Comune di Montespertoli CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE

Piano Strutturale (ai sensi dell’Art. 92 della L.R. 65/2014)

Arch. Giovanni Parlanti Progettista

Alessio Mugnaini Sindaco e assessore all’urbanistica

Dott. Geol.Pian.Terr.jr Diego Corpora Responsabile del procedimento

Documento Programmatico per l’Avvio del Procedimento

Ai sensi dell’art. 17 della L.R. 65/2014

Ottobre 2019 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Indice 1. LA PREMESSA...... 4 2. L’AVVIO DEL PROCEDIMENTO DEL PIANO STRUTTURALE...... 5 2.1. Il procedimento di redazione del Piano Strutturale...... 6 2.2. Il procedimento di conformazione al PIT/PPR...... 6 2.3. Il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica...... 6 3. LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE VIGENTE...... 8 3.1. La struttura del Piano Strutturale di Montespertoli...... 8 3.1.1. I Invarianti Strutturali...... 13 3.1.2. I Sistemi e sottosistemi...... 14 3.1.2.1. I Sistemi e Sottosistemi Ambientali...... 15 3.1.2.2. I Sistemi e Sottosistemi Territoriali...... 15 3.1.3. Le Unità Territoriali Organiche Elementari (U.T.O.E.)...... 17 3.1.4. Il dimensionamento del PS...... 18 3.2. La struttura del Regolamento Urbanistico di Montespertoli...... 25 3.2.1. Il territorio rurale...... 28 3.2.2. Territorio Urbanizzato secondo il RU vigente...... 31 3.2.3. La disciplina del Patrimonio Edilizio Esistente...... 36 3.2.4. La Disciplina locale: trasformazioni degli assetti insediativi...... 39 3.2.5. Il dimensionamento del R.U...... 41 3.2.6. Stato di attuazione degli interventi previsti dal RU vigente...... 42 3.3. Il Piano di Indirizzo Territoriale - Piano Paesaggistico...... 46 3.3.1. Il Piano di Indirizzo Territoriale...... 48 3.3.2. Il Piano Paesaggistico...... 50 3.3.2.1. La scheda d’ambito n.9 Val D’elsa...... 53 3.3.2.2. Le invarianti strutturali - caratteri idro-geo-morfologici dei bacini idrografici e dei sistemi morfogenetici...... 54 3.3.2.3. Le invarianti strutturali - I caratteri ecosistemici del paesaggio...... 55 3.3.2.4. Le invarianti strutturali - Il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi, urbani e infrastrutturali...... 57 3.3.2.5. Le invarianti strutturali - I caratteri morfotipologici dei sistemi agro ambientali dei paesaggi rurali 58 3.3.2.6. Le interpretazione di sintesi - Patrimonio territoriale e paesaggistico...... 60 3.3.2.7. Le Interpretazione di sintesi – Criticità...... 61 3.3.2.8. Gli indirizzi per le politiche...... 62 3.3.2.9. La disciplina d’uso – Obiettivi di qualità e direttive...... 64 3.3.3. La disciplina dei beni paesaggistici...... 67 3.3.3.1. Beni architettonici tutelati ai sensi della Parte II del D.Lgs 42/2004...... 69 3.4. Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Firenze...... 69 3.4.1. La struttura del P.T.C...... 69 3.4.2. L’individuazione degli obiettivi...... 73

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 1 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 3.4.3. Il sistema territoriale della Valdelsa...... 74 3.4.3.1. Le strategie del PTCP per la sostenibilità ambientale e territoriale. Le politiche di tutela del sistema territoriale del Valdarno empolese...... 76 3.4.3.2. Le strategie del PTCP per il policentrismo della Valdelsa...... 78 3.5. Il Piano regionale Cave...... 79 3.5.1. Giacimenti e prescrizioni...... 80 4. IL QUADRO CONOSCITIVO DI RIFERIMENTO...... 82 4.1. La struttura idro-geomorfologica...... 82 4.2. La struttura insediativa...... 84 4.3. Gli aspetti demografici, sociali ed economici...... 87 4.3.1 Gli aspetti demografici e sociali...... 87 4.3.2. Il turismo...... 91 4.3.3. Le attività economiche: il sistema produttivo locale...... 91 4.4. La struttura agroforestale...... 93 4.5. Il patrimonio storico, culturale e ambientale...... 95 4.6. Il benessere equo e sostenibile nelle città...... 97 4.6.1. Salute...... 98 4.6.2. Istruzione...... 99 4.6.3. Lavoro e conciliazione dei tempi di vita...... 100 4.6.4. Benessere economico...... 101 4.6.5. Relazioni sociali...... 102 4.6.6. Politica e istituzioni...... 103 4.6.7. Benessere soggettivo...... 104 4.6.8. Paesaggio e patrimonio culturale...... 105 4.6.9. Ambiente...... 106 4.6.10. Qualità dei servizi...... 107 5. GLI OBIETTIVI SPECIFICI DA PERSEGUIRE CON IL PIANO STRUTTURALE...... 108 5.1. Obiettivi – linee guida dell’Amministrazione Comunale...... 108 5.2. Azioni ed effetti del Piano Strutturale...... 111 5.2.1. Il Quadro Conoscitivo...... 112 5.2.2. Lo Statuto del Territorio...... 113 5.2.3. I riferimenti statutari per l’individuazione delle UTOE e per le relative strategie...... 115 5.2.4. La strategia dello sviluppo sostenibile...... 115 5.3. L’individuazione del Territorio Urbanizzato...... 116 5.4. I Nuclei Rurali e gli ambiti di pertinenza dei centri e nuclei storici...... 118 5.5. La conferenza di copianificazione...... 119 5.6. Gli aspetti idrogeomorfologici...... 120 6. LA COMUNICAZIONE E IL PROCESSO PARTECIPATIVO...... 123 6.1. Gli enti coinvolti nel processo partecipativo...... 124 6.1.1. Enti e organismi pubblici ai quali è richiesto un contributo tecnico...... 124

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 2 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 6.2. Gli strumenti della partecipazione...... 125 7. ELENCO ELABORATI DELL’AVVIO DEL PROCEDIMENTO...... 126

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 3 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 1. LA PREMESSA

La Regione Toscana ha modificato, con la Legge Regionale 10 novembre 2014, n.65, la normativa regionale in materia di governo del territorio. Questa nuova legge nasce dall’esigenza di pervenire ad un sistema complessivo del governo del territorio che, alla luce dell'esperienza maturata con l'applicazione della L.R. 1/2005 e prima ancora della L.R. 5/95, garantisca un’azione pubblica più efficace. Essa nasce inoltre dalla necessità sia di rendere effettivo il principio per il quale nuovi impegni di suolo sono ammessi solo se non sussistono possibilità di riuso degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti, che di definire in modo puntuale, negli atti di programmazione e di sviluppo comunale, il territorio urbanizzato, differenziando le procedure per intervenire all’interno dello stesso da quelle per le trasformazioni di aree esterne, con particolare riferimento alla salvaguardia del territorio rurale e al fine di promuovere il riuso e la riqualificazione delle aree urbane degradate o dismesse. La nuova legge urbanistica definisce ed individua gli atti di governo che si suddividono in: a. Strumenti della pianificazione territoriale: - PIT – Piano di Indirizzo Territoriale; - PTC – Piano Territoriale di Coordinamento; - PTCM – Piano Territoriale della Città Metropolitana (inserito con la L.R. 65/2014); - Piano Strutturale comunale; - Piano Strutturale Intercomunale (inserito con la L.R. 65/2014); b. Strumenti della pianificazione urbanistica: - Piano Operativo comunale (inserito con la L.R. 65/2014 in sostituzione del Regolamento Urbanistico); - Piani Attuativi, comunque denominati.

Il Piano Strutturale costituisce lo strumento fondamentale di pianificazione territoriale del Comune, definisce le scelte principali relative all’assetto del territorio, sia di carattere statuario di lungo periodo, sia di carattere strategico, rivolte a definire gli obiettivi, gli indirizzi, i limiti quantitativi e le direttive alle concrete trasformazioni. La componente strategica del Piano Strutturale trova nel Piano Operativo la progressiva attuazione, mediante programmazione quinquennale delle trasformazioni degli assetti insediativi ed infrastrutturali del territorio comunale.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 4 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 2. L’AVVIO DEL PROCEDIMENTO DEL PIANO STRUTTURALE

Il presente documento costituisce l’atto di Avvio del Procedimento, ai sensi dell’art. 17 della L.R. 65/2014, per la redazione del Piano Strutturale del Comune di Montespertoli.

Il presente documento di Avvio del Procedimento che costituisce, pertanto, la base di partenza (FASE INIZIALE) del percorso di formazione del nuovo Piano Strutturale, si articola in quattro parti distinte:  una prima parte dedicata al Piano Strutturale e con particolare riferimento ai contenuti e all'iter di formazione del nuovo strumento;  una seconda parte finalizzata a comporre un primo quadro territoriale comprensivo della disamina degli strumenti urbanistici e atti della pianificazione vigenti e sovraordinati e nello specifico: - Piano Strutturale Vigente; - Regolamento Urbanistico; - Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana; - Piano territoriale di Coordinamento della Provincia di Firenze; - Piano Regionale Cave.  una terza parte dedicata ad una prima ricognizione del quadro conoscitivo disponibile e all’individuazione delle eventuali ulteriori integrazioni che sarà necessario svolgere;  una quarta parte relativa al processo partecipativo.

Il documento, nello specifico, contiene:

a) la definizione degli obiettivi di piano e delle azioni conseguenti, comprese le eventuali ipotesi di trasformazioni al di fuori del perimetro del territorio urbanizzato che comportino impegno di suolo non edificato per le quali si intende attivare il procedimento di cui all’articolo 25, nonché la previsione degli effetti territoriali attesi, ivi compresi quelli paesaggistici; b) un’analisi del quadro conoscitivo di riferimento comprensivo della ricognizione del patrimonio territoriale ai sensi dell’articolo 3, comma 2, e dello stato di attuazione della pianificazione, nonché la programmazione delle eventuali integrazioni; c) l’indicazione degli enti e degli organismi pubblici ai quali si richiede un contributo tecnico specificandone la natura e l’indicazione del termine entro il quale il contributo deve pervenire; d) l’indicazione degli enti ed organi pubblici competenti all’emanazione di pareri, nulla osta o assensi comunque denominati, necessari ai fini dell’approvazione del piano; e) il programma delle attività di informazione e di partecipazione della cittadinanza alla formazione dell’atto di governo del territorio; f) l’individuazione del garante dell’informazione e della partecipazione, per le finalità di cui all’articolo 36, responsabile dell’attuazione del programma di cui alla lettera e).

Inoltre il documento di Avvio del Procedimento è redatto e trasmesso contestualmente al Documento Preliminare di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), di cui all'art. 23 della L.R. 10/2010.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 5 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE La redazione del nuovo strumento di pianificazione territoriale necessita dell’avvio di diverse procedure con percorsi che si sovrappongono. Risulta necessario, quindi, descrivere l’iter procedurale delle varie fasi con i relativi tempi.

2.1. Il procedimento di redazione del Piano Strutturale

Il procedimento di redazione del Piano Strutturale, disciplinato dagli articoli 17, 18, 23 e 24 della LR 65/2014, si articola nelle seguenti fasi: 1) avvio delle procedure urbanistiche e conseguenti consultazioni di enti, organi pubblici, organismi pubblici; 2) svolgimento della conferenza di copianificazione (art. 25 della LR 65/2014) nei casi di ricorrenza indicati dalla legge regionale stessa; 3) svolgimento di attività di partecipazione del pubblico; 4) adozione; 5) pubblicazione sul BURT e presentazione di osservazioni (60 giorni); 6) istruttoria e controdeduzioni alle osservazioni pervenute; 7) approvazione e pubblicazione sul BURT.

2.2. Il procedimento di conformazione al PIT/PPR

Questo procedimento, disciplinato dagli articoli 20 e 21 della “Disciplina di Piano del PIT/PPR7, 18, 23 e 24 della LR 65/2014, prevede lo svolgimento di un’apposita conferenza paesaggistica a cui partecipano la Regione e gli organi ministeriali competenti (Soprintendenza) e dove sono invitati l’Ente titolare dell’atto e la Provincia interessata. Ai fini di tale conferenza, l’Ente, dopo essersi espresso sulle osservazioni pervenute successivamente all’adozione degli strumenti urbanistici, invia tutta la documentazione alla Regione che convoca la Conferenza nei 15 giorni successivi. I lavori della Conferenza si concludono nei 60 giorni seguenti alla data di convocazione e si esprime sulla conformazione dello strumento urbanistico al PIT/PPR. Infine gli strumenti urbanistici, dopo aver ottenuto la conformazione, vengono approvati definitivamente dall’Ente titolare dell’atto.

2.3. Il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica

Questo procedimento è disciplinato dagli articoli 23, 24, 25 26 e 27 della LR 10/2010. La normativa regionale in merito alla Valutazione Ambientale Strategica fa riferimento alla Dir. 2001/42/CEE e prevede la redazione del Rapporto Ambientale così come definito all’Allegato I della stessa direttiva. Il Procedimento di Valutazione Ambientale Strategica è contestuale e parallelo alle forme di adozione e approvazione degli strumenti urbanistici, ma costituisce un processo separato volto a valutare la compatibilità ambientale della pianificazione urbanistica presentata ed, eventualmente, a condizionarla a prescrizioni per il raggiungimento della sostenibilità ambientale, così come di seguito illustrato nel dettaglio.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 6 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE

PRIMA FASE L'Ente titolare dell’atto, contestualmente all'avvio del procedimento di redazione degli strumenti urbanistici, approva il Rapporto preliminare ambientale VAS per il PS ai sensi dell’art.23 della LR 10/2010.

SECONDA FASE Il Responsabile del Procedimento, previo parere dell'Autorità Competente, richiede ai Soggetti Competenti in materia ambientale, i pareri sul Rapporto preliminare VAS relativo al PS , dando loro 90 giorni di tempo per l'invio dei contributi. Tale documento deve essere inoltrato contemporaneamente al Documento di Avvio del Procedimento, redatto ai sensi dell'art. 17 delle L.R. 65/2014. Contemporaneamente il Responsabile del Procedimento assieme al Garante dell’Informazione e della Partecipazione attiva forme di informazione e partecipazione dei cittadini su quanto richiesto al fine di recepire pareri e suggerimenti.

TERZA FASE Il Responsabile del procedimento raccoglie dati e pareri, dai Soggetti Competenti in materia ambientale e dai cittadini, da fornire all'estensore del Piano Strutturale e al soggetto proponente il Rapporto Ambientale al fine di recepire i contributi e i pareri utili per la definizione degli strumenti urbanistici stessi e del Rapporto Ambientale VAS da adottare assieme al Piano Strutturale: questa fase deve utilmente vedere la collaborazione fra il Responsabile del Procedimento, l'Autorità competente per la VAS e l'estensore dello strumento urbanistico e del Rapporto Ambientale VAS.

QUARTA FASE Adozione da parte dei Consiglio Comunale, del nuovo Piano Strutturale, ai sensi dell' art.19 della L.R. 65/2014 e del Rapporto Ambientale VAS redatto ai sensi dell'art. 23 della L.R.10/2010; di seguito il Responsabile del Procedimento si attiva per la pubblicazione sul BURT sia della delibera di adozione dei nuovi strumenti urbanistici che del Rapporto Ambientale VAS, al fine della presentazione di eventuali osservazioni.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 7 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 3. LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE VIGENTE

Il territorio Comunale di Montespertoli è dotato di Piano Strutturale approvato con Del. C.C, n.44 del 26/09/2011 e rettificato con Del. C.C n.61 del 20/09/2012 ai sensi dell’art.3 comma7 della Disciplina di PS. e di Regolamento Urbanistico approvato con Del. C.C n.71 del 30/07/2015, il quale è stato modificato con le seguenti varianti: - Conferenza Paritetica e Istituzionale con Del. C.C n.22 del 3/03/2016 che ha preso atto dell'adeguamento del Ruc al parere della Conferenza Paritetica Istituzionale espresso in data 03/03/2016 ai sensi dell’art. 26 della L.R. 1/2005; - Progetto esecutivo avente valore di variante urbanistica per Lavori di Riqualificazione dell’Impianto Sportivo Molino del Ponte a Baccaiano approvato con Del. C.C n.82 del 29/09/2016; - Aggiornamento Quadro Conoscitivo e rettifica errori materiali del Regolamento Urbanistico comunale vigente – ai sensi dell’art.21 della LR 65/2014, con Del. C.C n.36 del 23/05/2017; - Variante urbanistica semplificata alla parte II titolo IV delle NTA del Regolamento Urbanistico vigente in recepimento dell’art. 38 della LR 3/1994 e art. 9 LR 56/2000 – ai sensi dell’art. 29 e artt. 18, 19, 20 della LR 65/2014 con Del. C.C n.4 del 28.02.2019; - Variante S.U.A.P e contestuale Variante Urbanistica ai sensi del D.P.R 160/2010 art.8 e della L.R 65/2014 art.35 con contestuale rilascio di Permesso di costruire, finalizzata alla modifica del perimetro del Territorio Urbano ed alla sistemazione dell’aera pertinenziale dell’attività artigianale ubicata in Via Virginio 142 in Loc. Baccaiano, Comune di Montespertoli, approvata con Del. C.C n. 68 del 25/07/2019.

3.1. La struttura del Piano Strutturale di Montespertoli

Il piano strutturale, è lo strumento della pianificazione territoriale comunale. In coerenza con gli altri strumenti della pianificazione territoriale, regionale e provinciale, il piano individua e definisce le risorse territoriali divise in sistemi e sottosistemi, le invarianti strutturali, i principi di governo del territorio, i criteri per l’utilizzazione delle risorse con riferimento ai sistemi territoriali individuati, la disciplina del paesaggio, la tutela dell’ambiente e dei beni culturali, compreso il patrimonio storico insediativo. Il piano strutturale, sulla base degli elementi sopra evidenziati, delinea la strategia dello sviluppo territoriale, con la definizione di obiettivi ed indirizzi per la programmazione del governo del territorio. A tal fine individua le unità territoriali organiche elementari, necessarie a mantenere un’equilibrata distribuzione delle dotazioni richieste, finalizzate ad uno sviluppo sostenibile. Stabilisce le dimensioni massime ammissibili degli insediamenti, delle infrastrutture e dei servizi. Il piano Strutturale si compone di sette parti e dei rispettivi elaborati: a. Quadro Conoscitivo 1) Elab. 1 – Analisi generale e inquadramento territoriale, identificazione dei caratteri antropici del territorio; 2) Elab. 2 – Analisi dei processi insediativi socio economici; 3) Elab. 3.1 – Ricostruzione storica del territorio;

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 8 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4) Elab. 3.2 – Analisi delle trasformazioni urbane dal XIX al XXI secolo; 5) Elab. 4 – Localizzazione delle aree con potenzialità di rinvenimento archeologico; 6) Elab. 5.1 – Sistema delle infrastrutture e della mobilità: la rete viaria in relazione alla mobilità esterna ed interna al territorio; 7) Elab. 5.2 – Sistema delle infrastrutture e della mobilità: trasporti pubblici: 8) Elab. 5.3.1 – Sistema delle infrastrutture e della mobilità: individuazione delle strade provinciali, comunali e vicinali, Montespertoli nord; 9) Elab. 5.3.2 – Sistema delle infrastrutture e della mobilità: individuazione delle strade provinciali, comunali e vicinali, Montespertoli sud; 10) Elab. 6.1 – La visibilità del paesaggio e degli elementi storico culturali lungo i principali percorsi di crinale: Via Volterrana; 11) Elab. 6.2 – La visibilità del paesaggio e degli elementi storico culturali lungo i principali percorsi di crinale: Via di Castiglioni e Montelupo; 12) Elab. 6.3 – La visibilità del paesaggio e degli elementi storico culturali lungo i principali percorsi di crinale: Via di Poppiano; 13) Elab. 6.4 – La visibilità del paesaggio e degli elementi storico culturali lungo i principali percorsi di crinale: Via Romita; 14) Elab. 6.5 – La visibilità del paesaggio e degli elementi storico culturali lungo i principali percorsi di crinale: Via di Botinaccio; 15) Elab. 6.6 – La visibilità del paesaggio e degli elementi storico culturali lungo i principali percorsi di crinale: Via di Volteggiano, Tresanti, San Pietro in Mercato; 16) Elab. 6.7 – La visibilità del paesaggio e degli elementi storico culturali lungo i principali percorsi di crinale: Via Lucardese; 17) Elab. 7.1 – Uso del suolo: Montespertoli nord; 18) Elab. 7.2 – Uso del suolo: Montespertoli sud; 19) Elab. 8.1 – Dinamiche dell’uso del suolo: situazione territoriale al 1954 e al 2003; 20) Elab. 8.2 – Dinamiche dell’uso del suolo: analisi delle dinamiche dell’uso del suolo anni 1954- 2003; 21) Elab. 9 – Vegetazione forestale; 22) Elab. 9.1 Localizzazione delle aree tartufigene Nord 23) Elab. 9.2 Localizzazione delle aree tartufigene Sud 24) Elab. 10 – Sistema delle acque, analisi delle caratteristiche geografiche e insediative; 25) Elab. 11 – Specie faunistiche di rilievo, localizzazione dei punti di segnalazione e delle aree vocate ad ospitarle; 26) Elab. 12.1 – Individuazione degli edifici nel territorio aperto con indicazione del valore storico architettonico, dell’uso e dello stato di degrado: Quadrante 1; 27) Elab. 12.1.1 – Individuazione dei fabbricati compresi nei nuclei edilizi del Quadrante 1 28) Elab. 12.2 – Individuazione degli edifici nel territorio aperto con indicazione del valore storico architettonico, dell’uso e dello stato di degrado: Quadrante 2; 29) Elab. 12.2.1 – Individuazione dei fabbricati compresi nei nuclei edilizi del Quadrante 2

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 9 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 30) Elab. 12.3 – Individuazione degli edifici nel territorio aperto con indicazione del valore storico architettonico, dell’uso e dello stato di degrado: Quadrante 3; 31) Elab. 12.3.1 – Individuazione dei fabbricati compresi nei nuclei edilizi del Qudrante 3 32) Elab. 12.4 – Individuazione degli edifici nel territorio aperto con indicazione del valore storico architettonico, dell’uso e dello stato di degrado: Quadrante 4; 33) Elab. 12.4.1 – Individuazione dei fabbricati compresi nei nuclei edilizi del Qudrante 4 34) Elab. 13.1 – Carta dei vincoli: Montespertoli nord; 35) Elab. 13.2 – Carta dei vincoli: Montespertoli sud; 36) Elab. 14 – Tutele previste dal P.R.G.; 37) Elab. 14.1 Tutele previste dal P.T.C.P 38) Elab. 14.2 Tutele previste dal P.I.T. 39) Elab. 15.1 – Localizzazione dei Programmi Aziendali (P.A.P.M.A.A.) presentati nel periodo 1995- 2008; 40) Elab. 15.2 - Elenco dei Programmi Aziendali (P.A.P.M.A.A.) presentati nel periodo 1995-2008; 41) Elab. 16.1 – Piani di recupero e piani attuativi in ambito urbano, localizzazione e stato di attuazione; 42) Elab. 16.2 – Stato di attuazione P.R.G. vigente aree urbanizzate: Montespertoli, Ortimino e Martignana; 43) Elab. 16.3 – Stato di attuazione P.R.G. vigente aree urbanizzate: Anselmo, Baccaiano, Montagnana, San Quirico, Lucignano, Fornacette e Lucardo; b. Statuto del territorio 44) Elab. 17 – Sistema territoriale; 45) Elab. 18 – Sistema ambientale; 46) Elab. 19 – Patrimonio naturale; 47) Elab. 20 – Elementi antropici e storico culturali; 48) Elab. 21.1 – Paesaggio : Illustrazione generale; 49) Elab. 21.2 – Paesaggio : Analisi di dettaglio; 50) Elab. 21.3 – Paesaggio : Viste panoramiche; 51) Elab. 22 – Invarianti strutturali; c. Strategie 52) Elab. 23 – Strategie ambientali; 53) Elab. 24 – Strategie territoriali; 54) Elab. 25 – UTOE; 55) Elab. 26.1 – UTOE n. 1 Martignana, UTOE n. 2 Colline dell’Orme e del Turbone; 56) Elab. 26.2 – UTOE n. 3 Crinale centrale; 57) Elab. 26.3 – UTOE n. 4 Colline del Pesciola; 58) Elab. 26.4 – UTOE n. 5 Colli Virginio Pesa sud; 59) Elab. 26.5 – UTOE n. 6 Colli Virginio Pesa nord, UTOE n. 7 Fondovalle del basso Virgini

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 10 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE d. Documenti di piano 60) Fascicolo Osservazioni, Controdeduzioni e Pareri II° Commissione Consiliare; 61) Disciplina adottata con le modifiche intervenute a seguito delle osservazioni accolte; 62) Disciplina; 63) Relazione adottata con le modifiche intervenute a seguito delle osservazioni accolte; 64) Relazione; e. Supporto geologico-tecnico 65) Relazione tecnica; Elaborati di indagine generale (scala 1:10.000): 66) Tav. A, nord – Carta geologica; 67) Tav. A, sud – Carta geologica; 68) Tav. B, nord – Carta geomorfologica; 69) Tav. B, sud – Carta geomorfologica; 70) Tav. C, nord – Carta litologico-tecnica, con sondaggi e dati di base; 71) Tav. C, sud – Carta litologico-tecnica, con sondaggi e dati di base; 72) Tav. D, nord – Carta delle pendenze dei versanti; 73) Tav. D, sud – Carta delle pendenze dei versanti; 74) Tav. E, nord – Carta della pericolosità geomorfologica; 75) Tav. E, sud – Carta della pericolosità geomorfologica; 76) Tav. H, nord – Rischio idraulico – Carta dei vincoli sovracomunali (P.T.C.P. della Provincia di Firenze); 77) Tav. H, sud – Rischio idraulico – Carta dei vincoli sovracomunali (P.T.C.P. della Provincia Firenze); 78) Tav. I, nord e sud – Rischio idraulico - Carta dei vincoli sovracomunali (Autorità di Bacino del Fiume ) – Norma 2 e 3 del D.P.C.M. n. 226/1999;79) Tav. L, nord e sud – Rischio idraulico - Carta dei vincoli sovracomunali (Autorità di Bacino del Fiume Arno) - Norma 6 del D.P.C.M. n. 226/1999; 80) Tav. M, nord – Rischio idraulico - Carta dei vincoli sovracomunali (Autorità di Bacino del Fiume Arno) derivanti dal P.A.I. di cui al D.P.C.M. del 06/05/2005; 81) Tav. M, sud – Rischio idraulico - Carta dei vincoli sovracomunali (Autorità di Bacino del Fiume Arno) derivanti dal P.A.I. di cui al D.P.C.M. del 06/05/2005; 82) Tav. N, nord - Carta della vulnerabilità degli acquiferi; 83) Tav. N, sud - Carta della vulnerabilità degli acquiferi; 84) Tav. O, nord – Rischio idraulico – Carta del contesto idraulico; 85) Tav. O, sud – Rischio idraulico – Carta del contesto idraulico; 86) Tav. P, nord – Rischio idraulico – Carta della pericolosità idraulica; 87) Tav. P, sud – Rischio idraulico – Carta della pericolosità idraulica; Elaborati di approfondimento (scala 1:2.000): 88) Tav. B, Capoluogo nord-est e sud – Carta geomorfologica; 89) Tav. B, Capoluogo nord-ovest – Carta geomorfologica;

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 11 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 90) Tav. B, Martignana – Carta geomorfologica; 91) Tav. C, Capoluogo nord-est e sud - Carta litologico-tecnica; 92) Tav. C, Capoluogo nord-ovest- Carta litologico-tecnica; 93) Tav. C, Martignana - Carta litologico-tecnica; 94) Tav. D, Capoluogo nord-est e sud - Carta delle pendenze dei versanti; 95) Tav. D, Capoluogo nord-ovest - Carta delle pendenze dei versanti; 96) Tav. D, Martignana - Carta delle pendenze dei versanti; 97) Tav. E, Capoluogo nord-est e sud - Carta della pericolosità geomorfologica; 98) Tav. E, Capoluogo nord-ovest - Carta della pericolosità geomorfologica; 99) Tav. E, Martignana - Carta della pericolosità geomorfologica; 100) Tav. F, Capoluogo nord-est e sud – Carta degli elementi della ZMPSL; 101) Tav. F, Capoluogo nord-ovest – Carta degli elementi della ZMPSL; 102) Tav. F, Martignana – Carta degli elementi della ZMPSL; 103) Tav. G, Capoluogo nord-est e sud – Carta della pericolosità sismica; 104) Tav. G, Capoluogo nord-ovest – Carta della pericolosità sismica; 105) Tav. G, Martignana – Carta della pericolosità sismica; 106) Tav. P, Baccaiano Anselmo Ginestra – Carta della pericolosità idraulica; 107) Tav. P, Martignana – Carta della pericolosità idraulica; Allegato A: 108) Stratigrafie e prospezioni sismiche; Allegato B:109) Prove penetrometriche; Allegato C - Studio per la sistemazione idraulico-ambientale delle pertinenze dei torrenti Virginio e Baccaiano, tra Baccaiano e Ginestra: 110) Fascicolo 1 – Relazione descrittiva e tecnica; 111) Fascicolo 2 – Estratto modellazioni idrauliche (tabulati e sezioni); 112) Tav. 1 – Planimetria generale; 113) Tav. 2a – Planimetria delle aree allagabili: tratto Pesa-Anselmo; 114) Tav. 2b - Planimetria delle aree allagabili: tratto Anselmo-Baccaiano; 115) Tav. 3 – Studio idraulico ed estratto P.R.G.; 116) Tav. 4 – Quadro delle ipotesi di sistemazione idraulica; Allegato D - Studio per la valutazione della pericolosità idraulica sul torrente Orme in località Martignana a supporto del Piano Strutturale: 117) Relazione tecnica; 118) Allegato A – Sezioni fluviali e livelli idrometrici; 119) Tav. 1 - Bacini idrografici del torrente Orme, del Rio della Leccia e del Rio di Carnesecchi valutati nell’analisi idrologica; 120) Tav. 2 – Planimetria del rilievo delle sezioni trasversali del torrente Orme, del Rio della Leccia e del Rio di Carnesecchi in località Chiocciolaia; 121) Tav. 3 – Profili longitudinali e livelli idrometrici; 122) Tav. 4 – Carta delle aree allagabili; 123) Tav. 5 – Carta della pericolosità idraulica ai sensi del D.P.G.R. n. 26/R del 27/04/2007;

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 12 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 124) Tav. 6 – Carta della pericolosità idraulica ai sensi del P.A.I.;

f. Valutazione Integrata e Valutazione Ambientale Strategica (valutazione degli effetti del piano) 125) Relazione sulle attività di Valutazione Integrata e Valutazione Ambientale Strategica. a. Parte prima; b. Allegato 1 – schema logico dello statuto del PS; c. Allegato 2 - schema logico della strategia del PS; d. Allegato 3 – matrice di coerenza del PS col PTCP; e. Allegato 4 - matrice di coerenza del PS col PIT; f. Alelgato 5 – Valutazione delle compatibilità col PRG non attuate soggette a P.A.; g. Parte Seconda – Rapporto Ambientale

g. Allegati (documenti integranti il piano ritenuti significativi allo scopo) 126) Elab. 27.1 - Localizzazione nelle UTOE delle previsioni di PRG confermate dal Piano Strutturale – aree urbanizzate: Montespertoli, Ortimino e Martignana; 127) Elab. 27.2 - Localizzazione nelle UTOE delle previsioni di PRG confermate dal Piano Strutturale – aree urbanizzate: Anselmo, Baccaiano, Montagnana, San Quirico, Lucignano, Fornacette e Lucardo; 128) Elab. 28 - Localizzazione nelle UTOE delle previsioni di PRG confermate dal Piano Strutturale - territorio aperto Unità Organiche (O.U.)

3.1.1. I Invarianti Strutturali

Il Piano Strutturale, individua le Invarianti Strutturali come principi cardine che assicurano che le risorse, i beni territoriali e ambientali, i caratteri fondativi che hanno determinato le specificità locali di Montespertoli, siano tutelati, preservati e resi disponibili per le generazioni future.

Le invarianti strutturali sono state catalogate secondo tre tipologie complementari: a. Invarianti strutturali territoriali; b. Invarianti strutturali ambientali; c. Invarianti strutturali culturali e socio-economiche;

La rappresentazione concreta dell'applicazione delle invarianti strutturali è data dei beni patrimoniali che sono stati individuati utilizzando i seguenti criteri: a. la lunga durata, ovvero sono stati identificati i beni che storicamente hanno contribuito alla formazione dell'identità del territorio; b. la permanenza, ovvero la capacita dei beni di resistere ai cambiamenti territoriali, ambientali e sociali;

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 13 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE c. la coerenza con i caratteri geografici, ovvero il rispetto dei caratteri morfologici, geologici e litologici di Montespertoli; d. la coerenza con i fattori ambientali, ovvero il rispetto delle specificità climatiche e geopedologiche del territorio montespertolese; e. il rispetto e la coerenza con le risorse, ovvero l’utilizzo delle risorse in accordo con la disponibilità delle stesse, con la finalità di garantire il sostrato vitale del territorio.

3.1.2. I Sistemi e sottosistemi

Figura 1: Estratto PS.- Sistema ambientale

Il P.S. individua e definisce i Sistemi e i Sottosistemi , come quelle porzioni di territorio comunale dotati di una comune identità morfologica e tra loro integrati, che assumano un ruolo peculiare ne territorio. I sistemi coprono l'intero territorio comunale. Entro ciascun sistema possono essere individuati sottosistemi, ovvero parti di un sistema che presentano peculiari connotazioni ambientatali, inseditaive, produttive o culturali. Il P.S., individua le invarianti Strutturali come principi cardine che assicurano che le risorse Le Invarianti Strutturali sono principi cardine che assicurano che le risorse, i beni territoriali e ambientali, i caratteri fondativi

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 14 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE che hanno determinato le specificita locali di Montespertoli, siano tutelati, preservati e resi disponibili per le generazioni future Il territorio comunale è stato suddiviso in Sistemi ambientali e Sistemi territoriali, con i relativi sottosistemi, individuati tramite le analisi svolte con il Quadro Conoscitivo che ha definito per ciascuno di essi i caratteri identitari, le rispettive specificità, i caratteri identificativi, le risorse e le criticità.

3.1.2.1. I Sistemi e Sottosistemi Ambientali

Il P.S, attraverso un processo attraverso un processo di sovrapposizione fra gli strati informativi relativi a tre macro elementi strutturali prevalenti, identificati nelle dominanti morfologica, geologica e biotica, ha individuato tre sistemi fondamentali con caratteri geologici prevalenti. La differenziazione manifestata dalla presenza di differenti attività biotiche all'interno di ciascun sistema, unita alle peculiarità morfologiche individuali, ha permesso ulteriormente la determinazione di sottosistemi. L’'individuazione dei tre macro sistemi ha tenuto di conto del fattore idrico e del grado di permeabilità dei suoli, in quanto quest’aspetti, sono stati ritenuti determinati per gli insediamenti umani e per le attività prevalenti che essi esercitano.

Nella tabella sottostante si riporta una sintesi dei sistemi e sottoinsiemi individuati: Tabella 1: Sistemi e Sottosistemi ambientali Sistemi Sottosistemi 34.1.1 Sottosistema dei boschi settentrionali Sistema delle colline 34.1 34.1.2 Sottosistema dei coltivi boscati meridionali permeabili 34.1.3 Sottosistema delle colline del Pesa 34.2.1 Sottosistema delle argille fra Pesa e Virginio Sistema delle non 34.2.2 Sottosistema delle argille del bacino dell’Arno 34.2 permeabili 34.2.3 Sottosistema delle argille d’Ormicello 34.2.4 Sottosistema delle argille del Piangrand 34.3.1 Sottosistema fluviale di Pesa e Virginio Sistema dei corsi 34.3.2 Sottosistema del torrente Turbone 34.3 d’acqua 34.3.3 Sottosistema dei torrenti Orme, Pesciola e Ormicello

Per ogni sistema e sottosistema ambientale individuato, sono contenuti gli obiettivi, le direttive e le prescrizioni specifiche.

3.1.2.2. I Sistemi e Sottosistemi Territoriali

Il P.S, attraverso un processo di lettura che interseca le informazioni storiche, geografiche e insediative ha individuato alcuni sistemi configurati da più unità correlate che costituiscono specifici sottosistemi.

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Figura 2: Figura 2: Estratto PS.- Sistemi Territoriali

Nella Tabella sottostante si riposta una sintesi dei sistemi e sottosistemi individuati.

Tabella 2: Sistemi e Sottosistemi territoriali Sistemi Sottosistemi 36.1.1 Sottosistema di via Montelupo Sistema dello snodo 36.1.2 Sottosistema di Botinaccio e Mandorli 36.1 orografico di 36.1.3 Sottosistema Lucardese Montespertoli 36.1.4 Sottosistema di Gigliola 36.1.5 Sottosistema di Lungagnana 36.2.1 Sottosistema di Gricciano 36.2 Sistema d’Ortimino 36.2.2 Sottosistema di Nebbiano 36.2.3 Sottosistema Di crinale 36.3 Sistema di Val D’Orme 36.4 Sistema di Lucardo 36.4.1 Sottosistema dei castelli del Pesciola 36.5 Sistema dei Colli 36.5.1 Sottosistema di San Quirico/Poppiano Orientali 36.5.1 Sottosistema Lucignano

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36.5.2 Sottosistema della Volterrana 36.5.4 Sottosistema di Castiglioni 36.6 Sistema di Polvereto 36.7 Sistema della Pesa 36.8.1 Sottosistema Anselmo e Baccaiano 36.8 Sistema di Val Virginio 36.8.2 Sottosistema dei mulini Sistema di Voltiggiano- 36.9 Tresanti

3.1.3. Le Unità Territoriali Organiche Elementari (U.T.O.E.)

Il P.S. definisce le unità territoriale organica elementare come le parti di territorio riconoscibili e dotate di una loro relativa autonomia strategica. Sono individuate in base ai caratteri ambientali, economici, sociali e culturali. Le UTOE coprano l’intero territorio comunale.

Per ciascuna UTOE vengono specificati: a. le dimensioni massime ammissibili degli insediamenti; b. il nuovo impegno di suolo; c. le dimensioni minime necessarie delle infrastrutture e dei servizi di uso pubblico.

Le linee guida necessarie alla definizione geometrica delle Unita Territoriali Organiche Elementari prendono le mosse dai seguenti principi:

a. la lunga durata; b. le origini del territorio; c. l’uso dei suoli; d. la vocazione geografica;

L’analisi del processo di formazione territoriale e socio economica del comune di Montespertoli ha permesso la determinazione di sette unita territoriali che presentano al loro interno caratteri di unicità e omogeneità storica, sociale, economica, relazionale.

Le sette UTOE sono: a. n°1 Martignana b. n°2 Colline dell’Orme e del Turbone c. n°3 Crinale centrale d. n°4 Colline del Pesciola e. n°5 Colli Virginio Pesa sud

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 17 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE f. n°6 Colli Virginio Pesa nord g. n°7 Fondovalle del basso Virginio

Figura 3: Estratto PS.- Utoe

Le UTOE coprano l’intero territorio comunale, e per ognuna di esse il PS. Individua finalità e indirizzi.

3.1.4. Il dimensionamento del PS

Il PS. Individua, l’acqua, le frane, la disponibilità di suolo, il patrimonio edilizio inutilizzato, l’andamento demografico, gli auspici espressi durante il processo come componenti che concorrono a dare un tetto massimo ammissibile di sviluppo futuro del territorio.

a. L’acqua: la disponibilità della risorsa e stimata sulla base dei dati concessi dall’Ente Territoriale competente e dall’Ente Gestore del servizio idrico, calcolati tenendo conto dell’intervento complessivo di potenziamento della rete idrica comunale in parte già iniziato ed in parte di prossima realizzazione. Tale

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 18 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE progetto, in futuro, consentirà di allacciare alla rete comunale fino a 1.400 nuove utenze, pertanto a scopo cautelativo, si e ritenuto necessario introdurre un coefficiente di sicurezza fissando il limite a 1.300 nuove utenze.

b. Definizione delle utenze: ai fini del dimensionamento o sulla base della risorsa idrica disponibile, in caso di nuovo consumo di suolo, sono stati assunti i seguenti parametri: i. residenza urbana 1 utenza ogni 90 mq SUL; ii. residenza territorio aperto 1 utenza ogni 120 mq SUL; iii. produttivo 1 utenza ogni 250 mq di SUL (con coefficiente riduttivo in caso di recupero dell’esistente già allacciato).

c. Le frane: dissesto geomorfologico in atto diffuso su tutto il territorio comunale. Questa condizione, evidenziata nella sezione specifica del Piano, interessa prevalentemente gli insediamenti collinari, con particolare riferimento al Capoluogo

d. Il patrimonio edilizio non utilizzato: partendo dai fattori limitanti e stato effettuato uno studio puntuale del territorio prendendo a riferimento per ogni singola UTOE, la relativa rete idrica esistente e gli insediamenti urbani ed extra urbani ad esse potenzialmente allacciabili, verificando gli ambiti di frana limitrofi a centri abitati che limitano o impediscono potenziali espansioni future.

e. L’andamento demografico: ha segno positivo, dovuto principalmente all’immigrazione dall’area metropolitana fiorentina. Il dimensionamento poggia anche sulla valutazione degli andamenti demografici e socio-economici rilevati nel Quadro Conoscitivo, favorendo le azioni rivolte a mantenere la stabilità e la presenza dei nuclei familiari insediati, ricercando un’elevata qualità della vita attraverso una funzionale distribuzione territoriale, un’attiva presenza di servizi qualificati e di base e l’inserimento di strutture e attività produttive di qualità che siano capaci di promuovere il territorio comunale integrandosi con le strategie dei sistemi, le invarianti e le regole di governo del territorio.

f. Auspici scaturiti dal processo partecipativo: più rispetto per le risorse e più attenzione per il territorio e il paesaggio, finalizzando lo sviluppo all’insegna della qualità. La strategia complessiva di sviluppo del territorio è stata concepita sulla base dei questi presupposti. Il dimensionamento nelle aree urbane e nelle zone del territorio aperto servite dalla rete dell’acquedotto, e stato determinato per ogni singola UTOE sulla base della disponibilità di risorsa idrica. Nelle aree del territorio aperto non raggiunte dall’acquedotto, il dimensionamento e stato determinato sulla base del censimento degli edifici esistenti attualmente non utilizzati e potenzialmente recuperabili, col presupposto che per consentire l’intervento si dovranno rendere autonomi in ordine all’approvvigionamento idrico. Con questi presupposti il dimensionamento e stato calcolato per ogni singola UTOE, tenendo presente tuttavia che il fattore limitante acqua non e una condizione permanente, e quindi tale da condizionare in maniera imprescindibile il presente piano, che diversamente ha prospettive di lunga durata. Pertanto in base agli obiettivi strategici, e stato determinato un dimensionamento che in alcune UTOE supera i limiti imposti

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 19 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE dalla ripartizione delle 1300 nuove utenze complessive. Tale aspetto dovrà essere considerato nelle previsioni quinquennali dai successivi RUC, che dovranno vincolare le nuove previsioni alla verifica della disponibilità di risorsa idrica. a. rientrano nel dimensionamento tutte le previsioni del vecchio PRG, non attuate e che hanno ottenuto un valutazione integrata favorevole; b. la quota del dimensionamento relativo ad ogni singola UTOE e comprensiva del pregresso trascinato da PRG; c. il dimensionamento del PS tiene conto degli esiti della Valutazione Integrata. Nel dimensionamento sono computate le previsioni del PRG che sono risultate compatibili o con compatibilità condizionata dalla V.I.; d. si precisa che a seguito degli esiti della Valutazione Integrata, i comparti aventi giudizio di compatibilità condizionato o positivo saranno inseriti nelle aree che perimetrano i centri urbani separandoli dalle aree del territorio aperto. Pertanto i perimetri delle aree urbane del PRG, aggiornati agli esiti della V.I., sono riportati negli elaborati alle previsioni di PRG confermate dal Piano Strutturale; e. non rientrano nel dimensionamento le previsioni del vecchio PRG in corso di esecuzione o per le quali e già stato rilasciato il permesso di costruire (o D.I.A.) ovvero tutti gli interventi già convenzionati prima dell’adozione del presente piano; f. il RUC nell’ambito di una specifica previsione, dovrà valutare le infrastrutture, la disponibilità di risorsa idrica e le opere di urbanizzazione necessarie agli interventi programmati, inserendo le modalità di esecuzione preventiva o contestuale delle stesse alle realizzazioni previste; g. l’inserimento delle nuove previsioni potenziali e delle possibili trasformazioni sull’esistente, siano compatibili col paesaggio L’eventuale trasposizione dimensionale quantitativa da un UTOE all’altra, potrà avvenire in maniera motivata nella misura massima del 10%, senza con ciò determinare la necessita di effettuare una variante al Piano. Fermo restando i criteri per il dimensionamento espressi nei punti precedenti, la previsione di nuove aree di espansione residenziale dovrà conseguire da una rigorosa disamina della effettiva domanda di abitazioni e da una valutazione delle abitazioni esistenti non utilizzate, sotto-utilizzate e da recuperare, in ottemperanza alle norme dello Statuto del PTC vigente della provincia di Firenze. [TITOLO III, par. 9.3.1 e 9.4, rispettivamente per le aree residenziali e per le aree produttive] Infine, il R.U.C., nell’individuare eventuali nuove previsioni edificatorie, siano esse residenziali o produttive, dovrà verificare il rispetto dei criteri espressi nei punti precedenti. Di seguito, riportiamo le Tabelle Dimensionamento per ogni UTOE. Tabella 1 – Dimensionamento UTOE Martignana Tabella 2 – Dimensionamento UTOE Colline dell’Orme e del Turbone Tabella 3 – Dimensionamento UTOE Crinale centrale Tabella 4 – Dimensionamento UTOE Colline del Pesciola Tabella 5 – Dimensionamento UTOE Colli Virginio Pesa sud Tabella 6 – Dimensionamento UTOE Colli Virginio Pesa nord Tabella 7 – Dimensionamento UTOE Fondovalle del basso Virginio Tabella 8 – Dimensionamento Complessivo

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Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 24 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 3.2. La struttura del Regolamento Urbanistico di Montespertoli

Il Regolamento urbanistico definisce le regole e le azioni per la tutela, la riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio insediativo e territoriale disciplinando le trasformazioni urbanistiche, edilizie e infrastrutturali con esse compatibili. A tale scopo specifica e conferisce efficacia operativa ai contenuti statutari del Piano Strutturale e ad una parte significativa delle strategie in esso contenute, nel rispetto dei principi di sviluppo sostenibile definiti dalle vigenti norme in materia di governo del territorio.

Esso contiene: 2.1. La disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti, che individua e definisce: 2.1.1. il perimetro aggiornato dei centri abitati, quale delimitazione continua comprendente tutte le aree edificate e i lotti interclusi; 2.1.2. la disciplina dell’utilizzazione, del recupero e della riqualificazione del patrimonio urbanistico ed edilizio esistente, compresa la tutela e valorizzazione degli edifici e dei manufatti di valore storico e artistico, sulla base di un quadro conoscitivo dettagliato ed aggiornato dell’edificato e delle funzioni in atto; 2.1.3. l’individuazione delle aree per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, nel rispetto dei parametri definiti dal Piano Strutturale con riferimento agli standard urbanistici minimi imposti dalle vigenti norme statali e regionali in materia di governo del territorio; 2.1.4. le aree, gli ambiti o i singoli edifici sui quali perseguire prioritariamente la riqualificazione insediativa; 2.1.5. le aree all’interno del perimetro dei centri abitati nelle quali è permessa l’edificazione di completamento; 2.1.6. l’individuazione del patrimonio edilizio esistente sul quale sono consentiti interventi di ampliamento; 2.1.7. la disciplina del territorio rurale, nel rispetto delle vigenti norme regionali in materia; 2.1.8. la disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni e le trasformazioni non materiali del territorio.

2.2. La disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio, che individua e definisce: 2.2.1. gli interventi di addizione agli insediamenti esistenti consentiti anche all’esterno del perimetro dei centri abitati; 2.2.2. gli ambiti interessati da interventi di riorganizzazione del tessuto urbanistico; 2.2.3. gli interventi individuati sull’intero territorio comunale che, in ragione della loro complessità e rilevanza, presuppongono la preventiva approvazione di Piani Attuativi; 2.2.4. la disciplina della perequazione urbanistica, riferita a specifiche aree di trasformazione e/o di riqualificazione degli assetti insediativi; 2.2.5. il programma di intervento per l’abbattimento delle barriere architettoniche ed urbanistiche, sulla

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 25 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE base del censimento delle barriere architettoniche nell’ambito urbano e la determinazione degli interventi necessari al loro superamento; 2.2.6. le infrastrutture e le opere pubbliche da realizzare e le aree ad esse destinate; 2.2.7. i beni sottoposti a vincolo ai fini espropriativi, ai sensi delle vigenti disposizioni statali e regionali in materia di espropriazione per pubblica utilità.

2.3. Con riferimento al Piano Strutturale contiene altresì: 2.3.1. la disciplina riferita all’integrità fisica del territorio, mediante la quale le previsioni relative alle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio sono poste in relazione con un compendio selezionato e coordinato delle previsioni e disposizioni vigenti in materia geologica, idraulica e sismica; 2.3.2. la valutazione di fattibilità idrogeologica degli interventi, anche ai fini del vincolo idrogeologico di cui alle vigenti norme regionali, in base all’approfondimento degli studi di natura idrogeologica, geologica ed idraulica contenuti nel Piano Strutturale; 2.3.3. le disposizioni di tutela riferite alle invarianti strutturali del territorio individuate dal Piano Strutturale; 2.3.4. le discipline speciali finalizzate alla tutela, valorizzazione e/o riqualificazione paesaggistica, ambientale, storico-culturale ed insediativa del patrimonio territoriale, urbanistico ed edilizio; 2.3.5. gli indirizzi progettuali e le indicazioni operative per la riqualificazione e/o la caratterizzazione dello spazio pubblico; 2.3.6. la disciplina dei beni paesaggistici, che recepisce contenuti e prescrizioni del PIT.

Di seguito sono elencati tutti gli elaborati che costituiscono il Regolamento:

1. Relazione generale 2. Quadro conoscitivo 2.1. Carta dei vincoli (scala 1:10.000) 2.1.1. Montespertoli nord 2.1.2. Montespertoli sud 2.2. Tutele del PTC (scala 1:10.000) 2.2.1. Montespertoli nord 2.2.2. Montespertoli sud 2.3. Classificazione degli edifici nel territorio rurale 2.3.1. Carta Quadrante 1 (scala 1:10.000) 2.3.2. Carta Quadrante 2 (scala 1:10.000) 2.3.3. Carta Quadrante 3 (scala 1:10.000) 2.3.4. Carta Quadrante 4 (scala 1:10.000) 2.3.5. Fascicolo schede: Carta Quadrante 1 2.3.6. Fascicolo schede: Carta Quadrante 2 2.3.7. Fascicolo schede: Carta Quadrante 3

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 26 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 2.3.8. Fascicolo schede: Carta Quadrante 4 2.4. Classificazione edifici Zone A 2.4.1. Fascicolo schede: Zona A1 Capoluogo 2.4.2. Fascicolo schede: Zona A1 (Lucardo – Lucignano) – Zona A3 (Montegufoni -Poppiano - Castello di Sonnino) – Zone A2 (Edifici meritevoli di classificazione) 2.5. Stato di attuazione del PRG (scala 1:5.000) 2.5.1. UTOE 1 (Martignana) – UTOE 3 (Capoluogo - Ortimino) – UTOE 4 (Lucardo) – UTOE 5 (San Quirico - Poppiano - Lucignano - Fornacette) – UTOE 6 (Montagnana- Baccaiano) –UTOE 7 (Anselmo) 3. Piano operativo 3.1. Norme tecniche di attuazione 3.2. Inquadramento generale del territorio (scala 1:20.000) 3.2.1. Territorio rurale – Territorio urbanizzato – Aree di influenza urbana 3.3. Territorio urbanizzato e Aree di influenza urbana (ortofoto - scala 1:5.000) 3.3.1. UTOE 1 (Martignana) – UTOE 3 (Capoluogo - Ortimino) – UTOE 7 (Anselmo) 3.3.2. UTOE 4 (Lucardo) – UTOE 5 (San Quirico - Poppiano - Lucignano - Fornacette) – UTOE 6 (Montagnana – Baccaiano) 3.4. Territorio urbanizzato e Aree di influenza urbana (scala 1:2000) 3.4.1. Martignana – Chiocciolaia (Utoe 1) 3.4.2. Capoluogo nord (Utoe 3) 3.4.3. Capoluogo sud (Utoe 3) – Gigliola (Utoe 4) 3.4.4. Ortimino (Utoe 3) 3.4.5. Lucardo (Utoe 4) – Lucignano – San Pancrazio – Fornacette (Utoe 5) 3.4.6. San Quirico – Poppiano (Utoe 5) 3.4.7. Baccaiano – Molino del Ponte (Utoe 6) 3.4.8. Montagnana – Montegufoni (Utoe 6) 3.4.9. Anselmo (Utoe 7) 3.4.10. Fascicolo schede interventi 3.5. Infrastrutture territoriali 3.5.1. Carta Quadrante nord (scala 1:10000) 3.5.2. Carta Quadrante sud (scala 1:10000) 3.6. Territorio rurale (scala 1:10.000) 3.6.1. Carta Quadrante 1 3.6.2. Carta Quadrante 2 3.6.3. Carta Quadrante 3 3.6.4. Carta Quadrante 4 3.7. Individuazione vincoli preordinati all’esproprio 3.7.1. Fascicolo con elenco delle particelle catastali 3.8. Verifica dimensionamento degli interventi rispetto alle previsioni di Piano Strutturale 4. Supporto tecnico

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 27 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.1. Indagini di supporto geologico tecnico 4.2. Indagini sismiche 4.3. Studi idraulici 5. VAS 5.1. Rapporto ambientale 5.2. Sintesi non tecnica ai sensi del DLgs 152/2006 e LR 10/2010 6. Allegati 6.1. Masterplan (scala 1:2000) 6.1.1. Fascicolo : sintesi progettuali orientative per gli interventi 6.2. Relazione del Responsabile del Procedimento 6.3. Rapporto del Garante 6.4. Programma di intervento per l’abbattimento delle barriere architettoniche 6.5. Fascicolo osservazioni e controdeduzioni 6.6. NTA adottate con le modifiche intervenute a seguito delle osservazioni accolte

3.2.1. Il territorio rurale

Il RU. definisce il “ Territorio rurale”, come la porzione di territorio esterna alla perimetrazione del “territorio urbanizzato”, e comprende anche le “aree di influenza urbana”, ovvero le parti immediatamente adiacenti al “territorio urbanizzato” che, pur facendo parte del territorio rurale, presentano connotazioni diverse a cui corrispondono azioni di pianificazione distinte: 1.2.1. sottozone denominate “aree con affinità urbana”, zone in genere prive di ordinamenti morfologici consolidati e talora caratterizzate da usi incongrui o da situazioni di degrado, e che costituiscono ambiti di rilevanza strategica per la ridefinizione degli assetti insediativi ed ambientali, nonché per il riequilibrio dei rapporti paesaggistici e funzionali tra insediamenti urbani e territorio rurale; 1.2.2. sottozone denominate “aree periurbane”, zone prossime al territorio urbanizzato che conservano caratteri riconoscibili della tradizione rurale, che concorrono a determinare il valore paesaggistico di insediamenti storici o comunque di margini significativi di insediamenti preesistenti, che necessitano di essere preservate; 1.2.3. sottozone denominate “insediamenti isolati di analogia urbana”, si tratta di nuclei sparsi all’interno del territorio rurale, privi di valore storico insediativo, che presentano affinità urbana e derivano da trasformazioni significative di insediamenti preesistenti che non presentano alcuna relazione con il contesto e si caratterizzano come “lottizzazioni urbane” in aperta campagna, per le quali non sono pertanto ipotizzabili interventi di pianificazione correttiva, né conservativa.

Ogni zona del territorio rurale è regolata da un Capo, che stabilisce norme e specifiche recependo la disciplina paesaggistica del PIT. Le diverse zone sono individuate nelle tavole del territorio rurale in scala 1:10.000.

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Figura 4: Estratto RU – ELABORATO 35 “ Territorio Rurale” - Quadrante 3

Il Capo I individua le aree “aree di valore paesaggistico”, distinguendo fra esse le “aree agricole ad elevato valore paesaggistico”, le “aree a naturalità diffusa” ed i nuclei storici rurali”. Per ognuna delle aree sono individuati gli elementi che le caratterizzano e le regole che dovranno essere osservate riguardo agli interventi edilizi consentiti e alle relative opere di sistemazione esterna. In nuclei rurali storici e le loro pertinenze, sono individuati con apposita campionatura nella cartografia in scala 1.10.000 e sono quelli di seguito elencati: • Fezzana • La Ripa • Bignola • Montalbino • Trecento • Barberinuzzo

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 29 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE • • Brugnano • Il Pino (Polvereto) • Voltiggiano • Botinaccio

Il Capo II disciplina l’attività edilizia nelle aree con esclusiva o prevalente funzione agricola, in particolare la costruzione dei nuovi edifici con destinazione d’uso agricola, le abitazioni rurali, le recinzioni e ogni altra opera o manufatto destinati al mantenimento dei fondi o alla conduzione aziendale.

Il Capo III disciplina gli interventi ammessi sul patrimonio rurale. Stabilisce le regole di riutilizzo degli edifici sulla base della classificazione e le modalità di attuazione del cambio di destinazione d’uso. Fissa inoltre le norme per l’utilizzo degli spazi esterni e per la realizzazione delle opere pertinenziali agli edifici.

Il Capo IV riguarda gli interventi consentiti sulla viabilità rurale, per esigenze agricole o per usi diversi.

Il Capo V individua le aree degradate che hanno perso le funzioni agricole e che sono soggette quindi a recupero paesaggistico ambientale. A tal fine si distingue il degrado caratterizzato da un uso improprio del suolo (zone ASRA), rispetto a quello caratterizzato dalla presenza di fabbricati incongrui o che hanno perso le funzioni per le quali erano stati realizzati e versano in stato di degrado (zone ASRU). Si riporta l’elenco delle Zone ASRA e delle Zone ASUR individuate dal Regolamento Urbanistico divise per UTOE.

Zone ASRA UTOE 1 ASRA n. 1 – Area ex cava la leccia ASRA n. 2 – Area ex discarica le mandrie UTOE 3 ASRA n. 3 – Area ex lottizzazione via Ribaldaccio UTOE 5 ASRA n. 4 – Area lavorazione inerti Bignola UTOE 6 ASRA n. 5 – Area ex tiro a volo (ex U.O. n.8) UTOE 7 ASRA n. 6 – Area lavorazione inerti (ex U.O. n.4)

ZONE ASRU UTOE 3 ASRU n. 1 – Via Ribaldaccio (pressi Capoluogo) ASRA n. 2 – Area ex discarica le mandrie UTOE 3 ASRU n. 2 – Poggio al Sole (pressi Ortimino) ASRU n. 3 – Ortimino sud (in area di influenza urbana) UTOE 5 ASRU n. 4 – la Buca ex canile (pressi Bignola)

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 30 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Il Capo VI contiene specifiche disposizioni per l’uso e/o la trasformazione d'ammobili ed aree destinate o destinabili ad usi e/o attività di carattere specialistico, condotte da soggetti pubblici o privati. Tali aree specialistiche, disciplinate in modo puntuale, consentono le trasformazioni necessarie per svolgere le specifiche funzioni preesistenti o ivi consentite, nel rispetto del territorio rurale e dei suoi valori paesaggistici e ambientali. Tali aree specialistiche, sono raggruppate sulla base delle specifiche funzioni individuate e di seguito elencate: a. Aree Specialistiche per attività turistico – ricettive (AS-T) b. Aree Specialistiche per attività di interesse pubblico (AS-F) c. Aree Specialistiche per attività sportive o del tempo libero (AS-S) d. Aree Specialistiche per attività produttive o commerciali (AS-D)

Il Capo VII riguarda le aree che per ubicazione o per conformazione, sono influenzate dal territorio urbanizzato ovvero che presentano affinità urbane. Si tratta di zone poste ai margini del territorio urbanizzato oppure d’aree, ancorché lontane da centri urbani, che a seguito d'invertenti di trasformazione urbanistico edilizia, si configurano come insediamenti riconducibili alla logica delle zone urbanizzate.

Il Capo VIII incentiva proposte alternative per il recupero del patrimonio edilizio esistente, mentre il Capo IX, regolamenta la realizzazione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile e detta le disposizioni in merito allo sviluppo sostenibile del territorio.

3.2.2. Territorio Urbanizzato secondo il RU vigente

Il RU. definisce “ Territorio Urbanizzato”, la porzione di territorio interna al perimetro aggiornato dei centri abitati, inteso come delimitazione continua comprendete tutte le aree edificate e i lotti interclusi.

Il territorio urbanizzato e suddiviso in zone omogenee che sono state nominate con la classica terminologia urbanistica, corrispondente a quella fissata col DM 1444/68. Alle zone omogenee, corrispondono regole d’intervento differenti.

Ogni zona omogenea è regolata da un Capo, al quale corrispondono regole d'intervento differenti. Il Capo I, disciplina i tessuti storici, le cosiddette zone A. Il Capo II, disciplina le zone di impianto più recente che comprendono anche le aree di completamento e saturazione tramite interventi diretti , le cosiddette zone B. Il Capo III, disciplina gli insediamenti artigianali e produttivi, in genere zone D. Il Capo IV è relativo alle attrezzature di interesse generale denominate zone F. Tali zone omogenee, sono suddivise in sottozone denominate “zone”.

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Figura 5: Estratto RU – ELABORATO 22 “ Territorio urbanizzato a Aree di influenza urbana ” - Capoluogo nord (UTOE 3)

Sono comprese nelle zone omogenea A, le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti. Includono tutti gli edifici che ricadono nel territorio urbanizzato e che risultano censiti dal Catasto Leopoldino.

Le zone omogenee A si dividono nelle seguenti sottozone: a. Zone A1: nuclei storici che hanno generato complessi abitati più estesi; b. Zone A2: insediamenti esterni alle Zone A1 che rivestono interesse storico; c. Zone A3: nuclei storici significativi non inglobati in abitati urbani più estesi.

Le Zone A1: Centri storici di antica formazione comprendono le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti. Si tratta dei nuclei storici che hanno poi dato origine a complessi abitati più estesi.

Essi comprendono i tre insediamenti storici: a. Capoluogo (UTOE 3) b. Lucardo (UTOE 4) c. Lucignano (UTOE 6)

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 32 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE

Le Zone A2 - Tessuti storici consolidati sono costituite da un tessuto urbano che presenta rilievo storico, riconducibile ad un periodo compreso fra il catasto Leopoldino e il catasto d’impianto.

Le Zone A3 - Nuclei di valore storico sono costituite da quelle parti del territorio interessate da nuclei edificati che rivestono carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale, quali borghi o complessi edilizi, non assimilabili ai nuclei rurali. Essi comprendono i tre insediamenti storici a. Castello di Sonnino (UTOE 3) b. Poppiano (UTOE 5) c. Montegufoni (UTOE 6)

Sono comprese nelle zone omogenea B, comprendono le parti del territorio totalmente o parzialmente edificate, distinte dalle zone omogenee A. Si tratta di tessuti urbani relativamente recenti, dove le opere di urbanizzazione sono già presenti. Hanno prevalente destinazione residenziale, ma possono comprendere funzioni compatibili con i centri abitati, quali: direzionale, commerciale di vicinato, commerciale di media struttura, artigianato di servizio, turistico ricettivo.

Le zone omogenee A si dividono nelle seguenti sottozone: a. Zone B1: tessuto urbano consolidato diverso dalle zone A, privo di valore storico; b. Zone B2: insediamenti recenti realizzati a seguito di piani attuativi; c. Zona B3: insediamenti recenti di completamento urbano con intervento diretto; d. Zona B4: lotti non completati o con previsioni di PRG non completamente attuate; e. Zone B5: insediamenti incongrui o parzialmente edificati senza relazioni con il contesto.

Le Zone B1 - Aree totalmente edificate con tessuto urbano consolidato, sono parti urbane dove l’edificato, pur non avendo un valore storico, riveste una certa rilevanza urbanistica o ambientale. La rilevanza urbanistica è dovuta al rispetto degli allineamenti stradali e alla formazione di slarghi pubblici, la rilevanza ambientale è dovuta alla collocazione e interfaccia con l’ambiente ed il paesaggio circostante.

Le Zone B2 - Aree urbanizzate con piani attuativi di recente formazione, si tratta di insediamenti urbani di recente formazione, realizzati a seguito di piani attuativi convenzionati. Tali aree sono suddivise in due sotto zone: a) Zone B2, quando il comparto è caratterizzato da edifici con destinazione esclusivamente residenziale, con tipologia in linea o a schiera, spazi condominiali e giardini privati; b) Zone B2/D, quando il comparto è caratterizzato da edifici con destinazione mista residenziale, commerciale e direzionale, con stretta relazione con lo spazio pubblico (piazze e strade commerciali).

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 33 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Le Zone B3 - Aree edificate a completamento di recente formazione, si tratta di insediamenti urbani di recente formazione, caratterizzati da singoli edifici realizzati con intervento diretto. Tali aree sono suddivise in due sotto zone: a) Zone B3, quando l’edificio ha destinazione esclusivamente residenziale, con spazi esterni privati; b) Zone B3/D, quando l’edificio ha destinazione mista residenziale, commerciale e direzionale, con stretta relazione con lo spazio pubblico (piazze e strade commerciali).

Le Zone B4 - Aree di completamento urbano, si tratta di aree che comprendono le parti del territorio urbano a vocazione residenziale di recente formazione, nelle quali non sono state completate le previsioni del PRG e si configurano come lotti liberi dotati di opere di urbanizzazione ed infrastrutture

Le Zone B5 - Edificato incongruo o inadeguato per degrado fisico funzionale, sono zone edificate con manufatti incongrui, dove è consentito intervenire oltre la manutenzione ordinaria solo con la sostituzione edilizia, per il recupero della SUL legittima esistente, salvo specifiche norme puntuali. Alle zone sopracitate, si aggiungono anche le Aree private (ap), ovvero le aree private destinate a verde o a parcheggio, che comprendono anche gli spazi condominiali. Sono aree assimilabili concettualmente alle zone B, ma non sono edificabili, salvo eccezioni.

Le zone omogenee D, comprendono le aree produttive esistenti all’interno del territorio urbanizzato, comprendono le zone per la produzione di beni e servizi, sia nella forma giuridico/amministrativa di lavorazioni artigiane sia industriali, e le attività connesse alla spedizione delle merci, deposito dei prodotti e loro commercializzazione. Comprendono anche le strutture commerciali, le aree per la logistica, per il deposito e lo stoccaggio dei materiali, oltre agli edifici e spazi per la produzione, e alle aree per la movimentazione delle merci. Le zone omogenee D si dividono nelle seguenti sottozone:D1, D2, D3, D/TR, D/ST e D/CR

Le Zona D1 - Aree totalmente o parzialmente edificate con insediamenti artigianali, sono articolate in edifici industriali, artigianali e commerciali e/o misti, organizzati su maglia viaria a griglia, con accesso unico dalla viabilità principale ovvero con accessi diretti sulla viabilità principale, derivanti da recenti espansioni regolate da piani attuativi. Si tratta di aree pressoché sature con limitate o inesistenti capacità di ampliamento.

Le Zone D2 - Aree edificate con insediamento artigianali in contesto promiscuo, sono articolate in edifici industriali, artigianali e commerciali e/o misti, con accessi diretti sulla viabilità principale, di recente formazione in contesto promiscuo, con insediamenti residenziali al suo interno o limitrofi. Si tratta di aree sature con nessuna capacità di ampliamento, anche a causa della peculiarità insediativa.

Le Zone D3 - Edificato artigianale o commerciale in area non produttiva, comprendo gli edifici industriali, artigianali e commerciali e/o misti, collocati al di fuori delle aree artigianali, spesso inseriti in contesto residenziale. Si tratta di aree con nessuna capacità di ampliamento, anche a causa della peculiarità insediativa.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 34 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Le Zone D/TR - Aree destinate a strutture turistico ricettive, si tratta di zone destinate a strutture turistico ricettive di tipo professionale

Le Zone D/ST - Aree per servizi al traffico e alla mobilità, si tratta di aree destinate ai servizi per la viabilità, dove è consentita la localizzazione delle seguenti funzioni: a) stazioni rifornimento carburanti di qualunque tipo; b) officine a servizio dei veicoli, motoveicoli e ciclomotori; c) gommisti; d) autolavaggi; e) vendita di ricambi ed accessori auto-moto, compresi comprensiva di eventuale vendita articoli utili per chi viaggia, di stampa quotidiana e periodica, tabacchi, lotterie e simili, nel rispetto della normativa vigente; f) servizi di ristoro e simili. Le Zone D/CR - Aree destinate a circoli ricreativi o locali di spettacolo, si tratta di zone destinate alle attività dei circoli ricreativi, come disciplinate dalla normativa vigente. Le zone D, comprendono anche Impianti per la produzione di energie rinnovabili.

Le zone F comprendono tutte le aree ed attrezzature pubbliche esistenti, che costituiscono standard urbanistici ai sensi del DM 1444/68.

Le Zone F1 - Aree destinate all’istruzione, si tratta delle aree destinate all’istruzione, per scuole di ogni ordine e grado.

Le Zone F2 - Aree per attrezzature di interesse comune, si tratta delle aree occupate da edifici e attrezzature pubbliche o private di interesse pubblico. Tali aree comprendono le seguenti sottozone: a. F2-Cl = Attività culturali (musei, biblioteche, formazione, istruzione, convegni, ...); b. F2-Uc = Uffici pubblici comunali; c. F2-Sc = Attività sociali (social housing, case di riposo, centro anziani, ...); d. F2-Ch = Luoghi di Culto (edifici destinati allo svolgimento delle funzioni religiose); e. F2-Cm = Cimiteri; f. F2-Sii = Impianti per Servizio Idrico Integrato; g. F2-Gas = Impianti per gas metano h. F2-Tel = Impianti per telefonia/dati i. F2-En = Impianti per l’energia j. F2-Dep = Impianti per la depurazione delle acque reflue urbane

Le Zone F3 - Aree attrezzate per il tempo libero e lo sport, comprendono tutte le attività di interesse pubblico relative al tempo libero e lo sport. Tali aree sono raggruppate in due sottozone: a. F3-Vp = Verde pubblico attrezzato

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 35 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE b. F3-As = Area per attività sportive

Le Zona F4 - Aree pubbliche attrezzate per il traffico e la mobilità, comprendono tutte le infrastrutture pubbliche attrezzate, a servizio del traffico veicolare e della mobilità. Comprendono due sottozone: a. F4-P = parcheggi pubblici b. F4-Vs = Verde di connettività urbana e di corredo stradale

3.2.3. La disciplina del Patrimonio Edilizio Esistente

Il RU di Montespertoli, predispone la classificazione del patrimonio edilizio esistente per ogni singolo edificio presente nel territorio rurale e per le zone A del territorio urbanizzato. In particolare, per quanto riguarda il territorio urbanizzato, è stata predisposta la schedatura di ogni singolo edificio in zona A1 e A3, comprendete foto, individuazione in mappa, indicazione dello stato di conservazione ed attribuzione di valore da cui ne consegue il grado di intervento urbanistico edilizio ammesso. La schedatura è suddivisa è suddivisa in due fascicoli corrispondenti, uno al centro storico del Capoluogo (zona A1), l’altro ai centri storici minori (zona A1-A3) oltre ad alcuni edifici ricadenti in zone A2, ritenuti meritevoli di schedatura. Per le zone A1 e A3, al fine di rendere omogenea l’intera classificazione del patrimonio esistente, è stata assegnata la stessa dicitura utilizzata per la schedatura degli edifici nel territorio rurale. Tuttavia, i criteri adottati per la classificazione nei centri storici, tengono conto della peculiarità urbana, cosicché, la corrispondenza con la classificazione del patrimonio rurale è relativa e non assoluta. Inoltre, in relazione alla specificità urbana degli edifici censiti in zona A1/A3, le categorie di intervento consentite, sono differenti, ancorché riportanti la medesima classificazione, rispetto a quelle ammesse sugli edifici rurali. Di seguito la classificazione utilizzata per le Zone A1 e A3 (e alcune zone A2), con i relativi criteri impiegati per l’attribuzione del valore:

b. Notevole Interesse Storico (NIS): Edifici ritenuti meritevoli della massima conservazione. Sono gli edifici di pregio storico, artistico e architettonico. Questa classificazione è indipendente dalla eventuale dichiarazione di interesse culturale ai sensi DLgs 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio).

c. Rilevante Valore Tipologico (RVT): Edifici di interesse storico culturale, che presentano caratteri architettonici significativi in grado di conferire una connotazione urbana identitaria.

d. Valore (V): Edifici che presentano caratteristiche tipologiche e architettoniche espressive di un epoca, risultano in buono stato di conservazione ovvero sono interessati da forme di degrado comunque non strutturale e sono ben inseriti nel contesto urbano.

e. Valore Tipologico (VT): Edifici, ancorché privi di caratteristiche architettoniche degne di rilievo, conservano comunque elementi costruttivi tradizionali, riconoscibili nelle caratteristiche tipologiche o nelle proporzioni degli elementi compositivi. Questa classificazione attribuisce valore alla tipologia e non al

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 36 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE fabbricato, quindi può comprendere anche edifici di valore in stato di degrado avanzato, esteso al sistema strutturale. f. Non Valore (NV): Edifici di scarso o nessun valore architettonico, di recente formazione o seppur di impianto. Di seguito, si riporta una delle schedature del patrimonio edilizio in loc. Lucardo.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 37 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 38 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 3.2.4. La Disciplina locale: trasformazioni degli assetti insediativi

Il RU individua e definisce: a. gli interventi di addizione agli insediamenti esistenti consentiti anche all'esterno del perimetro dei centri abitati; b. gli ambiti interessati da interventi di riorganizzazione del tessuto urbanistico; c. gli interventi che, in ragione della loro complessità e rilevanza, si attuano mediante i piani attuativi o piani di recupero; d. le infrastrutture e le opere pubbliche da realizzare e le relative aree; e. il programma di intervento per l'abbattimento delle barriere architettoniche ed urbanistiche, contenente le indicazioni per il censimento delle barriere architettoniche nell'ambito urbano e la determinazione degli interventi necessari al loro superamento, per garantire un'adeguata fruibilità delle strutture di uso pubblico e degli spazi comuni delle città; f. la individuazione dei beni sottoposti a vincolo ai fini espropriativi ai sensi degli articoli 9 e 10 del DPR 327/2001.

Interventi di espansione previsti dal PRG e confermatati dal PS. Si tratta di zone di espansione urbana, già previste dal Piano Regolatore Generale, confermate dal Piano Strutturale con un giudizio di compatibilità condizionata, intervenuto nell’abito del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica del residuo non attuato della pianificazione previgente. Le sigle che qualificano tali aree cono classificate in due funzioni prevalenti: a. zone PS/RC → destinazione prevalentemente residenziale b. zone PS/RD → destinazione produttiva

Nelle zone PS/RC, PS/RD, gli interventi sono sempre subordinati all’approvazione di un piano attuativo convenzionato (PAC). Per ogni intervento si dovrà altresì tenere presente, delle indicazioni progettuali orientative contenute nei “masterplan” (elaborato in allegato al RUC) e nelle schede di intervento, le quali hanno valenza di indirizzo progettuale.

Interventi di riqualificazione in aree di influenza urbana. Si tratta di aree strategiche, poste ai margini del territorio urbanizzato. Possono comprendere in tutto o in parte, zone già previste dal Piano Regolatore Generale, ma per le quali, nell’abito del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica del residuo di PRG non attuato, il Piano Strutturale ha dichiarato la non compatibilità delle previsioni previgenti. Le sigle che qualificano le seguenti aree è C/RP, seguita da una numerazione progerssiva per ogni singola UTOE.

Ogni intervento in zona C/RP è soggetto a piano attuativo convenzionato, ed è disciplinato dalla relativa scheda che ha come riferimento orientativo per la progettazione il Masterplan (Elaborato in allegato al RUC.)

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 39 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Interventi di riorganizzazione del Tessuto urbanistico. Si tratta di zone urbanizzate incompatibili con le strategie del Piano Strutturale, caratterizzate da forme di degrado fisico funzionale o d’impatto paesaggistico, relative a parti edificate del tessuto urbano che, per ubicazione, possono contribuire alla riqualificazione di ambiti territoriali più ampi, attraverso interventi di ristrutturazione urbanistica.

Tali interventi sono soggetti a Piano di Recupero convenzionato, e la sigla che le qualifica tali aree è CRU, è numerata progressivamente e raggruppata per singola UTOE. Il riferimento per la progettazione urbanistica, i parametri urbanistico edilizi, le prescrizioni operative degli interventi e le indicazioni per le opere di urbanizzazione sono stabilite nella disciplina e nelle schede norma.

In alcuni casi di particolare rilevanza strategica, laddove sono presenti notevoli quantità edilizie di tipo artigianale/industriale in lotti esigui, poiché non appare possibile e/o ragionevole, ricostruire tutta la SUL esistente sul posto, al fine di consentire la fattibilità dell’intervento, è prevista una quota perequativa di decollo, condizionata ad una specifica area di atterraggio. Tali aree sono contraddistinte dalla sigla CRU/P (dove la lettera P indica la quota di perequazione condizionata).

Infrastrutture ed opere pubbliche o di interesse pubblico. Contiene specifiche disposizioni per le aree nelle quali sussistono (o è prevista la realizzazione di) infrastrutture, attrezzature e servizi pubblici e/o di interesse pubblico o generale, interessa l’intero territorio comunale (aree urbane, aree di influenza urbana, territorio rurale) ed è finalizzata alla definizione di azioni coerenti e coordinate per il mantenimento o il miglioramento dei livelli di qualità degli insediamenti, delle infrastrutture e dei servizi pubblici o di interesse pubblico, secondo criteri di compatibilità con le esigenze di tutela e valorizzazione delle risorse naturali ed essenziali del territori.

Nello specifico sono disciplinate, le aree sottoposte a vincolo preordinato all’espropriazione, le aree destinate a sede stradale, piazze e spazi pubblici, la viabilità e parcheggi di previsione, le aree a verde pubblico, parchi ed aree naturalistiche di interesse locale, i percorsi pedo-ciclabili e rete sentieristica comunale, istruzione e formazione, impianti sportivi e attrezzature per il tempo libero, le Reti ed infrastrutture tecnologiche, l'impianti ed istallazioni di radio comunicazione e il Programma abbattimento barriere architettoniche.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 40 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 3.2.5. Il dimensionamento del R.U.

Riportiamo di seguito la Tabella B “ Verifica del dimensionamento fissato dal Piano Strutturale e Sintesi generale” relativa al Territorio Urbanizzato.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 41 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 3.2.6. Stato di attuazione degli interventi previsti dal RU vigente Il presente paragrafo è dedicato allo stato di attuazione del Regolamento Urbanistico vigente. Nella tabella si riportano gli interventi, la loro collocazione e i loro stato di attuazione ORTIMINO B4 n.1A/3 CONVENZIONATO Approvato Del. G.C. 196 del 23/05/2019 – convenzione Registrata a Firenze il 23/07/2019 al n. 6330 serie 1T trascritto a Firenze il 25/07/2019 al n. 22870 Registro Particolare

B4 n.1B/3 CONVENZIONATO Approvato Del. G.C. 196 del 23/05/2019 – convenzione Registrata a Firenze il 23/07/2019 al n. 6330 serie 1T trascritto a Firenze il 25/07/2019 al n. 22870 Registro Particolare

B4 n. 2A/3 CONVENZIONATO Convenzione del 30/01/2018 registrata a FI il 08/02/2018 n.4113

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 42 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE B4 n. 2B/3 CONVENZIONATO Convenzione del 30/01/2018 registrata a FI il 08/02/2018 n.4113

B5 n.1/3 CONVENZIONATO Atto d’obbligo, trascritto a Firenze dal notaio Roberto Rosselli al Registro particolare n.3493 – P.d.c. 79/2017

ANSELMO PS/RC n. 1/7 ADOTTATO 1a: Adottato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.50 del 30/07/2018

FORNACETTE

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 43 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE PS/RC n. 1/5 APPROVATO Approvato con Del. Consiglio Comunale n.27 del 10/04/2019

SAN QUIRICO PS/RC n. 1/5 CONVENZIONATO Approvato con Deliberazione Giunta Comunale n.260 del 09/11/2017, e convenzionato con atto registrato al n.11073 del 11/04/2018

CAPOLUOGO B3 n. 6 CONVENZIONATO Convenzione Del. CC n.9 del 07/03/2013

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 44 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE C2/CR n.4 CONVENZIONATO Convenzionato Del. CC n.41 del 29/09/2014

MONTAGNANA C2/CR n.1 CONVENZIONATO Convenzione Del. CC n.89 del 28/11/2012

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 45 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 3.3. Il Piano di Indirizzo Territoriale - Piano Paesaggistico

Il vigente PIT della Regione Toscana è stato definitivamente approvato con Delibera di Consiglio Regionale nr. 72 del 24.7.2007; inoltre il 16 giugno 2009 è stato adottato il suo adeguamento a valenza di Piano Paesaggistico. Esso rappresenta l’implementazione del piano di indirizzo territoriale (PIT) per la disciplina paesaggistica – Articolo 143 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio ai sensi dell'articolo 10 della L. 6 luglio 2002, n. 137) e articolo 33 della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio). Le norme si allineano ai contenuti e alle direttive della Convenzione Europea del Paesaggio, sottoscritta a Firenze nel 2000, da 26 paesi europei. Nel giugno 2011 è stata avviata la procedura della redazione del nuovo Piano Paesaggistico, adottato successivamente con delibera del C.R. n. 58 del 2 luglio 2014, approvato con delibera C.R. nr. 37 del 27 marzo 2015 e pubblicato sul BURT della Regione Toscana nr. 28 del 20 maggio 2015. Il PIT quindi si configura come uno strumento di pianificazione regionale che contiene sia la dimensione territoriale sia quella paesistica. E’ uno strumento di pianificazione nel quale la componente paesaggistica continua a mantenere, ben evidenziata e riconoscibile, una propria identità. L’elemento di raccordo tra la dimensione strutturale (territorio) e quella percettiva (paesaggio) è stato individuato nelle invarianti strutturali che erano già presenti nel PIT vigente. La riorganizzazione delle invarianti ha permesso di far dialogare il piano paesaggistico con il piano territoriale. Il Codice prevede che il Piano Paesaggistico riconosca gli aspetti, i caratteri peculiari e le caratteristiche paesaggistiche del territorio regionale, e ne delimiti i relativi ambiti, in riferimento ai quali predisporre specifiche normative d’uso ed adeguati obiettivi di qualità. Per l'individuazione degli ambiti sono stati valutati congiuntamente diversi elementi quali i sistemi idro- geomorfologici, i caratteri eco-sistemici, la struttura insediativa e infrastrutturale di lunga durata, i caratteri del territorio rurale, i grandi orizzonti percettivi, il senso di appartenenza della società insediata, i sistemi socio- economici locali e le dinamiche insediative e le forme dell'intercomunalità.

Tale valutazione ragionata ha individuato 20 diversi ambiti ed in particolare il comune di Montespertoli ricade nell’ AMBITO 09 – Val d’elsa, Barberino Val d’Elsa (FI), Casole d’Elsa (SI), (FI), Colle di Val d’Elsa (SI), (FI), (FI), (FI), Poggibonsi (SI), San Gimignano (SI).

Le finalità del Piano Paesaggistico passano attraverso tre “meta obiettivi”:  Migliore conoscenza delle peculiarità identitarie che caratterizzano il territorio della regione Toscana, e del ruolo che i suoi paesaggi possono svolgere nelle politiche di sviluppo regionale.  Maggior consapevolezza che una più strutturata attenzione al paesaggio può portare alla costruzione di politiche maggiormente integrate ai diversi livelli di governo.  Rafforzamento del rapporto tra paesaggio e partecipazione, tra cura del paesaggio e cittadinanza attiva.

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Figura 6: Profilo dell'ambito 9 - Val d'elsa

Di fronte a questi metaobiettivi che si configurano come cornice complessiva, il Piano Paesaggistico individua i dieci punti essenziali, di seguito elencati:

1) Rappresentare e valorizzare la ricchezza del patrimonio paesaggistico e dei suoi elementi strutturanti a partire da uno sguardo capace di prendere in conto la “lunga durata”; evitando il rischio di banalizzazione e omologazione della complessità dei paesaggi toscani in pochi stereotipi. 2) Trattare in modo sinergico e integrato i diversi elementi strutturanti del paesaggio: le componenti idrogeomorfologiche, ecologiche, insediative, rurali. 3) Perseguire la coerenza tra base geomorfologia e localizzazione, giacitura, forma e dimensione degli insediamenti. 4) Promuovere consapevolezza dell’importanza paesaggistica e ambientale delle grandi pianure alluvionali, finora prive di attenzione da parte del PIT e luoghi di massima concentrazione delle urbanizzazioni. 5) Diffondere il riconoscimento degli apporti dei diversi paesaggi non solo naturali ma anche rurali alla biodiversità, e migliorare la valenza ecosistemica del territorio regionale nel suo insieme. 6) Trattare il tema della misura e delle proporzioni degli insediamenti, valorizzando la complessità del sistema policentrico e promuovendo azioni per la riqualificazione delle urbanizzazioni contemporanee. 7) Assicurare coevoluzioni virtuose fra paesaggi rurali e attività agro-silvo-pastorali che vi insistono. 8) Garantire il carattere di bene comune del paesaggio toscano, e la fruizione collettiva dei diversi paesaggi della Toscana (accesso alla costa, ai fiumi, ai territori rurali).

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 47 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 9) Arricchire lo sguardo sul paesaggio: dalla conoscenza e tutela dei luoghi del Grand Tour alla messa in valore della molteplicità dei paesaggi percepibili dai diversi luoghi di attraversamento e permanenza. 10) Assicurare che le diverse scelte di trasformazioni del territorio e del paesaggio abbiano come supporto conoscenze, rappresentazioni e regole adeguate.

3.3.1. Il Piano di Indirizzo Territoriale

Il PIT con le sue politiche ed i suoi indirizzi è riferito all’intero spazio regionale e per intere componenti del sistema territoriale regionale e la sua strategia si traduce in disposizioni disciplinari generali in ordine alle tematiche dell’accoglienza del sistema urbano toscano, del commercio, dell’offerta di residenza urbana, della formazione e ricerca, delle infrastrutture di trasporto e mobilità, dei porti e approdi turistici nonché in merito alla disciplina relativa alle funzioni degli aeroporti del sistema toscano. Il PIT individua inoltre dei metaobiettivi tematici quali: 1) Integrare e qualificare la Toscana come “città policentrica” attraverso la tutela del valore durevole e costitutivo delle rispettive centralità urbane, il conferire alla mobilità urbana modalità plurime, affidabili ed efficaci, il mantenere le funzioni socialmente e culturalmente pubbliche negli edifici, nei complessi architettonici e urbani, nelle aree di rilevanza storico-architettonica, il consolidare, ripristinare ed incrementare lo spazio pubblico che caratterizza i territori comunali e che li identifica fisicamente come luoghi di cittadinanza e di integrazione civile; 2) La presenza “industriale” in Toscana intesa come “operosità manifatturiera” che è fatta, certo, di industrie e fabbriche propriamente dette, ma anche di ricerca pura e applicata, di evoluzione e innovazioni tecnologiche, di servizi evoluti a sostegno degli attori, dei processi e delle filiere produttive e distributive; 3) I progetti infrastrutturali composti non solo dalle arterie di interesse regionale, porti ed aeroporti ma anche dagli impianti destinati alla erogazione e circolazione delle informazioni mediante reti telecomunicative, dai grandi impianti tecnologici finalizzati al trattamento di rifiuti e alla produzione o distribuzione di energia, con massima attenzione allo sviluppo delle fonti rinnovabili, e alla loro localizzazione più efficiente e paesaggisticamente compatibile. La tabella seguente riassume quanto detto.

OBIETTIVO METAOBIETTIVO SPECIFICAZIONI CONSEGUENTE 1. Integrare e 1.1. Potenziare Una nuova disponibilità di case in affitto con una qualificare la Toscana l’accoglienza della “città corposa attivazione di housing sociale. Un’offerta come “città policentrica”. toscana” mediante importante e mirata di alloggi in regime di affitto, moderne e dinamiche sarà al centro dell’agenda regionale e della messa modalità dell’offerta di in opera di questa Piano. Parliamo certamente di residenza urbana. interventi orientati al recupero residenziale del disagio o della marginalità sociale. Ma parliamo anche di una politica pubblica di respiro regionale e di lungo periodo che, proprio come modalità generale - “… molte case ma in affitto” – vuol

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 48 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE consentire a giovani, a cittadini italiani e stranieri e a chiunque voglia costruirsi o cogliere nuove opportunità di studio, di lavoro, d’impresa, di poterlo fare in virtù del solo valore che attribuisce a quella stessa opportunità di crescita, non in dipendenza delle vischiose e onerose capacità – proprie o indotte - di indebitarsi per comprarsi o rivendersi una casa. Di qui anche la possibilità di “rimovimentare” logiche e aspettative del risparmio e degli investimenti privati, oltre ad una riqualificazione funzionale e culturale del bene casa e delle aree ad esso destinabili.

1.2. Dotare la “città Accogliere in modo congruo e dinamico studenti e toscana” della capacità di studiosi stranieri che vogliano compiere offrire accoglienza un’esperienza formativa o di ricerca nel sistema organizzata e di qualità universitario toscano e nella pluralità della sua per l’alta formazione e la offerta scientifica immaginare apposite ricerca. convenzioni tra Comuni, Regione, Atenei toscani e rispettive Aziende per il diritto allo studio al fine di costruire e far funzionare una serie di opportunità insediative in grado di attrarre e di accogliere sia quanti sono interessati a svolgere specifiche esperienze formative e di ricerca innovativa che le nostre Università stiano sviluppando, così come quegli studenti e quegli studiosi interessati alla frequentazione scientifica e formativa del patrimonio storico-artistico dell’Occidente situato in Toscana.

1.3. Sviluppare la mobilità “rimettere in moto” la “città” regionale e stimolarne intra e inter-regionale. le opportunità rendendo agevole il muoversi tra i suoi centri e le sue attività. In particolare del sistema ferroviario toscano, che potrà configurarsi come una delle più importanti reti metropolitane di scala regionale; del sistema portuale toscano e della sua rete logistica a partire dalla sua configurazione costiera secondo le previsioni del master plan dei porti; del compimento della modernizzazione e dello sviluppo del sistema stradale e autostradale regionale; dell’integrazione del sistema aeroportuale regionale, sempre secondo le previsioni del relativo master plan.

1.4. Sostenere la qualità La qualità non può solo basarsi sul postulato della e nella “città dei buoni ed efficaci servizi alle persone e alle toscana” imprese. L’umanità gioca il suo futuro attorno alle capacità innovative e trainanti delle città che più sanno attrarre le intelligenze, le energie, gli stili di vita e le opportunità di azione per chi vuole sviluppare la propria creatività. Da questo deriva che la “città toscana” deve rimuovere le

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 49 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE contrapposizioni concettuali e funzionali tra centralità urbane e periferie urbane. Deve in particolare sapere - e dimostrare di sapere - che ogni periferia è semplicemente una parte di un sistema urbano. Ciò che conta è che le città della “città toscana” non perdano né impediscano a se stesse di acquisire la qualità e la dignità di “luoghi” in movimento: dunque, di luoghi che permangono ma che sanno anche essere cangevoli e attrattive fonti di innovazione e di mobilità sociale e culturale.

1.5. Attivare la “città Stimolare e sostenere lo sviluppo delle autonomie toscana” come modalità di territoriali e sociali che cooperano tra loro perché governance integrata su sanno valorizzare le risorse e le opportunità che scala regionale. possono mutuamente alimentare e non i vincoli o gli ostacoli che possono giustapporre le une alle altre in nome di reciproci poteri di veto o “…lo si faccia pure ma non nel mio orticello!”

2. La presenza Introdurre un criterio guida unitario nel trattamento “industriale” in Toscana. pianificatorio, normativo e progettuale delle aree, dei manufatti e dei “contenitori” urbani suscettibili di riuso alla fine della loro funzionalizzazione “industriale”.

3. I Progetti Alimentare, nella misura di quanto possibile e infrastrutturali auspicabile sul piano normativo e programmatorio, strategie di interesse regionale attinenti a specifiche progettazioni infrastrutturali, alla cui definizione e/o messa in opera possa venire destinato un apposito impiego dell’istituto dell’accordo di pianificazione privilegiando, così, una logica di condivisione pattizia, ancorché diretta e coordinata ad iniziativa regionale.

3.3.2. Il Piano Paesaggistico

Il Piano Paesaggistico costituisce quindi parte integrante del Piano di Indirizzo Territoriale, costituendone una sua Implementazione, indicando alle amministrazioni e ai cittadini quali tipi di azioni saranno possibili all'interno di un determinato sistema territoriale ed offrendo strumenti urbanistici volti a migliorare e qualificare il paesaggio. Il piano è organizzato su due livelli, quello regionale e quello d’ambito. Il livello regionale è a sua volta articolato in una parte che riguarda l’intero territorio regionale, trattato in particolare attraverso il dispositivo delle “invarianti strutturali”, e una parte che riguarda invece i “beni paesaggistici”. Lo schema successivo evidenzia le relazioni tra i due livelli:

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La lettura strutturale del territorio regionale e dei suoi paesaggi è basata sull’approfondimento ed interpretazione dei caratteri e delle relazioni che strutturano le seguenti invarianti: 1. i caratteri idrogeomorfologici dei sistemi morfogenetici e dei bacini idrografici, che costituiscono la struttura fisica fondativa dei caratteri identitari alla base dell’evoluzione storica dei paesaggi della Toscana. La forte geodiversità e articolazione dei bacini idrografici è infatti all’origine dei processi di territorializzazione che connotano le specificità dei diversi paesaggi urbani e rurali; 2. i caratteri ecosistemici del paesaggio, che costituiscono la struttura biotica che supporta le componenti vegetali e animali dei paesaggi toscani. Questi caratteri definiscono nel loro insieme un ricco ecomosaico, ove le matrici dominanti risultano prevalentemente di tipo forestale o agricolo, cui si associano elevati livelli di biodiversità e importanti valori naturalistici; 3. il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi, infrastrutturali e urbani, struttura dominante il paesaggio toscano risultante dalla sua sedimentazione storica dal periodo etrusco fino alla modernità. Questo policentrismo è organizzato in reti di piccole e medie città di alto valore artistico la cui differenziazione morfotipologica risulta fortemente relazionata con i caratteri idrogeomorfologici e rurali, solo parzialmente compromessa dalla diffusione recente di modelli insediativi centro-periferici; 4. i caratteri identitari dei paesaggi rurali toscani, pur nella forte differenziazione che li caratterizza, presentano alcuni caratteri invarianti comuni: il rapporto stretto e coerente fra sistema

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 51 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE insediativo e territorio agricolo; l’alta qualità architettonica e urbanistica dell’architettura rurale; la persistenza dell'infrastruttura rurale e della maglia agraria storica, in molti casi ben conservate; un mosaico degli usi del suolo complesso alla base, non solo dell’alta qualità del paesaggio, ma anche della biodiversità diffusa sul territorio.

L’Ambito 11 – Val d’Arno superiore si compone di una documentazione suddivisa in sei sezioni:

1. PROFILO D’AMBITO

2. DESCRIZIONE INTERPRETATIVA, articolata in: 2.1. Strutturazione geologica e geomorfologica 2.2. Processi storici di territorializzazione 2.3. Descrizione interpretativa: Caratteri del paesaggio 2.4. Iconografia del paesaggio

3. INVARIANTI STRUTTURALI, articolate in: 3.1. I caratteri idro-geo-morfologici dei bacini idrografici e dei sistemi morfogenetici 3.2. I caratteri ecosistemici del paesaggio 3.3. Il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi, urbani e infrastrutturali 3.4. I caratteri morfotipologici dei sistemi agro ambientali dei paesaggi rurali

4. INTERPRETAZIONE DI SINTESI: 4.1. Patrimonio territoriale e paesaggistico 4.2. Criticità

5. INDIRIZZI PER LE POLITICHE

6. DISCIPLINA D’USO: 6.1. Obiettivi di qualità e direttive

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 52 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 6.2. Norme figurate (esemplificazioni con valore indicativo) 6.3. Rappresentazione cartografica dei beni paesaggistici di cui all’art. 136 del Codice

3.3.2.1. La scheda d’ambito n.9 Val D’elsa

L’ambito della Val d’Elsa si articola in diversi paesaggi: la piana alluvionale, strutturata storicamente sulla risorsa fluviale; la Collina sulla destra idrografica, contraddistinta dal paesaggio della mezzadria classica e un’analoga caratterizzazione nei rilievi di riva sinistra, anche se più aspri e dominati dal bosco; l’emergenza di Colle Val d’Elsa (con i suoi ripiani calcarei); la morfologia prevalentemente montana dell’alta valle (con la maglia insediativa rada della Montagnola); la porzione collinare meridionale, con caratteristici mosaici di seminativi, prati pascolati, boschi di latifoglie. Importanti elementi della rete ecologica sono costituiti dai paesaggi agropastorali tradizionali delle colline di Casole d’Elsa e dell’Alta Valle del Cecina e Sellate, dalle eccellenze forestali di Montaione, San Gimignamo e della Montagnola senese e dagli ecosistemi fluviali. Entro questo quadro si distinguono - per l’alto valore architettonico e paesaggistico - i versanti della media e bassa Valdelsa (in particolare, quello in destra idrografica) caratterizzati da un sistema insediativo adattatosi, sapientemente, alle peculiarità idrogeologiche ed intimamente connesso con un assetto rurale in cui è ancora evidente l’impronta del sistema della villa-fattoria e dell’appoderamento mezzadrile. Nel fondovalle le zone produttive, frammentate in nuclei, si sono andate a localizzare lungo le infrastrutture di collegamento, formando aree scarasemente funzionali spesso tendenti alla saldatura (Castelfiorentino, Certaldo, Barberino Val d’Elsa, Poggibonsi). Da segnalare, in particolare, la consistente espansione residenziale e commerciale progressivamente sviluppata attorno ai nuclei lungo il corso dell’Elsa. Sugli spartiacque principali è collocata la viabilità matrice, con i centri storici di maggiore importanza. In corrispondenza dei centri abitati, la viabilità di crinale è collegata da strade “ortogonali” alle principali aste fluviali dell’Elsa (e della Pesa). Su questa rete an- tropica “profonda” si innesta il sistema della villa fattoria. Un differente paesaggio collinare si trova, infine, nel tratto dell’alta Valdelsa, da Colle Val d’Elsa verso Casole e l’alta Val di Cecina. Qui il sistema insediativo storico si presenta più rarefatto, manca l’impronta della mezzadria classica, la maglia agraria risulta più estesa, netta la dominanza di seminativi

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 53 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 3.3.2.2. Le invarianti strutturali - caratteri idro-geo-morfologici dei bacini idrografici e dei sistemi morfogenetici

Descrizione strutturale: L’ambito è incentrato sulla parte principale del bacino idrografico del Fiume Elsa, ed è fondato sui depositi marini pliocenici e sui depositi continentali che hanno continuato ad accumularsi nel periodo geologico successivo. Lo spartiacque Elsa- Pesa è modellato nel sistema della collina sui depositi quaternari a livelli resistenti, ed ha quindi natura di Collina, con una posizione di rilievo rispetto alla collina dei bacini neoquaternari che domina il centro abitato. Tra il crinale di Montespertoli e l’Elsa, si estende un grande versante molto complesso, risultato della cattura, da parte dell’Elsa, di aste fluviali precedentemente appartenente al bacino dell’Orme.

Figura 7: Estratto carta dei Sistemi morfogenetici – PIT-PPR

I sistemi morfogenetici individuabili nel comune di Montespertoli sono due: la parte centrale, caratterizzata dalla Collina su depositi neo-quaternari con presenza di litologie resistenti (CBLr) e la parte sud-ovest caratterizzata dalla Collina dei Bacini neo-quaternari a litologie alternate (CBAt). Il primo da origine a forme caratterizzate da ripiani sommitali, versanti con tratti ripidi e andamenti complessi della litologia: il secondo da

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 54 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE vita a un modellamento erosivo intenso, rari ripiani sommitali residuali, versanti ripidi con movimenti di massa (balze e calanchi). Dinamiche di trasformazione: per quanto riguarda le dinamiche di trasformazione, si assiste nel territorio comunale di Montespertoli e in generale nella parte settentrionale e orientale dell’ambito, a dinamiche insediative molto importanti caratterizzate dalla “discesa” ed espansione dei centri abitati verso il Fondovalle o l’Alta pianura. Significativi sono anche i movimenti di semplificazione e specializzazione della maglia agraria, con relativi effetti idrogeologici. L’attività agricola condiziona in molti casi le forme dei versanti collinari, in particolare nei sistemi della Collina dei bacini neo-quaternari a litologie alternate e della Collina dei bacini neo- quaternari a argille dominanti. La presenza di sistemi storici di colture arboree e ben affermati genera una tendenza all’espansione del vigneto sul sistema della Collina dei bacini neo-quaternari a litologie alternate, spesso interessando aree di suoli argillosi. Valori: L’ambito, ed in particolare il territorio comunale di Montespertoli, è caratterizzato da numerosi paesaggi rurali storici, che risultano in parte limitati nella loro articolazione dall’alta frequenza di suoli argillosi ma dominati dai ricchi paesaggi della Collina su depositi neogenici a livelli resistenti e della Collina dei bacini neo-quaternari a sabbie dominati. L’ambito mostra significativi valori paesaggistici, naturalistici e geomorfologici, e accoglie numerosi siti di interesse pedologico che caratterizzano aree con caratteristiche peculiari, come paleosuoli o suoli tipici di determinati paesaggi. Criticità: una delle criticità principiali del Territorio Comunale di Montespertoli, è rappresentata dall’erosione del suolo nei sistemi della Collina su depositi neo-quaternari a livelli resistenti. L’espansione e la ristrutturazione delle colture viticole hanno infatti aumentato il rischio di erosione, significativo a causa di alcune caratteristiche dei suoli, in particolare l’elevato contenuto di sabbia fine e molto fine. In generale, gli interventi di rimodellamento dei versanti argillosi dissestati sembrano aver dato buoni risultati, ma la sensibilità di questi versanti è ancora presente, soprattutto in caso di estesi abbandoni delle pratiche agricole. Per contro, gli insediamenti di viticoltura sulla Collina dei bacini neo-quaternari a litologie alternate creano criticità idrogeologiche potenziali, dato che questo sistema non è in grado di sostenere efficacemente grandi estensioni di vigneto, senza rischio di dissesti e maggiore produzione di deflusso.

3.3.2.3. Le invarianti strutturali - I caratteri ecosistemici del paesaggio

Descrizione strutturale: Il territorio dell’ambito e in particolare il territorio di Montespertoli, si sviluppa in gran parte nel contesto del bacino del Fiume Elsa, e comprende il vasto sistema collinare pliocenico situato tra la Val di Pesa e la Val d’Elsa caratterizzato principalmente da seminativi e vigneti (localmente anche oliveti). Le aree forestali sono invece ridotte e spesso sono relegate negli impluvi. Elemento caratterizzante di questo paesaggio sono i fenomeni calanchivi concentrati sopratutto tra Castelfiorentino, Certaldo, Montespertoli e nella zona di Iano. Dinamiche di trasformazione: La dinamiche di trasformazione che caratterizza principalmente il territorio comunale è quella relativa alla perdita di ecosistemi agricoli tradizionali per diffusione dei vigneti specializzati.

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Figura 8: Estratto carta della rete ecologica – PIT-PPR

Valori: Ecosistemi agropastorali. Le vaste colline plioceniche che caratterizzano la porzione settentrionale e centrarle dell’ambito e quindi anche il territorio comunale di Montespertoli, sono interessate da una caratteristica e dominate presenza dell'elemento della rete ecologica relativo alla matrice agroecosistemica collinare. Si tratta prevalentemente di seminativi in parte mosaicati con gli elementi forestali isolati (presenti sopratutto negli impluvi) e con gli agroecosistemi intensivi, spesso costituiti da vigneti. Questi ultimi risultano dominanti nelle colline ad est di Montespertoli, tra Certaldlo e Barberino Val d’Elsa e in particolare tra Certaldo e San Gimignano. In questo contesto i nodi degli agroecosistemi occupano di solito superfici frammentate, talvolta più dense come, ad esempio, tra Montagnana e San Quirico in Collina o presso Montespertoli, con oliveti e colture promiscue. Ecosistemi fluviali e aree umide. La rete ecologica regionale individua il reticolo idrografico, gli ecosistemi fluviali, la vegetazione ripariale, come elementi di una complessiva rete ecologica di elevato valore naturalistico e funzionale. Gli elementi di maggiore interesse naturalistico sono presenti nell’alto corso dei Fiumi Elsa e a tratti dei corsi dei torrenti Pesa, Virginio, Orme ed Egola. Piccole aree umide naturali presenti

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 56 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE lungo le sponde dei corsi d’acqua e invasi per usi agricoli o come punti di abbeveraggio costituiscono elementi di interesse naturalistico soprattutto per la tutela di importanti popolazioni di anfibi. Criticità: Una delle principali criticità relativa ai caratteri ecosistemici del territorio comunale di Montespertoli, è data dal significativo sviluppo urbanistico, con relativo consumo di suolo agricolo, attorno ai centri abitati collinari, con prevalentemente sviluppo lungo gli assi stradali. Altro elemento di criticità è dato dalla diffusione di colture specializzate, che sebbene in generale abbiano contribuito ad arginare fenomeni di abbandono, ha determinato una semplificazione eccessiva della maglia agricola con la riduzione del corredo vegetazionale, la rimozione della rete di infrastrutturazione rurale esistente e la conseguenziale riduzione degli agroecosistemi tradizionali e di alto valore naturalistico.

3.3.2.4. Le invarianti strutturali - Il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi, urbani e infrastrutturali

La struttura inseditaiva che caratterizza prevalentemente l’ambito n.9 è “ Morfotipo insediativo a maglia del paesaggio storico collinare”, il quale è costituito da insediamenti collinari di origine medievale che si posizionano lungo la viabilità di crinale longitudinale che segue l’andamento morfologico nord-ovest/sud-est delle colline plioceniche. Questi centri sono relazionati tra loro da una viabilità trasversale principale e da rapporti reciproci di intervisibilità. Le relazioni con il sistema agrario circostante sono assicurate dal sistema delle ville-fattoria.

Figura 9: Estratto carta dei morfotipi insediativi – PIT-PPR

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 57 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Dinamiche di trasformazione: In generale, nell’ambito si assiste allo spostamento a valle, dei pesi insediativi , con un progressivo indebolimento dei legami con i sistemi collinari circostanti. Per i sistemi collinari, le dinamiche di trasformazioni sono legate prevalentemente alle espansioni residenziali dei centri maggiori e alle esigenze delle attività vitivinicole e agrituristiche del territorio rurale. Questa “emarginazione” dalle trasformazioni urbane ha consentito una discreta conservazione delle loro risorse paesaggistiche, ambientali e insediative. Tuttavia si riscontrano notevoli problematiche legate soprattutto alla conversione residenziale degli insediamenti rurali, con conseguente frammentazione dell’unità immobiliare e separazione del fondo agricolo; nonché le alterazioni paesaggistiche dovute alla realizzazione di “attrezzature di sostegno commerciale” al settore vinicolo (cantine) o alla realizzazione di “volumi di servizio” per le attività agrituristiche. Valori: Rappresentano un valore per l’ambito ed in particolare per il territorio di Montespertoli, il sistema di centri collocati sul crinale principale del versante di destra (Lucardo, Fiano, Marcialla, Barberino), e il sistema gerarchico a pettine di insediamenti diffusi ad essi connessi (borghi, complessi religiosi, ville e fattorie), comprese le relative aree di pertinenza funzionale e paesistica, in quanto elementi storici fortemente identitari del paesaggio collinare tradizionale toscano della villa-fattoria; Criticità: Una delle criticità principali per il territorio di Montespertoli è quella legata alla perdita delle relazioni territoriali complesse tra ville-fattorie, poderi e mulini, con processi di deruralizzazione e di conversione in residenze. La riconversione residenziale degli insediamenti rurali avviene attraverso interventi di ristrutturazioni, demolizioni, e frazionamenti sui manufatti tipici del sistema mezzadrile e sulle ville che trasformano in tutto o in parte l’originale organismo edilizio, non rispettandone la struttura morfotipologica e le caratteristiche distributive, formali e costruttive. Tipico esempio è lo “svuotamento” delle ville per far posto ad appartamenti che snaturano i caratteri distributivi interni e la qualità degli spazi di pertinenza (limonaie, giardini, parchi, ecc.). Nella maggior parte dei casi, la riconversione residenziale comporta la separazione tra la proprietà del manufatto di cui viene mutata la destinazione (ville, fattorie, case coloniche, annessi, etc.) e il terreno circostante, con alterazione dei rapporti storici tra insediamento e paesaggio rurale collinare tradizionale.

3.3.2.5. Le invarianti strutturali - I caratteri morfotipologici dei sistemi agro ambientali dei paesaggi rurali

Descrizione strutturale: Il territorio di Montespertoli e in generale quello relativo all’ambito della Valdelsa, coincide quasi interamente con il territorio collinare. I rilievi che fanno da spartiacque tra l’Elsa e il Virginio (su cui sorgono Montespertoli e Barberino), sono caratterizzati da mosaici a oliveto e vigneto prevalenti (morfotipo 18).Il morfotipo è presente per lo più in ambiti collinari ed è caratterizzato dall’alternanza tra vigneti e oliveti, variamente inframmezzati da superfici boscate. I confini tra gli appezzamenti sono in genere articolati e morbidi e seguono le sinuosità del terreno. Possono essere presenti sia appezzamenti condotti in maniera tradizionale che sistemi colturali moderni. In particolare il mosaico dei coltivi in queste aree, è contraddistinto da impianti viticoli per lo più esito di riconversioni recenti, da una trama colturale di dimensione media o media-ampia e dagli oliveti tradizionali che occupano la fascia più alta dei versanti, corredando significativamente viabilità e insediamenti di crinale.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 58 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE

Figura 10: Estratto carta dei morfotipi rurali – PIT-PPR

Dinamiche di trasfomazione: Le trasformazioni principali negli ultime decenni riguardano prevalentemente il tessuto colturale, più o meno articolato dal punto di vista della maglia agraria, del sistema di infrastrutturazione rurale e delle colture tradizionali a seconda dei contesti. Valori: Sulle colline di Montespertoli, oltre a consistenti modificazioni del tessuto agricolo (morfotipo 18), uno tra gli aspetti più caratterizzanti è la relazione tra sistema insedativo storico e fasce di coltivi d’impronta tradizionale che si snodano lungo la viabilità di crinale e i relativi insediamenti (per esempio lungo il crinale di Lucardo). Criticità: La criticità principale per il territorio collinare della Valdelsa, e per il territorio di Montespertoli, è rappresentata da situazioni di instabilità dei versanti e di rischio erosivo che caratterizzano quasi l’intero territorio. Tali criticità potrebbero risultare aggravate da casi di colture specializzate di grande estensione che hanno comportato il ridisegno integrale della maglia agraria, con riduzione del corredo vegetazionale, rimozione della rete di infrastrutturazione rurale e di sistemazioni idrogeomorfologiche adeguate a prevenire fenomeni erosivi.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 59 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Attorno a Montespertoli, così come a nord-est di Certaldo, si osserva qualche limitata area di abbandono colturale e rinaturalizzazione da parte della vegetazione spontanea e del bosco che spicca all'interno del tessuto intensamente coltivato.

3.3.2.6. Le interpretazione di sintesi - Patrimonio territoriale e paesaggistico

Il patrimonio territoriale e paesaggistico è dato dall’insieme delle strutture di lunga durata prodotte dalla coevoluzione fra ambente naturale e insediamenti umani. Dall’analisi dei rapporti e della consistenza delle quatto invarianti si individuano i caratteri patrimoniali, rappresentanti i valori dell’ambito. Gli elementi e le strutture che emergono svolgono un ruolo determinante per il mantenimento e la riproduzione dei caratteri fondativi del territorio, che nel patrimonio vengono messi a sistema.

Figura 11: Estratto carta del Patrimonio – PIT-PPR

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 60 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE L’ambito della Val d’Elsa comprende paesaggi prevalentemente collinari, in parte interni al bacino idrografico del fiume Elsa che ne attraversa la parte superiore, in parte alle Colline di Siena e alla Montagnola Senese che occupano la porzione più meridionale dell’ambito. Tra le grandi strutture paesistiche riconoscibili in questo territorio, e che interessano il comune di Montespertoli, troviamo il paesaggio delle colline plioceniche a prevalenza di colture legnose di cui il fiume elsa costituisce asse di simmetria. Tale struttura, si contraddistingue per la leggibilità dell’impronta mezzadrile, riconoscibile nella densità e strutturazione del sistema insediativo rurale gerarchizzato in relazione alla morfologia del territorio (borghi pievi, ville-fattoria, case coloniche), nella trama appoderata dei coltivi (infrastrutturata da una fitta rete di viabilità poderale e interpoderale, corredata da elementi lineari e puntuali di vegetazione non colturale e, dove presenti, dai sistemi di regimazione delle acque), nella presenza di colture legnose come oliveti d’impronta tradizionale. Entro questa struttura, si individua, sulle colline del settore nord-orientale, il cui centro principale è Montespertoli, il sistema di coltivi a mosaico caratterizzato da impianti viticoli (per lo più esito di riconversioni recenti e che hanno allargato la dimensione della maglia agraria) e da oliveti tradizionali concentrati sulla fascia più alta dei versanti, in prossimità degli insediamenti. Sul crinale di Lucardo, questa relazione tra sistema insediativo storico (borghi rurali, complessi religiosi, ville e fattorie) e fasce di coltivi d’impronta tradizionale è ben visibile. Dal punto di vista dei valori naturalistici, i nodi degli agrosistemici, nel contesto delle colline plioceniche, presentano di solito un assetto frammentato, densificandosi solo in certo punti come ad esempio a Montespertoli.

3.3.2.7. Le Interpretazione di sintesi – Criticità

Le criticità descrivono gli effetti di pressione che possono alterare le qualità e le relazioni del patrimonio territoriale pregiudicandone la riproducibilità. Allo stesso modo degli elementi del patrimonio, sono individuate dall’analisi dei rapporti strutturali fra le quattro invarianti. Le principali criticità dell’ambito sono legate ai processi di artificializzazione e urbanizzazione delle pianure alluvionali che hanno formato conurbazioni lineari residenziali/produttive - lungo la via Francigena di valle e lungo la diramazione per Colle Valdelsa. In area collinare e pedecollinare, si osservano fenomeni di sviluppo insediativo attorno ai centri abitati storici, con alterazione delle morfologie insediative originali e dei loro profili. Si riscontrano inoltre problematiche connesse alla riconversione residenziale degli insediamenti rurali storici della collina, che hanno spesso comportato ristrutturazioni improprie, con frazionamenti e demolizioni/ricostruzioni dei manufatti tipici del sistema mezzadrile e delle ville. In molti casi la riconversione residenziale ha comportano la netta separazione tra manufatti e terreni circostanti, generando così una ulteriore compromissione delle relazioni storiche tra insediamento e paesaggio rurale collinare. L’espansione e la ristrutturazione delle colture viticole su appezzamenti di grande dimensione ha in alcuni casi aumentano il rischio di erosione, a causa di alcune caratteristiche dei suoli, in particolare l’elevato contenuto di sabbia fine e molto fine, con un potenziale aumento della velocità di corrivazione delle acque. Inevitabile, ma mitigabile, la perdita di biodiversità che si associa alla perdita di ambienti agricoli tradizionali nel sistema delle colline plioceniche.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 61 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE

Figura 12: Figura 10: Estratto carta interpretazioni di sintesi - criticità – PIT-PPR

3.3.2.8. Gli indirizzi per le politiche

Gli indirizzi per le politiche contenuti nella scheda di ambito costituiscono riferimento per l'elaborazione del nuovo Piano Strutturale del Comune di Montespertoli affinché esso possa concorrere al raggiungimento degli obiettivi del piano. Per la scheda d’ambito n.9 Val d’elsa sono stati individuati due gruppi di indirizzi: il primo riferito ai sistemi della Collina e Margine; il secondo riferito ai sistemi di Pianura e fondovalle. Verranno riportati solo gli indirizzi concernenti il territorio comunale di Montespertoli

Nelle aree riferibili ai sistemi della Collina e Margine.

1. Favorire nei sistemi di Collina dei bacini neo-quaternari e della Collina su depositi neo-quaternari l’adozione di tecniche colturali atte a ridurre i deflussi liquidi e solidi, quali il contenimento dell’estensione delle

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 62 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE unità colturali, un’infrastrutturazione agraria efficiente e l’adozione di cicli produttivi a elevata copertura del suolo; 2. Evitare ulteriori insediamenti nelle aree vulnerabili caratterizzate da forme di erosione intensa nel sistema della Collina dei bacini neoquaternari a litologie alternate; 3. Favorire la conservazione dei paesaggi agricoli tradizionali, anche promuovendo interventi di mitigazione degli impatti legati ai processi di intensificazione delle attività agricole […]; 4. Tutelare l’integrità morfologica e percettiva dei centri, nuclei, aggregati storici che rappresentano emergenze visuali di valore paesaggistico e storico-culturale, le loro relazioni con gli intorni agricoli, nonché le visuali panoramiche che traguardano tali insediamenti e i rapporti di reciproca intervisibilità. A tal fine, è necessario ridurre i processi di urbanizzazione lungo i crinali e sui versanti e garantire che le nuove trasformazioni non alterino i caratteri percettivi dell’insediamento storico e del suo intorno paesaggistico, ma si pongano in continuità e coerenza con essi (skyline urbani, trame agrarie e poderali, filari alberati). 5. Promuovere la valorizzazione e la riqualificazione della struttura insediativa caratteristica del sistema della villa-fattoria, con azioni di riuso e riqualificazione che ne rispettino i tipi edilizi, senza ulteriori addizioni che compromettano la percezione d’insieme. In quest’ottica vanno tutelate anche le relazioni funzionali e paesaggistiche fra edilizia rurale e sistemi produttivi agrari, privilegiandone il riuso in funzione di attività connesse all’agricoltura; 6. Favorire programmi mirati alla tutela e valorizzazione della rete di connessione costituita da:

 percorsi e infrastrutture storiche collinari […] , salvaguardando le visuali panoramiche ancora esistenti che si aprono da e verso le emergenze storico-architettoniche;  La fitta rete della viabilità minore di matrice storica, comprese le relative alberature e siepi e i manufatti […];

7. garantire azioni volte alla tutela del rapporto tra sistema insediativo storico e paesaggio agrario, dell’integrità della morfologia storica dei centri storici, delle ville-fattoria, dei complessi colonici, assicurando il mantenimento dell’unitarietà percettiva e (ove possibile) funzionale, tra elementi del sistema insediativo e tessuto dei coltivi;

8. Favorire la conservazione attiva degli oliveti, dei seminativi, degli elementi vegetali lineari o puntuali (siepi, filari alberati, ecc.) promuovendo una diversificazione che assicuri il mantenimento del valore paesaggistico complessivo dell’area; 9. Per le colture specializzate di grandi estensioni con ridisegno integrale della maglia agraria sono da privilegiare:  soluzioni che garantiscano la funzionalità del sistema di regimazione idraulico-agraria e di contenimento dei versanti, con sistemazioni coerenti con il contesto paesaggistico;  soluzioni che prevedano adeguate dotazioni ecologiche (siepi, filari alberati) in grado di migliorarne i livelli di permeabilità ecologica;

Nelle aree riferibili ai sistemi di Pianura e Fondovalle

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 63 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 1. Avviare azioni e misure volte a ridurre il rischio idraulico, limitando l’espansione degli insediamenti e l’ulteriore impermeabilizzazione dei suoli nelle aree di fondovalle; 2. Prevedere una gestione delle fasce ripariali finalizzata al miglioramento del continuum ecologico dei corsi d’acqua, anche attuando interventi di riqualificazione e di ricostituzione delle vegetazione ripariale, con priorità per le aree classificate come “corridoio ecologico fluviale da riqualificare” (Fiume Elsa e tratto del T. Pesa) e migliorando i livelli di sostenibilità delle attività di gestione della vegetazione ripariale;

3.3.2.9. La disciplina d’uso – Obiettivi di qualità e direttive

Per l’ambito n. 9. Val d’elsa sono individuati tre obiettivi generali, volti alla riequilibrio del sistema insediativo nel fondovalle e alla valorizzazione, alla tutela e alla salvaguardia del paesaggio collinare e degli elementi di pregio paesaggistico. Gli enti territoriali, ciascuno per la propria competenza, provvedono negli strumenti della pianificazione e negli atti di governo del territorio al raggiungimento degli obiettivi attraverso specifiche direttive correlate. Verranno riportati solo gli obiettivi di qualità e direttive concernenti il territorio comunale di Montespertoli

Obiettivo 1 Riequilibrare il sistema insediativo ed infrastrutturale polarizzato nel fondovalle e perseguire l’integrazione funzionale e paesaggistica tra il sistema di valle (a prevalente vocazione residenziale, produttivo e commerciale) e il sistema collinare (a vocazione agricolo, turistico e culturale) Direttive correlate: 1.1 - evitare ulteriore consumo di suolo e mitigare gli effetti negativi delle urbanizzazioni esistenti nei fondovalle del Fiume Elsa, del Virginio, del basso corso del T. Orme e del tratto del T. Pesa, in particolare lungo gli assi infrastrutturali principali, anche ai fini di riqualificare le “aree critiche per la funzionalità della rete ecologica”, contenendo le attività e gli insediamenti produttivi misti entro i limiti del territorio urbanizzato, anche attraverso il riuso delle attività dismesse nonché mantenendo i varchi in edificati Orientamenti: • promuovere il recupero ambientale, urbanistico e architettonico delle piattaforme produttive come “Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate” (A.P.E.A.) • […] • migliorare la qualità ecosistemica complessiva degli ambienti fluviali e il loro grado di continuità ecologica trasversale e longitudinale, riducendo i processi di artificializzazione degli alvei, delle sponde e delle aree di pertinenza fluviale, con priorità per l’area classificata come “corridoio ecologico fluviale da riqualificare” (Fiume Elsa e tratto del T. Pesa) e migliorando i livelli di sostenibilità delle attività di gestione della vegetazione ripariale. 1.2 - assicurare che eventuali nuove espansioni e nuovi carichi insediativi siano coerenti per tipi edilizi, materiali, colori ed altezze, e opportunamente inseriti nel contesto paesaggistico senza alterarne la qualità morfologica e percettiva;

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 64 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 1.3 - recuperare e valorizzare il ruolo connettivo del fiume Elsa come corridoio ecologico multifunzionale, riqualificando le riviere fluviali e gli insediamenti, ivi presenti, caratterizzati da aspetti di degrado e disomogeneità Orientamenti: • favorire la continuità delle aree agricole e naturali perifluviali; • favorire forme sostenibili di fruizione delle riviere (realizzazione di percorsi di mobilità dolce, punti di sosta, accessi); • valorizzare le testimonianze storico-culturali legate alla risorsa idrica (mulini, opifici, canali di derivazione) e i luoghi fortemente identitari presenti lungo il fiume. 1.4 - tutelare la rete dei percorsi e delle infrastrutture storiche collinari connesse con la viabilità di fondovalle […] , salvaguardando le visuali panoramiche ancora esistenti che si aprono da e verso le emergenze storico-architettoniche

Obiettivo 2 Tutelare e salvaguardare gli elementi di carattere naturalistico di pregio paesaggistico, costituiti dalle peculiari forme erosive e dalle significative emergenze geomorfologiche e naturalistiche. 2.1 - tutelare le forme erosive residue (calanchi e balze) […] escludendo gli interventi antropici suscettibili di alterarne le caratteristiche geomorfologiche Orientamenti: • prevedere pratiche agricole conservative dei caratteri dei suoli anche attraverso l’individuazione di opportune fasce di rispetto e di forme di delocalizzazione di attività e manufatti non compatibili con la loro conservazione; • mantenere i calanchi bonificati con soluzioni preventive, come l’istituzione di aree inerbite lungo gli allineamenti originali degli impluvi. 2.4 - tutelare gli ecosistemi fluviali di maggiore interesse naturalistico […] e a tratti dei corsi dei torrenti Pesa, Virginio, Orme […] nonché alle piccole aree umide naturali presenti lungo le sponde dei corsi d’acqua; 2.5 - tutelare gli ecosistemi forestali attuando la gestione forestale sostenibile […]

Obiettivo 3 Tutelare, riqualificare e valorizzare i caratteri identitari del paesaggio collinare, costituito da emergenze storiche e urbanistico-architettoniche, dalla struttura insediativa di lunga durata improntata sulla regola morfologica di crinale e sul sistema della fattoria appoderata, strettamente legata al paesaggio agrario, e dalle aree a pascolo. Direttive correlate: 3.1 - mantenere la leggibilità del sistema dei centri storici sorti in posizione strategica […] e la leggibilità della struttura insediativa di crinale, evitando nuove espansioni che ne alterino l’integrità morfologica e percettiva dei nuclei storici e del paesaggio Orientamenti: • tutelare le visuali panoramiche che traguardano tali insediamenti e i rapporti di reciproca intervisibilità;

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3.2 - tutelare la maglia e la struttura insediativa storica caratteristica del sistema villa-fattoria mantenendo le relazioni funzionali e paesaggistiche tra edilizia rurale e sistemi produttivi agrari, privilegiando il riuso in funzione di attività connesse all’agricoltura Orientamenti: • tutelare l’integrità morfologica e architettonica degli aggregati minori e dei manufatti edilizi di valore storico/ testimoniale o di carattere tradizionale (pievi, borghi e fortificazioni, ville-fattoria, case coloniche), e la relazione tra questi e il loro intorno territoriale, rispettandone le tipologie edilizie senza ulteriori addizioni che ne compromettano la percezione d’insieme. 3.3 - […] 3.4 - tutelare le relazioni fra viabilità storica e supporto geomorfologico, assicurando che eventuali modifiche del tracciato stradale posto sulle dorsali mantengano una posizione di crinale e si adattino alla morfologia del terreno. Tutelare e riqualificare le relazioni tra viabilità storica e territorio agricolo mediante la conservazione o ricostituzione del corredo arboreo, dei manufatti minori, delle opere di sostegno; 3.5 - riqualificare i contesti interessati da fenomeni di semplificazione colturale e perdita degli assetti paesaggistici tradizionali, favorendo il mantenimento di un’agricoltura innovativa che coniughi competitività economica con ambiente e paesaggio Orientamenti: • promuovere il mantenimento dell’infrastruttura rurale storica (viabilità poderale e interpoderale, corredo vegetazionale, sistemazioni idraulico-agrarie) in termini di integrità e continuità (con particolare riferimento alle seguenti aree individuate nella carta dei morfotipi rurali: morfotipi 16, 18, 20); • garantire la funzionalità del sistema di regimazione idraulico-agraria e di contenimento dei versanti, mediante la manutenzione delle opere esistenti o la realizzazione di nuove sistemazioni di pari efficienza idraulica, coerenti con il contesto paesaggistico, con particolare riferimento alle aree individuate nella carta dei morfotipi rurali (morfotipi 16, 18, 20) e ai problemi di sistemazione su suoli contrastanti nei sistemi morfogenetici della Collina dei bacini neo-quaternari a litologie alternate e della Collina su depositi neo-quaternari deformati; • mitigare gli impatti legati ai progetti turistico-alberghieri e golfistici; • favorire nei tessuti agricoli a maglia semplificata la ricostituzione della rete di infrastrutturazione ecologica e paesaggistica, attraverso il miglioramento delle dotazioni ecologiche (corredo vegetazionale della maglia agraria, zone tampone rispetto al reticolo idrografico, aree boscate di collegamento tra nuclei forestali relittuali)[…] . 3.6 - negli interventi di rimodellamento, soggetti ad autorizzazione idrogeologica ed incidenti sull’assetto idrogeomorfologico, prevedere, nel caso di modifiche sostanziali della maglia agraria, soluzioni coerenti (per forma e dimensione) con il contesto paesaggistico prevedendo altresì adeguate dotazioni ecologiche in grado di migliorarne i livelli di permeabilità; 3.7 - negli interventi di rimodellamento, soggetti ad autorizzazione idrogeologica ed incidenti sull’assetto idrogeomorfologico, garantire, nel caso di modifiche sostanziali della maglia agraria, che le soluzioni funzionali individuate siano coerenti (per forma e dimensione) con il contesto paesaggistico prevedendo altresì adeguate dotazioni ecologiche in grado di migliorarne i livelli di permeabilità;

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 66 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 3.8 - nella progettazione di infrastrutture e altri manufatti permanenti di servizio alla produzione anche agricola, perseguire la migliore integrazione paesaggistica e idrogeologica, valutando la compatibilità con la morfologia dei luoghi, evitando soluzioni progettuali monumentali o che creino degli effetti di “fuori scala” rispetto al contesto paesaggistico; favorendo localizzazioni che limitino ove possibile gli interventi di sbancamento, non interferiscano visivamente con gli elementi del sistema insediativo storico e non coincidano con porzioni di territorio caratterizzate da elevata intervisibilità (linee di crinale, sommità di poggi); progettando le opere in modo da prevenire effetti di impermeabilizzazione al fine di garantire l’alimentazione delle falde acquifere; 3.9 - favorire il potenziamento di una rete di fruizione lenta del territorio, valorizzando viabilità minore e sentieri esistenti, compresi i percorsi di fondovalle, e qualificando nuclei storici e borghi rurali come nodi e punti di sosta di un sistema di itinerari.

3.3.3. La disciplina dei beni paesaggistici

Il PIT con valenza di Piano Paesaggistico, individua gli “immobili ed aree di notevole interesse pubblico” (ai sensi dell’art.136 del Codice) e le “Aree tutelate per legge” (ai sensi dell’art.142 del Codice); per ogni “bene” sottoposto a vincolo, il PIT stabilisce specifici Obiettivi, Direttive e Prescrizioni elencati nell’allegato 8B Disciplina dei beni Paesaggistici. Il Comune è tenuto a recepire tali indicazioni all’interno dei propri strumenti urbanistici. Il nuovo Piano Strutturale dovrà necessariamente confrontarsi ed analizzare con attenzione quanto prescritto per ogni “bene”. Di seguito vengono riportati i beni sottoposti a vincolo paesaggistico: all’interno del territorio comunale di Montespertoli sono presenti i seguenti Beni Paesaggistici:

• Immobili ed aree di notevole interesse pubblico (D.Lgs. 42/2004, art. 136) • D.M. 02/02/1972 G.U. 81 del 1972b - Zona del colle di Lucardo sita nel territorio del comune di Montespertoli.

Aree tutelate per legge (D.Lgs. 42/2004, art. 142)

• I territori contermini ai laghi compresi in una fascia dalla profondità di 300 metri dalla battigia, anche per i terriori elevati sui laghi (art.142; c.1; lett. B;D.Lgs. 42/2004) • I fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 mt ciascuna (art. 142; c.1; lett.c; D.Lgs. 42/2004) • I territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall’art. 2, commi 2 e 6, del D.Lgs. 18 maggio 2001, n.227 (art. 142; c.1; lett.g; D.Lgs. 42/2004)

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 67 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE

Estratto Immobili ed aree di notevole interesse pubblico (D.Lgs. 42/2004, art. 136) – Geoscopio maps by Regione Toscana

Estratto Aree tutelate per legge (D.Lgs. 42/2004, art. 136) – Geoscopio maps by Regione Toscana

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 68 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 3.3.3.1. Beni architettonici tutelati ai sensi della Parte II del D.Lgs 42/2004

Il Piano Paesaggistico individua i beni e le aree soggette a vincolo architettonico – monumentale. Nel territorio comunale di Montespertoli sono i seguenti: 90480300957 - Chiesa di Sant'Andrea Botinaccio 90480302018 - Villa e Cappellina di Castiglioni 90480300636 - Chiesa e Convento di Santa Maria della Pace 90480302120 - Cimitero do Colei Aula 90480300386 - Cappella con Affresco 90480301217 - Cappella di Santa Lucia a Urbana 90480302078 - Cimitero del Capoluogo 90480300712 - Villa Sonnino De Renzis 90480300998 - Palazzo detto dell’Orologio 90480301449 - Palazzo del Municipio 90480300301 - Castello di Poppiano 90480302121 - Cimitero di Fezzana 90480300774 - Chiesa di San Lorenzo, Canonica e Annessi 90480300430 -Castello di Monte Gufoni, con dipendenze e Parco 90480301138 - Immobile 90480301017 - Complesso di San Pietro in Mercato 90480301438 - Complesso Ex Rurale 90480301383 - Chiesa e Canonica di San Lorenzo a Montalbino 90480302111 - Villa di Aliano

3.4. Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Firenze

Il Piano Territorio di Coordinamento della Provincia di Firenze è stato approvato con Delibera C.P. n. 1 del 10.01.2013, ed è stato redatto ai sensi della L.R. 5/1995. Il Piano Territoriale di Coordinamento è lo strumento di pianificazione territoriale della Provincia diretto al coordinamento e al raccordo tra gli atti della programmazione territoriale regionale e la pianificazione urbanistica comunale.

3.4.1. La struttura del P.T.C.

Il Piano Territoriale di Coordinamento si compone di una parte conoscitiva: Quadro Conoscitivo, composto da carte tematiche di conoscenza del territorio, delle sue strutture e infrastrutture e dalle carte di progetto che definiscono lo statuto del territorio, i sistemi territoriali e la normativa tecnica. Nello specifico gli elaborati che costituiscono il piano sono: Nello specifico gli elaborati che costituiscono il piano sono:

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 69 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE • Relazione generale • Statuto del territorio e strategie di politica territoriale • Sistemi territoriali - Monografie dei sistemi territoriali: Firenze ◦ Area fiorentina ◦ fiorentino ◦ Mugello e Romagna toscana ◦ Valdarno superiore fiorentino ◦ Val di Sieve • Monografia dei sistemi territoriali: Circondario Empolese Valdelsa • Norme di attuazione • Appendici alle norme (Indirizzi, criteri e parametri per l'applicazione coordinata delle norme relative al territorio rurale di cui al Titolo IV capo III della LRT 1/2005; Criteri per la sostenibilità degli interventi e per l'inserimento degli impianti a fonti rinnovabili; Disposizioni ambientali) • Carta dello statuto del territorio (estratti di seguito) ◦ Tav 16 ◦ Tav 17 ◦ Tav 22 ◦ Tav 23 • Atlante delle invarianti strutturali - AMBITI DI REPERIMENTO PER L'ISTITUZIONE DI PARCHI RISERVE ANPIL ◦ A26 padule di ◦ A27 Montalbano ◦ A29 Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone - AREE FRAGILI - AREE DI PROTEZIONE STORICO AMBIENTALE • Carta del grado di vulnerabilità' degli acquiferi all'inquinamento • Quadro Conoscitivo - Carte tematiche: ◦ QC 00 Inquadramento territoriale e individuazione dei sistemi territoriali ◦ QC 01 Protezione della natura e della biodiversità ◦ QC 02 Reti ecologiche ◦ QC 03 Beni culturali e paesaggistici ◦ QC 04.1 Rete stradale e ferroviaria ◦ QC 04.2 Rete della mobilità lenta ◦ QC 05 Insediamenti produttivi ◦ QC 06 Aree estrattive ◦ QC 07 Servizi di interesse sovra comunale ◦ QC 08.1 Protezione idrogeologica ◦ QC 08.2 Territori coperti da foreste e boschi e soggetti a vincolo idrogeologico

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 70 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE ◦ QC 08.3 Beni paesaggistici. Aree tutelate per legge ◦ QC 08.4 Infrastrutture e impianti tecnologici - Carte di sintesi ◦ QC09 Carta della periodizzazione ◦ QC10 Carta della struttura - Repertori ed elenchi ◦ QC 11 Aree Naturali Protette ◦ QC 12 Pozzi e sorgenti ad uso idropotabile e acquedotti stico ◦ QC 13 Immobili ed aree di notevole interesse pubblico ◦ QC 14 Biotopi, geotopi e grotte ◦ QC 15 Aree produttive ◦ QC 15bis Impianti a rischio di incidente rilevante ◦ QC 16 Grandi Strutture di vendita - Approfondimenti tematici ◦ QC 17 Il sistema socio-economico fiorentino ◦ QC 18 La misura della crescita edilizia ◦ QC 19 Distribuzione territoriale e dinamiche degli insediamenti ◦ QC 20 Mobilità. Focus sull'area metropolitana ◦ QC 21 Analisi degli ambiti produttivi della Provincia di Firenze ◦ QC 21bis Valutazione degli ambiti produttivi ◦ QC 22 Individuazione delle aree di collegamento ecologico ◦ QC 23 Indagine sul settore agrituristico della Provincia di Firenze ◦ QC 24 Atlante delle frane con elevato rischio in Provincia di Firenze e prime valutazioni in materia di mitigazione ◦ QC 25 Studio Consorzio AASTER (Circondario Empolese Valdelsa)

Il PTCP articolato in Sistemi territoriali (Monografie), secondo il criterio dei mercati locali del lavoro, per i quali detta indirizzi strategici, criteri e raccomandazioni, che a loro volta sono composti da ambiti che dettano una suddivisione del territorio secondo criteri morfologici e paesaggistici e che dettano a loro volta le politiche di tutela, la valorizzazione delle invarianti strutturali, gli indirizzi e le raccomandazioni. Il Comune di Montespertoli fa parte del sistema territoriale della Val d’Elsa che comprende i comuni di Castelfiorentino, Certaldo, Gambassi Terme e Motaione.

Il piano provinciale come indirizzi significativi delle sue strategie progettuali detta:

Conoscenza del territorio La necessità e l’importanza di una conoscenza qualitativa, diffusa e profonda, degli elementi costitutivi del territorio provinciale rappresentati dagli insediamenti, nelle rispettive entità e qualità e dal territorio aperto, nelle sue tipologie geografiche e morfologiche, nelle sue situazioni ambientali, nelle relative modalità di uso e di produzione. Il territorio provinciale fiorentino viene concepito come sistema di città e di centri tuttora con

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 71 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE proprie dimensioni qualitative: certamente alterati e deformati dalla crescita urbana ma dotati, ciascuno, di una misura che, ancorché residua, è tuttora espressione leggibile di una forma e di un’immagine riconoscibili.

Le opzioni qualitative per il territorio aperto e il paesaggio Recuperare una visione unitaria del territorio aperto quale opera d’arte collettiva, quale memoria storica del vissuto di molti uomini, mantenere la sua stabilità e la sua bellezza e promuovere uno sviluppo sostenibile, inteso non solo limitazione dei consumi o riproducibilità delle risorse ma anche creare le condizioni per una crescita capace di riconoscerne i valori, le criticità e le potenzialità. Il paesaggio espressione di un territorio, di una società e di una cultura deve ritrovare un codice di identificazione al fine di fornire strategie di tutela e promozione, intesa come fattore di competitività capace di creare qualità. È necessario qualificare un uso agricolo del territorio e promuovere un’economia basata sulla filiera, sull’autoproduzione e sull’autoconsumo. Al contempo gli spazi naturalistici vanno mantenuti affinché sostengano l’ecologia del sistema, assicurino la continuità ecologico ambientale della rete. Allo scopo occorre rafforzare il sistema delle aree protette, favorirne l’estensione e il collegamento oltre che la connessione tra le diverse aree naturalistiche, anche attraverso il rinnovamento delle modalità di coltivazione dei suoli agrari e l’inserimento di cunei verdi all’interno degli ambiti urbani. • La protezione idrogeologica • Il territorio aperto

La rete infrastrutturale nei suoi compiti e nelle sue potenzialità di connessione e integrazione La Provincia di Firenze pur essendo un territorio fortemente interconnesso ha subito notevoli trasformazioni che rendono necessario il rafforzamento delle connessioni tra i sistemi territoriali e, al loro interno, tra i luoghi della residenza, della produzione e dell’erogazione di servizi. Il potenziamento delle connessioni viene pensato attraverso l’agevolazione degli spostamenti all’interno della provincia grazie all’attenuazione dello squilibrio d’uso dei diversi mezzi, e allo sviluppo del trasporto pubblico strettamente connesso alle strategie di sviluppo dei servizi a scala sovracomunale, dei poli produttivi e dell’accessibilità. Si delinea inoltre importante il progetto di una rete ciclabile provinciale con lo scopo di rendere accessibili mediante itinerari piacevoli, luoghi e territori di rilevante interesse collettivo, da svilupparsi lungo le direttrici di fondovalle e nella piana (le aree più agevoli da percorrere) intercettando nei centri abitati: i principali polarità dei servizi sovracomunali; i luoghi della ricreazione (parchi urbani, centri visite dei parchi naturali, aree sportive e ricreative); le strutture culturali e luoghi di interesse artistico; i nodi principali di interscambio del trasporto pubblico

Scelte e criteri per una normativa ad area vasta Il PTCP come piano di area vasta delinea un’impronta unitaria fondata sulla conoscenza e coerenza del sistema; rappresenta una complessità che trova i suoi punti fissi non solo in aspetti invarianti ma nei rapporti fra i diversi aspetti. L’apparato normativo a supporto contiene sia soluzioni categoriche non superabili e non derogabili, che disposizioni più leggere in grado di promuovere ed indirizzare le strategie. La struttura che supporta tutto l’apparato è formata dai sistemi territoriali e dagli ambiti entro i quali diviene possibile, ai diversi livelli, impostare e risolvere tutte le tematiche e problematiche.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 72 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Residenza e residenzialità: per una rinnovata cultura dell’abitare Nonostante non sia il tema della residenza di competenza del piano provinciale rientra ugualmente nello Statuto del piano, articolata secondo il tema del recupero e riqualificazione dei centri storici e quello della città nuova. Il piano preso atto della perdita d’identità e di qualità dell’edificato pone le basi d’indirizzo per ritornare ad avere un’edilizia di qualità volta in particolar modo ad un effettivo recupero del patrimonio edilizio esistente, all’individuazione di criteri di scelta per le nuove aree, alla definizione di nuove forme aggregative e spaziali, alla reinterpretazione dei caratteri costruttivi e formali della tradizione dei luoghi.

Turismo Le linee direttrici per lo sviluppo turistico devono essere fondate su quattro capisaldi fondamentali: 1. Maggior attenzione al cliente/ospite; 2. Sviluppare nuovi prodotti turistici, rimodulando quelli esistenti e inserendo proposte innovative; 3. Adattare i processi di marketing e commercializzazione all’evoluzione avvenuta; 4. Definizione di un nuovo concetto di “qualità esperienziale” e sviluppo della cultura del dettaglio;

3.4.2. L’individuazione degli obiettivi

Obiettivi generali generali • Rischio di instabilità di versanti: evitare o ridurre il rischio dell’attivazione di fenomeni franosi o idraulici. • Rischio idraulico: superare la logica dell’intervento sugli effetti del rischio idraulico per affrontare le cause che possono determinare queste situazioni, gestendo gli interventi nell’ambito del quadro individuato dal Piano di Bacino e nell’ambito delle criticità emerse dal successivo Piano di Assetto Idrogeologico; mitigazione del rischio; riduzione del danno da esondazione. • Rischio idraulico da inquinamento: risanamento ambienti inquinati. • Conservazione dei valori ambientali e paesaggistici del fiume: conservazione dell’habitat; mantenere la continuità fisica degli ambiti. • Risorse idriche: tutela della qualità delle acque sotterranee al fine di mantenere una riserva duratura nel tempo; prevenzione del rischio di inquinamento. • Territorio aperto: perseguire uno sviluppo sostenibile; conservazione degli elementi tipici del paesaggio, dei boschi e degli habitat naturali; miglioramento l’insediamento di infrastrutture e/o attività potenzialmente inquinanti degli addetti al settore. Obiettivi specifici • Localizzare sul territorio strutture specifiche per l’aggiornamento tecnologico e produttivo; • Costruzione di un clima favorevole allo sviluppo di una formazione qualificata; • Trovare nuovi strumenti per permettere un più facile accesso al sistema del credito.

Sviluppo turistico: recupero e sviluppo degli arrivi turistici sul territorio provinciale; aumento del livello di immagine dei nostri territori sul mercato turistico; aumento del livello di controllo sul fenomeno della cosiddetta turisticità secondaria

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 73 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Invarianti: sono da salvaguardare ed eventualmente da ripristinare gli ecosistemi fluviali per la presenza di biodiversità e per la loro funzione ecologica; così come sono da tutelare i caratteri di naturalità del fiume Arno attraverso la gestione dell’attività estrattiva, al fine di recuperare i valori naturalistici compromessi da tali attività, sia per le cave attive che per quelle dismesse. Sistema residenziale: rendere competitivo il sistema territoriale nel suo complesso e nei singoli sub- sistemi(produttivo, terziario, residenziale); prevedere le condizioni, le attrezzature e i servizi per il consolidamento nell’area empolese di un vero e proprio sistema urbano; miglioramento della competitività del quadrante empolese; conservare e qualificare la struttura urbana policentrica, nei termini di mantenimento dell’individualità dei centri; evitare la continuità fisica degli insediamenti e puntare sulla ridefinizione morfologica dei luoghi e sulla caratterizzazione in senso urbano degli elementi costitutivi; qualificazione del costruito e contenimento di nuove espansioni; salvaguardare l’autonomia funzionale, sia in termini di attrezzature commerciali che di servizi pubblici; rafforzare il ruolo residenziale dei centri storici. Sistemi produttivi: rafforzare la competitività delle aree industriali ed artigianali; qualificare il sistema produttivo e migliorare le performances del sistema residenziale, nei casi di aree produttive poste ai confini con l’abitato urbano. Sistemi infrastrutturali: potenziamento sistema infrastrutturale regionale; potenziamento sistema infrastrutturale provinciale; completare il sistema ferroviario; infrastrutturazione a banda larga del territorio; aumento dell’accessibilità territoriale attraverso l’incentivazione del sistema della mobilità ciclabile.

La variante al PTCP del 2013 ha recepito la suddivisione del territorio in sistemi territoriali già presente all’interno del PTCP del 1998, articolando lo stesso nei seguenti sistemi, secondo i criteri proposti dall’IRPET, basandosi sull’individuazione dei mercati locali del lavoro: • Mugello e Romagna toscana, • Val di Sieve, • Valdarno superiore fiorentino, • Area fiorentina e Chianti fiorentino (Firenze); • Val d’Elsa e Valdarno empolese (Circondario Empolese) Il PTCP prevede un’ulteriore organizzazione dei sistemi in ambiti secondo criteri morfologici e paesaggistici. Il sistema territoriale del Valdelsa comprende i comuni di Castelfiorentino, Certaldo, Gambassi Terme, Montaione e Montespertoli.

3.4.3. Il sistema territoriale della Valdelsa

La struttura profonda del territorio, conformata in unico sistema vallivo, è costituita da tre sub sistemi collegati fra loro e diversamente articolati in destra e in sinistra d’Elsa. Per i suoi caratteri unici questo sistema deve essere riconosciuto e tutelato nella sua integrità, oltreché per i sistemi e le aree di particolare importanza ambientale e paesistica, individuate come “invarianti strutturali” e tutelate con specifici strumenti di piano.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 74 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Il versante orientale è strutturato a partire da un crinale principale, che divide la Val d’Elsa dalla Val di Pesa, su cui sono insediati i centri di Barberino V.Elsa, Tavarnelle V.Pesa, Marcialla, Fiano, Lucardo e Montespertoli. Il sistema insediativo del crinale, comprende ville, fattorie, complessi religiosi e si presenta ancora come un mirabile esempio di antropizzazione profonda e resistente del territorio. Da questo primo sistema, e in particolare dai nodi costituiti dai centri abitati, partono sistemi insediativi secondari; questi sono orientati ortogonalmente al primo e posti su crinali minori che uniscono il sistema insediativo del crinale principale a quello del fondovalle. A loro volta, organizzazioni antropiche più minute (storicamente basate sulle formazioni spaziali dell’azienda mezzadrile) partono dai crinali secondari e si dirigono verso le valli minori o i borri - i cui corsi torrentizi sono ancora circondati da una fitta copertura boschiva - ponendo così in relazione aree vitate ed olivate, con risorse idriche e arboree. Il sistema insediativo del fondovalle, storicamente faceva da “contrappeso” a quello di crinale e vi si integrava, sia da un punto di vista ambientale che economico. Certaldo, Castelfiorentino, Poggibonsi erano i centri di mercato delle zone di produzione agraria che si estendevano in destra e in sinistra dell’Elsa, uniti dalla viabilità di fondovalle. La stretta fascia alluvionale costituiva una risorsa agricola preziosa, e i centri abitati, anche per porsi al sicuro dalle esondazioni, vi si collocavano immediatamente al di sopra, sulle testate basse dei crinali secondari. Il sistema insediativo del crinale in sinistra dell’Elsa ha rapporti più mediati con il fondovalle (degno di nota il fatto che i centri principali si pongono in sinistra del fiume e solo in tempi recenti hanno debordato sulla riva opposta). Esso ha una organizzazione strutturale simile a quella del versante di destra, ma per le differenze geomorfologiche e per le diverse vicende storiche, la struttura appare meno antropizzata. Anche i centri principali, S. Gimignano, Gambassi Terme, Montaione, appaiono meno legati fra loro (storicamente appartenevano ad aree di influenza diverse) e meno relazionati con il fondovalle. Le variazioni del supporto geologico distinguono una parte meridionale del versante, dove boschi e superfici di viti sono maggiormente diffusi, da una parte posta più a nord dove si incontrano più frequentemente seminativi nudi.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 75 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 3.4.3.1. Le strategie del PTCP per la sostenibilità ambientale e territoriale. Le politiche di tutela del sistema territoriale del Valdarno empolese.

Figura 13: Estratto carta delle evidenziazioni delle invarianti strutturali – PTCP

LA PROTEZIONE IDROGEOLOGICA Nel versante in destra dell’Elsa. a causa dell’erosione differenziale lungo le scarpate si possono creare, per intercalazioni di materiali a granulometria diversa, piccole falde sospese o confinate che possono innescare fenomeni franosi; altri fenomeni di instabilità si possono avere a causa anche di tale alternanza di materiali lungo le profonde incisioni fluvio-torrentizie, per la marcata differenza di permeabilità tra livelli litologicamente diversi. Si evidenziano in tal modo alcune aree soggette a rilevante rischio di instabilità. In tali aree le politiche di tutela ambientale dovranno assicurare la manutenzione e ricostituzione dei sistemi di drenaggio e particolare cura dovrà essere posta alla mitigazione della forte erosione, e ai fenomeni di instabilità superficiale (soil creep). Per le aree appartenenti ai livelli di pericolosità medio-alta (secondo livello), qualsiasi

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 76 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE forma di insediamento dovrà essere realizzata solo dopo approfondimenti a scala locale, con ristabilizzazione delle condizioni di equilibrio e ripristino delle aree soggette precedentemente a dissesto, mentre per le zone appartenenti al primo livello di pericolosità dovrà essere impedita qualsiasi forma di insediamento. Le opere di infrastrutturazione dovranno essere limitate allo stretto necessario, previa l’adozione degli opportuni dispositivi di riduzione e prevenzione del dissesto idrogeologico (drenaggi per le acque superficiali, riprofilatura dei corsi d’acqua, revisioni delle arginature, consolidamento delle scarpate). Il sistema ambientale presenta una naturale predisposizione a condizioni di vulnerabilità all’inquinamento delle falde acquifere eventualmente albergate nei livelli più profondi. Dovranno perciò essere poste in atto sia politiche complessive di recupero ambientale, sia politiche gestionali volte alla riduzione dei carichi inquinanti: ad esempio, nel settore agricolo dovrà essere moderato e regolato l’impiego di fertilizzanti e di fitofarmaci. Anche l’erogazione dell’acqua destinata ad usi civili di terzi mediante opere acquedottistiche dovrà essere oggetto di tutela con normative specifiche; a causa delle condizioni tipiche delle aree di fondovalle i punti di presa nella loro gran maggioranza attingono, infatti, da acquiferi non protetti da una adeguata copertura di sedimenti. In generale dovrà essere posta attenzione alla salvaguardia, sia orizzontale che verticale, dei vari punti di presa, acquedottistici e non, ivi localizzati. L’acqua destinata al consumo umano dovrà essere tutelata anche da normative specifiche.

IL TERRITORIO APERTO E LE INVARIANTI STRUTTURALI Le politiche di tutela del territorio aperto devono raccordarsi coerentemente con quelle più propriamente urbanistiche, riguardanti gli insediamenti e le infrastrutture. Se questa esigenza vale in linea generale, essa ha un particolare rilievo nel versante in destra dell’Elsa per le caratteristiche della struttura territoriale profonda che presentano un’integrazione fra supporto morfologico, sistemi insediativi, organizzazioni e usi agrari e forestali; caratteristiche che, visivamente, si evidenziano in un paesaggio di straordinaria bellezza. Notevole risulta la struttura del paesaggio che non ha subito erosioni da intrusioni recenti, se non marginalmente lungo la linea dello spartiacque fra Pesa e Elsa in adiacenza ai centri abitati. Per questi motivi il PTCP definisce nel versante quattro aree fragili e numerose aree di protezione storico ambientale. Tra queste, quelle che interessano direttamente il territorio di Montespertoli sono: - area fragile AF 12 Valle della Greve, della Pesa e colline di . L’ambito comprende i due versanti delle valli della Greve e della Pesa nel sistema territoriale del Chianti fiorentino (interessando i Comuni di San Casciano in Val di Pesa, , , ) e si estende fino a ricomprendere le colline e tratti di fondovalle in sinistra d’Arno, nel sistema territoriale del Valdarno superiore fiorentino (comune di Figline Valdarno) e lambire il comune di Montespertoli nel sistema territoriale della Valdelsa. - area fragile AF 16 Crinali di Ortimino e Lungagnana : l’area ricade nei comuni di Castelfiorentino e Montespertoli. L’area è caratterizzata da una diffusa presenza di complessi edilizi di valore storico-culturale, nonché da un paesaggio di notevole interesse dato dalla presenza di culture agrarie pregiate come la vite e l’olivo e piccoli nuclei abitatati come Lungagnana e Vicchio. Si tratta di un area di altissimo valore paesaggistico, un notevole esempio del paesaggio agrario della Valdelsa. - Ambito di reperimento A18 Pianure alluvionali della Pesa. L’area interessa una fascia di ampiezza variabile del fondovalle della Pesa, che attraversa i comuni di Tavarnelle V.P., San Casciano V.P. nel sistema

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 77 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE territoriale del Chianti fiorentino; e Lastra a nel sistema territoriale dell’Area fiorentina; Montespertoli nel sistema territoriale della Valdelsa e Montelupo nel sistema territoriale del Valdarno empolese. - A mbito di reperimento A19 Torrente Virginio . L’ambito di reperimento ricade nel comune di Montespertoli e nei comuni di San Casciano V.P. e Tavernelle nel Chianti fiorentino. L’area interessa una fascia di ampiezza variabile del fondovalle del torrente Virginio prima della sua confluenza col Torrente Pesa, in prossimità dell’ ambito di reperimento A18 Pianure alluvionali della Pesa e dell’ambito di reperimento A25 Parco archeologico nel comune di . Il torrente Virginio ha un elevato grado di permeabilità che comporta un dialogo diretto fra le acque che scorrono in alveo e le falde idriche sotterranee. Presenta valli con profili ad U, che danno origine a pianure di modeste dimensioni. La vegetazione riparia è caratterizzata da un elevato indice di biodiversità e supporta le reti alimentari fluviali; l’ambiente è importante dal punto di vista ornitologico infatti accoglie molte specie durante la nidificazione e per molti vertebrati funge da corridoio ecologico. … In merito alla qualità delle acque essa diminuisce andando da monte a valle, a causa di diverse forme di inquinamento; nonostante questo i torrenti presentano un discreto popolamento ittico caratterizzato anche da specie di interesse conservazionistico [Valtriani, 2008].

Invariante strutturale del PTC: le aree di protezione storico ambientale. In un territorio di tale pregio, sono innumerevoli gli ambiti connotati da elevato valore ambientale e/o storico-culturale. Il PTC tutela tali aree, definite di protezione storico ambientale, individuandole, a seconda dei casi, tra le zone paesistico - panoramiche del sistema montuoso appenninico e della viabilità storica caratterizzata dalle ampie visuali e dalla presenza di insediamenti di pregio storico-architettonico, tra le zone adiacenti agli aggregati storici laddove debba persistere il reciproco rapporto visivo con la campagna circostante,tra le zone di rispetto intorno a monumenti storico-artistici ed a quelli storico agrari, tra i poggi, ecc.

Invariante strutturale del PTC: le aree sensibili di fondovalle. Al fine di tutelare i valori naturalistici ed estetico-percettivi del corso dell’Elsa ed in generale degli ambiti fluviali presente PTC ricomprende tra le aree sensibili di fondovalle gli ambiti fluviali, quali “habitat da conservare ai fini del mantenimento dell biodiversità, elemento essenziale della rete dei ‘corridoi ecologici’ e dispone “gli indirizzi di tutela l’eventuale ripristino delle aree degradate”. Sono da salvaguardare ed eventualmente da ripristinare gli ecosistemi fluviali per la presenza di biodiversità e per la loro funzione ecologica; così come sono da tutelare i caratteri di naturalità del fiume Elsa attraverso la gestione dell’attività estrattiva, al fine di recuperare i valori naturalistici compromessi da tali attività, sia per le cave attive che per quelle dismesse.

3.4.3.2. Le strategie del PTCP per il policentrismo della Valdelsa

LINEE DI INDIRIZZO PER I SISTEMI RESIDENZIALI Il sistema insediativo della Valdelsa è tuttora basato sulla struttura territoriale profonda. I centri storici, talvolta, risultano come chiusi in se stessi, non ospitando più funzioni urbane rare. Nell’ottica di contrastare il loro progressivo isolamento, è opportuno recuperarli, anche e soprattutto a fini residenziali. A tale proposito vale la raccomandazione di ridefinire i criteri di attribuzione dei diversi tessuti urbani alle zone omogenee di

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 78 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE legge, in particolare per quanto riguarda le zone A (anche in considerazione di eventuali ampliamenti di queste), al fine di salvaguardare - tramite opportuni strumenti di recupero - i tessuti consolidati limitrofi ai centri storici. Le nuove espansioni, da dimensionare sulla base degli effettivi fabbisogni, dovranno essere condizionate da una valutazione di manufatti e aree da recuperare, previo un eventuale cambiamento d’uso; esse dovranno essere complementari all’esistente, e concorrere alla riqualificazione del sistema urbano. Per quanto riguarda i nuclei minori, dovrà essere evitato ogni nuova edificazione, se non strettamente funzionale all’attività agricola, e anche in questo caso particolare cura dovrà essere data alla valutazione dell’impatto paesistico. In ogni caso dovranno essere conservati e recuperati non solo i manufatti di valore storico culturale, ma tutto il sistema paesistico in cui tali manufatti sono inseriti. Nel versante in destra dell’Elsa, occorrerà valutare ogni eventuale intervento nell’ambito del sub-sistema del crinale secondario, evitando che operazioni apparentemente minori (rettificazione di strade, asfaltature, recinzioni, eliminazione di strade poderali, alberature non autoctone, ecc.) alterino l’unitarietà e la congruenza del tipo paesistico.

LINEE DI INDIRIZZO PER I SISTEMI PRODUTTIVI La struttura economica e territoriale della Valdelsa, incentrata sulla presenza di un forte apparato produttivo basato sulle piccole e medie imprese, sconta alcuni limiti dei distretti industriali basati su processi imitativi piuttosto che innovativi. La strategia di base è quella di perseguire l’ integrazione fra politiche di protezione delle risorse ambientali, politiche infrastrutturali, riqualificazione delle aree costruite, e offerta di servizi.

3.5. Il Piano regionale Cave

La regione Toscana ha approvato con Delibera di Consiglio Regionale n. 61 del 31 luglio 2019, il Piano regionale Cave. Il Piano Regionale Cave (PRC) è lo strumento di pianificazione territoriale con il quale la Regione persegue le finalità di tutela, valorizzazione, utilizzo dei materiali di cava in una prospettiva di sviluppo sostenibile, con riferimento al ciclo di vita dei prodotti al fine di privilegiare riciclo dei materiali e contribuire per questa via al consolidamento dell'economia circolare toscana. l PRC persegue, i seguenti obiettivi generali: a) l’approvvigionamento sostenibile e la tutela delle risorse minerarie; b) la sostenibilità ambientale, paesaggistica e territoriale; c) la sostenibilità economica e sociale dell'attività estrattive l Piano Regionale Cave si colloca all’interno del quadro degli strumenti di programmazione e pianificazione della Regione Toscana ed in particolare: 1. attua gli strumenti di programmazione e pianificazione strategici regionali sovraordinati (Piano di Indirizzo Territoriale , Programma Regionale di Sviluppo); 2. si sviluppa in conformità al Piano di indirizzo Territoriale con valenza di piano Paesaggistico ed in coerenza con i Piani e Programmi regionali settoriali ed intersettoriali attuativi del PRS, con particolare riferimento al Piano Ambientale ed Energetico Regionale (PAER), al Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (PRB), al Piano Regionale per la Qualità dell’Aria ambiente (PRQA), al Piano di tutela

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 79 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE delle acque, al Piano Socio-Sanitario Integrato Regionale (PSSIR), al Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità (PRIIM). Il Piano regionale Cave è composto dai seguenti elaborati: a) Quadro Conoscitivo b) Quadro progettuale c) Valutazione Ambientale Strategica d) Relazione di Conformità al PIT e) Relazione del Responsabile del procedimento (articolo 18 l.r. 65/2014) f) Rapporto del Garante per l’informazione e la partecipazione (articolo 38 l.r. 65/2014) Il Quadro Conoscitivo del Piano Regionale Cave è costituito da un insieme di informazioni e studi che, ad un livello di osservazione regionale, ha consentito di analizzare le risorse suscettibili di attività estrattive rispetto ai seguenti livelli strutturali: - territoriale - paesaggistico - geologico - ambientale - economico La ricognizione delle risorse assunte come base del Quadro Conoscitivo del PRC, con riferimento ai due settori di produzione dei materiali di cava, materiali per usi industriali e per costruzioni, e materiali per usi ornamentali, è stata effettuata tenendo conto dello stato delle conoscenze acquisito attraverso la pianificazione di settore, di livello regionale e provinciale rappresentata dal Piano regionale delle attività estrattive (PRAE), dal Piano regionale delle attività estrattive, di recupero delle aree escavate e di riutilizzo dei residui recuperabili (PRAER), e, laddove approvati, dai PAERP provinciali vigenti.

3.5.1. Giacimenti e prescrizioni

Il Piano Regionale Cave individua i giacimenti definiti come la porzione di suolo o sottosuolo in cui si riscontrano sostanze utili che possono essere estratte e compito del Piano Regionale Cave è quello di individuare i giacimenti in cui i Comuni possono localizzare le aree a destinazione estrattiva, oltreché indicare le prescrizioni dirette a garantire la gestione sostenibile della risorsa. I giacimenti vengono distinti tra giacimenti che costituiscono invariante strutturale ai sensi dell'art. 5 della l.r. 65/2014 e per i quali sussiste l'obbligo di recepimento da parte degli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica comunali, e i giacimenti potenziali, identificati quali porzioni di suolo o sottosuolo che, in relazione ad una serie di aspetti (paesaggistici, naturalistico-ambientali, geologici, infrastrutturali, socio-economici) per essere individuate come giacimento, necessitano di un maggiore approfondimento, circa le effettive caratteristiche e potenzialità, da sviluppare al livello della pianificazione locale. L'individuazione di entrambe le perimetrazioni è il risultato di una specifica analisi multicriteriale svolta sulle singole aree di risorsa. Per il territorio di Montespertoli sono stati individuati i seguenti giacimenti. Di seguito si riportano gli estratti cartografici di dettaglio della Carta dei Giacimenti relativi al territorio comunale di Montespertoli.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 80 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 81 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4. IL QUADRO CONOSCITIVO DI RIFERIMENTO

Il presente capitolo descrive il quadro conoscitivo di riferimento necessario alla redazione del nuovo Piano Strutturale. Le informazioni di base sono state in parte desunte dal Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale vigente ed in parte derivano da un primo aggiornamento effettuato in fase di redazione dell’Avvio del Procedimento. La redazione del Nuovo Piano Strutturale prevederà, necessariamente, l’approfondimento e l’integrazione dei dati contenuti nei seguenti paragrafi anche a seguito del mutato quadro normativo che è intervenuto dopo l’approvazione dei Piani Strutturali.

Questa parte si articola in:  La struttura idro-geomorfologica  La struttura insediativa  Gli aspetti demografici e sociali ed economici  La struttura agroforestale  Il patrimonio storico e culturale  Il benessere equo e sostenibile nelle città

4.1. La struttura idro-geomorfologica1

Il comune di Montespertoli si estende per una superficie di 123 km quadri tra la Val di Pesa, Val d’Elsa e Val di Virginio. La morfologia del territorio è chiaramente determinata dalla natura geologica e litologica dei terreni, così come dai principali eventi geomorfologici che vi si esplicano.

Da un punto di vista geologico e morfologico, il territorio di Montespertoli, può essere schematizzato come sotto indicato: • tre principali fasce di terreni di fondovalle distribuiti lungo il corso del Torrente Pesa, del Torrente Orme e del Torrente Virginio, caratterizzate da utilizzo per attività agricola e produttivo in genere, ove sono ubicate le frazione di Baccaiano, Fornacette e parte di Martignana-Chiocciolaia; • le porzioni collinari su cui si sono concentrati gli insediamenti del Capoluogo, Montegufoni- Montagnana, Poppiano, San Quirico, Ortimino, Lucardo, Lucignano e San Quirico. Tale porzioni di territorio sono caratterizzate da morfologie più dolci in concomitanza con la presenza di depositi argillosi mentre mostra maggiore asperità ed energia del rilievo in concomitanza della presenza delle formazioni prevalentemente ciottolose-ghiaiose (talora cementate) e sabbiose.

La natura geologica condiziona evidentemente anche la copertura vegetale, non tanto e non solo per la predisposizione naturale di un terreno ad accogliere certe essenze vegetali, quanto per la forte e reiterata

1 Fonte dati: Indagini Geologico Tecniche di supporto al Regolamento urbanistico con aggiornamento Quadro conoscitivo e al Piano strutturale D.P.G.R. N.26/R del 27 Aprile 2007 – Relazione Tecnica

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 82 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE presenza umana in questi territori, presenza che ha concentrato il suo intervento là dove le condizioni di lavorabilità dei terreni erano più idonee e le morfologie più dolci. In sintesi la classica relazione risulta essere più un portato dell’intervento umano sul territorio che non una predisposizione “naturale” intrinseca legata alla natura litologica delle formazioni presenti.

terreni argillosi ed alluvioni di fondovalle terreni seminativi, frutteti e vigne terreni ciottoloso-ghiaiosi e sabbiosi cementati bosco

Il sistema delle acque si articola secondo una gerarchia di corsi d’acqua comprendente fiumi, torrenti, rii e borri, laghi, acque sorgive. In generale l'idrografia dell'area è caratterizzata da un insieme di corsi d'acqua a carattere torrentizio che incidono rilievi, determinando la tipica configurazione a "v" delle valli minori. Solamente nel fondovalle maggiore (Torrente Pesa) il rilievo risulta più maturo, con una parte pianeggiante di limitata estensione caratterizzata da una fase deposizionale, piuttosto che da una fase erosiva

I corsi d’acqua presenti sul territorio comunale sono allineati secondo due direzioni prevalenti: • In direzione circa appenninica (WNW – ESE) i principali corsi d’acqua fra cui il Torrente Pesa, il T. Orme, il T. Virginio, il T. Turbone; • con allineamento antiappenninico (NNE – SSW, cioè ortogonalmente alla direzione appenninica) il Torrente Pesciola ed il Borro di Tresanti.

Il fiume Pesa, delimita il confine orientale del territorio del comune di Montespertoli e rappresenta una barriera fisica naturale significativa grazie alla presenza di tratti di vegetazione abbastanza complessi, caratterizzati da un elevato indice di biodiversità. Dopo la Pesa, i corsi d’acqua più importanti per il territorio di Montespertoli sono il Virginio, il Turbone, l’Orme e il Pesciola. In generale, essi sono caratterizzati dal disseccamento nella stagione estiva e da una ricca vegetazione riparia che fornisce l’habitat necessario alla nidificazione di numerose specie ornitologiche.

Dal punto di vista geologico nell'area oggetto di studio nel suo complesso si riconoscono sei sintema di età, come detto plio-quaternaria, e di ambiente da continentale a transizionale a marino: sintema del Fiume Elsa, sintema di San Casciano, sintema di San Miniato, sintema di Ponte a Elsa, sintema di Certaldo e sintema del Torrente Pesa. All'interno dei sintemi le litofacies presentano strutture deposizionali cicliche, caratterizzate dall'alternanza di litofacies grossolane e pelitiche, che testimoniano le frequenti variazioni del livello del mare. Circa l'origine delle superfici di discontinuità (limiti inconformi) queste sarebbero legate ai processi di erosione fluviale innescatisi a seguito dei cambiamenti del livello del mare. Inoltre, nei settori vallivi e di pianura si rinvengono sedimenti riconducibili a depositi recenti alluvionali e a coperture recenti detritiche, pluvio-colluviali e di frana, oltre che a depositi di origine antropica.

Da un punto di vista geomorfologico il territorio comunale è talora interessato sia da forme e processi di erosione idrica e del pendio, sia da forme e processi dovuti a gravità, nonché da forme di origine artificiale (antropica). Per quanto riguarda la prima tipologia sono presenti forme di denudazione ed erosione (orlo di

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 83 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE scarpata fluviale o di terrazzo, orlo rimodellato di scarpata o debole rottura di pendio aree soggette ad erosione superficiale). Tra la forme e i processi dovuti a gravità si ha la presenza di forme di denudazione (aree in frana e aree instabili per soliflusso generalizzato). Le diverse forme prodotte dagli agenti esogeni ed endogeni sono, naturalmente, da correlarsi alla diversa natura del substrato geologico e al conseguente stato di acclività dei versanti. Infine si hanno forma antropiche (artificiali) costituite da orli di scarpata di origine antropica, argini artificiali, rilevati stradali e ferroviari

4.2. La struttura insediativa

Il territorio del Comune di Montespertoli ebbe in passato, sicuramente già in epoca etrusca, un ruolo di rilievo per il suo assetto viario che permetteva a Firenze di svolgere i suoi commerci in direzione di Volterra e Siena tramite la Via Volterrana che attraversava da nord a sud il territorio di Montespertoli e si collegava con la Via Francigena all'altezza di Certaldo. Il PIT, individua come struttura insediativa della Valdesa, quella appartenete al “morfotipo insediativo a maglia del paesaggio collinare”, costituita da insediamenti collinari di origine medievale che si posizionano lungo la viabilità di crinale, relazionati tra loro da una viabilità traversarle e da rapporti reciproci di irreversibilità.

Figura 14: Estratto P.S. - Elaborato 22 - Invarianti Strutturali – Rappresentazione schematica del sistema agrario Villa-Fattoria

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 84 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Questa struttura insediativa è ben riconoscibile nel territorio di Montespertoli, il quale è andato storicamente articolandosi intorno ad una pluralità di centri che si sono formati lungo la viabilità storica di crinale e da un sistema di aggregati insediativi in testata ai controcrinali e in corrispondenza delle intersezioni viarie lungo i percorsi trasversali. La formazione dei borghi di dimensioni maggiori è legata all’importanza dalle intersezioni stradali tra viabilità primaria e secondaria; Montespertoli in quanto punto di incontro della viabilità primaria storica di crinale, ha trovato il sito idoneo all’insediamento umano, ed è tuttora il punto baricentrico rispetto all’intero territorio comunale e la radice da cui si sviluppano i rami su cui insistono tutti i centri minori.

Figura 15: Estratto P.S. - Elaborato 22 - Invarianti Strutturali

La gerarchia dei collegamenti stradali è a sua volta strutturata proporzionalmente a quella dei crinali spartiacque: il nodo orografico di Montespertoli, che è originato dall’incontro dei crinali spartiacque dei bacini idrici dei fiumi Arno, Pesa ed Elsa, evidenzia la concorrenza dei percorsi viari nel capoluogo comunale. Mentre le aree pianeggianti nelle valli dei torrenti Orme, Virginio e Pesciola, sono caratterizzate da strade che le attraversano longitudinalmente è che in passato avevano funzione connettiva e di supporto alle infrastrutture necessarie per le bonifiche idrauliche. Fondamentale per lo sviluppo del paesaggio di Montespertoli è stato l’apporto del sistema economico determinato dal contratto mezzadrile. Questo sistema, articolato secondo la gerarchia villa-fattoria-podere con casa colonica-Mulino, ha determinato la ricchezza di una trama agraria fatta da coltivi di pregio, viti e olivi, alteranti fra loro, e da aree lavorate a seminativi boschi e cespuglieti. Altri elementi strutturanti la trama

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 85 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE insediava di Montespertoli sono rappresentati dai castelli e dalle pievi, che storicamente hanno assunto un ruolo funzionale assimilabile alle ville stesse in quanto elementi gerarchici fondamentali del sistema mezzadrile. Questa articolazione del sistema insediativo, insieme alle visuali panoramiche e ai rapporti di reciproca inservibilità, rappresentano l'invariante paesaggistica fondativa del territorio di Montespertoli. Tra i nuclei di antica formazione, antecedenti al catasto Leopoldino, troviamo il centro storico di Montespertoli, Lucardo, Lucignano, Castello di Sonnino, Poppiano e Montegufoni. Lucardo è probabilmente il più antico insediamento del comune di Montespertoli. Il borgo è stato il fulcro di una comitatus di origine longobarda e sede di un importante castello di cui sopravvive ancora oggi l'impianto medievale. L’ abitato situato sulla sommità collinare verso la Val di Pesa, presenta una forma triangolare un po’ allungata, ed è racchiuso da mura perimetrali che costituiscono le pareti degli edifici che affacciano sulla corte interna, alla quale è possibile accedere, ancora oggi, attraverso un unica porta di ingresso Il paese di Montespertoli, di origine medioevale, crebbe attorno alla Chiesa di Sant’Andrea, che aveva inizializzante la funzione di cappella del Castello, e che oggi si affaccia in Piazza Macchiavelli. La Chiesa fu successivamente ampliata agli inizi del Cinquecento e riedificata alla metà del secolo scorso dopo le distruzioni subite nella Seconda Guerra Mondiale. Alcuni nuclei insediativi si sono formati dall’aggregazione di edifici abitati in prossimità dei castelli che presidiano il territorio agricolo circostante, tra questi, l’abitato di Poppiano nato attorno all’omonimo Castello e l’abitato di Montegufoni. Altri aggregati insediativi si sono formati grazie alla presenza di edifici significativi dedicati al culto religioso. Si tratta di insediamenti sorti intorno alle pievi romaiche che hanno presidiato il territorio in epoca medievale. Ne sono esempi Coeli Aula e San Pietro in Mercato. Le relazioni con il sistema agrario circostante sono assicurate dal sistema dei microinsediamenti agricoli: villa-fattoria, poderi con casa colonica, mulini e frantoi. La molteplicità e differenziazione di questi agglomerati, rappresentano la ricchezza patrimoniale di Montespertoli. Le ville-fattoria sono ubicate sulle alture in prossimità della viabilità principale. Si tratta perlopiù di edifici, di epoca granducale, fabbricati su progetto, con caratteri architettonici tipici del palazzo suburbano. La villa-fattoria predomina nel contesto territoriale in cui è inserita, e per tale motivo è caposaldo territoriale. Le case coloniche, sono generalmente collocate sulle alture dei promotori uscenti dai crinali principali (sui controcrinali), in posizione baricentrica rispetto ai poderi che controllano. Si tratta solitamente di edifici leopoldini, con funzione agricola, per la residenza e la conduzione del fondo. Generalmente le case coloniche sono il risultato dell'aggregazione di più elementi, tra i quali i più comuni sono la tettoia laterale, il fienile in aderenza al corpo edilizio centrale e lo spazio comune che rappresenta il fulcro di aggregazione delle attività collettive. Spesso la casa colonica si presenta con altri edifici utili alla produzione agricola e all'allevamento del bestiame da lavoro e degli animali da cortile. Infine i Mulini, generalmente a energia idraulica, erano ubicati lungo i corsi d’acqua con maggior portata.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 86 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.3. Gli aspetti demografici, sociali ed economici

In questo paragrafo vengono inseriti una serie di dati demografici, sociali ed economici che dovranno essere necessariamente sviluppati e dettagliati durante la redazione del Quadro Conoscitivo del nuovo Piano Strutturale .

4.3.1 Gli aspetti demografici e sociali

Al 31 dicembre 2018, secondo i dati ISTAT, il comune di Montespertoli mostra un numero della popolazione pari a 13.496 (di cui 6.844 femmine e 6.653 maschi ) con una variazione % su anno pari a - 0.10.

Il grafico che segue mostra l’andamento demografico della popolazione residente a partire dal 2001. Si osserva che la popolazione è stata, se pur con una piccola flessione tra il 2010 e il 2011, in crescita fino al 2013 (anno in cui si è registrata una variazione % pari a +2.35); mentre risulta, negli anni successivi, in leggero ma costante calo.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 87 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE

I grafici successivi rappresentano la distribuzione della popolazione residente a Montespertoli per età, sesso e stato civile al 1° gennaio 2011 (anno di approvazione del Piano Strutturale vigente) e al 1° gennaio 2019. La popolazione è riportata per classi quinquennali di età sull'asse Y, mentre sull'asse X sono riportati due grafici a barre a specchio con i maschi (a sinistra) e le femmine (a destra). I diversi colori evidenziano la distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e nubili, coniugati, vedovi e divorziati.

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I due grafici hanno un andamento molto simile, in quanto la variazione è stata di poche decine di unità. La fascia di popolazione più ampia è leggermente variata nel corso degli anni; nel 2011 era quella compresa tra i 40 i 44, mentre ad oggi, risulta essere quella compresa tra 50 e 54. Un altro dato analizzato è relativo alla popolazione straniera residente a Montespertoli, come riporta il grafico seguente.

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Al 1° gennaio 2001, gli stranieri residenti a Montespertoli sono 1.232 e rappresento il 9.2% della popolazione residente. Quasi tre quarti di questi provengono dall’Europa, circa un quarto sono di origine asiatica e africana, e solo una piccola percentuale sono americani.

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Alla stessa data, la comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall’Albania con il 20,8% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (14,9%) e dalla Repubblica Macedonia (14,4%).

Al 1° gennaio 2019 gli stranieri residenti a Montespertoli sono 1.172 e rappresentano il 8,7% della popolazione residente; mostrando un variazione di circa 60 unità. Le percentuali di distribuzione sono similari a quelle del 2011, con un incremento della comunità africana del 5,7% e riduzione di quella asiatica pari 0,6% degli stranieri totali.

Dal grafico della distribuzione per area geografica si osserva infatti un incremento degli stranieri provenienti dalla Romania pari a 18,3%; seguiti da quelli provenienti dalla Repubblica Macedonia sono l’15,1% e dall’Albania con il 13% .

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 90 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.3.2. Il turismo

Sulla pagine del sito turistico della città Metropolitana, è riportato l’elenco delle strutture ricettive presenti nel Comune di Montespertoli per un totale di 86 strutture. Secondo l’Osservatorio del turismo della Regione Toscana2, la consistenza media delle strutture ricettive nel Comune di Montespertoli sono le seguenti:

Totale esercizi Totale esercizi extra alberghieri Totale esercizi alberghieri (Alberghi + RTA) Esercizi 5 81 86 Camere 71 743 814 Letti 204 1.700 1.904

L’Osservatorio del turismo3 inoltre riporta i seguenti dati relativi agli Arrivi e Presenze nel Comune di Montespertoli:

Arrivi Presenze Italiani 7.725 31.545 Stranieri 18.473 121.626 Totale 26.198 157.171

Nel 2017 il comune ha registrato il dato record delle presenze turistiche. Secondo i flussi turistici pubblicati dalla Città Metropolitana di Firenze, infatti si è registrato un +12% di presenze e un +16% di arrivi , che ha rappresentato il miglior incremento tra i comuni dell’area dell’Empolese Valdelsa. Le presenze sono passate dalle 140.964 del 2016 alle 157.800 nel 2017; gli arrivi da 23.000 a 26.924. Il contributo maggiore è arrivato dall'estero: gli arrivi di stranieri hanno registrano un +3mila circa, passando da 15.543 nel 2016 a 18.469 nel 2017, mentre gli arrivi di italiani sono aumentati di circa mille unità, da 7.487 a 8.455.

4.3.3. Le attività economiche: il sistema produttivo locale

Le attività economiche prevalenti nel Comune di Montespertoli sono quelle relative alle “agricoltura, silvicultura e pesca”, seguite dalle “attività manifatturiere” e dal “commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli”.

2 Dati elaborati su dati ISTAT riferiti all’anno 2018. 3 Dati elaborati su dati ISTAT riferiti all’anno 2018.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 91 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Nel 2011 (ISTAT, Censimento Industria e Servizi, 20114) a Montespertoli si contavano 6.226 addetti distribuiti in 2312 unità attive (UA). La dimensione media delle Unità Attive, intesa come numero medio di addetti, è pari a 2,5. Dalla seguente tabella emerge come siano la “Fornitura di acqua reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento ” a presentare la dimensione media più estesa 15,5, dimostrando di essere l’attività con più addetti di tutto il territorio comunale; a seguire sono le “Attività manifatturiere” con 5,6 e le “Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento” con 4,6 addetti di media.

Unità Attive Numero Dimensioni Settore di attività economica (ateco 2007) (UA) addetti media UA Agricoltura, silvicoltura e pesca 1156 3.113 2,6 Estrazione di minerali da cave e miniere 5 10 2 Attività manifatturiere 213 1.211 5,6 Costruzioni 193 380 1,9 Fornitura di acqua reti fognarie, attività di gestione 2 31 15,5 dei rifiuti e risanamento Commercio all’ingrosso e al dettaglio riparazione 291 633 2,1 di autoveicoli e motocicli Trasporto e magazzinaggio 18 42 3,5 Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 75 216 2,3 Servizi di informazione e comunicazione 16 35 2,1 Attività finanziarie e assicurative 16 44 2,3 Attività immobiliari 54 69 1,2 Attività professionali, scientifiche e tecniche 147 168 1,1 Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto 34 58 1,7 alle imprese Istruzione 7 7 1 Sanità e assistenza sociale 25 33 1,3 Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e 21 97 4,6 divertimento Altre attività di servizi (altre attività di servizi per la 39 79 2 persona) TOTALE 2312 6.226 2,5

4 Dati elaborati su dati ISTAT riferiti all’anno 2011.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 92 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.4. La struttura agroforestale

L’agricoltura è una delle attività più importanti per il territorio di Montespertoli, essa rappresenta il retaggio e la fonte identitaria primaria stratificatasi nei secoli. Secondo i dati riportati della pubblicazione “ La Toscana al 6° Censimento Generale dell'agricoltura”, il Territorio Comunale di Montespertoli nel 2010 contava un numero di aziende agricole tra 357 e 667 unità con una SAU su Superficie comunale di oltre il 50.1%. L'eccellenza della produzione agricola di Montespertoli si esprime nelle produzioni di vino, olio e grano. Grazie al clima, all'esposizione e al terreno, la zona di Montespertoli è vocata alla coltivazione della vite: possiede una superficie vitata di circa 2200 ha, 1400 dei quali coltivati a Docg. La produzione annua d'uva è di 190.000 quintali circa e la produzione di vino di hl 140.110, di cui 91.152 Docg. Fino alla vendemmia del 1996 il comune di Montespertoli era compreso per un terzo nella denominazione di origine Chianti Colli Fiorentini e per due terzi nella più generica denominazione di origine Chianti. Dal 1997, invece, è stata riconosciuta la sottozona del Chianti Montespertoli, con l'obiettivo di produrre vini più importanti e destinati all'invecchiamento. Nel Comune opera il Consorzio del Chianti ed è stata attivata la Strada del Vino di Montespertoli.5

Figura 16: Il paesaggio del Chianti di Montespertoli

Dal 2014 è nata la filiera “Grani antichi di Montespertoli”, con lo scopo di produrre pane e pasta ad alta specificità. A tal proposito, la Regione toscana ha finanziato il progetto integrato di Filiera “Se.Ce.Mont. - Semente Certificate Montespertoli”, progetto finalizzato allo sviluppo di una filiera cerealicola strutturata dal produttore al trasformatore che permetta di valorizzare la risorsa seme e la qualità della materia prima, tenendo conto delle esigenze di sostenibilità ambientale.

5 Fonte: http://www.comune.montespertoli.fi.it/index.php/vivere-montespertoli/informazioni-turistiche/6393-enogastronomia

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In generale, nel territorio di Montespertoli, la diffusione dei vigneti specializzati (ma anche dei seminativi semplici) e la meccanizzazione delle operazioni ha portato ad un’alterazione della maglia originaria dei poderi e ha segnato in profondità la regimazione e sistemazioni dei terreni

Figura 17: Aree boscate 1954 - 2013 (Fonte: Geoscopio)

Se la maggior parte del territorio di Montespertoli è occupato da superfici a seminativo, oliveto e vigneto, talvolta anche di dimensioni notevoli, le aree boscate sono caratterizzate da estensione limitata e distribuzione frammentata. Esse derivano dall’antico manto forestale che in origine ricopriva l’intero territorio. I boschi, più estesi e maggiormente accorpatati, sono collocati nelle zone di Botinaccio e Monte Albino. Mentre nel resto del territorio sono omogeneamente diffusi, in aree di piccole dimensioni, in forma residuale rispetto alla prevalente occupazione agricola dei suoli. Altre aree sono collocate sui versanti scoscesi e lungo i principali corsi d’acqua. Dal punto di vita della fauna, hanno potenzialità limitate; mentre rivestano importanti funzioni da un punto di vista idrogeologico, in quanto rallentano le acque meteoriche, favorendone l’infiltrazione negli strati sottostanti ad alimentare le falde. Dall’analisi del confronto delle aree boscate tra 1954 e il 2013 (Fonte: Geosopio) emerge che le aree boscate sono in leggero avanzamento, anche se, grazie all’alta diffusione dell’agricoltura, nel comune di Montespertoli l’incremento dei Boschi (Forestazione) è relativamente debole rispetto ad altri territori toscani.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 94 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.5. Il patrimonio storico, culturale e ambientale

Il territorio comunale di Montespertoli, si torva lungo la Via Volterrana (conosciuta anche come via del Sale), che da Firenze raggiunge Volterra, attraversando le colline della Val di Pesa e della Val D’Elsa, per poi nei pressi di Certaldo collegarsi con la Via Francigena. Anche se il territorio fu abitato fin dai tempi degli etruschi, come dimostrano le numerose testimonianze, è nel medioevo che il borgo di Montespertoli inizia a svilupparsi. Tra gli edifici di questo periodo spiccano la Pieve di San Pietro in Mercato, dove oggi è allestito il Museo di Arte Sacra e il pittoresco borgo di Lucardo che conserva ancora oggi i suoi caratteristici tratti medievali.

Figura 18: Veduta del Borgo di Lucardo

La pieve di San Pietro in Mercato, è una delle più antiche di tutta la Valdelsa ed ha rappresentato per tutto il Medioevo fino al XV secolo, il centro della vita religiosa e sociale e delle attività economiche di Montespertoli. Oggi, delle sue forme originarie, restano la Torre campanaria e gli spazi interni suddivisi in tre navate da due file di pilastri e arcate; la facciata invece è stata completamente restaurata all’inizio del Novecento. Lucardo, fondato probabilmente su un insediamento etrusco, rappresenta uno dei luoghi più antichi del comune di Montespertoli. Nel 1911 fu un feudo dei conti Alberti di Certaldo, poi passò ai Baldovinetti ed infine ai Macchiavelli. Delle struttura originaria, si conservano ad oggi, alcuni tratti dell’antica cinta muraria, inglobate nelle abitazioni odierne e la porta di accesso al borgo, realizzata in conci di pietra arenaria sulla quale sono presenti due stemmi, uno appratente alla famiglia dei Lucardesi, l’altro della famiglia Macchiavelli.

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Figura 19: Veduta del Castello di Poppinao Figura 20: Veduta del Castello di Sonnino

Grazie all’importanza commerciale assunta da Montespertoli, molte nobili famiglie fiorentine, hanno scelto quest’area per costruire le loro dimore; il Castello di Montegufoni, il Castello di Sonnino e quello di Poppiano sono solo alcune delle numerose testimonianze architettoniche storiche di cui è costellato questo territorio. Lo sviluppo economico di Montespertoli, affida le radici nella produzione agricola, che ha contribuito alla modellazione delle colline e alla formazione del paesaggio attuale. L'eterogeneità delle colture agrarie e la pluralità delle specie vegetali utilizzate, rappresentando una delle invarianti strutturali sul quale si fonda il territorio montespertolese.

Figura 21: Colline ricoperte di Vigent in loc. Montespertoli

Ancora oggi, l'economia del paese è legata alla produzione agricola ed in particolare a quella del vino DOCG "Chianti Montespertoli". Ogni anno, a celebrazione di questo prodotto d'eccellenza, il paese ospita la “Mostra del Chianti ” , mostra vinicola tra le più antiche d’Italia. Al vino e alla vite, è dedicato anche un vero proprio Museo che illustra le diverse fasi della produzione e dove si possono degustare i piatti della tradizione locale.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 96 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.6. Il benessere equo e sostenibile nelle città

Il presente paragrafo prendo spunto dall’analisi del “Rapporto sul Benessere Equo e sostenibile (BES)” 6 redatto per la prima volta nel 2013 dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) e dall’Istituto nazionale di statistica (Istat). Questo studio presenta i risultati di un’iniziativa inter-istituzionale di grande rilevanza scientifica, che pone l’Italia all’avanguardia nel panorama internazionale in tema di sviluppo di indicatori sullo stato di salute di un Paese che vadano “al di là del PIL”. Negli ultimi anni il dibattito sulla misurazione del benessere degli individui e delle società è emerso prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale. Le crisi degli ultimi anni (alimentare, energetica e ambientale, finanziaria, economica, sociale) hanno reso urgente lo sviluppo di nuovi parametri di carattere statistico in grado di guidare sia i decisori politici nel disegno delle politiche, sia i comportamenti individuali delle imprese e delle persone. Ferma restando l’importanza del Prodotto interno lordo come misura dei risultati economici di una collettività, è indispensabile integrare tale misura con indicatori di carattere economico, ambientale e sociale che rendano esaustiva la valutazione sullo stato e sul progresso di una società. Il concetto di benessere cambia secondo tempi, luoghi e culture e non può quindi essere definito univocamente, ma solo attraverso un processo che coinvolga i diversi attori sociali. Quindi individuazione una misura del benessere condivisa a livello nazionale, che diventi un riferimento per il dibattito pubblico e che serva a meglio indirizzare le scelte democratiche rilevanti per il futuro del Paese, ha richiesto un confronto continuo tra il CNEL e l’ISTAT. Da tale confronto ha permesso l’individuazione di 134 indicatori raggruppati per 12 domini che vengono di seguito elencati: - salute; - istruzione; - lavoro e conciliazione dei tempi di vita; - benessere economico; - relazioni sociali; - politica e istituzioni; - sicurezza; - benessere soggettivo; - paesaggio e patrimonio culturale; - ambiente; - ricerca e innovazione; - qualità dei servizi. Di seguito si riportano alcune schede, estratte dal Rapporto BES 2013, relative agli indicatori che riteniamo utili per il percorso di formazione del nuovo Piano Strutturale Intercomunale.

6 http://www.misuredelbenessere.it

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 97 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.6.1. Salute La salute rappresenta un elemento centrale nella vita e una condizione indispensabile del benessere individuale e della prosperità delle popolazioni.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 98 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.6.2. Istruzione L’istruzione, la formazione e il livello di competenze influenzano il benessere delle persone e aprono opportunità altrimenti precluse.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 99 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.6.3. Lavoro e conciliazione dei tempi di vita Un’attività adeguatamente remunerata, ragionevolmente sicura e corrispondente alle competenze acquisite nel percorso formativo costituisce un’aspirazione universale e contribuisce in modo decisivo al benessere delle persone.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 100 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.6.4. Benessere economico Ai fini del benessere complessivo, le capacità reddituali e le risorse economiche sono il mezzo indispensabile attraverso il quale un individuo riesce a sostenere un dignitoso standard di vita.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 101 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.6.5. Relazioni sociali La famiglia e le amicizie sono una componente essenziale del benessere individuale. Le reti relazionali sono una risorsa importante che consente di perseguire i propri fini potendo contare su risorse aggiuntive rispetto al capitale economico e culturale di cui il soggetto dispone.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 102 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.6.6. Politica e istituzioni La fiducia espressa dai cittadini nei confronti delle istituzioni, nonché la partecipazione civica e politica, favoriscono la cooperazione e la coesione sociale e consentono una maggiore efficienza ed efficacia delle politiche pubbliche.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 103 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.6.7. Benessere soggettivo Sapere come le persone giudicano la propria vita, se sono soddisfatte di una dimensione fondamentale dell’esistenza come il tempo libero e che percezione hanno della loro situazione personale rispetto al futuro costituisce un complemento necessario alle misure “oggettive” di benessere.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 104 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.6.8. Paesaggio e patrimonio culturale Il binomio “paesaggio e patrimonio culturale” abbraccia nel suo insieme la straordinaria eredità materiale della storia italiana, dalla ricchezza delle opere d’arte a quella della città e del territorio.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 105 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.6.9. Ambiente Per migliorare il benessere attuale e futuro delle persone è essenziale ricercare la soddisfazione dei bisogni umani promuovendo attività che non compromettano le condizioni e gli equilibri degli ecosistemi naturali. Un ambiente vitale e in grado di rispondere positivamente ai cambiamenti costituisce un requisito essenziale per garantire un autentico benessere per tutte le componenti della società.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 106 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 4.6.10. Qualità dei servizi L’accesso diffuso a servizi di qualità è un elemento fondamentale per una società che intenda garantire ai suoi cittadini uno standard minimo di benessere e pari opportunità su cui fondare percorsi di crescita individuali. L’inadeguata disponibilità di servizi colpisce particolarmente chi non ha risorse sufficienti per ricorrere ad alternative e aumenta il rischio di povertà e di esclusione.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 107 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 5. GLI OBIETTIVI SPECIFICI DA PERSEGUIRE CON IL PIANO STRUTTURALE

5.1. Obiettivi – linee guida dell’Amministrazione Comunale

Il Consiglio Comunale di Montespertoli, con apposita deliberazione, ha individuato i seguenti obiettivi generali:

Ob.1. – Favorire una agevole consultazione ed utilizzazione del piano, nelle sue parti normative e cartografiche, da parte di tutti i cittadini. Il PS in quanto strumento della pianificazione territoriale dovrebbe tendere, per quanto possibile, ad essere comprensibile al più largo range di cittadini ed utenti;

Ob.2. - Definizione del territorio urbanizzato e del territorio rurale e dei criteri per formulare il dimensionamento per allineare il PS ai contenuti della LR 65/2014 ed agli strumenti della pianificazione sovraordinati oltre che aggiornamento del quadro normativo;

Ob.3. – Migliorare il sistema dell’accessibilità dei centri urbani, con particolare riferimento alla mobilità lenta e ai percorsi ciclopedonali;

Ob.4. - Aggiornamento ed integrazione del Quadro conoscitivo, ed aggiornamento del patrimonio territoriale (materiale e immateriale);

Ob.5. - Analisi e ricerca di specifiche misure a sostegno delle Aziende Agricole, finalizzate ad integrare la produzione con attività correlate che potranno rivolgersi anche l’offerta turistica;

Ob.6. – Valorizzazione del sistema turistico collinare, attraverso un riordino delle funzioni e insediamenti per maggiore ospitalità e fruizione;

Ob.7. - Individuazione di specifiche misure finalizzate a favorire la permanenza e lo sviluppo delle attività commerciali e turistico-ricettive esistenti, e ricerca di specifiche misure a sostegno delle attività commerciali finalizzate anche al miglioramento dell’offerta turistica e commerciale stessa;

Ob.8. - Specifiche azioni progettuali indirizzate all’individuazione di zone di sviluppo artigianale sulla base delle effettive esigenze delle attività esistenti, con la finalità di riconvertire l’edificato artigianale sparso nel territorio e la concentrazione in poli artigianali;

Ob.9. - Riqualificazione del sistema della viabilità locale; promuovere e sostenere la mobilità lenta con lo scopo di completare alcuni tracciati ciclo pedonali esistenti e integrare la rete dei percorsi esistenti a livello intercomunale;

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 108 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Ob.10. – Individuazione di una mappatura dei percorsi accessibili fondamentali per la fruizione pubblica urbana ed extraurbana;

Ob.11. - Promozione della qualità e della sostenibilità dell’edilizia, con adeguamento alle norme statali e regionali relative alla promozione del’’uso dell’energia da fonti rinnovabili, incentivazione del ricorso alla bioarchitettura e a tutte le tecniche costruttive che puntano all’efficienza ed al risparmio energetico;

Ob.12. – Adeguare il quadro conoscitivo in relazione alle condizioni di pericolosità idraulica e rischio idraulico per l’edificato esistente e le prescrizioni urbanistiche in vigenza relativamente all’areale Martignana- Chiocciolaia; si rileva la necessità di tale procedimento in relazione all’episodio verificatosi nel 2013 ed a seguito alle iniziative intraprese con gli Enti sovracomunali;

Ob.13. – Promuovere il recupero, il riuso e l’accorpamento di aree degradate e di insediamenti industriali ed artigianali dismessi;

Ob.14. – Promuovere delle azioni per accrescere l’attrattività del territorio comunale, mediante la valorizzazione del turismo sostenibile strettamente in relazione con l’agricoltura ed il paesaggio; consolidamento del turismo culturale, enogastronomico, escursionistico e sportivo;

Ob.15. – Tutelare e valorizzare le emergenze ambientali del territorio; mantenere i paesaggi rurali e tutelare e valorizzare le risorse culturali e simboliche diffuse;

Ob.16. –Incentivare la realizzazione di interventi di messa in sicurezza idrogeologica del territorio;

Ob.17. – Vietare i movimenti terra che comportano trasformazione morfologica dei versanti al di fuori del perimetro del territorio urbanizzato, consentendo esclusivamente le trasformazioni morfologiche a “volume zero” ovvero scavi e riporti di terreni in situ qualora necessarie alla coltivazione del fondo o alla messa in sicurezza del dissesto e qualora sia dimostrata l’assenza di soluzioni tecniche alternative ed efficaci;

Ob.18. - Individuare lo sviluppo di una viabilità alternativa (bypass) nel centro abitato dell’Anselmo, di collegamento con le principali arterie viarie anche al fine di decongestionare il traffico veicolare all’interno del centro abitato;

Si riporta di seguito un primo elenco di azioni che appare già possibile individuare per favorire l’attuazione degli obiettivi preliminari definiti dalla Giunta Comunale.

a.1 – In merito all’Obiettivo n.1, si prevede di agire in primo luogo sulla rappresentazione del piano, semplificando i formati della cartografia e rendendone più chiara la loro lettura. In secondo luogo si prevede di agire sulla disciplina di piano, utilizzando un linguaggio chiaro e comprensibile al più largo range dei cittadini,

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 109 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE coadiuvato da appositi allegati utili a descrivere in modo più esaustivo le scelte strategiche messe in atto dal Piano Strutturale.

a.2 – In merito all’Obiettivo n.2, il P.S. definirà il Territorio Urbanizzato (si sensi dell’art. 4 della L.R. 65/2014) e del territorio rurale, di cui è già stata fatta una prima individuazione in seno al presente Avvio del procedimento (vedi paragrafo 5.3 del presente documento). Tali elementi, assieme all’individuazione delle Unità Territoriali Organiche Elementari (UTOE), consentiranno di definire i criteri per il dimensionamento del nuovo strumento strategico comunale. In merito al dimensionamento, si dovrà procedere ad una verifica sullo stato di attuazione del precedente strumento urbanistico comunale, così da consentire una visione oggettiva dello sviluppo del territorio comunale di Montespertoli negli anni di vigenza del Piano Strutturale.

a.3 – In merito all’Obiettivo n.3, 9 e 10, il P.S. dovrà prevedere apposite strategie volte alla (ri)pianificazione della viabilità locale e degli accessi ai centri urbani, focalizzando l’attenzione anche sull’ammagliamento della viabilità esistente e sulla creazione di un sistema funzionale di collegamento tra viabilità meccanizzata e viabilità dolce.

a.4 – In merito all’Obiettivo n.4 e 12, dovrà essere fatta una ricognizione dello stato dei luoghi del territorio comunale, recependo quante più informazioni utili a redigere un Quadro Conoscitivo attuale e aggiornato volto a facilitare la pianificazione strategica territoriale e operativa in futuro (tramite il Piano Operativo). Si dovrà procedere ad integrare gli elaborati relativi agli aspetti idrologici ed idraulici con i contenuti del PAI, del PGRA e della L.R. 41/2018. Inoltre si dovrà procedere ad una ricognizione dei vincoli paesaggistici presenti sul territorio comunale ed, eventualmente, ad una revisione degli stessi previo assenso della Conferenza Paesaggistica.

a.5 – In merito all’Obiettivo n.5, il Piano Strutturale dovrà prevedere una apposita disciplina delle zone agricole che fornisca indirizzi e obiettivi da perseguire con il Piano Operativo, volti da un lato a tutelare il valore paesaggistico del territorio comunale e dei suoi ambiti, dall’altro a garantire una corretta gestione del territorio da parte delle molteplici aziende agricole esistenti.

a.6 – In merito all’Obiettivo n.6, 7 e 14, il P.S. dovrà prevedere una apposita strategia in merito al comparto turistico-ricettivo presente sul territorio comunale, valorizzando le realtà peculiari presenti quali castelli, agrituirismi, ville-fattoria ecc.. Tale strategia dovrà inoltre coordinarsi con il comparto commerciale, valorizzando la rete di produzione locale a incentivo anche del comparto turistico-ricettivo. Nel caso in cui si proceda all’individuazione di nuove previsioni strategiche per il comparto turistico-ricettivo e/o commerciale, le stesse dovranno essere sottoposte a specifica Conferenza di Copianificazione, indetta ai sensi dell’art. 25 della L.R. 65/2014.

a.7 – In merito all’Obiettivo n.8 e 13, il P.S. dovrà prevedere una apposita strategia di sviluppo per il comparto produttivo, partendo dalla ricognizione dello stato di attuazione delle aree esistenti, una loro possibile riqualificazione e un loro possibile ampliamento. In merito a quest’ultimo si specifica che se le nuove

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 110 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE previsioni produttive dovessero ricadere al di fuori del Territorio Urbanizzato, le stesse dovranno essere sottoposte a specifica Conferenza di Copianificazione, indetta ai sensi dell’art. 25 della L.R. 65/2014.

a.8 – In merito all’Obiettivo n.11, il P.S. individuerà una specifica disciplina dell’ambito urbanizzato che detti gli indirizzi e gli obiettivi strategici, da perseguire in fase di redazione del Piano Operativo, per la tutela e la valorizzazione del Patrimonio Edilizio Esistente e per incentivare l’utilizzo di bioarchitetture e tecniche costruttive che puntano all’efficienza ed al risparmio energetico per le aree oggetto di nuova trasformazione.

a.9 – In merito all’Obiettivo n. 15, 16 e 17, la disciplina del P.S. individuerà specifici obiettivi e indirizzi da recepire nel P.O., volti alla tutela dei peculiari ambiti paesaggistici e naturali qualificanti il territorio comunale. Inoltre il PS potrà individuare gli elementi patrimoniali da mantenere e riprodurre nel tempo, quale struttura fondante il territorio. Nell’ottica di tutela e messa in sicurezza del territorio, il P.S. prevederà una apposita disciplina per la messa in sicurezza idrogeologica, in accorda ai disposti e alle normative sovracomunali.

a.10 – In merito all’Obiettivo n. 18, il P.S. prevederà una apposita strategia per il riordino funzionale della viabilità e in particolare per l’individuazione di un nuovo tracciato viario nel centro abitato di Anselmo con funzione di bypass. Si specifica che tale previsione, se posta al di fuori del Territorio Urbanizzato, individuato ai sensi dell’art. 4 della L.R. 65/2014, dovrà essere sottoposto a specifica Conferenza di Copianificazione, indetta ai sensi dell’art. 25 della L.R. 65/2014.

5.2. Azioni ed effetti del Piano Strutturale

La formazione del nuovo Piano Strutturale deve seguire quanto indicato nella L.R. 65/2014 ed in particolare all’art.92. L’articolo 92 prevede che il Piano Strutturale si componga del Quadro Conoscitivo, dello Statuto del Territorio e della strategia dello sviluppo sostenibile. Il quadro conoscitivo comprende l’insieme delle analisi necessarie a qualificare lo Statuto del Territorio ed a supportare la Strategia dello sviluppo sostenibile. Lo Statuto del Territorio contiene, specificando rispetto al PIT ed al PTCP: a) l’individuazione delle UTOE; b) gli obiettivi da perseguire nel governo del territorio comunale e gli obiettivi specifici per le diverse UTOE; c) le dimensioni massime sostenibili dei nuovi insediamenti e delle nuove funzioni collegate agli interventi di trasformazione urbana previste all’interno del territorio urbanizzato, articolate per UTOE e per categorie funzionali; d) i servizi e le dotazioni territoriali pubbliche necessarie per garantire l’efficienza e la qualità degli insediamenti e delle reti infrastrutturali, nel rispetto degli standard di cui al DM. 1444/1968, articolati per UTOE;

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 111 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE e) gli indirizzi e le prescrizioni da rispettare nella definizione degli assetti territoriali e per la qualità degli insediamenti, ai sensi degli articoli 62 e 63, compresi quelli diretti a migliorar e il grado di accessibilità e stabilità delle strutture di uso pubblico e degli spazi comuni delle città; f) gli obiettivi specifici per gli interventi di recupero paesaggistico-ambientale, o per azioni di riqualificazione e rigenerazione urbana degli ambiti caratterizzati da condizioni di degrado di cui all’articolo 123, comma 1, lettere a) e b); g) gli ambiti di cui all’articolo 88, comma 7, lettera c), gli ambiti di cui all’articolo 90, comma 7, lettera b), o gli ambiti di cui all’articolo 91, comma 7, lette a b).

Il Piano Strutturale contiene altresì: a) le analisi che evidenziano la coerenza interna ed esterna delle previsioni del piano; b) la valutazione degli effetti attesi a livello paesaggistico, territoriale, economico e sociale; c) l’individuazione degli ambiti caratterizzati da condizioni di degrado di cui all’articolo 123, comma 1, lettere a) e b); d) la mappatura dei percorsi fondamentali per la fruizione delle funzioni pubbliche urbane; e) le misure di salvaguardia.

5.2.1. Il Quadro Conoscitivo

La presente relazione di Avvio del Procedimento contiene gli elementi di partenza per l’analisi del contesto fisico-ambientale e antropico del territorio comunale di Montespertoli, dal quale possono partire le indagini per la redazione del Quadro Conoscitivo, aggiornando per quanto possibile i due strumenti strutturali vigenti. L’obiettivo cardine infatti sarà quello di unificare le analisi conoscitive per l’intero territorio comunale, partendo dai pregi e difetti dei precedenti piani, e implementandoli ove necessario, secondo un linguaggio comune. E’ tuttavia necessaria la verifica ed il completamento dello stato di pianificazione comunale ed il perfezionamento per la parte relativa alla verifica dello stato di attuazione dei vigenti piani per quella relativa al riconoscimento delle risorse patrimoniali. Questa prima parte servirà come scenario di riferimento sia per gli aspetti socio-economici che per quelli settoriali (mobilità, gestione delle acque. igiene urbana ecc.). Infine sarà opportuno restituire, su base cartografica, i tematismi che costituiscono il Quadro Conoscitivo. Un primo lavoro di analisi è stato fatto nella declinazione delle quattro invarianti strutturalo individuate dal PIT-PPR, ovvero: i sistemi morfogenetici, la rete degli ecosistemi, i morfotipi insediativi e i morfotipi rurali. Ognuna di esse approfondisce a scala territoriale comunale, le analisi perseguite dallo strumento regionale, formando così il quadro analitico di base per la futura individuazione delle Invarianti Strutturali del territorio, componenti lo Statuto del territorio. Inoltre è stata già individuata la componente vincolistica paesaggistica e sovraordinata, ricadente nel Comune di Montespertoli, necessaria nell’ottica della costruzione della disciplina futura, specie del Piano Operativo. Per quanto concerne la vincolistica paesaggistica, si specifica che la stessa dovrà essere assoggettata ad un’analisi più approfondita, in particolare per le aree tutelate per legge (di cui all’art. 142, c.1,

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 112 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE D.Lgs. 42/2004), in modo da fornire una giusta perimetrazione di tale aree, rispetto alla reale consistenza del bene vincolato, specie per le aree boscata di cui alla lett. g dell’art. 142, c.1, D.Lgs. 42/2004). Dovrà infine essere redatta un’apposita indagine riguardante i temi ambientali e antropici esistenti sul territorio, quali: - le strutture infrastrutturali e tecnologiche esistenti; - il sistema delle risorse patrimoniali e culturali; - la relazione del territorio comunale, con i servizi a scala territoriale; - l’evoluzione storica del tessuto urbano; - ecc..

5.2.2. Lo Statuto del Territorio

Lo Statuto del territorio comprende, con i necessari elementi di dettaglio riferiti al territorio comunale, quanto contenuto nel PIT e nel PTC. Esso costituisce l’atto di riconoscimento identitario del patrimonio territoriale per la comunità locale che partecipa alla sua formazione, ne individua le regole di tutela, riproduzione e trasformazione. Costituisce il quadro di riferimento prescrittivo per le previsioni di trasformazione contenute negli atti di governo del territorio. Gli elementi che comporranno principalmente lo Statuto del Territorio saranno le invarianti strutturali, il patrimonio territoriale, il territorio urbanizzato e i nuclei rurali. Il punto di partenza per l'individuazione delle invarianti e del patrimonio territoriale sono i quadri conoscitivi e gli statuti dei Piani Strutturali vigenti, del PTC e del PIT.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 113 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE

Figura 22: Estratto “Carta del patrimonio territoriale e paesaggistico”, del PIT-PPR

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 114 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE E’ quindi necessaria l’individuazione e la condivisione delle risorse patrimoniali dell’area intercomunale a partire da quelle già riconosciute dai PS vigenti e dal PIT con valenza di Piano Paesaggistico. Gli elementi raccolti confluiranno nella costruzione della Carta del Patrimonio per sezioni tematiche generali (inquadramento dell’area, processi storici di territorializzazione, ecc.) e specifiche riferite alla quattro “strutture territoriali” in cui è articolato il PIT/PPR, che dovranno essere organizzate secondo lo schema ricorrente, in parte analitica, interpretativa e disciplinare. Nella costruzione della carta sarà interessante inserire anche quella parte dell’identità del territorio che potrà emergere dallo svolgimento del processo partecipativo

Infine il riconoscimento delle invarianti strutturali e la loro disciplina, ai sensi dell'art. 5 comma 3 della LR 65/2014 richiedono: a) la rappresentazione dei caratteri che qualificano gli elementi e le relazioni costitutive di ciascuna invariante; b) l’individuazione dei principi generativi e delle regole che ne hanno consentito la riproduzione nel tempo; c) la valutazione dello stato di conservazione dell’invariante, la definizione delle azioni per mitigare o superare le criticità e per valorizzare le potenzialità d’uso e prestazionali.

5.2.3. I riferimenti statutari per l’individuazione delle UTOE e per le relative strategie

Lo Statuto del Territorio del PS dovrà gettare le basi per una coerente suddivisione del territorio in Unità Territoriali Omogenee Elementari e per una conseguente definizione delle strategie di Piano riferite a ciascuna UTOE.

5.2.4. La strategia dello sviluppo sostenibile

La parte strategica del PS si presenta come un “Programma” continuamente aggiornabile, di ampio respiro, che consente inserimenti per lo sviluppo di nuovi progetti e/o il superamento di alcune parti propositive a seguito di fatti non prevedibili, purché siano in coerenza con le sue linee generali. Alla redazione di questa parte fondamentale contribuisce anche il processo partecipativo con i cittadini, i rappresentanti delle categorie economiche, della cultura, delle professioni, le imprese, le associazioni del volontariato culturali, sociali, sportive e le istituzioni. E’ bene sottolineare che il primo obiettivo da perseguire, è quello della qualità dell’”abitare” che include al suo interno la qualità sociale, architettonica, di progettazione urbanistica, di conoscenza della struttura economica, dove i parametri qualitativi prevalgono su quelli quantitativi. La parte strategica del Piano fissa, quindi, gli obiettivi, le azioni e i progetti da attuare nel territorio intercomunale su un arco di durata almeno di 15/20 anni, sui quali il Comune si assumerà il ruolo essenziale di regia e di coordinamento, valutando le ipotesi progettuali che nel tempo saranno proposte, le fonti finanziarie da attivare, le strategie di investimento ed il monitoraggio degli effetti prodotti dal Piano.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 115 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Sulla base degli obiettivi strategici dei Piani Strutturali vigenti, si rende necessario verificare, aggiornare ed integrare gli obiettivi e gli indirizzi per la programmazione del governo del territorio, le perimetrazioni delle UTOE ed il dimensionamento del Piano alla luce del nuovo Regolamento D.P.G.R. Toscana n.32/R del 05.07.2017 e i criteri e la disciplina per la progettazione degli assetti territoriali. Il processo di puntualizzazione ed ove necessario di ridefinizione delle linee strategiche del Piano sarà accompagnato da una costante verifica della sostenibilità delle scelte da condurre attraverso le procedure della valutazione ambientale strategica (VAS) ed all'interno del Piano attraverso una mirata valutazione degli effetti delle previsioni a livello paesaggistico, territoriale, economico, sociale e per la salute umana. Per quanto riguarda il tema del dimensionamento, le previsioni del vigente PS dovranno essere verificate alla luce del nuovo territorio comunale, con particolare attenzione all'insieme delle funzioni ammesse dal Piano. In relazione alla definizione delle strategie del Piano per il sistema insediativo si rende necessaria una attenta lettura degli effetti territoriali delle trasformazioni socio economiche ed in particolare degli effetti della pesante crisi economica in atto, allargando all'indietro nel tempo anche la conoscenza delle trasformazioni urbanistiche che si sono succedute. Con tale tema dovranno misurarsi sia l'aggiornamento delle politiche di gestione degli insediamenti esistenti, sia le opzioni strategiche per la trasformazione degli assetti insediativi. La parte strategica del Piano dovrà misurarsi anche con i contenuti del PIT – Piano paesaggistico approvato ed in particolare con le indicazioni contenute nella scheda di ambito e con la disciplina di uso in essa definita. Complessivamente la messa a punto della parte strategica del Piano richiede azioni che possono così essere sintetizzate:  innovare le strategie per la trasformazione degli assetti territoriali derivante dai due ex Comuni, alla luce del nuovo territorio comunale;  aggiornare il dimensionamento del Piano  garantire la qualità e la sostenibilità delle trasformazioni previste dal Piano  definire strategie di recupero paesaggistico ambientale e di rigenerazione urbana

5.3. L’individuazione del Territorio Urbanizzato

L’elemento di maggiore novità introdotto dalla L.R. 65/2014, è il Territorio Urbanizzato, ambito entro cui, ed esclusivamente in esso, sono ammesse le trasformazioni che comportato impegno di suolo non edificato a fini insediativi o infrastrutturali. La tutela del bene suolo e del patrimonio territoriale, è il fulcro principale della nuova disciplina regionale in materia di governo del territorio; tale principio trova nell’individuazione di un tale perimetro, per certi aspetti “vincolante”, il suo punto di forza maggiore. Il Territorio Urbanizzato, secondo il comma 3 dell’art.4 della L.R. 65/2014, “è costituito dai centri storici, le aree edificate con continuità dei lotti a destinazione residenziale, industriale e artigianale, commerciale, direzionale, di servizio, turistico- ricettiva, le attrezzature e i servizi, i parchi urbani, gli impianti tecnologici, i lotti e gli spazi inedificati interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria”. Al comma 4 dello stesso articolo, la Legge continua dicendo che: “L'individuazione del perimetro del territorio urbanizzato tiene conto

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 116 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE delle strategie di riqualificazione e rigenerazione urbana, ivi inclusi gli obiettivi di soddisfacimento del fabbisogno di edilizia residenziale pubblica, laddove ciò contribuisca a qualificare il disegno dei margini urbani”. Le trasformazioni di carattere non residenziale al di fuori del territorio urbanizzato, che comportino impegno di suolo non edificato, sono consentite esclusivamente con il procedimento di cui all’articolo 25, al fine di verificarne la sostenibilità per ambiti sovracomunali (vedi paragrafo 6.6 del presente documento).

In questa fase di Avvio del procedimento si è provveduto ad individuare il perimetro del Territorio Urbanizzato ai sensi dell’art. 4 della L.R. 65/2014, del territorio comunale di Montespertoli. Tale individuazione, da considerarsi comunque non definitiva e suscettibile di modifiche a seguito di approfondimenti progettuali, è iniziata dal recepimento delle indicazione del comma 3 dell’art.4, congiuntamente alla disanima delle invarianti strutturali del PIT, ricadenti sul territorio comunale. Tale analisi ha permesso l’individuazione dell’effettivo perimetro dell’ambito urbanizzato del territorio, formatosi nel corso dello sviluppo del tessuto edilizio avvenuto nel tempo.

Figura 23: Estratto Tavola 6 “Individuazione del Territorio Urbanizzato e dei Nuclei Rurali” - Ortimino

In seguito a questa prima perimetrazione, sono state analizzate le aree ai margini del “teorico” Territorio Urbanizzato, le quali, presentando qualità e situazioni di degrado, necessitano di recupero funzionale/paesaggistico/ambientale per una riconversione e miglioramento del margine urbano. Inoltre sono state considerate le aree attualmente soggette a Piano Attuativo convenzionato (quindi di conseguenza in attuazione), le aree destinate ad interventi per edilizia residenziale pubblica e le aree soggette a Piano Attuativo Approvati e in fase di convenzione; si specifica che questi ultimi saranno confermati come Territorio

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 117 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Urbanizzato (ai sensi dell’art.4 della L.R. 65/2014) se saranno convenzionati prima dell’adozione del Piano Strutturale Ciò che ne consegue è un perimetro del Territorio Urbanizzato che tiene di conto della reale struttura del tessuto urbano, prevedendo allo stesso tempo piccole aree destinate ad interventi di riqualificazione del margine urbano, al fine di perseguire la qualità dell’”abitare” che include al suo interno la qualità sociale, architettonica e urbanistica. E’ stata quindi prodotta una tavola che individua il Territorio Urbanizzato ai sensi dell’art.4 della L.R. 65/2014.

5.4. I Nuclei Rurali e gli ambiti di pertinenza dei centri e nuclei storici

L'articolo 92 comma 3 lett. c) della LR 65/2014 prevede che il PS individui i centri ed i nuclei storici con i relativi ambiti di pertinenza. Gli Ambiti di pertinenza dei centri e nuclei storici sono definiti dalla LR 65/2014 all'art. 64 comma 3 lett. a) come “aree ad elevato valore paesaggistico il cui assetto concorre alla valorizzazione dei centri e dei nuclei storici di cui costituiscono il contesto”. L'articolo 66 prevede che gli strumenti urbanistici comunali, in coerenza con il PIT-PPR individuino gli ambiti e ne identifichino gli aspetti paesaggistici da mantenere e promuovere anche in caso di trasformazione.

Figura 24: Estratto Tavola 6 “Individuazione del Territorio Urbanizzato e dei Nuclei Rurali”

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 118 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE In questa fase, è stata redatta una prima individuazione dei Nuclei Rurali, corrispondenti per lo più a nuclei storici che hanno mantenuto una relazione con il contesto agricolo circostante, già presenti e individuati nei precedenti strumenti urbanistici. Specifichiamo che l’individuazione è attualmente solo puntuale; la stessa dovrà tenere conto di una più attenta analisi del contesto agricolo in cui sono inseriti (derivante da un avanzamento più “maturo” del lavoro), che consentirà di individuarne l’effettivo contesto e ambito di pertinenza. Tale individuazione potrà inoltre essere integrata in fase di redazione del nuovo strumento urbanistico comunale, a seguito di specifiche analisi del territorio comunale e della sua struttura insediativa.

5.5. La conferenza di copianificazione

La Conferenza di Copianificazione, come definita dall’articolo 25 della LR 65/2014, interviene in presenza di previsioni che si collocano al di fuori dl perimetro del territorio urbanizzato definito agli articoli 4 o 224 della legge regionale stessa. La Conferenza, convocata dalla Regione Toscana su richiesta dell’Amministrazione Comunale, è chiamata a pronunciarsi sulle previsioni in territorio extraurbano (fermo restando il divieto di nuove previsioni residenziali) verificando che queste siano conformi al PIT, che non sussistano alternative sostenibili di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e infrastrutture esistenti, e indica gli eventuali interventi compensativi degli effetti indotti sul territorio. Alle sedute partecipano, con diritto di voto, il Comune direttamente interessato dalla previsione, la Provincia o la Città Metropolitana territorialmente competente e la Regione Toscana. Il Comune richiede la convocazione della conferenza contestualmente all'atto di avvio di cui all'articolo 17 oppure a seguito della trasmissione dello stesso. In questa fase si intende assoggettare a Conferenza di Copianificazione tutte quelle previsioni ricadenti in territorio agricolo presenti nel Regolamento Urbanistico vigente di Montespertoli e indicate come aree specialistiche:

Aree specialistiche per attività turistiche-ricettive (AS-T) Aree specialistiche per attività di interesse pubblico (AS-F) Aree specialistiche per attività sportive o tempo libero (AS-S) Aree specialistiche per attività produttive o commerciali (AS-D)

In particolare le previsioni oggetto di conferenza di copianificazione sono: AS-T n.1 – Attività turistiche Montecastello AS-T n.7 – Area sosta camper con servizi via Virginio nuovo AS-F n. 14 - Canile comunale della Ripa AS-S n.17 – Parco avventura del Virginio AS-D n. 25 - Produzione e lavorazione legna da ardere via Virginio nuovo AS-D n. 26 – Area produttiva del Ponte di Cerbaia

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 119 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Tale previsioni sono state indicate nella tavola 6 “Individuazione del Territorio Urbanizzato e dei Nuclei Rurali. Le previsioni oggetto di Conferenza di Copianificazione potranno essere integrate da altre, scaturire dal processo partecipativo da avviare a seguito dell’Avvio del Procedimento del nuovo strumento urbanistico comunale, oppure dalle strategie messe in atto dallo stesso strumento.

5.6. Gli aspetti idrogeomorfologici

Il quadro conoscitivo relativo alla strumentazione urbanistica vigente per il Comune di Montespertoli consta, allo stato attuale, delle elaborazioni sotto dettagliate: - Supporto geologico al Piano Strutturale (Geo Eco Progetti, aprile 2009 – dicembre 2010) con aggiornamento del quadro conoscitivo in materia di “rischi territoriali” redatto secondo le codifiche di cui al Reg. Reg. n. 26/R approvato definitivamente con Del. C.C. n. 44 del 26.09.2011 previa acquisizione di favorevole parere istruttorio da parte del competente Ufficio Tecnico del Genio Civile Area Vasta FI – PO – PT - AR – Sede di Firenze di cui al prot. AOOGRT/5382/N060060 del 26.01.2011. Il citato supporto risulta corredato di cartografia di pericolosità geologica sull'intero territorio comunale; - In occasione del citato supporto è stato provveduto alla “Modifica della perpetrazione delle aree a pericolosità per frana di cui alla cartografia PAI” a seguito di emanazione del Decreto n. 96 del 26.10.2010 da parte del Segretario Generale della Autorità di Bacino del Fiume Arno; - Studio per la valutazione della pericolosità idraulica sul Torrente Orme in località Martignana-Chiocciolaia a supporto del Piano Strutturale (Ing. David Settesoldi, settembre 2008). - Supporto geologico al Regolamento Urbanistico , redatto secondo le codifiche di cui al Reg. Reg. n. 53/R(Geo Eco Progetti, aprile 2014), con revisione della pericolosità geologica su tutto il territorio comunale e definizione della pericolosità sismica (a seguito di studio di Microzonazione Sismica di 1° livello) sulle frazioni di Capoluogo, Baccaiano, San Quirico, Anselmo, Martignana/Chiocciolaia, Montegufoni, Montagnana, Ortimino e Lucignano, approvato definitivamente con Del. C.C. n. 71 del 30.07.2015 previa acquisizione di favorevole parere istruttorio da parte del competente Settore Genio Civile di Bacino Arno – Toscana Centro - Sede di Firenze di cui al prot. (ricezione comune di Montespertoli) n. 13912 del 08.07.2015; - Studio idrologico ed idraulico del Torrente Virginio per la valutazione della pericolosità idraulica a supporto del regolamento urbanistico comunale (Ing. David Settesoldi, marzo 2014); - In occasione del citato supporto è stato, nuovamente, provveduto alla “Modifica della perpetrazione delle aree a pericolosità per frana di cui alla cartografia PAI” a seguito di emanazione del Decreto n. 26 del 11.05.2015 da parte del Segretario Generale della Autorità di Bacino del Fiume Arno. Aspetti geologici L'attuale definizione del quadro conoscitivo, risulta al momento, sufficientemente conformata per gli aspetti geologici e tale da poter ottemperare alle indicazioni dettagliate ai paragrafi B1, B.2, B.3 e C.1 dell’allegato A al Regolamento Regionale n. 53/R. Si dovrà provvede ovviamente, nel caso se ne ravveda la necessità, ad aggiornare il quadro geomorfologico in relazione alla evoluzione dei dissesti gravitiativi intervenuta nei recenti periodi (a far data dall'aprile 2014) nel caso si verifichino evidenze che necessitino di integrazioni e modifiche si opererà in tal senso oltre a allestire gli elaborati informatici per la richiesta di modifica della perimetrazione

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 120 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE delle aree a pericolosità da processi geomorfologici di versante e da frana di cui agli artt. n. 27 e 32 delle Norme di Attuazione del PAI della Autorità di Bacino del Fiume Arno. Da tale rivisitazione dovrà derivare una revisione della classificazione di pericolosità geologica che tenga conto, inoltre, dei recenti intendimendi della A.d.B. Distrettuale dell'Appennino Settentrionale e del Genio Civile di Firenze in merito all'interpretazione dello stato di attività dei fenomeni gravitativi in passato classificati come “frane antiche stabilizzate” e della loro nuova interpretazione in funzione della litologia prevalente e coltri di copertura alteritiche con assegnazione allo stato di attività di “frane quiescenti”.

Aspetti idraulici Il reticolo idrografico nel territorio di può essere sinteticamente suddiviso in: - Torrente Pesa afferente all’elenco corsi d’acqua facenti parte del reticolo principale (con competenze demandate al Distretto Appennino Settentrionale), - Affluenti del Torrente Pesa in sinistra idraulica (Torrente Virginio) e relativi affluenti interferenti con centri urbanizzati (Baccaiano e Fornacette), afferenti al reticolo secondario con competenze demandate agli Uffici del Genio Civile territorialmente competenti. - Torrente Orme dal punto di insorgenza al confine con il comune di interferente con o suoi affluenti con gli abitati di Martignana/Chiocciolaia. L’intero territorio comunale ricade all’interno dell’areale di competenza del Distretto Appennino Settentrionale. La pericolosità idraulica nel territorio di interesse deriva allo stato attuale dagli studi idrologici idraulici redatti dalla ex Autorità di Bacino del Fiume Arno, adesso confluita nelle Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale e dalla modellazione appositamente svolta a supporto del PS (West Systems srl divisione Physis – Ing. David Settesoldi, settembre 2008 per il T.Orme e marzo 2014 per il T. Virginio). In particolare ad oggi risulta in vigenza il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale (PGRA della U.o.M. Arno). Il vigente PS e successivo RU del Comune di Montespertoli sono corredati da studi in cui la pericolosità idraulica è stata individuata a seguito di modelli di simulazione numerica delle correnti di piena. I Piani di Gestione del Rischio Alluvione costituiscono lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate, tenendo conto delle caratteristiche fisiche e ambientali del territorio interessato e sulla base delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni, le misure di prevenzione, di protezione, di preparazione e di risposta e ripristino finalizzate alla gestione del rischio di alluvioni nel territorio di interesse. A seguito della recente promulgazione della L.R. n. 41/2018 “Disposizioni in materia di rischio alluvioni e tutela dei corsi d'acqua …...... “ e della conseguente abrogazione della L.R. n. 21/2012 e di parte dell'articolato in materia di pericolosità e fattibilità idraulica del Reg. eg. n. 53/R, si dovrà provvedere alla integrazione del quadro conoscitivo in relazione alla “magnitudo idraulica” ed alla rivisitazione delle NTA del PS relativamente all'aspetto rischio e tutela idraulica. In particolare l'attuale quadro conoscitivo in materia di pericolosità idraulica dovrà essere implementato e rielaborato in relazione agli aspetti relativi alla pluviometria e all'infiltrazione nei suoli di seguito sinteticamente descritti: - la Regione Toscana (nell'ambito dell'Accordo di collaborazione con l'Università di Firenze di cui alla DGRT 1133/2012) nel 2014 ha implementato e aggiornato il quadro conoscitivo idrologico del territorio toscano

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 121 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE mediante aggiornamento dell'analisi di frequenza regionale delle precipitazioni estreme fino all'anno 2012 compreso (Referente: Prof. Enrica Caporali - dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università degli Studi di Firenze); - il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università degli studi di Firenze (DICEA) nel 2015 ha predisposto per l'intero territorio regionale uno shape file per la determinazione del parametro Curve Number per l'applicazione del modello di infiltrazione basato sul metodo SCS–CN. - Obiettivo finale di tali indagini, in funzione delle pericolosità presenti da aggiornarsi ed integrarsi con la definizione della “magnitudo idraulica”, è quello di esprimere le condizioni e prescrizioni di fattibilità idraulica (per il Piano Operativo) dei nuovi interventi di trasformazione del territorio e degli interventi sul patrimonio edilizio esistente.

- Aspetti sismici - L’attuale quadro conoscitivo consta di valutazioni sugli aspetti sismici redatti secondo le indicazioni di cui ai comma B.7 del Reg. Reg. 53/R, delle indicazioni riportate nelle ICMS nonché sulla base delle specifiche tecniche di cui all’o.d.p.c.m. 3907/2010 (per le frazioni del Comune di Montespertoli su cui è stato condotto lo studio di MS di 1° livello costituente parte del supporto al vigente Regolamento Urbanistico) con successivo allestimento delle relative cartografie di pericolosità sismica ai sensi del Reg. Reg. n. 53/R. - Sulla base di tali elaborazioni si potrà in seguito provvedere alla attribuzione ed alla definizione delle prescrizioni di fattibilità sismica per il PO.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 122 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 6. LA COMUNICAZIONE E IL PROCESSO PARTECIPATIVO

L’elaborazione del nuovo Piano Strutturale rappresenta una fase fondamentale nel processo di pianificazione del territorio. E’ necessario garantire, prima e durante la redazione e al momento dell’adozione, la massima comunicazione ed informazione e la piena e corretta partecipazione dei cittadini affinché lo strumento urbanistico stesso risponda efficacemente alle esigenze di sviluppo ordinato del territorio.

Dovrà quindi definita una strategia di comunicazione e di partecipazione che tenga ben presenti le due fasi e che distingua, secondo il meccanismo dell’individuazione degli elementi di riferimento e della categorizzazione sociale, i soggetti destinatari dell’informazione ed i protagonisti del processo di partecipazione. Gli Amministratori, convinti della necessità di dare risalto alla portata di interesse generale dei nuovi strumenti di pianificazione, tuttavia consapevoli che parte del lavoro svolto avrà un carattere estremamente particolaristico delle questioni in esso trattate, intendono altresì regolare i percorsi di comunicazione e partecipazione secondo due fasi successive legate da un rapporto di consequenzialità:

1. un piano della comunicazione e della partecipazione riguardante l’impostazione, lo spirito e le indicazioni riguardanti lo sviluppo dell’intero territorio comunale;

2. un piano della comunicazione e della partecipazione capace di gestire i riflessi particolaristici dell’impianto del P.S.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 123 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE Con il seguente piano, sulla base delle indicazioni procedurali finora espresse, si intendono definire:  i criteri cui deve attenersi il responsabile del procedimento e l’Ufficio di Piano per garantire la partecipazione dei cittadini;  i soggetti destinatari della comunicazione e protagonisti della partecipazione;  il piano delle attività di comunicazione e partecipazione;  le modalità di comunicazione e partecipazione.

6.1. Gli enti coinvolti nel processo partecipativo

Il documento di Avvio del Procedimento, redatto ai sensi dell’art. 17 della L.R. 65/2014, contiene l’indicazione degli enti e degli organismi pubblici ai quali si richiede un contributo finalizzato alla redazione del Piano Strutturale, nel rispetto del principio del mantenimento di una “governance territoriale” quale modello di relazioni costruttive tra i vari soggetti pubblici competenti in materia urbanistica. Questo permetterà una maggiore responsabilizzazione di ciascun soggetto, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza che caratterizzano ogni ente coinvolto, sulle scelte assunte per la redazione del P.S.. Si propone di assegnare il termine di 60 giorni per i pareri ed i contributi nel rispetto dell’art.17 comma 3 lettera c), dal ricevimento della comunicazione di avvio del procedimento.

6.1.1. Enti e organismi pubblici ai quali è richiesto un contributo tecnico

Gli Enti e gli organismi pubblici tenuti a fornire apporti tecnici e conoscitivi utili ad incrementare il quadro conoscitivo ai fini della formazione del Piano Strutturale sono: - Regione Toscana – Direzione: Ambiente e Energia – Settore: VIA - VAS – Opere pubbliche di interesse strategico regionale; - Regione Toscana – Direzione: Urbanistica e politiche abitative – Settore: Pianificazione del territorio; - Regione Toscana – Settore Sismica Genio Civile - Città Metropolitana di Firenze; - Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Firenze, Prato, Pistoia; - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana; - Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Bacino del Fiume Arno; - Unione dei Comuni del Circondario dell’Empolese Valdelsa; - ARPAT (Dipartimento provinciale); - AIT Autorità Idrica Toscana; - ATO n.2 Basso Valdarno; - Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno; - Comando Stazione Carabinieri Forestali – Tavarnelle V.P.; - Comuni limitrofi (Scandicci, , Montelupo, Empoli, Castelfiorentino, Certaldo, Tavarnelle- Barberino V.P. San Casciano V.P.);

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 124 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE - Azienda Sanitaria Locale Toscana Centro; - Acque Spa; - Consiag Spa; - E-Distribuzione Spa; - Toscana Energia Spa; - Alia Spa (per il servizio rifiuti); - Centria SPA - Terna Spa - Telecom Spa - Snam rete Gas

6.2. Gli strumenti della partecipazione

Il Garante per l’informazione e la partecipazione procederà con una serie di iniziative tali da garantire la massima partecipazione dei cittadini al processo di formazione del Piano Strutturale. La prima iniziativa sarà quella di effettuare una apposita mappatura ricognitiva dei soggetti collettivi diffusi nel tessuto sociale, degli attori istituzionali e di quelli economici e produttivi e portatori di specifiche progettualità, elencati ai paragrafi precedenti, con i quali instaurare un rapporto di ascolto e confronto, anche attraverso la richiesta di contributi mirati. Le attività di ascolto si potranno avvalere della creazione di una pagina web dedicata al nuovo Piano Strutturale, ad integrazione di quella già esistente per il PS vigente, all’interno del sito istituzionale dell’Ente. Nella sezione on-line, liberamente consultabile da tutti i cittadini, saranno pubblicati di volta in volta, gli atti relativi al processo di formazione del nuovo strumento urbanistico. Il programma di attività di informazione e partecipazione dovrà prevedere l’organizzazione di iniziative rivolte alle categorie economiche, sociali, alle associazioni ed in generale al terzo settore, durante le quali potranno essere forniti contributi e suggerimenti su aspetti e questioni relative al territorio da porre in evidenza e valutabili dall’Amministrazione Comunale. Il programma delle attività dovrà prevedere anche e soprattutto il coinvolgimento fattivo della cittadinanza nel processo partecipativo, invitandola a fornire il proprio contributo e le proprie proposte per la redazione del nuovo Piano Strutturale, oltre che attraverso la pagina web dedicata sopra descritta. Si dovrà prevedere infine, un incontro plenario di presentazione del nuovo strumento urbanistico, successivo alla sua adozione, non solo per esplicitare e rendere meglio comprensibili a tutti i contenuti del piano, ma anche per razionalizzare e rendere più dirette e pertinenti le osservazioni dei privati.

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 125 Comune di Montespertoli(FI) PIANO STRUTTURALE 7. ELENCO ELABORATI DELL’AVVIO DEL PROCEDIMENTO

In seno alla procedura di Avvio del Procedimento, ai sensi dell’art. 17 della L.R. 65/2014, per la redazione del nuovo Piano Strutturale , sono stati prodotti i seguenti elaborati: - Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento ai sensi dell’art. 17 della L.R. 65/2014; - Tavola 1 – Uso del suolo, scala 1:15.000; - Tavola 2 – Morfotipi del PIT-PPR: I Sistemi morfogenetici, scala 1:15.000; - Tavola 3 – Morfotipi del PIT-PPR: La rete ecologica, scala 1:15.000; - Tavola 4 – Morfotipi del PIT-PPR: I morfotipi rurali, scala 1:15.000; - Tavola 5 – Vincoli sovraordinati, scala 1:15.000; - Tavola 6 – Individuazione del Territorio Urbanizzato e dei Nuclei Rurali, scala 1:15.000.

Contestualmente all’Avvio del Procedimento, è stata dato Avvio al procedimento di VAS, ai sensi dell’art. 23 della L.R. 10/2010, per il quale è stato prodotto il seguente elaborato: - Documento preliminare della Valutazione Ambientale Strategica ai sensi dell’art. 23 della L.R. 10/2010.

Monsummano Terme, Ottobre 2019 Arch. Giovanni Parlanti

Documento programmatico per l’Avvio del Procedimento - Art. 17 della L.R. 65/2014 126