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Veneto

Nella pagina a sinistra, la casetta di Goffredo Parise a Salgareda, dove scrisse i Sillabari . Sotto, Enzo Lorenzon, imprenditore della zona QUELLA che nel 2006 ha acquistato casa Parise per perpetuarne la memoria. CASETTA sul Piave Tra v igneti e ricordi di guerra, un viaggio nel paesaggio tra Salgareda e , amato e descritto dallo scrittore Goffredo Parise

Testo di TINO MANTARRO / Foto di MARCO PAVAN

UN GIORNO NEGLI ANNI SETTANTA UNO SCRITTORE SI TROVAVA A CAVALCARE IN COMPAGNIA DI UN AMICO SUL GRETO DEL FIUME PIAVE. «Era un tardo pomeriggio di fine agosto, un po’ ventilato, e la stagione stava calando verso l’autunno. (…) aUvvolto in un ampio verde disordinato, tra viti nane e alberi da frutto, c’era un relitto di casa, una sorta di fienile quasi invisibile, coperto da un grosso gelso stiro che gli stava di fronte». Lo scrittore a cavallo era Goffredo Parise e quella casa, «in quel piccolo Eden profumato di sambuco», decise di comprarla. Dopo aver girato il mondo e aver cambiato quaranta abitazioni, Parise, vicentino di nascita, decise di mettere radici in riva al Piave, a Salgareda, nel Trevigiano. «Una casetta, una specie di casa delle fate, minuscola e vecchia, con tutto vecchio dentro ma efficiente (…) dove si potesse respirare però il senso del tempo, sia atmosferico, sia psichico». Una casetta di mattoni screpolati, con un grande prato davanti, una siepe a far da staccionata e la vista verso il Piave, costruita all’interno di quella che altrove si dice golena e qui, in Veneto, è una “grave”. Una casetta che oggi è uguale a come l’ha lasciata lui, nel 1982, quando a causa della sua malattia degenerativa fu costretto a trasferirsi a meno di un chilometro, nel centro di Ponte di Piave.

Salgareda e Ponte di Piave sono i due universi attorno a cui è ruotata la quotidianità di Goffredo Parise negli ultimi anni di vita. Due universi minuti, non eclatanti, provincia italiana di quella buona. Una provincia architettonicamente quasi ordinata e già questo sembra un miracolo nella terra dei capannoni. Specie Salgareda, unico della zona ricostruito qualche chilometro più in là dopo esser stato raso al suolo dal fuoco amico durante la prima guerra mondiale – si trovava dal lato asburgico del fronte –, non ha abitazioni più alte di due piani, il che gli dona un aspetto di campagna a misura d’uomo. Una provincia fisicamente piatta, perché siamo in quella parte della Marca trevigiana dove già si sente odor di laguna. Tra i campi geometrici spiccano 

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robusti campanili alla veneziana, qualche piacevole villa di Qui si premia il reportage delizia della nobiltà lagunare come Villa Molon, ora sede di una 3 4 cantina con annesso museo della civiltà contadina, e l’imponente Sacrario militare di Fagarè della Battaglia, appena oltre il serpentone del Piave, sulla sponda occidentale. Una costruzione Si chiama Premio Goffredo ed eventi, di cui una dedicata al bianca e austera come austeri sono i cimiteri militari. Qui Parise ed è dedicato a un Veneto. La premiazione si tiene riposano le spoglie di 5.191 soldati italiani riconosciuti, di un genere che lo scrittore nel pomeriggio del 22 settembre vicentino – che ha collaborato a , all’interno del teatro austro-ungarico e di un americano, il tenente Edward McKey, anche con il Tci – praticava comunale «Mario Del Monaco». ufficiale della Croce Rossa e amico di Ernest Hemingway, spesso, come inviato del all’epoca autista d’ambulanza. Nella cappella sono scolpiti in Corriere della Sera e Per l’occasione il Punto Touring ferro i versi di Ucciso , la poesia che Hemingway – che amava dell’ Espresso : il reportage. Storie di Padova ha organizzato un considerarsi un ragazzo del basso Piave ricordando i giorni in cui di guerra ma non solo, che lo viaggio di tre giorni (21-23) nella un colpo di mortaio austriaco gli buttò in corpo 227 schegge, portarono in Biafra e in Vietnam, Marca trevigiana per scoprire le esperienza che ispirò Addio alle armi – dedicò all’amico tenente. in Laos e in Cile, a Pechino e in dimore legate a scrittori e artisti Giappone, articoli in cui Parise presenti nel territorio, dalla casa osservava il mondo con di Giorgione a Castelfranco Una provincia piatta, ma assai operosa perché il lavoro qui è quell’occhio attento che poi Veneto alla casa natale di religione, si sa, ma ti sorprendi lo stesso quando il sindaco di utilizzò anche nei Sillabari . Canova a , toccando, Salgareda, Andrea Favaretto robusto amministratore che gestisce Giunto alla seconda edizione il ovviamente le abitazioni legate a con palese buon senso il territorio, indica con orgoglio le imprese Premio Parise per il reportage è Goffredo Parise a Salgareda e dal respiro internazionale di un Comune di 7mila abitanti, bandito su iniziativa del Comune Ponte di Piave. Sabato 22 dal pomeriggio i partecipanti 5 6 piccole eccellenze che a volte sono grandi imperi economici. di Salgareda in collaborazione con le aziende vinicole Le Rive e prenderanno parte anche alla Paesi senza dubbio benestanti, specie grazie ai vigneti, che Maschio. Tre le categorie che premiazione e alla cena di gala. insieme alle anse del Piave disegnano il paesaggio come una riguardano resoconti giornalistici Info: Punto Touring Padova, 1. La biblioteca di Ponte di Piave, al secondo piano di casa Parise. 2. La geometria dei vigneti nelle campagne di Salgareda. 3. Operai al riposo sotto scacchiera sui toni del verde. «Sempre stata terra di vini questa – televisivi e in forma scritta 049.8754227, 049.8759186; le viti vicino al Piave. 4. La trattoria “Da a Bèa” a Ponte di Piave. 5. Luigi Bonato, della cantina Le Rive. 6. Pietro Bergamo, la cui famiglia era vicina di casa spiega Luigi Bonato, titolare con il fratello Andrea de Le  focalizzati sul racconto di luoghi [email protected]. di Parise nella golena di Salgareda. Nella pagina a fronte, ansa del Piave, fiume che in estate si riempie di bagnanti sulle ghiaie infuocate.

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La memoria di Parise si conserva invece sparsa qui e lì. A Ponte di Piave accanto alla stazione hanno dipinto un murale che lo rappresenta e in qualche locale trovi pure una sua fotografia. Non Da Marcea, la trattoria di campagna dove andava a mangiare gamberi rossi di fiume all’ombra dei platani, perchè ha chiuso e cambiato nome. La trattoria dove andava Parise però esiste ancora a un altro indirizzo, accanto a una delle tante rotonde simbolo del paesaggio contemporaneo. Si chiama “Da a Bèa”, è gestita dalla stessa famiglia e conserva quel fascino d’anni Settanta che di tanto in tanto si trova nei locali fuori mano. Dario, figlio della cuoca, Parise se lo ricorda bene. «Veniva due, tre volte, con la bella stagione, durante i suoi giri in bicicletta con la Giosetta. Prendeva un tè, oppure un prosecco, di quello nostro, che a lui piaceva bere bene» racconta. Sulla destra, accanto al bancone c’è una foto in bianco e nero di Parise intento a battere sui tasti della sua Olivetti. Nella dedica scritta a mano lo scrittore ringrazia per la bellissima cena. È datata 27 agosto 1983. «In estate veniva spesso, gli piaceva stare all’aperto, in compagnia» fossero sepolte in giardino sotto una stele minimalista, dove non ricorda Dario. «Era gentile, schivo e parlava poco. Mia madre gli compare neanche il nome, solo GO. PA. Così il secondo piano è dava del Maestro, lei sapeva chi fosse, io l’ho scoperto solo stato trasformato nella biblioteca comunale, dove i ragazzi dopo». Pietro Bergamo invece Parise lo conosceva bene. Era il vengono a studiare e le persone a leggere il giornale. Gli spazi suo vicino di casa. Abita ancora nella grava a due passi dalla vissuti da Parise sono rimasti intatti, con i quadri di Giosetta casetta. Suo padre è il vecchio con calce e carrettoni protagonista Fioroni (la sua compagna) e di Mario Schifano, ma anche cinque di Bellezza, nei Sillabari . La sorella faceva le pulizie in casa; lui tele opera dello scrittore, alcuni cimeli dei viaggi in Oriente e la oggi si prende cura del giardino. A Parise piaceva passar il tempo libreria ordinata per autore. «Cerchiamo di farla vivere: da dieci con loro «con la gente della “grava” è diversa da chi sta al di là, anni c’è un gruppo di lettura che si riunisce in salotto, mentre per al sicuro: solidarietà umana, anche selvatichezza, simpatia e un i bambini organizziamo letture sul tappeto» spiega Francesco certo quale mistero». Mistero che un giorno degli anni Settanta lo Sopra, il Piave nel tratto vicino Salgareda e Ponte di Piave attraversa campagne di vigneti e piantagioni di mais. Nella pagina a fronte, Tiveron, il bibliotecario. Un bel modo per perseverare la affascinò al punto da fargli piantar radici, dopo aver «girato il il sacrario militare di Fagaré della Battaglia dove sono sepolti oltre 5mila soldati italiani morti sul fronte del Piave durante la prima guerra mondiale. memoria, visto che i suoi libri li prendono in prestito davvero in mondo fino a quando mi han sorretto gioventù, spirito di pochi: «Sono considerati difficili…». curiosità e l’ansia esistenziale che doveva aver Marco Polo».

Rive. –. Quello autoctono è il Raboso Piave, un rosso da bere fine del XIX secolo ha devastato i vigneti in Europa» racconta. Un giovane. Ma adesso ovunque piantano prosecco, perché è quello vigneto ancora in produzione, gestito da Costantino Costante, 82 Un weekend a cavallo del Piave che vende». E nel dirlo sembra risentito, ma parlandoci capisci anni radicati in questo fazzoletto di terra sul Piave. Un vigneto LOCANDE E CANTINE PER TESTARE L’OSPITALITÀ ALLA VENETA che il senso del discorso è più profondo, dalle sue parole distilla che ha una sua bellezza estetica, perché piantato con il metodo amore per il suo territorio. «Non è la vite di queste zone, era il Bellussi: un intreccio di viti e gelsi che lo fa assomigliare a una vino delle colline, mio padre lo disdegnava» racconta dal cuore cattedrale gotica vegetale. Con lo stesso spirito archeologico della sua azienda a Ponte di Piave. «Non posso biasimare chi ha Bonato gestisce i vigneti intorno a casa Parise a Salgareda, quasi a DA SAPERE Le Marcandole offre la miglior cucina di meglio prenotare) Da a Bèa prosegue la pesce della zona (via Argine Piave 7, tel. tradizione popolare che tanto impressionò piantato prosecco ovunque, perché mantenersi con l’agricoltura voler mantenere il paesaggio come era allora. Un po’ come è Per visitare le case di Goffredo Parise 0422.807881; marcandole.it). Buona cucina Parise (via Europa, Ponte di Piave, tel. stato per la casa color mattone dove Parise scrisse tutti i Sillabari , altrimenti è quasi impossibile. Ma quel che fa la differenza è la occorre far riferimento alla Casa di cultura anche al Nuovo Ranch di Ponte di Piave, 0422.857857). A Ponte di Piave potete sostenibilità: non solo economica ma etica e umana, per costruire tenuta come una reliquia da Moreno Vidotto ed Enzo Lorenzon, i Goffredo Parise, ovvero la biblioteca (via iV Novembre 63, frazione San Nicolò, passare per acquisti di vini locali alla Cantina e sostenere il territorio, altrimenti tutto va in malora» racconta. nuovi proprietari. «L’abbiamo acquistata nel 2006 consapevoli del comunale di Ponte di Piave che si trova tel. 0422.747050; ristorantenuovoranch.it). le Rive (via Grave di Negrisia 50, tel. suo valore culturale e della necessità che fosse in qualche modo in via Verdi 1, tel: 0422.759995; Ottima trattoria di una volta (ma aperta solo 0422.754137, lerive.it). Le cantine Maschio si Sostenibilità territoriale che sta a cuore anche a Gabriele Cescon , preservato» spiega Lorenzon. La casa è come la lasciò: tre stanze [email protected]. La Casa di tre sere a settimana e la domenica a pranzo, trovano a (Tv); cantinemaschio.com. direttore generale delle Cantine Maschio, storico colosso del vino sotto, tre sopra, un letto in legno di cirmolo, la Lettera 22 per cultura è visitabile nell’orario di apertura della biblioteca comunale, preferibilmente su GuiDE TCi frizzante. «Il boom del prosecco qui ha creato economia, ha avuto scrivere, gli stivali di cuoio con cui camminava. In più c’è solo prenotazione (obbligatoria per il giovedì. un impatto importante, anche visivo, sul territorio. Proprio per una raccolta di prime edizioni e traduzioni dei suoi libri. sabato e domenica). Per visitare la casetta Per orientarvi durante una questo è necessario investire sulla sostenibilità ambientale dei Lorenzon e Vidotto la aprono a chi vuol curiosare nella vita di di Salgareda bisogna far riferimento sempre passeggiata nei luoghi di nostri prodotti. Non tanto perché nonostante 500 milioni di Parise e organizzano letture di poesia sotto i gelsi. Un modo alla biblioteca. Info su goffredoparise.it. Goffredo Parise sul Piave, bottiglie l’anno la moda può finire, ma sopratutto perché il vino discreto di preservarne il ricordo. La stessa discrezione che si ma anche per conoscere incarna il territorio, ne racconta storia e cultura: se per far profitti percepisce a Ponte di Piave, «un paesello con una fontana DORMiRE E MANGiARE tutta la Marca trevigiana, dal capoluogo alla lo violenti, non lo rispetti, non può andar a finire bene». Proprio d’acqua ferruginosa» dove Parise si dovette trasferire per gli A Salgareda, a due passi dalla casetta di medievale , il per rispetto del territorio e della sua tradizione anni fa Bonato ha ultimi anni. «Una casa che a me sembra bellissima, un ex Parise, si può dormire tra i campi al piacevole compagno di viaggio acquistato un vigneto storico, disperso tra rogge e filari. «È stato barchessa, piena di luce e di verde», una casa che per sua volontà B&B Vigne Correr della famiglia Cescon (via ideale è la Guida Verde s a S

piantato nel 1870, ha resistito alla prima guerra Mondiale, ma è stata donata al Comune allo scopo di farne non un museo, ma Veneto (pag. 334, Correr 21, tel. 0422.747193; doppia da 65 €). ì v a s soprattuto è uno dei pochi rimasti pre fillossera, il parassita che a un centro di cultura viva. Con una sola richiesta: che le sue ceneri Sempre a un passo dal Piave il ristorante i 29 €, soci Tci 23,20 €). V

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