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Book Dalla parte di john fante: scritti e testimonianze DI LELLO, Giovanna (Ed.), RICCIARDI, Toni (Ed.) Abstract Questa storia ebbe inizio più di due secoli fa a Torricella Peligna, il piccolo borgo abruzzese da dove partì il nonno di John Fante, uno degli scrittori americani più amati, controversi e originali del Novecento. Il John Fante Festival “Il dio di mio padre”, a lui dedicato e che da 15 anni si tiene nel paese dei suoi avi, trova in questo volume le voci di chi vi ha partecipato per almeno un'edizione. Allo sguardo appassionato dei figli Victoria, Jim e Dan, ma anche di chi ha conosciuto da vicino la sua famiglia, come lo sceneggiatore Frank Spotnitz e la direttrice del festival Giovanna Di Lello, si unisce l'omaggio di scrittori come Sandro Veronesi, Marco Vichi, Giancarlo De Cataldo, Simona Baldelli, Gaetano Cappelli, Alessio Romano, fino al filosofo Gianni Vattimo e al cantautore Vinicio Capossela, tutti suoi grandi estimatori e divulgatori. La raccolta è arricchita, inoltre, da un contributo postumo di Francesco Durante, uno dei massimi esperti di John Fante in Italia, cui si affiancano saggi sulla sua opera narrativa e cinematografica firmati dagli studiosi Antonio Buonanno, Fred Gardaphé, Lia Giancristofaro [...] Reference DI LELLO, Giovanna (Ed.), RICCIARDI, Toni (Ed.). Dalla parte di john fante: scritti e testimonianze. Roma : Caocci, 2020 Available at: http://archive-ouverte.unige.ch/unige:138374 Disclaimer: layout of this document may differ from the published version. 1 / 1 In copertina: macchina da scrivere di John Fante (Mediateca di Torricella Peligna), foto di Alessandro Crivelli. di Alessandro foto Peligna), di Torricella (Mediateca Fante di John da copertina: scrivere macchina In Fante Dalla parte di John Questa storia ebbe inizio più di due secoli fa a Torricella Peligna, il piccolo borgo abruzzese da dove partì il nonno di John Fante, uno degli scrittori americani più amati, controversi e originali del Novecento. Il John Fante Festival “Il dio di mio padre”, a lui dedicato Dalla parte e che da 15 anni si tiene nel paese dei suoi avi, trova in questo volume le voci di chi vi ha partecipato per almeno un’edizione. Allo sguardo appassionato dei figli Victoria, Jim e Dan, ma anche di John Fante di chi ha conosciuto da vicino la sua famiglia, come lo sceneggiatore Frank Spotnitz e la direttrice del festival Giovanna Di Lello, si unisce l’omaggio di scrittori come Sandro Veronesi, Marco Vichi, Giancarlo Ricciardi Di Lello e Toni A cura di Giovanna Scritti e testimonianze De Cataldo, Simona Baldelli, Gaetano Cappelli, Alessio Romano, fino al filosofo Gianni Vattimo e al cantautore Vinicio Capossela, tutti suoi grandi estimatori e divulgatori. La raccolta è arricchita, inoltre, A cura di Giovanna Di Lello e Toni Ricciardi da un contributo postumo di Francesco Durante, uno dei massimi esperti di John Fante in Italia, cui si affiancano saggi sulla sua opera narrativa e cinematografica firmati dagli studiosi Antonio Buonanno, Fred Gardaphe, Lia Giancristofaro e Giuliana Muscio. Giovanna Di Lello, direttrice del John Fante Festival “Il dio di mio padre”, giornalista, documentarista e organizzatrice di eventi, ha realizzato tra l’altro i documentari John Fante. Profilo di scrittore (Fazi Editore, 2003) e Il razzismo indiscreto degli americani. Incontro con Noam Chomsky sull’immigrazione negli Stati Uniti (left, 2007). Toni Ricciardi, storico delle migrazioni all’Università di Ginevra, condirettore della collana “Présent et Histoire”, è tra i coautori del Rapporto italiani nel mondo (Fondazione Migrantes), del primo Dizionario enciclopedico delle migrazioni italiane nel mondo (ser, 2014), membro del comitato editoriale di “Studi Emigrazione” e autore di monografie e saggi sulla storia delle migrazioni. ISBN 978-88-290-0097-5 9 7 8 8 8 2 9 0 0 0 9 7 5 € 18,00 Grafica:Jumblies[Lussu|Trucco|Turchi] Carocci editore lingue e letterature carocci / 320 A Francesco Durante, amico e maestro I lettori che desiderano informazioni sui volumi pubblicati dalla casa editrice possono rivolgersi direttamente a: Carocci editore Corso Vittorio Emanuele ii, 229 006 Roma telefono 06 2 fax 06 2 9 3 Siamo su: www.carocci.it www.facebook.com/caroccieditore www.twitter.com/caroccieditore Dalla parte di John Fante Scritti e testimonianze A cura di Giovanna Di Lello e Toni Ricciardi C Carocci editore Quest’opera è stata realizzata nell’ambito del John Fante Festival “Il dio di mio padre” – Comune di Torricella Peligna a edizione, luglio 2020 © copyright 2020 by Carocci editore S.p.A., Roma Impaginazione e servizi editoriali: Pagina soc. coop., Bari Finito di stampare nel luglio 2020 dalla Litografia Varo, Pisa isbn 9--290-009-5 Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. della legge 22 aprile 9, n. ) Senza regolare autorizzazione, è vietato riprodurre questo volume anche parzialmente e con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico. Indice Presentazione 9 di Giovanna Di Lello e Toni Ricciardi Parte prima Voci di famiglia Io e mio padre 20 di Victoria Fante Un padre non tradizionale che sapeva di essere un grande scrittore 2 di Jim Fante John Fante e il suo cane terribile 3 di Dan Fante Parte seconda L’opera di Fante Nel nome del padre, dell’Abruzzo e di Torricella Peligna 36 di Giovanna Di Lello La famiglia disfunzionale in Aspetta primavera, Bandini di Francesco Durante I sogni di Arturo Bandini in Chiedi alla polvere: spunti psicoana- litici 55 di Antonio Buonanno 5 indice La fantasia americana di John Fante come base del suo lavoro cine- matografico 65 di Fred Gardaphé Piena di vita di John Fante e la rappresentazione degli italoameri- cani nei film hollywoodiani degli anni Cinquanta 5 di Giuliana Muscio La letteratura di John Fante attraverso la lente dell’antropologia culturale: una risorsa immaginativa pertinente di Lia Giancristofaro Parte terza Omaggi a Fante Una luce in quaran-pena. Il compleanno di Fante ai tempi del pan- demonium 96 di Vinicio Capossela John e Joyce (e io) 99 di Frank Spotnitz Un italiano in America, un americano in Italia 03 di Giancarlo De Cataldo John e William 0 di Marco Vichi John Fante e io 114 di Gaetano Cappelli Chiedi a John Fante 118 di Simona Baldelli È arrivata primavera, Romano! 22 di Alessio Romano 6 indice Parte quarta Voci dal vivo Il racconto e il (suo) mondo 32 di Gianni Vattimo Una rete immensa dalle maglie strettissime. La poetica di John Fante 39 di Sandro Veronesi Riflessioni finali 5 di Giovanna Di Lello e Toni Ricciardi Gli autori 59 Presentazione di Giovanna Di Lello e Toni Ricciardi Chi è John Fante? Se lo analizzassimo con gli strumenti della migrazione, è un italoamericano, o forse un “abruzzoamericano”, di terza generazione. D’altronde, quando nasce a Denver (Colorado) nel 909, nasce americano, da padre italiano, che diverrà il famoso muratore dei suoi racconti. Nick Fante arriva nel 90 a Ellis Island, l’isola della speranza e della quarantena, sulle orme di suo padre Giovanni – nonno di John, da cui eredita il nome americanizzato –, partito quindici anni prima. Inoltre, volendo utilizzare un’altra categoria dell’analisi migratoria, in questo caso interpretativa, John Fante nasce come nasce e dove nasce perché figlio di una catena migratoria. Una modalità che ha caratterizzato la plurisecolare storia dell’emigrazione italiana nel mondo, nelle sue diverse fasi. Giovanni Fante partì dall’Abruzzo (Torricella Peligna) nel 1886, nella prima fase – non disciplinata – del variegato mosaico della migrazione ita- liana. Il paese si era unito formalmente da poco più di due decenni e, ciò nonostante, l’Italia dell’epoca somigliava a un insieme di diverse entità e realtà. Un ex suddito del Regno borbonico, come tanti insieme e dopo di lui, salpava con i bastimenti verso il nuovo mondo a ritmi prima inimmagina- bili. D’altronde, la migrazione da e verso la penisola italiana è storia antica, molto più antica di quanto si pensi; solo che dopo l’Unità – a dire il vero dopo il 1876, anno della prima rilevazione statistica ufficiale del neonato Re- gno d’Italia – la stessa migrazione assunse le dimensioni dell’esodo di massa. Milioni di italiane e italiani si spostarono vero le Americhe e verso l’Europa, ma la narrazione che assunse l’epopea statunitense fu senza precedenti. La migrazione è distacco, è partenza, ma al tempo stesso incontro e conoscen- za, sempre. Solo che nel caso americano – o meglio, statunitense – l’esodo fu accompagnato da una narrazione di speranza. Non solo un nuovo mondo, il nuovo mondo, bensì la narrazione di una meta dove tutto era possibile. Le storie della famiglia Fante si intrecciano, di conseguenza, con le ce- sure della storia della migrazione. Infatti, proprio nello stesso anno in cui 9 giovanna di lello / toni ricciardi arrivò Giovanni, fu inaugurata la Statua della Libertà. «Tenetevi, o antiche terre, la vostra vana pompa. Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vo- stre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata». In questa scritta venivano riassunti principi, ideali, meno reali, ma poco importa, di una fase nuova dell’umanità. I simboli sono importanti: sono le raffigurazioni, le espressioni e le percezioni che orientano le persone, che danno un senso, laico o religioso che sia, alla loro esistenza. Anche nel caso di Nick, la sua storia e il suo percorso migratorio coin- cidono con la storia della migrazione, una storia interamente italiana. Il suo arrivo a New York avviene in un contesto legislativo e procedurale del tutto nuovo. Infatti, proprio in quell’anno, il 90, l’allora Regno d’Italia inau- gurò l’ingresso nel nuovo secolo dotandosi di un Commissariato generale all’emigrazione e della prima legge organica che la disciplinasse.