Referenti: Diego Galiazzo e Vittorino Favaro Info: 348.7184918 – 333.4184778 ‐ [email protected]

Partenza: Domenica 3 Giugno ore 6.30 dal Parcheggio della palestra di Dosson. Dovendo caricare le biciclette il ritrovo è previsto alle ore 6.00

Rientro previsto: ore 19

Difficoltà: CT – Cicloturistico Pista ciclabile a doppio senso di marcia in sede protetta per cui si raccomanda massima attenzione e di tenere la destra. Domenica 3 Giugno 2018 Presenza di alcuni tratti di traffico promiscuo. Percorso sempre asfaltato per la maggior parte in discesa. CICLOVIA ALPE ADRIA Lunghezza: 40 km DA ‐ CAMPOROSSO A RESIUTTA

Dislivello: 490 m principalmente in discesa con brevi contropendenze Proposta da: Diego Galiazzo e Vittorino Favaro

Tempi: 4 / 5 ore in funzione delle soste

Bicicletta: da turismo, ibride, trekking, mtb. Nota: sono vietati i cestini davanti e dietro alle biciclette; le borse da bici vanno tolte e caricate nel pullman

Equipaggiamento: abbigliamento in grado di garantire il benessere necessario per pedalare in tutta sicurezza e relax: giacca antipioggia‐vento, zainetto di dimensioni contenute. Consigliati i pantaloncini da ciclista, gli occhiali da sole, crema solare; il casco è obbligatorio per i minori. Fanali o torcia per le gallerie.

Sicurezza: chi pratica il cicloturismo rispetta il CS, indossa i dispositivi protettivi e porta con sé il kit medico e gli attrezzi per riparare la bicicletta, bici che deve essere in buone condizioni (verificare parti meccaniche, freni e pneumatici). Bevande e pranzo al sacco (la sosta pranzo è previsto a ).

Cartografia: visibile sul sito Internet “Ciclovia Alpe Adria Radweg”. La 'ferrovia Pontebbana', tra , Gemona, Pontebba (vecchio confine con l'Impero Austro‐Ungarico) e Tarvisio, fu aperta nel 1879 e divenne ben presto la linea principale Costi: Pullman con carrello portabici 25,00 € di collegamento tra la pianura veneta‐friulana e l'Austria. Il traffico ferroviario divenne Iscrizione: Soci 2,00 € ‐ Non soci 5,00 €. molto intenso negli anni '60. Già all'inizio degli anni '70 si sentiva l'esigenza del ______raddoppio dei binari che si concretizzò dopo il terremoto del 1976. La linea venne Prossima escursione: Domenica 10 Giugno 2018 definitivamente dismessa nel 1995. Dopo un decennio di abbandono del vecchio LE MARMAROLE – RIFUGI CHIGGIATO E BAION tracciato, dal 2005 iniziò ad attuarsi il recupero del sedime con l'idea di un percorso in Referente: Ermanno Lorenzon ‐ tel. 349.4143279 gran parte su pista ciclabile vera e propria, ed il restauro delle vecchie stazioni Presentazione: Giovedì 7 Giugno 2018 ore 21,00 ferroviarie, dei ponti e delle gallerie. La Ciclovia Alpe Adria Radweg è un itinerario ciclabile, di 425 km, che parte da Oltrepassata si incontrano ancora delle gallerie scavate nella roccia e la Salisburgo e arriva a Grado. Noi percorreremo il tratto italiano tra le località di cascata del Rio Belipeit mentre sulle balze che sovrastano la Ciclovia Alpe Adria, si erge Camporosso e Resiutta ricavato, appunto, sul tracciato della vecchia ferrovia. possente la fortezza di Chiusaforte, costruita nel 1904 ed attualmente in fase di Partenza da Camporosso (dal piazzale della funivia che sale al Santuario del Monte restauro. Il percorso prosegue seguendo integralmente il tracciato della vecchia ferrovia Lussari) caratteristico villaggio alpino che sorge proprio sull'omonima sella, uno dei fino a raggiungere l’abitato di Resiutta nostra meta. passi più bassi delle Alpi e spartiacque tra il Mar Adriatico e il Mar Nero. Da qui inizia la Cartina: lunga e divertente discesa lungo la Val Canale pedalando sempre sulla pista ciclabile asfaltata realizzata sul sedime della vecchia ferrovia Pontebbana. Durante il percorso, si passa di fronte alla vecchia stazione di Valbruna, quindi si continua la discesa passando in mezzo a boschi e prati e superando Ugovizza, con la vecchia stazione trasformata in punto di ristoro. Si segnala solo a titolo informativo la località di Malborghetto che merita una visita per la presenza di un pittoresco villaggio alpino che conserva intatti molti edifici storici. Tra questi viene indicata una visita al Palazzo Veneziano, che ospita anche un importante museo etnografico. Il percorso continua per giungere in breve nei pressi di Bagni di Lusnizza, località celebre in passato per una sorgente di acqua sulfurea dalle notevoli proprietà curative. Qui il vecchio ponte ferroviario ci porta sulla sponda opposta del fiume Fella, offrendo allo stesso tempo una bella veduta sulla vallata. Presso la vecchia stazione ferroviaria di Laglesie San Leopoldo la pista ciclabile termina e dobbiamo proseguire su una strada asfaltata poco trafficata che in pochi chilometri ci porta fino a Pontebba, importante località dove termina la Val Canale e inizia la valle denominata Canal del Ferro. A Pontebba sono i due campanili delle chiese a stupire: uno con il classico tetto a cipolla, l’altro sormontato da una sottilissima cuspide; essi indicano che qui, lungo il torrente Pontebbana, correva per secoli il confine tra la Repubblica di Venezia e l’Impero austriaco, testimoniato anche da un cippo. A Pontebba si pedala lungo la strada principale uscendo dal paese e, presso il cimitero, in località S.Rocco dopo una breve ma ripida salita, torniamo sul sedime della vecchia ferrovia Pontebbana. Si prosegue in leggera discesa fino alla vecchia stazione ferroviaria di Pietratagliata: qui la pista ciclabile si interrompe ed i cicloturisti son costretti a scendere di nuovo sulla vecchia strada Pontebbana affrontando un passaggio angusto. Appena fuori dalla borgata, è necessario risalire una rampa di scale per tornare sul vecchio tracciato ferroviario dove ritroviamo la pista ciclabile asfaltata. Si prosegue pedalando nel tratto più selvaggio del Canal del Ferro, caratterizzato da numerose pareti strapiombanti che chiudono la stretta vallata del fiume Fella, si attraversano numerose gallerie ed alcuni spettacolari ponti. Il primo è quello di “Ponte di Muro” che ci porta sull’altro versante della vallata. A tutti i cicloturisti si fermano sul ponte che scavalca l’omonima vallata per ammirare la spettacolare vista sulle pareti strapiombanti del Jof di Montasio. Dopo aver superato la cascata di Cadramazzo, presso l’ennesima strettoia della valle, un singolare ponte in ferro ci riporta sull’altro versante. In questo punto fino alla fine dell'800 sorgeva “la Chiusa”, l’inespugnabile fortezza che ha dato il nome al paese limitrofo: Chiusaforte. A Chiusaforte bisogna assolutamente fermarsi in stazione: nello storico edificio che, oltre alla possibilità di rifocillarsi, permette di visitare un piccolo museo sulla storia della ferrovia Pontebbana.