativo ed esecutivo. In particolare la Regione Trentino Alto-Adige venne ad avere un proprio Statuto speciale di autonomia con legge costituzionale del 26 febbraio 1948 n. 5; suoi organi sono un Consiglio regionale elettivo della durata di 4 anni, con a capo un Presidente, con potere legislativo e una Giunta regionale, composta dal Presidente e dagli assessori effettivi e supplenti, con potere esecutivo. A Trento risiede come organo coordinatore, un Commissario del Governo (invece del Prefetto), al quale devono essere sottoposte per il visto le leggi regionali e provinciali (a Bolzano, la cui Provincia è parte costitutiva della Regione, un Vice Commissario del Governo).

199

Con l'istituzione della Regione le funzioni esercitate dalla Prefettura in materia di vigilanza e tutela sui comuni passano alla Giunta provinciale. Successive leggi regionali regolamentano la composizione e l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali e l'ordinamento dei comuni ed infine, con L.R. 11 dicembre 1975, i segretari comunali tornano alle dipendenze dei comuni. La competenza regionale in materia rimane anche dopo l'approvazione del secondo Statuto di autonomia (1971), avvenuta al termine di un lungo processo noto con il nome di "Pacchetto", a seguito del quale la Regione cede gran parte delle competenze alle due Province autonome di Trento e Bolzano. Detta competenza diventa primaria con la legge costituzionale n. 2/1993. La L.R. 27 febbraio 1995 prevede la possibilità che i comuni di notevole entità costituiscano consigli circoscrizionali, per la gestione dei servizi di base. Sono previste inoltre varie forme di collaborazione intercomunale: convenzioni fra comuni, consorzi di comuni, unione di comuni. La Giunta provinciale effettua un controllo preventivo di legittimità sugli atti deliberativi del comuni.

Per quanto riguarda l'organizzazione ecclesiastica, Centa San Nicolò è sede di parrocchia del decanato di Levico.

Fonti normative Decreto legge del Capo provvisorio dello Stato 23 dicembre 1946, n. 574, "Norme sull'assetto della legislazione nei territori liberati, per i provvedimenti adottati dagli enti locali sotto l'impero del sedicente governo della repubblica sociale" Decreto legge del Capo provvisorio dello Stato 23 dicembre 1946, n. 574, "Norme sull'assetto della legislazione nei territori liberati, per i provvedimenti adottati dagli enti locali sotto l'impero del sedicente governo della repubblica sociale" Legge 9 giugno 1947 n. 530, "Modificazioni al testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con regio decreto 3 marzo 1934 n. 383, e successive modificazioni" Legge 29 aprile 1949, n. 264, Provvedimenti in materia di avviamento al lavoro e di assistenza dei lavoratori involontariamente disoccupati Legge Regionale 1 giugno 1954, n. 11, "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali" Decreto del Presidente della Repubblica 31 gennaio 1958, n. 136, "Regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954, n. 1128 sull'ordinamento delle anagrafi della popolazione residente" Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige Decreto del Presidente della Giunta Regionale 12 luglio 1984, n. 12/L, "Approvazione del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. 19 gennaio 1984 n. 6/L" Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11, "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio provinciale" Decreto del Presidente della Giunta Regionale 27 febbraio 1995 n. 4/L, "Approvazione nuovo testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni" Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio

200

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di M. FAES, A. GUASTALLA, C. SALA citato in bibliografia.

Bibliografia CAPUZZO E., Dal nesso asburgico alla sovranità italiana. Legislazione e amministrazione a Trento e a Trieste (1918-1928), Milano, 1992 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto) GARBARI M., Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e la sovranità italiana, IN: Storia del Trentino, a cura di Lia De Finis, Trento, 1996

Note (1) Il comune venne ricostituito con il nome di Centa San Nicolò, anche se per i primi anni nella corrispondenza vengono usati indistintamente le denominazioni Centa e Centa San Nicolò.

201 subfondo 4 Comune di Centa San Nicolò (ordinamento italiano), 1947-1959

Soggetti produttori Comune di Centa San Nicolò, 1947 maggio 18-

Contenuto Il subfondo conserva la documentazione prodotta dal Comune di Centa San Nicolò dopo la sua ricostituzione in comune autonomo nel periodo compreso fra il 1947, anno di ricostituzione del comune autonomo, ed il 1959, estremo cronologico della documentazione presa in considerazione col presente lavoro. Infatti il comune venne ricostituito in comune autonomo con Decreto Legislativo del Capo Provv. dello Stato il 27 marzo 1947 n. 314 (pubblicato sulla G.U. del 17 maggio 1947 n. 111).

Il materiale presente è quello tipico degli enti comunali italiani ed è organizzato in 32 serie archivistiche. L'ordine delle serie vede la documentazione prodotta dagli organi comunali, quella di carattere amministrativo, di natura contabile e quella relativa alle altre competenze comunali (per esempio le serie dello stato civile). Si conserva anche la documentazione prodotta dal Corpo dei Vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò.

202 serie 4.1 Deliberazioni del consiglio comunale - originali, 1947-1957

Contenuto In base al R.D. 4 febbraio 1915 n. 148 entrato in vigore in Trentino a seguito del R.D. 11 gennaio 1923 n. 9 ogni comune ha un consiglio comunale che elegge una giunta. Con R.D.L. 3 settembre 1926 n. 1910, in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno, i consigli comunali e le giunte furono sciolti. Ad essi subentra la figura del podestà; consiglio e giunta sono ripristinati con decreto Luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1. Con Decreto del presidente della giunta regionale di data 27 febbraio 1995 n. 4/L, emesso come Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni, viene stabilito l'ordinamento attualmente in vigore in Trentino-Alto Adige. Il consiglio è l'organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo.

La serie, riservata alle deliberazioni del consiglio comunale, contiene dei registri sui quali sono redatte anche le deliberazioni della giunta.

1 4.1 1 Registro dei verbali di deliberazione del consiglio comunale e della giunta municipale 1947 agosto 7-1951 gennaio 13 Le deliberazioni del consiglio comunale e della giunta municipale sono registrate promiscuamente. 1947: nn. deliberazioni 1-12; 1948: nn. deliberazioni 1-28; 1949: nn. deliberazioni 1-75; 1950: nn. deliberazioni 1-38; 1951: nn. deliberazioni 39-48. Registro

1 4.1 2 Registro dei verbali di deliberazione del consiglio comunale e della giunta municipale 1951 febbraio 7-1951 dicembre 31 Le deliberazioni del consiglio comunale e della giunta municipale sono registrate promiscuamente. Nn. deliberazioni 1-89. Registro

1 4.1 3

203

Registro dei verbali di deliberazione del consiglio comunale 1952 febbraio 10-1955 luglio 13 Nn. deliberazioni 1-192. Registro

1 4.1 4 "Registro degli originali delle deliberazioni del consiglio comunale" (tit. int.) 1955 luglio 17-1956 ottobre 10 1955: nn. deliberazioni 193-229; 1956: nn. deliberazioni 1-50. Registro

1 4.1 5 Registro dei verbali di deliberazione del consiglio comunale 1956 ottobre 12-1957 dicembre 30 1956: nn. deliberazioni 51-57; 1957: nn. deliberazioni 1-61. Registro, cc. 10 bianche

204 serie 4.2 Deliberazioni del consiglio comunale - copie, 1947-1959

Contenuto La serie conserva le copie vistate e le copie semplici delle deliberazioni del consiglio comunale.

1 4.2 1 b. 1 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1947 Fascicolo

1 4.2 2 b. 1 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1948 Fascicolo

1 4.2 3 b. 1 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1949 Fascicolo

1 4.2 4 b. 1 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1950 Fascicolo

1 4.2

205

5 b. 1 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1951 Fascicolo

1 4.2 6 b. 1 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1952 Fascicolo

1 4.2 7 b. 1 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1953 Fascicolo

1 4.2 8 b. 2 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1954 Fascicolo

1 4.2 9 b. 2 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1955 Fascicolo

1 4.2 10

206 b. 2 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1956 Fascicolo

1 4.2 11 b. 3 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1957 Fascicolo

1 4.2 12 b. 3 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1958 Fascicolo

1 4.2 13 b. 3 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1959 Fascicolo

207 serie 4.3 Deliberazioni della giunta municipale - originali, 1947-1951; 1952-1957 (1)

Contenuto In base al R.D. 4 febbraio 1915 n. 148 entrato in vigore in Trentino a seguito del R.D. 11 gennaio 1923 n. 9 ogni comune ha un consiglio comunale che elegge una giunta. Con R.D.L. 3 settembre 1926 n. 1910, in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno, i consigli comunali e le giunte furono sciolti. Ad essi subentra la figura del podestà; consiglio e giunta sono ripristinati con decreto Luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1. La giunta compie invece tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge o dalla statuto al consiglio.

Note (1) Le deliberazioni dal 1947 al 1951 sono conservate nella serie 4.1 'Deliberazioni del consiglio comunale - originali' del presente inventario.

1 4.3 1 Registro dei verbali di deliberazione della giunta municipale 1952 gennaio 1-1955 gennaio 13 Nn. deliberazioni 1-100. Registro

1 4.3 2 Registro dei verbali di deliberazione della giunta municipale 1955 gennaio 13-1957 dicembre 12 1955: nn. deliberazioni 101-149; 1956: nn. deliberazioni 1-61; 1957: nn. deliberazioni 1-58. Registro

208 serie 4.4 Deliberazioni della giunta municipale - copie, 1947-1959

Contenuto La serie conserva le copie vistate e le copie semplici delle deliberazioni della giunta comunale e, per il periodo giugno- agosto 1947, del commissario prefettizio.

1 4.4 1 b. 1 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1947 - verbali del commissario prefettizio, 1947 giugno 4-1947 agosto 14; - verbali della giunta, 1947 ottobre 30-1947 dicembre 30. Fascicolo

1 4.4 2 b. 1 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1948 Fascicolo

1 4.4 3 b. 1 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1949 Fascicolo

1 4.4 4 b. 1 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1950 Fascicolo

209

1 4.4 5 b. 1 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1951 Fascicolo

1 4.4 6 b. 1 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1952 Fascicolo

1 4.4 7 b. 1 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1953 Fascicolo

1 4.4 8 b. 1 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1954 Fascicolo

1 4.4 9 b. 1 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1955 Fascicolo

210

1 4.4 10 b. 2 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1956 Fascicolo

1 4.4 11 b. 2 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1957 Fascicolo

1 4.4 12 b. 2 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1958 Fascicolo

1 4.4 13 b. 2 Verbali di deliberazione della giunta municipale - copie 1959 Fascicolo

211 serie 4.5 Verbali delle sedute del consiglio comunale e della giunta municipale, 1947-1965

Contenuto Si conservano i registri dei verbali delle sedute sulla base dei quali venivano poi redatte le deliberazioni.

1 4.5 1 "Anno 1947. Relazioni delle singole riunioni della giunta locale" 1947 gennaio 4-1947 ottobre 28 - verbali delle sedute del commissario frazionale, 1947 gennaio 4-1947 maggio 12; - verbali delle sedute del commissario prefettizio, 1947 maggio 18-1947 luglio 23; - verbali delle sedute della giunta e consiglio comunale, 1947 settembre 1-1947 ottobre 28. Registro

1 4.5 2 Verbali delle sedute di deliberazione del consiglio comunale e della giunta municipale (1) 1947 novembre 22-1947 dicembre 8 Le sedute del consiglio comunale e della giunta municipale sono registrate promiscuamente. - Verbali delle sedute della giunta municipale, 1947 novembre 22; - verbali delle sedute del consiglio comunale, 1947 dicembre 8. Registro Note (1) Tit. orig. "Verbali della giunta frazionale".

1 4.5 3 Verbali delle sedute di deliberazione del consiglio comunale 1948 gennaio 26-1948 dicembre 18 Registro

1 4.5 4 "Verbali delle sedute del consiglio comunale e della giunta municipale per il 1949"

212

1949 gennaio 6-1950 gennaio 8 Le sedute del consiglio comunale e della giunta municipale sono registrate promiscuamente. Registro

1 4.5 5 "Anno 1950. Verbali del consiglio e della giunta comunali" 1950 gennaio 19-1951 maggio 24 Le sedute del consiglio comunale e della giunta municipale sono registrate promiscuamente. Registro

1 4.5 6 Verbali delle sedute di deliberazione del consiglio comunale 1958 novembre 13-1964 febbraio 5 Registro

1 4.5 7 Verbali delle sedute di deliberazione della giunta comunale 1958 novembre 6-1965 gennaio 29 Registro

213 serie 4.6 Protocolli degli esibiti, 1947-1959

Contenuto Con l'estensione alle nuove provincie del regolamento provinciale e comunale italiano per la compilazione dei registri di protocollo venne applicata la circolare del Ministero dell'Interno del 1° marzo 1897, n. 17100/2. Secondo tale direttiva il registro di protocollo, annuale, doveva riportare il numero d'ordine di ogni documento, la sua data di spedizione e/o di ricevimento, il mittente, l'oggetto, la categoria e il fascicolo. Si tratta della raccolta cronologica dei protocolli usati per la registrazione quotidiana della corrispondenza in arrivo e in partenza.

La serie è completa.

1 4.6 1 Protocollo degli esibiti 1947 maggio 26 -1948 dicembre 1 1947: nn. 1-1419; 1948: nn. 1-2138. Registro

1 4.6 2 "Protocollo degli esibiti" 1948 dicembre 1-1949 dicembre 21 1948: nn. 2139-2988. 1949: nn. 1-2863. Registro

1 4.6 3 Protocollo degli esibiti 1949 novembre 21-1951 aprile 17 1949: nn. 2861-2910; 1950: nn. 1-1549; 1951: nn. 1-480. Registro

214

1 4.6 4 Protocollo degli esibiti 1951 maggio 12-1951 ottobre 12 nn. 481-1055. Registro

1 4.6 5 Protocollo degli esibiti 1952 gennaio 24-1953 luglio 8 1952: nn. 1151-1510, 1514-1795; 1953: nn. 1796-2493. Registro

1 4.6 6 Protocollo degli esibiti 1953 luglio 9-1954 gennaio 9; 1957 agosto 14-1958 aprile 22 1953: nn. 2494-2521, nn. 1522-1935; 1954: nn. 1936-1947; 1957: nn. 1351-2192; (1) 1958: nn. 1-730. Registro Note (1) Continuazione del protocollo del 1957 dal 14.8.1957.

1 4.6 7 "Protocollo degli esibiti anno 1954-55-56 dal 27 ottobre 1954 al 1° ottobre 1956" 1954 ottobre 27-1956 ottobre 1 1954: nn. 7934-7976. 1955: nn. 1-1404; 1956: nn. 1-1178, 1180-1537. Registro

1 4.6

215

8 "Protocollo degli esibiti anno 1956 dal 2 ottobre 1956 al 14 agosto 1957" 1956 ottobre 2-1957 agosto 14 1956: nn. 1538-2195; 1957: nn. 1-1350. Registro Note (1) Il registro continua al n. 15.

1 4.6 9 "Protocollo degli esibiti anno 1958 dal 22.4.958 (n. 731) al 20.4.959 (n. 630)" 1958 aprile 22-1959 aprile 20 1958: nn. 731-2097. 1959: nn. 1-630. Registro

216 serie 4.7 Carteggio ed atti per anno, 1947-1959

Contenuto In seguito al R.D. 11 gennaio 1923 n. 9 che estendeva al Trentino la legge e il regolamento comunale italiani, venne introdotto il titolario di classificazione degli atti d'archivio previsto dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 17100/2 del 1° marzo 1897. La documentazione è classificata secondo le 15 categorie del titolario, con all'interno le ripartizioni in classi: I. Amministrazione; II. Opere pie e beneficenza; III. Polizia urbana e rurale; IV. Sanità ed igiene; V. Finanze; VI. Governo; VII. Grazia, giustizia, culto; VIII. Leva, truppa, servizi militari; IX. Educazione nazionale; X. Lavori pubblici, poste, telegrafo, telefono; XI. Agricoltura, industria, commercio; XII. Stato civile, censimento, statistica, demografia; XIII. Esteri; XIV. Oggetti diversi; XV. Pubblica sicurezza.

La serie conserva il carteggio ed atti organizzato per annate. Oltre alle categorie del titolario sono stati segnalati i soli fascicoli pluriennali. L'estremo cronologico indicato nella descrizione della singola unità è quello dell'anno amministrativo (o degli anni amministrativi) di riferimento.

1 4.7 1 b. 1 Carteggio ed atti 1947 Categorie I-XV. Fascicolo

1 4.7 2 b. 2 Carteggio ed atti 1948 Categorie I-XV. Fascicolo

1 4.7 3 bb. 3-4

217

Carteggio ed atti 1949 Categorie I-XV. Fascicolo

1 4.7 4 bb. 5-6 Carteggio ed atti 1950 Categorie I-XV. Fascicolo

1 4.7 5 bb. 7-8 Carteggio ed atti 1951 Categorie I-XV. Fascicolo

1 4.7 6 b. 9 Carteggio ed atti 1952 Categorie I-XV. Fascicolo

1 4.7 7 bb. 10-11 Carteggio ed atti 1953 Categorie I-XV. In cat. XIII: nulla osta passaporti, 1946-1953. Fascicolo

218

1 4.7 8 bb. 12-13 Carteggio e atti 1954 Categorie I-XV. In cat. X: corso per muratori organizzato dall'Ente nazionale ACLI per l'istruzione professionale, 1953-1954. Fascicolo

1 4.7 9 bb. 14-15 Carteggio ed atti 1955 Categorie I-XV. In cat. IV: matrici dei permessi di seppellimento. Fascicolo

1 4.7 10 bb. 16-17 Carteggio ed atti 1956 Categorie I-XV. In cat. X: "Regolamento per le prestazioni di opere obbligatorie", 1954-1956. Fascicolo

1 4.7 11 bb. 18-19 Carteggio ed atti 1957 Categorie I-XV. Fascicolo Note .

1

219

4.7 12 bb. 20-21 Carteggio ed atti 1958 Categorie I-XV. Fascicolo

1 4.7 13 bb. 22-23 Carteggio ed atti 1959 Categorie I-XV. In cat. VI: impianto e gestione schedario elettorale e schedario per l'anagrafe della popolazione, 1955-1959. In cat. XI: contributi per il taglio del legname in zone sopra i 700 metri, 1955-1959. Fascicolo

220 serie 4.8 Carteggio ed atti per oggetto, 1947-1983 (con docc. dal 1927)

Contenuto La serie comprende le pratiche, spesso relative ad affari pluriennali, che l'ufficio comunale riteneva importante tenere distinte o che sono state posteriormente riorganizzate. La serie è riordinata cronologicamente con l'accorgimento di avvicinare le unità di oggetto analogo.

1 4.8 1 b. 1 Licenze di commercio 1947-1969 (con docc. dal 1927) Domande e licenze di commercio fisso. Fascicolo

1 4.8 2 b. 1 Rinnovo delle licenze dei pubblici esercizi 1953-1983 Pagamenti delle tasse di concessione governativa per il rinnovo delle licenze dei pubblici esercizi. Fascicolo

1 4.8 3 b. 2 "Prestazioni opere gratuite..." 1937-1940 - Schedario delle persone che devono prestare opera gratuita; - "Allegati schedario opere gratuite...": elenchi degli operai obbligati alla prestazione gratuita. Si tratta di materiale del comune di Caldonazzo passato a Centa al momento della ricostituzione. Registro

1 4.8 4

221 b. 3 "Schedario imposte comunali..." 1938-1945 Schede individuali del contribuente contenenti l'imposta di famiglia o sul valore locativo, sulle industrie, commerci ecc., l'imposta di patente, di licenza, sul bestiame e sugli animali caprini, sui cani, sulle vetture, sui domestici, sui pianoforti e biliardi, sulle macchine del caffè, la tassa per occupazione spazi ed aree pubbliche, la tassa sulle insegne, la tassa di soggiorno, il totale delle imposte e tasse, la presentazione del ricorso di II grado contro un'imposta, le decisioni della Commissione comunale, le decisioni della G.P.A. Si tratta di materiale del comune di Caldonazzo passato a Centa al momento della ricostituzione. Schedario

1 4.8 5 b. 4 Imposte e tasse comunali 1949-1965 Si segnala: - pratica relativa al riepilogo ed alla formazione dei ruoli, 1957-1961; - fascicoli annuali relativi all'imposta di famiglia, all'imposta bestiame, imposta sui cani, ad accertamenti e ricorsi sull'imposta di famiglia, alle decisioni della Commissione comunale delle imposte e tasse comunali, ai ricorsi da inoltrare alla Commissione provinciale per i tributi locali, alle decisioni dei ricorsi in seconda istanza da parte della Commissione provinciale. Fascicolo

1 4.8 6 bb. 5-6 Imposte di consumo 1951-1961 Carteggio ed atti dell'Ufficio imposte di consumo di Centa, tariffa delle imposte di consumo, verbale di deliberazione del consiglio comunale, registro carico e scarico bollettari imposte di consumo, contratto imposte consumo. Fascicolo

1 4.8 7 b. 7 "Pratiche pensioni di guerra e pratiche varie riguardanti la 8° categoria" 1947-1955 Pratiche pensioni di guerra, pratiche assegni di prigionia, presenti alle bandiere, atti di notorietà, assistenza post-bellica, soccorsi militari. Fascicolo

222

1 4.8 8 b. 7 Affari militari 1948-1958 Circolari, corrispondenza, elenco dei militari in congedo illimitato che hanno dichiarato di trasferirsi in altro comune (o in questo comune) e situazione di famiglia. Fascicolo

1 4.8 9 b. 8 Statistica del movimento della popolazione 1947-1958 Fascicolo

1 4.8 10 b. 8 Personale 1947-1960 - "INADEL...", 1947-1959; - "INAIL 1947-1957"; - "INA Casa", 1949-1960. Fascicolo

1 4.8 11 b. 9 Ispezione all'anagrafe della popolazione 1948-1963 Verbali di revisione al registro di popolazione. Fascicolo

1 4.8 12 b. 9

223

Depositi spese contrattuali e depositi cauzionali 1949-1971 - "Registro depositi per spese contrattuali 1949-1950", 1949-1958, 1 reg.; - "Registro depositi cauzionali 1950", 1950-1951, 1958, 1 reg.; - depositi cauzionali e spese contrattuali, 1949-1970. Fascicolo

1 4.8 13 b. 10 Regolamenti comunali 1949-1971 - "Regolamento per l'applicazione delle imposte di consumo sui materiali da costruzione", 1949; - "Regolamento edilizio vecchio regolamento", 1955-1959; - "Regolamento edilizio...", 1961-1971. Fascicolo

1 4.8 14 b. 11 Commissione comunale per l'accertamento dei lavoratori dell'agricoltura 1949-1971 Carteggio ed atti relativi alla Commissione comunale per l'accertamento dei lavoratori dell'agricoltura, 1949-1971: - Verbali della Commissione comunale per l'accertamento dei lavoratori dell'agricoltura ai fini dell'assicurazione per l'invalidità e vecchiaia, 1962-1968; - candidature per l'elezione del Consiglio direttivo della Cassa mutua comunale dei coltivatori diretti, 1955; - "Cassa mutua provinciale per i coltivatori diretti", carteggio ed atti, 1954-1955; - "Commissioni comunali per l'accertamento dei lavoratori dell'agricoltura. Corrispondenza ed atti vari. Circolari", 1962-1965; - elenchi nominativi dei lavoratori agricoli residenti nel comune di Centa, 1949-1968/1969. Fascicolo

1 4.8 15 b. 12 IX Censimento generale della popolazione 1951 - fogli di famiglia: località Lambri (nn. 1-9), Tiecheri e Frisanchi (nn. 10-44), Menegolli e Sadleri (nn. 45-62), Pacheri, Maccani e Sadleri (nn. 63-73), Stauderi e Cioli (nn. 74-83), Chiesa (nn. 84-103), Schiri (nn. 104-120), Martinelli (nn. 121-138), Fontana Vecchia e Rossi (nn. 139-146, 148), Nesi (nn. 147-162), Tonezzeri e Raoteri (nn. 163-172), Campregheri (nn. 173-213), Conci e Strada (nn. 214-220), Paldaofi e Wolfi (nn. 221-226), Valle (nn. 227-247), Doss, Fontani e Fochesi (nn. 248-259).

224

- carteggio ed atti relativi alle operazioni di censimento (modelli, piano topografico, compenso ufficiali di censimento, verbali, corrispondenza e circolari, itinerario di sezione, computo giornaliero di sezione, prospetto riassuntivo, stato di sezione provvisorio, computo giornaliero dei questionari ritirati, stato di sezione definitivo). Fascicolo

1 4.8 16 b. 13 III Censimento generale dell'industria e del commercio 1951 - questionari generali di ditta; - questionari genarale di unità locale; - questionario di produzione prodotti delle industrie alimentari e affini. Fascicolo

1 4.8 17 b. 14 "Vaccinazioni, malattie infettive e varie" 1951-1978 - vaccinazioni e rivaccinazioni: prospetti, copie ed avvisi; - vaccinazioni antipoliomelitiche: atti vari, circolari e richieste vaccino; - colonie, certificati sanitari, relazioni; - ordinanze di ricovero; - controllo acque potabili; - servizio di vigilanza sanitaria scolastica; - pratiche esami; - profilassi dell'influenza; - copie denuncie di malattie infettive. Fascicolo

1 4.8 18 b. 15 Sessioni forestali 1955-1959 Fascicolo

225 serie 4.9 Registri delle spedalità, 1947-1965

Contenuto In apposito registro, denominato "registro delle spedalità", veniva tenuta la contabilità delle spese sostenute dal comune per i cittadini poveri ricoverati in ospedale. Vi venivano annotati i dati personali di ogni ricoverato (dati anagrafici ed eventuale iscrizione nell'elenco dei poveri), dati relativi al ricovero ospedaliero, alle relative spese ed al recupero di queste.

1 4.9 1 "Registro delle spese sostenute per ricovero di ammalati e ricupero di esse" (tit. int.) 1947-1952 Registro

1 4.9 2 "Registro delle spedalità" (tit. int.) 1948-1955 Il registro contiene inoltre 2 cc. con le "Spedalità pagate dai censiti al comune". Registro

1 4.9 3 "Registro delle spedalità" 1955-1965 Registro, cc. 89 bianche

226 serie 4.10 Spedalità, 1947-1961

Contenuto La materia della spedalità è compresa nella voce della seconda categoria del carteggio ed atti, ma diviene di frequente una serie; riguarda le spese dovute per le degenze ospedaliere sostenute dal comune, che le recupera poi dall'assistito, a meno che non sia indigente. La serie conserva atti relativi alle degenze.

1 4.10 1 bb. 1-2 Spedalità 1947-1961 Fascicoli personali relativi alle degenze e notifiche di accoglimento in ospedale. Si segnala "Cartella degli adempimenti per spedalità. Pratiche con gli ospedali-estratti conto. Corrispondenza anni 1950-1958". Fascicolo

227 serie 4.11 Repertori dei contratti, 1944-1966

Contenuto La tenuta del repertorio degli atti era regolata dalla Legge 14 luglio 1887 n. 4702, dalle prescrizioni dell'art. 114 del testo unico sulla tassa di registro approvato con R.D. 20 maggio 1897 n. 217 e dall'art. 127 del successivo R.D. 30 dicembre 1923 n. 3269. Ogni sei mesi il segretario comunale doveva presentare il repertorio al ricevitore del registro, il quale apponeva il visto al repertorio, indicando il numero degli atti inscritti o dichiarando l'assenza di iscrizione. La presentazione dei repertori doveva avvenire entro i mesi di gennaio e luglio di ciascun anno. Spettava invece al pretore vidimare ogni foglio del registro prima dell'utilizzo. I registri riportano: il numero progressivo dell'atto, la data dell'atto, la natura, nomi e cognomi delle parti, indicazione sommaria dei beni e le note della registrazione (data e importo della tassa applicata).

La serie conserva due repertori dei contratti soggetti a tassa di registro, comprendenti anche i contratti dell'Amministrazione separata usi civici di Centa.

1 4.11 1 b.1 "Repertorio degli atti soggetti a tassa di registro" (tit. int.) 1944 dicembre 26-1951 dicembre 10 - Amministrazione separata di Centa, nn. di rep. 1-3; - Comune di Centa, nn. di rep. 4-31. Registro

1 4.11 2 b.1 "Repertorio degli atti soggetti a tassa di registro" (tit. int.) 1952 marzo 28-1966 giugno 20 Nn. di rep. 32-124. Registro

228 serie 4.12 Contratti, 1944-1960

Contenuto La serie raccoglie i contratti stipulati dal comune e dall'Amministrazione separata usi civici con enti e privati, secondo le registrazioni effettuate a repertorio. Sono riordinati secondo il numero di repertorio.

1 4.12 1 bb. 1-4 Contratti 1944-1960 Nn. di rep. 1-77: - amministrazione separata di Centa, nn. di rep. 1-3; - comune di Centa San Nicolò, nn. di rep. 4-77. Fascicolo

229 serie 4.13 Bilanci di previsione, 1947-1959

Contenuto Le norme che regolano la formazione, deliberazione, compilazione dei bilanci di previsione furono estese alle nuove provincie con Regio Decreto 11 gennaio 1923 n. 9, che recepiva il testo unico della legge comunale e provinciale del 4 febbraio 1915 n. 148. I bilanci di previsione rispecchiano la reale situazione economico-finanziaria, contengono le previsioni di entrata, con rendite patrimoniali, imposte comunali, sovraimposte di proventi diversi e quelle di uscita con oneri patrimoniali, spese generali e diverse. Il bilancio doveva essere pubblicato all'albo pretorio del comune per otto giorni consecutivi in conformità al quanto disposto dall'art. 306 del testo unico della legge comunale e provinciale del 3 marzo 1934 n. 383 e poi depositato in segreteria a disposizione del pubblico per eventuali reclami per venti giorni. Il bilancio veniva approvato dalla Commissione centrale per la finanza locale - Prefettura di Trento.

L'estremo cronologico indicato nella descrizione della singola unità è quello dell'esercizio finanziario di riferimento. Sono stati conservati più esemplari nel caso in cui vi fossero delle varianti. La serie è completa.

1 4.13 1 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1947 1947 Registro

1 4.13 2 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1948 1948 Registro

1 4.13 3 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1949 1949 Due esemplari. Registro

230

1 4.13 4 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1950 1950 Due esemplari. Registro

1 4.13 5 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1951 1951 Due esemplari. Registro

1 4.13 6 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1952 1952 Registro

1 4.13 7 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1953 1953 Registro

1 4.13 8 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1954 1954 Registro

1 4.13 9 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1955 1955 231

Due esemplari. Registro

1 4.13 10 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1956 1956 Due esemplari. Registro

1 4.13 11 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1957 1957 Due esemplari. Registro

1 4.13 12 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1958 1958 Due esemplari. Registro

1 4.13 13 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1959 1959 Due esemplari. Registro

232 serie 4.14 Conti consuntivi, 1947-1959

Contenuto Le normative che regolano la compilazione e l'approvazione dei conti consuntivi sono le seguenti: - R.D. 12 febbraio 1911 n. 297 in base al quale si stabilisce che il conto consuntivo è diviso nello stesso modo del bilancio di previsione e deve dimostrare le entrate e le spese effettive delle competenze dell'anno, l'entrata e la spesa per movimento di capitali, le partite di giro, i residui attivi e passivi degli esercizi precedenti, il conto totale; - R.D. 30 dicembre 1923 n. 2839; - R.D. 23 ottobre 1925 n. 2289, convertito in legge il 24 maggio 1926, n. 898; - R.D. 3 marzo 1934 n. 383, relativo all'approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale; - D.L. 21 aprile 1948 n. 1372, che stabilisce la procedura abbreviata relativa alle nuove norme circa l'approvazione dei conti consuntivi fino al 1945; - Legge regionale 1° giugno 1954 n. 11, relativa all'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali; - circolare dell'Assessorato regionale degli affari generali n. 1206/86 del 15 luglio 1954 che prevede di allegare al conto consuntivo la relazione morale della giunta. Nei conti consuntivi sono registrate tutte le riscossioni che devono corrispondere alle risultanze dei ruoli e delle reversali emesse dall'amministrazione e tutti i pagamenti con i relativi mandati divisi per titoli. Dopo la presentazione del conto consuntivo da parte del tesoriere i revisori e il consiglio comunale devono esaminarlo e discuterlo. Dopo l'approvazione da parte del consiglio l'ufficio comunale deve provvedere alla pubblicazione e all'invio all'autorità tutoria allegando i relativi documenti giustificativi delle entrate e delle spese.

L'estremo cronologico indicato nella descrizione della singola unità è quello dell'esercizio finanziario di riferimento. Sono stati conservati più esemplari nel caso in cui vi fossero delle varianti. Mancano i conti consuntivi per gli anni 1953 e 1954.

1 4.14 1 b. 1 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita dell'esercizio finanziario 1947 1947 Registro

1 4.14 2 b. 1 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita dell'esercizio finanziario 1948 1948 233

Registro

1 4.14 3 b. 1 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita dell'esercizio finanziario 1949 1949 Registro

1 4.14 4 b. 1 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita dell'esercizio finanziario 1950 1950 Registro

1 4.14 5 b. 1 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita dell'esercizio finanziario 1951 1951 Due esemplari. Registro

1 4.14 6 b. 1 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita dell'esercizio finanziario 1952 1952 Registro

1 4.14 7 b. 1 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita dell'esercizio finanziario 1955 1955 Registro 234

1 4.14 8 b. 1 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita dell'esercizio finanziario 1956 1956 Registro

1 4.14 9 b. 1 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita per l'esercizio finanziario 1957 1957 Registro

1 4.14 10 b. 1 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita dell'esercizio finanziario 1958 1958 Registro

1 4.14 11 b. 1 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita dell'esercizio finanziario 1959 1959 Registro

235 serie 4.15 Verbali di chiusura, 1955-1959

Contenuto Le norme che disciplinano la redazione dei verbali di chiusura degli esercizi finanziari sono l'art. 301 del testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. 3.3.1934, n. 383, nonchè l'art. 210 del Regolamento della predetta legge comunale e provinciale, approvato con R.D. 12.2.1911, n. 297. Il sindaco, assistito dal segretario comunale e dal tesoriere procedevano alla compilazione del verbale di chiusura dell'esercizio finanziario sulla scorta dei registri contabili ed in base agli impegni assunti con regolari deliberazioni. Assieme eseguivano la verifica di cassa e redigevano il relativo processo verbale entro il mese di gennaio dell'anno seguente. La situazione finale si chiudeva con le risultanze finali derivanti dal fondo cassa alla fine del precedente esercizio, le riscossioni e i pagamenti in conto residui e competenze, i residui attivi e i residui passivi, l'eventuale avanzo e disavanzo. I verbali di chiusura sono firmati dal sindaco e dal segretario. Entro il mese di febbraio i comuni dovevano trasmettere il verbale di chiusura e i suoi allegati alla Giunta provinciale di Trento.

La serie è lacunosa e comprende solo 3 registri.

1 4.15 1 b. 1 "Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1955" 1955 Registro

1 4.15 2 b. 1 "Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1956" 1956 Registro

1 4.15 3 b. 1 "Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1959" 1959 Registro

236 serie 4.16 Giornali e mastri della contabilità, 1947-1959

Contenuto La serie è costituita da registri su cui sono riportati i mandati di pagamento e le reversali di cassa, distinti secondo i diversi capitoli di entrata e di uscita del bilancio di previsione. Questi registri, strumenti indispensabili per la stesura del conto consuntivo, sono compresi fra quelli che gli uffici comunali dovevano tenere ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911 n. 297 "che approva il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", all. 4, n. 15. Nel giornale di cassa sono registrate tutte le attività e le passività del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale, mentre nel libro mastro vengono registrate secondo argomento nelle relative suddivisioni o rubriche.

La serie è completa.

1 4.16 1 "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1947" 1947 Registro

1 4.16 2 "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1948" 1948 Registro

1 4.16 3 "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1949" 1949 Registro

1 4.16 4 "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1950"

237

1950 Registro

1 4.16 5 Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1951 1951 Registro

1 4.16 6 "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1952" 1952 Registro

1 4.16 7 "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1953" 1953 Registro

1 4.16 8 "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1954" 1954 Registro

1 4.16 9 "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1955" 1955 Registro

1 4.16 10

238

"Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1956" 1956 Registro

1 4.16 11 "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1957" 1957 Registro

1 4.16 12 "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1958" 1958 Registro

1 4.16 13 "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1959" 1959 Registro

239 serie 4.17 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1947-1959

Contenuto La serie comprende gli allegati al bilancio di previsione, gli allegati al conto consuntivo e i documenti giustificativi del conto consuntivo. Gli allegati al bilancio di previsione sono le delibere di approvazione del bilancio da parte del Consiglio comunale e della Giunta provinciale, i verbali di verifica cassa dell'esattoria, gli elenchi delle passività arretrate, le delibere della Giunta e del Consiglio comunale per storno dei fondi in bilancio, le relazioni della Giunta municipale. Gli allegati al conto consuntivo sono le delibere di approvazione del conto del Consiglio comunale e della Giunta provinciale, le delibere di nomina dei revisori del conto, le relazioni dei revisori del conto, i verbali di verifica cassa dell'esattoria, le tabelle di svolgimento del conto, gli elenchi dei residui attivi e passivi, i prospetti delle entrate e delle uscite relativi alle gestioni speciali, le delibere della Giunta e del Consiglio comunale per erogazione di spese a calcolo o impreviste. I documenti giustificativi al conto consuntivo sono le reversali di cassa (ordini d'incasso dati al cassiere dell'amministrazione che giustificano le entrate), i mandati di pagamento (ordini di pagamento dati al cassiere dell'amministrazione che giustificano le uscite), le pezze d'appoggio (ricevute, note di spesa, quietanze, fatture...) che accompagnano le reversali e i mandati. La descrizione considera l'annata dell'esercizio finanziario di riferimento. L'estremo cronologico indicato nella descrizione della singola unità è quello dell'esercizio finanziario di riferimento. In questa serie sono inoltre raccolti, in qualità di pezze d'appoggio alle entrate comunali, anche i ruoli delle entrate comunali.

La serie è completa.

1 4.17 1 b. 1 Allegati al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1947 Allegato al conto consuntivo: - "Atti vari 1947. Fatture". Documenti giustificativi del conto consuntivo: - entrata; ruoli; - uscita. Fascicolo

1 240

4.17 2 b. 2 Reversali di cassa e mandati di pagamento 1948 Documenti giustificativi del conto consuntivo: - entrata; - uscita. Fascicolo

1 4.17 3 b. 3 Reversali di cassa e mandati di pagamento 1949 Documenti giustificativi del conto consuntivo: - entrata; - uscita. Fascicolo

1 4.17 4 bb. 4-5 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1950 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: - entrata; - uscita. Fascicolo

1 4.17 5 bb. 6-7 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1951 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: 241

- entrata; - uscita. Fascicolo

1 4.17 6 b. 8 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1952 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: - entrata; - uscita. Fascicolo

1 4.17 7 b. 9 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1953 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: - entrata; - uscita. Fascicolo

1 4.17 8 bb. 10-11 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1954 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: - entrata; - uscita. Fascicolo

242

1 4.17 9 bb. 12-13 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1955 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: - entrata; - uscita. Fascicolo

1 4.17 10 b. 14 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1956 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: - entrata; - uscita. Fascicolo

1 4.17 11 bb. 15-16 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1957 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: - entrata; - uscita. Fascicolo

1 4.17 12 bb. 17-18 243

Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1958 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: - entrata; - uscita. Fascicolo

1 4.17 13 bb. 19-20 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, reversali di cassa e mandati di pagamento 1959 Allegati al bilancio di previsione. Allegati al conto consuntivo. Documenti giustificativi del conto consuntivo: - entrata; - uscita. Fascicolo

244 serie 4.18 Deliberazioni della Commissione elettorale comunale, 1947-1960

Contenuto In ogni comune veniva istituita una commissione per la revisione delle liste elettorali, composta dal sindaco che la presiede e da quattro commissari.

1 4.18 1 b. 1 "Registro verbali della Commissione elettorale comunale" 1947 novembre 30-1952 ottobre 30 Registro

1 4.18 2 b. 1 Registro dei verbali della Commissione elettorale comunale (1) 1953 marzo 14-1960 maggio 19 Registro Note (1) Tit. orig. "Registro verbali C.E.C.".

245 serie 4.19 Tenuta e revisione delle liste elettorali, 1947-1964

1 4.19 1 b. 1 Revisione delle liste elettorali 1947-1953 Carteggio ed atti, liste elettorali e revisioni annuali e dinamiche, copie di verbali della Commissione elettorale comunale, circolari. Fascicolo

1 4.19 2 b. 1 Revisioni dinamiche ordinarie e straordinarie 1953-1960 - Carteggio concernente la tenuta e la revisione delle liste elettorali; - copie dei verbali della Commissione mandamentale in ordine alle operazioni e deliberazioni addottate dalla Commissione elettorale comunale; - copie dei verbali della Commissione elettorale comunale. Fascicolo

1 4.19 3 b. 2 Revisione annuale delle liste elettorali 1953-1960 - Elenchi recanti le proposte di variazione delle liste elettorali; - carteggio concernente la tenuta e la revisione delle liste elettorali; - copie dei verbali della Commissione mandamentale in ordine alle operazioni e deliberazioni addottate dalla Commissione elettorale comunale; - copie dei verbali della Commissione elettorale comunale; - "Copie verbali revisione annuale anno 1953 e 1954". Fascicolo

1 4.19 4

246 b. 2 Circolari e rilevazioni statistiche relative alle liste elettorali 1953-1964 Carteggio, circolari e rilevazioni statistiche concernenti la tenuta e la revisione delle liste elettorali. Fascicolo

1 4.19 5 b. 2 "Registro dei verbali delle operazioni di inserimento e di estrazione delle schede dallo schedario elettorale" 1954 maggio 30-1964 aprile 16 Nn. 1-71. Registro

247 serie 4.20 Liste elettorali, 1953-1960

Contenuto Le norme per la formazione di una lista permanente degli elettori, sia in occasione delle elezioni amministrative che di quelle politiche, furono fissate dal R.D. 4 febbraio 1915 ed estese al Trentino dal 1923. Con il D.L.L. 1 febbraio 1945 n. 23 venne esteso alle donne il diritto di voto; altre norme vennero emanate nel 1946 a seguito della riorganizzazione degli organi comunali elettivi e in genere del sistema elettorale (D.L.L. 7 gennaio 1946 n. 1; D.L.L. 4 marzo 1946 n. 68; D.L.L. 10 marzo 1946 n. 76; D.L.L. 15 marzo 1946 n. 83). Le liste elettorali contengono l'elencazione degli aventi diritto al voto. Questi liste vengono riviste annualmente dalla commissione elettorale comunale e approvate dalla commissione provinciale e danno luogo a liste particolari annuali, debitamente aggiornate, degli elettori politici e amministrativi.

1 4.20 1 b. 1 "Lista elettorale maschile" 1953-1960 Registro

1 4.20 2 b. 1 "Lista elettorale femminile" 1953-1960 Registro

1 4.20 3 b. 1 "Lista elettorale maschile della sezione per l'anno 1953 e successive variazioni" 1953 Sezione unica. Registro

1 4.20

248

4 b. 1 "Lista elettorale femminile della sezione per l'anno 1953 e successive variazioni" 1953 Sezione unica. Registro

1 4.20 5 b. 1 "Lista elettorale maschile della sezione per l'anno 1955 e successive variazioni" 1955 Sezione unica. Registro

1 4.20 6 b. 1 "Lista elettorale femminile della sezione per l'anno 1955 e successive variazioni" 1955 Sezione unica. Registro

1 4.20 7 b. 1 "Lista elettorale maschile della sezione per l'anno 1956 e successive variazioni" 1956 Sezione unica, due esemplari. Registro Note Due copie.

1 4.20 8 b. 1 "Lista elettorale femminile della sezione per l'anno 1956 e successive variazioni" 1956

249

Sezione unica, due esemplari. Fascicolo e Registro Note Due copie.

1 4.20 9 b. 1 "Lista elettorale maschile della sezione per l'anno 1958 e successive variazioni" 1958 Sezione unica, due esemplari. Registro Note Due copie.

1 4.20 10 b. 1 "Lista elettorale femminile della sezione per l'anno 1958 e successive variazioni" 1958 Sezione unica, due esemplari. Registro Note Due copie.

250 serie 4.21 Elezioni, 1952-1958

Contenuto La serie comprende la documentazione relativa alle singole elezioni comunali e politiche.

1 4.21 1 b. 1 Elezioni comunali 1952 1952 Atti relativi alle elezioni comunali del 25 maggio 1952. Fascicolo

1 4.21 2 b. 2 Elezioni politiche 1953 1953 Atti relativi alle elezioni politiche del 7 giugno 1953. Fascicolo

1 4.21 3 b. 3 Elezioni comunali 1956 1956 Atti relativi alle elezioni comunali del 27 maggio 1956. Fascicolo

1 4.21 4 b. 4 Elezioni politiche 1958 1958 Atti relativi alle elezioni politiche del 25 maggio 1958. Fascicolo 251

252 serie 4.22 Liste di leva, 1947-1960

Contenuto La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (Regolamento con R.D. 2 luglio 1890, n. 6952, testo unico approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n.1497 e modificato dalle leggi 27 giugno 1912, n.660 e 19 giugno 1913, n.638 e dal R.D.L. 20 aprile 1920, n.452) fu estesa nei territori annessi al Regno d'Italia con R.D. 19 settembre 1921 n. 1331. La serie riguarda la leva militare e comprende le liste dei cittadini maschi da sottoporsi a visita di leva, compilate annualmente a cura dei comuni. Le liste vengono redatte il 18° anno dopo l'anno di nascita dei chiamati alla leva. Le liste di leva contengono: il numero d'ordine, il cognome e nome degli iscritti, le indicazioni per i provenienti da leve anteriori, nascita e residenza e variazioni alla lista di leva, descrizioni personali e le decisioni del consiglio di leva. Le liste venivano verificate dalla giunta municipale.

La serie è ordinata secondo l'anno della classe di leva ovvero l'anno di nascita.

1 4.22 1 b. 1 "Lista di leva 1928" 1947-1949 - "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1928", 1948, reg.; - "Lista dei renitenti"; - "Elenco dei giovani già iscritti sulla lista di leva della classe 1928 di questo comune e che ora appartengono al Comune di Centa di nuova costituzione". Fascicolo

1 4.22 2 b. 1 "Lista di leva 1929" 1947-1949 - "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1929", 1949, reg; - "Situazione di famiglia... della leva sulla classe 1929"; - "Elenco nati nel comune di Caldonazzo nell'anno 1929 e pertinenti Centa". Fascicolo

1 4.22

253

3 b. 1 "Liste di leva 1930" 1947-1950 - "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1930", 1950, reg; Fascicolo

1 4.22 4 b. 1 Lista di leva della classe 1931 1951-1957 - "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1931", 1951, reg.; - lista dei renitenti. Fascicolo

1 4.22 5 b. 1 "Lista di leva 1932" 1949-1955 - "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1932", 1952, reg.; - "Situazione di famiglia... della leva sulla classe 1932". Fascicolo

1 4.22 6 b. 1 "Lista di leva 1933" 1952-1953 - "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1933", 1953, reg.; - lista dei renitenti. Fascicolo

1 4.22 7 b. 1 "Lista di leva classe 1934"

254

1951-1954 - "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1934", 1954, reg.; - "Elenco dei rivedibili e rimandati da inscrivere nella lista di leva della classe 1934"; - allegati. Fascicolo

1 4.22 8 b. 1 "Lista di leva dell'anno 1935" 1953-1955 - "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1935 con n. sette inscritti", 1955, reg.; - "Elenco dei rivedibili e rimandati da inscrivere nella lista di leva della classe 1935". Fascicolo

1 4.22 9 b. 1 "Lista di leva anno 1936" 1956 - "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1936", 1956, reg.; - "Elenco dei rivedibili e rimandati da inscrivere nella lista di leva della classe 1936". Fascicolo

1 4.22 10 b. 1 "Classe 1937 Liste di leva" 1954-1957 - "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1937"; - carteggio ed atti relativi. Fascicolo

1 4.22 11 b. 1 "Liste di leva Classe 1938" 1955-1958 - "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1938"; 255

- Lista dei renitenti alla leva tra i giovani nati nell'anno 1938; - carteggio ed atti relativi. Fascicolo

1 4.22 12 b. 1 "Atti liste di leva classe 1939..." 1956-1959 - "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1939"; - carteggio ed atti relativi. Fascicolo

1 4.22 13 b. 1 "Lista di leva della classe 1940" 1957-1960 - "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1940"; - carteggio ed atti relativi. Fascicolo

256 serie 4.23 Ruoli matricolari, 1947-1959

Contenuto La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (Regolamento per l'esecuzione delle leggi sul reclutamento approvato con R.D. 2 luglio 1890 n. 6952, testo unico approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n. 1497 e modificato dalle leggi 27 giugno 1912, n. 660 e 19 giugno 1913, n. 638 e dal R.D.L. 20 aprile 1920, n. 452) fu estesa nei territori annessi al Regno d'Italia con R.D. 19 settembre 1921 n. 1331. La serie riguarda la leva militare. Sui ruoli matricolari vengono riportati tutti i dati relativi alla situazione di servizio dei militari della medesima classe giudicati abili.

1 4.23 1 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1921 [1947] (1) Registro Note (1) Ruolo compilato dopo la ricostituzione del comune di Centa avvenuta nel 1947.

1 4.23 2 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1922 [1947] (1) Registro Note (1) Ruolo compilato dopo la ricostituzione del comune di Centa avvenuta nel 1947.

1 4.23 3 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1923 [1947] (1) Registro Note (1) Ruolo compilato dopo la ricostituzione del comune di Centa avvenuta nel 1947.

257

1 4.23 4 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1924 [1947] (1) Registro Note (1) Ruolo compilato dopo la ricostituzione del comune di Centa avvenuta nel 1947.

1 4.23 5 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1925 [1947] (1) Registro Note (1) Ruolo compilato dopo la ricostituzione del comune di Centa avvenuta nel 1947.

1 4.23 6 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1926 [1947] (1) Registro Note (1) Ruolo compilato dopo la ricostituzione del comune di Centa avvenuta nel 1947.

1 4.23 7 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1927 [1947] (1) Registro Note (1) Ruolo compilato dopo la ricostituzione del comune di Centa avvenuta nel 1947.

1 4.23

258

8 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1928 1948 Registro

1 4.23 9 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1929 1949 Registro

1 4.23 10 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1930 1950 Registro

1 4.23 11 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1931 1951 Registro

1 4.23 12 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1932 1952 Registro

1 4.23 13

259 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1933 1953 Registro

1 4.23 14 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1934 1954 Registro

1 4.23 15 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1935 1955 Registro

1 4.23 16 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1936 1956 Registro

1 4.23 17 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1937 1957 Registro

1 4.23 18 b. 1

260

Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1938 1958 Registro

1 4.23 19 b. 1 Ruolo matricolare comunale dei militari classe 1939 1959 Registro

261 serie 4.24 Lavori pubblici, 1949-1963

Contenuto La serie comprende le pratiche ed i progetti per i lavori pubblici eseguiti sul territorio comunale, suddivisi in sottoserie secondo l'oggetto dei lavori. Tra i lavori pubblici sono comprese anche le pratiche relative ai lavori gestiti mediante la procedura istituita ai sensi della Legge 29 aprile 1949 n. 264, ovvero dei "cantieri di lavoro".

262 sottoserie 4.24.1 Strade, 1950-1960

1 4.24.1 1 b. 1 Cantiere di lavoro per la sistemazione della strada di allacciamento da Centa San Nicolò alla provinciale della Fricca 1950-1954 Cantiere di lavoro n. 06515/L. Premio di presenza, corrispondenza, rapportini settimanali, dimissioni di operai, relazione tecnica illustrativa, circolari, rendiconto, paga per gli istruttori, cassa malattia, INPS, INAIL, lavori strada Piano dei Pradi. Fascicolo

1 4.24.1 2 b. 2 Cantiere di lavoro per la sistemazione della strada di allacciamento da Centa San Nicolò alla provinciale della Fricca 1953-1954 Cantiere di lavoro n. 014104/L. Rendiconti, paghe lavoratori, INAIL, libro matricola, stato avanzamento lavori, distribuzione viveri, pagamento parcelle ente vigilatore, cassa malattia, rapportini settimanali, avviamento al lavoro operai, circolari, Banca nazionale lavoro, computo metrico. Fascicolo

1 4.24.1 3 b. 3 Cantiere di lavoro per la sistemazione della strada da Piano dei Pradi a Centa San Nicolò 1954-1955 Cantiere di lavoro n. 017796/L. Distribuzione viveri, situazione e stato avanzamentolavori, INAIL, cassa ammalati, Banca nazionale del lavoro, rapportini settimanali, avviamento lavoratori cantiere, indennità spese assistente, riepilogo di gestione, atti cantiere. Fascicolo

1 4.24.1 4 b. 4 Cantiere di lavoro per la sistemazione della strada Campregheri-Girardi-Rauteri 263

1956-1958 Cantiere di lavoro n. 029281/L. Situazione lavoro e stato di avanzamento, registro stato di avanzamento (anche per il cantiere di lavoro n. 034129/L), cassa malattia, Pontificia Opera Assistenza, indennità di missione dei funzionari dell'ufficio vigilatore, Banca nazionale del lavoro, contabilità, giornale di cassa, premi assiduità al lavoro, cancellazione ed avviamento allievi al lavoro, rapportini settimanali e mensili, corrispondenza, circolari, registro presenze. Fascicolo

1 4.24.1 5 b. 5 Cantiere di lavoro per la sistemazione della strada provinciale della Fricca - frazione Campregheri 1956-1959 Cantiere di lavoro n. 023861/L Rendiconti mense, rendiconti, INPS, INAIL, lavori strada Campregheri, cassa malattia, rapportini settimanali, avviamento lavori cantiere, Banca Nazionale del Lavoro, dimissioni operai, indennità di missione personale ufficio vigilatore, evidenza da evadere. Fascicolo

1 4.24.1 6 b. 5 Cantiere di lavoro per la sistemazione delle strade interne e del cortile dell'edificio scolastico 1957-1958 Cantiere di lavoro n. 034129/L. Rendiconti, mensa cantiere, INAIL, cassa malattia, premi operosità allievi, indennità missione funzionari ufficio vigilatore, corrispondenza e circolari. Fascicolo

1 4.24.1 7 b. 6 Cantiere di lavoro per la sistemazione delle strade interne e del cortile dell'edificio scolastico 1958 Cantiere di lavoro n. 043036/L. Giornale cassa, rendiconti, registri presenze e paga, registro stato di avanzamento, indennità missione personale ufficio tecnico, INAIL, Banca Nazionale del Lavoro, Pontificia Opera Assistenza, circolari, rapporti settimanali all'URMLO ed al Genio civile, rapporti quindicinali all'ente gestore, rapporti mensili all'ente gestore, ammissione allievi cantiere, cassa malattia, fogli premio allievi. Norme pratiche per il funzionamento dei cantieri di lavoro e di rimboschimento. Si tratta della prosecuzione del cantiere n. 034129/L. Fascicolo

264

1 4.24.1 8 b. 6 Cantiere di lavoro per la costruzione della strada di allacciamento della provinciale della Fricca (loc. Mous) con le località Tiecheri e Frisanchi 1958-1959 Cantiere di lavoro n. 035454/L: Contabilità, indennità di missione dei funzionari dell'ufficio vigilatore, registro presenze e paga dirigenti, cassa malattia, INAIL, mensa cantiere, rapporti mensili e quindicinali, cancellazione operai del cantiere, stato avanzamento, corrispondenza, giornale cassa, registro presenze e paga allieve, riepilogo del rendiconto. Fascicolo

1 4.24.1 9 b. 7 Cantiere di lavoro per la costruzione della strada Mous-Tiecheri-Frisanchi-Calcarotta 1959-1960 Cantiere di lavoro n. 052824/L. Registro presenze e paga dirigenti, rapporti mensili e settimanali, dati statistici, registro stato di avanzamento, corrispondenza, indennità di missione dei funzionari dell'ufficio vigilatore, contabilità, registro presenze e paga allievi, riepilogo del rendiconto, materiale progetto cantiere, Banca nazionale del lavoro, giornale cassa. Fascicolo

265 sottoserie 4.24.2 Acquedotti

Contenuto La sottoserie è stata impostata per i futuri incrementi.

266 sottoserie 4.24.3 Edifici, 1949-1956

1 4.24.3 1 b. 1 Costruzione degli edifici scolastici di Campregheri e di Centa 1949-1952 - costruzione dell'edificio scolastico in frazione Campregheri: INPS; - costruzione dell'edificio scolastico di Centa: carteggio, fatture, acquisto suolo, lavori, scavo e trasporto pietrame, delibere del consiglio comunale alla costruzione dell'edificio, decreto per la concessione del contributo regionale, opere di falegname, richiesta della proroga alla costruzione, offerte volontarie, liquidazione acconto, fatture, arredamento, atti vari, circolari. Fascicolo

1 4.24.3 2 b. 1 Sistemazione della casa comunale di Centa San Nicolò 1952-1956 Libro matricola, libro di paga mensile, libro di paga quindicinale, verbali di deliberazione del consiglio comunale. Fascicolo

267 sottoserie 4.24.4 Lavori diversi, 1949-1963

1 4.24.4 1 b. 1 Lavori boschivi 1949-1963 Pratiche INAIL, ispettorato ripartimentale delle foreste, rimboschimento volontario, libro di paga mensile, libro matricola, taglio legname, pratiche con ufficio di collocamento di Caldonazzo. Fascicolo

268 serie 4.25 Licenze edilizie

Contenuto La serie è stata impostata per i futuri incrementi.

269 serie 4.26 Registri degli atti di nascita, 1947-1959

Contenuto Nel Trentino la tenuta dei registri dei nati da parte dei comuni divenne obbligatoria a partire dal 1 gennaio 1924 (R. D. 24 settembre 1923 n. 2013). I registri dei nati sono parte dell'archivio di stato civile: questi, vidimati preventivamente dal pretore della circoscrizione e tenuti in duplice originale, uno dei quali da trasmettere - una volta esaurito - all'organo giudiziario, devono essere conservati dall'ufficiale di stato civile.

1 4.26 1 Registro degli atti di nascita 1947 Registro

1 4.26 2 Registro degli atti di nascita 1948 Registro

1 4.26 3 Registro degli atti di nascita 1949 Registro

1 4.26 4 Registro degli atti di nascita 1950 Registro

1 4.26

270

5 Registro degli atti di nascita 1951 Registro

1 4.26 6 Registro degli atti di nascita 1952 Registro

1 4.26 7 Registro degli atti di nascita 1953 Registro

1 4.26 8 Registro degli atti di nascita 1954 Registro

1 4.26 9 Registro degli atti di nascita 1955 Registro

1 4.26 10 Registro degli atti di nascita 1956 Registro

1

271

4.26 11 Registro degli atti di nascita 1957 Registro

1 4.26 12 Registro degli atti di nascita 1958 Registro

1 4.26 13 Registro degli atti di nascita 1959 Registro

1 4.26 14 "Registro decennale dei nati, dei morti, dei matromoni, 1946-1955" 1946-1955 Il registro riporta: numero progressivo, cognome e nome, paternità, anno di nascita, numero registro, note. Registro

272 serie 4.27 Registri degli atti di matrimonio, 1947-1959

Contenuto Nel Trentino la tenuta dei registri dei matrimoni da parte dei comuni divenne obbligatoria a partire dal 1 gennaio 1924 (R. D. 24 settembre 1923 n. 2013). I registri dei matrimoni sono parte dell'archivio di stato civile: questi, vidimati preventivamente dal pretore della circoscrizione e tenuti in duplice originale, uno dei quali da trasmettere - una volta esaurito - all'organo giudiziario, devono essere conservati dall'ufficiale di stato civile.

1 4.27 1 Registro degli atti di matrimonio 1947 Registro

1 4.27 2 Registro degli atti di matrimonio 1948 Registro

1 4.27 3 Registro degli atti di matrimonio 1949 Registro

1 4.27 4 Registro degli atti di matrimonio 1950 Registro

1 4.27

273

5 Registro degli atti di matrimonio 1951 Registro

1 4.27 6 Registro degli atti di matrimonio 1952 Registro

1 4.27 7 Registro degli atti di matrimonio 1953 Registro

1 4.27 8 Registro degli atti di matrimonio 1954 Registro

1 4.27 9 Registro degli atti di matrimonio 1955 Registro

1 4.27 10 Registro degli atti di matrimonio 1956 Registro

1

274

4.27 11 Registro degli atti di matrimonio 1957 Registro

1 4.27 12 Registro degli atti di matrimonio 1958 Registro

1 4.27 13 Registro degli atti di matrimonio 1959 Registro

275 serie 4.28 Registri degli atti di morte, 1947-1959

Contenuto Nel Trentino la tenuta dei registri dei morti da parte dei comuni divenne obbligatoria a partire dal 1 gennaio 1924 (R. D. 24 settembre 1923 n. 2013). I registri dei morti sono parte dell'archivio di stato civile: questi, vidimati preventivamente dal pretore della circoscrizione e tenuti in duplice originale, uno dei quali da trasmettere - una volta esaurito - all'organo giudiziario, devono essere conservati dall'ufficiale di stato civile.

1 4.28 1 Registro degli atti di morte 1947 Registro

1 4.28 2 Registro degli atti di morte 1948 Registro

1 4.28 3 Registro degli atti di morte 1949 Registro

1 4.28 4 Registro degli atti di morte 1950 Registro

1 4.28

276

5 Registro degli atti di morte 1951 Registro

1 4.28 6 Registro degli atti di morte 1952 Registro

1 4.28 7 Registro degli atti di morte 1953 Registro

1 4.28 8 Registro degli atti di morte 1954 Registro

1 4.28 9 Registro degli atti di morte 1955 Registro

1 4.28 10 Registro degli atti di morte 1956 Registro

1

277

4.28 11 Registro degli atti di morte 1957 Registro

1 4.28 12 Registro degli atti di morte 1958 Registro

1 4.28 13 Registro degli atti di morte 1959 Registro

278 serie 4.29 Registri degli atti di cittadinanza, 1947-1959

Contenuto Nel Trentino la tenuta dei registri dei cittadinanza da parte dei comuni divenne obbligatoria a partire dal 1 gennaio 1924 (R. D. 24 settembre 1923 n. 2013). I registri di cittadinanza sono parte dell'archivio di stato civile: questi, vidimati preventivamente dal pretore della circoscrizione e tenuti in duplice originale, uno dei quali da trasmettere - una volta esaurito - all'organo giudiziario, devono essere conservati dall'ufficiale di stato civile.

1 4.29 1 Registro degli atti di cittadinanza 1947 Registro

1 4.29 2 Registro degli atti di cittadinanza 1948 Registro

1 4.29 3 Registro degli atti di cittadinanza 1949 Registro

1 4.29 4 Registro degli atti di cittadinanza 1950 Registro

1 4.29

279

5 Registro degli atti di cittadinanza 1951 Registro

1 4.29 6 Registro degli atti di cittadinanza 1952 Registro

1 4.29 7 Registro degli atti di cittadinanza 1953 Registro

1 4.29 8 Registro degli atti di cittadinanza 1954 Registro

1 4.29 9 Registro degli atti di cittadinanza 1955 Registro

1 4.29 10 Registro degli atti di cittadinanza 1956 Registro

1

280

4.29 11 Registro degli atti di cittadinanza 1957 Registro

1 4.29 12 Registro degli atti di cittadinanza 1958 Registro

1 4.29 13 Registro degli atti di cittadinanza 1959 Registro

281 serie 4.30 Registro della popolazione, sec. XX seconda metà

Contenuto L'articolo 31 del regolamento datato 12 novembre 1921 stabiliva che, in occasione del sesto censimento della popolazione, i comuni del Trentino dovessero procedere alla formazione del registro della popolazione. Questo doveva essere impostato su questo modulo tripartito: fogli di casa, fogli di famiglia, fogli individuali. I fogli di casa dovevano essere tanti quanti gli edifici atti ad abitazione nel comune; dovevano riportare, oltre al numero civico, tutte le indicazioni necessarie alla loro individuazione e dovevano essere tenuti secondo l'ordine del numero della strada comunale. I fogli di famiglia dovevano essere racchiusi, in ordine alfabetico, dentro il foglio relativo alla casa dove ciascuna famiglia abitava. I fogli (o schede) individuali, ordinati alfabeticamente, dovevano essere tanti quanti gli individui aventi dimora stabile nel comune e contenere i dati relativi alla loro posizione anagrafica, stato civile, professione, etc.. Con l'ulteriore "Regolamento per la formazione e la tenuta dei registri di popolazione in ciascun comune del Regno" approvato con R.D. 2 dicembre 1929 n. 2132 (relativo alla legge 7.4.1921 n. 457 concernente il censimento della popolazione) le componenti del registro della popolazione si ridussero a due: fogli di famiglia (mod. A) e schede individuali (mod. B), ordinati o secondo una numerazione progressiva o secondo l'ordine alfabetico ( art. 5). Attualmente il "servizio delle anagrafi della popolazione residente" è disciplinato con legge del 1954 e relativo regolamento del 1958; essendo state definitivamente soppresse le cartelle di casa, l'anagrafe risulta costituita da schede di famiglia e di convivenza nonché dalle schede individuali.

La serie conserva i fogli di famiglia e i fogli famiglia eliminati.

1 4.30 1 b. 1 Fogli di famiglia eliminati sec. XX ex. Fogli di famiglia in ordine alfabetico. Fascicolo

1 4.30 2 b. 2 Fogli di famiglia sec. XX ex.

282

Fogli di famiglia e schede di famiglia delle seguenti località: Lambri, Frisanchi, Tiecheri, Menegolli, Sadleri, Pacheri, Maccani, Cioli, Staoderi, Chiesa, Schiri, Martinelli, Fontana Vecchia, Rossi, Uezi, Raoteri, Tonezzeri, Girardi, Campregheri, Conci, Strada, Wolfi, Paldaofi, Valle, Doss, Fontani, Nordola, Gremesi. Fascicolo

283 serie 4.31 Movimento della popolazione, 1947-1968

Contenuto ll regolamento del 1929, che ribadiva le disposizioni di quello emanato nel 1901, stabiliva che ciascun comune tenesse un registro nel quale doveva essere annotato periodicamente (ogni mese e ogni anno) il movimento numerico avvenuto nella popolazione stabile del comune in conseguenza ad immigrazioni ed emigrazioni nazionali ed internazionali. Oltre ai dati riguardanti la popolazione stabile il registro doveva riportare anche il numero delle persone iscritte solo provvisoriamente.

Si conservano in sottoserie i registri del movimento della popolazione residente, i registri di immigrazione, i registri di emigrazione e i fascicoli personali di immigrazione e emigrazione.

284 sottoserie 4.31.1 Registri del movimento della popolazione, 1947-1964

Contenuto All'art. 39 del R.D. 2 dicembre 1929, n.2132 relativo al regolamento per la formazione e tenuta del registro della popolazione si prevedeva la compilazione di un registro (mod. D) nel quale venisse riepilogato periodicamente il movimento della popolazione residente nel comune per fatto delle nascite, delle immigrazioni da altri comuni e dall'estero e delle morti ed immigrazioni per altri comuni e per l'estero.

Si conservano due registri dal 1947 al 1964.

1 4.31.1 1 b. 1 "Registro del movimento della popolazione residente nel comune..." 1947-1954 Registro

1 4.31.1 2 b. 1 "Registro del movimento della popolazione residente nel comune..." 1955-1964 Registro

285 sottoserie 4.31.2 Registri di immigrazione ed emigrazione, 1947-1968

Contenuto Secondo l'art. 31 del R. D. 2 dicembre 1929, n. 2132, veniva prevista la dichiarazione di iscrizione o cancellazione nel registro della popolazione che veniva effettuata in appositi registri. Vi sono registrati i cambiamenti di residenza con l'indicazione della nuova nei registri di emigrazione e i cambiamenti di residenza per i nuovi ingressi nel comune con l'indicazione della provenienza per quelli di immigrazione.

Si conservano due registri.

1 4.31.2 1 b. 1 Registro delle pratiche di immigrazione 1947-1968 Registro

1 4.31.2 2 b. 1 Registro delle pratiche di emigrazione 1947-1959 Registro

286 sottoserie 4.31.3 Pratiche di immigrazione ed emigrazione, 1947-1960

Contenuto Il R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132 relativo al regolamento per la formazione e tenuta del registro della popolazione prevede la registrazione dei movimenti di popolazione. Tali cambiamenti verranno segnati su appositi registri e fascicoli dovranno prendere nota delle variazioni che avvengono nella popolazione stabile di ciascun comune per nascita, morte, matrimonio, formazione, riunione, scioglimento ed estinzione di famiglia, cambiamenti di abitazione e trasferimentimenti in altro comune o all'estero. Questo permette di seguire le dinamiche del movimento della popolazione e costituisce il necessario completamento al registro della popolazione che fornisce invece la situazione costantemente aggiornata.

1 4.31.3 1 b. 1 Pratiche di immigrazione ed emigrazione 1947-1951 Fascicolo

1 4.31.3 2 b. 1 "Pratiche migratorie" 1952 Pratiche di immigrazione ed emigrazione Fascicolo

1 4.31.3 3 b. 1 "Pratiche migratorie" 1953 Pratiche di immigrazione ed emigrazione Fascicolo

1 4.31.3

287

4 b. 1 "Pratiche migratorie" 1954 Pratiche di immigrazione ed emigrazione Fascicolo

1 4.31.3 5 b. 1 "Pratiche migratorie" 1955 Pratiche di immigrazione ed emigrazione Fascicolo

1 4.31.3 6 b. 1 "Pratiche migratorie" 1956 Pratiche di immigrazione ed emigrazione Fascicolo

1 4.31.3 7 b. 1 Pratiche di immigrazione ed emigrazione 1957 Fascicolo

1 4.31.3 8 b. 1 "Pratiche migratorie" 1958 Pratiche di immigrazione ed emigrazione Fascicolo

288

1 4.31.3 9 b. 1 Pratiche di immigrazione ed emigrazione 1959-1960 Fascicolo

289 serie 4.32 Registri diversi, 1945-1974

Contenuto In questa serie si conservano i registri riguardanti i diversi settori di competenza dell'amministrazione comunale per i quali, data la natura peculiare o l'esiguità numerica, non si è ritenuto opportuno costituire delle serie autonome. I registri sono stati raggruppati per materia, con riferimento al titolario di classificazione (le quindici categorie).

1 4.32 1 b. 1 "Registro vaccinaz[ioni] e rivacc[inazioni]" 1947-1960 Il registro riporta: cognome e nome, anno di nascita, data di vaccinazione e rivaccinazione. Registro

1 4.32 2 b. 1 "Registro degli obbligati alle vaccinazioni antivaiulose ed antidifteriche" (tit. int.) 1947-1967 Il registro riporta: cognome e nome, dati anagrafici, residenza, data delle iniezioni, nome del medico, istituto produttore del vaccino, osservazioni. Registro

1 4.32 3 b. 1 "Registro malattie infettive" (tit. int.) 1954-1964 Il registro riporta: numero d'ordine, cognome e nome, età, malattie, medico curante, osservazioni. Registro

1 4.32 4 b. 1

290

"Registro delle persone assoggettate alle vaccinazioni antitifo-paratifiche" 1955-1974 Il registro riporta: cognome e nome, dati anagrafici, professione/mestiere, data di vaccinazione. Registro

1 4.32 5 b. 1 "Registro delle vaccinazioni antipoliomelitiche" 1957-1959 Il registro riporta: numero progressivo, cognome e nome, data e luogo di nascita, residenza, data delle iniezioni, medico vaccinatore, istituto produttore del vaccino, note. Registro

1 4.32 6 b. 1 "Registro delle vaccinazioni antipoliomelitiche" 1959-1964 Il registro riporta: numero progressivo, cognome e nome, data e luogo di nascita, residenza, data delle iniezioni, medico vaccinatore, istituto produttore del vaccino, note. Registro

1 4.32 7 b. 1 "Registro bestiame" 1953-1960 Il registro riporta: numero di animali (vacche, buoi, asini, leprini, suini ecc.) per anno di ciascun proprietario. Registro

1 4.32 8 b. 1 Registro del legname assegnato 1945-1953 Il registro riporta: numero della pratica, nominativo del capofamiglia, anno di riferimento, insinuazione fatta di legna da fuoco, quantità assegnata di legna da fuoco, annotazioni.

291

Registro

1 4.32 9 b. 1 Registri e prontuari per la misurazione del legname 1946-1963 - "Nuovo prontuario di cubatura per legname rotondo", vol. a stampa, s.d.; - "Prontuario forestale. Tabella del diametro medio cormometrico delle piente di alto fusto in funzione del diametro o circonferenza a petto d'uomo e all'altezza totale della pianta sino alla punta (...)", tabella a stampa, due esemplari, s.d.; - Piedilista di misurazione delle piante, legnami tondi, ecc. ricavati dal bosco, 1946-1963 e s.d., regg. Registro Si tratta di più registri.

1 4.32 10 b. 1 "Registro libretti lavoro" 1946 gennaio 14-1953 giugno 22 Il registro riporta: numero del libretto, data del rilascio, cognome e nome, dati anagrafici del richiedente, grado di istruzione, posizione rispetto alla guerra. Registro

1 4.32 11 b. 1 Registro degli atti notori 1956-1960 Il registro riporta: numero progressivo, cognome e nome del richiedente, grado di parentela per la richiesta degli assegni familiari, date di rilascio, data di sussistenza della condizioni richieste. Registro

1 4.32 12 b. 1 "Registro carte identità" 1946 gennaio 4-1957 gennaio 30 Il registro riporta: numero della carta, data del rilascio, cognome ed il nome, nominativo dei genitori, data ed il luogo di nascita, stato civile, nazionalità, professione e residenza. 292

Registro

1 4.32 13 b. 1 "Registro forestieri che soggiornano nel comune" (tit. int.) 1947 agosto 23-1961 agosto 14 Il registro riporta: cognome e nome, dati anagrafici, nazionalità, professione, domicilio/dimora, luogo di provenienza, documento identificativo, data di arrivo e di partenza, località dove diretto, alloggio nel comune. Registro

293

Ente Corpo dei vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò [1954]-

Luoghi Centa San Nicolò

Archivi prodotti Fondo Comune di Centa San Nicolò, 01/01/1679 - 31/12/1959 Subfondo Corpo dei vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò, 01/01/1948 - 31/12/1959

Storia In seguito alla L.R. del 20 agosto 1954 n. 24 sul servizio antincendi nella regione Trentino-Alto Adige veniva istituito il Corpo dei vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò (1).

Condizione giuridica Gestione speciale del comune. Il corpo dei vigili del fuoco volontari, addetto al servizio antincendio, viene regolato dalla Legge regionale 20 agosto 1954 n. 24 e dal regolamento attuativo (pubblicati sul Bollettino ufficiale della Regione Trentino - Alto Adige rispettivamente in data 30 agosto 1954 n. 23 e 14 febbraio 1955 n. 5).

Funzioni, occupazioni e attività Il Corpo dei vigili del fuoco volontari è un corpo municipale addetto al servizio antincendio, ovvero tenuto ad espletare un pubblico servizio, affidato per legge ai comuni.

Struttura amministrativa Il corpo volontari dei VV.FF. funzionavano amministrativamente e finanziariamente in forma autonoma rispetto ad altri servizi comunali; però la norma contenuta nel secondo comma dell'art. 12 del regolamento di esecuzione della L.R. del 20 agosto 1954 n. 24 prescriveva che "i tottali delle entrate e delle uscite... sono iscritti nei corrispondenti articoli del tit. terzo del conto consuntivo comunale cui la gestione si riferisce". Il corpo dei VV.FF. compilava anche un proprio bilancio, un rendiconto e il giornale e mastro della contabilità.

Contesto generale Il Corpo dei vigili del fuoco aveva rapporti con il comune di Centa San Nicolò, con l'Ispettorato regionale per il servizio antincendi di Trento e con il provinciale dei Vigili del fuoco volontari di Trento.

Note (1) La fondazione di un corpo pompieri di Centa risale al 1912, su iniziativa del Comune, che il 12 marzo 1912 indice un concorso per la formazione di un corpo di vigili del fuoco comunale; il 29 marzo si delibera la costituzione ufficiale

294 del corpo, che verrà sancito ufficialmente il 16 agosto dello stesso anno (vd. serie 2.3 'Carteggio ed atti degli affari comunali per anno', n. 140 b. 78). Con il 1935 il servizio antincendi viene nazionalizzato, e a Trento nasce l'85° Comando con sede in piazza Centa. Nel 1946 il "Distaccamento di Levico" del "Comando 85° Corpo Vigili del Fuoco Trento" comprendeva le seguenti squadre: Selva, Barco, Caldonazzo, Centa, Calceranica, e Tenna. Il 1954 vide lo scioglimento dell'85° Comando con l'approvazione da parte del Consiglio regionale delle normative previste dallo statuto di autonomia del 1948 in materia di antincendi. La prima attestazione presente in archivio risale al 1948.

295 subfondo 5 Corpo dei vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò, 1948-1959

b. 1

Soggetti produttori Corpo dei vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò, [1954]-

Contenuto L'archivio del Corpo dei vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò conserva gli atti dell'85° corpo dei vigili del fuoco, squadra di Centa, gli atti del Corpo dei vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò, e i registri contabili (bilanci di previsione, conti consuntivi e giornali mastri della contabilità).

296 serie 5.1 Carteggio ed atti, 1948-1959

Contenuto La serie conserva gli atti dell'85° corpo dei vigili del fuoco, squadra di Centa, e gli atti del Corpo dei Vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò.

1 5.1 1 b. 1 Carteggio ed atti 1948-1959 - carteggio ed atti del 85° corpo dei vigili del fuoco, squadra di Centa, 1948-1954; - carteggio ed atti del corpo dei vigili del fuoco volontari di Centa San Nicolò, 1955-1959. Fascicolo

1 5.1 2 b. 1 Schede individuali [1956] Schede individuali del corpo volontario vigili del fuoco: matricole nn. 1-10. Fascicolo

297 serie 5.2 Bilanci di previsione, 1955-1959

Contenuto L'articolo 2 del Regolamento per l'esecuzione della Legge regionale del 20 agosto 1954, n. 24, sul Servizio antincedi (Regolamento approvato con D.P.G.R. del 2 dicembre 1954, n. 92), stabilisce che "ogni corpo volontario ha un suo bilancio di previsione ed un suo rendiconto che costituiscono allegati rispettivamente al bilancio ed al conto consuntivo del Comune". La legge regionale n. 24 prevede che i Comandanti dei corpi volontari compilino entro il mese di settembre di ogni anno il bilancio preventivo per l'anno seguente ed entro il mese di gennaio il rendiconto della gestione dell'anno precedente, il Consiglio comunale approva il bilancio e il finanziamento della spesa relativa (art. 21). Tali aspetti gestionali sono meglio chiariti da Regolamento di attuazione. Esso all'art. 6 specifica che il Comandante del corpo deve proporre entro il mese di agosto, sull'apposito modulo, lo schema del bilancio, al quale il Sindaco applica, in via di proposta, i contributi del comune per poi sottoporlo all'approvazione del Consiglio comunale. Il rendiconto è invece reso dal comandante entro il mese di gennaio, firmato dallo stesso Comandante e dal cassiere. Al Consiglio comunale spetta il compito di approvare il rendiconto.

1 5.2 1 b. 1 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1955 1955 Registro

1 5.2 2 b. 1 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1956 1956 Due esemplari. Registro

1 5.2 3 b. 1 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1957 1957 Registro

298

1 5.2 4 b. 1 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1958 1958 Registro

1 5.2 5 b. 1 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1959 1959 Registro

299 serie 5.3 Rendiconti della gestione, 1955-1959

Contenuto L'articolo 2 del Regolamento per l'esecuzione della Legge regionale del 20 agosto 1954, n. 24, sul Servizio antincedi (Regolamento approvato con D.P.G.R. del 2 dicembre 1954, n. 92), stabilisce che "ogni corpo volontario ha un suo bilancio di previsione ed un suo rendiconto che costituiscono allegati rispettivamente al bilancio ed al conto consuntivo del Comune". La legge regionale n. 24 prevede che i Comandanti dei corpi volontari compilino entro il mese di settembre di ogni anno il bilancio preventivo per l'anno seguente ed entro il mese di gennaio il rendiconto della gestione dell'anno precedente, il Consiglio comunale approva il bilancio e il finanziamento della spesa relativa (art. 21). etti gestionali sono meglio chiariti da Regolamento di attuazione. Esso all'art. 6 specifica che il Comandante del corpo deve proporre entro il mese di agosto, sull'apposito modulo, lo schema del bilancio, al quale il Sindaco applica, in via di proposta, i contributi del comune per poi sottoporlo all'approvazione del Consiglio comunale. Il rendiconto è invece reso dal comandante entro il mese di gennaio, firmato dallo stesso Comandante e dal cassiere. Al Consiglio comunale spetta il compito di approvare il rendiconto.

1 5.3 1 b. 1 Rendiconto della gestione dell'anno 1955 1955 Registro

1 5.3 2 b. 1 Rendiconto della gestione dell'anno 1956 1956 Registro

1 5.3 3 b. 1 Rendiconto della gestione dell'anno 1957 1957 Registro

300

1 5.3 4 b. 1 Rendiconto della gestione dell'anno 1958 1958 Registro

1 5.3 5 b. 1 Rendiconto di gestione dell'anno 1959 1959 Registro

301 serie 5.4 Giornali e mastri della contabilità, 1955-1959

Contenuto La serie conserva i giornali e mastri della contabilità. Manca il giornale e mastro dell'anno 1956.

1 5.4 1 b. 1 Giornale-mastro per la tenuta della contabilità dell'esercizio 1955 1955 Registro

1 5.4 2 b. 1 Giornale-mastro per la tenuta della contabilità dell'esercizio 1956 1956 Registro

1 5.4 3 b. 1 Giornale-mastro per la tenuta della contabilità dell'esercizio 1957 1957 Registro

1 5.4 4 b. 1 Giornale-mastro per la tenuta della contabilità dell'esercizio 1959 1959 Registro

302

Ente Scuola popolare di Centa [1879-1923]

Luoghi Centa San Nicolò

Archivi prodotti Fondo Scuola popolare di Centa, 01/01/1879 - 31/12/1906

Storia Le leggi fondamentali per le scuole popolari sono la Legge del 14 maggio 1869 n. 62, "nella quale si stabiliscono le massime fondamentali dell'azienda d'istruzione rispetto alle scuole popolari", assieme al 'Regolamento scolastico e didattico per le scuole popolari generali' (Ordinanza del Ministro del culto e dell'istruzione del 20 agosto 1870 n. 7648). Con l'annessione del Trentino al Regno d'Italia le scuole popolari continuano a funzionare, fino al 1923, anno della riforma Gentile.

La prima attestazione dell'esistenza della Scuola popolare di Centa presente in archivio risale al 1879, l'ultima al 1906; tuttavia si presume che la scuola rimanesse attiva fino almeno al 1923.

Condizione giuridica La legislazione di riferimento è indicata al paragrafo precedente.

Funzioni, occupazioni e attività La Dirigenza scolastica locale si occupava del buon funzionamento della scuola popolare.

Struttura amministrativa La scuola era diretta dal dirigente scolastico ed era responsabile, fra l'altro, dell'esatta tenuta dei libri e degli atti d'ufficio.

Contesto generale L'autorità superiore alla scuola popolare era il Consiglio scolastico locale e il Consiglio scolastico distrettuale, incaricato della sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli istituti sottoposti al Consiglio locale. I distretti scolastici coincidevano con i distretti politici ed in Trentino erano 10: Borgo, Cavalese, Cles, Primiero, Riva, Rovereto città, Rovereto distretto, Tione, Trento città e Trento distretto. Centa faceva riferimento al Consiglio scolastico distrettuale di Borgo. Aveva inoltre rapporti con il Comune di Centa e l'ispettore scolastico locale.

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia 303

AGOSTINI MENEGONI A., Curiosando dentro i masi. Pagine di storia e costume della comunità di Centa san Nicolò, Centa San Nicolò (TN), 1998 ARCAINI R.G. (a cura di), Gli archivi delle scuole elementari trentine: censimento descrittivo, Trento, 2003

304 fondo Scuola popolare di Centa, 1879-1906

b. 1

Soggetti produttori Scuola popolare di Centa, [1879-1923]

Contenuto L'archivio della Scuola popolare di Centa costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Centa San Nicolò. Il fondo comprende documentazione dal 1879 al 1906, consistente in una serie di carteggio e di atti ed una di pagelle scolastiche. La documentazione al momento del riordino si presentava mescolata con i documenti del comune ma protocollata con numero proprio e raccolta in fascette.

305 serie 1 Carteggio ed atti, 1883-1906

Contenuto La serie conserva circolari e atti, ordinati per numero di protocollo.

2 1 1 b. 1 Circolari 1883-1898 Circolari inviate al maestro dirigente della scuola popolare di Centa. Fascicolo

2 1 2 b. 1 Carteggio ed atti 1894-1895 nn. di prot. 29, 37. Fascicolo

2 1 3 b. 1 Carteggio ed atti 1895-1896 nn. di prot. 5-64 Fascicolo

2 1 4 b. 1 Carteggio ed atti 1897-1898 nn. di prot. 90-160 Fascicolo 306

2 1 5 b. 1 Carteggio ed atti 1900-1901 nn. di prot. 1-139 Fascicolo

2 1 6 b. 1 Carteggio ed atti 1901-1902 Fascicolo

2 1 7 b. 1 "Atti scolastici 1902-1903" 1902-1903 nn. di prot. 5-87 Fascicolo

2 1 8 b. 1 "Affari scolastici 1905-1906" 1905-1906 nn. di prot. 2-86 Fascicolo

307 serie 2 Notizie scolastiche, 1879-1880

Contenuto La serie conserva le notizie scolastiche, ovvero le pagelle scolastiche.

2 2 9 b. 1 Notizie scolastiche 1879-1880 Pagelle della I sezione inferiore, della I sezione superiore, della II classe e della III classe dell'anno scolastico 1879-80. Fascicolo

308

Ente Consiglio scolastico locale di Centa [1893 novembre-1924 ottobre 1]

Luoghi Centa San Nicolò

Archivi prodotti Fondo Consiglio scolastico locale di Centa, 01/01/1893 - 31/12/1918

Storia Prima della legge n. 7/1892 era in vigore il "Regolamento politico per le scuole elementari" pubblicato l'11 agosto 1805: la scuola aveva carattere conservativo-religioso-morale-politico; era affidata alla chiesa la sorveglianza scolastica, l'approvazione dei programmi e dei libri di testo, la proposta dei maestri definitivi e la nomina degli assistenti e dei supplenti; erano addossate ai comuni le spese per gli edifici e gli stipendi dei maestri. In seguito, la legge del 25 maggio 1868, n. 48, recante le disposizioni di massima sui rapporti della scuola con la chiesa, demandava la suprema direzione e sorveglianza su tutto ciò che riguardava l'istruzione e l'educazione al Ministero dell'istruzione, al Consiglio scolastico provinciale, al Consiglio scolastico distrettuale e al Consiglio scolastico locale (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., p.234). Con la legge del 30 aprile 1892, n. 7, entrata in vigore il 1° gennaio 1894, veniva nominato un Consiglio scolastico locale in ogni comunità scolastica. Negli anni del primo conflitto mondiale, tra il 1915 e il 1918, il Trentino era diviso in territori occupati dal Regio Esercito austriaco e territori non occupati. In questi ultimi giunse in data 20 maggio 1915 l'ordine telegrafico di chiudere immediatamente le scuole nelle città e nei paesi dichiarati zona di guerra e lo stesso giorno molti maestri irredentisti furono imprigionati dai gendarmi austriaci. Invece nel periodo di massima occupazione del Trentino da parte del Regio Esercito, alla fine dell'anno scolastico 1916, il Segretario Generale per gli affari civili aveva organizzato la scuola elementare in 72 località appartenenti al distretto di Borgo, Primiero, Rovereto e Tione (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., pp.41-2). I restanti distretti erano Cavalese, Cles, Trento città, Trento distretto e Riva (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., p.191). Con la riforma scolastica promossa tramite numerosi decreti da Giovanni Gentile nel corso del 1923 ed entrata in vigore il 1° ottobre 1924, si sopprimeva ogni rappresentanza elettiva e ogni organo di gestione locale e si riformava lo stato giuridico della scuola (cfr. Q. Antonelli, Per una scuola elementare trentina..., pp.217-8): l'organizzazione gestionale prevedeva dunque una struttura amministrativa verticalizzata in vista del rafforzamento del potere centrale (cfr. Q. Antonelli, Per una scuola elementare trentina..., pp.247-8).

Il Consiglio scolastico di Centa San Nicolò risulta attivo dal novembre del 1893.

Condizione giuridica In seguito alla riforma attuata da Maria Teresa d'Austria con l'emanazione dell'"Allgemeine Schulordnung" del 6 dicembre 1774 e da Francesco I con il "Regolamento politico per le scuole elementari" dell' 11 agosto 1805 (che 309 riprendeva l'Ordinanza aulica del febbraio 1787), entrata in vigore nei circoli di Bolzano, Trento e Rovereto dopo la pace di Vienna del 1818, si delinea la legislazione scolastica trentina che restò in vigore fino al 1869. Soltanto con le due leggi del 1982 si attuava una riforma scolastica giunta fino agli anni Trenta del '900: la legge del 30 aprile 1892, n. 8 per la Contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche e la legge del 30 aprile 1892, n.7, in vigore il 1° gennaio 1894 e concernente la sorveglianza sulla scuole, con la quale era istituito il Consiglio scolastico locale (artt. 1-20). La riforma Gentile del 1923, che comprendeva un vasto numero di decreti e ordinanze riguardanti l'istruzione ad ogni livello, entrata in vigore dal 1° luglio 1924, sopprimeva il Consiglio scolastico locale. In particolare la soppressione del Consiglio scolastico locale rientrava fra le norme dettate dal R.D. datato 20 dicembre 1923, n. 3113 (anch'esso in vigore dal 1° febbraio 1924) concernente le scuole popolari nei territori annessi al Regno italiano. Fra gli atti ufficiali degli anni 1923-1924 si trova una circolare del Regio Provveditorato che in data 6 marzo 1924 dettava le norme per la liquidazione del Consiglio scolastico locale. In essa è detto che in seguito alla profonda riforma apportata alla legislazione scolastica preesistente con i regi decreti dal 1° ottobre 1923 in poi, quasi tutte le mansioni, affidate dalla legge del 30 aprile 1892, n. 7 ai Consigli scolastici locali, furono assegnate ad altri organi (patronati, sindaci, direttori didattici, ispettori).

Funzioni, occupazioni e attività Il Consiglio scolastico locale, nominato dal 1892 in ogni comunità scolastica, aveva la funzione di sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli asili infantili, sui corsi speciali di insegnamento collegati alle scuole popolari pubbliche ed infine, sui corsi di perfezionamento per ragazze del circondario scolastico. Il Consiglio scolastico controllava l'ordinamento scolastico locale e l'osservanza delle leggi scolastiche e delle disposizioni delle autorità superiori. In particolare controllava la retribuzione corrisposta e i contributi, pagati con fondi locali, ai maestri; amministrava il fondo scolastico locale, se esisteva, e il patrimonio delle fondazioni scolastiche (o ne sorvegliava l'amministrazione); vigilava sull'edificio, sui fondi e sulle suppellettili della scuola e ne teneva l'inventario; custodiva i documenti della scuola; compilava annualmente il rapporto sull'andamento della scuola; decideva l'accettazione di scolari di altri circondari scolastici e dei bambini inferiori ai sei anni; promuoveva la frequentazione della scuola e proponeva al Consiglio scolastico distrettuale le punizioni per la mancata frequenza; ripartiva sui singoli giorni della settimana le ore d'insegnamento stabilite dal piano d'istruzione e stabiliva in quali ore del giorno si dovesse impartire l'istruzione; sorvegliava che l'istruzione durasse effettivamente quanto stabilito; vigilava sulla disciplina scolastica e sul comportamento degli alunni fuori della scuola; controllava il comportamento di maestri; accordava ai maestri i permessi (fino a tre giorni) per personali incombenze; risolveva le divergenze fra maestri e fra maestri e comune o autorità; informava, dava pareri e faceva proposte alle rappresentanze comunali e alle varie autorità; determinava in base alla legge il numero di maestri necessario. Secondo il D.R. n. 3113/1923 (art. 4), fino al 30 giugno 1924 la gestione dei servizi scolastici doveva continuare a funzionare con il concorso finanziario degli enti scolastici locali, territoriali e istituzionali esistenti. Detti enti dovevano contribuire alle spese per le scuole pubbliche popolari nella misura risultante dai relativi bilanci dell'anno 1923. Invece, secondo la circolare del R. Provveditorato della Venezia Tridentina datata 6 marzo 1924 i Consigli scolastici locali, come dettato dal R.D. n. 3113/1923, dovevano funzionare dal 1° febbraio al 1° luglio 1924 quali "uffici di stralcio", cioè l'opera dei suddetti Consigli si doveva limitare a liquidare gestioni arretrate o a trattare vertenze di indole economico-amministrativa. Dunque vi rientravano i Consigli scolastici locali che amministravano eventuali patrimoni quali speciali fondazioni scolastiche, stabili intavolati a nome del Consiglio scolastico locale, patrimoni speciali ecc. e i

310

Consigli che si occupavano della gestione amministrativa dei fondi necessari al coprimento delle spese richieste dal regolare funzionamento di scuole il cui mantenimento spettava a più comuni insieme (riparto della spesa fra comuni, riscossione quote relative, provvista di mezzi didattici, di arredi scolastici, di materiale per il riscaldamento ecc.). La circolare aggiunge che i Consigli rappresentanti un solo comune, cui non spettavano le incombenze sopra citate, dovevano già considerarsi sciolti, con l'incarico di passare, entro il mese di marzo, alla consegna degli atti e degli eventuali avanzi di gestione ordinaria al rispettivo comune.

Struttura amministrativa Il Consiglio scolastico locale era composto dai rappresentanti della chiesa cattolica, della scuola, dei comuni formanti la comunità scolastica, dal sorvegliante della scuola locale ed infine, dal patrono della scuola, se c'era. Il patrono della scuola, membro del Consiglio scolastico, aveva il diritto di voto e poteva nominare un suo sostituto. Il curatore d'anime del territorio cui apparteneva la scuola rappresentava gli interessi religiosi della scolaresca e aveva diritto di voto; al suo posto poteva essere nominato dall'autorità ecclesiastica superiore un sacerdote. Se nella comunità scolastica vi erano diverse scuole situate in diversi territori ecclesiastici, era compito dell'autorità ecclesiastica superiore affidare un curatore d'anime al Consiglio scolastico locale. Il dirigente della scuola rappresentava la scuola nel Consiglio. Se al Consiglio scolastico sottostavano più scuole, entrava nel Consiglio il dirigente della scuola di categoria più alta; nel caso in cui ci fossero più scuole della stessa categoria, spettava al Consiglio scolastico distrettuale scegliere il dirigente; tuttavia i dirigenti esclusi avevano diritto di partecipare e votare alle riunioni in cui si fosse trattato del loro istituto. Inoltre se una scuola pubblica era condotta da docenti appartenenti ad un ordine di religiose, la dirigente poteva nominare un sostituto per partecipare alle riunioni del Consiglio; questi aveva soltanto diritto di voto consultivo. I rappresentanti del comune locale erano eletti dalla rappresentanza comunale. Nel caso in cui alla stessa comunità scolastica appartenessero diversi comuni, il rappresentante era eletto da tutte le rappresentanze comunali, con l'interessamento del preside del Consiglio scolastico distrettuale. Nel Consiglio entrava anche il capocomune locale e la rappresentanza comunale locale eleggeva anche due sostituti. Tutti gli eleggibili nella rappresentanza comunale erano anche eleggibili nel Consiglio scolastico locale. Secondo la decisione del Consiglio scolastico distrettuale, il Consiglio scolastico locale era composto di un numero di membri fra 2 e 5 e ripartito sui rispettivi comuni in base al censo e al numero della popolazione. Le elezioni erano fissate ogni sei anni e gli eletti duravano in carica finché non si fosse formato un nuovo Consiglio scolastico; tutti i membri erano rieleggibili. Nel caso di dimissioni di un membro, si effettuava un'elezione per sostituirlo fino alla scadenza del mandato dell'intero Consiglio. L'ingiustificato rifiuto ad entrare nel Consiglio o ad assumere la carica di presidente era punito dal Consiglio scolastico distrettuale con una multa in denaro e si dovevano indire nuove elezioni. Le multe inflitte erano versate nel fondo scolastico locale. I membri del Consiglio scolastico locale eleggevano a maggioranza assoluta di voti un presidente (detto anche preside) ed il suo sostituto. Il rappresentante della chiesa potava rifiutare l'elezione; i maestri delle scuole popolari non potevano ricoprire la carica di presidente o sostituto. Nel caso in cui il presidente e il sostituto fossero impediti ad assumere la direzione del Consiglio, la presidenza era assegnata al più anziano fra i membri del Consiglio. Il presidente rappresentava il Consiglio scolastico locale all'esterno e doveva aver cura del corretto adempimento delle attribuzioni del Consiglio; distribuiva gli affari da trattare agli altri membri, metteva in esecuzione le deliberazioni e si occupava degli affari correnti; aveva il diritto di sospendere le esecuzioni delle deliberazioni in contrasto con la legge purché

311 entro otto giorni rimettesse al Consiglio scolastico distrettuale l'oggetto sospeso. In caso di vertenze urgentissime di affari non correnti, il presidente poteva prendere da solo le disposizioni senza convocare il Consiglio in seduta straordinaria, ma era tenuto a farle approvare nella seduta di Consiglio successiva. Secondo le norme dettate dalla legge n. 7/1892 (artt. 1-20), la costituzione del Consigli scolastico locale doveva essere notificata alle rappresentanze comunali della comunità scolastica e al Consiglio scolastico distrettuale. Nelle scuole popolari con lingua d'insegnamento tedesca ed italiana o ladina, si dovevano scegliere i rappresentanti comunali appartenenti ad entrambe le nazionalità ed il loro numero era fissato dal Consiglio scolastico distrettuale. Diverso era nei comuni in cui c'erano scolari non appartenenti alla religione cattolica: il Consiglio scolastico locale era tenuto ad eleggere ed invitare un consultore della rispettiva religione per trattare degli interessi religiosi. Il Consiglio scolastico locale esercitava la sorveglianza tramite il sorvegliante scolastico locale, nominato dal Consiglio scolastico distrettuale, dopo la consultazione dei comuni formanti la comunità scolastica. Il sorvegliante doveva abitare nel luogo della scuola e durava in carica per tutto il tempo dell'attività del Consiglio. Se il Consiglio scolastico sorvegliava più scuole, potevano essere eletti due sorveglianti. Inoltre se nelle scuole si avevano più lingue di insegnamento (italiano, tedesco e ladino) veniva nominato anche uno speciale sorvegliante per la rispettiva nazionalità. Il sorvegliante scolastico, in forza della sua nomina, era membro del Consiglio scolastico locale; egli non poteva rappresentare due persone nel Consiglio quindi le cariche di presidente del Consiglio e di sorvegliante non potevano essere riunite in una sola persona. Il sorvegliante aveva l'obbligo di visitare frequentemente la scuola, doveva consultarsi con il dirigente della scuola e portare in Consiglio le osservazioni fatte. Tutti i membri del Consiglio scolastico locale potevano visitare la scuola ma in particolare il rappresentante della chiesa cattolica doveva controllare frequentemente lo stato dell'educazione morale-religiosa, portando a conoscenza il Consiglio delle mancanze riscontrate e delle proposte da considerare. Spettava però esclusivamente al Consiglio scolastico locale prendere disposizioni, all'interno della sfera di sua competenza. Il Consiglio si riuniva di regola una volta al mese a seduta ordinaria, ma il presidente poteva convocare un'assemblea straordinaria dietro richiesta di due membri. I membri del Consiglio dovevano essere invitati ad ogni assemblea e, perché questa fosse valida, dovevano intervenire la maggioranza dei consiglieri. Le decisioni erano prese a maggioranza assoluta di voti ed in caso di parità era decisivo il voto del presidente. Ogni seduta doveva essere messa a protocollo. I membri del Consiglio scolastico locale non potevano essere presenti a discussioni e votazioni riguardanti i loro propri interessi personali; essi inoltre non avevano diritto a nessuna retribuzione per il disbrigo degli affari, ma la comunità scolastica li risarciva per eventuali spese sostenute. Nel periodo di transizione dall'Austria all'Italia, il Trentino conserva l'organizzazione scolastica austriaca, compresi gli organismi di sorveglianza. Nacque un acceso dibattito fra cattolici e laici per le questioni organizzative, fra le quali anche il Consiglio scolastico locale. Secondo la relazione del maestro Miorelli del 1919 "...la scuola appartiene giuridicamente al Comune, il quale nomina i propri maestri, quantunque i contributi comunali per il mantenimento della scuola siano minimi e gravino sul distretto e sulla provincia... Della propria scuola il Comune è sommamente geloso" (cfr. "Diritti e doveri...", 1919). Datato 15 dicembre 1920 è l'intervento sulla rivista "La scuola redenta" nella quale i maestri laici chiedevano una scuola laica e sollecitavano l'abolizione dei Consigli scolastici locali che rappresentavano un'ingerenza della gerarchia ecclesiastica nel governo della scuola. La "Riforma Gentile" sopprimeva infine ogni rappresentanza elettiva e ogni organo di gestione locale sostituendoli con i Consigli scolastici regionali e i Consigli di disciplina di nomina ministeriale.

312

Con il R.D. n. 3113/1923 concernente le disposizioni per le scuole elementari nei territori annessi, l'amministrazione scolastica per tutti i comuni, eccettuati i capoluoghi di provincia, era affidata al Regio Provveditorato (art.3). Secondo l'art. 5 del succitato R.D. i prefetti interessati per ragioni di territorio erano incaricati di provvedere, inteso il provveditore competente, alla nomina di commissari straordinari con l'incarico di liquidare e ripartire fra i comuni, che facevano parte della medesima circoscrizione scolastica amministrativa, il patrimonio mobiliare e immobiliare, e la quota dei crediti e dei debiti in dipendenza dei rapporti preesistenti, così di diritto pubblico come di diritto privato. A Commissari per la predetta liquidazione e ripartizione dovevano essere preferibilmente nominati i sottoprefetti nel cui territorio era compreso il maggior numero di comuni.

Contesto generale Il Consiglio scolastico locale aveva una fitta rete di rapporti esterni per la struttura organizzativa della scuola popolare austriaca. L'autorità immediatamente superiore al Consiglio scolastico locale era l'I.R. Consiglio scolastico distrettuale che incaricato della sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli istituti sottostanti al Consiglio locale. I distretti scolastici coincidevano con i distretti politici ed in Trentino erano 10: Borgo, Cavalese, Cles, Primiero, Riva, Rovereto città, Rovereto distretto, Tione, Trento città e Trento distretto. Le città con proprio statuto comunale infatti formavano un proprio distretto. Il Consiglio scolastico distrettuale, fra le sue numerose competenze (cfr. art. 27 della legge n.7/1892), doveva dettare disposizioni per la costituzione dei Consigli scolastici locali, nominava i sorveglianti locali e vigilava sull'attività degli stessi; disponeva ispezioni straordinarie nelle scuole e stabiliva, sentito il consiglio scolastico locale, l'epoca per le ferie legali presso le scuole popolari pubbliche, in considerazioni dei luoghi dove esse erano situate. In pratica il Consiglio scolastico distrettuale, con sede nel capoluogo del distretto, funzionava da tramite fra l'organo superiore con sede ad Innsbruck e la moltitudine di consigli scolatici locali dispersi sul territorio L' I.R. Consiglio scolastico provinciale era, nella provincia, la suprema autorità di sorveglianza sulle scuole e vi sottostavano tutti gli istituti di educazione ed insegnamento di ogni ordine e grado. Esso rifletteva per struttura interna la diversa composizione nazionale del Tirolo ed era il diretto interlocutore del Ministero di culto e istruzione Al vertice della struttura statale vi era il Ministero del culto e dell'istruzione dal quale dipendevano gerarchicamente le autorità sopracitate.

Il consiglio scolastico locale di Centa rendeva conto del suo operato al consiglio scolastico distrettuale di Borgo.

Fonti normative Legge del 30 aprile 1892, n. 8, valevole per la contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche Legge 30 aprile 1892, n. 7, valevole per la Contea principesca del Tirolo concernente la sorveglianza sulle scuole Regio Decreto 8 febbraio 1923, n. 374, Soppressione dei consigli scolastici provinciali e delle deputazioni scolastiche Regio decreto 20 dicembre 1923, n. 3113, Disposizioni concernenti le scuole elementari nei territori annessi, in vigore dal 1 febbraio 1924 Circolare 6 marzo 1924 del regio Provveditore agli studi di Trento per la liquidazione dei consigli scolastici locali

313

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di A. GUASTALLA citato in bibliografia.

"Archivio del Consiglio scolastico locale di Centa"

Bibliografia ARCAINI R.G. (a cura di), Gli archivi delle scuole elementari trentine: censimento descrittivo, Trento, 2003 GUASTALLA A. (a cura di), Consiglio scolastico locale. Profilo storico-istituzionale del Consiglio scolastico locale, redatto nel 1999 secondo le norme internazionali ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1999, dattiloscritto

314 fondo Consiglio scolastico locale di Centa, 1893-1918

b. 1

Soggetti produttori Consiglio scolastico locale di Centa, [1893 novembre-1924 ottobre 1]

Contenuto L'archivio del Consiglio scolastico locale di Centa costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Centa San Nicolò. Il fondo comprende documentazione dal 1893 al 1918, consistente in un protocollo degli esibiti, il carteggio ed atti, i preventivi e i conti consuntivi. La documentazione al momento del riordino si presentava mescolata con i documenti del comune ma protocollata con numero proprio e raccolta in fascette numerate con numero romano. Al momento dello scioglimento del Consiglio scolastico locale di Centa San Nicolò tutti i documenti furono consegnati al comune.

Per quanto attiene a criteri di ordinamento e di descrizione, criteri di inventariazione, scarto, incrementi previsti, condizione giuridica, consultabilità e consultazione, riproducibilità si rimanda ai criteri generali presentati nell'introduzione dell'archivio del comune di Centa San Nicolò.

315 serie 1 Protocolli degli esibiti, 1893

Contenuto Si conserva un solo protocollo degli esibiti.

3 1 1 b. 1 Protocollo degli esibiti 1893 nn. 1-11. Registro

316 serie 2 Carteggio ed atti, 1893-1918

Contenuto Il carteggio, raccolto in fascette numerate, era organizzato talvolta per annata scolastica (da ottobre all'ottobre dell'anno successivo), talvolta per anno solare.

3 2 2 b. 1 Carteggio ed atti (1) 1893 novembre 3-1893 dicembre 31 Fascicolo Segnature precedenti: I Note (1) tit. orig. "Atti dal 1/1-31/12 1893. I".

3 2 3 b. 1 Carteggio ed atti (1) 1894 Fascicolo Segnature precedenti: II Note (1) tit. orig. "Atti dal 1/1 - 31/12 1894. II".

3 2 4 b. 1 Carteggio ed atti (1) 1895 Fascicolo Segnature precedenti: III Note (1) tit. orig. "Atti dal 1/1 - 31/12 1895. III".

3 317

2 5 b. 1 Carteggio ed atti (1) 1896 Fascicolo Segnature precedenti: IV Note (1) tit. orig. "Atti dal 1/1 - 31/12 1895. IV".

3 2 6 b. 1 Carteggio ed atti (1) 1897 Fascicolo Segnature precedenti: V Note (1) tit. orig. "Atti pro 1897. V".

3 2 7 b. 1 Carteggio ed atti (1) 1898 Fascicolo Segnature precedenti: VI Note (1) tit. orig. "Atti dal 15 ottobre 1897 al 15 ottobre 1898.VI".

3 2 8 b. 1 Carteggio ed atti 1899 Fascicolo

3 2

318

9 b. 1 Carteggio ed atti (1) 1900 gennaio 17-1900 agosto 13 Fascicolo Segnature precedenti: VIII Note (1) tit. orig. "Atti dell'anno 1900. VIII"

3 2 10 b. 1 Carteggio ed atti (1) 1900 ottobre 17-1901 Fascicolo Segnature precedenti: IX Note (1) tit. orig. "Atti 15/10/1900 - 15/10/1901. IX"

3 2 11 b. 1 Carteggio ed atti (1) 1902 Fascicolo Segnature precedenti: X Note (1) tit. orig. "Atti 15/10/1901 - 15/10/1902. X"

3 2 12 b. 1 Carteggio ed atti 1904 Fascicolo

3 2 13

319 b. 1 Carteggio ed atti 1905 Fascicolo

3 2 14 b. 1 Carteggio ed atti 1913 Fascicolo

3 2 15 b. 1 Carteggio ed atti 1918 Fascicolo

320 serie 3 Preventivi e conguagli, 1894-1901

Contenuto La serie conserva i conti preventivi e i conti consuntivi del Consiglio scolastico locale di Centa.

3 3 16 b. 1 "Preventivi-conguagli 1894-1901" 1894-1901 Fascicolo

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Ente Congregazione di carità di Centa 1909 gennaio 1-[1928 agosto 25]

Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità di Centa, 01/01/1909 - 31/12/1928

Storia In Trentino le congregazioni di carità vennero istituite in base al Decreto vicereale del 15 febbraio 1811 n. 49.

Ordinamento austriaco Con l'annessione del Trentino all'Austria venne sostanzialmente confermata la normativa vigente in materia di assistenza e beneficenza pubblica, e l'unica legge che nomina la Congregazione di carità è l'editto del commissario in capo del Tirolo De Roschmann del 1° marzo 1814. In base all'art. 118 del suddetto editto si stabiliva che la "Reggenza riconosce i segnalati servizi, che nel corso dei tre ultimi anni hanno essi (si tratta degli "Istituti di beneficenza esistenti sotto il nome di Congregazioni di carità") prestato a favore dell'umanità languente, e pel sostegno, e promozione delle rispettive fondazioni, e si ripromette dai medesimi eguale zelo, ed impegno disinteressato per l'avvenire, ed in questa fiducia Essa non tarda a provvisoriamente confermarli ne' luoghi, ove esistono, e di invitarli ad esporle tutte quelle circostanze, che riguardano il compimento del numero dei Membri, che vi appartengono, l'amministrazione della sostanza, ed il miglioramento di tali istituti." In aggiunta, l'art. 119 estendeva la possibilità di istituzione della Congregazione di carità per quegli Istituti di beneficenza situati nelle frazioni o nei paesi non capoluogo di comune, dimostrando che la rendita lorda dei loro Istituti ammontasse a 500 fiorini o più: alla politica centralistica del Regno d'Italia, che vedeva nelle Congregazioni di carità un valido strumento per controllare meglio il sistema assistenziale pubblico, si opponeva ora una evidente spinta al decentramento amministrativo messa in atto dall'Impero, che intendeva attribuire maggiore facoltà di autodeterminazione alle singole istituzioni piuttosto che all'ente che le amministrava. E ciò pur mantenendo sempre separate l'amministrazione e le competenze della Congregazione - o delle istituzioni che le facevano capo - da quelle dei comuni relativi.

Ordinamento italiano La legislazione italiana che era estesa al Trentino in seguito al nuovo ordinamento non apportava significativi cambiamenti né alla struttura né agli scopi dell'istituzione. Essa prevedeva comunque un riordino amministrativo delle Congregazioni di carità e degli enti di pubblica assistenza e beneficenza ed il ritorno ad un loro maggior controllo da parte dello Stato, in base a diversi provvedimenti di carattere generale (legge del 3 agosto 1862, n. 753, entrata in vigore col 1° gennaio 1863; relativo Regolamento di esecuzione del 27 novembre 1862, n. 1007; legge del 17 luglio 1890, n. 697, modificata con la legge del 4 marzo 1928, n. 413, entrata in vigore col 19 maggio 1928; regolamento di attuazione - ossia R.D. - del 5 febbraio 1891, n. 99; R.D. del 26 aprile 1923, n. 976). In particolare, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 entrato in vigore col 16 maggio 1923 estendeva al Trentino la legge del 17 luglio 1890, n. 6972, precisando: l'obbligo di provvedere entro sei mesi alla nomina dei componenti delle Congregazioni di carità e alla compilazione curata dai Prefetti di "elenchi, inventari e stati" previsti nel R.D. del 12 gennaio 1890, n. 6594; l'affidamento entro un anno di tutti gli istituti attualmente amministrati dai comuni, provincie e da da altri enti pubblici a speciali 322 amministrazioni autonome (previa l'erezione in ente morale se ve ne fosse stata necessità), quando non ricorressero gli estremi della legge del 17 luglio 1890, n. 6972 per il concentramento nella Congregazione di carità o sotto un'unica amministrazione. I fondi di beneficenza, in precedenza amministrati dai comuni e dagli altri enti pubblici, venivano dunque concentrati nella Congregazione di carità. Inoltre nella Circolare della Regia Prefettura della Venezia Tridentina datata 27 giugno 1923 si ricordava l'obbligo di istituire la Congregazione di carità in ogni comune entro il termine di sei mesi. In base alla legge del 3 giugno 1937 n. 847, veniva infine istituito l'Ente comunale di assistenza che avrebbe assunto tutte le competenze assegnate alla Congregazione di carità, "intendendosi sostituito in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione". Per quanto riguarda nello specifico il Trentino, una Circolare emessa dalla Regia Prefettura della Provincia di Trento nel 28 giugno 1937 precisava che a partire dal 1° luglio 1937, data di entrata in vigore della suddetta legge del 3 giugno 1937 e dunque del passaggio di competenze tra la Congregazione di carità e l'Ente comunale di assistenza, quest'ultimo sarebbe stato affidato ad "un'amministrazione straordinaria rappresentata, in tutti i Comuni, da una Commissione presieduta dal Podestà e composta da un Delegato del Segretario del Fascio e dalla Segreteria del Fascio Femminile"; tutto ciò "in attesa della costituzione dell'amministrazione ordinaria".

La Congregazione iniziò l'attività il 1° gennaio 1909 così come riportato nello Statuto della Congregazione di carità di Centa approvato alla rappresentanza comunale di Centa il 9 gennaio 1909. La Congregazione di carità di Centa cessò di esistere con la soppressione del Comune di Centa nel 1928. L'ultima attestazione in archivio è del 25 agosto 1928.

Condizione giuridica Ordinamento austriaco Ente assistenziale La normativa austriaca in fatto di pubblica assistenza e beneficenza trattò della Congregazione di carità soltanto negli artt. 118-125 dell'editto del De Roschmann datato 1° marzo 1814. Successivamente le normative generali riguardarono l'amministrazione e l'organizzazione dei singoli enti o fondazioni pie amministrate dalle Congregazioni (cfr. B. Bortoli- C. Grandi, Un secolo di legislazione assistenziale nel Trentino (1814 - 1918), Trento 1983) e la tutela dei poveri direttamente da parte dei comuni (leggi del 17 marzo 1849, del 30 gennaio 1860, n. 28, del 3 dicembre 1863, n. 105 e del 22 gennaio 1879, n. 13); l'organizzazione e la gestione delle Congregazioni venne invece regolamentata con le diverse Circolari inviate dalle autorità ai comuni e con gli statuti delle Congregazioni stesse, sottoposti all'approvazione superiore.

Ordinamento italiano Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza Per quanto concerne la legislazione italiana in materia di pubblica assistenza e beneficenza, il R.D. del 26 aprile 1923, n. 976, regolamentava l'amministrazione delle Congregazioni e degli enti che vi facevano capo, mentre il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982, determinava l'estensione al Trentino della legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. Le principali leggi dello Stato italiano che regolavano tale materia erano state, fino ad allora, la legge del 3 agosto 1862, n. 753, sull'amministrazione delle opere pie e la legge Crispi del 17 luglio 1890, n. 6972 (modificata in seguito con il D.L. n. 2841 del 30 dicembre 1923 che cambiò la dizione "istituzioni pubbliche di beneficenza" in "istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza" e poi con la legge del 4 marzo 1928, n. 413 ). Nel 1891 era stato

323 inoltre emanato il regolamento di attuazione (R.D. del 5 febbraio 1891, n. 99) che precisava ulteriori norme per l'amministrazione delle Congregazioni e di tutte le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. La legge del 4 marzo 1928 riformava per l'ultima volta le Congregazioni, finché, in base all'art. 5 della legge del 3 giugno 1937 n. 847, esse vennero dichiarate soppresse e sostituite con gli Enti Comunali di Assistenza.

Funzioni, occupazioni e attività Nel corso della sua storia, indipendentemente dai passaggi di ordinamento statuale, la Congregazione di carità in Trentino ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza a persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico-psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii e, in seguito, avrebbero costituito anche una voce di bilancio del comune di appartenenza. La Congregazione teneva una contabilità unica e generale, redigendo però registri separati che davano conto delle attività e passività degli enti da essa amministrati.

Struttura amministrativa Ordinamento austriaco In seguito al passaggio del Trentino all'ordinamento austriaco, l'editto del De Roschmann del 1° marzo 1814 confermava sostanzialmente la normativa vigente in materia di pubblica assistenza e beneficenza regolamentata. Tutte le Congregazioni di carità dovevano, entro un mese dalla data di pubblicazione del suddetto editto, fornire all'Autorità da cui dipendevano i conti arretrati esaminati dal consiglio comunale che ne redigeva un verbale ed in particolare un elenco sommario di tutte le spese sostenute per "somministrazioni fatte al Militare durante il soggiorno delle Imp. Reg. Truppe, indicando ingenuinamente (ossia secondo verità) le anticipazioni avute, ed i pagamenti ricevuti a conto". Le Congregazioni dovevano inoltre presentare, sempre entro un mese a decorrere dalla data di pubblicazione del presente Editto, un prospetto dettagliato delle attività e passività degli enti da esse amministrati, accompagnato dalle proprie proposte per una migliore amministrazione patrimoniale. L'attivo di bilancio e le sostanze disponibili dovevano essere reinvestiti in capitali fruttiferi dalle Congregazioni per un termine variabile secondo le circostanze e in modo che queste liquidità non venissero usate per risanare debiti urgenti e pesanti. Durante questa amministrazione le disposizioni fondamentali erano previste nello statuto che ogni Congregazione di carità doveva darsi (cfr., a titolo di esempio, nell'Archivio del Comune di , Archivio della Congregazione di carità, periodo preunitario, Circolare n. 3417 del 30 novembre 1833 e Comunicazione n. 2881 del 11 dicembre 1833 dell'I.R. Giudizio Distrettuale Inquirente di Tione, "Carteggio e atti", 1833). Le direttive date dalle autorità austriache prevedevano che la rappresentanza della Congregazione - che doveva riunirsi almeno una volta al mese - fosse composta da un preside (o presidente), possibilmente il curatore d'anime locale, da due consiglieri e da un cassiere; anche se non eletti come membri con voto attivo nelle deliberazioni, il curatore d'anime ed il capocomune locali dovevano comunque far parte dell'organo direttivo della Congregazione. La nomina del preside, dei consiglieri e del cassiere spettava alla rappresentanza comunale con l'approvazione dell'autorità superiore (cfr., a titolo di esempio, lo statuto della Congregazione contenuto nell'Archivio del Comune di Bocenago, Archivio della Congregazione di carità, periodo preunitario, la Circolare n. 3417 del 30 novembre 1833 e la Comunicazione n. 2881 del 11 dicembre 1833 dell'I.R. Giudizio Distrettuale Inquirente di Tione, "Carteggio e atti", 1833). Le Congregazioni aventi una rendita lorda di fiorini 2000 o più, se la loro proposta era fondata, avevano facoltà di assumere un proprio

324 cursore ovvero un messo per l'esecuzione: per fare ciò esse dovevano rendere noto l'importo dei loro crediti e il numero dei debitori da perseguire; anche questo cursore non avrebbe potuto comunque ricevere ed eseguire che mandati convalidati dal comune e dal giudice locale. La rappresentanza della Congregazione si doveva occupare della conservazione del patrimonio e di decidere riguardo all'elargizione dei sussidi; le sue deliberazioni dovevano sempre essere redatte su apposito protocollo. I compiti specifici del cassiere erano quelli di tenere un giornale di tutti i pagamenti effettuati e un registro della contabilità riportante i capitali investiti e i nomi dei debitori con gli interessi da loro dovuti e le somme mano a mano versate; in tale registro dovevano poi comparire gli incassi dedotti dal giornale e le spese (per sussidi o altro) dedotte anch'esse dal giornale ma divise per mese. Il cassiere era altresì autorizzato a incassare gli interessi sui capitali e le rendite dei beni immobili e a rilasciare le relative quietanze. Egli doveva inoltre, sulla base di mandati rilasciati dal preside, pagare puntualmente le sovvenzioni ai poveri secondo l'importo stabilito. Era incaricato di presentare ogni anno al preside la resa di conto (corredata dalle relative pezze d'appoggio) affinché la esaminasse con i consiglieri e la passasse poi per la liquidazione alla rappresentanza comunale. Tale resa di conto veniva infine passata all'autorità superiore per la definitiva revisione ed approvazione

Ordinamento italiano Dopo l'annessione del Trentino all'Italia, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 e, per specifiche competenze amministrative, il R.D. del 24 settembre 1923, determinavano l'adeguamento alla legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. La Congregazione di carità e le istituzioni da essa amministrate erano regolamentate in Italia con la legge del 3 agosto 1862, n. 753, in base alla quale in ogni comune dello Stato vi era una Congregazione di carità che amministrava genericamente tutti i beni destinati a favore dei poveri per legge, o quando, nell'atto di fondazione, non venisse determinata l'amministrazione, l'opera pia o l'ente pubblico destinatario della disposizione, o ancora quando la persona incaricata della gestione fosse impossibilitata ad accettare l'incarico. Anche in questi casi, tuttavia, il consiglio comunale avrebbe potuto proporre, a vantaggio dei propri abitanti, l'istituzione di una amministrazione speciale. Le singole istituzioni erano regolamentate agli artt. 1-25 e 30-38 e nel Regolamento di esecuzione della suddetta legge emesso nel 27 novembre 1862, n. 1007. Si ricordava inoltre che la sorveglianza su di esse spettava all'autorità governativa, alle deputazioni provinciali e ai consigli comunali; l'amministrazione competeva invece alle Congregazioni di carità o ad altre persone e istituzioni per quelle opere i cui statuti non contemplassero le deliberazioni di nomina degli amministratori della Congregazione. La designazione delle istituzioni amministrate dalle Congregazioni di carità spettava principalmente, in via di proposta, al consiglio comunale che ne avrebbe fatto la consegna con apposita deliberazione. L'autorità comunale doveva indagare se nel comune vi fossero lasciti o beni destinati a favore dei poveri e impediti alla loro destinazione: riconoscendone l'esistenza, avrebbe informato il Prefetto fornendo inoltre notizie dettagliate circa l'entità e la destinazione della fondazione. Le Congregazioni dovevano avvisare il consiglio comunale del rifiuto o impossibilità degli amministratori ed esecutori testamentari a promuovere la costituzione in ente morale di una pia fondazione locale. La Congregazione o il consiglio comunale dovevano inoltre procedere all'esecuzione dei testamenti che indicassero un'opera assistenziale, qualora gli incaricati di costituirla quale "ente morale" ne fossero impossibilitati. Successivamente, la legge Crispi del 17 luglio 1890, n. 6972, stabiliva che le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza fossero amministrate dalla Congregazione di carità o da "corpi morali, consigli, direzioni ed altre amministrazioni speciali istituite dalle tavole di fondazione o dagli statuti regolarmente approvati". Tale legge veniva

325 posta in esecuzione con i Regolamenti approvati con R. D. del 5 febbraio 1891, n. 9. In base al Regolamento amministrativo, la Congregazione di carità doveva essere costituita in ogni comune, anche se non aveva beni da amministrare e doveva tenere: un archivio per conservare i registri di protocollo per la corrispondenza in arrivo e in partenza e per altri atti di gestione amministrativa e contabile; una rubrica alfabetica divisa per materie per facilitare la ricerca degli atti; un registro cronologico delle deliberazioni; un elenco preciso ed aggiornato, diviso per categorie a seconda della natura dei beni, delle carte, titoli e documenti relativi ai singoli elementi del patrimonio amministrato; un inventario altrettanto ordinato ed aggiornato di tutti i beni che costituivano il patrimonio di ogni singola istituzione amministrata. Nel Regolamento di contabilità venivano descritte le norme relative alla gestione del patrimonio delle istituzioni pubbliche di beneficenza, all'"esercizio annuale", al "bilancio di previsione", al "servizio di riscossione, di cassa e dei depositi", al "rendimento dei conti". Le normative che succedevano alla legge del 1890 e ai Regolamenti del 1891 non avrebbero portato rilevanti cambiamenti nell'amministrazione delle Congregazioni di carità fino al R.D. del 26 aprile 1923, n. 976, col quale il Ministro dell'Interno dichiarava sciolte le amministrazioni delle Congregazioni e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e imponeva di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni incaricate di proporre le opportune riforme. In base alla legge del 17 luglio 1890, n. 6972 le Congregazioni di carità erano composte da un presidente e da 4 membri nei comuni con popolazioni non superiore a 10.000 abitanti e di 8 membri, oltre al presidente, negli altri. Inoltre, per decisione del Prefetto, in caso di donazione o lascito, poteva essere ammesso a far parte della Congregazione il benefattore o la persona da esso designata per la gestione di tale bene. Il presidente era nominato dal consiglio comunale e in carica per 4 anni. Anche gli altri membri erano eletti dal consiglio comunale nella sessione di autunno e, per assumere o continuare il loro ufficio, erano obbligati a rendere il conto di una eventuale precedente amministrazione e a non avere avuto vertenze con la Congregazione. Essi inoltre assumevano l'incarico appena eletti, si rinnovavano per un quarto ogni anno ed erano sempre rieleggibili; nei primi tre anni la scadenza del loro mandato era estratta a sorte, in seguito determinata dall'anzianità. Nei Regolamenti per l'esecuzione della legge del 17 luglio 1890 emessi con R.D. del 5 febbraio 1891, n. 99, venivano stabilite, tra l'altro, molte norme relative a casi particolari in cui potevano variare il numero e l'elezione degli amministratori delle Congregazioni. La legge del 4 marzo 1928, n. 413, riformava l'amministrazione della Congregazione di carità in quanto prevedeva che essa fosse amministrata da un presidente assistito da un comitato di "patroni" composto da: 4 membri nei comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti; 6 per quelli con popolazione superiore a 20.000 abitanti; 8 nei comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti. Il presidente veniva nominato dal Prefetto "tra le persone particolarmente competenti in materia di assistenza e beneficenza"; i "patroni" venivano nominati dallo stesso Prefetto "su terne presentate dalle Associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute agli effetti della legge 3 aprile 1926, n. 563". Nei comuni dove mancassero queste "Associazioni sindacali", le terne venivano designate dalle "Associazioni sindacali di 1° grado legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione è compreso il comune per il quale la designazione è richiesta". Le persone designate dovevano però appartenere, "per residenza o per esercizio di attività produttiva", al comune stesso. Il presidente e i "patroni" duravano in carica per 4 anni e potevano essere sempre rieletti, tenendo però presente le condizioni di ineleggibilità già previste dalla legge del 17 luglio 1890, n. 6972. Su deliberazione del presidente e sentito il parere del comitato dei "patroni", poteva comunque essere ammesso al suddetto comitato il benefattore o una persona da esso designata per la gestione del bene donato; tenuto conto della natura dell'istituzione e del valore del patimonio, poteva inoltre esservi ammesso il fondatore o il rappresentante di un'opera pia amministrata dalla Congregazione di carità. Il Prefetto aveva facoltà di: sospendere o revocare il presidente con decreto motivato; disporre, "per gravi ragioni di opportunità amministrativa", lo scioglimento del comitato dei "patroni" o sospenderne la

326 nomina (in tal caso avrebbe provveduto il presidente o, se impossibilitato, una persona da lui delegata con i requisiti per la nomina a "patrono"); delegare uno dei "patroni" per le funzioni di presidente, in caso di assenza o di impedimento di quest'ultimo; dichiarare decaduti, su proposta del presidente o anche d'ufficio con provvedimento definitivo, i "patroni" che, senza giustificati motivi, non intervenissero alle sedute per più di tre mesi consecutivi. Il presidente convocava o presiedeva il comitato dei "patroni"; per la validità delle delibere era necessaria la presenza della metà dei componenti, oltre il presidente: i pareri venivano emessi con la maggioranza assoluta dei voti. Il presidente doveva comunque provvedere nei casi di impossibilità di pronunciamento per mancanza del numero legale. Egli esercitava tutte le funzioni e deliberava su tutti gli affari riguardanti la gestione della Congregazione, mentre il comitato dei "patroni" aveva funzioni esclusivamente consultive. Il parere dei "patroni" era obbligatorio per le deliberazioni soggette all'approvazione della giunta provinciale amministrativa e per tutte le proposte di riforma relative agli istituti amministrati dalla Congregazione. In caso di discordia tra il parere del comitato e le proposte del presidente, costui doveva darne conto nel verbale di deliberazione.

L'articolo n. 4 dello statuto disponeva che la Congregazione di Centa fosse amministrata da un consiglio congregazionale formato dal reverendo, dal capo comune, da un amministratore, e da quattro membri della rappresentanza e relativi sostituti nominati dalla stessa a maggioranza dei voti. Il consiglio della congregaziione rimaneva in carica per un triennio e si rinnovava con il rinnovarsi della deputazione comunale. Si riuniva una volta alla fine di ciascun mese.

Contesto generale Ordinamento austriaco Con il passaggio del Trentino all'Austria, le Congregazioni di carità furono sottoposte direttamente all'I.R. Giudizio Distrettuale, mentre i rapporti tra le Congregazioni e i comuni divennero più stretti. A partire dalla metà del secolo XIX, alcune leggi stabilivano che, non bastando i mezzi forniti dalle società di beneficenza e dagli istituiti esistenti, la rappresentanza comunale avrebbe dovuto sopperire all'importo occorrente per le sovvenzioni ai poveri con i fondi della cassa comunale, potendo decidere in quale modo impiegarli (Leggi del 24 marzo 1849 e del 3 dicembre 1863, n. 105). Gli istituti dei poveri, oltre agli eventuali lasciti o donazioni di cui beneficiavano, venivano inoltre finanziati con alcune entrate straordinarie del comune stesso come multe campestri, indennizzi forestali, incassi sui pubblici spettacoli, percentuali sulle vendite di legname e sulle vendite all'incanto di oggetti sequestrati (leggi del 24 marzo 1849, del 30 gennaio 1860, n. 28 e del 22 gennaio 1879, n. 13).

Ordinamento italiano Con il R.D. 26 aprile 1923 lo Stato italiano pose l'amministrazione delle Congregazioni di carità nelle mani di appositi commissari o commissioni, a loro volta dipendenti dal Ministero dell'Interno, mentre già con la Legge 17 luglio 1890 n. 6972 alle Congregazioni furono sottoposte tutte le istituzioni pubbliche benefiche. Il comune, attraverso il suo consiglio, operava una funzione di controllo sul consiglio di amministrazione della Congregazione.

Fonti normative Decreto del viceré Eugenio Napoleone 15 febbraio 1811, n. 49, "che estende al dipartimento dell'Alto Adige ed ai cantoni di Tobiano e Primiero il sistema amministrativo della pubblica beneficenza esistente negli altri dipartimenti"

327

Editto del commissario Anton De Roschmann 1 marzo 1814, concernente la provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di M. FAES, A. GUASTALLA, C. SALA citato in bibliografia.

Bibliografia BORTOLI B., GRANDI C. (a cura di), Un secolo di legislazione assistenziale nel Trentino (1814-1918), Trento, 1983 FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto)

328 fondo Congregazione di carità di Centa, 1909-1928

b. 1

Soggetti produttori Congregazione di carità di Centa, 1909 gennaio 1-[1928 agosto 25]

Contenuto Dell'archivio della Congregazione di carità di Centa si conserva poca documentazione: un registro dei verbali che riporta anche lo statuto, un solo registro di protocollo degli esibiti e un bilancio di previsione triennale. Non è stato rinvenuto il carteggio. La documentazione prevalica la cesura istituzionale del 1923, per cui si è ritenuto di costituire un fondo unico, a prescindere dal mutamento dell'ordinamento giuridico. Documentazione della Congregazione di carità di Centa è conservata anche nell'archivio del comune di Calceranica.

Per quanto attiene a criteri di ordinamento e di descrizione, criteri di inventariazione, scarto, incrementi previsti, condizione giuridica, consultabilità e consultazione, riproducibilità si rimanda ai criteri generali presentati nell'introduzione dell'archivio del comune di Centa San Nicolò.

329 serie 1 Deliberazioni del consiglio congregazionale, 1909-1928

Contenuto La serie conserva un registro dei verbali delle deliberazioni, con lo statuto della Congregazione di carità di Centa.

4 1 1 b. 1 "Statuto e protocolli" 1909 gennaio 9-1928 agosto 25 - Statuto della Congregazione di carità di Centa approvato dalla rappresentanza comunale di Centa il 9 gennaio 1909. - deliberazioni del Consiglio congregazionale, 1909 gennaio 15-1928 agosto 25. Registro

330 serie 2 Protocolli degli esibiti, 1909-1913

Contenuto La serie conserva un solo protocollo degli esibiti.

4 2 2 b. 1 "Protocollo degli esibiti" 1909 gennaio 2-1913 maggio 19 1909: nn. 1-19; 1910: nn. 1-43; 1911: nn. 1-21; 1912: nn. 1-8; 1913: nn. 1-9. Registro, cc. 100 n.n. (94 bianche) Segnature precedenti: 109

331 serie 3 Bilanci di previsione, 1926-1928

Contenuto La serie conserva un solo registro del bilancio di previsione.

4 3 3 b. 1 Bilancio preventivo per gli esercizi finanziari 1926-1928 1926-1928 Registro

332

Ente Ufficio staccato di stato civile della frazione di Centa 1929 febbraio 7-[1947]

Luoghi Centa San Nicolò

Archivi prodotti Fondo Ufficio staccato di stato civile della frazione di Centa, 01/01/1929 - 31/12/1948

Storia In base all'art. 154 del Regio decreto 4 febbraio 15, n. 148 "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale", il "sindaco può delegare... le funzioni di ufficiale del governo". Infatti il comune di Caldonazzo in un verbale di deliberazione del commissario prefettizio del 7 febbraio 1929 determinò di accordare alla frazione di Centa l'Ufficio staccato di stato civile. L'ufficio staccato fu concesso, dopo specifica richiesta, sia "per la notevole distanza dal capoluogo, sia per la disagiata viabilità della strada stessa" (1). L'ufficio staccato si suppone abbia funzionato fino alla ricostituzione della frazione di Centa in comune nel 1947 (Decreto Legislativo del Capo Provv. dello Stato il 27 marzo 1947, n. 314 ,pubblicata sulla G.U. del 17 maggio 1947 n. 111).

Condizione giuridica Ufficio comunale. La legislazione di riferimento è indicata al paragrafo precedente.

Funzioni, occupazioni e attività Scopo dell'ufficio era quello di assicurare alla popolazione della frazione di Centa il servizio di stato civile.

Struttura amministrativa Un impiegato dell'ufficio comunale doveva recarsi un giorno in settimana, il sabato, presso la sede staccata di Centa.

Contesto generale L'ufficio staccato di stato civile dipendeva dal comune di Caldonazzo.

Note (1) Nella serie 1 'Atti istitutivi'.

333 fondo Ufficio staccato di stato civile della frazione di Centa, 1929-1948

b. 1

Soggetti produttori Ufficio staccato di stato civile della frazione di Centa, 1929 febbraio 7-[1947]

Contenuto L'archivio conserva soltanto due registri di protocollo e spese postali e il verbale di deliberazione di istituzione dell'ufficio staccato di stato civile della frazione di Centa.

Per quanto attiene a criteri di ordinamento e di descrizione, criteri di inventariazione, scarto, incrementi previsti, condizione giuridica, consultabilità e consultazione, riproducibilità si rimanda ai criteri generali presentati nell'introduzione dell'archivio del comune di Centa San Nicolò.

334 serie 1 Atti istitutivi, 1929

Contenuto La serie conserva un solo verbale in copia.

5 1 1 b. 1 Verbale di deliberazione del commissario prefettizio - copia 1929 Copia del verbale di deliberazione del commissario prefettizio del comune di Caldonazzo di data 7 febbraio 1929 di istituzione dell'ufficio staccato di stato civile della frazione di Centa. Fascicolo

335 serie 2 Registri della posta in partenza, 1946-1948

Contenuto La serie conserva due registri della posta in partenza con l'annotazione delle spese postali.

5 2 2 b. 1 "Ufficio staccato Centa. Libro impostazione" 1946 gennaio 6-1947 agosto 5 Si tratta di un registro della posta in partenza con le rispettive spese di spedizione. 1946: nn. 1-169; 1947: nn. 1-312. Registro

5 2 3 b. 1 Registro posta in partenza 1947 agosto 5-1948 [dicembre] Si tratta di un registro della posta in partenza con le rispettive spese di spedizione. 1947: nn. 313-1412 (1); 1948: nn. 20-927 (1). Registro Note (1) Numerosi salti di numerazione ed errori.

336

Ente Amministrazione separata usi civici di Centa 1944 febbraio 20-[1947 giugno]

Luoghi Centa San Nicolò

Archivi prodotti Fondo Amministrazione separata beni usi civici di Centa, 01/01/1944 - 31/12/1947

Storia Gli usi civici sono dei diritti che gruppi di persone esercitano, "uti cives", su terreni e beni, quali pascoli, boschi, malghe, etc., appartenenti al loro comune o frazione. Il diritto consiste nell'uso e nel godimento di tali beni soltanto da parte degli abitanti di un determinato luogo in dipendenza della loro qualità di cittadini. Dal punto di vista tecnico- giuridico sono "beni demaniali", quindi inalienabili e indisponibili (Codice Civile, art. 822 e sgg.). All'inizio dell'Ottocento sia il governo bavarese che il Regno napoleonico mentennero distinti i beni collettivi delle frazioni o di altri nuclei aggregati dai beni che costituiscono i demani e i patrimoni dei comuni e ne regolarono il funzionamento. Alla legislazione austriaca era invece sconosciuto il concetto di uso civico come semplice diritto d'uso di un bene a favore dei cittadini di un comune o di una frazione. Gli usi civici erano considerati dalla legge austriaca come "servitù prediali". Gli usi civici sono stati regolamentati con la legge del 16 giugno 1927, n. 1766 (tuttora vigente) che convertiva in legge le modificazioni al R.D. del 22 maggio 1924, n. 751, del R.D. del 28 agosto 1924, n. 1484 e del R.D. del 16 maggio 1926, n. 895, tutti concernenti il riordinamento degli usi civici nel regno. Il R.D. del 26 febbraio 1928, n. 332 approvava il Regolamento per l'esecuzione della legge 1766/1927. La legge costituzionale del 26 febbraio 1948, n. 5 che sanciva l'autonomia regionale del Trentino-Alto Adige, investiva la regione della potestà legislativa in materia di usi civici.

L'Amministrazione separata dei beni demaniali di Centa (o Amministrazione separata dei beni frazionali e di uso civico di Centa) fu istituita nel 1944 con Decreto prefettizio n. 6003/III/B di data 20 febbraio 1944, che è stata scelta come data d'inizio dell'ente. L'attività dell'ASUC proseguì fino al 1947 (nel protocollo degli esibiti del comune di Centa San Nicolò del 1947 al n. di prot. 111 del 1 luglio 1947 è registrato l'arrivo del "verbale di passaggio dell'amministrazione separata al comune di Centa") e cessò la sua attività con la ricostituzione della frazione in Comune avvenuta nello stesso anno.

Condizione giuridica La legge del 16 giugno 1927, n. 1766 di conversione del R.D.L. 22 maggio 1924, n. 751, intitolata "Legge di riordinamento degli usi civici nel regno" e il Regolamento di attuazione approvato con il R.D. 26 febbraio 1928, era diretta ad unificare in un testo nazionale le diverse normative preunitarie.

337

Il R.D. del 30 dicembre 1923, n. 3267 ("legge forestale") regolava le norme e le amministrazioni per i terreni utilizzati a bosco e a pascolo. La legge comunale e provinciale datata 3 marzo 1934, n. 383 trattava dell'amministrazione separata dei terreni assegnati alle frazioni. La legge provinciale del 16 settembre 1952, n.1 "Amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico" (B.U. 27 settembre 1952, n.20), regolamenta, nella provincia di Trento, l'art. 43 del R.D. 26 febbraio 1928, riguardante l'amministrazione dei beni comunali di uso civico. Il D.P.G.P. dell'11 novembre 1952, n. 4 (B.U. 19 dicembre 1952, n. 27) detta infine il Regolamento per la costituzione delle amministrazioni separate di uso civico, per il funzionamento ed attività delle amministrazioni separate e per i rapporti fra le amministrazioni separate e i comuni.

Funzioni, occupazioni e attività La gestione ordinaria dei beni collettivi è di norma affidata all'ente-comune, dove non preesistono forme autonome organizzative (associazioni agrarie, università agrarie, ecc.). Il comune gestisce i beni della collettività, comprese le appartenenze sub-comunali (frazionali), fino a quando non viene costituita l'amministrazione separata frazionale (legge n. 1766/1927, art. 26, co. 2). A norma delle leggi speciali in materia, la gestione delle A.S.U.C. è derogata alla disciplina della legge comunale e provinciale (T.U. del 3 marzo 1934, n. 383, art. 84, co. 2). L'amministrazione separata frazionale gestisce i beni con bilanci ed inventari separati, a profitto dei frazionisti, ed è soggetta alla sorveglianza del podestà del comune che ne può rivedere i conti (R.D. n.332/1928, art. 64, co. 3). La legge tuttora vigente (L. n.1766/1927 e il Regolamento esecutivo approvato con R.D. n. 332/1928) è diretta essenzialmente ad inserire beni e diritti delle popolazioni (proprietà e diritti collettivi), identificati in un regime di gestione programmata a destinazione vincolata e diversificata secondo la vocazione dei beni: gestione a fini produttivi e di conservazione ambientale in base a piani economici di sviluppo per i patrimoni silvo-pastorali (beni di categoria A) e ripartizione in quote da assegnarsi in enfiteusi agli aventi diritto per le terre destinate a coltura (terre di categoria B). L'art. 11 della legge n. 1766/1927 comprende sia i beni collettivi originari, intendendo per tali sia i beni delle comunità di abitanti organizzate stabilmente in un territorio e le terre acquisite attraverso ogni forma di possesso collettivo, sia i beni assegnati ai comuni, frazioni o associazioni agrarie per effetto delle operazioni di sistemazione delle terre e di liquidazione dei diritti di cui all'art. 1 della stessa legge e normative anteriori. Per risolvere una questione sorta negli ultimi decenni del XIX secolo, circa la natura dei beni della collettività intestati al comune e destinati all'esercizio degli usi, il legislatore del 1927 ha sottoposto allo stesso regime tutti i beni posseduti dai comuni (e frazioni) su cui si esercitavano gli usi, comprendendo così tra le terre collettive anche quelle gravate da usi che fossero comunque nel possesso del comune. Vi erano anche beni non di origine civica ma assimilati ad essi con leggi speciali (p.e. la legge del 1° dicembre 1971, n. 1102 "legge-montagna") oltre alle terre acquistate ai sensi dell'art. 22 della legge n. 1766/1927 per aumentare la massa delle terre da quotizzare (agevolazione per l'acquisto di nuove terre disposte dal D.L.L. del 14 luglio 1918, n. 1142). Le terre collettive, prima del 1927, erano indicate con termini diversi nelle varie località e regioni: "demani universali" nel sud, "proprietà o domini collettivi" negli ex-Stati pontifici, "terre comuni, comunanze, comunaglie, regole, vicinie" in altre zone d'Italia e nell'arco alpino. Questi beni furono in passato utilizzati dagli utenti per fini esistenziali e a scopo di commercio. L'associazione degli utenti di norma costituì il nucleo su cui si sono formati i comuni moderni, quali enti rappresentativi della comunità e dei suoi diritti. In base a ciò, in giurisprudenza è stato sempre tenuto presente il rapporto "universitas civium" - intesa come comunità di abitanti organizzata in un territorio - ed "ente-comune", quale

338 successore della prima; anche quando la gestione dei beni pubblici è passata al comune, si è mantenuta distinta la gestione degli usi civici. Il R.D. n. 332/1928 affermava che, dopo l'approvazione del piano di massima per la destinazione delle terre di uso civico, il commissario regionale doveva emanare un decreto nel quale erano indicati gli usi civici accertati sulle terre assegnate alla categoria A; il decreto veniva comunicato al comune o all'associazione agraria a cui appartenevano le terre. I comuni e le associazioni agrarie erano tenuti quindi provvedere alla compilazione dei regolamenti di uso civico (in armonia con i piani economici dei boschi) e dei regolamenti per il godimento dei pascoli montani previsti dalla legge forestale del 30 dicembre 1923, n. 3267 e dal relativo Regolamento (R.D. n. 1126/1926); i regolamenti venivano poi sottoposti all'approvazione dei consigli provinciali dell'economia. Ancora secondo il Regolamento n. 332/1928, sulle rendite delle terre gravavano delle imposizioni fiscali (oltre alle spese di amministrazione e sorveglianza); era quindi facoltà del comune o dell'associazione agraria imporre agli utenti un corrispettivo per l'esercizio degli usi consentiti. Erbe e legna esuberanti potevano essere vendute a profitto dell'amministrazione del comune o dell'associazione agraria ed era espressamente vietata la divisione del ricavato della vendita fra gli utenti. Le serie conservate nell'archivio delle amministrazioni separate sono le seguenti: Verbali delle deliberazioni del commissario frazionale e del comitato d'amministrazione - originali; Verbali delle deliberazioni del commissario frazionale e del comitato d'amministrazione - copie; Protocolli degli esibiti; Carteggio ed atti degli affari comunali; Contratti; Ruoli delle entrate patrimoniali; Bilanci di previsione e conti consuntivi; Giornali e mastri della contabilità; Allegati ai bilanci di previsione e documenti giustificativi del conto; Lavori pubblici; Registri diversi.

Struttura amministrativa Nel sistema della legge n. 1766/1927 alle operazioni di sistemazione dei beni e diritti collettivi provvedevano organi speciali di giurisdizione ordinaria succeduti agli organi preunitari (art. 34): i Commissari regionali per gli usi civici. Essi svolgevano in prevalenza funzioni amministrative, ma quando nel corso delle operazioni sorgevano contestazioni su diritti dovevano risolverle in via incidentale come giudici sospendendo nel frattempo il procedimento. La loro nomina avveniva con decreto reale su proposta del Ministero per l'economia nazionale con consenso del Ministro per la giustizia e affari di culto, ed erano scelti fra i magistrati di grado non inferiore a quello di consigliere di corte d'appello; prendevano poi il nome di Commissari per la liquidazione degli usi civici. Dai Commissari dipendevano uno o più assessori da scegliersi fra i magistrati di grado non superiore a quello di consigliere di appello, ovvero tra i funzionari di Stato. Essi venivano nominati con decreto del Ministro per l'economia nazionale, previo consenso del ministro dal quale dipendevano. Compito degli assessori era di coadiuvare il commissario in tutte le sue operazioni: il commissario cioè poteva affidare loro tutti gli atti di istruzione e delegarli a trattare e ricevere le conciliazioni.

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Per l'istruttoria e per le operazioni di loro competenza, i Commissari potevano servirsi di speciali incaricati. Ma gli atti di assessori e incaricati non erano validi senza l'approvazione del commissario. I Commissari, sempre assistiti da un segretario con funzioni di cancelliere, procedevano, su istanza degli interessati oppure d'ufficio, all'accertamento, alla valutazione ed alla liquidazione dei diritti degli usi civici, allo scioglimento delle promiscuità ed alla rivendicazione e ripartizione delle terre. Si formavano così dei piani di massima per la destinazione dei fondi pervenuti al comune o all'associazione agraria e di quelli già in precedenza da loro posseduti. Seguiva dunque una ripartizione in quote: un delegato tecnico o un perito nominato dal commissario doveva formulare un piano di ripartizione in unità fondiarie delle terre destinate alla coltura agraria, che conteneva anche l'indicazione delle migliorie che i concessionari erano tenuti ad eseguire e dei canoni da pagare. In seguito il commissario formulava un bando col quale tutti i capi di famiglia (che avevano diritto a concorrere) erano invitati a fare domanda per l'assegnazione delle quote. Le domande erano esaminate da una commissione presieduta dal podestà del comune o della frazione interessata e composta da sei membri scelti fra i cittadini del comune o della frazione e dal pretore del mandamento. Se il numero degli ammessi al bando superava la quota delle terre disponibili, la commissione sceglieva un numero di concorrenti pari a quello delle quote, preferendo i meno abbienti. I concorrenti che si ritenevano lesi dalle deliberazioni della commissione potevano fare ricorso al commissario regionale. I Commissari decidevano tutte le controversie circa l'esistenza, la natura e l'estensione dei diritti sopra citati; curavano la completa esecuzione delle proprie decisioni e di quelle anteriori non ancora eseguite. In Trentino i Commissari assumevano le funzioni delle commissioni e dei commissari già istituiti nelle nuove province per effetto della legge dell'ex impero austro-ungarico del 7 giugno 1883, n. 94, e delle leggi ed ordinanze provinciali per le operazioni agrarie sulla divisione, sul regolamento e sull'affrancazione dei relativi diritti di godimento. Le decisioni dei commissari erano impugnabili solo con reclamo presso la Corte d'Appello avente giurisdizione nei territori dove erano situati i terreni della controversia. All'amministrazione provvede direttamente il consiglio comunale a cui spetta la deliberazione del regolamento previsto dall'art.43 del R.D. n. 332/1928 e la disciplina delle altre norme in esso contenute. I proventi dei beni di uso civico e la loro destinazione devono essere posti in evidenza in apposito allegato al bilancio ed al conto comunale. I beni di uso civico di originaria appartenenza alle frazioni e quelle che vi passano dopo le affrancazioni, sono amministrate separatamente, a profitto dei frazionisti, per mezzo di un comitato di tre membri per le frazioni con popolazione fino a 200.000 abitanti, e di cinque per quelle con popolazione superiore. Il comitato d'amministrazione separata dura in carica per un quadriennio ed è riconfermabile. Il comitato può servirsi del personale addetto all'ufficio comunale; le deliberazioni sono prese a maggioranza di voti secondo i dettami della legge provinciale e comunale e saranno pubblicate e sottoposte al controllo della Giunta provinciale nei modi stabiliti per le deliberazioni comunali. Le sedute del comitato sono pubbliche e il numero dei votanti non può essere inferiore a tre. La frazione con amministrazione separata concorre, soddisfatti i diritti della popolazione, nel sopportare le spese generali del comune assegnando un contributo annuo calcolato in base alle proprie rendite e necessità ordinarie. L'ammontare del contributo è concordato col sindaco, salvo rettifica del consiglio comunale; non raggiungendosi un accordo, la vertenza è rimessa alla Giunta provinciale che decide definitivamente. Il comitato è formato da tre o cinque membri e, mediante votazione segreta, elegge il presidente; all'elezione assiste il segretario comunale che redige il verbale, firmato da tutti gli intervenuti, da trasmettere alla Giunta provinciale. Inoltre per il normale servizio di segreteria, l'amministrazione separata, salvo casi speciali, nei quali si rende opportuna l'assunzione di personale proprio, deve richiedere l'opera del segretario o di altro dipendente comunale. Il presidente dell'amministrazione separata deve presentare al sindaco, entro il 1°ottobre di ogni anno, il bilancio - documentato e

340 deliberato dal comitato di amministrazione - per l'esercizio successivo. Il comitato amministrativo deve nominare un collegio di revisori, composto di tre membri scelti tra i frazionisti, che nell'arco di un mese dall'incarico deve esaminare il conto e redigere un'apposita relazione, come previsto dal T.U. del 4 febbraio 1915, n. 148, art. 129 e 220. I revisori devono essere estranee alla responsabilità di gestione e non devono avere parentele fino al quarto grado con il tesoriere e con i membri del Comitato d'Amministrazione.

Contesto generale In forza della L. n. 1766/1927 il ministro per l'economia nazionale determina la circoscrizione e la sede di ciascun commissariato ed ha la suprema direzione per l'esecuzione della legge. Inoltre il R.D. n. 332/1928 (art. 67) prescrive che quando si dovrà procedere all'affrancazione di usi civici su terre private, allo scioglimento delle promiscuità o alla reintegrazione di terre comuni o demani comunali, il ministero per l'economia nazionale stabilirà con suo decreto a quale dei commissari debba essere affidata l'esecuzione delle operazioni e la decisione di tutte le controversie dipendenti da esse. Secondo il R.D.L. n.751/1924 e la L. n. 1766/1927, contro le decisioni dei commissari delle questioni concernenti l'esistenza, l'estensione dei diritti sugli usi civici e la rivendicazione delle terre è ammesso il reclamo alle corti d'appello, avente giurisdizione nei territori ove siano situati i terreni in controversia, o la loro maggior parte (art. 32). La L. del 10 luglio 1930, n.1078 "Definizione delle controversie in materia di usi civici" modifica l'art. 32 della legge n. 1766/1927 indicando che i reclami contro le decisioni dei commissari sono deferiti all'esclusiva competenza della corte d'appello di Roma (art.3). La notificazione della sentenza è fatta dalla cancelleria, d'ufficio, mediante invio del dispositivo alle parti tramite posta. Il ricorso alla cassazione deve essere proposto entro 45 giorni e quando la sentenza sia cassata, la causa è rinviata alla stessa corte d'appello di Roma, la quale deve conformarsi alla decisione della cassazione sul punto di diritto sul quale questa ha pronunciato (artt. 7 e 8). Inoltre per la trattazione delle cause d'appello, è istituita temporaneamente presso la corte d'appello di Roma una sezione speciale. Il ministro per l'agricoltura e le foreste può promuovere avanti ai commissari regionali, alla sezione speciale della corte d'appello ed alla corte di cassazione ogni azione e ricorso a difesa dei diritti delle popolazioni anche in contraddizione col comune o con l'associazione agraria (artt. 9 e 10).

L'Amministrazione separata usi civici di Centa aveva rapporti con il Comune di Caldonazzo.

Fonti normative Regio decreto legge 22 maggio 1924, n. 751, "Riordinamento degli usi civici nel regno" Legge 16 giugno 1927, n. 1766, "Conversione in legge con modificazioni del R.D. 22 maggio 1924, n. 751, riguardante il riordinamento degli usi civici del regno, del R.D. 28 agosto 1924, n. 1484, e del R.D. 16 maggio 1926, n. 895 sulla stessa materia" Regio decreto 26 febbraio 1928, n. 332, "Approvazione del regolamento per la esecuzione della legge 16 giugno 1927, n. 1766, sul riordinamento degli usi civici del regno". Legge 10 luglio 1930, n. 1078, "Definizione delle controversie in materia di usi civici" Legge 16 marzo 1931, n. 377, "Norme per la coordinazione della legge sugli usi civici con quelle sulla bonifica integrale" Decreto legislativo luogotenenziale 19 ottobre 1944, n. 284, "Accelerazione della procedura di ripartizione delle terre di uso collettivo fra i contadini"

341

Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1951, n. 574, "Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige" Legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1, Amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico Decreto del Presidente della Giunta provinciale di Trento 11 novembre 1952, n. 4 Regolamento per l'esecuzione della legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1 sulle amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico Legge 17 aprile 1957, n. 278, "Costituzione dei comitati per l'amministrazione separata dei beni civici frazionali" Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, "Attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382" Legge Provinciale 13 marzo 2002, n. 5. "Disciplina dell'amministrazione dei beni di uso civico"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di M. FAES, A. GUASTALLA, C. SALA citato in bibliografia. Bibliografia FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto)

342 fondo Amministrazione separata beni usi civici di Centa, 1944-1947

bb. 4

Soggetti produttori Amministrazione separata usi civici di Centa, 1944 febbraio 20-[1947 giugno]

Contenuto La documentazione dell'Amministrazione separata usi civici di Centa era conservata nell'archivio del comune, in buste separate, nelle quali le carte erano già divise per tipologie documentarie. I registri dei contratti ed i relativi contratti, iniziati dal segretario dell'ASUC, sono stati poi continuati dal segretario del ricostituito comune di Centa San Nicolò, e si trovano nell'archivio del comune.

Per quanto attiene a criteri di ordinamento e di descrizione, criteri di inventariazione, scarto, incrementi previsti, condizione giuridica, consultabilità e consultazione, riproducibilità si rimanda ai criteri generali presentati nell'introduzione dell'archivio del comune di Centa San Nicolò.

343 serie 1 Deliberazioni del commissario frazionale - originali, 1946-1947 (1)

Contenuto La serie conserva un solo registro delle deliberazioni del commissario frazionale.

Note (1) I verbali delle deliberazioni del commissario frazionale dal 4 gennaio 1947 al 12 maggio 1947 sono nell'archivio del comune di Centa San Nicolò (ordinamento italiano), nella serie 'Deliberazioni del consiglio comunale - originali', 1947- 1957

6 1 1 b. 1 "Amministrazione separata di Centa. Anno 1946. Relazioni delle singole riunioni della giunta locale" (tit. int.) 1946 luglio 13-1946 dicembre 22 Registro

344 serie 2 Deliberazioni del commissario frazionale - copie, 1945-1947

Contenuto La serie conserva le deliberazioni del commissario frazionale in copia.

6 2 2 b. 1 Verbali delle deliberazioni del commissario per l'amministrazione dei beni frazionali - copie 1945 Fascicolo

6 2 3 b. 1 Verbali delle deliberazioni del commissario per l'amministrazione dei beni frazionali - copie 1946 Fascicolo

6 2 4 b. 1 Verbali delle deliberazioni del commissario per l'amministrazione dei beni frazionali - copie 1947 Si conserva un solo verbale. Fascicolo

345 serie 3 Carteggio ed atti, 1944-1947

Contenuto La serie del carteggio ed atti era stata organizzata secondo le quindici categorie del titolario ministeriale in uso negli archivi comunali; è stato mantenuto tale ordinamento.

6 3 5 b. 1 Carteggio ed atti 1944 I. Amministrazione; V. Finanze; XI. Agricoltura, industria e commercio; XV. Sicurezza pubblica. Fascicolo

6 3 6 b. 1 Carteggio ed atti 1945 I. Amministrazione; II. Opere pie e beneficenza; V. Finanze; IX. Istruzione pubblica; XI. Agricoltura, industria e commerci X. Lavori pubblici, poste, telegrafi, telefoni;o; XIV. Oggetti diversi. Fascicolo

6 3 7 b. 1 Carteggio ed atti 1946 V. Finanze;

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VII. Grazia, giustizia e culti; VIII. Leva e truppa; IX. Istruzione pubblica; X. Lavori pubblici, poste, telegrafi, telefoni; XI. Agricoltura, industria e commercio; XIII. Esteri; XIV. Oggetti diversi. Fascicolo

6 3 8 b. 1 Carteggio ed atti 1947 I. Amministrazione; II. Opere pie e beneficenza; III. Polizia urbana e rurale; IV. Sanità ed igiene; V. Finanze; VI. Governo; VII. Grazia, giustizia e culti; VIII. Leva e truppa; IX. Istruzione pubblica; X. Lavori pubblici, poste, telegrafi, telefoni; XI. Agricoltura, industria e commercio; XII. Stato civile, censimentoe statistica; XIII. Esteri; XIV. Oggetti diversi; XV. Sicurezza pubblica. Fascicolo

347 serie 4 Bilanci di previsione, 1944-1946

Contenuto In base al Regio decreto 332 del 1928, l'articolo 64 comma 3, l'amministrazione separata frazionale gestisce i beni con bilanci ed inventari separati, a profitto dei frazionisti, ed è soggetta alla sorveglianza del podestà e dell'amministrazione comunale, che ne può rivedere i conti.

La serie comprende tre registri di bilanci di previsione.

6 4 9 b. 2 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1944 1944 Registro

6 4 10 b. 2 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1945 1945 Registro

6 4 11 b. 2 Bilancio di previsione dell'entrata e della spesa per l'esercizio finanziario 1946 1946 Registro

348 serie 5 Conti consuntivi, 1945-1946

Contenuto La serie conserva due registri dei conti consuntivi.

6 5 12 b. 2 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita dell'esercizio finanziario 1945 1945 Registro

6 5 13 b. 2 Conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita dell'esercizio finanziario 1946 1946 Registro

349 serie 6 Giornali e mastri della contabilità, 1945-1946

Contenuto I giornali e mastri della contabilità contengono la registrazione delle reversali di cassa e dei mandati di pagamento, effettuata distintamente secondo i vari capitoli d'entrata e d'uscita che compongono i bilanci di previsione annuale.

La serie conserva due registri.

6 6 14 b. 2 "Giornale mastro 1945" 1945 Registro

6 6 15 b. 2 "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1946" 1946 Registro

350 serie 7 Reversali di cassa e mandati di pagamento, 1945-1946

Contenuto La serie conserva le reversali di cassa, relative all'entrata, i mandati di pagamento, relativi all'uscita, e alcuni documenti giustificativi.

6 7 16 b. 3 Reversali di cassa e mandati di pagamento 1945 - reversali di cassa; - mandati di pagamento; - "Delibere e fatture 1945". Fascicolo

6 7 17 b. 4 Reversali di cassa e mandati di pagamento 1946 - reversali di cassa; - mandati di pagamento; - "Fatture pagate anno 1946". Fascicolo

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Ente Ente comunale di assistenza di Centa San Nicolò 1947-1993 giugno 30

Luoghi Centa San Nicolò

Archivi prodotti Fondo Ente comunale di assistenza di Centa San Nicolò, 01/01/1947 - 31/12/1993

Storia Gli enti comunali di assistenza (E.C.A.) furono istituiti con la Legge 3 giugno 1937 n. 847, entrata in vigore dal 1° luglio 1937, in ogni comune del regno in sostituzione delle precedenti Congregazioni di Carità che contestualmente furono soppresse. Il R.D.L. 14 aprile 1944 n. 125, in vigore dal 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937 in seguito anche al R.D.L. 2 agosto 1943 n. 704 che sanciva la soppressione del partito nazionale fascista. La Legge regionale 25 febbraio 1982 dettava le norme per lo scioglimento degli E.C.A., con effetto dal 3 marzo 1983. Spettava dunque alle province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi degli articoli 8 e 18 dello statuto speciale di autonomia (D.P.R. 31 agosto 1972 n. 670), disciplinare con proprie leggi l'assunzione delle funzioni degli E.C.A. da parte dei comuni, singoli o associati. Con la Legge provinciale 12 luglio 1991 n. 14 che disponeva l'organizzazione dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento, fu stabilito che "le funzioni già esercitate dagli enti comunali di assistenza" fossero delegate ai comuni e che per i comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti l'esercizio delle funzioni ad essi delegate avvenisse in forma associata da parte del comprensorio di rispettiva appartenenza (art. 10). Per quanto riguardava l'indirizzo, il coordinamento, la programmazione e l'attuazione dell'assistenza tutte le funzioni venivano delegate alla Giunta provinciale. Ciononostante i comitati E.C.A. del Trentino-Alto Adige hanno continuato ad operare in qualità di commissari straordinari; l'effettivo passaggio di competenze ai comuni (Trento e Rovereto) o ai Comprensori, nel caso di comuni con meno di 20.000 abitanti è avvenuto a partire dal 1° luglio 1993.

A Centa San Nicolò l'Ente comunale di assistenza venne istituito solo nel 1947, dopo la ricostituzione del comune, e cessò nel 1993.

Funzioni, occupazioni e attività La legge del 3 giugno 1937 n. 847, istituiva in ogni comune l'Ente comunale di assistenza con "lo scopo di assistere gl'individui e le famiglie che si trovino in condizioni di particolare necessità" (art. 1) e con l'intento di perfezionare il sistema assistenziale nella sua organizzazione periferica. La legge ne regolava la costituzione e il funzionamento, ne adeguava la denominazione alla coeva funzione di soccorso agli indigenti e imprimeva una forma di attività assistenziale unitaria e organica.

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Inoltre, come si deduce dagli articoli 7 e 8, il tipo di assistenza fornita dagli E.C.A. era quella "generica", che si concretizzava in soccorsi o prestazioni immediate e temporanee (ad esempio piccoli sussidi, razioni di vitto, ricovero notturno, etc.). L'E.C.A. poteva acquistare e possedere beni, ricevere lasciti e donazioni. In particolare se si trattava di beni di scarsa entità patrimoniale destinati a scopo di beneficenza generica, non era necessaria l'erezione in ente morale del lascito, ma era sufficiente, dopo che il prefetto ne avesse autorizzata l'accettazione, inserire le norme per l'erogazione delle rendite nello statuto organico dell'E.C.A. Qualora invece il lascito avesse avuto un'importante consistenza economica ed uno scopo particolarmente distinto dai fini generici dell'ente di assistenza, poteva essere eretto un ente morale, per dare ad esso una personalità propria e distinta. In base all'art.4 della legge del 1937, l'E.C.A. poteva amministrare, per renderne più semplice ed economica la gestione, un ente autonomo, senza che questo perdesse la sua personalità giuridica, né i suoi fini, né il suo patrimonio, finché l'istituzione non avesse un'amministrazione propria. A tal fine l'E.C.A. doveva tenere distinte, con bilancio separato, le rendite del proprio patrimonio da quelle delle istituzioni amministrate. L'Ente comunale di assistenza doveva inoltre curare gli interessi dei poveri del comune e assumerne la rappresentanza legale dinanzi all'autorità amministrativa e giudiziaria; era incaricato di promuovere i provvedimenti amministrativi e giudiziari di assistenza e tutela legale degli orfani, dei minorenni abbandonati, dei ciechi e dei sordomuti poveri, e di assumere provvisoriamente la loro cura nei casi di urgenza con la prestazione di soccorsi immediati. In base all'art.8 l'E.C.A. doveva essere costituito anche quando non avesse patrimonio da amministrare, perché doveva in ogni caso provvedere all'erogazione dei fondi che il Ministero dell'Interno, tramite le prefetture, assegnava per il raggiungimento delle finalità assistenziali demandategli per legge. L'E.C.A. aveva il compito di intervenire nei casi di bisogni urgenti, dipendenti da circostanze transitorie, nelle quali era necessaria la pronta somministrazione di soccorsi in denaro o in natura o prestazioni personali o altre immediate e improrogabili forme assistenziali, in attesa che gli enti e gli altri organi competenti intervenissero con le più appropriate forme di assistenza sociale; doveva comunque terminare lo stato di disagio che aveva determinato il ricorso all'assistenza. L'E.C.A. non faceva beneficenza, ma attività di assistenza sociale, intesa a sottrarre da momentanee difficoltà gli individui, che per ragioni di età o di salute, erano inabili al lavoro, o non lo trovavano e non potevano usufruire dell'assistenza sindacale, né delle assicurazioni sociali. Per ottenere l'intervento assistenziale non era richiesto lo stato di povertà. Successivamente, con l'art. 15 del D.D.L. del 22 marzo 1945 n.173, che istituiva i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici, fu redatto un elenco delle persone dimoranti nel comune bisognose di assistenza o già assistite; in base all'iscrizione in tale elenco veniva rilasciato agli interessati, d'ufficio o su richiesta, un libretto di assistenza nel quale erano annotate le singole prestazioni. Era obbligo degli E.C.A. di esigere da coloro che richiedevano assistenza il possesso del libretto e di annotarvi i procedimenti adottati. Un'altra fonte di integrazione finanziaria era costituita dai contributi assegnati agli E.C.A. sul fondo nazionale di soccorso invernale, regolato in via permanente con la L. 3 novembre 1954, n. 1042.

Struttura amministrativa L'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n.847 prevedeva che l'E.C.A. fosse amministrato da un comitato presieduto dal podestà e di cui facevano parte: un rappresentante del fascio di combattimento, designato dal segretario del fascio; la segretaria del fascio femminile; i rappresentanti delle associazioni sindacali, in numero di quattro nei comuni con

353 popolazione non superiore ai 20.000 abitanti; di sei nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 e fino a 100.000 abitanti; di otto nei comuni con più di 100.000 abitanti. Detti rappresentanti erano nominati dal prefetto su terne proposte dalle associazioni sindacali legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione era compreso il comune per il quale la proposta veniva fatta; dovevano appartenere, per l'esercizio di un'attività produttiva, al comune stesso; duravano in carica quattro anni, e potevano sempre essere confermati. Il R.D.L. del 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937: l'E.C.A. doveva avere un Comitato di amministrazione composto da cinque membri nei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, di nove nei comuni con una popolazione inferiore ai 50.000 abitanti, di tredici negli altri. I membri del Comitato erano nominati a votazione segreta con deliberazione della Giunta municipale (solo in seguito al D.L.L. 7 gennaio 1946, n.1 e alla L. 9 giugno 1947, n. 530 l'elezione spettava al Consiglio). La votazione era approvata dal Prefetto; i membri duravano in carica quattro anni e le loro mansioni erano gratuite. Il Comitato amministratore dell'E.C.A. esercitava tutte le attribuzioni relative alla gestione dell'ente ed alla sua attività assistenziale e deliberava, collegialmente, su tutti gli affari che interessavano l'istituzione stessa. In particolare spettava al Comitato: deliberare entro settembre il bilancio di previsione, ed entro maggio il conto proprio e quello delle istituzioni che amministrava; predisporre il preventivo programma assistenziale per il periodo 1° luglio - 30 giugno dell'anno successivo, da sottoporre all'approvazione del Prefetto; prendere le deliberazioni per stare in giudizio; deliberare sull'affrancazione dei legati, censi, livelli, oneri ed altre prestazioni perpetue redimibili di ogni natura, che derivassero da obbligazioni civili accertate; promuovere l'autorizzazione per l'accettazione di eredità, di lasciti e di doni, per il riconoscimento legale di nuove fondazioni di beneficenza, sostituendosi, se necessario, agli amministratori ed esecutori testamentari che non potevano o non volevano compiere gli atti necessari, e fare gli atti conservativi occorrenti; proporre gli statuti e formulare i regolamenti di amministrazione e servizio interno; nominare, sospendere e licenziare gli impiegati e i salariati; provvedere al servizio di esazione e di tesoreria; nominare persone e comitati per l'attuazione dell'assistenza e accertamenti necessari; promuovere le riforme nell'amministrazione e le mutazioni del fine delle locali istituzioni di assistenza e beneficenza; deliberare su tutti gli atti che riguardavano l'amministrazione del patrimonio, l'uso delle rendite e l'interesse dell'istituzione rappresentata; promuovere, in relazione alle esigenze locali, le opportune iniziative per il coordinamento dell'azione propria dell'ente con quella perseguita, in forza delle disposizioni statutarie o fondazionali, dalle altre istituzioni a carattere generico o specifico del luogo. Il Presidente e i membri del Comitato non potevano percepire assegni o remunerazioni per il loro operato all'interno dell'ente. Il Presidente del Comitato amministratore rappresentava l'ente; predisponeva gli atti deliberativi; organizzava, in collaborazione con il Comitato, l'attività assistenziale; spediva avvisi per la convocazione del Comitato, presiedendone e dirigendone le adunanze; provvedeva agli affitti e agli appalti autorizzati e alla stipulazione dei contratti relativi; curava la regolare tenuta degli inventari, la conservazione dei titoli e documenti relativi ai beni; procedeva alle ordinarie verifiche di cassa; vigilava che nei tempi stabiliti il tesoriere redigesse il conto; poteva sospendere, per gravi e urgenti motivi, gli impiegati e i salariati, riferendo al Comitato adunato in breve tempo; prendeva, in caso d'urgenza, tutti i provvedimenti necessari; aveva facoltà di affidare ai membri del Comitato speciali incarichi per lo svolgimento dell'attività dell'ente.

Contesto generale L'E.C.A., a norma dell'art. 9 della legge istitutiva del 3 giugno 1937 n. 847, era sottoposto ad uno speciale controllo, che abbracciava tutta l'attività tecnica dell'ente e che veniva esercitato mediante l'approvazione del prefetto di una particolareggiata relazione sull'opera assistenziale svolta durante l'anno, sulle erogazioni disposte e sul programma

354 dell'attività da svolgere nell'anno successivo. Il prefetto coordinava l'attività assistenziale ed interveniva per regolare, disciplinare e attuare il finanziamento dei programmi dei singoli enti comunali. Già la legge del 1890 prevedeva l'azione popolare a tutela dell'integrità del patrimonio degli indigenti, ed affidava al Ministro dell'interno un potere di alta vigilanza sulla pubblica beneficenza. In seguito, con la riforma attuata dal R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841, veniva riconosciuto allo stesso Ministro il diritto di intervenire in tutti i giudizi della pubblica beneficenza. Questo diritto fu poi attribuito al prefetto, ai sensi del D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968 (art.14), come conseguenza del decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno. L'E.C.A. doveva far approvare le deliberazioni dell'elezione dei membri del suo comitato dal prefetto fino al 1944, come risulta dal sistema di controllo vigente fino a quella data (il prefetto cioè esercitava sulle deliberazioni comunali un controllo pieno, di merito e di approvazione); in seguito alla L. 9 giugno 1947, n. 530, art.3, il prefetto esercitava solo un controllo di legittimità sulla deliberazione consiliare. Per quanto concerneva la gestione del patrimonio proprio e di quello delle istituzioni amministrate, l'E.C.A. era soggetto alle norme che regolavano la vigilanza e la tutela sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, ed erano pertanto sottoposte alla vigilanza dell'autorità provinciale. Con D.D.L. datato 22 marzo 1945, n. 173 furono istituiti i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici: oltre ad altri compiti specifici, essi "vigilano la gestione degli Enti comunali di assistenza e delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza poste sotto la disciplina della legge 17 luglio 1890, n. 6972" (art.3); inoltre "per l'esplicazione dell'attività di sua competenza, il Comitato provinciale si vale della collaborazione dell'Ente comunale di assistenza. Spetta a questo di promuovere l'intervento del Comitato provinciale, quando lo ritenga necessario e, nei casi di assoluta urgenza, di adottare i provvedimenti necessari e indilazionabili nell'interesse dei bisognosi, con l'obbligo di riferirne subito al Comitato stesso" (art. 14).

L'Ente comunale di assistenza di Centa San Nicolò era soggetta alla tutela della Giunta provinciale di Trento (1948- 1993).

Fonti normative Legge 3 giugno 1937, n. 847, "Istituzione in ogni comune del regno dell'Ente comunale di assistenza" Circolare 28 giugno 1937, n. 23420 II - B, della r. Prefettura della Provincia di Trento, "Ente comunale di assistenza" Regio decreto 19 dicembre 1940, n. 2023, "Aggiunte all'art. 56 del regolamento di contabilità per le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, approvato con R.D. 5 febbraio 1891, n. 99". Regio decreto legge 2 agosto 1943, n. 704, Soppressione del Partito nazionale fascista Regio decreto legge 14 aprile 1944, n. 125, "Modifica dell'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n. 847, sull'istituzione degli Enti comunali di assistenza" Decreto legislativo luogotenenziale 18 gennaio 1945, n. 48, "Nuove norme per la modificazione delle piante organiche del personale degli Enti locali" Decreto legislativo luogotenenziale 22 marzo 1945, n. 173, "Istituzione di Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblica" Decreto legge 21 aprile 1948, n. 1372, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali"

355

Legge 24 novembre 1948, n. 1437, "Proroga al 30 giugno 1949 del decreto legislativo 26 gennaio 1948, n. 90, concernente modalità di pagamento delle integrazioni dei bilanci degli Enti Comunali di Assistenza, delle indennità di caropane e delle spese per il servizio razionamento consumi" Legge 3 agosto 1949, n. 589, "Provvedimenti per agevolare l'esecuzione di opere pubbliche di interesse degli Enti locali" Legge 30 luglio 1951, n. 961, "Ratifica, con modificazioni, del D.L. 21 aprile 1948, n. 1372, concernente provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 7 aprile 1954, n. 142, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Decreto del Presidente della Repubblica 19 agosto 1954, n. 968, "Decentramento dei servizi del Ministero dell'interno" Legge 11 marzo 1958, n. 209, "Conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 13 marzo 1958, n. 296, "Costituzione del Ministero della sanità" Decreto del Presidente della Repubblica 26 gennaio 1959, n. 97, Norme di attuazione dello Statuto speciale per la regione Trentino Alto Adige in materia di istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza Legge 30 gennaio 1963, n. 70, "Norme sulle anticipazioni da parte dello Stato delle rette di spedalità dovute dai Comuni agli ospedali e cliniche universitarie" Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali" Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 469, "Norme di attuazione dello Statuto per la Regione Trentino-Alto Adige in materia di assistenza e beneficenza pubblica" Legge provinciale 1 settembre 1980, n. 30, "Norme concernenti l'esercizio di funzioni già svolte da enti pubblici a carattere nazionale operanti in materia assistenziale" Decreto del Presidente della Repubblica 24 marzo 1981, n. 215, "Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti modifiche al D.P.R. 28 marzo 1975, n. 469: assistenza e beneficenza pubblica". Legge regionale 25 febbraio 1982, n. 2, "Norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza" Legge regionale 11 giugno 1987, n. 6, "Norme per il rinnovo dei comitati amministrativi degli enti comunali di assistenza" Legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14, "Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di M. FAES, A. GUASTALLA, C. SALA citato in bibliografia.

356 fondo Ente comunale di assistenza di Centa San Nicolò, 1947-1993 (con documenti fino al 1994)

bb. 30

Soggetti produttori Ente comunale di assistenza di Centa San Nicolò, 1947-1993 giugno 30

Contenuto L'archivio dell'Ente comunale di assistenza di Centa San Nicolò era conservato insieme all'archivio del comune di Centa San Nicolò, in buste separate, nelle quali le carte erano già divise per tipologie documentarie. Si è conservato l'ordinamento originale; ad esempio, secondo un uso diffuso nell'organizzazione degli archivi dell'ECA, si conservavano insieme il carteggio ed atti insieme alla gestione contabile dell'attività assistenziale svolta ogni anno.

Per quanto attiene a criteri di ordinamento e di descrizione, criteri di inventariazione, scarto, incrementi previsti, condizione giuridica, consultabilità e consultazione, riproducibilità si rimanda ai criteri generali presentati nell'introduzione dell'archivio del comune di Centa San Nicolò.

357 serie 1 Deliberazioni del comitato d'amministrazione, 1948-1993

Contenuto Gli articoli 32 e 34 della Legge 17 luglio 1890 n. 6972 specificano le regole per la stesura dei verbali delle deliberazioni del comitato amministrativo e per la loro approvazione, mentre l'articolo 21 capo I tit. III del R.D. 5 febbraio 1891 n. 99 prevede la tenuta di un registro cronologico delle deliberazioni. Il comitato d'amministrazione si riuniva nella sede dell'ente ed era composto dal presidente e dai consiglieri; assisteva alle riunioni il segretario.

La serie comprende i verbali delle deliberazioni del Comitato di amministrazione dell'Ente comunale di assistenza di Centa San Nicolò. Si tratta di verbali delle deliberazioni redatte su fogli sciolti (in originale, in copia semplice e in copia vistata). Non è possibile distinguere l'insieme degli originali e delle copie vistate e non, poiché i verbali sono spesso conservati assieme. Alcuni verbali conservano anche degli allegati.

7 1 1 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali 1948 Fascicolo

7 1 2 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali 1949 Fascicolo

7 1 3 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1953 Fascicolo

358

7 1 4 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1955 Fascicolo

7 1 5 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1956 Fascicolo

7 1 6 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1958 Fascicolo

7 1 7 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1960 Fascicolo

7 1 8 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1961 Fascicolo

359

7 1 9 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1962 Fascicolo

7 1 10 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1964 Fascicolo

7 1 11 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1965 Fascicolo

7 1 12 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1966 Fascicolo

7 1 13 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1967 Fascicolo

7

360

1 14 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1968 Fascicolo

7 1 15 b. 1 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1969 Fascicolo

7 1 16 b. 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1970 Fascicolo

7 1 17 b. 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1971 Fascicolo

7 1 18 b. 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1972 Fascicolo

7 1

361

19 b. 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1973 Fascicolo

7 1 20 b. 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1974 Fascicolo

7 1 21 b. 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1975 Fascicolo

7 1 22 b. 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1976 Fascicolo

7 1 23 b. 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1977 Fascicolo

7 1 24

362 b. 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - originali e copie 1978 Fascicolo

7 1 25 b. 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1979 Fascicolo

7 1 26 b. 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1980 Fascicolo

7 1 27 b. 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1981 Fascicolo

7 1 28 b. 2 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1982 Fascicolo

7 1 29 b. 3

363

Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1983 Fascicolo

7 1 30 b. 3 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1984 Fascicolo

7 1 31 b. 3 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1985 Fascicolo

7 1 32 b. 3 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1986 Fascicolo

7 1 33 b. 3 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1987 Fascicolo

7 1 34 b. 3 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1988 364

Fascicolo

7 1 35 b. 3 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1989 Fascicolo

7 1 36 b. 3 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1990 Fascicolo

7 1 37 b. 3 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1991 Fascicolo

7 1 38 b. 3 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1992 Fascicolo

7 1 39 b. 3 Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione - copie 1993 Fascicolo

365 serie 2 Indici delle deliberazioni del comitato d'amministrazione, 1964-1993 (con documenti fino al 1994)

Contenuto La tenuta degli indici delle deliberazioni del comitato d'amministrazione era prescritta dal regolamento amministrativo approvato con R.D. 5 febbraio 1891 n. 99, articoli 21 e 50.

La serie consta degli indici dei verbali delle deliberazioni del Comitato di amministrazione dell'Ente comunale di assistenza.

7 2 40 b. 3 Indice delle deliberazioni del comitato d'amministrazione 1964-1968 Registro

7 2 41 b. 3 Indice delle deliberazioni del comitato d'amministrazione 1969-1993 (1) Registro Note (1) Il registro prosegue fino al 24 marzo 1994, con l'approvazione del conto consuntivo dell'ECA per l'esercizio 1993.

366 serie 3 Carteggio ed atti, contabilità, 1947-1993

Contenuto La serie è composta da varie tipologie documentarie (carteggio ed atti, documenti contabili, mandati di pagamento, reversali di cassa e tabelle di svolgimento) organizzate dagli uffici per annualità secondo un uso diffuso presso gli enti comunali di assistenza del Trentino.

7 3 42 b. 4 Atti ECA 1947 1947 Carteggio ed atti e gestione contabile. Fascicolo

7 3 43 b. 4 Atti ECA 1948 1948 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 44 b. 4 Atti ECA 1949 1949 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7

367

3 45 b. 4 Atti ECA 1950 1950 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 46 b. 4 Atti ECA 1951 1951 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 47 b. 5 Atti ECA 1952 1952 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 48 b. 5 Atti ECA 1953 1953 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

368

7 3 49 b. 5 Atti ECA 1954 1954 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 50 b. 5 "Contabilità 1955" 1955 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 51 b. 6 "ECA conto 1956" 1956 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 52 b. 6 "ECA conto 1957" 1957 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo 369

7 3 53 b. 6 "ECA conto 1958" 1958 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 54 b. 7 Atti ECA 1959 1959 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 55 b. 7 Atti ECA 1960 1960 Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 56 b. 8 Atti ECA 1961 1961 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. 370

Fascicolo

7 3 57 b. 8 Atti ECA 1962 1962 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 58 b. 9 Atti ECA 1963 1963 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 59 b. 9 Atti ECA 1964 1964 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 60 b. 10 Atti ECA 1965 1965 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; 371

- reversali di cassa. Fascicolo

7 3 61 b. 10 Atti ECA 1966 1966 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 62 b. 11 Atti ECA 1967 1967 - Carteggio ed atti e gestione contabile. - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 63 b. 11 Atti ECA 1968 1968 - Carteggio ed atti e gestione contabile. - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 64 b. 12 Atti ECA 1969 1969 - Carteggio ed atti e gestione contabile. 372

- mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 65 b. 12 Atti ECA 1970 1970 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 66 b. 12 Atti ECA 1971 1971 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 67 b. 13 Atti ECA 1972 1972 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 68 b. 13 Atti ECA 1973 1973 373

- Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 69 b. 14 Atti ECA 1974 1974 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 70 b. 14 Atti ECA 1975 1975 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 71 b. 14 Atti ECA 1976 1976 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 72 b. 15

374

Atti ECA 1977 1977 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 73 b. 15 Atti ECA 1978 1978 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 74 b. 15 Atti ECA 1979 1979 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 75 b. 15 Atti ECA 1980 1980 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - nomina segretario; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 375

76 b. 16 Atti ECA 1981 1981 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 77 b. 16 "Atti ECA 1982" 1982 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 78 b. 16 "Atti ECA 1983" 1983 - Mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 79 b. 16 "Atti ECA 1984" 1984 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7

376

3 80 b. 16 Atti ECA 1985 1985 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - nomina segretario; - minimo vitale; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 81 b. 17 Atti ECA 1986 1986 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - minimo vitale; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 82 b. 17 Atti ECA 1987 1987 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - minimo vitale; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 83 b. 18 Atti ECA 1988 1988 - Carteggio ed atti e gestione contabile; 377

- minimo vitale; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 84 b. 18 Atti ECA 1989 1989 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - minimo vitale; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 85 b. 18 Atti ECA 1990 1990 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - minimo vitale; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 86 b. 19 Atti ECA 1991 1991 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - minimo vitale; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3

378

87 b. 19 Atti ECA 1992 1992 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - minimo vitale; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

7 3 88 b. 19 Atti ECA 1993 1993 - Carteggio ed atti e gestione contabile; - minimo vitale; - mandati di pagamento; - reversali di cassa. Fascicolo

379 serie 4 Carteggio ed atti per oggetto, 1947-1992

Contenuto La serie conserva le singole pratiche relative a specifici argomenti di competenza dell'ente assistenziale.

7 4 89 b. 20 Approvazione dei conti consuntivi arretrati per gli anni 1947-1967 1947-1978 Pratica relativa alla presentazione alla Corte dei Conti dei conti consuntivi arretrati dell'Ente comunale di assistenza di Centa San Nicolò relativi agli esercizi finanziari 1947-1967 (carteggio ed atti e deliberazioni relative all'esame e all'approvazione dei conti consuntivi). Fascicolo

7 4 90 b. 21 Prospetti dei sussidi o maggiorazione del trattamento assistenziale 1952-1967 Prospetti dei sussidi o indennità caro pane corrisposti ai poveri e prospetti dei sussidi o maggiorazione del trattamento assistenziale corrisposti agli assistiti per gli anni 1952-1966. Fascicolo

7 4 91 b. 21 Permuta di terreni 1956-1967 Pratica relativa a permute di terreni di proprietà di privato e dell'Ente comunale di assistenza di Centa San Nicolò. Fascicolo

7 4 92 b. 21

380

"Assegno mensile ai vecchi lavoratori" 1962-1969 Pratica relativa all'assegnazione ed erogazione dell'assegno mensile ai vecchi lavoratori di cui alla Legge regionale 19 luglio 1962 n. 12: carteggio ed atti, copie deliberazioni relative, rendicontazione. Fascicolo

7 4 93 b. 22 Assegni mensili ai mutilati ed invalidi civili 1967-1974 Fascicolo

7 4 94 b. 22 Assistenza economica contributiva 1971-1974 - Legge 26 maggio 1970 n. 381: assistenza economica contributiva a favore dei sordomuti; - Legge 27 maggio 1970 n. 382: assistenza economica contributiva a favore dei ciechi civili. Fascicolo

7 4 95 b. 22 "Provvedimenti per il minimo vitale e assistenza domiciliare ad anziani ed inabili" 1974-1981 Fascicolo

7 4 96 b. 23 Assistenza economica di base secondo il criterio del minimo vitale 1977-1981 Pratiche relative alla concessione ed erogazione del sussidio "minimo vitale" per gli anni 1977, 1978, 1979, 1980, 1981. Fascicolo

7

381

4 97 b. 23 "Scioglimento degli ECA L.R. 25.02.1982, n. 2. Trasferimento patrimonio ai comuni" 1982-1992 Norme sullo scioglimento dell'ECA. Fascicolo

382 serie 5 Bilanci di previsione, 1947-1993 (1)

Contenuto I bilanci di previsione venivano compilati, approvati e pubblicati conformemente alle seguenti norme legislative: Legge 17 luglio 1890 n. 6972; regolamento amministrativo approvato con R.D. 5 febbraio 1891 n. 99; Legge 29 dicembre 1901 n. 5308; R.D. 30 dicembre 1923 n. 2841; Legge 17 giugno 1926 n. 1187; T.U. legge comunale e provinciale approvato con R.D. 3 marzo 1934 n. 383; Legge 9 giugno 1947 n. 530; D.P.R. 21 agosto 1954 n. 968.

La serie, completa, conserva i bilanci di previsione.

Note (1) I bilanci di previsione per gli esercizi finanziari 1947-1950 sono conservati nella serie 4 'Carteggio ed atti per oggetto'.

7 5 98 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1951 1951 Due esemplari. Registro

7 5 99 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1952 1952 Registro

7 5 100 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1953 1953 Registro

383

7 5 101 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1954 1954 Registro

7 5 102 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1955 1955 Registro

7 5 103 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1956 1956 Registro

7 5 104 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1957 1957 Registro

7 5 105 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1960 1960 Registro

7

384

5 106 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1961 1961 Registro

7 5 107 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1962 1962 Registro

7 5 108 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1963 1963 Registro

7 5 109 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1964 1964 Due esemplari. Registro

7 5 110 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1965 1965 Registro

7

385

5 111 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1966 1966 Registro

7 5 112 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1967 1967 Registro

7 5 113 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1968 1968 Due esemplari. Registro

7 5 114 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1969 1969 Registro

7 5 115 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1970 1970 Registro

7

386

5 116 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1971 1971 Registro

7 5 117 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1972 1972 Due esemplari. Registro

7 5 118 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1973 1973 Registro

7 5 119 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1974 1974 Registro

7 5 120 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1975 1975 Due esemplari. Registro

7 387

5 121 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1976 1976 Registro

7 5 122 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1977 1977 Registro

7 5 123 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1978 1978 Registro

7 5 124 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1979 1979 Registro

7 5 125 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1980 1980 Registro

7 5

388

126 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1981 1981 Registro

7 5 127 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1982 1982 Registro

7 5 128 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1983 1983 Registro

7 5 129 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1984 1984 Registro

7 5 130 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1985 1985 Registro

7 5 131

389 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1986 1986 Registro

7 5 132 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1990 1990 Registro

7 5 133 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1991 1991 Registro

7 5 134 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1992 1992 Registro

7 5 135 b. 24 Bilancio di previsione per l'esercizio 1993 1993 Registro

390 serie 6 Conti consuntivi, 1948-1993

Contenuto I conti consuntivi venivano compilati, approvati e pubblicati conformemente alle seguenti norme legislative: Legge 17 luglio 1890 n. 6972; regolamento amministrativo approvato con R.D. 5 febbraio 1891 n. 99; R.D. 30 dicembre 1923 n. 2841; Legge 20 febbraio 1927 n. 257; Legge 3 giugno 1937 n. 847; D.L. 21 aprile 1948 n. 1372; Legge regionale 1 giugno 1954 n. 11.

La serie, completa, conserva i conti consuntivi.

7 6 136 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1948 1948 . Registro

7 6 137 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1949 1949 Registro

7 6 138 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1950 1950 Registro

7 6 139 b. 25

391

Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1951 1951 Registro

7 6 140 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1952 1952 Registro

7 6 141 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1953 1953 Registro

7 6 142 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1954 1954 Registro

7 6 143 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1955 1955 Registro

7 6 144 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1956 1956 392

Registro

7 6 145 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1957 1957 Registro

7 6 146 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1958 1958 Registro

7 6 147 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1959 1959 Registro

7 6 148 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1960 1960 Registro

7 6 149 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1961 1961 Registro

393

7 6 150 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1962 1962 Registro

7 6 151 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1963 1963 Registro

7 6 152 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1964 1964 Registro

7 6 153 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1965 1965 Registro

7 6 154 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1966 1966 Registro

7

394

6 155 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1967 1967 Registro

7 6 156 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1968 1968 Registro

7 6 157 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1969 1969 Registro

7 6 158 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1970 1970 Registro

7 6 159 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1971 1971 Registro

7 6

395

160 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1972 1972 Registro

7 6 161 b. 25 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1973 1973 Registro

7 6 162 b. 26 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1974 1974 Registro

7 6 163 b. 26 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1975 1975 Registro

7 6 164 b. 26 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1976 1976 Registro

7 6 165

396 b. 26 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1977 1977 Registro

7 6 166 b. 26 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1978 1978 Registro

7 6 167 b. 26 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1979 1979 Registro

7 6 168 b. 26 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1980 1980 Registro

7 6 169 b. 26 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1981 1981 Registro

7 6 170 b. 26

397

Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1982 1982 Registro

7 6 171 b. 26 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1983 1983 Registro

7 6 172 b. 26 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1984 1984 Registro

7 6 173 b. 26 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1985 1985 Registro

7 6 174 b. 26 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1986 1986 Registro

7 6 175 b. 27 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1987 1987 398

Registro

7 6 176 b. 27 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1988 1988 Registro

7 6 177 b. 27 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1989 1989 Registro

7 6 178 b. 27 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1990 1990 Registro

7 6 179 b. 27 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1991 1991 Registro

7 6 180 b. 27 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1992 1992 Registro

399

7 6 181 b. 27 Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1993 1993 Registro

400 serie 7 Giornali e mastri della contabilità, 1948-1993

Contenuto I giornali e mastri della contabilità venivano compilati conformemente al regolamento amministrativo approvato con R.D. 5 febbraio 1891 n. 99, tit. 2°.

La serie, completa, conserva i giornali e mastri della contabilità.

7 7 182 b. 28 "Mastro delle entrate e spese..." 1948 Registro

7 7 183 b. 28 "Registro giornali contabilità" 1949 Registro

7 7 184 b. 28 "Registro giornali contabilità" 1950 Registro

7 7 185 b. 28 Giornale e mastro della contabilità 1951 Registro

401

7 7 186 b. 28 Giornale e mastro della contabilità 1953 Registro

7 7 187 b. 28 "ECA Mastro 1954" 1954 Registro

7 7 188 b. 28 Giornale e mastro della contabilità 1955 Registro

7 7 189 b. 28 Giornale e mastro della contabilità 1956 Registro

7 7 190 b. 28 Giornale e mastro della contabilità 1957 Registro

402

7 7 191 b. 28 Giornale e mastro della contabilità 1958 Registro

7 7 192 b. 28 "ECA Mastro contabilità 1959" 1959 Registro

7 7 193 b. 28 Giornale e mastro della contabilità 1960 Registro

7 7 194 b. 28 Giornale e mastro della contabilità 1961 Registro

7 7 195 b. 28 Giornale e mastro della contabilità 1962 Registro

7

403

7 196 b. 28 Giornale e mastro della contabilità 1963 Registro

7 7 197 b. 29 "1964 Giornale e mastro" 1964 Registro

7 7 198 b. 29 Giornale e mastro della contabilità 1965 Registro

7 7 199 b. 29 Giornale e mastro della contabilità 1966 Registro

7 7 200 b. 29 Giornale e mastro della contabilità 1967 Registro

7 7

404

201 b. 29 Giornale e mastro della contabilità 1968 Registro

7 7 202 b. 29 Giornale e mastro della contabilità 1969 Registro

7 7 203 b. 29 Giornale e mastro della contabilità 1970 Registro

7 7 204 b. 29 Giornale e mastro della contabilità 1971 Registro

7 7 205 b. 29 Giornale e mastro della contabilità 1972 Registro

7 7 206

405 b. 29 Giornale e mastro della contabilità 1973 Registro

7 7 207 b. 29 "Mastro esercizio 1974" 1974 Registro

7 7 208 b. 29 "Mastro esercizio 1975" 1975 Registro

7 7 209 b. 29 Giornale e mastro della contabilità 1976 Registro

7 7 210 b. 29 Giornale e mastro della contabilità 1977 Registro

7 7 211 b. 29

406

Giornale e mastro della contabilità 1978 Registro

7 7 212 b. 29 Giornale e mastro della contabilità 1979 Registro

7 7 213 b. 29 Giornale e mastro della contabilità 1980 Registro

7 7 214 b. 30 Giornale e mastro della contabilità 1981 Registro

7 7 215 b. 30 Giornale e mastro della contabilità 1982 Registro

7 7 216 b. 30 Giornale e mastro della contabilità 1983 407

Registro

7 7 217 b. 30 Giornale e mastro della contabilità 1984 Registro

7 7 218 b. 30 Giornale e mastro della contabilità 1985 Registro

7 7 219 b. 30 Giornale e mastro della contabilità 1986 Registro

7 7 220 b. 30 Giornale e mastro della contabilità 1987 Registro

7 7 221 b. 30 Giornale e mastro della contabilità 1988 Registro

408

7 7 222 b. 30 Giornale e mastro della contabilità 1989 Registro

7 7 223 b. 30 Giornale e mastro della contabilità 1990 Registro

7 7 224 b. 30 Giornale e mastro della contabilità 1991 Registro

7 7 225 b. 30 Giornale e mastro della contabilità 1992 Registro

7 7 226 b. 30 Giornale e mastro della contabilità 1993 Registro

409

Ente Ufficio del Giudice conciliatore di Centa San Nicolò [1947]-1995 maggio 1

Luoghi Centa San Nicolò

Archivi prodotti Fondo Ufficio del Giudice conciliatore di Centa San Nicolò, 01/01/1954 - 31/12/1985

Storia Con il R.D. 4 novembre 1928 n. 2325 "Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al Regno", a partire dal 1° luglio 1929 anche in Trentino venne estesa la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario già operante nel Regno d'Italia, con cui era prevista la presenza in ogni comune di un giudice conciliatore nominato dal re, su proposta del consiglio comunale, con le funzioni di comporre e giudicare le controversie. Ulteriori disposizioni sono contenute nel codice di procedura civile del 1940 (C.p.c. approvato con R.D. 28 ottobre 1940 n. 1443 ) e nel R.D. 18 dicembre 1941 n. 1368 "Disposizioni di attuazione del codice di procedura civile". Le principali norme in materia di costituzione degli uffici di conciliazione vigenti nella regione Trentino-Alto Adige sono contenute: - nell'Ordinamento Giudiziario approvato con D.P.R. 30 gennaio 1941 n. 12 e successive modificazioni (O.G.) - nello Statuto speciale per il Trentino Alto-Adige, approvato con Legge costituzionale 26 febbraio 1948 n. 5 (D.P.R. 31 agosto 1972 n. 670) - nelle successive norme di attuazione dello Statuto approvate con D.P.R. 1° febbraio 1973 n. 49. Con la Legge 21 novembre 1991 n. 374, in sostituzione del giudice di conciliazione, venne istituito il giudice di pace, anche se con successive modificazioni l'Ufficio del giudice conciliatore resterà operativo sul territorio fino al 1° maggio 1995.

L'Ufficio del giudice conciliatore di Centa San Nicolò potrebbe essere stato istituito dalla ricostituzione del comune autonomo nel 1947. La prima attestazione presente in archivio è del 1956 e si riferisce alla nomina del giudice conciliatore per il trienno 1956-1958. L'ultima attestazione è del 1985. La data finale riportata nell'intestazione è quella istituzionale.

Condizione giuridica Ente di diritto amministrativo.

Funzioni, occupazioni e attività Il Giudice conciliatore e il Vice conciliatore appartenevano all'ordine giudiziario come magistrati onorari (art. 4 O.G.), cioè in qualità di cittadini incaricati di svolgere funzioni giudiziarie per un periodo di tempo limitato; inoltre 'ufficio di giudice conciliatore e di vice conciliatore era gratuito ed onorario (art. 21 O.G.).

410

Secondo l'Ordinamento Giudiziario il giudice conciliatore aveva funzione conciliativa e contenziosa in materia civile e le sue competenze, oltre alla forma degli atti e dei giudizi, sono determinate dal codice di procedura civile ("Il giudice conciliatore è competente in materia civile per cause relative a beni mobili di valore non superiore a lire un milione", art. 7 sez. II O.G.). Con la Legge 18 dicembre 1941 n. 1368 venivano riorganizzati gli uffici di conciliazione: l'art. 28 prevedeva che presso l'ufficio fossero tenuti: 1) il "ruolo generale" degli affari civili, nel quale erano segnati in ordine cronologico tutti gli affari dell'ufficio di conciliazione; 2) una "rubrica alfabetica" generale degli affari civili; 3) il "ruolo di udienza", nel quale erano segnate le cause portate alla discussione davanti al conciliatore e riportate le dichiarazioni delle parti e i provvedimenti relativi all'udienza; 4) il "registro cronologico" dei provvedimenti e degli altri atti originali compilati dal cancelliere; 5) il "registro di repertorio" degli atti soggetti a registrazione; 6) il "registro delle spese di giustizia" anticipate dall'erario in materia civile; 7) il "registro delle spese" inerenti alle cause riflettenti persone o enti ammessi alle prenotazioni a debito; 8) il "registro di carico dei depositi " per spese di cancelleria, contenente per ogni affare la riproduzione del foglio apposito incluso nel fascicolo di ufficio; 9) il "registro di scarico dei depositi" per spese di cancelleria. Tutti i registri, prima dell'uso, dovevano essere numerati e vidimati dal pretore, ed in qualunque momento egli poteva farseli presentare per controllarne la tenuta. Oltre ai registri predetti, il cancelliere del conciliatore, dovevano tenere i seguenti registri, numerati e vidimati dal conciliatore: 1) registro dei depositi giudiziari; 2) registro dei mandati su depositi giudiziari; 3) registro di scarico dei depositi di carta bollata; 4) registro dei proventi di cancelleria. Se il numero degli affari era rilevante, il conciliatore, su proposta del dirigente di cancelleria, poteva autorizzare la divisione per materia del ruolo generale e della rubrica alfabetica generale corrispondente; e poteva autorizzare la divisione del registro cronologico in due volumi contenenti uno i numeri pari e l'altro i numeri dispari o anche in volumi distinti per materia.

Struttura amministrativa Il R.D. 6 dicembre 1865 n. 2626 sull'ordinamento giudiziario del Regno prevedeva l'istituzione presso ogni comune di un conciliatore di nomina regia che, assistito dal segretario comunale in veste di cancelliere, avrebbe dovuto comporre, su richiesta delle parti, le controversie minori ed eventualmente giudicare delle medesime. Con disposizioni successive alla legge del 16 giugno 1892 n. 261, veniva regolato il funzionamento di un vero e proprio ufficio di conciliazione, retto da un giudice elettivo competente in materia di "azioni personali, civili e commerciali" fino a 100 lire di valore, di "danni dati" fino alla stessa somma e di locazioni di immobili. Con il R.D. 26 dicembre 1892 n. 728 si stabiliva che il giudice veniva scelto sulla base di apposite "liste degli eleggibili" compilate dalle giunte comunali, e nominato dal presidente del tribunale su proposta del procuratore regio. Secondo il nuovo ordinamento giudiziario, approvato con D.P.R. 30 gennaio 1941 n. 12, in ogni comune doveva essere costituito un ufficio di conciliazione composto dal giudice conciliatore, dal vice-conciliatore, dal cancelliere e dal messo di conciliazione (artt. 20 e 28). I giudici conciliatori e i vice- giudici prestavano giuramento davanti al pretore, duravano in carica tre anni e potevano essere confermati, mentre il cancelliere e il messo giuravano davanti al giudice conciliatore e la loro carica non aveva scadenza triennale. Dopo la nomina, il conciliatore ed il vice conciliatore ricevevano dal pretore il relativo decreto e prima di assumere le loro funzioni dovevano prestare giuramento secondo la formula di cui alla Legge 23 dicembre 1946 n. 473, davanti al pretore. Il giuramento non si ripeteva nel caso di riconferma della carica.

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Fino al 1984 il Codice civile abilitava il giudice conciliatore a decidere determinate categorie di controversie entro un limite di valore, cioè cause relative a beni mobili e a contratti di locazione di beni immobili. Tra il conciliatore ed il vice conciliatore non vi era alcun rapporto di subordinazione stante il dettato costituzionale per cui il giudice è soggetto "solo alla legge". Pertanto il giudice conciliatore per così dire "titolare" aveva, rispetto al vice conciliatore, esclusivamente il compito di coordinare l'attività dell'ufficio distribuendo tra i vari giudici le cause che sopravvenivano. Le funzioni di cancelliere di conciliazione erano esercitate dal segretario comunale o da altro impiegato della segreteria, da altre persone residenti nel comune, che presentassero le necessarie garanzie di idoneità. In caso di mancanza o impedimento temporaneo del cancelliere spettava al sindaco provvedere a delegare un altro impiegato del comune. Il cancelliere, anche se assunto in via provvisoria, doveva prestare giuramento davanti al conciliatore. Nell'esercizio delle sue funzioni, il cancelliere diventava funzionario dell'ordine giudiziario ed era soggetto alla vigilanza del Procuratore della Repubblica. Compito del cancelliere era documentare le attività del conciliatore, quelle proprie e quelle delle parti in causa; assisteva il giudice in tutti gli atti dei quali doveva essere formato processo verbale (che doveva contenere l'indicazione delle persone intervenute e delle circostanze di luogo e di tempo nelle quali gli atti erano compiuti e la descrizione dell'attività svolta e delle rilevazioni fatte nonché le dichiarazioni ricevute). Il cancelliere inoltre redigeva il processo verbale di udienza sotto la direzione del conciliatore. I cancellieri avevano l'obbligo di tenere separati i registri per l'annotazione degli "avvisi alle parti", delle "tasse di bollo iscritte a debito nelle cause di gratuito patrocinio", e delle "convocazioni e deliberazioni dei Consigli di famiglia e di tutela" delegati dal pretore. Dovevano anche conservare "in distinti volumi di inserzione", separatamente per le cause fino e oltre le 50 lire, le serie cronologiche dei "processi verbali di conciliazione", dei "processi verbali vari", "ordinanze e altri atti in cause" e degli "originali delle sentenze". Raccolte distinte dovevano inoltre essere costituite per le "dichiarazioni di ricorso in appello al pretore" e per gli "atti di notorietà" delegati dal pretore stesso. Le funzioni di ufficiale giudiziario detto anche messo o usciere, ausiliario dell'ordine giudiziario, presso ogni ufficio di conciliazione erano esercitate dall'inserviente comunale o da altre persone residenti nel comune, con le necessarie garanzie di idoneità, previa autorizzazione concessa con decreto del presidente del tribunale. Prima dell'esercizio delle sue funzioni l'ufficiale giudiziario doveva prestare giuramento con la stessa formula del cancelliere. La denominazione "usciere", usata da tutte le leggi che hanno preceduto l'ordinamento giudiziario del 1941, venne da questo abbandonata, ma riapparve nel D.L.L. 1° febbraio 1946 n. 122 che ne modificò la competenza e migliorò il loro trattamento economico. Gli ufficiali giudiziari notificavano in forma esecutiva le sentenze dei conciliatori e i provvedimenti da loro emanati, secondo le norme dettate dal D.L.L. 1° febbraio 1946 n. 122 che innovava il sistema anteriore per il quale la notifica delle sentenze spettava agli ufficiali giudiziari delle preture; essi dovevano anche notificare le ingiunzioni ed eseguire i pignoramenti riguardanti la procedura coattiva per la riscossione delle entrate patrimoniali dello stato e dei comuni e per il recupero delle spese di spedalità (Legge 14 aprile 1930 n. 639). Era consentito alle parti di stare in giudizio personalmente, senza ministero di difensore. Inoltre davanti ai conciliatori che si trovano in comuni diversi dalle sedi di preture, le parti potevano farsi rappresentare da persona che, pur priva della qualità di difensore professionale, fosse munita di mandato scritto. Secondo l'art.20 dell'Ordinamento Giudiziario, in ogni comune doveva essere costituito un ufficio di conciliazione; nei comuni divisi in borgate o frazioni potevano essere istituiti, con legge provinciale, uffici distinti di giudice conciliatore ma era permessa la nomina di un solo giudice e vice-giudice conciliatore (Statuto, art. 96; Norme di attuazione, art. 28).

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Salvo casi eccezionali, il giudice di conciliazione svolgeva la propria attività nella casa comunale, assistito dal segretario comunale in veste di cancelliere e da un inserviente comunale in veste di messo.

Contesto generale Il controllo sugli uffici di conciliazione spettava di norma (eccezion fatta per le regioni Trentino- Alto Adige e Val d'Aosta per le quali la vigilanza spettava alle Giunte provinciali) al presidente della Corte d'Appello, al presidente del Tribunale ed al Pretore secondo le rispettive competenze territoriali: distretto, conciliazione, mandamento (art.229 dell'ordinamento giudiziario). Il controllo sul conciliatore era risolto sostanzialmente sul piano disciplinare. La sorveglianza era infatti esercitata dal presidente della corte d'appello, dal presidente del tribunale e dal pretore con riguardo agli uffici di conciliazione esistenti, rispettivamente, nel distretto, nel circondario e nel mandamento. Erano anche previste ipotesi di decadenza, revoca e dispensa dall'ufficio. Secondo l'art. 94 dello Statuto speciale per il Trentino Alto Adige, alla nomina, decadenza o revoca dei giudici e vice- giudici conciliatori provvedeva il Presidente della Giunta regionale in virtù di delegazione del Presidente della Repubblica e sentito il parere della Giunta provinciale competente, mentre l'art. 95 prevedeva che la vigilanza sugli uffici di conciliazione fosse esercitata dalla Giunta provinciale. Per quanto riguarda la tenuta dei registri obbligatori, il Pretore poteva, in ogni momento, eseguire un accertamento ispettivo negli uffici di conciliazione per controllare la regolarità dei registri.

Fonti normative Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866 Legge 16 giugno 1892, n. 261, "sulla competenza dei conciliatori" Regio decreto 26 dicembre 1892, n. 728, "Approvazione regolamento per l'esecuzione della legge 16 giugno 1892, n. 261, sulla competenza dei conciliatori" Regio decreto 14 aprile 1910, n. 639, "che approva il testo unico delle leggi relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello stato" Regio decreto 28 dicembre 1924, n. 2271, "Testo organico dell'ordinamento del personale degli ufficiali giudiziari, del personale degli uscieri giudiziari, e del personale addetto agli uffici di conciliazione" Regio decreto 4 novembre 1928, n. 2325, Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al regno Legge 25 giugno 1940, n. 763, "Ordinamento degli uffici di conciliazione" Regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, Ordinamento giudiziario Regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, "Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie" Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali" Legge 30 luglio 1984, n. 399, "Aumento dei limiti di competenza del conciliatore e del pretore" Decreto del Presidente della Giunta regionale 29 gennaio 1987, n. 2/L, "Approvazione del testo unico delle leggi regionali per l'elezione del Consiglio regionale" Legge 21 novembre 1991, n. 374, "Istituzione del giudice di pace"

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Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di M. FAES, A. GUASTALLA, C. SALA citato in bibliografia. Bibliografia FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto)

414 fondo Ufficio del Giudice conciliatore di Centa San Nicolò, 1954-1985

b. 1

Soggetti produttori Ufficio del Giudice conciliatore di Centa San Nicolò, [1947]-1995 maggio 1

Contenuto L'archivio dell'Ufficio di conciliazione istituito presso il comune di Centa San Nicolò si conserva nell'archivio del comune di Centa San Nicolò e costituisce un archivio aggregato. Il fondo comprende documentazione dal 1954 al 1985.

Per quanto attiene a criteri di ordinamento e di descrizione, criteri di inventariazione, scarto, incrementi previsti, condizione giuridica, consultabilità e consultazione, riproducibilità si rimanda ai criteri generali presentati nell'introduzione dell'archivio del comune di Centa San Nicolò.

415 serie 1 Carteggio ed atti, 1956-1985

8 1 1 b. 1 Nomina del giudice e del vice giudice conciliatore 1956-1985 Carteggio ed atti relativi alla nomina del giudice conciliatore e del vice conciliatore. Il fascicolo contiene anche corrispondenza con la Pretura di Trento ed alcune cause. Fascicolo

8 1 2 b. 1 "Statistiche giudiziarie - Adempimenti - Segnalazioni" 1959-1971 Schede statistiche. Fascicolo

416 serie 2 Repertori degli atti ricevuti, 1954-1974

8 2 3 b. 1 "Repertorio degli atti ricevuti" (tit. int.) 1954 settembre 20 - 1974 ottobre 22 Registro vidimato e verificato dal pretore, privo di registrazioni. Registro

417 serie 3 Ruolo generale degli affari civili, 1954-1974

8 3 4 b.1 "Ruolo generale degli affari civili" 1954 settembre 20-1974 ottobre 22 Registro vidimato e verificato dal pretore, privo di registrazioni. Registro

418 serie 4 Rubrica alfabetica generale degli affari civili, 1954-1974

8 4 5 b. 1 "Rubrica alfabetica generale degli affari contenziosi civili" 1954 settembre 20-1974 ottobre 22 Registro vidimato e verificato dal pretore, privo di registrazioni. Registro

419 serie 5 Registri cronologici dei provvedimenti ed atti originali, 1954-1974

8 5 6 b. 1 "Registro cronologico dei provvedimenti ed atti originali" 1954 settembre 20-1974 ottobre 22 Registro vidimato e verificato dal pretore, privo di registrazioni. Registro

420 serie 6 Repertorio degli atti soggetti a tassa di registro, 1954-1974

8 6 7 b. 1 "Repertorio delle sentenze ed atti soggetti a registrazione" 1954 settembre 20-1974 ottobre 22 Registro vidimato e verificato dal pretore, privo di registrazioni. Registro Note 28/1/1955

421 serie 7 Registri delle spese giudiziarie anticipate dall'erario, 1954-1974

8 7 8 b. 1 "Registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile" 1954 settembre 20- 1974 ottobre 22 Registro vidimato e verificato dal pretore, privo di registrazioni. Registro

422 serie 8 Registri delle spese prenotate a debito, 1954-1974

8 8 9 b. 1 "Registro delle spese prenotate a debito" 1954 settembre 20-1974 ottobre 22 Registro vidimato e verificato dal pretore, privo di registrazioni. Registro

423 serie 9 Registri di carico e scarico dei depositi per le spese di cancelleria nei processi civili e penali, 1954-1974

8 9 10 b. 1 "Registro di carico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili" 1954 settembre 20-1974 ottobre 22 Registro vidimato e verificato dal pretore, privo di registrazioni. Registro

8 9 11 b. 1 "Registro di scarico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili" 1954 settembre 20-1974 ottobre 22 Registro vidimato e verificato dal pretore, privo di registrazioni. Registro

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Ente Segretario comunale di Centa San Nicolò in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari 1923-

Luoghi Centa San Nicolò

Archivi prodotti Fondo Segretario comunale di Centa San Nicolò in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 01/01/1952 - 31/12/1977

Storia In base all'art. 2 della legge 30 dicembre 1923 n. 2814; all'articolo unico della legge 4 giugno 1931n. 659; al decreto legge 25 agosto 1932 n.1130 e ai sensi dell'art. 68 del R.D. 14 dicembre 1933 n. 1669 nei comuni dove non esiste un notaio o un ufficiale giudiziario i protesti cambiari possono essere levati dal segretario comunale.

Condizione giuridica Pubblico ufficiale.

Funzioni, occupazioni e attività Le funzioni sono quelle di levare i protesti cambiari. Si tratta di un incarico personale che non coinvolge il comune come istituzione. Il protesto dev'essere annotato, a cura del segretario comunale, sul registro cronologico o repertorio dei protesti cambiari, che è esente da bollo e viene numerato e vidimato dal pretore in ciascun mezzo foglio prima di essere posto in uso, il quale nell'ultima pagina attesta di quanti fogli è composto il registro e vi appone la data in tutte le lettere.

Struttura amministrativa Il segretario comunale, dietro autorizzazione del pretore competente per territorio, può servirsi del messo comunale.

Contesto generale Per lo svolgimento di questa funzione il segretario comunale ha rapporti con la Pretura competente per territorio, con aziende e istituti di credito.

425 fondo Segretario comunale di Centa San Nicolò in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1952-1977

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Soggetti produttori Segretario comunale di Centa San Nicolò in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1923-

Contenuto L'archivio del segretario comunale di Centa San Nicolò in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari è conservato presso l'archivio del comune di Centa San Nicolò e costituisce un fondo depositato. Comprende documentazione dal 1952 al 1977.

Per quanto attiene a criteri di ordinamento e di descrizione, criteri di inventariazione, scarto, incrementi previsti, condizione giuridica, consultabilità e consultazione, riproducibilità si rimanda ai criteri generali presentati nell'introduzione dell'archivio del comune di Centa San Nicolò.

426 serie 1 Repertori dei protesti cambiari, 1952-1967

Contenuto La serie conserva due repertori dei protesti cambiari.

9 1 1 b. 1 "Repertorio dei protesti cambiari levati dal segretario comunale" 1952 gennaio 2-1952 febbraio 28 Registro

9 1 2 b. 1 "Repertorio dei protesti cambiari levati dal segretario comunale" 1954 febbraio 23-1967 maggio 31 Registro

427 serie 2 Protesti cambiari, 1955-1977

9 2 3 b. 1 Circolari, leggi e competenze spettanti ai segretari comunale 1955-1976 Fascicolo

9 2 4 b. 2 Protesti cambiari 1955-1977 Mancano le annate 1958, 1959, 1960. Fascicolo

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